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diff --git a/.gitattributes b/.gitattributes new file mode 100644 index 0000000..6833f05 --- /dev/null +++ b/.gitattributes @@ -0,0 +1,3 @@ +* text=auto +*.txt text +*.md text diff --git a/9302-8.txt b/9302-8.txt new file mode 100644 index 0000000..cdf52a8 --- /dev/null +++ b/9302-8.txt @@ -0,0 +1,12062 @@ +The Project Gutenberg EBook of Nana a Milano, by Cletto Arrighi + +This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with +almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: Nana a Milano + +Author: Cletto Arrighi + +Posting Date: January 17, 2013 [EBook #9302] +Release Date: November, 2005 +First Posted: September 19, 2003 + +Language: Italian + +Character set encoding: ISO-8859-1 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK NANA A MILANO *** + + + + +Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Charles +Franks and the Distributed Proofreaders team. This book +has been completed in cooperation with the Progetto Manuzio, +http://www.liberliber.it We thank the "Biblioteca Sormani" +di Milano that has provided the images. + + + + + + + + + + + +NANÀ A MILANO + +PER + +CLETTO ARRIGHI + +______ + +EDIZIONE PRIMA +____ + + +MILANO +1880 + + + + + +ENTRATURA + + +Gli svegliarini critici dei nostri giorni sono tanto scorbellati, che +se l'autore d'un libro non ha la precauzione di spiegarsi un poco, su +ciò che ha inteso di dire e di fare, va a rischio di sentirsene a dir +delle belle. + +Per prima questione s'affaccia quella della scuola o del genere. Che +ormai le panzane romantiche "fra il didascalico e il rompiscatole" a +situazioni in sospeso, a caratteri tirati a pomice, e a personaggi +tirati pe' capegli siano andate giù di moda e non piacciano più +neppure ai ragazzi non ci sarà forse a negarlo altro barbassoro, +fuorchè un professore famoso per un certo suo _grido_. + +Dunque, se voi signori, che state per leggere siete di quelli che nei +racconti dei fatti contemporanei amano i _babau_ della sospensione +romantica e si compiacciono di non tirare il fiato se non dopo +d'essersi bene assicurati che il fratello del figlio, del nipote, +della cognata, del protagonista è appunto il padre dello zio, del +genero del cugino, dell'eroina, e vogliono che l'intreccio incominci, +si complichi e si sciolga col finale trionfo di tutte quante le virtù +e col suo bravo castigo di tutte quante le colpe, se voi, dico, avete +di queste fisime felice notte. + +Oggidì, mi duole il dirlo, tutto va a rovescio di quella conclusione, +giacchè le virtù che trionfano e le colpe che si castigano sono cose +lasciate tutte all'altro mondo. + +Dunque _realismo_! + +E realismo vuol dire verità, vuol dire ricerca di ciò che veramente +succede, sia pur doloroso e brutto; vivisezione, fisiologia +palpitante, studia della vita quale essa si mostra, senza rispetti +umani e senza reticenze. + +Chi scrive _Nanà a Milano_ ormai non ammette in arte che il realismo; +giacchè egli segue il suo tempo e nelle cose dell'oggi vede appunto la +inesorabile verità, che fattasi iconoclasta, abbatte dovunque le +imagini della finzione romantica: il cattolicismo è distrutto dal +libero pensiero, la bibbia è annientata dalla scienza, la filosofia è +sconfitta del positivismo, la pittura dalla fotografia, la scultura +dalla galvanoplastica, la musica dall'aritmetica. Vedete persino sul +palcoscenico le illusioni che bastavano ai nonni come cedono il posto +ai simulacri della realtà: ai gabinetti e ai salotti dipinti a +prospettive ed a scorci si sostituirono dei gabinetti e dei salotti +reali, per mezzo delle scene parapettate; alle cascate d'acqua fatte, +una volta, di tela d'argento girante sul ròtolo, si sostituisce +l'acqua vera, cadente dall'alto e spruzzante le gambe delle +ballerine... che magari non sono _reali_ del tutto! + +Se non che è noto che ci sono due modi molto diversi di fare del +realismo: c'è il realismo decente e c'è l'indecente. C'è il realismo +decente nella forma, indecente nella sostanza, e c'è il realismo +decente tanto nell'una che nell'altra. Tutta quanta la morale +femminile della nostra società frolla e senza convinzioni molto fisse, +risiede ormai nella decenza. In questa parola sta appunto anche +l'avvenire della nuova scuola naturalista, tanto osteggiata da chi non +l'ha ancora capita, e tanto compromessa da chi nella forma non ha +saputo trovare il giusto mezzo fra la verità nuda e cruda e la +desiderata decenza. + +Le trivialità, le bassezze, le turpitudini, le laidezze e le miserie +umane--le quali in passato furono lasciate indietro da tutti i +romantici, come cose da non svelarsi--devono essere portate in +pubblico, chiarite, discusse, sviscerate una buona volta, perchè +servano di leva al rimedio di ammaestramento, agli ingenui, di castigo +e di flagello ai viziosi. + +Tutto sta dunque a saperle svelare con decenza. + +Emilio Zola, che è pur sempre decente _nella forma_, ci presentò in +Nanà una donna che _nella sostanza_ non lo poteva essere del certo. +Puttana sbracata, rotta ad ogni turpitudine, in un ambiente di cinismo +e di depravazione, per conservarsi vera, e reale doveva riuscire per +forza molto indecente. + +Ora se, partita da Parigi e capitata per caso a Milano sullo scorcio +del 1869, la Nanà di Zola si fosse conservata tale e quale ce l'ha +presentata il romanziere francese, io dal canto mio non avrei fatta +certamente la fatica di ricominciarne la storia da lui lasciata a quel +punto in sospeso. + +Non l'avrei fatto, ancorchè avessi potuto pensare che per quanto essa +fosse rimasta la stessa sgualdrina, pure le differenze di ambiente, di +influssi, di contorni di conoscenze dovevano dar luogo ad altrettante +differenze di linee, di tinte, di chiaroscuri e di avvenimenti. + +Ma Nanà giunta a Milano non era più nè poteva essere più la stessa +donna ch'ella era a Parigi. Io l'ho conosciuta nei pochi mesi che +stette nella mia città, l'ho studiata e ho trovato che il mutamento +avvenuto in lei era cosa degnissima di studio attento e profondo, e +che il mondo milanese, che s'aggirava intorno a lei sarebbe stato un +vero peccato mortale se lo si fosse trascurato e non si fosse pensato +da alcuno a portarlo innanzi ai lettori fotografato e caldo in una +fisiologia di costumi contemporanei. + +Quella _cocotte_ francese, sfinge non egiziana metteva tanta +suddizione e pur tanta concupiscenza nel cuore di certi nostri giovani +i quali colle dame e colle crestaie concittadine si mostravano +audacissimi, e ha dato una tinta così speciale ai fatti; della vita +milanese e ai caratteri delle persone colle quali ebbe a che fare, nei +pochi mesi di sua residenza, che bisognerebbe essere proprio un +balordo per non cavarne un libro interessante. + +In quanto a lei, chi avrebbe detto che nel nuovo ambiente milanese, +dovesse apparire assai diversa da quello che ce l'ha descritta e +tramandata lo Zola! + +Nessuna donna forse ebbe più di Nanà le doti che si attribuiscono al +camaleonte; nessuna più di lei sapeva trasmutarsi da un giorno +all'altro, e da abbietta cortigiana diventar magari una signora +rispettata e superba. + +Ed ecco perchè a me è venuto il grillo di ripigliar da Zola istesso +questa donna stranissima, che riuscì a miei occhi un tipo unico di +figlia di Eva del nostro tempo, un problema di isterismo a freddo, una +personificazione dello spirito scacciapensieri, una sintesi di +puttanesimo rapace, un'epopea: di calcolato disinteresse, un campo +aperto di capricci, di estri, di fantasie, di voglie, di brame, di +vanità, di ambizioni, di vaneggiamenti, di simpatie, di antipatie, di +libidini, di freddezze, di affetti, di passioni in continua +contraddizione con sè stessi; anzi in continua ribellione fra loro, un +tipo di avarizia, un mostro di prodigalità, un ecatombe di +_toilettes_, un entusiasta del risparmiare, un apoteosi di +poltroneria, un prodigio di attività, un iperbole di egoismo, un +miracolo di buon cuore, una iena pazza di ferocia, un'incapace di +veder soffrire una formica, una capace di ripetere con Brillat Savarin +che in una tal salsa avrebbe mangiato volentieri suo padre! + +Un ultimo avvertimento, perchè io bramo sopratutto di essere sincero. + +Qualche lettore, in questo mio nuovo studio della vita milanese +contemporanea, troverà delle scene che non gli giungeranno +sconosciute. Un episodio infatti di _Nanà a Milano_ mi servì già a +scrivere una commedia che ebbe lieto successo sul teatro milanese. +Alcuni altri frammenti io pubblicai prima d'ora, in qualche giornale +italiano e non riusciranno nuovissimi a chi per caso li avesse già +letti in que' periodici. Io non saprei dir a questi signori se non che +oggi li ritroveranno, se non foss'altro, sotto la loro vera luce e al +loro posto preciso. + +Chi poi credesse di trovare in questo libro, un dramma giudiziario +_con simulazione di parto_, che levò rumore grandissimo in questi +giorni, si pulisca la bocca. + +CLETTO ARRIGHI. + +Milano, 20 giugno 1880. + + + + +I. + + +Nell'ottobre del 1866, moriva in Milano di pneumonite il vedovo conte +Guglielmo O'Stiary dopo una fiera malattia di cinque giorni. Lasciava +un milione al suo unico figlio Enrico, di passa vent'anni, col patto +espresso nel testamento, ch'egli non potesse andar in possesso +assoluto e dispotico della sostanza se non compiuti i ventiquattro, +come portava la legge cho vigeva al tempo degli Austriaci. + +In caso che l'erede avesse voluto fare opposizione al testamento il +severo babbo lo privava di tutto, e sostituiva nella eredità: _il +Sacro Cuore di Gesù_. + +I titoli per diseredare suo figlio Enrico, secondo lui, non mancavano. +Egli era fuggito dal collegio dei Barnabiti, adolescente ancora, per +correre a combattere gli Austriaci con Garibaldi. Egli si mostrava +irreligioso e liberale. Egli sarebbe riuscito, senza alcun dubbio, +prodigo e dissoluto. + +Il conte Guglielmo O'Stiary discendeva da una famiglia irlandese molto +cattolica, stabilitasi a Milano nel secolo decimosesto. + +Enrico O'Stiary ricevette la notizia della malattia mortale del babbo, +quando questi era già spirato. La campagna contro gli Austriaci era +finita. Chiese ed ottenne il congedo e partì, sperando di rivedere +ancor vivo l'autore de' suoi giorni, che egli amava in cuor suo di +grande e profondo affetto, malgrado la di lui severità piuttosto unica +che rara. Quando giunse a Milano trovò che suo padre era già stato +seppellito da una settimana. + +E intanto l'esecutore testamentario, don Ignazio Martelli, di lui zio +materno, aveva già pensato in fretta ed in furia a praticare certe +operazioni e certe riduzioni nell'appartamento, nella cucina e nella +scuderia, dalle quali si riprometteva di aumentare il reddito del +pupillo di una mezza dozzina di mille lire all'anno. Il conte padre, +anche dopo la morte della contessa sua moglie, e la partenza di Enrico +per il collegio, non aveva mutati d'un pelo l'ordine e l'ampiezza +dell'aristocratica magione. Ma ora? Che cosa avrebbe dovuto farne +l'Enrico di sedici stanze? "Troppa grazia a sant'Antonio!", Fece +dunque appiccar all'imposta del portone il suo bravo cartello col _da +affittarsi al presente_, e dopo sei ore ebbe, il piacere di vedere, +come disse lui, _bruciato via_ l'appartamento e invaso da stranieri. + +La creatura, che si dava maggiore affanno in palazzo, era la +guardarobiera: una vecchia che chiamavano _la balia_, che aveva +allattato il conte Guglielmo e portato in braccio il contino. Oh il +suo non era certo _l'affacendato ozio_ dei _Ritratti Umani!_ Con che +amore la buona donna mise in ordine il quartierino, che il tutore +spilorcio aveva lasciato al di lei caro Enrico! Con che cura gli +preparò la biancheria e fece rimetterle cortine alle finestre e gli +fornì dell'occorrente la teletta, e dispose qua e là nelle camere dei +fiori appena colti. + +--Le pare, marchese, ch'egli sia alloggiato come un principino?--disse +la signora Eugenia Martelli al marchese d'Arco, uscendo insieme dalle +stanze destinate al giovine ereditiero.--Per dire la verità queste +sono le camere migliori del vecchio appartamento. Che ne dici tu +Elisa? + +La Elisa, una fanciulla di poco più che quindici anni, una rosa thea +appena sbucciata, una bellezzina molto _distinta_, con occhioni e +denti da sbalordire, rispose con una piccola smorfia, un _umh!_ che +voleva come dire "per l'Enrico ci sarebbe voluto ben di più!" + +--Io sono certo però,--disse il marchese d'Arco,--che l'Enrico avrà +gran dispiacere di vedere affittate così subito e a della gente +ignota, le camere dove tien raccolte le memorie della sua infanzia.... + +--Se sapesse quante volte ho detto anch'io questa cosa a mio marito! +Non è vero Elisa? + +--Sì, certo; ma il babbo non vedeva che la necessità di cavare di più +dal palazzo. + +--La casa de' suoi maggiori,--riprese con grande nobiltà il marchese +d'Arco--va tenuta da conto e il lasciarla invadere dal primo che +capita è un mancarle di riguardo. + +--Che vuole marchese? Lei sa bene che mio marito non le ha mai capite +certe delicatezze. + +--Come!--domandò questa volta ingenuamente l'Elisa.--Il babbo non ha +mai capite le delicatezze? + +--Zitta Elisa--disse la madre stringendo, nel suo il braccio di sua +figlia. Poi di nuovo al marchese: + +--Del resto l'Enrico sarà, come si dice, in famiglia. Tra il suo +quartierino il nostro non c'è di mezzo che l'anticamera e questa sala +in comune. + +--E noi per far tutto questo tramestìo,--disse la Elisa mostrando un +gran dispiacere nella voce--abbiam dovuto cambiare alloggio anche noi +e andare verso il giardino. + +--Povera ragazza, guarda mò,--fece ridendo il marchese d'Arco--dover +cambiare alloggio! + +--E non abbiamo tenuta neppur una straccia di finestra verso strada. + +--Ah capisco ora! Neppur una straccia di finestra verso strada! + +--Stare sul Corso e non poter andare al balcone, la mi concederà +marchese che è una condanna.... Io non ho che il giardino da vedere. + +--Ma il giardino ha anch'esso i suoi meriti! replicò il marchese +sorridendo.--Questa primavera vedrai a sbucciar i fiori, a spuntar +l'erba, a fiorire i tulipani. + +--È vero,--sclamò la Elisa,--ma a me sarebbe piaciuto di più il poter +vedere fiorir le rose in giardino.... + +--E spuntar i tulipani sul Corso?--domandò ridendo il marchese. + +E, quasi per farsi perdonare la facezia un po' ardita, soggiunse +subito: + +--Basta! Non vedo l'ora di abbracciarlo quel caro ragazzo! + +--Oh marchese!--sclamò la fanciulla.--Ora non è più tanto un ragazzo. +Ha quasi ventun anni ora. Cinque più di me. + +--È vero! Sono tre anni ormai ch'io non lo vedo più. + +--E che ne dice marchese di quel barocco d'un testamento di suo +padre?--domandò la signora Martelli. + +--Che vuole mai che le dica, cara signora? Quel povero conte Guglielmo +era fatto così. Una testa debole, che non calcolava mai gli effetti +delle sue azioni; pur di assecondare i moti dell'animo dispotico e +pieno di ghiribizzi egli non badava a nulla. + +--Ah, lei lo deve sapere, che fu tanto amico della povera contessa! + +Il marchese mise un sospiro, e quasi per stornar l'attenzione da +quella frase, ripigliò: + +--A che ora crede lei che potrà arrivare l'Enrico? + +--Io dico che sta per arrivare fra mezz'ora--sclamò la fanciulla.--Lo +sento quì!--E posò la destra sul cuore. + +--Ma zitto Elisa! + +--La lasci dire. È così bella l'ingenuità a quindici anni. + +--E quattro mesi!--sclamò la Elisa. + +--Oh, ma non la creda poi tanto ingenua, sa?--fece ridendo la +madre.--È un capetto, mah! + +--Senti Elisa? Tua madre dice che sei un capetto.... mah! + +--Miracolo che questa volta non abbia aggiunto anche l'ameno! + +Il marchese rideva. + +--Dunque io ripasserò stasera,--soggiunse egli--e se l'Enrico +arrivasse prima, gli dica di venir subito da me a farsi vedere. _Sans +adieux_. E tu Elisa ricordati di voler un po' di bene anche a questo +povero vecchio che te ne vuol tanto! + +--Oh, anch'io, anch'io, caro marchese,--rispose con espansione sincera +la fanciulla. + +--Ora andiamo a vestirci subito,--disse la madre quando il d'Arco fu +uscito,--che non abbiamo tempo da perdere se non vogliamo salare la +messa. + +* * * * * + +La Elisa era un capetto davvero. + +Un tipo di fanciulla più simpatica, più piccante, più piacente di lei +non lo si potrebbe imaginare facilmente. + +Dove diamine la signora Eugenia ed il notaio Martelli fossero andati a +pescar tanto spirito, per dare vita a quella loro creatura, è un +mistero! La signora Eugenia era infatti una eccellente madre, una +buonissima donnetta, una moglie irriprovevole, ma sgraziatamente +peccava assai nel fisico; quanto al padre era sgraziato nel fisico e +nel morale. + +La Elisa appariva come la perfetta antitesi de' suoi genitori. Sua +madre era piuttosto piccola e tozza, Elisa era slanciata e svelta come +un giunco odorato. Sua madre era scarsa d'ingegno; sua figlia un +genietto. Suo padre era taccagno e di idee ristrette; la Elisa era una +socialista spiegata senza sapere di esserlo. Forse di lei s'avrebbe +potuto dire, come della maggior parte dei figli unici, ch'era un +_enfant gatè_. La mamma, le aveva sempre voluto troppo bene, le aveva +fatte buone le innumerevoli fantasie, l'aveva sempre accontentata in +ogni capriccio e baciucchiata troppo. Ma le madri che amano assai non +ci sentono da questo orecchio. Quanto non si è detto contro il +soverchio amore di certe madri? Ai fanciulli esse parlano +incessantemente e quasi esclusivamente del bel musino, del bel +vestitino, delle belle scarpette, e li baciano tutto il santo giorno +con tali frenesie di tenerezza, che spesso i bimbi ne scoppiano in +pianto. Cari e santi baci quei delle madri! Ma non pensano desse che, +a lungo andare, anche quei baci riescono fatali, giacchè stimolando +senza posa nei bimbi la delicata innervazione, sviluppano in essi una, +per quanto inavvertita, troppo precoce sensualità. Amorevole, ma +fatale stupro materno, che già rende colpevole l'adolescenza prima che +essa abbia cessato di esser innocente! + +Le madri romane si guardavano bene dall'insegnare la voluttà del bacio +alle loro figliuoline. E quando alcuno lodava la bellezza d'una loro +figlia in faccia a lei stessa, quelle madri nobilissime usavano di +metter la punta del dito medio sulla lingua e di toccar con quella la +guancia dell'adulata quasi a purgarla col materno amore da un +maleficio straniero. + +La Elisa aveva tra le altre cose una voce che agiva voluttuosamente +sulla corda sensibile dell'udito. Nessuno ha mai ascoltato le arpe +eolie, ma chi ha sentita la voce di Elisa Martelli, giura che non la +cambierebbe con quella di un'arpa eolia. + +E il sorriso? + +S'ha un bel dire, ma dinanzi al realismo della bellezza e della +gioventù restano eterne e immutabili anche le ispirazioni romantiche, +alle quali fummo allevati. Elisa quando rideva, rideva tutta, come +disse il Dossi, e s'avrebbe detto che facesse una luce maggiore +intorno a sè, giacchè, il di lei sorriso alleandosi al nitor dei denti +e lampeggiando nelle pozzette delle guancie e raggiando fuori collo +splendor degli occhi pareva davvero la circondasse di una gioiosa +aureola, che è luce appunto e delle più lucenti! + +Queste doti, già s'intende, preziose per tutti erano difetti per +quella lesina di suo padre. Egli avrebbe amato tanto una figlia +belloccia sì... non dico! ma che avesse avuto il suo quietismo nel +sangue, che andasse in cucina a sorvegliar la cuoca, che facesse tutti +i rimendi alla biancheria e rivedesse i libretti della spesa. Ma non +c'era verso, e la mamma su questo la difendeva a spada tratta e +qualche volta la si permetteva di ricordare al marito una certa loro +speranza, sorta si può dire il giorno stesso della nascita della +bambina e nutrita religiosamente in famiglia: + +--Pensa poi che la Elisa deve essere contessa e milionaria! + +Era la frase sacramentale, che metteva ogni pace e ogni buon umore in +quella casa. + +* * * * * + +Il contino arrivò, come aveva presentito la Elisa, mezz'ora dopo, +mentre le donne erano a messa. + +Montò quattro a quattro i gradini dello scalone, che non aveva +riveduto da circa tre anni e tirò il campanello all'uscio di casa sua. + +Il servitore che venne ad aprirgli non lo conosceva punto. + +--Chi cerca di grazia il signore? + +--Il notaio Martelli è in casa?--domandò Enrico con un mesto sorriso. + +--No signore,--rispose l'altro,--il signor cavaliere Martelli è +uscito. + +Enrico si fece conoscere. Entrò, andò difilato alla camera dove era +morto suo padre, e vi si rinchiuse. Poi mezz'ora dopo cogli occhi +rossi di pianto, si fece portar nascosto in una carrozza al cimitero +per visitare il luogo dov'era stato sepolto. + +Di ritorno a casa Enrico trovò il notaio Martelli suo tutore, che lo +aspettava per abbracciarlo. + +Prima che questi tornasse a casa dal cimitero, il notaio avendo udito +dal portiere, come il contino fosse arrivato, era salito frettoloso le +scale, ed entrato in anticamera: + +--Dov'è dov'è questo ragazzo?--aveva sclamato, non pensando che il +ragazzo s'era fatto ormai un uomo di quasi ventun'anni. + +--È andato al cimitero--gli rispose il servitore. + +--Ah, povero figliuolo!... È vero! Bravo, bravo! + +Così dicendo, attraversò l'anticamera ed entrò in uno studio attiguo, +dove era solito stare qualche ora del giorno a sbrigare le faccende +della tutela. + +--Dì un po'--ruppe a dir egli quando fu seduto allo scrittoio rivolto +al Leopoldo--sei stato dal Saulino? + +--Sì, signor cavaliere. + +--Cosa ti disse? + +--Che verrà qui lui dopo pranzo. + +--E dal Sala? + +--Anche. + +--E quello che cosa ti rispose? + +--Mi disse che ora non ha voglia di comperare carrozze usate. Ma +stamattina è stato qui un signore a vederle in rimessa e ha fatto +un'offerta. + +--Quanto? + +--Mille lire. + +--Non c'è male. Si può cederle a questo prezzo, mi pare. + +--La scusi signor cavaliere se metto il naso anch'io in questa +materia. È solo per avvertirla che lo _steage_ è quasi nuovo, perchè +l'ha fatto fare l'anno scorso il signor conte e l'ha adoperato non più +di otto volte in tutto l'anno. + +--Ebbene? + +--Ebbene dico che si potrebbe tenerlo, ora che è arrivato il signor +contino. È un legno del buon genere. + +--Che cosa? Buon genere? Bagattelle! Quest'è una parola inventata +adesso. A' miei tempi non si parlava punto del buon genere. + +"Sicuro. Quando regnava Carlo V" pensò tra sè il Leopoldo. + +--Io di carrozza non me ne intendo una maledetta--continuò il +notaio--ma se questo _steage_ è quel demonio di un carrozzone coi +sedili fin sull'imperiale come una diligenza.... + +--Sì, sì, proprio quello! + +--Allora ti dico addirittura di mettere da parte il pensiero, perchè a +trascinare quella macchina non ci vorranno meno di due cavalli.... + +--Come due! La dica pur quattro. + +--Figuratevi! No, no, no, vendiamolo subito. + +--Lei signor cavaliere vorrebbe forse che il signor contino tenesse +meno di quattro cavalli in scuderia? + +--Ma che quattro, ma che tre, ma che due!--sclamò il notaio +vivamente.--Adesso so che è di gran moda un legnettino leggero da un +cavallo solo. Tanto più per un giovinetto della sua età. Bagattelle, +anche troppo! + +--La mi scusi don Ignazio--disse il palafreniere con voce +insinuante--ma anche volendo tenere un cavallo solo da tiro ce ne +vorrà sempre almeno uno di cambio e uno da sella. + +--Ma che cambio, ma che sella!--sclamò il notaio inviperito.--Il +cambio è perfettamente inutile, perchè se quell'altro fa il suo +servizio bene, il cambio resterebbe in stalla a mangiar fieno e biada +a tradimento. E quanto a quello da sella si può _scusare_ con un +cavallo a doppio uso. + +"Bazzica!" pensò il Leopoldo. "Come il curato di Cilavegna!" + +E non disse più nulla, giacchè cominciò a mulinare come qualmente per +rubare la biada ad un cavallo solo non gli sarebbe più convenuto di +star in quella casa, + +--Dunque?--domandò il notaio. + +--Ma ecco, se il signor cavaliere mi permette di parlare. + +--Te lo permetto. + +--Le faccio presente che se il cavallo a doppio uso si ammalasse.... + +--Oh, allora poi, bagattelle, si va un po' anche a piedi... _pedibus +calcantibus_. + +"Ah sicuro!" pensava fra sè quello scorbellato di Leopoldo, "un bel +paio di scarpe nuove e avanti." + +--Io sono bene andato a piedi tutta la mia vita!--riprese il notaio. + +"E sì, che è un cavaliere!" pensava l'altro. + +--Se poi il mio signor pupillo non volesse proprio degnarsi di andar a +piedi ci sono sempre dei buoni omnibus a dieci centesimi. + +"Ma sì, guarda me! Non ci pensavo. Ci sono questi omnibus? +Adoperiamoli." + +--Qualche volta ci vado anch'io in omnibus; non però quando non ho +fretta, perchè allora arrivo prima colle mie gambe. + +--Lei è il padrone!--conchiuse Leopoldo.--Faccia lei. + +--Sicuro che debbo far io--sclamò il notaio.--Anzi, ti avviso di non +mettergli in testa all'Enrico delle fisime inutili. L'economia è la +madre di tutte le virtù, e quando un solo cavallo può far il servizio +di tre, non saprei come possa venir in testa ad un cristiano di +tenerne tre invece di un solo. Questi cavalli a doppio uso ci sono o +non ci sono? Saranno ben stati inventati per qualche cosa, io credo? +Adesso chiama la balia, che mi deve dar la nota della spesa della +guardaroba. + +* * * * * + +Chi era la balia? + +Poco prima che il notaio arrivasse a casa, una vecchia sbacando fuori +da una scaletta interna, che metteva nelle cucine del palazzo, aveva +sclamato tutta intenerita: + +--Oh, ch'io lo veda questo mio signor contino, ch'io lo stringa ancora +una volta al seno prima di morire. + +Il palafreniere, che aveva condotto il padroncino nella camera del +conte padre, pose l'indice attraverso le labbra e additando alla balia +la stanza dove era entrato Enrico, aveva risposto: + +--È là dentro e non vuol essere disturbato. Piange. + +--Povero ragazzo!--sclamò la balia con amore.--Starò qui ad +aspettarlo. + +Così detto si adagiò, trasse di tasca la corona e cominciò a +biascicare orazioni. + +Ma il palafreniere non le lasciò il tempo di finire il _panem nostrum +quotidianum_, che le domandò: + +--Voi balia che dovete esser vecchia di casa.... + +--Altro che vecchia di casa!--interruppe questa.--Io sono nata nel +castello dei conti O'Stiary, ed erano già sessantanove anni che ci +stavo prima di venir giù a Milano. Io ho allattato il povero conte +Guglielmo che è morto or ora; e sono stata la balia secca del contino +Enrico. + +--Tanto meglio! Io volevo domandarvi conto di questo signor marchese, +che è venuto un'ora fa a a vedere se il contino era arrivato. + +--Il marchese d'Arco? + +--Sicuro. Mi pare di aver capito ch'egli abbia un grande attacco pel +giovinetto che deve arrivare, e m'è passato per la testa, così per +dire a dire, che egli fosse stato l'amante della mamma.... Si sa bene! + +La balia levò lentamente la testa canuta, con un fiero rimprovero +negli occhi: + +--Dica, signor Leopoldo; la si ricordi che non è di moda in questa +casa il fare dei giudizii temerarii. La contessa Irene era una santa +donna e il bene che il signor marchese le voleva era come quello che +noi altri cristiani vogliamo alla Madonna. + +--Tanto peggio per lui!--rispose cinicamente il palafreniere. + +Leopoldo fece entrare la vecchia e don Ignazio stava per interrogarla, +quando s'intese il campanello dell'uscio d'ingresso e poco stante +comparve sulla soglia dello studio il giovinetto conte. + +Vedendo la balia, la quale si era voltata al rumor dell'uscio che +s'apriva, Enrico le corse incontro, colle braccia tese e le saltò al +collo. + +--Oh Teresa, la mia buona Teresa, quanto tempo che non t'ho +abbracciata! + +Ma poi vedendo il suo tutore, che s'era levato dallo scrittoio e gli +si avvicinava colle braccia protese, si staccò dalla balia e andò con +premura verso di lui. + +--Scusami, caro zio, se il mio primo saluto fu per la Teresa, che mi +ha veduto nascere e che mi ha portato tanto in braccio. + +La balia si asciugava col lembo del grembiale i luciconi. + +--È naturale, caro Enrico--disse il tutore--Guarda che l'hai perfino +fatta piangere di consolazione. + +--La m'ha scusare--fece la balia, colla voce ancora fra le lagrime--ma +non avrei potuto far di meno, e ora posso morire contenta. Avevo tanta +paura di morire prima di poterla rivedere. + +--Ma ho da sentir di peggio?--disse Enrico alla vecchia.--Dammi subito +del tu come mi hai sempre dato in castello. + +--Ah caro lei, adesso è impossibile signor conte. Adesso lei è un +uomo. + +--No, no, non importa. Ti comando espressamente di trattarmi ancora +come pel passato. + +Poi si volse al tutore. + +--Ma sicuro che mi sei diventato un uomo!--sclamò questi,--tu mi mangi +la torta in capo ora. Bravo, bravo! Bene bene! E dimmi un poco. Hai +già vedute le mie donne? + +--No,--rispose Enrico,--non mi ero ancora mosso dalla camera del +povero babbo. + +--Sono andate a messa,--disse la balia.--La signorina Elisa non vede +l'ora di vederla,--aggiunse ella sottovoce, mentre il notaio s'era +voltato. + +--A proposito,--ripigliò questi--tu l'avrai già sentita la santa +messa? + +--La messa? Ma no, a dirti la verità. Sono arrivato di buon mattino, +ho viaggiato tutta notte... non saprei neanche dove avrei potuto +averla sentita. + +--Bene, bene, per questa volta...! Oh, dimmi un poco, tu forse non +avrai con te altri abiti che questi che hai indosso, non è vero? In +ogni modo ti abbisogna un vestito di lutto. + +--Sicuro! Quando il colonnello mi disse che il babbo era moribondo e +mi lasciò partire, fu tale la mia fretta che non ho neppure fatta la +valigia della biancheria. Ora bisognerà provvedere subito a tutto, +altrimenti non potrei uscir di casa. + +--Leopoldo,--disse il tutore al palafreniere,--andate ad avvisare il +mio sarto che venga qui subito. + +--Il suo sarto?--domandò Leopoldo con ironia.--Il portinaio di +casa...? + +--Ma sì, ma sì, il mio sarto,--replicò don Ignazio,--ci vuol tanto? +Andate. + +Poi, rivolgendosi all'Enrico continuava: + +--Non è certamente uno dei primi sarti di Milano, ma è bravino e mi è +tanto raccomandato dal preposto della parrocchia. E poi, è tanto +discreto nei prezzi. Vedi quest'abito?--Così dicendo voltava al +contino le spalle per mostrargli una palandra, verdolina sgualcita sui +gomiti, che gli faceva delle pieghe da tutte le parti.--Mi sta +abbastanza bene, n'è vero? Ebbene, indovina un po' quanto me lo ha +messo fuori, compreso stoffa, fodere, bottoni, guarnizioni, +spedizioni, tutto insomma? + +Enrico conosceva a un dipresso l'umore di suo zio e non fu sorpreso da +quella domanda. Si die' a ridere; però rispose: + +--Caro il mio zio, non me ne intendo davvero, + +--Ma perchè ridi? Sono cose molto più serie di quello che tu imagini. +Me lo ha fatto pagare ventinove franchi. E nota che l'ho già fatto +voltare e rivoltare. + +Enrico era un po' sulle spine. Tutta questa roba gretta, spilorcia, +sordida gli faceva provare una specie di angoscia nervosa. S'intese il +campanello. + +--Saranno le mie donne,--disse il notaio.--Vedrai, vedrai anche la mia +Elisa che hai lasciata colle vesti al ginocchio, come si è fatta +grande e donna. + +Enrico arrossì. Il nome di Elisa gli aveva dato un tuffo nel sangue. + +Erano infatti la signora Eugenia Martelli e la Elisa che tornavano +dalla messa. + +* * * * * + +Enrico ed Elisa, primi cugini per parte della madre, erano cresciuti +insieme e si erano anche picchiati qualche garontolino giuocando a +moscacieca nelle anticamere dell'avito palazzo. Enrico quasi non la +riconosceva più, tanto s'era fatta grande, bella e vistosa uscendo +dall'età ingrata. + +I saluti, le condoglianze, le frasi scambiate fra di loro son tutte +cose che il lettore intelligente imagina da sè. Elisa negli occhi, nel +sorriso, nel colorito del viso, bello e innocente, mostrava una +felicità così sincera e grande, che non c'era da sbagliarsi. Povera +fanciulla! Ella s'era avvezzata già da qualche tempo a considerare +apertamente il contino come il suo amante, come il suo futuro sposo. +Era una cosa quasi convenuta in famiglia. Sua madre e la balia glielo +ripetevano spesso. La balia qualche volta, non ridendo, la chiamava +contessina. La mente dell'Elisa, per non dir ancora il suo cuore, era +piena dell'imagine di Enrico, bello, giovine, conte, simpatico, ricco. +Perchè non l'avrebbe essa desiderato per marito? + +Del resto l'Elisa non ne sapeva nulla più in là! + +Dopo una mezz'ora di condoglianze, di domande, di risposte, di +progetti, di spiegazioni la signora, Martelli fece all'Enrico +l'ambasciata del marchese d'Arco. + +--Ci vado subito dal povero vecchio. Mi vuol sempre tanto bene? + +--Oh sì,--disse la Elisa,--come tutti, del resto. + +La madre diede a sua figlia uno sguardo significante. + +Di lì a poco la signora Martelli domandò a suo marito se aveva pensato +di invitare l'Enrico a pranzo. + +--C'è anche Aldo Rubieri, che desidera di conoscerlo. + +--Non faceva però bisogno d'invitarlo,--rispose don Ignazio,--dove +vuoi che vada a pranzare oggi se non è con noi? + +--Aldo Rubieri, il bravo scultore?--domandò Enrico. + +--Lui! Io gli faccio tutti i suoi affari,--rispose il notaio. + +--Oh! bravo, bravo, pranziamo insieme--aveva sclamato intanto l'Elisa +battendo le palme una contro l'altra. + +Ma l'esplosione di gioia erasi troncata di botto perchè ella aveva +incontrato di nuovo lo sguardo severo di sua madre. + +* * * * * + +--Non vuoi proprio dunque imparare a dissimulare un poco i tuoi +sentimenti?--le diss'ella quando furono sole. + +--Ma che cosa ho fatto poi? Non m'hai detto tu stessa qualche volta +che sono destinata ad essere la sua sposa? + +--Certo--disse la madre--ma se vuoi che egli prenda molta stima di te, +è necessario.... + +--Ch'io finga di non volergli bene?--interruppe l'Elisa. + +--Non dico questo.... Tu sei sempre estrema nelle tue frasi. E poi +pensa che c'è tempo. Egli non ha che ventun'anni. Figurati quanti ne +devono passare ancora prima ch'egli abbia l'età conveniente per +sposarti. + +--Ah, non troppo poi!--sclamò l'Elisa con un adorabile atto di +sorpresa--io ne ho quasi sedici, sai mamma, e fra quattro anni sarò +già vecchia perchè ne avrò venti. + +--Oh!--sospirò la madre alzando gli occhi alla soffitta,--esse credono +di esser già vecchie a venti anni! + +* * * * * + +Un lungo colloquio ebbe luogo più tardi fra il marchese d'Arco e il +giovine conte, che era andato in quella stessa giornata a cercare di +lui. + +--Tu sai come ti ha trattato tuo padre?--gli domandò il marchese +fissando negli occhi il giovine con molta attenzione. + +Enrico piegò leggermente il capo sul petto e rispose: + +--Sì. + +--E quali sono le tue intenzioni in proposito?--domandò il marchese +con una leggerissima emozione nella voce. Tu fra poco in faccia alla +legge sarai maggiorenne. + +E il suo sguardo nelle pupille di Enrico raddoppiava d'intensità. Era +ansioso. + +--Io voglio rispettare religiosamente la volontà di mio +padre,--rispose il giovane alzando la testa con molta naturalezza. + +Il viso pallido del marchese, si illuminò; gli occhi gli si +inumidirono. Allungò le braccia e attirò al petto il giovine conte, +che non sapeva spiegarsi bene il perchè di tanta tenerezza. + +A lui pareva una cosa tanto naturale quella di rispettare l'ultima +volontà di suo padre! + +"Bisogna dire--pensò fra sè--che la cosa a Milano non sia creduta +molto facile." + +Anche il tutore il giorno dopo abbordò la questione del testamento. + +Don Ignazio, più ancora, del marchese, temeva che l'Enrico si +ribellasse alla protratta maggior età e volesse tentare la lite, la +quale aveva certamente assai probabilità di essere vinta, ma non la +certezza. E s'ingannava! + +A lui pure l'Enrico dichiarò quello che il giorno prima aveva risposto +al marchese, intendere cioè di rispettare il testamento, quantunque +fosse persuaso che legalmente parlando quella clausola non avrebbe +avuta una sanzione! + +Il cavaliere Martelli era fuori di sè per la gioia. + +--Che bravo figliolo! Chi l'avrebbe detto! Che bravo figliolo! Allora +discorriamo un poco del tuo avvenire--soggiunse egli col suo miglior +sorriso. + +Il ribollimento del suo dolore, fece scoppiar l'Enrico in nuovo +pianto. + +--Via Enrico--disse il tutore tra l'ammirazione e il compatimento--non +rammaricarti poi troppo colle tristi memorie. Tuo padre, come pure la +tua povera mamma, erano due degne e sante creature che ti stanno +guardando di lassù e che ti proteggeranno contro i pericoli della +vita. + +--Son qua, se lo crede necessario,--disse il giovinetto. + +--Hai tu pensato qualche volta a quello che vorrai farne della tua +vita?--cominciò a bruciapelo don Ignazio. + +--Quello che vorrò farne della mia vita?--ripetè Enrico---ma credo che +farò anch'io nè più nè meno di quello che fanno tutti gli altri. + +--Gli altri, gli altri!--sclamò il tutore con una smorfia--chi +sarebbero secondo te questi altri? + +Enrico fu un poco sorpreso di questa specie di interrogatorio, ma +dissimulando rispose: + +--I miei amici d'infanzia, i giovani della mia età, i miei compagni di +collegio... non saprei io... quelli che conoscerò in società... per +esempio, mio cugino Lorenzo e Gigi Prato e Ferdinando Sappia che sono +maggiori di me, ma che mi volevano tanto bene, e Alfonso Sant'Albano, +che veniva sempre a trovarmi, con la sua mamma e con cui giuocavo... +ti ricordi zio? precisamente in questo salotto, prima di andar in +collegio.... + +--Ascolta, caro il mio figliolo; questo già non è il momento di farti +un predicozzo sui cattivi compagni, però.... + +--Come!--interruppe Enrico--mio cugino Lorenzo e Gigi Prato e +Santalbano sarebbero cattivi compagni? + +--Non dico questo... non faccio il nome a nessuno io... parlo in +generale. Ti basti di sapere che acqua torbida non fa bel specchio. +Qui a Milano ci sono dei giovani, così detti del buon genere, che +buttano via il tempo, la salute e i quattrini in cavalli, in cene, in +ball... in baldorie, in frascherie insomma, e che so io. + +--Io non ho davvero queste intenzioni--disse Enrico seriamente.--In +collegio mi hanno insegnato che cosa si deve fare per diventare un +uomo che possa far onore al proprio paese. + +--Tu mi consoli, caro Enrico--sclamò con giubilo don Ignazio.--Mi +piace sentirti a parlare così dei Barnabiti! + +Enrico sorrise. + +--Dunque siamo intesi. Ora veniamo alla morale. Tu già non avrai più +nessun danaro di quello che ti ho spedito per fare il viaggio. + +--Non solo non ne ho più di quello, ma siccome, fatto il conto +all'ingrosso, quello che tu mi hai mandato non sarebbe stato +sufficiente per venire fino a Milano.... + +--Come! come! Ti sbagli, + +--Io non volevo farmi vedere a piangere e ho preso un cuppè tutto per +me, caro zio. Tu mi hai mandato il denaro misurato per viaggiare nei +secondi posti. + +--Io viaggio sempre nei secondi. + +--Io no; sempre nei primi. Mi feci dunque prestare duecento franchi da +un compagno a cui bisogna li rimandi subito. + +--Cominciamo male!--disse il tutore grattandosi in capo.--Dunque non +hai più neppur un centesimo? + +--Ma no, caro zio; l'ultima lira l'ho data al facchino, che portò le +mie valigie sul legno, tanto è vero che il cocchiere l'ha pagato la +portinaia a cui debbo un altro paio di franchi. + +--Ma caro Enrico, dovevi sapere che non si dà un franco al facchino +della stazione. + +--Non avevo altro. Non potevo farmi dar indietro il resto in +spiccioli. + +--Io ai facchini do sempre dieci centesimi e sono contentoni. + +--Sarà benissimo. + +--E poi che necessità di prendere un legno? C'è l'omnibus della +stazione, che passa qui davanti alla porta. + +Enrico cominciava sul serio a inquietarsi. + +--Ti dicevo dunque--continuava il tutore--che per metterti nella +società che conviene al tuo rango e alla tua educazione ci vuole un +po' di denaro in tasca. + +--Lo credo io! + +--Però, tu non devi aver bisogno di molto. Qui hai il tuo +bell'appartamento di sei camere. Hai la balia per la guardaroba e il +palafreniere come cameriere e per la scuderia. Colazione, pranzo e +vestiario tutto pagato. È un lusso asiatico. Veniamo dunque al +concreto e fissiamo questa benedetta cifra dei minuti piaceri, che è +lo scoglio più difficile da sorpassare coi pupilli. Quanto ti pare che +ti dovrà abbisognare per le tue spese fuori di casa? + +--Caro zio, ti ripeto che non ne so nulla. Potrei dirti troppo, potrei +dirti troppo poco. Mi fido nella tua esperienza. + +--Io sapevo che tu eri un bravo figliolo--sclamò il tutore tutto +contento--noi andremo perfettamente d'accordo. Ebbene io avrei pensato +che duemila franchi ti dovrebbero bastare.... + +--Ma anche di troppo!--sclamò ingenuamente Enrico battendo palma a +palma.--Duemila franchi al mese sono un assegno principesco! + +--Oh, Oh! Bagatelle! Come corri! Io m'intendevo dire duemila franchi +all'anno. + +--Ah!--sclamò il giovine mortificato--allora mi sembrano ben pochi! + +--Perchè, diciamola qui fra noi; a che cosa ti devono servire questi +benedetti denari fuori di casa? Ad essere buttati via in cose inutili, +in cose da nulla, in sciocchezze, in frascherie. Un qualche capiler al +caffè, quando tu voglia leggere i giornali, una qualche corsa in +omnibus.... + +--Una qualche scampagnata cogli amici.... + +--Ah! le scampagnate, mio caro, costano troppo. E poi, adesso vedi, è +diventato quasi inutile l'andar in campagna. Abbiamo il nostro bel +giardino pubblico. Io ci vado spesso e talvolta mi par proprio di +essere in Svizzera sulle Alpi. + +--Oh, diamine! Ma, e il teatro? + +--Se vorrai andar a teatro ti procurerò i biglietti pel +Filodrammatico. Tutti i venerdì ci va anche mia moglie coll'Elisa. + +--Sì? coll'Elisa?--disse vivamente Enrico.--Volontieri ne +approfitterò. + +--Io credo dunque che con duemila franchi all'anno, che sono per così +dire sei franchi al giorno, tu potrai fare una bella figura in società +e forse anche qualche risparmio. + +--Risparmio!--sclamò il giovine--perchè dovrei fare dei risparmi? Mi +fu detto che io potrò disporre di circa ventimila franchi all'anno. Mi +pare che tu zio ci pensi ora già abbastanza a fare per me dei +risparmi. Duemila all'anno mi paiono pochi davvero! + +--Bene, facciamo cifra tonda: duecento franchi al mese--disse il +tutore mordendosi le labbra.--Del resto, come dico, in casa troverai +tutto ciò che ti sarà veramente necessario. + +--Basta così--disse Enrico che cominciava oltre al resto ad annoiarsi +fieramente di quel dialogo. + +--E di cavalli ne sono rimasti in stalla?--domandò egli dopo breve +pausa. + +--Oh, no--rispose il tutore--l'Elisa e mia moglie avrebbero ben voluto +che li tenessi, ma io ho pensato che sarebbero rimasti in scuderia a +mangiar fieno e biada a tradimento. + +--Il poney almeno m'avresti fatto proprio un gran regalo a +conservarmelo, caro zio! + +--Ma sei un benedetto ragazzo--rispose il tutore--non capisci che il +poney, come dici tu, è stato quello che mi ha compensato delle perdite +che ho dovuto fare sulle quattro rozze da tiro. + +--Lo credo bene! + +--Ieri sono stato io stesso a vederne uno che par fatto apposta per +te. + +--Tu zio, sei stato a veder un cavallo per me?--disse Enrico ridendo. + +--Sì, perchè? + +--È bello? + +--Sì, è bellino, ma quello che più importa si è che costa poco. Sono +quasi certo di portarglielo via per un tozzo di pane. + +--A chi di grazia? + +--Ad un mio amico, che è uno dei primi sensali di zucchero e di cacao +di Milano. E nota che è a doppio uso. + +--Chi, il sensale? + +--No, il cavallo. Egli lo monta e lo attacca alla carrettella. + +--Mi pare che sarà un po' difficile che lo possa montar io. + +--Ma perchè? Il mio amico lo montava tutti i dopo pranzo sul bastione, +e bisognava vedere che brio. Adesso, povero diavolo, deve come aver +sofferto delle disgrazie nel cacao, e gli tocca di vendere il cavallo +per pagare i debiti. + +--Ma è impossibile! + +--Si può sapere il perchè? + +--Caro zio, un cavallo che costa un tozzo di pane o è una gran rozza +di figura, oppure è tanto vizioso, che mi farà rompere l'osso del +collo in meno di quella. + +--Tutt'altro invece. Vedi come sbagli--sclamò il tutore credendo aver +trovata una gran ragione in contrario.--Quel mio amico non si è mai +rotto l'osso del collo, quantunque siano già diciotto o vent'anni che +lo monta. + +Enrico scoppiò in una grande risata. Il tutore capì d'aver detta +senz'accorgersi una minchioneria. + +--Venti, e tre di puledro, ventitre per lo meno. Tu dunque zio +vorresti darmi il cavallo dell'Apocalisse? Sarebbe più vecchio di me. +Se lo montassi mancherei di rispetto al Luogo Pio Trivulzio! + +--Bene, bene insomma, al cavallo ci penseremo più tardi,--disse don +Ignazio levandosi--Oggi siamo intesi; aspettami qui che ti porterò la +prima quindicina dei minuti piaceri. + +--Cento franchi? + +--Cento franchi. + +--Basta! Io penso poi che se non mi basteranno tu zio non vorrai +mostrarti crudele verso di me. + +--Crudele no, mio caro Enrico, ma neppur troppo corrente. Ricordati +che c'è un limite a tutto e che il mio dovere di tutore e di esecutore +testamentario è quello, non solo di conservarti intatta la sostanza, +che tuo padre morendo ha affidata alle mie cure, ma anche di +aumentarla; perchè devi pensare che, per uscire dalla minorità fissata +da tuo padre nel testamento, ti mancano ancora quasi quattro anni. + +Con tale considerazione era terminato fra tutore e pupillo questo +memorabile dialogo, il quale doveva essere, per così dire, la pietra +fondamentale d'un edificio destinato a crollare e a cadere a terra in +meno appunto di quattro anni. + +* * * * * + +Enrico O'Stiary s'era dato a fantasticare anche lui sul proprio +avvenire, e, cosa non molto strana nella sua posizione, s'era sentito +invaso, insieme a un certo desiderio di gloria artistica, giacchè egli +adorava, la pittura, da una grande voglia di spendere, di brillare, di +far la bella vita. L'avvenire? L'avvenire, pensava lui, come quello +della maggior parte dei mortali, che non hanno una meta fissa e sicura +o che non possedono la forza d'animo che serve a raggiungerla, è in +balìa della fortuna; poteva dipendere dalla prima donna che avesse +incontrata sul suo cammino, dalla prima amicizia che avesse stretta al +club, dal primo avvenimento che gli fosse capitato sulle spalle. + +Il tutore dal canto suo non aveva già fatto, senza saperlo, il primo +passo per riuscire alla di lui più deplorabile rovina finanziaria? + +Negandogli i mezzi di vivere dignitosamente nella società del suo +rango, obbligandolo a far sicuramente dei debiti, fissandogli nella +sua gretta ignoranza del mondo, i duecento franchi al mese, non gli +apriva forse dal bel principio la strada al disastro? + +Qualche volta c'è da pensare volentieri che i Turchi non abbiano così +gran torto di credere nel destino! La nostra sorte, la nostra +felicità, la nostra vita pur anche, non è forse continuamente in balìa +del caso? Se il tal dei tali fosse uscito dalla sua porta il tal +giorno, del tale anno, soltanto cinque minuti più tardi, avrebbe forse +incontrata alla svolta della via quella straniera, che lo colpì di +botto, che si fermò a Milano per lui, ch'egli amò come un pazzo, che +lo rovinò miseramente e che lo spinse al suicidio? Se quell'altro tal +dei tali, invece di tirar dritto per un'altra via avesse dato ascolto +all'amico, che lo pregava di svoltare con lui a sinistra e di +accompagnarlo a casa, avrebbe forse trovato quei malandrini che lo +accopparono quella famosa notte per rubargli il portafogli e +l'orologio? E suo figlio, non orfano, sarebbe certo cresciuto un +galantuomo, mentre oggi sta a Procida condannato a vent'anni di lavori +forzati! + +Il primo amico in cui s'imbattè il conte Enrico O'Stiary, lo stesso +giorno del suo arrivo a Milano, fu il Marchesino Ferdinando Sappia, +che venne a cercarlo in casa. + +--Finalmente! Sai tu che sono ormai più di tre anni che non ci +vediamo?--sclamò il Sappia contento di riabbracciare il suo giovine +amico d'infanzia. + +--Come ti vedo volentieri,--disse a sua volta Enrico con uguale +espansione. + +Qui il Sappia, vedendo che Enrico era ancora mezzo vestito da +garibaldino, gli domandò se non pensava a mutar d'abito e a uscir di +casa. + +--Certamente,--rispose Enrico,--sto aspettando che il sarto mi rechi +il vestito nero. + +--E chi è mai di grazia il tuo sarto?--domandò il marchese, mentre +arrovesciava indietro sull'omero con ineffabile garbo la rivolta del +suo soprabito da mattino. + +--A dirti il vero non lo so bene ancora; ma credo non debba essere +gran cosa perchè mi pare di aver udito, non ridere! che sia un +portinaio. + +--Un portinaio!--sclamò il Sappia, balzando in piedi come preso da +vero spavento.--Tu conte O'Stiary, discendente... + +--Bene lascia stare la genealogia!... + +--Vestito da un sarto portinaio come un diurnista del Municipio? Ma è +un tradimento, un disonore, un abbominio! + +--Che importa? Tu sai che io sono un artista! Io non faccio conto di +andar attilato come te. + +--Prandoni mio caro,--gridò il Sappia, continuando colla intonazione +semienfatica con cui aveva incominciato.--Fuori di questo non c'è +salute. + +Il Sappia era un di que' giovani, che quando parlano non ascoltano che +sè stessi, e non rispondono mai direttamente all'interlocutore. Per +essi l'obiezione, l'affermazione e la negazione di quegli con cui +stanno a colloquio non esistono. Si capisce che essi non spezzano mai +nella mente il filo delle proprie idee; talchè la parte +abbondantissima che essi mettono nel dialogo finisce coll'essere un +lungo soliloquio, nel quale non trova posto neppur l'ombra del +sentimento altrui. + +--Che vuoi caro Nando--disse Enrico appena potè avere la parola--sono +arrivato oggi stesso dopo essere stato per molti anni nei padri +barnabiti e per molti mesi volontario in guerra. Sono ignorante come +un pilastro di queste cose. Da quest'oggi, se vuoi, io mi metto sotto +la tua direzione. Comincerò col licenziare il sarto portinaio. + +--Il tuo tutore--ripigliò il Sappia--sarà un bravissimo, notaio, ma +non può avere pratica di mondo. Guai a te se io non arrivavo da +Parigi. + +--Ah sei stato a Parigi? + +--Sono tornato l'altro giorno con Filippo Marliani che è fuggito via +dalla Nanà, perchè temeva di pigliare una potente cotta. Anzi l'aveva +già pigliata! Ma fu bravo e mi diede ascolto. + +--Nanà?--domandò Enrico curioso come un fanciullo, udendo quel nome +muliebre esotico, e vedendo schiudersi con esso un inaspettato +spiraglio del mondo delizioso d'amore a cui sognava. + +--Sì, un'attrice delle _Varietès_, una _cocotte_ in gran voga... una +bellezza superlativa. + +--Ah una _cocotte_!--ripetè quasi macchinalmente Enrico. + +Il Sappia non fe' caso di quell'esclamazione e tirò via. + +--Guai ti dico se io non giungevo in tempo. Chissà come ti conciavano. +E sopratutto non lasciarti abbindolare dalle stupide ragioni di chi ci +dà del leggiero e dell'effeminato, perchè spendiamo qualche migliaio +di lire più di loro nel vestirci, nel pettinarci, nell'andare +eleganti. Mummie costoro! Il vestirsi bene per noi ricchi e nobili è +un dovere nè più nè meno di quello del farci la barba tutti i giorni e +del curvarci a raccogliere un ventaglio o una pezzuola sfuggiti di +mano a una signora. + +Notisi che tutte queste cose, esposte dal Sappia con una grande +volubilità, non erano che teorie; giacchè, quanto a lui, se lo poteva +appena appena, schivava di curvarsi a terra per raccogliere il +ventaglio di una signora. + +Enrico cominciava ad ascoltare il Sappia con quel sorriso a mezza +strada fra l'ironia e la sazietà; un sorriso che voleva dire: sono +anch'io perfettamente del tuo avviso; non c'era bisogno che tu ti +sfiatassi a dirmi cose tanto note; sarebbe stato meglio che tu mi +avessi risposto qualche cosa di meglio intorno a quella Nanà.... + +Il Sappia, dopo un altro paio di tirate su quel gusto, trovando, che +Enrico era presso a poco della sua statura, lo invitò a scender nel +_brougham_ che teneva alla porta per andar da Prandoni a comandar +l'abito di lutto. O'Stiary non se lo fece dir due volte e così +uscirono insieme. + +Quando furono seduti l'uno accanto all'altro nel legno, Enrico disse: + +--Ora tu devi farmi un programma della mia vita. Come passi tu le ore +della tua giornata? Ti diverti o ti annoi a Milano? È bella davvero +questa vita milanese o c'è pericolo di stancarsene? + +--Non è certo tutto oro quel che luce;--rispose questa volta il +Sappia, che trovava in quella domanda soddisfatto l'amor proprio.--Si +stava meglio a Parigi! Però con un poco di buona volontà e con molti +danari.... + +"Ahi," pensò Enrico. + +--La giornata la si può passare abbastanza bene anche qui senza +studiare e senza far della politica, come vorrebbero che facessimo noi +giovani i parrucconi e i gazzettieri utopisti, che ci rinfacciano +continuamente il dolce far niente. Povera gente! Essi non sanno che +non c'è creatura la quale abbia maggior da fare d'un uomo che non fa +niente! E la ragione è chiara; siccome la sola religione di costoro è +l'interesse, siccome il solo idolo ch'essi adorano è il danaro, così +sapendo che in questo paese non si può guadagnar danaro, che facendo +l'avvocato o il notaio o il negoziante, essi non vedono che queste +professioni. Del resto tu sei dilettante di pittura e questo basta già +a darti il diploma di uomo che fa qualche cosa a questo mondo. + +--Tutto sta che io trovi il tempo di dipingere.... + +--Tu discendi da un'antica prosapia irlandese, ed è naturale che i +tuoi istinti siano più cavallereschi che artistici o letterarii. +Ebbene quella tal genìa col pretesto che a Milano nell'aristocrazia ci +furono dei Verri, dei Beccaria, dei Borromei, dei Taverna, dei Litta, +dei che so io, vorrebbero che tutti noi fossimo scenziati e letterati +e che invece di montare a cavallo, tirar di spada, far delle +scarrozzate, amar le belle donne, e divertirci a cena avessimo a +studiar tutto il giorno e tutta la notte. Non nego che la cosa in +massima non sia eccellente, ma più per tutti gli altri che per noi. +Noi abbiamo il dovere di non rubar il mestiere a chi lavora per +vivere. Le tre sole carriere che ci convengano sono quella delle armi, +quella della diplomazia e quella della chiesa. Ma se si può far a +meno!... Capisci. Di diventar arcivescovo, per esempio, io non mi +sento la foia. + +--Neppur io. Tu mi consoli--disse O'Stiary. + +--Intanto per questa sera tu sei sequestrato--continuò il +Sappia.--Comincerò col presentarti alla mia amorosa. + +--Chi è? + +--Una bella ragazza, che non ha altro difetto che una piccola +cicatrice in fronte. Le ho già parlato di te e desidera di conoscerti. + +--Desidera di conoscermi?--sclamò Enrico ridendo.--Sono dunque +diventato già un personaggio in poche ore? Ma no, ti sono +obbligato--riprese facendosi serio ad un tratto. + +L'imagine casta e nobilissima della sua Elisa gli si era affacciata a +un tratto. + +--Capisco--ripigliò--che con una signorina di questo genere sarei +ancora molto imbarazzato e temo di aver l'aria di un collegiale. + +--Fidati di me. La è una casa deliziosa. Non perchè gliel'abbia +montata io... ma ella sa fare, parola d'onore. _Sans gêne_, come lei, +che in illo tempore fu _barabbina_ la sua parte. Dopo cinque minuti ti +parrà d'essere in casa tua. La si saluta, poi chi non ha voglia di +farle la corte non pensa più nemmeno che essa esista. Tu ti sdrai, +fumi, parli, leggi, ridi, sfogli degli albums e senti dire delle +enormi sciocchezze e dei _calembours_ impossibili che sono anche +quelli che fanno ridere di più. + +--E la ragazza è contenta che la si tratti così? + +--Contentissima. L'abbiamo lanciata noi? + +--Dimmi un po'.... E questa Nanà chi è? + +--Ah Nanà è un prodigio! È una parigina puro sangue! Bella come una +leonessa, matta come una Baccante, calda, piena di spirito. Quel +povero Marliani, s'io non lo strappavo da lei, ci lasciava la +sostanza, la salute e le ossa. + +--E tu?--domandò il conte. + +--Oh, io non mi lascio pigliare! + +Non appena, nel cervello del marchesino Sappia, fu entrata l'idea, che +parlando all'amico di quella _gran cocotte_ di Parigi, il proprio +prestigio di uomo di mondo ne sarebbe ingrandito di cento palmi, +cominciò a lodare e a magnificare Nanà in tutti i sensi. Da sballone +d'ingegno, qual era, inventò su di lei cose inaudite e rare. Parlò +delle di lei bellezze, del suo treno di casa, delle sue scuderie, del +suo modo di ricevere, del suo appartamento. Cose tutte, tranne la +prima, che egli non aveva mai vedute, nè conosciute, che per bocca di +Marliani. + +--Imagina una testa--disse a Enrico--che avrebbe fatto delirare +Tiepolo, Giorgione e Tiziano insieme; una testa coi capelli color del +pomo d'oro pallido, quando è proprio d'oro, quel colore insomma che la +scuola veneta prediligeva; capelli che quando glieli scioglievi, +andavano giù fino a terra e la celavano tutta intorno intorno, tanto +ne era il profluvio. Imagina tutto ciò che v'ha di più bianco e di +splendido nei toni della carnagione, che, come puoi pensare dal color +dei capelli, è pari a neve, rosata insieme e calda, con dei riflessi +d'oro per la lanugine fulva che la ricopre. Imagina delle linee e +delle curve sode e belle come non le hanno mai imaginate neppure gli +scultori greci, che si crede abbiano dato il _non plus ultra_ della +formosità femminile. Tutte queste bellezze di linee e di curve formano +un vero incantesimo, caro il mio Enrico. In quanto al morale imagina +una buona pasta di fanciulla, piena di cuore, di voglia di far +all'amore, allegra, spensierata, alla mano, una vera bambina di +diciannove anni, ma che conosce la scuola erotica come una parigina +ch'ella è, e che sa mandarti in paradiso o in inferno a tua posta; +imagina tutto questo, e avrai una pallida idea di quello che sia la +Nanà di Parigi. + +Enrico ascoltava il Sappia con quel lieve sorriso adolescente che vuol +dire un'infinità di cose gravi. In lui esprimeva anche quel non so +qual pudore giovanile, che serve a far vibrare più viva nella fantasia +quasi vergine le corde della curiosità voluttuosa. + +Enrico, per conto proprio, avrebbe continuato a parlare tutto il +giorno di questa misteriosa e splendida Nanà. + +--Chi è che vi ha presentati a lei?--domandò infatti con voce tenue, +quasi tentasse di non lasciar iscorgere al Sappia ch'egli si +interessava enormemente in quel soggetto. + +A questa domanda il Sappia non rispose subito. Se egli avesse avuto +voglia di dire la verità, avrebbe dovuto rispondere a Enrico che la +Nanà, lui e Marliani, l'avevano conosciuta da madama Tricon. Avrebbe +dovuto raccontare molto volgarmente, che la bella prima sera del loro +arrivo a Parigi erano andati a teatro, e avendo veduta figurare, in +una rivista, quella stupenda creatura, avevano domandato conto di lei, +all'albergo. Che il cameriere aveva loro insegnato di rivolgersi a +_madame Tricon_, dove, mediante una trentina di luigi, avrebbero +potuto fare la di lei conoscenza. + +_Fi donc!_ + +E avrebbe dovuto soggiungere, che la mattina dopo, da veri viaggiatori +meneghini e sfaccendati che in paese straniero non vedono che donne e +non pensano che alle donne, erano corsi, coi loro trenta luigi in +tasca, da _madame Tricon_, proponendosi di tirare a sorte la primizia +di Nanà. Avrebbe dovuto soggiungere che _madame Tricon_ si rallegrò +immensamente di vederli, e fece loro una festa spietata, quando +s'accorse che erano forestieri: + +"Perchè, diceva essa, la Nanà è felice d'essere richiesta da +stranieri. Dei parigini essa non ne vuol più sapere. Sarebbe capace di +morir di fame ormai, piuttosto che venire da me, se io non la +assicurassi che chi la cerca non è francese. Voi siete spagnuoli, non +è vero? + +"Italiani--aveva risposto il Sappia." + +E avrebbe dovuto ricordare che la Tricon, a quella notizia, aveva +fatta una piccola smorfia, punto lusinghiera pel suo paese, e aveva +subito domandato loro se tenevano in tasca i venticinque luigi +necessarii; e che alla loro affermativa aveva soggiunto: + +"Debbo avvertirli però che ciascuno di loro due dovrà scegliere un +giorno diverso dall'altro, giacchè Nanà non acconsente mai di posare +due volte nella stessa giornata." + +Il lettore che avesse bisogno di maggiori schiarimenti sopra codesta +_madame Tricon_ non avrebbe che a scorrere la _Nanà_ di Zola, laddove +egli accenna di questa signora: + +"Zoe--la cameriera di Nanà--aveva veduta una ventina di volte madama +Tricon venir in casa e parlare qualche minuto misteriosamente colla +padrona; ma essa affettava di non conoscerla, e di ignorare +completamente quali fossero i rapporti che esistessero fra questa +donna e le signorine che pativano asciugaggine di tasche." + +La povera--dico povera nel senso cristiano--la povera Nanà quando +aveva bisogno urgente di danaro ricorreva alla casa di madame Tricon. + +"_Va, va, ma fille!_--diceva essa fra sè--_ne compte que sur toi. Ton +corps t'appartient, et il vaut mieux t'en servir que de subir un +affront_." + +"_Et sans même appeller Zoè elles s'habillait fievreusement pour +courir chez la Tricon. C'etait sa supréme ressource aux heures de gros +embarras. Trés demandée toujours sollicitée par la vielle dame... elle +ètait sûre de trouver là vincinq louis qui l'attendaient_." + +Ma tutto ciò, che sarebbe stata la pura e nuda verità, il marchese +Sappia non poteva nè voleva più dirlo all'Enrico. Egli, per darsi del +tono, si era già compromesso; s'era slanciato a dir mille bugie e +mille invenzioni sul conto di Nanà. S'era ingolfato nelle regioni +iperboliche di una splendida galanteria. + +Si guardò bene dunque di accennare neppur per ombra nè alla Tricon, nè +ai venticinque luigi necessari, nè ad altre simili bagatelle; e invece +impacchiuccò ad Enrico una risposta inventata come tutto il resto, e +continuò a parlargli di presentazioni fatte sul palcoscenico, anzi nel +di lei camerino, da un amico parigino, che aveva entratura nelle +_coulisses_, poi di gite in campagna fatte insieme, e di serate al +Mabille, e di cene, e di orgie in cui non c'era la benchè minima ombra +di vero, ma che a lui pareva lo posassero in faccia ad Enrico su un +piedestallo eccelso. + +Ciò che v'era poi di più piccante ancora in tutto questo, ciò che +costituiva un fatto relativamente grave e ridicolo, si è che, lui, +come lui, proprio lui, precisamente lui, codesta Nanà non l'aveva +proprio mai toccata neppure colla punta del dito mignolo. + +I due giovinetti naturalmente, là dalla Tricon, avevano tirato le +buschette. Se i lettori trovano questo fatto molto _choquant_ non so +che farci. E d'altronde nel caso di Sappia e di Marliani tutti i +lettori farebbero lo stesso. + +La sorte aveva favorito il Marliani. + +La Tricon allora aveva significato al Sappia, che egli avrebbe dovuto +rassegnarsi ad aspettar un altro giorno le grazie di Nanà, perchè +quella benedetta ragazza non avrebbe mai acconsentito a passar dalle +braccia dell'uno in quelli dell'altro. + +Il Sappia, di malumore per questo sberleffo della fortuna, pure aveva +aspettata Nanà là nel salotto della Tricon, per vederla arrivare, e +sentir da lei quando fosse stata di comodo di concedergli il _rendez +vous_ anche a lui. Essa era venuta infatti, tutta bella, fresca e +voluttuosa; ma quand'egli aveva tentato di farsi promettere che il +giorno dopo sarebbe ritornata per lui, Nanà aveva risposto: + +"No, caro signore, domani no. Restate voi a Parigi?" + +"Certamente, siamo arrivati ieri. Io ci starò finchè a voi piaccia di +non essere crudele con me." + +"Allora vedremo, aveva risposto Nanà, la quale, come si sa, abborriva +dal cedere per danaro, e lo faceva soltanto nei giorni di grande +arsura.--Vi farò avvisare da madame Tricon, se vi piace. Ma non fatemi +importunare troppo dalla vecchia, perchè altrimenti non mi avrete mai +più!" + +Il Sappia ridendo si rassegnò ad aspettar il di lei capriccio. Aveva +capito che con quella creatura non era il caso di ottener di più, nè +colla preghiera, nè colle offerte. + +Per venti giorni egli s'era recato ogni mattina a trovare la Tricon, +la quale dal canto suo andava un paio di volte la settimana a +sollecitare la Nanà; sempre invano. Marliani intanto, senza dir nulla +all'amico, c'era riuscito invece ad ottenere da lei un secondo +_rendez-vous_, in tutt'altro luogo, e le aveva mandato una bagattella +di braccialetto da cinquemila franchi, i quali se li era dovuti far +mandar da Milano. + +La Nanà aveva trovato il Marliani molto simpatico e non s'era fatta +pregare molto a concedergli una seconda visita. Quanto a lui, da buon +amico, aveva tentato di dissuadere Nanà a dar ascolto al Sappia. Essa +non glielo aveva promesso formalmente, ma glielo aveva lasciato +sperare. + +Invece un bel giorno la Tricon mandò un bigliettino al marchese in cui +gli significava che la Nanà sarebbe venuta a casa sua quel giorno per +lui, ma che aveva messo per condizione il migliaio. + +Il marchese, contentone, aveva messo nel suo portamonete il biglietto +da mille, e alle due ore era là tirato come uno stecco, ad aspettare +la bella donna. La sua frègola era al colmo. Il Marliani gli aveva +raccontate cose tali di Nanà che il marchesino ardeva, bruciava, e +dopo un quarto d'ora aveva già indosso l'agonia. + +Passarono le due e mezzo, passarono le tre, le tre e un quarto e Nanà +non compariva. Madama Tricon si esibì di andar ella stessa a vedere +che cosa diamine fosse successo. Mezz'ora dopo tornò a contare che +Nanà aveva litigato con Satin, e che non sarebbe venuta; che l'aveva +mandata al diavolo lei, la sua casa, gli Italiani, il biglietto da +mille e tutti quanti insieme. + +Il Sappia era dunque partito da Parigi senza poterla biblicamente +conoscere. E siccome aveva conservato pel Marliani in fondo al cuore +un po' di rabbietta, perchè egli potesse vantarsi d'averla trattata e +lui no, giunto in patria gli aveva voltato l'occhio, e dall'arrivo non +s'erano più ritrovati. + +Quanto al Marliani aveva seguíto a malincuore il Sappia. Quella fatale +Nanà--quella _cocotte_ da venticinque luigi--lo aveva ammaliato. Le +due o tre volte ch'essa s'era concessa a lui per riconoscenza del +braccialetto, gli ballavano nella fantasia una ridda di tali memori +voluttà, che capiva non l'avrebbero lasciato tranquillo per un bel +pezzo. + +* * * * * + +La carrozza era giunta a casa di Sappia. Montati in camera, questi +intraprese la metamorfosi di Enrico, vestendolo di nero; poi andarono +dal cappellaio, poi dal Mosconi il calzolaio dei nobili, poi dal +Prandoni. + +Enrico tornò a casa all'ora del desinare e pranzò colla Elisa, la +quale di quando in quando, allorchè egli le sorrideva, alzava i suoi +occhioni innocenti e belli in viso al garibaldino, mentre due altri +sguardi, tutt'altro che indifferenti, andavano spesso a impetrare +dalla vergine un amichevol occhiata, ch'ella quel giorno si ostinava +di non conceder loro. + +Erano gli sguardi di un altro giovane invitato a pranzo, e che sedeva +accanto alla signora Eugenia, uno scultore, che si era fatto conoscere +favorevolmente nella Esposizione di quell'anno e che rispondeva al +nome di Aldo Rubieri. + +Verso le otto e mezza il Sappia venne a riprendere Enrico per andar +insieme dalla Luisa, alla quale il marchesino passava seicento franchi +al mese. Essa abitava un elegante appartamento a primo piano in Via +Solferino. + +* * * * * + +Chi era la Luisa? + +D'onde veniva? + +Come aveva conosciuto il Sappia? + +Nel nostro tempo, una ragazza di diciotto anni: come la Luisa, con +discreto ingegno, molta malizia, una gran dose di concupiscenza in +corpo, e punto quattrini, se fosse rimasta, quel che si dice, una +fanciulla onorata lo avrebbe dovuto indubbiamente ai propri genitori. + +Non è certamente troppo difficile che anche da una famiglia di +galantuomini sorta fuori una ragazzaccia che si butti via; ma sarebbe +un vero miracolo se in una famiglia viziosa, disordinata e miserabile, +ci fosse una creatura che sapesse conservarsi onesta. + +La Luisa era nata da un padre briccone e da una madre bigotta e quasi +cretina. Suo padre faceva un mestiere proibito dal codice, e, quel +ch'è peggio, lo faceva colla coscienza tranquilla di chi crede di non +commettere azione disonesta. "Un mestiere come un altro" diceva lui. +Egli, _sostraro_ fallito, s'era acconciato a diventare fabbricatore di +falso coke, che vendeva a certi suoi antichi colleghi, ladri come lui, +a non so quanti centesimi il chilogrammo. + +Il falso coke è composto di rottami di fabbrica, di vecchi mattoni, di +calcinacci e di ciottoli fatti cuocere nella pece e simulanti il coke +vero. Per certi venditori di carbone è comodissimo. Fa comparir un +quintale di combustibile, ciò che, in sostanza, non è più di ottanta +chilogrammi. Essi spacciano alle loro pratiche quattro quinti di coke +e un quinto di falso coke fabbricato dal babbo della Luisa, e rubano, +con un peso perfetto, il quinto sulla differenza. A Parigi questi e +simili truffatori sono colti e pagano delle buone multe. A Milano +finora nessuno ci ha mai badato, e le stufe a coke milanesi son tutte +piene di mattoni e di calcinacci. I primi col dileguarsi della pece +che li ricopre, diventano rossi dalla vergogna, i secondi bianchi +dalla paura. + +Prima che giungesse per la Luisa l'età dei desiderî malfrenati e prima +che il mal esempio paterno entrasse a guastarne l'indole, già +discretamente perversa, la Luisa era un ciuffetto, ma non dava a +pensare che sarebbe diventata la birba che diventò. Ella aveva qualche +istinto buono; tant'è vero che aveva cominciato fin dai nove anni e +senza addarsene, a trovarsi in flagrante contrasto con suo padre per +causa di probità. + +Una sera--ell'aveva appunto nove anni, e andava come _piccina_ a +scuola di stiratora--stavano raccolti nella lurida stanzaccia, che +serviva di covile a tutti e tre, e il padre si mostrava lieto più del +solito. + +--Che hai Gana?--domandò la madre. + +--Ho tirato su un bischero al prezzo--rispose il marito fregandosi le +mani lorde. + +--Che prezzo? + +--Al mio uso carbone. Oggi ne ho venduta una partita a dieci centesimi +al quintale più del solito. Ah, fu una gran bella invenzione la mia! + +--Babbo!--fece la Luisa. + +--Che vuoi, pettegola? + +--È vero che il tuo carbone fa peso ma non fa caldo? + +--Chi te l'ha detto, stupida marmotta, chi te l'ha detto?--gridò il +Gana arrovvellato.--Quando i mattoni sono roventi fanno caldo +anch'essi. Chi te l'ha detto? + +--Me l'ha detto la maestra--rispose la piccina. + +--Dirai alla tua maestra che la vada a pigliar.... + +La frase, per quanto vera, non può essere ripetuta. Nessuna teoria al +mondo potrà fare mai, che essa sia per diventare artisticamente e +umanamente presentabile. + +Ma la Luisa ebbe allora il coraggio di replicar un'idea sentita da sua +madre. + +--Anche la mamma dice, che questo è un rubare alla povera gente. + +Non l'avesse mai detto! + +Il Gana prese un bicchiere sulla tavola, e lo scagliò contro la bimba. +Il bicchiere si spezzò sulla di lei fronte; uno zampillo di sangue +spicciò da un arteria e andò a bagnar la faccia del feritore, che ne +restò sconciamente intrisa. + +La madre svenne di spavento. + +Questo era stato il primo grave strapazzo, ma non l'ultimo. Quella +bestia di un fabbricatore di coke batteva a sangue la Luisa tutte le +volte che sentiva di aver torto. Così, imparando da suo padre, già a +quattordici anni ella avrebbe potuto aspirare alla cerchia dove Dante +condannò i violenti. + +Di lì a poco la Luisa s'era già concessa per semplice curiosità, senza +lotta e senza amore, al primo scapestrato, che le aveva offerto un +anellino e una cena al veglione. Costui veniva spesso dalla maestra +stiratora a raccomandarle di dar l'amido più denso o meno azzurrino ai +manichini e ai solini da collo. Un giorno regalò alla Luisa uno +spillone d'acciaio in forma di stiletto per fermare il profluviante +volume de' suoi capegli castagni. La Luisa aveva usato di quello +stiletto per ferire malamente una compagna, di scuola, spintavi da +subitaneo furore di gelosa picca. L'educazione paterna portava già i +suoi frutti cruenti. Quella ferita, fatta in corpo scrofoloso e +affetto da lue ereditaria, aveva tratto al sepolcro quella misera +compagna, e la Luisa era stata condannata a due anni di carcere in +grazia dell'età adolescente e della nessuna premeditazione. + +In carcere essa aveva compiuta la sua educazione di mariuola e quando +ne uscì, ell'era in tutto il rigor del termine, una birba sconsacrata. + +* * * * * + +Immaginatevi ora una fanciulla di diciasette anni bella, poltrona, +lasciva, scorbellata, che esce di prigione e che non vuole nè può +tornare in casa paterna, dove non è rimasto che un babbo, ancora più +briccone, più scioperato e più lascivo di lei. Sua madre, nel +frattempo era morta; le anime buone, dicevano di crepacuore, le sue +più intime amiche dicevano di catarro. + +Dal carcere, finita la pena, alla Luisa era toccato di andar difilato +alla Questura; e più precisamente a quella sezione dell'ufficio, che +provvede alla sanità pubblica e che ha l'incarico di sorvegliare la +condotta delle fanciulle, che non avendo di che vivere, non pensano a +mettersi un ditale sul pollice e un ago fra le dita. Là le venne +domandato naturalmente, che cosa intendesse di fare della sua vita e +in qual modo contasse provvedere alla propria esistenza? + +--Me lo dicano loro!--rispose la Luisa.--Io non lo so. + +--Noi non possiamo dir niente--rispose il delegato con un sorriso +eloquente.--Noi siamo qui per sentire e non per insegnare. Non +facciamo il maestro di scuola noi. Bisognerebbe però che prima di +tutto tu ti trovassi un qualche galantuomo che venisse qui a +rispondere per te. Allora saresti fuori immediatamente da tutti i +fastidî. + +"Bravo--pensò la scorbellata--vuole dire ch'io mi faccia mantenere." + +--Ma dove vado a pescarlo, così sui due piedi, un galantuomo che +voglia rispondere per una povera tosa che esce di prigione? + +--Prima di entrarci in prigione un amante lo avevi pure!--disse il +delegato. + +--Ma ora non c'è più. Ha pensato bene di buttarsi nel tombone di San +Marco, perchè era troppo contento d'esser venuto al mondo. + +--Cerca qualcun altro allora. + +--A questo c'avevo già pensato anch' io--riprese la Luisa--ma intanto, +come faccio a vivere? + +--Ti sentiresti di poter tornare una buona figliola? + +--In che modo buona figliola? + +--Mettendoti ancora a lavorare! + +--Io sì--rispose la Luisa, mentendo; giacchè nel suo interno era g'ià +scoppiato invece un _no_ risoluto e indiscutibile--Ma dov'è che potrei +trovar da lavorare? Se me lo procurano loro lo piglio, se no, non +saprei. + +--T'ho già detto, cara mia, che noi non facciamo di questi uffici. Non +eri tu prima da una stiratora? + +--Oh, come lo sanno loro? + +--Noi si sa tutto. Tu eri già sul nostro libro prima di andar in +prigione. Tu frequentavi le sale da ballo e qualche altro luogo anche +peggio. Non è vero? + +"Ho capito"--pensò fra sè la Luisa. + +--Va a vedere se la tua antica maestra la ti volesse ripigliare. È una +buona donna. + +--Io no, vede, e lei? Mi canzona? Dopo quello che è accaduto là in +quella stanza? + +L'imagine della ferita, del sangue, delle grida e di tutto il +trambusto ch'ella aveva suscitato il fatal giorno, le si affacciò con +brusco assalto e impallidì. + +Il delegato capì e non insistette. + +--Vedi che cosa vuol dire a fare delle brutte azioni? + +--Ora quel che è stato è stato; la brutta azione me l'hanno anche +fatta pagare carne salata, me l'hanno fatta. + +--Ricordati che sarai tenuta d'occhio dalle guardie. + +--Questo lo so senza che me lo dica. Se non ha altri moccoli, perch'io +m'aiuti, posso fallare a morir di fame. + +--Cercati lavoro e non andar in volta di sera e ben poco anche di +giorno. Capisci? + +--Già, e il lavoro verrà da sè stesso a cercarmi a casa mia, n'è vero, +il lavoro? E intanto come farò a vivere? + +--Questo ti riguarda, _Arràngiati_. + +La Luisa continuava a far l'innocentina. + +--Cosa vuol dire _arràngiati_? + +--Non so nulla. Ma ricordati di non lasciarti trovar sola a scopar la +strada, specialmente dopo il tramonto, se no le guardie ti +arresteranno e ti condurranno qui da me. + +--Me l'ha già detto e ripetuto tre volte a quest'ora. + +E nella sua testa la Luisa aveva cominciato a mulinare al mezzo di far +cascare il delegato in una frase scandalosa. Ella si sentiva in +confuso, una gran voglia di far risaltare la così detta immoralità +nella bocca di quell'impiegato dei Governo. Voleva che fosse proprio +lui a dirle di pensare a vendersi senza tanti scrupoli, e a fare la +sgualdrina. + +--Io le torno a domandare chi è intanto che mi darà da mangiare? + +--Oh!--scoppiò finalmente a dire il delegato che non sospettando non +stava in guardia, ed era anche un po' ammaliato dal bel viso di +lei--credi tu che io sia un imbecille, da venir qui a farmi la +bambina, dopo essere stata due anni in prigione? Chi t'ha a dar da +mangiare? Ma, il primo messere che abbia due occhi in capo, dieci lire +al giorno da spendere... sacrr...--e qui giù una specie di bestemmia +da regio impiegato--e a cui piaccia il bel sesso. E quando il messere +sarà deciso a fare sicurtà per te, conducilo qui che io ti cancellerò +subito dal libro. + +--Ora sono soddisfatta--sclamò la Luisa che c'era riuscita.--Basta +così! + +Il delegato, che la guardava con compiacenza, s'accorse allora dal +sorriso maligno di lei, ch'ella era persuasa d'aver riportata su di +lui una piccola vittoria. + +Essa c'era riuscita! + +E infatti pensava lei a un dipresso: "È il direttore d'una sezione di +Questura, è il rappresentante della morale pubblica, è l'ufficiale del +governo italiano che m'ha detto di andar alla perdizione. Io farò il +mestiere per obbedire al commissario. Se fosse altrimenti, egli +penserebbe piuttosto a procurarmi del lavoro. Egli mi lascia in balìa +di me stessa, e sa pure che io di lavoro nè posso, nè voglio trovarne, +mentre egli sa che di messeri, anche senza il suo parere, ne troverò +finchè sarò stufa." + +La Luisa, uscita di là, si mise dunque in cammino per obbedire al +delegato. Essa dava ascolto alla legge, essa si uniformava ai +regolamenti di Questura: _Non caste sed caute!_ Così che, se fosse +anche stato il caso di dover fare il brutto mestiere contro voglia e +contro coscienza--ciò che non era--la si sarebbe trovata come si dice +colle spalle al muro. Se non che la coscienza e la voce dell'onore +nella Luisa era un bel pezzo che tacevano. Anch'essa, come Nanà, +quantunque in un grado molto più volgare e più perverso, non sentiva +più in corpo che tre grandi inclinazioni molto serie e molto spiccate: +quella di non lavorare, quella di far all'amore e quella di non morir +di fame. + +E, quanto alla terza, via! non si saprebbe davvero da qual parte farsi +per dare tutto il torto a lei sola. Il diritto non le può essere +contestato! + +* * * * * + +Non aveva mossi un centinaio di passi fuor dall'ufficio di Sanità, eh' +ella s'accorse d'essere pedinata. Non sapeva bene se erano due o tre, +perchè non li vedeva e non si voltò indietro; ma se li sentiva, come +per intuizione, nella schiena. + +Si fermò a guardare in una vetrina di modista per lasciarli passare e +sapere almeno se erano gobbi o sciancati, giovani o vecchi. E volgendo +il viso per guardarli, passati che furono, scorse dal canto della via, +spuntare una donna, un'antica conoscenza, una certa sôra Marianna, la +quale teneva sotto il braccio un enorme fardello e veniva un po' +barcollando verso di lei, col sorriso che dava a vedere come l'avesse +già ravvisata da lungi. + +Quando le fu d'accosto: + +--_Centini mundi!_--sclamò questa; la era una sua esclamazione +particolare.--Finalmente che la possiam rivedere, la possiamo, questa +nostra bellezza! Dove diamine la è stata tutto questo tempo? + +Sapeva la vecchia che la Luisa era appena uscita di prigione? Le aveva +fatta la domanda con malizia e per umiliarla, oppure non ne sapeva +nulla? + +La Luisa, a buon conto, fece la prima supposizione, e rispose non +arrossendo e con una specie di impertinenza: + +--Sono stata a Parigi! E lei, dove va con quel fagotto? + +--Eh, sa bene! Le solite miserie. Vado a mettere in collegio un po' di +roba, perchè è bene che impari anche lei a stare al mondo. + +In lingua il _bisticcio_ della Marianna non regge; in dialetto fece il +suo immancabile effetto, e la Luisa ne sorrise malinconicamente. + +In dialetto, _monte_ e _mondo_, hanno lo stesso suono. + +--Anche lei!--disse la fanciulla.--Non c'è dunque che miseria a +Milano? + +--Che vuole, cara Luisa! E lei? + +--Io? Io, come la mi vede, non so oggi come pranzare. + +--Possibile!--sclamò la signora Marianna coll'accento incredulo.--Una +bella tosa pari sua? _Centini mundi!_ S'io fossi in lei, vorrei +domandar se Milano è da vendere. Lei non ha a far altro che metter giù +il suo bravo grembiale e star lì a veder i merli a fioccarvi dentro +colle mani piene di bigliettoni bianchi, rossi e verdi. + +--Me lo disse poc'anzi anche il... + +Voleva dire il delegato, ma troncò la frase. + +La vecchia però aveva già mangiata la foglia. + +--Oh, diamine! Le toccò di andar laggiù? + +La Luisa si morse le labbra. Pel gusto di ponzare la sua piccola idea +di ribellione ironica contro le incumbenze del delegato e contro la +morale pubblica, essa aveva svelato il brutto segreto. + +--M'ha mandato a chiamare per sapere come faccio a vivere dopo il mio +ritorno da Parigi, perchè ha saputo che vivo sola. + +--Io ne avrei uno che sarebbe un portento per lei--disse la vecchia +strizzando l'occhiolino. + +--Di che cosa?--domandò la Luisa fingendo di non capire. + +--Un messere, _centini mundi!_ Chi vuol che sia? + +--Chi è desso? + +--È un banchiere. + +--Giovane? + +--Ecco--disse la Marianna--per giovine non è giovine di primo pelo, ma +però è benissimo conservato, e ricco. + +--Quanti anni avrà, insomma? + +--Io non gli darei più di sessant'anni o sessantadue. + +--Oh, che strega!--sclamò la Luisa, scoppiando a ridere.--Mi parla di +primo pelo! Non è nè di primo, nè di secondo! + +--È meglio anzi che sia un uomo posato... un uomo che ha già fatta la +sua carovana. + +--Sì, sì, non dico, ma quanto al primo pelo... _màghero!_ + +--È capace di farle una posizione. + +--Crede lei che vorrebbe rispondere per me là da quel caro direttore? + +--Questo poi non lo so, perchè è ammogliato. + +--Anche ammogliato!--sclamò la Luisa. Poi riprese:--Meglio allora! + +--Sicuro che è meglio. Dà minor fastidio. Lo si può tener in gambe, +comprometterlo, levargliene quanti si vuole. E poi si è più libere di +tenersi il candelliere e il capriccio; si ha sempre il coltello per +il.... + +--Bene, bene, queste cose le penso anch'io--interruppe la Luisa un po' +duramente. Quella benedetta parola di coltello, poco o molto, la +faceva sempre trasalire, anche quando era pronunciata in una figura +rettorica. + +--Dove si potrebbe vederlo questo banchiere di... terzo pelo? + +--In casa mia, se vuole. + +--Lei sta ancora laggiù? + +--Sì, cara. + +--E quando? + +--Magari domani. Il tempo di avvisarlo. + +--A che ora? + +--A mezzogiorno. + +--Bene, domani a mezzogiorno sarò da lei. + +E si lasciarono. + +* * * * * + +La Luisa si spiccò di là, e vide sul canto della via che uno de' suoi +pedinatori stava ad aspettarla. + +Quand'essa gli passò dinanzi, egli le fe' tanto di cappello. La Luisa +rispose con un modesto chinar del capo. L'altro, che era appunto il +marchesino Sappia, le si mise accanto. + +--Si potrebbe aver l'onore di sapere, bellissima creatura, dove siete +diretta? + +--Lei è ben curioso! + +--Io faccio come il dottor Faust con Margherita, e vi domando il +permesso di accompagnarvi a casa. + +--Non posso darglielo--rispose la Luisa, che, piena di appetito, aveva +già messo l'occhio sul suo moscone per farsi pagare da pranzo. + +--Perchè non può darmelo? + +--Se io le ripetessi che lei è assolutamente troppo curioso, che cosa +mi risponderebbe? + +--Che la curiosità è la madre della voglia di sapere. + +--Lei è forse uno di quelli che scrivono sui giornali? + +--No, no--rispose il Sappia ridendo.--Ma perchè questa domanda? + +--Perchè lei mi parla molto difficile. Che so io? Poc'anzi era il +dottor Faust e Margherita, e ora è la madre della voglia.... + +--Bene, parlerò più facile. Come avete nome? + +--Ho nome... ho nome Aquilina. Ma non permetto che mi si dia del voi. + +--Vi darò del lei. Aquilina, bel nome! Nome superbo, e portato da una +donna adorabile. + +--Me l'hanno detto degli altri. + +--E se io desiderassi di fare la sua conoscenza, bellissima Aquilina, +me ne darebbe lei il permesso? + +--Mi par bene che stiamo facendola.... + +--Sì, ma io dico... una conoscenza un po' più intima... a quattrocchi. + +--Non si rifiuta mai la conoscenza d'una persona educata come lei. + +--In casa sua dunque non ci si può venir davvero? + +--Per ora no. In seguito non dico. Ora io vado a pranzo. Quest'oggi si +potrebbe tutt'al più trovarsi alla stessa tavola a pranzo. + +--E se io la invitassi a pranzare con me fuori di Porta? + +--Dove, per esempio? + +--Non saprei.... All'Isola Bella. + +--No--rispose la Luisa--all'Isola Bella c'è troppa gente; piuttosto al +Giardino d'Italia. + +--Allora ci possiamo andar subito. Sono ormai le quattro e mezza. + +--Come vuole. + +Il Sappia fece un gesto ad un cocchiere di vettura pubblica, che +passava col legno vuoto. Vi montarono, e via pel Giardino d'Italia. + +Come si vede, la Luisa obbediva largamente al delegato. Essa coglieva +due piccioni ad un favo. + +Aveva trovato un probabile messere e aveva azzeccato il pranzo di quel +giorno. + +* * * * * + +--Sapete, bella Aquilina--disse il Sappia quando fu seduto a tavola +colla Luisa al Giardino d'Italia--che voi assomigliate in un modo +spaventevole ad un'amante che io ho avuto or ora a Parigi? + +--Davvero? Ciò mi rende orgogliosa! + +--Naturalmente voi non siete ancora a quel punto.... + +--Oh, lo credo! + +--Quella era una _cocotte_ sì, ma una cocotte gran dama. + +--Ho capito! + +--Ha nome Teresa, ma tutti a Parigi la chiamano Nanà. Non ha meno di +trentamila franchi al mese, ed è sempre in miseria. + +--Vuoi dire che li spendeva. + +--Sicuro! + +--Ah, in questo poi non vorrei assomigliarle. + +--Vediamo, Aquilina. Voi mi piacete in modo enorme. Ci sarebbe +speranza di intenderci? Io non v'ho ancora detto il mio nome; sono il +marchese Sappia. Io vorrei fare di voi una seconda Nanà. + +--Che non spende trentamila franchi al mese, però. + +--Ah, naturale! Tutto dev'essere in proporzione. Milano fa trecento +mila abitanti coi Corpi Santi, Parigi ne fa un milione e mezzo; cinque +volte tanto. A Milano, una fanciulla come voi può col quinto di +trentamila franchi al mese, che sono sei mila far la signora come Nanà +a Parigi. + +--Questo poi non credo. Sei mila franchi sono una miseria anche a +Milano. + +--Ah, ah! Avete delle idee in grande, voi. + +--Voi ci tenete ad essere solo? + +--Perchè questa domanda? + +--Ponete che io sia già impegnata con un vecchio, che non vi potrebbe +dare ombra di gelosia. Ponete che io sia qui con voi perchè mi siete +simpatico.... + +--Grazie, Aquilina. Non ne dubitavo + +--Io so bene che voi non vorreste che io fossi vostra amante _gratis_, +n'è vero? + +--Neppur per sogno. + +--Se voi non avete difficoltà che il vecchio continui la mia +relazione, voi diventerete il mio amante di cuore. Mi farete qualche +regalo e tutto sarà detto. + +--Accettato. + +--Allora vi dirò che io non mi chiamo Aquilina, ma mi chiamo Luisa. + +E così era avvenuto il contratto del loro matrimonio morganatico. + +* * * * * + +Il marchesino uscì dalla casa di Luisa verso le nove del mattino del +giorno dopo. A mezzodì in punto, la fanciulla montava le scale della +Marianna. + +Il vecchio banchiere non si fece aspettare; dopo mezz'ora di +conversazione, trovò che la Luisa era la creatura che pareva creata +apposta pe' suoi fini reconditi; le fece delle discrete proposte, ed +essa le accettò subito anche quelle, senza farsi pregare: giacchè +l'appetito non c'era verso, che non ritornasse ogni mattina e ogni, +sera a persuaderla che bisognata dar ascolto al delegato. Così in +breve la scarcerata di fresco fu accasata come una signora, in mezzo a +mobili propri, con due assegni mensili, che uniti ne facevano uno più +grosso di quello d'un consigliere di Cassazione e che le venivano dal +Sappia e dal banchiere, il primo dei quali era l'amante _en titre_, +l'altro lo spunta-pesi segreto. + +Poco prima che Enrico O'Stiary giungesse a Milano, essa aveva finto di +piantare in asso il vecchio banchiere, per farsi maggior merito presso +il suo amante scoperto. Ma in fatti essa era legata al vecchio peggio +di prima e da ben altri legami che non fossero i legami dell'amore. + +* * * * * + +--Buona sera, Nando--diss'ella al Sappia, che era entrato con Enrico +O'Stiary. + +E intanto aveva diretta un'occhiata curiosa all'amico che stava dietro +di lui un po' in disparte. + +--Buona sera, Gigia--rispose il marchesino, e volgendosi tosto verso +il conte, ripigliò: + +--T'ho condotto il mio giovine amico, il conte O'Stiary, che farà in +tua casa i primi passi al mal costume. + +Enrico strinse la mano che la Luisa gli porse; e l'indispensabile +vermiglio, che accompagna quasi sempre il primo passo al malcostume, +si pinse sulla fronte del giovinetto. + +La Luisa lo invitò a sederle accanto. + +--Spero bene--cominciò dessa--che Nando le avrà detto, che qui da me +sono banditi i complimenti. Dunque la metta giù il suo cappello, +giacchè il mio motto è _sans gêne_. Ma quasi mi scordavo di presentare +a questi signori; il signor Silvestro Bonaventuri aiutante di... e il +signor Paganino di Genova. + +I due nominati s'inchinarono. O'Stiary fece altrettanto. + +--Lei è uscito da poco dal collegio, non è vero? + +--Ora torna dal campo. + +--Dal campo!... A proposito--disse levandosi; ma disse quell'a +proposito precisamente a sproposito, giacchè ciò che stava per metter +fuori non c'entrava per nulla col campo--Cominciate a fare anche voi +altri il vostro dovere qui su questa lista. Vi avviso che non voglio +rovinarvi però. Non accetto meno di venti franchi, ma non accetto +neppure più di cento franchi. + +--Così dicendo, la Luisa aveva levato da un tavolino una borsa, una +lista, ed un _lapis_ che presentò colla bocca aperta al Bonaventuri. + +--Che cos'è?--domandò questi con aria un poco sorpresa. + +--Ho fatto voto, che tutti quelli che i quali metteranno il piede in +questa sala, dal primo all'ultimo del mese, dovranno per una volta +almeno aiutarmi a fare un'opera buona. È una colletta per una povera +famiglia che muore di fame. + +--Volontieri--rispose il Bonaventuri.--Che cosa debbo fare? + +--Scrivere su questa lista il vostro riverito nome e cognome, colla +cifra che intendete di mettere in questa borsa, per la mia +irresponsabilità. + +E guardò con un bel sorriso in faccia a O'Stiary. + +--Spero la mi permetterà di avere anch'io questo piacere di far del +bene in sua collaborazione--disse Enrico traendo di tasca il +portamonete. + +--Veramente, per la bella prima volta!--sclamò ridendo la Luisa--è un +po' da sfacciata! + +--Faremo dunque il male in mezzo--fece il Bonaventuri parlando +forte.--Ecco i miei cinquanta franchi. + +--Ed ecco i miei--soggiunse il Paganino da Genova, mettendo i suoi +cinque biglietti da dieci nella borsa. + +Il povero Enrico fa sopraffatto da uno sgomento indicibile. Egli aveva +pensato in cuor suo di non dare che venti lire, e capiva che bisognava +metterne cinquanta come gli altri, e temeva di non averli nel suo +portamonete. Dei cento franchi della mezza mesata sborsatagli dal +tutore, e che dovevano servirgli per quindici giorni, gli pareva di +averne già spesi in guanti, in profumerie, in gingilli, in mancie e al +caffè, una metà abbondante. Non sapeva bene quanto gli restasse nel +portamonete, ma temeva d'essere a corto. Guardò trepidando in esso, e +con lieta sorpresa vi trovò appunto i cinquanta franchi che parevano +lì apposta contati. Non gli rimaneva più che un bigliettino sudicio da +cinquanta centesimi, che rimase là unico e vergognoso, come una +protesta contro la lèsina del tutore. + +--Ed ecco i miei--ripetè anche lui mettendo l'obolo nella borsa di +Luisa, che lo ringraziò col suo più splendido sorriso. + +"Spero bene--pensò--che il tutore non mi vorrà mangiare se gli +racconterò che ho dato cinquanta franchi a scopo di beneficenza--pensò +Enrico, dopo che la Luisa lo ebbe ringraziato.--"Io non potevo dar +meno di Paganino e di Bonaventuri, che devono essere meno ricchi di +me." + +* * * * * + +Poco dopo entrarono nuovi visitatori. Erano il signor Ciambelli colla +Romea, un fuseragnolo di donna, con due occhi discreti e una +carnagione che arieggiava la porcellana colorata, per amor +dell'intonaco ch'ella si praticava sul viso. + +Ciambelli, suo amante, un pancione nero come un croato, le aveva messa +su una _buvette_, dove la Romea troneggiava dal suo banco, chiamando, +col desio e colle occhiate lunghe, i passanti, che non volevano +saperne di entrare nella di lei bottega a bevere l'amaro prima di +andare a pranzo. + +La Romea era una sgualdrina come tante altre, ma la si teneva +ingenuamente in conto di donna onesta, e parlava delle mantenute col +disprezzo d'una principessa! + +Quanto la godevano per questa pretesa le sue poche pratiche! + +A un certo punto si parlò di far un piccolo taglio di macao. La Luisa +sulle prime fece finta di opporsi, ma poi, vedendo che tutti erano del +parere fece recar le carte e lasciò che giuocassero. + +Enrico, un po' per timidezza, un po' per innata ritrosia, ma +sopratutto perchè non voleva far vedere d'essere corto a quattrini +stava in disparte. + +Sappia gli andò vicino: + +--Non fai conto di giuocare tu? + +--Ma... non ho voglia.... Non sapevo che si giuocasse.... È meglio che +stia a vedere... + +--Ti pare? Il più giovine della brigata, far la figura del più +vecchio? Mi faresti sfigurare. Ricordati che questa sera comincia a +formarsi la tua riputazione di gentiluomo e di uomo di mondo. Bisogna +che tu provi un po' di tutto, in società, se vorrai starci bene, e se +vorrai poter educare con cognizione di causa i figli che avrai dalla +signorina Elisa. + +Enrico si fece tutto rosso in viso. + +--Che c'entra? Come sai? Chi t'ha detto? + +--Noi sappiamo tutto--sclamò con aria di mistero il marchesino. + +--Ma io ho ben poco danaro con me... non sapevo. + +--Se non è che questo ti servo subito. Figurati! E schiuso il +portamonete ne trasse un biglietto da cinquecento e lo diede a Enrico +dicendo: + +--Quando non ce n'è più, ce ne sarà ancora. + +Avrebbe potuto rifiutarsi ancora il nostro collegiale garibaldino? + +Andò al tavolo verde. + +* * * * * + +Dopo mezz'ora egli aveva perduto fino all'ultimo i suoi cinquecento +franchi. + +La Romea gliene aveva beccati fuori la metà. + +Sappia gliene prestò subito altri mille. + +Il demonio del gioco lo aveva già preso alla strozza. + +A mezzanotte il disgraziato aveva perduto i mille e giocava già +disperatamente sulla parola. + +Al tocco dopo mezzanotte il Sappia si levò dal tavoliere, e disse: + +--Mi pare ora di andarcene. + +--Facciamo i conti--gli disse Enrico che appena cessato l'incanto e +l'emozione si trovò di aver indosso una febbre indiavolata. + +Fatti i conti trovarono di avere perduto fra tutt'e due seimila e +trecentoventi franchi. Enrico ne doveva mille e cinquecento all'amico, +mille e duecento a Silvestro Bonaventuri, e trecento alla Romea, + +Il povero giovinetto era così confuso di dover danaro perfino ad una +donna, era così spaventato, così abbacinato dalla perdita, dal timore +di non poter il giorno dopo farsi onore nelle ventiquatt'ore, dello +spavento che il tutore e la Elisa venissero a sapere la sua scappata, +che quasi quasi ne piangeva a calde lagrime. + +Il Sappia dovette scuoterlo più volte. + +--Ma domani come si fa? Pensa che debbo trecento franchi anche alla +signora Romea. + +--Ci penso io--gli rispose l'amico.--Non seccarti. In ogni caso la +Romea ne deve a me cinquecento da sei mesi, che non me li ha mai +restituiti. + +Preso poi in disparte il Bonaventuri, che conosceva, per quel tanto +che si conoscono certe persone: + +--Favorisca--gli disse--a indicarmi dove ella sta di casa. + +--Oh--sclamò il Bonaveuturi, come schermendosi--la si figuri; ha tutto +il tempo; lei è padrone di tutta la mia sostanza... + +"Buono a sapersi" pensò il Sappia fra se. + +* * * * * + +Enrico quella notte non chiuse occhio e fece il più inviolabile +proponimento di non giuocare mai più. + +Nella ingenua purezza della sua coscienza di vent'anni, egli sentiva +di quel fatto un rimorso indicibile. + +A mattina andò dal tutore e gli spiattellò senza reticenze la sua +avventura della sera innanzi. + +La fu una scena di inenarrabile delusione per lui, una tempesta di +maggio, un finimondo. + +Il tutore gli fece una parrucca che non finiva più. Egli era un di +quegli uomini che non crederebbero di far il loro dovere se non quando +s'accorgono d'avere ben tormentata la loro vittima. Essi hanno nelle +vene, io credo, un po' di sangue di Torquemada. Questo modo di +educare, essi lo chiamano _saggezza_. E certo se facesse l'effetto di +render saggio meriterebbe quel nome; ma siccome non ottengono invece +che quello di seccare dovrebbe esser chiamato _seccatura_. + +Allo stringer dei nodi il tutore si rifiutò perfino di pagargli quel +primo debito di giuoco. + +Enrico non sapeva più in che mondo si fosse. Corse a trovare il +marchese d'Arco. + +Questi ascoltò in silenzio il racconto e le giustificazioni del +giovinetto; poi senza dir motto si levò, andò al suo scrigno, ne +abbassò l'imposta, tirò fuori un cassettino, ne trasse tre bei +biglietti da lire mille e li porse al giovinetto dicendogli questa +sola frase: + +--Ma cerca di non giuocare mai più se ti è possibile! + +Enrico da quel tratto restò assai più confuso che non lo fosse stato +prima dalla lavata di capo e dalle smanie esagerate del suo tutore. + +--Oh, marchese, come è buono lei!--sclamò il giovine buttandosi al +collo del vecchio e baciandolo sulle labbra. + +--Mi prometti sul tuo onore che non giuocherai più? ripigliò +sorridendo di gioia e dopo un certo silenzio il marchese. + +--Sì, glielo prometto in parola d'onore e colla sicurezza di mantenere +la mia promessa. + +--Tu devi sapere Enrico, che a' miei tempi ho giuocato molto anch'io. +Allora il giuoco era di _bon ton_, non era proibito, lo si faceva in +pubblico. Il governo straniero usava di questo mezzo per +demoralizzarci, per distoglierci dalle idee di patria e di +indipendenza. Vedi dunque che ti parlo con cognizione di causa. Fin +d'allora mi capitava sempre, che perdendo, io pagava puntualmente +entro le ventiquattr'ore il mio debito; ma se vincevo pochi lo +pagavano a me. + +--Possibile? + +--Possibilissimo mio caro Enrico. Credilo pure; la gente che paga i +debiti di giuoco non è a questo mondo che un decimo di quella che non +li paga. Questa almeno è la statistica della mia dolorosa esperienza! +Non so se gli altri saranno stati più fortunati di me nella loro vita. +Ma è così! Ora capisci bene. Se tu quando perdi sei certo di dover +pagare, e quando vinci sei certo di non essere pagato che dieci volte +su cento... la cosa diventa molto seria. Sarebbe necessario perchè tu +restassi almeno in pace che vincessi novantacinque volte su cento; il +che assolutamente non è possibile avvenga. Hai fatto bene dunque a +promettermi che non giuocherai più. + +E qui si mise a parlargli di tutt'altro. + +Il marchese artista nell'anima tempestava Enrico di domande sulla sua +posizione, sulla pittura, sulle sue idee circa le due scuole, sulle +sue speranze di farsi un nome, sull'avvenire sognato. + +Enrico s'accalorò in quel dialogo. Il marchese godeva enormemente a +sentirlo parlare così modesto, così schietto, così sincero e così +pieno di illusioni. + +--Ma non credi tu--gli disse a un certo punto--che il positivismo, il +realismo e la democrazia abbiano a uccidere l'arte? + +--Ah, marchese, al contrario! L'esaltazione del popolo sarà +l'esaltazione dell'arte. + +Il marchese crollava il capo sorridendo. + +--Ah, entusiaste! + +--Non lo crede lei? + +--Io no davvero,--rispondeva il marchese.--Il popolo, e per popolo +m'intendo quella parte della popolazione d'un paese che si stacca +dall'aristocrazia illuminata e dalla borghesia ricca e studiosa, il +popolo non sente bisogno dell'arte, nè la capisce. Mancando +assolutamente di sentimento estetico come vorresti tu ch'essa amasse +il bello nelle sue manifestazioni? + +--Eppure se c'è un'esposizione di quadri e di statue vi accorre...! + +--Il popolo no, non se ne cura. La statistica della affluenza del +pubblico alle esposizioni parla chiaro. In ogni modo anche i pochi che +ci vanno non vi sono attirati dal bisogno di ammirare il bello, ma +dalla curiosità di veder nei quadri dei fatti interessanti, allegri o +pietosi. Il quadro sarà pessimo come arte, ma rappresenterà qualche +fatto ben volgare, ben chiaro, che squadri al popolo? Sarà il +prediletto da lui. Esso non s'accorgerà che artisticamente parlando il +quadro è uno sgorbio, un abbominio. Il popolo non monta verso l'arte +se non quando l'arte discende giù fino al volgo. E il naturalismo +stesso, l'impressionalismo, di cui tu mio caro Enrico, ti dichiari +seguace e cultore, non è forse l'arte che abdica in favore dei grossi +istinti del volgo? + +Enrico era impaziente di andar a pagare i debiti fatti la sera prima. +Erano i primi debiti di sua vita e gli rimordevano la coscienza. Diede +dunque ragione al marchese e se ne andò ringraziandolo di nuovo con +espansione. + +Prima di spiccarsi dal suo vecchio amico, questi aveva cavato da una +cartella che stava sulla tavola un foglio di carta e accostando alla +mano di Enrico il calamaio gli aveva detto: + +--Scrivimi qui la ricevuta e la promessa di non più giuocare. + +Enrico si dichiarò debitore delle tremila lire al marchese e promise +nella ricevuta di restituirgliele quando fosse andato in possesso +della propria sostanza. + +Della mesata insufficiente fissatagli dal tutore non si fiatò. Non si +ricordò di parlarne. + +Il marchese non gli aveva neppur lasciato il tempo di spiegare la +cosa, e quando Enrico s'era trovato esaudito, col danaro in mano, +s'era scordato di entrar in quell'argomento. + +Enrico corse a casa di Sappia, a cui raccontò il rabbuffo e la +crudeltà del tutore e il bel tratto del marchese d'Arco. Volle andar +egli stesso nella bottega della Romea, a portarle i suoi trecento +franchi, che gli bruciavan le dita e dovette spenderne un'altra +quarantina di giunta, in bottiglie _di champagne_, ch'essa gli +appioppò senza che lui, timido ancora, osasse di rifiutarle. + +Poi, con Sappia, ritornò a casa. + +--Parlerò io al tuo signor zio antidiluviano--aveva sclamato il Sappia +quando Enrico gli aveva raccontato del fiero rabbuffo avutone.--Lui li +chiama _minuti piaceri_? Altro che minuti! Impercettibili, +microscopici... piaceri! + +Il notaio a stento acconsentì di portar l'assegno di Enrico da +duecentocinquanta a trecento franchi al mese. + +--Domando io caro signor marchese--gli disse congedandolo, e colla più +profonda convinzione di dir cosa sensata ed onesta--domando io come +potrà mai arrivare a spendere più di otto franchi al giorno fuori di +casa? + +--Nei mesi di trentun giorni e negli anni bisestili--disse il Sappia +con una finissima ironia che il tutore si guardò bene dal notare--gli +otto franchi al giorno sì può calcolare che diventino soltanto sette e +novantadue centesimi. + +--Ho fatto un buco nell'acqua--diss'egli tornato che fu all'Enrico, il +quale non s'aspettava nemmeno i cinquanta franchi d'aumento--Bisogna +che tu faccia la lite al testamento di tuo padre, che ti ha voluto +tener sotto a quel mastodente fino ai ventiquattr'anni; se no finirai, +col rovinarti moralmente e materialmente, te lo dico io! + +--No--rispose Enrico.--Prima di tutto io non vorrei fare questa lite, +neppure nel caso che non offendessi l'ultima volontà e la memoria di +mio padre. In ogni modo, dato che il tribunale mi desse torto, io +sarei perfettamente rovinato, giacchè avrei fatta opposizione; e tutta +la sostanza andrebbe ai gesuiti che stanno aspettando al varco la +preda, È meglio ch'io mi stia ai primi danni. + +* * * * * + +Così erano passati circa due anni, e a dispetto dei trecento franchi +al mese, Enrico O'Stiary era diventato uno dei giovani più brillanti +di Milano. Cavalcate, scarrozzate, scherma, cene, club, ballerine, e +pur troppo di nuovo, il giuoco--nel quale era ricascato con vivo, +quantunque inutile rammarico, con profondo, ma pur vano rimorso--erano +le occupazioni delle sue giornate e delle sue notti. E la povera Elisa +trascurata, infelice, ma orgogliosa nel suo dolore s'era fatta intanto +donna. + +Il tutore non badava più all'Enrico. + +Disperava di cambiargli la testa. "Chiudeva un occhio per non +inquietarsi" come diceva lui. + +Il marchese d'Arco dal canto suo, il quale vedeva il suo giovane amico +far la vita del gentiluomo, e non s'era curato mai di sapere quale +somma il tutore gli avesse fissato pei minuti piaceri, era ben lontano +dall'idea ch'egli si stesse rovinando a bagno maria. Egli poi non +sospettava che Enrico si fosse rimesso a giuocare. Gli sarebbe parso +fargli uno sfregio pensando che un'O'Stiary avesse potuto mancare così +alla parola d'onore. + +Quando si trovavano parlavano d'arte, di cavalli, di politica, e le +miserie umane le lasciavano da parte. + +Enrico dal canto suo, si guardò bene dal ricorrere un'altra volta al +marchese per denaro, e lo schivava come un rimorso. Il Sappia pensava +largamente a tutto. Suo padre e sua madre gliene davano in una certa +abbondanza, ed egli aveva un credito grande presso gli usurai! E anche +lui--lo sciagurato--faceva delle orribili operazioni a babbo morto! + +Ma era venuto un bel giorno che anche il Sappia erasi trovato nella +necessità di chiedere danaro ad Enrico. + +Il povero giovine gli avrebbe data la vita, ma non aveva che i suoi +duecento franchi al mese. + +Risolse di farla finita col tutore; di parlargli fuor dei denti, di +ottenere insomma quello a cui gli pareva di aver diritto. + +Ci pensò un paio d'ore, poi piuttosto che aver a fare con don Ignazio +si aperse alla balia. + +La balia gli aveva detto di avere dodicimila lire alla Cassa di +risparmio. + +Non lasciò che l'Enrico terminasse la frase; corse per quanto glielo +permettevano i settantanni nella sua camera, e portò al contino le +dodicimila lire in tre bei libretti puliti e fiammanti ch'era un +piacere a vederli. + +--Ma no, non voglio, non voglio--diceva Enrico colle lagrime agli +occhi. + +La balia alzò la destra, e con una specie di entusiasmo, sclamò: + +--Ma non è forse roba sua codesta? Quale uso più degno potrei fare di +questo danaro... io che non ho più nessuno al mondo? + +* * * * * + +Pochi mesi dopo convenne di nuovo rivolgersi altrove. + +Il tutore, quand'ebbe messa da parte del tutto la speranza di vedere +il conte far giudizio, pensando al giorno ormai vicino in cui gli +sarebbe toccato rassegnargli la sostanza taglieggiata e forse perduta, +intieramente aveva cominciato a cercarsi dattorno un altro sposo per +la sua Elisa, che già aveva trascorso il diciottesimo anno. + +Egli comandò a sua moglie di far di tutto per disingannarla nel caso +ch'ella nutrisse ancora qualche speranza di diventare la moglie del +contino e si mise a sparlare a tavola del suo pupillo e a tentar di +metterglielo in mala vista. + +Ma egli non pensava che dieci anni di pensieri e d'illusioni +accarezzate non si distruggono in un giorno! + +L'uomo adatto, del resto non tardò a presentarglisi sotto la miglior +luce del mondo. Era Aldo Rubieri--che s'era fatto un bel nome e una +bella sostanza, e che quantunque artista, parve al babbo un modello di +uomo serio e un marito esemplare. + +* * * * * + +Chi mai avrebbe detto a Enrico O'Stiary che quei cinquanta franchi da +lui con lieto animo versati nella borsa di Luisa a titolo di +beneficenza la sera d'un giorno d'autunno del 1866, dovessero essere +il primo anello di una lunga e disastrosa catena di sagrificî, di +spese, di perdite, di debiti, di rovesci, che lo dovevano condurre tre +anni dopo, quando egli era lì lì per aver la piena disponibilità della +propria sostanza, ad essere un uomo rovinato? + +Ma sopratutto chi gli avrebbe detto che la causa principale, la causa +effettiva del suo rovescio, non doveva essere nè l'amico Sappia, non +doveva essere la Luisa, non doveva essere il giuoco, ma piuttosto la +gretta protervia del suo tutore, che aveva negato fin dal principio di +fissargli quel tanto, che nella sua posizione era necessario? + + + + +II. + + +Aldo Rubieri, nel tempo che aveva molti debiti e poche commissioni, +abitava fuori di una porta della città. Si era fatto corpisantino, e +là nel sobborgo, teneva abitazione e studio. Pagava una miseria di +affitto, e dalle sue finestre vedeva d'estate molto verde, e +d'inverno, se fosse nevicato, molto bianco. + +Quando poi diventò poco meno di celebre, ed ebbe soddisfatti i suoi +pazienti ed onesti creditori, egli si era talmente affezionato a +quella residenza che non aveva più voluto venir in città, quantunque +l'aria assai democratica, che tirava nel sobborgo non fosse quella +delle sue convinzioni assai moderate. + +Comperò dunque la casetta, e in essa si creò il suo nido dell'arte e +della vita. + +Lo studio, che solo conservò tal quale, era per lui popolato da tutte +le imagini, da tutte le finzioni, da tutti i progetti della sua +geniale fantasia; memorie imagini, finzioni che gli avevano +procacciata l'ambíta fama e la invidiata agiatezza. + +Gli pareva che le vicende della sua vita abbastanza travagliata, gli +dovessero sfumar via d'un tratto, se avesse mutato di casa e aveva +giurato di finire in essa la sua fortunata carriera. + +La casetta, dall'umile apparenza, ma tutta leggiadra e artistica di +dentro, era da vari anni visitata dagli stranieri. Aldo Rubieri aveva +scritto a Bedeker di farne un cenno, nella sua nuova _Guida d'Italia_, +e Bedeker infatti nel capitolo che riguardava Milano, parecchi anni or +sono, vi aveva fatte due aggiunte: il vaporino illuminante in circolo +la cupola della Galleria Vittorio Emanuele e lo studio di Aldo +Rubieri. + +* * * * * + +Una piccola carovana, uscita dall'albergo Reale un dopo mezzodì di +agosto del 1869 s'avviò allo studio di Aldo Rubieri. Per risparmio di +ciceroni quella carovana era composta di elementi assai eterogenei. In +testa camminava un Francese con quella noncurante serietà che +caratterizza la gioventù della giovine Francia, più gloriosa ancora +dopo i rovesci, uno di que' Francesi che in Italia stanno sull'occhio +per non essere creduti, _brillanti a spasso_, e che non hanno difetti +in fuori di quello di sprezzar troppo la roba straniera. + +Dopo lui scarpinavano, coi loro piedoni piatti, due rappresentanti +della vecchia Albione, un _mister_ ed una _mistriss_.--Anch'essi non +presentavano alcuno di que' tratti caratteristici e ormai diventati +comunissimi, che si usa di attribuire molto volentieri agli Inglesi in +viaggio. Non enormi guide sotto il braccio, non indecenti spolverine, +non scarpaccie infangate ed eccessivamente lunghe. Di inglese essi non +avevano neppur il colore dei capelli. + +Alla retroguardia seguivano altre quattro persone, di cui tre uomini e +una donna. Costoro che avevano veduta la luce sulle sponde del Danubio +erano invece biondissimi. + +Il Cicerone dell'albergo chiudeva la marcia. + +La zitellona tedesca poteva avere un trentatrè anni; più al di là che +al di qua. A diciotto ella poteva essere stata una bella biondona. Suo +padre e suo zio, mercanti di oggetti artistici, stavano disputandosi +in dialetto viennese sul merito relativo degli scultori italiani, le +cui statue era capitato loro qualche volta di comperare a Milano per +cinque e di vendere a Vienna per cinquanta. + +La zitellona camminava in mezzo a loro due. Quello a destra, sosteneva +che al giorno d'oggi non era possibile più il vendere che pattini e +quadri di genere; l'altro, che due giorni prima aveva comperate +parecchie tele di stile classico, negava che il realismo in arte +potesse mai avere fortuna. Entrambi però erano d'avviso che lo stile +austriaco non avesse confronti "quella maniera larga di dipingere in +tinta gialla che fa credere tutta roba da museo anche i quadri di un +anno" essi la ritenevano la miglior pittura che fosse al mondo. + +Si sa bene che ognuno ha il suo orgoglio nazionale! + +A un certo punto s'interpose il Cicerone. Era costui un personaggio +autorevole in fatti di giudizî di pittura. Lo aveva lodato perfin il +povero Rovani, che certo non abusava della lode. Era costui un Modello +incanutito fra i cavalietti e gli scalpelli che adorava Aldo Rubieri +fino alla esagerazione, di quell'amore entusiastico e un tantino +irragionevole, di cui non sono capaci che i figli d'Italia: + +--Scusino, signori--diss'egli in tedesco--nessuno dei giovinetti che +cominciano ora ad esporre promette di giungere alla grandezza di Aldo +Rubieri. + +E nel pronunciare questo nome il suo occhio semispento brillò di un +insolito guizzo di luce. + +--Da quanto tempo è diventato celebre il nostro bravo Aldo?--chiese +uno dei due viennesi, il padre della zitellona. + +All'udire quella frase confidenziale il Cicerone ne fu quasi +scandalizzato. Guardò l'austriaco con una inenarrabile occhiata di +compatimento, e disse: + +--Conoscete forse _mein herr_, il grande scultore Aldo Rubieri? + +--Se lo conosciamo? Altro che!--rispose l'Austriaco, guardando a sua +figlia che si fe' un poco ciliegia, e che sorrise misteriosamente. + +--Ed è perciò che vi domandavamo da quanti anni sia diventato celebre, +giacchè noi sono ormai più di dieci anni che non l'abbiamo più veduto, +e quando l'abbiamo conosciuto noi non lo era ancora. + +--Dal primo suo gruppo, che fu premiato dall'Accademia e venduto per +quarantamila franchi--rispose il Cicerone. + +--Bella somma!--sclamò lo zio. + +--Un gruppo alto un metro--aggiunse il Cicerone.--Ma la sua fama il +signor Aldo la deve ancora più al suo modo originale di trattare cogli +eroi della democrazia che per altro. Le opere, si sa bene, finchè un +artista è vivo, saranno sempre criticate; ma la indipendenza del suo +carattere e il suo magnifico disinteresse faranno sempre sul popolo un +grandissimo effetto. Egli è capace, se non gli garba il soggetto, di +rifiutare una commissione, che gli frutterebbe molto danaro. Dopo +l'immenso successo del suo ultimo gruppo, il generale Garibaldi gli +ordinò, un gruppo di soggetto repubblicano che un Inglese gli avrebbe +pagato cento mila lire. Credete voi che egli abbia accettata la +commissione? Neppur per ombra. Io ero presente quando Aldo Rubieri +rispose al messo di Garibaldi, che era venuto là in studio a portargli +la ordinazione, credendo di fargli un grande onore: + +"Dite al generale, che cento mila lire per un gruppo alto un metro e +mezzo è troppo! E che io non ho tempo per un simile lavoro." + +--Ciò è bello!--sclamò la zitellona. + +--Ciò è stupido!--disse il padre. + +--Ciò è assurdo!--osservò lo zio.... + +--Un'altra volta, sarà una settimana, cacciò fuori dal suo studio un +principe russo che voleva sforzare la porta per correr dietro alla +signora Nanà. + +Al nome di Nanà, tre esclamazioni contemporanee uscirono dalle bocche +austriache. + +--Ah! + +--Ih! + +--Oh! + +Il Cicerone, sorpreso, si arrestò di botto. + +--Chi è la signora Nanà?--fu prima a parlare la zitellona. + +--Chi è la signora Nanà?--disse quasi contemporaneamente, il padre. + +--Chi è la signora Nanà?--stava dicendo lo zio a sua volta; ma si +tacque, udendo che la domanda veniva già fatta dagli altri due. + +--Nanà è la più bella donna del mondo--rispose enfaticamente il +Cicerone.--Nanà è un'artista francese, che ora serve di modella per la +_Venere contemporanea_. + +--Venere contemporanea?--sclamò Leopoldina--cosa vuol dire? + +--Vuol dire una _Venere decente_--rispose il Cicerone--una Venere non +del tutto ignuda; una Venere della quale si vedano e si indovinino le +forme divine in quelle parti decenti, che sono divinamente formate +dalla natura e si dissimulino le parti che le donne del giorno d'oggi +hanno meno belle, e che non si devono rappresentare. + +--In tal caso--osservò con un certo acume uno dei due Tedeschi--non +arrivo a capire il perchè si parli di Venere, che viceversa è il nome +di una Deità molto classica e interamente nuda. + +--È vero!--sclamò il Cicerone, colpito da questa osservazione.--Ma +debbo dire che in caso l'errore è tutto mio. Io sono vecchio e non ho +potuto ancora svestirmi totalmente dei pregiudizi classici. La statua +del mio maestro sarà un'opera d'arte che protesti energicamente contro +l'invasione moderna dell'impressionismo, del realismo e della +sprezzatura esagerata nella divina arte scultoria, che deve essere +liscia e finita e non brizzolata e rugosa come la robaccia della +scuola nuova. + +I forestieri capivano e non capivano. + +Il Cicerone era come invaso da un santo sdegno. + +--Ma dunque--uscì finalmente a dire il padre--il signor Aldo crede +ancora possibile una Venere, dopo tante che ce ne lasciò l'antichità? + +--Perchè no?--proruppe il Cicerone.--La bellezza non è forse eterna? +La bellezza del nudo non tramonta mai! + +--È tanto bella?--domandò di nuovo la donna--questa signora Nanà? + +--Bella è, secondo me, una parola un poco insignificante per esprimere +che cosa sia la signora Nanà. Essa è un portento. + +--Dicevate dunque--disse il padre austriaco, quasi volesse stornar il +discorso dalle imagini troppo estetiche.... + +--Io stavo dunque dicendo--ripigliò il Cicerone--che Aldo Rubieri è +ancora più in voga pel suo carattere che pe' suoi lavori, e raccontavo +che aveva cacciato fuor dallo studio il principe russo, mentre il +giorno dopo aveva spalancata la porta del suo più segreto penetrale ad +un povero pittorello di Roma, che viaggiava per istruzione col sacco +in spalla; egli fece colazione con lui nel giardino incantato. + +--Ah, c'è anche un giardino incantato?--domandò la matura fanciulla +spalancando gli occhi grigi. + +--Incantato, per modo di dire--rispose il Cicerone--ma è tanto più +incantato dopo che lo frequenta la signora Nanà, giacchè, secondo me, +un luogo dove regna e dove respira, foss'anche una mezz'ora al giorno, +una creatura come la signora Nanà, quello diventa per forza un luogo +incantevole. + +I sei occhi dei tre personaggi austriaci s'incontrarono. + +Parvero dire colla loro espressione desolata, il volgare "_siam +fott... o regina!_" + +* * * * * + +--Continuate--ripetè il padre. + +--L'avere ricevuto così intimamente lo scolaro povero, dopo aver +cacciato, senza complimenti, un principe arcimilionario, fece chiasso. +Tanto più quando i giornali liberali, nemici di Aldo Rubieri, +raccontarono che il supposto studente di pittura di Roma non era altro +che un povero imbianchino di stanze. Allora egli fece una risposta che +chiuse la bocca a tutti. Egli dimostrò come un imbianchino valga +sempre più di certi giornalisti, per la ragione che questi, +_sporcando_ della carta _bianca_, le toglievano ogni valore +commerciale; mentre quello, _imbiancando_ pareti _sporche_, ridonava +ad esse molto valore commerciale. + +Quando poi lo scolaro andò a scusarsi d'essere stato causa +involontaria della polemica, egli lo consolò dicendogli: "Lasciate +scrivere. Sono i pittori invidiosi, che ispirano i cattivi +giornalisti. Ma io conosco degli imbianchini che valgono molto più di +quei pittori. Giacchè gli imbianchini raggiungono sempre e bene il +loro scopo, che è quello di pulire e render lieti i locali, mentre +certi pittori, non solo non lo raggiungono mai, ma lo tradiscono e lo +deturpano, sporcando delle candide tele. Del resto, che gran +differenza c'è fra un pittore e un imbianchino? La sola, veramente +grande, è che il pittore adopera un pennello a manico breve e la +tavolozza, mentre voi altri adoperate il pennello a manico lungo e la +secchia. L'ingegno solo fa la grande distinzione; ed io, fra un +imbianchino d'ingegno e un pittore asino, scelgo subito l'imbianchino. + +--Parlateci ancora di questo giardino misterioso e incantato--disse la +zitellona, crollando il caposorridente per le sortite del vecchio +Cicerone. + +--Oh, molto misterioso!--sciamò questi alzando gli occhi al cielo.--Si +può dire che dopo me non vi siano a Milano che tre persone, le quali +abbiano avuto la immensa fortuna di spingere lo sguardo in quel +sacrario dell'arte viva. + +--E voi siete del numero? + +--Io sono del numero--rispose il vecchio sollevando orgogliosamente la +bella testa di Cristo invecchiato. + +--C'è speranza che noi, colla vostra autorità, e come amici vecchi di +Aldo Rubieri, possiamo essere introdotti? + +--Voi, amici vecchi?--sclamò il Cicerone. + +--Non sapete forse che Aldo, quando aveva 20 anni, era a Vienna con +suo padre? + +--Ah, è vero!--sclamò il Cicerone, portando la mano alla fronte.--Non +mi ricordavo più che egli è figlio di un colonello di stato maggiore +al servizio di casa d'Austria. + +--Dunque? + +--Dunque che cosa? + +--Potremo noi vedere il giardino incantato? + +--Oh, impossibile! + +--Potreste voi almeno descrivercelo? + +--Impossibile anche questo. Ho data la mia sacra parola d'onore al +maestro, che non avrei tradito mai il segreto della sua dimora. + +I tre Viennesi tacquero e ciascuno si mise a mulinar a suo modo. + +Ma in quel punto erano arrivati dinanzi alla casetta di Aldo Rubieri, +e s'arrestarono. + +* * * * * + +A Milano, come dovunque, ci sono delle abitazioni dove tutto va male, +tutto dà noia, tutto vi sta a disagio; e ve n'ha delle altre, dove +tutto gioisce, tutto dà piacere, tutto risplende. + +Entrando nelle prime, trovi un portinaio ciabattino, che vive in un +bugigattolo buio ed infetto. Il tanfo vi è nauseante; sui gradini +della scala vi si scivola; gli usci si direbbe si lamentino di dover +girare sui cardini; le persiane, spalancate, si rinchiudono +sgarbatamente in faccia; gli scarafaggi ed i topi sono padroni della +cucina; i cimici, del letto; le faine, del solaio; le lumache e gli +scorpioni della cantina; il pozzo dà l'acqua cattiva; un cane +rinchiuso guaisce tutte le notti; un ragazzo caparbio vi strilla ogni +mattina; un suonatore di tromba vi studia ogni mezzogiorno; delle +casigliane pettegole vi si picchiano ad ogni calar della sera; il +padron di casa usa mandar delle lettere insolenti; il ragioniere ha il +fiato che ammorba... e via dicendo. + +Entrando nelle seconde, il cuore si allarga. Tutto vi spira l'ordine, +la pulizia, la pace, il benessere. Si direbbe che queste case +benedette furono costruite da operai intelligenti, e siano abitate da +gente di buon gusto. + +Tale apparve ai viaggiatori la dimora di Aldo Rubieri. + +Appena giunte, la zitellona alzò la testa e s'imbattè in una scena +graziosa. + +Sotto un portichetto, lieto di verdura in un angolo, una rondine aveva +costruito il suo nido e giungeva volando alla pensile capannina, nel +momento che i viaggiatori si arrestavano dinanzi alla porta della +casa. Spaventata nel veder tanta gente, la rondine svolazzava +trissando intorno al nido quasi volesse attirare a sè tutta +l'attenzione di quegli stranieri per distrarla dai suoi cari implumi. + +La zitellona si fece malinconica. Forse un assalto di nostalgia +l'aveva presa. + +Non c'è come la rondine per ridestar nel cuore la memoria della casa +lontana. + +In quel punto un colpo di martello fece trasalire la Tedesca. + +Il Cicerone aveva picchiato alla porta chiusa col battente di bronzo. + +In una delle imposte si vedeva inchiodata una placca di terso ottone +su cui stava scolpito un _Rubieri_, senz'altro. + +Doveva bastare! + +* * * * * + +Il Cicerone dato il colpo si volse a' suoi compagni e disse: + +--Ora ci toccherà forse di aspettare un quarto d'ora; ma guai se io +rinnovassi il colpo; potremmo star qui due ore, che nessuno più +verrebbe ad aprirci. + +--Perchè? + +--Perchè la signora Marietta pretende di non essere sorda, ma confessa +di essere molto pigra. + +Questa volta però il fatto smentì il pronostico. La porta si schiuse +poco stante, e una donna s'affacciò al varco, domandando: + +--Chi è? + +--Forestieri che desiderano di visitare lo studio e parlare al +maestro--rispose il Cicerone. + +E lanciò alla donna un'occhiata espressiva che voleva dire: "Gente per +bene, bisogna esser gentile." + +La donna aperse il battente, si ritrasse, e pronunciò il sacramentale: + +--Restino serviti. + +La carovana attraversò un atrio pompeiano, dove sul muro videro +graffite delle figure bellissime di fanciulli ricciuti, di vergini con +anfore in mano e di satiri con tirsi inghirlandati di pampini, +saltellanti e festosi. + +Il Francese che fu il primo a vederle, ristette; e il Cicerone +cominciò la sua spiegazione: + +--Questo atrio venne terminato soltanto l'altro giorno. Questo genere +di pittura a chiaroscuri e con linee profonde comuni a Pompei, si +chiama graffito. Questo pattino che vedono, è il ritratto del figlio +della signora Nanà, sopra fotografia, giacchè il Louiset è rimasto a +Parigi colla zia. + +Questo nome scosse nuovamente la zitellona e i due Ausriaci. Ma +nessuno dei tre osò fare una domanda sul figlio della signora Nanà, +che non era punto bello, ma che era maestrevolmente disegnato. + +Ammirato che l'ebbero, s'avviarono verso il viridario contornato di +portici, precisamente come si usava nell'antica Roma. Una vaschetta di +marmo bianco, con zampilli uscenti dal corno di faunetti di bronzo, +sorgeva nel mezzo del giardinetto spandendo intorno una grata +frescura. + +--Questo lo vedremo meglio dopo, uscendo per di là--disse il Cicerone +svoltando a destra in coda alla signora Marietta, che aveva schiuso un +uscio. + +Sulla soglia del quale gli stranieri lessero il classico _Salve_, poi +entrarono. + +La scena mutava d'aspetto. + +Pompei cedeva il campo al più ferreo dei medî evî risuscitati. + +Come una di quelle dimore di Fata, che sorgono dal suolo nei sogni che +seguono la lettura dei romanzi di Scott o della Radeliffe, così il +salotto dove erano entrati gli stranieri parve ad essi la viva e reale +imagine d'una stanza di antichissimo castello feudale. + +Il presente scomparve ai loro occhi come per incanto. Si guardarono +l'un l'altro, quasi fossero sorpresi di trovarsi vestiti di panno e +col cappello a tuba in mano. Una specie di estasi medioevale li +invase, e provarono nell'anima un ridestarsi confuso di tutte le +memorie romantiche della lontana gioventù. Parte a parte non c'era +moltissimo da ammirare. Appiccicati alle pareti, non ricchi trofei di +armi in simetria, come è l'uso comune delle odierne sale d'armi. Ma si +sarebbe detto da una certa rastelliera e da certi cappucietti come +dimenticati sul davanzale d'una finestra, che un falconiere fosse +uscito di là poco prima, dopo aver addestrato il falco; si sarebbe +detto che il giullare avesse lasciato su una sedia il suo berretto a +sonagli; che l'armigero e il balestriere avessero deposta poco prima +in un canto, uno la picca, l'altro la balestra; che la castellana +passando, avesse profumato quell'aura cogli aromi che il marito +crociato le aveva recati dall'oriente. + +Ciascuno di quei viaggiatori ebbe la propria impressione storica. + +Al Francese parve di respirar un'aria tutta pregna di effluvi +merovingi. + +Alla zitellona sembrò di calpestar la polvere dei seguaci +dell'interessante giovinetto svevo, venuto a morire in Italia sotto la +mannaia di Carlo d'Angiò. + +Gli Inglesi credettero sentir un bisbiglio di voci dei guerrieri di +Riccardo Cuor di Leone. + +Chi non provò nulla di tutto questo, furono i due Austriaci. Non +avevano l'incornatura romantica loro! + +La carovana, ammirando in religioso silenzio, passò ed entrò in una +seconda camera tutta parata di giallo, in stile moderno. Quelle +fisonomie già pallide soffuse dal colore delle cortine e delle +tappezzerie si fecero cadaveriche. + +L'artista aveva il capriccio di vedere sulle linee faciali de' suoi +visitatori questo effetto di tinte, non già pel gusto di trovare il +genere umano più brutto di quello che esso sia realmente, ma per +studiare il cambiamento di linee, di toni e di riflessi, allorchè dal +giallo i visitatori passavano allo scarlatto dell'attiguo salotto. + +--Si fermino qui un momento che io vado ad avvisare il maestro della +loro venuta--disse Mattia il Cicerone, mentre la signora Marietta era +scivolata fuori dalla camera da un uscio di fianco. + +* * * * * + +Mattia Corvino--tale era il nome del vecchio--s'accostò ad un uscio di +contro a quello per cui era entrata la comitiva, piegò l'indice della +mano destra con una specie di religioso raccoglimento e colla nocca +picchiò un colpetto discreto, tendendo l'orecchio. + +Egli era compunto. Egli stava per comunicare coi due idoli del suo +cuore, e l'atteggiamento della sua persona, pigliava un'apparenza di +devozione. + +Nessuna risposta dal di dentro. + +Tornò a picchiare più forte, tornò ad origliare, e nulla ancora. + +Allora alzò con una certa soavità la mano alla maniglia dell'uscio, lo +aperse e scomparve per esso, dicendo con voce flebile l'indispensabile: + +--È permesso? + +Mattia Corvino era entrato nel gabinetto di lettura di Aldo Rubieri. + +Lo scultore infatti non aveva soltanto uno studio, ma anche uno +scrittoio. In faccia a qualche suo collega scapigliato Aldo aveva un +gran torto quello di non odiare la coltura e la letteratura. + +La stanzina parata di rosso conteneva una bella libreria tutta piena +di libri d'arte, di romanzi, e di poesie. Una magnifica +scrivania--come non se ne vedono certo in casa dei +letterati--_tronava_ in fondo al gabinetto di fianco alla finestra. +Intorno intorno sulle pareti dei piccoli capolavori di pittura e di +scultura. + +Questo nido della intelligenza gli aveva meritato da alcuni colleghi, +il sopranome di _aristocratico_. Dico alcuni, che per fortuna si +possono contar sulle dita; e non sono neanche da confondersi costoro, +con quei molti, che detestano la letteratura soltanto in apparenza, e +non tengono in casa nè libri, nè calamai, nè penne, ma conoscono i +letterati e li ascoltano, e ne sono amici. + +La è piuttosto un'abitudine e una jattanza che un'antipatia; giacchè +modesti e avidi di sapere, vivono talvolta cogli uomini di lettere e +di scienza meglio e più a lungo che coi loro stessi colleghi. + +I pochi invece che davano dell'aristocratico a Rubieri nutrono un vero +e alto disprezzo per tutto ciò che non è colore o scalpello; negano +che l'arte abbia bisogno di coltura, giacchè per essi l'intenzione è +tutto; chiamano imbrattacarte gli scrittori ed i critici, e +disprezzano e odiano la letteratura e anche l'acqua, tanto per uso +interno come per uso esterno. + +Aldo Rubieri che aveva fatto anche lui la sua carovana artistica ed +era stato assai povero, per ispirito di reazione, aveva forse +esagerato il tipo opposto. Appena uscito dalle angustie egli si era +rifatto gentiluomo perfetto. Il cappello a tuba in capo, la cravatta +nera, le mani guantate, spesso gli stivali lucidissimi; in casa poi +aveva accomodato il suo studio letterario con infinita cura e lo aveva +affidato alle sollecitudini, allo strofinone e al pennacchio della +signora Marietta, che lo teneva lindo e splendido come un gioiello. + +--Non c'è--sclamò Mattia Corvino, dopo essersi guardato intorno.--Sarà +dunque nello studio. + +E ristette un poco pensieroso. + +Mattia Corvino, lo sappiamo già, aveva per Aldo Rubieri e da pochi +giorni per la signora Nanà, una di quelle adorazioni che in certe +anime foggiate a bella posta, possono elevarsi fino al sagrificio +della vita. Quando entrava in quelle camere egli si sentiva preso da +un senso di altissima venerazione, come si dice che Mosè lo provasse +sull'Orebbo, quando s'accorse che il suo piede stava per calcare il +sacro suolo. Mattia era tale che se lo scultore glielo avesse +permesso, si sarebbe volentieri cavate le scarpe per entrare là +dentro. + +--Forse egli è là con quella tentazione di sant'Antonio--pensò Mattia +prima di ricominciare sul nuovo uscio la stessa manovra di poco prima. + +Egli chiamava a suo modo Nanà: la tentazione di sant'Antonio. + +--Alla fine si decise e diè un altro picchietto sull'imposta. + +--Una voce maschia e sonora rispose di dentro: + +--Chi è? + +--Mattia--rispose il vecchio trattenendo il respiro. + +Un bisbiglio di voci, accompagnato da un melodioso e fresco scroscio +di riso accompagnò la risposta del Cicerone. + +--È lei!--pensò. + +E dovette sedersi per l'emozione. + +--Dio fa ch'ella posi--continuò in cuor suo e che essa non abbia oggi +il capriccio di considerarmi come un uomo di questo mondo. + +* * * * * + +Questa frase di Mattia giungerà forse oscura a qualcuno. + +Mattia Corvino s'era infiammato di Nanà come s'infiammano talvolta +certi vecchi artisti dopo averla veduta a posare nuda nello studio del +suo scultore. + +La artistica nudità femminile al giorno d'oggi ha perduto--per colpa +de' gesuiti--tutta la famosa ingenuità del mondo antico. Noi non +sappiamo più imaginarci un corpo di donna bella, quale pur fu creato +da madre natura, senza dei sussulti peccatori. Le innocenti nudità +sono un mito per noi. + +Nei boschi della Grecia le Driadi, e le Nereidi sulle rive del mare, +noi non sappiamo più imaginarcele; come non sappiamo più vedere nè +Veneri, nè Ninfe, negli studi dei nostri scultori. Le Driadi e le +Nereidi del giorno d'oggi tutt'al più si chiamano _forosette_ e +_bagnanti_ e osservano fior di regolamenti della scuola di nuoto e +pagano fior di multe se li trasgrediscono. Quanto alle Ninfe e alle +Veneri negli studi degli artisti oggidì si chiamano semplicemente +_Modelle_. + +--Entra Mattia--disse la voce--dopo un breve silenzio, durante il +quale il Corvino era stato ad aspettare origliando all'uscio, +coll'ansia istessa con cui un imputato sta ascoltando il presidente +che gli legge la sentenza di assoluzione. + +All'invito il vecchio sprigionò dal petto un sospirone, schiuse +l'uscio ed entrò. + +* * * * * + +Lo spettacolo che s'offerse agli occhi di Mattia non era nuovo per lui +ma era solenne. + +Nondimeno Nanà con un moto istintivo, aveva rilevato fino all'anca il +lembo dell'arazzo che le stava a larghe pieghe posato sotto i piedi +nudi, e aveva guardato placidamente, e come se nulla fosse, in viso a +Mattia Corvino che entrava. + +È assioma che la mano, la quale pudicamente rialza o abbassa un velo, +fa pensare assai più a ciò che essa vuol nascondere che al pudore che +nasconde. Nondimeno se ciò paresse strano a qualche lettore, che si +ricorda come Nanà quando a Parigi Labordette le aveva detto ch'ella +avrebbe posato per la testa e per le spalle dinanzi allo scultore che +doveva modellarle la _Notte_ pel suo nuovo letto avesse risposto: + +"_Je me fiche pas mal du sculpteur qui me prendra_." Se quel moto di +pudore, ripeto, paresse strano al lettore io non saprei dargli torto, +giacchè egli non conosce ancor nulla della piccola trasformazione +morale che Nanà aveva subita nei pochi giorni di sua dimora a Milano. + +Nell'ambiente serio e sconosciuto nel quale s'era messa "la bonne +fille" subiva un cambiamento ne' suoi istinti di donna, la quale non +sarebbe apparsa tanto corrotta neppur a Parigi se il cinismo degli +uomini non l'avesse resa tale. + +--Che c'è?--domandò Aldo Rubieri. + +Mattia distaccò a stento gli sguardi dal tesoro di formosità, che +dall'anca in su gli si presentava di contro e rispose con voce +commossa: + +--Forestieri... seccature che vorrebbero parlare con lei. Ecco il +biglietto di visita d'una signora. + +Aldo lo prese: + +--Leopoldina Rickherwenzel!--sclamò con grandissimo stupore.--Chi +vedo! Che fosse colei? A Milano? Possibile! Dimmi Mattia, che figura +ha? + +--Bionda..., magra, alta.... + +--È lei, è lei! + +--Che età? + +--Io le darei dai trenta ai trentaquattro anni.... + +--È lei! Non c'è dubbio! + +--Dev'essere stata bella, da ragazza--aggiunse Mattia coll'aria d'un +conoscitore. + +--Dovrò io riceverla?--pensava intanto lo scultore. + +--Chi è questa donna che cerca di voi?--domandò Nanà in discreto +italiano. + +--Oh, una vecchia conoscenza di Vienna. + +--Una antica amante? + +--Pressapoco. + +E qui successe un poco di silenzio. + +--Se io vi pregassi di non ricevere questa vostra antica fiamma, cosa +direste di me?--fece Nanà questa volta in francese. + +--Davvero?--sclamò Rubieri con una punta di ironia nella voce e nello +sguardo.--Chi l'avrebbe detto! + +--Chi l'avrebbe detto?--ripeto Nanà.--Sapete che questo mi ha l'aria +di una impertinenza? + +--No--rispose lo scultore--è semplicemente un'esclamazione. + +--Ebbene--ripigliò Nanà--senza tanti discorsi, ditemi francamente se +mi fate o se non mi fate il sagrificio che vi chiedo. + +--È impossibile! + +--Perchè? + +--Ma perchè la sarebbe una specie di furfanteria se rifiutassi di +rivedere una donna alla quale tra le altre cose ho promesso di +sposarla e che è venuta a Milano, dopo dieci anni, per rivedermi. + +--Ma tanto più!--sclamò Nanà ridendo--Assolutamente mio caro Aldo, se +voi la rivedete potete star certo che io non metterò più il piede in +questo studio. + +Lo scultore fu colpito vivamente da questa uscita così perentoria di +Nanà. La guardò con malcelato stupore. Poi le si accostò e le prese la +mano. + +--Nanà--disse--spiegatevi allora. Questo vostro capriccio ha bisogno +di un poco di luce. + +--Ecco gli uomini!--gridò Nanà sempre ridendo. I suoi denti, eran tali +da non permetterle di parlare sul serio.--Non si può avere un +suggerimento dei nervi senza che essi subito ci vogliano vedere un +capriccio di... tutt'altra cosa. + +Rubieri vedendo di essere stato capito al di là di quello che +supponeva e che desiderava, abbandonò la mano di Nanà e restò un +pochino interdetto. + +Nanà continuò: + +--Voi non mi conoscete Aldo, che da otto giorni, e sta bene; se +staremo insieme da buoni amici come spero per un pezzo vi toccherà di +udirne e di vederne di quelle anche più strane e non per mia colpa, ve +lo giuro. Persuadetevi di una cosa sola, ed è che in fondo io sono una +buona figliuola, che non faccio apposta, che non è un partito preso il +mio di sembrare qualche volta stravagante, ma è una cosa più forte di +me stessa. Io vi sembrerò fors'anche una matta gloriosa. Chissà? M'han +creata così. È la qualità del legno--proseguì in italiano--come diceva +la Sarah, a Firenze. È la colpa del fattore, come diceva Bigio +Diotallevi. + +--Dunque che cosa dovrò dire ai forestieri?--si permise di interrogare +Mattia Corvino che, aspettava da cinque minuti la risposta. + +--Dì loro che se ne vadano pe' fatti loro--rispose Nanà. + +--No aspetta--interruppe Aldo. Poi voltosi alla donna, + +--Via non siate irragionevole. Vorreste che quegli Austriaci +pensassero di me che son diventato un mascalzone? + +--Gli Austriaci pensino di voi, quello che loro più pare e piace, ma +io non voglio che voi riceviate quella donna. Ve l'ho detto; non sono +io che comando sono i miei nervi. + +--Bene bene--disse Aldo accostandosi a Mattia.--Dirai loro che io non +posso riceverli.--E più sottovoce soggiunse--dille che andrò io al suo +albergo domani. + +Nanà si lamentò di quella frase detta a bassa voce. + +--Ho capito. Gli avrete detto che tornino domani quand'io non ci sarò. + +--No--disse Aldo. + +--Che cosa gli avete detto dunque sottovoce? + +--Nulla. + +--Bugiardo. Nulla non è una risposta. Rubieri ascoltatemi--diss'ella +seria--se io so che voi, mi avete disobbedita non mi vedete più nè +viva, nè morta, e anche la Venere resterebbe a mezzo. + +--Ah questo è proprio assolutamente troppo. + +--Mi promettete di non andarla a trovare? + +--Ma che v'importa, Nanà, che v'importa?--domandava ansiosamente lo +scultore che non giungeva ancor a spiegar a sè stesso quel fenomeno. + +--Nulla, ma non voglio. È un puntiglio. Voi dovete cedere. Io non sono +avvezza a non veder cedere. Sono otto giorni che noi ci conosciamo. Se +non cedete nei primi otto giorni, quand'è che vorreste cominciare? Me +lo promettete? + +E fra sè pensava "_Ces fichus d'Italiens!_" + +--Bene ve lo prometto--disse Aldo per troncare il diverbio. + +In quella, Mattia rientrò. + +--Il signor conte sindaco è in salotto che avrebbe a dirle due parole. + +--Il sindaco benvenuto--sclamò Rubieri deponendo gli utensili del +lavoro.--Per oggi basta Nanà. Ci rivedremo domani. Addio. + +E uscì. + +Dal canto suo, la dilettante di nudo, calzate sui piedini le pianelle, +se ne andò a vestirsi dietro certi arazzi che formavano in un angolo +l'appartamentino per le modelle. + +* * * * * + +Che cosa veniva a fare da Rubieri il conte sindaco? Chi era il conte +sindaco? + +Egli era un ometto, così; nè bello, nè brutto, fra i cinquanta e i +sessant'anni, grassottello e nello stesso tempo arzillo e svelto come +un pesce; il che implica una certa contraddizione, che invece non +esiste. O se la esiste, si può dire che questa contraddizione fisica +sia appunto la caratteristica del nuovo personaggio. + +Tutto infatti, nel conte sindaco, sentiva di contraddizione lontano un +miglio. Nato povero, era ricco; nato plebeo, era stato fatto conte; +aveva degli istinti liberali ed era un gran conservatore; aveva dello +spirito, ed era senatore; aveva sortito da natura le inclinazioni del +_viveur_ e del _barzellettista_ e come senatore, banchiere, sindaco e +conte, gli toccava di essere l'uomo più lavoratore e più serio +dell'universo. + +A chi gli avesse fatta osservare quest'ultima contraddizione--e cioè, +ch'egli fosse sortito da natura per essere piuttosto quello che i +Francesi chiamano _un homme de loisir_ che un gran lavoratore--egli +avrebbe recisamente negato, e gli avrebbe risposto che nessuno forse, +a questo mondo, s'era meno divertito di lui, e nessuno poteva vantarsi +di avere lavorato più di lui. E bisognava credergli. Ma è da notare +che, prima la spinta della necessità, poi quella dell'interesse, poi +l'ambizione, poi il dovere gli avevano messa indosso fin dalla +puerizia un'abitudine di lavoro a tal segno, che fugando la nativa +spensieratezza, era divenuta in lui una seconda natura e poteva esser +tenuta da lui stesso in conto di vera inclinazione. Ma in fondo in +fondo, no; perchè il nostro ometto era nato scansafatica, e questo lo +si poteva arguire dalla sensualità e dalla voluttà ch'egli metteva in +tutte le azioni, minori della sua vita. Quando parlava, per esempio e +che poteva ridere di qualche sconsigliato consigliere del Municipio, +egli godeva mezzo mondo. Mangiava poco, ma avrebbe dato dei punti a +Brillat Savarin, come buon gustaio, anzi come buon gustatore. E fra le +ballerine del palcoscenico del teatro della Scala come si sgranavano +que' suoi occhietti verdognoli e arguti alla vista della grazia di +Dio. Come era eloquente il suo sorriso, pur restando sempre un sorriso +da sindaco, da conte, da banchiere e da senatore! + +Nella sua qualità di capo dell'amministrazione comunale, egli era +indubbiamente tenuto come uno dei meno peggio d'Italia, così ricca di +sindaci balordi. Dove diamine, lui, così poco istruito in gioventù e +lontano dal mondo diplomatico, avesse attinta quella finezza moderna, +quell'arte del barcamenare, quella dissimulazione preziosa, che sono +indispensabili a chiunque si trovi nella di lui posizione, nessuno lo +saprebbe dire. Egli non aveva avuto maestri di tali discipline. Pochi +uomini possedevano come lui quella dote utilissima ai governanti, la +quale consiste nel non dimostrare mai al prossimo nè troppa simpatia, +nè troppa antipatia. Anche lui le provava talvolta fierissime in cuor +suo, ma sapeva dissimularle così bene, sapeva reprimere con tanta +disinvoltura i moti del proprio animo, sapeva far tacere così +costantemente ogni eccitazione personale, sapeva dividere in così +giusta misura le proprie inclinazioni e le proprie declinazioni, da +meritarsi da ambe le partì il soprannome di sindaco _trampolino_, il +quale sembra un'offesa, mentre è il brevetto della sua più grande +imparzialità. + +Riusciva dunque difficile il dire se egli fosse un conservatore o un +liberale. + +Egli non aveva preferenze pei due partiti, in cui--come in +politica--si divideva il Municipio della sua città. Stando a cavallo, +ei si serviva ora della opposizione dei conservatori, ora di quella +dei _rompicolli_, a seconda ch'egli aveva bisogno di questa o di +quella, e ne usciva sempre ilare e trionfante, ch'era un piacere a +vederlo. + +* * * * * + +--Sono venuto io stesso--diss'egli a Rubieri, che si scusava di +riceverlo in abito da lavoro--sono venuto io stesso a darle una buona +notizia. Ella è nominato assessore, e io sono certo che ella +accetterà. + +--Oh!--sclamò il Rubieri, fingendo una grande sorpresa.--Non si +potrebbe dispensarmi? + +--No, no, tutti lo desiderano--rispose il sindaco.--C'è bisogno d'un +artista in Consiglio. + +--La avverto caro signor sindaco che io sono corpisantino e che mi +metterò nell'opposizione. + +--Non lo credo! Io non gliene darò mai l'appiglio. Io conosco il di +lei criterio abbastanza, per sapere che invece noi andremo +perfettamente d'accordo. + +--Se lei mi parla così a me tocca d'accettare--disse Aldo al sindaco +stringendogli la mano. + +--Bravo! Così mi piace, senza tante smorfie. Del resto--soggiunse +tosto--io non credo che lei avrebbe ugualmente la possibilità di farmi +l'opposizione ancorchè si mettesse colla montagna. Io sono proprio +stanco, e non per convenzionalismo, come si usa ormai di dirlo da +tutti gli uomini, ma stanco di buono e vedrei di buon occhio un +successore. Provino, provino quanto sia facile far il sindaco di +Milano! + +Il dialogo tra il sindaco e Rubieri andò per le lunghe e divagò poi in +cento argomenti. + +Ma noi crediamo di far bene ad arrestarci avendo riferito di esso +quello che importa alla nostra storia. + +* * * * * + +Ora sarà bene che vediamo in che modo c'entrassero con Aldo Rubieri +gli Austriaci che erano venuti a trovarlo prima del conte sindaco. + +Bisogna dunque sapere che il padre di Aldo Rubieri era stato +colonnello di stato maggiore al servizio dell'Austria. + +Nel 1850, quando Aldo non aveva che dodici anni, ed era accasato con +suo padre a Vienna, il rinnegato italiano godeva settemila fiorini +annui come impiegato nel ministero della guerra. + +Suo padre aveva sposato una baronessa polacca. Si capisce facilmente +quale potesse essere stata l'educazione politica e patriottica del +giovinetto Aldo fino al 1859. + +Sua madre gli era morta in quell'età. + +Quand'egli cominciò a provar nel cuore il bisogno di voler bene a una +creatura di diverso sesso, gli capitò di innamorarsi come si usa a 19 +anni, di una fanciulla di famiglia borghese, ch'egli aveva veduta per +la prima volta al Prater. + +Una di quelle lunghe occhiate reciproche dalle quali i fisiologi +dicono emani del fluido magnetico, era corsa fra loro; e due giorni +dopo, mentre entrambi stavano credendo di udire la messa nella +cattedrale, una seconda occhiata ancora più lunga e più reciproca +aveva suggellato il loro amore. + +L'effetto di quello sguardo era stato decisivo per entrambi. + +Poco stante era cominciata la corrispondenza. In tre pagine di quelle +proteste e di quei giuramenti senza fine, che scaturiscono tanto +spontanei dalla punta di una penna di 19 anni, Aldo parlava alla sua +Leopoldina di futuro matrimonio. + +Leopoldina aveva allora 21 anni, tre o quattro più del giovanetto. + +Pochi giorni dopo la signorina viennese e il figlio del rinnegato +Italiano, s'abboccavano al passeggio e si giuravano anche a voce +eterno amore. + +--Mio padre non mi permetterebbe certamente di sposarti ora;--disse +Aldo--avrai tu pazienza di aspettare che io sia uscito di minor età? + +--Oh te lo giuro, Aldo--rispondeva la bionda figlia del Danubio, +alzando i suoi occhi grigi e innamorati in viso del bell'Italiano.--Io +non sarò che tua o della morte! + +* * * * * + +Quando fu soddisfatto, Aldo trovò di non avere più voglia di sposare +la Leopoldina. + +Essa non gli era stata crudele; il matrimonio, ai desideri di Aldo, +compariva superfluo. + +Ma quando il padre di Leopoldina s'accorse dello scapuccio di sua +figlia, manovrò come manovrano tutti i padri viennesi in tale +circostanza. + +Egli era un furbo matricolato. Capì che da quel giovinetto avrebbe +potuto cavare, un giorno o l'altro, molto profitto e aveva lavorato a +questo scopo. + +Il Rubieri s'era lasciato andare a firmare un atto di donazione alla +figlia Leopoldina, nel caso che avesse mancato alla promessa di +sposarla. Una bagatella di venti mila fiorini in testa al nascituro. + +Poco dopo venne il 1859. Aldo Rubieri non era certo da giovinetto, +quel fino calcolatore, che coll'età e coll'esperienza s'era fatto poi; +ma aveva fin d'allora l'istinto delle proprie convenienze. Egli +sentiva tutta la umiliazione d'essere figlio di un rinnegato, +sospetto, malveduto in paese straniero e nemico, senza avvenire +possibile; sognava in nube la probabilità della riabilitazione. In +questa idea l'amore di patria c'entrava fino a un certo punto; l'amore +di sè stesso in gran parte. Egli andava pensando che se il figlio del +generale italiano al servizio dell'Austria fosse disceso in Italia con +grande fracasso ad arrolarsi, tutta Milano ne avrebbe parlato e la sua +sorte sarebbe stata fatta senza grandi sforzi. + +La imprudente promessa di quella somma, strappatagli dal padre di +Leopoldina in un momento di abberrazione, lo decise sempre più. + +Fece la risoluzione di lasciar Vienna, di abbandonare la Leopoldina e +suo padre, e di venir in Italia per entrar volontario nelle regie +truppe. Raccolse quanto più potè di danaro e un bel giorno partì +nascostamente e venne a Milano; fece la campagna del 1859, poi mise +studio di scultore e si fece nome. + +* * * * * + +Aldo Rubieri si ricordava benissimo di avere lasciato alla Leopoldina +di Vienna quell'atto di donazione; temendone le conseguenze, andò a +trovarla, mancando di parola a Nanà. Come fosse ricevuto cordialmente +e gioiosamente si può imaginarlo. + +La prima cosa che Leopoldina gli confidò fu che il loro figlio era +morto, e Rubieri tirò un lungo fiato. + +Quando la fase sentimentale del richiamo delle memorie fu cessata, e +Rubieri si disponeva già a congedarsi, colla speranza che gli +Austriaci avessero deposto ogni altro pensiero, il buon babbo, +accostatoglisi colla grazia un po' grifagna che si direbbe tutti gli +Austriaci abbiano ereditata dalla loro acquila bicipite, gli disse +sottovoce col più tedesco dei sorrisi possibili: + +--Per l'affare poi che lei sa, e che riguarda mia figlia, potremo +parlare più tardi... un'altra volta... n'è vero. + +--Che affare?--domandò Aldo Rubieri come uomo che caschi dalle nuvole. + +--Come! Ma la scrittura... di donazione... alla mia Leopoldina nel +caso... che non fosse accaduto il suo matrimonio. + +--Ah, bene, bene--disse Aldo per pigliar tempo.--Più tardi, ci +rivedremo. + +E s'accomiatò. + +Gli Austriaci lo aspettarono al domani, poi al posdomani, tre, otto +giorni, finchè il padre risolvette di ritornare lui stesso in cerca di +Rubieri. + +Naturalmente non fu ricevuto. + +Ma la sera istessa la signora Leopoldina ebbe una lettera nella quale +il suo ex-innamorato le diceva chiaro e tondo come egli non volesse +più essere importunato e le ricordava senza complimenti come in tutti +i codici della terra esista la legge che dichiara non valida la +promessa di matrimonio, nè di un qualsiasi indennizzo.... + +I tre Austriaci, testardi come sono gli Austriaci quando hanno +ragione, fissarono di spuntarla. + +Leopoldina avrebbe rinunciato. Ma il padre e lo zio erano feroci, e la +persuadettero che si doveva ricorrere alla legge per farlo pagare per +forza. + +Risolvettero di consultare un avvocato per sapere se l'atto fosse in +piena regola e se con esso si potesse sperar di vincere una causa. + +L'albergatore indicò loro il primo avvocato che gli si parò alla +mente. + +Ed essi andarono difilati dall'avvocato Delguasto. + +Quando furono sul pianerottolo dinanzi all'uscio il padre e lo zio +ristettero per rifiatare e per consultarsi. Il primo poi stava per +tirar il cordone del campanello, quando Leopoldina gli trattenne il +braccio, additando ciò che stava, scritto sull'uscio: + +--Che c'è?--domandò il padre in tedesco. + +--_Avanti_--disse la zitellona, che sapeva un poco di +italiano.--Avanti, vuol dire: + +Allora spinsero l'uscio ed entrarono. + +Nell'anticamera, seduto dinanzi ad una scrivania stava un giovinetto, +dalla faccia di furfantello, che s'avrebbe detto fosse stato messo là +dall'avvocato per schizzare la caricatura a tutti i clienti che +entravano. + +Lo zio, vedendo quel piccolo Mefistofele, disse a suo fratello una +frase in tedesco. + +Quello smaliziato d'uno scritturale, che stava col capo sullo +scrittoio, intento, l'alzò repente, aggrottò le ciglia, e con un +accento pieno di ironia e di insolenza, fingendo che quelle parole +esotiche fossero state dirette a lui, disse: + +--Non potrebbero farmi la finezza di parlare in italiano?--disse--La +sua lingua a Milano, signori belli, non è di moda. È antipatica. + +--Parlare noi molto malissimo--rispose il babbo, che non aveva capita +la portata dell'insolenza di quel monello seduto allo scrittoio. + +--Non fa niente. Capirò lo stesso. Per quanti strafalcioni lei dica in +italiano farà sempre più bel sentire che a parlarmi benissimo il suo +tedesco. + +--Mia figlia parlare piccolo poco. + +--Tanto meglio. Allora ho l'onore di domandar alla signora a che cosa +il signor avvocato dovrà aver la fortuna della loro visita? + +Non è da credere che Ernesto Cantis, galloppino dell'avvocato +Delguasto, trattasse con tanta disinvoltura tutti i clienti del suo +padrone. Guai a lui se così fosse stato. Ma egli aveva udito +farlinzottare in tedesco, s'era accorto dall'aspetto che quei tre +signori dovevano esserlo puro sangue, e non aveva potuto trattenersi +dalla smania di mostrar loro la sua innata antipatia. Egli amava i +Tedeschi in genere come... l'olio di ricino, e gli Austriaci in +ispecie come il tartaro emetico. + +--Noi voler parlare con _herr_ avvocato--disse Leopoldina. + +--È impedito. Si accomodino pure. + +E senza dir altro, abbassò la testa sullo scrittoio e si rimise a +scrivere. + +Ecco che cosa stava scrivendo Ernesto Cantis, mentre i tre Tedeschi si +accomodavano per aspettare l'avvocato. + + + +"Signora. + + + +"Io credo che una donna non debba mai essere offesa nel sapere che c'è +un uomo al quale il cuore batte per lei cento battute al minuto di più +di quello che gli batteva prima di averla veduta. Ieri al teatro +Milanese lei mi apparve per la seconda volta, e il fascino de' di lei +occhi posati ne' miei fu tale che a costo di diventar ridicolo io non +ho potuto trattenermi dal farglielo sapere. A me parve, sarà forse +superbia, ma a me parve di non esserle riuscito antipatico. Lei ebbe +la bontà di rivolgere verso di me spesse volte que' suoi occhi +immensamente belli, ed io sono in un tale stato di esaltazione da non +poterlo descrivere. Io non ho che vent'anni, e non sono ricco. Ma se +malgrado ciò lei credesse che io non debba gettare lontano da me ogni +più lontana speranza io la scongiuro me lo faccia capire questa sera o +quella sera che a lei parrà tempo di vedermi il suo schiavo più +affezionato e più fedele. Io sarò anche questa sera al Milanese e avrò +nell'occhiello del mio abito un garofano. Quando la vedrò porterò il +mio fazzoletto alla bocca, deh, faccia altrettanto per dimostrarmi che +io non debbo disperare affatto. + +"ERNESTO CANTIS." + + + +Riletto il foglio, lo piegò accuratamente, lo mise in una busta su cui +scrisse l'indirizzo di Nanà. Avvolse la lettera in un foglio di nitida +carta, poi si alzò e andò ad una sedia su cui stava un manicotto di +martora e, come se i tre stranieri non fossero stati, presenti a +quell'operazione, vi infilò la sua letterina. + +Comparve l'avvocato accompagnando una signora fin sulla soglia +dell'anticamera. + +Il giovane balzò all'uscio impallidendo visibilmente. + +La signora era Nanà, la quale aveva posato il suo manicotto su quella +sedia poco prima di entrare nello studio. + +--A rivederla, dunque, caro Delguasto; noi siamo intesi--disse +Nanà--poi volse il capo come cercando qualche cosa intorno. + +--Il suo manicotto è qui--disse il giovinetto precedendola all'uscio +della anticamera. + +Nanà strinse la mano all'avvocato ed uscì. Ernesto, quand'ella gli +ebbe volte le spalle, si fe' sentir a dire: che angelo! + +* * * * * + +--In che cosa posso servirli?--disse l'avvocato ai tre Austriaci, che +s'erano levati in piedi duri come stoccafissi in estate... + +--Noi essere fenuti da voi per avere bisogno di vostri +consigli--rispose Leopoldina.--Restino serviti. + +E li fece entrare nel suo studio. + +--Loro sono dunque venuti?--cominciò l'avvocato. + +--Ecco _herr_ avvocato.... Tocca parlare io, perchè mio padre e mio +zio non conoscere italiano. + +--Dica pure... dica pure, tanto meglio!--sclamò con una punta di +galanteria l'avvocato. + +--Lei dovere sapere che io avere un documento con promessa di +donazione di un uomo che doveva sposare me, e che poi non ha sposato +per sua colpa. + +--Una promessa di donazione?--ripetè l'avvocato.--In regola? + +--Noi credere essere perfettamente in regola. + +--Si può vederla? + +--Certamente. Ecco. + +--E la signora Leopoldina cavò di tasca una carta la quale, col lungo +passar di mani in mani austriache, non si poteva dire del certo +gareggiasse per candidezza colla neve caduta di fresco. + +L'avvocato gettò gli occhi su quel _pappiè_ e sclamò sorridendo: + +--Ma questo è in tedesco! + +--Lei, _herr_ avvocato, non conosce nostro bello linguaggio neanche in +scrittura? + +--Io no, signora. Ne faccio senza, e non ho mai pensato ad impararlo. + +--Posso io tentare traduzioni!--domandò la zitellona. + +--Sicuro! + +Leopoldina cominciò: + +"In questo giorno, 6 novembre, dell'anno di grazia 1864, io +sottoscritto, di mia piena e spontanea volontà, nè spinto da altri +riguardi se non da quelli di una sincera affezione per la signorina +Leopolda Ernesta Federica, la quale trovasi in istato interessante per +mia colpa, prometto di farle donazione di fiorini trentamila, nel caso +che giunto all'età di ventiquattro anni io non dovessi mantenere la +parola data a lei di essere suo sposo. + +"Per fede + +"ALDO RUBIERI. + +"Vienna, 6 novembre, 1864." + + + +--Aldo Rubieri!--sclamò con una certa sorpresa l'avvocato.--Il nostro +bravo scultore? + +--_Ya mein herr, ya_!--rispose il babbo che aveva capito _a lume di +naso_. + +--Sarebbe ella compiacente di spiegarmi come e in quali circostanze +sia avvenuta questa donazione? + +Leopoldina con molta fatica e con molto rossore cominciò a raccontare +all'avvocato quello che noi già sappiamo. + +--E quanti anni aveva il signor Aldo Rubieri quando la fece? + +--Come italiano egli era maggiorenne o quasi. + +--Suo padre era italiano o austriaco? + +--Suo patre non aveva perduta sua nazionalità italiana, quando stare +in Vienna colonello di Stato Maggiore. + +--Allora si può benissimo far causa--disse l'avvocato. + +--Essere noi fenuti per questo. + +--Hanno già parlato loro col signor Aldo Rubieri? + +--Sì, otto o dieci giorni fa. + +--E che cosa ha detto? + +--Detto nulla, ma avere scritto di non essere intenzionato mantenere +suo promesso. + +E gli porse da leggere la lettera con cui Aldo si schermiva di pagare +la somma promessa. + +--_Herr_ avvocato!--disse la zitellona--Credere lei che vinceremo? + +Negli occhi dell'uomo di legge passò un lampo d'ironia. + +--Sicuro che vinceremo. Sono loro pronti a fare le spese necessarie? + +--Quanto volere? + +--Il deposito da farsi subito è di tremila franchi non un quattrino di +meno. + +I tre Austriaci si guardarono in viso esterefatti. + +--Tremila franchi! Senti? Più di mille fiorini soltanto di +deposito?--sclamò in tedesco lo zio. + +--Non si può far a meno. La giustizia costa assai in Italia--osservò +ridendo sotto i baffi l'avvocato che godeva di veder gli Austriaci in +ansia. + +--Bene--disse il padre a Leopoldina--spiega all'avvocato che vogliamo +avere il tempo di pensarci sopra. + +Ma poi ravvisandosi: + +--No. Prima domandagli quanto verrà poi a costare la causa finita. + +Leopoldina tradusse questa domanda all'avvocato. + +--Ma secondo che la si vinca o che la si perda. Vincendola può darsi +ch'io riesca ad affibbiar le spese all'avversario. Può darsi anche che +il tribunale dichiari di far a metà le spese. In caso contrario, sta +il viceversa. + +--Domandagli ora--ripigliò il padre dopo che Leopoldina gli ebbe +tradotta la risposta dell'avvocato--quanto ci potrebbe toccar di spese +nel caso che vincessimo, ma che dovessimo pagare a metà. + +--Dai dieci a dodicimila franchi colle mie competenze--rispose +l'avvocato con grande franchezza. + +--_Farflucter_!--sclamò lo zio, che aveva capita la cifra.--Pene, +pene, allora gli comunicherai quello che ti dicevo--conchiuse il +padre. + +--Come vogliono! Io sarò sempre ai loro comandi. Quando loro si +saranno decisi, non avranno che a ritornare da me. + +E così s'accomiatarono. + +* * * * * + +Il giovinetto scritturale non s'alzò questa volta ad aprir loro gli +usci come aveva fatto con Nanà. + + + + +III. + + +Sulla fine dell'ammirabile istoria naturale di quella sua Nanà,--della +quale non amo credere esistano troppi esemplari nemmeno a +Parigi--Emilio Zola racconta che arrivò un momento in cui la sua +posizione a Parigi le divenne insoffribile. Sopraffatta dai fantasmi +miserabili e cruenti della sua opera di ruina e di morte; trovando che +il suo appartamento era divenuto troppo _idiota e troppo ristretto_, +in urto col suo impresario, che la voleva troppo sfruttare, un bel +giorno aveva venduto ogni cosa, ed era scomparsa senza dire me ne +vado, neppure alle più intime amiche. + +Scomparve così segretamente, che a Parigi, durante parecchi mesi, +nessuno potè dire con sicurezza dov'ella fosse andata a finire. + +"_Nanà_,--scrisse lo Zola--_brusquement disparut; un nouveau plongeon, +une fugue, une envolèe dans des pays baroques_. + +"_Des mois se passèrent. On l'oubliait. Lorsque son nom, retenait +parmi ces messieurs et ces dames, les plus étranges histoires +circulaient; chacun donnait des reinseignements opposés et étonnants. +Elle avait fait la conquête du viceroi d'Egypte, elle regnait au fond +d'un palais.... Pas du tout! Elle s'était ruinée avec un grand Nègre, +une sale passion qui la laissait sans une chemise. Quinze jours plus +tard ce fut un étonnement; quelqu'un jurait l'avoir rencontrée en +Russie. Une légende se formait; elle était la maîtresse d'un +prince.... on parlait de ses diamants. + +"Maintenant on la nommait sérieusement, avec le respect réveur de +cette fortune faite chez les barbares_. + +Come capita spesso in queste cose, tutto ciò che si diceva a Parigi di +Nanà scomparsa, conteneva qualche poco di vero e conteneva assaissimo +di falso. + +Ella non era andata al Cairo e non era ancora stata in Russia. Ella +non regnava menomamente in fondo di un palazzo saraceno; ella non +s'era innamorata pazzamente di un gran Negro, che l'avrebbe lasciata +senza neppur una camicia. + +Era però vero all'incontro ch'ella s'era incapricciata di un grande +biondo, incontrato a Montecarlo, dove s'era lasciata alleggerire un +poco dei seicentomila franchi ricavati dalla vendita dei mobili fatta +a Parigi. + +Sarebbe arduo assai l'affermare in quale giorno preciso Nanà sia +entrata in Italia da Marsiglia, dov'ella era andata direttamente +partendo da Parigi. A Marsiglia un giorno s'erano perdute le traccie +di lei e la cronologia stessa non ci è venuta in soccorso. Nulla +toglie adunque, che prima di comparire alle Cascine di Firenze, un bel +giorno di maggio del 1869, ella avesse fatto davvero una corsa _nei +paesi barocchi_, come disse lo Zola. Chi lo sa? Certo è che prima di +entrare nella classica terra delle arti, della musica e dei fiori, +ella aveva arrischiata come dicemmo una gita a Monaco, dove aveva +trovato chi le aveva fatto mutare itinerario. + +E allora ella era stata presa da una grande curiosità di vedere questa +Firenze e questa Milano di cui aveva inteso parlare qualche volta da +suoi amici di Parigi, i quali non c'erano mai stati. + +L'indubitato si è che ai primi di maggio del 1869, Nanà arrivò sola a +Firenze, dove si mise a spendere e a spandere come la moglie d'un +nabab, seguendo certi nuovi capricci della sua vita sfrenata e +avventurosa. + +Il soggiorno di Nanà a Firenze si lega strettamente ad uno dei periodi +più funesti e più interessante dell'istoria sociale ed economica +d'Italia. Esso non potrebbe essere tralasciato nella storia di Nanà, +la quale prese una parte abbastanza viva nel guazzabuglio di +quell'epoca, ancora oggi tutta piena di curiosi misteri per gli +ingenui e per i moderati. + +* * * * * + +Certo non è nostra intenzione di rimestare politicamente il fango +della Regia Cointeressata. Noi non scriviamo un periodo di storia +contemporanea, ma siamo pur tenuti a dirne quel tanto che basti a quei +lettori, a cui ora sorride la più bella età della vita ed erano allora +spensierati adolescenti. Questi non possono avere idea di +quell'incredibile avvenimento, sul quale con molta generosità i +liberali hanno steso un velo pietoso di oblio. Esso servirà a mostrar +chiaro come luce di sole una verità fin d'allora soffocata nel +silenzio, negata con albagia anche oggi da chi l'ha negata allora, e +nella quale la bellissima Nanà avrebbe potuto dire una parola molto +persuadente. + +* * * * * + +Nei giorni in cui Nanà arrivava a Firenze un temporale si addensava +mormoreggiando sull'orizzonte. Un vergognoso segreto--da pochi saputo +e dissimulato gelosamente alle turbe--gettava gli animi, schiettamente +innamorati del loro paese e della monarchia, nella sfiducia e nello +schifo della vita pubblica. + +Si cominciava appena appena a dimenticare la strage di Mentana; i +prudenti, gli addormentatori ripigliavano a cantare la nina nanna alle +aspirazioni verso Roma e domandavano con una convinzione profonda e +sincera che cosa ci avessero mai guadagnato quei poveri figliuoli, che +erano rimasti sul campo sotto le palle dei _chassepots_ di Francia. + +Nanà francese adunque non giungeva certo a Firenze in buon punto, se +ella fosse stata una donna portata a conoscere i rompicolli e i +liberali. Fortunatamente per lei, mentre i rompicolli, feriti, +perseguitati, nascosti scontavano la pena delle loro impazienze e +della loro piccola fede nei mezzi morali, la mania degli affaristi e +le orgie dell'agiotaggio erano al colmo. I giornali onesti in que' +giorni non parlavano che di crisi, di carrozzini, di apostasie, di +coscienze vendute, di tradimenti, di debiti non pagati, e di altre +cose molto concludenti per la felicità e per la grandezza della +patria. + +Il ministero era in quel tempo un sinedrio eteroclito e pazzo di +personaggi spostati, ripugnanti fra loro ed assurdi; un cibreo, un +baragozzo, una mascherata degna di giovedì grasso. Oggi ancora, +chiunque con animo pacato si volge a giudicare quel ministero colla +indifferenza filosofica di chi è sfuggito al danno e alla vergogna, +non può far a meno che sentir nell'animo una grande amarezza mista a +una compassione badiale. Quel ministero, di cui non si darà forse più +l'eguale, era formato da un generale devoto a Santa Caterina, da un +avvocato permanente, da un democratico rifatto, da un conte fallito, +da un prodittatore di Garibaldi a spasso, da un impiegato della +_Gresham_ e da un marinaio che ne sapeva di politica come un +ippopotamo. + +A compiere la baraonda eterogenea s'era trovato perfino un _eterno +bimbo_, il quale aveva accettato il portafogli di agricoltura e +commercio da lui e da suoi amici, spesse volte dichiarato inutile e +degno di abolizione. + +La ragione di tanto aborto stava in parecchie cause segrete e +complesse, alcune d'ordine politico, altre d'ordine finanziario. + +Alle prime, ho già accennato; alle seconde vengo ora. + +Tre o quattro giorni dopo l'arrivo di Nanà a Firenze, ella, nella sua +_vittoria_ a due cavalli, s'era incontrata alle Cascine col _phaeton_ +d'un personaggio, il quale, alla vista della _cocotte_ parigina, s'era +levato a sedere curiosamente e l'aveva seguita collo sguardo fino a +perdita di vista. + +La mattina seguente, a Nanà, che stava alla sua teletta, fu recato dal +cameriere dell'albergo un biglietto di visita. + +Lesse: Il cav. Bonaventuri, con quel che segue. + +"C'è cascato!" pensò Nanà, e disse al cameriere di lasciar entrare la +visita. + +Il cav. Bonaventuri era un aiutante... di alcova. È assolutamente +inutile, che noi ripetiamo qui il dialogo che accadde fra Nanà e quel +signore, nè le proposte e le accettazioni che ne seguirono sotto il +suggello del più alto segreto. + +Il fatto è che il gran personaggio, dopo quindici giorni che conosceva +Nanà, si trovò di essere più che mai in estremo bisogno di danaro. + +A chi si sarebbe egli rivolto se non al conte di Schifanoja, ministro +delle finanze, che, come Marco Minghetti, aveva accettato il +portafogli per ispirito di annegazione? + +L'incontro di Nanà alle Cascine aveva fatto traboccare nel personaggio +la necessità di ottener una somma da un banchiere compiacente. E +giacchè si doveva pensar al rimedio, si voleva che fosse radicale. Il +bisogno era vecchio, ma Nanà gli dava l'ultima spinta; la domanda +insistente cominciò a diventare un aculeo potente nelle costole del +ministro delle finanze. + +Fu allora che il conte di Schifanoja venne autorizzato dalla Camera ad +emettere in favore della Regia Cointeressata dei Tabacchi tante +obbligazioni quante ne occorrevano, perchè entrassero nelle casse +dello Stato cento ottanta milioni. + +Ora avvenne che lo Schifanoja ne emettesse invece per duecento sette +milioni; e allora ci fu chi cominciò a domandare dove mai fossero +andati a finire i milioni che crescevano. + +Nanà avrebbe saputo fin d'allora dirne qualche cosa. + +Di lì a qualche tempo avvenne un fatto che gettò nel pubblico italiano +un nuovo lievito di curiosità e aumentò i misteri di quella nuova +Elensi. Fu uno scandaloso e inesplicabile voltamento di giubba. Un +onorevole, fra i più baldi campioni di democrazia, un pubblicista che +aveva passata la sua vita a dir male di Dio e dei santi, della corte e +dei cortigiani, del sistema monarchico e di chi ne fa le spese, a un +tratto, senza una scusa al mondo, senza ragione apparente, senza un +appiglio palese, si era dato piedi e mani legate in balìa dei +conservatori e dai banchi di estrema sinistra era passato con armi e +bagaglio a sedersi in quelli da lui per sì lungo tempo vituperati. + +Allora ci fu anche chi stette perplesso se più meritasse disprezzo il +disertore o quei vigliacchi che lo accoglievano a braccia aperte dopo +aver ricevuto da lui tanti schiaffi. + +Ma i conservatori facevano il loro mestiere; il disertore invece +appariva tre volte infame. Della fede lungamente ed efficacemente +espressa da parecchi anni in molti giornali egli aveva fatto getto in +un giorno solo; e con una disinvoltura ineffabile aveva compiuto uno +dei più spudorati voltafaccia di cui s'abbia mai avuto esempio negli +annali dei Parlamenti di questo mondo. + +Costui era stato presentato a Nanà pochi giorni prima, e con lei aveva +complottato molte cose. + +Quella incredibile apostasia trovò un mondo di commentatori e di +detrattori. Chi la scusava erano i nuovi amici della giubba voltata. +"Imparino i signori democratici--dicevano essi--a trattare come +trattano i loro uomini di merito!" + +Ma tutta la gente onesta e senza ambizioni politiche provò per quel +traditore uno sterminato disprezzo. Chiunque sa che cosa sia la nausea +che nasce nel vedere, per esempio, degli ingordi invitati far a pugni +per giungere a dare il sacco a un buffè, oppure nel veder un +giovinetto povero ma aitante vivere alle spalle di una vecchia grima +può farsi oggi un'idea del sentimento disgustoso die suscitò in Italia +il voltafaccia di quel miserabile deputato. + +Il mistero aumentava. La coscienza pubblica protestava, ruggiva, +cercava la luce. A Firenze già parecchi segnavano a dito Nanà colla +quale qualche volta il deputato traditore si mostrava in pubblico. Si +voleva sapere come potesse accadere che ella già rovinata dalla +_roulette_ di Montecarlo pure spendesse dieci o dodici mila franchi al +mese e il perchè, lui, il giubbarivolta, dopo avere per molti anni +gridato contro il sistema di governo consorte e i carrozzini, si fosse +di repente fatto sostenitore, oratore, paladino e complice di quelle +brutte cose. + +Allora venne proposta alla Camera una inchiesta parlamentare. + +Veramente una inchiesta, fatta in mezzo a della gente, che a grande +maggioranza non voleva saperne e che non dissimulava punto l'agonia in +cui la si trovava a sentir menzionare quella fatale parola, che già +una volta aveva macchiato in fronte il partito--non parve agli +Italiani il mezzo più efficace per venir a capo di qualche cosa. Ma +questa--si potrebbe ripetere col Manzoni--è una di quelle sottigliezze +metafisiche a cui non si arriva facilmente. + +Si capiva già prima che l'inchiesta si aprisse che ben poco sugo se ne +avrebbe potuto cavare. La maggioranza aveva interesse a conservare il +buio, e avrebbe fatto ogni sforzo per salvare i ladri. Che i milioni +di messer di Schifanoja mancassero al conto tutti lo sapevano; dove +fossero andati a finire, molti lo sospettavano, ma ben pochi lo +dicevano perchè si andava anche a rischio di farsi far un brutto tiro. +E i giorni passarono, e Nanà aumentava il suo lusso, le sue stranezze +e le sue prodigalità. + +Quanto alla giubba voltata, la sua condotta ormai interessava ben +pochi. Era desso un voto comperato per far passare quel benedetto +carrozzino della Regia cointeressata dei tabacchi? Chi non lo vedeva? +Ma si diceva. Credete forse che l'inchiesta--ancorchè si +faccia--metterà in sodo il mercato di quella coscienza? Neppur per +sogno. I rei son tutti d'accordo e sono i più. Anche quelli che non +son ladri davvero, non vorranno tradire i consorti che lo sono. Dove +mai trovar delle prove? Non si lasciano fuori le prove di tali +brutture. Tutt'al più ci saranno degli indizi; ma che cosa provano gli +indizi per chi non li vuoi calcolare? + +Questi e altrettali erano i ragionamenti della gente liberale e +disinteressata. + +Nondimeno gli amici della giubba voltata--che nomavasi il sor +Civinini--fecero degli sforzi sovrumani perchè l'inchiesta non avesse +luogo, perchè non si tentasse neppure di fare uno spiraglio di luce, e +si mettesse tutto nel dimenticatoio. I Burgravi italiani hanno nel +sangue quella stessa annegazione che fece dire alla vecchia guardia di +Napoleone: "_la garde meurt mais elle ne se rend pas_." + +Ciò che essi fecero per scongiurare la vergogna dal capo della giubba +voltata e da' suoi complici di cui si sussurravano i nomi alla sordina +supera ogni umano credere. E con quanta annegazione si mettessero in +questo còmpito, con quanto coraggio adempissero il loro vergognoso +mandato, con quanto accanimento combattessero allo scopo di impedire +si stenebrasse il laido mistero, basterà a capirlo quando si pensi, +che allorchè ricacciati fin negli ultimi baluardi furono costretti ad +accettar la inchiesta, perchè non accadesse di peggio, indovinate chi +accettò di esserne il presidente? + +Incredibile a credersi! + +Incredibile a riferirsi! + +Fu l'onorevole che nella Camera parlò più di tutti per farla abortire, +fu lo stesso avvocato ufficioso del voltacasacca, uno sfregiato +napoletano; fu l'uomo che aveva dichiarato pubblicamente essere la +inchiesta una pazzia, un delitto, un obbrobrio; fu colui che le aveva +dato contro il voto di biasimo più fiero e più solenne. + +Nella storia parlamentare del mondo intero non crediamo che ci sia +un'altra nota di infamia pari a codesta, che la _Consorteria_ non ebbe +riguardo di lasciar scrivere sul libro nero delle sue brutture. + +L'incarico di nominare i commissarî della inchiesta era stato lasciato +all'onorevole presidente della Camera. Dovere di imparzialità, +rispetto di sè stesso, riguardo alla carica, deferenza verso i +colleghi avrebbero imposto a costui di nominare a commissarî uomini +indipendenti, spregiudicati, fuor di ogni sospetto e non coinvolti +nella turpe lega! + +E sopratutto una volta decisa l'inchiesta, la imparzialità ed il buon +senso gli avrebbero dovuto imporre il dovere di far sì che la fossa +fatta al più presto possibile. + +Per ottemperare a questi due doveri, il presidente della Camera, +avvocato Mari, nominò a commissarî dell'inchiesta quelli fra i +deputati che si erano mostrati i più accaniti avversarî di essa, e +perchè poi la venisse definita più prestamente, nominò due assenti e +di ignota dimora. + +* * * * * + +Stavano così le cose quando si cominciò a spargere a Firenze la voce +che due deputati, appartenenti alla camarilla degli affaristi, fossero +stati colti colla mano nel sacco, dai democratici. Si parlava d'una +certa lettera intercettata da questi, in cui ci era la confessione +esplicita del furto di que' bricconi; si citavano certe frasi di essa, +che se fossero state vere, pareva allora, avrebbero dovuto far +sprofondare l'autore, il cognato, la Camera, il sistema +costituzionale, la monarchia e tutti quanti. + +Ma siccome nessuno aveva veduta questa lettera di cui pochissimi +parlavano segretamente, da tutti si cominciava a gridar: calunnia, +calunnia. + +Quand'ecco un bel mattino un giornale coraggioso di Firenze rende di +pubblica ragione quella lettera, e in tutta Italia si ripete una frase +incredibile di essa: _facciamo quattrini colle immancabili +speculazioni!_ e tutti i fogli liberali la commentano e lo scandalo si +diffonde, si fa colossale, enorme, incredibile, e si chiede ad +altissime grida che l'inchiesta parlamentare sia fatta immantinente. + +E qui cominciò per l'Italia una iliade di vergogne tali che la penna +istessa par si sdegni dallo scriverle. + +Fu allora che Nanà intorno a cui la voce pubblica mormorava sempre più +feroce, un bel giorno fu pregata di levarsi da Firenze e di cercare +fortuna in altri lidi. + +* * * * * + +Essa arrivò dunque a Milano, da Firenze, quasi rovinata, un po' +indisposta, un po' dimagrata, cogli occhi leggermente cerchiati, ma +sempre bellissima, più bella forse che mai, giacchè quell'aria +sofferente dava un nuovo risalto alla sua fisonomia e alla sua taglia, +prima forse un po' troppo rotonda, troppo sensuale, troppo +soddisfatta. + +Essa non era più la cortigiana di Parigi. Essa aveva modificati +immensamente i suoi slanci, le sue voglie, le sue idee. S'era +moralmente e fisicamente mutata nella nuova vita di Firenze. E non +poteva essere altrimenti. Una frase di Zola fa chiaramente presentire +questa trasformazione. Il grande realista, come se avesse presentito +che un Italiano avrebbe risuscitato questa donna in un nuovo ambiente +per ripresentarla vivente a' proprî lettori, dice espressamente che +essa già fin da Parigi sognava una vita diversa, qualche cosa di +nuovo, qualche cosa di meglio. + +"_Elle revait quelque chose de mieux._" + +Ma questo meglio l'aveva dessa ben definito nella sua testa, o non era +piuttosto che un'aspirazione vaga, un desiderio indistinto? + +Aveva dessa un progetto già pronto prima della sua partenza da Parigi +nel suo cervello da _enfant gatè_, oppure ella si cullava in un nuovo +sogno dorato colla arditezza sovrana di una donna che conosce la sua +potente irresistibilità? + +Eccola nel_ coupè_ tutta sola, che la porta da Firenze a Milano. + +"Anche questa illusione è svanita--pensava. Oh, i grandi della terra +come sono instabili nelle loro simpatie! Non pensiamoci più." + +Allora la sua fantasia tornò a Parigi e alla vita di pochi mesi prima. + +"Addio, mio bel Parigi! Forse ti rivedrò presto! Per ora resta dove +sei, maledetta città!" + +Fa questo un affettuoso _addio alla patria_, come disse il Manzoni. + +Ella si trovava sola, finalmente; cosa che non le era quasi mai +capitato di sua vita. Sola, coll'amica più cara del suo cuore, sola +colla creatura più idolatrata che avesse al mondo: sola con sè stessa. + +La felicità che provò nelle prime ore del suo viaggio fu schietta e +piena di sconosciuti incanti. Essa rideva forte da sè, come un +fanciullo, mandava dei piccoli gridi di gioia, si agitava sul sedile e +correva ora di qua, ora di là agli sportelli, si fregava le mani +convulsivamente e stirava la persona, socchiudendo gli occhi con +voluttà, come se le fosse capitata una grande fortuna. + +Ed era stata, si può dire invece, messa alla porta da chi ella credeva +di aver soggiogato per sempre! + +Chi l'avrebbe capita in quel punto? Eppure ella tripudiava di sentirsi +libera, d'essere uscita da una nuova pozzanghera, di non avere più +intorno a sè della gente antipatica. + +Si riadagiò nel canto del vagone cogli occhi fissati nel nulla, e +cominciò a pensare... a pensare... + +A che cosa? + +Alla vita a cui andava incontro a Milano. All'ignoto. + +La fantasticheria durò parecchie ore, e fu feconda di un'idea +nuovissima in lei, insospettata sino allora, incredibile, che la colpì +a un tratto, come una rivelazione dall'alto. + +Quand'essa si trovò sola, come uno schifo abbandonato in mezzo +all'Oceano, quando il cinismo e la depravazione di Parigi e della +provvisoria italiana ebbero cessato di agire come un influsso sui di +lei nervi, sui di lei appetiti, sulle di lei passioni; quando non +avendo più occasione di confidarsi agli adoratori, alle amiche, ai +lenoni, fu obbligata di rientrar in sè stessa, di ascoltarsi, di +frugare nei ripostigli più segreti del suo cuore inesplorato, ella +sentì con non poca sorpresa sorgere in cuore un desiderio, un'idea, +che fino allora le era sempre sembrata molto barocca ed assurda, ed +alla quale aveva date tante volte la baia quand'erano gli altri che +gliela proponevano. + +Il lettore ha capito. + +Le offerte di matrimonio fattele tante volte a Parigi ora portavano il +loro postumo frutto. + +Nanà era stata assalita ad un tratto dalle idee di _faire une fin_, di +maritarsi con qualche ricco milanese, per vivere tranquilla e +riabilitata agli occhi del mondo. Poco a poco quest'idea, che le era +entrata in testa senza saper d'onde le fosse venuta, la invadeva tutta +e faceva un cammino enorme nel suo cervello e l'avviluppava tutta in +una specie di felicità, di cui non aveva gustato mai fino allora +neppur il sospetto. + +"Sì--pensava--io voglio, tornando a Parigi, che si dica, ecco la +signora contessa di... quel che sarà, oppure, ecco la principessa di +San... qualche cosa. Quel mio povero Mufe come sarà dannato quando lo +saprà. E Satin dunque? E tutte quelle _bougresses_ di mie amiche, come +creperanno di gelosia e di rabbia quando mi vedranno sdraiata in un +_landau_ a fianco di mio marito, e sullo sportello tanto di blasone +vero ed autentico! + +A questi pensieri, in cui splendeva la bontà cristiana di quel cuore +di donna parigina, ella sentì dei fremiti di felicità inarrivabile. + +Poi fa assalita da un certo scoraggiamento. + +"Maritata! Ma e poi?--pensava--Se mio marito fosse geloso? Se esigesse +che io mi conservassi casta e tutta per lui? + +Nanà si conosceva. Ella sapeva bene che di quando la sua natura +ardente, le sue lubriche tendenze, i suoi capricci di donna dissoluta, +avrebbero preso il sopravvento e le avrebbero fatto commettere dei +famosi scarti. + +Ma allora promise di cuore a sè stessa di essere se non casta almeno +cauta, nè più nè meno di un buon curato di campagna. E dopo questa +specie di giuramento si trovò la coscienza soddisfatta, incantata di +sè stessa e circondata da una gioia viva e di buon augurio. + +* * * * * + +Poco dopo tornava in campo qualche dubbio. + +"Ma troverò a Milano l'uomo che mi conviene ora che sono io a +desiderarlo? Egli vorrà conoscere il mio passato... vorrà sapere... +scrutare. E se qui in questa capital morale d'Italia, come ho sentito +dire, non trovassi nessuno che s'innamorasse di me al punto da farmi +la proposta, che laggiù a Parigi tutti mi ripetevano?..." + +Stette a pensare mestamente; poi soggiunse parlando fra sè ad alta +voce: + +"E me la fecero tanto seriamente, che si uccisero quand'io negai! È +orribile! Bisogna che io vendichi l'ombra di quel povero Giorgio, che +mi amava in quel modo! È impossibile che io non faccia il solito +effetto su... codesti Milanesi... per quanto m'abbiano detto che sono +seri egoisti e scorbellati. Noi vedremo." + +Quel _nous verrons_ fu una specie di sfida alla gioventù dorata di +Milano. I moti di modestia che talvolta sorgevano in Nanà finivano +sempre con una sfida all'insensibilità mascolina. Ella si trovava +tosto assai stupida e assai stupita di avere potuto concepire un +dubbio sulla propria irresistibilità e mostrava immantinenti la nuova +certezza nelle proprie forze conquistatrici, con un sorriso +leggiadriasimo, in cui c'entrava però un poco d'amarezza e una gran +dose di fatuità. Ella aveva sempre--e a ragione--una grandissima stima +delle proprie attrattive e della flessibilità prodigiosa de' suoi +mezzi uccellatori; ella si rammentava quante volte a Parigi degli +uomini seri che pur conoscevano la sua origine bassa, e le sue pazzie +sfrenate, e la sua vita vergognosa, si erano rotolati a' suoi piedi +supplicanti, a mani giunte, per chiederle la mano di sposa... e si +teneva certa di far il suo partito a Milano. + +L'idea di accasarsi nobilmente, la speranza di poter entrare nel gran +mondo, il pensiero di trattar al tu per tu le dame che l'avevano tanto +disprezzata, la soggiogavano. Le difficoltà stesse ch'ella prevedeva +dovessero insorgere per giungere alla stretta dei nodi, aguzzavano +smisuratamente quel suo nuovo desiderio e gli davano una spinta +poderosa. Ella stessa si maravigliava, a certi punti, di trovarsi così +salda in un proposito e di scoprire ancora in sè stessa, tanto lievito +di volontà, di speranza e di entusiasmo. + +* * * * * + +Giunta a Milano di notte, Nanà senza aver pensato a farsi dare a +Firenze una indicazione di albergo, disse al cocchiere del calesse di +condurla al primo _hôtel_, al più _chic_! + +--E i bauli?--domandò questi. + +--Li manderemo a prender domani! Sono dieciotto! + +Il cocchiere naturalmente la condusse all'albergo della _Ville_. + +Ora avvenne che seduti agli ultimi due tavolini del caffè dell'Europa, +verso la porta dell'albergo, si trovassero in quel punto Enrico +O'Stiary e il marchese Sappia, che eran usciti in quel punto dalla +Luisa e pigliavano un _grog_. Un po' discosto da loro Ernesto Cantis, +il giovane di avvocato, beveva una birra. + +O'Stiary e Cantis videro prima passar dinanzi nel calesse Nanà, poi +videro il legno arrestarsi lì accanto all'albergo. Il conte mandò una +piccola esclamazione, che fè volger il capo al Sappia. Ma il Sappia, +lì per lì, non ravvisò nella bella viaggiatrice la donna, che tre anni +prima egli aveva con tanta ansia aspettata invano per tanto tempo, +dalla Tricon! Il Sappia aveva la luce delle lanterne negli occhi e non +poteva veder bene nelle tenebre. Ma O'Stiary e Cantis, che la luce +l'avevano a ridosso, scorsero abbastanza per restarne molto colpiti +entrambi. Era l'effetto che faceva sempre Nanà a chi la vedeva per la +prima volta. + +Fu allora che Nanà per discendere dal legno mentre allungava sulla +predella il suo piedino, quale a Milano se ne vedono di rado, scoccò +senz'accorgersi un'occhiata curiosa, che parve assassina, e scomparve +nella porta della _Ville_ accompagnata dal guarda portone che era +venuto ad aprirle lo sportello. + +Cantis balzato in piedi era andato dinanzi alla porta dell'albergo e +aveva accompagnata Nanà fin sotto il portico, collo sguardo; e gli era +parso, al poverino, di vedere che la bellissima sconosciuta si fosse +voltata indietro quasi a salutarlo di nuovo prima di montar le scale. + +Quella notte aveva creduto bene non di dormire un solo minuto. + +Una ventina di giorni dopo, il Cantis aveva riveduta Nanà al teatro +Milanese. + +Figuratevi come restasse poi quando il giorno appresso la vide venir +dal suo avvocato. + +Egli le aveva scritta la lettera famosa! + +Anche Enrico era rimasto assai colpito della bellezza della +sconosciuta viaggiatrice e il giorno dopo era ritornato alla _Ville_ a +chiederne notizia; aveva saputo il di lei vero nome e cognome e +l'aveva riveduta al balcone dell'albergo più bella e più elegante che +mai. + +* * * * * + +Lo credereste? + +Dopo pochi giorni di residenza a Milano, Nanà si accorse senza grande +maraviglia, d'essere già desiderata alla follia e contemporaneamente +da nove persone molto diverse fra loro di età e di condizione: dal +pubescente liceista al vecchio libertino di sessant'anni, dal signor +conte di _vieille roche_, al galloppino dell'albergo che le serviva il +pranzo, dal banchiere milionario al parrucchiere che la pettinava ogni +mattina. + +Nove dichiarazioni, delle quali otto in iscritto, ed una col mezzo +d'un paraninfo e tutte nello stesso giorno, e in venerdì, era proprio +la prima volta che le capitavano! + +A Parigi non le era mai successa una cosa simile. + +"_C'est l'embarras des richesses_" pensò Nanà. + +Essa non potè a meno di riderne. + +Tanto più che in ciascuna di esse Nanà scoprì un certo non so che, da +doverle trovare eccessivamente strane. Quelle nove proteste di amore, +o piuttosto di desiderio, che per combinazione le giungevano in frotta +come una volata di passeri, e in venerdì per giunta, erano tutte +impregnate dalla più deplorabile _fatuità_. + +Ella si accorgeva che quei nove individui nutrivano già in cuor loro +una grande speranza di essere corrisposti e subito; dalla loro +protesta d'amore trapelava una certa persuasione di esserle già molto +simpatici. Nessuno naturalmente le aveva scritto o detto o lasciato +capire chiaramente una tanta immodestia, ma la trapelava, ed essa la +subodorava in tutti. Quei nove--non uno eccettuato--alludevano o +parlavano chiaramente di una certa sua maniera di guardarli... di una +certa sua occhiata assassina... ah, quell'occhiata! Mio Dio! chi non +darebbe la vita per una simile occhiata? + +Nanà aveva un bel rammentarsi le proprie occhiate non giungeva a +raccappezzarne una sola che avesse voluto dire qualche cosa di serio. +In sostanza però, ella doveva persuadersi che que' suoi nove adoratori +credevano tutti di essere stati quasi invitati, accalappiati, +fulminati da una di lei occhiata. + +Ed essa sapeva di non averne data neppure una sola da cui spirasse, o +che potesse ispirare la benchè minima simpatia. + +Questo fenomeno a dir vero non era la prima volta che capitava a Nanà. + +Ma sopra nove persone, in un colpo solo, le pareva proprio un po' +troppo! + +"Bisogna dire che a Milano le donne abbiano lo sguardo delle Arpie +quando fissano gli uomini" pensò Nanà. + +Le sventure passate, il rimorso e la superstizione le avevano messo +nella guardatura e nel muovere delle pupille una particolarità degna +di attenzione. Que' suoi occhi, più grandi del vero, a prima vista +parevano supplicanti e desiosi. + +Voi credevate in buona fede che ella vi avesse fissato in quel modo, +perchè la vi trovasse bello o piacente, perchè la vi desiderasse, +perchè forse... oh Dio! già segretamente la fosse presa delle vostre +fattezze. E allora mille fuochi e speranze avvampavano o scattavano +nel vostro interno. Avvampavano se avevate il temperamento sulfureo, +scattavano se lo avevate fatto a molla. + +Ebbene? + +Quand'essa distaccava da voi lentamente le sue pupille, se voi eravate +filosofo, se nello sguardo altrui sapevate discernere il vero +sentimento che lo ispirava, vi sareste accorto che ella, non che +fissarvi, nè desiderarvi, nè amarvi già in segreto, non la vi aveva +nemmanco notato, non la si era neppure accorta di voi, non la vi aveva +veduto passare che tampoco. + +Nanà non aveva sguardi che vedessero davvero, se non per le cose che +appetiva o per le persone che odiava. + +Non parlo di quelle che essa amava, per una ragione semplicissima. + +Che ella, come non aveva amato mai davvero, così non amava nessuno +ancora. + +Fontan lo aveva subito più che amato. Era stato piuttosto un bestiale +istinto che una pena di cuore la sua. + +All'oggetto desiderato o alla persona odiata nessuna creatura al mondo +sapeva guardare meglio di Nanà. Ma gli indifferenti? Essa non li +vedeva. I suoi occhi difficilmente si occupavano del mondo esteriore, +se non per raccogliere alla sfuggita e all'ingrosso i taciti omaggi +dei passanti. L'orgasmo continuo e febbrile della sua ambizione non le +permetteva di discernere se non quello che premeva a' suoi istinti +felini di donna e alla sua smisurata vanità. + +Nanà ormai guardava più spesso all'indentro di sè stessa che non al di +fuori. Le imagini sanguinose, i fantasmi della sua vita passata non +erano scomparsi mai dalla sua fantasia. Essa portava con sè la catena +d'un rimorso non vivo, nè salutare certamente, ma molesto e perenne. +Talchè giammai quella sua plastica bellezza era stata così pericolosa +e più procace! + +* * * * * + +Una delle otto lettere d'amore noi la conosciamo già. Nanà l'aveva +trovata nel manicotto uscendo dall'avvocato Delguasto, dov'era andata +a consulto, per una certa coda di processo ch'è inutile richiamare in +questo punto. + +Nanà ebbe un bel domandare a sè stessa come mai quella lettera avesse +potuto capitare nel suo manicotto, e non trovò la risposta. Ella non +s'era nemmeno accorta di Ernesto Cantis, non l'aveva veduto, o per +meglio dire, non l'aveva osservato. E lui credeva, il povero ragazzo, +ch'ella nutrisse già per lui una segreta simpatia! + + + + +IV. + + +In casa Martelli la conversazione, tanto più se presente don Ignazio, +era la cosa più gaia e più spiritosa che si possa imaginare. E, +sopratutto, libera assai. Bastava infatti, che non si parlasse in +alcun modo di donne, nè di romanzi, nè di santa Chiesa; bastava non si +parlasse male nè del sistema di governo, nè dei preti, nè dei +carabinieri, nè della Banca nazionale, nè della _Perseveranza_; +bastava non si parlasse bene nè dei repubblicani, nè di Garibaldi, nè +di Vittor Hugo, del resto si era perfettamente liberi di ragionar di +tutto, e d'altre cose ancora. + +La Elisa era la sola a cui suo padre, volere o non volere, aveva +dovuto fare qualche concessione. Non c'era stato verso di farle dire, +nè di farle tacere molte cose che certa gente seria crede si debbano +dire o si debbano tacere, dalle fanciulle bene educate. Essa--che pur +toccava ormai i 18 anni--parlava sempre con una verginità di +impressioni e con una schiettezza di frasi, che talvolta rasentavano +la crudità, anche per sua madre, che era pure infatuata di lei. Questa +non rifiniva mai di dirle che ella era troppo franca. Non c'era verso. +Il di lui modo di esprimersi, quantunque scevro di malizia o di +ironia, era sempre così vivo e così sentito, che gli amici di casa, +gente avvezza a tutte le ipocrisie, a tutte le smorzature, a tutte le +_banalità_ delle solite conversazioni, ne restavano scossi e +abbagliati. Perfino Aldo Rubieri, che era pur un artista di vaglia, +non approvava sempre certe uscite della Elisa, quantunque ammirasse in +lei l'ingegno originale e coraggioso, che gliele suggeriva. Suo padre, +non pargliamone! Suo padre, in cuor suo, deplorava di avere +contribuito a dar in luce una pazzarella di quel carattere, dal quale, +secondo lui, un marito non avrebbe cavato nulla di buono. + +"Figuratevi!--pensava--alludendo all'antico progetto--Testa falsa lei, +testa falsa lui. No, no, no; cento volte no! + +Non c'erano che l'Enrico e il marchese d'Arco, i quali la capissero +pel suo verso e l'applaudissero. Essi davano sempre ragione alla +Elisa, il che talvolta faceva arrabbiare il notaio fino +all'escandescenza. Sua madre taceva e ne gioiva in segreto. + +Spieghiamoci bene però anche su questo punto. S'intende acqua e non +tempesta! Quella facoltà molto decisa di dir sempre le cose schiette e +senza smorzature, non escludeva però nella Luisa un'altra facoltà, +senza della quale essa avrebbe potuto qualche volta sembrar una scema +in faccia a chi non l'apprezzava. Essa aveva molta schiettezza in +cuore, ma aveva pur anche molto criterio e molta finezza in cervello, +e sapeva a suo tempo e quando le conveniva, metter in pratica tutte le +graziose astuzie della diplomazia femminile. + +Giacchè altra cosa è saper simulare e altra cosa è saper dissimulare. +La Elisa, incapace di simulazione, era forse a tempo e luogo maestra +di dissimulazione. Tanto è vero che se le avesser dato un segreto da +serbare, si sarebbe lasciata uccidere prima di svelarlo. Tutte le +arti, le grazie, le disinvolture, le furberie, le moinerie, le +capestrerie che il cuore detta istintivamente alle ragazze d'ingegno, +essa le possedeva per istinto. Poche fanciulle, pur senza scuola +materna e senza buon esempio in casa, sapevano acconciarsi +stupendamente, mostrar, senza farsi scorgere, il piede e la mano +bellissimi, muovere il ventaglio, dar il colpetto di mano allo +strascico della veste, guardar in viso agli uomini con un sorriso +modesto, alzarsi e sedersi, comparire e scomparire, quanto lei. + +Il fatto è che a dieciott'anni l'Elisa era considerata da tutti come +la testa più forte della famiglia. L'era una idea codesta che stava +nell'aria. La si capiva chiaramente senza che nessuno l'avesse mai +notata o lasciata supporre. + +Se qualcuno, a tavola o seduto in circolo, diceva qualche cosa +d'insolito o di bello, guardava in faccia alla Elisa. Il sorriso di +lei era il premio certissimo al buon senso o allo spirito spiegato. +Ella, dal canto suo, senza far mostra di accorgersi d'essere stata +consultata o preferita, dava uno sguardo repentino a sua madre, e se +questa non le diceva col cipiglio di tacere, si era certi di udirla +esprimere la sua opinione talvolta perfino tagliente e frizzante, come +quella di un piccolo Tayllerand in gonnella. Alcuni allora ridevano e +commentavano l'arguzia della fanciulla; altri tacevano, come +sopraffatti, e si trovavano quasi a disagio nel nuovo ambiente, che +l'idea spiritosa dell'Elisa aveva formato intorno ad essi. Un leggero, +un lontano, un vago sospetto li prendeva: quello di poter sembrare per +avventura un pochino imbecilli in faccia a lei. + +Un giorno, tra gli altri, il babbo notaio ricevette la lettera d'un +pretendente alla mano di lei; un giovinetto della buona società, un +conoscente di casa che da più mesi faceva una corte tacita e modesta +alla fanciulla, senza aver avuto da lei la benchè minima lusinga. + +Costui aveva sentito dire che ogni idea di matrimonio fra l'Elisa e il +conte Enrico O'Stiary era andata in fumo. La dote e le speranze in +fieri avevangli dunque dato il coraggio di chiedere la mano della +vergine bellezza. + +La lettera giunse dopo pranzo, mentre don Ignazio, colle due donne e +il marchese d'Arco, stavano aspettando il caffè nel salotto. Il +notaio, dopo aver letto il foglio, lo depose sulla tavola con un'aria +fra il serio e il soddisfatto, ed espose ai presenti l'inaspettata +domanda. + +--Diamine!--sclamò la madre.--Non si usa, mi pare, a domandar la mano +di una fanciulla per lettera. Si manda un amico a far la proposta. + +--Non ne avrà!--osservò la Elisa. + +--C'è della gente che, temendo il rifiuto, non ama che altri lo +sappiano--osservò il marchese. + +La Elisa intanto aveva messo, da lontano, lo sguardo sulla lettera, +quasi per indovinare chi potesse essere quel pover'uomo, che veniva a +chiederla in moglie, e aveva veduto in testa di quella lettera una +cosa che l'aveva fatta sorridere; e foggiò subito in testa la risposta +che avrebbe data a suo padre, se fosse stata interrogata sulla sua +intenzione. In mancanza di un'arma gentilizia, lo scrivente usava dei +fogli di carta, che portavano per cifra un ferro di cavallo. + +--Che ne dici tu. Elisa?--le domandò suo padre. + +--Ma, io dico la verità--rispose coll'accento più umile che potè +trovare nella voce armoniosa la fanciulla--io non mi sento voglia di +sposare un maniscalco. + +Il babbo, il marchese e la signora Eugenia ruppero a ridere +saporitamente. Supposero che ella credesse sul serio che quella +lettera col ferro di cavallo venisse da un maniscalco. + +La disingannarono.... + +Elisa li lasciò dire. + +--Ma--riprese ella, che sapeva benissimo il fatto suo--perchè dunque +questo signore mette in testa delle sue lettere quell'insegna di +maniscalco? + +--È la moda del giorno--disse la madre. + +--L'insegna dei maniscalchi non è così. È un ferro contornato da +un'aureola di chiodi--osservò il marchese. + +--E questa invece che cosa esprime?--domandò la Elisa. + +--È un mezzo qualunque per esprimere la propria passione pei +cavalli--soggiunse il marchese. + +--Ah, se è così--disse la Elisa--io temerei ch'egli dovesse amare più +i cavalli di sua moglie. + +Quel motto del maniscalco fece il giro delle conversazioni milanesi. +Per qualche tempo i cartolai che tenevano della carta da lettera col +ferro di cavallo per cifra, stupirono di non vedersene più cercata da +nessuno. + +Oggi la voga ripiglia. + +Fortunati cartolai! + +* * * * * + +Fra le convinzioni più ferme di Elisa, quella che sovrastava a tutte, +la dominante, la sovrana, la inespugnabile nel suo cuore, era quella +di non poter essere felice al mondo che unita al suo Enrico. L'affetto +della impubere si era mutato, nei tre anni, in sentimento gagliardo +ora ch'ella s'era fatta donna. Già fin da bambina, del resto, +quand'essa aveva inteso per la prima volta il grido di Roma o Morte, +si ricordava che per associazione di idee nella sua testolina era +risuonato un altro grido consimile, essa aveva balbettato in cuor suo: +Enrico o morte. + +La Elisa aveva anch'essa, come _Madame Aubray_, le sue idee, innate od +acquisite, poco importa. Diversamente della maggior parte delle nostre +fanciulle di buona famiglia, dacchè aveva cominciato a pensare al +mistero della vita, non era rimasta indifferente agli innumerevoli +quesiti, che le si presentavano alla curiosità della mente. Voleva +saper tutto continuamente e tormentava sua madre, che talvolta, messa +tra l'uscio e il muro, le rispondeva frottole da non dirsi. Quanto più +essa la pregava di non farle certe domande, tanto più la Elisa si +sentiva presa dalla smania di fargliene un sacco. Su molti punti, +specialmente del mistero immenso, essa dubitava ancora; era scettica, +non incredula; su altri, essa si era formata un'opinione tutta propria +ed incrollabile. In fondo, ell'era socialista senza saperlo. Nè quelle +sue verginali certezze erano frutto di lunghi pensamenti fra sè stessa +o di ragionamenti con altri; erano intuizioni lucide, portate dal buon +senso e dal criterio, che la inducevano a pensare certi veri +nobilissimi, da nessuno rivelati, ma dai quali le pareva che non si +sarebbe scostata, ancorchè le avessero inflitto il martirio. + +Fanciulle siffatte sono rare a Milano. Non tanto quanto si potrebbe +credere, ma rare. + +Certo, e forse a ragione, si dice che un'Eulalia romana, al giorno +d'oggi, non sia più possibile. Pure la Elisa era proprio della stoffa +di Eulalia romana. Eulalia, sapete bene, fattasi cristiana a sedici +anni, quando fu accusata e trascinata dinanzi al pretore, avrebbe +potuto avere salva la vita, soltanto che avesse consentito a metter un +granello d'incenso sul tripode, che ardeva dinanzi all'abiurato idolo +pagano. Ella era così giovinetta e così bella, che il pretore, +estasiato, avrebbe voluto, forse a suo malcosto, salvarla. Egli le +offerse lo scampo. Eulalia diede uno schiaffo all'idolo, sputò in +faccia al pretore e fu mandata alla croce, il patibolo dei cristiani. + +La Elisa teneva di questa tempra diamantina. Per una di quelle +inesplicabili contraddizioni femminili, che formano la disperazione +dei fisiologi, ella era timidissima e arrossiva tutta e quasi tremava +se si trattava di mettersi in vista, di presentarsi in un salone a +spalle nude, vestita da ballo, o di entrare in un caffè affollato di +gente, che al suo apparire spalancavano gli occhi e la mangiavano +cogli sguardi, sussurrandosi all'orecchio le ammirazioni desiose e le +frasi procaci. Ma se si trattava di un pericolo serio, fosse pur stato +imminente e misterioso, dinanzi al quale tanti uomini smarriscono il +sangue freddo, ella si mostrava calma ed intrepida. + +Suo padre le aveva severamente proibito--non se ne parla--di leggere +romanzi. + +--Neppure i _Promessi Sposi_ e il _Marco Visconti_?--aveva domandato +lei. + +--No, neppur quelli! + +Questa proibizione le aveva messo indosso una smania cocentissima di +leggerne assai più di quello che ne avrebbe letti naturalmente, se suo +padre non avesse parlato. Enrico era il di lei complice, che le +forniva nascostamente il pasto desiato. Nondimeno spesso la Elisa +trovava molto noiosi i romanzi troppo morali che Enrico le portava. +Egli era assai puritano in questo; aveva escluso tutti i moderni +realisti, e, de' vecchi, anche il Balzac. + +Una sera l'Elisa mostrò a Enrico desiderio di leggere l'_Assommoir_ di +Zola. + +Enrico si rifiutò di portarglielo. + +--Ho già fatto troppo--disse--a concederti l'altro giorno: _L'homme +qui rit_. + +--Gran che!--sclamò la Elisa. + +E la terribile fanciulla si mise a sparlare di Vittor Hugo. + +Enrico la pregò di non farsi sentire da altri. Era come dire a un +usignuolo di non cantar in primavera. + +--Avrò torto--diceva la Elisa al conte--ma a me Vittor Hugo qualche +volta fa l'effetto di un uomo che sia lì lì per diventar pazzo. Il +marchese mi disse un giorno che questo è il carattere del genio. Sarà! +lo sfido a non ridere qualche volta di certe frasi di Vittor Hugo. Per +esempio mi ricordo questa: + +"Un profondo rumore soffiava nella regione inaccessibile." + +Se invece di essere Vittor Hugo che ha scritto questa frase fossi io, +a quest'ora mi avrebbero condotta al manicomio. Un profondo rumore che +soffia? E nella regione inaccessibile? Ma cosa vuol dire? La si +capisce così a occhio e croce; ma è genio codesto? Il genio, mi pare a +me, dovrebbe consistere nel dir chiaramente le cose più difficili ad +essere pensate da altri, non nel paccucchiare delle frasi con delle +parole assurde. Il Rubieri per spiegarmi la cosa mi diceva che i +romanzi di Vittor Hugo vogliono essere tutti poemi cosmici, e che egli +crede in buona fede di essere il nuovo Cristo delle miserie umane; ma +se è così egli è un Cristo che ritiene i suoi discepoli e i suoi +lettori altrettanti _badaux_, che lo devono capire a lume di naso. + +* * * * * + +La Elisa a dicianove anni era dunque riuscita una piccola enciclopedia +ambulante. Si guardava bene dal farne sfoggio, ma lo era. Tutte le +arti graziose essa le aveva imparate con una rapidità sorprendente, +quantunque sentisse che tutto questo attiraglio di cognizioni +superflue non le avrebbe servito a nulla nei suoi rapporti col giovane +al quale la si era votata. + +Quanto agli altri che cosa importava a lei di comparire più o meno +istrutta? + +Sciaguratamente l'Enrico diceva di amarla, ma non l'apprezzava. Egli +era freddo, preoccupato, distratto, sviato. Egli era altrove co' suoi +pensieri, co' suoi desideri, coll'anima, e pur troppo spesso anche col +corpo. Elisa capiva tutto questo, e ne soffriva, pur dissimulando con +dignità il suo dolore. L'allegria del conte quand'era con lei era +forzata. Le sue stesse espansioni, i ricordi, le tenerezze erano tutte +superficiali. Si capiva che dopo un'ora che era stato con lei il +giovinetto cominciava a trovarsi sulle spine, e desideroso di prender +il volo. Altre passioni, altre illusioni lo chiamavano altrove. + +Egli aveva veduta Nanà. + +La Elisa ne era mortificatissima; ma non lasciava trapelar nulla +neppur a sua madre. + +Al marchese una volta aveva lasciato capire qualche cosa del suo +cordoglio. Ne era stata consolata con una frase francese: "_Il faut +que jeunesse se passe_." + +* * * * * + +Stavano dunque radunati nel salotto attiguo alla sala da pranzo il +notaio, le due donne e il marchese, che era venuto come il solito, +verso le otto a far la sua visita per trovarsi fra gli amici di casa e +per vedere l'Enrico. + +Il babbo schiacciava un sonnellino. + +Il marchese parlava colle due donne di cose indifferenti. Elisa era +distratta. + +La Elisa quel giorno s'era levata con un grande progetto in testa. Un +progetto che le si era presentato come un'enormità, ma che sentiva +esser diventato necessario. Lo aveva pensato la notte dopo avere +sparso sul vergine origliere alquante lagrime di dolore, al solo +pensiero di trovarsi obbligata a metterlo in pratica, l'aveva covato +tutto il giorno, l'aveva rifiutato e riaccettato venti volte. + +Il progetto era di mostrarsi molto gentile con Aldo Rubieri, per +vedere se Enrico se ne risentisse, per scuotere quella mortale +indifferenza in cui egli era immerso e che la faceva morire di segreto +cordoglio; per suscitare insomma nel suo amante un poco di gelosia. +Ella sapeva bene che questa piccola commedia le sarebbe costato un +grandissimo sforzo. Fingere? Lei? Eppure non le rimaneva altra +speranza che quella. Se l'Enrico si fosse mostrato insensibile anche a +quel tratto, ella sarebbe andata a farsi suora di carità. + +È lecito pensare che lo sforzo del far un po' la civettuola con Aldo +Rubieri non fosse poi tanto sovrumano, neppure per lei. + +Aldo non era un uomo ordinario; ed era bello, forse più bello del +conte. + +E poi la donna ha in sè un istinto di civetteria così spontaneo, che +nulla nulla se ne immischi il bisogno o se ne presenti il pretesto, +essa lo mette in opera quasi senza addarsene, forse suo malgrado. C'è +nella donna come un fuoco sacro, che non si spegne mai, ed è quello +sopratutto di piacere a tutti, per piacere di più ad un solo. + +Quando Aldo si presentò--prima del conte--la Elisa stava passeggiando +al braccio del marchese il quale era beato anche lui di sentire il +braccio della giovinetta che doveva formare la felicità del suo +Enrico, pesare sul suo. + +Ella gli stava parlando appunto del conte. + +Il marchese a dir vero--uomo di studio che aveva il capo ne' suoi +incurabili e nelle sue medaglie--non sapeva nulla della vita di +Enrico. Questi per coprire ai di lui occhi i suoi errori, gli aveva +restituiti dopo pochi mesi i tremila franchi che il marchese gli aveva +prestati, dicendogli una piccola bugia per giunta. + +Vedendo dunque entrare lo scultore, la Elisa premette sul braccio del +marchese e gli fece fare una mezza girivolta. + +--Come va la vostra _Venere contemporanea_? domandò a Rubieri +andandogli incontro. + +--La creta o la creatura?--domandò Rubieri. + +--Ma la creta!--rispose la Elisa--di una modella che non conosco io +non mi curo certamente. + +Ella non sapeva la povera Elisa, che a quella modella di cui non si +voleva curare, il suo Enrico aveva scritta una lettera di fuoco. + +Ella non sapeva d'essere tradita per colei. + +--La creta è quasi diventata una creatura--rispose Aldo Rubieri.--Ne +sono contento. + +Egli andò poi a salutare donna Eugenia e il notaio che s'era messo a +leggere il _Corriere della Sera_, crollando spesso il capo, e +dichiarando che alla fine del trimestre avrebbe lasciato +l'abbonamento, perchè quel foglio da qualche tempo tirava al liberale. + +Aldo ritornò verso la Elisa che lo aspettava. Ella lo fece sedere +accanto, per domandargli se era vero ciò che le aveva contato la +mattina suo padre... + +--Cioè? + +Che il sindaco gli avesse annunciata la sua nomina ad assessore +municipale. + +Aldo annuì. La Elisa sostenne la conversazione variata, saltellante, +frivola fino al momento in cui dal campanello capì che chi entrava era +il suo Enrico. + +Allora ell'ebbe un movimento sublime di civetteria; disse tutt'a un +tratto a Rubieri: + +--Lei non s'è neppur accorta che quest'oggi io ho cambiata +pettinatura. + +--Altro che me ne sono accorto--rispondeva Rubieri mentre il conte si +presentava sulla soglia dell'uscio della sala. + +--Come la mi trova dunque? Le piaccio così? + +--Ah, Elisa, lei è adorabile ancora più del solito--rispose Aldo che +volgeva le spalle all'uscio e non poteva accorgersi che Enrico era +entrato. + +Infatti la Elisa quella mattina s'era fatta tagliar i capelli alla +Vallière, sulla fronte, e stava superbamente bene. + +Aldo se n'era accorto, ma la fanciulla lo aveva talmente coperto di +domande nel frattempo che egli non aveva avuto neppur l'agio di +muoverle un complimento. + +Ora trovandosi così interrogato con voce più viva del solito aveva +risposto: + +--Oh, Elisa, lei è adorabile più del solito. + +Era tutto quello che la fanciulla potesse desiderare. Mentre l'Aldo +diceva questa frase Enrico gli passava rasente e la udiva. La Elisa +non guardò in viso al conte. Finse di essere tutta intenta a quello +che le diceva Rubieri. + +Il conte passò fingendo di non udire le parole di costui. La Elisa ne +fu piccata in modo che raddoppiò i graziosi atteggiamenti in faccia +allo scultore, e la più glaciale indifferenza pel suo adorato. + +Era la prima volta che a Rubieri succedesse di veder una cosa simile. +Enrico, salutata la madre e il notaio, venne a stringer la mano a +Elisa e ad Aldo Rubieri. + +--Buona sera, Enrico--disse la Elisa sorridente disinvolta. + +Poi senz'altro si volse a parlare di nuovo allo scultore, che nel +frattempo aveva corrisposto alla stretta di mano di Enrico. + +Il quale, per non aver l'aria di ascoltare il colloquio fra la Elisa e +Aldo, si ritrasse colpito dal nuovissimo contegno della fanciulla. Il +marchese in quella lo abbordò parlandogli di cose indifferenti. Egli +lo ascoltava e gli rispondeva macchinalmente, ma colla coda +dell'occhio andava spiando le mosse di Elisa che proseguiva con +Rubieri la sua piccola manovra da figlia di Eva. + +Ella si accorse di avere destato in Enrico qualche cosa di insolito, +senza mai far mostra di accorgersi di lui; ma pur strisciando, collo +sguardo girante, sullo sguardo del conte, s'accorse ch'egli la +studiava ed era sorpreso. Essa continuò ripromettendosi il trionfo +finale. + +Ma per quella sera non vi fu spiegazione alcuna fra loro. + + + + +V. + + +La sera dopo al teatro Milanese si dava una rappresentazione mista in +dialetto ed in francese. + +La nascente compagnia ambrosiana lasciava il posto ad una _troupe +française_ che pigliava possesso di quel palcoscenico. L'impresario +aveva combinato per le ultime serate delle recite internazionali metà +di dilettanti milanesi metà di comici francesi. + +Per _lever de rideau_ la Giannella recitava una farsa del Duroni, a +cui faceva seguito una commedia in due atti di Scribe _jouèe par +madame Blanche et par monsieur Babil_. + +La sala allora non era com'è adesso. Non c'erano palchi. Una loggia +sostenuta da colonne aggettava in mezzo della parete dicontro al +palcoscenico e accoglieva un centinaio di spettatori. + +Quella sera non ce n'erano più di venti sparsi quà e là al parapetto. + +Verso le nove e mezzo Nanà fece il suo ingresso in quella loggia +accompagnata da un'amica e da un cavaliere. + +Il sipario era calato. + +Le sedie al parapetto erano occupate tutte. Ma, vedendo la donna +bella, un signore s'alzò e le cedette il suo posto. L'amica e +l'accompagnatore si sedettero dietro a lei in seconda fila. + +Nanà depose il suo binoccolo sul parapetto dinanzi a sè, strisciò una +lunga e rapida occhiata in platea, un'occhiata che parve indifferente +a tutti e quasi sprezzante, ma colla quale essa vide od intuì ad uno +ad uno al loro posto almeno una mezza dozzina de' suoi molti +adoratori; assaporò con immenso giubilo il fremito e il mormorio che +la sua apparizione produsse nella sala, poi si volse indietro a dire +alla sfuggita una parola all'amica. + +La donna che l'accompagnava non era nè bella nè brutta; e quando Nanà +le parlò si mise a ridere forte. Tutti si volsero a guardarla. + +Poco dopo Nanà pigliò in mano il binoccolo e cominciò la rassegna in +platea. + +Ernesto Cantis, il giovinetto commesso d'avvocato col suo bravo +garofano all'occhiello dell'abito stava di fianco addossato al muro e +guardava Nanà a bocca aperta. Essa lo trovò _tout bonnement absurde_. + +Si alzava il sipario. + +Nell'angolo a sinistra c'era Filippo Marliani, il solo che Nanà +conoscesse. Seduti, ma colla faccia rivolta a lei Nanà indovinò altri +quattro patiti. Erano Enrico O'Stiary, Bianconi, Salis e Parma a lei +ignoti. Ciascuno di costoro aveva un proprio contegno particolare. Uno +guardava troppo, l'altro guardava di rado; Enrico fingeva di non +averla ancora veduta. Dei quattro che stavano nelle sedie, fra cui +appunto il nostro Enrico, uno si volgeva a riderle in viso ogni volta +che la commedia ne porgeva il pretesto; l'altro le mandava un'occhiata +languidissima, un terzo si dimenava sulla sedia, ma non si volgeva +mai. + +Nanà che li aveva già squadrati tutti non badava a nessuno. + +Il solo, come dissi, che Nanà si ricordava benissimo di avere +conosciuto era Filippo Marliani. Il lettore ne sa già qualche cosa. Il +Marliani aveva fatta la conoscenza di Nanà a Parigi dalla Tricon, poi +l'aveva amata fuor della casa infame per qualche giorno, finchè il suo +compagno di viaggio il marchesino Sappia era riuscito a strapparlo da +Parigi. + +Era stata una conoscenza così affrettata e superficiale, che nè il +Marliani avrebbe saputo che cosa pensare di Nanà, nè essa di lui. + +Il Marliani quello stesso giorno, vedutala passare in _brougham_ s'era +informato dal cocchiere del luogo di sua dimora e le aveva scritto una +delle otto lettere famose. Essa gli aveva risposto su un biglietto di +visita: + +"Questa sera al Milanese, venite a trovarmi." + +Durante il secondo intermezzo Marliani montò sulla loggia. Il signore +che aveva accompagnato le due donne in teatro gli cedette la sua sedia +e discese. Nanà ricevette il Marliani con moltissima espansione, un +poco perchè aveva a chiedergli un gran favore e un poco pel gusto di +far rabbia agli altri cinque adoratori, che spalancarono gli occhi +invidiando il Marliani. + +Essa lo presentò alla sua amica; dopo dieci minuti di discorsi molto +indifferenti Filippo accostò la faccia a quella di Nanà e le scoccò +questa domanda. + +--Non si può dunque venir in casa tua? + +--No--rispose Nanà--ti dirò poi. + +--E che cosa dici della mia lettera? + +Nanà lasciò scappare una di quelle sue risate sonore, che fece volgere +il capo a tutto il teatro. + +--Perchè ridi? + +--Perchè insieme alla tua ne ho ricevuto altre sette. + +--Sette! + +--Sette? + +--Chi sono? + +--Ah, se tu volessi farmi dire tutti que' nomi, saresti bravo. Mi +ricordo di quello di un solo: del conte Enrico O'Stiary. Lo conosci? + +--Di vista,--rispose Marliani,--eccolo là. + +--L'avrei giurato che era lui--sclamò Nanà. + +--E dimmi un po', chi è quel signore che ti accompagna, che era qui +poc'anzi? + +--Oh, _sans consequence_! È il cugino del mio albergatore; l'ho +pregato io stessa di accompagnarci. + +--Ti fa la corte? + +--Ma neppur per ombra. + +--E mi risponderai alla lettera? + +--Perchè no? Dove stai? Debbo parlarti. + +Marliani cavò un biglietto di visita, sul quale, in calce, stava +l'indirizzo. + +--Debbo parlarti di cose serie. Ma guai a te se tu dici qualcosa sul +conto mio... sai. A Parigi tu non mi hai conosciuta. + +--Mi credi un mascalzone? + +Nanà fu rassicurata. Allora cominciò gradatamente ad alzar la voce, +parlando di tutt'altro e volgendo la parola anche all'amica che le +sedeva accanto. + +* * * * * + +--Oggi ho fatto conoscenza con _madame Blanche_, che è alloggiata nel +mio albergo.--disse Nanà.--Fu lei che m'indusse a venir qui stasera. + +--È piuttosto brava--disse Marliani tanto per dir qualche cosa. + +--Anzi--soggiunse Nanà levandosi; giacchè in lei la risoluzione era sempre +contemporanea all'idea che le scattava in testa e non usava mettere fra +l'azione e il pensiero il benchè minimo intervallo.--Voglio andar sul +palco a trovarla. Accompagnami. + +Nanà dava assai facilmente del tu a' suoi amici. Chi non sapeva nulla +di questo vezzo, aveva talvolta delle sorprese singolari. Capitava di +doversi domandare se ella avesse tanti amanti o tanti fratelli, o +tanti cugini quanti si trovavano in una sala in cui ci fossero, per +esempio, una trentina di giovinotti. + +A ventinove di essi, essa dava del tu, con magnifica disinvoltura. + +--Mi lasci qui sola?--disse la signora Fanny. + +--Vieni anche tu. + +Nanà diè il braccio a Marliani, e si mossero verso il palcoscenico. + +Sul palco trovarono per prima la Giannella, a cui un collega burlone +stava dando a intendere che quella mattina una donna aveva partorito, +uno dopo l'altro, dieci figli tutti maschi e tutti vivi. + +A tale notizia, la Giannella aveva spalancati i suoi occhi grigi e +aveva sclamato: + +--Tu mi sgonfii! + +--Ma no; è un fenomeno rarissimo, ma non è la prima volta che succede. + +--Fino a quattro, l'ho già sentito dire anch'io... ma dieci poi... mi +par troppo. + +--Eppure è un fatto! + +--Oh, guarda mo', povera disgraziata!--sclamò allora la Gianella, che +s'era data subito a credere al barzellettatore.--Ed è viva ancora? + +--Altro che viva! Si dice anzi che ieri, dopo soli tre giorni, sia +andata dal Cabrino a ballare. + +Un barlume di sospetto che il suo compagno d'arte si burlasse di lei, +passò negli occhi sorridenti della Gianella. + +--Per bacco! Dieci? Saranno ben piccini. + +--Ma che!--rispose l'altro colla più imperturbabile serietà--sono +tutti grossi, al contrario, come bimbi di un mese. + +--Ma bisogna dire allora che essa sia una gran macchina di donna. + +--Lei? Non è più grossa di te. + +La Giannella portò le due mani sul grembo, come per assicurarsi che in +esso non ci avrebbero potuto stare dieci marmocchi. + +In quel punto gli astanti che non potevano più reggere, scoppiarono in +una fragorosa unanime risata. + +--Ah! Voleva ben dir io!--sclamò la buona Giannella, guardandosi +intorno ramminchionita e sorridente.--Che cosa ne so io? Se ne sentono +tanti adesso di _felòmeni_! + +* * * * * + +Nanà e i suoi due compagni s'erano fermati presso la Giannella e +avevano udito quel singolare diverbio: "Ma è la _Tatan Nenè_ sputata" +pensò Nanà. + +In questo il direttore le si accostò: + +--Vorrei parlare a madama Blanche--disse quello. + +Il direttore le additò il camerino e ve l'accompagnò. + +Nel camerino di madama Blanche Nanà trovò Aldo Rubieri e il marchese +Sappia, i quali avendola veduta andar sul palcoscenico dalla parte di +destra, l'avevano preceduta dall'altro ingresso a sinistra. + +Aldo Rubieri e Sappia non si conoscevano; madama Blanche li aveva +presentati uno all'altro. + +--Di nome è un pezzo ch'ella è conosciuta da me--gli disse il +marchese. + +--Posso dire anch'io che il di lei nome non mi è nuovo. Ell'è grande +amico di un mio amico, il conte O'Stiary. + +--Di Enrico? Ma sì, diavolo! L'ho lasciato appunto in platea. + +Nanà entrò. + +Dopo gli abbracci, i saluti, le congratulazioni colla artista +cominciarono i complimenti da parte di Sappia e di Rubieri che madama +Blanche le presentò. + +Questi da vero artista, che ha il diritto di rilevare più che altri, +le bellezze formose nella donna, scoccò a Nanà un complimento così +plastico, che questa ne restò colpita ed estatica. + +Allora ella gli parlò subito del desiderio di avere da lui un ritratto +in marmo. Gli domandò il permesso di andar il giorno dopo a visitare +il suo studio. + +Quanto al marchesino Sappia egli era così commosso dalla vicinanza di +Nanà che balbettava, e per mostrar disinvoltura faceva invece la corte +a madama Blanche. + +Madama Blanche, che aveva mangiata subito la foglia, accettava quella +corte di ripiego con molta ironía. Ella si era messa allo specchio e +truccandosi faceva mostra di non sentir le lodi che Rubieri profondeva +a Nanà, perchè quelle lodi... fatte a un'altra, nel suo camerino, la +seccavano enormemente. + +Finalmente il Sappia interpellato da Nanà dovette volgersi anche a +lei. E allora si capì perfettamente che quelle due creature, le quali +pareva proprio si vedessero per la prima volta, s'erano conosciute +altrove... di sfuggita, misteriosamente, da un gran pezzo forse, ma +s'erano già vedute in qualche altro luogo di questo mondo. + +Una frase di Nanà tolse ogni dubbio a Rubieri e a madama Blanche. + +--Voi siete sempre un gentiluomo, non è vero?--domandò Nanà a Sappia, +accomiatandosi e stringendogli la mano molto inglesamente. A cui +Sappia aveva risposto: + +--Ne potete dubitare? Non temete nulla da me. + +* * * * * + +Nanà quando fu nello studio dello scultore fu presa dalla sua solita +smania di far valere la sua immensa bellezza plastica. A Rubieri era +bastato uno sguardo per accorgersi di essa e non avrebbe potuto +desiderar di meglio che di averla per modella. Ma naturalmente non +osava. Fu Nanà che gli disse essere pronta a lasciarsi far il ritratto +ignuda, e allora Rubieri per idealizzare l'opera sua aveva trovato +un'idea che gli era parsa luminosa, e che Nanà aveva accettata con +entusiasmo. + +--Io farò di voi la Venere contemporanea. + +E così s'era fatto. In meno di quindici giorni, dal blocco informe di +creta, era già sortita come un giorno dalle spume del mare somigliante +e stupenda la statua-ritratto della Nanà. + + + + +VI. + + +Filippo Marliani abitava in una camera di venticinque lire al mese in +via Solferino. + +Era una stanza che pareva creata apposta per designare il carattere e +l'ingegno di chi l'abitava. Per quanto preoccupato, per quanto al +verde, per quanto disgraziato un uomo di buon gusto, non può vivere in +certe camere mobiliate milanesi, ancorchè gentile ne sia la padrona +che la rigoverna soffice il letto e a buon mercato la pigione. C'è in +molt'uomini un sentimento delicato, ombroso, superiore ad ogni idea di +risparmio, inavvertito spesso, ma sempre vigile e tiranno per conto +proprio, il quale si ribella continuamente all'aspetto delle cose +volgari o anche soltanto sgraziate e brutte. + +Filippo Marliani, che era pure quel che si dice un bel giovane, e che +era stato anche ricco, aveva il difetto di essere assolutamente privo +di ogni idea estetica, non sognava che a questo mondo esistesse il +sentir fine, non aveva alcuna nozione nè innata nè acquisita del buon +gusto. + +Filippo, da parecchi mesi, trovavasi in una terribile crisi +finanziaria. Aveva fatte delle perdite grosse al giuoco, e s'era +ridotto in quella camera da venticinque lire al mese, dopo d'aver +venduto a poco a poco tutto ciò che teneva di bello e di ricco nel suo +antico quartierino da scapolo agiato. + +* * * * * + +Il giorno dopo della sera che Filippo rivide Nanà a teatro--era un +sabato--si trovava possessore dell'ultimo, unico, estremo suo +biglietto da mille lire; con ottocento di esse doveva soddisfare a un +debito di giuoco rimastogli della sera innanzi, col resto tentare per +l'ultima volta la sorte. Se questa gli fosse stata avversa si sarebbe +fatto saltar le cervella. Lo aveva fissato e gli pareva di aver il +coraggio di non mancare al proposito. + +L'incontro di Nanà a Milano era un fatto che doveva influire +grandemente su questo progetto. Egli non si accorse di desiderare +ancora ardentemente quella donna. La miseria è tal cosa che tronca +ogni desiderio superfluo. La galanteria all'aspetto di questa si +spaventa e fugge. + +Nanà s'era accorta ch'egli doveva essere in miseria. Le donne in +questo hanno un fiuto straordinario. Essa che lo aveva conosciuto a +Parigi soltanto tre anni prima splendido e prodigo, vestito assai +bene, lindo, profumato, aveva capito a prima vista la differenza. + +* * * * * + +Era di poco battuto il tocco quando Nanà entrò nella camera di +Filippo. Essa entrò sorridendo e mostrando fra le labbra le sue +mirabili due fila di denti, coll'aria trionfante di una donna la quale +sa di render all'uomo che essa va a trovare uno degli onori più grandi +che creatura umana possa fare ad un suo simile. + +Ma dato un rapidissimo sguardo intorno in quella camera di Filippo +fece una smorfia colle labbra e cogli occhi, nella quale si sarebbe +veduto chiaramente un senso spiegatissimo di delusione e di disgusto. + +Filippo voltava le spalle all'uscio pel quale Nanà era entrata, e +stava tutto assorto, sotto ad una finestra, in una operazione +discretamente eteroclita. + +L'aspetto di quella camera aveva dato di botto sui nervi a Nanà. +Eppure la era una stanzetta ordinata, pulita, ammodo. La stiratrice +che era venuta poco prima a recar a Filippo la sua scarsa biancheria +della settimana non rifiniva di lodarla. Ella trovava che ci si +sarebbe stati bene anche in due. Non un filo fuori di posto; non una +macchia, non uno sdrucito. + +Ma agli occhi di Nanà c'era del superfluo che guastava ogni cosa. + +Sulle pareti, per esempio, in cornici di finto ebano stavano appese +quattro stampe rappresentanti quattro episodi del vecchio testamento: +abbominî di disegno, di composizione e di colorito. E Filippo non se +n'era mai accorto! + +C'era un caminetto. A chiudere la bocca di quel caminetto c'era un +paracamino. Uno sciagurato imbianchino sulla carta di quel telaio +aveva dipinto un paesaggio al cader del sole così obbrobrioso, da far +venire in uggia la campagna ed il cader del sole. + +E Filippo non se n'era mai accorto. + +Sul piano del caminetto Nanà scorse tre oggetti nefandi. Al posto del +pèndolo, una grossa scatola col coperchio tutto incrostato di +conchiglie terrestri e fluviatili, e, da una parte e dall'altra, due +vasi barocchi con dei fiori di velo, sotto la loro brava campana di +vetro colla rispettiva ciniglia verdesporco, che ne cingeva la base +sul piedestallo di legno dorato. + +Quei quadri, quel paracamino, quella scatola colle conchiglie e quei +vasi erano certo la parte caratteristica, dirò così, di quella +ignobile stanza, ma non erano ancora tutto. Intorno intorno Nanà, con +quell'ammirabile rapidità di sguardo ch'ella possedeva quando voleva +vedere, pari alla supina inerzia ond'era presa quando non le importava +nulla di sapere, ebbe un'altra impressione molesta; quella che alla +Francese si direbbe _choquante_. + +Fu la presenza di un oggetto preparato su una sedia a piè del letto, +accanto ad una camicia di bucato: un bel paio cioè di bretelle +ricamate. + +Le bretelle all'imaginazione delle donne rappresentano la vecchiaia +dell'uomo che le porta. Eppure quelle bretelle di Filippo erano +bellissime per quanto logore e macchiate dal sudore. Erano un avanzo +dei giorni agiati e felici. Si capiva lontano un miglio che dovevano +essere state un dono di qualche umile e molto borghese amante. Le +liste maggiori erano minutamente ricamate in seta con leggiadro +lavoro. Esse facevano capo da una parte e dall'altra a degli anelli, +da cui si biforcavano i minori straccali di pelle liscia, che +terminavano cogli occhielli, i coniugi legittimi dei rispettivi +bottoni dei pantaloni. + +* * * * * + +Filippo stava, come fu detto, colle spalle rivolte all'uscio +d'ingresso, intento in un'operazione alquanto misteriosa. Teneva +piegata la testa e lavorava attento a due mani intorno ad un oggetto +che Nanà non poteva discernere. + +Nanà, accortasi che egli non l'aveva udita entrare, tossì. + +Filippo si volse come sgomento, e vedendo la bella donna lì sul +limitare, arrossì tutto e portò le due mani dietro la schiena. + +Non ci riuscì a nascondere il proprio delitto. Nanà aveva già veduto, +aveva capito tutto ed era scoppiata in un irrefrenabile riso. + +Filippo nella destra teneva una forbice inditata, e nella sinistra un +solino da collo inamidato, al quale stava facendo la barba. + +Il far la barba ai solini da collo che perdono la bava dall'orlo, è +un'operazione che le stiratore non si attentano di fare per loro +conto, e che spetta a que' poveri diavoli, i quali non pensano a +provvedere dei solini nuovi, quando i vecchi sono logori. Certo è che +codesta operazione è fra le più gelose della vita, tanto che chi è +costretto di farla, si lascia vedere il meno possibile che può e tanto +meno poi da una donna, e tanto meno poi da una donna bellissima, alla +quale già altra volta si è protestato ardentissimo amore. + +Nanà trattenne l'ilarità, che mortificava Filippo e fu la prima ad +aprir bocca, e senza il più piccolo preambolo gli disse a bruciapelo: + +--Cosa diamine è successo di te? Sei dunque rovinato? + +--Perchè?--balbettò Filippo. + +--Ma lo si capisce. Sei venuto a stare in una camera, dove io non ci +starei nemmeno dipinta, e ti tocca, a quel che sembra, di refilare i +tuoi colli per poter uscire. + +Filippo non rispose. + +--Dunque non mi dici nulla a vedere che io mi sono incomodata per +te?--diss'ella che si era seduta frattanto nell'unica sedia a +braccioli che fosse nella camera. + +E sdraiandosi in essa Nanà non aveva mancato, come al solito, di +scoprire per un buon palmo, con un colpetto di mano, la stupenda gamba +a Marliani già nota. + +Filippo non aveva buon gusto; ma contava, prima di tutto, soli +ventisei anni, possedeva una salute di ferro e una concupiscenza +d'oro. Il suo temperamento sanguigno, irritabilissimo al solletico del +senso, era già stato scosso potentemente al primo incontro degli +occhioni di Nanà; Potete figurarvi cosa ne nacque alla vista del piede +e della calza di seta ond'era coperta la gamba della donna già amata +alla follia.... + +Lasciò cadere a terra solino e forbice, si avventò per così dire +contro Nanà, con un moto di caldissima tenerezza, e fece per +stringerla al seno. + +--Un momento!--sclamò Nanà ritraendosi colla sedia; la quale avendo le +rotelle scivolò indietro un bel tratto. Filippo che s'era curvato +innanzi, perdette l'equilibrio e stette quasi per stramazzare al +suolo. Lo scappuccio che egli fece mancandogli il centro di gravità fu +così comico che Nanà dovette malgrado dar fuori in un'altra grande +risata. + +Nè faceva bisogno d'essere una _cocotte_ parigina per questo! + +Filippo questa volta era mortificato sul serio. + +Nanà godeva immensamente in cuor suo di riuscir con così poco a +mortificare un pover'uomo! Anzi parendole venuto il tratto per +aumentar la dose di quella confusione, si volse, prese in mano gli +sciagurati straccali, che stavan sul dossale della sedia e +presentandoli a Filippo: + +--Tu dunque--disse--ti sei messo a tirar su i pantaloni con queste +carrucole? + +A Filippo s'affacciò per risposta e per giustificazione una bugia. + +--Li usai per montar a cavallo--voleva dirle. + +Ma pensò che Nanà se ne intendeva e che nei bei tempi andati l'aveva +veduto vestirsi una volta per montar a cavallo, senza bisogno di quei +tiranti. S'accontentò di rispondere: + +--Il sarto m'ha fatto i calzoni troppo larghi. + +Per poco ancora stettero in silenzio. Filippo divorava cogli occhi +Nanà, che guardava altrove e diceva fra sè: che grullo! + +--E dunque?--ricominciò Nanà. + +--Dunque, che cosa? + +--Non mi conti nulla? + +--Io nulla. + +--Sei in collera? + +--No, ma capisci bene. + +--Che cos'è che debbo capire? + +--Io avrei voluto abbracciarti e farti un bacio e tu ti ritiri, che +quasi mi facevi cadere e poi invece mi domandi se tiro su i calzoni +colle carrucole. + +--Mi piace tanto a veder gli uomini arrabbiare! + +--Ancora? + +Se Filippo non avesse avuto in corpo quell'orgogliuzzo da dozzina, +quel ticchio permalosamente goffo, che è pure la caratteristica di +tanti bei giovani di Milano e di altri luoghi, in questo punto avrebbe +trionfato immediatamente. + +Ho detto che in fatto di sensualismo Nanà non aveva ritegni. +Contraddizione costante anche in questo. Essa era a momenti una donna +fredda come marmo o magari, a momenti, la più sfrenata baccante della +terra. Da madre natura ella pareva creata indubbiamente e mollemente +lasciva; i suoi occhi e le sue rotondità troppo chiaramente parlavano; +non si poteva pigliar abbaglio. + +Quel giorno, dopo tanto erotico digiuno, ella sarebbe stata in gran +vena di pazzie; e se Filippo avesse saputo fare, ella sarebbe tornata +sua amante d'un giorno, con entusiasmo, malgrado la manifesta arsura +di lui. + +Povero Filippo Marliani! + +Egli non s'accorse di essere un uomo perduto. Il presentimento non gli +disse che fra il suo suscitato ardentissimo desiderio e la pur +evidente condiscenza di Nanà, due elementi che sarebbero stati lì lì +per intendersi tanto bene, si era elevato un ostacolo insormontabile +nella mente e per ciò nei sensi di lei: il sentimento del ridicolo. +Gli è in questo senso che i Francesi dicono che il ridicolo uccide. + +Egli non vedeva in quel punto che la difficoltà di rompere di nuovo il +ghiaccio. + +Ebbe una sciagurata ispirazione. + +Si mosse verso l'uscio. + +--Che fai?--gli domandò Nanà. + +--Chiudo l'uscio--rispose Filippo con un sorriso tra l'ebete, il +compiacente e il fatuo. + +--A chiave? + +--Sicuro a chiave. + +--Non voglio. + +--Perchè? + +--Perchè m'hanno veduta entrare e non voglio si dica che fui chiusa +dentro a chiave con te. E poi del resto sai, debbo andarmene subito. + +--Che cosa sei venuta qui a fare allora se vuoi andartene subito? + +--Oh bella! Prima per domandarti un parere per un'idea che m'è venuta, +cioè per una proposta che mi fu fatta da un impresario, che vorrebbe +ch'io diventassi artista... poi per raccomandarti di non parlar di me +a nessuno... poi.... + +--Poi che cosa? + +--Poi per vedere se tu mi potevi prestare un migliaio di franchi. + +Filippo si sentì come fulminato. Ma non si tradì. + +--E se io potessi prestartelo il migliaio di franchi che faresti tu +per me?--disse con voce leggermente tremula di emozione. + +--Nulla... cioè ti ringrazierei. + +--In che modo? + +--Colla bocca. + +--Null'altro? + +--Null'altro. + +--Perchè? + +--Perchè--rispose Nanà--non vorrei che tu credessi ch'io voglia +ripagarti del favore che mi faresti. + +--Neppur un bacio? + +--No. Un mio bacio o non deve valer denaro o deve valere dei milioni. + +--Poumh? + +Filippo dalle sortite di Nanà era continuamente disorientato. Quello +spirito pieno d'ordine, abitudinario, limitato e timido non capiva le +eccentricità di Nanà. Lo facevano ammutolire. + +Allora quello sventurato, che teneva nel portamonete il danaro, col +quale doveva pagare nelle ventiquattro ore il suo debito di giuoco +della notte prima, trasse di tasca il portamonete e fece atto di +cavarne il biglietto da mille. + +--No--disse Nanà alzando la mano verso di lui.--Ora non li voglio più. + +--Perchè non li vuoi più?--domandò con crescente esterefazione +Filippo. + +--Sei sfortunato oggi--sclamò Nanà sorgendo in piedi e ridendo un poco +sforzata.--Se tu mi avessi dati que' mille franchi senza dir parola, +se invece di pensare al compenso tu mi avessi fatto vedere che non +pensavi ad altro che a rendermi un servizio, puoi star sicuro che.... +Capisci bene; tu mi conosci già! Così me ne vado. Addio. + +Filippo mise in tasca il portamonete. + +Lo sguardo con cui Nanà accompagnò quella ritirata nelle tasche, +mentre stava per volgere le spalle al giovane, fu una piccola iliade +di ironia e di disprezzo. + +--Nanà, fermati--le disse Filippo prendendole una mano. + +Ella si volse. + +--Io non ci capisco un bel nulla, di questi tuoi capricci. + +--Lo so bene che non capisci nulla. Se tu li avessi capiti, non ci +saremmo annoiati l'uno dell'altro in soli otto giorni... ti ricordi, a +Parigi. Oppure a quest'ora io sarei già stata tua di nuovo. + +--Ammetterai però d'esser un grande originale! + +--Sarà benissimo! + +Filippo le recinse la vita colle braccia, e Nanà le lasciò fare. La +mossa, il gesto del giovane erano stati fatti abbastanza bene, e ciò +era bastato perchè Nanà non se ne fosse schermita. Filippo curvò la +testa sulla guancia di Nanà, la baciò ardentemente poi le disse in +orecchio: + +--Che cosa dovrei fare per ridiventarti simpatico? + +Nanà ruppe a ridere. Filippo, abbassando lo sguardo sul seno turgido e +semicoperto della voluttuosa creatura si sentì nelle vene un fenomeno, +come se in esse fosse corso, non del sangue, ma della lava +incandescente. + +--Che cosa dovresti fare per diventarmi simpatico?--rispose Nanà +svincolandosi da lui.--È più facile ch'io ti dica quello che non +dovresti fare. Vedi, Filippo, per me il cedere non è questione come +per tante altre, nè di tempo, nè di fatti, nè di gratitudine, nè di +compassione. A me gli uomini sono simpatici o sono antipatici a prima +vista. Dopo due minuti che li ho veduti o che li ho intesi a parlare, +io potrei dirti: di questo non sarò mai l'amante, di quello lo sarei +stata in tre ore, s'egli mi avesse voluta. + +--Ma tu di me lo fosti già una volta! + +--Appunto perchè allora mi apparisti amabile. + +--Ed oggi no? + +--No. + +--Perchè? + +Nanà, parlando girandolava per la camera ed era giunta dinanzi al +camino. + +--Ecco, per esempio--diss'ella alzando il coperchio della scatola +fatta di lumachine e di conchigliette--ecco qua. A me sarebbe +impossibile l'innamorarmi di un uomo, il quale tiene in casa sua di +queste porcherie. + +--Che ne so io? C'era, l'ho lasciata e la mi serve. + +Nella scatola, Nanà vide delle fotografie. Ne levò una, la guardò con +un sorriso pieno di ironia, poi domandò: + +--Chi è questa? + +--È la mia amorosa--rispose Filippo con un'alzata d'ingegno. + +--Davvero? Te ne faccio i miei complimenti. È molto bella. + +--Ti pare? + +--C'è mai pericolo che essa mi trovi qui? + +--No. Essa non viene qui. Vado io da lei. + +--Perchè non me l'hai detto subito che avevi un'amante di questa +forza? + +--Perchè essa ama me, ma io non amo lei. + +--Chi ami tu? + +--Lo sai bene. + +--Vorresti darmi ad intendere che tu sei innamorato ancora di me? + +--Ora che ti ho riveduta, sono certo di esserlo, perchè tu sei sempre +per me la più bella donna dell'universo. + +Nanà vibrò al giovine uno di que' suoi sguardi ben intenzionati, che +avrebbero avuto la potenza di far rizzare i capelli in capo a un +morto. + +Filippo spasimava. + +--Nanà, sii buona--le disse egli; e prendendole le mani se la attirò +sul petto, la recinse col braccio, le disse all'orecchio parecchie +frasi insensate e senza sintassi, ma che volevano dir tutte +chiaramente la stessa cosa. + +Nanà lasciava fare e udiva con voluttà quel vaniloquio. + +Ad un tratto sclamò: + +--Mi hai detto che essa è innamorata di te? + +--Molto. + +--E soffrirebbe se tu la dovessi lasciare? + +--Credo che ne soffrirebbe assai. + +--Vuoi tu lasciarla per amor mio? + +--Me lo domandi?--rispose come gemendo lo sciagurato Filippo. + +--Me lo giuri? + +--Te lo giuro. + +--Che pegno, che sicurtà mi puoi dare che lo farai? + +--Quella che tu vorrai impormi. + +--Se io esigessi che tu non l'avessi a vedere mai più? + +--Obbedirei. + +--Se io volessi che tu stracciassi in mille pezzi questo suo ritratto? + +--Ecco--disse Marliani facendo il ritratto in pezzi. + +--Se io volessi che tu gettassi dalla finestra queste lumachine? + +--Ecco. + +E afferrata la scatola Marliani aperse le imposte, diè un'occhiata di +sotto nel cortile e vi scaraventò la scatola. + +--Se io esigessi che tu non avessi più mai a portar le bretelle? + +--Ecco! + +E Marliani, raccolte le forbici che stavano a terra, e presi in mano i +tiranti, li tagliuzzò in varî pezzi. + +--Sei contenta? + +--Sì. + +--Vuoi altro? + +--No. Adesso che sono persuasa, va pure a chiudere l'uscio a chiave. + +* * * * * + +La mattina seguente al bel primo svegliarsi si affacciarono alla mente +di Filippo Marliani due imagini e due idee importantissime, di cui +l'una voluttuosamente splendida, l'altra sgarbatamente molesta. + +La prima era Nanà. Quella donna che tutti desideravano, che aveva +prodotta nella gioventù dorata di Milano una insolita effervescenza, +per posseder la quale molti avrebbero dato, se non la vita, gran parte +dei loro averi, era ridivenuta senza farlo basire, la sua amorosa. + +La seconda idea, che attraversava e che smorzava quella superba gioia +era la ripetizione di un fastidio e di un rimorso che già egli aveva +risentito il dì prima, non appena Nanà lo aveva lasciato solo nella +sua cameretta. Era prodotta da due fatti egualmente gravi e umilianti: +quello di trovarsi senza più il becco d'un quattrino indosso, e quello +di non aver potuto pagare nelle ventiquattr'ore il debito di giuoco di +ottocento franchi, contratto la notte dianzi. + +Egli, infatti, di nascosto di Nanà, la quale--credeva.--non avrebbe +voluto più accettare il suo dono le aveva scivolato nel portamonete il +suo ultimo biglietto da mille franchi, che avrebbe dovuto servire a +quell'ufficio indispensabile per chi voglia comparire ancora in una +sala di giucco. + +E si trovava perfettamente al verde. E--ciò che non è indifferente a +notarsi--non teneva più in casa neppur un filo con cui far danaro. +L'abbiamo veduto fare la barba ai solini da collo sfilacciati. Segno +di grande arsura! + +Se non che l'anima umana è così avida di felicità e si sottrae così +volentieri al dolore e all'umiliazione, che sulle prime il pensiero di +Filippo figgendosi ardentemente nell'imagine di Nanà gli fe' riprovare +soltanto la gioia e l'estasi vivissima d'averla ancora posseduta. + +--Nanà, mia Nanà, bella Nanà terribile--andava egli dicendo mentre si +vestiva; e non si saziava di ripetere quel nome come per tener +occupata la mente e ributtar indietro le idee importune.--Che +splendida creatura! Che occhi, che capelli, che denti, che profumo di +donna sana! Ma l'orgasmo erotico durò poco. + +Bisognava pensar all'avvenire, e provvedere alla vita. Quell'ultimo +biglietto da mille, che avrebbe dovuto servire, per tre quarti a pagar +un debito di giucco, e pel resto ad essere arrischiato, e a produrre +chissà che _risorsa_, sfumato in quel modo gli toglieva la speranza di +potere la sera tentare di nuovo la sorte. Ad ogni modo in bisca egli +non ci sarebbe andato che di sera. Ma intanto? I due piccoli problemi +della giornata: la colazione ed il pranzo, come si risolveranno? + +"Potrei--cominciò passando in rassegna i mezzi leciti--potrei andar in +cerca d'un amico e farmi invitare da lui dicendo di avere dimenticato +a casa il portamonete. O potrei anche fingere al _restaurant_ di +averlo lasciato a casa. Ma questo stratagemma andrà bene un paio di +volte! E poi? Chi me ne darà? + +Erano però i due espedienti più ragionevoli pel momento; risolse di +metter in pratica l'uno o l'altro a seconda del caso, e uscì. + +Non trovando l'amico da cui farsi invitare fece colazione come il +solito al suo caffè, ordinò al cameriere di fargli il conto, poi +frugando in tasca colla più gran disinvoltura del mondo, finse d'aver +lasciati a casa dei biglietti da mille, che ci avrebbero dovuto esser +dentro, e si levò tutto turbato per paura che... la donna che +rigoverna la camera... non si sa mai!... + +--Si figuri!--gli aveva già detto il cameriere, prima ch'ei fingesse +quelle smanie.--Pagherà domani! + +Anche quel pagherà domani fece a Filippo un effetto singolare... + +"Chi è che mi insegna come si fa a guadagnar danaro?"--pensava +avviandosi senza saper dove.--Domani se non pesco danaro non potrò +neppur tornar qui a far colazione. Gli amici li ho già gonfiati tutti. +Non c'è più da cavarne nulla. È terribile!" + +La farsa del portamonete lasciato a casa fu ripetuto da lui per il +pranzo in altro luogo. + +Ma venne il vero punto tòpico, anche per Filippo Marliani; quello cioè +di non poter più passare dinanzi a certi caffè nè a certe trattorie +per non farsi vedere, e di non saper più quale albergo scegliere +ancora da mistificare. + +Per capir bene questa situazione in tutta la sua verità, in tutti i +suoi spaventevoli particolari, in tutti i suoi segreti inesplorati, è +necessario saper bene che cosa voglia dire patir la fame per mancanza +fin di un paio di soldi da comperarsi almeno del pane. + +E si badi! A questa fame, per mancanza di pane, non vanno soggetti che +gli uomini della condizione di Filippo Marliani, a cui è vietato il +guadagnar sia pure due soldi. Il miserabile, che vuol lavorare, non sa +che cosa sia. Se non trova da guadagnar i due soldi, stende magari la +mano all'elemosina e li raccatta. Marliani no. Per capir bene, ripeto, +questa situazione, è necessario l'essere andato qualche volta a letto +verso il tramonto, quando la fame più assaetta lo stomaco, a tentar di +dormire per non provar gli spasimi e l'umiliazione. È necessario +sapere qual grado di carattere e di probità abbisogni ad un uomo che +veste di panno per affrontare e cacciare indietro le idee invadenti, +che fanno ressa e rivolta in faccia al senso morale, protestando +rabbioso contro la ingiustizia distributiva, contro il sistema +sociale, contro tutto ciò che i politici chiamano l'ordine stabilito. + +Filippo Marliani però non pensava che del suo trovarsi in +quell'orrendo disagio aveva colpa lui stesso. + +Amava meglio prendersela contro l'ordine stabilito. + +Camminando alla ventura delle ore intere, resistendo all'idea di andar +a trovare Nanà, alla quale non voleva presentarsi a mani e a tasche +vuote, egli andava facendo, senz'accorgersi, una quantità di +ragionamenti nuovi e di piccole operazioni strane, inusate, senza +senso comune. Era capace di tener dei quarti d'ora gli occhi a terra, +sperando di trovare sul cammino un biglietto da mille, smarrito da +qualche banchiere distratto, o un brillante uscito fuori da un +orecchino di donna, o una borsetta piena d'oro, perduta da qualche +inglese in viaggio. E in quel momento l'idea dell'obbligo di portar +queste cose al Municipio, non gli era nemmeno apparsa in ombra. Nella +sua testa non sbucciavano che idee malsane, come in un campo sterile e +dimenticato non germogliano che male erbaccie. Disperando a un tratto +di trovare pe' sassi qualche oggetto di valore, alzò gli occhi a caso +e si trovò accanto alla vetrina di un cambiavalute. Si fermò di botto +ed ebbe anche la stupidità di credere che questo fosse un buon +augurio. Là dinanzi, cogli occhi intenti sulle monete d'oro e sui +biglietti di banca sciorinati nell'interno della vetrina, il povero +affamato sentì svilupparsi nel capo dei miasmi di cupidigia morbosa, e +nel pugno una smania di sferrar un colpo nella lastra di vetro. Cose +tutte che non aveva mai provate di sua vita. "Se si potesse far un +buco senza che nessuno se ne accorgesse? Lì c'è appunto un biglietto +da mille. Andrei a pranzo, poi stasera pagherei il debito, poi cogli +altri dugento... chissà!" + +Guardossi intorno come trasognato. Rinsavì; ebbe vergogna de' proprî +pensieri; odiò quelle tentazioni; pure il suo sguardo, tra lo +spaventato e il suppligante, pareva dire ancora: Chi mi dà un +biglietto da mille? + +Si staccò da quella vetrina--già, per la intenzione, ladro!--proseguì +il suo cammino sempre intontito e in preda al più desolante +scoraggiamento. La fame aumentava. Intorno a' suoi pensieri +scattavano, ondeggiando come in nebbia opaca, delle fantasticherie di +delitto e di rapina. A un certo punto fece anche improvvisa comparsa +l'idea del suicidio, ed ei l'accolse di fronte come un ospite che non +si attende, ma che fa piacere a vederlo. + +"No--diss'egli dopo averci pensato su qualche poco--sono sempre in +tempo per questo." + +"E Nanà?" + +Questo nome ch'egli aveva dimenticato dacchè il pùngolo della fame era +incominciato e il suo amor proprio era stato messo a così dura prova +dalla necessità di fingere parecchie volte la scena del portamonete +dimenticato--in tre o quattro _restaurants_ dov'era conosciuto--gli +portò al cuore un'angoscia intollerabile. + +"Ah, bisogna uscirne a ogni costo--pensò.--Io non posso lasciare Nanà. +Essa mi abbisogna più che il pane da sfamarmi. Non vivo così! È troppo +tormento! È necessario ch'io abbia molto danaro. Essa non mi ama al +punto da volermi gratuitamente, per me solo. Essa fu mia ancora... +senza interesse... è vero. Ma chissà... per temperamento forse. Ma non +vorrei io stesso!" + +La risultante di tale ragionamento fu questa frase: + +"È necessario aver danaro." + +E fra tutte le mariuolerie di cui potesse avere in testa un'idea, andò +cercandone qualcuna da metter subito in pratica. + +Tutt'a un tratto un'idea luminosa lo colpì. Gli tornarono in mente +certe parole misteriose che aveva udite per caso, alcuni mesi prima... +da un certo tale... parole a cui allora non aveva posto la più piccola +attenzione e che ora gli comparivano, come ad un brick che naufraga, +l'ancora di salvezza. Fu per lui un momento d'immenso sollievo; la +speranza, la meretrice dell'anima, illuminò il suo volto che era +divenuto a poco a poco emaciato, e senza pensarci sopra più che tanto, +s'avviò. + +* * * * * + +"Chissà che non sia in tempo io stesso a pigliar quel posto"--diceva +fra sè.--"Il signor Giacomino me ne saprà dire qualche cosa." + +Andò difilato in piazza del Duomo. Là cercò l'omnibus per Porta +Garibaldi, e tutto infervorato nella sua idea, senza pensare che non +teneva in tasca neppur il becco d'un quattrino, vi si cacciò dentro. + +L'omnibus si mosse e il conduttore gli stese la mano per avere il +prezzo della corsa. Fu allora che Marliani si ricordò di non aver +danaro. Ma avvezzo ormai a fingere quella manovra del portamonete, +mise bravamente la mano destra nella tasca interna dell'abito, poi +frugò di qua, frugò di là, fingendo una crescente inquietudine, e finì +collo sclamare: + +--Cristo! M'han rubato il portafogli! + +--Màghero allora!--disse il conduttore dell'omnibus. + +--Sicuro. O me l'han rubato o l'ho lasciato in... quella bottega.... +Oh povero me! + +--Scenda, scenda... non importa. Pagherà un'altra volta. + +Filippo non se lo fece dire due volte. Discese, fe' mostra di rifar la +strada verso quella bottega, poi, quando l'omnibus fu scomparso, +svoltò di nuovo verso Porta Garibaldi. + +Giunto a un centinaio di passi oltre il teatro Fossati, entrò in una +bottega di parrucchiere--che oggi non c'è più--e ad un figuro di +vecchietto che stava là seduto su uno sgabello col sedile a vite, ad +aspettare forse qualche pratica, disse: + +--Lei è il signor Giovannino, non è vero? + +--Per servirla. Vuol fare la barba? + +--No, per ora. La faremo dopo, in caso. Io sono venuto da lei per +vedere se.... Si ricorda lei di avermi veduto, sarà un paio di mesi, +col signor Silvestre Bonaventuri? + +--Mi ricordo. Lei è il signor Filippo Marliani. + +--Bravo! Allora ella disse al mio amico che non gli era ancora +riuscito di trovare un giovine un po' educato e vestito bene, che +volesse assumersi quell'incarico, ancorchè avesse offerto cinquecento +franchi al mese.... Si ricorda? + +--Altro che ricordarmi. + +--Ebbene, l'ha trovato?--domandò il Marliani col cuore in sospeso; +giacchè quella risposta poteva forse decidere della sua vita. + +--No--rispose il signor Giovannino.--Tutti hanno paura di cader in +trappola. + +--Si può sapere di che si tratta? Se si tratta di avere del coraggio, +sono qua. + +Il signor Giovannino espose la faccenda a Marliani. Questi domandò se +si poteva parlare coi signori che proponevano l'affare. + +--Sicuro che si può. Me ne parlarono giusto anche stamattina. La +signora Bibiana sopratutti è scaldata e vorrebbe trovare un giovine +come dice lei, che sarebbe certo di far fortuna. + +--Chi è la signora Bibiana? + +--È quella che ha il morto. Una vedovona, che ce ne voglion tre di noi +per abbracciarla. + +--Potrei parlare a questi signori? + +--Lei? È pronto lei ad accettare? + +--Sì--rispose secco il Marliani. + +--È giusto l'ora che son riuniti in bottega--soggiunse il +parrucchiere. + +--Andiamoci allora. + +--Andiamo pure. Cecco, dove sei? + +Cecco uscì dalla retro-bottega. + +--Io vado un momento con questo signore, e torno subito. + +Così detto, uscì seguito da Marliani. + +Dati una ventina di passi parlando fra loro sottovoce, il parrucchiere +svoltò dentro in una bottega da rigattiere. + +Una donnicciuola che se ne stava ebetamente seduta in un canto di +quella uggiosa camera all'avvicinarsi dei due sconosciuti allungò il +collo e ravvisato il signor Giovannino tornò a raggomitolarsi nella +sua cretina immobilità. + +Il parrucchiere si avvicinò ad un uscio a due battenti socchiusi, che +s'apriva nella parte di faccia all'entrata e che metteva in una +tetanzuccia o retrobottega e fe' cenno a Marliani di fermarsi. + +Mise l'occhio allo spiraglio e pronunciò a voce melliflua: + +--È permesso? + +--Avanti--s'intese rispondere una voce secca; e sgarbata dal didentro. + +Il vecchietto si volse al suo compagno gli fè cenno di venir innanzi e +schiuse l'uscio. + +Nella stanza dove erano per entrare il parrucchiere e Filippo Marliani +stavano raccolte tre persone due uomini e una donna. + +Gli uomini erano entrambi in quell'età che non è giovinezza ma che non +si potrebbe ancor dire maturità. + +La donna nei quarant'anni, che vestiva con volgare eleganza e mostrava +un viso campagnuolo e rubicondo da farla giudicare per una fittavola o +per la moglie d'un pizzicagnolo, era la signora Bibiana. + +Quelle persone se ne stavano sedute in silenzio a ridosso della luce +che entrava da due finestre a vetri smerigliati, a destra e a sinistra +d'un altro uscio, che metteva nel cortile. In tal modo i tratti del +loro viso restavano in ombra mentre essi avevano il destro di vedere +perfettamente rischiarato il volto di chi fosse venuto a parlar con +loro. Facevano come certe donne sul tramonto che vogliono nascondere +le grinze ai loro visitatori. + +--Venga avanti signor Giovannino--disse un di coloro al parrucchiere, +che aveva domandato licenza di entrare. + +Questi si fermò accanto all'uscio lasciando il passo a Filippo +Marliani. + +Gli occhi dei radunati si fissarono curiosamente; nelle sembianze del +giovane sconosciuto. + +--La chiuda l'uscio--disse la signora Bibiana al signor Giovannino.--E +lei--ripigliò volgendosi a Filippo con un sorriso--la tenga pure il +suo cappello in capo e s'accomodi. + +--Comodissimo--rispose questi sedendosi sulla prima sedia che si trovò +d'accanto. + +In questa il parrucchiere domandò licenza di andarsene, ma venne +trattenuto dalla donna. + +--Che fretta! Stia qui un pò anche lei a sentire. Poi voltasi al +Marliani: + +--Lei sarà già informato spero della cosa. + +--Gli ho spiegato io l'affare all'ingrosso--rispose il signor +Giovannino.--Egli è pronto a firmare il contratto basta che entro +domani gli sieno sborsate due mila lire. + +--Andiamo adagio--sclamò uno dei tre uomini levando la mano verso il +vecchio--una cosa per volta e senza alzar la voce che nessuno qui è +sordo. + +La donna volgendosi allora al giovine riprese. + +--Capirà anche lei... signor... signor? + +--Marliani--rispose questi. + +--Signor Marliani, che prima di stringere un contratto importante come +questo, bisogna conoscersi un poco, perchè dove c'è da obbligarsi in +faccia ai terzi; le cautele dei galantuomi non sono mai bastanti. + +--Troppo giusto--disse Marliani piegando il capo in segno di +assentimento. Ma i suoi occhi si socchiusero nello stesso tempo con +una espressione di ironica malizia. + +Quel sorriso non isfuggì all'occhio della donna la quale dissimulando +riprese. + +--Dica dunque lei le sue intenzioni su quello che già le comunicò il +signor Giovannino. + +--Il signor Giovannino mi propose di entrare come socio e col mio nome +in una ditta commerciale senza esposizione da parte mia di alcun +capitale--rispose Marliani. + +--Va bene--rispose la signora Bibiana.--I signori che lei vede qui +riuniti sarebbero appunto i soci fondatori di una casa in pannine, di +cui ella assumerebbe la gerenza alle condizioni che forse già conosce. + +--Le condizioni sarebbero di firmare col mio nome le cambiali della +ditta. + +--Primo. + +--Nel caso di fallimento ch'io sia pronto a subire tutte le +conseguenze conservando il massimo segreto sugli affari della casa. + +--Va bene. + +--Che in caso fosse necessario per salvare la ditta di far in prigione +l'anno ed il giorno, io debbo esser pronto a prestarmi, e nel caso +invece che la ditta credesse meglio, ch'io sia pronto a fuggire. + +Il giovine si fermò per avere un segno di assentimento. Le tre persone +che gli stavano di contro erano immobili come cariatidi. + +--Non credo si esigano da me altri sacrifizi--rispose il giovine con +una espressione di mal celata amarezza. + +Uno dei due uomini che non aveva ancora aperta bocca, alla nuova +intonazione con cui il Marliani aveva pronunciate le ultime parole gli +ficcò in viso gli occhi e disse: + +--Non sono sagrifizî codesti; sono condizioni naturalissime in +chiunque si assume obblighi di questa specie. Non c'è nulla che sia +fuori del consueto, anzi non faceva neppur bisogno di parlarne, +giacchè poi si spera di non aver bisogno di fallire o di andar in +prigione o di scappare. + +--Ho voluto enumerarli!--rispose il Marliani per mostrare a loro +signori che io conosco le eventualità a cui posso andare incontro +mettendomi in questo affare e per togliere loro il sospetto che io +possa essere un novizio o un guastamestiere. + +--Ora parliamo delle condizioni in favore--disse la signora +Bibiana.--Il signor Giovannino ha parlato di due mila lire subito. + +--Mi sono indispensabili. + +--Due mila lire è una bella somma--sclamò uno dei tre--ci vorrebbe una +piccola garanzia. + +Marliani si alzò in piedi. + +--Cari signori--disse--se avessi una garanzia non sarei venuto a +esporre il mio nome ai pericoli d'una gerenza commerciale di cui non +dovrò tenere la cassa, nè avere neppure una piccola parte +nell'amministrazione. Se avessi una garanzia andrei a levar i denari +al dieci o al dodici per cento dal primo onesto banchiere che passa in +strada, e il signor Giovannino non sarebbe venuto ad offrirmi di fare +il prestanome. + +--Lei s'inganna--rispose la signora Bibiana con voce insinuante.--Io +le dirò che prima di tutto non è vero che lei dovrà servire soltanto +di prestanome perchè invece dovrà trattare in persona con me gli +affari della ditta, far qualche viaggio e avere la sua brava parte di +utili nei dividendi. + +--Se ce ne saranno--osservò uno dei tre. + +--Sicuro già, se ce ne saranno!--sclamò la donna stizzosamente.--In +secondo luogo lei s'inganna se al giorno d'oggi crede di poter trovar +danaro al dieci o al dodici per cento, a mena che non porga la +garanzia di un proprietario. + +--Vedo insomma che lor signori non sono disposti a sborsarmi le +duemila lire di cui ho bisogno--disse il Marliani. + +--Caro signore--rispose la donna sempre più dolce.--Il commercio è +arenato. Per vivere col decoro che porterà la di lei posizione di +rappresentante la ditta Marliani e C. bisognerà che noi le fissiamo +anche una bella mesata. Vede bene che farle oggi una anticipazione di +due mila lire ci sarebbe impossibile. + +--Di quanto sarebbe questa mesata?--domandò il Marliani.--Di trecento +franchi--rispose la donna. Marliani si alzò e mosse un passo verso la +porta lisciando il pelo del suo cappello a tuba e disse: + +--Siccome i patti non sono quelli che m'aveva lasciato sperare il +signor Giovannino, che mi parlò di cinquecento franchi al mese, così +mi duole di non poter accettare, e mi tocca di rivolgermi ad altre +offerte. + +--A un'altra volta--rispose uno dei due uomini.--E nel caso che la +ditta si risolvesse a fare maggiori sacrifizî il signor Giovannino lo +avviserà. + +Marliani uscì lasciando l'uscio socchiuso. + +* * * * * + +Si capiva che la signora Bibiana era desolata. + +Un bel giovine di quella fatta! + +--La chiuda quell'uscio, Giovannino--disse ella. Poi voltasi ai +compagni proruppe:--Non bisogna lasciarlo scappare. Sembra fatto a +posta pel nostro affare. + +--Ritornerà. Scommettiamo che ritorna da sè senza mandarlo a chiamare? + +--Ora una notizia--riprese la signora Bibiana. Sapete che in casa +O'Stiary ci ho messo il Giacomo come palafreniere. Egli mi ha dato +nuove informazioni sullo stato delle sostanze del conte Enrico suo +padrone, che ha firmata ieri un'altra cambiale di diecimila a fine +novembre. + +--Sono buone queste notizie? + +--Eccellenti. I fondi valgono circa mezzo milione, il palazzo +trecentomila, la rendita altri duecentomila. Con Bonaventuri a +tutt'oggi è compromesso per quattrocentomila franchi, dei quali fatto +il calcolo, gliene avremo sborsati a dir molto duecento. Egli ha poi +perduto molto al giuoco dalla Luisa! È sfortunato! In casa della Luisa +de' suoi danari ne saranno rimasti per circa cinquantamila. A noi di +questi è toccata la metà, dunque bisogna detrarla dai duecento mila. +Restano centosettantacinquemila. Sono dunque duecento venticinquemila +lire nette in tre anni! Faccio il calcolo che in un paio d'anni +ancora, lavorando con prudenza e con disinvoltura potremo portargli +via il milione netto come il pomo di Tell. + +--Tanto meglio. + +--Ecco dunque il da farsi per domani. Lei Giovannino la cerchi di +rivedere il signor Marliani e di indurlo ad accettare la +rappresentanza della ditta. Gli dica che ci ha persuasi di portare la +cifra della mesata a quattrocento. Gli dica anche che per garanzia +della sua riputazione commerciale la ditta è pronta a depositare +presso la Banca nazionale o presso la Banca Spagliardi una trentina di +mila lire. Lei, signor Bonaventuri--continuò volgendosi ad uno dei due +seduti--domani andrà a combinar l'affare con questa signora francese, +che chiede cinquemila franchi a tre mesi. Si faccia mostrare le gioie, +e se può cerchi di far il pegno. Lei, signor Paolino--ripigliò la +signora Bibiana volgendosi all'altro, un uomo sui trentacinque anni, +anche lui bene in arnese, con anelli di brillanti al dito mignolo e un +catenone d'oro al farsetto--lei, stasera, come siamo intesi, andrà in +conversazione dalla Luisa, dove so che ci deve essere anche il conte +O'Stiary e comincerà a parlare della vincita fatta in Borsa dal +Marliani, e della sua intenzione di mettersi in commercio. Per ora non +ho altro a dire. Io debbo andarmene. A domani qui, verso le due. + +* * * * * + +Al domani il signor Giovannino andò a trovare il Marliani che si +lasciò persuadere a tornar nel luogo infetto. + +La signora Bibiana, facendogli già l'occhio pio, trasse di tasca un +foglio e cominciò a leggerlo sottovoce al giovane e a' suoi compagni. +Era il contratto per la fondazione della società di commercio sotto la +ditta Marliani e C. + +Poi mise sul tavolo un biglietto da mille e una cambiale che il +Marliani firmò. + +Furono fatte poche parole. + +Quando anche l'atto fu approvato e sottoscritto colla più grande +serietà, come se fosse il più regolare e santo contratto del mondo, il +signore dai brillanti in dito riprese la parola. + +--Andremo poi dal notaio per le altre formalità di legge. Prima però +la permetta che le esponga qualche cosa. Lei non è un ragazzo e deve +avere una certa pratica di mondo; sapere perciò che le parole sono +parole e i fatti sono fatti. Noi facciamo sagrifizio di lire mille e +le presentiamo inoltre un avvenire. Naturalmente la cambiale è in +nostre mani e sarà rinnovata alla scadenza fino a che a lei non +piaccia di pagarla... e basta così. + +Marliani strinse le labbra. + +--Dal canto suo lei dovrà informarsi alle nostre istruzioni. Prima di +tutto ella dovrà sempre andar vestito all'ultima moda, come si +conviene al gerente della ditta Marliani e C., che avrà depositato un +capitale di trentamila lire presso la Banca. In secondo luogo è +necessario che ella cominci a mettersi in buona vista presso i +negozianti e presso i banchieri; e che non dia menomamente a supporre +di conoscerci e di essere nostro socio, giacchè siccome, glielo dico +francamente, noi tutti qui, qual più, qual meno siamo rimasti sotto a +delle disgrazie, così è bene che alla Camera di Commercio e in piazza +non si sospettino legami fra noi. + +--Ma--osservò Marliani--il contratto sottoscritto poc'anzi non deve +essere noto? + +--No signore; questo sarà un contratto _inter nos_ per garantire i +nostri reciproci diritti e doveri in caso di contestazioni che +speriamo non abbiano a sorgere mai. Per la Camera di Commercio v'è +un'altra modula a cui penseremo più tardi; del resto lei deve +persuadersi che adesso per fare e per ottenere tutto a questo mondo +non c'è che l'apparenza. Per l'apparenza dunque le ripeto, ella ha +bisogno di vestirai molto bene, di frequentare le migliori società, e +se è possibile, di farsi credere conte, o per lo meno nobile. Marliani +è un bel nome. Faccia stampare dei biglietti di visita colla corona di +conte. Conte... il suo nome di battesimo è? + +--Filippo. + +--Conte Filippo Marliani andrebbe a maraviglia. + +--Le faccio osservare che io sono già molto conosciuto a Milano. + +--Bene, abbandoniamo la contea e lasciamo supporre che lei abbia fatta +una vincita in lotto. + +--Ma io non mi presterò mai a gabbare il mondo così--disse il +Marliani. + +--Lei non deve che lasciarlo credere--saltò su la Bibiana.--Ci +penseremo noi a propalare la notizia come si deve. Lei non dovrà far +altro che dissimulare e non dire di no. Questo è facile. + +--Manco male!--biascicò il Marliani che di transazione in transazione +si lasciava persuadere a diventar un fior di briccone. + +--Fra quindici giorni esporremo la ditta al pubblico e cominceremo gli +affari. Intanto dirameremo al commercio le circolari e scriveremo le +lettere firmate da lei a tutti i corrispondenti. Il locale della ditta +è già preso. È in via Valpetrosa. Se crede adesso possiamo andarvi +insieme a vederlo. + +Su questo invito della signora Bibiana la congrega si sciolse e +Marliani, colla grassona, entrarono in un _brougham_ e a cortine +calate si fecero portar in via Valpetrosa. Esaminato il locale, il +Marliani corse difilato a pagar il suo debito di giuoco col biglietto +da mille, per avere il quale aveva venduta la coscienza di galantuomo. + + + + +VII. + + +Fra le otto dichiarazioni d'amore, ricevute da Nanà quel tale venerdì, +non ce ne furono che due fortunate e degne di risposta: quella del +Marliani e quella del conte Enrico O' Stiary. + +A lui Nanà rispose così: + + "_Signore,_ + + "Voi desiderate essermi presentato? Io straniera, libera di me stessa, + venuta in questa vostra bella Italia per dimorarvi forse a lungo, + trovandovi un'aria confacente alla mia salute e al mio appetito, sul + punto di rimettermi al teatro, avrei cattiva grazia se rifiutassi + l'onore di fare la vostra conoscenza. + + "Avendo stabilito adunque di riunire in casa mia i signori ai quali + fui raccomandata e che ebbi il bene di conoscere in questi giorni di + mia residenza in Milano, vi esprimo il piacere, signor conte, che + avrei di vedervi da me a pranzo domani, sabato, alle sei e mezza, nel + mio nuovo alloggio di Via Rastrelli. + + "TERESA." + +* * * * * + +Fu uno de' non meno strani capricci da _cocotte_ parigina codesto, di +vedere riuniti a tavola tutti i suoi adoratori di Milano.--Anzi ella +spinse il capriccio fino a trovar modo di averci presente anche uno +dei non presentabili, il cameriere dell'albergo, che l'aveva servita a +tavola ne' primi giorni, il quale, come già dissi, le aveva +confessato, che se ella gli avesse comandato di buttarsi giù dalla +finestra, le avrebbe obbedito sull'istante. Lo volle presente anche +lui, e lo chiese in prestito all'albergatore per servire la tavola. + +Nanà si riprometteva da quello spettacolo un gran divertimento tutto +intimo. S'imaginava che nessuno di quegli otto o dieci signori sapesse +dell'amore dell'altro, e godeva di vedere che muso si sarebbero fatto +reciprocamente. Si ricordava della famosa cena data a Parigi, per +festeggiare il successo delle _Varietès_, e contando sulle dita +gl'innamorati presenti allora, trovò che a Milano erano aumentati di +numero. + +Il pretesto per quell'invito era trovato. Ella voleva posarsi come +artista della Compagnia Blanche et Babil. Dopo pranzo, ella avrebbe +cantati dei _couplets_ e avrebbe fatta una scena a monologo per +mostrar al direttore della Compagnia francese, che ella non era +un'oca, come pur qualcuno insolente le aveva detto a Parigi. + +Era dunque necessario un pubblico. + +Quale pubblico migliore di coloro che le avevano già protestato +ammirazione ed amore? + +Il difficile era d'invitare i quattro spasimanti che non conosceva +ancora. Ella non voleva disseminare in Milano i _poulets_. Le +convenienze del resto non erano il forte di Nanà. Ad un'artista, dopo +tutto, le eccentricità stanno così bene! Quanto più ella avesse fatte +le cose fuor delle regole, tanto più ell'era certa di farsi della +_rèclame_. + +"Incaricherò quelli che conosco già, di invitare i quattro che non +conosco ancora" pensò dessa. Dirò che un redattore del _Figaro_ ed +altri miei amici di Parigi mi hanno dato delle lettere di +raccomandazione presso questi signori; che a me secca di andarli a +trovare, ma che desiderando pure di essere a loro raccomandata, per +non far torto a' miei amici di Parigi, li invito a pranzo. Così +raggiungo il mio scopo e faccio buona figura." + +Andò ella stessa ad invitare _madame Blanche_. Questa le domandò: + +--Ci saranno altre signore? + +--Finora non potrei dirvi altra signora che la mia padrona di casa... +una vedova coll'amante--rispose Nanà.--Io non conosco altre donne a +Milano. Voi ne conoscete? + +--Se volete, vi presenterò la prima amorosa e la _grande coquette +prémièr rôle_. + +Nanà accettò e invitò a pranzo anche la prima amorosa e la _grande +coquette prémièr rôle_. + +* * * * * + +Aldo Rubieri e Sappia, a cui s'indirizzò pe' primi, si schermirono di +fare degli inviti per lei. Essi non conoscevano nessuno dei quattro +signori che Nanà aveva loro nominati. + +Allora ella mise tutto sulle spalle di Marliani, che quantunque le +avesse lasciato credere d'aver fatta una grossa vincita in Borsa e che +era comparso da Nanà vestito a nuovo ed elegante come nei giorni di +abbondanza--era stato messo un poco da parte. + +--Saremo in tanti uomini quante donne?--domandò il Marliani, che +soffriva fremendo la nuova freddezza di Nanà. + +--Non mi pare. Mancano ancora due donne. + +--Ci penso io. + +--Ma quali donne, di grazia? + +--Non saranno principesse del sangue... ma via, _demi-monde_ più o +meno legittimo. + +--E con chi verranno? + +--Con me. + +--Chi saranno? + +--La Romea, che è libera perchè fu lasciata appunto la settimana +scorsa dal suo Tizio; è una donna divisa dal marito, che ha una +_buvette_ molto _chic_ sul Corso... e la signora Marco Polo. + +--Mi fido? + +--Fidati. + +--Sono belle? Perchè io di brutte non ne voglio. + +--Sono belle. + +--Più di me? + +--_Farçeuse!_ + +"Il mio divertimento così sarà completo--pensò Nanà.--Esse non +sapranno magari parlar il francese e diranno spropositi da cavallo. Io +godrò di vedere queste bellezze milanesi trascurate in un canto per +me. In ogni caso, esse mi serviranno di rifugio quando fossi troppo +assediata o stufa dei complimenti degli uomini." + +* * * * * + +Alle sei e mezzo Enrico arrivò e trovò già molte persone radunate in +sala. + +Alle sette gli invitati erano a tavola. Nanà aveva fatto il suo dovere +di padrona di casa con un garbo perfetto. Si avrebbe detto che ella +fosse stata allevata nel palazzo dell'Eliseo. Nessuno degli invitati +certo--tranne il Marliani ed il Sappia--che però non l'avevan detto ad +anima viva, avrebbe imaginato che quella Francese, la quale sapeva +ricevere in quel modo, fosse stata un'allieva di _madame Tricon_. + +Da una parte della tavola oblunga Nanà stava seduta in mezzo a +O'Stiary ed a Sappia; a sinistra del marchesino c'era la Giannella che +mangiava a quattro palmenti; poi veniva _monsieur_ Babil, il direttore +della Compagnia francese--poi la Luisa, amante del Sappia,--Marliani e +madama Bianche. + +Dall'altra parte, a destra del conte Enrico, sedeva la Romea, più +imbellettata, infarinata e stupida che mai--quindi il Bonaventuri +aiutante, la padrona della casa,--il conte di _vieille roche_--poi la +_coquette première rôle_--poi Ernesto Cantis, lo scrivano +dell'avvocato Delguasto,--la prima amorosa--e finalmente il banchiere +Strunzinweill, di Francoforte sul Meno, che compiva il giro accanto a +madama Bianche. + +* * * * * + +In tutto sedici persone, otto uomini e otto donne. + +Il cameriere dell'albergo che serviva la tavola, gettando spesso degli +sguardi inquieti sotto di essa, tentava di scoprire il segreto lavorìo +de' piedi di O'Stiary e di Sappia, e andava con ansia affannosa +cercando di indovinare quale fosse fra quegli invitati il preferito da +Nanà. Ma essa era impenetrabile; rideva con tutti e faceva bella ciera +a tutti nello stesso modo. + +Degli altri convitati nessuno sarebbe stato in grado di far quello +studio del cameriere. Ciascuno era così occupato di sè stesso, così +attento a dissimulare agli occhi di tutti gli altri, tranne che a +quelli di Nanà, la propria cotta, che non aveva tempo di fare delle +osservazioni fisiologiche sugli altri. + +La grande faccenda per essi era di non lasciarsi scorgere preoccupati, +e di cercar tutti i mezzi per comparire spigliati e brillanti in +faccia a Nanà. + +Enrico O'Stiary solo era serio e riservato. Egli non aveva ancora +diretto un complimento a Nanà nè alcuna allusione alla propria +lettera. + +--Voi, conte, siete anche pittore, non è vero?--domandò Nanà ad Enrico +sulla fine del pranzo, mentre girando la manovella a vite sgretolava +nel _casse-noisettes_ i gusci delle noci di cui era ghiottissima. + +--Dilettante? + +--Sì, signora. + +--Di figura? + +--Di tutto. Studio la figura e studio il paesaggio. Amo però la figura +assai più del paesaggio. + +--Sapete che Rubieri mi fa il ritratto? + +--Altro che, e l'ho veduto. + +--Come vi pare? + +--Stupendo! Fortunato Rubieri! + +"Finalmente!"--pensò Nanà. + +E domandò come un'ingenua: + +--Perchè fortunato? + +--Perchè egli ha trovato da ispirarsi ad un corpo di donna come oggidì +non se ne vedono quasi più... a Milano. + +Egli si arrestò; ma Nanà questa volta non gli porse la replica. Voleva +vederlo venir a lei con qualche frase sentita, espressiva, infuocata, +e non ci riusciva. + +Sappia poco dopo si interpose, parlando di tutt'altro, e Nanà restò +colla sua voglia in corpo. + +* * * * * + +Poco dopo un immenso scoppio di riso si fece intendere dall'altra +parte della tavola. + +Bonaventuri stava dando ad intendere un'enorme frottola alla +Giannella, che era cascata, come sempre, nella ragna. + +Il Cantis poco prima aveva per caso nominati i volontarî di un anno. + +--Volontarî di un anno?--aveva chiesto la Giannella a bocca +piena--Possibile? Già volontarî a un solo anno? + +Tutti avevano capito che essa stava per fare una delle sue solite +confusioni famose. + +--Sicuro! sicuro!--sclamò Bonaventuri, prima che altri pensasse a +disingannarla.--È una trovata di Marco Minghetti, ministro di +agricoltura e commercio. Ora abbiamo dei volontarî di un anno di +fanteria e di cavalleria. + +--Faccia piacere!--sclamò la Giannella. + +--Ma come, non lo sa? Tutti gli Italiani devon esser soldati, d'ora +innanzi, appena usciti dalle braccia della balia. + +--È possibile?--ripetè la Giannella. + +--Così è; il nostro Governo vuole che tutti gli Italiani imparino gli +esercizi dal giorno che sanno reggersi in piedi. Si chiamano i +volontarî di un anno per questo. + +La povera Giannella in fondo non aveva tutti i torti di capir male il +senso di quella frase. Essa è sbagliata di pianta. Infatti per +esprimere quella idea la logica e la sintassi insegnerebbero a dire +_volontarî per un anno_, e non _volontarî di un anno_. + +--Il vostro bambino che età ha?--le domandò serio serio il +Bonaventuri. + +--Nove mesi. + +--Bene, fra tre mesi egli entrerà nel volontariato. + +--Chi me l'avrebbe detto!--sclamò la Giannella guardandosi sospettosa +intorno e parendole di vedere sulle faccie degli astanti un sorrisetto +tra carne e pelle... che tradiva la burla. + +--Ma che cosa gli insegnano poi?--domandò perplessa. + +--Gli insegnano la manovra, la tattica, e.... + +--Anche la balistica--aggiunse Sappia. + +--Ma mi faccia piacere! + +--Come! Voi dunque non sapevate che c'erano i volontarî d'un anno? + +--Sì, li ho sentiti a _luminare_, ma non credevo poi che dovessero +cominciar la manova a quell'età. Credevo che non la fosse altro che +una iscrizione che facesse il Governo... per sapere poi... e che so +io? + +--Eppure è così come io ve lo dico, cara Giannella. S'è veduto che +cominciando a istruire militarmente i bambini appena che sono spoppati +diventano poi eccellenti coscritti. + +Uno degli astanti non potè più reggere a star serio e tutti +scoppiarono nella risata. + +La Giannella, avvezza a queste cose, alzò le spalle, mescè un bel +bicchiere di vino e se lo trangugiò in un fiato in santa pace. + +* * * * * + +Allora la conversazione si fece generale, varia, moltiforme, +intrecciata, da un capo all'altro della tavola. E le frasi, e i motti +e gli scherzi venivano mandati e rimandati nel frastuono come il +sughero pennuto colle racchette nel giucco del volante. + +--Si dice infatti che Gounod voglia scimmiottare List ma non ci credo. + +--Io conosco Gounod--sclamava Nanà--e vi so dire ch'egli è un +libertino di prima forza, altro che prete. + +Correva in que' giorni la voce che l'autore del Faust volesse farsi +uomo di chiesa. + +--Ma certo--rispondeva dall'altro lato il giovine di avvocato--che la +causa Nunziante Antonelli farà un grande scandalo.... + +--Certe donne--sclamava a sua volta il Bonaventuri, parlando alla +Romea--sono come le costolette. Quanto più le si battono tanto più +diventano tenere. + +--Stenterello spera bene nel contatore--si udiva uscir la voce fessa +di un altro, che ciarlava col conte _vielle roche_.--Ne ha comperati +mille in Francia e centoventi lire, mentre poteva averli qui in Italia +a settanta. + +Costui dava il sopranome di Stenterello al ministro Cambrai-Digny, che +teneva allora il portafogli delle finanze. + +--Oh la donna indovina se è amata assai prima che glielo si dica! + +Questo aforismo era uscito dalle labbra della prima amorosa che +parlava col banchiere Strunzinweill. + +--Ma che genio, che genio! Lo ha fatto vedere or ora nello +_Spiritismo_ se ha genio. Egli deve accontentarsi di scrivere degli +idilli... d'un atto e non tentar la grande drammatica. + +--Eh già! Talvolta chi sa far delle conquiste colle madamine fa poi +delle tòpiche colle grandame. + +--Io ho in bottega del famoso Marsala Ingham--strillava la Romea che +pensava a far la _reclamé _alla sua _buvette_. + +--Ora che la valigia delle Indie passerà per Brindisi noi saremo +salvi. + +--Eppure--gridò Bonaventuri, già leggermente brillo--l'anno scorso a +Montecarlo io coll'ultimo scudo, ho guadagnato otto mila franchi! + +A questo punto Nanà si levò e tutti passarono nella sala a bevere il +caffè. + +* * * * * + +Que' signori avrebbero desiderato allora di mettersi un poco accanto a +Nanà; ma tranne due arrischiati e positivi, il conte di _vieille +roche_ e Bonaventuri che la stringevano ai panni, gli altri quasi per +timore di farsi scorgere troppo premurosi le stavano lontani. Da noi +questa specie di spavento semi-fanciullesco è per così dire +contagioso, tantochè lo subivano in quel punto perfino il Sappia e il +banchiere di Francoforte che non erano poi novellini. + +Anzi vi fu un momento in cui Nanà stupì di essere lasciata sola. Ella +vedeva bene che gli occhi dei suoi adoratori, le erano continuamente +tutti addosso e strisciavano continuamente su di lei, sfuggevoli, +furtivi, come pavidi di essere colti in flagrante dagli altri. Ma +tutti facevano il disinvolto; ella dal canto suo aveva un gran da fare +a non mostrare predilezione per nessuno e a lasciar supporre a +ciascuno di potersi credere il preferito. + +Intanto però cominciava a provare un principio di dispetto che quel +solo, ch'ella preferiva davvero, non si curasse di lei. + +Enrico infatti s'era seduto in un angolo della sala, aveva acceso un +avana e fingeva di stare guardando attentamente un album di +fotografie. In sostanza spiava anch'egli Nanà. + +A un certo punto questa s'attaccò al braccio di Sappia e lo condusse +nella strombatura d'una finestra. + +--Ascoltate--gli disse.--L'altra sera in teatro non potevo dirvi +chiaramente quello che mi preme di dirvi ora. Voi, per mia sventura, +mi avete conosciuta a Parigi in un luogo dove, Dio mi è testimonio, io +c'era andata due o tre sole volte... per ragioni che se le sapeste mi +compatireste assai... + +--Lo credo--disse il Sappia con una certa convinzione. + +--Mi giurate voi marchese che sarete abbastanza gentiluomo, per non +dir a nessuno, almeno finchè starò in Milano, che voi mi avete +conosciuta in quel luogo? + +--Io ve l'ho già promesso una volta ed ora vi ripeto se volete il +giuramento. + +--Mi basta e vi ringrazio,--disse Nanà stendendogli la mano.--Voi +avrete sempre in me una amica devota. + +E stava per staccarsi da lui; ma il Sappia la trattenne. + +--Ricordatevi però che fra i presenti io non ero solo a quel convegno, +e che non fui nemmeno il fortunato. + +--Lo so. Volete parlare di Marliani? + +--Sicuro. + +--Egli non dirà nulla. Me ne ha dato anche lui la parola d'onore. Egli +mi ama ancora. + +--Ora ditemi almeno che cosa posso io sperare da voi? + +--Niente e tutto--rispose Nanà col suo più incantevole sorriso. + +--Spiegatevi. + +--Vi dirò; io non sono più la donna che voi avete conosciuta a Parigi, +in un momento di crisi terribile. Io sono assai migliore. Sono +diventata immensamente difficile e _rangée_. Ora è necessario +conquistarmi per possedermi; sappiate conquistarmi e chissà ch'io non +diventi la vostra amante. + +--Ah!--sclamò il Sappia spiegando nella frase che stava per dire, un +lato caratteristico dell'indole meneghina.--Volete farmi fare tanta +fatica? + +--Ma no! Voi siete uno dei giovani più simpatici e più ammodo ch'io +abbia conosciuti. Non dovreste far tanta fatica! Vi basta? A +rivederci. Non vorrei che la vostra Luisa si insospettisse di me. + +E si allontanò. + +* * * * * + +Mezzo minuto dopo la Luisa domandava a Sappia. + +--Che cosa ti ha detto quell'antipatica pettegola? + +--La mi ha detto, che il direttore le ha offerto mille franchi al mese +per le parti di _grande coquette_. E la mi domandava se doveva +accettare. + +--E tu? + +--Io le ho detto di accettare. + +* * * * * + +Spiccatasi da Sappia, Nanà, s'incontrò in Ernesto Cantis, che la stava +aspettando al varco con aria sorridente ma coll'agonia nel cuore. + +Quel colloquio serrato e segreto col marchesino, avevano destate nel +petto del povero giovinetto certe furie della gelosia che non aveva +ancora provate in sua vita. + +Era fatto così! + +--Caro signor Cantis, che cosa mi contate di bello?--domandò Nanà. + +--Che io muoio d'amore per voi--s'arrischiò di balbettare il +giovinetto. + +--Lo so, lo vedo. + +--E null'altro? + +--Ma che cosa vorreste vi rispondessi, mio Dio!--rispose Nanà +sottovoce.--Io ci tengo che voi abbiate di me una buona opinione. Io +sento che verrà forse un giorno in cui io potrò essere infelice, e +voglio farmi dei veri amici, i quali abbiano per me dell'affezione +calma e della stima. Se io vi dessi delle speranze, e che poi non +dovessi esaudirle, mi farei un nemico di voi. È meglio che ci fermiamo +qui. + +E s'allontanò anche da lui. + +--Oh Nanà!--sclamò il giovinetto vedendola staccarsi così presto. E +disse quel Nanà come un uomo che s'annega e che cerca soccorso alla +sponda. + +Nanà comprese quello spasimo, e sorrise fra sè, beata. Essa lo +considerava come un piccolo tributo dovutole, e ne godeva. L'idolo, +sotto al cui naso si brucia tutto il giorno dell'incenso, ne +sentirebbe forse ancora il profumo, per quanto avesse narici per +sentirlo? Ormai ell'era troppo avvezza a vedere uomini agonizzanti di +amore a' suoi piedi. + +"Tutti fanno lo stesso a Milano come a Parigi!--pensa Nanà--Sarei +quasi per desiderare che Enrico facesse diverso del solito! S'io +giungessi a farmi sposare da lui a furia di amor vero, di amor +sincero, che mi facesse redenta a' miei occhi... ed anche a' suoi, +quando venisse a sapere il mio passato? + +* * * * * + +Qualcuno in quel mentre si fece udire a parlare di Garibaldi e della +guerra sui monti. + +Nanà sapeva che Enrico vi aveva preso parte. + +--Sì, sì--gridò. E tutti udendo la voce di lei tacquero come per +incanto.--Conte raccontateci qualche aneddoto della guerra. A me +piacciono le storie di guerra. + +Enrico si schermiva. Il Sappia si alzò a magnificare un certo aneddoto +dei piedi gelati, che secondo lui era una bellezza. + +Non si è mai traditi tanto bene, come da' proprî amici. + +--Ha un aneddoto che è delizioso--gridò il Sappia...--Racconta Enrico +l'aneddoto dei piedi gelati. + +--Sì, sì, vogliamo i piedi gelati--si gridò da ogni parte. + +O'Stiary s'arrese. + +--La cosa è semplicissima--disse.--Eravamo in distaccamento avanzato +in cima a una montagna tutta coperta di neve. Faceva un freddo da +lupi, e io lo pativo tanto ai piedi da veder le stelle anche di +giorno. Non c'era nè bevere acquavite o rhum, nè portar doppie calze +di lana, nè camminare e saltare, io li avevo sempre gelati. Un giorno +mi lamentavo di questo incomodo con un vecchio garibaldino d'un altro +battaglione, un povero diavolo, contadino di origine, che mi aveva +reso qualche servigio, ma non mi conosceva più che tanto. Lo vedo +spalancar gli occhi e dirmi: + +"Ma diavolo! Perchè non l'ha detto prima a me? + +"Che! Voi avreste un rimedio contro il freddo a' piedi? gli domandai +io. + +"Altro che! mi risponde. Un vero tocchesana, un rimedio infallibile, +caro camerata. + +Io lo invitai a parlare. E lui cominciava: + +"La si figuri che io appena venuto a far il volontario, specialmente +d'inverno, pativo anch'io un tal freddo ai piedi, che..... + +Io lo interrompevo spingendolo alla conclusione, e lui invece: + +"Un poco di pazienza, mi diceva; bisogna prima che io vi faccia la +storia del rimedio. + +"No, non m'importa di sapere la storia; vorrei la pratica, replicavo +io, ma non c'era verso. Da vero contadino zuccone, lui voleva andare +per le lunghe. + +"Dicono l'acquavite. sì, l'acquavite non dico. Se se ne ha, è buona +anch'essa, ma quand'è passata fuori, lascia i piedi più freddi di +prima. + +"E dunque?" chiedevo io. + +"Dunque invece io l'ho trovato il vero rimedio. + +"Su dunque. Che cosa avete fatto? + +"Una cosa di nulla, a pensarci sopra. Eppure è eccellente. Bisogna +sapere prima di tutto, che io prima non avevo mai usato di portare le +calze.... + +"Sì. Ebbene? + +"Dal giorno che misi un paio di calze di cotone sotto alle scarpe, il +freddo è passato come per incanto. Provate, camerata, e vedrete." + +L'aneddoto era buono e si rise. Allora Nanà si mise a magnificare il +modo di raccontare del conte, e tutti o quasi tutti si diedero a +raccontar il loro piccolo aneddoto. Fu una confusione da non dirsi. +Tutti raccontavano e nessuno ascoltava. + +* * * * * + +--Come mi trovate?--non potè trattenersi dal dire, a Enrico, Nanà, +dopo d'essersi congratulata con lui della sua storiella. + +--Io vi trovo degna di Vandick e di Tiziano. Nanà gli domandò chi +fosse Tiziano. + +E dopo: + +--Io, partendo da Parigi, avevo idea di far questo viaggio in Italia, +paese dell'arte, specialmente nella speranza di trovar un pittore che +mi sapesse ritrarre come dico io.... + +L'invito era troppo diretto per non accoglierlo. + +--Volete, Nanà, che io mi provi a dipingere questa vostra magnifica +testolina? + +--Provarvi in che modo?--domandò Nanà. E volgendosi repente a un +invitato che s'era messo al pianoforte e vi traeva degli accordi, gli +gridò: + +--Ma volete finirla voi? + +--Io vi propongo di farvi il ritratto, mezza figura, nel mio piccolo +studio. + +L'emozione di Enrico, mentre faceva a Nanà questa proposta, era +grandissima. Egli sembrava di marmo, tanto s'era fatto pallido ed +immobile aspettando la risposta di Nanà. La sua voce era tremolante. + +Nanà sorridendo, cogli occhi abbassati, che si sarebbero fin detti +modesti in quel punto, faceva saltar sul palmo la nappetta d'un +cuscino che le stava accanto. E non rispondeva. Essa cominciava a +trionfare e assaporava con voluttà il piacere della vittoria. + +Enrico ripetè: + +--Non volete? + +Nanà gli stese la mano, e rispose: + +--Ci si può riflettere. + +E lo piantò là, perchè... forse... qualcuno l'aveva chiamata. + +Nessuno assolutamente l'aveva chiamata. + +* * * * * + +Tutti però segretamente la reclamavano. La conversazione, dove non era +lei, languiva. Non per quello che ci mettesse lei, ma per quello +ch'essa, senza volerlo, ispirava agli altri. + +Un ah! generale fra gli uomini l'accolse dunque quand'ella si staccò +da Enrico e venne a sedere fra la Romea e la _grande coquette prémièr +rôle_. + +Allora la conversazione si rifece generale. + +--L'assenza dell'oggetto che si ama--sclamò Bonaventuri che non faceva +segreti delle sue ammirazioni per Nanà--l'assenza dell'oggetto amato +fa lo stesso effetto del vento sulle fiamme: spegne le fiamme deboli e +aumenta le forti. + +--Che filosofo! + +--Non sono io. È Larochefoucauld. + +--Voleva ben dir io! + +--Che cos'è l'adulterio? Ne ho letta una definizione nuova non so +dove... aspettate... Non mi ricordo. L'adulterio è una bancarotta +fraudolenta della moglie a cui il marito resta sotto col proprio +capitale. Va bene? + +--Sì, e poi? + +--Soltanto che invece di essere disonorato chi ha fatto fallimento +resta disonorato chi ci resta sotto. + +* * * * * + +Verso le undici venne il _thè_. + +Nanà aveva dichiarato a' suoi amici che avrebbe recitata la sua scena +e cantati i _couplets_ dopo il _thè_, per tenerli tutti riuniti fino +ad ora tarda. + +Nel porgere la tazza ad Enrico gli disse sotto voce: + +--Ora mi vedrete nel mio costumino di Parigi, pettinata alla greca; e +se mi direte che ho proprio una testa artistica forse... forse mi +deciderò a venire da voi. + +Di lì a poco Nanà entrò nel suo penetral più sacro a travestirsi. + +Comparve mezz'ora dopo in un delizioso costumino di fantasia che +faceva risaltar in modo mirabile le forme opime. + +Un applauso entusiastico l'accolse. Battevan palma a palma anche le +donne, che pur fremevano di rabbia nel loro interno. + +Nanà era così innamorata di sè e degli applausi che non s'accorgeva o +non pensava al dolore che essa procacciava alle proprie amiche, alle +quali toccava assistere a' di lei trionfi intimi. + +Nessuna donna è più nemica di colei che si mostra seducente e adorata +in sua presenza. + +Guardate in una festa da ballo, dove compaia a un tratto qualche +astro, e vedrete le occhiate bieche, e gli sguardi di traverso, in +tutte le altre donne che prima comparivano sciolte, sorridenti e +felici. + +La Romea, per esempio, che si sapeva tanto diseredata di curve, +arrabbiò come una dannata al mostrarsi di quella maravigliosa figlia +di Eva, sfolgorante di gioventù e di bellezza, e si sentì presa a un +tratto da un'immensa voglia di piangere. Fu la sola che non ebbe +l'ipocrisia di battere le mani. Ben inteso che le altre fingevano di +battere; ma accostavano adagino palma a palma per non aumentar il +fracasso. + +* * * * * + +Gli uomini invece pareva volessero impazzire di gioia e di +ammirazione. E avevano perfettamente ragione. Chi non si scuote +all'idea della bellezza artistica è un ciuco. Inebbriati da quella +apparizione essi perdevano perfino la misura delle manifestazioni +decenti e scordavano appunto che in mezzo a loro stavano sette +infelici creature, che sorridendo si mordevano le labbra a sangue e +soffrivano per quegli omaggi e per quei gridi, come se ricevessero in +viso le più mortali ingiurie. + +Ma è così. + +Certi giovinetti non sanno dissimulare e mentire se non precisamente +quando farebbero invece assai meglio a dire la verità. + +Un "zitto, silenzio, basta" s'elevò da ogni parte quando Nanà fè' +cenno che avrebbe incominciata la scena. + +Ella si mise dunque a recitare abbastanza male un monologo che la si +era fatta scrivere per un'occasione consimile, tutto pieno di motti a +due tagli e di idee lascive. + +Gli spettatori, tranne O'Stiary, giubilavano. Le donne facevano mostra +qualche volta di scandolezzarsi onde aver il diritto di dire poi di +Nanà cose oscene, per ringraziarla del pranzo. + +Quel monologo era una birbonata qualunque, intermezzato da _couplets_, +che Marliani accompagnava al piano. + +Gli applausi scoppiavano fragorosi, pazzi, ad ogni _refrain_. + +E le donne intanto sussurravano sottovoce agli uomini di condurle a +casa. Una aveva l'emicrania, l'altra male al petto. La Romea +protestava mal di denti. + +Non c'erano, che la buona Giannella e la signora Fanny, che avessero +pigliato il loro partito e che lodassero schiettamente l'artista e la +donna bella. + +Appena ebbe finito l'ultimo _couplet_, Nanà fuggì via con un fare +modesto ed infantile, che piacque immensamente agli uomini, e che fece +sempre più bestemmiar le donne, in petto. Marliani tentò da balordo di +seguirla verso la stanza da letto, ma Nanà gli chiuse bravamente +l'uscio in faccia. + +Questo tratto sollevò una salva sterminata di nuovi applausi, e un +ridere saporito e grasso in tutti quanti. + +--Che ne dite?--domandò Nanà a Enrico tornando nel salotto vestita +come dianzi. + +--Voi siete adorabile, e io vi amo come un pazzo--disse Enrico. + +Nanà trasse un lungo e tacito respiro dal petto. + +--Verrete voi nel mio studio? + +--Domani alle due aspettatemi. + + + + +VIII. + + +Lo studio di Enrico era piccino e modesto, un vero studio da +dilettante di buon gusto; ma quanta luce e quanta bella roba in esso! +Il sole vi entrava a larghe ondate, rischiarandolo tutto in modo +uniforme e ricercando gli àngoli più riposti, dove il conte aveva +collocati due capolavori della scuola moderna, due Meissonnier che gli +erano costati ventimila franchi. + +* * * * * + +Il ritratto di Nanà stava sul cavalletto. + +Fate conto che siano passati dieci o dodici giorni da quello del +pranzo di Nanà. Il di lei ritratto era a buon porto, e molto riuscito. +L'amore aveva fatto far miracoli al pennello di Enrico. + +Ma che sorta d'amore era il suo? Non amava egli già la sua Elisa? + +Ahimè! + +Quella sera che Enrico aveva veduta Nanà, per la prima volta, scender +dal _brougahm_ sotto i raggi del lampione del caffè dell'Europa ed +entrare nella porta dell'_Hôtel de la Ville_ aveva dovuto accorgersi +che il sentimento casto, tranquillo, soave e profondo ch'ei provava +per la cara vergine compagna della sua infanzia non era ciò ch'egli +aveva imaginato dover essere l'amore. Il cuore egli se l'era pur +sentito battere con forza anche la prima volta che aveva riveduta la +sua Elisa di ritorno dal campo nel 1866--ve ne ricorderete. La bella +creatura era stata certo il pensiero costante de' suoi anni giovanili +anche in mezzo alle sue scappate da figliuol prodigo... Ma ora non +c'era paragone. Al cospetto di Elisa una dolcezza sovrana, una +confidenza, una tenerezza priva di desiderî e purissima, una +ammirazione della bella persona e del dolce e onesto sguardo, per così +dire, lo ispiravano. Al vedere Nanà un tuffo violento nel sangue, un +calor subitaneo in tutte le membra, una foga di desideri e di voluttà +lo invadevano tutto. + +Pure egli con Nanà dissimulava assai bene quel delirio de' sensi. +Nessun diplomatico avrebbe saputo vantarsi di coprire con più lieta +disinvoltura i moti interni dell'anima e del sangue, dinanzi alla +terribile francese. Sulle prime anzi ebbe qualche rimorso di tradire +la cara fanciulla a cui da tanto tempo s'era promesso. Poi a poco a +poco, senz'accorgesene stuzzicando Nanà quella riserva per lei tanto +rara ed insolita, il di lui voto sincero di non tradire la Elisa +sfumava, sfumava e il suo avvicinarsi a Nanà pigliava ogni giorno un +andamento più deciso. + +* * * * * + +Egli subiva il fascino del desiderio di quella donna magnetica, e la +Elisa onesta, pura, più bella, più giovine, più fresca, più geniale, +ma riservata a lui, soltanto col consenso del sindaco, scompariva a +poco a poco a' suoi occhi di ventiquattro anni. + +La Nanà si era informata della relazione che esisteva fra Enrico e la +signorina Elisa Martelli, e gliene aveva parlato e la si era messa sul +serio e sul contegnoso. Anzi aveva sgridato severamente l'Enrico +perchè avesse pensato di scrivere a lei una lettera d'amore. + +Enrico aveva troppo cuore e troppo carattere per dire a Nanà ch'egli +non amava la Elisa. + +Era questo che Nanà voleva udire da lui. + +E non la ci riusciva. + +* * * * * + +Tutt'a un tratto Nanà che stava posando, scoccò al suo pittore questa +domanda a bruciapelo. + +--Se voi non foste già impegnato con quella bella signorina, che mi è +tanto simpatica e che finirete a sposare... mi sposereste me? + +La domanda era audace. + +Enrico non rispose subito, sorrise e pigliò una scorciatoia: + +--Bisogna che io sappia prima se voi dal canto vostro sareste pronta a +sposar me. + +--Io no davvero--rispose Nanà sforzandosi di ridere, + +--Si può saperne il perchè?--domandò Enrico che nascondeva a stento un +crepuscolo di picca. + +--Perchè io non vorrei sposare un artista. + +--Il solito pregiudizio! Del resto io non sono artista; sono un +dilettante. + +--Ma peggio! È segno che voi non lo fate per mestiere ma per passione. +Siccome io vorrei essere idolatrata da mio marito e regnare unico +pensiero della sua mente, esigerei che egli dedicasse a me tutte le +sue giornate, e non soffrirei ch'egli tenesse l'arte come seconda +amante, o fors'anche come prima. + +--Ah, se è così, è bello! + +--Non vi pare? Un artista non può amare una donna per lei stessa. Gli +artisti hanno l'amorosa anteriore alla moglie e della quale alla +moglie non è permesso neppure di essere gelosa, ma che li assorbe, li +esalta, li accontenta e li distoglie da noi donne, peggio che se fosse +una rivale in carne ed ossa. + +--Ma e gli affari allora?--osservò il conte--gli uomini d'affari non +sono forse continuamente e peggio di noi colla testa e col cuore, +nelle loro speculazioni? + +--Colla testa e col fegato forse--rispose Nanà,--col cuore no. L'uomo +d'affari quando è chiusa la borsa o il banco non è più uomo d'affari. +Voi altri artisti, no. Voi altri restate continuamente artisti in +città ed in campagna, di giorno e di notte, d'inverno e d'estate. + +--Dunque voi Nanà sareste gelosa della mia tavolozza? + +--Non della tavolozza ma di ciò che ferve nella vostra testa, di +quell'ideale che sta in voi e che è più potente delle mie grazie e del +mio cuore. + +Enrico naturalmente depose la tavolozza e come attirato verso Nanà +fece due passi verso di lei e si fermò a guardarla in estasi. + +Essa era la calamita. + +Egli il ferro. + +Nanà s'accorse che il suo pittore ricominciava a perdere la calma +impostasi dacchè gli aveva detto sapere ch'egli amava la Elisa. E +volendo gettare un poco di acqua su quella fiamma che si riaccendeva +sotto la cenere, per avere il gusto di ravvivarla più tardi: + +--Del resto--disse--una volta che io fossi maritata non penserei più a +nulla, non vorrei avere più nessuna responsabilità... giacchè è questa +sopratutto che mi pesa; starei sdraiata tutto il giorno a leggere o a +dormire. Lui dovrebbe pensare continuamente a volermi bene, a +soddisfare i miei capricci, alla casa e ai figli se ne venissero.... + +Enrico s'era accostato a lei, e ridendo diceva: + +--Non sarebbe un marito, allora sarebbe un intendente, un ragioniere. + +--Ah, no, perchè poi io mi lascerei amare, vezzeggiare, importunare, +adorare, malmenare tutto il giorno da mio marito se gli piacesse di +stare molto con me. + +Così dicendo Nanà, colla più fredda disinvoltura della terra allungò +le braccia verso il suo pittore, posò la sua bella testolina sulle +spalle di Enrico con una specie di infantile ingenuità, e ne ricinse +la vita stringendoselo al seno, ridendo. + +Tutto ciò fu fatto colla più grande noncuranza, come la cosa più +naturale del mondo. + +Enrico per la prima volta in otto giorni piegò la faccia per farle un +bacio. + +--No--disse Nanà sciogliendosi e tentando di coprirsi in fretta come +donna che sorte da un sogno e che è pigliata da un subitaneo +pudore.--Enrico, non facciamo confusioni! Restiamo amici, restiamo +quello che dobbiamo essere. + +Per quanto un uomo abbia accortezza o esperienza in fatto di donne, +per quanto in teoria egli sappia di quali istinti siano dotate certe +creature--il cui trionfo, la cui voluttà suprema è quella di +assassinare gli uomini e di spingerli al parossismo del desiderio, +anche senz'ombra di progetti rapaci o ambiziosi, ma proprio soltanto +pel gusto di soggiogare--sembra destino che in causa propria, nel +momento critico, quest'uomo perda il sangue freddo, la coscienza e la +_sinderesi_, vale a dire quel presentimento che avvisa segretamente +come quella donna non spieghi le proprie arti per affetto e per +passione, ma per una innata ambizione di far delle vittime umane e per +smisurato amor proprio. + +I sensi, in un giovane di ventiquattro anni, sano, forte, ben +costituito--come lo era Enrico--hanno quasi sempre un predominio +fatale sulla ragione la quale dovrebbe essere invece--oh, chi non lo +sa?--la regina e la sovrana del corpo umano. La natura, del resto, +creando gli uomini e le donne così foggiate sapeva bene lei che cosa +si faceva. Io credo--e non so se altri lo abbiano creduto prima di +me--che se non esistesse il fenomeno dell'assalto sensuale contro cui +non vale nè ragione, nè morale, nè timore della pena possibile, nè +religione, nè nulla--a quest'ora il mondo sarebbe rimasto quasi +spopolato. + +Ormai non sono più che i bigotti e i regnanti che fanno legittimamente +all'amore per dovere o per calcolo. + +--Restiamo amici--aveva detto Nanà.--Non guastiamo il nostro bello +idillio artistico con dei desiderî che siano precisamente come quelli +di tutto il mondo. E poi che vale? Io credo di averlo già un amante, e +mi sento ispirata a non tradirlo almeno per ora. + +--Chi è?--domandò Enrico che era tornato al suo cavalletto affettando +molta freddezza nella voce. + +--Volete proprio saperlo? + +--Lo bramo. + +--È Filippo Marliani. + +--Ah! + +--Lui! + +--E ne siete innamorata? + +--Oh, no, povero Filippo. Non merita punto! + +--Come potete dire allora che egli sia il vostro amante? + +--Amante vuol dire: _uomo che ama_, ch'io sappia, e non _uomo che è +amato_. Egli mi ama, ne sono certa, e io amo lui, ma non ne sono +innamorata. + +--E questo basta per voi? + +--Finchè io non mi possa innamorare d'un uomo alla mia volta mi deve +bastare, per forza! Che ho a farci io? + +--Credete voi di potervi riuscire ad amarlo questo signor Marliani? + +--Neppur per sogno. Manca di due o tre qualità indispensabili... + +--È ricco? + +--Era ricco. Ora è povero. + +--E voi siete ricca? + +--Lo era. Oggi sono ricca... di debiti. + +--E che cosa pensate dunque di fare della vostra vita? + +--Non lo so. + +--Non ci pensate? + +--No. Confido nella mia stella. Diventerò artista drammatica. + +--Ma che idee avete? + +--Idee!--sclamò Nanà ridendo.--Mi domanda che idee ho!--proseguì come +parlando a sè stessa. Facciamo una cosa, Enrico, mettetevi ne' miei +panni, nella mia posizione. Sareste capace di fare questa specie di +astrazione? + +--Altro che. + +--Ditemi ora che idee avreste voi se foste me stessa? Sentiamo. Fatemi +il vostro programma. + +Enrico si trovò dinanzi a un problema, al quale aveva pensato qualche +volta senza trovarci uno scioglimento onesto. + +--M'avete detto che questo signor Marliani non potrebbe pensare a... +ai casi vostri?--diss'egli schivando così di rispondere direttamente +alle domande di Nanà. + +--No. Egli è completamente rovinato. Ma vedete che non avete saputo +farmi il programma! + +--Quanto abbisogna a voi per vivere, come sarebbe il vostro desiderio? + +--Se mi chiedete quanto mi abbisogna per vivere vi potrei rispondere +che, amando, mi basterebbero tre franchi al giorno; se mi domandate +quanto mi abbisogna per vivere secondo il mio gusto ora che sono +annoiata e indifferente, pur troppo vi risponderei che, secondo le mie +abitudini, non mi basterebbe un milione all'anno. + +--Se però un galantuomo vi facesse delle proposte serie, le +ascoltereste voi? + +--Secondo. + +--Se il galantuomo fosse come me, per esempio? + +--Allora no. + +--Perchè? + +--Prima, perchè non vorrei che la signorina Elisa dovesse odiarmi. E +poi perchè non vorrei rovinarvi. + +--Che importa a voi in caso che io mi rovini? + +Nanà non rispose; s'accontentò di alzar le spalle con una smorfietta, +che poteva essere interpretata in mille sensi. + +Poteva voler dire: sicuro che a me non m'importa nulla, come poteva +voler dire benissimo: mi importa più di quel che pensate! Poteva voler +dire: che domanda strana! Come poteva benissimo voler dire: hai +indovinato! + +Astuzia innata di questa sfinge del secolo decimonono. + +* * * * * + +Mezz'ora dopo Enrico entrava come un turbine nella camera da letto del +suo amico Sappia che si destava in quel punto e gli diceva: + +--Ho bisogno di dieci mila franchi. + +--Che cosa vuoi farne? + +--Ho paura di essere proprio innamorato. + +--Innamorato? Ah, capisco! Hai bisogno di dieci mila franchi per farti +passar l'amore? + +--Non per farle un prestito indispensabile... + +--Si potrebbe sapere chi è? + +--Indovina. + +--Non saprei! + +--È Nanà. + +--Nanà!--gridò il Sappia balzando a sedere sul letto. + +--Se non trovo dieci mila franchi per questa sera mi faccio saltar le +cervella. + +--Quand'è così ascolta. Vedrò se mi è possibile di trovare ancora +danaro e te lo presterò. Ma sulla mia sola firma ormai non ho più +speranza di trovarne. A mio padre nè a mia madre già non posso più +ricorrere. Li ho stancati troppo. Ti saprò dire qualche cosa stasera +al _club_. + +--Ma stasera è già troppo tardi. Se io mi presento a Nanà senza una +risposta certa, prima di sera sono rovinato. Gliel'ho promesso. + +--Che ti gira di promettere un prestito senza la certezza di poterlo +fare? + +--Speravo che tu ne avessi o me li potessi trovar subito. + +* * * * * + +Sappia si levò, fece attaccare e andarono in cerca di Bonaventuri, il +quale, se il lettore si ricorda, aveva offerto i suoi servigi a Sappia +fin da quella sera, che s'eran trovati in casa della Luisa, dove +Enrico aveva fatto il primo passo al malcostume. + +Il Bonaventuri infatti, dal canto suo aveva già fatto prestare più di +duecentomila franchi ai due figli di famiglia, e regolarmente alla +scadenza rinnovava i loro effetti, sui quali s'accumulava lo +spaventevole anatocismo. + +Di questi, più di centomila li aveva mangiati Enrico O'Stiary. + +Questi centomila franchi in due anni e mezzo erano diventati +circa duecentomila, e alle nuove scadenze toccavano quasi i +centocinquantamila. E non erano che la metà de' suoi debiti. + +Il Bonaventuri faceva credere ai due giovani di essere compromesso +fieramente anche lui da quelle scadenze, alle quali poneva la girata +per puro favore. Oh, egli era un gentiluomo! Faceva tutto per la +grande simpatia che nutriva per que' due poveri giovani, che gli avari +parenti tenevano tanto a stecchetto. E si fidava tanto di loro! E +sapeva dar loro di quando in quando dei così buoni consigli. E si +spaventava di quando in quando con tanta cordialità nel veder +ingrossare spaventosamente le somme del loro debito! E si rammaricava +con tanta pietà che il padre di O'Stiary avesse messa quella maledetta +clausola nel suo testamento. E domandava loro con tanta premura +notizie della salute del babbo marchese e del tutore notaio quando li +incontrava dalla Luisa! + +--Aver ancora danaro dalle solite sorgenti--diss'egli a Sappia--è +impossibile. Bisognerà che tentiamo nuovi mezzi. + +--Ne conosce lei? + +--Io no, ma ho un amico che se ne intende, quantunque da poco in +commercio. + +--Andiamo subito da questo suo amico--disse O'Stiary. + +--Per farle vedere la mia buona volontà ci andremo oggi. + +--Come si chiama? + +--Si chiama Marliani, ed ha lo studio in Valpetrosa. + +--Oh, diamine!--sclamò il Sappia.--Che fosse mai Filippo Marliani? + +--Filippo appunto. Quello che era a pranzo dalla signora Nanà...! + +--Sì, sì. È lui! Come mai s'è dato a vendere pannine? + +--Lui non vende. Lui è direttore della ragion sociale. + +--Allora siamo a casa!--sclamò il Sappia tutto allegro. + +--Ora non è che mezzogiorno--disse O'Stiary.--Troviamoci alle due in +qualche luogo. + +--Dove? + +--Dica lei. + +--Dalla Romea? + +--Va bene. Dalla Romea. + +E si lasciarono. + + + + +IX. + + +Fra le segrete nemiche di Nanà, la più invidiosa, la più astiosa, la +più caina di tutte era la bella acquavitaia. + +Dal giorno del pranzo era partita dalla casa di Nanà con un odio +intenso e furibondo. Esecrava cordialmente quella Francese che era +tanto più bella di lei. + +Quand'essa vedeva passare Nanà dinanzi la sua bottega, si sentiva +pigliare la gola da una specie di stringimento nervoso. Lo confessava +ingenuamente ella stessa; e allora non poteva tenersi dall'uscire in +qualche frase molto meno spiritosa dei liquidi che teneva negli +scaffali della bottega. + +Ella, come si sa, rispondeva al poco dolce nome di Romea, che è il +femminile dell'amante di _Giulietta_. + +C'è a Milano un proverbio che dice: _offellee fà el to mestee_. +L'offellaia o l'offellaio, che tralascia di far offelle, per darsi ad +altra occupazione, pare destinato a non far fortuna. La Romea non +aveva voluto dar ascolto al proverbio e s'era messa in capo di +arricchire, vendendo acquavite _chic_ ed altri _gèneri_; ma non +riusciva ad accozzar la cena col desinare. + +Tranne che nel naso, sporgente a triangolo appuntato, come il fiocco +d'un bastimento, la Romea dai capelli alle spalle era una bella +creatura; chiome, occhi, bocca, orecchie, denti, mento, colla sua +brava fossetta, tutti belli. Ma il resto, dal collo in giù, non valeva +nulla: un bastone da scopa abbigliato, senza grazie, nè risalti, nè +curve, sia dinanzi che di dietro, che di fianco. Mani discrete, piedi +ignobili. + +Peccato che il viso fosse, come dissi, guastato da un mòccolo, che si +spingeva troppo in fuori e che pisciava un tantino in bocca. Veduta di +profilo, infatti, la Romea appariva proprio grandemente antipatica. +Quand'ella era di malumore poi--e lo era otto giorni alla +settimana--compariva disgustosa addirittura. Le rughe che partono dai +lobi del naso e scendono giù da una parte e dall'altra della bocca le +si disegnavano profonde sulle guancie, e il labbro inferiore +arrovesciato e floscio le spenzolava allora sulla bazza; gli occhi +stessi, che nei giorni rari di lietezza--se le capitava, per esempio, +di vendere una ventina di bottiglie o di far cento lire di +banco--sfolgoravano come due stelle, quand'era dannata, parevano due +grandi buchi da scaldaletto. + +Una certa consolazione le veniva dal credersi affascinante e piena di +spirito. Questa doppia certezza le usciva fin dai pori ad ogni dieci +frasi. Se nessuno glielo diceva, lo diceva lei. Nessuno dei suoi pochi +avventori si dava la pena di disingannarla. Anzi, forse senza +pensarci, facevano di tutto per tenerla nella sua beata illusione; e, +qual più qual meno, in cuor loro tutti la godevano. + +Ella s'arrabbiava, di vedere, che con tante splendide doti gli affari +in bottega non andassero _una maladetta_! Le pareva impossibile che +tutta Milano non corresse a bevere l'amaro da lei, per ammirarla +almeno una volta al giorno e accender l'appetito. Strabiliava! E per +vendicarsene si ricattava sui pochi, e distribuiva loro la sua merce a +gran risparmio, calcava la penna sui prezzi e rompeva loro +continuamente le scatole, perchè comprassero delle bottiglie di cui +non avevano bisogno. + +Romea presentava una particolarità molto singolare. Essa era estrema +tanto nel biasimo, come nella lode, e mutava repentinamente questi due +termini con una volubilità, che faceva rider assai alle sue spalle gli +avventori. + +Per cinque, sei, otto mesi ella era capace di portare alle stelle il +tale. Egli era per lei un gentiluomo perfetto, pieno d'ingegno, +affabile, largo, prudente, saggio. A un tratto lo dipingeva come il +più ladro e il più briccone uomo di questa terra. La poverina non +s'accorgeva, che chi la sentiva a parlare così aveva più memoria di +lei, e sorrideva di pietà, dandole segretamente della scimunita. La +vanità ingenita le faceva credere in buona fede che tutte quelle sue +nuove calunnie, nate in un'ora, dovessero trovare orecchie indulgenti, +ed essere prese per oro da trenta carati, e cancellar d'un tratto la +stima sincera ch'essa aveva dimostrata per sì lungo tempo verso il +calunniato. + +Col giovane di bottega poi ella era feroce. + +Nel momento in cui il signor Bonaventuri entrava in bottega per +trovarsi al fissato appuntamento, la Romea stava appunto apostrofando +il fattorino colla sua solita buona grazia, perchè aveva rotto un +bicchiere. + +Il povero giovincello, entrato in bottega da soli due giorni--giacchè +la Romea aveva l'abilità di mutare cinque o sei giovani la +settimana--era lì tutto mortificato sotto la gragnuola di ingiurie, +che quel cherubino di donna gli scagliava dal banco. + +--Asino, marmotta, imbecille.... Coi bei guadagni che si fanno! Credi +tu che io vada a rubarli i cristalli e arrotati per giunta? Due +franchi _fra i quali_ andati al diavolo anche stamattina. Ma te li +farò pagare. Oh se te li terrò giù! + +Il Bonaventuri si siedette. + +--Signor Bonaventuri!--disse Romea col suo sorriso stereotipo.--Beato +chi lo può vedere. Come va? + +--Bene, grazie--rispose secco il Bonaventuri. Poi, al giovane che era +lì lì per piangere. + +--Dammi un Fernet senza Seltz.... Che cos'hai che mi sembri Longino +peccatore? + +Quindi, senza aspettare la risposta, di nuovo alla Romea: + +--O'Stiary è stato qui? + +--Sì--rispose la donna--e mi disse infatti che doveva trovarsi con lei +per un certo non so che, e una cosa e un'altra, e che sarebbe tornato +fra un'ora. Può stare a momenti. A proposito... debbo mandarle a casa +una dozzina di bottiglie di _champagne_? + +--Balorda, chiaccherina!--pensò fra sè Silvestro Bonaventuri. Quanto +alle bottiglie, non diede risposta. + +Il Bonaventuri aveva indosso quella specie di cascaggine e di +svogliatezza, che deve significare un mondo di belle cose sottintese. +Non ci sono che gl'ingenui, i quali non ne capiscano la forza e la +portata! Egli aveva una faccia perfettamente insignificante, floscia, +avvizzita, sbasita, tra il giallognolo ed il livido, e la teneva così +con gran cura tutto l'anno. Guai se alcuno avesse potuto sospettare di +lui che la notte dianzi egli fosse andato a casa a dormire come un +bravo figliuolo non ubbriaco, o non fosse uscito da poco da un'orgia, +da una bisca o da un bordello. La sua ambizione era tutta lì! + +--Ehi--gli disse la Romea--è passata poc'anzi di qua la Nanà, con +quella sua andatura da gonfianùgoli, ma non ha guardato dentro. Era +accompagnata _fra i quali_ da un giovinotto biondo, che parava +_venezievole_. Uno nuovo! + +Bonaventuri alzò le spalle e disse brutalmente: + +--Che me ne frega a me? + +La Romea scoppiò a ridere, di quel suo riso amarognolo e forzato, il +quale, a dir vero, faceva contrasto colla bellezza delle sue labbra e +dei suoi denti smaglianti. + +--Lei fa il disinvolto--ripigliò--ma noi sappiamo tutto. + +--Che cosa sapete?--domandò colla sua voce spenta il Bonaventuri, +cercando di farsi credere annoiato. + +--Che lei è innamorato morto della Nanà. + +Silvestro alzò le spalle. + +Il fattorino intanto gli aveva recato dinanzi il vassoio col bicchiere +del Fernet e aveva mesciuto. + +La Romea, quando il fattorino tornò verso il banco, gli scoccò a +bruciapelo un'occhiata furtiva e furibonda, una vera occhiata +antropofaga. + +Il giovine capì d'aver commesso un altro sproposito e da buon ragazzo +che vuol istruirsi, accostò la faccia a quella della padrona, la quale +sottovoce gli susurrò: + +--Asino, marmotta, imbecille, tu ne versi sempre troppo per venti +centesimi. T'ho detto due dita, due dita, due dita, non più! + +Silvestro intanto aveva cavato di tasca un libretto di memorie e s'era +messo a far delle annotazioni, come per indurre la Romea a tacere. + +Ma ell'era come una mosca cavallina. Non s'accorgeva di riuscire +tediosa. Nella sua candida convinzione, che ogni sua parola tornasse +gradita a chi l'ascoltava, e fors'anche nella necessità in cui era +continuamente di ammazzar la noia sterminata e il rovello che la +rodevano, procurando di importunare gli altri con proprio sollievo, +continuava: + +--Tutti lo dicono del resto, e anche il Salis _fra i quali_ poc'anzi +me lo ripeteva. E io, non ci volevo credere, perchè stento a +persuadermi che lei, che è così fino conoscitore di donne, voglia +perdersi con quella civetta. + +Il Bonaventuri continuava a fare degli sgorbi inutili sul suo +taccuino, e di quando in quando alzava la testa, apriva la bocca e +fissava il soffitto come un uomo che cerchi un'ispirazione o tenti di +raccappezzare un'idea che gli sfugge. + +La Romea continuava: + +--Io non dico che la Nanà sia brutta, giacchè, per dire a dire, brutta +non lo è; ma non è neanche bella, come la vorrebbero fare; e poi +quando si è passati i trentacinque. + +--Tre e quattro sette e nove fanno sedici--disse il Bonaventuri ad +alta voce; e sul libretto infatti disegnò un _sedici_, che riuscì più +rotondo di quello della Romea. + +--E poi una donna che si butta via in quel modo! È proprio vero che +per far fortuna bisognerebbe far così, mentre noi povere donne oneste +_fra i quali_ le tireremo sempre verdi _in sæcula sæculorum_... + +--Il tutto diviso per tre, dà precisamente otto franchi e sessanta +centesimi a testa--sclamò Silvestro, fingendosi contento, come se +avesse sciolto un problema di calcolo sublime. + +--Se ne contano di belle in questi giorni di quella signora. La +storiella della paraninfa, già la conoscerà. Eppoi il fattorino del +negozio là di contro, che è stato qui a prendere una bottiglia di +Seltz, mi disse _fra i quali_ che il giovine del calzolaio lì in +faccia aveva saputo dal suo padrone, al quale lo aveva raccontato una +sua pratica, che era andata a comandargli due stivali da caccia, che +il suo parrucchiere gli aveva raccontato di aver inteso dal cuoco di +casa A... che il cocchiere gli aveva detto, come qualmente un suo +amico, che è nell'Anonima degli omnibus, avesse dovuto stare a +cassetta del legno sei ore di fila e di notte, con dieci gradi di +freddo nel cortile d'un palazzo, ad aspettare la signora Nanà, che era +andata a un _rendez vous_... mi capisce. + +Silvestro questa volta si volse alla Romea e le disse con fine ironia: + +--Se vede il fattorino a cui il giovine di calzolaio ha raccontato ciò +che ha udito dal padrone a cui l'ha raccontato il signore degli +stivali, che l'ha udito dal parrucchiere, a cui l'ha raccontato il +cuoco di casa A..., che l'ha udito dall'amico del cocchiere +dell'Anonima... se lo vede, gli dica che io me ne congratulo proprio +tanto tanto! + +In questa O'Stiary e Sappia entrarono. + +--Due Marsala Ingham--disse il Sappia prima di salutare gli astanti. + +--Non quello, non quello, stupido, idiota, mamalucco imbecille--gridò, +con una faccia da Arpia, la buona Romea al giovane che aveva dato mano +ai bicchieri troppo grandi per servire il nuovo arrivato.--T'ho già +detto che i bicchieri pel Marsala sono quelli là più piccoli. Impara +una volta. + +Bevuto il Marsala i due giovani uscirono con Bonaventuri. + +* * * * * + +Nello studio della ditta F. Marliani e C. v'erano due persone ad +aspettar l'amico Ciliegia colle vittime. Marliani il prestanome, erasi +sdraiato nella sua poltrona, dinanzi allo scrittoio, colla sua brava +penna d'oca infilata sull'orecchio,--per darsi l'aria di un +conservatore che stenta ad accettare le novità--e in capo una callotta +di velluto turchino ricamata intorno intorno a _ghiande_ d'oro, a dir +la verità poco lusinghiere, quantunque emblemi appropriati alla +_porca_ professione del gabbamondo. + +Lei, la sôra Bibiana, in piedi, daccanto alla scrivania, un po' +curvata innanzi, teneva le due mani sul bracciuolo del seggiolone, +dove stava il suo _Alfonso_, e lo covava amorosamente co' suoi +occhietti grigi e tanto quanto cisposi. + +La callotta gliel'aveva regalata lei; e gliel'aveva ricamata lei, +colle sue manaccie grasse, la procace gallinona; e gliel'aveva imposta +lei sul capo, per levar a Filippo quella sua aria da scapato, tanto +adorabile a quattr'occhi, ma troppo biricchina in istudio, giacchè la +stonava maledettamente colla gravità della sua nuova posizione +commerciale. Infatti non è a dirsi come quella callotta +rinvecchignisse il bel giovane, che aveva ispirato pochi giorni prima +il capriccio--cavolo riscaldato--alla orgogliosa Nanà. + +La signora Bibiana era superba di quella sua pensata, a doppio uso: + +--Sembri proprio un banchiere così!--gli aveva detto acconciandogli in +testa quella berretta senza tesa.--Che importa a me che tu sembri meno +giovane e meno bello, quando siamo in istudio? Anzi, a me piace +questo. Così le donne, che vengono qui per affari, non ti troveranno +troppo seducente. Per me sarai sempre giovane e bello abbastanza! Ah +se mi vorrai proprio bene, vedrai, vedrai! + +Erano nei primi giorni d'una illegittima luna di miele. + +* * * * * + +Lo sciagurato Marliani--dacchè s'era venduto corpo ed anima alla +_Società segreta dell'arte di fallire_--era disceso poco a poco la +scala della più abbietta degradazione. + +La vergogna di sembrare agli occhi di Nanà un povero diavolo era stata +la prima spinta, la spinta immediata. Nanà, coll'esserglisi concessa +di nuovo, coll'avergli rifatto entrare in corpo mille incendi e mille +illusioni aveva segnata la di lui rovina morale. + +Dopo quel capriccio famoso, Nanà, _choquée_, come diceva ella stessa, +dall'aspetto triviale della camera di Filippo, _choquée_ di averlo +trovato a far la barba ai solini da collo, non aveva più voluto +tornare da lui e se lo teneva buono ed amico in casa, soltanto per la +paura ch'egli svelasse ad O'Stiary la vergogna di madama Tricon. + +Il Marliani, che s'era venduto alla ditta briccona, appunto per avere +i mezzi di non comparire miserabile in faccia alla sua rinnovata +conquista, trovandosi messo da parte, arse di indicibile gelosia e fu +preso dalla smania di arricchire, per aver il mezzo di ricomprare a +furia d'oro la francese _cocotte_. Capiva che Nanà lo disprezzava +perchè lo aveva trovato decaduto e povero; e poi si rodeva pensando a +quel migliaio di franchi, che le aveva fatto accettare di buon cuore, +e quasi per forza. Se avesse saputo! E provava una mortificazione +cupa, un'amarezza profonda, un cordoglio, da cui tentava di sottrarsi +accarezzando le illusioni e fissando l'illuminello dei guadagni +grossi, che la signora Bibiana gli faceva balenare dinanzi agli occhi +della fantasia. + +La gallinona, tutta piena di erotici grilli, aveva messo il desïo su +di lui fin dal bel primo momento ch'egli s'era presentato alla +_Società dell'arte del fallire_. + +"Ah se potessi conquistarlo" pensava la vecchia matta, tutta in +frègola, alla vista dello spigliato e robusto giovinotto, che veniva a +mettersi sotto la sua protezione. "Infine io non ho che quarantasette +anni! Se è vero quello che ho letto non so dove che ci fu una volta +una certa _Ninos de l'Enclou_--lei storpiava così quel nome +storico--la quale c'è riuscita a innamorare un abatino a sessant'anni, +per dio, non potrò arrivarci io, che non ho ancora tocchi i +cinquanta?" + +Ella era andata dunque tutti i giorni allo studio in via Valpetrosa. + +Per tre giorni di seguito, entrando in punta di piedi, come era suo +costume, facendo segno al fattorino di non far rumore, aveva trovato +il suo nuovo gerente, che, colla testa nelle mani e i gomiti +appoggiati sullo scrittoio, piangeva sommessamente a lagrime roventi e +aveva fiutato subito in quel pianto un cordoglio d'amore.... + +"Ah! come sono vili gli uomini!" + +Se il Marliani avesse pianto per lei c'è da scommettere che non +l'avrebbe trovato tanto vile. Ma piangere per un'altra donna? + +Curiosa, come una vedova che tiene il pizzicore in corpo, essa volle +ad ogni costo sapere il segreto di quel dolore. + +Il Marliani si fece pregare un poco ma poi le aprì il cuore. La +signora Bibiana si intenerì, lo compassionò, decise di consolarlo. + +La compassione è sorella carnale dell'amore. Povero giovane! Egli +aveva tanto bisogno di essere consolato. E poi con quello schianto in +cuore come avrebbe potuto attendere alle faccende della ditta? Gli +affari della società sarebbero andati a fascio se lei non pensava a +strappargli dal petto quell'infelice passione. L'azienda birbona ne +avrebbe sofferto chi sà che danno, s'ella non provvedeva a medicare +quell'anima ferita. + +Dopo tutto era anche un dovere di buona cristiana il suo! Un'opera +pia! + +La signora Bibiana fece dunque capire un bel giorno, al Marliani, che +se si fosse lasciato consolare ne avrebbe avuto vantaggi enormi.... + +E lui, canaglia, si lasciò consolare. + +Ormai una più una meno che monta? Egli si considerava già come un +furfante, dal giorno che aveva sottoscritto il sudicio contratto. Non +poteva avere più ritegni. Le cose a mezzo a questo mondo non le si +fanno che quando si tratta di far del bene; ma una volta che si è nel +brago, a che vale conservare dei riguardi? Le azioni turpi sono come +le ciliegie: una dopo l'altra si va senz'accorgersi in fondo al +paniere. + +* * * * * + +Mezz'ora prima, adunque, che arrivassero allo studio i due nobili +amici col signor Bonaventuri, la vedova procace, incocciata fino a' +capelli nell'amore del suo drudo, era con lui a strano colloquio nello +studio della ditta. + +Strano, perchè un miscuglio così fatto, composto di sentimentalismi e +di truffe, di voluttà e di cento per cento, di fantasie lubriche e di +cambiali in scadenza, di baci e di usura, di proteste d'amore e di +protesti cambiarî chi non ne abbia mai udito uno simile, non +giungerebbe a farsene un'idea. + +--Sei un biricchino--diceva la gallinona, vezzeggiando il suo Fiffo, +che se ne stava sdraiato dissimulando a stento l'interno disgusto.--Io +vorrei guarda, avere un trono d'oro per metterti su te a regnare e me +d'accanto. + +--M'accontenterei anche d'un trono d'argento--disse filosoficamente il +Marliani. + +--A proposito cosa c'è di nuovo dell'affare delle posate? + +--Non d'oro nè d'argento quelle! + +--Dico bene, di _cristophle_. Le hanno accettate? + +--Altro che. + +--Oh racconta perchè non ne so nulla.... Ma prima fammi un altro +bacio... ma lungo... come tu li sai fare tanto bene... anima mia. + +Dato il bacio, non tanto lungo quanto quell'altra sconcia lo avrebbe +voluto, il Marliani rispose: + +--Come sai erano di cristophle, ma così belle e così pesanti che si +poteva benissimo farle passare per d'argento. Il Bonaventuri ne fece +bollare una e la portò al Monte. Il perito, il nostro amico, gliela +stimò il quadruplo del suo valore di costo. Allora il Bonaventuri le +fece bollar tutte e ne cavò due mila franchi. A lui erano costate +cinquecento. + +--Che boia!--sclamò tutta ilare la signora Bibiana.--Spero bene che +avrà messo il guadagno in conto sociale! Ma tu poi mi vorrai proprio +sempre bene? Non pensi più, n'è vero, a quell'altra? + +--No, no,--rispose il Marliani.--Non sei tu quella che farà la mia +fortuna? Oggi credo che il banchiere acconsentirà che mi siano fissati +questi cento franchi di più al mese. + +--Ci penso io! E se lui non lo volesse, la tua Bibò sai che li caverà +di propria saccoccia. Te lo giuro sulla memoria de' miei quattro figli +che sono tutti morti. + +--Cara! + +--E oggi chi si aspetta? + +--Il marchese Sappia e il conte O'Stiary. + +--Ci cascano ancora? + +--Un'ora fa il Bonaventuri mi ha mandato ad avvisare che sarebbe +venuto qui con loro alle due. + +--Mi raccomando. Bisogna scorticarli come rane, questi aristocratici. +Ma io non so il perchè stamattina ti voglio più bene del solito. Cioè +forse lo so... + +E qui la signora Bibiana cercò di farsi rossa in viso con una smorfia +pudibonda. + +--Ah, sei un gran biricchino, ve', quando ti ci metti! + +E gli diede una vezzosa spalmatina sulla guancia poi vi tenne la mano +a carezze. + +Il Marliani sarebbe apparso nauseato a tutti coloro, che lo avessero +veduto in quel punto, tranne che alla vecchia birbona. + +--Bibò, Bibò, basta--diss'egli. + +--Come basta? Non sei tu forse il mio Fiffo? Non ti piacciono dunque +le carezze della tua Bibò? + +--Sì... mi piacciono ma a suo tempo. Ora possono entrare i merli e se +ci pigliano in frègola addio serietà di affari. + +--Si tratta ancora d'un prestito? + +--Credo. + +--Spero bene che il Bonaventuri si ricorderà che deve far finta di non +conoscerci? + +--Diamine! Quello è volpe vecchia che ne può insegnare a tutti noi. + +--E stanotte...? Quanto ridere! Ne ho ancora il solletico qui allo +stomaco, te lo assicuro. Sei un gran mostro, ve'! Ah sei un gran +mostro! + +S'udì nel cortile un rumore di passi. + +--Sono loro! + +--Qua un bacio in fretta--disse la signora Bibiana--e poi serî! + +Il Marliani diè il bacio poi si mise la penna fra le dita e finse di +scrivere. + +* * * * * + +Entrò il facchino. + +--Tre signori che vogliono parlare con lei--disse a Marliani. + +--Chi sono? + +--Uno glielo posso dire: è il signor Bonaventuri, perchè lo conosco; +gli altri due non so. + +--Falli entrare. + +Poi finse di essere tutto assorto nel far delle cifre. + +La grossa Bibò sedette in disparte. + +Bonaventuri entrò. Lo sguardo ch'egli diede al Marliani e alla signora +Bibiana, sarebbe stato invidiato da un antico aruspice di Delfo. + +Il ladro uomo ricompose tosto il ghigno. + +--Oh, caro Ferdinando--disse Marliani alzandosi da sedere.--E anche +lei mi par di conoscerlo--disse Marliani--ma quello stupido di un +facchino non è mai capace di dir un nome giusto, e a dir la verità... + +Il marchese aveva stretta la mano a Marliani confidenzialmente. + +--Io sono Silvestro Bonaventuri--rispose l'altro cavandosi i guanti, e +questi sono il signor marchese Sappia che lei conosce, come vedo, e il +signor conte O'Stiary. Ma dico, non disturbiamo forse?--soggiunse +tosto volgendosi a Bibò, che stava là seduta in un canto. + +--La s'imagini!--rispose la signora Bibiana--Io aveva finita la mia +faccenda e stava rifiatando un minuto, perchè non ho potuto agguantar +l'_omnibus_, e m'è toccato di far la strada a _piedibus calcantibus_ +dal borgo fin quaggiù. Ma ora son riposata e me ne torno pacifica e +mollifica nella mia pace della campagna beata e ridente. + +I tre sopravvenuti la lasciarono passare, e Bonaventuri, come se +proprio non l'avesse mai veduta, mandandogli dietro uno sguardo +desioso, sclamò: + +--È un bel pezzo di Marcantonio! + +--S'accomodino! + +* * * * * + +Cominciò il Bonaventuri: + +--Io vengo a nome del signor Carcanetti che lei conosce. + +Carcanetti era un nome qualunque, un nome inventato. + +--Carcanetti mi comunicò che lei un giorno gli ebbe a dire che se +aveva bisogno del danaro per qualche suo amico solido, si rivolgesse +pure a lei che avrebbe trovato il modo di procurarglielo. + +Il Marliani alzò la mano al labbro inferiore, lo strinse fra il +pollice e l'indice, e stette a pensare come un uomo che caschi dalle +nuvole. + +--Non mi ricordo--rispose. + +"Ahimè!"--sclamò in cuor suo l'ingenuo O'Stiary. + +"Farà il prezioso"--pensò invece il Sappia che aveva maggior +esperienza di mondo. + +E si sbagliavano tutti e due. + +--Non mi ricordo bene in quall'epoca io possa avergli detto questo al +Carcanetti--ripigliò il Marliani con un fare naturalissimo--giacchè +oggi non solo è cosa molto difficile il trovar danaro su cambiali ai +prezzi commerciali, ma si può dire che è difficilissimo di trovarne +anche volendo assoggettarsi a grossi premî ed usure. Dopo che si +cominciò a parlare di quella benedetta proposta di legge per +l'abolizione dell'arresto personale nessuno più si fida a prestar +danaro se non sopra buona e solida ipoteca. Io stesso, che pur non +faccio mai di questi affari, e che sono a capo di una ditta +solidissima, pure avendo avuto bisogno, per un capriccio di levar una +somma a prestito per tre giorni, ho dovuto pagare un interesse +favoloso. + +--Vale a dire? + +--Per mille franchi mi hanno trattenuto, in tre giorni, cento franchi. +È vero che in commercio tre giorni e un mese contano lo stesso. In +ogni modo è sempre un interesse enorme. È il dieci per cento al mese. + +--Qui si tratterebbe di un'operazione di tutta fiducia. Il mio amico è +troppo onesto, troppo gentiluomo per cercare a chichessia un centesimo +senza la sicurezza. + +--Oh signore!... + +--... morale e materiale.... + +--Non ne dubito! + +--... della restituzione.... + +--Può imaginarsi! + +--... alla scadenza. + +--Non se ne parli! Il signore è inutile domandarlo, è maggiorenne, non +è vero?--domandò Marliani rivolto al conte O'Stiary. + +--Ho ventitre anni e dieci mesi--rispose Enrico--Non debbo tacere però +che io non andrò in pieno godimento della mia sostanza che a +ventiquattro anni compiuti, e che ho dei debiti. + +--Non ci sono dunque che due mesi da aspettare!--sclamò il +Marliani.--Quanto ai debiti, chi non ne ha al giorno d'oggi? Ma se +nella sostanza c'è un largo sufficiente, i debiti non contano. Si sa +bene. _Il faut que jeunesse se passe_! + +--Benissimo!--disse Sappia. + +--Dunque allora questa sera io potrò darle una risposta; tenterò, +parlerò, vedrò il mezzo migliore. Di quale somma avrebbe bisogno? + +--Diecimila franchi. + +--Bene, le saprò dire l'esito. Non garantisco nulla ma stasera le dirò +francamente quali furono le mie pratiche e sarò molto onorato di poter +riuscire. E se riesco poi--continuò diretto a O'Stiary--chissà che non +venga da lei a chiederle un favore. + +--Ben volentieri--rispose Enrico che senza sapere il perchè si trovava +in un disagio ineffabile. + +Quest'ultimi periodi infatti erano stati detti in piedi. + +Marliani stese la mano al marchesino Sappia a cui disse: _Ciao_, poi +al contino che inchinò e così si lasciarono. + +Appena usciti si schiuse pian piano l'usciolo di contro a quello per +cui se n'erano andati i due giovinetti e ne uscì la faccia da luna +piena della signora Bibiana, che rideva come una donna in gallovia. +Essa venne ad abbracciare il Marliani dicendogli: + +--Sei un gran birichino. Ti sei portato da negoziante provetto e +consumato. Se il diavolo non ci mette la coda, in poco tempo la +sostanza del conte O'Stiary, deve essere tutta nostra! + +* * * * * + +--Ora che si fa?--domandò Marliani alla Bibò.--S'hanno a dare questi +dieci mila franchi o non s'hanno a dare? + +--Tu che ne dici? Sai che io faccio quello che vuoi? + +--Ebbene allora bisogna darli. + +--Pensa Filippo che siamo già sotto di molto. + +--Non importa. Fidati di me. Ho bisogno di far buona figura. + +--Sì, sì,--disse Bibò.--E poi egli è pronto a qualunque sacrificio? Se +dice così gli è segno che gli fanno assai bisogno. Se gli fanno di +bisogno noi col fargli il prestito gli facciamo uno di quei servizi +che si chiamano _impagabili_. Non è vero? Forse gli salviamo +l'onore... Forse la vita! Chi lo sa? Se quelli che ci danno +dell'usuraio ragionassero così vedrebbero che noi siamo i salvatori +dell'umanità. Siamo forse noi che andiamo a cercare i figli di +famiglia? O sono essi che vengono a cercar noi. Mettiamo forse loro le +pistole alla gola? No. Essi contrattano liberamente. Oh perchè mai +s'avrà a far pagare poniamo cento mila franchi per puro capriccio, un +brillante che non serve a nulla e non s'avrà a far pagar caro un +servizio in contanti, che può salvar l'onore e la vita? + +Alla signora Bibiana codesti argomenti in difesa dell'usura parevan +sempre nuovi di zecca, ogni volta che li ripeteva. E Dio sa quante +volte li aveva già ripetuti di sua vita. + +Marliani la lasciò sfogare un poco poi la arrestò, e da uomo pratico +tornò alla sua domanda. + +--Dunque mi fai far buona figura? Te ne ringrazio. + +--Caro! Questo e altro--disse Bibò intenerita. E scoccò un bacione al +suo bel giovane. + +--Vediamo ora le condizioni. + +--Il solito! Ormai di firma Sappia e O'Stiary ne abbiamo in portafogli +per circa duecento mila. E so che altri ne tengono altrettante. Con +queste faranno duecento mila e venti. E ricordati Filippo e che se +questa imprudenza enormissima fu da me commessa, è stato tutto per +amor tuo. Io non era mai stata avvezza a prestare a un solo più di +cinquanta mila franchi. + +--Ma quando ti dico che sono sicuri. + +--Lo voglio credere, ed è perciò che non mi faccio pregare neppure +questa volta. Ma dico per dire. Se morisse? + +--Pensa che sulle duecento mila firmate, in fin dei conti tu non ne +hai versate più di ottantamila. + +--Questo si sa! Un interdetto, deve ben pagare più degli altri. + +* * * * * + +Dal canto loro il Sappia e l'O'Stiary usciti dallo studio della ditta +Marliani e C. si rallegrarono fra loro d'aver trovato l'amico divenuto +uomo serio tanto ben disposto per loro. Erano pieni di speranze, e il +cento per cento di interesse, che Marliani aveva lasciato loro +intravedere, non dava ad essi il menomo disturbo. Animi felici! A un +dipresso, nella bontà istintiva del loro cuore giovinetto essi +ragionavano a loro danno, cogli stessi argomenti della signora +Bibiana. + +--Non il cento per cento--sclamava Enrico--ma il mille per cento io +sarei pronto a pagare per avere quel danaro da presentare a Nanà +questa sera. Per me è questione di vita o di morte. Che vale il danaro +se non rappresenta appunto il valore dei nostri desideri? + +Si dica quel si vuole, la è logica anche codesta; logica pericolosa, +ruinosa, da scavezzacollo, da uomo passionato, ma logica. Persuadere +un giovane di ventiquattr'anni, generoso, ardente desioso, innamorato +che il prender a interesse del danaro al cento per cento è una +grulleria, una bestialità economica, una ridicolaggine di cui s'avrà +certo a pentire più tardi, è cosa tanto vana, come sarebbe per esempio +il mettersi a persuader i pesci a vivere fuori dell'acqua, dove noi ci +si annega, mentre loro ci stanno a lor agio, dove anzi non possono a +meno di stare per vivere. + +Pei giovani il danaro non è--parlo in generale--che il mezzo per +soddisfare i bisogni del cuore, i capricci della mente, le necessità +dei sensi, delle passioni. Quanto più troveranno ostacoli, non +naturali, non fatali a soddisfar queste loro passioni tanto più +s'aumenterà in essi la smania di soddisfarle. _Nititur in vetitum_. +L'idea del dissesto finanziario, della povertà, della rovina, non +entra in cervelli giovani privi di esperienza e di vivere di mondo. +L'economia è una parola che ha senso soltanto per coloro che +guadagnano il danaro a stento. + +Se i tutori ed i padri pensassero a queste verità forse le pazzie dei +figli sarebbero meno frequenti. + +Il fatto è che la stessa sera Enrico potè annunciare a Nanà che fra +tre giorni avrebbe avuti i diecimila franchi. + +* * * * * + +Dal giorno che Enrico O'Stiary portò a Nanà i diecimila franchi, che +dovevano dare un altro strappo alla sua sostanza, quelle due belle +creature si videro tutti i giorni. Rotto il ghiaccio essi entrarono +nel secondo stadio dell'amore... sentimentale. Enrico non aveva il +coraggio di esigere di più da quella donna, che gli appariva armata di +virtù come l'antica Minerva. E forse se avesse anche saputo chi ella +era sarebbe stato troppo tardi lo stesso. La sua fantasia, l'amor +proprio, i nervi, i muscoli il sangue erano troppo invasi dal +magnetico di quella donna per concedergli di desistere dall'immenso +desio. Ogni volta che egli montava le scale di Nanà giurava di +riuscire a conquistarla; dinanzi a lei si trovava di aver il cuore di +coniglio, il cervello di ghiaccio e la lingua mozza. Tutte le ragioni, +le preghiere, le astuzie pensate, come quelle del povero Renzo in +presenza dell'Azzeccagarbugli sfumavano. Non sapeva più che cosa +dirle, da dove incominciare, come pigliarla. Pativa suggezione della +Parigina! + +Ell'era incantevolmente graziosa con lui; lo riceveva con vera e +schietta gioia; non lo lasciava partire s'egli accennava di volersene +andar più presto del solito. Ma se egli arrischiava un gesto, una +frase di desiderio, una preghiera o non faceva mostra di capirli, o li +vietava cogli occhi, colla mano, col broncio, o si sottraeva alle sue +carezze. + +Nanà manovrava con lui con una tattica degna d'un generale di genio. +Ella aveva fissato di sposare Enrico, mescendo l'utile al dolce; +sposare un giovane che le piaceva e diventare contessa. Conosceva +troppo la regola più elementare della civetteria femminile, per la +quale avviene che gli amanti stiano legati assai più col rifiutarsi +che col concedersi. E la sua continenza era cosa tanto insolita in lei +che ne andava orgogliosa. + +Enrico sentiva d'essere stretto nelle spire d'un adorabile serpente e +non sapeva levarsene. Già cento volte Nanà aveva letto negli occhi di +Enrico il poema delle sue sofferenze fisiche e morali, e ne gioiva. +C'era in questa gioia di Nanà un piccolo sentimento di vendetta. Ella +faceva pagar cari al giovane innamorato il tentativo di sottrarsi al +suo fascino, spiegato da lui nella prima sera, quand'essa, non aveva +potuto cavargli una sola dichiarazione, e aveva dovuto ella stessa +fare i primi approcci. + + + + +X. + + +Siamo in villa, sul lago di Como. Potevano essere le otto d'un bel +giorno di settembre. Il notaio faceva il suo solito sonnetto del dopo +pranzo. La signora Eugenia era salita a trovare la cameriera, che +s'era messa a letto con un febbrone. Elisa era uscita sul terrazzo, +che dava sul lago, e stava là colle braccia a gomitello sul davanzale +a guardar nel vuoto con quell'abbandono un po' languido e sconfortato +di chi soffre un cordoglio che vuolsi dissimulato a tutti e che nella +solitudine si fa sentire con raddoppiata amarezza. + +Povera fanciulla! + +Sua madre aveva già tentato qualche volta di dissuaderla dal pensare +ancora a quello scapigliato di Enrico, ed essa faceva di tutto per +compiacere a sua madre e non ci riusciva. Chè anzi, il martello +dell'amor proprio offeso, e il disinganno, e il contrasto +raddoppiavano nel suo animo il dolore e la desolazione. + +Stava così volgendo nella sua testolina i mesti progetti +dell'avvenire, pur non disperando ancora del tutto, quando le parve +udire dietro di sè il passo di Enrico. + +Essa lo distingueva bene fra tutti quanti. + +Enrico, il giorno prima, aveva portato a Nanà i diecimila franchi +avuti dalla ditta Marliani e C., e Nanà li aveva accettati; ma era +stata con lui più fiera che mai. Uscendo da lei, era stato preso per +reazione da una specie di rimorso, da una resipiscenza amorosa per la +sua bella Elisa; aveva giurato di star lontano per qualche giorno da +Nanà ed era venuto alla villa Martelli per riveder la fanciulla come +se sperasse in quel dolce e onesto sguardo trovare la consolazione al +disinganno de' sensi. + +Le giunse a ridosso credendo di non essere stato udito, e ristette ad +ammirarla; e in quel punto sentì il suo amore per lei moltiplicato dal +dispetto e dal tormento che Nanà gli aveva fatto durare il dì prima; +le si mise accanto. + +Essa alzò lentamente le pupille addolorate in viso ad Enrico sorrise e +la sua fisonomia fu come illuminata da un raggio di gioia divina. +Stese la mano al giovine, e gli disse: + +--Sei qui, Enrico? Oh, non ti aspettavo più. + +Enrico vide negli occhi della fanciulla brillar due lagrime, preziosi +gioielli dell'immeritato tesoro di tenerezza, ch'egli aveva racchiuso +in quell'anima innamorata. + +--Che hai Elisa?... Tu sei malinconica--le disse Enrico mettendosi con +lei al davanzale. + +--Ti pare?--sclamò sorridendo la fanciulla con molta dignità. + +--La balia ieri sera mi parlò di te. + +--Che cosa la ti disse? + +--Che tu credi che io non ti ami più. + +--È vero.--domandò Elisa. + +--Ebbene, ti giuro di no--riprese con accento sincero il +conte.--Credilo, Elisa, io ti giuro che sento di non voler bene +davvero che a te sola. + +Elisa sospirò, ma non disse parola. + +--Però, siccome non sono capace di fingere con te, mia buona Elisa, ti +dirò tutto. Forse sì, sono andato a rischio di cadere nei lacci di una +donna... una donna che non vale un tuo capello... ma per puro +capriccio, vedi, non per cuore. Ma quando ti vedo, quando sento la tua +voce, quando guardo nei tuoi occhi tanto belli e sinceri, mi par +impossibile di avere avuto un pensiero per un'altra donna. + +--Ah! dunque non mi sono ingannata--disse la Elisa.--Qualche cosa c'è +per cui io non debba più sperare...? + +--No, te lo giuro--interruppe Enrico--non c'è nulla. Tu mi credi, n'è +vero Elisa? Tu lo senti che io sono sincero, e che non ti voglio bene +proprio di cuore che a te sola.... + +--Ebbene sì, ti credo--rispose la fanciulla con infinita +grazia--perchè guai a te se poi tu m'ingannassi. Sarebbe come +ingannare un bambino. Io non so nulla di ciò che voi pensiate, nè che +proviate per certe donne... ma so che tu mi fai soffrire. + +Queste parole furono dette dalla vergine, con una ineffabile +espansione. + +--Ah, se anche tuo padre non fosse l'uomo che egli è--sclamò Enrico +quasi per scusarsi--se non fosse lui che mi sforzò a far la vita che +faccio. + +--Oh, ma perchè? + +--Perchè io sento di essere indipendente e superbo, ed egli mi trattò +sempre come un fanciullo, e non come un uomo di ventiquattro anni che +fra poco sarà padrone del proprio avere. Lui crede che io debba +pensare come lui, far la vita che fa lui, avere le sue abitudini, le +sue idee, le sue spilorcerie. Egli mi ha fino rimproverato un giorno, +perchè avevo fatto un'elemosina. È insoffribile. Non è degno d'essere +tuo padre. + +--Ah, Enrico, non dire così! + +--È vero, Elisa, scusami--sclamò il conte ridendo.--Ma tu, sarai per +me la più cara creatura di questo mondo. Fin da quando avevo dieci +anni e tu non ne avevi che cinque, il primo pensiero d'amore che passò +nella mia testa fu per te. Io sento di essere tuo e che nessuna donna +potrà prendere il tuo posto qui nel mio cuore. + +--Allora giurami--disse la Elisa--che non la vedrai più questa donna. + +--Ebbene, te lo giuro--rispose Enrico sincero. Ma poi soggiunse: + +--Ti giuro che ci andrò ben di rado e che non le dirò mai più nulla +che ti possa dar ombra. + +--Ah no, tu non devi vederla mai più. + +--Ma, mia cara, farei una figura molto ridicola co' miei amici.... Si +direbbe ch'ella mi ha messo alla porta. Tu non vuoi, Elisa, ch'io +diventi ridicolo. + +--No, ma io vorrei che tu mi promettessi almeno di non vederla più da +solo a sola. + +--Ebbene, questo te lo posso promettere--rispose Enrico. + +In questo s'intese la voce vibrata e severa di donna Eugenia che +chiamava: Elisa. + +E la madre comparve sulla soglia della terrazza. + +--T'ho pur detto tante volte--ripigliò--che sulla terrazza non amo che +tu ci stia di sera, se non con tua madre; speravo che tu m'avessi a +obbedire. + +Rientrarono tutti e tre in sala, dove il notaio stava russando ancora +placidamente nel suo seggiolone. + +Quella serata fu piena, pe' due giovani amanti, di misteriose +dolcezze, mentre una noia feroce regnava in quella sala, che a poco a +poco s'era andata popolando di visite. Erano i villeggianti dei +contorni che venivano, come al solito, a passar la sera in casa +Martelli. La Elisa, prima suonava qualche pezzo sul piano, poi si +giuocava a _mercante in fiera_, fin verso le undici. + +Donna Elena aveva già dato ordine al servitore di far preparare per il +conte una delle camere dei forestieri in una casina attigua alla +villa. + +--Spero che ti fermerai un po' di giorni--aveva domandato il notaio al +conte. + +--Non posso--gli aveva risposto Enrico--sono venuto a far una visita +alla sfuggita. Ma ho sul cavalletto un ritratto che non voglio lasciar +prosciugare. + +Il giorno dopo infatti Enrico salutava i suoi ospiti e partiva. E in +viaggio sentiva lievemente, gradatamente andarsene in fumo la promessa +data alla Elisa ad ogni chilometro che si scostava da lei e che si +avvicinava a Nanà. + + + + +XI. + + +La storia della lotta fra la passione d'Enrico e la calcolata +freddezza di Nanà--è inutile dissimularlo--non potrebbe essere cosa +nuova, per la ragione che essa dura fin dal primo giorno, in cui la +mistica coppia, imaginata dalla Bibbia, sentì il primo palpito, che +doveva perpetuar nel mondo la razza umana. Essa durerà pei secoli dei +secoli, e sempre uguale, finchè su questa pallottola abitata ci sarà +un seno di femmina, che palpitando rifiuti e un petto di maschio che +sbuffando, desideri. + +Era dunque, come tutte queste battaglie d'amore, combattuta ad armi +assai disuguali; perchè egli amava ed essa calcolava; perchè egli +pativa ed essa godeva. + +Quel ruolo di donna onesta non è a dirsi come qualche volta pesasse +anche a Nanà. Ella amava di quando in quando lasciar intravedere al +suo amante di quali pazze delizie, di quali frenesie lo avrebbe +inebbriato s'egli avesse saputo meritare o carpire i di lei favori. +Allora Enrico, infiammato, delirante, furioso si faceva più ardito, ed +ella lo lasciava arrivar fino all'estremo punto, poi lo arrestava +negando, con un sangue freddo e una costanza, che avrebbero fatto +onore a Penelope e a Lucrezia romana. + +--No, Enrico, no--gli diceva fingendo di soffrire ella stessa--io non +potrei essere l'amante di un uomo che è già promesso ad altra +donna.--Io voglio che tu non mi disprezzi, nè che tu rida di me co' +tuoi amici.... + +Enrico protestava.... + +--Io non potrei essere tua che diventando tua moglie. Devi scegliere o +me o lei. + +La prima volta che Nanà diede così il fuoco alla bomba, Enrico restò +interdetto. + +--Mia moglie?--sclamò. + +E per due minuti non aggiunse altro. + +Nanà si guardava le unghie e taceva anch'essa. + +* * * * * + +--Ti ricordi, Nanà--riprese Enrico con calma--d'avermi detto un giorno +che non avresti sposato mai un artista? + +--Mi ricordo--rispose ella ridendo--ma allora io non ti conoscevo come +ti conosco adesso e non sapevo che tu mi avessi amata così. Oggi io, +pigliandoti, sposerei un uomo che sono certa non ha per me soltanto un +capriccio, ma un sentimento sincero e profondo. + +--Ma io ti volevo molto bene fin d'allora, perchè credo d'essermi +invaghito di te fin dal primo momento che i miei occhi hanno +incontrato i tuoi. + +--Sempre la stessa cosa!--sclamò volubilmente Nanà. + + + +"Da quel dì che t'ho veduta + +Bella come un primo amore" + + + +E come se scordasse sull'istante che in quel punto Eurico le stava +parlando appassionatamente d'amore, ella si mise sul _tabourè_ del +piano e cominciò a cantare la cavatina di Verdi. + +Enrico restò come atterrato. Egli non conosceva ancora quella donna. +Se Nanà, quando le era cascato in mente di trarre dai tasti del piano +la cavatina di _Carlo V_, si fosse trattenuta e ne avrebbe fatta una +piccola malattia. È isterismo, dicono i medici. Chi non lo sa? + +Quand'ebbe toccati dei tasti, rinchiuse il piano e tornò presso +Enrico, che era rimasto lì abbacinato, credendo ch'ella si burlasse di +lui. + +--Dunque, che ne dici?--gli domandò. + +--Sei decisa a non vedere in me altra stoffa d'uomo, che quella di cui +si fanno fuori i mariti? + +--Decisa. + +--Mi concederai, Nanà, che la cosa è poco lusinghiera per me. + +--Hai torto. Tu calunnii la mia scelta. A Parigi, se io avessi voluto +essere cento volte contessa, duchessa, principessa lo avrei potuto. +Come pure se volessi avere un amante, potrei sceglierne qui a Milano +mille più ricchi di te. Ma come sposo, non ci sei che tu, Enrico, a' +miei occhi che mi possa far felice. E poi assolutamente io non vorrei +per amante un uomo che è già sposo di un'altra. O me, o lei. + +--Mi concederai che la è una determinazione gravissima quella che mi +cerchi--disse Enrico, che schivava sempre di alludere alla Elisa. + +--Non lo nego. Ma per me essa è meno grave che decidermi ad una +relazione intima quale la vorresti tu... Come mio marito io avrei +interesse a non rovinarti e a non disonorarti; come amante forse non +meriteresti da me questi riguardi. Vedi che ti parlo schietto! + +---E se io acconsentissi e ti promettessi di sposarti?--ripigliò +Enrico--saresti tu pronta a raccontarmi il tuo passato? + +--Certamente--rispose Nanà franca come una torre. + +--E chi dovrà essere il primo a promettere? + +--Tu. + +--E perchè non tu, piuttosto? + +--Perchè sarebbe perfettamente inutile, che io raccontassi la storia +della mia vita ad un uomo, che non dovesse poi essere nulla per me. + +--Puoi tu giurarmi fin d'ora che il tuo passato non ha nulla, che sia +indegno di un gentiluomo il quale promettesse di darti il suo nome? + +Nanà non arrossì ma non rispose subito. Chiamò a raccolta in un attimo +tutte le facoltà della simulazione e della dissimulazione, poi disse +con calore: + +--Tu sai bene, Enrico, che io sono un'artista da teatro, e non una +vestale. + +--Questo non conta! Io non parlo di errori, parlo di macchie +indelebili. Una volta che tu fossi divenuta la contessa O'Stiary +nessuno avrebbe più il diritto di richiamare il tuo passato, tranne +nel caso che fosse un passato infame. Ciò che io ti domando si è se la +tua mano possa mettersi nella mia senza tremare che un giorno o +l'altro un uomo abbia il diritto di dirti una di quelle frasi che io +non potrei lavare che a prezzo della vita dell'uno o dell'altro. + +Nanà lo ascoltava cogli occhi fissati ne' suoi. Ella ripetè la sua +scusa. + +--Già ti dissi che non fui maritata e che ho un figlio. Il mio povero +Louiset non ha mai conosciuto suo padre. Fu un errore di giovinezza. +Se nondimeno tu hai il coraggio di farmi tua moglie, ti giuro che +diventerò il modello delle spose, giacchè ho conosciuto il mondo e +sono certa di poterti assicurare su quel punto. Se non accetti, +Enrico, sarà meglio che non ci rivediamo. Io ti restituirò, a suo +tempo, la somma che mi hai favorita... E tal sia di noi. + +Enrico la interruppe con un gesto... + +--Sarà meglio che non ci vediamo più--proseguì Nanà--giacchè la nostra +situazione diventerebbe assurda e pericolosa per entrambi. + +Per quanto il giovine fosse appassionato non aveva perduto però fin +l'ultimo lume della ragione e della prudenza. Forse l'imagine +sofferente e bella della Elisa vegliava ancora per lui in un cantuccio +del suo cuore. + +Si diede a passeggiare pensieroso. + +--Dunque?--domandò Nanà poco dopo. + +--Se io dovessi promettere, crederesti tu alla mia parola? + +--Come a Dio!--rispose Nanà con entusiasmo non finto. + +Questa frase diè coraggio ad Enrico. Prese le due mani di Nanà, la +attirò a sè e le disse: + +--Mi vuoi tu un po'di bene? + +--Come al miglior amico che io mi abbia--rispose la donna. + +Enrico la strinse sul petto. Ella si sciolse, scivolando fuori +dell'abbraccio, e dicendo in francese: + +--_Voyons! Pas de bêtises!_ + +* * * * * + +La frase fu crudele per Enrico. + +Prese il cappello e uscì. + +Nanà non lo richiamò. + +Ella si conosceva. Temeva che il subitaneo bollor del sangue non le +facesse perdere il frutto della sua lunga resistenza. + +Ma Enrico era troppo leale e troppo inesperto per una simile donna. + +Del resto, cogli ardimenti della fantasia Nanà aveva risolto il +problema di restare casta, con Enrico, pur non soffrendo. Ella non +avrebbe potuto resistere altrimenti. Trovava il suo amante così +timido, così riguardoso e così bello, che anche con tutta la potenza +del calcolo di cui si era armata, ella era sicura che non avrebbe +saputo sempre trovare la virtù della resistenza, se la fantasia, +avvezza a ben altro, non le avesse prestato spontaneamente collo +sfogo, il suo aiuto. Quando Enrico, al colmo della passione le +ricingeva la vita e la copriva di insaziabili baci, ella si +abbandonava per un istante alle voluttà di quell'adorazione e gemeva +come donna a cui pel soverchio piacere sta per mancare la vita; poi si +scioglieva a un tratto da lui, sicura ormai di non cedere. Era +l'abbominazione d'una depravazione parigina, che, se Dio vuole, non è +ancora comune fra le nostre donne! + +* * * * * + +Questo giuoco andava da più settimane, quando avvenne un caso che +diede una grande rinfiammata alla passione di Enrico. + +Nanà in quel tempo stava con lui buona parte del giorno. Essa andava +al di lui studio al mattino e vi stava fino alle due. Al dopo pranzo +Enrico tornava da lei fino a mezzanotte e ne partiva congedato sempre, +e sempre più appassionato. + +Ma appena partito lui, un ombra d'uomo, che si spiccava da un angolo +buio, dov'era stato a vedetta, scivolava lungo il muro della casa +d'onde era uscito il sofferente giovine, lo seguiva da lungi per un +tratto e quando lo vedeva bene avviato, e s'era assicurato che non +pensava a spiare, tornava rapido, metteva la chiave nella toppa dello +sportello di Nanà e spariva in esso. + +Quell'ombra, che alla luce appariva essere quella del marchesino +Sappia, l'intimo amico di Enrico, usciva poi da quello sportello, +verso le cinque del mattino. + +Enrico non aveva pensato ancora di essere geloso. Un'idea fissa lo +consolava dei rifiuti costanti di quella donna, ch'egli amava ormai +alla follia; un'idea che l'amor proprio gli faceva sembrare +eminentemente logica e chiara. Se Nanà era tanto riservata con lui, +come avrebbe potuto egli accogliere il sospetto ch'ella non lo fosse +con tutti? + +Alle necessità della sua vita dispendiosa egli ci aveva già pensato +assai. Era pronto a rinnovar la dose appena Nanà gli avesse lasciato +intendere di non aver più danaro, e glielo aveva detto esplicitamente. +Non le doveva mancar nulla! Perchè lo avrebbe essa tradito? A che +scopo? + +* * * * * + +Una sera Nanà gli disse: + +--Domani non posso venire allo studio. + +--Perchè? + +--È arrivata da Parigi una mia amica. Debbo passar la giornata con +lei. + +--Chi è? + +--_Madame Monrichard_--rispose Nanà molto franca. + +--Dove stà? + +--Non so bene--disse la donna con un poco di impazienza.--Domani verrà +qui e mi farò dire dov'è discesa ad alloggiare. + +--A che ora verrà domani da te? + +--Non lo so. Potrà venire prima di mezzo giorno e forse potrà venir +dopo. È però necessario ch'io l'aspetti in casa. + +--Bene, verrò io da te all'ora che tu avresti dovuto venir da me. + +Nanà restò un poco perplessa, poi disse: + +--No, non voglio che tu la veda. + +--Perchè? + +--Perchè è molto bella. + +--Che idea! + +--Ho paura che la ti piaccia più di me. + +--Non c'è pericolo. Via! + +--No, non voglio assolutamente. + +* * * * * + +La mattina dopo Enrico entrava alle dieci nell'andito della porta di +Nanà, e il portinaio gli andava incontro porgendogli una lettera. + +Aveva le cifre di Nanà e diceva: + + + +"Caro Enrico" + +"Madame Monrichard è venuta alle otto e mezza e mi ha condotto con lei +in campagna a godere gli ultimi giorni di autunno. Non torneremo a +Milano che a notte. Amami. A rivederci domani al tuo studio." + +"LA TUA NANÀ." + + + +--A che ora è uscita stamattina la signora?--domandò Enrico scevro +ancora da vero sospetto, ma col cuore molestato da un vago +presentimento di sciagura... + +--È uscita alle nove con una signora. + +--Bella molto? + +--Oh no, tutt'altro; brutta e vecchia. + +--"Brutta e vecchia!"--sclamò fra sè Enrico il quale si ricordava che +Nanà il giorno prima gli aveva detto _madame_ Monrichard essere +giovine e bella. + +--È andata in campagna n'è vero? + +--Non so. Non m'ha detto nulla. + +--Com'era vestita? + +--Come al solito, di nero. + +--Grazie--rispose Enrico, e uscì turbato. + +Era quello il primo attacco di gelosia che risentisse di sua vita. + +Ora come assicurarsi? Come avere le traccie di lei? Dove rincorrerla? +Dove sperare di trovarla? + +Ricorse anche lui al solito mezzo comune, antico, volgare, come i +sospetti negli innamorati e la cupidigia nelle cameriere, ma sicuro +sempre, per quanto sfruttato da secoli. + +Tornò indietro, levò dal portamonete un biglietto da dieci lire, lo +pose in mano al portinaio, che si guardò bene dal ritirarla senza di +esso, e gli disse:--Stasera quand'essa torna a casa ne avrete il +doppio se mi saprete dire da chi è accompagnata e se verrete ad +avvisarmene subito. E gli diè l'indirizzo. + +--Signor conte illustrissimo--sclamò il portinaio cavando il berretto +fino a terra--lei sarà servita. + +"Guadagnar trenta lire, solo per accontentare un capriccio di +innocente curiosità ad un bel giovane... non c'è male" pensava il +portinaio. "A Milano queste cose si vedono di rado." + +Verso la mezzanotte Enrico si vide comparir dinanzi, nel luogo fissato +al convegno, il valentuomo sorridente, che gli narrò come avesse avuta +la pazienza di stare dalle nove fino allora ad aspettar nella via il +_brougham_, che doveva portar a casa la signora Nanà. + +--Ebbene? Con chi tornò? + +--È arrivata in un _brougham_, accompagnata da un signore, che è +rimasto nel legno. Essa discese, senza farsi aiutare da lui, si volse +gli disse _À revoir_, entrò in casa; e il _brougham_ partì di +galloppo. + +A Enrico si aprivano gli occhi. Nanà lo tradiva. + +Diede al portinaio i venti franchi promessi, dicendogli: + +--Va bene. State attento che ne guadagnerete degli altri. + +E lo congedò con un gesto severo. + +Il povero giovane, non sapeva ancora per prova che cosa fosse gelosia. +Non imaginava di quali morsi orrendi sia capace questo egoismo esimio, +questo desiderio violento di conservare tutta per sè la donna che si +ama e di impedire che altri ce la possano togliere. La Elisa, la +vergine bella e pudica, scelta dal suo cuore adolescente, della quale +egli aveva creduto per un pezzo d'essere innamorato, non gli aveva +fatto provar mai neppure l'ombra di quell'uragano, di quella +disperazione, che sentiva in quel punto sorgere nel cuore, e pigliarvi +delle proporzioni rapide e spaventose. La Elisa non gli aveva fatto +provare tutt'al più che una leggera puntura dell'amor proprio, quel +giorno ch'ella s'era data a civettare con Aldo Rubieri, per tentar di +smoverlo dalle freddezze, che a sua volta le davano tanto dolore! E si +ricordò di quella leggera velleità di gelosia, e la paragonò allo +spasimo atroce di quel momento in cui il portinaio, che pensava di +poter guadagnare i venti franchi, era venuto sorridente e lieto a +raccontargli il tradimento della sua donna. + +Passata la botta però, cominciò il dubbio che in simili casi, è, per +così dire, di prammatica. La gelosia invero non esiste che allo stato +di dubbio. Se fosse certezza non sarebbe più gelosia. La gelosia +spinge la creatura alla ricerca della propria disgrazia, e finchè v'ha +ricerca, v'ha dubbio. Quando la certezza è entrata, la disperazione o +la guarigione sono vicine. + +Enrico, adunque, cominciò a dubitare e a cercare tutte le ragioni +plausibili per scusare Nanà e per non crederla rea. Perchè, perchè lo +avrebbe tradito? E non trovava risposta al perchè? Era invece così +facile il trovarla, s'egli avesse conosciuto Nanà o avesse avuto +soltanto una maggiore esperienza dell'animo femminile. + +Come al solito, dunque il paravento dell'orgoglio gli celò i molti +perchè, dai quali una donna della tempra di Nanà può essere spinta a +tradir un'amante, ch'ella abbia scelto a marito, e decise di aspettar +a condannarla dopo di averla bene interrogata. + +La notte gli portò consiglio. Aspettò di piè fermo Nanà nel suo +studio, cercando di nascondere sotto una calma completa la sua immensa +emozione. + +Nanà alle dieci fece la sua comparsa più bella e più lieta che mai. +Egli l'accolse, come il solito, andandole incontro e stendendole le +due mani; Nanà gli presentò la fronte da baciare. + +Ella s'accorse ch'egli era pallido come un cadavere. + +Egli invece fece mostra di non accorgersi del moto gentile di Nanà, e +la fece sedere: + +--Dunque ti sei divertita? + +--Quando?--domandò la donna col suo sorriso più sincero. + +--Ieri in campagna. + +--Ah sì, moltissimo. + +--A che ora sei tornata a Milano? + +--Coll'ultima corsa. + +--E chi è che ti accompagnò a casa? + +--Monrichard. + +--Il marito della tua amica? + +--Precisamente. + +Poco mancò che Enrico non mandasse un grido di gioia e non si curvasse +ad abbracciare Nanà e a dimandarle scusa de' suoi sospetti. Tutto si +spiegava perfettamente. Egli era stato geloso d'una vana ombra. Come +mai non aveva pensato prima che quell'uomo che aveva accompagnata a +casa la sua Nanà, era, doveva essere, il signor Monrichard? Rise fra +sè di aver sofferto tanto! + +La sua gioia però doveva durar poco. Tutt'a un tratto si ricordò che +la portinaia, il giorno prima, gli aveva detto che Nanà quella mattina +era uscita di casa con una vecchia. + +Allora le domandò. + +--Ieri mattina a che ora è venuta a prenderti questa bellezza che tu +non vuoi che io conosca? + +Nanà ebbe dal canto suo un sospetto. Quell'interrogatorio di Enrico, +quel suo fare un po' diverso dal solito, non la lasciava tranquilla. + +--Son venuti a prendermi alle nove--rispose stando a cavallo sulle +frasi. + +--E sei uscita con lei? + +Nanà non rispose subito. Il suo sospetto s'accresceva. + +--Ma perchè mi fai tante domande quest'oggi?--gli domandò. + +--Perchè mi interesso de' fatti tuoi--rispose Enrico colla voce più +indifferente, che gli fu possibile di trovare in gola. + +Egli fingeva d'essere tutto intento a preparare la tavolozza. + +--Dunque? + +--Dunque che cosa?--domandò Nanà. + +--T'ho pregata di dirmi se fu _madame_ Monrichard che venne a +prenderti. + +--E con chi t'imagini che io sia uscita di casa?--sclamò Nanà +levandosi. + +--Io non imagino nulla. Domando. + +--Ebbene no. Uscii con sua madre che è venuta a prendermi in vece sua. + +Enrico fu nuovamente sul punto di saltar al collo di Nanà. Ma ebbe +vergogna di confessarsi reo, e non gliene disse nulla. + +E quel giorno passò senz'altri incidenti. + +Nell'animo di Enrico però era rimasto un lievito di inquietudine vaga, +un'intuizione dell'inganno, un presentimento di sventura, che non lo +lasciavano quieto. + +Tornò dal portinaio della casa di Nanà: + +--Questi sono quaranta franchi--disse.--Io ho bisogno di sapere chi +viene a trovare la signora quando io non ci sono. + +--Se me l'avesse domandato prima glielo avrei già detto--rispose il +portinaio. + +--Parla dunque? + +--Quando lei è partito, verso mezzanotte viene un signore che ha la +chiave. Io sono a letto, ma lo sento entrare e montar piano, piano. + +--Possibile;--sclamò Enrico.--Ch'ella sia così imprudente? + +--Ella spera che io non glielo dica; ma lei è più generoso della +signora, dunque.... + +--Ah, dunque la signora vi ha fatto dei regali per comperare il vostro +silenzio? + +--Oh, no, signore--rispose il portinaio--perchè poi io sono un +galantuomo, e se la signora mi avesse pagato per tacere, io avrei +taciuto. Mi ha fatto un regalo sì, ma un'inezia, e non mi ha detto +nulla di tacere, perchè essa spera forse che io non senta a entrare +l'amico Ciliegia. + +--E voi siete certo che egli va da Nanà? + +--Può figurarsi! Dopo due o tre sere che l'avevo sentito a entrare, mi +sono preparato giù dal letto a piè scalzi, e pian pianino sono uscito +fuori e ho veduto che andava al primo piano. + +--Ma a che ora viene egli? + +--Un quarto d'ora dopo che lei è partito. + +--Non sareste capace di dirmi chi è? + +--Credo di saperne il nome. + +--Ed è? + +--È il signor Aldo Rubieri--rispose il portinaio confondendo un nome +con un altro. + +Forse a bella posta? + +Chi lo sa! + +--Aldo Rubieri;--sciamò Enrico volgendo il dorso al portinaio e +andandosene senza dirgli crepa:--"Lo avrei giurato!"--pensava.--"Ah! +giustizia di Dio, egli dunque mi ha vilmente ingannato quand'io l'ho +scongiurato di dirmi se fra lui e lei erano passate delle intimità?... +E d'altronde?... Non ebbe il coraggio di posare nuda dinanzi a lui? +Non ci sono che le modelle o le amanti che posino nude. Ma modella non +è. Dunque! Stupido, idiota che fui finora a non capirlo." + +Enrico a quel punto si sentì assalito da una violentissima smania di +piangere; e per soffocare l'esplosione del dolore che lo soffocava e +per non farsi scorgere per la via coi lucciconi, che nessuna forza +umana è valida a trattenere quando il cordoglio è al colmo, si cacciò +in un _brougham_, disse al cocchiere: + +--Va a casa del marchese Sappia. + +E gli indicò la via calando le cortine. + +* * * * * + +Ferdinando Sappia era in casa. + +Enrico fece irruzione nella sua camera allo stesso modo e peggio di +quel giorno ch'era andato da lui a chiedergli diecimila franchi da +prestare a Nanà. + +Vedendolo entrare pallido, cogli occhi rossi, sottosopra, convulso, il +marchese, che in quel punto stava studiando sulla carta geografica un +certo suo progettato viaggio in Europa, si volse, mise le due mani sui +fianchi e stette ad aspettare che Enrico si spiegasse. + +Enrico si lasciò cadere, un po' drammaticamente, ma pur senza aria di +posare, in una sedia e taceva. + +--Cosa c'è?--domandò il Sappia. + +--Nanà è una gran p....!--sclamò Enrico. + +Il Sappia capì che si trattava forse di lui stesso e si armò di +dissimulazione. + +L'autore dei _Promessi Sposi_ scrisse che: l'uomo onesto in faccia al +malvagio piace generalmente imaginarselo con la fronte alta, con lo +sguardo sicuro, col petto rilevato, con lo scilinguàgnolo bene +sciolto. + +Il marchese Sappia non era un malvagio, ma sentiva, da quella frase +appassionata di Enrico, di avere verso di lui tutto il torto che un +amico può confessare a sè stesso di avere in faccia all'amico tradito. + +Sciaguratamente, in questa nostra vita contemporanea, la morale +amorosa ha create tali e tante leggi in contrasto flagrante fra di +loro, che il raccappezzarne una assoluta e fissa nel caso di Sappia +sarebbe opera superiore ad ogni filosofico criterio. + +Sappia _tradiva_ davvero l'amico? Non faceva egli quello +che--volgarmente--chiamasi _il suo mestiere_ di uomo elegante? Non +aveva egli un diritto su Nanà, anteriore a quello di Enrico? Poteva +egli in coscienza credersi reo di lesa amicizia? Avrebbe egli avuto il +dovere di raccontare ad Enrico il perchè ed il come Nanà fosse stata +obbligata a riceverlo lui, di notte, mentre s'era mostrata sempre +restìa e inflessibilmente, se non casta, cauta, con lui? + +Tutte queste domande si erano affollate nel cervello di Sappia nel +breve spazio di tempo, che scorse fra l'esclamazione di Enrico e +quella che egli fu obbligato di rispondergli, per non metterlo in +sospetto. + +--Te l'avevo pur detto di guardarti!--sclamò Sappia.--Ora spiegati. + +Enrico gli raccontò tutto sinceramente. + +--Ma chi è costui che va da lei di notte?--domandò il Sappia con finta +indifferenza.--Il portinaio ti ha detto chi sia? + +--Sì--rispose Enrico--è lo scultore. + +--Lo scultore? + +--Aldo Rubieri! + +Il marchese tirò dai precordi un gran fiato; egli intanto si sentì +sollevato da un bel peso. La tempesta che vedeva scatenarsi sul +proprio capo, si scioglieva in sereno per andar a devastare il campo +del vicino. E il primissimo moto del suo egoismo fu di lietezza. + +Ma il secondo, repentissimo, nel suo animo fu di sorpresa e di rabbia. +L'amor proprio pigliò tosto il sopravvento. Così subitaneo, a dir +vero, che si confuse col primo e gli fece sclamare con accento +sincero: + +--Dici vero? Aldo Rubieri? Ah, canaglia! Non lo sapevo! + +Enrico scambiò l'interesse, che la voce, lo sguardo e il gesto del +marchese gli dimostravano come una commiserazione per la propria +sventura, e rispose ingenuamente: + +--Ti pare? Tu che sai tutto di me; dimmi che nome merita Nanà? Dillo +che nome merita quella donna infame? + +A questo punto la chimica--per modo di dire--amorosa di que' due amici +diventava assai complessa e confusa. Enrico si credeva di fronte ad un +amico senza colpa. Il marchese che non aveva "il buono testimonio +della propria coscienza, nè il sentimento della giustizia della +propria causa" era rimasto leggermente imbarazzato e silenzioso. + +O'Stiary proseguiva: + +--Tu che ne dici? Che cosa mi resta a fare? Levarmela dalla mente ora +è impossibile! Non avrei mai creduto che una donna potesse rendermi +così vile e stupido! Lo riconosco.... Ma è più forte di me, è più +forte della mia volontà! Oramai non posso più far senza di lei. + +--Non c'è che un viaggio!--disse Sappia--Va via... va a Parigi. Vengo +anch'io. + +--Impossibile! Ci ho pensato. Ma ritornerei dopo tre giorni. Che cosa +vorresti facessi in viaggio se ella mi ha come... ammaliato? + +--Capisco, capisco!--ripetè il Sappia sopra pensiero.--Ma sai bene, +Enrico, in queste cose non si possono dare consigli. Io non ho mai +provato che cosa sia questo tormento. La mia Luisa io non l'amo +abbastanza per esserne geloso. + +E stettero silenziosi entrambi per un cinque minuti. + +La conclusione fu che il Sappia non diede altro consiglio ad Enrico e +che Enrico si accontentò per quel giorno d'essersi sfogato coll'amico +traditore. + +Così, e non altrimenti, corre ai giorni nostri la _vita vera_. E chi +desideroso di non trovarla tanto sconclusionata e smorta volesse +caldeggiarla e idealizzarla, per seguire i dettami di chi odia la +pretta verità, correrebbe rischio di dipingere una società di +fantasia, mille e mille altre volte descritta dai maestri del passato, +ma sterile poi e vuota di ammaestramenti ai filosofi socialisti. + + + + +XII. + + +Nanà riceveva in casa gli amici ai venerdì; quel giorno era appunto di +venerdì, Enrico decise di non lasciarsi vedere. Gli seccava di +mostrarsi presso di lei in faccia a Rubieri, a Sappia, a Marliani, a +Salis, a Bianconi, che forse sapevano del suo attaccamento per Nanà, e +avrebbero indovinato il suo spasimo. Egli era furente contro Aldo +Rubieri e gli dava in cuor suo del traditore, dell'ipocrita e del +paltoniere. Giurava non volerlo più salutare. + +Quella sera da Nanà c'era un dramma nell'aria. + +Nanà era sdraiata nel suo seggiolone e guardava spesso alle lancette +del pendolo. Erano già le dieci ed Enrico non era comparso ancora. Già +due o tre volte Marliani e Sappia le avevano notato questo ritardo. +C'erano quella sera dalla Nanà oltre i due nominati, la signora Fanny, +la padrona di casa, la Luisa, Bonaventuri e Cantis. I Francesi erano +partiti da Milano. Marliani s'era seduto accanto a Nanà e le parlava +sottovoce. Essa non lo udiva; pensava al conte. + +--Mi risponderai una volta?--disse alla fine il giovine molto +duramente. + +Nanà ne fu scossa e si rizzò sulla vita. Guardò Marliani come donna +che si desti da un sogno e: + +--_Fiche moi la paix_!--gli disse; e tornò a sdraiarsi. + +--Ascolta Nanà--proseguì Marliani sottovoce.--Così non la può andare. +O tu mi dici che il conte non è nulla per te ed io ti credo, guarda, +sulla parola e ti domando perdono delle insolenze che ti dissi ieri; o +tu persisti a trattarmi così, e allora io ti ripeto che sei la più +infame delle sgualdrine che io abbia conosciuto, e ti giuro che la +prima volta che lo trovo, lo provoco e mi batto con lui all'ultimo +sangue; ma prima gli dico il bel mestiere che facevi a Parigi... bada. + +--Oh?--sclamò Nanà; e scoppiò in una risata, perchè gli altri non +s'accorgessero che la tempesta ruggiva. Ma poi pensò che bisognava +tener buono il Marliani e riprese:--Tu sei troppo gentiluomo per fare +una simile vigliaccheria. + +--Bada Nanà a non scherzare col fuoco. Tu non sai quello che mi fai +soffrire. Non farti insultare daccapo. + +--Ma _crè nom de_... che siano proprio tutti continuamente uguali +questi signori uomini?--sclamò Nanà quasi parlando a sè stessa.--Io +credevo venendo in Italia di trovare tutt'altra cosa di quello che +avevo trovato a Parigi.... M'accorgo che alla lunga valevano ancora +meglio i miei compatrioti! + +--Io voglio una risposta--insisteva Marliani.--Io ti ho avvisata; la +colpa di ciò che accadrà sarà tutta tua Nanà se non mi rispondi. + +--Che cosa vuoi che ti risponda, vediamo, maleducato che sei! + +--Se tu ami il conte O'Stiary. + +--Io non amo nessuno. + +--Ma egli è innamorato di te. + +--Bella novità! Chi è dei presenti, che non è innamorato di me? + +--Tu vuoi sposarlo. + +--Chi lo dice? + +--Me lo ha detto il Sappia. + +--Il Sappia è un asino--disse Nanà senza curarsi di mitigare +l'epiteto, che le venne spontaneo sulle labbra. + +--Perchè dunque mi tratti così? Perchè mi hai lusingato di nuovo per +farmi soffire così? + +--Com'è che ti tratto?--domandò Nanà.--Tu vorresti dunque che io fossi +continuamente nelle tue braccia? Tu non vuoi assolutamente ammettere +che ho fissato di mutare la mia vita? Siete dunque voi che +continuamente vi opponete a che una donna possa diventare onesta? T'ho +io forse detto qualche volta d'essere innamorata di te? E se io non +sono innamorata con quale diritto pretendi tu che io resti eternamente +la tua amante? + +--Qui non c'entra il diritto!--disse Marliani.--In amore so benissimo +che non esistono diritti. I diritti non esistono che nel matrimonio. +Ebbene! vuoi tu sposarmi Nanà? Io sono pronto. + +--Ma dunque siamo proprio daccapo come laggiù?--gridò Nanà ridendo e +facendosi udire da tutti perchè si credesse che il loro dialogo fosse +leggiero e insignificante. + +La Luisa, che stava civettando con Salis, volse il capo e domandò: + +--Dove laggiù? + +--A Parigi--rispose Nanà.--Figuratevi che il signor Marliani mi stava +offrendo il suo cuore e la sua mano... + +Marliani si levò ridendo, sdegnato e andò a suonar una _polka_ al +pianoforte. + +Così, signori, così e non altrimenti, si esplica e si mostra la vita +contemporanea. Regina, sovrana, arbitra, dea d'ogni cosa, al giorno +d'oggi, è la santa dissimulazione, giacchè il peggior delitto di cui +si possa macchiare un giovine odierno è quello di farsi vedere +innamorato d'una donna... Ciò che nel medio evo era dovere d'ogni uomo +bennato ciò che costituiva la vita de' cavalieri e dei trovatori oggi +è diventato ridicolaggine. + +Che cosa volete capir bene de' fatti suoi quando vedete un uomo che +ha--come dicono gl'_idealisti_--la morte nel cuore andar a sedersi +dinanzi a un pianoforte a suonar una _polka_ allegra di Marco Sala o +di Strauss, come l'uomo più spensierato della terra? + +* * * * * + +Enrico O'Stiary entrò in quel punto. + +Egli non aveva potuto tenere la risoluzione di non andar quella sera +da Nanà. + +S'era lasciato portare di transazione in transazione dinanzi alla +porta di lei, aveva montate quelle scale maledette, era entrato +protestando sempre, ma trascinato, suo malgrado, da una vera _forza +irresistibile_, arcana, fatale. + +Un oh! sincero e prolungato, lo accolse. Egli era simpatico a tutti, +tranne che a Marliani, il quale lo esecrava. La Luisa gli corse +incontro e lo presentò alla società come un figliuol prodigo, che fa +ritorno alla magione. + +Questa alzata d'ingegno della Luisa non è a dire come dispiacesse +all'Enrico, segretamente. Ma bisognava sopratutto avere del contegno. +E lo ebbe. + +Nanà e Sappia furono i soli ad accorgersi che sotto a quel fare in +apparenza ilare e disinvolto covava più fiera la tempesta che mai. Gli +altri non capirono nulla. + +Enrico strinse la mano a Nanà dicendole buona sera, senza tradire la +benchè minima emozione, poi si confuse ai crocchi circostanti. + +Allora il Marliani si staccò dal pianoforte, andò vicino a Nanà e le +disse sottovoce: + +--O tu questa notte mi ricevi o io vado a provocarlo, ti avviso. + +--No, non posso. + +--Qualunque cosa avvenga Nanà, ricordati che la colpa è tutta tua. + +--Bene, finiscila, non seccarmi. + +Essa non credeva che Marliani avesse coraggio. + +* * * * * + +Questi si levò pallido, zuffolando a sordino. Nei momenti più +terribili, nelle crisi più tormentose del cuore, Marliani zuffolava a +sordino, col muso in fuori. + +Si avviò verso O'Stiary. + +Nanà si volse repentinamente dall'altra parte dove stava Cantis, il +giovinetto d'avvocato, che immemore d'ogni altra cosa che della +propria adorazione concupiscente, stava là a covare cogli occhi il +profilo di Nanà e il profluvio de' suoi capelli d'oro, e l'alabastrina +morbidezza di quella sua pelle indemoniata, e il dolce avvallarsi del +seno scoperto fin quasi ai capezzoli, tutte cose che mettevano nelle +vene degli uomini, che l'avvicinavano così strepitosi fremiti. + +Essa gli disse: + +--Ernesto, avete voi coraggio per amor mio? + +--Oh, lo sapete bene, Nanà--rispose l'adolescente con immensa +convinzione.--Io sono pronto a dar anche la vita per voi. + +--Marliani poc'anzi mi ha insultata. Io voglio essere vendicata, ma +sull'istante. Andate là, provocatelo, fatelo uscire con voi dalla +sala... Ma fate presto.... Sarete poi contento di me. + +Cantis s'alzò come invasato dal furore di Marte. Si slanciò presso +Marliani, che stava d'accanto ad O'Stiary, e andava battendo colla +sinistra un guanto sulla palma della mano opposta. O'Stiary stava +colle spalle a lui rivolte, parlando colla Luisa e fingendo +disinvoltura. + +--Caro signor Marliani--disse il giovinetto--avrei a dirle due parole. + +--A me?--sclamò il Marliani volgendosi di mala voglia a chi veniva +così in mal punto a interrompere il suo divisamento. + +--Sì, a lei, a lei, se le accomoda--rispose forte il Cantis, in modo +da essere inteso da tutti.--Oggi in studio m'è capitato di vedere il +di lei riverito nome come gerente della ditta Marliani e +Compagni--proseguì il giovinetto--e vorrei per suo bene metterla +sull'avviso di certe cose, che devono interessarla assai. + +--Ma che cosa c'entra ora? + +--C'entra molto. Anzi, se non le è di disturbo, la prego di uscire con +me. + +--Uscire? Perchè uscire? + +--Perchè non vorrei far uno scandalo qui fra questi signori, che hanno +il diritto di non seccarsi per una nostra questione personale. Mi +capirà che non è questo il luogo per certe spiegazioni! La prego di +uscire con me. + +--Ah!--sclamò il Marliani.--Vedo che lei ha delle idee!--Davvero però +che questo è un bel caso. + +Così dicendo diede una squadrata a lui e una squadrata ad Enrico, che +aveva voltata la faccia verso di lui e stava ad ascoltare quel +diverbio senza capire nè sospettare di nulla. + +--È davvero un bel caso! parola d'onore!--ripigliò Marliani +amaramente--sono a' suoi comandi. + +E s'incamminò verso l'uscio, seguito da Ernesto Cantis. Schiuse +l'imposta e mentre stava per oltrepassare la soglia dell'uscio gli +venne un'idea. Si volse e sclamò guardando ferocemente a Nanà: + +--Oh, ma forse ho sbagliato a dirlo un caso. Ma riderà bene chi riderà +l'ultimo. + +* * * * * + +--Cos'è stato? + +--È pazzo? + +--Che mosca l'ha punto? + +--Quel _pivello_ però ha un certo _chic_ di buona compagnia! + +--Si vede che è una vecchia ruggine! + +--Amerei sapere cosa va a succedere. + +--Bisognerebbe tenerli d'occhio... + +--Non la può finir liscia. + +Queste e altrettanti frasi uscirono dagli astanti appena quei due +furono usciti. + +La sola Nanà sapeva tutto ma pregò tutti di star al suo posto. Gli +altri si perdevano in false congetture. + +Nessuno dunque si mosse per tener d'occhio i due contendenti. E dopo +cinque minuti tutti li avevano già scordati. + +--Che cos'hai stasera, Enrico, che non mi dirigi la parola?--disse +Nanà al conte. + +--Non t'ho diretta la parola--rispose il conte coi denti stretti come +un Inglese, lasciandone scivolar fuori le sillabe staccate e +sibilanti, tanto era l'emozione da cui si sentiva preso--perchè avrei +avuto voglia di ucciderti. Ora sono più calmo e ti parlo. + +--Uccidermi? Perchè? + +--Perchè tu sei la più infame prostituta, la più spudorata sgualdrina, +che io abbia mai conosciuta di mia vita--rispose freddamente O'Stiary. + +* * * * * + +Nanà impallidì; si volse a cercare colla mano la spalliera d'una sedia +e si lasciò cadere in essa come stanca. + +Era, in cinque minuti, il secondo sanguinoso insulto, ch'essa riceveva +sul viso. Ciò che bolliva nella sua anima di _cocotte_ francese, basta +accennarlo per farlo capire. + +--Perchè mi dici queste ingiurie?--balbettò.--Che cosa ti ho fatto? + +--Che cosa mi hai fatto? Tu hai tanta fronte di domandarmelo? Chi è +che è uscito anche stamattina all'alba da queste camere? + +--Nessuno--rispose franca Nanà. + +E questa volta diceva il vero. + +--Sei bugiarda. Io so tutto. + +--Che cosa sai? + +--So che madama Monrichard è una invenzione, so che non sei partita da +Milano, so che non sei tornata a casa ieri sera col marito di questa +tua pretesa amica, so insomma che Aldo Rubieri sta con te tutte le +notti, mentre tu mi fai soffrire per comparire onesta e per riuscir a +sposarmi. + +--Se tutto questo che hai detto fosse un amasso di menzogne e di +calunnie?--disse Nanà--che nome meriteresti tu? + +--Se tu sei capace di provarmi che io mi sono ingannato mi assoggetto +a qualunque sagrificio. Ma subito. + +--Subito in che modo? + +--Mettiti il cappello e andiamo insieme a trovare madama Monrichard +con suo marito e sua madre. + +--Ah, questo, per esempio, è impossibile--rispose Nanà sforzandosi di +ridere.--Vorresti ch'io lasciassi qui gli amici? E poi io te l'ho già +detto, non voglio che tu la conosca la Monrichard. È un puntiglio!... +Pensa pure tutto quello che vuoi di me e non seccarmi oltre. + +Su questo _ultimatum_ stettero un minuto in silenzio. + +--Enrico--disse Nanà ad un tratto--vuoi tu avere la prova la più certa +che io non penso che a te solo, che non ho altri intorno a me, che non +desidero altro che di poter essere tua? + +--Parla. + +--Partiamo da Milano, conducimi in fondo della terra, su una montagna +dove nessuno sappia che viviamo, senza lasciar a Milano traccie di +noi, senza che alcuno possa venir a seccarci. Sarai persuaso allora? E +per farti vedere che io non ci ho interesse ma che ti amo non voglio +neppure che tu mi dia la tua parola d'onore, che prima di esigere che +io sia tua, mi sposerai... Ma almeno saprò che anche tu sei lontano +dalla tua Elisa. + +Nanà non gli aveva mai parlato così. + +Enrico fu vinto. Lo spasimo che aveva durato fino allora lo aveva reso +debole come un vigliacco: non diversamente il torturato dai frati +domenicani riusciva dopo il tormento degli stivaletti o dopo lo +strazio delle tanaglie roventi a dichiararsi reo d'un delitto +imaginario. + +La felicità che gli pioveva a un tratto sul cuore dalle parole di Nanà +era troppo viva, perchè egli ponesse indugio ad accettare la proposta +di quella donna, che lo aveva ammaliato e che si dava anima e corpo in +suo potere. Come avrebbe ella potuto resistergli ancora, una volta, +che fossero insieme notte e giorno fuori di Milano? + +La vittoria, finalmente, la sospirata, la agognata vittoria era certa! + +In quel momento il desiderio lunghissimo e intenso, l'idea della +conquista e del trionfo non gli lasciarono discernere neppur in ombra +tutto quello che v'era di estremamente grave in una fuga da Milano +colla famosa Nanà. + +E d'altronde ci avesse anche pensato come avrebbe potuto ritirarsi? +Non ne avrebbe avuto nè la forza, nè la volontà. + +Acconsentì. In cinque minuti s'intesero e fissarono il punto della +partenza. Doveva essere pel domani. Enrico non doveva dir ad anima +viva che stava per andarsene da Milano. Avrebbero poi preso in affitto +una qualche villetta romita in Isvizzera, e là sarebbero vissuti +felici come due colombi nel nido. + +In questo suonò la mezzanotte al pendolo sul piano del camino. + +Sappia s'alzò e venne a stringere la mano a Nanà per congedarsi, +dicendole sottovoce: + +--Fra mezz'ora? + +--Impossibile! Non venire--gli sussurrò Nanà.--A domani; ti dirò poi. + +Tutti s'erano levati e si congedarono l'un dietro all'altro. + +* * * * * + +Nanà era sul punto di riuscir nell'intento. Ma pensava esserle duopo +di usare molta cautela, per scongiurare il pericolo d'essere sfatata +da' suoi furibondi adoratori, i quali avrebbero potuto scoprir il suo +nido d'amore e mettere in guardia Enrico contro di lei. + +Quanto ai documenti che sarebbero venuti da Parigi, i documenti +necessarî al matrimonio, ella aveva già disposto le cose in modo da +riuscire per bene. + +Gli amici, che essa temeva sopratutti, erano il Marliani ed il Sappia, +che conoscevano il di lei turpe passato. + +Era indispensabile disporre in modo le cose che essi non potessero +parlare, non dovessero tradirla. + +La mattina stessa del giorno anteriore alla partenza ella andò da +Marliani in via Valpetrosa. + +Vedendola entrare, il giovinetto si strappò di testa la callotta di +Bibò, balzò in piedi e mosse incontro alla bella donna, aggrottando le +sopracciglia, ma beato in cuor suo. + +--Tu sarai sorpreso--disse Nanà--di vedermi qui da te, n'è vero? + +--Non ti dissimulo.... + +--Vengo, prima di tutto, a vedere cosa è successo iera sera con +Cantis. + +--È pazzo quel fanciullo o l'hai aizzato tu stessa contro di me? + +--Perchè vorresti ch'io lo avessi aizzato contro di te? + +--Per salvare il tuo amante dalla mia vendetta. + +--Ma che amante!--disse Nanà sedendosi.--E dunque com'è finita. + +--Gli ho mandati i padrini e li aspetto fra poco. + +--Io non voglio che vi battiate. + +--Vedremo. Non ti posso dir nulla. + +--Io sono venuta a salutarti perchè parto. + +--Parti? Per dove? + +--Per Vienna. + +--Col principe? + +--Quale principe? + +--Il Kuvasoff. + +--Che c'entro io col Kuvasoff. + +--Via Nanà, non farmi l'innocentina. + +--Io ti dico che non parto col principe. + +--Con chi dunque? + +--Parto con un banchiere ricchissimo... che ha promesso di sposarmi. + +--E il conte O'Stiary. + +--Lo pianto qui. + +--Davvero? + +--Non posso partir con due. + +--Poverino! + +--Lo compiangi? + +--È tanto innamorato. Ma però fai benone. + +--Ti pare? + +--Benone ti dico. Non avresti potuto continuare un mese con lui. + +--Perchè?--domandò Nanà con voce molto indifferente. + +--Perchè ormai egli è spiantato... peggio di me. + +--Spiantato? + +--Spiantatissimo. + +--Da quando in qua?--domandò Nanà guardandosi le unghie. + +--Dacchè cominciò a far debiti. + +--Ha dunque molti debiti quel povero ragazzo? + +--Ne ha per circa settecento mila franchi. + +--È impossibile! Mi avrebbe mentito allora quando mi parlava del +testamento di suo padre. + +--Domandalo al marchese Sappia, domandalo a Aldo Rubieri che lo sanno +meglio di me. + +--Non ha egli ereditato da suo padre più di un milione? + +--Cosa c'entra? Un piccolo, un miserabile milione, che egli sciupò in +poco più di tre anni. + +--Sarà molto dunque se riuscirà a conservare duecento o trecentomila +franchi in tutto e per tutto? + +--Ma neanche. A poter disporre dell'eredità gli manca ancora un mese a +dir molto. Pagati gli interessi e i debiti plateali egli resterà nudo +come il giorno che è venuto al mondo. + +"Avrei fatto un bell'affare, sposandolo" pensò Nanà in cuor suo. + +Ma poi riflettè: + +"Non sarà vero nulla! Costui parla per gelosia." + +--Bene,--diss'ella--queste cose già a me poco importano. Io non sono +venuta da te per questo come puoi imaginarti. Sono venuta da te, +portata da un piccolo rimorso a chiederti un servizio. + +--Di danaro?--domandò sollecito il Marliani, colla voce in cui si +sentiva il disinganno. + +Nanà pensò di lasciar credere per poco al Marliani ch'essa volesse +chiedergli danaro, per vedere poi accolta con migliore garbo la sua +preghiera, quando gli avesse detto che non si trattava punto di +chiedergli un prestito. + +--Danaro! danaro!--diss'ella--sempre questo maledetto danaro! + +E si fermò a guardare Marliani nel bianco degli occhi. + +* * * * * + +--Ebbene, parla--disse il giovine--in ciò che posso. + +Nanà, vedendo le buone disposizioni di Marliani, fu lì lì per +chiedergliene subito davvero. Ma poi pensando d'aver qualche cosa di +più interessante pel capo, ripigliò ridendo: + +--No, non voglio avere ancora danaro da te, se non me lo sarò +meritato. Dopo se potrai darmi un paio di mille franchi, mi farai gran +piacere. Sappi dunque che io potrò giovarti assai se mi vorrai +obbedire... Vedi che in caso tu non mi daresti che la senseria. + +--In fondo sei una gran buona fanciulla!--disse Marliani che +cominciava a intenerirsi. + +--Io non voglio lasciare di me brutta memoria in questa città, che mi +è stata tanto gentile e simpatica. Noi forse non ci vedremo mai più; +ma ho bisogno di partire col cuore in pace e sono venuta come vedi, a +congedarmi. Vuoi tu che ci lasciamo in pace? + +--Come si fa a negarti una cosa simile?--sclamò il meneghino, che +s'inteneriva sempre più. + +--Eppure io so che tu stavi preparando una vendetta. + +--Sì..., ti confesserò che io avevo stabilito di scrivere a O'Stiary +per metterlo in guardia contro di te e per raccontargli il tuo +passato, come del resto, te l'ho minacciato ieri sera. + +--Vedi dunque che ho fatto bene a venire da te. Io non so quando +partirò, ma nel frattempo tu puoi figurarti quanto io ci tenga che i +miei amici non sappiano nulla di brutto sul conto mio. Noi dunque +dobbiamo tornare amici, almeno fino alla mia partenza. Poi ci +scriveremo... È così bello sapere che si hanno qua e là dei cuori che +pensano a noi, che ci vogliono bene. Accetti? + +--T'ho già detto, Nanà, t'ho già detto che a te nulla si nega--rispose +il giovine che sentiva a sfumar dall'animo dolce ogni risentimento +verso quella strega di bellezza. + +--Ebbene, ascolta un mio progetto su di te. Dal giorno che ti seppi in +cattiva posizione, io ho pensato di far qualche cosa a tuo vantaggio. +Vedi che io ho cuore. Avrei trovato il modo di farti qui in Milano una +buona posizione. + +--Tu? + +--L'uomo col quale debbo partire--disse Nanà--tiene qui a Milano +moltissimi interessi bancarî e commerciali. Io ho il potere di farti +nominare suo rappresentante. Si tratta per te di otto o diecimila +franchi di guadagno all'anno. + +Marliani stentava a credere alle proprie orecchie. "Possibile che +Nanà--Nanà egoista, Nanà spensierata, Nanà prodiga, Nanà alienissima +dagli affari,--fosse così buona e così provvida per lui?" + +--Tu mi colmi--disse egli prendendo una mano della bella e +baciucchiandogliela con passione. Stasera ti porterò i due mila +franchi. + +Ah, se la Bibò fosse entrata in quel momento! + +I baci di Marliani erano espressivi al punto da scrocchiare sulla +pelle di Nanà come la frusta d'un postiglione _in grazia divina_. + +--Ascolta dunque--ripigliò Nanà ritirando dolcemente le mani da quelle +di Marliani.--Io non posso metterti in relazione qui a Milano con lui, +perchè egli non vuol essere conosciuto. Ma ti fidi di me? + +--Come non fidarmi? + +--Vieni a trovarmi dopo pranzo, ma non dopo le otto. Saremo soli e +discorreremo. Ti dirò tutto quello che avrò ottenuto per te dal mio +nuovo... grande industriale. + +--Come ringraziarti? + +--Non voglio ringraziamenti; voglio soltanto essere tua amica e star +certa che tu non mi vuoi far del male. + +Nanà si era levata in piedi e aveva stesa la destra a Marliani per +congedarsi. + +--Non ne dubitare, angelo mio--disse Marliani ricominciando a +imprimere un'altra sonora dose di baci sulla di lei mano. + +E fu in questo punto e sulla frase: "non dubitarne, angelo mio" che +Bibò fece la sua tacita comparsa dalla fatal porticina di fronte alla +scrivania. + +Nanà aveva già voltate le spalle a quell'usciolo e non vide Bibò. +Soltanto che, udì il Marliani, il quale, tutt'a un tratto, cambiando +perfino il tono di voce, soggiungeva: + +--Questi baci fatti così, e quella frase "angelo mio" detta da lei in +tal modo, sono certo faranno crollare il teatro sotto gli applausi. + +Essa si volse indietro come per dirgli: "ma cosa diamine mi vai +farneticando ora?" vide Bibò, terribile, colle mani sui fianchi, la +faccia scarlatta, le furie nello sguardo capì tutto e non potè a meno +che scoppiare in una omerica risata, dicendo a Marliani: addio, addio! + +Bibò diè un passo innanzi. Nanà uscì fuori in fretta si cacciò nel suo +_brougham_ e disparve ridendo sempre. + +Bibò e Fiffo fecero una _lite impiccata_ e tale, che se ne ricordano +ancora oggi i casigliani. + +Il lettore se la imagini. + +* * * * * + +--"Uno è a posto!" pensò Nanà. Ora al marchese Sappia. Da lui saprò se +è vero che Enrico è rovinato... In tal caso mi attacco definitivamente +al principe; lo obbligo a dividersi da sua moglie e vado in Russia con +lui. + +Il marchese Ferdinando Sappia aveva le sue entrate notturne da Nanà al +martedì e al sabbato. Questo fatto urterà i nervi e il senso morale di +ogni persona ben nata; urtò anche i miei. Ma ne ha colpa forse il +romanziero se certe donne sono proprio così fatte? + +Se le adulate, se nascondete _il vero _su di esse, dov'è la morale? + +Il Sappia era uno dei tre a cui la cortigiana parigina impartiva i +suoi favori--lei credeva in gran segreto,--per soddisfare a' imperiosi +bisogni di donna afrodisiaca, e al suo bilancio eternamente in +_deficit_, come quello del regno d'Italia; malgrado che a rimpinzarlo +ci avessero già pensato in quattro: Marliani, O'Stiary, Sappia e +Kuvasoff. + +Quanto al principe Kuvasoff, era ammogliato ad una mongola, brutta e +gelosa come una gatta in aprile, e teneva un appartamentino per gli +appuntamenti con Nanà in una nota via. + +* * * * * + +Dinanzi alla porta di casa Sappia, Nanà scese dal _brougham_, entrò +dal portinaio e lo pregò di avvertire il marchese che una signora +aveva urgente bisogno di parlargli. + +Il marchese padre e la marchesa madre erano in campagna. + +Sappia discese. Essa lo pregò di accompagnarla sin da Rubieri e +rientrarono entrambi in carrozza. + +--Che cosa c'è di nuovo? + +--Io credevo--disse Nanà--che tu fossi un gentiluomo e temo di dovermi +disingannare. + +--Mi farai piacere a spiegarti. + +--Ti avevo pregato di non dire al tuo amico O'Stiary in qual luogo a +Parigi tu mi avessi incontrata. + +--Ebbene? + +--Non è che a me importi del conte O'Stiary o di chiunque altri di +questa terra; ma gli è soltanto che mi dispiace di trovar in te un +uomo che dice di amarmi e che non ha saputo mantener il segreto. + +--Enrico ti ha forse detto di aver saputo di madama Tricon? + +--No, ma se lo sa non puoi essere stato che tu a dirglielo. + +--Se lo sa non può essere stato che Marliani. Io non potevo dirglielo, +neppur volendo, giacchè quando gli parlai di te gli ho inventate cose +tali che ora avrei fatto la figura d'un bugiardo e d'un _blagueur_, se +avessi dovuto dirgli la verità. + +Da questa confessione del Sappia Nanà fu pienamente rassicurata. + +--Ebbene ti credo. L'avrà saputo da Marliani. Oh del resto ormai poco +m'importa, giacchè devi sapere, mio caro, che io sono obbligata di +partire da Milano. + +--Tu parti?--sclamò il Sappia leggermente commosso da questa notizia. + +--Tu non sai ancora un segreto della mia vita, che ho sempre taciuto a +tutti. + +--Ed è? + +--Io sono maritata. + +--Tu? + +--E amo mio marito. + +--Tu? + +--Mio marito mi richiama a sè in Francia e mi perdona il mio passato. + +--Dov'è ora questo tuo marito? + +--A Parigi. + +--E tu fai conto di tornar a Parigi? + +--Sì--rispose Nanà mestamente. + +--È molto tempo che sei maritata? + +--Due anni. + +--Dunque quando io ti vidi a Parigi non lo eri ancora? + +--No. + +--Tuo marito è ricco o povero? + +--È povero. + +--E tu vuoi tornargli insieme? + +--Si. Egli riconosce e addotta il mio Louiset. + +--E lo ami? + +--Sì. + +--E quando partirai? + +--Non lo so. Aspetto ch'egli mi telegrafi il giorno. + +--E di Enrico, del mio povero conte, che ne fai tu? + +--Lo lascio. + +--Egli ne morrà. + +--Oh non si muore più adesso per queste cose--sclamò Nanà.--Egli +sposerà la sua Elisa. + +--Ahimè!--disse il Sappia.--Io temo che anche quel suo matrimonio sia +andato a monte. + +--Perchè? + +--Perchè Enrico è rovinato. E tu certo non puoi vantarti di non +esserci entrata in buona parte. + +--Ma è dunque vero, che è rovinato quel povero Enrico?--sclamò Nanà +con voce compassionevole. + +E fra sè pensava intanto "Ah il mio _petit crev_ stai fresco ora." + +--Non gli resterà tanto da tenersi un cavallo. + +--Io non ne ho colpa. Io non gli ho mai chiesto danaro. I regali già +non si possono rifiutare. + +--Oh del resto--notò il Sappia--ti permetto di non avere rimorsi. Egli +era già quasi rovinato prima che tu venissi a Milano. + +"Assolutamente--pensò Nanà fra sè--se lo sposassi ora che posso essere +certa che egli è rovinato, sarei una gran baggea. Bisognerà pensare ad +altro." + +--Senti un pò--disse Sappia.--Se io ti accompagnassi a Parigi? Che ne +pensi? + +--Impossibile. + +--Perchè impossibile? + +--Perchè mio marito verrà a levarmi di qui. + +Il Sappia si strinse nelle spalle. Che cosa gli restava a dirle di +più? Egli non era l'uomo da far delle pazzie per Nanà. Anzi ond'essere +vero sempre, fino alla feccia, c'è da confessare che tra i pensieri +del marchese scattò spontanea e pronta questa frase che fa onore alla +di lui saggezza: "Meglio così! Tanti risparmiati!" + +La confessione però, di quell'amore per un marito qualunque, gli +giungeva così nuova ed eteroclita, che ne dubitò. Si propose di +sorvegliare Nanà e di scoprire l'arcano, che doveva covare sotto +l'apparente sincerità della _cocotte_. + +* * * * * + +Erano giunti a casa di Aldo Rubieri. + +--A rivederci questa sera--disse Nanà.--A proposito, sai che ieri sera +Enrico non è venuto da me? + +--Tiene il broncio? + +--Sicuro. + +* * * * * + +Il Sappia tornò col _brougham_ a casa. Nanà trasse di tasca una +piccola chiave, fè il giro dietro la casetta di Rubieri e per una +porticina seminascosta dietro l'edera entrò nel guardino. + +* * * * * + +Gignous avrebbe delirato di gioia, vedendolo. + +Parlo del giardino di Aldo Rubieri, che Mattia Corvino chiamava con +innocente iperbole il _giardino incantato_. + +Era vasto. Ma quantunque chiuso fra quattro mura, sembrava sterminato +intorno intorno. I muri erano tutti coperti di edera folta, e dinanzi +ai muri, stavano piantate tre filari di pini delle Alpi. + +Nell'edera, Aldo aveva saputo praticare certi effetti di luce, di +chiaroscuri e di sfondi, da farli scambiare fra le macchie più +avanzate, per cannocchiali di una foresta folta, che contornasse +tutt'all'ingiro il giardino. + +Un'illusione ottica maravigliosa. + +Certo era quello il più bello e il più fresco giardino di Milano. +D'onde mai il Rubieri fosse andato a tirare l'acqua perennemente +zampillante dalle tre fontane e formante la vaga cascatella, tra il +tufo e i sempreverdi, nessuno lo sapeva, tranne Nanà, la signora +Marietta e il Cicerone. Il fatto è che v'era una delizia di frescura e +di verde ammirabile. + +Nanà aveva dichiarato che ci sarebbe vissuta volentieri tutta la vita. +Rubieri aveva accolta quella dichiarazione come un complimento al suo +buon gusto e null'altro. + +* * * * * + +--Sei qui, mia splendida bellezza?--disse Aldo vedendola entrare nello +studio. + +--Sono qui, e per l'ultima volta. Dopodomani parto--rispose Nanà. + +--Dove vai? + +--A Napoli. + +--A far che? + +--A recitare. Sono scritturata a mille franchi al mese. + +--Tu? + +--Io. + +--Ma chi è quell'impresario balordo, che ha il coraggio di darti mille +franchi al mese? + +--Come siete sempre grossolano con me, caro Aldo!--disse Nanà. + +--Ah, tu sai bene che io non faccio complimenti neppur alle donne +belle. + +Il Rubieri fin dal primo giorno s'era avvezzo a non subire il fascino +sensuale di Nanà. Egli considerava la sua modella come una bellissima +creazione dal solo punto di vista dell'arte. Tutte le moine e le +seduzioni di lei, non erano riuscite a smuoverlo dalla sua sovrana +indifferenza. + +Egli aveva altro pel capo. + +La trattava come un fanciullo, e Nanà sentiva di lui un poco di +soggezione. Era tutto il rovescio di quello che accadeva cogli altri +adoratori, i quali invece avevano suddizione di lei. + +Talvolta Rubieri le parlava seriamente come da padre. Egli amava di +comparire ai di lei occhi un uomo serio. Oltre che, era portato a +questo dal suo carattere, pensava che parlando in francese di cose +serie, egli avrebbe fatto miglior figura. + +Pei _calembours_ egli non ci aveva l'incornatura. + +Nanà trovava un gusto nuovo a questa, per lei, grandissima novità. Se +a Parigi qualcuno le avesse detto una cosa simile, gli avrebbe dato +dell'idiota. Ella si sentiva come riabilitata ai propri occhi, finchè +stava con Rubieri e ascoltava senza noia il suo Fidia. Spesso, ella si +maravigliava d'essere capace di udire senza sbadigli certe tirate, che +era avvezza a considerare come solenni pedanterie. Ma il segreto di +questa nuova attenzione lo si comprende pensando che ella aveva ormai +uno scopo serio nella sua vita. + +--Nanà, ascolta--disse Rubieri sedendosi vicino a lei--io ho bisogno +di sapere da te se il conte O'Stiary ti accompagnerà a Napoli. + +Nanà guardò sorpresa in faccia a Rubieri. + +--Perchè mi hai fatta questa domanda? + +--Perchè ci ho il mio grande interesse a fartela. + +--Si può sapere questo interesse? + +--Non c'è nulla che mi vieti di dirtelo. Tu sai che Enrico era +promesso sposo della signorina Elisa Martelli. + +--Ebbene? + +--Da qualche tempo questo matrimonio pericolava assai, perchè Enrico +pensava tanto alla bella Elisa come io penso alla regina di Golconda. + +--Lo so. + +--Ma se tu riesci a condurlo via con te, gli è come dire che andrebbe +proprio a monte del tutto e definitivamente. + +--Ah, ho capito; e allora tu, n'è vero, ti faresti sotto? + +--Perchè no? È una delle più belle fanciulle di Milano. + +--Con trecentomila lire di dote. + +--Non dico di no. + +--E se io ci riuscissi a fare questo colpo, quale sarebbe la mia +ricompensa? + +--Proponi. + +--Ma prima di tutto è necessario che io sappia in quali acque si trova +oggi il conte. È vero che è rovinato? + +--Non del tutto, ma quasi. + +--Capirai Aldo, che il fuggire con un uomo rovinato, di cui non si sia +pazzamente innamorata, non è proprio l'ideale del saper vivere. + +--A me basterebbe che tu me lo tenessi lontano un mese. Per questo +mese io penserei a te. + +--Io non mi fido. + +--E se ti sborsassi il danaro prima di partire? + +--Allora sì. + +--Ti bastano duemila franchi? + +--Peuh! Facciamo tre. + +Aldo si alzò, e andava difilato allo scrigno, quando un dubbio lo fece +arrestare: + +--Tu non ti fidavi di me. Dovrò io fidarmi di te? + +--Se non ti fidi tralascia--disse Nanà. + +--Non potresti dirmi qualche cosa che mi affidasse che tu saprai +davvero trascinarti dietro il giovinetto? + +A Nanà venne un'idea splendida. + +--Io l'ho il mezzo. + +--Quale? + +--Gli scrivo un biglietto qui; egli mi risponderà che è pronto a +fuggire con me, e tu lo leggerai pel primo. + +--Se tu sei così brava ti snocciolo subito uno sull'altro i tre +biglietti da mille. + +--Dammi da scrivere. + +Aldo la condusse nel gabinetto da studio. + +Nanà scrisse: + + + +"Mio adorato Enrico, + +"M'è nato il dubbio che tu abbia mutato di parere. Assicurami subito +che tu sarai pronto questa sera, per l'ultima corsa di Arona, a +partire con me. È necessario che non ci vediamo prima di quell'ora per +non dare sospetti. Alle dieci io ti aspetto in casa. Sarò pronta. A +rivederci. Rispondimi subito. + +"Tua NANÀ." + + + +Un'ora dopo il Mattia Corvino, che era stato mandato a portare il +biglietto al conte O'Stiary, recava la risposta: + + + +"Mia Nanà, + +"Non dubitare. Alle dieci di questa sera io sarò da te e partiremo +insieme. Io ho già salutato Milano forse per sempre. Ciò che però non +ti ho ancora detto a voce te lo dico in questo estremo momento. Io non +sono più ricco e a te povera Nanà toccherà forse di avere delle +privazioni per vivere con me. È un dovere imprescindibile che mi +spinge ora a farti questa confessione. Mi ami tu abbastanza malgrado +ciò? Me lo dirai domani sera lungi da Milano, quando sarai finalmente +nelle mie braccia. + +"Tuo ENRICO." + + + +--Che ne dici?--domandò Nanà trionfante. Rubieri era pensieroso. + +--A che pensi? + +--Penso che voi due vi eravate già intesi di fuggire stasera insieme. + +--Può darsi! + +--Senza le mie tremila lire, dunque? + +--Ero venuta per chiedertele ugualmente. + +--E se io te le avessi negate? + +--Saresti stato padronissimo. Ma ora mi pare che mancheresti di +delicatezza. + +--Ho scherzato. Volevo vedere come la pigliavi. + +Aldo andò allo scrigno portò a Nanà i tremila franchi, ch'ella ripose +con grandissima indifferenza e con un semplice _merci_ nel +portamonete. + +Poi dato uno sguardo all'orologio e col pretesto delle mille faccende +che le restavano da sbrigare per poter partire, s'accomiatò. + +* * * * * + +"Queste le tengo," pensò Nanà, rincantucciata nel _brougham_, che la +portava alla palazzina del principe Kuvasoff; e andava palpando e +ripalpando il portamonete con immenso giubilo. + +* * * * * + +Il principe Kuvasoff aveva i suoi erotici colloqui con Nanà +nell'appartamentino della casa in cui trovasi oggi la _Cronaca +Grigia_. Essa aveva due uscite. Il principe entrava da una parte, Nanà +dall'altra; e quando si lasciavano, Nanà usciva dalla parte per cui il +principe era venuto e viceversa. In tal modo essi avevano sventate le +ricerche assidue della principessa, la quale teneva due spie sulle +traccie di suo marito e non aveva potuto saper nulla ancora di quel +convegno. + +--Mio caro principe--disse Nanà--che arrivata prima di lui stava +sdraiata su un'ottomana ad aspettarlo fumando una sigaretta--oggi +grandi novità. C'è chi si è incaricato di rapirmi a voi. + +--Ah dev'essere un grande uomo di forza costui!--sclamò il principe +sedendosi vicino a Nanà e cingendole la vita col braccio. + +--Egli mi ama come un pazzo--disse Nanà. + +--Ed io dunque vi amo forse come un saggio? + +--Vediamo dunque. Che cosa sareste pronto a fare voi per me ond'io non +accetti le proposte di quell'altro? + +--Tutto quello che vuoi. + +--Sareste pronto principe a dividervi dalla principessa e a condurmi +in Russia con voi, come mi avete detto altre volte? + +--Sempre. Io già da un pezzo, lo sai, rumino l'idea di liberarmi da +quell'arpia. + +--Allora birba chi manca. Toccate. + +Il principe diè la mano a Nanà. + +--Quando partiamo? + +--Anche stanotte se vuoi. + +--Sta bene. Io sono pronta. + +--Ma non converrà partire insieme. + +--È vero partiamo da soli e troviamoci in un'altra città. + +--Dove per esempio? + +--A Venezia. È sulla strada per andar in Russia. + +Furono presi tutti gli accordi più necessari, e il principe le diede +cento napoleoni d'oro per le spese del viaggio da Milano a Venezia. + +E Nanà li mise insieme ai tremila franchi di Rubieri. + +Il resto del colloquio andò poi co' suoi fiocchi; ma noi è meglio che +lo lasciamo nell'ombra. + +* * * * * + +Il giorno dopo tutta Milano,--voglio dire la tutta Milano settembrina, +che ha tempo e voglia di occuparsi dei fatti altrui--parlava della +sparizione di Nanà e di quella contemporanea del conte Enrico +O'Stiary. + +Quanto al principe Kuvasoff egli si fece veder al Corso in _coupè_ +allato di sua moglie, e non lasciò Milano per Venezia che il giorno +dopo. + +Ma che cosa era capitato ad Enrico O'Stiary? + +Due ore prima di quella fissata alla partenza con Nanà egli era andato +da lei, e aveva trovato dal portinaio questo biglietto: + + + +"Caro Enrico, + +"Siamo sorvegliati. È impossibile andar via insieme. Io deludo lo +spionaggio di chi potrebbe impedirmi di partire con te e parto subito. +Mi troverai a Torino al Feder, a meno che non mi tocchi di continuare +il viaggio fino a Macon. + +"A rivederci. + +"TUA NANÀ." + + + +Enrico questa volta non ebbe sospetti gravi; ma sentì una specie di +maraviglia disgustosa, che ci fosse taluno il quale potesse impedire +la partenza di Nanà. La sua mente corse tosto a Aldo Rubieri, ch'egli +credeva suo fortunato rivale, e fu lì lì per andare da lui a +chiedergli una spiegazione. Ma consultato l'orologio capì che non +aveva tempo da perdere; mandò Aldo al diavolo in cuor suo, e +giubilando al pensiero che fra poche ore si sarebbe trovato al fianco +della donna adorata, si fece condurre alla stazione dove pranzò; +quindi partì per Torino. + +* * * * * + +Chi domandasse poi il perchè Nanà si fosse divertita a far anche +quest'ultima burla crudele ad Enrico mostrerebbe di non conoscere di +quali capricci sia fecondo l'isterismo d'una _cocotte parigina_. + + + + +XIII. + + +Suonavano le nove e mezza di mattino al campanile del villaggio sul +Lario, che sorgeva a un tiro di pistola dalla villa del notaio +Martelli. + +Egli stava in giardino a potar i suoi fiori, quando il domestico gli +annunciò una visita sbarcata poco prima dal vapore. + +--Sarà quel capo scarico d'un mio pupillo, mi imagino--disse don +Ignazio. + +--No signore. È il signor Aldo Rubieri. + +--Ah, tanto meglio!--sclamò il notaio; e deposta la forbice gli corse +incontro tutto lieto. + +--Benvenuto, benvenuto--cominciò a gridar da lungi, alzando le due +braccia come un telegrafo--Che buon vento? + +--Lei non m'aspettava? + +--Ma sì, certo che l'aspettavamo tutti--disse il notaio.--Però +credevamo che lei venisse colla seconda corsa. + +--Ho dormito a Como. Ecco perchè sono qui così presto. Ieri sera ho +perduto l'ultimo vapore e non ho avuto il coraggio di fare questo +tratto in barca. + +--Sfido io! Le donne poltrone sono ancora a letto... o tutt'al più +alla _toilette_. Non sanno godere la campagna quelle pettegole. + +--Oh, del resto non sono che le nove. + +--Bravo, bravo!--sclamò don Ignazio entrando nel salotto e mettendosi +a sedere.--Oh, giacchè siamo soli, parliamo dunque un poco seriamente +dei nostri affari. Il suo amico che mi fece l'onore di domandarmi in +di lei nome la mano della mia Elisa, le avrà portata la mia risposta. + +--Ed io sono venuto incoraggiato appunto da quella risposta--disse +Rubieri. + +--Lei può imaginarsi se io non sarei felice. Ma le dirò la verità, noi +non abbiamo ancora avuto occasione di parlarne alla Elisa. + +--È naturale! L'amico mi portò la lieta notizia soltanto ieri mattina, +ed io due ore dopo partivo da Milano. + +--Mi ascolti, caro Rubieri--disse il notaio invitando lo scultore a +seder dinanzi a sè.--Lei sa che da qualche tempo io vagheggio l'idea +di ottenere dalla Giunta municipale quella tal concessione di cui le +ho parlato e che deve far più ricca d'assai mia figlia che lei mi fa +l'onore di chiedermi in isposa. Mia figlia è unica, e naturalmente... +Lei è assessore e mi dicono che può tutto presso il conte sindaco. + +--Oh questo è una esagerazione--sclamò Rubieri. + +--Sì sì, m'hanno assicurato che il sindaco la stima assai, e fa tutto +quello che lei gli suggerisce. + +--Non negherò che il conte sindaco abbia una certa deferenza per +me--rispose Aldo--ma da questa al far tutto ciò che io desidero ci +corre. E poi c'è il Consiglio. + +--Ma lei appartiene alla maggioranza.... + +--Questo è vero! Se il sindaco vuole, del Consiglio ce ne infischiamo. + +--Dunque una mano lava l'altra. Io le do mia figlia e lei mi fa +ottenere la concessione. + +--Mi spiacerebbe che la signorina Elisa sapesse che.... + +--La Elisa non deve saper nulla delle nostre faccende--disse il +padre.--Siamo intesi? + +--Ma dal canto mio--rispose Aldo--lei può imaginarsi se non mi metterò +colle mani e coi piedi perchè questa concessione le sia data... se non +che.... + +--Non è certo di ottenerla? + +--Come lei, caro don Ignazio, non è certo di ottenere il consenso di +sua figlia. + +--Eh l'otterremo, non la dubiti, l'otterremo--sclamò il notaio +scotendo il capo con un sorriso fra il malizioso e il soddisfatto.--La +Elisa è una testolina sì, che ha le sue idee, non dico, ma che non mi +ha mai disobbedito finora; e credo non vorrà cominciare dal momento +che io le proporrò un giovinotto come lei, un uomo celebre, assessore +municipale.... + +--Basta basta, don Ignazio, non la mi faccia arrossire ora. Piuttosto +le dirò..., caro cavaliere... le esporrò un mio dubbio..., ch'ella +potrà distruggere o avvalorare secondo la verità. Io, come lei può ben +pensare, non vorrei per tutto l'oro del mondo ottenere da sua figlia +un consenso che potesse per avventura essere un po' forzato. Io non +sono in confidenza colla signorina Elisa e non so come ella stia di +cuore. So però, come tutti gli amici di casa, ch'ella ebbe sempre una +grande inclinazione per il suo compagno d'infanzia.... + +--Vedo dove ella tende--disse don Ignazio--e le risponderò +francamente. La Elisa infatti aveva un certo attaccamento per il conte +Enrico, mio pupillo, ed io e mia moglie certamente saremmo stati +felici di vederla diventare contessa, se quel balordo di un giovinotto +non avesse distrutto, colla sua condotta impossibile, ogni nostra +speranza. + +--Sta bene--riprese il Rubieri--e non sarò io certo che mi lamenterò +di questo fatto. Soltanto che... lei sa bene... le fanciulle talvolta +amano più gli scavezzacolli che i giovani ordinati e prudenti. + +--Oh io spero poi che la mia Elisa sia ormai persuasa che io non le +darei giammai il consenso di sposare il conte. + +--Lo credo--disse Rubieri--ma ciò non mi dice ancora ch'essa non ne +sia sempre innamorata. + +Il padre a questa uscita di Rubieri stette muto, ma col capo alzato, +collo sguardo fisso e col labbro infuori, pareva chiaramente dicesse: + +"Chi va mai a sapere ciò che si cela nel cuore di una fanciulla? +Questo toccherà a lei!" + +--Certo che--riprese Aldo--quando la signorina Elisa saprà quello che +è accaduto ieri sera del nostro Enrico... + +--Che cos'è accaduto? + +--Vedo che lei non sa nulla... e da un lato mi dispiace di dover +essere proprio io il uuncio di nuova disgrazia. + +--Cosa diamine gli è capitato? Forse ha perduto qualche altra somma al +giuoco? + +--Peggio. + +--Peggio di perdere al giuoco?--domandò con sorpresa don Ignazio--La +dica, la dica. + +--È partito da Milano con quella sua... + +--Ah quella donnaccia francese... forse... la di lei modella? + +--Precisamente. + +Don Ignazio si gettò sul cordone di un campanello e al servo che +comparve sulla soglia dell'uscio disse: + +--La signora è levata? + +--Donna Eugenia... sissignore. + +--Ditele che venga giù subito, che c'è qui il signor Rubieri. + +Poi voltosi a questi: + +--Ella è ben certa che sia proprio partito con lei? + +--Certissimo. + +--Essa ha nome Nanà, n'è vero? + +--Nanà appunto. + +--Ah, che testa, che testa!--gridò don Ignazio giungendo le mani in +atto di maraviglia.--Ma già fu sempre uno scapestrato! Si poteva +aspettar da lui questo e altro. + +Donna Eugenia comparve, e le fu raccontata la cosa. + +Ella se ne mostrò altrettanto addolorata quanto suo marito pareva ne +giubilasse. + +--Ormai--sclamò egli--spero bene che la ragazza sarà persuasa e +convinta, e non avrà più ragione da opporci. Tocca a te ora, cara +Eugenia, a informarla. + +La signora Eugenia protestò che non ne aveva il coraggio. + +Ella avrebbe passato il lago a nuoto più volentieri che dar all'Elisa +quel brutto colpo. + +Povera donna come sei ammiranda nel tuo materno imbarazzo! + +Ella si era prestata spesso a far quello che suo marito le +raccomandava di fare, cioè dissuadere la fanciulla dal voler bene +all'Enrico. + +La Elisa dal canto suo non aveva mai aperto a sua madre l'animo +proprio ferito nel vedersi trascurata dal suo giovine amante. + +Regnava tra madre e figlia una specie di delicatezza, una suggezione +riguardosa su questo argomento. Entrambe temevano di farsi +reciprocamente un dispiacere, e ne tacevano. + +"Oh, non c'è argomento--pensava la madre--che valga a distruggere +l'impero di dieci anni di sogni e d'illusioni d'amore." + +Ma volere o non volere bisognava spiegarsi. Bisognava aprir gli occhi +alla innocente creatura e raccontarle finalmente la fuga di +quell'ingrato. + +* * * * * + +--Ascolta Elisa...--incominciò--io capisco che tu pensi ancora... Ed +io t'avrei a dire una cosa molto seria quest'oggi. Ti imagini tu, +cara, di che cosa io ti voglia... dire? + +--Me lo imagino--rispose la fanciulla con un sorriso tra la speranza e +la malinconia. + +--Dimmelo allora. + +--Io spero che tu mi voglia parlare di Enrico. + +La signora Martelli attirò sua figlia al seno e la baciò +passionatamente. + +--Oh, perchè piangi?--sclamò Elisa vedendo i lucciconi negli occhi di +sua madre. + +--Ascolta Elisa. Se tu dovessi persuaderti che il conte O'Stiary non è +degno di te? + +--Tu me lo hai fatto capire altre volte--disse la fanciulla--ma io non +voglio crederlo ancora. Egli è pieno di cuore e di onore. Che +cos'avrebbe fatto per non essere più degno di me? + +--S'egli ti avesse miseramente ingannata, dicendoti che ti amava, +mentre.... + +La Elisa si rizzò in piedi come se una molla potente l'avesse sospinta +in alto, e portò istintivamente le due mani sui polsi. + +--Mamma, per carità! + +--Lo dicevo io--sclamò sua madre spaventata.--No, anima mia, non far +così. Elisa... chissà che non sia una calunnia... quetati. + +La fanciulla si era rimessa tosto. + +--Ah!--disse con un gran sospiro--non è dunque una cosa certa? E +difatti è impossibile! Io sento che egli non ama che me. Ne sono +sicura. Io lo so ch'egli ha conosciuto un'altra donna. So tutto... ma! + +"Oh molte altre donne" pensò fra sè la madre. + +--Ma egli non ci ha voluto bene a quella... Me lo confessò lui stesso. +Fu una sorpresa, un capriccio, che so io? + +La signora Eugenia ascoltava sua figlia con una specie di sgomento. +Essa non aveva calcolato la portata del colpo che era obbligata di +darle. Essa non credeva che sua figlia fosse capace di tanto affetto. + +--Ma--ricominciò la povera donna--se invece ci fosse in lui qualche +cosa di molto serio? Se egli ti dovesse dare la prova certa del suo +tradimento? + +--La prova?--sclamò la Elisa sorpresa. Quale prova? Che cosa ha fatto? +Oh, finchè egli stesso non me lo dica colla sua bocca, che ha cessato +di volermi bene a me sola, io non crederò a nessuno. + +--E s'egli non potesse più dirtelo? + +--Oh mamma!--gridò la Elisa sopraffatta da queste strane +parole.--Perchè? Che cosa gli è accaduto? Per pietà mamma. + +--No, non spaventarti così, cuor mio! Oh Elisa la mia Elisa, sia +buona, non far soffrire in questo modo la tua povera mamma... sia +ragionevole. + +--Ma sei tu mamma che mi fai soffrir me!--disse la fanciulla.--Oh +parla, ti scongiuro. + +--Credi tu che se non fosse necessario io non t'avrei risparmiato +questo dolore? + +--Ebbene, parla mamma, ti ascolto; vedi, sono ragionevole, parla, sono +buona.... + +E fu allora che la madre le narrò la fuga scandalosa di Enrico con +Nanà. + +* * * * * + +Elisa che stava in piedi si sedette, pallida molto. A sua madre che la +fissava ansiosamente, sembrava di vederla come a trasformarsi. Non una +esclamazione, non un lamento, non una lagrima. + +--Quando successe questo?--domandò la fanciulla con voce ferma. + +--Ieri l'altro. Fu Rubieri stesso che venne a dircelo. + +--È cosa certa? Rubieri non potrebbe essersi ingannato? + +--Ah, pur troppo no; diede tutti i particolari. + +E la madre baciò con passione la Elisa. + +Allora la povera fanciulla fu presa dall'accoramento; il gruppo del +dolore si sciolse, e scoppiò in lagrime. + +--Oh mamma, bisogna che tu mi guidi, se no non so che cosa accadrà di +me--diceva la povera fanciulla singhiozzando. + +Così dicendo, ella stringeva convulsivamente le mani di donna Eugenia +e le portava alle labbra per baciarle, come un bimbo che domanda +scusa. + +--Io lo amo mamma, io lo amo il mio Enrico. Mi pareva che egli fosse +così sincero. Io non vivevo che per lui! + +--Elisa, fatti animo--le disse donna Eugenia--bisogna che tu impieghi +ogni mezzo per dimenticarlo. Tu sei troppo esaltata, figlia mia. Oh, +credi tu forse che io non ti comprenda? Credi tu forse che anch'io.... + +Si arrestò. Un'emozione profonda scuoteva suo malgrado quell'anima, +che pareva a tutti impassibile e fredda. Un segreto di amore stava per +cader dalle labbra della matrona; erano forse più di vent'anni che il +suo cuore si era chiuso alla idea d'amare un'altra creatura che non +fosse la sua Elisa; il dolore di sua figlia aveva risvegliato nel suo +cuore la lontana rimembranza. Una tempesta assai terribile doveva +avere durato quel cuore, che da tanto tempo scordava di avere +sofferto, se la nuova passione di sua figlia vi aveva saputo ridestare +tanto eco di dolore e di compianto. + +La madre accolse la sua creatura nel braccio destro; colla mano +sinistra le fece appoggiare la testolina sul proprio seno. E le sue +lagrime di madre cadevano sulla bionda testolina di quel suo angelo +sconsolato, e il dolore di entrambe, pur tanto diverso, si confondeva +là su quel seno in un solo dolore. + + + + +XIV. + + +L'anima appassionata ha le sue rivoluzioni come la storia dei popoli. +Lo spirito sotto l'aculeo dei tormenti morali si trasforma a poco a +poco, accogliendo consigli e propositi dianzi sconosciuti. + +Elisa all'annuncio della partenza di Enrico con Nanà, sentì d'essere +stata scossa nel più profondo di tutte le sue convinzioni. Ogni +sentimento ne fu stravolto. L'amore così confidente e puro, la +speranza che le freddezze di Enrico fossero passaggere, quella stessa +sua verginale indifferenza intorno al motivo sensuale, che allontanava +da lei il suo giovine amante, e la stima immensa che essa gli +conservava pur sempre, malgrado tutto, furono rovinati in un punto +solo nel di lei cuore. Non le restava più dubbio. Enrico le aveva +mentito. + +Come fosse violento lo strazio della povera fanciulla, che pure, per +istinto di orgoglio e per delicatezza verso sua madre, lo comprimeva +dentro di sè, sarà chiaro a coloro che avranno capito bene quale fosse +il carattere di Elisa. Forse ad altri parrebbe esagerazione. Essa non +aveva neppure come le anime credenti un rifugio al dolore nella +preghiera. Enrico le aveva insegnato che la preghiera verso lassù è un +non senso, perchè nessuno nel cielo imaginario dei credenti può star +ad ascoltare le querimonie degli afflitti, ed essa gli aveva creduto. +La poverina sentiva dentro di sè qualche cosa che moriva. Essa +comprendeva che forse, ancorchè Enrico fosse tornato a lei subito, non +lo avrebbe più amato come prima, non gli avrebbe più creduto, non si +sarebbe più, come moglie, data a lui con trasporto. + +Elisa non aveva precisamente le nozioni, che danno lo schifo alle +donne sapute, che sdegnano di accogliere un uomo che esce colle labbra +roride dei baci d'altra donna. Ma capiva quasi per intuizione questo +vero, e si disperava di sentire in cuore che il suo amore, così bello, +era stato spezzato forse per sempre. Nondimeno, di quando in quando, +in Elisa ardeva una fiamma intensa di sentimento, che si esaltava e +che si ostinava a non voler credere il suo Enrico un traditore. La sua +voce era tanto sincera quand'egli le aveva detto di amarla lei sola! +Ella non l'odiava ancora. Essa voleva riudire le sue espressioni, +avere da lui una spiegazione di quella sua mancanza di fede, essere da +lui convinta che aveva mutato. E allora si sarebbe decisa sulla +propria sorte. + +Verso la metà d'ottobre, la famiglia Martelli ritornò a Milano. Di +Enrico nessuna notizia. + +Un giovedì, nel salotto stavano radunate quattro persone; era una +brutta giornata, piovosa e buia. La signora Martelli, la Elisa presso +al camino, parlavano fra loro sottovoce. Il marchese d'Arco in piedi +addossato al focolare colle mani raccolte dietro la schiena, tacendo +pensava. Egli era arrivato da poco e non aveva ancora parlato; don +Ignazio passeggiava borbottando in su ed in giù. + +--Mancherebbe anche questa--sclamò egli a un tratto--che mi facesse +aspettare questo brigante d'un sor Marliani. + +E diede un'occhiata al pendolo confrontandolo col proprio orologio. + +--Tre e mezza--disse--e io gli aveva dato appuntamento alle tre. + +--Si potrebbe sapere--domandò il marchese--quale sia il suo progetto, +don Ignazio? + +--Proporgli la transazione del cinquanta percento. + +--Posso mettere anch'io una parola?--soggiunse donna Eugenia. + +--Sì, la dica lei--sclamò il marchese--che sono certo non potrà essere +che per bene. + +--Volevo dire a mio marito che la transazione col... con quell'uomo +che verrà tra poco è impossibile. + +--Perchè impossibile?--sclamò don Ignazio fermandosi sulle gambe +aperte.--Chi lo dice? Io ne ho messi al dovere di quelli peggiori del +signor Marliani, io. + +--Non parlo di costui--rispose la signora Eugenia con dolcezza--io +parlo del tuo pupillo, il quale mi ha dichiarato molte volte di voler +pagare i suoi debiti fino all'ultimo centesimo. + +--Quand'è che ha dichiarato questo? + +--Molte volte. + +--Ma è matto da legare--gridava questi.--Egli vorrebbe fare anche +quest' ultima castroneria per giunta? + +--Caro il mio cavaliere--disse il marchese con quella sua pacatezza +aristocratica, che non si smentiva mai.--A me pare che le sue donne +abbiano perfettamente ragione. + +--Ma va bene! Anche lei adesso, insieme alle donne. Tutti addosso a +me. La casa abbrucia, diamoci il fuoco. C'è da perderne la testa! + +--Andiamo, andiamo--osservò il marchese ridendo non la si riscaldi per +così poco. + +--È vero o non è vero, che queste cambiali furono da lui firmate, +mentre non aveva ancora il diritto di firmarle, secondo il testamento +di suo padre? + +--E così?--domandò il marchese. + +--Come, e così? Vuol dire che la sua firma vale quanto quella d'un +minorenne o d'un interdetto, che per legge non valgono nulla. + +--Ma che c'entra qui la legge, caro cavaliere? Dall'avere ventitre +anni e trecentosessantaquattro giorni, all'averne ventitre e +trecentosessantacinque, che è come a dire ventiquattro, non scorre che +un giorno, anzi, che dico, un'ora, un minuto. E vorrebbe lei che un +uomo d'onore credesse di non essere un minuto prima quello che la +legge gli concede di essere un minuto dopo? + +--Oh, caro marchese--ribattè il notaio--le chiacchere son chiacchere e +i danari son danari. Io sono un uomo positivo, io. Io guardo in faccia +alla legge, alla maestà della legge, e non vado a cercare cinque ruote +in un carro. + +--La legge, caro cavaliere, è stata fatta per coloro che non ne hanno +un'altra assai più bella e più forte a questo posto--rispose con molta +nobiltà il marchese, ponendo una mano sulla sinistra del petto.--I +galantuomini a Milano e dovunque hanno una legge che vale più di tutti +i Codici di questa terra, e più di qualunque timore dell'altro mondo e +che si chiama il punto d'onore. + +--Sì, il punto d'onore non lo nego è una bella cosa,--disse don +Ignazio.--Ma se questi briganti di strozzini si accontentano di +pigliar la metà dovremo dar loro il tutto? + +--Si accontentano è un modo di dire. Ma la questione non è lì. Non +sono gli usurai che devono essere contenti, è l'Enrico. + +--Dunque egli dovrà proprio esser rovinato di rami e di radici? +Venduto che sia il podere e questa casa all'Enrico non restano più di +trenta o quaranta mila lire. + +--C'è stato un re di Francia--disse il marchese--che dopo la battaglia +di Pavia ebbe a dire: tutto è perduto fuor che l'onore. + +--Oh ma l'Enrico non è re di Francia e noi non siamo a Pavia--sclamò +il notaio con un certo disprezzo.--Se a Milano si saprà che O'Stiary +ha pagato fino all'ultimo centesimo mentre avrebbe potuto farne di +meno faranno tutto quanti una figura di cioccolattiere. + +* * * * * + +Nel frattempo la povera Elisa, restava là presso sua madre immobile, +incerta e senza parola. + +Quando udì da suo padre il nome del suo Enrico sentì il dolore +sgrupparsi nel petto e si mise a lagrimare sommessa. + +Sua madre se ne accorse. + +--Non far così Elisa--le disse sottovoce--tu finirai coll'ammalarti, +cara la mia figliuola, se continui ad accorarti in questo modo. + +--Oh, magari mi ammalassi, che almeno non sentirei più nulla, non +vedrei più nulla, non mi direbbero più nulla. Io non desidero che di +morire. + +--Ma che cosa dici Elisa? Non far così dunque, te ne scongiuro. + +--Che cosa mi resta a fare a me a questo mondo? + +--Oh, ti resta di voler bene a me, che morirei subito se tu mi avessi +a mancare. Vorresti tu forse far morire tua madre? + +--Oh, no, mamma--rispose la Elisa abbracciandola con affetto.--Ebbene, +io mi farò suora. + +--Ma che suora?--sclamò don Ignazio che aveva colta a volo la frase di +sua figlia.--Ho da sentir di peggio? Non si usa più adesso ad andar +monaca. Non troveresti neppur il monastero. + +--Oh, non è vero! Mi sono già informata. + +--Bella risorsa! Suora di carità! La prima carità comincia da casa +sua. Non mancherebbe altro che di dover perdere l'unica figlia per +quel bel mobile d'un signor conte. + +Il babbo, sbirciava la sua figliuola, come chi sente compassione, e +pur non vorrebbe mostrarla. + +--Ma chi doveva andar a pensare una cosa simile?--ripigliò--Anch'io +dico il vero m'ero lusingato che tu saresti diventata la signora +contessa, e che poi colla vostra influenza avrei potuto... basta, +castelli in aria!... tutte cose andate a monte.... Ma io lo so di chi +è la colpa. + +E così dicendo strisciò un'occhiata rapida sul marchese e sua moglie. + +--Lo dici forse per me?--domandò questa. + +--No, lo dico per me! + +--Scusa, ma avresti torto. + +--Lo dico per te, lo dico per il marchese, e lo dico perfino per +quella vecchia minchiona d'una balia, che andò a prestargli i danari +che aveva messi da parte. Tutti quanti contro di me. Pareva fossi io +quello che gettava i danari dalla finestra. + +Il marchese s'accontentò di sorridere e di crollare il capo. + +La signora Eugenia invece non stette zitta: + +--No, no, per te non c'è questo pericolo! Io non ti dicevo altro se +non che non bisognava lasciarlo andar in mano degli strozzini. + +--Brava! Perchè non dici addirittura che sono stato io a metterlo in +mano degli strozzini? + +--Già è inutile parlare con te--disse come rassegnata la signora +Eugenia.--Io dico soltanto che se tu l'avessi preso colle buone quando +è venuto la prima volta a contarti quello che gli era capitato, e se +tu gli avessi pagati i primi debiti egli avessi... + +--Brava, benone! I primi debiti erano debiti di giuoco.--Chi gli ha +detto di pagarli? + +--Oh ma che dici? + +--La legge non li contempla--proseguì il notaio imperterrito. + +--Tu sei riuscito perfino a rimproverarlo perchè faceva delle +carità--disse la signora Eugenia. + +--Sicuro, e me ne vanto! E lui, che crede di essere un liberale, +dovrebbe sapere che i suoi filosofi, i suoi progressisti, dicono che +la carità fatta in quel modo è una cattiva cosa, perchè fomenta l'ozio +che è il padre dei vizi. Non sono io che ha inventata questa +dottrina... E poi se il far la carità è una soddisfazione dell'amor +proprio che si prova, bisogna saper fare un sagrifizio e privarsene! + +Entrò il servo recando una lettera. + +Era Aldo Rubieri che annunciava al notaio di aver parlato al sindaco +per quella tal concessione, e d'esser pieno di buone speranze. La +lettera terminava pregando il padre a volergli dire qualche cosa circa +la risoluzione della signorina Elisa a suo riguardo. + +"Proviamo un poco" pensò il notaio avvicinandosi alla fanciulla. + +E cominciò: + +--Senti un poco, Ida. Tu sai che il signor Rubieri, già da qualche +tempo aspetta che tu gli dica che non lo rifiuti per sposo. + +La Elisa ebbe come un sobbalzo. + +--Non te lo dico--continuò suo padre--per forzare la tua volontà; ma +siccome egli amerebbe sapere da te qualche cosa in proposito, mi volgo +a te. + +"Se accettassi?"--pensava intanto la Elisa.--"Ah, Enrico credeva forse +di non esserci che lui a questo mondo?" + +--Ormai--continuava suo padre--hai avuto tempo abbastanza di pensarci +sopra, e questa volta se tu persisti a non volerne sapere sarà certo +l'ultima volta che egli rinnoverà la domanda. + +"Potrei vendicarmi in questo modo"--continuava nella sua testolina la +fanciulla.--"Potrei fargli vedere che ci sono degli altri che mi +cercano e che mi amano." + +--Che ne dici? Tu sai che sarebbe un eccellente partito. + +--Ebbene sì, babbo--disse a un tratto la Elisa balzando in piedi.--Lo +accetto. + +"È piena di talento!"--pensò il babbo dal canto suo. + +La madre invece le susurrava sottovoce: + +--Ah, Elisa, non precipitare, pensaci sopra. + +--Ecco là!--sclamò stizzosamente il notaio.--Appena a sua figlia viene +una buona ispirazione lei fa di tutto per cacciargliela indietro. + +--Guarda quello che fai--ripetè donna Eugenia.--Guarda a non pentirti +più tardi. + +--Oh, mamma, basta che io possa uscire da questa posizione orribile, +ti giuro, sono pronta a qualunque sagrificio. Io non voglio che +l'Enrico creda che io mi dispero per lui. Ormai l'ho atteso +abbastanza. + +--Brava! Che fermezza! Tutta suo padre! + +--Sarebbe dunque più un puntiglio che altro?--le domandò sua madre. + +--Ma lascia fare a lei una buona volta, o benedetta donna!--gridò il +padre. + +Poi rivoltosi alla Elisa: + +--Tu sei disposta? + +--Sono decisa. + +--Per carità, Ignazio, non precipitare.... + +--Oh, che donna! Ha più giudizio lei che tu. Si potrebbe desiderare +forse un migliore partito? È un artista, è vero, ma che artista! +Bell'uomo! Ricco... assessore municipale.... + +--Va bene; ma non fa bisogno di rispondergli subito. + +--Ebbene, faremo così--disse don Ignazio.--Lo inviterò a pranzo e +intanto la Elisa avrà tempo di decidersi; e in fin di tavola gli +parlerò io, secondo che ella avrà deciso. + +--E poi se...? + +--Oh Dio, e poi e poi, se la Elisa non vorrà assolutamente lo avremo +invitato a pranzo per... pulirgli la bocca... + +--No, sono decisa--ripetè la fanciulla.--È necessario ch'io esca da +questo stato umiliante. + +--Va benissimo--sclamò il padre.--Tu, Eugenia, pensa a mandarlo ad +invitare a pranzo. + +Entrò in questo il servo ed annunciò il signor Marliani. + +--S'è degnato, se Dio vuole!--sclamò don Ignazio.--Fallo entrare lì +nel gabinetto e digli che vengo subito. + +* * * * * + +--Io l'ho mandata a chiamare--disse poi quando l'ebbe raggiunto--per +vedere di aggiustarci per le cambiali del mio pupillo il conte +O'Stiary. + +--Lei è il procuratore della signora Bibiana Martorelli, n'è vero? + +--Per servirla. + +--Io spero che anche lei sarà del mio parere, che sia necessario +trovare un mezzo di non lasciare che si venda la possessione e questa +casa. + +--Ma io credo--osservò il Marliani--che tanto una che l'altra siano +già state vendute stamattina. + +--So ben ch'ella mi burla. Io, tutore del conte dovrei saperlo prima +di chiunque. + +--Il conte O'Stiary è tornato a Milano oggi stesso, e da due giorni ha +compiti i ventiquattro anni. + +--Tutto questo lo so benissimo, ma le assicuro che la vendita delle +sue proprietà non può essere stata fatta senza che io ne sappia nulla, +e spero che lei sarà d'avviso che al giorno d'oggi chi vende si rovina +e chi compera non sa mai neppur lui di aver fatto un buon affare. +Dunque la creditrice sarà più contenta di vedersi pagata alla scadenza +con uno sconto regolare, ma con moneta più o meno sonante. + +--Ah, certo. Meno seccature. + +--Allora non ci resta che fissare d'amore e d'accordo la cifra del +debito del conte per poter ritirare tutte le sue cambiali. + +--Eccola--disse il Marliani--e cavato di tasca il portafogli rimise a +don Ignazio una carta su cui c'era la distinta delle scadenze del +figliuol prodigo. + +Don Ignazio ne fu spaventato. E sapeva che Marliani non era il solo +creditore. + +--Cosa facciamo?--domandò egli dopo alquante geremiadi, che trovarono +un impassibile ascoltatore nel Marliani. + +--Come dice?--sclamò egli allungando il collo e fingendo di non aver +capita la domanda del notaio. + +--Dico che qui bisogna tagliare, tagliare e accontentarsi. + +--Ah, non credo che la mia cliente ci voglia sentire da questo +orecchio. Ella non può assolutamente rinunciare ai proprii diritti. + +--Ah, quando lei parla di diritti--sclamò il notaio riscaldandosi--io +le farò memoria che le cambiali del conte sono valevoli quanto quelle +di un minorenne. + +--Domando scusa--ribattè freddamente il Marliani.--Noi sapevamo, del +resto, che il conte, minorenne o maggiorenne che fosse, non avrebbe +fatto disonore alla propria firma. + +--Qui non si tratta di onore o di disonore--gridò il notaio--si tratta +di diritto, e io ho la legge per me e potrei, volendo, rifiutarmi di +pagare. + +--La scusi, non la si riscaldi. Le osservo che oggi il conte è uscito +dall'interdetto e lei non è più suo tutore. + +--Ma lei non pensa che io ho il mezzo di far causa e di vincerla +sicuramente? + +--Mi dorrebbe assai per il signor marchese Sappia, il quale è garante, +e a cui toccherebbe di pagare lo stesso. Del resto lei sa bene che noi +potremmo in caso intaccare il signor conte di truffa, giacchè avrebbe +tacciuto di essere interdetto. + +--Ah, malandrini!--gridò il notaio.--Intaccarlo di truffa dopo di +averlo così ridotto alla perdizione? + +L'accento e la sprezzante espressione del gesto che accompagnarono +quella frase furono tali che Marliani balzò in piedi: + +--Ehi, dico, signor notaio stimatissimo, la stia nei termini, o +ch'io.... Le ripeto che non si vuol perdere un centesimo, e basta +così. + +--Ah canaglia--mormorò fra i denti don Ignazio.--E fu preso da un +accesso di rabbia.--Io non so chi mi tenga.... Vada fuori, vada fuori +subito da questo luogo se non vuol ch'io faccia uno sproposito... +fuori, fuori... + +Così dicendo, rovesciando una sedia, quasi per salvar sè stesso dal +commetterlo davvero, uscì dalla sala maledicendo gli usurai, il +pupillo, le cambiali e un poco anche il proprio carattere tanto +opposto alla sua professione. + +* * * * * + +La Elisa, intanto che suo padre usciva infuriato da un uscio, entrava +in quel gabinetto dall'altro colla balia, che aveva trovata in +anticamera, e che udendo la voce stizzosa e alta del notaio, accorreva +per sapere che cosa fosse accaduto. Ambedue intesero le ultime +ingiurie. + +Trovarono il Marliani lì ritto in piedi colla testa un po' reclinata +verso l'uscio d'onde era sparito don Ignazio, come un uomo che mastica +fra sè una ingiuria segreta. + +--Mio padre forse l'ha offeso--disse la Elisa a occhi bassi.--Io sono +sua figlia e sono quì pronta a domandarle scusa per lui, se ella vorrà +promettermi.... + +--Prometterle che cosa?--domandò il Marliani un poco sorpreso e molto +lusingato dalle parole di quella soave bellezza. + +--Lei è venuto per aggiustare la faccenda del signor conte O'Stiary +mio cugino, non è vero? + +--Per servirla. + +--Ebbene io le prometto che lei non perderà niente e sarà pagato fino +all'ultimo centesimo. Mia zia mi ha lasciato trecentomila lire e io +sono anche pronta a cederle a lei, se lei mi promette di non far del +male a... mio cugino.... + +"Ho capito!" pensò fra sè Marliani. "Qui c'è da trafficare il soldo." + +Poi soggiunse. + +--Lei però la mi pare ben giovine. + +--Ho diciott'anni. + +--Bella età!--sclamò il Marliani.--Ma più bella assai per lei che per +me. + +--In che modo? + +--Vede. Per essere padrone di disporre del fatto proprio le mancano +ancora tre anni. + +--Lo so--rispose la Elisa stringendosi alla balia come per chiederle +aiuto e consiglio...--Lo so. Ma per esempio, se io potessi ottenere il +consenso di chi dovesse diventare mio marito... mi pare. + +In questo, Enrico O'Stiary, era comparso sull'uscio aperto non veduto +da alcuno, e si era fermato ritto sulla soglia. + +--È necessario allora di provvedere molto presto--disse il +Marliani--giacchè domani scade la cambiale più grossa, e il creditore, +se non fosse pagato, sarebbe costretto di fare i suoi passi. + +--Domani io credo che si potrà trovare chi si assume di pagarla--disse +Elisa. + +Enrico mosse un passo innanzi. + +Tutti e tre gli altri si volsero a lui. + +--Non fa bisogno che lei si rivolga a questa signorina per essere +pagato--disse Enrico con un gesto di disprezzo a Marliani.--I miei +fondi e questa casa furono venduti questa mattina istessa ad un +procuratore di una persona da nominarsi, e lei sarà pagato fin +all'ultima lira. E non ho più altro da dirle. + +--Signor conte non ne dubitavo--disse Marliani.--Servo suo. + +Ed uscì. + +* * * * * + +Elisa teneva le palpebre abbassate. Aveva presa una mano della balia e +la teneva stretta nella sua col braccio teso in giù. Pareva di marmo +se la vita non si fosse rivelata dall'affannoso movimento del seno +verginale. + +La vecchia tremava e teneva i suoi piccoli occhi pieni di amore +fissati nelle sembianze del suo Enrico. + +--Ho udito--disse questi senza muoversi dal suo posto--quello che tu +buona Elisa avresti voluto fare per me. Permettimi di ringraziartene e +di domandarti perdono per quello che è passato. + +E stette commosso ad aspettare che la fanciulla gli rispondesse una +parola, facesse un atto, gli alzasse gli occhi in fronte. + +Questa non disse che: + +--La mamma è di là. Debbo andare da lei. + +E fece atto di muoversi. + +La balia, quasi senza volerlo, la trattenne. + +--No--disse Enrico andando a lei e prendendole la mano che restava +libera--per carità Elisa una parola sola di perdono, che non mi lasci +partire così disperato. Fra poche ore io andrò a Firenze dove penso di +arrolarmi nell'esercito. Forse non ci vedremo mai più. Ma per carità, +non lasciarmi andar via così. + +--Che cosa importa a te del mio perdono?--disse Elisa con un'aria di +risoluzione tranquilla, ma con una voce in cui si sentivano le +lagrime.--Sono forse io ancora qualche cosa per te? Va a cercare il +perdono a quella donna che ha più diritto di me di concederlo. + +--Elisa ti supplico, non parlami di quella donna. Io non so più che +ella esista, te lo giuro. sì, lo confesso, fui un miserabile; ma ti +giuro ancora per tutto ciò che ho di più sacro che io non l'ho amata +mai. Ora lo sento con sicurezza.... + +--Oh, me l'avevi già detto un'altra volta!--sclamò Elisa.--E +invece.... + +--È vero, ma quando ti dico che se mi guardo indietro ho vergogna di +me stesso! E voi altre due potrete dire d'essere le sole a questo +mondo che hanno potuto sentire da me parole simili. Io che non ho mai +chiesto perdono neppur a mia madre. Si è vero. Io non so quel che sia +accaduto di me. Ero pazzo! Era orgoglio! Ah, se credessi agli +incantesimi, direi che la mi aveva stregato. Io la odiavo e pur non +potevo staccarmi da lei. Elisa perdonami. Non ti chiedo più. Perchè +dovrei ingannarti, ora che debbo partire per espiare i miei errori? +Capisco che mi son reso indegno di te e non ti chiedo di più del +perdono. Non ho più il diritto di dirti che io non amo, che non ho mai +amata altra donna fuori di te. Oh, non lasciarmi partire in collera +Elisa. E tu balia, pregala anche tu dunque.... + +--Ma perchè ora la vuol tornar via da Milano?--sclamò la buona vecchia +scoppiando in lagrime. + +--Povera balia! Oh vedo che tu mi vuoi più bene di lei. Che cosa +vorresti tu che io facessi ancora a Milano? Vorresti forse che mi +fermassi per vederla forse diventare la moglie d'un altro? Non vedi +che la mi odia? + +--Ah Enrico!--sclamò la Elisa con un gran sospiro. + +--Mi perdoni?--domandò Enrico ansiosamente. + +--No--rispose la fanciulla con un filo di voce--ormai io non ho più +nulla a perdonarti. Io sono promessa ad altri. + +--Addio. Tu non mi vedrai più. E se accadrà del male, ricordati Elisa, +ora sarà per colpa tua. + +Enrico si volse, e sull'uscio incontrò don Ignazio che entrava. + +* * * * * + +Mentre questo colloquio accadeva nel gabinetto il domestico era +rientrato in sala dove stavano donna Eugenia e il marchese d'Arco e le +aveva detto sottovoce: + +--C'è qui fuori un signore e una signora che domandano di parlare a +lei. + +--Chi sono? + +--Sono forastieri; parlano fra loro in tedesco. + +--Bene falli entrare. + +--Chi mai saranno?--domandò il marchese. + +--Ma; ora vedremo! + +Poco stante, duri come stoccafissi, con un'aria fra la compunzione e +la dignità, facevano il loro poco solenne ingresso nella sala il +signor Rikherwenzel e sua figlia Leopoldina, di Vienna. + +"Cosa vorranno mai da me questi signori" sì domandò fra sè donna +Eugenia, mentre il marchese dopo averli salutati con un cenno di testa +si disponeva ad andarsene. + +--No, la si fermi--le disse la signora Eugenia sottovoce. + +--Siniora--disse Leopoldina--lei deve scusare nostra venuta da lei. +Noi venire per affare di suo e nostro vantaggio molto importante. + +--Ah!--sclamò donna Eugenia--forse mi vogliono parlar in segreto? + +--Oh no, siniora. Il siniore può benissimo ascoltare non essendoci +niente di segreto. + +--Tanto meglio. E a chi ho l'onore di parlare?--domandò la padrona di +casa facendo ai due forestieri un cenno perchè si accomodassero. + +--Questo è mio padre Leopoldo Rikherwenzel che non parla bella lingua +italiana e io sono sua figlia Leopoldina. + +Al marchese che si era messo a studiarli passò negli occhi un lampo +umoristico. + +"Se quello è suo padre--pensò--questa sarà probabilmente sua figlia." + +--S'accomodino--disse donna Eugenia. + +--Noi essere venuti--ripigliò la Leopoldina--per scongiurare una +sventura in questa casa. Noi avere saputo sua figlia essere promessa +sposa al signor scultore Aldo Rubieri, non è vero? + +La signora Eugenia inarcò le sopracciglia e non rispose subito. + +"Cosa mai possono entrarci costoro nei fatti nostri?" pensò. + +Ma poi rispose subito: + +--A dire la verità nulla è combinato ancora, perchè egli non ha avuto +ancora il nostro consenso. + +--Pene, tanto meglio per tutti allora--sclamò la Leopoldina sorridendo +come una scimmia--perchè noi poter mostrare documenti per provare che +sinior Aldo Rubieri non può sposare sua figlia. + +--Documenti!--sclamò un poco sorpresa donna Elena. + +--Sissignora. Lei deve sapere che sinior Aldo è mio promesso sposo da +dieci anni e che io ho amato sempre sempre lui e che ho aspettato +sempre lui, e lui non poter mancare a suo promesso senza molto +sagrificio di danaro per contratto in carto pollato, e anche per sua +parola d'onore. + +Così dicendo l'austriaca zitellona sporgeva alla signora Eugenia la +lettera colla quale il Rubieri s'era impegnato a pagare quella somma, +come è già noto ai lettori. + +--Io non leggo il tedesco--disse la signora Eugenia dopo aver dato uno +sguardo su quella lettera.--Ma non monta. Tant'è che la mi dica di che +si tratta e in che cosa possa entrarci io, madre della Elisa. + +--Lei sapere certamente--disse la Leopoldina--che sinior Rubieri è +figlio di un generale austriaco al servizio di nostri Kaiser +Ferdinando e Franz Joseph. + +--Certo che lo so--rispose donna Eugenia.--Ed è anzi un vanto della +vita di suo figlio l'esser fuggito dalla famiglia per venir a battersi +co' suoi compatrioti. + +Leopoldina leggermente imbarazzata a questo punto raccontò il resto +della storia e terminò dicendo: + +--Noi in tribunale siamo decisi di fare grosso scandalo perchè avere +trovato finalmente bravo avvocato che farà la nostra causa senza fare +spendere a noi troppi danari, e abbiamo pensato di venire a prevenire +la siniora per suo regolamento. + +Donna Eugenia a questo punto stava in forse tra il ridere e lo star +seria. L'eteroclito stile dell'austriaca fanciulla le consigliava +l'ilarità, ma la storiella a carico dell'uomo che ambiva alla mano +della sua Elisa l'aveva un po' turbata. + +Ringraziò la signora Leopoldina delle sue buone intenzioni e soggiunse +che avrebbe comunicate quelle notizie a suo marito, il quale avrebbe +presa quella determinazione che fosse del caso. Li congedò con quella +cortesia fredda e cerimoniosa che è più eloquente talvolta di +un'insolenza e che a buon intenditore vuol dire: mi facciano però la +finezza di non venirmi più fra i piedi. + +In fondo però la madre provava una segreta contentezza. Ella non s'era +ancora persuasa che la sua Elisa non dovesse diventare la contessa +O'Stiary. E quando aperse l'animo al marchese su questo punto trovò in +lui un certo sorriso e un assentimento che le fu di buonissimo +augurio. + +--Andiamo dunque a vedere che cosa ne dice mio marito--fece ella dando +il braccio al marchese. + +E s'avviarono verso il gabinetto. + +* * * * * + +--Io non ho più nulla a perdonarti.--Aveva detto la Elisa al +conte.--Io sono promessa ad altri. + +--Addio--le aveva risposto Enrico--e se accadrà del male ricordati +Elisa che sarà per tua colpa. + +In questo don Ignazio era comparso. + +Egli era ancora un poco acceso in volto per la collera di dianzi. + +--Come, è qui lei?--disse fermandosi e dando un'occhiata severa alla +Elisa e alla balia. + +--Sì, zio--rispose Enrico rimettendosi--non ho voluto andare al mio +destino prima di venire a salutarvi tutti in casa. + +--E... dove fai conto di tornare, se è lecito?--domandò il notaio con +voce ironica e quasi stizzosa. + +La risposta di Enrico fu interrotta appunto dal comparire di donna +Eugenia e del marchese d'Arco. + +Enrico salutò affettuosamente la signora poi mosse incontro al +marchese e gli strinse la mano. + +--Ah testolina, testolina!--disse questi metà severo metà +sorridente.--Sentiamo un poco che cosa fai conto di fare dunque? + +--Sì, vediamo questi progetti fioriti--soggiunse don Ignazio. + +--Sono semplicissimi. Io partirò questa sera per Firenze dove mi +arrolerò come volontario in qualche reggimento. Ho delle +raccomandazioni pel ministro della guerra; sono già stato tenuto abile +al servizio tre anni sono, e spero mi accetterà. Il mio amico Sappia è +incaricato di venir da te, caro zio, per aggiustare tutte le mie +faccende. + +--E dire che gli ho già pagato il cambio!--sclamò il notaio.--Tu +vorresti dunque andar a far il soldato semplice? + +--Certo. Non potrei pretendere di più per ora. + +--Bel mestiere! Mangiar nella gamella e scopar i cessi. + +--Far il soldato per il proprio paese--rispose Enrico--è l'unico +mestiere che convenga a chi ha fatta la vita che ho fatto io finora. + +--Eppure--riprese don Ignazio--se tu promettessi di far proprio +giudizio una buona volta, ci sarebbe ancora la speranza di accomodare +i tuoi imbrogli salvandoti parte di sostanza. Io mi impegnerei di +risparmiare un centinaio e più di mille lire. + +--Via, non parlarne, caro zio--rispose Enrico con dolcezza.--Ho detto +poc'anzi all'usuraio che i creditori saranno pagati tutti fino +all'ultimo centesimo. Io rispetto troppo la mia firma. + +--Insomma non c'è verso di fargli mettere il capo a partito--borbottò +il notaio ponendosi a sedere come sfiduciato.--È una testa falsa... e +addio patria! + +Mentre don Ignazio pronunciava questo giudizio sul suo pupillo il +marchese d'Arco, che come il suo solito non aveva ancora aperto bocca, +avvicinatosi a Enrico e messogli una mano sulla spalla gli diceva: + +--Bravo Enrico. Hai fatto il tuo dovere d'uomo d'onore e questo deve +essere sempre dinanzi ad ogni cosa. + +--Ma sì, ma bravo, ma benone!--sclamava il notaio dimenandosi ne' +panni. + +--Cara zia--disse Enrico a donna Eugenia prendendole una mano--io ti +ringrazio ancora di tutte le bontà che avesti per me e spero mi +perdonerai se per causa mia hai dovute subir delle... seccature.... + +--Oh caro Enrico... io vorrei soltanto vederti un po' a posto. + +Enrico si valse alla Elisa. + +--Addio Elisa... e ricordati qualche volta del tuo compagno +d'infanzia.... + +E siccome sentiva venir un fiume di lagrime agli occhi si volse alla +balia. + +--E anche tu, povera balia, addio e perdona se qualche volta.... + +Non potè proseguire. Si sentiva strozzare dal pianto. Stava per fuggir +via. + +--Enrico vieni qua--disse il marchese.--Io sono il tuo padrino e ora +voglio mettere di esser tuo padre. Se tuo padre fosse qui... forse non +sarebbe accaduto ciò che è accaduto... ma in caso ti direbbe: sì, va a +far il soldato pel tuo paese, giacchè quella scuola di abnegazioni e +di sagrifici la ti farà diventare un uomo come si deve. Ma io non ho +il coraggio di lasciarti partire così; e poi non posso neanche vedere +quella cara fanciulla e quella povera vecchia piangere in quel modo... +e poi... e poi, ti dico la santa verità, non vorrei io stesso.... + +E per non piangere tentò di ridere. + +--La ringrazio marchese di queste buone parole--disse Enrico +stringendogli affettuosamente la mano.--Ma ora tutto è impossibile; +non potrei più stare a Milano lo stesso.... + +--Andiamo dunque lei, don Ignazio, signor burbero benefico, faccia la +pace col suo pupillo e gli perdoni ogni cosa. Siamo stati giovani +anche noi... che diavolo! + +--Oh per il male che ha fatto a me--rispose don Ignazio tirando una +presa di tabacco--io gli ho già bell'è perdonato. Mi duole soltanto +che ora sia troppo tardi in quanto _alla morale_, e che il mio perdono +non gli possa più fare nè caldo nè freddo a quest'ora. + +--La guardi quella sua povera Elisa com'è addolorata--riprese +sottovoce il marchese. + +--La Elisa? Ah so bene poi che la mi burla, caro marchese--ripigliò +don Ignazio levandosi.--No, no, no. Ha voluto lui essere uno +spiantato? Tal sia di lui! Io non potrei in coscienza rompere il collo +a mia figlia col pretesto che si vogliono bene. Il mal d'amore passa +in fretta, ma i matrimoni sono eterni. + +--Vediamo, vediamo--ripigliò il marchese tirando don Ignazio in +disparte.--Bisogna che non lo lasciamo andar a soldato. Io non voglio. +Mi secca di vederlo partire. + +--Faccia lei! Trovi lei il mezzo. Che cosa vuol mai che io le dica? +Io, se anche lei m'avesse lasciato fare, m'impegnavo di salvargli una +parte di sostanza. Non ha voluto? Peggio per lui! E non fu anche lei a +lodarlo? + +--Enrico--ripigliò il marchese volgendosi al giovine--prometti tu sul +tuo onore di far giudizio, di non metter mai più il piede in una bisca +e di essere degno insomma della Elisa? + +--Ma che cosa dice, marchese, che cosa dice?--sclamò il notaio con la +voce d'un uomo che è risoluto a farsi intendere seriamente.--Lei dice +delle cose impossibili; a questa cosa non c'è più da pensarci e da un +pezzo. Sono suo padre o non sono suo padre? Benedetto uomo! Vuol dir +tutto lui! + +--Non dubitare, caro zio--disse l'Enrico con dolcezza malinconica.--Tu +sei esaudito lo stesso. Capisco anch'io che ora non potrei più +accettare quello che avrebbe dovuto essere la mia... quello che dice +il marchese. Spero di riuscire a farmi onore e a cercarmi una +posizione indipendente e degna di un gentiluomo.... E allora... se la +Elisa mi avrà perdonato... se non avrà sposato un altr'uomo.... + +--Ah questo è un altro paio di maniche!--sclamò don Ignazio. + +--Quanto a lei, marchese--ripigliò il giovine conte volgendosi al +d'Arco--la mi permetta di ringraziarla, delle sue buone parole. Oh io +sento che la Elisa sarebbe stata la sola donna al mondo che avrebbe +potuto farmi felice, ma non ho saputo meritarmela ed è giusto che +succeda ciò che deve succedere. Adesso non potrei, dovessi morire di +dolore, aspirare a lei.... + +--Naturalmente!--osservò don Ignazio. + +--Non vorrei si dicesse che dopo avere sprecato in tre anni tutto il +mio avere sono andato ad attaccare il cappello in casa di mia moglie. + +--Oh per questo sarebbe il minor male!--sclamò don Ignazio. + +--Ho piacere di sentirti a parlare così--disse allora il marchese +alzandosi, d'ond'era seduto, con una specie di risoluzione di buon +augurio. + +La Elisa, che con le gote irrigate di lagrime stava stretta a sua +madre, alzò gli occhi roridi in faccia al marchese, e vide sulla di +lui fisonomia uno di que' buoni sorrisi arguti, che il d'Arco +possedeva quando stava per dire qualche cosa di molto bello e di molto +buono. + +--Dunque allora se non è che questo--disse egli con voce posata e +chiara--dovete sapere cari miei, che quella persona da nominarsi, la +quale ha trattato questa mattina la compera della possessione di +Enrico e di questo palazzo, sono proprio io. Io non potevo permettere +naturalmente, che la casa O'Stiary e la campagna, dove passai tanti +bei giorni de' miei anni giovanili, andasse in mano di _cani e +boriani_. La somma fu già rimessa al marchese Sappia, che è garante +anche pei debiti di Enrico, e che penserà a pagare ogni cosa. Io sono +dunque il nuovo proprietario e credo di aver fatto un discreto +contratto. Siccome però io sono solo al mondo e non so davvero che +farne del superfluo, così tu, Enrico, mi permetterai di dirti, che +tanto la tenuta quanto questa casa, sono ancora cosa tua. + +--Ah, questo è troppo, marchese!--sclamò Enrico. + +E rimase interdetto, e non pensò di buttarglisi al collo, come avrebbe +fatto chiunque altri, che non avesse avuto il di lui orgoglio nelle +vene. + +Il marchese era, lo sappiamo già, un vero filosofo, e non si lasciava +mai influenzare dall'amor proprio. + +Anche quella titubanza dignitosa, anzi superba, di Enrico, gli +piacque; egli non s'adontò che il giovine conte fosse restìo ad +accettare la sua donazione. Gli si avvicinò e gli disse: + +--Sei tutto tuo padre! Ma pensa che la Elisa ti ama.... + +E additò la cara fanciulla che stava presso donna Eugenia. + +I di lei occhi, maravigliati, pieni di riconoscenza, intenti, inondati +da una gioia che non lasciava più luogo a dubbio, stavano fissi in +quelli del marchese. + +Ella si spiccò da sua madre, si slanciò con subitaneo moto verso di +lui, gli prese la mano e sclamò: + +--Ah, come l'adoro lei, marchese. Come è buono! E questo valse +all'Enrico come cento perdoni. + +* * * * * + +Io ho fiducia che il lettore mi dispensi volentieri dal riferire la +storia retrospettiva del viaggetto affannoso di Enrico verso Parigi, +in cerca di Nanà, che viaggiava invece verso la Piccola Russia, col +principe Kuvaloff; come pure che egli non desideri ch'io gli debba +descrivere la delusione di Rubieri, quando venne a pranzo e si trovò +_pulita la bocca_. Nè come sia andata a finir la faccenda--che restò +incruentissima del resto--fra Marliani e Cantis--nè a raccontargli del +fallimento della Romea, inezie tutte che facilmente si sciolgono +coll'imaginazione. + +* * * * * + +Quanto a Nanà, non stette più di un mese col principe Kuvaloff. +Quand'egli cominciò a trattarla a furia di _knout_, essa cercò in Kiew +un suo compatriota parrucchiere, che tornava in occidente, e si fece +rapire da lui. + +* * * * * + +La sua fine è nota. + +Zola ci racconta, che essa morì di vaiuolo al _Grand Hôtel_ a Parigi, +in quei giorni in cui i Francesi, ebbri di certezze gloriose, che +dovevano mutarsi in disastri incredibili, passavano in folla sui +_boulevards_ gridando in cadenza: _à Berlin, à Berlin!_ + +* * * * * + +Molti lettori hanno il difetto di venir qui in fondo a cercare come +vada a finire la panzana. + +Qui panzana vera non c'è stata. In ogni modo mi permettano di non +accontentare questa loro illegittima curiosità. + +La contessa O'Stiary è oggi viva ancora? È dessa felice? È infelice? + +Chi lo sa? + +Mettiamo ch'ella sia infelice. + +L'è questa un'ipotesi che sbaglia di rado. + +Un ultima preghiera al lettore: Se non l'ha ancora letta, legga +l'_Entratura_. Mi farà un gran piacere. + + + +FINE + + + + + + + + + + +End of the Project Gutenberg EBook of Nana a Milano, by Cletto Arrighi + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK NANA A MILANO *** + +***** This file should be named 9302-8.txt or 9302-8.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/9/3/0/9302/ + +Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Charles +Franks and the Distributed Proofreaders team. This book +has been completed in cooperation with the Progetto Manuzio, +http://www.liberliber.it We thank the "Biblioteca Sormani" +di Milano that has provided the images. + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. Special rules, +set forth in the General Terms of Use part of this license, apply to +copying and distributing Project Gutenberg-tm electronic works to +protect the PROJECT GUTENBERG-tm concept and trademark. Project +Gutenberg is a registered trademark, and may not be used if you +charge for the eBooks, unless you receive specific permission. If you +do not charge anything for copies of this eBook, complying with the +rules is very easy. 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Che +ormai le panzane romantiche "fra il didascalico e il rompiscatole" a +situazioni in sospeso, a caratteri tirati a pomice, e a personaggi +tirati pe' capegli siano andate giu di moda e non piacciano piu +neppure ai ragazzi non ci sara forse a negarlo altro barbassoro, +fuorche un professore famoso per un certo suo _grido_. + +Dunque, se voi signori, che state per leggere siete di quelli che nei +racconti dei fatti contemporanei amano i _babau_ della sospensione +romantica e si compiacciono di non tirare il fiato se non dopo +d'essersi bene assicurati che il fratello del figlio, del nipote, +della cognata, del protagonista e appunto il padre dello zio, del +genero del cugino, dell'eroina, e vogliono che l'intreccio incominci, +si complichi e si sciolga col finale trionfo di tutte quante le virtu +e col suo bravo castigo di tutte quante le colpe, se voi, dico, avete +di queste fisime felice notte. + +Oggidi, mi duole il dirlo, tutto va a rovescio di quella conclusione, +giacche le virtu che trionfano e le colpe che si castigano sono cose +lasciate tutte all'altro mondo. + +Dunque _realismo_! + +E realismo vuol dire verita, vuol dire ricerca di cio che veramente +succede, sia pur doloroso e brutto; vivisezione, fisiologia +palpitante, studia della vita quale essa si mostra, senza rispetti +umani e senza reticenze. + +Chi scrive _Nana a Milano_ ormai non ammette in arte che il realismo; +giacche egli segue il suo tempo e nelle cose dell'oggi vede appunto la +inesorabile verita, che fattasi iconoclasta, abbatte dovunque le +imagini della finzione romantica: il cattolicismo e distrutto dal +libero pensiero, la bibbia e annientata dalla scienza, la filosofia e +sconfitta del positivismo, la pittura dalla fotografia, la scultura +dalla galvanoplastica, la musica dall'aritmetica. Vedete persino sul +palcoscenico le illusioni che bastavano ai nonni come cedono il posto +ai simulacri della realta: ai gabinetti e ai salotti dipinti a +prospettive ed a scorci si sostituirono dei gabinetti e dei salotti +reali, per mezzo delle scene parapettate; alle cascate d'acqua fatte, +una volta, di tela d'argento girante sul rotolo, si sostituisce +l'acqua vera, cadente dall'alto e spruzzante le gambe delle +ballerine... che magari non sono _reali_ del tutto! + +Se non che e noto che ci sono due modi molto diversi di fare del +realismo: c'e il realismo decente e c'e l'indecente. C'e il realismo +decente nella forma, indecente nella sostanza, e c'e il realismo +decente tanto nell'una che nell'altra. Tutta quanta la morale +femminile della nostra societa frolla e senza convinzioni molto fisse, +risiede ormai nella decenza. In questa parola sta appunto anche +l'avvenire della nuova scuola naturalista, tanto osteggiata da chi non +l'ha ancora capita, e tanto compromessa da chi nella forma non ha +saputo trovare il giusto mezzo fra la verita nuda e cruda e la +desiderata decenza. + +Le trivialita, le bassezze, le turpitudini, le laidezze e le miserie +umane--le quali in passato furono lasciate indietro da tutti i +romantici, come cose da non svelarsi--devono essere portate in +pubblico, chiarite, discusse, sviscerate una buona volta, perche +servano di leva al rimedio di ammaestramento, agli ingenui, di castigo +e di flagello ai viziosi. + +Tutto sta dunque a saperle svelare con decenza. + +Emilio Zola, che e pur sempre decente _nella forma_, ci presento in +Nana una donna che _nella sostanza_ non lo poteva essere del certo. +Puttana sbracata, rotta ad ogni turpitudine, in un ambiente di cinismo +e di depravazione, per conservarsi vera, e reale doveva riuscire per +forza molto indecente. + +Ora se, partita da Parigi e capitata per caso a Milano sullo scorcio +del 1869, la Nana di Zola si fosse conservata tale e quale ce l'ha +presentata il romanziere francese, io dal canto mio non avrei fatta +certamente la fatica di ricominciarne la storia da lui lasciata a quel +punto in sospeso. + +Non l'avrei fatto, ancorche avessi potuto pensare che per quanto essa +fosse rimasta la stessa sgualdrina, pure le differenze di ambiente, di +influssi, di contorni di conoscenze dovevano dar luogo ad altrettante +differenze di linee, di tinte, di chiaroscuri e di avvenimenti. + +Ma Nana giunta a Milano non era piu ne poteva essere piu la stessa +donna ch'ella era a Parigi. Io l'ho conosciuta nei pochi mesi che +stette nella mia citta, l'ho studiata e ho trovato che il mutamento +avvenuto in lei era cosa degnissima di studio attento e profondo, e +che il mondo milanese, che s'aggirava intorno a lei sarebbe stato un +vero peccato mortale se lo si fosse trascurato e non si fosse pensato +da alcuno a portarlo innanzi ai lettori fotografato e caldo in una +fisiologia di costumi contemporanei. + +Quella _cocotte_ francese, sfinge non egiziana metteva tanta +suddizione e pur tanta concupiscenza nel cuore di certi nostri giovani +i quali colle dame e colle crestaie concittadine si mostravano +audacissimi, e ha dato una tinta cosi speciale ai fatti; della vita +milanese e ai caratteri delle persone colle quali ebbe a che fare, nei +pochi mesi di sua residenza, che bisognerebbe essere proprio un +balordo per non cavarne un libro interessante. + +In quanto a lei, chi avrebbe detto che nel nuovo ambiente milanese, +dovesse apparire assai diversa da quello che ce l'ha descritta e +tramandata lo Zola! + +Nessuna donna forse ebbe piu di Nana le doti che si attribuiscono al +camaleonte; nessuna piu di lei sapeva trasmutarsi da un giorno +all'altro, e da abbietta cortigiana diventar magari una signora +rispettata e superba. + +Ed ecco perche a me e venuto il grillo di ripigliar da Zola istesso +questa donna stranissima, che riusci a miei occhi un tipo unico di +figlia di Eva del nostro tempo, un problema di isterismo a freddo, una +personificazione dello spirito scacciapensieri, una sintesi di +puttanesimo rapace, un'epopea: di calcolato disinteresse, un campo +aperto di capricci, di estri, di fantasie, di voglie, di brame, di +vanita, di ambizioni, di vaneggiamenti, di simpatie, di antipatie, di +libidini, di freddezze, di affetti, di passioni in continua +contraddizione con se stessi; anzi in continua ribellione fra loro, un +tipo di avarizia, un mostro di prodigalita, un ecatombe di +_toilettes_, un entusiasta del risparmiare, un apoteosi di +poltroneria, un prodigio di attivita, un iperbole di egoismo, un +miracolo di buon cuore, una iena pazza di ferocia, un'incapace di +veder soffrire una formica, una capace di ripetere con Brillat Savarin +che in una tal salsa avrebbe mangiato volentieri suo padre! + +Un ultimo avvertimento, perche io bramo sopratutto di essere sincero. + +Qualche lettore, in questo mio nuovo studio della vita milanese +contemporanea, trovera delle scene che non gli giungeranno +sconosciute. Un episodio infatti di _Nana a Milano_ mi servi gia a +scrivere una commedia che ebbe lieto successo sul teatro milanese. +Alcuni altri frammenti io pubblicai prima d'ora, in qualche giornale +italiano e non riusciranno nuovissimi a chi per caso li avesse gia +letti in que' periodici. Io non saprei dir a questi signori se non che +oggi li ritroveranno, se non foss'altro, sotto la loro vera luce e al +loro posto preciso. + +Chi poi credesse di trovare in questo libro, un dramma giudiziario +_con simulazione di parto_, che levo rumore grandissimo in questi +giorni, si pulisca la bocca. + +CLETTO ARRIGHI. + +Milano, 20 giugno 1880. + + + + +I. + + +Nell'ottobre del 1866, moriva in Milano di pneumonite il vedovo conte +Guglielmo O'Stiary dopo una fiera malattia di cinque giorni. Lasciava +un milione al suo unico figlio Enrico, di passa vent'anni, col patto +espresso nel testamento, ch'egli non potesse andar in possesso +assoluto e dispotico della sostanza se non compiuti i ventiquattro, +come portava la legge cho vigeva al tempo degli Austriaci. + +In caso che l'erede avesse voluto fare opposizione al testamento il +severo babbo lo privava di tutto, e sostituiva nella eredita: _il +Sacro Cuore di Gesu_. + +I titoli per diseredare suo figlio Enrico, secondo lui, non mancavano. +Egli era fuggito dal collegio dei Barnabiti, adolescente ancora, per +correre a combattere gli Austriaci con Garibaldi. Egli si mostrava +irreligioso e liberale. Egli sarebbe riuscito, senza alcun dubbio, +prodigo e dissoluto. + +Il conte Guglielmo O'Stiary discendeva da una famiglia irlandese molto +cattolica, stabilitasi a Milano nel secolo decimosesto. + +Enrico O'Stiary ricevette la notizia della malattia mortale del babbo, +quando questi era gia spirato. La campagna contro gli Austriaci era +finita. Chiese ed ottenne il congedo e parti, sperando di rivedere +ancor vivo l'autore de' suoi giorni, che egli amava in cuor suo di +grande e profondo affetto, malgrado la di lui severita piuttosto unica +che rara. Quando giunse a Milano trovo che suo padre era gia stato +seppellito da una settimana. + +E intanto l'esecutore testamentario, don Ignazio Martelli, di lui zio +materno, aveva gia pensato in fretta ed in furia a praticare certe +operazioni e certe riduzioni nell'appartamento, nella cucina e nella +scuderia, dalle quali si riprometteva di aumentare il reddito del +pupillo di una mezza dozzina di mille lire all'anno. Il conte padre, +anche dopo la morte della contessa sua moglie, e la partenza di Enrico +per il collegio, non aveva mutati d'un pelo l'ordine e l'ampiezza +dell'aristocratica magione. Ma ora? Che cosa avrebbe dovuto farne +l'Enrico di sedici stanze? "Troppa grazia a sant'Antonio!", Fece +dunque appiccar all'imposta del portone il suo bravo cartello col _da +affittarsi al presente_, e dopo sei ore ebbe, il piacere di vedere, +come disse lui, _bruciato via_ l'appartamento e invaso da stranieri. + +La creatura, che si dava maggiore affanno in palazzo, era la +guardarobiera: una vecchia che chiamavano _la balia_, che aveva +allattato il conte Guglielmo e portato in braccio il contino. Oh il +suo non era certo _l'affacendato ozio_ dei _Ritratti Umani!_ Con che +amore la buona donna mise in ordine il quartierino, che il tutore +spilorcio aveva lasciato al di lei caro Enrico! Con che cura gli +preparo la biancheria e fece rimetterle cortine alle finestre e gli +forni dell'occorrente la teletta, e dispose qua e la nelle camere dei +fiori appena colti. + +--Le pare, marchese, ch'egli sia alloggiato come un principino?--disse +la signora Eugenia Martelli al marchese d'Arco, uscendo insieme dalle +stanze destinate al giovine ereditiero.--Per dire la verita queste +sono le camere migliori del vecchio appartamento. Che ne dici tu +Elisa? + +La Elisa, una fanciulla di poco piu che quindici anni, una rosa thea +appena sbucciata, una bellezzina molto _distinta_, con occhioni e +denti da sbalordire, rispose con una piccola smorfia, un _umh!_ che +voleva come dire "per l'Enrico ci sarebbe voluto ben di piu!" + +--Io sono certo pero,--disse il marchese d'Arco,--che l'Enrico avra +gran dispiacere di vedere affittate cosi subito e a della gente +ignota, le camere dove tien raccolte le memorie della sua infanzia.... + +--Se sapesse quante volte ho detto anch'io questa cosa a mio marito! +Non e vero Elisa? + +--Si, certo; ma il babbo non vedeva che la necessita di cavare di piu +dal palazzo. + +--La casa de' suoi maggiori,--riprese con grande nobilta il marchese +d'Arco--va tenuta da conto e il lasciarla invadere dal primo che +capita e un mancarle di riguardo. + +--Che vuole marchese? Lei sa bene che mio marito non le ha mai capite +certe delicatezze. + +--Come!--domando questa volta ingenuamente l'Elisa.--Il babbo non ha +mai capite le delicatezze? + +--Zitta Elisa--disse la madre stringendo, nel suo il braccio di sua +figlia. Poi di nuovo al marchese: + +--Del resto l'Enrico sara, come si dice, in famiglia. Tra il suo +quartierino il nostro non c'e di mezzo che l'anticamera e questa sala +in comune. + +--E noi per far tutto questo tramestio,--disse la Elisa mostrando un +gran dispiacere nella voce--abbiam dovuto cambiare alloggio anche noi +e andare verso il giardino. + +--Povera ragazza, guarda mo,--fece ridendo il marchese d'Arco--dover +cambiare alloggio! + +--E non abbiamo tenuta neppur una straccia di finestra verso strada. + +--Ah capisco ora! Neppur una straccia di finestra verso strada! + +--Stare sul Corso e non poter andare al balcone, la mi concedera +marchese che e una condanna.... Io non ho che il giardino da vedere. + +--Ma il giardino ha anch'esso i suoi meriti! replico il marchese +sorridendo.--Questa primavera vedrai a sbucciar i fiori, a spuntar +l'erba, a fiorire i tulipani. + +--E vero,--sclamo la Elisa,--ma a me sarebbe piaciuto di piu il poter +vedere fiorir le rose in giardino.... + +--E spuntar i tulipani sul Corso?--domando ridendo il marchese. + +E, quasi per farsi perdonare la facezia un po' ardita, soggiunse +subito: + +--Basta! Non vedo l'ora di abbracciarlo quel caro ragazzo! + +--Oh marchese!--sclamo la fanciulla.--Ora non e piu tanto un ragazzo. +Ha quasi ventun anni ora. Cinque piu di me. + +--E vero! Sono tre anni ormai ch'io non lo vedo piu. + +--E che ne dice marchese di quel barocco d'un testamento di suo +padre?--domando la signora Martelli. + +--Che vuole mai che le dica, cara signora? Quel povero conte Guglielmo +era fatto cosi. Una testa debole, che non calcolava mai gli effetti +delle sue azioni; pur di assecondare i moti dell'animo dispotico e +pieno di ghiribizzi egli non badava a nulla. + +--Ah, lei lo deve sapere, che fu tanto amico della povera contessa! + +Il marchese mise un sospiro, e quasi per stornar l'attenzione da +quella frase, ripiglio: + +--A che ora crede lei che potra arrivare l'Enrico? + +--Io dico che sta per arrivare fra mezz'ora--sclamo la fanciulla.--Lo +sento qui!--E poso la destra sul cuore. + +--Ma zitto Elisa! + +--La lasci dire. E cosi bella l'ingenuita a quindici anni. + +--E quattro mesi!--sclamo la Elisa. + +--Oh, ma non la creda poi tanto ingenua, sa?--fece ridendo la +madre.--E un capetto, mah! + +--Senti Elisa? Tua madre dice che sei un capetto.... mah! + +--Miracolo che questa volta non abbia aggiunto anche l'ameno! + +Il marchese rideva. + +--Dunque io ripassero stasera,--soggiunse egli--e se l'Enrico +arrivasse prima, gli dica di venir subito da me a farsi vedere. _Sans +adieux_. E tu Elisa ricordati di voler un po' di bene anche a questo +povero vecchio che te ne vuol tanto! + +--Oh, anch'io, anch'io, caro marchese,--rispose con espansione sincera +la fanciulla. + +--Ora andiamo a vestirci subito,--disse la madre quando il d'Arco fu +uscito,--che non abbiamo tempo da perdere se non vogliamo salare la +messa. + +* * * * * + +La Elisa era un capetto davvero. + +Un tipo di fanciulla piu simpatica, piu piccante, piu piacente di lei +non lo si potrebbe imaginare facilmente. + +Dove diamine la signora Eugenia ed il notaio Martelli fossero andati a +pescar tanto spirito, per dare vita a quella loro creatura, e un +mistero! La signora Eugenia era infatti una eccellente madre, una +buonissima donnetta, una moglie irriprovevole, ma sgraziatamente +peccava assai nel fisico; quanto al padre era sgraziato nel fisico e +nel morale. + +La Elisa appariva come la perfetta antitesi de' suoi genitori. Sua +madre era piuttosto piccola e tozza, Elisa era slanciata e svelta come +un giunco odorato. Sua madre era scarsa d'ingegno; sua figlia un +genietto. Suo padre era taccagno e di idee ristrette; la Elisa era una +socialista spiegata senza sapere di esserlo. Forse di lei s'avrebbe +potuto dire, come della maggior parte dei figli unici, ch'era un +_enfant gate_. La mamma, le aveva sempre voluto troppo bene, le aveva +fatte buone le innumerevoli fantasie, l'aveva sempre accontentata in +ogni capriccio e baciucchiata troppo. Ma le madri che amano assai non +ci sentono da questo orecchio. Quanto non si e detto contro il +soverchio amore di certe madri? Ai fanciulli esse parlano +incessantemente e quasi esclusivamente del bel musino, del bel +vestitino, delle belle scarpette, e li baciano tutto il santo giorno +con tali frenesie di tenerezza, che spesso i bimbi ne scoppiano in +pianto. Cari e santi baci quei delle madri! Ma non pensano desse che, +a lungo andare, anche quei baci riescono fatali, giacche stimolando +senza posa nei bimbi la delicata innervazione, sviluppano in essi una, +per quanto inavvertita, troppo precoce sensualita. Amorevole, ma +fatale stupro materno, che gia rende colpevole l'adolescenza prima che +essa abbia cessato di esser innocente! + +Le madri romane si guardavano bene dall'insegnare la volutta del bacio +alle loro figliuoline. E quando alcuno lodava la bellezza d'una loro +figlia in faccia a lei stessa, quelle madri nobilissime usavano di +metter la punta del dito medio sulla lingua e di toccar con quella la +guancia dell'adulata quasi a purgarla col materno amore da un +maleficio straniero. + +La Elisa aveva tra le altre cose una voce che agiva voluttuosamente +sulla corda sensibile dell'udito. Nessuno ha mai ascoltato le arpe +eolie, ma chi ha sentita la voce di Elisa Martelli, giura che non la +cambierebbe con quella di un'arpa eolia. + +E il sorriso? + +S'ha un bel dire, ma dinanzi al realismo della bellezza e della +gioventu restano eterne e immutabili anche le ispirazioni romantiche, +alle quali fummo allevati. Elisa quando rideva, rideva tutta, come +disse il Dossi, e s'avrebbe detto che facesse una luce maggiore +intorno a se, giacche, il di lei sorriso alleandosi al nitor dei denti +e lampeggiando nelle pozzette delle guancie e raggiando fuori collo +splendor degli occhi pareva davvero la circondasse di una gioiosa +aureola, che e luce appunto e delle piu lucenti! + +Queste doti, gia s'intende, preziose per tutti erano difetti per +quella lesina di suo padre. Egli avrebbe amato tanto una figlia +belloccia si... non dico! ma che avesse avuto il suo quietismo nel +sangue, che andasse in cucina a sorvegliar la cuoca, che facesse tutti +i rimendi alla biancheria e rivedesse i libretti della spesa. Ma non +c'era verso, e la mamma su questo la difendeva a spada tratta e +qualche volta la si permetteva di ricordare al marito una certa loro +speranza, sorta si puo dire il giorno stesso della nascita della +bambina e nutrita religiosamente in famiglia: + +--Pensa poi che la Elisa deve essere contessa e milionaria! + +Era la frase sacramentale, che metteva ogni pace e ogni buon umore in +quella casa. + +* * * * * + +Il contino arrivo, come aveva presentito la Elisa, mezz'ora dopo, +mentre le donne erano a messa. + +Monto quattro a quattro i gradini dello scalone, che non aveva +riveduto da circa tre anni e tiro il campanello all'uscio di casa sua. + +Il servitore che venne ad aprirgli non lo conosceva punto. + +--Chi cerca di grazia il signore? + +--Il notaio Martelli e in casa?--domando Enrico con un mesto sorriso. + +--No signore,--rispose l'altro,--il signor cavaliere Martelli e +uscito. + +Enrico si fece conoscere. Entro, ando difilato alla camera dove era +morto suo padre, e vi si rinchiuse. Poi mezz'ora dopo cogli occhi +rossi di pianto, si fece portar nascosto in una carrozza al cimitero +per visitare il luogo dov'era stato sepolto. + +Di ritorno a casa Enrico trovo il notaio Martelli suo tutore, che lo +aspettava per abbracciarlo. + +Prima che questi tornasse a casa dal cimitero, il notaio avendo udito +dal portiere, come il contino fosse arrivato, era salito frettoloso le +scale, ed entrato in anticamera: + +--Dov'e dov'e questo ragazzo?--aveva sclamato, non pensando che il +ragazzo s'era fatto ormai un uomo di quasi ventun'anni. + +--E andato al cimitero--gli rispose il servitore. + +--Ah, povero figliuolo!... E vero! Bravo, bravo! + +Cosi dicendo, attraverso l'anticamera ed entro in uno studio attiguo, +dove era solito stare qualche ora del giorno a sbrigare le faccende +della tutela. + +--Di un po'--ruppe a dir egli quando fu seduto allo scrittoio rivolto +al Leopoldo--sei stato dal Saulino? + +--Si, signor cavaliere. + +--Cosa ti disse? + +--Che verra qui lui dopo pranzo. + +--E dal Sala? + +--Anche. + +--E quello che cosa ti rispose? + +--Mi disse che ora non ha voglia di comperare carrozze usate. Ma +stamattina e stato qui un signore a vederle in rimessa e ha fatto +un'offerta. + +--Quanto? + +--Mille lire. + +--Non c'e male. Si puo cederle a questo prezzo, mi pare. + +--La scusi signor cavaliere se metto il naso anch'io in questa +materia. E solo per avvertirla che lo _steage_ e quasi nuovo, perche +l'ha fatto fare l'anno scorso il signor conte e l'ha adoperato non piu +di otto volte in tutto l'anno. + +--Ebbene? + +--Ebbene dico che si potrebbe tenerlo, ora che e arrivato il signor +contino. E un legno del buon genere. + +--Che cosa? Buon genere? Bagattelle! Quest'e una parola inventata +adesso. A' miei tempi non si parlava punto del buon genere. + +"Sicuro. Quando regnava Carlo V" penso tra se il Leopoldo. + +--Io di carrozza non me ne intendo una maledetta--continuo il +notaio--ma se questo _steage_ e quel demonio di un carrozzone coi +sedili fin sull'imperiale come una diligenza.... + +--Si, si, proprio quello! + +--Allora ti dico addirittura di mettere da parte il pensiero, perche a +trascinare quella macchina non ci vorranno meno di due cavalli.... + +--Come due! La dica pur quattro. + +--Figuratevi! No, no, no, vendiamolo subito. + +--Lei signor cavaliere vorrebbe forse che il signor contino tenesse +meno di quattro cavalli in scuderia? + +--Ma che quattro, ma che tre, ma che due!--sclamo il notaio +vivamente.--Adesso so che e di gran moda un legnettino leggero da un +cavallo solo. Tanto piu per un giovinetto della sua eta. Bagattelle, +anche troppo! + +--La mi scusi don Ignazio--disse il palafreniere con voce +insinuante--ma anche volendo tenere un cavallo solo da tiro ce ne +vorra sempre almeno uno di cambio e uno da sella. + +--Ma che cambio, ma che sella!--sclamo il notaio inviperito.--Il +cambio e perfettamente inutile, perche se quell'altro fa il suo +servizio bene, il cambio resterebbe in stalla a mangiar fieno e biada +a tradimento. E quanto a quello da sella si puo _scusare_ con un +cavallo a doppio uso. + +"Bazzica!" penso il Leopoldo. "Come il curato di Cilavegna!" + +E non disse piu nulla, giacche comincio a mulinare come qualmente per +rubare la biada ad un cavallo solo non gli sarebbe piu convenuto di +star in quella casa, + +--Dunque?--domando il notaio. + +--Ma ecco, se il signor cavaliere mi permette di parlare. + +--Te lo permetto. + +--Le faccio presente che se il cavallo a doppio uso si ammalasse.... + +--Oh, allora poi, bagattelle, si va un po' anche a piedi... _pedibus +calcantibus_. + +"Ah sicuro!" pensava fra se quello scorbellato di Leopoldo, "un bel +paio di scarpe nuove e avanti." + +--Io sono bene andato a piedi tutta la mia vita!--riprese il notaio. + +"E si, che e un cavaliere!" pensava l'altro. + +--Se poi il mio signor pupillo non volesse proprio degnarsi di andar a +piedi ci sono sempre dei buoni omnibus a dieci centesimi. + +"Ma si, guarda me! Non ci pensavo. Ci sono questi omnibus? +Adoperiamoli." + +--Qualche volta ci vado anch'io in omnibus; non pero quando non ho +fretta, perche allora arrivo prima colle mie gambe. + +--Lei e il padrone!--conchiuse Leopoldo.--Faccia lei. + +--Sicuro che debbo far io--sclamo il notaio.--Anzi, ti avviso di non +mettergli in testa all'Enrico delle fisime inutili. L'economia e la +madre di tutte le virtu, e quando un solo cavallo puo far il servizio +di tre, non saprei come possa venir in testa ad un cristiano di +tenerne tre invece di un solo. Questi cavalli a doppio uso ci sono o +non ci sono? Saranno ben stati inventati per qualche cosa, io credo? +Adesso chiama la balia, che mi deve dar la nota della spesa della +guardaroba. + +* * * * * + +Chi era la balia? + +Poco prima che il notaio arrivasse a casa, una vecchia sbacando fuori +da una scaletta interna, che metteva nelle cucine del palazzo, aveva +sclamato tutta intenerita: + +--Oh, ch'io lo veda questo mio signor contino, ch'io lo stringa ancora +una volta al seno prima di morire. + +Il palafreniere, che aveva condotto il padroncino nella camera del +conte padre, pose l'indice attraverso le labbra e additando alla balia +la stanza dove era entrato Enrico, aveva risposto: + +--E la dentro e non vuol essere disturbato. Piange. + +--Povero ragazzo!--sclamo la balia con amore.--Staro qui ad +aspettarlo. + +Cosi detto si adagio, trasse di tasca la corona e comincio a +biascicare orazioni. + +Ma il palafreniere non le lascio il tempo di finire il _panem nostrum +quotidianum_, che le domando: + +--Voi balia che dovete esser vecchia di casa.... + +--Altro che vecchia di casa!--interruppe questa.--Io sono nata nel +castello dei conti O'Stiary, ed erano gia sessantanove anni che ci +stavo prima di venir giu a Milano. Io ho allattato il povero conte +Guglielmo che e morto or ora; e sono stata la balia secca del contino +Enrico. + +--Tanto meglio! Io volevo domandarvi conto di questo signor marchese, +che e venuto un'ora fa a a vedere se il contino era arrivato. + +--Il marchese d'Arco? + +--Sicuro. Mi pare di aver capito ch'egli abbia un grande attacco pel +giovinetto che deve arrivare, e m'e passato per la testa, cosi per +dire a dire, che egli fosse stato l'amante della mamma.... Si sa bene! + +La balia levo lentamente la testa canuta, con un fiero rimprovero +negli occhi: + +--Dica, signor Leopoldo; la si ricordi che non e di moda in questa +casa il fare dei giudizii temerarii. La contessa Irene era una santa +donna e il bene che il signor marchese le voleva era come quello che +noi altri cristiani vogliamo alla Madonna. + +--Tanto peggio per lui!--rispose cinicamente il palafreniere. + +Leopoldo fece entrare la vecchia e don Ignazio stava per interrogarla, +quando s'intese il campanello dell'uscio d'ingresso e poco stante +comparve sulla soglia dello studio il giovinetto conte. + +Vedendo la balia, la quale si era voltata al rumor dell'uscio che +s'apriva, Enrico le corse incontro, colle braccia tese e le salto al +collo. + +--Oh Teresa, la mia buona Teresa, quanto tempo che non t'ho +abbracciata! + +Ma poi vedendo il suo tutore, che s'era levato dallo scrittoio e gli +si avvicinava colle braccia protese, si stacco dalla balia e ando con +premura verso di lui. + +--Scusami, caro zio, se il mio primo saluto fu per la Teresa, che mi +ha veduto nascere e che mi ha portato tanto in braccio. + +La balia si asciugava col lembo del grembiale i luciconi. + +--E naturale, caro Enrico--disse il tutore--Guarda che l'hai perfino +fatta piangere di consolazione. + +--La m'ha scusare--fece la balia, colla voce ancora fra le lagrime--ma +non avrei potuto far di meno, e ora posso morire contenta. Avevo tanta +paura di morire prima di poterla rivedere. + +--Ma ho da sentir di peggio?--disse Enrico alla vecchia.--Dammi subito +del tu come mi hai sempre dato in castello. + +--Ah caro lei, adesso e impossibile signor conte. Adesso lei e un +uomo. + +--No, no, non importa. Ti comando espressamente di trattarmi ancora +come pel passato. + +Poi si volse al tutore. + +--Ma sicuro che mi sei diventato un uomo!--sclamo questi,--tu mi mangi +la torta in capo ora. Bravo, bravo! Bene bene! E dimmi un poco. Hai +gia vedute le mie donne? + +--No,--rispose Enrico,--non mi ero ancora mosso dalla camera del +povero babbo. + +--Sono andate a messa,--disse la balia.--La signorina Elisa non vede +l'ora di vederla,--aggiunse ella sottovoce, mentre il notaio s'era +voltato. + +--A proposito,--ripiglio questi--tu l'avrai gia sentita la santa +messa? + +--La messa? Ma no, a dirti la verita. Sono arrivato di buon mattino, +ho viaggiato tutta notte... non saprei neanche dove avrei potuto +averla sentita. + +--Bene, bene, per questa volta...! Oh, dimmi un poco, tu forse non +avrai con te altri abiti che questi che hai indosso, non e vero? In +ogni modo ti abbisogna un vestito di lutto. + +--Sicuro! Quando il colonnello mi disse che il babbo era moribondo e +mi lascio partire, fu tale la mia fretta che non ho neppure fatta la +valigia della biancheria. Ora bisognera provvedere subito a tutto, +altrimenti non potrei uscir di casa. + +--Leopoldo,--disse il tutore al palafreniere,--andate ad avvisare il +mio sarto che venga qui subito. + +--Il suo sarto?--domando Leopoldo con ironia.--Il portinaio di +casa...? + +--Ma si, ma si, il mio sarto,--replico don Ignazio,--ci vuol tanto? +Andate. + +Poi, rivolgendosi all'Enrico continuava: + +--Non e certamente uno dei primi sarti di Milano, ma e bravino e mi e +tanto raccomandato dal preposto della parrocchia. E poi, e tanto +discreto nei prezzi. Vedi quest'abito?--Cosi dicendo voltava al +contino le spalle per mostrargli una palandra, verdolina sgualcita sui +gomiti, che gli faceva delle pieghe da tutte le parti.--Mi sta +abbastanza bene, n'e vero? Ebbene, indovina un po' quanto me lo ha +messo fuori, compreso stoffa, fodere, bottoni, guarnizioni, +spedizioni, tutto insomma? + +Enrico conosceva a un dipresso l'umore di suo zio e non fu sorpreso da +quella domanda. Si die' a ridere; pero rispose: + +--Caro il mio zio, non me ne intendo davvero, + +--Ma perche ridi? Sono cose molto piu serie di quello che tu imagini. +Me lo ha fatto pagare ventinove franchi. E nota che l'ho gia fatto +voltare e rivoltare. + +Enrico era un po' sulle spine. Tutta questa roba gretta, spilorcia, +sordida gli faceva provare una specie di angoscia nervosa. S'intese il +campanello. + +--Saranno le mie donne,--disse il notaio.--Vedrai, vedrai anche la mia +Elisa che hai lasciata colle vesti al ginocchio, come si e fatta +grande e donna. + +Enrico arrossi. Il nome di Elisa gli aveva dato un tuffo nel sangue. + +Erano infatti la signora Eugenia Martelli e la Elisa che tornavano +dalla messa. + +* * * * * + +Enrico ed Elisa, primi cugini per parte della madre, erano cresciuti +insieme e si erano anche picchiati qualche garontolino giuocando a +moscacieca nelle anticamere dell'avito palazzo. Enrico quasi non la +riconosceva piu, tanto s'era fatta grande, bella e vistosa uscendo +dall'eta ingrata. + +I saluti, le condoglianze, le frasi scambiate fra di loro son tutte +cose che il lettore intelligente imagina da se. Elisa negli occhi, nel +sorriso, nel colorito del viso, bello e innocente, mostrava una +felicita cosi sincera e grande, che non c'era da sbagliarsi. Povera +fanciulla! Ella s'era avvezzata gia da qualche tempo a considerare +apertamente il contino come il suo amante, come il suo futuro sposo. +Era una cosa quasi convenuta in famiglia. Sua madre e la balia glielo +ripetevano spesso. La balia qualche volta, non ridendo, la chiamava +contessina. La mente dell'Elisa, per non dir ancora il suo cuore, era +piena dell'imagine di Enrico, bello, giovine, conte, simpatico, ricco. +Perche non l'avrebbe essa desiderato per marito? + +Del resto l'Elisa non ne sapeva nulla piu in la! + +Dopo una mezz'ora di condoglianze, di domande, di risposte, di +progetti, di spiegazioni la signora, Martelli fece all'Enrico +l'ambasciata del marchese d'Arco. + +--Ci vado subito dal povero vecchio. Mi vuol sempre tanto bene? + +--Oh si,--disse la Elisa,--come tutti, del resto. + +La madre diede a sua figlia uno sguardo significante. + +Di li a poco la signora Martelli domando a suo marito se aveva pensato +di invitare l'Enrico a pranzo. + +--C'e anche Aldo Rubieri, che desidera di conoscerlo. + +--Non faceva pero bisogno d'invitarlo,--rispose don Ignazio,--dove +vuoi che vada a pranzare oggi se non e con noi? + +--Aldo Rubieri, il bravo scultore?--domando Enrico. + +--Lui! Io gli faccio tutti i suoi affari,--rispose il notaio. + +--Oh! bravo, bravo, pranziamo insieme--aveva sclamato intanto l'Elisa +battendo le palme una contro l'altra. + +Ma l'esplosione di gioia erasi troncata di botto perche ella aveva +incontrato di nuovo lo sguardo severo di sua madre. + +* * * * * + +--Non vuoi proprio dunque imparare a dissimulare un poco i tuoi +sentimenti?--le diss'ella quando furono sole. + +--Ma che cosa ho fatto poi? Non m'hai detto tu stessa qualche volta +che sono destinata ad essere la sua sposa? + +--Certo--disse la madre--ma se vuoi che egli prenda molta stima di te, +e necessario.... + +--Ch'io finga di non volergli bene?--interruppe l'Elisa. + +--Non dico questo.... Tu sei sempre estrema nelle tue frasi. E poi +pensa che c'e tempo. Egli non ha che ventun'anni. Figurati quanti ne +devono passare ancora prima ch'egli abbia l'eta conveniente per +sposarti. + +--Ah, non troppo poi!--sclamo l'Elisa con un adorabile atto di +sorpresa--io ne ho quasi sedici, sai mamma, e fra quattro anni saro +gia vecchia perche ne avro venti. + +--Oh!--sospiro la madre alzando gli occhi alla soffitta,--esse credono +di esser gia vecchie a venti anni! + +* * * * * + +Un lungo colloquio ebbe luogo piu tardi fra il marchese d'Arco e il +giovine conte, che era andato in quella stessa giornata a cercare di +lui. + +--Tu sai come ti ha trattato tuo padre?--gli domando il marchese +fissando negli occhi il giovine con molta attenzione. + +Enrico piego leggermente il capo sul petto e rispose: + +--Si. + +--E quali sono le tue intenzioni in proposito?--domando il marchese +con una leggerissima emozione nella voce. Tu fra poco in faccia alla +legge sarai maggiorenne. + +E il suo sguardo nelle pupille di Enrico raddoppiava d'intensita. Era +ansioso. + +--Io voglio rispettare religiosamente la volonta di mio +padre,--rispose il giovane alzando la testa con molta naturalezza. + +Il viso pallido del marchese, si illumino; gli occhi gli si +inumidirono. Allungo le braccia e attiro al petto il giovine conte, +che non sapeva spiegarsi bene il perche di tanta tenerezza. + +A lui pareva una cosa tanto naturale quella di rispettare l'ultima +volonta di suo padre! + +"Bisogna dire--penso fra se--che la cosa a Milano non sia creduta +molto facile." + +Anche il tutore il giorno dopo abbordo la questione del testamento. + +Don Ignazio, piu ancora, del marchese, temeva che l'Enrico si +ribellasse alla protratta maggior eta e volesse tentare la lite, la +quale aveva certamente assai probabilita di essere vinta, ma non la +certezza. E s'ingannava! + +A lui pure l'Enrico dichiaro quello che il giorno prima aveva risposto +al marchese, intendere cioe di rispettare il testamento, quantunque +fosse persuaso che legalmente parlando quella clausola non avrebbe +avuta una sanzione! + +Il cavaliere Martelli era fuori di se per la gioia. + +--Che bravo figliolo! Chi l'avrebbe detto! Che bravo figliolo! Allora +discorriamo un poco del tuo avvenire--soggiunse egli col suo miglior +sorriso. + +Il ribollimento del suo dolore, fece scoppiar l'Enrico in nuovo +pianto. + +--Via Enrico--disse il tutore tra l'ammirazione e il compatimento--non +rammaricarti poi troppo colle tristi memorie. Tuo padre, come pure la +tua povera mamma, erano due degne e sante creature che ti stanno +guardando di lassu e che ti proteggeranno contro i pericoli della +vita. + +--Son qua, se lo crede necessario,--disse il giovinetto. + +--Hai tu pensato qualche volta a quello che vorrai farne della tua +vita?--comincio a bruciapelo don Ignazio. + +--Quello che vorro farne della mia vita?--ripete Enrico---ma credo che +faro anch'io ne piu ne meno di quello che fanno tutti gli altri. + +--Gli altri, gli altri!--sclamo il tutore con una smorfia--chi +sarebbero secondo te questi altri? + +Enrico fu un poco sorpreso di questa specie di interrogatorio, ma +dissimulando rispose: + +--I miei amici d'infanzia, i giovani della mia eta, i miei compagni di +collegio... non saprei io... quelli che conoscero in societa... per +esempio, mio cugino Lorenzo e Gigi Prato e Ferdinando Sappia che sono +maggiori di me, ma che mi volevano tanto bene, e Alfonso Sant'Albano, +che veniva sempre a trovarmi, con la sua mamma e con cui giuocavo... +ti ricordi zio? precisamente in questo salotto, prima di andar in +collegio.... + +--Ascolta, caro il mio figliolo; questo gia non e il momento di farti +un predicozzo sui cattivi compagni, pero.... + +--Come!--interruppe Enrico--mio cugino Lorenzo e Gigi Prato e +Santalbano sarebbero cattivi compagni? + +--Non dico questo... non faccio il nome a nessuno io... parlo in +generale. Ti basti di sapere che acqua torbida non fa bel specchio. +Qui a Milano ci sono dei giovani, cosi detti del buon genere, che +buttano via il tempo, la salute e i quattrini in cavalli, in cene, in +ball... in baldorie, in frascherie insomma, e che so io. + +--Io non ho davvero queste intenzioni--disse Enrico seriamente.--In +collegio mi hanno insegnato che cosa si deve fare per diventare un +uomo che possa far onore al proprio paese. + +--Tu mi consoli, caro Enrico--sclamo con giubilo don Ignazio.--Mi +piace sentirti a parlare cosi dei Barnabiti! + +Enrico sorrise. + +--Dunque siamo intesi. Ora veniamo alla morale. Tu gia non avrai piu +nessun danaro di quello che ti ho spedito per fare il viaggio. + +--Non solo non ne ho piu di quello, ma siccome, fatto il conto +all'ingrosso, quello che tu mi hai mandato non sarebbe stato +sufficiente per venire fino a Milano.... + +--Come! come! Ti sbagli, + +--Io non volevo farmi vedere a piangere e ho preso un cuppe tutto per +me, caro zio. Tu mi hai mandato il denaro misurato per viaggiare nei +secondi posti. + +--Io viaggio sempre nei secondi. + +--Io no; sempre nei primi. Mi feci dunque prestare duecento franchi da +un compagno a cui bisogna li rimandi subito. + +--Cominciamo male!--disse il tutore grattandosi in capo.--Dunque non +hai piu neppur un centesimo? + +--Ma no, caro zio; l'ultima lira l'ho data al facchino, che porto le +mie valigie sul legno, tanto e vero che il cocchiere l'ha pagato la +portinaia a cui debbo un altro paio di franchi. + +--Ma caro Enrico, dovevi sapere che non si da un franco al facchino +della stazione. + +--Non avevo altro. Non potevo farmi dar indietro il resto in +spiccioli. + +--Io ai facchini do sempre dieci centesimi e sono contentoni. + +--Sara benissimo. + +--E poi che necessita di prendere un legno? C'e l'omnibus della +stazione, che passa qui davanti alla porta. + +Enrico cominciava sul serio a inquietarsi. + +--Ti dicevo dunque--continuava il tutore--che per metterti nella +societa che conviene al tuo rango e alla tua educazione ci vuole un +po' di denaro in tasca. + +--Lo credo io! + +--Pero, tu non devi aver bisogno di molto. Qui hai il tuo +bell'appartamento di sei camere. Hai la balia per la guardaroba e il +palafreniere come cameriere e per la scuderia. Colazione, pranzo e +vestiario tutto pagato. E un lusso asiatico. Veniamo dunque al +concreto e fissiamo questa benedetta cifra dei minuti piaceri, che e +lo scoglio piu difficile da sorpassare coi pupilli. Quanto ti pare che +ti dovra abbisognare per le tue spese fuori di casa? + +--Caro zio, ti ripeto che non ne so nulla. Potrei dirti troppo, potrei +dirti troppo poco. Mi fido nella tua esperienza. + +--Io sapevo che tu eri un bravo figliolo--sclamo il tutore tutto +contento--noi andremo perfettamente d'accordo. Ebbene io avrei pensato +che duemila franchi ti dovrebbero bastare.... + +--Ma anche di troppo!--sclamo ingenuamente Enrico battendo palma a +palma.--Duemila franchi al mese sono un assegno principesco! + +--Oh, Oh! Bagatelle! Come corri! Io m'intendevo dire duemila franchi +all'anno. + +--Ah!--sclamo il giovine mortificato--allora mi sembrano ben pochi! + +--Perche, diciamola qui fra noi; a che cosa ti devono servire questi +benedetti denari fuori di casa? Ad essere buttati via in cose inutili, +in cose da nulla, in sciocchezze, in frascherie. Un qualche capiler al +caffe, quando tu voglia leggere i giornali, una qualche corsa in +omnibus.... + +--Una qualche scampagnata cogli amici.... + +--Ah! le scampagnate, mio caro, costano troppo. E poi, adesso vedi, e +diventato quasi inutile l'andar in campagna. Abbiamo il nostro bel +giardino pubblico. Io ci vado spesso e talvolta mi par proprio di +essere in Svizzera sulle Alpi. + +--Oh, diamine! Ma, e il teatro? + +--Se vorrai andar a teatro ti procurero i biglietti pel +Filodrammatico. Tutti i venerdi ci va anche mia moglie coll'Elisa. + +--Si? coll'Elisa?--disse vivamente Enrico.--Volontieri ne +approfittero. + +--Io credo dunque che con duemila franchi all'anno, che sono per cosi +dire sei franchi al giorno, tu potrai fare una bella figura in societa +e forse anche qualche risparmio. + +--Risparmio!--sclamo il giovine--perche dovrei fare dei risparmi? Mi +fu detto che io potro disporre di circa ventimila franchi all'anno. Mi +pare che tu zio ci pensi ora gia abbastanza a fare per me dei +risparmi. Duemila all'anno mi paiono pochi davvero! + +--Bene, facciamo cifra tonda: duecento franchi al mese--disse il +tutore mordendosi le labbra.--Del resto, come dico, in casa troverai +tutto cio che ti sara veramente necessario. + +--Basta cosi--disse Enrico che cominciava oltre al resto ad annoiarsi +fieramente di quel dialogo. + +--E di cavalli ne sono rimasti in stalla?--domando egli dopo breve +pausa. + +--Oh, no--rispose il tutore--l'Elisa e mia moglie avrebbero ben voluto +che li tenessi, ma io ho pensato che sarebbero rimasti in scuderia a +mangiar fieno e biada a tradimento. + +--Il poney almeno m'avresti fatto proprio un gran regalo a +conservarmelo, caro zio! + +--Ma sei un benedetto ragazzo--rispose il tutore--non capisci che il +poney, come dici tu, e stato quello che mi ha compensato delle perdite +che ho dovuto fare sulle quattro rozze da tiro. + +--Lo credo bene! + +--Ieri sono stato io stesso a vederne uno che par fatto apposta per +te. + +--Tu zio, sei stato a veder un cavallo per me?--disse Enrico ridendo. + +--Si, perche? + +--E bello? + +--Si, e bellino, ma quello che piu importa si e che costa poco. Sono +quasi certo di portarglielo via per un tozzo di pane. + +--A chi di grazia? + +--Ad un mio amico, che e uno dei primi sensali di zucchero e di cacao +di Milano. E nota che e a doppio uso. + +--Chi, il sensale? + +--No, il cavallo. Egli lo monta e lo attacca alla carrettella. + +--Mi pare che sara un po' difficile che lo possa montar io. + +--Ma perche? Il mio amico lo montava tutti i dopo pranzo sul bastione, +e bisognava vedere che brio. Adesso, povero diavolo, deve come aver +sofferto delle disgrazie nel cacao, e gli tocca di vendere il cavallo +per pagare i debiti. + +--Ma e impossibile! + +--Si puo sapere il perche? + +--Caro zio, un cavallo che costa un tozzo di pane o e una gran rozza +di figura, oppure e tanto vizioso, che mi fara rompere l'osso del +collo in meno di quella. + +--Tutt'altro invece. Vedi come sbagli--sclamo il tutore credendo aver +trovata una gran ragione in contrario.--Quel mio amico non si e mai +rotto l'osso del collo, quantunque siano gia diciotto o vent'anni che +lo monta. + +Enrico scoppio in una grande risata. Il tutore capi d'aver detta +senz'accorgersi una minchioneria. + +--Venti, e tre di puledro, ventitre per lo meno. Tu dunque zio +vorresti darmi il cavallo dell'Apocalisse? Sarebbe piu vecchio di me. +Se lo montassi mancherei di rispetto al Luogo Pio Trivulzio! + +--Bene, bene insomma, al cavallo ci penseremo piu tardi,--disse don +Ignazio levandosi--Oggi siamo intesi; aspettami qui che ti portero la +prima quindicina dei minuti piaceri. + +--Cento franchi? + +--Cento franchi. + +--Basta! Io penso poi che se non mi basteranno tu zio non vorrai +mostrarti crudele verso di me. + +--Crudele no, mio caro Enrico, ma neppur troppo corrente. Ricordati +che c'e un limite a tutto e che il mio dovere di tutore e di esecutore +testamentario e quello, non solo di conservarti intatta la sostanza, +che tuo padre morendo ha affidata alle mie cure, ma anche di +aumentarla; perche devi pensare che, per uscire dalla minorita fissata +da tuo padre nel testamento, ti mancano ancora quasi quattro anni. + +Con tale considerazione era terminato fra tutore e pupillo questo +memorabile dialogo, il quale doveva essere, per cosi dire, la pietra +fondamentale d'un edificio destinato a crollare e a cadere a terra in +meno appunto di quattro anni. + +* * * * * + +Enrico O'Stiary s'era dato a fantasticare anche lui sul proprio +avvenire, e, cosa non molto strana nella sua posizione, s'era sentito +invaso, insieme a un certo desiderio di gloria artistica, giacche egli +adorava, la pittura, da una grande voglia di spendere, di brillare, di +far la bella vita. L'avvenire? L'avvenire, pensava lui, come quello +della maggior parte dei mortali, che non hanno una meta fissa e sicura +o che non possedono la forza d'animo che serve a raggiungerla, e in +balia della fortuna; poteva dipendere dalla prima donna che avesse +incontrata sul suo cammino, dalla prima amicizia che avesse stretta al +club, dal primo avvenimento che gli fosse capitato sulle spalle. + +Il tutore dal canto suo non aveva gia fatto, senza saperlo, il primo +passo per riuscire alla di lui piu deplorabile rovina finanziaria? + +Negandogli i mezzi di vivere dignitosamente nella societa del suo +rango, obbligandolo a far sicuramente dei debiti, fissandogli nella +sua gretta ignoranza del mondo, i duecento franchi al mese, non gli +apriva forse dal bel principio la strada al disastro? + +Qualche volta c'e da pensare volentieri che i Turchi non abbiano cosi +gran torto di credere nel destino! La nostra sorte, la nostra +felicita, la nostra vita pur anche, non e forse continuamente in balia +del caso? Se il tal dei tali fosse uscito dalla sua porta il tal +giorno, del tale anno, soltanto cinque minuti piu tardi, avrebbe forse +incontrata alla svolta della via quella straniera, che lo colpi di +botto, che si fermo a Milano per lui, ch'egli amo come un pazzo, che +lo rovino miseramente e che lo spinse al suicidio? Se quell'altro tal +dei tali, invece di tirar dritto per un'altra via avesse dato ascolto +all'amico, che lo pregava di svoltare con lui a sinistra e di +accompagnarlo a casa, avrebbe forse trovato quei malandrini che lo +accopparono quella famosa notte per rubargli il portafogli e +l'orologio? E suo figlio, non orfano, sarebbe certo cresciuto un +galantuomo, mentre oggi sta a Procida condannato a vent'anni di lavori +forzati! + +Il primo amico in cui s'imbatte il conte Enrico O'Stiary, lo stesso +giorno del suo arrivo a Milano, fu il Marchesino Ferdinando Sappia, +che venne a cercarlo in casa. + +--Finalmente! Sai tu che sono ormai piu di tre anni che non ci +vediamo?--sclamo il Sappia contento di riabbracciare il suo giovine +amico d'infanzia. + +--Come ti vedo volentieri,--disse a sua volta Enrico con uguale +espansione. + +Qui il Sappia, vedendo che Enrico era ancora mezzo vestito da +garibaldino, gli domando se non pensava a mutar d'abito e a uscir di +casa. + +--Certamente,--rispose Enrico,--sto aspettando che il sarto mi rechi +il vestito nero. + +--E chi e mai di grazia il tuo sarto?--domando il marchese, mentre +arrovesciava indietro sull'omero con ineffabile garbo la rivolta del +suo soprabito da mattino. + +--A dirti il vero non lo so bene ancora; ma credo non debba essere +gran cosa perche mi pare di aver udito, non ridere! che sia un +portinaio. + +--Un portinaio!--sclamo il Sappia, balzando in piedi come preso da +vero spavento.--Tu conte O'Stiary, discendente... + +--Bene lascia stare la genealogia!... + +--Vestito da un sarto portinaio come un diurnista del Municipio? Ma e +un tradimento, un disonore, un abbominio! + +--Che importa? Tu sai che io sono un artista! Io non faccio conto di +andar attilato come te. + +--Prandoni mio caro,--grido il Sappia, continuando colla intonazione +semienfatica con cui aveva incominciato.--Fuori di questo non c'e +salute. + +Il Sappia era un di que' giovani, che quando parlano non ascoltano che +se stessi, e non rispondono mai direttamente all'interlocutore. Per +essi l'obiezione, l'affermazione e la negazione di quegli con cui +stanno a colloquio non esistono. Si capisce che essi non spezzano mai +nella mente il filo delle proprie idee; talche la parte +abbondantissima che essi mettono nel dialogo finisce coll'essere un +lungo soliloquio, nel quale non trova posto neppur l'ombra del +sentimento altrui. + +--Che vuoi caro Nando--disse Enrico appena pote avere la parola--sono +arrivato oggi stesso dopo essere stato per molti anni nei padri +barnabiti e per molti mesi volontario in guerra. Sono ignorante come +un pilastro di queste cose. Da quest'oggi, se vuoi, io mi metto sotto +la tua direzione. Comincero col licenziare il sarto portinaio. + +--Il tuo tutore--ripiglio il Sappia--sara un bravissimo, notaio, ma +non puo avere pratica di mondo. Guai a te se io non arrivavo da +Parigi. + +--Ah sei stato a Parigi? + +--Sono tornato l'altro giorno con Filippo Marliani che e fuggito via +dalla Nana, perche temeva di pigliare una potente cotta. Anzi l'aveva +gia pigliata! Ma fu bravo e mi diede ascolto. + +--Nana?--domando Enrico curioso come un fanciullo, udendo quel nome +muliebre esotico, e vedendo schiudersi con esso un inaspettato +spiraglio del mondo delizioso d'amore a cui sognava. + +--Si, un'attrice delle _Varietes_, una _cocotte_ in gran voga... una +bellezza superlativa. + +--Ah una _cocotte_!--ripete quasi macchinalmente Enrico. + +Il Sappia non fe' caso di quell'esclamazione e tiro via. + +--Guai ti dico se io non giungevo in tempo. Chissa come ti conciavano. +E sopratutto non lasciarti abbindolare dalle stupide ragioni di chi ci +da del leggiero e dell'effeminato, perche spendiamo qualche migliaio +di lire piu di loro nel vestirci, nel pettinarci, nell'andare +eleganti. Mummie costoro! Il vestirsi bene per noi ricchi e nobili e +un dovere ne piu ne meno di quello del farci la barba tutti i giorni e +del curvarci a raccogliere un ventaglio o una pezzuola sfuggiti di +mano a una signora. + +Notisi che tutte queste cose, esposte dal Sappia con una grande +volubilita, non erano che teorie; giacche, quanto a lui, se lo poteva +appena appena, schivava di curvarsi a terra per raccogliere il +ventaglio di una signora. + +Enrico cominciava ad ascoltare il Sappia con quel sorriso a mezza +strada fra l'ironia e la sazieta; un sorriso che voleva dire: sono +anch'io perfettamente del tuo avviso; non c'era bisogno che tu ti +sfiatassi a dirmi cose tanto note; sarebbe stato meglio che tu mi +avessi risposto qualche cosa di meglio intorno a quella Nana.... + +Il Sappia, dopo un altro paio di tirate su quel gusto, trovando, che +Enrico era presso a poco della sua statura, lo invito a scender nel +_brougham_ che teneva alla porta per andar da Prandoni a comandar +l'abito di lutto. O'Stiary non se lo fece dir due volte e cosi +uscirono insieme. + +Quando furono seduti l'uno accanto all'altro nel legno, Enrico disse: + +--Ora tu devi farmi un programma della mia vita. Come passi tu le ore +della tua giornata? Ti diverti o ti annoi a Milano? E bella davvero +questa vita milanese o c'e pericolo di stancarsene? + +--Non e certo tutto oro quel che luce;--rispose questa volta il +Sappia, che trovava in quella domanda soddisfatto l'amor proprio.--Si +stava meglio a Parigi! Pero con un poco di buona volonta e con molti +danari.... + +"Ahi," penso Enrico. + +--La giornata la si puo passare abbastanza bene anche qui senza +studiare e senza far della politica, come vorrebbero che facessimo noi +giovani i parrucconi e i gazzettieri utopisti, che ci rinfacciano +continuamente il dolce far niente. Povera gente! Essi non sanno che +non c'e creatura la quale abbia maggior da fare d'un uomo che non fa +niente! E la ragione e chiara; siccome la sola religione di costoro e +l'interesse, siccome il solo idolo ch'essi adorano e il danaro, cosi +sapendo che in questo paese non si puo guadagnar danaro, che facendo +l'avvocato o il notaio o il negoziante, essi non vedono che queste +professioni. Del resto tu sei dilettante di pittura e questo basta gia +a darti il diploma di uomo che fa qualche cosa a questo mondo. + +--Tutto sta che io trovi il tempo di dipingere.... + +--Tu discendi da un'antica prosapia irlandese, ed e naturale che i +tuoi istinti siano piu cavallereschi che artistici o letterarii. +Ebbene quella tal genia col pretesto che a Milano nell'aristocrazia ci +furono dei Verri, dei Beccaria, dei Borromei, dei Taverna, dei Litta, +dei che so io, vorrebbero che tutti noi fossimo scenziati e letterati +e che invece di montare a cavallo, tirar di spada, far delle +scarrozzate, amar le belle donne, e divertirci a cena avessimo a +studiar tutto il giorno e tutta la notte. Non nego che la cosa in +massima non sia eccellente, ma piu per tutti gli altri che per noi. +Noi abbiamo il dovere di non rubar il mestiere a chi lavora per +vivere. Le tre sole carriere che ci convengano sono quella delle armi, +quella della diplomazia e quella della chiesa. Ma se si puo far a +meno!... Capisci. Di diventar arcivescovo, per esempio, io non mi +sento la foia. + +--Neppur io. Tu mi consoli--disse O'Stiary. + +--Intanto per questa sera tu sei sequestrato--continuo il +Sappia.--Comincero col presentarti alla mia amorosa. + +--Chi e? + +--Una bella ragazza, che non ha altro difetto che una piccola +cicatrice in fronte. Le ho gia parlato di te e desidera di conoscerti. + +--Desidera di conoscermi?--sclamo Enrico ridendo.--Sono dunque +diventato gia un personaggio in poche ore? Ma no, ti sono +obbligato--riprese facendosi serio ad un tratto. + +L'imagine casta e nobilissima della sua Elisa gli si era affacciata a +un tratto. + +--Capisco--ripiglio--che con una signorina di questo genere sarei +ancora molto imbarazzato e temo di aver l'aria di un collegiale. + +--Fidati di me. La e una casa deliziosa. Non perche gliel'abbia +montata io... ma ella sa fare, parola d'onore. _Sans gene_, come lei, +che in illo tempore fu _barabbina_ la sua parte. Dopo cinque minuti ti +parra d'essere in casa tua. La si saluta, poi chi non ha voglia di +farle la corte non pensa piu nemmeno che essa esista. Tu ti sdrai, +fumi, parli, leggi, ridi, sfogli degli albums e senti dire delle +enormi sciocchezze e dei _calembours_ impossibili che sono anche +quelli che fanno ridere di piu. + +--E la ragazza e contenta che la si tratti cosi? + +--Contentissima. L'abbiamo lanciata noi? + +--Dimmi un po'.... E questa Nana chi e? + +--Ah Nana e un prodigio! E una parigina puro sangue! Bella come una +leonessa, matta come una Baccante, calda, piena di spirito. Quel +povero Marliani, s'io non lo strappavo da lei, ci lasciava la +sostanza, la salute e le ossa. + +--E tu?--domando il conte. + +--Oh, io non mi lascio pigliare! + +Non appena, nel cervello del marchesino Sappia, fu entrata l'idea, che +parlando all'amico di quella _gran cocotte_ di Parigi, il proprio +prestigio di uomo di mondo ne sarebbe ingrandito di cento palmi, +comincio a lodare e a magnificare Nana in tutti i sensi. Da sballone +d'ingegno, qual era, invento su di lei cose inaudite e rare. Parlo +delle di lei bellezze, del suo treno di casa, delle sue scuderie, del +suo modo di ricevere, del suo appartamento. Cose tutte, tranne la +prima, che egli non aveva mai vedute, ne conosciute, che per bocca di +Marliani. + +--Imagina una testa--disse a Enrico--che avrebbe fatto delirare +Tiepolo, Giorgione e Tiziano insieme; una testa coi capelli color del +pomo d'oro pallido, quando e proprio d'oro, quel colore insomma che la +scuola veneta prediligeva; capelli che quando glieli scioglievi, +andavano giu fino a terra e la celavano tutta intorno intorno, tanto +ne era il profluvio. Imagina tutto cio che v'ha di piu bianco e di +splendido nei toni della carnagione, che, come puoi pensare dal color +dei capelli, e pari a neve, rosata insieme e calda, con dei riflessi +d'oro per la lanugine fulva che la ricopre. Imagina delle linee e +delle curve sode e belle come non le hanno mai imaginate neppure gli +scultori greci, che si crede abbiano dato il _non plus ultra_ della +formosita femminile. Tutte queste bellezze di linee e di curve formano +un vero incantesimo, caro il mio Enrico. In quanto al morale imagina +una buona pasta di fanciulla, piena di cuore, di voglia di far +all'amore, allegra, spensierata, alla mano, una vera bambina di +diciannove anni, ma che conosce la scuola erotica come una parigina +ch'ella e, e che sa mandarti in paradiso o in inferno a tua posta; +imagina tutto questo, e avrai una pallida idea di quello che sia la +Nana di Parigi. + +Enrico ascoltava il Sappia con quel lieve sorriso adolescente che vuol +dire un'infinita di cose gravi. In lui esprimeva anche quel non so +qual pudore giovanile, che serve a far vibrare piu viva nella fantasia +quasi vergine le corde della curiosita voluttuosa. + +Enrico, per conto proprio, avrebbe continuato a parlare tutto il +giorno di questa misteriosa e splendida Nana. + +--Chi e che vi ha presentati a lei?--domando infatti con voce tenue, +quasi tentasse di non lasciar iscorgere al Sappia ch'egli si +interessava enormemente in quel soggetto. + +A questa domanda il Sappia non rispose subito. Se egli avesse avuto +voglia di dire la verita, avrebbe dovuto rispondere a Enrico che la +Nana, lui e Marliani, l'avevano conosciuta da madama Tricon. Avrebbe +dovuto raccontare molto volgarmente, che la bella prima sera del loro +arrivo a Parigi erano andati a teatro, e avendo veduta figurare, in +una rivista, quella stupenda creatura, avevano domandato conto di lei, +all'albergo. Che il cameriere aveva loro insegnato di rivolgersi a +_madame Tricon_, dove, mediante una trentina di luigi, avrebbero +potuto fare la di lei conoscenza. + +_Fi donc!_ + +E avrebbe dovuto soggiungere, che la mattina dopo, da veri viaggiatori +meneghini e sfaccendati che in paese straniero non vedono che donne e +non pensano che alle donne, erano corsi, coi loro trenta luigi in +tasca, da _madame Tricon_, proponendosi di tirare a sorte la primizia +di Nana. Avrebbe dovuto soggiungere che _madame Tricon_ si rallegro +immensamente di vederli, e fece loro una festa spietata, quando +s'accorse che erano forestieri: + +"Perche, diceva essa, la Nana e felice d'essere richiesta da +stranieri. Dei parigini essa non ne vuol piu sapere. Sarebbe capace di +morir di fame ormai, piuttosto che venire da me, se io non la +assicurassi che chi la cerca non e francese. Voi siete spagnuoli, non +e vero? + +"Italiani--aveva risposto il Sappia." + +E avrebbe dovuto ricordare che la Tricon, a quella notizia, aveva +fatta una piccola smorfia, punto lusinghiera pel suo paese, e aveva +subito domandato loro se tenevano in tasca i venticinque luigi +necessarii; e che alla loro affermativa aveva soggiunto: + +"Debbo avvertirli pero che ciascuno di loro due dovra scegliere un +giorno diverso dall'altro, giacche Nana non acconsente mai di posare +due volte nella stessa giornata." + +Il lettore che avesse bisogno di maggiori schiarimenti sopra codesta +_madame Tricon_ non avrebbe che a scorrere la _Nana_ di Zola, laddove +egli accenna di questa signora: + +"Zoe--la cameriera di Nana--aveva veduta una ventina di volte madama +Tricon venir in casa e parlare qualche minuto misteriosamente colla +padrona; ma essa affettava di non conoscerla, e di ignorare +completamente quali fossero i rapporti che esistessero fra questa +donna e le signorine che pativano asciugaggine di tasche." + +La povera--dico povera nel senso cristiano--la povera Nana quando +aveva bisogno urgente di danaro ricorreva alla casa di madame Tricon. + +"_Va, va, ma fille!_--diceva essa fra se--_ne compte que sur toi. Ton +corps t'appartient, et il vaut mieux t'en servir que de subir un +affront_." + +"_Et sans meme appeller Zoe elles s'habillait fievreusement pour +courir chez la Tricon. C'etait sa supreme ressource aux heures de gros +embarras. Tres demandee toujours sollicitee par la vielle dame... elle +etait sure de trouver la vincinq louis qui l'attendaient_." + +Ma tutto cio, che sarebbe stata la pura e nuda verita, il marchese +Sappia non poteva ne voleva piu dirlo all'Enrico. Egli, per darsi del +tono, si era gia compromesso; s'era slanciato a dir mille bugie e +mille invenzioni sul conto di Nana. S'era ingolfato nelle regioni +iperboliche di una splendida galanteria. + +Si guardo bene dunque di accennare neppur per ombra ne alla Tricon, ne +ai venticinque luigi necessari, ne ad altre simili bagatelle; e invece +impacchiucco ad Enrico una risposta inventata come tutto il resto, e +continuo a parlargli di presentazioni fatte sul palcoscenico, anzi nel +di lei camerino, da un amico parigino, che aveva entratura nelle +_coulisses_, poi di gite in campagna fatte insieme, e di serate al +Mabille, e di cene, e di orgie in cui non c'era la benche minima ombra +di vero, ma che a lui pareva lo posassero in faccia ad Enrico su un +piedestallo eccelso. + +Cio che v'era poi di piu piccante ancora in tutto questo, cio che +costituiva un fatto relativamente grave e ridicolo, si e che, lui, +come lui, proprio lui, precisamente lui, codesta Nana non l'aveva +proprio mai toccata neppure colla punta del dito mignolo. + +I due giovinetti naturalmente, la dalla Tricon, avevano tirato le +buschette. Se i lettori trovano questo fatto molto _choquant_ non so +che farci. E d'altronde nel caso di Sappia e di Marliani tutti i +lettori farebbero lo stesso. + +La sorte aveva favorito il Marliani. + +La Tricon allora aveva significato al Sappia, che egli avrebbe dovuto +rassegnarsi ad aspettar un altro giorno le grazie di Nana, perche +quella benedetta ragazza non avrebbe mai acconsentito a passar dalle +braccia dell'uno in quelli dell'altro. + +Il Sappia, di malumore per questo sberleffo della fortuna, pure aveva +aspettata Nana la nel salotto della Tricon, per vederla arrivare, e +sentir da lei quando fosse stata di comodo di concedergli il _rendez +vous_ anche a lui. Essa era venuta infatti, tutta bella, fresca e +voluttuosa; ma quand'egli aveva tentato di farsi promettere che il +giorno dopo sarebbe ritornata per lui, Nana aveva risposto: + +"No, caro signore, domani no. Restate voi a Parigi?" + +"Certamente, siamo arrivati ieri. Io ci staro finche a voi piaccia di +non essere crudele con me." + +"Allora vedremo, aveva risposto Nana, la quale, come si sa, abborriva +dal cedere per danaro, e lo faceva soltanto nei giorni di grande +arsura.--Vi faro avvisare da madame Tricon, se vi piace. Ma non fatemi +importunare troppo dalla vecchia, perche altrimenti non mi avrete mai +piu!" + +Il Sappia ridendo si rassegno ad aspettar il di lei capriccio. Aveva +capito che con quella creatura non era il caso di ottener di piu, ne +colla preghiera, ne colle offerte. + +Per venti giorni egli s'era recato ogni mattina a trovare la Tricon, +la quale dal canto suo andava un paio di volte la settimana a +sollecitare la Nana; sempre invano. Marliani intanto, senza dir nulla +all'amico, c'era riuscito invece ad ottenere da lei un secondo +_rendez-vous_, in tutt'altro luogo, e le aveva mandato una bagattella +di braccialetto da cinquemila franchi, i quali se li era dovuti far +mandar da Milano. + +La Nana aveva trovato il Marliani molto simpatico e non s'era fatta +pregare molto a concedergli una seconda visita. Quanto a lui, da buon +amico, aveva tentato di dissuadere Nana a dar ascolto al Sappia. Essa +non glielo aveva promesso formalmente, ma glielo aveva lasciato +sperare. + +Invece un bel giorno la Tricon mando un bigliettino al marchese in cui +gli significava che la Nana sarebbe venuta a casa sua quel giorno per +lui, ma che aveva messo per condizione il migliaio. + +Il marchese, contentone, aveva messo nel suo portamonete il biglietto +da mille, e alle due ore era la tirato come uno stecco, ad aspettare +la bella donna. La sua fregola era al colmo. Il Marliani gli aveva +raccontate cose tali di Nana che il marchesino ardeva, bruciava, e +dopo un quarto d'ora aveva gia indosso l'agonia. + +Passarono le due e mezzo, passarono le tre, le tre e un quarto e Nana +non compariva. Madama Tricon si esibi di andar ella stessa a vedere +che cosa diamine fosse successo. Mezz'ora dopo torno a contare che +Nana aveva litigato con Satin, e che non sarebbe venuta; che l'aveva +mandata al diavolo lei, la sua casa, gli Italiani, il biglietto da +mille e tutti quanti insieme. + +Il Sappia era dunque partito da Parigi senza poterla biblicamente +conoscere. E siccome aveva conservato pel Marliani in fondo al cuore +un po' di rabbietta, perche egli potesse vantarsi d'averla trattata e +lui no, giunto in patria gli aveva voltato l'occhio, e dall'arrivo non +s'erano piu ritrovati. + +Quanto al Marliani aveva seguito a malincuore il Sappia. Quella fatale +Nana--quella _cocotte_ da venticinque luigi--lo aveva ammaliato. Le +due o tre volte ch'essa s'era concessa a lui per riconoscenza del +braccialetto, gli ballavano nella fantasia una ridda di tali memori +volutta, che capiva non l'avrebbero lasciato tranquillo per un bel +pezzo. + +* * * * * + +La carrozza era giunta a casa di Sappia. Montati in camera, questi +intraprese la metamorfosi di Enrico, vestendolo di nero; poi andarono +dal cappellaio, poi dal Mosconi il calzolaio dei nobili, poi dal +Prandoni. + +Enrico torno a casa all'ora del desinare e pranzo colla Elisa, la +quale di quando in quando, allorche egli le sorrideva, alzava i suoi +occhioni innocenti e belli in viso al garibaldino, mentre due altri +sguardi, tutt'altro che indifferenti, andavano spesso a impetrare +dalla vergine un amichevol occhiata, ch'ella quel giorno si ostinava +di non conceder loro. + +Erano gli sguardi di un altro giovane invitato a pranzo, e che sedeva +accanto alla signora Eugenia, uno scultore, che si era fatto conoscere +favorevolmente nella Esposizione di quell'anno e che rispondeva al +nome di Aldo Rubieri. + +Verso le otto e mezza il Sappia venne a riprendere Enrico per andar +insieme dalla Luisa, alla quale il marchesino passava seicento franchi +al mese. Essa abitava un elegante appartamento a primo piano in Via +Solferino. + +* * * * * + +Chi era la Luisa? + +D'onde veniva? + +Come aveva conosciuto il Sappia? + +Nel nostro tempo, una ragazza di diciotto anni: come la Luisa, con +discreto ingegno, molta malizia, una gran dose di concupiscenza in +corpo, e punto quattrini, se fosse rimasta, quel che si dice, una +fanciulla onorata lo avrebbe dovuto indubbiamente ai propri genitori. + +Non e certamente troppo difficile che anche da una famiglia di +galantuomini sorta fuori una ragazzaccia che si butti via; ma sarebbe +un vero miracolo se in una famiglia viziosa, disordinata e miserabile, +ci fosse una creatura che sapesse conservarsi onesta. + +La Luisa era nata da un padre briccone e da una madre bigotta e quasi +cretina. Suo padre faceva un mestiere proibito dal codice, e, quel +ch'e peggio, lo faceva colla coscienza tranquilla di chi crede di non +commettere azione disonesta. "Un mestiere come un altro" diceva lui. +Egli, _sostraro_ fallito, s'era acconciato a diventare fabbricatore di +falso coke, che vendeva a certi suoi antichi colleghi, ladri come lui, +a non so quanti centesimi il chilogrammo. + +Il falso coke e composto di rottami di fabbrica, di vecchi mattoni, di +calcinacci e di ciottoli fatti cuocere nella pece e simulanti il coke +vero. Per certi venditori di carbone e comodissimo. Fa comparir un +quintale di combustibile, cio che, in sostanza, non e piu di ottanta +chilogrammi. Essi spacciano alle loro pratiche quattro quinti di coke +e un quinto di falso coke fabbricato dal babbo della Luisa, e rubano, +con un peso perfetto, il quinto sulla differenza. A Parigi questi e +simili truffatori sono colti e pagano delle buone multe. A Milano +finora nessuno ci ha mai badato, e le stufe a coke milanesi son tutte +piene di mattoni e di calcinacci. I primi col dileguarsi della pece +che li ricopre, diventano rossi dalla vergogna, i secondi bianchi +dalla paura. + +Prima che giungesse per la Luisa l'eta dei desideri malfrenati e prima +che il mal esempio paterno entrasse a guastarne l'indole, gia +discretamente perversa, la Luisa era un ciuffetto, ma non dava a +pensare che sarebbe diventata la birba che divento. Ella aveva qualche +istinto buono; tant'e vero che aveva cominciato fin dai nove anni e +senza addarsene, a trovarsi in flagrante contrasto con suo padre per +causa di probita. + +Una sera--ell'aveva appunto nove anni, e andava come _piccina_ a +scuola di stiratora--stavano raccolti nella lurida stanzaccia, che +serviva di covile a tutti e tre, e il padre si mostrava lieto piu del +solito. + +--Che hai Gana?--domando la madre. + +--Ho tirato su un bischero al prezzo--rispose il marito fregandosi le +mani lorde. + +--Che prezzo? + +--Al mio uso carbone. Oggi ne ho venduta una partita a dieci centesimi +al quintale piu del solito. Ah, fu una gran bella invenzione la mia! + +--Babbo!--fece la Luisa. + +--Che vuoi, pettegola? + +--E vero che il tuo carbone fa peso ma non fa caldo? + +--Chi te l'ha detto, stupida marmotta, chi te l'ha detto?--grido il +Gana arrovvellato.--Quando i mattoni sono roventi fanno caldo +anch'essi. Chi te l'ha detto? + +--Me l'ha detto la maestra--rispose la piccina. + +--Dirai alla tua maestra che la vada a pigliar.... + +La frase, per quanto vera, non puo essere ripetuta. Nessuna teoria al +mondo potra fare mai, che essa sia per diventare artisticamente e +umanamente presentabile. + +Ma la Luisa ebbe allora il coraggio di replicar un'idea sentita da sua +madre. + +--Anche la mamma dice, che questo e un rubare alla povera gente. + +Non l'avesse mai detto! + +Il Gana prese un bicchiere sulla tavola, e lo scaglio contro la bimba. +Il bicchiere si spezzo sulla di lei fronte; uno zampillo di sangue +spiccio da un arteria e ando a bagnar la faccia del feritore, che ne +resto sconciamente intrisa. + +La madre svenne di spavento. + +Questo era stato il primo grave strapazzo, ma non l'ultimo. Quella +bestia di un fabbricatore di coke batteva a sangue la Luisa tutte le +volte che sentiva di aver torto. Cosi, imparando da suo padre, gia a +quattordici anni ella avrebbe potuto aspirare alla cerchia dove Dante +condanno i violenti. + +Di li a poco la Luisa s'era gia concessa per semplice curiosita, senza +lotta e senza amore, al primo scapestrato, che le aveva offerto un +anellino e una cena al veglione. Costui veniva spesso dalla maestra +stiratora a raccomandarle di dar l'amido piu denso o meno azzurrino ai +manichini e ai solini da collo. Un giorno regalo alla Luisa uno +spillone d'acciaio in forma di stiletto per fermare il profluviante +volume de' suoi capegli castagni. La Luisa aveva usato di quello +stiletto per ferire malamente una compagna, di scuola, spintavi da +subitaneo furore di gelosa picca. L'educazione paterna portava gia i +suoi frutti cruenti. Quella ferita, fatta in corpo scrofoloso e +affetto da lue ereditaria, aveva tratto al sepolcro quella misera +compagna, e la Luisa era stata condannata a due anni di carcere in +grazia dell'eta adolescente e della nessuna premeditazione. + +In carcere essa aveva compiuta la sua educazione di mariuola e quando +ne usci, ell'era in tutto il rigor del termine, una birba sconsacrata. + +* * * * * + +Immaginatevi ora una fanciulla di diciasette anni bella, poltrona, +lasciva, scorbellata, che esce di prigione e che non vuole ne puo +tornare in casa paterna, dove non e rimasto che un babbo, ancora piu +briccone, piu scioperato e piu lascivo di lei. Sua madre, nel +frattempo era morta; le anime buone, dicevano di crepacuore, le sue +piu intime amiche dicevano di catarro. + +Dal carcere, finita la pena, alla Luisa era toccato di andar difilato +alla Questura; e piu precisamente a quella sezione dell'ufficio, che +provvede alla sanita pubblica e che ha l'incarico di sorvegliare la +condotta delle fanciulle, che non avendo di che vivere, non pensano a +mettersi un ditale sul pollice e un ago fra le dita. La le venne +domandato naturalmente, che cosa intendesse di fare della sua vita e +in qual modo contasse provvedere alla propria esistenza? + +--Me lo dicano loro!--rispose la Luisa.--Io non lo so. + +--Noi non possiamo dir niente--rispose il delegato con un sorriso +eloquente.--Noi siamo qui per sentire e non per insegnare. Non +facciamo il maestro di scuola noi. Bisognerebbe pero che prima di +tutto tu ti trovassi un qualche galantuomo che venisse qui a +rispondere per te. Allora saresti fuori immediatamente da tutti i +fastidi. + +"Bravo--penso la scorbellata--vuole dire ch'io mi faccia mantenere." + +--Ma dove vado a pescarlo, cosi sui due piedi, un galantuomo che +voglia rispondere per una povera tosa che esce di prigione? + +--Prima di entrarci in prigione un amante lo avevi pure!--disse il +delegato. + +--Ma ora non c'e piu. Ha pensato bene di buttarsi nel tombone di San +Marco, perche era troppo contento d'esser venuto al mondo. + +--Cerca qualcun altro allora. + +--A questo c'avevo gia pensato anch' io--riprese la Luisa--ma intanto, +come faccio a vivere? + +--Ti sentiresti di poter tornare una buona figliola? + +--In che modo buona figliola? + +--Mettendoti ancora a lavorare! + +--Io si--rispose la Luisa, mentendo; giacche nel suo interno era g'ia +scoppiato invece un _no_ risoluto e indiscutibile--Ma dov'e che potrei +trovar da lavorare? Se me lo procurano loro lo piglio, se no, non +saprei. + +--T'ho gia detto, cara mia, che noi non facciamo di questi uffici. Non +eri tu prima da una stiratora? + +--Oh, come lo sanno loro? + +--Noi si sa tutto. Tu eri gia sul nostro libro prima di andar in +prigione. Tu frequentavi le sale da ballo e qualche altro luogo anche +peggio. Non e vero? + +"Ho capito"--penso fra se la Luisa. + +--Va a vedere se la tua antica maestra la ti volesse ripigliare. E una +buona donna. + +--Io no, vede, e lei? Mi canzona? Dopo quello che e accaduto la in +quella stanza? + +L'imagine della ferita, del sangue, delle grida e di tutto il +trambusto ch'ella aveva suscitato il fatal giorno, le si affaccio con +brusco assalto e impallidi. + +Il delegato capi e non insistette. + +--Vedi che cosa vuol dire a fare delle brutte azioni? + +--Ora quel che e stato e stato; la brutta azione me l'hanno anche +fatta pagare carne salata, me l'hanno fatta. + +--Ricordati che sarai tenuta d'occhio dalle guardie. + +--Questo lo so senza che me lo dica. Se non ha altri moccoli, perch'io +m'aiuti, posso fallare a morir di fame. + +--Cercati lavoro e non andar in volta di sera e ben poco anche di +giorno. Capisci? + +--Gia, e il lavoro verra da se stesso a cercarmi a casa mia, n'e vero, +il lavoro? E intanto come faro a vivere? + +--Questo ti riguarda, _Arrangiati_. + +La Luisa continuava a far l'innocentina. + +--Cosa vuol dire _arrangiati_? + +--Non so nulla. Ma ricordati di non lasciarti trovar sola a scopar la +strada, specialmente dopo il tramonto, se no le guardie ti +arresteranno e ti condurranno qui da me. + +--Me l'ha gia detto e ripetuto tre volte a quest'ora. + +E nella sua testa la Luisa aveva cominciato a mulinare al mezzo di far +cascare il delegato in una frase scandalosa. Ella si sentiva in +confuso, una gran voglia di far risaltare la cosi detta immoralita +nella bocca di quell'impiegato dei Governo. Voleva che fosse proprio +lui a dirle di pensare a vendersi senza tanti scrupoli, e a fare la +sgualdrina. + +--Io le torno a domandare chi e intanto che mi dara da mangiare? + +--Oh!--scoppio finalmente a dire il delegato che non sospettando non +stava in guardia, ed era anche un po' ammaliato dal bel viso di +lei--credi tu che io sia un imbecille, da venir qui a farmi la +bambina, dopo essere stata due anni in prigione? Chi t'ha a dar da +mangiare? Ma, il primo messere che abbia due occhi in capo, dieci lire +al giorno da spendere... sacrr...--e qui giu una specie di bestemmia +da regio impiegato--e a cui piaccia il bel sesso. E quando il messere +sara deciso a fare sicurta per te, conducilo qui che io ti cancellero +subito dal libro. + +--Ora sono soddisfatta--sclamo la Luisa che c'era riuscita.--Basta +cosi! + +Il delegato, che la guardava con compiacenza, s'accorse allora dal +sorriso maligno di lei, ch'ella era persuasa d'aver riportata su di +lui una piccola vittoria. + +Essa c'era riuscita! + +E infatti pensava lei a un dipresso: "E il direttore d'una sezione di +Questura, e il rappresentante della morale pubblica, e l'ufficiale del +governo italiano che m'ha detto di andar alla perdizione. Io faro il +mestiere per obbedire al commissario. Se fosse altrimenti, egli +penserebbe piuttosto a procurarmi del lavoro. Egli mi lascia in balia +di me stessa, e sa pure che io di lavoro ne posso, ne voglio trovarne, +mentre egli sa che di messeri, anche senza il suo parere, ne trovero +finche saro stufa." + +La Luisa, uscita di la, si mise dunque in cammino per obbedire al +delegato. Essa dava ascolto alla legge, essa si uniformava ai +regolamenti di Questura: _Non caste sed caute!_ Cosi che, se fosse +anche stato il caso di dover fare il brutto mestiere contro voglia e +contro coscienza--cio che non era--la si sarebbe trovata come si dice +colle spalle al muro. Se non che la coscienza e la voce dell'onore +nella Luisa era un bel pezzo che tacevano. Anch'essa, come Nana, +quantunque in un grado molto piu volgare e piu perverso, non sentiva +piu in corpo che tre grandi inclinazioni molto serie e molto spiccate: +quella di non lavorare, quella di far all'amore e quella di non morir +di fame. + +E, quanto alla terza, via! non si saprebbe davvero da qual parte farsi +per dare tutto il torto a lei sola. Il diritto non le puo essere +contestato! + +* * * * * + +Non aveva mossi un centinaio di passi fuor dall'ufficio di Sanita, eh' +ella s'accorse d'essere pedinata. Non sapeva bene se erano due o tre, +perche non li vedeva e non si volto indietro; ma se li sentiva, come +per intuizione, nella schiena. + +Si fermo a guardare in una vetrina di modista per lasciarli passare e +sapere almeno se erano gobbi o sciancati, giovani o vecchi. E volgendo +il viso per guardarli, passati che furono, scorse dal canto della via, +spuntare una donna, un'antica conoscenza, una certa sora Marianna, la +quale teneva sotto il braccio un enorme fardello e veniva un po' +barcollando verso di lei, col sorriso che dava a vedere come l'avesse +gia ravvisata da lungi. + +Quando le fu d'accosto: + +--_Centini mundi!_--sclamo questa; la era una sua esclamazione +particolare.--Finalmente che la possiam rivedere, la possiamo, questa +nostra bellezza! Dove diamine la e stata tutto questo tempo? + +Sapeva la vecchia che la Luisa era appena uscita di prigione? Le aveva +fatta la domanda con malizia e per umiliarla, oppure non ne sapeva +nulla? + +La Luisa, a buon conto, fece la prima supposizione, e rispose non +arrossendo e con una specie di impertinenza: + +--Sono stata a Parigi! E lei, dove va con quel fagotto? + +--Eh, sa bene! Le solite miserie. Vado a mettere in collegio un po' di +roba, perche e bene che impari anche lei a stare al mondo. + +In lingua il _bisticcio_ della Marianna non regge; in dialetto fece il +suo immancabile effetto, e la Luisa ne sorrise malinconicamente. + +In dialetto, _monte_ e _mondo_, hanno lo stesso suono. + +--Anche lei!--disse la fanciulla.--Non c'e dunque che miseria a +Milano? + +--Che vuole, cara Luisa! E lei? + +--Io? Io, come la mi vede, non so oggi come pranzare. + +--Possibile!--sclamo la signora Marianna coll'accento incredulo.--Una +bella tosa pari sua? _Centini mundi!_ S'io fossi in lei, vorrei +domandar se Milano e da vendere. Lei non ha a far altro che metter giu +il suo bravo grembiale e star li a veder i merli a fioccarvi dentro +colle mani piene di bigliettoni bianchi, rossi e verdi. + +--Me lo disse poc'anzi anche il... + +Voleva dire il delegato, ma tronco la frase. + +La vecchia pero aveva gia mangiata la foglia. + +--Oh, diamine! Le tocco di andar laggiu? + +La Luisa si morse le labbra. Pel gusto di ponzare la sua piccola idea +di ribellione ironica contro le incumbenze del delegato e contro la +morale pubblica, essa aveva svelato il brutto segreto. + +--M'ha mandato a chiamare per sapere come faccio a vivere dopo il mio +ritorno da Parigi, perche ha saputo che vivo sola. + +--Io ne avrei uno che sarebbe un portento per lei--disse la vecchia +strizzando l'occhiolino. + +--Di che cosa?--domando la Luisa fingendo di non capire. + +--Un messere, _centini mundi!_ Chi vuol che sia? + +--Chi e desso? + +--E un banchiere. + +--Giovane? + +--Ecco--disse la Marianna--per giovine non e giovine di primo pelo, ma +pero e benissimo conservato, e ricco. + +--Quanti anni avra, insomma? + +--Io non gli darei piu di sessant'anni o sessantadue. + +--Oh, che strega!--sclamo la Luisa, scoppiando a ridere.--Mi parla di +primo pelo! Non e ne di primo, ne di secondo! + +--E meglio anzi che sia un uomo posato... un uomo che ha gia fatta la +sua carovana. + +--Si, si, non dico, ma quanto al primo pelo... _maghero!_ + +--E capace di farle una posizione. + +--Crede lei che vorrebbe rispondere per me la da quel caro direttore? + +--Questo poi non lo so, perche e ammogliato. + +--Anche ammogliato!--sclamo la Luisa. Poi riprese:--Meglio allora! + +--Sicuro che e meglio. Da minor fastidio. Lo si puo tener in gambe, +comprometterlo, levargliene quanti si vuole. E poi si e piu libere di +tenersi il candelliere e il capriccio; si ha sempre il coltello per +il.... + +--Bene, bene, queste cose le penso anch'io--interruppe la Luisa un po' +duramente. Quella benedetta parola di coltello, poco o molto, la +faceva sempre trasalire, anche quando era pronunciata in una figura +rettorica. + +--Dove si potrebbe vederlo questo banchiere di... terzo pelo? + +--In casa mia, se vuole. + +--Lei sta ancora laggiu? + +--Si, cara. + +--E quando? + +--Magari domani. Il tempo di avvisarlo. + +--A che ora? + +--A mezzogiorno. + +--Bene, domani a mezzogiorno saro da lei. + +E si lasciarono. + +* * * * * + +La Luisa si spicco di la, e vide sul canto della via che uno de' suoi +pedinatori stava ad aspettarla. + +Quand'essa gli passo dinanzi, egli le fe' tanto di cappello. La Luisa +rispose con un modesto chinar del capo. L'altro, che era appunto il +marchesino Sappia, le si mise accanto. + +--Si potrebbe aver l'onore di sapere, bellissima creatura, dove siete +diretta? + +--Lei e ben curioso! + +--Io faccio come il dottor Faust con Margherita, e vi domando il +permesso di accompagnarvi a casa. + +--Non posso darglielo--rispose la Luisa, che, piena di appetito, aveva +gia messo l'occhio sul suo moscone per farsi pagare da pranzo. + +--Perche non puo darmelo? + +--Se io le ripetessi che lei e assolutamente troppo curioso, che cosa +mi risponderebbe? + +--Che la curiosita e la madre della voglia di sapere. + +--Lei e forse uno di quelli che scrivono sui giornali? + +--No, no--rispose il Sappia ridendo.--Ma perche questa domanda? + +--Perche lei mi parla molto difficile. Che so io? Poc'anzi era il +dottor Faust e Margherita, e ora e la madre della voglia.... + +--Bene, parlero piu facile. Come avete nome? + +--Ho nome... ho nome Aquilina. Ma non permetto che mi si dia del voi. + +--Vi daro del lei. Aquilina, bel nome! Nome superbo, e portato da una +donna adorabile. + +--Me l'hanno detto degli altri. + +--E se io desiderassi di fare la sua conoscenza, bellissima Aquilina, +me ne darebbe lei il permesso? + +--Mi par bene che stiamo facendola.... + +--Si, ma io dico... una conoscenza un po' piu intima... a quattrocchi. + +--Non si rifiuta mai la conoscenza d'una persona educata come lei. + +--In casa sua dunque non ci si puo venir davvero? + +--Per ora no. In seguito non dico. Ora io vado a pranzo. Quest'oggi si +potrebbe tutt'al piu trovarsi alla stessa tavola a pranzo. + +--E se io la invitassi a pranzare con me fuori di Porta? + +--Dove, per esempio? + +--Non saprei.... All'Isola Bella. + +--No--rispose la Luisa--all'Isola Bella c'e troppa gente; piuttosto al +Giardino d'Italia. + +--Allora ci possiamo andar subito. Sono ormai le quattro e mezza. + +--Come vuole. + +Il Sappia fece un gesto ad un cocchiere di vettura pubblica, che +passava col legno vuoto. Vi montarono, e via pel Giardino d'Italia. + +Come si vede, la Luisa obbediva largamente al delegato. Essa coglieva +due piccioni ad un favo. + +Aveva trovato un probabile messere e aveva azzeccato il pranzo di quel +giorno. + +* * * * * + +--Sapete, bella Aquilina--disse il Sappia quando fu seduto a tavola +colla Luisa al Giardino d'Italia--che voi assomigliate in un modo +spaventevole ad un'amante che io ho avuto or ora a Parigi? + +--Davvero? Cio mi rende orgogliosa! + +--Naturalmente voi non siete ancora a quel punto.... + +--Oh, lo credo! + +--Quella era una _cocotte_ si, ma una cocotte gran dama. + +--Ho capito! + +--Ha nome Teresa, ma tutti a Parigi la chiamano Nana. Non ha meno di +trentamila franchi al mese, ed e sempre in miseria. + +--Vuoi dire che li spendeva. + +--Sicuro! + +--Ah, in questo poi non vorrei assomigliarle. + +--Vediamo, Aquilina. Voi mi piacete in modo enorme. Ci sarebbe +speranza di intenderci? Io non v'ho ancora detto il mio nome; sono il +marchese Sappia. Io vorrei fare di voi una seconda Nana. + +--Che non spende trentamila franchi al mese, pero. + +--Ah, naturale! Tutto dev'essere in proporzione. Milano fa trecento +mila abitanti coi Corpi Santi, Parigi ne fa un milione e mezzo; cinque +volte tanto. A Milano, una fanciulla come voi puo col quinto di +trentamila franchi al mese, che sono sei mila far la signora come Nana +a Parigi. + +--Questo poi non credo. Sei mila franchi sono una miseria anche a +Milano. + +--Ah, ah! Avete delle idee in grande, voi. + +--Voi ci tenete ad essere solo? + +--Perche questa domanda? + +--Ponete che io sia gia impegnata con un vecchio, che non vi potrebbe +dare ombra di gelosia. Ponete che io sia qui con voi perche mi siete +simpatico.... + +--Grazie, Aquilina. Non ne dubitavo + +--Io so bene che voi non vorreste che io fossi vostra amante _gratis_, +n'e vero? + +--Neppur per sogno. + +--Se voi non avete difficolta che il vecchio continui la mia +relazione, voi diventerete il mio amante di cuore. Mi farete qualche +regalo e tutto sara detto. + +--Accettato. + +--Allora vi diro che io non mi chiamo Aquilina, ma mi chiamo Luisa. + +E cosi era avvenuto il contratto del loro matrimonio morganatico. + +* * * * * + +Il marchesino usci dalla casa di Luisa verso le nove del mattino del +giorno dopo. A mezzodi in punto, la fanciulla montava le scale della +Marianna. + +Il vecchio banchiere non si fece aspettare; dopo mezz'ora di +conversazione, trovo che la Luisa era la creatura che pareva creata +apposta pe' suoi fini reconditi; le fece delle discrete proposte, ed +essa le accetto subito anche quelle, senza farsi pregare: giacche +l'appetito non c'era verso, che non ritornasse ogni mattina e ogni, +sera a persuaderla che bisognata dar ascolto al delegato. Cosi in +breve la scarcerata di fresco fu accasata come una signora, in mezzo a +mobili propri, con due assegni mensili, che uniti ne facevano uno piu +grosso di quello d'un consigliere di Cassazione e che le venivano dal +Sappia e dal banchiere, il primo dei quali era l'amante _en titre_, +l'altro lo spunta-pesi segreto. + +Poco prima che Enrico O'Stiary giungesse a Milano, essa aveva finto di +piantare in asso il vecchio banchiere, per farsi maggior merito presso +il suo amante scoperto. Ma in fatti essa era legata al vecchio peggio +di prima e da ben altri legami che non fossero i legami dell'amore. + +* * * * * + +--Buona sera, Nando--diss'ella al Sappia, che era entrato con Enrico +O'Stiary. + +E intanto aveva diretta un'occhiata curiosa all'amico che stava dietro +di lui un po' in disparte. + +--Buona sera, Gigia--rispose il marchesino, e volgendosi tosto verso +il conte, ripiglio: + +--T'ho condotto il mio giovine amico, il conte O'Stiary, che fara in +tua casa i primi passi al mal costume. + +Enrico strinse la mano che la Luisa gli porse; e l'indispensabile +vermiglio, che accompagna quasi sempre il primo passo al malcostume, +si pinse sulla fronte del giovinetto. + +La Luisa lo invito a sederle accanto. + +--Spero bene--comincio dessa--che Nando le avra detto, che qui da me +sono banditi i complimenti. Dunque la metta giu il suo cappello, +giacche il mio motto e _sans gene_. Ma quasi mi scordavo di presentare +a questi signori; il signor Silvestro Bonaventuri aiutante di... e il +signor Paganino di Genova. + +I due nominati s'inchinarono. O'Stiary fece altrettanto. + +--Lei e uscito da poco dal collegio, non e vero? + +--Ora torna dal campo. + +--Dal campo!... A proposito--disse levandosi; ma disse quell'a +proposito precisamente a sproposito, giacche cio che stava per metter +fuori non c'entrava per nulla col campo--Cominciate a fare anche voi +altri il vostro dovere qui su questa lista. Vi avviso che non voglio +rovinarvi pero. Non accetto meno di venti franchi, ma non accetto +neppure piu di cento franchi. + +--Cosi dicendo, la Luisa aveva levato da un tavolino una borsa, una +lista, ed un _lapis_ che presento colla bocca aperta al Bonaventuri. + +--Che cos'e?--domando questi con aria un poco sorpresa. + +--Ho fatto voto, che tutti quelli che i quali metteranno il piede in +questa sala, dal primo all'ultimo del mese, dovranno per una volta +almeno aiutarmi a fare un'opera buona. E una colletta per una povera +famiglia che muore di fame. + +--Volontieri--rispose il Bonaventuri.--Che cosa debbo fare? + +--Scrivere su questa lista il vostro riverito nome e cognome, colla +cifra che intendete di mettere in questa borsa, per la mia +irresponsabilita. + +E guardo con un bel sorriso in faccia a O'Stiary. + +--Spero la mi permettera di avere anch'io questo piacere di far del +bene in sua collaborazione--disse Enrico traendo di tasca il +portamonete. + +--Veramente, per la bella prima volta!--sclamo ridendo la Luisa--e un +po' da sfacciata! + +--Faremo dunque il male in mezzo--fece il Bonaventuri parlando +forte.--Ecco i miei cinquanta franchi. + +--Ed ecco i miei--soggiunse il Paganino da Genova, mettendo i suoi +cinque biglietti da dieci nella borsa. + +Il povero Enrico fa sopraffatto da uno sgomento indicibile. Egli aveva +pensato in cuor suo di non dare che venti lire, e capiva che bisognava +metterne cinquanta come gli altri, e temeva di non averli nel suo +portamonete. Dei cento franchi della mezza mesata sborsatagli dal +tutore, e che dovevano servirgli per quindici giorni, gli pareva di +averne gia spesi in guanti, in profumerie, in gingilli, in mancie e al +caffe, una meta abbondante. Non sapeva bene quanto gli restasse nel +portamonete, ma temeva d'essere a corto. Guardo trepidando in esso, e +con lieta sorpresa vi trovo appunto i cinquanta franchi che parevano +li apposta contati. Non gli rimaneva piu che un bigliettino sudicio da +cinquanta centesimi, che rimase la unico e vergognoso, come una +protesta contro la lesina del tutore. + +--Ed ecco i miei--ripete anche lui mettendo l'obolo nella borsa di +Luisa, che lo ringrazio col suo piu splendido sorriso. + +"Spero bene--penso--che il tutore non mi vorra mangiare se gli +raccontero che ho dato cinquanta franchi a scopo di beneficenza--penso +Enrico, dopo che la Luisa lo ebbe ringraziato.--"Io non potevo dar +meno di Paganino e di Bonaventuri, che devono essere meno ricchi di +me." + +* * * * * + +Poco dopo entrarono nuovi visitatori. Erano il signor Ciambelli colla +Romea, un fuseragnolo di donna, con due occhi discreti e una +carnagione che arieggiava la porcellana colorata, per amor +dell'intonaco ch'ella si praticava sul viso. + +Ciambelli, suo amante, un pancione nero come un croato, le aveva messa +su una _buvette_, dove la Romea troneggiava dal suo banco, chiamando, +col desio e colle occhiate lunghe, i passanti, che non volevano +saperne di entrare nella di lei bottega a bevere l'amaro prima di +andare a pranzo. + +La Romea era una sgualdrina come tante altre, ma la si teneva +ingenuamente in conto di donna onesta, e parlava delle mantenute col +disprezzo d'una principessa! + +Quanto la godevano per questa pretesa le sue poche pratiche! + +A un certo punto si parlo di far un piccolo taglio di macao. La Luisa +sulle prime fece finta di opporsi, ma poi, vedendo che tutti erano del +parere fece recar le carte e lascio che giuocassero. + +Enrico, un po' per timidezza, un po' per innata ritrosia, ma +sopratutto perche non voleva far vedere d'essere corto a quattrini +stava in disparte. + +Sappia gli ando vicino: + +--Non fai conto di giuocare tu? + +--Ma... non ho voglia.... Non sapevo che si giuocasse.... E meglio che +stia a vedere... + +--Ti pare? Il piu giovine della brigata, far la figura del piu +vecchio? Mi faresti sfigurare. Ricordati che questa sera comincia a +formarsi la tua riputazione di gentiluomo e di uomo di mondo. Bisogna +che tu provi un po' di tutto, in societa, se vorrai starci bene, e se +vorrai poter educare con cognizione di causa i figli che avrai dalla +signorina Elisa. + +Enrico si fece tutto rosso in viso. + +--Che c'entra? Come sai? Chi t'ha detto? + +--Noi sappiamo tutto--sclamo con aria di mistero il marchesino. + +--Ma io ho ben poco danaro con me... non sapevo. + +--Se non e che questo ti servo subito. Figurati! E schiuso il +portamonete ne trasse un biglietto da cinquecento e lo diede a Enrico +dicendo: + +--Quando non ce n'e piu, ce ne sara ancora. + +Avrebbe potuto rifiutarsi ancora il nostro collegiale garibaldino? + +Ando al tavolo verde. + +* * * * * + +Dopo mezz'ora egli aveva perduto fino all'ultimo i suoi cinquecento +franchi. + +La Romea gliene aveva beccati fuori la meta. + +Sappia gliene presto subito altri mille. + +Il demonio del gioco lo aveva gia preso alla strozza. + +A mezzanotte il disgraziato aveva perduto i mille e giocava gia +disperatamente sulla parola. + +Al tocco dopo mezzanotte il Sappia si levo dal tavoliere, e disse: + +--Mi pare ora di andarcene. + +--Facciamo i conti--gli disse Enrico che appena cessato l'incanto e +l'emozione si trovo di aver indosso una febbre indiavolata. + +Fatti i conti trovarono di avere perduto fra tutt'e due seimila e +trecentoventi franchi. Enrico ne doveva mille e cinquecento all'amico, +mille e duecento a Silvestro Bonaventuri, e trecento alla Romea, + +Il povero giovinetto era cosi confuso di dover danaro perfino ad una +donna, era cosi spaventato, cosi abbacinato dalla perdita, dal timore +di non poter il giorno dopo farsi onore nelle ventiquatt'ore, dello +spavento che il tutore e la Elisa venissero a sapere la sua scappata, +che quasi quasi ne piangeva a calde lagrime. + +Il Sappia dovette scuoterlo piu volte. + +--Ma domani come si fa? Pensa che debbo trecento franchi anche alla +signora Romea. + +--Ci penso io--gli rispose l'amico.--Non seccarti. In ogni caso la +Romea ne deve a me cinquecento da sei mesi, che non me li ha mai +restituiti. + +Preso poi in disparte il Bonaventuri, che conosceva, per quel tanto +che si conoscono certe persone: + +--Favorisca--gli disse--a indicarmi dove ella sta di casa. + +--Oh--sclamo il Bonaveuturi, come schermendosi--la si figuri; ha tutto +il tempo; lei e padrone di tutta la mia sostanza... + +"Buono a sapersi" penso il Sappia fra se. + +* * * * * + +Enrico quella notte non chiuse occhio e fece il piu inviolabile +proponimento di non giuocare mai piu. + +Nella ingenua purezza della sua coscienza di vent'anni, egli sentiva +di quel fatto un rimorso indicibile. + +A mattina ando dal tutore e gli spiattello senza reticenze la sua +avventura della sera innanzi. + +La fu una scena di inenarrabile delusione per lui, una tempesta di +maggio, un finimondo. + +Il tutore gli fece una parrucca che non finiva piu. Egli era un di +quegli uomini che non crederebbero di far il loro dovere se non quando +s'accorgono d'avere ben tormentata la loro vittima. Essi hanno nelle +vene, io credo, un po' di sangue di Torquemada. Questo modo di +educare, essi lo chiamano _saggezza_. E certo se facesse l'effetto di +render saggio meriterebbe quel nome; ma siccome non ottengono invece +che quello di seccare dovrebbe esser chiamato _seccatura_. + +Allo stringer dei nodi il tutore si rifiuto perfino di pagargli quel +primo debito di giuoco. + +Enrico non sapeva piu in che mondo si fosse. Corse a trovare il +marchese d'Arco. + +Questi ascolto in silenzio il racconto e le giustificazioni del +giovinetto; poi senza dir motto si levo, ando al suo scrigno, ne +abbasso l'imposta, tiro fuori un cassettino, ne trasse tre bei +biglietti da lire mille e li porse al giovinetto dicendogli questa +sola frase: + +--Ma cerca di non giuocare mai piu se ti e possibile! + +Enrico da quel tratto resto assai piu confuso che non lo fosse stato +prima dalla lavata di capo e dalle smanie esagerate del suo tutore. + +--Oh, marchese, come e buono lei!--sclamo il giovine buttandosi al +collo del vecchio e baciandolo sulle labbra. + +--Mi prometti sul tuo onore che non giuocherai piu? ripiglio +sorridendo di gioia e dopo un certo silenzio il marchese. + +--Si, glielo prometto in parola d'onore e colla sicurezza di mantenere +la mia promessa. + +--Tu devi sapere Enrico, che a' miei tempi ho giuocato molto anch'io. +Allora il giuoco era di _bon ton_, non era proibito, lo si faceva in +pubblico. Il governo straniero usava di questo mezzo per +demoralizzarci, per distoglierci dalle idee di patria e di +indipendenza. Vedi dunque che ti parlo con cognizione di causa. Fin +d'allora mi capitava sempre, che perdendo, io pagava puntualmente +entro le ventiquattr'ore il mio debito; ma se vincevo pochi lo +pagavano a me. + +--Possibile? + +--Possibilissimo mio caro Enrico. Credilo pure; la gente che paga i +debiti di giuoco non e a questo mondo che un decimo di quella che non +li paga. Questa almeno e la statistica della mia dolorosa esperienza! +Non so se gli altri saranno stati piu fortunati di me nella loro vita. +Ma e cosi! Ora capisci bene. Se tu quando perdi sei certo di dover +pagare, e quando vinci sei certo di non essere pagato che dieci volte +su cento... la cosa diventa molto seria. Sarebbe necessario perche tu +restassi almeno in pace che vincessi novantacinque volte su cento; il +che assolutamente non e possibile avvenga. Hai fatto bene dunque a +promettermi che non giuocherai piu. + +E qui si mise a parlargli di tutt'altro. + +Il marchese artista nell'anima tempestava Enrico di domande sulla sua +posizione, sulla pittura, sulle sue idee circa le due scuole, sulle +sue speranze di farsi un nome, sull'avvenire sognato. + +Enrico s'accaloro in quel dialogo. Il marchese godeva enormemente a +sentirlo parlare cosi modesto, cosi schietto, cosi sincero e cosi +pieno di illusioni. + +--Ma non credi tu--gli disse a un certo punto--che il positivismo, il +realismo e la democrazia abbiano a uccidere l'arte? + +--Ah, marchese, al contrario! L'esaltazione del popolo sara +l'esaltazione dell'arte. + +Il marchese crollava il capo sorridendo. + +--Ah, entusiaste! + +--Non lo crede lei? + +--Io no davvero,--rispondeva il marchese.--Il popolo, e per popolo +m'intendo quella parte della popolazione d'un paese che si stacca +dall'aristocrazia illuminata e dalla borghesia ricca e studiosa, il +popolo non sente bisogno dell'arte, ne la capisce. Mancando +assolutamente di sentimento estetico come vorresti tu ch'essa amasse +il bello nelle sue manifestazioni? + +--Eppure se c'e un'esposizione di quadri e di statue vi accorre...! + +--Il popolo no, non se ne cura. La statistica della affluenza del +pubblico alle esposizioni parla chiaro. In ogni modo anche i pochi che +ci vanno non vi sono attirati dal bisogno di ammirare il bello, ma +dalla curiosita di veder nei quadri dei fatti interessanti, allegri o +pietosi. Il quadro sara pessimo come arte, ma rappresentera qualche +fatto ben volgare, ben chiaro, che squadri al popolo? Sara il +prediletto da lui. Esso non s'accorgera che artisticamente parlando il +quadro e uno sgorbio, un abbominio. Il popolo non monta verso l'arte +se non quando l'arte discende giu fino al volgo. E il naturalismo +stesso, l'impressionalismo, di cui tu mio caro Enrico, ti dichiari +seguace e cultore, non e forse l'arte che abdica in favore dei grossi +istinti del volgo? + +Enrico era impaziente di andar a pagare i debiti fatti la sera prima. +Erano i primi debiti di sua vita e gli rimordevano la coscienza. Diede +dunque ragione al marchese e se ne ando ringraziandolo di nuovo con +espansione. + +Prima di spiccarsi dal suo vecchio amico, questi aveva cavato da una +cartella che stava sulla tavola un foglio di carta e accostando alla +mano di Enrico il calamaio gli aveva detto: + +--Scrivimi qui la ricevuta e la promessa di non piu giuocare. + +Enrico si dichiaro debitore delle tremila lire al marchese e promise +nella ricevuta di restituirgliele quando fosse andato in possesso +della propria sostanza. + +Della mesata insufficiente fissatagli dal tutore non si fiato. Non si +ricordo di parlarne. + +Il marchese non gli aveva neppur lasciato il tempo di spiegare la +cosa, e quando Enrico s'era trovato esaudito, col danaro in mano, +s'era scordato di entrar in quell'argomento. + +Enrico corse a casa di Sappia, a cui racconto il rabbuffo e la +crudelta del tutore e il bel tratto del marchese d'Arco. Volle andar +egli stesso nella bottega della Romea, a portarle i suoi trecento +franchi, che gli bruciavan le dita e dovette spenderne un'altra +quarantina di giunta, in bottiglie _di champagne_, ch'essa gli +appioppo senza che lui, timido ancora, osasse di rifiutarle. + +Poi, con Sappia, ritorno a casa. + +--Parlero io al tuo signor zio antidiluviano--aveva sclamato il Sappia +quando Enrico gli aveva raccontato del fiero rabbuffo avutone.--Lui li +chiama _minuti piaceri_? Altro che minuti! Impercettibili, +microscopici... piaceri! + +Il notaio a stento acconsenti di portar l'assegno di Enrico da +duecentocinquanta a trecento franchi al mese. + +--Domando io caro signor marchese--gli disse congedandolo, e colla piu +profonda convinzione di dir cosa sensata ed onesta--domando io come +potra mai arrivare a spendere piu di otto franchi al giorno fuori di +casa? + +--Nei mesi di trentun giorni e negli anni bisestili--disse il Sappia +con una finissima ironia che il tutore si guardo bene dal notare--gli +otto franchi al giorno si puo calcolare che diventino soltanto sette e +novantadue centesimi. + +--Ho fatto un buco nell'acqua--diss'egli tornato che fu all'Enrico, il +quale non s'aspettava nemmeno i cinquanta franchi d'aumento--Bisogna +che tu faccia la lite al testamento di tuo padre, che ti ha voluto +tener sotto a quel mastodente fino ai ventiquattr'anni; se no finirai, +col rovinarti moralmente e materialmente, te lo dico io! + +--No--rispose Enrico.--Prima di tutto io non vorrei fare questa lite, +neppure nel caso che non offendessi l'ultima volonta e la memoria di +mio padre. In ogni modo, dato che il tribunale mi desse torto, io +sarei perfettamente rovinato, giacche avrei fatta opposizione; e tutta +la sostanza andrebbe ai gesuiti che stanno aspettando al varco la +preda, E meglio ch'io mi stia ai primi danni. + +* * * * * + +Cosi erano passati circa due anni, e a dispetto dei trecento franchi +al mese, Enrico O'Stiary era diventato uno dei giovani piu brillanti +di Milano. Cavalcate, scarrozzate, scherma, cene, club, ballerine, e +pur troppo di nuovo, il giuoco--nel quale era ricascato con vivo, +quantunque inutile rammarico, con profondo, ma pur vano rimorso--erano +le occupazioni delle sue giornate e delle sue notti. E la povera Elisa +trascurata, infelice, ma orgogliosa nel suo dolore s'era fatta intanto +donna. + +Il tutore non badava piu all'Enrico. + +Disperava di cambiargli la testa. "Chiudeva un occhio per non +inquietarsi" come diceva lui. + +Il marchese d'Arco dal canto suo, il quale vedeva il suo giovane amico +far la vita del gentiluomo, e non s'era curato mai di sapere quale +somma il tutore gli avesse fissato pei minuti piaceri, era ben lontano +dall'idea ch'egli si stesse rovinando a bagno maria. Egli poi non +sospettava che Enrico si fosse rimesso a giuocare. Gli sarebbe parso +fargli uno sfregio pensando che un'O'Stiary avesse potuto mancare cosi +alla parola d'onore. + +Quando si trovavano parlavano d'arte, di cavalli, di politica, e le +miserie umane le lasciavano da parte. + +Enrico dal canto suo, si guardo bene dal ricorrere un'altra volta al +marchese per denaro, e lo schivava come un rimorso. Il Sappia pensava +largamente a tutto. Suo padre e sua madre gliene davano in una certa +abbondanza, ed egli aveva un credito grande presso gli usurai! E anche +lui--lo sciagurato--faceva delle orribili operazioni a babbo morto! + +Ma era venuto un bel giorno che anche il Sappia erasi trovato nella +necessita di chiedere danaro ad Enrico. + +Il povero giovine gli avrebbe data la vita, ma non aveva che i suoi +duecento franchi al mese. + +Risolse di farla finita col tutore; di parlargli fuor dei denti, di +ottenere insomma quello a cui gli pareva di aver diritto. + +Ci penso un paio d'ore, poi piuttosto che aver a fare con don Ignazio +si aperse alla balia. + +La balia gli aveva detto di avere dodicimila lire alla Cassa di +risparmio. + +Non lascio che l'Enrico terminasse la frase; corse per quanto glielo +permettevano i settantanni nella sua camera, e porto al contino le +dodicimila lire in tre bei libretti puliti e fiammanti ch'era un +piacere a vederli. + +--Ma no, non voglio, non voglio--diceva Enrico colle lagrime agli +occhi. + +La balia alzo la destra, e con una specie di entusiasmo, sclamo: + +--Ma non e forse roba sua codesta? Quale uso piu degno potrei fare di +questo danaro... io che non ho piu nessuno al mondo? + +* * * * * + +Pochi mesi dopo convenne di nuovo rivolgersi altrove. + +Il tutore, quand'ebbe messa da parte del tutto la speranza di vedere +il conte far giudizio, pensando al giorno ormai vicino in cui gli +sarebbe toccato rassegnargli la sostanza taglieggiata e forse perduta, +intieramente aveva cominciato a cercarsi dattorno un altro sposo per +la sua Elisa, che gia aveva trascorso il diciottesimo anno. + +Egli comando a sua moglie di far di tutto per disingannarla nel caso +ch'ella nutrisse ancora qualche speranza di diventare la moglie del +contino e si mise a sparlare a tavola del suo pupillo e a tentar di +metterglielo in mala vista. + +Ma egli non pensava che dieci anni di pensieri e d'illusioni +accarezzate non si distruggono in un giorno! + +L'uomo adatto, del resto non tardo a presentarglisi sotto la miglior +luce del mondo. Era Aldo Rubieri--che s'era fatto un bel nome e una +bella sostanza, e che quantunque artista, parve al babbo un modello di +uomo serio e un marito esemplare. + +* * * * * + +Chi mai avrebbe detto a Enrico O'Stiary che quei cinquanta franchi da +lui con lieto animo versati nella borsa di Luisa a titolo di +beneficenza la sera d'un giorno d'autunno del 1866, dovessero essere +il primo anello di una lunga e disastrosa catena di sagrifici, di +spese, di perdite, di debiti, di rovesci, che lo dovevano condurre tre +anni dopo, quando egli era li li per aver la piena disponibilita della +propria sostanza, ad essere un uomo rovinato? + +Ma sopratutto chi gli avrebbe detto che la causa principale, la causa +effettiva del suo rovescio, non doveva essere ne l'amico Sappia, non +doveva essere la Luisa, non doveva essere il giuoco, ma piuttosto la +gretta protervia del suo tutore, che aveva negato fin dal principio di +fissargli quel tanto, che nella sua posizione era necessario? + + + + +II. + + +Aldo Rubieri, nel tempo che aveva molti debiti e poche commissioni, +abitava fuori di una porta della citta. Si era fatto corpisantino, e +la nel sobborgo, teneva abitazione e studio. Pagava una miseria di +affitto, e dalle sue finestre vedeva d'estate molto verde, e +d'inverno, se fosse nevicato, molto bianco. + +Quando poi divento poco meno di celebre, ed ebbe soddisfatti i suoi +pazienti ed onesti creditori, egli si era talmente affezionato a +quella residenza che non aveva piu voluto venir in citta, quantunque +l'aria assai democratica, che tirava nel sobborgo non fosse quella +delle sue convinzioni assai moderate. + +Compero dunque la casetta, e in essa si creo il suo nido dell'arte e +della vita. + +Lo studio, che solo conservo tal quale, era per lui popolato da tutte +le imagini, da tutte le finzioni, da tutti i progetti della sua +geniale fantasia; memorie imagini, finzioni che gli avevano +procacciata l'ambita fama e la invidiata agiatezza. + +Gli pareva che le vicende della sua vita abbastanza travagliata, gli +dovessero sfumar via d'un tratto, se avesse mutato di casa e aveva +giurato di finire in essa la sua fortunata carriera. + +La casetta, dall'umile apparenza, ma tutta leggiadra e artistica di +dentro, era da vari anni visitata dagli stranieri. Aldo Rubieri aveva +scritto a Bedeker di farne un cenno, nella sua nuova _Guida d'Italia_, +e Bedeker infatti nel capitolo che riguardava Milano, parecchi anni or +sono, vi aveva fatte due aggiunte: il vaporino illuminante in circolo +la cupola della Galleria Vittorio Emanuele e lo studio di Aldo +Rubieri. + +* * * * * + +Una piccola carovana, uscita dall'albergo Reale un dopo mezzodi di +agosto del 1869 s'avvio allo studio di Aldo Rubieri. Per risparmio di +ciceroni quella carovana era composta di elementi assai eterogenei. In +testa camminava un Francese con quella noncurante serieta che +caratterizza la gioventu della giovine Francia, piu gloriosa ancora +dopo i rovesci, uno di que' Francesi che in Italia stanno sull'occhio +per non essere creduti, _brillanti a spasso_, e che non hanno difetti +in fuori di quello di sprezzar troppo la roba straniera. + +Dopo lui scarpinavano, coi loro piedoni piatti, due rappresentanti +della vecchia Albione, un _mister_ ed una _mistriss_.--Anch'essi non +presentavano alcuno di que' tratti caratteristici e ormai diventati +comunissimi, che si usa di attribuire molto volentieri agli Inglesi in +viaggio. Non enormi guide sotto il braccio, non indecenti spolverine, +non scarpaccie infangate ed eccessivamente lunghe. Di inglese essi non +avevano neppur il colore dei capelli. + +Alla retroguardia seguivano altre quattro persone, di cui tre uomini e +una donna. Costoro che avevano veduta la luce sulle sponde del Danubio +erano invece biondissimi. + +Il Cicerone dell'albergo chiudeva la marcia. + +La zitellona tedesca poteva avere un trentatre anni; piu al di la che +al di qua. A diciotto ella poteva essere stata una bella biondona. Suo +padre e suo zio, mercanti di oggetti artistici, stavano disputandosi +in dialetto viennese sul merito relativo degli scultori italiani, le +cui statue era capitato loro qualche volta di comperare a Milano per +cinque e di vendere a Vienna per cinquanta. + +La zitellona camminava in mezzo a loro due. Quello a destra, sosteneva +che al giorno d'oggi non era possibile piu il vendere che pattini e +quadri di genere; l'altro, che due giorni prima aveva comperate +parecchie tele di stile classico, negava che il realismo in arte +potesse mai avere fortuna. Entrambi pero erano d'avviso che lo stile +austriaco non avesse confronti "quella maniera larga di dipingere in +tinta gialla che fa credere tutta roba da museo anche i quadri di un +anno" essi la ritenevano la miglior pittura che fosse al mondo. + +Si sa bene che ognuno ha il suo orgoglio nazionale! + +A un certo punto s'interpose il Cicerone. Era costui un personaggio +autorevole in fatti di giudizi di pittura. Lo aveva lodato perfin il +povero Rovani, che certo non abusava della lode. Era costui un Modello +incanutito fra i cavalietti e gli scalpelli che adorava Aldo Rubieri +fino alla esagerazione, di quell'amore entusiastico e un tantino +irragionevole, di cui non sono capaci che i figli d'Italia: + +--Scusino, signori--diss'egli in tedesco--nessuno dei giovinetti che +cominciano ora ad esporre promette di giungere alla grandezza di Aldo +Rubieri. + +E nel pronunciare questo nome il suo occhio semispento brillo di un +insolito guizzo di luce. + +--Da quanto tempo e diventato celebre il nostro bravo Aldo?--chiese +uno dei due viennesi, il padre della zitellona. + +All'udire quella frase confidenziale il Cicerone ne fu quasi +scandalizzato. Guardo l'austriaco con una inenarrabile occhiata di +compatimento, e disse: + +--Conoscete forse _mein herr_, il grande scultore Aldo Rubieri? + +--Se lo conosciamo? Altro che!--rispose l'Austriaco, guardando a sua +figlia che si fe' un poco ciliegia, e che sorrise misteriosamente. + +--Ed e percio che vi domandavamo da quanti anni sia diventato celebre, +giacche noi sono ormai piu di dieci anni che non l'abbiamo piu veduto, +e quando l'abbiamo conosciuto noi non lo era ancora. + +--Dal primo suo gruppo, che fu premiato dall'Accademia e venduto per +quarantamila franchi--rispose il Cicerone. + +--Bella somma!--sclamo lo zio. + +--Un gruppo alto un metro--aggiunse il Cicerone.--Ma la sua fama il +signor Aldo la deve ancora piu al suo modo originale di trattare cogli +eroi della democrazia che per altro. Le opere, si sa bene, finche un +artista e vivo, saranno sempre criticate; ma la indipendenza del suo +carattere e il suo magnifico disinteresse faranno sempre sul popolo un +grandissimo effetto. Egli e capace, se non gli garba il soggetto, di +rifiutare una commissione, che gli frutterebbe molto danaro. Dopo +l'immenso successo del suo ultimo gruppo, il generale Garibaldi gli +ordino, un gruppo di soggetto repubblicano che un Inglese gli avrebbe +pagato cento mila lire. Credete voi che egli abbia accettata la +commissione? Neppur per ombra. Io ero presente quando Aldo Rubieri +rispose al messo di Garibaldi, che era venuto la in studio a portargli +la ordinazione, credendo di fargli un grande onore: + +"Dite al generale, che cento mila lire per un gruppo alto un metro e +mezzo e troppo! E che io non ho tempo per un simile lavoro." + +--Cio e bello!--sclamo la zitellona. + +--Cio e stupido!--disse il padre. + +--Cio e assurdo!--osservo lo zio.... + +--Un'altra volta, sara una settimana, caccio fuori dal suo studio un +principe russo che voleva sforzare la porta per correr dietro alla +signora Nana. + +Al nome di Nana, tre esclamazioni contemporanee uscirono dalle bocche +austriache. + +--Ah! + +--Ih! + +--Oh! + +Il Cicerone, sorpreso, si arresto di botto. + +--Chi e la signora Nana?--fu prima a parlare la zitellona. + +--Chi e la signora Nana?--disse quasi contemporaneamente, il padre. + +--Chi e la signora Nana?--stava dicendo lo zio a sua volta; ma si +tacque, udendo che la domanda veniva gia fatta dagli altri due. + +--Nana e la piu bella donna del mondo--rispose enfaticamente il +Cicerone.--Nana e un'artista francese, che ora serve di modella per la +_Venere contemporanea_. + +--Venere contemporanea?--sclamo Leopoldina--cosa vuol dire? + +--Vuol dire una _Venere decente_--rispose il Cicerone--una Venere non +del tutto ignuda; una Venere della quale si vedano e si indovinino le +forme divine in quelle parti decenti, che sono divinamente formate +dalla natura e si dissimulino le parti che le donne del giorno d'oggi +hanno meno belle, e che non si devono rappresentare. + +--In tal caso--osservo con un certo acume uno dei due Tedeschi--non +arrivo a capire il perche si parli di Venere, che viceversa e il nome +di una Deita molto classica e interamente nuda. + +--E vero!--sclamo il Cicerone, colpito da questa osservazione.--Ma +debbo dire che in caso l'errore e tutto mio. Io sono vecchio e non ho +potuto ancora svestirmi totalmente dei pregiudizi classici. La statua +del mio maestro sara un'opera d'arte che protesti energicamente contro +l'invasione moderna dell'impressionismo, del realismo e della +sprezzatura esagerata nella divina arte scultoria, che deve essere +liscia e finita e non brizzolata e rugosa come la robaccia della +scuola nuova. + +I forestieri capivano e non capivano. + +Il Cicerone era come invaso da un santo sdegno. + +--Ma dunque--usci finalmente a dire il padre--il signor Aldo crede +ancora possibile una Venere, dopo tante che ce ne lascio l'antichita? + +--Perche no?--proruppe il Cicerone.--La bellezza non e forse eterna? +La bellezza del nudo non tramonta mai! + +--E tanto bella?--domando di nuovo la donna--questa signora Nana? + +--Bella e, secondo me, una parola un poco insignificante per esprimere +che cosa sia la signora Nana. Essa e un portento. + +--Dicevate dunque--disse il padre austriaco, quasi volesse stornar il +discorso dalle imagini troppo estetiche.... + +--Io stavo dunque dicendo--ripiglio il Cicerone--che Aldo Rubieri e +ancora piu in voga pel suo carattere che pe' suoi lavori, e raccontavo +che aveva cacciato fuor dallo studio il principe russo, mentre il +giorno dopo aveva spalancata la porta del suo piu segreto penetrale ad +un povero pittorello di Roma, che viaggiava per istruzione col sacco +in spalla; egli fece colazione con lui nel giardino incantato. + +--Ah, c'e anche un giardino incantato?--domando la matura fanciulla +spalancando gli occhi grigi. + +--Incantato, per modo di dire--rispose il Cicerone--ma e tanto piu +incantato dopo che lo frequenta la signora Nana, giacche, secondo me, +un luogo dove regna e dove respira, foss'anche una mezz'ora al giorno, +una creatura come la signora Nana, quello diventa per forza un luogo +incantevole. + +I sei occhi dei tre personaggi austriaci s'incontrarono. + +Parvero dire colla loro espressione desolata, il volgare "_siam +fott... o regina!_" + +* * * * * + +--Continuate--ripete il padre. + +--L'avere ricevuto cosi intimamente lo scolaro povero, dopo aver +cacciato, senza complimenti, un principe arcimilionario, fece chiasso. +Tanto piu quando i giornali liberali, nemici di Aldo Rubieri, +raccontarono che il supposto studente di pittura di Roma non era altro +che un povero imbianchino di stanze. Allora egli fece una risposta che +chiuse la bocca a tutti. Egli dimostro come un imbianchino valga +sempre piu di certi giornalisti, per la ragione che questi, +_sporcando_ della carta _bianca_, le toglievano ogni valore +commerciale; mentre quello, _imbiancando_ pareti _sporche_, ridonava +ad esse molto valore commerciale. + +Quando poi lo scolaro ando a scusarsi d'essere stato causa +involontaria della polemica, egli lo consolo dicendogli: "Lasciate +scrivere. Sono i pittori invidiosi, che ispirano i cattivi +giornalisti. Ma io conosco degli imbianchini che valgono molto piu di +quei pittori. Giacche gli imbianchini raggiungono sempre e bene il +loro scopo, che e quello di pulire e render lieti i locali, mentre +certi pittori, non solo non lo raggiungono mai, ma lo tradiscono e lo +deturpano, sporcando delle candide tele. Del resto, che gran +differenza c'e fra un pittore e un imbianchino? La sola, veramente +grande, e che il pittore adopera un pennello a manico breve e la +tavolozza, mentre voi altri adoperate il pennello a manico lungo e la +secchia. L'ingegno solo fa la grande distinzione; ed io, fra un +imbianchino d'ingegno e un pittore asino, scelgo subito l'imbianchino. + +--Parlateci ancora di questo giardino misterioso e incantato--disse la +zitellona, crollando il caposorridente per le sortite del vecchio +Cicerone. + +--Oh, molto misterioso!--sciamo questi alzando gli occhi al cielo.--Si +puo dire che dopo me non vi siano a Milano che tre persone, le quali +abbiano avuto la immensa fortuna di spingere lo sguardo in quel +sacrario dell'arte viva. + +--E voi siete del numero? + +--Io sono del numero--rispose il vecchio sollevando orgogliosamente la +bella testa di Cristo invecchiato. + +--C'e speranza che noi, colla vostra autorita, e come amici vecchi di +Aldo Rubieri, possiamo essere introdotti? + +--Voi, amici vecchi?--sclamo il Cicerone. + +--Non sapete forse che Aldo, quando aveva 20 anni, era a Vienna con +suo padre? + +--Ah, e vero!--sclamo il Cicerone, portando la mano alla fronte.--Non +mi ricordavo piu che egli e figlio di un colonello di stato maggiore +al servizio di casa d'Austria. + +--Dunque? + +--Dunque che cosa? + +--Potremo noi vedere il giardino incantato? + +--Oh, impossibile! + +--Potreste voi almeno descrivercelo? + +--Impossibile anche questo. Ho data la mia sacra parola d'onore al +maestro, che non avrei tradito mai il segreto della sua dimora. + +I tre Viennesi tacquero e ciascuno si mise a mulinar a suo modo. + +Ma in quel punto erano arrivati dinanzi alla casetta di Aldo Rubieri, +e s'arrestarono. + +* * * * * + +A Milano, come dovunque, ci sono delle abitazioni dove tutto va male, +tutto da noia, tutto vi sta a disagio; e ve n'ha delle altre, dove +tutto gioisce, tutto da piacere, tutto risplende. + +Entrando nelle prime, trovi un portinaio ciabattino, che vive in un +bugigattolo buio ed infetto. Il tanfo vi e nauseante; sui gradini +della scala vi si scivola; gli usci si direbbe si lamentino di dover +girare sui cardini; le persiane, spalancate, si rinchiudono +sgarbatamente in faccia; gli scarafaggi ed i topi sono padroni della +cucina; i cimici, del letto; le faine, del solaio; le lumache e gli +scorpioni della cantina; il pozzo da l'acqua cattiva; un cane +rinchiuso guaisce tutte le notti; un ragazzo caparbio vi strilla ogni +mattina; un suonatore di tromba vi studia ogni mezzogiorno; delle +casigliane pettegole vi si picchiano ad ogni calar della sera; il +padron di casa usa mandar delle lettere insolenti; il ragioniere ha il +fiato che ammorba... e via dicendo. + +Entrando nelle seconde, il cuore si allarga. Tutto vi spira l'ordine, +la pulizia, la pace, il benessere. Si direbbe che queste case +benedette furono costruite da operai intelligenti, e siano abitate da +gente di buon gusto. + +Tale apparve ai viaggiatori la dimora di Aldo Rubieri. + +Appena giunte, la zitellona alzo la testa e s'imbatte in una scena +graziosa. + +Sotto un portichetto, lieto di verdura in un angolo, una rondine aveva +costruito il suo nido e giungeva volando alla pensile capannina, nel +momento che i viaggiatori si arrestavano dinanzi alla porta della +casa. Spaventata nel veder tanta gente, la rondine svolazzava +trissando intorno al nido quasi volesse attirare a se tutta +l'attenzione di quegli stranieri per distrarla dai suoi cari implumi. + +La zitellona si fece malinconica. Forse un assalto di nostalgia +l'aveva presa. + +Non c'e come la rondine per ridestar nel cuore la memoria della casa +lontana. + +In quel punto un colpo di martello fece trasalire la Tedesca. + +Il Cicerone aveva picchiato alla porta chiusa col battente di bronzo. + +In una delle imposte si vedeva inchiodata una placca di terso ottone +su cui stava scolpito un _Rubieri_, senz'altro. + +Doveva bastare! + +* * * * * + +Il Cicerone dato il colpo si volse a' suoi compagni e disse: + +--Ora ci tocchera forse di aspettare un quarto d'ora; ma guai se io +rinnovassi il colpo; potremmo star qui due ore, che nessuno piu +verrebbe ad aprirci. + +--Perche? + +--Perche la signora Marietta pretende di non essere sorda, ma confessa +di essere molto pigra. + +Questa volta pero il fatto smenti il pronostico. La porta si schiuse +poco stante, e una donna s'affaccio al varco, domandando: + +--Chi e? + +--Forestieri che desiderano di visitare lo studio e parlare al +maestro--rispose il Cicerone. + +E lancio alla donna un'occhiata espressiva che voleva dire: "Gente per +bene, bisogna esser gentile." + +La donna aperse il battente, si ritrasse, e pronuncio il sacramentale: + +--Restino serviti. + +La carovana attraverso un atrio pompeiano, dove sul muro videro +graffite delle figure bellissime di fanciulli ricciuti, di vergini con +anfore in mano e di satiri con tirsi inghirlandati di pampini, +saltellanti e festosi. + +Il Francese che fu il primo a vederle, ristette; e il Cicerone +comincio la sua spiegazione: + +--Questo atrio venne terminato soltanto l'altro giorno. Questo genere +di pittura a chiaroscuri e con linee profonde comuni a Pompei, si +chiama graffito. Questo pattino che vedono, e il ritratto del figlio +della signora Nana, sopra fotografia, giacche il Louiset e rimasto a +Parigi colla zia. + +Questo nome scosse nuovamente la zitellona e i due Ausriaci. Ma +nessuno dei tre oso fare una domanda sul figlio della signora Nana, +che non era punto bello, ma che era maestrevolmente disegnato. + +Ammirato che l'ebbero, s'avviarono verso il viridario contornato di +portici, precisamente come si usava nell'antica Roma. Una vaschetta di +marmo bianco, con zampilli uscenti dal corno di faunetti di bronzo, +sorgeva nel mezzo del giardinetto spandendo intorno una grata +frescura. + +--Questo lo vedremo meglio dopo, uscendo per di la--disse il Cicerone +svoltando a destra in coda alla signora Marietta, che aveva schiuso un +uscio. + +Sulla soglia del quale gli stranieri lessero il classico _Salve_, poi +entrarono. + +La scena mutava d'aspetto. + +Pompei cedeva il campo al piu ferreo dei medi evi risuscitati. + +Come una di quelle dimore di Fata, che sorgono dal suolo nei sogni che +seguono la lettura dei romanzi di Scott o della Radeliffe, cosi il +salotto dove erano entrati gli stranieri parve ad essi la viva e reale +imagine d'una stanza di antichissimo castello feudale. + +Il presente scomparve ai loro occhi come per incanto. Si guardarono +l'un l'altro, quasi fossero sorpresi di trovarsi vestiti di panno e +col cappello a tuba in mano. Una specie di estasi medioevale li +invase, e provarono nell'anima un ridestarsi confuso di tutte le +memorie romantiche della lontana gioventu. Parte a parte non c'era +moltissimo da ammirare. Appiccicati alle pareti, non ricchi trofei di +armi in simetria, come e l'uso comune delle odierne sale d'armi. Ma si +sarebbe detto da una certa rastelliera e da certi cappucietti come +dimenticati sul davanzale d'una finestra, che un falconiere fosse +uscito di la poco prima, dopo aver addestrato il falco; si sarebbe +detto che il giullare avesse lasciato su una sedia il suo berretto a +sonagli; che l'armigero e il balestriere avessero deposta poco prima +in un canto, uno la picca, l'altro la balestra; che la castellana +passando, avesse profumato quell'aura cogli aromi che il marito +crociato le aveva recati dall'oriente. + +Ciascuno di quei viaggiatori ebbe la propria impressione storica. + +Al Francese parve di respirar un'aria tutta pregna di effluvi +merovingi. + +Alla zitellona sembro di calpestar la polvere dei seguaci +dell'interessante giovinetto svevo, venuto a morire in Italia sotto la +mannaia di Carlo d'Angio. + +Gli Inglesi credettero sentir un bisbiglio di voci dei guerrieri di +Riccardo Cuor di Leone. + +Chi non provo nulla di tutto questo, furono i due Austriaci. Non +avevano l'incornatura romantica loro! + +La carovana, ammirando in religioso silenzio, passo ed entro in una +seconda camera tutta parata di giallo, in stile moderno. Quelle +fisonomie gia pallide soffuse dal colore delle cortine e delle +tappezzerie si fecero cadaveriche. + +L'artista aveva il capriccio di vedere sulle linee faciali de' suoi +visitatori questo effetto di tinte, non gia pel gusto di trovare il +genere umano piu brutto di quello che esso sia realmente, ma per +studiare il cambiamento di linee, di toni e di riflessi, allorche dal +giallo i visitatori passavano allo scarlatto dell'attiguo salotto. + +--Si fermino qui un momento che io vado ad avvisare il maestro della +loro venuta--disse Mattia il Cicerone, mentre la signora Marietta era +scivolata fuori dalla camera da un uscio di fianco. + +* * * * * + +Mattia Corvino--tale era il nome del vecchio--s'accosto ad un uscio di +contro a quello per cui era entrata la comitiva, piego l'indice della +mano destra con una specie di religioso raccoglimento e colla nocca +picchio un colpetto discreto, tendendo l'orecchio. + +Egli era compunto. Egli stava per comunicare coi due idoli del suo +cuore, e l'atteggiamento della sua persona, pigliava un'apparenza di +devozione. + +Nessuna risposta dal di dentro. + +Torno a picchiare piu forte, torno ad origliare, e nulla ancora. + +Allora alzo con una certa soavita la mano alla maniglia dell'uscio, lo +aperse e scomparve per esso, dicendo con voce flebile l'indispensabile: + +--E permesso? + +Mattia Corvino era entrato nel gabinetto di lettura di Aldo Rubieri. + +Lo scultore infatti non aveva soltanto uno studio, ma anche uno +scrittoio. In faccia a qualche suo collega scapigliato Aldo aveva un +gran torto quello di non odiare la coltura e la letteratura. + +La stanzina parata di rosso conteneva una bella libreria tutta piena +di libri d'arte, di romanzi, e di poesie. Una magnifica +scrivania--come non se ne vedono certo in casa dei +letterati--_tronava_ in fondo al gabinetto di fianco alla finestra. +Intorno intorno sulle pareti dei piccoli capolavori di pittura e di +scultura. + +Questo nido della intelligenza gli aveva meritato da alcuni colleghi, +il sopranome di _aristocratico_. Dico alcuni, che per fortuna si +possono contar sulle dita; e non sono neanche da confondersi costoro, +con quei molti, che detestano la letteratura soltanto in apparenza, e +non tengono in casa ne libri, ne calamai, ne penne, ma conoscono i +letterati e li ascoltano, e ne sono amici. + +La e piuttosto un'abitudine e una jattanza che un'antipatia; giacche +modesti e avidi di sapere, vivono talvolta cogli uomini di lettere e +di scienza meglio e piu a lungo che coi loro stessi colleghi. + +I pochi invece che davano dell'aristocratico a Rubieri nutrono un vero +e alto disprezzo per tutto cio che non e colore o scalpello; negano +che l'arte abbia bisogno di coltura, giacche per essi l'intenzione e +tutto; chiamano imbrattacarte gli scrittori ed i critici, e +disprezzano e odiano la letteratura e anche l'acqua, tanto per uso +interno come per uso esterno. + +Aldo Rubieri che aveva fatto anche lui la sua carovana artistica ed +era stato assai povero, per ispirito di reazione, aveva forse +esagerato il tipo opposto. Appena uscito dalle angustie egli si era +rifatto gentiluomo perfetto. Il cappello a tuba in capo, la cravatta +nera, le mani guantate, spesso gli stivali lucidissimi; in casa poi +aveva accomodato il suo studio letterario con infinita cura e lo aveva +affidato alle sollecitudini, allo strofinone e al pennacchio della +signora Marietta, che lo teneva lindo e splendido come un gioiello. + +--Non c'e--sclamo Mattia Corvino, dopo essersi guardato intorno.--Sara +dunque nello studio. + +E ristette un poco pensieroso. + +Mattia Corvino, lo sappiamo gia, aveva per Aldo Rubieri e da pochi +giorni per la signora Nana, una di quelle adorazioni che in certe +anime foggiate a bella posta, possono elevarsi fino al sagrificio +della vita. Quando entrava in quelle camere egli si sentiva preso da +un senso di altissima venerazione, come si dice che Mose lo provasse +sull'Orebbo, quando s'accorse che il suo piede stava per calcare il +sacro suolo. Mattia era tale che se lo scultore glielo avesse +permesso, si sarebbe volentieri cavate le scarpe per entrare la +dentro. + +--Forse egli e la con quella tentazione di sant'Antonio--penso Mattia +prima di ricominciare sul nuovo uscio la stessa manovra di poco prima. + +Egli chiamava a suo modo Nana: la tentazione di sant'Antonio. + +--Alla fine si decise e die un altro picchietto sull'imposta. + +--Una voce maschia e sonora rispose di dentro: + +--Chi e? + +--Mattia--rispose il vecchio trattenendo il respiro. + +Un bisbiglio di voci, accompagnato da un melodioso e fresco scroscio +di riso accompagno la risposta del Cicerone. + +--E lei!--penso. + +E dovette sedersi per l'emozione. + +--Dio fa ch'ella posi--continuo in cuor suo e che essa non abbia oggi +il capriccio di considerarmi come un uomo di questo mondo. + +* * * * * + +Questa frase di Mattia giungera forse oscura a qualcuno. + +Mattia Corvino s'era infiammato di Nana come s'infiammano talvolta +certi vecchi artisti dopo averla veduta a posare nuda nello studio del +suo scultore. + +La artistica nudita femminile al giorno d'oggi ha perduto--per colpa +de' gesuiti--tutta la famosa ingenuita del mondo antico. Noi non +sappiamo piu imaginarci un corpo di donna bella, quale pur fu creato +da madre natura, senza dei sussulti peccatori. Le innocenti nudita +sono un mito per noi. + +Nei boschi della Grecia le Driadi, e le Nereidi sulle rive del mare, +noi non sappiamo piu imaginarcele; come non sappiamo piu vedere ne +Veneri, ne Ninfe, negli studi dei nostri scultori. Le Driadi e le +Nereidi del giorno d'oggi tutt'al piu si chiamano _forosette_ e +_bagnanti_ e osservano fior di regolamenti della scuola di nuoto e +pagano fior di multe se li trasgrediscono. Quanto alle Ninfe e alle +Veneri negli studi degli artisti oggidi si chiamano semplicemente +_Modelle_. + +--Entra Mattia--disse la voce--dopo un breve silenzio, durante il +quale il Corvino era stato ad aspettare origliando all'uscio, +coll'ansia istessa con cui un imputato sta ascoltando il presidente +che gli legge la sentenza di assoluzione. + +All'invito il vecchio sprigiono dal petto un sospirone, schiuse +l'uscio ed entro. + +* * * * * + +Lo spettacolo che s'offerse agli occhi di Mattia non era nuovo per lui +ma era solenne. + +Nondimeno Nana con un moto istintivo, aveva rilevato fino all'anca il +lembo dell'arazzo che le stava a larghe pieghe posato sotto i piedi +nudi, e aveva guardato placidamente, e come se nulla fosse, in viso a +Mattia Corvino che entrava. + +E assioma che la mano, la quale pudicamente rialza o abbassa un velo, +fa pensare assai piu a cio che essa vuol nascondere che al pudore che +nasconde. Nondimeno se cio paresse strano a qualche lettore, che si +ricorda come Nana quando a Parigi Labordette le aveva detto ch'ella +avrebbe posato per la testa e per le spalle dinanzi allo scultore che +doveva modellarle la _Notte_ pel suo nuovo letto avesse risposto: + +"_Je me fiche pas mal du sculpteur qui me prendra_." Se quel moto di +pudore, ripeto, paresse strano al lettore io non saprei dargli torto, +giacche egli non conosce ancor nulla della piccola trasformazione +morale che Nana aveva subita nei pochi giorni di sua dimora a Milano. + +Nell'ambiente serio e sconosciuto nel quale s'era messa "la bonne +fille" subiva un cambiamento ne' suoi istinti di donna, la quale non +sarebbe apparsa tanto corrotta neppur a Parigi se il cinismo degli +uomini non l'avesse resa tale. + +--Che c'e?--domando Aldo Rubieri. + +Mattia distacco a stento gli sguardi dal tesoro di formosita, che +dall'anca in su gli si presentava di contro e rispose con voce +commossa: + +--Forestieri... seccature che vorrebbero parlare con lei. Ecco il +biglietto di visita d'una signora. + +Aldo lo prese: + +--Leopoldina Rickherwenzel!--sclamo con grandissimo stupore.--Chi +vedo! Che fosse colei? A Milano? Possibile! Dimmi Mattia, che figura +ha? + +--Bionda..., magra, alta.... + +--E lei, e lei! + +--Che eta? + +--Io le darei dai trenta ai trentaquattro anni.... + +--E lei! Non c'e dubbio! + +--Dev'essere stata bella, da ragazza--aggiunse Mattia coll'aria d'un +conoscitore. + +--Dovro io riceverla?--pensava intanto lo scultore. + +--Chi e questa donna che cerca di voi?--domando Nana in discreto +italiano. + +--Oh, una vecchia conoscenza di Vienna. + +--Una antica amante? + +--Pressapoco. + +E qui successe un poco di silenzio. + +--Se io vi pregassi di non ricevere questa vostra antica fiamma, cosa +direste di me?--fece Nana questa volta in francese. + +--Davvero?--sclamo Rubieri con una punta di ironia nella voce e nello +sguardo.--Chi l'avrebbe detto! + +--Chi l'avrebbe detto?--ripeto Nana.--Sapete che questo mi ha l'aria +di una impertinenza? + +--No--rispose lo scultore--e semplicemente un'esclamazione. + +--Ebbene--ripiglio Nana--senza tanti discorsi, ditemi francamente se +mi fate o se non mi fate il sagrificio che vi chiedo. + +--E impossibile! + +--Perche? + +--Ma perche la sarebbe una specie di furfanteria se rifiutassi di +rivedere una donna alla quale tra le altre cose ho promesso di +sposarla e che e venuta a Milano, dopo dieci anni, per rivedermi. + +--Ma tanto piu!--sclamo Nana ridendo--Assolutamente mio caro Aldo, se +voi la rivedete potete star certo che io non mettero piu il piede in +questo studio. + +Lo scultore fu colpito vivamente da questa uscita cosi perentoria di +Nana. La guardo con malcelato stupore. Poi le si accosto e le prese la +mano. + +--Nana--disse--spiegatevi allora. Questo vostro capriccio ha bisogno +di un poco di luce. + +--Ecco gli uomini!--grido Nana sempre ridendo. I suoi denti, eran tali +da non permetterle di parlare sul serio.--Non si puo avere un +suggerimento dei nervi senza che essi subito ci vogliano vedere un +capriccio di... tutt'altra cosa. + +Rubieri vedendo di essere stato capito al di la di quello che +supponeva e che desiderava, abbandono la mano di Nana e resto un +pochino interdetto. + +Nana continuo: + +--Voi non mi conoscete Aldo, che da otto giorni, e sta bene; se +staremo insieme da buoni amici come spero per un pezzo vi tocchera di +udirne e di vederne di quelle anche piu strane e non per mia colpa, ve +lo giuro. Persuadetevi di una cosa sola, ed e che in fondo io sono una +buona figliuola, che non faccio apposta, che non e un partito preso il +mio di sembrare qualche volta stravagante, ma e una cosa piu forte di +me stessa. Io vi sembrero fors'anche una matta gloriosa. Chissa? M'han +creata cosi. E la qualita del legno--prosegui in italiano--come diceva +la Sarah, a Firenze. E la colpa del fattore, come diceva Bigio +Diotallevi. + +--Dunque che cosa dovro dire ai forestieri?--si permise di interrogare +Mattia Corvino che, aspettava da cinque minuti la risposta. + +--Di loro che se ne vadano pe' fatti loro--rispose Nana. + +--No aspetta--interruppe Aldo. Poi voltosi alla donna, + +--Via non siate irragionevole. Vorreste che quegli Austriaci +pensassero di me che son diventato un mascalzone? + +--Gli Austriaci pensino di voi, quello che loro piu pare e piace, ma +io non voglio che voi riceviate quella donna. Ve l'ho detto; non sono +io che comando sono i miei nervi. + +--Bene bene--disse Aldo accostandosi a Mattia.--Dirai loro che io non +posso riceverli.--E piu sottovoce soggiunse--dille che andro io al suo +albergo domani. + +Nana si lamento di quella frase detta a bassa voce. + +--Ho capito. Gli avrete detto che tornino domani quand'io non ci saro. + +--No--disse Aldo. + +--Che cosa gli avete detto dunque sottovoce? + +--Nulla. + +--Bugiardo. Nulla non e una risposta. Rubieri ascoltatemi--diss'ella +seria--se io so che voi, mi avete disobbedita non mi vedete piu ne +viva, ne morta, e anche la Venere resterebbe a mezzo. + +--Ah questo e proprio assolutamente troppo. + +--Mi promettete di non andarla a trovare? + +--Ma che v'importa, Nana, che v'importa?--domandava ansiosamente lo +scultore che non giungeva ancor a spiegar a se stesso quel fenomeno. + +--Nulla, ma non voglio. E un puntiglio. Voi dovete cedere. Io non sono +avvezza a non veder cedere. Sono otto giorni che noi ci conosciamo. Se +non cedete nei primi otto giorni, quand'e che vorreste cominciare? Me +lo promettete? + +E fra se pensava "_Ces fichus d'Italiens!_" + +--Bene ve lo prometto--disse Aldo per troncare il diverbio. + +In quella, Mattia rientro. + +--Il signor conte sindaco e in salotto che avrebbe a dirle due parole. + +--Il sindaco benvenuto--sclamo Rubieri deponendo gli utensili del +lavoro.--Per oggi basta Nana. Ci rivedremo domani. Addio. + +E usci. + +Dal canto suo, la dilettante di nudo, calzate sui piedini le pianelle, +se ne ando a vestirsi dietro certi arazzi che formavano in un angolo +l'appartamentino per le modelle. + +* * * * * + +Che cosa veniva a fare da Rubieri il conte sindaco? Chi era il conte +sindaco? + +Egli era un ometto, cosi; ne bello, ne brutto, fra i cinquanta e i +sessant'anni, grassottello e nello stesso tempo arzillo e svelto come +un pesce; il che implica una certa contraddizione, che invece non +esiste. O se la esiste, si puo dire che questa contraddizione fisica +sia appunto la caratteristica del nuovo personaggio. + +Tutto infatti, nel conte sindaco, sentiva di contraddizione lontano un +miglio. Nato povero, era ricco; nato plebeo, era stato fatto conte; +aveva degli istinti liberali ed era un gran conservatore; aveva dello +spirito, ed era senatore; aveva sortito da natura le inclinazioni del +_viveur_ e del _barzellettista_ e come senatore, banchiere, sindaco e +conte, gli toccava di essere l'uomo piu lavoratore e piu serio +dell'universo. + +A chi gli avesse fatta osservare quest'ultima contraddizione--e cioe, +ch'egli fosse sortito da natura per essere piuttosto quello che i +Francesi chiamano _un homme de loisir_ che un gran lavoratore--egli +avrebbe recisamente negato, e gli avrebbe risposto che nessuno forse, +a questo mondo, s'era meno divertito di lui, e nessuno poteva vantarsi +di avere lavorato piu di lui. E bisognava credergli. Ma e da notare +che, prima la spinta della necessita, poi quella dell'interesse, poi +l'ambizione, poi il dovere gli avevano messa indosso fin dalla +puerizia un'abitudine di lavoro a tal segno, che fugando la nativa +spensieratezza, era divenuta in lui una seconda natura e poteva esser +tenuta da lui stesso in conto di vera inclinazione. Ma in fondo in +fondo, no; perche il nostro ometto era nato scansafatica, e questo lo +si poteva arguire dalla sensualita e dalla volutta ch'egli metteva in +tutte le azioni, minori della sua vita. Quando parlava, per esempio e +che poteva ridere di qualche sconsigliato consigliere del Municipio, +egli godeva mezzo mondo. Mangiava poco, ma avrebbe dato dei punti a +Brillat Savarin, come buon gustaio, anzi come buon gustatore. E fra le +ballerine del palcoscenico del teatro della Scala come si sgranavano +que' suoi occhietti verdognoli e arguti alla vista della grazia di +Dio. Come era eloquente il suo sorriso, pur restando sempre un sorriso +da sindaco, da conte, da banchiere e da senatore! + +Nella sua qualita di capo dell'amministrazione comunale, egli era +indubbiamente tenuto come uno dei meno peggio d'Italia, cosi ricca di +sindaci balordi. Dove diamine, lui, cosi poco istruito in gioventu e +lontano dal mondo diplomatico, avesse attinta quella finezza moderna, +quell'arte del barcamenare, quella dissimulazione preziosa, che sono +indispensabili a chiunque si trovi nella di lui posizione, nessuno lo +saprebbe dire. Egli non aveva avuto maestri di tali discipline. Pochi +uomini possedevano come lui quella dote utilissima ai governanti, la +quale consiste nel non dimostrare mai al prossimo ne troppa simpatia, +ne troppa antipatia. Anche lui le provava talvolta fierissime in cuor +suo, ma sapeva dissimularle cosi bene, sapeva reprimere con tanta +disinvoltura i moti del proprio animo, sapeva far tacere cosi +costantemente ogni eccitazione personale, sapeva dividere in cosi +giusta misura le proprie inclinazioni e le proprie declinazioni, da +meritarsi da ambe le parti il soprannome di sindaco _trampolino_, il +quale sembra un'offesa, mentre e il brevetto della sua piu grande +imparzialita. + +Riusciva dunque difficile il dire se egli fosse un conservatore o un +liberale. + +Egli non aveva preferenze pei due partiti, in cui--come in +politica--si divideva il Municipio della sua citta. Stando a cavallo, +ei si serviva ora della opposizione dei conservatori, ora di quella +dei _rompicolli_, a seconda ch'egli aveva bisogno di questa o di +quella, e ne usciva sempre ilare e trionfante, ch'era un piacere a +vederlo. + +* * * * * + +--Sono venuto io stesso--diss'egli a Rubieri, che si scusava di +riceverlo in abito da lavoro--sono venuto io stesso a darle una buona +notizia. Ella e nominato assessore, e io sono certo che ella +accettera. + +--Oh!--sclamo il Rubieri, fingendo una grande sorpresa.--Non si +potrebbe dispensarmi? + +--No, no, tutti lo desiderano--rispose il sindaco.--C'e bisogno d'un +artista in Consiglio. + +--La avverto caro signor sindaco che io sono corpisantino e che mi +mettero nell'opposizione. + +--Non lo credo! Io non gliene daro mai l'appiglio. Io conosco il di +lei criterio abbastanza, per sapere che invece noi andremo +perfettamente d'accordo. + +--Se lei mi parla cosi a me tocca d'accettare--disse Aldo al sindaco +stringendogli la mano. + +--Bravo! Cosi mi piace, senza tante smorfie. Del resto--soggiunse +tosto--io non credo che lei avrebbe ugualmente la possibilita di farmi +l'opposizione ancorche si mettesse colla montagna. Io sono proprio +stanco, e non per convenzionalismo, come si usa ormai di dirlo da +tutti gli uomini, ma stanco di buono e vedrei di buon occhio un +successore. Provino, provino quanto sia facile far il sindaco di +Milano! + +Il dialogo tra il sindaco e Rubieri ando per le lunghe e divago poi in +cento argomenti. + +Ma noi crediamo di far bene ad arrestarci avendo riferito di esso +quello che importa alla nostra storia. + +* * * * * + +Ora sara bene che vediamo in che modo c'entrassero con Aldo Rubieri +gli Austriaci che erano venuti a trovarlo prima del conte sindaco. + +Bisogna dunque sapere che il padre di Aldo Rubieri era stato +colonnello di stato maggiore al servizio dell'Austria. + +Nel 1850, quando Aldo non aveva che dodici anni, ed era accasato con +suo padre a Vienna, il rinnegato italiano godeva settemila fiorini +annui come impiegato nel ministero della guerra. + +Suo padre aveva sposato una baronessa polacca. Si capisce facilmente +quale potesse essere stata l'educazione politica e patriottica del +giovinetto Aldo fino al 1859. + +Sua madre gli era morta in quell'eta. + +Quand'egli comincio a provar nel cuore il bisogno di voler bene a una +creatura di diverso sesso, gli capito di innamorarsi come si usa a 19 +anni, di una fanciulla di famiglia borghese, ch'egli aveva veduta per +la prima volta al Prater. + +Una di quelle lunghe occhiate reciproche dalle quali i fisiologi +dicono emani del fluido magnetico, era corsa fra loro; e due giorni +dopo, mentre entrambi stavano credendo di udire la messa nella +cattedrale, una seconda occhiata ancora piu lunga e piu reciproca +aveva suggellato il loro amore. + +L'effetto di quello sguardo era stato decisivo per entrambi. + +Poco stante era cominciata la corrispondenza. In tre pagine di quelle +proteste e di quei giuramenti senza fine, che scaturiscono tanto +spontanei dalla punta di una penna di 19 anni, Aldo parlava alla sua +Leopoldina di futuro matrimonio. + +Leopoldina aveva allora 21 anni, tre o quattro piu del giovanetto. + +Pochi giorni dopo la signorina viennese e il figlio del rinnegato +Italiano, s'abboccavano al passeggio e si giuravano anche a voce +eterno amore. + +--Mio padre non mi permetterebbe certamente di sposarti ora;--disse +Aldo--avrai tu pazienza di aspettare che io sia uscito di minor eta? + +--Oh te lo giuro, Aldo--rispondeva la bionda figlia del Danubio, +alzando i suoi occhi grigi e innamorati in viso del bell'Italiano.--Io +non saro che tua o della morte! + +* * * * * + +Quando fu soddisfatto, Aldo trovo di non avere piu voglia di sposare +la Leopoldina. + +Essa non gli era stata crudele; il matrimonio, ai desideri di Aldo, +compariva superfluo. + +Ma quando il padre di Leopoldina s'accorse dello scapuccio di sua +figlia, manovro come manovrano tutti i padri viennesi in tale +circostanza. + +Egli era un furbo matricolato. Capi che da quel giovinetto avrebbe +potuto cavare, un giorno o l'altro, molto profitto e aveva lavorato a +questo scopo. + +Il Rubieri s'era lasciato andare a firmare un atto di donazione alla +figlia Leopoldina, nel caso che avesse mancato alla promessa di +sposarla. Una bagatella di venti mila fiorini in testa al nascituro. + +Poco dopo venne il 1859. Aldo Rubieri non era certo da giovinetto, +quel fino calcolatore, che coll'eta e coll'esperienza s'era fatto poi; +ma aveva fin d'allora l'istinto delle proprie convenienze. Egli +sentiva tutta la umiliazione d'essere figlio di un rinnegato, +sospetto, malveduto in paese straniero e nemico, senza avvenire +possibile; sognava in nube la probabilita della riabilitazione. In +questa idea l'amore di patria c'entrava fino a un certo punto; l'amore +di se stesso in gran parte. Egli andava pensando che se il figlio del +generale italiano al servizio dell'Austria fosse disceso in Italia con +grande fracasso ad arrolarsi, tutta Milano ne avrebbe parlato e la sua +sorte sarebbe stata fatta senza grandi sforzi. + +La imprudente promessa di quella somma, strappatagli dal padre di +Leopoldina in un momento di abberrazione, lo decise sempre piu. + +Fece la risoluzione di lasciar Vienna, di abbandonare la Leopoldina e +suo padre, e di venir in Italia per entrar volontario nelle regie +truppe. Raccolse quanto piu pote di danaro e un bel giorno parti +nascostamente e venne a Milano; fece la campagna del 1859, poi mise +studio di scultore e si fece nome. + +* * * * * + +Aldo Rubieri si ricordava benissimo di avere lasciato alla Leopoldina +di Vienna quell'atto di donazione; temendone le conseguenze, ando a +trovarla, mancando di parola a Nana. Come fosse ricevuto cordialmente +e gioiosamente si puo imaginarlo. + +La prima cosa che Leopoldina gli confido fu che il loro figlio era +morto, e Rubieri tiro un lungo fiato. + +Quando la fase sentimentale del richiamo delle memorie fu cessata, e +Rubieri si disponeva gia a congedarsi, colla speranza che gli +Austriaci avessero deposto ogni altro pensiero, il buon babbo, +accostatoglisi colla grazia un po' grifagna che si direbbe tutti gli +Austriaci abbiano ereditata dalla loro acquila bicipite, gli disse +sottovoce col piu tedesco dei sorrisi possibili: + +--Per l'affare poi che lei sa, e che riguarda mia figlia, potremo +parlare piu tardi... un'altra volta... n'e vero. + +--Che affare?--domando Aldo Rubieri come uomo che caschi dalle nuvole. + +--Come! Ma la scrittura... di donazione... alla mia Leopoldina nel +caso... che non fosse accaduto il suo matrimonio. + +--Ah, bene, bene--disse Aldo per pigliar tempo.--Piu tardi, ci +rivedremo. + +E s'accomiato. + +Gli Austriaci lo aspettarono al domani, poi al posdomani, tre, otto +giorni, finche il padre risolvette di ritornare lui stesso in cerca di +Rubieri. + +Naturalmente non fu ricevuto. + +Ma la sera istessa la signora Leopoldina ebbe una lettera nella quale +il suo ex-innamorato le diceva chiaro e tondo come egli non volesse +piu essere importunato e le ricordava senza complimenti come in tutti +i codici della terra esista la legge che dichiara non valida la +promessa di matrimonio, ne di un qualsiasi indennizzo.... + +I tre Austriaci, testardi come sono gli Austriaci quando hanno +ragione, fissarono di spuntarla. + +Leopoldina avrebbe rinunciato. Ma il padre e lo zio erano feroci, e la +persuadettero che si doveva ricorrere alla legge per farlo pagare per +forza. + +Risolvettero di consultare un avvocato per sapere se l'atto fosse in +piena regola e se con esso si potesse sperar di vincere una causa. + +L'albergatore indico loro il primo avvocato che gli si paro alla +mente. + +Ed essi andarono difilati dall'avvocato Delguasto. + +Quando furono sul pianerottolo dinanzi all'uscio il padre e lo zio +ristettero per rifiatare e per consultarsi. Il primo poi stava per +tirar il cordone del campanello, quando Leopoldina gli trattenne il +braccio, additando cio che stava, scritto sull'uscio: + +--Che c'e?--domando il padre in tedesco. + +--_Avanti_--disse la zitellona, che sapeva un poco di +italiano.--Avanti, vuol dire: + +Allora spinsero l'uscio ed entrarono. + +Nell'anticamera, seduto dinanzi ad una scrivania stava un giovinetto, +dalla faccia di furfantello, che s'avrebbe detto fosse stato messo la +dall'avvocato per schizzare la caricatura a tutti i clienti che +entravano. + +Lo zio, vedendo quel piccolo Mefistofele, disse a suo fratello una +frase in tedesco. + +Quello smaliziato d'uno scritturale, che stava col capo sullo +scrittoio, intento, l'alzo repente, aggrotto le ciglia, e con un +accento pieno di ironia e di insolenza, fingendo che quelle parole +esotiche fossero state dirette a lui, disse: + +--Non potrebbero farmi la finezza di parlare in italiano?--disse--La +sua lingua a Milano, signori belli, non e di moda. E antipatica. + +--Parlare noi molto malissimo--rispose il babbo, che non aveva capita +la portata dell'insolenza di quel monello seduto allo scrittoio. + +--Non fa niente. Capiro lo stesso. Per quanti strafalcioni lei dica in +italiano fara sempre piu bel sentire che a parlarmi benissimo il suo +tedesco. + +--Mia figlia parlare piccolo poco. + +--Tanto meglio. Allora ho l'onore di domandar alla signora a che cosa +il signor avvocato dovra aver la fortuna della loro visita? + +Non e da credere che Ernesto Cantis, galloppino dell'avvocato +Delguasto, trattasse con tanta disinvoltura tutti i clienti del suo +padrone. Guai a lui se cosi fosse stato. Ma egli aveva udito +farlinzottare in tedesco, s'era accorto dall'aspetto che quei tre +signori dovevano esserlo puro sangue, e non aveva potuto trattenersi +dalla smania di mostrar loro la sua innata antipatia. Egli amava i +Tedeschi in genere come... l'olio di ricino, e gli Austriaci in +ispecie come il tartaro emetico. + +--Noi voler parlare con _herr_ avvocato--disse Leopoldina. + +--E impedito. Si accomodino pure. + +E senza dir altro, abbasso la testa sullo scrittoio e si rimise a +scrivere. + +Ecco che cosa stava scrivendo Ernesto Cantis, mentre i tre Tedeschi si +accomodavano per aspettare l'avvocato. + + + +"Signora. + + + +"Io credo che una donna non debba mai essere offesa nel sapere che c'e +un uomo al quale il cuore batte per lei cento battute al minuto di piu +di quello che gli batteva prima di averla veduta. Ieri al teatro +Milanese lei mi apparve per la seconda volta, e il fascino de' di lei +occhi posati ne' miei fu tale che a costo di diventar ridicolo io non +ho potuto trattenermi dal farglielo sapere. A me parve, sara forse +superbia, ma a me parve di non esserle riuscito antipatico. Lei ebbe +la bonta di rivolgere verso di me spesse volte que' suoi occhi +immensamente belli, ed io sono in un tale stato di esaltazione da non +poterlo descrivere. Io non ho che vent'anni, e non sono ricco. Ma se +malgrado cio lei credesse che io non debba gettare lontano da me ogni +piu lontana speranza io la scongiuro me lo faccia capire questa sera o +quella sera che a lei parra tempo di vedermi il suo schiavo piu +affezionato e piu fedele. Io saro anche questa sera al Milanese e avro +nell'occhiello del mio abito un garofano. Quando la vedro portero il +mio fazzoletto alla bocca, deh, faccia altrettanto per dimostrarmi che +io non debbo disperare affatto. + +"ERNESTO CANTIS." + + + +Riletto il foglio, lo piego accuratamente, lo mise in una busta su cui +scrisse l'indirizzo di Nana. Avvolse la lettera in un foglio di nitida +carta, poi si alzo e ando ad una sedia su cui stava un manicotto di +martora e, come se i tre stranieri non fossero stati, presenti a +quell'operazione, vi infilo la sua letterina. + +Comparve l'avvocato accompagnando una signora fin sulla soglia +dell'anticamera. + +Il giovane balzo all'uscio impallidendo visibilmente. + +La signora era Nana, la quale aveva posato il suo manicotto su quella +sedia poco prima di entrare nello studio. + +--A rivederla, dunque, caro Delguasto; noi siamo intesi--disse +Nana--poi volse il capo come cercando qualche cosa intorno. + +--Il suo manicotto e qui--disse il giovinetto precedendola all'uscio +della anticamera. + +Nana strinse la mano all'avvocato ed usci. Ernesto, quand'ella gli +ebbe volte le spalle, si fe' sentir a dire: che angelo! + +* * * * * + +--In che cosa posso servirli?--disse l'avvocato ai tre Austriaci, che +s'erano levati in piedi duri come stoccafissi in estate... + +--Noi essere fenuti da voi per avere bisogno di vostri +consigli--rispose Leopoldina.--Restino serviti. + +E li fece entrare nel suo studio. + +--Loro sono dunque venuti?--comincio l'avvocato. + +--Ecco _herr_ avvocato.... Tocca parlare io, perche mio padre e mio +zio non conoscere italiano. + +--Dica pure... dica pure, tanto meglio!--sclamo con una punta di +galanteria l'avvocato. + +--Lei dovere sapere che io avere un documento con promessa di +donazione di un uomo che doveva sposare me, e che poi non ha sposato +per sua colpa. + +--Una promessa di donazione?--ripete l'avvocato.--In regola? + +--Noi credere essere perfettamente in regola. + +--Si puo vederla? + +--Certamente. Ecco. + +--E la signora Leopoldina cavo di tasca una carta la quale, col lungo +passar di mani in mani austriache, non si poteva dire del certo +gareggiasse per candidezza colla neve caduta di fresco. + +L'avvocato getto gli occhi su quel _pappie_ e sclamo sorridendo: + +--Ma questo e in tedesco! + +--Lei, _herr_ avvocato, non conosce nostro bello linguaggio neanche in +scrittura? + +--Io no, signora. Ne faccio senza, e non ho mai pensato ad impararlo. + +--Posso io tentare traduzioni!--domando la zitellona. + +--Sicuro! + +Leopoldina comincio: + +"In questo giorno, 6 novembre, dell'anno di grazia 1864, io +sottoscritto, di mia piena e spontanea volonta, ne spinto da altri +riguardi se non da quelli di una sincera affezione per la signorina +Leopolda Ernesta Federica, la quale trovasi in istato interessante per +mia colpa, prometto di farle donazione di fiorini trentamila, nel caso +che giunto all'eta di ventiquattro anni io non dovessi mantenere la +parola data a lei di essere suo sposo. + +"Per fede + +"ALDO RUBIERI. + +"Vienna, 6 novembre, 1864." + + + +--Aldo Rubieri!--sclamo con una certa sorpresa l'avvocato.--Il nostro +bravo scultore? + +--_Ya mein herr, ya_!--rispose il babbo che aveva capito _a lume di +naso_. + +--Sarebbe ella compiacente di spiegarmi come e in quali circostanze +sia avvenuta questa donazione? + +Leopoldina con molta fatica e con molto rossore comincio a raccontare +all'avvocato quello che noi gia sappiamo. + +--E quanti anni aveva il signor Aldo Rubieri quando la fece? + +--Come italiano egli era maggiorenne o quasi. + +--Suo padre era italiano o austriaco? + +--Suo patre non aveva perduta sua nazionalita italiana, quando stare +in Vienna colonello di Stato Maggiore. + +--Allora si puo benissimo far causa--disse l'avvocato. + +--Essere noi fenuti per questo. + +--Hanno gia parlato loro col signor Aldo Rubieri? + +--Si, otto o dieci giorni fa. + +--E che cosa ha detto? + +--Detto nulla, ma avere scritto di non essere intenzionato mantenere +suo promesso. + +E gli porse da leggere la lettera con cui Aldo si schermiva di pagare +la somma promessa. + +--_Herr_ avvocato!--disse la zitellona--Credere lei che vinceremo? + +Negli occhi dell'uomo di legge passo un lampo d'ironia. + +--Sicuro che vinceremo. Sono loro pronti a fare le spese necessarie? + +--Quanto volere? + +--Il deposito da farsi subito e di tremila franchi non un quattrino di +meno. + +I tre Austriaci si guardarono in viso esterefatti. + +--Tremila franchi! Senti? Piu di mille fiorini soltanto di +deposito?--sclamo in tedesco lo zio. + +--Non si puo far a meno. La giustizia costa assai in Italia--osservo +ridendo sotto i baffi l'avvocato che godeva di veder gli Austriaci in +ansia. + +--Bene--disse il padre a Leopoldina--spiega all'avvocato che vogliamo +avere il tempo di pensarci sopra. + +Ma poi ravvisandosi: + +--No. Prima domandagli quanto verra poi a costare la causa finita. + +Leopoldina tradusse questa domanda all'avvocato. + +--Ma secondo che la si vinca o che la si perda. Vincendola puo darsi +ch'io riesca ad affibbiar le spese all'avversario. Puo darsi anche che +il tribunale dichiari di far a meta le spese. In caso contrario, sta +il viceversa. + +--Domandagli ora--ripiglio il padre dopo che Leopoldina gli ebbe +tradotta la risposta dell'avvocato--quanto ci potrebbe toccar di spese +nel caso che vincessimo, ma che dovessimo pagare a meta. + +--Dai dieci a dodicimila franchi colle mie competenze--rispose +l'avvocato con grande franchezza. + +--_Farflucter_!--sclamo lo zio, che aveva capita la cifra.--Pene, +pene, allora gli comunicherai quello che ti dicevo--conchiuse il +padre. + +--Come vogliono! Io saro sempre ai loro comandi. Quando loro si +saranno decisi, non avranno che a ritornare da me. + +E cosi s'accomiatarono. + +* * * * * + +Il giovinetto scritturale non s'alzo questa volta ad aprir loro gli +usci come aveva fatto con Nana. + + + + +III. + + +Sulla fine dell'ammirabile istoria naturale di quella sua Nana,--della +quale non amo credere esistano troppi esemplari nemmeno a +Parigi--Emilio Zola racconta che arrivo un momento in cui la sua +posizione a Parigi le divenne insoffribile. Sopraffatta dai fantasmi +miserabili e cruenti della sua opera di ruina e di morte; trovando che +il suo appartamento era divenuto troppo _idiota e troppo ristretto_, +in urto col suo impresario, che la voleva troppo sfruttare, un bel +giorno aveva venduto ogni cosa, ed era scomparsa senza dire me ne +vado, neppure alle piu intime amiche. + +Scomparve cosi segretamente, che a Parigi, durante parecchi mesi, +nessuno pote dire con sicurezza dov'ella fosse andata a finire. + +"_Nana_,--scrisse lo Zola--_brusquement disparut; un nouveau plongeon, +une fugue, une envolee dans des pays baroques_. + +"_Des mois se passerent. On l'oubliait. Lorsque son nom, retenait +parmi ces messieurs et ces dames, les plus etranges histoires +circulaient; chacun donnait des reinseignements opposes et etonnants. +Elle avait fait la conquete du viceroi d'Egypte, elle regnait au fond +d'un palais.... Pas du tout! Elle s'etait ruinee avec un grand Negre, +une sale passion qui la laissait sans une chemise. Quinze jours plus +tard ce fut un etonnement; quelqu'un jurait l'avoir rencontree en +Russie. Une legende se formait; elle etait la maitresse d'un +prince.... on parlait de ses diamants. + +"Maintenant on la nommait serieusement, avec le respect reveur de +cette fortune faite chez les barbares_. + +Come capita spesso in queste cose, tutto cio che si diceva a Parigi di +Nana scomparsa, conteneva qualche poco di vero e conteneva assaissimo +di falso. + +Ella non era andata al Cairo e non era ancora stata in Russia. Ella +non regnava menomamente in fondo di un palazzo saraceno; ella non +s'era innamorata pazzamente di un gran Negro, che l'avrebbe lasciata +senza neppur una camicia. + +Era pero vero all'incontro ch'ella s'era incapricciata di un grande +biondo, incontrato a Montecarlo, dove s'era lasciata alleggerire un +poco dei seicentomila franchi ricavati dalla vendita dei mobili fatta +a Parigi. + +Sarebbe arduo assai l'affermare in quale giorno preciso Nana sia +entrata in Italia da Marsiglia, dov'ella era andata direttamente +partendo da Parigi. A Marsiglia un giorno s'erano perdute le traccie +di lei e la cronologia stessa non ci e venuta in soccorso. Nulla +toglie adunque, che prima di comparire alle Cascine di Firenze, un bel +giorno di maggio del 1869, ella avesse fatto davvero una corsa _nei +paesi barocchi_, come disse lo Zola. Chi lo sa? Certo e che prima di +entrare nella classica terra delle arti, della musica e dei fiori, +ella aveva arrischiata come dicemmo una gita a Monaco, dove aveva +trovato chi le aveva fatto mutare itinerario. + +E allora ella era stata presa da una grande curiosita di vedere questa +Firenze e questa Milano di cui aveva inteso parlare qualche volta da +suoi amici di Parigi, i quali non c'erano mai stati. + +L'indubitato si e che ai primi di maggio del 1869, Nana arrivo sola a +Firenze, dove si mise a spendere e a spandere come la moglie d'un +nabab, seguendo certi nuovi capricci della sua vita sfrenata e +avventurosa. + +Il soggiorno di Nana a Firenze si lega strettamente ad uno dei periodi +piu funesti e piu interessante dell'istoria sociale ed economica +d'Italia. Esso non potrebbe essere tralasciato nella storia di Nana, +la quale prese una parte abbastanza viva nel guazzabuglio di +quell'epoca, ancora oggi tutta piena di curiosi misteri per gli +ingenui e per i moderati. + +* * * * * + +Certo non e nostra intenzione di rimestare politicamente il fango +della Regia Cointeressata. Noi non scriviamo un periodo di storia +contemporanea, ma siamo pur tenuti a dirne quel tanto che basti a quei +lettori, a cui ora sorride la piu bella eta della vita ed erano allora +spensierati adolescenti. Questi non possono avere idea di +quell'incredibile avvenimento, sul quale con molta generosita i +liberali hanno steso un velo pietoso di oblio. Esso servira a mostrar +chiaro come luce di sole una verita fin d'allora soffocata nel +silenzio, negata con albagia anche oggi da chi l'ha negata allora, e +nella quale la bellissima Nana avrebbe potuto dire una parola molto +persuadente. + +* * * * * + +Nei giorni in cui Nana arrivava a Firenze un temporale si addensava +mormoreggiando sull'orizzonte. Un vergognoso segreto--da pochi saputo +e dissimulato gelosamente alle turbe--gettava gli animi, schiettamente +innamorati del loro paese e della monarchia, nella sfiducia e nello +schifo della vita pubblica. + +Si cominciava appena appena a dimenticare la strage di Mentana; i +prudenti, gli addormentatori ripigliavano a cantare la nina nanna alle +aspirazioni verso Roma e domandavano con una convinzione profonda e +sincera che cosa ci avessero mai guadagnato quei poveri figliuoli, che +erano rimasti sul campo sotto le palle dei _chassepots_ di Francia. + +Nana francese adunque non giungeva certo a Firenze in buon punto, se +ella fosse stata una donna portata a conoscere i rompicolli e i +liberali. Fortunatamente per lei, mentre i rompicolli, feriti, +perseguitati, nascosti scontavano la pena delle loro impazienze e +della loro piccola fede nei mezzi morali, la mania degli affaristi e +le orgie dell'agiotaggio erano al colmo. I giornali onesti in que' +giorni non parlavano che di crisi, di carrozzini, di apostasie, di +coscienze vendute, di tradimenti, di debiti non pagati, e di altre +cose molto concludenti per la felicita e per la grandezza della +patria. + +Il ministero era in quel tempo un sinedrio eteroclito e pazzo di +personaggi spostati, ripugnanti fra loro ed assurdi; un cibreo, un +baragozzo, una mascherata degna di giovedi grasso. Oggi ancora, +chiunque con animo pacato si volge a giudicare quel ministero colla +indifferenza filosofica di chi e sfuggito al danno e alla vergogna, +non puo far a meno che sentir nell'animo una grande amarezza mista a +una compassione badiale. Quel ministero, di cui non si dara forse piu +l'eguale, era formato da un generale devoto a Santa Caterina, da un +avvocato permanente, da un democratico rifatto, da un conte fallito, +da un prodittatore di Garibaldi a spasso, da un impiegato della +_Gresham_ e da un marinaio che ne sapeva di politica come un +ippopotamo. + +A compiere la baraonda eterogenea s'era trovato perfino un _eterno +bimbo_, il quale aveva accettato il portafogli di agricoltura e +commercio da lui e da suoi amici, spesse volte dichiarato inutile e +degno di abolizione. + +La ragione di tanto aborto stava in parecchie cause segrete e +complesse, alcune d'ordine politico, altre d'ordine finanziario. + +Alle prime, ho gia accennato; alle seconde vengo ora. + +Tre o quattro giorni dopo l'arrivo di Nana a Firenze, ella, nella sua +_vittoria_ a due cavalli, s'era incontrata alle Cascine col _phaeton_ +d'un personaggio, il quale, alla vista della _cocotte_ parigina, s'era +levato a sedere curiosamente e l'aveva seguita collo sguardo fino a +perdita di vista. + +La mattina seguente, a Nana, che stava alla sua teletta, fu recato dal +cameriere dell'albergo un biglietto di visita. + +Lesse: Il cav. Bonaventuri, con quel che segue. + +"C'e cascato!" penso Nana, e disse al cameriere di lasciar entrare la +visita. + +Il cav. Bonaventuri era un aiutante... di alcova. E assolutamente +inutile, che noi ripetiamo qui il dialogo che accadde fra Nana e quel +signore, ne le proposte e le accettazioni che ne seguirono sotto il +suggello del piu alto segreto. + +Il fatto e che il gran personaggio, dopo quindici giorni che conosceva +Nana, si trovo di essere piu che mai in estremo bisogno di danaro. + +A chi si sarebbe egli rivolto se non al conte di Schifanoja, ministro +delle finanze, che, come Marco Minghetti, aveva accettato il +portafogli per ispirito di annegazione? + +L'incontro di Nana alle Cascine aveva fatto traboccare nel personaggio +la necessita di ottener una somma da un banchiere compiacente. E +giacche si doveva pensar al rimedio, si voleva che fosse radicale. Il +bisogno era vecchio, ma Nana gli dava l'ultima spinta; la domanda +insistente comincio a diventare un aculeo potente nelle costole del +ministro delle finanze. + +Fu allora che il conte di Schifanoja venne autorizzato dalla Camera ad +emettere in favore della Regia Cointeressata dei Tabacchi tante +obbligazioni quante ne occorrevano, perche entrassero nelle casse +dello Stato cento ottanta milioni. + +Ora avvenne che lo Schifanoja ne emettesse invece per duecento sette +milioni; e allora ci fu chi comincio a domandare dove mai fossero +andati a finire i milioni che crescevano. + +Nana avrebbe saputo fin d'allora dirne qualche cosa. + +Di li a qualche tempo avvenne un fatto che getto nel pubblico italiano +un nuovo lievito di curiosita e aumento i misteri di quella nuova +Elensi. Fu uno scandaloso e inesplicabile voltamento di giubba. Un +onorevole, fra i piu baldi campioni di democrazia, un pubblicista che +aveva passata la sua vita a dir male di Dio e dei santi, della corte e +dei cortigiani, del sistema monarchico e di chi ne fa le spese, a un +tratto, senza una scusa al mondo, senza ragione apparente, senza un +appiglio palese, si era dato piedi e mani legate in balia dei +conservatori e dai banchi di estrema sinistra era passato con armi e +bagaglio a sedersi in quelli da lui per si lungo tempo vituperati. + +Allora ci fu anche chi stette perplesso se piu meritasse disprezzo il +disertore o quei vigliacchi che lo accoglievano a braccia aperte dopo +aver ricevuto da lui tanti schiaffi. + +Ma i conservatori facevano il loro mestiere; il disertore invece +appariva tre volte infame. Della fede lungamente ed efficacemente +espressa da parecchi anni in molti giornali egli aveva fatto getto in +un giorno solo; e con una disinvoltura ineffabile aveva compiuto uno +dei piu spudorati voltafaccia di cui s'abbia mai avuto esempio negli +annali dei Parlamenti di questo mondo. + +Costui era stato presentato a Nana pochi giorni prima, e con lei aveva +complottato molte cose. + +Quella incredibile apostasia trovo un mondo di commentatori e di +detrattori. Chi la scusava erano i nuovi amici della giubba voltata. +"Imparino i signori democratici--dicevano essi--a trattare come +trattano i loro uomini di merito!" + +Ma tutta la gente onesta e senza ambizioni politiche provo per quel +traditore uno sterminato disprezzo. Chiunque sa che cosa sia la nausea +che nasce nel vedere, per esempio, degli ingordi invitati far a pugni +per giungere a dare il sacco a un buffe, oppure nel veder un +giovinetto povero ma aitante vivere alle spalle di una vecchia grima +puo farsi oggi un'idea del sentimento disgustoso die suscito in Italia +il voltafaccia di quel miserabile deputato. + +Il mistero aumentava. La coscienza pubblica protestava, ruggiva, +cercava la luce. A Firenze gia parecchi segnavano a dito Nana colla +quale qualche volta il deputato traditore si mostrava in pubblico. Si +voleva sapere come potesse accadere che ella gia rovinata dalla +_roulette_ di Montecarlo pure spendesse dieci o dodici mila franchi al +mese e il perche, lui, il giubbarivolta, dopo avere per molti anni +gridato contro il sistema di governo consorte e i carrozzini, si fosse +di repente fatto sostenitore, oratore, paladino e complice di quelle +brutte cose. + +Allora venne proposta alla Camera una inchiesta parlamentare. + +Veramente una inchiesta, fatta in mezzo a della gente, che a grande +maggioranza non voleva saperne e che non dissimulava punto l'agonia in +cui la si trovava a sentir menzionare quella fatale parola, che gia +una volta aveva macchiato in fronte il partito--non parve agli +Italiani il mezzo piu efficace per venir a capo di qualche cosa. Ma +questa--si potrebbe ripetere col Manzoni--e una di quelle sottigliezze +metafisiche a cui non si arriva facilmente. + +Si capiva gia prima che l'inchiesta si aprisse che ben poco sugo se ne +avrebbe potuto cavare. La maggioranza aveva interesse a conservare il +buio, e avrebbe fatto ogni sforzo per salvare i ladri. Che i milioni +di messer di Schifanoja mancassero al conto tutti lo sapevano; dove +fossero andati a finire, molti lo sospettavano, ma ben pochi lo +dicevano perche si andava anche a rischio di farsi far un brutto tiro. +E i giorni passarono, e Nana aumentava il suo lusso, le sue stranezze +e le sue prodigalita. + +Quanto alla giubba voltata, la sua condotta ormai interessava ben +pochi. Era desso un voto comperato per far passare quel benedetto +carrozzino della Regia cointeressata dei tabacchi? Chi non lo vedeva? +Ma si diceva. Credete forse che l'inchiesta--ancorche si +faccia--mettera in sodo il mercato di quella coscienza? Neppur per +sogno. I rei son tutti d'accordo e sono i piu. Anche quelli che non +son ladri davvero, non vorranno tradire i consorti che lo sono. Dove +mai trovar delle prove? Non si lasciano fuori le prove di tali +brutture. Tutt'al piu ci saranno degli indizi; ma che cosa provano gli +indizi per chi non li vuoi calcolare? + +Questi e altrettali erano i ragionamenti della gente liberale e +disinteressata. + +Nondimeno gli amici della giubba voltata--che nomavasi il sor +Civinini--fecero degli sforzi sovrumani perche l'inchiesta non avesse +luogo, perche non si tentasse neppure di fare uno spiraglio di luce, e +si mettesse tutto nel dimenticatoio. I Burgravi italiani hanno nel +sangue quella stessa annegazione che fece dire alla vecchia guardia di +Napoleone: "_la garde meurt mais elle ne se rend pas_." + +Cio che essi fecero per scongiurare la vergogna dal capo della giubba +voltata e da' suoi complici di cui si sussurravano i nomi alla sordina +supera ogni umano credere. E con quanta annegazione si mettessero in +questo compito, con quanto coraggio adempissero il loro vergognoso +mandato, con quanto accanimento combattessero allo scopo di impedire +si stenebrasse il laido mistero, bastera a capirlo quando si pensi, +che allorche ricacciati fin negli ultimi baluardi furono costretti ad +accettar la inchiesta, perche non accadesse di peggio, indovinate chi +accetto di esserne il presidente? + +Incredibile a credersi! + +Incredibile a riferirsi! + +Fu l'onorevole che nella Camera parlo piu di tutti per farla abortire, +fu lo stesso avvocato ufficioso del voltacasacca, uno sfregiato +napoletano; fu l'uomo che aveva dichiarato pubblicamente essere la +inchiesta una pazzia, un delitto, un obbrobrio; fu colui che le aveva +dato contro il voto di biasimo piu fiero e piu solenne. + +Nella storia parlamentare del mondo intero non crediamo che ci sia +un'altra nota di infamia pari a codesta, che la _Consorteria_ non ebbe +riguardo di lasciar scrivere sul libro nero delle sue brutture. + +L'incarico di nominare i commissari della inchiesta era stato lasciato +all'onorevole presidente della Camera. Dovere di imparzialita, +rispetto di se stesso, riguardo alla carica, deferenza verso i +colleghi avrebbero imposto a costui di nominare a commissari uomini +indipendenti, spregiudicati, fuor di ogni sospetto e non coinvolti +nella turpe lega! + +E sopratutto una volta decisa l'inchiesta, la imparzialita ed il buon +senso gli avrebbero dovuto imporre il dovere di far si che la fossa +fatta al piu presto possibile. + +Per ottemperare a questi due doveri, il presidente della Camera, +avvocato Mari, nomino a commissari dell'inchiesta quelli fra i +deputati che si erano mostrati i piu accaniti avversari di essa, e +perche poi la venisse definita piu prestamente, nomino due assenti e +di ignota dimora. + +* * * * * + +Stavano cosi le cose quando si comincio a spargere a Firenze la voce +che due deputati, appartenenti alla camarilla degli affaristi, fossero +stati colti colla mano nel sacco, dai democratici. Si parlava d'una +certa lettera intercettata da questi, in cui ci era la confessione +esplicita del furto di que' bricconi; si citavano certe frasi di essa, +che se fossero state vere, pareva allora, avrebbero dovuto far +sprofondare l'autore, il cognato, la Camera, il sistema +costituzionale, la monarchia e tutti quanti. + +Ma siccome nessuno aveva veduta questa lettera di cui pochissimi +parlavano segretamente, da tutti si cominciava a gridar: calunnia, +calunnia. + +Quand'ecco un bel mattino un giornale coraggioso di Firenze rende di +pubblica ragione quella lettera, e in tutta Italia si ripete una frase +incredibile di essa: _facciamo quattrini colle immancabili +speculazioni!_ e tutti i fogli liberali la commentano e lo scandalo si +diffonde, si fa colossale, enorme, incredibile, e si chiede ad +altissime grida che l'inchiesta parlamentare sia fatta immantinente. + +E qui comincio per l'Italia una iliade di vergogne tali che la penna +istessa par si sdegni dallo scriverle. + +Fu allora che Nana intorno a cui la voce pubblica mormorava sempre piu +feroce, un bel giorno fu pregata di levarsi da Firenze e di cercare +fortuna in altri lidi. + +* * * * * + +Essa arrivo dunque a Milano, da Firenze, quasi rovinata, un po' +indisposta, un po' dimagrata, cogli occhi leggermente cerchiati, ma +sempre bellissima, piu bella forse che mai, giacche quell'aria +sofferente dava un nuovo risalto alla sua fisonomia e alla sua taglia, +prima forse un po' troppo rotonda, troppo sensuale, troppo +soddisfatta. + +Essa non era piu la cortigiana di Parigi. Essa aveva modificati +immensamente i suoi slanci, le sue voglie, le sue idee. S'era +moralmente e fisicamente mutata nella nuova vita di Firenze. E non +poteva essere altrimenti. Una frase di Zola fa chiaramente presentire +questa trasformazione. Il grande realista, come se avesse presentito +che un Italiano avrebbe risuscitato questa donna in un nuovo ambiente +per ripresentarla vivente a' propri lettori, dice espressamente che +essa gia fin da Parigi sognava una vita diversa, qualche cosa di +nuovo, qualche cosa di meglio. + +"_Elle revait quelque chose de mieux._" + +Ma questo meglio l'aveva dessa ben definito nella sua testa, o non era +piuttosto che un'aspirazione vaga, un desiderio indistinto? + +Aveva dessa un progetto gia pronto prima della sua partenza da Parigi +nel suo cervello da _enfant gate_, oppure ella si cullava in un nuovo +sogno dorato colla arditezza sovrana di una donna che conosce la sua +potente irresistibilita? + +Eccola nel_ coupe_ tutta sola, che la porta da Firenze a Milano. + +"Anche questa illusione e svanita--pensava. Oh, i grandi della terra +come sono instabili nelle loro simpatie! Non pensiamoci piu." + +Allora la sua fantasia torno a Parigi e alla vita di pochi mesi prima. + +"Addio, mio bel Parigi! Forse ti rivedro presto! Per ora resta dove +sei, maledetta citta!" + +Fa questo un affettuoso _addio alla patria_, come disse il Manzoni. + +Ella si trovava sola, finalmente; cosa che non le era quasi mai +capitato di sua vita. Sola, coll'amica piu cara del suo cuore, sola +colla creatura piu idolatrata che avesse al mondo: sola con se stessa. + +La felicita che provo nelle prime ore del suo viaggio fu schietta e +piena di sconosciuti incanti. Essa rideva forte da se, come un +fanciullo, mandava dei piccoli gridi di gioia, si agitava sul sedile e +correva ora di qua, ora di la agli sportelli, si fregava le mani +convulsivamente e stirava la persona, socchiudendo gli occhi con +volutta, come se le fosse capitata una grande fortuna. + +Ed era stata, si puo dire invece, messa alla porta da chi ella credeva +di aver soggiogato per sempre! + +Chi l'avrebbe capita in quel punto? Eppure ella tripudiava di sentirsi +libera, d'essere uscita da una nuova pozzanghera, di non avere piu +intorno a se della gente antipatica. + +Si riadagio nel canto del vagone cogli occhi fissati nel nulla, e +comincio a pensare... a pensare... + +A che cosa? + +Alla vita a cui andava incontro a Milano. All'ignoto. + +La fantasticheria duro parecchie ore, e fu feconda di un'idea +nuovissima in lei, insospettata sino allora, incredibile, che la colpi +a un tratto, come una rivelazione dall'alto. + +Quand'essa si trovo sola, come uno schifo abbandonato in mezzo +all'Oceano, quando il cinismo e la depravazione di Parigi e della +provvisoria italiana ebbero cessato di agire come un influsso sui di +lei nervi, sui di lei appetiti, sulle di lei passioni; quando non +avendo piu occasione di confidarsi agli adoratori, alle amiche, ai +lenoni, fu obbligata di rientrar in se stessa, di ascoltarsi, di +frugare nei ripostigli piu segreti del suo cuore inesplorato, ella +senti con non poca sorpresa sorgere in cuore un desiderio, un'idea, +che fino allora le era sempre sembrata molto barocca ed assurda, ed +alla quale aveva date tante volte la baia quand'erano gli altri che +gliela proponevano. + +Il lettore ha capito. + +Le offerte di matrimonio fattele tante volte a Parigi ora portavano il +loro postumo frutto. + +Nana era stata assalita ad un tratto dalle idee di _faire une fin_, di +maritarsi con qualche ricco milanese, per vivere tranquilla e +riabilitata agli occhi del mondo. Poco a poco quest'idea, che le era +entrata in testa senza saper d'onde le fosse venuta, la invadeva tutta +e faceva un cammino enorme nel suo cervello e l'avviluppava tutta in +una specie di felicita, di cui non aveva gustato mai fino allora +neppur il sospetto. + +"Si--pensava--io voglio, tornando a Parigi, che si dica, ecco la +signora contessa di... quel che sara, oppure, ecco la principessa di +San... qualche cosa. Quel mio povero Mufe come sara dannato quando lo +sapra. E Satin dunque? E tutte quelle _bougresses_ di mie amiche, come +creperanno di gelosia e di rabbia quando mi vedranno sdraiata in un +_landau_ a fianco di mio marito, e sullo sportello tanto di blasone +vero ed autentico! + +A questi pensieri, in cui splendeva la bonta cristiana di quel cuore +di donna parigina, ella senti dei fremiti di felicita inarrivabile. + +Poi fa assalita da un certo scoraggiamento. + +"Maritata! Ma e poi?--pensava--Se mio marito fosse geloso? Se esigesse +che io mi conservassi casta e tutta per lui? + +Nana si conosceva. Ella sapeva bene che di quando la sua natura +ardente, le sue lubriche tendenze, i suoi capricci di donna dissoluta, +avrebbero preso il sopravvento e le avrebbero fatto commettere dei +famosi scarti. + +Ma allora promise di cuore a se stessa di essere se non casta almeno +cauta, ne piu ne meno di un buon curato di campagna. E dopo questa +specie di giuramento si trovo la coscienza soddisfatta, incantata di +se stessa e circondata da una gioia viva e di buon augurio. + +* * * * * + +Poco dopo tornava in campo qualche dubbio. + +"Ma trovero a Milano l'uomo che mi conviene ora che sono io a +desiderarlo? Egli vorra conoscere il mio passato... vorra sapere... +scrutare. E se qui in questa capital morale d'Italia, come ho sentito +dire, non trovassi nessuno che s'innamorasse di me al punto da farmi +la proposta, che laggiu a Parigi tutti mi ripetevano?..." + +Stette a pensare mestamente; poi soggiunse parlando fra se ad alta +voce: + +"E me la fecero tanto seriamente, che si uccisero quand'io negai! E +orribile! Bisogna che io vendichi l'ombra di quel povero Giorgio, che +mi amava in quel modo! E impossibile che io non faccia il solito +effetto su... codesti Milanesi... per quanto m'abbiano detto che sono +seri egoisti e scorbellati. Noi vedremo." + +Quel _nous verrons_ fu una specie di sfida alla gioventu dorata di +Milano. I moti di modestia che talvolta sorgevano in Nana finivano +sempre con una sfida all'insensibilita mascolina. Ella si trovava +tosto assai stupida e assai stupita di avere potuto concepire un +dubbio sulla propria irresistibilita e mostrava immantinenti la nuova +certezza nelle proprie forze conquistatrici, con un sorriso +leggiadriasimo, in cui c'entrava pero un poco d'amarezza e una gran +dose di fatuita. Ella aveva sempre--e a ragione--una grandissima stima +delle proprie attrattive e della flessibilita prodigiosa de' suoi +mezzi uccellatori; ella si rammentava quante volte a Parigi degli +uomini seri che pur conoscevano la sua origine bassa, e le sue pazzie +sfrenate, e la sua vita vergognosa, si erano rotolati a' suoi piedi +supplicanti, a mani giunte, per chiederle la mano di sposa... e si +teneva certa di far il suo partito a Milano. + +L'idea di accasarsi nobilmente, la speranza di poter entrare nel gran +mondo, il pensiero di trattar al tu per tu le dame che l'avevano tanto +disprezzata, la soggiogavano. Le difficolta stesse ch'ella prevedeva +dovessero insorgere per giungere alla stretta dei nodi, aguzzavano +smisuratamente quel suo nuovo desiderio e gli davano una spinta +poderosa. Ella stessa si maravigliava, a certi punti, di trovarsi cosi +salda in un proposito e di scoprire ancora in se stessa, tanto lievito +di volonta, di speranza e di entusiasmo. + +* * * * * + +Giunta a Milano di notte, Nana senza aver pensato a farsi dare a +Firenze una indicazione di albergo, disse al cocchiere del calesse di +condurla al primo _hotel_, al piu _chic_! + +--E i bauli?--domando questi. + +--Li manderemo a prender domani! Sono dieciotto! + +Il cocchiere naturalmente la condusse all'albergo della _Ville_. + +Ora avvenne che seduti agli ultimi due tavolini del caffe dell'Europa, +verso la porta dell'albergo, si trovassero in quel punto Enrico +O'Stiary e il marchese Sappia, che eran usciti in quel punto dalla +Luisa e pigliavano un _grog_. Un po' discosto da loro Ernesto Cantis, +il giovane di avvocato, beveva una birra. + +O'Stiary e Cantis videro prima passar dinanzi nel calesse Nana, poi +videro il legno arrestarsi li accanto all'albergo. Il conte mando una +piccola esclamazione, che fe volger il capo al Sappia. Ma il Sappia, +li per li, non ravviso nella bella viaggiatrice la donna, che tre anni +prima egli aveva con tanta ansia aspettata invano per tanto tempo, +dalla Tricon! Il Sappia aveva la luce delle lanterne negli occhi e non +poteva veder bene nelle tenebre. Ma O'Stiary e Cantis, che la luce +l'avevano a ridosso, scorsero abbastanza per restarne molto colpiti +entrambi. Era l'effetto che faceva sempre Nana a chi la vedeva per la +prima volta. + +Fu allora che Nana per discendere dal legno mentre allungava sulla +predella il suo piedino, quale a Milano se ne vedono di rado, scocco +senz'accorgersi un'occhiata curiosa, che parve assassina, e scomparve +nella porta della _Ville_ accompagnata dal guarda portone che era +venuto ad aprirle lo sportello. + +Cantis balzato in piedi era andato dinanzi alla porta dell'albergo e +aveva accompagnata Nana fin sotto il portico, collo sguardo; e gli era +parso, al poverino, di vedere che la bellissima sconosciuta si fosse +voltata indietro quasi a salutarlo di nuovo prima di montar le scale. + +Quella notte aveva creduto bene non di dormire un solo minuto. + +Una ventina di giorni dopo, il Cantis aveva riveduta Nana al teatro +Milanese. + +Figuratevi come restasse poi quando il giorno appresso la vide venir +dal suo avvocato. + +Egli le aveva scritta la lettera famosa! + +Anche Enrico era rimasto assai colpito della bellezza della +sconosciuta viaggiatrice e il giorno dopo era ritornato alla _Ville_ a +chiederne notizia; aveva saputo il di lei vero nome e cognome e +l'aveva riveduta al balcone dell'albergo piu bella e piu elegante che +mai. + +* * * * * + +Lo credereste? + +Dopo pochi giorni di residenza a Milano, Nana si accorse senza grande +maraviglia, d'essere gia desiderata alla follia e contemporaneamente +da nove persone molto diverse fra loro di eta e di condizione: dal +pubescente liceista al vecchio libertino di sessant'anni, dal signor +conte di _vieille roche_, al galloppino dell'albergo che le serviva il +pranzo, dal banchiere milionario al parrucchiere che la pettinava ogni +mattina. + +Nove dichiarazioni, delle quali otto in iscritto, ed una col mezzo +d'un paraninfo e tutte nello stesso giorno, e in venerdi, era proprio +la prima volta che le capitavano! + +A Parigi non le era mai successa una cosa simile. + +"_C'est l'embarras des richesses_" penso Nana. + +Essa non pote a meno di riderne. + +Tanto piu che in ciascuna di esse Nana scopri un certo non so che, da +doverle trovare eccessivamente strane. Quelle nove proteste di amore, +o piuttosto di desiderio, che per combinazione le giungevano in frotta +come una volata di passeri, e in venerdi per giunta, erano tutte +impregnate dalla piu deplorabile _fatuita_. + +Ella si accorgeva che quei nove individui nutrivano gia in cuor loro +una grande speranza di essere corrisposti e subito; dalla loro +protesta d'amore trapelava una certa persuasione di esserle gia molto +simpatici. Nessuno naturalmente le aveva scritto o detto o lasciato +capire chiaramente una tanta immodestia, ma la trapelava, ed essa la +subodorava in tutti. Quei nove--non uno eccettuato--alludevano o +parlavano chiaramente di una certa sua maniera di guardarli... di una +certa sua occhiata assassina... ah, quell'occhiata! Mio Dio! chi non +darebbe la vita per una simile occhiata? + +Nana aveva un bel rammentarsi le proprie occhiate non giungeva a +raccappezzarne una sola che avesse voluto dire qualche cosa di serio. +In sostanza pero, ella doveva persuadersi che que' suoi nove adoratori +credevano tutti di essere stati quasi invitati, accalappiati, +fulminati da una di lei occhiata. + +Ed essa sapeva di non averne data neppure una sola da cui spirasse, o +che potesse ispirare la benche minima simpatia. + +Questo fenomeno a dir vero non era la prima volta che capitava a Nana. + +Ma sopra nove persone, in un colpo solo, le pareva proprio un po' +troppo! + +"Bisogna dire che a Milano le donne abbiano lo sguardo delle Arpie +quando fissano gli uomini" penso Nana. + +Le sventure passate, il rimorso e la superstizione le avevano messo +nella guardatura e nel muovere delle pupille una particolarita degna +di attenzione. Que' suoi occhi, piu grandi del vero, a prima vista +parevano supplicanti e desiosi. + +Voi credevate in buona fede che ella vi avesse fissato in quel modo, +perche la vi trovasse bello o piacente, perche la vi desiderasse, +perche forse... oh Dio! gia segretamente la fosse presa delle vostre +fattezze. E allora mille fuochi e speranze avvampavano o scattavano +nel vostro interno. Avvampavano se avevate il temperamento sulfureo, +scattavano se lo avevate fatto a molla. + +Ebbene? + +Quand'essa distaccava da voi lentamente le sue pupille, se voi eravate +filosofo, se nello sguardo altrui sapevate discernere il vero +sentimento che lo ispirava, vi sareste accorto che ella, non che +fissarvi, ne desiderarvi, ne amarvi gia in segreto, non la vi aveva +nemmanco notato, non la si era neppure accorta di voi, non la vi aveva +veduto passare che tampoco. + +Nana non aveva sguardi che vedessero davvero, se non per le cose che +appetiva o per le persone che odiava. + +Non parlo di quelle che essa amava, per una ragione semplicissima. + +Che ella, come non aveva amato mai davvero, cosi non amava nessuno +ancora. + +Fontan lo aveva subito piu che amato. Era stato piuttosto un bestiale +istinto che una pena di cuore la sua. + +All'oggetto desiderato o alla persona odiata nessuna creatura al mondo +sapeva guardare meglio di Nana. Ma gli indifferenti? Essa non li +vedeva. I suoi occhi difficilmente si occupavano del mondo esteriore, +se non per raccogliere alla sfuggita e all'ingrosso i taciti omaggi +dei passanti. L'orgasmo continuo e febbrile della sua ambizione non le +permetteva di discernere se non quello che premeva a' suoi istinti +felini di donna e alla sua smisurata vanita. + +Nana ormai guardava piu spesso all'indentro di se stessa che non al di +fuori. Le imagini sanguinose, i fantasmi della sua vita passata non +erano scomparsi mai dalla sua fantasia. Essa portava con se la catena +d'un rimorso non vivo, ne salutare certamente, ma molesto e perenne. +Talche giammai quella sua plastica bellezza era stata cosi pericolosa +e piu procace! + +* * * * * + +Una delle otto lettere d'amore noi la conosciamo gia. Nana l'aveva +trovata nel manicotto uscendo dall'avvocato Delguasto, dov'era andata +a consulto, per una certa coda di processo ch'e inutile richiamare in +questo punto. + +Nana ebbe un bel domandare a se stessa come mai quella lettera avesse +potuto capitare nel suo manicotto, e non trovo la risposta. Ella non +s'era nemmeno accorta di Ernesto Cantis, non l'aveva veduto, o per +meglio dire, non l'aveva osservato. E lui credeva, il povero ragazzo, +ch'ella nutrisse gia per lui una segreta simpatia! + + + + +IV. + + +In casa Martelli la conversazione, tanto piu se presente don Ignazio, +era la cosa piu gaia e piu spiritosa che si possa imaginare. E, +sopratutto, libera assai. Bastava infatti, che non si parlasse in +alcun modo di donne, ne di romanzi, ne di santa Chiesa; bastava non si +parlasse male ne del sistema di governo, ne dei preti, ne dei +carabinieri, ne della Banca nazionale, ne della _Perseveranza_; +bastava non si parlasse bene ne dei repubblicani, ne di Garibaldi, ne +di Vittor Hugo, del resto si era perfettamente liberi di ragionar di +tutto, e d'altre cose ancora. + +La Elisa era la sola a cui suo padre, volere o non volere, aveva +dovuto fare qualche concessione. Non c'era stato verso di farle dire, +ne di farle tacere molte cose che certa gente seria crede si debbano +dire o si debbano tacere, dalle fanciulle bene educate. Essa--che pur +toccava ormai i 18 anni--parlava sempre con una verginita di +impressioni e con una schiettezza di frasi, che talvolta rasentavano +la crudita, anche per sua madre, che era pure infatuata di lei. Questa +non rifiniva mai di dirle che ella era troppo franca. Non c'era verso. +Il di lui modo di esprimersi, quantunque scevro di malizia o di +ironia, era sempre cosi vivo e cosi sentito, che gli amici di casa, +gente avvezza a tutte le ipocrisie, a tutte le smorzature, a tutte le +_banalita_ delle solite conversazioni, ne restavano scossi e +abbagliati. Perfino Aldo Rubieri, che era pur un artista di vaglia, +non approvava sempre certe uscite della Elisa, quantunque ammirasse in +lei l'ingegno originale e coraggioso, che gliele suggeriva. Suo padre, +non pargliamone! Suo padre, in cuor suo, deplorava di avere +contribuito a dar in luce una pazzarella di quel carattere, dal quale, +secondo lui, un marito non avrebbe cavato nulla di buono. + +"Figuratevi!--pensava--alludendo all'antico progetto--Testa falsa lei, +testa falsa lui. No, no, no; cento volte no! + +Non c'erano che l'Enrico e il marchese d'Arco, i quali la capissero +pel suo verso e l'applaudissero. Essi davano sempre ragione alla +Elisa, il che talvolta faceva arrabbiare il notaio fino +all'escandescenza. Sua madre taceva e ne gioiva in segreto. + +Spieghiamoci bene pero anche su questo punto. S'intende acqua e non +tempesta! Quella facolta molto decisa di dir sempre le cose schiette e +senza smorzature, non escludeva pero nella Luisa un'altra facolta, +senza della quale essa avrebbe potuto qualche volta sembrar una scema +in faccia a chi non l'apprezzava. Essa aveva molta schiettezza in +cuore, ma aveva pur anche molto criterio e molta finezza in cervello, +e sapeva a suo tempo e quando le conveniva, metter in pratica tutte le +graziose astuzie della diplomazia femminile. + +Giacche altra cosa e saper simulare e altra cosa e saper dissimulare. +La Elisa, incapace di simulazione, era forse a tempo e luogo maestra +di dissimulazione. Tanto e vero che se le avesser dato un segreto da +serbare, si sarebbe lasciata uccidere prima di svelarlo. Tutte le +arti, le grazie, le disinvolture, le furberie, le moinerie, le +capestrerie che il cuore detta istintivamente alle ragazze d'ingegno, +essa le possedeva per istinto. Poche fanciulle, pur senza scuola +materna e senza buon esempio in casa, sapevano acconciarsi +stupendamente, mostrar, senza farsi scorgere, il piede e la mano +bellissimi, muovere il ventaglio, dar il colpetto di mano allo +strascico della veste, guardar in viso agli uomini con un sorriso +modesto, alzarsi e sedersi, comparire e scomparire, quanto lei. + +Il fatto e che a dieciott'anni l'Elisa era considerata da tutti come +la testa piu forte della famiglia. L'era una idea codesta che stava +nell'aria. La si capiva chiaramente senza che nessuno l'avesse mai +notata o lasciata supporre. + +Se qualcuno, a tavola o seduto in circolo, diceva qualche cosa +d'insolito o di bello, guardava in faccia alla Elisa. Il sorriso di +lei era il premio certissimo al buon senso o allo spirito spiegato. +Ella, dal canto suo, senza far mostra di accorgersi d'essere stata +consultata o preferita, dava uno sguardo repentino a sua madre, e se +questa non le diceva col cipiglio di tacere, si era certi di udirla +esprimere la sua opinione talvolta perfino tagliente e frizzante, come +quella di un piccolo Tayllerand in gonnella. Alcuni allora ridevano e +commentavano l'arguzia della fanciulla; altri tacevano, come +sopraffatti, e si trovavano quasi a disagio nel nuovo ambiente, che +l'idea spiritosa dell'Elisa aveva formato intorno ad essi. Un leggero, +un lontano, un vago sospetto li prendeva: quello di poter sembrare per +avventura un pochino imbecilli in faccia a lei. + +Un giorno, tra gli altri, il babbo notaio ricevette la lettera d'un +pretendente alla mano di lei; un giovinetto della buona societa, un +conoscente di casa che da piu mesi faceva una corte tacita e modesta +alla fanciulla, senza aver avuto da lei la benche minima lusinga. + +Costui aveva sentito dire che ogni idea di matrimonio fra l'Elisa e il +conte Enrico O'Stiary era andata in fumo. La dote e le speranze in +fieri avevangli dunque dato il coraggio di chiedere la mano della +vergine bellezza. + +La lettera giunse dopo pranzo, mentre don Ignazio, colle due donne e +il marchese d'Arco, stavano aspettando il caffe nel salotto. Il +notaio, dopo aver letto il foglio, lo depose sulla tavola con un'aria +fra il serio e il soddisfatto, ed espose ai presenti l'inaspettata +domanda. + +--Diamine!--sclamo la madre.--Non si usa, mi pare, a domandar la mano +di una fanciulla per lettera. Si manda un amico a far la proposta. + +--Non ne avra!--osservo la Elisa. + +--C'e della gente che, temendo il rifiuto, non ama che altri lo +sappiano--osservo il marchese. + +La Elisa intanto aveva messo, da lontano, lo sguardo sulla lettera, +quasi per indovinare chi potesse essere quel pover'uomo, che veniva a +chiederla in moglie, e aveva veduto in testa di quella lettera una +cosa che l'aveva fatta sorridere; e foggio subito in testa la risposta +che avrebbe data a suo padre, se fosse stata interrogata sulla sua +intenzione. In mancanza di un'arma gentilizia, lo scrivente usava dei +fogli di carta, che portavano per cifra un ferro di cavallo. + +--Che ne dici tu. Elisa?--le domando suo padre. + +--Ma, io dico la verita--rispose coll'accento piu umile che pote +trovare nella voce armoniosa la fanciulla--io non mi sento voglia di +sposare un maniscalco. + +Il babbo, il marchese e la signora Eugenia ruppero a ridere +saporitamente. Supposero che ella credesse sul serio che quella +lettera col ferro di cavallo venisse da un maniscalco. + +La disingannarono.... + +Elisa li lascio dire. + +--Ma--riprese ella, che sapeva benissimo il fatto suo--perche dunque +questo signore mette in testa delle sue lettere quell'insegna di +maniscalco? + +--E la moda del giorno--disse la madre. + +--L'insegna dei maniscalchi non e cosi. E un ferro contornato da +un'aureola di chiodi--osservo il marchese. + +--E questa invece che cosa esprime?--domando la Elisa. + +--E un mezzo qualunque per esprimere la propria passione pei +cavalli--soggiunse il marchese. + +--Ah, se e cosi--disse la Elisa--io temerei ch'egli dovesse amare piu +i cavalli di sua moglie. + +Quel motto del maniscalco fece il giro delle conversazioni milanesi. +Per qualche tempo i cartolai che tenevano della carta da lettera col +ferro di cavallo per cifra, stupirono di non vedersene piu cercata da +nessuno. + +Oggi la voga ripiglia. + +Fortunati cartolai! + +* * * * * + +Fra le convinzioni piu ferme di Elisa, quella che sovrastava a tutte, +la dominante, la sovrana, la inespugnabile nel suo cuore, era quella +di non poter essere felice al mondo che unita al suo Enrico. L'affetto +della impubere si era mutato, nei tre anni, in sentimento gagliardo +ora ch'ella s'era fatta donna. Gia fin da bambina, del resto, +quand'essa aveva inteso per la prima volta il grido di Roma o Morte, +si ricordava che per associazione di idee nella sua testolina era +risuonato un altro grido consimile, essa aveva balbettato in cuor suo: +Enrico o morte. + +La Elisa aveva anch'essa, come _Madame Aubray_, le sue idee, innate od +acquisite, poco importa. Diversamente della maggior parte delle nostre +fanciulle di buona famiglia, dacche aveva cominciato a pensare al +mistero della vita, non era rimasta indifferente agli innumerevoli +quesiti, che le si presentavano alla curiosita della mente. Voleva +saper tutto continuamente e tormentava sua madre, che talvolta, messa +tra l'uscio e il muro, le rispondeva frottole da non dirsi. Quanto piu +essa la pregava di non farle certe domande, tanto piu la Elisa si +sentiva presa dalla smania di fargliene un sacco. Su molti punti, +specialmente del mistero immenso, essa dubitava ancora; era scettica, +non incredula; su altri, essa si era formata un'opinione tutta propria +ed incrollabile. In fondo, ell'era socialista senza saperlo. Ne quelle +sue verginali certezze erano frutto di lunghi pensamenti fra se stessa +o di ragionamenti con altri; erano intuizioni lucide, portate dal buon +senso e dal criterio, che la inducevano a pensare certi veri +nobilissimi, da nessuno rivelati, ma dai quali le pareva che non si +sarebbe scostata, ancorche le avessero inflitto il martirio. + +Fanciulle siffatte sono rare a Milano. Non tanto quanto si potrebbe +credere, ma rare. + +Certo, e forse a ragione, si dice che un'Eulalia romana, al giorno +d'oggi, non sia piu possibile. Pure la Elisa era proprio della stoffa +di Eulalia romana. Eulalia, sapete bene, fattasi cristiana a sedici +anni, quando fu accusata e trascinata dinanzi al pretore, avrebbe +potuto avere salva la vita, soltanto che avesse consentito a metter un +granello d'incenso sul tripode, che ardeva dinanzi all'abiurato idolo +pagano. Ella era cosi giovinetta e cosi bella, che il pretore, +estasiato, avrebbe voluto, forse a suo malcosto, salvarla. Egli le +offerse lo scampo. Eulalia diede uno schiaffo all'idolo, sputo in +faccia al pretore e fu mandata alla croce, il patibolo dei cristiani. + +La Elisa teneva di questa tempra diamantina. Per una di quelle +inesplicabili contraddizioni femminili, che formano la disperazione +dei fisiologi, ella era timidissima e arrossiva tutta e quasi tremava +se si trattava di mettersi in vista, di presentarsi in un salone a +spalle nude, vestita da ballo, o di entrare in un caffe affollato di +gente, che al suo apparire spalancavano gli occhi e la mangiavano +cogli sguardi, sussurrandosi all'orecchio le ammirazioni desiose e le +frasi procaci. Ma se si trattava di un pericolo serio, fosse pur stato +imminente e misterioso, dinanzi al quale tanti uomini smarriscono il +sangue freddo, ella si mostrava calma ed intrepida. + +Suo padre le aveva severamente proibito--non se ne parla--di leggere +romanzi. + +--Neppure i _Promessi Sposi_ e il _Marco Visconti_?--aveva domandato +lei. + +--No, neppur quelli! + +Questa proibizione le aveva messo indosso una smania cocentissima di +leggerne assai piu di quello che ne avrebbe letti naturalmente, se suo +padre non avesse parlato. Enrico era il di lei complice, che le +forniva nascostamente il pasto desiato. Nondimeno spesso la Elisa +trovava molto noiosi i romanzi troppo morali che Enrico le portava. +Egli era assai puritano in questo; aveva escluso tutti i moderni +realisti, e, de' vecchi, anche il Balzac. + +Una sera l'Elisa mostro a Enrico desiderio di leggere l'_Assommoir_ di +Zola. + +Enrico si rifiuto di portarglielo. + +--Ho gia fatto troppo--disse--a concederti l'altro giorno: _L'homme +qui rit_. + +--Gran che!--sclamo la Elisa. + +E la terribile fanciulla si mise a sparlare di Vittor Hugo. + +Enrico la prego di non farsi sentire da altri. Era come dire a un +usignuolo di non cantar in primavera. + +--Avro torto--diceva la Elisa al conte--ma a me Vittor Hugo qualche +volta fa l'effetto di un uomo che sia li li per diventar pazzo. Il +marchese mi disse un giorno che questo e il carattere del genio. Sara! +lo sfido a non ridere qualche volta di certe frasi di Vittor Hugo. Per +esempio mi ricordo questa: + +"Un profondo rumore soffiava nella regione inaccessibile." + +Se invece di essere Vittor Hugo che ha scritto questa frase fossi io, +a quest'ora mi avrebbero condotta al manicomio. Un profondo rumore che +soffia? E nella regione inaccessibile? Ma cosa vuol dire? La si +capisce cosi a occhio e croce; ma e genio codesto? Il genio, mi pare a +me, dovrebbe consistere nel dir chiaramente le cose piu difficili ad +essere pensate da altri, non nel paccucchiare delle frasi con delle +parole assurde. Il Rubieri per spiegarmi la cosa mi diceva che i +romanzi di Vittor Hugo vogliono essere tutti poemi cosmici, e che egli +crede in buona fede di essere il nuovo Cristo delle miserie umane; ma +se e cosi egli e un Cristo che ritiene i suoi discepoli e i suoi +lettori altrettanti _badaux_, che lo devono capire a lume di naso. + +* * * * * + +La Elisa a dicianove anni era dunque riuscita una piccola enciclopedia +ambulante. Si guardava bene dal farne sfoggio, ma lo era. Tutte le +arti graziose essa le aveva imparate con una rapidita sorprendente, +quantunque sentisse che tutto questo attiraglio di cognizioni +superflue non le avrebbe servito a nulla nei suoi rapporti col giovane +al quale la si era votata. + +Quanto agli altri che cosa importava a lei di comparire piu o meno +istrutta? + +Sciaguratamente l'Enrico diceva di amarla, ma non l'apprezzava. Egli +era freddo, preoccupato, distratto, sviato. Egli era altrove co' suoi +pensieri, co' suoi desideri, coll'anima, e pur troppo spesso anche col +corpo. Elisa capiva tutto questo, e ne soffriva, pur dissimulando con +dignita il suo dolore. L'allegria del conte quand'era con lei era +forzata. Le sue stesse espansioni, i ricordi, le tenerezze erano tutte +superficiali. Si capiva che dopo un'ora che era stato con lei il +giovinetto cominciava a trovarsi sulle spine, e desideroso di prender +il volo. Altre passioni, altre illusioni lo chiamavano altrove. + +Egli aveva veduta Nana. + +La Elisa ne era mortificatissima; ma non lasciava trapelar nulla +neppur a sua madre. + +Al marchese una volta aveva lasciato capire qualche cosa del suo +cordoglio. Ne era stata consolata con una frase francese: "_Il faut +que jeunesse se passe_." + +* * * * * + +Stavano dunque radunati nel salotto attiguo alla sala da pranzo il +notaio, le due donne e il marchese, che era venuto come il solito, +verso le otto a far la sua visita per trovarsi fra gli amici di casa e +per vedere l'Enrico. + +Il babbo schiacciava un sonnellino. + +Il marchese parlava colle due donne di cose indifferenti. Elisa era +distratta. + +La Elisa quel giorno s'era levata con un grande progetto in testa. Un +progetto che le si era presentato come un'enormita, ma che sentiva +esser diventato necessario. Lo aveva pensato la notte dopo avere +sparso sul vergine origliere alquante lagrime di dolore, al solo +pensiero di trovarsi obbligata a metterlo in pratica, l'aveva covato +tutto il giorno, l'aveva rifiutato e riaccettato venti volte. + +Il progetto era di mostrarsi molto gentile con Aldo Rubieri, per +vedere se Enrico se ne risentisse, per scuotere quella mortale +indifferenza in cui egli era immerso e che la faceva morire di segreto +cordoglio; per suscitare insomma nel suo amante un poco di gelosia. +Ella sapeva bene che questa piccola commedia le sarebbe costato un +grandissimo sforzo. Fingere? Lei? Eppure non le rimaneva altra +speranza che quella. Se l'Enrico si fosse mostrato insensibile anche a +quel tratto, ella sarebbe andata a farsi suora di carita. + +E lecito pensare che lo sforzo del far un po' la civettuola con Aldo +Rubieri non fosse poi tanto sovrumano, neppure per lei. + +Aldo non era un uomo ordinario; ed era bello, forse piu bello del +conte. + +E poi la donna ha in se un istinto di civetteria cosi spontaneo, che +nulla nulla se ne immischi il bisogno o se ne presenti il pretesto, +essa lo mette in opera quasi senza addarsene, forse suo malgrado. C'e +nella donna come un fuoco sacro, che non si spegne mai, ed e quello +sopratutto di piacere a tutti, per piacere di piu ad un solo. + +Quando Aldo si presento--prima del conte--la Elisa stava passeggiando +al braccio del marchese il quale era beato anche lui di sentire il +braccio della giovinetta che doveva formare la felicita del suo +Enrico, pesare sul suo. + +Ella gli stava parlando appunto del conte. + +Il marchese a dir vero--uomo di studio che aveva il capo ne' suoi +incurabili e nelle sue medaglie--non sapeva nulla della vita di +Enrico. Questi per coprire ai di lui occhi i suoi errori, gli aveva +restituiti dopo pochi mesi i tremila franchi che il marchese gli aveva +prestati, dicendogli una piccola bugia per giunta. + +Vedendo dunque entrare lo scultore, la Elisa premette sul braccio del +marchese e gli fece fare una mezza girivolta. + +--Come va la vostra _Venere contemporanea_? domando a Rubieri +andandogli incontro. + +--La creta o la creatura?--domando Rubieri. + +--Ma la creta!--rispose la Elisa--di una modella che non conosco io +non mi curo certamente. + +Ella non sapeva la povera Elisa, che a quella modella di cui non si +voleva curare, il suo Enrico aveva scritta una lettera di fuoco. + +Ella non sapeva d'essere tradita per colei. + +--La creta e quasi diventata una creatura--rispose Aldo Rubieri.--Ne +sono contento. + +Egli ando poi a salutare donna Eugenia e il notaio che s'era messo a +leggere il _Corriere della Sera_, crollando spesso il capo, e +dichiarando che alla fine del trimestre avrebbe lasciato +l'abbonamento, perche quel foglio da qualche tempo tirava al liberale. + +Aldo ritorno verso la Elisa che lo aspettava. Ella lo fece sedere +accanto, per domandargli se era vero cio che le aveva contato la +mattina suo padre... + +--Cioe? + +Che il sindaco gli avesse annunciata la sua nomina ad assessore +municipale. + +Aldo annui. La Elisa sostenne la conversazione variata, saltellante, +frivola fino al momento in cui dal campanello capi che chi entrava era +il suo Enrico. + +Allora ell'ebbe un movimento sublime di civetteria; disse tutt'a un +tratto a Rubieri: + +--Lei non s'e neppur accorta che quest'oggi io ho cambiata +pettinatura. + +--Altro che me ne sono accorto--rispondeva Rubieri mentre il conte si +presentava sulla soglia dell'uscio della sala. + +--Come la mi trova dunque? Le piaccio cosi? + +--Ah, Elisa, lei e adorabile ancora piu del solito--rispose Aldo che +volgeva le spalle all'uscio e non poteva accorgersi che Enrico era +entrato. + +Infatti la Elisa quella mattina s'era fatta tagliar i capelli alla +Valliere, sulla fronte, e stava superbamente bene. + +Aldo se n'era accorto, ma la fanciulla lo aveva talmente coperto di +domande nel frattempo che egli non aveva avuto neppur l'agio di +muoverle un complimento. + +Ora trovandosi cosi interrogato con voce piu viva del solito aveva +risposto: + +--Oh, Elisa, lei e adorabile piu del solito. + +Era tutto quello che la fanciulla potesse desiderare. Mentre l'Aldo +diceva questa frase Enrico gli passava rasente e la udiva. La Elisa +non guardo in viso al conte. Finse di essere tutta intenta a quello +che le diceva Rubieri. + +Il conte passo fingendo di non udire le parole di costui. La Elisa ne +fu piccata in modo che raddoppio i graziosi atteggiamenti in faccia +allo scultore, e la piu glaciale indifferenza pel suo adorato. + +Era la prima volta che a Rubieri succedesse di veder una cosa simile. +Enrico, salutata la madre e il notaio, venne a stringer la mano a +Elisa e ad Aldo Rubieri. + +--Buona sera, Enrico--disse la Elisa sorridente disinvolta. + +Poi senz'altro si volse a parlare di nuovo allo scultore, che nel +frattempo aveva corrisposto alla stretta di mano di Enrico. + +Il quale, per non aver l'aria di ascoltare il colloquio fra la Elisa e +Aldo, si ritrasse colpito dal nuovissimo contegno della fanciulla. Il +marchese in quella lo abbordo parlandogli di cose indifferenti. Egli +lo ascoltava e gli rispondeva macchinalmente, ma colla coda +dell'occhio andava spiando le mosse di Elisa che proseguiva con +Rubieri la sua piccola manovra da figlia di Eva. + +Ella si accorse di avere destato in Enrico qualche cosa di insolito, +senza mai far mostra di accorgersi di lui; ma pur strisciando, collo +sguardo girante, sullo sguardo del conte, s'accorse ch'egli la +studiava ed era sorpreso. Essa continuo ripromettendosi il trionfo +finale. + +Ma per quella sera non vi fu spiegazione alcuna fra loro. + + + + +V. + + +La sera dopo al teatro Milanese si dava una rappresentazione mista in +dialetto ed in francese. + +La nascente compagnia ambrosiana lasciava il posto ad una _troupe +francaise_ che pigliava possesso di quel palcoscenico. L'impresario +aveva combinato per le ultime serate delle recite internazionali meta +di dilettanti milanesi meta di comici francesi. + +Per _lever de rideau_ la Giannella recitava una farsa del Duroni, a +cui faceva seguito una commedia in due atti di Scribe _jouee par +madame Blanche et par monsieur Babil_. + +La sala allora non era com'e adesso. Non c'erano palchi. Una loggia +sostenuta da colonne aggettava in mezzo della parete dicontro al +palcoscenico e accoglieva un centinaio di spettatori. + +Quella sera non ce n'erano piu di venti sparsi qua e la al parapetto. + +Verso le nove e mezzo Nana fece il suo ingresso in quella loggia +accompagnata da un'amica e da un cavaliere. + +Il sipario era calato. + +Le sedie al parapetto erano occupate tutte. Ma, vedendo la donna +bella, un signore s'alzo e le cedette il suo posto. L'amica e +l'accompagnatore si sedettero dietro a lei in seconda fila. + +Nana depose il suo binoccolo sul parapetto dinanzi a se, striscio una +lunga e rapida occhiata in platea, un'occhiata che parve indifferente +a tutti e quasi sprezzante, ma colla quale essa vide od intui ad uno +ad uno al loro posto almeno una mezza dozzina de' suoi molti +adoratori; assaporo con immenso giubilo il fremito e il mormorio che +la sua apparizione produsse nella sala, poi si volse indietro a dire +alla sfuggita una parola all'amica. + +La donna che l'accompagnava non era ne bella ne brutta; e quando Nana +le parlo si mise a ridere forte. Tutti si volsero a guardarla. + +Poco dopo Nana piglio in mano il binoccolo e comincio la rassegna in +platea. + +Ernesto Cantis, il giovinetto commesso d'avvocato col suo bravo +garofano all'occhiello dell'abito stava di fianco addossato al muro e +guardava Nana a bocca aperta. Essa lo trovo _tout bonnement absurde_. + +Si alzava il sipario. + +Nell'angolo a sinistra c'era Filippo Marliani, il solo che Nana +conoscesse. Seduti, ma colla faccia rivolta a lei Nana indovino altri +quattro patiti. Erano Enrico O'Stiary, Bianconi, Salis e Parma a lei +ignoti. Ciascuno di costoro aveva un proprio contegno particolare. Uno +guardava troppo, l'altro guardava di rado; Enrico fingeva di non +averla ancora veduta. Dei quattro che stavano nelle sedie, fra cui +appunto il nostro Enrico, uno si volgeva a riderle in viso ogni volta +che la commedia ne porgeva il pretesto; l'altro le mandava un'occhiata +languidissima, un terzo si dimenava sulla sedia, ma non si volgeva +mai. + +Nana che li aveva gia squadrati tutti non badava a nessuno. + +Il solo, come dissi, che Nana si ricordava benissimo di avere +conosciuto era Filippo Marliani. Il lettore ne sa gia qualche cosa. Il +Marliani aveva fatta la conoscenza di Nana a Parigi dalla Tricon, poi +l'aveva amata fuor della casa infame per qualche giorno, finche il suo +compagno di viaggio il marchesino Sappia era riuscito a strapparlo da +Parigi. + +Era stata una conoscenza cosi affrettata e superficiale, che ne il +Marliani avrebbe saputo che cosa pensare di Nana, ne essa di lui. + +Il Marliani quello stesso giorno, vedutala passare in _brougham_ s'era +informato dal cocchiere del luogo di sua dimora e le aveva scritto una +delle otto lettere famose. Essa gli aveva risposto su un biglietto di +visita: + +"Questa sera al Milanese, venite a trovarmi." + +Durante il secondo intermezzo Marliani monto sulla loggia. Il signore +che aveva accompagnato le due donne in teatro gli cedette la sua sedia +e discese. Nana ricevette il Marliani con moltissima espansione, un +poco perche aveva a chiedergli un gran favore e un poco pel gusto di +far rabbia agli altri cinque adoratori, che spalancarono gli occhi +invidiando il Marliani. + +Essa lo presento alla sua amica; dopo dieci minuti di discorsi molto +indifferenti Filippo accosto la faccia a quella di Nana e le scocco +questa domanda. + +--Non si puo dunque venir in casa tua? + +--No--rispose Nana--ti diro poi. + +--E che cosa dici della mia lettera? + +Nana lascio scappare una di quelle sue risate sonore, che fece volgere +il capo a tutto il teatro. + +--Perche ridi? + +--Perche insieme alla tua ne ho ricevuto altre sette. + +--Sette! + +--Sette? + +--Chi sono? + +--Ah, se tu volessi farmi dire tutti que' nomi, saresti bravo. Mi +ricordo di quello di un solo: del conte Enrico O'Stiary. Lo conosci? + +--Di vista,--rispose Marliani,--eccolo la. + +--L'avrei giurato che era lui--sclamo Nana. + +--E dimmi un po', chi e quel signore che ti accompagna, che era qui +poc'anzi? + +--Oh, _sans consequence_! E il cugino del mio albergatore; l'ho +pregato io stessa di accompagnarci. + +--Ti fa la corte? + +--Ma neppur per ombra. + +--E mi risponderai alla lettera? + +--Perche no? Dove stai? Debbo parlarti. + +Marliani cavo un biglietto di visita, sul quale, in calce, stava +l'indirizzo. + +--Debbo parlarti di cose serie. Ma guai a te se tu dici qualcosa sul +conto mio... sai. A Parigi tu non mi hai conosciuta. + +--Mi credi un mascalzone? + +Nana fu rassicurata. Allora comincio gradatamente ad alzar la voce, +parlando di tutt'altro e volgendo la parola anche all'amica che le +sedeva accanto. + +* * * * * + +--Oggi ho fatto conoscenza con _madame Blanche_, che e alloggiata nel +mio albergo.--disse Nana.--Fu lei che m'indusse a venir qui stasera. + +--E piuttosto brava--disse Marliani tanto per dir qualche cosa. + +--Anzi--soggiunse Nana levandosi; giacche in lei la risoluzione era sempre +contemporanea all'idea che le scattava in testa e non usava mettere fra +l'azione e il pensiero il benche minimo intervallo.--Voglio andar sul +palco a trovarla. Accompagnami. + +Nana dava assai facilmente del tu a' suoi amici. Chi non sapeva nulla +di questo vezzo, aveva talvolta delle sorprese singolari. Capitava di +doversi domandare se ella avesse tanti amanti o tanti fratelli, o +tanti cugini quanti si trovavano in una sala in cui ci fossero, per +esempio, una trentina di giovinotti. + +A ventinove di essi, essa dava del tu, con magnifica disinvoltura. + +--Mi lasci qui sola?--disse la signora Fanny. + +--Vieni anche tu. + +Nana die il braccio a Marliani, e si mossero verso il palcoscenico. + +Sul palco trovarono per prima la Giannella, a cui un collega burlone +stava dando a intendere che quella mattina una donna aveva partorito, +uno dopo l'altro, dieci figli tutti maschi e tutti vivi. + +A tale notizia, la Giannella aveva spalancati i suoi occhi grigi e +aveva sclamato: + +--Tu mi sgonfii! + +--Ma no; e un fenomeno rarissimo, ma non e la prima volta che succede. + +--Fino a quattro, l'ho gia sentito dire anch'io... ma dieci poi... mi +par troppo. + +--Eppure e un fatto! + +--Oh, guarda mo', povera disgraziata!--sclamo allora la Gianella, che +s'era data subito a credere al barzellettatore.--Ed e viva ancora? + +--Altro che viva! Si dice anzi che ieri, dopo soli tre giorni, sia +andata dal Cabrino a ballare. + +Un barlume di sospetto che il suo compagno d'arte si burlasse di lei, +passo negli occhi sorridenti della Gianella. + +--Per bacco! Dieci? Saranno ben piccini. + +--Ma che!--rispose l'altro colla piu imperturbabile serieta--sono +tutti grossi, al contrario, come bimbi di un mese. + +--Ma bisogna dire allora che essa sia una gran macchina di donna. + +--Lei? Non e piu grossa di te. + +La Giannella porto le due mani sul grembo, come per assicurarsi che in +esso non ci avrebbero potuto stare dieci marmocchi. + +In quel punto gli astanti che non potevano piu reggere, scoppiarono in +una fragorosa unanime risata. + +--Ah! Voleva ben dir io!--sclamo la buona Giannella, guardandosi +intorno ramminchionita e sorridente.--Che cosa ne so io? Se ne sentono +tanti adesso di _felomeni_! + +* * * * * + +Nana e i suoi due compagni s'erano fermati presso la Giannella e +avevano udito quel singolare diverbio: "Ma e la _Tatan Nene_ sputata" +penso Nana. + +In questo il direttore le si accosto: + +--Vorrei parlare a madama Blanche--disse quello. + +Il direttore le addito il camerino e ve l'accompagno. + +Nel camerino di madama Blanche Nana trovo Aldo Rubieri e il marchese +Sappia, i quali avendola veduta andar sul palcoscenico dalla parte di +destra, l'avevano preceduta dall'altro ingresso a sinistra. + +Aldo Rubieri e Sappia non si conoscevano; madama Blanche li aveva +presentati uno all'altro. + +--Di nome e un pezzo ch'ella e conosciuta da me--gli disse il +marchese. + +--Posso dire anch'io che il di lei nome non mi e nuovo. Ell'e grande +amico di un mio amico, il conte O'Stiary. + +--Di Enrico? Ma si, diavolo! L'ho lasciato appunto in platea. + +Nana entro. + +Dopo gli abbracci, i saluti, le congratulazioni colla artista +cominciarono i complimenti da parte di Sappia e di Rubieri che madama +Blanche le presento. + +Questi da vero artista, che ha il diritto di rilevare piu che altri, +le bellezze formose nella donna, scocco a Nana un complimento cosi +plastico, che questa ne resto colpita ed estatica. + +Allora ella gli parlo subito del desiderio di avere da lui un ritratto +in marmo. Gli domando il permesso di andar il giorno dopo a visitare +il suo studio. + +Quanto al marchesino Sappia egli era cosi commosso dalla vicinanza di +Nana che balbettava, e per mostrar disinvoltura faceva invece la corte +a madama Blanche. + +Madama Blanche, che aveva mangiata subito la foglia, accettava quella +corte di ripiego con molta ironia. Ella si era messa allo specchio e +truccandosi faceva mostra di non sentir le lodi che Rubieri profondeva +a Nana, perche quelle lodi... fatte a un'altra, nel suo camerino, la +seccavano enormemente. + +Finalmente il Sappia interpellato da Nana dovette volgersi anche a +lei. E allora si capi perfettamente che quelle due creature, le quali +pareva proprio si vedessero per la prima volta, s'erano conosciute +altrove... di sfuggita, misteriosamente, da un gran pezzo forse, ma +s'erano gia vedute in qualche altro luogo di questo mondo. + +Una frase di Nana tolse ogni dubbio a Rubieri e a madama Blanche. + +--Voi siete sempre un gentiluomo, non e vero?--domando Nana a Sappia, +accomiatandosi e stringendogli la mano molto inglesamente. A cui +Sappia aveva risposto: + +--Ne potete dubitare? Non temete nulla da me. + +* * * * * + +Nana quando fu nello studio dello scultore fu presa dalla sua solita +smania di far valere la sua immensa bellezza plastica. A Rubieri era +bastato uno sguardo per accorgersi di essa e non avrebbe potuto +desiderar di meglio che di averla per modella. Ma naturalmente non +osava. Fu Nana che gli disse essere pronta a lasciarsi far il ritratto +ignuda, e allora Rubieri per idealizzare l'opera sua aveva trovato +un'idea che gli era parsa luminosa, e che Nana aveva accettata con +entusiasmo. + +--Io faro di voi la Venere contemporanea. + +E cosi s'era fatto. In meno di quindici giorni, dal blocco informe di +creta, era gia sortita come un giorno dalle spume del mare somigliante +e stupenda la statua-ritratto della Nana. + + + + +VI. + + +Filippo Marliani abitava in una camera di venticinque lire al mese in +via Solferino. + +Era una stanza che pareva creata apposta per designare il carattere e +l'ingegno di chi l'abitava. Per quanto preoccupato, per quanto al +verde, per quanto disgraziato un uomo di buon gusto, non puo vivere in +certe camere mobiliate milanesi, ancorche gentile ne sia la padrona +che la rigoverna soffice il letto e a buon mercato la pigione. C'e in +molt'uomini un sentimento delicato, ombroso, superiore ad ogni idea di +risparmio, inavvertito spesso, ma sempre vigile e tiranno per conto +proprio, il quale si ribella continuamente all'aspetto delle cose +volgari o anche soltanto sgraziate e brutte. + +Filippo Marliani, che era pure quel che si dice un bel giovane, e che +era stato anche ricco, aveva il difetto di essere assolutamente privo +di ogni idea estetica, non sognava che a questo mondo esistesse il +sentir fine, non aveva alcuna nozione ne innata ne acquisita del buon +gusto. + +Filippo, da parecchi mesi, trovavasi in una terribile crisi +finanziaria. Aveva fatte delle perdite grosse al giuoco, e s'era +ridotto in quella camera da venticinque lire al mese, dopo d'aver +venduto a poco a poco tutto cio che teneva di bello e di ricco nel suo +antico quartierino da scapolo agiato. + +* * * * * + +Il giorno dopo della sera che Filippo rivide Nana a teatro--era un +sabato--si trovava possessore dell'ultimo, unico, estremo suo +biglietto da mille lire; con ottocento di esse doveva soddisfare a un +debito di giuoco rimastogli della sera innanzi, col resto tentare per +l'ultima volta la sorte. Se questa gli fosse stata avversa si sarebbe +fatto saltar le cervella. Lo aveva fissato e gli pareva di aver il +coraggio di non mancare al proposito. + +L'incontro di Nana a Milano era un fatto che doveva influire +grandemente su questo progetto. Egli non si accorse di desiderare +ancora ardentemente quella donna. La miseria e tal cosa che tronca +ogni desiderio superfluo. La galanteria all'aspetto di questa si +spaventa e fugge. + +Nana s'era accorta ch'egli doveva essere in miseria. Le donne in +questo hanno un fiuto straordinario. Essa che lo aveva conosciuto a +Parigi soltanto tre anni prima splendido e prodigo, vestito assai +bene, lindo, profumato, aveva capito a prima vista la differenza. + +* * * * * + +Era di poco battuto il tocco quando Nana entro nella camera di +Filippo. Essa entro sorridendo e mostrando fra le labbra le sue +mirabili due fila di denti, coll'aria trionfante di una donna la quale +sa di render all'uomo che essa va a trovare uno degli onori piu grandi +che creatura umana possa fare ad un suo simile. + +Ma dato un rapidissimo sguardo intorno in quella camera di Filippo +fece una smorfia colle labbra e cogli occhi, nella quale si sarebbe +veduto chiaramente un senso spiegatissimo di delusione e di disgusto. + +Filippo voltava le spalle all'uscio pel quale Nana era entrata, e +stava tutto assorto, sotto ad una finestra, in una operazione +discretamente eteroclita. + +L'aspetto di quella camera aveva dato di botto sui nervi a Nana. +Eppure la era una stanzetta ordinata, pulita, ammodo. La stiratrice +che era venuta poco prima a recar a Filippo la sua scarsa biancheria +della settimana non rifiniva di lodarla. Ella trovava che ci si +sarebbe stati bene anche in due. Non un filo fuori di posto; non una +macchia, non uno sdrucito. + +Ma agli occhi di Nana c'era del superfluo che guastava ogni cosa. + +Sulle pareti, per esempio, in cornici di finto ebano stavano appese +quattro stampe rappresentanti quattro episodi del vecchio testamento: +abbomini di disegno, di composizione e di colorito. E Filippo non se +n'era mai accorto! + +C'era un caminetto. A chiudere la bocca di quel caminetto c'era un +paracamino. Uno sciagurato imbianchino sulla carta di quel telaio +aveva dipinto un paesaggio al cader del sole cosi obbrobrioso, da far +venire in uggia la campagna ed il cader del sole. + +E Filippo non se n'era mai accorto. + +Sul piano del caminetto Nana scorse tre oggetti nefandi. Al posto del +pendolo, una grossa scatola col coperchio tutto incrostato di +conchiglie terrestri e fluviatili, e, da una parte e dall'altra, due +vasi barocchi con dei fiori di velo, sotto la loro brava campana di +vetro colla rispettiva ciniglia verdesporco, che ne cingeva la base +sul piedestallo di legno dorato. + +Quei quadri, quel paracamino, quella scatola colle conchiglie e quei +vasi erano certo la parte caratteristica, diro cosi, di quella +ignobile stanza, ma non erano ancora tutto. Intorno intorno Nana, con +quell'ammirabile rapidita di sguardo ch'ella possedeva quando voleva +vedere, pari alla supina inerzia ond'era presa quando non le importava +nulla di sapere, ebbe un'altra impressione molesta; quella che alla +Francese si direbbe _choquante_. + +Fu la presenza di un oggetto preparato su una sedia a pie del letto, +accanto ad una camicia di bucato: un bel paio cioe di bretelle +ricamate. + +Le bretelle all'imaginazione delle donne rappresentano la vecchiaia +dell'uomo che le porta. Eppure quelle bretelle di Filippo erano +bellissime per quanto logore e macchiate dal sudore. Erano un avanzo +dei giorni agiati e felici. Si capiva lontano un miglio che dovevano +essere state un dono di qualche umile e molto borghese amante. Le +liste maggiori erano minutamente ricamate in seta con leggiadro +lavoro. Esse facevano capo da una parte e dall'altra a degli anelli, +da cui si biforcavano i minori straccali di pelle liscia, che +terminavano cogli occhielli, i coniugi legittimi dei rispettivi +bottoni dei pantaloni. + +* * * * * + +Filippo stava, come fu detto, colle spalle rivolte all'uscio +d'ingresso, intento in un'operazione alquanto misteriosa. Teneva +piegata la testa e lavorava attento a due mani intorno ad un oggetto +che Nana non poteva discernere. + +Nana, accortasi che egli non l'aveva udita entrare, tossi. + +Filippo si volse come sgomento, e vedendo la bella donna li sul +limitare, arrossi tutto e porto le due mani dietro la schiena. + +Non ci riusci a nascondere il proprio delitto. Nana aveva gia veduto, +aveva capito tutto ed era scoppiata in un irrefrenabile riso. + +Filippo nella destra teneva una forbice inditata, e nella sinistra un +solino da collo inamidato, al quale stava facendo la barba. + +Il far la barba ai solini da collo che perdono la bava dall'orlo, e +un'operazione che le stiratore non si attentano di fare per loro +conto, e che spetta a que' poveri diavoli, i quali non pensano a +provvedere dei solini nuovi, quando i vecchi sono logori. Certo e che +codesta operazione e fra le piu gelose della vita, tanto che chi e +costretto di farla, si lascia vedere il meno possibile che puo e tanto +meno poi da una donna, e tanto meno poi da una donna bellissima, alla +quale gia altra volta si e protestato ardentissimo amore. + +Nana trattenne l'ilarita, che mortificava Filippo e fu la prima ad +aprir bocca, e senza il piu piccolo preambolo gli disse a bruciapelo: + +--Cosa diamine e successo di te? Sei dunque rovinato? + +--Perche?--balbetto Filippo. + +--Ma lo si capisce. Sei venuto a stare in una camera, dove io non ci +starei nemmeno dipinta, e ti tocca, a quel che sembra, di refilare i +tuoi colli per poter uscire. + +Filippo non rispose. + +--Dunque non mi dici nulla a vedere che io mi sono incomodata per +te?--diss'ella che si era seduta frattanto nell'unica sedia a +braccioli che fosse nella camera. + +E sdraiandosi in essa Nana non aveva mancato, come al solito, di +scoprire per un buon palmo, con un colpetto di mano, la stupenda gamba +a Marliani gia nota. + +Filippo non aveva buon gusto; ma contava, prima di tutto, soli +ventisei anni, possedeva una salute di ferro e una concupiscenza +d'oro. Il suo temperamento sanguigno, irritabilissimo al solletico del +senso, era gia stato scosso potentemente al primo incontro degli +occhioni di Nana; Potete figurarvi cosa ne nacque alla vista del piede +e della calza di seta ond'era coperta la gamba della donna gia amata +alla follia.... + +Lascio cadere a terra solino e forbice, si avvento per cosi dire +contro Nana, con un moto di caldissima tenerezza, e fece per +stringerla al seno. + +--Un momento!--sclamo Nana ritraendosi colla sedia; la quale avendo le +rotelle scivolo indietro un bel tratto. Filippo che s'era curvato +innanzi, perdette l'equilibrio e stette quasi per stramazzare al +suolo. Lo scappuccio che egli fece mancandogli il centro di gravita fu +cosi comico che Nana dovette malgrado dar fuori in un'altra grande +risata. + +Ne faceva bisogno d'essere una _cocotte_ parigina per questo! + +Filippo questa volta era mortificato sul serio. + +Nana godeva immensamente in cuor suo di riuscir con cosi poco a +mortificare un pover'uomo! Anzi parendole venuto il tratto per +aumentar la dose di quella confusione, si volse, prese in mano gli +sciagurati straccali, che stavan sul dossale della sedia e +presentandoli a Filippo: + +--Tu dunque--disse--ti sei messo a tirar su i pantaloni con queste +carrucole? + +A Filippo s'affaccio per risposta e per giustificazione una bugia. + +--Li usai per montar a cavallo--voleva dirle. + +Ma penso che Nana se ne intendeva e che nei bei tempi andati l'aveva +veduto vestirsi una volta per montar a cavallo, senza bisogno di quei +tiranti. S'accontento di rispondere: + +--Il sarto m'ha fatto i calzoni troppo larghi. + +Per poco ancora stettero in silenzio. Filippo divorava cogli occhi +Nana, che guardava altrove e diceva fra se: che grullo! + +--E dunque?--ricomincio Nana. + +--Dunque, che cosa? + +--Non mi conti nulla? + +--Io nulla. + +--Sei in collera? + +--No, ma capisci bene. + +--Che cos'e che debbo capire? + +--Io avrei voluto abbracciarti e farti un bacio e tu ti ritiri, che +quasi mi facevi cadere e poi invece mi domandi se tiro su i calzoni +colle carrucole. + +--Mi piace tanto a veder gli uomini arrabbiare! + +--Ancora? + +Se Filippo non avesse avuto in corpo quell'orgogliuzzo da dozzina, +quel ticchio permalosamente goffo, che e pure la caratteristica di +tanti bei giovani di Milano e di altri luoghi, in questo punto avrebbe +trionfato immediatamente. + +Ho detto che in fatto di sensualismo Nana non aveva ritegni. +Contraddizione costante anche in questo. Essa era a momenti una donna +fredda come marmo o magari, a momenti, la piu sfrenata baccante della +terra. Da madre natura ella pareva creata indubbiamente e mollemente +lasciva; i suoi occhi e le sue rotondita troppo chiaramente parlavano; +non si poteva pigliar abbaglio. + +Quel giorno, dopo tanto erotico digiuno, ella sarebbe stata in gran +vena di pazzie; e se Filippo avesse saputo fare, ella sarebbe tornata +sua amante d'un giorno, con entusiasmo, malgrado la manifesta arsura +di lui. + +Povero Filippo Marliani! + +Egli non s'accorse di essere un uomo perduto. Il presentimento non gli +disse che fra il suo suscitato ardentissimo desiderio e la pur +evidente condiscenza di Nana, due elementi che sarebbero stati li li +per intendersi tanto bene, si era elevato un ostacolo insormontabile +nella mente e per cio nei sensi di lei: il sentimento del ridicolo. +Gli e in questo senso che i Francesi dicono che il ridicolo uccide. + +Egli non vedeva in quel punto che la difficolta di rompere di nuovo il +ghiaccio. + +Ebbe una sciagurata ispirazione. + +Si mosse verso l'uscio. + +--Che fai?--gli domando Nana. + +--Chiudo l'uscio--rispose Filippo con un sorriso tra l'ebete, il +compiacente e il fatuo. + +--A chiave? + +--Sicuro a chiave. + +--Non voglio. + +--Perche? + +--Perche m'hanno veduta entrare e non voglio si dica che fui chiusa +dentro a chiave con te. E poi del resto sai, debbo andarmene subito. + +--Che cosa sei venuta qui a fare allora se vuoi andartene subito? + +--Oh bella! Prima per domandarti un parere per un'idea che m'e venuta, +cioe per una proposta che mi fu fatta da un impresario, che vorrebbe +ch'io diventassi artista... poi per raccomandarti di non parlar di me +a nessuno... poi.... + +--Poi che cosa? + +--Poi per vedere se tu mi potevi prestare un migliaio di franchi. + +Filippo si senti come fulminato. Ma non si tradi. + +--E se io potessi prestartelo il migliaio di franchi che faresti tu +per me?--disse con voce leggermente tremula di emozione. + +--Nulla... cioe ti ringrazierei. + +--In che modo? + +--Colla bocca. + +--Null'altro? + +--Null'altro. + +--Perche? + +--Perche--rispose Nana--non vorrei che tu credessi ch'io voglia +ripagarti del favore che mi faresti. + +--Neppur un bacio? + +--No. Un mio bacio o non deve valer denaro o deve valere dei milioni. + +--Poumh? + +Filippo dalle sortite di Nana era continuamente disorientato. Quello +spirito pieno d'ordine, abitudinario, limitato e timido non capiva le +eccentricita di Nana. Lo facevano ammutolire. + +Allora quello sventurato, che teneva nel portamonete il danaro, col +quale doveva pagare nelle ventiquattro ore il suo debito di giuoco +della notte prima, trasse di tasca il portamonete e fece atto di +cavarne il biglietto da mille. + +--No--disse Nana alzando la mano verso di lui.--Ora non li voglio piu. + +--Perche non li vuoi piu?--domando con crescente esterefazione +Filippo. + +--Sei sfortunato oggi--sclamo Nana sorgendo in piedi e ridendo un poco +sforzata.--Se tu mi avessi dati que' mille franchi senza dir parola, +se invece di pensare al compenso tu mi avessi fatto vedere che non +pensavi ad altro che a rendermi un servizio, puoi star sicuro che.... +Capisci bene; tu mi conosci gia! Cosi me ne vado. Addio. + +Filippo mise in tasca il portamonete. + +Lo sguardo con cui Nana accompagno quella ritirata nelle tasche, +mentre stava per volgere le spalle al giovane, fu una piccola iliade +di ironia e di disprezzo. + +--Nana, fermati--le disse Filippo prendendole una mano. + +Ella si volse. + +--Io non ci capisco un bel nulla, di questi tuoi capricci. + +--Lo so bene che non capisci nulla. Se tu li avessi capiti, non ci +saremmo annoiati l'uno dell'altro in soli otto giorni... ti ricordi, a +Parigi. Oppure a quest'ora io sarei gia stata tua di nuovo. + +--Ammetterai pero d'esser un grande originale! + +--Sara benissimo! + +Filippo le recinse la vita colle braccia, e Nana le lascio fare. La +mossa, il gesto del giovane erano stati fatti abbastanza bene, e cio +era bastato perche Nana non se ne fosse schermita. Filippo curvo la +testa sulla guancia di Nana, la bacio ardentemente poi le disse in +orecchio: + +--Che cosa dovrei fare per ridiventarti simpatico? + +Nana ruppe a ridere. Filippo, abbassando lo sguardo sul seno turgido e +semicoperto della voluttuosa creatura si senti nelle vene un fenomeno, +come se in esse fosse corso, non del sangue, ma della lava +incandescente. + +--Che cosa dovresti fare per diventarmi simpatico?--rispose Nana +svincolandosi da lui.--E piu facile ch'io ti dica quello che non +dovresti fare. Vedi, Filippo, per me il cedere non e questione come +per tante altre, ne di tempo, ne di fatti, ne di gratitudine, ne di +compassione. A me gli uomini sono simpatici o sono antipatici a prima +vista. Dopo due minuti che li ho veduti o che li ho intesi a parlare, +io potrei dirti: di questo non saro mai l'amante, di quello lo sarei +stata in tre ore, s'egli mi avesse voluta. + +--Ma tu di me lo fosti gia una volta! + +--Appunto perche allora mi apparisti amabile. + +--Ed oggi no? + +--No. + +--Perche? + +Nana, parlando girandolava per la camera ed era giunta dinanzi al +camino. + +--Ecco, per esempio--diss'ella alzando il coperchio della scatola +fatta di lumachine e di conchigliette--ecco qua. A me sarebbe +impossibile l'innamorarmi di un uomo, il quale tiene in casa sua di +queste porcherie. + +--Che ne so io? C'era, l'ho lasciata e la mi serve. + +Nella scatola, Nana vide delle fotografie. Ne levo una, la guardo con +un sorriso pieno di ironia, poi domando: + +--Chi e questa? + +--E la mia amorosa--rispose Filippo con un'alzata d'ingegno. + +--Davvero? Te ne faccio i miei complimenti. E molto bella. + +--Ti pare? + +--C'e mai pericolo che essa mi trovi qui? + +--No. Essa non viene qui. Vado io da lei. + +--Perche non me l'hai detto subito che avevi un'amante di questa +forza? + +--Perche essa ama me, ma io non amo lei. + +--Chi ami tu? + +--Lo sai bene. + +--Vorresti darmi ad intendere che tu sei innamorato ancora di me? + +--Ora che ti ho riveduta, sono certo di esserlo, perche tu sei sempre +per me la piu bella donna dell'universo. + +Nana vibro al giovine uno di que' suoi sguardi ben intenzionati, che +avrebbero avuto la potenza di far rizzare i capelli in capo a un +morto. + +Filippo spasimava. + +--Nana, sii buona--le disse egli; e prendendole le mani se la attiro +sul petto, la recinse col braccio, le disse all'orecchio parecchie +frasi insensate e senza sintassi, ma che volevano dir tutte +chiaramente la stessa cosa. + +Nana lasciava fare e udiva con volutta quel vaniloquio. + +Ad un tratto sclamo: + +--Mi hai detto che essa e innamorata di te? + +--Molto. + +--E soffrirebbe se tu la dovessi lasciare? + +--Credo che ne soffrirebbe assai. + +--Vuoi tu lasciarla per amor mio? + +--Me lo domandi?--rispose come gemendo lo sciagurato Filippo. + +--Me lo giuri? + +--Te lo giuro. + +--Che pegno, che sicurta mi puoi dare che lo farai? + +--Quella che tu vorrai impormi. + +--Se io esigessi che tu non l'avessi a vedere mai piu? + +--Obbedirei. + +--Se io volessi che tu stracciassi in mille pezzi questo suo ritratto? + +--Ecco--disse Marliani facendo il ritratto in pezzi. + +--Se io volessi che tu gettassi dalla finestra queste lumachine? + +--Ecco. + +E afferrata la scatola Marliani aperse le imposte, die un'occhiata di +sotto nel cortile e vi scaravento la scatola. + +--Se io esigessi che tu non avessi piu mai a portar le bretelle? + +--Ecco! + +E Marliani, raccolte le forbici che stavano a terra, e presi in mano i +tiranti, li tagliuzzo in vari pezzi. + +--Sei contenta? + +--Si. + +--Vuoi altro? + +--No. Adesso che sono persuasa, va pure a chiudere l'uscio a chiave. + +* * * * * + +La mattina seguente al bel primo svegliarsi si affacciarono alla mente +di Filippo Marliani due imagini e due idee importantissime, di cui +l'una voluttuosamente splendida, l'altra sgarbatamente molesta. + +La prima era Nana. Quella donna che tutti desideravano, che aveva +prodotta nella gioventu dorata di Milano una insolita effervescenza, +per posseder la quale molti avrebbero dato, se non la vita, gran parte +dei loro averi, era ridivenuta senza farlo basire, la sua amorosa. + +La seconda idea, che attraversava e che smorzava quella superba gioia +era la ripetizione di un fastidio e di un rimorso che gia egli aveva +risentito il di prima, non appena Nana lo aveva lasciato solo nella +sua cameretta. Era prodotta da due fatti egualmente gravi e umilianti: +quello di trovarsi senza piu il becco d'un quattrino indosso, e quello +di non aver potuto pagare nelle ventiquattr'ore il debito di giuoco di +ottocento franchi, contratto la notte dianzi. + +Egli, infatti, di nascosto di Nana, la quale--credeva.--non avrebbe +voluto piu accettare il suo dono le aveva scivolato nel portamonete il +suo ultimo biglietto da mille franchi, che avrebbe dovuto servire a +quell'ufficio indispensabile per chi voglia comparire ancora in una +sala di giucco. + +E si trovava perfettamente al verde. E--cio che non e indifferente a +notarsi--non teneva piu in casa neppur un filo con cui far danaro. +L'abbiamo veduto fare la barba ai solini da collo sfilacciati. Segno +di grande arsura! + +Se non che l'anima umana e cosi avida di felicita e si sottrae cosi +volentieri al dolore e all'umiliazione, che sulle prime il pensiero di +Filippo figgendosi ardentemente nell'imagine di Nana gli fe' riprovare +soltanto la gioia e l'estasi vivissima d'averla ancora posseduta. + +--Nana, mia Nana, bella Nana terribile--andava egli dicendo mentre si +vestiva; e non si saziava di ripetere quel nome come per tener +occupata la mente e ributtar indietro le idee importune.--Che +splendida creatura! Che occhi, che capelli, che denti, che profumo di +donna sana! Ma l'orgasmo erotico duro poco. + +Bisognava pensar all'avvenire, e provvedere alla vita. Quell'ultimo +biglietto da mille, che avrebbe dovuto servire, per tre quarti a pagar +un debito di giucco, e pel resto ad essere arrischiato, e a produrre +chissa che _risorsa_, sfumato in quel modo gli toglieva la speranza di +potere la sera tentare di nuovo la sorte. Ad ogni modo in bisca egli +non ci sarebbe andato che di sera. Ma intanto? I due piccoli problemi +della giornata: la colazione ed il pranzo, come si risolveranno? + +"Potrei--comincio passando in rassegna i mezzi leciti--potrei andar in +cerca d'un amico e farmi invitare da lui dicendo di avere dimenticato +a casa il portamonete. O potrei anche fingere al _restaurant_ di +averlo lasciato a casa. Ma questo stratagemma andra bene un paio di +volte! E poi? Chi me ne dara? + +Erano pero i due espedienti piu ragionevoli pel momento; risolse di +metter in pratica l'uno o l'altro a seconda del caso, e usci. + +Non trovando l'amico da cui farsi invitare fece colazione come il +solito al suo caffe, ordino al cameriere di fargli il conto, poi +frugando in tasca colla piu gran disinvoltura del mondo, finse d'aver +lasciati a casa dei biglietti da mille, che ci avrebbero dovuto esser +dentro, e si levo tutto turbato per paura che... la donna che +rigoverna la camera... non si sa mai!... + +--Si figuri!--gli aveva gia detto il cameriere, prima ch'ei fingesse +quelle smanie.--Paghera domani! + +Anche quel paghera domani fece a Filippo un effetto singolare... + +"Chi e che mi insegna come si fa a guadagnar danaro?"--pensava +avviandosi senza saper dove.--Domani se non pesco danaro non potro +neppur tornar qui a far colazione. Gli amici li ho gia gonfiati tutti. +Non c'e piu da cavarne nulla. E terribile!" + +La farsa del portamonete lasciato a casa fu ripetuto da lui per il +pranzo in altro luogo. + +Ma venne il vero punto topico, anche per Filippo Marliani; quello cioe +di non poter piu passare dinanzi a certi caffe ne a certe trattorie +per non farsi vedere, e di non saper piu quale albergo scegliere +ancora da mistificare. + +Per capir bene questa situazione in tutta la sua verita, in tutti i +suoi spaventevoli particolari, in tutti i suoi segreti inesplorati, e +necessario saper bene che cosa voglia dire patir la fame per mancanza +fin di un paio di soldi da comperarsi almeno del pane. + +E si badi! A questa fame, per mancanza di pane, non vanno soggetti che +gli uomini della condizione di Filippo Marliani, a cui e vietato il +guadagnar sia pure due soldi. Il miserabile, che vuol lavorare, non sa +che cosa sia. Se non trova da guadagnar i due soldi, stende magari la +mano all'elemosina e li raccatta. Marliani no. Per capir bene, ripeto, +questa situazione, e necessario l'essere andato qualche volta a letto +verso il tramonto, quando la fame piu assaetta lo stomaco, a tentar di +dormire per non provar gli spasimi e l'umiliazione. E necessario +sapere qual grado di carattere e di probita abbisogni ad un uomo che +veste di panno per affrontare e cacciare indietro le idee invadenti, +che fanno ressa e rivolta in faccia al senso morale, protestando +rabbioso contro la ingiustizia distributiva, contro il sistema +sociale, contro tutto cio che i politici chiamano l'ordine stabilito. + +Filippo Marliani pero non pensava che del suo trovarsi in +quell'orrendo disagio aveva colpa lui stesso. + +Amava meglio prendersela contro l'ordine stabilito. + +Camminando alla ventura delle ore intere, resistendo all'idea di andar +a trovare Nana, alla quale non voleva presentarsi a mani e a tasche +vuote, egli andava facendo, senz'accorgersi, una quantita di +ragionamenti nuovi e di piccole operazioni strane, inusate, senza +senso comune. Era capace di tener dei quarti d'ora gli occhi a terra, +sperando di trovare sul cammino un biglietto da mille, smarrito da +qualche banchiere distratto, o un brillante uscito fuori da un +orecchino di donna, o una borsetta piena d'oro, perduta da qualche +inglese in viaggio. E in quel momento l'idea dell'obbligo di portar +queste cose al Municipio, non gli era nemmeno apparsa in ombra. Nella +sua testa non sbucciavano che idee malsane, come in un campo sterile e +dimenticato non germogliano che male erbaccie. Disperando a un tratto +di trovare pe' sassi qualche oggetto di valore, alzo gli occhi a caso +e si trovo accanto alla vetrina di un cambiavalute. Si fermo di botto +ed ebbe anche la stupidita di credere che questo fosse un buon +augurio. La dinanzi, cogli occhi intenti sulle monete d'oro e sui +biglietti di banca sciorinati nell'interno della vetrina, il povero +affamato senti svilupparsi nel capo dei miasmi di cupidigia morbosa, e +nel pugno una smania di sferrar un colpo nella lastra di vetro. Cose +tutte che non aveva mai provate di sua vita. "Se si potesse far un +buco senza che nessuno se ne accorgesse? Li c'e appunto un biglietto +da mille. Andrei a pranzo, poi stasera pagherei il debito, poi cogli +altri dugento... chissa!" + +Guardossi intorno come trasognato. Rinsavi; ebbe vergogna de' propri +pensieri; odio quelle tentazioni; pure il suo sguardo, tra lo +spaventato e il suppligante, pareva dire ancora: Chi mi da un +biglietto da mille? + +Si stacco da quella vetrina--gia, per la intenzione, ladro!--prosegui +il suo cammino sempre intontito e in preda al piu desolante +scoraggiamento. La fame aumentava. Intorno a' suoi pensieri +scattavano, ondeggiando come in nebbia opaca, delle fantasticherie di +delitto e di rapina. A un certo punto fece anche improvvisa comparsa +l'idea del suicidio, ed ei l'accolse di fronte come un ospite che non +si attende, ma che fa piacere a vederlo. + +"No--diss'egli dopo averci pensato su qualche poco--sono sempre in +tempo per questo." + +"E Nana?" + +Questo nome ch'egli aveva dimenticato dacche il pungolo della fame era +incominciato e il suo amor proprio era stato messo a cosi dura prova +dalla necessita di fingere parecchie volte la scena del portamonete +dimenticato--in tre o quattro _restaurants_ dov'era conosciuto--gli +porto al cuore un'angoscia intollerabile. + +"Ah, bisogna uscirne a ogni costo--penso.--Io non posso lasciare Nana. +Essa mi abbisogna piu che il pane da sfamarmi. Non vivo cosi! E troppo +tormento! E necessario ch'io abbia molto danaro. Essa non mi ama al +punto da volermi gratuitamente, per me solo. Essa fu mia ancora... +senza interesse... e vero. Ma chissa... per temperamento forse. Ma non +vorrei io stesso!" + +La risultante di tale ragionamento fu questa frase: + +"E necessario aver danaro." + +E fra tutte le mariuolerie di cui potesse avere in testa un'idea, ando +cercandone qualcuna da metter subito in pratica. + +Tutt'a un tratto un'idea luminosa lo colpi. Gli tornarono in mente +certe parole misteriose che aveva udite per caso, alcuni mesi prima... +da un certo tale... parole a cui allora non aveva posto la piu piccola +attenzione e che ora gli comparivano, come ad un brick che naufraga, +l'ancora di salvezza. Fu per lui un momento d'immenso sollievo; la +speranza, la meretrice dell'anima, illumino il suo volto che era +divenuto a poco a poco emaciato, e senza pensarci sopra piu che tanto, +s'avvio. + +* * * * * + +"Chissa che non sia in tempo io stesso a pigliar quel posto"--diceva +fra se.--"Il signor Giacomino me ne sapra dire qualche cosa." + +Ando difilato in piazza del Duomo. La cerco l'omnibus per Porta +Garibaldi, e tutto infervorato nella sua idea, senza pensare che non +teneva in tasca neppur il becco d'un quattrino, vi si caccio dentro. + +L'omnibus si mosse e il conduttore gli stese la mano per avere il +prezzo della corsa. Fu allora che Marliani si ricordo di non aver +danaro. Ma avvezzo ormai a fingere quella manovra del portamonete, +mise bravamente la mano destra nella tasca interna dell'abito, poi +frugo di qua, frugo di la, fingendo una crescente inquietudine, e fini +collo sclamare: + +--Cristo! M'han rubato il portafogli! + +--Maghero allora!--disse il conduttore dell'omnibus. + +--Sicuro. O me l'han rubato o l'ho lasciato in... quella bottega.... +Oh povero me! + +--Scenda, scenda... non importa. Paghera un'altra volta. + +Filippo non se lo fece dire due volte. Discese, fe' mostra di rifar la +strada verso quella bottega, poi, quando l'omnibus fu scomparso, +svolto di nuovo verso Porta Garibaldi. + +Giunto a un centinaio di passi oltre il teatro Fossati, entro in una +bottega di parrucchiere--che oggi non c'e piu--e ad un figuro di +vecchietto che stava la seduto su uno sgabello col sedile a vite, ad +aspettare forse qualche pratica, disse: + +--Lei e il signor Giovannino, non e vero? + +--Per servirla. Vuol fare la barba? + +--No, per ora. La faremo dopo, in caso. Io sono venuto da lei per +vedere se.... Si ricorda lei di avermi veduto, sara un paio di mesi, +col signor Silvestre Bonaventuri? + +--Mi ricordo. Lei e il signor Filippo Marliani. + +--Bravo! Allora ella disse al mio amico che non gli era ancora +riuscito di trovare un giovine un po' educato e vestito bene, che +volesse assumersi quell'incarico, ancorche avesse offerto cinquecento +franchi al mese.... Si ricorda? + +--Altro che ricordarmi. + +--Ebbene, l'ha trovato?--domando il Marliani col cuore in sospeso; +giacche quella risposta poteva forse decidere della sua vita. + +--No--rispose il signor Giovannino.--Tutti hanno paura di cader in +trappola. + +--Si puo sapere di che si tratta? Se si tratta di avere del coraggio, +sono qua. + +Il signor Giovannino espose la faccenda a Marliani. Questi domando se +si poteva parlare coi signori che proponevano l'affare. + +--Sicuro che si puo. Me ne parlarono giusto anche stamattina. La +signora Bibiana sopratutti e scaldata e vorrebbe trovare un giovine +come dice lei, che sarebbe certo di far fortuna. + +--Chi e la signora Bibiana? + +--E quella che ha il morto. Una vedovona, che ce ne voglion tre di noi +per abbracciarla. + +--Potrei parlare a questi signori? + +--Lei? E pronto lei ad accettare? + +--Si--rispose secco il Marliani. + +--E giusto l'ora che son riuniti in bottega--soggiunse il +parrucchiere. + +--Andiamoci allora. + +--Andiamo pure. Cecco, dove sei? + +Cecco usci dalla retro-bottega. + +--Io vado un momento con questo signore, e torno subito. + +Cosi detto, usci seguito da Marliani. + +Dati una ventina di passi parlando fra loro sottovoce, il parrucchiere +svolto dentro in una bottega da rigattiere. + +Una donnicciuola che se ne stava ebetamente seduta in un canto di +quella uggiosa camera all'avvicinarsi dei due sconosciuti allungo il +collo e ravvisato il signor Giovannino torno a raggomitolarsi nella +sua cretina immobilita. + +Il parrucchiere si avvicino ad un uscio a due battenti socchiusi, che +s'apriva nella parte di faccia all'entrata e che metteva in una +tetanzuccia o retrobottega e fe' cenno a Marliani di fermarsi. + +Mise l'occhio allo spiraglio e pronuncio a voce melliflua: + +--E permesso? + +--Avanti--s'intese rispondere una voce secca; e sgarbata dal didentro. + +Il vecchietto si volse al suo compagno gli fe cenno di venir innanzi e +schiuse l'uscio. + +Nella stanza dove erano per entrare il parrucchiere e Filippo Marliani +stavano raccolte tre persone due uomini e una donna. + +Gli uomini erano entrambi in quell'eta che non e giovinezza ma che non +si potrebbe ancor dire maturita. + +La donna nei quarant'anni, che vestiva con volgare eleganza e mostrava +un viso campagnuolo e rubicondo da farla giudicare per una fittavola o +per la moglie d'un pizzicagnolo, era la signora Bibiana. + +Quelle persone se ne stavano sedute in silenzio a ridosso della luce +che entrava da due finestre a vetri smerigliati, a destra e a sinistra +d'un altro uscio, che metteva nel cortile. In tal modo i tratti del +loro viso restavano in ombra mentre essi avevano il destro di vedere +perfettamente rischiarato il volto di chi fosse venuto a parlar con +loro. Facevano come certe donne sul tramonto che vogliono nascondere +le grinze ai loro visitatori. + +--Venga avanti signor Giovannino--disse un di coloro al parrucchiere, +che aveva domandato licenza di entrare. + +Questi si fermo accanto all'uscio lasciando il passo a Filippo +Marliani. + +Gli occhi dei radunati si fissarono curiosamente; nelle sembianze del +giovane sconosciuto. + +--La chiuda l'uscio--disse la signora Bibiana al signor Giovannino.--E +lei--ripiglio volgendosi a Filippo con un sorriso--la tenga pure il +suo cappello in capo e s'accomodi. + +--Comodissimo--rispose questi sedendosi sulla prima sedia che si trovo +d'accanto. + +In questa il parrucchiere domando licenza di andarsene, ma venne +trattenuto dalla donna. + +--Che fretta! Stia qui un po anche lei a sentire. Poi voltasi al +Marliani: + +--Lei sara gia informato spero della cosa. + +--Gli ho spiegato io l'affare all'ingrosso--rispose il signor +Giovannino.--Egli e pronto a firmare il contratto basta che entro +domani gli sieno sborsate due mila lire. + +--Andiamo adagio--sclamo uno dei tre uomini levando la mano verso il +vecchio--una cosa per volta e senza alzar la voce che nessuno qui e +sordo. + +La donna volgendosi allora al giovine riprese. + +--Capira anche lei... signor... signor? + +--Marliani--rispose questi. + +--Signor Marliani, che prima di stringere un contratto importante come +questo, bisogna conoscersi un poco, perche dove c'e da obbligarsi in +faccia ai terzi; le cautele dei galantuomi non sono mai bastanti. + +--Troppo giusto--disse Marliani piegando il capo in segno di +assentimento. Ma i suoi occhi si socchiusero nello stesso tempo con +una espressione di ironica malizia. + +Quel sorriso non isfuggi all'occhio della donna la quale dissimulando +riprese. + +--Dica dunque lei le sue intenzioni su quello che gia le comunico il +signor Giovannino. + +--Il signor Giovannino mi propose di entrare come socio e col mio nome +in una ditta commerciale senza esposizione da parte mia di alcun +capitale--rispose Marliani. + +--Va bene--rispose la signora Bibiana.--I signori che lei vede qui +riuniti sarebbero appunto i soci fondatori di una casa in pannine, di +cui ella assumerebbe la gerenza alle condizioni che forse gia conosce. + +--Le condizioni sarebbero di firmare col mio nome le cambiali della +ditta. + +--Primo. + +--Nel caso di fallimento ch'io sia pronto a subire tutte le +conseguenze conservando il massimo segreto sugli affari della casa. + +--Va bene. + +--Che in caso fosse necessario per salvare la ditta di far in prigione +l'anno ed il giorno, io debbo esser pronto a prestarmi, e nel caso +invece che la ditta credesse meglio, ch'io sia pronto a fuggire. + +Il giovine si fermo per avere un segno di assentimento. Le tre persone +che gli stavano di contro erano immobili come cariatidi. + +--Non credo si esigano da me altri sacrifizi--rispose il giovine con +una espressione di mal celata amarezza. + +Uno dei due uomini che non aveva ancora aperta bocca, alla nuova +intonazione con cui il Marliani aveva pronunciate le ultime parole gli +ficco in viso gli occhi e disse: + +--Non sono sagrifizi codesti; sono condizioni naturalissime in +chiunque si assume obblighi di questa specie. Non c'e nulla che sia +fuori del consueto, anzi non faceva neppur bisogno di parlarne, +giacche poi si spera di non aver bisogno di fallire o di andar in +prigione o di scappare. + +--Ho voluto enumerarli!--rispose il Marliani per mostrare a loro +signori che io conosco le eventualita a cui posso andare incontro +mettendomi in questo affare e per togliere loro il sospetto che io +possa essere un novizio o un guastamestiere. + +--Ora parliamo delle condizioni in favore--disse la signora +Bibiana.--Il signor Giovannino ha parlato di due mila lire subito. + +--Mi sono indispensabili. + +--Due mila lire e una bella somma--sclamo uno dei tre--ci vorrebbe una +piccola garanzia. + +Marliani si alzo in piedi. + +--Cari signori--disse--se avessi una garanzia non sarei venuto a +esporre il mio nome ai pericoli d'una gerenza commerciale di cui non +dovro tenere la cassa, ne avere neppure una piccola parte +nell'amministrazione. Se avessi una garanzia andrei a levar i denari +al dieci o al dodici per cento dal primo onesto banchiere che passa in +strada, e il signor Giovannino non sarebbe venuto ad offrirmi di fare +il prestanome. + +--Lei s'inganna--rispose la signora Bibiana con voce insinuante.--Io +le diro che prima di tutto non e vero che lei dovra servire soltanto +di prestanome perche invece dovra trattare in persona con me gli +affari della ditta, far qualche viaggio e avere la sua brava parte di +utili nei dividendi. + +--Se ce ne saranno--osservo uno dei tre. + +--Sicuro gia, se ce ne saranno!--sclamo la donna stizzosamente.--In +secondo luogo lei s'inganna se al giorno d'oggi crede di poter trovar +danaro al dieci o al dodici per cento, a mena che non porga la +garanzia di un proprietario. + +--Vedo insomma che lor signori non sono disposti a sborsarmi le +duemila lire di cui ho bisogno--disse il Marliani. + +--Caro signore--rispose la donna sempre piu dolce.--Il commercio e +arenato. Per vivere col decoro che portera la di lei posizione di +rappresentante la ditta Marliani e C. bisognera che noi le fissiamo +anche una bella mesata. Vede bene che farle oggi una anticipazione di +due mila lire ci sarebbe impossibile. + +--Di quanto sarebbe questa mesata?--domando il Marliani.--Di trecento +franchi--rispose la donna. Marliani si alzo e mosse un passo verso la +porta lisciando il pelo del suo cappello a tuba e disse: + +--Siccome i patti non sono quelli che m'aveva lasciato sperare il +signor Giovannino, che mi parlo di cinquecento franchi al mese, cosi +mi duole di non poter accettare, e mi tocca di rivolgermi ad altre +offerte. + +--A un'altra volta--rispose uno dei due uomini.--E nel caso che la +ditta si risolvesse a fare maggiori sacrifizi il signor Giovannino lo +avvisera. + +Marliani usci lasciando l'uscio socchiuso. + +* * * * * + +Si capiva che la signora Bibiana era desolata. + +Un bel giovine di quella fatta! + +--La chiuda quell'uscio, Giovannino--disse ella. Poi voltasi ai +compagni proruppe:--Non bisogna lasciarlo scappare. Sembra fatto a +posta pel nostro affare. + +--Ritornera. Scommettiamo che ritorna da se senza mandarlo a chiamare? + +--Ora una notizia--riprese la signora Bibiana. Sapete che in casa +O'Stiary ci ho messo il Giacomo come palafreniere. Egli mi ha dato +nuove informazioni sullo stato delle sostanze del conte Enrico suo +padrone, che ha firmata ieri un'altra cambiale di diecimila a fine +novembre. + +--Sono buone queste notizie? + +--Eccellenti. I fondi valgono circa mezzo milione, il palazzo +trecentomila, la rendita altri duecentomila. Con Bonaventuri a +tutt'oggi e compromesso per quattrocentomila franchi, dei quali fatto +il calcolo, gliene avremo sborsati a dir molto duecento. Egli ha poi +perduto molto al giuoco dalla Luisa! E sfortunato! In casa della Luisa +de' suoi danari ne saranno rimasti per circa cinquantamila. A noi di +questi e toccata la meta, dunque bisogna detrarla dai duecento mila. +Restano centosettantacinquemila. Sono dunque duecento venticinquemila +lire nette in tre anni! Faccio il calcolo che in un paio d'anni +ancora, lavorando con prudenza e con disinvoltura potremo portargli +via il milione netto come il pomo di Tell. + +--Tanto meglio. + +--Ecco dunque il da farsi per domani. Lei Giovannino la cerchi di +rivedere il signor Marliani e di indurlo ad accettare la +rappresentanza della ditta. Gli dica che ci ha persuasi di portare la +cifra della mesata a quattrocento. Gli dica anche che per garanzia +della sua riputazione commerciale la ditta e pronta a depositare +presso la Banca nazionale o presso la Banca Spagliardi una trentina di +mila lire. Lei, signor Bonaventuri--continuo volgendosi ad uno dei due +seduti--domani andra a combinar l'affare con questa signora francese, +che chiede cinquemila franchi a tre mesi. Si faccia mostrare le gioie, +e se puo cerchi di far il pegno. Lei, signor Paolino--ripiglio la +signora Bibiana volgendosi all'altro, un uomo sui trentacinque anni, +anche lui bene in arnese, con anelli di brillanti al dito mignolo e un +catenone d'oro al farsetto--lei, stasera, come siamo intesi, andra in +conversazione dalla Luisa, dove so che ci deve essere anche il conte +O'Stiary e comincera a parlare della vincita fatta in Borsa dal +Marliani, e della sua intenzione di mettersi in commercio. Per ora non +ho altro a dire. Io debbo andarmene. A domani qui, verso le due. + +* * * * * + +Al domani il signor Giovannino ando a trovare il Marliani che si +lascio persuadere a tornar nel luogo infetto. + +La signora Bibiana, facendogli gia l'occhio pio, trasse di tasca un +foglio e comincio a leggerlo sottovoce al giovane e a' suoi compagni. +Era il contratto per la fondazione della societa di commercio sotto la +ditta Marliani e C. + +Poi mise sul tavolo un biglietto da mille e una cambiale che il +Marliani firmo. + +Furono fatte poche parole. + +Quando anche l'atto fu approvato e sottoscritto colla piu grande +serieta, come se fosse il piu regolare e santo contratto del mondo, il +signore dai brillanti in dito riprese la parola. + +--Andremo poi dal notaio per le altre formalita di legge. Prima pero +la permetta che le esponga qualche cosa. Lei non e un ragazzo e deve +avere una certa pratica di mondo; sapere percio che le parole sono +parole e i fatti sono fatti. Noi facciamo sagrifizio di lire mille e +le presentiamo inoltre un avvenire. Naturalmente la cambiale e in +nostre mani e sara rinnovata alla scadenza fino a che a lei non +piaccia di pagarla... e basta cosi. + +Marliani strinse le labbra. + +--Dal canto suo lei dovra informarsi alle nostre istruzioni. Prima di +tutto ella dovra sempre andar vestito all'ultima moda, come si +conviene al gerente della ditta Marliani e C., che avra depositato un +capitale di trentamila lire presso la Banca. In secondo luogo e +necessario che ella cominci a mettersi in buona vista presso i +negozianti e presso i banchieri; e che non dia menomamente a supporre +di conoscerci e di essere nostro socio, giacche siccome, glielo dico +francamente, noi tutti qui, qual piu, qual meno siamo rimasti sotto a +delle disgrazie, cosi e bene che alla Camera di Commercio e in piazza +non si sospettino legami fra noi. + +--Ma--osservo Marliani--il contratto sottoscritto poc'anzi non deve +essere noto? + +--No signore; questo sara un contratto _inter nos_ per garantire i +nostri reciproci diritti e doveri in caso di contestazioni che +speriamo non abbiano a sorgere mai. Per la Camera di Commercio v'e +un'altra modula a cui penseremo piu tardi; del resto lei deve +persuadersi che adesso per fare e per ottenere tutto a questo mondo +non c'e che l'apparenza. Per l'apparenza dunque le ripeto, ella ha +bisogno di vestirai molto bene, di frequentare le migliori societa, e +se e possibile, di farsi credere conte, o per lo meno nobile. Marliani +e un bel nome. Faccia stampare dei biglietti di visita colla corona di +conte. Conte... il suo nome di battesimo e? + +--Filippo. + +--Conte Filippo Marliani andrebbe a maraviglia. + +--Le faccio osservare che io sono gia molto conosciuto a Milano. + +--Bene, abbandoniamo la contea e lasciamo supporre che lei abbia fatta +una vincita in lotto. + +--Ma io non mi prestero mai a gabbare il mondo cosi--disse il +Marliani. + +--Lei non deve che lasciarlo credere--salto su la Bibiana.--Ci +penseremo noi a propalare la notizia come si deve. Lei non dovra far +altro che dissimulare e non dire di no. Questo e facile. + +--Manco male!--biascico il Marliani che di transazione in transazione +si lasciava persuadere a diventar un fior di briccone. + +--Fra quindici giorni esporremo la ditta al pubblico e cominceremo gli +affari. Intanto dirameremo al commercio le circolari e scriveremo le +lettere firmate da lei a tutti i corrispondenti. Il locale della ditta +e gia preso. E in via Valpetrosa. Se crede adesso possiamo andarvi +insieme a vederlo. + +Su questo invito della signora Bibiana la congrega si sciolse e +Marliani, colla grassona, entrarono in un _brougham_ e a cortine +calate si fecero portar in via Valpetrosa. Esaminato il locale, il +Marliani corse difilato a pagar il suo debito di giuoco col biglietto +da mille, per avere il quale aveva venduta la coscienza di galantuomo. + + + + +VII. + + +Fra le otto dichiarazioni d'amore, ricevute da Nana quel tale venerdi, +non ce ne furono che due fortunate e degne di risposta: quella del +Marliani e quella del conte Enrico O' Stiary. + +A lui Nana rispose cosi: + + "_Signore,_ + + "Voi desiderate essermi presentato? Io straniera, libera di me stessa, + venuta in questa vostra bella Italia per dimorarvi forse a lungo, + trovandovi un'aria confacente alla mia salute e al mio appetito, sul + punto di rimettermi al teatro, avrei cattiva grazia se rifiutassi + l'onore di fare la vostra conoscenza. + + "Avendo stabilito adunque di riunire in casa mia i signori ai quali + fui raccomandata e che ebbi il bene di conoscere in questi giorni di + mia residenza in Milano, vi esprimo il piacere, signor conte, che + avrei di vedervi da me a pranzo domani, sabato, alle sei e mezza, nel + mio nuovo alloggio di Via Rastrelli. + + "TERESA." + +* * * * * + +Fu uno de' non meno strani capricci da _cocotte_ parigina codesto, di +vedere riuniti a tavola tutti i suoi adoratori di Milano.--Anzi ella +spinse il capriccio fino a trovar modo di averci presente anche uno +dei non presentabili, il cameriere dell'albergo, che l'aveva servita a +tavola ne' primi giorni, il quale, come gia dissi, le aveva +confessato, che se ella gli avesse comandato di buttarsi giu dalla +finestra, le avrebbe obbedito sull'istante. Lo volle presente anche +lui, e lo chiese in prestito all'albergatore per servire la tavola. + +Nana si riprometteva da quello spettacolo un gran divertimento tutto +intimo. S'imaginava che nessuno di quegli otto o dieci signori sapesse +dell'amore dell'altro, e godeva di vedere che muso si sarebbero fatto +reciprocamente. Si ricordava della famosa cena data a Parigi, per +festeggiare il successo delle _Varietes_, e contando sulle dita +gl'innamorati presenti allora, trovo che a Milano erano aumentati di +numero. + +Il pretesto per quell'invito era trovato. Ella voleva posarsi come +artista della Compagnia Blanche et Babil. Dopo pranzo, ella avrebbe +cantati dei _couplets_ e avrebbe fatta una scena a monologo per +mostrar al direttore della Compagnia francese, che ella non era +un'oca, come pur qualcuno insolente le aveva detto a Parigi. + +Era dunque necessario un pubblico. + +Quale pubblico migliore di coloro che le avevano gia protestato +ammirazione ed amore? + +Il difficile era d'invitare i quattro spasimanti che non conosceva +ancora. Ella non voleva disseminare in Milano i _poulets_. Le +convenienze del resto non erano il forte di Nana. Ad un'artista, dopo +tutto, le eccentricita stanno cosi bene! Quanto piu ella avesse fatte +le cose fuor delle regole, tanto piu ell'era certa di farsi della +_reclame_. + +"Incarichero quelli che conosco gia, di invitare i quattro che non +conosco ancora" penso dessa. Diro che un redattore del _Figaro_ ed +altri miei amici di Parigi mi hanno dato delle lettere di +raccomandazione presso questi signori; che a me secca di andarli a +trovare, ma che desiderando pure di essere a loro raccomandata, per +non far torto a' miei amici di Parigi, li invito a pranzo. Cosi +raggiungo il mio scopo e faccio buona figura." + +Ando ella stessa ad invitare _madame Blanche_. Questa le domando: + +--Ci saranno altre signore? + +--Finora non potrei dirvi altra signora che la mia padrona di casa... +una vedova coll'amante--rispose Nana.--Io non conosco altre donne a +Milano. Voi ne conoscete? + +--Se volete, vi presentero la prima amorosa e la _grande coquette +premier role_. + +Nana accetto e invito a pranzo anche la prima amorosa e la _grande +coquette premier role_. + +* * * * * + +Aldo Rubieri e Sappia, a cui s'indirizzo pe' primi, si schermirono di +fare degli inviti per lei. Essi non conoscevano nessuno dei quattro +signori che Nana aveva loro nominati. + +Allora ella mise tutto sulle spalle di Marliani, che quantunque le +avesse lasciato credere d'aver fatta una grossa vincita in Borsa e che +era comparso da Nana vestito a nuovo ed elegante come nei giorni di +abbondanza--era stato messo un poco da parte. + +--Saremo in tanti uomini quante donne?--domando il Marliani, che +soffriva fremendo la nuova freddezza di Nana. + +--Non mi pare. Mancano ancora due donne. + +--Ci penso io. + +--Ma quali donne, di grazia? + +--Non saranno principesse del sangue... ma via, _demi-monde_ piu o +meno legittimo. + +--E con chi verranno? + +--Con me. + +--Chi saranno? + +--La Romea, che e libera perche fu lasciata appunto la settimana +scorsa dal suo Tizio; e una donna divisa dal marito, che ha una +_buvette_ molto _chic_ sul Corso... e la signora Marco Polo. + +--Mi fido? + +--Fidati. + +--Sono belle? Perche io di brutte non ne voglio. + +--Sono belle. + +--Piu di me? + +--_Farceuse!_ + +"Il mio divertimento cosi sara completo--penso Nana.--Esse non +sapranno magari parlar il francese e diranno spropositi da cavallo. Io +godro di vedere queste bellezze milanesi trascurate in un canto per +me. In ogni caso, esse mi serviranno di rifugio quando fossi troppo +assediata o stufa dei complimenti degli uomini." + +* * * * * + +Alle sei e mezzo Enrico arrivo e trovo gia molte persone radunate in +sala. + +Alle sette gli invitati erano a tavola. Nana aveva fatto il suo dovere +di padrona di casa con un garbo perfetto. Si avrebbe detto che ella +fosse stata allevata nel palazzo dell'Eliseo. Nessuno degli invitati +certo--tranne il Marliani ed il Sappia--che pero non l'avevan detto ad +anima viva, avrebbe imaginato che quella Francese, la quale sapeva +ricevere in quel modo, fosse stata un'allieva di _madame Tricon_. + +Da una parte della tavola oblunga Nana stava seduta in mezzo a +O'Stiary ed a Sappia; a sinistra del marchesino c'era la Giannella che +mangiava a quattro palmenti; poi veniva _monsieur_ Babil, il direttore +della Compagnia francese--poi la Luisa, amante del Sappia,--Marliani e +madama Bianche. + +Dall'altra parte, a destra del conte Enrico, sedeva la Romea, piu +imbellettata, infarinata e stupida che mai--quindi il Bonaventuri +aiutante, la padrona della casa,--il conte di _vieille roche_--poi la +_coquette premiere role_--poi Ernesto Cantis, lo scrivano +dell'avvocato Delguasto,--la prima amorosa--e finalmente il banchiere +Strunzinweill, di Francoforte sul Meno, che compiva il giro accanto a +madama Bianche. + +* * * * * + +In tutto sedici persone, otto uomini e otto donne. + +Il cameriere dell'albergo che serviva la tavola, gettando spesso degli +sguardi inquieti sotto di essa, tentava di scoprire il segreto lavorio +de' piedi di O'Stiary e di Sappia, e andava con ansia affannosa +cercando di indovinare quale fosse fra quegli invitati il preferito da +Nana. Ma essa era impenetrabile; rideva con tutti e faceva bella ciera +a tutti nello stesso modo. + +Degli altri convitati nessuno sarebbe stato in grado di far quello +studio del cameriere. Ciascuno era cosi occupato di se stesso, cosi +attento a dissimulare agli occhi di tutti gli altri, tranne che a +quelli di Nana, la propria cotta, che non aveva tempo di fare delle +osservazioni fisiologiche sugli altri. + +La grande faccenda per essi era di non lasciarsi scorgere preoccupati, +e di cercar tutti i mezzi per comparire spigliati e brillanti in +faccia a Nana. + +Enrico O'Stiary solo era serio e riservato. Egli non aveva ancora +diretto un complimento a Nana ne alcuna allusione alla propria +lettera. + +--Voi, conte, siete anche pittore, non e vero?--domando Nana ad Enrico +sulla fine del pranzo, mentre girando la manovella a vite sgretolava +nel _casse-noisettes_ i gusci delle noci di cui era ghiottissima. + +--Dilettante? + +--Si, signora. + +--Di figura? + +--Di tutto. Studio la figura e studio il paesaggio. Amo pero la figura +assai piu del paesaggio. + +--Sapete che Rubieri mi fa il ritratto? + +--Altro che, e l'ho veduto. + +--Come vi pare? + +--Stupendo! Fortunato Rubieri! + +"Finalmente!"--penso Nana. + +E domando come un'ingenua: + +--Perche fortunato? + +--Perche egli ha trovato da ispirarsi ad un corpo di donna come oggidi +non se ne vedono quasi piu... a Milano. + +Egli si arresto; ma Nana questa volta non gli porse la replica. Voleva +vederlo venir a lei con qualche frase sentita, espressiva, infuocata, +e non ci riusciva. + +Sappia poco dopo si interpose, parlando di tutt'altro, e Nana resto +colla sua voglia in corpo. + +* * * * * + +Poco dopo un immenso scoppio di riso si fece intendere dall'altra +parte della tavola. + +Bonaventuri stava dando ad intendere un'enorme frottola alla +Giannella, che era cascata, come sempre, nella ragna. + +Il Cantis poco prima aveva per caso nominati i volontari di un anno. + +--Volontari di un anno?--aveva chiesto la Giannella a bocca +piena--Possibile? Gia volontari a un solo anno? + +Tutti avevano capito che essa stava per fare una delle sue solite +confusioni famose. + +--Sicuro! sicuro!--sclamo Bonaventuri, prima che altri pensasse a +disingannarla.--E una trovata di Marco Minghetti, ministro di +agricoltura e commercio. Ora abbiamo dei volontari di un anno di +fanteria e di cavalleria. + +--Faccia piacere!--sclamo la Giannella. + +--Ma come, non lo sa? Tutti gli Italiani devon esser soldati, d'ora +innanzi, appena usciti dalle braccia della balia. + +--E possibile?--ripete la Giannella. + +--Cosi e; il nostro Governo vuole che tutti gli Italiani imparino gli +esercizi dal giorno che sanno reggersi in piedi. Si chiamano i +volontari di un anno per questo. + +La povera Giannella in fondo non aveva tutti i torti di capir male il +senso di quella frase. Essa e sbagliata di pianta. Infatti per +esprimere quella idea la logica e la sintassi insegnerebbero a dire +_volontari per un anno_, e non _volontari di un anno_. + +--Il vostro bambino che eta ha?--le domando serio serio il +Bonaventuri. + +--Nove mesi. + +--Bene, fra tre mesi egli entrera nel volontariato. + +--Chi me l'avrebbe detto!--sclamo la Giannella guardandosi sospettosa +intorno e parendole di vedere sulle faccie degli astanti un sorrisetto +tra carne e pelle... che tradiva la burla. + +--Ma che cosa gli insegnano poi?--domando perplessa. + +--Gli insegnano la manovra, la tattica, e.... + +--Anche la balistica--aggiunse Sappia. + +--Ma mi faccia piacere! + +--Come! Voi dunque non sapevate che c'erano i volontari d'un anno? + +--Si, li ho sentiti a _luminare_, ma non credevo poi che dovessero +cominciar la manova a quell'eta. Credevo che non la fosse altro che +una iscrizione che facesse il Governo... per sapere poi... e che so +io? + +--Eppure e cosi come io ve lo dico, cara Giannella. S'e veduto che +cominciando a istruire militarmente i bambini appena che sono spoppati +diventano poi eccellenti coscritti. + +Uno degli astanti non pote piu reggere a star serio e tutti +scoppiarono nella risata. + +La Giannella, avvezza a queste cose, alzo le spalle, mesce un bel +bicchiere di vino e se lo trangugio in un fiato in santa pace. + +* * * * * + +Allora la conversazione si fece generale, varia, moltiforme, +intrecciata, da un capo all'altro della tavola. E le frasi, e i motti +e gli scherzi venivano mandati e rimandati nel frastuono come il +sughero pennuto colle racchette nel giucco del volante. + +--Si dice infatti che Gounod voglia scimmiottare List ma non ci credo. + +--Io conosco Gounod--sclamava Nana--e vi so dire ch'egli e un +libertino di prima forza, altro che prete. + +Correva in que' giorni la voce che l'autore del Faust volesse farsi +uomo di chiesa. + +--Ma certo--rispondeva dall'altro lato il giovine di avvocato--che la +causa Nunziante Antonelli fara un grande scandalo.... + +--Certe donne--sclamava a sua volta il Bonaventuri, parlando alla +Romea--sono come le costolette. Quanto piu le si battono tanto piu +diventano tenere. + +--Stenterello spera bene nel contatore--si udiva uscir la voce fessa +di un altro, che ciarlava col conte _vielle roche_.--Ne ha comperati +mille in Francia e centoventi lire, mentre poteva averli qui in Italia +a settanta. + +Costui dava il sopranome di Stenterello al ministro Cambrai-Digny, che +teneva allora il portafogli delle finanze. + +--Oh la donna indovina se e amata assai prima che glielo si dica! + +Questo aforismo era uscito dalle labbra della prima amorosa che +parlava col banchiere Strunzinweill. + +--Ma che genio, che genio! Lo ha fatto vedere or ora nello +_Spiritismo_ se ha genio. Egli deve accontentarsi di scrivere degli +idilli... d'un atto e non tentar la grande drammatica. + +--Eh gia! Talvolta chi sa far delle conquiste colle madamine fa poi +delle topiche colle grandame. + +--Io ho in bottega del famoso Marsala Ingham--strillava la Romea che +pensava a far la _reclame _alla sua _buvette_. + +--Ora che la valigia delle Indie passera per Brindisi noi saremo +salvi. + +--Eppure--grido Bonaventuri, gia leggermente brillo--l'anno scorso a +Montecarlo io coll'ultimo scudo, ho guadagnato otto mila franchi! + +A questo punto Nana si levo e tutti passarono nella sala a bevere il +caffe. + +* * * * * + +Que' signori avrebbero desiderato allora di mettersi un poco accanto a +Nana; ma tranne due arrischiati e positivi, il conte di _vieille +roche_ e Bonaventuri che la stringevano ai panni, gli altri quasi per +timore di farsi scorgere troppo premurosi le stavano lontani. Da noi +questa specie di spavento semi-fanciullesco e per cosi dire +contagioso, tantoche lo subivano in quel punto perfino il Sappia e il +banchiere di Francoforte che non erano poi novellini. + +Anzi vi fu un momento in cui Nana stupi di essere lasciata sola. Ella +vedeva bene che gli occhi dei suoi adoratori, le erano continuamente +tutti addosso e strisciavano continuamente su di lei, sfuggevoli, +furtivi, come pavidi di essere colti in flagrante dagli altri. Ma +tutti facevano il disinvolto; ella dal canto suo aveva un gran da fare +a non mostrare predilezione per nessuno e a lasciar supporre a +ciascuno di potersi credere il preferito. + +Intanto pero cominciava a provare un principio di dispetto che quel +solo, ch'ella preferiva davvero, non si curasse di lei. + +Enrico infatti s'era seduto in un angolo della sala, aveva acceso un +avana e fingeva di stare guardando attentamente un album di +fotografie. In sostanza spiava anch'egli Nana. + +A un certo punto questa s'attacco al braccio di Sappia e lo condusse +nella strombatura d'una finestra. + +--Ascoltate--gli disse.--L'altra sera in teatro non potevo dirvi +chiaramente quello che mi preme di dirvi ora. Voi, per mia sventura, +mi avete conosciuta a Parigi in un luogo dove, Dio mi e testimonio, io +c'era andata due o tre sole volte... per ragioni che se le sapeste mi +compatireste assai... + +--Lo credo--disse il Sappia con una certa convinzione. + +--Mi giurate voi marchese che sarete abbastanza gentiluomo, per non +dir a nessuno, almeno finche staro in Milano, che voi mi avete +conosciuta in quel luogo? + +--Io ve l'ho gia promesso una volta ed ora vi ripeto se volete il +giuramento. + +--Mi basta e vi ringrazio,--disse Nana stendendogli la mano.--Voi +avrete sempre in me una amica devota. + +E stava per staccarsi da lui; ma il Sappia la trattenne. + +--Ricordatevi pero che fra i presenti io non ero solo a quel convegno, +e che non fui nemmeno il fortunato. + +--Lo so. Volete parlare di Marliani? + +--Sicuro. + +--Egli non dira nulla. Me ne ha dato anche lui la parola d'onore. Egli +mi ama ancora. + +--Ora ditemi almeno che cosa posso io sperare da voi? + +--Niente e tutto--rispose Nana col suo piu incantevole sorriso. + +--Spiegatevi. + +--Vi diro; io non sono piu la donna che voi avete conosciuta a Parigi, +in un momento di crisi terribile. Io sono assai migliore. Sono +diventata immensamente difficile e _rangee_. Ora e necessario +conquistarmi per possedermi; sappiate conquistarmi e chissa ch'io non +diventi la vostra amante. + +--Ah!--sclamo il Sappia spiegando nella frase che stava per dire, un +lato caratteristico dell'indole meneghina.--Volete farmi fare tanta +fatica? + +--Ma no! Voi siete uno dei giovani piu simpatici e piu ammodo ch'io +abbia conosciuti. Non dovreste far tanta fatica! Vi basta? A +rivederci. Non vorrei che la vostra Luisa si insospettisse di me. + +E si allontano. + +* * * * * + +Mezzo minuto dopo la Luisa domandava a Sappia. + +--Che cosa ti ha detto quell'antipatica pettegola? + +--La mi ha detto, che il direttore le ha offerto mille franchi al mese +per le parti di _grande coquette_. E la mi domandava se doveva +accettare. + +--E tu? + +--Io le ho detto di accettare. + +* * * * * + +Spiccatasi da Sappia, Nana, s'incontro in Ernesto Cantis, che la stava +aspettando al varco con aria sorridente ma coll'agonia nel cuore. + +Quel colloquio serrato e segreto col marchesino, avevano destate nel +petto del povero giovinetto certe furie della gelosia che non aveva +ancora provate in sua vita. + +Era fatto cosi! + +--Caro signor Cantis, che cosa mi contate di bello?--domando Nana. + +--Che io muoio d'amore per voi--s'arrischio di balbettare il +giovinetto. + +--Lo so, lo vedo. + +--E null'altro? + +--Ma che cosa vorreste vi rispondessi, mio Dio!--rispose Nana +sottovoce.--Io ci tengo che voi abbiate di me una buona opinione. Io +sento che verra forse un giorno in cui io potro essere infelice, e +voglio farmi dei veri amici, i quali abbiano per me dell'affezione +calma e della stima. Se io vi dessi delle speranze, e che poi non +dovessi esaudirle, mi farei un nemico di voi. E meglio che ci fermiamo +qui. + +E s'allontano anche da lui. + +--Oh Nana!--sclamo il giovinetto vedendola staccarsi cosi presto. E +disse quel Nana come un uomo che s'annega e che cerca soccorso alla +sponda. + +Nana comprese quello spasimo, e sorrise fra se, beata. Essa lo +considerava come un piccolo tributo dovutole, e ne godeva. L'idolo, +sotto al cui naso si brucia tutto il giorno dell'incenso, ne +sentirebbe forse ancora il profumo, per quanto avesse narici per +sentirlo? Ormai ell'era troppo avvezza a vedere uomini agonizzanti di +amore a' suoi piedi. + +"Tutti fanno lo stesso a Milano come a Parigi!--pensa Nana--Sarei +quasi per desiderare che Enrico facesse diverso del solito! S'io +giungessi a farmi sposare da lui a furia di amor vero, di amor +sincero, che mi facesse redenta a' miei occhi... ed anche a' suoi, +quando venisse a sapere il mio passato? + +* * * * * + +Qualcuno in quel mentre si fece udire a parlare di Garibaldi e della +guerra sui monti. + +Nana sapeva che Enrico vi aveva preso parte. + +--Si, si--grido. E tutti udendo la voce di lei tacquero come per +incanto.--Conte raccontateci qualche aneddoto della guerra. A me +piacciono le storie di guerra. + +Enrico si schermiva. Il Sappia si alzo a magnificare un certo aneddoto +dei piedi gelati, che secondo lui era una bellezza. + +Non si e mai traditi tanto bene, come da' propri amici. + +--Ha un aneddoto che e delizioso--grido il Sappia...--Racconta Enrico +l'aneddoto dei piedi gelati. + +--Si, si, vogliamo i piedi gelati--si grido da ogni parte. + +O'Stiary s'arrese. + +--La cosa e semplicissima--disse.--Eravamo in distaccamento avanzato +in cima a una montagna tutta coperta di neve. Faceva un freddo da +lupi, e io lo pativo tanto ai piedi da veder le stelle anche di +giorno. Non c'era ne bevere acquavite o rhum, ne portar doppie calze +di lana, ne camminare e saltare, io li avevo sempre gelati. Un giorno +mi lamentavo di questo incomodo con un vecchio garibaldino d'un altro +battaglione, un povero diavolo, contadino di origine, che mi aveva +reso qualche servigio, ma non mi conosceva piu che tanto. Lo vedo +spalancar gli occhi e dirmi: + +"Ma diavolo! Perche non l'ha detto prima a me? + +"Che! Voi avreste un rimedio contro il freddo a' piedi? gli domandai +io. + +"Altro che! mi risponde. Un vero tocchesana, un rimedio infallibile, +caro camerata. + +Io lo invitai a parlare. E lui cominciava: + +"La si figuri che io appena venuto a far il volontario, specialmente +d'inverno, pativo anch'io un tal freddo ai piedi, che..... + +Io lo interrompevo spingendolo alla conclusione, e lui invece: + +"Un poco di pazienza, mi diceva; bisogna prima che io vi faccia la +storia del rimedio. + +"No, non m'importa di sapere la storia; vorrei la pratica, replicavo +io, ma non c'era verso. Da vero contadino zuccone, lui voleva andare +per le lunghe. + +"Dicono l'acquavite. si, l'acquavite non dico. Se se ne ha, e buona +anch'essa, ma quand'e passata fuori, lascia i piedi piu freddi di +prima. + +"E dunque?" chiedevo io. + +"Dunque invece io l'ho trovato il vero rimedio. + +"Su dunque. Che cosa avete fatto? + +"Una cosa di nulla, a pensarci sopra. Eppure e eccellente. Bisogna +sapere prima di tutto, che io prima non avevo mai usato di portare le +calze.... + +"Si. Ebbene? + +"Dal giorno che misi un paio di calze di cotone sotto alle scarpe, il +freddo e passato come per incanto. Provate, camerata, e vedrete." + +L'aneddoto era buono e si rise. Allora Nana si mise a magnificare il +modo di raccontare del conte, e tutti o quasi tutti si diedero a +raccontar il loro piccolo aneddoto. Fu una confusione da non dirsi. +Tutti raccontavano e nessuno ascoltava. + +* * * * * + +--Come mi trovate?--non pote trattenersi dal dire, a Enrico, Nana, +dopo d'essersi congratulata con lui della sua storiella. + +--Io vi trovo degna di Vandick e di Tiziano. Nana gli domando chi +fosse Tiziano. + +E dopo: + +--Io, partendo da Parigi, avevo idea di far questo viaggio in Italia, +paese dell'arte, specialmente nella speranza di trovar un pittore che +mi sapesse ritrarre come dico io.... + +L'invito era troppo diretto per non accoglierlo. + +--Volete, Nana, che io mi provi a dipingere questa vostra magnifica +testolina? + +--Provarvi in che modo?--domando Nana. E volgendosi repente a un +invitato che s'era messo al pianoforte e vi traeva degli accordi, gli +grido: + +--Ma volete finirla voi? + +--Io vi propongo di farvi il ritratto, mezza figura, nel mio piccolo +studio. + +L'emozione di Enrico, mentre faceva a Nana questa proposta, era +grandissima. Egli sembrava di marmo, tanto s'era fatto pallido ed +immobile aspettando la risposta di Nana. La sua voce era tremolante. + +Nana sorridendo, cogli occhi abbassati, che si sarebbero fin detti +modesti in quel punto, faceva saltar sul palmo la nappetta d'un +cuscino che le stava accanto. E non rispondeva. Essa cominciava a +trionfare e assaporava con volutta il piacere della vittoria. + +Enrico ripete: + +--Non volete? + +Nana gli stese la mano, e rispose: + +--Ci si puo riflettere. + +E lo pianto la, perche... forse... qualcuno l'aveva chiamata. + +Nessuno assolutamente l'aveva chiamata. + +* * * * * + +Tutti pero segretamente la reclamavano. La conversazione, dove non era +lei, languiva. Non per quello che ci mettesse lei, ma per quello +ch'essa, senza volerlo, ispirava agli altri. + +Un ah! generale fra gli uomini l'accolse dunque quand'ella si stacco +da Enrico e venne a sedere fra la Romea e la _grande coquette premier +role_. + +Allora la conversazione si rifece generale. + +--L'assenza dell'oggetto che si ama--sclamo Bonaventuri che non faceva +segreti delle sue ammirazioni per Nana--l'assenza dell'oggetto amato +fa lo stesso effetto del vento sulle fiamme: spegne le fiamme deboli e +aumenta le forti. + +--Che filosofo! + +--Non sono io. E Larochefoucauld. + +--Voleva ben dir io! + +--Che cos'e l'adulterio? Ne ho letta una definizione nuova non so +dove... aspettate... Non mi ricordo. L'adulterio e una bancarotta +fraudolenta della moglie a cui il marito resta sotto col proprio +capitale. Va bene? + +--Si, e poi? + +--Soltanto che invece di essere disonorato chi ha fatto fallimento +resta disonorato chi ci resta sotto. + +* * * * * + +Verso le undici venne il _the_. + +Nana aveva dichiarato a' suoi amici che avrebbe recitata la sua scena +e cantati i _couplets_ dopo il _the_, per tenerli tutti riuniti fino +ad ora tarda. + +Nel porgere la tazza ad Enrico gli disse sotto voce: + +--Ora mi vedrete nel mio costumino di Parigi, pettinata alla greca; e +se mi direte che ho proprio una testa artistica forse... forse mi +decidero a venire da voi. + +Di li a poco Nana entro nel suo penetral piu sacro a travestirsi. + +Comparve mezz'ora dopo in un delizioso costumino di fantasia che +faceva risaltar in modo mirabile le forme opime. + +Un applauso entusiastico l'accolse. Battevan palma a palma anche le +donne, che pur fremevano di rabbia nel loro interno. + +Nana era cosi innamorata di se e degli applausi che non s'accorgeva o +non pensava al dolore che essa procacciava alle proprie amiche, alle +quali toccava assistere a' di lei trionfi intimi. + +Nessuna donna e piu nemica di colei che si mostra seducente e adorata +in sua presenza. + +Guardate in una festa da ballo, dove compaia a un tratto qualche +astro, e vedrete le occhiate bieche, e gli sguardi di traverso, in +tutte le altre donne che prima comparivano sciolte, sorridenti e +felici. + +La Romea, per esempio, che si sapeva tanto diseredata di curve, +arrabbio come una dannata al mostrarsi di quella maravigliosa figlia +di Eva, sfolgorante di gioventu e di bellezza, e si senti presa a un +tratto da un'immensa voglia di piangere. Fu la sola che non ebbe +l'ipocrisia di battere le mani. Ben inteso che le altre fingevano di +battere; ma accostavano adagino palma a palma per non aumentar il +fracasso. + +* * * * * + +Gli uomini invece pareva volessero impazzire di gioia e di +ammirazione. E avevano perfettamente ragione. Chi non si scuote +all'idea della bellezza artistica e un ciuco. Inebbriati da quella +apparizione essi perdevano perfino la misura delle manifestazioni +decenti e scordavano appunto che in mezzo a loro stavano sette +infelici creature, che sorridendo si mordevano le labbra a sangue e +soffrivano per quegli omaggi e per quei gridi, come se ricevessero in +viso le piu mortali ingiurie. + +Ma e cosi. + +Certi giovinetti non sanno dissimulare e mentire se non precisamente +quando farebbero invece assai meglio a dire la verita. + +Un "zitto, silenzio, basta" s'elevo da ogni parte quando Nana fe' +cenno che avrebbe incominciata la scena. + +Ella si mise dunque a recitare abbastanza male un monologo che la si +era fatta scrivere per un'occasione consimile, tutto pieno di motti a +due tagli e di idee lascive. + +Gli spettatori, tranne O'Stiary, giubilavano. Le donne facevano mostra +qualche volta di scandolezzarsi onde aver il diritto di dire poi di +Nana cose oscene, per ringraziarla del pranzo. + +Quel monologo era una birbonata qualunque, intermezzato da _couplets_, +che Marliani accompagnava al piano. + +Gli applausi scoppiavano fragorosi, pazzi, ad ogni _refrain_. + +E le donne intanto sussurravano sottovoce agli uomini di condurle a +casa. Una aveva l'emicrania, l'altra male al petto. La Romea +protestava mal di denti. + +Non c'erano, che la buona Giannella e la signora Fanny, che avessero +pigliato il loro partito e che lodassero schiettamente l'artista e la +donna bella. + +Appena ebbe finito l'ultimo _couplet_, Nana fuggi via con un fare +modesto ed infantile, che piacque immensamente agli uomini, e che fece +sempre piu bestemmiar le donne, in petto. Marliani tento da balordo di +seguirla verso la stanza da letto, ma Nana gli chiuse bravamente +l'uscio in faccia. + +Questo tratto sollevo una salva sterminata di nuovi applausi, e un +ridere saporito e grasso in tutti quanti. + +--Che ne dite?--domando Nana a Enrico tornando nel salotto vestita +come dianzi. + +--Voi siete adorabile, e io vi amo come un pazzo--disse Enrico. + +Nana trasse un lungo e tacito respiro dal petto. + +--Verrete voi nel mio studio? + +--Domani alle due aspettatemi. + + + + +VIII. + + +Lo studio di Enrico era piccino e modesto, un vero studio da +dilettante di buon gusto; ma quanta luce e quanta bella roba in esso! +Il sole vi entrava a larghe ondate, rischiarandolo tutto in modo +uniforme e ricercando gli angoli piu riposti, dove il conte aveva +collocati due capolavori della scuola moderna, due Meissonnier che gli +erano costati ventimila franchi. + +* * * * * + +Il ritratto di Nana stava sul cavalletto. + +Fate conto che siano passati dieci o dodici giorni da quello del +pranzo di Nana. Il di lei ritratto era a buon porto, e molto riuscito. +L'amore aveva fatto far miracoli al pennello di Enrico. + +Ma che sorta d'amore era il suo? Non amava egli gia la sua Elisa? + +Ahime! + +Quella sera che Enrico aveva veduta Nana, per la prima volta, scender +dal _brougahm_ sotto i raggi del lampione del caffe dell'Europa ed +entrare nella porta dell'_Hotel de la Ville_ aveva dovuto accorgersi +che il sentimento casto, tranquillo, soave e profondo ch'ei provava +per la cara vergine compagna della sua infanzia non era cio ch'egli +aveva imaginato dover essere l'amore. Il cuore egli se l'era pur +sentito battere con forza anche la prima volta che aveva riveduta la +sua Elisa di ritorno dal campo nel 1866--ve ne ricorderete. La bella +creatura era stata certo il pensiero costante de' suoi anni giovanili +anche in mezzo alle sue scappate da figliuol prodigo... Ma ora non +c'era paragone. Al cospetto di Elisa una dolcezza sovrana, una +confidenza, una tenerezza priva di desideri e purissima, una +ammirazione della bella persona e del dolce e onesto sguardo, per cosi +dire, lo ispiravano. Al vedere Nana un tuffo violento nel sangue, un +calor subitaneo in tutte le membra, una foga di desideri e di volutta +lo invadevano tutto. + +Pure egli con Nana dissimulava assai bene quel delirio de' sensi. +Nessun diplomatico avrebbe saputo vantarsi di coprire con piu lieta +disinvoltura i moti interni dell'anima e del sangue, dinanzi alla +terribile francese. Sulle prime anzi ebbe qualche rimorso di tradire +la cara fanciulla a cui da tanto tempo s'era promesso. Poi a poco a +poco, senz'accorgesene stuzzicando Nana quella riserva per lei tanto +rara ed insolita, il di lui voto sincero di non tradire la Elisa +sfumava, sfumava e il suo avvicinarsi a Nana pigliava ogni giorno un +andamento piu deciso. + +* * * * * + +Egli subiva il fascino del desiderio di quella donna magnetica, e la +Elisa onesta, pura, piu bella, piu giovine, piu fresca, piu geniale, +ma riservata a lui, soltanto col consenso del sindaco, scompariva a +poco a poco a' suoi occhi di ventiquattro anni. + +La Nana si era informata della relazione che esisteva fra Enrico e la +signorina Elisa Martelli, e gliene aveva parlato e la si era messa sul +serio e sul contegnoso. Anzi aveva sgridato severamente l'Enrico +perche avesse pensato di scrivere a lei una lettera d'amore. + +Enrico aveva troppo cuore e troppo carattere per dire a Nana ch'egli +non amava la Elisa. + +Era questo che Nana voleva udire da lui. + +E non la ci riusciva. + +* * * * * + +Tutt'a un tratto Nana che stava posando, scocco al suo pittore questa +domanda a bruciapelo. + +--Se voi non foste gia impegnato con quella bella signorina, che mi e +tanto simpatica e che finirete a sposare... mi sposereste me? + +La domanda era audace. + +Enrico non rispose subito, sorrise e piglio una scorciatoia: + +--Bisogna che io sappia prima se voi dal canto vostro sareste pronta a +sposar me. + +--Io no davvero--rispose Nana sforzandosi di ridere, + +--Si puo saperne il perche?--domando Enrico che nascondeva a stento un +crepuscolo di picca. + +--Perche io non vorrei sposare un artista. + +--Il solito pregiudizio! Del resto io non sono artista; sono un +dilettante. + +--Ma peggio! E segno che voi non lo fate per mestiere ma per passione. +Siccome io vorrei essere idolatrata da mio marito e regnare unico +pensiero della sua mente, esigerei che egli dedicasse a me tutte le +sue giornate, e non soffrirei ch'egli tenesse l'arte come seconda +amante, o fors'anche come prima. + +--Ah, se e cosi, e bello! + +--Non vi pare? Un artista non puo amare una donna per lei stessa. Gli +artisti hanno l'amorosa anteriore alla moglie e della quale alla +moglie non e permesso neppure di essere gelosa, ma che li assorbe, li +esalta, li accontenta e li distoglie da noi donne, peggio che se fosse +una rivale in carne ed ossa. + +--Ma e gli affari allora?--osservo il conte--gli uomini d'affari non +sono forse continuamente e peggio di noi colla testa e col cuore, +nelle loro speculazioni? + +--Colla testa e col fegato forse--rispose Nana,--col cuore no. L'uomo +d'affari quando e chiusa la borsa o il banco non e piu uomo d'affari. +Voi altri artisti, no. Voi altri restate continuamente artisti in +citta ed in campagna, di giorno e di notte, d'inverno e d'estate. + +--Dunque voi Nana sareste gelosa della mia tavolozza? + +--Non della tavolozza ma di cio che ferve nella vostra testa, di +quell'ideale che sta in voi e che e piu potente delle mie grazie e del +mio cuore. + +Enrico naturalmente depose la tavolozza e come attirato verso Nana +fece due passi verso di lei e si fermo a guardarla in estasi. + +Essa era la calamita. + +Egli il ferro. + +Nana s'accorse che il suo pittore ricominciava a perdere la calma +impostasi dacche gli aveva detto sapere ch'egli amava la Elisa. E +volendo gettare un poco di acqua su quella fiamma che si riaccendeva +sotto la cenere, per avere il gusto di ravvivarla piu tardi: + +--Del resto--disse--una volta che io fossi maritata non penserei piu a +nulla, non vorrei avere piu nessuna responsabilita... giacche e questa +sopratutto che mi pesa; starei sdraiata tutto il giorno a leggere o a +dormire. Lui dovrebbe pensare continuamente a volermi bene, a +soddisfare i miei capricci, alla casa e ai figli se ne venissero.... + +Enrico s'era accostato a lei, e ridendo diceva: + +--Non sarebbe un marito, allora sarebbe un intendente, un ragioniere. + +--Ah, no, perche poi io mi lascerei amare, vezzeggiare, importunare, +adorare, malmenare tutto il giorno da mio marito se gli piacesse di +stare molto con me. + +Cosi dicendo Nana, colla piu fredda disinvoltura della terra allungo +le braccia verso il suo pittore, poso la sua bella testolina sulle +spalle di Enrico con una specie di infantile ingenuita, e ne ricinse +la vita stringendoselo al seno, ridendo. + +Tutto cio fu fatto colla piu grande noncuranza, come la cosa piu +naturale del mondo. + +Enrico per la prima volta in otto giorni piego la faccia per farle un +bacio. + +--No--disse Nana sciogliendosi e tentando di coprirsi in fretta come +donna che sorte da un sogno e che e pigliata da un subitaneo +pudore.--Enrico, non facciamo confusioni! Restiamo amici, restiamo +quello che dobbiamo essere. + +Per quanto un uomo abbia accortezza o esperienza in fatto di donne, +per quanto in teoria egli sappia di quali istinti siano dotate certe +creature--il cui trionfo, la cui volutta suprema e quella di +assassinare gli uomini e di spingerli al parossismo del desiderio, +anche senz'ombra di progetti rapaci o ambiziosi, ma proprio soltanto +pel gusto di soggiogare--sembra destino che in causa propria, nel +momento critico, quest'uomo perda il sangue freddo, la coscienza e la +_sinderesi_, vale a dire quel presentimento che avvisa segretamente +come quella donna non spieghi le proprie arti per affetto e per +passione, ma per una innata ambizione di far delle vittime umane e per +smisurato amor proprio. + +I sensi, in un giovane di ventiquattro anni, sano, forte, ben +costituito--come lo era Enrico--hanno quasi sempre un predominio +fatale sulla ragione la quale dovrebbe essere invece--oh, chi non lo +sa?--la regina e la sovrana del corpo umano. La natura, del resto, +creando gli uomini e le donne cosi foggiate sapeva bene lei che cosa +si faceva. Io credo--e non so se altri lo abbiano creduto prima di +me--che se non esistesse il fenomeno dell'assalto sensuale contro cui +non vale ne ragione, ne morale, ne timore della pena possibile, ne +religione, ne nulla--a quest'ora il mondo sarebbe rimasto quasi +spopolato. + +Ormai non sono piu che i bigotti e i regnanti che fanno legittimamente +all'amore per dovere o per calcolo. + +--Restiamo amici--aveva detto Nana.--Non guastiamo il nostro bello +idillio artistico con dei desideri che siano precisamente come quelli +di tutto il mondo. E poi che vale? Io credo di averlo gia un amante, e +mi sento ispirata a non tradirlo almeno per ora. + +--Chi e?--domando Enrico che era tornato al suo cavalletto affettando +molta freddezza nella voce. + +--Volete proprio saperlo? + +--Lo bramo. + +--E Filippo Marliani. + +--Ah! + +--Lui! + +--E ne siete innamorata? + +--Oh, no, povero Filippo. Non merita punto! + +--Come potete dire allora che egli sia il vostro amante? + +--Amante vuol dire: _uomo che ama_, ch'io sappia, e non _uomo che e +amato_. Egli mi ama, ne sono certa, e io amo lui, ma non ne sono +innamorata. + +--E questo basta per voi? + +--Finche io non mi possa innamorare d'un uomo alla mia volta mi deve +bastare, per forza! Che ho a farci io? + +--Credete voi di potervi riuscire ad amarlo questo signor Marliani? + +--Neppur per sogno. Manca di due o tre qualita indispensabili... + +--E ricco? + +--Era ricco. Ora e povero. + +--E voi siete ricca? + +--Lo era. Oggi sono ricca... di debiti. + +--E che cosa pensate dunque di fare della vostra vita? + +--Non lo so. + +--Non ci pensate? + +--No. Confido nella mia stella. Diventero artista drammatica. + +--Ma che idee avete? + +--Idee!--sclamo Nana ridendo.--Mi domanda che idee ho!--prosegui come +parlando a se stessa. Facciamo una cosa, Enrico, mettetevi ne' miei +panni, nella mia posizione. Sareste capace di fare questa specie di +astrazione? + +--Altro che. + +--Ditemi ora che idee avreste voi se foste me stessa? Sentiamo. Fatemi +il vostro programma. + +Enrico si trovo dinanzi a un problema, al quale aveva pensato qualche +volta senza trovarci uno scioglimento onesto. + +--M'avete detto che questo signor Marliani non potrebbe pensare a... +ai casi vostri?--diss'egli schivando cosi di rispondere direttamente +alle domande di Nana. + +--No. Egli e completamente rovinato. Ma vedete che non avete saputo +farmi il programma! + +--Quanto abbisogna a voi per vivere, come sarebbe il vostro desiderio? + +--Se mi chiedete quanto mi abbisogna per vivere vi potrei rispondere +che, amando, mi basterebbero tre franchi al giorno; se mi domandate +quanto mi abbisogna per vivere secondo il mio gusto ora che sono +annoiata e indifferente, pur troppo vi risponderei che, secondo le mie +abitudini, non mi basterebbe un milione all'anno. + +--Se pero un galantuomo vi facesse delle proposte serie, le +ascoltereste voi? + +--Secondo. + +--Se il galantuomo fosse come me, per esempio? + +--Allora no. + +--Perche? + +--Prima, perche non vorrei che la signorina Elisa dovesse odiarmi. E +poi perche non vorrei rovinarvi. + +--Che importa a voi in caso che io mi rovini? + +Nana non rispose; s'accontento di alzar le spalle con una smorfietta, +che poteva essere interpretata in mille sensi. + +Poteva voler dire: sicuro che a me non m'importa nulla, come poteva +voler dire benissimo: mi importa piu di quel che pensate! Poteva voler +dire: che domanda strana! Come poteva benissimo voler dire: hai +indovinato! + +Astuzia innata di questa sfinge del secolo decimonono. + +* * * * * + +Mezz'ora dopo Enrico entrava come un turbine nella camera da letto del +suo amico Sappia che si destava in quel punto e gli diceva: + +--Ho bisogno di dieci mila franchi. + +--Che cosa vuoi farne? + +--Ho paura di essere proprio innamorato. + +--Innamorato? Ah, capisco! Hai bisogno di dieci mila franchi per farti +passar l'amore? + +--Non per farle un prestito indispensabile... + +--Si potrebbe sapere chi e? + +--Indovina. + +--Non saprei! + +--E Nana. + +--Nana!--grido il Sappia balzando a sedere sul letto. + +--Se non trovo dieci mila franchi per questa sera mi faccio saltar le +cervella. + +--Quand'e cosi ascolta. Vedro se mi e possibile di trovare ancora +danaro e te lo prestero. Ma sulla mia sola firma ormai non ho piu +speranza di trovarne. A mio padre ne a mia madre gia non posso piu +ricorrere. Li ho stancati troppo. Ti sapro dire qualche cosa stasera +al _club_. + +--Ma stasera e gia troppo tardi. Se io mi presento a Nana senza una +risposta certa, prima di sera sono rovinato. Gliel'ho promesso. + +--Che ti gira di promettere un prestito senza la certezza di poterlo +fare? + +--Speravo che tu ne avessi o me li potessi trovar subito. + +* * * * * + +Sappia si levo, fece attaccare e andarono in cerca di Bonaventuri, il +quale, se il lettore si ricorda, aveva offerto i suoi servigi a Sappia +fin da quella sera, che s'eran trovati in casa della Luisa, dove +Enrico aveva fatto il primo passo al malcostume. + +Il Bonaventuri infatti, dal canto suo aveva gia fatto prestare piu di +duecentomila franchi ai due figli di famiglia, e regolarmente alla +scadenza rinnovava i loro effetti, sui quali s'accumulava lo +spaventevole anatocismo. + +Di questi, piu di centomila li aveva mangiati Enrico O'Stiary. + +Questi centomila franchi in due anni e mezzo erano diventati +circa duecentomila, e alle nuove scadenze toccavano quasi i +centocinquantamila. E non erano che la meta de' suoi debiti. + +Il Bonaventuri faceva credere ai due giovani di essere compromesso +fieramente anche lui da quelle scadenze, alle quali poneva la girata +per puro favore. Oh, egli era un gentiluomo! Faceva tutto per la +grande simpatia che nutriva per que' due poveri giovani, che gli avari +parenti tenevano tanto a stecchetto. E si fidava tanto di loro! E +sapeva dar loro di quando in quando dei cosi buoni consigli. E si +spaventava di quando in quando con tanta cordialita nel veder +ingrossare spaventosamente le somme del loro debito! E si rammaricava +con tanta pieta che il padre di O'Stiary avesse messa quella maledetta +clausola nel suo testamento. E domandava loro con tanta premura +notizie della salute del babbo marchese e del tutore notaio quando li +incontrava dalla Luisa! + +--Aver ancora danaro dalle solite sorgenti--diss'egli a Sappia--e +impossibile. Bisognera che tentiamo nuovi mezzi. + +--Ne conosce lei? + +--Io no, ma ho un amico che se ne intende, quantunque da poco in +commercio. + +--Andiamo subito da questo suo amico--disse O'Stiary. + +--Per farle vedere la mia buona volonta ci andremo oggi. + +--Come si chiama? + +--Si chiama Marliani, ed ha lo studio in Valpetrosa. + +--Oh, diamine!--sclamo il Sappia.--Che fosse mai Filippo Marliani? + +--Filippo appunto. Quello che era a pranzo dalla signora Nana...! + +--Si, si. E lui! Come mai s'e dato a vendere pannine? + +--Lui non vende. Lui e direttore della ragion sociale. + +--Allora siamo a casa!--sclamo il Sappia tutto allegro. + +--Ora non e che mezzogiorno--disse O'Stiary.--Troviamoci alle due in +qualche luogo. + +--Dove? + +--Dica lei. + +--Dalla Romea? + +--Va bene. Dalla Romea. + +E si lasciarono. + + + + +IX. + + +Fra le segrete nemiche di Nana, la piu invidiosa, la piu astiosa, la +piu caina di tutte era la bella acquavitaia. + +Dal giorno del pranzo era partita dalla casa di Nana con un odio +intenso e furibondo. Esecrava cordialmente quella Francese che era +tanto piu bella di lei. + +Quand'essa vedeva passare Nana dinanzi la sua bottega, si sentiva +pigliare la gola da una specie di stringimento nervoso. Lo confessava +ingenuamente ella stessa; e allora non poteva tenersi dall'uscire in +qualche frase molto meno spiritosa dei liquidi che teneva negli +scaffali della bottega. + +Ella, come si sa, rispondeva al poco dolce nome di Romea, che e il +femminile dell'amante di _Giulietta_. + +C'e a Milano un proverbio che dice: _offellee fa el to mestee_. +L'offellaia o l'offellaio, che tralascia di far offelle, per darsi ad +altra occupazione, pare destinato a non far fortuna. La Romea non +aveva voluto dar ascolto al proverbio e s'era messa in capo di +arricchire, vendendo acquavite _chic_ ed altri _generi_; ma non +riusciva ad accozzar la cena col desinare. + +Tranne che nel naso, sporgente a triangolo appuntato, come il fiocco +d'un bastimento, la Romea dai capelli alle spalle era una bella +creatura; chiome, occhi, bocca, orecchie, denti, mento, colla sua +brava fossetta, tutti belli. Ma il resto, dal collo in giu, non valeva +nulla: un bastone da scopa abbigliato, senza grazie, ne risalti, ne +curve, sia dinanzi che di dietro, che di fianco. Mani discrete, piedi +ignobili. + +Peccato che il viso fosse, come dissi, guastato da un moccolo, che si +spingeva troppo in fuori e che pisciava un tantino in bocca. Veduta di +profilo, infatti, la Romea appariva proprio grandemente antipatica. +Quand'ella era di malumore poi--e lo era otto giorni alla +settimana--compariva disgustosa addirittura. Le rughe che partono dai +lobi del naso e scendono giu da una parte e dall'altra della bocca le +si disegnavano profonde sulle guancie, e il labbro inferiore +arrovesciato e floscio le spenzolava allora sulla bazza; gli occhi +stessi, che nei giorni rari di lietezza--se le capitava, per esempio, +di vendere una ventina di bottiglie o di far cento lire di +banco--sfolgoravano come due stelle, quand'era dannata, parevano due +grandi buchi da scaldaletto. + +Una certa consolazione le veniva dal credersi affascinante e piena di +spirito. Questa doppia certezza le usciva fin dai pori ad ogni dieci +frasi. Se nessuno glielo diceva, lo diceva lei. Nessuno dei suoi pochi +avventori si dava la pena di disingannarla. Anzi, forse senza +pensarci, facevano di tutto per tenerla nella sua beata illusione; e, +qual piu qual meno, in cuor loro tutti la godevano. + +Ella s'arrabbiava, di vedere, che con tante splendide doti gli affari +in bottega non andassero _una maladetta_! Le pareva impossibile che +tutta Milano non corresse a bevere l'amaro da lei, per ammirarla +almeno una volta al giorno e accender l'appetito. Strabiliava! E per +vendicarsene si ricattava sui pochi, e distribuiva loro la sua merce a +gran risparmio, calcava la penna sui prezzi e rompeva loro +continuamente le scatole, perche comprassero delle bottiglie di cui +non avevano bisogno. + +Romea presentava una particolarita molto singolare. Essa era estrema +tanto nel biasimo, come nella lode, e mutava repentinamente questi due +termini con una volubilita, che faceva rider assai alle sue spalle gli +avventori. + +Per cinque, sei, otto mesi ella era capace di portare alle stelle il +tale. Egli era per lei un gentiluomo perfetto, pieno d'ingegno, +affabile, largo, prudente, saggio. A un tratto lo dipingeva come il +piu ladro e il piu briccone uomo di questa terra. La poverina non +s'accorgeva, che chi la sentiva a parlare cosi aveva piu memoria di +lei, e sorrideva di pieta, dandole segretamente della scimunita. La +vanita ingenita le faceva credere in buona fede che tutte quelle sue +nuove calunnie, nate in un'ora, dovessero trovare orecchie indulgenti, +ed essere prese per oro da trenta carati, e cancellar d'un tratto la +stima sincera ch'essa aveva dimostrata per si lungo tempo verso il +calunniato. + +Col giovane di bottega poi ella era feroce. + +Nel momento in cui il signor Bonaventuri entrava in bottega per +trovarsi al fissato appuntamento, la Romea stava appunto apostrofando +il fattorino colla sua solita buona grazia, perche aveva rotto un +bicchiere. + +Il povero giovincello, entrato in bottega da soli due giorni--giacche +la Romea aveva l'abilita di mutare cinque o sei giovani la +settimana--era li tutto mortificato sotto la gragnuola di ingiurie, +che quel cherubino di donna gli scagliava dal banco. + +--Asino, marmotta, imbecille.... Coi bei guadagni che si fanno! Credi +tu che io vada a rubarli i cristalli e arrotati per giunta? Due +franchi _fra i quali_ andati al diavolo anche stamattina. Ma te li +faro pagare. Oh se te li terro giu! + +Il Bonaventuri si siedette. + +--Signor Bonaventuri!--disse Romea col suo sorriso stereotipo.--Beato +chi lo puo vedere. Come va? + +--Bene, grazie--rispose secco il Bonaventuri. Poi, al giovane che era +li li per piangere. + +--Dammi un Fernet senza Seltz.... Che cos'hai che mi sembri Longino +peccatore? + +Quindi, senza aspettare la risposta, di nuovo alla Romea: + +--O'Stiary e stato qui? + +--Si--rispose la donna--e mi disse infatti che doveva trovarsi con lei +per un certo non so che, e una cosa e un'altra, e che sarebbe tornato +fra un'ora. Puo stare a momenti. A proposito... debbo mandarle a casa +una dozzina di bottiglie di _champagne_? + +--Balorda, chiaccherina!--penso fra se Silvestro Bonaventuri. Quanto +alle bottiglie, non diede risposta. + +Il Bonaventuri aveva indosso quella specie di cascaggine e di +svogliatezza, che deve significare un mondo di belle cose sottintese. +Non ci sono che gl'ingenui, i quali non ne capiscano la forza e la +portata! Egli aveva una faccia perfettamente insignificante, floscia, +avvizzita, sbasita, tra il giallognolo ed il livido, e la teneva cosi +con gran cura tutto l'anno. Guai se alcuno avesse potuto sospettare di +lui che la notte dianzi egli fosse andato a casa a dormire come un +bravo figliuolo non ubbriaco, o non fosse uscito da poco da un'orgia, +da una bisca o da un bordello. La sua ambizione era tutta li! + +--Ehi--gli disse la Romea--e passata poc'anzi di qua la Nana, con +quella sua andatura da gonfianugoli, ma non ha guardato dentro. Era +accompagnata _fra i quali_ da un giovinotto biondo, che parava +_venezievole_. Uno nuovo! + +Bonaventuri alzo le spalle e disse brutalmente: + +--Che me ne frega a me? + +La Romea scoppio a ridere, di quel suo riso amarognolo e forzato, il +quale, a dir vero, faceva contrasto colla bellezza delle sue labbra e +dei suoi denti smaglianti. + +--Lei fa il disinvolto--ripiglio--ma noi sappiamo tutto. + +--Che cosa sapete?--domando colla sua voce spenta il Bonaventuri, +cercando di farsi credere annoiato. + +--Che lei e innamorato morto della Nana. + +Silvestro alzo le spalle. + +Il fattorino intanto gli aveva recato dinanzi il vassoio col bicchiere +del Fernet e aveva mesciuto. + +La Romea, quando il fattorino torno verso il banco, gli scocco a +bruciapelo un'occhiata furtiva e furibonda, una vera occhiata +antropofaga. + +Il giovine capi d'aver commesso un altro sproposito e da buon ragazzo +che vuol istruirsi, accosto la faccia a quella della padrona, la quale +sottovoce gli susurro: + +--Asino, marmotta, imbecille, tu ne versi sempre troppo per venti +centesimi. T'ho detto due dita, due dita, due dita, non piu! + +Silvestro intanto aveva cavato di tasca un libretto di memorie e s'era +messo a far delle annotazioni, come per indurre la Romea a tacere. + +Ma ell'era come una mosca cavallina. Non s'accorgeva di riuscire +tediosa. Nella sua candida convinzione, che ogni sua parola tornasse +gradita a chi l'ascoltava, e fors'anche nella necessita in cui era +continuamente di ammazzar la noia sterminata e il rovello che la +rodevano, procurando di importunare gli altri con proprio sollievo, +continuava: + +--Tutti lo dicono del resto, e anche il Salis _fra i quali_ poc'anzi +me lo ripeteva. E io, non ci volevo credere, perche stento a +persuadermi che lei, che e cosi fino conoscitore di donne, voglia +perdersi con quella civetta. + +Il Bonaventuri continuava a fare degli sgorbi inutili sul suo +taccuino, e di quando in quando alzava la testa, apriva la bocca e +fissava il soffitto come un uomo che cerchi un'ispirazione o tenti di +raccappezzare un'idea che gli sfugge. + +La Romea continuava: + +--Io non dico che la Nana sia brutta, giacche, per dire a dire, brutta +non lo e; ma non e neanche bella, come la vorrebbero fare; e poi +quando si e passati i trentacinque. + +--Tre e quattro sette e nove fanno sedici--disse il Bonaventuri ad +alta voce; e sul libretto infatti disegno un _sedici_, che riusci piu +rotondo di quello della Romea. + +--E poi una donna che si butta via in quel modo! E proprio vero che +per far fortuna bisognerebbe far cosi, mentre noi povere donne oneste +_fra i quali_ le tireremo sempre verdi _in saecula saeculorum_... + +--Il tutto diviso per tre, da precisamente otto franchi e sessanta +centesimi a testa--sclamo Silvestro, fingendosi contento, come se +avesse sciolto un problema di calcolo sublime. + +--Se ne contano di belle in questi giorni di quella signora. La +storiella della paraninfa, gia la conoscera. Eppoi il fattorino del +negozio la di contro, che e stato qui a prendere una bottiglia di +Seltz, mi disse _fra i quali_ che il giovine del calzolaio li in +faccia aveva saputo dal suo padrone, al quale lo aveva raccontato una +sua pratica, che era andata a comandargli due stivali da caccia, che +il suo parrucchiere gli aveva raccontato di aver inteso dal cuoco di +casa A... che il cocchiere gli aveva detto, come qualmente un suo +amico, che e nell'Anonima degli omnibus, avesse dovuto stare a +cassetta del legno sei ore di fila e di notte, con dieci gradi di +freddo nel cortile d'un palazzo, ad aspettare la signora Nana, che era +andata a un _rendez vous_... mi capisce. + +Silvestro questa volta si volse alla Romea e le disse con fine ironia: + +--Se vede il fattorino a cui il giovine di calzolaio ha raccontato cio +che ha udito dal padrone a cui l'ha raccontato il signore degli +stivali, che l'ha udito dal parrucchiere, a cui l'ha raccontato il +cuoco di casa A..., che l'ha udito dall'amico del cocchiere +dell'Anonima... se lo vede, gli dica che io me ne congratulo proprio +tanto tanto! + +In questa O'Stiary e Sappia entrarono. + +--Due Marsala Ingham--disse il Sappia prima di salutare gli astanti. + +--Non quello, non quello, stupido, idiota, mamalucco imbecille--grido, +con una faccia da Arpia, la buona Romea al giovane che aveva dato mano +ai bicchieri troppo grandi per servire il nuovo arrivato.--T'ho gia +detto che i bicchieri pel Marsala sono quelli la piu piccoli. Impara +una volta. + +Bevuto il Marsala i due giovani uscirono con Bonaventuri. + +* * * * * + +Nello studio della ditta F. Marliani e C. v'erano due persone ad +aspettar l'amico Ciliegia colle vittime. Marliani il prestanome, erasi +sdraiato nella sua poltrona, dinanzi allo scrittoio, colla sua brava +penna d'oca infilata sull'orecchio,--per darsi l'aria di un +conservatore che stenta ad accettare le novita--e in capo una callotta +di velluto turchino ricamata intorno intorno a _ghiande_ d'oro, a dir +la verita poco lusinghiere, quantunque emblemi appropriati alla +_porca_ professione del gabbamondo. + +Lei, la sora Bibiana, in piedi, daccanto alla scrivania, un po' +curvata innanzi, teneva le due mani sul bracciuolo del seggiolone, +dove stava il suo _Alfonso_, e lo covava amorosamente co' suoi +occhietti grigi e tanto quanto cisposi. + +La callotta gliel'aveva regalata lei; e gliel'aveva ricamata lei, +colle sue manaccie grasse, la procace gallinona; e gliel'aveva imposta +lei sul capo, per levar a Filippo quella sua aria da scapato, tanto +adorabile a quattr'occhi, ma troppo biricchina in istudio, giacche la +stonava maledettamente colla gravita della sua nuova posizione +commerciale. Infatti non e a dirsi come quella callotta +rinvecchignisse il bel giovane, che aveva ispirato pochi giorni prima +il capriccio--cavolo riscaldato--alla orgogliosa Nana. + +La signora Bibiana era superba di quella sua pensata, a doppio uso: + +--Sembri proprio un banchiere cosi!--gli aveva detto acconciandogli in +testa quella berretta senza tesa.--Che importa a me che tu sembri meno +giovane e meno bello, quando siamo in istudio? Anzi, a me piace +questo. Cosi le donne, che vengono qui per affari, non ti troveranno +troppo seducente. Per me sarai sempre giovane e bello abbastanza! Ah +se mi vorrai proprio bene, vedrai, vedrai! + +Erano nei primi giorni d'una illegittima luna di miele. + +* * * * * + +Lo sciagurato Marliani--dacche s'era venduto corpo ed anima alla +_Societa segreta dell'arte di fallire_--era disceso poco a poco la +scala della piu abbietta degradazione. + +La vergogna di sembrare agli occhi di Nana un povero diavolo era stata +la prima spinta, la spinta immediata. Nana, coll'esserglisi concessa +di nuovo, coll'avergli rifatto entrare in corpo mille incendi e mille +illusioni aveva segnata la di lui rovina morale. + +Dopo quel capriccio famoso, Nana, _choquee_, come diceva ella stessa, +dall'aspetto triviale della camera di Filippo, _choquee_ di averlo +trovato a far la barba ai solini da collo, non aveva piu voluto +tornare da lui e se lo teneva buono ed amico in casa, soltanto per la +paura ch'egli svelasse ad O'Stiary la vergogna di madama Tricon. + +Il Marliani, che s'era venduto alla ditta briccona, appunto per avere +i mezzi di non comparire miserabile in faccia alla sua rinnovata +conquista, trovandosi messo da parte, arse di indicibile gelosia e fu +preso dalla smania di arricchire, per aver il mezzo di ricomprare a +furia d'oro la francese _cocotte_. Capiva che Nana lo disprezzava +perche lo aveva trovato decaduto e povero; e poi si rodeva pensando a +quel migliaio di franchi, che le aveva fatto accettare di buon cuore, +e quasi per forza. Se avesse saputo! E provava una mortificazione +cupa, un'amarezza profonda, un cordoglio, da cui tentava di sottrarsi +accarezzando le illusioni e fissando l'illuminello dei guadagni +grossi, che la signora Bibiana gli faceva balenare dinanzi agli occhi +della fantasia. + +La gallinona, tutta piena di erotici grilli, aveva messo il desio su +di lui fin dal bel primo momento ch'egli s'era presentato alla +_Societa dell'arte del fallire_. + +"Ah se potessi conquistarlo" pensava la vecchia matta, tutta in +fregola, alla vista dello spigliato e robusto giovinotto, che veniva a +mettersi sotto la sua protezione. "Infine io non ho che quarantasette +anni! Se e vero quello che ho letto non so dove che ci fu una volta +una certa _Ninos de l'Enclou_--lei storpiava cosi quel nome +storico--la quale c'e riuscita a innamorare un abatino a sessant'anni, +per dio, non potro arrivarci io, che non ho ancora tocchi i +cinquanta?" + +Ella era andata dunque tutti i giorni allo studio in via Valpetrosa. + +Per tre giorni di seguito, entrando in punta di piedi, come era suo +costume, facendo segno al fattorino di non far rumore, aveva trovato +il suo nuovo gerente, che, colla testa nelle mani e i gomiti +appoggiati sullo scrittoio, piangeva sommessamente a lagrime roventi e +aveva fiutato subito in quel pianto un cordoglio d'amore.... + +"Ah! come sono vili gli uomini!" + +Se il Marliani avesse pianto per lei c'e da scommettere che non +l'avrebbe trovato tanto vile. Ma piangere per un'altra donna? + +Curiosa, come una vedova che tiene il pizzicore in corpo, essa volle +ad ogni costo sapere il segreto di quel dolore. + +Il Marliani si fece pregare un poco ma poi le apri il cuore. La +signora Bibiana si inteneri, lo compassiono, decise di consolarlo. + +La compassione e sorella carnale dell'amore. Povero giovane! Egli +aveva tanto bisogno di essere consolato. E poi con quello schianto in +cuore come avrebbe potuto attendere alle faccende della ditta? Gli +affari della societa sarebbero andati a fascio se lei non pensava a +strappargli dal petto quell'infelice passione. L'azienda birbona ne +avrebbe sofferto chi sa che danno, s'ella non provvedeva a medicare +quell'anima ferita. + +Dopo tutto era anche un dovere di buona cristiana il suo! Un'opera +pia! + +La signora Bibiana fece dunque capire un bel giorno, al Marliani, che +se si fosse lasciato consolare ne avrebbe avuto vantaggi enormi.... + +E lui, canaglia, si lascio consolare. + +Ormai una piu una meno che monta? Egli si considerava gia come un +furfante, dal giorno che aveva sottoscritto il sudicio contratto. Non +poteva avere piu ritegni. Le cose a mezzo a questo mondo non le si +fanno che quando si tratta di far del bene; ma una volta che si e nel +brago, a che vale conservare dei riguardi? Le azioni turpi sono come +le ciliegie: una dopo l'altra si va senz'accorgersi in fondo al +paniere. + +* * * * * + +Mezz'ora prima, adunque, che arrivassero allo studio i due nobili +amici col signor Bonaventuri, la vedova procace, incocciata fino a' +capelli nell'amore del suo drudo, era con lui a strano colloquio nello +studio della ditta. + +Strano, perche un miscuglio cosi fatto, composto di sentimentalismi e +di truffe, di volutta e di cento per cento, di fantasie lubriche e di +cambiali in scadenza, di baci e di usura, di proteste d'amore e di +protesti cambiari chi non ne abbia mai udito uno simile, non +giungerebbe a farsene un'idea. + +--Sei un biricchino--diceva la gallinona, vezzeggiando il suo Fiffo, +che se ne stava sdraiato dissimulando a stento l'interno disgusto.--Io +vorrei guarda, avere un trono d'oro per metterti su te a regnare e me +d'accanto. + +--M'accontenterei anche d'un trono d'argento--disse filosoficamente il +Marliani. + +--A proposito cosa c'e di nuovo dell'affare delle posate? + +--Non d'oro ne d'argento quelle! + +--Dico bene, di _cristophle_. Le hanno accettate? + +--Altro che. + +--Oh racconta perche non ne so nulla.... Ma prima fammi un altro +bacio... ma lungo... come tu li sai fare tanto bene... anima mia. + +Dato il bacio, non tanto lungo quanto quell'altra sconcia lo avrebbe +voluto, il Marliani rispose: + +--Come sai erano di cristophle, ma cosi belle e cosi pesanti che si +poteva benissimo farle passare per d'argento. Il Bonaventuri ne fece +bollare una e la porto al Monte. Il perito, il nostro amico, gliela +stimo il quadruplo del suo valore di costo. Allora il Bonaventuri le +fece bollar tutte e ne cavo due mila franchi. A lui erano costate +cinquecento. + +--Che boia!--sclamo tutta ilare la signora Bibiana.--Spero bene che +avra messo il guadagno in conto sociale! Ma tu poi mi vorrai proprio +sempre bene? Non pensi piu, n'e vero, a quell'altra? + +--No, no,--rispose il Marliani.--Non sei tu quella che fara la mia +fortuna? Oggi credo che il banchiere acconsentira che mi siano fissati +questi cento franchi di piu al mese. + +--Ci penso io! E se lui non lo volesse, la tua Bibo sai che li cavera +di propria saccoccia. Te lo giuro sulla memoria de' miei quattro figli +che sono tutti morti. + +--Cara! + +--E oggi chi si aspetta? + +--Il marchese Sappia e il conte O'Stiary. + +--Ci cascano ancora? + +--Un'ora fa il Bonaventuri mi ha mandato ad avvisare che sarebbe +venuto qui con loro alle due. + +--Mi raccomando. Bisogna scorticarli come rane, questi aristocratici. +Ma io non so il perche stamattina ti voglio piu bene del solito. Cioe +forse lo so... + +E qui la signora Bibiana cerco di farsi rossa in viso con una smorfia +pudibonda. + +--Ah, sei un gran biricchino, ve', quando ti ci metti! + +E gli diede una vezzosa spalmatina sulla guancia poi vi tenne la mano +a carezze. + +Il Marliani sarebbe apparso nauseato a tutti coloro, che lo avessero +veduto in quel punto, tranne che alla vecchia birbona. + +--Bibo, Bibo, basta--diss'egli. + +--Come basta? Non sei tu forse il mio Fiffo? Non ti piacciono dunque +le carezze della tua Bibo? + +--Si... mi piacciono ma a suo tempo. Ora possono entrare i merli e se +ci pigliano in fregola addio serieta di affari. + +--Si tratta ancora d'un prestito? + +--Credo. + +--Spero bene che il Bonaventuri si ricordera che deve far finta di non +conoscerci? + +--Diamine! Quello e volpe vecchia che ne puo insegnare a tutti noi. + +--E stanotte...? Quanto ridere! Ne ho ancora il solletico qui allo +stomaco, te lo assicuro. Sei un gran mostro, ve'! Ah sei un gran +mostro! + +S'udi nel cortile un rumore di passi. + +--Sono loro! + +--Qua un bacio in fretta--disse la signora Bibiana--e poi seri! + +Il Marliani die il bacio poi si mise la penna fra le dita e finse di +scrivere. + +* * * * * + +Entro il facchino. + +--Tre signori che vogliono parlare con lei--disse a Marliani. + +--Chi sono? + +--Uno glielo posso dire: e il signor Bonaventuri, perche lo conosco; +gli altri due non so. + +--Falli entrare. + +Poi finse di essere tutto assorto nel far delle cifre. + +La grossa Bibo sedette in disparte. + +Bonaventuri entro. Lo sguardo ch'egli diede al Marliani e alla signora +Bibiana, sarebbe stato invidiato da un antico aruspice di Delfo. + +Il ladro uomo ricompose tosto il ghigno. + +--Oh, caro Ferdinando--disse Marliani alzandosi da sedere.--E anche +lei mi par di conoscerlo--disse Marliani--ma quello stupido di un +facchino non e mai capace di dir un nome giusto, e a dir la verita... + +Il marchese aveva stretta la mano a Marliani confidenzialmente. + +--Io sono Silvestro Bonaventuri--rispose l'altro cavandosi i guanti, e +questi sono il signor marchese Sappia che lei conosce, come vedo, e il +signor conte O'Stiary. Ma dico, non disturbiamo forse?--soggiunse +tosto volgendosi a Bibo, che stava la seduta in un canto. + +--La s'imagini!--rispose la signora Bibiana--Io aveva finita la mia +faccenda e stava rifiatando un minuto, perche non ho potuto agguantar +l'_omnibus_, e m'e toccato di far la strada a _piedibus calcantibus_ +dal borgo fin quaggiu. Ma ora son riposata e me ne torno pacifica e +mollifica nella mia pace della campagna beata e ridente. + +I tre sopravvenuti la lasciarono passare, e Bonaventuri, come se +proprio non l'avesse mai veduta, mandandogli dietro uno sguardo +desioso, sclamo: + +--E un bel pezzo di Marcantonio! + +--S'accomodino! + +* * * * * + +Comincio il Bonaventuri: + +--Io vengo a nome del signor Carcanetti che lei conosce. + +Carcanetti era un nome qualunque, un nome inventato. + +--Carcanetti mi comunico che lei un giorno gli ebbe a dire che se +aveva bisogno del danaro per qualche suo amico solido, si rivolgesse +pure a lei che avrebbe trovato il modo di procurarglielo. + +Il Marliani alzo la mano al labbro inferiore, lo strinse fra il +pollice e l'indice, e stette a pensare come un uomo che caschi dalle +nuvole. + +--Non mi ricordo--rispose. + +"Ahime!"--sclamo in cuor suo l'ingenuo O'Stiary. + +"Fara il prezioso"--penso invece il Sappia che aveva maggior +esperienza di mondo. + +E si sbagliavano tutti e due. + +--Non mi ricordo bene in quall'epoca io possa avergli detto questo al +Carcanetti--ripiglio il Marliani con un fare naturalissimo--giacche +oggi non solo e cosa molto difficile il trovar danaro su cambiali ai +prezzi commerciali, ma si puo dire che e difficilissimo di trovarne +anche volendo assoggettarsi a grossi premi ed usure. Dopo che si +comincio a parlare di quella benedetta proposta di legge per +l'abolizione dell'arresto personale nessuno piu si fida a prestar +danaro se non sopra buona e solida ipoteca. Io stesso, che pur non +faccio mai di questi affari, e che sono a capo di una ditta +solidissima, pure avendo avuto bisogno, per un capriccio di levar una +somma a prestito per tre giorni, ho dovuto pagare un interesse +favoloso. + +--Vale a dire? + +--Per mille franchi mi hanno trattenuto, in tre giorni, cento franchi. +E vero che in commercio tre giorni e un mese contano lo stesso. In +ogni modo e sempre un interesse enorme. E il dieci per cento al mese. + +--Qui si tratterebbe di un'operazione di tutta fiducia. Il mio amico e +troppo onesto, troppo gentiluomo per cercare a chichessia un centesimo +senza la sicurezza. + +--Oh signore!... + +--... morale e materiale.... + +--Non ne dubito! + +--... della restituzione.... + +--Puo imaginarsi! + +--... alla scadenza. + +--Non se ne parli! Il signore e inutile domandarlo, e maggiorenne, non +e vero?--domando Marliani rivolto al conte O'Stiary. + +--Ho ventitre anni e dieci mesi--rispose Enrico--Non debbo tacere pero +che io non andro in pieno godimento della mia sostanza che a +ventiquattro anni compiuti, e che ho dei debiti. + +--Non ci sono dunque che due mesi da aspettare!--sclamo il +Marliani.--Quanto ai debiti, chi non ne ha al giorno d'oggi? Ma se +nella sostanza c'e un largo sufficiente, i debiti non contano. Si sa +bene. _Il faut que jeunesse se passe_! + +--Benissimo!--disse Sappia. + +--Dunque allora questa sera io potro darle una risposta; tentero, +parlero, vedro il mezzo migliore. Di quale somma avrebbe bisogno? + +--Diecimila franchi. + +--Bene, le sapro dire l'esito. Non garantisco nulla ma stasera le diro +francamente quali furono le mie pratiche e saro molto onorato di poter +riuscire. E se riesco poi--continuo diretto a O'Stiary--chissa che non +venga da lei a chiederle un favore. + +--Ben volentieri--rispose Enrico che senza sapere il perche si trovava +in un disagio ineffabile. + +Quest'ultimi periodi infatti erano stati detti in piedi. + +Marliani stese la mano al marchesino Sappia a cui disse: _Ciao_, poi +al contino che inchino e cosi si lasciarono. + +Appena usciti si schiuse pian piano l'usciolo di contro a quello per +cui se n'erano andati i due giovinetti e ne usci la faccia da luna +piena della signora Bibiana, che rideva come una donna in gallovia. +Essa venne ad abbracciare il Marliani dicendogli: + +--Sei un gran birichino. Ti sei portato da negoziante provetto e +consumato. Se il diavolo non ci mette la coda, in poco tempo la +sostanza del conte O'Stiary, deve essere tutta nostra! + +* * * * * + +--Ora che si fa?--domando Marliani alla Bibo.--S'hanno a dare questi +dieci mila franchi o non s'hanno a dare? + +--Tu che ne dici? Sai che io faccio quello che vuoi? + +--Ebbene allora bisogna darli. + +--Pensa Filippo che siamo gia sotto di molto. + +--Non importa. Fidati di me. Ho bisogno di far buona figura. + +--Si, si,--disse Bibo.--E poi egli e pronto a qualunque sacrificio? Se +dice cosi gli e segno che gli fanno assai bisogno. Se gli fanno di +bisogno noi col fargli il prestito gli facciamo uno di quei servizi +che si chiamano _impagabili_. Non e vero? Forse gli salviamo +l'onore... Forse la vita! Chi lo sa? Se quelli che ci danno +dell'usuraio ragionassero cosi vedrebbero che noi siamo i salvatori +dell'umanita. Siamo forse noi che andiamo a cercare i figli di +famiglia? O sono essi che vengono a cercar noi. Mettiamo forse loro le +pistole alla gola? No. Essi contrattano liberamente. Oh perche mai +s'avra a far pagare poniamo cento mila franchi per puro capriccio, un +brillante che non serve a nulla e non s'avra a far pagar caro un +servizio in contanti, che puo salvar l'onore e la vita? + +Alla signora Bibiana codesti argomenti in difesa dell'usura parevan +sempre nuovi di zecca, ogni volta che li ripeteva. E Dio sa quante +volte li aveva gia ripetuti di sua vita. + +Marliani la lascio sfogare un poco poi la arresto, e da uomo pratico +torno alla sua domanda. + +--Dunque mi fai far buona figura? Te ne ringrazio. + +--Caro! Questo e altro--disse Bibo intenerita. E scocco un bacione al +suo bel giovane. + +--Vediamo ora le condizioni. + +--Il solito! Ormai di firma Sappia e O'Stiary ne abbiamo in portafogli +per circa duecento mila. E so che altri ne tengono altrettante. Con +queste faranno duecento mila e venti. E ricordati Filippo e che se +questa imprudenza enormissima fu da me commessa, e stato tutto per +amor tuo. Io non era mai stata avvezza a prestare a un solo piu di +cinquanta mila franchi. + +--Ma quando ti dico che sono sicuri. + +--Lo voglio credere, ed e percio che non mi faccio pregare neppure +questa volta. Ma dico per dire. Se morisse? + +--Pensa che sulle duecento mila firmate, in fin dei conti tu non ne +hai versate piu di ottantamila. + +--Questo si sa! Un interdetto, deve ben pagare piu degli altri. + +* * * * * + +Dal canto loro il Sappia e l'O'Stiary usciti dallo studio della ditta +Marliani e C. si rallegrarono fra loro d'aver trovato l'amico divenuto +uomo serio tanto ben disposto per loro. Erano pieni di speranze, e il +cento per cento di interesse, che Marliani aveva lasciato loro +intravedere, non dava ad essi il menomo disturbo. Animi felici! A un +dipresso, nella bonta istintiva del loro cuore giovinetto essi +ragionavano a loro danno, cogli stessi argomenti della signora +Bibiana. + +--Non il cento per cento--sclamava Enrico--ma il mille per cento io +sarei pronto a pagare per avere quel danaro da presentare a Nana +questa sera. Per me e questione di vita o di morte. Che vale il danaro +se non rappresenta appunto il valore dei nostri desideri? + +Si dica quel si vuole, la e logica anche codesta; logica pericolosa, +ruinosa, da scavezzacollo, da uomo passionato, ma logica. Persuadere +un giovane di ventiquattr'anni, generoso, ardente desioso, innamorato +che il prender a interesse del danaro al cento per cento e una +grulleria, una bestialita economica, una ridicolaggine di cui s'avra +certo a pentire piu tardi, e cosa tanto vana, come sarebbe per esempio +il mettersi a persuader i pesci a vivere fuori dell'acqua, dove noi ci +si annega, mentre loro ci stanno a lor agio, dove anzi non possono a +meno di stare per vivere. + +Pei giovani il danaro non e--parlo in generale--che il mezzo per +soddisfare i bisogni del cuore, i capricci della mente, le necessita +dei sensi, delle passioni. Quanto piu troveranno ostacoli, non +naturali, non fatali a soddisfar queste loro passioni tanto piu +s'aumentera in essi la smania di soddisfarle. _Nititur in vetitum_. +L'idea del dissesto finanziario, della poverta, della rovina, non +entra in cervelli giovani privi di esperienza e di vivere di mondo. +L'economia e una parola che ha senso soltanto per coloro che +guadagnano il danaro a stento. + +Se i tutori ed i padri pensassero a queste verita forse le pazzie dei +figli sarebbero meno frequenti. + +Il fatto e che la stessa sera Enrico pote annunciare a Nana che fra +tre giorni avrebbe avuti i diecimila franchi. + +* * * * * + +Dal giorno che Enrico O'Stiary porto a Nana i diecimila franchi, che +dovevano dare un altro strappo alla sua sostanza, quelle due belle +creature si videro tutti i giorni. Rotto il ghiaccio essi entrarono +nel secondo stadio dell'amore... sentimentale. Enrico non aveva il +coraggio di esigere di piu da quella donna, che gli appariva armata di +virtu come l'antica Minerva. E forse se avesse anche saputo chi ella +era sarebbe stato troppo tardi lo stesso. La sua fantasia, l'amor +proprio, i nervi, i muscoli il sangue erano troppo invasi dal +magnetico di quella donna per concedergli di desistere dall'immenso +desio. Ogni volta che egli montava le scale di Nana giurava di +riuscire a conquistarla; dinanzi a lei si trovava di aver il cuore di +coniglio, il cervello di ghiaccio e la lingua mozza. Tutte le ragioni, +le preghiere, le astuzie pensate, come quelle del povero Renzo in +presenza dell'Azzeccagarbugli sfumavano. Non sapeva piu che cosa +dirle, da dove incominciare, come pigliarla. Pativa suggezione della +Parigina! + +Ell'era incantevolmente graziosa con lui; lo riceveva con vera e +schietta gioia; non lo lasciava partire s'egli accennava di volersene +andar piu presto del solito. Ma se egli arrischiava un gesto, una +frase di desiderio, una preghiera o non faceva mostra di capirli, o li +vietava cogli occhi, colla mano, col broncio, o si sottraeva alle sue +carezze. + +Nana manovrava con lui con una tattica degna d'un generale di genio. +Ella aveva fissato di sposare Enrico, mescendo l'utile al dolce; +sposare un giovane che le piaceva e diventare contessa. Conosceva +troppo la regola piu elementare della civetteria femminile, per la +quale avviene che gli amanti stiano legati assai piu col rifiutarsi +che col concedersi. E la sua continenza era cosa tanto insolita in lei +che ne andava orgogliosa. + +Enrico sentiva d'essere stretto nelle spire d'un adorabile serpente e +non sapeva levarsene. Gia cento volte Nana aveva letto negli occhi di +Enrico il poema delle sue sofferenze fisiche e morali, e ne gioiva. +C'era in questa gioia di Nana un piccolo sentimento di vendetta. Ella +faceva pagar cari al giovane innamorato il tentativo di sottrarsi al +suo fascino, spiegato da lui nella prima sera, quand'essa, non aveva +potuto cavargli una sola dichiarazione, e aveva dovuto ella stessa +fare i primi approcci. + + + + +X. + + +Siamo in villa, sul lago di Como. Potevano essere le otto d'un bel +giorno di settembre. Il notaio faceva il suo solito sonnetto del dopo +pranzo. La signora Eugenia era salita a trovare la cameriera, che +s'era messa a letto con un febbrone. Elisa era uscita sul terrazzo, +che dava sul lago, e stava la colle braccia a gomitello sul davanzale +a guardar nel vuoto con quell'abbandono un po' languido e sconfortato +di chi soffre un cordoglio che vuolsi dissimulato a tutti e che nella +solitudine si fa sentire con raddoppiata amarezza. + +Povera fanciulla! + +Sua madre aveva gia tentato qualche volta di dissuaderla dal pensare +ancora a quello scapigliato di Enrico, ed essa faceva di tutto per +compiacere a sua madre e non ci riusciva. Che anzi, il martello +dell'amor proprio offeso, e il disinganno, e il contrasto +raddoppiavano nel suo animo il dolore e la desolazione. + +Stava cosi volgendo nella sua testolina i mesti progetti +dell'avvenire, pur non disperando ancora del tutto, quando le parve +udire dietro di se il passo di Enrico. + +Essa lo distingueva bene fra tutti quanti. + +Enrico, il giorno prima, aveva portato a Nana i diecimila franchi +avuti dalla ditta Marliani e C., e Nana li aveva accettati; ma era +stata con lui piu fiera che mai. Uscendo da lei, era stato preso per +reazione da una specie di rimorso, da una resipiscenza amorosa per la +sua bella Elisa; aveva giurato di star lontano per qualche giorno da +Nana ed era venuto alla villa Martelli per riveder la fanciulla come +se sperasse in quel dolce e onesto sguardo trovare la consolazione al +disinganno de' sensi. + +Le giunse a ridosso credendo di non essere stato udito, e ristette ad +ammirarla; e in quel punto senti il suo amore per lei moltiplicato dal +dispetto e dal tormento che Nana gli aveva fatto durare il di prima; +le si mise accanto. + +Essa alzo lentamente le pupille addolorate in viso ad Enrico sorrise e +la sua fisonomia fu come illuminata da un raggio di gioia divina. +Stese la mano al giovine, e gli disse: + +--Sei qui, Enrico? Oh, non ti aspettavo piu. + +Enrico vide negli occhi della fanciulla brillar due lagrime, preziosi +gioielli dell'immeritato tesoro di tenerezza, ch'egli aveva racchiuso +in quell'anima innamorata. + +--Che hai Elisa?... Tu sei malinconica--le disse Enrico mettendosi con +lei al davanzale. + +--Ti pare?--sclamo sorridendo la fanciulla con molta dignita. + +--La balia ieri sera mi parlo di te. + +--Che cosa la ti disse? + +--Che tu credi che io non ti ami piu. + +--E vero.--domando Elisa. + +--Ebbene, ti giuro di no--riprese con accento sincero il +conte.--Credilo, Elisa, io ti giuro che sento di non voler bene +davvero che a te sola. + +Elisa sospiro, ma non disse parola. + +--Pero, siccome non sono capace di fingere con te, mia buona Elisa, ti +diro tutto. Forse si, sono andato a rischio di cadere nei lacci di una +donna... una donna che non vale un tuo capello... ma per puro +capriccio, vedi, non per cuore. Ma quando ti vedo, quando sento la tua +voce, quando guardo nei tuoi occhi tanto belli e sinceri, mi par +impossibile di avere avuto un pensiero per un'altra donna. + +--Ah! dunque non mi sono ingannata--disse la Elisa.--Qualche cosa c'e +per cui io non debba piu sperare...? + +--No, te lo giuro--interruppe Enrico--non c'e nulla. Tu mi credi, n'e +vero Elisa? Tu lo senti che io sono sincero, e che non ti voglio bene +proprio di cuore che a te sola.... + +--Ebbene si, ti credo--rispose la fanciulla con infinita +grazia--perche guai a te se poi tu m'ingannassi. Sarebbe come +ingannare un bambino. Io non so nulla di cio che voi pensiate, ne che +proviate per certe donne... ma so che tu mi fai soffrire. + +Queste parole furono dette dalla vergine, con una ineffabile +espansione. + +--Ah, se anche tuo padre non fosse l'uomo che egli e--sclamo Enrico +quasi per scusarsi--se non fosse lui che mi sforzo a far la vita che +faccio. + +--Oh, ma perche? + +--Perche io sento di essere indipendente e superbo, ed egli mi tratto +sempre come un fanciullo, e non come un uomo di ventiquattro anni che +fra poco sara padrone del proprio avere. Lui crede che io debba +pensare come lui, far la vita che fa lui, avere le sue abitudini, le +sue idee, le sue spilorcerie. Egli mi ha fino rimproverato un giorno, +perche avevo fatto un'elemosina. E insoffribile. Non e degno d'essere +tuo padre. + +--Ah, Enrico, non dire cosi! + +--E vero, Elisa, scusami--sclamo il conte ridendo.--Ma tu, sarai per +me la piu cara creatura di questo mondo. Fin da quando avevo dieci +anni e tu non ne avevi che cinque, il primo pensiero d'amore che passo +nella mia testa fu per te. Io sento di essere tuo e che nessuna donna +potra prendere il tuo posto qui nel mio cuore. + +--Allora giurami--disse la Elisa--che non la vedrai piu questa donna. + +--Ebbene, te lo giuro--rispose Enrico sincero. Ma poi soggiunse: + +--Ti giuro che ci andro ben di rado e che non le diro mai piu nulla +che ti possa dar ombra. + +--Ah no, tu non devi vederla mai piu. + +--Ma, mia cara, farei una figura molto ridicola co' miei amici.... Si +direbbe ch'ella mi ha messo alla porta. Tu non vuoi, Elisa, ch'io +diventi ridicolo. + +--No, ma io vorrei che tu mi promettessi almeno di non vederla piu da +solo a sola. + +--Ebbene, questo te lo posso promettere--rispose Enrico. + +In questo s'intese la voce vibrata e severa di donna Eugenia che +chiamava: Elisa. + +E la madre comparve sulla soglia della terrazza. + +--T'ho pur detto tante volte--ripiglio--che sulla terrazza non amo che +tu ci stia di sera, se non con tua madre; speravo che tu m'avessi a +obbedire. + +Rientrarono tutti e tre in sala, dove il notaio stava russando ancora +placidamente nel suo seggiolone. + +Quella serata fu piena, pe' due giovani amanti, di misteriose +dolcezze, mentre una noia feroce regnava in quella sala, che a poco a +poco s'era andata popolando di visite. Erano i villeggianti dei +contorni che venivano, come al solito, a passar la sera in casa +Martelli. La Elisa, prima suonava qualche pezzo sul piano, poi si +giuocava a _mercante in fiera_, fin verso le undici. + +Donna Elena aveva gia dato ordine al servitore di far preparare per il +conte una delle camere dei forestieri in una casina attigua alla +villa. + +--Spero che ti fermerai un po' di giorni--aveva domandato il notaio al +conte. + +--Non posso--gli aveva risposto Enrico--sono venuto a far una visita +alla sfuggita. Ma ho sul cavalletto un ritratto che non voglio lasciar +prosciugare. + +Il giorno dopo infatti Enrico salutava i suoi ospiti e partiva. E in +viaggio sentiva lievemente, gradatamente andarsene in fumo la promessa +data alla Elisa ad ogni chilometro che si scostava da lei e che si +avvicinava a Nana. + + + + +XI. + + +La storia della lotta fra la passione d'Enrico e la calcolata +freddezza di Nana--e inutile dissimularlo--non potrebbe essere cosa +nuova, per la ragione che essa dura fin dal primo giorno, in cui la +mistica coppia, imaginata dalla Bibbia, senti il primo palpito, che +doveva perpetuar nel mondo la razza umana. Essa durera pei secoli dei +secoli, e sempre uguale, finche su questa pallottola abitata ci sara +un seno di femmina, che palpitando rifiuti e un petto di maschio che +sbuffando, desideri. + +Era dunque, come tutte queste battaglie d'amore, combattuta ad armi +assai disuguali; perche egli amava ed essa calcolava; perche egli +pativa ed essa godeva. + +Quel ruolo di donna onesta non e a dirsi come qualche volta pesasse +anche a Nana. Ella amava di quando in quando lasciar intravedere al +suo amante di quali pazze delizie, di quali frenesie lo avrebbe +inebbriato s'egli avesse saputo meritare o carpire i di lei favori. +Allora Enrico, infiammato, delirante, furioso si faceva piu ardito, ed +ella lo lasciava arrivar fino all'estremo punto, poi lo arrestava +negando, con un sangue freddo e una costanza, che avrebbero fatto +onore a Penelope e a Lucrezia romana. + +--No, Enrico, no--gli diceva fingendo di soffrire ella stessa--io non +potrei essere l'amante di un uomo che e gia promesso ad altra +donna.--Io voglio che tu non mi disprezzi, ne che tu rida di me co' +tuoi amici.... + +Enrico protestava.... + +--Io non potrei essere tua che diventando tua moglie. Devi scegliere o +me o lei. + +La prima volta che Nana diede cosi il fuoco alla bomba, Enrico resto +interdetto. + +--Mia moglie?--sclamo. + +E per due minuti non aggiunse altro. + +Nana si guardava le unghie e taceva anch'essa. + +* * * * * + +--Ti ricordi, Nana--riprese Enrico con calma--d'avermi detto un giorno +che non avresti sposato mai un artista? + +--Mi ricordo--rispose ella ridendo--ma allora io non ti conoscevo come +ti conosco adesso e non sapevo che tu mi avessi amata cosi. Oggi io, +pigliandoti, sposerei un uomo che sono certa non ha per me soltanto un +capriccio, ma un sentimento sincero e profondo. + +--Ma io ti volevo molto bene fin d'allora, perche credo d'essermi +invaghito di te fin dal primo momento che i miei occhi hanno +incontrato i tuoi. + +--Sempre la stessa cosa!--sclamo volubilmente Nana. + + + +"Da quel di che t'ho veduta + +Bella come un primo amore" + + + +E come se scordasse sull'istante che in quel punto Eurico le stava +parlando appassionatamente d'amore, ella si mise sul _taboure_ del +piano e comincio a cantare la cavatina di Verdi. + +Enrico resto come atterrato. Egli non conosceva ancora quella donna. +Se Nana, quando le era cascato in mente di trarre dai tasti del piano +la cavatina di _Carlo V_, si fosse trattenuta e ne avrebbe fatta una +piccola malattia. E isterismo, dicono i medici. Chi non lo sa? + +Quand'ebbe toccati dei tasti, rinchiuse il piano e torno presso +Enrico, che era rimasto li abbacinato, credendo ch'ella si burlasse di +lui. + +--Dunque, che ne dici?--gli domando. + +--Sei decisa a non vedere in me altra stoffa d'uomo, che quella di cui +si fanno fuori i mariti? + +--Decisa. + +--Mi concederai, Nana, che la cosa e poco lusinghiera per me. + +--Hai torto. Tu calunnii la mia scelta. A Parigi, se io avessi voluto +essere cento volte contessa, duchessa, principessa lo avrei potuto. +Come pure se volessi avere un amante, potrei sceglierne qui a Milano +mille piu ricchi di te. Ma come sposo, non ci sei che tu, Enrico, a' +miei occhi che mi possa far felice. E poi assolutamente io non vorrei +per amante un uomo che e gia sposo di un'altra. O me, o lei. + +--Mi concederai che la e una determinazione gravissima quella che mi +cerchi--disse Enrico, che schivava sempre di alludere alla Elisa. + +--Non lo nego. Ma per me essa e meno grave che decidermi ad una +relazione intima quale la vorresti tu... Come mio marito io avrei +interesse a non rovinarti e a non disonorarti; come amante forse non +meriteresti da me questi riguardi. Vedi che ti parlo schietto! + +---E se io acconsentissi e ti promettessi di sposarti?--ripiglio +Enrico--saresti tu pronta a raccontarmi il tuo passato? + +--Certamente--rispose Nana franca come una torre. + +--E chi dovra essere il primo a promettere? + +--Tu. + +--E perche non tu, piuttosto? + +--Perche sarebbe perfettamente inutile, che io raccontassi la storia +della mia vita ad un uomo, che non dovesse poi essere nulla per me. + +--Puoi tu giurarmi fin d'ora che il tuo passato non ha nulla, che sia +indegno di un gentiluomo il quale promettesse di darti il suo nome? + +Nana non arrossi ma non rispose subito. Chiamo a raccolta in un attimo +tutte le facolta della simulazione e della dissimulazione, poi disse +con calore: + +--Tu sai bene, Enrico, che io sono un'artista da teatro, e non una +vestale. + +--Questo non conta! Io non parlo di errori, parlo di macchie +indelebili. Una volta che tu fossi divenuta la contessa O'Stiary +nessuno avrebbe piu il diritto di richiamare il tuo passato, tranne +nel caso che fosse un passato infame. Cio che io ti domando si e se la +tua mano possa mettersi nella mia senza tremare che un giorno o +l'altro un uomo abbia il diritto di dirti una di quelle frasi che io +non potrei lavare che a prezzo della vita dell'uno o dell'altro. + +Nana lo ascoltava cogli occhi fissati ne' suoi. Ella ripete la sua +scusa. + +--Gia ti dissi che non fui maritata e che ho un figlio. Il mio povero +Louiset non ha mai conosciuto suo padre. Fu un errore di giovinezza. +Se nondimeno tu hai il coraggio di farmi tua moglie, ti giuro che +diventero il modello delle spose, giacche ho conosciuto il mondo e +sono certa di poterti assicurare su quel punto. Se non accetti, +Enrico, sara meglio che non ci rivediamo. Io ti restituiro, a suo +tempo, la somma che mi hai favorita... E tal sia di noi. + +Enrico la interruppe con un gesto... + +--Sara meglio che non ci vediamo piu--prosegui Nana--giacche la nostra +situazione diventerebbe assurda e pericolosa per entrambi. + +Per quanto il giovine fosse appassionato non aveva perduto pero fin +l'ultimo lume della ragione e della prudenza. Forse l'imagine +sofferente e bella della Elisa vegliava ancora per lui in un cantuccio +del suo cuore. + +Si diede a passeggiare pensieroso. + +--Dunque?--domando Nana poco dopo. + +--Se io dovessi promettere, crederesti tu alla mia parola? + +--Come a Dio!--rispose Nana con entusiasmo non finto. + +Questa frase die coraggio ad Enrico. Prese le due mani di Nana, la +attiro a se e le disse: + +--Mi vuoi tu un po'di bene? + +--Come al miglior amico che io mi abbia--rispose la donna. + +Enrico la strinse sul petto. Ella si sciolse, scivolando fuori +dell'abbraccio, e dicendo in francese: + +--_Voyons! Pas de betises!_ + +* * * * * + +La frase fu crudele per Enrico. + +Prese il cappello e usci. + +Nana non lo richiamo. + +Ella si conosceva. Temeva che il subitaneo bollor del sangue non le +facesse perdere il frutto della sua lunga resistenza. + +Ma Enrico era troppo leale e troppo inesperto per una simile donna. + +Del resto, cogli ardimenti della fantasia Nana aveva risolto il +problema di restare casta, con Enrico, pur non soffrendo. Ella non +avrebbe potuto resistere altrimenti. Trovava il suo amante cosi +timido, cosi riguardoso e cosi bello, che anche con tutta la potenza +del calcolo di cui si era armata, ella era sicura che non avrebbe +saputo sempre trovare la virtu della resistenza, se la fantasia, +avvezza a ben altro, non le avesse prestato spontaneamente collo +sfogo, il suo aiuto. Quando Enrico, al colmo della passione le +ricingeva la vita e la copriva di insaziabili baci, ella si +abbandonava per un istante alle volutta di quell'adorazione e gemeva +come donna a cui pel soverchio piacere sta per mancare la vita; poi si +scioglieva a un tratto da lui, sicura ormai di non cedere. Era +l'abbominazione d'una depravazione parigina, che, se Dio vuole, non e +ancora comune fra le nostre donne! + +* * * * * + +Questo giuoco andava da piu settimane, quando avvenne un caso che +diede una grande rinfiammata alla passione di Enrico. + +Nana in quel tempo stava con lui buona parte del giorno. Essa andava +al di lui studio al mattino e vi stava fino alle due. Al dopo pranzo +Enrico tornava da lei fino a mezzanotte e ne partiva congedato sempre, +e sempre piu appassionato. + +Ma appena partito lui, un ombra d'uomo, che si spiccava da un angolo +buio, dov'era stato a vedetta, scivolava lungo il muro della casa +d'onde era uscito il sofferente giovine, lo seguiva da lungi per un +tratto e quando lo vedeva bene avviato, e s'era assicurato che non +pensava a spiare, tornava rapido, metteva la chiave nella toppa dello +sportello di Nana e spariva in esso. + +Quell'ombra, che alla luce appariva essere quella del marchesino +Sappia, l'intimo amico di Enrico, usciva poi da quello sportello, +verso le cinque del mattino. + +Enrico non aveva pensato ancora di essere geloso. Un'idea fissa lo +consolava dei rifiuti costanti di quella donna, ch'egli amava ormai +alla follia; un'idea che l'amor proprio gli faceva sembrare +eminentemente logica e chiara. Se Nana era tanto riservata con lui, +come avrebbe potuto egli accogliere il sospetto ch'ella non lo fosse +con tutti? + +Alle necessita della sua vita dispendiosa egli ci aveva gia pensato +assai. Era pronto a rinnovar la dose appena Nana gli avesse lasciato +intendere di non aver piu danaro, e glielo aveva detto esplicitamente. +Non le doveva mancar nulla! Perche lo avrebbe essa tradito? A che +scopo? + +* * * * * + +Una sera Nana gli disse: + +--Domani non posso venire allo studio. + +--Perche? + +--E arrivata da Parigi una mia amica. Debbo passar la giornata con +lei. + +--Chi e? + +--_Madame Monrichard_--rispose Nana molto franca. + +--Dove sta? + +--Non so bene--disse la donna con un poco di impazienza.--Domani verra +qui e mi faro dire dov'e discesa ad alloggiare. + +--A che ora verra domani da te? + +--Non lo so. Potra venire prima di mezzo giorno e forse potra venir +dopo. E pero necessario ch'io l'aspetti in casa. + +--Bene, verro io da te all'ora che tu avresti dovuto venir da me. + +Nana resto un poco perplessa, poi disse: + +--No, non voglio che tu la veda. + +--Perche? + +--Perche e molto bella. + +--Che idea! + +--Ho paura che la ti piaccia piu di me. + +--Non c'e pericolo. Via! + +--No, non voglio assolutamente. + +* * * * * + +La mattina dopo Enrico entrava alle dieci nell'andito della porta di +Nana, e il portinaio gli andava incontro porgendogli una lettera. + +Aveva le cifre di Nana e diceva: + + + +"Caro Enrico" + +"Madame Monrichard e venuta alle otto e mezza e mi ha condotto con lei +in campagna a godere gli ultimi giorni di autunno. Non torneremo a +Milano che a notte. Amami. A rivederci domani al tuo studio." + +"LA TUA NANA." + + + +--A che ora e uscita stamattina la signora?--domando Enrico scevro +ancora da vero sospetto, ma col cuore molestato da un vago +presentimento di sciagura... + +--E uscita alle nove con una signora. + +--Bella molto? + +--Oh no, tutt'altro; brutta e vecchia. + +--"Brutta e vecchia!"--sclamo fra se Enrico il quale si ricordava che +Nana il giorno prima gli aveva detto _madame_ Monrichard essere +giovine e bella. + +--E andata in campagna n'e vero? + +--Non so. Non m'ha detto nulla. + +--Com'era vestita? + +--Come al solito, di nero. + +--Grazie--rispose Enrico, e usci turbato. + +Era quello il primo attacco di gelosia che risentisse di sua vita. + +Ora come assicurarsi? Come avere le traccie di lei? Dove rincorrerla? +Dove sperare di trovarla? + +Ricorse anche lui al solito mezzo comune, antico, volgare, come i +sospetti negli innamorati e la cupidigia nelle cameriere, ma sicuro +sempre, per quanto sfruttato da secoli. + +Torno indietro, levo dal portamonete un biglietto da dieci lire, lo +pose in mano al portinaio, che si guardo bene dal ritirarla senza di +esso, e gli disse:--Stasera quand'essa torna a casa ne avrete il +doppio se mi saprete dire da chi e accompagnata e se verrete ad +avvisarmene subito. E gli die l'indirizzo. + +--Signor conte illustrissimo--sclamo il portinaio cavando il berretto +fino a terra--lei sara servita. + +"Guadagnar trenta lire, solo per accontentare un capriccio di +innocente curiosita ad un bel giovane... non c'e male" pensava il +portinaio. "A Milano queste cose si vedono di rado." + +Verso la mezzanotte Enrico si vide comparir dinanzi, nel luogo fissato +al convegno, il valentuomo sorridente, che gli narro come avesse avuta +la pazienza di stare dalle nove fino allora ad aspettar nella via il +_brougham_, che doveva portar a casa la signora Nana. + +--Ebbene? Con chi torno? + +--E arrivata in un _brougham_, accompagnata da un signore, che e +rimasto nel legno. Essa discese, senza farsi aiutare da lui, si volse +gli disse _A revoir_, entro in casa; e il _brougham_ parti di +galloppo. + +A Enrico si aprivano gli occhi. Nana lo tradiva. + +Diede al portinaio i venti franchi promessi, dicendogli: + +--Va bene. State attento che ne guadagnerete degli altri. + +E lo congedo con un gesto severo. + +Il povero giovane, non sapeva ancora per prova che cosa fosse gelosia. +Non imaginava di quali morsi orrendi sia capace questo egoismo esimio, +questo desiderio violento di conservare tutta per se la donna che si +ama e di impedire che altri ce la possano togliere. La Elisa, la +vergine bella e pudica, scelta dal suo cuore adolescente, della quale +egli aveva creduto per un pezzo d'essere innamorato, non gli aveva +fatto provar mai neppure l'ombra di quell'uragano, di quella +disperazione, che sentiva in quel punto sorgere nel cuore, e pigliarvi +delle proporzioni rapide e spaventose. La Elisa non gli aveva fatto +provare tutt'al piu che una leggera puntura dell'amor proprio, quel +giorno ch'ella s'era data a civettare con Aldo Rubieri, per tentar di +smoverlo dalle freddezze, che a sua volta le davano tanto dolore! E si +ricordo di quella leggera velleita di gelosia, e la paragono allo +spasimo atroce di quel momento in cui il portinaio, che pensava di +poter guadagnare i venti franchi, era venuto sorridente e lieto a +raccontargli il tradimento della sua donna. + +Passata la botta pero, comincio il dubbio che in simili casi, e, per +cosi dire, di prammatica. La gelosia invero non esiste che allo stato +di dubbio. Se fosse certezza non sarebbe piu gelosia. La gelosia +spinge la creatura alla ricerca della propria disgrazia, e finche v'ha +ricerca, v'ha dubbio. Quando la certezza e entrata, la disperazione o +la guarigione sono vicine. + +Enrico, adunque, comincio a dubitare e a cercare tutte le ragioni +plausibili per scusare Nana e per non crederla rea. Perche, perche lo +avrebbe tradito? E non trovava risposta al perche? Era invece cosi +facile il trovarla, s'egli avesse conosciuto Nana o avesse avuto +soltanto una maggiore esperienza dell'animo femminile. + +Come al solito, dunque il paravento dell'orgoglio gli celo i molti +perche, dai quali una donna della tempra di Nana puo essere spinta a +tradir un'amante, ch'ella abbia scelto a marito, e decise di aspettar +a condannarla dopo di averla bene interrogata. + +La notte gli porto consiglio. Aspetto di pie fermo Nana nel suo +studio, cercando di nascondere sotto una calma completa la sua immensa +emozione. + +Nana alle dieci fece la sua comparsa piu bella e piu lieta che mai. +Egli l'accolse, come il solito, andandole incontro e stendendole le +due mani; Nana gli presento la fronte da baciare. + +Ella s'accorse ch'egli era pallido come un cadavere. + +Egli invece fece mostra di non accorgersi del moto gentile di Nana, e +la fece sedere: + +--Dunque ti sei divertita? + +--Quando?--domando la donna col suo sorriso piu sincero. + +--Ieri in campagna. + +--Ah si, moltissimo. + +--A che ora sei tornata a Milano? + +--Coll'ultima corsa. + +--E chi e che ti accompagno a casa? + +--Monrichard. + +--Il marito della tua amica? + +--Precisamente. + +Poco manco che Enrico non mandasse un grido di gioia e non si curvasse +ad abbracciare Nana e a dimandarle scusa de' suoi sospetti. Tutto si +spiegava perfettamente. Egli era stato geloso d'una vana ombra. Come +mai non aveva pensato prima che quell'uomo che aveva accompagnata a +casa la sua Nana, era, doveva essere, il signor Monrichard? Rise fra +se di aver sofferto tanto! + +La sua gioia pero doveva durar poco. Tutt'a un tratto si ricordo che +la portinaia, il giorno prima, gli aveva detto che Nana quella mattina +era uscita di casa con una vecchia. + +Allora le domando. + +--Ieri mattina a che ora e venuta a prenderti questa bellezza che tu +non vuoi che io conosca? + +Nana ebbe dal canto suo un sospetto. Quell'interrogatorio di Enrico, +quel suo fare un po' diverso dal solito, non la lasciava tranquilla. + +--Son venuti a prendermi alle nove--rispose stando a cavallo sulle +frasi. + +--E sei uscita con lei? + +Nana non rispose subito. Il suo sospetto s'accresceva. + +--Ma perche mi fai tante domande quest'oggi?--gli domando. + +--Perche mi interesso de' fatti tuoi--rispose Enrico colla voce piu +indifferente, che gli fu possibile di trovare in gola. + +Egli fingeva d'essere tutto intento a preparare la tavolozza. + +--Dunque? + +--Dunque che cosa?--domando Nana. + +--T'ho pregata di dirmi se fu _madame_ Monrichard che venne a +prenderti. + +--E con chi t'imagini che io sia uscita di casa?--sclamo Nana +levandosi. + +--Io non imagino nulla. Domando. + +--Ebbene no. Uscii con sua madre che e venuta a prendermi in vece sua. + +Enrico fu nuovamente sul punto di saltar al collo di Nana. Ma ebbe +vergogna di confessarsi reo, e non gliene disse nulla. + +E quel giorno passo senz'altri incidenti. + +Nell'animo di Enrico pero era rimasto un lievito di inquietudine vaga, +un'intuizione dell'inganno, un presentimento di sventura, che non lo +lasciavano quieto. + +Torno dal portinaio della casa di Nana: + +--Questi sono quaranta franchi--disse.--Io ho bisogno di sapere chi +viene a trovare la signora quando io non ci sono. + +--Se me l'avesse domandato prima glielo avrei gia detto--rispose il +portinaio. + +--Parla dunque? + +--Quando lei e partito, verso mezzanotte viene un signore che ha la +chiave. Io sono a letto, ma lo sento entrare e montar piano, piano. + +--Possibile;--sclamo Enrico.--Ch'ella sia cosi imprudente? + +--Ella spera che io non glielo dica; ma lei e piu generoso della +signora, dunque.... + +--Ah, dunque la signora vi ha fatto dei regali per comperare il vostro +silenzio? + +--Oh, no, signore--rispose il portinaio--perche poi io sono un +galantuomo, e se la signora mi avesse pagato per tacere, io avrei +taciuto. Mi ha fatto un regalo si, ma un'inezia, e non mi ha detto +nulla di tacere, perche essa spera forse che io non senta a entrare +l'amico Ciliegia. + +--E voi siete certo che egli va da Nana? + +--Puo figurarsi! Dopo due o tre sere che l'avevo sentito a entrare, mi +sono preparato giu dal letto a pie scalzi, e pian pianino sono uscito +fuori e ho veduto che andava al primo piano. + +--Ma a che ora viene egli? + +--Un quarto d'ora dopo che lei e partito. + +--Non sareste capace di dirmi chi e? + +--Credo di saperne il nome. + +--Ed e? + +--E il signor Aldo Rubieri--rispose il portinaio confondendo un nome +con un altro. + +Forse a bella posta? + +Chi lo sa! + +--Aldo Rubieri;--sciamo Enrico volgendo il dorso al portinaio e +andandosene senza dirgli crepa:--"Lo avrei giurato!"--pensava.--"Ah! +giustizia di Dio, egli dunque mi ha vilmente ingannato quand'io l'ho +scongiurato di dirmi se fra lui e lei erano passate delle intimita?... +E d'altronde?... Non ebbe il coraggio di posare nuda dinanzi a lui? +Non ci sono che le modelle o le amanti che posino nude. Ma modella non +e. Dunque! Stupido, idiota che fui finora a non capirlo." + +Enrico a quel punto si senti assalito da una violentissima smania di +piangere; e per soffocare l'esplosione del dolore che lo soffocava e +per non farsi scorgere per la via coi lucciconi, che nessuna forza +umana e valida a trattenere quando il cordoglio e al colmo, si caccio +in un _brougham_, disse al cocchiere: + +--Va a casa del marchese Sappia. + +E gli indico la via calando le cortine. + +* * * * * + +Ferdinando Sappia era in casa. + +Enrico fece irruzione nella sua camera allo stesso modo e peggio di +quel giorno ch'era andato da lui a chiedergli diecimila franchi da +prestare a Nana. + +Vedendolo entrare pallido, cogli occhi rossi, sottosopra, convulso, il +marchese, che in quel punto stava studiando sulla carta geografica un +certo suo progettato viaggio in Europa, si volse, mise le due mani sui +fianchi e stette ad aspettare che Enrico si spiegasse. + +Enrico si lascio cadere, un po' drammaticamente, ma pur senza aria di +posare, in una sedia e taceva. + +--Cosa c'e?--domando il Sappia. + +--Nana e una gran p....!--sclamo Enrico. + +Il Sappia capi che si trattava forse di lui stesso e si armo di +dissimulazione. + +L'autore dei _Promessi Sposi_ scrisse che: l'uomo onesto in faccia al +malvagio piace generalmente imaginarselo con la fronte alta, con lo +sguardo sicuro, col petto rilevato, con lo scilinguagnolo bene +sciolto. + +Il marchese Sappia non era un malvagio, ma sentiva, da quella frase +appassionata di Enrico, di avere verso di lui tutto il torto che un +amico puo confessare a se stesso di avere in faccia all'amico tradito. + +Sciaguratamente, in questa nostra vita contemporanea, la morale +amorosa ha create tali e tante leggi in contrasto flagrante fra di +loro, che il raccappezzarne una assoluta e fissa nel caso di Sappia +sarebbe opera superiore ad ogni filosofico criterio. + +Sappia _tradiva_ davvero l'amico? Non faceva egli quello +che--volgarmente--chiamasi _il suo mestiere_ di uomo elegante? Non +aveva egli un diritto su Nana, anteriore a quello di Enrico? Poteva +egli in coscienza credersi reo di lesa amicizia? Avrebbe egli avuto il +dovere di raccontare ad Enrico il perche ed il come Nana fosse stata +obbligata a riceverlo lui, di notte, mentre s'era mostrata sempre +restia e inflessibilmente, se non casta, cauta, con lui? + +Tutte queste domande si erano affollate nel cervello di Sappia nel +breve spazio di tempo, che scorse fra l'esclamazione di Enrico e +quella che egli fu obbligato di rispondergli, per non metterlo in +sospetto. + +--Te l'avevo pur detto di guardarti!--sclamo Sappia.--Ora spiegati. + +Enrico gli racconto tutto sinceramente. + +--Ma chi e costui che va da lei di notte?--domando il Sappia con finta +indifferenza.--Il portinaio ti ha detto chi sia? + +--Si--rispose Enrico--e lo scultore. + +--Lo scultore? + +--Aldo Rubieri! + +Il marchese tiro dai precordi un gran fiato; egli intanto si senti +sollevato da un bel peso. La tempesta che vedeva scatenarsi sul +proprio capo, si scioglieva in sereno per andar a devastare il campo +del vicino. E il primissimo moto del suo egoismo fu di lietezza. + +Ma il secondo, repentissimo, nel suo animo fu di sorpresa e di rabbia. +L'amor proprio piglio tosto il sopravvento. Cosi subitaneo, a dir +vero, che si confuse col primo e gli fece sclamare con accento +sincero: + +--Dici vero? Aldo Rubieri? Ah, canaglia! Non lo sapevo! + +Enrico scambio l'interesse, che la voce, lo sguardo e il gesto del +marchese gli dimostravano come una commiserazione per la propria +sventura, e rispose ingenuamente: + +--Ti pare? Tu che sai tutto di me; dimmi che nome merita Nana? Dillo +che nome merita quella donna infame? + +A questo punto la chimica--per modo di dire--amorosa di que' due amici +diventava assai complessa e confusa. Enrico si credeva di fronte ad un +amico senza colpa. Il marchese che non aveva "il buono testimonio +della propria coscienza, ne il sentimento della giustizia della +propria causa" era rimasto leggermente imbarazzato e silenzioso. + +O'Stiary proseguiva: + +--Tu che ne dici? Che cosa mi resta a fare? Levarmela dalla mente ora +e impossibile! Non avrei mai creduto che una donna potesse rendermi +cosi vile e stupido! Lo riconosco.... Ma e piu forte di me, e piu +forte della mia volonta! Oramai non posso piu far senza di lei. + +--Non c'e che un viaggio!--disse Sappia--Va via... va a Parigi. Vengo +anch'io. + +--Impossibile! Ci ho pensato. Ma ritornerei dopo tre giorni. Che cosa +vorresti facessi in viaggio se ella mi ha come... ammaliato? + +--Capisco, capisco!--ripete il Sappia sopra pensiero.--Ma sai bene, +Enrico, in queste cose non si possono dare consigli. Io non ho mai +provato che cosa sia questo tormento. La mia Luisa io non l'amo +abbastanza per esserne geloso. + +E stettero silenziosi entrambi per un cinque minuti. + +La conclusione fu che il Sappia non diede altro consiglio ad Enrico e +che Enrico si accontento per quel giorno d'essersi sfogato coll'amico +traditore. + +Cosi, e non altrimenti, corre ai giorni nostri la _vita vera_. E chi +desideroso di non trovarla tanto sconclusionata e smorta volesse +caldeggiarla e idealizzarla, per seguire i dettami di chi odia la +pretta verita, correrebbe rischio di dipingere una societa di +fantasia, mille e mille altre volte descritta dai maestri del passato, +ma sterile poi e vuota di ammaestramenti ai filosofi socialisti. + + + + +XII. + + +Nana riceveva in casa gli amici ai venerdi; quel giorno era appunto di +venerdi, Enrico decise di non lasciarsi vedere. Gli seccava di +mostrarsi presso di lei in faccia a Rubieri, a Sappia, a Marliani, a +Salis, a Bianconi, che forse sapevano del suo attaccamento per Nana, e +avrebbero indovinato il suo spasimo. Egli era furente contro Aldo +Rubieri e gli dava in cuor suo del traditore, dell'ipocrita e del +paltoniere. Giurava non volerlo piu salutare. + +Quella sera da Nana c'era un dramma nell'aria. + +Nana era sdraiata nel suo seggiolone e guardava spesso alle lancette +del pendolo. Erano gia le dieci ed Enrico non era comparso ancora. Gia +due o tre volte Marliani e Sappia le avevano notato questo ritardo. +C'erano quella sera dalla Nana oltre i due nominati, la signora Fanny, +la padrona di casa, la Luisa, Bonaventuri e Cantis. I Francesi erano +partiti da Milano. Marliani s'era seduto accanto a Nana e le parlava +sottovoce. Essa non lo udiva; pensava al conte. + +--Mi risponderai una volta?--disse alla fine il giovine molto +duramente. + +Nana ne fu scossa e si rizzo sulla vita. Guardo Marliani come donna +che si desti da un sogno e: + +--_Fiche moi la paix_!--gli disse; e torno a sdraiarsi. + +--Ascolta Nana--prosegui Marliani sottovoce.--Cosi non la puo andare. +O tu mi dici che il conte non e nulla per te ed io ti credo, guarda, +sulla parola e ti domando perdono delle insolenze che ti dissi ieri; o +tu persisti a trattarmi cosi, e allora io ti ripeto che sei la piu +infame delle sgualdrine che io abbia conosciuto, e ti giuro che la +prima volta che lo trovo, lo provoco e mi batto con lui all'ultimo +sangue; ma prima gli dico il bel mestiere che facevi a Parigi... bada. + +--Oh?--sclamo Nana; e scoppio in una risata, perche gli altri non +s'accorgessero che la tempesta ruggiva. Ma poi penso che bisognava +tener buono il Marliani e riprese:--Tu sei troppo gentiluomo per fare +una simile vigliaccheria. + +--Bada Nana a non scherzare col fuoco. Tu non sai quello che mi fai +soffrire. Non farti insultare daccapo. + +--Ma _cre nom de_... che siano proprio tutti continuamente uguali +questi signori uomini?--sclamo Nana quasi parlando a se stessa.--Io +credevo venendo in Italia di trovare tutt'altra cosa di quello che +avevo trovato a Parigi.... M'accorgo che alla lunga valevano ancora +meglio i miei compatrioti! + +--Io voglio una risposta--insisteva Marliani.--Io ti ho avvisata; la +colpa di cio che accadra sara tutta tua Nana se non mi rispondi. + +--Che cosa vuoi che ti risponda, vediamo, maleducato che sei! + +--Se tu ami il conte O'Stiary. + +--Io non amo nessuno. + +--Ma egli e innamorato di te. + +--Bella novita! Chi e dei presenti, che non e innamorato di me? + +--Tu vuoi sposarlo. + +--Chi lo dice? + +--Me lo ha detto il Sappia. + +--Il Sappia e un asino--disse Nana senza curarsi di mitigare +l'epiteto, che le venne spontaneo sulle labbra. + +--Perche dunque mi tratti cosi? Perche mi hai lusingato di nuovo per +farmi soffire cosi? + +--Com'e che ti tratto?--domando Nana.--Tu vorresti dunque che io fossi +continuamente nelle tue braccia? Tu non vuoi assolutamente ammettere +che ho fissato di mutare la mia vita? Siete dunque voi che +continuamente vi opponete a che una donna possa diventare onesta? T'ho +io forse detto qualche volta d'essere innamorata di te? E se io non +sono innamorata con quale diritto pretendi tu che io resti eternamente +la tua amante? + +--Qui non c'entra il diritto!--disse Marliani.--In amore so benissimo +che non esistono diritti. I diritti non esistono che nel matrimonio. +Ebbene! vuoi tu sposarmi Nana? Io sono pronto. + +--Ma dunque siamo proprio daccapo come laggiu?--grido Nana ridendo e +facendosi udire da tutti perche si credesse che il loro dialogo fosse +leggiero e insignificante. + +La Luisa, che stava civettando con Salis, volse il capo e domando: + +--Dove laggiu? + +--A Parigi--rispose Nana.--Figuratevi che il signor Marliani mi stava +offrendo il suo cuore e la sua mano... + +Marliani si levo ridendo, sdegnato e ando a suonar una _polka_ al +pianoforte. + +Cosi, signori, cosi e non altrimenti, si esplica e si mostra la vita +contemporanea. Regina, sovrana, arbitra, dea d'ogni cosa, al giorno +d'oggi, e la santa dissimulazione, giacche il peggior delitto di cui +si possa macchiare un giovine odierno e quello di farsi vedere +innamorato d'una donna... Cio che nel medio evo era dovere d'ogni uomo +bennato cio che costituiva la vita de' cavalieri e dei trovatori oggi +e diventato ridicolaggine. + +Che cosa volete capir bene de' fatti suoi quando vedete un uomo che +ha--come dicono gl'_idealisti_--la morte nel cuore andar a sedersi +dinanzi a un pianoforte a suonar una _polka_ allegra di Marco Sala o +di Strauss, come l'uomo piu spensierato della terra? + +* * * * * + +Enrico O'Stiary entro in quel punto. + +Egli non aveva potuto tenere la risoluzione di non andar quella sera +da Nana. + +S'era lasciato portare di transazione in transazione dinanzi alla +porta di lei, aveva montate quelle scale maledette, era entrato +protestando sempre, ma trascinato, suo malgrado, da una vera _forza +irresistibile_, arcana, fatale. + +Un oh! sincero e prolungato, lo accolse. Egli era simpatico a tutti, +tranne che a Marliani, il quale lo esecrava. La Luisa gli corse +incontro e lo presento alla societa come un figliuol prodigo, che fa +ritorno alla magione. + +Questa alzata d'ingegno della Luisa non e a dire come dispiacesse +all'Enrico, segretamente. Ma bisognava sopratutto avere del contegno. +E lo ebbe. + +Nana e Sappia furono i soli ad accorgersi che sotto a quel fare in +apparenza ilare e disinvolto covava piu fiera la tempesta che mai. Gli +altri non capirono nulla. + +Enrico strinse la mano a Nana dicendole buona sera, senza tradire la +benche minima emozione, poi si confuse ai crocchi circostanti. + +Allora il Marliani si stacco dal pianoforte, ando vicino a Nana e le +disse sottovoce: + +--O tu questa notte mi ricevi o io vado a provocarlo, ti avviso. + +--No, non posso. + +--Qualunque cosa avvenga Nana, ricordati che la colpa e tutta tua. + +--Bene, finiscila, non seccarmi. + +Essa non credeva che Marliani avesse coraggio. + +* * * * * + +Questi si levo pallido, zuffolando a sordino. Nei momenti piu +terribili, nelle crisi piu tormentose del cuore, Marliani zuffolava a +sordino, col muso in fuori. + +Si avvio verso O'Stiary. + +Nana si volse repentinamente dall'altra parte dove stava Cantis, il +giovinetto d'avvocato, che immemore d'ogni altra cosa che della +propria adorazione concupiscente, stava la a covare cogli occhi il +profilo di Nana e il profluvio de' suoi capelli d'oro, e l'alabastrina +morbidezza di quella sua pelle indemoniata, e il dolce avvallarsi del +seno scoperto fin quasi ai capezzoli, tutte cose che mettevano nelle +vene degli uomini, che l'avvicinavano cosi strepitosi fremiti. + +Essa gli disse: + +--Ernesto, avete voi coraggio per amor mio? + +--Oh, lo sapete bene, Nana--rispose l'adolescente con immensa +convinzione.--Io sono pronto a dar anche la vita per voi. + +--Marliani poc'anzi mi ha insultata. Io voglio essere vendicata, ma +sull'istante. Andate la, provocatelo, fatelo uscire con voi dalla +sala... Ma fate presto.... Sarete poi contento di me. + +Cantis s'alzo come invasato dal furore di Marte. Si slancio presso +Marliani, che stava d'accanto ad O'Stiary, e andava battendo colla +sinistra un guanto sulla palma della mano opposta. O'Stiary stava +colle spalle a lui rivolte, parlando colla Luisa e fingendo +disinvoltura. + +--Caro signor Marliani--disse il giovinetto--avrei a dirle due parole. + +--A me?--sclamo il Marliani volgendosi di mala voglia a chi veniva +cosi in mal punto a interrompere il suo divisamento. + +--Si, a lei, a lei, se le accomoda--rispose forte il Cantis, in modo +da essere inteso da tutti.--Oggi in studio m'e capitato di vedere il +di lei riverito nome come gerente della ditta Marliani e +Compagni--prosegui il giovinetto--e vorrei per suo bene metterla +sull'avviso di certe cose, che devono interessarla assai. + +--Ma che cosa c'entra ora? + +--C'entra molto. Anzi, se non le e di disturbo, la prego di uscire con +me. + +--Uscire? Perche uscire? + +--Perche non vorrei far uno scandalo qui fra questi signori, che hanno +il diritto di non seccarsi per una nostra questione personale. Mi +capira che non e questo il luogo per certe spiegazioni! La prego di +uscire con me. + +--Ah!--sclamo il Marliani.--Vedo che lei ha delle idee!--Davvero pero +che questo e un bel caso. + +Cosi dicendo diede una squadrata a lui e una squadrata ad Enrico, che +aveva voltata la faccia verso di lui e stava ad ascoltare quel +diverbio senza capire ne sospettare di nulla. + +--E davvero un bel caso! parola d'onore!--ripiglio Marliani +amaramente--sono a' suoi comandi. + +E s'incammino verso l'uscio, seguito da Ernesto Cantis. Schiuse +l'imposta e mentre stava per oltrepassare la soglia dell'uscio gli +venne un'idea. Si volse e sclamo guardando ferocemente a Nana: + +--Oh, ma forse ho sbagliato a dirlo un caso. Ma ridera bene chi ridera +l'ultimo. + +* * * * * + +--Cos'e stato? + +--E pazzo? + +--Che mosca l'ha punto? + +--Quel _pivello_ pero ha un certo _chic_ di buona compagnia! + +--Si vede che e una vecchia ruggine! + +--Amerei sapere cosa va a succedere. + +--Bisognerebbe tenerli d'occhio... + +--Non la puo finir liscia. + +Queste e altrettanti frasi uscirono dagli astanti appena quei due +furono usciti. + +La sola Nana sapeva tutto ma prego tutti di star al suo posto. Gli +altri si perdevano in false congetture. + +Nessuno dunque si mosse per tener d'occhio i due contendenti. E dopo +cinque minuti tutti li avevano gia scordati. + +--Che cos'hai stasera, Enrico, che non mi dirigi la parola?--disse +Nana al conte. + +--Non t'ho diretta la parola--rispose il conte coi denti stretti come +un Inglese, lasciandone scivolar fuori le sillabe staccate e +sibilanti, tanto era l'emozione da cui si sentiva preso--perche avrei +avuto voglia di ucciderti. Ora sono piu calmo e ti parlo. + +--Uccidermi? Perche? + +--Perche tu sei la piu infame prostituta, la piu spudorata sgualdrina, +che io abbia mai conosciuta di mia vita--rispose freddamente O'Stiary. + +* * * * * + +Nana impallidi; si volse a cercare colla mano la spalliera d'una sedia +e si lascio cadere in essa come stanca. + +Era, in cinque minuti, il secondo sanguinoso insulto, ch'essa riceveva +sul viso. Cio che bolliva nella sua anima di _cocotte_ francese, basta +accennarlo per farlo capire. + +--Perche mi dici queste ingiurie?--balbetto.--Che cosa ti ho fatto? + +--Che cosa mi hai fatto? Tu hai tanta fronte di domandarmelo? Chi e +che e uscito anche stamattina all'alba da queste camere? + +--Nessuno--rispose franca Nana. + +E questa volta diceva il vero. + +--Sei bugiarda. Io so tutto. + +--Che cosa sai? + +--So che madama Monrichard e una invenzione, so che non sei partita da +Milano, so che non sei tornata a casa ieri sera col marito di questa +tua pretesa amica, so insomma che Aldo Rubieri sta con te tutte le +notti, mentre tu mi fai soffrire per comparire onesta e per riuscir a +sposarmi. + +--Se tutto questo che hai detto fosse un amasso di menzogne e di +calunnie?--disse Nana--che nome meriteresti tu? + +--Se tu sei capace di provarmi che io mi sono ingannato mi assoggetto +a qualunque sagrificio. Ma subito. + +--Subito in che modo? + +--Mettiti il cappello e andiamo insieme a trovare madama Monrichard +con suo marito e sua madre. + +--Ah, questo, per esempio, e impossibile--rispose Nana sforzandosi di +ridere.--Vorresti ch'io lasciassi qui gli amici? E poi io te l'ho gia +detto, non voglio che tu la conosca la Monrichard. E un puntiglio!... +Pensa pure tutto quello che vuoi di me e non seccarmi oltre. + +Su questo _ultimatum_ stettero un minuto in silenzio. + +--Enrico--disse Nana ad un tratto--vuoi tu avere la prova la piu certa +che io non penso che a te solo, che non ho altri intorno a me, che non +desidero altro che di poter essere tua? + +--Parla. + +--Partiamo da Milano, conducimi in fondo della terra, su una montagna +dove nessuno sappia che viviamo, senza lasciar a Milano traccie di +noi, senza che alcuno possa venir a seccarci. Sarai persuaso allora? E +per farti vedere che io non ci ho interesse ma che ti amo non voglio +neppure che tu mi dia la tua parola d'onore, che prima di esigere che +io sia tua, mi sposerai... Ma almeno sapro che anche tu sei lontano +dalla tua Elisa. + +Nana non gli aveva mai parlato cosi. + +Enrico fu vinto. Lo spasimo che aveva durato fino allora lo aveva reso +debole come un vigliacco: non diversamente il torturato dai frati +domenicani riusciva dopo il tormento degli stivaletti o dopo lo +strazio delle tanaglie roventi a dichiararsi reo d'un delitto +imaginario. + +La felicita che gli pioveva a un tratto sul cuore dalle parole di Nana +era troppo viva, perche egli ponesse indugio ad accettare la proposta +di quella donna, che lo aveva ammaliato e che si dava anima e corpo in +suo potere. Come avrebbe ella potuto resistergli ancora, una volta, +che fossero insieme notte e giorno fuori di Milano? + +La vittoria, finalmente, la sospirata, la agognata vittoria era certa! + +In quel momento il desiderio lunghissimo e intenso, l'idea della +conquista e del trionfo non gli lasciarono discernere neppur in ombra +tutto quello che v'era di estremamente grave in una fuga da Milano +colla famosa Nana. + +E d'altronde ci avesse anche pensato come avrebbe potuto ritirarsi? +Non ne avrebbe avuto ne la forza, ne la volonta. + +Acconsenti. In cinque minuti s'intesero e fissarono il punto della +partenza. Doveva essere pel domani. Enrico non doveva dir ad anima +viva che stava per andarsene da Milano. Avrebbero poi preso in affitto +una qualche villetta romita in Isvizzera, e la sarebbero vissuti +felici come due colombi nel nido. + +In questo suono la mezzanotte al pendolo sul piano del camino. + +Sappia s'alzo e venne a stringere la mano a Nana per congedarsi, +dicendole sottovoce: + +--Fra mezz'ora? + +--Impossibile! Non venire--gli sussurro Nana.--A domani; ti diro poi. + +Tutti s'erano levati e si congedarono l'un dietro all'altro. + +* * * * * + +Nana era sul punto di riuscir nell'intento. Ma pensava esserle duopo +di usare molta cautela, per scongiurare il pericolo d'essere sfatata +da' suoi furibondi adoratori, i quali avrebbero potuto scoprir il suo +nido d'amore e mettere in guardia Enrico contro di lei. + +Quanto ai documenti che sarebbero venuti da Parigi, i documenti +necessari al matrimonio, ella aveva gia disposto le cose in modo da +riuscire per bene. + +Gli amici, che essa temeva sopratutti, erano il Marliani ed il Sappia, +che conoscevano il di lei turpe passato. + +Era indispensabile disporre in modo le cose che essi non potessero +parlare, non dovessero tradirla. + +La mattina stessa del giorno anteriore alla partenza ella ando da +Marliani in via Valpetrosa. + +Vedendola entrare, il giovinetto si strappo di testa la callotta di +Bibo, balzo in piedi e mosse incontro alla bella donna, aggrottando le +sopracciglia, ma beato in cuor suo. + +--Tu sarai sorpreso--disse Nana--di vedermi qui da te, n'e vero? + +--Non ti dissimulo.... + +--Vengo, prima di tutto, a vedere cosa e successo iera sera con +Cantis. + +--E pazzo quel fanciullo o l'hai aizzato tu stessa contro di me? + +--Perche vorresti ch'io lo avessi aizzato contro di te? + +--Per salvare il tuo amante dalla mia vendetta. + +--Ma che amante!--disse Nana sedendosi.--E dunque com'e finita. + +--Gli ho mandati i padrini e li aspetto fra poco. + +--Io non voglio che vi battiate. + +--Vedremo. Non ti posso dir nulla. + +--Io sono venuta a salutarti perche parto. + +--Parti? Per dove? + +--Per Vienna. + +--Col principe? + +--Quale principe? + +--Il Kuvasoff. + +--Che c'entro io col Kuvasoff. + +--Via Nana, non farmi l'innocentina. + +--Io ti dico che non parto col principe. + +--Con chi dunque? + +--Parto con un banchiere ricchissimo... che ha promesso di sposarmi. + +--E il conte O'Stiary. + +--Lo pianto qui. + +--Davvero? + +--Non posso partir con due. + +--Poverino! + +--Lo compiangi? + +--E tanto innamorato. Ma pero fai benone. + +--Ti pare? + +--Benone ti dico. Non avresti potuto continuare un mese con lui. + +--Perche?--domando Nana con voce molto indifferente. + +--Perche ormai egli e spiantato... peggio di me. + +--Spiantato? + +--Spiantatissimo. + +--Da quando in qua?--domando Nana guardandosi le unghie. + +--Dacche comincio a far debiti. + +--Ha dunque molti debiti quel povero ragazzo? + +--Ne ha per circa settecento mila franchi. + +--E impossibile! Mi avrebbe mentito allora quando mi parlava del +testamento di suo padre. + +--Domandalo al marchese Sappia, domandalo a Aldo Rubieri che lo sanno +meglio di me. + +--Non ha egli ereditato da suo padre piu di un milione? + +--Cosa c'entra? Un piccolo, un miserabile milione, che egli sciupo in +poco piu di tre anni. + +--Sara molto dunque se riuscira a conservare duecento o trecentomila +franchi in tutto e per tutto? + +--Ma neanche. A poter disporre dell'eredita gli manca ancora un mese a +dir molto. Pagati gli interessi e i debiti plateali egli restera nudo +come il giorno che e venuto al mondo. + +"Avrei fatto un bell'affare, sposandolo" penso Nana in cuor suo. + +Ma poi riflette: + +"Non sara vero nulla! Costui parla per gelosia." + +--Bene,--diss'ella--queste cose gia a me poco importano. Io non sono +venuta da te per questo come puoi imaginarti. Sono venuta da te, +portata da un piccolo rimorso a chiederti un servizio. + +--Di danaro?--domando sollecito il Marliani, colla voce in cui si +sentiva il disinganno. + +Nana penso di lasciar credere per poco al Marliani ch'essa volesse +chiedergli danaro, per vedere poi accolta con migliore garbo la sua +preghiera, quando gli avesse detto che non si trattava punto di +chiedergli un prestito. + +--Danaro! danaro!--diss'ella--sempre questo maledetto danaro! + +E si fermo a guardare Marliani nel bianco degli occhi. + +* * * * * + +--Ebbene, parla--disse il giovine--in cio che posso. + +Nana, vedendo le buone disposizioni di Marliani, fu li li per +chiedergliene subito davvero. Ma poi pensando d'aver qualche cosa di +piu interessante pel capo, ripiglio ridendo: + +--No, non voglio avere ancora danaro da te, se non me lo saro +meritato. Dopo se potrai darmi un paio di mille franchi, mi farai gran +piacere. Sappi dunque che io potro giovarti assai se mi vorrai +obbedire... Vedi che in caso tu non mi daresti che la senseria. + +--In fondo sei una gran buona fanciulla!--disse Marliani che +cominciava a intenerirsi. + +--Io non voglio lasciare di me brutta memoria in questa citta, che mi +e stata tanto gentile e simpatica. Noi forse non ci vedremo mai piu; +ma ho bisogno di partire col cuore in pace e sono venuta come vedi, a +congedarmi. Vuoi tu che ci lasciamo in pace? + +--Come si fa a negarti una cosa simile?--sclamo il meneghino, che +s'inteneriva sempre piu. + +--Eppure io so che tu stavi preparando una vendetta. + +--Si..., ti confessero che io avevo stabilito di scrivere a O'Stiary +per metterlo in guardia contro di te e per raccontargli il tuo +passato, come del resto, te l'ho minacciato ieri sera. + +--Vedi dunque che ho fatto bene a venire da te. Io non so quando +partiro, ma nel frattempo tu puoi figurarti quanto io ci tenga che i +miei amici non sappiano nulla di brutto sul conto mio. Noi dunque +dobbiamo tornare amici, almeno fino alla mia partenza. Poi ci +scriveremo... E cosi bello sapere che si hanno qua e la dei cuori che +pensano a noi, che ci vogliono bene. Accetti? + +--T'ho gia detto, Nana, t'ho gia detto che a te nulla si nega--rispose +il giovine che sentiva a sfumar dall'animo dolce ogni risentimento +verso quella strega di bellezza. + +--Ebbene, ascolta un mio progetto su di te. Dal giorno che ti seppi in +cattiva posizione, io ho pensato di far qualche cosa a tuo vantaggio. +Vedi che io ho cuore. Avrei trovato il modo di farti qui in Milano una +buona posizione. + +--Tu? + +--L'uomo col quale debbo partire--disse Nana--tiene qui a Milano +moltissimi interessi bancari e commerciali. Io ho il potere di farti +nominare suo rappresentante. Si tratta per te di otto o diecimila +franchi di guadagno all'anno. + +Marliani stentava a credere alle proprie orecchie. "Possibile che +Nana--Nana egoista, Nana spensierata, Nana prodiga, Nana alienissima +dagli affari,--fosse cosi buona e cosi provvida per lui?" + +--Tu mi colmi--disse egli prendendo una mano della bella e +baciucchiandogliela con passione. Stasera ti portero i due mila +franchi. + +Ah, se la Bibo fosse entrata in quel momento! + +I baci di Marliani erano espressivi al punto da scrocchiare sulla +pelle di Nana come la frusta d'un postiglione _in grazia divina_. + +--Ascolta dunque--ripiglio Nana ritirando dolcemente le mani da quelle +di Marliani.--Io non posso metterti in relazione qui a Milano con lui, +perche egli non vuol essere conosciuto. Ma ti fidi di me? + +--Come non fidarmi? + +--Vieni a trovarmi dopo pranzo, ma non dopo le otto. Saremo soli e +discorreremo. Ti diro tutto quello che avro ottenuto per te dal mio +nuovo... grande industriale. + +--Come ringraziarti? + +--Non voglio ringraziamenti; voglio soltanto essere tua amica e star +certa che tu non mi vuoi far del male. + +Nana si era levata in piedi e aveva stesa la destra a Marliani per +congedarsi. + +--Non ne dubitare, angelo mio--disse Marliani ricominciando a +imprimere un'altra sonora dose di baci sulla di lei mano. + +E fu in questo punto e sulla frase: "non dubitarne, angelo mio" che +Bibo fece la sua tacita comparsa dalla fatal porticina di fronte alla +scrivania. + +Nana aveva gia voltate le spalle a quell'usciolo e non vide Bibo. +Soltanto che, udi il Marliani, il quale, tutt'a un tratto, cambiando +perfino il tono di voce, soggiungeva: + +--Questi baci fatti cosi, e quella frase "angelo mio" detta da lei in +tal modo, sono certo faranno crollare il teatro sotto gli applausi. + +Essa si volse indietro come per dirgli: "ma cosa diamine mi vai +farneticando ora?" vide Bibo, terribile, colle mani sui fianchi, la +faccia scarlatta, le furie nello sguardo capi tutto e non pote a meno +che scoppiare in una omerica risata, dicendo a Marliani: addio, addio! + +Bibo die un passo innanzi. Nana usci fuori in fretta si caccio nel suo +_brougham_ e disparve ridendo sempre. + +Bibo e Fiffo fecero una _lite impiccata_ e tale, che se ne ricordano +ancora oggi i casigliani. + +Il lettore se la imagini. + +* * * * * + +--"Uno e a posto!" penso Nana. Ora al marchese Sappia. Da lui sapro se +e vero che Enrico e rovinato... In tal caso mi attacco definitivamente +al principe; lo obbligo a dividersi da sua moglie e vado in Russia con +lui. + +Il marchese Ferdinando Sappia aveva le sue entrate notturne da Nana al +martedi e al sabbato. Questo fatto urtera i nervi e il senso morale di +ogni persona ben nata; urto anche i miei. Ma ne ha colpa forse il +romanziero se certe donne sono proprio cosi fatte? + +Se le adulate, se nascondete _il vero _su di esse, dov'e la morale? + +Il Sappia era uno dei tre a cui la cortigiana parigina impartiva i +suoi favori--lei credeva in gran segreto,--per soddisfare a' imperiosi +bisogni di donna afrodisiaca, e al suo bilancio eternamente in +_deficit_, come quello del regno d'Italia; malgrado che a rimpinzarlo +ci avessero gia pensato in quattro: Marliani, O'Stiary, Sappia e +Kuvasoff. + +Quanto al principe Kuvasoff, era ammogliato ad una mongola, brutta e +gelosa come una gatta in aprile, e teneva un appartamentino per gli +appuntamenti con Nana in una nota via. + +* * * * * + +Dinanzi alla porta di casa Sappia, Nana scese dal _brougham_, entro +dal portinaio e lo prego di avvertire il marchese che una signora +aveva urgente bisogno di parlargli. + +Il marchese padre e la marchesa madre erano in campagna. + +Sappia discese. Essa lo prego di accompagnarla sin da Rubieri e +rientrarono entrambi in carrozza. + +--Che cosa c'e di nuovo? + +--Io credevo--disse Nana--che tu fossi un gentiluomo e temo di dovermi +disingannare. + +--Mi farai piacere a spiegarti. + +--Ti avevo pregato di non dire al tuo amico O'Stiary in qual luogo a +Parigi tu mi avessi incontrata. + +--Ebbene? + +--Non e che a me importi del conte O'Stiary o di chiunque altri di +questa terra; ma gli e soltanto che mi dispiace di trovar in te un +uomo che dice di amarmi e che non ha saputo mantener il segreto. + +--Enrico ti ha forse detto di aver saputo di madama Tricon? + +--No, ma se lo sa non puoi essere stato che tu a dirglielo. + +--Se lo sa non puo essere stato che Marliani. Io non potevo dirglielo, +neppur volendo, giacche quando gli parlai di te gli ho inventate cose +tali che ora avrei fatto la figura d'un bugiardo e d'un _blagueur_, se +avessi dovuto dirgli la verita. + +Da questa confessione del Sappia Nana fu pienamente rassicurata. + +--Ebbene ti credo. L'avra saputo da Marliani. Oh del resto ormai poco +m'importa, giacche devi sapere, mio caro, che io sono obbligata di +partire da Milano. + +--Tu parti?--sclamo il Sappia leggermente commosso da questa notizia. + +--Tu non sai ancora un segreto della mia vita, che ho sempre taciuto a +tutti. + +--Ed e? + +--Io sono maritata. + +--Tu? + +--E amo mio marito. + +--Tu? + +--Mio marito mi richiama a se in Francia e mi perdona il mio passato. + +--Dov'e ora questo tuo marito? + +--A Parigi. + +--E tu fai conto di tornar a Parigi? + +--Si--rispose Nana mestamente. + +--E molto tempo che sei maritata? + +--Due anni. + +--Dunque quando io ti vidi a Parigi non lo eri ancora? + +--No. + +--Tuo marito e ricco o povero? + +--E povero. + +--E tu vuoi tornargli insieme? + +--Si. Egli riconosce e addotta il mio Louiset. + +--E lo ami? + +--Si. + +--E quando partirai? + +--Non lo so. Aspetto ch'egli mi telegrafi il giorno. + +--E di Enrico, del mio povero conte, che ne fai tu? + +--Lo lascio. + +--Egli ne morra. + +--Oh non si muore piu adesso per queste cose--sclamo Nana.--Egli +sposera la sua Elisa. + +--Ahime!--disse il Sappia.--Io temo che anche quel suo matrimonio sia +andato a monte. + +--Perche? + +--Perche Enrico e rovinato. E tu certo non puoi vantarti di non +esserci entrata in buona parte. + +--Ma e dunque vero, che e rovinato quel povero Enrico?--sclamo Nana +con voce compassionevole. + +E fra se pensava intanto "Ah il mio _petit crev_ stai fresco ora." + +--Non gli restera tanto da tenersi un cavallo. + +--Io non ne ho colpa. Io non gli ho mai chiesto danaro. I regali gia +non si possono rifiutare. + +--Oh del resto--noto il Sappia--ti permetto di non avere rimorsi. Egli +era gia quasi rovinato prima che tu venissi a Milano. + +"Assolutamente--penso Nana fra se--se lo sposassi ora che posso essere +certa che egli e rovinato, sarei una gran baggea. Bisognera pensare ad +altro." + +--Senti un po--disse Sappia.--Se io ti accompagnassi a Parigi? Che ne +pensi? + +--Impossibile. + +--Perche impossibile? + +--Perche mio marito verra a levarmi di qui. + +Il Sappia si strinse nelle spalle. Che cosa gli restava a dirle di +piu? Egli non era l'uomo da far delle pazzie per Nana. Anzi ond'essere +vero sempre, fino alla feccia, c'e da confessare che tra i pensieri +del marchese scatto spontanea e pronta questa frase che fa onore alla +di lui saggezza: "Meglio cosi! Tanti risparmiati!" + +La confessione pero, di quell'amore per un marito qualunque, gli +giungeva cosi nuova ed eteroclita, che ne dubito. Si propose di +sorvegliare Nana e di scoprire l'arcano, che doveva covare sotto +l'apparente sincerita della _cocotte_. + +* * * * * + +Erano giunti a casa di Aldo Rubieri. + +--A rivederci questa sera--disse Nana.--A proposito, sai che ieri sera +Enrico non e venuto da me? + +--Tiene il broncio? + +--Sicuro. + +* * * * * + +Il Sappia torno col _brougham_ a casa. Nana trasse di tasca una +piccola chiave, fe il giro dietro la casetta di Rubieri e per una +porticina seminascosta dietro l'edera entro nel guardino. + +* * * * * + +Gignous avrebbe delirato di gioia, vedendolo. + +Parlo del giardino di Aldo Rubieri, che Mattia Corvino chiamava con +innocente iperbole il _giardino incantato_. + +Era vasto. Ma quantunque chiuso fra quattro mura, sembrava sterminato +intorno intorno. I muri erano tutti coperti di edera folta, e dinanzi +ai muri, stavano piantate tre filari di pini delle Alpi. + +Nell'edera, Aldo aveva saputo praticare certi effetti di luce, di +chiaroscuri e di sfondi, da farli scambiare fra le macchie piu +avanzate, per cannocchiali di una foresta folta, che contornasse +tutt'all'ingiro il giardino. + +Un'illusione ottica maravigliosa. + +Certo era quello il piu bello e il piu fresco giardino di Milano. +D'onde mai il Rubieri fosse andato a tirare l'acqua perennemente +zampillante dalle tre fontane e formante la vaga cascatella, tra il +tufo e i sempreverdi, nessuno lo sapeva, tranne Nana, la signora +Marietta e il Cicerone. Il fatto e che v'era una delizia di frescura e +di verde ammirabile. + +Nana aveva dichiarato che ci sarebbe vissuta volentieri tutta la vita. +Rubieri aveva accolta quella dichiarazione come un complimento al suo +buon gusto e null'altro. + +* * * * * + +--Sei qui, mia splendida bellezza?--disse Aldo vedendola entrare nello +studio. + +--Sono qui, e per l'ultima volta. Dopodomani parto--rispose Nana. + +--Dove vai? + +--A Napoli. + +--A far che? + +--A recitare. Sono scritturata a mille franchi al mese. + +--Tu? + +--Io. + +--Ma chi e quell'impresario balordo, che ha il coraggio di darti mille +franchi al mese? + +--Come siete sempre grossolano con me, caro Aldo!--disse Nana. + +--Ah, tu sai bene che io non faccio complimenti neppur alle donne +belle. + +Il Rubieri fin dal primo giorno s'era avvezzo a non subire il fascino +sensuale di Nana. Egli considerava la sua modella come una bellissima +creazione dal solo punto di vista dell'arte. Tutte le moine e le +seduzioni di lei, non erano riuscite a smuoverlo dalla sua sovrana +indifferenza. + +Egli aveva altro pel capo. + +La trattava come un fanciullo, e Nana sentiva di lui un poco di +soggezione. Era tutto il rovescio di quello che accadeva cogli altri +adoratori, i quali invece avevano suddizione di lei. + +Talvolta Rubieri le parlava seriamente come da padre. Egli amava di +comparire ai di lei occhi un uomo serio. Oltre che, era portato a +questo dal suo carattere, pensava che parlando in francese di cose +serie, egli avrebbe fatto miglior figura. + +Pei _calembours_ egli non ci aveva l'incornatura. + +Nana trovava un gusto nuovo a questa, per lei, grandissima novita. Se +a Parigi qualcuno le avesse detto una cosa simile, gli avrebbe dato +dell'idiota. Ella si sentiva come riabilitata ai propri occhi, finche +stava con Rubieri e ascoltava senza noia il suo Fidia. Spesso, ella si +maravigliava d'essere capace di udire senza sbadigli certe tirate, che +era avvezza a considerare come solenni pedanterie. Ma il segreto di +questa nuova attenzione lo si comprende pensando che ella aveva ormai +uno scopo serio nella sua vita. + +--Nana, ascolta--disse Rubieri sedendosi vicino a lei--io ho bisogno +di sapere da te se il conte O'Stiary ti accompagnera a Napoli. + +Nana guardo sorpresa in faccia a Rubieri. + +--Perche mi hai fatta questa domanda? + +--Perche ci ho il mio grande interesse a fartela. + +--Si puo sapere questo interesse? + +--Non c'e nulla che mi vieti di dirtelo. Tu sai che Enrico era +promesso sposo della signorina Elisa Martelli. + +--Ebbene? + +--Da qualche tempo questo matrimonio pericolava assai, perche Enrico +pensava tanto alla bella Elisa come io penso alla regina di Golconda. + +--Lo so. + +--Ma se tu riesci a condurlo via con te, gli e come dire che andrebbe +proprio a monte del tutto e definitivamente. + +--Ah, ho capito; e allora tu, n'e vero, ti faresti sotto? + +--Perche no? E una delle piu belle fanciulle di Milano. + +--Con trecentomila lire di dote. + +--Non dico di no. + +--E se io ci riuscissi a fare questo colpo, quale sarebbe la mia +ricompensa? + +--Proponi. + +--Ma prima di tutto e necessario che io sappia in quali acque si trova +oggi il conte. E vero che e rovinato? + +--Non del tutto, ma quasi. + +--Capirai Aldo, che il fuggire con un uomo rovinato, di cui non si sia +pazzamente innamorata, non e proprio l'ideale del saper vivere. + +--A me basterebbe che tu me lo tenessi lontano un mese. Per questo +mese io penserei a te. + +--Io non mi fido. + +--E se ti sborsassi il danaro prima di partire? + +--Allora si. + +--Ti bastano duemila franchi? + +--Peuh! Facciamo tre. + +Aldo si alzo, e andava difilato allo scrigno, quando un dubbio lo fece +arrestare: + +--Tu non ti fidavi di me. Dovro io fidarmi di te? + +--Se non ti fidi tralascia--disse Nana. + +--Non potresti dirmi qualche cosa che mi affidasse che tu saprai +davvero trascinarti dietro il giovinetto? + +A Nana venne un'idea splendida. + +--Io l'ho il mezzo. + +--Quale? + +--Gli scrivo un biglietto qui; egli mi rispondera che e pronto a +fuggire con me, e tu lo leggerai pel primo. + +--Se tu sei cosi brava ti snocciolo subito uno sull'altro i tre +biglietti da mille. + +--Dammi da scrivere. + +Aldo la condusse nel gabinetto da studio. + +Nana scrisse: + + + +"Mio adorato Enrico, + +"M'e nato il dubbio che tu abbia mutato di parere. Assicurami subito +che tu sarai pronto questa sera, per l'ultima corsa di Arona, a +partire con me. E necessario che non ci vediamo prima di quell'ora per +non dare sospetti. Alle dieci io ti aspetto in casa. Saro pronta. A +rivederci. Rispondimi subito. + +"Tua NANA." + + + +Un'ora dopo il Mattia Corvino, che era stato mandato a portare il +biglietto al conte O'Stiary, recava la risposta: + + + +"Mia Nana, + +"Non dubitare. Alle dieci di questa sera io saro da te e partiremo +insieme. Io ho gia salutato Milano forse per sempre. Cio che pero non +ti ho ancora detto a voce te lo dico in questo estremo momento. Io non +sono piu ricco e a te povera Nana tocchera forse di avere delle +privazioni per vivere con me. E un dovere imprescindibile che mi +spinge ora a farti questa confessione. Mi ami tu abbastanza malgrado +cio? Me lo dirai domani sera lungi da Milano, quando sarai finalmente +nelle mie braccia. + +"Tuo ENRICO." + + + +--Che ne dici?--domando Nana trionfante. Rubieri era pensieroso. + +--A che pensi? + +--Penso che voi due vi eravate gia intesi di fuggire stasera insieme. + +--Puo darsi! + +--Senza le mie tremila lire, dunque? + +--Ero venuta per chiedertele ugualmente. + +--E se io te le avessi negate? + +--Saresti stato padronissimo. Ma ora mi pare che mancheresti di +delicatezza. + +--Ho scherzato. Volevo vedere come la pigliavi. + +Aldo ando allo scrigno porto a Nana i tremila franchi, ch'ella ripose +con grandissima indifferenza e con un semplice _merci_ nel +portamonete. + +Poi dato uno sguardo all'orologio e col pretesto delle mille faccende +che le restavano da sbrigare per poter partire, s'accomiato. + +* * * * * + +"Queste le tengo," penso Nana, rincantucciata nel _brougham_, che la +portava alla palazzina del principe Kuvasoff; e andava palpando e +ripalpando il portamonete con immenso giubilo. + +* * * * * + +Il principe Kuvasoff aveva i suoi erotici colloqui con Nana +nell'appartamentino della casa in cui trovasi oggi la _Cronaca +Grigia_. Essa aveva due uscite. Il principe entrava da una parte, Nana +dall'altra; e quando si lasciavano, Nana usciva dalla parte per cui il +principe era venuto e viceversa. In tal modo essi avevano sventate le +ricerche assidue della principessa, la quale teneva due spie sulle +traccie di suo marito e non aveva potuto saper nulla ancora di quel +convegno. + +--Mio caro principe--disse Nana--che arrivata prima di lui stava +sdraiata su un'ottomana ad aspettarlo fumando una sigaretta--oggi +grandi novita. C'e chi si e incaricato di rapirmi a voi. + +--Ah dev'essere un grande uomo di forza costui!--sclamo il principe +sedendosi vicino a Nana e cingendole la vita col braccio. + +--Egli mi ama come un pazzo--disse Nana. + +--Ed io dunque vi amo forse come un saggio? + +--Vediamo dunque. Che cosa sareste pronto a fare voi per me ond'io non +accetti le proposte di quell'altro? + +--Tutto quello che vuoi. + +--Sareste pronto principe a dividervi dalla principessa e a condurmi +in Russia con voi, come mi avete detto altre volte? + +--Sempre. Io gia da un pezzo, lo sai, rumino l'idea di liberarmi da +quell'arpia. + +--Allora birba chi manca. Toccate. + +Il principe die la mano a Nana. + +--Quando partiamo? + +--Anche stanotte se vuoi. + +--Sta bene. Io sono pronta. + +--Ma non converra partire insieme. + +--E vero partiamo da soli e troviamoci in un'altra citta. + +--Dove per esempio? + +--A Venezia. E sulla strada per andar in Russia. + +Furono presi tutti gli accordi piu necessari, e il principe le diede +cento napoleoni d'oro per le spese del viaggio da Milano a Venezia. + +E Nana li mise insieme ai tremila franchi di Rubieri. + +Il resto del colloquio ando poi co' suoi fiocchi; ma noi e meglio che +lo lasciamo nell'ombra. + +* * * * * + +Il giorno dopo tutta Milano,--voglio dire la tutta Milano settembrina, +che ha tempo e voglia di occuparsi dei fatti altrui--parlava della +sparizione di Nana e di quella contemporanea del conte Enrico +O'Stiary. + +Quanto al principe Kuvasoff egli si fece veder al Corso in _coupe_ +allato di sua moglie, e non lascio Milano per Venezia che il giorno +dopo. + +Ma che cosa era capitato ad Enrico O'Stiary? + +Due ore prima di quella fissata alla partenza con Nana egli era andato +da lei, e aveva trovato dal portinaio questo biglietto: + + + +"Caro Enrico, + +"Siamo sorvegliati. E impossibile andar via insieme. Io deludo lo +spionaggio di chi potrebbe impedirmi di partire con te e parto subito. +Mi troverai a Torino al Feder, a meno che non mi tocchi di continuare +il viaggio fino a Macon. + +"A rivederci. + +"TUA NANA." + + + +Enrico questa volta non ebbe sospetti gravi; ma senti una specie di +maraviglia disgustosa, che ci fosse taluno il quale potesse impedire +la partenza di Nana. La sua mente corse tosto a Aldo Rubieri, ch'egli +credeva suo fortunato rivale, e fu li li per andare da lui a +chiedergli una spiegazione. Ma consultato l'orologio capi che non +aveva tempo da perdere; mando Aldo al diavolo in cuor suo, e +giubilando al pensiero che fra poche ore si sarebbe trovato al fianco +della donna adorata, si fece condurre alla stazione dove pranzo; +quindi parti per Torino. + +* * * * * + +Chi domandasse poi il perche Nana si fosse divertita a far anche +quest'ultima burla crudele ad Enrico mostrerebbe di non conoscere di +quali capricci sia fecondo l'isterismo d'una _cocotte parigina_. + + + + +XIII. + + +Suonavano le nove e mezza di mattino al campanile del villaggio sul +Lario, che sorgeva a un tiro di pistola dalla villa del notaio +Martelli. + +Egli stava in giardino a potar i suoi fiori, quando il domestico gli +annuncio una visita sbarcata poco prima dal vapore. + +--Sara quel capo scarico d'un mio pupillo, mi imagino--disse don +Ignazio. + +--No signore. E il signor Aldo Rubieri. + +--Ah, tanto meglio!--sclamo il notaio; e deposta la forbice gli corse +incontro tutto lieto. + +--Benvenuto, benvenuto--comincio a gridar da lungi, alzando le due +braccia come un telegrafo--Che buon vento? + +--Lei non m'aspettava? + +--Ma si, certo che l'aspettavamo tutti--disse il notaio.--Pero +credevamo che lei venisse colla seconda corsa. + +--Ho dormito a Como. Ecco perche sono qui cosi presto. Ieri sera ho +perduto l'ultimo vapore e non ho avuto il coraggio di fare questo +tratto in barca. + +--Sfido io! Le donne poltrone sono ancora a letto... o tutt'al piu +alla _toilette_. Non sanno godere la campagna quelle pettegole. + +--Oh, del resto non sono che le nove. + +--Bravo, bravo!--sclamo don Ignazio entrando nel salotto e mettendosi +a sedere.--Oh, giacche siamo soli, parliamo dunque un poco seriamente +dei nostri affari. Il suo amico che mi fece l'onore di domandarmi in +di lei nome la mano della mia Elisa, le avra portata la mia risposta. + +--Ed io sono venuto incoraggiato appunto da quella risposta--disse +Rubieri. + +--Lei puo imaginarsi se io non sarei felice. Ma le diro la verita, noi +non abbiamo ancora avuto occasione di parlarne alla Elisa. + +--E naturale! L'amico mi porto la lieta notizia soltanto ieri mattina, +ed io due ore dopo partivo da Milano. + +--Mi ascolti, caro Rubieri--disse il notaio invitando lo scultore a +seder dinanzi a se.--Lei sa che da qualche tempo io vagheggio l'idea +di ottenere dalla Giunta municipale quella tal concessione di cui le +ho parlato e che deve far piu ricca d'assai mia figlia che lei mi fa +l'onore di chiedermi in isposa. Mia figlia e unica, e naturalmente... +Lei e assessore e mi dicono che puo tutto presso il conte sindaco. + +--Oh questo e una esagerazione--sclamo Rubieri. + +--Si si, m'hanno assicurato che il sindaco la stima assai, e fa tutto +quello che lei gli suggerisce. + +--Non neghero che il conte sindaco abbia una certa deferenza per +me--rispose Aldo--ma da questa al far tutto cio che io desidero ci +corre. E poi c'e il Consiglio. + +--Ma lei appartiene alla maggioranza.... + +--Questo e vero! Se il sindaco vuole, del Consiglio ce ne infischiamo. + +--Dunque una mano lava l'altra. Io le do mia figlia e lei mi fa +ottenere la concessione. + +--Mi spiacerebbe che la signorina Elisa sapesse che.... + +--La Elisa non deve saper nulla delle nostre faccende--disse il +padre.--Siamo intesi? + +--Ma dal canto mio--rispose Aldo--lei puo imaginarsi se non mi mettero +colle mani e coi piedi perche questa concessione le sia data... se non +che.... + +--Non e certo di ottenerla? + +--Come lei, caro don Ignazio, non e certo di ottenere il consenso di +sua figlia. + +--Eh l'otterremo, non la dubiti, l'otterremo--sclamo il notaio +scotendo il capo con un sorriso fra il malizioso e il soddisfatto.--La +Elisa e una testolina si, che ha le sue idee, non dico, ma che non mi +ha mai disobbedito finora; e credo non vorra cominciare dal momento +che io le proporro un giovinotto come lei, un uomo celebre, assessore +municipale.... + +--Basta basta, don Ignazio, non la mi faccia arrossire ora. Piuttosto +le diro..., caro cavaliere... le esporro un mio dubbio..., ch'ella +potra distruggere o avvalorare secondo la verita. Io, come lei puo ben +pensare, non vorrei per tutto l'oro del mondo ottenere da sua figlia +un consenso che potesse per avventura essere un po' forzato. Io non +sono in confidenza colla signorina Elisa e non so come ella stia di +cuore. So pero, come tutti gli amici di casa, ch'ella ebbe sempre una +grande inclinazione per il suo compagno d'infanzia.... + +--Vedo dove ella tende--disse don Ignazio--e le rispondero +francamente. La Elisa infatti aveva un certo attaccamento per il conte +Enrico, mio pupillo, ed io e mia moglie certamente saremmo stati +felici di vederla diventare contessa, se quel balordo di un giovinotto +non avesse distrutto, colla sua condotta impossibile, ogni nostra +speranza. + +--Sta bene--riprese il Rubieri--e non saro io certo che mi lamentero +di questo fatto. Soltanto che... lei sa bene... le fanciulle talvolta +amano piu gli scavezzacolli che i giovani ordinati e prudenti. + +--Oh io spero poi che la mia Elisa sia ormai persuasa che io non le +darei giammai il consenso di sposare il conte. + +--Lo credo--disse Rubieri--ma cio non mi dice ancora ch'essa non ne +sia sempre innamorata. + +Il padre a questa uscita di Rubieri stette muto, ma col capo alzato, +collo sguardo fisso e col labbro infuori, pareva chiaramente dicesse: + +"Chi va mai a sapere cio che si cela nel cuore di una fanciulla? +Questo tocchera a lei!" + +--Certo che--riprese Aldo--quando la signorina Elisa sapra quello che +e accaduto ieri sera del nostro Enrico... + +--Che cos'e accaduto? + +--Vedo che lei non sa nulla... e da un lato mi dispiace di dover +essere proprio io il uuncio di nuova disgrazia. + +--Cosa diamine gli e capitato? Forse ha perduto qualche altra somma al +giuoco? + +--Peggio. + +--Peggio di perdere al giuoco?--domando con sorpresa don Ignazio--La +dica, la dica. + +--E partito da Milano con quella sua... + +--Ah quella donnaccia francese... forse... la di lei modella? + +--Precisamente. + +Don Ignazio si getto sul cordone di un campanello e al servo che +comparve sulla soglia dell'uscio disse: + +--La signora e levata? + +--Donna Eugenia... sissignore. + +--Ditele che venga giu subito, che c'e qui il signor Rubieri. + +Poi voltosi a questi: + +--Ella e ben certa che sia proprio partito con lei? + +--Certissimo. + +--Essa ha nome Nana, n'e vero? + +--Nana appunto. + +--Ah, che testa, che testa!--grido don Ignazio giungendo le mani in +atto di maraviglia.--Ma gia fu sempre uno scapestrato! Si poteva +aspettar da lui questo e altro. + +Donna Eugenia comparve, e le fu raccontata la cosa. + +Ella se ne mostro altrettanto addolorata quanto suo marito pareva ne +giubilasse. + +--Ormai--sclamo egli--spero bene che la ragazza sara persuasa e +convinta, e non avra piu ragione da opporci. Tocca a te ora, cara +Eugenia, a informarla. + +La signora Eugenia protesto che non ne aveva il coraggio. + +Ella avrebbe passato il lago a nuoto piu volentieri che dar all'Elisa +quel brutto colpo. + +Povera donna come sei ammiranda nel tuo materno imbarazzo! + +Ella si era prestata spesso a far quello che suo marito le +raccomandava di fare, cioe dissuadere la fanciulla dal voler bene +all'Enrico. + +La Elisa dal canto suo non aveva mai aperto a sua madre l'animo +proprio ferito nel vedersi trascurata dal suo giovine amante. + +Regnava tra madre e figlia una specie di delicatezza, una suggezione +riguardosa su questo argomento. Entrambe temevano di farsi +reciprocamente un dispiacere, e ne tacevano. + +"Oh, non c'e argomento--pensava la madre--che valga a distruggere +l'impero di dieci anni di sogni e d'illusioni d'amore." + +Ma volere o non volere bisognava spiegarsi. Bisognava aprir gli occhi +alla innocente creatura e raccontarle finalmente la fuga di +quell'ingrato. + +* * * * * + +--Ascolta Elisa...--incomincio--io capisco che tu pensi ancora... Ed +io t'avrei a dire una cosa molto seria quest'oggi. Ti imagini tu, +cara, di che cosa io ti voglia... dire? + +--Me lo imagino--rispose la fanciulla con un sorriso tra la speranza e +la malinconia. + +--Dimmelo allora. + +--Io spero che tu mi voglia parlare di Enrico. + +La signora Martelli attiro sua figlia al seno e la bacio +passionatamente. + +--Oh, perche piangi?--sclamo Elisa vedendo i lucciconi negli occhi di +sua madre. + +--Ascolta Elisa. Se tu dovessi persuaderti che il conte O'Stiary non e +degno di te? + +--Tu me lo hai fatto capire altre volte--disse la fanciulla--ma io non +voglio crederlo ancora. Egli e pieno di cuore e di onore. Che +cos'avrebbe fatto per non essere piu degno di me? + +--S'egli ti avesse miseramente ingannata, dicendoti che ti amava, +mentre.... + +La Elisa si rizzo in piedi come se una molla potente l'avesse sospinta +in alto, e porto istintivamente le due mani sui polsi. + +--Mamma, per carita! + +--Lo dicevo io--sclamo sua madre spaventata.--No, anima mia, non far +cosi. Elisa... chissa che non sia una calunnia... quetati. + +La fanciulla si era rimessa tosto. + +--Ah!--disse con un gran sospiro--non e dunque una cosa certa? E +difatti e impossibile! Io sento che egli non ama che me. Ne sono +sicura. Io lo so ch'egli ha conosciuto un'altra donna. So tutto... ma! + +"Oh molte altre donne" penso fra se la madre. + +--Ma egli non ci ha voluto bene a quella... Me lo confesso lui stesso. +Fu una sorpresa, un capriccio, che so io? + +La signora Eugenia ascoltava sua figlia con una specie di sgomento. +Essa non aveva calcolato la portata del colpo che era obbligata di +darle. Essa non credeva che sua figlia fosse capace di tanto affetto. + +--Ma--ricomincio la povera donna--se invece ci fosse in lui qualche +cosa di molto serio? Se egli ti dovesse dare la prova certa del suo +tradimento? + +--La prova?--sclamo la Elisa sorpresa. Quale prova? Che cosa ha fatto? +Oh, finche egli stesso non me lo dica colla sua bocca, che ha cessato +di volermi bene a me sola, io non credero a nessuno. + +--E s'egli non potesse piu dirtelo? + +--Oh mamma!--grido la Elisa sopraffatta da queste strane +parole.--Perche? Che cosa gli e accaduto? Per pieta mamma. + +--No, non spaventarti cosi, cuor mio! Oh Elisa la mia Elisa, sia +buona, non far soffrire in questo modo la tua povera mamma... sia +ragionevole. + +--Ma sei tu mamma che mi fai soffrir me!--disse la fanciulla.--Oh +parla, ti scongiuro. + +--Credi tu che se non fosse necessario io non t'avrei risparmiato +questo dolore? + +--Ebbene, parla mamma, ti ascolto; vedi, sono ragionevole, parla, sono +buona.... + +E fu allora che la madre le narro la fuga scandalosa di Enrico con +Nana. + +* * * * * + +Elisa che stava in piedi si sedette, pallida molto. A sua madre che la +fissava ansiosamente, sembrava di vederla come a trasformarsi. Non una +esclamazione, non un lamento, non una lagrima. + +--Quando successe questo?--domando la fanciulla con voce ferma. + +--Ieri l'altro. Fu Rubieri stesso che venne a dircelo. + +--E cosa certa? Rubieri non potrebbe essersi ingannato? + +--Ah, pur troppo no; diede tutti i particolari. + +E la madre bacio con passione la Elisa. + +Allora la povera fanciulla fu presa dall'accoramento; il gruppo del +dolore si sciolse, e scoppio in lagrime. + +--Oh mamma, bisogna che tu mi guidi, se no non so che cosa accadra di +me--diceva la povera fanciulla singhiozzando. + +Cosi dicendo, ella stringeva convulsivamente le mani di donna Eugenia +e le portava alle labbra per baciarle, come un bimbo che domanda +scusa. + +--Io lo amo mamma, io lo amo il mio Enrico. Mi pareva che egli fosse +cosi sincero. Io non vivevo che per lui! + +--Elisa, fatti animo--le disse donna Eugenia--bisogna che tu impieghi +ogni mezzo per dimenticarlo. Tu sei troppo esaltata, figlia mia. Oh, +credi tu forse che io non ti comprenda? Credi tu forse che anch'io.... + +Si arresto. Un'emozione profonda scuoteva suo malgrado quell'anima, +che pareva a tutti impassibile e fredda. Un segreto di amore stava per +cader dalle labbra della matrona; erano forse piu di vent'anni che il +suo cuore si era chiuso alla idea d'amare un'altra creatura che non +fosse la sua Elisa; il dolore di sua figlia aveva risvegliato nel suo +cuore la lontana rimembranza. Una tempesta assai terribile doveva +avere durato quel cuore, che da tanto tempo scordava di avere +sofferto, se la nuova passione di sua figlia vi aveva saputo ridestare +tanto eco di dolore e di compianto. + +La madre accolse la sua creatura nel braccio destro; colla mano +sinistra le fece appoggiare la testolina sul proprio seno. E le sue +lagrime di madre cadevano sulla bionda testolina di quel suo angelo +sconsolato, e il dolore di entrambe, pur tanto diverso, si confondeva +la su quel seno in un solo dolore. + + + + +XIV. + + +L'anima appassionata ha le sue rivoluzioni come la storia dei popoli. +Lo spirito sotto l'aculeo dei tormenti morali si trasforma a poco a +poco, accogliendo consigli e propositi dianzi sconosciuti. + +Elisa all'annuncio della partenza di Enrico con Nana, senti d'essere +stata scossa nel piu profondo di tutte le sue convinzioni. Ogni +sentimento ne fu stravolto. L'amore cosi confidente e puro, la +speranza che le freddezze di Enrico fossero passaggere, quella stessa +sua verginale indifferenza intorno al motivo sensuale, che allontanava +da lei il suo giovine amante, e la stima immensa che essa gli +conservava pur sempre, malgrado tutto, furono rovinati in un punto +solo nel di lei cuore. Non le restava piu dubbio. Enrico le aveva +mentito. + +Come fosse violento lo strazio della povera fanciulla, che pure, per +istinto di orgoglio e per delicatezza verso sua madre, lo comprimeva +dentro di se, sara chiaro a coloro che avranno capito bene quale fosse +il carattere di Elisa. Forse ad altri parrebbe esagerazione. Essa non +aveva neppure come le anime credenti un rifugio al dolore nella +preghiera. Enrico le aveva insegnato che la preghiera verso lassu e un +non senso, perche nessuno nel cielo imaginario dei credenti puo star +ad ascoltare le querimonie degli afflitti, ed essa gli aveva creduto. +La poverina sentiva dentro di se qualche cosa che moriva. Essa +comprendeva che forse, ancorche Enrico fosse tornato a lei subito, non +lo avrebbe piu amato come prima, non gli avrebbe piu creduto, non si +sarebbe piu, come moglie, data a lui con trasporto. + +Elisa non aveva precisamente le nozioni, che danno lo schifo alle +donne sapute, che sdegnano di accogliere un uomo che esce colle labbra +roride dei baci d'altra donna. Ma capiva quasi per intuizione questo +vero, e si disperava di sentire in cuore che il suo amore, cosi bello, +era stato spezzato forse per sempre. Nondimeno, di quando in quando, +in Elisa ardeva una fiamma intensa di sentimento, che si esaltava e +che si ostinava a non voler credere il suo Enrico un traditore. La sua +voce era tanto sincera quand'egli le aveva detto di amarla lei sola! +Ella non l'odiava ancora. Essa voleva riudire le sue espressioni, +avere da lui una spiegazione di quella sua mancanza di fede, essere da +lui convinta che aveva mutato. E allora si sarebbe decisa sulla +propria sorte. + +Verso la meta d'ottobre, la famiglia Martelli ritorno a Milano. Di +Enrico nessuna notizia. + +Un giovedi, nel salotto stavano radunate quattro persone; era una +brutta giornata, piovosa e buia. La signora Martelli, la Elisa presso +al camino, parlavano fra loro sottovoce. Il marchese d'Arco in piedi +addossato al focolare colle mani raccolte dietro la schiena, tacendo +pensava. Egli era arrivato da poco e non aveva ancora parlato; don +Ignazio passeggiava borbottando in su ed in giu. + +--Mancherebbe anche questa--sclamo egli a un tratto--che mi facesse +aspettare questo brigante d'un sor Marliani. + +E diede un'occhiata al pendolo confrontandolo col proprio orologio. + +--Tre e mezza--disse--e io gli aveva dato appuntamento alle tre. + +--Si potrebbe sapere--domando il marchese--quale sia il suo progetto, +don Ignazio? + +--Proporgli la transazione del cinquanta percento. + +--Posso mettere anch'io una parola?--soggiunse donna Eugenia. + +--Si, la dica lei--sclamo il marchese--che sono certo non potra essere +che per bene. + +--Volevo dire a mio marito che la transazione col... con quell'uomo +che verra tra poco e impossibile. + +--Perche impossibile?--sclamo don Ignazio fermandosi sulle gambe +aperte.--Chi lo dice? Io ne ho messi al dovere di quelli peggiori del +signor Marliani, io. + +--Non parlo di costui--rispose la signora Eugenia con dolcezza--io +parlo del tuo pupillo, il quale mi ha dichiarato molte volte di voler +pagare i suoi debiti fino all'ultimo centesimo. + +--Quand'e che ha dichiarato questo? + +--Molte volte. + +--Ma e matto da legare--gridava questi.--Egli vorrebbe fare anche +quest' ultima castroneria per giunta? + +--Caro il mio cavaliere--disse il marchese con quella sua pacatezza +aristocratica, che non si smentiva mai.--A me pare che le sue donne +abbiano perfettamente ragione. + +--Ma va bene! Anche lei adesso, insieme alle donne. Tutti addosso a +me. La casa abbrucia, diamoci il fuoco. C'e da perderne la testa! + +--Andiamo, andiamo--osservo il marchese ridendo non la si riscaldi per +cosi poco. + +--E vero o non e vero, che queste cambiali furono da lui firmate, +mentre non aveva ancora il diritto di firmarle, secondo il testamento +di suo padre? + +--E cosi?--domando il marchese. + +--Come, e cosi? Vuol dire che la sua firma vale quanto quella d'un +minorenne o d'un interdetto, che per legge non valgono nulla. + +--Ma che c'entra qui la legge, caro cavaliere? Dall'avere ventitre +anni e trecentosessantaquattro giorni, all'averne ventitre e +trecentosessantacinque, che e come a dire ventiquattro, non scorre che +un giorno, anzi, che dico, un'ora, un minuto. E vorrebbe lei che un +uomo d'onore credesse di non essere un minuto prima quello che la +legge gli concede di essere un minuto dopo? + +--Oh, caro marchese--ribatte il notaio--le chiacchere son chiacchere e +i danari son danari. Io sono un uomo positivo, io. Io guardo in faccia +alla legge, alla maesta della legge, e non vado a cercare cinque ruote +in un carro. + +--La legge, caro cavaliere, e stata fatta per coloro che non ne hanno +un'altra assai piu bella e piu forte a questo posto--rispose con molta +nobilta il marchese, ponendo una mano sulla sinistra del petto.--I +galantuomini a Milano e dovunque hanno una legge che vale piu di tutti +i Codici di questa terra, e piu di qualunque timore dell'altro mondo e +che si chiama il punto d'onore. + +--Si, il punto d'onore non lo nego e una bella cosa,--disse don +Ignazio.--Ma se questi briganti di strozzini si accontentano di +pigliar la meta dovremo dar loro il tutto? + +--Si accontentano e un modo di dire. Ma la questione non e li. Non +sono gli usurai che devono essere contenti, e l'Enrico. + +--Dunque egli dovra proprio esser rovinato di rami e di radici? +Venduto che sia il podere e questa casa all'Enrico non restano piu di +trenta o quaranta mila lire. + +--C'e stato un re di Francia--disse il marchese--che dopo la battaglia +di Pavia ebbe a dire: tutto e perduto fuor che l'onore. + +--Oh ma l'Enrico non e re di Francia e noi non siamo a Pavia--sclamo +il notaio con un certo disprezzo.--Se a Milano si sapra che O'Stiary +ha pagato fino all'ultimo centesimo mentre avrebbe potuto farne di +meno faranno tutto quanti una figura di cioccolattiere. + +* * * * * + +Nel frattempo la povera Elisa, restava la presso sua madre immobile, +incerta e senza parola. + +Quando udi da suo padre il nome del suo Enrico senti il dolore +sgrupparsi nel petto e si mise a lagrimare sommessa. + +Sua madre se ne accorse. + +--Non far cosi Elisa--le disse sottovoce--tu finirai coll'ammalarti, +cara la mia figliuola, se continui ad accorarti in questo modo. + +--Oh, magari mi ammalassi, che almeno non sentirei piu nulla, non +vedrei piu nulla, non mi direbbero piu nulla. Io non desidero che di +morire. + +--Ma che cosa dici Elisa? Non far cosi dunque, te ne scongiuro. + +--Che cosa mi resta a fare a me a questo mondo? + +--Oh, ti resta di voler bene a me, che morirei subito se tu mi avessi +a mancare. Vorresti tu forse far morire tua madre? + +--Oh, no, mamma--rispose la Elisa abbracciandola con affetto.--Ebbene, +io mi faro suora. + +--Ma che suora?--sclamo don Ignazio che aveva colta a volo la frase di +sua figlia.--Ho da sentir di peggio? Non si usa piu adesso ad andar +monaca. Non troveresti neppur il monastero. + +--Oh, non e vero! Mi sono gia informata. + +--Bella risorsa! Suora di carita! La prima carita comincia da casa +sua. Non mancherebbe altro che di dover perdere l'unica figlia per +quel bel mobile d'un signor conte. + +Il babbo, sbirciava la sua figliuola, come chi sente compassione, e +pur non vorrebbe mostrarla. + +--Ma chi doveva andar a pensare una cosa simile?--ripiglio--Anch'io +dico il vero m'ero lusingato che tu saresti diventata la signora +contessa, e che poi colla vostra influenza avrei potuto... basta, +castelli in aria!... tutte cose andate a monte.... Ma io lo so di chi +e la colpa. + +E cosi dicendo striscio un'occhiata rapida sul marchese e sua moglie. + +--Lo dici forse per me?--domando questa. + +--No, lo dico per me! + +--Scusa, ma avresti torto. + +--Lo dico per te, lo dico per il marchese, e lo dico perfino per +quella vecchia minchiona d'una balia, che ando a prestargli i danari +che aveva messi da parte. Tutti quanti contro di me. Pareva fossi io +quello che gettava i danari dalla finestra. + +Il marchese s'accontento di sorridere e di crollare il capo. + +La signora Eugenia invece non stette zitta: + +--No, no, per te non c'e questo pericolo! Io non ti dicevo altro se +non che non bisognava lasciarlo andar in mano degli strozzini. + +--Brava! Perche non dici addirittura che sono stato io a metterlo in +mano degli strozzini? + +--Gia e inutile parlare con te--disse come rassegnata la signora +Eugenia.--Io dico soltanto che se tu l'avessi preso colle buone quando +e venuto la prima volta a contarti quello che gli era capitato, e se +tu gli avessi pagati i primi debiti egli avessi... + +--Brava, benone! I primi debiti erano debiti di giuoco.--Chi gli ha +detto di pagarli? + +--Oh ma che dici? + +--La legge non li contempla--prosegui il notaio imperterrito. + +--Tu sei riuscito perfino a rimproverarlo perche faceva delle +carita--disse la signora Eugenia. + +--Sicuro, e me ne vanto! E lui, che crede di essere un liberale, +dovrebbe sapere che i suoi filosofi, i suoi progressisti, dicono che +la carita fatta in quel modo e una cattiva cosa, perche fomenta l'ozio +che e il padre dei vizi. Non sono io che ha inventata questa +dottrina... E poi se il far la carita e una soddisfazione dell'amor +proprio che si prova, bisogna saper fare un sagrifizio e privarsene! + +Entro il servo recando una lettera. + +Era Aldo Rubieri che annunciava al notaio di aver parlato al sindaco +per quella tal concessione, e d'esser pieno di buone speranze. La +lettera terminava pregando il padre a volergli dire qualche cosa circa +la risoluzione della signorina Elisa a suo riguardo. + +"Proviamo un poco" penso il notaio avvicinandosi alla fanciulla. + +E comincio: + +--Senti un poco, Ida. Tu sai che il signor Rubieri, gia da qualche +tempo aspetta che tu gli dica che non lo rifiuti per sposo. + +La Elisa ebbe come un sobbalzo. + +--Non te lo dico--continuo suo padre--per forzare la tua volonta; ma +siccome egli amerebbe sapere da te qualche cosa in proposito, mi volgo +a te. + +"Se accettassi?"--pensava intanto la Elisa.--"Ah, Enrico credeva forse +di non esserci che lui a questo mondo?" + +--Ormai--continuava suo padre--hai avuto tempo abbastanza di pensarci +sopra, e questa volta se tu persisti a non volerne sapere sara certo +l'ultima volta che egli rinnovera la domanda. + +"Potrei vendicarmi in questo modo"--continuava nella sua testolina la +fanciulla.--"Potrei fargli vedere che ci sono degli altri che mi +cercano e che mi amano." + +--Che ne dici? Tu sai che sarebbe un eccellente partito. + +--Ebbene si, babbo--disse a un tratto la Elisa balzando in piedi.--Lo +accetto. + +"E piena di talento!"--penso il babbo dal canto suo. + +La madre invece le susurrava sottovoce: + +--Ah, Elisa, non precipitare, pensaci sopra. + +--Ecco la!--sclamo stizzosamente il notaio.--Appena a sua figlia viene +una buona ispirazione lei fa di tutto per cacciargliela indietro. + +--Guarda quello che fai--ripete donna Eugenia.--Guarda a non pentirti +piu tardi. + +--Oh, mamma, basta che io possa uscire da questa posizione orribile, +ti giuro, sono pronta a qualunque sagrificio. Io non voglio che +l'Enrico creda che io mi dispero per lui. Ormai l'ho atteso +abbastanza. + +--Brava! Che fermezza! Tutta suo padre! + +--Sarebbe dunque piu un puntiglio che altro?--le domando sua madre. + +--Ma lascia fare a lei una buona volta, o benedetta donna!--grido il +padre. + +Poi rivoltosi alla Elisa: + +--Tu sei disposta? + +--Sono decisa. + +--Per carita, Ignazio, non precipitare.... + +--Oh, che donna! Ha piu giudizio lei che tu. Si potrebbe desiderare +forse un migliore partito? E un artista, e vero, ma che artista! +Bell'uomo! Ricco... assessore municipale.... + +--Va bene; ma non fa bisogno di rispondergli subito. + +--Ebbene, faremo cosi--disse don Ignazio.--Lo invitero a pranzo e +intanto la Elisa avra tempo di decidersi; e in fin di tavola gli +parlero io, secondo che ella avra deciso. + +--E poi se...? + +--Oh Dio, e poi e poi, se la Elisa non vorra assolutamente lo avremo +invitato a pranzo per... pulirgli la bocca... + +--No, sono decisa--ripete la fanciulla.--E necessario ch'io esca da +questo stato umiliante. + +--Va benissimo--sclamo il padre.--Tu, Eugenia, pensa a mandarlo ad +invitare a pranzo. + +Entro in questo il servo ed annuncio il signor Marliani. + +--S'e degnato, se Dio vuole!--sclamo don Ignazio.--Fallo entrare li +nel gabinetto e digli che vengo subito. + +* * * * * + +--Io l'ho mandata a chiamare--disse poi quando l'ebbe raggiunto--per +vedere di aggiustarci per le cambiali del mio pupillo il conte +O'Stiary. + +--Lei e il procuratore della signora Bibiana Martorelli, n'e vero? + +--Per servirla. + +--Io spero che anche lei sara del mio parere, che sia necessario +trovare un mezzo di non lasciare che si venda la possessione e questa +casa. + +--Ma io credo--osservo il Marliani--che tanto una che l'altra siano +gia state vendute stamattina. + +--So ben ch'ella mi burla. Io, tutore del conte dovrei saperlo prima +di chiunque. + +--Il conte O'Stiary e tornato a Milano oggi stesso, e da due giorni ha +compiti i ventiquattro anni. + +--Tutto questo lo so benissimo, ma le assicuro che la vendita delle +sue proprieta non puo essere stata fatta senza che io ne sappia nulla, +e spero che lei sara d'avviso che al giorno d'oggi chi vende si rovina +e chi compera non sa mai neppur lui di aver fatto un buon affare. +Dunque la creditrice sara piu contenta di vedersi pagata alla scadenza +con uno sconto regolare, ma con moneta piu o meno sonante. + +--Ah, certo. Meno seccature. + +--Allora non ci resta che fissare d'amore e d'accordo la cifra del +debito del conte per poter ritirare tutte le sue cambiali. + +--Eccola--disse il Marliani--e cavato di tasca il portafogli rimise a +don Ignazio una carta su cui c'era la distinta delle scadenze del +figliuol prodigo. + +Don Ignazio ne fu spaventato. E sapeva che Marliani non era il solo +creditore. + +--Cosa facciamo?--domando egli dopo alquante geremiadi, che trovarono +un impassibile ascoltatore nel Marliani. + +--Come dice?--sclamo egli allungando il collo e fingendo di non aver +capita la domanda del notaio. + +--Dico che qui bisogna tagliare, tagliare e accontentarsi. + +--Ah, non credo che la mia cliente ci voglia sentire da questo +orecchio. Ella non puo assolutamente rinunciare ai proprii diritti. + +--Ah, quando lei parla di diritti--sclamo il notaio riscaldandosi--io +le faro memoria che le cambiali del conte sono valevoli quanto quelle +di un minorenne. + +--Domando scusa--ribatte freddamente il Marliani.--Noi sapevamo, del +resto, che il conte, minorenne o maggiorenne che fosse, non avrebbe +fatto disonore alla propria firma. + +--Qui non si tratta di onore o di disonore--grido il notaio--si tratta +di diritto, e io ho la legge per me e potrei, volendo, rifiutarmi di +pagare. + +--La scusi, non la si riscaldi. Le osservo che oggi il conte e uscito +dall'interdetto e lei non e piu suo tutore. + +--Ma lei non pensa che io ho il mezzo di far causa e di vincerla +sicuramente? + +--Mi dorrebbe assai per il signor marchese Sappia, il quale e garante, +e a cui toccherebbe di pagare lo stesso. Del resto lei sa bene che noi +potremmo in caso intaccare il signor conte di truffa, giacche avrebbe +tacciuto di essere interdetto. + +--Ah, malandrini!--grido il notaio.--Intaccarlo di truffa dopo di +averlo cosi ridotto alla perdizione? + +L'accento e la sprezzante espressione del gesto che accompagnarono +quella frase furono tali che Marliani balzo in piedi: + +--Ehi, dico, signor notaio stimatissimo, la stia nei termini, o +ch'io.... Le ripeto che non si vuol perdere un centesimo, e basta +cosi. + +--Ah canaglia--mormoro fra i denti don Ignazio.--E fu preso da un +accesso di rabbia.--Io non so chi mi tenga.... Vada fuori, vada fuori +subito da questo luogo se non vuol ch'io faccia uno sproposito... +fuori, fuori... + +Cosi dicendo, rovesciando una sedia, quasi per salvar se stesso dal +commetterlo davvero, usci dalla sala maledicendo gli usurai, il +pupillo, le cambiali e un poco anche il proprio carattere tanto +opposto alla sua professione. + +* * * * * + +La Elisa, intanto che suo padre usciva infuriato da un uscio, entrava +in quel gabinetto dall'altro colla balia, che aveva trovata in +anticamera, e che udendo la voce stizzosa e alta del notaio, accorreva +per sapere che cosa fosse accaduto. Ambedue intesero le ultime +ingiurie. + +Trovarono il Marliani li ritto in piedi colla testa un po' reclinata +verso l'uscio d'onde era sparito don Ignazio, come un uomo che mastica +fra se una ingiuria segreta. + +--Mio padre forse l'ha offeso--disse la Elisa a occhi bassi.--Io sono +sua figlia e sono qui pronta a domandarle scusa per lui, se ella vorra +promettermi.... + +--Prometterle che cosa?--domando il Marliani un poco sorpreso e molto +lusingato dalle parole di quella soave bellezza. + +--Lei e venuto per aggiustare la faccenda del signor conte O'Stiary +mio cugino, non e vero? + +--Per servirla. + +--Ebbene io le prometto che lei non perdera niente e sara pagato fino +all'ultimo centesimo. Mia zia mi ha lasciato trecentomila lire e io +sono anche pronta a cederle a lei, se lei mi promette di non far del +male a... mio cugino.... + +"Ho capito!" penso fra se Marliani. "Qui c'e da trafficare il soldo." + +Poi soggiunse. + +--Lei pero la mi pare ben giovine. + +--Ho diciott'anni. + +--Bella eta!--sclamo il Marliani.--Ma piu bella assai per lei che per +me. + +--In che modo? + +--Vede. Per essere padrone di disporre del fatto proprio le mancano +ancora tre anni. + +--Lo so--rispose la Elisa stringendosi alla balia come per chiederle +aiuto e consiglio...--Lo so. Ma per esempio, se io potessi ottenere il +consenso di chi dovesse diventare mio marito... mi pare. + +In questo, Enrico O'Stiary, era comparso sull'uscio aperto non veduto +da alcuno, e si era fermato ritto sulla soglia. + +--E necessario allora di provvedere molto presto--disse il +Marliani--giacche domani scade la cambiale piu grossa, e il creditore, +se non fosse pagato, sarebbe costretto di fare i suoi passi. + +--Domani io credo che si potra trovare chi si assume di pagarla--disse +Elisa. + +Enrico mosse un passo innanzi. + +Tutti e tre gli altri si volsero a lui. + +--Non fa bisogno che lei si rivolga a questa signorina per essere +pagato--disse Enrico con un gesto di disprezzo a Marliani.--I miei +fondi e questa casa furono venduti questa mattina istessa ad un +procuratore di una persona da nominarsi, e lei sara pagato fin +all'ultima lira. E non ho piu altro da dirle. + +--Signor conte non ne dubitavo--disse Marliani.--Servo suo. + +Ed usci. + +* * * * * + +Elisa teneva le palpebre abbassate. Aveva presa una mano della balia e +la teneva stretta nella sua col braccio teso in giu. Pareva di marmo +se la vita non si fosse rivelata dall'affannoso movimento del seno +verginale. + +La vecchia tremava e teneva i suoi piccoli occhi pieni di amore +fissati nelle sembianze del suo Enrico. + +--Ho udito--disse questi senza muoversi dal suo posto--quello che tu +buona Elisa avresti voluto fare per me. Permettimi di ringraziartene e +di domandarti perdono per quello che e passato. + +E stette commosso ad aspettare che la fanciulla gli rispondesse una +parola, facesse un atto, gli alzasse gli occhi in fronte. + +Questa non disse che: + +--La mamma e di la. Debbo andare da lei. + +E fece atto di muoversi. + +La balia, quasi senza volerlo, la trattenne. + +--No--disse Enrico andando a lei e prendendole la mano che restava +libera--per carita Elisa una parola sola di perdono, che non mi lasci +partire cosi disperato. Fra poche ore io andro a Firenze dove penso di +arrolarmi nell'esercito. Forse non ci vedremo mai piu. Ma per carita, +non lasciarmi andar via cosi. + +--Che cosa importa a te del mio perdono?--disse Elisa con un'aria di +risoluzione tranquilla, ma con una voce in cui si sentivano le +lagrime.--Sono forse io ancora qualche cosa per te? Va a cercare il +perdono a quella donna che ha piu diritto di me di concederlo. + +--Elisa ti supplico, non parlami di quella donna. Io non so piu che +ella esista, te lo giuro. si, lo confesso, fui un miserabile; ma ti +giuro ancora per tutto cio che ho di piu sacro che io non l'ho amata +mai. Ora lo sento con sicurezza.... + +--Oh, me l'avevi gia detto un'altra volta!--sclamo Elisa.--E +invece.... + +--E vero, ma quando ti dico che se mi guardo indietro ho vergogna di +me stesso! E voi altre due potrete dire d'essere le sole a questo +mondo che hanno potuto sentire da me parole simili. Io che non ho mai +chiesto perdono neppur a mia madre. Si e vero. Io non so quel che sia +accaduto di me. Ero pazzo! Era orgoglio! Ah, se credessi agli +incantesimi, direi che la mi aveva stregato. Io la odiavo e pur non +potevo staccarmi da lei. Elisa perdonami. Non ti chiedo piu. Perche +dovrei ingannarti, ora che debbo partire per espiare i miei errori? +Capisco che mi son reso indegno di te e non ti chiedo di piu del +perdono. Non ho piu il diritto di dirti che io non amo, che non ho mai +amata altra donna fuori di te. Oh, non lasciarmi partire in collera +Elisa. E tu balia, pregala anche tu dunque.... + +--Ma perche ora la vuol tornar via da Milano?--sclamo la buona vecchia +scoppiando in lagrime. + +--Povera balia! Oh vedo che tu mi vuoi piu bene di lei. Che cosa +vorresti tu che io facessi ancora a Milano? Vorresti forse che mi +fermassi per vederla forse diventare la moglie d'un altro? Non vedi +che la mi odia? + +--Ah Enrico!--sclamo la Elisa con un gran sospiro. + +--Mi perdoni?--domando Enrico ansiosamente. + +--No--rispose la fanciulla con un filo di voce--ormai io non ho piu +nulla a perdonarti. Io sono promessa ad altri. + +--Addio. Tu non mi vedrai piu. E se accadra del male, ricordati Elisa, +ora sara per colpa tua. + +Enrico si volse, e sull'uscio incontro don Ignazio che entrava. + +* * * * * + +Mentre questo colloquio accadeva nel gabinetto il domestico era +rientrato in sala dove stavano donna Eugenia e il marchese d'Arco e le +aveva detto sottovoce: + +--C'e qui fuori un signore e una signora che domandano di parlare a +lei. + +--Chi sono? + +--Sono forastieri; parlano fra loro in tedesco. + +--Bene falli entrare. + +--Chi mai saranno?--domando il marchese. + +--Ma; ora vedremo! + +Poco stante, duri come stoccafissi, con un'aria fra la compunzione e +la dignita, facevano il loro poco solenne ingresso nella sala il +signor Rikherwenzel e sua figlia Leopoldina, di Vienna. + +"Cosa vorranno mai da me questi signori" si domando fra se donna +Eugenia, mentre il marchese dopo averli salutati con un cenno di testa +si disponeva ad andarsene. + +--No, la si fermi--le disse la signora Eugenia sottovoce. + +--Siniora--disse Leopoldina--lei deve scusare nostra venuta da lei. +Noi venire per affare di suo e nostro vantaggio molto importante. + +--Ah!--sclamo donna Eugenia--forse mi vogliono parlar in segreto? + +--Oh no, siniora. Il siniore puo benissimo ascoltare non essendoci +niente di segreto. + +--Tanto meglio. E a chi ho l'onore di parlare?--domando la padrona di +casa facendo ai due forestieri un cenno perche si accomodassero. + +--Questo e mio padre Leopoldo Rikherwenzel che non parla bella lingua +italiana e io sono sua figlia Leopoldina. + +Al marchese che si era messo a studiarli passo negli occhi un lampo +umoristico. + +"Se quello e suo padre--penso--questa sara probabilmente sua figlia." + +--S'accomodino--disse donna Eugenia. + +--Noi essere venuti--ripiglio la Leopoldina--per scongiurare una +sventura in questa casa. Noi avere saputo sua figlia essere promessa +sposa al signor scultore Aldo Rubieri, non e vero? + +La signora Eugenia inarco le sopracciglia e non rispose subito. + +"Cosa mai possono entrarci costoro nei fatti nostri?" penso. + +Ma poi rispose subito: + +--A dire la verita nulla e combinato ancora, perche egli non ha avuto +ancora il nostro consenso. + +--Pene, tanto meglio per tutti allora--sclamo la Leopoldina sorridendo +come una scimmia--perche noi poter mostrare documenti per provare che +sinior Aldo Rubieri non puo sposare sua figlia. + +--Documenti!--sclamo un poco sorpresa donna Elena. + +--Sissignora. Lei deve sapere che sinior Aldo e mio promesso sposo da +dieci anni e che io ho amato sempre sempre lui e che ho aspettato +sempre lui, e lui non poter mancare a suo promesso senza molto +sagrificio di danaro per contratto in carto pollato, e anche per sua +parola d'onore. + +Cosi dicendo l'austriaca zitellona sporgeva alla signora Eugenia la +lettera colla quale il Rubieri s'era impegnato a pagare quella somma, +come e gia noto ai lettori. + +--Io non leggo il tedesco--disse la signora Eugenia dopo aver dato uno +sguardo su quella lettera.--Ma non monta. Tant'e che la mi dica di che +si tratta e in che cosa possa entrarci io, madre della Elisa. + +--Lei sapere certamente--disse la Leopoldina--che sinior Rubieri e +figlio di un generale austriaco al servizio di nostri Kaiser +Ferdinando e Franz Joseph. + +--Certo che lo so--rispose donna Eugenia.--Ed e anzi un vanto della +vita di suo figlio l'esser fuggito dalla famiglia per venir a battersi +co' suoi compatrioti. + +Leopoldina leggermente imbarazzata a questo punto racconto il resto +della storia e termino dicendo: + +--Noi in tribunale siamo decisi di fare grosso scandalo perche avere +trovato finalmente bravo avvocato che fara la nostra causa senza fare +spendere a noi troppi danari, e abbiamo pensato di venire a prevenire +la siniora per suo regolamento. + +Donna Eugenia a questo punto stava in forse tra il ridere e lo star +seria. L'eteroclito stile dell'austriaca fanciulla le consigliava +l'ilarita, ma la storiella a carico dell'uomo che ambiva alla mano +della sua Elisa l'aveva un po' turbata. + +Ringrazio la signora Leopoldina delle sue buone intenzioni e soggiunse +che avrebbe comunicate quelle notizie a suo marito, il quale avrebbe +presa quella determinazione che fosse del caso. Li congedo con quella +cortesia fredda e cerimoniosa che e piu eloquente talvolta di +un'insolenza e che a buon intenditore vuol dire: mi facciano pero la +finezza di non venirmi piu fra i piedi. + +In fondo pero la madre provava una segreta contentezza. Ella non s'era +ancora persuasa che la sua Elisa non dovesse diventare la contessa +O'Stiary. E quando aperse l'animo al marchese su questo punto trovo in +lui un certo sorriso e un assentimento che le fu di buonissimo +augurio. + +--Andiamo dunque a vedere che cosa ne dice mio marito--fece ella dando +il braccio al marchese. + +E s'avviarono verso il gabinetto. + +* * * * * + +--Io non ho piu nulla a perdonarti.--Aveva detto la Elisa al +conte.--Io sono promessa ad altri. + +--Addio--le aveva risposto Enrico--e se accadra del male ricordati +Elisa che sara per tua colpa. + +In questo don Ignazio era comparso. + +Egli era ancora un poco acceso in volto per la collera di dianzi. + +--Come, e qui lei?--disse fermandosi e dando un'occhiata severa alla +Elisa e alla balia. + +--Si, zio--rispose Enrico rimettendosi--non ho voluto andare al mio +destino prima di venire a salutarvi tutti in casa. + +--E... dove fai conto di tornare, se e lecito?--domando il notaio con +voce ironica e quasi stizzosa. + +La risposta di Enrico fu interrotta appunto dal comparire di donna +Eugenia e del marchese d'Arco. + +Enrico saluto affettuosamente la signora poi mosse incontro al +marchese e gli strinse la mano. + +--Ah testolina, testolina!--disse questi meta severo meta +sorridente.--Sentiamo un poco che cosa fai conto di fare dunque? + +--Si, vediamo questi progetti fioriti--soggiunse don Ignazio. + +--Sono semplicissimi. Io partiro questa sera per Firenze dove mi +arrolero come volontario in qualche reggimento. Ho delle +raccomandazioni pel ministro della guerra; sono gia stato tenuto abile +al servizio tre anni sono, e spero mi accettera. Il mio amico Sappia e +incaricato di venir da te, caro zio, per aggiustare tutte le mie +faccende. + +--E dire che gli ho gia pagato il cambio!--sclamo il notaio.--Tu +vorresti dunque andar a far il soldato semplice? + +--Certo. Non potrei pretendere di piu per ora. + +--Bel mestiere! Mangiar nella gamella e scopar i cessi. + +--Far il soldato per il proprio paese--rispose Enrico--e l'unico +mestiere che convenga a chi ha fatta la vita che ho fatto io finora. + +--Eppure--riprese don Ignazio--se tu promettessi di far proprio +giudizio una buona volta, ci sarebbe ancora la speranza di accomodare +i tuoi imbrogli salvandoti parte di sostanza. Io mi impegnerei di +risparmiare un centinaio e piu di mille lire. + +--Via, non parlarne, caro zio--rispose Enrico con dolcezza.--Ho detto +poc'anzi all'usuraio che i creditori saranno pagati tutti fino +all'ultimo centesimo. Io rispetto troppo la mia firma. + +--Insomma non c'e verso di fargli mettere il capo a partito--borbotto +il notaio ponendosi a sedere come sfiduciato.--E una testa falsa... e +addio patria! + +Mentre don Ignazio pronunciava questo giudizio sul suo pupillo il +marchese d'Arco, che come il suo solito non aveva ancora aperto bocca, +avvicinatosi a Enrico e messogli una mano sulla spalla gli diceva: + +--Bravo Enrico. Hai fatto il tuo dovere d'uomo d'onore e questo deve +essere sempre dinanzi ad ogni cosa. + +--Ma si, ma bravo, ma benone!--sclamava il notaio dimenandosi ne' +panni. + +--Cara zia--disse Enrico a donna Eugenia prendendole una mano--io ti +ringrazio ancora di tutte le bonta che avesti per me e spero mi +perdonerai se per causa mia hai dovute subir delle... seccature.... + +--Oh caro Enrico... io vorrei soltanto vederti un po' a posto. + +Enrico si valse alla Elisa. + +--Addio Elisa... e ricordati qualche volta del tuo compagno +d'infanzia.... + +E siccome sentiva venir un fiume di lagrime agli occhi si volse alla +balia. + +--E anche tu, povera balia, addio e perdona se qualche volta.... + +Non pote proseguire. Si sentiva strozzare dal pianto. Stava per fuggir +via. + +--Enrico vieni qua--disse il marchese.--Io sono il tuo padrino e ora +voglio mettere di esser tuo padre. Se tuo padre fosse qui... forse non +sarebbe accaduto cio che e accaduto... ma in caso ti direbbe: si, va a +far il soldato pel tuo paese, giacche quella scuola di abnegazioni e +di sagrifici la ti fara diventare un uomo come si deve. Ma io non ho +il coraggio di lasciarti partire cosi; e poi non posso neanche vedere +quella cara fanciulla e quella povera vecchia piangere in quel modo... +e poi... e poi, ti dico la santa verita, non vorrei io stesso.... + +E per non piangere tento di ridere. + +--La ringrazio marchese di queste buone parole--disse Enrico +stringendogli affettuosamente la mano.--Ma ora tutto e impossibile; +non potrei piu stare a Milano lo stesso.... + +--Andiamo dunque lei, don Ignazio, signor burbero benefico, faccia la +pace col suo pupillo e gli perdoni ogni cosa. Siamo stati giovani +anche noi... che diavolo! + +--Oh per il male che ha fatto a me--rispose don Ignazio tirando una +presa di tabacco--io gli ho gia bell'e perdonato. Mi duole soltanto +che ora sia troppo tardi in quanto _alla morale_, e che il mio perdono +non gli possa piu fare ne caldo ne freddo a quest'ora. + +--La guardi quella sua povera Elisa com'e addolorata--riprese +sottovoce il marchese. + +--La Elisa? Ah so bene poi che la mi burla, caro marchese--ripiglio +don Ignazio levandosi.--No, no, no. Ha voluto lui essere uno +spiantato? Tal sia di lui! Io non potrei in coscienza rompere il collo +a mia figlia col pretesto che si vogliono bene. Il mal d'amore passa +in fretta, ma i matrimoni sono eterni. + +--Vediamo, vediamo--ripiglio il marchese tirando don Ignazio in +disparte.--Bisogna che non lo lasciamo andar a soldato. Io non voglio. +Mi secca di vederlo partire. + +--Faccia lei! Trovi lei il mezzo. Che cosa vuol mai che io le dica? +Io, se anche lei m'avesse lasciato fare, m'impegnavo di salvargli una +parte di sostanza. Non ha voluto? Peggio per lui! E non fu anche lei a +lodarlo? + +--Enrico--ripiglio il marchese volgendosi al giovine--prometti tu sul +tuo onore di far giudizio, di non metter mai piu il piede in una bisca +e di essere degno insomma della Elisa? + +--Ma che cosa dice, marchese, che cosa dice?--sclamo il notaio con la +voce d'un uomo che e risoluto a farsi intendere seriamente.--Lei dice +delle cose impossibili; a questa cosa non c'e piu da pensarci e da un +pezzo. Sono suo padre o non sono suo padre? Benedetto uomo! Vuol dir +tutto lui! + +--Non dubitare, caro zio--disse l'Enrico con dolcezza malinconica.--Tu +sei esaudito lo stesso. Capisco anch'io che ora non potrei piu +accettare quello che avrebbe dovuto essere la mia... quello che dice +il marchese. Spero di riuscire a farmi onore e a cercarmi una +posizione indipendente e degna di un gentiluomo.... E allora... se la +Elisa mi avra perdonato... se non avra sposato un altr'uomo.... + +--Ah questo e un altro paio di maniche!--sclamo don Ignazio. + +--Quanto a lei, marchese--ripiglio il giovine conte volgendosi al +d'Arco--la mi permetta di ringraziarla, delle sue buone parole. Oh io +sento che la Elisa sarebbe stata la sola donna al mondo che avrebbe +potuto farmi felice, ma non ho saputo meritarmela ed e giusto che +succeda cio che deve succedere. Adesso non potrei, dovessi morire di +dolore, aspirare a lei.... + +--Naturalmente!--osservo don Ignazio. + +--Non vorrei si dicesse che dopo avere sprecato in tre anni tutto il +mio avere sono andato ad attaccare il cappello in casa di mia moglie. + +--Oh per questo sarebbe il minor male!--sclamo don Ignazio. + +--Ho piacere di sentirti a parlare cosi--disse allora il marchese +alzandosi, d'ond'era seduto, con una specie di risoluzione di buon +augurio. + +La Elisa, che con le gote irrigate di lagrime stava stretta a sua +madre, alzo gli occhi roridi in faccia al marchese, e vide sulla di +lui fisonomia uno di que' buoni sorrisi arguti, che il d'Arco +possedeva quando stava per dire qualche cosa di molto bello e di molto +buono. + +--Dunque allora se non e che questo--disse egli con voce posata e +chiara--dovete sapere cari miei, che quella persona da nominarsi, la +quale ha trattato questa mattina la compera della possessione di +Enrico e di questo palazzo, sono proprio io. Io non potevo permettere +naturalmente, che la casa O'Stiary e la campagna, dove passai tanti +bei giorni de' miei anni giovanili, andasse in mano di _cani e +boriani_. La somma fu gia rimessa al marchese Sappia, che e garante +anche pei debiti di Enrico, e che pensera a pagare ogni cosa. Io sono +dunque il nuovo proprietario e credo di aver fatto un discreto +contratto. Siccome pero io sono solo al mondo e non so davvero che +farne del superfluo, cosi tu, Enrico, mi permetterai di dirti, che +tanto la tenuta quanto questa casa, sono ancora cosa tua. + +--Ah, questo e troppo, marchese!--sclamo Enrico. + +E rimase interdetto, e non penso di buttarglisi al collo, come avrebbe +fatto chiunque altri, che non avesse avuto il di lui orgoglio nelle +vene. + +Il marchese era, lo sappiamo gia, un vero filosofo, e non si lasciava +mai influenzare dall'amor proprio. + +Anche quella titubanza dignitosa, anzi superba, di Enrico, gli +piacque; egli non s'adonto che il giovine conte fosse restio ad +accettare la sua donazione. Gli si avvicino e gli disse: + +--Sei tutto tuo padre! Ma pensa che la Elisa ti ama.... + +E addito la cara fanciulla che stava presso donna Eugenia. + +I di lei occhi, maravigliati, pieni di riconoscenza, intenti, inondati +da una gioia che non lasciava piu luogo a dubbio, stavano fissi in +quelli del marchese. + +Ella si spicco da sua madre, si slancio con subitaneo moto verso di +lui, gli prese la mano e sclamo: + +--Ah, come l'adoro lei, marchese. Come e buono! E questo valse +all'Enrico come cento perdoni. + +* * * * * + +Io ho fiducia che il lettore mi dispensi volentieri dal riferire la +storia retrospettiva del viaggetto affannoso di Enrico verso Parigi, +in cerca di Nana, che viaggiava invece verso la Piccola Russia, col +principe Kuvaloff; come pure che egli non desideri ch'io gli debba +descrivere la delusione di Rubieri, quando venne a pranzo e si trovo +_pulita la bocca_. Ne come sia andata a finir la faccenda--che resto +incruentissima del resto--fra Marliani e Cantis--ne a raccontargli del +fallimento della Romea, inezie tutte che facilmente si sciolgono +coll'imaginazione. + +* * * * * + +Quanto a Nana, non stette piu di un mese col principe Kuvaloff. +Quand'egli comincio a trattarla a furia di _knout_, essa cerco in Kiew +un suo compatriota parrucchiere, che tornava in occidente, e si fece +rapire da lui. + +* * * * * + +La sua fine e nota. + +Zola ci racconta, che essa mori di vaiuolo al _Grand Hotel_ a Parigi, +in quei giorni in cui i Francesi, ebbri di certezze gloriose, che +dovevano mutarsi in disastri incredibili, passavano in folla sui +_boulevards_ gridando in cadenza: _a Berlin, a Berlin!_ + +* * * * * + +Molti lettori hanno il difetto di venir qui in fondo a cercare come +vada a finire la panzana. + +Qui panzana vera non c'e stata. In ogni modo mi permettano di non +accontentare questa loro illegittima curiosita. + +La contessa O'Stiary e oggi viva ancora? E dessa felice? E infelice? + +Chi lo sa? + +Mettiamo ch'ella sia infelice. + +L'e questa un'ipotesi che sbaglia di rado. + +Un ultima preghiera al lettore: Se non l'ha ancora letta, legga +l'_Entratura_. Mi fara un gran piacere. + + + +FINE + + + + + + + + + + + + + + + + + +*** END OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK, NANA A MILANO *** + +This file should be named 7nnml10.txt or 7nnml10.zip +Corrected EDITIONS of our eBooks get a new NUMBER, 7nnml11.txt +VERSIONS based on separate sources get new LETTER, 7nnml10a.txt + +Project Gutenberg eBooks are often created from several printed +editions, all of which are confirmed as Public Domain in the US +unless a copyright notice is included. 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Che +ormai le panzane romantiche "fra il didascalico e il rompiscatole" a +situazioni in sospeso, a caratteri tirati a pomice, e a personaggi +tirati pe' capegli siano andate giù di moda e non piacciano più +neppure ai ragazzi non ci sarà forse a negarlo altro barbassoro, +fuorchè un professore famoso per un certo suo _grido_. + +Dunque, se voi signori, che state per leggere siete di quelli che nei +racconti dei fatti contemporanei amano i _babau_ della sospensione +romantica e si compiacciono di non tirare il fiato se non dopo +d'essersi bene assicurati che il fratello del figlio, del nipote, +della cognata, del protagonista è appunto il padre dello zio, del +genero del cugino, dell'eroina, e vogliono che l'intreccio incominci, +si complichi e si sciolga col finale trionfo di tutte quante le virtù +e col suo bravo castigo di tutte quante le colpe, se voi, dico, avete +di queste fisime felice notte. + +Oggidì, mi duole il dirlo, tutto va a rovescio di quella conclusione, +giacchè le virtù che trionfano e le colpe che si castigano sono cose +lasciate tutte all'altro mondo. + +Dunque _realismo_! + +E realismo vuol dire verità, vuol dire ricerca di ciò che veramente +succede, sia pur doloroso e brutto; vivisezione, fisiologia +palpitante, studia della vita quale essa si mostra, senza rispetti +umani e senza reticenze. + +Chi scrive _Nanà a Milano_ ormai non ammette in arte che il realismo; +giacchè egli segue il suo tempo e nelle cose dell'oggi vede appunto la +inesorabile verità, che fattasi iconoclasta, abbatte dovunque le +imagini della finzione romantica: il cattolicismo è distrutto dal +libero pensiero, la bibbia è annientata dalla scienza, la filosofia è +sconfitta del positivismo, la pittura dalla fotografia, la scultura +dalla galvanoplastica, la musica dall'aritmetica. Vedete persino sul +palcoscenico le illusioni che bastavano ai nonni come cedono il posto +ai simulacri della realtà: ai gabinetti e ai salotti dipinti a +prospettive ed a scorci si sostituirono dei gabinetti e dei salotti +reali, per mezzo delle scene parapettate; alle cascate d'acqua fatte, +una volta, di tela d'argento girante sul ròtolo, si sostituisce +l'acqua vera, cadente dall'alto e spruzzante le gambe delle +ballerine... che magari non sono _reali_ del tutto! + +Se non che è noto che ci sono due modi molto diversi di fare del +realismo: c'è il realismo decente e c'è l'indecente. C'è il realismo +decente nella forma, indecente nella sostanza, e c'è il realismo +decente tanto nell'una che nell'altra. Tutta quanta la morale +femminile della nostra società frolla e senza convinzioni molto fisse, +risiede ormai nella decenza. In questa parola sta appunto anche +l'avvenire della nuova scuola naturalista, tanto osteggiata da chi non +l'ha ancora capita, e tanto compromessa da chi nella forma non ha +saputo trovare il giusto mezzo fra la verità nuda e cruda e la +desiderata decenza. + +Le trivialità, le bassezze, le turpitudini, le laidezze e le miserie +umane--le quali in passato furono lasciate indietro da tutti i +romantici, come cose da non svelarsi--devono essere portate in +pubblico, chiarite, discusse, sviscerate una buona volta, perchè +servano di leva al rimedio di ammaestramento, agli ingenui, di castigo +e di flagello ai viziosi. + +Tutto sta dunque a saperle svelare con decenza. + +Emilio Zola, che è pur sempre decente _nella forma_, ci presentò in +Nanà una donna che _nella sostanza_ non lo poteva essere del certo. +Puttana sbracata, rotta ad ogni turpitudine, in un ambiente di cinismo +e di depravazione, per conservarsi vera, e reale doveva riuscire per +forza molto indecente. + +Ora se, partita da Parigi e capitata per caso a Milano sullo scorcio +del 1869, la Nanà di Zola si fosse conservata tale e quale ce l'ha +presentata il romanziere francese, io dal canto mio non avrei fatta +certamente la fatica di ricominciarne la storia da lui lasciata a quel +punto in sospeso. + +Non l'avrei fatto, ancorchè avessi potuto pensare che per quanto essa +fosse rimasta la stessa sgualdrina, pure le differenze di ambiente, di +influssi, di contorni di conoscenze dovevano dar luogo ad altrettante +differenze di linee, di tinte, di chiaroscuri e di avvenimenti. + +Ma Nanà giunta a Milano non era più nè poteva essere più la stessa +donna ch'ella era a Parigi. Io l'ho conosciuta nei pochi mesi che +stette nella mia città, l'ho studiata e ho trovato che il mutamento +avvenuto in lei era cosa degnissima di studio attento e profondo, e +che il mondo milanese, che s'aggirava intorno a lei sarebbe stato un +vero peccato mortale se lo si fosse trascurato e non si fosse pensato +da alcuno a portarlo innanzi ai lettori fotografato e caldo in una +fisiologia di costumi contemporanei. + +Quella _cocotte_ francese, sfinge non egiziana metteva tanta +suddizione e pur tanta concupiscenza nel cuore di certi nostri giovani +i quali colle dame e colle crestaie concittadine si mostravano +audacissimi, e ha dato una tinta così speciale ai fatti; della vita +milanese e ai caratteri delle persone colle quali ebbe a che fare, nei +pochi mesi di sua residenza, che bisognerebbe essere proprio un +balordo per non cavarne un libro interessante. + +In quanto a lei, chi avrebbe detto che nel nuovo ambiente milanese, +dovesse apparire assai diversa da quello che ce l'ha descritta e +tramandata lo Zola! + +Nessuna donna forse ebbe più di Nanà le doti che si attribuiscono al +camaleonte; nessuna più di lei sapeva trasmutarsi da un giorno +all'altro, e da abbietta cortigiana diventar magari una signora +rispettata e superba. + +Ed ecco perchè a me è venuto il grillo di ripigliar da Zola istesso +questa donna stranissima, che riuscì a miei occhi un tipo unico di +figlia di Eva del nostro tempo, un problema di isterismo a freddo, una +personificazione dello spirito scacciapensieri, una sintesi di +puttanesimo rapace, un'epopea: di calcolato disinteresse, un campo +aperto di capricci, di estri, di fantasie, di voglie, di brame, di +vanità, di ambizioni, di vaneggiamenti, di simpatie, di antipatie, di +libidini, di freddezze, di affetti, di passioni in continua +contraddizione con sè stessi; anzi in continua ribellione fra loro, un +tipo di avarizia, un mostro di prodigalità, un ecatombe di +_toilettes_, un entusiasta del risparmiare, un apoteosi di +poltroneria, un prodigio di attività, un iperbole di egoismo, un +miracolo di buon cuore, una iena pazza di ferocia, un'incapace di +veder soffrire una formica, una capace di ripetere con Brillat Savarin +che in una tal salsa avrebbe mangiato volentieri suo padre! + +Un ultimo avvertimento, perchè io bramo sopratutto di essere sincero. + +Qualche lettore, in questo mio nuovo studio della vita milanese +contemporanea, troverà delle scene che non gli giungeranno +sconosciute. Un episodio infatti di _Nanà a Milano_ mi servì già a +scrivere una commedia che ebbe lieto successo sul teatro milanese. +Alcuni altri frammenti io pubblicai prima d'ora, in qualche giornale +italiano e non riusciranno nuovissimi a chi per caso li avesse già +letti in que' periodici. Io non saprei dir a questi signori se non che +oggi li ritroveranno, se non foss'altro, sotto la loro vera luce e al +loro posto preciso. + +Chi poi credesse di trovare in questo libro, un dramma giudiziario +_con simulazione di parto_, che levò rumore grandissimo in questi +giorni, si pulisca la bocca. + +CLETTO ARRIGHI. + +Milano, 20 giugno 1880. + + + + +I. + + +Nell'ottobre del 1866, moriva in Milano di pneumonite il vedovo conte +Guglielmo O'Stiary dopo una fiera malattia di cinque giorni. Lasciava +un milione al suo unico figlio Enrico, di passa vent'anni, col patto +espresso nel testamento, ch'egli non potesse andar in possesso +assoluto e dispotico della sostanza se non compiuti i ventiquattro, +come portava la legge cho vigeva al tempo degli Austriaci. + +In caso che l'erede avesse voluto fare opposizione al testamento il +severo babbo lo privava di tutto, e sostituiva nella eredità: _il +Sacro Cuore di Gesù_. + +I titoli per diseredare suo figlio Enrico, secondo lui, non mancavano. +Egli era fuggito dal collegio dei Barnabiti, adolescente ancora, per +correre a combattere gli Austriaci con Garibaldi. Egli si mostrava +irreligioso e liberale. Egli sarebbe riuscito, senza alcun dubbio, +prodigo e dissoluto. + +Il conte Guglielmo O'Stiary discendeva da una famiglia irlandese molto +cattolica, stabilitasi a Milano nel secolo decimosesto. + +Enrico O'Stiary ricevette la notizia della malattia mortale del babbo, +quando questi era già spirato. La campagna contro gli Austriaci era +finita. Chiese ed ottenne il congedo e partì, sperando di rivedere +ancor vivo l'autore de' suoi giorni, che egli amava in cuor suo di +grande e profondo affetto, malgrado la di lui severità piuttosto unica +che rara. Quando giunse a Milano trovò che suo padre era già stato +seppellito da una settimana. + +E intanto l'esecutore testamentario, don Ignazio Martelli, di lui zio +materno, aveva già pensato in fretta ed in furia a praticare certe +operazioni e certe riduzioni nell'appartamento, nella cucina e nella +scuderia, dalle quali si riprometteva di aumentare il reddito del +pupillo di una mezza dozzina di mille lire all'anno. Il conte padre, +anche dopo la morte della contessa sua moglie, e la partenza di Enrico +per il collegio, non aveva mutati d'un pelo l'ordine e l'ampiezza +dell'aristocratica magione. Ma ora? Che cosa avrebbe dovuto farne +l'Enrico di sedici stanze? "Troppa grazia a sant'Antonio!", Fece +dunque appiccar all'imposta del portone il suo bravo cartello col _da +affittarsi al presente_, e dopo sei ore ebbe, il piacere di vedere, +come disse lui, _bruciato via_ l'appartamento e invaso da stranieri. + +La creatura, che si dava maggiore affanno in palazzo, era la +guardarobiera: una vecchia che chiamavano _la balia_, che aveva +allattato il conte Guglielmo e portato in braccio il contino. Oh il +suo non era certo _l'affacendato ozio_ dei _Ritratti Umani!_ Con che +amore la buona donna mise in ordine il quartierino, che il tutore +spilorcio aveva lasciato al di lei caro Enrico! Con che cura gli +preparò la biancheria e fece rimetterle cortine alle finestre e gli +fornì dell'occorrente la teletta, e dispose qua e là nelle camere dei +fiori appena colti. + +--Le pare, marchese, ch'egli sia alloggiato come un principino?--disse +la signora Eugenia Martelli al marchese d'Arco, uscendo insieme dalle +stanze destinate al giovine ereditiero.--Per dire la verità queste +sono le camere migliori del vecchio appartamento. Che ne dici tu +Elisa? + +La Elisa, una fanciulla di poco più che quindici anni, una rosa thea +appena sbucciata, una bellezzina molto _distinta_, con occhioni e +denti da sbalordire, rispose con una piccola smorfia, un _umh!_ che +voleva come dire "per l'Enrico ci sarebbe voluto ben di più!" + +--Io sono certo però,--disse il marchese d'Arco,--che l'Enrico avrà +gran dispiacere di vedere affittate così subito e a della gente +ignota, le camere dove tien raccolte le memorie della sua infanzia.... + +--Se sapesse quante volte ho detto anch'io questa cosa a mio marito! +Non è vero Elisa? + +--Sì, certo; ma il babbo non vedeva che la necessità di cavare di più +dal palazzo. + +--La casa de' suoi maggiori,--riprese con grande nobiltà il marchese +d'Arco--va tenuta da conto e il lasciarla invadere dal primo che +capita è un mancarle di riguardo. + +--Che vuole marchese? Lei sa bene che mio marito non le ha mai capite +certe delicatezze. + +--Come!--domandò questa volta ingenuamente l'Elisa.--Il babbo non ha +mai capite le delicatezze? + +--Zitta Elisa--disse la madre stringendo, nel suo il braccio di sua +figlia. Poi di nuovo al marchese: + +--Del resto l'Enrico sarà, come si dice, in famiglia. Tra il suo +quartierino il nostro non c'è di mezzo che l'anticamera e questa sala +in comune. + +--E noi per far tutto questo tramestìo,--disse la Elisa mostrando un +gran dispiacere nella voce--abbiam dovuto cambiare alloggio anche noi +e andare verso il giardino. + +--Povera ragazza, guarda mò,--fece ridendo il marchese d'Arco--dover +cambiare alloggio! + +--E non abbiamo tenuta neppur una straccia di finestra verso strada. + +--Ah capisco ora! Neppur una straccia di finestra verso strada! + +--Stare sul Corso e non poter andare al balcone, la mi concederà +marchese che è una condanna.... Io non ho che il giardino da vedere. + +--Ma il giardino ha anch'esso i suoi meriti! replicò il marchese +sorridendo.--Questa primavera vedrai a sbucciar i fiori, a spuntar +l'erba, a fiorire i tulipani. + +--È vero,--sclamò la Elisa,--ma a me sarebbe piaciuto di più il poter +vedere fiorir le rose in giardino.... + +--E spuntar i tulipani sul Corso?--domandò ridendo il marchese. + +E, quasi per farsi perdonare la facezia un po' ardita, soggiunse +subito: + +--Basta! Non vedo l'ora di abbracciarlo quel caro ragazzo! + +--Oh marchese!--sclamò la fanciulla.--Ora non è più tanto un ragazzo. +Ha quasi ventun anni ora. Cinque più di me. + +--È vero! Sono tre anni ormai ch'io non lo vedo più. + +--E che ne dice marchese di quel barocco d'un testamento di suo +padre?--domandò la signora Martelli. + +--Che vuole mai che le dica, cara signora? Quel povero conte Guglielmo +era fatto così. Una testa debole, che non calcolava mai gli effetti +delle sue azioni; pur di assecondare i moti dell'animo dispotico e +pieno di ghiribizzi egli non badava a nulla. + +--Ah, lei lo deve sapere, che fu tanto amico della povera contessa! + +Il marchese mise un sospiro, e quasi per stornar l'attenzione da +quella frase, ripigliò: + +--A che ora crede lei che potrà arrivare l'Enrico? + +--Io dico che sta per arrivare fra mezz'ora--sclamò la fanciulla.--Lo +sento quì!--E posò la destra sul cuore. + +--Ma zitto Elisa! + +--La lasci dire. È così bella l'ingenuità a quindici anni. + +--E quattro mesi!--sclamò la Elisa. + +--Oh, ma non la creda poi tanto ingenua, sa?--fece ridendo la +madre.--È un capetto, mah! + +--Senti Elisa? Tua madre dice che sei un capetto.... mah! + +--Miracolo che questa volta non abbia aggiunto anche l'ameno! + +Il marchese rideva. + +--Dunque io ripasserò stasera,--soggiunse egli--e se l'Enrico +arrivasse prima, gli dica di venir subito da me a farsi vedere. _Sans +adieux_. E tu Elisa ricordati di voler un po' di bene anche a questo +povero vecchio che te ne vuol tanto! + +--Oh, anch'io, anch'io, caro marchese,--rispose con espansione sincera +la fanciulla. + +--Ora andiamo a vestirci subito,--disse la madre quando il d'Arco fu +uscito,--che non abbiamo tempo da perdere se non vogliamo salare la +messa. + +* * * * * + +La Elisa era un capetto davvero. + +Un tipo di fanciulla più simpatica, più piccante, più piacente di lei +non lo si potrebbe imaginare facilmente. + +Dove diamine la signora Eugenia ed il notaio Martelli fossero andati a +pescar tanto spirito, per dare vita a quella loro creatura, è un +mistero! La signora Eugenia era infatti una eccellente madre, una +buonissima donnetta, una moglie irriprovevole, ma sgraziatamente +peccava assai nel fisico; quanto al padre era sgraziato nel fisico e +nel morale. + +La Elisa appariva come la perfetta antitesi de' suoi genitori. Sua +madre era piuttosto piccola e tozza, Elisa era slanciata e svelta come +un giunco odorato. Sua madre era scarsa d'ingegno; sua figlia un +genietto. Suo padre era taccagno e di idee ristrette; la Elisa era una +socialista spiegata senza sapere di esserlo. Forse di lei s'avrebbe +potuto dire, come della maggior parte dei figli unici, ch'era un +_enfant gatè_. La mamma, le aveva sempre voluto troppo bene, le aveva +fatte buone le innumerevoli fantasie, l'aveva sempre accontentata in +ogni capriccio e baciucchiata troppo. Ma le madri che amano assai non +ci sentono da questo orecchio. Quanto non si è detto contro il +soverchio amore di certe madri? Ai fanciulli esse parlano +incessantemente e quasi esclusivamente del bel musino, del bel +vestitino, delle belle scarpette, e li baciano tutto il santo giorno +con tali frenesie di tenerezza, che spesso i bimbi ne scoppiano in +pianto. Cari e santi baci quei delle madri! Ma non pensano desse che, +a lungo andare, anche quei baci riescono fatali, giacchè stimolando +senza posa nei bimbi la delicata innervazione, sviluppano in essi una, +per quanto inavvertita, troppo precoce sensualità. Amorevole, ma +fatale stupro materno, che già rende colpevole l'adolescenza prima che +essa abbia cessato di esser innocente! + +Le madri romane si guardavano bene dall'insegnare la voluttà del bacio +alle loro figliuoline. E quando alcuno lodava la bellezza d'una loro +figlia in faccia a lei stessa, quelle madri nobilissime usavano di +metter la punta del dito medio sulla lingua e di toccar con quella la +guancia dell'adulata quasi a purgarla col materno amore da un +maleficio straniero. + +La Elisa aveva tra le altre cose una voce che agiva voluttuosamente +sulla corda sensibile dell'udito. Nessuno ha mai ascoltato le arpe +eolie, ma chi ha sentita la voce di Elisa Martelli, giura che non la +cambierebbe con quella di un'arpa eolia. + +E il sorriso? + +S'ha un bel dire, ma dinanzi al realismo della bellezza e della +gioventù restano eterne e immutabili anche le ispirazioni romantiche, +alle quali fummo allevati. Elisa quando rideva, rideva tutta, come +disse il Dossi, e s'avrebbe detto che facesse una luce maggiore +intorno a sè, giacchè, il di lei sorriso alleandosi al nitor dei denti +e lampeggiando nelle pozzette delle guancie e raggiando fuori collo +splendor degli occhi pareva davvero la circondasse di una gioiosa +aureola, che è luce appunto e delle più lucenti! + +Queste doti, già s'intende, preziose per tutti erano difetti per +quella lesina di suo padre. Egli avrebbe amato tanto una figlia +belloccia sì... non dico! ma che avesse avuto il suo quietismo nel +sangue, che andasse in cucina a sorvegliar la cuoca, che facesse tutti +i rimendi alla biancheria e rivedesse i libretti della spesa. Ma non +c'era verso, e la mamma su questo la difendeva a spada tratta e +qualche volta la si permetteva di ricordare al marito una certa loro +speranza, sorta si può dire il giorno stesso della nascita della +bambina e nutrita religiosamente in famiglia: + +--Pensa poi che la Elisa deve essere contessa e milionaria! + +Era la frase sacramentale, che metteva ogni pace e ogni buon umore in +quella casa. + +* * * * * + +Il contino arrivò, come aveva presentito la Elisa, mezz'ora dopo, +mentre le donne erano a messa. + +Montò quattro a quattro i gradini dello scalone, che non aveva +riveduto da circa tre anni e tirò il campanello all'uscio di casa sua. + +Il servitore che venne ad aprirgli non lo conosceva punto. + +--Chi cerca di grazia il signore? + +--Il notaio Martelli è in casa?--domandò Enrico con un mesto sorriso. + +--No signore,--rispose l'altro,--il signor cavaliere Martelli è +uscito. + +Enrico si fece conoscere. Entrò, andò difilato alla camera dove era +morto suo padre, e vi si rinchiuse. Poi mezz'ora dopo cogli occhi +rossi di pianto, si fece portar nascosto in una carrozza al cimitero +per visitare il luogo dov'era stato sepolto. + +Di ritorno a casa Enrico trovò il notaio Martelli suo tutore, che lo +aspettava per abbracciarlo. + +Prima che questi tornasse a casa dal cimitero, il notaio avendo udito +dal portiere, come il contino fosse arrivato, era salito frettoloso le +scale, ed entrato in anticamera: + +--Dov'è dov'è questo ragazzo?--aveva sclamato, non pensando che il +ragazzo s'era fatto ormai un uomo di quasi ventun'anni. + +--È andato al cimitero--gli rispose il servitore. + +--Ah, povero figliuolo!... È vero! Bravo, bravo! + +Così dicendo, attraversò l'anticamera ed entrò in uno studio attiguo, +dove era solito stare qualche ora del giorno a sbrigare le faccende +della tutela. + +--Dì un po'--ruppe a dir egli quando fu seduto allo scrittoio rivolto +al Leopoldo--sei stato dal Saulino? + +--Sì, signor cavaliere. + +--Cosa ti disse? + +--Che verrà qui lui dopo pranzo. + +--E dal Sala? + +--Anche. + +--E quello che cosa ti rispose? + +--Mi disse che ora non ha voglia di comperare carrozze usate. Ma +stamattina è stato qui un signore a vederle in rimessa e ha fatto +un'offerta. + +--Quanto? + +--Mille lire. + +--Non c'è male. Si può cederle a questo prezzo, mi pare. + +--La scusi signor cavaliere se metto il naso anch'io in questa +materia. È solo per avvertirla che lo _steage_ è quasi nuovo, perchè +l'ha fatto fare l'anno scorso il signor conte e l'ha adoperato non più +di otto volte in tutto l'anno. + +--Ebbene? + +--Ebbene dico che si potrebbe tenerlo, ora che è arrivato il signor +contino. È un legno del buon genere. + +--Che cosa? Buon genere? Bagattelle! Quest'è una parola inventata +adesso. A' miei tempi non si parlava punto del buon genere. + +"Sicuro. Quando regnava Carlo V" pensò tra sè il Leopoldo. + +--Io di carrozza non me ne intendo una maledetta--continuò il +notaio--ma se questo _steage_ è quel demonio di un carrozzone coi +sedili fin sull'imperiale come una diligenza.... + +--Sì, sì, proprio quello! + +--Allora ti dico addirittura di mettere da parte il pensiero, perchè a +trascinare quella macchina non ci vorranno meno di due cavalli.... + +--Come due! La dica pur quattro. + +--Figuratevi! No, no, no, vendiamolo subito. + +--Lei signor cavaliere vorrebbe forse che il signor contino tenesse +meno di quattro cavalli in scuderia? + +--Ma che quattro, ma che tre, ma che due!--sclamò il notaio +vivamente.--Adesso so che è di gran moda un legnettino leggero da un +cavallo solo. Tanto più per un giovinetto della sua età. Bagattelle, +anche troppo! + +--La mi scusi don Ignazio--disse il palafreniere con voce +insinuante--ma anche volendo tenere un cavallo solo da tiro ce ne +vorrà sempre almeno uno di cambio e uno da sella. + +--Ma che cambio, ma che sella!--sclamò il notaio inviperito.--Il +cambio è perfettamente inutile, perchè se quell'altro fa il suo +servizio bene, il cambio resterebbe in stalla a mangiar fieno e biada +a tradimento. E quanto a quello da sella si può _scusare_ con un +cavallo a doppio uso. + +"Bazzica!" pensò il Leopoldo. "Come il curato di Cilavegna!" + +E non disse più nulla, giacchè cominciò a mulinare come qualmente per +rubare la biada ad un cavallo solo non gli sarebbe più convenuto di +star in quella casa, + +--Dunque?--domandò il notaio. + +--Ma ecco, se il signor cavaliere mi permette di parlare. + +--Te lo permetto. + +--Le faccio presente che se il cavallo a doppio uso si ammalasse.... + +--Oh, allora poi, bagattelle, si va un po' anche a piedi... _pedibus +calcantibus_. + +"Ah sicuro!" pensava fra sè quello scorbellato di Leopoldo, "un bel +paio di scarpe nuove e avanti." + +--Io sono bene andato a piedi tutta la mia vita!--riprese il notaio. + +"E sì, che è un cavaliere!" pensava l'altro. + +--Se poi il mio signor pupillo non volesse proprio degnarsi di andar a +piedi ci sono sempre dei buoni omnibus a dieci centesimi. + +"Ma sì, guarda me! Non ci pensavo. Ci sono questi omnibus? +Adoperiamoli." + +--Qualche volta ci vado anch'io in omnibus; non però quando non ho +fretta, perchè allora arrivo prima colle mie gambe. + +--Lei è il padrone!--conchiuse Leopoldo.--Faccia lei. + +--Sicuro che debbo far io--sclamò il notaio.--Anzi, ti avviso di non +mettergli in testa all'Enrico delle fisime inutili. L'economia è la +madre di tutte le virtù, e quando un solo cavallo può far il servizio +di tre, non saprei come possa venir in testa ad un cristiano di +tenerne tre invece di un solo. Questi cavalli a doppio uso ci sono o +non ci sono? Saranno ben stati inventati per qualche cosa, io credo? +Adesso chiama la balia, che mi deve dar la nota della spesa della +guardaroba. + +* * * * * + +Chi era la balia? + +Poco prima che il notaio arrivasse a casa, una vecchia sbacando fuori +da una scaletta interna, che metteva nelle cucine del palazzo, aveva +sclamato tutta intenerita: + +--Oh, ch'io lo veda questo mio signor contino, ch'io lo stringa ancora +una volta al seno prima di morire. + +Il palafreniere, che aveva condotto il padroncino nella camera del +conte padre, pose l'indice attraverso le labbra e additando alla balia +la stanza dove era entrato Enrico, aveva risposto: + +--È là dentro e non vuol essere disturbato. Piange. + +--Povero ragazzo!--sclamò la balia con amore.--Starò qui ad +aspettarlo. + +Così detto si adagiò, trasse di tasca la corona e cominciò a +biascicare orazioni. + +Ma il palafreniere non le lasciò il tempo di finire il _panem nostrum +quotidianum_, che le domandò: + +--Voi balia che dovete esser vecchia di casa.... + +--Altro che vecchia di casa!--interruppe questa.--Io sono nata nel +castello dei conti O'Stiary, ed erano già sessantanove anni che ci +stavo prima di venir giù a Milano. Io ho allattato il povero conte +Guglielmo che è morto or ora; e sono stata la balia secca del contino +Enrico. + +--Tanto meglio! Io volevo domandarvi conto di questo signor marchese, +che è venuto un'ora fa a a vedere se il contino era arrivato. + +--Il marchese d'Arco? + +--Sicuro. Mi pare di aver capito ch'egli abbia un grande attacco pel +giovinetto che deve arrivare, e m'è passato per la testa, così per +dire a dire, che egli fosse stato l'amante della mamma.... Si sa bene! + +La balia levò lentamente la testa canuta, con un fiero rimprovero +negli occhi: + +--Dica, signor Leopoldo; la si ricordi che non è di moda in questa +casa il fare dei giudizii temerarii. La contessa Irene era una santa +donna e il bene che il signor marchese le voleva era come quello che +noi altri cristiani vogliamo alla Madonna. + +--Tanto peggio per lui!--rispose cinicamente il palafreniere. + +Leopoldo fece entrare la vecchia e don Ignazio stava per interrogarla, +quando s'intese il campanello dell'uscio d'ingresso e poco stante +comparve sulla soglia dello studio il giovinetto conte. + +Vedendo la balia, la quale si era voltata al rumor dell'uscio che +s'apriva, Enrico le corse incontro, colle braccia tese e le saltò al +collo. + +--Oh Teresa, la mia buona Teresa, quanto tempo che non t'ho +abbracciata! + +Ma poi vedendo il suo tutore, che s'era levato dallo scrittoio e gli +si avvicinava colle braccia protese, si staccò dalla balia e andò con +premura verso di lui. + +--Scusami, caro zio, se il mio primo saluto fu per la Teresa, che mi +ha veduto nascere e che mi ha portato tanto in braccio. + +La balia si asciugava col lembo del grembiale i luciconi. + +--È naturale, caro Enrico--disse il tutore--Guarda che l'hai perfino +fatta piangere di consolazione. + +--La m'ha scusare--fece la balia, colla voce ancora fra le lagrime--ma +non avrei potuto far di meno, e ora posso morire contenta. Avevo tanta +paura di morire prima di poterla rivedere. + +--Ma ho da sentir di peggio?--disse Enrico alla vecchia.--Dammi subito +del tu come mi hai sempre dato in castello. + +--Ah caro lei, adesso è impossibile signor conte. Adesso lei è un +uomo. + +--No, no, non importa. Ti comando espressamente di trattarmi ancora +come pel passato. + +Poi si volse al tutore. + +--Ma sicuro che mi sei diventato un uomo!--sclamò questi,--tu mi mangi +la torta in capo ora. Bravo, bravo! Bene bene! E dimmi un poco. Hai +già vedute le mie donne? + +--No,--rispose Enrico,--non mi ero ancora mosso dalla camera del +povero babbo. + +--Sono andate a messa,--disse la balia.--La signorina Elisa non vede +l'ora di vederla,--aggiunse ella sottovoce, mentre il notaio s'era +voltato. + +--A proposito,--ripigliò questi--tu l'avrai già sentita la santa +messa? + +--La messa? Ma no, a dirti la verità. Sono arrivato di buon mattino, +ho viaggiato tutta notte... non saprei neanche dove avrei potuto +averla sentita. + +--Bene, bene, per questa volta...! Oh, dimmi un poco, tu forse non +avrai con te altri abiti che questi che hai indosso, non è vero? In +ogni modo ti abbisogna un vestito di lutto. + +--Sicuro! Quando il colonnello mi disse che il babbo era moribondo e +mi lasciò partire, fu tale la mia fretta che non ho neppure fatta la +valigia della biancheria. Ora bisognerà provvedere subito a tutto, +altrimenti non potrei uscir di casa. + +--Leopoldo,--disse il tutore al palafreniere,--andate ad avvisare il +mio sarto che venga qui subito. + +--Il suo sarto?--domandò Leopoldo con ironia.--Il portinaio di +casa...? + +--Ma sì, ma sì, il mio sarto,--replicò don Ignazio,--ci vuol tanto? +Andate. + +Poi, rivolgendosi all'Enrico continuava: + +--Non è certamente uno dei primi sarti di Milano, ma è bravino e mi è +tanto raccomandato dal preposto della parrocchia. E poi, è tanto +discreto nei prezzi. Vedi quest'abito?--Così dicendo voltava al +contino le spalle per mostrargli una palandra, verdolina sgualcita sui +gomiti, che gli faceva delle pieghe da tutte le parti.--Mi sta +abbastanza bene, n'è vero? Ebbene, indovina un po' quanto me lo ha +messo fuori, compreso stoffa, fodere, bottoni, guarnizioni, +spedizioni, tutto insomma? + +Enrico conosceva a un dipresso l'umore di suo zio e non fu sorpreso da +quella domanda. Si die' a ridere; però rispose: + +--Caro il mio zio, non me ne intendo davvero, + +--Ma perchè ridi? Sono cose molto più serie di quello che tu imagini. +Me lo ha fatto pagare ventinove franchi. E nota che l'ho già fatto +voltare e rivoltare. + +Enrico era un po' sulle spine. Tutta questa roba gretta, spilorcia, +sordida gli faceva provare una specie di angoscia nervosa. S'intese il +campanello. + +--Saranno le mie donne,--disse il notaio.--Vedrai, vedrai anche la mia +Elisa che hai lasciata colle vesti al ginocchio, come si è fatta +grande e donna. + +Enrico arrossì. Il nome di Elisa gli aveva dato un tuffo nel sangue. + +Erano infatti la signora Eugenia Martelli e la Elisa che tornavano +dalla messa. + +* * * * * + +Enrico ed Elisa, primi cugini per parte della madre, erano cresciuti +insieme e si erano anche picchiati qualche garontolino giuocando a +moscacieca nelle anticamere dell'avito palazzo. Enrico quasi non la +riconosceva più, tanto s'era fatta grande, bella e vistosa uscendo +dall'età ingrata. + +I saluti, le condoglianze, le frasi scambiate fra di loro son tutte +cose che il lettore intelligente imagina da sè. Elisa negli occhi, nel +sorriso, nel colorito del viso, bello e innocente, mostrava una +felicità così sincera e grande, che non c'era da sbagliarsi. Povera +fanciulla! Ella s'era avvezzata già da qualche tempo a considerare +apertamente il contino come il suo amante, come il suo futuro sposo. +Era una cosa quasi convenuta in famiglia. Sua madre e la balia glielo +ripetevano spesso. La balia qualche volta, non ridendo, la chiamava +contessina. La mente dell'Elisa, per non dir ancora il suo cuore, era +piena dell'imagine di Enrico, bello, giovine, conte, simpatico, ricco. +Perchè non l'avrebbe essa desiderato per marito? + +Del resto l'Elisa non ne sapeva nulla più in là! + +Dopo una mezz'ora di condoglianze, di domande, di risposte, di +progetti, di spiegazioni la signora, Martelli fece all'Enrico +l'ambasciata del marchese d'Arco. + +--Ci vado subito dal povero vecchio. Mi vuol sempre tanto bene? + +--Oh sì,--disse la Elisa,--come tutti, del resto. + +La madre diede a sua figlia uno sguardo significante. + +Di lì a poco la signora Martelli domandò a suo marito se aveva pensato +di invitare l'Enrico a pranzo. + +--C'è anche Aldo Rubieri, che desidera di conoscerlo. + +--Non faceva però bisogno d'invitarlo,--rispose don Ignazio,--dove +vuoi che vada a pranzare oggi se non è con noi? + +--Aldo Rubieri, il bravo scultore?--domandò Enrico. + +--Lui! Io gli faccio tutti i suoi affari,--rispose il notaio. + +--Oh! bravo, bravo, pranziamo insieme--aveva sclamato intanto l'Elisa +battendo le palme una contro l'altra. + +Ma l'esplosione di gioia erasi troncata di botto perchè ella aveva +incontrato di nuovo lo sguardo severo di sua madre. + +* * * * * + +--Non vuoi proprio dunque imparare a dissimulare un poco i tuoi +sentimenti?--le diss'ella quando furono sole. + +--Ma che cosa ho fatto poi? Non m'hai detto tu stessa qualche volta +che sono destinata ad essere la sua sposa? + +--Certo--disse la madre--ma se vuoi che egli prenda molta stima di te, +è necessario.... + +--Ch'io finga di non volergli bene?--interruppe l'Elisa. + +--Non dico questo.... Tu sei sempre estrema nelle tue frasi. E poi +pensa che c'è tempo. Egli non ha che ventun'anni. Figurati quanti ne +devono passare ancora prima ch'egli abbia l'età conveniente per +sposarti. + +--Ah, non troppo poi!--sclamò l'Elisa con un adorabile atto di +sorpresa--io ne ho quasi sedici, sai mamma, e fra quattro anni sarò +già vecchia perchè ne avrò venti. + +--Oh!--sospirò la madre alzando gli occhi alla soffitta,--esse credono +di esser già vecchie a venti anni! + +* * * * * + +Un lungo colloquio ebbe luogo più tardi fra il marchese d'Arco e il +giovine conte, che era andato in quella stessa giornata a cercare di +lui. + +--Tu sai come ti ha trattato tuo padre?--gli domandò il marchese +fissando negli occhi il giovine con molta attenzione. + +Enrico piegò leggermente il capo sul petto e rispose: + +--Sì. + +--E quali sono le tue intenzioni in proposito?--domandò il marchese +con una leggerissima emozione nella voce. Tu fra poco in faccia alla +legge sarai maggiorenne. + +E il suo sguardo nelle pupille di Enrico raddoppiava d'intensità. Era +ansioso. + +--Io voglio rispettare religiosamente la volontà di mio +padre,--rispose il giovane alzando la testa con molta naturalezza. + +Il viso pallido del marchese, si illuminò; gli occhi gli si +inumidirono. Allungò le braccia e attirò al petto il giovine conte, +che non sapeva spiegarsi bene il perchè di tanta tenerezza. + +A lui pareva una cosa tanto naturale quella di rispettare l'ultima +volontà di suo padre! + +"Bisogna dire--pensò fra sè--che la cosa a Milano non sia creduta +molto facile." + +Anche il tutore il giorno dopo abbordò la questione del testamento. + +Don Ignazio, più ancora, del marchese, temeva che l'Enrico si +ribellasse alla protratta maggior età e volesse tentare la lite, la +quale aveva certamente assai probabilità di essere vinta, ma non la +certezza. E s'ingannava! + +A lui pure l'Enrico dichiarò quello che il giorno prima aveva risposto +al marchese, intendere cioè di rispettare il testamento, quantunque +fosse persuaso che legalmente parlando quella clausola non avrebbe +avuta una sanzione! + +Il cavaliere Martelli era fuori di sè per la gioia. + +--Che bravo figliolo! Chi l'avrebbe detto! Che bravo figliolo! Allora +discorriamo un poco del tuo avvenire--soggiunse egli col suo miglior +sorriso. + +Il ribollimento del suo dolore, fece scoppiar l'Enrico in nuovo +pianto. + +--Via Enrico--disse il tutore tra l'ammirazione e il compatimento--non +rammaricarti poi troppo colle tristi memorie. Tuo padre, come pure la +tua povera mamma, erano due degne e sante creature che ti stanno +guardando di lassù e che ti proteggeranno contro i pericoli della +vita. + +--Son qua, se lo crede necessario,--disse il giovinetto. + +--Hai tu pensato qualche volta a quello che vorrai farne della tua +vita?--cominciò a bruciapelo don Ignazio. + +--Quello che vorrò farne della mia vita?--ripetè Enrico---ma credo che +farò anch'io nè più nè meno di quello che fanno tutti gli altri. + +--Gli altri, gli altri!--sclamò il tutore con una smorfia--chi +sarebbero secondo te questi altri? + +Enrico fu un poco sorpreso di questa specie di interrogatorio, ma +dissimulando rispose: + +--I miei amici d'infanzia, i giovani della mia età, i miei compagni di +collegio... non saprei io... quelli che conoscerò in società... per +esempio, mio cugino Lorenzo e Gigi Prato e Ferdinando Sappia che sono +maggiori di me, ma che mi volevano tanto bene, e Alfonso Sant'Albano, +che veniva sempre a trovarmi, con la sua mamma e con cui giuocavo... +ti ricordi zio? precisamente in questo salotto, prima di andar in +collegio.... + +--Ascolta, caro il mio figliolo; questo già non è il momento di farti +un predicozzo sui cattivi compagni, però.... + +--Come!--interruppe Enrico--mio cugino Lorenzo e Gigi Prato e +Santalbano sarebbero cattivi compagni? + +--Non dico questo... non faccio il nome a nessuno io... parlo in +generale. Ti basti di sapere che acqua torbida non fa bel specchio. +Qui a Milano ci sono dei giovani, così detti del buon genere, che +buttano via il tempo, la salute e i quattrini in cavalli, in cene, in +ball... in baldorie, in frascherie insomma, e che so io. + +--Io non ho davvero queste intenzioni--disse Enrico seriamente.--In +collegio mi hanno insegnato che cosa si deve fare per diventare un +uomo che possa far onore al proprio paese. + +--Tu mi consoli, caro Enrico--sclamò con giubilo don Ignazio.--Mi +piace sentirti a parlare così dei Barnabiti! + +Enrico sorrise. + +--Dunque siamo intesi. Ora veniamo alla morale. Tu già non avrai più +nessun danaro di quello che ti ho spedito per fare il viaggio. + +--Non solo non ne ho più di quello, ma siccome, fatto il conto +all'ingrosso, quello che tu mi hai mandato non sarebbe stato +sufficiente per venire fino a Milano.... + +--Come! come! Ti sbagli, + +--Io non volevo farmi vedere a piangere e ho preso un cuppè tutto per +me, caro zio. Tu mi hai mandato il denaro misurato per viaggiare nei +secondi posti. + +--Io viaggio sempre nei secondi. + +--Io no; sempre nei primi. Mi feci dunque prestare duecento franchi da +un compagno a cui bisogna li rimandi subito. + +--Cominciamo male!--disse il tutore grattandosi in capo.--Dunque non +hai più neppur un centesimo? + +--Ma no, caro zio; l'ultima lira l'ho data al facchino, che portò le +mie valigie sul legno, tanto è vero che il cocchiere l'ha pagato la +portinaia a cui debbo un altro paio di franchi. + +--Ma caro Enrico, dovevi sapere che non si dà un franco al facchino +della stazione. + +--Non avevo altro. Non potevo farmi dar indietro il resto in +spiccioli. + +--Io ai facchini do sempre dieci centesimi e sono contentoni. + +--Sarà benissimo. + +--E poi che necessità di prendere un legno? C'è l'omnibus della +stazione, che passa qui davanti alla porta. + +Enrico cominciava sul serio a inquietarsi. + +--Ti dicevo dunque--continuava il tutore--che per metterti nella +società che conviene al tuo rango e alla tua educazione ci vuole un +po' di denaro in tasca. + +--Lo credo io! + +--Però, tu non devi aver bisogno di molto. Qui hai il tuo +bell'appartamento di sei camere. Hai la balia per la guardaroba e il +palafreniere come cameriere e per la scuderia. Colazione, pranzo e +vestiario tutto pagato. È un lusso asiatico. Veniamo dunque al +concreto e fissiamo questa benedetta cifra dei minuti piaceri, che è +lo scoglio più difficile da sorpassare coi pupilli. Quanto ti pare che +ti dovrà abbisognare per le tue spese fuori di casa? + +--Caro zio, ti ripeto che non ne so nulla. Potrei dirti troppo, potrei +dirti troppo poco. Mi fido nella tua esperienza. + +--Io sapevo che tu eri un bravo figliolo--sclamò il tutore tutto +contento--noi andremo perfettamente d'accordo. Ebbene io avrei pensato +che duemila franchi ti dovrebbero bastare.... + +--Ma anche di troppo!--sclamò ingenuamente Enrico battendo palma a +palma.--Duemila franchi al mese sono un assegno principesco! + +--Oh, Oh! Bagatelle! Come corri! Io m'intendevo dire duemila franchi +all'anno. + +--Ah!--sclamò il giovine mortificato--allora mi sembrano ben pochi! + +--Perchè, diciamola qui fra noi; a che cosa ti devono servire questi +benedetti denari fuori di casa? Ad essere buttati via in cose inutili, +in cose da nulla, in sciocchezze, in frascherie. Un qualche capiler al +caffè, quando tu voglia leggere i giornali, una qualche corsa in +omnibus.... + +--Una qualche scampagnata cogli amici.... + +--Ah! le scampagnate, mio caro, costano troppo. E poi, adesso vedi, è +diventato quasi inutile l'andar in campagna. Abbiamo il nostro bel +giardino pubblico. Io ci vado spesso e talvolta mi par proprio di +essere in Svizzera sulle Alpi. + +--Oh, diamine! Ma, e il teatro? + +--Se vorrai andar a teatro ti procurerò i biglietti pel +Filodrammatico. Tutti i venerdì ci va anche mia moglie coll'Elisa. + +--Sì? coll'Elisa?--disse vivamente Enrico.--Volontieri ne +approfitterò. + +--Io credo dunque che con duemila franchi all'anno, che sono per così +dire sei franchi al giorno, tu potrai fare una bella figura in società +e forse anche qualche risparmio. + +--Risparmio!--sclamò il giovine--perchè dovrei fare dei risparmi? Mi +fu detto che io potrò disporre di circa ventimila franchi all'anno. Mi +pare che tu zio ci pensi ora già abbastanza a fare per me dei +risparmi. Duemila all'anno mi paiono pochi davvero! + +--Bene, facciamo cifra tonda: duecento franchi al mese--disse il +tutore mordendosi le labbra.--Del resto, come dico, in casa troverai +tutto ciò che ti sarà veramente necessario. + +--Basta così--disse Enrico che cominciava oltre al resto ad annoiarsi +fieramente di quel dialogo. + +--E di cavalli ne sono rimasti in stalla?--domandò egli dopo breve +pausa. + +--Oh, no--rispose il tutore--l'Elisa e mia moglie avrebbero ben voluto +che li tenessi, ma io ho pensato che sarebbero rimasti in scuderia a +mangiar fieno e biada a tradimento. + +--Il poney almeno m'avresti fatto proprio un gran regalo a +conservarmelo, caro zio! + +--Ma sei un benedetto ragazzo--rispose il tutore--non capisci che il +poney, come dici tu, è stato quello che mi ha compensato delle perdite +che ho dovuto fare sulle quattro rozze da tiro. + +--Lo credo bene! + +--Ieri sono stato io stesso a vederne uno che par fatto apposta per +te. + +--Tu zio, sei stato a veder un cavallo per me?--disse Enrico ridendo. + +--Sì, perchè? + +--È bello? + +--Sì, è bellino, ma quello che più importa si è che costa poco. Sono +quasi certo di portarglielo via per un tozzo di pane. + +--A chi di grazia? + +--Ad un mio amico, che è uno dei primi sensali di zucchero e di cacao +di Milano. E nota che è a doppio uso. + +--Chi, il sensale? + +--No, il cavallo. Egli lo monta e lo attacca alla carrettella. + +--Mi pare che sarà un po' difficile che lo possa montar io. + +--Ma perchè? Il mio amico lo montava tutti i dopo pranzo sul bastione, +e bisognava vedere che brio. Adesso, povero diavolo, deve come aver +sofferto delle disgrazie nel cacao, e gli tocca di vendere il cavallo +per pagare i debiti. + +--Ma è impossibile! + +--Si può sapere il perchè? + +--Caro zio, un cavallo che costa un tozzo di pane o è una gran rozza +di figura, oppure è tanto vizioso, che mi farà rompere l'osso del +collo in meno di quella. + +--Tutt'altro invece. Vedi come sbagli--sclamò il tutore credendo aver +trovata una gran ragione in contrario.--Quel mio amico non si è mai +rotto l'osso del collo, quantunque siano già diciotto o vent'anni che +lo monta. + +Enrico scoppiò in una grande risata. Il tutore capì d'aver detta +senz'accorgersi una minchioneria. + +--Venti, e tre di puledro, ventitre per lo meno. Tu dunque zio +vorresti darmi il cavallo dell'Apocalisse? Sarebbe più vecchio di me. +Se lo montassi mancherei di rispetto al Luogo Pio Trivulzio! + +--Bene, bene insomma, al cavallo ci penseremo più tardi,--disse don +Ignazio levandosi--Oggi siamo intesi; aspettami qui che ti porterò la +prima quindicina dei minuti piaceri. + +--Cento franchi? + +--Cento franchi. + +--Basta! Io penso poi che se non mi basteranno tu zio non vorrai +mostrarti crudele verso di me. + +--Crudele no, mio caro Enrico, ma neppur troppo corrente. Ricordati +che c'è un limite a tutto e che il mio dovere di tutore e di esecutore +testamentario è quello, non solo di conservarti intatta la sostanza, +che tuo padre morendo ha affidata alle mie cure, ma anche di +aumentarla; perchè devi pensare che, per uscire dalla minorità fissata +da tuo padre nel testamento, ti mancano ancora quasi quattro anni. + +Con tale considerazione era terminato fra tutore e pupillo questo +memorabile dialogo, il quale doveva essere, per così dire, la pietra +fondamentale d'un edificio destinato a crollare e a cadere a terra in +meno appunto di quattro anni. + +* * * * * + +Enrico O'Stiary s'era dato a fantasticare anche lui sul proprio +avvenire, e, cosa non molto strana nella sua posizione, s'era sentito +invaso, insieme a un certo desiderio di gloria artistica, giacchè egli +adorava, la pittura, da una grande voglia di spendere, di brillare, di +far la bella vita. L'avvenire? L'avvenire, pensava lui, come quello +della maggior parte dei mortali, che non hanno una meta fissa e sicura +o che non possedono la forza d'animo che serve a raggiungerla, è in +balìa della fortuna; poteva dipendere dalla prima donna che avesse +incontrata sul suo cammino, dalla prima amicizia che avesse stretta al +club, dal primo avvenimento che gli fosse capitato sulle spalle. + +Il tutore dal canto suo non aveva già fatto, senza saperlo, il primo +passo per riuscire alla di lui più deplorabile rovina finanziaria? + +Negandogli i mezzi di vivere dignitosamente nella società del suo +rango, obbligandolo a far sicuramente dei debiti, fissandogli nella +sua gretta ignoranza del mondo, i duecento franchi al mese, non gli +apriva forse dal bel principio la strada al disastro? + +Qualche volta c'è da pensare volentieri che i Turchi non abbiano così +gran torto di credere nel destino! La nostra sorte, la nostra +felicità, la nostra vita pur anche, non è forse continuamente in balìa +del caso? Se il tal dei tali fosse uscito dalla sua porta il tal +giorno, del tale anno, soltanto cinque minuti più tardi, avrebbe forse +incontrata alla svolta della via quella straniera, che lo colpì di +botto, che si fermò a Milano per lui, ch'egli amò come un pazzo, che +lo rovinò miseramente e che lo spinse al suicidio? Se quell'altro tal +dei tali, invece di tirar dritto per un'altra via avesse dato ascolto +all'amico, che lo pregava di svoltare con lui a sinistra e di +accompagnarlo a casa, avrebbe forse trovato quei malandrini che lo +accopparono quella famosa notte per rubargli il portafogli e +l'orologio? E suo figlio, non orfano, sarebbe certo cresciuto un +galantuomo, mentre oggi sta a Procida condannato a vent'anni di lavori +forzati! + +Il primo amico in cui s'imbattè il conte Enrico O'Stiary, lo stesso +giorno del suo arrivo a Milano, fu il Marchesino Ferdinando Sappia, +che venne a cercarlo in casa. + +--Finalmente! Sai tu che sono ormai più di tre anni che non ci +vediamo?--sclamò il Sappia contento di riabbracciare il suo giovine +amico d'infanzia. + +--Come ti vedo volentieri,--disse a sua volta Enrico con uguale +espansione. + +Qui il Sappia, vedendo che Enrico era ancora mezzo vestito da +garibaldino, gli domandò se non pensava a mutar d'abito e a uscir di +casa. + +--Certamente,--rispose Enrico,--sto aspettando che il sarto mi rechi +il vestito nero. + +--E chi è mai di grazia il tuo sarto?--domandò il marchese, mentre +arrovesciava indietro sull'omero con ineffabile garbo la rivolta del +suo soprabito da mattino. + +--A dirti il vero non lo so bene ancora; ma credo non debba essere +gran cosa perchè mi pare di aver udito, non ridere! che sia un +portinaio. + +--Un portinaio!--sclamò il Sappia, balzando in piedi come preso da +vero spavento.--Tu conte O'Stiary, discendente... + +--Bene lascia stare la genealogia!... + +--Vestito da un sarto portinaio come un diurnista del Municipio? Ma è +un tradimento, un disonore, un abbominio! + +--Che importa? Tu sai che io sono un artista! Io non faccio conto di +andar attilato come te. + +--Prandoni mio caro,--gridò il Sappia, continuando colla intonazione +semienfatica con cui aveva incominciato.--Fuori di questo non c'è +salute. + +Il Sappia era un di que' giovani, che quando parlano non ascoltano che +sè stessi, e non rispondono mai direttamente all'interlocutore. Per +essi l'obiezione, l'affermazione e la negazione di quegli con cui +stanno a colloquio non esistono. Si capisce che essi non spezzano mai +nella mente il filo delle proprie idee; talchè la parte +abbondantissima che essi mettono nel dialogo finisce coll'essere un +lungo soliloquio, nel quale non trova posto neppur l'ombra del +sentimento altrui. + +--Che vuoi caro Nando--disse Enrico appena potè avere la parola--sono +arrivato oggi stesso dopo essere stato per molti anni nei padri +barnabiti e per molti mesi volontario in guerra. Sono ignorante come +un pilastro di queste cose. Da quest'oggi, se vuoi, io mi metto sotto +la tua direzione. Comincerò col licenziare il sarto portinaio. + +--Il tuo tutore--ripigliò il Sappia--sarà un bravissimo, notaio, ma +non può avere pratica di mondo. Guai a te se io non arrivavo da +Parigi. + +--Ah sei stato a Parigi? + +--Sono tornato l'altro giorno con Filippo Marliani che è fuggito via +dalla Nanà, perchè temeva di pigliare una potente cotta. Anzi l'aveva +già pigliata! Ma fu bravo e mi diede ascolto. + +--Nanà?--domandò Enrico curioso come un fanciullo, udendo quel nome +muliebre esotico, e vedendo schiudersi con esso un inaspettato +spiraglio del mondo delizioso d'amore a cui sognava. + +--Sì, un'attrice delle _Varietès_, una _cocotte_ in gran voga... una +bellezza superlativa. + +--Ah una _cocotte_!--ripetè quasi macchinalmente Enrico. + +Il Sappia non fe' caso di quell'esclamazione e tirò via. + +--Guai ti dico se io non giungevo in tempo. Chissà come ti conciavano. +E sopratutto non lasciarti abbindolare dalle stupide ragioni di chi ci +dà del leggiero e dell'effeminato, perchè spendiamo qualche migliaio +di lire più di loro nel vestirci, nel pettinarci, nell'andare +eleganti. Mummie costoro! Il vestirsi bene per noi ricchi e nobili è +un dovere nè più nè meno di quello del farci la barba tutti i giorni e +del curvarci a raccogliere un ventaglio o una pezzuola sfuggiti di +mano a una signora. + +Notisi che tutte queste cose, esposte dal Sappia con una grande +volubilità, non erano che teorie; giacchè, quanto a lui, se lo poteva +appena appena, schivava di curvarsi a terra per raccogliere il +ventaglio di una signora. + +Enrico cominciava ad ascoltare il Sappia con quel sorriso a mezza +strada fra l'ironia e la sazietà; un sorriso che voleva dire: sono +anch'io perfettamente del tuo avviso; non c'era bisogno che tu ti +sfiatassi a dirmi cose tanto note; sarebbe stato meglio che tu mi +avessi risposto qualche cosa di meglio intorno a quella Nanà.... + +Il Sappia, dopo un altro paio di tirate su quel gusto, trovando, che +Enrico era presso a poco della sua statura, lo invitò a scender nel +_brougham_ che teneva alla porta per andar da Prandoni a comandar +l'abito di lutto. O'Stiary non se lo fece dir due volte e così +uscirono insieme. + +Quando furono seduti l'uno accanto all'altro nel legno, Enrico disse: + +--Ora tu devi farmi un programma della mia vita. Come passi tu le ore +della tua giornata? Ti diverti o ti annoi a Milano? È bella davvero +questa vita milanese o c'è pericolo di stancarsene? + +--Non è certo tutto oro quel che luce;--rispose questa volta il +Sappia, che trovava in quella domanda soddisfatto l'amor proprio.--Si +stava meglio a Parigi! Però con un poco di buona volontà e con molti +danari.... + +"Ahi," pensò Enrico. + +--La giornata la si può passare abbastanza bene anche qui senza +studiare e senza far della politica, come vorrebbero che facessimo noi +giovani i parrucconi e i gazzettieri utopisti, che ci rinfacciano +continuamente il dolce far niente. Povera gente! Essi non sanno che +non c'è creatura la quale abbia maggior da fare d'un uomo che non fa +niente! E la ragione è chiara; siccome la sola religione di costoro è +l'interesse, siccome il solo idolo ch'essi adorano è il danaro, così +sapendo che in questo paese non si può guadagnar danaro, che facendo +l'avvocato o il notaio o il negoziante, essi non vedono che queste +professioni. Del resto tu sei dilettante di pittura e questo basta già +a darti il diploma di uomo che fa qualche cosa a questo mondo. + +--Tutto sta che io trovi il tempo di dipingere.... + +--Tu discendi da un'antica prosapia irlandese, ed è naturale che i +tuoi istinti siano più cavallereschi che artistici o letterarii. +Ebbene quella tal genìa col pretesto che a Milano nell'aristocrazia ci +furono dei Verri, dei Beccaria, dei Borromei, dei Taverna, dei Litta, +dei che so io, vorrebbero che tutti noi fossimo scenziati e letterati +e che invece di montare a cavallo, tirar di spada, far delle +scarrozzate, amar le belle donne, e divertirci a cena avessimo a +studiar tutto il giorno e tutta la notte. Non nego che la cosa in +massima non sia eccellente, ma più per tutti gli altri che per noi. +Noi abbiamo il dovere di non rubar il mestiere a chi lavora per +vivere. Le tre sole carriere che ci convengano sono quella delle armi, +quella della diplomazia e quella della chiesa. Ma se si può far a +meno!... Capisci. Di diventar arcivescovo, per esempio, io non mi +sento la foia. + +--Neppur io. Tu mi consoli--disse O'Stiary. + +--Intanto per questa sera tu sei sequestrato--continuò il +Sappia.--Comincerò col presentarti alla mia amorosa. + +--Chi è? + +--Una bella ragazza, che non ha altro difetto che una piccola +cicatrice in fronte. Le ho già parlato di te e desidera di conoscerti. + +--Desidera di conoscermi?--sclamò Enrico ridendo.--Sono dunque +diventato già un personaggio in poche ore? Ma no, ti sono +obbligato--riprese facendosi serio ad un tratto. + +L'imagine casta e nobilissima della sua Elisa gli si era affacciata a +un tratto. + +--Capisco--ripigliò--che con una signorina di questo genere sarei +ancora molto imbarazzato e temo di aver l'aria di un collegiale. + +--Fidati di me. La è una casa deliziosa. Non perchè gliel'abbia +montata io... ma ella sa fare, parola d'onore. _Sans gêne_, come lei, +che in illo tempore fu _barabbina_ la sua parte. Dopo cinque minuti ti +parrà d'essere in casa tua. La si saluta, poi chi non ha voglia di +farle la corte non pensa più nemmeno che essa esista. Tu ti sdrai, +fumi, parli, leggi, ridi, sfogli degli albums e senti dire delle +enormi sciocchezze e dei _calembours_ impossibili che sono anche +quelli che fanno ridere di più. + +--E la ragazza è contenta che la si tratti così? + +--Contentissima. L'abbiamo lanciata noi? + +--Dimmi un po'.... E questa Nanà chi è? + +--Ah Nanà è un prodigio! È una parigina puro sangue! Bella come una +leonessa, matta come una Baccante, calda, piena di spirito. Quel +povero Marliani, s'io non lo strappavo da lei, ci lasciava la +sostanza, la salute e le ossa. + +--E tu?--domandò il conte. + +--Oh, io non mi lascio pigliare! + +Non appena, nel cervello del marchesino Sappia, fu entrata l'idea, che +parlando all'amico di quella _gran cocotte_ di Parigi, il proprio +prestigio di uomo di mondo ne sarebbe ingrandito di cento palmi, +cominciò a lodare e a magnificare Nanà in tutti i sensi. Da sballone +d'ingegno, qual era, inventò su di lei cose inaudite e rare. Parlò +delle di lei bellezze, del suo treno di casa, delle sue scuderie, del +suo modo di ricevere, del suo appartamento. Cose tutte, tranne la +prima, che egli non aveva mai vedute, nè conosciute, che per bocca di +Marliani. + +--Imagina una testa--disse a Enrico--che avrebbe fatto delirare +Tiepolo, Giorgione e Tiziano insieme; una testa coi capelli color del +pomo d'oro pallido, quando è proprio d'oro, quel colore insomma che la +scuola veneta prediligeva; capelli che quando glieli scioglievi, +andavano giù fino a terra e la celavano tutta intorno intorno, tanto +ne era il profluvio. Imagina tutto ciò che v'ha di più bianco e di +splendido nei toni della carnagione, che, come puoi pensare dal color +dei capelli, è pari a neve, rosata insieme e calda, con dei riflessi +d'oro per la lanugine fulva che la ricopre. Imagina delle linee e +delle curve sode e belle come non le hanno mai imaginate neppure gli +scultori greci, che si crede abbiano dato il _non plus ultra_ della +formosità femminile. Tutte queste bellezze di linee e di curve formano +un vero incantesimo, caro il mio Enrico. In quanto al morale imagina +una buona pasta di fanciulla, piena di cuore, di voglia di far +all'amore, allegra, spensierata, alla mano, una vera bambina di +diciannove anni, ma che conosce la scuola erotica come una parigina +ch'ella è, e che sa mandarti in paradiso o in inferno a tua posta; +imagina tutto questo, e avrai una pallida idea di quello che sia la +Nanà di Parigi. + +Enrico ascoltava il Sappia con quel lieve sorriso adolescente che vuol +dire un'infinità di cose gravi. In lui esprimeva anche quel non so +qual pudore giovanile, che serve a far vibrare più viva nella fantasia +quasi vergine le corde della curiosità voluttuosa. + +Enrico, per conto proprio, avrebbe continuato a parlare tutto il +giorno di questa misteriosa e splendida Nanà. + +--Chi è che vi ha presentati a lei?--domandò infatti con voce tenue, +quasi tentasse di non lasciar iscorgere al Sappia ch'egli si +interessava enormemente in quel soggetto. + +A questa domanda il Sappia non rispose subito. Se egli avesse avuto +voglia di dire la verità, avrebbe dovuto rispondere a Enrico che la +Nanà, lui e Marliani, l'avevano conosciuta da madama Tricon. Avrebbe +dovuto raccontare molto volgarmente, che la bella prima sera del loro +arrivo a Parigi erano andati a teatro, e avendo veduta figurare, in +una rivista, quella stupenda creatura, avevano domandato conto di lei, +all'albergo. Che il cameriere aveva loro insegnato di rivolgersi a +_madame Tricon_, dove, mediante una trentina di luigi, avrebbero +potuto fare la di lei conoscenza. + +_Fi donc!_ + +E avrebbe dovuto soggiungere, che la mattina dopo, da veri viaggiatori +meneghini e sfaccendati che in paese straniero non vedono che donne e +non pensano che alle donne, erano corsi, coi loro trenta luigi in +tasca, da _madame Tricon_, proponendosi di tirare a sorte la primizia +di Nanà. Avrebbe dovuto soggiungere che _madame Tricon_ si rallegrò +immensamente di vederli, e fece loro una festa spietata, quando +s'accorse che erano forestieri: + +"Perchè, diceva essa, la Nanà è felice d'essere richiesta da +stranieri. Dei parigini essa non ne vuol più sapere. Sarebbe capace di +morir di fame ormai, piuttosto che venire da me, se io non la +assicurassi che chi la cerca non è francese. Voi siete spagnuoli, non +è vero? + +"Italiani--aveva risposto il Sappia." + +E avrebbe dovuto ricordare che la Tricon, a quella notizia, aveva +fatta una piccola smorfia, punto lusinghiera pel suo paese, e aveva +subito domandato loro se tenevano in tasca i venticinque luigi +necessarii; e che alla loro affermativa aveva soggiunto: + +"Debbo avvertirli però che ciascuno di loro due dovrà scegliere un +giorno diverso dall'altro, giacchè Nanà non acconsente mai di posare +due volte nella stessa giornata." + +Il lettore che avesse bisogno di maggiori schiarimenti sopra codesta +_madame Tricon_ non avrebbe che a scorrere la _Nanà_ di Zola, laddove +egli accenna di questa signora: + +"Zoe--la cameriera di Nanà--aveva veduta una ventina di volte madama +Tricon venir in casa e parlare qualche minuto misteriosamente colla +padrona; ma essa affettava di non conoscerla, e di ignorare +completamente quali fossero i rapporti che esistessero fra questa +donna e le signorine che pativano asciugaggine di tasche." + +La povera--dico povera nel senso cristiano--la povera Nanà quando +aveva bisogno urgente di danaro ricorreva alla casa di madame Tricon. + +"_Va, va, ma fille!_--diceva essa fra sè--_ne compte que sur toi. Ton +corps t'appartient, et il vaut mieux t'en servir que de subir un +affront_." + +"_Et sans même appeller Zoè elles s'habillait fievreusement pour +courir chez la Tricon. C'etait sa supréme ressource aux heures de gros +embarras. Trés demandée toujours sollicitée par la vielle dame... elle +ètait sûre de trouver là vincinq louis qui l'attendaient_." + +Ma tutto ciò, che sarebbe stata la pura e nuda verità, il marchese +Sappia non poteva nè voleva più dirlo all'Enrico. Egli, per darsi del +tono, si era già compromesso; s'era slanciato a dir mille bugie e +mille invenzioni sul conto di Nanà. S'era ingolfato nelle regioni +iperboliche di una splendida galanteria. + +Si guardò bene dunque di accennare neppur per ombra nè alla Tricon, nè +ai venticinque luigi necessari, nè ad altre simili bagatelle; e invece +impacchiuccò ad Enrico una risposta inventata come tutto il resto, e +continuò a parlargli di presentazioni fatte sul palcoscenico, anzi nel +di lei camerino, da un amico parigino, che aveva entratura nelle +_coulisses_, poi di gite in campagna fatte insieme, e di serate al +Mabille, e di cene, e di orgie in cui non c'era la benchè minima ombra +di vero, ma che a lui pareva lo posassero in faccia ad Enrico su un +piedestallo eccelso. + +Ciò che v'era poi di più piccante ancora in tutto questo, ciò che +costituiva un fatto relativamente grave e ridicolo, si è che, lui, +come lui, proprio lui, precisamente lui, codesta Nanà non l'aveva +proprio mai toccata neppure colla punta del dito mignolo. + +I due giovinetti naturalmente, là dalla Tricon, avevano tirato le +buschette. Se i lettori trovano questo fatto molto _choquant_ non so +che farci. E d'altronde nel caso di Sappia e di Marliani tutti i +lettori farebbero lo stesso. + +La sorte aveva favorito il Marliani. + +La Tricon allora aveva significato al Sappia, che egli avrebbe dovuto +rassegnarsi ad aspettar un altro giorno le grazie di Nanà, perchè +quella benedetta ragazza non avrebbe mai acconsentito a passar dalle +braccia dell'uno in quelli dell'altro. + +Il Sappia, di malumore per questo sberleffo della fortuna, pure aveva +aspettata Nanà là nel salotto della Tricon, per vederla arrivare, e +sentir da lei quando fosse stata di comodo di concedergli il _rendez +vous_ anche a lui. Essa era venuta infatti, tutta bella, fresca e +voluttuosa; ma quand'egli aveva tentato di farsi promettere che il +giorno dopo sarebbe ritornata per lui, Nanà aveva risposto: + +"No, caro signore, domani no. Restate voi a Parigi?" + +"Certamente, siamo arrivati ieri. Io ci starò finchè a voi piaccia di +non essere crudele con me." + +"Allora vedremo, aveva risposto Nanà, la quale, come si sa, abborriva +dal cedere per danaro, e lo faceva soltanto nei giorni di grande +arsura.--Vi farò avvisare da madame Tricon, se vi piace. Ma non fatemi +importunare troppo dalla vecchia, perchè altrimenti non mi avrete mai +più!" + +Il Sappia ridendo si rassegnò ad aspettar il di lei capriccio. Aveva +capito che con quella creatura non era il caso di ottener di più, nè +colla preghiera, nè colle offerte. + +Per venti giorni egli s'era recato ogni mattina a trovare la Tricon, +la quale dal canto suo andava un paio di volte la settimana a +sollecitare la Nanà; sempre invano. Marliani intanto, senza dir nulla +all'amico, c'era riuscito invece ad ottenere da lei un secondo +_rendez-vous_, in tutt'altro luogo, e le aveva mandato una bagattella +di braccialetto da cinquemila franchi, i quali se li era dovuti far +mandar da Milano. + +La Nanà aveva trovato il Marliani molto simpatico e non s'era fatta +pregare molto a concedergli una seconda visita. Quanto a lui, da buon +amico, aveva tentato di dissuadere Nanà a dar ascolto al Sappia. Essa +non glielo aveva promesso formalmente, ma glielo aveva lasciato +sperare. + +Invece un bel giorno la Tricon mandò un bigliettino al marchese in cui +gli significava che la Nanà sarebbe venuta a casa sua quel giorno per +lui, ma che aveva messo per condizione il migliaio. + +Il marchese, contentone, aveva messo nel suo portamonete il biglietto +da mille, e alle due ore era là tirato come uno stecco, ad aspettare +la bella donna. La sua frègola era al colmo. Il Marliani gli aveva +raccontate cose tali di Nanà che il marchesino ardeva, bruciava, e +dopo un quarto d'ora aveva già indosso l'agonia. + +Passarono le due e mezzo, passarono le tre, le tre e un quarto e Nanà +non compariva. Madama Tricon si esibì di andar ella stessa a vedere +che cosa diamine fosse successo. Mezz'ora dopo tornò a contare che +Nanà aveva litigato con Satin, e che non sarebbe venuta; che l'aveva +mandata al diavolo lei, la sua casa, gli Italiani, il biglietto da +mille e tutti quanti insieme. + +Il Sappia era dunque partito da Parigi senza poterla biblicamente +conoscere. E siccome aveva conservato pel Marliani in fondo al cuore +un po' di rabbietta, perchè egli potesse vantarsi d'averla trattata e +lui no, giunto in patria gli aveva voltato l'occhio, e dall'arrivo non +s'erano più ritrovati. + +Quanto al Marliani aveva seguíto a malincuore il Sappia. Quella fatale +Nanà--quella _cocotte_ da venticinque luigi--lo aveva ammaliato. Le +due o tre volte ch'essa s'era concessa a lui per riconoscenza del +braccialetto, gli ballavano nella fantasia una ridda di tali memori +voluttà, che capiva non l'avrebbero lasciato tranquillo per un bel +pezzo. + +* * * * * + +La carrozza era giunta a casa di Sappia. Montati in camera, questi +intraprese la metamorfosi di Enrico, vestendolo di nero; poi andarono +dal cappellaio, poi dal Mosconi il calzolaio dei nobili, poi dal +Prandoni. + +Enrico tornò a casa all'ora del desinare e pranzò colla Elisa, la +quale di quando in quando, allorchè egli le sorrideva, alzava i suoi +occhioni innocenti e belli in viso al garibaldino, mentre due altri +sguardi, tutt'altro che indifferenti, andavano spesso a impetrare +dalla vergine un amichevol occhiata, ch'ella quel giorno si ostinava +di non conceder loro. + +Erano gli sguardi di un altro giovane invitato a pranzo, e che sedeva +accanto alla signora Eugenia, uno scultore, che si era fatto conoscere +favorevolmente nella Esposizione di quell'anno e che rispondeva al +nome di Aldo Rubieri. + +Verso le otto e mezza il Sappia venne a riprendere Enrico per andar +insieme dalla Luisa, alla quale il marchesino passava seicento franchi +al mese. Essa abitava un elegante appartamento a primo piano in Via +Solferino. + +* * * * * + +Chi era la Luisa? + +D'onde veniva? + +Come aveva conosciuto il Sappia? + +Nel nostro tempo, una ragazza di diciotto anni: come la Luisa, con +discreto ingegno, molta malizia, una gran dose di concupiscenza in +corpo, e punto quattrini, se fosse rimasta, quel che si dice, una +fanciulla onorata lo avrebbe dovuto indubbiamente ai propri genitori. + +Non è certamente troppo difficile che anche da una famiglia di +galantuomini sorta fuori una ragazzaccia che si butti via; ma sarebbe +un vero miracolo se in una famiglia viziosa, disordinata e miserabile, +ci fosse una creatura che sapesse conservarsi onesta. + +La Luisa era nata da un padre briccone e da una madre bigotta e quasi +cretina. Suo padre faceva un mestiere proibito dal codice, e, quel +ch'è peggio, lo faceva colla coscienza tranquilla di chi crede di non +commettere azione disonesta. "Un mestiere come un altro" diceva lui. +Egli, _sostraro_ fallito, s'era acconciato a diventare fabbricatore di +falso coke, che vendeva a certi suoi antichi colleghi, ladri come lui, +a non so quanti centesimi il chilogrammo. + +Il falso coke è composto di rottami di fabbrica, di vecchi mattoni, di +calcinacci e di ciottoli fatti cuocere nella pece e simulanti il coke +vero. Per certi venditori di carbone è comodissimo. Fa comparir un +quintale di combustibile, ciò che, in sostanza, non è più di ottanta +chilogrammi. Essi spacciano alle loro pratiche quattro quinti di coke +e un quinto di falso coke fabbricato dal babbo della Luisa, e rubano, +con un peso perfetto, il quinto sulla differenza. A Parigi questi e +simili truffatori sono colti e pagano delle buone multe. A Milano +finora nessuno ci ha mai badato, e le stufe a coke milanesi son tutte +piene di mattoni e di calcinacci. I primi col dileguarsi della pece +che li ricopre, diventano rossi dalla vergogna, i secondi bianchi +dalla paura. + +Prima che giungesse per la Luisa l'età dei desiderî malfrenati e prima +che il mal esempio paterno entrasse a guastarne l'indole, già +discretamente perversa, la Luisa era un ciuffetto, ma non dava a +pensare che sarebbe diventata la birba che diventò. Ella aveva qualche +istinto buono; tant'è vero che aveva cominciato fin dai nove anni e +senza addarsene, a trovarsi in flagrante contrasto con suo padre per +causa di probità. + +Una sera--ell'aveva appunto nove anni, e andava come _piccina_ a +scuola di stiratora--stavano raccolti nella lurida stanzaccia, che +serviva di covile a tutti e tre, e il padre si mostrava lieto più del +solito. + +--Che hai Gana?--domandò la madre. + +--Ho tirato su un bischero al prezzo--rispose il marito fregandosi le +mani lorde. + +--Che prezzo? + +--Al mio uso carbone. Oggi ne ho venduta una partita a dieci centesimi +al quintale più del solito. Ah, fu una gran bella invenzione la mia! + +--Babbo!--fece la Luisa. + +--Che vuoi, pettegola? + +--È vero che il tuo carbone fa peso ma non fa caldo? + +--Chi te l'ha detto, stupida marmotta, chi te l'ha detto?--gridò il +Gana arrovvellato.--Quando i mattoni sono roventi fanno caldo +anch'essi. Chi te l'ha detto? + +--Me l'ha detto la maestra--rispose la piccina. + +--Dirai alla tua maestra che la vada a pigliar.... + +La frase, per quanto vera, non può essere ripetuta. Nessuna teoria al +mondo potrà fare mai, che essa sia per diventare artisticamente e +umanamente presentabile. + +Ma la Luisa ebbe allora il coraggio di replicar un'idea sentita da sua +madre. + +--Anche la mamma dice, che questo è un rubare alla povera gente. + +Non l'avesse mai detto! + +Il Gana prese un bicchiere sulla tavola, e lo scagliò contro la bimba. +Il bicchiere si spezzò sulla di lei fronte; uno zampillo di sangue +spicciò da un arteria e andò a bagnar la faccia del feritore, che ne +restò sconciamente intrisa. + +La madre svenne di spavento. + +Questo era stato il primo grave strapazzo, ma non l'ultimo. Quella +bestia di un fabbricatore di coke batteva a sangue la Luisa tutte le +volte che sentiva di aver torto. Così, imparando da suo padre, già a +quattordici anni ella avrebbe potuto aspirare alla cerchia dove Dante +condannò i violenti. + +Di lì a poco la Luisa s'era già concessa per semplice curiosità, senza +lotta e senza amore, al primo scapestrato, che le aveva offerto un +anellino e una cena al veglione. Costui veniva spesso dalla maestra +stiratora a raccomandarle di dar l'amido più denso o meno azzurrino ai +manichini e ai solini da collo. Un giorno regalò alla Luisa uno +spillone d'acciaio in forma di stiletto per fermare il profluviante +volume de' suoi capegli castagni. La Luisa aveva usato di quello +stiletto per ferire malamente una compagna, di scuola, spintavi da +subitaneo furore di gelosa picca. L'educazione paterna portava già i +suoi frutti cruenti. Quella ferita, fatta in corpo scrofoloso e +affetto da lue ereditaria, aveva tratto al sepolcro quella misera +compagna, e la Luisa era stata condannata a due anni di carcere in +grazia dell'età adolescente e della nessuna premeditazione. + +In carcere essa aveva compiuta la sua educazione di mariuola e quando +ne uscì, ell'era in tutto il rigor del termine, una birba sconsacrata. + +* * * * * + +Immaginatevi ora una fanciulla di diciasette anni bella, poltrona, +lasciva, scorbellata, che esce di prigione e che non vuole nè può +tornare in casa paterna, dove non è rimasto che un babbo, ancora più +briccone, più scioperato e più lascivo di lei. Sua madre, nel +frattempo era morta; le anime buone, dicevano di crepacuore, le sue +più intime amiche dicevano di catarro. + +Dal carcere, finita la pena, alla Luisa era toccato di andar difilato +alla Questura; e più precisamente a quella sezione dell'ufficio, che +provvede alla sanità pubblica e che ha l'incarico di sorvegliare la +condotta delle fanciulle, che non avendo di che vivere, non pensano a +mettersi un ditale sul pollice e un ago fra le dita. Là le venne +domandato naturalmente, che cosa intendesse di fare della sua vita e +in qual modo contasse provvedere alla propria esistenza? + +--Me lo dicano loro!--rispose la Luisa.--Io non lo so. + +--Noi non possiamo dir niente--rispose il delegato con un sorriso +eloquente.--Noi siamo qui per sentire e non per insegnare. Non +facciamo il maestro di scuola noi. Bisognerebbe però che prima di +tutto tu ti trovassi un qualche galantuomo che venisse qui a +rispondere per te. Allora saresti fuori immediatamente da tutti i +fastidî. + +"Bravo--pensò la scorbellata--vuole dire ch'io mi faccia mantenere." + +--Ma dove vado a pescarlo, così sui due piedi, un galantuomo che +voglia rispondere per una povera tosa che esce di prigione? + +--Prima di entrarci in prigione un amante lo avevi pure!--disse il +delegato. + +--Ma ora non c'è più. Ha pensato bene di buttarsi nel tombone di San +Marco, perchè era troppo contento d'esser venuto al mondo. + +--Cerca qualcun altro allora. + +--A questo c'avevo già pensato anch' io--riprese la Luisa--ma intanto, +come faccio a vivere? + +--Ti sentiresti di poter tornare una buona figliola? + +--In che modo buona figliola? + +--Mettendoti ancora a lavorare! + +--Io sì--rispose la Luisa, mentendo; giacchè nel suo interno era g'ià +scoppiato invece un _no_ risoluto e indiscutibile--Ma dov'è che potrei +trovar da lavorare? Se me lo procurano loro lo piglio, se no, non +saprei. + +--T'ho già detto, cara mia, che noi non facciamo di questi uffici. Non +eri tu prima da una stiratora? + +--Oh, come lo sanno loro? + +--Noi si sa tutto. Tu eri già sul nostro libro prima di andar in +prigione. Tu frequentavi le sale da ballo e qualche altro luogo anche +peggio. Non è vero? + +"Ho capito"--pensò fra sè la Luisa. + +--Va a vedere se la tua antica maestra la ti volesse ripigliare. È una +buona donna. + +--Io no, vede, e lei? Mi canzona? Dopo quello che è accaduto là in +quella stanza? + +L'imagine della ferita, del sangue, delle grida e di tutto il +trambusto ch'ella aveva suscitato il fatal giorno, le si affacciò con +brusco assalto e impallidì. + +Il delegato capì e non insistette. + +--Vedi che cosa vuol dire a fare delle brutte azioni? + +--Ora quel che è stato è stato; la brutta azione me l'hanno anche +fatta pagare carne salata, me l'hanno fatta. + +--Ricordati che sarai tenuta d'occhio dalle guardie. + +--Questo lo so senza che me lo dica. Se non ha altri moccoli, perch'io +m'aiuti, posso fallare a morir di fame. + +--Cercati lavoro e non andar in volta di sera e ben poco anche di +giorno. Capisci? + +--Già, e il lavoro verrà da sè stesso a cercarmi a casa mia, n'è vero, +il lavoro? E intanto come farò a vivere? + +--Questo ti riguarda, _Arràngiati_. + +La Luisa continuava a far l'innocentina. + +--Cosa vuol dire _arràngiati_? + +--Non so nulla. Ma ricordati di non lasciarti trovar sola a scopar la +strada, specialmente dopo il tramonto, se no le guardie ti +arresteranno e ti condurranno qui da me. + +--Me l'ha già detto e ripetuto tre volte a quest'ora. + +E nella sua testa la Luisa aveva cominciato a mulinare al mezzo di far +cascare il delegato in una frase scandalosa. Ella si sentiva in +confuso, una gran voglia di far risaltare la così detta immoralità +nella bocca di quell'impiegato dei Governo. Voleva che fosse proprio +lui a dirle di pensare a vendersi senza tanti scrupoli, e a fare la +sgualdrina. + +--Io le torno a domandare chi è intanto che mi darà da mangiare? + +--Oh!--scoppiò finalmente a dire il delegato che non sospettando non +stava in guardia, ed era anche un po' ammaliato dal bel viso di +lei--credi tu che io sia un imbecille, da venir qui a farmi la +bambina, dopo essere stata due anni in prigione? Chi t'ha a dar da +mangiare? Ma, il primo messere che abbia due occhi in capo, dieci lire +al giorno da spendere... sacrr...--e qui giù una specie di bestemmia +da regio impiegato--e a cui piaccia il bel sesso. E quando il messere +sarà deciso a fare sicurtà per te, conducilo qui che io ti cancellerò +subito dal libro. + +--Ora sono soddisfatta--sclamò la Luisa che c'era riuscita.--Basta +così! + +Il delegato, che la guardava con compiacenza, s'accorse allora dal +sorriso maligno di lei, ch'ella era persuasa d'aver riportata su di +lui una piccola vittoria. + +Essa c'era riuscita! + +E infatti pensava lei a un dipresso: "È il direttore d'una sezione di +Questura, è il rappresentante della morale pubblica, è l'ufficiale del +governo italiano che m'ha detto di andar alla perdizione. Io farò il +mestiere per obbedire al commissario. Se fosse altrimenti, egli +penserebbe piuttosto a procurarmi del lavoro. Egli mi lascia in balìa +di me stessa, e sa pure che io di lavoro nè posso, nè voglio trovarne, +mentre egli sa che di messeri, anche senza il suo parere, ne troverò +finchè sarò stufa." + +La Luisa, uscita di là, si mise dunque in cammino per obbedire al +delegato. Essa dava ascolto alla legge, essa si uniformava ai +regolamenti di Questura: _Non caste sed caute!_ Così che, se fosse +anche stato il caso di dover fare il brutto mestiere contro voglia e +contro coscienza--ciò che non era--la si sarebbe trovata come si dice +colle spalle al muro. Se non che la coscienza e la voce dell'onore +nella Luisa era un bel pezzo che tacevano. Anch'essa, come Nanà, +quantunque in un grado molto più volgare e più perverso, non sentiva +più in corpo che tre grandi inclinazioni molto serie e molto spiccate: +quella di non lavorare, quella di far all'amore e quella di non morir +di fame. + +E, quanto alla terza, via! non si saprebbe davvero da qual parte farsi +per dare tutto il torto a lei sola. Il diritto non le può essere +contestato! + +* * * * * + +Non aveva mossi un centinaio di passi fuor dall'ufficio di Sanità, eh' +ella s'accorse d'essere pedinata. Non sapeva bene se erano due o tre, +perchè non li vedeva e non si voltò indietro; ma se li sentiva, come +per intuizione, nella schiena. + +Si fermò a guardare in una vetrina di modista per lasciarli passare e +sapere almeno se erano gobbi o sciancati, giovani o vecchi. E volgendo +il viso per guardarli, passati che furono, scorse dal canto della via, +spuntare una donna, un'antica conoscenza, una certa sôra Marianna, la +quale teneva sotto il braccio un enorme fardello e veniva un po' +barcollando verso di lei, col sorriso che dava a vedere come l'avesse +già ravvisata da lungi. + +Quando le fu d'accosto: + +--_Centini mundi!_--sclamò questa; la era una sua esclamazione +particolare.--Finalmente che la possiam rivedere, la possiamo, questa +nostra bellezza! Dove diamine la è stata tutto questo tempo? + +Sapeva la vecchia che la Luisa era appena uscita di prigione? Le aveva +fatta la domanda con malizia e per umiliarla, oppure non ne sapeva +nulla? + +La Luisa, a buon conto, fece la prima supposizione, e rispose non +arrossendo e con una specie di impertinenza: + +--Sono stata a Parigi! E lei, dove va con quel fagotto? + +--Eh, sa bene! Le solite miserie. Vado a mettere in collegio un po' di +roba, perchè è bene che impari anche lei a stare al mondo. + +In lingua il _bisticcio_ della Marianna non regge; in dialetto fece il +suo immancabile effetto, e la Luisa ne sorrise malinconicamente. + +In dialetto, _monte_ e _mondo_, hanno lo stesso suono. + +--Anche lei!--disse la fanciulla.--Non c'è dunque che miseria a +Milano? + +--Che vuole, cara Luisa! E lei? + +--Io? Io, come la mi vede, non so oggi come pranzare. + +--Possibile!--sclamò la signora Marianna coll'accento incredulo.--Una +bella tosa pari sua? _Centini mundi!_ S'io fossi in lei, vorrei +domandar se Milano è da vendere. Lei non ha a far altro che metter giù +il suo bravo grembiale e star lì a veder i merli a fioccarvi dentro +colle mani piene di bigliettoni bianchi, rossi e verdi. + +--Me lo disse poc'anzi anche il... + +Voleva dire il delegato, ma troncò la frase. + +La vecchia però aveva già mangiata la foglia. + +--Oh, diamine! Le toccò di andar laggiù? + +La Luisa si morse le labbra. Pel gusto di ponzare la sua piccola idea +di ribellione ironica contro le incumbenze del delegato e contro la +morale pubblica, essa aveva svelato il brutto segreto. + +--M'ha mandato a chiamare per sapere come faccio a vivere dopo il mio +ritorno da Parigi, perchè ha saputo che vivo sola. + +--Io ne avrei uno che sarebbe un portento per lei--disse la vecchia +strizzando l'occhiolino. + +--Di che cosa?--domandò la Luisa fingendo di non capire. + +--Un messere, _centini mundi!_ Chi vuol che sia? + +--Chi è desso? + +--È un banchiere. + +--Giovane? + +--Ecco--disse la Marianna--per giovine non è giovine di primo pelo, ma +però è benissimo conservato, e ricco. + +--Quanti anni avrà, insomma? + +--Io non gli darei più di sessant'anni o sessantadue. + +--Oh, che strega!--sclamò la Luisa, scoppiando a ridere.--Mi parla di +primo pelo! Non è nè di primo, nè di secondo! + +--È meglio anzi che sia un uomo posato... un uomo che ha già fatta la +sua carovana. + +--Sì, sì, non dico, ma quanto al primo pelo... _màghero!_ + +--È capace di farle una posizione. + +--Crede lei che vorrebbe rispondere per me là da quel caro direttore? + +--Questo poi non lo so, perchè è ammogliato. + +--Anche ammogliato!--sclamò la Luisa. Poi riprese:--Meglio allora! + +--Sicuro che è meglio. Dà minor fastidio. Lo si può tener in gambe, +comprometterlo, levargliene quanti si vuole. E poi si è più libere di +tenersi il candelliere e il capriccio; si ha sempre il coltello per +il.... + +--Bene, bene, queste cose le penso anch'io--interruppe la Luisa un po' +duramente. Quella benedetta parola di coltello, poco o molto, la +faceva sempre trasalire, anche quando era pronunciata in una figura +rettorica. + +--Dove si potrebbe vederlo questo banchiere di... terzo pelo? + +--In casa mia, se vuole. + +--Lei sta ancora laggiù? + +--Sì, cara. + +--E quando? + +--Magari domani. Il tempo di avvisarlo. + +--A che ora? + +--A mezzogiorno. + +--Bene, domani a mezzogiorno sarò da lei. + +E si lasciarono. + +* * * * * + +La Luisa si spiccò di là, e vide sul canto della via che uno de' suoi +pedinatori stava ad aspettarla. + +Quand'essa gli passò dinanzi, egli le fe' tanto di cappello. La Luisa +rispose con un modesto chinar del capo. L'altro, che era appunto il +marchesino Sappia, le si mise accanto. + +--Si potrebbe aver l'onore di sapere, bellissima creatura, dove siete +diretta? + +--Lei è ben curioso! + +--Io faccio come il dottor Faust con Margherita, e vi domando il +permesso di accompagnarvi a casa. + +--Non posso darglielo--rispose la Luisa, che, piena di appetito, aveva +già messo l'occhio sul suo moscone per farsi pagare da pranzo. + +--Perchè non può darmelo? + +--Se io le ripetessi che lei è assolutamente troppo curioso, che cosa +mi risponderebbe? + +--Che la curiosità è la madre della voglia di sapere. + +--Lei è forse uno di quelli che scrivono sui giornali? + +--No, no--rispose il Sappia ridendo.--Ma perchè questa domanda? + +--Perchè lei mi parla molto difficile. Che so io? Poc'anzi era il +dottor Faust e Margherita, e ora è la madre della voglia.... + +--Bene, parlerò più facile. Come avete nome? + +--Ho nome... ho nome Aquilina. Ma non permetto che mi si dia del voi. + +--Vi darò del lei. Aquilina, bel nome! Nome superbo, e portato da una +donna adorabile. + +--Me l'hanno detto degli altri. + +--E se io desiderassi di fare la sua conoscenza, bellissima Aquilina, +me ne darebbe lei il permesso? + +--Mi par bene che stiamo facendola.... + +--Sì, ma io dico... una conoscenza un po' più intima... a quattrocchi. + +--Non si rifiuta mai la conoscenza d'una persona educata come lei. + +--In casa sua dunque non ci si può venir davvero? + +--Per ora no. In seguito non dico. Ora io vado a pranzo. Quest'oggi si +potrebbe tutt'al più trovarsi alla stessa tavola a pranzo. + +--E se io la invitassi a pranzare con me fuori di Porta? + +--Dove, per esempio? + +--Non saprei.... All'Isola Bella. + +--No--rispose la Luisa--all'Isola Bella c'è troppa gente; piuttosto al +Giardino d'Italia. + +--Allora ci possiamo andar subito. Sono ormai le quattro e mezza. + +--Come vuole. + +Il Sappia fece un gesto ad un cocchiere di vettura pubblica, che +passava col legno vuoto. Vi montarono, e via pel Giardino d'Italia. + +Come si vede, la Luisa obbediva largamente al delegato. Essa coglieva +due piccioni ad un favo. + +Aveva trovato un probabile messere e aveva azzeccato il pranzo di quel +giorno. + +* * * * * + +--Sapete, bella Aquilina--disse il Sappia quando fu seduto a tavola +colla Luisa al Giardino d'Italia--che voi assomigliate in un modo +spaventevole ad un'amante che io ho avuto or ora a Parigi? + +--Davvero? Ciò mi rende orgogliosa! + +--Naturalmente voi non siete ancora a quel punto.... + +--Oh, lo credo! + +--Quella era una _cocotte_ sì, ma una cocotte gran dama. + +--Ho capito! + +--Ha nome Teresa, ma tutti a Parigi la chiamano Nanà. Non ha meno di +trentamila franchi al mese, ed è sempre in miseria. + +--Vuoi dire che li spendeva. + +--Sicuro! + +--Ah, in questo poi non vorrei assomigliarle. + +--Vediamo, Aquilina. Voi mi piacete in modo enorme. Ci sarebbe +speranza di intenderci? Io non v'ho ancora detto il mio nome; sono il +marchese Sappia. Io vorrei fare di voi una seconda Nanà. + +--Che non spende trentamila franchi al mese, però. + +--Ah, naturale! Tutto dev'essere in proporzione. Milano fa trecento +mila abitanti coi Corpi Santi, Parigi ne fa un milione e mezzo; cinque +volte tanto. A Milano, una fanciulla come voi può col quinto di +trentamila franchi al mese, che sono sei mila far la signora come Nanà +a Parigi. + +--Questo poi non credo. Sei mila franchi sono una miseria anche a +Milano. + +--Ah, ah! Avete delle idee in grande, voi. + +--Voi ci tenete ad essere solo? + +--Perchè questa domanda? + +--Ponete che io sia già impegnata con un vecchio, che non vi potrebbe +dare ombra di gelosia. Ponete che io sia qui con voi perchè mi siete +simpatico.... + +--Grazie, Aquilina. Non ne dubitavo + +--Io so bene che voi non vorreste che io fossi vostra amante _gratis_, +n'è vero? + +--Neppur per sogno. + +--Se voi non avete difficoltà che il vecchio continui la mia +relazione, voi diventerete il mio amante di cuore. Mi farete qualche +regalo e tutto sarà detto. + +--Accettato. + +--Allora vi dirò che io non mi chiamo Aquilina, ma mi chiamo Luisa. + +E così era avvenuto il contratto del loro matrimonio morganatico. + +* * * * * + +Il marchesino uscì dalla casa di Luisa verso le nove del mattino del +giorno dopo. A mezzodì in punto, la fanciulla montava le scale della +Marianna. + +Il vecchio banchiere non si fece aspettare; dopo mezz'ora di +conversazione, trovò che la Luisa era la creatura che pareva creata +apposta pe' suoi fini reconditi; le fece delle discrete proposte, ed +essa le accettò subito anche quelle, senza farsi pregare: giacchè +l'appetito non c'era verso, che non ritornasse ogni mattina e ogni, +sera a persuaderla che bisognata dar ascolto al delegato. Così in +breve la scarcerata di fresco fu accasata come una signora, in mezzo a +mobili propri, con due assegni mensili, che uniti ne facevano uno più +grosso di quello d'un consigliere di Cassazione e che le venivano dal +Sappia e dal banchiere, il primo dei quali era l'amante _en titre_, +l'altro lo spunta-pesi segreto. + +Poco prima che Enrico O'Stiary giungesse a Milano, essa aveva finto di +piantare in asso il vecchio banchiere, per farsi maggior merito presso +il suo amante scoperto. Ma in fatti essa era legata al vecchio peggio +di prima e da ben altri legami che non fossero i legami dell'amore. + +* * * * * + +--Buona sera, Nando--diss'ella al Sappia, che era entrato con Enrico +O'Stiary. + +E intanto aveva diretta un'occhiata curiosa all'amico che stava dietro +di lui un po' in disparte. + +--Buona sera, Gigia--rispose il marchesino, e volgendosi tosto verso +il conte, ripigliò: + +--T'ho condotto il mio giovine amico, il conte O'Stiary, che farà in +tua casa i primi passi al mal costume. + +Enrico strinse la mano che la Luisa gli porse; e l'indispensabile +vermiglio, che accompagna quasi sempre il primo passo al malcostume, +si pinse sulla fronte del giovinetto. + +La Luisa lo invitò a sederle accanto. + +--Spero bene--cominciò dessa--che Nando le avrà detto, che qui da me +sono banditi i complimenti. Dunque la metta giù il suo cappello, +giacchè il mio motto è _sans gêne_. Ma quasi mi scordavo di presentare +a questi signori; il signor Silvestro Bonaventuri aiutante di... e il +signor Paganino di Genova. + +I due nominati s'inchinarono. O'Stiary fece altrettanto. + +--Lei è uscito da poco dal collegio, non è vero? + +--Ora torna dal campo. + +--Dal campo!... A proposito--disse levandosi; ma disse quell'a +proposito precisamente a sproposito, giacchè ciò che stava per metter +fuori non c'entrava per nulla col campo--Cominciate a fare anche voi +altri il vostro dovere qui su questa lista. Vi avviso che non voglio +rovinarvi però. Non accetto meno di venti franchi, ma non accetto +neppure più di cento franchi. + +--Così dicendo, la Luisa aveva levato da un tavolino una borsa, una +lista, ed un _lapis_ che presentò colla bocca aperta al Bonaventuri. + +--Che cos'è?--domandò questi con aria un poco sorpresa. + +--Ho fatto voto, che tutti quelli che i quali metteranno il piede in +questa sala, dal primo all'ultimo del mese, dovranno per una volta +almeno aiutarmi a fare un'opera buona. È una colletta per una povera +famiglia che muore di fame. + +--Volontieri--rispose il Bonaventuri.--Che cosa debbo fare? + +--Scrivere su questa lista il vostro riverito nome e cognome, colla +cifra che intendete di mettere in questa borsa, per la mia +irresponsabilità. + +E guardò con un bel sorriso in faccia a O'Stiary. + +--Spero la mi permetterà di avere anch'io questo piacere di far del +bene in sua collaborazione--disse Enrico traendo di tasca il +portamonete. + +--Veramente, per la bella prima volta!--sclamò ridendo la Luisa--è un +po' da sfacciata! + +--Faremo dunque il male in mezzo--fece il Bonaventuri parlando +forte.--Ecco i miei cinquanta franchi. + +--Ed ecco i miei--soggiunse il Paganino da Genova, mettendo i suoi +cinque biglietti da dieci nella borsa. + +Il povero Enrico fa sopraffatto da uno sgomento indicibile. Egli aveva +pensato in cuor suo di non dare che venti lire, e capiva che bisognava +metterne cinquanta come gli altri, e temeva di non averli nel suo +portamonete. Dei cento franchi della mezza mesata sborsatagli dal +tutore, e che dovevano servirgli per quindici giorni, gli pareva di +averne già spesi in guanti, in profumerie, in gingilli, in mancie e al +caffè, una metà abbondante. Non sapeva bene quanto gli restasse nel +portamonete, ma temeva d'essere a corto. Guardò trepidando in esso, e +con lieta sorpresa vi trovò appunto i cinquanta franchi che parevano +lì apposta contati. Non gli rimaneva più che un bigliettino sudicio da +cinquanta centesimi, che rimase là unico e vergognoso, come una +protesta contro la lèsina del tutore. + +--Ed ecco i miei--ripetè anche lui mettendo l'obolo nella borsa di +Luisa, che lo ringraziò col suo più splendido sorriso. + +"Spero bene--pensò--che il tutore non mi vorrà mangiare se gli +racconterò che ho dato cinquanta franchi a scopo di beneficenza--pensò +Enrico, dopo che la Luisa lo ebbe ringraziato.--"Io non potevo dar +meno di Paganino e di Bonaventuri, che devono essere meno ricchi di +me." + +* * * * * + +Poco dopo entrarono nuovi visitatori. Erano il signor Ciambelli colla +Romea, un fuseragnolo di donna, con due occhi discreti e una +carnagione che arieggiava la porcellana colorata, per amor +dell'intonaco ch'ella si praticava sul viso. + +Ciambelli, suo amante, un pancione nero come un croato, le aveva messa +su una _buvette_, dove la Romea troneggiava dal suo banco, chiamando, +col desio e colle occhiate lunghe, i passanti, che non volevano +saperne di entrare nella di lei bottega a bevere l'amaro prima di +andare a pranzo. + +La Romea era una sgualdrina come tante altre, ma la si teneva +ingenuamente in conto di donna onesta, e parlava delle mantenute col +disprezzo d'una principessa! + +Quanto la godevano per questa pretesa le sue poche pratiche! + +A un certo punto si parlò di far un piccolo taglio di macao. La Luisa +sulle prime fece finta di opporsi, ma poi, vedendo che tutti erano del +parere fece recar le carte e lasciò che giuocassero. + +Enrico, un po' per timidezza, un po' per innata ritrosia, ma +sopratutto perchè non voleva far vedere d'essere corto a quattrini +stava in disparte. + +Sappia gli andò vicino: + +--Non fai conto di giuocare tu? + +--Ma... non ho voglia.... Non sapevo che si giuocasse.... È meglio che +stia a vedere... + +--Ti pare? Il più giovine della brigata, far la figura del più +vecchio? Mi faresti sfigurare. Ricordati che questa sera comincia a +formarsi la tua riputazione di gentiluomo e di uomo di mondo. Bisogna +che tu provi un po' di tutto, in società, se vorrai starci bene, e se +vorrai poter educare con cognizione di causa i figli che avrai dalla +signorina Elisa. + +Enrico si fece tutto rosso in viso. + +--Che c'entra? Come sai? Chi t'ha detto? + +--Noi sappiamo tutto--sclamò con aria di mistero il marchesino. + +--Ma io ho ben poco danaro con me... non sapevo. + +--Se non è che questo ti servo subito. Figurati! E schiuso il +portamonete ne trasse un biglietto da cinquecento e lo diede a Enrico +dicendo: + +--Quando non ce n'è più, ce ne sarà ancora. + +Avrebbe potuto rifiutarsi ancora il nostro collegiale garibaldino? + +Andò al tavolo verde. + +* * * * * + +Dopo mezz'ora egli aveva perduto fino all'ultimo i suoi cinquecento +franchi. + +La Romea gliene aveva beccati fuori la metà. + +Sappia gliene prestò subito altri mille. + +Il demonio del gioco lo aveva già preso alla strozza. + +A mezzanotte il disgraziato aveva perduto i mille e giocava già +disperatamente sulla parola. + +Al tocco dopo mezzanotte il Sappia si levò dal tavoliere, e disse: + +--Mi pare ora di andarcene. + +--Facciamo i conti--gli disse Enrico che appena cessato l'incanto e +l'emozione si trovò di aver indosso una febbre indiavolata. + +Fatti i conti trovarono di avere perduto fra tutt'e due seimila e +trecentoventi franchi. Enrico ne doveva mille e cinquecento all'amico, +mille e duecento a Silvestro Bonaventuri, e trecento alla Romea, + +Il povero giovinetto era così confuso di dover danaro perfino ad una +donna, era così spaventato, così abbacinato dalla perdita, dal timore +di non poter il giorno dopo farsi onore nelle ventiquatt'ore, dello +spavento che il tutore e la Elisa venissero a sapere la sua scappata, +che quasi quasi ne piangeva a calde lagrime. + +Il Sappia dovette scuoterlo più volte. + +--Ma domani come si fa? Pensa che debbo trecento franchi anche alla +signora Romea. + +--Ci penso io--gli rispose l'amico.--Non seccarti. In ogni caso la +Romea ne deve a me cinquecento da sei mesi, che non me li ha mai +restituiti. + +Preso poi in disparte il Bonaventuri, che conosceva, per quel tanto +che si conoscono certe persone: + +--Favorisca--gli disse--a indicarmi dove ella sta di casa. + +--Oh--sclamò il Bonaveuturi, come schermendosi--la si figuri; ha tutto +il tempo; lei è padrone di tutta la mia sostanza... + +"Buono a sapersi" pensò il Sappia fra se. + +* * * * * + +Enrico quella notte non chiuse occhio e fece il più inviolabile +proponimento di non giuocare mai più. + +Nella ingenua purezza della sua coscienza di vent'anni, egli sentiva +di quel fatto un rimorso indicibile. + +A mattina andò dal tutore e gli spiattellò senza reticenze la sua +avventura della sera innanzi. + +La fu una scena di inenarrabile delusione per lui, una tempesta di +maggio, un finimondo. + +Il tutore gli fece una parrucca che non finiva più. Egli era un di +quegli uomini che non crederebbero di far il loro dovere se non quando +s'accorgono d'avere ben tormentata la loro vittima. Essi hanno nelle +vene, io credo, un po' di sangue di Torquemada. Questo modo di +educare, essi lo chiamano _saggezza_. E certo se facesse l'effetto di +render saggio meriterebbe quel nome; ma siccome non ottengono invece +che quello di seccare dovrebbe esser chiamato _seccatura_. + +Allo stringer dei nodi il tutore si rifiutò perfino di pagargli quel +primo debito di giuoco. + +Enrico non sapeva più in che mondo si fosse. Corse a trovare il +marchese d'Arco. + +Questi ascoltò in silenzio il racconto e le giustificazioni del +giovinetto; poi senza dir motto si levò, andò al suo scrigno, ne +abbassò l'imposta, tirò fuori un cassettino, ne trasse tre bei +biglietti da lire mille e li porse al giovinetto dicendogli questa +sola frase: + +--Ma cerca di non giuocare mai più se ti è possibile! + +Enrico da quel tratto restò assai più confuso che non lo fosse stato +prima dalla lavata di capo e dalle smanie esagerate del suo tutore. + +--Oh, marchese, come è buono lei!--sclamò il giovine buttandosi al +collo del vecchio e baciandolo sulle labbra. + +--Mi prometti sul tuo onore che non giuocherai più? ripigliò +sorridendo di gioia e dopo un certo silenzio il marchese. + +--Sì, glielo prometto in parola d'onore e colla sicurezza di mantenere +la mia promessa. + +--Tu devi sapere Enrico, che a' miei tempi ho giuocato molto anch'io. +Allora il giuoco era di _bon ton_, non era proibito, lo si faceva in +pubblico. Il governo straniero usava di questo mezzo per +demoralizzarci, per distoglierci dalle idee di patria e di +indipendenza. Vedi dunque che ti parlo con cognizione di causa. Fin +d'allora mi capitava sempre, che perdendo, io pagava puntualmente +entro le ventiquattr'ore il mio debito; ma se vincevo pochi lo +pagavano a me. + +--Possibile? + +--Possibilissimo mio caro Enrico. Credilo pure; la gente che paga i +debiti di giuoco non è a questo mondo che un decimo di quella che non +li paga. Questa almeno è la statistica della mia dolorosa esperienza! +Non so se gli altri saranno stati più fortunati di me nella loro vita. +Ma è così! Ora capisci bene. Se tu quando perdi sei certo di dover +pagare, e quando vinci sei certo di non essere pagato che dieci volte +su cento... la cosa diventa molto seria. Sarebbe necessario perchè tu +restassi almeno in pace che vincessi novantacinque volte su cento; il +che assolutamente non è possibile avvenga. Hai fatto bene dunque a +promettermi che non giuocherai più. + +E qui si mise a parlargli di tutt'altro. + +Il marchese artista nell'anima tempestava Enrico di domande sulla sua +posizione, sulla pittura, sulle sue idee circa le due scuole, sulle +sue speranze di farsi un nome, sull'avvenire sognato. + +Enrico s'accalorò in quel dialogo. Il marchese godeva enormemente a +sentirlo parlare così modesto, così schietto, così sincero e così +pieno di illusioni. + +--Ma non credi tu--gli disse a un certo punto--che il positivismo, il +realismo e la democrazia abbiano a uccidere l'arte? + +--Ah, marchese, al contrario! L'esaltazione del popolo sarà +l'esaltazione dell'arte. + +Il marchese crollava il capo sorridendo. + +--Ah, entusiaste! + +--Non lo crede lei? + +--Io no davvero,--rispondeva il marchese.--Il popolo, e per popolo +m'intendo quella parte della popolazione d'un paese che si stacca +dall'aristocrazia illuminata e dalla borghesia ricca e studiosa, il +popolo non sente bisogno dell'arte, nè la capisce. Mancando +assolutamente di sentimento estetico come vorresti tu ch'essa amasse +il bello nelle sue manifestazioni? + +--Eppure se c'è un'esposizione di quadri e di statue vi accorre...! + +--Il popolo no, non se ne cura. La statistica della affluenza del +pubblico alle esposizioni parla chiaro. In ogni modo anche i pochi che +ci vanno non vi sono attirati dal bisogno di ammirare il bello, ma +dalla curiosità di veder nei quadri dei fatti interessanti, allegri o +pietosi. Il quadro sarà pessimo come arte, ma rappresenterà qualche +fatto ben volgare, ben chiaro, che squadri al popolo? Sarà il +prediletto da lui. Esso non s'accorgerà che artisticamente parlando il +quadro è uno sgorbio, un abbominio. Il popolo non monta verso l'arte +se non quando l'arte discende giù fino al volgo. E il naturalismo +stesso, l'impressionalismo, di cui tu mio caro Enrico, ti dichiari +seguace e cultore, non è forse l'arte che abdica in favore dei grossi +istinti del volgo? + +Enrico era impaziente di andar a pagare i debiti fatti la sera prima. +Erano i primi debiti di sua vita e gli rimordevano la coscienza. Diede +dunque ragione al marchese e se ne andò ringraziandolo di nuovo con +espansione. + +Prima di spiccarsi dal suo vecchio amico, questi aveva cavato da una +cartella che stava sulla tavola un foglio di carta e accostando alla +mano di Enrico il calamaio gli aveva detto: + +--Scrivimi qui la ricevuta e la promessa di non più giuocare. + +Enrico si dichiarò debitore delle tremila lire al marchese e promise +nella ricevuta di restituirgliele quando fosse andato in possesso +della propria sostanza. + +Della mesata insufficiente fissatagli dal tutore non si fiatò. Non si +ricordò di parlarne. + +Il marchese non gli aveva neppur lasciato il tempo di spiegare la +cosa, e quando Enrico s'era trovato esaudito, col danaro in mano, +s'era scordato di entrar in quell'argomento. + +Enrico corse a casa di Sappia, a cui raccontò il rabbuffo e la +crudeltà del tutore e il bel tratto del marchese d'Arco. Volle andar +egli stesso nella bottega della Romea, a portarle i suoi trecento +franchi, che gli bruciavan le dita e dovette spenderne un'altra +quarantina di giunta, in bottiglie _di champagne_, ch'essa gli +appioppò senza che lui, timido ancora, osasse di rifiutarle. + +Poi, con Sappia, ritornò a casa. + +--Parlerò io al tuo signor zio antidiluviano--aveva sclamato il Sappia +quando Enrico gli aveva raccontato del fiero rabbuffo avutone.--Lui li +chiama _minuti piaceri_? Altro che minuti! Impercettibili, +microscopici... piaceri! + +Il notaio a stento acconsentì di portar l'assegno di Enrico da +duecentocinquanta a trecento franchi al mese. + +--Domando io caro signor marchese--gli disse congedandolo, e colla più +profonda convinzione di dir cosa sensata ed onesta--domando io come +potrà mai arrivare a spendere più di otto franchi al giorno fuori di +casa? + +--Nei mesi di trentun giorni e negli anni bisestili--disse il Sappia +con una finissima ironia che il tutore si guardò bene dal notare--gli +otto franchi al giorno sì può calcolare che diventino soltanto sette e +novantadue centesimi. + +--Ho fatto un buco nell'acqua--diss'egli tornato che fu all'Enrico, il +quale non s'aspettava nemmeno i cinquanta franchi d'aumento--Bisogna +che tu faccia la lite al testamento di tuo padre, che ti ha voluto +tener sotto a quel mastodente fino ai ventiquattr'anni; se no finirai, +col rovinarti moralmente e materialmente, te lo dico io! + +--No--rispose Enrico.--Prima di tutto io non vorrei fare questa lite, +neppure nel caso che non offendessi l'ultima volontà e la memoria di +mio padre. In ogni modo, dato che il tribunale mi desse torto, io +sarei perfettamente rovinato, giacchè avrei fatta opposizione; e tutta +la sostanza andrebbe ai gesuiti che stanno aspettando al varco la +preda, È meglio ch'io mi stia ai primi danni. + +* * * * * + +Così erano passati circa due anni, e a dispetto dei trecento franchi +al mese, Enrico O'Stiary era diventato uno dei giovani più brillanti +di Milano. Cavalcate, scarrozzate, scherma, cene, club, ballerine, e +pur troppo di nuovo, il giuoco--nel quale era ricascato con vivo, +quantunque inutile rammarico, con profondo, ma pur vano rimorso--erano +le occupazioni delle sue giornate e delle sue notti. E la povera Elisa +trascurata, infelice, ma orgogliosa nel suo dolore s'era fatta intanto +donna. + +Il tutore non badava più all'Enrico. + +Disperava di cambiargli la testa. "Chiudeva un occhio per non +inquietarsi" come diceva lui. + +Il marchese d'Arco dal canto suo, il quale vedeva il suo giovane amico +far la vita del gentiluomo, e non s'era curato mai di sapere quale +somma il tutore gli avesse fissato pei minuti piaceri, era ben lontano +dall'idea ch'egli si stesse rovinando a bagno maria. Egli poi non +sospettava che Enrico si fosse rimesso a giuocare. Gli sarebbe parso +fargli uno sfregio pensando che un'O'Stiary avesse potuto mancare così +alla parola d'onore. + +Quando si trovavano parlavano d'arte, di cavalli, di politica, e le +miserie umane le lasciavano da parte. + +Enrico dal canto suo, si guardò bene dal ricorrere un'altra volta al +marchese per denaro, e lo schivava come un rimorso. Il Sappia pensava +largamente a tutto. Suo padre e sua madre gliene davano in una certa +abbondanza, ed egli aveva un credito grande presso gli usurai! E anche +lui--lo sciagurato--faceva delle orribili operazioni a babbo morto! + +Ma era venuto un bel giorno che anche il Sappia erasi trovato nella +necessità di chiedere danaro ad Enrico. + +Il povero giovine gli avrebbe data la vita, ma non aveva che i suoi +duecento franchi al mese. + +Risolse di farla finita col tutore; di parlargli fuor dei denti, di +ottenere insomma quello a cui gli pareva di aver diritto. + +Ci pensò un paio d'ore, poi piuttosto che aver a fare con don Ignazio +si aperse alla balia. + +La balia gli aveva detto di avere dodicimila lire alla Cassa di +risparmio. + +Non lasciò che l'Enrico terminasse la frase; corse per quanto glielo +permettevano i settantanni nella sua camera, e portò al contino le +dodicimila lire in tre bei libretti puliti e fiammanti ch'era un +piacere a vederli. + +--Ma no, non voglio, non voglio--diceva Enrico colle lagrime agli +occhi. + +La balia alzò la destra, e con una specie di entusiasmo, sclamò: + +--Ma non è forse roba sua codesta? Quale uso più degno potrei fare di +questo danaro... io che non ho più nessuno al mondo? + +* * * * * + +Pochi mesi dopo convenne di nuovo rivolgersi altrove. + +Il tutore, quand'ebbe messa da parte del tutto la speranza di vedere +il conte far giudizio, pensando al giorno ormai vicino in cui gli +sarebbe toccato rassegnargli la sostanza taglieggiata e forse perduta, +intieramente aveva cominciato a cercarsi dattorno un altro sposo per +la sua Elisa, che già aveva trascorso il diciottesimo anno. + +Egli comandò a sua moglie di far di tutto per disingannarla nel caso +ch'ella nutrisse ancora qualche speranza di diventare la moglie del +contino e si mise a sparlare a tavola del suo pupillo e a tentar di +metterglielo in mala vista. + +Ma egli non pensava che dieci anni di pensieri e d'illusioni +accarezzate non si distruggono in un giorno! + +L'uomo adatto, del resto non tardò a presentarglisi sotto la miglior +luce del mondo. Era Aldo Rubieri--che s'era fatto un bel nome e una +bella sostanza, e che quantunque artista, parve al babbo un modello di +uomo serio e un marito esemplare. + +* * * * * + +Chi mai avrebbe detto a Enrico O'Stiary che quei cinquanta franchi da +lui con lieto animo versati nella borsa di Luisa a titolo di +beneficenza la sera d'un giorno d'autunno del 1866, dovessero essere +il primo anello di una lunga e disastrosa catena di sagrificî, di +spese, di perdite, di debiti, di rovesci, che lo dovevano condurre tre +anni dopo, quando egli era lì lì per aver la piena disponibilità della +propria sostanza, ad essere un uomo rovinato? + +Ma sopratutto chi gli avrebbe detto che la causa principale, la causa +effettiva del suo rovescio, non doveva essere nè l'amico Sappia, non +doveva essere la Luisa, non doveva essere il giuoco, ma piuttosto la +gretta protervia del suo tutore, che aveva negato fin dal principio di +fissargli quel tanto, che nella sua posizione era necessario? + + + + +II. + + +Aldo Rubieri, nel tempo che aveva molti debiti e poche commissioni, +abitava fuori di una porta della città. Si era fatto corpisantino, e +là nel sobborgo, teneva abitazione e studio. Pagava una miseria di +affitto, e dalle sue finestre vedeva d'estate molto verde, e +d'inverno, se fosse nevicato, molto bianco. + +Quando poi diventò poco meno di celebre, ed ebbe soddisfatti i suoi +pazienti ed onesti creditori, egli si era talmente affezionato a +quella residenza che non aveva più voluto venir in città, quantunque +l'aria assai democratica, che tirava nel sobborgo non fosse quella +delle sue convinzioni assai moderate. + +Comperò dunque la casetta, e in essa si creò il suo nido dell'arte e +della vita. + +Lo studio, che solo conservò tal quale, era per lui popolato da tutte +le imagini, da tutte le finzioni, da tutti i progetti della sua +geniale fantasia; memorie imagini, finzioni che gli avevano +procacciata l'ambíta fama e la invidiata agiatezza. + +Gli pareva che le vicende della sua vita abbastanza travagliata, gli +dovessero sfumar via d'un tratto, se avesse mutato di casa e aveva +giurato di finire in essa la sua fortunata carriera. + +La casetta, dall'umile apparenza, ma tutta leggiadra e artistica di +dentro, era da vari anni visitata dagli stranieri. Aldo Rubieri aveva +scritto a Bedeker di farne un cenno, nella sua nuova _Guida d'Italia_, +e Bedeker infatti nel capitolo che riguardava Milano, parecchi anni or +sono, vi aveva fatte due aggiunte: il vaporino illuminante in circolo +la cupola della Galleria Vittorio Emanuele e lo studio di Aldo +Rubieri. + +* * * * * + +Una piccola carovana, uscita dall'albergo Reale un dopo mezzodì di +agosto del 1869 s'avviò allo studio di Aldo Rubieri. Per risparmio di +ciceroni quella carovana era composta di elementi assai eterogenei. In +testa camminava un Francese con quella noncurante serietà che +caratterizza la gioventù della giovine Francia, più gloriosa ancora +dopo i rovesci, uno di que' Francesi che in Italia stanno sull'occhio +per non essere creduti, _brillanti a spasso_, e che non hanno difetti +in fuori di quello di sprezzar troppo la roba straniera. + +Dopo lui scarpinavano, coi loro piedoni piatti, due rappresentanti +della vecchia Albione, un _mister_ ed una _mistriss_.--Anch'essi non +presentavano alcuno di que' tratti caratteristici e ormai diventati +comunissimi, che si usa di attribuire molto volentieri agli Inglesi in +viaggio. Non enormi guide sotto il braccio, non indecenti spolverine, +non scarpaccie infangate ed eccessivamente lunghe. Di inglese essi non +avevano neppur il colore dei capelli. + +Alla retroguardia seguivano altre quattro persone, di cui tre uomini e +una donna. Costoro che avevano veduta la luce sulle sponde del Danubio +erano invece biondissimi. + +Il Cicerone dell'albergo chiudeva la marcia. + +La zitellona tedesca poteva avere un trentatrè anni; più al di là che +al di qua. A diciotto ella poteva essere stata una bella biondona. Suo +padre e suo zio, mercanti di oggetti artistici, stavano disputandosi +in dialetto viennese sul merito relativo degli scultori italiani, le +cui statue era capitato loro qualche volta di comperare a Milano per +cinque e di vendere a Vienna per cinquanta. + +La zitellona camminava in mezzo a loro due. Quello a destra, sosteneva +che al giorno d'oggi non era possibile più il vendere che pattini e +quadri di genere; l'altro, che due giorni prima aveva comperate +parecchie tele di stile classico, negava che il realismo in arte +potesse mai avere fortuna. Entrambi però erano d'avviso che lo stile +austriaco non avesse confronti "quella maniera larga di dipingere in +tinta gialla che fa credere tutta roba da museo anche i quadri di un +anno" essi la ritenevano la miglior pittura che fosse al mondo. + +Si sa bene che ognuno ha il suo orgoglio nazionale! + +A un certo punto s'interpose il Cicerone. Era costui un personaggio +autorevole in fatti di giudizî di pittura. Lo aveva lodato perfin il +povero Rovani, che certo non abusava della lode. Era costui un Modello +incanutito fra i cavalietti e gli scalpelli che adorava Aldo Rubieri +fino alla esagerazione, di quell'amore entusiastico e un tantino +irragionevole, di cui non sono capaci che i figli d'Italia: + +--Scusino, signori--diss'egli in tedesco--nessuno dei giovinetti che +cominciano ora ad esporre promette di giungere alla grandezza di Aldo +Rubieri. + +E nel pronunciare questo nome il suo occhio semispento brillò di un +insolito guizzo di luce. + +--Da quanto tempo è diventato celebre il nostro bravo Aldo?--chiese +uno dei due viennesi, il padre della zitellona. + +All'udire quella frase confidenziale il Cicerone ne fu quasi +scandalizzato. Guardò l'austriaco con una inenarrabile occhiata di +compatimento, e disse: + +--Conoscete forse _mein herr_, il grande scultore Aldo Rubieri? + +--Se lo conosciamo? Altro che!--rispose l'Austriaco, guardando a sua +figlia che si fe' un poco ciliegia, e che sorrise misteriosamente. + +--Ed è perciò che vi domandavamo da quanti anni sia diventato celebre, +giacchè noi sono ormai più di dieci anni che non l'abbiamo più veduto, +e quando l'abbiamo conosciuto noi non lo era ancora. + +--Dal primo suo gruppo, che fu premiato dall'Accademia e venduto per +quarantamila franchi--rispose il Cicerone. + +--Bella somma!--sclamò lo zio. + +--Un gruppo alto un metro--aggiunse il Cicerone.--Ma la sua fama il +signor Aldo la deve ancora più al suo modo originale di trattare cogli +eroi della democrazia che per altro. Le opere, si sa bene, finchè un +artista è vivo, saranno sempre criticate; ma la indipendenza del suo +carattere e il suo magnifico disinteresse faranno sempre sul popolo un +grandissimo effetto. Egli è capace, se non gli garba il soggetto, di +rifiutare una commissione, che gli frutterebbe molto danaro. Dopo +l'immenso successo del suo ultimo gruppo, il generale Garibaldi gli +ordinò, un gruppo di soggetto repubblicano che un Inglese gli avrebbe +pagato cento mila lire. Credete voi che egli abbia accettata la +commissione? Neppur per ombra. Io ero presente quando Aldo Rubieri +rispose al messo di Garibaldi, che era venuto là in studio a portargli +la ordinazione, credendo di fargli un grande onore: + +"Dite al generale, che cento mila lire per un gruppo alto un metro e +mezzo è troppo! E che io non ho tempo per un simile lavoro." + +--Ciò è bello!--sclamò la zitellona. + +--Ciò è stupido!--disse il padre. + +--Ciò è assurdo!--osservò lo zio.... + +--Un'altra volta, sarà una settimana, cacciò fuori dal suo studio un +principe russo che voleva sforzare la porta per correr dietro alla +signora Nanà. + +Al nome di Nanà, tre esclamazioni contemporanee uscirono dalle bocche +austriache. + +--Ah! + +--Ih! + +--Oh! + +Il Cicerone, sorpreso, si arrestò di botto. + +--Chi è la signora Nanà?--fu prima a parlare la zitellona. + +--Chi è la signora Nanà?--disse quasi contemporaneamente, il padre. + +--Chi è la signora Nanà?--stava dicendo lo zio a sua volta; ma si +tacque, udendo che la domanda veniva già fatta dagli altri due. + +--Nanà è la più bella donna del mondo--rispose enfaticamente il +Cicerone.--Nanà è un'artista francese, che ora serve di modella per la +_Venere contemporanea_. + +--Venere contemporanea?--sclamò Leopoldina--cosa vuol dire? + +--Vuol dire una _Venere decente_--rispose il Cicerone--una Venere non +del tutto ignuda; una Venere della quale si vedano e si indovinino le +forme divine in quelle parti decenti, che sono divinamente formate +dalla natura e si dissimulino le parti che le donne del giorno d'oggi +hanno meno belle, e che non si devono rappresentare. + +--In tal caso--osservò con un certo acume uno dei due Tedeschi--non +arrivo a capire il perchè si parli di Venere, che viceversa è il nome +di una Deità molto classica e interamente nuda. + +--È vero!--sclamò il Cicerone, colpito da questa osservazione.--Ma +debbo dire che in caso l'errore è tutto mio. Io sono vecchio e non ho +potuto ancora svestirmi totalmente dei pregiudizi classici. La statua +del mio maestro sarà un'opera d'arte che protesti energicamente contro +l'invasione moderna dell'impressionismo, del realismo e della +sprezzatura esagerata nella divina arte scultoria, che deve essere +liscia e finita e non brizzolata e rugosa come la robaccia della +scuola nuova. + +I forestieri capivano e non capivano. + +Il Cicerone era come invaso da un santo sdegno. + +--Ma dunque--uscì finalmente a dire il padre--il signor Aldo crede +ancora possibile una Venere, dopo tante che ce ne lasciò l'antichità? + +--Perchè no?--proruppe il Cicerone.--La bellezza non è forse eterna? +La bellezza del nudo non tramonta mai! + +--È tanto bella?--domandò di nuovo la donna--questa signora Nanà? + +--Bella è, secondo me, una parola un poco insignificante per esprimere +che cosa sia la signora Nanà. Essa è un portento. + +--Dicevate dunque--disse il padre austriaco, quasi volesse stornar il +discorso dalle imagini troppo estetiche.... + +--Io stavo dunque dicendo--ripigliò il Cicerone--che Aldo Rubieri è +ancora più in voga pel suo carattere che pe' suoi lavori, e raccontavo +che aveva cacciato fuor dallo studio il principe russo, mentre il +giorno dopo aveva spalancata la porta del suo più segreto penetrale ad +un povero pittorello di Roma, che viaggiava per istruzione col sacco +in spalla; egli fece colazione con lui nel giardino incantato. + +--Ah, c'è anche un giardino incantato?--domandò la matura fanciulla +spalancando gli occhi grigi. + +--Incantato, per modo di dire--rispose il Cicerone--ma è tanto più +incantato dopo che lo frequenta la signora Nanà, giacchè, secondo me, +un luogo dove regna e dove respira, foss'anche una mezz'ora al giorno, +una creatura come la signora Nanà, quello diventa per forza un luogo +incantevole. + +I sei occhi dei tre personaggi austriaci s'incontrarono. + +Parvero dire colla loro espressione desolata, il volgare "_siam +fott... o regina!_" + +* * * * * + +--Continuate--ripetè il padre. + +--L'avere ricevuto così intimamente lo scolaro povero, dopo aver +cacciato, senza complimenti, un principe arcimilionario, fece chiasso. +Tanto più quando i giornali liberali, nemici di Aldo Rubieri, +raccontarono che il supposto studente di pittura di Roma non era altro +che un povero imbianchino di stanze. Allora egli fece una risposta che +chiuse la bocca a tutti. Egli dimostrò come un imbianchino valga +sempre più di certi giornalisti, per la ragione che questi, +_sporcando_ della carta _bianca_, le toglievano ogni valore +commerciale; mentre quello, _imbiancando_ pareti _sporche_, ridonava +ad esse molto valore commerciale. + +Quando poi lo scolaro andò a scusarsi d'essere stato causa +involontaria della polemica, egli lo consolò dicendogli: "Lasciate +scrivere. Sono i pittori invidiosi, che ispirano i cattivi +giornalisti. Ma io conosco degli imbianchini che valgono molto più di +quei pittori. Giacchè gli imbianchini raggiungono sempre e bene il +loro scopo, che è quello di pulire e render lieti i locali, mentre +certi pittori, non solo non lo raggiungono mai, ma lo tradiscono e lo +deturpano, sporcando delle candide tele. Del resto, che gran +differenza c'è fra un pittore e un imbianchino? La sola, veramente +grande, è che il pittore adopera un pennello a manico breve e la +tavolozza, mentre voi altri adoperate il pennello a manico lungo e la +secchia. L'ingegno solo fa la grande distinzione; ed io, fra un +imbianchino d'ingegno e un pittore asino, scelgo subito l'imbianchino. + +--Parlateci ancora di questo giardino misterioso e incantato--disse la +zitellona, crollando il caposorridente per le sortite del vecchio +Cicerone. + +--Oh, molto misterioso!--sciamò questi alzando gli occhi al cielo.--Si +può dire che dopo me non vi siano a Milano che tre persone, le quali +abbiano avuto la immensa fortuna di spingere lo sguardo in quel +sacrario dell'arte viva. + +--E voi siete del numero? + +--Io sono del numero--rispose il vecchio sollevando orgogliosamente la +bella testa di Cristo invecchiato. + +--C'è speranza che noi, colla vostra autorità, e come amici vecchi di +Aldo Rubieri, possiamo essere introdotti? + +--Voi, amici vecchi?--sclamò il Cicerone. + +--Non sapete forse che Aldo, quando aveva 20 anni, era a Vienna con +suo padre? + +--Ah, è vero!--sclamò il Cicerone, portando la mano alla fronte.--Non +mi ricordavo più che egli è figlio di un colonello di stato maggiore +al servizio di casa d'Austria. + +--Dunque? + +--Dunque che cosa? + +--Potremo noi vedere il giardino incantato? + +--Oh, impossibile! + +--Potreste voi almeno descrivercelo? + +--Impossibile anche questo. Ho data la mia sacra parola d'onore al +maestro, che non avrei tradito mai il segreto della sua dimora. + +I tre Viennesi tacquero e ciascuno si mise a mulinar a suo modo. + +Ma in quel punto erano arrivati dinanzi alla casetta di Aldo Rubieri, +e s'arrestarono. + +* * * * * + +A Milano, come dovunque, ci sono delle abitazioni dove tutto va male, +tutto dà noia, tutto vi sta a disagio; e ve n'ha delle altre, dove +tutto gioisce, tutto dà piacere, tutto risplende. + +Entrando nelle prime, trovi un portinaio ciabattino, che vive in un +bugigattolo buio ed infetto. Il tanfo vi è nauseante; sui gradini +della scala vi si scivola; gli usci si direbbe si lamentino di dover +girare sui cardini; le persiane, spalancate, si rinchiudono +sgarbatamente in faccia; gli scarafaggi ed i topi sono padroni della +cucina; i cimici, del letto; le faine, del solaio; le lumache e gli +scorpioni della cantina; il pozzo dà l'acqua cattiva; un cane +rinchiuso guaisce tutte le notti; un ragazzo caparbio vi strilla ogni +mattina; un suonatore di tromba vi studia ogni mezzogiorno; delle +casigliane pettegole vi si picchiano ad ogni calar della sera; il +padron di casa usa mandar delle lettere insolenti; il ragioniere ha il +fiato che ammorba... e via dicendo. + +Entrando nelle seconde, il cuore si allarga. Tutto vi spira l'ordine, +la pulizia, la pace, il benessere. Si direbbe che queste case +benedette furono costruite da operai intelligenti, e siano abitate da +gente di buon gusto. + +Tale apparve ai viaggiatori la dimora di Aldo Rubieri. + +Appena giunte, la zitellona alzò la testa e s'imbattè in una scena +graziosa. + +Sotto un portichetto, lieto di verdura in un angolo, una rondine aveva +costruito il suo nido e giungeva volando alla pensile capannina, nel +momento che i viaggiatori si arrestavano dinanzi alla porta della +casa. Spaventata nel veder tanta gente, la rondine svolazzava +trissando intorno al nido quasi volesse attirare a sè tutta +l'attenzione di quegli stranieri per distrarla dai suoi cari implumi. + +La zitellona si fece malinconica. Forse un assalto di nostalgia +l'aveva presa. + +Non c'è come la rondine per ridestar nel cuore la memoria della casa +lontana. + +In quel punto un colpo di martello fece trasalire la Tedesca. + +Il Cicerone aveva picchiato alla porta chiusa col battente di bronzo. + +In una delle imposte si vedeva inchiodata una placca di terso ottone +su cui stava scolpito un _Rubieri_, senz'altro. + +Doveva bastare! + +* * * * * + +Il Cicerone dato il colpo si volse a' suoi compagni e disse: + +--Ora ci toccherà forse di aspettare un quarto d'ora; ma guai se io +rinnovassi il colpo; potremmo star qui due ore, che nessuno più +verrebbe ad aprirci. + +--Perchè? + +--Perchè la signora Marietta pretende di non essere sorda, ma confessa +di essere molto pigra. + +Questa volta però il fatto smentì il pronostico. La porta si schiuse +poco stante, e una donna s'affacciò al varco, domandando: + +--Chi è? + +--Forestieri che desiderano di visitare lo studio e parlare al +maestro--rispose il Cicerone. + +E lanciò alla donna un'occhiata espressiva che voleva dire: "Gente per +bene, bisogna esser gentile." + +La donna aperse il battente, si ritrasse, e pronunciò il sacramentale: + +--Restino serviti. + +La carovana attraversò un atrio pompeiano, dove sul muro videro +graffite delle figure bellissime di fanciulli ricciuti, di vergini con +anfore in mano e di satiri con tirsi inghirlandati di pampini, +saltellanti e festosi. + +Il Francese che fu il primo a vederle, ristette; e il Cicerone +cominciò la sua spiegazione: + +--Questo atrio venne terminato soltanto l'altro giorno. Questo genere +di pittura a chiaroscuri e con linee profonde comuni a Pompei, si +chiama graffito. Questo pattino che vedono, è il ritratto del figlio +della signora Nanà, sopra fotografia, giacchè il Louiset è rimasto a +Parigi colla zia. + +Questo nome scosse nuovamente la zitellona e i due Ausriaci. Ma +nessuno dei tre osò fare una domanda sul figlio della signora Nanà, +che non era punto bello, ma che era maestrevolmente disegnato. + +Ammirato che l'ebbero, s'avviarono verso il viridario contornato di +portici, precisamente come si usava nell'antica Roma. Una vaschetta di +marmo bianco, con zampilli uscenti dal corno di faunetti di bronzo, +sorgeva nel mezzo del giardinetto spandendo intorno una grata +frescura. + +--Questo lo vedremo meglio dopo, uscendo per di là--disse il Cicerone +svoltando a destra in coda alla signora Marietta, che aveva schiuso un +uscio. + +Sulla soglia del quale gli stranieri lessero il classico _Salve_, poi +entrarono. + +La scena mutava d'aspetto. + +Pompei cedeva il campo al più ferreo dei medî evî risuscitati. + +Come una di quelle dimore di Fata, che sorgono dal suolo nei sogni che +seguono la lettura dei romanzi di Scott o della Radeliffe, così il +salotto dove erano entrati gli stranieri parve ad essi la viva e reale +imagine d'una stanza di antichissimo castello feudale. + +Il presente scomparve ai loro occhi come per incanto. Si guardarono +l'un l'altro, quasi fossero sorpresi di trovarsi vestiti di panno e +col cappello a tuba in mano. Una specie di estasi medioevale li +invase, e provarono nell'anima un ridestarsi confuso di tutte le +memorie romantiche della lontana gioventù. Parte a parte non c'era +moltissimo da ammirare. Appiccicati alle pareti, non ricchi trofei di +armi in simetria, come è l'uso comune delle odierne sale d'armi. Ma si +sarebbe detto da una certa rastelliera e da certi cappucietti come +dimenticati sul davanzale d'una finestra, che un falconiere fosse +uscito di là poco prima, dopo aver addestrato il falco; si sarebbe +detto che il giullare avesse lasciato su una sedia il suo berretto a +sonagli; che l'armigero e il balestriere avessero deposta poco prima +in un canto, uno la picca, l'altro la balestra; che la castellana +passando, avesse profumato quell'aura cogli aromi che il marito +crociato le aveva recati dall'oriente. + +Ciascuno di quei viaggiatori ebbe la propria impressione storica. + +Al Francese parve di respirar un'aria tutta pregna di effluvi +merovingi. + +Alla zitellona sembrò di calpestar la polvere dei seguaci +dell'interessante giovinetto svevo, venuto a morire in Italia sotto la +mannaia di Carlo d'Angiò. + +Gli Inglesi credettero sentir un bisbiglio di voci dei guerrieri di +Riccardo Cuor di Leone. + +Chi non provò nulla di tutto questo, furono i due Austriaci. Non +avevano l'incornatura romantica loro! + +La carovana, ammirando in religioso silenzio, passò ed entrò in una +seconda camera tutta parata di giallo, in stile moderno. Quelle +fisonomie già pallide soffuse dal colore delle cortine e delle +tappezzerie si fecero cadaveriche. + +L'artista aveva il capriccio di vedere sulle linee faciali de' suoi +visitatori questo effetto di tinte, non già pel gusto di trovare il +genere umano più brutto di quello che esso sia realmente, ma per +studiare il cambiamento di linee, di toni e di riflessi, allorchè dal +giallo i visitatori passavano allo scarlatto dell'attiguo salotto. + +--Si fermino qui un momento che io vado ad avvisare il maestro della +loro venuta--disse Mattia il Cicerone, mentre la signora Marietta era +scivolata fuori dalla camera da un uscio di fianco. + +* * * * * + +Mattia Corvino--tale era il nome del vecchio--s'accostò ad un uscio di +contro a quello per cui era entrata la comitiva, piegò l'indice della +mano destra con una specie di religioso raccoglimento e colla nocca +picchiò un colpetto discreto, tendendo l'orecchio. + +Egli era compunto. Egli stava per comunicare coi due idoli del suo +cuore, e l'atteggiamento della sua persona, pigliava un'apparenza di +devozione. + +Nessuna risposta dal di dentro. + +Tornò a picchiare più forte, tornò ad origliare, e nulla ancora. + +Allora alzò con una certa soavità la mano alla maniglia dell'uscio, lo +aperse e scomparve per esso, dicendo con voce flebile l'indispensabile: + +--È permesso? + +Mattia Corvino era entrato nel gabinetto di lettura di Aldo Rubieri. + +Lo scultore infatti non aveva soltanto uno studio, ma anche uno +scrittoio. In faccia a qualche suo collega scapigliato Aldo aveva un +gran torto quello di non odiare la coltura e la letteratura. + +La stanzina parata di rosso conteneva una bella libreria tutta piena +di libri d'arte, di romanzi, e di poesie. Una magnifica +scrivania--come non se ne vedono certo in casa dei +letterati--_tronava_ in fondo al gabinetto di fianco alla finestra. +Intorno intorno sulle pareti dei piccoli capolavori di pittura e di +scultura. + +Questo nido della intelligenza gli aveva meritato da alcuni colleghi, +il sopranome di _aristocratico_. Dico alcuni, che per fortuna si +possono contar sulle dita; e non sono neanche da confondersi costoro, +con quei molti, che detestano la letteratura soltanto in apparenza, e +non tengono in casa nè libri, nè calamai, nè penne, ma conoscono i +letterati e li ascoltano, e ne sono amici. + +La è piuttosto un'abitudine e una jattanza che un'antipatia; giacchè +modesti e avidi di sapere, vivono talvolta cogli uomini di lettere e +di scienza meglio e più a lungo che coi loro stessi colleghi. + +I pochi invece che davano dell'aristocratico a Rubieri nutrono un vero +e alto disprezzo per tutto ciò che non è colore o scalpello; negano +che l'arte abbia bisogno di coltura, giacchè per essi l'intenzione è +tutto; chiamano imbrattacarte gli scrittori ed i critici, e +disprezzano e odiano la letteratura e anche l'acqua, tanto per uso +interno come per uso esterno. + +Aldo Rubieri che aveva fatto anche lui la sua carovana artistica ed +era stato assai povero, per ispirito di reazione, aveva forse +esagerato il tipo opposto. Appena uscito dalle angustie egli si era +rifatto gentiluomo perfetto. Il cappello a tuba in capo, la cravatta +nera, le mani guantate, spesso gli stivali lucidissimi; in casa poi +aveva accomodato il suo studio letterario con infinita cura e lo aveva +affidato alle sollecitudini, allo strofinone e al pennacchio della +signora Marietta, che lo teneva lindo e splendido come un gioiello. + +--Non c'è--sclamò Mattia Corvino, dopo essersi guardato intorno.--Sarà +dunque nello studio. + +E ristette un poco pensieroso. + +Mattia Corvino, lo sappiamo già, aveva per Aldo Rubieri e da pochi +giorni per la signora Nanà, una di quelle adorazioni che in certe +anime foggiate a bella posta, possono elevarsi fino al sagrificio +della vita. Quando entrava in quelle camere egli si sentiva preso da +un senso di altissima venerazione, come si dice che Mosè lo provasse +sull'Orebbo, quando s'accorse che il suo piede stava per calcare il +sacro suolo. Mattia era tale che se lo scultore glielo avesse +permesso, si sarebbe volentieri cavate le scarpe per entrare là +dentro. + +--Forse egli è là con quella tentazione di sant'Antonio--pensò Mattia +prima di ricominciare sul nuovo uscio la stessa manovra di poco prima. + +Egli chiamava a suo modo Nanà: la tentazione di sant'Antonio. + +--Alla fine si decise e diè un altro picchietto sull'imposta. + +--Una voce maschia e sonora rispose di dentro: + +--Chi è? + +--Mattia--rispose il vecchio trattenendo il respiro. + +Un bisbiglio di voci, accompagnato da un melodioso e fresco scroscio +di riso accompagnò la risposta del Cicerone. + +--È lei!--pensò. + +E dovette sedersi per l'emozione. + +--Dio fa ch'ella posi--continuò in cuor suo e che essa non abbia oggi +il capriccio di considerarmi come un uomo di questo mondo. + +* * * * * + +Questa frase di Mattia giungerà forse oscura a qualcuno. + +Mattia Corvino s'era infiammato di Nanà come s'infiammano talvolta +certi vecchi artisti dopo averla veduta a posare nuda nello studio del +suo scultore. + +La artistica nudità femminile al giorno d'oggi ha perduto--per colpa +de' gesuiti--tutta la famosa ingenuità del mondo antico. Noi non +sappiamo più imaginarci un corpo di donna bella, quale pur fu creato +da madre natura, senza dei sussulti peccatori. Le innocenti nudità +sono un mito per noi. + +Nei boschi della Grecia le Driadi, e le Nereidi sulle rive del mare, +noi non sappiamo più imaginarcele; come non sappiamo più vedere nè +Veneri, nè Ninfe, negli studi dei nostri scultori. Le Driadi e le +Nereidi del giorno d'oggi tutt'al più si chiamano _forosette_ e +_bagnanti_ e osservano fior di regolamenti della scuola di nuoto e +pagano fior di multe se li trasgrediscono. Quanto alle Ninfe e alle +Veneri negli studi degli artisti oggidì si chiamano semplicemente +_Modelle_. + +--Entra Mattia--disse la voce--dopo un breve silenzio, durante il +quale il Corvino era stato ad aspettare origliando all'uscio, +coll'ansia istessa con cui un imputato sta ascoltando il presidente +che gli legge la sentenza di assoluzione. + +All'invito il vecchio sprigionò dal petto un sospirone, schiuse +l'uscio ed entrò. + +* * * * * + +Lo spettacolo che s'offerse agli occhi di Mattia non era nuovo per lui +ma era solenne. + +Nondimeno Nanà con un moto istintivo, aveva rilevato fino all'anca il +lembo dell'arazzo che le stava a larghe pieghe posato sotto i piedi +nudi, e aveva guardato placidamente, e come se nulla fosse, in viso a +Mattia Corvino che entrava. + +È assioma che la mano, la quale pudicamente rialza o abbassa un velo, +fa pensare assai più a ciò che essa vuol nascondere che al pudore che +nasconde. Nondimeno se ciò paresse strano a qualche lettore, che si +ricorda come Nanà quando a Parigi Labordette le aveva detto ch'ella +avrebbe posato per la testa e per le spalle dinanzi allo scultore che +doveva modellarle la _Notte_ pel suo nuovo letto avesse risposto: + +"_Je me fiche pas mal du sculpteur qui me prendra_." Se quel moto di +pudore, ripeto, paresse strano al lettore io non saprei dargli torto, +giacchè egli non conosce ancor nulla della piccola trasformazione +morale che Nanà aveva subita nei pochi giorni di sua dimora a Milano. + +Nell'ambiente serio e sconosciuto nel quale s'era messa "la bonne +fille" subiva un cambiamento ne' suoi istinti di donna, la quale non +sarebbe apparsa tanto corrotta neppur a Parigi se il cinismo degli +uomini non l'avesse resa tale. + +--Che c'è?--domandò Aldo Rubieri. + +Mattia distaccò a stento gli sguardi dal tesoro di formosità, che +dall'anca in su gli si presentava di contro e rispose con voce +commossa: + +--Forestieri... seccature che vorrebbero parlare con lei. Ecco il +biglietto di visita d'una signora. + +Aldo lo prese: + +--Leopoldina Rickherwenzel!--sclamò con grandissimo stupore.--Chi +vedo! Che fosse colei? A Milano? Possibile! Dimmi Mattia, che figura +ha? + +--Bionda..., magra, alta.... + +--È lei, è lei! + +--Che età? + +--Io le darei dai trenta ai trentaquattro anni.... + +--È lei! Non c'è dubbio! + +--Dev'essere stata bella, da ragazza--aggiunse Mattia coll'aria d'un +conoscitore. + +--Dovrò io riceverla?--pensava intanto lo scultore. + +--Chi è questa donna che cerca di voi?--domandò Nanà in discreto +italiano. + +--Oh, una vecchia conoscenza di Vienna. + +--Una antica amante? + +--Pressapoco. + +E qui successe un poco di silenzio. + +--Se io vi pregassi di non ricevere questa vostra antica fiamma, cosa +direste di me?--fece Nanà questa volta in francese. + +--Davvero?--sclamò Rubieri con una punta di ironia nella voce e nello +sguardo.--Chi l'avrebbe detto! + +--Chi l'avrebbe detto?--ripeto Nanà.--Sapete che questo mi ha l'aria +di una impertinenza? + +--No--rispose lo scultore--è semplicemente un'esclamazione. + +--Ebbene--ripigliò Nanà--senza tanti discorsi, ditemi francamente se +mi fate o se non mi fate il sagrificio che vi chiedo. + +--È impossibile! + +--Perchè? + +--Ma perchè la sarebbe una specie di furfanteria se rifiutassi di +rivedere una donna alla quale tra le altre cose ho promesso di +sposarla e che è venuta a Milano, dopo dieci anni, per rivedermi. + +--Ma tanto più!--sclamò Nanà ridendo--Assolutamente mio caro Aldo, se +voi la rivedete potete star certo che io non metterò più il piede in +questo studio. + +Lo scultore fu colpito vivamente da questa uscita così perentoria di +Nanà. La guardò con malcelato stupore. Poi le si accostò e le prese la +mano. + +--Nanà--disse--spiegatevi allora. Questo vostro capriccio ha bisogno +di un poco di luce. + +--Ecco gli uomini!--gridò Nanà sempre ridendo. I suoi denti, eran tali +da non permetterle di parlare sul serio.--Non si può avere un +suggerimento dei nervi senza che essi subito ci vogliano vedere un +capriccio di... tutt'altra cosa. + +Rubieri vedendo di essere stato capito al di là di quello che +supponeva e che desiderava, abbandonò la mano di Nanà e restò un +pochino interdetto. + +Nanà continuò: + +--Voi non mi conoscete Aldo, che da otto giorni, e sta bene; se +staremo insieme da buoni amici come spero per un pezzo vi toccherà di +udirne e di vederne di quelle anche più strane e non per mia colpa, ve +lo giuro. Persuadetevi di una cosa sola, ed è che in fondo io sono una +buona figliuola, che non faccio apposta, che non è un partito preso il +mio di sembrare qualche volta stravagante, ma è una cosa più forte di +me stessa. Io vi sembrerò fors'anche una matta gloriosa. Chissà? M'han +creata così. È la qualità del legno--proseguì in italiano--come diceva +la Sarah, a Firenze. È la colpa del fattore, come diceva Bigio +Diotallevi. + +--Dunque che cosa dovrò dire ai forestieri?--si permise di interrogare +Mattia Corvino che, aspettava da cinque minuti la risposta. + +--Dì loro che se ne vadano pe' fatti loro--rispose Nanà. + +--No aspetta--interruppe Aldo. Poi voltosi alla donna, + +--Via non siate irragionevole. Vorreste che quegli Austriaci +pensassero di me che son diventato un mascalzone? + +--Gli Austriaci pensino di voi, quello che loro più pare e piace, ma +io non voglio che voi riceviate quella donna. Ve l'ho detto; non sono +io che comando sono i miei nervi. + +--Bene bene--disse Aldo accostandosi a Mattia.--Dirai loro che io non +posso riceverli.--E più sottovoce soggiunse--dille che andrò io al suo +albergo domani. + +Nanà si lamentò di quella frase detta a bassa voce. + +--Ho capito. Gli avrete detto che tornino domani quand'io non ci sarò. + +--No--disse Aldo. + +--Che cosa gli avete detto dunque sottovoce? + +--Nulla. + +--Bugiardo. Nulla non è una risposta. Rubieri ascoltatemi--diss'ella +seria--se io so che voi, mi avete disobbedita non mi vedete più nè +viva, nè morta, e anche la Venere resterebbe a mezzo. + +--Ah questo è proprio assolutamente troppo. + +--Mi promettete di non andarla a trovare? + +--Ma che v'importa, Nanà, che v'importa?--domandava ansiosamente lo +scultore che non giungeva ancor a spiegar a sè stesso quel fenomeno. + +--Nulla, ma non voglio. È un puntiglio. Voi dovete cedere. Io non sono +avvezza a non veder cedere. Sono otto giorni che noi ci conosciamo. Se +non cedete nei primi otto giorni, quand'è che vorreste cominciare? Me +lo promettete? + +E fra sè pensava "_Ces fichus d'Italiens!_" + +--Bene ve lo prometto--disse Aldo per troncare il diverbio. + +In quella, Mattia rientrò. + +--Il signor conte sindaco è in salotto che avrebbe a dirle due parole. + +--Il sindaco benvenuto--sclamò Rubieri deponendo gli utensili del +lavoro.--Per oggi basta Nanà. Ci rivedremo domani. Addio. + +E uscì. + +Dal canto suo, la dilettante di nudo, calzate sui piedini le pianelle, +se ne andò a vestirsi dietro certi arazzi che formavano in un angolo +l'appartamentino per le modelle. + +* * * * * + +Che cosa veniva a fare da Rubieri il conte sindaco? Chi era il conte +sindaco? + +Egli era un ometto, così; nè bello, nè brutto, fra i cinquanta e i +sessant'anni, grassottello e nello stesso tempo arzillo e svelto come +un pesce; il che implica una certa contraddizione, che invece non +esiste. O se la esiste, si può dire che questa contraddizione fisica +sia appunto la caratteristica del nuovo personaggio. + +Tutto infatti, nel conte sindaco, sentiva di contraddizione lontano un +miglio. Nato povero, era ricco; nato plebeo, era stato fatto conte; +aveva degli istinti liberali ed era un gran conservatore; aveva dello +spirito, ed era senatore; aveva sortito da natura le inclinazioni del +_viveur_ e del _barzellettista_ e come senatore, banchiere, sindaco e +conte, gli toccava di essere l'uomo più lavoratore e più serio +dell'universo. + +A chi gli avesse fatta osservare quest'ultima contraddizione--e cioè, +ch'egli fosse sortito da natura per essere piuttosto quello che i +Francesi chiamano _un homme de loisir_ che un gran lavoratore--egli +avrebbe recisamente negato, e gli avrebbe risposto che nessuno forse, +a questo mondo, s'era meno divertito di lui, e nessuno poteva vantarsi +di avere lavorato più di lui. E bisognava credergli. Ma è da notare +che, prima la spinta della necessità, poi quella dell'interesse, poi +l'ambizione, poi il dovere gli avevano messa indosso fin dalla +puerizia un'abitudine di lavoro a tal segno, che fugando la nativa +spensieratezza, era divenuta in lui una seconda natura e poteva esser +tenuta da lui stesso in conto di vera inclinazione. Ma in fondo in +fondo, no; perchè il nostro ometto era nato scansafatica, e questo lo +si poteva arguire dalla sensualità e dalla voluttà ch'egli metteva in +tutte le azioni, minori della sua vita. Quando parlava, per esempio e +che poteva ridere di qualche sconsigliato consigliere del Municipio, +egli godeva mezzo mondo. Mangiava poco, ma avrebbe dato dei punti a +Brillat Savarin, come buon gustaio, anzi come buon gustatore. E fra le +ballerine del palcoscenico del teatro della Scala come si sgranavano +que' suoi occhietti verdognoli e arguti alla vista della grazia di +Dio. Come era eloquente il suo sorriso, pur restando sempre un sorriso +da sindaco, da conte, da banchiere e da senatore! + +Nella sua qualità di capo dell'amministrazione comunale, egli era +indubbiamente tenuto come uno dei meno peggio d'Italia, così ricca di +sindaci balordi. Dove diamine, lui, così poco istruito in gioventù e +lontano dal mondo diplomatico, avesse attinta quella finezza moderna, +quell'arte del barcamenare, quella dissimulazione preziosa, che sono +indispensabili a chiunque si trovi nella di lui posizione, nessuno lo +saprebbe dire. Egli non aveva avuto maestri di tali discipline. Pochi +uomini possedevano come lui quella dote utilissima ai governanti, la +quale consiste nel non dimostrare mai al prossimo nè troppa simpatia, +nè troppa antipatia. Anche lui le provava talvolta fierissime in cuor +suo, ma sapeva dissimularle così bene, sapeva reprimere con tanta +disinvoltura i moti del proprio animo, sapeva far tacere così +costantemente ogni eccitazione personale, sapeva dividere in così +giusta misura le proprie inclinazioni e le proprie declinazioni, da +meritarsi da ambe le partì il soprannome di sindaco _trampolino_, il +quale sembra un'offesa, mentre è il brevetto della sua più grande +imparzialità. + +Riusciva dunque difficile il dire se egli fosse un conservatore o un +liberale. + +Egli non aveva preferenze pei due partiti, in cui--come in +politica--si divideva il Municipio della sua città. Stando a cavallo, +ei si serviva ora della opposizione dei conservatori, ora di quella +dei _rompicolli_, a seconda ch'egli aveva bisogno di questa o di +quella, e ne usciva sempre ilare e trionfante, ch'era un piacere a +vederlo. + +* * * * * + +--Sono venuto io stesso--diss'egli a Rubieri, che si scusava di +riceverlo in abito da lavoro--sono venuto io stesso a darle una buona +notizia. Ella è nominato assessore, e io sono certo che ella +accetterà. + +--Oh!--sclamò il Rubieri, fingendo una grande sorpresa.--Non si +potrebbe dispensarmi? + +--No, no, tutti lo desiderano--rispose il sindaco.--C'è bisogno d'un +artista in Consiglio. + +--La avverto caro signor sindaco che io sono corpisantino e che mi +metterò nell'opposizione. + +--Non lo credo! Io non gliene darò mai l'appiglio. Io conosco il di +lei criterio abbastanza, per sapere che invece noi andremo +perfettamente d'accordo. + +--Se lei mi parla così a me tocca d'accettare--disse Aldo al sindaco +stringendogli la mano. + +--Bravo! Così mi piace, senza tante smorfie. Del resto--soggiunse +tosto--io non credo che lei avrebbe ugualmente la possibilità di farmi +l'opposizione ancorchè si mettesse colla montagna. Io sono proprio +stanco, e non per convenzionalismo, come si usa ormai di dirlo da +tutti gli uomini, ma stanco di buono e vedrei di buon occhio un +successore. Provino, provino quanto sia facile far il sindaco di +Milano! + +Il dialogo tra il sindaco e Rubieri andò per le lunghe e divagò poi in +cento argomenti. + +Ma noi crediamo di far bene ad arrestarci avendo riferito di esso +quello che importa alla nostra storia. + +* * * * * + +Ora sarà bene che vediamo in che modo c'entrassero con Aldo Rubieri +gli Austriaci che erano venuti a trovarlo prima del conte sindaco. + +Bisogna dunque sapere che il padre di Aldo Rubieri era stato +colonnello di stato maggiore al servizio dell'Austria. + +Nel 1850, quando Aldo non aveva che dodici anni, ed era accasato con +suo padre a Vienna, il rinnegato italiano godeva settemila fiorini +annui come impiegato nel ministero della guerra. + +Suo padre aveva sposato una baronessa polacca. Si capisce facilmente +quale potesse essere stata l'educazione politica e patriottica del +giovinetto Aldo fino al 1859. + +Sua madre gli era morta in quell'età. + +Quand'egli cominciò a provar nel cuore il bisogno di voler bene a una +creatura di diverso sesso, gli capitò di innamorarsi come si usa a 19 +anni, di una fanciulla di famiglia borghese, ch'egli aveva veduta per +la prima volta al Prater. + +Una di quelle lunghe occhiate reciproche dalle quali i fisiologi +dicono emani del fluido magnetico, era corsa fra loro; e due giorni +dopo, mentre entrambi stavano credendo di udire la messa nella +cattedrale, una seconda occhiata ancora più lunga e più reciproca +aveva suggellato il loro amore. + +L'effetto di quello sguardo era stato decisivo per entrambi. + +Poco stante era cominciata la corrispondenza. In tre pagine di quelle +proteste e di quei giuramenti senza fine, che scaturiscono tanto +spontanei dalla punta di una penna di 19 anni, Aldo parlava alla sua +Leopoldina di futuro matrimonio. + +Leopoldina aveva allora 21 anni, tre o quattro più del giovanetto. + +Pochi giorni dopo la signorina viennese e il figlio del rinnegato +Italiano, s'abboccavano al passeggio e si giuravano anche a voce +eterno amore. + +--Mio padre non mi permetterebbe certamente di sposarti ora;--disse +Aldo--avrai tu pazienza di aspettare che io sia uscito di minor età? + +--Oh te lo giuro, Aldo--rispondeva la bionda figlia del Danubio, +alzando i suoi occhi grigi e innamorati in viso del bell'Italiano.--Io +non sarò che tua o della morte! + +* * * * * + +Quando fu soddisfatto, Aldo trovò di non avere più voglia di sposare +la Leopoldina. + +Essa non gli era stata crudele; il matrimonio, ai desideri di Aldo, +compariva superfluo. + +Ma quando il padre di Leopoldina s'accorse dello scapuccio di sua +figlia, manovrò come manovrano tutti i padri viennesi in tale +circostanza. + +Egli era un furbo matricolato. Capì che da quel giovinetto avrebbe +potuto cavare, un giorno o l'altro, molto profitto e aveva lavorato a +questo scopo. + +Il Rubieri s'era lasciato andare a firmare un atto di donazione alla +figlia Leopoldina, nel caso che avesse mancato alla promessa di +sposarla. Una bagatella di venti mila fiorini in testa al nascituro. + +Poco dopo venne il 1859. Aldo Rubieri non era certo da giovinetto, +quel fino calcolatore, che coll'età e coll'esperienza s'era fatto poi; +ma aveva fin d'allora l'istinto delle proprie convenienze. Egli +sentiva tutta la umiliazione d'essere figlio di un rinnegato, +sospetto, malveduto in paese straniero e nemico, senza avvenire +possibile; sognava in nube la probabilità della riabilitazione. In +questa idea l'amore di patria c'entrava fino a un certo punto; l'amore +di sè stesso in gran parte. Egli andava pensando che se il figlio del +generale italiano al servizio dell'Austria fosse disceso in Italia con +grande fracasso ad arrolarsi, tutta Milano ne avrebbe parlato e la sua +sorte sarebbe stata fatta senza grandi sforzi. + +La imprudente promessa di quella somma, strappatagli dal padre di +Leopoldina in un momento di abberrazione, lo decise sempre più. + +Fece la risoluzione di lasciar Vienna, di abbandonare la Leopoldina e +suo padre, e di venir in Italia per entrar volontario nelle regie +truppe. Raccolse quanto più potè di danaro e un bel giorno partì +nascostamente e venne a Milano; fece la campagna del 1859, poi mise +studio di scultore e si fece nome. + +* * * * * + +Aldo Rubieri si ricordava benissimo di avere lasciato alla Leopoldina +di Vienna quell'atto di donazione; temendone le conseguenze, andò a +trovarla, mancando di parola a Nanà. Come fosse ricevuto cordialmente +e gioiosamente si può imaginarlo. + +La prima cosa che Leopoldina gli confidò fu che il loro figlio era +morto, e Rubieri tirò un lungo fiato. + +Quando la fase sentimentale del richiamo delle memorie fu cessata, e +Rubieri si disponeva già a congedarsi, colla speranza che gli +Austriaci avessero deposto ogni altro pensiero, il buon babbo, +accostatoglisi colla grazia un po' grifagna che si direbbe tutti gli +Austriaci abbiano ereditata dalla loro acquila bicipite, gli disse +sottovoce col più tedesco dei sorrisi possibili: + +--Per l'affare poi che lei sa, e che riguarda mia figlia, potremo +parlare più tardi... un'altra volta... n'è vero. + +--Che affare?--domandò Aldo Rubieri come uomo che caschi dalle nuvole. + +--Come! Ma la scrittura... di donazione... alla mia Leopoldina nel +caso... che non fosse accaduto il suo matrimonio. + +--Ah, bene, bene--disse Aldo per pigliar tempo.--Più tardi, ci +rivedremo. + +E s'accomiatò. + +Gli Austriaci lo aspettarono al domani, poi al posdomani, tre, otto +giorni, finchè il padre risolvette di ritornare lui stesso in cerca di +Rubieri. + +Naturalmente non fu ricevuto. + +Ma la sera istessa la signora Leopoldina ebbe una lettera nella quale +il suo ex-innamorato le diceva chiaro e tondo come egli non volesse +più essere importunato e le ricordava senza complimenti come in tutti +i codici della terra esista la legge che dichiara non valida la +promessa di matrimonio, nè di un qualsiasi indennizzo.... + +I tre Austriaci, testardi come sono gli Austriaci quando hanno +ragione, fissarono di spuntarla. + +Leopoldina avrebbe rinunciato. Ma il padre e lo zio erano feroci, e la +persuadettero che si doveva ricorrere alla legge per farlo pagare per +forza. + +Risolvettero di consultare un avvocato per sapere se l'atto fosse in +piena regola e se con esso si potesse sperar di vincere una causa. + +L'albergatore indicò loro il primo avvocato che gli si parò alla +mente. + +Ed essi andarono difilati dall'avvocato Delguasto. + +Quando furono sul pianerottolo dinanzi all'uscio il padre e lo zio +ristettero per rifiatare e per consultarsi. Il primo poi stava per +tirar il cordone del campanello, quando Leopoldina gli trattenne il +braccio, additando ciò che stava, scritto sull'uscio: + +--Che c'è?--domandò il padre in tedesco. + +--_Avanti_--disse la zitellona, che sapeva un poco di +italiano.--Avanti, vuol dire: + +Allora spinsero l'uscio ed entrarono. + +Nell'anticamera, seduto dinanzi ad una scrivania stava un giovinetto, +dalla faccia di furfantello, che s'avrebbe detto fosse stato messo là +dall'avvocato per schizzare la caricatura a tutti i clienti che +entravano. + +Lo zio, vedendo quel piccolo Mefistofele, disse a suo fratello una +frase in tedesco. + +Quello smaliziato d'uno scritturale, che stava col capo sullo +scrittoio, intento, l'alzò repente, aggrottò le ciglia, e con un +accento pieno di ironia e di insolenza, fingendo che quelle parole +esotiche fossero state dirette a lui, disse: + +--Non potrebbero farmi la finezza di parlare in italiano?--disse--La +sua lingua a Milano, signori belli, non è di moda. È antipatica. + +--Parlare noi molto malissimo--rispose il babbo, che non aveva capita +la portata dell'insolenza di quel monello seduto allo scrittoio. + +--Non fa niente. Capirò lo stesso. Per quanti strafalcioni lei dica in +italiano farà sempre più bel sentire che a parlarmi benissimo il suo +tedesco. + +--Mia figlia parlare piccolo poco. + +--Tanto meglio. Allora ho l'onore di domandar alla signora a che cosa +il signor avvocato dovrà aver la fortuna della loro visita? + +Non è da credere che Ernesto Cantis, galloppino dell'avvocato +Delguasto, trattasse con tanta disinvoltura tutti i clienti del suo +padrone. Guai a lui se così fosse stato. Ma egli aveva udito +farlinzottare in tedesco, s'era accorto dall'aspetto che quei tre +signori dovevano esserlo puro sangue, e non aveva potuto trattenersi +dalla smania di mostrar loro la sua innata antipatia. Egli amava i +Tedeschi in genere come... l'olio di ricino, e gli Austriaci in +ispecie come il tartaro emetico. + +--Noi voler parlare con _herr_ avvocato--disse Leopoldina. + +--È impedito. Si accomodino pure. + +E senza dir altro, abbassò la testa sullo scrittoio e si rimise a +scrivere. + +Ecco che cosa stava scrivendo Ernesto Cantis, mentre i tre Tedeschi si +accomodavano per aspettare l'avvocato. + + + +"Signora. + + + +"Io credo che una donna non debba mai essere offesa nel sapere che c'è +un uomo al quale il cuore batte per lei cento battute al minuto di più +di quello che gli batteva prima di averla veduta. Ieri al teatro +Milanese lei mi apparve per la seconda volta, e il fascino de' di lei +occhi posati ne' miei fu tale che a costo di diventar ridicolo io non +ho potuto trattenermi dal farglielo sapere. A me parve, sarà forse +superbia, ma a me parve di non esserle riuscito antipatico. Lei ebbe +la bontà di rivolgere verso di me spesse volte que' suoi occhi +immensamente belli, ed io sono in un tale stato di esaltazione da non +poterlo descrivere. Io non ho che vent'anni, e non sono ricco. Ma se +malgrado ciò lei credesse che io non debba gettare lontano da me ogni +più lontana speranza io la scongiuro me lo faccia capire questa sera o +quella sera che a lei parrà tempo di vedermi il suo schiavo più +affezionato e più fedele. Io sarò anche questa sera al Milanese e avrò +nell'occhiello del mio abito un garofano. Quando la vedrò porterò il +mio fazzoletto alla bocca, deh, faccia altrettanto per dimostrarmi che +io non debbo disperare affatto. + +"ERNESTO CANTIS." + + + +Riletto il foglio, lo piegò accuratamente, lo mise in una busta su cui +scrisse l'indirizzo di Nanà. Avvolse la lettera in un foglio di nitida +carta, poi si alzò e andò ad una sedia su cui stava un manicotto di +martora e, come se i tre stranieri non fossero stati, presenti a +quell'operazione, vi infilò la sua letterina. + +Comparve l'avvocato accompagnando una signora fin sulla soglia +dell'anticamera. + +Il giovane balzò all'uscio impallidendo visibilmente. + +La signora era Nanà, la quale aveva posato il suo manicotto su quella +sedia poco prima di entrare nello studio. + +--A rivederla, dunque, caro Delguasto; noi siamo intesi--disse +Nanà--poi volse il capo come cercando qualche cosa intorno. + +--Il suo manicotto è qui--disse il giovinetto precedendola all'uscio +della anticamera. + +Nanà strinse la mano all'avvocato ed uscì. Ernesto, quand'ella gli +ebbe volte le spalle, si fe' sentir a dire: che angelo! + +* * * * * + +--In che cosa posso servirli?--disse l'avvocato ai tre Austriaci, che +s'erano levati in piedi duri come stoccafissi in estate... + +--Noi essere fenuti da voi per avere bisogno di vostri +consigli--rispose Leopoldina.--Restino serviti. + +E li fece entrare nel suo studio. + +--Loro sono dunque venuti?--cominciò l'avvocato. + +--Ecco _herr_ avvocato.... Tocca parlare io, perchè mio padre e mio +zio non conoscere italiano. + +--Dica pure... dica pure, tanto meglio!--sclamò con una punta di +galanteria l'avvocato. + +--Lei dovere sapere che io avere un documento con promessa di +donazione di un uomo che doveva sposare me, e che poi non ha sposato +per sua colpa. + +--Una promessa di donazione?--ripetè l'avvocato.--In regola? + +--Noi credere essere perfettamente in regola. + +--Si può vederla? + +--Certamente. Ecco. + +--E la signora Leopoldina cavò di tasca una carta la quale, col lungo +passar di mani in mani austriache, non si poteva dire del certo +gareggiasse per candidezza colla neve caduta di fresco. + +L'avvocato gettò gli occhi su quel _pappiè_ e sclamò sorridendo: + +--Ma questo è in tedesco! + +--Lei, _herr_ avvocato, non conosce nostro bello linguaggio neanche in +scrittura? + +--Io no, signora. Ne faccio senza, e non ho mai pensato ad impararlo. + +--Posso io tentare traduzioni!--domandò la zitellona. + +--Sicuro! + +Leopoldina cominciò: + +"In questo giorno, 6 novembre, dell'anno di grazia 1864, io +sottoscritto, di mia piena e spontanea volontà, nè spinto da altri +riguardi se non da quelli di una sincera affezione per la signorina +Leopolda Ernesta Federica, la quale trovasi in istato interessante per +mia colpa, prometto di farle donazione di fiorini trentamila, nel caso +che giunto all'età di ventiquattro anni io non dovessi mantenere la +parola data a lei di essere suo sposo. + +"Per fede + +"ALDO RUBIERI. + +"Vienna, 6 novembre, 1864." + + + +--Aldo Rubieri!--sclamò con una certa sorpresa l'avvocato.--Il nostro +bravo scultore? + +--_Ya mein herr, ya_!--rispose il babbo che aveva capito _a lume di +naso_. + +--Sarebbe ella compiacente di spiegarmi come e in quali circostanze +sia avvenuta questa donazione? + +Leopoldina con molta fatica e con molto rossore cominciò a raccontare +all'avvocato quello che noi già sappiamo. + +--E quanti anni aveva il signor Aldo Rubieri quando la fece? + +--Come italiano egli era maggiorenne o quasi. + +--Suo padre era italiano o austriaco? + +--Suo patre non aveva perduta sua nazionalità italiana, quando stare +in Vienna colonello di Stato Maggiore. + +--Allora si può benissimo far causa--disse l'avvocato. + +--Essere noi fenuti per questo. + +--Hanno già parlato loro col signor Aldo Rubieri? + +--Sì, otto o dieci giorni fa. + +--E che cosa ha detto? + +--Detto nulla, ma avere scritto di non essere intenzionato mantenere +suo promesso. + +E gli porse da leggere la lettera con cui Aldo si schermiva di pagare +la somma promessa. + +--_Herr_ avvocato!--disse la zitellona--Credere lei che vinceremo? + +Negli occhi dell'uomo di legge passò un lampo d'ironia. + +--Sicuro che vinceremo. Sono loro pronti a fare le spese necessarie? + +--Quanto volere? + +--Il deposito da farsi subito è di tremila franchi non un quattrino di +meno. + +I tre Austriaci si guardarono in viso esterefatti. + +--Tremila franchi! Senti? Più di mille fiorini soltanto di +deposito?--sclamò in tedesco lo zio. + +--Non si può far a meno. La giustizia costa assai in Italia--osservò +ridendo sotto i baffi l'avvocato che godeva di veder gli Austriaci in +ansia. + +--Bene--disse il padre a Leopoldina--spiega all'avvocato che vogliamo +avere il tempo di pensarci sopra. + +Ma poi ravvisandosi: + +--No. Prima domandagli quanto verrà poi a costare la causa finita. + +Leopoldina tradusse questa domanda all'avvocato. + +--Ma secondo che la si vinca o che la si perda. Vincendola può darsi +ch'io riesca ad affibbiar le spese all'avversario. Può darsi anche che +il tribunale dichiari di far a metà le spese. In caso contrario, sta +il viceversa. + +--Domandagli ora--ripigliò il padre dopo che Leopoldina gli ebbe +tradotta la risposta dell'avvocato--quanto ci potrebbe toccar di spese +nel caso che vincessimo, ma che dovessimo pagare a metà. + +--Dai dieci a dodicimila franchi colle mie competenze--rispose +l'avvocato con grande franchezza. + +--_Farflucter_!--sclamò lo zio, che aveva capita la cifra.--Pene, +pene, allora gli comunicherai quello che ti dicevo--conchiuse il +padre. + +--Come vogliono! Io sarò sempre ai loro comandi. Quando loro si +saranno decisi, non avranno che a ritornare da me. + +E così s'accomiatarono. + +* * * * * + +Il giovinetto scritturale non s'alzò questa volta ad aprir loro gli +usci come aveva fatto con Nanà. + + + + +III. + + +Sulla fine dell'ammirabile istoria naturale di quella sua Nanà,--della +quale non amo credere esistano troppi esemplari nemmeno a +Parigi--Emilio Zola racconta che arrivò un momento in cui la sua +posizione a Parigi le divenne insoffribile. Sopraffatta dai fantasmi +miserabili e cruenti della sua opera di ruina e di morte; trovando che +il suo appartamento era divenuto troppo _idiota e troppo ristretto_, +in urto col suo impresario, che la voleva troppo sfruttare, un bel +giorno aveva venduto ogni cosa, ed era scomparsa senza dire me ne +vado, neppure alle più intime amiche. + +Scomparve così segretamente, che a Parigi, durante parecchi mesi, +nessuno potè dire con sicurezza dov'ella fosse andata a finire. + +"_Nanà_,--scrisse lo Zola--_brusquement disparut; un nouveau plongeon, +une fugue, une envolèe dans des pays baroques_. + +"_Des mois se passèrent. On l'oubliait. Lorsque son nom, retenait +parmi ces messieurs et ces dames, les plus étranges histoires +circulaient; chacun donnait des reinseignements opposés et étonnants. +Elle avait fait la conquête du viceroi d'Egypte, elle regnait au fond +d'un palais.... Pas du tout! Elle s'était ruinée avec un grand Nègre, +une sale passion qui la laissait sans une chemise. Quinze jours plus +tard ce fut un étonnement; quelqu'un jurait l'avoir rencontrée en +Russie. Une légende se formait; elle était la maîtresse d'un +prince.... on parlait de ses diamants. + +"Maintenant on la nommait sérieusement, avec le respect réveur de +cette fortune faite chez les barbares_. + +Come capita spesso in queste cose, tutto ciò che si diceva a Parigi di +Nanà scomparsa, conteneva qualche poco di vero e conteneva assaissimo +di falso. + +Ella non era andata al Cairo e non era ancora stata in Russia. Ella +non regnava menomamente in fondo di un palazzo saraceno; ella non +s'era innamorata pazzamente di un gran Negro, che l'avrebbe lasciata +senza neppur una camicia. + +Era però vero all'incontro ch'ella s'era incapricciata di un grande +biondo, incontrato a Montecarlo, dove s'era lasciata alleggerire un +poco dei seicentomila franchi ricavati dalla vendita dei mobili fatta +a Parigi. + +Sarebbe arduo assai l'affermare in quale giorno preciso Nanà sia +entrata in Italia da Marsiglia, dov'ella era andata direttamente +partendo da Parigi. A Marsiglia un giorno s'erano perdute le traccie +di lei e la cronologia stessa non ci è venuta in soccorso. Nulla +toglie adunque, che prima di comparire alle Cascine di Firenze, un bel +giorno di maggio del 1869, ella avesse fatto davvero una corsa _nei +paesi barocchi_, come disse lo Zola. Chi lo sa? Certo è che prima di +entrare nella classica terra delle arti, della musica e dei fiori, +ella aveva arrischiata come dicemmo una gita a Monaco, dove aveva +trovato chi le aveva fatto mutare itinerario. + +E allora ella era stata presa da una grande curiosità di vedere questa +Firenze e questa Milano di cui aveva inteso parlare qualche volta da +suoi amici di Parigi, i quali non c'erano mai stati. + +L'indubitato si è che ai primi di maggio del 1869, Nanà arrivò sola a +Firenze, dove si mise a spendere e a spandere come la moglie d'un +nabab, seguendo certi nuovi capricci della sua vita sfrenata e +avventurosa. + +Il soggiorno di Nanà a Firenze si lega strettamente ad uno dei periodi +più funesti e più interessante dell'istoria sociale ed economica +d'Italia. Esso non potrebbe essere tralasciato nella storia di Nanà, +la quale prese una parte abbastanza viva nel guazzabuglio di +quell'epoca, ancora oggi tutta piena di curiosi misteri per gli +ingenui e per i moderati. + +* * * * * + +Certo non è nostra intenzione di rimestare politicamente il fango +della Regia Cointeressata. Noi non scriviamo un periodo di storia +contemporanea, ma siamo pur tenuti a dirne quel tanto che basti a quei +lettori, a cui ora sorride la più bella età della vita ed erano allora +spensierati adolescenti. Questi non possono avere idea di +quell'incredibile avvenimento, sul quale con molta generosità i +liberali hanno steso un velo pietoso di oblio. Esso servirà a mostrar +chiaro come luce di sole una verità fin d'allora soffocata nel +silenzio, negata con albagia anche oggi da chi l'ha negata allora, e +nella quale la bellissima Nanà avrebbe potuto dire una parola molto +persuadente. + +* * * * * + +Nei giorni in cui Nanà arrivava a Firenze un temporale si addensava +mormoreggiando sull'orizzonte. Un vergognoso segreto--da pochi saputo +e dissimulato gelosamente alle turbe--gettava gli animi, schiettamente +innamorati del loro paese e della monarchia, nella sfiducia e nello +schifo della vita pubblica. + +Si cominciava appena appena a dimenticare la strage di Mentana; i +prudenti, gli addormentatori ripigliavano a cantare la nina nanna alle +aspirazioni verso Roma e domandavano con una convinzione profonda e +sincera che cosa ci avessero mai guadagnato quei poveri figliuoli, che +erano rimasti sul campo sotto le palle dei _chassepots_ di Francia. + +Nanà francese adunque non giungeva certo a Firenze in buon punto, se +ella fosse stata una donna portata a conoscere i rompicolli e i +liberali. Fortunatamente per lei, mentre i rompicolli, feriti, +perseguitati, nascosti scontavano la pena delle loro impazienze e +della loro piccola fede nei mezzi morali, la mania degli affaristi e +le orgie dell'agiotaggio erano al colmo. I giornali onesti in que' +giorni non parlavano che di crisi, di carrozzini, di apostasie, di +coscienze vendute, di tradimenti, di debiti non pagati, e di altre +cose molto concludenti per la felicità e per la grandezza della +patria. + +Il ministero era in quel tempo un sinedrio eteroclito e pazzo di +personaggi spostati, ripugnanti fra loro ed assurdi; un cibreo, un +baragozzo, una mascherata degna di giovedì grasso. Oggi ancora, +chiunque con animo pacato si volge a giudicare quel ministero colla +indifferenza filosofica di chi è sfuggito al danno e alla vergogna, +non può far a meno che sentir nell'animo una grande amarezza mista a +una compassione badiale. Quel ministero, di cui non si darà forse più +l'eguale, era formato da un generale devoto a Santa Caterina, da un +avvocato permanente, da un democratico rifatto, da un conte fallito, +da un prodittatore di Garibaldi a spasso, da un impiegato della +_Gresham_ e da un marinaio che ne sapeva di politica come un +ippopotamo. + +A compiere la baraonda eterogenea s'era trovato perfino un _eterno +bimbo_, il quale aveva accettato il portafogli di agricoltura e +commercio da lui e da suoi amici, spesse volte dichiarato inutile e +degno di abolizione. + +La ragione di tanto aborto stava in parecchie cause segrete e +complesse, alcune d'ordine politico, altre d'ordine finanziario. + +Alle prime, ho già accennato; alle seconde vengo ora. + +Tre o quattro giorni dopo l'arrivo di Nanà a Firenze, ella, nella sua +_vittoria_ a due cavalli, s'era incontrata alle Cascine col _phaeton_ +d'un personaggio, il quale, alla vista della _cocotte_ parigina, s'era +levato a sedere curiosamente e l'aveva seguita collo sguardo fino a +perdita di vista. + +La mattina seguente, a Nanà, che stava alla sua teletta, fu recato dal +cameriere dell'albergo un biglietto di visita. + +Lesse: Il cav. Bonaventuri, con quel che segue. + +"C'è cascato!" pensò Nanà, e disse al cameriere di lasciar entrare la +visita. + +Il cav. Bonaventuri era un aiutante... di alcova. È assolutamente +inutile, che noi ripetiamo qui il dialogo che accadde fra Nanà e quel +signore, nè le proposte e le accettazioni che ne seguirono sotto il +suggello del più alto segreto. + +Il fatto è che il gran personaggio, dopo quindici giorni che conosceva +Nanà, si trovò di essere più che mai in estremo bisogno di danaro. + +A chi si sarebbe egli rivolto se non al conte di Schifanoja, ministro +delle finanze, che, come Marco Minghetti, aveva accettato il +portafogli per ispirito di annegazione? + +L'incontro di Nanà alle Cascine aveva fatto traboccare nel personaggio +la necessità di ottener una somma da un banchiere compiacente. E +giacchè si doveva pensar al rimedio, si voleva che fosse radicale. Il +bisogno era vecchio, ma Nanà gli dava l'ultima spinta; la domanda +insistente cominciò a diventare un aculeo potente nelle costole del +ministro delle finanze. + +Fu allora che il conte di Schifanoja venne autorizzato dalla Camera ad +emettere in favore della Regia Cointeressata dei Tabacchi tante +obbligazioni quante ne occorrevano, perchè entrassero nelle casse +dello Stato cento ottanta milioni. + +Ora avvenne che lo Schifanoja ne emettesse invece per duecento sette +milioni; e allora ci fu chi cominciò a domandare dove mai fossero +andati a finire i milioni che crescevano. + +Nanà avrebbe saputo fin d'allora dirne qualche cosa. + +Di lì a qualche tempo avvenne un fatto che gettò nel pubblico italiano +un nuovo lievito di curiosità e aumentò i misteri di quella nuova +Elensi. Fu uno scandaloso e inesplicabile voltamento di giubba. Un +onorevole, fra i più baldi campioni di democrazia, un pubblicista che +aveva passata la sua vita a dir male di Dio e dei santi, della corte e +dei cortigiani, del sistema monarchico e di chi ne fa le spese, a un +tratto, senza una scusa al mondo, senza ragione apparente, senza un +appiglio palese, si era dato piedi e mani legate in balìa dei +conservatori e dai banchi di estrema sinistra era passato con armi e +bagaglio a sedersi in quelli da lui per sì lungo tempo vituperati. + +Allora ci fu anche chi stette perplesso se più meritasse disprezzo il +disertore o quei vigliacchi che lo accoglievano a braccia aperte dopo +aver ricevuto da lui tanti schiaffi. + +Ma i conservatori facevano il loro mestiere; il disertore invece +appariva tre volte infame. Della fede lungamente ed efficacemente +espressa da parecchi anni in molti giornali egli aveva fatto getto in +un giorno solo; e con una disinvoltura ineffabile aveva compiuto uno +dei più spudorati voltafaccia di cui s'abbia mai avuto esempio negli +annali dei Parlamenti di questo mondo. + +Costui era stato presentato a Nanà pochi giorni prima, e con lei aveva +complottato molte cose. + +Quella incredibile apostasia trovò un mondo di commentatori e di +detrattori. Chi la scusava erano i nuovi amici della giubba voltata. +"Imparino i signori democratici--dicevano essi--a trattare come +trattano i loro uomini di merito!" + +Ma tutta la gente onesta e senza ambizioni politiche provò per quel +traditore uno sterminato disprezzo. Chiunque sa che cosa sia la nausea +che nasce nel vedere, per esempio, degli ingordi invitati far a pugni +per giungere a dare il sacco a un buffè, oppure nel veder un +giovinetto povero ma aitante vivere alle spalle di una vecchia grima +può farsi oggi un'idea del sentimento disgustoso die suscitò in Italia +il voltafaccia di quel miserabile deputato. + +Il mistero aumentava. La coscienza pubblica protestava, ruggiva, +cercava la luce. A Firenze già parecchi segnavano a dito Nanà colla +quale qualche volta il deputato traditore si mostrava in pubblico. Si +voleva sapere come potesse accadere che ella già rovinata dalla +_roulette_ di Montecarlo pure spendesse dieci o dodici mila franchi al +mese e il perchè, lui, il giubbarivolta, dopo avere per molti anni +gridato contro il sistema di governo consorte e i carrozzini, si fosse +di repente fatto sostenitore, oratore, paladino e complice di quelle +brutte cose. + +Allora venne proposta alla Camera una inchiesta parlamentare. + +Veramente una inchiesta, fatta in mezzo a della gente, che a grande +maggioranza non voleva saperne e che non dissimulava punto l'agonia in +cui la si trovava a sentir menzionare quella fatale parola, che già +una volta aveva macchiato in fronte il partito--non parve agli +Italiani il mezzo più efficace per venir a capo di qualche cosa. Ma +questa--si potrebbe ripetere col Manzoni--è una di quelle sottigliezze +metafisiche a cui non si arriva facilmente. + +Si capiva già prima che l'inchiesta si aprisse che ben poco sugo se ne +avrebbe potuto cavare. La maggioranza aveva interesse a conservare il +buio, e avrebbe fatto ogni sforzo per salvare i ladri. Che i milioni +di messer di Schifanoja mancassero al conto tutti lo sapevano; dove +fossero andati a finire, molti lo sospettavano, ma ben pochi lo +dicevano perchè si andava anche a rischio di farsi far un brutto tiro. +E i giorni passarono, e Nanà aumentava il suo lusso, le sue stranezze +e le sue prodigalità. + +Quanto alla giubba voltata, la sua condotta ormai interessava ben +pochi. Era desso un voto comperato per far passare quel benedetto +carrozzino della Regia cointeressata dei tabacchi? Chi non lo vedeva? +Ma si diceva. Credete forse che l'inchiesta--ancorchè si +faccia--metterà in sodo il mercato di quella coscienza? Neppur per +sogno. I rei son tutti d'accordo e sono i più. Anche quelli che non +son ladri davvero, non vorranno tradire i consorti che lo sono. Dove +mai trovar delle prove? Non si lasciano fuori le prove di tali +brutture. Tutt'al più ci saranno degli indizi; ma che cosa provano gli +indizi per chi non li vuoi calcolare? + +Questi e altrettali erano i ragionamenti della gente liberale e +disinteressata. + +Nondimeno gli amici della giubba voltata--che nomavasi il sor +Civinini--fecero degli sforzi sovrumani perchè l'inchiesta non avesse +luogo, perchè non si tentasse neppure di fare uno spiraglio di luce, e +si mettesse tutto nel dimenticatoio. I Burgravi italiani hanno nel +sangue quella stessa annegazione che fece dire alla vecchia guardia di +Napoleone: "_la garde meurt mais elle ne se rend pas_." + +Ciò che essi fecero per scongiurare la vergogna dal capo della giubba +voltata e da' suoi complici di cui si sussurravano i nomi alla sordina +supera ogni umano credere. E con quanta annegazione si mettessero in +questo còmpito, con quanto coraggio adempissero il loro vergognoso +mandato, con quanto accanimento combattessero allo scopo di impedire +si stenebrasse il laido mistero, basterà a capirlo quando si pensi, +che allorchè ricacciati fin negli ultimi baluardi furono costretti ad +accettar la inchiesta, perchè non accadesse di peggio, indovinate chi +accettò di esserne il presidente? + +Incredibile a credersi! + +Incredibile a riferirsi! + +Fu l'onorevole che nella Camera parlò più di tutti per farla abortire, +fu lo stesso avvocato ufficioso del voltacasacca, uno sfregiato +napoletano; fu l'uomo che aveva dichiarato pubblicamente essere la +inchiesta una pazzia, un delitto, un obbrobrio; fu colui che le aveva +dato contro il voto di biasimo più fiero e più solenne. + +Nella storia parlamentare del mondo intero non crediamo che ci sia +un'altra nota di infamia pari a codesta, che la _Consorteria_ non ebbe +riguardo di lasciar scrivere sul libro nero delle sue brutture. + +L'incarico di nominare i commissarî della inchiesta era stato lasciato +all'onorevole presidente della Camera. Dovere di imparzialità, +rispetto di sè stesso, riguardo alla carica, deferenza verso i +colleghi avrebbero imposto a costui di nominare a commissarî uomini +indipendenti, spregiudicati, fuor di ogni sospetto e non coinvolti +nella turpe lega! + +E sopratutto una volta decisa l'inchiesta, la imparzialità ed il buon +senso gli avrebbero dovuto imporre il dovere di far sì che la fossa +fatta al più presto possibile. + +Per ottemperare a questi due doveri, il presidente della Camera, +avvocato Mari, nominò a commissarî dell'inchiesta quelli fra i +deputati che si erano mostrati i più accaniti avversarî di essa, e +perchè poi la venisse definita più prestamente, nominò due assenti e +di ignota dimora. + +* * * * * + +Stavano così le cose quando si cominciò a spargere a Firenze la voce +che due deputati, appartenenti alla camarilla degli affaristi, fossero +stati colti colla mano nel sacco, dai democratici. Si parlava d'una +certa lettera intercettata da questi, in cui ci era la confessione +esplicita del furto di que' bricconi; si citavano certe frasi di essa, +che se fossero state vere, pareva allora, avrebbero dovuto far +sprofondare l'autore, il cognato, la Camera, il sistema +costituzionale, la monarchia e tutti quanti. + +Ma siccome nessuno aveva veduta questa lettera di cui pochissimi +parlavano segretamente, da tutti si cominciava a gridar: calunnia, +calunnia. + +Quand'ecco un bel mattino un giornale coraggioso di Firenze rende di +pubblica ragione quella lettera, e in tutta Italia si ripete una frase +incredibile di essa: _facciamo quattrini colle immancabili +speculazioni!_ e tutti i fogli liberali la commentano e lo scandalo si +diffonde, si fa colossale, enorme, incredibile, e si chiede ad +altissime grida che l'inchiesta parlamentare sia fatta immantinente. + +E qui cominciò per l'Italia una iliade di vergogne tali che la penna +istessa par si sdegni dallo scriverle. + +Fu allora che Nanà intorno a cui la voce pubblica mormorava sempre più +feroce, un bel giorno fu pregata di levarsi da Firenze e di cercare +fortuna in altri lidi. + +* * * * * + +Essa arrivò dunque a Milano, da Firenze, quasi rovinata, un po' +indisposta, un po' dimagrata, cogli occhi leggermente cerchiati, ma +sempre bellissima, più bella forse che mai, giacchè quell'aria +sofferente dava un nuovo risalto alla sua fisonomia e alla sua taglia, +prima forse un po' troppo rotonda, troppo sensuale, troppo +soddisfatta. + +Essa non era più la cortigiana di Parigi. Essa aveva modificati +immensamente i suoi slanci, le sue voglie, le sue idee. S'era +moralmente e fisicamente mutata nella nuova vita di Firenze. E non +poteva essere altrimenti. Una frase di Zola fa chiaramente presentire +questa trasformazione. Il grande realista, come se avesse presentito +che un Italiano avrebbe risuscitato questa donna in un nuovo ambiente +per ripresentarla vivente a' proprî lettori, dice espressamente che +essa già fin da Parigi sognava una vita diversa, qualche cosa di +nuovo, qualche cosa di meglio. + +"_Elle revait quelque chose de mieux._" + +Ma questo meglio l'aveva dessa ben definito nella sua testa, o non era +piuttosto che un'aspirazione vaga, un desiderio indistinto? + +Aveva dessa un progetto già pronto prima della sua partenza da Parigi +nel suo cervello da _enfant gatè_, oppure ella si cullava in un nuovo +sogno dorato colla arditezza sovrana di una donna che conosce la sua +potente irresistibilità? + +Eccola nel_ coupè_ tutta sola, che la porta da Firenze a Milano. + +"Anche questa illusione è svanita--pensava. Oh, i grandi della terra +come sono instabili nelle loro simpatie! Non pensiamoci più." + +Allora la sua fantasia tornò a Parigi e alla vita di pochi mesi prima. + +"Addio, mio bel Parigi! Forse ti rivedrò presto! Per ora resta dove +sei, maledetta città!" + +Fa questo un affettuoso _addio alla patria_, come disse il Manzoni. + +Ella si trovava sola, finalmente; cosa che non le era quasi mai +capitato di sua vita. Sola, coll'amica più cara del suo cuore, sola +colla creatura più idolatrata che avesse al mondo: sola con sè stessa. + +La felicità che provò nelle prime ore del suo viaggio fu schietta e +piena di sconosciuti incanti. Essa rideva forte da sè, come un +fanciullo, mandava dei piccoli gridi di gioia, si agitava sul sedile e +correva ora di qua, ora di là agli sportelli, si fregava le mani +convulsivamente e stirava la persona, socchiudendo gli occhi con +voluttà, come se le fosse capitata una grande fortuna. + +Ed era stata, si può dire invece, messa alla porta da chi ella credeva +di aver soggiogato per sempre! + +Chi l'avrebbe capita in quel punto? Eppure ella tripudiava di sentirsi +libera, d'essere uscita da una nuova pozzanghera, di non avere più +intorno a sè della gente antipatica. + +Si riadagiò nel canto del vagone cogli occhi fissati nel nulla, e +cominciò a pensare... a pensare... + +A che cosa? + +Alla vita a cui andava incontro a Milano. All'ignoto. + +La fantasticheria durò parecchie ore, e fu feconda di un'idea +nuovissima in lei, insospettata sino allora, incredibile, che la colpì +a un tratto, come una rivelazione dall'alto. + +Quand'essa si trovò sola, come uno schifo abbandonato in mezzo +all'Oceano, quando il cinismo e la depravazione di Parigi e della +provvisoria italiana ebbero cessato di agire come un influsso sui di +lei nervi, sui di lei appetiti, sulle di lei passioni; quando non +avendo più occasione di confidarsi agli adoratori, alle amiche, ai +lenoni, fu obbligata di rientrar in sè stessa, di ascoltarsi, di +frugare nei ripostigli più segreti del suo cuore inesplorato, ella +sentì con non poca sorpresa sorgere in cuore un desiderio, un'idea, +che fino allora le era sempre sembrata molto barocca ed assurda, ed +alla quale aveva date tante volte la baia quand'erano gli altri che +gliela proponevano. + +Il lettore ha capito. + +Le offerte di matrimonio fattele tante volte a Parigi ora portavano il +loro postumo frutto. + +Nanà era stata assalita ad un tratto dalle idee di _faire une fin_, di +maritarsi con qualche ricco milanese, per vivere tranquilla e +riabilitata agli occhi del mondo. Poco a poco quest'idea, che le era +entrata in testa senza saper d'onde le fosse venuta, la invadeva tutta +e faceva un cammino enorme nel suo cervello e l'avviluppava tutta in +una specie di felicità, di cui non aveva gustato mai fino allora +neppur il sospetto. + +"Sì--pensava--io voglio, tornando a Parigi, che si dica, ecco la +signora contessa di... quel che sarà, oppure, ecco la principessa di +San... qualche cosa. Quel mio povero Mufe come sarà dannato quando lo +saprà. E Satin dunque? E tutte quelle _bougresses_ di mie amiche, come +creperanno di gelosia e di rabbia quando mi vedranno sdraiata in un +_landau_ a fianco di mio marito, e sullo sportello tanto di blasone +vero ed autentico! + +A questi pensieri, in cui splendeva la bontà cristiana di quel cuore +di donna parigina, ella sentì dei fremiti di felicità inarrivabile. + +Poi fa assalita da un certo scoraggiamento. + +"Maritata! Ma e poi?--pensava--Se mio marito fosse geloso? Se esigesse +che io mi conservassi casta e tutta per lui? + +Nanà si conosceva. Ella sapeva bene che di quando la sua natura +ardente, le sue lubriche tendenze, i suoi capricci di donna dissoluta, +avrebbero preso il sopravvento e le avrebbero fatto commettere dei +famosi scarti. + +Ma allora promise di cuore a sè stessa di essere se non casta almeno +cauta, nè più nè meno di un buon curato di campagna. E dopo questa +specie di giuramento si trovò la coscienza soddisfatta, incantata di +sè stessa e circondata da una gioia viva e di buon augurio. + +* * * * * + +Poco dopo tornava in campo qualche dubbio. + +"Ma troverò a Milano l'uomo che mi conviene ora che sono io a +desiderarlo? Egli vorrà conoscere il mio passato... vorrà sapere... +scrutare. E se qui in questa capital morale d'Italia, come ho sentito +dire, non trovassi nessuno che s'innamorasse di me al punto da farmi +la proposta, che laggiù a Parigi tutti mi ripetevano?..." + +Stette a pensare mestamente; poi soggiunse parlando fra sè ad alta +voce: + +"E me la fecero tanto seriamente, che si uccisero quand'io negai! È +orribile! Bisogna che io vendichi l'ombra di quel povero Giorgio, che +mi amava in quel modo! È impossibile che io non faccia il solito +effetto su... codesti Milanesi... per quanto m'abbiano detto che sono +seri egoisti e scorbellati. Noi vedremo." + +Quel _nous verrons_ fu una specie di sfida alla gioventù dorata di +Milano. I moti di modestia che talvolta sorgevano in Nanà finivano +sempre con una sfida all'insensibilità mascolina. Ella si trovava +tosto assai stupida e assai stupita di avere potuto concepire un +dubbio sulla propria irresistibilità e mostrava immantinenti la nuova +certezza nelle proprie forze conquistatrici, con un sorriso +leggiadriasimo, in cui c'entrava però un poco d'amarezza e una gran +dose di fatuità. Ella aveva sempre--e a ragione--una grandissima stima +delle proprie attrattive e della flessibilità prodigiosa de' suoi +mezzi uccellatori; ella si rammentava quante volte a Parigi degli +uomini seri che pur conoscevano la sua origine bassa, e le sue pazzie +sfrenate, e la sua vita vergognosa, si erano rotolati a' suoi piedi +supplicanti, a mani giunte, per chiederle la mano di sposa... e si +teneva certa di far il suo partito a Milano. + +L'idea di accasarsi nobilmente, la speranza di poter entrare nel gran +mondo, il pensiero di trattar al tu per tu le dame che l'avevano tanto +disprezzata, la soggiogavano. Le difficoltà stesse ch'ella prevedeva +dovessero insorgere per giungere alla stretta dei nodi, aguzzavano +smisuratamente quel suo nuovo desiderio e gli davano una spinta +poderosa. Ella stessa si maravigliava, a certi punti, di trovarsi così +salda in un proposito e di scoprire ancora in sè stessa, tanto lievito +di volontà, di speranza e di entusiasmo. + +* * * * * + +Giunta a Milano di notte, Nanà senza aver pensato a farsi dare a +Firenze una indicazione di albergo, disse al cocchiere del calesse di +condurla al primo _hôtel_, al più _chic_! + +--E i bauli?--domandò questi. + +--Li manderemo a prender domani! Sono dieciotto! + +Il cocchiere naturalmente la condusse all'albergo della _Ville_. + +Ora avvenne che seduti agli ultimi due tavolini del caffè dell'Europa, +verso la porta dell'albergo, si trovassero in quel punto Enrico +O'Stiary e il marchese Sappia, che eran usciti in quel punto dalla +Luisa e pigliavano un _grog_. Un po' discosto da loro Ernesto Cantis, +il giovane di avvocato, beveva una birra. + +O'Stiary e Cantis videro prima passar dinanzi nel calesse Nanà, poi +videro il legno arrestarsi lì accanto all'albergo. Il conte mandò una +piccola esclamazione, che fè volger il capo al Sappia. Ma il Sappia, +lì per lì, non ravvisò nella bella viaggiatrice la donna, che tre anni +prima egli aveva con tanta ansia aspettata invano per tanto tempo, +dalla Tricon! Il Sappia aveva la luce delle lanterne negli occhi e non +poteva veder bene nelle tenebre. Ma O'Stiary e Cantis, che la luce +l'avevano a ridosso, scorsero abbastanza per restarne molto colpiti +entrambi. Era l'effetto che faceva sempre Nanà a chi la vedeva per la +prima volta. + +Fu allora che Nanà per discendere dal legno mentre allungava sulla +predella il suo piedino, quale a Milano se ne vedono di rado, scoccò +senz'accorgersi un'occhiata curiosa, che parve assassina, e scomparve +nella porta della _Ville_ accompagnata dal guarda portone che era +venuto ad aprirle lo sportello. + +Cantis balzato in piedi era andato dinanzi alla porta dell'albergo e +aveva accompagnata Nanà fin sotto il portico, collo sguardo; e gli era +parso, al poverino, di vedere che la bellissima sconosciuta si fosse +voltata indietro quasi a salutarlo di nuovo prima di montar le scale. + +Quella notte aveva creduto bene non di dormire un solo minuto. + +Una ventina di giorni dopo, il Cantis aveva riveduta Nanà al teatro +Milanese. + +Figuratevi come restasse poi quando il giorno appresso la vide venir +dal suo avvocato. + +Egli le aveva scritta la lettera famosa! + +Anche Enrico era rimasto assai colpito della bellezza della +sconosciuta viaggiatrice e il giorno dopo era ritornato alla _Ville_ a +chiederne notizia; aveva saputo il di lei vero nome e cognome e +l'aveva riveduta al balcone dell'albergo più bella e più elegante che +mai. + +* * * * * + +Lo credereste? + +Dopo pochi giorni di residenza a Milano, Nanà si accorse senza grande +maraviglia, d'essere già desiderata alla follia e contemporaneamente +da nove persone molto diverse fra loro di età e di condizione: dal +pubescente liceista al vecchio libertino di sessant'anni, dal signor +conte di _vieille roche_, al galloppino dell'albergo che le serviva il +pranzo, dal banchiere milionario al parrucchiere che la pettinava ogni +mattina. + +Nove dichiarazioni, delle quali otto in iscritto, ed una col mezzo +d'un paraninfo e tutte nello stesso giorno, e in venerdì, era proprio +la prima volta che le capitavano! + +A Parigi non le era mai successa una cosa simile. + +"_C'est l'embarras des richesses_" pensò Nanà. + +Essa non potè a meno di riderne. + +Tanto più che in ciascuna di esse Nanà scoprì un certo non so che, da +doverle trovare eccessivamente strane. Quelle nove proteste di amore, +o piuttosto di desiderio, che per combinazione le giungevano in frotta +come una volata di passeri, e in venerdì per giunta, erano tutte +impregnate dalla più deplorabile _fatuità_. + +Ella si accorgeva che quei nove individui nutrivano già in cuor loro +una grande speranza di essere corrisposti e subito; dalla loro +protesta d'amore trapelava una certa persuasione di esserle già molto +simpatici. Nessuno naturalmente le aveva scritto o detto o lasciato +capire chiaramente una tanta immodestia, ma la trapelava, ed essa la +subodorava in tutti. Quei nove--non uno eccettuato--alludevano o +parlavano chiaramente di una certa sua maniera di guardarli... di una +certa sua occhiata assassina... ah, quell'occhiata! Mio Dio! chi non +darebbe la vita per una simile occhiata? + +Nanà aveva un bel rammentarsi le proprie occhiate non giungeva a +raccappezzarne una sola che avesse voluto dire qualche cosa di serio. +In sostanza però, ella doveva persuadersi che que' suoi nove adoratori +credevano tutti di essere stati quasi invitati, accalappiati, +fulminati da una di lei occhiata. + +Ed essa sapeva di non averne data neppure una sola da cui spirasse, o +che potesse ispirare la benchè minima simpatia. + +Questo fenomeno a dir vero non era la prima volta che capitava a Nanà. + +Ma sopra nove persone, in un colpo solo, le pareva proprio un po' +troppo! + +"Bisogna dire che a Milano le donne abbiano lo sguardo delle Arpie +quando fissano gli uomini" pensò Nanà. + +Le sventure passate, il rimorso e la superstizione le avevano messo +nella guardatura e nel muovere delle pupille una particolarità degna +di attenzione. Que' suoi occhi, più grandi del vero, a prima vista +parevano supplicanti e desiosi. + +Voi credevate in buona fede che ella vi avesse fissato in quel modo, +perchè la vi trovasse bello o piacente, perchè la vi desiderasse, +perchè forse... oh Dio! già segretamente la fosse presa delle vostre +fattezze. E allora mille fuochi e speranze avvampavano o scattavano +nel vostro interno. Avvampavano se avevate il temperamento sulfureo, +scattavano se lo avevate fatto a molla. + +Ebbene? + +Quand'essa distaccava da voi lentamente le sue pupille, se voi eravate +filosofo, se nello sguardo altrui sapevate discernere il vero +sentimento che lo ispirava, vi sareste accorto che ella, non che +fissarvi, nè desiderarvi, nè amarvi già in segreto, non la vi aveva +nemmanco notato, non la si era neppure accorta di voi, non la vi aveva +veduto passare che tampoco. + +Nanà non aveva sguardi che vedessero davvero, se non per le cose che +appetiva o per le persone che odiava. + +Non parlo di quelle che essa amava, per una ragione semplicissima. + +Che ella, come non aveva amato mai davvero, così non amava nessuno +ancora. + +Fontan lo aveva subito più che amato. Era stato piuttosto un bestiale +istinto che una pena di cuore la sua. + +All'oggetto desiderato o alla persona odiata nessuna creatura al mondo +sapeva guardare meglio di Nanà. Ma gli indifferenti? Essa non li +vedeva. I suoi occhi difficilmente si occupavano del mondo esteriore, +se non per raccogliere alla sfuggita e all'ingrosso i taciti omaggi +dei passanti. L'orgasmo continuo e febbrile della sua ambizione non le +permetteva di discernere se non quello che premeva a' suoi istinti +felini di donna e alla sua smisurata vanità. + +Nanà ormai guardava più spesso all'indentro di sè stessa che non al di +fuori. Le imagini sanguinose, i fantasmi della sua vita passata non +erano scomparsi mai dalla sua fantasia. Essa portava con sè la catena +d'un rimorso non vivo, nè salutare certamente, ma molesto e perenne. +Talchè giammai quella sua plastica bellezza era stata così pericolosa +e più procace! + +* * * * * + +Una delle otto lettere d'amore noi la conosciamo già. Nanà l'aveva +trovata nel manicotto uscendo dall'avvocato Delguasto, dov'era andata +a consulto, per una certa coda di processo ch'è inutile richiamare in +questo punto. + +Nanà ebbe un bel domandare a sè stessa come mai quella lettera avesse +potuto capitare nel suo manicotto, e non trovò la risposta. Ella non +s'era nemmeno accorta di Ernesto Cantis, non l'aveva veduto, o per +meglio dire, non l'aveva osservato. E lui credeva, il povero ragazzo, +ch'ella nutrisse già per lui una segreta simpatia! + + + + +IV. + + +In casa Martelli la conversazione, tanto più se presente don Ignazio, +era la cosa più gaia e più spiritosa che si possa imaginare. E, +sopratutto, libera assai. Bastava infatti, che non si parlasse in +alcun modo di donne, nè di romanzi, nè di santa Chiesa; bastava non si +parlasse male nè del sistema di governo, nè dei preti, nè dei +carabinieri, nè della Banca nazionale, nè della _Perseveranza_; +bastava non si parlasse bene nè dei repubblicani, nè di Garibaldi, nè +di Vittor Hugo, del resto si era perfettamente liberi di ragionar di +tutto, e d'altre cose ancora. + +La Elisa era la sola a cui suo padre, volere o non volere, aveva +dovuto fare qualche concessione. Non c'era stato verso di farle dire, +nè di farle tacere molte cose che certa gente seria crede si debbano +dire o si debbano tacere, dalle fanciulle bene educate. Essa--che pur +toccava ormai i 18 anni--parlava sempre con una verginità di +impressioni e con una schiettezza di frasi, che talvolta rasentavano +la crudità, anche per sua madre, che era pure infatuata di lei. Questa +non rifiniva mai di dirle che ella era troppo franca. Non c'era verso. +Il di lui modo di esprimersi, quantunque scevro di malizia o di +ironia, era sempre così vivo e così sentito, che gli amici di casa, +gente avvezza a tutte le ipocrisie, a tutte le smorzature, a tutte le +_banalità_ delle solite conversazioni, ne restavano scossi e +abbagliati. Perfino Aldo Rubieri, che era pur un artista di vaglia, +non approvava sempre certe uscite della Elisa, quantunque ammirasse in +lei l'ingegno originale e coraggioso, che gliele suggeriva. Suo padre, +non pargliamone! Suo padre, in cuor suo, deplorava di avere +contribuito a dar in luce una pazzarella di quel carattere, dal quale, +secondo lui, un marito non avrebbe cavato nulla di buono. + +"Figuratevi!--pensava--alludendo all'antico progetto--Testa falsa lei, +testa falsa lui. No, no, no; cento volte no! + +Non c'erano che l'Enrico e il marchese d'Arco, i quali la capissero +pel suo verso e l'applaudissero. Essi davano sempre ragione alla +Elisa, il che talvolta faceva arrabbiare il notaio fino +all'escandescenza. Sua madre taceva e ne gioiva in segreto. + +Spieghiamoci bene però anche su questo punto. S'intende acqua e non +tempesta! Quella facoltà molto decisa di dir sempre le cose schiette e +senza smorzature, non escludeva però nella Luisa un'altra facoltà, +senza della quale essa avrebbe potuto qualche volta sembrar una scema +in faccia a chi non l'apprezzava. Essa aveva molta schiettezza in +cuore, ma aveva pur anche molto criterio e molta finezza in cervello, +e sapeva a suo tempo e quando le conveniva, metter in pratica tutte le +graziose astuzie della diplomazia femminile. + +Giacchè altra cosa è saper simulare e altra cosa è saper dissimulare. +La Elisa, incapace di simulazione, era forse a tempo e luogo maestra +di dissimulazione. Tanto è vero che se le avesser dato un segreto da +serbare, si sarebbe lasciata uccidere prima di svelarlo. Tutte le +arti, le grazie, le disinvolture, le furberie, le moinerie, le +capestrerie che il cuore detta istintivamente alle ragazze d'ingegno, +essa le possedeva per istinto. Poche fanciulle, pur senza scuola +materna e senza buon esempio in casa, sapevano acconciarsi +stupendamente, mostrar, senza farsi scorgere, il piede e la mano +bellissimi, muovere il ventaglio, dar il colpetto di mano allo +strascico della veste, guardar in viso agli uomini con un sorriso +modesto, alzarsi e sedersi, comparire e scomparire, quanto lei. + +Il fatto è che a dieciott'anni l'Elisa era considerata da tutti come +la testa più forte della famiglia. L'era una idea codesta che stava +nell'aria. La si capiva chiaramente senza che nessuno l'avesse mai +notata o lasciata supporre. + +Se qualcuno, a tavola o seduto in circolo, diceva qualche cosa +d'insolito o di bello, guardava in faccia alla Elisa. Il sorriso di +lei era il premio certissimo al buon senso o allo spirito spiegato. +Ella, dal canto suo, senza far mostra di accorgersi d'essere stata +consultata o preferita, dava uno sguardo repentino a sua madre, e se +questa non le diceva col cipiglio di tacere, si era certi di udirla +esprimere la sua opinione talvolta perfino tagliente e frizzante, come +quella di un piccolo Tayllerand in gonnella. Alcuni allora ridevano e +commentavano l'arguzia della fanciulla; altri tacevano, come +sopraffatti, e si trovavano quasi a disagio nel nuovo ambiente, che +l'idea spiritosa dell'Elisa aveva formato intorno ad essi. Un leggero, +un lontano, un vago sospetto li prendeva: quello di poter sembrare per +avventura un pochino imbecilli in faccia a lei. + +Un giorno, tra gli altri, il babbo notaio ricevette la lettera d'un +pretendente alla mano di lei; un giovinetto della buona società, un +conoscente di casa che da più mesi faceva una corte tacita e modesta +alla fanciulla, senza aver avuto da lei la benchè minima lusinga. + +Costui aveva sentito dire che ogni idea di matrimonio fra l'Elisa e il +conte Enrico O'Stiary era andata in fumo. La dote e le speranze in +fieri avevangli dunque dato il coraggio di chiedere la mano della +vergine bellezza. + +La lettera giunse dopo pranzo, mentre don Ignazio, colle due donne e +il marchese d'Arco, stavano aspettando il caffè nel salotto. Il +notaio, dopo aver letto il foglio, lo depose sulla tavola con un'aria +fra il serio e il soddisfatto, ed espose ai presenti l'inaspettata +domanda. + +--Diamine!--sclamò la madre.--Non si usa, mi pare, a domandar la mano +di una fanciulla per lettera. Si manda un amico a far la proposta. + +--Non ne avrà!--osservò la Elisa. + +--C'è della gente che, temendo il rifiuto, non ama che altri lo +sappiano--osservò il marchese. + +La Elisa intanto aveva messo, da lontano, lo sguardo sulla lettera, +quasi per indovinare chi potesse essere quel pover'uomo, che veniva a +chiederla in moglie, e aveva veduto in testa di quella lettera una +cosa che l'aveva fatta sorridere; e foggiò subito in testa la risposta +che avrebbe data a suo padre, se fosse stata interrogata sulla sua +intenzione. In mancanza di un'arma gentilizia, lo scrivente usava dei +fogli di carta, che portavano per cifra un ferro di cavallo. + +--Che ne dici tu. Elisa?--le domandò suo padre. + +--Ma, io dico la verità--rispose coll'accento più umile che potè +trovare nella voce armoniosa la fanciulla--io non mi sento voglia di +sposare un maniscalco. + +Il babbo, il marchese e la signora Eugenia ruppero a ridere +saporitamente. Supposero che ella credesse sul serio che quella +lettera col ferro di cavallo venisse da un maniscalco. + +La disingannarono.... + +Elisa li lasciò dire. + +--Ma--riprese ella, che sapeva benissimo il fatto suo--perchè dunque +questo signore mette in testa delle sue lettere quell'insegna di +maniscalco? + +--È la moda del giorno--disse la madre. + +--L'insegna dei maniscalchi non è così. È un ferro contornato da +un'aureola di chiodi--osservò il marchese. + +--E questa invece che cosa esprime?--domandò la Elisa. + +--È un mezzo qualunque per esprimere la propria passione pei +cavalli--soggiunse il marchese. + +--Ah, se è così--disse la Elisa--io temerei ch'egli dovesse amare più +i cavalli di sua moglie. + +Quel motto del maniscalco fece il giro delle conversazioni milanesi. +Per qualche tempo i cartolai che tenevano della carta da lettera col +ferro di cavallo per cifra, stupirono di non vedersene più cercata da +nessuno. + +Oggi la voga ripiglia. + +Fortunati cartolai! + +* * * * * + +Fra le convinzioni più ferme di Elisa, quella che sovrastava a tutte, +la dominante, la sovrana, la inespugnabile nel suo cuore, era quella +di non poter essere felice al mondo che unita al suo Enrico. L'affetto +della impubere si era mutato, nei tre anni, in sentimento gagliardo +ora ch'ella s'era fatta donna. Già fin da bambina, del resto, +quand'essa aveva inteso per la prima volta il grido di Roma o Morte, +si ricordava che per associazione di idee nella sua testolina era +risuonato un altro grido consimile, essa aveva balbettato in cuor suo: +Enrico o morte. + +La Elisa aveva anch'essa, come _Madame Aubray_, le sue idee, innate od +acquisite, poco importa. Diversamente della maggior parte delle nostre +fanciulle di buona famiglia, dacchè aveva cominciato a pensare al +mistero della vita, non era rimasta indifferente agli innumerevoli +quesiti, che le si presentavano alla curiosità della mente. Voleva +saper tutto continuamente e tormentava sua madre, che talvolta, messa +tra l'uscio e il muro, le rispondeva frottole da non dirsi. Quanto più +essa la pregava di non farle certe domande, tanto più la Elisa si +sentiva presa dalla smania di fargliene un sacco. Su molti punti, +specialmente del mistero immenso, essa dubitava ancora; era scettica, +non incredula; su altri, essa si era formata un'opinione tutta propria +ed incrollabile. In fondo, ell'era socialista senza saperlo. Nè quelle +sue verginali certezze erano frutto di lunghi pensamenti fra sè stessa +o di ragionamenti con altri; erano intuizioni lucide, portate dal buon +senso e dal criterio, che la inducevano a pensare certi veri +nobilissimi, da nessuno rivelati, ma dai quali le pareva che non si +sarebbe scostata, ancorchè le avessero inflitto il martirio. + +Fanciulle siffatte sono rare a Milano. Non tanto quanto si potrebbe +credere, ma rare. + +Certo, e forse a ragione, si dice che un'Eulalia romana, al giorno +d'oggi, non sia più possibile. Pure la Elisa era proprio della stoffa +di Eulalia romana. Eulalia, sapete bene, fattasi cristiana a sedici +anni, quando fu accusata e trascinata dinanzi al pretore, avrebbe +potuto avere salva la vita, soltanto che avesse consentito a metter un +granello d'incenso sul tripode, che ardeva dinanzi all'abiurato idolo +pagano. Ella era così giovinetta e così bella, che il pretore, +estasiato, avrebbe voluto, forse a suo malcosto, salvarla. Egli le +offerse lo scampo. Eulalia diede uno schiaffo all'idolo, sputò in +faccia al pretore e fu mandata alla croce, il patibolo dei cristiani. + +La Elisa teneva di questa tempra diamantina. Per una di quelle +inesplicabili contraddizioni femminili, che formano la disperazione +dei fisiologi, ella era timidissima e arrossiva tutta e quasi tremava +se si trattava di mettersi in vista, di presentarsi in un salone a +spalle nude, vestita da ballo, o di entrare in un caffè affollato di +gente, che al suo apparire spalancavano gli occhi e la mangiavano +cogli sguardi, sussurrandosi all'orecchio le ammirazioni desiose e le +frasi procaci. Ma se si trattava di un pericolo serio, fosse pur stato +imminente e misterioso, dinanzi al quale tanti uomini smarriscono il +sangue freddo, ella si mostrava calma ed intrepida. + +Suo padre le aveva severamente proibito--non se ne parla--di leggere +romanzi. + +--Neppure i _Promessi Sposi_ e il _Marco Visconti_?--aveva domandato +lei. + +--No, neppur quelli! + +Questa proibizione le aveva messo indosso una smania cocentissima di +leggerne assai più di quello che ne avrebbe letti naturalmente, se suo +padre non avesse parlato. Enrico era il di lei complice, che le +forniva nascostamente il pasto desiato. Nondimeno spesso la Elisa +trovava molto noiosi i romanzi troppo morali che Enrico le portava. +Egli era assai puritano in questo; aveva escluso tutti i moderni +realisti, e, de' vecchi, anche il Balzac. + +Una sera l'Elisa mostrò a Enrico desiderio di leggere l'_Assommoir_ di +Zola. + +Enrico si rifiutò di portarglielo. + +--Ho già fatto troppo--disse--a concederti l'altro giorno: _L'homme +qui rit_. + +--Gran che!--sclamò la Elisa. + +E la terribile fanciulla si mise a sparlare di Vittor Hugo. + +Enrico la pregò di non farsi sentire da altri. Era come dire a un +usignuolo di non cantar in primavera. + +--Avrò torto--diceva la Elisa al conte--ma a me Vittor Hugo qualche +volta fa l'effetto di un uomo che sia lì lì per diventar pazzo. Il +marchese mi disse un giorno che questo è il carattere del genio. Sarà! +lo sfido a non ridere qualche volta di certe frasi di Vittor Hugo. Per +esempio mi ricordo questa: + +"Un profondo rumore soffiava nella regione inaccessibile." + +Se invece di essere Vittor Hugo che ha scritto questa frase fossi io, +a quest'ora mi avrebbero condotta al manicomio. Un profondo rumore che +soffia? E nella regione inaccessibile? Ma cosa vuol dire? La si +capisce così a occhio e croce; ma è genio codesto? Il genio, mi pare a +me, dovrebbe consistere nel dir chiaramente le cose più difficili ad +essere pensate da altri, non nel paccucchiare delle frasi con delle +parole assurde. Il Rubieri per spiegarmi la cosa mi diceva che i +romanzi di Vittor Hugo vogliono essere tutti poemi cosmici, e che egli +crede in buona fede di essere il nuovo Cristo delle miserie umane; ma +se è così egli è un Cristo che ritiene i suoi discepoli e i suoi +lettori altrettanti _badaux_, che lo devono capire a lume di naso. + +* * * * * + +La Elisa a dicianove anni era dunque riuscita una piccola enciclopedia +ambulante. Si guardava bene dal farne sfoggio, ma lo era. Tutte le +arti graziose essa le aveva imparate con una rapidità sorprendente, +quantunque sentisse che tutto questo attiraglio di cognizioni +superflue non le avrebbe servito a nulla nei suoi rapporti col giovane +al quale la si era votata. + +Quanto agli altri che cosa importava a lei di comparire più o meno +istrutta? + +Sciaguratamente l'Enrico diceva di amarla, ma non l'apprezzava. Egli +era freddo, preoccupato, distratto, sviato. Egli era altrove co' suoi +pensieri, co' suoi desideri, coll'anima, e pur troppo spesso anche col +corpo. Elisa capiva tutto questo, e ne soffriva, pur dissimulando con +dignità il suo dolore. L'allegria del conte quand'era con lei era +forzata. Le sue stesse espansioni, i ricordi, le tenerezze erano tutte +superficiali. Si capiva che dopo un'ora che era stato con lei il +giovinetto cominciava a trovarsi sulle spine, e desideroso di prender +il volo. Altre passioni, altre illusioni lo chiamavano altrove. + +Egli aveva veduta Nanà. + +La Elisa ne era mortificatissima; ma non lasciava trapelar nulla +neppur a sua madre. + +Al marchese una volta aveva lasciato capire qualche cosa del suo +cordoglio. Ne era stata consolata con una frase francese: "_Il faut +que jeunesse se passe_." + +* * * * * + +Stavano dunque radunati nel salotto attiguo alla sala da pranzo il +notaio, le due donne e il marchese, che era venuto come il solito, +verso le otto a far la sua visita per trovarsi fra gli amici di casa e +per vedere l'Enrico. + +Il babbo schiacciava un sonnellino. + +Il marchese parlava colle due donne di cose indifferenti. Elisa era +distratta. + +La Elisa quel giorno s'era levata con un grande progetto in testa. Un +progetto che le si era presentato come un'enormità, ma che sentiva +esser diventato necessario. Lo aveva pensato la notte dopo avere +sparso sul vergine origliere alquante lagrime di dolore, al solo +pensiero di trovarsi obbligata a metterlo in pratica, l'aveva covato +tutto il giorno, l'aveva rifiutato e riaccettato venti volte. + +Il progetto era di mostrarsi molto gentile con Aldo Rubieri, per +vedere se Enrico se ne risentisse, per scuotere quella mortale +indifferenza in cui egli era immerso e che la faceva morire di segreto +cordoglio; per suscitare insomma nel suo amante un poco di gelosia. +Ella sapeva bene che questa piccola commedia le sarebbe costato un +grandissimo sforzo. Fingere? Lei? Eppure non le rimaneva altra +speranza che quella. Se l'Enrico si fosse mostrato insensibile anche a +quel tratto, ella sarebbe andata a farsi suora di carità. + +È lecito pensare che lo sforzo del far un po' la civettuola con Aldo +Rubieri non fosse poi tanto sovrumano, neppure per lei. + +Aldo non era un uomo ordinario; ed era bello, forse più bello del +conte. + +E poi la donna ha in sè un istinto di civetteria così spontaneo, che +nulla nulla se ne immischi il bisogno o se ne presenti il pretesto, +essa lo mette in opera quasi senza addarsene, forse suo malgrado. C'è +nella donna come un fuoco sacro, che non si spegne mai, ed è quello +sopratutto di piacere a tutti, per piacere di più ad un solo. + +Quando Aldo si presentò--prima del conte--la Elisa stava passeggiando +al braccio del marchese il quale era beato anche lui di sentire il +braccio della giovinetta che doveva formare la felicità del suo +Enrico, pesare sul suo. + +Ella gli stava parlando appunto del conte. + +Il marchese a dir vero--uomo di studio che aveva il capo ne' suoi +incurabili e nelle sue medaglie--non sapeva nulla della vita di +Enrico. Questi per coprire ai di lui occhi i suoi errori, gli aveva +restituiti dopo pochi mesi i tremila franchi che il marchese gli aveva +prestati, dicendogli una piccola bugia per giunta. + +Vedendo dunque entrare lo scultore, la Elisa premette sul braccio del +marchese e gli fece fare una mezza girivolta. + +--Come va la vostra _Venere contemporanea_? domandò a Rubieri +andandogli incontro. + +--La creta o la creatura?--domandò Rubieri. + +--Ma la creta!--rispose la Elisa--di una modella che non conosco io +non mi curo certamente. + +Ella non sapeva la povera Elisa, che a quella modella di cui non si +voleva curare, il suo Enrico aveva scritta una lettera di fuoco. + +Ella non sapeva d'essere tradita per colei. + +--La creta è quasi diventata una creatura--rispose Aldo Rubieri.--Ne +sono contento. + +Egli andò poi a salutare donna Eugenia e il notaio che s'era messo a +leggere il _Corriere della Sera_, crollando spesso il capo, e +dichiarando che alla fine del trimestre avrebbe lasciato +l'abbonamento, perchè quel foglio da qualche tempo tirava al liberale. + +Aldo ritornò verso la Elisa che lo aspettava. Ella lo fece sedere +accanto, per domandargli se era vero ciò che le aveva contato la +mattina suo padre... + +--Cioè? + +Che il sindaco gli avesse annunciata la sua nomina ad assessore +municipale. + +Aldo annuì. La Elisa sostenne la conversazione variata, saltellante, +frivola fino al momento in cui dal campanello capì che chi entrava era +il suo Enrico. + +Allora ell'ebbe un movimento sublime di civetteria; disse tutt'a un +tratto a Rubieri: + +--Lei non s'è neppur accorta che quest'oggi io ho cambiata +pettinatura. + +--Altro che me ne sono accorto--rispondeva Rubieri mentre il conte si +presentava sulla soglia dell'uscio della sala. + +--Come la mi trova dunque? Le piaccio così? + +--Ah, Elisa, lei è adorabile ancora più del solito--rispose Aldo che +volgeva le spalle all'uscio e non poteva accorgersi che Enrico era +entrato. + +Infatti la Elisa quella mattina s'era fatta tagliar i capelli alla +Vallière, sulla fronte, e stava superbamente bene. + +Aldo se n'era accorto, ma la fanciulla lo aveva talmente coperto di +domande nel frattempo che egli non aveva avuto neppur l'agio di +muoverle un complimento. + +Ora trovandosi così interrogato con voce più viva del solito aveva +risposto: + +--Oh, Elisa, lei è adorabile più del solito. + +Era tutto quello che la fanciulla potesse desiderare. Mentre l'Aldo +diceva questa frase Enrico gli passava rasente e la udiva. La Elisa +non guardò in viso al conte. Finse di essere tutta intenta a quello +che le diceva Rubieri. + +Il conte passò fingendo di non udire le parole di costui. La Elisa ne +fu piccata in modo che raddoppiò i graziosi atteggiamenti in faccia +allo scultore, e la più glaciale indifferenza pel suo adorato. + +Era la prima volta che a Rubieri succedesse di veder una cosa simile. +Enrico, salutata la madre e il notaio, venne a stringer la mano a +Elisa e ad Aldo Rubieri. + +--Buona sera, Enrico--disse la Elisa sorridente disinvolta. + +Poi senz'altro si volse a parlare di nuovo allo scultore, che nel +frattempo aveva corrisposto alla stretta di mano di Enrico. + +Il quale, per non aver l'aria di ascoltare il colloquio fra la Elisa e +Aldo, si ritrasse colpito dal nuovissimo contegno della fanciulla. Il +marchese in quella lo abbordò parlandogli di cose indifferenti. Egli +lo ascoltava e gli rispondeva macchinalmente, ma colla coda +dell'occhio andava spiando le mosse di Elisa che proseguiva con +Rubieri la sua piccola manovra da figlia di Eva. + +Ella si accorse di avere destato in Enrico qualche cosa di insolito, +senza mai far mostra di accorgersi di lui; ma pur strisciando, collo +sguardo girante, sullo sguardo del conte, s'accorse ch'egli la +studiava ed era sorpreso. Essa continuò ripromettendosi il trionfo +finale. + +Ma per quella sera non vi fu spiegazione alcuna fra loro. + + + + +V. + + +La sera dopo al teatro Milanese si dava una rappresentazione mista in +dialetto ed in francese. + +La nascente compagnia ambrosiana lasciava il posto ad una _troupe +française_ che pigliava possesso di quel palcoscenico. L'impresario +aveva combinato per le ultime serate delle recite internazionali metà +di dilettanti milanesi metà di comici francesi. + +Per _lever de rideau_ la Giannella recitava una farsa del Duroni, a +cui faceva seguito una commedia in due atti di Scribe _jouèe par +madame Blanche et par monsieur Babil_. + +La sala allora non era com'è adesso. Non c'erano palchi. Una loggia +sostenuta da colonne aggettava in mezzo della parete dicontro al +palcoscenico e accoglieva un centinaio di spettatori. + +Quella sera non ce n'erano più di venti sparsi quà e là al parapetto. + +Verso le nove e mezzo Nanà fece il suo ingresso in quella loggia +accompagnata da un'amica e da un cavaliere. + +Il sipario era calato. + +Le sedie al parapetto erano occupate tutte. Ma, vedendo la donna +bella, un signore s'alzò e le cedette il suo posto. L'amica e +l'accompagnatore si sedettero dietro a lei in seconda fila. + +Nanà depose il suo binoccolo sul parapetto dinanzi a sè, strisciò una +lunga e rapida occhiata in platea, un'occhiata che parve indifferente +a tutti e quasi sprezzante, ma colla quale essa vide od intuì ad uno +ad uno al loro posto almeno una mezza dozzina de' suoi molti +adoratori; assaporò con immenso giubilo il fremito e il mormorio che +la sua apparizione produsse nella sala, poi si volse indietro a dire +alla sfuggita una parola all'amica. + +La donna che l'accompagnava non era nè bella nè brutta; e quando Nanà +le parlò si mise a ridere forte. Tutti si volsero a guardarla. + +Poco dopo Nanà pigliò in mano il binoccolo e cominciò la rassegna in +platea. + +Ernesto Cantis, il giovinetto commesso d'avvocato col suo bravo +garofano all'occhiello dell'abito stava di fianco addossato al muro e +guardava Nanà a bocca aperta. Essa lo trovò _tout bonnement absurde_. + +Si alzava il sipario. + +Nell'angolo a sinistra c'era Filippo Marliani, il solo che Nanà +conoscesse. Seduti, ma colla faccia rivolta a lei Nanà indovinò altri +quattro patiti. Erano Enrico O'Stiary, Bianconi, Salis e Parma a lei +ignoti. Ciascuno di costoro aveva un proprio contegno particolare. Uno +guardava troppo, l'altro guardava di rado; Enrico fingeva di non +averla ancora veduta. Dei quattro che stavano nelle sedie, fra cui +appunto il nostro Enrico, uno si volgeva a riderle in viso ogni volta +che la commedia ne porgeva il pretesto; l'altro le mandava un'occhiata +languidissima, un terzo si dimenava sulla sedia, ma non si volgeva +mai. + +Nanà che li aveva già squadrati tutti non badava a nessuno. + +Il solo, come dissi, che Nanà si ricordava benissimo di avere +conosciuto era Filippo Marliani. Il lettore ne sa già qualche cosa. Il +Marliani aveva fatta la conoscenza di Nanà a Parigi dalla Tricon, poi +l'aveva amata fuor della casa infame per qualche giorno, finchè il suo +compagno di viaggio il marchesino Sappia era riuscito a strapparlo da +Parigi. + +Era stata una conoscenza così affrettata e superficiale, che nè il +Marliani avrebbe saputo che cosa pensare di Nanà, nè essa di lui. + +Il Marliani quello stesso giorno, vedutala passare in _brougham_ s'era +informato dal cocchiere del luogo di sua dimora e le aveva scritto una +delle otto lettere famose. Essa gli aveva risposto su un biglietto di +visita: + +"Questa sera al Milanese, venite a trovarmi." + +Durante il secondo intermezzo Marliani montò sulla loggia. Il signore +che aveva accompagnato le due donne in teatro gli cedette la sua sedia +e discese. Nanà ricevette il Marliani con moltissima espansione, un +poco perchè aveva a chiedergli un gran favore e un poco pel gusto di +far rabbia agli altri cinque adoratori, che spalancarono gli occhi +invidiando il Marliani. + +Essa lo presentò alla sua amica; dopo dieci minuti di discorsi molto +indifferenti Filippo accostò la faccia a quella di Nanà e le scoccò +questa domanda. + +--Non si può dunque venir in casa tua? + +--No--rispose Nanà--ti dirò poi. + +--E che cosa dici della mia lettera? + +Nanà lasciò scappare una di quelle sue risate sonore, che fece volgere +il capo a tutto il teatro. + +--Perchè ridi? + +--Perchè insieme alla tua ne ho ricevuto altre sette. + +--Sette! + +--Sette? + +--Chi sono? + +--Ah, se tu volessi farmi dire tutti que' nomi, saresti bravo. Mi +ricordo di quello di un solo: del conte Enrico O'Stiary. Lo conosci? + +--Di vista,--rispose Marliani,--eccolo là. + +--L'avrei giurato che era lui--sclamò Nanà. + +--E dimmi un po', chi è quel signore che ti accompagna, che era qui +poc'anzi? + +--Oh, _sans consequence_! È il cugino del mio albergatore; l'ho +pregato io stessa di accompagnarci. + +--Ti fa la corte? + +--Ma neppur per ombra. + +--E mi risponderai alla lettera? + +--Perchè no? Dove stai? Debbo parlarti. + +Marliani cavò un biglietto di visita, sul quale, in calce, stava +l'indirizzo. + +--Debbo parlarti di cose serie. Ma guai a te se tu dici qualcosa sul +conto mio... sai. A Parigi tu non mi hai conosciuta. + +--Mi credi un mascalzone? + +Nanà fu rassicurata. Allora cominciò gradatamente ad alzar la voce, +parlando di tutt'altro e volgendo la parola anche all'amica che le +sedeva accanto. + +* * * * * + +--Oggi ho fatto conoscenza con _madame Blanche_, che è alloggiata nel +mio albergo.--disse Nanà.--Fu lei che m'indusse a venir qui stasera. + +--È piuttosto brava--disse Marliani tanto per dir qualche cosa. + +--Anzi--soggiunse Nanà levandosi; giacchè in lei la risoluzione era sempre +contemporanea all'idea che le scattava in testa e non usava mettere fra +l'azione e il pensiero il benchè minimo intervallo.--Voglio andar sul +palco a trovarla. Accompagnami. + +Nanà dava assai facilmente del tu a' suoi amici. Chi non sapeva nulla +di questo vezzo, aveva talvolta delle sorprese singolari. Capitava di +doversi domandare se ella avesse tanti amanti o tanti fratelli, o +tanti cugini quanti si trovavano in una sala in cui ci fossero, per +esempio, una trentina di giovinotti. + +A ventinove di essi, essa dava del tu, con magnifica disinvoltura. + +--Mi lasci qui sola?--disse la signora Fanny. + +--Vieni anche tu. + +Nanà diè il braccio a Marliani, e si mossero verso il palcoscenico. + +Sul palco trovarono per prima la Giannella, a cui un collega burlone +stava dando a intendere che quella mattina una donna aveva partorito, +uno dopo l'altro, dieci figli tutti maschi e tutti vivi. + +A tale notizia, la Giannella aveva spalancati i suoi occhi grigi e +aveva sclamato: + +--Tu mi sgonfii! + +--Ma no; è un fenomeno rarissimo, ma non è la prima volta che succede. + +--Fino a quattro, l'ho già sentito dire anch'io... ma dieci poi... mi +par troppo. + +--Eppure è un fatto! + +--Oh, guarda mo', povera disgraziata!--sclamò allora la Gianella, che +s'era data subito a credere al barzellettatore.--Ed è viva ancora? + +--Altro che viva! Si dice anzi che ieri, dopo soli tre giorni, sia +andata dal Cabrino a ballare. + +Un barlume di sospetto che il suo compagno d'arte si burlasse di lei, +passò negli occhi sorridenti della Gianella. + +--Per bacco! Dieci? Saranno ben piccini. + +--Ma che!--rispose l'altro colla più imperturbabile serietà--sono +tutti grossi, al contrario, come bimbi di un mese. + +--Ma bisogna dire allora che essa sia una gran macchina di donna. + +--Lei? Non è più grossa di te. + +La Giannella portò le due mani sul grembo, come per assicurarsi che in +esso non ci avrebbero potuto stare dieci marmocchi. + +In quel punto gli astanti che non potevano più reggere, scoppiarono in +una fragorosa unanime risata. + +--Ah! Voleva ben dir io!--sclamò la buona Giannella, guardandosi +intorno ramminchionita e sorridente.--Che cosa ne so io? Se ne sentono +tanti adesso di _felòmeni_! + +* * * * * + +Nanà e i suoi due compagni s'erano fermati presso la Giannella e +avevano udito quel singolare diverbio: "Ma è la _Tatan Nenè_ sputata" +pensò Nanà. + +In questo il direttore le si accostò: + +--Vorrei parlare a madama Blanche--disse quello. + +Il direttore le additò il camerino e ve l'accompagnò. + +Nel camerino di madama Blanche Nanà trovò Aldo Rubieri e il marchese +Sappia, i quali avendola veduta andar sul palcoscenico dalla parte di +destra, l'avevano preceduta dall'altro ingresso a sinistra. + +Aldo Rubieri e Sappia non si conoscevano; madama Blanche li aveva +presentati uno all'altro. + +--Di nome è un pezzo ch'ella è conosciuta da me--gli disse il +marchese. + +--Posso dire anch'io che il di lei nome non mi è nuovo. Ell'è grande +amico di un mio amico, il conte O'Stiary. + +--Di Enrico? Ma sì, diavolo! L'ho lasciato appunto in platea. + +Nanà entrò. + +Dopo gli abbracci, i saluti, le congratulazioni colla artista +cominciarono i complimenti da parte di Sappia e di Rubieri che madama +Blanche le presentò. + +Questi da vero artista, che ha il diritto di rilevare più che altri, +le bellezze formose nella donna, scoccò a Nanà un complimento così +plastico, che questa ne restò colpita ed estatica. + +Allora ella gli parlò subito del desiderio di avere da lui un ritratto +in marmo. Gli domandò il permesso di andar il giorno dopo a visitare +il suo studio. + +Quanto al marchesino Sappia egli era così commosso dalla vicinanza di +Nanà che balbettava, e per mostrar disinvoltura faceva invece la corte +a madama Blanche. + +Madama Blanche, che aveva mangiata subito la foglia, accettava quella +corte di ripiego con molta ironía. Ella si era messa allo specchio e +truccandosi faceva mostra di non sentir le lodi che Rubieri profondeva +a Nanà, perchè quelle lodi... fatte a un'altra, nel suo camerino, la +seccavano enormemente. + +Finalmente il Sappia interpellato da Nanà dovette volgersi anche a +lei. E allora si capì perfettamente che quelle due creature, le quali +pareva proprio si vedessero per la prima volta, s'erano conosciute +altrove... di sfuggita, misteriosamente, da un gran pezzo forse, ma +s'erano già vedute in qualche altro luogo di questo mondo. + +Una frase di Nanà tolse ogni dubbio a Rubieri e a madama Blanche. + +--Voi siete sempre un gentiluomo, non è vero?--domandò Nanà a Sappia, +accomiatandosi e stringendogli la mano molto inglesamente. A cui +Sappia aveva risposto: + +--Ne potete dubitare? Non temete nulla da me. + +* * * * * + +Nanà quando fu nello studio dello scultore fu presa dalla sua solita +smania di far valere la sua immensa bellezza plastica. A Rubieri era +bastato uno sguardo per accorgersi di essa e non avrebbe potuto +desiderar di meglio che di averla per modella. Ma naturalmente non +osava. Fu Nanà che gli disse essere pronta a lasciarsi far il ritratto +ignuda, e allora Rubieri per idealizzare l'opera sua aveva trovato +un'idea che gli era parsa luminosa, e che Nanà aveva accettata con +entusiasmo. + +--Io farò di voi la Venere contemporanea. + +E così s'era fatto. In meno di quindici giorni, dal blocco informe di +creta, era già sortita come un giorno dalle spume del mare somigliante +e stupenda la statua-ritratto della Nanà. + + + + +VI. + + +Filippo Marliani abitava in una camera di venticinque lire al mese in +via Solferino. + +Era una stanza che pareva creata apposta per designare il carattere e +l'ingegno di chi l'abitava. Per quanto preoccupato, per quanto al +verde, per quanto disgraziato un uomo di buon gusto, non può vivere in +certe camere mobiliate milanesi, ancorchè gentile ne sia la padrona +che la rigoverna soffice il letto e a buon mercato la pigione. C'è in +molt'uomini un sentimento delicato, ombroso, superiore ad ogni idea di +risparmio, inavvertito spesso, ma sempre vigile e tiranno per conto +proprio, il quale si ribella continuamente all'aspetto delle cose +volgari o anche soltanto sgraziate e brutte. + +Filippo Marliani, che era pure quel che si dice un bel giovane, e che +era stato anche ricco, aveva il difetto di essere assolutamente privo +di ogni idea estetica, non sognava che a questo mondo esistesse il +sentir fine, non aveva alcuna nozione nè innata nè acquisita del buon +gusto. + +Filippo, da parecchi mesi, trovavasi in una terribile crisi +finanziaria. Aveva fatte delle perdite grosse al giuoco, e s'era +ridotto in quella camera da venticinque lire al mese, dopo d'aver +venduto a poco a poco tutto ciò che teneva di bello e di ricco nel suo +antico quartierino da scapolo agiato. + +* * * * * + +Il giorno dopo della sera che Filippo rivide Nanà a teatro--era un +sabato--si trovava possessore dell'ultimo, unico, estremo suo +biglietto da mille lire; con ottocento di esse doveva soddisfare a un +debito di giuoco rimastogli della sera innanzi, col resto tentare per +l'ultima volta la sorte. Se questa gli fosse stata avversa si sarebbe +fatto saltar le cervella. Lo aveva fissato e gli pareva di aver il +coraggio di non mancare al proposito. + +L'incontro di Nanà a Milano era un fatto che doveva influire +grandemente su questo progetto. Egli non si accorse di desiderare +ancora ardentemente quella donna. La miseria è tal cosa che tronca +ogni desiderio superfluo. La galanteria all'aspetto di questa si +spaventa e fugge. + +Nanà s'era accorta ch'egli doveva essere in miseria. Le donne in +questo hanno un fiuto straordinario. Essa che lo aveva conosciuto a +Parigi soltanto tre anni prima splendido e prodigo, vestito assai +bene, lindo, profumato, aveva capito a prima vista la differenza. + +* * * * * + +Era di poco battuto il tocco quando Nanà entrò nella camera di +Filippo. Essa entrò sorridendo e mostrando fra le labbra le sue +mirabili due fila di denti, coll'aria trionfante di una donna la quale +sa di render all'uomo che essa va a trovare uno degli onori più grandi +che creatura umana possa fare ad un suo simile. + +Ma dato un rapidissimo sguardo intorno in quella camera di Filippo +fece una smorfia colle labbra e cogli occhi, nella quale si sarebbe +veduto chiaramente un senso spiegatissimo di delusione e di disgusto. + +Filippo voltava le spalle all'uscio pel quale Nanà era entrata, e +stava tutto assorto, sotto ad una finestra, in una operazione +discretamente eteroclita. + +L'aspetto di quella camera aveva dato di botto sui nervi a Nanà. +Eppure la era una stanzetta ordinata, pulita, ammodo. La stiratrice +che era venuta poco prima a recar a Filippo la sua scarsa biancheria +della settimana non rifiniva di lodarla. Ella trovava che ci si +sarebbe stati bene anche in due. Non un filo fuori di posto; non una +macchia, non uno sdrucito. + +Ma agli occhi di Nanà c'era del superfluo che guastava ogni cosa. + +Sulle pareti, per esempio, in cornici di finto ebano stavano appese +quattro stampe rappresentanti quattro episodi del vecchio testamento: +abbominî di disegno, di composizione e di colorito. E Filippo non se +n'era mai accorto! + +C'era un caminetto. A chiudere la bocca di quel caminetto c'era un +paracamino. Uno sciagurato imbianchino sulla carta di quel telaio +aveva dipinto un paesaggio al cader del sole così obbrobrioso, da far +venire in uggia la campagna ed il cader del sole. + +E Filippo non se n'era mai accorto. + +Sul piano del caminetto Nanà scorse tre oggetti nefandi. Al posto del +pèndolo, una grossa scatola col coperchio tutto incrostato di +conchiglie terrestri e fluviatili, e, da una parte e dall'altra, due +vasi barocchi con dei fiori di velo, sotto la loro brava campana di +vetro colla rispettiva ciniglia verdesporco, che ne cingeva la base +sul piedestallo di legno dorato. + +Quei quadri, quel paracamino, quella scatola colle conchiglie e quei +vasi erano certo la parte caratteristica, dirò così, di quella +ignobile stanza, ma non erano ancora tutto. Intorno intorno Nanà, con +quell'ammirabile rapidità di sguardo ch'ella possedeva quando voleva +vedere, pari alla supina inerzia ond'era presa quando non le importava +nulla di sapere, ebbe un'altra impressione molesta; quella che alla +Francese si direbbe _choquante_. + +Fu la presenza di un oggetto preparato su una sedia a piè del letto, +accanto ad una camicia di bucato: un bel paio cioè di bretelle +ricamate. + +Le bretelle all'imaginazione delle donne rappresentano la vecchiaia +dell'uomo che le porta. Eppure quelle bretelle di Filippo erano +bellissime per quanto logore e macchiate dal sudore. Erano un avanzo +dei giorni agiati e felici. Si capiva lontano un miglio che dovevano +essere state un dono di qualche umile e molto borghese amante. Le +liste maggiori erano minutamente ricamate in seta con leggiadro +lavoro. Esse facevano capo da una parte e dall'altra a degli anelli, +da cui si biforcavano i minori straccali di pelle liscia, che +terminavano cogli occhielli, i coniugi legittimi dei rispettivi +bottoni dei pantaloni. + +* * * * * + +Filippo stava, come fu detto, colle spalle rivolte all'uscio +d'ingresso, intento in un'operazione alquanto misteriosa. Teneva +piegata la testa e lavorava attento a due mani intorno ad un oggetto +che Nanà non poteva discernere. + +Nanà, accortasi che egli non l'aveva udita entrare, tossì. + +Filippo si volse come sgomento, e vedendo la bella donna lì sul +limitare, arrossì tutto e portò le due mani dietro la schiena. + +Non ci riuscì a nascondere il proprio delitto. Nanà aveva già veduto, +aveva capito tutto ed era scoppiata in un irrefrenabile riso. + +Filippo nella destra teneva una forbice inditata, e nella sinistra un +solino da collo inamidato, al quale stava facendo la barba. + +Il far la barba ai solini da collo che perdono la bava dall'orlo, è +un'operazione che le stiratore non si attentano di fare per loro +conto, e che spetta a que' poveri diavoli, i quali non pensano a +provvedere dei solini nuovi, quando i vecchi sono logori. Certo è che +codesta operazione è fra le più gelose della vita, tanto che chi è +costretto di farla, si lascia vedere il meno possibile che può e tanto +meno poi da una donna, e tanto meno poi da una donna bellissima, alla +quale già altra volta si è protestato ardentissimo amore. + +Nanà trattenne l'ilarità, che mortificava Filippo e fu la prima ad +aprir bocca, e senza il più piccolo preambolo gli disse a bruciapelo: + +--Cosa diamine è successo di te? Sei dunque rovinato? + +--Perchè?--balbettò Filippo. + +--Ma lo si capisce. Sei venuto a stare in una camera, dove io non ci +starei nemmeno dipinta, e ti tocca, a quel che sembra, di refilare i +tuoi colli per poter uscire. + +Filippo non rispose. + +--Dunque non mi dici nulla a vedere che io mi sono incomodata per +te?--diss'ella che si era seduta frattanto nell'unica sedia a +braccioli che fosse nella camera. + +E sdraiandosi in essa Nanà non aveva mancato, come al solito, di +scoprire per un buon palmo, con un colpetto di mano, la stupenda gamba +a Marliani già nota. + +Filippo non aveva buon gusto; ma contava, prima di tutto, soli +ventisei anni, possedeva una salute di ferro e una concupiscenza +d'oro. Il suo temperamento sanguigno, irritabilissimo al solletico del +senso, era già stato scosso potentemente al primo incontro degli +occhioni di Nanà; Potete figurarvi cosa ne nacque alla vista del piede +e della calza di seta ond'era coperta la gamba della donna già amata +alla follia.... + +Lasciò cadere a terra solino e forbice, si avventò per così dire +contro Nanà, con un moto di caldissima tenerezza, e fece per +stringerla al seno. + +--Un momento!--sclamò Nanà ritraendosi colla sedia; la quale avendo le +rotelle scivolò indietro un bel tratto. Filippo che s'era curvato +innanzi, perdette l'equilibrio e stette quasi per stramazzare al +suolo. Lo scappuccio che egli fece mancandogli il centro di gravità fu +così comico che Nanà dovette malgrado dar fuori in un'altra grande +risata. + +Nè faceva bisogno d'essere una _cocotte_ parigina per questo! + +Filippo questa volta era mortificato sul serio. + +Nanà godeva immensamente in cuor suo di riuscir con così poco a +mortificare un pover'uomo! Anzi parendole venuto il tratto per +aumentar la dose di quella confusione, si volse, prese in mano gli +sciagurati straccali, che stavan sul dossale della sedia e +presentandoli a Filippo: + +--Tu dunque--disse--ti sei messo a tirar su i pantaloni con queste +carrucole? + +A Filippo s'affacciò per risposta e per giustificazione una bugia. + +--Li usai per montar a cavallo--voleva dirle. + +Ma pensò che Nanà se ne intendeva e che nei bei tempi andati l'aveva +veduto vestirsi una volta per montar a cavallo, senza bisogno di quei +tiranti. S'accontentò di rispondere: + +--Il sarto m'ha fatto i calzoni troppo larghi. + +Per poco ancora stettero in silenzio. Filippo divorava cogli occhi +Nanà, che guardava altrove e diceva fra sè: che grullo! + +--E dunque?--ricominciò Nanà. + +--Dunque, che cosa? + +--Non mi conti nulla? + +--Io nulla. + +--Sei in collera? + +--No, ma capisci bene. + +--Che cos'è che debbo capire? + +--Io avrei voluto abbracciarti e farti un bacio e tu ti ritiri, che +quasi mi facevi cadere e poi invece mi domandi se tiro su i calzoni +colle carrucole. + +--Mi piace tanto a veder gli uomini arrabbiare! + +--Ancora? + +Se Filippo non avesse avuto in corpo quell'orgogliuzzo da dozzina, +quel ticchio permalosamente goffo, che è pure la caratteristica di +tanti bei giovani di Milano e di altri luoghi, in questo punto avrebbe +trionfato immediatamente. + +Ho detto che in fatto di sensualismo Nanà non aveva ritegni. +Contraddizione costante anche in questo. Essa era a momenti una donna +fredda come marmo o magari, a momenti, la più sfrenata baccante della +terra. Da madre natura ella pareva creata indubbiamente e mollemente +lasciva; i suoi occhi e le sue rotondità troppo chiaramente parlavano; +non si poteva pigliar abbaglio. + +Quel giorno, dopo tanto erotico digiuno, ella sarebbe stata in gran +vena di pazzie; e se Filippo avesse saputo fare, ella sarebbe tornata +sua amante d'un giorno, con entusiasmo, malgrado la manifesta arsura +di lui. + +Povero Filippo Marliani! + +Egli non s'accorse di essere un uomo perduto. Il presentimento non gli +disse che fra il suo suscitato ardentissimo desiderio e la pur +evidente condiscenza di Nanà, due elementi che sarebbero stati lì lì +per intendersi tanto bene, si era elevato un ostacolo insormontabile +nella mente e per ciò nei sensi di lei: il sentimento del ridicolo. +Gli è in questo senso che i Francesi dicono che il ridicolo uccide. + +Egli non vedeva in quel punto che la difficoltà di rompere di nuovo il +ghiaccio. + +Ebbe una sciagurata ispirazione. + +Si mosse verso l'uscio. + +--Che fai?--gli domandò Nanà. + +--Chiudo l'uscio--rispose Filippo con un sorriso tra l'ebete, il +compiacente e il fatuo. + +--A chiave? + +--Sicuro a chiave. + +--Non voglio. + +--Perchè? + +--Perchè m'hanno veduta entrare e non voglio si dica che fui chiusa +dentro a chiave con te. E poi del resto sai, debbo andarmene subito. + +--Che cosa sei venuta qui a fare allora se vuoi andartene subito? + +--Oh bella! Prima per domandarti un parere per un'idea che m'è venuta, +cioè per una proposta che mi fu fatta da un impresario, che vorrebbe +ch'io diventassi artista... poi per raccomandarti di non parlar di me +a nessuno... poi.... + +--Poi che cosa? + +--Poi per vedere se tu mi potevi prestare un migliaio di franchi. + +Filippo si sentì come fulminato. Ma non si tradì. + +--E se io potessi prestartelo il migliaio di franchi che faresti tu +per me?--disse con voce leggermente tremula di emozione. + +--Nulla... cioè ti ringrazierei. + +--In che modo? + +--Colla bocca. + +--Null'altro? + +--Null'altro. + +--Perchè? + +--Perchè--rispose Nanà--non vorrei che tu credessi ch'io voglia +ripagarti del favore che mi faresti. + +--Neppur un bacio? + +--No. Un mio bacio o non deve valer denaro o deve valere dei milioni. + +--Poumh? + +Filippo dalle sortite di Nanà era continuamente disorientato. Quello +spirito pieno d'ordine, abitudinario, limitato e timido non capiva le +eccentricità di Nanà. Lo facevano ammutolire. + +Allora quello sventurato, che teneva nel portamonete il danaro, col +quale doveva pagare nelle ventiquattro ore il suo debito di giuoco +della notte prima, trasse di tasca il portamonete e fece atto di +cavarne il biglietto da mille. + +--No--disse Nanà alzando la mano verso di lui.--Ora non li voglio più. + +--Perchè non li vuoi più?--domandò con crescente esterefazione +Filippo. + +--Sei sfortunato oggi--sclamò Nanà sorgendo in piedi e ridendo un poco +sforzata.--Se tu mi avessi dati que' mille franchi senza dir parola, +se invece di pensare al compenso tu mi avessi fatto vedere che non +pensavi ad altro che a rendermi un servizio, puoi star sicuro che.... +Capisci bene; tu mi conosci già! Così me ne vado. Addio. + +Filippo mise in tasca il portamonete. + +Lo sguardo con cui Nanà accompagnò quella ritirata nelle tasche, +mentre stava per volgere le spalle al giovane, fu una piccola iliade +di ironia e di disprezzo. + +--Nanà, fermati--le disse Filippo prendendole una mano. + +Ella si volse. + +--Io non ci capisco un bel nulla, di questi tuoi capricci. + +--Lo so bene che non capisci nulla. Se tu li avessi capiti, non ci +saremmo annoiati l'uno dell'altro in soli otto giorni... ti ricordi, a +Parigi. Oppure a quest'ora io sarei già stata tua di nuovo. + +--Ammetterai però d'esser un grande originale! + +--Sarà benissimo! + +Filippo le recinse la vita colle braccia, e Nanà le lasciò fare. La +mossa, il gesto del giovane erano stati fatti abbastanza bene, e ciò +era bastato perchè Nanà non se ne fosse schermita. Filippo curvò la +testa sulla guancia di Nanà, la baciò ardentemente poi le disse in +orecchio: + +--Che cosa dovrei fare per ridiventarti simpatico? + +Nanà ruppe a ridere. Filippo, abbassando lo sguardo sul seno turgido e +semicoperto della voluttuosa creatura si sentì nelle vene un fenomeno, +come se in esse fosse corso, non del sangue, ma della lava +incandescente. + +--Che cosa dovresti fare per diventarmi simpatico?--rispose Nanà +svincolandosi da lui.--È più facile ch'io ti dica quello che non +dovresti fare. Vedi, Filippo, per me il cedere non è questione come +per tante altre, nè di tempo, nè di fatti, nè di gratitudine, nè di +compassione. A me gli uomini sono simpatici o sono antipatici a prima +vista. Dopo due minuti che li ho veduti o che li ho intesi a parlare, +io potrei dirti: di questo non sarò mai l'amante, di quello lo sarei +stata in tre ore, s'egli mi avesse voluta. + +--Ma tu di me lo fosti già una volta! + +--Appunto perchè allora mi apparisti amabile. + +--Ed oggi no? + +--No. + +--Perchè? + +Nanà, parlando girandolava per la camera ed era giunta dinanzi al +camino. + +--Ecco, per esempio--diss'ella alzando il coperchio della scatola +fatta di lumachine e di conchigliette--ecco qua. A me sarebbe +impossibile l'innamorarmi di un uomo, il quale tiene in casa sua di +queste porcherie. + +--Che ne so io? C'era, l'ho lasciata e la mi serve. + +Nella scatola, Nanà vide delle fotografie. Ne levò una, la guardò con +un sorriso pieno di ironia, poi domandò: + +--Chi è questa? + +--È la mia amorosa--rispose Filippo con un'alzata d'ingegno. + +--Davvero? Te ne faccio i miei complimenti. È molto bella. + +--Ti pare? + +--C'è mai pericolo che essa mi trovi qui? + +--No. Essa non viene qui. Vado io da lei. + +--Perchè non me l'hai detto subito che avevi un'amante di questa +forza? + +--Perchè essa ama me, ma io non amo lei. + +--Chi ami tu? + +--Lo sai bene. + +--Vorresti darmi ad intendere che tu sei innamorato ancora di me? + +--Ora che ti ho riveduta, sono certo di esserlo, perchè tu sei sempre +per me la più bella donna dell'universo. + +Nanà vibrò al giovine uno di que' suoi sguardi ben intenzionati, che +avrebbero avuto la potenza di far rizzare i capelli in capo a un +morto. + +Filippo spasimava. + +--Nanà, sii buona--le disse egli; e prendendole le mani se la attirò +sul petto, la recinse col braccio, le disse all'orecchio parecchie +frasi insensate e senza sintassi, ma che volevano dir tutte +chiaramente la stessa cosa. + +Nanà lasciava fare e udiva con voluttà quel vaniloquio. + +Ad un tratto sclamò: + +--Mi hai detto che essa è innamorata di te? + +--Molto. + +--E soffrirebbe se tu la dovessi lasciare? + +--Credo che ne soffrirebbe assai. + +--Vuoi tu lasciarla per amor mio? + +--Me lo domandi?--rispose come gemendo lo sciagurato Filippo. + +--Me lo giuri? + +--Te lo giuro. + +--Che pegno, che sicurtà mi puoi dare che lo farai? + +--Quella che tu vorrai impormi. + +--Se io esigessi che tu non l'avessi a vedere mai più? + +--Obbedirei. + +--Se io volessi che tu stracciassi in mille pezzi questo suo ritratto? + +--Ecco--disse Marliani facendo il ritratto in pezzi. + +--Se io volessi che tu gettassi dalla finestra queste lumachine? + +--Ecco. + +E afferrata la scatola Marliani aperse le imposte, diè un'occhiata di +sotto nel cortile e vi scaraventò la scatola. + +--Se io esigessi che tu non avessi più mai a portar le bretelle? + +--Ecco! + +E Marliani, raccolte le forbici che stavano a terra, e presi in mano i +tiranti, li tagliuzzò in varî pezzi. + +--Sei contenta? + +--Sì. + +--Vuoi altro? + +--No. Adesso che sono persuasa, va pure a chiudere l'uscio a chiave. + +* * * * * + +La mattina seguente al bel primo svegliarsi si affacciarono alla mente +di Filippo Marliani due imagini e due idee importantissime, di cui +l'una voluttuosamente splendida, l'altra sgarbatamente molesta. + +La prima era Nanà. Quella donna che tutti desideravano, che aveva +prodotta nella gioventù dorata di Milano una insolita effervescenza, +per posseder la quale molti avrebbero dato, se non la vita, gran parte +dei loro averi, era ridivenuta senza farlo basire, la sua amorosa. + +La seconda idea, che attraversava e che smorzava quella superba gioia +era la ripetizione di un fastidio e di un rimorso che già egli aveva +risentito il dì prima, non appena Nanà lo aveva lasciato solo nella +sua cameretta. Era prodotta da due fatti egualmente gravi e umilianti: +quello di trovarsi senza più il becco d'un quattrino indosso, e quello +di non aver potuto pagare nelle ventiquattr'ore il debito di giuoco di +ottocento franchi, contratto la notte dianzi. + +Egli, infatti, di nascosto di Nanà, la quale--credeva.--non avrebbe +voluto più accettare il suo dono le aveva scivolato nel portamonete il +suo ultimo biglietto da mille franchi, che avrebbe dovuto servire a +quell'ufficio indispensabile per chi voglia comparire ancora in una +sala di giucco. + +E si trovava perfettamente al verde. E--ciò che non è indifferente a +notarsi--non teneva più in casa neppur un filo con cui far danaro. +L'abbiamo veduto fare la barba ai solini da collo sfilacciati. Segno +di grande arsura! + +Se non che l'anima umana è così avida di felicità e si sottrae così +volentieri al dolore e all'umiliazione, che sulle prime il pensiero di +Filippo figgendosi ardentemente nell'imagine di Nanà gli fe' riprovare +soltanto la gioia e l'estasi vivissima d'averla ancora posseduta. + +--Nanà, mia Nanà, bella Nanà terribile--andava egli dicendo mentre si +vestiva; e non si saziava di ripetere quel nome come per tener +occupata la mente e ributtar indietro le idee importune.--Che +splendida creatura! Che occhi, che capelli, che denti, che profumo di +donna sana! Ma l'orgasmo erotico durò poco. + +Bisognava pensar all'avvenire, e provvedere alla vita. Quell'ultimo +biglietto da mille, che avrebbe dovuto servire, per tre quarti a pagar +un debito di giucco, e pel resto ad essere arrischiato, e a produrre +chissà che _risorsa_, sfumato in quel modo gli toglieva la speranza di +potere la sera tentare di nuovo la sorte. Ad ogni modo in bisca egli +non ci sarebbe andato che di sera. Ma intanto? I due piccoli problemi +della giornata: la colazione ed il pranzo, come si risolveranno? + +"Potrei--cominciò passando in rassegna i mezzi leciti--potrei andar in +cerca d'un amico e farmi invitare da lui dicendo di avere dimenticato +a casa il portamonete. O potrei anche fingere al _restaurant_ di +averlo lasciato a casa. Ma questo stratagemma andrà bene un paio di +volte! E poi? Chi me ne darà? + +Erano però i due espedienti più ragionevoli pel momento; risolse di +metter in pratica l'uno o l'altro a seconda del caso, e uscì. + +Non trovando l'amico da cui farsi invitare fece colazione come il +solito al suo caffè, ordinò al cameriere di fargli il conto, poi +frugando in tasca colla più gran disinvoltura del mondo, finse d'aver +lasciati a casa dei biglietti da mille, che ci avrebbero dovuto esser +dentro, e si levò tutto turbato per paura che... la donna che +rigoverna la camera... non si sa mai!... + +--Si figuri!--gli aveva già detto il cameriere, prima ch'ei fingesse +quelle smanie.--Pagherà domani! + +Anche quel pagherà domani fece a Filippo un effetto singolare... + +"Chi è che mi insegna come si fa a guadagnar danaro?"--pensava +avviandosi senza saper dove.--Domani se non pesco danaro non potrò +neppur tornar qui a far colazione. Gli amici li ho già gonfiati tutti. +Non c'è più da cavarne nulla. È terribile!" + +La farsa del portamonete lasciato a casa fu ripetuto da lui per il +pranzo in altro luogo. + +Ma venne il vero punto tòpico, anche per Filippo Marliani; quello cioè +di non poter più passare dinanzi a certi caffè nè a certe trattorie +per non farsi vedere, e di non saper più quale albergo scegliere +ancora da mistificare. + +Per capir bene questa situazione in tutta la sua verità, in tutti i +suoi spaventevoli particolari, in tutti i suoi segreti inesplorati, è +necessario saper bene che cosa voglia dire patir la fame per mancanza +fin di un paio di soldi da comperarsi almeno del pane. + +E si badi! A questa fame, per mancanza di pane, non vanno soggetti che +gli uomini della condizione di Filippo Marliani, a cui è vietato il +guadagnar sia pure due soldi. Il miserabile, che vuol lavorare, non sa +che cosa sia. Se non trova da guadagnar i due soldi, stende magari la +mano all'elemosina e li raccatta. Marliani no. Per capir bene, ripeto, +questa situazione, è necessario l'essere andato qualche volta a letto +verso il tramonto, quando la fame più assaetta lo stomaco, a tentar di +dormire per non provar gli spasimi e l'umiliazione. È necessario +sapere qual grado di carattere e di probità abbisogni ad un uomo che +veste di panno per affrontare e cacciare indietro le idee invadenti, +che fanno ressa e rivolta in faccia al senso morale, protestando +rabbioso contro la ingiustizia distributiva, contro il sistema +sociale, contro tutto ciò che i politici chiamano l'ordine stabilito. + +Filippo Marliani però non pensava che del suo trovarsi in +quell'orrendo disagio aveva colpa lui stesso. + +Amava meglio prendersela contro l'ordine stabilito. + +Camminando alla ventura delle ore intere, resistendo all'idea di andar +a trovare Nanà, alla quale non voleva presentarsi a mani e a tasche +vuote, egli andava facendo, senz'accorgersi, una quantità di +ragionamenti nuovi e di piccole operazioni strane, inusate, senza +senso comune. Era capace di tener dei quarti d'ora gli occhi a terra, +sperando di trovare sul cammino un biglietto da mille, smarrito da +qualche banchiere distratto, o un brillante uscito fuori da un +orecchino di donna, o una borsetta piena d'oro, perduta da qualche +inglese in viaggio. E in quel momento l'idea dell'obbligo di portar +queste cose al Municipio, non gli era nemmeno apparsa in ombra. Nella +sua testa non sbucciavano che idee malsane, come in un campo sterile e +dimenticato non germogliano che male erbaccie. Disperando a un tratto +di trovare pe' sassi qualche oggetto di valore, alzò gli occhi a caso +e si trovò accanto alla vetrina di un cambiavalute. Si fermò di botto +ed ebbe anche la stupidità di credere che questo fosse un buon +augurio. Là dinanzi, cogli occhi intenti sulle monete d'oro e sui +biglietti di banca sciorinati nell'interno della vetrina, il povero +affamato sentì svilupparsi nel capo dei miasmi di cupidigia morbosa, e +nel pugno una smania di sferrar un colpo nella lastra di vetro. Cose +tutte che non aveva mai provate di sua vita. "Se si potesse far un +buco senza che nessuno se ne accorgesse? Lì c'è appunto un biglietto +da mille. Andrei a pranzo, poi stasera pagherei il debito, poi cogli +altri dugento... chissà!" + +Guardossi intorno come trasognato. Rinsavì; ebbe vergogna de' proprî +pensieri; odiò quelle tentazioni; pure il suo sguardo, tra lo +spaventato e il suppligante, pareva dire ancora: Chi mi dà un +biglietto da mille? + +Si staccò da quella vetrina--già, per la intenzione, ladro!--proseguì +il suo cammino sempre intontito e in preda al più desolante +scoraggiamento. La fame aumentava. Intorno a' suoi pensieri +scattavano, ondeggiando come in nebbia opaca, delle fantasticherie di +delitto e di rapina. A un certo punto fece anche improvvisa comparsa +l'idea del suicidio, ed ei l'accolse di fronte come un ospite che non +si attende, ma che fa piacere a vederlo. + +"No--diss'egli dopo averci pensato su qualche poco--sono sempre in +tempo per questo." + +"E Nanà?" + +Questo nome ch'egli aveva dimenticato dacchè il pùngolo della fame era +incominciato e il suo amor proprio era stato messo a così dura prova +dalla necessità di fingere parecchie volte la scena del portamonete +dimenticato--in tre o quattro _restaurants_ dov'era conosciuto--gli +portò al cuore un'angoscia intollerabile. + +"Ah, bisogna uscirne a ogni costo--pensò.--Io non posso lasciare Nanà. +Essa mi abbisogna più che il pane da sfamarmi. Non vivo così! È troppo +tormento! È necessario ch'io abbia molto danaro. Essa non mi ama al +punto da volermi gratuitamente, per me solo. Essa fu mia ancora... +senza interesse... è vero. Ma chissà... per temperamento forse. Ma non +vorrei io stesso!" + +La risultante di tale ragionamento fu questa frase: + +"È necessario aver danaro." + +E fra tutte le mariuolerie di cui potesse avere in testa un'idea, andò +cercandone qualcuna da metter subito in pratica. + +Tutt'a un tratto un'idea luminosa lo colpì. Gli tornarono in mente +certe parole misteriose che aveva udite per caso, alcuni mesi prima... +da un certo tale... parole a cui allora non aveva posto la più piccola +attenzione e che ora gli comparivano, come ad un brick che naufraga, +l'ancora di salvezza. Fu per lui un momento d'immenso sollievo; la +speranza, la meretrice dell'anima, illuminò il suo volto che era +divenuto a poco a poco emaciato, e senza pensarci sopra più che tanto, +s'avviò. + +* * * * * + +"Chissà che non sia in tempo io stesso a pigliar quel posto"--diceva +fra sè.--"Il signor Giacomino me ne saprà dire qualche cosa." + +Andò difilato in piazza del Duomo. Là cercò l'omnibus per Porta +Garibaldi, e tutto infervorato nella sua idea, senza pensare che non +teneva in tasca neppur il becco d'un quattrino, vi si cacciò dentro. + +L'omnibus si mosse e il conduttore gli stese la mano per avere il +prezzo della corsa. Fu allora che Marliani si ricordò di non aver +danaro. Ma avvezzo ormai a fingere quella manovra del portamonete, +mise bravamente la mano destra nella tasca interna dell'abito, poi +frugò di qua, frugò di là, fingendo una crescente inquietudine, e finì +collo sclamare: + +--Cristo! M'han rubato il portafogli! + +--Màghero allora!--disse il conduttore dell'omnibus. + +--Sicuro. O me l'han rubato o l'ho lasciato in... quella bottega.... +Oh povero me! + +--Scenda, scenda... non importa. Pagherà un'altra volta. + +Filippo non se lo fece dire due volte. Discese, fe' mostra di rifar la +strada verso quella bottega, poi, quando l'omnibus fu scomparso, +svoltò di nuovo verso Porta Garibaldi. + +Giunto a un centinaio di passi oltre il teatro Fossati, entrò in una +bottega di parrucchiere--che oggi non c'è più--e ad un figuro di +vecchietto che stava là seduto su uno sgabello col sedile a vite, ad +aspettare forse qualche pratica, disse: + +--Lei è il signor Giovannino, non è vero? + +--Per servirla. Vuol fare la barba? + +--No, per ora. La faremo dopo, in caso. Io sono venuto da lei per +vedere se.... Si ricorda lei di avermi veduto, sarà un paio di mesi, +col signor Silvestre Bonaventuri? + +--Mi ricordo. Lei è il signor Filippo Marliani. + +--Bravo! Allora ella disse al mio amico che non gli era ancora +riuscito di trovare un giovine un po' educato e vestito bene, che +volesse assumersi quell'incarico, ancorchè avesse offerto cinquecento +franchi al mese.... Si ricorda? + +--Altro che ricordarmi. + +--Ebbene, l'ha trovato?--domandò il Marliani col cuore in sospeso; +giacchè quella risposta poteva forse decidere della sua vita. + +--No--rispose il signor Giovannino.--Tutti hanno paura di cader in +trappola. + +--Si può sapere di che si tratta? Se si tratta di avere del coraggio, +sono qua. + +Il signor Giovannino espose la faccenda a Marliani. Questi domandò se +si poteva parlare coi signori che proponevano l'affare. + +--Sicuro che si può. Me ne parlarono giusto anche stamattina. La +signora Bibiana sopratutti è scaldata e vorrebbe trovare un giovine +come dice lei, che sarebbe certo di far fortuna. + +--Chi è la signora Bibiana? + +--È quella che ha il morto. Una vedovona, che ce ne voglion tre di noi +per abbracciarla. + +--Potrei parlare a questi signori? + +--Lei? È pronto lei ad accettare? + +--Sì--rispose secco il Marliani. + +--È giusto l'ora che son riuniti in bottega--soggiunse il +parrucchiere. + +--Andiamoci allora. + +--Andiamo pure. Cecco, dove sei? + +Cecco uscì dalla retro-bottega. + +--Io vado un momento con questo signore, e torno subito. + +Così detto, uscì seguito da Marliani. + +Dati una ventina di passi parlando fra loro sottovoce, il parrucchiere +svoltò dentro in una bottega da rigattiere. + +Una donnicciuola che se ne stava ebetamente seduta in un canto di +quella uggiosa camera all'avvicinarsi dei due sconosciuti allungò il +collo e ravvisato il signor Giovannino tornò a raggomitolarsi nella +sua cretina immobilità. + +Il parrucchiere si avvicinò ad un uscio a due battenti socchiusi, che +s'apriva nella parte di faccia all'entrata e che metteva in una +tetanzuccia o retrobottega e fe' cenno a Marliani di fermarsi. + +Mise l'occhio allo spiraglio e pronunciò a voce melliflua: + +--È permesso? + +--Avanti--s'intese rispondere una voce secca; e sgarbata dal didentro. + +Il vecchietto si volse al suo compagno gli fè cenno di venir innanzi e +schiuse l'uscio. + +Nella stanza dove erano per entrare il parrucchiere e Filippo Marliani +stavano raccolte tre persone due uomini e una donna. + +Gli uomini erano entrambi in quell'età che non è giovinezza ma che non +si potrebbe ancor dire maturità. + +La donna nei quarant'anni, che vestiva con volgare eleganza e mostrava +un viso campagnuolo e rubicondo da farla giudicare per una fittavola o +per la moglie d'un pizzicagnolo, era la signora Bibiana. + +Quelle persone se ne stavano sedute in silenzio a ridosso della luce +che entrava da due finestre a vetri smerigliati, a destra e a sinistra +d'un altro uscio, che metteva nel cortile. In tal modo i tratti del +loro viso restavano in ombra mentre essi avevano il destro di vedere +perfettamente rischiarato il volto di chi fosse venuto a parlar con +loro. Facevano come certe donne sul tramonto che vogliono nascondere +le grinze ai loro visitatori. + +--Venga avanti signor Giovannino--disse un di coloro al parrucchiere, +che aveva domandato licenza di entrare. + +Questi si fermò accanto all'uscio lasciando il passo a Filippo +Marliani. + +Gli occhi dei radunati si fissarono curiosamente; nelle sembianze del +giovane sconosciuto. + +--La chiuda l'uscio--disse la signora Bibiana al signor Giovannino.--E +lei--ripigliò volgendosi a Filippo con un sorriso--la tenga pure il +suo cappello in capo e s'accomodi. + +--Comodissimo--rispose questi sedendosi sulla prima sedia che si trovò +d'accanto. + +In questa il parrucchiere domandò licenza di andarsene, ma venne +trattenuto dalla donna. + +--Che fretta! Stia qui un pò anche lei a sentire. Poi voltasi al +Marliani: + +--Lei sarà già informato spero della cosa. + +--Gli ho spiegato io l'affare all'ingrosso--rispose il signor +Giovannino.--Egli è pronto a firmare il contratto basta che entro +domani gli sieno sborsate due mila lire. + +--Andiamo adagio--sclamò uno dei tre uomini levando la mano verso il +vecchio--una cosa per volta e senza alzar la voce che nessuno qui è +sordo. + +La donna volgendosi allora al giovine riprese. + +--Capirà anche lei... signor... signor? + +--Marliani--rispose questi. + +--Signor Marliani, che prima di stringere un contratto importante come +questo, bisogna conoscersi un poco, perchè dove c'è da obbligarsi in +faccia ai terzi; le cautele dei galantuomi non sono mai bastanti. + +--Troppo giusto--disse Marliani piegando il capo in segno di +assentimento. Ma i suoi occhi si socchiusero nello stesso tempo con +una espressione di ironica malizia. + +Quel sorriso non isfuggì all'occhio della donna la quale dissimulando +riprese. + +--Dica dunque lei le sue intenzioni su quello che già le comunicò il +signor Giovannino. + +--Il signor Giovannino mi propose di entrare come socio e col mio nome +in una ditta commerciale senza esposizione da parte mia di alcun +capitale--rispose Marliani. + +--Va bene--rispose la signora Bibiana.--I signori che lei vede qui +riuniti sarebbero appunto i soci fondatori di una casa in pannine, di +cui ella assumerebbe la gerenza alle condizioni che forse già conosce. + +--Le condizioni sarebbero di firmare col mio nome le cambiali della +ditta. + +--Primo. + +--Nel caso di fallimento ch'io sia pronto a subire tutte le +conseguenze conservando il massimo segreto sugli affari della casa. + +--Va bene. + +--Che in caso fosse necessario per salvare la ditta di far in prigione +l'anno ed il giorno, io debbo esser pronto a prestarmi, e nel caso +invece che la ditta credesse meglio, ch'io sia pronto a fuggire. + +Il giovine si fermò per avere un segno di assentimento. Le tre persone +che gli stavano di contro erano immobili come cariatidi. + +--Non credo si esigano da me altri sacrifizi--rispose il giovine con +una espressione di mal celata amarezza. + +Uno dei due uomini che non aveva ancora aperta bocca, alla nuova +intonazione con cui il Marliani aveva pronunciate le ultime parole gli +ficcò in viso gli occhi e disse: + +--Non sono sagrifizî codesti; sono condizioni naturalissime in +chiunque si assume obblighi di questa specie. Non c'è nulla che sia +fuori del consueto, anzi non faceva neppur bisogno di parlarne, +giacchè poi si spera di non aver bisogno di fallire o di andar in +prigione o di scappare. + +--Ho voluto enumerarli!--rispose il Marliani per mostrare a loro +signori che io conosco le eventualità a cui posso andare incontro +mettendomi in questo affare e per togliere loro il sospetto che io +possa essere un novizio o un guastamestiere. + +--Ora parliamo delle condizioni in favore--disse la signora +Bibiana.--Il signor Giovannino ha parlato di due mila lire subito. + +--Mi sono indispensabili. + +--Due mila lire è una bella somma--sclamò uno dei tre--ci vorrebbe una +piccola garanzia. + +Marliani si alzò in piedi. + +--Cari signori--disse--se avessi una garanzia non sarei venuto a +esporre il mio nome ai pericoli d'una gerenza commerciale di cui non +dovrò tenere la cassa, nè avere neppure una piccola parte +nell'amministrazione. Se avessi una garanzia andrei a levar i denari +al dieci o al dodici per cento dal primo onesto banchiere che passa in +strada, e il signor Giovannino non sarebbe venuto ad offrirmi di fare +il prestanome. + +--Lei s'inganna--rispose la signora Bibiana con voce insinuante.--Io +le dirò che prima di tutto non è vero che lei dovrà servire soltanto +di prestanome perchè invece dovrà trattare in persona con me gli +affari della ditta, far qualche viaggio e avere la sua brava parte di +utili nei dividendi. + +--Se ce ne saranno--osservò uno dei tre. + +--Sicuro già, se ce ne saranno!--sclamò la donna stizzosamente.--In +secondo luogo lei s'inganna se al giorno d'oggi crede di poter trovar +danaro al dieci o al dodici per cento, a mena che non porga la +garanzia di un proprietario. + +--Vedo insomma che lor signori non sono disposti a sborsarmi le +duemila lire di cui ho bisogno--disse il Marliani. + +--Caro signore--rispose la donna sempre più dolce.--Il commercio è +arenato. Per vivere col decoro che porterà la di lei posizione di +rappresentante la ditta Marliani e C. bisognerà che noi le fissiamo +anche una bella mesata. Vede bene che farle oggi una anticipazione di +due mila lire ci sarebbe impossibile. + +--Di quanto sarebbe questa mesata?--domandò il Marliani.--Di trecento +franchi--rispose la donna. Marliani si alzò e mosse un passo verso la +porta lisciando il pelo del suo cappello a tuba e disse: + +--Siccome i patti non sono quelli che m'aveva lasciato sperare il +signor Giovannino, che mi parlò di cinquecento franchi al mese, così +mi duole di non poter accettare, e mi tocca di rivolgermi ad altre +offerte. + +--A un'altra volta--rispose uno dei due uomini.--E nel caso che la +ditta si risolvesse a fare maggiori sacrifizî il signor Giovannino lo +avviserà. + +Marliani uscì lasciando l'uscio socchiuso. + +* * * * * + +Si capiva che la signora Bibiana era desolata. + +Un bel giovine di quella fatta! + +--La chiuda quell'uscio, Giovannino--disse ella. Poi voltasi ai +compagni proruppe:--Non bisogna lasciarlo scappare. Sembra fatto a +posta pel nostro affare. + +--Ritornerà. Scommettiamo che ritorna da sè senza mandarlo a chiamare? + +--Ora una notizia--riprese la signora Bibiana. Sapete che in casa +O'Stiary ci ho messo il Giacomo come palafreniere. Egli mi ha dato +nuove informazioni sullo stato delle sostanze del conte Enrico suo +padrone, che ha firmata ieri un'altra cambiale di diecimila a fine +novembre. + +--Sono buone queste notizie? + +--Eccellenti. I fondi valgono circa mezzo milione, il palazzo +trecentomila, la rendita altri duecentomila. Con Bonaventuri a +tutt'oggi è compromesso per quattrocentomila franchi, dei quali fatto +il calcolo, gliene avremo sborsati a dir molto duecento. Egli ha poi +perduto molto al giuoco dalla Luisa! È sfortunato! In casa della Luisa +de' suoi danari ne saranno rimasti per circa cinquantamila. A noi di +questi è toccata la metà, dunque bisogna detrarla dai duecento mila. +Restano centosettantacinquemila. Sono dunque duecento venticinquemila +lire nette in tre anni! Faccio il calcolo che in un paio d'anni +ancora, lavorando con prudenza e con disinvoltura potremo portargli +via il milione netto come il pomo di Tell. + +--Tanto meglio. + +--Ecco dunque il da farsi per domani. Lei Giovannino la cerchi di +rivedere il signor Marliani e di indurlo ad accettare la +rappresentanza della ditta. Gli dica che ci ha persuasi di portare la +cifra della mesata a quattrocento. Gli dica anche che per garanzia +della sua riputazione commerciale la ditta è pronta a depositare +presso la Banca nazionale o presso la Banca Spagliardi una trentina di +mila lire. Lei, signor Bonaventuri--continuò volgendosi ad uno dei due +seduti--domani andrà a combinar l'affare con questa signora francese, +che chiede cinquemila franchi a tre mesi. Si faccia mostrare le gioie, +e se può cerchi di far il pegno. Lei, signor Paolino--ripigliò la +signora Bibiana volgendosi all'altro, un uomo sui trentacinque anni, +anche lui bene in arnese, con anelli di brillanti al dito mignolo e un +catenone d'oro al farsetto--lei, stasera, come siamo intesi, andrà in +conversazione dalla Luisa, dove so che ci deve essere anche il conte +O'Stiary e comincerà a parlare della vincita fatta in Borsa dal +Marliani, e della sua intenzione di mettersi in commercio. Per ora non +ho altro a dire. Io debbo andarmene. A domani qui, verso le due. + +* * * * * + +Al domani il signor Giovannino andò a trovare il Marliani che si +lasciò persuadere a tornar nel luogo infetto. + +La signora Bibiana, facendogli già l'occhio pio, trasse di tasca un +foglio e cominciò a leggerlo sottovoce al giovane e a' suoi compagni. +Era il contratto per la fondazione della società di commercio sotto la +ditta Marliani e C. + +Poi mise sul tavolo un biglietto da mille e una cambiale che il +Marliani firmò. + +Furono fatte poche parole. + +Quando anche l'atto fu approvato e sottoscritto colla più grande +serietà, come se fosse il più regolare e santo contratto del mondo, il +signore dai brillanti in dito riprese la parola. + +--Andremo poi dal notaio per le altre formalità di legge. Prima però +la permetta che le esponga qualche cosa. Lei non è un ragazzo e deve +avere una certa pratica di mondo; sapere perciò che le parole sono +parole e i fatti sono fatti. Noi facciamo sagrifizio di lire mille e +le presentiamo inoltre un avvenire. Naturalmente la cambiale è in +nostre mani e sarà rinnovata alla scadenza fino a che a lei non +piaccia di pagarla... e basta così. + +Marliani strinse le labbra. + +--Dal canto suo lei dovrà informarsi alle nostre istruzioni. Prima di +tutto ella dovrà sempre andar vestito all'ultima moda, come si +conviene al gerente della ditta Marliani e C., che avrà depositato un +capitale di trentamila lire presso la Banca. In secondo luogo è +necessario che ella cominci a mettersi in buona vista presso i +negozianti e presso i banchieri; e che non dia menomamente a supporre +di conoscerci e di essere nostro socio, giacchè siccome, glielo dico +francamente, noi tutti qui, qual più, qual meno siamo rimasti sotto a +delle disgrazie, così è bene che alla Camera di Commercio e in piazza +non si sospettino legami fra noi. + +--Ma--osservò Marliani--il contratto sottoscritto poc'anzi non deve +essere noto? + +--No signore; questo sarà un contratto _inter nos_ per garantire i +nostri reciproci diritti e doveri in caso di contestazioni che +speriamo non abbiano a sorgere mai. Per la Camera di Commercio v'è +un'altra modula a cui penseremo più tardi; del resto lei deve +persuadersi che adesso per fare e per ottenere tutto a questo mondo +non c'è che l'apparenza. Per l'apparenza dunque le ripeto, ella ha +bisogno di vestirai molto bene, di frequentare le migliori società, e +se è possibile, di farsi credere conte, o per lo meno nobile. Marliani +è un bel nome. Faccia stampare dei biglietti di visita colla corona di +conte. Conte... il suo nome di battesimo è? + +--Filippo. + +--Conte Filippo Marliani andrebbe a maraviglia. + +--Le faccio osservare che io sono già molto conosciuto a Milano. + +--Bene, abbandoniamo la contea e lasciamo supporre che lei abbia fatta +una vincita in lotto. + +--Ma io non mi presterò mai a gabbare il mondo così--disse il +Marliani. + +--Lei non deve che lasciarlo credere--saltò su la Bibiana.--Ci +penseremo noi a propalare la notizia come si deve. Lei non dovrà far +altro che dissimulare e non dire di no. Questo è facile. + +--Manco male!--biascicò il Marliani che di transazione in transazione +si lasciava persuadere a diventar un fior di briccone. + +--Fra quindici giorni esporremo la ditta al pubblico e cominceremo gli +affari. Intanto dirameremo al commercio le circolari e scriveremo le +lettere firmate da lei a tutti i corrispondenti. Il locale della ditta +è già preso. È in via Valpetrosa. Se crede adesso possiamo andarvi +insieme a vederlo. + +Su questo invito della signora Bibiana la congrega si sciolse e +Marliani, colla grassona, entrarono in un _brougham_ e a cortine +calate si fecero portar in via Valpetrosa. Esaminato il locale, il +Marliani corse difilato a pagar il suo debito di giuoco col biglietto +da mille, per avere il quale aveva venduta la coscienza di galantuomo. + + + + +VII. + + +Fra le otto dichiarazioni d'amore, ricevute da Nanà quel tale venerdì, +non ce ne furono che due fortunate e degne di risposta: quella del +Marliani e quella del conte Enrico O' Stiary. + +A lui Nanà rispose così: + + "_Signore,_ + + "Voi desiderate essermi presentato? Io straniera, libera di me stessa, + venuta in questa vostra bella Italia per dimorarvi forse a lungo, + trovandovi un'aria confacente alla mia salute e al mio appetito, sul + punto di rimettermi al teatro, avrei cattiva grazia se rifiutassi + l'onore di fare la vostra conoscenza. + + "Avendo stabilito adunque di riunire in casa mia i signori ai quali + fui raccomandata e che ebbi il bene di conoscere in questi giorni di + mia residenza in Milano, vi esprimo il piacere, signor conte, che + avrei di vedervi da me a pranzo domani, sabato, alle sei e mezza, nel + mio nuovo alloggio di Via Rastrelli. + + "TERESA." + +* * * * * + +Fu uno de' non meno strani capricci da _cocotte_ parigina codesto, di +vedere riuniti a tavola tutti i suoi adoratori di Milano.--Anzi ella +spinse il capriccio fino a trovar modo di averci presente anche uno +dei non presentabili, il cameriere dell'albergo, che l'aveva servita a +tavola ne' primi giorni, il quale, come già dissi, le aveva +confessato, che se ella gli avesse comandato di buttarsi giù dalla +finestra, le avrebbe obbedito sull'istante. Lo volle presente anche +lui, e lo chiese in prestito all'albergatore per servire la tavola. + +Nanà si riprometteva da quello spettacolo un gran divertimento tutto +intimo. S'imaginava che nessuno di quegli otto o dieci signori sapesse +dell'amore dell'altro, e godeva di vedere che muso si sarebbero fatto +reciprocamente. Si ricordava della famosa cena data a Parigi, per +festeggiare il successo delle _Varietès_, e contando sulle dita +gl'innamorati presenti allora, trovò che a Milano erano aumentati di +numero. + +Il pretesto per quell'invito era trovato. Ella voleva posarsi come +artista della Compagnia Blanche et Babil. Dopo pranzo, ella avrebbe +cantati dei _couplets_ e avrebbe fatta una scena a monologo per +mostrar al direttore della Compagnia francese, che ella non era +un'oca, come pur qualcuno insolente le aveva detto a Parigi. + +Era dunque necessario un pubblico. + +Quale pubblico migliore di coloro che le avevano già protestato +ammirazione ed amore? + +Il difficile era d'invitare i quattro spasimanti che non conosceva +ancora. Ella non voleva disseminare in Milano i _poulets_. Le +convenienze del resto non erano il forte di Nanà. Ad un'artista, dopo +tutto, le eccentricità stanno così bene! Quanto più ella avesse fatte +le cose fuor delle regole, tanto più ell'era certa di farsi della +_rèclame_. + +"Incaricherò quelli che conosco già, di invitare i quattro che non +conosco ancora" pensò dessa. Dirò che un redattore del _Figaro_ ed +altri miei amici di Parigi mi hanno dato delle lettere di +raccomandazione presso questi signori; che a me secca di andarli a +trovare, ma che desiderando pure di essere a loro raccomandata, per +non far torto a' miei amici di Parigi, li invito a pranzo. Così +raggiungo il mio scopo e faccio buona figura." + +Andò ella stessa ad invitare _madame Blanche_. Questa le domandò: + +--Ci saranno altre signore? + +--Finora non potrei dirvi altra signora che la mia padrona di casa... +una vedova coll'amante--rispose Nanà.--Io non conosco altre donne a +Milano. Voi ne conoscete? + +--Se volete, vi presenterò la prima amorosa e la _grande coquette +prémièr rôle_. + +Nanà accettò e invitò a pranzo anche la prima amorosa e la _grande +coquette prémièr rôle_. + +* * * * * + +Aldo Rubieri e Sappia, a cui s'indirizzò pe' primi, si schermirono di +fare degli inviti per lei. Essi non conoscevano nessuno dei quattro +signori che Nanà aveva loro nominati. + +Allora ella mise tutto sulle spalle di Marliani, che quantunque le +avesse lasciato credere d'aver fatta una grossa vincita in Borsa e che +era comparso da Nanà vestito a nuovo ed elegante come nei giorni di +abbondanza--era stato messo un poco da parte. + +--Saremo in tanti uomini quante donne?--domandò il Marliani, che +soffriva fremendo la nuova freddezza di Nanà. + +--Non mi pare. Mancano ancora due donne. + +--Ci penso io. + +--Ma quali donne, di grazia? + +--Non saranno principesse del sangue... ma via, _demi-monde_ più o +meno legittimo. + +--E con chi verranno? + +--Con me. + +--Chi saranno? + +--La Romea, che è libera perchè fu lasciata appunto la settimana +scorsa dal suo Tizio; è una donna divisa dal marito, che ha una +_buvette_ molto _chic_ sul Corso... e la signora Marco Polo. + +--Mi fido? + +--Fidati. + +--Sono belle? Perchè io di brutte non ne voglio. + +--Sono belle. + +--Più di me? + +--_Farçeuse!_ + +"Il mio divertimento così sarà completo--pensò Nanà.--Esse non +sapranno magari parlar il francese e diranno spropositi da cavallo. Io +godrò di vedere queste bellezze milanesi trascurate in un canto per +me. In ogni caso, esse mi serviranno di rifugio quando fossi troppo +assediata o stufa dei complimenti degli uomini." + +* * * * * + +Alle sei e mezzo Enrico arrivò e trovò già molte persone radunate in +sala. + +Alle sette gli invitati erano a tavola. Nanà aveva fatto il suo dovere +di padrona di casa con un garbo perfetto. Si avrebbe detto che ella +fosse stata allevata nel palazzo dell'Eliseo. Nessuno degli invitati +certo--tranne il Marliani ed il Sappia--che però non l'avevan detto ad +anima viva, avrebbe imaginato che quella Francese, la quale sapeva +ricevere in quel modo, fosse stata un'allieva di _madame Tricon_. + +Da una parte della tavola oblunga Nanà stava seduta in mezzo a +O'Stiary ed a Sappia; a sinistra del marchesino c'era la Giannella che +mangiava a quattro palmenti; poi veniva _monsieur_ Babil, il direttore +della Compagnia francese--poi la Luisa, amante del Sappia,--Marliani e +madama Bianche. + +Dall'altra parte, a destra del conte Enrico, sedeva la Romea, più +imbellettata, infarinata e stupida che mai--quindi il Bonaventuri +aiutante, la padrona della casa,--il conte di _vieille roche_--poi la +_coquette première rôle_--poi Ernesto Cantis, lo scrivano +dell'avvocato Delguasto,--la prima amorosa--e finalmente il banchiere +Strunzinweill, di Francoforte sul Meno, che compiva il giro accanto a +madama Bianche. + +* * * * * + +In tutto sedici persone, otto uomini e otto donne. + +Il cameriere dell'albergo che serviva la tavola, gettando spesso degli +sguardi inquieti sotto di essa, tentava di scoprire il segreto lavorìo +de' piedi di O'Stiary e di Sappia, e andava con ansia affannosa +cercando di indovinare quale fosse fra quegli invitati il preferito da +Nanà. Ma essa era impenetrabile; rideva con tutti e faceva bella ciera +a tutti nello stesso modo. + +Degli altri convitati nessuno sarebbe stato in grado di far quello +studio del cameriere. Ciascuno era così occupato di sè stesso, così +attento a dissimulare agli occhi di tutti gli altri, tranne che a +quelli di Nanà, la propria cotta, che non aveva tempo di fare delle +osservazioni fisiologiche sugli altri. + +La grande faccenda per essi era di non lasciarsi scorgere preoccupati, +e di cercar tutti i mezzi per comparire spigliati e brillanti in +faccia a Nanà. + +Enrico O'Stiary solo era serio e riservato. Egli non aveva ancora +diretto un complimento a Nanà nè alcuna allusione alla propria +lettera. + +--Voi, conte, siete anche pittore, non è vero?--domandò Nanà ad Enrico +sulla fine del pranzo, mentre girando la manovella a vite sgretolava +nel _casse-noisettes_ i gusci delle noci di cui era ghiottissima. + +--Dilettante? + +--Sì, signora. + +--Di figura? + +--Di tutto. Studio la figura e studio il paesaggio. Amo però la figura +assai più del paesaggio. + +--Sapete che Rubieri mi fa il ritratto? + +--Altro che, e l'ho veduto. + +--Come vi pare? + +--Stupendo! Fortunato Rubieri! + +"Finalmente!"--pensò Nanà. + +E domandò come un'ingenua: + +--Perchè fortunato? + +--Perchè egli ha trovato da ispirarsi ad un corpo di donna come oggidì +non se ne vedono quasi più... a Milano. + +Egli si arrestò; ma Nanà questa volta non gli porse la replica. Voleva +vederlo venir a lei con qualche frase sentita, espressiva, infuocata, +e non ci riusciva. + +Sappia poco dopo si interpose, parlando di tutt'altro, e Nanà restò +colla sua voglia in corpo. + +* * * * * + +Poco dopo un immenso scoppio di riso si fece intendere dall'altra +parte della tavola. + +Bonaventuri stava dando ad intendere un'enorme frottola alla +Giannella, che era cascata, come sempre, nella ragna. + +Il Cantis poco prima aveva per caso nominati i volontarî di un anno. + +--Volontarî di un anno?--aveva chiesto la Giannella a bocca +piena--Possibile? Già volontarî a un solo anno? + +Tutti avevano capito che essa stava per fare una delle sue solite +confusioni famose. + +--Sicuro! sicuro!--sclamò Bonaventuri, prima che altri pensasse a +disingannarla.--È una trovata di Marco Minghetti, ministro di +agricoltura e commercio. Ora abbiamo dei volontarî di un anno di +fanteria e di cavalleria. + +--Faccia piacere!--sclamò la Giannella. + +--Ma come, non lo sa? Tutti gli Italiani devon esser soldati, d'ora +innanzi, appena usciti dalle braccia della balia. + +--È possibile?--ripetè la Giannella. + +--Così è; il nostro Governo vuole che tutti gli Italiani imparino gli +esercizi dal giorno che sanno reggersi in piedi. Si chiamano i +volontarî di un anno per questo. + +La povera Giannella in fondo non aveva tutti i torti di capir male il +senso di quella frase. Essa è sbagliata di pianta. Infatti per +esprimere quella idea la logica e la sintassi insegnerebbero a dire +_volontarî per un anno_, e non _volontarî di un anno_. + +--Il vostro bambino che età ha?--le domandò serio serio il +Bonaventuri. + +--Nove mesi. + +--Bene, fra tre mesi egli entrerà nel volontariato. + +--Chi me l'avrebbe detto!--sclamò la Giannella guardandosi sospettosa +intorno e parendole di vedere sulle faccie degli astanti un sorrisetto +tra carne e pelle... che tradiva la burla. + +--Ma che cosa gli insegnano poi?--domandò perplessa. + +--Gli insegnano la manovra, la tattica, e.... + +--Anche la balistica--aggiunse Sappia. + +--Ma mi faccia piacere! + +--Come! Voi dunque non sapevate che c'erano i volontarî d'un anno? + +--Sì, li ho sentiti a _luminare_, ma non credevo poi che dovessero +cominciar la manova a quell'età. Credevo che non la fosse altro che +una iscrizione che facesse il Governo... per sapere poi... e che so +io? + +--Eppure è così come io ve lo dico, cara Giannella. S'è veduto che +cominciando a istruire militarmente i bambini appena che sono spoppati +diventano poi eccellenti coscritti. + +Uno degli astanti non potè più reggere a star serio e tutti +scoppiarono nella risata. + +La Giannella, avvezza a queste cose, alzò le spalle, mescè un bel +bicchiere di vino e se lo trangugiò in un fiato in santa pace. + +* * * * * + +Allora la conversazione si fece generale, varia, moltiforme, +intrecciata, da un capo all'altro della tavola. E le frasi, e i motti +e gli scherzi venivano mandati e rimandati nel frastuono come il +sughero pennuto colle racchette nel giucco del volante. + +--Si dice infatti che Gounod voglia scimmiottare List ma non ci credo. + +--Io conosco Gounod--sclamava Nanà--e vi so dire ch'egli è un +libertino di prima forza, altro che prete. + +Correva in que' giorni la voce che l'autore del Faust volesse farsi +uomo di chiesa. + +--Ma certo--rispondeva dall'altro lato il giovine di avvocato--che la +causa Nunziante Antonelli farà un grande scandalo.... + +--Certe donne--sclamava a sua volta il Bonaventuri, parlando alla +Romea--sono come le costolette. Quanto più le si battono tanto più +diventano tenere. + +--Stenterello spera bene nel contatore--si udiva uscir la voce fessa +di un altro, che ciarlava col conte _vielle roche_.--Ne ha comperati +mille in Francia e centoventi lire, mentre poteva averli qui in Italia +a settanta. + +Costui dava il sopranome di Stenterello al ministro Cambrai-Digny, che +teneva allora il portafogli delle finanze. + +--Oh la donna indovina se è amata assai prima che glielo si dica! + +Questo aforismo era uscito dalle labbra della prima amorosa che +parlava col banchiere Strunzinweill. + +--Ma che genio, che genio! Lo ha fatto vedere or ora nello +_Spiritismo_ se ha genio. Egli deve accontentarsi di scrivere degli +idilli... d'un atto e non tentar la grande drammatica. + +--Eh già! Talvolta chi sa far delle conquiste colle madamine fa poi +delle tòpiche colle grandame. + +--Io ho in bottega del famoso Marsala Ingham--strillava la Romea che +pensava a far la _reclamé _alla sua _buvette_. + +--Ora che la valigia delle Indie passerà per Brindisi noi saremo +salvi. + +--Eppure--gridò Bonaventuri, già leggermente brillo--l'anno scorso a +Montecarlo io coll'ultimo scudo, ho guadagnato otto mila franchi! + +A questo punto Nanà si levò e tutti passarono nella sala a bevere il +caffè. + +* * * * * + +Que' signori avrebbero desiderato allora di mettersi un poco accanto a +Nanà; ma tranne due arrischiati e positivi, il conte di _vieille +roche_ e Bonaventuri che la stringevano ai panni, gli altri quasi per +timore di farsi scorgere troppo premurosi le stavano lontani. Da noi +questa specie di spavento semi-fanciullesco è per così dire +contagioso, tantochè lo subivano in quel punto perfino il Sappia e il +banchiere di Francoforte che non erano poi novellini. + +Anzi vi fu un momento in cui Nanà stupì di essere lasciata sola. Ella +vedeva bene che gli occhi dei suoi adoratori, le erano continuamente +tutti addosso e strisciavano continuamente su di lei, sfuggevoli, +furtivi, come pavidi di essere colti in flagrante dagli altri. Ma +tutti facevano il disinvolto; ella dal canto suo aveva un gran da fare +a non mostrare predilezione per nessuno e a lasciar supporre a +ciascuno di potersi credere il preferito. + +Intanto però cominciava a provare un principio di dispetto che quel +solo, ch'ella preferiva davvero, non si curasse di lei. + +Enrico infatti s'era seduto in un angolo della sala, aveva acceso un +avana e fingeva di stare guardando attentamente un album di +fotografie. In sostanza spiava anch'egli Nanà. + +A un certo punto questa s'attaccò al braccio di Sappia e lo condusse +nella strombatura d'una finestra. + +--Ascoltate--gli disse.--L'altra sera in teatro non potevo dirvi +chiaramente quello che mi preme di dirvi ora. Voi, per mia sventura, +mi avete conosciuta a Parigi in un luogo dove, Dio mi è testimonio, io +c'era andata due o tre sole volte... per ragioni che se le sapeste mi +compatireste assai... + +--Lo credo--disse il Sappia con una certa convinzione. + +--Mi giurate voi marchese che sarete abbastanza gentiluomo, per non +dir a nessuno, almeno finchè starò in Milano, che voi mi avete +conosciuta in quel luogo? + +--Io ve l'ho già promesso una volta ed ora vi ripeto se volete il +giuramento. + +--Mi basta e vi ringrazio,--disse Nanà stendendogli la mano.--Voi +avrete sempre in me una amica devota. + +E stava per staccarsi da lui; ma il Sappia la trattenne. + +--Ricordatevi però che fra i presenti io non ero solo a quel convegno, +e che non fui nemmeno il fortunato. + +--Lo so. Volete parlare di Marliani? + +--Sicuro. + +--Egli non dirà nulla. Me ne ha dato anche lui la parola d'onore. Egli +mi ama ancora. + +--Ora ditemi almeno che cosa posso io sperare da voi? + +--Niente e tutto--rispose Nanà col suo più incantevole sorriso. + +--Spiegatevi. + +--Vi dirò; io non sono più la donna che voi avete conosciuta a Parigi, +in un momento di crisi terribile. Io sono assai migliore. Sono +diventata immensamente difficile e _rangée_. Ora è necessario +conquistarmi per possedermi; sappiate conquistarmi e chissà ch'io non +diventi la vostra amante. + +--Ah!--sclamò il Sappia spiegando nella frase che stava per dire, un +lato caratteristico dell'indole meneghina.--Volete farmi fare tanta +fatica? + +--Ma no! Voi siete uno dei giovani più simpatici e più ammodo ch'io +abbia conosciuti. Non dovreste far tanta fatica! Vi basta? A +rivederci. Non vorrei che la vostra Luisa si insospettisse di me. + +E si allontanò. + +* * * * * + +Mezzo minuto dopo la Luisa domandava a Sappia. + +--Che cosa ti ha detto quell'antipatica pettegola? + +--La mi ha detto, che il direttore le ha offerto mille franchi al mese +per le parti di _grande coquette_. E la mi domandava se doveva +accettare. + +--E tu? + +--Io le ho detto di accettare. + +* * * * * + +Spiccatasi da Sappia, Nanà, s'incontrò in Ernesto Cantis, che la stava +aspettando al varco con aria sorridente ma coll'agonia nel cuore. + +Quel colloquio serrato e segreto col marchesino, avevano destate nel +petto del povero giovinetto certe furie della gelosia che non aveva +ancora provate in sua vita. + +Era fatto così! + +--Caro signor Cantis, che cosa mi contate di bello?--domandò Nanà. + +--Che io muoio d'amore per voi--s'arrischiò di balbettare il +giovinetto. + +--Lo so, lo vedo. + +--E null'altro? + +--Ma che cosa vorreste vi rispondessi, mio Dio!--rispose Nanà +sottovoce.--Io ci tengo che voi abbiate di me una buona opinione. Io +sento che verrà forse un giorno in cui io potrò essere infelice, e +voglio farmi dei veri amici, i quali abbiano per me dell'affezione +calma e della stima. Se io vi dessi delle speranze, e che poi non +dovessi esaudirle, mi farei un nemico di voi. È meglio che ci fermiamo +qui. + +E s'allontanò anche da lui. + +--Oh Nanà!--sclamò il giovinetto vedendola staccarsi così presto. E +disse quel Nanà come un uomo che s'annega e che cerca soccorso alla +sponda. + +Nanà comprese quello spasimo, e sorrise fra sè, beata. Essa lo +considerava come un piccolo tributo dovutole, e ne godeva. L'idolo, +sotto al cui naso si brucia tutto il giorno dell'incenso, ne +sentirebbe forse ancora il profumo, per quanto avesse narici per +sentirlo? Ormai ell'era troppo avvezza a vedere uomini agonizzanti di +amore a' suoi piedi. + +"Tutti fanno lo stesso a Milano come a Parigi!--pensa Nanà--Sarei +quasi per desiderare che Enrico facesse diverso del solito! S'io +giungessi a farmi sposare da lui a furia di amor vero, di amor +sincero, che mi facesse redenta a' miei occhi... ed anche a' suoi, +quando venisse a sapere il mio passato? + +* * * * * + +Qualcuno in quel mentre si fece udire a parlare di Garibaldi e della +guerra sui monti. + +Nanà sapeva che Enrico vi aveva preso parte. + +--Sì, sì--gridò. E tutti udendo la voce di lei tacquero come per +incanto.--Conte raccontateci qualche aneddoto della guerra. A me +piacciono le storie di guerra. + +Enrico si schermiva. Il Sappia si alzò a magnificare un certo aneddoto +dei piedi gelati, che secondo lui era una bellezza. + +Non si è mai traditi tanto bene, come da' proprî amici. + +--Ha un aneddoto che è delizioso--gridò il Sappia...--Racconta Enrico +l'aneddoto dei piedi gelati. + +--Sì, sì, vogliamo i piedi gelati--si gridò da ogni parte. + +O'Stiary s'arrese. + +--La cosa è semplicissima--disse.--Eravamo in distaccamento avanzato +in cima a una montagna tutta coperta di neve. Faceva un freddo da +lupi, e io lo pativo tanto ai piedi da veder le stelle anche di +giorno. Non c'era nè bevere acquavite o rhum, nè portar doppie calze +di lana, nè camminare e saltare, io li avevo sempre gelati. Un giorno +mi lamentavo di questo incomodo con un vecchio garibaldino d'un altro +battaglione, un povero diavolo, contadino di origine, che mi aveva +reso qualche servigio, ma non mi conosceva più che tanto. Lo vedo +spalancar gli occhi e dirmi: + +"Ma diavolo! Perchè non l'ha detto prima a me? + +"Che! Voi avreste un rimedio contro il freddo a' piedi? gli domandai +io. + +"Altro che! mi risponde. Un vero tocchesana, un rimedio infallibile, +caro camerata. + +Io lo invitai a parlare. E lui cominciava: + +"La si figuri che io appena venuto a far il volontario, specialmente +d'inverno, pativo anch'io un tal freddo ai piedi, che..... + +Io lo interrompevo spingendolo alla conclusione, e lui invece: + +"Un poco di pazienza, mi diceva; bisogna prima che io vi faccia la +storia del rimedio. + +"No, non m'importa di sapere la storia; vorrei la pratica, replicavo +io, ma non c'era verso. Da vero contadino zuccone, lui voleva andare +per le lunghe. + +"Dicono l'acquavite. sì, l'acquavite non dico. Se se ne ha, è buona +anch'essa, ma quand'è passata fuori, lascia i piedi più freddi di +prima. + +"E dunque?" chiedevo io. + +"Dunque invece io l'ho trovato il vero rimedio. + +"Su dunque. Che cosa avete fatto? + +"Una cosa di nulla, a pensarci sopra. Eppure è eccellente. Bisogna +sapere prima di tutto, che io prima non avevo mai usato di portare le +calze.... + +"Sì. Ebbene? + +"Dal giorno che misi un paio di calze di cotone sotto alle scarpe, il +freddo è passato come per incanto. Provate, camerata, e vedrete." + +L'aneddoto era buono e si rise. Allora Nanà si mise a magnificare il +modo di raccontare del conte, e tutti o quasi tutti si diedero a +raccontar il loro piccolo aneddoto. Fu una confusione da non dirsi. +Tutti raccontavano e nessuno ascoltava. + +* * * * * + +--Come mi trovate?--non potè trattenersi dal dire, a Enrico, Nanà, +dopo d'essersi congratulata con lui della sua storiella. + +--Io vi trovo degna di Vandick e di Tiziano. Nanà gli domandò chi +fosse Tiziano. + +E dopo: + +--Io, partendo da Parigi, avevo idea di far questo viaggio in Italia, +paese dell'arte, specialmente nella speranza di trovar un pittore che +mi sapesse ritrarre come dico io.... + +L'invito era troppo diretto per non accoglierlo. + +--Volete, Nanà, che io mi provi a dipingere questa vostra magnifica +testolina? + +--Provarvi in che modo?--domandò Nanà. E volgendosi repente a un +invitato che s'era messo al pianoforte e vi traeva degli accordi, gli +gridò: + +--Ma volete finirla voi? + +--Io vi propongo di farvi il ritratto, mezza figura, nel mio piccolo +studio. + +L'emozione di Enrico, mentre faceva a Nanà questa proposta, era +grandissima. Egli sembrava di marmo, tanto s'era fatto pallido ed +immobile aspettando la risposta di Nanà. La sua voce era tremolante. + +Nanà sorridendo, cogli occhi abbassati, che si sarebbero fin detti +modesti in quel punto, faceva saltar sul palmo la nappetta d'un +cuscino che le stava accanto. E non rispondeva. Essa cominciava a +trionfare e assaporava con voluttà il piacere della vittoria. + +Enrico ripetè: + +--Non volete? + +Nanà gli stese la mano, e rispose: + +--Ci si può riflettere. + +E lo piantò là, perchè... forse... qualcuno l'aveva chiamata. + +Nessuno assolutamente l'aveva chiamata. + +* * * * * + +Tutti però segretamente la reclamavano. La conversazione, dove non era +lei, languiva. Non per quello che ci mettesse lei, ma per quello +ch'essa, senza volerlo, ispirava agli altri. + +Un ah! generale fra gli uomini l'accolse dunque quand'ella si staccò +da Enrico e venne a sedere fra la Romea e la _grande coquette prémièr +rôle_. + +Allora la conversazione si rifece generale. + +--L'assenza dell'oggetto che si ama--sclamò Bonaventuri che non faceva +segreti delle sue ammirazioni per Nanà--l'assenza dell'oggetto amato +fa lo stesso effetto del vento sulle fiamme: spegne le fiamme deboli e +aumenta le forti. + +--Che filosofo! + +--Non sono io. È Larochefoucauld. + +--Voleva ben dir io! + +--Che cos'è l'adulterio? Ne ho letta una definizione nuova non so +dove... aspettate... Non mi ricordo. L'adulterio è una bancarotta +fraudolenta della moglie a cui il marito resta sotto col proprio +capitale. Va bene? + +--Sì, e poi? + +--Soltanto che invece di essere disonorato chi ha fatto fallimento +resta disonorato chi ci resta sotto. + +* * * * * + +Verso le undici venne il _thè_. + +Nanà aveva dichiarato a' suoi amici che avrebbe recitata la sua scena +e cantati i _couplets_ dopo il _thè_, per tenerli tutti riuniti fino +ad ora tarda. + +Nel porgere la tazza ad Enrico gli disse sotto voce: + +--Ora mi vedrete nel mio costumino di Parigi, pettinata alla greca; e +se mi direte che ho proprio una testa artistica forse... forse mi +deciderò a venire da voi. + +Di lì a poco Nanà entrò nel suo penetral più sacro a travestirsi. + +Comparve mezz'ora dopo in un delizioso costumino di fantasia che +faceva risaltar in modo mirabile le forme opime. + +Un applauso entusiastico l'accolse. Battevan palma a palma anche le +donne, che pur fremevano di rabbia nel loro interno. + +Nanà era così innamorata di sè e degli applausi che non s'accorgeva o +non pensava al dolore che essa procacciava alle proprie amiche, alle +quali toccava assistere a' di lei trionfi intimi. + +Nessuna donna è più nemica di colei che si mostra seducente e adorata +in sua presenza. + +Guardate in una festa da ballo, dove compaia a un tratto qualche +astro, e vedrete le occhiate bieche, e gli sguardi di traverso, in +tutte le altre donne che prima comparivano sciolte, sorridenti e +felici. + +La Romea, per esempio, che si sapeva tanto diseredata di curve, +arrabbiò come una dannata al mostrarsi di quella maravigliosa figlia +di Eva, sfolgorante di gioventù e di bellezza, e si sentì presa a un +tratto da un'immensa voglia di piangere. Fu la sola che non ebbe +l'ipocrisia di battere le mani. Ben inteso che le altre fingevano di +battere; ma accostavano adagino palma a palma per non aumentar il +fracasso. + +* * * * * + +Gli uomini invece pareva volessero impazzire di gioia e di +ammirazione. E avevano perfettamente ragione. Chi non si scuote +all'idea della bellezza artistica è un ciuco. Inebbriati da quella +apparizione essi perdevano perfino la misura delle manifestazioni +decenti e scordavano appunto che in mezzo a loro stavano sette +infelici creature, che sorridendo si mordevano le labbra a sangue e +soffrivano per quegli omaggi e per quei gridi, come se ricevessero in +viso le più mortali ingiurie. + +Ma è così. + +Certi giovinetti non sanno dissimulare e mentire se non precisamente +quando farebbero invece assai meglio a dire la verità. + +Un "zitto, silenzio, basta" s'elevò da ogni parte quando Nanà fè' +cenno che avrebbe incominciata la scena. + +Ella si mise dunque a recitare abbastanza male un monologo che la si +era fatta scrivere per un'occasione consimile, tutto pieno di motti a +due tagli e di idee lascive. + +Gli spettatori, tranne O'Stiary, giubilavano. Le donne facevano mostra +qualche volta di scandolezzarsi onde aver il diritto di dire poi di +Nanà cose oscene, per ringraziarla del pranzo. + +Quel monologo era una birbonata qualunque, intermezzato da _couplets_, +che Marliani accompagnava al piano. + +Gli applausi scoppiavano fragorosi, pazzi, ad ogni _refrain_. + +E le donne intanto sussurravano sottovoce agli uomini di condurle a +casa. Una aveva l'emicrania, l'altra male al petto. La Romea +protestava mal di denti. + +Non c'erano, che la buona Giannella e la signora Fanny, che avessero +pigliato il loro partito e che lodassero schiettamente l'artista e la +donna bella. + +Appena ebbe finito l'ultimo _couplet_, Nanà fuggì via con un fare +modesto ed infantile, che piacque immensamente agli uomini, e che fece +sempre più bestemmiar le donne, in petto. Marliani tentò da balordo di +seguirla verso la stanza da letto, ma Nanà gli chiuse bravamente +l'uscio in faccia. + +Questo tratto sollevò una salva sterminata di nuovi applausi, e un +ridere saporito e grasso in tutti quanti. + +--Che ne dite?--domandò Nanà a Enrico tornando nel salotto vestita +come dianzi. + +--Voi siete adorabile, e io vi amo come un pazzo--disse Enrico. + +Nanà trasse un lungo e tacito respiro dal petto. + +--Verrete voi nel mio studio? + +--Domani alle due aspettatemi. + + + + +VIII. + + +Lo studio di Enrico era piccino e modesto, un vero studio da +dilettante di buon gusto; ma quanta luce e quanta bella roba in esso! +Il sole vi entrava a larghe ondate, rischiarandolo tutto in modo +uniforme e ricercando gli àngoli più riposti, dove il conte aveva +collocati due capolavori della scuola moderna, due Meissonnier che gli +erano costati ventimila franchi. + +* * * * * + +Il ritratto di Nanà stava sul cavalletto. + +Fate conto che siano passati dieci o dodici giorni da quello del +pranzo di Nanà. Il di lei ritratto era a buon porto, e molto riuscito. +L'amore aveva fatto far miracoli al pennello di Enrico. + +Ma che sorta d'amore era il suo? Non amava egli già la sua Elisa? + +Ahimè! + +Quella sera che Enrico aveva veduta Nanà, per la prima volta, scender +dal _brougahm_ sotto i raggi del lampione del caffè dell'Europa ed +entrare nella porta dell'_Hôtel de la Ville_ aveva dovuto accorgersi +che il sentimento casto, tranquillo, soave e profondo ch'ei provava +per la cara vergine compagna della sua infanzia non era ciò ch'egli +aveva imaginato dover essere l'amore. Il cuore egli se l'era pur +sentito battere con forza anche la prima volta che aveva riveduta la +sua Elisa di ritorno dal campo nel 1866--ve ne ricorderete. La bella +creatura era stata certo il pensiero costante de' suoi anni giovanili +anche in mezzo alle sue scappate da figliuol prodigo... Ma ora non +c'era paragone. Al cospetto di Elisa una dolcezza sovrana, una +confidenza, una tenerezza priva di desiderî e purissima, una +ammirazione della bella persona e del dolce e onesto sguardo, per così +dire, lo ispiravano. Al vedere Nanà un tuffo violento nel sangue, un +calor subitaneo in tutte le membra, una foga di desideri e di voluttà +lo invadevano tutto. + +Pure egli con Nanà dissimulava assai bene quel delirio de' sensi. +Nessun diplomatico avrebbe saputo vantarsi di coprire con più lieta +disinvoltura i moti interni dell'anima e del sangue, dinanzi alla +terribile francese. Sulle prime anzi ebbe qualche rimorso di tradire +la cara fanciulla a cui da tanto tempo s'era promesso. Poi a poco a +poco, senz'accorgesene stuzzicando Nanà quella riserva per lei tanto +rara ed insolita, il di lui voto sincero di non tradire la Elisa +sfumava, sfumava e il suo avvicinarsi a Nanà pigliava ogni giorno un +andamento più deciso. + +* * * * * + +Egli subiva il fascino del desiderio di quella donna magnetica, e la +Elisa onesta, pura, più bella, più giovine, più fresca, più geniale, +ma riservata a lui, soltanto col consenso del sindaco, scompariva a +poco a poco a' suoi occhi di ventiquattro anni. + +La Nanà si era informata della relazione che esisteva fra Enrico e la +signorina Elisa Martelli, e gliene aveva parlato e la si era messa sul +serio e sul contegnoso. Anzi aveva sgridato severamente l'Enrico +perchè avesse pensato di scrivere a lei una lettera d'amore. + +Enrico aveva troppo cuore e troppo carattere per dire a Nanà ch'egli +non amava la Elisa. + +Era questo che Nanà voleva udire da lui. + +E non la ci riusciva. + +* * * * * + +Tutt'a un tratto Nanà che stava posando, scoccò al suo pittore questa +domanda a bruciapelo. + +--Se voi non foste già impegnato con quella bella signorina, che mi è +tanto simpatica e che finirete a sposare... mi sposereste me? + +La domanda era audace. + +Enrico non rispose subito, sorrise e pigliò una scorciatoia: + +--Bisogna che io sappia prima se voi dal canto vostro sareste pronta a +sposar me. + +--Io no davvero--rispose Nanà sforzandosi di ridere, + +--Si può saperne il perchè?--domandò Enrico che nascondeva a stento un +crepuscolo di picca. + +--Perchè io non vorrei sposare un artista. + +--Il solito pregiudizio! Del resto io non sono artista; sono un +dilettante. + +--Ma peggio! È segno che voi non lo fate per mestiere ma per passione. +Siccome io vorrei essere idolatrata da mio marito e regnare unico +pensiero della sua mente, esigerei che egli dedicasse a me tutte le +sue giornate, e non soffrirei ch'egli tenesse l'arte come seconda +amante, o fors'anche come prima. + +--Ah, se è così, è bello! + +--Non vi pare? Un artista non può amare una donna per lei stessa. Gli +artisti hanno l'amorosa anteriore alla moglie e della quale alla +moglie non è permesso neppure di essere gelosa, ma che li assorbe, li +esalta, li accontenta e li distoglie da noi donne, peggio che se fosse +una rivale in carne ed ossa. + +--Ma e gli affari allora?--osservò il conte--gli uomini d'affari non +sono forse continuamente e peggio di noi colla testa e col cuore, +nelle loro speculazioni? + +--Colla testa e col fegato forse--rispose Nanà,--col cuore no. L'uomo +d'affari quando è chiusa la borsa o il banco non è più uomo d'affari. +Voi altri artisti, no. Voi altri restate continuamente artisti in +città ed in campagna, di giorno e di notte, d'inverno e d'estate. + +--Dunque voi Nanà sareste gelosa della mia tavolozza? + +--Non della tavolozza ma di ciò che ferve nella vostra testa, di +quell'ideale che sta in voi e che è più potente delle mie grazie e del +mio cuore. + +Enrico naturalmente depose la tavolozza e come attirato verso Nanà +fece due passi verso di lei e si fermò a guardarla in estasi. + +Essa era la calamita. + +Egli il ferro. + +Nanà s'accorse che il suo pittore ricominciava a perdere la calma +impostasi dacchè gli aveva detto sapere ch'egli amava la Elisa. E +volendo gettare un poco di acqua su quella fiamma che si riaccendeva +sotto la cenere, per avere il gusto di ravvivarla più tardi: + +--Del resto--disse--una volta che io fossi maritata non penserei più a +nulla, non vorrei avere più nessuna responsabilità... giacchè è questa +sopratutto che mi pesa; starei sdraiata tutto il giorno a leggere o a +dormire. Lui dovrebbe pensare continuamente a volermi bene, a +soddisfare i miei capricci, alla casa e ai figli se ne venissero.... + +Enrico s'era accostato a lei, e ridendo diceva: + +--Non sarebbe un marito, allora sarebbe un intendente, un ragioniere. + +--Ah, no, perchè poi io mi lascerei amare, vezzeggiare, importunare, +adorare, malmenare tutto il giorno da mio marito se gli piacesse di +stare molto con me. + +Così dicendo Nanà, colla più fredda disinvoltura della terra allungò +le braccia verso il suo pittore, posò la sua bella testolina sulle +spalle di Enrico con una specie di infantile ingenuità, e ne ricinse +la vita stringendoselo al seno, ridendo. + +Tutto ciò fu fatto colla più grande noncuranza, come la cosa più +naturale del mondo. + +Enrico per la prima volta in otto giorni piegò la faccia per farle un +bacio. + +--No--disse Nanà sciogliendosi e tentando di coprirsi in fretta come +donna che sorte da un sogno e che è pigliata da un subitaneo +pudore.--Enrico, non facciamo confusioni! Restiamo amici, restiamo +quello che dobbiamo essere. + +Per quanto un uomo abbia accortezza o esperienza in fatto di donne, +per quanto in teoria egli sappia di quali istinti siano dotate certe +creature--il cui trionfo, la cui voluttà suprema è quella di +assassinare gli uomini e di spingerli al parossismo del desiderio, +anche senz'ombra di progetti rapaci o ambiziosi, ma proprio soltanto +pel gusto di soggiogare--sembra destino che in causa propria, nel +momento critico, quest'uomo perda il sangue freddo, la coscienza e la +_sinderesi_, vale a dire quel presentimento che avvisa segretamente +come quella donna non spieghi le proprie arti per affetto e per +passione, ma per una innata ambizione di far delle vittime umane e per +smisurato amor proprio. + +I sensi, in un giovane di ventiquattro anni, sano, forte, ben +costituito--come lo era Enrico--hanno quasi sempre un predominio +fatale sulla ragione la quale dovrebbe essere invece--oh, chi non lo +sa?--la regina e la sovrana del corpo umano. La natura, del resto, +creando gli uomini e le donne così foggiate sapeva bene lei che cosa +si faceva. Io credo--e non so se altri lo abbiano creduto prima di +me--che se non esistesse il fenomeno dell'assalto sensuale contro cui +non vale nè ragione, nè morale, nè timore della pena possibile, nè +religione, nè nulla--a quest'ora il mondo sarebbe rimasto quasi +spopolato. + +Ormai non sono più che i bigotti e i regnanti che fanno legittimamente +all'amore per dovere o per calcolo. + +--Restiamo amici--aveva detto Nanà.--Non guastiamo il nostro bello +idillio artistico con dei desiderî che siano precisamente come quelli +di tutto il mondo. E poi che vale? Io credo di averlo già un amante, e +mi sento ispirata a non tradirlo almeno per ora. + +--Chi è?--domandò Enrico che era tornato al suo cavalletto affettando +molta freddezza nella voce. + +--Volete proprio saperlo? + +--Lo bramo. + +--È Filippo Marliani. + +--Ah! + +--Lui! + +--E ne siete innamorata? + +--Oh, no, povero Filippo. Non merita punto! + +--Come potete dire allora che egli sia il vostro amante? + +--Amante vuol dire: _uomo che ama_, ch'io sappia, e non _uomo che è +amato_. Egli mi ama, ne sono certa, e io amo lui, ma non ne sono +innamorata. + +--E questo basta per voi? + +--Finchè io non mi possa innamorare d'un uomo alla mia volta mi deve +bastare, per forza! Che ho a farci io? + +--Credete voi di potervi riuscire ad amarlo questo signor Marliani? + +--Neppur per sogno. Manca di due o tre qualità indispensabili... + +--È ricco? + +--Era ricco. Ora è povero. + +--E voi siete ricca? + +--Lo era. Oggi sono ricca... di debiti. + +--E che cosa pensate dunque di fare della vostra vita? + +--Non lo so. + +--Non ci pensate? + +--No. Confido nella mia stella. Diventerò artista drammatica. + +--Ma che idee avete? + +--Idee!--sclamò Nanà ridendo.--Mi domanda che idee ho!--proseguì come +parlando a sè stessa. Facciamo una cosa, Enrico, mettetevi ne' miei +panni, nella mia posizione. Sareste capace di fare questa specie di +astrazione? + +--Altro che. + +--Ditemi ora che idee avreste voi se foste me stessa? Sentiamo. Fatemi +il vostro programma. + +Enrico si trovò dinanzi a un problema, al quale aveva pensato qualche +volta senza trovarci uno scioglimento onesto. + +--M'avete detto che questo signor Marliani non potrebbe pensare a... +ai casi vostri?--diss'egli schivando così di rispondere direttamente +alle domande di Nanà. + +--No. Egli è completamente rovinato. Ma vedete che non avete saputo +farmi il programma! + +--Quanto abbisogna a voi per vivere, come sarebbe il vostro desiderio? + +--Se mi chiedete quanto mi abbisogna per vivere vi potrei rispondere +che, amando, mi basterebbero tre franchi al giorno; se mi domandate +quanto mi abbisogna per vivere secondo il mio gusto ora che sono +annoiata e indifferente, pur troppo vi risponderei che, secondo le mie +abitudini, non mi basterebbe un milione all'anno. + +--Se però un galantuomo vi facesse delle proposte serie, le +ascoltereste voi? + +--Secondo. + +--Se il galantuomo fosse come me, per esempio? + +--Allora no. + +--Perchè? + +--Prima, perchè non vorrei che la signorina Elisa dovesse odiarmi. E +poi perchè non vorrei rovinarvi. + +--Che importa a voi in caso che io mi rovini? + +Nanà non rispose; s'accontentò di alzar le spalle con una smorfietta, +che poteva essere interpretata in mille sensi. + +Poteva voler dire: sicuro che a me non m'importa nulla, come poteva +voler dire benissimo: mi importa più di quel che pensate! Poteva voler +dire: che domanda strana! Come poteva benissimo voler dire: hai +indovinato! + +Astuzia innata di questa sfinge del secolo decimonono. + +* * * * * + +Mezz'ora dopo Enrico entrava come un turbine nella camera da letto del +suo amico Sappia che si destava in quel punto e gli diceva: + +--Ho bisogno di dieci mila franchi. + +--Che cosa vuoi farne? + +--Ho paura di essere proprio innamorato. + +--Innamorato? Ah, capisco! Hai bisogno di dieci mila franchi per farti +passar l'amore? + +--Non per farle un prestito indispensabile... + +--Si potrebbe sapere chi è? + +--Indovina. + +--Non saprei! + +--È Nanà. + +--Nanà!--gridò il Sappia balzando a sedere sul letto. + +--Se non trovo dieci mila franchi per questa sera mi faccio saltar le +cervella. + +--Quand'è così ascolta. Vedrò se mi è possibile di trovare ancora +danaro e te lo presterò. Ma sulla mia sola firma ormai non ho più +speranza di trovarne. A mio padre nè a mia madre già non posso più +ricorrere. Li ho stancati troppo. Ti saprò dire qualche cosa stasera +al _club_. + +--Ma stasera è già troppo tardi. Se io mi presento a Nanà senza una +risposta certa, prima di sera sono rovinato. Gliel'ho promesso. + +--Che ti gira di promettere un prestito senza la certezza di poterlo +fare? + +--Speravo che tu ne avessi o me li potessi trovar subito. + +* * * * * + +Sappia si levò, fece attaccare e andarono in cerca di Bonaventuri, il +quale, se il lettore si ricorda, aveva offerto i suoi servigi a Sappia +fin da quella sera, che s'eran trovati in casa della Luisa, dove +Enrico aveva fatto il primo passo al malcostume. + +Il Bonaventuri infatti, dal canto suo aveva già fatto prestare più di +duecentomila franchi ai due figli di famiglia, e regolarmente alla +scadenza rinnovava i loro effetti, sui quali s'accumulava lo +spaventevole anatocismo. + +Di questi, più di centomila li aveva mangiati Enrico O'Stiary. + +Questi centomila franchi in due anni e mezzo erano diventati +circa duecentomila, e alle nuove scadenze toccavano quasi i +centocinquantamila. E non erano che la metà de' suoi debiti. + +Il Bonaventuri faceva credere ai due giovani di essere compromesso +fieramente anche lui da quelle scadenze, alle quali poneva la girata +per puro favore. Oh, egli era un gentiluomo! Faceva tutto per la +grande simpatia che nutriva per que' due poveri giovani, che gli avari +parenti tenevano tanto a stecchetto. E si fidava tanto di loro! E +sapeva dar loro di quando in quando dei così buoni consigli. E si +spaventava di quando in quando con tanta cordialità nel veder +ingrossare spaventosamente le somme del loro debito! E si rammaricava +con tanta pietà che il padre di O'Stiary avesse messa quella maledetta +clausola nel suo testamento. E domandava loro con tanta premura +notizie della salute del babbo marchese e del tutore notaio quando li +incontrava dalla Luisa! + +--Aver ancora danaro dalle solite sorgenti--diss'egli a Sappia--è +impossibile. Bisognerà che tentiamo nuovi mezzi. + +--Ne conosce lei? + +--Io no, ma ho un amico che se ne intende, quantunque da poco in +commercio. + +--Andiamo subito da questo suo amico--disse O'Stiary. + +--Per farle vedere la mia buona volontà ci andremo oggi. + +--Come si chiama? + +--Si chiama Marliani, ed ha lo studio in Valpetrosa. + +--Oh, diamine!--sclamò il Sappia.--Che fosse mai Filippo Marliani? + +--Filippo appunto. Quello che era a pranzo dalla signora Nanà...! + +--Sì, sì. È lui! Come mai s'è dato a vendere pannine? + +--Lui non vende. Lui è direttore della ragion sociale. + +--Allora siamo a casa!--sclamò il Sappia tutto allegro. + +--Ora non è che mezzogiorno--disse O'Stiary.--Troviamoci alle due in +qualche luogo. + +--Dove? + +--Dica lei. + +--Dalla Romea? + +--Va bene. Dalla Romea. + +E si lasciarono. + + + + +IX. + + +Fra le segrete nemiche di Nanà, la più invidiosa, la più astiosa, la +più caina di tutte era la bella acquavitaia. + +Dal giorno del pranzo era partita dalla casa di Nanà con un odio +intenso e furibondo. Esecrava cordialmente quella Francese che era +tanto più bella di lei. + +Quand'essa vedeva passare Nanà dinanzi la sua bottega, si sentiva +pigliare la gola da una specie di stringimento nervoso. Lo confessava +ingenuamente ella stessa; e allora non poteva tenersi dall'uscire in +qualche frase molto meno spiritosa dei liquidi che teneva negli +scaffali della bottega. + +Ella, come si sa, rispondeva al poco dolce nome di Romea, che è il +femminile dell'amante di _Giulietta_. + +C'è a Milano un proverbio che dice: _offellee fà el to mestee_. +L'offellaia o l'offellaio, che tralascia di far offelle, per darsi ad +altra occupazione, pare destinato a non far fortuna. La Romea non +aveva voluto dar ascolto al proverbio e s'era messa in capo di +arricchire, vendendo acquavite _chic_ ed altri _gèneri_; ma non +riusciva ad accozzar la cena col desinare. + +Tranne che nel naso, sporgente a triangolo appuntato, come il fiocco +d'un bastimento, la Romea dai capelli alle spalle era una bella +creatura; chiome, occhi, bocca, orecchie, denti, mento, colla sua +brava fossetta, tutti belli. Ma il resto, dal collo in giù, non valeva +nulla: un bastone da scopa abbigliato, senza grazie, nè risalti, nè +curve, sia dinanzi che di dietro, che di fianco. Mani discrete, piedi +ignobili. + +Peccato che il viso fosse, come dissi, guastato da un mòccolo, che si +spingeva troppo in fuori e che pisciava un tantino in bocca. Veduta di +profilo, infatti, la Romea appariva proprio grandemente antipatica. +Quand'ella era di malumore poi--e lo era otto giorni alla +settimana--compariva disgustosa addirittura. Le rughe che partono dai +lobi del naso e scendono giù da una parte e dall'altra della bocca le +si disegnavano profonde sulle guancie, e il labbro inferiore +arrovesciato e floscio le spenzolava allora sulla bazza; gli occhi +stessi, che nei giorni rari di lietezza--se le capitava, per esempio, +di vendere una ventina di bottiglie o di far cento lire di +banco--sfolgoravano come due stelle, quand'era dannata, parevano due +grandi buchi da scaldaletto. + +Una certa consolazione le veniva dal credersi affascinante e piena di +spirito. Questa doppia certezza le usciva fin dai pori ad ogni dieci +frasi. Se nessuno glielo diceva, lo diceva lei. Nessuno dei suoi pochi +avventori si dava la pena di disingannarla. Anzi, forse senza +pensarci, facevano di tutto per tenerla nella sua beata illusione; e, +qual più qual meno, in cuor loro tutti la godevano. + +Ella s'arrabbiava, di vedere, che con tante splendide doti gli affari +in bottega non andassero _una maladetta_! Le pareva impossibile che +tutta Milano non corresse a bevere l'amaro da lei, per ammirarla +almeno una volta al giorno e accender l'appetito. Strabiliava! E per +vendicarsene si ricattava sui pochi, e distribuiva loro la sua merce a +gran risparmio, calcava la penna sui prezzi e rompeva loro +continuamente le scatole, perchè comprassero delle bottiglie di cui +non avevano bisogno. + +Romea presentava una particolarità molto singolare. Essa era estrema +tanto nel biasimo, come nella lode, e mutava repentinamente questi due +termini con una volubilità, che faceva rider assai alle sue spalle gli +avventori. + +Per cinque, sei, otto mesi ella era capace di portare alle stelle il +tale. Egli era per lei un gentiluomo perfetto, pieno d'ingegno, +affabile, largo, prudente, saggio. A un tratto lo dipingeva come il +più ladro e il più briccone uomo di questa terra. La poverina non +s'accorgeva, che chi la sentiva a parlare così aveva più memoria di +lei, e sorrideva di pietà, dandole segretamente della scimunita. La +vanità ingenita le faceva credere in buona fede che tutte quelle sue +nuove calunnie, nate in un'ora, dovessero trovare orecchie indulgenti, +ed essere prese per oro da trenta carati, e cancellar d'un tratto la +stima sincera ch'essa aveva dimostrata per sì lungo tempo verso il +calunniato. + +Col giovane di bottega poi ella era feroce. + +Nel momento in cui il signor Bonaventuri entrava in bottega per +trovarsi al fissato appuntamento, la Romea stava appunto apostrofando +il fattorino colla sua solita buona grazia, perchè aveva rotto un +bicchiere. + +Il povero giovincello, entrato in bottega da soli due giorni--giacchè +la Romea aveva l'abilità di mutare cinque o sei giovani la +settimana--era lì tutto mortificato sotto la gragnuola di ingiurie, +che quel cherubino di donna gli scagliava dal banco. + +--Asino, marmotta, imbecille.... Coi bei guadagni che si fanno! Credi +tu che io vada a rubarli i cristalli e arrotati per giunta? Due +franchi _fra i quali_ andati al diavolo anche stamattina. Ma te li +farò pagare. Oh se te li terrò giù! + +Il Bonaventuri si siedette. + +--Signor Bonaventuri!--disse Romea col suo sorriso stereotipo.--Beato +chi lo può vedere. Come va? + +--Bene, grazie--rispose secco il Bonaventuri. Poi, al giovane che era +lì lì per piangere. + +--Dammi un Fernet senza Seltz.... Che cos'hai che mi sembri Longino +peccatore? + +Quindi, senza aspettare la risposta, di nuovo alla Romea: + +--O'Stiary è stato qui? + +--Sì--rispose la donna--e mi disse infatti che doveva trovarsi con lei +per un certo non so che, e una cosa e un'altra, e che sarebbe tornato +fra un'ora. Può stare a momenti. A proposito... debbo mandarle a casa +una dozzina di bottiglie di _champagne_? + +--Balorda, chiaccherina!--pensò fra sè Silvestro Bonaventuri. Quanto +alle bottiglie, non diede risposta. + +Il Bonaventuri aveva indosso quella specie di cascaggine e di +svogliatezza, che deve significare un mondo di belle cose sottintese. +Non ci sono che gl'ingenui, i quali non ne capiscano la forza e la +portata! Egli aveva una faccia perfettamente insignificante, floscia, +avvizzita, sbasita, tra il giallognolo ed il livido, e la teneva così +con gran cura tutto l'anno. Guai se alcuno avesse potuto sospettare di +lui che la notte dianzi egli fosse andato a casa a dormire come un +bravo figliuolo non ubbriaco, o non fosse uscito da poco da un'orgia, +da una bisca o da un bordello. La sua ambizione era tutta lì! + +--Ehi--gli disse la Romea--è passata poc'anzi di qua la Nanà, con +quella sua andatura da gonfianùgoli, ma non ha guardato dentro. Era +accompagnata _fra i quali_ da un giovinotto biondo, che parava +_venezievole_. Uno nuovo! + +Bonaventuri alzò le spalle e disse brutalmente: + +--Che me ne frega a me? + +La Romea scoppiò a ridere, di quel suo riso amarognolo e forzato, il +quale, a dir vero, faceva contrasto colla bellezza delle sue labbra e +dei suoi denti smaglianti. + +--Lei fa il disinvolto--ripigliò--ma noi sappiamo tutto. + +--Che cosa sapete?--domandò colla sua voce spenta il Bonaventuri, +cercando di farsi credere annoiato. + +--Che lei è innamorato morto della Nanà. + +Silvestro alzò le spalle. + +Il fattorino intanto gli aveva recato dinanzi il vassoio col bicchiere +del Fernet e aveva mesciuto. + +La Romea, quando il fattorino tornò verso il banco, gli scoccò a +bruciapelo un'occhiata furtiva e furibonda, una vera occhiata +antropofaga. + +Il giovine capì d'aver commesso un altro sproposito e da buon ragazzo +che vuol istruirsi, accostò la faccia a quella della padrona, la quale +sottovoce gli susurrò: + +--Asino, marmotta, imbecille, tu ne versi sempre troppo per venti +centesimi. T'ho detto due dita, due dita, due dita, non più! + +Silvestro intanto aveva cavato di tasca un libretto di memorie e s'era +messo a far delle annotazioni, come per indurre la Romea a tacere. + +Ma ell'era come una mosca cavallina. Non s'accorgeva di riuscire +tediosa. Nella sua candida convinzione, che ogni sua parola tornasse +gradita a chi l'ascoltava, e fors'anche nella necessità in cui era +continuamente di ammazzar la noia sterminata e il rovello che la +rodevano, procurando di importunare gli altri con proprio sollievo, +continuava: + +--Tutti lo dicono del resto, e anche il Salis _fra i quali_ poc'anzi +me lo ripeteva. E io, non ci volevo credere, perchè stento a +persuadermi che lei, che è così fino conoscitore di donne, voglia +perdersi con quella civetta. + +Il Bonaventuri continuava a fare degli sgorbi inutili sul suo +taccuino, e di quando in quando alzava la testa, apriva la bocca e +fissava il soffitto come un uomo che cerchi un'ispirazione o tenti di +raccappezzare un'idea che gli sfugge. + +La Romea continuava: + +--Io non dico che la Nanà sia brutta, giacchè, per dire a dire, brutta +non lo è; ma non è neanche bella, come la vorrebbero fare; e poi +quando si è passati i trentacinque. + +--Tre e quattro sette e nove fanno sedici--disse il Bonaventuri ad +alta voce; e sul libretto infatti disegnò un _sedici_, che riuscì più +rotondo di quello della Romea. + +--E poi una donna che si butta via in quel modo! È proprio vero che +per far fortuna bisognerebbe far così, mentre noi povere donne oneste +_fra i quali_ le tireremo sempre verdi _in sæcula sæculorum_... + +--Il tutto diviso per tre, dà precisamente otto franchi e sessanta +centesimi a testa--sclamò Silvestro, fingendosi contento, come se +avesse sciolto un problema di calcolo sublime. + +--Se ne contano di belle in questi giorni di quella signora. La +storiella della paraninfa, già la conoscerà. Eppoi il fattorino del +negozio là di contro, che è stato qui a prendere una bottiglia di +Seltz, mi disse _fra i quali_ che il giovine del calzolaio lì in +faccia aveva saputo dal suo padrone, al quale lo aveva raccontato una +sua pratica, che era andata a comandargli due stivali da caccia, che +il suo parrucchiere gli aveva raccontato di aver inteso dal cuoco di +casa A... che il cocchiere gli aveva detto, come qualmente un suo +amico, che è nell'Anonima degli omnibus, avesse dovuto stare a +cassetta del legno sei ore di fila e di notte, con dieci gradi di +freddo nel cortile d'un palazzo, ad aspettare la signora Nanà, che era +andata a un _rendez vous_... mi capisce. + +Silvestro questa volta si volse alla Romea e le disse con fine ironia: + +--Se vede il fattorino a cui il giovine di calzolaio ha raccontato ciò +che ha udito dal padrone a cui l'ha raccontato il signore degli +stivali, che l'ha udito dal parrucchiere, a cui l'ha raccontato il +cuoco di casa A..., che l'ha udito dall'amico del cocchiere +dell'Anonima... se lo vede, gli dica che io me ne congratulo proprio +tanto tanto! + +In questa O'Stiary e Sappia entrarono. + +--Due Marsala Ingham--disse il Sappia prima di salutare gli astanti. + +--Non quello, non quello, stupido, idiota, mamalucco imbecille--gridò, +con una faccia da Arpia, la buona Romea al giovane che aveva dato mano +ai bicchieri troppo grandi per servire il nuovo arrivato.--T'ho già +detto che i bicchieri pel Marsala sono quelli là più piccoli. Impara +una volta. + +Bevuto il Marsala i due giovani uscirono con Bonaventuri. + +* * * * * + +Nello studio della ditta F. Marliani e C. v'erano due persone ad +aspettar l'amico Ciliegia colle vittime. Marliani il prestanome, erasi +sdraiato nella sua poltrona, dinanzi allo scrittoio, colla sua brava +penna d'oca infilata sull'orecchio,--per darsi l'aria di un +conservatore che stenta ad accettare le novità--e in capo una callotta +di velluto turchino ricamata intorno intorno a _ghiande_ d'oro, a dir +la verità poco lusinghiere, quantunque emblemi appropriati alla +_porca_ professione del gabbamondo. + +Lei, la sôra Bibiana, in piedi, daccanto alla scrivania, un po' +curvata innanzi, teneva le due mani sul bracciuolo del seggiolone, +dove stava il suo _Alfonso_, e lo covava amorosamente co' suoi +occhietti grigi e tanto quanto cisposi. + +La callotta gliel'aveva regalata lei; e gliel'aveva ricamata lei, +colle sue manaccie grasse, la procace gallinona; e gliel'aveva imposta +lei sul capo, per levar a Filippo quella sua aria da scapato, tanto +adorabile a quattr'occhi, ma troppo biricchina in istudio, giacchè la +stonava maledettamente colla gravità della sua nuova posizione +commerciale. Infatti non è a dirsi come quella callotta +rinvecchignisse il bel giovane, che aveva ispirato pochi giorni prima +il capriccio--cavolo riscaldato--alla orgogliosa Nanà. + +La signora Bibiana era superba di quella sua pensata, a doppio uso: + +--Sembri proprio un banchiere così!--gli aveva detto acconciandogli in +testa quella berretta senza tesa.--Che importa a me che tu sembri meno +giovane e meno bello, quando siamo in istudio? Anzi, a me piace +questo. Così le donne, che vengono qui per affari, non ti troveranno +troppo seducente. Per me sarai sempre giovane e bello abbastanza! Ah +se mi vorrai proprio bene, vedrai, vedrai! + +Erano nei primi giorni d'una illegittima luna di miele. + +* * * * * + +Lo sciagurato Marliani--dacchè s'era venduto corpo ed anima alla +_Società segreta dell'arte di fallire_--era disceso poco a poco la +scala della più abbietta degradazione. + +La vergogna di sembrare agli occhi di Nanà un povero diavolo era stata +la prima spinta, la spinta immediata. Nanà, coll'esserglisi concessa +di nuovo, coll'avergli rifatto entrare in corpo mille incendi e mille +illusioni aveva segnata la di lui rovina morale. + +Dopo quel capriccio famoso, Nanà, _choquée_, come diceva ella stessa, +dall'aspetto triviale della camera di Filippo, _choquée_ di averlo +trovato a far la barba ai solini da collo, non aveva più voluto +tornare da lui e se lo teneva buono ed amico in casa, soltanto per la +paura ch'egli svelasse ad O'Stiary la vergogna di madama Tricon. + +Il Marliani, che s'era venduto alla ditta briccona, appunto per avere +i mezzi di non comparire miserabile in faccia alla sua rinnovata +conquista, trovandosi messo da parte, arse di indicibile gelosia e fu +preso dalla smania di arricchire, per aver il mezzo di ricomprare a +furia d'oro la francese _cocotte_. Capiva che Nanà lo disprezzava +perchè lo aveva trovato decaduto e povero; e poi si rodeva pensando a +quel migliaio di franchi, che le aveva fatto accettare di buon cuore, +e quasi per forza. Se avesse saputo! E provava una mortificazione +cupa, un'amarezza profonda, un cordoglio, da cui tentava di sottrarsi +accarezzando le illusioni e fissando l'illuminello dei guadagni +grossi, che la signora Bibiana gli faceva balenare dinanzi agli occhi +della fantasia. + +La gallinona, tutta piena di erotici grilli, aveva messo il desïo su +di lui fin dal bel primo momento ch'egli s'era presentato alla +_Società dell'arte del fallire_. + +"Ah se potessi conquistarlo" pensava la vecchia matta, tutta in +frègola, alla vista dello spigliato e robusto giovinotto, che veniva a +mettersi sotto la sua protezione. "Infine io non ho che quarantasette +anni! Se è vero quello che ho letto non so dove che ci fu una volta +una certa _Ninos de l'Enclou_--lei storpiava così quel nome +storico--la quale c'è riuscita a innamorare un abatino a sessant'anni, +per dio, non potrò arrivarci io, che non ho ancora tocchi i +cinquanta?" + +Ella era andata dunque tutti i giorni allo studio in via Valpetrosa. + +Per tre giorni di seguito, entrando in punta di piedi, come era suo +costume, facendo segno al fattorino di non far rumore, aveva trovato +il suo nuovo gerente, che, colla testa nelle mani e i gomiti +appoggiati sullo scrittoio, piangeva sommessamente a lagrime roventi e +aveva fiutato subito in quel pianto un cordoglio d'amore.... + +"Ah! come sono vili gli uomini!" + +Se il Marliani avesse pianto per lei c'è da scommettere che non +l'avrebbe trovato tanto vile. Ma piangere per un'altra donna? + +Curiosa, come una vedova che tiene il pizzicore in corpo, essa volle +ad ogni costo sapere il segreto di quel dolore. + +Il Marliani si fece pregare un poco ma poi le aprì il cuore. La +signora Bibiana si intenerì, lo compassionò, decise di consolarlo. + +La compassione è sorella carnale dell'amore. Povero giovane! Egli +aveva tanto bisogno di essere consolato. E poi con quello schianto in +cuore come avrebbe potuto attendere alle faccende della ditta? Gli +affari della società sarebbero andati a fascio se lei non pensava a +strappargli dal petto quell'infelice passione. L'azienda birbona ne +avrebbe sofferto chi sà che danno, s'ella non provvedeva a medicare +quell'anima ferita. + +Dopo tutto era anche un dovere di buona cristiana il suo! Un'opera +pia! + +La signora Bibiana fece dunque capire un bel giorno, al Marliani, che +se si fosse lasciato consolare ne avrebbe avuto vantaggi enormi.... + +E lui, canaglia, si lasciò consolare. + +Ormai una più una meno che monta? Egli si considerava già come un +furfante, dal giorno che aveva sottoscritto il sudicio contratto. Non +poteva avere più ritegni. Le cose a mezzo a questo mondo non le si +fanno che quando si tratta di far del bene; ma una volta che si è nel +brago, a che vale conservare dei riguardi? Le azioni turpi sono come +le ciliegie: una dopo l'altra si va senz'accorgersi in fondo al +paniere. + +* * * * * + +Mezz'ora prima, adunque, che arrivassero allo studio i due nobili +amici col signor Bonaventuri, la vedova procace, incocciata fino a' +capelli nell'amore del suo drudo, era con lui a strano colloquio nello +studio della ditta. + +Strano, perchè un miscuglio così fatto, composto di sentimentalismi e +di truffe, di voluttà e di cento per cento, di fantasie lubriche e di +cambiali in scadenza, di baci e di usura, di proteste d'amore e di +protesti cambiarî chi non ne abbia mai udito uno simile, non +giungerebbe a farsene un'idea. + +--Sei un biricchino--diceva la gallinona, vezzeggiando il suo Fiffo, +che se ne stava sdraiato dissimulando a stento l'interno disgusto.--Io +vorrei guarda, avere un trono d'oro per metterti su te a regnare e me +d'accanto. + +--M'accontenterei anche d'un trono d'argento--disse filosoficamente il +Marliani. + +--A proposito cosa c'è di nuovo dell'affare delle posate? + +--Non d'oro nè d'argento quelle! + +--Dico bene, di _cristophle_. Le hanno accettate? + +--Altro che. + +--Oh racconta perchè non ne so nulla.... Ma prima fammi un altro +bacio... ma lungo... come tu li sai fare tanto bene... anima mia. + +Dato il bacio, non tanto lungo quanto quell'altra sconcia lo avrebbe +voluto, il Marliani rispose: + +--Come sai erano di cristophle, ma così belle e così pesanti che si +poteva benissimo farle passare per d'argento. Il Bonaventuri ne fece +bollare una e la portò al Monte. Il perito, il nostro amico, gliela +stimò il quadruplo del suo valore di costo. Allora il Bonaventuri le +fece bollar tutte e ne cavò due mila franchi. A lui erano costate +cinquecento. + +--Che boia!--sclamò tutta ilare la signora Bibiana.--Spero bene che +avrà messo il guadagno in conto sociale! Ma tu poi mi vorrai proprio +sempre bene? Non pensi più, n'è vero, a quell'altra? + +--No, no,--rispose il Marliani.--Non sei tu quella che farà la mia +fortuna? Oggi credo che il banchiere acconsentirà che mi siano fissati +questi cento franchi di più al mese. + +--Ci penso io! E se lui non lo volesse, la tua Bibò sai che li caverà +di propria saccoccia. Te lo giuro sulla memoria de' miei quattro figli +che sono tutti morti. + +--Cara! + +--E oggi chi si aspetta? + +--Il marchese Sappia e il conte O'Stiary. + +--Ci cascano ancora? + +--Un'ora fa il Bonaventuri mi ha mandato ad avvisare che sarebbe +venuto qui con loro alle due. + +--Mi raccomando. Bisogna scorticarli come rane, questi aristocratici. +Ma io non so il perchè stamattina ti voglio più bene del solito. Cioè +forse lo so... + +E qui la signora Bibiana cercò di farsi rossa in viso con una smorfia +pudibonda. + +--Ah, sei un gran biricchino, ve', quando ti ci metti! + +E gli diede una vezzosa spalmatina sulla guancia poi vi tenne la mano +a carezze. + +Il Marliani sarebbe apparso nauseato a tutti coloro, che lo avessero +veduto in quel punto, tranne che alla vecchia birbona. + +--Bibò, Bibò, basta--diss'egli. + +--Come basta? Non sei tu forse il mio Fiffo? Non ti piacciono dunque +le carezze della tua Bibò? + +--Sì... mi piacciono ma a suo tempo. Ora possono entrare i merli e se +ci pigliano in frègola addio serietà di affari. + +--Si tratta ancora d'un prestito? + +--Credo. + +--Spero bene che il Bonaventuri si ricorderà che deve far finta di non +conoscerci? + +--Diamine! Quello è volpe vecchia che ne può insegnare a tutti noi. + +--E stanotte...? Quanto ridere! Ne ho ancora il solletico qui allo +stomaco, te lo assicuro. Sei un gran mostro, ve'! Ah sei un gran +mostro! + +S'udì nel cortile un rumore di passi. + +--Sono loro! + +--Qua un bacio in fretta--disse la signora Bibiana--e poi serî! + +Il Marliani diè il bacio poi si mise la penna fra le dita e finse di +scrivere. + +* * * * * + +Entrò il facchino. + +--Tre signori che vogliono parlare con lei--disse a Marliani. + +--Chi sono? + +--Uno glielo posso dire: è il signor Bonaventuri, perchè lo conosco; +gli altri due non so. + +--Falli entrare. + +Poi finse di essere tutto assorto nel far delle cifre. + +La grossa Bibò sedette in disparte. + +Bonaventuri entrò. Lo sguardo ch'egli diede al Marliani e alla signora +Bibiana, sarebbe stato invidiato da un antico aruspice di Delfo. + +Il ladro uomo ricompose tosto il ghigno. + +--Oh, caro Ferdinando--disse Marliani alzandosi da sedere.--E anche +lei mi par di conoscerlo--disse Marliani--ma quello stupido di un +facchino non è mai capace di dir un nome giusto, e a dir la verità... + +Il marchese aveva stretta la mano a Marliani confidenzialmente. + +--Io sono Silvestro Bonaventuri--rispose l'altro cavandosi i guanti, e +questi sono il signor marchese Sappia che lei conosce, come vedo, e il +signor conte O'Stiary. Ma dico, non disturbiamo forse?--soggiunse +tosto volgendosi a Bibò, che stava là seduta in un canto. + +--La s'imagini!--rispose la signora Bibiana--Io aveva finita la mia +faccenda e stava rifiatando un minuto, perchè non ho potuto agguantar +l'_omnibus_, e m'è toccato di far la strada a _piedibus calcantibus_ +dal borgo fin quaggiù. Ma ora son riposata e me ne torno pacifica e +mollifica nella mia pace della campagna beata e ridente. + +I tre sopravvenuti la lasciarono passare, e Bonaventuri, come se +proprio non l'avesse mai veduta, mandandogli dietro uno sguardo +desioso, sclamò: + +--È un bel pezzo di Marcantonio! + +--S'accomodino! + +* * * * * + +Cominciò il Bonaventuri: + +--Io vengo a nome del signor Carcanetti che lei conosce. + +Carcanetti era un nome qualunque, un nome inventato. + +--Carcanetti mi comunicò che lei un giorno gli ebbe a dire che se +aveva bisogno del danaro per qualche suo amico solido, si rivolgesse +pure a lei che avrebbe trovato il modo di procurarglielo. + +Il Marliani alzò la mano al labbro inferiore, lo strinse fra il +pollice e l'indice, e stette a pensare come un uomo che caschi dalle +nuvole. + +--Non mi ricordo--rispose. + +"Ahimè!"--sclamò in cuor suo l'ingenuo O'Stiary. + +"Farà il prezioso"--pensò invece il Sappia che aveva maggior +esperienza di mondo. + +E si sbagliavano tutti e due. + +--Non mi ricordo bene in quall'epoca io possa avergli detto questo al +Carcanetti--ripigliò il Marliani con un fare naturalissimo--giacchè +oggi non solo è cosa molto difficile il trovar danaro su cambiali ai +prezzi commerciali, ma si può dire che è difficilissimo di trovarne +anche volendo assoggettarsi a grossi premî ed usure. Dopo che si +cominciò a parlare di quella benedetta proposta di legge per +l'abolizione dell'arresto personale nessuno più si fida a prestar +danaro se non sopra buona e solida ipoteca. Io stesso, che pur non +faccio mai di questi affari, e che sono a capo di una ditta +solidissima, pure avendo avuto bisogno, per un capriccio di levar una +somma a prestito per tre giorni, ho dovuto pagare un interesse +favoloso. + +--Vale a dire? + +--Per mille franchi mi hanno trattenuto, in tre giorni, cento franchi. +È vero che in commercio tre giorni e un mese contano lo stesso. In +ogni modo è sempre un interesse enorme. È il dieci per cento al mese. + +--Qui si tratterebbe di un'operazione di tutta fiducia. Il mio amico è +troppo onesto, troppo gentiluomo per cercare a chichessia un centesimo +senza la sicurezza. + +--Oh signore!... + +--... morale e materiale.... + +--Non ne dubito! + +--... della restituzione.... + +--Può imaginarsi! + +--... alla scadenza. + +--Non se ne parli! Il signore è inutile domandarlo, è maggiorenne, non +è vero?--domandò Marliani rivolto al conte O'Stiary. + +--Ho ventitre anni e dieci mesi--rispose Enrico--Non debbo tacere però +che io non andrò in pieno godimento della mia sostanza che a +ventiquattro anni compiuti, e che ho dei debiti. + +--Non ci sono dunque che due mesi da aspettare!--sclamò il +Marliani.--Quanto ai debiti, chi non ne ha al giorno d'oggi? Ma se +nella sostanza c'è un largo sufficiente, i debiti non contano. Si sa +bene. _Il faut que jeunesse se passe_! + +--Benissimo!--disse Sappia. + +--Dunque allora questa sera io potrò darle una risposta; tenterò, +parlerò, vedrò il mezzo migliore. Di quale somma avrebbe bisogno? + +--Diecimila franchi. + +--Bene, le saprò dire l'esito. Non garantisco nulla ma stasera le dirò +francamente quali furono le mie pratiche e sarò molto onorato di poter +riuscire. E se riesco poi--continuò diretto a O'Stiary--chissà che non +venga da lei a chiederle un favore. + +--Ben volentieri--rispose Enrico che senza sapere il perchè si trovava +in un disagio ineffabile. + +Quest'ultimi periodi infatti erano stati detti in piedi. + +Marliani stese la mano al marchesino Sappia a cui disse: _Ciao_, poi +al contino che inchinò e così si lasciarono. + +Appena usciti si schiuse pian piano l'usciolo di contro a quello per +cui se n'erano andati i due giovinetti e ne uscì la faccia da luna +piena della signora Bibiana, che rideva come una donna in gallovia. +Essa venne ad abbracciare il Marliani dicendogli: + +--Sei un gran birichino. Ti sei portato da negoziante provetto e +consumato. Se il diavolo non ci mette la coda, in poco tempo la +sostanza del conte O'Stiary, deve essere tutta nostra! + +* * * * * + +--Ora che si fa?--domandò Marliani alla Bibò.--S'hanno a dare questi +dieci mila franchi o non s'hanno a dare? + +--Tu che ne dici? Sai che io faccio quello che vuoi? + +--Ebbene allora bisogna darli. + +--Pensa Filippo che siamo già sotto di molto. + +--Non importa. Fidati di me. Ho bisogno di far buona figura. + +--Sì, sì,--disse Bibò.--E poi egli è pronto a qualunque sacrificio? Se +dice così gli è segno che gli fanno assai bisogno. Se gli fanno di +bisogno noi col fargli il prestito gli facciamo uno di quei servizi +che si chiamano _impagabili_. Non è vero? Forse gli salviamo +l'onore... Forse la vita! Chi lo sa? Se quelli che ci danno +dell'usuraio ragionassero così vedrebbero che noi siamo i salvatori +dell'umanità. Siamo forse noi che andiamo a cercare i figli di +famiglia? O sono essi che vengono a cercar noi. Mettiamo forse loro le +pistole alla gola? No. Essi contrattano liberamente. Oh perchè mai +s'avrà a far pagare poniamo cento mila franchi per puro capriccio, un +brillante che non serve a nulla e non s'avrà a far pagar caro un +servizio in contanti, che può salvar l'onore e la vita? + +Alla signora Bibiana codesti argomenti in difesa dell'usura parevan +sempre nuovi di zecca, ogni volta che li ripeteva. E Dio sa quante +volte li aveva già ripetuti di sua vita. + +Marliani la lasciò sfogare un poco poi la arrestò, e da uomo pratico +tornò alla sua domanda. + +--Dunque mi fai far buona figura? Te ne ringrazio. + +--Caro! Questo e altro--disse Bibò intenerita. E scoccò un bacione al +suo bel giovane. + +--Vediamo ora le condizioni. + +--Il solito! Ormai di firma Sappia e O'Stiary ne abbiamo in portafogli +per circa duecento mila. E so che altri ne tengono altrettante. Con +queste faranno duecento mila e venti. E ricordati Filippo e che se +questa imprudenza enormissima fu da me commessa, è stato tutto per +amor tuo. Io non era mai stata avvezza a prestare a un solo più di +cinquanta mila franchi. + +--Ma quando ti dico che sono sicuri. + +--Lo voglio credere, ed è perciò che non mi faccio pregare neppure +questa volta. Ma dico per dire. Se morisse? + +--Pensa che sulle duecento mila firmate, in fin dei conti tu non ne +hai versate più di ottantamila. + +--Questo si sa! Un interdetto, deve ben pagare più degli altri. + +* * * * * + +Dal canto loro il Sappia e l'O'Stiary usciti dallo studio della ditta +Marliani e C. si rallegrarono fra loro d'aver trovato l'amico divenuto +uomo serio tanto ben disposto per loro. Erano pieni di speranze, e il +cento per cento di interesse, che Marliani aveva lasciato loro +intravedere, non dava ad essi il menomo disturbo. Animi felici! A un +dipresso, nella bontà istintiva del loro cuore giovinetto essi +ragionavano a loro danno, cogli stessi argomenti della signora +Bibiana. + +--Non il cento per cento--sclamava Enrico--ma il mille per cento io +sarei pronto a pagare per avere quel danaro da presentare a Nanà +questa sera. Per me è questione di vita o di morte. Che vale il danaro +se non rappresenta appunto il valore dei nostri desideri? + +Si dica quel si vuole, la è logica anche codesta; logica pericolosa, +ruinosa, da scavezzacollo, da uomo passionato, ma logica. Persuadere +un giovane di ventiquattr'anni, generoso, ardente desioso, innamorato +che il prender a interesse del danaro al cento per cento è una +grulleria, una bestialità economica, una ridicolaggine di cui s'avrà +certo a pentire più tardi, è cosa tanto vana, come sarebbe per esempio +il mettersi a persuader i pesci a vivere fuori dell'acqua, dove noi ci +si annega, mentre loro ci stanno a lor agio, dove anzi non possono a +meno di stare per vivere. + +Pei giovani il danaro non è--parlo in generale--che il mezzo per +soddisfare i bisogni del cuore, i capricci della mente, le necessità +dei sensi, delle passioni. Quanto più troveranno ostacoli, non +naturali, non fatali a soddisfar queste loro passioni tanto più +s'aumenterà in essi la smania di soddisfarle. _Nititur in vetitum_. +L'idea del dissesto finanziario, della povertà, della rovina, non +entra in cervelli giovani privi di esperienza e di vivere di mondo. +L'economia è una parola che ha senso soltanto per coloro che +guadagnano il danaro a stento. + +Se i tutori ed i padri pensassero a queste verità forse le pazzie dei +figli sarebbero meno frequenti. + +Il fatto è che la stessa sera Enrico potè annunciare a Nanà che fra +tre giorni avrebbe avuti i diecimila franchi. + +* * * * * + +Dal giorno che Enrico O'Stiary portò a Nanà i diecimila franchi, che +dovevano dare un altro strappo alla sua sostanza, quelle due belle +creature si videro tutti i giorni. Rotto il ghiaccio essi entrarono +nel secondo stadio dell'amore... sentimentale. Enrico non aveva il +coraggio di esigere di più da quella donna, che gli appariva armata di +virtù come l'antica Minerva. E forse se avesse anche saputo chi ella +era sarebbe stato troppo tardi lo stesso. La sua fantasia, l'amor +proprio, i nervi, i muscoli il sangue erano troppo invasi dal +magnetico di quella donna per concedergli di desistere dall'immenso +desio. Ogni volta che egli montava le scale di Nanà giurava di +riuscire a conquistarla; dinanzi a lei si trovava di aver il cuore di +coniglio, il cervello di ghiaccio e la lingua mozza. Tutte le ragioni, +le preghiere, le astuzie pensate, come quelle del povero Renzo in +presenza dell'Azzeccagarbugli sfumavano. Non sapeva più che cosa +dirle, da dove incominciare, come pigliarla. Pativa suggezione della +Parigina! + +Ell'era incantevolmente graziosa con lui; lo riceveva con vera e +schietta gioia; non lo lasciava partire s'egli accennava di volersene +andar più presto del solito. Ma se egli arrischiava un gesto, una +frase di desiderio, una preghiera o non faceva mostra di capirli, o li +vietava cogli occhi, colla mano, col broncio, o si sottraeva alle sue +carezze. + +Nanà manovrava con lui con una tattica degna d'un generale di genio. +Ella aveva fissato di sposare Enrico, mescendo l'utile al dolce; +sposare un giovane che le piaceva e diventare contessa. Conosceva +troppo la regola più elementare della civetteria femminile, per la +quale avviene che gli amanti stiano legati assai più col rifiutarsi +che col concedersi. E la sua continenza era cosa tanto insolita in lei +che ne andava orgogliosa. + +Enrico sentiva d'essere stretto nelle spire d'un adorabile serpente e +non sapeva levarsene. Già cento volte Nanà aveva letto negli occhi di +Enrico il poema delle sue sofferenze fisiche e morali, e ne gioiva. +C'era in questa gioia di Nanà un piccolo sentimento di vendetta. Ella +faceva pagar cari al giovane innamorato il tentativo di sottrarsi al +suo fascino, spiegato da lui nella prima sera, quand'essa, non aveva +potuto cavargli una sola dichiarazione, e aveva dovuto ella stessa +fare i primi approcci. + + + + +X. + + +Siamo in villa, sul lago di Como. Potevano essere le otto d'un bel +giorno di settembre. Il notaio faceva il suo solito sonnetto del dopo +pranzo. La signora Eugenia era salita a trovare la cameriera, che +s'era messa a letto con un febbrone. Elisa era uscita sul terrazzo, +che dava sul lago, e stava là colle braccia a gomitello sul davanzale +a guardar nel vuoto con quell'abbandono un po' languido e sconfortato +di chi soffre un cordoglio che vuolsi dissimulato a tutti e che nella +solitudine si fa sentire con raddoppiata amarezza. + +Povera fanciulla! + +Sua madre aveva già tentato qualche volta di dissuaderla dal pensare +ancora a quello scapigliato di Enrico, ed essa faceva di tutto per +compiacere a sua madre e non ci riusciva. Chè anzi, il martello +dell'amor proprio offeso, e il disinganno, e il contrasto +raddoppiavano nel suo animo il dolore e la desolazione. + +Stava così volgendo nella sua testolina i mesti progetti +dell'avvenire, pur non disperando ancora del tutto, quando le parve +udire dietro di sè il passo di Enrico. + +Essa lo distingueva bene fra tutti quanti. + +Enrico, il giorno prima, aveva portato a Nanà i diecimila franchi +avuti dalla ditta Marliani e C., e Nanà li aveva accettati; ma era +stata con lui più fiera che mai. Uscendo da lei, era stato preso per +reazione da una specie di rimorso, da una resipiscenza amorosa per la +sua bella Elisa; aveva giurato di star lontano per qualche giorno da +Nanà ed era venuto alla villa Martelli per riveder la fanciulla come +se sperasse in quel dolce e onesto sguardo trovare la consolazione al +disinganno de' sensi. + +Le giunse a ridosso credendo di non essere stato udito, e ristette ad +ammirarla; e in quel punto sentì il suo amore per lei moltiplicato dal +dispetto e dal tormento che Nanà gli aveva fatto durare il dì prima; +le si mise accanto. + +Essa alzò lentamente le pupille addolorate in viso ad Enrico sorrise e +la sua fisonomia fu come illuminata da un raggio di gioia divina. +Stese la mano al giovine, e gli disse: + +--Sei qui, Enrico? Oh, non ti aspettavo più. + +Enrico vide negli occhi della fanciulla brillar due lagrime, preziosi +gioielli dell'immeritato tesoro di tenerezza, ch'egli aveva racchiuso +in quell'anima innamorata. + +--Che hai Elisa?... Tu sei malinconica--le disse Enrico mettendosi con +lei al davanzale. + +--Ti pare?--sclamò sorridendo la fanciulla con molta dignità. + +--La balia ieri sera mi parlò di te. + +--Che cosa la ti disse? + +--Che tu credi che io non ti ami più. + +--È vero.--domandò Elisa. + +--Ebbene, ti giuro di no--riprese con accento sincero il +conte.--Credilo, Elisa, io ti giuro che sento di non voler bene +davvero che a te sola. + +Elisa sospirò, ma non disse parola. + +--Però, siccome non sono capace di fingere con te, mia buona Elisa, ti +dirò tutto. Forse sì, sono andato a rischio di cadere nei lacci di una +donna... una donna che non vale un tuo capello... ma per puro +capriccio, vedi, non per cuore. Ma quando ti vedo, quando sento la tua +voce, quando guardo nei tuoi occhi tanto belli e sinceri, mi par +impossibile di avere avuto un pensiero per un'altra donna. + +--Ah! dunque non mi sono ingannata--disse la Elisa.--Qualche cosa c'è +per cui io non debba più sperare...? + +--No, te lo giuro--interruppe Enrico--non c'è nulla. Tu mi credi, n'è +vero Elisa? Tu lo senti che io sono sincero, e che non ti voglio bene +proprio di cuore che a te sola.... + +--Ebbene sì, ti credo--rispose la fanciulla con infinita +grazia--perchè guai a te se poi tu m'ingannassi. Sarebbe come +ingannare un bambino. Io non so nulla di ciò che voi pensiate, nè che +proviate per certe donne... ma so che tu mi fai soffrire. + +Queste parole furono dette dalla vergine, con una ineffabile +espansione. + +--Ah, se anche tuo padre non fosse l'uomo che egli è--sclamò Enrico +quasi per scusarsi--se non fosse lui che mi sforzò a far la vita che +faccio. + +--Oh, ma perchè? + +--Perchè io sento di essere indipendente e superbo, ed egli mi trattò +sempre come un fanciullo, e non come un uomo di ventiquattro anni che +fra poco sarà padrone del proprio avere. Lui crede che io debba +pensare come lui, far la vita che fa lui, avere le sue abitudini, le +sue idee, le sue spilorcerie. Egli mi ha fino rimproverato un giorno, +perchè avevo fatto un'elemosina. È insoffribile. Non è degno d'essere +tuo padre. + +--Ah, Enrico, non dire così! + +--È vero, Elisa, scusami--sclamò il conte ridendo.--Ma tu, sarai per +me la più cara creatura di questo mondo. Fin da quando avevo dieci +anni e tu non ne avevi che cinque, il primo pensiero d'amore che passò +nella mia testa fu per te. Io sento di essere tuo e che nessuna donna +potrà prendere il tuo posto qui nel mio cuore. + +--Allora giurami--disse la Elisa--che non la vedrai più questa donna. + +--Ebbene, te lo giuro--rispose Enrico sincero. Ma poi soggiunse: + +--Ti giuro che ci andrò ben di rado e che non le dirò mai più nulla +che ti possa dar ombra. + +--Ah no, tu non devi vederla mai più. + +--Ma, mia cara, farei una figura molto ridicola co' miei amici.... Si +direbbe ch'ella mi ha messo alla porta. Tu non vuoi, Elisa, ch'io +diventi ridicolo. + +--No, ma io vorrei che tu mi promettessi almeno di non vederla più da +solo a sola. + +--Ebbene, questo te lo posso promettere--rispose Enrico. + +In questo s'intese la voce vibrata e severa di donna Eugenia che +chiamava: Elisa. + +E la madre comparve sulla soglia della terrazza. + +--T'ho pur detto tante volte--ripigliò--che sulla terrazza non amo che +tu ci stia di sera, se non con tua madre; speravo che tu m'avessi a +obbedire. + +Rientrarono tutti e tre in sala, dove il notaio stava russando ancora +placidamente nel suo seggiolone. + +Quella serata fu piena, pe' due giovani amanti, di misteriose +dolcezze, mentre una noia feroce regnava in quella sala, che a poco a +poco s'era andata popolando di visite. Erano i villeggianti dei +contorni che venivano, come al solito, a passar la sera in casa +Martelli. La Elisa, prima suonava qualche pezzo sul piano, poi si +giuocava a _mercante in fiera_, fin verso le undici. + +Donna Elena aveva già dato ordine al servitore di far preparare per il +conte una delle camere dei forestieri in una casina attigua alla +villa. + +--Spero che ti fermerai un po' di giorni--aveva domandato il notaio al +conte. + +--Non posso--gli aveva risposto Enrico--sono venuto a far una visita +alla sfuggita. Ma ho sul cavalletto un ritratto che non voglio lasciar +prosciugare. + +Il giorno dopo infatti Enrico salutava i suoi ospiti e partiva. E in +viaggio sentiva lievemente, gradatamente andarsene in fumo la promessa +data alla Elisa ad ogni chilometro che si scostava da lei e che si +avvicinava a Nanà. + + + + +XI. + + +La storia della lotta fra la passione d'Enrico e la calcolata +freddezza di Nanà--è inutile dissimularlo--non potrebbe essere cosa +nuova, per la ragione che essa dura fin dal primo giorno, in cui la +mistica coppia, imaginata dalla Bibbia, sentì il primo palpito, che +doveva perpetuar nel mondo la razza umana. Essa durerà pei secoli dei +secoli, e sempre uguale, finchè su questa pallottola abitata ci sarà +un seno di femmina, che palpitando rifiuti e un petto di maschio che +sbuffando, desideri. + +Era dunque, come tutte queste battaglie d'amore, combattuta ad armi +assai disuguali; perchè egli amava ed essa calcolava; perchè egli +pativa ed essa godeva. + +Quel ruolo di donna onesta non è a dirsi come qualche volta pesasse +anche a Nanà. Ella amava di quando in quando lasciar intravedere al +suo amante di quali pazze delizie, di quali frenesie lo avrebbe +inebbriato s'egli avesse saputo meritare o carpire i di lei favori. +Allora Enrico, infiammato, delirante, furioso si faceva più ardito, ed +ella lo lasciava arrivar fino all'estremo punto, poi lo arrestava +negando, con un sangue freddo e una costanza, che avrebbero fatto +onore a Penelope e a Lucrezia romana. + +--No, Enrico, no--gli diceva fingendo di soffrire ella stessa--io non +potrei essere l'amante di un uomo che è già promesso ad altra +donna.--Io voglio che tu non mi disprezzi, nè che tu rida di me co' +tuoi amici.... + +Enrico protestava.... + +--Io non potrei essere tua che diventando tua moglie. Devi scegliere o +me o lei. + +La prima volta che Nanà diede così il fuoco alla bomba, Enrico restò +interdetto. + +--Mia moglie?--sclamò. + +E per due minuti non aggiunse altro. + +Nanà si guardava le unghie e taceva anch'essa. + +* * * * * + +--Ti ricordi, Nanà--riprese Enrico con calma--d'avermi detto un giorno +che non avresti sposato mai un artista? + +--Mi ricordo--rispose ella ridendo--ma allora io non ti conoscevo come +ti conosco adesso e non sapevo che tu mi avessi amata così. Oggi io, +pigliandoti, sposerei un uomo che sono certa non ha per me soltanto un +capriccio, ma un sentimento sincero e profondo. + +--Ma io ti volevo molto bene fin d'allora, perchè credo d'essermi +invaghito di te fin dal primo momento che i miei occhi hanno +incontrato i tuoi. + +--Sempre la stessa cosa!--sclamò volubilmente Nanà. + + + +"Da quel dì che t'ho veduta + +Bella come un primo amore" + + + +E come se scordasse sull'istante che in quel punto Eurico le stava +parlando appassionatamente d'amore, ella si mise sul _tabourè_ del +piano e cominciò a cantare la cavatina di Verdi. + +Enrico restò come atterrato. Egli non conosceva ancora quella donna. +Se Nanà, quando le era cascato in mente di trarre dai tasti del piano +la cavatina di _Carlo V_, si fosse trattenuta e ne avrebbe fatta una +piccola malattia. È isterismo, dicono i medici. Chi non lo sa? + +Quand'ebbe toccati dei tasti, rinchiuse il piano e tornò presso +Enrico, che era rimasto lì abbacinato, credendo ch'ella si burlasse di +lui. + +--Dunque, che ne dici?--gli domandò. + +--Sei decisa a non vedere in me altra stoffa d'uomo, che quella di cui +si fanno fuori i mariti? + +--Decisa. + +--Mi concederai, Nanà, che la cosa è poco lusinghiera per me. + +--Hai torto. Tu calunnii la mia scelta. A Parigi, se io avessi voluto +essere cento volte contessa, duchessa, principessa lo avrei potuto. +Come pure se volessi avere un amante, potrei sceglierne qui a Milano +mille più ricchi di te. Ma come sposo, non ci sei che tu, Enrico, a' +miei occhi che mi possa far felice. E poi assolutamente io non vorrei +per amante un uomo che è già sposo di un'altra. O me, o lei. + +--Mi concederai che la è una determinazione gravissima quella che mi +cerchi--disse Enrico, che schivava sempre di alludere alla Elisa. + +--Non lo nego. Ma per me essa è meno grave che decidermi ad una +relazione intima quale la vorresti tu... Come mio marito io avrei +interesse a non rovinarti e a non disonorarti; come amante forse non +meriteresti da me questi riguardi. Vedi che ti parlo schietto! + +---E se io acconsentissi e ti promettessi di sposarti?--ripigliò +Enrico--saresti tu pronta a raccontarmi il tuo passato? + +--Certamente--rispose Nanà franca come una torre. + +--E chi dovrà essere il primo a promettere? + +--Tu. + +--E perchè non tu, piuttosto? + +--Perchè sarebbe perfettamente inutile, che io raccontassi la storia +della mia vita ad un uomo, che non dovesse poi essere nulla per me. + +--Puoi tu giurarmi fin d'ora che il tuo passato non ha nulla, che sia +indegno di un gentiluomo il quale promettesse di darti il suo nome? + +Nanà non arrossì ma non rispose subito. Chiamò a raccolta in un attimo +tutte le facoltà della simulazione e della dissimulazione, poi disse +con calore: + +--Tu sai bene, Enrico, che io sono un'artista da teatro, e non una +vestale. + +--Questo non conta! Io non parlo di errori, parlo di macchie +indelebili. Una volta che tu fossi divenuta la contessa O'Stiary +nessuno avrebbe più il diritto di richiamare il tuo passato, tranne +nel caso che fosse un passato infame. Ciò che io ti domando si è se la +tua mano possa mettersi nella mia senza tremare che un giorno o +l'altro un uomo abbia il diritto di dirti una di quelle frasi che io +non potrei lavare che a prezzo della vita dell'uno o dell'altro. + +Nanà lo ascoltava cogli occhi fissati ne' suoi. Ella ripetè la sua +scusa. + +--Già ti dissi che non fui maritata e che ho un figlio. Il mio povero +Louiset non ha mai conosciuto suo padre. Fu un errore di giovinezza. +Se nondimeno tu hai il coraggio di farmi tua moglie, ti giuro che +diventerò il modello delle spose, giacchè ho conosciuto il mondo e +sono certa di poterti assicurare su quel punto. Se non accetti, +Enrico, sarà meglio che non ci rivediamo. Io ti restituirò, a suo +tempo, la somma che mi hai favorita... E tal sia di noi. + +Enrico la interruppe con un gesto... + +--Sarà meglio che non ci vediamo più--proseguì Nanà--giacchè la nostra +situazione diventerebbe assurda e pericolosa per entrambi. + +Per quanto il giovine fosse appassionato non aveva perduto però fin +l'ultimo lume della ragione e della prudenza. Forse l'imagine +sofferente e bella della Elisa vegliava ancora per lui in un cantuccio +del suo cuore. + +Si diede a passeggiare pensieroso. + +--Dunque?--domandò Nanà poco dopo. + +--Se io dovessi promettere, crederesti tu alla mia parola? + +--Come a Dio!--rispose Nanà con entusiasmo non finto. + +Questa frase diè coraggio ad Enrico. Prese le due mani di Nanà, la +attirò a sè e le disse: + +--Mi vuoi tu un po'di bene? + +--Come al miglior amico che io mi abbia--rispose la donna. + +Enrico la strinse sul petto. Ella si sciolse, scivolando fuori +dell'abbraccio, e dicendo in francese: + +--_Voyons! Pas de bêtises!_ + +* * * * * + +La frase fu crudele per Enrico. + +Prese il cappello e uscì. + +Nanà non lo richiamò. + +Ella si conosceva. Temeva che il subitaneo bollor del sangue non le +facesse perdere il frutto della sua lunga resistenza. + +Ma Enrico era troppo leale e troppo inesperto per una simile donna. + +Del resto, cogli ardimenti della fantasia Nanà aveva risolto il +problema di restare casta, con Enrico, pur non soffrendo. Ella non +avrebbe potuto resistere altrimenti. Trovava il suo amante così +timido, così riguardoso e così bello, che anche con tutta la potenza +del calcolo di cui si era armata, ella era sicura che non avrebbe +saputo sempre trovare la virtù della resistenza, se la fantasia, +avvezza a ben altro, non le avesse prestato spontaneamente collo +sfogo, il suo aiuto. Quando Enrico, al colmo della passione le +ricingeva la vita e la copriva di insaziabili baci, ella si +abbandonava per un istante alle voluttà di quell'adorazione e gemeva +come donna a cui pel soverchio piacere sta per mancare la vita; poi si +scioglieva a un tratto da lui, sicura ormai di non cedere. Era +l'abbominazione d'una depravazione parigina, che, se Dio vuole, non è +ancora comune fra le nostre donne! + +* * * * * + +Questo giuoco andava da più settimane, quando avvenne un caso che +diede una grande rinfiammata alla passione di Enrico. + +Nanà in quel tempo stava con lui buona parte del giorno. Essa andava +al di lui studio al mattino e vi stava fino alle due. Al dopo pranzo +Enrico tornava da lei fino a mezzanotte e ne partiva congedato sempre, +e sempre più appassionato. + +Ma appena partito lui, un ombra d'uomo, che si spiccava da un angolo +buio, dov'era stato a vedetta, scivolava lungo il muro della casa +d'onde era uscito il sofferente giovine, lo seguiva da lungi per un +tratto e quando lo vedeva bene avviato, e s'era assicurato che non +pensava a spiare, tornava rapido, metteva la chiave nella toppa dello +sportello di Nanà e spariva in esso. + +Quell'ombra, che alla luce appariva essere quella del marchesino +Sappia, l'intimo amico di Enrico, usciva poi da quello sportello, +verso le cinque del mattino. + +Enrico non aveva pensato ancora di essere geloso. Un'idea fissa lo +consolava dei rifiuti costanti di quella donna, ch'egli amava ormai +alla follia; un'idea che l'amor proprio gli faceva sembrare +eminentemente logica e chiara. Se Nanà era tanto riservata con lui, +come avrebbe potuto egli accogliere il sospetto ch'ella non lo fosse +con tutti? + +Alle necessità della sua vita dispendiosa egli ci aveva già pensato +assai. Era pronto a rinnovar la dose appena Nanà gli avesse lasciato +intendere di non aver più danaro, e glielo aveva detto esplicitamente. +Non le doveva mancar nulla! Perchè lo avrebbe essa tradito? A che +scopo? + +* * * * * + +Una sera Nanà gli disse: + +--Domani non posso venire allo studio. + +--Perchè? + +--È arrivata da Parigi una mia amica. Debbo passar la giornata con +lei. + +--Chi è? + +--_Madame Monrichard_--rispose Nanà molto franca. + +--Dove stà? + +--Non so bene--disse la donna con un poco di impazienza.--Domani verrà +qui e mi farò dire dov'è discesa ad alloggiare. + +--A che ora verrà domani da te? + +--Non lo so. Potrà venire prima di mezzo giorno e forse potrà venir +dopo. È però necessario ch'io l'aspetti in casa. + +--Bene, verrò io da te all'ora che tu avresti dovuto venir da me. + +Nanà restò un poco perplessa, poi disse: + +--No, non voglio che tu la veda. + +--Perchè? + +--Perchè è molto bella. + +--Che idea! + +--Ho paura che la ti piaccia più di me. + +--Non c'è pericolo. Via! + +--No, non voglio assolutamente. + +* * * * * + +La mattina dopo Enrico entrava alle dieci nell'andito della porta di +Nanà, e il portinaio gli andava incontro porgendogli una lettera. + +Aveva le cifre di Nanà e diceva: + + + +"Caro Enrico" + +"Madame Monrichard è venuta alle otto e mezza e mi ha condotto con lei +in campagna a godere gli ultimi giorni di autunno. Non torneremo a +Milano che a notte. Amami. A rivederci domani al tuo studio." + +"LA TUA NANÀ." + + + +--A che ora è uscita stamattina la signora?--domandò Enrico scevro +ancora da vero sospetto, ma col cuore molestato da un vago +presentimento di sciagura... + +--È uscita alle nove con una signora. + +--Bella molto? + +--Oh no, tutt'altro; brutta e vecchia. + +--"Brutta e vecchia!"--sclamò fra sè Enrico il quale si ricordava che +Nanà il giorno prima gli aveva detto _madame_ Monrichard essere +giovine e bella. + +--È andata in campagna n'è vero? + +--Non so. Non m'ha detto nulla. + +--Com'era vestita? + +--Come al solito, di nero. + +--Grazie--rispose Enrico, e uscì turbato. + +Era quello il primo attacco di gelosia che risentisse di sua vita. + +Ora come assicurarsi? Come avere le traccie di lei? Dove rincorrerla? +Dove sperare di trovarla? + +Ricorse anche lui al solito mezzo comune, antico, volgare, come i +sospetti negli innamorati e la cupidigia nelle cameriere, ma sicuro +sempre, per quanto sfruttato da secoli. + +Tornò indietro, levò dal portamonete un biglietto da dieci lire, lo +pose in mano al portinaio, che si guardò bene dal ritirarla senza di +esso, e gli disse:--Stasera quand'essa torna a casa ne avrete il +doppio se mi saprete dire da chi è accompagnata e se verrete ad +avvisarmene subito. E gli diè l'indirizzo. + +--Signor conte illustrissimo--sclamò il portinaio cavando il berretto +fino a terra--lei sarà servita. + +"Guadagnar trenta lire, solo per accontentare un capriccio di +innocente curiosità ad un bel giovane... non c'è male" pensava il +portinaio. "A Milano queste cose si vedono di rado." + +Verso la mezzanotte Enrico si vide comparir dinanzi, nel luogo fissato +al convegno, il valentuomo sorridente, che gli narrò come avesse avuta +la pazienza di stare dalle nove fino allora ad aspettar nella via il +_brougham_, che doveva portar a casa la signora Nanà. + +--Ebbene? Con chi tornò? + +--È arrivata in un _brougham_, accompagnata da un signore, che è +rimasto nel legno. Essa discese, senza farsi aiutare da lui, si volse +gli disse _À revoir_, entrò in casa; e il _brougham_ partì di +galloppo. + +A Enrico si aprivano gli occhi. Nanà lo tradiva. + +Diede al portinaio i venti franchi promessi, dicendogli: + +--Va bene. State attento che ne guadagnerete degli altri. + +E lo congedò con un gesto severo. + +Il povero giovane, non sapeva ancora per prova che cosa fosse gelosia. +Non imaginava di quali morsi orrendi sia capace questo egoismo esimio, +questo desiderio violento di conservare tutta per sè la donna che si +ama e di impedire che altri ce la possano togliere. La Elisa, la +vergine bella e pudica, scelta dal suo cuore adolescente, della quale +egli aveva creduto per un pezzo d'essere innamorato, non gli aveva +fatto provar mai neppure l'ombra di quell'uragano, di quella +disperazione, che sentiva in quel punto sorgere nel cuore, e pigliarvi +delle proporzioni rapide e spaventose. La Elisa non gli aveva fatto +provare tutt'al più che una leggera puntura dell'amor proprio, quel +giorno ch'ella s'era data a civettare con Aldo Rubieri, per tentar di +smoverlo dalle freddezze, che a sua volta le davano tanto dolore! E si +ricordò di quella leggera velleità di gelosia, e la paragonò allo +spasimo atroce di quel momento in cui il portinaio, che pensava di +poter guadagnare i venti franchi, era venuto sorridente e lieto a +raccontargli il tradimento della sua donna. + +Passata la botta però, cominciò il dubbio che in simili casi, è, per +così dire, di prammatica. La gelosia invero non esiste che allo stato +di dubbio. Se fosse certezza non sarebbe più gelosia. La gelosia +spinge la creatura alla ricerca della propria disgrazia, e finchè v'ha +ricerca, v'ha dubbio. Quando la certezza è entrata, la disperazione o +la guarigione sono vicine. + +Enrico, adunque, cominciò a dubitare e a cercare tutte le ragioni +plausibili per scusare Nanà e per non crederla rea. Perchè, perchè lo +avrebbe tradito? E non trovava risposta al perchè? Era invece così +facile il trovarla, s'egli avesse conosciuto Nanà o avesse avuto +soltanto una maggiore esperienza dell'animo femminile. + +Come al solito, dunque il paravento dell'orgoglio gli celò i molti +perchè, dai quali una donna della tempra di Nanà può essere spinta a +tradir un'amante, ch'ella abbia scelto a marito, e decise di aspettar +a condannarla dopo di averla bene interrogata. + +La notte gli portò consiglio. Aspettò di piè fermo Nanà nel suo +studio, cercando di nascondere sotto una calma completa la sua immensa +emozione. + +Nanà alle dieci fece la sua comparsa più bella e più lieta che mai. +Egli l'accolse, come il solito, andandole incontro e stendendole le +due mani; Nanà gli presentò la fronte da baciare. + +Ella s'accorse ch'egli era pallido come un cadavere. + +Egli invece fece mostra di non accorgersi del moto gentile di Nanà, e +la fece sedere: + +--Dunque ti sei divertita? + +--Quando?--domandò la donna col suo sorriso più sincero. + +--Ieri in campagna. + +--Ah sì, moltissimo. + +--A che ora sei tornata a Milano? + +--Coll'ultima corsa. + +--E chi è che ti accompagnò a casa? + +--Monrichard. + +--Il marito della tua amica? + +--Precisamente. + +Poco mancò che Enrico non mandasse un grido di gioia e non si curvasse +ad abbracciare Nanà e a dimandarle scusa de' suoi sospetti. Tutto si +spiegava perfettamente. Egli era stato geloso d'una vana ombra. Come +mai non aveva pensato prima che quell'uomo che aveva accompagnata a +casa la sua Nanà, era, doveva essere, il signor Monrichard? Rise fra +sè di aver sofferto tanto! + +La sua gioia però doveva durar poco. Tutt'a un tratto si ricordò che +la portinaia, il giorno prima, gli aveva detto che Nanà quella mattina +era uscita di casa con una vecchia. + +Allora le domandò. + +--Ieri mattina a che ora è venuta a prenderti questa bellezza che tu +non vuoi che io conosca? + +Nanà ebbe dal canto suo un sospetto. Quell'interrogatorio di Enrico, +quel suo fare un po' diverso dal solito, non la lasciava tranquilla. + +--Son venuti a prendermi alle nove--rispose stando a cavallo sulle +frasi. + +--E sei uscita con lei? + +Nanà non rispose subito. Il suo sospetto s'accresceva. + +--Ma perchè mi fai tante domande quest'oggi?--gli domandò. + +--Perchè mi interesso de' fatti tuoi--rispose Enrico colla voce più +indifferente, che gli fu possibile di trovare in gola. + +Egli fingeva d'essere tutto intento a preparare la tavolozza. + +--Dunque? + +--Dunque che cosa?--domandò Nanà. + +--T'ho pregata di dirmi se fu _madame_ Monrichard che venne a +prenderti. + +--E con chi t'imagini che io sia uscita di casa?--sclamò Nanà +levandosi. + +--Io non imagino nulla. Domando. + +--Ebbene no. Uscii con sua madre che è venuta a prendermi in vece sua. + +Enrico fu nuovamente sul punto di saltar al collo di Nanà. Ma ebbe +vergogna di confessarsi reo, e non gliene disse nulla. + +E quel giorno passò senz'altri incidenti. + +Nell'animo di Enrico però era rimasto un lievito di inquietudine vaga, +un'intuizione dell'inganno, un presentimento di sventura, che non lo +lasciavano quieto. + +Tornò dal portinaio della casa di Nanà: + +--Questi sono quaranta franchi--disse.--Io ho bisogno di sapere chi +viene a trovare la signora quando io non ci sono. + +--Se me l'avesse domandato prima glielo avrei già detto--rispose il +portinaio. + +--Parla dunque? + +--Quando lei è partito, verso mezzanotte viene un signore che ha la +chiave. Io sono a letto, ma lo sento entrare e montar piano, piano. + +--Possibile;--sclamò Enrico.--Ch'ella sia così imprudente? + +--Ella spera che io non glielo dica; ma lei è più generoso della +signora, dunque.... + +--Ah, dunque la signora vi ha fatto dei regali per comperare il vostro +silenzio? + +--Oh, no, signore--rispose il portinaio--perchè poi io sono un +galantuomo, e se la signora mi avesse pagato per tacere, io avrei +taciuto. Mi ha fatto un regalo sì, ma un'inezia, e non mi ha detto +nulla di tacere, perchè essa spera forse che io non senta a entrare +l'amico Ciliegia. + +--E voi siete certo che egli va da Nanà? + +--Può figurarsi! Dopo due o tre sere che l'avevo sentito a entrare, mi +sono preparato giù dal letto a piè scalzi, e pian pianino sono uscito +fuori e ho veduto che andava al primo piano. + +--Ma a che ora viene egli? + +--Un quarto d'ora dopo che lei è partito. + +--Non sareste capace di dirmi chi è? + +--Credo di saperne il nome. + +--Ed è? + +--È il signor Aldo Rubieri--rispose il portinaio confondendo un nome +con un altro. + +Forse a bella posta? + +Chi lo sa! + +--Aldo Rubieri;--sciamò Enrico volgendo il dorso al portinaio e +andandosene senza dirgli crepa:--"Lo avrei giurato!"--pensava.--"Ah! +giustizia di Dio, egli dunque mi ha vilmente ingannato quand'io l'ho +scongiurato di dirmi se fra lui e lei erano passate delle intimità?... +E d'altronde?... Non ebbe il coraggio di posare nuda dinanzi a lui? +Non ci sono che le modelle o le amanti che posino nude. Ma modella non +è. Dunque! Stupido, idiota che fui finora a non capirlo." + +Enrico a quel punto si sentì assalito da una violentissima smania di +piangere; e per soffocare l'esplosione del dolore che lo soffocava e +per non farsi scorgere per la via coi lucciconi, che nessuna forza +umana è valida a trattenere quando il cordoglio è al colmo, si cacciò +in un _brougham_, disse al cocchiere: + +--Va a casa del marchese Sappia. + +E gli indicò la via calando le cortine. + +* * * * * + +Ferdinando Sappia era in casa. + +Enrico fece irruzione nella sua camera allo stesso modo e peggio di +quel giorno ch'era andato da lui a chiedergli diecimila franchi da +prestare a Nanà. + +Vedendolo entrare pallido, cogli occhi rossi, sottosopra, convulso, il +marchese, che in quel punto stava studiando sulla carta geografica un +certo suo progettato viaggio in Europa, si volse, mise le due mani sui +fianchi e stette ad aspettare che Enrico si spiegasse. + +Enrico si lasciò cadere, un po' drammaticamente, ma pur senza aria di +posare, in una sedia e taceva. + +--Cosa c'è?--domandò il Sappia. + +--Nanà è una gran p....!--sclamò Enrico. + +Il Sappia capì che si trattava forse di lui stesso e si armò di +dissimulazione. + +L'autore dei _Promessi Sposi_ scrisse che: l'uomo onesto in faccia al +malvagio piace generalmente imaginarselo con la fronte alta, con lo +sguardo sicuro, col petto rilevato, con lo scilinguàgnolo bene +sciolto. + +Il marchese Sappia non era un malvagio, ma sentiva, da quella frase +appassionata di Enrico, di avere verso di lui tutto il torto che un +amico può confessare a sè stesso di avere in faccia all'amico tradito. + +Sciaguratamente, in questa nostra vita contemporanea, la morale +amorosa ha create tali e tante leggi in contrasto flagrante fra di +loro, che il raccappezzarne una assoluta e fissa nel caso di Sappia +sarebbe opera superiore ad ogni filosofico criterio. + +Sappia _tradiva_ davvero l'amico? Non faceva egli quello +che--volgarmente--chiamasi _il suo mestiere_ di uomo elegante? Non +aveva egli un diritto su Nanà, anteriore a quello di Enrico? Poteva +egli in coscienza credersi reo di lesa amicizia? Avrebbe egli avuto il +dovere di raccontare ad Enrico il perchè ed il come Nanà fosse stata +obbligata a riceverlo lui, di notte, mentre s'era mostrata sempre +restìa e inflessibilmente, se non casta, cauta, con lui? + +Tutte queste domande si erano affollate nel cervello di Sappia nel +breve spazio di tempo, che scorse fra l'esclamazione di Enrico e +quella che egli fu obbligato di rispondergli, per non metterlo in +sospetto. + +--Te l'avevo pur detto di guardarti!--sclamò Sappia.--Ora spiegati. + +Enrico gli raccontò tutto sinceramente. + +--Ma chi è costui che va da lei di notte?--domandò il Sappia con finta +indifferenza.--Il portinaio ti ha detto chi sia? + +--Sì--rispose Enrico--è lo scultore. + +--Lo scultore? + +--Aldo Rubieri! + +Il marchese tirò dai precordi un gran fiato; egli intanto si sentì +sollevato da un bel peso. La tempesta che vedeva scatenarsi sul +proprio capo, si scioglieva in sereno per andar a devastare il campo +del vicino. E il primissimo moto del suo egoismo fu di lietezza. + +Ma il secondo, repentissimo, nel suo animo fu di sorpresa e di rabbia. +L'amor proprio pigliò tosto il sopravvento. Così subitaneo, a dir +vero, che si confuse col primo e gli fece sclamare con accento +sincero: + +--Dici vero? Aldo Rubieri? Ah, canaglia! Non lo sapevo! + +Enrico scambiò l'interesse, che la voce, lo sguardo e il gesto del +marchese gli dimostravano come una commiserazione per la propria +sventura, e rispose ingenuamente: + +--Ti pare? Tu che sai tutto di me; dimmi che nome merita Nanà? Dillo +che nome merita quella donna infame? + +A questo punto la chimica--per modo di dire--amorosa di que' due amici +diventava assai complessa e confusa. Enrico si credeva di fronte ad un +amico senza colpa. Il marchese che non aveva "il buono testimonio +della propria coscienza, nè il sentimento della giustizia della +propria causa" era rimasto leggermente imbarazzato e silenzioso. + +O'Stiary proseguiva: + +--Tu che ne dici? Che cosa mi resta a fare? Levarmela dalla mente ora +è impossibile! Non avrei mai creduto che una donna potesse rendermi +così vile e stupido! Lo riconosco.... Ma è più forte di me, è più +forte della mia volontà! Oramai non posso più far senza di lei. + +--Non c'è che un viaggio!--disse Sappia--Va via... va a Parigi. Vengo +anch'io. + +--Impossibile! Ci ho pensato. Ma ritornerei dopo tre giorni. Che cosa +vorresti facessi in viaggio se ella mi ha come... ammaliato? + +--Capisco, capisco!--ripetè il Sappia sopra pensiero.--Ma sai bene, +Enrico, in queste cose non si possono dare consigli. Io non ho mai +provato che cosa sia questo tormento. La mia Luisa io non l'amo +abbastanza per esserne geloso. + +E stettero silenziosi entrambi per un cinque minuti. + +La conclusione fu che il Sappia non diede altro consiglio ad Enrico e +che Enrico si accontentò per quel giorno d'essersi sfogato coll'amico +traditore. + +Così, e non altrimenti, corre ai giorni nostri la _vita vera_. E chi +desideroso di non trovarla tanto sconclusionata e smorta volesse +caldeggiarla e idealizzarla, per seguire i dettami di chi odia la +pretta verità, correrebbe rischio di dipingere una società di +fantasia, mille e mille altre volte descritta dai maestri del passato, +ma sterile poi e vuota di ammaestramenti ai filosofi socialisti. + + + + +XII. + + +Nanà riceveva in casa gli amici ai venerdì; quel giorno era appunto di +venerdì, Enrico decise di non lasciarsi vedere. Gli seccava di +mostrarsi presso di lei in faccia a Rubieri, a Sappia, a Marliani, a +Salis, a Bianconi, che forse sapevano del suo attaccamento per Nanà, e +avrebbero indovinato il suo spasimo. Egli era furente contro Aldo +Rubieri e gli dava in cuor suo del traditore, dell'ipocrita e del +paltoniere. Giurava non volerlo più salutare. + +Quella sera da Nanà c'era un dramma nell'aria. + +Nanà era sdraiata nel suo seggiolone e guardava spesso alle lancette +del pendolo. Erano già le dieci ed Enrico non era comparso ancora. Già +due o tre volte Marliani e Sappia le avevano notato questo ritardo. +C'erano quella sera dalla Nanà oltre i due nominati, la signora Fanny, +la padrona di casa, la Luisa, Bonaventuri e Cantis. I Francesi erano +partiti da Milano. Marliani s'era seduto accanto a Nanà e le parlava +sottovoce. Essa non lo udiva; pensava al conte. + +--Mi risponderai una volta?--disse alla fine il giovine molto +duramente. + +Nanà ne fu scossa e si rizzò sulla vita. Guardò Marliani come donna +che si desti da un sogno e: + +--_Fiche moi la paix_!--gli disse; e tornò a sdraiarsi. + +--Ascolta Nanà--proseguì Marliani sottovoce.--Così non la può andare. +O tu mi dici che il conte non è nulla per te ed io ti credo, guarda, +sulla parola e ti domando perdono delle insolenze che ti dissi ieri; o +tu persisti a trattarmi così, e allora io ti ripeto che sei la più +infame delle sgualdrine che io abbia conosciuto, e ti giuro che la +prima volta che lo trovo, lo provoco e mi batto con lui all'ultimo +sangue; ma prima gli dico il bel mestiere che facevi a Parigi... bada. + +--Oh?--sclamò Nanà; e scoppiò in una risata, perchè gli altri non +s'accorgessero che la tempesta ruggiva. Ma poi pensò che bisognava +tener buono il Marliani e riprese:--Tu sei troppo gentiluomo per fare +una simile vigliaccheria. + +--Bada Nanà a non scherzare col fuoco. Tu non sai quello che mi fai +soffrire. Non farti insultare daccapo. + +--Ma _crè nom de_... che siano proprio tutti continuamente uguali +questi signori uomini?--sclamò Nanà quasi parlando a sè stessa.--Io +credevo venendo in Italia di trovare tutt'altra cosa di quello che +avevo trovato a Parigi.... M'accorgo che alla lunga valevano ancora +meglio i miei compatrioti! + +--Io voglio una risposta--insisteva Marliani.--Io ti ho avvisata; la +colpa di ciò che accadrà sarà tutta tua Nanà se non mi rispondi. + +--Che cosa vuoi che ti risponda, vediamo, maleducato che sei! + +--Se tu ami il conte O'Stiary. + +--Io non amo nessuno. + +--Ma egli è innamorato di te. + +--Bella novità! Chi è dei presenti, che non è innamorato di me? + +--Tu vuoi sposarlo. + +--Chi lo dice? + +--Me lo ha detto il Sappia. + +--Il Sappia è un asino--disse Nanà senza curarsi di mitigare +l'epiteto, che le venne spontaneo sulle labbra. + +--Perchè dunque mi tratti così? Perchè mi hai lusingato di nuovo per +farmi soffire così? + +--Com'è che ti tratto?--domandò Nanà.--Tu vorresti dunque che io fossi +continuamente nelle tue braccia? Tu non vuoi assolutamente ammettere +che ho fissato di mutare la mia vita? Siete dunque voi che +continuamente vi opponete a che una donna possa diventare onesta? T'ho +io forse detto qualche volta d'essere innamorata di te? E se io non +sono innamorata con quale diritto pretendi tu che io resti eternamente +la tua amante? + +--Qui non c'entra il diritto!--disse Marliani.--In amore so benissimo +che non esistono diritti. I diritti non esistono che nel matrimonio. +Ebbene! vuoi tu sposarmi Nanà? Io sono pronto. + +--Ma dunque siamo proprio daccapo come laggiù?--gridò Nanà ridendo e +facendosi udire da tutti perchè si credesse che il loro dialogo fosse +leggiero e insignificante. + +La Luisa, che stava civettando con Salis, volse il capo e domandò: + +--Dove laggiù? + +--A Parigi--rispose Nanà.--Figuratevi che il signor Marliani mi stava +offrendo il suo cuore e la sua mano... + +Marliani si levò ridendo, sdegnato e andò a suonar una _polka_ al +pianoforte. + +Così, signori, così e non altrimenti, si esplica e si mostra la vita +contemporanea. Regina, sovrana, arbitra, dea d'ogni cosa, al giorno +d'oggi, è la santa dissimulazione, giacchè il peggior delitto di cui +si possa macchiare un giovine odierno è quello di farsi vedere +innamorato d'una donna... Ciò che nel medio evo era dovere d'ogni uomo +bennato ciò che costituiva la vita de' cavalieri e dei trovatori oggi +è diventato ridicolaggine. + +Che cosa volete capir bene de' fatti suoi quando vedete un uomo che +ha--come dicono gl'_idealisti_--la morte nel cuore andar a sedersi +dinanzi a un pianoforte a suonar una _polka_ allegra di Marco Sala o +di Strauss, come l'uomo più spensierato della terra? + +* * * * * + +Enrico O'Stiary entrò in quel punto. + +Egli non aveva potuto tenere la risoluzione di non andar quella sera +da Nanà. + +S'era lasciato portare di transazione in transazione dinanzi alla +porta di lei, aveva montate quelle scale maledette, era entrato +protestando sempre, ma trascinato, suo malgrado, da una vera _forza +irresistibile_, arcana, fatale. + +Un oh! sincero e prolungato, lo accolse. Egli era simpatico a tutti, +tranne che a Marliani, il quale lo esecrava. La Luisa gli corse +incontro e lo presentò alla società come un figliuol prodigo, che fa +ritorno alla magione. + +Questa alzata d'ingegno della Luisa non è a dire come dispiacesse +all'Enrico, segretamente. Ma bisognava sopratutto avere del contegno. +E lo ebbe. + +Nanà e Sappia furono i soli ad accorgersi che sotto a quel fare in +apparenza ilare e disinvolto covava più fiera la tempesta che mai. Gli +altri non capirono nulla. + +Enrico strinse la mano a Nanà dicendole buona sera, senza tradire la +benchè minima emozione, poi si confuse ai crocchi circostanti. + +Allora il Marliani si staccò dal pianoforte, andò vicino a Nanà e le +disse sottovoce: + +--O tu questa notte mi ricevi o io vado a provocarlo, ti avviso. + +--No, non posso. + +--Qualunque cosa avvenga Nanà, ricordati che la colpa è tutta tua. + +--Bene, finiscila, non seccarmi. + +Essa non credeva che Marliani avesse coraggio. + +* * * * * + +Questi si levò pallido, zuffolando a sordino. Nei momenti più +terribili, nelle crisi più tormentose del cuore, Marliani zuffolava a +sordino, col muso in fuori. + +Si avviò verso O'Stiary. + +Nanà si volse repentinamente dall'altra parte dove stava Cantis, il +giovinetto d'avvocato, che immemore d'ogni altra cosa che della +propria adorazione concupiscente, stava là a covare cogli occhi il +profilo di Nanà e il profluvio de' suoi capelli d'oro, e l'alabastrina +morbidezza di quella sua pelle indemoniata, e il dolce avvallarsi del +seno scoperto fin quasi ai capezzoli, tutte cose che mettevano nelle +vene degli uomini, che l'avvicinavano così strepitosi fremiti. + +Essa gli disse: + +--Ernesto, avete voi coraggio per amor mio? + +--Oh, lo sapete bene, Nanà--rispose l'adolescente con immensa +convinzione.--Io sono pronto a dar anche la vita per voi. + +--Marliani poc'anzi mi ha insultata. Io voglio essere vendicata, ma +sull'istante. Andate là, provocatelo, fatelo uscire con voi dalla +sala... Ma fate presto.... Sarete poi contento di me. + +Cantis s'alzò come invasato dal furore di Marte. Si slanciò presso +Marliani, che stava d'accanto ad O'Stiary, e andava battendo colla +sinistra un guanto sulla palma della mano opposta. O'Stiary stava +colle spalle a lui rivolte, parlando colla Luisa e fingendo +disinvoltura. + +--Caro signor Marliani--disse il giovinetto--avrei a dirle due parole. + +--A me?--sclamò il Marliani volgendosi di mala voglia a chi veniva +così in mal punto a interrompere il suo divisamento. + +--Sì, a lei, a lei, se le accomoda--rispose forte il Cantis, in modo +da essere inteso da tutti.--Oggi in studio m'è capitato di vedere il +di lei riverito nome come gerente della ditta Marliani e +Compagni--proseguì il giovinetto--e vorrei per suo bene metterla +sull'avviso di certe cose, che devono interessarla assai. + +--Ma che cosa c'entra ora? + +--C'entra molto. Anzi, se non le è di disturbo, la prego di uscire con +me. + +--Uscire? Perchè uscire? + +--Perchè non vorrei far uno scandalo qui fra questi signori, che hanno +il diritto di non seccarsi per una nostra questione personale. Mi +capirà che non è questo il luogo per certe spiegazioni! La prego di +uscire con me. + +--Ah!--sclamò il Marliani.--Vedo che lei ha delle idee!--Davvero però +che questo è un bel caso. + +Così dicendo diede una squadrata a lui e una squadrata ad Enrico, che +aveva voltata la faccia verso di lui e stava ad ascoltare quel +diverbio senza capire nè sospettare di nulla. + +--È davvero un bel caso! parola d'onore!--ripigliò Marliani +amaramente--sono a' suoi comandi. + +E s'incamminò verso l'uscio, seguito da Ernesto Cantis. Schiuse +l'imposta e mentre stava per oltrepassare la soglia dell'uscio gli +venne un'idea. Si volse e sclamò guardando ferocemente a Nanà: + +--Oh, ma forse ho sbagliato a dirlo un caso. Ma riderà bene chi riderà +l'ultimo. + +* * * * * + +--Cos'è stato? + +--È pazzo? + +--Che mosca l'ha punto? + +--Quel _pivello_ però ha un certo _chic_ di buona compagnia! + +--Si vede che è una vecchia ruggine! + +--Amerei sapere cosa va a succedere. + +--Bisognerebbe tenerli d'occhio... + +--Non la può finir liscia. + +Queste e altrettanti frasi uscirono dagli astanti appena quei due +furono usciti. + +La sola Nanà sapeva tutto ma pregò tutti di star al suo posto. Gli +altri si perdevano in false congetture. + +Nessuno dunque si mosse per tener d'occhio i due contendenti. E dopo +cinque minuti tutti li avevano già scordati. + +--Che cos'hai stasera, Enrico, che non mi dirigi la parola?--disse +Nanà al conte. + +--Non t'ho diretta la parola--rispose il conte coi denti stretti come +un Inglese, lasciandone scivolar fuori le sillabe staccate e +sibilanti, tanto era l'emozione da cui si sentiva preso--perchè avrei +avuto voglia di ucciderti. Ora sono più calmo e ti parlo. + +--Uccidermi? Perchè? + +--Perchè tu sei la più infame prostituta, la più spudorata sgualdrina, +che io abbia mai conosciuta di mia vita--rispose freddamente O'Stiary. + +* * * * * + +Nanà impallidì; si volse a cercare colla mano la spalliera d'una sedia +e si lasciò cadere in essa come stanca. + +Era, in cinque minuti, il secondo sanguinoso insulto, ch'essa riceveva +sul viso. Ciò che bolliva nella sua anima di _cocotte_ francese, basta +accennarlo per farlo capire. + +--Perchè mi dici queste ingiurie?--balbettò.--Che cosa ti ho fatto? + +--Che cosa mi hai fatto? Tu hai tanta fronte di domandarmelo? Chi è +che è uscito anche stamattina all'alba da queste camere? + +--Nessuno--rispose franca Nanà. + +E questa volta diceva il vero. + +--Sei bugiarda. Io so tutto. + +--Che cosa sai? + +--So che madama Monrichard è una invenzione, so che non sei partita da +Milano, so che non sei tornata a casa ieri sera col marito di questa +tua pretesa amica, so insomma che Aldo Rubieri sta con te tutte le +notti, mentre tu mi fai soffrire per comparire onesta e per riuscir a +sposarmi. + +--Se tutto questo che hai detto fosse un amasso di menzogne e di +calunnie?--disse Nanà--che nome meriteresti tu? + +--Se tu sei capace di provarmi che io mi sono ingannato mi assoggetto +a qualunque sagrificio. Ma subito. + +--Subito in che modo? + +--Mettiti il cappello e andiamo insieme a trovare madama Monrichard +con suo marito e sua madre. + +--Ah, questo, per esempio, è impossibile--rispose Nanà sforzandosi di +ridere.--Vorresti ch'io lasciassi qui gli amici? E poi io te l'ho già +detto, non voglio che tu la conosca la Monrichard. È un puntiglio!... +Pensa pure tutto quello che vuoi di me e non seccarmi oltre. + +Su questo _ultimatum_ stettero un minuto in silenzio. + +--Enrico--disse Nanà ad un tratto--vuoi tu avere la prova la più certa +che io non penso che a te solo, che non ho altri intorno a me, che non +desidero altro che di poter essere tua? + +--Parla. + +--Partiamo da Milano, conducimi in fondo della terra, su una montagna +dove nessuno sappia che viviamo, senza lasciar a Milano traccie di +noi, senza che alcuno possa venir a seccarci. Sarai persuaso allora? E +per farti vedere che io non ci ho interesse ma che ti amo non voglio +neppure che tu mi dia la tua parola d'onore, che prima di esigere che +io sia tua, mi sposerai... Ma almeno saprò che anche tu sei lontano +dalla tua Elisa. + +Nanà non gli aveva mai parlato così. + +Enrico fu vinto. Lo spasimo che aveva durato fino allora lo aveva reso +debole come un vigliacco: non diversamente il torturato dai frati +domenicani riusciva dopo il tormento degli stivaletti o dopo lo +strazio delle tanaglie roventi a dichiararsi reo d'un delitto +imaginario. + +La felicità che gli pioveva a un tratto sul cuore dalle parole di Nanà +era troppo viva, perchè egli ponesse indugio ad accettare la proposta +di quella donna, che lo aveva ammaliato e che si dava anima e corpo in +suo potere. Come avrebbe ella potuto resistergli ancora, una volta, +che fossero insieme notte e giorno fuori di Milano? + +La vittoria, finalmente, la sospirata, la agognata vittoria era certa! + +In quel momento il desiderio lunghissimo e intenso, l'idea della +conquista e del trionfo non gli lasciarono discernere neppur in ombra +tutto quello che v'era di estremamente grave in una fuga da Milano +colla famosa Nanà. + +E d'altronde ci avesse anche pensato come avrebbe potuto ritirarsi? +Non ne avrebbe avuto nè la forza, nè la volontà. + +Acconsentì. In cinque minuti s'intesero e fissarono il punto della +partenza. Doveva essere pel domani. Enrico non doveva dir ad anima +viva che stava per andarsene da Milano. Avrebbero poi preso in affitto +una qualche villetta romita in Isvizzera, e là sarebbero vissuti +felici come due colombi nel nido. + +In questo suonò la mezzanotte al pendolo sul piano del camino. + +Sappia s'alzò e venne a stringere la mano a Nanà per congedarsi, +dicendole sottovoce: + +--Fra mezz'ora? + +--Impossibile! Non venire--gli sussurrò Nanà.--A domani; ti dirò poi. + +Tutti s'erano levati e si congedarono l'un dietro all'altro. + +* * * * * + +Nanà era sul punto di riuscir nell'intento. Ma pensava esserle duopo +di usare molta cautela, per scongiurare il pericolo d'essere sfatata +da' suoi furibondi adoratori, i quali avrebbero potuto scoprir il suo +nido d'amore e mettere in guardia Enrico contro di lei. + +Quanto ai documenti che sarebbero venuti da Parigi, i documenti +necessarî al matrimonio, ella aveva già disposto le cose in modo da +riuscire per bene. + +Gli amici, che essa temeva sopratutti, erano il Marliani ed il Sappia, +che conoscevano il di lei turpe passato. + +Era indispensabile disporre in modo le cose che essi non potessero +parlare, non dovessero tradirla. + +La mattina stessa del giorno anteriore alla partenza ella andò da +Marliani in via Valpetrosa. + +Vedendola entrare, il giovinetto si strappò di testa la callotta di +Bibò, balzò in piedi e mosse incontro alla bella donna, aggrottando le +sopracciglia, ma beato in cuor suo. + +--Tu sarai sorpreso--disse Nanà--di vedermi qui da te, n'è vero? + +--Non ti dissimulo.... + +--Vengo, prima di tutto, a vedere cosa è successo iera sera con +Cantis. + +--È pazzo quel fanciullo o l'hai aizzato tu stessa contro di me? + +--Perchè vorresti ch'io lo avessi aizzato contro di te? + +--Per salvare il tuo amante dalla mia vendetta. + +--Ma che amante!--disse Nanà sedendosi.--E dunque com'è finita. + +--Gli ho mandati i padrini e li aspetto fra poco. + +--Io non voglio che vi battiate. + +--Vedremo. Non ti posso dir nulla. + +--Io sono venuta a salutarti perchè parto. + +--Parti? Per dove? + +--Per Vienna. + +--Col principe? + +--Quale principe? + +--Il Kuvasoff. + +--Che c'entro io col Kuvasoff. + +--Via Nanà, non farmi l'innocentina. + +--Io ti dico che non parto col principe. + +--Con chi dunque? + +--Parto con un banchiere ricchissimo... che ha promesso di sposarmi. + +--E il conte O'Stiary. + +--Lo pianto qui. + +--Davvero? + +--Non posso partir con due. + +--Poverino! + +--Lo compiangi? + +--È tanto innamorato. Ma però fai benone. + +--Ti pare? + +--Benone ti dico. Non avresti potuto continuare un mese con lui. + +--Perchè?--domandò Nanà con voce molto indifferente. + +--Perchè ormai egli è spiantato... peggio di me. + +--Spiantato? + +--Spiantatissimo. + +--Da quando in qua?--domandò Nanà guardandosi le unghie. + +--Dacchè cominciò a far debiti. + +--Ha dunque molti debiti quel povero ragazzo? + +--Ne ha per circa settecento mila franchi. + +--È impossibile! Mi avrebbe mentito allora quando mi parlava del +testamento di suo padre. + +--Domandalo al marchese Sappia, domandalo a Aldo Rubieri che lo sanno +meglio di me. + +--Non ha egli ereditato da suo padre più di un milione? + +--Cosa c'entra? Un piccolo, un miserabile milione, che egli sciupò in +poco più di tre anni. + +--Sarà molto dunque se riuscirà a conservare duecento o trecentomila +franchi in tutto e per tutto? + +--Ma neanche. A poter disporre dell'eredità gli manca ancora un mese a +dir molto. Pagati gli interessi e i debiti plateali egli resterà nudo +come il giorno che è venuto al mondo. + +"Avrei fatto un bell'affare, sposandolo" pensò Nanà in cuor suo. + +Ma poi riflettè: + +"Non sarà vero nulla! Costui parla per gelosia." + +--Bene,--diss'ella--queste cose già a me poco importano. Io non sono +venuta da te per questo come puoi imaginarti. Sono venuta da te, +portata da un piccolo rimorso a chiederti un servizio. + +--Di danaro?--domandò sollecito il Marliani, colla voce in cui si +sentiva il disinganno. + +Nanà pensò di lasciar credere per poco al Marliani ch'essa volesse +chiedergli danaro, per vedere poi accolta con migliore garbo la sua +preghiera, quando gli avesse detto che non si trattava punto di +chiedergli un prestito. + +--Danaro! danaro!--diss'ella--sempre questo maledetto danaro! + +E si fermò a guardare Marliani nel bianco degli occhi. + +* * * * * + +--Ebbene, parla--disse il giovine--in ciò che posso. + +Nanà, vedendo le buone disposizioni di Marliani, fu lì lì per +chiedergliene subito davvero. Ma poi pensando d'aver qualche cosa di +più interessante pel capo, ripigliò ridendo: + +--No, non voglio avere ancora danaro da te, se non me lo sarò +meritato. Dopo se potrai darmi un paio di mille franchi, mi farai gran +piacere. Sappi dunque che io potrò giovarti assai se mi vorrai +obbedire... Vedi che in caso tu non mi daresti che la senseria. + +--In fondo sei una gran buona fanciulla!--disse Marliani che +cominciava a intenerirsi. + +--Io non voglio lasciare di me brutta memoria in questa città, che mi +è stata tanto gentile e simpatica. Noi forse non ci vedremo mai più; +ma ho bisogno di partire col cuore in pace e sono venuta come vedi, a +congedarmi. Vuoi tu che ci lasciamo in pace? + +--Come si fa a negarti una cosa simile?--sclamò il meneghino, che +s'inteneriva sempre più. + +--Eppure io so che tu stavi preparando una vendetta. + +--Sì..., ti confesserò che io avevo stabilito di scrivere a O'Stiary +per metterlo in guardia contro di te e per raccontargli il tuo +passato, come del resto, te l'ho minacciato ieri sera. + +--Vedi dunque che ho fatto bene a venire da te. Io non so quando +partirò, ma nel frattempo tu puoi figurarti quanto io ci tenga che i +miei amici non sappiano nulla di brutto sul conto mio. Noi dunque +dobbiamo tornare amici, almeno fino alla mia partenza. Poi ci +scriveremo... È così bello sapere che si hanno qua e là dei cuori che +pensano a noi, che ci vogliono bene. Accetti? + +--T'ho già detto, Nanà, t'ho già detto che a te nulla si nega--rispose +il giovine che sentiva a sfumar dall'animo dolce ogni risentimento +verso quella strega di bellezza. + +--Ebbene, ascolta un mio progetto su di te. Dal giorno che ti seppi in +cattiva posizione, io ho pensato di far qualche cosa a tuo vantaggio. +Vedi che io ho cuore. Avrei trovato il modo di farti qui in Milano una +buona posizione. + +--Tu? + +--L'uomo col quale debbo partire--disse Nanà--tiene qui a Milano +moltissimi interessi bancarî e commerciali. Io ho il potere di farti +nominare suo rappresentante. Si tratta per te di otto o diecimila +franchi di guadagno all'anno. + +Marliani stentava a credere alle proprie orecchie. "Possibile che +Nanà--Nanà egoista, Nanà spensierata, Nanà prodiga, Nanà alienissima +dagli affari,--fosse così buona e così provvida per lui?" + +--Tu mi colmi--disse egli prendendo una mano della bella e +baciucchiandogliela con passione. Stasera ti porterò i due mila +franchi. + +Ah, se la Bibò fosse entrata in quel momento! + +I baci di Marliani erano espressivi al punto da scrocchiare sulla +pelle di Nanà come la frusta d'un postiglione _in grazia divina_. + +--Ascolta dunque--ripigliò Nanà ritirando dolcemente le mani da quelle +di Marliani.--Io non posso metterti in relazione qui a Milano con lui, +perchè egli non vuol essere conosciuto. Ma ti fidi di me? + +--Come non fidarmi? + +--Vieni a trovarmi dopo pranzo, ma non dopo le otto. Saremo soli e +discorreremo. Ti dirò tutto quello che avrò ottenuto per te dal mio +nuovo... grande industriale. + +--Come ringraziarti? + +--Non voglio ringraziamenti; voglio soltanto essere tua amica e star +certa che tu non mi vuoi far del male. + +Nanà si era levata in piedi e aveva stesa la destra a Marliani per +congedarsi. + +--Non ne dubitare, angelo mio--disse Marliani ricominciando a +imprimere un'altra sonora dose di baci sulla di lei mano. + +E fu in questo punto e sulla frase: "non dubitarne, angelo mio" che +Bibò fece la sua tacita comparsa dalla fatal porticina di fronte alla +scrivania. + +Nanà aveva già voltate le spalle a quell'usciolo e non vide Bibò. +Soltanto che, udì il Marliani, il quale, tutt'a un tratto, cambiando +perfino il tono di voce, soggiungeva: + +--Questi baci fatti così, e quella frase "angelo mio" detta da lei in +tal modo, sono certo faranno crollare il teatro sotto gli applausi. + +Essa si volse indietro come per dirgli: "ma cosa diamine mi vai +farneticando ora?" vide Bibò, terribile, colle mani sui fianchi, la +faccia scarlatta, le furie nello sguardo capì tutto e non potè a meno +che scoppiare in una omerica risata, dicendo a Marliani: addio, addio! + +Bibò diè un passo innanzi. Nanà uscì fuori in fretta si cacciò nel suo +_brougham_ e disparve ridendo sempre. + +Bibò e Fiffo fecero una _lite impiccata_ e tale, che se ne ricordano +ancora oggi i casigliani. + +Il lettore se la imagini. + +* * * * * + +--"Uno è a posto!" pensò Nanà. Ora al marchese Sappia. Da lui saprò se +è vero che Enrico è rovinato... In tal caso mi attacco definitivamente +al principe; lo obbligo a dividersi da sua moglie e vado in Russia con +lui. + +Il marchese Ferdinando Sappia aveva le sue entrate notturne da Nanà al +martedì e al sabbato. Questo fatto urterà i nervi e il senso morale di +ogni persona ben nata; urtò anche i miei. Ma ne ha colpa forse il +romanziero se certe donne sono proprio così fatte? + +Se le adulate, se nascondete _il vero _su di esse, dov'è la morale? + +Il Sappia era uno dei tre a cui la cortigiana parigina impartiva i +suoi favori--lei credeva in gran segreto,--per soddisfare a' imperiosi +bisogni di donna afrodisiaca, e al suo bilancio eternamente in +_deficit_, come quello del regno d'Italia; malgrado che a rimpinzarlo +ci avessero già pensato in quattro: Marliani, O'Stiary, Sappia e +Kuvasoff. + +Quanto al principe Kuvasoff, era ammogliato ad una mongola, brutta e +gelosa come una gatta in aprile, e teneva un appartamentino per gli +appuntamenti con Nanà in una nota via. + +* * * * * + +Dinanzi alla porta di casa Sappia, Nanà scese dal _brougham_, entrò +dal portinaio e lo pregò di avvertire il marchese che una signora +aveva urgente bisogno di parlargli. + +Il marchese padre e la marchesa madre erano in campagna. + +Sappia discese. Essa lo pregò di accompagnarla sin da Rubieri e +rientrarono entrambi in carrozza. + +--Che cosa c'è di nuovo? + +--Io credevo--disse Nanà--che tu fossi un gentiluomo e temo di dovermi +disingannare. + +--Mi farai piacere a spiegarti. + +--Ti avevo pregato di non dire al tuo amico O'Stiary in qual luogo a +Parigi tu mi avessi incontrata. + +--Ebbene? + +--Non è che a me importi del conte O'Stiary o di chiunque altri di +questa terra; ma gli è soltanto che mi dispiace di trovar in te un +uomo che dice di amarmi e che non ha saputo mantener il segreto. + +--Enrico ti ha forse detto di aver saputo di madama Tricon? + +--No, ma se lo sa non puoi essere stato che tu a dirglielo. + +--Se lo sa non può essere stato che Marliani. Io non potevo dirglielo, +neppur volendo, giacchè quando gli parlai di te gli ho inventate cose +tali che ora avrei fatto la figura d'un bugiardo e d'un _blagueur_, se +avessi dovuto dirgli la verità. + +Da questa confessione del Sappia Nanà fu pienamente rassicurata. + +--Ebbene ti credo. L'avrà saputo da Marliani. Oh del resto ormai poco +m'importa, giacchè devi sapere, mio caro, che io sono obbligata di +partire da Milano. + +--Tu parti?--sclamò il Sappia leggermente commosso da questa notizia. + +--Tu non sai ancora un segreto della mia vita, che ho sempre taciuto a +tutti. + +--Ed è? + +--Io sono maritata. + +--Tu? + +--E amo mio marito. + +--Tu? + +--Mio marito mi richiama a sè in Francia e mi perdona il mio passato. + +--Dov'è ora questo tuo marito? + +--A Parigi. + +--E tu fai conto di tornar a Parigi? + +--Sì--rispose Nanà mestamente. + +--È molto tempo che sei maritata? + +--Due anni. + +--Dunque quando io ti vidi a Parigi non lo eri ancora? + +--No. + +--Tuo marito è ricco o povero? + +--È povero. + +--E tu vuoi tornargli insieme? + +--Si. Egli riconosce e addotta il mio Louiset. + +--E lo ami? + +--Sì. + +--E quando partirai? + +--Non lo so. Aspetto ch'egli mi telegrafi il giorno. + +--E di Enrico, del mio povero conte, che ne fai tu? + +--Lo lascio. + +--Egli ne morrà. + +--Oh non si muore più adesso per queste cose--sclamò Nanà.--Egli +sposerà la sua Elisa. + +--Ahimè!--disse il Sappia.--Io temo che anche quel suo matrimonio sia +andato a monte. + +--Perchè? + +--Perchè Enrico è rovinato. E tu certo non puoi vantarti di non +esserci entrata in buona parte. + +--Ma è dunque vero, che è rovinato quel povero Enrico?--sclamò Nanà +con voce compassionevole. + +E fra sè pensava intanto "Ah il mio _petit crev_ stai fresco ora." + +--Non gli resterà tanto da tenersi un cavallo. + +--Io non ne ho colpa. Io non gli ho mai chiesto danaro. I regali già +non si possono rifiutare. + +--Oh del resto--notò il Sappia--ti permetto di non avere rimorsi. Egli +era già quasi rovinato prima che tu venissi a Milano. + +"Assolutamente--pensò Nanà fra sè--se lo sposassi ora che posso essere +certa che egli è rovinato, sarei una gran baggea. Bisognerà pensare ad +altro." + +--Senti un pò--disse Sappia.--Se io ti accompagnassi a Parigi? Che ne +pensi? + +--Impossibile. + +--Perchè impossibile? + +--Perchè mio marito verrà a levarmi di qui. + +Il Sappia si strinse nelle spalle. Che cosa gli restava a dirle di +più? Egli non era l'uomo da far delle pazzie per Nanà. Anzi ond'essere +vero sempre, fino alla feccia, c'è da confessare che tra i pensieri +del marchese scattò spontanea e pronta questa frase che fa onore alla +di lui saggezza: "Meglio così! Tanti risparmiati!" + +La confessione però, di quell'amore per un marito qualunque, gli +giungeva così nuova ed eteroclita, che ne dubitò. Si propose di +sorvegliare Nanà e di scoprire l'arcano, che doveva covare sotto +l'apparente sincerità della _cocotte_. + +* * * * * + +Erano giunti a casa di Aldo Rubieri. + +--A rivederci questa sera--disse Nanà.--A proposito, sai che ieri sera +Enrico non è venuto da me? + +--Tiene il broncio? + +--Sicuro. + +* * * * * + +Il Sappia tornò col _brougham_ a casa. Nanà trasse di tasca una +piccola chiave, fè il giro dietro la casetta di Rubieri e per una +porticina seminascosta dietro l'edera entrò nel guardino. + +* * * * * + +Gignous avrebbe delirato di gioia, vedendolo. + +Parlo del giardino di Aldo Rubieri, che Mattia Corvino chiamava con +innocente iperbole il _giardino incantato_. + +Era vasto. Ma quantunque chiuso fra quattro mura, sembrava sterminato +intorno intorno. I muri erano tutti coperti di edera folta, e dinanzi +ai muri, stavano piantate tre filari di pini delle Alpi. + +Nell'edera, Aldo aveva saputo praticare certi effetti di luce, di +chiaroscuri e di sfondi, da farli scambiare fra le macchie più +avanzate, per cannocchiali di una foresta folta, che contornasse +tutt'all'ingiro il giardino. + +Un'illusione ottica maravigliosa. + +Certo era quello il più bello e il più fresco giardino di Milano. +D'onde mai il Rubieri fosse andato a tirare l'acqua perennemente +zampillante dalle tre fontane e formante la vaga cascatella, tra il +tufo e i sempreverdi, nessuno lo sapeva, tranne Nanà, la signora +Marietta e il Cicerone. Il fatto è che v'era una delizia di frescura e +di verde ammirabile. + +Nanà aveva dichiarato che ci sarebbe vissuta volentieri tutta la vita. +Rubieri aveva accolta quella dichiarazione come un complimento al suo +buon gusto e null'altro. + +* * * * * + +--Sei qui, mia splendida bellezza?--disse Aldo vedendola entrare nello +studio. + +--Sono qui, e per l'ultima volta. Dopodomani parto--rispose Nanà. + +--Dove vai? + +--A Napoli. + +--A far che? + +--A recitare. Sono scritturata a mille franchi al mese. + +--Tu? + +--Io. + +--Ma chi è quell'impresario balordo, che ha il coraggio di darti mille +franchi al mese? + +--Come siete sempre grossolano con me, caro Aldo!--disse Nanà. + +--Ah, tu sai bene che io non faccio complimenti neppur alle donne +belle. + +Il Rubieri fin dal primo giorno s'era avvezzo a non subire il fascino +sensuale di Nanà. Egli considerava la sua modella come una bellissima +creazione dal solo punto di vista dell'arte. Tutte le moine e le +seduzioni di lei, non erano riuscite a smuoverlo dalla sua sovrana +indifferenza. + +Egli aveva altro pel capo. + +La trattava come un fanciullo, e Nanà sentiva di lui un poco di +soggezione. Era tutto il rovescio di quello che accadeva cogli altri +adoratori, i quali invece avevano suddizione di lei. + +Talvolta Rubieri le parlava seriamente come da padre. Egli amava di +comparire ai di lei occhi un uomo serio. Oltre che, era portato a +questo dal suo carattere, pensava che parlando in francese di cose +serie, egli avrebbe fatto miglior figura. + +Pei _calembours_ egli non ci aveva l'incornatura. + +Nanà trovava un gusto nuovo a questa, per lei, grandissima novità. Se +a Parigi qualcuno le avesse detto una cosa simile, gli avrebbe dato +dell'idiota. Ella si sentiva come riabilitata ai propri occhi, finchè +stava con Rubieri e ascoltava senza noia il suo Fidia. Spesso, ella si +maravigliava d'essere capace di udire senza sbadigli certe tirate, che +era avvezza a considerare come solenni pedanterie. Ma il segreto di +questa nuova attenzione lo si comprende pensando che ella aveva ormai +uno scopo serio nella sua vita. + +--Nanà, ascolta--disse Rubieri sedendosi vicino a lei--io ho bisogno +di sapere da te se il conte O'Stiary ti accompagnerà a Napoli. + +Nanà guardò sorpresa in faccia a Rubieri. + +--Perchè mi hai fatta questa domanda? + +--Perchè ci ho il mio grande interesse a fartela. + +--Si può sapere questo interesse? + +--Non c'è nulla che mi vieti di dirtelo. Tu sai che Enrico era +promesso sposo della signorina Elisa Martelli. + +--Ebbene? + +--Da qualche tempo questo matrimonio pericolava assai, perchè Enrico +pensava tanto alla bella Elisa come io penso alla regina di Golconda. + +--Lo so. + +--Ma se tu riesci a condurlo via con te, gli è come dire che andrebbe +proprio a monte del tutto e definitivamente. + +--Ah, ho capito; e allora tu, n'è vero, ti faresti sotto? + +--Perchè no? È una delle più belle fanciulle di Milano. + +--Con trecentomila lire di dote. + +--Non dico di no. + +--E se io ci riuscissi a fare questo colpo, quale sarebbe la mia +ricompensa? + +--Proponi. + +--Ma prima di tutto è necessario che io sappia in quali acque si trova +oggi il conte. È vero che è rovinato? + +--Non del tutto, ma quasi. + +--Capirai Aldo, che il fuggire con un uomo rovinato, di cui non si sia +pazzamente innamorata, non è proprio l'ideale del saper vivere. + +--A me basterebbe che tu me lo tenessi lontano un mese. Per questo +mese io penserei a te. + +--Io non mi fido. + +--E se ti sborsassi il danaro prima di partire? + +--Allora sì. + +--Ti bastano duemila franchi? + +--Peuh! Facciamo tre. + +Aldo si alzò, e andava difilato allo scrigno, quando un dubbio lo fece +arrestare: + +--Tu non ti fidavi di me. Dovrò io fidarmi di te? + +--Se non ti fidi tralascia--disse Nanà. + +--Non potresti dirmi qualche cosa che mi affidasse che tu saprai +davvero trascinarti dietro il giovinetto? + +A Nanà venne un'idea splendida. + +--Io l'ho il mezzo. + +--Quale? + +--Gli scrivo un biglietto qui; egli mi risponderà che è pronto a +fuggire con me, e tu lo leggerai pel primo. + +--Se tu sei così brava ti snocciolo subito uno sull'altro i tre +biglietti da mille. + +--Dammi da scrivere. + +Aldo la condusse nel gabinetto da studio. + +Nanà scrisse: + + + +"Mio adorato Enrico, + +"M'è nato il dubbio che tu abbia mutato di parere. Assicurami subito +che tu sarai pronto questa sera, per l'ultima corsa di Arona, a +partire con me. È necessario che non ci vediamo prima di quell'ora per +non dare sospetti. Alle dieci io ti aspetto in casa. Sarò pronta. A +rivederci. Rispondimi subito. + +"Tua NANÀ." + + + +Un'ora dopo il Mattia Corvino, che era stato mandato a portare il +biglietto al conte O'Stiary, recava la risposta: + + + +"Mia Nanà, + +"Non dubitare. Alle dieci di questa sera io sarò da te e partiremo +insieme. Io ho già salutato Milano forse per sempre. Ciò che però non +ti ho ancora detto a voce te lo dico in questo estremo momento. Io non +sono più ricco e a te povera Nanà toccherà forse di avere delle +privazioni per vivere con me. È un dovere imprescindibile che mi +spinge ora a farti questa confessione. Mi ami tu abbastanza malgrado +ciò? Me lo dirai domani sera lungi da Milano, quando sarai finalmente +nelle mie braccia. + +"Tuo ENRICO." + + + +--Che ne dici?--domandò Nanà trionfante. Rubieri era pensieroso. + +--A che pensi? + +--Penso che voi due vi eravate già intesi di fuggire stasera insieme. + +--Può darsi! + +--Senza le mie tremila lire, dunque? + +--Ero venuta per chiedertele ugualmente. + +--E se io te le avessi negate? + +--Saresti stato padronissimo. Ma ora mi pare che mancheresti di +delicatezza. + +--Ho scherzato. Volevo vedere come la pigliavi. + +Aldo andò allo scrigno portò a Nanà i tremila franchi, ch'ella ripose +con grandissima indifferenza e con un semplice _merci_ nel +portamonete. + +Poi dato uno sguardo all'orologio e col pretesto delle mille faccende +che le restavano da sbrigare per poter partire, s'accomiatò. + +* * * * * + +"Queste le tengo," pensò Nanà, rincantucciata nel _brougham_, che la +portava alla palazzina del principe Kuvasoff; e andava palpando e +ripalpando il portamonete con immenso giubilo. + +* * * * * + +Il principe Kuvasoff aveva i suoi erotici colloqui con Nanà +nell'appartamentino della casa in cui trovasi oggi la _Cronaca +Grigia_. Essa aveva due uscite. Il principe entrava da una parte, Nanà +dall'altra; e quando si lasciavano, Nanà usciva dalla parte per cui il +principe era venuto e viceversa. In tal modo essi avevano sventate le +ricerche assidue della principessa, la quale teneva due spie sulle +traccie di suo marito e non aveva potuto saper nulla ancora di quel +convegno. + +--Mio caro principe--disse Nanà--che arrivata prima di lui stava +sdraiata su un'ottomana ad aspettarlo fumando una sigaretta--oggi +grandi novità. C'è chi si è incaricato di rapirmi a voi. + +--Ah dev'essere un grande uomo di forza costui!--sclamò il principe +sedendosi vicino a Nanà e cingendole la vita col braccio. + +--Egli mi ama come un pazzo--disse Nanà. + +--Ed io dunque vi amo forse come un saggio? + +--Vediamo dunque. Che cosa sareste pronto a fare voi per me ond'io non +accetti le proposte di quell'altro? + +--Tutto quello che vuoi. + +--Sareste pronto principe a dividervi dalla principessa e a condurmi +in Russia con voi, come mi avete detto altre volte? + +--Sempre. Io già da un pezzo, lo sai, rumino l'idea di liberarmi da +quell'arpia. + +--Allora birba chi manca. Toccate. + +Il principe diè la mano a Nanà. + +--Quando partiamo? + +--Anche stanotte se vuoi. + +--Sta bene. Io sono pronta. + +--Ma non converrà partire insieme. + +--È vero partiamo da soli e troviamoci in un'altra città. + +--Dove per esempio? + +--A Venezia. È sulla strada per andar in Russia. + +Furono presi tutti gli accordi più necessari, e il principe le diede +cento napoleoni d'oro per le spese del viaggio da Milano a Venezia. + +E Nanà li mise insieme ai tremila franchi di Rubieri. + +Il resto del colloquio andò poi co' suoi fiocchi; ma noi è meglio che +lo lasciamo nell'ombra. + +* * * * * + +Il giorno dopo tutta Milano,--voglio dire la tutta Milano settembrina, +che ha tempo e voglia di occuparsi dei fatti altrui--parlava della +sparizione di Nanà e di quella contemporanea del conte Enrico +O'Stiary. + +Quanto al principe Kuvasoff egli si fece veder al Corso in _coupè_ +allato di sua moglie, e non lasciò Milano per Venezia che il giorno +dopo. + +Ma che cosa era capitato ad Enrico O'Stiary? + +Due ore prima di quella fissata alla partenza con Nanà egli era andato +da lei, e aveva trovato dal portinaio questo biglietto: + + + +"Caro Enrico, + +"Siamo sorvegliati. È impossibile andar via insieme. Io deludo lo +spionaggio di chi potrebbe impedirmi di partire con te e parto subito. +Mi troverai a Torino al Feder, a meno che non mi tocchi di continuare +il viaggio fino a Macon. + +"A rivederci. + +"TUA NANÀ." + + + +Enrico questa volta non ebbe sospetti gravi; ma sentì una specie di +maraviglia disgustosa, che ci fosse taluno il quale potesse impedire +la partenza di Nanà. La sua mente corse tosto a Aldo Rubieri, ch'egli +credeva suo fortunato rivale, e fu lì lì per andare da lui a +chiedergli una spiegazione. Ma consultato l'orologio capì che non +aveva tempo da perdere; mandò Aldo al diavolo in cuor suo, e +giubilando al pensiero che fra poche ore si sarebbe trovato al fianco +della donna adorata, si fece condurre alla stazione dove pranzò; +quindi partì per Torino. + +* * * * * + +Chi domandasse poi il perchè Nanà si fosse divertita a far anche +quest'ultima burla crudele ad Enrico mostrerebbe di non conoscere di +quali capricci sia fecondo l'isterismo d'una _cocotte parigina_. + + + + +XIII. + + +Suonavano le nove e mezza di mattino al campanile del villaggio sul +Lario, che sorgeva a un tiro di pistola dalla villa del notaio +Martelli. + +Egli stava in giardino a potar i suoi fiori, quando il domestico gli +annunciò una visita sbarcata poco prima dal vapore. + +--Sarà quel capo scarico d'un mio pupillo, mi imagino--disse don +Ignazio. + +--No signore. È il signor Aldo Rubieri. + +--Ah, tanto meglio!--sclamò il notaio; e deposta la forbice gli corse +incontro tutto lieto. + +--Benvenuto, benvenuto--cominciò a gridar da lungi, alzando le due +braccia come un telegrafo--Che buon vento? + +--Lei non m'aspettava? + +--Ma sì, certo che l'aspettavamo tutti--disse il notaio.--Però +credevamo che lei venisse colla seconda corsa. + +--Ho dormito a Como. Ecco perchè sono qui così presto. Ieri sera ho +perduto l'ultimo vapore e non ho avuto il coraggio di fare questo +tratto in barca. + +--Sfido io! Le donne poltrone sono ancora a letto... o tutt'al più +alla _toilette_. Non sanno godere la campagna quelle pettegole. + +--Oh, del resto non sono che le nove. + +--Bravo, bravo!--sclamò don Ignazio entrando nel salotto e mettendosi +a sedere.--Oh, giacchè siamo soli, parliamo dunque un poco seriamente +dei nostri affari. Il suo amico che mi fece l'onore di domandarmi in +di lei nome la mano della mia Elisa, le avrà portata la mia risposta. + +--Ed io sono venuto incoraggiato appunto da quella risposta--disse +Rubieri. + +--Lei può imaginarsi se io non sarei felice. Ma le dirò la verità, noi +non abbiamo ancora avuto occasione di parlarne alla Elisa. + +--È naturale! L'amico mi portò la lieta notizia soltanto ieri mattina, +ed io due ore dopo partivo da Milano. + +--Mi ascolti, caro Rubieri--disse il notaio invitando lo scultore a +seder dinanzi a sè.--Lei sa che da qualche tempo io vagheggio l'idea +di ottenere dalla Giunta municipale quella tal concessione di cui le +ho parlato e che deve far più ricca d'assai mia figlia che lei mi fa +l'onore di chiedermi in isposa. Mia figlia è unica, e naturalmente... +Lei è assessore e mi dicono che può tutto presso il conte sindaco. + +--Oh questo è una esagerazione--sclamò Rubieri. + +--Sì sì, m'hanno assicurato che il sindaco la stima assai, e fa tutto +quello che lei gli suggerisce. + +--Non negherò che il conte sindaco abbia una certa deferenza per +me--rispose Aldo--ma da questa al far tutto ciò che io desidero ci +corre. E poi c'è il Consiglio. + +--Ma lei appartiene alla maggioranza.... + +--Questo è vero! Se il sindaco vuole, del Consiglio ce ne infischiamo. + +--Dunque una mano lava l'altra. Io le do mia figlia e lei mi fa +ottenere la concessione. + +--Mi spiacerebbe che la signorina Elisa sapesse che.... + +--La Elisa non deve saper nulla delle nostre faccende--disse il +padre.--Siamo intesi? + +--Ma dal canto mio--rispose Aldo--lei può imaginarsi se non mi metterò +colle mani e coi piedi perchè questa concessione le sia data... se non +che.... + +--Non è certo di ottenerla? + +--Come lei, caro don Ignazio, non è certo di ottenere il consenso di +sua figlia. + +--Eh l'otterremo, non la dubiti, l'otterremo--sclamò il notaio +scotendo il capo con un sorriso fra il malizioso e il soddisfatto.--La +Elisa è una testolina sì, che ha le sue idee, non dico, ma che non mi +ha mai disobbedito finora; e credo non vorrà cominciare dal momento +che io le proporrò un giovinotto come lei, un uomo celebre, assessore +municipale.... + +--Basta basta, don Ignazio, non la mi faccia arrossire ora. Piuttosto +le dirò..., caro cavaliere... le esporrò un mio dubbio..., ch'ella +potrà distruggere o avvalorare secondo la verità. Io, come lei può ben +pensare, non vorrei per tutto l'oro del mondo ottenere da sua figlia +un consenso che potesse per avventura essere un po' forzato. Io non +sono in confidenza colla signorina Elisa e non so come ella stia di +cuore. So però, come tutti gli amici di casa, ch'ella ebbe sempre una +grande inclinazione per il suo compagno d'infanzia.... + +--Vedo dove ella tende--disse don Ignazio--e le risponderò +francamente. La Elisa infatti aveva un certo attaccamento per il conte +Enrico, mio pupillo, ed io e mia moglie certamente saremmo stati +felici di vederla diventare contessa, se quel balordo di un giovinotto +non avesse distrutto, colla sua condotta impossibile, ogni nostra +speranza. + +--Sta bene--riprese il Rubieri--e non sarò io certo che mi lamenterò +di questo fatto. Soltanto che... lei sa bene... le fanciulle talvolta +amano più gli scavezzacolli che i giovani ordinati e prudenti. + +--Oh io spero poi che la mia Elisa sia ormai persuasa che io non le +darei giammai il consenso di sposare il conte. + +--Lo credo--disse Rubieri--ma ciò non mi dice ancora ch'essa non ne +sia sempre innamorata. + +Il padre a questa uscita di Rubieri stette muto, ma col capo alzato, +collo sguardo fisso e col labbro infuori, pareva chiaramente dicesse: + +"Chi va mai a sapere ciò che si cela nel cuore di una fanciulla? +Questo toccherà a lei!" + +--Certo che--riprese Aldo--quando la signorina Elisa saprà quello che +è accaduto ieri sera del nostro Enrico... + +--Che cos'è accaduto? + +--Vedo che lei non sa nulla... e da un lato mi dispiace di dover +essere proprio io il uuncio di nuova disgrazia. + +--Cosa diamine gli è capitato? Forse ha perduto qualche altra somma al +giuoco? + +--Peggio. + +--Peggio di perdere al giuoco?--domandò con sorpresa don Ignazio--La +dica, la dica. + +--È partito da Milano con quella sua... + +--Ah quella donnaccia francese... forse... la di lei modella? + +--Precisamente. + +Don Ignazio si gettò sul cordone di un campanello e al servo che +comparve sulla soglia dell'uscio disse: + +--La signora è levata? + +--Donna Eugenia... sissignore. + +--Ditele che venga giù subito, che c'è qui il signor Rubieri. + +Poi voltosi a questi: + +--Ella è ben certa che sia proprio partito con lei? + +--Certissimo. + +--Essa ha nome Nanà, n'è vero? + +--Nanà appunto. + +--Ah, che testa, che testa!--gridò don Ignazio giungendo le mani in +atto di maraviglia.--Ma già fu sempre uno scapestrato! Si poteva +aspettar da lui questo e altro. + +Donna Eugenia comparve, e le fu raccontata la cosa. + +Ella se ne mostrò altrettanto addolorata quanto suo marito pareva ne +giubilasse. + +--Ormai--sclamò egli--spero bene che la ragazza sarà persuasa e +convinta, e non avrà più ragione da opporci. Tocca a te ora, cara +Eugenia, a informarla. + +La signora Eugenia protestò che non ne aveva il coraggio. + +Ella avrebbe passato il lago a nuoto più volentieri che dar all'Elisa +quel brutto colpo. + +Povera donna come sei ammiranda nel tuo materno imbarazzo! + +Ella si era prestata spesso a far quello che suo marito le +raccomandava di fare, cioè dissuadere la fanciulla dal voler bene +all'Enrico. + +La Elisa dal canto suo non aveva mai aperto a sua madre l'animo +proprio ferito nel vedersi trascurata dal suo giovine amante. + +Regnava tra madre e figlia una specie di delicatezza, una suggezione +riguardosa su questo argomento. Entrambe temevano di farsi +reciprocamente un dispiacere, e ne tacevano. + +"Oh, non c'è argomento--pensava la madre--che valga a distruggere +l'impero di dieci anni di sogni e d'illusioni d'amore." + +Ma volere o non volere bisognava spiegarsi. Bisognava aprir gli occhi +alla innocente creatura e raccontarle finalmente la fuga di +quell'ingrato. + +* * * * * + +--Ascolta Elisa...--incominciò--io capisco che tu pensi ancora... Ed +io t'avrei a dire una cosa molto seria quest'oggi. Ti imagini tu, +cara, di che cosa io ti voglia... dire? + +--Me lo imagino--rispose la fanciulla con un sorriso tra la speranza e +la malinconia. + +--Dimmelo allora. + +--Io spero che tu mi voglia parlare di Enrico. + +La signora Martelli attirò sua figlia al seno e la baciò +passionatamente. + +--Oh, perchè piangi?--sclamò Elisa vedendo i lucciconi negli occhi di +sua madre. + +--Ascolta Elisa. Se tu dovessi persuaderti che il conte O'Stiary non è +degno di te? + +--Tu me lo hai fatto capire altre volte--disse la fanciulla--ma io non +voglio crederlo ancora. Egli è pieno di cuore e di onore. Che +cos'avrebbe fatto per non essere più degno di me? + +--S'egli ti avesse miseramente ingannata, dicendoti che ti amava, +mentre.... + +La Elisa si rizzò in piedi come se una molla potente l'avesse sospinta +in alto, e portò istintivamente le due mani sui polsi. + +--Mamma, per carità! + +--Lo dicevo io--sclamò sua madre spaventata.--No, anima mia, non far +così. Elisa... chissà che non sia una calunnia... quetati. + +La fanciulla si era rimessa tosto. + +--Ah!--disse con un gran sospiro--non è dunque una cosa certa? E +difatti è impossibile! Io sento che egli non ama che me. Ne sono +sicura. Io lo so ch'egli ha conosciuto un'altra donna. So tutto... ma! + +"Oh molte altre donne" pensò fra sè la madre. + +--Ma egli non ci ha voluto bene a quella... Me lo confessò lui stesso. +Fu una sorpresa, un capriccio, che so io? + +La signora Eugenia ascoltava sua figlia con una specie di sgomento. +Essa non aveva calcolato la portata del colpo che era obbligata di +darle. Essa non credeva che sua figlia fosse capace di tanto affetto. + +--Ma--ricominciò la povera donna--se invece ci fosse in lui qualche +cosa di molto serio? Se egli ti dovesse dare la prova certa del suo +tradimento? + +--La prova?--sclamò la Elisa sorpresa. Quale prova? Che cosa ha fatto? +Oh, finchè egli stesso non me lo dica colla sua bocca, che ha cessato +di volermi bene a me sola, io non crederò a nessuno. + +--E s'egli non potesse più dirtelo? + +--Oh mamma!--gridò la Elisa sopraffatta da queste strane +parole.--Perchè? Che cosa gli è accaduto? Per pietà mamma. + +--No, non spaventarti così, cuor mio! Oh Elisa la mia Elisa, sia +buona, non far soffrire in questo modo la tua povera mamma... sia +ragionevole. + +--Ma sei tu mamma che mi fai soffrir me!--disse la fanciulla.--Oh +parla, ti scongiuro. + +--Credi tu che se non fosse necessario io non t'avrei risparmiato +questo dolore? + +--Ebbene, parla mamma, ti ascolto; vedi, sono ragionevole, parla, sono +buona.... + +E fu allora che la madre le narrò la fuga scandalosa di Enrico con +Nanà. + +* * * * * + +Elisa che stava in piedi si sedette, pallida molto. A sua madre che la +fissava ansiosamente, sembrava di vederla come a trasformarsi. Non una +esclamazione, non un lamento, non una lagrima. + +--Quando successe questo?--domandò la fanciulla con voce ferma. + +--Ieri l'altro. Fu Rubieri stesso che venne a dircelo. + +--È cosa certa? Rubieri non potrebbe essersi ingannato? + +--Ah, pur troppo no; diede tutti i particolari. + +E la madre baciò con passione la Elisa. + +Allora la povera fanciulla fu presa dall'accoramento; il gruppo del +dolore si sciolse, e scoppiò in lagrime. + +--Oh mamma, bisogna che tu mi guidi, se no non so che cosa accadrà di +me--diceva la povera fanciulla singhiozzando. + +Così dicendo, ella stringeva convulsivamente le mani di donna Eugenia +e le portava alle labbra per baciarle, come un bimbo che domanda +scusa. + +--Io lo amo mamma, io lo amo il mio Enrico. Mi pareva che egli fosse +così sincero. Io non vivevo che per lui! + +--Elisa, fatti animo--le disse donna Eugenia--bisogna che tu impieghi +ogni mezzo per dimenticarlo. Tu sei troppo esaltata, figlia mia. Oh, +credi tu forse che io non ti comprenda? Credi tu forse che anch'io.... + +Si arrestò. Un'emozione profonda scuoteva suo malgrado quell'anima, +che pareva a tutti impassibile e fredda. Un segreto di amore stava per +cader dalle labbra della matrona; erano forse più di vent'anni che il +suo cuore si era chiuso alla idea d'amare un'altra creatura che non +fosse la sua Elisa; il dolore di sua figlia aveva risvegliato nel suo +cuore la lontana rimembranza. Una tempesta assai terribile doveva +avere durato quel cuore, che da tanto tempo scordava di avere +sofferto, se la nuova passione di sua figlia vi aveva saputo ridestare +tanto eco di dolore e di compianto. + +La madre accolse la sua creatura nel braccio destro; colla mano +sinistra le fece appoggiare la testolina sul proprio seno. E le sue +lagrime di madre cadevano sulla bionda testolina di quel suo angelo +sconsolato, e il dolore di entrambe, pur tanto diverso, si confondeva +là su quel seno in un solo dolore. + + + + +XIV. + + +L'anima appassionata ha le sue rivoluzioni come la storia dei popoli. +Lo spirito sotto l'aculeo dei tormenti morali si trasforma a poco a +poco, accogliendo consigli e propositi dianzi sconosciuti. + +Elisa all'annuncio della partenza di Enrico con Nanà, sentì d'essere +stata scossa nel più profondo di tutte le sue convinzioni. Ogni +sentimento ne fu stravolto. L'amore così confidente e puro, la +speranza che le freddezze di Enrico fossero passaggere, quella stessa +sua verginale indifferenza intorno al motivo sensuale, che allontanava +da lei il suo giovine amante, e la stima immensa che essa gli +conservava pur sempre, malgrado tutto, furono rovinati in un punto +solo nel di lei cuore. Non le restava più dubbio. Enrico le aveva +mentito. + +Come fosse violento lo strazio della povera fanciulla, che pure, per +istinto di orgoglio e per delicatezza verso sua madre, lo comprimeva +dentro di sè, sarà chiaro a coloro che avranno capito bene quale fosse +il carattere di Elisa. Forse ad altri parrebbe esagerazione. Essa non +aveva neppure come le anime credenti un rifugio al dolore nella +preghiera. Enrico le aveva insegnato che la preghiera verso lassù è un +non senso, perchè nessuno nel cielo imaginario dei credenti può star +ad ascoltare le querimonie degli afflitti, ed essa gli aveva creduto. +La poverina sentiva dentro di sè qualche cosa che moriva. Essa +comprendeva che forse, ancorchè Enrico fosse tornato a lei subito, non +lo avrebbe più amato come prima, non gli avrebbe più creduto, non si +sarebbe più, come moglie, data a lui con trasporto. + +Elisa non aveva precisamente le nozioni, che danno lo schifo alle +donne sapute, che sdegnano di accogliere un uomo che esce colle labbra +roride dei baci d'altra donna. Ma capiva quasi per intuizione questo +vero, e si disperava di sentire in cuore che il suo amore, così bello, +era stato spezzato forse per sempre. Nondimeno, di quando in quando, +in Elisa ardeva una fiamma intensa di sentimento, che si esaltava e +che si ostinava a non voler credere il suo Enrico un traditore. La sua +voce era tanto sincera quand'egli le aveva detto di amarla lei sola! +Ella non l'odiava ancora. Essa voleva riudire le sue espressioni, +avere da lui una spiegazione di quella sua mancanza di fede, essere da +lui convinta che aveva mutato. E allora si sarebbe decisa sulla +propria sorte. + +Verso la metà d'ottobre, la famiglia Martelli ritornò a Milano. Di +Enrico nessuna notizia. + +Un giovedì, nel salotto stavano radunate quattro persone; era una +brutta giornata, piovosa e buia. La signora Martelli, la Elisa presso +al camino, parlavano fra loro sottovoce. Il marchese d'Arco in piedi +addossato al focolare colle mani raccolte dietro la schiena, tacendo +pensava. Egli era arrivato da poco e non aveva ancora parlato; don +Ignazio passeggiava borbottando in su ed in giù. + +--Mancherebbe anche questa--sclamò egli a un tratto--che mi facesse +aspettare questo brigante d'un sor Marliani. + +E diede un'occhiata al pendolo confrontandolo col proprio orologio. + +--Tre e mezza--disse--e io gli aveva dato appuntamento alle tre. + +--Si potrebbe sapere--domandò il marchese--quale sia il suo progetto, +don Ignazio? + +--Proporgli la transazione del cinquanta percento. + +--Posso mettere anch'io una parola?--soggiunse donna Eugenia. + +--Sì, la dica lei--sclamò il marchese--che sono certo non potrà essere +che per bene. + +--Volevo dire a mio marito che la transazione col... con quell'uomo +che verrà tra poco è impossibile. + +--Perchè impossibile?--sclamò don Ignazio fermandosi sulle gambe +aperte.--Chi lo dice? Io ne ho messi al dovere di quelli peggiori del +signor Marliani, io. + +--Non parlo di costui--rispose la signora Eugenia con dolcezza--io +parlo del tuo pupillo, il quale mi ha dichiarato molte volte di voler +pagare i suoi debiti fino all'ultimo centesimo. + +--Quand'è che ha dichiarato questo? + +--Molte volte. + +--Ma è matto da legare--gridava questi.--Egli vorrebbe fare anche +quest' ultima castroneria per giunta? + +--Caro il mio cavaliere--disse il marchese con quella sua pacatezza +aristocratica, che non si smentiva mai.--A me pare che le sue donne +abbiano perfettamente ragione. + +--Ma va bene! Anche lei adesso, insieme alle donne. Tutti addosso a +me. La casa abbrucia, diamoci il fuoco. C'è da perderne la testa! + +--Andiamo, andiamo--osservò il marchese ridendo non la si riscaldi per +così poco. + +--È vero o non è vero, che queste cambiali furono da lui firmate, +mentre non aveva ancora il diritto di firmarle, secondo il testamento +di suo padre? + +--E così?--domandò il marchese. + +--Come, e così? Vuol dire che la sua firma vale quanto quella d'un +minorenne o d'un interdetto, che per legge non valgono nulla. + +--Ma che c'entra qui la legge, caro cavaliere? Dall'avere ventitre +anni e trecentosessantaquattro giorni, all'averne ventitre e +trecentosessantacinque, che è come a dire ventiquattro, non scorre che +un giorno, anzi, che dico, un'ora, un minuto. E vorrebbe lei che un +uomo d'onore credesse di non essere un minuto prima quello che la +legge gli concede di essere un minuto dopo? + +--Oh, caro marchese--ribattè il notaio--le chiacchere son chiacchere e +i danari son danari. Io sono un uomo positivo, io. Io guardo in faccia +alla legge, alla maestà della legge, e non vado a cercare cinque ruote +in un carro. + +--La legge, caro cavaliere, è stata fatta per coloro che non ne hanno +un'altra assai più bella e più forte a questo posto--rispose con molta +nobiltà il marchese, ponendo una mano sulla sinistra del petto.--I +galantuomini a Milano e dovunque hanno una legge che vale più di tutti +i Codici di questa terra, e più di qualunque timore dell'altro mondo e +che si chiama il punto d'onore. + +--Sì, il punto d'onore non lo nego è una bella cosa,--disse don +Ignazio.--Ma se questi briganti di strozzini si accontentano di +pigliar la metà dovremo dar loro il tutto? + +--Si accontentano è un modo di dire. Ma la questione non è lì. Non +sono gli usurai che devono essere contenti, è l'Enrico. + +--Dunque egli dovrà proprio esser rovinato di rami e di radici? +Venduto che sia il podere e questa casa all'Enrico non restano più di +trenta o quaranta mila lire. + +--C'è stato un re di Francia--disse il marchese--che dopo la battaglia +di Pavia ebbe a dire: tutto è perduto fuor che l'onore. + +--Oh ma l'Enrico non è re di Francia e noi non siamo a Pavia--sclamò +il notaio con un certo disprezzo.--Se a Milano si saprà che O'Stiary +ha pagato fino all'ultimo centesimo mentre avrebbe potuto farne di +meno faranno tutto quanti una figura di cioccolattiere. + +* * * * * + +Nel frattempo la povera Elisa, restava là presso sua madre immobile, +incerta e senza parola. + +Quando udì da suo padre il nome del suo Enrico sentì il dolore +sgrupparsi nel petto e si mise a lagrimare sommessa. + +Sua madre se ne accorse. + +--Non far così Elisa--le disse sottovoce--tu finirai coll'ammalarti, +cara la mia figliuola, se continui ad accorarti in questo modo. + +--Oh, magari mi ammalassi, che almeno non sentirei più nulla, non +vedrei più nulla, non mi direbbero più nulla. Io non desidero che di +morire. + +--Ma che cosa dici Elisa? Non far così dunque, te ne scongiuro. + +--Che cosa mi resta a fare a me a questo mondo? + +--Oh, ti resta di voler bene a me, che morirei subito se tu mi avessi +a mancare. Vorresti tu forse far morire tua madre? + +--Oh, no, mamma--rispose la Elisa abbracciandola con affetto.--Ebbene, +io mi farò suora. + +--Ma che suora?--sclamò don Ignazio che aveva colta a volo la frase di +sua figlia.--Ho da sentir di peggio? Non si usa più adesso ad andar +monaca. Non troveresti neppur il monastero. + +--Oh, non è vero! Mi sono già informata. + +--Bella risorsa! Suora di carità! La prima carità comincia da casa +sua. Non mancherebbe altro che di dover perdere l'unica figlia per +quel bel mobile d'un signor conte. + +Il babbo, sbirciava la sua figliuola, come chi sente compassione, e +pur non vorrebbe mostrarla. + +--Ma chi doveva andar a pensare una cosa simile?--ripigliò--Anch'io +dico il vero m'ero lusingato che tu saresti diventata la signora +contessa, e che poi colla vostra influenza avrei potuto... basta, +castelli in aria!... tutte cose andate a monte.... Ma io lo so di chi +è la colpa. + +E così dicendo strisciò un'occhiata rapida sul marchese e sua moglie. + +--Lo dici forse per me?--domandò questa. + +--No, lo dico per me! + +--Scusa, ma avresti torto. + +--Lo dico per te, lo dico per il marchese, e lo dico perfino per +quella vecchia minchiona d'una balia, che andò a prestargli i danari +che aveva messi da parte. Tutti quanti contro di me. Pareva fossi io +quello che gettava i danari dalla finestra. + +Il marchese s'accontentò di sorridere e di crollare il capo. + +La signora Eugenia invece non stette zitta: + +--No, no, per te non c'è questo pericolo! Io non ti dicevo altro se +non che non bisognava lasciarlo andar in mano degli strozzini. + +--Brava! Perchè non dici addirittura che sono stato io a metterlo in +mano degli strozzini? + +--Già è inutile parlare con te--disse come rassegnata la signora +Eugenia.--Io dico soltanto che se tu l'avessi preso colle buone quando +è venuto la prima volta a contarti quello che gli era capitato, e se +tu gli avessi pagati i primi debiti egli avessi... + +--Brava, benone! I primi debiti erano debiti di giuoco.--Chi gli ha +detto di pagarli? + +--Oh ma che dici? + +--La legge non li contempla--proseguì il notaio imperterrito. + +--Tu sei riuscito perfino a rimproverarlo perchè faceva delle +carità--disse la signora Eugenia. + +--Sicuro, e me ne vanto! E lui, che crede di essere un liberale, +dovrebbe sapere che i suoi filosofi, i suoi progressisti, dicono che +la carità fatta in quel modo è una cattiva cosa, perchè fomenta l'ozio +che è il padre dei vizi. Non sono io che ha inventata questa +dottrina... E poi se il far la carità è una soddisfazione dell'amor +proprio che si prova, bisogna saper fare un sagrifizio e privarsene! + +Entrò il servo recando una lettera. + +Era Aldo Rubieri che annunciava al notaio di aver parlato al sindaco +per quella tal concessione, e d'esser pieno di buone speranze. La +lettera terminava pregando il padre a volergli dire qualche cosa circa +la risoluzione della signorina Elisa a suo riguardo. + +"Proviamo un poco" pensò il notaio avvicinandosi alla fanciulla. + +E cominciò: + +--Senti un poco, Ida. Tu sai che il signor Rubieri, già da qualche +tempo aspetta che tu gli dica che non lo rifiuti per sposo. + +La Elisa ebbe come un sobbalzo. + +--Non te lo dico--continuò suo padre--per forzare la tua volontà; ma +siccome egli amerebbe sapere da te qualche cosa in proposito, mi volgo +a te. + +"Se accettassi?"--pensava intanto la Elisa.--"Ah, Enrico credeva forse +di non esserci che lui a questo mondo?" + +--Ormai--continuava suo padre--hai avuto tempo abbastanza di pensarci +sopra, e questa volta se tu persisti a non volerne sapere sarà certo +l'ultima volta che egli rinnoverà la domanda. + +"Potrei vendicarmi in questo modo"--continuava nella sua testolina la +fanciulla.--"Potrei fargli vedere che ci sono degli altri che mi +cercano e che mi amano." + +--Che ne dici? Tu sai che sarebbe un eccellente partito. + +--Ebbene sì, babbo--disse a un tratto la Elisa balzando in piedi.--Lo +accetto. + +"È piena di talento!"--pensò il babbo dal canto suo. + +La madre invece le susurrava sottovoce: + +--Ah, Elisa, non precipitare, pensaci sopra. + +--Ecco là!--sclamò stizzosamente il notaio.--Appena a sua figlia viene +una buona ispirazione lei fa di tutto per cacciargliela indietro. + +--Guarda quello che fai--ripetè donna Eugenia.--Guarda a non pentirti +più tardi. + +--Oh, mamma, basta che io possa uscire da questa posizione orribile, +ti giuro, sono pronta a qualunque sagrificio. Io non voglio che +l'Enrico creda che io mi dispero per lui. Ormai l'ho atteso +abbastanza. + +--Brava! Che fermezza! Tutta suo padre! + +--Sarebbe dunque più un puntiglio che altro?--le domandò sua madre. + +--Ma lascia fare a lei una buona volta, o benedetta donna!--gridò il +padre. + +Poi rivoltosi alla Elisa: + +--Tu sei disposta? + +--Sono decisa. + +--Per carità, Ignazio, non precipitare.... + +--Oh, che donna! Ha più giudizio lei che tu. Si potrebbe desiderare +forse un migliore partito? È un artista, è vero, ma che artista! +Bell'uomo! Ricco... assessore municipale.... + +--Va bene; ma non fa bisogno di rispondergli subito. + +--Ebbene, faremo così--disse don Ignazio.--Lo inviterò a pranzo e +intanto la Elisa avrà tempo di decidersi; e in fin di tavola gli +parlerò io, secondo che ella avrà deciso. + +--E poi se...? + +--Oh Dio, e poi e poi, se la Elisa non vorrà assolutamente lo avremo +invitato a pranzo per... pulirgli la bocca... + +--No, sono decisa--ripetè la fanciulla.--È necessario ch'io esca da +questo stato umiliante. + +--Va benissimo--sclamò il padre.--Tu, Eugenia, pensa a mandarlo ad +invitare a pranzo. + +Entrò in questo il servo ed annunciò il signor Marliani. + +--S'è degnato, se Dio vuole!--sclamò don Ignazio.--Fallo entrare lì +nel gabinetto e digli che vengo subito. + +* * * * * + +--Io l'ho mandata a chiamare--disse poi quando l'ebbe raggiunto--per +vedere di aggiustarci per le cambiali del mio pupillo il conte +O'Stiary. + +--Lei è il procuratore della signora Bibiana Martorelli, n'è vero? + +--Per servirla. + +--Io spero che anche lei sarà del mio parere, che sia necessario +trovare un mezzo di non lasciare che si venda la possessione e questa +casa. + +--Ma io credo--osservò il Marliani--che tanto una che l'altra siano +già state vendute stamattina. + +--So ben ch'ella mi burla. Io, tutore del conte dovrei saperlo prima +di chiunque. + +--Il conte O'Stiary è tornato a Milano oggi stesso, e da due giorni ha +compiti i ventiquattro anni. + +--Tutto questo lo so benissimo, ma le assicuro che la vendita delle +sue proprietà non può essere stata fatta senza che io ne sappia nulla, +e spero che lei sarà d'avviso che al giorno d'oggi chi vende si rovina +e chi compera non sa mai neppur lui di aver fatto un buon affare. +Dunque la creditrice sarà più contenta di vedersi pagata alla scadenza +con uno sconto regolare, ma con moneta più o meno sonante. + +--Ah, certo. Meno seccature. + +--Allora non ci resta che fissare d'amore e d'accordo la cifra del +debito del conte per poter ritirare tutte le sue cambiali. + +--Eccola--disse il Marliani--e cavato di tasca il portafogli rimise a +don Ignazio una carta su cui c'era la distinta delle scadenze del +figliuol prodigo. + +Don Ignazio ne fu spaventato. E sapeva che Marliani non era il solo +creditore. + +--Cosa facciamo?--domandò egli dopo alquante geremiadi, che trovarono +un impassibile ascoltatore nel Marliani. + +--Come dice?--sclamò egli allungando il collo e fingendo di non aver +capita la domanda del notaio. + +--Dico che qui bisogna tagliare, tagliare e accontentarsi. + +--Ah, non credo che la mia cliente ci voglia sentire da questo +orecchio. Ella non può assolutamente rinunciare ai proprii diritti. + +--Ah, quando lei parla di diritti--sclamò il notaio riscaldandosi--io +le farò memoria che le cambiali del conte sono valevoli quanto quelle +di un minorenne. + +--Domando scusa--ribattè freddamente il Marliani.--Noi sapevamo, del +resto, che il conte, minorenne o maggiorenne che fosse, non avrebbe +fatto disonore alla propria firma. + +--Qui non si tratta di onore o di disonore--gridò il notaio--si tratta +di diritto, e io ho la legge per me e potrei, volendo, rifiutarmi di +pagare. + +--La scusi, non la si riscaldi. Le osservo che oggi il conte è uscito +dall'interdetto e lei non è più suo tutore. + +--Ma lei non pensa che io ho il mezzo di far causa e di vincerla +sicuramente? + +--Mi dorrebbe assai per il signor marchese Sappia, il quale è garante, +e a cui toccherebbe di pagare lo stesso. Del resto lei sa bene che noi +potremmo in caso intaccare il signor conte di truffa, giacchè avrebbe +tacciuto di essere interdetto. + +--Ah, malandrini!--gridò il notaio.--Intaccarlo di truffa dopo di +averlo così ridotto alla perdizione? + +L'accento e la sprezzante espressione del gesto che accompagnarono +quella frase furono tali che Marliani balzò in piedi: + +--Ehi, dico, signor notaio stimatissimo, la stia nei termini, o +ch'io.... Le ripeto che non si vuol perdere un centesimo, e basta +così. + +--Ah canaglia--mormorò fra i denti don Ignazio.--E fu preso da un +accesso di rabbia.--Io non so chi mi tenga.... Vada fuori, vada fuori +subito da questo luogo se non vuol ch'io faccia uno sproposito... +fuori, fuori... + +Così dicendo, rovesciando una sedia, quasi per salvar sè stesso dal +commetterlo davvero, uscì dalla sala maledicendo gli usurai, il +pupillo, le cambiali e un poco anche il proprio carattere tanto +opposto alla sua professione. + +* * * * * + +La Elisa, intanto che suo padre usciva infuriato da un uscio, entrava +in quel gabinetto dall'altro colla balia, che aveva trovata in +anticamera, e che udendo la voce stizzosa e alta del notaio, accorreva +per sapere che cosa fosse accaduto. Ambedue intesero le ultime +ingiurie. + +Trovarono il Marliani lì ritto in piedi colla testa un po' reclinata +verso l'uscio d'onde era sparito don Ignazio, come un uomo che mastica +fra sè una ingiuria segreta. + +--Mio padre forse l'ha offeso--disse la Elisa a occhi bassi.--Io sono +sua figlia e sono quì pronta a domandarle scusa per lui, se ella vorrà +promettermi.... + +--Prometterle che cosa?--domandò il Marliani un poco sorpreso e molto +lusingato dalle parole di quella soave bellezza. + +--Lei è venuto per aggiustare la faccenda del signor conte O'Stiary +mio cugino, non è vero? + +--Per servirla. + +--Ebbene io le prometto che lei non perderà niente e sarà pagato fino +all'ultimo centesimo. Mia zia mi ha lasciato trecentomila lire e io +sono anche pronta a cederle a lei, se lei mi promette di non far del +male a... mio cugino.... + +"Ho capito!" pensò fra sè Marliani. "Qui c'è da trafficare il soldo." + +Poi soggiunse. + +--Lei però la mi pare ben giovine. + +--Ho diciott'anni. + +--Bella età!--sclamò il Marliani.--Ma più bella assai per lei che per +me. + +--In che modo? + +--Vede. Per essere padrone di disporre del fatto proprio le mancano +ancora tre anni. + +--Lo so--rispose la Elisa stringendosi alla balia come per chiederle +aiuto e consiglio...--Lo so. Ma per esempio, se io potessi ottenere il +consenso di chi dovesse diventare mio marito... mi pare. + +In questo, Enrico O'Stiary, era comparso sull'uscio aperto non veduto +da alcuno, e si era fermato ritto sulla soglia. + +--È necessario allora di provvedere molto presto--disse il +Marliani--giacchè domani scade la cambiale più grossa, e il creditore, +se non fosse pagato, sarebbe costretto di fare i suoi passi. + +--Domani io credo che si potrà trovare chi si assume di pagarla--disse +Elisa. + +Enrico mosse un passo innanzi. + +Tutti e tre gli altri si volsero a lui. + +--Non fa bisogno che lei si rivolga a questa signorina per essere +pagato--disse Enrico con un gesto di disprezzo a Marliani.--I miei +fondi e questa casa furono venduti questa mattina istessa ad un +procuratore di una persona da nominarsi, e lei sarà pagato fin +all'ultima lira. E non ho più altro da dirle. + +--Signor conte non ne dubitavo--disse Marliani.--Servo suo. + +Ed uscì. + +* * * * * + +Elisa teneva le palpebre abbassate. Aveva presa una mano della balia e +la teneva stretta nella sua col braccio teso in giù. Pareva di marmo +se la vita non si fosse rivelata dall'affannoso movimento del seno +verginale. + +La vecchia tremava e teneva i suoi piccoli occhi pieni di amore +fissati nelle sembianze del suo Enrico. + +--Ho udito--disse questi senza muoversi dal suo posto--quello che tu +buona Elisa avresti voluto fare per me. Permettimi di ringraziartene e +di domandarti perdono per quello che è passato. + +E stette commosso ad aspettare che la fanciulla gli rispondesse una +parola, facesse un atto, gli alzasse gli occhi in fronte. + +Questa non disse che: + +--La mamma è di là. Debbo andare da lei. + +E fece atto di muoversi. + +La balia, quasi senza volerlo, la trattenne. + +--No--disse Enrico andando a lei e prendendole la mano che restava +libera--per carità Elisa una parola sola di perdono, che non mi lasci +partire così disperato. Fra poche ore io andrò a Firenze dove penso di +arrolarmi nell'esercito. Forse non ci vedremo mai più. Ma per carità, +non lasciarmi andar via così. + +--Che cosa importa a te del mio perdono?--disse Elisa con un'aria di +risoluzione tranquilla, ma con una voce in cui si sentivano le +lagrime.--Sono forse io ancora qualche cosa per te? Va a cercare il +perdono a quella donna che ha più diritto di me di concederlo. + +--Elisa ti supplico, non parlami di quella donna. Io non so più che +ella esista, te lo giuro. sì, lo confesso, fui un miserabile; ma ti +giuro ancora per tutto ciò che ho di più sacro che io non l'ho amata +mai. Ora lo sento con sicurezza.... + +--Oh, me l'avevi già detto un'altra volta!--sclamò Elisa.--E +invece.... + +--È vero, ma quando ti dico che se mi guardo indietro ho vergogna di +me stesso! E voi altre due potrete dire d'essere le sole a questo +mondo che hanno potuto sentire da me parole simili. Io che non ho mai +chiesto perdono neppur a mia madre. Si è vero. Io non so quel che sia +accaduto di me. Ero pazzo! Era orgoglio! Ah, se credessi agli +incantesimi, direi che la mi aveva stregato. Io la odiavo e pur non +potevo staccarmi da lei. Elisa perdonami. Non ti chiedo più. Perchè +dovrei ingannarti, ora che debbo partire per espiare i miei errori? +Capisco che mi son reso indegno di te e non ti chiedo di più del +perdono. Non ho più il diritto di dirti che io non amo, che non ho mai +amata altra donna fuori di te. Oh, non lasciarmi partire in collera +Elisa. E tu balia, pregala anche tu dunque.... + +--Ma perchè ora la vuol tornar via da Milano?--sclamò la buona vecchia +scoppiando in lagrime. + +--Povera balia! Oh vedo che tu mi vuoi più bene di lei. Che cosa +vorresti tu che io facessi ancora a Milano? Vorresti forse che mi +fermassi per vederla forse diventare la moglie d'un altro? Non vedi +che la mi odia? + +--Ah Enrico!--sclamò la Elisa con un gran sospiro. + +--Mi perdoni?--domandò Enrico ansiosamente. + +--No--rispose la fanciulla con un filo di voce--ormai io non ho più +nulla a perdonarti. Io sono promessa ad altri. + +--Addio. Tu non mi vedrai più. E se accadrà del male, ricordati Elisa, +ora sarà per colpa tua. + +Enrico si volse, e sull'uscio incontrò don Ignazio che entrava. + +* * * * * + +Mentre questo colloquio accadeva nel gabinetto il domestico era +rientrato in sala dove stavano donna Eugenia e il marchese d'Arco e le +aveva detto sottovoce: + +--C'è qui fuori un signore e una signora che domandano di parlare a +lei. + +--Chi sono? + +--Sono forastieri; parlano fra loro in tedesco. + +--Bene falli entrare. + +--Chi mai saranno?--domandò il marchese. + +--Ma; ora vedremo! + +Poco stante, duri come stoccafissi, con un'aria fra la compunzione e +la dignità, facevano il loro poco solenne ingresso nella sala il +signor Rikherwenzel e sua figlia Leopoldina, di Vienna. + +"Cosa vorranno mai da me questi signori" sì domandò fra sè donna +Eugenia, mentre il marchese dopo averli salutati con un cenno di testa +si disponeva ad andarsene. + +--No, la si fermi--le disse la signora Eugenia sottovoce. + +--Siniora--disse Leopoldina--lei deve scusare nostra venuta da lei. +Noi venire per affare di suo e nostro vantaggio molto importante. + +--Ah!--sclamò donna Eugenia--forse mi vogliono parlar in segreto? + +--Oh no, siniora. Il siniore può benissimo ascoltare non essendoci +niente di segreto. + +--Tanto meglio. E a chi ho l'onore di parlare?--domandò la padrona di +casa facendo ai due forestieri un cenno perchè si accomodassero. + +--Questo è mio padre Leopoldo Rikherwenzel che non parla bella lingua +italiana e io sono sua figlia Leopoldina. + +Al marchese che si era messo a studiarli passò negli occhi un lampo +umoristico. + +"Se quello è suo padre--pensò--questa sarà probabilmente sua figlia." + +--S'accomodino--disse donna Eugenia. + +--Noi essere venuti--ripigliò la Leopoldina--per scongiurare una +sventura in questa casa. Noi avere saputo sua figlia essere promessa +sposa al signor scultore Aldo Rubieri, non è vero? + +La signora Eugenia inarcò le sopracciglia e non rispose subito. + +"Cosa mai possono entrarci costoro nei fatti nostri?" pensò. + +Ma poi rispose subito: + +--A dire la verità nulla è combinato ancora, perchè egli non ha avuto +ancora il nostro consenso. + +--Pene, tanto meglio per tutti allora--sclamò la Leopoldina sorridendo +come una scimmia--perchè noi poter mostrare documenti per provare che +sinior Aldo Rubieri non può sposare sua figlia. + +--Documenti!--sclamò un poco sorpresa donna Elena. + +--Sissignora. Lei deve sapere che sinior Aldo è mio promesso sposo da +dieci anni e che io ho amato sempre sempre lui e che ho aspettato +sempre lui, e lui non poter mancare a suo promesso senza molto +sagrificio di danaro per contratto in carto pollato, e anche per sua +parola d'onore. + +Così dicendo l'austriaca zitellona sporgeva alla signora Eugenia la +lettera colla quale il Rubieri s'era impegnato a pagare quella somma, +come è già noto ai lettori. + +--Io non leggo il tedesco--disse la signora Eugenia dopo aver dato uno +sguardo su quella lettera.--Ma non monta. Tant'è che la mi dica di che +si tratta e in che cosa possa entrarci io, madre della Elisa. + +--Lei sapere certamente--disse la Leopoldina--che sinior Rubieri è +figlio di un generale austriaco al servizio di nostri Kaiser +Ferdinando e Franz Joseph. + +--Certo che lo so--rispose donna Eugenia.--Ed è anzi un vanto della +vita di suo figlio l'esser fuggito dalla famiglia per venir a battersi +co' suoi compatrioti. + +Leopoldina leggermente imbarazzata a questo punto raccontò il resto +della storia e terminò dicendo: + +--Noi in tribunale siamo decisi di fare grosso scandalo perchè avere +trovato finalmente bravo avvocato che farà la nostra causa senza fare +spendere a noi troppi danari, e abbiamo pensato di venire a prevenire +la siniora per suo regolamento. + +Donna Eugenia a questo punto stava in forse tra il ridere e lo star +seria. L'eteroclito stile dell'austriaca fanciulla le consigliava +l'ilarità, ma la storiella a carico dell'uomo che ambiva alla mano +della sua Elisa l'aveva un po' turbata. + +Ringraziò la signora Leopoldina delle sue buone intenzioni e soggiunse +che avrebbe comunicate quelle notizie a suo marito, il quale avrebbe +presa quella determinazione che fosse del caso. Li congedò con quella +cortesia fredda e cerimoniosa che è più eloquente talvolta di +un'insolenza e che a buon intenditore vuol dire: mi facciano però la +finezza di non venirmi più fra i piedi. + +In fondo però la madre provava una segreta contentezza. Ella non s'era +ancora persuasa che la sua Elisa non dovesse diventare la contessa +O'Stiary. E quando aperse l'animo al marchese su questo punto trovò in +lui un certo sorriso e un assentimento che le fu di buonissimo +augurio. + +--Andiamo dunque a vedere che cosa ne dice mio marito--fece ella dando +il braccio al marchese. + +E s'avviarono verso il gabinetto. + +* * * * * + +--Io non ho più nulla a perdonarti.--Aveva detto la Elisa al +conte.--Io sono promessa ad altri. + +--Addio--le aveva risposto Enrico--e se accadrà del male ricordati +Elisa che sarà per tua colpa. + +In questo don Ignazio era comparso. + +Egli era ancora un poco acceso in volto per la collera di dianzi. + +--Come, è qui lei?--disse fermandosi e dando un'occhiata severa alla +Elisa e alla balia. + +--Sì, zio--rispose Enrico rimettendosi--non ho voluto andare al mio +destino prima di venire a salutarvi tutti in casa. + +--E... dove fai conto di tornare, se è lecito?--domandò il notaio con +voce ironica e quasi stizzosa. + +La risposta di Enrico fu interrotta appunto dal comparire di donna +Eugenia e del marchese d'Arco. + +Enrico salutò affettuosamente la signora poi mosse incontro al +marchese e gli strinse la mano. + +--Ah testolina, testolina!--disse questi metà severo metà +sorridente.--Sentiamo un poco che cosa fai conto di fare dunque? + +--Sì, vediamo questi progetti fioriti--soggiunse don Ignazio. + +--Sono semplicissimi. Io partirò questa sera per Firenze dove mi +arrolerò come volontario in qualche reggimento. Ho delle +raccomandazioni pel ministro della guerra; sono già stato tenuto abile +al servizio tre anni sono, e spero mi accetterà. Il mio amico Sappia è +incaricato di venir da te, caro zio, per aggiustare tutte le mie +faccende. + +--E dire che gli ho già pagato il cambio!--sclamò il notaio.--Tu +vorresti dunque andar a far il soldato semplice? + +--Certo. Non potrei pretendere di più per ora. + +--Bel mestiere! Mangiar nella gamella e scopar i cessi. + +--Far il soldato per il proprio paese--rispose Enrico--è l'unico +mestiere che convenga a chi ha fatta la vita che ho fatto io finora. + +--Eppure--riprese don Ignazio--se tu promettessi di far proprio +giudizio una buona volta, ci sarebbe ancora la speranza di accomodare +i tuoi imbrogli salvandoti parte di sostanza. Io mi impegnerei di +risparmiare un centinaio e più di mille lire. + +--Via, non parlarne, caro zio--rispose Enrico con dolcezza.--Ho detto +poc'anzi all'usuraio che i creditori saranno pagati tutti fino +all'ultimo centesimo. Io rispetto troppo la mia firma. + +--Insomma non c'è verso di fargli mettere il capo a partito--borbottò +il notaio ponendosi a sedere come sfiduciato.--È una testa falsa... e +addio patria! + +Mentre don Ignazio pronunciava questo giudizio sul suo pupillo il +marchese d'Arco, che come il suo solito non aveva ancora aperto bocca, +avvicinatosi a Enrico e messogli una mano sulla spalla gli diceva: + +--Bravo Enrico. Hai fatto il tuo dovere d'uomo d'onore e questo deve +essere sempre dinanzi ad ogni cosa. + +--Ma sì, ma bravo, ma benone!--sclamava il notaio dimenandosi ne' +panni. + +--Cara zia--disse Enrico a donna Eugenia prendendole una mano--io ti +ringrazio ancora di tutte le bontà che avesti per me e spero mi +perdonerai se per causa mia hai dovute subir delle... seccature.... + +--Oh caro Enrico... io vorrei soltanto vederti un po' a posto. + +Enrico si valse alla Elisa. + +--Addio Elisa... e ricordati qualche volta del tuo compagno +d'infanzia.... + +E siccome sentiva venir un fiume di lagrime agli occhi si volse alla +balia. + +--E anche tu, povera balia, addio e perdona se qualche volta.... + +Non potè proseguire. Si sentiva strozzare dal pianto. Stava per fuggir +via. + +--Enrico vieni qua--disse il marchese.--Io sono il tuo padrino e ora +voglio mettere di esser tuo padre. Se tuo padre fosse qui... forse non +sarebbe accaduto ciò che è accaduto... ma in caso ti direbbe: sì, va a +far il soldato pel tuo paese, giacchè quella scuola di abnegazioni e +di sagrifici la ti farà diventare un uomo come si deve. Ma io non ho +il coraggio di lasciarti partire così; e poi non posso neanche vedere +quella cara fanciulla e quella povera vecchia piangere in quel modo... +e poi... e poi, ti dico la santa verità, non vorrei io stesso.... + +E per non piangere tentò di ridere. + +--La ringrazio marchese di queste buone parole--disse Enrico +stringendogli affettuosamente la mano.--Ma ora tutto è impossibile; +non potrei più stare a Milano lo stesso.... + +--Andiamo dunque lei, don Ignazio, signor burbero benefico, faccia la +pace col suo pupillo e gli perdoni ogni cosa. Siamo stati giovani +anche noi... che diavolo! + +--Oh per il male che ha fatto a me--rispose don Ignazio tirando una +presa di tabacco--io gli ho già bell'è perdonato. Mi duole soltanto +che ora sia troppo tardi in quanto _alla morale_, e che il mio perdono +non gli possa più fare nè caldo nè freddo a quest'ora. + +--La guardi quella sua povera Elisa com'è addolorata--riprese +sottovoce il marchese. + +--La Elisa? Ah so bene poi che la mi burla, caro marchese--ripigliò +don Ignazio levandosi.--No, no, no. Ha voluto lui essere uno +spiantato? Tal sia di lui! Io non potrei in coscienza rompere il collo +a mia figlia col pretesto che si vogliono bene. Il mal d'amore passa +in fretta, ma i matrimoni sono eterni. + +--Vediamo, vediamo--ripigliò il marchese tirando don Ignazio in +disparte.--Bisogna che non lo lasciamo andar a soldato. Io non voglio. +Mi secca di vederlo partire. + +--Faccia lei! Trovi lei il mezzo. Che cosa vuol mai che io le dica? +Io, se anche lei m'avesse lasciato fare, m'impegnavo di salvargli una +parte di sostanza. Non ha voluto? Peggio per lui! E non fu anche lei a +lodarlo? + +--Enrico--ripigliò il marchese volgendosi al giovine--prometti tu sul +tuo onore di far giudizio, di non metter mai più il piede in una bisca +e di essere degno insomma della Elisa? + +--Ma che cosa dice, marchese, che cosa dice?--sclamò il notaio con la +voce d'un uomo che è risoluto a farsi intendere seriamente.--Lei dice +delle cose impossibili; a questa cosa non c'è più da pensarci e da un +pezzo. Sono suo padre o non sono suo padre? Benedetto uomo! Vuol dir +tutto lui! + +--Non dubitare, caro zio--disse l'Enrico con dolcezza malinconica.--Tu +sei esaudito lo stesso. Capisco anch'io che ora non potrei più +accettare quello che avrebbe dovuto essere la mia... quello che dice +il marchese. Spero di riuscire a farmi onore e a cercarmi una +posizione indipendente e degna di un gentiluomo.... E allora... se la +Elisa mi avrà perdonato... se non avrà sposato un altr'uomo.... + +--Ah questo è un altro paio di maniche!--sclamò don Ignazio. + +--Quanto a lei, marchese--ripigliò il giovine conte volgendosi al +d'Arco--la mi permetta di ringraziarla, delle sue buone parole. Oh io +sento che la Elisa sarebbe stata la sola donna al mondo che avrebbe +potuto farmi felice, ma non ho saputo meritarmela ed è giusto che +succeda ciò che deve succedere. Adesso non potrei, dovessi morire di +dolore, aspirare a lei.... + +--Naturalmente!--osservò don Ignazio. + +--Non vorrei si dicesse che dopo avere sprecato in tre anni tutto il +mio avere sono andato ad attaccare il cappello in casa di mia moglie. + +--Oh per questo sarebbe il minor male!--sclamò don Ignazio. + +--Ho piacere di sentirti a parlare così--disse allora il marchese +alzandosi, d'ond'era seduto, con una specie di risoluzione di buon +augurio. + +La Elisa, che con le gote irrigate di lagrime stava stretta a sua +madre, alzò gli occhi roridi in faccia al marchese, e vide sulla di +lui fisonomia uno di que' buoni sorrisi arguti, che il d'Arco +possedeva quando stava per dire qualche cosa di molto bello e di molto +buono. + +--Dunque allora se non è che questo--disse egli con voce posata e +chiara--dovete sapere cari miei, che quella persona da nominarsi, la +quale ha trattato questa mattina la compera della possessione di +Enrico e di questo palazzo, sono proprio io. Io non potevo permettere +naturalmente, che la casa O'Stiary e la campagna, dove passai tanti +bei giorni de' miei anni giovanili, andasse in mano di _cani e +boriani_. La somma fu già rimessa al marchese Sappia, che è garante +anche pei debiti di Enrico, e che penserà a pagare ogni cosa. Io sono +dunque il nuovo proprietario e credo di aver fatto un discreto +contratto. Siccome però io sono solo al mondo e non so davvero che +farne del superfluo, così tu, Enrico, mi permetterai di dirti, che +tanto la tenuta quanto questa casa, sono ancora cosa tua. + +--Ah, questo è troppo, marchese!--sclamò Enrico. + +E rimase interdetto, e non pensò di buttarglisi al collo, come avrebbe +fatto chiunque altri, che non avesse avuto il di lui orgoglio nelle +vene. + +Il marchese era, lo sappiamo già, un vero filosofo, e non si lasciava +mai influenzare dall'amor proprio. + +Anche quella titubanza dignitosa, anzi superba, di Enrico, gli +piacque; egli non s'adontò che il giovine conte fosse restìo ad +accettare la sua donazione. Gli si avvicinò e gli disse: + +--Sei tutto tuo padre! Ma pensa che la Elisa ti ama.... + +E additò la cara fanciulla che stava presso donna Eugenia. + +I di lei occhi, maravigliati, pieni di riconoscenza, intenti, inondati +da una gioia che non lasciava più luogo a dubbio, stavano fissi in +quelli del marchese. + +Ella si spiccò da sua madre, si slanciò con subitaneo moto verso di +lui, gli prese la mano e sclamò: + +--Ah, come l'adoro lei, marchese. Come è buono! E questo valse +all'Enrico come cento perdoni. + +* * * * * + +Io ho fiducia che il lettore mi dispensi volentieri dal riferire la +storia retrospettiva del viaggetto affannoso di Enrico verso Parigi, +in cerca di Nanà, che viaggiava invece verso la Piccola Russia, col +principe Kuvaloff; come pure che egli non desideri ch'io gli debba +descrivere la delusione di Rubieri, quando venne a pranzo e si trovò +_pulita la bocca_. Nè come sia andata a finir la faccenda--che restò +incruentissima del resto--fra Marliani e Cantis--nè a raccontargli del +fallimento della Romea, inezie tutte che facilmente si sciolgono +coll'imaginazione. + +* * * * * + +Quanto a Nanà, non stette più di un mese col principe Kuvaloff. +Quand'egli cominciò a trattarla a furia di _knout_, essa cercò in Kiew +un suo compatriota parrucchiere, che tornava in occidente, e si fece +rapire da lui. + +* * * * * + +La sua fine è nota. + +Zola ci racconta, che essa morì di vaiuolo al _Grand Hôtel_ a Parigi, +in quei giorni in cui i Francesi, ebbri di certezze gloriose, che +dovevano mutarsi in disastri incredibili, passavano in folla sui +_boulevards_ gridando in cadenza: _à Berlin, à Berlin!_ + +* * * * * + +Molti lettori hanno il difetto di venir qui in fondo a cercare come +vada a finire la panzana. + +Qui panzana vera non c'è stata. In ogni modo mi permettano di non +accontentare questa loro illegittima curiosità. + +La contessa O'Stiary è oggi viva ancora? È dessa felice? È infelice? + +Chi lo sa? + +Mettiamo ch'ella sia infelice. + +L'è questa un'ipotesi che sbaglia di rado. + +Un ultima preghiera al lettore: Se non l'ha ancora letta, legga +l'_Entratura_. Mi farà un gran piacere. + + + +FINE + + + + + + + + + + + + + + + + + +*** END OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK, NANA A MILANO *** + +This file should be named 8nnml10.txt or 8nnml10.zip +Corrected EDITIONS of our eBooks get a new NUMBER, 8nnml11.txt +VERSIONS based on separate sources get new LETTER, 8nnml10a.txt + +Project Gutenberg eBooks are often created from several printed +editions, all of which are confirmed as Public Domain in the US +unless a copyright notice is included. Thus, we usually do not +keep eBooks in compliance with any particular paper edition. + +We are now trying to release all our eBooks one year in advance +of the official release dates, leaving time for better editing. +Please be encouraged to tell us about any error or corrections, +even years after the official publication date. + +Please note neither this listing nor its contents are final til +midnight of the last day of the month of any such announcement. +The official release date of all Project Gutenberg eBooks is at +Midnight, Central Time, of the last day of the stated month. 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