summaryrefslogtreecommitdiff
diff options
context:
space:
mode:
authornfenwick <nfenwick@pglaf.org>2025-01-23 04:00:29 -0800
committernfenwick <nfenwick@pglaf.org>2025-01-23 04:00:29 -0800
commitd6560dc25d3707e787b51a40bfe5b6b53919ea8e (patch)
tree75688c75f9dac4537d8a66c0b23b5a455ec42159
parentbc87717775866e1dd0a848b15917207d2076e20b (diff)
NormalizeHEADmain
-rw-r--r--.gitattributes4
-rw-r--r--LICENSE.txt11
-rw-r--r--README.md2
-rw-r--r--old/65028-0.txt6025
-rw-r--r--old/65028-0.zipbin51511 -> 0 bytes
-rw-r--r--old/65028-h.zipbin177888 -> 0 bytes
-rw-r--r--old/65028-h/65028-h.htm11869
-rw-r--r--old/65028-h/images/cover.jpgbin130644 -> 0 bytes
8 files changed, 17 insertions, 17894 deletions
diff --git a/.gitattributes b/.gitattributes
new file mode 100644
index 0000000..d7b82bc
--- /dev/null
+++ b/.gitattributes
@@ -0,0 +1,4 @@
+*.txt text eol=lf
+*.htm text eol=lf
+*.html text eol=lf
+*.md text eol=lf
diff --git a/LICENSE.txt b/LICENSE.txt
new file mode 100644
index 0000000..6312041
--- /dev/null
+++ b/LICENSE.txt
@@ -0,0 +1,11 @@
+This eBook, including all associated images, markup, improvements,
+metadata, and any other content or labor, has been confirmed to be
+in the PUBLIC DOMAIN IN THE UNITED STATES.
+
+Procedures for determining public domain status are described in
+the "Copyright How-To" at https://www.gutenberg.org.
+
+No investigation has been made concerning possible copyrights in
+jurisdictions other than the United States. Anyone seeking to utilize
+this eBook outside of the United States should confirm copyright
+status under the laws that apply to them.
diff --git a/README.md b/README.md
new file mode 100644
index 0000000..b66d98d
--- /dev/null
+++ b/README.md
@@ -0,0 +1,2 @@
+Project Gutenberg (https://www.gutenberg.org) public repository for
+eBook #65028 (https://www.gutenberg.org/ebooks/65028)
diff --git a/old/65028-0.txt b/old/65028-0.txt
deleted file mode 100644
index 69889f5..0000000
--- a/old/65028-0.txt
+++ /dev/null
@@ -1,6025 +0,0 @@
-The Project Gutenberg eBook of Vestire gli ignudi, by Luigi Pirandello
-
-This eBook is for the use of anyone anywhere in the United States and
-most other parts of the world at no cost and with almost no restrictions
-whatsoever. You may copy it, give it away or re-use it under the terms
-of the Project Gutenberg License included with this eBook or online at
-www.gutenberg.org. If you are not located in the United States, you
-will have to check the laws of the country where you are located before
-using this eBook.
-
-Title: Vestire gli ignudi
- Commedia in tre atti
-
-Author: Luigi Pirandello
-
-Release Date: April 08, 2021 [eBook #65028]
-
-Language: Italian
-
-Character set encoding: UTF-8
-
-Produced by: Barbara Magni and the Online Distributed Proofreading Team at
- http://www.pgdp.net (This file was produced from images made
- available by the HathiTrust Digital Library)
-
-*** START OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK VESTIRE GLI IGNUDI ***
-
- MASCHERE NUDE
-
- teatro di LUIGI PIRANDELLO
-
-
- VESTIRE
- GLI IGNUDI
-
- COMMEDIA IN TRE ATTI
-
-
-
- FIRENZE
- R. BEMPORAD & FIGLIO — EDITORI
- Via Cavour, 20
-
-
-
-
- PROPRIETÀ LETTERARIA
- DEGLI EDITORI R. BEMPORAD & FIGLIO
-
- _I diritti di riproduzione e di traduzione sono
- riservati per tutti i paesi,
- compresi la Svezia, la Norvegia e l'Olanda._
-
- Copyright 1923 by R. Bemporad & F.
-
- 1923 — Prato, Tip. Giachetti, Figlio e C.
-
-
-
-
-PERSONAGGI
-
-
- ERSILIA DREI.
- FRANCO LASPIGA, _già tenente di vascello_.
- _Il Console_ GROTTI.
- _Il vecchio romanziere_ LUDOVICO NOTA.
- _Il giornalista_ ALFREDO CANTAVALLE.
- _La signora_ ONORIA, _affittacamere_.
- EMMA, _cameriera_.
-
-A Roma — oggi.
-
-
-
-
-ATTO PRIMO
-
-
- La scena rappresenta lo scrittojo del romanziere Ludovico
- Nota. È un'ampia stanza d'affitto, con vecchi mobili scompagni,
- comperati di combinazione: alcuni, più volgari, di proprietà
- della signora Onoria; altri, del romanziere. Nella parete di
- fondo, un grande scaffale di libri; in quella a destra, tra due
- finestre guarnite di vecchie tende ingiallite, una scrivania
- alta, da scrivervi in piedi, col palchetto sottostante ingombro
- di grossi dizionari. Nella parete a sinistra, un divano d'antica
- foggia ricoperto di stoffa chiara a fiorami, con merletti
- appuntati sulla spalliera e ai bracciuoli, forse per nascondere
- il sudicio; poltrone, seggiole imbottite, un tavolinetto con
- ninnoli: tutto nel riquadro d'un vecchio tappeto scolorito. In
- questa parete, presso il proscenio, è la comune. Nella parete
- di fondo, dopo lo scaffale, è un uscio con tenda che immette
- nella camera da letto del Nota. In mezzo alla stanza, una tavola
- ovale con libri, rassegne, giornali, portafiori, portasigarette,
- qualche statuetta, e, davanti a questa tavola, una greppina
- con molti cuscini. Appesi alla parete di sinistra e a quella
- di destra parecchi quadretti di scarso valore artistico, doni
- di pittori amici. La stanza, benchè fornita di due finestre, è
- piuttosto cupa, quasi in penombra, per la strettezza della via e
- l'altezza delle case dirimpetto che la opprimono. La via, sotto,
- è molto rumorosa, e i rumori di essa si udranno nelle pause,
- ai luoghi indicati: rotolìo di vetture, di carri; campanelli
- di biciclette, trombe d'automobili, stantuffare strepitoso di
- motociclette, schiocchi di frusta, fischi, suono confuso di
- voci, grida di qualche venditore ambulante o d'un giornalajo,
- baccano di qualche rissa improvvisa.
-
- Al levarsi della tela, la scena è vuota. Le due finestre
- aperte lasciano entrare, per un pezzo, i rumori della via.
- S'apre la comune, a sinistra, ed entra col cappellino in capo
- ERSILIA DREI, come una che non sappia dove. Indossa un abitino
- celeste, decente, sciupato un po' dall'uso, da maestrina o
- da istitutrice. Ha poco più di vent'anni, ed è bella, ma —
- cavata or ora di mano alla morte — è molto pallida e ha gli
- occhi come smarriti nel livido delle occhiaje. Guarda in giro
- la stanza, restando in piedi, in attesa di qualcuno che deve
- ancora entrare; accenna di sorridere mestamente a quel che vede;
- ma, contrariata dai rumori della via, aggrotta penosamente le
- ciglia. Entra alla fine, nell'atto di rimettersi nella tasca
- in petto il portafogli, LUDOVICO NOTA: bell'uomo, ancora
- prestante benchè abbia di già passato la cinquantina. Occhi
- acuti, lucenti, e sulle labbra ancora fresche un sorriso quasi
- giovanile. Freddo, riflessivo, privo affatto di quelle doti
- naturali che conciliano facilmente la simpatia e la confidenza,
- non riuscendo a simulare alcun calore d'affetto, si studia di
- parere almeno affabile; ma questa affabilità, che vorrebbe
- essere disinvolta e non è, anzichè rassicurare, impaccia e
- qualche volta sconcerta.
-
-
-LUDOVICO
-
-Eccomi qua! Comoda, comoda.... Dio mio, queste finestre (_si precipita
-a chiuderle_) sono una vera dannazione! Ma se per poco non tengo
-aperto, si rifà qua dentro un tanfo così acre di rinchiuso.... Casacce
-vecchie. Si levi, si levi il cappellino! (_Ersilia eseguisce_).
-
- Entra dall'uscio in fondo, con sotto il braccio un fagotto
- di biancheria da letto da mandare al bucato e nell'altra mano
- una granata, la signora ONORIA sui quarant'anni: tozza, goffa,
- ritinta e pettegola.
-
-ONORIA
-
-Con permesso.
-
-LUDOVICO
-
-(_che non se l'aspetta_)
-
-Oh. Lei era di là?
-
-ONORIA
-
-(_masticando_)
-
-Ho rifatto il letto, per come mi ha lasciato scritto questa mattina
-nella saletta.
-
-LUDOVICO
-
-(_imbarazzato_)
-
-Ah già.
-
-ONORIA
-
-(_subito_)
-
-Ma guardi che se deve servire per.... (_guarda Ersilia e
-s'interrompe_). Ecco, aspetti; è meglio intenderci: vado a lasciare di
-là questa roba —
-
-LUDOVICO
-
-— che non è decente....
-
-ONORIA
-
-(_subito inviperita_)
-
-E me lo dice lei, scusi, che non è decente?
-
-LUDOVICO
-
-(_cercando di sorridere_)
-
-Eh, mi pare! Sente lei stessa il bisogno di sbarazzarsene....
-
-ONORIA
-
-Sissignore. Ma di «tutto», anche; non di questa roba soltanto!
-
-LUDOVICO
-
-(_alterandosi_)
-
-Che intende dire? Sentiamo!
-
-ONORIA
-
-(_tenendogli testa_)
-
-Ma di codesta signorina, per esempio, che lei mi porta in casa! Se le
-par decente....
-
-LUDOVICO
-
-Ah, perdio! Parli con rispetto, o —
-
-ONORIA
-
-— o che mi vuol fare? Io le voglio parlar chiaro, infine! Vado a
-lasciare questa roba, e torno. (_Via di furia per la comune_).
-
-LUDOVICO
-
-(_accennando di lanciarlesi dietro_)
-
-Brutta pettegola arrabbiata!
-
-ERSILIA
-
-(_afflitta, sbigottita, trattenendolo_)
-
-No, no, per carità! Me ne lasci andare....
-
-LUDOVICO
-
-Ma nient'affatto! Quest'è casa mia, e lei resterà qua!
-
-ONORIA
-
-(_rientrando subito_)
-
-Sua? Che sua? Camera d'affitto, non è sua! E si ricordi che lei abita
-in casa di una signora per bene!
-
-LUDOVICO
-
-Chi, lei, per bene?
-
-ONORIA
-
-Io, io, sissignore!
-
-LUDOVICO
-
-Ne sta dando una prova, difatti!
-
-ONORIA
-
-Sissignore! Difatti! Perchè non le permetto di condurmi donne in casa a
-dormire!
-
-LUDOVICO
-
-Lei è una villana insolente!
-
-ONORIA
-
-Badi come parla!
-
-LUDOVICO
-
-Una villana, una villana che non discerne con chi ha da fare!
-
-ERSILIA
-
-Sono una povera malata che esce in questo momento dall'ospedale.
-
-LUDOVICO
-
-Ma non si confonda a dare spiegazioni a costei!
-
-ONORIA
-
-Se lei è malata.... (_Rumore d'un carro pesante che fa tremare i vetri
-delle finestre_).
-
-LUDOVICO
-
-Basta, le dico! Lei non può proibirmi di cedere per qualche giorno il
-mio alloggio.
-
-ONORIA
-
-Ah, no no! Lei non può! Io le camere le ho affittate a lei!
-
-LUDOVICO
-
-E se arriva una mia sorella? una mia parente?
-
-ONORIA
-
-Se ne vanno all'albergo!
-
-LUDOVICO
-
-Ah; non sono padrone d'alloggiarla qua per qualche notte?
-
-ONORIA
-
-Ma la signorina non è una sua parente! A chi vuol darla a intendere?
-
-LUDOVICO
-
-E che ne sa lei? Se me ne vado io a dormire all'albergo?
-
-ONORIA
-
-Me ne dovrebbe chiedere, a ogni modo, e con garbo, il permesso.
-
-LUDOVICO
-
-Anche il permesso?
-
-ONORIA
-
-Sissignore, e con garbo! E se sente qua tutto questo tanfo
-insopportabile, scusi, perchè non se ne va? Magari mi lasciasse le
-stanze libere!
-
-LUDOVICO
-
-Gliele lascerò difatti, e subito! Intanto la prego di levarmisi dai
-piedi!
-
-ONORIA
-
-Mi lascia le stanze?
-
-LUDOVICO
-
-Fra qualche giorno, sì. Alla fine del mese.
-
-ONORIA
-
-Ah, allora va bene! Non dico più niente.
-
-LUDOVICO
-
-E dunque, se ne vada!
-
-ONORIA
-
-Me ne vado, me ne vado. Si figuri! Non dico più niente. (_Via per la
-comune_).
-
-LUDOVICO
-
-Ma guarda che pettegola! — Scusi tanto, signorina. Appena entrata,
-questa bella scena.
-
-ERSILIA
-
-Oh niente! Mi duole piuttosto che, per causa mia....
-
-LUDOVICO
-
-No; combatto già da un anno con questa strega: legato, che so! come da
-un incubo da tutte queste cose lerce qua. Lei forse s'immaginava.... la
-casa d'uno scrittore....
-
-ERSILIA
-
-No, io niente, per me. Ma certo è triste che lei, con tanta fama....
-
-LUDOVICO
-
-Avremo per la fine del mese un quartierino quieto, su al Macao: in via
-Sommacampagna, tra i giardini. Andremo a visitarlo domani, insieme. E
-compreremo insieme la mobilia nuova; e lei si comporrà con le sue mani
-il suo nido.
-
-ERSILIA
-
-Dio mio, ma per me....
-
-LUDOVICO
-
-Dovevo, no — mi dovevo levar di qua: a qualunque costo! Sa, sono...,
-sono come uno che ha sempre da cominciare. Ma sono così contento d'aver
-avuto quest'estro, di scrivere a lei; e di cominciarla con lei, adesso,
-una nuova vita. — Stagno: mosche: afa. Tutt'a un tratto si rifiata:
-aaàh! — Che cos'è? — Niente: s'è levato un po' di vento! — La mia vita
-è così.
-
-ERSILIA
-
-Non so proprio come ringraziarla.
-
-LUDOVICO
-
-Ecco.... dovresti cominciare a dire, se mai, «ringraziarti»; ma non è
-il caso, perchè debbo io al contrario ringraziar te d'avere accettato
-il poco che....
-
-ERSILIA
-
-No, è tanto! tanto! per me è tanto!
-
-LUDOVICO
-
-Ecco, per te. Voglio dire per quello che tu lo farai diventare, questo
-poco che posso offrirti.
-
-ERSILIA
-
-Ma non lo dica nemmeno!
-
-LUDOVICO
-
-(_con un sorriso, correggendo_)
-
-«Non lo dire».
-
-ERSILIA
-
-Bisogna che mi abitui. Sono, se sapesse, così mortificata!
-
-LUDOVICO
-
-Mortificata di che?
-
-ERSILIA
-
-Ma di questa fortuna....
-
-LUDOVICO
-
-Eh via! Perchè sono uno scrittore?
-
-ERSILIA
-
-Che il racconto delle mie disgrazie, letto in un giornale, il mio atto
-disperato, abbiano potuto attirare la considerazione, la pietà —
-
-LUDOVICO
-
-L'interesse, l'interesse!
-
-ERSILIA
-
-— d'un uomo come lei (_correggendosi subito, con un sorriso
-penoso_).... come te!
-
-LUDOVICO
-
-Sì, mi sentii prendere, leggendo quel giornale, proprio come quando
-in un fatto che, così per caso, si viene a sapere, o ci è narrato,
-avvertiamo subito, che so! per una scossa interna, per un'improvvisa
-simpatia, d'aver trovato, senza cercarlo, il germe.... il germe di una
-novella, d'un romanzo —
-
-ERSILIA
-
-— che forse lei pensò — (_c. s._) .... cioè — che tu forse pensasti di
-scrivere?
-
-LUDOVICO
-
-No! Intendimi bene! Non credere che sia stato per una curiosità
-d'artista! Ho recato un paragone, per farti capire come m'interessai
-subito.
-
-ERSILIA
-
-Ma se la mia povera vita, tanta miseria e tristezza di casi, tante
-sofferenze servissero almeno a questo —
-
-LUDOVICO
-
-— a farmi scrivere un romanzo?
-
-ERSILIA
-
-Perchè no? Ne sarei contenta, orgogliosa. — Tanto! (_E sorridendo con
-una grazia che tenta d'avvivarsi, aggiunge:_) Veramente.
-
-LUDOVICO
-
-(_la guarda, e poi dice_)
-
-Mi fai cader le braccia!
-
-ERSILIA
-
-Perchè?
-
-LUDOVICO
-
-Perchè, senza volerlo, mi dici vecchio.
-
-ERSILIA
-
-(_subito confusa_)
-
-Io? Ma no, dico....
-
-LUDOVICO
-
-Un romanzo, cara, o si scrive o si vive. T'ho detto che mi sentii
-prendere tutto, ma non per scriverlo: per viverlo! Ti tendo le braccia;
-e tu invece di porgermi, che so!, la bocca, mi porgi la penna, perchè
-scriva?
-
-ERSILIA
-
-Ma è troppo presto —
-
-LUDOVICO
-
-— la bocca — Capisco. — O troppo tardi?
-
-ERSILIA
-
-No....
-
-LUDOVICO
-
-(_notando l'impaccio cagionato dalla sua soverchia disinvoltura_)
-
-Guarda com'è diverso quello che avviene in me e quello che avviene
-in te. Io mi son sentito offeso, che il mio interesse ai tuoi casi
-potesse essere inteso da te come una curiosità di scrittore; e tu
-invece t'offendi.... o per lo meno, via, non sei lieta, se ti dico
-che lo scrittore, se voleva far opera di scrittore — essendo, diciamo
-_esperto_ per non dire vecchio — non aveva bisogno nè di farti quella
-profferta nè di venire a prenderti adesso all'uscita dall'ospedale,
-perchè il romanzo — io — leggendo su quel giornale i tuoi casi,
-l'immaginai da me, tutto, da cima a fondo.
-
-ERSILIA
-
-Ah.... come? così subito?
-
-LUDOVICO
-
-In un momento. Con tanta ricchezza di situazioni, di particolari....
-Oh, bellissimo! — l'Oriente.... quella villetta vicino al mare, con
-quella terrazza.... tu là, istitutrice.... quella bambina che precipita
-dalla terrazza.... il tuo licenziamento.... il viaggio.... l'arrivo
-qua.... la triste scoperta.... — Tutto, tutto.... — così, senza
-vederti, senza conoscerti.
-
-ERSILIA
-
-Immaginandomi.... E come, come? Così.... come sono? (_Ludovico,
-sorridendo, fa segno di no col dito_). E come allora? Me lo dica (_c.
-s._).... dimmelo.
-
-LUDOVICO
-
-Perchè vuoi saperlo?
-
-ERSILIA
-
-Perchè vorrei essere come tu mi hai immaginata.
-
-LUDOVICO
-
-Ma no! Perchè tu mi piaci molto; molto di più così. Dico, per me; non
-per quel romanzo.
-
-ERSILIA
-
-Ma allora.... quello che era il mio romanzo, tu l'hai fatto di un'altra?
-
-LUDOVICO
-
-Eh, per forza; di quella che avevo immaginata.
-
-ERSILIA
-
-Molto diversa da me?
-
-LUDOVICO
-
-Un'altra.
-
-ERSILIA
-
-Oh Dio, ma allora.... non capisco, non capisco più —
-
-LUDOVICO
-
-Che non capisci?
-
-ERSILIA
-
-— il tuo interesse.... Come possa essere per me.
-
-LUDOVICO
-
-E per chi vuoi che sia?
-
-ERSILIA
-
-Ma se io non sono quella.... se i miei casi, le mie disgrazie.... tutto
-ciò che, leggendo il giornale, t'ha interessato — dico — se non t'ha
-interessato per me.... se l'hai visto come di un'altra che non sono
-io.... (_resta come smarrita, sospesa_).
-
-LUDOVICO
-
-Ebbene?
-
-ERSILIA
-
-Io allora me ne posso andare.
-
-LUDOVICO
-
-(_ridendo e trattenendola quasi per ischerzo_)
-
-Ma nient'affatto, cara! Tu, no! Se n'andrà via quella del romanzo, che
-non sei tu!
-
-ERSILIA
-
-(_aombrata, diffidando_)
-
-Come non sono io? Tu non credi, allora?
-
-LUDOVICO
-
-(_c. s._)
-
-Ma sì, credo, credo! — Ora però io ti voglio immaginare invece in una
-nuova vita: quale sarà, quale potrà essere d'ora in poi, con me. E
-voglio che anche tu te la immagini, quest'altra tua nuova vita, senza
-più memoria di tutte le cose tristi che ti sono accadute.
-
-ERSILIA
-
-(_con un sorriso di pena_)
-
-E allora — non quella.... non questa — ancora un'altra?
-
-LUDOVICO
-
-Un'altra, già, per come puoi essere.
-
-ERSILIA
-
-(_voltandosi, meravigliata_)
-
-Io? (_Scotendo il capo, e con un atto appena appena delle mani, che
-tiene sulle ginocchia_) Non ho potuto essere mai niente.
-
-LUDOVICO
-
-Eh via! Come niente?
-
-ERSILIA
-
-Niente.... mai....
-
-LUDOVICO
-
-Ma se sei, scusa!
-
-ERSILIA
-
-Che sono?
-
-LUDOVICO
-
-Ma prima di tutto una bella ragazza.
-
-ERSILIA
-
-(_con tristezza, stringendosi nelle spalle_)
-
-Che bella, no. E poi, se non ho saputo approfittarne....
-
-LUDOVICO
-
-Eh, quando non si sa: è vero. Può anche venire in mente, per
-disperazione.... all'ultimo, prima di prendere un'estrema risoluzione,
-là, buttarsi allo sbaraglio....
-
-ERSILIA
-
-(_fosca, voltandosi a guardarlo_)
-
-Oh Dio.... che dice?
-
-LUDOVICO
-
-No no — dico perchè l'immaginai, l'immaginai di «quella».... nel
-romanzo. Con la disperazione di non sapere più come fare.... verso
-sera.... guardandosi allo specchio tetro dell'alberguccio.... una
-risoluzione improvvisa: tentazione da folle.... Senza più nulla, o
-con qualche lira appena là in quella borsetta.... e l'albergatore che
-voleva pagato il conto....
-
-ERSILIA
-
-(_sbalordita, con terrore e con ansia_)
-
-Ma tutto questo non era scritto nel giornale?
-
-LUDOVICO
-
-No, l'imma'... (_S'interrompe, sorpreso, e subito le domanda,
-chinandosi su lei_) Perchè forse è vero?
-
-ERSILIA
-
-(_nascondendo il volto tra le mani e tremando dall'onta e dal ribrezzo_)
-
-Sì....
-
-LUDOVICO
-
-(_quasi tra sè, in fretta, compiaciuto_)
-
-Ah, guarda.... guarda com'ho intuito giusto! (_Poi di nuovo,
-addolorato, ansioso_) Scendesti di sera nella strada?
-
-ERSILIA
-
-(_c. s._)
-
-Sì.... sì...
-
-LUDOVICO
-
-(_c. s._)
-
-E fu.... così, con uno della strada? con uno.... con uno qualunque che
-passava?
-
-ERSILIA
-
-(_senza scoprir la faccia_)
-
-E.... e dopo.... non saper come fare, dopo....
-
-LUDOVICO
-
-(_subito_)
-
-Come fare a chiedere? (_E poichè Ersilia non risponde, risponde lui,
-come se lo sapesse_) Nulla eh? Ah, come è vero! com'è vero! E fu lo
-schifo, allora, il raccapriccio di quel vano, laido tentativo....
-Perfetto! perfetto! (_Ersilia scoppia in singhiozzi_) No.... Piangi? E
-perchè ormai?.... No, no.... (_Fa per abbracciarla, per confortarla_).
-
-ERSILIA
-
-(_alzandosi, avvilita, mortificata_)
-
-Mi lasci.... Me ne lasci andare adesso....
-
-LUDOVICO
-
-Come! Che dici? Perchè?
-
-ERSILIA
-
-Ora che sa questo....
-
-LUDOVICO
-
-Ma se già lo sapevo! lo sapevo!
-
-ERSILIA
-
-Come lo sapeva?
-
-LUDOVICO
-
-Perchè me l'ero immaginato! Non hai visto? Intuito perfettamente.... È
-così giusto!
-
-ERSILIA
-
-Ma io ho tanta vergogna....
-
- Scoppia a questo punto un frastuono improvviso e violento giù
- nella via. Come per un investimento. Fracasso di carri, baccano,
- grida minacciose, grida d'imprecazione, fischi, bestemmie.
-
-LUDOVICO
-
-Ma no, che ver.... (_s'interrompe, per volgersi verso le finestre_) Ma
-che diavolo avviene?
-
-ERSILIA
-
-Gridano.... Forse qualche disgrazia....
-
- Il baccano cresce. Si grida: «_Ajuto! Ajuto!_» — Entra a
- precipizio, spaventata, la signora ONORIA.
-
-ONORIA
-
-Hanno investito un povero vecchio, un povero vecchio; schiacciato
-contro il muro! Qua sotto le finestre! (_Corre ad aprire una delle
-finestre. Ludovico ed Ersilia si affacciano all'altra_).
-
- Come le finestre sono aperte, il baccano della via invade la
- scena per qualche minuto. Un'automobile e una carrozza si sono
- scontrate: l'automobile, sterzando, ha schiacciato contro il
- muro un vecchio, che non ha fatto in tempo a scansarlo. Il
- vecchio è moribondo, o già morto: è sollevato da tanti, tra
- la confusione, le grida: cacciato in una vettura, che parte
- di corsa per l'ospedale. La scena esterna risulterà evidente
- attraverso le grida confuse e scomposte della folla, tra le
- quali, dopo un grande urlo e le prime acutissime esclamazioni:
- — «_Ah! ah! Dio! Dio! Ajuto! Ajuto!_» possono emerger queste:
- «_Poveretto!_» — «_Schiacciato!_» — «_Dà addietro!_» —
- «_Ecco che scappa!_» — «_È scappato!_» — «_No! No! Afferralo!
- Afferralo_» — «_È morto!_» — «_È un vecchio!_» — «_Correte!
- Correte!_» — «_Tenetelo!_» — «_Schiacciato!_» — «_È morto!_» —
- «_Ho sterzato! Ho sterzato!_» — «_No, lui: m'è venuto addosso!_»
- — «_Non è vero!_» — «_È stato lui! lui!_» — «_In galera!_» —
- «_Fucilarli!_» — «_Largo! largo!_» — «_No, no! Non è morto!_» —
- «_Uh, poveretto!_» — «_Corri, corri!_» — «_Alla Consolazione!_»
- — «_Meglio a S. Giacomo!_» — «_Il cappello, oh!, il cappello!_»
- — «_Povero vecchio!_» — «_Assassini! assassini!_» — Sulla scena
- l'agitazione della folla sottostante si ripercuote nelle mosse e
- nelle esclamazioni dei tre affacciati.
-
-ONORIA
-
-È morto.... è morto.... Oh poveretto.... Uh, tenetelo, tenetelo....
-Voleva scappare.... Che faccia! E si difende, oh!... L'ha schiacciato
-come una ranocchia!
-
-ERSILIA
-
-(_allontanandosi con orrore dalla finestra_)
-
-Dio, che spettacolo, che spettacolo!
-
-LUDOVICO
-
-(_richiudendo la finestra_)
-
-Sarà qualche povero vecchio impiegato. — Signora Onoria, chiuda,
-chiuda, perdio!
-
-ONORIA
-
-Se lo sono portato! Sarà morto!
-
-LUDOVICO
-
-Se non è morto, non arriverà all'ospedale.
-
-ONORIA
-
-Vado giù, vado giù a domandare! Che disgrazia! Che disgrazia! (_via di
-fretta per la comune_).
-
-LUDOVICO
-
-Per un budello così lercio, che nei giorni di pioggia non si sa
-più come camminarci, un traffico indiavolato di carrozze, di carri,
-d'automobili. E ci fanno anche il mercato! Hanno il coraggio di farci
-anche il mercato!
-
-ERSILIA
-
-(_dopo una pausa, con gli occhi fissi, impauriti_)
-
-La strada.... Che orrore!
-
-LUDOVICO
-
-E che scuola, per chi scrive! Si libera degli impedimenti volgari,
-l'immaginazione. Come se si campasse sulle nuvole! Ma la strada c'è,
-con la gente che vi passa, i rumori della vita; la vita degli altri,
-estranea ma presente, che frastorna, interrompe, intralcia, contraria,
-deforma.... Noi vogliamo stare insieme, comporre insieme una bella
-favola? Sì, e supponi che fossi stato io, per caso, giù nella strada,
-investito. Che staresti a fare più qua, tu? Ma già t'avvenne d'avere
-interrotta la vita così, da un caso imprevisto; la caduta di quella
-bambina dalla terrazza (_Pausa_).
-
-ERSILIA
-
-(_assorta, tentennando lievemente il capo_)
-
-Servire.... obbedire.... non potere esser niente.... Un abito di
-servizio, sciupato, che ogni sera si appende al muro, a un chiodo.
-Dio, che cosa spaventosa, non sentirsi più pensata da nessuno! — Nella
-strada.... — Vidi la mia vita, non so, col senso che non esistesse più,
-come sognata.... con le cose che mi stavano attorno, le rare persone
-che passavano per quel giardino di mezzogiorno, gli alberi.... quei
-sedili.... — e non volli, non volli esser più niente....
-
-LUDOVICO
-
-Ah no — questo — vedi? — questo non è vero.
-
-ERSILIA
-
-Come non è vero? Mi volli uccidere!
-
-LUDOVICO
-
-Già! Già! Ma creando tutto un romanzo —
-
-ERSILIA
-
-(_di nuovo aombrata_)
-
-Come, creando? Credi che abbia inventato?
-
-LUDOVICO
-
-No no; dico in me, che lo creasti in me, inconsapevolmente, raccontando
-i tuoi casi.
-
-ERSILIA
-
-Quando mi raccolsero in quel giardino —
-
-LUDOVICO
-
-— sì; e poi all'ospedale. Scusa, come non volesti essere più niente, se
-fosti la pietà di quanti lessero codesti tuoi casi in quel giornale? Tu
-non sai la commozione che si diffuse in tutta la città alla narrazione
-di essi, l'interesse che suscitasti. Ne hai una prova in me!
-
-ERSILIA
-
-(_con ansia che nasce da quella diffidenza_)
-
-E ce l'hai ancora?
-
-LUDOVICO
-
-Che cosa?
-
-ERSILIA
-
-Quel giornale! Vorrei leggerlo, vorrei leggerlo. Ce l'hai ancora?
-
-LUDOVICO
-
-Credo, sì. Devo averlo conservato.
-
-ERSILIA
-
-Cercalo, cercalo! Fammelo vedere!
-
-LUDOVICO
-
-Ma no! Perchè vuoi tornare adesso a turbarti?
-
-ERSILIA
-
-Fammelo vedere, per piacere! Voglio leggere, voglio leggere quello che
-scrissero.
-
-LUDOVICO
-
-Ma quello stesso che dicesti tu, suppongo.
-
-ERSILIA
-
-Non ricordo più bene quello che dissi in quel momento, capirai! —
-Voglio vedere. Cercalo!
-
-LUDOVICO
-
-Chi sa dove l'avrò messo! Col mio disordine.... Lascia. Poi lo
-cercheremo insieme.
-
-ERSILIA
-
-Raccontava tutto, a lungo?
-
-LUDOVICO
-
-Uh, più di tre colonne di cronaca. D'estate, capirai, i giornalisti —
-càpita un caso come il tuo — una bazza: riempiono il giornale.
-
-ERSILIA
-
-E di lui, di lui, che dicevano?
-
-LUDOVICO
-
-Mah, che ti aveva ingannata.
-
-ERSILIA
-
-No, dico di.... di quell'altro!
-
-LUDOVICO
-
-Del console?
-
-ERSILIA
-
-(_vivamente contrariata_)
-
-Diceva il console?
-
-LUDOVICO
-
-Il nostro console a Smirne.
-
-ERSILIA
-
-(_c. s._)
-
-Oh Dio mio, anche il nome della città? M'avevano promesso di non dirlo!
-
-LUDOVICO
-
-Oh sì! I giornalisti....
-
-ERSILIA
-
-Ma che bisogno ce n'era? Il fatto restava tal quale anche senza
-la determinazione del luogo e della qualità delle persone. Ma che
-dicevano?
-
-LUDOVICO
-
-Che dopo la caduta della bambina dalla terrazza —
-
-ERSILIA
-
-(_coprendosi il volto con le mani_)
-
-Povera piccina mia! Povera piccina!
-
-LUDOVICO
-
-— s'era dimostrato d'una crudeltà feroce.
-
-ERSILIA
-
-Non lui! La moglie, la moglie!
-
-LUDOVICO
-
-Anche lui, dicevano.
-
-ERSILIA
-
-Ma no! La moglie.... — Dio mio!
-
-LUDOVICO
-
-Perchè gelosa di te. — Eh, me l'immagino! — Un gendarme —
-
-ERSILIA
-
-No! Che! Piccola — magra ruvida gialla — un limone!
-
-LUDOVICO
-
-Oh guarda! Io.... Ma sai come la vedo viva: così, alta, nera, con le
-ciglia giunte: potrei dipingerla!
-
-ERSILIA
-
-Ma tu vedi tutto il contrario! Chi sa come allora vedevi anche me! No
-no: è invece come ti dico io.
-
-LUDOVICO
-
-Già, ma è che a me, veramente, serviva un donnone, perchè vedo la
-bambina gracile gracile.
-
-ERSILIA
-
-Ma che gracile! Oh Dio, la mia Mimmetta?
-
-LUDOVICO
-
-Io Titti difatti la chiamavo.
-
-ERSILIA
-
-Ma che Titti, Mimmetta! Mimmetta! Un fiore, ti dico. Traballava tutta
-su quelle gambottole rosee! A ogni passino le sobbalzavano perfino le
-guance e tutte quelle boccole d'oro! Voleva bene a me, a me soltanto!
-
-LUDOVICO
-
-E anche di questo, naturalmente, lei sarà stata gelosa.
-
-ERSILIA
-
-Eh, altro! Di questo soprattutto! E fu lei, sai? lei, quando venne
-quell'altro, in crociera —
-
-LUDOVICO
-
-— il tenente di vascello?
-
-ERSILIA
-
-— sì; lei, lei a crearmi attorno, quella notte — apposta — l'incanto
-che mi doveva perdere; là, sola, in quel giardino, come inebbriata, con
-quelle palme, gli odori.... quegli odori....
-
-LUDOVICO
-
-È bella, è bella, perchè sa così di mare, di sole, di notte orientale,
-la tua storia!
-
-ERSILIA
-
-Se non l'avessi sofferta —
-
-LUDOVICO
-
-— con quella strega: me l'immagino! — Ma è la perfidia, capisci? di chi
-non ha mai goduto, e sa che il godimento apparecchiato insidiosamente
-a un'altra sarà presto scontato col più amaro disinganno.... —
-Bellissimo!
-
-ERSILIA
-
-L'avessi vista.... — Materna! — Perchè lui aveva formalmente chiesto
-la mia mano a lei e al console, a cui ero affidata. — Uh, tutte le
-larghezze! — E poi, quando lui partì.... Dio, come si fa a cambiare
-tutt'a un tratto, da così a così? — Una vessazione che non ti dico;
-niente più che le andasse bene: avvilirmi minuto per minuto. E alla
-fine, incolpata della disgrazia —
-
-LUDOVICO
-
-— mentre era stata lei a mandarti fuori di casa per non so che servizio!
-
-ERSILIA
-
-(_subito voltandosi impressionata e contrariata_)
-
-Chi l'ha detto?
-
-LUDOVICO
-
-Era scritto nel giornale.
-
-ERSILIA
-
-Anche questo?
-
-LUDOVICO
-
-L'avrai detto tu....
-
-ERSILIA
-
-Ma no.... io non ricordo.... non credo....
-
-LUDOVICO
-
-Possibile che l'abbia immaginato io, allora? O l'avrà forse inventato
-il giornalista per colorir meglio la crudeltà di quel licenziamento su
-due piedi, senza neanche volerti pagare il viaggio di ritorno. Questo è
-vero!
-
-ERSILIA
-
-Questo sì! questo sì!
-
-LUDOVICO
-
-Quasi avessi dovuto tu, invece, pagar loro la figlia!
-
-ERSILIA
-
-E me ne minacciò, difatti; sì: me ne avrebbe accusato come d'un
-delitto, se non avesse temuto che sarebbero venute fuori certe
-cose —
-
-LUDOVICO
-
-— sul conto di lei? — Ah, dunque vedi che è vero?
-
-ERSILIA
-
-(_turbata_)
-
-No.... non voglio dire.... non voglio dire.... Mi dispiace anzi, se
-hanno stampato che fu lei a mandarmi fuori. — Non vorrei pensare più
-a nulla, adesso, di quanto avvenne là. — Penso al viaggio, a quello
-che soffersi. Sono sicura che se ne venne con me, su quel piroscafo,
-la bambina morta, per non restare là coi suoi cattivi genitori. — Ho
-questa impressione: che la perdetti, quando scesi dall'albergo, quella
-sera.
-
-LUDOVICO
-
-Ma appena arrivata qua, scusa, non andasti a cercar di lui?
-
-ERSILIA
-
-Dove? Non sapevo l'indirizzo. Gli scrivevo fermo in posta. Andai al
-Ministero della Marina. Mi dissero che non era più in servizio.
-
-LUDOVICO
-
-Ma dovevi rintracciarlo, perchè ti desse conto dell'inganno, del
-delitto, perdio, che aveva commesso!
-
-ERSILIA
-
-Non mi son saputa mai far valere.
-
-LUDOVICO
-
-T'aveva promesso di sposarti!
-
-ERSILIA
-
-M'avvilii. — Come mi dissero ch'era alla vigilia del matrimonio,
-l'impressione di questo tradimento, così crudo, inaspettato, fu tanta,
-che — m'avvilii. Non avevo più neanche due lire nella borsetta; e....
-andare come una mendicante.... (_Si porta il fazzoletto agli occhi.
-Poi, fissando il vuoto_) Nel giardino, stringendo nella mano quelle
-compresse di veleno, ripensai alla bambina e mi feci coraggio col
-pensiero di lei, che avendola perduta la sera avanti, sarei andata a
-ritrovarla.
-
-LUDOVICO
-
-Via, via, via! Non bisogna più pensare a codeste cose, adesso! Su,
-animo!
-
-ERSILIA
-
-(_dopo una pausa, con un sorriso mestissimo_)
-
-Sì, ma almeno — almeno fammi esser «quella»!
-
-LUDOVICO
-
-Quella, chi?
-
-ERSILIA
-
-Quella che tu immaginasti. Dio mio, se fui, almeno una volta, qualche
-cosa, per come tu hai detto, voglio essere io, nel tuo romanzo: io
-«questa», come sono! — Mi pare un tradimento, scusa, che tu ci debba
-vedere un'altra.
-
-LUDOVICO
-
-(_ridendo_)
-
-Oh, bella! Come un'appropriazione indebita, ti pare?
-
-ERSILIA
-
-Ma sì, dei miei casi, della mia vita; io che non volli più viverla; io
-che ne soffrii fino alla disperazione, scusa, ho diritto, mi pare, di
-vivere almeno nel racconto che tu ne farai — che sarà bello, oh bello
-come quell'altro tuo romanzo che ho letto.... — aspetta.... com'è
-intitolato?... ah, «L'Esclusa», ecco, «L'Esclusa».
-
-LUDOVICO
-
-«L'Esclusa?» Eh no, carina: sbagli. «L'Esclusa» non è un romanzo mio.
-
-ERSILIA
-
-(_restando_)
-
-Non è tuo?
-
-LUDOVICO
-
-No.
-
-ERSILIA
-
-Oh guarda! Mi pareva....
-
-LUDOVICO
-
-È d'uno scrittore, che io anzi particolarmente non posso soffrire.
-
-ERSILIA
-
-(_mortificata, si copre il volto con una mano_)
-
-Oh Dio....
-
-LUDOVICO
-
-Ma no, ma no! Non te ne curare. Avrai confuso.
-
-ERSILIA
-
-(_con la mano ancora sul volto si mette a piangere_)
-
-LUDOVICO
-
-Ma dici sul serio? Ne piangi? Eh via! Che vuoi che me ne importi, se
-hai sbagliato, attribuendomi un brutto romanzo che non ho scritto?
-
-ERSILIA
-
-No.... è che.... tutto è così nella mia vita.... Non mi.... non mi
-riesce mai nulla....
-
- Si sente picchiare alla comune.
-
-LUDOVICO
-
-Chi è? Avanti.
-
- Entra la signora ONORIA tutta miele, goffamente intenerita.
-
-ONORIA
-
-Permesso? (_Cerca con gli occhi Ersilia_) Dov'è? (_Resta, e batte le
-mani pietosamente vedendola nell'atto di asciugarsi gli occhi_) Oh,
-piange?
-
-LUDOVICO
-
-(_stupito, non comprendendo quel cambiamento improvviso_)
-
-Che cos'è?
-
-ONORIA
-
-Ma me lo poteva dire, santo Dio, che la signorina era quella del
-giornale! La signorina Drei, Ersilia Drei, è vero? Oh poverina,
-poverina! Sono tanto contenta, sa? che lei sia guarita, e che sia qua.
-
-LUDOVICO
-
-Come l'ha saputo, lei? scusi?
-
-ONORIA
-
-Oh, bella, e non ho letto il giornale?
-
-LUDOVICO
-
-No, dico, che sia lei, come l'ha saputo?
-
-ONORIA
-
-Ah, perchè è venuto — guardi (_gli porge un biglietto da visita_) — il
-giornalista che ha raccontato la storia.
-
-LUDOVICO
-
-Qua?
-
-ERSILIA
-
-(_turbata, di scatto_)
-
-Il giornalista?
-
-LUDOVICO
-
-E che cosa vuole da me?
-
-ONORIA
-
-Dice che ha da domandare spiegazioni urgenti alla signorina.
-
-ERSILIA
-
-(_c. s._)
-
-Spiegazioni?
-
-LUDOVICO
-
-Ma basta, ormai, perdio!
-
-ERSILIA
-
-(_smarrendosi sempre più nel turbamento_)
-
-Che spiegazioni?
-
-LUDOVICO
-
-E chi gli ha detto poi che la signorina si trovava qua?
-
-ONORIA
-
-Io non lo so.
-
-ERSILIA
-
-(_subito, a Ludovico_)
-
-Neanch'io! Non sapevo neppure, quando parlai con lui, che sarei venuta
-qua.... da te....
-
-LUDOVICO
-
-(_quasi tra sè_)
-
-Ah, ho capito! ho capito! Sarà stato quel chiacchierone.... — (_A
-Ersilia_) Che vuoi fare? Vuoi che passi?
-
-ERSILIA
-
-Ma no.... io non so.... che spiegazioni debbo dargli?
-
-LUDOVICO
-
-Vado io a sentire. (_Esce per la comune_).
-
-ONORIA
-
-Oh povera figliuola, se sapesse che pianto, che pianto ho fatto
-leggendo nel giornale, tutta la sua storia!
-
-ERSILIA
-
-(_con grande ambascia, senza darle ascolto, guardando verso l'uscio_)
-
-Ma che vorranno, adesso?
-
-ONORIA
-
-(_confusa_)
-
-Ma, forse.... chi sa....
-
-ERSILIA
-
-(_disperandosi_)
-
-Oh Dio, io non posso più reggere a nessuna sorpresa.
-
-ONORIA
-
-Si sente male?
-
-ERSILIA
-
-Ma si, tanto! — Qua.... (_accenna la bocca dello stomaco_) Soffoco!
-— Mi hanno salvata; ma.... chi sa che male mi sarà rimasto qua. Non
-mi posso neanche toccare. E alle reni, poi, uno spasimo, così fitto,
-fitto.... (_smania e geme_) Oh Dio mio....
-
- Scatta d'improvviso e viene su dalla via il suono sguajato d'un
- organetto.
-
-ONORIA
-
-Si slacci, si slacci....
-
-ERSILIA
-
-No, no.... (_Urtata, offesa dal suono dell'organetto_) Ah, per carità,
-lo faccia andar via!
-
-ONORIA
-
-Sì, subito! (_Caccia in tasca la mano per prendere il portamonete_)
-Subito! (_Corre alla finestra; la apre; chiama giù il sonatore
-ambulante, gli fa segno che se ne vada; ma quello seguita a sonare;
-e allora lei, buttandogli una manciata di soldi, gli grida_) Ci sono
-malati! (_e ripete il gesto: «Andate via!» Il suono s'interrompe a un
-tratto. Ella chiude la finestra e riaccorre a Ersilia_) Ecco fatto,
-ecco fatto! Dia ascolto a me, si slacci....
-
-ERSILIA
-
-No.... E come? Bisogna che mi tenga su.... Ho tanta paura che neanche
-questo duri....
-
-ONORIA
-
-Che cosa?
-
-ERSILIA
-
-Sono così disperata, se sapesse.... così disperata.... Non mi posso
-reggere.... Questa fascetta — ah (_se la stira_) — non la sopporto.
-(_Si sente dalla comune la voce di Ludovico che invita qualcuno a
-entrare_).
-
-LUDOVICO
-
-No no, avanti; passi.
-
- Entra il giornalista ALFREDO CANTAVALLE, seguito da LUDOVICO
- NOTA. Il Cantavalle è un giovanottone napoletano che vorrebbe
- essere elegante, tanto che porta perfino il monocolo, e Dio sa
- con quanto stento. Buon figliuolo. Fronte bassa e molti capelli,
- ma ancora come di ragazzaccio di scuola; viso lungo e grasso
- e rubicondo; grosse gambe di forma feminea su cui i calzoni
- pigliano subito il grinzo.
-
-CANTAVALLE
-
-Permesso? — Oh, cara signorina mia: mi riconoscete?
-
-LUDOVICO
-
-(_Presentandolo_)
-
-Il giornalista Alfredo Cantavalle.
-
-ERSILIA
-
-Sì, ricordo.
-
-CANTAVALLE
-
-M'ha riconosciuto! (_Notando la signora Onoria_) E.... la signora?
-Parente?
-
-LUDOVICO
-
-No. È la padrona di casa.
-
-CANTAVALLE
-
-Ah, piacere! (_S'inchina_). Perchè so che la signorina non ha nessun
-parente. — Voi avete avuto qua sotto, ho saputo, un grave investimento,
-eh?
-
-LUDOVICO
-
-Sì, d'un povero vecchio.
-
-ONORIA
-
-Proprio qua sotto le finestre! Che spavento!
-
-CANTAVALLE
-
-È morto.
-
-ONORIA
-
-Ah, è morto? è morto?
-
-CANTAVALLE
-
-Sissignora. Prima d'arrivare all'ospedale.
-
-ONORIA
-
-E chi era? chi era?
-
-CANTAVALLE
-
-Ancora non si sa. (_Rivolgendosi a Ersilia_) Signorina, mi permettete
-che io mi compiaccia — non solo con voi, del vostro scampato pericolo
-— ma un poco anche con me? Eh sì, della bella fortuna che ho avuto,
-e che è ridondata in tanto vostro favore: dico d'aver commosso con
-la mia povera prosa, raccontando la vostra storia pietosissima, un
-illustre scrittore! (_A Ludovico_) Ma che pazzia, Maestro, va dicendo
-quel vostro amico? Voi avete commessa la vostra più bella azione!
-(_Rivolgendosi di nuovo a Ersilia_) E non vi potete immaginare,
-signorina, il piacere che ne ho!
-
-ERSILIA
-
-Sì, è stata veramente per me una fortuna.
-
-LUDOVICO
-
-Lasciamo andare, lasciamo andare!
-
-CANTAVALLE
-
-No, Maestro! Per tante ragioni! Una fortuna, perchè possiamo avere
-adesso la vostra testimonianza. Vi par poco? Ora vi dirò.... Se posso
-parlare qua davanti alla signora.... (_accenna alla signora Onoria_).
-
-ONORIA
-
-(_contrariata_)
-
-Mi ritiro, ma.... badi che la signorina in questo momento....
-
-LUDOVICO
-
-Ti senti male?
-
-ONORIA
-
-Si sente molto male!
-
-LUDOVICO
-
-Che ti senti?
-
-ERSILIA
-
-Non so.... non so: sudo freddo. Ho qui una smania....
-
-ONORIA
-
-Ma venga, dia ascolto a me; venga con me di là.... (_accenna all'uscio
-in fondo_).
-
-ERSILIA
-
-No, no....
-
-ONORIA
-
-Ma sì, si metterà a letto....
-
-LUDOVICO
-
-Vai, vai, se ti senti così male.
-
-ONORIA
-
-Si slaccerà a letto....
-
-ERSILIA
-
-No, grazie: mi lasci stare. Posso, posso resistere per ora.
-
-CANTAVALLE
-
-Le conseguenze del veleno, si sa! Ma vedrà che, adesso, con le
-cure —
-
-LUDOVICO
-
-— e la tranquillità!
-
-ONORIA
-
-Io sono a sua disposizione, figliuola mia: si serva di me, come
-vuole.... Se ha bisogno, mi chiami.
-
-ERSILIA
-
-Sì, grazie, signora.
-
-ONORIA
-
-E allora mi ritiro....
-
-CANTAVALLE
-
-Riverisco, signora.
-
-ONORIA
-
-(_piano, andandosene, a Ludovico_)
-
-Non la facciano parlare! Un po' di considerazione! Non vedono che
-faccia ha, povera creatura! (_via per la comune Ludovico si reca a
-chiudere l'uscio_).
-
-CANTAVALLE
-
-Sono dolente del disturbo....
-
-LUDOVICO
-
-(_seccato_)
-
-Vi prego, caro Cantavalle, di far presto!
-
-CANTAVALLE
-
-Due minuti, due minuti, caro Maestro!
-
-LUDOVICO
-
-Ma insomma, si può sapere che diavolo vuole ancora codesto signor
-console?
-
-ERSILIA
-
-(_sbalordita, atterrita_)
-
-Il console?
-
-LUDOVICO
-
-Lui, lui, già. (_A Cantavalle_) Bisogna metterlo a posto!
-
-ERSILIA
-
-(_c. s._)
-
-Ma che forse è qua?
-
-CANTAVALLE
-
-Qua, sì: è venuto jeri a far l'ira di Dio al giornale, signorina mia!
-
-ERSILIA
-
-(_tra sè, disperandosi_)
-
-Oh Dio.... oh Dio....
-
-LUDOVICO
-
-E di che cosa vuole una smentita?
-
-CANTAVALLE
-
-Ma di tutto, dice.
-
-ERSILIA
-
-(_a Cantavalle_)
-
-Vede, vede il male che io non volevo, e che lei m'aveva promesso di non
-fare?
-
-CANTAVALLE
-
-Io? Male? Che male?
-
-ERSILIA
-
-Ma sì, di stampare il nome della città, la qualità delle persone!
-
-LUDOVICO
-
-Ah, dunque una smentita generale? E come sarebbe?
-
-CANTAVALLE
-
-Perdonatemi, Maestro, rispondo alla signorina: — Il nome, signorina mia
-— nome come nome — io veramente non l'ho stampato.
-
-LUDOVICO
-
-Ma avete fatto benissimo a smascherare —
-
-CANTAVALLE
-
-— no; io ho detto: «Il nostro console a Smirne». Che volete che sappia
-il pubblico che legge, chi sia questo nostro console a Smirne? Non
-lo sapevo neanche io; come non lo so neanche adesso. Tutto mi potevo
-figurare, tranne che mi dovesse jeri piombare come un fulmine in
-redazione!
-
-ERSILIA
-
-(_di nuovo tra sè disperandosi_)
-
-Dio mio.... Dio mio....
-
-LUDOVICO
-
-Ma è dunque venuto a Roma per questo?
-
-CANTAVALLE
-
-Non per questo, no! È venuto per la disgrazia della figliuola (che noi
-abbiamo raccontato) — e perchè la moglie, dice, è come impazzita. Non
-si può più vedere là, dove avvenne la disgrazia, dice — e si capisce!
-
-ERSILIA
-
-Sì, lo diceva, lo diceva....
-
-CANTAVALLE
-
-Per chiedere un trasferimento, insomma, mi spiego? Ha letto il
-giornale: (_si bacia la punta delle dita_) un guajo, Maestro mio!
-
-LUDOVICO
-
-Ma perchè?
-
-CANTAVALLE
-
-Come, perchè? Ha una posizione ufficiale delicatissima da difendere,
-voi capite: console! Minaccia una querela al giornale, per
-diffamazione.
-
-LUDOVICO
-
-Una querela? Ma che diceva il giornale, infine, di lui?
-
-CANTAVALLE
-
-Un sacco di bugie, sostiene, a suo danno!
-
-LUDOVICO
-
-Bugie?
-
-ERSILIA
-
-Io non so ancora che cosa lei abbia scritto su lui, sulla moglie, su
-quella disgrazia.
-
-CANTAVALLE
-
-Vi posso giurare, signorina mia, che ho scritto fedelmente quello che
-m'avete detto voi, nè più nè meno. Col calore, sì, della commozione che
-ho provato, ma senza alterare d'un punto nè i dati nè i fatti. Potete
-vederlo voi stessa, del resto, leggendo il giornale.
-
-LUDOVICO
-
-(_che s'è recato a frugare tra le carte della scrivania_)
-
-Devo averlo.... devo averlo....
-
-CANTAVALLE
-
-Non ve ne curate, Maestro, ve lo manderò io. (_A Ersilia_) Dovete
-vedere, scusate, signorina, l'attenzione che ho voluto avere per voi.
-Sono venuto qua per sapere come debbo regolarmi contro il reclamo e la
-minaccia di questo signore.
-
-ERSILIA
-
-(_balzando in piedi, con uno scatto convulso d'ira e d'indignazione,
-dice quasi a denti stretti_)
-
-Ma non ha nulla da reclamare, nulla da minacciare, lui!
-
-CANTAVALLE
-
-E tanto meglio, allora! tanto meglio!
-
-ERSILIA
-
-(_subito abbattendosi sulla greppina_)
-
-Ah Dio.... Come mi sento male.... come mi sento male! (_Presa da un
-pianto fitto, improvviso, scatta rabbrividendo di tratto in tratto come
-in brevi nitriti, che pajono anche risa, e infine s'abbandona priva di
-sensi_).
-
-LUDOVICO
-
-(_correndo a lei, premuroso, col Cantavalle, a sostenerla, a
-confortarla_)
-
-Ersilia, Ersilia! No!
-
-CANTAVALLE
-
-(_c. s._)
-
-Signorina! Ma no! Per carità! State tranquilla!
-
-LUDOVICO
-
-Che hai? No! Non piangere così!
-
-CANTAVALLE
-
-Non ce n'è ragione, signorina!
-
-LUDOVICO
-
-Oh Dio, sviene! — Chiami, chiami la signora!
-
-CANTAVALLE
-
-(_correndo alla comune_)
-
-Signora! Signora!
-
-LUDOVICO
-
-(_gridando_)
-
-Signora Onoria!
-
-CANTAVALLE
-
-Signora Onoria! Signora Onoria! (_Esce_)
-
-LUDOVICO
-
-No, no, Ersilia! Dio mio! Sii buona, sii buona.... Non è nulla!
-
- Rientra CANTAVALLE con la signora ONORIA che reca in mano una
- fialetta di acqua antisterica.
-
-ONORIA
-
-Eccomi! Eccomi! Oh, povera figliuola! Le reggano la testa. Ecco, così!
-Povera figliuola! (_Le fa annusare l'acqua antisterica_) Lo dicevo loro
-di non farla parlare, di non turbarla!
-
-CANTAVALLE
-
-Ecco, ecco che rinviene!
-
-LUDOVICO
-
-Bisogna portarla di là, a letto!
-
-ONORIA
-
-Aspetti, aspetti!
-
-LUDOVICO
-
-Ersilia!
-
-ONORIA
-
-Su, su, figliuola mia! Ecco che è passato tutto! Su!
-
-LUDOVICO
-
-Su, su, coraggio, Ersilia!
-
-CANTAVALLE
-
-Non è niente, non è niente, signorina!
-
-ERSILIA
-
-(_con voce quasi allegra, di stupore bambinesco_)
-
-Oh Dio, sono caduta?
-
-LUDOVICO
-
-No, perchè? Ma ci hai fatto prendere uno spavento!
-
-ERSILIA
-
-Non sono caduta?
-
-LUDOVICO
-
-Ti dico di no!
-
-ONORIA
-
-Provi, provi se può levarsi in piedi!
-
-LUDOVICO
-
-Ecco, sì: piano piano!
-
-ERSILIA
-
-Perchè? — M'è parso di cadere.... Come se tutt'a un tratto, non so,
-fossi diventata di piombo.... (_Guarda anche il Cantavalle, ma subito,
-appena lo vede, ne ha come un terrore nervoso e balza in piedi_) Oh
-Dio, no! no! (_Vacilla, è per cadere; subito Ludovico e la signora
-Onoria la sorreggono_).
-
-LUDOVICO
-
-Ma no, via, Ersilia, che cos'è?
-
-ERSILIA
-
-(_si ripara, convulsa, dalla vista del Cantavalle e tenta di fuggire_)
-
-Via! Via! Via!
-
-ONORIA
-
-(_c. s._)
-
-Sì, via, andiamo di là.... (_la conduce con Ludovico verso l'uscio in
-fondo_).
-
-LUDOVICO
-
-Sul letto, sì! Ecco, ti sorreggiamo noi....
-
-ONORIA
-
-Piano piano! E io starò con lei.... Si stenderà....
-
-LUDOVICO
-
-Un po' di riposo.... e tutto sarà finito....
-
-ERSILIA
-
-Non posso vedere.... non posso sentire più nulla....
-
-ONORIA
-
-(_davanti all'uscio, a Ludovico_)
-
-Lei resti qua, resti qua! Ci bado io! (_Via con Ersilia per l'uscio in
-fondo_).
-
-LUDOVICO
-
-Mi pare che si potrebbe finire di tormentare questa disgraziata!
-
-CANTAVALLE
-
-Non lo dite a me, che ne sono tanto addolorato, caro Maestro! Ma questo
-è niente! C'è purtroppo un altro guajo, che la signorina ancora non sa!
-
-LUDOVICO
-
-Un altro guajo?
-
-CANTAVALLE
-
-Eh sì! È meglio che ve ne avverta. È venuto a dirlo in redazione lui
-stesso, il console.
-
-LUDOVICO
-
-Ma mandatelo al diavolo!
-
-CANTAVALLE
-
-Aspettate! Non me ne dovrei vantare, ma colossale, Maestro mio, è stato
-veramente colossale l'effetto del mio «pezzo». Pare che la fidanzata
-del giovanotto, indignata dall'inganno fatto qua alla signorina, abbia
-mandato a monte il matrimonio, capite?
-
-LUDOVICO
-
-Ah sì?
-
-CANTAVALLE
-
-Colossale, come effetto! Tanto più che, scoperto l'altarino, non solo
-l'indignazione della fidanzata, ma pare abbia fatto nascere anche il
-rimorso in lui, nel giovanotto, capite? Per la commozione generale del
-suicidio come l'ho raccontato io! — Ha perduto la testa!
-
-LUDOVICO
-
-Quel tenente di vascello?
-
-CANTAVALLE
-
-Lui. Si chiama.... aspettate.... mi pare, Laspiga. Totalmente la testa!
-— È venuto a dircelo il console.
-
-LUDOVICO
-
-E come lo sa, lui?
-
-CANTAVALLE
-
-Ma perchè pare che sia andato a trovarlo al Ministero degli Esteri il
-padre della promessa sposa, che gliel'ha detto.
-
-LUDOVICO
-
-Ah, è un bellissimo imbroglio!
-
-CANTAVALLE
-
-Già! Anche per voi, Maestro, che vi ci trovate in mezzo.
-
-LUDOVICO
-
-Io?
-
-CANTAVALLE
-
-E io, come no? eh! Mi ci trovo in mezzo pure io, minacciato d'una
-querela....
-
-LUDOVICO
-
-Ma questo padre della fidanzata?
-
-CANTAVALLE
-
-Fa il diavolo a quattro! Perchè la figlia, sì, sulle prime s'è
-indignata; ma poi — capirete — alla vigilia delle nozze — pianti,
-convulsioni, disperazione — uno scombussolamento.... — Siccome il
-console conobbe questo Laspiga là a Smirne, ed ebbe là la signorina
-come istitutrice —
-
-LUDOVICO
-
-— è andato a chiedere informazioni a lui?
-
-CANTAVALLE
-
-Pare!
-
-LUDOVICO
-
-E figuriamoci come gliel'avrà date! La incolpano anche della morte
-della bambina!
-
- A questo punto, dalla comune rimasta aperta si precipita in
- iscena, esagitato, sconvolto, col pallore e il tremore di chi
- non dorme da tante notti e ha quasi perduto la testa, FRANCO
- LASPIGA. Ha ventisette anni, è biondo, alto, smilzo, veste con
- eleganza.
-
-FRANCO
-
-Permesso? Scusino! — Ersilia? — Dov'è? dov'è? È qua? Dov'è?
-
-LUDOVICO
-
-(_sorpreso col Cantavalle dall'irruzione improvvisa_)
-
-Ma come? Chi è lei?
-
-FRANCO
-
-Sono Franco Laspiga. Quello, per cui....
-
-CANTAVALLE
-
-Ah! Il signor Laspiga! — Eccolo qua!
-
-LUDOVICO
-
-Qua anche lei?
-
-FRANCO
-
-Sono stato all'ospedale: era uscita! Sono corso al giornale, dove ho
-saputo.... (_S'interrompe per rivolgersi a Cantavalle_) Chiedo perdono:
-lei è lo scrittore Ludovico Nota?
-
-CANTAVALLE
-
-No! Io? Eccolo!
-
-FRANCO
-
-Ah, è lei?
-
-LUDOVICO
-
-(_seccatissimo_)
-
-Io. Ma perdio, com'è? Lo sanno tutti, allora?
-
-CANTAVALLE
-
-Eh, Maestro, voi vi scordate chi siete!
-
-LUDOVICO
-
-(_con stizza, alzando le braccia_)
-
-Ma fatemi il piacere!
-
-CANTAVALLE
-
-Il vostro gesto ha fatto chiasso!
-
-FRANCO
-
-(_stordito, confuso_)
-
-Che gesto? Dio mio, mi dicano! Non è dunque qua?
-
-LUDOVICO
-
-(_quasi inveendo contro Cantavalle_)
-
-Non mi sono mica inteso di metterla in piazza, io, e di mettermi in
-piazza con lei!
-
-CANTAVALLE
-
-Ma no! Che dite?
-
-LUDOVICO
-
-(_furioso_)
-
-Dico che mi sono seccato di tutto questo chiasso! (_A Franco_) Lei può
-credere che la signorina è qua da appena un'ora.
-
-FRANCO
-
-Ah, è qua? E dove? dove?
-
-LUDOVICO
-
-Sono andato a prenderla io all'uscita dall'ospedale. Non sapeva dove
-andare e le ho offerto ricetto in casa mia; pronto questa sera ad
-andarmene a dormire all'albergo.
-
-FRANCO
-
-Io le sono grato....
-
-LUDOVICO
-
-(_scoppiando, al colmo della stizza_)
-
-Perchè m'è grato? Perchè non sono più un giovanotto? Per questo m'è
-grato! Finiamola! Che cosa vuole lei qua?
-
-FRANCO
-
-(_subito, con foga_)
-
-Io? Riparare, signore, riparare! gettarmi ai suoi piedi, farmi
-perdonare!
-
-CANTAVALLE
-
-Alla buon'ora! Bravo! Questo è da galantuomo!
-
-LUDOVICO
-
-Avrebbe potuto pensarci prima, mi pare!
-
-FRANCO
-
-Ha ragione, sì, non pensavo.... avevo voluto, voluto scordarmene.... Ho
-passato giorni.... Ma dov'è? Di là? Me la lascino vedere!
-
-LUDOVICO
-
-Ma non vorrei che in questo momento....
-
-FRANCO
-
-No; mi lasci parlare con lei, per carità!
-
-CANTAVALLE
-
-Sarebbe forse meglio prevenirla.
-
-LUDOVICO
-
-È a letto.
-
-CANTAVALLE
-
-Perchè forse, la gioja....
-
-FRANCO
-
-Ma sta ancora male? Sta ancora male?
-
-LUDOVICO
-
-È svenuta, poco fa.
-
-CANTAVALLE
-
-È l'emozione, capirete, potrebbe....
-
-FRANCO
-
-(_farneticando_)
-
-Non pensavo, non credevo che quel sogno.... Dio mio, questa fine....
-— D'un colpo, attraverso la mia vita.... Me l'ha spezzata.... Tutte
-quelle grida di giornalai.... Mi sono sentito come afferrare e gettare
-a terra.... Grida, grida.... La mia fidanzata, il padre di lei, la
-madre.... Anche per la scala, gli inquilini.... Corsi subito subito
-all'ospedale.... Non me la lasciarono vedere.... Che male, che male ho
-fatto a tutti! Vedo che tutto il mondo è pieno del male che ho fatto.
-Me ne sento schiacciare. Debbo riparare, debbo riparare!
-
-CANTAVALLE
-
-Ma sì, sì, bravo! Non ci vuol altro! È la soluzione migliore, e io ne
-sono felice, Maestro! Felice!
-
- Viene fuori a questo punto dall'uscio in fondo con le mani per
- aria la signora ONORIA facendo cenno di tacere. Subito richiude
- l'uscio e si fa avanti.
-
-ONORIA
-
-Zitti! Zitti, per carità, chè ha sentito tutto!
-
-FRANCO
-
-Che ci sono qua io?
-
-ONORIA
-
-Appunto, sì, e trema tutta, si contorce! Minaccia di buttarsi dalla
-finestra, se lei entra!
-
-FRANCO
-
-Come! Perchè? Non mi perdona?
-
-CANTAVALLE
-
-(_contemporaneamente_)
-
-Ma come! Anzi.... dovrebbe....
-
-ONORIA
-
-No! È un angelo! Dice che non vuole!
-
-LUDOVICO
-
-Che cosa non vuole?
-
-ONORIA
-
-(_a Franco_)
-
-Dice che lei deve ritornare dalla sua fidanzata!
-
-FRANCO
-
-(_subito, forte, reciso_)
-
-No! È finito! È finito tutto con quella!
-
-ONORIA
-
-Non vuole che adesso per lei sia fatto male a un'altra ragazza!
-
-FRANCO
-
-Ma no! A chi? Se è lei, lei, adesso, la mia fidanzata!
-
-ONORIA
-
-Non vuole più saperne!
-
-FRANCO
-
-Ma se sono venuto qua per farmi perdonare, per compensarla di tutto il
-male che le ho fatto!
-
-ONORIA
-
-Per carità, parli piano! Non si faccia sentire!
-
-FRANCO
-
-(_a Ludovico_)
-
-Vada, vada lei a dirglielo! A persuaderla!
-
-LUDOVICO
-
-Ma sì, è la riparazione giusta!
-
-FRANCO
-
-Le dica che non pensi più a nulla; che io sono qua per lei; che il
-mio dovere prima di tutto è verso di lei; e che non faccia nulla, per
-carità, contro questa fortuna di poter riparare a tempo! Vada, vada!
-
- Ludovico entra nella camera in fondo.
-
-ONORIA
-
-(_ostinata_)
-
-Lo fa per quell'altra!
-
-FRANCO
-
-(_di scatto, con irritazione_)
-
-Ma se già è sconcluso tutto con quella! Tutto finito!
-
-ONORIA
-
-Non vuole! non vuole!
-
-FRANCO
-
-Ma come non vuole? Io ormai non posso più tornare indietro! Per me, per
-me stesso non posso! Perchè tutto, ora, m'è rivenuto avanti —
-
-CANTAVALLE
-
-Il passato! Eh già! La rievocazione!
-
-FRANCO
-
-Una cosa che, Dio mio, non so come, mi pareva tanto lontana, tanto
-lontana! Come sognata! Tanto che, non so, come se non fosse stata
-vera quella notte lì, quella promessa.... — le promesse che si fanno,
-perchè.... sì, perchè allora si devono fare —
-
-CANTAVALLE
-
-E poi passa tutto....
-
-FRANCO
-
-(_seguitando con foga_)
-
-— credetti, credetti di non dover più farmene scrupolo; e che lo
-potessi, nonostante le lettere che ricevevo da lei e che distruggevo
-come cose non serie. È incredibile, incredibile come abbia potuto
-mentire, mentire a me stesso; fare quello che ho fatto — mentre per lei
-la mia promessa valeva, era tutto vero, vero, e non quasi un sogno,
-come già per me! Tanto vero che, arrivata qua, il mio tradimento —
-adesso lo capisco — è stato, è stato per lei come per me, che l'ho
-toccata fra tutte quelle grida d'un colpo la durezza della realtà che
-riviene d'un tratto avanti, e schianta, annienta!
-
- Rientra Ludovico, serio, turbato, risoluto.
-
-LUDOVICO
-
-Niente. No. Per il momento non è possibile.
-
-FRANCO
-
-Come non è possibile? Ma che dice? che dice?
-
-LUDOVICO
-
-Mi ha promesso che la vedrà domani.
-
-FRANCO
-
-Oh Dio, ma io questa notte impazzisco! No!
-
-LUDOVICO
-
-Non è possibile, le dico! In questo momento non è possibile!
-
-FRANCO
-
-Non dormo da tre notti! Me le lascino dire almeno una parola, per
-carità!
-
-LUDOVICO
-
-(_fermo, quasi con durezza_)
-
-Inutile insistere! (_Attenuando_) Sarebbe peggio per lei, creda!
-
-FRANCO
-
-Ma perchè?
-
-LUDOVICO
-
-La lasci riflettere questa notte. Io le ho parlato; le ho detto....
-
-FRANCO
-
-Ma perchè non vuole? Se dice per quell'altra, è tutto finito! Ma scusi,
-se ha voluto uccidersi per me, perchè non vuole?
-
-LUDOVICO
-
-(_perdendo la pazienza_)
-
-Vorrà! Vorrà! Ma aspetti, santo Dio, che si calmi!
-
-CANTAVALLE
-
-E si calmi anche lei!
-
-FRANCO
-
-Non posso.... non posso....
-
-LUDOVICO
-
-(_rabbonendosi di nuovo_)
-
-Dia ascolto a me! Io ho fiducia che domani si persuaderà! (_Alla
-signora Onoria_) Vada, vada lei, intanto, la prego! Non la lasci sola!
-
-ONORIA
-
-(_accorrendo_)
-
-Sì, sì, eccomi, eccomi.... Ma accendano, non ci si vede più! (_Via per
-l'uscio in fondo. Ludovico gira la chiavetta della luce_).
-
-LUDOVICO
-
-Noi intanto andiamo via.
-
-FRANCO
-
-Ma non debbo neanche vederla?
-
-LUDOVICO
-
-Domattina la vedrà, le parlerà. Ci sarò anch'io. Adesso andiamo! (_Gli
-fa cenno d'avviarsi per uscire_).
-
-CANTAVALLE
-
-Vedrà che per forza riconoscerà che è la soluzione migliore.
-
-LUDOVICO
-
-(_avviandosi anche lui_)
-
-Per adesso bisogna lasciarla tranquilla: soffre, si dibatte.... Venga,
-venga.
-
-FRANCO
-
-(_davanti alla comune_)
-
-Ma io credevo che, anzi, con la mia venuta....
-
-LUDOVICO
-
-(_a Cantavalle spingendolo a uscire_)
-
-Avanti, avanti.
-
-CANTAVALLE
-
-Grazie, Maestro. (_Esce_).
-
-LUDOVICO
-
-(_a Franco c. s._)
-
-Passi. — La sua venuta, anzi....
-
- Via, con Franco, richiudendo dall'esterno la comune. La scena
- rimane per un momento vuota. Si sentono i rumori della via.
- Poi l'uscio in fondo s'apre, ed entra agitatissima nell'atto
- di riagganciarsi ancora il busto ERSILIA, seguita dalla signora
- ONORIA. La scena seguente va recitata con estrema concitazione.
-
-ERSILIA
-
-No, no, voglio andarmene, voglio andarmene!
-
-ONORIA
-
-Ma dove, dove vuole andarsene?
-
-ERSILIA
-
-Non lo so! Andarmene!
-
-ONORIA
-
-È una pazzia!
-
-ERSILIA
-
-Sparire, sparire! Giù per la strada! Non lo so! (_Prende il cappellino
-per rimetterselo_).
-
-ONORIA
-
-(_trattenendola_)
-
-No, no; io non glielo lascerò fare!
-
-ERSILIA
-
-Mi lasci, mi lasci! Non voglio più restare qua!
-
-ONORIA
-
-Ma perchè?
-
-ERSILIA
-
-Perchè non voglio più sentire, non voglio più vedere nessuno!
-
-ONORIA
-
-E vuol dire che domani lei non lo vedrà!
-
-ERSILIA
-
-No, no, nessuno! Mi lasci andare, per carità.
-
-ONORIA
-
-Nessuno! nessuno! Lo dirò io al signor Nota! Non dubiti!
-
-ERSILIA
-
-Che colpa ho io se mi hanno salvata?
-
-ONORIA
-
-Lei, colpa? Ma che dice, colpa?
-
-ERSILIA
-
-M'accusano! m'accusano!
-
-ONORIA
-
-No! Chi l'accusa?
-
-ERSILIA
-
-Tutti, tutti! Non ha sentito?
-
-ONORIA
-
-Ma no! Se è venuto per farsi perdonare!
-
-ERSILIA
-
-Che perdonare! Ho parlato di lui, perchè credevo di dover morire! Ora
-basta, ora basta!
-
-ONORIA
-
-E va bene! Basta! Lei lo dirà domani al signor Nota....
-
-ERSILIA
-
-Volevo restare qua in pace....
-
-ONORIA
-
-E perchè non può restare, se vuole?
-
-ERSILIA
-
-Perchè vedrà che lo faranno seccare, stancare!
-
-ONORIA
-
-Il signor Nota?
-
-ERSILIA
-
-L'ha detto!
-
-ONORIA
-
-No, non credo! Ha un po' la testa per aria; ma è buono, vedrà che è
-buono in fondo, il signor Nota.
-
-ERSILIA
-
-Ma c'è quell'altro.... quell'altro....
-
-ONORIA
-
-Chi?
-
-ERSILIA
-
-Quell'altro, ch'io non volevo neanche nominare! Ha già minacciato una
-querela al giornale!
-
-ONORIA
-
-Il console?
-
-ERSILIA
-
-Lui! Non mi lascerà più in pace; — (_Di nuovo, insorgendo, disperata_)
-Oh Dio, oh Dio! Me ne lasci andare! Me ne lasci andare!
-
-ONORIA
-
-Ma no! Si calmi, Dio mio! Ci penserà il signor Nota a tenerlo a posto,
-quest'altro! Che vuole che le faccia, infine, dopo il modo con cui l'ha
-trattata? Si calmi, via; si calmi.... (_Ersilia s'abbatte, sfinita, su
-una seggiola_) Vede che non si regge neanche in piedi?
-
-ERSILIA
-
-(_disperatamente_)
-
-È vero, è vero.... Oh Dio, come devo fare?
-
-ONORIA
-
-Ritorni a letto, sia buona! Le porterò qualche ristoro. Poi riposerà
-tranquilla....
-
-ERSILIA
-
-(_piano, timida, voltandosi a lei per una di quelle intime confidenze
-sottintese che si fanno tra loro le donne_)
-
-Ma lei capisce che.... che sono così come m'ha veduta, e....
-
-ONORIA
-
-E?
-
-ERSILIA
-
-Non ho nulla.... nulla, con me.... Avevo all'albergo, dov'ero scesa,
-una valigina: non so che ne sia più. L'avranno sequestrata.
-
-ONORIA
-
-Penseremo domani a ritirarla. Non si dia pena. Manderò, o andrò io
-stessa.
-
-ERSILIA
-
-(_c. s._)
-
-Già, ma ora.... ora sono nuda.
-
-ONORIA
-
-(_subito, amorevole e premurosa_)
-
-Ma penserò io, penserò io a tutto! Lei vada a letto, che ci sono qua
-io! Vada, vada, che io torno subito; faccio presto.... (_Via per la
-comune_).
-
- Ersilia resta un po' seduta, si guarda intorno come smarrita,
- poi reclina il capo da un lato, disperatamente stanca. Ma
- respira male; si passa una mano sulla fronte ghiaccia; ha
- paura di sentirsi di nuovo mancare; si alza; va ad aprire una
- finestra. I rumori della via, col sopravvenire della sera, si
- sono prima diradati, poi son quasi cessati del tutto. Una frotta
- di giovinastri passa, schiamazzando; uno canta sguajatamente una
- canzonetta sentimentale; ma il canto a un tratto si spezza tra
- sghignazzate e urla. Ersilia che è tornata a sedere presso la
- tavola, aspetta che la frotta di quei giovinastri s'allontani
- e che i rumori sguajati giù cessino; e dice con gli occhi
- sbarrati, quasi senza voce:
-
-ERSILIA
-
-La strada....
-
-
- TELA
-
-
-
-
-ATTO SECONDO
-
-
- La stessa scena del primo Atto, la mattina seguente.
-
- Entrano dalla comune, seguiti da EMMA, FRANCO LASPIGA e LUDOVICO
- NOTA. Ludovico ha il cappello in capo. Franco posa il suo sulla
- prima seggiola accanto alla comune. Poco dopo anche Ludovico
- poserà il suo.
-
-
-LUDOVICO
-
-(_a Emma_)
-
-La signora Onoria?
-
-EMMA
-
-È di là, (_indica l'uscio in fondo_) con la signorina.
-
-LUDOVICO
-
-Sapete com'è stata la signorina stanotte?
-
-EMMA
-
-Ah, male! Ha sofferto tanto! Credo che non abbia dormito mai. E neanche
-la signora.
-
-FRANCO
-
-Se avessi potuto parlarle jeri sera!
-
-LUDOVICO
-
-(_a Emma_)
-
-Entrate piano piano, e dite alla signora Onoria che ci sono qua io.
-
-EMMA
-
-Sissignore. (_S'avvia per l'uscio in fondo_).
-
-LUDOVICO
-
-È arrivata posta?
-
-EMMA
-
-(_voltandosi_)
-
-Sissignore. Lì sulla scrivania. (_Apre senza far rumore l'uscio in
-fondo; esce_).
-
-LUDOVICO
-
-(_andando a prendere la posta sulla scrivania, a Franco_)
-
-S'accomodi, intanto, s'accomodi.
-
-FRANCO
-
-No, grazie. Non posso star seduto.
-
-LUDOVICO
-
-(_sbuffando_)
-
-Oh Dio, apro un po'! (_Apre una delle finestre, e si mette a sfogliar
-la posta, che è solo di giornali. I rumori della via si fanno più
-distinti, misti a quelli del mercato della mattina. A un certo punto,
-urtato, richiude e s'avvicina a Franco con un giornale e un dito per
-segno su una notizia della cronaca_) Guardi qua; legga, legga qua.
-(_Gli dà il giornale_).
-
-FRANCO
-
-(_dopo aver letto_)
-
-Una smentita?
-
-LUDOVICO
-
-Già. Dice che la pubblicheranno domani.
-
- Entra per l'uscio in fondo la signora ONORIA, seguita da EMMA
- che se ne va dalla comune.
-
-FRANCO
-
-(_vedendola entrare, ansioso_)
-
-Ah, ecco, ecco....
-
-ONORIA
-
-(_agitando in aria le mani_)
-
-Che nottata! Che nottata!
-
-FRANCO
-
-E che fa? Non viene?
-
-ONORIA
-
-Se potrà. Sa che c'è anche lei; l'ha supposto; ma non la turbi, per
-carità! S'era un po' assopita in mattinata.
-
-LUDOVICO
-
-E con questo fracasso della via....
-
-ONORIA
-
-No. È entrata la donna a dir che c'era lei con un altro signore, e s'è
-svegliata. Ho temuto tanto che s'opponesse come jer sera.
-
-FRANCO
-
-(_come a scongiurare_)
-
-No! No!
-
-ONORIA
-
-No, difatti; ha detto che le vuol parlare.
-
-FRANCO
-
-Ah! bene! Si sarà persuasa!
-
-LUDOVICO
-
-Ma sì! E se non è ancora persuasa, vedrà che la persuaderemo noi.
-
-ONORIA
-
-Ho i miei dubbi su questo. Jeri sera, come se ne sono andati via loro,
-se ne voleva scappare.
-
-LUDOVICO
-
-Scappare?
-
-FRANCO
-
-E dove? Perchè scappare?
-
-ONORIA
-
-Chi lo sa? Via! — Ho dovuto tanto lottare per trattenerla! Ma io non
-so, non so come l'abbiano fatta uscire dall'ospedale: non è ancora
-guarita!
-
-LUDOVICO
-
-(_un po' seccato, con freddezza_)
-
-Ma veramente, quando è stata con me....
-
-ONORIA
-
-No, che! Ha sofferto pene d'inferno a sorreggersi, a non far parere che
-soffriva. Teme tanto che lei si stanchi!
-
-LUDOVICO
-
-Io? Ma no.... Ora piuttosto (_e accenna a Franco_).
-
-FRANCO
-
-Sì, sì, la guarirò io! la curerò, la curerò io!
-
-ONORIA
-
-Io vado di là un momento a riposarmi: non ne posso più: casco dal
-sonno! Oh ma se ci fosse bisogno di me....
-
-LUDOVICO
-
-Sì, vada vada.
-
-ONORIA
-
-Mi facciano chiamare! (_S'avvia per la comune, ma torna indietro,
-rivolgendosi a Ludovico_) Oh, guardi che la poverina non ha più nulla
-con sè. Le hanno sequestrato la valigia; all'albergo, non so, o in
-questura. Bisognerebbe incaricarsi di ritirarla!
-
-LUDOVICO
-
-Sì, sì, ci penseremo.
-
-ONORIA
-
-Ma presto, oggi stesso! È.... (_sta per dire: nuda, si trattiene;
-esclama_) Dio mio, e si deve pur comparire! Ci pensa lei?
-
-FRANCO
-
-Ci penserò io, ci penserò io!
-
-ONORIA
-
-Credo che sarebbe meglio ci pensasse lei, signor Nota.
-
-LUDOVICO
-
-(_di nuovo seccato_)
-
-E va bene! (_Riprendendosi, con altro tono_) Aspettiamo adesso che lei
-dica.... (_allude a Ersilia_).
-
-ONORIA
-
-Per carità, sia buono!
-
-LUDOVICO
-
-(_con stizza_)
-
-Ah, mi piace! È lei, ora, a raccomandarmela; lei che jeri....
-
-ONORIA
-
-Ma jeri io non sapevo! Mi pare, Dio mio, come quando per istrada si
-vede tra una frotta di canacci capitare sperduta una bestiolina, che
-tutti — non si sa perchè — più è mansa, e più le saltano addosso e la
-addentano, la strappano. È così smarrita, avvilita, poverina!
-
-LUDOVICO
-
-(_c. s._)
-
-Ma anche a me, capirà, pare adesso un'altra cosa.
-
-ONORIA
-
-Chi? Lei? (_allude, con pena, a Ersilia_).
-
-LUDOVICO
-
-Ma tutta questa storia, che m'ero immaginata finita, e così diversa!
-Non si può dar di peggio. Prima, il giornalista con la sua cronaca; ora
-qua il signore (_indica Franco_); e poi quel signor console, ancora tra
-i piedi, che protesta.... (_A Franco_) Ha visto nel giornale?
-
-FRANCO
-
-Ma il console Grotti è dunque qua?
-
-LUDOVICO
-
-(_con vivacità per dare ragione della sua stizza_)
-
-Qua, qua anche lui, qua tutti! E pare che il padre della sua fidanzata
-sia anche andato a trovarlo.
-
-FRANCO
-
-(_stupito, turbandosi_)
-
-Il padre della mia fidanzata? E perchè?
-
-LUDOVICO
-
-Ma, non so, per avere informazioni!
-
-FRANCO
-
-(_indignato_)
-
-E che cosa pretendono ancora? Dopo avermi chiuso la porta in faccia!
-Ah dunque, anche il console Grotti s'è messo contro di lei? (_indica
-l'uscio in fondo, alludendo a Ersilia_).
-
-ONORIA
-
-Eh, tutti contro di lei!
-
-LUDOVICO
-
-Pare. Anzi, è certo. Capirà, io vivo qua assorto in quello che scrivo.
-
-FRANCO
-
-(_quasi tra sè, con rabbia_)
-
-Vorrei sapere per qual ragione, il console Grotti....
-
-LUDOVICO
-
-Ma lo saprà lui! Per conto mio, le dico, m'ero interessato a un caso di
-vita: cose, persone; naturalmente come me l'ero immaginate. Ora, tutto
-questo strascico, tutto questo arruffìo, sì, dico.... — ecco, m'ha
-guastato, m'ha guastato tutto. — Ma per fortuna, c'è qua ora lei.
-
-FRANCO
-
-Sì, sì! Ci sono io, ci sono io!
-
-ONORIA
-
-Basta. Io allora vado. (_Congiungendo le mani, per raccomandarsi_)
-Vedano un po'! (_Via per la comune_).
-
-FRANCO
-
-(_risoluto, con foga_)
-
-Penso di riportarmela lontano. Ho modo, ho modo, con le mie aderenze.
-Ah, lontano, lontano!
-
-LUDOVICO
-
-Ma non si esalti troppo! Vede che cosa capita?
-
-FRANCO
-
-Già! Ma, e lei? (_Allude a Ersilia_).
-
-LUDOVICO
-
-Eh, mi pare che ne sia la prova più disgraziata. La vittima.
-
-FRANCO
-
-Sì, ma perchè? Perchè io, appunto per «non esaltarmi troppo», come lei
-dice, l'ho tradita, tradendo prima di tutti me stesso! Ho lasciato
-il mare, il mare, per affogare così, qua, nel pantano della vita
-ordinaria.
-
-LUDOVICO
-
-Eh, purtroppo, a un certo punto....
-
-FRANCO
-
-(_con crescente foga_)
-
-No! No! quando ci lasciamo persuadere che non è possibile vivere come
-s'è sognato, e che è difficile, inattuabile quello che nel sogno ci
-pareva facile. Facile, tanto che si toccava!
-
-LUDOVICO
-
-Già! Ma perchè in certi momenti, caro signore, l'anima si libera di
-tutte le miserie comuni.
-
-FRANCO
-
-Ecco, sissignore!
-
-LUDOVICO
-
-Balza su dai piccoli ostacoli dell'esistenza quotidiana; non ne avverte
-più i minuti bisogni e si scrolla d'addosso cure meschine e mediocri
-doveri.
-
-FRANCO
-
-Benissimo! E così sciolta, così libera, respira, palpita in un'aria
-fervida, infiammata, ove anche le cose più difficili, le dicevo,
-diventano facilissime.
-
-LUDOVICO
-
-E tutto è fluido e agevole, come in un'ebbrezza divina. Sì. Ma sono
-momenti, caro signore!
-
-FRANCO
-
-(_subito con forza_)
-
-Perchè l'animo nostro cede, non sa resistere: ecco perchè!
-
-LUDOVICO
-
-(_sorridendo_)
-
-No no. Perchè lei non sa che bei tiri le giuoca e che scherzi le
-combina, che graziose sorprese intanto le prepara la sua anima,
-respirando, palpitando nell'aereo fervore di quei momenti, sciolta
-d'ogni freno, destituita d'ogni riflessione, accesa, abbagliata in
-quella fiamma di sogno. Lei non se n'accorge: ma un bel giorno — un
-brutto giorno — si sente tirato giù.
-
-FRANCO
-
-Ecco! Sì! Ma non bisogna cedere! Appunto! Non bisogna lasciarsi tirar
-giù! E perciò le dico che voglio ritornarmene là, lontano; riportarmela
-dove lei seguitò a vivere, aspettandomi, lieta, fidente, in quella
-luminosa felicità di sogno, che a me, per un oscuramento di tutto —
-dello spirito, della coscienza — è parsa come una follia, di cui fossi
-rinsavito, compiacendomene, come se avessi dato a me stesso una prova
-di.... di saggia disinvoltura, ecco! Ma ora sento, sento che mi si è
-rifatto quell'animo: mi sono ritrovato! E lo debbo a lei!
-
-LUDOVICO
-
-Non si esalti! Vedrà com'è caduta.
-
-FRANCO
-
-La rialzerò! La rialzerò! (_S'apre l'uscio in fondo: appare Ersilia_)
-Ah, eccola! (_Appena la vede, smorendo, quasi tra sè_) Dio mio....
-
- ERSILIA entra, infatti, coi capelli cascanti, disfatta,
- pallidissima, e va, disperatamente risoluta, verso LUDOVICO.
-
-ERSILIA
-
-Ci rinunzio, ci rinunzio, signor Nota! Non volevo neanche questo! La
-sua proposta... No, no, non è possibile! Rinunzio a tutto, a tutto!
-
-LUDOVICO
-
-Ma che dice? Guardi chi c'è qui! (_indica Franco_).
-
-FRANCO
-
-Ersilia! Ersilia!
-
-ERSILIA
-
-Lei.... chi chiama? Vede chi sono? come sono?
-
-FRANCO
-
-(_avvicinandosi a lei con passione_)
-
-Vedo che ti sei ridotta così; ma sei la mia Ersilia, la mia Ersilia!
-(_Fa per abbracciarla_) Ritornerai a essere la mia Ersilia!
-
-ERSILIA
-
-(_arretrando con orrore_)
-
-Non mi tocchi! Non mi tocchi! Mi lasci!
-
-FRANCO
-
-Ma come? Mi dài del lei? Tu che devi essere mia, mia, come già fosti
-mia?
-
-ERSILIA
-
-Ah, questo è uno strazio veramente insopportabile! Come devo dire, Dio
-mio, come devo far capire che per me doveva essere tutto finito?
-
-FRANCO
-
-Ma se non è finito! Vedi che non è finito, se io sono qua di nuovo con
-te?
-
-ERSILIA
-
-Quello che lei fu per me, là — non può più essere ora!
-
-FRANCO
-
-Ma sì! Ma sì! Perchè sono lo stesso! Sono lo stesso!
-
-ERSILIA
-
-No! Anche per la ragione — glielo dico — che io, io (e Dio mio, se ne
-potrebbe accorgere) io non posso più essere la stessa!
-
-FRANCO
-
-Ma non è vero! Ti volesti uccidere per me — lo dicesti! E allora?
-
-ERSILIA
-
-(_fosca, con estrema risoluzione_)
-
-E allora — non è vero!
-
-FRANCO
-
-Come non è vero?
-
-ERSILIA
-
-Non è vero. — Non per te! Se non venni neanche a cercarti.... — Ho
-mentito!
-
-FRANCO
-
-Hai mentito?
-
-ERSILIA
-
-Sì! Dissi una ragione.... l'ultima, che in quel momento era vera; e ora
-non più.
-
-FRANCO
-
-Non più? perchè non più?
-
-ERSILIA
-
-Perchè io, per mia disgrazia, ora vivo, sono viva ancora!
-
-FRANCO
-
-Per tua disgrazia? È una fortuna!
-
-ERSILIA
-
-Ah no, grazie! Bella fortuna! Mi vorreste condannare a essere quella
-che io volli uccidere? No, no, basta, quella! — O lasciatela stare con
-la ragione che disse allora, quella! e che ora non vale più, nè per me,
-nè per te! — Basta!
-
-LUDOVICO
-
-Ma perchè non vale più, scusi?
-
-FRANCO
-
-Se per quella ragione volesti morire....
-
-ERSILIA
-
-Ecco! Appunto! Morire! Finire! — Non sono morta: non vale più!
-
-FRANCO
-
-Come se io non potessi rimediare.... Posso!
-
-ERSILIA
-
-No! No!
-
-FRANCO
-
-Come no? E allora quella che era per te ragione di morire, dev'essere
-al contrario, adesso, ragione di vivere, mi pare!
-
-LUDOVICO
-
-È così!
-
-FRANCO
-
-Sono qua per questo!
-
-ERSILIA
-
-(_con altra voce, improvvisa, recisa, sillabando, con l'indice e il
-pollice delle mani congiunti per accompagnare col gesto le sillabe:_)
-
-Stento finanche a riconoscerti.
-
-FRANCO
-
-(_restando_)
-
-Tu — me?
-
-ERSILIA
-
-(_stravolge di scatto in aria le mani, e va a sedere, tra lo stupore
-dei due, che la mirano, come si mira qualcuno che, inopinatamente, ci
-si scopre del tutto diverso da quel che ci eravamo immaginato prima.
-Dopo una pausa ella dice:_)
-
-Non mi fate impazzire. (_Altra pausa. Poi col tono di prima:_) Non
-stenti forse anche tu a riconoscere me?
-
-FRANCO
-
-(_sommesso, addolorato_)
-
-Ma no, no.... Perchè ti pare così?
-
-ERSILIA
-
-Oh, tanto che, sai? se t'avessi visto prima, non avrei più proprio,
-proprio potuto dirlo....
-
-FRANCO
-
-Che cosa?
-
-ERSILIA
-
-Che m'uccidevo per te. Non è vero! — Ma neanche la voce.... gli
-occhi.... — Mi parlavi con codesta voce? Mi guardavi con codesti occhi?
-— Io ti vedevo.... — chi sa come ti vedevo!
-
-FRANCO
-
-(_gelando_)
-
-Tu m'allontani, Ersilia.... Mi.... mi fai dubitare di me.... di te....
-
-ERSILIA
-
-Perchè non puoi capirla, tu, questa cosa orribile, d'una vita che ti
-ritorna, così.... come.... come un ricordo che invece d'esserti dentro,
-ti viene.... ti viene, inatteso, da fuori.... Così cangiato, che stenti
-a riconoscerlo. Non sai più trovargli posto in te, perchè anche tu sei
-cangiato, e non riesci più a risentirti vivo in esso, pur vedendo che
-sì, era vita tua, come tu forse eri — ma non per te! — come parlavi,
-come guardavi, come ti movevi nel ricordo di quell'altro, senza essere
-tu.
-
-FRANCO
-
-Ma sono io, Ersilia! io che torno a esser quello, che voglio di nuovo
-esser quello per te!
-
-ERSILIA
-
-Non puoi. Dio mio, non capisci? Perchè ora, vedendoti, sono certa che
-non sei stato mai quello!
-
-FRANCO
-
-Io?
-
-ERSILIA
-
-Perchè ti meravigli? Mi sono accorta che or ora anche tu, sentendomi
-parlare, hai avuto la stessa impressione.
-
-FRANCO
-
-Sì, è vero; ma perchè ora dici cose....
-
-ERSILIA
-
-Che sono vere! Perchè non te ne vuoi approfittare? Tutti ne possono
-approfittare. Io sola, no! — Per te non è colpa.
-
-FRANCO
-
-Ma che cosa, Dio mio, non è colpa?
-
-ERSILIA
-
-Quello che hai fatto a me.
-
-FRANCO
-
-Ma come non è colpa, se sono qua per questo?
-
-ERSILIA
-
-Nella vita, eh, nella vita, si fa! Si può fare!
-
-FRANCO
-
-Ma ne vengono rimorsi, come quello ch'io sento, che è un vero rimorso,
-sai? non un semplice dovere ch'io riconosca verso di te!
-
-ERSILIA
-
-Ma se vieni a sapere che non sono quella che credevi e che t'eri
-immaginata....
-
-FRANCO
-
-(_disperandosi nel sentirla parlare così_)
-
-Oh, Dio mio, ma che dici?
-
-ERSILIA
-
-Anche lei, signor Nota — un'altra! Ma le giuro che avrei fatto di
-tutto, io, per esser quella che lei s'era immaginata! — Per lei sì, per
-lei sì, potevo: perchè si trattava di vivere nella finzione della sua
-arte! — Ma nossignori, la vita — ecco qua — la vita che m'ero tolta,
-vede? non mi vuole lasciare: m'ha preso coi denti, e non mi vuole
-lasciare. Eccoli qua tutti, ancora, addosso a me! — Dove me ne debbo
-andare?
-
-LUDOVICO
-
-(_piano a Franco_)
-
-Gliel'ho detto. L'animo della signorina bisogna che a poco a poco si
-ricomponga, e....
-
-ERSILIA
-
-Mi vuole tormentare anche lei, adesso?
-
-LUDOVICO
-
-Io no — al contrario!
-
-ERSILIA
-
-Ma se lei lo sa, che non è più possibile!
-
-LUDOVICO
-
-Perchè no, scusi?
-
-ERSILIA
-
-Ah, per lei che lo aveva intuito così bene, può non esser nulla;
-è stato anzi un piacere! Ma pensi che quello che lei suppose d'una
-immagine della sua mente, io lo soffersi nelle mie carni vive, che
-subirono l'onta, il ribrezzo!
-
-LUDOVICO
-
-Ah, per questo?
-
-ERSILIA
-
-Glielo dica, glielo dica quello che ho fatto, perchè se ne vada!
-
-LUDOVICO
-
-Ma nient'affatto! Perchè nessuno le può far colpa di questo!
-
-ERSILIA
-
-E allora glielo dico io! — Sappia che mi sono offerta per la strada al
-primo che passava!
-
-LUDOVICO
-
-(_subito, con impeto, a Franco che si copre il volto con le mani_)
-
-Per disperazione! Alla vigilia del suicidio! Ha capito?
-
-FRANCO
-
-Sì, sì! Oh, Ersilia....
-
-LUDOVICO
-
-La mattina dopo s'avvelenava in un pubblico giardino, perchè non
-aveva nella borsetta neanche tanto da pagare il conto dell'albergo! Ha
-capito?
-
-FRANCO
-
-Ma sì! E questo fa crescere il mio rimorso, l'obbligo per me di
-ricompensarti di tutto il male che t'ho fatto!
-
-ERSILIA
-
-(_con un grido, esasperata_)
-
-Ma no, tu!
-
-FRANCO
-
-Io! Io! E chi altri?
-
-ERSILIA
-
-(_con estrema esasperazione_)
-
-Mi volete proprio far dire tutto — tutto? Anche quello che nessuno
-confida neanche a sè stesso? (_Si ferma un momento per contenersi; e
-poi dice ferma, recisa, guardando innanzi a sè con occhi da pazza_)
-Misurai freddamente lo schifo provato, per vedere se avrei potuto
-resistervi! Mi passai la cipria sul viso, prima d'uscire dall'albergo,
-col veleno nella borsetta, dentro un tubetto di vetro. Ne avevo tre di
-quei tubetti, nella valigia. Istitutrice. Mi servivano, a un bisogno,
-per disinfettare. Incipriandomi, mi guardai — proprio come lei ha
-supposto — nello specchietto a bilico dell'albergo sul canterano.
-Non _prima_ soltanto, ma anche _dopo_ quella prima prova, uscendo per
-uccidermi. Sì! Ma sul sedile di quel giardino, fino a un momento prima,
-io non lo sapevo, non volevo saperlo, che l'avrei fatto. Avrei potuto,
-invece, come niente, ritentare la prova; se il caso lo avesse voluto;
-se fosse passato qualcuno a cui fossi piaciuta o che mi fosse piaciuto.
-Io non lo so, se mi sarei più uccisa. — La cipria me l'ero data, e
-anche un po' di rosso alle labbra; e m'ero messo apposta quest'abitino
-celeste. — (_Balza in piedi_) Ma se ora sono qua, del resto, scusate,
-che vuol dire? Vuol dire che l'ho vinto quello schifo, dopo averlo
-paragonato con la morte. Non sarei qua con uno che m'ha scritto, senza
-conoscermi, offrendomi ricetto.
-
-FRANCO
-
-(_con improvvisa risoluzione_)
-
-Senti! Io lo so, lo so perchè parli così, perchè provi codesta voluttà
-di dilaniarti!
-
-ERSILIA
-
-(_subito violenta_)
-
-Io? Voialtri!
-
-FRANCO
-
-Ah! Vedi? Lo sai dire! La senti come una crudeltà degli altri? E perchè
-vuoi che uno almeno di questi altri, a cui s'è ridestata la coscienza,
-non ripari a codesta crudeltà?
-
-ERSILIA
-
-Come? Infliggendomela ancora?
-
-FRANCO
-
-Ma no....
-
-ERSILIA
-
-(_martellando le frasi_)
-
-Io ti dico che finsi, ti dico che non è vero, ti dico che ho mentito, e
-te lo ripeto! Non sono stati gli altri! Non sei stato tu! — La vita, è
-stata! Questa vita che mi dura — Dio che disperazione! — senza che mi
-sia potuta mai, mai consistere in qualche modo! — Ma che altro debbo
-dirti per allontanarti? (_Si sente picchiare forte alla comune_).
-
-LUDOVICO
-
-Chi è? Avanti!
-
- L'uscio s'apre: entra EMMA;
-
-LUDOVICO
-
-Che cosa volete?
-
-EMMA
-
-C'è il signor console Grotti.
-
-ERSILIA
-
-(_con un grido_)
-
-Ah, eccolo! Me l'aspettavo!
-
-LUDOVICO
-
-Vuol parlare con me?
-
-FRANCO
-
-Ci sono qua anch'io!
-
-EMMA
-
-No. Chiede di parlare con la signorina.
-
-ERSILIA
-
-Sì, sì, lasciatemi, lasciatemi parlare con lui, vi prego! (_A Emma_)
-Fatelo entrare! (_Emma via_) È meglio, è meglio che gli parli. Quanto
-prima, tanto meglio!
-
- Entra il console GROTTI. Bruno, solido, un po' avanti sulla
- trentina, veste di nero, e ha negli occhi, in tutto il volto,
- un'espressione di fosca durezza contenuta.
-
-ERSILIA
-
-Venga avanti, signor Console. (_A Ludovico, facendo la presentazione_)
-— Il signor console Grotti. (_Poi, al Grotti_) Il signor Ludovico
-Nota —
-
-GROTTI
-
-(_inchinandosi_)
-
-Conosco di fama.
-
-ERSILIA
-
-(_seguitando_)
-
-— che ha avuto la bontà di volermi con sè. (_Indicando Franco_) Il
-signor Laspiga, lo conosce.
-
-FRANCO
-
-M'ha conosciuto in ben altro tempo! — Ma ora io sono qua —
-
-ERSILIA
-
-(_subito interrompendolo_)
-
-Per carità, non parli!
-
-FRANCO
-
-No! (_A Grotti_) Guardi! (_gli mostra Ersilia_), guardi quella che io
-là, le chiesi in moglie!
-
-ERSILIA
-
-(_fremente_)
-
-La prego di non aggiungere altro!
-
-FRANCO
-
-Non aggiungo altro! (_A Grotti_) Le basterà questo sdegno, lo stato in
-cui la ritrova, per spiegarle le ragioni per cui mi trova qua!
-
-ERSILIA
-
-(_c. s., esasperata_)
-
-Ma lasci il mio stato! Le ho detto che lei non ha nessuna ragione di
-stare qua; e mi piace ripeterglielo ora davanti a lui, e che lui sappia
-che il mio sdegno è appunto per codesta sua ostinazione a non volerlo
-capire!
-
-FRANCO
-
-Sì, ti piace ripetermelo, perchè sai che il padre della mia fidanzata è
-andato a trovarlo?
-
-ERSILIA
-
-(_restando_)
-
-No! Io non lo so! (_Guardando smarrita in un violento turbamento il
-Grotti e stentando a dominarsi_) Ah.... e lei.... lei gli ha parlato di
-me?
-
-GROTTI
-
-(_freddo, composto_)
-
-No, signorina: gli ho promesso che sarei venuto a parlare a lei.
-
-FRANCO
-
-(_subito, con forza_)
-
-Ah, è inutile, sa!
-
-ERSILIA
-
-(_con scatto imperioso di sdegno_)
-
-Mi lascino parlare da sola col signor Console! (_Immediatamente, con
-altro tono a Ludovico_) Io la prego, signor Nota....
-
-LUDOVICO
-
-Eh, per me.... (_e fa per avviarsi_)
-
-FRANCO
-
-(_a Ludovico, risoluto, trattenendolo_)
-
-No, no! Aspetti! (_A Ersilia, con rigida fierezza_) Io me ne vado; (_a
-Grotti_) ma voglio dir prima qua al signor Console perchè lo riferisca
-a chi vuol saperlo, che è inutile; inutile, perchè non deve dirlo lei
-(_indica Ersilia_), ma devo dirlo io! — (_A Ersilia_) E questo lo
-sostengo — e fermamente — anche davanti a te! — Finora ho pregato,
-ho supplicato, mi sono rassegnato a sentirti dire, straziandomi, le
-cose più crude; ma ora basta; ora ti parlo anch'io diversamente! —
-Tu sei padrona d'allontanarmi, ma questo non vuol dire che io debba
-ritornare a chi, dopo aver provato giustamente, come chiunque leggendo
-la tua storia disgraziata, sdegno e vergogna della mia condotta fino a
-chiudermi la porta in faccia, ora si pente e manda qua ambasciatori!
-
-GROTTI
-
-Ma no! Io non sono qua per questo!
-
-ERSILIA
-
-E io le ho detto che la sua condotta a mio riguardo non è stata affatto
-la causa di quel mio atto disperato!
-
-FRANCO
-
-Non è vero!
-
-ERSILIA
-
-Come! Qua c'è il signor Nota testimonio....
-
-FRANCO
-
-Ah, che tu l'abbia detto, sì! (_A Grotti_) Le cose più orribili m'ha
-detto di sè, quelle che «nessuno confida neanche a sè stesso!» — Ma
-io ho la mia coscienza; anche se la tua, per il male che puoi avermi
-fatto, t'impone di respingermi! E la mia coscienza, per qualunque
-cosa egli (_indica il Grotti_) possa dirti o che tu possa dirgli
-mettendovi d'accordo nell'interesse d'altri, non cangia! Ecco, volevo
-dirti questo. — (_A Ludovico_) E ora andiamo. Io so che lei è con me e
-m'approva. — A rivederla, signor console! (_S'avvia verso la comune_).
-
-GROTTI
-
-(_chinando appena il capo_)
-
-A rivederla.
-
-LUDOVICO
-
-(_che s'è accostato a Ersilia, le dice piano, con tono d'amorevole
-conforto_)
-
-Io andrò intanto a occuparmi di quella sua valigia. Spero di
-riportargliela tra poco.
-
-ERSILIA
-
-(_commossa_)
-
-Sì, grazie. E mi scusi, signor Nota.
-
-LUDOVICO
-
-Ma non dica! — (_A Grotti_) A rivederla.
-
-GROTTI
-
-La riverisco.
-
- Via per la comune Ludovico e Franco. Subito, appena la
- comune si richiude, Ersilia fa come per rannicchiarsi e
- trema tutta, sogguardando con paura il Grotti che si volta
- brusco a fulminarla con gli occhi, sdegnato e fremente. Non
- resistendo a questo sguardo, ella si copre il volto con le mani,
- restringendosi in sè, con le spalle alzate, come si sentisse
- incombere addosso la furia di lui.
-
-GROTTI
-
-(_appressandosi minaccioso, dice piano, quasi fischiando tra i denti_)
-
-Stupida! stupida! stupida! Mentire così puerilmente!
-
-ERSILIA
-
-(_geme spaventata, da sotto il gomito ancora alzato a riparo_)
-
-Ma uccidermi davvero!
-
-GROTTI
-
-(_inveendo_)
-
-E perchè? Mentendo poi? Perchè farti anche quest'altro rimorso?
-
-ERSILIA
-
-(_pronta per difendersi_)
-
-No! Non è per me; non hai inteso? Dice che non lo fa per me! Gliel'ho
-gridato in faccia; ti giuro che gliel'ho gridato in faccia d'aver
-mentito, dicendo che m'uccidevo per lui!
-
-GROTTI
-
-(_con sdegno e con ira_)
-
-Ma se non ci crede! Non vedi che non ci crede?
-
-ERSILIA
-
-(_rilevandosi, sdegnosa_)
-
-E che posso farci io? Non glielo fa credere il rimorso, che deve avere
-anche lui!
-
-GROTTI
-
-(_sprezzante_)
-
-Hai il coraggio di parlare dei rimorsi degli altri, tu?
-
-ERSILIA
-
-E che credi, che debba averne più di tutti, io? Io meno di tutti,
-ne ho! sì! sì! — Ah, lo so: tu non l'ammetti, perchè il coraggio
-d'uccidermi, io l'ho avuto, e tu no!
-
-GROTTI
-
-Io? Uccidermi?
-
-ERSILIA
-
-No, stai tranquillo: perchè non sono stati i rimorsi, neanche per me!
-Tu, i tuoi, te li puoi sostenere. Hai da mantenerti, tu. Io mi sono
-trovata in mezzo alla strada; nuda, io. E allora, sai? è più difficile;
-quasi impossibile! M'assalì nella disperazione, quello della bambina, e
-dopo aver provato l'ultimo avvilimento: per questo potei farlo!
-
-GROTTI
-
-E non potesti fare a meno di mentire neanche allora?
-
-ERSILIA
-
-Quasi senza volerlo! — Ma perchè era pur vero ch'egli s'era promesso a
-me, là.
-
-GROTTI
-
-Sì, per ischerzo!
-
-ERSILIA
-
-Non è vero! Ma quand'anche, doppiamente vile allora: perchè poi, senza
-saper nulla di quanto avvenne là, dopo la sua partenza, tra te e me,
-qua s'era fidanzato con un'altra e stava per sposarla.
-
-GROTTI
-
-Ma tu? Tu lo sapevi quello che era avvenuto tra te e me: e hai mentito!
-
-ERSILIA
-
-E non era peggio quel che stava per fare lui, che senza sapere nulla
-della mia indegnità, mi tradiva, qua, tranquillamente, sposando
-un'altra?
-
-GROTTI
-
-Ma se questa è la prova che lui, là, non aveva fatto sul serio!
-
-ERSILIA
-
-Non è vero! L'ha detto! E non sarebbe così, ora, come tu stesso l'hai
-veduto! Ma tu lo dici per te, perchè ti conviene supporlo, per trovarvi
-una scusa a quello che facesti là, dietro le sue spalle, appena
-partito!
-
-GROTTI
-
-E tu hai fatto tutto questo chiasso, ora qua, per impedire ch'egli
-sposasse un'altra?
-
-ERSILIA
-
-No! Non ci ho pensato nemmeno! L'ho detto quando credevo di dover
-morire! Non ho voluto impedir nulla, io! E non voglio! Non voglio!
-
-GROTTI
-
-Ma se non avessi trovato qua il suo tradimento, se lo avessi trovato
-libero e disposto a mantenere la promessa?
-
-ERSILIA
-
-(_con orrore_)
-
-No, no! Mai! Non lo avrei ingannato! Ti giuro sull'anima della bambina
-che non lo avrei ingannato! Non andai nemmeno a cercarlo: te lo può
-dire lui stesso! E fu per questo suo tradimento — che da parte sua è
-stato un vero e proprio tradimento — che io potei dire quella menzogna,
-che m'uccidevo per lui.
-
-GROTTI
-
-Non andasti a cercarlo?
-
-ERSILIA
-
-No!
-
-GROTTI
-
-E come sapesti allora del suo prossimo matrimonio?
-
-ERSILIA
-
-Ah, sì.... andai.... andai là.... al Ministero della Marina....
-
-GROTTI
-
-Lo vedi, se non andasti a cercarlo?
-
-ERSILIA
-
-(_con contenuto furore di disperazione; minacciosa_)
-
-Tu devi ringraziarmi!
-
-GROTTI
-
-Di che? D'essere andata a cercarlo?
-
-ERSILIA
-
-No! — che mi sentii cadere ogni tentazione di vendetta, appena mi
-dissero là del suo prossimo matrimonio, e che non era più in marina. Tu
-credi di cogliermi in fallo, con un'intenzione d'inganno, salendo le
-scale di quel Ministero? Tu non sai con quale animo io salivo quelle
-scale, arrivata qua, sperduta, scacciata da tua moglie in quel modo,
-dopo la sorpresa, in quel terribile momento, tra le grida della gente
-che avevano raccolto la bambina precipitata dalla terrazza. — Ero
-disperata. Come una mendica, ero, che non veda più altro scampo che
-nella morte, o nella pazzia. E come una pazza andavo a lui per dirgli
-tutto, tutto!
-
-GROTTI
-
-Di noi due?
-
-ERSILIA
-
-No! Di te! di te che, dopo la sua partenza, ti approfittasti —
-
-GROTTI
-
-— io solo?
-
-ERSILIA
-
-— sì; di com'ero rimasta! — Bada che posso dir tutto, io, adesso
-— quello che nessuno ha mai osato dire — tocco l'ultimo, l'ultimo
-fondo, io — la verità dei pazzi, grido — le cose brute di chi non
-pensa di rialzarsi più — di coprire la sua più intima vergogna! — Tu
-m'afferrasti ancora calda del fuoco che m'aveva acceso lui nelle carni,
-quando, una volta toccata, non potevo più stare! E nega che ti morsi!
-Nega che ti sgraffiai il collo, le braccia, le mani!
-
-GROTTI
-
-Oh vigliacca! Tu m'aizzavi!
-
-ERSILIA
-
-Non è vero! Non è vero! mai! — Fosti tu!
-
-GROTTI
-
-Prima, sì! Ma dopo?
-
-ERSILIA
-
-Mai! Mai!
-
-GROTTI
-
-M'afferravi il braccio di nascosto!
-
-ERSILIA
-
-Non è vero!
-
-GROTTI
-
-Non è vero? Bugiarda! M'hai perfino punto con l'ago, una volta, alla
-spalla!
-
-ERSILIA
-
-Perchè lei non mi lasciava tranquilla!
-
-GROTTI
-
-Oh guarda! _Lei_ dice adesso!
-
-ERSILIA
-
-Io ero la serva!
-
-GROTTI
-
-E dovevi ubbidire?
-
-ERSILIA
-
-La carne, la carne ubbidiva! il cuore no, mai! Io sentivo odio!
-
-GROTTI
-
-Piacere, piacere, sentivi!
-
-ERSILIA
-
-No, odio! Odio, quanto più mi davi piacere, sì! Dopo, t'avrei sbranato,
-come la mia stessa onta! Non consentii mai col cuore che mi sanguinava,
-dopo, di prenderne lo stesso piacere, tradendolo, tradendolo, il mio
-cuore, come una ladra svergognata! Mi guardavo le braccia nude, e me
-le mordevo! Cedevo, cedevo sempre; ma sentivo dentro di me che il mio
-cuore, no, non si concedeva! — Ah, infame! Mi levasti col vizio l'unica
-gioja della mia vita — che quasi non mi pareva vera — la felicità di
-sentirmi promessa —
-
-GROTTI
-
-— mentre qua lui stava per sposare.
-
-ERSILIA
-
-Lo vedi, dunque? Canaglia tutti! E mi vieni a dire in faccia che sono
-io? Io, perchè non ho mai avuto la forza di essere qualche cosa....
-Dio mio, neanche una cosa.... che so, di creta, impastata con le mani,
-che se ti casca, si spezza, e per terra i rottami almeno ti dicono
-che era una cosa, che ora non è più! — La mia vita.... un giorno
-dopo l'altro.... e nessuno che abbia potuto mai essere mio.... Io
-tutte le cose, come m'hanno voluta, alla ventura.... senza potermi
-mai raccapezzare.... strappata di qua e di là.... dilaniata.... e
-mai niente che mi facesse dire: Ci sono anch'io! — (_Cangiando tono
-improvvisamente e rivoltandoglisi come una bestia fustigata_) Ma tu che
-vuoi ora? Perchè mi ricomparisci davanti?
-
-GROTTI
-
-Perchè hai parlato! Ecco perchè! Per quello che hai detto! per quello
-che hai fatto! Hai voluto morire —
-
-ERSILIA
-
-Mi dovevo star zitta, lo so! Una pietra sopra, e addio!
-
-GROTTI
-
-Una pietra. — L'hai buttata invece con fracasso, come su un rigagnolo,
-la pietra; e l'acqua e il fango, schizzando, ha imbrattato tutti; ce
-l'abbiamo tutti addosso —
-
-ERSILIA
-
-— e il fango non scorre più!
-
-GROTTI
-
-Ti s'è fatto come un pantano attorno!
-
-ERSILIA
-
-E volete che vi affoghi io sola, per rimettervi a scorrere, voi, nella
-vita di tutti i giorni: lui, dopo scoperta la mia vergogna con te,
-ritornando alla sua fidanzata; e tu agli affari del tuo consolato?
-
-GROTTI
-
-Ma a tutta la mia vita, che tu, maledetta, hai impigliata per un
-momento, confondendomi! Ma che credi? Che io sia tutto in quella
-stupidaggine d'ozio, d'un po' di vizio, che ho speso con te? Che mi
-doveva costar tanto! L'infelicità di tutta la mia vita: la morte della
-mia bambina!
-
-ERSILIA
-
-Fosti tu! Fosti tu! Io ho sempre davanti, sempre, quella seggiola, che
-non mi desti tempo di riportarmi giù dalla terrazza, dov'ero salita con
-la bambina.
-
-GROTTI
-
-E perchè c'eri salita? Il tuo posto era lì accanto alla stanza dove mia
-moglie dormiva, malata; per essere pronta ad accorrere, se lei t'avesse
-chiamata. Che te n'andasti a fare sulla terrazza?
-
-ERSILIA
-
-Io lavoravo, e la bambina giocava!
-
-GROTTI
-
-No! Ci andasti apposta, perchè io venissi a cercarti!
-
-ERSILIA
-
-Oh vile! Tu saresti venuto a cercarmi anche nella stanza lì accanto a
-tua moglie.
-
-GROTTI
-
-No, no.
-
-ERSILIA
-
-Negalo! Come se non lo avessi fatto altre volte! E allora, tanto, non
-sentendomi riparata neanche lì....
-
-GROTTI
-
-Perchè volevi anche tu! Perchè volevi anche tu!
-
-ERSILIA
-
-No! Perchè avrei finito, dietro le tue tentazioni infami e le tue
-insistenze, per volerlo anch'io — ecco, così devi dire! — Esasperata,
-per non farlo sentire, di là, a tua moglie.... — Ah, sono certa,
-ora, sono certa che una voce mi parlava dentro, mi diceva di quella
-seggiola, di non lasciarla lì, perchè la bambina che giocava con le
-sue cosine sul terrazzo, avrebbe potuto montarci e precipitare dalla
-ringhiera! — Non le potei dare ascolto, a quella voce, perchè tu —
-ti ricordi? — come un bruto, dalla porticina del terrazzo insistevi,
-insistevi! E ora me la sogno, me la sogno sempre — la vedo — là —
-quella seggiola — nel sogno ne ho l'incubo — non faccio mai a tempo a
-levarla.... (_Scoppia in pianto. Pausa_).
-
-GROTTI
-
-(_assorto, come per un bisogno di veder la sua vita fuori di
-quell'orrore, mentre Ersilia séguita a piangere, convulsa,
-sommessamente_)
-
-Io lavoravo.... io ero.... ero come.... come lontano da me, sempre....
-tutto per gli altri.... non pensavo che a lavorare; per colmare il
-vuoto che sentivo nella mia vita, della casa come la sognavo e che
-non avevo potuto avere, per la donna in cui m'ero incontrato, triste,
-infermiccia, sgarbata. Venisti tu.... Come ti trattai, dapprima, come
-ti trattai?
-
-ERSILIA
-
-(_teneramente, tra il pianto_)
-
-Bene.
-
-GROTTI
-
-Perchè avevo bisogno, quanto più mi sentivo angosciato da tutta la
-tristezza della mia vita, di far bene agli altri, di prendermi io tutto
-il peso, perchè gli altri vi respirassero leggeri, nella vita. Per
-questo bisogno di renderla bella agli altri, almeno, perchè io potessi
-goderne: io che non potevo. E come ti dipinsi agli occhi di lui, là,
-quando venne in crociera? che cosa non gli dissi di te, per farti
-bene, perchè egli si innamorasse! Fui anche più affettuoso che mai,
-allora, verso mia moglie, perchè anche lei fosse contenta, e disposta
-a favorire il vostro innamoramento, la buona riuscita di quel mio
-disegno per la tua fortuna, fatto solo per il piacere che mi sarebbe
-venuto dall'avertela procurata io, quella fortuna. — E quando vi vidi
-tutt'e due innamorati.... No, no — non fu perchè compresi che v'eravate
-abbandonati troppo, che tu t'eri data a lui.... — (questo indignò mia
-moglie, non me: le fece perdere ogni stima di te). —
-
-ERSILIA
-
-Ma non m'ero mai data ad altri, io, prima! Fu una vertigine, una
-vertigine, là.... La sera prima ch'egli ripartisse!
-
-GROTTI
-
-Lo so! Compatii.... Non pensai neppure di fartene una colpa. E non me
-ne sarei mai approfittato, se tu —
-
-ERSILIA
-
-— io?
-
-GROTTI
-
-(_subito_)
-
-— non che l'abbia voluto! Ma.... non so.... come mi guardasti una
-volta, quando ci levammo di tavola.... Perchè tu non credevi! Sentii
-che tu non credevi che io avessi potuto essere così buono unicamente
-per fare la tua felicità. Ecco, ecco.... E per non credere questo,
-guastasti tutto! Perchè avevo più che mai bisogno, io, che tu credessi,
-per mantenermi, per vincere ogni tentazione —
-
-ERSILIA
-
-— ma non mia! non mia! —
-
-GROTTI
-
-— no, mia stessa! Ma se tu avessi creduto al mio disinteresse, alla
-mia bontà, che era pur vera, il bruto non si sarebbe destato in me,
-all'improvviso, con tutta la sua fame disperata. E anche ora che ti
-rivedo, dopo che hai seminato la morte, la discordia insanabile tra me
-e quella donna.... (_le si fa addosso, con odio, minaccioso_) No, sai?
-
-ERSILIA
-
-(_arretrando, spaventata_)
-
-Che vuoi?
-
-GROTTI
-
-Voglio che tu pianga, che tu pianga con me, con me, il male che abbiamo
-fatto!
-
-ERSILIA
-
-Più di quanto l'ho pianto?
-
-GROTTI
-
-Non voglio essere solo a sentire lo strazio della morte della mia
-bambina, e che tu debba rimetterti con lui, come se questa cosa
-orribile non fosse stata!
-
-ERSILIA
-
-No, no! Questo non sarà mai! Ne puoi esser sicuro: mai! Io resterò qua,
-con chi m'ha accolto —
-
-GROTTI
-
-Non ti sarà possibile! Perchè egli è già d'accordo con quello, non
-hai veduto? Sono andati via insieme. — Si sarà a quest'ora seccato di
-te, e non gli parrà vero di credere che sarebbe una follia, se tu non
-accettassi ora il pentimento di lui e la riparazione ch'egli ti offre!
-
-ERSILIA
-
-Ma se gli ho detto che non la voglio!
-
-GROTTI
-
-Sì; come una tua ostinazione irragionevole, che nè l'uno nè l'altro
-possono accettare! La vera ragione per cui non vuoi, non gliel'hai
-detta!
-
-ERSILIA
-
-Ebbene, se occorre, gliela dirò!
-
-GROTTI
-
-E allora gli parrà così laido quello che hai fatto, la menzogna che hai
-detto, lo scompiglio che hai portato con essa, un matrimonio troncato
-alla vigilia, lo scandalo, la pietà carpita, la commiserazione di
-tutti —
-
-ERSILIA
-
-(_accasciata, quasi venendo meno_)
-
-È vero.... è vero.... ma io.... io non volevo questo.... L'ho detto
-anche a lui che ho parlato, che ho mentito, perchè credevo che tutto
-fosse finito. — Non sono cose che si possano dire! Troppo brutte! Sì,
-laide. — Ce le siamo potute dire noi — così, ora — perchè vergogna
-comune. — Come puoi volere tu e perchè vuoi che si scopra?
-
-GROTTI
-
-Io mi son sentito rivoltare dalla tua menzogna, e come ho saputo da
-quel padre ciò che essa aveva cagionato, l'indignazione di quella
-fidanzata, il rimorso di lui, il proposito di riparare, non so come
-abbia fatto a contenermi davanti a quel vecchio; son corso al giornale
-a smentire, per quel che mi riguardava! E non sai il furore che
-s'accese nell'anima di mia moglie, leggendo quel giornale; voleva
-correre lì in casa della fidanzata di lui per svelare tutto, perchè
-eri stata scacciata di casa, come eravamo stati sorpresi da lei! Le
-ho dovuto promettere, assicurare, che quel tuo inganno sarebbe stato
-comunque sventato, e che almeno a quella famiglia sarebbe stata ridata
-la pace. — Capisci?
-
-ERSILIA
-
-(_c. s._)
-
-Capisco.... capisco.... (_Pausa. Sta a guardare un po' innanzi a
-sè, fosca, e dice:_) Sta bene. (_Si alza: altra pausa; e aggiunge:_)
-Vattene. — Sarà fatto.
-
-GROTTI
-
-(_la guarda, smarrito_)
-
-Che vuoi fare?
-
-ERSILIA
-
-Mi dici che bisogna farlo. — Lo farò.
-
-GROTTI
-
-(_dopo una pausa, seguitando a mirarla_)
-
-Sei più disperata di me.... Come ti sei ridotta.... come ti sei
-ridotta.... (_Va a lei, fa per abbracciarla_) Ersilia.... Ersilia....
-
-ERSILIA
-
-(_di scatto, fierissima, scostandolo_)
-
-Ah no, perdio, lasciami!
-
-GROTTI
-
-(_tornando a lei, abbracciandola, frenetico_)
-
-No, no.... senti, senti....
-
-ERSILIA
-
-(_dibattendosi_)
-
-Lasciami, ti dico!
-
-GROTTI
-
-(_seguitando c. s._)
-
-Stringiamo insieme la nostra disperazione!
-
-ERSILIA
-
-(_con un grido, per farsi lasciare_)
-
-La bambina! la bambina!
-
-GROTTI
-
-(_subito, staccandosi, riparandosi con le mani la testa, come
-fulminato_)
-
-Assassina! (_Pausa. Trema tutto, convulso_) Ma io perdo la testa....
-(_Le si riaccosta_) Ho bisogno di te, di te.... Siamo due infelici....
-
-ERSILIA
-
-(_correndo verso una delle finestre_)
-
-Vattene.... Vattene.... Grido....
-
-GROTTI
-
-(_seguendola_)
-
-No.... No.... Senti....
-
-ERSILIA
-
-(_aprendo la finestra_)
-
-Apro e grido! — Ecco! (_I rumori della strada invadono allegri la
-scena. E allora ella accompagnando col gesto la parola, gli impone_)
-Vattene!
-
-
- TELA
-
-
-
-
-ATTO TERZO
-
- La stessa scena, lo stesso giorno, verso sera.
-
- La signora ONORIA è a una delle finestre, da cui entrano i
- soliti rumori della via, che a mano a mano si vanno attutendo
- col declinare del giorno. Affacciata a una delle finestre delle
- case dirimpetto, si suppone ci sia qualche vicina, con cui la
- signora Onoria conversa; mentre EMMA finisce di spolverare e
- rassettare lo studio.
-
-
-ONORIA
-
-Eh sì, poi le dirò.... (_pausa_) Fino a mezzogiorno, ma sa com'è?
-non è mai il sonno della notte.... (_pausa_) Come dice? Non sento....
-(_pausa_) Ah, sì, ora è uscita, col signor Nota.... Sì, per la valigia.
-A lui non han voluto darla.
-
-EMMA
-
-E vedrà che non la daranno neanche a lei.
-
-ONORIA
-
-(_seguitando a parlar fuori_)
-
-Eh, non s'è potuto prima.
-
-EMMA
-
-Non sarà mica ogni giorno così, si spera!
-
-ONORIA
-
-(_voltandosi a Emma_)
-
-Che brontoli? Non mi fai capire!
-
-EMMA
-
-Ma dico, di rifar le camere a quest'ora. È sera!
-
-ONORIA
-
-(_tornando a parlar fuori_)
-
-Il signor Nota sarà uno.... Che vuole? (_si mette a ridere_) Pare che
-voglia tenersela con sè.... (_pausa_) Ma no, non vuole più saperne di
-quello.... L'avrà abbracciata lui.... (_pausa, poi precipitosamente_)
-No, no! Non è possibile! Avrà travisto: non è possibile! (_Pausa; poi
-s'inchina e saluta con la mano_) Sì, a rivederla, a rivederla! (_Chiude
-la finestra_) Ma che! Dice che ha visto qua tre uomini, e che l'hanno
-abbracciata tutti e tre.
-
-EMMA
-
-Anche quel console?
-
-ONORIA
-
-Ma che! Ha travisto! Non è possibile.
-
-EMMA
-
-Li ho sentiti tanto gridare tutti e due, quando sono rimasti soli!
-
-ONORIA
-
-E non hai.... non sei riuscita a capire?
-
-EMMA
-
-Oh! non sono stata mica a origliare. — Passando per la saletta, ho
-sentito che gridavano, e basta. Ma più lei che lui.
-
-ONORIA
-
-Sarei curiosa di sapere che altro pretende da questa poverina, e che
-cosa è venuto a fare qua; dopo che è andato a protestare contro di lei
-al giornale, minacciando una querela.
-
-EMMA
-
-Non vorrà che rifaccia pace col fidanzato.
-
-ONORIA
-
-E con qual diritto lo può pretendere lui? È lei purtroppo, a non
-volerlo; e per me fa male!
-
-EMMA
-
-Preferire di restare qua con un vecchio mezzo matto —
-
-ONORIA
-
-— che s'è seccato! che s'è seccato! — E credo che già gliel'abbia fatto
-capire.
-
-EMMA
-
-E forse sarà meglio per lei, che così, vedendo che lui non ne vuol più
-sapere, si persuaderà ad andare con l'altro.
-
-ONORIA
-
-Forse, sai cos'è? non se ne fida più! Benchè ora veramente a me pare
-proprio pentito.
-
-EMMA
-
-Anche a me.
-
-ONORIA
-
-Ma si fa scrupolo di quell'altra, che egli abbandonerebbe ora per lei.
-
-EMMA
-
-Ah, io per me non me lo farei, questo scrupolo! È stata per morirne!
-
-ONORIA
-
-Eh, ma lei sa bene che cos'è vedersi abbandonata! Era detto così bene
-nel giornale! — Le sarà nato l'odio, adesso. E deve aver capito che
-qua, il signor Nota.... (_fa una smusata_). L'ho vista quand'è uscita
-con lui. M'è parso che avesse negli occhi, non so, come.... come un
-velo: guardava e non vedeva; non poteva più parlare, nè alzare una
-mano. Le ho domandato come si sentisse, m'ha fatto un certo sorriso
-che m'ha gelato; e la mano fredda fredda.... (_Si ferma a un tratto
-e sta in orecchi; poi, con altra voce_) Oh senti! mi pare che gridi
-il mercantino: sì, vai, vai per quella cordellina — due metri e
-mezzo, come t'ho detto. Lo chiamo di qua. (_Emma, via di corsa per la
-comune_).
-
- La signora ONORIA corre a una delle finestre; la apre; si sporge
- a guardar giù nella via e fa un cenno al mercantino di fermarsi;
- poi resta affacciata. Nel mentre, dalla comune, entra FRANCO
- LASPIGA, fosco, stravolto.
-
-FRANCO
-
-(_tra i rumori che salgono dalla via, domanda dalla soglia della
-comune, due volte_)
-
-Permesso? Permesso?
-
-ONORIA
-
-(_voltandosi e richiudendo la finestra_)
-
-Oh, lei, signor Laspiga? S'accomodi, s'accomodi. Il signor Nota
-starà poco a tornare con la signorina. (_Piano, insinuante_) Insista,
-insista, che la spunterà!
-
-FRANCO
-
-(_la guarda, prima, come uno che non abbia inteso; poi, con rabbia
-contenuta, ironico_)
-
-Sì, sì! Vedrà! Ora vedrà come insisterò!
-
-ONORIA
-
-(_confidenzialmente_)
-
-L'ha messo a posto a dovere, sa? deve averlo messo a posto a dovere,
-quel signor console; glielo dico io.
-
-FRANCO
-
-(_tra i denti_)
-
-Miserabile.... farabutto....
-
-ONORIA
-
-Ha ragione, ha ragione! Povera signorina!
-
-FRANCO
-
-(_di scatto, irrefrenabilmente_)
-
-Ma che signorina! Non dica signorina! Sa cos'è quella? una sgualdrina
-è, una sgualdrina!
-
-ONORIA
-
-(_quasi traballando_)
-
-Oh Dio, no! Che mi dice?
-
- Entra a questo punto dalla comune col cappello in capo LUDOVICO
- NOTA.
-
-LUDOVICO
-
-(_vedendo Franco_)
-
-Ah, lei già qui? (_A Onoria, alludendo a Ersilia_) Non è ancora
-ritornata?
-
-ONORIA
-
-(_si volta a guardarlo sbalordita; poi, senza rispondergli, si rivolge
-a Franco_)
-
-Ma possibile?
-
-LUDOVICO
-
-(_che non capisce_)
-
-Che cos'è?
-
-FRANCO
-
-(_risoluto, fiero, vibrante_)
-
-È che la moglie del console Grotti, saputo che lui questa mattina è
-venuto a trovare qua la sua ganza —
-
-LUDOVICO
-
-(_di scatto, stordito_)
-
-Chi?
-
-ONORIA
-
-(_c. s._)
-
-Lei? Del console?
-
-FRANCO
-
-La ganza, la ganza, sissignori! La moglie è andata questa mattina a
-casa dei parenti della mia fidanzata a denunziare la tresca!
-
-LUDOVICO
-
-Della signorina Drei col marito?
-
-ONORIA
-
-L'amante del marito?
-
-FRANCO
-
-Sissignore! E non so ancora se prima o dopo ch'io gliela chiedessi in
-moglie, là. Voglio saper questo! Sono qua per questo!
-
-ONORIA
-
-Ma come?... Ma dunque?... Oh Dio mio.... Mi pare davvero d'andar via
-col cervello!
-
-FRANCO
-
-E sanno come, quando, la moglie scoprì la tresca? Mentre la bambina
-precipitava dalla terrazza.
-
-ONORIA
-
-(_con un grido; coprendosi la faccia con le mani_)
-
-Oh Dio!
-
-FRANCO
-
-Li sorprese insieme, e la scacciò come un'assassina perchè tutt'e due
-avevano lasciato la bambina sola sulla terrazza.
-
-ONORIA
-
-Assassini, ah! assassini davvero!
-
-FRANCO
-
-Se non era compromesso anche lui, in galera doveva andare! In galera! E
-dopo aver fatto questo, capisce? —
-
-ONORIA
-
-— già, ha avuto il coraggio —
-
-FRANCO
-
-— di venire a sconvolgere me!
-
-ONORIA
-
-Ma tutti, con la pietà!
-
-FRANCO
-
-Ma capiscono che cosa ha fatto a me?
-
-LUDOVICO
-
-(_quasi tra sè_)
-
-Pare incredibile....
-
-ONORIA
-
-Con quell'aria di santa martire.... Impostora!
-
-FRANCO
-
-Tutto per aria.... La vergogna pubblica.... Il vituperio della mia
-fidanzata.... M'è parso d'impazzire! Come non sono impazzito, non lo
-so!
-
-ONORIA
-
-Ecco perchè, ecco perchè se ne voleva scappare! Com'ha visto lei,
-com'ha saputo che l'altro era qua! L'impostora! Ha previsto che la
-menzogna si sarebbe scoperta! (_Cangiando tono, con stizza_) Gliene
-voglio per tutte le lagrime che m'ha fatto versare! (_A Ludovico, di
-scatto_) Ah, sa! Via! Via! Non la voglio più in casa! Non voglio di
-queste vergogne, io, in casa mia!
-
-LUDOVICO
-
-(_infastidito, sbuffando_)
-
-Aspetti.... aspetti....
-
-ONORIA
-
-No no no no! Che aspetto! Via! Non la voglio! Non la voglio!
-
-LUDOVICO
-
-Ma si stia zitta, perdio! Io ancora non mi raccapezzo. — (_A Franco_)
-Scusi un po': come va che il console?... (_s'interrompe_) Lo sa che
-è stato proprio lui, il console, a protestare per il primo contro il
-giornale?
-
-FRANCO
-
-Ma è chiaro!
-
-LUDOVICO
-
-No. Come chiaro? Dovevano essere d'accordo, mi pare: amanti!
-
-FRANCO
-
-Ma perchè c'era qua la moglie con lui! La moglie, di cui ella aveva
-osato far dire infamie in quel giornale!
-
-LUDOVICO
-
-(_ricordandosi_)
-
-Ah, già. — Sì sì. E difatti, sì.... — ecco perchè si turbò tanto,
-sapendo che nel giornale era detto —
-
-ONORIA
-
-— che quella povera signora l'aveva spedita per un servizio.
-
-FRANCO
-
-Dev'essere stata la moglie a imporre a lui almeno questa smentita.
-
-LUDOVICO
-
-È allora tutta un'impostura —
-
-FRANCO
-
-— vilissima! vilissima!
-
-LUDOVICO
-
-— che abbia tentato di uccidersi per lei?
-
-ONORIA
-
-Ma come si può fare, io dico, a mentire così spudoratamente!
-
-LUDOVICO
-
-(_quasi tra sè, pensando_)
-
-Eh sì.... difatti.... Per questo s'è ostinata a non voler da lei
-nessuna riparazione.
-
-FRANCO
-
-Avrei voluto vedere anche questo per giunta!
-
-ONORIA
-
-Ma già, povero signore!
-
-LUDOVICO
-
-(_urtato sempre più dalla sguajataggine di Onoria, che lo trae a
-mettersi anche contro Franco_)
-
-No, scusi: bisogna riconoscere che almeno una resipiscenza l'ha avuta.
-
-FRANCO
-
-Ma quando? Quando m'ha visto qua pronto a riparare ciò che credevo una
-mia colpa.
-
-LUDOVICO
-
-Capisco, capisco —
-
-FRANCO
-
-E questo, badi, nel migliore dei casi! Voglio dire che fosse diventata
-l'amante di quello, _dopo_! Che se fosse _prima_, io avrei patito — lei
-se l'immagina? — l'inganno più ignominioso da parte di tutt'e due!
-
-LUDOVICO
-
-No! Questo —
-
-FRANCO
-
-— sono qua, le dico, per accertarmi di questo!
-
-LUDOVICO
-
-E che vorrebbe fare? Non può negare, scusi, d'essersi trovato qua di
-fronte alla più recisa e violenta opposizione da parte di lei.
-
-FRANCO
-
-Ma io dico _prima_! L'inganno di _prima_!
-
-LUDOVICO
-
-Eh no, scusi, lei — in ogni caso — non avrebbe patito mai nulla.
-
-FRANCO
-
-Ah no? E come? Io —
-
-LUDOVICO
-
-(_fermo_)
-
-— nulla! neanche prima! — Se stava per sposare qua un'altra, scusi!
-
-FRANCO
-
-Ma no, aspetti!
-
-LUDOVICO
-
-Mi lasci dire! Lei le aveva già reso il cambio, mi pare, col suo
-inganno.
-
-FRANCO
-
-Ma io l'ho riconosciuto!
-
-LUDOVICO
-
-No, no, anche prima di conoscere l'inganno che loro le avevano fatto!
-
-FRANCO
-
-E il mio, se mai, escluderebbe il loro?
-
-LUDOVICO
-
-No, certo! Ma non le può più dare il diritto di chiederne conto a
-nessuno. Abbia pazienza!
-
-FRANCO
-
-(_con forza_)
-
-Sì che me lo può dare! Me lo può dare! Perchè loro, il tradimento,
-lo commisero, lo compirono; mentre io, invece, ho mandato a monte il
-matrimonio e sono accorso qua!
-
-LUDOVICO
-
-Quand'ha saputo che ella aveva tentato d'uccidersi —
-
-FRANCO
-
-(_c. s._)
-
-— ma non per me! E l'ha confessato lei stessa! Oh bella! Lei rinfaccia
-a me il mio tradimento, quasi che per quella là, il mio, potesse più
-essere un tradimento!
-
-LUDOVICO
-
-No, no — guardi — non rinfaccio nulla io — voglio soltanto dimostrarle
-che lei ha ragione per una cosa sola: che ella cioè abbia mentito,
-dicendo — senza averne più il diritto — che s'uccideva per lei. E
-veramente io non riesco a capire il perchè di questa menzogna, e
-proprio in punto di morte! Possono essere utili per la vita, non per
-la morte, certe menzogne. E per la vita è certo che lei stessa l'ha
-riconosciuta inutile.
-
-FRANCO
-
-Ma lo dice lei, inutile!
-
-ONORIA
-
-Se non vuole tener conto dei fatti!
-
-LUDOVICO
-
-Ah, ecco, questo sì! Questo è vero! È il mio difetto, questo. Non
-riesco mai a tener conto dei fatti.
-
-ONORIA
-
-Meno male che lo confessa lei stesso! E i fatti, sa quali sono? Che è
-stata salvata: numero uno!
-
-FRANCO
-
-E che la menzogna le è stata utile! Sissignore, utile — se non per me —
-che sarebbe stato il colmo — utile perchè ha trovato qua uno come lei.
-
-ONORIA
-
-Figuriamoci: uno scrittore!
-
-LUDOVICO
-
-Già: un imbecille.
-
-FRANCO
-
-(_subito_)
-
-Non dico questo!
-
-LUDOVICO
-
-Ma sì, dica pure, dica pure!
-
-ONORIA
-
-Lo può ben dire, se se lo dice da sè!
-
-FRANCO
-
-Certo che sarà stata lusingata — uh! — di vedere accolta, assunta nel
-regno dell'arte la sua impostura: questa storia romantica del suicidio
-per amore, narrata non più da un giornalista; ma da uno scrittore come
-lei!
-
-LUDOVICO
-
-E sì, difatti; voleva.
-
-FRANCO
-
-Lo vede?
-
-LUDOVICO
-
-S'è anche avuta per male, che ci vedessi un'altra, diversa.
-
-ONORIA
-
-Bella coppia avrebbero fatta! Lei che le diceva, le bugie, e lui che le
-scriveva!
-
-LUDOVICO
-
-Le bugie — già! — che si chiamano anche storie. Ma non ha mica nessuna
-colpa, sa? di non esser vera, questa storia. Importa assai che non sia
-vera; se poi è bella! Sarà riuscita male a lei, nel fatto; ma ciò non
-toglie che possa riuscire bene a me, scrivendola. E le dico di più: che
-così, è più bella! Oh, molto, molto più bella! E sono contentissimo che
-sia venuta in chiaro! (_Indica a Franco Onoria_) Guardi: che questa
-signora qua, per esempio, prima tutta sdegnata, furiosa, e poi tutta
-miele, e ora tutta fiele —
-
-ONORIA
-
-(_insorgendo_)
-
-Sfido!
-
-LUDOVICO
-
-(_subito approvando_)
-
-Ma sì, sì, ha ragione! Però è bellissimo, non neghi! (_Rivolgendosi a
-Franco_) E che lei, prima, jeri, così esaltato —
-
-FRANCO
-
-(_insorgendo_)
-
-Ma gliel'ho detto io stesso!
-
-LUDOVICO
-
-(_c. s._)
-
-Sì, sì, ed è giusto! giustissimo! E appunto per questo, bellissimo! —
-Ma scusate, voi credete che io debba far qui la figura dell'imbecille?
-No, ecco! Mi diverto allora a farvi vedere quant'è bella — bella —
-bellissima — questa commedia d'una bugia scoperta —
-
-FRANCO
-
-(_di nuovo insorgendo, addolorato_)
-
-— bella, lei dice?
-
-LUDOVICO
-
-(_subito, compenetrandosi del dolore di lui_)
-
-Appunto perchè lei ne soffre e ne ha sofferto così! Oh, comprendo,
-sento in me — non creda! — le sue sofferenze; e non dubiti che saprò
-rappresentarle al vivo, se ne farò un romanzo o una commedia.
-
-ONORIA
-
-E che niente niente vorrebbe farci entrare anche me?
-
-LUDOVICO
-
-Se ne faccio una commedia, sì.
-
-ONORIA
-
-Ah, non s'arrischi di mettermi in commedia, sa!
-
-LUDOVICO
-
-Che farebbe? Si metterebbe a gridare che non è vero?
-
-ONORIA
-
-Che non è vero! che non è vero! Che lei è un impostore da fare il pajo
-con quella!
-
-LUDOVICO
-
-(_ridendo_)
-
-Ma lo direbbero i critici, stia tranquilla, che non è vero!
-(_Staccando_) Com'è intanto che ancora non ritorna? A quest'ora
-dovrebbe già esser qui.... — Le ho dato un po' di denaro....
-
-ONORIA
-
-(_subito_)
-
-Denaro, a lei? Ah, bravo! E allora, figuriamoci!
-
-LUDOVICO
-
-Per pagare il conticino dell'albergo e ritirare la valigia.
-
-ONORIA
-
-Ma se le ha dato del danaro, non torna più! non torna più! Addio,
-commedia! Posso star tranquilla davvero!
-
-LUDOVICO
-
-No, per questo — veda — c'è sempre modo d'immaginare una fine
-concludente, anche se un fatto nella vita non conclude!
-
-FRANCO
-
-Teme che non debba più davvero ritornare?
-
-LUDOVICO
-
-Ecco: secondo. Se lo scopo della sua menzogna era nei «fatti», come voi
-dite, ho paura che non ritornerà più. Ritornerà soltanto nel caso che
-il suo scopo — come a me pare — era sopra e fuori dei fatti. E allora
-io farò la commedia. — Ma la farò anche se ella non ritorna.
-
-FRANCO
-
-Senza tener conto dei fatti?
-
-LUDOVICO
-
-I fatti! I fatti! Caro signore, i fatti sono come si assumono; e
-allora, nello spirito, non sono più fatti: ma vita che appare, così
-o in altro modo. I fatti sono il passato, quando l'animo cede, — lo
-diceva lei stesso — e la vita li abbandona. Perciò non credo ai fatti.
-
- Entra a questo punto dalla comune EMMA, ad annunziare:
-
-EMMA
-
-C'è il signor console Grotti che chiede della signorina o di lei,
-signor Nota.
-
-LUDOVICO
-
-Ah, viene qua lui, invece.
-
-FRANCO
-
-(_fiero e minaccioso, accennando di muoversi per andargli incontro_)
-
-E viene a proposito!
-
-LUDOVICO
-
-(_calmo e fermo, ponendoglisi davanti_)
-
-Lei mi farà il piacere di star tranquillo, in casa mia; e le ripeto che
-non ha da chiedere conto a nessuno!
-
-FRANCO
-
-(_c. s._)
-
-Io me ne posso anche andare!
-
-LUDOVICO
-
-No! Lei si fermerà qui. Andrò io da questo signore.
-
- Si presenta sulla soglia, in ansia e agitatissimo il console
- GROTTI. EMMA si ritira.
-
-GROTTI
-
-Permesso? La signorina Drei?
-
-ONORIA
-
-(_allarmata, irritata, impaziente_)
-
-Ma non c'è! Se n'è andata!
-
-FRANCO
-
-E forse non ritornerà più!
-
-GROTTI
-
-Oh Dio, ma sanno.... — mi rivolgo a lei, signor Nota —
-
-LUDOVICO
-
-Lei s'introduce in casa mia, senza averne il permesso.
-
-GROTTI
-
-Chiedo perdono! Ma mi preme di sapere se la signorina Drei è a
-conoscenza che mia moglie —
-
-FRANCO
-
-(_subito_)
-
-— è andata dai parenti della mia fidanzata a denunziare —
-
-GROTTI
-
-(_subito con fierezza, gridando_)
-
-— la sua pazzia!
-
-FRANCO
-
-Ah, lei dunque nega?
-
-GROTTI
-
-(_c. s. con furia e con sdegno_)
-
-Ma io non ho niente nè da affermare nè da negare a lei!
-
-FRANCO
-
-Ah no! s'inganna! Perchè lei mi deve rispondere —
-
-GROTTI
-
-— di che vuole che le risponda? Della pazzia di una donna? — Sono
-pronto a risponderne, quando lei vuole!
-
-FRANCO
-
-Sta bene!
-
-GROTTI
-
-(_subito rivolgendosi a Ludovico_)
-
-Mi preme soltanto di sapere, signor Nota, se la signorina Drei ne è a
-conoscenza!
-
-LUDOVICO
-
-No, io non credo.
-
-GROTTI
-
-Ah, sia lodato Dio, sia lodato Dio!
-
-LUDOVICO
-
-È stata con me: l'ho lasciata perchè doveva recarsi all'albergo.
-
-GROTTI
-
-E non lo sapeva neanche lei?
-
-LUDOVICO
-
-No; l'ho saputo ora dal signor Laspiga che ho trovato qua.
-
-GROTTI
-
-Ah bene, bene! Perchè nella disperazione in cui è, quest'altro colpo....
-
-LUDOVICO
-
-Ma il fatto è che — la aspettiamo — e ancora non ritorna.
-
-FRANCO
-
-Se non lo sa, è più che probabile che se l'aspetti! E poichè il signor
-Nota le ha dato un po' di denaro, forse avrà preso la via.
-
-GROTTI
-
-Dio volesse che fosse così! Ma purtroppo temo —
-
-FRANCO
-
-Ah, dunque lei ora ammette?
-
-GROTTI
-
-Io non ammetto nulla!
-
-FRANCO
-
-Già per cavalleria!
-
-GROTTI
-
-Ma non capisce che a me non importa affatto che lei creda o non creda?
-Lei può credere quello che vuole e che le fa comodo!
-
-FRANCO
-
-(_di scatto, fiero_)
-
-Io? Quello che mi fa comodo? Io voglio sapere quello che è vero, non
-credere quello che mi fa comodo!
-
-GROTTI
-
-E poi? Quando le avrò detto che non è vero? Ma non vuol comprendere che
-è stato lei, proprio lei, a ridurla alla disperazione?
-
-FRANCO
-
-Io?
-
-GROTTI
-
-Sì! Lei!
-
-FRANCO
-
-Ma se fu scacciata innocente, da sua moglie, senza neanche colpa della
-disgrazia della bambina —
-
-GROTTI
-
-(_subito, reciso_)
-
-Questo no!
-
-FRANCO
-
-È menzogna, questa?
-
-GROTTI
-
-Sono andato appunto a protestare per questo, al giornale — contro
-questa menzogna!
-
-FRANCO
-
-E poi è venuto a mettersi qua d'accordo con lei?
-
-GROTTI
-
-(_fremendo, quasi avventandosi e contenendosi_)
-
-Mi scusi, signor Nota.... (_Poi, a Franco_) Sono venuto qua perchè
-pregato dal padre della sua fidanzata, e ho trovato che ella — del
-resto, alla sua stessa presenza, e di tutti — si disperava perchè
-lei —
-
-FRANCO
-
-(_subito con forza stringente_)
-
-— perchè io volevo riparare al male che le avevo fatto! Perchè se ne
-dispera — vorrei sapere — se questo male che io le avrei fatto, è vero?
-
-GROTTI
-
-Ma perchè ella non vuole la sua riparazione! Oh bella! Non la vuole!
-Non la vuole! Gliel'ha detto! Ripetuto! È una bella ostinazione,
-perdio!
-
-FRANCO
-
-(_c. s._)
-
-Ma non può credere che mi faccia comodo! Questo no! Lei vorrebbe
-escludermi, con la scusa di questa disperazione, per fare facilmente
-qua, la sua parte davanti al signore (_indicando Ludovico_), dandogli
-a credere che non è vero niente! — Ma io sono qua, non per piacere, ma
-perchè lei, lei stessa, dichiarò pubblicamente che s'era uccisa per me!
-
-GROTTI
-
-E non le ha già confessato d'aver mentito?
-
-FRANCO
-
-(_subito, con violenza, sempre più stringente_)
-
-Una seconda menzogna! E due! — L'ho costretta io, forse, a mentire?
-
-GROTTI
-
-E chi lo sa, se non ha detto di no, per questo?
-
-FRANCO
-
-(_c. s._)
-
-Dunque sarebbe vero che ha tentato d'uccidersi per me?
-
-GROTTI
-
-Io non lo so, perchè l'ha fatto.
-
-FRANCO
-
-(_c. s._)
-
-Se è come lei dice, l'ha fatto per me, per il mio matrimonio! Non vedo
-altra ragione, perchè l'avrebbe fatto!
-
-LUDOVICO
-
-Se non fu forse, per come disse a me —
-
-FRANCO
-
-(_voltandosi di scatto_)
-
-Ma no, scusi, lei poc'anzi ha detto che non ne vedeva nessuna, neppure
-lei!
-
-LUDOVICO
-
-No, ecco, che s'avvilì.... per istrada.... come una mendicante....
-
-FRANCO
-
-(_con ironia_)
-
-Già! quando si offrì, di sera, al primo che passava....
-
-GROTTI
-
-(_infoscandosi_)
-
-Disse anche questo?
-
-FRANCO
-
-(_forte, con foga, venendo avanti_)
-
-Anche questo! anche questo! E avrebbe fatto anche questo per colpa mia,
-per il mio tradimento! E lei vorrebbe che io, ammettendo questo, non
-m'ostinassi a pretendere, con tutta la forza della mia coscienza, che
-ella accettasse la mia riparazione? Ma io sono pronto a pretenderlo
-anche ora, se lei mi dà la sua parola d'onore che sua moglie ha detto
-il falso, denunciando che è stata la sua amante!
-
- Accorre a questo punto EMMA, dalla comune, gridando spaventata:
-
-EMMA
-
-Signora! signora! Dio mio.... signora....
-
-ONORIA
-
-Che cos'è?
-
-LUDOVICO
-
-Lei?
-
-EMMA
-
-Sissignore.... è tornata....
-
-GROTTI
-
-E dov'è?
-
-ONORIA
-
-Dov'è?
-
-EMMA
-
-Come una morta.... Appena ho aperto.... è caduta, con la valigia....
-
-LUDOVICO
-
-Il veleno.... ah Dio, nella valigia aveva il veleno....
-
- Mentre fanno per accorrere appare ERSILIA dalla comune:
- cadaverica, ma calma, dolce, quasi sorridente.
-
-ONORIA
-
-(_arretrando, con gli altri_)
-
-Oh.... eccola....
-
-GROTTI
-
-(_prorompendo_)
-
-Ersilia.... Ersilia.... che hai fatto?
-
-FRANCO
-
-(_quasi tra sè_)
-
-Ecco che s'è tradito!
-
-LUDOVICO
-
-(_accorrendo, come per sorreggerla_)
-
-Signorina.... signorina....
-
-ONORIA
-
-(_con raccapriccio, quasi tra sè_)
-
-Oh Dio.... di nuovo?
-
-ERSILIA
-
-Niente. Zitti.... Questa volta, niente.... (_fa segno col dito davanti
-alla bocca_).
-
-GROTTI
-
-(_con un grido_)
-
-No! No.... Dio, Dio! Bisogna darle ajuto subito! Portarla via, subito!
-
-ONORIA
-
-(_spaventata_)
-
-Ma sì! Subito, subito!
-
-LUDOVICO
-
-(_accorrendo a lei_)
-
-Sì, sì.... venga, venga....
-
-ERSILIA
-
-(_schermendosi_)
-
-No: non voglio! — Basta! Per carità....
-
-GROTTI
-
-(_accorrendo anche lui_)
-
-Ma sì! Vieni, vieni con me! Ti condurrò io!
-
-ERSILIA
-
-(_c. s._)
-
-Non voglio, ti dico....
-
-LUDOVICO
-
-(_c. s._)
-
-Ma sì, si lasci persuadere, si lasci condurre, signorina!
-
-ONORIA
-
-Mando per una vettura!
-
-ERSILIA
-
-Per carità, basta, vi dico.... Sarebbe inutile!
-
-GROTTI
-
-Ma chi lo dice? Non bisogna perder tempo piuttosto!
-
-ERSILIA
-
-È inutile! Non c'è più rimedio. Zitti, per carità. Lasciatemi
-tranquilla. Se lei, signor Nota, e lei signora.... — non sarà subito,
-purtroppo.... ma spero presto....
-
-LUDOVICO
-
-Dica, sì.... — che desidera? che desidera?
-
-ERSILIA
-
-Il suo letto.
-
-LUDOVICO
-
-Ma sì, subito, venga!
-
-ONORIA
-
-Venga, venga!
-
-GROTTI
-
-(_di nuovo prorompendo con violenta commozione_)
-
-Che hai fatto? che hai fatto?
-
-ERSILIA
-
-Basta. Andate, andate....
-
-LUDOVICO
-
-Poteva pensare, signorina, che c'ero io! poteva restare qua, con me!
-
-ERSILIA
-
-Se non l'avessi fatto, nessuno mi avrebbe più creduto.
-
-FRANCO
-
-(_con orgasmo, commosso_)
-
-Ma che cosa, che cosa dovevamo credere?
-
-ERSILIA
-
-(_pacata_)
-
-Che non mentii per vivere. Questo.
-
-FRANCO
-
-E perchè allora?
-
-ERSILIA
-
-Ma per morire. Ecco. Vedi? — Te lo gridai, che quando dissi quella
-menzogna per me doveva essere tutto finito, e che la dissi appunto
-per questo. Tu non l'hai voluto credere; e hai ragione, sì, perchè non
-pensai a te — proprio per nulla — hai ragione, non pensai che t'avrei
-turbato, sconvolto così.... — Ma mi disprezzavo tanto!
-
-FRANCO
-
-Ma come? M'accusavi....
-
-ERSILIA
-
-No.
-
-FRANCO
-
-Come no?
-
-ERSILIA
-
-No, no.... È così difficile dirlo... — figurati, crederlo. — Ma ora
-ti dirò. Mi disprezzavo tanto, che non credetti che t'avrei cagionato
-tutto questo danno. — Puoi credermi. Vedi, ho voluto acquistarmi prima,
-apposta, questo diritto d'esser creduta: per dirtelo. T'ho cagionato
-tutto questo sconvolgimento, e anche alla tua fidanzata, e sapevo,
-sapevo di non doverlo fare; che non avevo più nessun diritto di farlo,
-perchè.... (_guarda verso il Grotti, poi si rivolge di nuovo a Franco_)
-L'hai saputo? — Da sua moglie, è vero?
-
-FRANCO
-
-(_quasi senza voce_)
-
-Sì.
-
-ERSILIA
-
-L'ho preveduto. E lui è venuto qua a negare, è vero?
-
-FRANCO
-
-(_c. s._)
-
-Sì.
-
-ERSILIA
-
-Ecco, vedi? (_Lo guarda e fa un gesto di sconsolata pietà, aprendo
-appena le mani; gesto che dice senza parole la ragione per cui
-l'umanità martoriata sente il bisogno di mentire. Dolcissimamente
-aggiunge:_) E anche tu....
-
-FRANCO
-
-(_commosso, con impeto di sincerità, intendendo il gesto_)
-
-Sì, anch'io, anch'io!
-
-ERSILIA
-
-(_sorridendo, quasi d'un sorriso lontano_)
-
-Hai detto il sogno.... non so.... cose belle. — E sei accorso qua
-per riparare. — Sì, come lui — per riparare — ha negato. (_Il Grotti
-scoppia in violenti singhiozzi. E allora ella turbandosi e facendogli
-cenno di frenarsi e di smettere_) No, no, per carità! — È che ciascuno,
-ciascuno vuol fare una bella figura. — Più si è.... più si è.... (_vuol
-dire «laidi», ma ne prova schifo e insieme ancora tanta pietà, che
-quasi non le viene di dirlo_) — e più ci vogliamo far belli, ecco.
-(_E sorride_) Dio mio sì, coprirci con un abitino decente, ecco. — Io
-non ne avevo più nessuno per ricomparirti davanti. Ma seppi che anche
-tu.... sì, t'eri strappato quell'abito bello di marinajo. E allora mi
-vidi.... mi vidi per la strada, senza più nulla.... — e.... (_s'infosca
-al ricordo di quella sera per la strada, uscita dall'alberguccio_) —
-sì, ancora un altro po' di fango addosso, a finire d'insudiciarmi. —
-Dio, che schifo! che nausea! — E allora.... e allora volli farmela per
-la morte, almeno, una vestina decente. — Ecco, vedete perchè mentii?
-Per questo, vi giuro! — Non avevo potuto averne mai una per la vita, da
-poter figurare in qualche modo, che non mi fosse strappata dai tanti
-cani.... dai tanti cani che mi sono saltati sempre addosso, per ogni
-via, che non mi fosse imbrattata da tutte le miserie più basse e più
-vili — me ne volli fare una — bella — per la morte — la più bella —
-quella che era stata per me come un sogno, là — e che mi fu strappata
-subito, anch'essa — quella di fidanzata; ma per morirci, per morirci,
-per morirci e basta — ecco — con un po' di rimpianto di tutti, e
-basta. — Ebbene, no! no! Non ho potuto avere neanche questa! Lacerata
-addosso, strappata anche questa! No! Morire nuda! Scoperta, avvilita, e
-spregiata! — Ecco qua: siete contenti? E ora andate, andate. Lasciatemi
-morire in silenzio: nuda. Andate! Lo posso ben dire, ora, mi pare, che
-non voglio più vedere, che non voglio più sentire nessuno? Andate,
-andatelo a dire, tu a tua moglie, tu alla tua fidanzata, che questa
-morta — ecco qua — non s'è potuta vestire.
-
-
- TELA
-
-
-
-
-
-Nota del Trascrittore
-
-Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo
-senza annotazione minimi errori tipografici.
-
-*** END OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK VESTIRE GLI IGNUDI ***
-
-Updated editions will replace the previous one--the old editions will
-be renamed.
-
-Creating the works from print editions not protected by U.S. copyright
-law means that no one owns a United States copyright in these works,
-so the Foundation (and you!) can copy and distribute it in the
-United States without permission and without paying copyright
-royalties. Special rules, set forth in the General Terms of Use part
-of this license, apply to copying and distributing Project
-Gutenberg-tm electronic works to protect the PROJECT GUTENBERG-tm
-concept and trademark. Project Gutenberg is a registered trademark,
-and may not be used if you charge for an eBook, except by following
-the terms of the trademark license, including paying royalties for use
-of the Project Gutenberg trademark. If you do not charge anything for
-copies of this eBook, complying with the trademark license is very
-easy. You may use this eBook for nearly any purpose such as creation
-of derivative works, reports, performances and research. Project
-Gutenberg eBooks may be modified and printed and given away--you may
-do practically ANYTHING in the United States with eBooks not protected
-by U.S. copyright law. Redistribution is subject to the trademark
-license, especially commercial redistribution.
-
-START: FULL LICENSE
-
-THE FULL PROJECT GUTENBERG LICENSE
-PLEASE READ THIS BEFORE YOU DISTRIBUTE OR USE THIS WORK
-
-To protect the Project Gutenberg-tm mission of promoting the free
-distribution of electronic works, by using or distributing this work
-(or any other work associated in any way with the phrase "Project
-Gutenberg"), you agree to comply with all the terms of the Full
-Project Gutenberg-tm License available with this file or online at
-www.gutenberg.org/license.
-
-Section 1. General Terms of Use and Redistributing Project
-Gutenberg-tm electronic works
-
-1.A. By reading or using any part of this Project Gutenberg-tm
-electronic work, you indicate that you have read, understand, agree to
-and accept all the terms of this license and intellectual property
-(trademark/copyright) agreement. If you do not agree to abide by all
-the terms of this agreement, you must cease using and return or
-destroy all copies of Project Gutenberg-tm electronic works in your
-possession. If you paid a fee for obtaining a copy of or access to a
-Project Gutenberg-tm electronic work and you do not agree to be bound
-by the terms of this agreement, you may obtain a refund from the
-person or entity to whom you paid the fee as set forth in paragraph
-1.E.8.
-
-1.B. "Project Gutenberg" is a registered trademark. It may only be
-used on or associated in any way with an electronic work by people who
-agree to be bound by the terms of this agreement. There are a few
-things that you can do with most Project Gutenberg-tm electronic works
-even without complying with the full terms of this agreement. See
-paragraph 1.C below. There are a lot of things you can do with Project
-Gutenberg-tm electronic works if you follow the terms of this
-agreement and help preserve free future access to Project Gutenberg-tm
-electronic works. See paragraph 1.E below.
-
-1.C. The Project Gutenberg Literary Archive Foundation ("the
-Foundation" or PGLAF), owns a compilation copyright in the collection
-of Project Gutenberg-tm electronic works. Nearly all the individual
-works in the collection are in the public domain in the United
-States. If an individual work is unprotected by copyright law in the
-United States and you are located in the United States, we do not
-claim a right to prevent you from copying, distributing, performing,
-displaying or creating derivative works based on the work as long as
-all references to Project Gutenberg are removed. Of course, we hope
-that you will support the Project Gutenberg-tm mission of promoting
-free access to electronic works by freely sharing Project Gutenberg-tm
-works in compliance with the terms of this agreement for keeping the
-Project Gutenberg-tm name associated with the work. You can easily
-comply with the terms of this agreement by keeping this work in the
-same format with its attached full Project Gutenberg-tm License when
-you share it without charge with others.
-
-1.D. The copyright laws of the place where you are located also govern
-what you can do with this work. Copyright laws in most countries are
-in a constant state of change. If you are outside the United States,
-check the laws of your country in addition to the terms of this
-agreement before downloading, copying, displaying, performing,
-distributing or creating derivative works based on this work or any
-other Project Gutenberg-tm work. The Foundation makes no
-representations concerning the copyright status of any work in any
-country other than the United States.
-
-1.E. Unless you have removed all references to Project Gutenberg:
-
-1.E.1. The following sentence, with active links to, or other
-immediate access to, the full Project Gutenberg-tm License must appear
-prominently whenever any copy of a Project Gutenberg-tm work (any work
-on which the phrase "Project Gutenberg" appears, or with which the
-phrase "Project Gutenberg" is associated) is accessed, displayed,
-performed, viewed, copied or distributed:
-
- This eBook is for the use of anyone anywhere in the United States and
- most other parts of the world at no cost and with almost no
- restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or re-use it
- under the terms of the Project Gutenberg License included with this
- eBook or online at www.gutenberg.org. If you are not located in the
- United States, you will have to check the laws of the country where
- you are located before using this eBook.
-
-1.E.2. If an individual Project Gutenberg-tm electronic work is
-derived from texts not protected by U.S. copyright law (does not
-contain a notice indicating that it is posted with permission of the
-copyright holder), the work can be copied and distributed to anyone in
-the United States without paying any fees or charges. If you are
-redistributing or providing access to a work with the phrase "Project
-Gutenberg" associated with or appearing on the work, you must comply
-either with the requirements of paragraphs 1.E.1 through 1.E.7 or
-obtain permission for the use of the work and the Project Gutenberg-tm
-trademark as set forth in paragraphs 1.E.8 or 1.E.9.
-
-1.E.3. If an individual Project Gutenberg-tm electronic work is posted
-with the permission of the copyright holder, your use and distribution
-must comply with both paragraphs 1.E.1 through 1.E.7 and any
-additional terms imposed by the copyright holder. Additional terms
-will be linked to the Project Gutenberg-tm License for all works
-posted with the permission of the copyright holder found at the
-beginning of this work.
-
-1.E.4. Do not unlink or detach or remove the full Project Gutenberg-tm
-License terms from this work, or any files containing a part of this
-work or any other work associated with Project Gutenberg-tm.
-
-1.E.5. Do not copy, display, perform, distribute or redistribute this
-electronic work, or any part of this electronic work, without
-prominently displaying the sentence set forth in paragraph 1.E.1 with
-active links or immediate access to the full terms of the Project
-Gutenberg-tm License.
-
-1.E.6. You may convert to and distribute this work in any binary,
-compressed, marked up, nonproprietary or proprietary form, including
-any word processing or hypertext form. However, if you provide access
-to or distribute copies of a Project Gutenberg-tm work in a format
-other than "Plain Vanilla ASCII" or other format used in the official
-version posted on the official Project Gutenberg-tm website
-(www.gutenberg.org), you must, at no additional cost, fee or expense
-to the user, provide a copy, a means of exporting a copy, or a means
-of obtaining a copy upon request, of the work in its original "Plain
-Vanilla ASCII" or other form. Any alternate format must include the
-full Project Gutenberg-tm License as specified in paragraph 1.E.1.
-
-1.E.7. Do not charge a fee for access to, viewing, displaying,
-performing, copying or distributing any Project Gutenberg-tm works
-unless you comply with paragraph 1.E.8 or 1.E.9.
-
-1.E.8. You may charge a reasonable fee for copies of or providing
-access to or distributing Project Gutenberg-tm electronic works
-provided that:
-
-* You pay a royalty fee of 20% of the gross profits you derive from
- the use of Project Gutenberg-tm works calculated using the method
- you already use to calculate your applicable taxes. The fee is owed
- to the owner of the Project Gutenberg-tm trademark, but he has
- agreed to donate royalties under this paragraph to the Project
- Gutenberg Literary Archive Foundation. Royalty payments must be paid
- within 60 days following each date on which you prepare (or are
- legally required to prepare) your periodic tax returns. Royalty
- payments should be clearly marked as such and sent to the Project
- Gutenberg Literary Archive Foundation at the address specified in
- Section 4, "Information about donations to the Project Gutenberg
- Literary Archive Foundation."
-
-* You provide a full refund of any money paid by a user who notifies
- you in writing (or by e-mail) within 30 days of receipt that s/he
- does not agree to the terms of the full Project Gutenberg-tm
- License. You must require such a user to return or destroy all
- copies of the works possessed in a physical medium and discontinue
- all use of and all access to other copies of Project Gutenberg-tm
- works.
-
-* You provide, in accordance with paragraph 1.F.3, a full refund of
- any money paid for a work or a replacement copy, if a defect in the
- electronic work is discovered and reported to you within 90 days of
- receipt of the work.
-
-* You comply with all other terms of this agreement for free
- distribution of Project Gutenberg-tm works.
-
-1.E.9. If you wish to charge a fee or distribute a Project
-Gutenberg-tm electronic work or group of works on different terms than
-are set forth in this agreement, you must obtain permission in writing
-from the Project Gutenberg Literary Archive Foundation, the manager of
-the Project Gutenberg-tm trademark. Contact the Foundation as set
-forth in Section 3 below.
-
-1.F.
-
-1.F.1. Project Gutenberg volunteers and employees expend considerable
-effort to identify, do copyright research on, transcribe and proofread
-works not protected by U.S. copyright law in creating the Project
-Gutenberg-tm collection. Despite these efforts, Project Gutenberg-tm
-electronic works, and the medium on which they may be stored, may
-contain "Defects," such as, but not limited to, incomplete, inaccurate
-or corrupt data, transcription errors, a copyright or other
-intellectual property infringement, a defective or damaged disk or
-other medium, a computer virus, or computer codes that damage or
-cannot be read by your equipment.
-
-1.F.2. LIMITED WARRANTY, DISCLAIMER OF DAMAGES - Except for the "Right
-of Replacement or Refund" described in paragraph 1.F.3, the Project
-Gutenberg Literary Archive Foundation, the owner of the Project
-Gutenberg-tm trademark, and any other party distributing a Project
-Gutenberg-tm electronic work under this agreement, disclaim all
-liability to you for damages, costs and expenses, including legal
-fees. YOU AGREE THAT YOU HAVE NO REMEDIES FOR NEGLIGENCE, STRICT
-LIABILITY, BREACH OF WARRANTY OR BREACH OF CONTRACT EXCEPT THOSE
-PROVIDED IN PARAGRAPH 1.F.3. YOU AGREE THAT THE FOUNDATION, THE
-TRADEMARK OWNER, AND ANY DISTRIBUTOR UNDER THIS AGREEMENT WILL NOT BE
-LIABLE TO YOU FOR ACTUAL, DIRECT, INDIRECT, CONSEQUENTIAL, PUNITIVE OR
-INCIDENTAL DAMAGES EVEN IF YOU GIVE NOTICE OF THE POSSIBILITY OF SUCH
-DAMAGE.
-
-1.F.3. LIMITED RIGHT OF REPLACEMENT OR REFUND - If you discover a
-defect in this electronic work within 90 days of receiving it, you can
-receive a refund of the money (if any) you paid for it by sending a
-written explanation to the person you received the work from. If you
-received the work on a physical medium, you must return the medium
-with your written explanation. The person or entity that provided you
-with the defective work may elect to provide a replacement copy in
-lieu of a refund. If you received the work electronically, the person
-or entity providing it to you may choose to give you a second
-opportunity to receive the work electronically in lieu of a refund. If
-the second copy is also defective, you may demand a refund in writing
-without further opportunities to fix the problem.
-
-1.F.4. Except for the limited right of replacement or refund set forth
-in paragraph 1.F.3, this work is provided to you 'AS-IS', WITH NO
-OTHER WARRANTIES OF ANY KIND, EXPRESS OR IMPLIED, INCLUDING BUT NOT
-LIMITED TO WARRANTIES OF MERCHANTABILITY OR FITNESS FOR ANY PURPOSE.
-
-1.F.5. Some states do not allow disclaimers of certain implied
-warranties or the exclusion or limitation of certain types of
-damages. If any disclaimer or limitation set forth in this agreement
-violates the law of the state applicable to this agreement, the
-agreement shall be interpreted to make the maximum disclaimer or
-limitation permitted by the applicable state law. The invalidity or
-unenforceability of any provision of this agreement shall not void the
-remaining provisions.
-
-1.F.6. INDEMNITY - You agree to indemnify and hold the Foundation, the
-trademark owner, any agent or employee of the Foundation, anyone
-providing copies of Project Gutenberg-tm electronic works in
-accordance with this agreement, and any volunteers associated with the
-production, promotion and distribution of Project Gutenberg-tm
-electronic works, harmless from all liability, costs and expenses,
-including legal fees, that arise directly or indirectly from any of
-the following which you do or cause to occur: (a) distribution of this
-or any Project Gutenberg-tm work, (b) alteration, modification, or
-additions or deletions to any Project Gutenberg-tm work, and (c) any
-Defect you cause.
-
-Section 2. Information about the Mission of Project Gutenberg-tm
-
-Project Gutenberg-tm is synonymous with the free distribution of
-electronic works in formats readable by the widest variety of
-computers including obsolete, old, middle-aged and new computers. It
-exists because of the efforts of hundreds of volunteers and donations
-from people in all walks of life.
-
-Volunteers and financial support to provide volunteers with the
-assistance they need are critical to reaching Project Gutenberg-tm's
-goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will
-remain freely available for generations to come. In 2001, the Project
-Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
-and permanent future for Project Gutenberg-tm and future
-generations. To learn more about the Project Gutenberg Literary
-Archive Foundation and how your efforts and donations can help, see
-Sections 3 and 4 and the Foundation information page at
-www.gutenberg.org
-
-Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary
-Archive Foundation
-
-The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non-profit
-501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
-state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
-Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
-number is 64-6221541. Contributions to the Project Gutenberg Literary
-Archive Foundation are tax deductible to the full extent permitted by
-U.S. federal laws and your state's laws.
-
-The Foundation's business office is located at 809 North 1500 West,
-Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887. Email contact links and up
-to date contact information can be found at the Foundation's website
-and official page at www.gutenberg.org/contact
-
-Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg
-Literary Archive Foundation
-
-Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without
-widespread public support and donations to carry out its mission of
-increasing the number of public domain and licensed works that can be
-freely distributed in machine-readable form accessible by the widest
-array of equipment including outdated equipment. Many small donations
-($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
-status with the IRS.
-
-The Foundation is committed to complying with the laws regulating
-charities and charitable donations in all 50 states of the United
-States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
-considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up
-with these requirements. We do not solicit donations in locations
-where we have not received written confirmation of compliance. To SEND
-DONATIONS or determine the status of compliance for any particular
-state visit www.gutenberg.org/donate
-
-While we cannot and do not solicit contributions from states where we
-have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition
-against accepting unsolicited donations from donors in such states who
-approach us with offers to donate.
-
-International donations are gratefully accepted, but we cannot make
-any statements concerning tax treatment of donations received from
-outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff.
-
-Please check the Project Gutenberg web pages for current donation
-methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
-ways including checks, online payments and credit card donations. To
-donate, please visit: www.gutenberg.org/donate
-
-Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic works
-
-Professor Michael S. Hart was the originator of the Project
-Gutenberg-tm concept of a library of electronic works that could be
-freely shared with anyone. For forty years, he produced and
-distributed Project Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of
-volunteer support.
-
-Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed
-editions, all of which are confirmed as not protected by copyright in
-the U.S. unless a copyright notice is included. Thus, we do not
-necessarily keep eBooks in compliance with any particular paper
-edition.
-
-Most people start at our website which has the main PG search
-facility: www.gutenberg.org
-
-This website includes information about Project Gutenberg-tm,
-including how to make donations to the Project Gutenberg Literary
-Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to
-subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks.
diff --git a/old/65028-0.zip b/old/65028-0.zip
deleted file mode 100644
index eaa148b..0000000
--- a/old/65028-0.zip
+++ /dev/null
Binary files differ
diff --git a/old/65028-h.zip b/old/65028-h.zip
deleted file mode 100644
index 995bcf7..0000000
--- a/old/65028-h.zip
+++ /dev/null
Binary files differ
diff --git a/old/65028-h/65028-h.htm b/old/65028-h/65028-h.htm
deleted file mode 100644
index a885406..0000000
--- a/old/65028-h/65028-h.htm
+++ /dev/null
@@ -1,11869 +0,0 @@
-<!DOCTYPE html PUBLIC "-//W3C//DTD XHTML 1.1//EN"
-"http://www.w3.org/TR/xhtml11/DTD/xhtml11.dtd">
-
-<html xmlns="http://www.w3.org/1999/xhtml" xml:lang="it">
-<head>
- <meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8" />
- <title>
- Vestire gli ignudi, di Luigi Pirandello
- </title>
- <link rel="coverpage" href="images/cover.jpg" />
- <style type="text/css">
-body {margin-left: 10%; margin-right: 10%;}
-
-p {margin-top: .5em; margin-bottom: 0em; line-height: 1.2; text-align: justify;}
-.blockquote {margin: 1em 10%; line-height: 1em; font-size: 95%;}
-.center {text-align: center; text-indent: 0;}
-.speaker {text-align: center; margin-top: 1.5em; font-size: 110%;}
-
-div.booktitle {page-break-before: always; padding: 3em;}
-div.titlepage {text-align: center; margin: 0 5%; padding: 2em 0; page-break-before: always; page-break-after: always;}
-div.titlepage p {text-align: inherit;}
-div.verso {text-align: center; padding-top: 2em; font-size: 95%; margin: 0 10%;}
-div.verso p {text-align: inherit;}
-div.chapter {page-break-before: always; padding-top: 3em;}
-div.chapter h2 {page-break-before: avoid;}
-
-h1,h2 {text-align: center; font-style: normal;
-font-weight: normal; line-height: 1.5;}
-h1 {font-size: 150%;}
-h2 {font-size: 140%; margin-top: 1em; margin-bottom: 2em; page-break-before: avoid;}
-
-hr {width: 70%; margin-top: 1em; margin-bottom: 1em; margin-left: 15%; margin-right: 15%; clear: both;}
-hr.mid {width: 50%; margin-left: 25%; margin-right: 25%;}
-hr.minor {width: 20%; margin-left: 40%; margin-right: 40%;}
-hr.silver {width: 90%; margin-left: 5%; margin-right: 5%; border-top: none; border-right: none; border-bottom: thin solid silver; border-left: none;}
-.x-ebookmaker hr.silver {display: none;}
-
-.pagenum {position: absolute; right: 2%; font-style: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; font-size: 65%; text-align: right; color: #999999; background-color: #ffffff; clear: left;}
-
-.pad6 {margin-top: 6em;}
-.pad2 {margin-top: 2em;}
-.pad1 {margin-top: 1em;}
-
-.small {font-size: 85%;}
-.large {font-size: 115%;}
-.x-large {font-size: 130%;}
-.main-t {font-size: 200%;}
-.g {letter-spacing: .2em;}
-.smcap {font-variant: small-caps;}
-.lowercase {text-transform: lowercase;}
-
-ul {list-style-type: none; line-height: 1.2em;}
-
-.tnote {background-color: #f7f1e3; color: #000; padding: 1em 1em 2em 1em;
- margin: 3em 10%; font-family: sans-serif; font-size: 90%; page-break-before: always;}
-.tntitle {text-align: center; text-indent: 0; padding: 1em; font-size: 120%; margin-bottom: 1em;}
-.tnote p {padding: 0 1em;}
-.covernote {visibility: hidden; display: none;}
-.x-ebookmaker .covernote {visibility: visible; display: block;}
-
- </style>
- </head>
-<body>
-
-<div style='text-align:center; font-size:1.2em; font-weight:bold'>The Project Gutenberg eBook of Vestire gli ignudi, by Luigi Pirandello</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-This eBook is for the use of anyone anywhere in the United States and
-most other parts of the world at no cost and with almost no restrictions
-whatsoever. You may copy it, give it away or re-use it under the terms
-of the Project Gutenberg License included with this eBook or online
-at <a href="https://www.gutenberg.org">www.gutenberg.org</a>. If you
-are not located in the United States, you will have to check the laws of the
-country where you are located before using this eBook.
-</div>
-
-<table style='min-width:0; padding:0; margin-left:0; border-collapse:collapse'>
- <tr><td>Title:</td><td>Vestire gli ignudi</td></tr>
- <tr><td></td><td>Commedia in tre atti</td></tr>
-</table>
-
-<div style='display:block; margin-top:1em; margin-bottom:1em; margin-left:2em; text-indent:-2em'>Author: Luigi Pirandello</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>Release Date: April 08, 2021 [eBook #65028]</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>Language: Italian</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>Character set encoding: UTF-8</div>
-
-<div style='display:block; margin-left:2em; text-indent:-2em'>Produced by: Barbara Magni and the Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net (This file was produced from images made available by the HathiTrust Digital Library)</div>
-
-<div style='margin-top:2em; margin-bottom:4em'>*** START OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK VESTIRE GLI IGNUDI ***</div>
-
-<div class="booktitle">
-<h1>
-VESTIRE GLI IGNUDI
-</h1>
-</div>
-
-<hr class="silver" />
-
-<div class="titlepage">
-<p class="large">
-MASCHERE NUDE
-</p>
-
-<p class="pad1 x-large">
-<span class="smcap lowercase">TEATRO DI</span> LUIGI PIRANDELLO
-</p>
-<hr class="minor" />
-
-<p class="pad2 main-t g">
-VESTIRE<br />
-GLI IGNUDI
-</p>
-
-<p class="pad2">
-COMMEDIA IN TRE ATTI
-</p>
-
-<p class="pad6">
-<span class="large">FIRENZE</span><br />
-R. BEMPORAD &amp; FIGLIO — EDITORI<br />
-<span class="small">Via Cavour, 20</span>
-</p>
-</div>
-
-<div class="verso">
-<hr class="mid" />
-<p>
-PROPRIETÀ LETTERARIA
-DEGLI EDITORI R. BEMPORAD &amp; FIGLIO
-</p>
-
-<p>
-<i>I diritti di riproduzione e di traduzione sono riservati per tutti i paesi,
-compresi la Svezia, la Norvegia e l'Olanda.</i>
-</p>
-
-<p>
-Copyright 1923 by R. Bemporad &amp; F.
-</p>
-
-<p>
-1923 — Prato, Tip. Giachetti, Figlio e C.
-</p>
-<hr class="mid" />
-</div>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_1">[1]</span>
-</p>
-
-<h2>PERSONAGGI</h2>
-</div>
-
-<ul>
-<li><span class="smcap">Ersilia Drei</span>.</li>
-<li><span class="smcap">Franco Laspiga</span>, <i>già tenente di vascello</i>.</li>
-<li><i>Il Console</i> <span class="smcap">Grotti</span>.</li>
-<li><i>Il vecchio romanziere</i> <span class="smcap">Ludovico Nota</span>.</li>
-<li><i>Il giornalista</i> <span class="smcap">Alfredo Cantavalle</span>.</li>
-<li><i>La signora</i> <span class="smcap">Onoria</span>, <i>affittacamere</i>.</li>
-<li><span class="smcap">Emma</span>, <i>cameriera</i>.</li>
-</ul>
-
-<p class="center">
-A Roma — oggi.
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_3">[3]</span>
-</p>
-
-<h2>ATTO PRIMO</h2>
-</div>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-La scena rappresenta lo scrittojo del romanziere Ludovico
-Nota. È un'ampia stanza d'affitto, con vecchi
-mobili scompagni, comperati di combinazione: alcuni, più
-volgari, di proprietà della signora Onoria; altri, del romanziere.
-Nella parete di fondo, un grande scaffale di libri;
-in quella a destra, tra due finestre guarnite di vecchie
-tende ingiallite, una scrivania alta, da scrivervi in piedi,
-col palchetto sottostante ingombro di grossi dizionari. Nella
-parete a sinistra, un divano d'antica foggia ricoperto di
-stoffa chiara a fiorami, con merletti appuntati sulla spalliera
-e ai bracciuoli, forse per nascondere il sudicio; poltrone,
-seggiole imbottite, un tavolinetto con ninnoli: tutto
-nel riquadro d'un vecchio tappeto scolorito. In questa
-parete, presso il proscenio, è la comune. Nella parete di
-fondo, dopo lo scaffale, è un uscio con tenda che immette
-nella camera da letto del Nota. In mezzo alla stanza, una
-tavola ovale con libri, rassegne, giornali, portafiori, portasigarette,
-qualche statuetta, e, davanti a questa tavola,
-una greppina con molti cuscini. Appesi alla parete di sinistra
-e a quella di destra parecchi quadretti di scarso
-valore artistico, doni di pittori amici. La stanza, benchè
-fornita di due finestre, è piuttosto cupa, quasi in penombra,
-per la strettezza della via e l'altezza delle case dirimpetto
-che la opprimono. La via, sotto, è molto rumorosa,
-e i rumori di essa si udranno nelle pause, ai luoghi
-indicati: rotolìo di vetture, di carri; campanelli di biciclette,
-trombe d'automobili, stantuffare strepitoso di motociclette,
-<span class="pagenum" id="Page_4">[4]</span>
-schiocchi di frusta, fischi, suono confuso di voci,
-grida di qualche venditore ambulante o d'un giornalajo,
-baccano di qualche rissa improvvisa.
-</p>
-
-<p>
-Al levarsi della tela, la scena è vuota. Le due finestre
-aperte lasciano entrare, per un pezzo, i rumori della via.
-S'apre la comune, a sinistra, ed entra col cappellino in
-capo <span class="smcap">Ersilia Drei</span>, come una che non sappia dove. Indossa
-un abitino celeste, decente, sciupato un po' dall'uso,
-da maestrina o da istitutrice. Ha poco più di vent'anni, ed
-è bella, ma — cavata or ora di mano alla morte — è
-molto pallida e ha gli occhi come smarriti nel livido delle
-occhiaje. Guarda in giro la stanza, restando in piedi, in
-attesa di qualcuno che deve ancora entrare; accenna di
-sorridere mestamente a quel che vede; ma, contrariata dai
-rumori della via, aggrotta penosamente le ciglia. Entra
-alla fine, nell'atto di rimettersi nella tasca in petto il portafogli,
-<span class="smcap">Ludovico Nota</span>: bell'uomo, ancora prestante
-benchè abbia di già passato la cinquantina. Occhi acuti,
-lucenti, e sulle labbra ancora fresche un sorriso quasi
-giovanile. Freddo, riflessivo, privo affatto di quelle doti
-naturali che conciliano facilmente la simpatia e la confidenza,
-non riuscendo a simulare alcun calore d'affetto, si
-studia di parere almeno affabile; ma questa affabilità, che
-vorrebbe essere disinvolta e non è, anzichè rassicurare,
-impaccia e qualche volta sconcerta.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Eccomi qua! Comoda, comoda.... Dio mio, queste
-finestre (<i>si precipita a chiuderle</i>) sono una vera
-dannazione! Ma se per poco non tengo aperto, si
-rifà qua dentro un tanfo così acre di rinchiuso....
-Casacce vecchie. Si levi, si levi il cappellino! (<i>Ersilia
-eseguisce</i>).
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Entra dall'uscio in fondo, con sotto il braccio un fagotto
-di biancheria da letto da mandare al bucato e nell'altra
-mano una granata, la signora <span class="smcap">Onoria</span> sui quarant'anni:
-tozza, goffa, ritinta e pettegola.
-</p>
-</div>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_5">[5]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Con permesso.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>che non se l'aspetta</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh. Lei era di là?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>masticando</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ho rifatto il letto, per come mi ha lasciato scritto
-questa mattina nella saletta.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>imbarazzato</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ah già.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma guardi che se deve servire per.... (<i>guarda
-Ersilia e s'interrompe</i>). Ecco, aspetti; è meglio intenderci:
-vado a lasciare di là questa roba&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-— che non è decente....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito inviperita</i>)
-</p>
-
-<p>
-E me lo dice lei, scusi, che non è decente?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>cercando di sorridere</i>)
-</p>
-
-<p>
-Eh, mi pare! Sente lei stessa il bisogno di sbarazzarsene....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_6">[6]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Sissignore. Ma di «tutto», anche; non di questa
-roba soltanto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>alterandosi</i>)
-</p>
-
-<p>
-Che intende dire? Sentiamo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>tenendogli testa</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma di codesta signorina, per esempio, che lei
-mi porta in casa! Se le par decente....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, perdio! Parli con rispetto, o&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-— o che mi vuol fare? Io le voglio parlar chiaro,
-infine! Vado a lasciare questa roba, e torno. (<i>Via
-di furia per la comune</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>accennando di lanciarlesi dietro</i>)
-</p>
-
-<p>
-Brutta pettegola arrabbiata!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>afflitta, sbigottita, trattenendolo</i>)
-</p>
-
-<p>
-No, no, per carità! Me ne lasci andare....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma nient'affatto! Quest'è casa mia, e lei resterà
-qua!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_7">[7]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>rientrando subito</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sua? Che sua? Camera d'affitto, non è sua! E si
-ricordi che lei abita in casa di una signora per bene!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Chi, lei, per bene?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Io, io, sissignore!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ne sta dando una prova, difatti!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Sissignore! Difatti! Perchè non le permetto di
-condurmi donne in casa a dormire!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Lei è una villana insolente!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Badi come parla!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Una villana, una villana che non discerne con
-chi ha da fare!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Sono una povera malata che esce in questo momento
-dall'ospedale.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_8">[8]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma non si confonda a dare spiegazioni a costei!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Se lei è malata.... (<i>Rumore d'un carro pesante
-che fa tremare i vetri delle finestre</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Basta, le dico! Lei non può proibirmi di cedere
-per qualche giorno il mio alloggio.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, no no! Lei non può! Io le camere le ho
-affittate a lei!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E se arriva una mia sorella? una mia parente?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Se ne vanno all'albergo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah; non sono padrone d'alloggiarla qua per
-qualche notte?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma la signorina non è una sua parente! A chi
-vuol darla a intendere?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E che ne sa lei? Se me ne vado io a dormire
-all'albergo?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_9">[9]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Me ne dovrebbe chiedere, a ogni modo, e con
-garbo, il permesso.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Anche il permesso?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Sissignore, e con garbo! E se sente qua tutto
-questo tanfo insopportabile, scusi, perchè non se ne
-va? Magari mi lasciasse le stanze libere!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Gliele lascerò difatti, e subito! Intanto la prego
-di levarmisi dai piedi!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Mi lascia le stanze?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Fra qualche giorno, sì. Alla fine del mese.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, allora va bene! Non dico più niente.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E dunque, se ne vada!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Me ne vado, me ne vado. Si figuri! Non dico
-più niente. (<i>Via per la comune</i>).
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_10">[10]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma guarda che pettegola! — Scusi tanto, signorina.
-Appena entrata, questa bella scena.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh niente! Mi duole piuttosto che, per causa
-mia....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No; combatto già da un anno con questa strega:
-legato, che so! come da un incubo da tutte queste
-cose lerce qua. Lei forse s'immaginava.... la casa
-d'uno scrittore....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No, io niente, per me. Ma certo è triste che lei,
-con tanta fama....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Avremo per la fine del mese un quartierino
-quieto, su al Macao: in via Sommacampagna, tra i
-giardini. Andremo a visitarlo domani, insieme. E compreremo
-insieme la mobilia nuova; e lei si comporrà
-con le sue mani il suo nido.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Dio mio, ma per me....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Dovevo, no — mi dovevo levar di qua: a qualunque
-costo! Sa, sono..., sono come uno che ha
-sempre da cominciare. Ma sono così contento d'aver
-<span class="pagenum" id="Page_11">[11]</span>
-avuto quest'estro, di scrivere a lei; e di cominciarla
-con lei, adesso, una nuova vita. — Stagno: mosche:
-afa. Tutt'a un tratto si rifiata: aaàh! — Che cos'è? — Niente:
-s'è levato un po' di vento! — La mia vita
-è così.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non so proprio come ringraziarla.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ecco.... dovresti cominciare a dire, se mai, «ringraziarti»;
-ma non è il caso, perchè debbo io al
-contrario ringraziar te d'avere accettato il poco che....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No, è tanto! tanto! per me è tanto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ecco, per te. Voglio dire per quello che tu lo
-farai diventare, questo poco che posso offrirti.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma non lo dica nemmeno!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con un sorriso, correggendo</i>)
-</p>
-
-<p>
-«Non lo dire».
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Bisogna che mi abitui. Sono, se sapesse, così
-mortificata!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Mortificata di che?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_12">[12]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma di questa fortuna....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh via! Perchè sono uno scrittore?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Che il racconto delle mie disgrazie, letto in un
-giornale, il mio atto disperato, abbiano potuto attirare
-la considerazione, la pietà&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-L'interesse, l'interesse!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-— d'un uomo come lei (<i>correggendosi subito,
-con un sorriso penoso</i>).... come te!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, mi sentii prendere, leggendo quel giornale,
-proprio come quando in un fatto che, così per caso,
-si viene a sapere, o ci è narrato, avvertiamo subito,
-che so! per una scossa interna, per un'improvvisa
-simpatia, d'aver trovato, senza cercarlo, il germe....
-il germe di una novella, d'un romanzo&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-— che forse lei pensò — (<i>c. s.</i>) .... cioè — che
-tu forse pensasti di scrivere?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_13">[13]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No! Intendimi bene! Non credere che sia stato
-per una curiosità d'artista! Ho recato un paragone,
-per farti capire come m'interessai subito.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se la mia povera vita, tanta miseria e tristezza
-di casi, tante sofferenze servissero almeno a
-questo&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-— a farmi scrivere un romanzo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè no? Ne sarei contenta, orgogliosa. — Tanto!
-(<i>E sorridendo con una grazia che tenta d'avvivarsi,
-aggiunge:</i>) Veramente.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>la guarda, e poi dice</i>)
-</p>
-
-<p>
-Mi fai cader le braccia!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè, senza volerlo, mi dici vecchio.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito confusa</i>)
-</p>
-
-<p>
-Io? Ma no, dico....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_14">[14]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Un romanzo, cara, o si scrive o si vive. T'ho
-detto che mi sentii prendere tutto, ma non per scriverlo:
-per viverlo! Ti tendo le braccia; e tu invece
-di porgermi, che so!, la bocca, mi porgi la penna,
-perchè scriva?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma è troppo presto&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-— la bocca — Capisco. — O troppo tardi?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>notando l'impaccio cagionato dalla sua soverchia
-disinvoltura</i>)
-</p>
-
-<p>
-Guarda com'è diverso quello che avviene in me
-e quello che avviene in te. Io mi son sentito offeso,
-che il mio interesse ai tuoi casi potesse essere inteso
-da te come una curiosità di scrittore; e tu invece
-t'offendi.... o per lo meno, via, non sei lieta,
-se ti dico che lo scrittore, se voleva far opera di
-scrittore — essendo, diciamo <i>esperto</i> per non dire
-vecchio — non aveva bisogno nè di farti quella profferta
-nè di venire a prenderti adesso all'uscita dall'ospedale,
-perchè il romanzo — io — leggendo su
-quel giornale i tuoi casi, l'immaginai da me, tutto,
-da cima a fondo.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_15">[15]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah.... come? così subito?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-In un momento. Con tanta ricchezza di situazioni,
-di particolari.... Oh, bellissimo! — l'Oriente.... quella
-villetta vicino al mare, con quella terrazza.... tu là,
-istitutrice.... quella bambina che precipita dalla terrazza....
-il tuo licenziamento.... il viaggio.... l'arrivo
-qua.... la triste scoperta.... — Tutto, tutto.... — così,
-senza vederti, senza conoscerti.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Immaginandomi.... E come, come? Così.... come
-sono? (<i>Ludovico, sorridendo, fa segno di no col dito</i>).
-E come allora? Me lo dica (<i>c. s.</i>).... dimmelo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè vuoi saperlo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè vorrei essere come tu mi hai immaginata.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no! Perchè tu mi piaci molto; molto di più
-così. Dico, per me; non per quel romanzo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma allora.... quello che era il mio romanzo, tu
-l'hai fatto di un'altra?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_16">[16]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh, per forza; di quella che avevo immaginata.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Molto diversa da me?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Un'altra.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio, ma allora.... non capisco, non capisco
-più&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Che non capisci?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-— il tuo interesse.... Come possa essere per me.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E per chi vuoi che sia?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se io non sono quella.... se i miei casi, le
-mie disgrazie.... tutto ciò che, leggendo il giornale,
-t'ha interessato — dico — se non t'ha interessato
-per me.... se l'hai visto come di un'altra che non
-sono io.... (<i>resta come smarrita, sospesa</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ebbene?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Io allora me ne posso andare.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_17">[17]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>ridendo e trattenendola quasi per ischerzo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma nient'affatto, cara! Tu, no! Se n'andrà via
-quella del romanzo, che non sei tu!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>aombrata, diffidando</i>)
-</p>
-
-<p>
-Come non sono io? Tu non credi, allora?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma sì, credo, credo! — Ora però io ti voglio
-immaginare invece in una nuova vita: quale sarà,
-quale potrà essere d'ora in poi, con me. E voglio
-che anche tu te la immagini, quest'altra tua nuova
-vita, senza più memoria di tutte le cose tristi che
-ti sono accadute.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con un sorriso di pena</i>)
-</p>
-
-<p>
-E allora — non quella.... non questa — ancora
-un'altra?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Un'altra, già, per come puoi essere.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>voltandosi, meravigliata</i>)
-</p>
-
-<p>
-Io? (<i>Scotendo il capo, e con un atto appena appena
-delle mani, che tiene sulle ginocchia</i>) Non ho potuto
-essere mai niente.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_18">[18]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh via! Come niente?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Niente.... mai....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se sei, scusa!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Che sono?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma prima di tutto una bella ragazza.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con tristezza, stringendosi nelle spalle</i>)
-</p>
-
-<p>
-Che bella, no. E poi, se non ho saputo approfittarne....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh, quando non si sa: è vero. Può anche venire
-in mente, per disperazione.... all'ultimo, prima di prendere
-un'estrema risoluzione, là, buttarsi allo sbaraglio....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>fosca, voltandosi a guardarlo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio.... che dice?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No no — dico perchè l'immaginai, l'immaginai
-di «quella».... nel romanzo. Con la disperazione di
-non sapere più come fare.... verso sera.... guardandosi
-allo specchio tetro dell'alberguccio.... una risoluzione
-<span class="pagenum" id="Page_19">[19]</span>
-improvvisa: tentazione da folle.... Senza più
-nulla, o con qualche lira appena là in quella borsetta....
-e l'albergatore che voleva pagato il conto....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>sbalordita, con terrore e con ansia</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma tutto questo non era scritto nel giornale?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No, l'imma'... (<i>S'interrompe, sorpreso, e subito le
-domanda, chinandosi su lei</i>) Perchè forse è vero?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>nascondendo il volto tra le mani e tremando dall'onta
-e dal ribrezzo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>quasi tra sè, in fretta, compiaciuto</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ah, guarda.... guarda com'ho intuito giusto!
-(<i>Poi di nuovo, addolorato, ansioso</i>) Scendesti di sera
-nella strada?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì.... sì...
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-E fu.... così, con uno della strada? con uno....
-con uno qualunque che passava?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>senza scoprir la faccia</i>)
-</p>
-
-<p>
-E.... e dopo.... non saper come fare, dopo....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_20">[20]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito</i>)
-</p>
-
-<p>
-Come fare a chiedere? (<i>E poichè Ersilia non risponde,
-risponde lui, come se lo sapesse</i>) Nulla eh?
-Ah, come è vero! com'è vero! E fu lo schifo, allora,
-il raccapriccio di quel vano, laido tentativo.... Perfetto!
-perfetto! (<i>Ersilia scoppia in singhiozzi</i>) No....
-Piangi? E perchè ormai?.... No, no.... (<i>Fa per abbracciarla,
-per confortarla</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>alzandosi, avvilita, mortificata</i>)
-</p>
-
-<p>
-Mi lasci.... Me ne lasci andare adesso....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Come! Che dici? Perchè?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ora che sa questo....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se già lo sapevo! lo sapevo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Come lo sapeva?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè me l'ero immaginato! Non hai visto? Intuito
-perfettamente.... È così giusto!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_21">[21]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma io ho tanta vergogna....
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Scoppia a questo punto un frastuono improvviso e
-violento giù nella via. Come per un investimento. Fracasso
-di carri, baccano, grida minacciose, grida d'imprecazione,
-fischi, bestemmie.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no, che ver.... (<i>s'interrompe, per volgersi
-verso le finestre</i>) Ma che diavolo avviene?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Gridano.... Forse qualche disgrazia....
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Il baccano cresce. Si grida: «<i>Ajuto! Ajuto!</i>» — Entra
-a precipizio, spaventata, la signora <span class="smcap">Onoria</span>.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Hanno investito un povero vecchio, un povero
-vecchio; schiacciato contro il muro! Qua sotto le finestre!
-(<i>Corre ad aprire una delle finestre. Ludovico ed
-Ersilia si affacciano all'altra</i>).
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Come le finestre sono aperte, il baccano della via invade
-la scena per qualche minuto. Un'automobile e una
-carrozza si sono scontrate: l'automobile, sterzando, ha
-schiacciato contro il muro un vecchio, che non ha fatto in
-tempo a scansarlo. Il vecchio è moribondo, o già morto:
-è sollevato da tanti, tra la confusione, le grida: cacciato
-in una vettura, che parte di corsa per l'ospedale. La scena
-esterna risulterà evidente attraverso le grida confuse e
-scomposte della folla, tra le quali, dopo un grande urlo e
-le prime acutissime esclamazioni: — «<i>Ah! ah! Dio! Dio!
-Ajuto! Ajuto!</i>» possono emerger queste: «<i>Poveretto!</i>» — «<i>Schiacciato!</i>» — «<i>Dà
-addietro!</i>» — «<i>Ecco che scappa!</i>» — «<i>È
-scappato!</i>» — «<i>No! No! Afferralo! Afferralo</i>» — «<i>È
-<span class="pagenum" id="Page_22">[22]</span>
-morto!</i>» — «<i>È un vecchio!</i>» — «<i>Correte! Correte!</i>» — «<i>Tenetelo!</i>» — «<i>Schiacciato!</i>» — «<i>È
-morto!</i>» — «<i>Ho
-sterzato! Ho sterzato!</i>» — «<i>No, lui: m'è venuto addosso!</i>» — «<i>Non
-è vero!</i>» — «<i>È stato lui! lui!</i>» — «<i>In galera!</i>» — «<i>Fucilarli!</i>» — «<i>Largo!
-largo!</i>» — «<i>No, no! Non è
-morto!</i>» — «<i>Uh, poveretto!</i>» — «<i>Corri, corri!</i>» — «<i>Alla
-Consolazione!</i>» — «<i>Meglio a S. Giacomo!</i>» — «<i>Il cappello,
-oh!, il cappello!</i>» — «<i>Povero vecchio!</i>» — «<i>Assassini!
-assassini!</i>» — Sulla scena l'agitazione della folla
-sottostante si ripercuote nelle mosse e nelle esclamazioni
-dei tre affacciati.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-È morto.... è morto.... Oh poveretto.... Uh, tenetelo,
-tenetelo.... Voleva scappare.... Che faccia! E si
-difende, oh!... L'ha schiacciato come una ranocchia!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>allontanandosi con orrore dalla finestra</i>)
-</p>
-
-<p>
-Dio, che spettacolo, che spettacolo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>richiudendo la finestra</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sarà qualche povero vecchio impiegato. — Signora
-Onoria, chiuda, chiuda, perdio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Se lo sono portato! Sarà morto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Se non è morto, non arriverà all'ospedale.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Vado giù, vado giù a domandare! Che disgrazia!
-Che disgrazia! (<i>via di fretta per la comune</i>).
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_23">[23]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Per un budello così lercio, che nei giorni di
-pioggia non si sa più come camminarci, un traffico
-indiavolato di carrozze, di carri, d'automobili. E ci
-fanno anche il mercato! Hanno il coraggio di farci
-anche il mercato!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>dopo una pausa, con gli occhi fissi, impauriti</i>)
-</p>
-
-<p>
-La strada.... Che orrore!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E che scuola, per chi scrive! Si libera degli impedimenti
-volgari, l'immaginazione. Come se si campasse
-sulle nuvole! Ma la strada c'è, con la gente
-che vi passa, i rumori della vita; la vita degli altri,
-estranea ma presente, che frastorna, interrompe, intralcia,
-contraria, deforma.... Noi vogliamo stare insieme,
-comporre insieme una bella favola? Sì, e supponi
-che fossi stato io, per caso, giù nella strada,
-investito. Che staresti a fare più qua, tu? Ma già
-t'avvenne d'avere interrotta la vita così, da un caso
-imprevisto; la caduta di quella bambina dalla terrazza
-(<i>Pausa</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>assorta, tentennando lievemente il capo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Servire.... obbedire.... non potere esser niente....
-Un abito di servizio, sciupato, che ogni sera si appende
-al muro, a un chiodo. Dio, che cosa spaventosa,
-non sentirsi più pensata da nessuno! — Nella
-<span class="pagenum" id="Page_24">[24]</span>
-strada.... — Vidi la mia vita, non so, col senso che
-non esistesse più, come sognata.... con le cose che
-mi stavano attorno, le rare persone che passavano
-per quel giardino di mezzogiorno, gli alberi.... quei
-sedili.... — e non volli, non volli esser più niente....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah no — questo — vedi? — questo non è vero.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Come non è vero? Mi volli uccidere!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Già! Già! Ma creando tutto un romanzo&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>di nuovo aombrata</i>)
-</p>
-
-<p>
-Come, creando? Credi che abbia inventato?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No no; dico in me, che lo creasti in me, inconsapevolmente,
-raccontando i tuoi casi.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Quando mi raccolsero in quel giardino&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-— sì; e poi all'ospedale. Scusa, come non volesti
-essere più niente, se fosti la pietà di quanti lessero
-codesti tuoi casi in quel giornale? Tu non sai la
-commozione che si diffuse in tutta la città alla narrazione
-di essi, l'interesse che suscitasti. Ne hai
-una prova in me!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_25">[25]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con ansia che nasce da quella diffidenza</i>)
-</p>
-
-<p>
-E ce l'hai ancora?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Che cosa?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Quel giornale! Vorrei leggerlo, vorrei leggerlo.
-Ce l'hai ancora?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Credo, sì. Devo averlo conservato.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Cercalo, cercalo! Fammelo vedere!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no! Perchè vuoi tornare adesso a turbarti?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Fammelo vedere, per piacere! Voglio leggere,
-voglio leggere quello che scrissero.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma quello stesso che dicesti tu, suppongo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non ricordo più bene quello che dissi in quel
-momento, capirai! — Voglio vedere. Cercalo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Chi sa dove l'avrò messo! Col mio disordine....
-Lascia. Poi lo cercheremo insieme.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_26">[26]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Raccontava tutto, a lungo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Uh, più di tre colonne di cronaca. D'estate, capirai,
-i giornalisti — càpita un caso come il tuo — una
-bazza: riempiono il giornale.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-E di lui, di lui, che dicevano?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Mah, che ti aveva ingannata.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No, dico di.... di quell'altro!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Del console?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>vivamente contrariata</i>)
-</p>
-
-<p>
-Diceva il console?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Il nostro console a Smirne.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio mio, anche il nome della città? M'avevano
-promesso di non dirlo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh sì! I giornalisti....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_27">[27]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma che bisogno ce n'era? Il fatto restava tal
-quale anche senza la determinazione del luogo e
-della qualità delle persone. Ma che dicevano?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Che dopo la caduta della bambina dalla terrazza&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>coprendosi il volto con le mani</i>)
-</p>
-
-<p>
-Povera piccina mia! Povera piccina!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-— s'era dimostrato d'una crudeltà feroce.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non lui! La moglie, la moglie!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Anche lui, dicevano.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no! La moglie.... — Dio mio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè gelosa di te. — Eh, me l'immagino! — Un
-gendarme&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No! Che! Piccola — magra ruvida gialla — un
-limone!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_28">[28]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh guarda! Io.... Ma sai come la vedo viva:
-così, alta, nera, con le ciglia giunte: potrei dipingerla!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma tu vedi tutto il contrario! Chi sa come allora
-vedevi anche me! No no: è invece come ti
-dico io.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Già, ma è che a me, veramente, serviva un donnone,
-perchè vedo la bambina gracile gracile.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma che gracile! Oh Dio, la mia Mimmetta?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Io Titti difatti la chiamavo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma che Titti, Mimmetta! Mimmetta! Un fiore,
-ti dico. Traballava tutta su quelle gambottole rosee!
-A ogni passino le sobbalzavano perfino le guance
-e tutte quelle boccole d'oro! Voleva bene a me, a
-me soltanto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E anche di questo, naturalmente, lei sarà stata
-gelosa.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh, altro! Di questo soprattutto! E fu lei, sai?
-lei, quando venne quell'altro, in crociera&nbsp;—
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_29">[29]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-— il tenente di vascello?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-— sì; lei, lei a crearmi attorno, quella notte — apposta — l'incanto
-che mi doveva perdere; là, sola,
-in quel giardino, come inebbriata, con quelle palme,
-gli odori.... quegli odori....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-È bella, è bella, perchè sa così di mare, di sole,
-di notte orientale, la tua storia!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Se non l'avessi sofferta&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-— con quella strega: me l'immagino! — Ma è la
-perfidia, capisci? di chi non ha mai goduto, e sa che
-il godimento apparecchiato insidiosamente a un'altra
-sarà presto scontato col più amaro disinganno.... — Bellissimo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-L'avessi vista.... — Materna! — Perchè lui aveva
-formalmente chiesto la mia mano a lei e al console,
-a cui ero affidata. — Uh, tutte le larghezze! — E
-poi, quando lui partì.... Dio, come si fa a cambiare
-tutt'a un tratto, da così a così? — Una vessazione
-che non ti dico; niente più che le andasse bene:
-avvilirmi minuto per minuto. E alla fine, incolpata
-della disgrazia&nbsp;—
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_30">[30]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-— mentre era stata lei a mandarti fuori di casa
-per non so che servizio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito voltandosi impressionata e contrariata</i>)
-</p>
-
-<p>
-Chi l'ha detto?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Era scritto nel giornale.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Anche questo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-L'avrai detto tu....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no.... io non ricordo.... non credo....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Possibile che l'abbia immaginato io, allora?
-O l'avrà forse inventato il giornalista per colorir
-meglio la crudeltà di quel licenziamento su due piedi,
-senza neanche volerti pagare il viaggio di ritorno.
-Questo è vero!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Questo sì! questo sì!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Quasi avessi dovuto tu, invece, pagar loro la
-figlia!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_31">[31]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-E me ne minacciò, difatti; sì: me ne avrebbe accusato
-come d'un delitto, se non avesse temuto che
-sarebbero venute fuori certe cose&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-— sul conto di lei? — Ah, dunque vedi che è
-vero?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>turbata</i>)
-</p>
-
-<p>
-No.... non voglio dire.... non voglio dire.... Mi dispiace
-anzi, se hanno stampato che fu lei a mandarmi
-fuori. — Non vorrei pensare più a nulla, adesso,
-di quanto avvenne là. — Penso al viaggio, a quello
-che soffersi. Sono sicura che se ne venne con me,
-su quel piroscafo, la bambina morta, per non restare
-là coi suoi cattivi genitori. — Ho questa impressione:
-che la perdetti, quando scesi dall'albergo, quella sera.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma appena arrivata qua, scusa, non andasti a
-cercar di lui?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Dove? Non sapevo l'indirizzo. Gli scrivevo fermo
-in posta. Andai al Ministero della Marina. Mi dissero
-che non era più in servizio.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma dovevi rintracciarlo, perchè ti desse conto
-dell'inganno, del delitto, perdio, che aveva commesso!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_32">[32]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non mi son saputa mai far valere.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-T'aveva promesso di sposarti!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-M'avvilii. — Come mi dissero ch'era alla vigilia
-del matrimonio, l'impressione di questo tradimento,
-così crudo, inaspettato, fu tanta, che — m'avvilii.
-Non avevo più neanche due lire nella borsetta;
-e.... andare come una mendicante.... (<i>Si porta il fazzoletto
-agli occhi. Poi, fissando il vuoto</i>) Nel giardino,
-stringendo nella mano quelle compresse di veleno,
-ripensai alla bambina e mi feci coraggio col pensiero
-di lei, che avendola perduta la sera avanti,
-sarei andata a ritrovarla.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Via, via, via! Non bisogna più pensare a codeste
-cose, adesso! Su, animo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>dopo una pausa, con un sorriso mestissimo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì, ma almeno — almeno fammi esser «quella»!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Quella, chi?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Quella che tu immaginasti. Dio mio, se fui, almeno
-una volta, qualche cosa, per come tu hai detto,
-<span class="pagenum" id="Page_33">[33]</span>
-voglio essere io, nel tuo romanzo: io «questa»,
-come sono! — Mi pare un tradimento, scusa, che
-tu ci debba vedere un'altra.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>ridendo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh, bella! Come un'appropriazione indebita, ti
-pare?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma sì, dei miei casi, della mia vita; io che non
-volli più viverla; io che ne soffrii fino alla disperazione,
-scusa, ho diritto, mi pare, di vivere almeno
-nel racconto che tu ne farai — che sarà bello, oh
-bello come quell'altro tuo romanzo che ho letto.... — aspetta....
-com'è intitolato?... ah, «L'Esclusa»,
-ecco, «L'Esclusa».
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-«L'Esclusa?» Eh no, carina: sbagli. «L'Esclusa»
-non è un romanzo mio.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>restando</i>)
-</p>
-
-<p>
-Non è tuo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh guarda! Mi pareva....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-È d'uno scrittore, che io anzi particolarmente
-non posso soffrire.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_34">[34]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>mortificata, si copre il volto con una mano</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no, ma no! Non te ne curare. Avrai confuso.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con la mano ancora sul volto si mette a piangere</i>)
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma dici sul serio? Ne piangi? Eh via! Che vuoi
-che me ne importi, se hai sbagliato, attribuendomi un
-brutto romanzo che non ho scritto?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No.... è che.... tutto è così nella mia vita.... Non
-mi.... non mi riesce mai nulla....
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Si sente picchiare alla comune.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Chi è? Avanti.
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Entra la signora <span class="smcap">Onoria</span> tutta miele, goffamente intenerita.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Permesso? (<i>Cerca con gli occhi Ersilia</i>) Dov'è?
-(<i>Resta, e batte le mani pietosamente vedendola nell'atto
-di asciugarsi gli occhi</i>) Oh, piange?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>stupito, non comprendendo quel cambiamento improvviso</i>)
-</p>
-
-<p>
-Che cos'è?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_35">[35]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma me lo poteva dire, santo Dio, che la signorina
-era quella del giornale! La signorina Drei, Ersilia
-Drei, è vero? Oh poverina, poverina! Sono
-tanto contenta, sa? che lei sia guarita, e che sia qua.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Come l'ha saputo, lei? scusi?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh, bella, e non ho letto il giornale?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No, dico, che sia lei, come l'ha saputo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, perchè è venuto — guardi (<i>gli porge un
-biglietto da visita</i>) — il giornalista che ha raccontato
-la storia.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Qua?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>turbata, di scatto</i>)
-</p>
-
-<p>
-Il giornalista?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E che cosa vuole da me?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Dice che ha da domandare spiegazioni urgenti
-alla signorina.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_36">[36]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Spiegazioni?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma basta, ormai, perdio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>smarrendosi sempre più nel turbamento</i>)
-</p>
-
-<p>
-Che spiegazioni?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E chi gli ha detto poi che la signorina si trovava
-qua?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Io non lo so.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito, a Ludovico</i>)
-</p>
-
-<p>
-Neanch'io! Non sapevo neppure, quando parlai
-con lui, che sarei venuta qua.... da te....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>quasi tra sè</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ah, ho capito! ho capito! Sarà stato quel chiacchierone.... — (<i>A
-Ersilia</i>) Che vuoi fare? Vuoi che
-passi?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no.... io non so.... che spiegazioni debbo
-dargli?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Vado io a sentire. (<i>Esce per la comune</i>).
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_37">[37]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh povera figliuola, se sapesse che pianto, che
-pianto ho fatto leggendo nel giornale, tutta la sua
-storia!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con grande ambascia, senza darle ascolto, guardando
-verso l'uscio</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma che vorranno, adesso?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>confusa</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma, forse.... chi sa....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>disperandosi</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio, io non posso più reggere a nessuna
-sorpresa.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Si sente male?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma si, tanto! — Qua.... (<i>accenna la bocca dello
-stomaco</i>) Soffoco! — Mi hanno salvata; ma.... chi sa
-che male mi sarà rimasto qua. Non mi posso neanche
-toccare. E alle reni, poi, uno spasimo, così fitto,
-fitto.... (<i>smania e geme</i>) Oh Dio mio....
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Scatta d'improvviso e viene su dalla via il suono
-sguajato d'un organetto.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Si slacci, si slacci....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_38">[38]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No, no.... (<i>Urtata, offesa dal suono dell'organetto</i>)
-Ah, per carità, lo faccia andar via!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, subito! (<i>Caccia in tasca la mano per prendere
-il portamonete</i>) Subito! (<i>Corre alla finestra;
-la apre; chiama giù il sonatore ambulante, gli fa
-segno che se ne vada; ma quello seguita a sonare;
-e allora lei, buttandogli una manciata di soldi, gli
-grida</i>) Ci sono malati! (<i>e ripete il gesto: «Andate
-via!» Il suono s'interrompe a un tratto. Ella chiude
-la finestra e riaccorre a Ersilia</i>) Ecco fatto, ecco
-fatto! Dia ascolto a me, si slacci....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No.... E come? Bisogna che mi tenga su.... Ho
-tanta paura che neanche questo duri....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Che cosa?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Sono così disperata, se sapesse.... così disperata....
-Non mi posso reggere.... Questa fascetta — ah (<i>se
-la stira</i>) — non la sopporto. (<i>Si sente dalla comune
-la voce di Ludovico che invita qualcuno a entrare</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No no, avanti; passi.
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Entra il giornalista <span class="smcap">Alfredo Cantavalle</span>, seguito
-da <span class="smcap">Ludovico Nota</span>. Il Cantavalle è un giovanottone napoletano
-<span class="pagenum" id="Page_39">[39]</span>
-che vorrebbe essere elegante, tanto che porta
-perfino il monocolo, e Dio sa con quanto stento. Buon
-figliuolo. Fronte bassa e molti capelli, ma ancora come di
-ragazzaccio di scuola; viso lungo e grasso e rubicondo;
-grosse gambe di forma feminea su cui i calzoni pigliano
-subito il grinzo.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Permesso? — Oh, cara signorina mia: mi riconoscete?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>Presentandolo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Il giornalista Alfredo Cantavalle.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, ricordo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-M'ha riconosciuto! (<i>Notando la signora Onoria</i>)
-E.... la signora? Parente?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No. È la padrona di casa.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, piacere! (<i>S'inchina</i>). Perchè so che la signorina
-non ha nessun parente. — Voi avete avuto qua
-sotto, ho saputo, un grave investimento, eh?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, d'un povero vecchio.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Proprio qua sotto le finestre! Che spavento!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_40">[40]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-È morto.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, è morto? è morto?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Sissignora. Prima d'arrivare all'ospedale.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-E chi era? chi era?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Ancora non si sa. (<i>Rivolgendosi a Ersilia</i>) Signorina,
-mi permettete che io mi compiaccia — non
-solo con voi, del vostro scampato pericolo — ma
-un poco anche con me? Eh sì, della bella fortuna
-che ho avuto, e che è ridondata in tanto vostro favore:
-dico d'aver commosso con la mia povera prosa,
-raccontando la vostra storia pietosissima, un illustre
-scrittore! (<i>A Ludovico</i>) Ma che pazzia, Maestro, va
-dicendo quel vostro amico? Voi avete commessa la
-vostra più bella azione! (<i>Rivolgendosi di nuovo a
-Ersilia</i>) E non vi potete immaginare, signorina, il
-piacere che ne ho!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, è stata veramente per me una fortuna.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Lasciamo andare, lasciamo andare!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_41">[41]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-No, Maestro! Per tante ragioni! Una fortuna,
-perchè possiamo avere adesso la vostra testimonianza.
-Vi par poco? Ora vi dirò.... Se posso parlare qua
-davanti alla signora.... (<i>accenna alla signora Onoria</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>contrariata</i>)
-</p>
-
-<p>
-Mi ritiro, ma.... badi che la signorina in questo
-momento....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ti senti male?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Si sente molto male!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Che ti senti?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non so.... non so: sudo freddo. Ho qui una
-smania....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma venga, dia ascolto a me; venga con me di
-là.... (<i>accenna all'uscio in fondo</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No, no....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma sì, si metterà a letto....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Vai, vai, se ti senti così male.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_42">[42]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Si slaccerà a letto....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No, grazie: mi lasci stare. Posso, posso resistere
-per ora.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Le conseguenze del veleno, si sa! Ma vedrà che,
-adesso, con le cure&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-— e la tranquillità!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Io sono a sua disposizione, figliuola mia: si serva
-di me, come vuole.... Se ha bisogno, mi chiami.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, grazie, signora.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-E allora mi ritiro....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Riverisco, signora.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>piano, andandosene, a Ludovico</i>)
-</p>
-
-<p>
-Non la facciano parlare! Un po' di considerazione!
-Non vedono che faccia ha, povera creatura! (<i>via per
-la comune Ludovico si reca a chiudere l'uscio</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Sono dolente del disturbo....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_43">[43]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>seccato</i>)
-</p>
-
-<p>
-Vi prego, caro Cantavalle, di far presto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Due minuti, due minuti, caro Maestro!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma insomma, si può sapere che diavolo vuole ancora
-codesto signor console?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>sbalordita, atterrita</i>)
-</p>
-
-<p>
-Il console?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Lui, lui, già. (<i>A Cantavalle</i>) Bisogna metterlo a
-posto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma che forse è qua?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Qua, sì: è venuto jeri a far l'ira di Dio al giornale,
-signorina mia!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>tra sè, disperandosi</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio.... oh Dio....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E di che cosa vuole una smentita?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_44">[44]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma di tutto, dice.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>a Cantavalle</i>)
-</p>
-
-<p>
-Vede, vede il male che io non volevo, e che lei
-m'aveva promesso di non fare?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Io? Male? Che male?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma sì, di stampare il nome della città, la qualità
-delle persone!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, dunque una smentita generale? E come sarebbe?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Perdonatemi, Maestro, rispondo alla signorina: — Il
-nome, signorina mia — nome come nome — io
-veramente non l'ho stampato.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma avete fatto benissimo a smascherare&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-— no; io ho detto: «Il nostro console a Smirne».
-Che volete che sappia il pubblico che legge, chi sia
-questo nostro console a Smirne? Non lo sapevo
-neanche io; come non lo so neanche adesso. Tutto
-mi potevo figurare, tranne che mi dovesse jeri piombare
-come un fulmine in redazione!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_45">[45]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>di nuovo tra sè disperandosi</i>)
-</p>
-
-<p>
-Dio mio.... Dio mio....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma è dunque venuto a Roma per questo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Non per questo, no! È venuto per la disgrazia
-della figliuola (che noi abbiamo raccontato) — e perchè
-la moglie, dice, è come impazzita. Non si può
-più vedere là, dove avvenne la disgrazia, dice — e
-si capisce!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, lo diceva, lo diceva....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Per chiedere un trasferimento, insomma, mi
-spiego? Ha letto il giornale: (<i>si bacia la punta delle
-dita</i>) un guajo, Maestro mio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma perchè?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Come, perchè? Ha una posizione ufficiale delicatissima
-da difendere, voi capite: console! Minaccia
-una querela al giornale, per diffamazione.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Una querela? Ma che diceva il giornale, infine,
-di lui?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_46">[46]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Un sacco di bugie, sostiene, a suo danno!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Bugie?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Io non so ancora che cosa lei abbia scritto su
-lui, sulla moglie, su quella disgrazia.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Vi posso giurare, signorina mia, che ho scritto
-fedelmente quello che m'avete detto voi, nè più nè
-meno. Col calore, sì, della commozione che ho provato,
-ma senza alterare d'un punto nè i dati nè i
-fatti. Potete vederlo voi stessa, del resto, leggendo
-il giornale.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>che s'è recato a frugare tra le carte della scrivania</i>)
-</p>
-
-<p>
-Devo averlo.... devo averlo....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Non ve ne curate, Maestro, ve lo manderò io.
-(<i>A Ersilia</i>) Dovete vedere, scusate, signorina, l'attenzione
-che ho voluto avere per voi. Sono venuto
-qua per sapere come debbo regolarmi contro il reclamo
-e la minaccia di questo signore.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>balzando in piedi, con uno scatto convulso d'ira e
-d'indignazione, dice quasi a denti stretti</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma non ha nulla da reclamare, nulla da minacciare,
-lui!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_47">[47]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-E tanto meglio, allora! tanto meglio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito abbattendosi sulla greppina</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ah Dio.... Come mi sento male.... come mi sento
-male! (<i>Presa da un pianto fitto, improvviso, scatta
-rabbrividendo di tratto in tratto come in brevi nitriti,
-che pajono anche risa, e infine s'abbandona
-priva di sensi</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>correndo a lei, premuroso, col Cantavalle, a sostenerla,
-a confortarla</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ersilia, Ersilia! No!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Signorina! Ma no! Per carità! State tranquilla!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Che hai? No! Non piangere così!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Non ce n'è ragione, signorina!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio, sviene! — Chiami, chiami la signora!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>correndo alla comune</i>)
-</p>
-
-<p>
-Signora! Signora!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_48">[48]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>gridando</i>)
-</p>
-
-<p>
-Signora Onoria!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Signora Onoria! Signora Onoria! (<i>Esce</i>)
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No, no, Ersilia! Dio mio! Sii buona, sii buona....
-Non è nulla!
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Rientra <span class="smcap">Cantavalle</span> con la signora <span class="smcap">Onoria</span> che reca
-in mano una fialetta di acqua antisterica.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Eccomi! Eccomi! Oh, povera figliuola! Le reggano
-la testa. Ecco, così! Povera figliuola! (<i>Le fa
-annusare l'acqua antisterica</i>) Lo dicevo loro di non
-farla parlare, di non turbarla!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Ecco, ecco che rinviene!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Bisogna portarla di là, a letto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Aspetti, aspetti!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ersilia!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Su, su, figliuola mia! Ecco che è passato tutto! Su!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_49">[49]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Su, su, coraggio, Ersilia!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Non è niente, non è niente, signorina!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con voce quasi allegra, di stupore bambinesco</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio, sono caduta?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No, perchè? Ma ci hai fatto prendere uno spavento!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non sono caduta?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ti dico di no!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Provi, provi se può levarsi in piedi!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ecco, sì: piano piano!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè? — M'è parso di cadere.... Come se tutt'a
-un tratto, non so, fossi diventata di piombo.... (<i>Guarda
-anche il Cantavalle, ma subito, appena lo vede, ne
-ha come un terrore nervoso e balza in piedi</i>) Oh Dio,
-no! no! (<i>Vacilla, è per cadere; subito Ludovico e la
-signora Onoria la sorreggono</i>).
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_50">[50]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no, via, Ersilia, che cos'è?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>si ripara, convulsa, dalla vista del Cantavalle e
-tenta di fuggire</i>)
-</p>
-
-<p>
-Via! Via! Via!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì, via, andiamo di là.... (<i>la conduce con Ludovico
-verso l'uscio in fondo</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Sul letto, sì! Ecco, ti sorreggiamo noi....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Piano piano! E io starò con lei.... Si stenderà....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Un po' di riposo.... e tutto sarà finito....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non posso vedere.... non posso sentire più nulla....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>davanti all'uscio, a Ludovico</i>)
-</p>
-
-<p>
-Lei resti qua, resti qua! Ci bado io! (<i>Via con
-Ersilia per l'uscio in fondo</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Mi pare che si potrebbe finire di tormentare
-questa disgraziata!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_51">[51]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Non lo dite a me, che ne sono tanto addolorato,
-caro Maestro! Ma questo è niente! C'è purtroppo
-un altro guajo, che la signorina ancora non sa!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Un altro guajo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh sì! È meglio che ve ne avverta. È venuto a
-dirlo in redazione lui stesso, il console.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma mandatelo al diavolo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Aspettate! Non me ne dovrei vantare, ma colossale,
-Maestro mio, è stato veramente colossale l'effetto
-del mio «pezzo». Pare che la fidanzata del giovanotto,
-indignata dall'inganno fatto qua alla signorina,
-abbia mandato a monte il matrimonio, capite?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah sì?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Colossale, come effetto! Tanto più che, scoperto
-l'altarino, non solo l'indignazione della fidanzata,
-ma pare abbia fatto nascere anche il rimorso in lui,
-nel giovanotto, capite? Per la commozione generale
-del suicidio come l'ho raccontato io! — Ha perduto
-la testa!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_52">[52]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Quel tenente di vascello?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Lui. Si chiama.... aspettate.... mi pare, Laspiga.
-Totalmente la testa! — È venuto a dircelo il console.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E come lo sa, lui?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma perchè pare che sia andato a trovarlo al Ministero
-degli Esteri il padre della promessa sposa,
-che gliel'ha detto.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, è un bellissimo imbroglio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Già! Anche per voi, Maestro, che vi ci trovate
-in mezzo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Io?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-E io, come no? eh! Mi ci trovo in mezzo pure
-io, minacciato d'una querela....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma questo padre della fidanzata?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Fa il diavolo a quattro! Perchè la figlia, sì,
-sulle prime s'è indignata; ma poi — capirete — alla
-<span class="pagenum" id="Page_53">[53]</span>
-vigilia delle nozze — pianti, convulsioni, disperazione — uno
-scombussolamento.... — Siccome il
-console conobbe questo Laspiga là a Smirne, ed
-ebbe là la signorina come istitutrice&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-— è andato a chiedere informazioni a lui?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Pare!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E figuriamoci come gliel'avrà date! La incolpano
-anche della morte della bambina!
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-A questo punto, dalla comune rimasta aperta si precipita
-in iscena, esagitato, sconvolto, col pallore e il tremore
-di chi non dorme da tante notti e ha quasi perduto
-la testa, <span class="smcap">Franco Laspiga</span>. Ha ventisette anni, è biondo,
-alto, smilzo, veste con eleganza.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Permesso? Scusino! — Ersilia? — Dov'è? dov'è?
-È qua? Dov'è?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>sorpreso col Cantavalle dall'irruzione improvvisa</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma come? Chi è lei?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Sono Franco Laspiga. Quello, per cui....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah! Il signor Laspiga! — Eccolo qua!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_54">[54]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Qua anche lei?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Sono stato all'ospedale: era uscita! Sono corso
-al giornale, dove ho saputo.... (<i>S'interrompe per
-rivolgersi a Cantavalle</i>) Chiedo perdono: lei è lo
-scrittore Ludovico Nota?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-No! Io? Eccolo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, è lei?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>seccatissimo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Io. Ma perdio, com'è? Lo sanno tutti, allora?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh, Maestro, voi vi scordate chi siete!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con stizza, alzando le braccia</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma fatemi il piacere!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Il vostro gesto ha fatto chiasso!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>stordito, confuso</i>)
-</p>
-
-<p>
-Che gesto? Dio mio, mi dicano! Non è dunque
-qua?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_55">[55]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>quasi inveendo contro Cantavalle</i>)
-</p>
-
-<p>
-Non mi sono mica inteso di metterla in piazza,
-io, e di mettermi in piazza con lei!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no! Che dite?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>furioso</i>)
-</p>
-
-<p>
-Dico che mi sono seccato di tutto questo chiasso!
-(<i>A Franco</i>) Lei può credere che la signorina è qua
-da appena un'ora.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, è qua? E dove? dove?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Sono andato a prenderla io all'uscita dall'ospedale.
-Non sapeva dove andare e le ho offerto ricetto
-in casa mia; pronto questa sera ad andarmene a
-dormire all'albergo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Io le sono grato....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>scoppiando, al colmo della stizza</i>)
-</p>
-
-<p>
-Perchè m'è grato? Perchè non sono più un giovanotto?
-Per questo m'è grato! Finiamola! Che cosa
-vuole lei qua?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_56">[56]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito, con foga</i>)
-</p>
-
-<p>
-Io? Riparare, signore, riparare! gettarmi ai suoi
-piedi, farmi perdonare!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Alla buon'ora! Bravo! Questo è da galantuomo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Avrebbe potuto pensarci prima, mi pare!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ha ragione, sì, non pensavo.... avevo voluto,
-voluto scordarmene.... Ho passato giorni.... Ma dov'è?
-Di là? Me la lascino vedere!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma non vorrei che in questo momento....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-No; mi lasci parlare con lei, per carità!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Sarebbe forse meglio prevenirla.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-È a letto.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè forse, la gioja....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma sta ancora male? Sta ancora male?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_57">[57]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-È svenuta, poco fa.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-È l'emozione, capirete, potrebbe....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>farneticando</i>)
-</p>
-
-<p>
-Non pensavo, non credevo che quel sogno....
-Dio mio, questa fine.... — D'un colpo, attraverso
-la mia vita.... Me l'ha spezzata.... Tutte quelle grida
-di giornalai.... Mi sono sentito come afferrare e gettare
-a terra.... Grida, grida.... La mia fidanzata, il
-padre di lei, la madre.... Anche per la scala, gli inquilini....
-Corsi subito subito all'ospedale.... Non
-me la lasciarono vedere.... Che male, che male ho
-fatto a tutti! Vedo che tutto il mondo è pieno del
-male che ho fatto. Me ne sento schiacciare. Debbo
-riparare, debbo riparare!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma sì, sì, bravo! Non ci vuol altro! È la soluzione
-migliore, e io ne sono felice, Maestro! Felice!
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Viene fuori a questo punto dall'uscio in fondo con
-le mani per aria la signora <span class="smcap">Onoria</span> facendo cenno di tacere.
-Subito richiude l'uscio e si fa avanti.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Zitti! Zitti, per carità, chè ha sentito tutto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Che ci sono qua io?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_58">[58]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Appunto, sì, e trema tutta, si contorce! Minaccia
-di buttarsi dalla finestra, se lei entra!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Come! Perchè? Non mi perdona?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>contemporaneamente</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma come! Anzi.... dovrebbe....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-No! È un angelo! Dice che non vuole!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Che cosa non vuole?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>a Franco</i>)
-</p>
-
-<p>
-Dice che lei deve ritornare dalla sua fidanzata!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito, forte, reciso</i>)
-</p>
-
-<p>
-No! È finito! È finito tutto con quella!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Non vuole che adesso per lei sia fatto male a
-un'altra ragazza!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no! A chi? Se è lei, lei, adesso, la mia fidanzata!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_59">[59]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Non vuole più saperne!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se sono venuto qua per farmi perdonare,
-per compensarla di tutto il male che le ho fatto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Per carità, parli piano! Non si faccia sentire!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>a Ludovico</i>)
-</p>
-
-<p>
-Vada, vada lei a dirglielo! A persuaderla!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma sì, è la riparazione giusta!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Le dica che non pensi più a nulla; che io sono
-qua per lei; che il mio dovere prima di tutto è
-verso di lei; e che non faccia nulla, per carità, contro
-questa fortuna di poter riparare a tempo! Vada,
-vada!
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Ludovico entra nella camera in fondo.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>ostinata</i>)
-</p>
-
-<p>
-Lo fa per quell'altra!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>di scatto, con irritazione</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma se già è sconcluso tutto con quella! Tutto
-finito!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_60">[60]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Non vuole! non vuole!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma come non vuole? Io ormai non posso più
-tornare indietro! Per me, per me stesso non posso!
-Perchè tutto, ora, m'è rivenuto avanti&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Il passato! Eh già! La rievocazione!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Una cosa che, Dio mio, non so come, mi pareva
-tanto lontana, tanto lontana! Come sognata! Tanto
-che, non so, come se non fosse stata vera quella
-notte lì, quella promessa.... — le promesse che si
-fanno, perchè.... sì, perchè allora si devono fare&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-E poi passa tutto....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>seguitando con foga</i>)
-</p>
-
-<p>
-— credetti, credetti di non dover più farmene scrupolo;
-e che lo potessi, nonostante le lettere che ricevevo
-da lei e che distruggevo come cose non serie.
-È incredibile, incredibile come abbia potuto mentire,
-mentire a me stesso; fare quello che ho fatto — mentre
-per lei la mia promessa valeva, era tutto
-vero, vero, e non quasi un sogno, come già per me!
-<span class="pagenum" id="Page_61">[61]</span>
-Tanto vero che, arrivata qua, il mio tradimento — adesso
-lo capisco — è stato, è stato per lei come per
-me, che l'ho toccata fra tutte quelle grida d'un colpo
-la durezza della realtà che riviene d'un tratto avanti,
-e schianta, annienta!
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Rientra Ludovico, serio, turbato, risoluto.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Niente. No. Per il momento non è possibile.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Come non è possibile? Ma che dice? che dice?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Mi ha promesso che la vedrà domani.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio, ma io questa notte impazzisco! No!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Non è possibile, le dico! In questo momento non
-è possibile!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Non dormo da tre notti! Me le lascino dire almeno
-una parola, per carità!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>fermo, quasi con durezza</i>)
-</p>
-
-<p>
-Inutile insistere! (<i>Attenuando</i>) Sarebbe peggio
-per lei, creda!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_62">[62]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma perchè?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-La lasci riflettere questa notte. Io le ho parlato;
-le ho detto....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma perchè non vuole? Se dice per quell'altra,
-è tutto finito! Ma scusi, se ha voluto uccidersi per
-me, perchè non vuole?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>perdendo la pazienza</i>)
-</p>
-
-<p>
-Vorrà! Vorrà! Ma aspetti, santo Dio, che si
-calmi!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-E si calmi anche lei!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Non posso.... non posso....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>rabbonendosi di nuovo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Dia ascolto a me! Io ho fiducia che domani
-si persuaderà! (<i>Alla signora Onoria</i>) Vada, vada lei,
-intanto, la prego! Non la lasci sola!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>accorrendo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì, sì, eccomi, eccomi.... Ma accendano, non ci
-si vede più! (<i>Via per l'uscio in fondo. Ludovico gira
-la chiavetta della luce</i>).
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_63">[63]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Noi intanto andiamo via.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma non debbo neanche vederla?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Domattina la vedrà, le parlerà. Ci sarò anch'io.
-Adesso andiamo! (<i>Gli fa cenno d'avviarsi per uscire</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Vedrà che per forza riconoscerà che è la soluzione
-migliore.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>avviandosi anche lui</i>)
-</p>
-
-<p>
-Per adesso bisogna lasciarla tranquilla: soffre,
-si dibatte.... Venga, venga.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>davanti alla comune</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma io credevo che, anzi, con la mia venuta....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>a Cantavalle spingendolo a uscire</i>)
-</p>
-
-<p>
-Avanti, avanti.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Cantavalle</span>
-</p>
-
-<p>
-Grazie, Maestro. (<i>Esce</i>).
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_64">[64]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>a Franco c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Passi. — La sua venuta, anzi....
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Via, con Franco, richiudendo dall'esterno la comune.
-La scena rimane per un momento vuota. Si sentono i rumori
-della via. Poi l'uscio in fondo s'apre, ed entra agitatissima
-nell'atto di riagganciarsi ancora il busto <span class="smcap">Ersilia</span>,
-seguita dalla signora <span class="smcap">Onoria</span>. La scena seguente va recitata
-con estrema concitazione.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No, no, voglio andarmene, voglio andarmene!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma dove, dove vuole andarsene?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non lo so! Andarmene!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-È una pazzia!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Sparire, sparire! Giù per la strada! Non lo so!
-(<i>Prende il cappellino per rimetterselo</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>trattenendola</i>)
-</p>
-
-<p>
-No, no; io non glielo lascerò fare!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Mi lasci, mi lasci! Non voglio più restare qua!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_65">[65]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma perchè?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè non voglio più sentire, non voglio più
-vedere nessuno!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-E vuol dire che domani lei non lo vedrà!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No, no, nessuno! Mi lasci andare, per carità.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Nessuno! nessuno! Lo dirò io al signor Nota!
-Non dubiti!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Che colpa ho io se mi hanno salvata?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Lei, colpa? Ma che dice, colpa?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-M'accusano! m'accusano!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-No! Chi l'accusa?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Tutti, tutti! Non ha sentito?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_66">[66]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no! Se è venuto per farsi perdonare!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Che perdonare! Ho parlato di lui, perchè credevo
-di dover morire! Ora basta, ora basta!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-E va bene! Basta! Lei lo dirà domani al signor
-Nota....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Volevo restare qua in pace....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-E perchè non può restare, se vuole?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè vedrà che lo faranno seccare, stancare!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Il signor Nota?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-L'ha detto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-No, non credo! Ha un po' la testa per aria;
-ma è buono, vedrà che è buono in fondo, il signor
-Nota.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_67">[67]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma c'è quell'altro.... quell'altro....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Chi?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Quell'altro, ch'io non volevo neanche nominare!
-Ha già minacciato una querela al giornale!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Il console?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Lui! Non mi lascerà più in pace; — (<i>Di nuovo,
-insorgendo, disperata</i>) Oh Dio, oh Dio! Me ne lasci
-andare! Me ne lasci andare!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no! Si calmi, Dio mio! Ci penserà il signor
-Nota a tenerlo a posto, quest'altro! Che vuole che
-le faccia, infine, dopo il modo con cui l'ha trattata?
-Si calmi, via; si calmi.... (<i>Ersilia s'abbatte,
-sfinita, su una seggiola</i>) Vede che non si regge
-neanche in piedi?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>disperatamente</i>)
-</p>
-
-<p>
-È vero, è vero.... Oh Dio, come devo fare?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_68">[68]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ritorni a letto, sia buona! Le porterò qualche
-ristoro. Poi riposerà tranquilla....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>piano, timida, voltandosi a lei per una di quelle intime
-confidenze sottintese che si fanno tra loro le
-donne</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma lei capisce che.... che sono così come m'ha
-veduta, e....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-E?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non ho nulla.... nulla, con me.... Avevo all'albergo,
-dov'ero scesa, una valigina: non so che ne
-sia più. L'avranno sequestrata.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Penseremo domani a ritirarla. Non si dia pena.
-Manderò, o andrò io stessa.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Già, ma ora.... ora sono nuda.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito, amorevole e premurosa</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma penserò io, penserò io a tutto! Lei vada a
-<span class="pagenum" id="Page_69">[69]</span>
-letto, che ci sono qua io! Vada, vada, che io torno
-subito; faccio presto.... (<i>Via per la comune</i>).
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Ersilia resta un po' seduta, si guarda intorno come
-smarrita, poi reclina il capo da un lato, disperatamente
-stanca. Ma respira male; si passa una mano sulla fronte
-ghiaccia; ha paura di sentirsi di nuovo mancare; si alza;
-va ad aprire una finestra. I rumori della via, col sopravvenire
-della sera, si sono prima diradati, poi son quasi
-cessati del tutto. Una frotta di giovinastri passa, schiamazzando;
-uno canta sguajatamente una canzonetta sentimentale;
-ma il canto a un tratto si spezza tra sghignazzate e
-urla. Ersilia che è tornata a sedere presso la tavola, aspetta
-che la frotta di quei giovinastri s'allontani e che i rumori
-sguajati giù cessino; e dice con gli occhi sbarrati, quasi
-senza voce:
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-La strada....
-</p>
-
-<p class="pad2 center large">
-TELA
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_70">[70]</span>
-</p>
-
-<h2>ATTO SECONDO</h2>
-</div>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-La stessa scena del primo Atto, la mattina seguente.
-</p>
-
-<p>
-Entrano dalla comune, seguiti da <span class="smcap">Emma</span>, <span class="smcap">Franco Laspiga</span>
-e <span class="smcap">Ludovico Nota</span>. Ludovico ha il cappello in capo.
-Franco posa il suo sulla prima seggiola accanto alla comune.
-Poco dopo anche Ludovico poserà il suo.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>a Emma</i>)
-</p>
-
-<p>
-La signora Onoria?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-È di là, (<i>indica l'uscio in fondo</i>) con la signorina.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Sapete com'è stata la signorina stanotte?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, male! Ha sofferto tanto! Credo che non abbia
-dormito mai. E neanche la signora.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Se avessi potuto parlarle jeri sera!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_71">[71]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>a Emma</i>)
-</p>
-
-<p>
-Entrate piano piano, e dite alla signora Onoria
-che ci sono qua io.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Sissignore. (<i>S'avvia per l'uscio in fondo</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-È arrivata posta?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>voltandosi</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sissignore. Lì sulla scrivania. (<i>Apre senza far
-rumore l'uscio in fondo; esce</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>andando a prendere la posta sulla scrivania, a Franco</i>)
-</p>
-
-<p>
-S'accomodi, intanto, s'accomodi.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-No, grazie. Non posso star seduto.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>sbuffando</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio, apro un po'! (<i>Apre una delle finestre,
-e si mette a sfogliar la posta, che è solo di giornali.
-I rumori della via si fanno più distinti, misti a quelli
-del mercato della mattina. A un certo punto, urtato,
-richiude e s'avvicina a Franco con un giornale e un
-dito per segno su una notizia della cronaca</i>) Guardi
-qua; legga, legga qua. (<i>Gli dà il giornale</i>).
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_72">[72]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>dopo aver letto</i>)
-</p>
-
-<p>
-Una smentita?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Già. Dice che la pubblicheranno domani.
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Entra per l'uscio in fondo la signora <span class="smcap">Onoria</span>, seguita
-da <span class="smcap">Emma</span> che se ne va dalla comune.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>vedendola entrare, ansioso</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ah, ecco, ecco....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>agitando in aria le mani</i>)
-</p>
-
-<p>
-Che nottata! Che nottata!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-E che fa? Non viene?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Se potrà. Sa che c'è anche lei; l'ha supposto;
-ma non la turbi, per carità! S'era un po' assopita
-in mattinata.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E con questo fracasso della via....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_73">[73]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-No. È entrata la donna a dir che c'era lei con
-un altro signore, e s'è svegliata. Ho temuto tanto
-che s'opponesse come jer sera.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>come a scongiurare</i>)
-</p>
-
-<p>
-No! No!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-No, difatti; ha detto che le vuol parlare.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah! bene! Si sarà persuasa!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma sì! E se non è ancora persuasa, vedrà che
-la persuaderemo noi.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ho i miei dubbi su questo. Jeri sera, come se
-ne sono andati via loro, se ne voleva scappare.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Scappare?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-E dove? Perchè scappare?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Chi lo sa? Via! — Ho dovuto tanto lottare per
-trattenerla! Ma io non so, non so come l'abbiano
-fatta uscire dall'ospedale: non è ancora guarita!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_74">[74]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>un po' seccato, con freddezza</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma veramente, quando è stata con me....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-No, che! Ha sofferto pene d'inferno a sorreggersi,
-a non far parere che soffriva. Teme tanto che
-lei si stanchi!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Io? Ma no.... Ora piuttosto (<i>e accenna a Franco</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, sì, la guarirò io! la curerò, la curerò io!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Io vado di là un momento a riposarmi: non ne
-posso più: casco dal sonno! Oh ma se ci fosse bisogno
-di me....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, vada vada.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Mi facciano chiamare! (<i>S'avvia per la comune,
-ma torna indietro, rivolgendosi a Ludovico</i>) Oh, guardi
-che la poverina non ha più nulla con sè. Le hanno
-sequestrato la valigia; all'albergo, non so, o in questura.
-Bisognerebbe incaricarsi di ritirarla!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_75">[75]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, sì, ci penseremo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma presto, oggi stesso! È.... (<i>sta per dire: nuda,
-si trattiene; esclama</i>) Dio mio, e si deve pur comparire!
-Ci pensa lei?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ci penserò io, ci penserò io!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Credo che sarebbe meglio ci pensasse lei, signor
-Nota.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>di nuovo seccato</i>)
-</p>
-
-<p>
-E va bene! (<i>Riprendendosi, con altro tono</i>) Aspettiamo
-adesso che lei dica.... (<i>allude a Ersilia</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Per carità, sia buono!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con stizza</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ah, mi piace! È lei, ora, a raccomandarmela; lei
-che jeri....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma jeri io non sapevo! Mi pare, Dio mio, come
-quando per istrada si vede tra una frotta di canacci
-<span class="pagenum" id="Page_76">[76]</span>
-capitare sperduta una bestiolina, che tutti — non si
-sa perchè — più è mansa, e più le saltano addosso
-e la addentano, la strappano. È così smarrita, avvilita,
-poverina!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma anche a me, capirà, pare adesso un'altra cosa.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Chi? Lei? (<i>allude, con pena, a Ersilia</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma tutta questa storia, che m'ero immaginata
-finita, e così diversa! Non si può dar di peggio.
-Prima, il giornalista con la sua cronaca; ora qua il
-signore (<i>indica Franco</i>); e poi quel signor console,
-ancora tra i piedi, che protesta.... (<i>A Franco</i>) Ha
-visto nel giornale?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma il console Grotti è dunque qua?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con vivacità per dare ragione della sua stizza</i>)
-</p>
-
-<p>
-Qua, qua anche lui, qua tutti! E pare che il padre
-della sua fidanzata sia anche andato a trovarlo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>stupito, turbandosi</i>)
-</p>
-
-<p>
-Il padre della mia fidanzata? E perchè?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_77">[77]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma, non so, per avere informazioni!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>indignato</i>)
-</p>
-
-<p>
-E che cosa pretendono ancora? Dopo avermi
-chiuso la porta in faccia! Ah dunque, anche il console
-Grotti s'è messo contro di lei? (<i>indica l'uscio
-in fondo, alludendo a Ersilia</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh, tutti contro di lei!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Pare. Anzi, è certo. Capirà, io vivo qua assorto
-in quello che scrivo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>quasi tra sè, con rabbia</i>)
-</p>
-
-<p>
-Vorrei sapere per qual ragione, il console Grotti....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma lo saprà lui! Per conto mio, le dico, m'ero
-interessato a un caso di vita: cose, persone; naturalmente
-come me l'ero immaginate. Ora, tutto questo
-strascico, tutto questo arruffìo, sì, dico.... — ecco,
-m'ha guastato, m'ha guastato tutto. — Ma per fortuna,
-c'è qua ora lei.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_78">[78]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, sì! Ci sono io, ci sono io!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Basta. Io allora vado. (<i>Congiungendo le mani,
-per raccomandarsi</i>) Vedano un po'! (<i>Via per la
-comune</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>risoluto, con foga</i>)
-</p>
-
-<p>
-Penso di riportarmela lontano. Ho modo, ho
-modo, con le mie aderenze. Ah, lontano, lontano!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma non si esalti troppo! Vede che cosa capita?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Già! Ma, e lei? (<i>Allude a Ersilia</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh, mi pare che ne sia la prova più disgraziata.
-La vittima.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, ma perchè? Perchè io, appunto per «non
-esaltarmi troppo», come lei dice, l'ho tradita, tradendo
-prima di tutti me stesso! Ho lasciato il mare,
-il mare, per affogare così, qua, nel pantano della
-vita ordinaria.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh, purtroppo, a un certo punto....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_79">[79]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con crescente foga</i>)
-</p>
-
-<p>
-No! No! quando ci lasciamo persuadere che non
-è possibile vivere come s'è sognato, e che è difficile,
-inattuabile quello che nel sogno ci pareva facile. Facile,
-tanto che si toccava!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Già! Ma perchè in certi momenti, caro signore,
-l'anima si libera di tutte le miserie comuni.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ecco, sissignore!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Balza su dai piccoli ostacoli dell'esistenza quotidiana;
-non ne avverte più i minuti bisogni e si
-scrolla d'addosso cure meschine e mediocri doveri.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Benissimo! E così sciolta, così libera, respira,
-palpita in un'aria fervida, infiammata, ove anche le
-cose più difficili, le dicevo, diventano facilissime.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E tutto è fluido e agevole, come in un'ebbrezza
-divina. Sì. Ma sono momenti, caro signore!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_80">[80]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito con forza</i>)
-</p>
-
-<p>
-Perchè l'animo nostro cede, non sa resistere:
-ecco perchè!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>sorridendo</i>)
-</p>
-
-<p>
-No no. Perchè lei non sa che bei tiri le giuoca e
-che scherzi le combina, che graziose sorprese intanto
-le prepara la sua anima, respirando, palpitando nell'aereo
-fervore di quei momenti, sciolta d'ogni freno,
-destituita d'ogni riflessione, accesa, abbagliata in
-quella fiamma di sogno. Lei non se n'accorge: ma un
-bel giorno — un brutto giorno — si sente tirato giù.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ecco! Sì! Ma non bisogna cedere! Appunto!
-Non bisogna lasciarsi tirar giù! E perciò le dico che
-voglio ritornarmene là, lontano; riportarmela dove
-lei seguitò a vivere, aspettandomi, lieta, fidente, in
-quella luminosa felicità di sogno, che a me, per un
-oscuramento di tutto — dello spirito, della coscienza — è
-parsa come una follia, di cui fossi rinsavito,
-compiacendomene, come se avessi dato a me
-stesso una prova di.... di saggia disinvoltura, ecco!
-Ma ora sento, sento che mi si è rifatto quell'animo:
-mi sono ritrovato! E lo debbo a lei!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Non si esalti! Vedrà com'è caduta.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_81">[81]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-La rialzerò! La rialzerò! (<i>S'apre l'uscio in fondo:
-appare Ersilia</i>) Ah, eccola! (<i>Appena la vede, smorendo,
-quasi tra sè</i>) Dio mio....
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-<span class="smcap">Ersilia</span> entra, infatti, coi capelli cascanti, disfatta, pallidissima,
-e va, disperatamente risoluta, verso <span class="smcap">Ludovico</span>.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ci rinunzio, ci rinunzio, signor Nota! Non volevo
-neanche questo! La sua proposta... No, no, non
-è possibile! Rinunzio a tutto, a tutto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma che dice? Guardi chi c'è qui! (<i>indica Franco</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ersilia! Ersilia!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Lei.... chi chiama? Vede chi sono? come sono?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>avvicinandosi a lei con passione</i>)
-</p>
-
-<p>
-Vedo che ti sei ridotta così; ma sei la mia Ersilia,
-la mia Ersilia! (<i>Fa per abbracciarla</i>) Ritornerai
-a essere la mia Ersilia!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>arretrando con orrore</i>)
-</p>
-
-<p>
-Non mi tocchi! Non mi tocchi! Mi lasci!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_82">[82]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma come? Mi dài del lei? Tu che devi essere
-mia, mia, come già fosti mia?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, questo è uno strazio veramente insopportabile!
-Come devo dire, Dio mio, come devo far capire
-che per me doveva essere tutto finito?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se non è finito! Vedi che non è finito, se
-io sono qua di nuovo con te?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Quello che lei fu per me, là — non può più essere
-ora!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma sì! Ma sì! Perchè sono lo stesso! Sono lo
-stesso!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No! Anche per la ragione — glielo dico — che
-io, io (e Dio mio, se ne potrebbe accorgere) io non
-posso più essere la stessa!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma non è vero! Ti volesti uccidere per me — lo
-dicesti! E allora?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_83">[83]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>fosca, con estrema risoluzione</i>)
-</p>
-
-<p>
-E allora — non è vero!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Come non è vero?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non è vero. — Non per te! Se non venni neanche
-a cercarti.... — Ho mentito!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Hai mentito?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì! Dissi una ragione.... l'ultima, che in quel momento
-era vera; e ora non più.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Non più? perchè non più?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè io, per mia disgrazia, ora vivo, sono viva
-ancora!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Per tua disgrazia? È una fortuna!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah no, grazie! Bella fortuna! Mi vorreste condannare
-a essere quella che io volli uccidere? No,
-<span class="pagenum" id="Page_84">[84]</span>
-no, basta, quella! — O lasciatela stare con la ragione
-che disse allora, quella! e che ora non vale
-più, nè per me, nè per te! — Basta!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma perchè non vale più, scusi?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Se per quella ragione volesti morire....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ecco! Appunto! Morire! Finire! — Non sono
-morta: non vale più!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Come se io non potessi rimediare.... Posso!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No! No!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Come no? E allora quella che era per te ragione
-di morire, dev'essere al contrario, adesso, ragione
-di vivere, mi pare!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-È così!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Sono qua per questo!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_85">[85]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con altra voce, improvvisa, recisa, sillabando, con
-l'indice e il pollice delle mani congiunti per accompagnare
-col gesto le sillabe:</i>)
-</p>
-
-<p>
-Stento finanche a riconoscerti.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>restando</i>)
-</p>
-
-<p>
-Tu — me?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>stravolge di scatto in aria le mani, e va a sedere,
-tra lo stupore dei due, che la mirano, come si
-mira qualcuno che, inopinatamente, ci si scopre
-del tutto diverso da quel che ci eravamo immaginato
-prima. Dopo una pausa ella dice:</i>)
-</p>
-
-<p>
-Non mi fate impazzire. (<i>Altra pausa. Poi col tono
-di prima:</i>) Non stenti forse anche tu a riconoscere
-me?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>sommesso, addolorato</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma no, no.... Perchè ti pare così?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh, tanto che, sai? se t'avessi visto prima, non
-avrei più proprio, proprio potuto dirlo....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Che cosa?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_86">[86]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Che m'uccidevo per te. Non è vero! — Ma
-neanche la voce.... gli occhi.... — Mi parlavi con
-codesta voce? Mi guardavi con codesti occhi? — Io
-ti vedevo.... — chi sa come ti vedevo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>gelando</i>)
-</p>
-
-<p>
-Tu m'allontani, Ersilia.... Mi.... mi fai dubitare di
-me.... di te....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè non puoi capirla, tu, questa cosa orribile,
-d'una vita che ti ritorna, così.... come.... come
-un ricordo che invece d'esserti dentro, ti viene....
-ti viene, inatteso, da fuori.... Così cangiato, che
-stenti a riconoscerlo. Non sai più trovargli posto in
-te, perchè anche tu sei cangiato, e non riesci più
-a risentirti vivo in esso, pur vedendo che sì, era
-vita tua, come tu forse eri — ma non per te! — come
-parlavi, come guardavi, come ti movevi nel ricordo
-di quell'altro, senza essere tu.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma sono io, Ersilia! io che torno a esser quello,
-che voglio di nuovo esser quello per te!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non puoi. Dio mio, non capisci? Perchè ora,
-vedendoti, sono certa che non sei stato mai quello!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_87">[87]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Io?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè ti meravigli? Mi sono accorta che or ora
-anche tu, sentendomi parlare, hai avuto la stessa
-impressione.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, è vero; ma perchè ora dici cose....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Che sono vere! Perchè non te ne vuoi approfittare?
-Tutti ne possono approfittare. Io sola, no! — Per
-te non è colpa.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma che cosa, Dio mio, non è colpa?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Quello che hai fatto a me.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma come non è colpa, se sono qua per questo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Nella vita, eh, nella vita, si fa! Si può fare!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma ne vengono rimorsi, come quello ch'io sento,
-che è un vero rimorso, sai? non un semplice dovere
-ch'io riconosca verso di te!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_88">[88]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se vieni a sapere che non sono quella che
-credevi e che t'eri immaginata....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>disperandosi nel sentirla parlare così</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh, Dio mio, ma che dici?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Anche lei, signor Nota — un'altra! Ma le giuro
-che avrei fatto di tutto, io, per esser quella che lei
-s'era immaginata! — Per lei sì, per lei sì, potevo:
-perchè si trattava di vivere nella finzione della sua
-arte! — Ma nossignori, la vita — ecco qua — la
-vita che m'ero tolta, vede? non mi vuole lasciare:
-m'ha preso coi denti, e non mi vuole lasciare. Eccoli
-qua tutti, ancora, addosso a me! — Dove me
-ne debbo andare?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>piano a Franco</i>)
-</p>
-
-<p>
-Gliel'ho detto. L'animo della signorina bisogna
-che a poco a poco si ricomponga, e....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Mi vuole tormentare anche lei, adesso?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Io no — al contrario!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_89">[89]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se lei lo sa, che non è più possibile!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè no, scusi?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, per lei che lo aveva intuito così bene, può
-non esser nulla; è stato anzi un piacere! Ma pensi
-che quello che lei suppose d'una immagine della sua
-mente, io lo soffersi nelle mie carni vive, che subirono
-l'onta, il ribrezzo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, per questo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Glielo dica, glielo dica quello che ho fatto, perchè
-se ne vada!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma nient'affatto! Perchè nessuno le può far colpa
-di questo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-E allora glielo dico io! — Sappia che mi sono
-offerta per la strada al primo che passava!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito, con impeto, a Franco che si copre il volto con
-le mani</i>)
-</p>
-
-<p>
-Per disperazione! Alla vigilia del suicidio! Ha
-capito?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_90">[90]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, sì! Oh, Ersilia....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-La mattina dopo s'avvelenava in un pubblico
-giardino, perchè non aveva nella borsetta neanche
-tanto da pagare il conto dell'albergo! Ha capito?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma sì! E questo fa crescere il mio rimorso, l'obbligo
-per me di ricompensarti di tutto il male che
-t'ho fatto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con un grido, esasperata</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma no, tu!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Io! Io! E chi altri?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con estrema esasperazione</i>)
-</p>
-
-<p>
-Mi volete proprio far dire tutto — tutto? Anche
-quello che nessuno confida neanche a sè stesso? (<i>Si
-ferma un momento per contenersi; e poi dice ferma,
-recisa, guardando innanzi a sè con occhi da pazza</i>)
-Misurai freddamente lo schifo provato, per vedere se
-avrei potuto resistervi! Mi passai la cipria sul viso,
-prima d'uscire dall'albergo, col veleno nella borsetta,
-dentro un tubetto di vetro. Ne avevo tre di quei
-tubetti, nella valigia. Istitutrice. Mi servivano, a un
-<span class="pagenum" id="Page_91">[91]</span>
-bisogno, per disinfettare. Incipriandomi, mi guardai — proprio
-come lei ha supposto — nello specchietto
-a bilico dell'albergo sul canterano. Non <i>prima</i> soltanto,
-ma anche <i>dopo</i> quella prima prova, uscendo
-per uccidermi. Sì! Ma sul sedile di quel giardino,
-fino a un momento prima, io non lo sapevo, non volevo
-saperlo, che l'avrei fatto. Avrei potuto, invece,
-come niente, ritentare la prova; se il caso lo avesse
-voluto; se fosse passato qualcuno a cui fossi piaciuta
-o che mi fosse piaciuto. Io non lo so, se mi sarei
-più uccisa. — La cipria me l'ero data, e anche un
-po' di rosso alle labbra; e m'ero messo apposta quest'abitino
-celeste. — (<i>Balza in piedi</i>) Ma se ora
-sono qua, del resto, scusate, che vuol dire? Vuol
-dire che l'ho vinto quello schifo, dopo averlo paragonato
-con la morte. Non sarei qua con uno che m'ha
-scritto, senza conoscermi, offrendomi ricetto.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con improvvisa risoluzione</i>)
-</p>
-
-<p>
-Senti! Io lo so, lo so perchè parli così, perchè
-provi codesta voluttà di dilaniarti!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito violenta</i>)
-</p>
-
-<p>
-Io? Voialtri!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah! Vedi? Lo sai dire! La senti come una crudeltà
-degli altri? E perchè vuoi che uno almeno di
-questi altri, a cui s'è ridestata la coscienza, non ripari
-a codesta crudeltà?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_92">[92]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Come? Infliggendomela ancora?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>martellando le frasi</i>)
-</p>
-
-<p>
-Io ti dico che finsi, ti dico che non è vero, ti
-dico che ho mentito, e te lo ripeto! Non sono stati gli
-altri! Non sei stato tu! — La vita, è stata! Questa vita
-che mi dura — Dio che disperazione! — senza che
-mi sia potuta mai, mai consistere in qualche modo! — Ma
-che altro debbo dirti per allontanarti? (<i>Si
-sente picchiare forte alla comune</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Chi è? Avanti!
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-L'uscio s'apre: entra <span class="smcap">Emma</span>;
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Che cosa volete?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-C'è il signor console Grotti.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con un grido</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ah, eccolo! Me l'aspettavo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Vuol parlare con me?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_93">[93]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ci sono qua anch'io!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-No. Chiede di parlare con la signorina.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, sì, lasciatemi, lasciatemi parlare con lui, vi
-prego! (<i>A Emma</i>) Fatelo entrare! (<i>Emma via</i>) È meglio,
-è meglio che gli parli. Quanto prima, tanto
-meglio!
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Entra il console <span class="smcap">Grotti</span>. Bruno, solido, un po' avanti
-sulla trentina, veste di nero, e ha negli occhi, in tutto il
-volto, un'espressione di fosca durezza contenuta.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Venga avanti, signor Console. (<i>A Ludovico, facendo
-la presentazione</i>) — Il signor console Grotti.
-(<i>Poi, al Grotti</i>) Il signor Ludovico Nota&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>inchinandosi</i>)
-</p>
-
-<p>
-Conosco di fama.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>seguitando</i>)
-</p>
-
-<p>
-— che ha avuto la bontà di volermi con sè. (<i>Indicando
-Franco</i>) Il signor Laspiga, lo conosce.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_94">[94]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-M'ha conosciuto in ben altro tempo! — Ma ora
-io sono qua&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito interrompendolo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Per carità, non parli!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-No! (<i>A Grotti</i>) Guardi! (<i>gli mostra Ersilia</i>),
-guardi quella che io là, le chiesi in moglie!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>fremente</i>)
-</p>
-
-<p>
-La prego di non aggiungere altro!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Non aggiungo altro! (<i>A Grotti</i>) Le basterà questo
-sdegno, lo stato in cui la ritrova, per spiegarle le
-ragioni per cui mi trova qua!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s., esasperata</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma lasci il mio stato! Le ho detto che lei non
-ha nessuna ragione di stare qua; e mi piace ripeterglielo
-ora davanti a lui, e che lui sappia che il
-mio sdegno è appunto per codesta sua ostinazione a
-non volerlo capire!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, ti piace ripetermelo, perchè sai che il padre
-della mia fidanzata è andato a trovarlo?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_95">[95]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>restando</i>)
-</p>
-
-<p>
-No! Io non lo so! (<i>Guardando smarrita in un
-violento turbamento il Grotti e stentando a dominarsi</i>)
-Ah.... e lei.... lei gli ha parlato di me?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>freddo, composto</i>)
-</p>
-
-<p>
-No, signorina: gli ho promesso che sarei venuto
-a parlare a lei.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito, con forza</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ah, è inutile, sa!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con scatto imperioso di sdegno</i>)
-</p>
-
-<p>
-Mi lascino parlare da sola col signor Console!
-(<i>Immediatamente, con altro tono a Ludovico</i>) Io la
-prego, signor Nota....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh, per me.... (<i>e fa per avviarsi</i>)
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>a Ludovico, risoluto, trattenendolo</i>)
-</p>
-
-<p>
-No, no! Aspetti! (<i>A Ersilia, con rigida fierezza</i>)
-Io me ne vado; (<i>a Grotti</i>) ma voglio dir prima qua
-al signor Console perchè lo riferisca a chi vuol saperlo,
-che è inutile; inutile, perchè non deve dirlo
-lei (<i>indica Ersilia</i>), ma devo dirlo io! — (<i>A Ersilia</i>)
-<span class="pagenum" id="Page_96">[96]</span>
-E questo lo sostengo — e fermamente — anche
-davanti a te! — Finora ho pregato, ho supplicato,
-mi sono rassegnato a sentirti dire, straziandomi,
-le cose più crude; ma ora basta; ora ti parlo
-anch'io diversamente! — Tu sei padrona d'allontanarmi,
-ma questo non vuol dire che io debba ritornare
-a chi, dopo aver provato giustamente, come
-chiunque leggendo la tua storia disgraziata, sdegno
-e vergogna della mia condotta fino a chiudermi la
-porta in faccia, ora si pente e manda qua ambasciatori!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no! Io non sono qua per questo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-E io le ho detto che la sua condotta a mio riguardo
-non è stata affatto la causa di quel mio atto
-disperato!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Non è vero!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Come! Qua c'è il signor Nota testimonio....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, che tu l'abbia detto, sì! (<i>A Grotti</i>) Le cose
-più orribili m'ha detto di sè, quelle che «nessuno
-confida neanche a sè stesso!» — Ma io ho la mia
-coscienza; anche se la tua, per il male che puoi avermi
-fatto, t'impone di respingermi! E la mia coscienza,
-per qualunque cosa egli (<i>indica il Grotti</i>) possa dirti
-<span class="pagenum" id="Page_97">[97]</span>
-o che tu possa dirgli mettendovi d'accordo nell'interesse
-d'altri, non cangia! Ecco, volevo dirti questo. — (<i>A
-Ludovico</i>) E ora andiamo. Io so che lei è con
-me e m'approva. — A rivederla, signor console!
-(<i>S'avvia verso la comune</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>chinando appena il capo</i>)
-</p>
-
-<p>
-A rivederla.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>che s'è accostato a Ersilia, le dice piano, con tono
-d'amorevole conforto</i>)
-</p>
-
-<p>
-Io andrò intanto a occuparmi di quella sua valigia.
-Spero di riportargliela tra poco.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>commossa</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì, grazie. E mi scusi, signor Nota.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma non dica! — (<i>A Grotti</i>) A rivederla.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-La riverisco.
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Via per la comune Ludovico e Franco. Subito, appena
-la comune si richiude, Ersilia fa come per rannicchiarsi
-e trema tutta, sogguardando con paura il Grotti che
-si volta brusco a fulminarla con gli occhi, sdegnato e fremente.
-Non resistendo a questo sguardo, ella si copre il
-volto con le mani, restringendosi in sè, con le spalle alzate,
-come si sentisse incombere addosso la furia di lui.
-</p>
-</div>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_98">[98]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>appressandosi minaccioso, dice piano, quasi fischiando
-tra i denti</i>)
-</p>
-
-<p>
-Stupida! stupida! stupida! Mentire così puerilmente!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>geme spaventata, da sotto il gomito ancora alzato a
-riparo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma uccidermi davvero!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>inveendo</i>)
-</p>
-
-<p>
-E perchè? Mentendo poi? Perchè farti anche
-quest'altro rimorso?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>pronta per difendersi</i>)
-</p>
-
-<p>
-No! Non è per me; non hai inteso? Dice che
-non lo fa per me! Gliel'ho gridato in faccia; ti giuro
-che gliel'ho gridato in faccia d'aver mentito, dicendo
-che m'uccidevo per lui!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con sdegno e con ira</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma se non ci crede! Non vedi che non ci crede?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>rilevandosi, sdegnosa</i>)
-</p>
-
-<p>
-E che posso farci io? Non glielo fa credere il
-rimorso, che deve avere anche lui!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_99">[99]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>sprezzante</i>)
-</p>
-
-<p>
-Hai il coraggio di parlare dei rimorsi degli
-altri, tu?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-E che credi, che debba averne più di tutti, io?
-Io meno di tutti, ne ho! sì! sì! — Ah, lo so: tu
-non l'ammetti, perchè il coraggio d'uccidermi, io
-l'ho avuto, e tu no!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Io? Uccidermi?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No, stai tranquillo: perchè non sono stati i rimorsi,
-neanche per me! Tu, i tuoi, te li puoi sostenere.
-Hai da mantenerti, tu. Io mi sono trovata
-in mezzo alla strada; nuda, io. E allora, sai? è più
-difficile; quasi impossibile! M'assalì nella disperazione,
-quello della bambina, e dopo aver provato
-l'ultimo avvilimento: per questo potei farlo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-E non potesti fare a meno di mentire neanche
-allora?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Quasi senza volerlo! — Ma perchè era pur vero
-ch'egli s'era promesso a me, là.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì, per ischerzo!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_100">[100]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non è vero! Ma quand'anche, doppiamente vile
-allora: perchè poi, senza saper nulla di quanto avvenne
-là, dopo la sua partenza, tra te e me, qua
-s'era fidanzato con un'altra e stava per sposarla.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma tu? Tu lo sapevi quello che era avvenuto tra
-te e me: e hai mentito!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-E non era peggio quel che stava per fare lui,
-che senza sapere nulla della mia indegnità, mi tradiva,
-qua, tranquillamente, sposando un'altra?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se questa è la prova che lui, là, non aveva
-fatto sul serio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non è vero! L'ha detto! E non sarebbe così,
-ora, come tu stesso l'hai veduto! Ma tu lo dici per
-te, perchè ti conviene supporlo, per trovarvi una
-scusa a quello che facesti là, dietro le sue spalle,
-appena partito!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-E tu hai fatto tutto questo chiasso, ora qua, per
-impedire ch'egli sposasse un'altra?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_101">[101]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No! Non ci ho pensato nemmeno! L'ho detto
-quando credevo di dover morire! Non ho voluto
-impedir nulla, io! E non voglio! Non voglio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se non avessi trovato qua il suo tradimento,
-se lo avessi trovato libero e disposto a mantenere la
-promessa?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con orrore</i>)
-</p>
-
-<p>
-No, no! Mai! Non lo avrei ingannato! Ti giuro
-sull'anima della bambina che non lo avrei ingannato!
-Non andai nemmeno a cercarlo: te lo può dire lui
-stesso! E fu per questo suo tradimento — che da
-parte sua è stato un vero e proprio tradimento — che
-io potei dire quella menzogna, che m'uccidevo
-per lui.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Non andasti a cercarlo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-E come sapesti allora del suo prossimo matrimonio?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, sì.... andai.... andai là.... al Ministero della
-Marina....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_102">[102]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Lo vedi, se non andasti a cercarlo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con contenuto furore di disperazione; minacciosa</i>)
-</p>
-
-<p>
-Tu devi ringraziarmi!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Di che? D'essere andata a cercarlo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No! — che mi sentii cadere ogni tentazione di
-vendetta, appena mi dissero là del suo prossimo matrimonio,
-e che non era più in marina. Tu credi di
-cogliermi in fallo, con un'intenzione d'inganno, salendo
-le scale di quel Ministero? Tu non sai con
-quale animo io salivo quelle scale, arrivata qua, sperduta,
-scacciata da tua moglie in quel modo, dopo la
-sorpresa, in quel terribile momento, tra le grida della
-gente che avevano raccolto la bambina precipitata
-dalla terrazza. — Ero disperata. Come una mendica,
-ero, che non veda più altro scampo che nella morte,
-o nella pazzia. E come una pazza andavo a lui per
-dirgli tutto, tutto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Di noi due?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No! Di te! di te che, dopo la sua partenza, ti
-approfittasti&nbsp;—
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_103">[103]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-— io solo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-— sì; di com'ero rimasta! — Bada che posso dir
-tutto, io, adesso — quello che nessuno ha mai osato
-dire — tocco l'ultimo, l'ultimo fondo, io — la verità
-dei pazzi, grido — le cose brute di chi non
-pensa di rialzarsi più — di coprire la sua più intima
-vergogna! — Tu m'afferrasti ancora calda del
-fuoco che m'aveva acceso lui nelle carni, quando,
-una volta toccata, non potevo più stare! E nega che
-ti morsi! Nega che ti sgraffiai il collo, le braccia,
-le mani!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh vigliacca! Tu m'aizzavi!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non è vero! Non è vero! mai! — Fosti tu!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Prima, sì! Ma dopo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Mai! Mai!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-M'afferravi il braccio di nascosto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Non è vero!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_104">[104]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Non è vero? Bugiarda! M'hai perfino punto con
-l'ago, una volta, alla spalla!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè lei non mi lasciava tranquilla!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh guarda! <i>Lei</i> dice adesso!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Io ero la serva!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-E dovevi ubbidire?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-La carne, la carne ubbidiva! il cuore no, mai! Io
-sentivo odio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Piacere, piacere, sentivi!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No, odio! Odio, quanto più mi davi piacere,
-sì! Dopo, t'avrei sbranato, come la mia stessa onta!
-Non consentii mai col cuore che mi sanguinava,
-dopo, di prenderne lo stesso piacere, tradendolo, tradendolo,
-il mio cuore, come una ladra svergognata!
-Mi guardavo le braccia nude, e me le mordevo! Cedevo,
-cedevo sempre; ma sentivo dentro di me che
-<span class="pagenum" id="Page_105">[105]</span>
-il mio cuore, no, non si concedeva! — Ah, infame!
-Mi levasti col vizio l'unica gioja della mia vita — che
-quasi non mi pareva vera — la felicità di sentirmi
-promessa&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-— mentre qua lui stava per sposare.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Lo vedi, dunque? Canaglia tutti! E mi vieni a
-dire in faccia che sono io? Io, perchè non ho mai
-avuto la forza di essere qualche cosa.... Dio mio,
-neanche una cosa.... che so, di creta, impastata con
-le mani, che se ti casca, si spezza, e per terra i
-rottami almeno ti dicono che era una cosa, che ora
-non è più! — La mia vita.... un giorno dopo l'altro....
-e nessuno che abbia potuto mai essere mio.... Io tutte
-le cose, come m'hanno voluta, alla ventura.... senza
-potermi mai raccapezzare.... strappata di qua e di
-là.... dilaniata.... e mai niente che mi facesse dire:
-Ci sono anch'io! — (<i>Cangiando tono improvvisamente
-e rivoltandoglisi come una bestia fustigata</i>) Ma tu che
-vuoi ora? Perchè mi ricomparisci davanti?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè hai parlato! Ecco perchè! Per quello che
-hai detto! per quello che hai fatto! Hai voluto morire&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Mi dovevo star zitta, lo so! Una pietra sopra,
-e addio!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_106">[106]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Una pietra. — L'hai buttata invece con fracasso,
-come su un rigagnolo, la pietra; e l'acqua e il fango,
-schizzando, ha imbrattato tutti; ce l'abbiamo tutti
-addosso&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-— e il fango non scorre più!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Ti s'è fatto come un pantano attorno!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-E volete che vi affoghi io sola, per rimettervi a
-scorrere, voi, nella vita di tutti i giorni: lui, dopo
-scoperta la mia vergogna con te, ritornando alla sua
-fidanzata; e tu agli affari del tuo consolato?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma a tutta la mia vita, che tu, maledetta, hai impigliata
-per un momento, confondendomi! Ma che
-credi? Che io sia tutto in quella stupidaggine d'ozio,
-d'un po' di vizio, che ho speso con te? Che mi doveva
-costar tanto! L'infelicità di tutta la mia vita:
-la morte della mia bambina!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Fosti tu! Fosti tu! Io ho sempre davanti, sempre,
-quella seggiola, che non mi desti tempo di riportarmi
-giù dalla terrazza, dov'ero salita con la bambina.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_107">[107]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-E perchè c'eri salita? Il tuo posto era lì accanto
-alla stanza dove mia moglie dormiva, malata; per
-essere pronta ad accorrere, se lei t'avesse chiamata.
-Che te n'andasti a fare sulla terrazza?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Io lavoravo, e la bambina giocava!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-No! Ci andasti apposta, perchè io venissi a cercarti!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh vile! Tu saresti venuto a cercarmi anche
-nella stanza lì accanto a tua moglie.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-No, no.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Negalo! Come se non lo avessi fatto altre volte!
-E allora, tanto, non sentendomi riparata neanche lì....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè volevi anche tu! Perchè volevi anche tu!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No! Perchè avrei finito, dietro le tue tentazioni
-infami e le tue insistenze, per volerlo anch'io — ecco,
-così devi dire! — Esasperata, per non farlo
-<span class="pagenum" id="Page_108">[108]</span>
-sentire, di là, a tua moglie.... — Ah, sono certa,
-ora, sono certa che una voce mi parlava dentro, mi
-diceva di quella seggiola, di non lasciarla lì, perchè
-la bambina che giocava con le sue cosine sul terrazzo,
-avrebbe potuto montarci e precipitare dalla
-ringhiera! — Non le potei dare ascolto, a quella voce,
-perchè tu — ti ricordi? — come un bruto, dalla
-porticina del terrazzo insistevi, insistevi! E ora me
-la sogno, me la sogno sempre — la vedo — là — quella
-seggiola — nel sogno ne ho l'incubo — non
-faccio mai a tempo a levarla.... (<i>Scoppia in pianto.
-Pausa</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>assorto, come per un bisogno di veder la sua vita fuori
-di quell'orrore, mentre Ersilia séguita a piangere,
-convulsa, sommessamente</i>)
-</p>
-
-<p>
-Io lavoravo.... io ero.... ero come.... come lontano
-da me, sempre.... tutto per gli altri.... non pensavo
-che a lavorare; per colmare il vuoto che sentivo
-nella mia vita, della casa come la sognavo e
-che non avevo potuto avere, per la donna in cui
-m'ero incontrato, triste, infermiccia, sgarbata. Venisti
-tu.... Come ti trattai, dapprima, come ti trattai?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>teneramente, tra il pianto</i>)
-</p>
-
-<p>
-Bene.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Perchè avevo bisogno, quanto più mi sentivo angosciato
-da tutta la tristezza della mia vita, di far
-<span class="pagenum" id="Page_109">[109]</span>
-bene agli altri, di prendermi io tutto il peso, perchè
-gli altri vi respirassero leggeri, nella vita. Per questo
-bisogno di renderla bella agli altri, almeno, perchè
-io potessi goderne: io che non potevo. E come ti
-dipinsi agli occhi di lui, là, quando venne in crociera?
-che cosa non gli dissi di te, per farti bene,
-perchè egli si innamorasse! Fui anche più affettuoso
-che mai, allora, verso mia moglie, perchè anche lei
-fosse contenta, e disposta a favorire il vostro innamoramento,
-la buona riuscita di quel mio disegno
-per la tua fortuna, fatto solo per il piacere che mi
-sarebbe venuto dall'avertela procurata io, quella fortuna. — E
-quando vi vidi tutt'e due innamorati....
-No, no — non fu perchè compresi che v'eravate
-abbandonati troppo, che tu t'eri data a lui.... — (questo
-indignò mia moglie, non me: le fece perdere
-ogni stima di te).&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma non m'ero mai data ad altri, io, prima! Fu
-una vertigine, una vertigine, là.... La sera prima
-ch'egli ripartisse!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Lo so! Compatii.... Non pensai neppure di fartene
-una colpa. E non me ne sarei mai approfittato,
-se tu&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-— io?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_110">[110]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito</i>)
-</p>
-
-<p>
-— non che l'abbia voluto! Ma.... non so.... come mi
-guardasti una volta, quando ci levammo di tavola....
-Perchè tu non credevi! Sentii che tu non credevi che
-io avessi potuto essere così buono unicamente per
-fare la tua felicità. Ecco, ecco.... E per non credere
-questo, guastasti tutto! Perchè avevo più che mai
-bisogno, io, che tu credessi, per mantenermi, per
-vincere ogni tentazione&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-— ma non mia! non mia!&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-— no, mia stessa! Ma se tu avessi creduto al
-mio disinteresse, alla mia bontà, che era pur vera, il
-bruto non si sarebbe destato in me, all'improvviso,
-con tutta la sua fame disperata. E anche ora che ti
-rivedo, dopo che hai seminato la morte, la discordia
-insanabile tra me e quella donna.... (<i>le si fa addosso,
-con odio, minaccioso</i>) No, sai?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>arretrando, spaventata</i>)
-</p>
-
-<p>
-Che vuoi?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Voglio che tu pianga, che tu pianga con me,
-con me, il male che abbiamo fatto!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_111">[111]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Più di quanto l'ho pianto?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Non voglio essere solo a sentire lo strazio della
-morte della mia bambina, e che tu debba rimetterti
-con lui, come se questa cosa orribile non fosse stata!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No, no! Questo non sarà mai! Ne puoi esser sicuro:
-mai! Io resterò qua, con chi m'ha accolto&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Non ti sarà possibile! Perchè egli è già d'accordo
-con quello, non hai veduto? Sono andati via insieme. — Si
-sarà a quest'ora seccato di te, e non gli
-parrà vero di credere che sarebbe una follia, se tu
-non accettassi ora il pentimento di lui e la riparazione
-ch'egli ti offre!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se gli ho detto che non la voglio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì; come una tua ostinazione irragionevole, che
-nè l'uno nè l'altro possono accettare! La vera ragione
-per cui non vuoi, non gliel'hai detta!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_112">[112]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ebbene, se occorre, gliela dirò!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-E allora gli parrà così laido quello che hai fatto,
-la menzogna che hai detto, lo scompiglio che hai
-portato con essa, un matrimonio troncato alla vigilia,
-lo scandalo, la pietà carpita, la commiserazione di
-tutti&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>accasciata, quasi venendo meno</i>)
-</p>
-
-<p>
-È vero.... è vero.... ma io.... io non volevo questo....
-L'ho detto anche a lui che ho parlato, che ho
-mentito, perchè credevo che tutto fosse finito. — Non
-sono cose che si possano dire! Troppo brutte! Sì,
-laide. — Ce le siamo potute dire noi — così, ora — perchè
-vergogna comune. — Come puoi volere tu
-e perchè vuoi che si scopra?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Io mi son sentito rivoltare dalla tua menzogna,
-e come ho saputo da quel padre ciò che essa aveva
-cagionato, l'indignazione di quella fidanzata, il rimorso
-di lui, il proposito di riparare, non so come abbia
-fatto a contenermi davanti a quel vecchio; son corso
-al giornale a smentire, per quel che mi riguardava!
-E non sai il furore che s'accese nell'anima di mia
-<span class="pagenum" id="Page_113">[113]</span>
-moglie, leggendo quel giornale; voleva correre lì in
-casa della fidanzata di lui per svelare tutto, perchè
-eri stata scacciata di casa, come eravamo stati sorpresi
-da lei! Le ho dovuto promettere, assicurare,
-che quel tuo inganno sarebbe stato comunque sventato,
-e che almeno a quella famiglia sarebbe stata ridata
-la pace. — Capisci?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Capisco.... capisco.... (<i>Pausa. Sta a guardare un
-po' innanzi a sè, fosca, e dice:</i>) Sta bene. (<i>Si alza:
-altra pausa; e aggiunge:</i>) Vattene. — Sarà fatto.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>la guarda, smarrito</i>)
-</p>
-
-<p>
-Che vuoi fare?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Mi dici che bisogna farlo. — Lo farò.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>dopo una pausa, seguitando a mirarla</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sei più disperata di me.... Come ti sei ridotta....
-come ti sei ridotta.... (<i>Va a lei, fa per abbracciarla</i>)
-Ersilia.... Ersilia....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>di scatto, fierissima, scostandolo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ah no, perdio, lasciami!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_114">[114]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>tornando a lei, abbracciandola, frenetico</i>)
-</p>
-
-<p>
-No, no.... senti, senti....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>dibattendosi</i>)
-</p>
-
-<p>
-Lasciami, ti dico!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>seguitando c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Stringiamo insieme la nostra disperazione!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con un grido, per farsi lasciare</i>)
-</p>
-
-<p>
-La bambina! la bambina!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito, staccandosi, riparandosi con le mani la testa,
-come fulminato</i>)
-</p>
-
-<p>
-Assassina! (<i>Pausa. Trema tutto, convulso</i>) Ma io
-perdo la testa.... (<i>Le si riaccosta</i>) Ho bisogno di te,
-di te.... Siamo due infelici....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>correndo verso una delle finestre</i>)
-</p>
-
-<p>
-Vattene.... Vattene.... Grido....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_115">[115]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>seguendola</i>)
-</p>
-
-<p>
-No.... No.... Senti....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>aprendo la finestra</i>)
-</p>
-
-<p>
-Apro e grido! — Ecco! (<i>I rumori della strada
-invadono allegri la scena. E allora ella accompagnando
-col gesto la parola, gli impone</i>) Vattene!
-</p>
-
-<p class="pad2 center large">
-TELA
-</p>
-
-<div class="chapter">
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_117">[117]</span>
-</p>
-
-<h2>ATTO TERZO</h2>
-</div>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-La stessa scena, lo stesso giorno, verso sera.
-</p>
-
-<p>
-La signora <span class="smcap">Onoria</span> è a una delle finestre, da cui entrano
-i soliti rumori della via, che a mano a mano si vanno
-attutendo col declinare del giorno. Affacciata a una delle
-finestre delle case dirimpetto, si suppone ci sia qualche
-vicina, con cui la signora Onoria conversa; mentre <span class="smcap">Emma</span>
-finisce di spolverare e rassettare lo studio.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh sì, poi le dirò.... (<i>pausa</i>) Fino a mezzogiorno,
-ma sa com'è? non è mai il sonno della notte.... (<i>pausa</i>)
-Come dice? Non sento.... (<i>pausa</i>) Ah, sì, ora è uscita,
-col signor Nota.... Sì, per la valigia. A lui non han
-voluto darla.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-E vedrà che non la daranno neanche a lei.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>seguitando a parlar fuori</i>)
-</p>
-
-<p>
-Eh, non s'è potuto prima.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Non sarà mica ogni giorno così, si spera!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_118">[118]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>voltandosi a Emma</i>)
-</p>
-
-<p>
-Che brontoli? Non mi fai capire!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma dico, di rifar le camere a quest'ora. È sera!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>tornando a parlar fuori</i>)
-</p>
-
-<p>
-Il signor Nota sarà uno.... Che vuole? (<i>si mette
-a ridere</i>) Pare che voglia tenersela con sè.... (<i>pausa</i>)
-Ma no, non vuole più saperne di quello.... L'avrà
-abbracciata lui.... (<i>pausa, poi precipitosamente</i>) No,
-no! Non è possibile! Avrà travisto: non è possibile!
-(<i>Pausa; poi s'inchina e saluta con la mano</i>)
-Sì, a rivederla, a rivederla! (<i>Chiude la finestra</i>) Ma
-che! Dice che ha visto qua tre uomini, e che l'hanno
-abbracciata tutti e tre.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Anche quel console?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma che! Ha travisto! Non è possibile.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Li ho sentiti tanto gridare tutti e due, quando
-sono rimasti soli!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_119">[119]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-E non hai.... non sei riuscita a capire?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh! non sono stata mica a origliare. — Passando
-per la saletta, ho sentito che gridavano, e basta. Ma
-più lei che lui.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Sarei curiosa di sapere che altro pretende da
-questa poverina, e che cosa è venuto a fare qua;
-dopo che è andato a protestare contro di lei al giornale,
-minacciando una querela.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Non vorrà che rifaccia pace col fidanzato.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-E con qual diritto lo può pretendere lui? È lei
-purtroppo, a non volerlo; e per me fa male!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Preferire di restare qua con un vecchio mezzo
-matto&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-— che s'è seccato! che s'è seccato! — E credo
-che già gliel'abbia fatto capire.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_120">[120]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-E forse sarà meglio per lei, che così, vedendo
-che lui non ne vuol più sapere, si persuaderà ad
-andare con l'altro.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Forse, sai cos'è? non se ne fida più! Benchè ora
-veramente a me pare proprio pentito.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Anche a me.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma si fa scrupolo di quell'altra, che egli abbandonerebbe
-ora per lei.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, io per me non me lo farei, questo scrupolo!
-È stata per morirne!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh, ma lei sa bene che cos'è vedersi abbandonata!
-Era detto così bene nel giornale! — Le sarà
-nato l'odio, adesso. E deve aver capito che qua, il
-signor Nota.... (<i>fa una smusata</i>). L'ho vista quand'è
-uscita con lui. M'è parso che avesse negli occhi,
-non so, come.... come un velo: guardava e non vedeva;
-non poteva più parlare, nè alzare una mano.
-Le ho domandato come si sentisse, m'ha fatto un
-certo sorriso che m'ha gelato; e la mano fredda
-fredda.... (<i>Si ferma a un tratto e sta in orecchi; poi,
-<span class="pagenum" id="Page_121">[121]</span>
-con altra voce</i>) Oh senti! mi pare che gridi il mercantino:
-sì, vai, vai per quella cordellina — due metri
-e mezzo, come t'ho detto. Lo chiamo di qua. (<i>Emma,
-via di corsa per la comune</i>).
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-La signora <span class="smcap">Onoria</span> corre a una delle finestre; la apre;
-si sporge a guardar giù nella via e fa un cenno al mercantino
-di fermarsi; poi resta affacciata. Nel mentre, dalla
-comune, entra <span class="smcap">Franco Laspiga</span>, fosco, stravolto.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>tra i rumori che salgono dalla via, domanda dalla
-soglia della comune, due volte</i>)
-</p>
-
-<p>
-Permesso? Permesso?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>voltandosi e richiudendo la finestra</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh, lei, signor Laspiga? S'accomodi, s'accomodi.
-Il signor Nota starà poco a tornare con la signorina.
-(<i>Piano, insinuante</i>) Insista, insista, che la spunterà!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>la guarda, prima, come uno che non abbia inteso;
-poi, con rabbia contenuta, ironico</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì, sì! Vedrà! Ora vedrà come insisterò!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>confidenzialmente</i>)
-</p>
-
-<p>
-L'ha messo a posto a dovere, sa? deve averlo
-messo a posto a dovere, quel signor console; glielo
-dico io.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_122">[122]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>tra i denti</i>)
-</p>
-
-<p>
-Miserabile.... farabutto....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ha ragione, ha ragione! Povera signorina!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>di scatto, irrefrenabilmente</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma che signorina! Non dica signorina! Sa cos'è
-quella? una sgualdrina è, una sgualdrina!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>quasi traballando</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio, no! Che mi dice?
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Entra a questo punto dalla comune col cappello in
-capo <span class="smcap">Ludovico Nota</span>.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>vedendo Franco</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ah, lei già qui? (<i>A Onoria, alludendo a Ersilia</i>)
-Non è ancora ritornata?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>si volta a guardarlo sbalordita; poi, senza rispondergli,
-si rivolge a Franco</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma possibile?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>che non capisce</i>)
-</p>
-
-<p>
-Che cos'è?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_123">[123]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>risoluto, fiero, vibrante</i>)
-</p>
-
-<p>
-È che la moglie del console Grotti, saputo che
-lui questa mattina è venuto a trovare qua la sua
-ganza&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>di scatto, stordito</i>)
-</p>
-
-<p>
-Chi?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Lei? Del console?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-La ganza, la ganza, sissignori! La moglie è andata
-questa mattina a casa dei parenti della mia
-fidanzata a denunziare la tresca!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Della signorina Drei col marito?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-L'amante del marito?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Sissignore! E non so ancora se prima o dopo
-ch'io gliela chiedessi in moglie, là. Voglio saper
-questo! Sono qua per questo!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_124">[124]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma come?... Ma dunque?... Oh Dio mio.... Mi
-pare davvero d'andar via col cervello!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-E sanno come, quando, la moglie scoprì la tresca?
-Mentre la bambina precipitava dalla terrazza.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con un grido; coprendosi la faccia con le mani</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Li sorprese insieme, e la scacciò come un'assassina
-perchè tutt'e due avevano lasciato la bambina
-sola sulla terrazza.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Assassini, ah! assassini davvero!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Se non era compromesso anche lui, in galera doveva
-andare! In galera! E dopo aver fatto questo,
-capisce?&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-— già, ha avuto il coraggio&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-— di venire a sconvolgere me!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_125">[125]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma tutti, con la pietà!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma capiscono che cosa ha fatto a me?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>quasi tra sè</i>)
-</p>
-
-<p>
-Pare incredibile....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Con quell'aria di santa martire.... Impostora!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Tutto per aria.... La vergogna pubblica.... Il vituperio
-della mia fidanzata.... M'è parso d'impazzire!
-Come non sono impazzito, non lo so!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ecco perchè, ecco perchè se ne voleva scappare!
-Com'ha visto lei, com'ha saputo che l'altro era qua!
-L'impostora! Ha previsto che la menzogna si sarebbe
-scoperta! (<i>Cangiando tono, con stizza</i>) Gliene
-voglio per tutte le lagrime che m'ha fatto versare!
-(<i>A Ludovico, di scatto</i>) Ah, sa! Via! Via! Non la
-voglio più in casa! Non voglio di queste vergogne,
-io, in casa mia!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>infastidito, sbuffando</i>)
-</p>
-
-<p>
-Aspetti.... aspetti....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_126">[126]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-No no no no! Che aspetto! Via! Non la voglio!
-Non la voglio!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma si stia zitta, perdio! Io ancora non mi raccapezzo. — (<i>A
-Franco</i>) Scusi un po': come va che il
-console?... (<i>s'interrompe</i>) Lo sa che è stato proprio
-lui, il console, a protestare per il primo contro il
-giornale?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma è chiaro!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No. Come chiaro? Dovevano essere d'accordo, mi
-pare: amanti!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma perchè c'era qua la moglie con lui! La moglie,
-di cui ella aveva osato far dire infamie in quel
-giornale!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>ricordandosi</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ah, già. — Sì sì. E difatti, sì.... — ecco perchè
-si turbò tanto, sapendo che nel giornale era detto&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-— che quella povera signora l'aveva spedita
-per un servizio.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_127">[127]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Dev'essere stata la moglie a imporre a lui almeno
-questa smentita.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-È allora tutta un'impostura&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-— vilissima! vilissima!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-— che abbia tentato di uccidersi per lei?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma come si può fare, io dico, a mentire così spudoratamente!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>quasi tra sè, pensando</i>)
-</p>
-
-<p>
-Eh sì.... difatti.... Per questo s'è ostinata a non
-voler da lei nessuna riparazione.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Avrei voluto vedere anche questo per giunta!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma già, povero signore!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>urtato sempre più dalla sguajataggine di Onoria, che
-lo trae a mettersi anche contro Franco</i>)
-</p>
-
-<p>
-No, scusi: bisogna riconoscere che almeno una
-resipiscenza l'ha avuta.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_128">[128]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma quando? Quando m'ha visto qua pronto a
-riparare ciò che credevo una mia colpa.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Capisco, capisco&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-E questo, badi, nel migliore dei casi! Voglio dire
-che fosse diventata l'amante di quello, <i>dopo</i>! Che se
-fosse <i>prima</i>, io avrei patito — lei se l'immagina? — l'inganno
-più ignominioso da parte di tutt'e due!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No! Questo&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-— sono qua, le dico, per accertarmi di questo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E che vorrebbe fare? Non può negare, scusi,
-d'essersi trovato qua di fronte alla più recisa e violenta
-opposizione da parte di lei.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma io dico <i>prima</i>! L'inganno di <i>prima</i>!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Eh no, scusi, lei — in ogni caso — non avrebbe
-patito mai nulla.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_129">[129]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah no? E come? Io&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>fermo</i>)
-</p>
-
-<p>
-— nulla! neanche prima! — Se stava per sposare
-qua un'altra, scusi!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma no, aspetti!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Mi lasci dire! Lei le aveva già reso il cambio,
-mi pare, col suo inganno.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma io l'ho riconosciuto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No, no, anche prima di conoscere l'inganno che
-loro le avevano fatto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-E il mio, se mai, escluderebbe il loro?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No, certo! Ma non le può più dare il diritto di
-chiederne conto a nessuno. Abbia pazienza!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_130">[130]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con forza</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì che me lo può dare! Me lo può dare! Perchè
-loro, il tradimento, lo commisero, lo compirono; mentre
-io, invece, ho mandato a monte il matrimonio e
-sono accorso qua!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Quand'ha saputo che ella aveva tentato d'uccidersi&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-— ma non per me! E l'ha confessato lei stessa! Oh
-bella! Lei rinfaccia a me il mio tradimento, quasi che
-per quella là, il mio, potesse più essere un tradimento!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No, no — guardi — non rinfaccio nulla io — voglio
-soltanto dimostrarle che lei ha ragione per
-una cosa sola: che ella cioè abbia mentito, dicendo — senza
-averne più il diritto — che s'uccideva per
-lei. E veramente io non riesco a capire il perchè di
-questa menzogna, e proprio in punto di morte! Possono
-essere utili per la vita, non per la morte, certe
-menzogne. E per la vita è certo che lei stessa l'ha
-riconosciuta inutile.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma lo dice lei, inutile!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_131">[131]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Se non vuole tener conto dei fatti!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, ecco, questo sì! Questo è vero! È il mio
-difetto, questo. Non riesco mai a tener conto dei
-fatti.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Meno male che lo confessa lei stesso! E i fatti,
-sa quali sono? Che è stata salvata: numero uno!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-E che la menzogna le è stata utile! Sissignore,
-utile — se non per me — che sarebbe stato il
-colmo — utile perchè ha trovato qua uno come lei.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Figuriamoci: uno scrittore!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Già: un imbecille.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito</i>)
-</p>
-
-<p>
-Non dico questo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma sì, dica pure, dica pure!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_132">[132]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Lo può ben dire, se se lo dice da sè!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Certo che sarà stata lusingata — uh! — di vedere
-accolta, assunta nel regno dell'arte la sua impostura:
-questa storia romantica del suicidio per
-amore, narrata non più da un giornalista; ma da
-uno scrittore come lei!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-E sì, difatti; voleva.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Lo vede?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-S'è anche avuta per male, che ci vedessi un'altra,
-diversa.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Bella coppia avrebbero fatta! Lei che le diceva,
-le bugie, e lui che le scriveva!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Le bugie — già! — che si chiamano anche storie.
-Ma non ha mica nessuna colpa, sa? di non esser
-vera, questa storia. Importa assai che non sia vera;
-se poi è bella! Sarà riuscita male a lei, nel fatto;
-ma ciò non toglie che possa riuscire bene a me, scrivendola.
-E le dico di più: che così, è più bella! Oh,
-<span class="pagenum" id="Page_133">[133]</span>
-molto, molto più bella! E sono contentissimo che sia
-venuta in chiaro! (<i>Indica a Franco Onoria</i>) Guardi:
-che questa signora qua, per esempio, prima tutta
-sdegnata, furiosa, e poi tutta miele, e ora tutta
-fiele&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>insorgendo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sfido!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito approvando</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma sì, sì, ha ragione! Però è bellissimo, non
-neghi! (<i>Rivolgendosi a Franco</i>) E che lei, prima,
-jeri, così esaltato&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>insorgendo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma gliel'ho detto io stesso!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì, sì, ed è giusto! giustissimo! E appunto per
-questo, bellissimo! — Ma scusate, voi credete che
-io debba far qui la figura dell'imbecille? No, ecco!
-Mi diverto allora a farvi vedere quant'è bella — bella — bellissima — questa
-commedia d'una bugia
-scoperta&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>di nuovo insorgendo, addolorato</i>)
-</p>
-
-<p>
-— bella, lei dice?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_134">[134]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito, compenetrandosi del dolore di lui</i>)
-</p>
-
-<p>
-Appunto perchè lei ne soffre e ne ha sofferto così!
-Oh, comprendo, sento in me — non creda! — le
-sue sofferenze; e non dubiti che saprò rappresentarle
-al vivo, se ne farò un romanzo o una commedia.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-E che niente niente vorrebbe farci entrare anche
-me?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Se ne faccio una commedia, sì.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, non s'arrischi di mettermi in commedia, sa!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Che farebbe? Si metterebbe a gridare che non
-è vero?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Che non è vero! che non è vero! Che lei è un
-impostore da fare il pajo con quella!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>ridendo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma lo direbbero i critici, stia tranquilla, che non
-è vero! (<i>Staccando</i>) Com'è intanto che ancora non
-ritorna? A quest'ora dovrebbe già esser qui.... — Le
-ho dato un po' di denaro....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_135">[135]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito</i>)
-</p>
-
-<p>
-Denaro, a lei? Ah, bravo! E allora, figuriamoci!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Per pagare il conticino dell'albergo e ritirare la
-valigia.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se le ha dato del danaro, non torna più! non
-torna più! Addio, commedia! Posso star tranquilla
-davvero!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No, per questo — veda — c'è sempre modo
-d'immaginare una fine concludente, anche se un fatto
-nella vita non conclude!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Teme che non debba più davvero ritornare?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ecco: secondo. Se lo scopo della sua menzogna
-era nei «fatti», come voi dite, ho paura che non
-ritornerà più. Ritornerà soltanto nel caso che il suo
-scopo — come a me pare — era sopra e fuori dei
-fatti. E allora io farò la commedia. — Ma la farò
-anche se ella non ritorna.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Senza tener conto dei fatti?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_136">[136]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-I fatti! I fatti! Caro signore, i fatti sono come
-si assumono; e allora, nello spirito, non sono più
-fatti: ma vita che appare, così o in altro modo. I fatti
-sono il passato, quando l'animo cede, — lo diceva
-lei stesso — e la vita li abbandona. Perciò non credo
-ai fatti.
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Entra a questo punto dalla comune <span class="smcap">Emma</span>, ad annunziare:
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-C'è il signor console Grotti che chiede della signorina
-o di lei, signor Nota.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, viene qua lui, invece.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>fiero e minaccioso, accennando di muoversi per andargli
-incontro</i>)
-</p>
-
-<p>
-E viene a proposito!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>calmo e fermo, ponendoglisi davanti</i>)
-</p>
-
-<p>
-Lei mi farà il piacere di star tranquillo, in casa
-mia; e le ripeto che non ha da chiedere conto a nessuno!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Io me ne posso anche andare!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_137">[137]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No! Lei si fermerà qui. Andrò io da questo signore.
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Si presenta sulla soglia, in ansia e agitatissimo il console
-<span class="smcap">Grotti</span>. <span class="smcap">Emma</span> si ritira.
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Permesso? La signorina Drei?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>allarmata, irritata, impaziente</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma non c'è! Se n'è andata!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-E forse non ritornerà più!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio, ma sanno.... — mi rivolgo a lei, signor
-Nota&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Lei s'introduce in casa mia, senza averne il permesso.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Chiedo perdono! Ma mi preme di sapere se la
-signorina Drei è a conoscenza che mia moglie&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito</i>)
-</p>
-
-<p>
-— è andata dai parenti della mia fidanzata a
-denunziare&nbsp;—
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_138">[138]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito con fierezza, gridando</i>)
-</p>
-
-<p>
-— la sua pazzia!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, lei dunque nega?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s. con furia e con sdegno</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma io non ho niente nè da affermare nè da negare
-a lei!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah no! s'inganna! Perchè lei mi deve rispondere&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-— di che vuole che le risponda? Della pazzia di
-una donna? — Sono pronto a risponderne, quando
-lei vuole!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Sta bene!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito rivolgendosi a Ludovico</i>)
-</p>
-
-<p>
-Mi preme soltanto di sapere, signor Nota, se la
-signorina Drei ne è a conoscenza!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No, io non credo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, sia lodato Dio, sia lodato Dio!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_139">[139]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-È stata con me: l'ho lasciata perchè doveva recarsi
-all'albergo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-E non lo sapeva neanche lei?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No; l'ho saputo ora dal signor Laspiga che ho
-trovato qua.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah bene, bene! Perchè nella disperazione in cui
-è, quest'altro colpo....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma il fatto è che — la aspettiamo — e ancora
-non ritorna.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Se non lo sa, è più che probabile che se l'aspetti!
-E poichè il signor Nota le ha dato un po' di denaro,
-forse avrà preso la via.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Dio volesse che fosse così! Ma purtroppo temo&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ah, dunque lei ora ammette?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Io non ammetto nulla!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_140">[140]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Già per cavalleria!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma non capisce che a me non importa affatto che
-lei creda o non creda? Lei può credere quello che
-vuole e che le fa comodo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>di scatto, fiero</i>)
-</p>
-
-<p>
-Io? Quello che mi fa comodo? Io voglio sapere
-quello che è vero, non credere quello che mi fa comodo!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-E poi? Quando le avrò detto che non è vero?
-Ma non vuol comprendere che è stato lei, proprio
-lei, a ridurla alla disperazione?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Io?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Sì! Lei!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma se fu scacciata innocente, da sua moglie, senza
-neanche colpa della disgrazia della bambina&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito, reciso</i>)
-</p>
-
-<p>
-Questo no!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_141">[141]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-È menzogna, questa?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Sono andato appunto a protestare per questo, al
-giornale — contro questa menzogna!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-E poi è venuto a mettersi qua d'accordo con lei?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>fremendo, quasi avventandosi e contenendosi</i>)
-</p>
-
-<p>
-Mi scusi, signor Nota.... (<i>Poi, a Franco</i>) Sono
-venuto qua perchè pregato dal padre della sua fidanzata,
-e ho trovato che ella — del resto, alla sua
-stessa presenza, e di tutti — si disperava perchè lei&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito con forza stringente</i>)
-</p>
-
-<p>
-— perchè io volevo riparare al male che le avevo
-fatto! Perchè se ne dispera — vorrei sapere — se
-questo male che io le avrei fatto, è vero?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma perchè ella non vuole la sua riparazione! Oh
-bella! Non la vuole! Non la vuole! Gliel'ha detto!
-Ripetuto! È una bella ostinazione, perdio!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_142">[142]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma non può credere che mi faccia comodo! Questo
-no! Lei vorrebbe escludermi, con la scusa di questa
-disperazione, per fare facilmente qua, la sua parte
-davanti al signore (<i>indicando Ludovico</i>), dandogli a
-credere che non è vero niente! — Ma io sono qua,
-non per piacere, ma perchè lei, lei stessa, dichiarò
-pubblicamente che s'era uccisa per me!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-E non le ha già confessato d'aver mentito?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>subito, con violenza, sempre più stringente</i>)
-</p>
-
-<p>
-Una seconda menzogna! E due! — L'ho costretta
-io, forse, a mentire?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-E chi lo sa, se non ha detto di no, per questo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Dunque sarebbe vero che ha tentato d'uccidersi
-per me?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Io non lo so, perchè l'ha fatto.
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_143">[143]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Se è come lei dice, l'ha fatto per me, per il mio
-matrimonio! Non vedo altra ragione, perchè l'avrebbe
-fatto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Se non fu forse, per come disse a me&nbsp;—
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>voltandosi di scatto</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma no, scusi, lei poc'anzi ha detto che non ne
-vedeva nessuna, neppure lei!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-No, ecco, che s'avvilì.... per istrada.... come una
-mendicante....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con ironia</i>)
-</p>
-
-<p>
-Già! quando si offrì, di sera, al primo che passava....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>infoscandosi</i>)
-</p>
-
-<p>
-Disse anche questo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>forte, con foga, venendo avanti</i>)
-</p>
-
-<p>
-Anche questo! anche questo! E avrebbe fatto
-anche questo per colpa mia, per il mio tradimento!
-<span class="pagenum" id="Page_144">[144]</span>
-E lei vorrebbe che io, ammettendo questo, non m'ostinassi
-a pretendere, con tutta la forza della mia coscienza,
-che ella accettasse la mia riparazione? Ma
-io sono pronto a pretenderlo anche ora, se lei mi
-dà la sua parola d'onore che sua moglie ha detto il
-falso, denunciando che è stata la sua amante!
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Accorre a questo punto <span class="smcap">Emma</span>, dalla comune, gridando
-spaventata:
-</p>
-</div>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Signora! signora! Dio mio.... signora....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Che cos'è?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Lei?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Sissignore.... è tornata....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-E dov'è?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Dov'è?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Emma</span>
-</p>
-
-<p>
-Come una morta.... Appena ho aperto.... è caduta,
-con la valigia....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Il veleno.... ah Dio, nella valigia aveva il veleno....
-</p>
-
-<div class="blockquote">
-<p>
-Mentre fanno per accorrere appare <span class="smcap">Ersilia</span> dalla comune:
-cadaverica, ma calma, dolce, quasi sorridente.
-</p>
-</div>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_145">[145]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>arretrando, con gli altri</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh.... eccola....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>prorompendo</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ersilia.... Ersilia.... che hai fatto?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>quasi tra sè</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ecco che s'è tradito!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>accorrendo, come per sorreggerla</i>)
-</p>
-
-<p>
-Signorina.... signorina....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con raccapriccio, quasi tra sè</i>)
-</p>
-
-<p>
-Oh Dio.... di nuovo?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Niente. Zitti.... Questa volta, niente.... (<i>fa segno
-col dito davanti alla bocca</i>).
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con un grido</i>)
-</p>
-
-<p>
-No! No.... Dio, Dio! Bisogna darle ajuto subito!
-Portarla via, subito!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_146">[146]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>spaventata</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma sì! Subito, subito!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>accorrendo a lei</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì, sì.... venga, venga....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>schermendosi</i>)
-</p>
-
-<p>
-No: non voglio! — Basta! Per carità....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>accorrendo anche lui</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma sì! Vieni, vieni con me! Ti condurrò io!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Non voglio, ti dico....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma sì, si lasci persuadere, si lasci condurre, signorina!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Mando per una vettura!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Per carità, basta, vi dico.... Sarebbe inutile!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_147">[147]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma chi lo dice? Non bisogna perder tempo piuttosto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-È inutile! Non c'è più rimedio. Zitti, per carità.
-Lasciatemi tranquilla. Se lei, signor Nota, e lei signora.... — non
-sarà subito, purtroppo.... ma spero
-presto....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Dica, sì.... — che desidera? che desidera?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Il suo letto.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma sì, subito, venga!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Onoria</span>
-</p>
-
-<p>
-Venga, venga!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Grotti</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>di nuovo prorompendo con violenta commozione</i>)
-</p>
-
-<p>
-Che hai fatto? che hai fatto?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Basta. Andate, andate....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ludovico</span>
-</p>
-
-<p>
-Poteva pensare, signorina, che c'ero io! poteva
-restare qua, con me!
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_148">[148]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Se non l'avessi fatto, nessuno mi avrebbe più creduto.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>con orgasmo, commosso</i>)
-</p>
-
-<p>
-Ma che cosa, che cosa dovevamo credere?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>pacata</i>)
-</p>
-
-<p>
-Che non mentii per vivere. Questo.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-E perchè allora?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma per morire. Ecco. Vedi? — Te lo gridai,
-che quando dissi quella menzogna per me doveva
-essere tutto finito, e che la dissi appunto per questo.
-Tu non l'hai voluto credere; e hai ragione, sì,
-perchè non pensai a te — proprio per nulla — hai
-ragione, non pensai che t'avrei turbato, sconvolto
-così.... — Ma mi disprezzavo tanto!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Ma come? M'accusavi....
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p>
-Come no?
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_149">[149]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-No, no.... È così difficile dirlo... — figurati, crederlo. — Ma
-ora ti dirò. Mi disprezzavo tanto, che
-non credetti che t'avrei cagionato tutto questo
-danno. — Puoi credermi. Vedi, ho voluto acquistarmi
-prima, apposta, questo diritto d'esser creduta:
-per dirtelo. T'ho cagionato tutto questo sconvolgimento,
-e anche alla tua fidanzata, e sapevo, sapevo
-di non doverlo fare; che non avevo più nessun diritto
-di farlo, perchè.... (<i>guarda verso il Grotti, poi
-si rivolge di nuovo a Franco</i>) L'hai saputo? — Da
-sua moglie, è vero?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>quasi senza voce</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-L'ho preveduto. E lui è venuto qua a negare,
-è vero?
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>c. s.</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì.
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p>
-Ecco, vedi? (<i>Lo guarda e fa un gesto di sconsolata
-pietà, aprendo appena le mani; gesto che dice
-senza parole la ragione per cui l'umanità martoriata
-sente il bisogno di mentire. Dolcissimamente aggiunge:</i>)
-E anche tu....
-</p>
-
-<p>
-<span class="pagenum" id="Page_150">[150]</span>
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Franco</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>commosso, con impeto di sincerità, intendendo il
-gesto</i>)
-</p>
-
-<p>
-Sì, anch'io, anch'io!
-</p>
-
-<p class="speaker">
-<span class="smcap">Ersilia</span>
-</p>
-
-<p class="center">
-(<i>sorridendo, quasi d'un sorriso lontano</i>)
-</p>
-
-<p>
-Hai detto il sogno.... non so.... cose belle. — E sei
-accorso qua per riparare. — Sì, come lui — per riparare — ha
-negato. (<i>Il Grotti scoppia in violenti
-singhiozzi. E allora ella turbandosi e facendogli cenno
-di frenarsi e di smettere</i>) No, no, per carità! — È
-che ciascuno, ciascuno vuol fare una bella figura. — Più
-si è.... più si è.... (<i>vuol dire «laidi», ma ne
-prova schifo e insieme ancora tanta pietà, che quasi
-non le viene di dirlo</i>) — e più ci vogliamo far belli,
-ecco. (<i>E sorride</i>) Dio mio sì, coprirci con un abitino
-decente, ecco. — Io non ne avevo più nessuno
-per ricomparirti davanti. Ma seppi che anche tu....
-sì, t'eri strappato quell'abito bello di marinajo.
-E allora mi vidi.... mi vidi per la strada, senza
-più nulla.... — e.... (<i>s'infosca al ricordo di quella
-sera per la strada, uscita dall'alberguccio</i>) — sì, ancora
-un altro po' di fango addosso, a finire d'insudiciarmi. — Dio,
-che schifo! che nausea! — E allora....
-e allora volli farmela per la morte, almeno,
-una vestina decente. — Ecco, vedete perchè mentii?
-Per questo, vi giuro! — Non avevo potuto averne
-mai una per la vita, da poter figurare in qualche
-<span class="pagenum" id="Page_151">[151]</span>
-modo, che non mi fosse strappata dai tanti cani....
-dai tanti cani che mi sono saltati sempre addosso,
-per ogni via, che non mi fosse imbrattata da tutte
-le miserie più basse e più vili — me ne volli fare
-una — bella — per la morte — la più bella — quella
-che era stata per me come un sogno, là — e
-che mi fu strappata subito, anch'essa — quella di
-fidanzata; ma per morirci, per morirci, per morirci
-e basta — ecco — con un po' di rimpianto di tutti,
-e basta. — Ebbene, no! no! Non ho potuto avere
-neanche questa! Lacerata addosso, strappata anche
-questa! No! Morire nuda! Scoperta, avvilita, e spregiata! — Ecco
-qua: siete contenti? E ora andate,
-andate. Lasciatemi morire in silenzio: nuda. Andate!
-Lo posso ben dire, ora, mi pare, che non voglio più
-vedere, che non voglio più sentire nessuno? Andate,
-andatelo a dire, tu a tua moglie, tu alla tua fidanzata,
-che questa morta — ecco qua — non s'è potuta
-vestire.
-</p>
-
-<p class="pad2 center large">
-TELA
-</p>
-
-<div class="tnote">
-<p class="tntitle">
-Nota del Trascrittore
-</p>
-
-<p>
-Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione
-minimi errori tipografici.
-</p>
-
-<p class="covernote">
-Copertina elaborata dal trascrittore e posta nel pubblico dominio.
-</p>
-</div>
-
-<div style='display:block; margin-top:4em'>*** END OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK VESTIRE GLI IGNUDI ***</div>
-<div style='text-align:left'>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-Updated editions will replace the previous one&#8212;the old editions will
-be renamed.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-Creating the works from print editions not protected by U.S. copyright
-law means that no one owns a United States copyright in these works,
-so the Foundation (and you!) can copy and distribute it in the United
-States without permission and without paying copyright
-royalties. Special rules, set forth in the General Terms of Use part
-of this license, apply to copying and distributing Project
-Gutenberg&#8482; electronic works to protect the PROJECT GUTENBERG&#8482;
-concept and trademark. Project Gutenberg is a registered trademark,
-and may not be used if you charge for an eBook, except by following
-the terms of the trademark license, including paying royalties for use
-of the Project Gutenberg trademark. If you do not charge anything for
-copies of this eBook, complying with the trademark license is very
-easy. You may use this eBook for nearly any purpose such as creation
-of derivative works, reports, performances and research. Project
-Gutenberg eBooks may be modified and printed and given away--you may
-do practically ANYTHING in the United States with eBooks not protected
-by U.S. copyright law. Redistribution is subject to the trademark
-license, especially commercial redistribution.
-</div>
-
-<div style='margin:0.83em 0; font-size:1.1em; text-align:center'>START: FULL LICENSE<br />
-<span style='font-size:smaller'>THE FULL PROJECT GUTENBERG LICENSE<br />
-PLEASE READ THIS BEFORE YOU DISTRIBUTE OR USE THIS WORK</span>
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-To protect the Project Gutenberg&#8482; mission of promoting the free
-distribution of electronic works, by using or distributing this work
-(or any other work associated in any way with the phrase &#8220;Project
-Gutenberg&#8221;), you agree to comply with all the terms of the Full
-Project Gutenberg&#8482; License available with this file or online at
-www.gutenberg.org/license.
-</div>
-
-<div style='display:block; font-size:1.1em; margin:1em 0; font-weight:bold'>
-Section 1. General Terms of Use and Redistributing Project Gutenberg&#8482; electronic works
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.A. By reading or using any part of this Project Gutenberg&#8482;
-electronic work, you indicate that you have read, understand, agree to
-and accept all the terms of this license and intellectual property
-(trademark/copyright) agreement. If you do not agree to abide by all
-the terms of this agreement, you must cease using and return or
-destroy all copies of Project Gutenberg&#8482; electronic works in your
-possession. If you paid a fee for obtaining a copy of or access to a
-Project Gutenberg&#8482; electronic work and you do not agree to be bound
-by the terms of this agreement, you may obtain a refund from the person
-or entity to whom you paid the fee as set forth in paragraph 1.E.8.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.B. &#8220;Project Gutenberg&#8221; is a registered trademark. It may only be
-used on or associated in any way with an electronic work by people who
-agree to be bound by the terms of this agreement. There are a few
-things that you can do with most Project Gutenberg&#8482; electronic works
-even without complying with the full terms of this agreement. See
-paragraph 1.C below. There are a lot of things you can do with Project
-Gutenberg&#8482; electronic works if you follow the terms of this
-agreement and help preserve free future access to Project Gutenberg&#8482;
-electronic works. See paragraph 1.E below.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.C. The Project Gutenberg Literary Archive Foundation (&#8220;the
-Foundation&#8221; or PGLAF), owns a compilation copyright in the collection
-of Project Gutenberg&#8482; electronic works. Nearly all the individual
-works in the collection are in the public domain in the United
-States. If an individual work is unprotected by copyright law in the
-United States and you are located in the United States, we do not
-claim a right to prevent you from copying, distributing, performing,
-displaying or creating derivative works based on the work as long as
-all references to Project Gutenberg are removed. Of course, we hope
-that you will support the Project Gutenberg&#8482; mission of promoting
-free access to electronic works by freely sharing Project Gutenberg&#8482;
-works in compliance with the terms of this agreement for keeping the
-Project Gutenberg&#8482; name associated with the work. You can easily
-comply with the terms of this agreement by keeping this work in the
-same format with its attached full Project Gutenberg&#8482; License when
-you share it without charge with others.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.D. The copyright laws of the place where you are located also govern
-what you can do with this work. Copyright laws in most countries are
-in a constant state of change. If you are outside the United States,
-check the laws of your country in addition to the terms of this
-agreement before downloading, copying, displaying, performing,
-distributing or creating derivative works based on this work or any
-other Project Gutenberg&#8482; work. The Foundation makes no
-representations concerning the copyright status of any work in any
-country other than the United States.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.E. Unless you have removed all references to Project Gutenberg:
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.E.1. The following sentence, with active links to, or other
-immediate access to, the full Project Gutenberg&#8482; License must appear
-prominently whenever any copy of a Project Gutenberg&#8482; work (any work
-on which the phrase &#8220;Project Gutenberg&#8221; appears, or with which the
-phrase &#8220;Project Gutenberg&#8221; is associated) is accessed, displayed,
-performed, viewed, copied or distributed:
-</div>
-
-<blockquote>
- <div style='display:block; margin:1em 0'>
- This eBook is for the use of anyone anywhere in the United States and most
- other parts of the world at no cost and with almost no restrictions
- whatsoever. You may copy it, give it away or re-use it under the terms
- of the Project Gutenberg License included with this eBook or online
- at <a href="https://www.gutenberg.org">www.gutenberg.org</a>. If you
- are not located in the United States, you will have to check the laws
- of the country where you are located before using this eBook.
- </div>
-</blockquote>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.E.2. If an individual Project Gutenberg&#8482; electronic work is
-derived from texts not protected by U.S. copyright law (does not
-contain a notice indicating that it is posted with permission of the
-copyright holder), the work can be copied and distributed to anyone in
-the United States without paying any fees or charges. If you are
-redistributing or providing access to a work with the phrase &#8220;Project
-Gutenberg&#8221; associated with or appearing on the work, you must comply
-either with the requirements of paragraphs 1.E.1 through 1.E.7 or
-obtain permission for the use of the work and the Project Gutenberg&#8482;
-trademark as set forth in paragraphs 1.E.8 or 1.E.9.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.E.3. If an individual Project Gutenberg&#8482; electronic work is posted
-with the permission of the copyright holder, your use and distribution
-must comply with both paragraphs 1.E.1 through 1.E.7 and any
-additional terms imposed by the copyright holder. Additional terms
-will be linked to the Project Gutenberg&#8482; License for all works
-posted with the permission of the copyright holder found at the
-beginning of this work.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.E.4. Do not unlink or detach or remove the full Project Gutenberg&#8482;
-License terms from this work, or any files containing a part of this
-work or any other work associated with Project Gutenberg&#8482;.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.E.5. Do not copy, display, perform, distribute or redistribute this
-electronic work, or any part of this electronic work, without
-prominently displaying the sentence set forth in paragraph 1.E.1 with
-active links or immediate access to the full terms of the Project
-Gutenberg&#8482; License.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.E.6. You may convert to and distribute this work in any binary,
-compressed, marked up, nonproprietary or proprietary form, including
-any word processing or hypertext form. However, if you provide access
-to or distribute copies of a Project Gutenberg&#8482; work in a format
-other than &#8220;Plain Vanilla ASCII&#8221; or other format used in the official
-version posted on the official Project Gutenberg&#8482; website
-(www.gutenberg.org), you must, at no additional cost, fee or expense
-to the user, provide a copy, a means of exporting a copy, or a means
-of obtaining a copy upon request, of the work in its original &#8220;Plain
-Vanilla ASCII&#8221; or other form. Any alternate format must include the
-full Project Gutenberg&#8482; License as specified in paragraph 1.E.1.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.E.7. Do not charge a fee for access to, viewing, displaying,
-performing, copying or distributing any Project Gutenberg&#8482; works
-unless you comply with paragraph 1.E.8 or 1.E.9.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.E.8. You may charge a reasonable fee for copies of or providing
-access to or distributing Project Gutenberg&#8482; electronic works
-provided that:
-</div>
-
-<div style='margin-left:0.7em;'>
- <div style='text-indent:-0.7em'>
- &bull; You pay a royalty fee of 20% of the gross profits you derive from
- the use of Project Gutenberg&#8482; works calculated using the method
- you already use to calculate your applicable taxes. The fee is owed
- to the owner of the Project Gutenberg&#8482; trademark, but he has
- agreed to donate royalties under this paragraph to the Project
- Gutenberg Literary Archive Foundation. Royalty payments must be paid
- within 60 days following each date on which you prepare (or are
- legally required to prepare) your periodic tax returns. Royalty
- payments should be clearly marked as such and sent to the Project
- Gutenberg Literary Archive Foundation at the address specified in
- Section 4, &#8220;Information about donations to the Project Gutenberg
- Literary Archive Foundation.&#8221;
- </div>
-
- <div style='text-indent:-0.7em'>
- &bull; You provide a full refund of any money paid by a user who notifies
- you in writing (or by e-mail) within 30 days of receipt that s/he
- does not agree to the terms of the full Project Gutenberg&#8482;
- License. You must require such a user to return or destroy all
- copies of the works possessed in a physical medium and discontinue
- all use of and all access to other copies of Project Gutenberg&#8482;
- works.
- </div>
-
- <div style='text-indent:-0.7em'>
- &bull; You provide, in accordance with paragraph 1.F.3, a full refund of
- any money paid for a work or a replacement copy, if a defect in the
- electronic work is discovered and reported to you within 90 days of
- receipt of the work.
- </div>
-
- <div style='text-indent:-0.7em'>
- &bull; You comply with all other terms of this agreement for free
- distribution of Project Gutenberg&#8482; works.
- </div>
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.E.9. If you wish to charge a fee or distribute a Project
-Gutenberg&#8482; electronic work or group of works on different terms than
-are set forth in this agreement, you must obtain permission in writing
-from the Project Gutenberg Literary Archive Foundation, the manager of
-the Project Gutenberg&#8482; trademark. Contact the Foundation as set
-forth in Section 3 below.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.F.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.F.1. Project Gutenberg volunteers and employees expend considerable
-effort to identify, do copyright research on, transcribe and proofread
-works not protected by U.S. copyright law in creating the Project
-Gutenberg&#8482; collection. Despite these efforts, Project Gutenberg&#8482;
-electronic works, and the medium on which they may be stored, may
-contain &#8220;Defects,&#8221; such as, but not limited to, incomplete, inaccurate
-or corrupt data, transcription errors, a copyright or other
-intellectual property infringement, a defective or damaged disk or
-other medium, a computer virus, or computer codes that damage or
-cannot be read by your equipment.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.F.2. LIMITED WARRANTY, DISCLAIMER OF DAMAGES - Except for the &#8220;Right
-of Replacement or Refund&#8221; described in paragraph 1.F.3, the Project
-Gutenberg Literary Archive Foundation, the owner of the Project
-Gutenberg&#8482; trademark, and any other party distributing a Project
-Gutenberg&#8482; electronic work under this agreement, disclaim all
-liability to you for damages, costs and expenses, including legal
-fees. YOU AGREE THAT YOU HAVE NO REMEDIES FOR NEGLIGENCE, STRICT
-LIABILITY, BREACH OF WARRANTY OR BREACH OF CONTRACT EXCEPT THOSE
-PROVIDED IN PARAGRAPH 1.F.3. YOU AGREE THAT THE FOUNDATION, THE
-TRADEMARK OWNER, AND ANY DISTRIBUTOR UNDER THIS AGREEMENT WILL NOT BE
-LIABLE TO YOU FOR ACTUAL, DIRECT, INDIRECT, CONSEQUENTIAL, PUNITIVE OR
-INCIDENTAL DAMAGES EVEN IF YOU GIVE NOTICE OF THE POSSIBILITY OF SUCH
-DAMAGE.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.F.3. LIMITED RIGHT OF REPLACEMENT OR REFUND - If you discover a
-defect in this electronic work within 90 days of receiving it, you can
-receive a refund of the money (if any) you paid for it by sending a
-written explanation to the person you received the work from. If you
-received the work on a physical medium, you must return the medium
-with your written explanation. The person or entity that provided you
-with the defective work may elect to provide a replacement copy in
-lieu of a refund. If you received the work electronically, the person
-or entity providing it to you may choose to give you a second
-opportunity to receive the work electronically in lieu of a refund. If
-the second copy is also defective, you may demand a refund in writing
-without further opportunities to fix the problem.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.F.4. Except for the limited right of replacement or refund set forth
-in paragraph 1.F.3, this work is provided to you &#8216;AS-IS&#8217;, WITH NO
-OTHER WARRANTIES OF ANY KIND, EXPRESS OR IMPLIED, INCLUDING BUT NOT
-LIMITED TO WARRANTIES OF MERCHANTABILITY OR FITNESS FOR ANY PURPOSE.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.F.5. Some states do not allow disclaimers of certain implied
-warranties or the exclusion or limitation of certain types of
-damages. If any disclaimer or limitation set forth in this agreement
-violates the law of the state applicable to this agreement, the
-agreement shall be interpreted to make the maximum disclaimer or
-limitation permitted by the applicable state law. The invalidity or
-unenforceability of any provision of this agreement shall not void the
-remaining provisions.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-1.F.6. INDEMNITY - You agree to indemnify and hold the Foundation, the
-trademark owner, any agent or employee of the Foundation, anyone
-providing copies of Project Gutenberg&#8482; electronic works in
-accordance with this agreement, and any volunteers associated with the
-production, promotion and distribution of Project Gutenberg&#8482;
-electronic works, harmless from all liability, costs and expenses,
-including legal fees, that arise directly or indirectly from any of
-the following which you do or cause to occur: (a) distribution of this
-or any Project Gutenberg&#8482; work, (b) alteration, modification, or
-additions or deletions to any Project Gutenberg&#8482; work, and (c) any
-Defect you cause.
-</div>
-
-<div style='display:block; font-size:1.1em; margin:1em 0; font-weight:bold'>
-Section 2. Information about the Mission of Project Gutenberg&#8482;
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-Project Gutenberg&#8482; is synonymous with the free distribution of
-electronic works in formats readable by the widest variety of
-computers including obsolete, old, middle-aged and new computers. It
-exists because of the efforts of hundreds of volunteers and donations
-from people in all walks of life.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-Volunteers and financial support to provide volunteers with the
-assistance they need are critical to reaching Project Gutenberg&#8482;&#8217;s
-goals and ensuring that the Project Gutenberg&#8482; collection will
-remain freely available for generations to come. In 2001, the Project
-Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
-and permanent future for Project Gutenberg&#8482; and future
-generations. To learn more about the Project Gutenberg Literary
-Archive Foundation and how your efforts and donations can help, see
-Sections 3 and 4 and the Foundation information page at www.gutenberg.org.
-</div>
-
-<div style='display:block; font-size:1.1em; margin:1em 0; font-weight:bold'>
-Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non-profit
-501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
-state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
-Revenue Service. The Foundation&#8217;s EIN or federal tax identification
-number is 64-6221541. Contributions to the Project Gutenberg Literary
-Archive Foundation are tax deductible to the full extent permitted by
-U.S. federal laws and your state&#8217;s laws.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-The Foundation&#8217;s business office is located at 809 North 1500 West,
-Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887. Email contact links and up
-to date contact information can be found at the Foundation&#8217;s website
-and official page at www.gutenberg.org/contact
-</div>
-
-<div style='display:block; font-size:1.1em; margin:1em 0; font-weight:bold'>
-Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-Project Gutenberg&#8482; depends upon and cannot survive without widespread
-public support and donations to carry out its mission of
-increasing the number of public domain and licensed works that can be
-freely distributed in machine-readable form accessible by the widest
-array of equipment including outdated equipment. Many small donations
-($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
-status with the IRS.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-The Foundation is committed to complying with the laws regulating
-charities and charitable donations in all 50 states of the United
-States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
-considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up
-with these requirements. We do not solicit donations in locations
-where we have not received written confirmation of compliance. To SEND
-DONATIONS or determine the status of compliance for any particular state
-visit <a href="https://www.gutenberg.org/donate/">www.gutenberg.org/donate</a>.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-While we cannot and do not solicit contributions from states where we
-have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition
-against accepting unsolicited donations from donors in such states who
-approach us with offers to donate.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-International donations are gratefully accepted, but we cannot make
-any statements concerning tax treatment of donations received from
-outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-Please check the Project Gutenberg web pages for current donation
-methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
-ways including checks, online payments and credit card donations. To
-donate, please visit: www.gutenberg.org/donate
-</div>
-
-<div style='display:block; font-size:1.1em; margin:1em 0; font-weight:bold'>
-Section 5. General Information About Project Gutenberg&#8482; electronic works
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-Professor Michael S. Hart was the originator of the Project
-Gutenberg&#8482; concept of a library of electronic works that could be
-freely shared with anyone. For forty years, he produced and
-distributed Project Gutenberg&#8482; eBooks with only a loose network of
-volunteer support.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-Project Gutenberg&#8482; eBooks are often created from several printed
-editions, all of which are confirmed as not protected by copyright in
-the U.S. unless a copyright notice is included. Thus, we do not
-necessarily keep eBooks in compliance with any particular paper
-edition.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-Most people start at our website which has the main PG search
-facility: <a href="https://www.gutenberg.org">www.gutenberg.org</a>.
-</div>
-
-<div style='display:block; margin:1em 0'>
-This website includes information about Project Gutenberg&#8482;,
-including how to make donations to the Project Gutenberg Literary
-Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to
-subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks.
-</div>
-
-</div>
-
-</body>
-</html>
diff --git a/old/65028-h/images/cover.jpg b/old/65028-h/images/cover.jpg
deleted file mode 100644
index 5cf2888..0000000
--- a/old/65028-h/images/cover.jpg
+++ /dev/null
Binary files differ