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+The Project Gutenberg EBook of Ricordi di Parigi, by Edmondo De Amicis
+
+This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
+almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or
+re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included
+with this eBook or online at www.gutenberg.org
+
+
+Title: Ricordi di Parigi
+
+Author: Edmondo De Amicis
+
+Release Date: February 24, 2006 [EBook #17853]
+
+Language: Italian
+
+Character set encoding: ISO-8859-1
+
+*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK RICORDI DI PARIGI ***
+
+
+
+
+Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the
+Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net
+
+
+
+
+
+
+ EDMONDO DE AMICIS
+
+ RICORDI DI PARIGI
+
+
+
+ MILANO
+ FRATELLI TREVES, EDITORI.
+ 1879.
+
+
+
+
+DELLO STESSO AUTORE:
+
+ _La Vita militare_. (Milano, Treves, 1868). Esaurito.
+ _La Vita militare_. (Firenze. Lemonnier, 1869).
+ _Ricordi del 1870-71_. (Firenze. Barbéra, 1872). 4.ª ediz.
+ _Spagna_. (Firenze. Barbéra, 1873), 6.a ediz.
+ _Ricordi di Londra_. (Milano. Treves, 1874). 6.ª ediz.
+ _Olanda_. (Firenze. Barbéra, 1874), 4.ª ediz.
+ _Pagine sparse_. (Milano. Tip. Lombarda, 1875). 4.ª ediz.
+ _Marocco_. (Milano. Treves, 1876). 5.ª ediz.
+ _Marocco_. Edizione illustrata. (Milano. Treves, 1879).
+ _Costantinopoli_. (Milano. Treves, 1877). 9.ª ediz.
+ _Novelle_. (Milano. Treves, 1878) Nuova edizione riveduta e ampliata.
+
+
+DI PROSSIMA. PUBBLICAZIONE:
+
+ _Cuore_.
+
+
+
+
+
+ EDMONDO DE AMICIS
+
+ RICORDI DI PARIGI
+
+
+ MILANO
+ FRATELLI TREVES, EDITORI.
+
+ 1879.
+
+
+
+
+
+
+Milano. Tip. Fratelli Treves
+
+_Gli editori hanno compite tutte le formalità richieste dalla legge
+e dalle convenzioni internazionali per riservare la Proprietà
+letteraria e il diritto di traduzione._
+
+
+
+
+
+IL PRIMO GIORNO A PARIGI
+
+
+ Parigi, 28 giugno 1878
+
+Eccomi preso daccapo a quest'immensa rete dorata, in cui ogni tanto
+bisogna cascare, volere o non volere. La prima volta ci restai quattro
+mesi, dibattendomi disperatamente, e benedissi il giorno che ne uscii.
+Ma vedo che la colpa era tutta mia, ora che ci ritorno
+
+ .... composto a nobile quiete,
+
+perchè guai a chi viene a Parigi troppo giovane, senza uno scopo
+fermo, colla testa in tumulto e colle tasche vuote! Ora vedo Parigi
+serenamente, e la vedo a traverso all'anima d'un caro amico, che mi fa
+risentire più vive e più fresche tutte le impressioni della
+prima volta.
+
+Ed ecco quelle del primo giorno, come le può rendere una mente
+stanca e una penna presa ad imprestito dall'albergatore.
+
+Prima d'esser condotto all'Esposizione, bisogna che il lettore entri
+con noi in Parigi; daremo insieme un'occhiata al teatro prima di
+voltarci verso il palco scenico.
+
+Siamo discesi alla stazione della strada ferrata di Lione, alle otto
+della mattina, con un tempo bellissimo. E ci trovammo subito
+imbarazzati. Avevamo letto nei giornali che i fiaccherai di Parigi
+spingevano le loro pretese fino al punto di non voler più
+trasportare persone grasse. Io feci osservare al Giacosa che noi due
+eravamo fatti apposta per provocare e giustificare un rifiuto sdegnoso
+dal più cortese dei fiaccherai. Egli s'impensierì, io pure.
+Avevamo indosso, per giunta, due spolverine che c'ingrossavano
+spietatamente. Come fare? Non c'era che da tentare di produrre un po'
+d'illusione avvicinandosi a una carrozza a passo di contraddanza e
+interpellando l'uomo con una voce in falsetto. Il tentativo riuscì.
+Il fiaccheraio ci rivolse uno sguardo inquieto, ma ci lasciò
+salire, e si diresse rapidamente verso i _boulevards_.
+
+Dovevamo andare fino al _boulevard_ degli Italiani, ossia diritti al
+centro di Parigi passando per la più ammirabile delle sue strade,
+
+
+La prima impressione è gradevole.
+
+È la grande piazza irregolare della Bastiglia, spettacolosa e
+tumultuosa, nella quale sboccano quattro _boulevards_ e dieci vie, e
+da cui si sente rumoreggiar sordamente il vasto sobborgo di
+Sant'Antonio. Ma s'è ancora intronati dallo strepito della grande
+Stazione lugubre, dove s'è discesi rotti e sonnolenti; e quel vasto
+spazio pieno di luce, quei mille colori, la grande colonna di Luglio,
+gli alberi, il viavai rapidissimo delle carrozze e della folla,
+s'intravvedono appena. È il primo soffio impetuoso e sonoro della
+vita di Parigi, e si riceve a occhi socchiusi. Non si comincia a veder
+nettamente che nel _boulevard_ Beaumarchais.
+
+
+Qui comincia ad apparire Parigi. La via larghissima, la doppia fila
+degli alberi, le case allegre; tutto è nitido e fresco, e da tutto
+spira un'aria giovanile. Si riconoscono al primo sguardo mille piccole
+raffinatezze di comodità e d'eleganza, che rivelano un popolo pieno
+di bisogni e di capricci, per il quale il superfluo è più
+indispensabile del necessario e che gode la vita con un'arte
+ingegnosa. È la _buvette_ tutta risplendente di vetri e di metalli,
+è il piccolo caffè pieno di pretese signorili, è la piccola
+trattoria che ostenta i ghiottumi squisiti del gran _restaurant_, sono
+mille piccole botteghe, linde e ridenti, che fanno a soverchiarsi le
+une le altre a furia di colori, di mostre, d'iscrizioni, di fantocci,
+di piccole gale e di piccoli vezzi. Fra le due file degli alberi è
+un andirivieni di carrozze, di grandi carri, di carrozzoni tirati da
+macchine a vapore, e d'omnibus altissimi, carichi di gente, che
+sobbalzano sul selciato ineguale con un fracasso assordante. Ma è
+un movimento diverso da quello di Londra. Il luogo aperto e verde, i
+visi, le voci, i colori, danno a quel tramestìo l'aspetto più di
+un divertimento che di un lavoro. E poi la popolazione non è nuova.
+Son tutte figure conosciute, che fanno sorridere. È _Gervaise_ che
+s'affaccia alla porta della bottega col ferro in mano, è _monsieur
+Joyeuse_ che va all'ufficio fantasticando una gratificazione, è
+_Pipelet_ che legge la Gazzetta, è _Frédéric_ che passa sotto
+le finestre di _Bernerette_ la sartina del Murger, è la merciaia
+del Kock, è il _gamin_ di Vittor Hugo, o il Prudhomme del Monnier,
+è' l'_homme d'affaire_ del Balzac, è l'operaio dello Zola.
+Eccoli tutti! Come ci accorgiamo che, anche lontani le mille miglia,
+si viveva nella immensa cinta di Parigi! Sono le otto e mezzo, e la
+grande giornata della grande città,--giornata per Parigi, mese per
+chi arriva,--è già cominciata, calda e clamorosa come una
+battaglia. Di là dal clamore della strada, si sente confusamente la
+voce profonda degli enormi quartieri nascosti, come il muggito d'un
+mare mascherato dalle dune. S'è appena usciti dal _boulevard_
+Beaumarchais, non s'è ancora arrivati in fondo al _boulevard_ delle
+Figlie del Calvario, e già s'indovina, si sente, si respira, sto
+per dire, l'immensità di Parigi. E si pensa con stupore a quelle
+cittadine solitarie e silenziose, da cui s'è partiti; che si
+chiamano Torino o Milano o Firenze; dove si stava tutti a uscio e
+bottega, e si viveva quasi in famiglia. Ieri vogavamo in un laghetto;
+oggi navighiamo in un oceano.
+
+
+Si è fatto un po' più d'un miglio, s'entra nel _boulevard du
+Temple_. Qui la strada larghissima s'allarga ancora, le case
+s'innalzano, le vie laterali s'allungano. La maestà di Parigi
+comincia ad apparire. E così, andando innanzi, tutto cresce di
+proporzioni e s'ingentilisce. Cominciano a sfilare i teatri: il Circo
+olimpico, il _Lyrique_, la _Gaîtè_, _les Folies_; i caffè
+eleganti, i grandi «magazzini», le trattorie signorili; e la
+folla va pigliando un aspetto più schiettamente parigino. Il
+movimento è notevolmente maggiore che nei tempi ordinarii. La
+nostra carrozza è costretta a fermarsi ogni momento per aspettare
+che la lunga fila che la precede si metta in moto. Gli omnibus di
+tutte le forme, che paion case ambulanti, s'incalzano. La gente
+s'incrocia correndo in tutte le direzioni come se giocasse a bomba da
+una parte all'altra della strada, e sui due marciapiedi passano due
+processioni non interrotte. S'entra nel _boulevard Saint Martin._ È
+un altro passo innanzi sulla via dell'eleganza e della grandezza. I
+chioschi variopinti si fanno più fitti, le botteghe più
+splendide, i caffè più pomposi. I terrazzini e le righinette
+delle case si coprono di cubitali caratteri dorati che danno a ogni
+facciata l'aspetto del frontispizio d'un libro gigantesco. I frontoni
+dei teatri, gli archi delle gallerie di passaggio, gli edifizi
+rivestiti di legno fino ai primi piani, le trattorie che s'aprono
+sulla strada in forma di tempietti e di teatri luccicanti di specchi,
+si succedono senza interstizii, gli uni congiunti agli altri, come una
+sola bottega sterminata. Mille ornamenti, mille gingilli, mille
+richiami, vistosi, capricciosi, ciarlataneschi, sporgono, dondolano,
+si rizzano da tutte le parti, luccicano a tutte le altezze,
+confusamente, dietro agli alberi, che stendono i loro rami frondosi
+sui chioschetti, sui sedili dei marciapiedi, sulle piccole stazioni
+degli omnibus, sulle fontane, sui tavolini esterni dei caffè, sulle
+tende ricamate delle botteghe, sulle gradinate marmoree dei teatri. Al
+_boulevard Saint Martin_ succede il _boulevard St. Denis_. La grande
+strada s'abbassa, si rialza, si stringe, riceve dalle grandi arterie
+dei popolosi quartieri vicini ondate di cavalli e di gente, e si
+stende davanti a noi, a perdita d'occhi, brulicante di carrozze e nera
+di folla, divisa in tre parti da due enormi ghirlande di verzura che
+la riempiono d'ombra e di freschezza. Son tre quarti d'ora che si va a
+passo a passo, serpeggiando, rasentando file interminabili di carrozze
+che danno l'immagine di favolosi cortei nuziali che si estendano da un
+capo all'altro di Parigi. Si entra nel _boulevard Bonne nouvelle_, e
+cresce ancora il formicolìo, il ronzìo, lo strepito; la pompa
+dei grandi «magazzini» che schierano sulla strada le vetrate
+enormi; l'ostentazione della _réclame_, che sale dai primi piani ai
+secondi, ai terzi, ai cornicioni, ai tetti; le vetrine diventan sale,
+le merci preziose s'ammucchiano, i cartelloni multicolori si
+moltiplicano, i muri delle case spariscono sotto una decorazione
+smagliante, puerile e magnifica che seduce e stanca lo sguardo. Non
+è una strada per cui si passa; è una successione di piazze, una
+sola immensa piazza parata a festa, dove rigurgita una moltitudine che
+ha addosso l'argento vivo. Tutto è aperto, trasparente, messo in
+vista, come in un grande mercato signorile all'aria libera. Lo sguardo
+penetra fin nelle ultime sale delle botteghe straricche, fino ai
+_comptoirs_ lontani dei lunghi caffè bianchi e dorati, e nelle
+stanze alte dei _restaurants_ principeschi, e abbraccia a ogni
+leggerissimo cambiamento di direzione, mille bellezze, mille sorprese,
+mille minuzie pompose, una varietà infinita di tesori, di
+ghiottonerie, di giocattoli, di opere d'arte, di bagattelle rovinose,
+di tentazioni di ogni specie, da cui non si libera che per ricadervi
+dall'altra parte della strada, o per ricrearsi lungo le due file senza
+fine di chioschi, scaccheggiati di tutti i colori d'arlecchino,
+coperti d'iscrizioni e di figure grottesche, tappezzati di giornali
+d'ogni paese e di ogni forma, che danno al vasto _boulevard_
+l'apparenza bizzarra e simpatica d'una grande fiera letteraria
+carnovalesca. E intanto dal _boulevard Bonne nouvelle_ si entra nel
+_boulevard Poissonnière_, e lo spettacolo si fa sempre più
+vario, più ampio e più ricco. E s'è già percorsa una lunghezza
+di quattromila metri; provando di più in più un vivo sentimento
+nuovo, che non è sola meraviglia, ma una scontentezza confusa, un
+rammarico pieno di desiderii, l'amarezza del giovinetto che si sente
+umiliato al suo primo entrare nel mondo, una specie di delusione
+d'amor proprio, che si esprime in occhiate pietose e stizzose sulla
+miseria del proprio bagaglio, messo là alla berlina, sulla cassetta
+della carrozza, in mezzo a quel lusso insolente.
+
+
+E finalmente s'entra nel _boulevard Montmartre_, a cui fa seguito
+quello degl'Italiani, quello delle _Capucines_, e quello della
+_Madeleine_.
+
+Ah! ecco il cuore ardente di Parigi, la via massima dei trionfi
+mondani, il grande teatro delle ambizioni e delle dissolutezze famose,
+dove affluisce l'oro, il vizio e la follia dai quattro angoli della
+terra!
+
+Qui è la pompa suprema, è la metropoli della metropoli, la
+reggia aperta e perpetua di Parigi, a cui tutto aspira e tutto tende.
+Qui la strada diventa piazza, il marciapiede diventa strada, la
+bottega diventa museo; il caffè, teatro; l'eleganza, fasto; lo
+splendore, sfolgorìo; la vita, febbre. I cavalli passano a stormi e
+la folla a torrenti. Vetri, insegne, avvisi, porte, facciate, tutto
+s'innalza, s'allarga, s'inargenta, s'indora, s'illumina. È una gara
+di sfarzo e di appariscenza che tocca la follia. V'è la pulizia
+olandese, la gaiezza d'un giardino, e tutta la varietà di colori
+d'un bazar orientale. Pare una sola smisurata sala d'un museo enorme,
+dove gli ori, le gemme, le trine, i fiori, i cristalli, i bronzi, i
+quadri, tutti i capolavori delle industrie, tutte le seduzioni delle
+arti, tutte le gale della ricchezza, tutti i capricci della moda si
+affollano o si ostentano con una profusione che sgomenta e una grazia
+d'esposizione che innamora. Le lastre gigantesche di cristallo o gli
+specchi innumerevoli, le rivestiture di legno nitidissimo che salgono
+fino a mezzo degli edifizi, riflettono ogni cosa. Le grandi iscrizioni
+d'oro corrono lungo tutti i rilievi delle facciate, come i versetti
+del Corano sulle pareti delle moschee. L'occhio non trova spazio dove
+riposare. Da ogni parte brillano i nomi illustri nel regno dei piaceri
+e della moda; i titoli dei _restaurants_, celebrati da Nuova York a
+Pietroburgo; gli alberghi dei principi e dei Cresi; le botteghe di cui
+si apre la porta colla mano tremante. Per tutto un lusso
+aristocratico, provocante e sfacciato, che dice:--Spendi, spandi e
+godi--e nello stesso tempo suscita e umilia i desiderii. Non vi è
+nessuna bellezza monumentale. È una specie di magnificenza teatrale
+e femminea, una maestà d'apparato, eccessiva, e piena di civetteria
+e di superbia, che sbalordisce ed abbaglia come un immenso tremolìo
+di punti luminosi; ed esprime appunto la natura della grande città
+opulenta e lasciva, che lavora per furore di godimento e di gloria. Ci
+si prova una certa soggezione. Non par di passare in un luogo
+pubblico, tanta è la nitidezza e la pompa. La folla stessa vi passa
+con una certa grazia contegnosa come per una grandissima sala,
+scivolando sull'asfalto, senza rumore, come sopra un tappeto. I
+bottegai stanno dietro alle colossali vetrine con una dignità di
+gran signori, come se non aspettassero che avventori milionari.
+Persino le venditrici di giornali dei chioschi sono atteggiate a una
+certa altezza letteraria. Par che tutti siano compresi della
+sovranità del luogo, e che tutti si studino di aggiungere colla
+propria persona una pennellata ben intonata al gran quadro dei
+_boulevards_. Gran quadro davvero! E si possono accumulare col
+pensiero, fin che si vuole, tutte le immagini sparse che se ne
+ritrovano nelle nostre città più floride; ma non si riuscirà
+mai, chi non l'abbia visto, nè a rappresentarsi lo spettacolo di
+quella fiumana vivente che scorre senza posa tra quelle due
+interminabili pareti di cristallo, in mezzo a quel verde e a
+quell'oro, accanto a quel turbinio fragoroso di cavalli e di ruote, in
+quella strada ampissima di cui non si vede la fine; nè a formarsi
+una giusta idea della figura che facevano là in mezzo le nostre
+miserabili valigie di letterati.
+
+
+Appena s'ebbe ripreso fiato all'albergo si tornò sui _boulevards_,
+davanti al _Cafè Riche_, attirati come farfalle al lume,
+senz'accorgercene. Strano! Mi pareva d'essere a Parigi da una
+settimana. La folla però ha un aspetto alquanto diverso dai tempi
+ordinarii. Abbondano le faccie esotiche, i vestiti da viaggio, le
+famiglie di provincia, affaticate e stupite; i visi bruni del
+mezzogiorno e le barbe e le capigliature biondissime del settentrione.
+Sul ponte di Costantinopoli si vede sfilare tutto l'Oriente; qua tutto
+l'Occidente. Le solite gonnelle sono come smarrite in quel pelago. Di
+tratto in tratto si vede una faccia giapponese, un negro, un turbante,
+un cencio orientale; ma è subito travolto dal fiotto nero della
+folla in cilindro. Ho notato molti soggetti di quella innumerevole
+famiglia dei grandi uomini falliti, che tutti riconoscono a primo
+aspetto: figure strane, col viso smunto e gli occhiali, coi capelli
+cadenti sulle spalle, vestiti di nero, bisunti, con uno scartafaccio
+sotto il braccio: sognatori di tutti i paesi venuti a Parigi in questa
+grande occasione a tentare il terno della gloria e della ricchezza con
+una invenzione meccanica o un capolavoro letterario. Questo è il
+grande torrente dove annegano tutte le glorie di mezza taglia.
+«Celebrità» di provincia e «illustrazioni» nazionali, gran personaggi
+gallonati e blasonati, e principi e ricconi, dieci per una crazia!
+Non si vedono nè faccie superbe, nè sorrisi di vanità soddisfatta.
+Son tutte goccie indistinte dell'onda inesauribile, a cui non
+sovrastano che i giganti. E si capisce da che molle formidabili, debba
+prendere impulso l'ambizione della gloria per sollevarsi su questo
+pandemonio, e con che rabbiosa ostinazione si rodano i cervelli per
+trovare la parola ed il grido che faccia voltare le centomila teste di
+questa folla meravigliosa! E si prova un piacere a esser là su quel
+lastrico sparso d'ambizioni stritolate e di glorie morte, su cui altre
+ambizioni si rizzano e altre forze si provano, senza posa; si gode di
+trovarsi là, come in mezzo a una gigantesca officina vibrante e
+sonora; di sentirsi aggregato anche per poco, molecola viva, al grande
+corpo intorno a cui tutto gravita; di respirare una boccata d'aria su
+quella torre di Babele, assistendo da un gradino della scala
+sterminata al lavoro immenso, confortati dal dolce pensiero.... che si
+scapperà fra quindici giorni.
+
+
+Poi facciamo una corsa di due ore, in carrozza, descrivendo un immenso
+zig-zag sulla destra della Senna, per veder circolare la vita nelle
+arterie minori di Parigi. Rivedo con vivo piacere quel verdeggiante e
+splendido _boulevard_ di Sebastopoli e di Strasburgo, che par fatto
+per il passaggio trionfale d'un esercito, e quella infinita via
+Lafayette, in cui le due striscie nere della folla si perdono allo
+sguardo in una lontananza vaporosa dove pare che cominci un'altra
+metropoli. Ripasso per quelle smisurate spaccature di Parigi, che si
+chiamano il _boulevard_ Haussman, il _boulevard_ Malesherbes, il
+_boulevard_ Magenta, il _boulevard_ Principe Eugenio, in cui si
+sprofonda lo sguardo con un fremito, come in un abisso, afferrando per
+un braccio il compagno. Andiamo al _Rondpoint de l'Etoile_ a veder
+fuggire in tutte le direzioni, come una corona di raggi, le grandi vie
+che dividono in una rosa di quattordici allegri quartieri triangolari
+la decima parte di Parigi. Ritorniamo nel cuore della città:
+percorriamo la rete inestricabile delle piccole vie, piene di rumori,
+smaglianti di vetrine e affollate di memorie; tutte obliquità e
+svolti maliziosi, che preparano le grandi vedute inaspettate dei
+quadrivi pieni di luce e delle vie monumentali, chiuse in fondo da una
+mole magnifica, che sovrasta alla città come una montagna di
+granito cesellato. Per tutto è una fuga di carrozze cariche di
+bagagli, e visi sonnolenti e polverosi di nuovi arrivati, che
+s'affacciano agli sportelli a interrogare quel caos; e vicino alle
+stazioni, file di viaggiatori a piedi, che s'inseguono colla valigia
+in mano, come se uno l'avesse rubata all'altro. Non c'è un momento
+di riposo, nè per l'orecchio, nè per l'occhio, nè per il
+pensiero. Sperate di bere la vostra birra in pace davanti a un
+caffè quasi vuoto. Illusione. La _réclame_ vi perseguita. Il
+primo che passa vi mette in mano una lirica che comincia con
+un'invettiva contro l'Internazionale e finisce coll'invitarvi a
+comprare un soprabito da Monsieur Armangan, _coupeur émérite_; e
+un momento dopo vi trovate tra le mani un sonetto che vi promette un
+biglietto per l'Esposizione se andate a ordinare un paio di stivali in
+via Rougemont. Per liberarvene alzate gli occhi. Oh Dio! Passa una
+carrozza dorata di _réclame_ coi servitori in livrea, che vi
+propone dei cilindri al ribasso. Guardate in fondo alla strada. Che! A
+mezzo miglio di distanza, c'è una _réclame_ a caratteri titanici
+del _Petit journal_,--«seicento mila esemplari al giorno, tre
+milioni di lettori»--che vi fa l'effetto d'un urlo nell'orecchio.
+Alzate gli occhi al cielo, allora! Ma non c'è di libero nemmeno il
+cielo. Al di sopra del più alto tetto del quartiere, si disegna
+nell'azzurro, in sottili e altissimi caratteri di ferro, il nome d'un
+artista delle nuvole che vuol farvi la fotografia. Non c'è dunque
+altro che tener gli occhi inchiodati sul tavolino! No, nemmeno! Il
+tavolino è diviso in tanti quadretti colorati e stampati, che vi
+offrono delle tinture e delle pomate. Torcete il volto stizziti.... Ah
+disgraziati! La spalliera della seggiola vi raccomanda un guantaio.
+Non resta altro rifugio che guardarsi i piedi, dunque! No, non resta
+neppure questo rifugio. Sotto i vostri piedi, sull'asfalto, c'è un
+avviso a stampatello che vuol farvi mangiare alla casalinga in via
+della Chaussée d'Antin. Camminando un'ora, si legge, senza volerlo,
+un mezzo volume. È una inesauribile decorazione grafica variopinta
+ed enorme aiutata da immagini grottesche di diavoli e di fantocci alti
+come case, che v'assedia, vi opprime, vi fa maledire l'alfabeto. Quel
+_Petit journal_, per esempio, che copre mezza Parigi! Ma bisogna o
+ammazzarsi o comprarlo. Tutto ciò che vi si mette in mano, dal
+biglietto del battello al contrassegno della seggiola su cui riposate
+le ossa nel giardino pubblico, tutto nasconde l'insidia della
+_réclame_. Persino le pareti dei tempietti, dove non s'entra che
+per forza, parlano, offrono, raccomandano. Ci sono in tutti gli angoli
+mille bocche che vi chiamano e mille mani che v'accennano. È una
+rete che avvolge tutta Parigi. E tutto è economico. Potete spendere
+fino all'ultimo centesimo credendo sempre di fare economia. Ma quanta
+varietà di oggetti e di spettacoli! Nello spazio di quindici passi
+vedete una corona di diamanti, un mazzo spropositato di camelie, un
+mucchio di tartarughe vive, un quadro a olio, una coppia di signorine
+automatiche che nuotano in una vaschetta di latta, un vestimento
+completo da contentare l'uomo «più scrupolosamente elegante»
+per otto lire e cinquanta centesimi, un numero del _Journal des
+abrutis_ con un articolo a doppio taglio sull'esposizione delle
+vacche, un gabinetto per gli esperimenti del fonografo, e un bottegaio
+che dà il volo a un nuvolo di farfalle di penna per adescare i
+bimbi che passano. A ogni tratto vedete schierate tutte le faccie
+illustri della Francia. Non c'è città che in questo genere
+d'esposizione eguagli Parigi. L'Hugo, l'Augier, mademoiselle Judic, il
+Littré, il Coquelin, il Dufaure, il Daudet, sono in tutt'i buchi.
+Incontrate dei visi d'amici da tutte le parti. E nessuna impressione,
+neanche dei luoghi, è veramente nuova. Parigi non si vede mai per
+la prima volta; si rivede. Non ricorda nessuna città italiana;
+eppure non par straniera, tanto vi si ritrovano fitte le reminiscenze
+della nostra vita intellettuale. Un amico vi dice:--Ecco la casa del
+Sardou, ecco il palazzo del Gambetta, ecco le finestre del Dumas, ecco
+l'ufficio del _Figaro_--e a voi vien naturale di rispondere: Eh! lo
+sapevo.--Così riconoscendo mille cose e mille aspetti, continuiamo
+a girare, rapidamente, in mezzo a incrociamenti di legni da cui non
+vedo come usciremo, a traverso a folle serrate che ci arrestano
+all'improvviso, nelle ombre deliziose del Parco Monceaux, intorno alle
+grandi arcate leggiere delle _Halles_, davanti agli immensi
+«magazzini di novità» assiepati di carrozze, intravvedendo,
+di lontano, ora un fianco del teatro dell'Opera, ora il colonnato
+della Borsa, ora la tettoia enorme d'una Stazione, ora un palazzo
+incendiato dalla Comune, ora la cupola dorata degli Invalidi, e
+dicendoci l'un l'altro mille cose, e le stesse cose, e con la più
+viva espansione, senza pronunziare una parola e senza ricambiarci uno
+sguardo.
+
+
+Avevo inteso dire che uno straniero a Parigi non si accorge quasi che
+ci sia l'Esposizione. Baie. Tutto conduce il pensiero all'Esposizione.
+Le torri del Trocadero si vedono effigiate da tutte le parti, come se
+mille migliaia di specchi le riflettessero, e l'immagine del Campo di
+Marte vi si presenta per mille vie e sotto mille forme. Tutta la
+popolazione sembra ed è infatti d'accordo per fare ben riescire la
+festa. V'è un raffinamento universale di cortesia. Tutti fanno la
+loro parte. Fin l'ultimo bottegaio sente la dignità dell'ospite; si
+legge in viso a ogni parigino la soddisfazione d'essere
+«azionista» del teatro in cui si offre al mondo il grande
+spettacolo, e la coscienza di essere un oggetto d'ammirazione. Il che
+serve moltissimo a rendersi davvero ammirabili. La grande città fa
+il bocchino, è premurosa, vuol contentar tutti. E infatti a tutti i
+bisogni, a tutti i desiderii, a tutti i capricci, ha provvisto, in
+mille modi, a ogni prezzo e a ogni passo. Per questa «festa del
+lavoro» c'è la febbre. Il lavoro, la pace, la grande fratellanza,
+la grande ospitalità fraterna, risuonano da ogni parte. E forse,
+anzi certo, vi si nasconde sotto un altro sentimento. È l'amor
+proprio ferito in un'altra gloria, che s'afferra tutto alla gloria
+presente, per compensarsi della passata; ed esalta con tutte le sue
+forze il primato che le rimane, per gettare l'oscurità su quello,
+in fondo al cuore forse più caro, che ha perduto. È nondimeno
+prodigioso il vedere questa città, che parve un giorno caduta in
+fondo, sotto il peso di tutte le maledizioni di Dio, dopo sette anni,
+così splendida, così superba, così piena di sangue, d'oro e
+di gloria! E si prova un sentimento inaspettato arrivandoci. S'era
+partiti per l'Esposizione; era lo scopo, la prima cosa. Appena
+arrivati, diventa l'ultima. Parigi che l'ha fatta, l'ammazza. Si
+pensa, sì, che c'è laggiù, in fondo alla grande città, uno
+smisurato palazzo posticcio che contiene molte bellissime cose; ma ci
+si pensa quasi con dispetto, come a un importuno che voglia
+contendervi e turbarvi il godimento di Parigi. Il primo giorno,
+l'immagine delle Torri del Trocadero m'era odiosa. Così al Campo di
+Marte, estatici davanti a una bellissima ragazza inglese che lavora,
+degnate appena d'uno sguardo la macchinetta ingegnosa che luccica
+sotto le sue mani.
+
+
+Arriviamo finalmente sulla Senna. Che largo e sano respiro! E come
+è sempre bella questa grande strada azzurra che fugge, riflettendo
+i colori allegri delle sue mille case galleggianti, fra le due alte
+rive coronate di colossi di pietra! Davanti e dietro di noi i ponti
+lunghissimi confondono i loro archi d'ogni forma, e le strisce nere
+della folla che brulica dietro ai loro parapetti; sotto, i battelli
+stipati di teste s'inseguono; frotte di gente scendono continuamente
+dalle gradinate delle rive e fanno ressa agli scali; e la voce confusa
+della moltitudine si mesce ai canti delle mille donne affollate nei
+lavatoi, al suono dei corni e delle campanelle, allo strepito delle
+carrozze dei _quais_, al lamento del fiume e al mormorio degli alberi
+delle due rive, agitati da un'arietta vivace che fa sentire la
+freschezza della campagna e del mare. Anche la Senna lavora per «la
+gran festa della pace» e par che spieghi più benevolmente
+dell'usato, in mezzo alle due Parigi che la guardano, la sua maestà
+regale e materna.
+
+
+Qui il mio compagno non potè resistere alla tentazione di _Nôtre
+Dame_, e salimmo sulla cima d'una delle due torri per vedere «il
+mostro.» Ottima cosa che mette i pensieri in calma. Bisogna almeno
+dominarle, queste mostruose città, in quel solo modo che ci è
+possibile: collo sguardo. Salimmo sulla punta del tetto della torre di
+sinistra, dove Quasimodo delirava a cavallo alla campana, e ci
+afferrammo all'asta di ferro. Che immensità gloriosa! Parigi empie
+l'orizzonte e par che voglia coprire tutta la terra colle smisurate
+onde immobili e grigie dei suoi tetti e delle sue mura. Il cielo era
+inquieto. Le nuvole gettavano qua e là ombre fosche che coprivano
+spazi grandi come Roma; e in altre parti apparivano montagne, grandi
+vallate e vastissimi altipiani di case dorate dal sole. La Senna
+luccicava come una sciarpa d'argento da un capo all'altro di Parigi,
+rigata di nero dai suoi trenta ponti, che parevan fili tesi tra le due
+rive, e punteggiata appena dai suoi cento battelli, che parevano
+foglioline natanti. Sotto, la mole delicata e triste della cattedrale,
+le due isole, piazze nereggianti di formiche, lo scheletro del futuro
+_Hôtel de ville_, simile a una grande gabbia d'uccelli, e la
+_réclame_ smisurata e insolente d'un mercante d'abiti fatti che
+sfondava gli occhi a mille e duecento metri di distanza. Qua e là,
+le grandi macchie dei cimiteri, dei giardini e dei parchi; isole verdi
+in quell'oceano. Lontano, all'orizzonte, a traverso a brume violacee
+leggerissime, contorni incerti di vasti sobborghi fumanti, dietro i
+quali non si vede più, ma s'indovina ancora Parigi; da un'altra
+parte, altri sobborghi enormi, affollati sulle alture, come eserciti
+pronti a discendere, pieni di tristezze e di minaccie; a valle della
+Senna, in una chiarezza un po' velata, come in un vasto polverio
+luminoso, a tre miglia da noi, le architetture colossali e trasparenti
+del Campo di Marte. Che belli slanci vertiginosi dello sguardo da
+Belleville a Ivry, dal bosco di Boulogne a Pantin, da Courbevoie al
+bosco di Vincennes, saltando di cupola in cupola, di torre in torre,
+di colosso in colosso, di memoria in memoria, di secolo in secolo,
+accompagnati, come da una musica, dall'immenso respiro di Parigi!
+Povero e caro nido della mia famigliuola, dove sei? Poi il mio amico
+mi disse:--Ridiscendiamo nell'inferno--e tornammo a tuffarci
+nell'oscurità dell'interminabile scala a chiocciola, dove un
+rintocco inaspettato della grande campana di Luigi XIV ci fece tremare
+le vene e i polsi come un colpo di cannone.
+
+
+E ritornammo sui _boulevards_. Era l'ora del desinare. In quell'ora il
+movimento è tale da non poterne dare un'idea. Le carrozze passano a
+sei di fronte, a cinquanta di fila, a grandi gruppi, a masse fitte e
+serrate che si sparpagliano qua e là verso le vie laterali, e par
+che escano le une dalle altre, come razzi, levando un rumore cupo e
+monotono, come d'un solo enorme treno di strada ferrata che passi
+senza fine. Allora tutta la vita gaia di Parigi si riversa là da
+tutte le strade vicine, dalle gallerie, dalle piazze; arrivano e si
+scaricano i cento omnibus del Trocadero; le carrozze e la folla a
+piedi che viene dagli scali della Senna; flutti di gente che
+attraversa la strada di corsa arrischiando le ossa, s'accalca sui
+marciapiedi, assalta i chioschi da cui si spandono miriadi di
+giornali, si disputa le sedie davanti ai caffè e rigurgita
+all'imboccatura delle strade. Si accendono i primi lumi. Il grande
+banchetto comincia. Da tutte le parti tintinnano e scintillano i
+cristalli e le posate sulle tovaglie bianchissime, distese in vista di
+tutti. Zaffate d'odori ghiotti escono dai grandi _restaurants_, di cui
+si vanno illuminando le finestre dei piani superiori, lasciando vedere
+scorci di sale luccicanti e ombre di donne che guizzano dietro le
+tende di trina. Un'aria calda e molle, come di teatro, si spande,
+pregna d'odor di sigari d'Avana, dell'odore acuto dell'assenzio che
+verdeggia in diecimila bicchieri, delle fragranze che escono dalle
+botteghe di fiori, di muschio, di vesti profumate, di capigliature
+femminili;--un odore proprio dei _boulevards_ di Parigi, misto di
+grand'albergo e d'alcova,--che dà alla testa. Le carrozze si
+fermano; le _cocottes_ dai lunghi strascichi discendono, fra due ali
+di curiosi, e spariscono come freccie nelle porte delle trattorie. Fra
+la folla dei caffè suonano le risa argentine e forzate di quelle
+che siedono a crocchio. Le «coppie» fendono audacemente la
+calca. La gente comincia a serrarsi, in doppia fila, alle porte dei
+teatri. La circolazione è interrotta ogni momento. Bisogna
+camminare a zig-zag, a passetti, respingendo dolcemente gomiti e
+toraci, fra una selva di cilindri e di gibus, fra i soprabiti neri, le
+giubbe, i gran panciotti spettorati e le camicie ricamate, badando
+sempre ai piedini e alle code, in mezzo a un mormorìo sordo,
+diffuso, affrettato, sul quale echeggiano i colpi sonori delle
+bottiglie stappate, dentro un polverìo finissimo che vien su da
+quel terribile asfalto che brucia i talloni alle ragazze. Non è
+più un andirivieni di gente; è un ribollimento, un rimescolìo
+febbrile, come se sotto la strada divampasse una fornace immensa. È
+un ozio che pare un lavoro, una festa faticosa, come una smania e un
+timore di tutti di non arrivare in tempo a prender posto al gran
+convito. Il vastissimo spazio non basta più alla moltitudine nera,
+elegante, nervosa, sensuale, profumata, piena d'oro e d'appetiti, che
+cerca con tutti i sensi tutti i piaceri. E di minuto in minuto lo
+spettacolo si ravviva. Il via vai delle carrozze somiglia alla fuga
+disordinata delle salmerie d'un esercito in rotta; i caffè
+risuonano come officine; all'ombra degli alberi si stringono i dolci
+colloqui; tutto s'agita e freme in quella mezza oscurità, non ancor
+vinta dall'illuminazione notturna; e un non so che di voluttuoso spira
+nell'aria, mentre la notte di Parigi, carica di follie e di peccati,
+prepara le sue insidie famose. Quello è davvero il momento in cui
+la grande città s'impadronisce di voi e vi soggioga, se anche foste
+l'uomo più austero della terra. È il _lenocinio gallico_ del
+Gioberti. È una mano invisibile che v'accarezza, una voce dolce che
+vi parla nell'orecchio, una scintilla che vi corre nelle vene, una
+voglia impetuosa di tuffarvi in quel vortice, e d'annegarvi...;
+passata la quale si va a desinare benissimo a due lire e
+settantacinque.
+
+
+E anche il desinare è uno spettacolo per chi si ritrova
+impensatamente, come accadde a noi, in una trattoria vasta e
+rischiarata come un teatro, formata d'una sala unica, cinta d'una
+larghissima galleria, dove si sfamano insieme cinquecento persone,
+rumoreggiando come una grande assemblea di buon umore. E dopo vien
+l'ultima scena della meravigliosa rappresentazione cominciata alle
+otto della mattina in piazza della Bastiglia: la notte di Parigi.
+
+
+Ritorniamo nel cuore della città. Qui par che faccia giorno
+daccapo. Non è un'illuminazione; è un incendio. I _boulevards_
+ardono. Tutto il pian terreno degli edifizi sembra in fuoco.
+Socchiudendo gli occhi, par di vedere a destra e a sinistra due file
+di fornaci fiammanti. Le botteghe gettano dei fasci di luce vivissima
+fino a metà della strada e avvolgono la folla come in una polvere
+d'oro. Da tutte le parti piovono raggi e chiarori diffusi che fanno
+brillare i caratteri dorati e i rivestimenti lucidi delle facciate,
+come se tutto fosse fosforescente. I chioschi, che si allungano in due
+file senza fine, rischiarati di dentro, coi loro vetri di mille
+colori, simili a enormi lanterne chinesi piantate in terra, o a
+teatrini trasparenti di marionette, danno alla strada l'aspetto
+fantastico e puerile d'una festa orientale I riflessi infiniti dei
+cristalli, i mille punti luminosi che traspaiono fra i rami degli
+alberi, le iscrizioni di fuoco che splendono sui frontoni dei teatri,
+il movimento rapidissimo delle innumerevoli fiammelle delle carrozze,
+che sembrano miriadi di lucciole mulinate dal vento, le lanterne
+porporine degli omnibus, le grandi sale ardenti aperte sulla strada,
+le botteghe che somigliano a cave d'oro e d'argento incandescente, le
+centomila finestre illuminate, gli alberi che paiono accesi; tutti
+questi splendori teatrali, frastagliati dalla verzura, che lascia
+vedere ora sì ora no le illuminazioni lontane, e presenta lo
+spettacolo ad apparizioni successive; tutta questa luce rotta,
+rispecchiata, variopinta, mobilissima, piovuta e saettata, raccolta a
+torrenti e sparpagliata a stelle e a diamanti, produce la prima volta
+un'impressione di cui non si può dare l'idea. Par di vedere un solo
+immenso fuoco d'artifizio, che debba spegnersi improvvisamente, e
+lasciar tutta la città sepolta nel fumo. Sui marciapiedi non c'è
+una riga d'ombra; ci si ritroverebbe una spilla. Tutti i visi sono
+rischiarati. Si vede la propria immagine riflessa da tutte le parti.
+Si vede tutto, in fondo ai caffè, sino agli ultimi specchi delle
+sale riposte, incisi dai diamanti delle belle peccatrici. Nella folla
+abbonda il bel sesso che di giorno pareva sopraffatto e disperso. Gli
+sguardi languidi e interrogativi s'incrociano e gareggiano. Davanti a
+ogni caffè c'è la platea d'un teatro, di cui il _boulevard_ è
+il palcoscenico. Tutti i visi sono rivolti verso la strada. Ed è
+curioso: fuor che le carrozze, non si sente nessun forte rumore. Si
+guarda molto e si parla poco, o a bassa voce, come per rispetto al
+luogo, o perchè la gran luce impone un certo riserbo. V'è una
+specie di silenzio signorile. Andate innanzi, innanzi, sempre in mezzo
+a un incendio, tra una folla immobile e una folla seduta, e vi sembra
+di passare di salone in salone, in un immenso palazzo scoperto, o per
+un seguito di vastissimi _patios_ spagnuoli, fra le pompe d'una
+veglia, in mezzo a un milione di invitati, senza sapere quando
+arriverete all'uscita, se pur c'è un'uscita.
+
+
+E intanto, passo passo, arrivate sulla piazza dell'Opéra.
+
+E qui Parigi notturna vi fa uno dei suoi più bei colpi di scena.
+Avete dinanzi la facciata del Teatro, enorme e spudorata, risplendente
+di lampade colossali negli intercolonni elegantissimi; dinanzi alla
+quale sboccano le vie Auber e Halévy; a destra la gran fornace del
+_boulevard_ degli Italiani; a sinistra il _boulevard_ infocato delle
+Cappuccine che si prolunga fra i due muri ardenti del _boulevard_
+della Maddalena; e voltandovi, vedete tre grandi vie divergenti che
+v'abbagliano come tre abissi luminosi: la via della Pace, tutta
+smagliante d'ori e di gioielli, in fondo alla quale si drizza sul
+cielo stellato la mole nera della colonna Vendôme; l'_Avenue
+dell'Opéra_ inondata di luce elettrica; la via Quattro settembre
+lucente di mille fiammelle; e sette file continue di carrozze che
+vengono dai due _boulevards_ e dalle cinque strade, incrociandosi
+furiosamente sulla piazza, e una folla che accorre e una folla che
+fugge, sotto una pioggia di luce rossa e di luce bianchissima, diffusa
+da grandi globi di cristallo spulito, che fan l'effetto di ghirlande e
+di corone di lune piene, e colorano gli alberi, gli alti edifizi, la
+moltitudine, dei riflessi bizzarri e misteriosi della scena finale
+d'un ballo fantastico. Qui proprio si prova per qualche momento una
+sensazione che somiglia a quella dell'_hasciss_. Quella rosa di strade
+sfolgoranti, che conducono al _Théâtre français_, alle _Tuileries_,
+alla Concordia, ai Campi Elisi, che vi portano ciascuna una voce della
+gran festa di Parigi, che vi chiamano e che v'attirano da sette parti
+come le entrate maestose di sette palazzi fatati, vi accendono nel
+cervello o nelle ossa il furore dei piaceri. Vorreste veder tutto ed
+esser da per tutto ad un tempo; a sentire dalla bocca del grande Got
+l'_efface_ sublime dei _Fourchambault_ a folleggiare a Mabille, a
+nuotare nella Senna, a cenare alla _Maison dorée_; vorreste volare
+di palco scenico in palco scenico, di ballo in ballo, di giardino in
+giardino, di splendore in splendore, e profondere l'oro, lo
+_champagne_ e i _bons mots_, e vivere dieci anni in una notte.
+
+
+Eppure non è questo il più bello spettacolo della notte. Si va
+innanzi fino alla Maddalena, si svolta in _Rue royale_, si sbocca in
+piazza della Concordia, e là si lascia sfuggire la più alta e
+più allegra esclamazione di meraviglia che strappi Parigi dalle
+labbra d'uno straniero. Non c'è sicuramente un'altra piazza di
+città europea dove la grazia, la luce, l'arte, la natura, s'aiutino
+così mirabilmente fra loro per formare uno spettacolo che rapisca
+l'immaginazione. A primo aspetto non si raccapezza nulla, nè i
+confini della piazza, nè le distanze, nè dove si sia, nè che
+cosa si veda. È uno sterminato teatro aperto, in mezzo a uno
+sterminato giardino ardente, che fa pensare all'accampamento
+illuminato di un esercito di trecento mila uomini. Ma quando si è
+arrivati nel centro della piazza, ai piedi dell'obelisco di Sesostri,
+fra le due fontane monumentali, e si vede a destra, in mezzo ai due
+grandi edifizii a colonne del Gabriel, la splendida Via reale, chiusa
+in fondo dalla facciata superba della Maddalena; a sinistra il ponte
+della Concordia che sbocca in faccia al palazzo del Corpo legislativo,
+imbiancato da un torrente di luce elettrica; dall'altra parte la vasta
+macchia bruna dei giardini imperiali, inghirlandati di lumi, in fondo
+a cui nereggiano le rovine delle Tuilerie; e dalla parte opposta il
+viale maestoso dei Campi Elisi, chiuso dall'arco altissimo della
+Stella, picchiettato di foco dalle lanterne di diecimila carrozze e
+fiancheggiato da due boschi sparsi di caffè e di teatri
+sfolgoranti; quando s'abbraccia con un sguardo le rive illuminate
+della Senna, i giardini, i monumenti, la folla immensa e sparsa che
+viene dal ponte, dai _boulevards_, dai boschetti, dai _quais_, dai
+teatri, e brulica confusamente da tutti i lati della piazza, in quella
+luce strana, fra i zampilli e le cascate d'acqua argentata, in mezzo
+alle statue, ai candelabri giganteschi, alle colonne rostrali, alla
+verzura, nell'aria limpida e odorosa di una bella notte d'estate;
+allora si sente tutta la bellezza di quel luogo unico al mondo, e non
+si può a meno di gridare:--Ah Parigi! Maledetta e cara Parigi!
+Sirena sfrontata! È dunque proprio una verità che bisogna
+fuggirti come una furia o adorarti come una dea?
+
+
+Di là ci spingemmo ancora nei giardini dei Campi Elisi, a girare
+fra i teatri a cielo aperto, i chioschi, gli alcazar, i circhi, i
+concerti, le giostre, per interminabili viali affollati, da cui si
+sentivano i suoni fragorosi delle orchestre, gli applausi e le risate
+delle vaste platee trincanti, e le voci in falsetto delle cantatrici
+di canzonette, delle quali si vedevano a traverso i cespugli le
+nudità opulente e gli abiti zingareschi, in mezzo allo splendore
+dei palchi scenici inquadrati fra le piante. E volevamo andare sino in
+fondo. Ma più s'andava innanzi, più quel baccanale notturno
+s'allargava e s'allungava; dietro a ogni gruppo d'alberi saltava fuori
+un nuovo teatro e una nuova luminaria, ad ogni svolto di viale ci
+trovavamo in faccia a una nuova baldoria; e d'altra parte il mio buon
+Giacosa mi domandava grazia da un pezzo, con voce lamentevole,
+dicendomi che gli occhi gli si chiudevano e che la testa non gli si
+reggeva più sulle spalle. Allora si ritornò in piazza della
+Concordia, si restò un momento in contemplazione davanti a quella
+meraviglia di via di Rivoli, rischiarata per la lunghezza di due
+miglia come una sala da ballo, e si rientrò a mezzanotte sonata nei
+_boulevards_, ancora risplendenti, affollati, rumorosi, allegri come
+sul far della sera, come se la giornata ardente di Parigi cominciasse
+allora, come se la grande città avesse _ucciso il sonno_ per sempre
+e fosse condannata da Dio al supplizio d'una festa eterna. E di là
+trasportammo le nostre salme all'albergo.
+
+Ecco come passò il nostro primo giorno a Parigi.
+
+
+
+
+UNO SGUARDO ALL'ESPOSIZIONE
+
+
+La prima volta che entrai nel recinto dell'Esposizione dalla parte del
+Trocadero, mi fermai qualche minuto in mezzo al ponte di Jena per
+cercare una similitudine, che rendesse ai miei lettori futuri
+un'immagine fedele di quello spettacolo. E mi venne in mente di
+paragonare il senso che si prova entrando là dentro, a quello che
+si proverebbe capitando in una gran piazza dove da una parte sonassero
+le orchestre del Nouvel-Opéra e dell'Opéra-Comique, dall'altra
+le bande di dieci reggimenti, e nel mezzo tutti gli strumenti musicali
+della terra, dal nuovo pianoforte a doppia tastiera rovesciata fino al
+corno e al tamburino dei selvaggi, accompagnati dai trilli in falsetto
+di mille soprani da _cafè chantant_, dallo strepito d'una grandine
+di petardi e dal rimbombo lontano del cannone. Non è una
+similitudine da _Antologia_; ma dà un'idea della cosa.
+
+Infatti, arrivando sul ponte di Jena, si sente il bisogno di chiuder
+gli occhi per qualche momento, come arrivando su quella piazza si
+sentirebbe il bisogno di tapparsi le orecchie.
+
+Si resta nello stesso tempo meravigliati, stizziti, confusi e
+esilarati; che so io?--incerti fra l'applauso e la scrollata di
+spalle, fra l'ammirazione e la delusione; in una di quelle incertezze
+in cui, per solito, dopo aver lungamente meditato, si prende la
+risoluzione di accendere il sigaro.
+
+Figuratevi, da una parte, sopra un'altura, quell'enorme spacconata
+architettonica del palazzo del Trocadero, con una cupola più alta
+di quella di San Pietro, fiancheggiata da due torri che arieggiano il
+campanile, il minareto ed il faro; con quella pancia odiosa e quelle
+due grandi ali graziosissime, colle sue cento colonnine greche, coi
+suoi padiglioni moreschi, coi suoi archi bizantini; colorito e
+decorato come una reggia indiana, da cui precipita un torrente d'acqua
+in mezzo a una corona di statue dorate:--un arco d'anfiteatro immenso
+che corona l'orizzonte e schiaccia intorno a sè tutte le altezze.
+Dalla parte opposta, a una grande distanza, rappresentatevi
+quell'altro smisurato edificio di vetro e di ferro, dipinto, stemmato,
+dorato, imbandierato, scintillante, coi suoi tre grandi padiglioni
+trasparenti, colle sue statue colossali, colle sue sessanta porte,
+maestoso come un tempio e leggiero come una sola immensa tenda d'un
+popolo vagabondo. Fra questi due enormi edifizi teatrali,
+raffiguratevi quel gran fiume e quel gran ponte; e a destra e a
+sinistra del fiume, un labirinto indescrivibile d'orti e di giardini,
+di roccie e di laghi, di salite, di discese, di grotte, d'acquarii, di
+fontane, di scali, di viali fiancheggiati da statue: una miniatura di
+mondo; una pianura e un'altura su cui ogni popolo della terra ha
+deposto il suo balocco; un presepio internazionale, popolato di
+botteghe e di caffè africani ed asiatici, di villini, di musei e
+d'officine, in mezzo alle quali una piccola città barbaresca alza i
+suoi minareti bianchi e le sue cupole verdi, e i tetti chinesi, i
+chioschi di Siam, le terrazze persiane, i bazar di Egitto e del
+Marocco, e innumerevoli edifizi di pietra, di marmo, di legno, di
+vetro, di ferro, di tutti i paesi, di tutte le forme e di tutti i
+colori, sorgono l'uno accanto all'altro e l'un sull'altro, formando
+come un modellino di città cosmopolita, fabbricata, per
+esperimento, dentro a un gran giardino botanico, per esser poi rifatta
+più grande. Rappresentatevi questo spettacolo e la popolazione
+stranissima di venditori e di guardiani che lo anima: tutti quei neri
+ambigui, quegli arabi impariginati, quell'orientalume ritinto,
+quell'Africa da comparsa, quell'Asia da camera ottica, tutta quella
+barbarie ripulita, inverniciata e messa in vetrina col nastrino rosso
+al collo; e quell'inesauribile folla nera di curiosi che girano
+lentamente, coll'andatura stracca e gli occhi languidi, guardando da
+tutte le parti senza saper dove battere il capo.... Ebbene? Che cosa
+dirne? Non ci manca che il teatrino di Guignol. È un grande Broeck
+assai più bello, senza dubbio, e più svariato di quello
+d'Olanda; una bella enciclopedia figurata per i ragazzi studiosi:
+proprio da far domandare se è da vendere prima che il 1879 butti in
+aria ogni cosa con un gran colpo di scopa; uno spettacolo unico al
+mondo, veramente; immenso, splendido e bruttino, che innamora.
+
+
+Il primo senso schietto di meraviglia si prova entrando nel vestibolo
+del palazzo del Campo di Marte. Par d'entrare in una enorme navata di
+cattedrale scintillante d'oro e innondata di luce. È più lungo
+d'un terzo della navata maggiore di San Pietro, e l'Arco della Stella
+potrebbe ripararsi sotto le volte dei suoi padiglioni senza urtarvi la
+fronte. Qui si comincia a sentire il ronzio profondo della folla di
+dentro, che somiglia a quello d'una città in festa. La gente si
+aggruppa intorno alla statua equestre di Carlo Magno, davanti al
+tempietto classico delle porcellane di Sévres, ai piedi
+dell'altissimo trofeo del Canadà, che s'innalza all'estremità
+del vestibolo come un'antica torre d'assedio, e una doppia processione
+sale e scende per le scale di quel bizzarro palazzo indiano, sostenuto
+da cento colonnine e coronato da dieci cupole, nel quale bisogna
+entrare assolutamente per accertarsi che non c'è una nidiata di
+principessine dell'Indostan da rapire. Un gruppo di curiosi
+affascinati circonda la vetrina dei diamanti reali d'Inghilterra, fra
+i quali scintilla sopra un diadema il Kandevassy famoso, del valore di
+tre milioni di lire, abbagliante e perfido come la pupilla fissa d'una
+fata, che nello stesso punto vi arda il cuore e vi danni l'anima. Ma
+tutto è oscurato dai tesori favolosi delle Indie, da quel monte di
+armature, di coppe, di vassoi, di selle, di tappeti, di narghilè,
+sfolgoranti d'oro, d'argento e di gemme, che fan pensare alle
+ricchezze d'una di quelle regine insensate delle leggende arabe, dai
+capricci immensi e inesorabili, che stancano le bacchette onnipotenti
+dei genii. E veramente quando si pensa che son tutti doni spontanei di
+principi o di popoli, ci si crede, senz'alcun dubbio; ma si guarda
+intorno involontariamente, con una vaga idea di trovar là, a' piedi
+della statua equestre del principe di Galles, tutti i donatori
+scamiciati e legati. E si pensa pure, qualche volta, se in tutto quel
+tratto di vestibolo pieno di tesori, compreso fra il palazzo indiano e
+la statua del principe, accatastandoli bene dal pavimento alla volta,
+pigiandoli, non lasciandoci nemmeno un piccolissimo vano, ci starebbe
+la metà degli scheletri dei morti di fame nelle Indie al tempo
+dell'ultima carestia.
+
+
+Dato uno sguardo al vestibolo, m'affacciai subito con viva
+curiosità alla porta interna che dà sulla via delle nazioni.
+
+Sì, è un po' una cosa da teatrino, ma bella; un grazioso scherzo
+combinato da venti popoli, ingegnosamente; mezzo mondo veduto di
+scorcio; la via d'una grande città di là da venire, in un tempo
+di fratellanza universale, quando saranno sparite le patrie. A primo
+aspetto non sembra che una splendida bizzarria, e si pensa che il
+mondo ha avuto un quarto d'ora di buon umore. Tutta quella linea
+così mattamente spezzettata di tetti acutissimi, di torricciuole
+gotiche, di chioschetti e di campanili, di guglie e di piramidi,
+quella fuga di facciate di colori vivissimi, lucenti di mosaici e di
+dorature, ornate di stemmi, decorate di statue, coronate di bandierine
+che s'aprono in colonnati ed in portici e sporgono in terrazze a
+balaustri, in balconi vetrati, in loggie aeree, in scale esterne e in
+gradinate, fra aiuole di fiori e zampilli di fontane; quella fila di
+villini, di reggie, di chiostri, di palazzine, dei quali non si
+riconosce subito nè la nazionalità nè lo stile, non destano
+da principio che un senso di confusione piacevole, come il frastuono
+allegro d'una festa. Ma dopo la prima corsa, quando si son
+riconosciuti gli edifizi, lo spettacolo muta significato. Allora da
+ognuna di quelle facciate esce un'idea, l'espressione di un sentimento
+diverso della vita, e come un soffio d'aria d'un altro cielo e d'un
+altro secolo, che bisbiglia nomi d'imperatori e di poeti, e porta il
+suono di musiche lontane, piene di pensieri e di memorie. E fanno una
+impressione strana tutti quei belli edifizi muti e senza vita. Pure
+che dentro vi si prepari qualche cosa, e che al sonare di mezzogiorno,
+come da tante cassette di orologi, debbano affacciarsi improvvisamente
+a tutte quelle finestre e a tutte quelle porte, e correre lungo le
+balaustrate, castellani inglesi e borgomastri fiamminghi, girolamiti
+del Portogallo e sacerdoti dell'Elefante bianco, mandarini e sultane,
+e ateniesi del tempo di Pericle e gentildonne italiane del
+quattordicesimo secolo, e fatte le loro riverenze automatiche,
+rientrare alla battuta dell'ultim'ora. La via è lunghissima. Stando
+a metà si vede appena in fondo, confusamente, la facciata rossa e
+bianca dei Paesi Bassi e la ricchissima porta claustrale del
+Portogallo, accanto alla quale i piccoli Stati africani ed asiatici
+aggruppano le loro bizzarre architetture variopinte, schiacciate
+dall'edifizio elegante ed altiero dell'America del Sud. Più in qua
+signoreggia il palazzo del Belgio, severo e magnifico, colle sue belle
+colonne di marmo scuro, dai capitelli dorati; e fra il Belgio
+aristocratico e la Danimarca pensierosa, fa capolino timidamente, come
+una prigioniera, la piccola Grecia bianca e gentile. Alcune facciate
+par che abbiano un senso politico. La Svizzera slancia innanzi
+bruscamente, con una specie d'insolenza democratica, il suo enorme
+tetto bernese accanto alla mole giallastra della santa Russia, che
+affetta la superbia minacciosa d'un castello imperiale. Fra il lungo
+porticato austriaco e la faccia nera e fantastica della China, s'alza
+la Spagna arabescata e dorata dei Califfi; e fanno uno strano senso,
+dopo le due casette semplici e quasi melanconiche della Scandinavia,
+le arcate teatrali d'Italia, messe in rilievo dalle tende purpuree;
+dietro alle quali salta fuori inaspettatamente la facciata rustica del
+Giappone colle sue grandi carte geografiche piene di pretensione
+scolaresca. E finalmente, più vicino all'entrata, dan nell'occhio
+gli Stati Uniti sdegnosi, che non vollero prender parte alla gara,
+contentandosi di esporre fieramente i loro cinquanta stemmi
+repubblicani sopra una piccola casa bianca e vetrata, accanto alla
+quale s'alzano i cinque edifizi graziosi dell'Inghilterra. Una folla
+di stranieri che vanno e vengono, tutti col viso rivolto dalla stessa
+parte, cercando curiosamente l'immagine della patria, e riconoscendola
+con un sorriso, dà a questa strana via un aspetto amabile
+d'allegrezza, e come un'aria di pace e di cortesia, che mette il
+desiderio di distribuire strette di mano da tutte le parti, e di
+fondare un giornaletto settimanale per intimare il disarmo
+dell'Europa.
+
+
+Per prima cosa entrai nell'immenso palazzo coperto delle
+«sezioni straniere» e mi trovai in mezzo al magnifico disordine
+dell'Esposizione d'Inghilterra. Qui la prima idea che passa per il
+capo è di voltar le spalle e di tornarsene a casa. Il primo giorno
+si passa fra tutte quelle meraviglie inglesi con una indifferenza di
+cretini. Si gira per un pezzo in mezzo ai cristallami purissimi, alle
+ceramiche, alle orerie, ai mobili, a oggetti d'arte improntati delle
+ispirazioni di tutti i tempi o di tutti i popoli; frutti dell'ingegno
+e della pazienza, che riuniscono la bellezza e l'utile, e accusano il
+lusso severo d'un'aristocrazia straricca e fedele alle sue tradizioni,
+e l'osservazione variatissima di un popolo sparso per tutta la terra;
+e qui si sente l'aria delle grandi officine di Manchester, là si
+vive un istante in un castello delle rive del Tamigi, più in là
+spira la poesia intima e quieta dell'_home_ modesto, che aspetta la
+fortuna dal navigatore lontano. Si passa fra le grandi alghe marine
+del Capo di Buona Speranza, fra i canguri e gli eucalipti di Victoria
+e della Nuova Galles, fra i minerali di Queensland, fra i gioielli
+bizzarri dell'Australia del Sud, tra un'esposizione interminabile di
+flore, di faune, di industrie e di costumi di tutte le colonie
+dell'immenso regno, e non s'è ancora arrivati in fondo che s'è
+già fatto cento volte col pensiero il giro del globo, e s'è
+sazii. Ma ogni cambiamento di «sezione» fa l'effetto di una
+rinfrescata alla fronte. Cento passi più in là, è un altro
+mondo. Vi trovate improvvisamente davanti a uno spettacolo nuovissimo.
+È da ogni parte un sollevarsi e un abbassarsi di letti chirurgici,
+un allargarsi e un restringersi di sedie, che sembravan vive, per le
+operazioni oculistiche; un girar di tavole anatomiche, un aprirsi di
+dentiere, un alzarsi di ferri minacciosi e feroci, uno scricchiolio e
+uno scintillamento che mette freddo nelle ossa. Non c'è bisogno di
+chiedere in che parte del mondo ci si trovi. L'oreficeria solida, i
+vasi enormi d'argento, gli orologi dei minatori della California, i
+trofei delle ascie di Boston, i congegni elettrici, le carte monetate,
+le vetrine irte di ferro e le mitragliatrici formidabili; una certa
+fierezza poderosa e rude di cose utili, annunzia l'esposizione degli
+Stati Uniti, non so se rallegrata o rattristata da una musica
+fragorosa d'organi, d'armonium e di pianoforti, la quale seconda
+mirabilmente le divagazioni della fantasia in mezzo ai mille oggetti
+che ricordano le lotte e i lavori immani dei coloni nelle solitudini
+del nuovo mondo. Ma un nuovo spettacolo cancella subito questa
+impressione violenta, La ricchezza dei legni scolpiti delle vetrine
+annunzia il paese delle grandi foreste, e mille immagini rammentano la
+dolce tristezza dei bei laghi coronati di montagne irte di pini e
+bianche di neve. In mezzo ai prodotti delle miniere di Falum e ai
+blocchi di nikel, si alzano i trofei di pelliccie, circondati di teste
+d'orsi, di lontre e di castori; le stufe colossali, le piramidi nere
+di bottiglie sferiche, i pattini, i cordami, e i grandi mucchi di
+fiammiferi svedesi; ai quali succedono le ceramiche in cui brilla un
+riflesso pallido dei mari boreali, e i mille oggetti scolpiti dai
+contadini norvegi nelle veglie interminabili delle notti d'inverno.
+Immagini e colori che presentano tutti insieme un gran quadro
+malinconico, nel quale matte appena un sorriso la bianchezza argentea
+delle filigrane di Cristiania, come uno spiraglio sereno in un cielo
+rannuvolato. Lo spiraglio però s'allarga improvvisamente all'uscire
+dalle sale della Scandinavia, e alle brume boreali succede in un
+batter d'occhio l'ampio sereno immacolato di un cielo primaverile; un
+popolo di statue candide, uno sfolgorìo diffuso di cristalli, un
+luccichio di sete e di musaici, un riso di colori e di forme, davanti
+a cui tutti i visi si rischiarano, tutti i cuori s'allargano, e tutte
+le bocche dicono:--Italia--prima che gli occhi ne abbiano letto
+l'annunzio. È un vero colpo di scena, al quale segue immediatamente
+un altro non meno meraviglioso. Passate la soglia d'una porta: avete
+fatto un viaggio di mare di due mesi. Siete in un altro emisfero. Vi
+trovate dinanzi a un ideale artistico nuovo, che urta e scompiglia
+violentemente tutte le immagini che vi si sono affollate nel capo fino
+a quel punto; in mezzo a visi esotici, a oggetti strani, a
+combinazioni inaspettate di colori, a prodotti bizzarri d'industrie
+enigmatiche, che mandano profumi sconosciuti, e destano a poco a poco,
+oltre la curiosità, un'ammirazione accresciuta di non so che
+simpatia intima, come di natura. È il Giappone, la Francia
+dell'Asia, che espone i suoi vasi colossali dipinti su fondo d'oro, i
+salotti arredati di mobili di porcellana, i quadri di seta ricamati a
+uccelli e a fiorami, le intarsiature d'avorio, di lacca e di bronzo, e
+mille piccole meraviglie innominabili; e in ogni cosa quella nitidezza
+cristallina, quella perfezione disperata delle minuzie, quella finezza
+aristocratica di colori, quell'ingenuità gentile d'immaginazione
+femminea, che è l'impronta propria e indimenticabile dell'arte sua.
+Il Giappone prepara alla China; ma è in ogni modo un gran salto.
+Alla musica dei colori succede il tumulto, al grazioso il grottesco,
+al finito il tormentato, alla varietà la confusione, al capriccio
+la follia. Al primo entrare, la vista rimane offesa. In mezzo ai
+mobili di mille forme sconosciute, di legno di rosa o di legno di
+ferro, intarsiati di avorio o di madreperla, cesellati con una
+pazienza prodigiosa, si rizzano i baldacchini purpurei, i paraventi
+dipinti di giardini misteriosi, i parafuochi ricamati di farfalle
+argentee e di uccelli dorati, le pagode a sette piani coperte di
+chimere e di mostri, i chioschi snelli dai tetti arrovesciati e
+frangiati, su cui spenzolano dalla vôlta le enormi lanterne
+fantastiche, simili a tempietti aerei d'oro e di corallo, fra le
+pareti coperte di grandi stendardi di seta gialla ornati di caratteri
+cabalistici di velluto nero; dai quali, abbassando lo sguardo, si
+ritrovano le portantine delle dame, i bottoni dei mandarini, le
+scarpette ricurve, le pipe da oppio, le bacchettine da riso, i
+bizzarri strumenti di musica, e immagini della vita chinese d'ogni
+tempo e d'ogni ceto, che appagano cento curiosità, svegliandone
+mille, e metton la testa in tumulto. Ah! come si riposa l'occhio e la
+mente uscendo dalla porta rossa di Pekino! Par di tornare nella
+propria patria, in mezzo ai fratelli e agli amici. Siviglia canta,
+Granata sorride, Barcellona lavora. Alla prima occhiata riconosco le
+mie belle amiche dei venticinque anni. Ecco la chitarra di Figaro,
+ecco i pugnali di Toledo, ecco le mantiglie insidiose, le scarpettine
+calamitate, i ventagli che parlano, i bustini che fanno scattare le
+braccia, le stoffe pittoresche della Catalogna e dell'Andalusia, e i
+vasi moreschi, e i ricami di seta dei chiostri antichi, e gli svelti
+fantaccini di Espartero e di Prim, che drizzano i loro graziosi
+cappelletti alla Ros in mezzo ai cannoni che fulmineranno il terzo
+esercito di don Carlos. Ma è una visione fuggitiva. Passano i
+Pirenei, passano le Alpi; uno scintillio diffuso di cristallami, che
+mandano riflessi di tutti i metalli e di tutte le perle, fra cui
+brilla da ogni parte il widerkomme verde, stemmato e coronato,
+annunzia la Boemia. Si va innanzi fra la mostra splendida
+dell'orologeria viennese e i ricchi mobili improntati del gusto del
+cinquecento e del gusto nuovissimo, sposati graziosamente; a traverso
+a un museo di pipe splendide, in mezzo a mucchi di saponi del Danubio,
+dell'apparenza di formaggi e di frutti, fra i tessuti di vetro e i
+prodotti delle miniere d'Ungheria, che mostra la novità preziosa
+del suo opale nero; e poi.... dove si riesce? Siamo nell'estremo
+settentrione o nell'estremo oriente? Si può credere l'uno e
+l'altro. Son due spettacoli in uno. Di qua, le pietre preziose della
+Siberia, i grandi blocchi di malachite dell'Ural, gli orsi bianchi, e
+la volpe azzurra, le stufe enormi, le stoffe porporine di Mosca, mille
+scene dipinte della vita russa, intima e grave, e saggi ingegnosi di
+nuovi metodi d'insegnamento, che rivelano una cultura fiorente; di
+là, i vestiarii briganteschi e splendidi del Caucaso, i pugnali e i
+gioielli barbarici, e un barlume del cielo di Tartaria e un riflesso
+del sole di Persia; e poi l'oreficeria e la ceramica dall'impronta
+bizantina, fra cui brillano i grandi piatti di mosaico a fondo d'oro,
+nuova gloria di Mosca: una esposizione varia e tumultuosa che conduce
+il pensiero a salti, d'oggetto in oggetto, dalle rive della Vistola
+alla muraglia della China, e lascia quasi sgomenti dinanzi
+all'immagine dell'Impero smisurato e deforme. Improvvisamente un alito
+d'aria montanina vi porta una vaga fragranza d'Italia, e vi ritrovate
+in mezzo a mille cose e a mille colori famigliari al vostro sguardo.
+La Svizzera c'è tutta, verde, fresca, nevosa, vigorosa, ricca e
+contenta. Ginevra ha mandato i suoi orologi, Neufchâtel i suoi
+gioielli, Choume le sue maioliche, Glaris le sue indiane, Zurigo le
+sue sete, Interlaken le sue sculture, Vevey i suoi sigari, e San Gallo
+e Appenzel hanno riempito una vasta sala dei loro ricami insuperabili,
+davanti a cui s'accalca una folla meravigliata. Ma di qui s'intravvede
+già, nelle sale vicine, l'arte e la splendidezza d'un popolo più
+fine e più opulento. Qui decorazioni d'appartamenti principeschi,
+pulpiti e seggioloni di cori, prodigiosamente scolpiti, che si
+riflettono nei palchetti intarsiati e negli specchi colossali, in
+mezzo ai bronzi e ai pianoforti; e una ceramica superba che riproduce
+i grandi capolavori della pittura nazionale. Le trine di Malines
+riempiono della loro grazia aerea ed aristocratica una sala affollata
+di signore che gettan lampi dagli occhi. Dalle pareti pendon le
+tappezzerie istoriate d'Ingelmunter, le belle armi di Lièges,
+vicino alle sculture in legno di Spa e ai prodotti metallurgici della
+Vecchia montagna; dopo i quali si può prendere un po' di respiro in
+un gabinetto di Re Leopoldo, scolpito in legno di quercia, che fa
+sinceramente desiderare, per un'oretta al giorno, la corona del
+Belgio. E poi un contrasto curiosissimo: le esposizioni di due paesi
+profondamente diversi, che par che si guardino l'un l'altro, stupiti
+di trovarsi di fronte. Figuratevi da una parte le pelli degli orsi
+bianchi uccisi dai navigatori danesi in mezzo ai ghiacci polari,
+dall'altra i tappeti fatti a mano dalle belle fanciulle brune nei
+villaggi irradiati del Peloponneso; di qui i legni della foresta di
+Dodona, di là gli zoccoli delle grosse contadine di Fionia; a
+destra i marmi delle miniere del Laurium, che rammentano le glorie
+dello scalpello antico; a sinistra le reti dei pescatori del Baltico,
+che fanno sentire nella mente echi lontani di canzoni pie e
+melanconiche; e dirimpetto alle immagini degli oggetti ritrovati negli
+scavi delle terre famose, di fronte alla poesia delle rovine immortali
+e delle ceneri glorificate dal mondo, i visi pacati, i costumi
+semplici, le feste patriarcali di un popolo grave e paziente,
+industrioso ed economo, che ispira l'amore del lavoro tranquillo e
+della vita oscura e raccolta. Di là dalla Danimarca, s'apre un
+nuovo infinito orizzonte, dinanzi al quale il visitatore si arresta, e
+gli balenano alla mente i _pampas_ sterminati, le tempeste di sabbia,
+i nembi di cavallette, gli armenti innumerevoli, i viali deserti
+fiancheggiati da monumenti titanici di pietra, e le foreste senza fine
+e le immense valli solitarie su cui sorge appena l'aurora della vita
+umana, e qua e là, dietro un velo di nebbia, faccie mostruose e
+stupefatte, di Incas, che tendon l'orecchio agli squilli vittoriosi
+della civiltà che s'avanza. Qui è un labirinto di sale e di
+gallerie, che vi conducono dal Perù all'Uraguay, dall'Uraguay a
+Venezuela, a Nicaragua, al Messico, a San Salvador ad Haiti, alla
+Bolivia, tra i mobili di Buenos Ayres e gli abbigliamenti delle
+signore di Lima, fra i cappelli di foglie di sen, le stoffe d'alpaga e
+i tappeti di lama, in mezzo alle canne di zucchero, ai bambù, alle
+liane, alle scaglie di coccodrillo, agl'idoli informi, alle memorie
+dei primi conquistatori; fin che il quadro selvaggio e grandioso, che
+vi riempie di pensieri solenni, s'interrompe bruscamente fra i mille
+colori ridenti e i mille ninnoli puerili d'un bazar musulmano, da cui,
+fra due pesanti cortine, s'intravvedono le pareti misteriose d'un
+arem. Eccovi a Tunisi. E oramai, per un pezzo, non uscirete dai paesi
+«prediletti dal sole». Ecco le graziose decorazioni moresche
+dell'impero dei Sceriffi, accanto al quale la Persia mostra i suoi
+tappeti regali e le sue ricche armi damascate. Poi un piccolo gruppo
+di paesi semifavolosi, e un visibilio di cose indescrivibili, che mi
+par di aver viste sognando: Annam coi suoi mobili grotteschi e coi
+suoi ventagli incredibili; Bankok coi suoi strumenti d'una musica
+dell'altro mondo e colle maschere mostruose dei suoi attori
+drammatici; Cambodge.... Ah! è bravo chi si ricorda di Cambodge. E
+dopo la favola vien la barzelletta, gli stati putti, i nani della
+festa, che si rizzano l'uno sulle spalle dell'altro, in Via delle
+nazioni, per parer di statura: Monaco che offre una tavola,
+Lussemburgo che mostra dei banchi di scuola, Andorre che presenta le
+sue leggi, San Marino che fa vedere una macchinetta. Qui l'Esposizione
+volge un poco all'ameno. Ma si ripiglia immediatamente, ricca e
+severa, colle arcate del chiosco di Belem e colle mura dell'abbazia di
+Bathala, fra i modelli dell'antica architettura portoghese
+sopravvissuta al terremoto famoso, negli splendidi vasi moreschi,
+nelle sculture in legno, nelle belle stuoie di Lisbona e nelle
+innumerevoli figurine d'argilla dipinte, che rivelano tipi, foggie e
+costumi, e vi fanno vivere un'ora nella città di Camoens in via _do
+Chiado_ a al _paseio don Pedro de Alcantara_, in mezzo ai _fidalgos_,
+ai marinai, ai toreros, e ai tagliacantoni inferraiolati e alle belle
+ragazze brune del _Bairro alto_. E finalmente lo spettacolo cambia per
+l'ultima volta. Si rientra nella nebbia del settentrione in mezzo a un
+popolo ben coperto e ben pasciuto, che trinca, fuma e lavora, col
+corpo e coll'anima in pace, e qui si ritrovano le sue dighe e i suoi
+canali, le sue stanzine piene di comodi, le sue grosse massaie, le sue
+tavole apparecchiate, i mercati e le scuole, i ponti e le slitte:
+tutta l'Olanda, umida e grigia, nella quale termina il mondo e la
+visione faticosa svanisce.
+
+
+Usciti di qui, è bene scappare, se si può, a prender le doccie
+nella più vicina casa di bagni, e poi si ritorna per vedere «la
+sezione francese.» Fatto il conto, è una passeggiata di ottomila
+passi. Son circa duecento sale, varie di colore e di gradazione di
+luce, ma quasi tutte rischiarate da una luce soave, in cui l'occhio si
+riposa. Ora par d'essere in una reggia, ora in un museo, ora in una
+chiesa, ora in un'Accademia. La Francia si prese, in spazio, la parte
+del leone; ma seppe mostrarsene degna. Una delle mostre più belle
+è quella dei cristallami, in una vastissima sala bianca e
+azzurrina, che attira gli sguardi da tutte le parti. È una foresta
+di cristallo inondata di luce, un palazzo di ghiaccio traforato e
+niellato, tutto trasparenza e leggerezza, nel quale brillano i colori
+di tutti i fiori e di tutte le conchiglie, e lampeggia l'oro e
+l'argento, fra un barbaglio diffuso di scintille diamantine e
+un'incrociamento d'iridi infinite, che fa socchiudere gli occhi.
+Lascio ad altri la descrizione dei grandi lampadarii dalle miriadi di
+prismi, dei candelabri e dei vasi cesellati, delle bottiglie e delle
+tazze elegantissime color di cielo, di sangue e di neve, delle
+imitazioni di Murano del Baccarat o dei famosi vetri, smaltati del
+Broccard. Io mi ristringo ad esprimere una matta ammirazione per la
+leggerezza miracolosa dei servizi da tavola di Clichy, fabbricati
+proprio per un banchetto di regine di diciott'anni, bionde e sottili
+come creature d'un sogno. Ah! detesto il grosso banchiere che
+metterà quella grazia davanti ai suoi grossi amici della Borsa,
+sulla mensa del giorno di Natale! I tesori più preziosi
+dell'Esposizione son quasi tutti là presso. Fatti pochi passi, si
+arriva nello scompartimento dei gioielli, che è un solo enorme
+scrigno, che contiene ottanta milioni di lire in perle e in diamanti;
+pieno di rarità bizzarre e di lavori meravigliosamente delicati, da
+far desiderare a un osservatore onesto d'aver le mani legate; e nelle
+sale dell'oreficeria, in mezzo ai vasi e alle statuette da salotti
+reali, alle posate d'oro, agli altari sfolgoranti, a mille piccoli
+capolavori da grandi borse che metterebbero il furore del lusso
+casalingo in un Arabo del deserto. Arrivati là s'è chiamati in
+un'altra parte da una musica strana. È un gran numero di uccelli
+meccanici, che fischiano, pigolano e trillano, aprendo il becco e
+dimenando graziosamente la testa e la coda, per annunziare
+l'esposizione dell'orologeria; nella quale son raccolti i più bei
+lavori dei quarantamila operai di Besançon, dagli orologi
+microscopici che si possono spedire alla fidanzata nella busta d'una
+lettera, ai macchinoni che vi suonano a festa l'ora dei dolci
+appuntamenti coi rintocchi d'una campana da cattedrale. Quasi tutti
+gli scompartimenti sono preannunziati da qualche cosa. Arrivati a un
+certo punto, sentite un fracasso Indemoniato d'organi, di clarini, di
+violoncelli, di trombe, che sembra un'orchestra di pazzi: è
+l'esposizione degli strumenti di musica. Passate per le sale delle
+tappezzerie e dei tappeti, decorate di nero: a un tratto un'aria
+infocata vi soffia nel viso, la decorazione si fa rossa di fiamma, vi
+ritrovate in mezzo ai forni, ai fornelli, ai cammini, alle cucine a
+gaz, alle lampade fotoelettriche, ai caloriferi e alle stufe che
+allungano in tutte le direzioni le loro gigantesche braccia nere, e
+danno alla sala l'aspetto cupo d'un'officina. Ma qui vi sentite già
+dare al capo un misto di profumi femminei, che vi mettono in
+ribollimento l'immaginazione, e un passo più là siete nell'esposizione
+seducente delle profumerie, splendida di mille colori, dove, chiudendo
+gli occhi, sognate in un minuto secondo tutti i peccati mortali di
+Parigi, Questi contrasti son frequentissimi. Girate, per esempio,
+nello scompartimento del così detto _article de Paris_, pieno di
+cofanetti, di pettini, di canestrini, di scrignetti, d'infiniti
+ninnoli graziosi e preziosi, che esprimono tutte le più raffinate
+mollezze della vita signorile, e già vi sentite come viziati da
+mille desiderii da bellimbusto e da donnetta: ecco tutt'a un tratto
+una raffica brutale di vento oceanico e un coro di voci rudi e
+sinistre, che vi dà una scossa alle fibre. Siete entrati in una
+vasta sala decorata selvaggiamente di reti e di cordami enormi, in
+mezzo ai prodotti delle colonie francesi, tra le lancie e le freccie,
+tra gli uccelli strani e i feticci mostruosi, tra i bambù della
+Martinica e i piedi d'elefante della Cocincina; tra i vegetali del
+Senegal e i lavori dei deportati della Nuova Caledonia; tra mille cose
+che vi raccontano storie di fatiche, di dolori e di pericoli, da cui
+uscite pensierosi e ritemperati. Di qui ritornate nella civiltà,
+fra le meraviglie della ceramica, in una sala che presenta l'aspetto
+di una galleria di quadri; nella quale si vedono gli appassionati
+senza quattrini cogli occhi fuor della testa. Qui c'è la varietà
+e la ricchezza d'un industria fiorente, piena di speranze e
+d'ardimenti, a cui sorride la fortuna: imitazioni dell'antico,
+tradizioni ringiovanite, vittorie nuove dell'arte, come lo smalto a
+fondo d'oro e il rosso ottenuto mirabilmente; busti e statue,
+paesaggi, figurine, fiori, ritratti, d'un colorito fresco e possente,
+che paiono pitture ad olio; le pareti coperte di terre cotte, di
+porcellane, di lave smaltate, di cammini altissimi, e d'ogni sorta di
+decorazioni colossali, che promettono alla nuova ceramica uno
+splendido avvenire di conquiste sull'architettura; già incominciate,
+di fatto, nel palazzo stesso dell'Esposizione. Poi vengono le regioni
+che s'attraversano di corsa; selve di lame sguainate e irte, e file di
+sale in cui non son che fili e tessuti; dove grazie alla solitudine,
+potete prendere l'andatura libera del viandante dalle ossa rotte.
+Improvvisamente vi fermate davanti alla magnificenza delle sete: sete
+di tutti i colori e di tutti i disegni, antiche e nuove, fra cui
+risplendono quelle ricamate d'oro e d'argento, che piglieranno la via
+dell'Oriente, per esser tagliate in caffettani e in calzoncini per le
+belle donne degli arem. Qui, per le signore, comincia il regno della
+tentazione. Le più riserbate non riescono a padroneggiarsi. È
+una cosa amenissima vedere gli sguardi languidi, sentire i sospiri
+amorosi e le esclamazioni irresistibili di meraviglia, che suonano
+dinanzi a quelle vetrine. S'entra nelle sale delle trine, dove c'è
+il lavoro di cinquecento mila mani di donna; veli e gale da
+imperatrici, che si manderebbero in aria con un soffio, quadri di
+pizzo pieni di figurine aeree, ombrellini e ventagli che paion fatti
+di ragnateli, e ricami di fata, vere pitture dell'ago, che farebbero
+domandare su due piedi, come un re delle _Mille e una notte_, la mano
+della ricamatrice incognita, a rischio di legarsi a un rosticcio. Poi
+si capita in un giardino d'Andalusia nei primi giorni di maggio, in
+mezzo alle penne e ai fiori; e di là fra i vestimenti dei due
+sessi, da cacciatore e da amazzone, da ballo, da bagno, da nozze, da
+morte, pei ministri, per le commedianti e pei putti; meraviglie
+d'eleganza e di gusto, dinanzi a cui si vedono dei sarti di provincia
+immobili, in atto di profondo scoraggiamento. Qui c'è un'alcova
+misteriosa, tutta bianca, azzurrina e rosea, rischiarata da una luce
+languidissima, in cui vi sloghereste le braccia a abbracciare, tanti e
+così gentili e così provocanti sono i bustini da verginelle, da
+matrone, da belle trentenni nervose e da maschiette cresciute tutt'a
+un tratto, che vi svelano i più preziosi segreti della bellezza
+femminile d'ogni età e d'ogni complessione. Di là si ritorna fra
+i ventagli dipinti da artisti celebri che fanno fresco al viso e al
+pensiero con paesaggi deliziosi delle Alpi e del Reno; poi in un bazar
+di calzature che rivende quelle di Stambul, dove potete passare un'ora
+piacevole a calzare piedini immaginarii di principesse circasse e di
+marchesine spagnuole; poi fra gli scialli dorati della Compagnia delle
+Indie; poi nelle sale degli oggetti da viaggio e da accampamento, che
+fanno ribollire il sangue dei vagabondi; poi nell'esposizione dei
+giocattoli; dove tutto move, strepita, salta, canta, tintinna, da far
+disperare tutti i _bebés_ dell'universo. Ma è la profusione
+delle cose che sgomenta. Entrate fra le bretelle: c'è da
+imbretellare tutti i giubilati d'Italia; tra i legacci: ce ne sono da
+provvedere tutti gli innamorati della Frisia per i loro regali di
+nozze. Così nella galleria lunghissima delle arti liberali,
+decorata con una semplicità severa, dalla sala delle missioni
+giù giù fra le biblioteche e le mappe, fra gli strumenti
+chirurgici e i modelli anatomici, dove s'arrestano pochi visitatori
+silenziosi, che meditano e notano. Qui c'è la splendida esposizione
+libraria della Francia, prima fra tutte, dove gli editori espongono
+sulle pareti, come titoli di nobiltà, gli elenchi interminabili
+degli autori illustri a cui prestarono i tipi: una collezione di
+gioielli del Plon, del Didot, del Jouvet, dell'Hachette, che annunzia
+al mondo il connubio desiderato e glorioso del genio dell'Ariosto e
+dell'ispirazione del Dorè; e le legature delicate e magnifiche del
+Rossigneux, dinanzi a cui la mano si slancia prima al portamonete, e
+poi si alza a dare una grattatina rassegnata alla barba. E via, a
+traverso all'esposizione brillante delle armi, nelle sale della
+scultura dei metalli, che è un vasto museo d'orologi monumentali di
+bronzo, di statue d'argento di grandezza umana, di candelabri, di
+lampade e di lanterne da vestiboli di reggia; a cui tien dietro, in
+una doppia fila senza fine di saloni aperti come teatri, la mostra
+meravigliosa del mobilio, nella quale s'alternano colle bizzarrie
+graziose della moda le forme correttamente eleganti del rinascimento;
+dopo di che non resta che la galleria dei prodotti. Ci avete però
+un quarto d'ora di cammino fra i lavori ciclopici dell'industria
+metallurgica, fra migliaia di tubi enormi che presentan l'aspetto
+delle pareti d'una grotta di basalto, a traverso a foreste di ferro e
+di rame, in mezzo alle opere innumerevoli della galvanoplastica, fra
+cui torreggia il vaso colossale del Dorè; e via via, il museo
+statuario del Cristophle, una montagna di pelliccie, una selva di
+penne, un palazzo di corallo, e i prodotti chimici, e le pelli, e che
+so io? Verso la fine la stessa stanchezza vi mette le ali ai piedi, le
+sale fuggono, gli oggetti si confondono; se ci fosse un treno di
+strada ferrata, pigliereste il treno; e quando arrivate in fondo,
+dareste la testa per uno scudo, ma proprio colla sicurezza di fare un
+buonissimo affare.
+
+
+Facciamo un sonnellino sopra uno dei mille divani del Campo di Marte e
+poi ritorniamo nel mare magno. Io esprimo le mie impressioni del primo
+giorno, semplicemente. Ebbene, ciò che mi fece più meraviglia
+non sono le cose esposte; è l'arte dell'esposizione. Qui davvero
+bisogna ammirare l'inesauribile fecondità dell'immaginazione umana.
+L'esposizione dei mezzi d'esposizione sarebbe per sè sola una cosa
+da sbalordire. Figuratevi dei grandi chioschi di legno scolpiti,
+leggieri che paiono di carta o di paglia; delle vetrine cesellate, per
+la mostra dei fili di Scozia, che costano mille sterline l'una; delle
+case di vetro, degli archi trionfali, delle specie di colossali
+trionfi da tavola, carichi di oggetti, che potrebbero stare in mezzo a
+una piazza. Il cotone è disposto in forma di tabernacoli e di
+cappelle commemorative; le spille, a milioni, in trofei; l'allume di
+potassa a muraglie; la cera di Spagna in torri alte come case; i
+tappeti in piramidi che toccan la vôlta; la glicerina modellata in
+busti d'uomini celebri; il sapone fuso in colonne monumentali
+d'apparenza marmorea; i tubi di ferro congiunti in forma di organi
+titanici o di chiesuole di stile gotico, le marmitte in obelischi
+egizii, i cilindri di rame in colonnati babilonesi, le funi
+telegrafiche in campanili. V'è una gara di bizzarrie architettoniche
+spinta a un segno che fa ridere. Un mercante di stoffe fabbrica un
+castello di materasse? L'orologiaio vicino innalza una piramide di
+duemila casse d'orologi. Un olandese espone un tempio di stearina che
+può contenere venti persone, colle sue statue e colle sue gradinate?
+E un francese costruisce un tempio di cristallo sorretto da sei
+colonne e circondato da una balaustrata, che costa venticinque mila
+napoleoni. Un profumiere inglese consacra una palazzina ai suoi
+cosmetici e alle sue boccette? E un chiodaio parigino rappresenta con
+nient'altro che coi suoi chiodi dalla testa dorata, il palazzo del
+Trocadero colla sua cupola, colle gallerie e colla cascata. Un
+liquorista d'Amsterdam fa colle sue bottigline un altare da
+cattedrale? E un profumiere di Rotterdam gli fa zampillare davanti una
+fontana d'acqua di Colonia. Questo per attirare gli sguardi e i
+quattrini. Aggiungete una infinità di medaglie d'onore e di documenti
+d'ogni sorta, esposti dai venditori, molti dei quali mettono persino
+in mostra le fotografie e le lettere di complimento dei loro clienti.
+Altri s'aiutano con mezzi meccanici. I gibus s'alzano e s'abbassano da
+sè, manine di cera suggellano le lettere, i trofei rotano, gli
+automi vi chiamano, le scatole musicali vi ricreano, gli espositori
+v'apostrofano o vi spiegano. Ci son poi i colossi che fan presso a
+poco lo stesso ufficio. In ogni Esposizione c'è un certo numero di
+queste grandi fanciullaggini. Qui c'è una bottiglia spropositata di
+vino di Champagne che basterebbe a ubbriacare un battaglione di
+bersaglieri; là un cavaturaccioli mostruoso che par fatto per tirar
+su i tetti. Nell'esposizione francese delle lame un coltellaccio
+damascato davanti al quale le più grandi _navajas_ della Spagna non
+paiono che temperini. V'è una botte francese che contiene quattrocento
+ettolitri, una ungherese che ne contiene mille, e quella della
+fabbrica di Champagne che è capace di settantacinque mila
+bottiglie. Vi son gli specchi di ventisette metri quadrati di
+superficie; rotaie d'un sol pezzo di cinquanta metri, e fili metallici
+lunghi venticinque chilometri. Aggiungete ancora il martello smisurato
+del Creusot che pesa ottantamila chilogrammi; e il girarrosto
+gigantesco della casa Baudon, che vi arrostisce venti capretti per
+volta. Poi le meraviglie della pazienza umana: i coltellini
+microscopici, colle loro belle guaine, che stanno in cento e quattro
+dentro un nocciolo di ciliegia; i tappeti orientali fatti di sei mila
+frammenti; il cassettone spagnuolo composto di tre milioni e mezzo di
+pezzetti di legno; le stoffe da cinquecento lire il metro, fatte a
+cinque centimetri il giorno; il servizio da tavola degli Stati Uniti,
+a cui lavorarono per diciotto mesi duecento operai; la fontana
+scolpita a cui lavorò un contadino scozzese per sette anni. E in
+fine le stranezze, i ghiribizzi dell'ingegno umano, del genere
+dell'ago di refe d'Emilio Praga. Questi avrebbe potuto fare alla sua
+amante, in quella certa poesia, tutte quest'altre domande. Vuoi un
+pendolo che ti faccia vento? un orologio fatto con un girasole, da cui
+esca un ragno ad acchiappare una mosca? un mobile che ti si trasformi
+sotto le mani, a tuo piacere, in bigliardo, in scrivania, in
+scacchiera e in tavola da mangiare? una barca vera con remi e timone,
+da portar sotto il braccio al lago di Como? un portamonete che tiri
+delle pistolettate? la carta dell'Europa in un fazzoletto? un paio di
+stivaletti di squame di pesce? un letto di ceralacca? una poltrona di
+cristallo? un violino di maiolica? un velocipede a vapore? Qui c'è
+tutto: gli orologi magici, le trottole miracolose, le bambole che
+parlan francese, le spagnuole di legno che v'insegnano a maneggiare il
+ventaglio.... Non ci manca proprio altro che l'ago di Emilio Praga.
+
+E le cose belle dunque! Infinite; ma un po' care. Non c'è mezzo di
+mobiliarsi una casa a proprio gusto, fantasticando, senza profondere
+un milioncino in un quarto d'ora. A ogni passo trovate un mobile che
+vi incapriccia, e sareste quasi tentati di fare uno sproposito; ma
+avvicinandovi al cartellino del prezzo, vedete dietro a un _uno_ che
+vi dà un filo di speranza quattro maledettissimi zeri che paiono
+quattro bocche spalancate che vi sghignazzino in faccia. È un
+continuo supplizio di Tantalo. Non c'è che un solo conforto: che
+molte cose son già comprate. Avete messo gli occhi sopra un
+meraviglioso servizio da tavola della casa Cristophle, che vale
+quattrocento mila lire; ma ve l'ha buffato il duca di Santoña.
+Così la duchessa v'ha liberato dalla tentazione di portar a casa
+una splendida veste Colbert e Aleçon, che avrebbe spazzato netto il
+vostro piccolo patrimonio. Il gran vaso di malachite ornato d'oro,
+della sezione russa, alto tre metri, ve l'ha portato via il principe
+Demidoff. Il più bel paio di stivaletti trinati di tutta
+l'Esposizione sono della principessa di Metternich, i due più bei
+manicotti di volpe nera appartengono alla principessa di Galles, e
+l'Imperatore d'Austria ha già messo il suo augusto suggello sopra
+un impareggiabile cofano d'argento cesellato, che sarebbe stato la
+vostra delizia. Ci rimane però dell'altro. Io mi permetterei di
+suggerire alle signore facili a contentarsi un graziosissimo velo di
+trina dell'esposizione belga, fatto con un filo che costa cinquemila
+scudi il chilogramma; e agli sposi di giudizio un letto chinese di
+legno di rosa intarsiato d'avorio che costa poco più di una
+villetta passabile sulle rive del lago di Como. Alla porta della
+camera si potrebbero mettere le due tende di seta ricamate d'oro e
+d'argento, che sono in vendita nell'esposizione austriaca per mille e
+duecento napoleoni. C'è la comodità di poter comprare delle sale
+intere, anzi degl'interi appartamenti, d'ogni stile e d'ogni paese,
+lì su due piedi, d'un colpo, con un gran risparmio di tempo e di
+seccature. E ci sono pure delle ammirabili cose per le borse modeste.
+Lo zaffiro del Rouvenat, circondato di diamanti, si può avere con
+un milione e mezzo; e stiracchiando un poco, si può anche ottenere
+a un prezzo ragionevole un curiosissimo diamante tagliato in forma di
+una lanterna a gaz e incastonato in un candelabro d'oro microscopico,
+ch'è una vera bellezza. Tutte cose che sulle prime fanno girare un
+po' il capo, ma poi si scrollano le spalle, e si tira via senza
+badarci, dicendo:--corbellerie, corbellerie--coll'indifferenza d'un
+franco.... impostore.
+
+
+E si va a vedere l'esposizione dei prodotti alimentari, meno
+pericolosa per la fantasia: una passeggiata d'un miglio, o poco meno.
+Chiudete gli occhi, pigliatevi la testa fra le mani, e cercate di
+rappresentarvi tutto quanto di più strano e di più raro può
+mettersi in corpo un uomo senza rischiare la vita: c'è tutto.
+Potete bere, a quindici centesimi, un bicchiere delle quattordici
+sorgenti d'acqua minerale della Francia, o un bicchiere d'acqua delle
+Termopili, nella sezione greca, o birra della Danimarca che ha fatto
+il giro del mondo; o se preferite i vini, vino di Champagne che si fa
+sotto i vostri occhi, tutti i vini della Spagna in bottigline graziose
+da mezza lira, che vi vende una bella ragazza di Jerez; e vini di
+Porto e di Madera, imbottigliati nel 1792, a cento lire la bottiglia,
+compresi i documenti storici «debitamente legalizzati.» E se il
+vino di ottantasei anni vi par troppo giovane, trovate nella sezione
+francese, in mezzo a una corona di sorelle nonagenarie, una bottiglia
+di vin del Giura del 1774, coronata di semprevive, a un prezzo da
+convenirsi. Trovate il chiosco dei vini di Sicilia e il chiosco dei
+vini di Guiro; tutti i vini d'Australia nella capanna da minatore
+eretta dal governo di Malbourne; e nella sezione delle colonie
+inglesi, il misterioso vino di Costanza, del Capo di Buona Speranza, e
+l'enigmatico vino del Romitaggio della nuova Galles, fatto con uva
+secca. Ci avete il vino di Schiraz nella sezione di Persia, il vino di
+Corinto accanto all'acqua delle Termopili, e potete gustare un Tokai
+squisito nella trattoria rustica dell'Ungheria, al suono d'una banda
+di zingari. Per mangiare poi non c'è che da chiedere. Nei
+padiglioni delle colonie francesi una creola vi dà l'ananasso, una
+mulatta vi dà il banano, un negro la vaniglia. Potete mangiare
+della marmellata del Canadà e intingere in un bicchiere del famoso
+Sant'Uberto di Vittoria dei biscotti che hanno attraversato
+l'Atlantico. Potete scegliere fra i pesci celebrati della Norvegia e i
+maiali illustri di Chicago. Potete fare anche meglio: prendervi un
+pezzo di carne cruda venuta dall'Uraguay, ma fresca e sanguinante che
+par della mattina, e andarvela a far cuocere voi stessi collo specchio
+ustorio dell'Università di Tours, nella galleria delle arti
+liberali di Francia. Poi ci sono le trattorie olandesi, americane,
+inglesi e spagnuole. Avete al vostro servizio cento bei pezzi di
+ragazze vestite di nero e di bianco in un monumentale _bouillon Duval_
+che pare un tempio delle Indie. Se avete un debole per la Russia,
+potete andare alla trattoria russa dove da manine polacche, moscovite,
+armene, caucasee v'è servito il vero kumysy venuto dalle steppe
+dell'Ural, o l'acqua igienica della Neva, o la _colebiaka_ d'erbaggi e
+di pesce, o qualche altro pasticcio russo-turco condito con vin di
+Cipro. Per dolci la Francia vi offre il palazzo di Fontainebleau e
+delle cattedrali gotiche di zucchero, e dei mazzi gustosissimi di rose
+e di violette, che sembran colte un'ora prima. Dopo il desinare,
+ricevete il caffè gratis dalla repubblica del Guatemala, se pure
+non preferite quello scelto e tritato dalle negre di Venezuela. E poi,
+per _rincette_, potete sorseggiare un _bitter_ di nuova invenzione che
+vi porge una svizzera in costume di Berna all'ombra d'un chioschetto
+signorile; o andare nel chiosco olandese, dove tre belle frisone
+rosee, col casco dorato, vi fanno sentire il curasò o lo scidam; o
+arrischiarvi a gustare il liquor di fichi nel padiglione del Marocco,
+rallegrato dagli strimpellamenti di tre suonatori, uno dei quali pesa
+centonovanta chilogrammi a stomaco vuoto; o mettervi fra le labbra un
+sigaro di nuovo genere che invece d'un nuvoletto di fumo vi caccia in
+bocca un bicchierino di cognac. Ne avete abbastanza? Ma voi volete
+fumare. Ebbene, ci sono i sigari avvelenati della Repubblica
+d'Andorre, e la magnifica esposizione dei sigari di Cuba, d'ogni
+grandezza e di ogni forma, dorati, stemmati, odorosi,--veri lavoretti
+d'arte--profusi a miriadi,--davanti ai quali il fumatore italiano
+estenuato dai patimenti passa «sospirando e fremendo.» Tutta
+questa doppia galleria dei prodotti alimentari è ammirabile per
+varietà e per ricchezza. È un'architettura interminabile di
+bottiglie che s'alzano in torri, in scale a chiocciola, in gradinate
+multicolori e scintillanti; una moltitudine di tempietti splendidi
+d'oro e di cristalli, che potrebbero coprire delle statue di numi, e
+coprono dei porci salati; una magnificenza di teatrini, d'altari, di
+troni, di biblioteche, pieni di ghiottumi così graziosamente
+disposti e decorati, che il gran pittore delle _Halles_ di Parigi ne
+potrebbe cavare un quadro meraviglioso per uno dei suoi romanzi
+avvenire.
+
+
+Lo spettacolo più bello è quello che presenta la gente. A
+certe ore il recinto dell'Esposizione è più popolato di molte
+grandi città. I visitatori entrano per venti porte. I viali, i
+vestiboli, le gallerie, i passaggi traversali, e il labirinto
+infinito delle sale del campo di Marte, è tutto un brulicame
+nero, in cui c'è da fare a non perdersi. Specialmente nelle
+«sezioni estere», dove i venditori formano da sè soli una
+specie d'esposizione antropologica dilettevolissima, C'è un gran
+numero di belle ragazze inglesi che lavorano ai loro registri,
+intente e impassibili, in mezzo a quel via vai, come se fossero in
+casa propria. I Giapponesi,--vestiti all'europea,--chiaccherano rano
+e giocano, seduti intorno ai loro tavolini, allegri, forse con un
+po' d'ostentazione, per darsi l'aria di gente che si sente benissimo
+al suo posto nel cuore della civiltà occidentale; e infatti hanno
+già preso tanto l'aria di casa, che quasi nessuno li guarda. I
+Chinesi, invece, hanno sempre intorno un cerchio di curiosi, ai
+quali rivolgono di tratto in tratto uno sguardo sprezzante, che
+rivela, come un lampo, la superbia cocciuta della loro razza; e poi
+ripigliano la loro impassibilità di idoli, da cui li smuove
+soltanto la voce dei compratori. Si vedon dei mercanti orientali, in
+turbante, che strascicano le loro ciabatte in mezzo a tutte quelle
+meraviglie, guardando intorno oziosamente colla stessa stupida e
+irritante indifferenza che mostrerebbero nelle loro vecchie baracche
+di bazar. Tratto tratto se ne trovano tre o quattro estatici davanti
+a una faccia di cartapesta o a una marionetta che allarga le
+braccia. Ci son molti algerini: arabi, mori, negri. S'incontrano
+delle brigatelle di spahi, ravvolti nei loro grandi mantelli
+bianchi; ma non son più le faccie baldanzose del 1859. L'orgoglio
+del vecchio esercito d'Africa non brilla più nei loro grandi
+occhi neri. Come cambia i volti una guerra perduta! Qua e là si
+vede pure qualche faccia color di rame, e qualche vestimento
+arlecchinesco dei paesi confinanti colla China. Oltre a questo
+c'è una moltitudine immobile e muta di gente d'ogni paese, che
+produce una strana illusione. Ogni momento rasentate col gomito
+qualcuno, che vi pare una persona viva, ed è un grosso fantoccio
+colorito e vestito di tutto punto, che vi fa restare a bocca aperta.
+Ci sono dei selvaggi del Perù, degli indigeni d'Australia colle
+loro grandi capigliature, lanose, dei guerrieri medioevali, delle
+signore vestite in gala, dei soldati italiani, delle contadine di
+Danimarca, delle lavandaie malesi, delle guardie civili di Spagna, e
+annamiti e indiani e cafri e ottentotti, che vi si parano dinanzi
+improvvisamente, e vi fissano in volto i loro occhi trasognati, come
+fantasime. Lo spettacolo è ancora variato e rallegrato da un gran
+numero di signore che girano su poltrone a ruote o su carrozzine da
+bimbi, tirate davanti da un servitore, spinte per la spalliera dai
+mariti, fiancheggiate dai ragazzi; matrone poderose, le cui
+rotondità sporgono da tutte le parti fuori del piccolo veicolo,
+lunghissime zitelle inglesi che ci stanno tutte raggruppate, colle
+ginocchia aguzze all'altezza del mento; signoroni decrepiti che
+godono là, probabilmente, l'ultimo piacere della vita; vecchie
+patrizie paralitiche, e putti meravigliosamente biondi e rosati dei
+paesi nordici, che formano tutti insieme, in quel labirinto di vie
+fiancheggiate da case di vetro, una specie di corso in burletta,
+degno della matita del Cham. Nella Via delle nazioni, all'ombra
+delle capannette di paglia, molta gente fa colezione sulle ginocchia
+come per viaggio, e i bimbi vanno a prender acqua alle fontane del
+Giappone e dell'Italia; altri sgranocchiano pane e prosciutto
+camminando; delle coppie coniugali dormono saporitamente sui sedili
+in mezzo alla folla; e altre coppie, che hanno portato i loro amori
+all'Esposizione, si servono di due capannine avvicinate per farsi
+qualche carezza di contrabbando. È un divertimento poi, nelle
+sale, studiare i varii tipi dei visitatori. Ci sono i cavalli matti
+che scorazzano da tutte le parti senza vedere una maledetta, presi
+da una specie d'esaltazione febbrile, e i visitatori pazienti, che
+si son fatti un programma, che muovono un passo ogni quarto d'ora,
+che meditano sui cataloghi, che guardano, fiutano e discutono ogni
+menoma cosa, che impiegheranno probabilmente sei mesi a fare il giro
+di tutto il Campo di Marte. Tra gli espositori, si vedono i visi
+radianti dei fortunati, che hanno trovato là gloria e fortuna, e
+troneggiano sui loro banchi in mezzo alla folla dei curiosi e dei
+compratori; e i poveri diavoli trascurati, seduti nei loro cantucci
+solitarii, colla testa bassa e la faccia malinconica, che meditano
+sulle speranze perdute. Nelle ultime sale, i divani son tutti
+occupati dai visitatori spossati. Si vedono delle famiglie intere di
+buoni provinciali, sfiniti, sbalorditi, istupiditi; i papà tutti
+in acqua, le mamme che soffocano, le ragazze ingobbite, i piccini
+morti di sonno; proprio da farsi domandare:--Ma chi v'ha consigliato
+di venire all'Esposizione, disgraziati?--L'affollamento maggiore
+è sotto le grandi arcate delle Belle arti, e intorno al
+Padiglione della città di Parigi, che drizza i suoi sei frontoni
+imbandierati nel mezzo del Campo di Marte. Qui è il luogo di
+convegno dello «stato maggiore» dell'Esposizione. Qui fanno
+crocchio gli artisti e i commissarii di tutti i paesi, gli operai si
+radunano e si sciolgono, i critici tagliano l'aria coi gesti
+cattedratici, i giornalisti notano, i disegnatori schizzano, le
+discussioni fervono, i curiosi cercano i visi illustri, i nuovi
+arrivati si ritrovano, le «celebrità» dell'Esposizione passano
+fra le scappellate e gli inchini. Ecco qui monsieur Hardy,
+per esempio, l'architetto del Palazzo del Campo di Marte; ecco là
+monsieur Duval, direttore dei lavori idraulici, e i signori Bourdais
+e Davioud, architetti del Palazzo del Trocadero. E purchè abbiate
+una faccia un po' straordinaria, e due amici ai fianchi, che vi
+parlino in atto rispettoso, potete passare facilissimamente per un
+principe o per un re che visita l'Esposizione in stretto incognito,
+e sentirvi intorno, qua e là, un mormorio sommesso da vestibolo
+di Corte. C'è da cavarsi tutti i gusti, da soddisfare tutti i
+bisogni e da riparare a tutti gli accidenti. Potete telegrafare a
+casa, scrivere le vostre lettere, fare il bagno, prendere di tanto
+in tanto una scossetta elettrica, farvi pesare, portare,
+fotografare, profumare, curare; ci sono stazioni di pompieri, corpi
+di guardia, farmacie, infermerie: non manca che il camposanto. Ci
+son poi le ore fisse per lo studio e per le esperienze scientifiche,
+e allora i visitatori accorrono e s'affollano in quei dati punti.
+Qui, nella sezione francese, si comunicano al pubblico le opere
+della biblioteca del Corpo insegnante; più in là un professore
+spiega i modelli anatomici; nella sezione russa si fanno gli
+esperimenti del passaggio dell'aria a traverso i muri; un medico
+americano fa funzionare i mobili chirurgici; un dentista opera
+l'estrazione della carie con uno strumento a vapore. Si può
+andare ad assistere alla fabbricazione delle sigarette di Francia, a
+veder fare la carta dalla fabbrica Darblay, a vedere le esperienze
+della luce elettrica nel padiglione russo, o quelle del
+riscaldamento e dell'illuminazione nel parco del Campo di Marte.
+Altri vanno a vedere alla prova il telefono Bell, o l'apparecchio
+telegrafico che trasmette con un solo filo duecento cinquanta
+dispacci in un'ora, o il semaforo del nostro Pellegrino; oppure a
+leggere i vecchi processi per stregoneria esposti nel padiglione del
+Ministero degl'interni di Francia. Intanto dei maestri spiegano i
+nuovi metodi d'insegnamento, tutti gl'inventori di qualche cosa
+hanno il loro circolo di uditori, tutte le nuove macchinette sono in
+movimento, gli album colossali si aprono, le carte geografiche si
+spiegano, i mappamondi girano, mille strumenti suonano; da ogni
+parte c'è uno spettacolo, una scuola o una conferenza; l'Esposizione
+è diventata un enorme ateneo internazionale che ci dà per
+venti soldi tutto lo scibile umano.
+
+
+Quella che attira più gente, a tutte le ore, è l'esposizione
+delle belle arti. Ma a me manca quasi il coraggio d'entrarvi. Mi
+conforta soltanto il pensiero di non aver da rendere che l'impressione
+confusa della prima visita. Sono diciassette pinacoteche in una
+successione di padiglioni che si estendono da un'estremità
+all'altra del Campo di Marte;--il mondo intero--qui si può dire
+propriamente,--il passato e il presente, le visioni dell'avvenire, le
+battaglie, le feste, i martirii, le grida d'angoscia e le risate
+pazze; tutta la grande commedia umana con l'infinita varietà delle
+scene tra cui si svolge, dalla reggia alla capanna, dai deserti di
+ghiaccio ai deserti di sabbia, dalle più sublimi altezze alle
+più arcane profondità della terra. Questa è la parte dell'Esposizione
+dove si ricevono le impressioni più vive. Quanti occhi rossi ho
+veduti, quante espressioni di pietà, di dolore, d'orrore, e quanti
+bei sorrisi di bei volti che mi rimasero nella memoria come un
+riflesso dei quadri! Il museo enorme s'apre colla esposizione della
+scultura di Francia, a cui seguono le sale dell'Inghilterra. Qui, a
+dirla schiettamente, di tutta quella pittura corretta, pallida,
+diafana, di colori limpidi, piena di pensieri delicati e di belle
+minuzie, ricordo soltanto quella splendida glorificazione della
+vecchiezza guerriera, dell'Herkomer, intitolata gl'_Invalidi di
+Chelsea_, dinanzi ai quali si chinerebbe la fronte in atto di
+venerazione; i _poveri di Londra_, di Luke Fildes, che m'hanno fatto
+sentire il freddo d'una notte di gennaio e l'angoscia della miseria
+senza tetto; e il _Daniele tra i leoni_ di Briton Rivière, nel
+quale la tranquillità sublime dell'uomo in cospetto di quel gruppo
+di belve fameliche, ma affascinate, soggiogate, schiacciate da una
+forza sovrumana e invisibile, è resa con una potenza che mette in
+cuore lo sgomento misterioso del prodigio. Dinanzi a cento altri
+quadri, passo frettolosamente, spinto dall'impazienza di arrivare
+all'Italia, dove trovo una folla sorridente che amoreggia colle
+statue. Sento uno che brontola:--E dire che tutte queste cosettine ci
+vengono dalla patria di Michelangelo!--Ma tutti i visi intorno
+esprimono un sentimento d'ammirazione amorosa e serena. Davanti ai
+quadri del De Nittis, il pittore ardito e fine di Parigi e di Londra,
+c'è un gruppo di curiosi che si disputano lo spazio; e s'indovina
+dal movimento dei volti, dalla vivacità dei gesti, dalla
+concitazione dei dialoghi, quel cozzo forte di giudizi contrarii, da
+cui scaturiscono le scintille che vanno a formare le aureole. Un tale
+dice:--Belle pagine di giornale illustrato!--Ma l'aria dei
+_boulevards_ si respira, l'umidità del Tamigi si sente, l'ora
+s'indovina, i visi si riconoscono, tutta quella vita si vive.
+Nell'altra sala guardo intorno se c'è il Pasini, per gridargli:
+--Salve, o _fratello del sole!_--Il suo forte e splendido Oriente è
+là, vagheggiato da cento occhi pensierosi. E vorrei vedere il
+Michetti, quel caro viso di scapigliato di genio, per stringergli la
+guancia tra l'indice e il pollice, e dirgli che adoro le gambine pazze
+delle sue bagnanti e l'azzurro favoloso della sua marina. Ed ecco
+finalmente Jenner. Qui osservo una cosa singolare. La gente che entra
+con un sorriso sulle labbra, si ferma e corruga la fronte. Tutti i
+visi, fuggitivamente, riflettono il viso intento e risoluto di Jenner,
+come se tutti, per un momento, si sentissero nelle mani la lancetta
+benefica del dottore e il braccio renitente del bambino; e tutti
+pensano, e nessuno parla, e chi s'è già allontanato, o si
+sofferma o ritorna, come tirato indietro a forza dal filo tenace d'un
+pensiero. Che cara soddisfazione! E ne provo un'altra subito nella
+sala vicina incontrando il viso onesto e benevolo del Monteverde il
+quale mi accompagna fino alla frontiera d'Italia. E di là vo
+innanzi nelle sale della pittura straniera, dove il cielo si rannuvola
+e l'aria si raffredda. La Svezia e la Norvegia hanno dipinto i loro
+crepuscoli melanconici, mattinate grigie di autunno, chiarori strani
+di luna su mari strani, e pescatori e naufragi in cui si mostra
+maggiore dell'arte l'amore dolce e profondo della patria, colorato
+d'un sentimento di tristezza virile: centocinquanta quadri dominati
+tutti dai «Soldati svedesi che portano il cadavere di re Carlo
+XII» giù per la china d'una via solitaria, nella neve, sanguinosi,
+tristi, superbi; bel quadro semplice e solenne dell'Oederstrom,
+concepito da un'anima di poeta e sentito da un cuor di soldato.
+Seguono gli Stati Uniti. Il colosso dalle cento teste ha ancora la sua
+grossa mano di lavoratore un po' restìa al pennello. Io non ricordo
+che la risata della bella donna dell'Hamilton, e le faccie buffe dei
+ridacchioni del Brown. Il più degli altri quadri tradiscono i
+pittori scappati di casa, che hanno rifatta la pelle a Parigi, a
+Dusseldorf, a Monaco, a Roma,--e preso il colore--ma dilavato--della
+nuova patria. E subito dopo, la Francia... che ha messo il mondo a
+soqquadro. La storia, la leggenda, la mitologia, il cristianesimo,
+l'epopea napoleonica e la vita mondana, il ritratto, la miniatura e il
+quadro smisurato; l'audacia pazza e la pedanteria fradicia; c'è
+ogni cosa; ma sopra tutto una ricchezza grande d'invenzione e di
+pensiero, che rivela l'aiuto potente d'una letteratura immaginosa e
+popolare, d'un sentimento drammatico vivo e diffuso, e della vita
+varia, piena, appassionata, tumultuosa d'una metropoli enorme. Nelle
+prime sale intravvedo i quadri sentimentali, leccati, del Bouguerau.
+Il Dorè v'ha messo una delle sue mille visioni d'un mondo arcano,
+in cui si riconosce appena qualche forma vaga di cose e di creature
+terrene. Poi vien la storia dotta e severa d'Albert Maignan, e quella
+immaginosa, confusa, vista come a traverso il velo d'un sogno, in una
+grande lontananza di spazio e di tempo, dell'Isabey. In un'altra sala
+si drizza davanti a Massimiano Ercole il fantasma spaventoso di San
+Sebastiano, del Boulanger, e il Moreau affatica e tormenta le fantasie
+coi suoi sogni biblici e mitologici pieni di terrori, d'illusioni e
+d'enimmi, che restano conflitti nella memoria come le formule
+misteriose e sinistre di uno scongiuro. Poi si succedono i ritratti
+pieni di vita e di forza. Il Dubufe presenta Emilio Augier, il Gounod,
+il Dumas; il Durand presenta il Girardin; il Perrin espone il Daudet;
+e il Thiers rivive gloriosamente nella tela del Bonnat, davanti a cui
+si accalca la folla. Un'altra folla silenziosa e immobile annunzia
+nella medesima sala le miniature meravigliose del Meissonnier. Più
+in là sorridono le patrizie eleganti del Cabanel, e il Laurens
+strappa un sospiro presentando insieme, nel suo nobilissimo Marceau,
+la bellezza, l'eroismo e la morte. Andando innanzi, trovo quella
+meravigliosa curvatura di schiene che ha fatto sorridere il mondo:
+l'_Eminence grise_ del Gerôme; e il giustiziere formidabile del
+povero Henri Regnault: quadro splendido e triste, che serve di
+coperchio a un sepolcro. E in fine le gigantesche e tragiche tele di
+Benjamin Constant: Respha che respinge l'avoltoio dal patibolo dei
+figli di Saul e Maometto II che irrompe in Costantinopoli fra le
+rovine e la morte; nella stessa sala, dove lo schiavo avvelenato del
+Sylvestre agonizza sotto gli occhi di Nerone impassibile, e il Davide
+del Ferrier solleva la testa mostruosa del gigante. E in fondo
+strepita e ride il grande baccanale del Duval. Di là si esce
+affaticati e confusi, come dalla rappresentazione d'una tragedia dello
+Shakespeare, e s'entra fra i vasti quadri storici dell'Austria-Ungheria,
+splendidi d'armi, d'oro e di sete, e in mezzo ai grandi ritratti
+alla Velasquez e alla Van Dyck, che danno al luogo l'aspetto grave e
+magnifico d'una reggia. Qui vorrei baciare in fronte il Munkacsy,
+che dipinse quella divina testa del Milton, e gridare un viva sonoro
+davanti all'enorme, splendida, tumultuosa, temeraria tela del
+Makart, tutta irradiata dal viso bianco di Carlo V, su cui brilla un
+pensiero vasto come il suo regno, e un'espressione indimenticabile
+di grazia giovanile e di maestà serena, che ci fa aggiungere un
+applauso al clamore del suo trionfo. Ed ecco Don Chisciotte, le
+_manolas_, i _majos_, i ritratti graziosi del Madrazo e la _Lucrezia
+romana_ del Plasencia, in cui guizza un lampo degli ardimenti del
+Goya. Ma c'è una parete dinanzi alla quale il cuore si stringe.
+Povero e caro Fortuny, bel fiore di Siviglia sbocciato al sole di
+Roma! I suoi capolavori son là, caldi, luminosi, pieni di riso e
+di vita, divorati cogli occhi da una folla commossa, ed egli è
+sotterra. E così il povero Zamoïcis non può più venir a
+godere del trionfo delle sue belle scene di monaci e di pazzi, come
+nelle sale austriache non può più affacciarsi il Cermak per
+veder scintillare e inumidirsi mille occhi davanti al suo glorioso
+Montenegrino ferito. Quanti cari e nobili artisti mancano alla
+festa! Lo sguardo li cerca ancora tra la folla mentre il pensiero
+corre ai cimiteri lontani, e i loro quadri spandono intorno la
+tristezza dell'ultimo addio. Delle sale successive non conservo che
+una reminiscenza vaga di mari in tempesta, di steppe illuminate
+dalla luna, di tramonti solenni sopra immense solitudini di neve, e
+paesaggi tristi di Finlandia e d'Ukrania, fra cui m'appariscono
+confusamente i volti minacciosi d'Ivan il Terribile e di Pietro il
+Grande, e i cadaveri insanguinati dei martiri bulgari. Qui l'arte
+pare che riposi un poco per rialzarsi più vigorosa e più
+ardita. E si rialza infatti nel Belgio, ricca, ispirata, improntata
+d'un carattere proprio, nudrita di forti studi e di tradizioni
+gloriose. A. Stevens e il Villems espongono i loro quadri di
+costumi, mirabili di grazia e di colorito, e I. Stevens i suoi cani
+inimitabili; il Wauters o il Cluysenaar superano trionfalmente gli
+alti pericoli del quadro storico e le difficoltà delicate del
+ritratto; e altri cento artisti gareggiano con una varietà
+stupenda di paesaggi pieni di poesia, di marine melanconiche, di
+teste adorabili di fanciulli, di scherzi arguti, di fantasie
+gentili, che sollevano la mente ed allargano il cuore. Poi il
+Portogallo e la Grecia; grandi nomi, piccole cose. Eppure ci son dei
+quadretti trascurati e spregiati, che lasciano un'impressione
+indelebile, come la madre megarese del Rallis, quella povera moglie
+di pescatore seduta nella sua povera stanza, che tien le mani
+incrocicchiate e gli occhi fissi sopra una culla vuota, fatta di
+quattro tavole rozze, in atto di dire;--Non c'è più!--mentre i
+pannilini ancora freschi fanno comprendere che l'han portato via
+poco prima, e su quella desolazione scende per la finestra aperta il
+raggio allegro dell'alba che lo svegliava ogni giorno: espressione
+manchevole forse, ma d'un sentimento sublime, che mette nel petto il
+tremito d'un singhiozzo. Dopo la Grecia vien la pittura facile e
+fresca della Svizzera, svariata di cento stili; immagine vera d'un
+paese di cento pezzi e d'una famiglia d'artisti vaganti alla ricerca
+d'un ideale, d'una scuola, d'un centro di sentimenti e di idee; che
+frammischiano alla loro _patria dal rozzo fianco_, alle cascate,
+alle gole, ai ghiacciai, agli uragani delle Alpi, le rive ridenti di
+Sorrento, le architetture arabescate del Cairo, le solitudini
+ardenti della Siria, la campagna desolata di Roma, e ogni sorta di
+ricordi della loro vita varia e avventurosa; somigliante a quella
+degli avi loro, che vestirono la divisa di tutti i principi e
+versarono sangue per tutte le bandiere, Alla Svizzera tien dietro la
+Danimarca, che ricorda al mondo le sue glorie guerriere, colla
+battaglia d'Isted, del Sonne, e colla battaglia navale di Lemern,
+del Mastrand. Ma è bello, è commovente il veder passare tutti
+questi popoli, ognuno dei quali mostra con amore e con alterezza i
+suoi soldati, i suoi re, le suo belle donne, i suoi bimbi, le sue
+cattedrali, le sue montagne. L'impulso di simpatia che non si
+sentirebbe per ciascuno, visto a parte, si sente per tutti,
+vedendoli insieme; e il cuore risponde e acconsente a tutti quei
+palpiti d'amor di patria con un'espansione d'affetto che abbraccia
+il mondo. Gli altri quadri danesi son paesaggi che rendono effetti
+pallidi di sole sopra campagne nevose, su parchi e su castelli
+feudali, e su grandi boschi, e scene intime di costumi, sentite
+ingenuamente e rese con fedeltà scrupolosa, che lasciano nella
+memoria mille immagini di volti, di atteggiamenti, di oggetti, di
+faccende, come farebbe il soggiorno d'un mese in Danimarca. E di qui
+riesco, quasi senza avvedermene, nelle sale dell'Olanda, dinanzi a
+una pittura che par velata dai vapori delle grandi pianure allagate,
+e vedo infatti vagamente, come a traverso un velo, i poveri e gli
+infermi dell'Israels, il pittore della sventura; le belle marine del
+Mesdag, i _polders_ del Gabriel, i gatti di Enrichetta Ronner, e
+cento altri quadri grigi, foschi, umidi, di cattivo umore, fra i
+quali cerco inutilmente un raggio della luce miracolosa del
+Rembrandt o un riflesso del grande riso irresistibile dello Steen.
+Ultima è la vasta sala della Germania, magnifica e triste, nella
+quale si avverte, appena entrati, il vuoto enorme lasciato dal
+Kaulbach. Ma è una pittura poderosa, ringiovanita a tutte le
+sorgenti vive, fortificata di larghi studi, varia, ardita, virile,
+piena di sentimento, finissima d'osservazione e d'intenti, che desta
+un'ammirazione pensierosa e scuote il cuore nelle sue più intime
+fibre. Non scorderò mai più, certo, nè le teste vive e parlanti
+dello Knaus, nè l'officina ardente del Menzel, nè i superbi
+cosacchi del Brandt, nè la profonda tristezza del _Battesimo_
+dell'Hoff, nè il comicissimo riso dei soldati e delle nutrici del
+Werner, nè la madre e il padre ammirabili dell'Hildebrand che
+interrogano il volto smorto del bimbo infermo sgomentati da un
+presentimento tremendo. E con questa tristezza nel cuore, esco
+dall'Esposizione delle Belle Arti. Ma mi venne un altro pensiero,
+appena fui fuori. Mi si affacciarono alla mente i mille artisti di
+cui avevo visto le opere, sconosciuti e famosi, giovani che mandaron
+là la loro prima ispirazione e vecchi che ci lasciarono l'ultima;
+li vidi sparsi per tutto il mondo, nei loro studi pieni di luce,
+aperti sulle campagne solitarie, sui giardini, sul mare e sulle vie
+rumorose; e pensai quanta vita avevano versato fra tutti in quelle
+cento sale ch'io avevo attraversate di corsa, quanta parte
+dell'anima loro c'era in quelle tele e in quei marmi innumerevoli,
+quante ispirazioni d'amanti e di spose, quante veglie, quante
+meditazioni, quanti pennelli spezzati, quanto sangue di cuori
+trafitti, quante reminiscenze d'avventure e di pellegrinazioni
+lontane, che vasta epopea d'amori, di dolori, di trionfi e di
+miserie; e quanti eran già calati nel sepolcro, consunti dalla
+febbre tremenda dell'arte, e quanti altri vi sarebbero discesi ancor
+giovani e pieni di speranze; e che immenso tesoro d'immagini di
+sentimenti e di idee portavan via da quel luogo milioni di
+visitatori di tutta la terra; e pensando a queste cose, collo
+sguardo rivolto a quella lunga fila di padiglioni, mi sentii
+compreso improvvisamente d'un sentimento di affetto e di gratitudine
+così vivo, che se in quel momento mi passava a tiro un pittore,
+il primo venuto, gli saltavo al collo com'è vero il sole.
+
+
+L'ultima sala delle belle arti mette nella galleria del lavoro. Non si
+può immaginare un più strano cambiamento di scena. Qui tutto
+è agitazione e strepito. Si vedono le piccole industrie all'opera.
+C'è un gran numero di banchi circolari e quadrati, che servono
+insieme d'officina e di bottega, dove lavorano continuamente uomini,
+donne e ragazzi, in mezzo a una folla di curiosi, che formano una
+catena non interrotta di grandi anelli neri mobilissimi da una
+estremità all'altra dell'immensa sala. Qui si lavora l'oro, la
+tartaruga, l'avorio, la madreperla, si fabbricano gli oggetti di
+filigrana, si fanno i ventagli, le spazzole, i portamonete, gli
+orologi. C'è, fra gli altri, un gruppo d'operaie che fabbricano le
+bambole con una rapidità di prestigiatrici, e altre che fanno i
+fiori di stoffa, di smalto, di penne d'uccelli del tropico, con una
+sveltezza ed un garbo, che par di vederli sbocciare fra le loro dita.
+In altre parti si tesse la seta, si dipinge la porcellana, si lavora
+il rame, si fa la guttaperca, si fabbricano le pipe di schiuma. In un
+angolo si vedono le pazienti manine normanne lavorare la trina. Nel
+mezzo della sala si taglia il diamante. Qui piovono i biglietti di
+visita, là le spille, più in là i bottoni; da una parte si
+fanno le treccie e i _chignons_, dall'altra i canestrini e le
+scatolette di paglia. Un gruppo d'indiani, col capo coperto di enormi
+turbanti variopinti, lavorano agli scialli. È una lunghissima fila
+di piccoli fornelli, di macchinette vibranti, di fiammelle di gaz, di
+teste chine, di mani in moto, di gente che interroga e di gente che
+spiega; un chiacchierio, un affaccendamento allegro, un lavorio
+accelerato e sonoro, che mette la smania di far qualche cosa. E la
+vôlta altissima ripercuote rumorosamente i sibili acuti che paiono
+grida di gioia infantile, il picchiettio cadenzato di cento martelli,
+lo stridore delle lime e delle seghe e mille tintinni cristallini e
+metallici, e il ronzìo sordo della moltitudine che passa a
+processioni, a turbe, a gruppi, come un esercito sbandato, per
+riversarsi nei giardini esterni o nelle gallerie delle macchine.
+
+
+Qui lo spettacolo è degno d'un'ode di Vittor Hugo. Sul primo
+momento par di essere sotto una delle immense tettoie arcate delle
+stazioni di Londra. Son due gallerie lunghe come il Campo di Marte,
+larghe novanta uomini di fronte, e piene di luce, nelle quali mille
+macchine enormi, un esercito di ciclopi di metallo, minacciosi e
+splendidi, alzano le teste, le braccia, le mazze, le lame, fitte e
+intricate, fino alle vôlte altissime, producendo il fragore d'una
+battaglia. Una immensa trasformazione di cose si compie da tutte le
+parti. Il foglio di carta esce in buste da lettera, lo spago in corde,
+il bronzo in medaglie, il filo di ottone in spille, il filo di lana in
+calze, il pezzo di legno in frammenti di mobili; la ricamatrice
+svizzera ricama con trecento aghi, il papirografo inglese riproduce
+trecento esemplari d'un manoscritto, la macchina dei saponi taglia i
+cubi, gl'involta e li pesa; la macchina del Marinoni mette fuori i
+giornali piegati; le gigantesche filatrici di Birmingham e di
+Manchester lavorano accanto alle macchine d'estrazione delle miniere;
+la grande macchina da ghiaccio getta il suo furioso soffio gelato in
+mezzo agli aliti di fuoco delle macchine da gaz; altre lavorano i
+diamanti, altre lacerano e torcono il metallo come una pasta, altre
+lavano, raffinano, travasano, disegnano, dipingono, scrivono; in ogni
+parte freme una vita meravigliosa ed orribile di mostri di cento
+bocche e di cento mani, che irrita i nervi, introna le orecchie e
+confonde l'immaginazione. Qua e là si vede la materia informe
+sparire nel ventre tenebroso di quei colossi, riapparire in alto, dopo
+qualche momento, già mezzo lavorata, e come portata in trionfo, e
+poi rinascondersi, ricacciata giù sdegnosamente a subire le ultime
+violenze.... Qui lavorano delle braccia di gigante, là delle dita
+di fata. In una parte il lavoro si presenta sotto l'aspetto d'una
+distruzione furiosa, fra denti enormi di ferro e artigli d'acciaio,
+che stritolano e sbranano con un fracasso d'inferno, in cui si sente
+un suono confuso di lamenti umani; in mezzo a un roteggio intricato,
+vertiginoso, feroce, che sbricciolerebbe un titano come un gingillo di
+vetro. In un'altra parte il mostro mansueto accarezza la materia
+prigioniera, la palleggia, la lambisce, la liscia, delicatamente,
+lentamente, in silenzio, come se facesse per gioco. Altre macchine
+colossali, come quelle da maglie, fanno movimenti strani e misteriosi,
+d'apparenza quasi umana, con una certa grazia languida d'ondulazioni
+femminee; che ispirano un senso inesplicabile di ripugnanza, come se
+fossero esseri viventi dei quali non sì riuscisse ad afferrare la
+forma. Fra le grandi membra di tutti questi lavoratori smisurati,
+s'agita come una vita segreta un indescrivibile lavorio di rotine che
+sembrano immobili, di seghe che paion fili, di congegni delicatissimi
+e quasi invisibili, che vibrano, tremano, trepidano, e ingigantiscono
+ancora, col paragone della loro umile piccolezza, le ruote enormi, le
+cerniere colossali, le caldaie titaniche, le correggie spropositate,
+le gru, gli stantuffi, i tubi mostruosi, che si slanciano in alto come
+colonne monumentali, e si succedono in una fila senza fine,
+presentando l'aspetto di non so che bizzarra e deforme città di
+metallo, in cui si dibatta fra le catene una legione di dannati o di
+pazzi. Ma anche l'uomo lavora; un gran numero di donne cuciscono colle
+macchinette; intorno alle grandi macchine vigilano degli operai, e
+meccanici e artefici di tutti i paesi, vestiti trascuratamente,
+osservano, notano, si caccian per tutto, fra gli stantuffi e le ruote,
+a rischio della vita; fra i quali si vedono qua e là delle faccie
+scarne e pallide, ma piene di vita, su cui lampeggia una volontà di
+ferro e un'ambizione implacabile. Chi sa! operai oscuri oggi, forse
+inventori gloriosi domani. Tutta l'enorme galleria è piena
+dell'immenso affanno del lavoro. E sulle prime quell'agitazione
+affatica e rattrista. Ma a poco a poco, facendovi l'udito e fermandovi
+il pensiero, in quel fragore pauroso di fischi, di sbuffi, di scoppii,
+di scricchiolamenti, di gemiti e d'ululati, si sente la voce profonda
+delle moltitudini, le grida eccitatrici della lotta e l'urrà
+formidabile della vittoria umana. L'uomo che, entrando, s'era sentito
+schiacciato, riacquista la coscienza di sè, e contempla
+quell'immensa forza, suscitata e disciplinata dal suo pensiero, con un
+fremito d'alterezza, in cui tutto l'essere suo si rinvigorisce e
+s'innalza. E quello smisurato arsenale di armi pacifiche, le bandiere
+grandi come vele di nave che spenzolano dalla vôlta, gonfiate
+dall'aria commossa dalle ruote innumerevoli, quei monumenti selvaggi
+di cordami e di reti, le piramidi delle zappe che servirono a
+dissodare i deserti del nuovo emisfero, i trofei degli strumenti per
+la pesca dei grandi cetacei dei mari polari, i tronchi giganteschi
+delle foreste vergini, le armature colossali dei palombari, le torri
+di merci, e i fari giranti tra i nuvoli di fumo, i getti d'acqua e le
+pioggie vaporose delle macchine a vapore, questo maestoso e terribile
+spettacolo, salutato dalle detonazioni delle macchine da gaz, dagli
+squilli delle trombe marine e dalle note solenni degli organi lontani,
+che portano in quell'inferno la poesia della speranza e della
+preghiera, a poco a poco s'impadronisce di voi, vi fa vibrare tutte le
+facoltà dello spirito, vi fa scattare tutte le molle dell'operosità
+e del coraggio, vi accende nel cuore la febbre della battaglia, e vi
+fa uscire di là colla mente piena di disegni audaci e di
+risoluzioni gloriose.
+
+
+Dalla galleria delle macchine francesi si viene in un lunghissimo
+viale tutto vermiglio di rose, e di là.... Ma non c'è un lettore
+ragionevole il quale pretenda da me la descrizione dei così detti
+«annessi» del palazzo del Campo di Marte; che formano essi soli
+una seconda Esposizione universale. Sono due miglia di giardini,
+d'orti, di tettoie, di padiglioni, di case rustiche, in cui ricomincia
+la serie dei musei e delle officine; e c'è da girar per un mese.
+Qui si trattengono soltanto gli «specialisti.» La maggior parte
+dei visitatori non ci va che per rinfrescarsi la testa all'aria
+libera. Ma là c'è da farsi un concetto di quel che costò la
+costruzione di quella gran città passeggiera, e di quello che costa
+continuamente il farla vivere. È una cosa che sgomenta davvero.
+Bisogna considerare prima il grande lavoro del livellamento, per il
+quale si smossero o si trasportarono cinquecentomila metri cubi di
+terra; rappresentarsi l'enorme trincea che serpeggia sotto il palazzo
+del Campo di Marte, e distribuisce in sedici grandi correnti l'aria
+addensata dai venditori; abbracciare col pensiero l'azione poderosa
+dei grandi «generatori» che provvedono il vapore alle macchine
+motrici; il lavoro titanico delle trenta macchine motrici che
+trasmettono la vita a tutte le macchine dell'Esposizione; il movimento
+continuo delle formidabili trombe aspiranti che assorbono dei torrenti
+dalla Senna e li rispandono, per un labirinto di canali e di serbatoi
+sotterranei, ai condotti del Campo di Marte, ai bacini, alle fontane,
+agli acquarii, agli ascensori delle torri, alla cascata del Trocadero;
+rappresentarsi la rete infinita di strade ferrate che coprì quello
+spazio durante i lavori di costruzione, e le macchine innumerevoli che
+aiutarono le braccia dell'uomo al collocamento delle cose enormi; poi
+richiamare alla mente il lavoro immenso e febbrile dell'ultimo mese,
+un esercito d'operai d'ogni paese, formicolanti sull'orlo dei tetti,
+sulla sommità delle cupole, nelle profondità della terra,
+sospesi alle corde, ritti sulle impalcature vertiginose, a gruppi, a
+catene, a sciami, di giorno, di notte, al lume delle fiaccole, al
+bagliore della luce elettrica, in mezzo a nuvoli di polvere e di
+vapori, sollecitati da mille voci in cento lingue, in mezzo al
+frastuono d'un mare in tempesta e ai fremiti d'impazienza del
+mondo,--e infine ricordarsi che ne uscì quasi inaspettatamente quel
+meraviglioso _caravanserai_ di cento popoli, pieno di tesori, di
+vegetazione e di vita,--e che ventiquattro mesi prima non c'era là
+che un deserto;--allora non si frena più quel sentimento
+d'ammirazione che, al primo entrare, era stato turbato da un effetto
+spiacevole d'apparenza.
+
+
+Ma questo grande spettacolo bisogna vederlo la sera dalle alte
+gallerie del Trocadero. Lassù, abbracciando con uno sguardo solo,
+come dalla cima d'un monte, quella vastissima spianata piena di
+memorie, che vide le feste simboliche della Rivoluzione e senti gli
+urrà degli eserciti di Marengo e di Waterloo; quel palazzo enorme e
+magnifico, su cui sventolano tutte le bandiere della terra; il grande
+fiume, i vasti parchi, i mille tetti, i cento torrenti umani che
+serpeggiano nel recinto immenso, inondato dalla luce dorata e calda
+del tramonto; la mente si apre a mille nuovi pensieri. Si pensa ai
+milioni di creature umane che lavorarono per riempire quello
+sterminato museo, dagli artisti gloriosi nel mondo ai lavoratori
+solitarii e sconosciuti dei tugurii; alle mille cose là raccolte,
+su cui è caduta la lacrima dell'operaia e stillato il sudore del
+forzato; ai tesori conquistati a prezzo di vite innumerevoli; alle
+vittorie conseguite dal lavoro accumulato di dieci generazioni; alle
+ricchezze dei re, ai quaderni dei bimbi, alle sculture informi degli
+schiavi, confusi tutti, sotto quelle vôlte, in una specie di santa
+eguaglianza al cospetto del mondo; ai viaggi favolosi che fecero quei
+lavori e quei prodotti, calati sulle slitte dalle montagne, portati
+dalle carovane a traverso alle foreste e ai deserti, cavati dal fondo
+del mare e dalle viscere della terra, trasportati per i fiumi immensi
+e fra le tempeste degli oceani, come a un sacro pellegrinaggio; alle
+mille speranze che li accompagnarono, alle mille ambizioni che vi si
+fondano, alle idee infinite che scaturiranno dai confronti, ai nuovi
+ardimenti che nasceranno dai trionfi, ai racconti favolosi che si
+ripeteranno fin sotto le capanne delle più remote colonie; e
+finalmente che, grazie a tutto ciò, mille mani che non si sarebbero
+mai incontrate, si strinsero; che per un tempo molti odii, come in
+virtù d'una tregua di Dio, si quetarono; che milioni d'uomini,
+accorsi qui, si rispanderanno per tutta la terra portando un tesoro di
+nomi cari, prima ignorati, di nuove ammirazioni, di nuove simpatie, di
+nuove sperante, e un sentimento più grande e più potente
+dell'amor di patria. Si pensano queste cose e si applaude senza
+dubbio, in quei momenti, con più vivo entusiasmo all'Esposizione;
+ma più che all'Esposizione si benedice a questa augusta legge, a
+questo immortale e santo affanno: il Lavoro. E si vorrebbe vederlo,
+come un nume, simboleggiato in una statua smisurata e splendida, che
+avesse i piedi nelle viscere del globo e la testa più alta delle
+montagne, e dirgli:--Gloria a te, secondo creatore della terra,
+Signore formidabile e dolce. Noi consacriamo a te il vigore della
+gioventù, la tenacia dell'età virile, la saggezza della
+vecchiaia, il nostro entusiasmo, le nostre speranze, il nostro sangue;
+e tu tempera i dolori, fortifica gli affetti, rasserena le anime,
+prodiga le sante alterezze, dispensa i riposi fecondi, affratella gli
+uomini, pacifica il mondo, sublime amico e divino Consolatore!
+
+
+
+
+VITTOR HUGO
+
+
+I.
+
+V'è uno scrittore, in Francia, salito in questi ultimi anni a un
+tal grado di gloria e di potenza che nessun'ambizione letteraria
+può aver mai sognato d'arrivare più alto. Egli è, per consenso
+quasi universale, il primo poeta vivente d'Europa. Ha quasi
+ottant'anni: è nato il secondo anno del secolo. _Le siècle avait
+deux ans_. Era già celebre cinquant'anni sono, quando Alessandro
+Dumas diceva ai suoi amici, parlando di lui:--_Nous sommes tous
+flambés_--e non aveva, inteso che il dramma _Marion Delorme_. Il
+suo nome e le sue opere sono sparsi per tutta la terra. D'un nuovo suo
+libro spariscono centomila esemplari in pochi giorni. I suoi lavori
+giovanili sono ancora ricercati oggi come quando annunziarono per la
+prima volta il suo nome all'Europa. Tutti i suoi cinquanta volumi sono
+pieni di gioventù e di vita come se fossero venuti alla luce, tutti
+insieme, pochi anni sono. La vita di quest'uomo è stata una guerra
+continua; una guerra letteraria, prima, bandita dal teatro; una guerra
+politica, dopo, rotta nelle assemblee e proseguita in esilio: l'una
+contro il classicismo, l'altra contro un'imperatore; tutt'e due vinte da
+lui. Nessun altro scrittore del suo tempo fu più di lui combattuto, e
+nessun altro sedette, vecchio, sopra un più alto piedestallo di
+spoglie nemiche. Falangi d'avversarii furiosi gli attraversarono la
+strada;--egli passò--e quelli disparvero. I suoi grandi rivali
+discesero l'un dopo l'altro nel sepolcro, sotto i suoi occhi. Una serie
+di sventure tragiche disperse la sua famiglia: tutti i rami della
+quercia caddero l'un sull'altro fulminati; il vecchio tronco rimase
+saldo ed immobile. Egli passò per tutte le prove: fu povero, fu
+perseguitato, fu proscritto,--solo--vagabondo--vituperato--deriso;
+ma continuò impassibilmente, con una ostinazione meravigliosa, il
+suo enorme lavoro. In tempi in cui pareva finito, si rialzò tutt'a
+un tratto, trasfigurato, con opere piene di nuove forze e di nuove,
+promesse. Su tutte le vie della letteratura mise l'impronta dei suoi
+passi giganteschi. Non tentò, assalì tutti i campi dell'arte, e
+v'irruppe tempestando, rovesciando, sfracellando, lasciando da ogni
+parte le traccie di una battaglia. Alla tribuna, nel teatro, in
+tribunale, in patria, in esilio, nella poesia e nella critica, giovane
+e settuagenario, fu sempre ad un modo, audace, ostinato, sfrenato,
+provocatore, rude, furioso, selvaggio. E suscitò degli eserciti di
+nemici, ma si trascinò dietro degli eserciti. Una legione di
+scrittori fanatici e devoti gli si strinse e gli si stringe intorno, e
+combatte in sua difesa e nel suo nome. Mille ingegni eletti, in varii
+tempi, non brillarono d'altra luce che del riflesso del suo genio;
+altri, attratti nella sua orbita, sparirono nel suo seno; altri
+s'affaticarono inutilmente, tutta la vita, per levarsi dalla fronte
+l'impronta ch'egli v'aveva stampata. La pittura, la scultura e la
+musica s'impadronirono delle creazioni della sua mente, e le resero
+popolari, per la seconda volta, in tutti i paesi civili. Una ricchezza
+enorme d'immagini, di sentenze, di traslati, di modi, di forme nuove
+dell'arte, profusa da lui, circola, vive e fruttifica in tutte le
+letterature d'Europa. Egli è da mezzo secolo argomento continuo di
+discussioni ardenti e feconde. Quasi tutte le nuove questioni
+letterarie o hanno radice nelle sue opere o vi girano intorno
+forzatamente, ed egli presiede, innominato e invisibile, a tutte le
+contese. Ma ora le contese, per quello che riguarda lui, almeno in
+Francia, sono quasi affatto cessate. La sua età, le sue sventure,
+la sua immensa fama, la vitalità poderosa delle sue opere,
+rinvigorita da recenti trionfi, la popolarità grande del suo nome
+tenuta viva continuamente dalla sua parola e dalla sua presenza, lo
+hanno messo quasi al di fuori e al di sopra della critica. I suoi
+più acerrimi nemici letterarii d'un tempo tacciono; i suoi più
+accaniti avversarii politici saettano il repubblicano, ma rispettano
+il poeta, come una gloria della Francia. Chi non lo riconosce come
+poeta drammatico, lo ammette come romanziere; chi lo respinge come
+romanziere, lo adora come poeta lirico; altri che detestano il suo
+gusto letterario, accettano le sue idee; altri che combattono le sue
+idee, sono entusiasmati della sua forma; chi non ammira nessuna delle
+sue opere partitamente, ammira ed esalta la vastità grandiosa
+dell'edifizio che formano tutte insieme: nessuno gli contesta il
+genio; nessuno, parlandone cogli stranieri, si mostra incurante od
+ostile all'omaggio che gli vien reso; e anche chi l'odia, ne è
+altero. Oltre a ciò, l'aura politica del momento gli è favorevole.
+Egli è un poeta popolare e un tribuno vittorioso, e porta sulla
+corona d'alloro come un'aureola sacra di genio tutelare della patria.
+È arrivato a quel punto culminante della gloria, oltre il quale non
+si può più salire che morendo. La sua casa è come una reggia.
+Scrittori ed artisti di tutti i paesi, principi ed operai, donne e
+giovanetti, entusiasti ardenti, vanno a visitarlo. Ogni sua apparizione
+in pubblico è un trionfo. La sua immagine è da per tutto, il suo
+nome suona ad ogni proposito. Si parla già di lui come d'una gloria
+consacrata dai secoli, e gli si prodigan già quelle lodi smisurate e
+solenni che non si concedono che ai morti. Ed egli è ancora pieno di
+vita, di forza, d'idee, di disegni, ed annunzia ogni momento la
+pubblicazione d'un'opera nuova. Ecco l'uomo di cui intendo di scrivere
+oggi. Dopo l'Esposizione universale, Vittor Hugo. Un argomento val
+l'altro, mi pare.
+
+
+II.
+
+Io credo, esprimendo quello che penso di Vittor Hugo, d'esprimere
+presso a poco quello che ne pensano tutti i giovani del mio tempo. Non
+c'è nessuno di noi, certamente, che non si ricordi dei giorni in
+cui divorò, giovanetto, i primi volumi dell'Hugo che gli caddero
+fra le mani. È stata senza dubbio per tutti una emozione nuova,
+profonda, confusa, indimenticabile. Tutti ci siamo, domandati tratto
+tratto, interrompendo la lettura:--Che uomo è costui?--Nello stesso
+tempo dolce e tremendo, fantastico e profondo, insensato e sublime,
+egli mette accanto a una stramberia rettorica che rivolta, la
+rivelazione d'una grande verità che fa dare un grido di stupore.
+Colla stessa potenza ci fa sentire la dolcezza del bacio di due amanti
+e l'orrore di un delitto. È ingenuo come un fanciullo, è truce
+come un uomo di sangue, è affettuoso come una donna, è mistico
+come un profeta, è violento come un oratore della Convenzione, è
+triste come un uomo senz'affetti e senza speranze. In cento pagine ci
+mostra cento faccie. Egli sa esprimere tutto: sensazioni vaghe
+dell'infanzia, su cui s'era mille volte tormentato invano il nostro
+pensiero; i primi inesplicabili turbamenti amorosi della pubertà,
+le lotte più intime del cuore della fanciulla e della coscienza
+dell'assassino; profondità segrete dell'anima, che sentivamo in
+noi, ma in cui l'occhio della nostra mente non era mai penetrato;
+sfumature di sentimenti che credevamo ribelli al linguaggio umano.
+Egli abbraccia colla mente tutto l'universo. Ha, se si può dire,
+due anime che spaziano contemporaneamente in due mondi, e ogni opera
+sua porta l'impronta di questa sua doppia natura. Chi non ha fatto
+mille volte quest'osservazione? In alto v'è quel suo eterno _ciel
+bleu_ che ricorre ad ogni pagina, i firmamenti mille volte percorsi,
+gli astri continuamente invocati, gli angeli, le aurore, gli oceani di
+luce, mille sogni e mille visioni della vita futura, un mondo tutto
+ideale, in cui egli si sprofonda come un estatico, trasportando con
+sè il lettore abbarbagliato e stordito; e sotto, dei mari neri e
+tempestosi, tenebre su tenebre, la sua eterna _ombre_, i suoi
+_abîmes_, i suoi _gouffres_, il bagno, la cloaca, la corte dei
+miracoli, il carnefice, il rospo, la putredine, la deformità, la
+miseria, tutto quanto v'ha di più orribile e di più immondo
+sopra la terra. Il campo della sua creazione non ha confini.
+Ravvicinate Cosetta e Lucrezia Borgia, Rolando della _Leggenda dei
+secoli_ e Quasimodo, Dea e Maria Tudor, Gavroche e Carlo V, le sue
+vergini morte a quindici anni, i suoi galeotti, i suoi sultani, le sue
+guardie imperiali, i suoi pezzenti, i suoi frati, e vi parrà d'aver
+dinanzi l'opera non d'un solo, ma d'una legione di poeti. Riandate
+rapidamente tutte le sue creazioni: esse lasciano l'impressione
+d'un'enorme epopea di frammenti, che risale da Caino a Napoleone il
+grande, e una memoria confusa di amori divini, di lotte titaniche, di
+miserie inaudite, di morti orrende, viste come a traverso a una bruma
+paurosa, rotta qua e là da torrenti di luce, in cui formicola una
+miriade di personaggi metà creature reali e metà fantasmi, che
+sconvolgono l'immaginazione, Tutte le opere sue son come colorate dal
+riflesso d'una vita arcana ch'egli abbia vissuta, altre volte, in un
+mondo arcano, al quale par che alluda vagamente ad ogni pagina, e alle
+cui porte s'affaccia continuamente, impaziente dei confini che gli
+sono assegnati sulla terra, Una fantasmagoria immensa di cose ignote
+all'umanità par che lo tormenti di continuo, come una visione
+febbrile. Tutto quello che v'è di più strano e di più oscuro
+sul limite che separa il mondo reale dal mondo dei sogni, egli lo
+cerca, lo studia e lo fa suo. I re favolosi dell'Asia, le
+superstizioni di tutti i secoli, le leggende più bizzarre di tutti
+i paesi, i paesaggi più tetri della terra, i mostri più orribili
+del mare, i fenomeni più spaventosi della natura, le agonie più
+tragiche, tutte le stregonerie, tutti i delirii, tutte le
+allucinazioni della mente umana sono passate per la sua penna. Egli
+vede tutto per non so che prisma meraviglioso; a traverso il quale,
+per contro, il lettore vede sempre lui. In fondo a tutte le sue scene
+e dietro tutti i suoi personaggi spunta la sua testa enorme e superba.
+Quasi tutte le sue creature portano l'impronta colossale del suo
+suggello, e parlano il linguaggio del genio; sono, come lui, grandi
+poeti o grandi sognatori; statue, a cui ha stampato sulla fronte il
+suo nome; larve dai contorni più che umani, che si vedono
+ingigantite come a traverso le nebbie dei mari polari, o accese della
+luce d'una glorificazione teatrale che le trasfigura, Così Javert,
+Gymplaine, Triboulet, Simoudain, Gilliat, Giosiana, Ursus, Quasimodo,
+Jean Valjean. Così il suo Napoleone III, rappresentato come un
+volgare malfattore, tutto d'un pezzo, liricamente. Pochi i personaggi
+d'ossa e di carne, che abbiano la nostra statura e la nostra voce. E
+così la sua cattedrale di _Notre Dame_, convertita da lui in un
+monumento enorme e formidabile come una montagna delle Alpi. Tutte le
+sue creazioni sono, com'egli dice delle onde di un oceano in tempesta,
+_mélanges de montagne et de songe_. Solo nel primo momento della
+concezione è osservatore tranquillo e fedele; poi la sua natura
+invincibilmente lirica irrompe, ed egli afferra colla mano poderosa la
+sua creatura, e la trasporta al di sopra della terra. Dalla prima
+all'ultima pagina è sempre presente, despota orgoglioso e violento,
+e ci fa della lettura una lotta. Ci caccia innanzi a spintoni, ci
+solleva, ci stramazza, ci rialza, ci scrolla, ci umilia, ci travolge
+nella sua fuga precipitosa, senza dar segno d'avvedersi che noi
+esistiamo. Balziamo rapidissimamente fra i più opposti sentimenti
+che può suscitar la lettura, dalla noia irritata all'entusiasmo
+ardente, come palleggiati dalla sua mano. Eterne pagine si succedono
+in cui l'Hugo non è più lui, Egli travia, erra a tentoni nelle
+tenebre, e delira. Non sentiamo più la parola dell'uomo; ma l'urlo
+o il balbettio del forsennato. E i periodi enormi cascano sui periodi
+enormi, a valanghe, oscuri e pesanti, o i piccoli incisi sui piccoli
+incisi, fitti e rabbiosi come la grandine, e s'incalzano e s'affollano
+confusamente le assurdità, le vacuità, le iperboli pazze e le
+pedanterie. Vittor Hugo pedante! Eppure sì; quando ci esprime cento
+volte l'idea che abbiamo afferrata alla prima, quando ci mostra
+lentamente e ostinatamente, una per una, le mille faccette d'una
+pietra ch'egli crede un tesoro e ch'è un diamante falso. E in quel
+frattempo, mentre sonnecchiamo o fremiamo, ci si affacciano alla
+menti; le analisi spietate dei critici, lo ire dei classicisti, gli
+anatemi dei pedanti, gli scherni dei suoi infiniti avversarii, e
+stiamo per dir:--Han ragione!--Ma che! Arrivati in fondo alla pagina,
+v'è un pensiero che ci fa balzare in piedi e gridare:--No, per Dio!
+Hanno torto!--; una frase che ci s'inchioda nel cervello e nel cuore
+per tutta la vita; una parola sublime, che ci compensa di tutto. E
+l'Hugo è di nuovo là ritto e gigante sul piedestallo che
+vacillava. Questa è la sua grande potenza: lo scatto improvviso, la
+parola impreveduta che ci rimescola, il lampo inaspettato che illumina
+la vasta regione sconosciuta, la porta bruscamente aperta e richiusa
+per la quale intravvediamo il prodigio, un gran _coup dans la
+poitrine_, come direbbe lo Zola, che ci toglie per un momento il
+respiro, e ci lascia rotti e sgomenti. Non è l'aquila che si libra
+sull'ali; è il masso che erompe dal vulcano, tocca le nubi e
+ricasca. La sua arte è quasi tutta qui: un lungo lavorìo
+paziente che prepara un effetto inatteso. Egli non ha riguardi per noi
+mentre prepara; ci strapazza e ci provoca; è un lavoratore
+sprezzante e brutale; non bada nè alle nostre impazienze, nè
+alle nostre censure. I suoi difetti sono grandi come il suo genio; non
+nèi, ma gobbe colossali, che ci fan torcere il viso. L'architettura
+della più parte dei suoi romanzi è deforme. Sono episodi
+spropositati, spedienti brutali, inverosimiglianze sfrontatamente
+accumulate, fili di racconti pazzamente spezzati e riannodati;
+divagazioni, o piuttosto corse furiose, di cui non si vede la meta, e
+che fanno presentire a ogni passo un precipizio. Ma egli vuol condurvi
+là, dove vuole, e vi trascina, renitenti, barcollando ed ansando,
+calpestando la ragione, il buon gusto, il buon senso, la verità. E
+a un certo punto vi svincolate gridando:--No, Hugo, non ti seguo!--e
+lo lasciate fuggir solo. Dov'è andato? È caduto? Ah! eccolo
+là, sull'altura, colla fronte dorata dal sole. Ha vinto e ha
+ragione. Ma egli ha tutto per combattere e per vincere: ha l'audacia,
+la forza e le armi; ha il genio e la pazienza; è nato poeta e
+s'è fatto; ha scavato dentro a sè stesso, con mano pertinace, la
+vena più profonda dei suoi tesori; ogni opera sua è un immenso,
+lavoro di scavazione, a cui si assiste leggendo, e si sente il
+formidabile affanno del suo respiro. È una strana cosa veramente
+l'arte sua. Egli non ci presenta il lavoro fatto, il risultamento
+netto ed ultimo dei suoi sforzi, l'ultima idea a cui è arrivato per
+una successione d'idee; ma ci fa seguire tutto il processo intimo del
+suo pensiero, ci fa contare e toccare prima tutte le pietre con cui
+innalzerà l'edifizio, ci fa assistere a tutti i suoi tentativi
+inutili, a tutti i crollamenti successivi delle parti mal fabbricate,
+e vediamo poi l'edifizio compiuto, ma circondato e ingombro dei
+ruderi, ch'egli disdegna di spazzare. Il suo lavoro è uno strano
+accoppiamento di pazienza da musicista e di furia da pittore ispirato.
+Egli scrive come il Goya dipingeva. Ora minia, liscia, accarezza
+l'opera propria, lento, quasi sonnolento, minuto, scrupoloso; si
+diverte a stendere elenchi accurati di nomi e di cose, a spiegare il
+proprio concetto con similitudini interminabili diligentemente
+condotte; procede colle seste, cerca le simmetrie, dice, corregge,
+aggiunge, modifica, rettifica, sfuma, cesella, brunisce. A un tratto
+il soffio della grande ispirazione lo investe, e allora butta via il
+pennello delicato, e, come il Goya faceva, dipinge a furia con quello
+che gli casca fra le mani, spande i colori colle spugne, getta le
+grandi macchie cogli strofinacci e le scope, dà i tocchi di
+sentimento a colpi furiosi di pollice che sfondan la tela. Il suo
+stile è tutto rilievi acuti, rialti di granito, punte di ferro e
+vene d'oro, pieno d'asprezze e d'affondamenti oscuri, rotto qua e
+là in grandi squarci, da cui si vedono prospetti confusi e lontani;
+ora semplice fino all'ingenuità scolaresca, ora architettato
+coll'arte sapiente d'un pensatore; a volta a volta acqua limpida e
+mare in burrasca, su cui errano nuvole rosee che riflettono il sole o
+nuvole nere da cui si sprigiona la folgore. Le immagini nuove e
+potenti pullulano a miriadi sotto la sua penna, e le idee gli erompono
+dal capo armate, impennacchiate, sfolgoranti; e sonanti, qualche volta
+offuscate dalla ricchezza e schiacciate dal peso dell'armatura. Egli
+non spende, profonde a piene mani, sperpera i tesori inesauribili
+della sua potenza espressiva col furore d'un giuocatore forsennato. La
+lingua sua non gli basta. Egli toglie ad imprestito il gergo della
+plebe, la lingua furfantina delle galere, il balbettio informe ed
+illogico dei bambini; tempesta la sua prosa di parole straniere di
+cento popoli e di traslati proprii di tutte le letterature; e si
+fabbrica superbamente un linguaggio suo, tutto colori e scintille,
+pieno d'enimmi e di licenze, di laconismi potenti e di delicatezze
+inimitabili; secondo il bisogno, triviale, tecnico, accademico,
+vaporoso, brutale, solenne; così che lette le sue opere, non par
+d'aver sentito parlare la lingua di un solo popolo e d'un solo secolo,
+ma una vasta e confusa lingua d'un tempo avvenire, per la quale non ci
+sia nulla d'inesprimibile e di straniero. Di questa potenza
+espressiva, come del coraggio del suo genio, egli abusa, e allora
+s'impiglia e si ravvolge nel proprio pensiero, e vi s'aggira come in
+un labirinto, senza trovarne l'uscita. Ma anche nei suoi smarrimenti
+è grande. Anche in quelle pagine affaticate, tormentate, astruse,
+in cui volendo esprimere l'inesprimibile, tenta da tutte le parti il
+proprio concetto, e accumula metafore su metafore, paragoni su
+paragoni, e ricorre inutilmente al suo misterioso linguaggio di
+tenebre e di luce, d'ombre e d'abissi, di _inconnu_ e di _insondable_,
+e tutta la sua fortissima e ricchissima lingua non basta a render
+nemmeno una pallida idea di quel non so che di immane e di mostruoso
+che ha nel capo; in quelle pagine i freddi pedanti trovano con gioia
+una presa assai facile alla critica che distrugge e deride; ma l'anima
+dell'artista vi sente l'anelito del titano che lotta con una potenza
+sovrumana, e assiste a quegli sforzi poderosi con un sentimento di
+stupore e di rispetto, come a uno di quegli spettacoli in cui un uomo
+rischia la vita. Eppure si, leggendo le opere sue, accade qualche
+volta che, arrivati a un certo punto, lo squilibrio delle facoltà,
+la continua prevalenza della fantasia sfrenata sulla ragione, la
+eccessiva frequenza delle aberrazioni e delle cadute, vi stanca; i
+lampi di genio non bastano più a compensarvi dei continui
+sacrifizii che deve fare il vostro buon senso; siete sazii, sdegnati,
+qualche volta nauseati; sentite il bisogno di riposarvi da quella
+tortura; ritornate con piacere ai vostri scrittori sensati, rigorosi,
+sempre eguali; respirate, vi ritrovate nel mondo reale, benedite la
+logica, riacquistate la vostra dignità d'uomini e di lettori. E
+lasciate in un canto l'Hugo per mesi, e qualche volta per anni, e vi
+pare d'esservene staccati per sempre. Ma che! Egli v'aspetta. Un
+giorno arriva finalmente in cui, tutt'a un tratto, un entusiasmo a cui
+volete un'eco, un dolore che domanda un conforto, un bisogno istintivo
+di strano o di terribile, vi risospinge verso quei libri. E allora
+tutti gli entusiasmi sopiti si ridestano tumultuosamente. Egli
+v'afferra di nuovo, vi soggioga, siete suoi, rivivete in lui per un
+altro periodo della vostra vita. È perchè le somme linee delle
+opere sue sono veramente d'un genio. L'abuso ch'egli fa d'un concetto
+sublime, alla lettura, v'offende; ma spariti dalla memoria i
+particolari errati o eccessivi, il concetto vi resta incancellabile, e
+più s'appura col tempo, più vi pare che ingrandisca, e ingrandisce
+davvero. Le sue grandi idee e i suoi grandi sentimenti son grandi tanto
+che sovrastano ai difetti infiniti dell'arte sua, come le colonne d'un
+tempio antico ai rottami ammucchiati ai suoi piedi. E di qui nasce il
+fatto strano ch'egli ha più ammiratori ardenti delle sue creazioni
+che lettori fedeli dei suoi volumi, e che moltissimi ammiratori suoi non
+lo conoscono che nei frammenti delle sue opere, o nelle ispirazioni che
+v'hanno attinte le altre arti. Chi strapperà più dalla memoria
+umana Ernani, Triboulet, il campanaro di _Nôtre Dame_, l'amore di Ruy
+Blas, la disperazione di Fantina? E chi può scordare i brividi di
+terrore ch'egli ci ha fatto correre per le vene, e le lacrime che ci ha
+fatto sgorgare dagli occhi? Poichè egli può tutto, ed è grande
+nella tragedia e insuperabile nell'idillio. Noi tutti abbiamo sentito
+scricchiolare le ossa d'Esmeralda nel letto della tortura, e abbiamo
+visto faccia a faccia la morte, quando ce la presenta orrenda come in
+Claudio Frollo appeso al cornicione della cattedrale, o furiosa come
+sulla barricata di via Saint-Denis, o epica come sul campo di Waterloo,
+o infinitamente triste come nelle nevi della Russia, o solennemente
+lugubre, come nel naufragio dei Comprachicos. Ed è lo stess'uomo che
+fa vibrare sovrumanamente le corde più delicate dell'anima; l'autore
+del _Revenant_ su cui milioni di madri singhiozzarono, l'autore di quel
+celeste _Idillio di Rue Plumet_, di quella santa agonia di Jean Valjean,
+che strazia l'anima, e di quei versi meravigliosi, in cui Triboulet
+spande piangendo l'immensa ed umile tenerezza del suo amore di padre.
+No, mai parole più dolci, preghiere più soavi, grida d'amore
+più appassionate, slanci d'affetto e di generosità più nobili e
+più potenti, sono usciti da un cuore di poeta. E allora Vittor Hugo
+è grande, buono, venerabile, augusto, e non c'è anima umana che in
+quelle pagine non l'abbia benedetto ed amato. In momenti solenni della
+vita, accanto al letto d'un moribondo, durante una grande battaglia
+della coscienza, i suoi versi ripassano per la mente, come lampi, e
+risuonano all'orecchio consigli d'un amico affettuoso e severo che ci
+dica:--Sii uomo!--Poichè egli ha tutto sentito, tutto compreso e
+tutto detto; ha le disperazioni tremende e le rassegnazioni sublimi; non
+v'è dolore umano a cui non abbia detto una parola di conforto; non
+c'è sventura al mondo su cui non abbia fatto versare delle lagrime.
+Egli è il patrocinatore amoroso e terribile di tutte le miserie, dei
+diseredati dalla natura e degli abbandonati dal mondo, di chi non ha
+pane, di chi non ha patria, di chi non ha libertà, di chi non ha
+speranze, di chi non ha luce. Questa è la sua grandezza vera e
+incontestabile. Non c'è altro scrittore moderno che abbia esercitato
+con una maggior quantità d'opere e con una più intrepida
+ostinazione questo glorioso apostolato; che abbia maneggiato un pennello
+più potente per dipingere le miserie, un coltello anatomico più
+affilato per aprire i cuori straziati, uno scalpello più magistrale
+per scolpire gli eroi della sventura, un ferro più rovente per
+segnare la fronte di chi fa soffrire, una mano più delicata per
+accarezzare la fronte di chi soffre. Egli è il grande assalitore e il
+grande difensore; ha combattuto su tutte le arene; è salito su tutte
+le sommità ed è sceso in tutte le bassure. E questo è ammirabile
+in lui, che per quanto sia disceso, non s'è mai abbassato. La sua
+mano è rimasta incontaminata fra tutte le sozzure in cui
+sguazzò la sua penna. Egli non ha mai prostituito l'arte sua.
+È austero e superbo. Non s'inflette e non ride. Il suo riso non
+è che una maschera, dietro la quale s'intravvede sempre il suo
+volto pallido e accigliato. Una specie di tristezza fatale pesa su
+tutte le opere sue. Anche nella sua grande e costante aspirazione
+alla virtù, alla concordia, alla pace, alla redenzione degli
+oppressi e degli infelici, v'è qualcosa di malinconico e di
+tetro, come se le mancasse l'alimento della speranza. Tutti i suoi
+libri terminano con un grido straziante. Tutte le voci che escono
+dalle sue opere formano, riunite, un lamento solenne, misto di
+preghiera e di minaccia. La sua stessa credenza in Dio, quella
+ch'egli chiama la suprema certezza della sua ragione, è forse
+piuttosto un'aspirazione potentissima del suo cuore e un pascolo
+immenso della sua immaginazione smisurata, che una fede ferma, in
+cui la sua anima si riposi: la fede è una sorgente, a lui
+necessaria, di torrenti di poesia, e Dio è un personaggio dei
+suoi romanzi e dei suoi canti. Da qualunque lato si guardi,
+apparisce in lui qualcosa di strano e di non chiaramente
+esplicabile. L'uomo non emerge netto dallo scrittore. Si stende la
+mano a toccarlo, e invece della carne umana, si sente una sostanza
+nuova al tatto, che fa rimanere perplessi. La sua figura, velata,
+s'innalza, s'abbassa, s'avvicina, s'allontana, e non presenta mai
+per tanto tempo i contorni fermi e precisi, da poterseli fissare
+immutabilmente nel pensiero. E così v'affaticate per anni intorno
+alle sue opere senza riuscir mai a formarvene un giudizio che non
+abbiate di tratto in tratto a mutare. Esse offrono mille parti
+scoperte alla critica d'un fanciullo, e presentano mille aspetti
+irresistibili all'ammirazione dell'uomo. C'è poco da obbiettare a
+chi le lacera senza remissione, non si sa che cosa opporre a chi
+n'è entusiasta appassionato. Distruggetele col ragionamento: esse
+si rialzano da sè, a poco a poco, nella vostra mente, più
+maestose e più salde. Disponetevi invece ad adorarle ciecamente,
+e sarete ogni momento costretti a soffocare mille voci di protesta
+che usciranno dal vostro cuore e dalla vostra ragione. Una sola cosa
+è fuor di dubbio, ed è che non si può rifiutare a quest'uomo
+il titolo augusto e solenne di Genio. Il più ostinato avversario
+suo sente, in fondo a sè stesso, chè la qualificazione di
+«ingegno», da qualunque attributo accompagnata, non basta per
+lui. Potete preferirgli una legione d'altri ingegni viventi; ma
+siete costretti a riconoscere che alle mille teste di quella legione
+sovrasta la sua. Potete voltargli le spalle, ma non potete fare un
+passo senza mettere il piede sulla sua ombra. Ma è difficile
+credere che la ripugnanza dell'indole, o la disparità del gusto e
+delle idee, o l'odio di parte possano tanto in un uomo da fargli
+negare la grandezza che presentano insieme le creazioni, le lotte, i
+trionfi, gli errori e gli ardimenti di questo vecchio formidabile.
+Per me, penso ai suoi cinquanta volumi, pieni d'ispirazioni e di
+fatiche, in cui si rivela col genio prepotente una volontà
+indomabile o una tempra fisica d'acciaio; penso ai torrenti di vita
+che uscirono dal suo petto, all'amore immenso che profuse, alle ire
+selvaggie e agli odii implacabili che provocò e che gli infuriarono
+nell'anima; ricorro la sua vita da quando giocava, ragazzo, sotto
+gli occhi di sua madre, noi giardino delle _Feuillantines_; lo vedo,
+sedicenne, quando scriveva in quindici giorni, per guadagnare una
+scommessa, le pagine ardenti di Bug-Jargal; penso a quando comprò
+il primo scialle a sua moglie coi denari dell'_Han d'Islanda_; me lo
+raffiguro, fiero e impassibile, in mezzo alle tempeste delle
+assemblee scatenate dalla sua parola temeraria; lo vedo servire
+umilmente i quaranta bambini poveri seduti alla sua mensa a
+Hauteville-house; me lo rappresento grave e triste, in mezzo alla
+folla, dinanzi ai cento sepolcri illustri su cui fece sentire la sua
+parola piena di maestà e di dolcezza; lo vedo per le vie di
+Parigi, in mezzo alla moltitudine riverente, costernato e
+invecchiato, seguire i feretri dei suoi figli; lo vedo in quelle sue
+veglie febbrili, ch'egli descrisse così potentemente, quando di
+lontano, nel silenzio della notte, sentiva squillare il corno di
+Silva ed echeggiare il grido di Gennaro; lo vedo assistere nel
+_Teatro francese_, dopo mezzo secolo dalla prima rappresentazione,
+al trionfo clamoroso dell'_Hernani_, salutato dai primi scrittori e
+dai primi artisti della Francia, come il loro Principe rieletto e
+riconsacrato; penso al suo _Oriente_ splendido, al suo Medio evo
+tremendo, alla _Preghiera per tutti_, all'infanta che perde la rosa
+mentre Filippo II perde l'Armada, alla carica dei corazzieri della
+guardia contro i quadrati del Wellington, alla scarpetta
+d'Esmeralda, all'agonia d'Eponina, a tutte le creature del mondo
+arcano, sfolgorante, immenso che uscì dal suo capo; al suo
+esilio, alle sue sventure, ai suoi settantasette anni,--e sento una
+mano che mi fa curvare la fronte.
+
+
+III.
+
+«Vittor Hugo è certamente uno di quelli scrittori che ispirano
+un più ardente desiderio di vederli; perchè i suoi cento aspetti
+di scrittore ci fanno domandare ogni momento a quale di essi
+corrisponda il suo aspetto d'uomo. Sarà il viso dell'Hugo che ci fa
+inorridire o quello dell'Hugo che ci fa piangere? E ci riesce
+ugualmente difficile rappresentarcelo benevolo e rappresentarcelo
+truce. Io mi ricordo d'aver passato molte ore, giovanotto, all'ombra
+d'un giardino, con un suo libro tra le mani, cercando di dipingermelo
+coll'immaginazione, e componendo e ricomponendo cento volte il suo
+viso e la sua persona, senza trovar mai una figura che m'appagasse. Il
+suo spettro, di forme incerte, mi stava sempre davanti. Quest'uomo era
+un enimma per me. Io non sapevo bene rendermi conto del sentimento che
+m'ispirava. Alle volte mi pareva che, vedendolo, gli sarei corso
+incontro coll'espansione di un figlio e mi sarei strette le sue mani
+sul cuore; altre volte mi pareva che, incontrandolo improvvisamente,
+mi sarei scansato con un sentimento di diffidenza e di timore, e avrei
+detto sommessamente ai miei vicini:--Indietro! Hugo passa.--Che so io?
+Era l'uomo che m'aveva spinto cento volte, col cuore gonfio di
+tenerezza, tra, le braccia di mia madre; ma era anche l'uomo che
+m'aveva fatto balzar sul letto, più volte, nel cuor della notte,
+atterrito dall'apparizione improvvisa dei cinque cataletti di Lucrezia
+Borgia. Sentivo per lui un affetto pieno di trepidazione e di
+sospetto. Ma il desiderio di vederlo era ardente, e andò crescendo
+cogli anni. Quanta è la potenza del genio! Voi arrivate in una
+città enorme, trascorrete di divertimento in divertimento,
+d'emozione in emozione, in mezzo a un popolo immenso e tumultuoso, fra
+gente di ogni paese, fra i capolavori delle arti e delle industrie di
+unta la terra, fra mille spettacoli, mille pompe o mille seduzioni.
+Ebbene, tutto questo non è per voi che una cosa secondaria. Fra
+quell'immenso spettacolo e voi si drizza il fantasma di un uomo che
+non avete mai visto, che non vedrete forse mai, che non sa nemmeno che
+siate al mondo; e questo fantasma occupa tutta la vostra mente e tutto
+il vostro cuore. In quell'oceano di teste, voi non cercate che la sua.
+A ogni vecchio che passi, il quale vi rammenti alla lontana la sua
+immagine, una voce intima vi dice:--È lui!--e il vostro sangue si
+rimescola. Tutta quell'enorme città non vi parla che di quell'uomo.
+Le torri della Cattedrale sono popolate dei fantasmi della sua mente,
+ad ogni svolto di strada vi si affaccia una creatura della sua
+immaginazioni, i frontoni dei teatri vi rammentano i suoi trionfi, gli
+alberi dei giardini vi bisbigliano i suoi versi e le acque della Senna
+vi mormorano il suo nome. E allora prendete una risoluzione eroica e
+rivolgete una domanda, da lungo tempo meditata, a un amico. E non si
+può dire l'effetto che vi fanno queste cinque semplicissime
+parole:--Via di Clichy, numero venti.
+
+
+IV.
+
+V'è una considerazione però, che rende titubanti molti
+ammiratori che desiderano di visitare Vittor Hugo; ed è l'accusa
+che gli si fa d'avere un immenso orgoglio. Certo è che egli sente
+altissimamente di sè, e non lo nasconde. Tutti sanno quello che
+disse, ancor giovane, all'attrice Mars, che si permetteva, alle prove
+dell'_Hernani_, di criticare i suoi versi.--Signorina, voi dimenticate
+con chi avete da fare. Voi avete un grande ingegno; non lo nego; ma ho
+un grande ingegno. anch'io, e merito qualche riguardo.--Io lascio ad
+altri il risolvere questa quistione: se, in qualche caso, uno
+smisurato sentimento di sè non sia un elemento del genio: quello
+che dà l'impulso ai grandi ardimenti; e se, ammessa la indole
+artistica di Vittor Hugo, sia possibile concepire un Vittor Hugo
+modesto. Mi ristringo a considerare il fatto. Si, Vittor Hugo
+dev'essere sovranamente orgoglioso. Si riconosce da mille segni. Egli,
+per esempio,--è cosa notissima,--non ammette la critica. Il genio,
+dice, è _blocco_. Bisogna accettarlo intero o respingerlo intero.
+L'opera del genio è un tempio in cui si deve entrare col capo
+scoperto, e in silenzio. _On ne chicane pas le génie_. Ammirate,
+ringraziate e tacete. Il genio non ha difetti. I suoi difetti sono il
+rovescio delle sue qualità. Ecco tutto. Egli lo ha detto a chiare
+note nel suo libro sullo Shakespeare, nel quale s'è servito del
+tragico inglese per dire al mondo quello che pensa di se stesso. Il
+ritratto ch'egli traccia dello Shakespeare è il ritratto suo;
+quella deificazione che egli fa del genio, la quale per un uomo che
+creda in Dio è quasi sacrilega, è, insomma, la sua apoteosi; in
+quell'oceano a cui paragona i grandi poeti, si vede riflessa, prima
+d'ogni altra, la sua grandezza; quella montagna che ha tutti i climi e
+tutte le vegetazioni, è Vittor Hugo. In quegli elenchi, ch'egli fa
+ad ogni pagina, dei genii di tutti i tempi e di, tutti i paesi, da
+Giobbe al Voltaire, si capisce, si giurerebbe che, arrivato all'ultimo
+nome, è stato, lì sul punto d'aggiungervi il suo, e che non lo
+fece, non per modestia, ma per _salvare_, come, suol dirsi, _le
+convenienze_. Egli tratta tutti quei grandi da pari a pari. Tutti i
+genii, d'altra parte.--è una sua idea,--sono uguali. La regione
+dei genii è la regione dell'eguaglianza. Egli parla di Dante come
+d'un fratello. Ma oltre a queste ci sono mille altre manifestazioni
+della coscienza ch'egli ha della sua grandezza: l'ardimento, superbo
+con cui mette le mani nella scienza e con cui affronta, passando, i
+più alti problemi della filosofia; la baldanza con cui ostenta le
+sue licenze letterarie, come se fosse certo che, coniate da lui,
+saranno moneta corrente e ricchezza comune; l'intonazione solenne
+delle sue prefazioni, che, annunziano l'opera come un avvenimento
+sociale; la cura scrupolosa con cui raccoglie o fa raccogliere tutte
+le sue minime parole e gli atti più insignificanti della sua vita.
+Quando vuol fare il modesto riesce all'effetto opposto, tanto
+inesperto è in quell'arte, e tanto è abituato a passar la misura
+in ogni cosa. Come quando comincia una lettera: «Un oscuro
+lavoratore.» E così, sotto la forzata pacatezza con cui risponde
+alle osservazioni di Lamartine sui _Miserabili_, si sente il ruggito
+soffocato del leone ferito. La sua stessa prodigalità nella lode
+tradisce l'uomo che crede di gettarla tanto dall'alto, da non aver da
+temere l'orgoglio che ne potrà nascere, se anche crescesse
+smisurato. E poi egli rivela l'animo suo candidamente. In un'occasione
+in cui non volle lasciar rappresentare un suo dramma perchè un
+altro aveva trattato lo stesso soggetto, disse:--Non voglio esser
+paragonato,--A un editore che gli proponeva di pubblicare una scelta
+delle sue poesie, rispose:--Voi mi avete l'aria d'un uomo che,
+mostrando in una mano dei sassi raccolti sul Monte Bianco, creda di
+poter dire alla gente: Ecco il Monte Bianco.--Egli si considera al di
+sopra d'ogni confronto possibile con qualunque scrittore
+contemporaneo. Non piglia, infatti, alcuna parte in quella guerra
+continua che si movono gli scrittori di Francia a motti arguti e
+maligni, che scorticano senza far stridere, e fanno il giro di Parigi.
+Se ne sta in disparte, muto. E non sarebbe atto, d'altra parte, a
+questa specie di guerra. Dicono: perchè non ha «spirito.»
+Egli ha risposto acerbamente a questa critica.--Dire che un uomo di
+genio non ha spirito, è una gran consolazione per i moltissimi
+uomini di spirito che non hanno genio.--Ma la critica è giusta
+forse, benchè si trovino nei suoi discorsi parlamentari dei
+mirabili esempi di risposte improvvise a botte inaspettate. Il suo
+scherno ha spesso il conio del grande ingegno; ma non provoca il riso
+salato e pepato della vera arguzia francese. Lo stiletto sottile
+dell'ironia sfugge dalle sue mani di colosso; egli non è atto che a
+dare i grandi colpi di mazza che sfracellano il casco e la testa. E
+poi oramai si ritiene quasi al di sopra della letteratura. Si riguarda
+quasi come un sacerdote di tutte le genti, sopravvissuto, per decreto
+della Provvidenza, a mille prove e a mille sventure, per vegliare
+sull'umanità. Questo apparisce lucidamente dalle sue apostrofi ai
+popoli, dalle sue intimazioni ai monarchi, dal tono di profezia che
+dà ai suoi presentimenti, dalla forma di responso che dà alle
+sue sentenze, dal carattere di minaccia che dà ai suoi rimproveri,
+da tutto il suo linguaggio spezzato in affermazioni altiere e in
+giudizii assoluti, come se ogni sua proposizione fosse un decreto, da
+incidersi sul bronzo o nel marmo per le generazioni avvenire. Tutte
+queste cose, o sapute prima o intese dire, fanno lungamente esitar lo
+straniero che vuol andare a battere alla sua porta. Certo che, dopo la
+prima esitanza, si fanno delle riflessioni incoraggianti. Si pensa,
+per esempio, che il sentimento che ci trattiene dal presentarci a un
+uomo orgoglioso che ammiriamo, non è, in fondo, che un sentimento
+d'orgoglio. Poi si pensa a quanti scrittorelli miserabili di mente e
+di cuore, a quanti pedanti fradici e impotenti, a quanti imbrattacarte
+sconosciuti di villaggio non si sentono da meno di Vittor Hugo. E
+infine ci si dice che è una pazza presunzione la nostra, di credere
+che a noi, messi in luogo suo, non darebbe punto al capo la gloria di
+primo poeta d'Europa. E allora si ripiglia coraggio. Ma pure è una
+cosa che spaventa quel presentarsi là sconosciuti, senz'altra scusa
+che l'impulso del cuore, davanti a un uomo famoso nel mondo, nella
+grande città che lo festeggia, in casa sua, in mezzo a una folla di
+ammiratori, per dirgli... che cosa? Voglio vedervi!
+
+
+V.
+
+E non ostante, una mattina, mi trovai senza avvedermene nel cortile
+della casa N.° 20 di via Clichy, in faccia al finestrino del
+portinaio, e sentii con un certo stupore, come se parlasse un altro,
+la mia voce che diceva:--Sta qui Vittor Hugo?--Ero ben certo che
+stava là; eppure restai un po' meravigliato nel sentirmi
+rispondere:--Si signore, al secondo piano--coll'accento della più
+fredda indifferenza. Mi parve molto strano che a quel portinaio
+paresse tanto naturale che là ci stesse Vittor Hugo. Poi, tutt'a
+un tratto, mi parve un'assurdissima cosa l'andarmi a presentare a
+quell'uomo in quella maniera. E dissi forte a me stesso:--Ma tu sei
+matto!--e rimasi profondamente assorto, per qualche minuto, nella
+contemplazione d'un gatto che dormiva sopra una finestra del pian
+terreno. E l'ho da dire tal quale? Sentivo un leggierissimo tremito
+nelle ginocchia, come se mi fosse già passata da un pezzo l'ora
+della colezione. Poi non ricordo più bene. So che m'accorsi
+improvvisamente che salivo le scale; ma colla profonda sicurezza
+che, arrivato alla porta, sarei tornato giù senza sonare. Salivo
+lentamente; sopra uno scalino mi sentivo un coraggio da leone; sopra
+un altro scalino mi pigliava la tentazione di voltar le spalle e di
+scappar come un ladro. Mi fermai due o tre volte per asciugarmi la
+fronte, che stillava. Oh mai nessun alpinista, ne son sicuro, ha
+fatto un'ascensione più affannosa di quella! Avrei voluto tornar
+indietro; ma non potevo. Che so io? C'erano Cinquecento De Amicis,
+di tutte le stature, che ingombravano la scala dietro di me,
+affollati e stretti come acciughe tra il muro e la ringhiera, che mi
+dicevano tutt'insieme a bassa voce;--Avanti!--All'improvviso, come
+se fino allora avessi pensato a tutt'altro, mi trovai ai piedi
+dell'ultima branca di scala, in faccia alla porta. Allora non so
+come, bruscamente, tutte le paure sparirono. Sentii un impulso
+potente che mi diedero insieme mille ricordi dell'adolescenza e
+della giovinezza, il sangue mi diede un tuffo violento, Cosetta mi
+mormorò:--Coraggio!--Ernani mi disse:--Sali!--Gennaro mi
+gridò:--Suona!--E suonai.--Dio eterno! Mi parve di sentir sonare
+a distesa, per un quarto d'ora filato, la gran campana di _Notre
+Dâme_, e stetti là trepidante come se quel suono dovesse aver
+messo sottosopra mezza Parigi. Finalmente nello stesso punto sentii
+l'impressione d'un pugno nel petto e vidi spalancarsi la porta. Mi
+trovai dinanzi una governante, una bella donna, vestita con garbo.
+In un angolo dell'anticamera due servitori lucidavano dei candelieri
+d'argento. Per una porta aperta si vedeva in un'altra stanza una
+tavola mezzo sparecchiata, con un giornale nel mezzo, Cose
+insignificanti e indimenticabili.
+
+Domandai alla governante con una voce da tenore sgolato se stava là
+Vittor Hugo. Mi rispose di sì, con un'indifferenza, anche lei, che
+mi fece gran meraviglia. Domandai se avrebbe potuto ricevermi. Mi
+rispose che era ancora a letto. Io rimasi là, senza parola,
+scombussolato. L'idea di aver da fare un'altra volta l'ascensione di
+quella montagna, mi sgomentava. Ma la governante doveva esser abituata
+a veder dei giovani presentarsi così, col viso un po' alterato,
+alla porta del suo padrone, e a indovinare dal viso il sentimento che
+li moveva; perchè mi diede un'occhiata tra sorridente e pietosa,
+come se volesse dire:--Ho capito! Sei uno dei tanti--e soggiunse con
+un accento benevolo:--Credo però che sia svegliato.... posso
+domandargli quando la potrà ricevere--e senza darmi tempo di
+rispondere, disparve. A me pareva di sognare o di essere briaco. Mi
+sfuggiva il sentimento della realtà. Mi domandavo se il Vittor Hugo
+ch'era nella stanza accanto fosse proprio quel Vittor Hugo che io
+cercavo, e non mi pareva possibile. E avrei voluto, infatti, che non
+fosse possibile. Mi pareva d'aver commesso un atto insensato.--Ma cosa
+ho fatto!--mi dicevo.--Bisogna che mi abbia dato volta il cervello. E
+cosa seguirà adesso?--E pensando ch'era possibile ch'egli non mi
+volesse ricevere, mi sentivo salire delle ondate di sangue alla testa.
+Improvvisamente la governante ricomparve e disse gentilmente:--Il
+signor Vittor Hugo la riceverà con piacere questa sera alle nove e
+mezzo.--Ah, governante adorata! Bisogna ch'io risalga a vent'anni fa,
+quando dopo aver aspettato per tre ore, immobile davanti a una porta,
+una parola che doveva darmi tre mesi di libertà e di piaceri o tre
+mesi di schiavitù e di umiliazione, usciva finalmente il segretario
+della Commissione a dirmi solennemente:--Promosso!--; bisogna ch'io
+risalga a uno di quei giorni, per poter dire d'aver sentito altre
+volte un allargamento di polmoni così delizioso, una soddisfazione
+così piena, una così matta voglia di scender le scale a cinque
+gradini per volta, come quella che m'hai fatto provar tu, con quelle
+quattordici benedette parole, o governante dell'anima mia.
+
+
+VI.
+
+E dalle nove e mezzo della mattina alle nove e mezzo della sera fui re
+di Francia. Ah, Vittor Hugo superbo, Vittor Hugo comunardo, Vittor
+Hugo energumeno, Vittor Hugo matto; che baie! Tutti questi Vittor Hugo
+della critica o della calunnia, col berretto frigio o colle corna
+dell'orgoglio satanico, erano spariti dalla mia mente. Per me non
+c'era più che un solo Hugo, il grande poeta amoroso e sdegnoso,
+pieno di consigli fortissimi e di sante consolazioni; l'uomo che
+m'aveva fatto delirare d'amore da giovanetto; che m'aveva fatto
+pensare e lottare da uomo; il poeta di cui le strofe fulminee m'eran
+sonate nel cuore sul campo di battaglia come grida eccitatrici d'un
+generale lontano; lo scrittore che aveva mille volte schiacciato il
+mio misero orgoglio d'impiastrafogli, facendomi provare non so che
+voluttà acre e salutare nell'umiliazione, che mi acquietava
+l'anima; l'autore di cui parlando m'era sgorgata mille volte dal cuore
+commosso la parola facile e calda che m'aveva cattivato delle
+simpatie; l'artista che mi aveva aiutato a esprimere mille sentimenti
+e a render l'immagine di mille cose che senza di lui mi sarebbero
+forse rimaste sepolte per sempre nell'anima; lo scrittore di cui in
+Spagna, in Grecia, sul Reno, sul Bosforo, sul mare, mi ricorreva ogni
+momento alla memoria un pensiero o una immagine, che rischiarava,
+formulava e commentava la mia emozione; il poeta dei fanciulli, il
+consolatore delle madri sventurate, il cantore delle morti gloriose,
+il grande pittore dei cieli e degli oceani; oggetto di vent'anni, di
+studio, di curiosità e di discussioni; mille volte abbandonato,
+mille volte ripreso, mille volte difeso; Galeotto d'amori gentili,
+auspice d'amicizie ardenti, compagno di veglie febbrili e provocatore
+di scoppi di pianto disperati; l'uomo, insomma, in cui avevo vissuto
+una gran parte della parte più bella della mia vita; che m'aveva
+trasfuso nelle vene il suo sangue, e delle cui opere mi ero fatto
+ossa, nervi e cervello. Questo era il Vittor Hugo che mi vedevo
+davanti, e ad ogni ora che passava, mi pareva che la sua figura si
+innalzasse di un palmo e che il mio cuore ringiovanisse d'un anno.
+
+
+VII.
+
+Eppure, ecco un problema per gli scrutatori del cuore umano. Verso
+sera, un'ora prima d'andare, tutt'a un tratto mi si fece dentro come
+un silenzio mortale. Mi sentii improvvisamente vuoto, asciutto e
+freddo. Mi parve che, comparendo davanti a Vittor Hugo, non avrei
+sentito la menoma scossa, nè trovato una parola da dire. E ne
+rimasi atterrito. Poichè, insomma, non c'è che una commozione
+profonda e visibile che giustifichi l'audacia di quelle visite: quando
+la commozione manca, par che si vada là per curiosità, e la pura
+curiosità, in quei casi, è sfrontatezza. Che cosa sono questi
+ammutolimenti improvvisi del cuore? Forse che il cuore s'addormenta,
+stanco della commozione, per ripigliar nuove forze? Io non so. So che
+avevo un bell'eccitarmi, e richiamare alla mente tutti i pensieri e
+tutti i sentimenti della mattina; ogni sforzo era inutile; per quanto
+mi soffiassi dentro, non riuscivo a sollevare una scintilla; e salii
+le scale con una indifferenza che mi costernava.--Sono istupidito,--mi
+domandavo,--o son malato? Ed ora che cosa dirò?--La stizza mi
+divorava; mi sarei morso le mani e dato dei pugni nella testa. E mi
+ricordo ch'ero ancora in questo stato quando la porta s'aperse e mi
+trovai nell'anticamera illuminata da una lampada appesa al soffitto.
+Ma fu quello, grazie al cielo, l'ultimo momento. La governante mi
+domandò il nome per andare ad annunziarmi. Il suono del mio nome
+pronunziato da me, e ripetuto da lei, in quella stanza, mi svegliò,
+come se qualcuno m'avesse chiamato; la mia mente si rischiarò e un
+torrente di vita mi affluì al cuore. La donna aperse una porta e
+disparve. Per la porta semiaperta uscì un suono confuso di voci
+allegre e forti, da cui capii che si stava terminando di cenare. In
+mezzo a quel vocio afferrai due parole:--_La philosophie
+indienne_....--Ebbi appena il tempo di pensare: Oh numi! Che cosa
+dirò se mi attaccano sulla filosofia indiana? La porta si
+richiuse. Mi parve che seguisse un silenzio profondo. La governante
+faceva l'imbasciata. I minuti secondi mi sembravano quarti d'ora.
+Quel silenzio mi pareva tremendo. Finalmente la donna ricomparve, mi
+accennò di seguirla, guardandomi curiosamente, come se il mio
+viso avesse qualche cosa di strano; mi fece passare per un
+corridoio, spinse leggermente il battente d'una porta e mi disse
+sottovoce:--Entrate, signore. Il signor Vittor Hugo è là.--
+
+Stetti un momento immobile. Mi sentivo.... poco bene. Se la governante
+m'avesse guardato in viso, m'avrebbe offerto un bicchiere d'acqua.
+
+--Animo!--dissi poi a me stesso; sollevai una tenda, feci un passo
+innanzi e mi trovai in faccia a Vittor Hugo.
+
+Era in piedi, solo, immobile.
+
+Che cosa gli dissi? A diciott'anni, in quelle occasioni, si versano
+delle lagrime. Il pianto è la grande e dolce eloquenza della prima
+giovinezza. Ma a trent'anni non si piange più. A trent'anni si
+domina la commozione senza soffocarla, e si parla. L'entusiasmo
+trabocca, altero di sè stesso, in parole ardite e virili; la fronte
+si alza, l'occhio divampa, la voce vibra, l'anima grandeggia. Che
+cos'abbia detto, non so. Qualcuno mi suggeriva nell'orecchio,
+rapidamente, delle parole ardenti, che io ripetevo colla voce tremante
+e sonora, provando una immensa dolcezza nel cuore, e vedendo davanti a
+me, in confuso, una testa bianca che mi pareva enorme, e due pupille
+fisse nelle mie che pigliavano a grado a grado una espressione di
+curiosità e di benevolenza. Tutt'a un tratto tacqui, come se una
+mano mi avesse afferrato alla gola e restai col respiro sospeso,
+
+Allora la mia affettuosa ammirazione di venti anni, la costanza del
+mio ardente desiderio, le mie trepidazioni di quel giorno, le mie
+inquietudini dei giorni innanzi, i miei terrori di fanciullo, le mie
+veglie di giovanetto, le mie febbri di uomo, le mie umiliazioni di
+scrittore ebbero un grande compenso.
+
+La mano che scrisse _Notre Dame_, e la _Légende des siècles_
+strinse la mia.
+
+E subito dopo provai un secondo sentimento, forse più dolce del
+primo.
+
+La mano sinistra del grande poeta raggiunse la destra, e la mia mano
+calda e tremante rimase per qualche momento tra le sue.
+
+Seguì un breve silenzio, durante il quale sentii il suono del mio
+respiro, come se avessi fatto una corsa.
+
+Poi sentii la sua voce; una voce grave, ma dolce, in cui mi parve di
+sentire mille voci, e che mi stupì, come se, udendola, vedessi
+comparire Vittor Hugo per la seconda volta.
+
+--Siete il benvenuto in casa mia, signore--disse.--Voi avete cuore.
+Siete un amico. Avete fatto bene a presentarvi così. Vi ringrazio
+con tutta l'anima. Non volete mica lasciarmi subito, non è vero?
+Voi resterete con me tutta la sera.
+
+Poi mi domandò:
+
+--Di che paese siete?
+
+Inteso ch'ero italiano, mi guardò fisso. Poi mi prese di nuovo la
+mano, mi fece sedere e sedette.
+
+Che cosa dirgli, Dio buono! A un uomo così, quando gli avete
+espresso con tutta l'anima quello che sentite per lui, lì su due
+piedi, nel primo impeto dell'entusiasmo, gli avete detto tutto. Non
+rimane che rivolgergli delle domande. Ma che cosa fargli dire ch'egli
+non abbia scritto? Conoscete da tanti anni tutti i suoi più intimi
+pensieri, ogni domanda par che sia oziosa, e poi quando si ha appena
+tanto animo da rispondere, non si può averne abbastanza da
+interrogare. Perciò rimasi lì, senza parola. E d'altra parte,
+che cosa poteva dire a me, lui? Nondimeno, per levarmi d'imbarazzo, mi
+fece parecchie domande intorno alle mie impressioni di Parigi,
+all'Esposizione, all'Italia; domande che, invece di togliermi
+d'imbarazzo, mi ci avrebbero messo fino agli occhi, se non mi fossi
+accorto che, da osservatore fine degli uomini, egli badava assai
+più alla viva commozione che trapelava dalla mia voce incerta,
+dalle mie risposte monosillabiche e dal mio sguardo fisso che io
+divorava, che non al senso di quello che io dicevo. E mi guardava con
+una cert'aria affettuosa, corrugando le sopracciglia e socchiudendo
+gli occhi per aguzzare lo sguardo, e sorridendo leggerissimamente,
+come se si compiacesse dell'effetto che mi produceva, e mi dicesse in
+cuor suo:--Guardami, via; levatene un po' la voglia, povero giovane,
+perchè te la leggo proprio sul viso, e m'hai l'aria d'un buon
+diavolo sincero.
+
+E l'osservai infatti, in quei pochi minuti, attentissimamente; ma non
+potei vederlo bene che più tardi perchè il lume non gli batteva
+sul viso. È di statura media, leggermente curvo, tarchiato. Ha la
+testa grossa, ma ben fatta; fronte vasta, collo di toro, spalle
+larghe, mani corte e grosse, e una carnagione rossigna da cui traspira
+la salute e la forza. Tutta la sua persona ha qualcosa di poderoso e
+d'atletico, come il suo genio. Ha i capelli irti e fitti, la barba
+intera e corta, bianchissima; gli occhi lunghi e stretti, un po'
+obliqui, come i fauni; il che dà al suo viso un aspetto un po'
+strano. Se siano neri o azzurri, non ricordo. Sono occhi vivissimi e
+mobilissimi, che paiono socchiusi, e appariscono soltanto come due
+punti scintillanti, che quando fissano, penetrano in fondo all'anima.
+Aveva una giacchetta d'orleans nero e il suo solito panciotto oscuro,
+abbottonato fin sotto il mento. La prima impressione che mi fece fu
+d'un uomo abitualmente triste.
+
+--Ora staremo un po' insieme,--mi disse, dopo avermi fatto qualche
+altra domanda,--e poi verrete di là con me, nel salotto, dove
+conoscerete alcuni degli uomini più notevoli della Francia. In che
+città abitate, in Italia?
+
+Diedi la mia risposta in fretta, e nello stesso punto mi prese una
+grande paura.--Se mi domandasse qual è la mia professione!--dissi
+tra me. E mi sentii diventar rosso fino alla radice dei capelli.
+
+Fortunatamente per me, mentre apriva la bocca per interrogare,
+entrò gente.
+
+Allora assistetti a una scena, o piuttosto a una serie di scene tra
+amene e commoventi, che mi diedero un'idea di cosa dev'essere la
+giornata di Vittor Hugo, e mi compensarono di non aver potuto
+continuare la conversazione a quattr'occhi.
+
+Un signore venne innanzi, e dopo di lui, a intervalli di pochi
+minuti, vari altri, di età diversa, i quali vedevano tutti Vittor
+Hugo per la prima volta, e avevan chiesto per lettera quel giorno
+stesso, da quanto m'accorsi, d'essere ricevuti. Uno veniva per
+domandare il permesso d'una ristampa di non so che poesia, un altro
+a chiedere una spiegazione intorno alla variante della scena di un
+dramma; un terzo a chiedere la licenza di dedicare un'opera; un
+quarto, un bel giovane belga, con una lunga cicatrice sul viso, si
+trovava nei miei stessissimi panni: veniva, mosso dalla ammirazione,
+non per altro che per veder Vittor Hugo. D'altri non mi ricordo.
+Ebbene, ebbi la consolazione di vedere che giovani e vecchi,
+francesi e stranieri, si presentavano presso a poco nel medesimo
+stato in cui mi trovava io al momento di passare la soglia. Le loro
+facce esprimevano, tutte una viva emozione, e tutti più o meno,
+spiccicavano le parole con molta fatica. E ammirai la dolcezza di
+modi di Vittor Hugo. A ognuno andava incontro e gli stendeva la mano
+con un atto cordiale e semplice. Ma non si ricordava, naturalmente,
+del nome di nessuno. Fingeva però di ricordarsene.--Mi ricordo
+benissimo--diceva--; senza dubbio. Voi siete molto amabile con me,
+signore.--Faceva seder tutti e stava a sentire, l'un dopo l'altro, i
+loro discorsi balbettati e imbrogliati, assentendo di tratto in
+tratto col capo. Non lo vidi mai sorridere. Pareva stanco,--Ma
+sicuro,--diceva infine, con voce dolce,--avrete quello che
+desiderate. Posso esservi utile in qualche cos'altro?--Parlando con
+quello della variante, mi fece strabiliare. Si trattava, se non
+sbaglio, d'una scena del _Roi s'amuse_. Egli se la ricordava verso
+per verso, e ne recitò speditamente una decina per rammentarsene
+uno che nel primo momento non gli era venuto alla mente. La sua
+memoria prodigiosa, del resto, si rivela nella immensa ricchezza
+della sua lingua e nelle citazioni infinite delle sue opere. Per
+ultimo si fece innanzi il giovane belga, timidamente, tormentando
+con tutt'e due le mani l'ala del suo cappello cilindrico, e disse
+con voce commossa, fissando in viso a Vittor Hugo due occhi azzurri
+e umidi:--Signore! Io son venuto a Parigi per vedervi. Sono di
+Bruges. Non avevo il coraggio di presentarmi. Mio padre mi
+scrisse:--Va, Vittor Hugo è grande e buono; non rifiuterà di
+riceverti.--E allora vi scrissi. Vi ringrazio. Mi sarei contentato
+di vedervi passare per la strada. Io vi debbo uno dei più bei
+giorni della mia vita, signore!--Disse queste poche parole con una
+semplicità e una grazia, da farsi baciare sulla fronte. Vittor
+Hugo gli rispose non so che cosa, affettuosamente, mettendogli una
+mano sulla spalla. Il suo viso sfolgorò. Tutti gli altri, in
+disparte, tacevano. Poi Vittor Hugo ci guardò tutti, l'un dopo
+l'altro, benevolmente; tutti gli tenevan gli occhi addosso, nessuno
+fiatava, egli parve un po' imbarazzato e sorrise; e fu per qualche
+momento una scena muta, ma piena di vita e di poesia, di cui
+serberò il ricordo e sentirò la gentilezza per sempre.
+
+Poi alcuni si congedarono e Vittor Hugo fece entrar gli altri nel
+salotto accanto, stringendo la mano a tutti, mentre gli passavano
+davanti.
+
+Questo secondo salotto era pieno di gente, la maggior parte amici di
+casa. Era un salotto di grandezza media, piuttosto basso, tappezzato
+di rosso, mobiliato signorilmente, senza pompa. Da una parte c'eran
+quattro sofà disposti a semicircolo, un po' discosti l'un
+dall'altro, intorno a un camminetto di marmo; sul camminetto, un
+antico specchio; sulle pareti, nessun quadro. La casa, tutto
+considerato, non mi parve una casa da poeta milionario. C'era però
+nella decorazione una predominanza di rosso cupo e di rosso sanguigno,
+che armonizzava col genio del padrone. La gente sparsa per la sala
+formava un quadro assai curioso. Il primo che mi diede nell'occhio,
+per la macchia stranissima che formava in quel quadro,--come certe
+parole bizzarre in una bella pagina dell'Hugo,--fu un mulatto di forme
+colossali, in giubba e cravatta bianca, che sfogliava un album. E gli
+domando scusa, ma voglio dir la verità, ed è che al primo
+vederlo pensai a quell'_Homére-Hogu, nègre_, che fa uno spicco
+così pittoresco nell'elenco nominativo della banda di Patron-Minette,
+nei _Miserabili_. Mi fu detto poi ch'era un collaboratore della
+_Petite Presse_, pieno d'ingegno, e molto stimato. In un angolo
+c'era un gruppo di giovani che discorrevano fitto, ridendo
+elegantemente: belle fronti, occhi vivi, capigliature poetiche,
+atteggiamenti d'attori corretti; da cui argomentai che fossero dei
+così detti _Parnassiens_, poeti dell'arte per l'arte, o meglio
+del verso pel verso, che hanno per capo il De Lisle; e formano un
+drappello di paggi nella corte di Vittor Hugo. Mi fu poi indicato,
+infatti, in mezzo a loro, un poeta di quella famiglia, Catullus
+Mendes, del quale avevo già osservato il viso espressivo e
+simpatico, e i lunghi capelli alla nazzarena. Da un'altra parte
+c'era un crocchio d'uomini maturi, quasi tutti d'alta statura, fra
+cui alcune belle teste grigie, dai profili arditi, nelle quali mi
+parve di riconoscere quell'impronta particolare d'austerità e di
+tristezza, che lasciano le traversie della vita politica, e che
+rammenta un po' la fierezza pensierosa dei vecchi capitani di
+bastimento. C'erano due sole signore, sedute vicino al camminetto;
+una che m'è sfuggita affatto alla memoria, e un'altra che m'è
+rimasta impressa profondamente: una signora di forti membra, di
+capelli bianchissimi, di viso grande e aperto, illuminato da due
+occhi profondi, taciturna; una dama del Velasquez, senza gorgiera.
+Era quella mademoiselle Drouet, attrice potente, che rappresentò
+per la prima volta _Lucrezia Borgia_, nel 1833, al teatro della
+Porte Saint-Martin, dove, come tutti sanno, quel terribile dramma
+scritto in sei settimane riportò un trionfo meraviglioso, V'erano
+altri personaggi, che mi parvero stranieri, e che avevan l'aria un
+po' impacciata di chi si trova in una casa illustre per la prima
+volta.
+
+Quasi tutti parlavano. Quando entrò Vittor Hugo tutti tacquero.
+
+Egli sedette vicino al camminetto, sopra un sofà, e gli altri gli
+formarono intorno un grande semicerchio.
+
+Allora potei vederlo e sentirlo bene.
+
+Non so come, la conversazione cadde sul Congresso letterario. Vittor
+Hugo, interrogato, espose qualcuna delle idee che avrebbe svolte nel
+suo discorso inaugurale. Ebbene, riconobbi ch'era vero, con mia
+sorpresa, quello che m'era stato detto del suo modo di parlare in
+privato. Io m'aspettavo di sentire le antitesi, i grandi traslati, la
+forma concettosa e paradossale, e l'intonazione imperativa che è
+nei suoi scritti, specialmente degli ultimi anni. Nulla di tutto
+questo, È difficile immaginare un linguaggio più semplice, un
+tuono più modesto, un modo di porgere più naturale di quello
+ch'egli usava in quella conversazione. Per non aver l'aria di parlare
+in cattedra, discorreva guardando in viso uno solo, e a bassa
+voce.--Ecco quello che io direi--diceva--quello che credo di poter
+dire; ditemi voi se vi pare che sia a proposito.--Non gestiva affatto;
+teneva tutt'e due le mani sulle ginocchia. Solo di tratto in tratto si
+grattava la fronte con un dito: movimento che gli è abituale. E
+dicono che anche discutendo di letteratura, in crocchio
+ristrettissimo, e toccando le quistioni più ardenti, parla colla
+medesima semplicità. Di che bisogna concludere proprio che,
+scrivendo, nell'esaltazione della fantasia, egli cangi quasi di
+natura, o che parli di freddo proposito quell'altro linguaggio
+perchè lo creda più alto e più efficace. Mentre parlava,
+tutti stavano intenti. Mi fece senso il tuono più che rispettoso,
+quasi timido, con cui gli rivolgevano la parola anche coloro che
+parevano suoi famigliari. Nessuno l'interrogava senza dire: _Mon
+maître--Mon cher maître_,--Uno disse:--_grand maître_.--Non
+vidi mai uno scrittore celebre circondato da uno stuolo d'ammiratori,
+che somigliasse, come quello, al corteo d'un monarca. È mio dovere
+d'aggiungere, però, che non vidi mai sul suo viso nemmeno un lampo,
+che esprimesse compiacenza vanitosa dell'ammirazione che lo
+circondava. È vero, d'altra parte, che c'è abituato da cinquant'anni.
+
+Un grande lume rischiarava in pieno il suo viso, e io non potevo
+saziarmi di guardarlo, tanto mi pareva singolare.
+
+Il viso, di Vittor Hugo, infatti, per me, è ancora un problema.
+È un viso che ha due fisonomie. Quando è serio, è serissimo,
+quasi cupo; pare un viso che non abbia mai riso, non solo, ma che non
+possa ridere; e i suoi occhi guardano la gente con un'espressione che
+mette inquietudine. Gli si direbbe:--Hugo, fatemi la grazia di
+guardare da un'altra parte.--Sono gli occhi d'un giudice glaciale o
+d'un duellante più forte di voi, che voglia affascinarvi collo
+sguardo. In quei momenti mettetegli, col pensiero, un turbante bianco
+sul capo: è un vecchio sceicco; mettetegli un casco: è un
+vecchio soldato; mettetegli una corona: è un vecchio re vendicativo
+e inesorabile. Ha non so che dell'austerità d'un sacerdote e della
+tetraggine d'un mago. Ha una faccia leonina. Quando apre la bocca, par
+che ne debba uscire un ruggito, e quando alza il pugno robusto, par
+che non debba abbassarlo che per stritolar qualche cosa. In quei
+momenti sul suo viso si legge la storia di tutte le sue lotte e di
+tutti i suoi dolori, la tenacia ferrea della sua natura, le simpatie
+tetre della sua immaginazione, i suoi fornati, i suoi feretri, i suoi
+spettri, le sue ire, i suoi odii; tutta l'_ombre_, come egli direbbe,
+tutto il _côte noir_ delle opere sue. Ma a un tratto, come
+m'accadde di vedere quella sera, mentre un tale gli raccontava un
+aneddoto comico d'un fiaccheraio di Parigi, egli dà in una risata
+così fresca e così allegra, mostrando tutti i suoi denti uniti,
+piccoli e bianchi; e in quel riso i suoi occhi e la sua bocca pigliano
+un'espressione così giovanile e così ingenua, che non si
+riconosce più l'uomo di prima, e si riman là stupiti, come se
+gli fosse caduta dal viso una maschera, e si vedesse per la prima
+volta il vero Hugo. E in quei momenti vedete, come per uno spiraglio,
+dietro di lui, Deruchette, Guillormand, Mademoiselle Lise, Don Cesare
+di Bazan, Gavroche, i suoi angeli, il suo _ciel bleu_, e tutto il suo
+mondo luminoso e soave. Ma non sono che lampi, rari sul suo viso come
+nei suoi libri; dopo di che egli riprende il suo aspetto pensieroso e
+tetro, come se meditasse la catastrofe d'uno dei suoi drammi
+sanguinosi. E più si guarda, meno si può credere che sia quello
+stesso Hugo di mezzo secolo fa, magro, biondo, gentile, al quale gli
+editori e i direttori di teatro che andavano a cercare a casa l'autore
+dell'Ernani, dicevano:--Fateci il favore di chiamar vostro padre.
+
+Mentre Vittor Hugo parlava a bassa voce con un suo vicino, io attaccai
+discorso con un signore accanto a me, un uomo sulla cinquantina, d'una
+bella fisonomia d'artista; il quale, dopo poche parole, mi disse
+ch'era amico di Vittor Hugo, e che qualche volta scriveva delle
+lettere in nome suo.
+
+Fra le altre cose gli parlai dell'emozione che avevo provata la
+mattina salendo le scale.
+
+--Perchè mai?--mi domandò gentilmente. Vittor Hugo è così
+--dolce, così affabile con tutti! Egli ha il cuore d'una fanciulla
+--e i modi d'un bambino. Tutto quello che v'è di aspro e di
+--terribile nei suoi libri è uscito dalla sua grande immaginazione,
+--non dal suo cuore. Non vedete che gli trapela la dolcezza dal viso?
+--Guardatelo.
+
+Lo guardai. In quel momento appunto era così accigliato e così
+fosco, che non avrei osato sostenere il suo sguardo.
+
+--È vero--risposi.
+
+Poi mi parlò delle sue abitudini.
+
+--Egli ha le abitudini più semplici di questo mondo--disse.--Non lo
+avete mai incontrato sull'imperiale dell'omnibus di via Clichy? Di
+tanto in tanto va a far un giro per Parigi nell'omnibus che passa per
+la sua strada, in specie quando ha bisogno di scrivere. Ritrovarsi
+così in mezzo al popolo, rivedere tanti luoghi pieni di memorie per
+lui, contemplare Parigi di volo, dall'alto, all'aria fresca della
+mattina, lo ispira. In quel momento colsi a volo una frase di Vittor
+Hugo che mi rimase impressa.--_L'Académie_--diceva--_qui est pleine
+de bonté pour moi_.--E mi ricordai di quello che avevo inteso dire:
+che in non so quale occasione, comparendo lui all'Accademia, tutti gli
+accademici, caso rarissimo, si alzarono in piedi.
+
+E il mio vicino continuò:
+
+--Egli lavora ogni giorno, lavora sempre. Dalla mattina quando si leva
+fino alle quattro dopo mezzogiorno, è a tavolino. Il suo cervello
+è sempre in attività. La creazione, per lui, è un bisogno. E
+anche quando non si sente ispirato, lavora, com'egli dice, _pour se
+faire la main_. La giornata non gli basta per mettere sulla carta
+tutto quello che gli ribolle nella testa e nel cuore. Ma il buon Dio
+gli darà lunga vita ed egli ci darà ancora venti volumi.
+
+Udendo queste parole, non potevo trattenermi dal guardare quel vecchio
+meraviglioso, come una creatura d'un altro mondo, e al pensare ch'egli
+lavorava ancora, a quell'età, con un vigore che io non avevo mai
+avuto, e che lavorava già in quella maniera venticinque anni prima
+ch'io fossi nato, mi sentii annichilito.
+
+Intanto Vittor Hugo parlava di molte piccole occupazioni che sovente
+gli portavan via la giornata senza che quasi se n'accorgesse, e diceva
+con voce stanca, ma bonariamente:
+
+--_Je n'ai pas un minute á moi, vous le voyez bien_.
+
+E tutti risposero a una voce:--È vero.
+
+Poi un po' l'uno e un po' l'altro ricominciarono a raccontare delle
+barzellette, col proposito espresso, credo, di rallegrarlo; ma ci
+riuscivano di rado. Di tratto in tratto egli girava lo sguardo
+intorno, e lo fissava su di me o sul giovane belga, come se
+s'accorgesse soltanto in quel momento che noi eravamo là, e per
+toglierci questo sospetto, ci salutava con un sorriso benevolo e
+rapido, che voleva dire:--Non vi scordo.--Poi gli ridiscendeva sul
+viso, come una visiera, la sua tristezza.
+
+E intanto io spiavo l'occasione di potergli dir qualche cosa in un
+cantuccio, che nessun altro sentisse. Ah! non mi mancavano mica,
+allora, le cose da dirgli. Il coraggio m'era venuto, mille domande mi
+s'affollavano. Avrei dato un anno della mia vita per poter esser solo
+un'ora con lui, e afferrarlo per le mani, e dirgli sfrontatamente,
+guardandolo fisso:--Ma insomma, Hugo! Io voglio leggerti dentro! Che
+cosa ti senti nel sangue quando scrivi? Che cosa vedi intorno a te,
+per aria; che voce senti, che ti parla nell'orecchio quando crei? Che
+cosa fai nella tua stanza, quando ti splende alla mente una di quelle
+grandi idee che fanno il giro della terra, e quando ti sgorga dalla
+penna uno di quei versi che vanno al cuore come un colpo di pugnale o
+come il grido d'un angelo? Dove l'hai conosciuta la tua _Rose_ della
+_vieille chanson du Printemps_, che mi ha fatto sospirare per un anno?
+Di dove t'è uscito quello spaventoso Mazzeppa, di cui vedo
+perpetuamente la fuga? Come l'hai sognata la Fidanzata del
+Timballiere? Di dove l'hai cavato Quasimodo? Rivelami dunque uno dei
+tuoi mille segreti. Parlami di Fantina, parlami del _Petit roi de
+Galice_, dimmi qualche cosa del marchese di Lantenac, spiegami come
+t'è apparso lo spettro che t'ispirò quella spietata pioggia di
+sangue sulla testa del parricida Kanut, e quell'orribile occhio di
+fuoco che insegue Caino; dimmi in che parte dell'inferno hai scovato
+l'amore del prete Claudio e in che parte del cielo hai visto il viso
+bianco di Dea! Parlami della tua infanzia, delle prime rivelazioni del
+tuo genio, di quando il Chateaubriand ti chiamò fanciullo sublime;
+raccontami delle tue veglie tempestose; dimmi se gridi quando ti
+balenano le immagini che sgomentano, dimmi se piangi quando scrivi le
+parole che strappano i singhiozzi, descrivimi le tue torture, le tue
+ebbrezze e le tue furie, dimmi che cosa pensi e che cosa sei, vecchio
+misterioso e tremendo!
+
+E pensando queste cose andavo cercando una frase molto significante
+con cui cominciare il discorso, nel caso che il destro si presentasse.
+
+La fortuna m'assistè. Vittor Hugo uscì per un momento, poi
+tornò vicino al camminetto e mi sedette accanto. La conversazione
+s'era rotta in molte conversazioni. Il momento non poteva essere
+più opportuno. Cento interrogazioni mi corsero in un punto alle
+labbra, e cominciai arditamente:--Signore!
+
+Vittor Hugo si voltò cortesemente, mi mise una mano sopra un
+ginocchio e mi guardò in atto d'aspettazione.
+
+Che cosa volete! Sono disgrazie che possono capitare a tutti. Vi
+ricordate del sarto letterato dei _Promessi sposi_, che dopo aver
+studiate mille belle cose da dire al cardinal Federigo per farsi
+onore, arrivato il momento, non sa dir altro che un:--Si figuri!--di
+cui rimane avvilito per tutta la vita? Ebbene, mi duole il dirlo, e lo
+dico per castigarmi: io feci la stessissima figura di quel sarto; anzi
+una figura cento volte più trista. Lo sguardo fisso di Vittor Hugo
+mi turbò, tutte le mie belle idee scapparono, e non dissi altro che
+questo...
+
+Insomma, bisogna ch'io lo dica.
+
+Io gli domandai se era stato a vedere l'Esposizione!
+
+E rimasi là fulminato dalla mia domanda.
+
+Non ricordo più che cosa Vittor Hugo m'abbia risposto. Ricordo
+soltanto che, qualche momento dopo, parlando dell'Esposizione,
+disse:--_C'est un beau joujou_.
+
+--_Mais c'est immense, savez vous, mon maître_,--gli osservò un
+tale.
+
+Ed egli rispose sorridendo:--_c'est un immense joujou_.
+
+Queste parole, presso a poco, mi parve di sentire dal cupo fondo della
+mia umiliazione. E non osai più aprir bocca. Vittor Hugo, poco
+dopo, cambiò di posto, le conversazioni parziali tornarono a
+confondersi in una sola: l'occasione era perduta. Ma mi consolai
+presto. Vittor Hugo ricominciò a parlare, ed io socchiudendo gli
+occhi e guardando in alto, per essere un po' solo con me stesso,
+cominciai a riandare tutte le belle emozioni di cui ero debitore a
+quell'uomo, accompagnando il mio pensiero al suono dolce e grave della
+sua voce; e pensavo alle letture di _Notre Dâme_ fatte di nascosto
+dietro i banchi della scuola, alle tante volte che avevo baciato i
+volumi delle _Contemplazioni_ sotto un capanno di gelsomini, nel
+giardino della mia casa paterna; ai versi suoi che solevo declamare
+sotto la tenda, di notte, in mezzo al silenzio degli accampamenti; al
+batticuore che avevo provato la prima volta che m'era caduto sotto gli
+occhi un suo informe ritratto in litografia; all'immensa distanza che
+sentivo tra lui e il mio desiderio di conoscerlo, nella piccola
+città di provincia dove avevo letto il suo primo libro; a un giorno
+che, ancora ragazzo, avevo fatto ridere mio padre domandandogli:--E se
+comparisse tutt'a un tratto Vittor Hugo, mentre noi siamo a tavola,
+che cosa faresti?--; e tutti questi ricordi lontani, evocati là,
+vicino a lui, mi commovevano, e ripetevo tra me:-Ed ora l'ho
+conosciuto, lo conosco, sono nella sua casa; questa voce che sento
+è la sua;--egli è qui,--a un passo da me. Ma è proprio vero?--E
+aprivo gli occhi e dicevo:--Eccolo lì, il mio caro e terribile
+Hugo; non è mica un sogno, per Dio!
+
+Mentre m'abbandonavo a questi pensieri, sentii tutt'a un tratto che
+tutti s'alzavano e salutavano. M'avvicinai anch'io a Vittor Hugo, gli
+presi la destra con tutt'e due le mani.... e non potei dire una
+parola.
+
+Ma egli mi guardò e mi comprese, e disse, stringendomi la mano, e
+fissandomi con uno sguardo sorridente e un po' triste:
+
+--Addio, caro signore.
+
+Poi soggiunse:--No, addio. A rivederci, non è vero?
+
+Non so.... mi par d'aver fatto la bestialità di rispondere: A
+rivederci.
+
+E uscii di là commosso, felice, con un po' di melanconia, e molto
+confuso, dando una fiancata in un seggiolone.
+
+
+VIII.
+
+Questa è l'impressione che mi fece Vittor Hugo in casa sua. Ma non
+l'avrei visto intero, se non l'avessi visto in pubblico, in una di
+quelle solennità, nelle quali, qualunque siano, la sua presenza
+è lo spettacolo più curiosamente desiderato. Lo vidi nel teatro
+del _Châtelet_ quando pronunziò il suo discorso di presidente
+per l'inaugurazione del Congresso letterario. Un'ora prima che
+comparisse, quel vasto teatro era già affollato. La platea era
+piena di scrittori e d'artisti d'ogni paese, fra cui s'incrociavano
+gli sguardi curiosi, i cenni e le interrogazioni, conoscendo ciascuno,
+in quella folla, moltissimi nomi e pochissimi visi, ed essendo
+desiderio di tutti di completare in quella bella occasione le proprie
+conoscenze. Si vedeva un gran movimento di teste canute e di teste
+giovanili, di begli occhi pieni di pensiero, di visi che
+s'avvicinavano e si sorridevano, di chiome nere che si chinavano
+dinanzi alle chiome bianche, di mani che si cercavano e si
+stringevano; e si sentiva parlare tutte le lingue, e correre in ogni
+parte un fremito di vita, che rallegrava. Sul vasto palco scenico
+illuminato, v'erano i delegati di tutte le nazioni, dalla Svezia
+all'Italia, e dalla repubblica di San Salvador alla Russia: un grande
+stato maggiore di poeti, di romanzieri, di dotti, d'uomini di Stato,
+di pubblicisti e d'editori, fra cui spiccava il viso fine e sorridente
+del Turghenieff, la bella testa ardita di Edmondo About e la figura
+simpatica di Jules Simon, bersagliati da mille sguardi. Ma la grande
+curiosità era di vedere Vittor Hugo. C'erano centinaia di stranieri
+che non l'avevano mai visto; il suo nome suonava su tutte le labbra;
+quasi tutti gli sguardi eran rivolti dalla parte del palco dove doveva
+apparire. Ad ogni movimento che si facesse tra le scene, seguiva un
+rimescolìo profondo in tutto il teatro. Era bello e consolante
+vedere una curiosità così ardente in quella gran folla così
+varia di sangue, e pensare che chi la provocava era un vecchio poeta.
+Improvvisamente tutti i delegati s'alzarono, fra tutte quelle teste
+grigie e bianche si vide apparire una testa più bianca di tutte, e
+uno scoppio formidabile d'applausi--uno di quegli applausi che debbono
+destare nell'anima di chi li riceve un senso quasi di sgomento, e che
+ripercuotendosi nell'anima di chi applaudisce, v'ingigantiscono il
+sentimento che li ha fatti prorompere;--un solo immenso applauso,
+tempestoso, ostinato, interminabile, fece tremare il teatro. Sul viso
+di Vittor Hugo passò un lampo--un lampo solo--ma che rivelò
+tutta l'anima sua. Subito dopo riprese il suo aspetto abituale di
+gravità. S'avvicinò alla ribalta. a passi un po' incerti,
+circondato dal suo illustre corteo, si mise accanto a un tavolino, e
+cominciò a leggere il suo discorso, scritto a caratteri enormi
+sopra grandissimi fogli. Non fu uno dei suoi discorsi più felici;
+ma non è qui il luogo di giudicarlo. Lesse lentamente, ad alta
+voce, spiccando con arte perfetta ogni frase, ogni parola, ogni
+sillaba. La sua voce è ancora gagliarda e sonora, benchè nei
+lunghi periodi s'affievolisca un poco, e gli sfugga qualche volta in
+note acute e stridenti. Ebbe dei momenti stupendi. Quando disse:
+
+--Voi siete gli ambasciatori dello spirito umano in questa grande
+Parigi; siate i benvenuti; la Francia vi saluta,--disse le ultime
+parole con un accento pieno di nobiltà e con un gesto largo e
+vigoroso, che scosse tutto il teatro. Quando disse:--_Hommes du
+passè, prenez-en votre parti, nous ne vous craignons pas_,--e
+così dicendo, scrollò e levò in alto, come un leone, la sua
+testa possente, e fissò gli occhi fulminei in fondo alla sala, in
+aria di sfida e di minaccia, e restò qualche momento immobile in
+quell'atto, col viso infocato, in mezzo a un silenzio profondo; fu
+veramente bello e terribile come un canto dei suoi _Châtiments_, e
+un brivido corse per la platea. Poi il suo discorso pieno fino a quel
+punto di collere sorde, si raddolcì sull'argomento dell'amnistia, e
+allora la sua voce mutò suono, e parve quella d'un altro, e quelle
+nobili parole:--Tutte le feste son fraterne; una festa non è festa
+se non perdona a qualcuno,--le disse con un accento inesprimibilmente
+soave di pietà e di preghiera, che suscitò nella folla un
+violento fremito di consenso, cento volte più eloquente
+dell'applauso. E infine dicendo quella frase:--V'è una cosa più
+grande di qualunque trionfo, ed è lo spettacolo della patria che
+apre le braccia e del proscritto che appare all'orizzonte,--colorì
+il suo pensiero con un atto solenne della mano e con uno sguardo
+dolcissimo e triste, che provocò un uragano d'applausi e di grida.
+Dopo di lui, parlarono molti altri, terminando tutti i loro discorsi
+con un saluto riverente al grande maestro; ma egli non diede segno
+alcune di commozione. Solo di tratto in tratto la sua fronte si
+rischiarava; ma tornava subito a corrugarsi, come se il pensiero
+ostinato e implacabile, che l'aveva lasciato libero un momento, si
+fosse daccapo impadronito di lui. Finito l'ultimo discorso, si alzò
+e s'avviò per uscire. E allora tuonò un ultimo applauso, più
+caldo, più fragoroso e più persistente del primo, accompagnato
+da uno scoppio, di grida d'entusiasmo, che lo costrinsero a
+soffermarsi. Non era un applauso al discorso; era un applauso alle
+_Orientali_ e alla _Leggenda_, era un tributo di gratitudine al poeta
+dei grandi affetti, un saluto all'antico lottatore, un buon augurio al
+settuagenario, un addio all'uomo che molti non avrebbero mai più
+riveduto.--Egli rispose con un lungo sguardo e disparve.
+
+
+IX.
+
+Ecco Vittor Hugo come io lo vidi, nel colmo delle sua gloria. Le
+generazioni avvenire lo vedranno alla stessa altezza? I più ne
+dubitano. Ma il tempo non potrà far di più che spolparlo: la sua
+ossatura colossale rimarrà diritta, come un enorme albero
+sfrondato, sull'orizzonte della storia letteraria del secolo, e
+legioni d'ingegni voleranno colle penne cadute dalle sue ali. Egli
+è uno di quegli scrittori poderosi, che si presentano alla
+posterità insanguinati, scapigliati ed ansanti, portando sul
+proprio stemma i titoli delle loro opere come nomi di battaglie vinte
+o di disastri gloriosi o di sublimi follie, e la posterità li
+saluta con riverenza, come grandi atleti feriti. Egli sarà certo
+ammirato almeno come uno dei più strani fenomeni letterari del suo
+tempo, e uno degli esempi più meravigliosi della forza e
+dell'ardimento dell'ingegno umano._Il est bon_, come disse egli
+stesso, _quel'on trouve sur les sommets ces grands exemples d'audace_.
+Egli ha mostrato le altezze a cui il genio può salire e ha
+rischiarato i precipizii in cui il genio rovina. Ha fatto pensare e
+palpitare per mezzo secolo milioni di creature umane. Quando non
+rimanesse altro di lui, rimarrebbe come un fatto storico la sua
+popolarità immensa fra tutte le genti, come un esempio consolante
+dell'eco che può trovare nell'umanità la parola d'un uomo che
+non ha altra forza che la parola. Ma egli rimarrà saldo e superbo
+sopra una sommità solitaria, e quanto più la letteratura, nel
+suo paese e in tutta Europa, s'affonderà nello scetticismo, nella
+sensualità e nella putredine, e più parrà alta e nobile la
+sua figura lontana. E la giornata del grande lavoratore non è per
+anco finita. Ora par che attraversi un triste periodo. Dio voglia che
+ne esca, e che noi sentiamo ancora per molti anni la sua voce potente,
+che commosse già la giovinezza dei nostri padri. Essa ci dirà
+fino all'ultimo momento qualche cosa di grande e di vero. L'abbiamo
+intesa da fanciulli; vorremmo intenderla ancora «quando l'albero
+comincierà a rendere alla terra le sue foglie morte.» Noi gli
+facciamo quest'augurio. Noi speriamo che il grande poeta, sorto
+coll'alba dell'ottocento, accompagni il secolo fino al tramonto; che
+il suo genio risplenda fin che batterà il suo cuore, e che l'Europa
+raccolga insieme l'ultimo soffio della sua vita secolare e l'ultimo
+canto della sua epopea immortale.
+
+
+
+
+EMILIO ZOLA
+
+
+I.
+
+Una volta, in un vagone, vidi un francese che leggeva un libro con
+grande attenzione, facendo di tanto in tanto un segno di stupore.
+Tutt'a un tratto, mentre cercavo di leggere il titolo sulla
+copertina, esclamò:--_Ah! c'est dégoûtant!_--e cacciò il
+libro nella valigia, con un atto di sdegno e di disprezzo. Rimase
+qualche minuto sopra pensiero; poi riaperse la valigia, riprese il
+libro e ricominciò a leggere. Poteva aver letto un paio di
+pagine, quando diede improvvisamente in una grande risata, e
+voltandosi verso il suo vicino, disse:--Ah! caro mio, c'è qui una
+descrizione d'un pranzo di nozze che è una vera meraviglia!--Poi
+continuò la lettura, dando a vedere in mille modi che ci provava
+un gusto infinito. Il libro era l'_Assommoir_. Quello che accadde a
+quel francese leggendo l'_Assommoir_, accade a quasi tutti alla
+prima lettura dei romanzi dello Zola. Bisogna vincere il primo senso
+di ripugnanza: poi, qualunque sia l'ultimo giudizio che si porta
+sullo scrittore, si è contenti d'averlo letto, e si conclude che
+si doveva leggere. Il primo effetto che produce, in specie dopo la
+lettura d'altri romanzi, è come quello che si prova all'uscire da
+un teatro caldo e profumato, ricevendo nel viso il soffio fresco
+dell'aria aperta, il quale dà una sensazione viva di piacere,
+anche quando porta un cattivo odore. Letti i romanzi suoi, pare che
+in tutti gli altri, anche nei più veri, ci sia un velo tra il
+lettore e le cose; e che ci corra la stessa differenza che fra visi
+umani, gli uni ritratti in una tela e gli altri riflessi in uno
+specchio. Par di vedere e di toccare la Verità per la prima
+volta. Certo che, per quanto si abbia lo stomaco forte e _le nez
+solide_; come _Gervaise_ all'ospedale, qualche volta bisogna fare un
+salto indietro, come a una fiatata improvvisa d'aria pestifera. Ma
+anche in quei punti, come quasi ad ogni pagina, nell'atto stesso che
+protestiamo furiosamente:--Questo è troppo!--c'è un diavolo
+dentro di noi che ride e strepita e se la gode mattamente, a nostro
+dispetto. Si prova lo stesso piacere che a sentir parlare un uomo
+infinitamente schietto, anche quando sia brutale; un uomo che
+esprime, come dice Otello, la sua peggiore idea colla sua peggiore
+parola, che descrive quello che vede, che ripete quello che ascolta,
+che dice quello che pensa, che racconta quello che è, senza
+nessun riguardo di nessunissima natura, come se parlasse a sè
+stesso. Alla buon'ora. Fin dalle prime righe, si sa con chi s'ha da
+fare. I delicati si ritirino. È un affar convenuto: egli non
+tacerà nulla, non abbellirà nulla, non velerà nulla, nè
+sentimenti, nè pensieri, nè discorsi, nè atti, nè
+luoghi. Sarà un romanziere giudice, chirurgo, casista, fisiologo,
+perito fiscale, che solleverà tutti i veli, e metterà le mani
+in tutte le vergogne, e darà il nome proprio a tutte le cose,
+freddamente, non badando, anzi meravigliandosi altamente della
+vostra meraviglia. E così è in fatti. Nell'ordine morale, egli
+svela dei suoi personaggi fin quei profondissimi sentimenti, che
+sogliono essere per tutti segreti eterni, quando non si bisbiglino
+tremando nel finestrino d'un confessionale; nell'ordine materiale,
+ci fa sentire tutti gli odori, tutti i sapori e tutti i contatti; e
+in fatto di lingua ci fa grazia appena di quelle pochissime parole
+assolutamente impronunziabili, che i ragazzi viziosi cercano di
+soppiatto nei vocabolari. Su questa via nessuno è mai andato
+più in là, e non si sa proprio se si debba ammirare di più
+il suo ingegno o il suo coraggio. Fra le miriadi di personaggi di
+romanzo che abbiamo nella memoria, i suoi rimangono come affollati
+in disparte, e sono i più grossi e i più palpabili di tutti.
+Non li abbiamo solamente visti passare e sentiti discorrere; ci
+siamo strofinati contro di loro, abbiamo sentito il loro fiato,
+l'odore delle loro carni e dei loro panni; abbiamo visto circolare
+il sangue sotto la loro pelle; sappiamo in che atteggiamento
+dormono, che cosa mangiano, come si vestono e come si spogliano;
+conosciamo il loro temperamento al pari del nostro, le predilezioni
+più segrete dei loro sensi, le escandescenze più turpi del
+loro linguaggio, il gesto, la smorfia, le macchie della camicia, le
+scaglie della cute e il sudiciume delle unghie. E come i personaggi,
+ci stampa nella mente i luoghi, poichè contempla tutte le cose
+collo stesso sguardo, che abbraccia tutto, e le riproduce colla
+stessa arte, a cui non sfugge nulla. In una stanza già disegnata
+e dipinta, si sposta il lume; egli interrompe il racconto per dirci
+dove guizza e in che cosa si frange, nella nuova direzione, il
+raggio della fiammella, e come luccicano, in un angolo oscuro, le
+gambe d'una seggiola e i cardini d'una porta. Dalla descrizione
+d'una bottega ci fa capire che è sonato da poco mezzogiorno, o
+che manca un'ora circa al tramonto. Nota tutte le ombre, tutte le
+macchie di sole, tutte le sfumature di colore che si succedono d'ora
+in ora sulla parete, e rende ogni cosa con una così meravigliosa
+evidenza, che cinque anni dopo la lettura, ci ricorderemo
+dell'apparenza che presentava una tappezzeria, verso le cinque di
+sera, quando le tendine della finestra erano calate, e dell'azione
+che esercitava quella apparenza sull'animo d'un personaggio ch'era
+seduto in un angolo di quella stanza. Non dimentica nulla, e dà
+vita ad ogni cosa, e non c'è cosa dinanzi a cui il suo pennello
+onnipotente s'arresti; nè i mucchi di biancheria sudicia, nè i
+vomiti dei briachi, nè la carne fradicia, nè i cadaveri
+disfatti. Ci fa uscire col mal di capo dall'alcova profumata di
+Renée, e ci fa stare un'ora in una bottega da salumaio, in
+compagnia della bella Lisa, dal seno saldo e immobile che pare un
+ventre, in mezzo alle teste di porco affondate nella gelatina, alle
+scatole di sardelle, che trasudano l'olio, ai prosciutti
+sanguinanti, al vitello lardato e ai pasticci di fegato di lepre,
+dipinti, o piuttosto dati a fiutare e a toccare in maniera, che,
+terminata la lettura, si lascia il libro, senz'avvedersene, e si
+cerca colle mani la catinella. E via via, il buon odore delle spalle
+di Nana, l'odor di pescheria delle sottane della bella normanna, il
+puzzo dell'alito di Boit-sans-soif, il tanfo del baule di Lantier;
+egli ci fa sentir tutto, inesorabilmente, aprendoci le narici a
+forza coll'asticciuola della penna; e descrive il parco del Paradou
+fiore per fiore, il mercato di Sant'Eustachio pesce per pesce, la
+bottega di madame Lecoeur cacio per cacio, e il pranzo di Gervaise
+boccone per boccone. Nella stessa maniera procede riguardo alle
+occupazioni dei suoi personaggi, alle quali ci fa assistere,
+spiegandole minutamente, di qualunque natura esse siano, in modo che
+s'impara dai suoi romanzi, come da Guide pratiche d'arti e mestieri,
+a fare i biroldi, a lavorar da ferraio, a stirar le camicie, a
+trinciare i polli, a saldar le grondaie, a servire la messa, a
+dirigere una contraddanza. Fra tutte queste cose, in tutti questi
+luoghi, di cui si respira l'aria, e in cui si vede e si tocca tutto,
+si muove una folla svariatissima, di signore corrotte fino alla
+midolla, d'operai incarogniti, di bottegaie sboccate, di banchieri
+bindoli, di preti bricconi, di sgualdrinelle, di bellimbusti, di
+mascalzoni e di sudicioni d'ogni tinta e d'ogni pelo,--fra i quali
+apparisce qua e là, _rara avis_, qualche faccia di galantuomo,--:
+e lì fanno fra tutti un po' di tutto, dal furto all'incesto,
+girando fra il codice penale e l'ospedale o il monte di pietà e
+la taverna, a traverso a tutte le passioni e a tutti gli
+abbrutimenti, fitti nel fango fino al mento, in un'aria densa e
+grave, ravvivata appena di tempo in tempo dal soffio d'un affetto
+gentile, e agitata alternatamene da alti cachinni plebei e da grida
+strazianti di affamati e di moribondi. E malgrado ciò, egli è
+uno scrittore morale. Si può affermarlo risolutamente. Emilio
+Zola è uno dei romanzieri più morali della Francia. E fa
+davvero stupore che ci sia chi lo mette in dubbio. Del vizio egli fa
+sentire il puzzo, non il profumo; le sue nudità son nudità di
+tavola anatomica, che non ispirano il menomo pensiero sensuale; non
+c'è nessuno dei suoi libri, neanche il più crudo, che non
+lasci nell'animo netta, ferma, immutabile l'avversione o il
+disprezzo per le basse passioni che vi sono trattate. Egli non è,
+come il Dumas figlio, legato da un'invincibile simpatia ai suoi
+mostri di donne, a cui dice:--Infami--ad alta voce o--care--a fior
+di labbra. Egli mette il vizio alla berlina, nudo, brutalmente,
+senza ipocrisia e senza pietà, e standone tanto lontano che non
+lo sfiora neanche coi panni. Forzato dalla sua mano, è il vizio
+stesso che dice:--sputate e passate.--I suoi romanzi, come dice egli
+stesso, sono veramente «morale in azione.» Lo scandalo che
+n'esce non è che per gli occhi e per gli orecchi. E come si tien
+fuori, come uomo, dalla melma che rimescola colla penna, si tien
+fuori completamente, come scrittore, dai personaggi che crea. Non
+c'è forse altro romanziere moderno che si rimpiatti più
+abilmente di lui nelle opere proprie. Letti tutti i suoi romanzi,
+non si capisce chi sia e che cosa sia. È un osservatore profondo,
+è un pittore strapotente, è uno scrittore meraviglioso, forte,
+senza rispetti umani, brusco, risoluto, ardito, un po' di malumore e
+poco benevolo; ma non si sa altro. Soltanto, benchè non si veda
+mai a traverso le pagine del suoi libri il suo viso intero, si
+intravvede però la sua fronte segnata da una ruga diritta o
+profonda, o s'indovina ch'egli deve aver visto da vicino una gran
+parte delle miserie e delle prostituzioni che descrive. E pare un
+uomo, il quale essendo stato offeso dal mondo, se ne vendichi
+strappandogli la maschera e mostrando per la prima volta com'è:
+in gran parte odioso e schifoso. Una persuasione profonda lo guida e
+lo fa forte: che si debba dire e descrivere la verità; dirla e
+descriverla ad ogni proposito, a qualunque costo, qualunque essa
+sia, tutta, sempre, senza transazioni, sfrontatamente. Ha in questo
+anche lui, come dice dello Shakespeare Vittor Hugo, _une sorte de
+parti pris gigantesque_. A questo «partito preso» adatta
+conseguentemente l'arte sua, che viene ad essere una riproduzione
+piuttosto che una creazione; ed è infatti un'arte tranquilla,
+paziente, metodica, che non manda grandi lampi, ma che rischiara
+ogni cosa, d'una luce eguale, da tutte le parti; ardimentosa, ma
+guardinga nei suoi ardimenti; sempre sicura dei fatti propri; che
+s'alza poco, ma non casca mai, e procede a passo lento, ma per una
+via direttissima, verso un termine che vede chiarissimamente. I suoi
+romanzi non son quasi romanzi. Non hanno scheletro, o appena la
+colonna vertebrale. Provate a raccontarne uno: è impossibile.
+Sono composti d'una quantità enorme di particolari, che vi
+sfuggono in gran parte dopo la lettura, come i mille quadretti senza
+soggetto d'un museo olandese. Perciò si rileggono con piacere. Vi
+si aspetta di pagina in pagina un grosso fatto, che ci fugge
+davanti, e non si raggiunge mai. Non vi accade mai un urto forte di
+affetti, d'interessi, di persone, che tenga l'animo sospeso, e da
+cui tutto il romanzo dipenda. Non ci sono punti alti, da cui si
+domini con uno sguardo un grande spazio; è una continua pianura
+in cui si cammina a capo chino, deviando ogni momento e arrestandosi
+ad ogni passo ad osservare la pietra, l'insetto, l'orma, il filo
+d'erba. I suoi personaggi non agiscono quasi. La maggior parte non
+sono necessarii a quella qualsiasi azione che si svolge nel romanzo.
+Non son personaggi che recitino la commedia; son gente intesa alle
+proprie faccende, colta colla fotografia istantanea, senza che se
+n'accorga. Nel romanzo c'è qualche mese o qualche anno della vita
+di ciascuno. Li vedete vivere, ciascuno per conto proprio, e
+ciascuno v'interessa principalmente per sè medesimo; poco o punto
+per quello che ha che fare cogli altri. Di qui nasce la grande
+efficacia dello Zola. Di quanto difetta il suo romanzo in orditura,
+di tanto abbonda in verità. Non ci si vede la mano del romanziere
+che sceglie i fatti, che li accomoda per congegnarli, che li
+nasconde l'un dietro l'altro per sorprenderci, e che prepara un
+grande effetto con mille piccoli sacrifizi della verosimiglianza e
+della ragione. Il racconto va da sè, in modo che non par
+possibile altrimenti, e sembra una esposizione semplice del vero,
+non solo per i caratteri, ma anche per la natura dei fatti, e per
+l'ordine in cui si succedono. Si legge e par di stare alla finestra,
+e di assistere ai mille piccoli accidenti della vita della strada.
+Perciò quasi tutti i romanzieri, in confronto suo, fanno un po'
+l'effetto di giocatori di bussolotti. E non avendo la preoccupazione
+comune degli scrittori di romanzo, d'annodare e di districare molte
+fila e di tirarle da varie parti ad un punto, è libero di
+rivolgere tutte le sue facoltà al proprio fine, che è di
+ritrarre dal vero, e può così raggiungere in quest'arte un
+grado altissimo di potenza. Non ha, d'altra parte, delle facoltà
+molto varie; e lo sente; e quindi aguzza e fortifica mirabilmente
+quelle che possiede, per supplire al difetto delle altre. E si
+può mettere in dubbio se questo difetto sia a deplorarsi, che
+forse una più vasta immaginazione avrebbe dimezzato da un altro
+lato la sua potenza, distraendo una parte delle sue forze dalla
+descrizione e dall'analisi. Dotato invece come si ritrova, egli
+concepisce il romanzo in maniera, che il suo concetto e il suo
+scopo, non inceppano menomamente la libertà del suo lavoro.
+Inteso ad una scena e ad un dialogo, par che dimentichi il romanzo;
+è tutto lì; vi si sprofonda e vi lavora con tutta l'anima sua.
+Il dialogo procede senza scopo, la scena si svolge senza vincoli, e
+perciò son sempre, l'uno e l'altra verissimi. Intanto egli coglie
+a volo mille nonnulla, il carro che passa, la nuvola che nasconde il
+sole, il vento che agita la tenda, il riflesso d'uno specchio, un
+rumore lontano, e il lettore stesso, dimenticando ogni altra cosa,
+vive tutto collo scrittore in quel momento e in quel luogo, e vi
+prova una illusione piacevolissima, che non gli lascia desiderare
+null'altro. Con questa facoltà di dar rilievo a ogni menoma cosa,
+e lavorando, come fa, ordinato e paziente, riesce insuperabile
+nell'arte delle gradazioni, nell'esporre, per una serie di
+transizioni finissime, la trasformazione lenta e completa d'un carattere
+o d'uno stato di cose, in modo che il lettore va innanzi, con lui,
+senz'accorgersene, a piccolissimi passi, e prova poi un sentimento di
+profonda meraviglia, quando arriva alla fine, e riconosce, voltandosi
+indietro, che ha fatto un immenso cammino. La efficacia grande di
+parecchi suoi romanzi consiste, quasi intera in quest'arte. I suoi
+romanzi son fatti a maglia: una maglia fittissima di piccoli episodi,
+formati di dialoghi rotti e di descrizioni a ritornello, in cui ogni
+parola ha colore e sapore, e ogni inciso fa punta, e in ogni periodo
+c'è, per così dire, tutto lo scrittore. È raro che ci si provi
+una emozione fortissima e improvvisa. È forse unica nei suoi romanzi
+la scena desolante e sublime del _Monsieur, écoutez donc_, di
+Gervaise, quando s'offre a chi passa, moribonda di fame, e quando si
+sfama, piangendo, sotto gli occhi di Goujet. Quasi sempre, leggendo, si
+prova un seguito di sensazioni acri di piacere, di piccole scosse e di
+sorprese che lasciano l'animo incerto; qui una risata, là un brivido
+di ribrezzo, un po' d'impazienza, una meraviglia grande per una
+descrizione prodigiosamente viva, una stretta al cuore per una piaga
+umana spietatamente denudata, e un leggiero stupore continuo dalla prima
+all'ultima pagina, come allo svolgersi d'una serie di vedute d'un paese
+nuovo. Son romanzi che si fiutano, che si assaporano a centellini, come
+bicchieri di liquore, e che lasciano l'alito forte e il palato
+insensibile ai dolciumi. A ciò contribuisce in gran parte il suo
+stile, solido, sempre stretto al pensiero, pieno d'artifizi
+ingegnosissimi, accortamente nascosti sotto un certo andamento uniforme,
+padroneggiato sempre dallo scrittore, stupendamente imitativo dei
+movimenti e dei suoni, risoluto ed armonico, che par accompagnato dal
+picchio cadenzato d'un pugno di ferro sul tavolino, e in cui si sente il
+respiro largo e tranquillo d'un giovane poderoso. La forza, infatti,
+è la dote preminente dello Zola, e chiunque voglia definirlo dice per
+prima cosa:--È potente. Ognuno dei suoi romanzi è _un grand tour
+de force_, un peso enorme ch'egli solleva lentamente e rimette
+lentamente per terra, facendo quanto è in lui per dissimulare lo
+sforzo. Letta l'ultima pagina, vien fatto di dire:--_Hein? quelle
+poigne!_--come quei tre beoni dell'_Assommoir_, a proposito del marchese
+che aveva steso in terra tre facchini a colpi di testa nel ventre. Ed
+è strana veramente l'apparizione di questo romanziere in maniche di
+camicia, dal petto irsuto e dalla voce rude, che dice tutto a tutti, in
+piena piazza, impudentissimamente; la sua apparizione improvvisa in
+mezzo a una folla di romanzieri in abito nero, ben educati e sorridenti,
+che dicono mille oscenità in forma decente, in romanzetti color di
+rosa fatti per le alcove e per le scene. Questo è il suo più alto
+merito. Egli ha buttato in aria con un calcio tutti i vasetti della
+toeletta letteraria e ha lavato con uno strofinaccio di tela greggia la
+faccia imbellettata della Verità: Ha fatto il primo romanzo popolare
+che abbia veramente «l'odore del popolo.» Ha aggredito quasi tutte
+le classi sociali, flagellando a sangue la grettezza maligna delle
+piccole città di provincia, la furfanteria dei faccendieri d'alto
+bordo; la corruzione ingioiellata, l'intrigo politico, l'armeggio del
+prete ambizioso, la freddezza crudele dell'egoismo bottegaio, l'ozio, la
+ghiottoneria; la lascivia, con una tale potenza, che quantunque
+preceduto su questa via da altri scrittori ammirabili, vi parve entrato
+per il primo, e i flagellati si sentirono riaprire le ferite antiche con
+uno spasimo non mai provato. Compiendo quest'ufficio, si è forse
+spinto qualche volta di là dall'arte; ma aperse all'arte nuovi
+spiragli, per cui si vedono nuovi orizzonti, e insegnò colori, colpi
+di scalpello, sfumature, forme, mezzi d'ogni natura, da cui potranno
+trarre un vantaggio immenso altri mille ingegni, benchè avviati, per
+un'altra strada, ad una meta affatto diversa. E non c'è da temere che
+derivi da lui una scuola eccessiva e funesta, poichè la facoltà
+descrittiva, che è la sua dominante, non può arrivare più in
+là sulla via che egli percorre, nè il culto della verità nuda
+avere un sacerdote più intrepido e più fedele. Gli imitatori
+cadranno miserabilmente sulle sue orme, sfiancati, ed egli rimarrà
+solo dov'è giunto sull'ultimo confine dell'arte sua, ritto a filo
+sopra un precipizio, nel quale chi vorrà passargli innanzi a ogni
+costo, cadrà a capofitto. Ma non si può pronunciare su di lui, per
+ora, l'ultimo giudizio. Non ha che trentasette anni, è ancora nel
+fiore della sua gioventù di scrittore, ed è possibile che si
+trasformi crescendo di statura. È vero che la strada per cui s'è
+messo è così profondamente incassata e inclinata, che non si
+capisce come ne possa uscire. Ma è certo che ci si proverà, e se
+non riuscirà nel suo intento, noi assisteremo almeno a uno di quegli
+sforzi potenti, e avremo da lui uno di quei «capolavori sbagliati»
+che non destano minor meraviglia dei grandi trionfi.
+
+
+II
+
+La sua storia letteraria è una delle più curiose di questi
+tempi. I suoi primi lavori furono i _Contes à Ninon_, scritti a
+ventidue anni e pubblicati molto tempo dopo. Lì c'è ancora lo
+Zola imberbe, con una lagrima negli occhi e un sorriso sulle labbra,
+appena turbato da una leggera espressione di tristezza. Non tiene
+affatto a questi racconti, e s'arrabbia coi critici che, o
+sinceramente o malignamente, dicono di preferirli ai suoi romanzi. A
+un tale che gli espresse tempo fa questo giudizio, rispose:--Vi
+ringrazio; ma se venite a casa mia vi farò vedere certi miei
+componimenti di terza grammatica, che vi piaceranno anche di
+più.--I suoi primi romanzi furono quei quattro arditissimi, fra cui
+_Thérèse Raquin_, ora un po' dimenticati, che vennero definiti
+da un critico «letteratura putrida.» C'era già lo Zola uomo;
+ma solamente dalla cintola in su. Le sue grandi facoltà artistiche,
+già spiegate, ma non ancora sicure, sentivano il bisogno di
+reggersi sopra argomenti mostruosi, che attirassero per sè soli
+l'attenzione. Si vedeva però già in quei romanzi uno scrittore
+imperterrito, ch'era risoluto a farsi largo a colpi di gomito, e che
+aveva il gomito di bronzo. Uno di quei romanzi, _Madeleine Férat_,
+che s'aggira sopra un fatto osservato dall'autore, d'una ragazza la
+quale, abbandonata dall'uomo che ama, ne sposa un altro; ed ha
+parecchi anni dopo un figliuolo che somiglia al primo, gli suggerì
+l'idea di scrivere quella serie di romanzi fisiologici, che
+intitolò _Histoire naturelle et sociale d'une famille sous le
+second Empire_; e fin dal primo giorno gli balenò alla mente tutto
+il lavoro, e tracciò l'albero genealogico che pubblicò poi nella
+_Page d'amour_. Credevo che fosse anche questa una delle tante
+ostentazioni di «un disegno vasto ed antico» con cui gli autori
+cercano d'ingrandire nel pubblico il concetto delle proprie opere; ma
+i manoscritti, ch'ebbi l'onore di vedere, mi disingannarono. Fin dal
+primo principio egli stese l'elenco dei personaggi principali della
+famiglia Rougon-Macquart, e destinò a ciascuno la sua carriera,
+proponendosi di dimostrare in tutti gli effetti dell'origine,
+dell'educazione, della classe sociale, dei luoghi, delle circostanze,
+del tempo. I primi romanzi di questo nuovo «ciclo» non ottennero
+molto successo. I linguisti, gli stilisti, tutti coloro che
+sorseggiano i libri con un palato letterario, ci sentirono della
+forza, ci trovarono del bello e ci presentirono del meglio; ma non
+sospettarono che ci fosse sotto un romanziere di primo ordine. Lo Zola
+se ne indispettì, e gettò allora un guanto di sfida a Parigi,
+pubblicando quella famosa _Curée_, in cui è manifesta la
+risoluzione di levar rumore a ogni costo; quello splendido e orrendo
+saturnale di mascalzoni in guanti bianchi, in cui il meno turpe degli
+amori è l'amor d'un figliastro per la matrigna e la donna più
+onesta è una mezzana. Il romanzo, infatti, fece chiasso; si
+gridò allo scandalo, come si grida a Parigi, per educazione; ma si
+lesse il libro avidamente, e quel nome esotico di Zola suonò per
+qualche tempo da tutte le parti. Ma non fu nemmen quello un successo
+come egli aspettava o desiderava. E fu anche minore per i romanzi
+posteriori. Lo spaccio era scarso; la cerchia dei lettori, ristretta,
+e lo Zola, che sentiva in sè l'originalità e la forza d'un
+romanziere popolare, se ne rodeva. Ma non si perdeva d'animo.--Non
+sono abituato,--scriveva,--ad aspettare una ricompensa immediata dai
+miei lavori. Da dieci anni pubblico dei romanzi senza tender l'orecchio
+al rumore che fanno cadendo nella folla. Quando ce ne sarà un
+mucchio, la gente che passa sarà ben forzata a fermarsi.--La sua
+fama, non di meno, andava allargandosi, benchè lentamente, In Russia,
+dove si tien dietro con simpatia a tutte le novità più ardite
+della letteratura francese, era già notissimo, e tenuto in gran
+conto. Ma questo non gli bastava. Egli aveva bisogno d'un successo
+clamoroso e durevole, che lo sollevasse d'un balzo, e per sempre,
+dalla schiera degli «scrittori di talento» che si salutano
+confidenzialmente con un atto della mano. E ottenne finalmente il suo
+intento coll'_Assommoir_ Cominciarono a pubblicarlo in appendice nel
+_Bien public_; ma dovettero lasciarlo a mezzo, tante furono lo proteste
+che lanciarono gli abbonati contro quell'«orrore.» Allora fu
+pubblicato tutto intero in un giornale letterario, e prima che fosse
+finito cominciarono quelle calde polemiche, che divennero ardenti dopo
+la pubblicazione del volume, e che saranno ricordate sempre come una
+delle più furiose battaglie letterarie dei tempi presenti. Queste
+polemiche diedero un impulso potente al successo del romanzo. Fu un
+successo strepitoso, enorme, incredibile. Erano anni che non s'era
+più sentito, a proposito d'un libro, un fracasso di quella fatta. Per
+lungo tempo tutta Parigi non parlò d'altro che dell'_Assommoir_; lo
+si sentiva discutere ad alta voce nei caffè, nei teatri, nei club,
+nei gabinetti di lettura, persino nelle botteghe; e c'erano gli
+ammiratori fanatici, ma erano assai di più gli avversati acerrimi. La
+brutalità inaudita di quel romanzo parve una provocazione, una
+ceffata a Parigi, una calunnia contro il popolo francese; e si chiamava
+il libro una «sudicieria da prendere colle molle», un «aborto
+mostruoso,» un'«azione da galera.» Si scagliarono contro
+l'autore tutte le litanie delle ingiurie, da quella di nemico della
+patria, a quella d'«_égoutier littéraire_» e di porco pretto
+sputato, senza giri di frase. Le riviste teatrali della fin dell'anno lo
+rappresentarono nei panni d'uno spazzaturaio che andava raccattando le
+immondizie colla fiocina per le vie di Parigi. _Ce n'était plus de la
+critique_, com'egli disse: _c'était, du massacre_. Gli negavano
+l'ingegno, l'originalità, lo stile, persino la grammatica; c'era chi
+non lo voleva nemmeno discutere; poco mancò che non gli si facessero
+delle provocazioni personali per la strada. E si spandevano intorno alla
+sua persona le più stravaganti e più odiose dicerie: che, era un
+sacco di vizi, un mezzo bruto, un uomo, senza cuore come Lantier, un
+beone come Coupeau, un sudicione come Bec-Salé, una brutta faccia
+come il suo père Bezougue, il becchino. Ma intanto le edizioni
+succedevano alle edizioni; i buongustai spassionati dicevano a bassa
+voce che il romanzo era un capolavoro; il popolo parigino lo leggeva con
+passione, perchè ci trovava il suo _boulevard_, la sua _buvette_, la
+sua bottega, la sua vita dipinta insuperabilmente, con colori nuovi e
+tocchi di pennello, in confronto ai quali tutti gli altri gli parevano
+sbiaditi; e i critici più arrabbiati erano costretti a riconoscere
+che in quelle pagine tanto bersagliate c'era qualche cosa contro cui si
+sarebbero rintuzzate eternamente le punte delle loro freccie. Il grande
+successo dell'_Assommoir_ fece ricercare gli altri romanzi, e si può
+dire che lo Zola diventò celebre allora. La sua celebrità vera non
+data che da tre anni. Egli stesso scrisse poco tempo fa a un suo
+ammiratore d'Italia:--_On ne m'a pas gâté en France. Il n'y a pas
+longtemps qu'on m'y salue._È però una celebrità singolare la
+sua. Un immenso «pubblico» lo ammira, ma d'un'ammirazione in cui
+c'è un po' di broncio e un po' di diffidenza, e lo guarda di lontano,
+come un orso male addomesticato. Ha un grande ingegno, non c'è che
+fare; bisogna pure rassegnarsi a dirlo e a lasciarlo dire. Egli è
+ancora a Parigi il _lion du jour_, e non ha che un rivale, il Daudet,
+che non è però della sua tarchiutura; ma si trattano coi guanti,
+reciprocamente, per non destare sospetti. Lo Zola però non si vale, e
+par che non si curi della sua celebrità. Non si fa innanzi; vive
+raccolto, nel suo cantuccio, con sua moglie, con sua madre e coi suoi
+bambini. Pochi lo conoscono di vista ed è raro il trovare un suo
+ritratto. Non frequenta la società, se non quando ci deve andare per
+studiarla, e quando non ci va con questo scopo si secca: non va che
+dall'editore Charpentier, che ha una splendida casa, e dà delle feste
+splendide a cui interviene anche il Gambetta. Non appartiene a nessuna
+consorteria. Non sta a Parigi che l'inverno; l'estate va in campagna per
+lavorare tranquillo. Una volta stava all'estremità dell'_Avenue
+Clichy_, luogo opportunissimo per studiare il popolo dell'_Assommoir_;
+ora sta in via di Boulogne, dove stava il Ruffini, poco lontano dalla
+casa del Sardou.
+
+
+III.
+
+Per mezzo del mio caro amico Parodi, ebbi l'onore di conoscere lo
+Zola, e di passar con lui parecchie ore in casa sua.
+
+È un giovane ben piantato; _solidement bâti;_ un po'
+somigliante, nella travatura delle membra, a Vittor Hugo; più
+grasso, non molto alto, ritto come una colonna, pallidissimo; e la sua
+pallidezza apparisce anche maggiore per effetto della barba e dei
+cappelli neri, che gli stanno ritti sulla fronte come peli di
+spazzola. È curioso che quasi tutti coloro che vedono il ritratto
+dello Zola dicono:--Questo viso non mi riesce nuovo.--Ha il viso
+rotondo, un naso audace, gli occhi scuri e vivi, che guardano con una
+espressione scrutatrice, fieramente--, la testa d'un pensatore e il
+corpo d'un atleta,--e mani ben fatte e salde, di quelle che si
+stringono e si ritengono strette con piacere. Mi rammentò a primo
+aspetto il suo Gueule-d'or, e mi parve che sarebbe stato in grado di
+fare le stesse prodezze sopra l'incudine. La sua corporatura gagliarda
+era messa meglio in evidenza dal suo vestimento. Era in babbuccie,
+senza colletto e senza cravatta, con una giacchetta ampia e
+sbottonata, che lasciava vedere un largo torace sporgente, atto a
+rompere l'onda degli odii e delle ire letterarie. In tutto il tempo
+che rimasi con lui non lo vidi mai ridere.
+
+Mi ricevette cortesemente, con una certa franchezza soldatesca, senza
+le solite formule di complimento. Appena fummo seduti, prese in mano
+un tagliacarte fatto a pugnale, colla guaina, e lo ritenne finchè
+durò la conversazione, sguainandolo e ringuainandolo continuamente
+con un gesto vivace.
+
+Eravamo nel suo studio: una bella sala piena di luce, decorata di
+molti quadri a olio; da cui s'indovinava l'uomo che ama molto la casa
+e che vive molto solo. Certe descrizioni, infatti, di stanze calde e
+piene di comodi, che si trovano nei suoi romanzi, non possono essere
+fatte che da un uomo che sta volentieri nel suo nido, in mezzo a tutte
+le raffinatezze della buona vita casalinga. Aveva davanti un grande
+tavolino coperto di carte e di libri, disposti con ordine, e sparso di
+molti piccoli oggetti luccicanti, di forma graziosa, come il
+tagliacarte; che rivelavano un fino gusto artistico. Tutta la sala
+indicava l'agiatezza elegante dello scrittore parigino in voga. In una
+parete c'era un suo grande ritratto a olio, di quando aveva ventisei
+anni.
+
+Parlò per prima cosa della lingua italiana.--Mi
+rincresce,--disse,--di non poter leggere libri italiani. Noi altri
+francesi, in questo, siamo proprio da compiangere. Non sappiamo
+nessuna lingua. Ma io l'italiano lo dovrei sapere, essendo figliuolo
+d'un italiano.--E ci accennò lo studio critico della nostra _Emma_
+sopra la _Page d'amour_, pubblicato dall'_Antologia_, dicendo che era
+costretto a farselo tradurre perchè, essendosi provato a leggerlo,
+la metà del senso gli era sfuggita.
+
+Si rassegnino dunque i nostri coraggiosi traduttori dell'_Assommoir_;
+lo Zola non è in grado di compensare i loro sudori con una lode
+sincera.
+
+Poi diede al Parodi due risposte monosillabiche in cui si rivelò
+tutta la franchezza della sua natura.
+
+Il Parodi aveva inteso dire d'una discussione sopra il Chateaubriand
+seguita a tavola fra il Turghenieff, lo Zola, il Flaubert e uno dei
+fratelli Goncourt; che questa discussione era durata sei ore,
+ardentissima, e che due dei commensali avevano difeso l'autore del
+_Genio del Cristianesimo_ contro gli altri due, i quali negavano che
+fosse un grande scrittore. Gli pareva che lo Zola fosse stato uno dei
+difensori, e lo interrogò per accertarsene. E allora segui questo
+curioso dialogo:
+
+--_Vous aimez beaucoup Chateaubriand?_
+
+--_Non_
+
+--_Vous avez beaucoup lu Chateaubriand?_
+
+--_Non._
+
+--Allora non siete voi che l'avete difeso nella vostra discussione col
+signor Turghenieff?
+
+--_Jamais_.
+
+I difensori del Chateaubriand erano stati il Turghenieff e il
+Flaubert; lo Zola e il Goncourt l'avevano ostinatamente combattuto.
+Tutti e quattro sogliono fare colazione insieme una volta al mese, e
+ogni volta nasce fra loro una discussione di quel genere, che li tiene
+inchiodati a tavola per mezza giornata.
+
+Questa fu l'introduzione; dopo la quale lo Zola fu costretto a parlare
+esclusivamente dello Zola. Il mio buon amico gli aveva detto il giorno
+avanti, annunziandogli la mia visita:--Preparatevi a subire un
+interrogatorio in tutto le regole,--ed egli aveva risposto
+gentilmente:--Son bell'e preparato.--Si cominciò dunque
+l'interrogatorio. Ma non lo feci io; non l'avrei mai osato: lo fece il
+mio amico con un garbo squisito, e lo Zola cominciò a parlare di
+sè, senza preamboli, naturalissimamente, come se parlasse d'un
+altro. Non c'è da dire se stavo inteso con tutta l'anima alle sue
+parole. Eppure, nel punto che cominciò a parlare, fui colto da una
+distrazione che mi fece patir la tortura, Non so come, mi balenò
+alla mente quella comicissima scena della _Faute de l'abbé Mouret_,
+quando il vecchio ateo Jeanbernat dà un carico di legnate al
+frataccio Archangias, al lume della luna, e mi prese tutt'a un tratto
+così terribile bisogno di ridere, che dovetti mordermi le labbra a
+sangue per non scoppiare.
+
+Parlò prima della sua famiglia. La madre di suo padre era candiota, e
+suo padre Francesco Zola, di Treviso. Dopo la pubblicazione
+dell'_Assommoir_ egli ricevette dal Veneto parecchie lettere di parenti
+lontani che non conosceva. Parlò con amore di suo padre. Era
+ingegnere militare nell'esercito austriaco; era assai colto; sapeva lo
+spagnuolo, l'inglese, il francese, il tedesco; pubblicò vari scritti
+scientifici, che lo Zola conserva, e ce ne mostrò uno con alterezza.
+Non ricordo in che anno, ma ancora assai giovane, lasciò il servizio
+militare e si mise a far l'ingegnere civile. Andò in Germania, dove
+lavorò alla costruzione d'una delle prime strade ferrate; poi in
+Inghilterra, poi a Marsiglia, donde fece varie escursioni in Algeria,
+sempre lavorando. Da Marsiglia fu chiamato a Parigi per le
+fortificazioni. Qui si ammogliò e qui nacque Emilio Zola, che rimase
+a Parigi fino all'età di tre anni. Poi la famiglia andò a
+stabilirsi a Aix, dove Francesco Zola lavorò alla costruzione d'un
+gran canale, che fu battezzato col suo nome o lo serba ancora. Il padre
+Zola possedeva una gran parte delle «azioni» di questo canale;
+circa centocinquantamila lire. Morto lui, la società fallì, e alla
+stretta dei conti, pagati i creditori, non rimase alla vedova che un
+piccolissimo capitale. Il figliuolo Emilio provò perciò la
+strettezza fin da ragazzo, ed ebbe una giovinezza poco lieta. A
+diciott'anni venne a Parigi a cercar fortuna, e qui cominciò, per lui
+una serie di prove durissime. Fu per qualche tempo impiegato nella casa
+Hachette, prima a cento lire il mese, poi a cento cinquanta, poi a
+duecento. Poi fu collaboratore del _Figaro_. Dopo poco tempo, perdette
+quel posto, e rimase sul lastrico. Arrivato a questo punto lo Zola
+tagliò corto, ma capii da certi lampi de' suoi occhi e da certi suoi
+stringimenti di labbra, che quello dev'esser stato un periodo tremendo
+della sua vita. S'ingegnò di campare scribacchiando qua e là; ma
+ne cavava appena tanto da reggersi, e non tutti i giorni. Fu quello
+il tempo in cui fece quegli studi tristi e profondi sul popolo
+parigino, che appariscono particolarmente nell'_Assommoir_ e nel
+_Ventre de Paris_. Visse in mezzo alla povera gente, abitò in
+parecchie di quelle case operaie che descrisse poi maestrevolmente
+nell'_Assommoir_;--in una, fra le altre, dove stavano trecento
+operai dei più miserabili;--studiò il vizio e la fame, conobbe
+delle _Nana_, faticò, digiunò, pianse, si perdette d'animo,
+lottò con coraggio; ma infine il suo carattere si fortificò in
+quella vita, e ne uscì armato e preparato alle battaglie che lo
+aspettavano nella grande arena dell'arte. All'età della leva,
+
+però, non era ancora nè francese nè italiano, e poteva scegliere
+fra le due nazionalità.--Ma ero nato qui,--disse--avevo qui molti
+ricordi e molti legami; cominciavo ad aprirmi una strada; amavo il
+luogo dove avevo sofferto; scelsi per patria la Francia.
+
+Questa è la sua prima vita d'uomo. La sua prima vita letteraria non
+è meno singolare, ed egli la espose colla medesima franchezza,
+continuando a giocare col pugnaletto.
+
+Cominciò tardi le sue scuole perchè aveva poca salute.--Studiai
+poco,--disse;--prendevo dei premi; ma ero un cattivo scolaro.--Sentì
+il primo impulso a scrivere verso i quattordici anni. Era in Umanità.
+Scrisse fra le altre cose un romanzo sulle Crociate, che conserva
+ancora, e mise in versi dei lunghi squarci di prosa del Chateaubriand;
+cosa che deve sconcertare alquanto i critici che vogliono ad ogni costo
+veder gl'indizii dell'indole d'un grande scrittore anche nelle prime
+manifestazioni dell'ingegno adolescente. Le sue prime letture furono
+Walter Scott e Vittor Hugo.--Lessi i due autori insieme--disse--ma
+senza sentir gran fatto la differenza, perchè non capivo ancora nè lo
+stile nè la lingua di Vittor Hugo.--Poi cominciò a leggere il
+Balzac. E anche questa è strana. Il Balzac l'annoiò; gli pareva
+lungo, pesante, poco «interessante»; non lo capì e non lo fece
+suo che lungo tempo dopo. Fin qui nessuna lettura gli aveva lasciata
+una profonda impressione. Più tardi, quando cominciò a leggere
+pensando, i suoi tre scrittori prediletti furono il Musset, il
+Flaubert e il Taine. Nel Musset non si vede chiaramente che cosa abbia
+attinto, se non è il sentimento di certe finezze voluttuose della
+vita signorile, ch'egli esprime però senza compiacenza, da artista
+profondo, ma freddo. Del Flaubert non occorre dire: è l'arte
+medesima, spinta più in là, più minuziosa, più cruda, più
+vistosamente colorita, e anche più faticosa. Del Taine ritrae
+specialmente nell'analisi. Il suo metodo è quello seguito dal Taine
+nello studio sopra il Balzac; procede come lui ordinato, serrato,
+cadenzato, a passi eguali e pesanti; dal che deriva, a giudizio di
+alcuni, un certo difetto di sveltezza al suo stile, che è in ispecial
+modo apparente nei suoi ultimi libri. Egli ha un po', come si dice in
+Francia, _le pas de l'éléphant_. L'azione poi che esercitò su
+di lui il Balzac è immensa e visibilissima in tutte le sue opere.
+Egli l'adora, è suo figlio, e se ne gloria. All'apparire dei suoi
+primi romanzi, tutti pronunziarono il nome del Balzac. Il Charpentier lo
+presentava agli amici dicendo:--Ecco un nuovo Balzac.--Perciò
+toccò appena di volo di questo suo padre letterario, come se la cosa
+dovesse essere sottintesa. Dei suoi studii non disse altro. Non deve
+avere coltura classica, poichè confessò egli stesso d'essersi
+trovato imbarazzato a leggere certi libri in latino volgare; e in questo
+è alla pari con molti dei più illustri scrittori francesi di
+questi tempi. Ma fece la sua educazione da sè stesso; studiò
+combattendo, come i generali della rivoluzione; studia man mano che ha
+da scrivere un romanzo, per quel romanzo, tutte le quistioni che v'hanno
+attinenza, come faceva George Sand; legge continuamente, forzato dalle
+esigenze imperiose della polemica; ha sulla punta delle dita tutto il
+romanzo di questo secolo, conosce profondamente Parigi, padroneggia
+insuperabilmente la lingua--e pensa.
+
+Si venne poi al più importante degli argomenti. Il Parodi gli
+domandò ex-abrupto come faceva a fare il romanzo. Era proprio un
+toccarlo sul vivo. Sguainò quasi tutto il suo pugnaletto, lo
+ricacciò con forza nel fodero, e cominciò a parlare speditamente,
+animandosi a grado a grado.
+
+Ecco,--disse,--come faccio il romanzo, Non lo faccio affatto. Lascio
+che si faccia da sè. Io non so inventare dei fatti; mi manca
+assolutamente questo genere di immaginazione. Se mi metto a tavolino per
+cercare un intreccio, una tela qualsiasi di romanzo, sto anche lì tre
+giorni a stillarmi il cervello, colla testa fra le mani, ci perdo la
+bussola e non riesco a nulla. Perciò ho preso la risoluzione di non
+occuparmi mai del soggetto. Comincio a lavorare al mio romanzo, senza
+sapere nè che avvenimenti vi si svolgeranno, nè che personaggi vi
+avranno parte, nè quale sarà il principio e la fine. Conosco
+soltanto il mio protagonista, il mio Rougon o Macquart, uomo o donna;
+che è una conoscenza antica. Mi occupo anzi tutto di lui, medito sul
+suo temperamento, sulla famiglia da cui è nato, sulle prime
+impressioni che può aver ricevute, e sulla classe sociale in cui ho
+stabilito che debba vivere. Questa è la mia occupazione più
+importante: studiare la gente con cui questo personaggio avrà che
+fare, i luoghi in cui dovrà trovarsi, l'aria che dovrà respirare,
+la sua professione, le sue abitudini, fin le più insignificanti
+occupazioni a cui dedicherà i ritagli della sua giornata. Mettendomi
+a studiare queste cose, mi balena subito alla mente una serie di
+descrizioni che possono trovar luogo nel romanzo, e che saranno come lo
+pietre miliari della strada che debbo percorrere. Ora, per esempio, sto
+scrivendo _Nana_: una _cocotte_. Non so ancora affatto che cosa
+seguirà di lei. Ma so già tutte le descrizioni che ci saranno nel
+mio romanzo. Mi son domandato prima di ogni cosa:--Dove va una
+_cocotte_?--Va ai teatri, alle prime rappresentazioni. Sta bene. Ecco
+cominciato il romanzo. Il primo capitolo sarà la descrizione d'una
+prima rappresentazione in uno dei nostri teatri eleganti. Per far questo
+bisogna che studi. Vado a parecchie prime rappresentazioni. Domani sera
+vado alla _Gaité_. Studio la platea, i palchi, il palcoscenico;
+osservo tutti i più minuti particolari della vita delle scene;
+assisto alla toeletta d'un'attrice, e tornato a casa, abbozzo la mia
+descrizione. Una _cocotte_ va alle corse, a un _grand prix_. Ecco
+un'altra descrizione che metterò nel romanzo, a una conveniente
+distanza dalla prima. Vado a studiare un _grand prix_. Una _cocotte_
+frequenta i gran _restaurants_. Mi metto a studiare i gran
+_restaurants_. Frequento quei luoghi per qualche tempo. Osservo,
+interrogo, noto, indovino. E così avanti fin che non abbia studiato
+tutti gli aspetti di quella parte di mondo in cui suole agitarsi la vita
+d'una donna di quella fatta. Dopo due o tre mesi di questo studio, mi
+sono impadronito di quella maniera di vita: la vedo, la sento, la vivo
+nella mia testa, per modo che son sicuro di dare il mio romanzo il
+colore e il profumo proprio di quel mondo. Oltrecchè, vivendo per
+qualche tempo, come ho fatto, in quella cerchia sociale, ho conosciute
+delle persone che vi appartengono, ho inteso raccontare dei fatti veri,
+so quello che vi suole accadere, ho imparato il linguaggio che vi si
+parla, ho in capo una quantità di tipi, di scene, di frammenti di
+dialogo, di episodi d'avvenimenti, che formano come un romanzo confuso
+di mille pezzi staccati ed informi. Allora mi riman da fare quello che
+per me è più difficile: legare con un solo filo, alla meglio,
+tutte quelle reminiscenze e tutte quelle impressioni sparse. È un
+lavoro quasi sempre lungo. Ma io mi ci metto flemmaticamente, e invece
+d'adoperarci l'immaginazione, ci adopero la logica. Ragiono tra me, e
+scrivo i miei soliloqui, parola per parola, tali e quali mi vengono, in
+modo che, letti da un altro, parrebbero una stranissima cosa. Il tale fa
+questo. Che cosa nasce solitamente da un fatto di questa natura?
+Quest'altro fatto, Quest'altro fatto è tale che possa interessare
+quell'altra persona? Certamente. È dunque logico che quest'altra
+persona reagisca in quest'altra maniera, E allora può intervenire un
+nuovo personaggio; quel tale, per esempio, che ho conosciuto in quel tal
+luogo, quella tal sera. Cerco di ogni più piccolo avvenimento le
+conseguenze immediate; quello che deriva logicamente, naturalmente,
+inevitabilmente dal carattere e dalla situazione dei miei personaggi.
+Faccio il lavoro d'un commissario di polizia che da qualche indizio
+voglia riuscire a scoprire gli autori d'un delitto misterioso. Incontro
+nondimeno, assai sovente, molte difficoltà. Alle volte non ci sono
+più che due sottilissimi fili da annodare, una conseguenza
+semplicissima da dedurre, e non ci riesco, e mi affatico e m'inquieto
+inutilmente. Allora smetto di pensarci, perchè so che è tempo
+perduto. Passano due, tre, quattro giorni. Una bella mattina,
+finalmente, mentre fo colazione e penso ad altro, tutto a un tratto i
+due fili si riannodano, la conseguenza è trovata, tutte le
+difficoltà sono sciolte. Allora un torrente di luce scorre su tutto
+il romanzo. _Un flot de lumière coule sur tout le roman_. Vedo tutto
+e tutto è fatto. Riacquisto la mia serenità, son sicuro del fatto
+mio, non mi resta più a fare che la parte tutta piacevole del mio
+lavoro. E mi ci metto tranquillamente, metodicamente, coll'orario alla
+mano, come un muratore. Scrivo ogni giorno quel tanto; tre pagine di
+stampa; non una riga di più, e la mattina solamente. Scrivo quasi
+senza correggere perchè son mesi che rumino tutto, e appena scritto,
+metto le pagine da parte, e non le rivedo più che stampate. E posso
+calcolare infallibilmente il giorno che finirò. Ho impiegato sei mesi
+a scrivere _Une page d'Amour_; un anno a scriver l'_Assommoir_.
+
+--L'_Assommoir_,--soggiunse poi, dando un colpo della mano aperta sul
+manico del pugnale,--è stato la mia tortura. È quello che m'ha
+fatto penare di più per mettere insieme i pochissimi fatti su cui
+si regge. Avevo in mente di fare un romanzo sull'alcoolismo. Non
+sapevo altro. Avevo preso un monte di note sugli effetti dell'abuso
+dei liquori. Avevo fissato di far morire un beone della morte di cui
+muore Coupeau. Non sapevo però chi sarebbe stato la vittima, e
+anche prima di cercarla, andai all'ospedale di Sant'Anna a studiare la
+malattia e la morte, come un medico. Poi assegnai a Gervaise il
+mestiere di lavandaia, e pensai subito a quella descrizione del
+lavatoio che misi nel romanzo; che è la descrizione d'un lavatoio
+vero, in cui passai molte ore. Poi, senza saper nulla del Goujet, che
+immaginai in seguito, pensai di valermi dei ricordi d'un'officina di
+fabbro ferraio, dove avevo passato delle mezze giornate da ragazzo, e
+che è accennata nei _Contes à Ninon_. Così, prima d'aver
+fatto la tela del romanzo, avevo già concepita la descrizione di un
+pranzo nella bottega di Gervaise, e quella della visita al museo del
+Louvre. Avevo già studiate le mie bettole, l'_Assommoir_ di
+_père Colombe_, le botteghe, l'_Hôtel Boncoeur_, ogni cosa.
+Quando tutto il rimanente fu predisposto, cominciai a occuparmi di
+quello che doveva accadere; e feci questo ragionamento, scrivendolo.
+Gervaise viene a Parigi con Lantier, suo amante. Che cosa seguirà?
+Lantier è un pessimo soggetto: la pianta. E poi? Lo credereste che
+mi sono intoppato qui, e che non andai più avanti per vari giorni?
+Dopo vari giorni feci un altro passo. Gervaise è giovane; è
+naturale che si rimariti; si rimarita, sposa un operaio, Coupeau. Ecco
+quello che morirà a Sant'Anna. Ma qui rimasi in asso da capo. Per
+mettere a posto i personaggi e le scene che avevo in mente, per dare
+un'ossatura qualunque al romanzo, mi occorreva ancora un fatto, uno
+solo, che facesse nodo coi due precedenti. Questi tre soli fatti mi
+bastavano; il rimanente era tutto trovato, preparato, e come già
+scritto per disteso nella mia mente. Ma questo terzo fatto non
+riuscivo a raccappezzarlo. Passai varii giorni agitato e scontento.
+Una mattina, improvvisamene, mi balena un'idea. Lantier ritrova
+Gervaise,--fa amicizia con Coupeau,--s'installa in casa sua.... _et
+alors il s'établit un ménage a trois, comme j'en ai vu plusieurs_;
+e ne segue la rovina. Respirai. Il romanzo era fatto.
+
+Detto questo, aperse un cassetto, prese un fascio di manoscritti e me
+li mise sotto gli occhi. Erano i primi studi dell'_Assommoir_, in
+tanti foglietti volanti.
+
+Sui primi fogli c'era uno schizzo dei personaggi: appunti sulla
+persona, sul temperamento, sull'indole. Ci trovai lo «specchio
+caratteristico» di Gervaise, di Coupeau, di maman Coupeau, dei
+Lorilleux, dei Boche, di Goujet, di madame Lérat: c'eran tutti.
+Parevano note d'un registro di questura, scritte in linguaggio
+laconico, e liberissimo, come quello del romanzo, e interpolate di
+brevi ragionamenti, come:--Nato così, educato così; si porterà
+in questo modo.--In un luogo c'era scritto:--E che può far altro una
+canaglia di questa specie?--M'è rimasto impresso, fra gli altri, lo
+schizzo di Lantier, che era un filza d'aggettivi, che formavano una
+gradazione crescente d'ingiurie:--_grossier, sensuel, brutal, egoiste,
+polisson_.--In alcuni punti c'era detto:--servirsi del tale--una persona
+conosciuta dall'autore. Tutto scritto in caratteri grossi e chiari, e
+con ordine.
+
+Poi mi caddero sotto gli occhi gli schizzi dei luoghi, fatti a penna,
+accuratamente, come un disegno d'ingegnere. Ce n'era un mucchio: tutto
+l'_Assommoir_ disegnato: le strade del quartiere in cui si svolge il
+romanzo, colle cantonate, e coll'indicazione delle botteghe; i zig-zag
+che faceva Gervaise per scansare i creditori; le scappate domenicali
+di _Nana_; le pellegrinazioni della comitiva dei briaconi di
+_bastringue_ in _bastringue_ e di _bousingot_ in _bousingot_;
+l'ospedale e il macello, fra cui andava e veniva, in quella terribile
+sera, la povera stiratrice straziata dalla fame. La gran casa del
+Marescot era tracciata minutissimamente; tutto l'ultimo piano; i
+pianerottoli, le finestre, lo stambugio del becchino, la buca di
+_père Bru_, tutti quei corridori lugubri, in cui si sentiva _un
+souffle de crevaison_, quei muri che risonavano come pancie vuote,
+quelle porte da cui usciva una perpetua musica di legnate e di strilli
+di _mioches_ morti di fame. C'era pure la pianta della bottega di
+Gervaise, stanza per stanza, coll'indicazione dei letti e delle
+tavole, in alcuni punti cancellata e corretta. Si vedeva che lo Zola
+ci s'era divertito per ore e per ore, dimenticando forse anche il
+romanzo, tutto immerso nella sua finzione, come in un proprio ricordo.
+
+Su altri fogli c'erano appunti di vario genere. Ne notai due
+principalmente:--venti pagine di descrizione della tal cosa,--dodici
+pagine di descrizione della tal scena, da dividersi in tre parti.--Si
+capisce che aveva la descrizione in capo, formulata prima d'essere
+fatta, e che se la sentiva sonar dentro cadenzata e misurata, come
+un'arietta a cui dovesse ancora trovare le parole. Son meno rare di
+quello che si pensi, queste maniere di lavorare, anche in cose
+d'immaginazione, col compasso. Lo Zola è un grande meccanico. Si
+vede come le sue descrizioni procedono simmetricamente, a riprese,
+separate qualche volta da una specie d'intercalare, messo là
+perchè il lettore ripigli rifiato, e divise in parti quasi
+uguali; come quella dei fiori del parco nella _Faute de l'abbé
+Mouret_, quella del temporale nella _Page d'amour_, quella della morte
+del Coupeau nell'_Assommoir_. Si direbbe che la sua mente, per lavorar
+poi tranquilla e libera intorno alle minuzie, ha bisogno di tracciarsi
+prima i confini netti del suo lavoro, di sapere esattamente in quali
+punti potrà riposare, e quasi che estensione e che forma
+presenterà nella stampa il lavoro proprio. Quando la materia gli
+cresce, la recide per farla rientrare in quella forma, o quando gli
+manca, fa un sforzo per tirarla a quel segno. È un invincibile
+amore delle proporzioni armoniche, che qualche volta può generare
+prolissità; ma che spesso, costringendo il pensiero ad insistere sul
+suo soggetto, renda l'opera più profonda e più completa.
+
+C'erano, oltre a queste, delle note estratte dalla _Réforme sociale
+en France_ del Le Play, dall'_Hérédité naturelle_ del dottor
+Lucas, e da altre opere di cui si valse per scrivere il suo romanzo;
+_Le sublime_, fra le altre, che dopo la pubblicazione dell'_Assommoir_
+fu ristampato e riletto; poichè è un privilegio dei capolavori
+quello di mettere in onore anche le opere mediocri di cui si sono
+giovati.
+
+Lo interrogammo intorno ai suoi studi di lingua.
+
+Ne parlò con molta compiacenza. Si crede generalmente che abbia
+studiato l'_argot_ nel popolo; sì, in parte; ma più nei
+dizionarii speciali, che son parecchi, e buonissimi; come imparò in
+special modo dai dizionari d'arti e mestieri quella ricchissima
+terminologia d'officina e di bottega, che è nei suoi romanzi
+popolari. Ma per scrivere l'_argot_ non bastava consultare il
+dizionario; bisognava saperlo, ossia rifarselo. Si fece perciò un
+dizionario diviso a soggetti, e vi andò man mano registrando le
+parole e le frasi che trovava nei libri e che raccattava per la
+strada. Scrivendo _Assommoir_, prima di trattare un soggetto, scorreva
+la parte corrispondente del dizionario; poi scriveva tenendolo sotto
+gli occhi, e cancellava con un lapis rosso ogni frase, via via che la
+metteva nel libro, per evitar di ripeterla.--Io son un uomo paziente,
+vedete,--disse poi;--lavoro colla placidità d'un vecchio
+compilatore; provo piacere anche nelle occupazioni più materiali;
+prendo amore alle mie note e ai miei scartafacci; mi cullo nel mio
+lavoro, e mi ci trovo bene, come un pigro nella sua poltrona.
+
+Lo strano è che diceva tutte queste cose senza sorridere; ma
+nemmeno con un barlume di sorriso. Il suo viso pallidissimo non ebbe
+mai una di quelle mille espressioni convenzionali di amabilità o di
+gaiezza, che si usano dalle persone più fredde per dar colore alla
+conversazione. In verità non ricordo d'aver mai visto al mondo un
+viso più «indipendente.» Faceva un solo movimento di tratto
+in tratto: dilatava le narici e stringeva i denti, facendo risaltar le
+mascelle; il che gli dava un'espressione più vigorosa di
+risoluzione e di fierezza.
+
+Parlò del successo dell'_Assommoir_. Disse che, mentre scriveva
+quel romanzo, era le mille miglia lontano dal prevedere il chiasso che
+fece. Era stato costretto a interromperlo per una malattia della sua
+signora; ci s'era poi rimesso di mala voglia; il cuore non gliene
+diceva bene. Di più, un amico di cui egli faceva gran conto, letto
+il manoscritto, gli aveva presagito un mezzo fiasco. A lui stesso
+pareva che il soggetto non fosse «interessante.» Lasciò
+indovinare, insomma, che nemmeno dopo il suo grande successo, non era
+quello il romanzo a cui teneva di più.
+
+--Qual è dunque?--gli domandai.
+
+La sua risposta mi diede una grande soddisfazione.
+
+--_Le ventre de Paris_,--rispose.
+
+E infatti la storia di quel grasso e iniquo pettegolezzo plebeo, che
+finisce per perdere un povero galantuomo, e che si svolge dalla prima
+all'ultima pagina in quel singolarissimo teatro delle Halles, pieno di
+colori, di sapori e d'odori, fra quelle pescivendole dalle rotondità
+enormi e impudenti, fra quegli amori annidati nei legumi e nelle penne
+di pollo, in mezzo a quello strano intreccio di rivalità bottegaie e
+di congiure repubblicane, m'è sempre parsa una delle più originali
+e delle più felici invenzioni dell'ingegno francese.
+
+Venne a parlare delle critiche che si fecero all'_Assommoir_. Anche
+parlando, egli sceglie sempre la frase più dura e più recisa per
+esprimere il proprio pensiero. Accennando a una _scuola_ che non gli va
+a genio, disse:--Vedrete che famoso colpo di scopa ci daremo dentro!--In
+ogni sua parola si sente il suo carattere fortemente temprato, non solo
+alle resistenze ostinate, ma agli assalti temerarii. Nelle sue critiche,
+infatti, dà addosso a tutti. Ne raccolse parecchie in un volume e le
+intitolò:--I miei odii.--Si capisce. Deve tutto a sè stesso, è
+passato per tutte le prove, è coperto di cicatrici: la battaglia è
+la sua vita; vuole la gloria, ma strappata a forza; e accompagnata dal
+fragore della tempesta. Le critiche più spietate non fanno che
+irritare il suo coraggio. Gli gridarono la croce per le crudità della
+_Curée_; egli andò del doppio più in là nell'_Assommoir_.
+Prova una feroce voluttà nel provocare il pubblico. «Gli
+insuccessi» non gli passano nemmeno la prima pelle. Avanti!--disse
+dopo una delle sue più grandi cadute--; io sono a terra; ma l'arte
+è in piedi. Forse che la battaglia è perduta perchè il soldato
+è ferito? Al lavoro, e ricominciamo!--E dice il fatto suo alla
+critica, alla sua maniera.--La critica francese manca d'intelligenza--;
+nientemeno.--Non ci sono in tutta la Francia che tre o quattro uomini
+capaci di giudicare un libro.--Gli altri o giudicano con tutti i
+pregiudizii letterarii degli sciocchi, o sono pretti impostori.--Ha
+questo gran difetto,--come gli diceva un amico:--che quando
+parla con un imbecille, gli fa capire immediatamente che è un
+imbecille;--difetto,--dice,--che gli chiuderà sempre tutte le porte.
+Ma a lui non importa d'essere, amato. Egli considera il pubblico come il
+suo nemico naturale. Che serve accarezzarlo? È una mala bestia che
+risponde alle carezze coi morsi. Tanto vale mostrargli i denti e fargli
+vedere che non sono meno forti dei suoi. Latri a sua posta, purchè ci
+segua. Eppure s'ingannano quelli che argomentano da questa sua asprezza
+di carattere ch'egli non abbia cuore. Tutti i suoi amici intimi lo
+affermano. In casa, colla sua famiglia, è un altro Zola; ha pochi
+amici, ma li ama fortemente; non è espansivo, ma servizievole. E
+scrive delle lettere piene di sentimento. Ha un cuore affettuoso, sotto
+una corazza d'acciaio.
+
+Spiegò poi meglio il concetto che ha del pubblico, parlando della
+vendita dei libri a Parigi.
+
+--Qui non si fa nulla,--disse, smettendo per la prima volta il
+pugnale, ma riafferrandolo subito,--nulla, se non si fa chiasso.
+Bisogna essere discussi, maltrattati, levati in alto dal bollore delle
+ire nemiche. Il parigino non compra quasi mai il libro spontaneamente,
+per un sentimento proprio di curiosità; non lo compra che quando
+glie ne hanno intronate le orecchie, quando è diventato come un
+avvenimento da cronaca, del quale bisogna saper dir qualche cosa in
+conversazione. Pur che se ne parli, comunque se ne parli, è una
+fortuna. La critica vivifica tutto; non c'è che il silenzio che
+uccida. Parigi è un oceano; ma un oceano in cui la calma perde, e
+la burrasca salva. Come si può scuotere altrimenti l'indifferenza
+di questa enorme città tutta intenta ai suoi affari e ai suoi
+piaceri, ad ammassar quattrini e a profonderli? Essa non sente che i
+ruggiti e le cannonate. E guai a chi non ha coraggio!
+
+È quello che mi diceva il Parodi:--Qui non si stima chi mostra di
+non stimare sè stesso. Per prima cosa bisogna affermare
+risolutamente il proprio diritto alla gloria. Chi si fa piccino, è
+perduto. Guai al modesto!
+
+E lo Zola non è nè modesto, nè orgoglioso; è schietto. Colla
+stessa schiettezza con cui riconosce i lati deboli del suo ingegno, come
+si è visto, ne dice i lati forti. Parlando dei suoi studi dal vero
+dice:--Non ho però bisogno di veder tutto; un aspetto mi basta, gli
+altri li indovino; qui sta l'ingegno.--Quando scriveva la _Page
+d'amour_, diceva:--Farò piangere tutta Parigi.--Difendendo una sua
+commedia caduta dice:--Perchè è caduta? Perchè il pubblico
+s'aspettava dall'autore dei Rougon-Macquart una commedia straordinaria,
+di primissimo ordine; qualcosa di miracoloso.--Ma dice questo con una
+sicurezza e con una semplicità, che non vien nemmeno in capo di
+accusarlo di presunzione. E in ciò si rivela appunto la sua natura
+italiana, meno inverniciata della francese, come si rivela nelle sue
+critiche, in cui dice le più dure cose senza giri di frase e senza
+epiteti lenitivi, e paccia le pillole amare senza dorarle; cosa che
+ripugna all'indole della critica parigina. Ed è italiano anche in
+questo, che ha la nostra causticità genuina, consistente più nella
+cosa che nella parola, e non il vero spirito francese. E lo riconosce e
+se ne vanta.--_Je n'ai pas cet entortillement d'esprit.--Je ne sais
+parler le papotage à la mode._--Io detesto i _bons mots_ e il
+pubblico li adora. Questa è la grande ragione per cui non ci possiamo
+intendere.
+
+Accennò pure, di volo, alla gran quistione del realismo e
+dell'idealismo. Su questo argomento rispetto profondamente le opinioni
+di uno scrittore come lo Zola. Ma a queste professioni di fede
+irremovibile e a queste bandiere sventolate con tanto furore, ci credo
+poco. Uno scrittore si trova a scrivere in una data maniera perchè la
+sua indole, la sua educazione, le condizioni della sua vita lo spinsero
+da quella parte. Quando ha fatto per quella via un lungo cammino, quando
+ha speso in quella forma d'arte un gran tesoro di forze, e v'ha
+riportato dei trionfi, e s'è persuaso che non andrà mai innanzi
+altrettanto in una direzione diversa, allora alza la sua insegna e
+dice:--_In hoc signo vinces_.--Ma che diverrebbe l'arte se tutti lo
+seguissero? Mi vien sempre in mente quella sentenza del Rénan:--Il
+mondo è uno spettacolo che Dio dà a sè stesso. Per carità,
+non facciamolo tutto d'un colore, se non vogliamo annoiarci anche
+noi.--C'è posto per tutti--come diceva Silvio Pellico--e nessuno se
+ne vuol persuadere.--Non capisco come ci sia della gente d'ingegno che
+picchia sulla testa a una parte dell'umanità unicamente perchè non
+sente e non esprime la vita come essi la sentono e la esprimono. È
+come se i magri volessero mettere al bando dell'umanità i grassi; e i
+linfatici, i nervosi. In fondo, chi non vede chiaramente che è una
+guerra che certe facoltà dello spirito fanno ad altre facoltà?
+Emilio Zola, non men degli altri, non fa che tirar l'acqua al suo
+mulino, Egli dirà, per esempio, che la tragedia greca è
+realistica, e che non si deve descrivere che quello che si vede o che
+s'è visto, e che quando si mette un albero sulla scena, dev'essere un
+albero vero; e forse, in cuor suo, sorriderà di queste affermazioni.
+E quando qualcuno lo coglierà in contraddizione, risponderà
+ingenuamente:--_Que voulez vous? Il faut bien avoir un drapeau._--Siamo
+d'accordo; ma è quasi sempre la bandiera, non della propria fede, ma
+del proprio ingegno. E lo stesso Zola è sempre realista, anche quando
+dà cuore e mente agli alberi e ai fiori? A un uomo come lui si può
+ben dire quello che si pensa.
+
+Parlò pure del teatro. Disse che era falsa la notizia data dai
+giornali, che egli avesse incaricato due commediografi, di cui non
+ricordo il nome, di fare un dramma dell'_Assommoir_. S'era parlato
+pure, a questo proposito, della _Curée_, per la cui protagonista,
+_Renée_, la celebre attrice Sarah Bernard aveva manifestato una
+gran simpatia. Ma dei suoi romanzi, uno solo, finora, _Thérèse
+Raquin_, fu convertito da lui stesso in un dramma, nel quale è
+riuscita una fortissima scena la descrizione di quella tremenda notte
+nuziale di Teresa e di Laurent, fra cui s'interpone il fantasma
+schifoso del marito annegato. Il Teatro però esercita anche sullo
+Zola un'attrazione irresistibile e inebriante, come su tutti gli
+scrittori moderni, ai quali nessuna gloria letteraria pare bastevole,
+se non è coronata da un trionfo sulle scene. Poichè a Parigi, la
+città più teatrale del mondo, una vittoria drammatica dà d'un
+solo tratto la fama e la fortuna che non dà il buon successo di
+dieci libri. A questo scopo egli converge perciò tutti i suoi
+sforzi. La sua grande ambizione è di fare un _Assommoir_ teatrale.
+Finora non lavorò, si può dire, che per prepararsi a questa gran
+prova. Non ebbe successi notevoli; cadde più d'una volta; ma
+persiste tenacemente. E s'affatica a sgombrarsi il passo colla
+critica, battendo in breccia la commedia alla moda, _la comédie
+d'intrigue, ce joujou donné au public, ce jeu de patience, che egli
+vorrebbe ricondurre alla forma antica, alla comicità di buona lega,
+la quale consiste tutta nei tipi e nelle situazioni, e non in quello
+spirito _fouetté en neige, rélevé d'une pointe de musc_, che
+piace per la novità, e che non saprà più di nulla fra cinque
+anni; ai caratteri largamente sviluppati in un'azione semplice e
+logica, alle analisi libere e profonde, e ai dialoghi sciolti da ogni
+convenzione; a una forma insomma, in cui possano spiegarsi e prevalere
+le sue forti facoltà di romanziere. E propugnando queste teorie,
+difende ostinatamente i suoi lavori drammatici. Un amico andò a
+visitarlo dopo la caduta del suo _Bouton de rose_ al _Palais Royal_, e
+lo trovò a tavolino con davanti un mucchio di fogli scritti.--Che
+cosa fate?--gli domandò,--_Vous comprenez_--rispose--_je ne veux
+pus lâcher ma pièce._--» Stava facendo una difesa del _Bouton
+de Rose_, curiosissima, nella quale si rivela il suo carattere meglio
+che in un epistolario di cinque volumi. Cominciò coll'esporre il
+soggetto della commedia, ricavata in parte dai _Contes drólatiques_
+del Balzac, e come si svolse nella sua mente, e le ragioni d'ogni
+personaggio e d'ogni scena. E poi:--Sta bene--disse--il dramma è
+caduto.--Riferisco presso a poco le sue parole.--Io accetto altamente
+tutte le responsabilità. Questo dramma m'è diventato caro per la
+brutalità odiosa con cui fu trattato. Lo scatenamento feroce della
+folla l'ha rialzato e ingrandito ai miei occhi. Più tardi ci
+sarà appello: i processi letterari sono suscettibili di cassazione.
+Il pubblico non ha voluto capire il mio lavoro, perchè non vi ha
+trovato quella specie di _vis comica_ che vi cercava, che è un
+fiore tutto parigino, sbocciato sui marciapiedi dei _boulevards_. Ha
+trovato il mio spirito grossolano! Diavolo! Come si fa a sopportare la
+franchezza d'un uomo che viene avanti con un stile diretto e che
+chiama le cose col loro nome? Già, il sapore dell'antico racconto
+francese non si sente più; non si capiscono più quei tipi: io
+avrei dovuto mettere un avviso a stampa sulla schiena dei miei
+personaggi. E poi una buona metà del teatro faceva voti ardenti
+perchè il mio _Bouton de rose_ capitombolasse. Erano andati là
+come si va nella baracca d'un domatore di fiere, col segreto desiderio
+di vedermi divorare. Io mi son fatti molti nemici colle mie critiche
+teatrali, in cui la sincerità è la mia sola forza. Chi giudica i
+lavori degli altri, s'espone alle rappresaglie. I _vaudevillisti_
+vessati e i drammaturghi esasperati si son detti:--Finalmente! Lo
+andremo a giudicare una volta, questo terribile uomo! Nell'orchestra
+c'erano dei signori che si mostravano reciprocamente le chiavi. C'era
+poi un'altra ragione. Io sono romanziere. Questo basta. Riuscendo nel
+teatro, avrei occupato troppo posto. Bisognava impedire. E d'altra parte
+era giusto che io espiassi le quarantadue edizioni dell'_Assommoir_ e le
+diciasette edizioni della _Page d'amour_.--Schiacciamolo,--si son detti.
+E l'han fatto. Si ascoltò il primo atto, si fischiò: il secondo e
+non si volle sentire il terzo. Il fracasso era tale che i critici non
+potevano neppur sentire il nome dei personaggi; alcune innocentissime
+parole di _argot_ scoppiarono nel teatro come bombe; i muri minacciavano
+di crollare; non si capiva più nulla. E così sono stato ammazzato.
+Ora non ho più nè rancore nè tristezza. Ma il giorno dopo non
+riuscii a soffocare un sentimento di giusta indignazione. Credevo che la
+seconda sera la commedia non sarebbe arrivata di là dal secondo atto.
+Mi pareva che il pubblico pagante dovesse completare il disastro. Andai
+al teatro, a ora tarda, e salendo le scale, interrogai un
+artista:--Ebbene, vanno in collera, di sopra?--L'artista mi rispose
+sorridendo:--Ma no, signore! Tutti i frizzi sono gustati. _La salle est
+superbe_, e si smascella dalle risa.--Ed era vero; non si sentiva una
+disapprovazione; il successo era enorme. Io rimasi là per tutto un
+atto, ad ascoltare quelle risa, e soffocavo, mi sentivo venir le lagrime
+agli occhi. Pensavo al teatro della sera prima, e mi domandavo il
+perchè di quella inesplicabile brutalità, dal momento che il vero
+pubblico faceva al mio lavoro una accoglienza tanto diversa. Questi sono
+i fatti. Mi diano una spiegazione i critici sinceri. Il _Bouton de rose_
+ebbe quattro rappresentazioni; l'incasso maggiore fu quello della
+seconda. Per che ragione, se è lecito? Perchè la stampa non aveva
+ancora parlato e il pubblico veniva e rideva con confidenza. Il terzo
+giorno la critica comincia il suo lavoro di strangolamento; una prima
+scarica di articoli furibondi ferisce la commedia al cuore; e allora la
+gente esita e s'allontana da un'opera che non una voce difende e che i
+più tolleranti gettano nel fango. I pochi curiosi che si arrischiano,
+si divertono sinceramente; l'effetto cresce ad ogni rappresentazione;
+gli artisti, rinfrancati, recitano con un accordo maraviglioso. Che
+importa? Lo strangolamento è riuscito; il pubblico della prima sera
+ha stretto la corda e la critica ha dato l'ultimo strappo. Eppure!
+Eppure il _Bouton de rose_ resiste solidamente sulle scene pur che ci
+sia chi si degni di sentirlo. Io credo che sia ben fatto, che certe
+situazioni siano comiche e originali, e che il tempo gli darà
+ragione. Un tale, la prima sera, nei corridoi del teatro diceva ad alta
+voce:--Ebbene, farà ancora il critico teatrale Emilio Zola?--Perdio
+se lo farò ancora! E più ardentemente di prima, potete andarne
+sicuri.
+
+La conversazione cadde ancora una volta sui romanzi, e lo Zola
+soddisfece parecchie mie vivissime curiosità. I suoi personaggi son
+quasi tutti ricordi, conoscenze sue d'altri tempi; alcuni già
+abbozzati nei _Contes à Ninon_. Il Lantier, per esempio, lo conobbe
+in carne ed ossa, ed è infatti uno dei caratteri più stupendamente
+veri dell'_Assommoir_. L'idea del frate _Archangias_ della _Faute de
+l'abbé Mouret_, di quel comicissimo villanaccio incappucciato, che
+predica la religione con un linguaggio da facchino ubbriaco, gli venne
+dall'aver letto in un giornale di provincia, d'un certo frate, maestro
+di scuola, stato condannato dai tribunali per abuso.... di forza. Certe
+rispostaccie date dall'accusato ai giudici gli avevano presentato il
+carattere bell'e fatto. Poichè si parlava di quel romanzo, non potei
+trattenermi dall'esprimergli la mia viva ammirazione per quelle
+splendide pagine, in cui descrisse i rapimenti religiosi del giovane
+prete dinanzi all'immagine della Vergine; pagine degne davvero d'un
+grande poeta.
+
+--Voi non potete immaginare,--mi rispose, la fatica che mi costò quel
+benedetto abate Mouret. Per poterlo descrivere all'altare, andai
+parecchie volte a sentire tre o quattro messe di seguito a Nôtre
+Dame. Per la sua educazione religiosa consultai molti preti. Nessuno
+però mi volle o mi seppe dare tutte le spiegazioni di cui avevo
+bisogno. Misi sottosopra delle botteghe di librai cattolici; mi digerii
+dei grossi volumi di Cerimoniali religiosi e di Manuali da curati di
+campagna. Ma non mi pareva ancora di possedere abbastanza la materia. Un
+prete spretato, finalmente, completò le mie cognizioni.
+
+Gli domandai se aveva fatto pure degli studi così accurati e
+così pratici per descrivere la vita delle _halles_, le botteghe di
+formaggi, il lavoro delle stiratrici, le discussioni del Parlamento,
+le ribotte degli operai.
+
+--Necessariamente,--rispose.
+
+--E per descrivere il temporale della _Page d'amour_?
+
+--Per descrivere il temporale, mi asciugai parecchie volte tutta
+l'acqua che Dio ha mandata, osservando Parigi dalle torri di Nôtre
+Dame.
+
+Gli domandai se era mai stato presente a una battaglia. Disse di no, e
+questo mi fece gran meraviglia, perchè nella descrizione del
+combattimento fra gl'insorti e le truppe imperiali, nella _Fortune des
+Rougons_, si sente il fischio delle palle e si vede il disordine e la
+morte, come nessun scrittore li ha mai resi.
+
+Da ultimo venne a parlare dei suoi romanzi futuri, e in questo
+discorso si animò più che non avesse fatto fino allora; il suo
+viso si colorò d'un leggero rossore, la sua voce si rinvigorì, e
+non dico come lavorasse il pugnaletto.
+
+Egli farà un romanzo in cui descriverà la vita militare francese,
+com'è. Questo solleverà una tempesta; gli daranno del nemico della
+Francia; sta bene. Il suo romanzo sarà intitolato _Le soldat_, e
+conterrà una grande descrizione della battaglia di Sédan. Egli
+andrà apposta a Sédan, ci starà quindici giorni, studierà il
+terreno con una guida palmo per palmo, e forse.... ne uscirà qualche
+cosa. In un altro romanzo metterà la descrizione d'una morte per
+combustione spontanea, d'un bevitore. Altri l'han fatta; egli la farà
+a modo suo. L'uomo avrà l'abitudine di passare la sera accanto al
+camino, colla pipa in bocca, e piglierà fuoco accendendo la pipa.
+Egli descriverà tutto--e dicendo questo corrugò le sopracciglia e
+gli lampeggiarono gli occhi, come se vedesse in quel punto lo spettacolo
+orrendo.--La gente di casa entrerà la mattina nella stanza e non
+troverà più che la pipa e _une poignée de quelque chose_. Poi
+scriverà un romanzo che avrà per soggetto il commercio, i
+«grandi magazzini» come il _Louvre_ e il _Bon Marché_, la lotta
+del grande commercio col piccolo, dei milioni coi cento mila franchi: un
+soggetto vasto e originale, pieno di nuovi colori, di nuovi tipi e di
+nuove scene, col quale tratterà a ferro rovente una nuova piaga di
+Parigi. Poi un altro romanzo: le lotte dell'ingegno per aprirsi una
+strada nel mondo, un drappello di giovani che vanno a cercar fortuna a
+Parigi, la vita giornalistica, la vita letteraria, l'arte, la critica,
+la miseria in abito decente, le febbri, le disperazioni e i trionfi del
+giovane di genio, divorato dall'ambizione e dalla fame: una storia in
+cui riverserà tutto il sangue che uscì dalle ferite del suo cuore
+di vent'anni. E infine un romanzo più originale di tutti, che si
+svolgerà sopra una rete di strade ferrate: una grande stazione in cui
+s'incrocieranno dieci strade, e per ogni «binario» correrà un
+episodio, e si riannoderanno tutti alla stazione principale, e tutto il
+romanzo avrà il colore dei luoghi, e vi si sentirà, come un
+accompagnamento musicale, lo strepito di quella vita precipitosa, e vi
+sarà l'amore nel vagone, l'accidente nella galleria, il lavoro della
+locomotiva, l'incontro, l'urto, il disastro, la fuga; tutto quel mondo
+nero, fumoso e rumoroso, nel quale egli vive col pensiero da lungo
+tempo. E saran tutti romanzi del «ciclo» Rougon Macquart. Egli ne
+ha già nella mente, come una visione, mille scene: abbozzi confusi,
+pagine lucidissime, catastrofi tremende e avventure comiche e
+descrizioni sfolgoranti, che gli ribollono dentro senza posa, e sono
+l'alimento vitale dell'anima sua. Ha ancora otto romanzi da scrivere.
+Quando la storia dei Rougon Macquart sarà finita, egli spera che,
+giudicando l'opera intera, la critica gli renderà giustizia. Intanto
+lavora tranquillamente, e va diritto alla sua meta, senza guardar nè
+indietro nè ai lati, Il suo studio è la sua cittadella, nella
+quale egli sì sente sicuro, e scorda il mondo, tutto assorto nelle
+_graves jouissances de la recherche du vrai_.
+
+--Vedete,--disse in fine,--io sono un uomo tutto di casa. Non son
+buono a nulla se non ho la mia penna, il mio calamaio, quel quadro
+là davanti agli occhi, questo panchettino qui sotto i piedi.
+Portato fuor del mio nido, son finito. Ecco perchè non ho passione
+per viaggiare. Quando arrivo in una nuova città, mi segue sempre la
+medesima cosa. Mi chiudo nella mia camera d'albergo, tiro fuori i miei
+libri e leggo per tre giorni filati senza mettere il naso fuor
+dell'uscio. Il quarto giorno m'affaccio alla finestra e conto le
+persone che passano. Il quinto giorno riparto.
+
+--C'è un viaggio però--soggiunse--che farò sicurissimamente:
+un viaggio in Italia.
+
+--Quando?--gli domandai ansiosamente.
+
+--Quando avrò finito _Nana_,--rispose.--Probabilmente la ventura
+primavera. È un mio antico desiderio.
+
+E domandò infatti quali erano i mesi propizii per fare un viaggio
+in Italia colla famiglia. È inutile che io dica se lo scongiurai di
+non cambiar proposito, e con che piacere intravvidi lontano una mensa
+splendida, coronata di realisti e d'idealisti italiani d'ogni età e
+d'ogni colore, affratellati almeno una sera per onorare un grande
+ingegno e un carattere forte e sincero.
+
+E intanto egli continuava a discorrere, in piedi, vicino alla porta,
+colla sua amabile e virile franchezza, coi suoi gesti risoluti, col
+suo bel viso pallido e fiero, e veduto così sul fondo del suo
+studio elegante, pieno di libri e di carte, e dorato da un raggio di
+sole, dava l'immagine d'un bellissimo quadro, che rappresentasse
+l'ingegno, la fortuna e la forza; e il gridio dei due piccoli Zola che
+giocavano nella stanza accanto, vi aggiungeva una nota di gentilezza,
+che lo rendeva più nobile e più caro.
+
+E mi suonano sempre all'orecchio le ultime parole che mi disse sulla
+soglia, stringendomi la destra con una mano e tenendo su coll'altra la
+tenda della porta:
+
+--_Je suis toujours très-sensible aux poignées de main amicales
+qui me viennent des étrangers; mais ce n'est pas d'un étranger
+que me vient la vôtre; c'est de l'Italie, de ma première patrie,
+ou est né mon père. Adieu!_
+
+
+
+
+PARIGI
+
+
+Per quanto si stia volentieri a Parigi viene un giorno in cui la
+città diventa antipatica.
+
+Passata la febbre dei primi giorni, quando si comincia a entrare un po'
+addentro a quella vita tumultuosa, si prova un disinganno, come al
+vedere la città la mattina per tempo, mentre è ancora scarmigliata
+e insonnita. Com'è brutta Parigi in quell'ora! Quei _boulevards_
+famosi, così sfolgoranti poche ore prima, non sono più che uno
+stradone irregolare, fiancheggiato da case misere, alte e basse,
+sbiadite, annerite, sformate sulla sommità da un orribile disordine
+di camini altissimi, che paiono la travatura di edifizi non finiti; e
+ogni cosa essendo ancora chiusa e velata da un po' di nebbia, non si
+vede che un grande spazio solitario e grigio, nel quale non si
+riconoscono più, a primo aspetto, i luoghi più noti; e tutto pare
+invecchiato, logoro e pieno di pentimenti e di tristezze; a cui sembra
+che vogliano sfuggire le rare carrozze che passano rapidamente, come
+peccatrici sorprese dall'alba e dalla vergogna, dopo l'ultima orgia del
+carnovale.--Son questi i _boulevards_?--si dice con un senso di
+rammarico, davanti a quel miserabile spettacolo. E così dopo qualche
+mese di vita parigina si dice:--Questa è Parigi?
+
+
+Ma i primi mesi sono bellissimi, in specie per i cambiamenti che seguono
+in noi. Si prova subito un raddoppiamento d'attività fisica per
+effetto del raddoppiamento di valore del tempo, e l'orologio, fino
+allora sprezzato, assume la direzione della vita. Tre giorni dopo
+l'arrivo, senza che ce n'accorgiamo, la cadenza abituale del nostro
+passo è già accelerata, e il giro del nostro sguardo, ingrandito.
+Tutto, anche il divertimento, richiede previdenza e cura; ogni passo ha
+il suo scopo; ogni giornata ci si presenta, fin dallo svegliarsi, divisa
+e ordinata in una serie di occupazioni; e non ci rimane più alcuno di
+quei piccoli ozii, i quali, come in una marcia militare i riposi
+irregolari, infiacchiscono invece di ristorare le forze. La più
+torpida pigrizia è scossa e vinta. La vita sensuale e la vita
+intellettuale si intrecciano così sottilmente, e ci allacciano la
+giornata in una rete così fitta di piaceri e di pensieri, che non
+è più possibile stricarsene. Una curiosità smaniosa di mille
+cose s'impadronisce di noi, e ci fa correre dalla mattina alla sera
+coll'interrogazione sulle labbra e colla borsa in mano, come affamati in
+cerca di alimento. Il delitto clamoroso, il re che passa, l'astro che si
+spegne, la gloria che sorge, la solennità scientifica, il libro
+nuovo, il nuovo quadro, il nuovo scandalo, le grida di stupore e le alte
+risate di Parigi, si succedono così rapidamente che non c'è neppur
+il tempo di voltarsi a dare uno sguardo a ogni cosa; e siamo costretti a
+difendere faticosamente la nostra libertà di spirito, se vogliamo
+attendere a un qualsiasi lavoro. Tutto precipita e la menoma sosta
+produce una piena. Stiamo quarant'otto ore in casa; è come starci un
+mese in una città italiana. Uscendo, troviamo cento nuove cose nei
+luoghi soliti dove davamo una capatina, e cento nei discorsi del nostro
+crocchio d'amici; e torniamo a casa con una retata di notizie e d'idee,
+ciascuna già bollata d'un giudizio arguto, e come battuta in moneta
+spicciola, da potersi spendere immediatamente. In capo a pochi giorni ci
+troviamo nelle condizioni d'ogni buon «borghese» parigino:
+scambiamo cioè per dottrina e per spirito nostro tutta la dottrina e
+tutto lo spirito che ci corre intorno, tanto sentiamo nel serra serra di
+quella moltitudine che si rimescola vertiginosamente, il calore e il
+palpito della vita di tutti. Per quanto si viva in disparte, la grande
+città ci parla nell'orecchio continuamente, ci accende il viso col
+suo fiato, ci costringe a poco a poco a pensare e a vivere a modo suo, e
+ci attacca tutte le sue sensualità. Dopo quindici giorni lo straniero
+più restio fa già la gobba, come il gatto, sotto la sua mano
+profumata. Si sentono come i fumi d'un vino traditore, che salgono a
+grado a grado alla testa; un'irritazione voluttuosa, provocata dalla
+furia di quella vita, dallo sfolgorio, dagli odori, dalla cucina
+afrodisiaca, dagli spettacoli eccitanti, dalla forma acuta in cui ogni
+nuova idea ci ferisce; e non è passato un mese, che quel ritornello
+eterno di tutte le canzonette,--la bella donnina, il teatro e la
+cenetta--ci s'è piantato nella testa tirannicamente, e tutti i nostri
+pensieri gli battono le ali dintorno. Abbiamo già dinanzi un altro
+ideale di vita, da quello che avevamo arrivando, più facile allo
+spirito, più difficile alla borsa, verso il quale la nostra coscienza
+ha già fatto, prima che ce n'accorgiamo, mille piccole transazioni
+codarde. Certo non bisogna avere in sè cagioni di grandi dolori,
+perchè è tremendo per chi è in terra sentirsi passare addosso
+quell'immensa folla che corre ai piaceri. Ma Parigi è per la
+gioventù, per la salute e per la fortuna, e dà loro quello che
+nessun'altra città al mondo può dare. Certi stati d'animo, in
+fatti, brevi, ma deliziosi, sono specialissimi di quella vita: come è
+passare in carrozza per una delle strade più splendide e più
+rumorose, verso sera, sotto un bel cielo azzurro lavato di fresco da un
+temporale di primavera, pensando che ci aspetta dopo la corsa una bella
+mensa coronata di spalle bianche e tempestata di frizzi, e dopo la
+mensa, una nuova commedia dell'Augier, e poi un'ora in un crocchio
+d'amici colti ed amabili al caffè Tortoni, e in fine, a letto, un
+capitolo d'un nuovo romanzo del Flaubert, tra riga e riga del quale
+penseremo già alla gita che faremo a Saint-Cloud la mattina seguente.
+In nessun'altra città si danno delle ore così piene zeppe di
+sensazioni e di aspettazioni piacevoli. Non l'ora, ma il quarto d'ora
+è pieno di promesse misteriose e d'indovinelli, che tengono l'animo
+sospeso nella speranza di qualche cosa d'impreveduto: supremo alimento
+della vita. Abbiamo un amico al Giappone di cui non sappiamo nulla da
+anni? Mettiamoci davanti al _Grand Cafè_ tra le quattro o le cinque:
+non è mica improbabile che lo vediamo passare. Là abbiamo tutto di
+prima mano. Siamo all'avanguardia, tra i primi dell'esercito umano a
+veder la faccia della nuova idea che s'avanza, le calcagna dell'errore
+che fugge, la nuova direzione del cammino dopo la svolta; e subito
+s'innesta sul nostro amor proprio una specie di vanagloria parigina, di
+cui ci spoglieremo alla stazione partendo; ma che s'impadronisce anche
+di coloro che detestano la città sin dal primo giorno. Ed è
+inutile tentar di fuggire a quel turbinìo d'idee e di discorsi. La
+discussione ci aspetta a cento varchi, ci provoca coll'arguzia, colla
+canzonatura, col paradosso, collo sproposito, e costringe l'uomo più
+apatico a farsi soldato in quella battaglia. Da principio si rimane
+sopraffatti, e per quanto si possegga la lingua, non si trova più la
+parola. Ai pranzi, in special modo, verso la fine, quando tutti i visi
+si colorano, non si ardisce slanciare il proprio in mezzo ai mille razzi
+matti di quelle conversazioni precipitose e sonore. Il sorriso
+canzonatorio della bella signora, che par che si serva di noi, nuovi a
+quel mondo, per fare i suoi esperimenti _in anima vili_, e la
+disinvoltura del giovanotto artisticamente pettinato, un po' maligno, e
+sempre lì coll'arco teso per coglier a volo il ridicolo, ci troncano
+i nervi; e ci sentiamo tornar su gli ultimi resti della timidità e
+della zoticaggine del collegio, e a dispetto di qualche capello grigio,
+arrossiamo. Ma poi dalla cassettina dei liquori spiccia anche per noi
+uno zampillo dell'eloquenza argentina dei conviti, e un piccolo trionfo
+riportato là, in quella terribile arena, ci pare il primo trionfo
+legittimo della nostra vita. E ogni giorno sentiamo d'acquistare qualche
+cosa. La lingua si snoda, ed anche parlando il linguaggio proprio
+riusciamo a trovare di più in più facilmente, in quella
+conversazione che è sempre una gara di destrezza, la formola più
+breve e più lucida del nostro pensiero; lo scherzo s'affila,
+confricato come è sempre, come lama a lama, con uno scherzo rivale;
+il senso comico, continuamente esercitato, s'affina; e a poco a poco ci
+si attacca col riso parigino la filosofia allegramente coraggiosa del
+_boulevardier_, per cui il mondo comincia alla Porta Saint Martin e
+termina alla Madeleine. Ma già il piccolo carico di cure e di
+rammarichi che avevamo portato da casa, c'è stato strappato via,
+appena arrivati, dalla prima ondata di quel mare enorme e non lo vediamo
+più che come un punto nero molto lontano da noi. Intanto la catena
+degli amici si allunga rapidamente; pigliarne delle nuove abitudini;
+tutte le nostre debolezze trovano la fossetta morbida in cui adagiarsi;
+allo sgomento che ci dava la grandezza di Parigi succede l'allegrezza
+della libertà che deriva appunto da quella grandezza; lo strepito che
+ci frastornava da principio, finisce per accarezzarci l'orecchio come il
+rumore di un'enorme cascata d'acqua; quella immensa magnificenza
+posticcia finisce per sedurci come la poesia maestrevolmente inorpellata
+d'un seicentista d'ingegno; il nostro passo comincia a sonare sul
+marciapiede dei _boulevards_, come dice lo Zola, _avec des
+familiarités particulières_; facciamo la mente al bisticcio, il
+palato alle salse, l'occhio ai visi imbellettati, l'orecchio ai canti in
+falsetto; si compie in noi a poco a poco una profonda e deliziosa
+depravazione di gusti; fin che un bel giorno ci accorgiamo d'essere
+Parigini fin nel midollo delle ossa. Eh! allora, durante quel primo
+tempo della luna di miele, si scusa tutto. La corruzione! Fanno ridere.
+Accorrono là gli scapestrati da tutte le plaghe dei venti, affamati
+di vizio, e ci fanno ira di Dio, rabbiosi che non ci si possa fare di
+peggio, e quando si son vuotati la borsa e le ossa, tornano nei loro
+paesi e gridano:--Che lupanare!--Ah sì, tocca davvero alle altre
+grandi città d'Europa a gridare allo scandalo: le ipocrite! E poi
+«la leggerezza!» È vero; ma «i gravi pensieri» di altri
+popoli ci rammentano un po' i pensieri di quel tal poeta tedesco,
+canzonato dall'Heine; quei pensieri celibi, che si fanno il caffè da
+sè e la barba da sè, e vanno a cogliere dei fiori pel proprio
+giorno onomastico nel giardino di Brandeburgo. E poi «la
+_blague_!» Ma se già si è appiccicata a noi, stranieri, nel
+soggiorno d'un mese, e ne portan via tutti un pochino, per il proprio
+consumo, quando tornano nelle loro patrie modeste! Ma s'ha ben altro da
+fare che difender Parigi mentre ci agitiamo fra le sue braccia. Il tempo
+vola, non vogliamo perderne un'ora, abbiamo mille cose da cercare, da
+studiare, da godere; ci piglia la furia di far entrar in ogni giornata,
+come il ladro nel sacco, tutta la ricchezza che vi può capire; un
+demone implacabile ci caccia a sferzate di salotto in salotto, dal
+teatro all'accademia, dall'uomo illustre al _bouquiniste_, dal caffè
+al museo, dalla sala da ballo all'ufficio del giornale; e la sera,
+quando la grande città ci ha detto e dato tutto quello che le abbiamo
+domandato, sempre amabile e allegra; quando sediamo a cena cogli amici,
+stanchi, ma contenti di sentirci la nostra preda nella testa e nel
+cuore, e ci cominciano a scoppiettare intorno le arguzie e gli aneddoti,
+e il primo bicchiere di Champagne ci tinge di color d'oro tutti i
+ricordi della giornata; allora con che slancio d'entusiasmo salutiamo la
+grande Parigi, l'ospite amorosa e magnifica, che a tutti apre le
+braccia, e profonde ridendo baci, oro ed idee, e rinfiamma in tutti i
+cuori col suo soffio giovanile il furore della gloria e l'amore della
+vita!
+
+
+Ma dopo alcuni mesi, che cambiamento! Comincia a nascervi in cuore una
+piccola antipatia per una cosa insignificantissima; poi ve ne salta su
+ogni giorno una nuova; e in capo a un mese scappereste da Parigi
+mandandole il famoso saluto del Montesquieu a Genova;
+
+ Adieu.... séjour détestable;
+ Il n'y a pas de plaisir comparable
+ A celui de te quitter.
+
+È davvero un rivolgimento d'idee stranissimo; ma segue, credo, a
+quasi tutti. Una bella mattina comincia per rivoltarvi uno scipitissimo
+_calembourg_, cento volte rifatto, del giornale che leggete tutti i
+giorni. La mattina dopo vi urta i nervi il sorriso rassegato della
+padrona del vostro _Hôtel_ che somiglia a tutti i sorrisi che vi si
+fanno a Parigi da per tutto dove andate a portar dei denari; o per la
+strada, osservate che è intollerabilmente brutta l'uniforme dei
+gendarmi. Poi via via, pigliate in tasca l'impiegatessa cogli occhiali e
+coi baffi che vi domanda il nome, la patria e la professione per
+vendervi un biglietto pel _Théâtre français_; vi fa pizzicare
+le mani la goffa albagìa dei _concierges_, l'impertinenza di quei
+ridicoli camerieri in gonnella bianca, la brutalità dei fiaccherai, e
+la boria da grand'uomo di _tout ce qui est un peu fonctionnaire_. E quei
+dieci mascalzoni pagati, che in tutti i teatri, tutte le sere, vogliono
+farvi ammirare a suono d'applausi quel dato verso? E quelle eterne
+romanze, cantate da voci di gallina spennata viva, che vi tocca a
+ingoiare in tutte le case? Poi vi ristucca quel desinare a bocconcini
+numerati e classificati, tutta quella esposizione di prezzi, a
+centesimi, quel non so che di gretto e di pedantesco, da
+collegio-convitto, mascherato d'un lusso di baracca da fiera;
+quell'eterno sacrifizio d'ogni cosa all'apparenza, quell'eleganza
+leccata e pretenziosa, quel puzzo perpetuo di _marchand de vin_ e di
+cosmetici, quegli spicchi di case, quelle scalette a chiocciola, quelle
+scatole di botteghe, quelle stie di teatri, quella _réclame_ da
+saltimbanchi, quella pompa da bazar, la fontanella misera, l'albero
+tisico, il muro nero, l'asfalto fangoso; e appena fuori del centro, quei
+sobborghi immensi e uniformi, quegli spazii interminabili che non sono
+nè città nè campagna, sparsi di casoni solitarii e tristi, e
+quei giardinetti da asilo infantile, e quei villaggi da palco scenico.
+Ed è questa la grande Parigi? Se un terremoto fa crollare tutte le
+vetrine e una pioggia ardente cancella tutte le dorature, che cosa ci
+resta? Dov'è la ricchezza di Genova, la bellezza di Firenze, la
+grazia di Venezia, la maestà di Roma? Vi piace davvero quella
+vanagloriosa parodia di S. Pietro che è il Panteon, o quel
+tempiaccio greco-romano della Borsa, o quell'enorme e splendida
+caserma di cavalleria delle Tuileries, e la decorazione da _Opéra
+comique_ della piazza della Concordia, e le facciate dei teatrini
+rococò, e le torri in forma di clarini giganteschi, e le cupole
+fatte sul modello del berretto dei jokey? E questa è la città
+che «riassume» Atene, Roma, Tiro, Ninive e Babilonia? Gomorra e
+Sodoma, sì, davvero. E non lo dite per la grandezza, della
+corruzione, ma per la sua insolenza. Ognuno ha il suo impiccato
+all'uscio, ci s'intende, ma _est modus in rebus_. In casa vostra
+almeno, come vi dice anche qualche francese, _elles se conduisent
+bien_. Ma dove sì vede, fuorchè là, una doppia fila di lupanari
+aperti sulla strada, colle belle esposte sul marciapiede, che
+alzano lo stivaletto ad altezze.... vertiginose, e mille
+_restaurants_, dove si gettano i _mots crus_ da una parte all'altra
+della sala, o giocan di scherma coi piedi, sotto la tavola, coll'amico
+del cuore, a puntate pericolose? E che «genere»! Andate alle
+_Folies Bergère_: vi par di sentir ridere delle macchinette; sembra
+che abbian fatto tutte un corso di civetteria dalla stessa maestra;
+non movono un pelo senza uno scopo; regolano l'arte della seduzione
+col termometro, per non sciuparla, e la fan salire d'un grado alla
+volta, e hanno una tariffa per grado. Il sangue, poi! «_Tra due
+guancie impiastrate un mezzo naso_.» La bellezza è tutta nelle
+carrozze chiuse o nei salotti inaccessibili; alla luce del sole non ci
+sono che le acciughe
+
+ _Di lussuria anelanti e semivive_
+
+o i donnoni che scoppian nel busto, immobili dietro ai _comptoirs_,
+come grosse gatte, con quei faccioni antigeometrici, che non dicono il
+bellissimo nulla. E il sesso mascolino, dunque! Quel formicolìo di
+_gommeux_, mostre di uomini, con quei vestiti da modellini di sarto,
+da cui spunta la cocca del fazzoletto e la punta della borsina e il
+guantino e il mazzettino; _environnés_, come dice il Dumas, _d'une
+légére atmosphère de perruquier_; senza spalle, senza petto,
+senza testa, senza sangue, che paiono fatti apposta per essere
+scappellati con una pedata da una ballerina del _Valentino!_ E che
+ragazzaglia tutti quanti, giovani e vecchi, di tutte le classi!
+Trecento «cittadini» si affacciano alle spallette d'un ponte per
+veder lavare un cane; passa un tamburo, s'affolla mezzo mondo; e mille
+persone, in una stazione di strada ferrata, fanno un fracasso
+interminabile di battimani, d'urli e di risa perchè è caduto il
+cappello a un guardatreni; e guardatevi bene dal tossire, perchè
+possono mettersi a tossire tutti e mille insieme per tre quarti d'ora.
+E che democratici! Oh questo sì; democratici nel sangue, e
+fierissimi sprezzatori d'ogni vanità, come _monsieur Poirier_. Il
+vostro amico intimo, per desinare faccia a faccia con voi, in casa
+propria, si mette il nastro all'occhiello; il ricco negoziante di
+telerie vi annunzia col viso radiante, come un trionfo della casa, che
+avrà a pranzo un sotto prefetto _dègommé_; i _sergents de
+ville_ si pigliano impunemente, colla folla, delle licenze manesche di
+cui basterebbe una mezza, fra noi, a provocare un sottosopra; e il
+popolo sovrano, nelle feste pubbliche, è fermato a tutti i varchi a
+furia di sentinelle e di barricate, scacciato, malmenato con una
+brutalità, che persino l'aristocratico _Figaro_, il giornale che
+concilia con tanto garbo la descrizione d'una santa comunione e
+l'aneddoto della _fille aux cheveux carotte_, si sente in dovere di
+levare un grido d'indignazione. E dove s'è mai vista una
+letteratura più spasimante per il blasone; scrittori che si lascino
+venire così ingenuamente l'acquolina sulle labbra al suono di un
+titolo gentilizio, e che mettano più stemmi e più boria
+aristocratica nelle loro creazioni? Quando ci libereranno dai loro
+eterni visconti e dalle loro eterne marchese questi ostinati
+frustasalotti? Non ce n'hanno ancora imbanditi abbastanza di quei loro
+«protagonisti» nobili, giovani, belli, spiritosi, coraggiosi,
+spadaccini, irresistibili, che hanno tutti i doni di Dio «_même
+une jolie voix de ténor_?» E ghiotti di ciondoli, Dio buono!
+Quel povero Paul de Kock, che a settantaquattro anni scrive venti
+pagine per provare che non gl'importa nulla di non aver ricevuto la
+Legion d'onore, e ha quasi voglia di piangere! E dov'è un altro
+paese democratico, in cui gli scrittori coprano d'un ridicolo così
+sanguinosamente ingiurioso intere classi della cittadinanza, dove
+l'epiteto di _bourgeois_ abbia assunto, in mente di coloro stessi a
+cui spetta, un significato più aristocraticamente sprezzante, e
+dove basti un nome, solo perchè ha il suggello plebeo, a far
+scoppiare dalle risa una platea? Ma cos'è dunque questo bizzarro
+impasto di contraddizioni, il Parigino? Chi lo sa? Afferratelo; vi
+sguiscia di mano. Presentategli il bandolo d'una di quelle quistioni
+in cui si rivela un uomo, ed egli, astutamente, lo rimette in mano a
+voi con un colpo di mano da prestigiatore. Hanno spirito: ce lo
+cantano in tutti i tuoni, ed è vero. Ma fino a un certo segno.
+Hanno un ricchissimo corredo di proposizioni e di giri di frase,
+arguti, svelti, elasticissimi, con cui se la cavano dalle strette
+più difficili, e tagliano la parola a uno spirito più profondo
+ma meno destro. Ci sono molti Parigini, certo, che sono
+spiritosissimi; ma questi lavorano per tutti. La superiorità loro
+è che il grosso della popolazione è un eccellente conduttore di
+questa specie d'elettricità dell'ingegno, per cui il motto arguto
+detto da uno la mattina, girando con rapidità meravigliosa, diventa
+proprietà di mille la sera, e ciascuno è sempre ricco di tutta
+la ricchezza circolante. Ma che il _gamin_ di Parigi sia proprio di
+tanto più arguto del _vallione_ di Napoli e del _becerino_ di
+Firenze? E come ci studiano! Si preparano per i pranzi, vanno alla
+conversazione col repertorio già scelto e ordinato, e conducono il
+discorso a zig zag, a salti, a giravolte, a sgambetti, con un'arte
+infinita, per metter fuori, in quel dato momento, il gran tesoro d'una
+corbelleria. E questi spiritosi di seconda mano si somiglian tutti;
+sentito un _commis voyageur_, ne avete sentito mille. Ci son certi
+ingredienti e un certo meccanismo per distillare quello spirito, che
+una volta scoperti, è finita, come delle botte «di riserva»
+degli schermitori. Ma ci tengono! Fa pietà e dispetto davvero,
+vedere il vecchio acciaccoso, affetto d'incipiente _delirium tremens_,
+che quando è riuscito, nella folla, a infilare un giochetto di
+parole che fa sorridere cinque grulli, rialza la fronte sfolgorante di
+gloria e di gioia, e se ne va beato per una settimana! E poi questa
+mania universale di _fair de l'esprit_ che castra il pensiero, che fa
+dir tante goffaggini, e sacrificare così spesso la ragione, la
+dignità e l'amicizia a un _succés_ di cinque minuti, è come
+un velo continuamente sventolato davanti al pensiero, che intorbida la
+vista delle anime. Potete mai sapere che cosa rimpiatti un uomo dietro
+quello scherzo eterno? Ma ci son ben altri veli tra il Parigino e voi.
+Il Parigino «della buona società» sembra un uomo, come suol
+dirsi, alla mano; ma non lo è affatto. È raro che proviate con
+lui il piacere d'una conversazione famigliarissima e liberissima.
+Preoccupato, com'è sempre, dal pensiero di essere un oggetto di
+curiosità e di studio per lo straniero, sta in guardia, regola il
+gesto e il sorriso, studia l'inflessione della voce, pensa
+continuamente a giustificare l'ammirazione che presuppone in voi, e ha
+sempre un po' della civetteria della donna e della vanità
+dell'artista. Ogni momento vi vien la voglia di dirgli:--Ma leviamoci
+i guanti una volta!--La sua natura corrisponde al suo modo di vestire,
+che, anche quando è modesto, ha qualche piccolissima cosa che
+tradisce la ricercatezza effeminata del bellimbusto. Egli è gentile
+senza dubbio, ma d'una gentilezza che vi tiene in là, come la mano
+leggiera d'una ragazza che non vuol essere toccata. Vada per lo
+Spagnuolo, il quale fa sentire la sua superiorità con una vanteria
+colossale, sballata tanto dall'alto, che vi passa al di sopra della
+testa. Ma il Parigino vi umilia delicatamente, a colpi di spilla, con
+quel perpetuo sorriso aguzzo di chi assaggia una salsa piccante,
+facendovi delle interrogazioni sbadate, colorite d'una curiosità
+benevola delle cose vostre. Oh poveri Italiani, com'è conciato, a
+Parigi, il vostro povero amor proprio! Se non nominate proprio Dante,
+Michelangelo e Raffaello, per tutto il rimanente non ne caverete altro
+che un:--_Qu'est ce que c'est que ça?_ Il deputato papista vi
+domanda se Civitavecchia è rimasta al Papa. Il buon padre di
+famiglia vede i briganti col fucile a tracolla che fumano
+tranquillamente un Avana davanti al _Caffè d'Europa_ a Napoli. Il
+gentiluomo è stato in Italia, senza dubbio; ma per poter _causer
+Italie_ colla bella signora, nel vano della finestra, dopo desinare; o
+per appendere il ciondolo _Italia_, alla catenella delle sue
+cognizioni, e farlo saltellar nella mano nei momenti d'ozio, con
+quelle solite formule, che ogni Francese possiede, sul paesaggio, sul
+quadro e sull'albergo. Il famoso De Forcade diceva del Manzoni, a
+tavola:--_Il a du talent_.--Quasi vi domanderebbero:--Ma che proprio
+si può nascere in Italia?--Quest'idea d'esser nato a Parigi, d'aver
+avuto questo segno di predilezione da Dio, sta in cima a tutti i
+pensieri del Parigino, come una stella, che irradia tutta la sua vita
+d'una consolazione celeste. La benevolenza ch'egli dimostra a tutti
+gli stranieri, è ispirata in gran parte da un sentimento di
+commiserazione, e i suoi odii contro di essi non sono profondi,
+appunto perchè considera i suoi nemici abbastanza puniti dalla
+sorte, che non li fece nascere dove egli è nato. Perciò adora
+tutte le fanciullaggini e tutti i vizii della sua città, e ne va
+superbo, solo perchè sono fanciullaggini e vizii di Parigi, che per
+lui sta sopra alla critica umana. E si può dare una città
+capitale che sputi più audacemente in faccia al popolo della
+provincia, rappresentato dai suoi scrittori come un ammasso di
+cretini? e scrittori che incensino la loro città con una impudenza
+più oltraggiosa, non solo per ogni altro amor proprio nazionale, ma
+per la dignità umana? E vi dicono in faccia, dal palco scenico, che
+i fumi dei suoi camini sono le idee dell'universo! Tutti sono
+prostrati col ventre a terra davanti a questa enorme cortigiana, madre
+e nutrice di tutte le vanità; della vanità smaniosa di piacerle,
+prima fra tutte, di ottenere da lei, a qualunque costo, almeno uno
+sguardo; di quella vanità vigliacca che spinge uno scrittore a
+dichiararsi, nella prefazione d'un romanzo infame, capace di tutte le
+turpitudini e di tutti i delitti di Eliogabalo e di Nerone. Pigliate
+dunque sul serio le loro prefazioni piene di smorfie, di puerilità,
+di spacconate, di imposture. La vanità li appesta tutti. Non c'è
+in tutta la letteratura contemporanea uno di quei caratteri grandi,
+modesti, benevoli, logici, che uniscono allo splendore della mente la
+dignità della vita; una di quelle figure alte e candide, davanti a
+cui si scopre la fronte senza esitazione e senza reticenze, e il cui
+nome è un titolo di nobiltà e un conforto per il genere umano.
+Tutto è dominato e guasto dalla mania della _pose_: _pose_ nella
+letteratura, _pose_ nella religione, _pose_ nell'amore, _pose_ anche
+nei più grandi dolori. Una sensualità immensa e morbosa
+costituisce il fondo di tutta quella vita, e si rivela nelle lettere,
+nella musica, nell'architettura, nelle mode, nel suono delle voci,
+negli sguardi, persino nelle andature. Godere! Tutto il resto non è
+che un mezzo per arrivarci. Da un capo all'altro di quegli splendidi
+_boulevards_ suona una enorme risata di scherno per tutti gli scrupoli
+e per tutti i pudori dell'anima umana. E viene un giorno, infine, in
+cui quella vita v'indigna; un giorno in cui vi sentite rabbiosamente
+stanchi di quell'immenso teatro, impregnato d'odor di gaz e di
+pasciulì, dove ogni spettacolo finisce in una canzonetta; un giorno
+in cui siete stufi di bisticci, di _blague_, d'intingoli, di tinture,
+di _réclame_, di voci fesse, di sorrisi falsi, di piaceri comprati;
+e allora l'odiate, quella città svergognata, e vi pare che per
+purificarvi da tre mesi di quella vita, dovreste vivere un anno sulla
+sommità d'una montagna, e provate una smania irresistibile di
+correre ai campi aperti e all'aria pura, di sentir l'odore della
+terra, di rinverginarvi l'anima e il sangue nella solitudine, faccia a
+faccia colla natura.
+
+
+La sfuriata è fatta: sta bene. Facciamoci in là perchè passi,
+come dicono gli Spagnuoli. A Parigi si può dire quello che si
+vuole: essa non ci bada più di quello che gli elefanti dei suoi
+giardini zoologici badino ai fanciulli che portano sul dorso nei
+giorni di festa. E poi non son queste le ultime impressioni di Parigi.
+Al periodo in cui si vede roseo e a quello in cui si vede nero ne
+succede un terzo che è un ritorno verso il primo; il periodo in cui
+si comincia a vivere pacatamente in un cerchio d'amicizie scelte e
+provate. E convien dirlo: l'amico trovato là, il buono e schietto
+Francese, vale veramente per due. In nessun altro Europeo trovate
+un'armonia più amabile della mente, del cuore e delle maniere. Fra
+l'amicizia più espansiva che profonda degli europei meridionali o
+quella profonda, ma chiusa, dei nordici, preferite la sua, calda e
+forte ad un tempo, e piena di giocondità e di delicatezze. Com'è
+bello, quando s'è stanchi del tumulto della grande città, la
+sera, andare sull'altra riva della Senna, in una strada silenziosa, a
+ritrovare la piccola famiglia tranquilla, che vive come in una
+isoletta in mezzo a quel mare turbolento! Che care accoglienze vi
+ricevete, che schietta giovialità trovate a quella mensa
+signorilmente modesta, e come vi riposa il vostro spirito! Parigi
+stessa vi offre mille scampi ai suoi pericoli e mille rimedi alle sue
+febbri. Dopo le notti ardenti vi slanciate con un piacere
+inesprimibile a traverso ai suoi bellissimi boschi, per i sobborghi
+ridenti della Senna, dove trovate l'allegria delle feste campagnole, e
+nei suoi vasti giardini, in mezzo a un formicolìo immenso di
+fanciulli; o per una di quelle sue _avenues_ enormi e solitarie, in
+cui il cuore e il pensiero s'allargano, e l'immagine trista della
+Babilonia dei _boulevards_ vi appare infinitamente lontana. E per
+tutto trovate un popolo che più si studia, più rivela dei
+difetti; ma in cui ogni difetto ha per riscontro una qualità
+ammirabile. È un popolo frivolo, ma in cui una parola nobile e
+risoluta trova sempre un eco. C'è sempre una via aperta e sicura
+per arrivare al suo cuore. Non c'è alto sentimento o bella idea che
+non trovi presa istantaneamente nell'anima sua. La sua intelligenza
+agilissima rende mirabilmente facili e piacevoli tutte le
+comunicazioni del pensiero. La parola sfuggevole, la sfumatura, la
+mezza intenzione, il sottinteso, l'accento, il cenno; tutto coglie a
+volo. Mille persone riunite hanno un'anima sola per comprendere e per
+sentire. È impossibile non sentirsi presi da simpatia per quelle
+sue feste, per quelle tumultuose baraonde, in cui l'allegrezza
+eguaglia tutte le età e tutte le condizioni, e una folla
+innumerevole non è più che una sola immensa radunata di amici
+spensierati e felici. Il più cocciuto nemico bisogna che rompa in
+uno scoppio d'ilarità e che spalanchi il cuore alla benevolenza.
+Perchè sotto quella fanciullaggine del Parigino, in fondo, c'è
+necessariamente della bontà, come sotto una bella spuma un buon
+vino. Egli è naturalmente franco, anche se i suoi modi non lo
+paiono; non diffidente; più facile a essere ingannato che a
+ingannare; inclinato a perdonare le offese, conciliante, sdegnoso dei
+rancori meschini e di tutte le piccole grettezze della vita. È
+costantemente, per sua natura, nello stato d'animo in cui si trovano
+tutti dopo un banchetto festoso, in cui il vino sia colato a
+profusione: disposto e pronto in egual modo a commettere un grosso
+sproposito e una grande azione, ad abbracciare un nemico accanito e a
+provocare il vicino per una parola, a fare una enorme buffonata ritto
+sulla tavola e a impietosirsi per il piccolo mendicante che domanda un
+pezzo di pane alla porta. Uscito fuori dal piccolo cerchio della sua
+vita ordinaria, lo spettacolo della vita immensa di Parigi esalta
+tutte le sue facoltà e tutti i suoi sentimenti buoni e cattivi. Un
+effetto simile lo proviamo noi pure. L'ingrandimento delle proporzioni
+di tutte le cose ci dà a poco a poco un altro concetto delle cose
+stesse. La corruzione medesima, enorme e splendida, finisce per sedurci
+come un vasto e svariatissimo campo di studio, più di quello che ci
+respinga per la sua laidezza; e ci abituiamo a considerarla quasi come
+una forma utile della vita, come una grande e terribile scuola, che
+chiude un tesoro infinito d'esperienze e d'idee, e fa scattare la molla
+di mille ingegni potenti. Nelle sale del Bullier, in mezzo al turbinio
+di trecento ragazze, che ballano tutte insieme cantando a una voce
+_Perruque blonde_, invece d'un grido contro la corruzione, ci esce dal
+cuore un inno ardente alla gioventù e alla vita. Stomacati dei paesi
+dove non c'è d'originale nemmeno il vizio e il suo linguaggio, là
+troviamo almeno la assenza della forma più schifosa e più vile
+della corruzione, che è la manìa di fingerla per vanagloria,
+mentre non s'ha nè la forza nè il modo di goderla nella sua
+tremenda pienezza. E a poco a poco ci persuadiamo che molte che
+credevamo malattie colpevoli, non sono là che efflorescenze d'un
+sangue troppo ricco; mentre non sono che mancanza di vitalità certe
+virtù negative di cui menano vanto in faccia a Parigi altri popoli;
+ai quali si potrebbe dire come la Messalina del Cossa a Silio:--Siete
+tanto corrotti che non sopportate la grandezza del vizio.--E così in
+tutti i campi della vita, trovate là con un sentimento misto di
+rammarico per voi e di ammirazione per Parigi, l'originale di mille
+cose di cui in casa vostra non avevate visto che il fac simile, ridotto
+a forma tascabile per la gente minuta. E vi sentite disposti a perdonar
+molto all'orgoglio, quando osservate da vicino le cose, e potete
+mettervi nei panni d'un popolo che si vede scimmiottato dall'universo;
+che vede raccolte e portate in giro le briciole della sua mensa,
+glorificate opere fatte coi ritagli delle sue; innalzati dei busti, in
+certi tempi e in certi luoghi, a gente che non ha altro merito che di
+essere abbonata alla _Revue des deux Mondes_; rubacchiata la sua lingua
+e rivomitata cruda in molte lingue straniere; messo a sacco il suo
+romanzo e il suo teatro; tesoreggiati tutti i pettegolezzi della sua
+storia e della sua cronaca; conosciuta la sua città come la palma
+della mano; _Tortoni_ più famoso di molti monumenti immortali; la
+_Maison dorée_ in cima ai sogni dei dissipati di tutta la terra;
+contraffatti i suoi modi, ripetute le sue risate, ricalcati i suoi
+scherzi, adorati i suoi capricci; e si capisce anche come si stizzisca
+quando qualcuno dei suoi più pedanti scolari gli tira il calcio
+dell'asino. Come stupirsi che non si occupi che di sè un paese
+così sfegatatamente adulato, a fatti se non a parole? E non riesce
+tutto a danno suo od altrui questo difetto poichè deriva dal
+conoscere profondamente le cose proprie, dall'amarle anche d'un amore
+eccessivo, e dal credere che il mondo intero ne faccia la medesima
+stima, quel che di caldo, di colorito, di originale, di vitale, che
+mette in tutte le manifestazioni di sè stesso. Ha un minor campo da
+percorrere, come diceva di sè lo Schiller al Goethe; ma lo percorre
+perciò in minor tempo in tutte le sue parti. Quindi un inseguirsi e
+un congiungersi continuo d'idee e di sforzi diretti al medesimo segno,
+una frequenza grande di attriti da cui esce luce e calore; ogni palmo
+di spazio disputato da mille contendenti; invece del cammino la corsa,
+invece della controversia la mischia; e in questa mischia perpetua,
+buttato via tutto il bagaglio superfluo, tutto fatto arma di offesa e
+di difesa, sfrondato il pensiero, stretto il linguaggio, precipitata
+l'azione; arte e vita ugualmente ardite e rapide, e tutto incoraggiato
+dalla gran voce festiva della grande città, che parla ad acutissime
+note cristalline, intese da tutta la terra. E più ci s'addentra
+nello studio di quella vita, più si rimane meravigliati vedendo
+l'immenso lavoro che si fa sotto quell'apparenza di dissipazione
+universale; quanti lavoratori sudano nella solitudine; quanti si
+preparano alla lotta pubblica, nell'oscurità, con incredibili
+fatiche; come ogni maniera d'ingegno, non solo, ma qualsiasi
+parzialissima facoltà appena più che mediocre, trovi là il modo
+d'esercitarsi con vantaggio proprio e comune; come a ogni ingegno
+si formi subito intorno spontaneamente un cerchio d'intelligenze colte
+ed amiche che lo aiutano a estrinsecarsi e a salire; come ogni menoma
+promessa di riuscita nel campo dell'intelligenza, desti intorno a
+sè, in tutte le classi della cittadinanza, un sentimento gentile di
+curiosità e di rispetto, e strappi a tutti quel tributo anticipato
+di gloria, che concorre mirabilmente a farla diventare realtà; che
+impulso strapotente sia alle forze umane la certezza dell'improvviso e
+largo cambiamento di fortuna che produce là il vero «successo»;
+come sia grande e inebbriante in quella città il trionfo
+dell'ingegno, che appena salutato da lei, riceve saluti di ammiratori
+ignoti e offerte e consigli da ogni parte del mondo; come all'uomo
+caduto sopra una via, rimangano aperte cento altre vie, solo che si
+rassegni ad abbassare d'un piccolissimo grado le sue pretensioni alla
+gloria; come la natura obbliosa della grande città, che non
+lasciando addormentar nessuno sopra un solo trionfo, obbliga tutti a
+ripresentarsi continuamente alla gara, produca quelle vite
+meravigliosamente operose, quelle vecchiaie ostinatamente battagliere,
+il cui esempio mette il furore del lavoro nelle generazioni seguenti; e
+infine che enorme quantità si ritrovi là di lavoro non finito, di
+prove, di abbozzi, di materiale sciupato dagli uni, ma non inutile per
+chi verrà, e di creazioni pregevoli, in tutti i campi, ma condannate
+a morire dove sorgono, perchè schiacciate dall'abbondanza del
+meglio. Quando s'è osservato tutto ciò, il soggiorno di Parigi
+riesce caro ed utile solo per veder lavorare quella macchina immensa,
+per vedere come essa leviga, perfeziona, trasforma, spreme, stritola
+l'inesauribile materiale d'ingegno, di ricchezza, di gioventù,
+d'ambizione, di coraggio, che la Francia e il mondo gettano
+continuamente fra le sue ruote formidabili, e come versa dalla parte
+opposta grandi nomi, celebrità sventrate, capolavori, parole
+immortali, ossa rotte, armi, gemme e trastulli, che la Francia e il
+mondo s'affannano a raccogliere e a commentare. Fate dunque i censori
+addosso a questo colosso! Strillate contro i suoi operai perchè
+bevono l'assenzio e cantano in falsetto e hanno la donnina che li
+aspetta alla porta. Che pedanteria!
+
+
+Ma non è neppur questa l'ultima impressione che si riceve da
+Parigi. Standovi lungo tempo, si passa ancora per la trafila di altri
+entusiasmi e di altri disinganni. Molte sere ritornerete a casa, fra
+quelle file interminabili di lumi, malinconici, uggiti a morte di
+tutto, con un rabbioso amor di patria nel cuore. Poi vi riconcilierete
+colla città in una bella giornata d'autunno, assistendo a una di
+quelle sue espansioni clamorose di gioia che rasserenano le anime
+più fosche. Un'altra volta una piccola umiliazione, uno stupido
+gioco di parole ripetuto da un milione di bocche, uno spettacolo
+d'un'oscenità stomachevole, un cielo chiuso e plumbeo che fa mutar
+aspetto a ogni cosa, vi risolleveranno dentro tutte le antipatie e
+tutte le stizze con una tale violenza, che vorreste veder sparire
+quella città come un accampamento portato via da un uragano. Ma vi
+vergognerete improvvisamente di quell'odio un altro giorno, pensando
+all'enormità del vuoto che vi rimarrebbe nella mente se ne uscisse
+a un tratto tutto ciò che quella città vi ci ha messo dalla
+vostra infanzia fino a quel giorno. Fino all'ultimo momento Parigi vi
+farà mille dispetti e mille carezze, come una bella donna nervosa,
+e voi proverete tutti gli alti e bassi d'una passione: oggi a' suoi
+piedi, umili; domani presi dal furore di morderla e di insultarla, e
+poi daccapo a chiederle perdono, affascinati. Ma sentirete ogni giorno
+più stringersi il legame che v'unisce a lei. E si sente più che
+mai quando si parte, la sera che si passa per l'ultima volta,
+rapidamente, in mezzo a quell'immenso splendore dei _boulevards_, a
+cui succede tutt'a un tratto la mezza oscurità lugubre d'una
+stazione enorme e nuda. Allora, per quanto si desideri di riveder la
+patria, si è presi da una grande tristezza all'idea di ritornare in
+quel piccolo dormitorio di città da cui si è partiti, e si porge
+l'orecchio per l'ultima volta al tumulto lontano di Parigi con uno
+struggimento inesprimibile di desiderio e d'invidia. E dal fondo del
+vagone, al buio, rivedete la città, come l'avete vista una bella
+mattina di luglio da una torre di _Nôtre Dame_; attraversata
+dall'enorme arco azzurro della Senna, coi suoi lontani orizzonti
+violacei, immensa e fumante, nel punto in cui dalla piazza sottoposta
+i tamburi d'un reggimento vi mandavano su un eco della battaglia di
+Magenta. Oh! bella e tremenda peccatrice--esclamate allora--io
+t'assolvo, e a rischio della dannazione dell'anima, t'amo!
+
+
+FINE
+
+
+
+
+ INDICE.
+
+
+ Il primo giorno a Parigi Pag. 1
+ Uno sguardo all'Esposizione » 44
+ Vittor Hugo » 129
+ Emilio Zola » 213
+ Parigi » 291
+
+
+
+
+
+
+
+End of the Project Gutenberg EBook of Ricordi di Parigi, by Edmondo De Amicis
+
+*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK RICORDI DI PARIGI ***
+
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+Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the
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+assistance they need, is critical to reaching Project Gutenberg-tm's
+goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will
+remain freely available for generations to come. In 2001, the Project
+Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
+and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations.
+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation web page at http://www.pglaf.org.
+
+
+Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive
+Foundation
+
+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
+Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
+number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at
+http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent
+permitted by U.S. federal laws and your state's laws.
+
+The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S.
+Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered
+throughout numerous locations. Its business office is located at
+809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email
+business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact
+information can be found at the Foundation's web site and official
+page at http://pglaf.org
+
+For additional contact information:
+ Dr. Gregory B. Newby
+ Chief Executive and Director
+ gbnewby@pglaf.org
+
+
+Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation
+
+Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide
+spread public support and donations to carry out its mission of
+increasing the number of public domain and licensed works that can be
+freely distributed in machine readable form accessible by the widest
+array of equipment including outdated equipment. Many small donations
+($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
+status with the IRS.
+
+The Foundation is committed to complying with the laws regulating
+charities and charitable donations in all 50 states of the United
+States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
+considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up
+with these requirements. We do not solicit donations in locations
+where we have not received written confirmation of compliance. To
+SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any
+particular state visit http://pglaf.org
+
+While we cannot and do not solicit contributions from states where we
+have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition
+against accepting unsolicited donations from donors in such states who
+approach us with offers to donate.
+
+International donations are gratefully accepted, but we cannot make
+any statements concerning tax treatment of donations received from
+outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff.
+
+Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation
+methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
+ways including checks, online payments and credit card donations.
+To donate, please visit: http://pglaf.org/donate
+
+
+Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic
+works.
+
+Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm
+concept of a library of electronic works that could be freely shared
+with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project
+Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support.
+
+
+Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed
+editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S.
+unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily
+keep eBooks in compliance with any particular paper edition.
+
+
+Most people start at our Web site which has the main PG search facility:
+
+ http://www.gutenberg.org
+
+This Web site includes information about Project Gutenberg-tm,
+including how to make donations to the Project Gutenberg Literary
+Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to
+subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks.
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+This eBook, including all associated images, markup, improvements,
+metadata, and any other content or labor, has been confirmed to be
+in the PUBLIC DOMAIN IN THE UNITED STATES.
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+Procedures for determining public domain status are described in
+the "Copyright How-To" at https://www.gutenberg.org.
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+No investigation has been made concerning possible copyrights in
+jurisdictions other than the United States. Anyone seeking to utilize
+this eBook outside of the United States should confirm copyright
+status under the laws that apply to them.
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+Project Gutenberg (https://www.gutenberg.org) public repository for
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