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You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: Ricordi di Parigi + +Author: Edmondo De Amicis + +Release Date: February 24, 2006 [EBook #17853] + +Language: Italian + +Character set encoding: ISO-8859-1 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK RICORDI DI PARIGI *** + + + + +Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the +Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net + + + + + + + EDMONDO DE AMICIS + + RICORDI DI PARIGI + + + + MILANO + FRATELLI TREVES, EDITORI. + 1879. + + + + +DELLO STESSO AUTORE: + + _La Vita militare_. (Milano, Treves, 1868). Esaurito. + _La Vita militare_. (Firenze. Lemonnier, 1869). + _Ricordi del 1870-71_. (Firenze. Barbéra, 1872). 4.ª ediz. + _Spagna_. (Firenze. Barbéra, 1873), 6.a ediz. + _Ricordi di Londra_. (Milano. Treves, 1874). 6.ª ediz. + _Olanda_. (Firenze. Barbéra, 1874), 4.ª ediz. + _Pagine sparse_. (Milano. Tip. Lombarda, 1875). 4.ª ediz. + _Marocco_. (Milano. Treves, 1876). 5.ª ediz. + _Marocco_. Edizione illustrata. (Milano. Treves, 1879). + _Costantinopoli_. (Milano. Treves, 1877). 9.ª ediz. + _Novelle_. (Milano. Treves, 1878) Nuova edizione riveduta e ampliata. + + +DI PROSSIMA. PUBBLICAZIONE: + + _Cuore_. + + + + + + EDMONDO DE AMICIS + + RICORDI DI PARIGI + + + MILANO + FRATELLI TREVES, EDITORI. + + 1879. + + + + + + +Milano. Tip. Fratelli Treves + +_Gli editori hanno compite tutte le formalità richieste dalla legge +e dalle convenzioni internazionali per riservare la Proprietà +letteraria e il diritto di traduzione._ + + + + + +IL PRIMO GIORNO A PARIGI + + + Parigi, 28 giugno 1878 + +Eccomi preso daccapo a quest'immensa rete dorata, in cui ogni tanto +bisogna cascare, volere o non volere. La prima volta ci restai quattro +mesi, dibattendomi disperatamente, e benedissi il giorno che ne uscii. +Ma vedo che la colpa era tutta mia, ora che ci ritorno + + .... composto a nobile quiete, + +perchè guai a chi viene a Parigi troppo giovane, senza uno scopo +fermo, colla testa in tumulto e colle tasche vuote! Ora vedo Parigi +serenamente, e la vedo a traverso all'anima d'un caro amico, che mi fa +risentire più vive e più fresche tutte le impressioni della +prima volta. + +Ed ecco quelle del primo giorno, come le può rendere una mente +stanca e una penna presa ad imprestito dall'albergatore. + +Prima d'esser condotto all'Esposizione, bisogna che il lettore entri +con noi in Parigi; daremo insieme un'occhiata al teatro prima di +voltarci verso il palco scenico. + +Siamo discesi alla stazione della strada ferrata di Lione, alle otto +della mattina, con un tempo bellissimo. E ci trovammo subito +imbarazzati. Avevamo letto nei giornali che i fiaccherai di Parigi +spingevano le loro pretese fino al punto di non voler più +trasportare persone grasse. Io feci osservare al Giacosa che noi due +eravamo fatti apposta per provocare e giustificare un rifiuto sdegnoso +dal più cortese dei fiaccherai. Egli s'impensierì, io pure. +Avevamo indosso, per giunta, due spolverine che c'ingrossavano +spietatamente. Come fare? Non c'era che da tentare di produrre un po' +d'illusione avvicinandosi a una carrozza a passo di contraddanza e +interpellando l'uomo con una voce in falsetto. Il tentativo riuscì. +Il fiaccheraio ci rivolse uno sguardo inquieto, ma ci lasciò +salire, e si diresse rapidamente verso i _boulevards_. + +Dovevamo andare fino al _boulevard_ degli Italiani, ossia diritti al +centro di Parigi passando per la più ammirabile delle sue strade, + + +La prima impressione è gradevole. + +È la grande piazza irregolare della Bastiglia, spettacolosa e +tumultuosa, nella quale sboccano quattro _boulevards_ e dieci vie, e +da cui si sente rumoreggiar sordamente il vasto sobborgo di +Sant'Antonio. Ma s'è ancora intronati dallo strepito della grande +Stazione lugubre, dove s'è discesi rotti e sonnolenti; e quel vasto +spazio pieno di luce, quei mille colori, la grande colonna di Luglio, +gli alberi, il viavai rapidissimo delle carrozze e della folla, +s'intravvedono appena. È il primo soffio impetuoso e sonoro della +vita di Parigi, e si riceve a occhi socchiusi. Non si comincia a veder +nettamente che nel _boulevard_ Beaumarchais. + + +Qui comincia ad apparire Parigi. La via larghissima, la doppia fila +degli alberi, le case allegre; tutto è nitido e fresco, e da tutto +spira un'aria giovanile. Si riconoscono al primo sguardo mille piccole +raffinatezze di comodità e d'eleganza, che rivelano un popolo pieno +di bisogni e di capricci, per il quale il superfluo è più +indispensabile del necessario e che gode la vita con un'arte +ingegnosa. È la _buvette_ tutta risplendente di vetri e di metalli, +è il piccolo caffè pieno di pretese signorili, è la piccola +trattoria che ostenta i ghiottumi squisiti del gran _restaurant_, sono +mille piccole botteghe, linde e ridenti, che fanno a soverchiarsi le +une le altre a furia di colori, di mostre, d'iscrizioni, di fantocci, +di piccole gale e di piccoli vezzi. Fra le due file degli alberi è +un andirivieni di carrozze, di grandi carri, di carrozzoni tirati da +macchine a vapore, e d'omnibus altissimi, carichi di gente, che +sobbalzano sul selciato ineguale con un fracasso assordante. Ma è +un movimento diverso da quello di Londra. Il luogo aperto e verde, i +visi, le voci, i colori, danno a quel tramestìo l'aspetto più di +un divertimento che di un lavoro. E poi la popolazione non è nuova. +Son tutte figure conosciute, che fanno sorridere. È _Gervaise_ che +s'affaccia alla porta della bottega col ferro in mano, è _monsieur +Joyeuse_ che va all'ufficio fantasticando una gratificazione, è +_Pipelet_ che legge la Gazzetta, è _Frédéric_ che passa sotto +le finestre di _Bernerette_ la sartina del Murger, è la merciaia +del Kock, è il _gamin_ di Vittor Hugo, o il Prudhomme del Monnier, +è' l'_homme d'affaire_ del Balzac, è l'operaio dello Zola. +Eccoli tutti! Come ci accorgiamo che, anche lontani le mille miglia, +si viveva nella immensa cinta di Parigi! Sono le otto e mezzo, e la +grande giornata della grande città,--giornata per Parigi, mese per +chi arriva,--è già cominciata, calda e clamorosa come una +battaglia. Di là dal clamore della strada, si sente confusamente la +voce profonda degli enormi quartieri nascosti, come il muggito d'un +mare mascherato dalle dune. S'è appena usciti dal _boulevard_ +Beaumarchais, non s'è ancora arrivati in fondo al _boulevard_ delle +Figlie del Calvario, e già s'indovina, si sente, si respira, sto +per dire, l'immensità di Parigi. E si pensa con stupore a quelle +cittadine solitarie e silenziose, da cui s'è partiti; che si +chiamano Torino o Milano o Firenze; dove si stava tutti a uscio e +bottega, e si viveva quasi in famiglia. Ieri vogavamo in un laghetto; +oggi navighiamo in un oceano. + + +Si è fatto un po' più d'un miglio, s'entra nel _boulevard du +Temple_. Qui la strada larghissima s'allarga ancora, le case +s'innalzano, le vie laterali s'allungano. La maestà di Parigi +comincia ad apparire. E così, andando innanzi, tutto cresce di +proporzioni e s'ingentilisce. Cominciano a sfilare i teatri: il Circo +olimpico, il _Lyrique_, la _Gaîtè_, _les Folies_; i caffè +eleganti, i grandi «magazzini», le trattorie signorili; e la +folla va pigliando un aspetto più schiettamente parigino. Il +movimento è notevolmente maggiore che nei tempi ordinarii. La +nostra carrozza è costretta a fermarsi ogni momento per aspettare +che la lunga fila che la precede si metta in moto. Gli omnibus di +tutte le forme, che paion case ambulanti, s'incalzano. La gente +s'incrocia correndo in tutte le direzioni come se giocasse a bomba da +una parte all'altra della strada, e sui due marciapiedi passano due +processioni non interrotte. S'entra nel _boulevard Saint Martin._ È +un altro passo innanzi sulla via dell'eleganza e della grandezza. I +chioschi variopinti si fanno più fitti, le botteghe più +splendide, i caffè più pomposi. I terrazzini e le righinette +delle case si coprono di cubitali caratteri dorati che danno a ogni +facciata l'aspetto del frontispizio d'un libro gigantesco. I frontoni +dei teatri, gli archi delle gallerie di passaggio, gli edifizi +rivestiti di legno fino ai primi piani, le trattorie che s'aprono +sulla strada in forma di tempietti e di teatri luccicanti di specchi, +si succedono senza interstizii, gli uni congiunti agli altri, come una +sola bottega sterminata. Mille ornamenti, mille gingilli, mille +richiami, vistosi, capricciosi, ciarlataneschi, sporgono, dondolano, +si rizzano da tutte le parti, luccicano a tutte le altezze, +confusamente, dietro agli alberi, che stendono i loro rami frondosi +sui chioschetti, sui sedili dei marciapiedi, sulle piccole stazioni +degli omnibus, sulle fontane, sui tavolini esterni dei caffè, sulle +tende ricamate delle botteghe, sulle gradinate marmoree dei teatri. Al +_boulevard Saint Martin_ succede il _boulevard St. Denis_. La grande +strada s'abbassa, si rialza, si stringe, riceve dalle grandi arterie +dei popolosi quartieri vicini ondate di cavalli e di gente, e si +stende davanti a noi, a perdita d'occhi, brulicante di carrozze e nera +di folla, divisa in tre parti da due enormi ghirlande di verzura che +la riempiono d'ombra e di freschezza. Son tre quarti d'ora che si va a +passo a passo, serpeggiando, rasentando file interminabili di carrozze +che danno l'immagine di favolosi cortei nuziali che si estendano da un +capo all'altro di Parigi. Si entra nel _boulevard Bonne nouvelle_, e +cresce ancora il formicolìo, il ronzìo, lo strepito; la pompa +dei grandi «magazzini» che schierano sulla strada le vetrate +enormi; l'ostentazione della _réclame_, che sale dai primi piani ai +secondi, ai terzi, ai cornicioni, ai tetti; le vetrine diventan sale, +le merci preziose s'ammucchiano, i cartelloni multicolori si +moltiplicano, i muri delle case spariscono sotto una decorazione +smagliante, puerile e magnifica che seduce e stanca lo sguardo. Non +è una strada per cui si passa; è una successione di piazze, una +sola immensa piazza parata a festa, dove rigurgita una moltitudine che +ha addosso l'argento vivo. Tutto è aperto, trasparente, messo in +vista, come in un grande mercato signorile all'aria libera. Lo sguardo +penetra fin nelle ultime sale delle botteghe straricche, fino ai +_comptoirs_ lontani dei lunghi caffè bianchi e dorati, e nelle +stanze alte dei _restaurants_ principeschi, e abbraccia a ogni +leggerissimo cambiamento di direzione, mille bellezze, mille sorprese, +mille minuzie pompose, una varietà infinita di tesori, di +ghiottonerie, di giocattoli, di opere d'arte, di bagattelle rovinose, +di tentazioni di ogni specie, da cui non si libera che per ricadervi +dall'altra parte della strada, o per ricrearsi lungo le due file senza +fine di chioschi, scaccheggiati di tutti i colori d'arlecchino, +coperti d'iscrizioni e di figure grottesche, tappezzati di giornali +d'ogni paese e di ogni forma, che danno al vasto _boulevard_ +l'apparenza bizzarra e simpatica d'una grande fiera letteraria +carnovalesca. E intanto dal _boulevard Bonne nouvelle_ si entra nel +_boulevard Poissonnière_, e lo spettacolo si fa sempre più +vario, più ampio e più ricco. E s'è già percorsa una lunghezza +di quattromila metri; provando di più in più un vivo sentimento +nuovo, che non è sola meraviglia, ma una scontentezza confusa, un +rammarico pieno di desiderii, l'amarezza del giovinetto che si sente +umiliato al suo primo entrare nel mondo, una specie di delusione +d'amor proprio, che si esprime in occhiate pietose e stizzose sulla +miseria del proprio bagaglio, messo là alla berlina, sulla cassetta +della carrozza, in mezzo a quel lusso insolente. + + +E finalmente s'entra nel _boulevard Montmartre_, a cui fa seguito +quello degl'Italiani, quello delle _Capucines_, e quello della +_Madeleine_. + +Ah! ecco il cuore ardente di Parigi, la via massima dei trionfi +mondani, il grande teatro delle ambizioni e delle dissolutezze famose, +dove affluisce l'oro, il vizio e la follia dai quattro angoli della +terra! + +Qui è la pompa suprema, è la metropoli della metropoli, la +reggia aperta e perpetua di Parigi, a cui tutto aspira e tutto tende. +Qui la strada diventa piazza, il marciapiede diventa strada, la +bottega diventa museo; il caffè, teatro; l'eleganza, fasto; lo +splendore, sfolgorìo; la vita, febbre. I cavalli passano a stormi e +la folla a torrenti. Vetri, insegne, avvisi, porte, facciate, tutto +s'innalza, s'allarga, s'inargenta, s'indora, s'illumina. È una gara +di sfarzo e di appariscenza che tocca la follia. V'è la pulizia +olandese, la gaiezza d'un giardino, e tutta la varietà di colori +d'un bazar orientale. Pare una sola smisurata sala d'un museo enorme, +dove gli ori, le gemme, le trine, i fiori, i cristalli, i bronzi, i +quadri, tutti i capolavori delle industrie, tutte le seduzioni delle +arti, tutte le gale della ricchezza, tutti i capricci della moda si +affollano o si ostentano con una profusione che sgomenta e una grazia +d'esposizione che innamora. Le lastre gigantesche di cristallo o gli +specchi innumerevoli, le rivestiture di legno nitidissimo che salgono +fino a mezzo degli edifizi, riflettono ogni cosa. Le grandi iscrizioni +d'oro corrono lungo tutti i rilievi delle facciate, come i versetti +del Corano sulle pareti delle moschee. L'occhio non trova spazio dove +riposare. Da ogni parte brillano i nomi illustri nel regno dei piaceri +e della moda; i titoli dei _restaurants_, celebrati da Nuova York a +Pietroburgo; gli alberghi dei principi e dei Cresi; le botteghe di cui +si apre la porta colla mano tremante. Per tutto un lusso +aristocratico, provocante e sfacciato, che dice:--Spendi, spandi e +godi--e nello stesso tempo suscita e umilia i desiderii. Non vi è +nessuna bellezza monumentale. È una specie di magnificenza teatrale +e femminea, una maestà d'apparato, eccessiva, e piena di civetteria +e di superbia, che sbalordisce ed abbaglia come un immenso tremolìo +di punti luminosi; ed esprime appunto la natura della grande città +opulenta e lasciva, che lavora per furore di godimento e di gloria. Ci +si prova una certa soggezione. Non par di passare in un luogo +pubblico, tanta è la nitidezza e la pompa. La folla stessa vi passa +con una certa grazia contegnosa come per una grandissima sala, +scivolando sull'asfalto, senza rumore, come sopra un tappeto. I +bottegai stanno dietro alle colossali vetrine con una dignità di +gran signori, come se non aspettassero che avventori milionari. +Persino le venditrici di giornali dei chioschi sono atteggiate a una +certa altezza letteraria. Par che tutti siano compresi della +sovranità del luogo, e che tutti si studino di aggiungere colla +propria persona una pennellata ben intonata al gran quadro dei +_boulevards_. Gran quadro davvero! E si possono accumulare col +pensiero, fin che si vuole, tutte le immagini sparse che se ne +ritrovano nelle nostre città più floride; ma non si riuscirà +mai, chi non l'abbia visto, nè a rappresentarsi lo spettacolo di +quella fiumana vivente che scorre senza posa tra quelle due +interminabili pareti di cristallo, in mezzo a quel verde e a +quell'oro, accanto a quel turbinio fragoroso di cavalli e di ruote, in +quella strada ampissima di cui non si vede la fine; nè a formarsi +una giusta idea della figura che facevano là in mezzo le nostre +miserabili valigie di letterati. + + +Appena s'ebbe ripreso fiato all'albergo si tornò sui _boulevards_, +davanti al _Cafè Riche_, attirati come farfalle al lume, +senz'accorgercene. Strano! Mi pareva d'essere a Parigi da una +settimana. La folla però ha un aspetto alquanto diverso dai tempi +ordinarii. Abbondano le faccie esotiche, i vestiti da viaggio, le +famiglie di provincia, affaticate e stupite; i visi bruni del +mezzogiorno e le barbe e le capigliature biondissime del settentrione. +Sul ponte di Costantinopoli si vede sfilare tutto l'Oriente; qua tutto +l'Occidente. Le solite gonnelle sono come smarrite in quel pelago. Di +tratto in tratto si vede una faccia giapponese, un negro, un turbante, +un cencio orientale; ma è subito travolto dal fiotto nero della +folla in cilindro. Ho notato molti soggetti di quella innumerevole +famiglia dei grandi uomini falliti, che tutti riconoscono a primo +aspetto: figure strane, col viso smunto e gli occhiali, coi capelli +cadenti sulle spalle, vestiti di nero, bisunti, con uno scartafaccio +sotto il braccio: sognatori di tutti i paesi venuti a Parigi in questa +grande occasione a tentare il terno della gloria e della ricchezza con +una invenzione meccanica o un capolavoro letterario. Questo è il +grande torrente dove annegano tutte le glorie di mezza taglia. +«Celebrità» di provincia e «illustrazioni» nazionali, gran personaggi +gallonati e blasonati, e principi e ricconi, dieci per una crazia! +Non si vedono nè faccie superbe, nè sorrisi di vanità soddisfatta. +Son tutte goccie indistinte dell'onda inesauribile, a cui non +sovrastano che i giganti. E si capisce da che molle formidabili, debba +prendere impulso l'ambizione della gloria per sollevarsi su questo +pandemonio, e con che rabbiosa ostinazione si rodano i cervelli per +trovare la parola ed il grido che faccia voltare le centomila teste di +questa folla meravigliosa! E si prova un piacere a esser là su quel +lastrico sparso d'ambizioni stritolate e di glorie morte, su cui altre +ambizioni si rizzano e altre forze si provano, senza posa; si gode di +trovarsi là, come in mezzo a una gigantesca officina vibrante e +sonora; di sentirsi aggregato anche per poco, molecola viva, al grande +corpo intorno a cui tutto gravita; di respirare una boccata d'aria su +quella torre di Babele, assistendo da un gradino della scala +sterminata al lavoro immenso, confortati dal dolce pensiero.... che si +scapperà fra quindici giorni. + + +Poi facciamo una corsa di due ore, in carrozza, descrivendo un immenso +zig-zag sulla destra della Senna, per veder circolare la vita nelle +arterie minori di Parigi. Rivedo con vivo piacere quel verdeggiante e +splendido _boulevard_ di Sebastopoli e di Strasburgo, che par fatto +per il passaggio trionfale d'un esercito, e quella infinita via +Lafayette, in cui le due striscie nere della folla si perdono allo +sguardo in una lontananza vaporosa dove pare che cominci un'altra +metropoli. Ripasso per quelle smisurate spaccature di Parigi, che si +chiamano il _boulevard_ Haussman, il _boulevard_ Malesherbes, il +_boulevard_ Magenta, il _boulevard_ Principe Eugenio, in cui si +sprofonda lo sguardo con un fremito, come in un abisso, afferrando per +un braccio il compagno. Andiamo al _Rondpoint de l'Etoile_ a veder +fuggire in tutte le direzioni, come una corona di raggi, le grandi vie +che dividono in una rosa di quattordici allegri quartieri triangolari +la decima parte di Parigi. Ritorniamo nel cuore della città: +percorriamo la rete inestricabile delle piccole vie, piene di rumori, +smaglianti di vetrine e affollate di memorie; tutte obliquità e +svolti maliziosi, che preparano le grandi vedute inaspettate dei +quadrivi pieni di luce e delle vie monumentali, chiuse in fondo da una +mole magnifica, che sovrasta alla città come una montagna di +granito cesellato. Per tutto è una fuga di carrozze cariche di +bagagli, e visi sonnolenti e polverosi di nuovi arrivati, che +s'affacciano agli sportelli a interrogare quel caos; e vicino alle +stazioni, file di viaggiatori a piedi, che s'inseguono colla valigia +in mano, come se uno l'avesse rubata all'altro. Non c'è un momento +di riposo, nè per l'orecchio, nè per l'occhio, nè per il +pensiero. Sperate di bere la vostra birra in pace davanti a un +caffè quasi vuoto. Illusione. La _réclame_ vi perseguita. Il +primo che passa vi mette in mano una lirica che comincia con +un'invettiva contro l'Internazionale e finisce coll'invitarvi a +comprare un soprabito da Monsieur Armangan, _coupeur émérite_; e +un momento dopo vi trovate tra le mani un sonetto che vi promette un +biglietto per l'Esposizione se andate a ordinare un paio di stivali in +via Rougemont. Per liberarvene alzate gli occhi. Oh Dio! Passa una +carrozza dorata di _réclame_ coi servitori in livrea, che vi +propone dei cilindri al ribasso. Guardate in fondo alla strada. Che! A +mezzo miglio di distanza, c'è una _réclame_ a caratteri titanici +del _Petit journal_,--«seicento mila esemplari al giorno, tre +milioni di lettori»--che vi fa l'effetto d'un urlo nell'orecchio. +Alzate gli occhi al cielo, allora! Ma non c'è di libero nemmeno il +cielo. Al di sopra del più alto tetto del quartiere, si disegna +nell'azzurro, in sottili e altissimi caratteri di ferro, il nome d'un +artista delle nuvole che vuol farvi la fotografia. Non c'è dunque +altro che tener gli occhi inchiodati sul tavolino! No, nemmeno! Il +tavolino è diviso in tanti quadretti colorati e stampati, che vi +offrono delle tinture e delle pomate. Torcete il volto stizziti.... Ah +disgraziati! La spalliera della seggiola vi raccomanda un guantaio. +Non resta altro rifugio che guardarsi i piedi, dunque! No, non resta +neppure questo rifugio. Sotto i vostri piedi, sull'asfalto, c'è un +avviso a stampatello che vuol farvi mangiare alla casalinga in via +della Chaussée d'Antin. Camminando un'ora, si legge, senza volerlo, +un mezzo volume. È una inesauribile decorazione grafica variopinta +ed enorme aiutata da immagini grottesche di diavoli e di fantocci alti +come case, che v'assedia, vi opprime, vi fa maledire l'alfabeto. Quel +_Petit journal_, per esempio, che copre mezza Parigi! Ma bisogna o +ammazzarsi o comprarlo. Tutto ciò che vi si mette in mano, dal +biglietto del battello al contrassegno della seggiola su cui riposate +le ossa nel giardino pubblico, tutto nasconde l'insidia della +_réclame_. Persino le pareti dei tempietti, dove non s'entra che +per forza, parlano, offrono, raccomandano. Ci sono in tutti gli angoli +mille bocche che vi chiamano e mille mani che v'accennano. È una +rete che avvolge tutta Parigi. E tutto è economico. Potete spendere +fino all'ultimo centesimo credendo sempre di fare economia. Ma quanta +varietà di oggetti e di spettacoli! Nello spazio di quindici passi +vedete una corona di diamanti, un mazzo spropositato di camelie, un +mucchio di tartarughe vive, un quadro a olio, una coppia di signorine +automatiche che nuotano in una vaschetta di latta, un vestimento +completo da contentare l'uomo «più scrupolosamente elegante» +per otto lire e cinquanta centesimi, un numero del _Journal des +abrutis_ con un articolo a doppio taglio sull'esposizione delle +vacche, un gabinetto per gli esperimenti del fonografo, e un bottegaio +che dà il volo a un nuvolo di farfalle di penna per adescare i +bimbi che passano. A ogni tratto vedete schierate tutte le faccie +illustri della Francia. Non c'è città che in questo genere +d'esposizione eguagli Parigi. L'Hugo, l'Augier, mademoiselle Judic, il +Littré, il Coquelin, il Dufaure, il Daudet, sono in tutt'i buchi. +Incontrate dei visi d'amici da tutte le parti. E nessuna impressione, +neanche dei luoghi, è veramente nuova. Parigi non si vede mai per +la prima volta; si rivede. Non ricorda nessuna città italiana; +eppure non par straniera, tanto vi si ritrovano fitte le reminiscenze +della nostra vita intellettuale. Un amico vi dice:--Ecco la casa del +Sardou, ecco il palazzo del Gambetta, ecco le finestre del Dumas, ecco +l'ufficio del _Figaro_--e a voi vien naturale di rispondere: Eh! lo +sapevo.--Così riconoscendo mille cose e mille aspetti, continuiamo +a girare, rapidamente, in mezzo a incrociamenti di legni da cui non +vedo come usciremo, a traverso a folle serrate che ci arrestano +all'improvviso, nelle ombre deliziose del Parco Monceaux, intorno alle +grandi arcate leggiere delle _Halles_, davanti agli immensi +«magazzini di novità» assiepati di carrozze, intravvedendo, +di lontano, ora un fianco del teatro dell'Opera, ora il colonnato +della Borsa, ora la tettoia enorme d'una Stazione, ora un palazzo +incendiato dalla Comune, ora la cupola dorata degli Invalidi, e +dicendoci l'un l'altro mille cose, e le stesse cose, e con la più +viva espansione, senza pronunziare una parola e senza ricambiarci uno +sguardo. + + +Avevo inteso dire che uno straniero a Parigi non si accorge quasi che +ci sia l'Esposizione. Baie. Tutto conduce il pensiero all'Esposizione. +Le torri del Trocadero si vedono effigiate da tutte le parti, come se +mille migliaia di specchi le riflettessero, e l'immagine del Campo di +Marte vi si presenta per mille vie e sotto mille forme. Tutta la +popolazione sembra ed è infatti d'accordo per fare ben riescire la +festa. V'è un raffinamento universale di cortesia. Tutti fanno la +loro parte. Fin l'ultimo bottegaio sente la dignità dell'ospite; si +legge in viso a ogni parigino la soddisfazione d'essere +«azionista» del teatro in cui si offre al mondo il grande +spettacolo, e la coscienza di essere un oggetto d'ammirazione. Il che +serve moltissimo a rendersi davvero ammirabili. La grande città fa +il bocchino, è premurosa, vuol contentar tutti. E infatti a tutti i +bisogni, a tutti i desiderii, a tutti i capricci, ha provvisto, in +mille modi, a ogni prezzo e a ogni passo. Per questa «festa del +lavoro» c'è la febbre. Il lavoro, la pace, la grande fratellanza, +la grande ospitalità fraterna, risuonano da ogni parte. E forse, +anzi certo, vi si nasconde sotto un altro sentimento. È l'amor +proprio ferito in un'altra gloria, che s'afferra tutto alla gloria +presente, per compensarsi della passata; ed esalta con tutte le sue +forze il primato che le rimane, per gettare l'oscurità su quello, +in fondo al cuore forse più caro, che ha perduto. È nondimeno +prodigioso il vedere questa città, che parve un giorno caduta in +fondo, sotto il peso di tutte le maledizioni di Dio, dopo sette anni, +così splendida, così superba, così piena di sangue, d'oro e +di gloria! E si prova un sentimento inaspettato arrivandoci. S'era +partiti per l'Esposizione; era lo scopo, la prima cosa. Appena +arrivati, diventa l'ultima. Parigi che l'ha fatta, l'ammazza. Si +pensa, sì, che c'è laggiù, in fondo alla grande città, uno +smisurato palazzo posticcio che contiene molte bellissime cose; ma ci +si pensa quasi con dispetto, come a un importuno che voglia +contendervi e turbarvi il godimento di Parigi. Il primo giorno, +l'immagine delle Torri del Trocadero m'era odiosa. Così al Campo di +Marte, estatici davanti a una bellissima ragazza inglese che lavora, +degnate appena d'uno sguardo la macchinetta ingegnosa che luccica +sotto le sue mani. + + +Arriviamo finalmente sulla Senna. Che largo e sano respiro! E come +è sempre bella questa grande strada azzurra che fugge, riflettendo +i colori allegri delle sue mille case galleggianti, fra le due alte +rive coronate di colossi di pietra! Davanti e dietro di noi i ponti +lunghissimi confondono i loro archi d'ogni forma, e le strisce nere +della folla che brulica dietro ai loro parapetti; sotto, i battelli +stipati di teste s'inseguono; frotte di gente scendono continuamente +dalle gradinate delle rive e fanno ressa agli scali; e la voce confusa +della moltitudine si mesce ai canti delle mille donne affollate nei +lavatoi, al suono dei corni e delle campanelle, allo strepito delle +carrozze dei _quais_, al lamento del fiume e al mormorio degli alberi +delle due rive, agitati da un'arietta vivace che fa sentire la +freschezza della campagna e del mare. Anche la Senna lavora per «la +gran festa della pace» e par che spieghi più benevolmente +dell'usato, in mezzo alle due Parigi che la guardano, la sua maestà +regale e materna. + + +Qui il mio compagno non potè resistere alla tentazione di _Nôtre +Dame_, e salimmo sulla cima d'una delle due torri per vedere «il +mostro.» Ottima cosa che mette i pensieri in calma. Bisogna almeno +dominarle, queste mostruose città, in quel solo modo che ci è +possibile: collo sguardo. Salimmo sulla punta del tetto della torre di +sinistra, dove Quasimodo delirava a cavallo alla campana, e ci +afferrammo all'asta di ferro. Che immensità gloriosa! Parigi empie +l'orizzonte e par che voglia coprire tutta la terra colle smisurate +onde immobili e grigie dei suoi tetti e delle sue mura. Il cielo era +inquieto. Le nuvole gettavano qua e là ombre fosche che coprivano +spazi grandi come Roma; e in altre parti apparivano montagne, grandi +vallate e vastissimi altipiani di case dorate dal sole. La Senna +luccicava come una sciarpa d'argento da un capo all'altro di Parigi, +rigata di nero dai suoi trenta ponti, che parevan fili tesi tra le due +rive, e punteggiata appena dai suoi cento battelli, che parevano +foglioline natanti. Sotto, la mole delicata e triste della cattedrale, +le due isole, piazze nereggianti di formiche, lo scheletro del futuro +_Hôtel de ville_, simile a una grande gabbia d'uccelli, e la +_réclame_ smisurata e insolente d'un mercante d'abiti fatti che +sfondava gli occhi a mille e duecento metri di distanza. Qua e là, +le grandi macchie dei cimiteri, dei giardini e dei parchi; isole verdi +in quell'oceano. Lontano, all'orizzonte, a traverso a brume violacee +leggerissime, contorni incerti di vasti sobborghi fumanti, dietro i +quali non si vede più, ma s'indovina ancora Parigi; da un'altra +parte, altri sobborghi enormi, affollati sulle alture, come eserciti +pronti a discendere, pieni di tristezze e di minaccie; a valle della +Senna, in una chiarezza un po' velata, come in un vasto polverio +luminoso, a tre miglia da noi, le architetture colossali e trasparenti +del Campo di Marte. Che belli slanci vertiginosi dello sguardo da +Belleville a Ivry, dal bosco di Boulogne a Pantin, da Courbevoie al +bosco di Vincennes, saltando di cupola in cupola, di torre in torre, +di colosso in colosso, di memoria in memoria, di secolo in secolo, +accompagnati, come da una musica, dall'immenso respiro di Parigi! +Povero e caro nido della mia famigliuola, dove sei? Poi il mio amico +mi disse:--Ridiscendiamo nell'inferno--e tornammo a tuffarci +nell'oscurità dell'interminabile scala a chiocciola, dove un +rintocco inaspettato della grande campana di Luigi XIV ci fece tremare +le vene e i polsi come un colpo di cannone. + + +E ritornammo sui _boulevards_. Era l'ora del desinare. In quell'ora il +movimento è tale da non poterne dare un'idea. Le carrozze passano a +sei di fronte, a cinquanta di fila, a grandi gruppi, a masse fitte e +serrate che si sparpagliano qua e là verso le vie laterali, e par +che escano le une dalle altre, come razzi, levando un rumore cupo e +monotono, come d'un solo enorme treno di strada ferrata che passi +senza fine. Allora tutta la vita gaia di Parigi si riversa là da +tutte le strade vicine, dalle gallerie, dalle piazze; arrivano e si +scaricano i cento omnibus del Trocadero; le carrozze e la folla a +piedi che viene dagli scali della Senna; flutti di gente che +attraversa la strada di corsa arrischiando le ossa, s'accalca sui +marciapiedi, assalta i chioschi da cui si spandono miriadi di +giornali, si disputa le sedie davanti ai caffè e rigurgita +all'imboccatura delle strade. Si accendono i primi lumi. Il grande +banchetto comincia. Da tutte le parti tintinnano e scintillano i +cristalli e le posate sulle tovaglie bianchissime, distese in vista di +tutti. Zaffate d'odori ghiotti escono dai grandi _restaurants_, di cui +si vanno illuminando le finestre dei piani superiori, lasciando vedere +scorci di sale luccicanti e ombre di donne che guizzano dietro le +tende di trina. Un'aria calda e molle, come di teatro, si spande, +pregna d'odor di sigari d'Avana, dell'odore acuto dell'assenzio che +verdeggia in diecimila bicchieri, delle fragranze che escono dalle +botteghe di fiori, di muschio, di vesti profumate, di capigliature +femminili;--un odore proprio dei _boulevards_ di Parigi, misto di +grand'albergo e d'alcova,--che dà alla testa. Le carrozze si +fermano; le _cocottes_ dai lunghi strascichi discendono, fra due ali +di curiosi, e spariscono come freccie nelle porte delle trattorie. Fra +la folla dei caffè suonano le risa argentine e forzate di quelle +che siedono a crocchio. Le «coppie» fendono audacemente la +calca. La gente comincia a serrarsi, in doppia fila, alle porte dei +teatri. La circolazione è interrotta ogni momento. Bisogna +camminare a zig-zag, a passetti, respingendo dolcemente gomiti e +toraci, fra una selva di cilindri e di gibus, fra i soprabiti neri, le +giubbe, i gran panciotti spettorati e le camicie ricamate, badando +sempre ai piedini e alle code, in mezzo a un mormorìo sordo, +diffuso, affrettato, sul quale echeggiano i colpi sonori delle +bottiglie stappate, dentro un polverìo finissimo che vien su da +quel terribile asfalto che brucia i talloni alle ragazze. Non è +più un andirivieni di gente; è un ribollimento, un rimescolìo +febbrile, come se sotto la strada divampasse una fornace immensa. È +un ozio che pare un lavoro, una festa faticosa, come una smania e un +timore di tutti di non arrivare in tempo a prender posto al gran +convito. Il vastissimo spazio non basta più alla moltitudine nera, +elegante, nervosa, sensuale, profumata, piena d'oro e d'appetiti, che +cerca con tutti i sensi tutti i piaceri. E di minuto in minuto lo +spettacolo si ravviva. Il via vai delle carrozze somiglia alla fuga +disordinata delle salmerie d'un esercito in rotta; i caffè +risuonano come officine; all'ombra degli alberi si stringono i dolci +colloqui; tutto s'agita e freme in quella mezza oscurità, non ancor +vinta dall'illuminazione notturna; e un non so che di voluttuoso spira +nell'aria, mentre la notte di Parigi, carica di follie e di peccati, +prepara le sue insidie famose. Quello è davvero il momento in cui +la grande città s'impadronisce di voi e vi soggioga, se anche foste +l'uomo più austero della terra. È il _lenocinio gallico_ del +Gioberti. È una mano invisibile che v'accarezza, una voce dolce che +vi parla nell'orecchio, una scintilla che vi corre nelle vene, una +voglia impetuosa di tuffarvi in quel vortice, e d'annegarvi...; +passata la quale si va a desinare benissimo a due lire e +settantacinque. + + +E anche il desinare è uno spettacolo per chi si ritrova +impensatamente, come accadde a noi, in una trattoria vasta e +rischiarata come un teatro, formata d'una sala unica, cinta d'una +larghissima galleria, dove si sfamano insieme cinquecento persone, +rumoreggiando come una grande assemblea di buon umore. E dopo vien +l'ultima scena della meravigliosa rappresentazione cominciata alle +otto della mattina in piazza della Bastiglia: la notte di Parigi. + + +Ritorniamo nel cuore della città. Qui par che faccia giorno +daccapo. Non è un'illuminazione; è un incendio. I _boulevards_ +ardono. Tutto il pian terreno degli edifizi sembra in fuoco. +Socchiudendo gli occhi, par di vedere a destra e a sinistra due file +di fornaci fiammanti. Le botteghe gettano dei fasci di luce vivissima +fino a metà della strada e avvolgono la folla come in una polvere +d'oro. Da tutte le parti piovono raggi e chiarori diffusi che fanno +brillare i caratteri dorati e i rivestimenti lucidi delle facciate, +come se tutto fosse fosforescente. I chioschi, che si allungano in due +file senza fine, rischiarati di dentro, coi loro vetri di mille +colori, simili a enormi lanterne chinesi piantate in terra, o a +teatrini trasparenti di marionette, danno alla strada l'aspetto +fantastico e puerile d'una festa orientale I riflessi infiniti dei +cristalli, i mille punti luminosi che traspaiono fra i rami degli +alberi, le iscrizioni di fuoco che splendono sui frontoni dei teatri, +il movimento rapidissimo delle innumerevoli fiammelle delle carrozze, +che sembrano miriadi di lucciole mulinate dal vento, le lanterne +porporine degli omnibus, le grandi sale ardenti aperte sulla strada, +le botteghe che somigliano a cave d'oro e d'argento incandescente, le +centomila finestre illuminate, gli alberi che paiono accesi; tutti +questi splendori teatrali, frastagliati dalla verzura, che lascia +vedere ora sì ora no le illuminazioni lontane, e presenta lo +spettacolo ad apparizioni successive; tutta questa luce rotta, +rispecchiata, variopinta, mobilissima, piovuta e saettata, raccolta a +torrenti e sparpagliata a stelle e a diamanti, produce la prima volta +un'impressione di cui non si può dare l'idea. Par di vedere un solo +immenso fuoco d'artifizio, che debba spegnersi improvvisamente, e +lasciar tutta la città sepolta nel fumo. Sui marciapiedi non c'è +una riga d'ombra; ci si ritroverebbe una spilla. Tutti i visi sono +rischiarati. Si vede la propria immagine riflessa da tutte le parti. +Si vede tutto, in fondo ai caffè, sino agli ultimi specchi delle +sale riposte, incisi dai diamanti delle belle peccatrici. Nella folla +abbonda il bel sesso che di giorno pareva sopraffatto e disperso. Gli +sguardi languidi e interrogativi s'incrociano e gareggiano. Davanti a +ogni caffè c'è la platea d'un teatro, di cui il _boulevard_ è +il palcoscenico. Tutti i visi sono rivolti verso la strada. Ed è +curioso: fuor che le carrozze, non si sente nessun forte rumore. Si +guarda molto e si parla poco, o a bassa voce, come per rispetto al +luogo, o perchè la gran luce impone un certo riserbo. V'è una +specie di silenzio signorile. Andate innanzi, innanzi, sempre in mezzo +a un incendio, tra una folla immobile e una folla seduta, e vi sembra +di passare di salone in salone, in un immenso palazzo scoperto, o per +un seguito di vastissimi _patios_ spagnuoli, fra le pompe d'una +veglia, in mezzo a un milione di invitati, senza sapere quando +arriverete all'uscita, se pur c'è un'uscita. + + +E intanto, passo passo, arrivate sulla piazza dell'Opéra. + +E qui Parigi notturna vi fa uno dei suoi più bei colpi di scena. +Avete dinanzi la facciata del Teatro, enorme e spudorata, risplendente +di lampade colossali negli intercolonni elegantissimi; dinanzi alla +quale sboccano le vie Auber e Halévy; a destra la gran fornace del +_boulevard_ degli Italiani; a sinistra il _boulevard_ infocato delle +Cappuccine che si prolunga fra i due muri ardenti del _boulevard_ +della Maddalena; e voltandovi, vedete tre grandi vie divergenti che +v'abbagliano come tre abissi luminosi: la via della Pace, tutta +smagliante d'ori e di gioielli, in fondo alla quale si drizza sul +cielo stellato la mole nera della colonna Vendôme; l'_Avenue +dell'Opéra_ inondata di luce elettrica; la via Quattro settembre +lucente di mille fiammelle; e sette file continue di carrozze che +vengono dai due _boulevards_ e dalle cinque strade, incrociandosi +furiosamente sulla piazza, e una folla che accorre e una folla che +fugge, sotto una pioggia di luce rossa e di luce bianchissima, diffusa +da grandi globi di cristallo spulito, che fan l'effetto di ghirlande e +di corone di lune piene, e colorano gli alberi, gli alti edifizi, la +moltitudine, dei riflessi bizzarri e misteriosi della scena finale +d'un ballo fantastico. Qui proprio si prova per qualche momento una +sensazione che somiglia a quella dell'_hasciss_. Quella rosa di strade +sfolgoranti, che conducono al _Théâtre français_, alle _Tuileries_, +alla Concordia, ai Campi Elisi, che vi portano ciascuna una voce della +gran festa di Parigi, che vi chiamano e che v'attirano da sette parti +come le entrate maestose di sette palazzi fatati, vi accendono nel +cervello o nelle ossa il furore dei piaceri. Vorreste veder tutto ed +esser da per tutto ad un tempo; a sentire dalla bocca del grande Got +l'_efface_ sublime dei _Fourchambault_ a folleggiare a Mabille, a +nuotare nella Senna, a cenare alla _Maison dorée_; vorreste volare +di palco scenico in palco scenico, di ballo in ballo, di giardino in +giardino, di splendore in splendore, e profondere l'oro, lo +_champagne_ e i _bons mots_, e vivere dieci anni in una notte. + + +Eppure non è questo il più bello spettacolo della notte. Si va +innanzi fino alla Maddalena, si svolta in _Rue royale_, si sbocca in +piazza della Concordia, e là si lascia sfuggire la più alta e +più allegra esclamazione di meraviglia che strappi Parigi dalle +labbra d'uno straniero. Non c'è sicuramente un'altra piazza di +città europea dove la grazia, la luce, l'arte, la natura, s'aiutino +così mirabilmente fra loro per formare uno spettacolo che rapisca +l'immaginazione. A primo aspetto non si raccapezza nulla, nè i +confini della piazza, nè le distanze, nè dove si sia, nè che +cosa si veda. È uno sterminato teatro aperto, in mezzo a uno +sterminato giardino ardente, che fa pensare all'accampamento +illuminato di un esercito di trecento mila uomini. Ma quando si è +arrivati nel centro della piazza, ai piedi dell'obelisco di Sesostri, +fra le due fontane monumentali, e si vede a destra, in mezzo ai due +grandi edifizii a colonne del Gabriel, la splendida Via reale, chiusa +in fondo dalla facciata superba della Maddalena; a sinistra il ponte +della Concordia che sbocca in faccia al palazzo del Corpo legislativo, +imbiancato da un torrente di luce elettrica; dall'altra parte la vasta +macchia bruna dei giardini imperiali, inghirlandati di lumi, in fondo +a cui nereggiano le rovine delle Tuilerie; e dalla parte opposta il +viale maestoso dei Campi Elisi, chiuso dall'arco altissimo della +Stella, picchiettato di foco dalle lanterne di diecimila carrozze e +fiancheggiato da due boschi sparsi di caffè e di teatri +sfolgoranti; quando s'abbraccia con un sguardo le rive illuminate +della Senna, i giardini, i monumenti, la folla immensa e sparsa che +viene dal ponte, dai _boulevards_, dai boschetti, dai _quais_, dai +teatri, e brulica confusamente da tutti i lati della piazza, in quella +luce strana, fra i zampilli e le cascate d'acqua argentata, in mezzo +alle statue, ai candelabri giganteschi, alle colonne rostrali, alla +verzura, nell'aria limpida e odorosa di una bella notte d'estate; +allora si sente tutta la bellezza di quel luogo unico al mondo, e non +si può a meno di gridare:--Ah Parigi! Maledetta e cara Parigi! +Sirena sfrontata! È dunque proprio una verità che bisogna +fuggirti come una furia o adorarti come una dea? + + +Di là ci spingemmo ancora nei giardini dei Campi Elisi, a girare +fra i teatri a cielo aperto, i chioschi, gli alcazar, i circhi, i +concerti, le giostre, per interminabili viali affollati, da cui si +sentivano i suoni fragorosi delle orchestre, gli applausi e le risate +delle vaste platee trincanti, e le voci in falsetto delle cantatrici +di canzonette, delle quali si vedevano a traverso i cespugli le +nudità opulente e gli abiti zingareschi, in mezzo allo splendore +dei palchi scenici inquadrati fra le piante. E volevamo andare sino in +fondo. Ma più s'andava innanzi, più quel baccanale notturno +s'allargava e s'allungava; dietro a ogni gruppo d'alberi saltava fuori +un nuovo teatro e una nuova luminaria, ad ogni svolto di viale ci +trovavamo in faccia a una nuova baldoria; e d'altra parte il mio buon +Giacosa mi domandava grazia da un pezzo, con voce lamentevole, +dicendomi che gli occhi gli si chiudevano e che la testa non gli si +reggeva più sulle spalle. Allora si ritornò in piazza della +Concordia, si restò un momento in contemplazione davanti a quella +meraviglia di via di Rivoli, rischiarata per la lunghezza di due +miglia come una sala da ballo, e si rientrò a mezzanotte sonata nei +_boulevards_, ancora risplendenti, affollati, rumorosi, allegri come +sul far della sera, come se la giornata ardente di Parigi cominciasse +allora, come se la grande città avesse _ucciso il sonno_ per sempre +e fosse condannata da Dio al supplizio d'una festa eterna. E di là +trasportammo le nostre salme all'albergo. + +Ecco come passò il nostro primo giorno a Parigi. + + + + +UNO SGUARDO ALL'ESPOSIZIONE + + +La prima volta che entrai nel recinto dell'Esposizione dalla parte del +Trocadero, mi fermai qualche minuto in mezzo al ponte di Jena per +cercare una similitudine, che rendesse ai miei lettori futuri +un'immagine fedele di quello spettacolo. E mi venne in mente di +paragonare il senso che si prova entrando là dentro, a quello che +si proverebbe capitando in una gran piazza dove da una parte sonassero +le orchestre del Nouvel-Opéra e dell'Opéra-Comique, dall'altra +le bande di dieci reggimenti, e nel mezzo tutti gli strumenti musicali +della terra, dal nuovo pianoforte a doppia tastiera rovesciata fino al +corno e al tamburino dei selvaggi, accompagnati dai trilli in falsetto +di mille soprani da _cafè chantant_, dallo strepito d'una grandine +di petardi e dal rimbombo lontano del cannone. Non è una +similitudine da _Antologia_; ma dà un'idea della cosa. + +Infatti, arrivando sul ponte di Jena, si sente il bisogno di chiuder +gli occhi per qualche momento, come arrivando su quella piazza si +sentirebbe il bisogno di tapparsi le orecchie. + +Si resta nello stesso tempo meravigliati, stizziti, confusi e +esilarati; che so io?--incerti fra l'applauso e la scrollata di +spalle, fra l'ammirazione e la delusione; in una di quelle incertezze +in cui, per solito, dopo aver lungamente meditato, si prende la +risoluzione di accendere il sigaro. + +Figuratevi, da una parte, sopra un'altura, quell'enorme spacconata +architettonica del palazzo del Trocadero, con una cupola più alta +di quella di San Pietro, fiancheggiata da due torri che arieggiano il +campanile, il minareto ed il faro; con quella pancia odiosa e quelle +due grandi ali graziosissime, colle sue cento colonnine greche, coi +suoi padiglioni moreschi, coi suoi archi bizantini; colorito e +decorato come una reggia indiana, da cui precipita un torrente d'acqua +in mezzo a una corona di statue dorate:--un arco d'anfiteatro immenso +che corona l'orizzonte e schiaccia intorno a sè tutte le altezze. +Dalla parte opposta, a una grande distanza, rappresentatevi +quell'altro smisurato edificio di vetro e di ferro, dipinto, stemmato, +dorato, imbandierato, scintillante, coi suoi tre grandi padiglioni +trasparenti, colle sue statue colossali, colle sue sessanta porte, +maestoso come un tempio e leggiero come una sola immensa tenda d'un +popolo vagabondo. Fra questi due enormi edifizi teatrali, +raffiguratevi quel gran fiume e quel gran ponte; e a destra e a +sinistra del fiume, un labirinto indescrivibile d'orti e di giardini, +di roccie e di laghi, di salite, di discese, di grotte, d'acquarii, di +fontane, di scali, di viali fiancheggiati da statue: una miniatura di +mondo; una pianura e un'altura su cui ogni popolo della terra ha +deposto il suo balocco; un presepio internazionale, popolato di +botteghe e di caffè africani ed asiatici, di villini, di musei e +d'officine, in mezzo alle quali una piccola città barbaresca alza i +suoi minareti bianchi e le sue cupole verdi, e i tetti chinesi, i +chioschi di Siam, le terrazze persiane, i bazar di Egitto e del +Marocco, e innumerevoli edifizi di pietra, di marmo, di legno, di +vetro, di ferro, di tutti i paesi, di tutte le forme e di tutti i +colori, sorgono l'uno accanto all'altro e l'un sull'altro, formando +come un modellino di città cosmopolita, fabbricata, per +esperimento, dentro a un gran giardino botanico, per esser poi rifatta +più grande. Rappresentatevi questo spettacolo e la popolazione +stranissima di venditori e di guardiani che lo anima: tutti quei neri +ambigui, quegli arabi impariginati, quell'orientalume ritinto, +quell'Africa da comparsa, quell'Asia da camera ottica, tutta quella +barbarie ripulita, inverniciata e messa in vetrina col nastrino rosso +al collo; e quell'inesauribile folla nera di curiosi che girano +lentamente, coll'andatura stracca e gli occhi languidi, guardando da +tutte le parti senza saper dove battere il capo.... Ebbene? Che cosa +dirne? Non ci manca che il teatrino di Guignol. È un grande Broeck +assai più bello, senza dubbio, e più svariato di quello +d'Olanda; una bella enciclopedia figurata per i ragazzi studiosi: +proprio da far domandare se è da vendere prima che il 1879 butti in +aria ogni cosa con un gran colpo di scopa; uno spettacolo unico al +mondo, veramente; immenso, splendido e bruttino, che innamora. + + +Il primo senso schietto di meraviglia si prova entrando nel vestibolo +del palazzo del Campo di Marte. Par d'entrare in una enorme navata di +cattedrale scintillante d'oro e innondata di luce. È più lungo +d'un terzo della navata maggiore di San Pietro, e l'Arco della Stella +potrebbe ripararsi sotto le volte dei suoi padiglioni senza urtarvi la +fronte. Qui si comincia a sentire il ronzio profondo della folla di +dentro, che somiglia a quello d'una città in festa. La gente si +aggruppa intorno alla statua equestre di Carlo Magno, davanti al +tempietto classico delle porcellane di Sévres, ai piedi +dell'altissimo trofeo del Canadà, che s'innalza all'estremità +del vestibolo come un'antica torre d'assedio, e una doppia processione +sale e scende per le scale di quel bizzarro palazzo indiano, sostenuto +da cento colonnine e coronato da dieci cupole, nel quale bisogna +entrare assolutamente per accertarsi che non c'è una nidiata di +principessine dell'Indostan da rapire. Un gruppo di curiosi +affascinati circonda la vetrina dei diamanti reali d'Inghilterra, fra +i quali scintilla sopra un diadema il Kandevassy famoso, del valore di +tre milioni di lire, abbagliante e perfido come la pupilla fissa d'una +fata, che nello stesso punto vi arda il cuore e vi danni l'anima. Ma +tutto è oscurato dai tesori favolosi delle Indie, da quel monte di +armature, di coppe, di vassoi, di selle, di tappeti, di narghilè, +sfolgoranti d'oro, d'argento e di gemme, che fan pensare alle +ricchezze d'una di quelle regine insensate delle leggende arabe, dai +capricci immensi e inesorabili, che stancano le bacchette onnipotenti +dei genii. E veramente quando si pensa che son tutti doni spontanei di +principi o di popoli, ci si crede, senz'alcun dubbio; ma si guarda +intorno involontariamente, con una vaga idea di trovar là, a' piedi +della statua equestre del principe di Galles, tutti i donatori +scamiciati e legati. E si pensa pure, qualche volta, se in tutto quel +tratto di vestibolo pieno di tesori, compreso fra il palazzo indiano e +la statua del principe, accatastandoli bene dal pavimento alla volta, +pigiandoli, non lasciandoci nemmeno un piccolissimo vano, ci starebbe +la metà degli scheletri dei morti di fame nelle Indie al tempo +dell'ultima carestia. + + +Dato uno sguardo al vestibolo, m'affacciai subito con viva +curiosità alla porta interna che dà sulla via delle nazioni. + +Sì, è un po' una cosa da teatrino, ma bella; un grazioso scherzo +combinato da venti popoli, ingegnosamente; mezzo mondo veduto di +scorcio; la via d'una grande città di là da venire, in un tempo +di fratellanza universale, quando saranno sparite le patrie. A primo +aspetto non sembra che una splendida bizzarria, e si pensa che il +mondo ha avuto un quarto d'ora di buon umore. Tutta quella linea +così mattamente spezzettata di tetti acutissimi, di torricciuole +gotiche, di chioschetti e di campanili, di guglie e di piramidi, +quella fuga di facciate di colori vivissimi, lucenti di mosaici e di +dorature, ornate di stemmi, decorate di statue, coronate di bandierine +che s'aprono in colonnati ed in portici e sporgono in terrazze a +balaustri, in balconi vetrati, in loggie aeree, in scale esterne e in +gradinate, fra aiuole di fiori e zampilli di fontane; quella fila di +villini, di reggie, di chiostri, di palazzine, dei quali non si +riconosce subito nè la nazionalità nè lo stile, non destano +da principio che un senso di confusione piacevole, come il frastuono +allegro d'una festa. Ma dopo la prima corsa, quando si son +riconosciuti gli edifizi, lo spettacolo muta significato. Allora da +ognuna di quelle facciate esce un'idea, l'espressione di un sentimento +diverso della vita, e come un soffio d'aria d'un altro cielo e d'un +altro secolo, che bisbiglia nomi d'imperatori e di poeti, e porta il +suono di musiche lontane, piene di pensieri e di memorie. E fanno una +impressione strana tutti quei belli edifizi muti e senza vita. Pure +che dentro vi si prepari qualche cosa, e che al sonare di mezzogiorno, +come da tante cassette di orologi, debbano affacciarsi improvvisamente +a tutte quelle finestre e a tutte quelle porte, e correre lungo le +balaustrate, castellani inglesi e borgomastri fiamminghi, girolamiti +del Portogallo e sacerdoti dell'Elefante bianco, mandarini e sultane, +e ateniesi del tempo di Pericle e gentildonne italiane del +quattordicesimo secolo, e fatte le loro riverenze automatiche, +rientrare alla battuta dell'ultim'ora. La via è lunghissima. Stando +a metà si vede appena in fondo, confusamente, la facciata rossa e +bianca dei Paesi Bassi e la ricchissima porta claustrale del +Portogallo, accanto alla quale i piccoli Stati africani ed asiatici +aggruppano le loro bizzarre architetture variopinte, schiacciate +dall'edifizio elegante ed altiero dell'America del Sud. Più in qua +signoreggia il palazzo del Belgio, severo e magnifico, colle sue belle +colonne di marmo scuro, dai capitelli dorati; e fra il Belgio +aristocratico e la Danimarca pensierosa, fa capolino timidamente, come +una prigioniera, la piccola Grecia bianca e gentile. Alcune facciate +par che abbiano un senso politico. La Svizzera slancia innanzi +bruscamente, con una specie d'insolenza democratica, il suo enorme +tetto bernese accanto alla mole giallastra della santa Russia, che +affetta la superbia minacciosa d'un castello imperiale. Fra il lungo +porticato austriaco e la faccia nera e fantastica della China, s'alza +la Spagna arabescata e dorata dei Califfi; e fanno uno strano senso, +dopo le due casette semplici e quasi melanconiche della Scandinavia, +le arcate teatrali d'Italia, messe in rilievo dalle tende purpuree; +dietro alle quali salta fuori inaspettatamente la facciata rustica del +Giappone colle sue grandi carte geografiche piene di pretensione +scolaresca. E finalmente, più vicino all'entrata, dan nell'occhio +gli Stati Uniti sdegnosi, che non vollero prender parte alla gara, +contentandosi di esporre fieramente i loro cinquanta stemmi +repubblicani sopra una piccola casa bianca e vetrata, accanto alla +quale s'alzano i cinque edifizi graziosi dell'Inghilterra. Una folla +di stranieri che vanno e vengono, tutti col viso rivolto dalla stessa +parte, cercando curiosamente l'immagine della patria, e riconoscendola +con un sorriso, dà a questa strana via un aspetto amabile +d'allegrezza, e come un'aria di pace e di cortesia, che mette il +desiderio di distribuire strette di mano da tutte le parti, e di +fondare un giornaletto settimanale per intimare il disarmo +dell'Europa. + + +Per prima cosa entrai nell'immenso palazzo coperto delle +«sezioni straniere» e mi trovai in mezzo al magnifico disordine +dell'Esposizione d'Inghilterra. Qui la prima idea che passa per il +capo è di voltar le spalle e di tornarsene a casa. Il primo giorno +si passa fra tutte quelle meraviglie inglesi con una indifferenza di +cretini. Si gira per un pezzo in mezzo ai cristallami purissimi, alle +ceramiche, alle orerie, ai mobili, a oggetti d'arte improntati delle +ispirazioni di tutti i tempi o di tutti i popoli; frutti dell'ingegno +e della pazienza, che riuniscono la bellezza e l'utile, e accusano il +lusso severo d'un'aristocrazia straricca e fedele alle sue tradizioni, +e l'osservazione variatissima di un popolo sparso per tutta la terra; +e qui si sente l'aria delle grandi officine di Manchester, là si +vive un istante in un castello delle rive del Tamigi, più in là +spira la poesia intima e quieta dell'_home_ modesto, che aspetta la +fortuna dal navigatore lontano. Si passa fra le grandi alghe marine +del Capo di Buona Speranza, fra i canguri e gli eucalipti di Victoria +e della Nuova Galles, fra i minerali di Queensland, fra i gioielli +bizzarri dell'Australia del Sud, tra un'esposizione interminabile di +flore, di faune, di industrie e di costumi di tutte le colonie +dell'immenso regno, e non s'è ancora arrivati in fondo che s'è +già fatto cento volte col pensiero il giro del globo, e s'è +sazii. Ma ogni cambiamento di «sezione» fa l'effetto di una +rinfrescata alla fronte. Cento passi più in là, è un altro +mondo. Vi trovate improvvisamente davanti a uno spettacolo nuovissimo. +È da ogni parte un sollevarsi e un abbassarsi di letti chirurgici, +un allargarsi e un restringersi di sedie, che sembravan vive, per le +operazioni oculistiche; un girar di tavole anatomiche, un aprirsi di +dentiere, un alzarsi di ferri minacciosi e feroci, uno scricchiolio e +uno scintillamento che mette freddo nelle ossa. Non c'è bisogno di +chiedere in che parte del mondo ci si trovi. L'oreficeria solida, i +vasi enormi d'argento, gli orologi dei minatori della California, i +trofei delle ascie di Boston, i congegni elettrici, le carte monetate, +le vetrine irte di ferro e le mitragliatrici formidabili; una certa +fierezza poderosa e rude di cose utili, annunzia l'esposizione degli +Stati Uniti, non so se rallegrata o rattristata da una musica +fragorosa d'organi, d'armonium e di pianoforti, la quale seconda +mirabilmente le divagazioni della fantasia in mezzo ai mille oggetti +che ricordano le lotte e i lavori immani dei coloni nelle solitudini +del nuovo mondo. Ma un nuovo spettacolo cancella subito questa +impressione violenta, La ricchezza dei legni scolpiti delle vetrine +annunzia il paese delle grandi foreste, e mille immagini rammentano la +dolce tristezza dei bei laghi coronati di montagne irte di pini e +bianche di neve. In mezzo ai prodotti delle miniere di Falum e ai +blocchi di nikel, si alzano i trofei di pelliccie, circondati di teste +d'orsi, di lontre e di castori; le stufe colossali, le piramidi nere +di bottiglie sferiche, i pattini, i cordami, e i grandi mucchi di +fiammiferi svedesi; ai quali succedono le ceramiche in cui brilla un +riflesso pallido dei mari boreali, e i mille oggetti scolpiti dai +contadini norvegi nelle veglie interminabili delle notti d'inverno. +Immagini e colori che presentano tutti insieme un gran quadro +malinconico, nel quale matte appena un sorriso la bianchezza argentea +delle filigrane di Cristiania, come uno spiraglio sereno in un cielo +rannuvolato. Lo spiraglio però s'allarga improvvisamente all'uscire +dalle sale della Scandinavia, e alle brume boreali succede in un +batter d'occhio l'ampio sereno immacolato di un cielo primaverile; un +popolo di statue candide, uno sfolgorìo diffuso di cristalli, un +luccichio di sete e di musaici, un riso di colori e di forme, davanti +a cui tutti i visi si rischiarano, tutti i cuori s'allargano, e tutte +le bocche dicono:--Italia--prima che gli occhi ne abbiano letto +l'annunzio. È un vero colpo di scena, al quale segue immediatamente +un altro non meno meraviglioso. Passate la soglia d'una porta: avete +fatto un viaggio di mare di due mesi. Siete in un altro emisfero. Vi +trovate dinanzi a un ideale artistico nuovo, che urta e scompiglia +violentemente tutte le immagini che vi si sono affollate nel capo fino +a quel punto; in mezzo a visi esotici, a oggetti strani, a +combinazioni inaspettate di colori, a prodotti bizzarri d'industrie +enigmatiche, che mandano profumi sconosciuti, e destano a poco a poco, +oltre la curiosità, un'ammirazione accresciuta di non so che +simpatia intima, come di natura. È il Giappone, la Francia +dell'Asia, che espone i suoi vasi colossali dipinti su fondo d'oro, i +salotti arredati di mobili di porcellana, i quadri di seta ricamati a +uccelli e a fiorami, le intarsiature d'avorio, di lacca e di bronzo, e +mille piccole meraviglie innominabili; e in ogni cosa quella nitidezza +cristallina, quella perfezione disperata delle minuzie, quella finezza +aristocratica di colori, quell'ingenuità gentile d'immaginazione +femminea, che è l'impronta propria e indimenticabile dell'arte sua. +Il Giappone prepara alla China; ma è in ogni modo un gran salto. +Alla musica dei colori succede il tumulto, al grazioso il grottesco, +al finito il tormentato, alla varietà la confusione, al capriccio +la follia. Al primo entrare, la vista rimane offesa. In mezzo ai +mobili di mille forme sconosciute, di legno di rosa o di legno di +ferro, intarsiati di avorio o di madreperla, cesellati con una +pazienza prodigiosa, si rizzano i baldacchini purpurei, i paraventi +dipinti di giardini misteriosi, i parafuochi ricamati di farfalle +argentee e di uccelli dorati, le pagode a sette piani coperte di +chimere e di mostri, i chioschi snelli dai tetti arrovesciati e +frangiati, su cui spenzolano dalla vôlta le enormi lanterne +fantastiche, simili a tempietti aerei d'oro e di corallo, fra le +pareti coperte di grandi stendardi di seta gialla ornati di caratteri +cabalistici di velluto nero; dai quali, abbassando lo sguardo, si +ritrovano le portantine delle dame, i bottoni dei mandarini, le +scarpette ricurve, le pipe da oppio, le bacchettine da riso, i +bizzarri strumenti di musica, e immagini della vita chinese d'ogni +tempo e d'ogni ceto, che appagano cento curiosità, svegliandone +mille, e metton la testa in tumulto. Ah! come si riposa l'occhio e la +mente uscendo dalla porta rossa di Pekino! Par di tornare nella +propria patria, in mezzo ai fratelli e agli amici. Siviglia canta, +Granata sorride, Barcellona lavora. Alla prima occhiata riconosco le +mie belle amiche dei venticinque anni. Ecco la chitarra di Figaro, +ecco i pugnali di Toledo, ecco le mantiglie insidiose, le scarpettine +calamitate, i ventagli che parlano, i bustini che fanno scattare le +braccia, le stoffe pittoresche della Catalogna e dell'Andalusia, e i +vasi moreschi, e i ricami di seta dei chiostri antichi, e gli svelti +fantaccini di Espartero e di Prim, che drizzano i loro graziosi +cappelletti alla Ros in mezzo ai cannoni che fulmineranno il terzo +esercito di don Carlos. Ma è una visione fuggitiva. Passano i +Pirenei, passano le Alpi; uno scintillio diffuso di cristallami, che +mandano riflessi di tutti i metalli e di tutte le perle, fra cui +brilla da ogni parte il widerkomme verde, stemmato e coronato, +annunzia la Boemia. Si va innanzi fra la mostra splendida +dell'orologeria viennese e i ricchi mobili improntati del gusto del +cinquecento e del gusto nuovissimo, sposati graziosamente; a traverso +a un museo di pipe splendide, in mezzo a mucchi di saponi del Danubio, +dell'apparenza di formaggi e di frutti, fra i tessuti di vetro e i +prodotti delle miniere d'Ungheria, che mostra la novità preziosa +del suo opale nero; e poi.... dove si riesce? Siamo nell'estremo +settentrione o nell'estremo oriente? Si può credere l'uno e +l'altro. Son due spettacoli in uno. Di qua, le pietre preziose della +Siberia, i grandi blocchi di malachite dell'Ural, gli orsi bianchi, e +la volpe azzurra, le stufe enormi, le stoffe porporine di Mosca, mille +scene dipinte della vita russa, intima e grave, e saggi ingegnosi di +nuovi metodi d'insegnamento, che rivelano una cultura fiorente; di +là, i vestiarii briganteschi e splendidi del Caucaso, i pugnali e i +gioielli barbarici, e un barlume del cielo di Tartaria e un riflesso +del sole di Persia; e poi l'oreficeria e la ceramica dall'impronta +bizantina, fra cui brillano i grandi piatti di mosaico a fondo d'oro, +nuova gloria di Mosca: una esposizione varia e tumultuosa che conduce +il pensiero a salti, d'oggetto in oggetto, dalle rive della Vistola +alla muraglia della China, e lascia quasi sgomenti dinanzi +all'immagine dell'Impero smisurato e deforme. Improvvisamente un alito +d'aria montanina vi porta una vaga fragranza d'Italia, e vi ritrovate +in mezzo a mille cose e a mille colori famigliari al vostro sguardo. +La Svizzera c'è tutta, verde, fresca, nevosa, vigorosa, ricca e +contenta. Ginevra ha mandato i suoi orologi, Neufchâtel i suoi +gioielli, Choume le sue maioliche, Glaris le sue indiane, Zurigo le +sue sete, Interlaken le sue sculture, Vevey i suoi sigari, e San Gallo +e Appenzel hanno riempito una vasta sala dei loro ricami insuperabili, +davanti a cui s'accalca una folla meravigliata. Ma di qui s'intravvede +già, nelle sale vicine, l'arte e la splendidezza d'un popolo più +fine e più opulento. Qui decorazioni d'appartamenti principeschi, +pulpiti e seggioloni di cori, prodigiosamente scolpiti, che si +riflettono nei palchetti intarsiati e negli specchi colossali, in +mezzo ai bronzi e ai pianoforti; e una ceramica superba che riproduce +i grandi capolavori della pittura nazionale. Le trine di Malines +riempiono della loro grazia aerea ed aristocratica una sala affollata +di signore che gettan lampi dagli occhi. Dalle pareti pendon le +tappezzerie istoriate d'Ingelmunter, le belle armi di Lièges, +vicino alle sculture in legno di Spa e ai prodotti metallurgici della +Vecchia montagna; dopo i quali si può prendere un po' di respiro in +un gabinetto di Re Leopoldo, scolpito in legno di quercia, che fa +sinceramente desiderare, per un'oretta al giorno, la corona del +Belgio. E poi un contrasto curiosissimo: le esposizioni di due paesi +profondamente diversi, che par che si guardino l'un l'altro, stupiti +di trovarsi di fronte. Figuratevi da una parte le pelli degli orsi +bianchi uccisi dai navigatori danesi in mezzo ai ghiacci polari, +dall'altra i tappeti fatti a mano dalle belle fanciulle brune nei +villaggi irradiati del Peloponneso; di qui i legni della foresta di +Dodona, di là gli zoccoli delle grosse contadine di Fionia; a +destra i marmi delle miniere del Laurium, che rammentano le glorie +dello scalpello antico; a sinistra le reti dei pescatori del Baltico, +che fanno sentire nella mente echi lontani di canzoni pie e +melanconiche; e dirimpetto alle immagini degli oggetti ritrovati negli +scavi delle terre famose, di fronte alla poesia delle rovine immortali +e delle ceneri glorificate dal mondo, i visi pacati, i costumi +semplici, le feste patriarcali di un popolo grave e paziente, +industrioso ed economo, che ispira l'amore del lavoro tranquillo e +della vita oscura e raccolta. Di là dalla Danimarca, s'apre un +nuovo infinito orizzonte, dinanzi al quale il visitatore si arresta, e +gli balenano alla mente i _pampas_ sterminati, le tempeste di sabbia, +i nembi di cavallette, gli armenti innumerevoli, i viali deserti +fiancheggiati da monumenti titanici di pietra, e le foreste senza fine +e le immense valli solitarie su cui sorge appena l'aurora della vita +umana, e qua e là, dietro un velo di nebbia, faccie mostruose e +stupefatte, di Incas, che tendon l'orecchio agli squilli vittoriosi +della civiltà che s'avanza. Qui è un labirinto di sale e di +gallerie, che vi conducono dal Perù all'Uraguay, dall'Uraguay a +Venezuela, a Nicaragua, al Messico, a San Salvador ad Haiti, alla +Bolivia, tra i mobili di Buenos Ayres e gli abbigliamenti delle +signore di Lima, fra i cappelli di foglie di sen, le stoffe d'alpaga e +i tappeti di lama, in mezzo alle canne di zucchero, ai bambù, alle +liane, alle scaglie di coccodrillo, agl'idoli informi, alle memorie +dei primi conquistatori; fin che il quadro selvaggio e grandioso, che +vi riempie di pensieri solenni, s'interrompe bruscamente fra i mille +colori ridenti e i mille ninnoli puerili d'un bazar musulmano, da cui, +fra due pesanti cortine, s'intravvedono le pareti misteriose d'un +arem. Eccovi a Tunisi. E oramai, per un pezzo, non uscirete dai paesi +«prediletti dal sole». Ecco le graziose decorazioni moresche +dell'impero dei Sceriffi, accanto al quale la Persia mostra i suoi +tappeti regali e le sue ricche armi damascate. Poi un piccolo gruppo +di paesi semifavolosi, e un visibilio di cose indescrivibili, che mi +par di aver viste sognando: Annam coi suoi mobili grotteschi e coi +suoi ventagli incredibili; Bankok coi suoi strumenti d'una musica +dell'altro mondo e colle maschere mostruose dei suoi attori +drammatici; Cambodge.... Ah! è bravo chi si ricorda di Cambodge. E +dopo la favola vien la barzelletta, gli stati putti, i nani della +festa, che si rizzano l'uno sulle spalle dell'altro, in Via delle +nazioni, per parer di statura: Monaco che offre una tavola, +Lussemburgo che mostra dei banchi di scuola, Andorre che presenta le +sue leggi, San Marino che fa vedere una macchinetta. Qui l'Esposizione +volge un poco all'ameno. Ma si ripiglia immediatamente, ricca e +severa, colle arcate del chiosco di Belem e colle mura dell'abbazia di +Bathala, fra i modelli dell'antica architettura portoghese +sopravvissuta al terremoto famoso, negli splendidi vasi moreschi, +nelle sculture in legno, nelle belle stuoie di Lisbona e nelle +innumerevoli figurine d'argilla dipinte, che rivelano tipi, foggie e +costumi, e vi fanno vivere un'ora nella città di Camoens in via _do +Chiado_ a al _paseio don Pedro de Alcantara_, in mezzo ai _fidalgos_, +ai marinai, ai toreros, e ai tagliacantoni inferraiolati e alle belle +ragazze brune del _Bairro alto_. E finalmente lo spettacolo cambia per +l'ultima volta. Si rientra nella nebbia del settentrione in mezzo a un +popolo ben coperto e ben pasciuto, che trinca, fuma e lavora, col +corpo e coll'anima in pace, e qui si ritrovano le sue dighe e i suoi +canali, le sue stanzine piene di comodi, le sue grosse massaie, le sue +tavole apparecchiate, i mercati e le scuole, i ponti e le slitte: +tutta l'Olanda, umida e grigia, nella quale termina il mondo e la +visione faticosa svanisce. + + +Usciti di qui, è bene scappare, se si può, a prender le doccie +nella più vicina casa di bagni, e poi si ritorna per vedere «la +sezione francese.» Fatto il conto, è una passeggiata di ottomila +passi. Son circa duecento sale, varie di colore e di gradazione di +luce, ma quasi tutte rischiarate da una luce soave, in cui l'occhio si +riposa. Ora par d'essere in una reggia, ora in un museo, ora in una +chiesa, ora in un'Accademia. La Francia si prese, in spazio, la parte +del leone; ma seppe mostrarsene degna. Una delle mostre più belle +è quella dei cristallami, in una vastissima sala bianca e +azzurrina, che attira gli sguardi da tutte le parti. È una foresta +di cristallo inondata di luce, un palazzo di ghiaccio traforato e +niellato, tutto trasparenza e leggerezza, nel quale brillano i colori +di tutti i fiori e di tutte le conchiglie, e lampeggia l'oro e +l'argento, fra un barbaglio diffuso di scintille diamantine e +un'incrociamento d'iridi infinite, che fa socchiudere gli occhi. +Lascio ad altri la descrizione dei grandi lampadarii dalle miriadi di +prismi, dei candelabri e dei vasi cesellati, delle bottiglie e delle +tazze elegantissime color di cielo, di sangue e di neve, delle +imitazioni di Murano del Baccarat o dei famosi vetri, smaltati del +Broccard. Io mi ristringo ad esprimere una matta ammirazione per la +leggerezza miracolosa dei servizi da tavola di Clichy, fabbricati +proprio per un banchetto di regine di diciott'anni, bionde e sottili +come creature d'un sogno. Ah! detesto il grosso banchiere che +metterà quella grazia davanti ai suoi grossi amici della Borsa, +sulla mensa del giorno di Natale! I tesori più preziosi +dell'Esposizione son quasi tutti là presso. Fatti pochi passi, si +arriva nello scompartimento dei gioielli, che è un solo enorme +scrigno, che contiene ottanta milioni di lire in perle e in diamanti; +pieno di rarità bizzarre e di lavori meravigliosamente delicati, da +far desiderare a un osservatore onesto d'aver le mani legate; e nelle +sale dell'oreficeria, in mezzo ai vasi e alle statuette da salotti +reali, alle posate d'oro, agli altari sfolgoranti, a mille piccoli +capolavori da grandi borse che metterebbero il furore del lusso +casalingo in un Arabo del deserto. Arrivati là s'è chiamati in +un'altra parte da una musica strana. È un gran numero di uccelli +meccanici, che fischiano, pigolano e trillano, aprendo il becco e +dimenando graziosamente la testa e la coda, per annunziare +l'esposizione dell'orologeria; nella quale son raccolti i più bei +lavori dei quarantamila operai di Besançon, dagli orologi +microscopici che si possono spedire alla fidanzata nella busta d'una +lettera, ai macchinoni che vi suonano a festa l'ora dei dolci +appuntamenti coi rintocchi d'una campana da cattedrale. Quasi tutti +gli scompartimenti sono preannunziati da qualche cosa. Arrivati a un +certo punto, sentite un fracasso Indemoniato d'organi, di clarini, di +violoncelli, di trombe, che sembra un'orchestra di pazzi: è +l'esposizione degli strumenti di musica. Passate per le sale delle +tappezzerie e dei tappeti, decorate di nero: a un tratto un'aria +infocata vi soffia nel viso, la decorazione si fa rossa di fiamma, vi +ritrovate in mezzo ai forni, ai fornelli, ai cammini, alle cucine a +gaz, alle lampade fotoelettriche, ai caloriferi e alle stufe che +allungano in tutte le direzioni le loro gigantesche braccia nere, e +danno alla sala l'aspetto cupo d'un'officina. Ma qui vi sentite già +dare al capo un misto di profumi femminei, che vi mettono in +ribollimento l'immaginazione, e un passo più là siete nell'esposizione +seducente delle profumerie, splendida di mille colori, dove, chiudendo +gli occhi, sognate in un minuto secondo tutti i peccati mortali di +Parigi, Questi contrasti son frequentissimi. Girate, per esempio, +nello scompartimento del così detto _article de Paris_, pieno di +cofanetti, di pettini, di canestrini, di scrignetti, d'infiniti +ninnoli graziosi e preziosi, che esprimono tutte le più raffinate +mollezze della vita signorile, e già vi sentite come viziati da +mille desiderii da bellimbusto e da donnetta: ecco tutt'a un tratto +una raffica brutale di vento oceanico e un coro di voci rudi e +sinistre, che vi dà una scossa alle fibre. Siete entrati in una +vasta sala decorata selvaggiamente di reti e di cordami enormi, in +mezzo ai prodotti delle colonie francesi, tra le lancie e le freccie, +tra gli uccelli strani e i feticci mostruosi, tra i bambù della +Martinica e i piedi d'elefante della Cocincina; tra i vegetali del +Senegal e i lavori dei deportati della Nuova Caledonia; tra mille cose +che vi raccontano storie di fatiche, di dolori e di pericoli, da cui +uscite pensierosi e ritemperati. Di qui ritornate nella civiltà, +fra le meraviglie della ceramica, in una sala che presenta l'aspetto +di una galleria di quadri; nella quale si vedono gli appassionati +senza quattrini cogli occhi fuor della testa. Qui c'è la varietà +e la ricchezza d'un industria fiorente, piena di speranze e +d'ardimenti, a cui sorride la fortuna: imitazioni dell'antico, +tradizioni ringiovanite, vittorie nuove dell'arte, come lo smalto a +fondo d'oro e il rosso ottenuto mirabilmente; busti e statue, +paesaggi, figurine, fiori, ritratti, d'un colorito fresco e possente, +che paiono pitture ad olio; le pareti coperte di terre cotte, di +porcellane, di lave smaltate, di cammini altissimi, e d'ogni sorta di +decorazioni colossali, che promettono alla nuova ceramica uno +splendido avvenire di conquiste sull'architettura; già incominciate, +di fatto, nel palazzo stesso dell'Esposizione. Poi vengono le regioni +che s'attraversano di corsa; selve di lame sguainate e irte, e file di +sale in cui non son che fili e tessuti; dove grazie alla solitudine, +potete prendere l'andatura libera del viandante dalle ossa rotte. +Improvvisamente vi fermate davanti alla magnificenza delle sete: sete +di tutti i colori e di tutti i disegni, antiche e nuove, fra cui +risplendono quelle ricamate d'oro e d'argento, che piglieranno la via +dell'Oriente, per esser tagliate in caffettani e in calzoncini per le +belle donne degli arem. Qui, per le signore, comincia il regno della +tentazione. Le più riserbate non riescono a padroneggiarsi. È +una cosa amenissima vedere gli sguardi languidi, sentire i sospiri +amorosi e le esclamazioni irresistibili di meraviglia, che suonano +dinanzi a quelle vetrine. S'entra nelle sale delle trine, dove c'è +il lavoro di cinquecento mila mani di donna; veli e gale da +imperatrici, che si manderebbero in aria con un soffio, quadri di +pizzo pieni di figurine aeree, ombrellini e ventagli che paion fatti +di ragnateli, e ricami di fata, vere pitture dell'ago, che farebbero +domandare su due piedi, come un re delle _Mille e una notte_, la mano +della ricamatrice incognita, a rischio di legarsi a un rosticcio. Poi +si capita in un giardino d'Andalusia nei primi giorni di maggio, in +mezzo alle penne e ai fiori; e di là fra i vestimenti dei due +sessi, da cacciatore e da amazzone, da ballo, da bagno, da nozze, da +morte, pei ministri, per le commedianti e pei putti; meraviglie +d'eleganza e di gusto, dinanzi a cui si vedono dei sarti di provincia +immobili, in atto di profondo scoraggiamento. Qui c'è un'alcova +misteriosa, tutta bianca, azzurrina e rosea, rischiarata da una luce +languidissima, in cui vi sloghereste le braccia a abbracciare, tanti e +così gentili e così provocanti sono i bustini da verginelle, da +matrone, da belle trentenni nervose e da maschiette cresciute tutt'a +un tratto, che vi svelano i più preziosi segreti della bellezza +femminile d'ogni età e d'ogni complessione. Di là si ritorna fra +i ventagli dipinti da artisti celebri che fanno fresco al viso e al +pensiero con paesaggi deliziosi delle Alpi e del Reno; poi in un bazar +di calzature che rivende quelle di Stambul, dove potete passare un'ora +piacevole a calzare piedini immaginarii di principesse circasse e di +marchesine spagnuole; poi fra gli scialli dorati della Compagnia delle +Indie; poi nelle sale degli oggetti da viaggio e da accampamento, che +fanno ribollire il sangue dei vagabondi; poi nell'esposizione dei +giocattoli; dove tutto move, strepita, salta, canta, tintinna, da far +disperare tutti i _bebés_ dell'universo. Ma è la profusione +delle cose che sgomenta. Entrate fra le bretelle: c'è da +imbretellare tutti i giubilati d'Italia; tra i legacci: ce ne sono da +provvedere tutti gli innamorati della Frisia per i loro regali di +nozze. Così nella galleria lunghissima delle arti liberali, +decorata con una semplicità severa, dalla sala delle missioni +giù giù fra le biblioteche e le mappe, fra gli strumenti +chirurgici e i modelli anatomici, dove s'arrestano pochi visitatori +silenziosi, che meditano e notano. Qui c'è la splendida esposizione +libraria della Francia, prima fra tutte, dove gli editori espongono +sulle pareti, come titoli di nobiltà, gli elenchi interminabili +degli autori illustri a cui prestarono i tipi: una collezione di +gioielli del Plon, del Didot, del Jouvet, dell'Hachette, che annunzia +al mondo il connubio desiderato e glorioso del genio dell'Ariosto e +dell'ispirazione del Dorè; e le legature delicate e magnifiche del +Rossigneux, dinanzi a cui la mano si slancia prima al portamonete, e +poi si alza a dare una grattatina rassegnata alla barba. E via, a +traverso all'esposizione brillante delle armi, nelle sale della +scultura dei metalli, che è un vasto museo d'orologi monumentali di +bronzo, di statue d'argento di grandezza umana, di candelabri, di +lampade e di lanterne da vestiboli di reggia; a cui tien dietro, in +una doppia fila senza fine di saloni aperti come teatri, la mostra +meravigliosa del mobilio, nella quale s'alternano colle bizzarrie +graziose della moda le forme correttamente eleganti del rinascimento; +dopo di che non resta che la galleria dei prodotti. Ci avete però +un quarto d'ora di cammino fra i lavori ciclopici dell'industria +metallurgica, fra migliaia di tubi enormi che presentan l'aspetto +delle pareti d'una grotta di basalto, a traverso a foreste di ferro e +di rame, in mezzo alle opere innumerevoli della galvanoplastica, fra +cui torreggia il vaso colossale del Dorè; e via via, il museo +statuario del Cristophle, una montagna di pelliccie, una selva di +penne, un palazzo di corallo, e i prodotti chimici, e le pelli, e che +so io? Verso la fine la stessa stanchezza vi mette le ali ai piedi, le +sale fuggono, gli oggetti si confondono; se ci fosse un treno di +strada ferrata, pigliereste il treno; e quando arrivate in fondo, +dareste la testa per uno scudo, ma proprio colla sicurezza di fare un +buonissimo affare. + + +Facciamo un sonnellino sopra uno dei mille divani del Campo di Marte e +poi ritorniamo nel mare magno. Io esprimo le mie impressioni del primo +giorno, semplicemente. Ebbene, ciò che mi fece più meraviglia +non sono le cose esposte; è l'arte dell'esposizione. Qui davvero +bisogna ammirare l'inesauribile fecondità dell'immaginazione umana. +L'esposizione dei mezzi d'esposizione sarebbe per sè sola una cosa +da sbalordire. Figuratevi dei grandi chioschi di legno scolpiti, +leggieri che paiono di carta o di paglia; delle vetrine cesellate, per +la mostra dei fili di Scozia, che costano mille sterline l'una; delle +case di vetro, degli archi trionfali, delle specie di colossali +trionfi da tavola, carichi di oggetti, che potrebbero stare in mezzo a +una piazza. Il cotone è disposto in forma di tabernacoli e di +cappelle commemorative; le spille, a milioni, in trofei; l'allume di +potassa a muraglie; la cera di Spagna in torri alte come case; i +tappeti in piramidi che toccan la vôlta; la glicerina modellata in +busti d'uomini celebri; il sapone fuso in colonne monumentali +d'apparenza marmorea; i tubi di ferro congiunti in forma di organi +titanici o di chiesuole di stile gotico, le marmitte in obelischi +egizii, i cilindri di rame in colonnati babilonesi, le funi +telegrafiche in campanili. V'è una gara di bizzarrie architettoniche +spinta a un segno che fa ridere. Un mercante di stoffe fabbrica un +castello di materasse? L'orologiaio vicino innalza una piramide di +duemila casse d'orologi. Un olandese espone un tempio di stearina che +può contenere venti persone, colle sue statue e colle sue gradinate? +E un francese costruisce un tempio di cristallo sorretto da sei +colonne e circondato da una balaustrata, che costa venticinque mila +napoleoni. Un profumiere inglese consacra una palazzina ai suoi +cosmetici e alle sue boccette? E un chiodaio parigino rappresenta con +nient'altro che coi suoi chiodi dalla testa dorata, il palazzo del +Trocadero colla sua cupola, colle gallerie e colla cascata. Un +liquorista d'Amsterdam fa colle sue bottigline un altare da +cattedrale? E un profumiere di Rotterdam gli fa zampillare davanti una +fontana d'acqua di Colonia. Questo per attirare gli sguardi e i +quattrini. Aggiungete una infinità di medaglie d'onore e di documenti +d'ogni sorta, esposti dai venditori, molti dei quali mettono persino +in mostra le fotografie e le lettere di complimento dei loro clienti. +Altri s'aiutano con mezzi meccanici. I gibus s'alzano e s'abbassano da +sè, manine di cera suggellano le lettere, i trofei rotano, gli +automi vi chiamano, le scatole musicali vi ricreano, gli espositori +v'apostrofano o vi spiegano. Ci son poi i colossi che fan presso a +poco lo stesso ufficio. In ogni Esposizione c'è un certo numero di +queste grandi fanciullaggini. Qui c'è una bottiglia spropositata di +vino di Champagne che basterebbe a ubbriacare un battaglione di +bersaglieri; là un cavaturaccioli mostruoso che par fatto per tirar +su i tetti. Nell'esposizione francese delle lame un coltellaccio +damascato davanti al quale le più grandi _navajas_ della Spagna non +paiono che temperini. V'è una botte francese che contiene quattrocento +ettolitri, una ungherese che ne contiene mille, e quella della +fabbrica di Champagne che è capace di settantacinque mila +bottiglie. Vi son gli specchi di ventisette metri quadrati di +superficie; rotaie d'un sol pezzo di cinquanta metri, e fili metallici +lunghi venticinque chilometri. Aggiungete ancora il martello smisurato +del Creusot che pesa ottantamila chilogrammi; e il girarrosto +gigantesco della casa Baudon, che vi arrostisce venti capretti per +volta. Poi le meraviglie della pazienza umana: i coltellini +microscopici, colle loro belle guaine, che stanno in cento e quattro +dentro un nocciolo di ciliegia; i tappeti orientali fatti di sei mila +frammenti; il cassettone spagnuolo composto di tre milioni e mezzo di +pezzetti di legno; le stoffe da cinquecento lire il metro, fatte a +cinque centimetri il giorno; il servizio da tavola degli Stati Uniti, +a cui lavorarono per diciotto mesi duecento operai; la fontana +scolpita a cui lavorò un contadino scozzese per sette anni. E in +fine le stranezze, i ghiribizzi dell'ingegno umano, del genere +dell'ago di refe d'Emilio Praga. Questi avrebbe potuto fare alla sua +amante, in quella certa poesia, tutte quest'altre domande. Vuoi un +pendolo che ti faccia vento? un orologio fatto con un girasole, da cui +esca un ragno ad acchiappare una mosca? un mobile che ti si trasformi +sotto le mani, a tuo piacere, in bigliardo, in scrivania, in +scacchiera e in tavola da mangiare? una barca vera con remi e timone, +da portar sotto il braccio al lago di Como? un portamonete che tiri +delle pistolettate? la carta dell'Europa in un fazzoletto? un paio di +stivaletti di squame di pesce? un letto di ceralacca? una poltrona di +cristallo? un violino di maiolica? un velocipede a vapore? Qui c'è +tutto: gli orologi magici, le trottole miracolose, le bambole che +parlan francese, le spagnuole di legno che v'insegnano a maneggiare il +ventaglio.... Non ci manca proprio altro che l'ago di Emilio Praga. + +E le cose belle dunque! Infinite; ma un po' care. Non c'è mezzo di +mobiliarsi una casa a proprio gusto, fantasticando, senza profondere +un milioncino in un quarto d'ora. A ogni passo trovate un mobile che +vi incapriccia, e sareste quasi tentati di fare uno sproposito; ma +avvicinandovi al cartellino del prezzo, vedete dietro a un _uno_ che +vi dà un filo di speranza quattro maledettissimi zeri che paiono +quattro bocche spalancate che vi sghignazzino in faccia. È un +continuo supplizio di Tantalo. Non c'è che un solo conforto: che +molte cose son già comprate. Avete messo gli occhi sopra un +meraviglioso servizio da tavola della casa Cristophle, che vale +quattrocento mila lire; ma ve l'ha buffato il duca di Santoña. +Così la duchessa v'ha liberato dalla tentazione di portar a casa +una splendida veste Colbert e Aleçon, che avrebbe spazzato netto il +vostro piccolo patrimonio. Il gran vaso di malachite ornato d'oro, +della sezione russa, alto tre metri, ve l'ha portato via il principe +Demidoff. Il più bel paio di stivaletti trinati di tutta +l'Esposizione sono della principessa di Metternich, i due più bei +manicotti di volpe nera appartengono alla principessa di Galles, e +l'Imperatore d'Austria ha già messo il suo augusto suggello sopra +un impareggiabile cofano d'argento cesellato, che sarebbe stato la +vostra delizia. Ci rimane però dell'altro. Io mi permetterei di +suggerire alle signore facili a contentarsi un graziosissimo velo di +trina dell'esposizione belga, fatto con un filo che costa cinquemila +scudi il chilogramma; e agli sposi di giudizio un letto chinese di +legno di rosa intarsiato d'avorio che costa poco più di una +villetta passabile sulle rive del lago di Como. Alla porta della +camera si potrebbero mettere le due tende di seta ricamate d'oro e +d'argento, che sono in vendita nell'esposizione austriaca per mille e +duecento napoleoni. C'è la comodità di poter comprare delle sale +intere, anzi degl'interi appartamenti, d'ogni stile e d'ogni paese, +lì su due piedi, d'un colpo, con un gran risparmio di tempo e di +seccature. E ci sono pure delle ammirabili cose per le borse modeste. +Lo zaffiro del Rouvenat, circondato di diamanti, si può avere con +un milione e mezzo; e stiracchiando un poco, si può anche ottenere +a un prezzo ragionevole un curiosissimo diamante tagliato in forma di +una lanterna a gaz e incastonato in un candelabro d'oro microscopico, +ch'è una vera bellezza. Tutte cose che sulle prime fanno girare un +po' il capo, ma poi si scrollano le spalle, e si tira via senza +badarci, dicendo:--corbellerie, corbellerie--coll'indifferenza d'un +franco.... impostore. + + +E si va a vedere l'esposizione dei prodotti alimentari, meno +pericolosa per la fantasia: una passeggiata d'un miglio, o poco meno. +Chiudete gli occhi, pigliatevi la testa fra le mani, e cercate di +rappresentarvi tutto quanto di più strano e di più raro può +mettersi in corpo un uomo senza rischiare la vita: c'è tutto. +Potete bere, a quindici centesimi, un bicchiere delle quattordici +sorgenti d'acqua minerale della Francia, o un bicchiere d'acqua delle +Termopili, nella sezione greca, o birra della Danimarca che ha fatto +il giro del mondo; o se preferite i vini, vino di Champagne che si fa +sotto i vostri occhi, tutti i vini della Spagna in bottigline graziose +da mezza lira, che vi vende una bella ragazza di Jerez; e vini di +Porto e di Madera, imbottigliati nel 1792, a cento lire la bottiglia, +compresi i documenti storici «debitamente legalizzati.» E se il +vino di ottantasei anni vi par troppo giovane, trovate nella sezione +francese, in mezzo a una corona di sorelle nonagenarie, una bottiglia +di vin del Giura del 1774, coronata di semprevive, a un prezzo da +convenirsi. Trovate il chiosco dei vini di Sicilia e il chiosco dei +vini di Guiro; tutti i vini d'Australia nella capanna da minatore +eretta dal governo di Malbourne; e nella sezione delle colonie +inglesi, il misterioso vino di Costanza, del Capo di Buona Speranza, e +l'enigmatico vino del Romitaggio della nuova Galles, fatto con uva +secca. Ci avete il vino di Schiraz nella sezione di Persia, il vino di +Corinto accanto all'acqua delle Termopili, e potete gustare un Tokai +squisito nella trattoria rustica dell'Ungheria, al suono d'una banda +di zingari. Per mangiare poi non c'è che da chiedere. Nei +padiglioni delle colonie francesi una creola vi dà l'ananasso, una +mulatta vi dà il banano, un negro la vaniglia. Potete mangiare +della marmellata del Canadà e intingere in un bicchiere del famoso +Sant'Uberto di Vittoria dei biscotti che hanno attraversato +l'Atlantico. Potete scegliere fra i pesci celebrati della Norvegia e i +maiali illustri di Chicago. Potete fare anche meglio: prendervi un +pezzo di carne cruda venuta dall'Uraguay, ma fresca e sanguinante che +par della mattina, e andarvela a far cuocere voi stessi collo specchio +ustorio dell'Università di Tours, nella galleria delle arti +liberali di Francia. Poi ci sono le trattorie olandesi, americane, +inglesi e spagnuole. Avete al vostro servizio cento bei pezzi di +ragazze vestite di nero e di bianco in un monumentale _bouillon Duval_ +che pare un tempio delle Indie. Se avete un debole per la Russia, +potete andare alla trattoria russa dove da manine polacche, moscovite, +armene, caucasee v'è servito il vero kumysy venuto dalle steppe +dell'Ural, o l'acqua igienica della Neva, o la _colebiaka_ d'erbaggi e +di pesce, o qualche altro pasticcio russo-turco condito con vin di +Cipro. Per dolci la Francia vi offre il palazzo di Fontainebleau e +delle cattedrali gotiche di zucchero, e dei mazzi gustosissimi di rose +e di violette, che sembran colte un'ora prima. Dopo il desinare, +ricevete il caffè gratis dalla repubblica del Guatemala, se pure +non preferite quello scelto e tritato dalle negre di Venezuela. E poi, +per _rincette_, potete sorseggiare un _bitter_ di nuova invenzione che +vi porge una svizzera in costume di Berna all'ombra d'un chioschetto +signorile; o andare nel chiosco olandese, dove tre belle frisone +rosee, col casco dorato, vi fanno sentire il curasò o lo scidam; o +arrischiarvi a gustare il liquor di fichi nel padiglione del Marocco, +rallegrato dagli strimpellamenti di tre suonatori, uno dei quali pesa +centonovanta chilogrammi a stomaco vuoto; o mettervi fra le labbra un +sigaro di nuovo genere che invece d'un nuvoletto di fumo vi caccia in +bocca un bicchierino di cognac. Ne avete abbastanza? Ma voi volete +fumare. Ebbene, ci sono i sigari avvelenati della Repubblica +d'Andorre, e la magnifica esposizione dei sigari di Cuba, d'ogni +grandezza e di ogni forma, dorati, stemmati, odorosi,--veri lavoretti +d'arte--profusi a miriadi,--davanti ai quali il fumatore italiano +estenuato dai patimenti passa «sospirando e fremendo.» Tutta +questa doppia galleria dei prodotti alimentari è ammirabile per +varietà e per ricchezza. È un'architettura interminabile di +bottiglie che s'alzano in torri, in scale a chiocciola, in gradinate +multicolori e scintillanti; una moltitudine di tempietti splendidi +d'oro e di cristalli, che potrebbero coprire delle statue di numi, e +coprono dei porci salati; una magnificenza di teatrini, d'altari, di +troni, di biblioteche, pieni di ghiottumi così graziosamente +disposti e decorati, che il gran pittore delle _Halles_ di Parigi ne +potrebbe cavare un quadro meraviglioso per uno dei suoi romanzi +avvenire. + + +Lo spettacolo più bello è quello che presenta la gente. A +certe ore il recinto dell'Esposizione è più popolato di molte +grandi città. I visitatori entrano per venti porte. I viali, i +vestiboli, le gallerie, i passaggi traversali, e il labirinto +infinito delle sale del campo di Marte, è tutto un brulicame +nero, in cui c'è da fare a non perdersi. Specialmente nelle +«sezioni estere», dove i venditori formano da sè soli una +specie d'esposizione antropologica dilettevolissima, C'è un gran +numero di belle ragazze inglesi che lavorano ai loro registri, +intente e impassibili, in mezzo a quel via vai, come se fossero in +casa propria. I Giapponesi,--vestiti all'europea,--chiaccherano rano +e giocano, seduti intorno ai loro tavolini, allegri, forse con un +po' d'ostentazione, per darsi l'aria di gente che si sente benissimo +al suo posto nel cuore della civiltà occidentale; e infatti hanno +già preso tanto l'aria di casa, che quasi nessuno li guarda. I +Chinesi, invece, hanno sempre intorno un cerchio di curiosi, ai +quali rivolgono di tratto in tratto uno sguardo sprezzante, che +rivela, come un lampo, la superbia cocciuta della loro razza; e poi +ripigliano la loro impassibilità di idoli, da cui li smuove +soltanto la voce dei compratori. Si vedon dei mercanti orientali, in +turbante, che strascicano le loro ciabatte in mezzo a tutte quelle +meraviglie, guardando intorno oziosamente colla stessa stupida e +irritante indifferenza che mostrerebbero nelle loro vecchie baracche +di bazar. Tratto tratto se ne trovano tre o quattro estatici davanti +a una faccia di cartapesta o a una marionetta che allarga le +braccia. Ci son molti algerini: arabi, mori, negri. S'incontrano +delle brigatelle di spahi, ravvolti nei loro grandi mantelli +bianchi; ma non son più le faccie baldanzose del 1859. L'orgoglio +del vecchio esercito d'Africa non brilla più nei loro grandi +occhi neri. Come cambia i volti una guerra perduta! Qua e là si +vede pure qualche faccia color di rame, e qualche vestimento +arlecchinesco dei paesi confinanti colla China. Oltre a questo +c'è una moltitudine immobile e muta di gente d'ogni paese, che +produce una strana illusione. Ogni momento rasentate col gomito +qualcuno, che vi pare una persona viva, ed è un grosso fantoccio +colorito e vestito di tutto punto, che vi fa restare a bocca aperta. +Ci sono dei selvaggi del Perù, degli indigeni d'Australia colle +loro grandi capigliature, lanose, dei guerrieri medioevali, delle +signore vestite in gala, dei soldati italiani, delle contadine di +Danimarca, delle lavandaie malesi, delle guardie civili di Spagna, e +annamiti e indiani e cafri e ottentotti, che vi si parano dinanzi +improvvisamente, e vi fissano in volto i loro occhi trasognati, come +fantasime. Lo spettacolo è ancora variato e rallegrato da un gran +numero di signore che girano su poltrone a ruote o su carrozzine da +bimbi, tirate davanti da un servitore, spinte per la spalliera dai +mariti, fiancheggiate dai ragazzi; matrone poderose, le cui +rotondità sporgono da tutte le parti fuori del piccolo veicolo, +lunghissime zitelle inglesi che ci stanno tutte raggruppate, colle +ginocchia aguzze all'altezza del mento; signoroni decrepiti che +godono là, probabilmente, l'ultimo piacere della vita; vecchie +patrizie paralitiche, e putti meravigliosamente biondi e rosati dei +paesi nordici, che formano tutti insieme, in quel labirinto di vie +fiancheggiate da case di vetro, una specie di corso in burletta, +degno della matita del Cham. Nella Via delle nazioni, all'ombra +delle capannette di paglia, molta gente fa colezione sulle ginocchia +come per viaggio, e i bimbi vanno a prender acqua alle fontane del +Giappone e dell'Italia; altri sgranocchiano pane e prosciutto +camminando; delle coppie coniugali dormono saporitamente sui sedili +in mezzo alla folla; e altre coppie, che hanno portato i loro amori +all'Esposizione, si servono di due capannine avvicinate per farsi +qualche carezza di contrabbando. È un divertimento poi, nelle +sale, studiare i varii tipi dei visitatori. Ci sono i cavalli matti +che scorazzano da tutte le parti senza vedere una maledetta, presi +da una specie d'esaltazione febbrile, e i visitatori pazienti, che +si son fatti un programma, che muovono un passo ogni quarto d'ora, +che meditano sui cataloghi, che guardano, fiutano e discutono ogni +menoma cosa, che impiegheranno probabilmente sei mesi a fare il giro +di tutto il Campo di Marte. Tra gli espositori, si vedono i visi +radianti dei fortunati, che hanno trovato là gloria e fortuna, e +troneggiano sui loro banchi in mezzo alla folla dei curiosi e dei +compratori; e i poveri diavoli trascurati, seduti nei loro cantucci +solitarii, colla testa bassa e la faccia malinconica, che meditano +sulle speranze perdute. Nelle ultime sale, i divani son tutti +occupati dai visitatori spossati. Si vedono delle famiglie intere di +buoni provinciali, sfiniti, sbalorditi, istupiditi; i papà tutti +in acqua, le mamme che soffocano, le ragazze ingobbite, i piccini +morti di sonno; proprio da farsi domandare:--Ma chi v'ha consigliato +di venire all'Esposizione, disgraziati?--L'affollamento maggiore +è sotto le grandi arcate delle Belle arti, e intorno al +Padiglione della città di Parigi, che drizza i suoi sei frontoni +imbandierati nel mezzo del Campo di Marte. Qui è il luogo di +convegno dello «stato maggiore» dell'Esposizione. Qui fanno +crocchio gli artisti e i commissarii di tutti i paesi, gli operai si +radunano e si sciolgono, i critici tagliano l'aria coi gesti +cattedratici, i giornalisti notano, i disegnatori schizzano, le +discussioni fervono, i curiosi cercano i visi illustri, i nuovi +arrivati si ritrovano, le «celebrità» dell'Esposizione passano +fra le scappellate e gli inchini. Ecco qui monsieur Hardy, +per esempio, l'architetto del Palazzo del Campo di Marte; ecco là +monsieur Duval, direttore dei lavori idraulici, e i signori Bourdais +e Davioud, architetti del Palazzo del Trocadero. E purchè abbiate +una faccia un po' straordinaria, e due amici ai fianchi, che vi +parlino in atto rispettoso, potete passare facilissimamente per un +principe o per un re che visita l'Esposizione in stretto incognito, +e sentirvi intorno, qua e là, un mormorio sommesso da vestibolo +di Corte. C'è da cavarsi tutti i gusti, da soddisfare tutti i +bisogni e da riparare a tutti gli accidenti. Potete telegrafare a +casa, scrivere le vostre lettere, fare il bagno, prendere di tanto +in tanto una scossetta elettrica, farvi pesare, portare, +fotografare, profumare, curare; ci sono stazioni di pompieri, corpi +di guardia, farmacie, infermerie: non manca che il camposanto. Ci +son poi le ore fisse per lo studio e per le esperienze scientifiche, +e allora i visitatori accorrono e s'affollano in quei dati punti. +Qui, nella sezione francese, si comunicano al pubblico le opere +della biblioteca del Corpo insegnante; più in là un professore +spiega i modelli anatomici; nella sezione russa si fanno gli +esperimenti del passaggio dell'aria a traverso i muri; un medico +americano fa funzionare i mobili chirurgici; un dentista opera +l'estrazione della carie con uno strumento a vapore. Si può +andare ad assistere alla fabbricazione delle sigarette di Francia, a +veder fare la carta dalla fabbrica Darblay, a vedere le esperienze +della luce elettrica nel padiglione russo, o quelle del +riscaldamento e dell'illuminazione nel parco del Campo di Marte. +Altri vanno a vedere alla prova il telefono Bell, o l'apparecchio +telegrafico che trasmette con un solo filo duecento cinquanta +dispacci in un'ora, o il semaforo del nostro Pellegrino; oppure a +leggere i vecchi processi per stregoneria esposti nel padiglione del +Ministero degl'interni di Francia. Intanto dei maestri spiegano i +nuovi metodi d'insegnamento, tutti gl'inventori di qualche cosa +hanno il loro circolo di uditori, tutte le nuove macchinette sono in +movimento, gli album colossali si aprono, le carte geografiche si +spiegano, i mappamondi girano, mille strumenti suonano; da ogni +parte c'è uno spettacolo, una scuola o una conferenza; l'Esposizione +è diventata un enorme ateneo internazionale che ci dà per +venti soldi tutto lo scibile umano. + + +Quella che attira più gente, a tutte le ore, è l'esposizione +delle belle arti. Ma a me manca quasi il coraggio d'entrarvi. Mi +conforta soltanto il pensiero di non aver da rendere che l'impressione +confusa della prima visita. Sono diciassette pinacoteche in una +successione di padiglioni che si estendono da un'estremità +all'altra del Campo di Marte;--il mondo intero--qui si può dire +propriamente,--il passato e il presente, le visioni dell'avvenire, le +battaglie, le feste, i martirii, le grida d'angoscia e le risate +pazze; tutta la grande commedia umana con l'infinita varietà delle +scene tra cui si svolge, dalla reggia alla capanna, dai deserti di +ghiaccio ai deserti di sabbia, dalle più sublimi altezze alle +più arcane profondità della terra. Questa è la parte dell'Esposizione +dove si ricevono le impressioni più vive. Quanti occhi rossi ho +veduti, quante espressioni di pietà, di dolore, d'orrore, e quanti +bei sorrisi di bei volti che mi rimasero nella memoria come un +riflesso dei quadri! Il museo enorme s'apre colla esposizione della +scultura di Francia, a cui seguono le sale dell'Inghilterra. Qui, a +dirla schiettamente, di tutta quella pittura corretta, pallida, +diafana, di colori limpidi, piena di pensieri delicati e di belle +minuzie, ricordo soltanto quella splendida glorificazione della +vecchiezza guerriera, dell'Herkomer, intitolata gl'_Invalidi di +Chelsea_, dinanzi ai quali si chinerebbe la fronte in atto di +venerazione; i _poveri di Londra_, di Luke Fildes, che m'hanno fatto +sentire il freddo d'una notte di gennaio e l'angoscia della miseria +senza tetto; e il _Daniele tra i leoni_ di Briton Rivière, nel +quale la tranquillità sublime dell'uomo in cospetto di quel gruppo +di belve fameliche, ma affascinate, soggiogate, schiacciate da una +forza sovrumana e invisibile, è resa con una potenza che mette in +cuore lo sgomento misterioso del prodigio. Dinanzi a cento altri +quadri, passo frettolosamente, spinto dall'impazienza di arrivare +all'Italia, dove trovo una folla sorridente che amoreggia colle +statue. Sento uno che brontola:--E dire che tutte queste cosettine ci +vengono dalla patria di Michelangelo!--Ma tutti i visi intorno +esprimono un sentimento d'ammirazione amorosa e serena. Davanti ai +quadri del De Nittis, il pittore ardito e fine di Parigi e di Londra, +c'è un gruppo di curiosi che si disputano lo spazio; e s'indovina +dal movimento dei volti, dalla vivacità dei gesti, dalla +concitazione dei dialoghi, quel cozzo forte di giudizi contrarii, da +cui scaturiscono le scintille che vanno a formare le aureole. Un tale +dice:--Belle pagine di giornale illustrato!--Ma l'aria dei +_boulevards_ si respira, l'umidità del Tamigi si sente, l'ora +s'indovina, i visi si riconoscono, tutta quella vita si vive. +Nell'altra sala guardo intorno se c'è il Pasini, per gridargli: +--Salve, o _fratello del sole!_--Il suo forte e splendido Oriente è +là, vagheggiato da cento occhi pensierosi. E vorrei vedere il +Michetti, quel caro viso di scapigliato di genio, per stringergli la +guancia tra l'indice e il pollice, e dirgli che adoro le gambine pazze +delle sue bagnanti e l'azzurro favoloso della sua marina. Ed ecco +finalmente Jenner. Qui osservo una cosa singolare. La gente che entra +con un sorriso sulle labbra, si ferma e corruga la fronte. Tutti i +visi, fuggitivamente, riflettono il viso intento e risoluto di Jenner, +come se tutti, per un momento, si sentissero nelle mani la lancetta +benefica del dottore e il braccio renitente del bambino; e tutti +pensano, e nessuno parla, e chi s'è già allontanato, o si +sofferma o ritorna, come tirato indietro a forza dal filo tenace d'un +pensiero. Che cara soddisfazione! E ne provo un'altra subito nella +sala vicina incontrando il viso onesto e benevolo del Monteverde il +quale mi accompagna fino alla frontiera d'Italia. E di là vo +innanzi nelle sale della pittura straniera, dove il cielo si rannuvola +e l'aria si raffredda. La Svezia e la Norvegia hanno dipinto i loro +crepuscoli melanconici, mattinate grigie di autunno, chiarori strani +di luna su mari strani, e pescatori e naufragi in cui si mostra +maggiore dell'arte l'amore dolce e profondo della patria, colorato +d'un sentimento di tristezza virile: centocinquanta quadri dominati +tutti dai «Soldati svedesi che portano il cadavere di re Carlo +XII» giù per la china d'una via solitaria, nella neve, sanguinosi, +tristi, superbi; bel quadro semplice e solenne dell'Oederstrom, +concepito da un'anima di poeta e sentito da un cuor di soldato. +Seguono gli Stati Uniti. Il colosso dalle cento teste ha ancora la sua +grossa mano di lavoratore un po' restìa al pennello. Io non ricordo +che la risata della bella donna dell'Hamilton, e le faccie buffe dei +ridacchioni del Brown. Il più degli altri quadri tradiscono i +pittori scappati di casa, che hanno rifatta la pelle a Parigi, a +Dusseldorf, a Monaco, a Roma,--e preso il colore--ma dilavato--della +nuova patria. E subito dopo, la Francia... che ha messo il mondo a +soqquadro. La storia, la leggenda, la mitologia, il cristianesimo, +l'epopea napoleonica e la vita mondana, il ritratto, la miniatura e il +quadro smisurato; l'audacia pazza e la pedanteria fradicia; c'è +ogni cosa; ma sopra tutto una ricchezza grande d'invenzione e di +pensiero, che rivela l'aiuto potente d'una letteratura immaginosa e +popolare, d'un sentimento drammatico vivo e diffuso, e della vita +varia, piena, appassionata, tumultuosa d'una metropoli enorme. Nelle +prime sale intravvedo i quadri sentimentali, leccati, del Bouguerau. +Il Dorè v'ha messo una delle sue mille visioni d'un mondo arcano, +in cui si riconosce appena qualche forma vaga di cose e di creature +terrene. Poi vien la storia dotta e severa d'Albert Maignan, e quella +immaginosa, confusa, vista come a traverso il velo d'un sogno, in una +grande lontananza di spazio e di tempo, dell'Isabey. In un'altra sala +si drizza davanti a Massimiano Ercole il fantasma spaventoso di San +Sebastiano, del Boulanger, e il Moreau affatica e tormenta le fantasie +coi suoi sogni biblici e mitologici pieni di terrori, d'illusioni e +d'enimmi, che restano conflitti nella memoria come le formule +misteriose e sinistre di uno scongiuro. Poi si succedono i ritratti +pieni di vita e di forza. Il Dubufe presenta Emilio Augier, il Gounod, +il Dumas; il Durand presenta il Girardin; il Perrin espone il Daudet; +e il Thiers rivive gloriosamente nella tela del Bonnat, davanti a cui +si accalca la folla. Un'altra folla silenziosa e immobile annunzia +nella medesima sala le miniature meravigliose del Meissonnier. Più +in là sorridono le patrizie eleganti del Cabanel, e il Laurens +strappa un sospiro presentando insieme, nel suo nobilissimo Marceau, +la bellezza, l'eroismo e la morte. Andando innanzi, trovo quella +meravigliosa curvatura di schiene che ha fatto sorridere il mondo: +l'_Eminence grise_ del Gerôme; e il giustiziere formidabile del +povero Henri Regnault: quadro splendido e triste, che serve di +coperchio a un sepolcro. E in fine le gigantesche e tragiche tele di +Benjamin Constant: Respha che respinge l'avoltoio dal patibolo dei +figli di Saul e Maometto II che irrompe in Costantinopoli fra le +rovine e la morte; nella stessa sala, dove lo schiavo avvelenato del +Sylvestre agonizza sotto gli occhi di Nerone impassibile, e il Davide +del Ferrier solleva la testa mostruosa del gigante. E in fondo +strepita e ride il grande baccanale del Duval. Di là si esce +affaticati e confusi, come dalla rappresentazione d'una tragedia dello +Shakespeare, e s'entra fra i vasti quadri storici dell'Austria-Ungheria, +splendidi d'armi, d'oro e di sete, e in mezzo ai grandi ritratti +alla Velasquez e alla Van Dyck, che danno al luogo l'aspetto grave e +magnifico d'una reggia. Qui vorrei baciare in fronte il Munkacsy, +che dipinse quella divina testa del Milton, e gridare un viva sonoro +davanti all'enorme, splendida, tumultuosa, temeraria tela del +Makart, tutta irradiata dal viso bianco di Carlo V, su cui brilla un +pensiero vasto come il suo regno, e un'espressione indimenticabile +di grazia giovanile e di maestà serena, che ci fa aggiungere un +applauso al clamore del suo trionfo. Ed ecco Don Chisciotte, le +_manolas_, i _majos_, i ritratti graziosi del Madrazo e la _Lucrezia +romana_ del Plasencia, in cui guizza un lampo degli ardimenti del +Goya. Ma c'è una parete dinanzi alla quale il cuore si stringe. +Povero e caro Fortuny, bel fiore di Siviglia sbocciato al sole di +Roma! I suoi capolavori son là, caldi, luminosi, pieni di riso e +di vita, divorati cogli occhi da una folla commossa, ed egli è +sotterra. E così il povero Zamoïcis non può più venir a +godere del trionfo delle sue belle scene di monaci e di pazzi, come +nelle sale austriache non può più affacciarsi il Cermak per +veder scintillare e inumidirsi mille occhi davanti al suo glorioso +Montenegrino ferito. Quanti cari e nobili artisti mancano alla +festa! Lo sguardo li cerca ancora tra la folla mentre il pensiero +corre ai cimiteri lontani, e i loro quadri spandono intorno la +tristezza dell'ultimo addio. Delle sale successive non conservo che +una reminiscenza vaga di mari in tempesta, di steppe illuminate +dalla luna, di tramonti solenni sopra immense solitudini di neve, e +paesaggi tristi di Finlandia e d'Ukrania, fra cui m'appariscono +confusamente i volti minacciosi d'Ivan il Terribile e di Pietro il +Grande, e i cadaveri insanguinati dei martiri bulgari. Qui l'arte +pare che riposi un poco per rialzarsi più vigorosa e più +ardita. E si rialza infatti nel Belgio, ricca, ispirata, improntata +d'un carattere proprio, nudrita di forti studi e di tradizioni +gloriose. A. Stevens e il Villems espongono i loro quadri di +costumi, mirabili di grazia e di colorito, e I. Stevens i suoi cani +inimitabili; il Wauters o il Cluysenaar superano trionfalmente gli +alti pericoli del quadro storico e le difficoltà delicate del +ritratto; e altri cento artisti gareggiano con una varietà +stupenda di paesaggi pieni di poesia, di marine melanconiche, di +teste adorabili di fanciulli, di scherzi arguti, di fantasie +gentili, che sollevano la mente ed allargano il cuore. Poi il +Portogallo e la Grecia; grandi nomi, piccole cose. Eppure ci son dei +quadretti trascurati e spregiati, che lasciano un'impressione +indelebile, come la madre megarese del Rallis, quella povera moglie +di pescatore seduta nella sua povera stanza, che tien le mani +incrocicchiate e gli occhi fissi sopra una culla vuota, fatta di +quattro tavole rozze, in atto di dire;--Non c'è più!--mentre i +pannilini ancora freschi fanno comprendere che l'han portato via +poco prima, e su quella desolazione scende per la finestra aperta il +raggio allegro dell'alba che lo svegliava ogni giorno: espressione +manchevole forse, ma d'un sentimento sublime, che mette nel petto il +tremito d'un singhiozzo. Dopo la Grecia vien la pittura facile e +fresca della Svizzera, svariata di cento stili; immagine vera d'un +paese di cento pezzi e d'una famiglia d'artisti vaganti alla ricerca +d'un ideale, d'una scuola, d'un centro di sentimenti e di idee; che +frammischiano alla loro _patria dal rozzo fianco_, alle cascate, +alle gole, ai ghiacciai, agli uragani delle Alpi, le rive ridenti di +Sorrento, le architetture arabescate del Cairo, le solitudini +ardenti della Siria, la campagna desolata di Roma, e ogni sorta di +ricordi della loro vita varia e avventurosa; somigliante a quella +degli avi loro, che vestirono la divisa di tutti i principi e +versarono sangue per tutte le bandiere, Alla Svizzera tien dietro la +Danimarca, che ricorda al mondo le sue glorie guerriere, colla +battaglia d'Isted, del Sonne, e colla battaglia navale di Lemern, +del Mastrand. Ma è bello, è commovente il veder passare tutti +questi popoli, ognuno dei quali mostra con amore e con alterezza i +suoi soldati, i suoi re, le suo belle donne, i suoi bimbi, le sue +cattedrali, le sue montagne. L'impulso di simpatia che non si +sentirebbe per ciascuno, visto a parte, si sente per tutti, +vedendoli insieme; e il cuore risponde e acconsente a tutti quei +palpiti d'amor di patria con un'espansione d'affetto che abbraccia +il mondo. Gli altri quadri danesi son paesaggi che rendono effetti +pallidi di sole sopra campagne nevose, su parchi e su castelli +feudali, e su grandi boschi, e scene intime di costumi, sentite +ingenuamente e rese con fedeltà scrupolosa, che lasciano nella +memoria mille immagini di volti, di atteggiamenti, di oggetti, di +faccende, come farebbe il soggiorno d'un mese in Danimarca. E di qui +riesco, quasi senza avvedermene, nelle sale dell'Olanda, dinanzi a +una pittura che par velata dai vapori delle grandi pianure allagate, +e vedo infatti vagamente, come a traverso un velo, i poveri e gli +infermi dell'Israels, il pittore della sventura; le belle marine del +Mesdag, i _polders_ del Gabriel, i gatti di Enrichetta Ronner, e +cento altri quadri grigi, foschi, umidi, di cattivo umore, fra i +quali cerco inutilmente un raggio della luce miracolosa del +Rembrandt o un riflesso del grande riso irresistibile dello Steen. +Ultima è la vasta sala della Germania, magnifica e triste, nella +quale si avverte, appena entrati, il vuoto enorme lasciato dal +Kaulbach. Ma è una pittura poderosa, ringiovanita a tutte le +sorgenti vive, fortificata di larghi studi, varia, ardita, virile, +piena di sentimento, finissima d'osservazione e d'intenti, che desta +un'ammirazione pensierosa e scuote il cuore nelle sue più intime +fibre. Non scorderò mai più, certo, nè le teste vive e parlanti +dello Knaus, nè l'officina ardente del Menzel, nè i superbi +cosacchi del Brandt, nè la profonda tristezza del _Battesimo_ +dell'Hoff, nè il comicissimo riso dei soldati e delle nutrici del +Werner, nè la madre e il padre ammirabili dell'Hildebrand che +interrogano il volto smorto del bimbo infermo sgomentati da un +presentimento tremendo. E con questa tristezza nel cuore, esco +dall'Esposizione delle Belle Arti. Ma mi venne un altro pensiero, +appena fui fuori. Mi si affacciarono alla mente i mille artisti di +cui avevo visto le opere, sconosciuti e famosi, giovani che mandaron +là la loro prima ispirazione e vecchi che ci lasciarono l'ultima; +li vidi sparsi per tutto il mondo, nei loro studi pieni di luce, +aperti sulle campagne solitarie, sui giardini, sul mare e sulle vie +rumorose; e pensai quanta vita avevano versato fra tutti in quelle +cento sale ch'io avevo attraversate di corsa, quanta parte +dell'anima loro c'era in quelle tele e in quei marmi innumerevoli, +quante ispirazioni d'amanti e di spose, quante veglie, quante +meditazioni, quanti pennelli spezzati, quanto sangue di cuori +trafitti, quante reminiscenze d'avventure e di pellegrinazioni +lontane, che vasta epopea d'amori, di dolori, di trionfi e di +miserie; e quanti eran già calati nel sepolcro, consunti dalla +febbre tremenda dell'arte, e quanti altri vi sarebbero discesi ancor +giovani e pieni di speranze; e che immenso tesoro d'immagini di +sentimenti e di idee portavan via da quel luogo milioni di +visitatori di tutta la terra; e pensando a queste cose, collo +sguardo rivolto a quella lunga fila di padiglioni, mi sentii +compreso improvvisamente d'un sentimento di affetto e di gratitudine +così vivo, che se in quel momento mi passava a tiro un pittore, +il primo venuto, gli saltavo al collo com'è vero il sole. + + +L'ultima sala delle belle arti mette nella galleria del lavoro. Non si +può immaginare un più strano cambiamento di scena. Qui tutto +è agitazione e strepito. Si vedono le piccole industrie all'opera. +C'è un gran numero di banchi circolari e quadrati, che servono +insieme d'officina e di bottega, dove lavorano continuamente uomini, +donne e ragazzi, in mezzo a una folla di curiosi, che formano una +catena non interrotta di grandi anelli neri mobilissimi da una +estremità all'altra dell'immensa sala. Qui si lavora l'oro, la +tartaruga, l'avorio, la madreperla, si fabbricano gli oggetti di +filigrana, si fanno i ventagli, le spazzole, i portamonete, gli +orologi. C'è, fra gli altri, un gruppo d'operaie che fabbricano le +bambole con una rapidità di prestigiatrici, e altre che fanno i +fiori di stoffa, di smalto, di penne d'uccelli del tropico, con una +sveltezza ed un garbo, che par di vederli sbocciare fra le loro dita. +In altre parti si tesse la seta, si dipinge la porcellana, si lavora +il rame, si fa la guttaperca, si fabbricano le pipe di schiuma. In un +angolo si vedono le pazienti manine normanne lavorare la trina. Nel +mezzo della sala si taglia il diamante. Qui piovono i biglietti di +visita, là le spille, più in là i bottoni; da una parte si +fanno le treccie e i _chignons_, dall'altra i canestrini e le +scatolette di paglia. Un gruppo d'indiani, col capo coperto di enormi +turbanti variopinti, lavorano agli scialli. È una lunghissima fila +di piccoli fornelli, di macchinette vibranti, di fiammelle di gaz, di +teste chine, di mani in moto, di gente che interroga e di gente che +spiega; un chiacchierio, un affaccendamento allegro, un lavorio +accelerato e sonoro, che mette la smania di far qualche cosa. E la +vôlta altissima ripercuote rumorosamente i sibili acuti che paiono +grida di gioia infantile, il picchiettio cadenzato di cento martelli, +lo stridore delle lime e delle seghe e mille tintinni cristallini e +metallici, e il ronzìo sordo della moltitudine che passa a +processioni, a turbe, a gruppi, come un esercito sbandato, per +riversarsi nei giardini esterni o nelle gallerie delle macchine. + + +Qui lo spettacolo è degno d'un'ode di Vittor Hugo. Sul primo +momento par di essere sotto una delle immense tettoie arcate delle +stazioni di Londra. Son due gallerie lunghe come il Campo di Marte, +larghe novanta uomini di fronte, e piene di luce, nelle quali mille +macchine enormi, un esercito di ciclopi di metallo, minacciosi e +splendidi, alzano le teste, le braccia, le mazze, le lame, fitte e +intricate, fino alle vôlte altissime, producendo il fragore d'una +battaglia. Una immensa trasformazione di cose si compie da tutte le +parti. Il foglio di carta esce in buste da lettera, lo spago in corde, +il bronzo in medaglie, il filo di ottone in spille, il filo di lana in +calze, il pezzo di legno in frammenti di mobili; la ricamatrice +svizzera ricama con trecento aghi, il papirografo inglese riproduce +trecento esemplari d'un manoscritto, la macchina dei saponi taglia i +cubi, gl'involta e li pesa; la macchina del Marinoni mette fuori i +giornali piegati; le gigantesche filatrici di Birmingham e di +Manchester lavorano accanto alle macchine d'estrazione delle miniere; +la grande macchina da ghiaccio getta il suo furioso soffio gelato in +mezzo agli aliti di fuoco delle macchine da gaz; altre lavorano i +diamanti, altre lacerano e torcono il metallo come una pasta, altre +lavano, raffinano, travasano, disegnano, dipingono, scrivono; in ogni +parte freme una vita meravigliosa ed orribile di mostri di cento +bocche e di cento mani, che irrita i nervi, introna le orecchie e +confonde l'immaginazione. Qua e là si vede la materia informe +sparire nel ventre tenebroso di quei colossi, riapparire in alto, dopo +qualche momento, già mezzo lavorata, e come portata in trionfo, e +poi rinascondersi, ricacciata giù sdegnosamente a subire le ultime +violenze.... Qui lavorano delle braccia di gigante, là delle dita +di fata. In una parte il lavoro si presenta sotto l'aspetto d'una +distruzione furiosa, fra denti enormi di ferro e artigli d'acciaio, +che stritolano e sbranano con un fracasso d'inferno, in cui si sente +un suono confuso di lamenti umani; in mezzo a un roteggio intricato, +vertiginoso, feroce, che sbricciolerebbe un titano come un gingillo di +vetro. In un'altra parte il mostro mansueto accarezza la materia +prigioniera, la palleggia, la lambisce, la liscia, delicatamente, +lentamente, in silenzio, come se facesse per gioco. Altre macchine +colossali, come quelle da maglie, fanno movimenti strani e misteriosi, +d'apparenza quasi umana, con una certa grazia languida d'ondulazioni +femminee; che ispirano un senso inesplicabile di ripugnanza, come se +fossero esseri viventi dei quali non sì riuscisse ad afferrare la +forma. Fra le grandi membra di tutti questi lavoratori smisurati, +s'agita come una vita segreta un indescrivibile lavorio di rotine che +sembrano immobili, di seghe che paion fili, di congegni delicatissimi +e quasi invisibili, che vibrano, tremano, trepidano, e ingigantiscono +ancora, col paragone della loro umile piccolezza, le ruote enormi, le +cerniere colossali, le caldaie titaniche, le correggie spropositate, +le gru, gli stantuffi, i tubi mostruosi, che si slanciano in alto come +colonne monumentali, e si succedono in una fila senza fine, +presentando l'aspetto di non so che bizzarra e deforme città di +metallo, in cui si dibatta fra le catene una legione di dannati o di +pazzi. Ma anche l'uomo lavora; un gran numero di donne cuciscono colle +macchinette; intorno alle grandi macchine vigilano degli operai, e +meccanici e artefici di tutti i paesi, vestiti trascuratamente, +osservano, notano, si caccian per tutto, fra gli stantuffi e le ruote, +a rischio della vita; fra i quali si vedono qua e là delle faccie +scarne e pallide, ma piene di vita, su cui lampeggia una volontà di +ferro e un'ambizione implacabile. Chi sa! operai oscuri oggi, forse +inventori gloriosi domani. Tutta l'enorme galleria è piena +dell'immenso affanno del lavoro. E sulle prime quell'agitazione +affatica e rattrista. Ma a poco a poco, facendovi l'udito e fermandovi +il pensiero, in quel fragore pauroso di fischi, di sbuffi, di scoppii, +di scricchiolamenti, di gemiti e d'ululati, si sente la voce profonda +delle moltitudini, le grida eccitatrici della lotta e l'urrà +formidabile della vittoria umana. L'uomo che, entrando, s'era sentito +schiacciato, riacquista la coscienza di sè, e contempla +quell'immensa forza, suscitata e disciplinata dal suo pensiero, con un +fremito d'alterezza, in cui tutto l'essere suo si rinvigorisce e +s'innalza. E quello smisurato arsenale di armi pacifiche, le bandiere +grandi come vele di nave che spenzolano dalla vôlta, gonfiate +dall'aria commossa dalle ruote innumerevoli, quei monumenti selvaggi +di cordami e di reti, le piramidi delle zappe che servirono a +dissodare i deserti del nuovo emisfero, i trofei degli strumenti per +la pesca dei grandi cetacei dei mari polari, i tronchi giganteschi +delle foreste vergini, le armature colossali dei palombari, le torri +di merci, e i fari giranti tra i nuvoli di fumo, i getti d'acqua e le +pioggie vaporose delle macchine a vapore, questo maestoso e terribile +spettacolo, salutato dalle detonazioni delle macchine da gaz, dagli +squilli delle trombe marine e dalle note solenni degli organi lontani, +che portano in quell'inferno la poesia della speranza e della +preghiera, a poco a poco s'impadronisce di voi, vi fa vibrare tutte le +facoltà dello spirito, vi fa scattare tutte le molle dell'operosità +e del coraggio, vi accende nel cuore la febbre della battaglia, e vi +fa uscire di là colla mente piena di disegni audaci e di +risoluzioni gloriose. + + +Dalla galleria delle macchine francesi si viene in un lunghissimo +viale tutto vermiglio di rose, e di là.... Ma non c'è un lettore +ragionevole il quale pretenda da me la descrizione dei così detti +«annessi» del palazzo del Campo di Marte; che formano essi soli +una seconda Esposizione universale. Sono due miglia di giardini, +d'orti, di tettoie, di padiglioni, di case rustiche, in cui ricomincia +la serie dei musei e delle officine; e c'è da girar per un mese. +Qui si trattengono soltanto gli «specialisti.» La maggior parte +dei visitatori non ci va che per rinfrescarsi la testa all'aria +libera. Ma là c'è da farsi un concetto di quel che costò la +costruzione di quella gran città passeggiera, e di quello che costa +continuamente il farla vivere. È una cosa che sgomenta davvero. +Bisogna considerare prima il grande lavoro del livellamento, per il +quale si smossero o si trasportarono cinquecentomila metri cubi di +terra; rappresentarsi l'enorme trincea che serpeggia sotto il palazzo +del Campo di Marte, e distribuisce in sedici grandi correnti l'aria +addensata dai venditori; abbracciare col pensiero l'azione poderosa +dei grandi «generatori» che provvedono il vapore alle macchine +motrici; il lavoro titanico delle trenta macchine motrici che +trasmettono la vita a tutte le macchine dell'Esposizione; il movimento +continuo delle formidabili trombe aspiranti che assorbono dei torrenti +dalla Senna e li rispandono, per un labirinto di canali e di serbatoi +sotterranei, ai condotti del Campo di Marte, ai bacini, alle fontane, +agli acquarii, agli ascensori delle torri, alla cascata del Trocadero; +rappresentarsi la rete infinita di strade ferrate che coprì quello +spazio durante i lavori di costruzione, e le macchine innumerevoli che +aiutarono le braccia dell'uomo al collocamento delle cose enormi; poi +richiamare alla mente il lavoro immenso e febbrile dell'ultimo mese, +un esercito d'operai d'ogni paese, formicolanti sull'orlo dei tetti, +sulla sommità delle cupole, nelle profondità della terra, +sospesi alle corde, ritti sulle impalcature vertiginose, a gruppi, a +catene, a sciami, di giorno, di notte, al lume delle fiaccole, al +bagliore della luce elettrica, in mezzo a nuvoli di polvere e di +vapori, sollecitati da mille voci in cento lingue, in mezzo al +frastuono d'un mare in tempesta e ai fremiti d'impazienza del +mondo,--e infine ricordarsi che ne uscì quasi inaspettatamente quel +meraviglioso _caravanserai_ di cento popoli, pieno di tesori, di +vegetazione e di vita,--e che ventiquattro mesi prima non c'era là +che un deserto;--allora non si frena più quel sentimento +d'ammirazione che, al primo entrare, era stato turbato da un effetto +spiacevole d'apparenza. + + +Ma questo grande spettacolo bisogna vederlo la sera dalle alte +gallerie del Trocadero. Lassù, abbracciando con uno sguardo solo, +come dalla cima d'un monte, quella vastissima spianata piena di +memorie, che vide le feste simboliche della Rivoluzione e senti gli +urrà degli eserciti di Marengo e di Waterloo; quel palazzo enorme e +magnifico, su cui sventolano tutte le bandiere della terra; il grande +fiume, i vasti parchi, i mille tetti, i cento torrenti umani che +serpeggiano nel recinto immenso, inondato dalla luce dorata e calda +del tramonto; la mente si apre a mille nuovi pensieri. Si pensa ai +milioni di creature umane che lavorarono per riempire quello +sterminato museo, dagli artisti gloriosi nel mondo ai lavoratori +solitarii e sconosciuti dei tugurii; alle mille cose là raccolte, +su cui è caduta la lacrima dell'operaia e stillato il sudore del +forzato; ai tesori conquistati a prezzo di vite innumerevoli; alle +vittorie conseguite dal lavoro accumulato di dieci generazioni; alle +ricchezze dei re, ai quaderni dei bimbi, alle sculture informi degli +schiavi, confusi tutti, sotto quelle vôlte, in una specie di santa +eguaglianza al cospetto del mondo; ai viaggi favolosi che fecero quei +lavori e quei prodotti, calati sulle slitte dalle montagne, portati +dalle carovane a traverso alle foreste e ai deserti, cavati dal fondo +del mare e dalle viscere della terra, trasportati per i fiumi immensi +e fra le tempeste degli oceani, come a un sacro pellegrinaggio; alle +mille speranze che li accompagnarono, alle mille ambizioni che vi si +fondano, alle idee infinite che scaturiranno dai confronti, ai nuovi +ardimenti che nasceranno dai trionfi, ai racconti favolosi che si +ripeteranno fin sotto le capanne delle più remote colonie; e +finalmente che, grazie a tutto ciò, mille mani che non si sarebbero +mai incontrate, si strinsero; che per un tempo molti odii, come in +virtù d'una tregua di Dio, si quetarono; che milioni d'uomini, +accorsi qui, si rispanderanno per tutta la terra portando un tesoro di +nomi cari, prima ignorati, di nuove ammirazioni, di nuove simpatie, di +nuove sperante, e un sentimento più grande e più potente +dell'amor di patria. Si pensano queste cose e si applaude senza +dubbio, in quei momenti, con più vivo entusiasmo all'Esposizione; +ma più che all'Esposizione si benedice a questa augusta legge, a +questo immortale e santo affanno: il Lavoro. E si vorrebbe vederlo, +come un nume, simboleggiato in una statua smisurata e splendida, che +avesse i piedi nelle viscere del globo e la testa più alta delle +montagne, e dirgli:--Gloria a te, secondo creatore della terra, +Signore formidabile e dolce. Noi consacriamo a te il vigore della +gioventù, la tenacia dell'età virile, la saggezza della +vecchiaia, il nostro entusiasmo, le nostre speranze, il nostro sangue; +e tu tempera i dolori, fortifica gli affetti, rasserena le anime, +prodiga le sante alterezze, dispensa i riposi fecondi, affratella gli +uomini, pacifica il mondo, sublime amico e divino Consolatore! + + + + +VITTOR HUGO + + +I. + +V'è uno scrittore, in Francia, salito in questi ultimi anni a un +tal grado di gloria e di potenza che nessun'ambizione letteraria +può aver mai sognato d'arrivare più alto. Egli è, per consenso +quasi universale, il primo poeta vivente d'Europa. Ha quasi +ottant'anni: è nato il secondo anno del secolo. _Le siècle avait +deux ans_. Era già celebre cinquant'anni sono, quando Alessandro +Dumas diceva ai suoi amici, parlando di lui:--_Nous sommes tous +flambés_--e non aveva, inteso che il dramma _Marion Delorme_. Il +suo nome e le sue opere sono sparsi per tutta la terra. D'un nuovo suo +libro spariscono centomila esemplari in pochi giorni. I suoi lavori +giovanili sono ancora ricercati oggi come quando annunziarono per la +prima volta il suo nome all'Europa. Tutti i suoi cinquanta volumi sono +pieni di gioventù e di vita come se fossero venuti alla luce, tutti +insieme, pochi anni sono. La vita di quest'uomo è stata una guerra +continua; una guerra letteraria, prima, bandita dal teatro; una guerra +politica, dopo, rotta nelle assemblee e proseguita in esilio: l'una +contro il classicismo, l'altra contro un'imperatore; tutt'e due vinte da +lui. Nessun altro scrittore del suo tempo fu più di lui combattuto, e +nessun altro sedette, vecchio, sopra un più alto piedestallo di +spoglie nemiche. Falangi d'avversarii furiosi gli attraversarono la +strada;--egli passò--e quelli disparvero. I suoi grandi rivali +discesero l'un dopo l'altro nel sepolcro, sotto i suoi occhi. Una serie +di sventure tragiche disperse la sua famiglia: tutti i rami della +quercia caddero l'un sull'altro fulminati; il vecchio tronco rimase +saldo ed immobile. Egli passò per tutte le prove: fu povero, fu +perseguitato, fu proscritto,--solo--vagabondo--vituperato--deriso; +ma continuò impassibilmente, con una ostinazione meravigliosa, il +suo enorme lavoro. In tempi in cui pareva finito, si rialzò tutt'a +un tratto, trasfigurato, con opere piene di nuove forze e di nuove, +promesse. Su tutte le vie della letteratura mise l'impronta dei suoi +passi giganteschi. Non tentò, assalì tutti i campi dell'arte, e +v'irruppe tempestando, rovesciando, sfracellando, lasciando da ogni +parte le traccie di una battaglia. Alla tribuna, nel teatro, in +tribunale, in patria, in esilio, nella poesia e nella critica, giovane +e settuagenario, fu sempre ad un modo, audace, ostinato, sfrenato, +provocatore, rude, furioso, selvaggio. E suscitò degli eserciti di +nemici, ma si trascinò dietro degli eserciti. Una legione di +scrittori fanatici e devoti gli si strinse e gli si stringe intorno, e +combatte in sua difesa e nel suo nome. Mille ingegni eletti, in varii +tempi, non brillarono d'altra luce che del riflesso del suo genio; +altri, attratti nella sua orbita, sparirono nel suo seno; altri +s'affaticarono inutilmente, tutta la vita, per levarsi dalla fronte +l'impronta ch'egli v'aveva stampata. La pittura, la scultura e la +musica s'impadronirono delle creazioni della sua mente, e le resero +popolari, per la seconda volta, in tutti i paesi civili. Una ricchezza +enorme d'immagini, di sentenze, di traslati, di modi, di forme nuove +dell'arte, profusa da lui, circola, vive e fruttifica in tutte le +letterature d'Europa. Egli è da mezzo secolo argomento continuo di +discussioni ardenti e feconde. Quasi tutte le nuove questioni +letterarie o hanno radice nelle sue opere o vi girano intorno +forzatamente, ed egli presiede, innominato e invisibile, a tutte le +contese. Ma ora le contese, per quello che riguarda lui, almeno in +Francia, sono quasi affatto cessate. La sua età, le sue sventure, +la sua immensa fama, la vitalità poderosa delle sue opere, +rinvigorita da recenti trionfi, la popolarità grande del suo nome +tenuta viva continuamente dalla sua parola e dalla sua presenza, lo +hanno messo quasi al di fuori e al di sopra della critica. I suoi +più acerrimi nemici letterarii d'un tempo tacciono; i suoi più +accaniti avversarii politici saettano il repubblicano, ma rispettano +il poeta, come una gloria della Francia. Chi non lo riconosce come +poeta drammatico, lo ammette come romanziere; chi lo respinge come +romanziere, lo adora come poeta lirico; altri che detestano il suo +gusto letterario, accettano le sue idee; altri che combattono le sue +idee, sono entusiasmati della sua forma; chi non ammira nessuna delle +sue opere partitamente, ammira ed esalta la vastità grandiosa +dell'edifizio che formano tutte insieme: nessuno gli contesta il +genio; nessuno, parlandone cogli stranieri, si mostra incurante od +ostile all'omaggio che gli vien reso; e anche chi l'odia, ne è +altero. Oltre a ciò, l'aura politica del momento gli è favorevole. +Egli è un poeta popolare e un tribuno vittorioso, e porta sulla +corona d'alloro come un'aureola sacra di genio tutelare della patria. +È arrivato a quel punto culminante della gloria, oltre il quale non +si può più salire che morendo. La sua casa è come una reggia. +Scrittori ed artisti di tutti i paesi, principi ed operai, donne e +giovanetti, entusiasti ardenti, vanno a visitarlo. Ogni sua apparizione +in pubblico è un trionfo. La sua immagine è da per tutto, il suo +nome suona ad ogni proposito. Si parla già di lui come d'una gloria +consacrata dai secoli, e gli si prodigan già quelle lodi smisurate e +solenni che non si concedono che ai morti. Ed egli è ancora pieno di +vita, di forza, d'idee, di disegni, ed annunzia ogni momento la +pubblicazione d'un'opera nuova. Ecco l'uomo di cui intendo di scrivere +oggi. Dopo l'Esposizione universale, Vittor Hugo. Un argomento val +l'altro, mi pare. + + +II. + +Io credo, esprimendo quello che penso di Vittor Hugo, d'esprimere +presso a poco quello che ne pensano tutti i giovani del mio tempo. Non +c'è nessuno di noi, certamente, che non si ricordi dei giorni in +cui divorò, giovanetto, i primi volumi dell'Hugo che gli caddero +fra le mani. È stata senza dubbio per tutti una emozione nuova, +profonda, confusa, indimenticabile. Tutti ci siamo, domandati tratto +tratto, interrompendo la lettura:--Che uomo è costui?--Nello stesso +tempo dolce e tremendo, fantastico e profondo, insensato e sublime, +egli mette accanto a una stramberia rettorica che rivolta, la +rivelazione d'una grande verità che fa dare un grido di stupore. +Colla stessa potenza ci fa sentire la dolcezza del bacio di due amanti +e l'orrore di un delitto. È ingenuo come un fanciullo, è truce +come un uomo di sangue, è affettuoso come una donna, è mistico +come un profeta, è violento come un oratore della Convenzione, è +triste come un uomo senz'affetti e senza speranze. In cento pagine ci +mostra cento faccie. Egli sa esprimere tutto: sensazioni vaghe +dell'infanzia, su cui s'era mille volte tormentato invano il nostro +pensiero; i primi inesplicabili turbamenti amorosi della pubertà, +le lotte più intime del cuore della fanciulla e della coscienza +dell'assassino; profondità segrete dell'anima, che sentivamo in +noi, ma in cui l'occhio della nostra mente non era mai penetrato; +sfumature di sentimenti che credevamo ribelli al linguaggio umano. +Egli abbraccia colla mente tutto l'universo. Ha, se si può dire, +due anime che spaziano contemporaneamente in due mondi, e ogni opera +sua porta l'impronta di questa sua doppia natura. Chi non ha fatto +mille volte quest'osservazione? In alto v'è quel suo eterno _ciel +bleu_ che ricorre ad ogni pagina, i firmamenti mille volte percorsi, +gli astri continuamente invocati, gli angeli, le aurore, gli oceani di +luce, mille sogni e mille visioni della vita futura, un mondo tutto +ideale, in cui egli si sprofonda come un estatico, trasportando con +sè il lettore abbarbagliato e stordito; e sotto, dei mari neri e +tempestosi, tenebre su tenebre, la sua eterna _ombre_, i suoi +_abîmes_, i suoi _gouffres_, il bagno, la cloaca, la corte dei +miracoli, il carnefice, il rospo, la putredine, la deformità, la +miseria, tutto quanto v'ha di più orribile e di più immondo +sopra la terra. Il campo della sua creazione non ha confini. +Ravvicinate Cosetta e Lucrezia Borgia, Rolando della _Leggenda dei +secoli_ e Quasimodo, Dea e Maria Tudor, Gavroche e Carlo V, le sue +vergini morte a quindici anni, i suoi galeotti, i suoi sultani, le sue +guardie imperiali, i suoi pezzenti, i suoi frati, e vi parrà d'aver +dinanzi l'opera non d'un solo, ma d'una legione di poeti. Riandate +rapidamente tutte le sue creazioni: esse lasciano l'impressione +d'un'enorme epopea di frammenti, che risale da Caino a Napoleone il +grande, e una memoria confusa di amori divini, di lotte titaniche, di +miserie inaudite, di morti orrende, viste come a traverso a una bruma +paurosa, rotta qua e là da torrenti di luce, in cui formicola una +miriade di personaggi metà creature reali e metà fantasmi, che +sconvolgono l'immaginazione, Tutte le opere sue son come colorate dal +riflesso d'una vita arcana ch'egli abbia vissuta, altre volte, in un +mondo arcano, al quale par che alluda vagamente ad ogni pagina, e alle +cui porte s'affaccia continuamente, impaziente dei confini che gli +sono assegnati sulla terra, Una fantasmagoria immensa di cose ignote +all'umanità par che lo tormenti di continuo, come una visione +febbrile. Tutto quello che v'è di più strano e di più oscuro +sul limite che separa il mondo reale dal mondo dei sogni, egli lo +cerca, lo studia e lo fa suo. I re favolosi dell'Asia, le +superstizioni di tutti i secoli, le leggende più bizzarre di tutti +i paesi, i paesaggi più tetri della terra, i mostri più orribili +del mare, i fenomeni più spaventosi della natura, le agonie più +tragiche, tutte le stregonerie, tutti i delirii, tutte le +allucinazioni della mente umana sono passate per la sua penna. Egli +vede tutto per non so che prisma meraviglioso; a traverso il quale, +per contro, il lettore vede sempre lui. In fondo a tutte le sue scene +e dietro tutti i suoi personaggi spunta la sua testa enorme e superba. +Quasi tutte le sue creature portano l'impronta colossale del suo +suggello, e parlano il linguaggio del genio; sono, come lui, grandi +poeti o grandi sognatori; statue, a cui ha stampato sulla fronte il +suo nome; larve dai contorni più che umani, che si vedono +ingigantite come a traverso le nebbie dei mari polari, o accese della +luce d'una glorificazione teatrale che le trasfigura, Così Javert, +Gymplaine, Triboulet, Simoudain, Gilliat, Giosiana, Ursus, Quasimodo, +Jean Valjean. Così il suo Napoleone III, rappresentato come un +volgare malfattore, tutto d'un pezzo, liricamente. Pochi i personaggi +d'ossa e di carne, che abbiano la nostra statura e la nostra voce. E +così la sua cattedrale di _Notre Dame_, convertita da lui in un +monumento enorme e formidabile come una montagna delle Alpi. Tutte le +sue creazioni sono, com'egli dice delle onde di un oceano in tempesta, +_mélanges de montagne et de songe_. Solo nel primo momento della +concezione è osservatore tranquillo e fedele; poi la sua natura +invincibilmente lirica irrompe, ed egli afferra colla mano poderosa la +sua creatura, e la trasporta al di sopra della terra. Dalla prima +all'ultima pagina è sempre presente, despota orgoglioso e violento, +e ci fa della lettura una lotta. Ci caccia innanzi a spintoni, ci +solleva, ci stramazza, ci rialza, ci scrolla, ci umilia, ci travolge +nella sua fuga precipitosa, senza dar segno d'avvedersi che noi +esistiamo. Balziamo rapidissimamente fra i più opposti sentimenti +che può suscitar la lettura, dalla noia irritata all'entusiasmo +ardente, come palleggiati dalla sua mano. Eterne pagine si succedono +in cui l'Hugo non è più lui, Egli travia, erra a tentoni nelle +tenebre, e delira. Non sentiamo più la parola dell'uomo; ma l'urlo +o il balbettio del forsennato. E i periodi enormi cascano sui periodi +enormi, a valanghe, oscuri e pesanti, o i piccoli incisi sui piccoli +incisi, fitti e rabbiosi come la grandine, e s'incalzano e s'affollano +confusamente le assurdità, le vacuità, le iperboli pazze e le +pedanterie. Vittor Hugo pedante! Eppure sì; quando ci esprime cento +volte l'idea che abbiamo afferrata alla prima, quando ci mostra +lentamente e ostinatamente, una per una, le mille faccette d'una +pietra ch'egli crede un tesoro e ch'è un diamante falso. E in quel +frattempo, mentre sonnecchiamo o fremiamo, ci si affacciano alla +menti; le analisi spietate dei critici, lo ire dei classicisti, gli +anatemi dei pedanti, gli scherni dei suoi infiniti avversarii, e +stiamo per dir:--Han ragione!--Ma che! Arrivati in fondo alla pagina, +v'è un pensiero che ci fa balzare in piedi e gridare:--No, per Dio! +Hanno torto!--; una frase che ci s'inchioda nel cervello e nel cuore +per tutta la vita; una parola sublime, che ci compensa di tutto. E +l'Hugo è di nuovo là ritto e gigante sul piedestallo che +vacillava. Questa è la sua grande potenza: lo scatto improvviso, la +parola impreveduta che ci rimescola, il lampo inaspettato che illumina +la vasta regione sconosciuta, la porta bruscamente aperta e richiusa +per la quale intravvediamo il prodigio, un gran _coup dans la +poitrine_, come direbbe lo Zola, che ci toglie per un momento il +respiro, e ci lascia rotti e sgomenti. Non è l'aquila che si libra +sull'ali; è il masso che erompe dal vulcano, tocca le nubi e +ricasca. La sua arte è quasi tutta qui: un lungo lavorìo +paziente che prepara un effetto inatteso. Egli non ha riguardi per noi +mentre prepara; ci strapazza e ci provoca; è un lavoratore +sprezzante e brutale; non bada nè alle nostre impazienze, nè +alle nostre censure. I suoi difetti sono grandi come il suo genio; non +nèi, ma gobbe colossali, che ci fan torcere il viso. L'architettura +della più parte dei suoi romanzi è deforme. Sono episodi +spropositati, spedienti brutali, inverosimiglianze sfrontatamente +accumulate, fili di racconti pazzamente spezzati e riannodati; +divagazioni, o piuttosto corse furiose, di cui non si vede la meta, e +che fanno presentire a ogni passo un precipizio. Ma egli vuol condurvi +là, dove vuole, e vi trascina, renitenti, barcollando ed ansando, +calpestando la ragione, il buon gusto, il buon senso, la verità. E +a un certo punto vi svincolate gridando:--No, Hugo, non ti seguo!--e +lo lasciate fuggir solo. Dov'è andato? È caduto? Ah! eccolo +là, sull'altura, colla fronte dorata dal sole. Ha vinto e ha +ragione. Ma egli ha tutto per combattere e per vincere: ha l'audacia, +la forza e le armi; ha il genio e la pazienza; è nato poeta e +s'è fatto; ha scavato dentro a sè stesso, con mano pertinace, la +vena più profonda dei suoi tesori; ogni opera sua è un immenso, +lavoro di scavazione, a cui si assiste leggendo, e si sente il +formidabile affanno del suo respiro. È una strana cosa veramente +l'arte sua. Egli non ci presenta il lavoro fatto, il risultamento +netto ed ultimo dei suoi sforzi, l'ultima idea a cui è arrivato per +una successione d'idee; ma ci fa seguire tutto il processo intimo del +suo pensiero, ci fa contare e toccare prima tutte le pietre con cui +innalzerà l'edifizio, ci fa assistere a tutti i suoi tentativi +inutili, a tutti i crollamenti successivi delle parti mal fabbricate, +e vediamo poi l'edifizio compiuto, ma circondato e ingombro dei +ruderi, ch'egli disdegna di spazzare. Il suo lavoro è uno strano +accoppiamento di pazienza da musicista e di furia da pittore ispirato. +Egli scrive come il Goya dipingeva. Ora minia, liscia, accarezza +l'opera propria, lento, quasi sonnolento, minuto, scrupoloso; si +diverte a stendere elenchi accurati di nomi e di cose, a spiegare il +proprio concetto con similitudini interminabili diligentemente +condotte; procede colle seste, cerca le simmetrie, dice, corregge, +aggiunge, modifica, rettifica, sfuma, cesella, brunisce. A un tratto +il soffio della grande ispirazione lo investe, e allora butta via il +pennello delicato, e, come il Goya faceva, dipinge a furia con quello +che gli casca fra le mani, spande i colori colle spugne, getta le +grandi macchie cogli strofinacci e le scope, dà i tocchi di +sentimento a colpi furiosi di pollice che sfondan la tela. Il suo +stile è tutto rilievi acuti, rialti di granito, punte di ferro e +vene d'oro, pieno d'asprezze e d'affondamenti oscuri, rotto qua e +là in grandi squarci, da cui si vedono prospetti confusi e lontani; +ora semplice fino all'ingenuità scolaresca, ora architettato +coll'arte sapiente d'un pensatore; a volta a volta acqua limpida e +mare in burrasca, su cui errano nuvole rosee che riflettono il sole o +nuvole nere da cui si sprigiona la folgore. Le immagini nuove e +potenti pullulano a miriadi sotto la sua penna, e le idee gli erompono +dal capo armate, impennacchiate, sfolgoranti; e sonanti, qualche volta +offuscate dalla ricchezza e schiacciate dal peso dell'armatura. Egli +non spende, profonde a piene mani, sperpera i tesori inesauribili +della sua potenza espressiva col furore d'un giuocatore forsennato. La +lingua sua non gli basta. Egli toglie ad imprestito il gergo della +plebe, la lingua furfantina delle galere, il balbettio informe ed +illogico dei bambini; tempesta la sua prosa di parole straniere di +cento popoli e di traslati proprii di tutte le letterature; e si +fabbrica superbamente un linguaggio suo, tutto colori e scintille, +pieno d'enimmi e di licenze, di laconismi potenti e di delicatezze +inimitabili; secondo il bisogno, triviale, tecnico, accademico, +vaporoso, brutale, solenne; così che lette le sue opere, non par +d'aver sentito parlare la lingua di un solo popolo e d'un solo secolo, +ma una vasta e confusa lingua d'un tempo avvenire, per la quale non ci +sia nulla d'inesprimibile e di straniero. Di questa potenza +espressiva, come del coraggio del suo genio, egli abusa, e allora +s'impiglia e si ravvolge nel proprio pensiero, e vi s'aggira come in +un labirinto, senza trovarne l'uscita. Ma anche nei suoi smarrimenti +è grande. Anche in quelle pagine affaticate, tormentate, astruse, +in cui volendo esprimere l'inesprimibile, tenta da tutte le parti il +proprio concetto, e accumula metafore su metafore, paragoni su +paragoni, e ricorre inutilmente al suo misterioso linguaggio di +tenebre e di luce, d'ombre e d'abissi, di _inconnu_ e di _insondable_, +e tutta la sua fortissima e ricchissima lingua non basta a render +nemmeno una pallida idea di quel non so che di immane e di mostruoso +che ha nel capo; in quelle pagine i freddi pedanti trovano con gioia +una presa assai facile alla critica che distrugge e deride; ma l'anima +dell'artista vi sente l'anelito del titano che lotta con una potenza +sovrumana, e assiste a quegli sforzi poderosi con un sentimento di +stupore e di rispetto, come a uno di quegli spettacoli in cui un uomo +rischia la vita. Eppure si, leggendo le opere sue, accade qualche +volta che, arrivati a un certo punto, lo squilibrio delle facoltà, +la continua prevalenza della fantasia sfrenata sulla ragione, la +eccessiva frequenza delle aberrazioni e delle cadute, vi stanca; i +lampi di genio non bastano più a compensarvi dei continui +sacrifizii che deve fare il vostro buon senso; siete sazii, sdegnati, +qualche volta nauseati; sentite il bisogno di riposarvi da quella +tortura; ritornate con piacere ai vostri scrittori sensati, rigorosi, +sempre eguali; respirate, vi ritrovate nel mondo reale, benedite la +logica, riacquistate la vostra dignità d'uomini e di lettori. E +lasciate in un canto l'Hugo per mesi, e qualche volta per anni, e vi +pare d'esservene staccati per sempre. Ma che! Egli v'aspetta. Un +giorno arriva finalmente in cui, tutt'a un tratto, un entusiasmo a cui +volete un'eco, un dolore che domanda un conforto, un bisogno istintivo +di strano o di terribile, vi risospinge verso quei libri. E allora +tutti gli entusiasmi sopiti si ridestano tumultuosamente. Egli +v'afferra di nuovo, vi soggioga, siete suoi, rivivete in lui per un +altro periodo della vostra vita. È perchè le somme linee delle +opere sue sono veramente d'un genio. L'abuso ch'egli fa d'un concetto +sublime, alla lettura, v'offende; ma spariti dalla memoria i +particolari errati o eccessivi, il concetto vi resta incancellabile, e +più s'appura col tempo, più vi pare che ingrandisca, e ingrandisce +davvero. Le sue grandi idee e i suoi grandi sentimenti son grandi tanto +che sovrastano ai difetti infiniti dell'arte sua, come le colonne d'un +tempio antico ai rottami ammucchiati ai suoi piedi. E di qui nasce il +fatto strano ch'egli ha più ammiratori ardenti delle sue creazioni +che lettori fedeli dei suoi volumi, e che moltissimi ammiratori suoi non +lo conoscono che nei frammenti delle sue opere, o nelle ispirazioni che +v'hanno attinte le altre arti. Chi strapperà più dalla memoria +umana Ernani, Triboulet, il campanaro di _Nôtre Dame_, l'amore di Ruy +Blas, la disperazione di Fantina? E chi può scordare i brividi di +terrore ch'egli ci ha fatto correre per le vene, e le lacrime che ci ha +fatto sgorgare dagli occhi? Poichè egli può tutto, ed è grande +nella tragedia e insuperabile nell'idillio. Noi tutti abbiamo sentito +scricchiolare le ossa d'Esmeralda nel letto della tortura, e abbiamo +visto faccia a faccia la morte, quando ce la presenta orrenda come in +Claudio Frollo appeso al cornicione della cattedrale, o furiosa come +sulla barricata di via Saint-Denis, o epica come sul campo di Waterloo, +o infinitamente triste come nelle nevi della Russia, o solennemente +lugubre, come nel naufragio dei Comprachicos. Ed è lo stess'uomo che +fa vibrare sovrumanamente le corde più delicate dell'anima; l'autore +del _Revenant_ su cui milioni di madri singhiozzarono, l'autore di quel +celeste _Idillio di Rue Plumet_, di quella santa agonia di Jean Valjean, +che strazia l'anima, e di quei versi meravigliosi, in cui Triboulet +spande piangendo l'immensa ed umile tenerezza del suo amore di padre. +No, mai parole più dolci, preghiere più soavi, grida d'amore +più appassionate, slanci d'affetto e di generosità più nobili e +più potenti, sono usciti da un cuore di poeta. E allora Vittor Hugo +è grande, buono, venerabile, augusto, e non c'è anima umana che in +quelle pagine non l'abbia benedetto ed amato. In momenti solenni della +vita, accanto al letto d'un moribondo, durante una grande battaglia +della coscienza, i suoi versi ripassano per la mente, come lampi, e +risuonano all'orecchio consigli d'un amico affettuoso e severo che ci +dica:--Sii uomo!--Poichè egli ha tutto sentito, tutto compreso e +tutto detto; ha le disperazioni tremende e le rassegnazioni sublimi; non +v'è dolore umano a cui non abbia detto una parola di conforto; non +c'è sventura al mondo su cui non abbia fatto versare delle lagrime. +Egli è il patrocinatore amoroso e terribile di tutte le miserie, dei +diseredati dalla natura e degli abbandonati dal mondo, di chi non ha +pane, di chi non ha patria, di chi non ha libertà, di chi non ha +speranze, di chi non ha luce. Questa è la sua grandezza vera e +incontestabile. Non c'è altro scrittore moderno che abbia esercitato +con una maggior quantità d'opere e con una più intrepida +ostinazione questo glorioso apostolato; che abbia maneggiato un pennello +più potente per dipingere le miserie, un coltello anatomico più +affilato per aprire i cuori straziati, uno scalpello più magistrale +per scolpire gli eroi della sventura, un ferro più rovente per +segnare la fronte di chi fa soffrire, una mano più delicata per +accarezzare la fronte di chi soffre. Egli è il grande assalitore e il +grande difensore; ha combattuto su tutte le arene; è salito su tutte +le sommità ed è sceso in tutte le bassure. E questo è ammirabile +in lui, che per quanto sia disceso, non s'è mai abbassato. La sua +mano è rimasta incontaminata fra tutte le sozzure in cui +sguazzò la sua penna. Egli non ha mai prostituito l'arte sua. +È austero e superbo. Non s'inflette e non ride. Il suo riso non +è che una maschera, dietro la quale s'intravvede sempre il suo +volto pallido e accigliato. Una specie di tristezza fatale pesa su +tutte le opere sue. Anche nella sua grande e costante aspirazione +alla virtù, alla concordia, alla pace, alla redenzione degli +oppressi e degli infelici, v'è qualcosa di malinconico e di +tetro, come se le mancasse l'alimento della speranza. Tutti i suoi +libri terminano con un grido straziante. Tutte le voci che escono +dalle sue opere formano, riunite, un lamento solenne, misto di +preghiera e di minaccia. La sua stessa credenza in Dio, quella +ch'egli chiama la suprema certezza della sua ragione, è forse +piuttosto un'aspirazione potentissima del suo cuore e un pascolo +immenso della sua immaginazione smisurata, che una fede ferma, in +cui la sua anima si riposi: la fede è una sorgente, a lui +necessaria, di torrenti di poesia, e Dio è un personaggio dei +suoi romanzi e dei suoi canti. Da qualunque lato si guardi, +apparisce in lui qualcosa di strano e di non chiaramente +esplicabile. L'uomo non emerge netto dallo scrittore. Si stende la +mano a toccarlo, e invece della carne umana, si sente una sostanza +nuova al tatto, che fa rimanere perplessi. La sua figura, velata, +s'innalza, s'abbassa, s'avvicina, s'allontana, e non presenta mai +per tanto tempo i contorni fermi e precisi, da poterseli fissare +immutabilmente nel pensiero. E così v'affaticate per anni intorno +alle sue opere senza riuscir mai a formarvene un giudizio che non +abbiate di tratto in tratto a mutare. Esse offrono mille parti +scoperte alla critica d'un fanciullo, e presentano mille aspetti +irresistibili all'ammirazione dell'uomo. C'è poco da obbiettare a +chi le lacera senza remissione, non si sa che cosa opporre a chi +n'è entusiasta appassionato. Distruggetele col ragionamento: esse +si rialzano da sè, a poco a poco, nella vostra mente, più +maestose e più salde. Disponetevi invece ad adorarle ciecamente, +e sarete ogni momento costretti a soffocare mille voci di protesta +che usciranno dal vostro cuore e dalla vostra ragione. Una sola cosa +è fuor di dubbio, ed è che non si può rifiutare a quest'uomo +il titolo augusto e solenne di Genio. Il più ostinato avversario +suo sente, in fondo a sè stesso, chè la qualificazione di +«ingegno», da qualunque attributo accompagnata, non basta per +lui. Potete preferirgli una legione d'altri ingegni viventi; ma +siete costretti a riconoscere che alle mille teste di quella legione +sovrasta la sua. Potete voltargli le spalle, ma non potete fare un +passo senza mettere il piede sulla sua ombra. Ma è difficile +credere che la ripugnanza dell'indole, o la disparità del gusto e +delle idee, o l'odio di parte possano tanto in un uomo da fargli +negare la grandezza che presentano insieme le creazioni, le lotte, i +trionfi, gli errori e gli ardimenti di questo vecchio formidabile. +Per me, penso ai suoi cinquanta volumi, pieni d'ispirazioni e di +fatiche, in cui si rivela col genio prepotente una volontà +indomabile o una tempra fisica d'acciaio; penso ai torrenti di vita +che uscirono dal suo petto, all'amore immenso che profuse, alle ire +selvaggie e agli odii implacabili che provocò e che gli infuriarono +nell'anima; ricorro la sua vita da quando giocava, ragazzo, sotto +gli occhi di sua madre, noi giardino delle _Feuillantines_; lo vedo, +sedicenne, quando scriveva in quindici giorni, per guadagnare una +scommessa, le pagine ardenti di Bug-Jargal; penso a quando comprò +il primo scialle a sua moglie coi denari dell'_Han d'Islanda_; me lo +raffiguro, fiero e impassibile, in mezzo alle tempeste delle +assemblee scatenate dalla sua parola temeraria; lo vedo servire +umilmente i quaranta bambini poveri seduti alla sua mensa a +Hauteville-house; me lo rappresento grave e triste, in mezzo alla +folla, dinanzi ai cento sepolcri illustri su cui fece sentire la sua +parola piena di maestà e di dolcezza; lo vedo per le vie di +Parigi, in mezzo alla moltitudine riverente, costernato e +invecchiato, seguire i feretri dei suoi figli; lo vedo in quelle sue +veglie febbrili, ch'egli descrisse così potentemente, quando di +lontano, nel silenzio della notte, sentiva squillare il corno di +Silva ed echeggiare il grido di Gennaro; lo vedo assistere nel +_Teatro francese_, dopo mezzo secolo dalla prima rappresentazione, +al trionfo clamoroso dell'_Hernani_, salutato dai primi scrittori e +dai primi artisti della Francia, come il loro Principe rieletto e +riconsacrato; penso al suo _Oriente_ splendido, al suo Medio evo +tremendo, alla _Preghiera per tutti_, all'infanta che perde la rosa +mentre Filippo II perde l'Armada, alla carica dei corazzieri della +guardia contro i quadrati del Wellington, alla scarpetta +d'Esmeralda, all'agonia d'Eponina, a tutte le creature del mondo +arcano, sfolgorante, immenso che uscì dal suo capo; al suo +esilio, alle sue sventure, ai suoi settantasette anni,--e sento una +mano che mi fa curvare la fronte. + + +III. + +«Vittor Hugo è certamente uno di quelli scrittori che ispirano +un più ardente desiderio di vederli; perchè i suoi cento aspetti +di scrittore ci fanno domandare ogni momento a quale di essi +corrisponda il suo aspetto d'uomo. Sarà il viso dell'Hugo che ci fa +inorridire o quello dell'Hugo che ci fa piangere? E ci riesce +ugualmente difficile rappresentarcelo benevolo e rappresentarcelo +truce. Io mi ricordo d'aver passato molte ore, giovanotto, all'ombra +d'un giardino, con un suo libro tra le mani, cercando di dipingermelo +coll'immaginazione, e componendo e ricomponendo cento volte il suo +viso e la sua persona, senza trovar mai una figura che m'appagasse. Il +suo spettro, di forme incerte, mi stava sempre davanti. Quest'uomo era +un enimma per me. Io non sapevo bene rendermi conto del sentimento che +m'ispirava. Alle volte mi pareva che, vedendolo, gli sarei corso +incontro coll'espansione di un figlio e mi sarei strette le sue mani +sul cuore; altre volte mi pareva che, incontrandolo improvvisamente, +mi sarei scansato con un sentimento di diffidenza e di timore, e avrei +detto sommessamente ai miei vicini:--Indietro! Hugo passa.--Che so io? +Era l'uomo che m'aveva spinto cento volte, col cuore gonfio di +tenerezza, tra, le braccia di mia madre; ma era anche l'uomo che +m'aveva fatto balzar sul letto, più volte, nel cuor della notte, +atterrito dall'apparizione improvvisa dei cinque cataletti di Lucrezia +Borgia. Sentivo per lui un affetto pieno di trepidazione e di +sospetto. Ma il desiderio di vederlo era ardente, e andò crescendo +cogli anni. Quanta è la potenza del genio! Voi arrivate in una +città enorme, trascorrete di divertimento in divertimento, +d'emozione in emozione, in mezzo a un popolo immenso e tumultuoso, fra +gente di ogni paese, fra i capolavori delle arti e delle industrie di +unta la terra, fra mille spettacoli, mille pompe o mille seduzioni. +Ebbene, tutto questo non è per voi che una cosa secondaria. Fra +quell'immenso spettacolo e voi si drizza il fantasma di un uomo che +non avete mai visto, che non vedrete forse mai, che non sa nemmeno che +siate al mondo; e questo fantasma occupa tutta la vostra mente e tutto +il vostro cuore. In quell'oceano di teste, voi non cercate che la sua. +A ogni vecchio che passi, il quale vi rammenti alla lontana la sua +immagine, una voce intima vi dice:--È lui!--e il vostro sangue si +rimescola. Tutta quell'enorme città non vi parla che di quell'uomo. +Le torri della Cattedrale sono popolate dei fantasmi della sua mente, +ad ogni svolto di strada vi si affaccia una creatura della sua +immaginazioni, i frontoni dei teatri vi rammentano i suoi trionfi, gli +alberi dei giardini vi bisbigliano i suoi versi e le acque della Senna +vi mormorano il suo nome. E allora prendete una risoluzione eroica e +rivolgete una domanda, da lungo tempo meditata, a un amico. E non si +può dire l'effetto che vi fanno queste cinque semplicissime +parole:--Via di Clichy, numero venti. + + +IV. + +V'è una considerazione però, che rende titubanti molti +ammiratori che desiderano di visitare Vittor Hugo; ed è l'accusa +che gli si fa d'avere un immenso orgoglio. Certo è che egli sente +altissimamente di sè, e non lo nasconde. Tutti sanno quello che +disse, ancor giovane, all'attrice Mars, che si permetteva, alle prove +dell'_Hernani_, di criticare i suoi versi.--Signorina, voi dimenticate +con chi avete da fare. Voi avete un grande ingegno; non lo nego; ma ho +un grande ingegno. anch'io, e merito qualche riguardo.--Io lascio ad +altri il risolvere questa quistione: se, in qualche caso, uno +smisurato sentimento di sè non sia un elemento del genio: quello +che dà l'impulso ai grandi ardimenti; e se, ammessa la indole +artistica di Vittor Hugo, sia possibile concepire un Vittor Hugo +modesto. Mi ristringo a considerare il fatto. Si, Vittor Hugo +dev'essere sovranamente orgoglioso. Si riconosce da mille segni. Egli, +per esempio,--è cosa notissima,--non ammette la critica. Il genio, +dice, è _blocco_. Bisogna accettarlo intero o respingerlo intero. +L'opera del genio è un tempio in cui si deve entrare col capo +scoperto, e in silenzio. _On ne chicane pas le génie_. Ammirate, +ringraziate e tacete. Il genio non ha difetti. I suoi difetti sono il +rovescio delle sue qualità. Ecco tutto. Egli lo ha detto a chiare +note nel suo libro sullo Shakespeare, nel quale s'è servito del +tragico inglese per dire al mondo quello che pensa di se stesso. Il +ritratto ch'egli traccia dello Shakespeare è il ritratto suo; +quella deificazione che egli fa del genio, la quale per un uomo che +creda in Dio è quasi sacrilega, è, insomma, la sua apoteosi; in +quell'oceano a cui paragona i grandi poeti, si vede riflessa, prima +d'ogni altra, la sua grandezza; quella montagna che ha tutti i climi e +tutte le vegetazioni, è Vittor Hugo. In quegli elenchi, ch'egli fa +ad ogni pagina, dei genii di tutti i tempi e di, tutti i paesi, da +Giobbe al Voltaire, si capisce, si giurerebbe che, arrivato all'ultimo +nome, è stato, lì sul punto d'aggiungervi il suo, e che non lo +fece, non per modestia, ma per _salvare_, come, suol dirsi, _le +convenienze_. Egli tratta tutti quei grandi da pari a pari. Tutti i +genii, d'altra parte.--è una sua idea,--sono uguali. La regione +dei genii è la regione dell'eguaglianza. Egli parla di Dante come +d'un fratello. Ma oltre a queste ci sono mille altre manifestazioni +della coscienza ch'egli ha della sua grandezza: l'ardimento, superbo +con cui mette le mani nella scienza e con cui affronta, passando, i +più alti problemi della filosofia; la baldanza con cui ostenta le +sue licenze letterarie, come se fosse certo che, coniate da lui, +saranno moneta corrente e ricchezza comune; l'intonazione solenne +delle sue prefazioni, che, annunziano l'opera come un avvenimento +sociale; la cura scrupolosa con cui raccoglie o fa raccogliere tutte +le sue minime parole e gli atti più insignificanti della sua vita. +Quando vuol fare il modesto riesce all'effetto opposto, tanto +inesperto è in quell'arte, e tanto è abituato a passar la misura +in ogni cosa. Come quando comincia una lettera: «Un oscuro +lavoratore.» E così, sotto la forzata pacatezza con cui risponde +alle osservazioni di Lamartine sui _Miserabili_, si sente il ruggito +soffocato del leone ferito. La sua stessa prodigalità nella lode +tradisce l'uomo che crede di gettarla tanto dall'alto, da non aver da +temere l'orgoglio che ne potrà nascere, se anche crescesse +smisurato. E poi egli rivela l'animo suo candidamente. In un'occasione +in cui non volle lasciar rappresentare un suo dramma perchè un +altro aveva trattato lo stesso soggetto, disse:--Non voglio esser +paragonato,--A un editore che gli proponeva di pubblicare una scelta +delle sue poesie, rispose:--Voi mi avete l'aria d'un uomo che, +mostrando in una mano dei sassi raccolti sul Monte Bianco, creda di +poter dire alla gente: Ecco il Monte Bianco.--Egli si considera al di +sopra d'ogni confronto possibile con qualunque scrittore +contemporaneo. Non piglia, infatti, alcuna parte in quella guerra +continua che si movono gli scrittori di Francia a motti arguti e +maligni, che scorticano senza far stridere, e fanno il giro di Parigi. +Se ne sta in disparte, muto. E non sarebbe atto, d'altra parte, a +questa specie di guerra. Dicono: perchè non ha «spirito.» +Egli ha risposto acerbamente a questa critica.--Dire che un uomo di +genio non ha spirito, è una gran consolazione per i moltissimi +uomini di spirito che non hanno genio.--Ma la critica è giusta +forse, benchè si trovino nei suoi discorsi parlamentari dei +mirabili esempi di risposte improvvise a botte inaspettate. Il suo +scherno ha spesso il conio del grande ingegno; ma non provoca il riso +salato e pepato della vera arguzia francese. Lo stiletto sottile +dell'ironia sfugge dalle sue mani di colosso; egli non è atto che a +dare i grandi colpi di mazza che sfracellano il casco e la testa. E +poi oramai si ritiene quasi al di sopra della letteratura. Si riguarda +quasi come un sacerdote di tutte le genti, sopravvissuto, per decreto +della Provvidenza, a mille prove e a mille sventure, per vegliare +sull'umanità. Questo apparisce lucidamente dalle sue apostrofi ai +popoli, dalle sue intimazioni ai monarchi, dal tono di profezia che +dà ai suoi presentimenti, dalla forma di responso che dà alle +sue sentenze, dal carattere di minaccia che dà ai suoi rimproveri, +da tutto il suo linguaggio spezzato in affermazioni altiere e in +giudizii assoluti, come se ogni sua proposizione fosse un decreto, da +incidersi sul bronzo o nel marmo per le generazioni avvenire. Tutte +queste cose, o sapute prima o intese dire, fanno lungamente esitar lo +straniero che vuol andare a battere alla sua porta. Certo che, dopo la +prima esitanza, si fanno delle riflessioni incoraggianti. Si pensa, +per esempio, che il sentimento che ci trattiene dal presentarci a un +uomo orgoglioso che ammiriamo, non è, in fondo, che un sentimento +d'orgoglio. Poi si pensa a quanti scrittorelli miserabili di mente e +di cuore, a quanti pedanti fradici e impotenti, a quanti imbrattacarte +sconosciuti di villaggio non si sentono da meno di Vittor Hugo. E +infine ci si dice che è una pazza presunzione la nostra, di credere +che a noi, messi in luogo suo, non darebbe punto al capo la gloria di +primo poeta d'Europa. E allora si ripiglia coraggio. Ma pure è una +cosa che spaventa quel presentarsi là sconosciuti, senz'altra scusa +che l'impulso del cuore, davanti a un uomo famoso nel mondo, nella +grande città che lo festeggia, in casa sua, in mezzo a una folla di +ammiratori, per dirgli... che cosa? Voglio vedervi! + + +V. + +E non ostante, una mattina, mi trovai senza avvedermene nel cortile +della casa N.° 20 di via Clichy, in faccia al finestrino del +portinaio, e sentii con un certo stupore, come se parlasse un altro, +la mia voce che diceva:--Sta qui Vittor Hugo?--Ero ben certo che +stava là; eppure restai un po' meravigliato nel sentirmi +rispondere:--Si signore, al secondo piano--coll'accento della più +fredda indifferenza. Mi parve molto strano che a quel portinaio +paresse tanto naturale che là ci stesse Vittor Hugo. Poi, tutt'a +un tratto, mi parve un'assurdissima cosa l'andarmi a presentare a +quell'uomo in quella maniera. E dissi forte a me stesso:--Ma tu sei +matto!--e rimasi profondamente assorto, per qualche minuto, nella +contemplazione d'un gatto che dormiva sopra una finestra del pian +terreno. E l'ho da dire tal quale? Sentivo un leggierissimo tremito +nelle ginocchia, come se mi fosse già passata da un pezzo l'ora +della colezione. Poi non ricordo più bene. So che m'accorsi +improvvisamente che salivo le scale; ma colla profonda sicurezza +che, arrivato alla porta, sarei tornato giù senza sonare. Salivo +lentamente; sopra uno scalino mi sentivo un coraggio da leone; sopra +un altro scalino mi pigliava la tentazione di voltar le spalle e di +scappar come un ladro. Mi fermai due o tre volte per asciugarmi la +fronte, che stillava. Oh mai nessun alpinista, ne son sicuro, ha +fatto un'ascensione più affannosa di quella! Avrei voluto tornar +indietro; ma non potevo. Che so io? C'erano Cinquecento De Amicis, +di tutte le stature, che ingombravano la scala dietro di me, +affollati e stretti come acciughe tra il muro e la ringhiera, che mi +dicevano tutt'insieme a bassa voce;--Avanti!--All'improvviso, come +se fino allora avessi pensato a tutt'altro, mi trovai ai piedi +dell'ultima branca di scala, in faccia alla porta. Allora non so +come, bruscamente, tutte le paure sparirono. Sentii un impulso +potente che mi diedero insieme mille ricordi dell'adolescenza e +della giovinezza, il sangue mi diede un tuffo violento, Cosetta mi +mormorò:--Coraggio!--Ernani mi disse:--Sali!--Gennaro mi +gridò:--Suona!--E suonai.--Dio eterno! Mi parve di sentir sonare +a distesa, per un quarto d'ora filato, la gran campana di _Notre +Dâme_, e stetti là trepidante come se quel suono dovesse aver +messo sottosopra mezza Parigi. Finalmente nello stesso punto sentii +l'impressione d'un pugno nel petto e vidi spalancarsi la porta. Mi +trovai dinanzi una governante, una bella donna, vestita con garbo. +In un angolo dell'anticamera due servitori lucidavano dei candelieri +d'argento. Per una porta aperta si vedeva in un'altra stanza una +tavola mezzo sparecchiata, con un giornale nel mezzo, Cose +insignificanti e indimenticabili. + +Domandai alla governante con una voce da tenore sgolato se stava là +Vittor Hugo. Mi rispose di sì, con un'indifferenza, anche lei, che +mi fece gran meraviglia. Domandai se avrebbe potuto ricevermi. Mi +rispose che era ancora a letto. Io rimasi là, senza parola, +scombussolato. L'idea di aver da fare un'altra volta l'ascensione di +quella montagna, mi sgomentava. Ma la governante doveva esser abituata +a veder dei giovani presentarsi così, col viso un po' alterato, +alla porta del suo padrone, e a indovinare dal viso il sentimento che +li moveva; perchè mi diede un'occhiata tra sorridente e pietosa, +come se volesse dire:--Ho capito! Sei uno dei tanti--e soggiunse con +un accento benevolo:--Credo però che sia svegliato.... posso +domandargli quando la potrà ricevere--e senza darmi tempo di +rispondere, disparve. A me pareva di sognare o di essere briaco. Mi +sfuggiva il sentimento della realtà. Mi domandavo se il Vittor Hugo +ch'era nella stanza accanto fosse proprio quel Vittor Hugo che io +cercavo, e non mi pareva possibile. E avrei voluto, infatti, che non +fosse possibile. Mi pareva d'aver commesso un atto insensato.--Ma cosa +ho fatto!--mi dicevo.--Bisogna che mi abbia dato volta il cervello. E +cosa seguirà adesso?--E pensando ch'era possibile ch'egli non mi +volesse ricevere, mi sentivo salire delle ondate di sangue alla testa. +Improvvisamente la governante ricomparve e disse gentilmente:--Il +signor Vittor Hugo la riceverà con piacere questa sera alle nove e +mezzo.--Ah, governante adorata! Bisogna ch'io risalga a vent'anni fa, +quando dopo aver aspettato per tre ore, immobile davanti a una porta, +una parola che doveva darmi tre mesi di libertà e di piaceri o tre +mesi di schiavitù e di umiliazione, usciva finalmente il segretario +della Commissione a dirmi solennemente:--Promosso!--; bisogna ch'io +risalga a uno di quei giorni, per poter dire d'aver sentito altre +volte un allargamento di polmoni così delizioso, una soddisfazione +così piena, una così matta voglia di scender le scale a cinque +gradini per volta, come quella che m'hai fatto provar tu, con quelle +quattordici benedette parole, o governante dell'anima mia. + + +VI. + +E dalle nove e mezzo della mattina alle nove e mezzo della sera fui re +di Francia. Ah, Vittor Hugo superbo, Vittor Hugo comunardo, Vittor +Hugo energumeno, Vittor Hugo matto; che baie! Tutti questi Vittor Hugo +della critica o della calunnia, col berretto frigio o colle corna +dell'orgoglio satanico, erano spariti dalla mia mente. Per me non +c'era più che un solo Hugo, il grande poeta amoroso e sdegnoso, +pieno di consigli fortissimi e di sante consolazioni; l'uomo che +m'aveva fatto delirare d'amore da giovanetto; che m'aveva fatto +pensare e lottare da uomo; il poeta di cui le strofe fulminee m'eran +sonate nel cuore sul campo di battaglia come grida eccitatrici d'un +generale lontano; lo scrittore che aveva mille volte schiacciato il +mio misero orgoglio d'impiastrafogli, facendomi provare non so che +voluttà acre e salutare nell'umiliazione, che mi acquietava +l'anima; l'autore di cui parlando m'era sgorgata mille volte dal cuore +commosso la parola facile e calda che m'aveva cattivato delle +simpatie; l'artista che mi aveva aiutato a esprimere mille sentimenti +e a render l'immagine di mille cose che senza di lui mi sarebbero +forse rimaste sepolte per sempre nell'anima; lo scrittore di cui in +Spagna, in Grecia, sul Reno, sul Bosforo, sul mare, mi ricorreva ogni +momento alla memoria un pensiero o una immagine, che rischiarava, +formulava e commentava la mia emozione; il poeta dei fanciulli, il +consolatore delle madri sventurate, il cantore delle morti gloriose, +il grande pittore dei cieli e degli oceani; oggetto di vent'anni, di +studio, di curiosità e di discussioni; mille volte abbandonato, +mille volte ripreso, mille volte difeso; Galeotto d'amori gentili, +auspice d'amicizie ardenti, compagno di veglie febbrili e provocatore +di scoppi di pianto disperati; l'uomo, insomma, in cui avevo vissuto +una gran parte della parte più bella della mia vita; che m'aveva +trasfuso nelle vene il suo sangue, e delle cui opere mi ero fatto +ossa, nervi e cervello. Questo era il Vittor Hugo che mi vedevo +davanti, e ad ogni ora che passava, mi pareva che la sua figura si +innalzasse di un palmo e che il mio cuore ringiovanisse d'un anno. + + +VII. + +Eppure, ecco un problema per gli scrutatori del cuore umano. Verso +sera, un'ora prima d'andare, tutt'a un tratto mi si fece dentro come +un silenzio mortale. Mi sentii improvvisamente vuoto, asciutto e +freddo. Mi parve che, comparendo davanti a Vittor Hugo, non avrei +sentito la menoma scossa, nè trovato una parola da dire. E ne +rimasi atterrito. Poichè, insomma, non c'è che una commozione +profonda e visibile che giustifichi l'audacia di quelle visite: quando +la commozione manca, par che si vada là per curiosità, e la pura +curiosità, in quei casi, è sfrontatezza. Che cosa sono questi +ammutolimenti improvvisi del cuore? Forse che il cuore s'addormenta, +stanco della commozione, per ripigliar nuove forze? Io non so. So che +avevo un bell'eccitarmi, e richiamare alla mente tutti i pensieri e +tutti i sentimenti della mattina; ogni sforzo era inutile; per quanto +mi soffiassi dentro, non riuscivo a sollevare una scintilla; e salii +le scale con una indifferenza che mi costernava.--Sono istupidito,--mi +domandavo,--o son malato? Ed ora che cosa dirò?--La stizza mi +divorava; mi sarei morso le mani e dato dei pugni nella testa. E mi +ricordo ch'ero ancora in questo stato quando la porta s'aperse e mi +trovai nell'anticamera illuminata da una lampada appesa al soffitto. +Ma fu quello, grazie al cielo, l'ultimo momento. La governante mi +domandò il nome per andare ad annunziarmi. Il suono del mio nome +pronunziato da me, e ripetuto da lei, in quella stanza, mi svegliò, +come se qualcuno m'avesse chiamato; la mia mente si rischiarò e un +torrente di vita mi affluì al cuore. La donna aperse una porta e +disparve. Per la porta semiaperta uscì un suono confuso di voci +allegre e forti, da cui capii che si stava terminando di cenare. In +mezzo a quel vocio afferrai due parole:--_La philosophie +indienne_....--Ebbi appena il tempo di pensare: Oh numi! Che cosa +dirò se mi attaccano sulla filosofia indiana? La porta si +richiuse. Mi parve che seguisse un silenzio profondo. La governante +faceva l'imbasciata. I minuti secondi mi sembravano quarti d'ora. +Quel silenzio mi pareva tremendo. Finalmente la donna ricomparve, mi +accennò di seguirla, guardandomi curiosamente, come se il mio +viso avesse qualche cosa di strano; mi fece passare per un +corridoio, spinse leggermente il battente d'una porta e mi disse +sottovoce:--Entrate, signore. Il signor Vittor Hugo è là.-- + +Stetti un momento immobile. Mi sentivo.... poco bene. Se la governante +m'avesse guardato in viso, m'avrebbe offerto un bicchiere d'acqua. + +--Animo!--dissi poi a me stesso; sollevai una tenda, feci un passo +innanzi e mi trovai in faccia a Vittor Hugo. + +Era in piedi, solo, immobile. + +Che cosa gli dissi? A diciott'anni, in quelle occasioni, si versano +delle lagrime. Il pianto è la grande e dolce eloquenza della prima +giovinezza. Ma a trent'anni non si piange più. A trent'anni si +domina la commozione senza soffocarla, e si parla. L'entusiasmo +trabocca, altero di sè stesso, in parole ardite e virili; la fronte +si alza, l'occhio divampa, la voce vibra, l'anima grandeggia. Che +cos'abbia detto, non so. Qualcuno mi suggeriva nell'orecchio, +rapidamente, delle parole ardenti, che io ripetevo colla voce tremante +e sonora, provando una immensa dolcezza nel cuore, e vedendo davanti a +me, in confuso, una testa bianca che mi pareva enorme, e due pupille +fisse nelle mie che pigliavano a grado a grado una espressione di +curiosità e di benevolenza. Tutt'a un tratto tacqui, come se una +mano mi avesse afferrato alla gola e restai col respiro sospeso, + +Allora la mia affettuosa ammirazione di venti anni, la costanza del +mio ardente desiderio, le mie trepidazioni di quel giorno, le mie +inquietudini dei giorni innanzi, i miei terrori di fanciullo, le mie +veglie di giovanetto, le mie febbri di uomo, le mie umiliazioni di +scrittore ebbero un grande compenso. + +La mano che scrisse _Notre Dame_, e la _Légende des siècles_ +strinse la mia. + +E subito dopo provai un secondo sentimento, forse più dolce del +primo. + +La mano sinistra del grande poeta raggiunse la destra, e la mia mano +calda e tremante rimase per qualche momento tra le sue. + +Seguì un breve silenzio, durante il quale sentii il suono del mio +respiro, come se avessi fatto una corsa. + +Poi sentii la sua voce; una voce grave, ma dolce, in cui mi parve di +sentire mille voci, e che mi stupì, come se, udendola, vedessi +comparire Vittor Hugo per la seconda volta. + +--Siete il benvenuto in casa mia, signore--disse.--Voi avete cuore. +Siete un amico. Avete fatto bene a presentarvi così. Vi ringrazio +con tutta l'anima. Non volete mica lasciarmi subito, non è vero? +Voi resterete con me tutta la sera. + +Poi mi domandò: + +--Di che paese siete? + +Inteso ch'ero italiano, mi guardò fisso. Poi mi prese di nuovo la +mano, mi fece sedere e sedette. + +Che cosa dirgli, Dio buono! A un uomo così, quando gli avete +espresso con tutta l'anima quello che sentite per lui, lì su due +piedi, nel primo impeto dell'entusiasmo, gli avete detto tutto. Non +rimane che rivolgergli delle domande. Ma che cosa fargli dire ch'egli +non abbia scritto? Conoscete da tanti anni tutti i suoi più intimi +pensieri, ogni domanda par che sia oziosa, e poi quando si ha appena +tanto animo da rispondere, non si può averne abbastanza da +interrogare. Perciò rimasi lì, senza parola. E d'altra parte, +che cosa poteva dire a me, lui? Nondimeno, per levarmi d'imbarazzo, mi +fece parecchie domande intorno alle mie impressioni di Parigi, +all'Esposizione, all'Italia; domande che, invece di togliermi +d'imbarazzo, mi ci avrebbero messo fino agli occhi, se non mi fossi +accorto che, da osservatore fine degli uomini, egli badava assai +più alla viva commozione che trapelava dalla mia voce incerta, +dalle mie risposte monosillabiche e dal mio sguardo fisso che io +divorava, che non al senso di quello che io dicevo. E mi guardava con +una cert'aria affettuosa, corrugando le sopracciglia e socchiudendo +gli occhi per aguzzare lo sguardo, e sorridendo leggerissimamente, +come se si compiacesse dell'effetto che mi produceva, e mi dicesse in +cuor suo:--Guardami, via; levatene un po' la voglia, povero giovane, +perchè te la leggo proprio sul viso, e m'hai l'aria d'un buon +diavolo sincero. + +E l'osservai infatti, in quei pochi minuti, attentissimamente; ma non +potei vederlo bene che più tardi perchè il lume non gli batteva +sul viso. È di statura media, leggermente curvo, tarchiato. Ha la +testa grossa, ma ben fatta; fronte vasta, collo di toro, spalle +larghe, mani corte e grosse, e una carnagione rossigna da cui traspira +la salute e la forza. Tutta la sua persona ha qualcosa di poderoso e +d'atletico, come il suo genio. Ha i capelli irti e fitti, la barba +intera e corta, bianchissima; gli occhi lunghi e stretti, un po' +obliqui, come i fauni; il che dà al suo viso un aspetto un po' +strano. Se siano neri o azzurri, non ricordo. Sono occhi vivissimi e +mobilissimi, che paiono socchiusi, e appariscono soltanto come due +punti scintillanti, che quando fissano, penetrano in fondo all'anima. +Aveva una giacchetta d'orleans nero e il suo solito panciotto oscuro, +abbottonato fin sotto il mento. La prima impressione che mi fece fu +d'un uomo abitualmente triste. + +--Ora staremo un po' insieme,--mi disse, dopo avermi fatto qualche +altra domanda,--e poi verrete di là con me, nel salotto, dove +conoscerete alcuni degli uomini più notevoli della Francia. In che +città abitate, in Italia? + +Diedi la mia risposta in fretta, e nello stesso punto mi prese una +grande paura.--Se mi domandasse qual è la mia professione!--dissi +tra me. E mi sentii diventar rosso fino alla radice dei capelli. + +Fortunatamente per me, mentre apriva la bocca per interrogare, +entrò gente. + +Allora assistetti a una scena, o piuttosto a una serie di scene tra +amene e commoventi, che mi diedero un'idea di cosa dev'essere la +giornata di Vittor Hugo, e mi compensarono di non aver potuto +continuare la conversazione a quattr'occhi. + +Un signore venne innanzi, e dopo di lui, a intervalli di pochi +minuti, vari altri, di età diversa, i quali vedevano tutti Vittor +Hugo per la prima volta, e avevan chiesto per lettera quel giorno +stesso, da quanto m'accorsi, d'essere ricevuti. Uno veniva per +domandare il permesso d'una ristampa di non so che poesia, un altro +a chiedere una spiegazione intorno alla variante della scena di un +dramma; un terzo a chiedere la licenza di dedicare un'opera; un +quarto, un bel giovane belga, con una lunga cicatrice sul viso, si +trovava nei miei stessissimi panni: veniva, mosso dalla ammirazione, +non per altro che per veder Vittor Hugo. D'altri non mi ricordo. +Ebbene, ebbi la consolazione di vedere che giovani e vecchi, +francesi e stranieri, si presentavano presso a poco nel medesimo +stato in cui mi trovava io al momento di passare la soglia. Le loro +facce esprimevano, tutte una viva emozione, e tutti più o meno, +spiccicavano le parole con molta fatica. E ammirai la dolcezza di +modi di Vittor Hugo. A ognuno andava incontro e gli stendeva la mano +con un atto cordiale e semplice. Ma non si ricordava, naturalmente, +del nome di nessuno. Fingeva però di ricordarsene.--Mi ricordo +benissimo--diceva--; senza dubbio. Voi siete molto amabile con me, +signore.--Faceva seder tutti e stava a sentire, l'un dopo l'altro, i +loro discorsi balbettati e imbrogliati, assentendo di tratto in +tratto col capo. Non lo vidi mai sorridere. Pareva stanco,--Ma +sicuro,--diceva infine, con voce dolce,--avrete quello che +desiderate. Posso esservi utile in qualche cos'altro?--Parlando con +quello della variante, mi fece strabiliare. Si trattava, se non +sbaglio, d'una scena del _Roi s'amuse_. Egli se la ricordava verso +per verso, e ne recitò speditamente una decina per rammentarsene +uno che nel primo momento non gli era venuto alla mente. La sua +memoria prodigiosa, del resto, si rivela nella immensa ricchezza +della sua lingua e nelle citazioni infinite delle sue opere. Per +ultimo si fece innanzi il giovane belga, timidamente, tormentando +con tutt'e due le mani l'ala del suo cappello cilindrico, e disse +con voce commossa, fissando in viso a Vittor Hugo due occhi azzurri +e umidi:--Signore! Io son venuto a Parigi per vedervi. Sono di +Bruges. Non avevo il coraggio di presentarmi. Mio padre mi +scrisse:--Va, Vittor Hugo è grande e buono; non rifiuterà di +riceverti.--E allora vi scrissi. Vi ringrazio. Mi sarei contentato +di vedervi passare per la strada. Io vi debbo uno dei più bei +giorni della mia vita, signore!--Disse queste poche parole con una +semplicità e una grazia, da farsi baciare sulla fronte. Vittor +Hugo gli rispose non so che cosa, affettuosamente, mettendogli una +mano sulla spalla. Il suo viso sfolgorò. Tutti gli altri, in +disparte, tacevano. Poi Vittor Hugo ci guardò tutti, l'un dopo +l'altro, benevolmente; tutti gli tenevan gli occhi addosso, nessuno +fiatava, egli parve un po' imbarazzato e sorrise; e fu per qualche +momento una scena muta, ma piena di vita e di poesia, di cui +serberò il ricordo e sentirò la gentilezza per sempre. + +Poi alcuni si congedarono e Vittor Hugo fece entrar gli altri nel +salotto accanto, stringendo la mano a tutti, mentre gli passavano +davanti. + +Questo secondo salotto era pieno di gente, la maggior parte amici di +casa. Era un salotto di grandezza media, piuttosto basso, tappezzato +di rosso, mobiliato signorilmente, senza pompa. Da una parte c'eran +quattro sofà disposti a semicircolo, un po' discosti l'un +dall'altro, intorno a un camminetto di marmo; sul camminetto, un +antico specchio; sulle pareti, nessun quadro. La casa, tutto +considerato, non mi parve una casa da poeta milionario. C'era però +nella decorazione una predominanza di rosso cupo e di rosso sanguigno, +che armonizzava col genio del padrone. La gente sparsa per la sala +formava un quadro assai curioso. Il primo che mi diede nell'occhio, +per la macchia stranissima che formava in quel quadro,--come certe +parole bizzarre in una bella pagina dell'Hugo,--fu un mulatto di forme +colossali, in giubba e cravatta bianca, che sfogliava un album. E gli +domando scusa, ma voglio dir la verità, ed è che al primo +vederlo pensai a quell'_Homére-Hogu, nègre_, che fa uno spicco +così pittoresco nell'elenco nominativo della banda di Patron-Minette, +nei _Miserabili_. Mi fu detto poi ch'era un collaboratore della +_Petite Presse_, pieno d'ingegno, e molto stimato. In un angolo +c'era un gruppo di giovani che discorrevano fitto, ridendo +elegantemente: belle fronti, occhi vivi, capigliature poetiche, +atteggiamenti d'attori corretti; da cui argomentai che fossero dei +così detti _Parnassiens_, poeti dell'arte per l'arte, o meglio +del verso pel verso, che hanno per capo il De Lisle; e formano un +drappello di paggi nella corte di Vittor Hugo. Mi fu poi indicato, +infatti, in mezzo a loro, un poeta di quella famiglia, Catullus +Mendes, del quale avevo già osservato il viso espressivo e +simpatico, e i lunghi capelli alla nazzarena. Da un'altra parte +c'era un crocchio d'uomini maturi, quasi tutti d'alta statura, fra +cui alcune belle teste grigie, dai profili arditi, nelle quali mi +parve di riconoscere quell'impronta particolare d'austerità e di +tristezza, che lasciano le traversie della vita politica, e che +rammenta un po' la fierezza pensierosa dei vecchi capitani di +bastimento. C'erano due sole signore, sedute vicino al camminetto; +una che m'è sfuggita affatto alla memoria, e un'altra che m'è +rimasta impressa profondamente: una signora di forti membra, di +capelli bianchissimi, di viso grande e aperto, illuminato da due +occhi profondi, taciturna; una dama del Velasquez, senza gorgiera. +Era quella mademoiselle Drouet, attrice potente, che rappresentò +per la prima volta _Lucrezia Borgia_, nel 1833, al teatro della +Porte Saint-Martin, dove, come tutti sanno, quel terribile dramma +scritto in sei settimane riportò un trionfo meraviglioso, V'erano +altri personaggi, che mi parvero stranieri, e che avevan l'aria un +po' impacciata di chi si trova in una casa illustre per la prima +volta. + +Quasi tutti parlavano. Quando entrò Vittor Hugo tutti tacquero. + +Egli sedette vicino al camminetto, sopra un sofà, e gli altri gli +formarono intorno un grande semicerchio. + +Allora potei vederlo e sentirlo bene. + +Non so come, la conversazione cadde sul Congresso letterario. Vittor +Hugo, interrogato, espose qualcuna delle idee che avrebbe svolte nel +suo discorso inaugurale. Ebbene, riconobbi ch'era vero, con mia +sorpresa, quello che m'era stato detto del suo modo di parlare in +privato. Io m'aspettavo di sentire le antitesi, i grandi traslati, la +forma concettosa e paradossale, e l'intonazione imperativa che è +nei suoi scritti, specialmente degli ultimi anni. Nulla di tutto +questo, È difficile immaginare un linguaggio più semplice, un +tuono più modesto, un modo di porgere più naturale di quello +ch'egli usava in quella conversazione. Per non aver l'aria di parlare +in cattedra, discorreva guardando in viso uno solo, e a bassa +voce.--Ecco quello che io direi--diceva--quello che credo di poter +dire; ditemi voi se vi pare che sia a proposito.--Non gestiva affatto; +teneva tutt'e due le mani sulle ginocchia. Solo di tratto in tratto si +grattava la fronte con un dito: movimento che gli è abituale. E +dicono che anche discutendo di letteratura, in crocchio +ristrettissimo, e toccando le quistioni più ardenti, parla colla +medesima semplicità. Di che bisogna concludere proprio che, +scrivendo, nell'esaltazione della fantasia, egli cangi quasi di +natura, o che parli di freddo proposito quell'altro linguaggio +perchè lo creda più alto e più efficace. Mentre parlava, +tutti stavano intenti. Mi fece senso il tuono più che rispettoso, +quasi timido, con cui gli rivolgevano la parola anche coloro che +parevano suoi famigliari. Nessuno l'interrogava senza dire: _Mon +maître--Mon cher maître_,--Uno disse:--_grand maître_.--Non +vidi mai uno scrittore celebre circondato da uno stuolo d'ammiratori, +che somigliasse, come quello, al corteo d'un monarca. È mio dovere +d'aggiungere, però, che non vidi mai sul suo viso nemmeno un lampo, +che esprimesse compiacenza vanitosa dell'ammirazione che lo +circondava. È vero, d'altra parte, che c'è abituato da cinquant'anni. + +Un grande lume rischiarava in pieno il suo viso, e io non potevo +saziarmi di guardarlo, tanto mi pareva singolare. + +Il viso, di Vittor Hugo, infatti, per me, è ancora un problema. +È un viso che ha due fisonomie. Quando è serio, è serissimo, +quasi cupo; pare un viso che non abbia mai riso, non solo, ma che non +possa ridere; e i suoi occhi guardano la gente con un'espressione che +mette inquietudine. Gli si direbbe:--Hugo, fatemi la grazia di +guardare da un'altra parte.--Sono gli occhi d'un giudice glaciale o +d'un duellante più forte di voi, che voglia affascinarvi collo +sguardo. In quei momenti mettetegli, col pensiero, un turbante bianco +sul capo: è un vecchio sceicco; mettetegli un casco: è un +vecchio soldato; mettetegli una corona: è un vecchio re vendicativo +e inesorabile. Ha non so che dell'austerità d'un sacerdote e della +tetraggine d'un mago. Ha una faccia leonina. Quando apre la bocca, par +che ne debba uscire un ruggito, e quando alza il pugno robusto, par +che non debba abbassarlo che per stritolar qualche cosa. In quei +momenti sul suo viso si legge la storia di tutte le sue lotte e di +tutti i suoi dolori, la tenacia ferrea della sua natura, le simpatie +tetre della sua immaginazione, i suoi fornati, i suoi feretri, i suoi +spettri, le sue ire, i suoi odii; tutta l'_ombre_, come egli direbbe, +tutto il _côte noir_ delle opere sue. Ma a un tratto, come +m'accadde di vedere quella sera, mentre un tale gli raccontava un +aneddoto comico d'un fiaccheraio di Parigi, egli dà in una risata +così fresca e così allegra, mostrando tutti i suoi denti uniti, +piccoli e bianchi; e in quel riso i suoi occhi e la sua bocca pigliano +un'espressione così giovanile e così ingenua, che non si +riconosce più l'uomo di prima, e si riman là stupiti, come se +gli fosse caduta dal viso una maschera, e si vedesse per la prima +volta il vero Hugo. E in quei momenti vedete, come per uno spiraglio, +dietro di lui, Deruchette, Guillormand, Mademoiselle Lise, Don Cesare +di Bazan, Gavroche, i suoi angeli, il suo _ciel bleu_, e tutto il suo +mondo luminoso e soave. Ma non sono che lampi, rari sul suo viso come +nei suoi libri; dopo di che egli riprende il suo aspetto pensieroso e +tetro, come se meditasse la catastrofe d'uno dei suoi drammi +sanguinosi. E più si guarda, meno si può credere che sia quello +stesso Hugo di mezzo secolo fa, magro, biondo, gentile, al quale gli +editori e i direttori di teatro che andavano a cercare a casa l'autore +dell'Ernani, dicevano:--Fateci il favore di chiamar vostro padre. + +Mentre Vittor Hugo parlava a bassa voce con un suo vicino, io attaccai +discorso con un signore accanto a me, un uomo sulla cinquantina, d'una +bella fisonomia d'artista; il quale, dopo poche parole, mi disse +ch'era amico di Vittor Hugo, e che qualche volta scriveva delle +lettere in nome suo. + +Fra le altre cose gli parlai dell'emozione che avevo provata la +mattina salendo le scale. + +--Perchè mai?--mi domandò gentilmente. Vittor Hugo è così +--dolce, così affabile con tutti! Egli ha il cuore d'una fanciulla +--e i modi d'un bambino. Tutto quello che v'è di aspro e di +--terribile nei suoi libri è uscito dalla sua grande immaginazione, +--non dal suo cuore. Non vedete che gli trapela la dolcezza dal viso? +--Guardatelo. + +Lo guardai. In quel momento appunto era così accigliato e così +fosco, che non avrei osato sostenere il suo sguardo. + +--È vero--risposi. + +Poi mi parlò delle sue abitudini. + +--Egli ha le abitudini più semplici di questo mondo--disse.--Non lo +avete mai incontrato sull'imperiale dell'omnibus di via Clichy? Di +tanto in tanto va a far un giro per Parigi nell'omnibus che passa per +la sua strada, in specie quando ha bisogno di scrivere. Ritrovarsi +così in mezzo al popolo, rivedere tanti luoghi pieni di memorie per +lui, contemplare Parigi di volo, dall'alto, all'aria fresca della +mattina, lo ispira. In quel momento colsi a volo una frase di Vittor +Hugo che mi rimase impressa.--_L'Académie_--diceva--_qui est pleine +de bonté pour moi_.--E mi ricordai di quello che avevo inteso dire: +che in non so quale occasione, comparendo lui all'Accademia, tutti gli +accademici, caso rarissimo, si alzarono in piedi. + +E il mio vicino continuò: + +--Egli lavora ogni giorno, lavora sempre. Dalla mattina quando si leva +fino alle quattro dopo mezzogiorno, è a tavolino. Il suo cervello +è sempre in attività. La creazione, per lui, è un bisogno. E +anche quando non si sente ispirato, lavora, com'egli dice, _pour se +faire la main_. La giornata non gli basta per mettere sulla carta +tutto quello che gli ribolle nella testa e nel cuore. Ma il buon Dio +gli darà lunga vita ed egli ci darà ancora venti volumi. + +Udendo queste parole, non potevo trattenermi dal guardare quel vecchio +meraviglioso, come una creatura d'un altro mondo, e al pensare ch'egli +lavorava ancora, a quell'età, con un vigore che io non avevo mai +avuto, e che lavorava già in quella maniera venticinque anni prima +ch'io fossi nato, mi sentii annichilito. + +Intanto Vittor Hugo parlava di molte piccole occupazioni che sovente +gli portavan via la giornata senza che quasi se n'accorgesse, e diceva +con voce stanca, ma bonariamente: + +--_Je n'ai pas un minute á moi, vous le voyez bien_. + +E tutti risposero a una voce:--È vero. + +Poi un po' l'uno e un po' l'altro ricominciarono a raccontare delle +barzellette, col proposito espresso, credo, di rallegrarlo; ma ci +riuscivano di rado. Di tratto in tratto egli girava lo sguardo +intorno, e lo fissava su di me o sul giovane belga, come se +s'accorgesse soltanto in quel momento che noi eravamo là, e per +toglierci questo sospetto, ci salutava con un sorriso benevolo e +rapido, che voleva dire:--Non vi scordo.--Poi gli ridiscendeva sul +viso, come una visiera, la sua tristezza. + +E intanto io spiavo l'occasione di potergli dir qualche cosa in un +cantuccio, che nessun altro sentisse. Ah! non mi mancavano mica, +allora, le cose da dirgli. Il coraggio m'era venuto, mille domande mi +s'affollavano. Avrei dato un anno della mia vita per poter esser solo +un'ora con lui, e afferrarlo per le mani, e dirgli sfrontatamente, +guardandolo fisso:--Ma insomma, Hugo! Io voglio leggerti dentro! Che +cosa ti senti nel sangue quando scrivi? Che cosa vedi intorno a te, +per aria; che voce senti, che ti parla nell'orecchio quando crei? Che +cosa fai nella tua stanza, quando ti splende alla mente una di quelle +grandi idee che fanno il giro della terra, e quando ti sgorga dalla +penna uno di quei versi che vanno al cuore come un colpo di pugnale o +come il grido d'un angelo? Dove l'hai conosciuta la tua _Rose_ della +_vieille chanson du Printemps_, che mi ha fatto sospirare per un anno? +Di dove t'è uscito quello spaventoso Mazzeppa, di cui vedo +perpetuamente la fuga? Come l'hai sognata la Fidanzata del +Timballiere? Di dove l'hai cavato Quasimodo? Rivelami dunque uno dei +tuoi mille segreti. Parlami di Fantina, parlami del _Petit roi de +Galice_, dimmi qualche cosa del marchese di Lantenac, spiegami come +t'è apparso lo spettro che t'ispirò quella spietata pioggia di +sangue sulla testa del parricida Kanut, e quell'orribile occhio di +fuoco che insegue Caino; dimmi in che parte dell'inferno hai scovato +l'amore del prete Claudio e in che parte del cielo hai visto il viso +bianco di Dea! Parlami della tua infanzia, delle prime rivelazioni del +tuo genio, di quando il Chateaubriand ti chiamò fanciullo sublime; +raccontami delle tue veglie tempestose; dimmi se gridi quando ti +balenano le immagini che sgomentano, dimmi se piangi quando scrivi le +parole che strappano i singhiozzi, descrivimi le tue torture, le tue +ebbrezze e le tue furie, dimmi che cosa pensi e che cosa sei, vecchio +misterioso e tremendo! + +E pensando queste cose andavo cercando una frase molto significante +con cui cominciare il discorso, nel caso che il destro si presentasse. + +La fortuna m'assistè. Vittor Hugo uscì per un momento, poi +tornò vicino al camminetto e mi sedette accanto. La conversazione +s'era rotta in molte conversazioni. Il momento non poteva essere +più opportuno. Cento interrogazioni mi corsero in un punto alle +labbra, e cominciai arditamente:--Signore! + +Vittor Hugo si voltò cortesemente, mi mise una mano sopra un +ginocchio e mi guardò in atto d'aspettazione. + +Che cosa volete! Sono disgrazie che possono capitare a tutti. Vi +ricordate del sarto letterato dei _Promessi sposi_, che dopo aver +studiate mille belle cose da dire al cardinal Federigo per farsi +onore, arrivato il momento, non sa dir altro che un:--Si figuri!--di +cui rimane avvilito per tutta la vita? Ebbene, mi duole il dirlo, e lo +dico per castigarmi: io feci la stessissima figura di quel sarto; anzi +una figura cento volte più trista. Lo sguardo fisso di Vittor Hugo +mi turbò, tutte le mie belle idee scapparono, e non dissi altro che +questo... + +Insomma, bisogna ch'io lo dica. + +Io gli domandai se era stato a vedere l'Esposizione! + +E rimasi là fulminato dalla mia domanda. + +Non ricordo più che cosa Vittor Hugo m'abbia risposto. Ricordo +soltanto che, qualche momento dopo, parlando dell'Esposizione, +disse:--_C'est un beau joujou_. + +--_Mais c'est immense, savez vous, mon maître_,--gli osservò un +tale. + +Ed egli rispose sorridendo:--_c'est un immense joujou_. + +Queste parole, presso a poco, mi parve di sentire dal cupo fondo della +mia umiliazione. E non osai più aprir bocca. Vittor Hugo, poco +dopo, cambiò di posto, le conversazioni parziali tornarono a +confondersi in una sola: l'occasione era perduta. Ma mi consolai +presto. Vittor Hugo ricominciò a parlare, ed io socchiudendo gli +occhi e guardando in alto, per essere un po' solo con me stesso, +cominciai a riandare tutte le belle emozioni di cui ero debitore a +quell'uomo, accompagnando il mio pensiero al suono dolce e grave della +sua voce; e pensavo alle letture di _Notre Dâme_ fatte di nascosto +dietro i banchi della scuola, alle tante volte che avevo baciato i +volumi delle _Contemplazioni_ sotto un capanno di gelsomini, nel +giardino della mia casa paterna; ai versi suoi che solevo declamare +sotto la tenda, di notte, in mezzo al silenzio degli accampamenti; al +batticuore che avevo provato la prima volta che m'era caduto sotto gli +occhi un suo informe ritratto in litografia; all'immensa distanza che +sentivo tra lui e il mio desiderio di conoscerlo, nella piccola +città di provincia dove avevo letto il suo primo libro; a un giorno +che, ancora ragazzo, avevo fatto ridere mio padre domandandogli:--E se +comparisse tutt'a un tratto Vittor Hugo, mentre noi siamo a tavola, +che cosa faresti?--; e tutti questi ricordi lontani, evocati là, +vicino a lui, mi commovevano, e ripetevo tra me:-Ed ora l'ho +conosciuto, lo conosco, sono nella sua casa; questa voce che sento +è la sua;--egli è qui,--a un passo da me. Ma è proprio vero?--E +aprivo gli occhi e dicevo:--Eccolo lì, il mio caro e terribile +Hugo; non è mica un sogno, per Dio! + +Mentre m'abbandonavo a questi pensieri, sentii tutt'a un tratto che +tutti s'alzavano e salutavano. M'avvicinai anch'io a Vittor Hugo, gli +presi la destra con tutt'e due le mani.... e non potei dire una +parola. + +Ma egli mi guardò e mi comprese, e disse, stringendomi la mano, e +fissandomi con uno sguardo sorridente e un po' triste: + +--Addio, caro signore. + +Poi soggiunse:--No, addio. A rivederci, non è vero? + +Non so.... mi par d'aver fatto la bestialità di rispondere: A +rivederci. + +E uscii di là commosso, felice, con un po' di melanconia, e molto +confuso, dando una fiancata in un seggiolone. + + +VIII. + +Questa è l'impressione che mi fece Vittor Hugo in casa sua. Ma non +l'avrei visto intero, se non l'avessi visto in pubblico, in una di +quelle solennità, nelle quali, qualunque siano, la sua presenza +è lo spettacolo più curiosamente desiderato. Lo vidi nel teatro +del _Châtelet_ quando pronunziò il suo discorso di presidente +per l'inaugurazione del Congresso letterario. Un'ora prima che +comparisse, quel vasto teatro era già affollato. La platea era +piena di scrittori e d'artisti d'ogni paese, fra cui s'incrociavano +gli sguardi curiosi, i cenni e le interrogazioni, conoscendo ciascuno, +in quella folla, moltissimi nomi e pochissimi visi, ed essendo +desiderio di tutti di completare in quella bella occasione le proprie +conoscenze. Si vedeva un gran movimento di teste canute e di teste +giovanili, di begli occhi pieni di pensiero, di visi che +s'avvicinavano e si sorridevano, di chiome nere che si chinavano +dinanzi alle chiome bianche, di mani che si cercavano e si +stringevano; e si sentiva parlare tutte le lingue, e correre in ogni +parte un fremito di vita, che rallegrava. Sul vasto palco scenico +illuminato, v'erano i delegati di tutte le nazioni, dalla Svezia +all'Italia, e dalla repubblica di San Salvador alla Russia: un grande +stato maggiore di poeti, di romanzieri, di dotti, d'uomini di Stato, +di pubblicisti e d'editori, fra cui spiccava il viso fine e sorridente +del Turghenieff, la bella testa ardita di Edmondo About e la figura +simpatica di Jules Simon, bersagliati da mille sguardi. Ma la grande +curiosità era di vedere Vittor Hugo. C'erano centinaia di stranieri +che non l'avevano mai visto; il suo nome suonava su tutte le labbra; +quasi tutti gli sguardi eran rivolti dalla parte del palco dove doveva +apparire. Ad ogni movimento che si facesse tra le scene, seguiva un +rimescolìo profondo in tutto il teatro. Era bello e consolante +vedere una curiosità così ardente in quella gran folla così +varia di sangue, e pensare che chi la provocava era un vecchio poeta. +Improvvisamente tutti i delegati s'alzarono, fra tutte quelle teste +grigie e bianche si vide apparire una testa più bianca di tutte, e +uno scoppio formidabile d'applausi--uno di quegli applausi che debbono +destare nell'anima di chi li riceve un senso quasi di sgomento, e che +ripercuotendosi nell'anima di chi applaudisce, v'ingigantiscono il +sentimento che li ha fatti prorompere;--un solo immenso applauso, +tempestoso, ostinato, interminabile, fece tremare il teatro. Sul viso +di Vittor Hugo passò un lampo--un lampo solo--ma che rivelò +tutta l'anima sua. Subito dopo riprese il suo aspetto abituale di +gravità. S'avvicinò alla ribalta. a passi un po' incerti, +circondato dal suo illustre corteo, si mise accanto a un tavolino, e +cominciò a leggere il suo discorso, scritto a caratteri enormi +sopra grandissimi fogli. Non fu uno dei suoi discorsi più felici; +ma non è qui il luogo di giudicarlo. Lesse lentamente, ad alta +voce, spiccando con arte perfetta ogni frase, ogni parola, ogni +sillaba. La sua voce è ancora gagliarda e sonora, benchè nei +lunghi periodi s'affievolisca un poco, e gli sfugga qualche volta in +note acute e stridenti. Ebbe dei momenti stupendi. Quando disse: + +--Voi siete gli ambasciatori dello spirito umano in questa grande +Parigi; siate i benvenuti; la Francia vi saluta,--disse le ultime +parole con un accento pieno di nobiltà e con un gesto largo e +vigoroso, che scosse tutto il teatro. Quando disse:--_Hommes du +passè, prenez-en votre parti, nous ne vous craignons pas_,--e +così dicendo, scrollò e levò in alto, come un leone, la sua +testa possente, e fissò gli occhi fulminei in fondo alla sala, in +aria di sfida e di minaccia, e restò qualche momento immobile in +quell'atto, col viso infocato, in mezzo a un silenzio profondo; fu +veramente bello e terribile come un canto dei suoi _Châtiments_, e +un brivido corse per la platea. Poi il suo discorso pieno fino a quel +punto di collere sorde, si raddolcì sull'argomento dell'amnistia, e +allora la sua voce mutò suono, e parve quella d'un altro, e quelle +nobili parole:--Tutte le feste son fraterne; una festa non è festa +se non perdona a qualcuno,--le disse con un accento inesprimibilmente +soave di pietà e di preghiera, che suscitò nella folla un +violento fremito di consenso, cento volte più eloquente +dell'applauso. E infine dicendo quella frase:--V'è una cosa più +grande di qualunque trionfo, ed è lo spettacolo della patria che +apre le braccia e del proscritto che appare all'orizzonte,--colorì +il suo pensiero con un atto solenne della mano e con uno sguardo +dolcissimo e triste, che provocò un uragano d'applausi e di grida. +Dopo di lui, parlarono molti altri, terminando tutti i loro discorsi +con un saluto riverente al grande maestro; ma egli non diede segno +alcune di commozione. Solo di tratto in tratto la sua fronte si +rischiarava; ma tornava subito a corrugarsi, come se il pensiero +ostinato e implacabile, che l'aveva lasciato libero un momento, si +fosse daccapo impadronito di lui. Finito l'ultimo discorso, si alzò +e s'avviò per uscire. E allora tuonò un ultimo applauso, più +caldo, più fragoroso e più persistente del primo, accompagnato +da uno scoppio, di grida d'entusiasmo, che lo costrinsero a +soffermarsi. Non era un applauso al discorso; era un applauso alle +_Orientali_ e alla _Leggenda_, era un tributo di gratitudine al poeta +dei grandi affetti, un saluto all'antico lottatore, un buon augurio al +settuagenario, un addio all'uomo che molti non avrebbero mai più +riveduto.--Egli rispose con un lungo sguardo e disparve. + + +IX. + +Ecco Vittor Hugo come io lo vidi, nel colmo delle sua gloria. Le +generazioni avvenire lo vedranno alla stessa altezza? I più ne +dubitano. Ma il tempo non potrà far di più che spolparlo: la sua +ossatura colossale rimarrà diritta, come un enorme albero +sfrondato, sull'orizzonte della storia letteraria del secolo, e +legioni d'ingegni voleranno colle penne cadute dalle sue ali. Egli +è uno di quegli scrittori poderosi, che si presentano alla +posterità insanguinati, scapigliati ed ansanti, portando sul +proprio stemma i titoli delle loro opere come nomi di battaglie vinte +o di disastri gloriosi o di sublimi follie, e la posterità li +saluta con riverenza, come grandi atleti feriti. Egli sarà certo +ammirato almeno come uno dei più strani fenomeni letterari del suo +tempo, e uno degli esempi più meravigliosi della forza e +dell'ardimento dell'ingegno umano._Il est bon_, come disse egli +stesso, _quel'on trouve sur les sommets ces grands exemples d'audace_. +Egli ha mostrato le altezze a cui il genio può salire e ha +rischiarato i precipizii in cui il genio rovina. Ha fatto pensare e +palpitare per mezzo secolo milioni di creature umane. Quando non +rimanesse altro di lui, rimarrebbe come un fatto storico la sua +popolarità immensa fra tutte le genti, come un esempio consolante +dell'eco che può trovare nell'umanità la parola d'un uomo che +non ha altra forza che la parola. Ma egli rimarrà saldo e superbo +sopra una sommità solitaria, e quanto più la letteratura, nel +suo paese e in tutta Europa, s'affonderà nello scetticismo, nella +sensualità e nella putredine, e più parrà alta e nobile la +sua figura lontana. E la giornata del grande lavoratore non è per +anco finita. Ora par che attraversi un triste periodo. Dio voglia che +ne esca, e che noi sentiamo ancora per molti anni la sua voce potente, +che commosse già la giovinezza dei nostri padri. Essa ci dirà +fino all'ultimo momento qualche cosa di grande e di vero. L'abbiamo +intesa da fanciulli; vorremmo intenderla ancora «quando l'albero +comincierà a rendere alla terra le sue foglie morte.» Noi gli +facciamo quest'augurio. Noi speriamo che il grande poeta, sorto +coll'alba dell'ottocento, accompagni il secolo fino al tramonto; che +il suo genio risplenda fin che batterà il suo cuore, e che l'Europa +raccolga insieme l'ultimo soffio della sua vita secolare e l'ultimo +canto della sua epopea immortale. + + + + +EMILIO ZOLA + + +I. + +Una volta, in un vagone, vidi un francese che leggeva un libro con +grande attenzione, facendo di tanto in tanto un segno di stupore. +Tutt'a un tratto, mentre cercavo di leggere il titolo sulla +copertina, esclamò:--_Ah! c'est dégoûtant!_--e cacciò il +libro nella valigia, con un atto di sdegno e di disprezzo. Rimase +qualche minuto sopra pensiero; poi riaperse la valigia, riprese il +libro e ricominciò a leggere. Poteva aver letto un paio di +pagine, quando diede improvvisamente in una grande risata, e +voltandosi verso il suo vicino, disse:--Ah! caro mio, c'è qui una +descrizione d'un pranzo di nozze che è una vera meraviglia!--Poi +continuò la lettura, dando a vedere in mille modi che ci provava +un gusto infinito. Il libro era l'_Assommoir_. Quello che accadde a +quel francese leggendo l'_Assommoir_, accade a quasi tutti alla +prima lettura dei romanzi dello Zola. Bisogna vincere il primo senso +di ripugnanza: poi, qualunque sia l'ultimo giudizio che si porta +sullo scrittore, si è contenti d'averlo letto, e si conclude che +si doveva leggere. Il primo effetto che produce, in specie dopo la +lettura d'altri romanzi, è come quello che si prova all'uscire da +un teatro caldo e profumato, ricevendo nel viso il soffio fresco +dell'aria aperta, il quale dà una sensazione viva di piacere, +anche quando porta un cattivo odore. Letti i romanzi suoi, pare che +in tutti gli altri, anche nei più veri, ci sia un velo tra il +lettore e le cose; e che ci corra la stessa differenza che fra visi +umani, gli uni ritratti in una tela e gli altri riflessi in uno +specchio. Par di vedere e di toccare la Verità per la prima +volta. Certo che, per quanto si abbia lo stomaco forte e _le nez +solide_; come _Gervaise_ all'ospedale, qualche volta bisogna fare un +salto indietro, come a una fiatata improvvisa d'aria pestifera. Ma +anche in quei punti, come quasi ad ogni pagina, nell'atto stesso che +protestiamo furiosamente:--Questo è troppo!--c'è un diavolo +dentro di noi che ride e strepita e se la gode mattamente, a nostro +dispetto. Si prova lo stesso piacere che a sentir parlare un uomo +infinitamente schietto, anche quando sia brutale; un uomo che +esprime, come dice Otello, la sua peggiore idea colla sua peggiore +parola, che descrive quello che vede, che ripete quello che ascolta, +che dice quello che pensa, che racconta quello che è, senza +nessun riguardo di nessunissima natura, come se parlasse a sè +stesso. Alla buon'ora. Fin dalle prime righe, si sa con chi s'ha da +fare. I delicati si ritirino. È un affar convenuto: egli non +tacerà nulla, non abbellirà nulla, non velerà nulla, nè +sentimenti, nè pensieri, nè discorsi, nè atti, nè +luoghi. Sarà un romanziere giudice, chirurgo, casista, fisiologo, +perito fiscale, che solleverà tutti i veli, e metterà le mani +in tutte le vergogne, e darà il nome proprio a tutte le cose, +freddamente, non badando, anzi meravigliandosi altamente della +vostra meraviglia. E così è in fatti. Nell'ordine morale, egli +svela dei suoi personaggi fin quei profondissimi sentimenti, che +sogliono essere per tutti segreti eterni, quando non si bisbiglino +tremando nel finestrino d'un confessionale; nell'ordine materiale, +ci fa sentire tutti gli odori, tutti i sapori e tutti i contatti; e +in fatto di lingua ci fa grazia appena di quelle pochissime parole +assolutamente impronunziabili, che i ragazzi viziosi cercano di +soppiatto nei vocabolari. Su questa via nessuno è mai andato +più in là, e non si sa proprio se si debba ammirare di più +il suo ingegno o il suo coraggio. Fra le miriadi di personaggi di +romanzo che abbiamo nella memoria, i suoi rimangono come affollati +in disparte, e sono i più grossi e i più palpabili di tutti. +Non li abbiamo solamente visti passare e sentiti discorrere; ci +siamo strofinati contro di loro, abbiamo sentito il loro fiato, +l'odore delle loro carni e dei loro panni; abbiamo visto circolare +il sangue sotto la loro pelle; sappiamo in che atteggiamento +dormono, che cosa mangiano, come si vestono e come si spogliano; +conosciamo il loro temperamento al pari del nostro, le predilezioni +più segrete dei loro sensi, le escandescenze più turpi del +loro linguaggio, il gesto, la smorfia, le macchie della camicia, le +scaglie della cute e il sudiciume delle unghie. E come i personaggi, +ci stampa nella mente i luoghi, poichè contempla tutte le cose +collo stesso sguardo, che abbraccia tutto, e le riproduce colla +stessa arte, a cui non sfugge nulla. In una stanza già disegnata +e dipinta, si sposta il lume; egli interrompe il racconto per dirci +dove guizza e in che cosa si frange, nella nuova direzione, il +raggio della fiammella, e come luccicano, in un angolo oscuro, le +gambe d'una seggiola e i cardini d'una porta. Dalla descrizione +d'una bottega ci fa capire che è sonato da poco mezzogiorno, o +che manca un'ora circa al tramonto. Nota tutte le ombre, tutte le +macchie di sole, tutte le sfumature di colore che si succedono d'ora +in ora sulla parete, e rende ogni cosa con una così meravigliosa +evidenza, che cinque anni dopo la lettura, ci ricorderemo +dell'apparenza che presentava una tappezzeria, verso le cinque di +sera, quando le tendine della finestra erano calate, e dell'azione +che esercitava quella apparenza sull'animo d'un personaggio ch'era +seduto in un angolo di quella stanza. Non dimentica nulla, e dà +vita ad ogni cosa, e non c'è cosa dinanzi a cui il suo pennello +onnipotente s'arresti; nè i mucchi di biancheria sudicia, nè i +vomiti dei briachi, nè la carne fradicia, nè i cadaveri +disfatti. Ci fa uscire col mal di capo dall'alcova profumata di +Renée, e ci fa stare un'ora in una bottega da salumaio, in +compagnia della bella Lisa, dal seno saldo e immobile che pare un +ventre, in mezzo alle teste di porco affondate nella gelatina, alle +scatole di sardelle, che trasudano l'olio, ai prosciutti +sanguinanti, al vitello lardato e ai pasticci di fegato di lepre, +dipinti, o piuttosto dati a fiutare e a toccare in maniera, che, +terminata la lettura, si lascia il libro, senz'avvedersene, e si +cerca colle mani la catinella. E via via, il buon odore delle spalle +di Nana, l'odor di pescheria delle sottane della bella normanna, il +puzzo dell'alito di Boit-sans-soif, il tanfo del baule di Lantier; +egli ci fa sentir tutto, inesorabilmente, aprendoci le narici a +forza coll'asticciuola della penna; e descrive il parco del Paradou +fiore per fiore, il mercato di Sant'Eustachio pesce per pesce, la +bottega di madame Lecoeur cacio per cacio, e il pranzo di Gervaise +boccone per boccone. Nella stessa maniera procede riguardo alle +occupazioni dei suoi personaggi, alle quali ci fa assistere, +spiegandole minutamente, di qualunque natura esse siano, in modo che +s'impara dai suoi romanzi, come da Guide pratiche d'arti e mestieri, +a fare i biroldi, a lavorar da ferraio, a stirar le camicie, a +trinciare i polli, a saldar le grondaie, a servire la messa, a +dirigere una contraddanza. Fra tutte queste cose, in tutti questi +luoghi, di cui si respira l'aria, e in cui si vede e si tocca tutto, +si muove una folla svariatissima, di signore corrotte fino alla +midolla, d'operai incarogniti, di bottegaie sboccate, di banchieri +bindoli, di preti bricconi, di sgualdrinelle, di bellimbusti, di +mascalzoni e di sudicioni d'ogni tinta e d'ogni pelo,--fra i quali +apparisce qua e là, _rara avis_, qualche faccia di galantuomo,--: +e lì fanno fra tutti un po' di tutto, dal furto all'incesto, +girando fra il codice penale e l'ospedale o il monte di pietà e +la taverna, a traverso a tutte le passioni e a tutti gli +abbrutimenti, fitti nel fango fino al mento, in un'aria densa e +grave, ravvivata appena di tempo in tempo dal soffio d'un affetto +gentile, e agitata alternatamene da alti cachinni plebei e da grida +strazianti di affamati e di moribondi. E malgrado ciò, egli è +uno scrittore morale. Si può affermarlo risolutamente. Emilio +Zola è uno dei romanzieri più morali della Francia. E fa +davvero stupore che ci sia chi lo mette in dubbio. Del vizio egli fa +sentire il puzzo, non il profumo; le sue nudità son nudità di +tavola anatomica, che non ispirano il menomo pensiero sensuale; non +c'è nessuno dei suoi libri, neanche il più crudo, che non +lasci nell'animo netta, ferma, immutabile l'avversione o il +disprezzo per le basse passioni che vi sono trattate. Egli non è, +come il Dumas figlio, legato da un'invincibile simpatia ai suoi +mostri di donne, a cui dice:--Infami--ad alta voce o--care--a fior +di labbra. Egli mette il vizio alla berlina, nudo, brutalmente, +senza ipocrisia e senza pietà, e standone tanto lontano che non +lo sfiora neanche coi panni. Forzato dalla sua mano, è il vizio +stesso che dice:--sputate e passate.--I suoi romanzi, come dice egli +stesso, sono veramente «morale in azione.» Lo scandalo che +n'esce non è che per gli occhi e per gli orecchi. E come si tien +fuori, come uomo, dalla melma che rimescola colla penna, si tien +fuori completamente, come scrittore, dai personaggi che crea. Non +c'è forse altro romanziere moderno che si rimpiatti più +abilmente di lui nelle opere proprie. Letti tutti i suoi romanzi, +non si capisce chi sia e che cosa sia. È un osservatore profondo, +è un pittore strapotente, è uno scrittore meraviglioso, forte, +senza rispetti umani, brusco, risoluto, ardito, un po' di malumore e +poco benevolo; ma non si sa altro. Soltanto, benchè non si veda +mai a traverso le pagine del suoi libri il suo viso intero, si +intravvede però la sua fronte segnata da una ruga diritta o +profonda, o s'indovina ch'egli deve aver visto da vicino una gran +parte delle miserie e delle prostituzioni che descrive. E pare un +uomo, il quale essendo stato offeso dal mondo, se ne vendichi +strappandogli la maschera e mostrando per la prima volta com'è: +in gran parte odioso e schifoso. Una persuasione profonda lo guida e +lo fa forte: che si debba dire e descrivere la verità; dirla e +descriverla ad ogni proposito, a qualunque costo, qualunque essa +sia, tutta, sempre, senza transazioni, sfrontatamente. Ha in questo +anche lui, come dice dello Shakespeare Vittor Hugo, _une sorte de +parti pris gigantesque_. A questo «partito preso» adatta +conseguentemente l'arte sua, che viene ad essere una riproduzione +piuttosto che una creazione; ed è infatti un'arte tranquilla, +paziente, metodica, che non manda grandi lampi, ma che rischiara +ogni cosa, d'una luce eguale, da tutte le parti; ardimentosa, ma +guardinga nei suoi ardimenti; sempre sicura dei fatti propri; che +s'alza poco, ma non casca mai, e procede a passo lento, ma per una +via direttissima, verso un termine che vede chiarissimamente. I suoi +romanzi non son quasi romanzi. Non hanno scheletro, o appena la +colonna vertebrale. Provate a raccontarne uno: è impossibile. +Sono composti d'una quantità enorme di particolari, che vi +sfuggono in gran parte dopo la lettura, come i mille quadretti senza +soggetto d'un museo olandese. Perciò si rileggono con piacere. Vi +si aspetta di pagina in pagina un grosso fatto, che ci fugge +davanti, e non si raggiunge mai. Non vi accade mai un urto forte di +affetti, d'interessi, di persone, che tenga l'animo sospeso, e da +cui tutto il romanzo dipenda. Non ci sono punti alti, da cui si +domini con uno sguardo un grande spazio; è una continua pianura +in cui si cammina a capo chino, deviando ogni momento e arrestandosi +ad ogni passo ad osservare la pietra, l'insetto, l'orma, il filo +d'erba. I suoi personaggi non agiscono quasi. La maggior parte non +sono necessarii a quella qualsiasi azione che si svolge nel romanzo. +Non son personaggi che recitino la commedia; son gente intesa alle +proprie faccende, colta colla fotografia istantanea, senza che se +n'accorga. Nel romanzo c'è qualche mese o qualche anno della vita +di ciascuno. Li vedete vivere, ciascuno per conto proprio, e +ciascuno v'interessa principalmente per sè medesimo; poco o punto +per quello che ha che fare cogli altri. Di qui nasce la grande +efficacia dello Zola. Di quanto difetta il suo romanzo in orditura, +di tanto abbonda in verità. Non ci si vede la mano del romanziere +che sceglie i fatti, che li accomoda per congegnarli, che li +nasconde l'un dietro l'altro per sorprenderci, e che prepara un +grande effetto con mille piccoli sacrifizi della verosimiglianza e +della ragione. Il racconto va da sè, in modo che non par +possibile altrimenti, e sembra una esposizione semplice del vero, +non solo per i caratteri, ma anche per la natura dei fatti, e per +l'ordine in cui si succedono. Si legge e par di stare alla finestra, +e di assistere ai mille piccoli accidenti della vita della strada. +Perciò quasi tutti i romanzieri, in confronto suo, fanno un po' +l'effetto di giocatori di bussolotti. E non avendo la preoccupazione +comune degli scrittori di romanzo, d'annodare e di districare molte +fila e di tirarle da varie parti ad un punto, è libero di +rivolgere tutte le sue facoltà al proprio fine, che è di +ritrarre dal vero, e può così raggiungere in quest'arte un +grado altissimo di potenza. Non ha, d'altra parte, delle facoltà +molto varie; e lo sente; e quindi aguzza e fortifica mirabilmente +quelle che possiede, per supplire al difetto delle altre. E si +può mettere in dubbio se questo difetto sia a deplorarsi, che +forse una più vasta immaginazione avrebbe dimezzato da un altro +lato la sua potenza, distraendo una parte delle sue forze dalla +descrizione e dall'analisi. Dotato invece come si ritrova, egli +concepisce il romanzo in maniera, che il suo concetto e il suo +scopo, non inceppano menomamente la libertà del suo lavoro. +Inteso ad una scena e ad un dialogo, par che dimentichi il romanzo; +è tutto lì; vi si sprofonda e vi lavora con tutta l'anima sua. +Il dialogo procede senza scopo, la scena si svolge senza vincoli, e +perciò son sempre, l'uno e l'altra verissimi. Intanto egli coglie +a volo mille nonnulla, il carro che passa, la nuvola che nasconde il +sole, il vento che agita la tenda, il riflesso d'uno specchio, un +rumore lontano, e il lettore stesso, dimenticando ogni altra cosa, +vive tutto collo scrittore in quel momento e in quel luogo, e vi +prova una illusione piacevolissima, che non gli lascia desiderare +null'altro. Con questa facoltà di dar rilievo a ogni menoma cosa, +e lavorando, come fa, ordinato e paziente, riesce insuperabile +nell'arte delle gradazioni, nell'esporre, per una serie di +transizioni finissime, la trasformazione lenta e completa d'un carattere +o d'uno stato di cose, in modo che il lettore va innanzi, con lui, +senz'accorgersene, a piccolissimi passi, e prova poi un sentimento di +profonda meraviglia, quando arriva alla fine, e riconosce, voltandosi +indietro, che ha fatto un immenso cammino. La efficacia grande di +parecchi suoi romanzi consiste, quasi intera in quest'arte. I suoi +romanzi son fatti a maglia: una maglia fittissima di piccoli episodi, +formati di dialoghi rotti e di descrizioni a ritornello, in cui ogni +parola ha colore e sapore, e ogni inciso fa punta, e in ogni periodo +c'è, per così dire, tutto lo scrittore. È raro che ci si provi +una emozione fortissima e improvvisa. È forse unica nei suoi romanzi +la scena desolante e sublime del _Monsieur, écoutez donc_, di +Gervaise, quando s'offre a chi passa, moribonda di fame, e quando si +sfama, piangendo, sotto gli occhi di Goujet. Quasi sempre, leggendo, si +prova un seguito di sensazioni acri di piacere, di piccole scosse e di +sorprese che lasciano l'animo incerto; qui una risata, là un brivido +di ribrezzo, un po' d'impazienza, una meraviglia grande per una +descrizione prodigiosamente viva, una stretta al cuore per una piaga +umana spietatamente denudata, e un leggiero stupore continuo dalla prima +all'ultima pagina, come allo svolgersi d'una serie di vedute d'un paese +nuovo. Son romanzi che si fiutano, che si assaporano a centellini, come +bicchieri di liquore, e che lasciano l'alito forte e il palato +insensibile ai dolciumi. A ciò contribuisce in gran parte il suo +stile, solido, sempre stretto al pensiero, pieno d'artifizi +ingegnosissimi, accortamente nascosti sotto un certo andamento uniforme, +padroneggiato sempre dallo scrittore, stupendamente imitativo dei +movimenti e dei suoni, risoluto ed armonico, che par accompagnato dal +picchio cadenzato d'un pugno di ferro sul tavolino, e in cui si sente il +respiro largo e tranquillo d'un giovane poderoso. La forza, infatti, +è la dote preminente dello Zola, e chiunque voglia definirlo dice per +prima cosa:--È potente. Ognuno dei suoi romanzi è _un grand tour +de force_, un peso enorme ch'egli solleva lentamente e rimette +lentamente per terra, facendo quanto è in lui per dissimulare lo +sforzo. Letta l'ultima pagina, vien fatto di dire:--_Hein? quelle +poigne!_--come quei tre beoni dell'_Assommoir_, a proposito del marchese +che aveva steso in terra tre facchini a colpi di testa nel ventre. Ed +è strana veramente l'apparizione di questo romanziere in maniche di +camicia, dal petto irsuto e dalla voce rude, che dice tutto a tutti, in +piena piazza, impudentissimamente; la sua apparizione improvvisa in +mezzo a una folla di romanzieri in abito nero, ben educati e sorridenti, +che dicono mille oscenità in forma decente, in romanzetti color di +rosa fatti per le alcove e per le scene. Questo è il suo più alto +merito. Egli ha buttato in aria con un calcio tutti i vasetti della +toeletta letteraria e ha lavato con uno strofinaccio di tela greggia la +faccia imbellettata della Verità: Ha fatto il primo romanzo popolare +che abbia veramente «l'odore del popolo.» Ha aggredito quasi tutte +le classi sociali, flagellando a sangue la grettezza maligna delle +piccole città di provincia, la furfanteria dei faccendieri d'alto +bordo; la corruzione ingioiellata, l'intrigo politico, l'armeggio del +prete ambizioso, la freddezza crudele dell'egoismo bottegaio, l'ozio, la +ghiottoneria; la lascivia, con una tale potenza, che quantunque +preceduto su questa via da altri scrittori ammirabili, vi parve entrato +per il primo, e i flagellati si sentirono riaprire le ferite antiche con +uno spasimo non mai provato. Compiendo quest'ufficio, si è forse +spinto qualche volta di là dall'arte; ma aperse all'arte nuovi +spiragli, per cui si vedono nuovi orizzonti, e insegnò colori, colpi +di scalpello, sfumature, forme, mezzi d'ogni natura, da cui potranno +trarre un vantaggio immenso altri mille ingegni, benchè avviati, per +un'altra strada, ad una meta affatto diversa. E non c'è da temere che +derivi da lui una scuola eccessiva e funesta, poichè la facoltà +descrittiva, che è la sua dominante, non può arrivare più in +là sulla via che egli percorre, nè il culto della verità nuda +avere un sacerdote più intrepido e più fedele. Gli imitatori +cadranno miserabilmente sulle sue orme, sfiancati, ed egli rimarrà +solo dov'è giunto sull'ultimo confine dell'arte sua, ritto a filo +sopra un precipizio, nel quale chi vorrà passargli innanzi a ogni +costo, cadrà a capofitto. Ma non si può pronunciare su di lui, per +ora, l'ultimo giudizio. Non ha che trentasette anni, è ancora nel +fiore della sua gioventù di scrittore, ed è possibile che si +trasformi crescendo di statura. È vero che la strada per cui s'è +messo è così profondamente incassata e inclinata, che non si +capisce come ne possa uscire. Ma è certo che ci si proverà, e se +non riuscirà nel suo intento, noi assisteremo almeno a uno di quegli +sforzi potenti, e avremo da lui uno di quei «capolavori sbagliati» +che non destano minor meraviglia dei grandi trionfi. + + +II + +La sua storia letteraria è una delle più curiose di questi +tempi. I suoi primi lavori furono i _Contes à Ninon_, scritti a +ventidue anni e pubblicati molto tempo dopo. Lì c'è ancora lo +Zola imberbe, con una lagrima negli occhi e un sorriso sulle labbra, +appena turbato da una leggera espressione di tristezza. Non tiene +affatto a questi racconti, e s'arrabbia coi critici che, o +sinceramente o malignamente, dicono di preferirli ai suoi romanzi. A +un tale che gli espresse tempo fa questo giudizio, rispose:--Vi +ringrazio; ma se venite a casa mia vi farò vedere certi miei +componimenti di terza grammatica, che vi piaceranno anche di +più.--I suoi primi romanzi furono quei quattro arditissimi, fra cui +_Thérèse Raquin_, ora un po' dimenticati, che vennero definiti +da un critico «letteratura putrida.» C'era già lo Zola uomo; +ma solamente dalla cintola in su. Le sue grandi facoltà artistiche, +già spiegate, ma non ancora sicure, sentivano il bisogno di +reggersi sopra argomenti mostruosi, che attirassero per sè soli +l'attenzione. Si vedeva però già in quei romanzi uno scrittore +imperterrito, ch'era risoluto a farsi largo a colpi di gomito, e che +aveva il gomito di bronzo. Uno di quei romanzi, _Madeleine Férat_, +che s'aggira sopra un fatto osservato dall'autore, d'una ragazza la +quale, abbandonata dall'uomo che ama, ne sposa un altro; ed ha +parecchi anni dopo un figliuolo che somiglia al primo, gli suggerì +l'idea di scrivere quella serie di romanzi fisiologici, che +intitolò _Histoire naturelle et sociale d'une famille sous le +second Empire_; e fin dal primo giorno gli balenò alla mente tutto +il lavoro, e tracciò l'albero genealogico che pubblicò poi nella +_Page d'amour_. Credevo che fosse anche questa una delle tante +ostentazioni di «un disegno vasto ed antico» con cui gli autori +cercano d'ingrandire nel pubblico il concetto delle proprie opere; ma +i manoscritti, ch'ebbi l'onore di vedere, mi disingannarono. Fin dal +primo principio egli stese l'elenco dei personaggi principali della +famiglia Rougon-Macquart, e destinò a ciascuno la sua carriera, +proponendosi di dimostrare in tutti gli effetti dell'origine, +dell'educazione, della classe sociale, dei luoghi, delle circostanze, +del tempo. I primi romanzi di questo nuovo «ciclo» non ottennero +molto successo. I linguisti, gli stilisti, tutti coloro che +sorseggiano i libri con un palato letterario, ci sentirono della +forza, ci trovarono del bello e ci presentirono del meglio; ma non +sospettarono che ci fosse sotto un romanziere di primo ordine. Lo Zola +se ne indispettì, e gettò allora un guanto di sfida a Parigi, +pubblicando quella famosa _Curée_, in cui è manifesta la +risoluzione di levar rumore a ogni costo; quello splendido e orrendo +saturnale di mascalzoni in guanti bianchi, in cui il meno turpe degli +amori è l'amor d'un figliastro per la matrigna e la donna più +onesta è una mezzana. Il romanzo, infatti, fece chiasso; si +gridò allo scandalo, come si grida a Parigi, per educazione; ma si +lesse il libro avidamente, e quel nome esotico di Zola suonò per +qualche tempo da tutte le parti. Ma non fu nemmen quello un successo +come egli aspettava o desiderava. E fu anche minore per i romanzi +posteriori. Lo spaccio era scarso; la cerchia dei lettori, ristretta, +e lo Zola, che sentiva in sè l'originalità e la forza d'un +romanziere popolare, se ne rodeva. Ma non si perdeva d'animo.--Non +sono abituato,--scriveva,--ad aspettare una ricompensa immediata dai +miei lavori. Da dieci anni pubblico dei romanzi senza tender l'orecchio +al rumore che fanno cadendo nella folla. Quando ce ne sarà un +mucchio, la gente che passa sarà ben forzata a fermarsi.--La sua +fama, non di meno, andava allargandosi, benchè lentamente, In Russia, +dove si tien dietro con simpatia a tutte le novità più ardite +della letteratura francese, era già notissimo, e tenuto in gran +conto. Ma questo non gli bastava. Egli aveva bisogno d'un successo +clamoroso e durevole, che lo sollevasse d'un balzo, e per sempre, +dalla schiera degli «scrittori di talento» che si salutano +confidenzialmente con un atto della mano. E ottenne finalmente il suo +intento coll'_Assommoir_ Cominciarono a pubblicarlo in appendice nel +_Bien public_; ma dovettero lasciarlo a mezzo, tante furono lo proteste +che lanciarono gli abbonati contro quell'«orrore.» Allora fu +pubblicato tutto intero in un giornale letterario, e prima che fosse +finito cominciarono quelle calde polemiche, che divennero ardenti dopo +la pubblicazione del volume, e che saranno ricordate sempre come una +delle più furiose battaglie letterarie dei tempi presenti. Queste +polemiche diedero un impulso potente al successo del romanzo. Fu un +successo strepitoso, enorme, incredibile. Erano anni che non s'era +più sentito, a proposito d'un libro, un fracasso di quella fatta. Per +lungo tempo tutta Parigi non parlò d'altro che dell'_Assommoir_; lo +si sentiva discutere ad alta voce nei caffè, nei teatri, nei club, +nei gabinetti di lettura, persino nelle botteghe; e c'erano gli +ammiratori fanatici, ma erano assai di più gli avversati acerrimi. La +brutalità inaudita di quel romanzo parve una provocazione, una +ceffata a Parigi, una calunnia contro il popolo francese; e si chiamava +il libro una «sudicieria da prendere colle molle», un «aborto +mostruoso,» un'«azione da galera.» Si scagliarono contro +l'autore tutte le litanie delle ingiurie, da quella di nemico della +patria, a quella d'«_égoutier littéraire_» e di porco pretto +sputato, senza giri di frase. Le riviste teatrali della fin dell'anno lo +rappresentarono nei panni d'uno spazzaturaio che andava raccattando le +immondizie colla fiocina per le vie di Parigi. _Ce n'était plus de la +critique_, com'egli disse: _c'était, du massacre_. Gli negavano +l'ingegno, l'originalità, lo stile, persino la grammatica; c'era chi +non lo voleva nemmeno discutere; poco mancò che non gli si facessero +delle provocazioni personali per la strada. E si spandevano intorno alla +sua persona le più stravaganti e più odiose dicerie: che, era un +sacco di vizi, un mezzo bruto, un uomo, senza cuore come Lantier, un +beone come Coupeau, un sudicione come Bec-Salé, una brutta faccia +come il suo père Bezougue, il becchino. Ma intanto le edizioni +succedevano alle edizioni; i buongustai spassionati dicevano a bassa +voce che il romanzo era un capolavoro; il popolo parigino lo leggeva con +passione, perchè ci trovava il suo _boulevard_, la sua _buvette_, la +sua bottega, la sua vita dipinta insuperabilmente, con colori nuovi e +tocchi di pennello, in confronto ai quali tutti gli altri gli parevano +sbiaditi; e i critici più arrabbiati erano costretti a riconoscere +che in quelle pagine tanto bersagliate c'era qualche cosa contro cui si +sarebbero rintuzzate eternamente le punte delle loro freccie. Il grande +successo dell'_Assommoir_ fece ricercare gli altri romanzi, e si può +dire che lo Zola diventò celebre allora. La sua celebrità vera non +data che da tre anni. Egli stesso scrisse poco tempo fa a un suo +ammiratore d'Italia:--_On ne m'a pas gâté en France. Il n'y a pas +longtemps qu'on m'y salue._È però una celebrità singolare la +sua. Un immenso «pubblico» lo ammira, ma d'un'ammirazione in cui +c'è un po' di broncio e un po' di diffidenza, e lo guarda di lontano, +come un orso male addomesticato. Ha un grande ingegno, non c'è che +fare; bisogna pure rassegnarsi a dirlo e a lasciarlo dire. Egli è +ancora a Parigi il _lion du jour_, e non ha che un rivale, il Daudet, +che non è però della sua tarchiutura; ma si trattano coi guanti, +reciprocamente, per non destare sospetti. Lo Zola però non si vale, e +par che non si curi della sua celebrità. Non si fa innanzi; vive +raccolto, nel suo cantuccio, con sua moglie, con sua madre e coi suoi +bambini. Pochi lo conoscono di vista ed è raro il trovare un suo +ritratto. Non frequenta la società, se non quando ci deve andare per +studiarla, e quando non ci va con questo scopo si secca: non va che +dall'editore Charpentier, che ha una splendida casa, e dà delle feste +splendide a cui interviene anche il Gambetta. Non appartiene a nessuna +consorteria. Non sta a Parigi che l'inverno; l'estate va in campagna per +lavorare tranquillo. Una volta stava all'estremità dell'_Avenue +Clichy_, luogo opportunissimo per studiare il popolo dell'_Assommoir_; +ora sta in via di Boulogne, dove stava il Ruffini, poco lontano dalla +casa del Sardou. + + +III. + +Per mezzo del mio caro amico Parodi, ebbi l'onore di conoscere lo +Zola, e di passar con lui parecchie ore in casa sua. + +È un giovane ben piantato; _solidement bâti;_ un po' +somigliante, nella travatura delle membra, a Vittor Hugo; più +grasso, non molto alto, ritto come una colonna, pallidissimo; e la sua +pallidezza apparisce anche maggiore per effetto della barba e dei +cappelli neri, che gli stanno ritti sulla fronte come peli di +spazzola. È curioso che quasi tutti coloro che vedono il ritratto +dello Zola dicono:--Questo viso non mi riesce nuovo.--Ha il viso +rotondo, un naso audace, gli occhi scuri e vivi, che guardano con una +espressione scrutatrice, fieramente--, la testa d'un pensatore e il +corpo d'un atleta,--e mani ben fatte e salde, di quelle che si +stringono e si ritengono strette con piacere. Mi rammentò a primo +aspetto il suo Gueule-d'or, e mi parve che sarebbe stato in grado di +fare le stesse prodezze sopra l'incudine. La sua corporatura gagliarda +era messa meglio in evidenza dal suo vestimento. Era in babbuccie, +senza colletto e senza cravatta, con una giacchetta ampia e +sbottonata, che lasciava vedere un largo torace sporgente, atto a +rompere l'onda degli odii e delle ire letterarie. In tutto il tempo +che rimasi con lui non lo vidi mai ridere. + +Mi ricevette cortesemente, con una certa franchezza soldatesca, senza +le solite formule di complimento. Appena fummo seduti, prese in mano +un tagliacarte fatto a pugnale, colla guaina, e lo ritenne finchè +durò la conversazione, sguainandolo e ringuainandolo continuamente +con un gesto vivace. + +Eravamo nel suo studio: una bella sala piena di luce, decorata di +molti quadri a olio; da cui s'indovinava l'uomo che ama molto la casa +e che vive molto solo. Certe descrizioni, infatti, di stanze calde e +piene di comodi, che si trovano nei suoi romanzi, non possono essere +fatte che da un uomo che sta volentieri nel suo nido, in mezzo a tutte +le raffinatezze della buona vita casalinga. Aveva davanti un grande +tavolino coperto di carte e di libri, disposti con ordine, e sparso di +molti piccoli oggetti luccicanti, di forma graziosa, come il +tagliacarte; che rivelavano un fino gusto artistico. Tutta la sala +indicava l'agiatezza elegante dello scrittore parigino in voga. In una +parete c'era un suo grande ritratto a olio, di quando aveva ventisei +anni. + +Parlò per prima cosa della lingua italiana.--Mi +rincresce,--disse,--di non poter leggere libri italiani. Noi altri +francesi, in questo, siamo proprio da compiangere. Non sappiamo +nessuna lingua. Ma io l'italiano lo dovrei sapere, essendo figliuolo +d'un italiano.--E ci accennò lo studio critico della nostra _Emma_ +sopra la _Page d'amour_, pubblicato dall'_Antologia_, dicendo che era +costretto a farselo tradurre perchè, essendosi provato a leggerlo, +la metà del senso gli era sfuggita. + +Si rassegnino dunque i nostri coraggiosi traduttori dell'_Assommoir_; +lo Zola non è in grado di compensare i loro sudori con una lode +sincera. + +Poi diede al Parodi due risposte monosillabiche in cui si rivelò +tutta la franchezza della sua natura. + +Il Parodi aveva inteso dire d'una discussione sopra il Chateaubriand +seguita a tavola fra il Turghenieff, lo Zola, il Flaubert e uno dei +fratelli Goncourt; che questa discussione era durata sei ore, +ardentissima, e che due dei commensali avevano difeso l'autore del +_Genio del Cristianesimo_ contro gli altri due, i quali negavano che +fosse un grande scrittore. Gli pareva che lo Zola fosse stato uno dei +difensori, e lo interrogò per accertarsene. E allora segui questo +curioso dialogo: + +--_Vous aimez beaucoup Chateaubriand?_ + +--_Non_ + +--_Vous avez beaucoup lu Chateaubriand?_ + +--_Non._ + +--Allora non siete voi che l'avete difeso nella vostra discussione col +signor Turghenieff? + +--_Jamais_. + +I difensori del Chateaubriand erano stati il Turghenieff e il +Flaubert; lo Zola e il Goncourt l'avevano ostinatamente combattuto. +Tutti e quattro sogliono fare colazione insieme una volta al mese, e +ogni volta nasce fra loro una discussione di quel genere, che li tiene +inchiodati a tavola per mezza giornata. + +Questa fu l'introduzione; dopo la quale lo Zola fu costretto a parlare +esclusivamente dello Zola. Il mio buon amico gli aveva detto il giorno +avanti, annunziandogli la mia visita:--Preparatevi a subire un +interrogatorio in tutto le regole,--ed egli aveva risposto +gentilmente:--Son bell'e preparato.--Si cominciò dunque +l'interrogatorio. Ma non lo feci io; non l'avrei mai osato: lo fece il +mio amico con un garbo squisito, e lo Zola cominciò a parlare di +sè, senza preamboli, naturalissimamente, come se parlasse d'un +altro. Non c'è da dire se stavo inteso con tutta l'anima alle sue +parole. Eppure, nel punto che cominciò a parlare, fui colto da una +distrazione che mi fece patir la tortura, Non so come, mi balenò +alla mente quella comicissima scena della _Faute de l'abbé Mouret_, +quando il vecchio ateo Jeanbernat dà un carico di legnate al +frataccio Archangias, al lume della luna, e mi prese tutt'a un tratto +così terribile bisogno di ridere, che dovetti mordermi le labbra a +sangue per non scoppiare. + +Parlò prima della sua famiglia. La madre di suo padre era candiota, e +suo padre Francesco Zola, di Treviso. Dopo la pubblicazione +dell'_Assommoir_ egli ricevette dal Veneto parecchie lettere di parenti +lontani che non conosceva. Parlò con amore di suo padre. Era +ingegnere militare nell'esercito austriaco; era assai colto; sapeva lo +spagnuolo, l'inglese, il francese, il tedesco; pubblicò vari scritti +scientifici, che lo Zola conserva, e ce ne mostrò uno con alterezza. +Non ricordo in che anno, ma ancora assai giovane, lasciò il servizio +militare e si mise a far l'ingegnere civile. Andò in Germania, dove +lavorò alla costruzione d'una delle prime strade ferrate; poi in +Inghilterra, poi a Marsiglia, donde fece varie escursioni in Algeria, +sempre lavorando. Da Marsiglia fu chiamato a Parigi per le +fortificazioni. Qui si ammogliò e qui nacque Emilio Zola, che rimase +a Parigi fino all'età di tre anni. Poi la famiglia andò a +stabilirsi a Aix, dove Francesco Zola lavorò alla costruzione d'un +gran canale, che fu battezzato col suo nome o lo serba ancora. Il padre +Zola possedeva una gran parte delle «azioni» di questo canale; +circa centocinquantamila lire. Morto lui, la società fallì, e alla +stretta dei conti, pagati i creditori, non rimase alla vedova che un +piccolissimo capitale. Il figliuolo Emilio provò perciò la +strettezza fin da ragazzo, ed ebbe una giovinezza poco lieta. A +diciott'anni venne a Parigi a cercar fortuna, e qui cominciò, per lui +una serie di prove durissime. Fu per qualche tempo impiegato nella casa +Hachette, prima a cento lire il mese, poi a cento cinquanta, poi a +duecento. Poi fu collaboratore del _Figaro_. Dopo poco tempo, perdette +quel posto, e rimase sul lastrico. Arrivato a questo punto lo Zola +tagliò corto, ma capii da certi lampi de' suoi occhi e da certi suoi +stringimenti di labbra, che quello dev'esser stato un periodo tremendo +della sua vita. S'ingegnò di campare scribacchiando qua e là; ma +ne cavava appena tanto da reggersi, e non tutti i giorni. Fu quello +il tempo in cui fece quegli studi tristi e profondi sul popolo +parigino, che appariscono particolarmente nell'_Assommoir_ e nel +_Ventre de Paris_. Visse in mezzo alla povera gente, abitò in +parecchie di quelle case operaie che descrisse poi maestrevolmente +nell'_Assommoir_;--in una, fra le altre, dove stavano trecento +operai dei più miserabili;--studiò il vizio e la fame, conobbe +delle _Nana_, faticò, digiunò, pianse, si perdette d'animo, +lottò con coraggio; ma infine il suo carattere si fortificò in +quella vita, e ne uscì armato e preparato alle battaglie che lo +aspettavano nella grande arena dell'arte. All'età della leva, + +però, non era ancora nè francese nè italiano, e poteva scegliere +fra le due nazionalità.--Ma ero nato qui,--disse--avevo qui molti +ricordi e molti legami; cominciavo ad aprirmi una strada; amavo il +luogo dove avevo sofferto; scelsi per patria la Francia. + +Questa è la sua prima vita d'uomo. La sua prima vita letteraria non +è meno singolare, ed egli la espose colla medesima franchezza, +continuando a giocare col pugnaletto. + +Cominciò tardi le sue scuole perchè aveva poca salute.--Studiai +poco,--disse;--prendevo dei premi; ma ero un cattivo scolaro.--Sentì +il primo impulso a scrivere verso i quattordici anni. Era in Umanità. +Scrisse fra le altre cose un romanzo sulle Crociate, che conserva +ancora, e mise in versi dei lunghi squarci di prosa del Chateaubriand; +cosa che deve sconcertare alquanto i critici che vogliono ad ogni costo +veder gl'indizii dell'indole d'un grande scrittore anche nelle prime +manifestazioni dell'ingegno adolescente. Le sue prime letture furono +Walter Scott e Vittor Hugo.--Lessi i due autori insieme--disse--ma +senza sentir gran fatto la differenza, perchè non capivo ancora nè lo +stile nè la lingua di Vittor Hugo.--Poi cominciò a leggere il +Balzac. E anche questa è strana. Il Balzac l'annoiò; gli pareva +lungo, pesante, poco «interessante»; non lo capì e non lo fece +suo che lungo tempo dopo. Fin qui nessuna lettura gli aveva lasciata +una profonda impressione. Più tardi, quando cominciò a leggere +pensando, i suoi tre scrittori prediletti furono il Musset, il +Flaubert e il Taine. Nel Musset non si vede chiaramente che cosa abbia +attinto, se non è il sentimento di certe finezze voluttuose della +vita signorile, ch'egli esprime però senza compiacenza, da artista +profondo, ma freddo. Del Flaubert non occorre dire: è l'arte +medesima, spinta più in là, più minuziosa, più cruda, più +vistosamente colorita, e anche più faticosa. Del Taine ritrae +specialmente nell'analisi. Il suo metodo è quello seguito dal Taine +nello studio sopra il Balzac; procede come lui ordinato, serrato, +cadenzato, a passi eguali e pesanti; dal che deriva, a giudizio di +alcuni, un certo difetto di sveltezza al suo stile, che è in ispecial +modo apparente nei suoi ultimi libri. Egli ha un po', come si dice in +Francia, _le pas de l'éléphant_. L'azione poi che esercitò su +di lui il Balzac è immensa e visibilissima in tutte le sue opere. +Egli l'adora, è suo figlio, e se ne gloria. All'apparire dei suoi +primi romanzi, tutti pronunziarono il nome del Balzac. Il Charpentier lo +presentava agli amici dicendo:--Ecco un nuovo Balzac.--Perciò +toccò appena di volo di questo suo padre letterario, come se la cosa +dovesse essere sottintesa. Dei suoi studii non disse altro. Non deve +avere coltura classica, poichè confessò egli stesso d'essersi +trovato imbarazzato a leggere certi libri in latino volgare; e in questo +è alla pari con molti dei più illustri scrittori francesi di +questi tempi. Ma fece la sua educazione da sè stesso; studiò +combattendo, come i generali della rivoluzione; studia man mano che ha +da scrivere un romanzo, per quel romanzo, tutte le quistioni che v'hanno +attinenza, come faceva George Sand; legge continuamente, forzato dalle +esigenze imperiose della polemica; ha sulla punta delle dita tutto il +romanzo di questo secolo, conosce profondamente Parigi, padroneggia +insuperabilmente la lingua--e pensa. + +Si venne poi al più importante degli argomenti. Il Parodi gli +domandò ex-abrupto come faceva a fare il romanzo. Era proprio un +toccarlo sul vivo. Sguainò quasi tutto il suo pugnaletto, lo +ricacciò con forza nel fodero, e cominciò a parlare speditamente, +animandosi a grado a grado. + +Ecco,--disse,--come faccio il romanzo, Non lo faccio affatto. Lascio +che si faccia da sè. Io non so inventare dei fatti; mi manca +assolutamente questo genere di immaginazione. Se mi metto a tavolino per +cercare un intreccio, una tela qualsiasi di romanzo, sto anche lì tre +giorni a stillarmi il cervello, colla testa fra le mani, ci perdo la +bussola e non riesco a nulla. Perciò ho preso la risoluzione di non +occuparmi mai del soggetto. Comincio a lavorare al mio romanzo, senza +sapere nè che avvenimenti vi si svolgeranno, nè che personaggi vi +avranno parte, nè quale sarà il principio e la fine. Conosco +soltanto il mio protagonista, il mio Rougon o Macquart, uomo o donna; +che è una conoscenza antica. Mi occupo anzi tutto di lui, medito sul +suo temperamento, sulla famiglia da cui è nato, sulle prime +impressioni che può aver ricevute, e sulla classe sociale in cui ho +stabilito che debba vivere. Questa è la mia occupazione più +importante: studiare la gente con cui questo personaggio avrà che +fare, i luoghi in cui dovrà trovarsi, l'aria che dovrà respirare, +la sua professione, le sue abitudini, fin le più insignificanti +occupazioni a cui dedicherà i ritagli della sua giornata. Mettendomi +a studiare queste cose, mi balena subito alla mente una serie di +descrizioni che possono trovar luogo nel romanzo, e che saranno come lo +pietre miliari della strada che debbo percorrere. Ora, per esempio, sto +scrivendo _Nana_: una _cocotte_. Non so ancora affatto che cosa +seguirà di lei. Ma so già tutte le descrizioni che ci saranno nel +mio romanzo. Mi son domandato prima di ogni cosa:--Dove va una +_cocotte_?--Va ai teatri, alle prime rappresentazioni. Sta bene. Ecco +cominciato il romanzo. Il primo capitolo sarà la descrizione d'una +prima rappresentazione in uno dei nostri teatri eleganti. Per far questo +bisogna che studi. Vado a parecchie prime rappresentazioni. Domani sera +vado alla _Gaité_. Studio la platea, i palchi, il palcoscenico; +osservo tutti i più minuti particolari della vita delle scene; +assisto alla toeletta d'un'attrice, e tornato a casa, abbozzo la mia +descrizione. Una _cocotte_ va alle corse, a un _grand prix_. Ecco +un'altra descrizione che metterò nel romanzo, a una conveniente +distanza dalla prima. Vado a studiare un _grand prix_. Una _cocotte_ +frequenta i gran _restaurants_. Mi metto a studiare i gran +_restaurants_. Frequento quei luoghi per qualche tempo. Osservo, +interrogo, noto, indovino. E così avanti fin che non abbia studiato +tutti gli aspetti di quella parte di mondo in cui suole agitarsi la vita +d'una donna di quella fatta. Dopo due o tre mesi di questo studio, mi +sono impadronito di quella maniera di vita: la vedo, la sento, la vivo +nella mia testa, per modo che son sicuro di dare il mio romanzo il +colore e il profumo proprio di quel mondo. Oltrecchè, vivendo per +qualche tempo, come ho fatto, in quella cerchia sociale, ho conosciute +delle persone che vi appartengono, ho inteso raccontare dei fatti veri, +so quello che vi suole accadere, ho imparato il linguaggio che vi si +parla, ho in capo una quantità di tipi, di scene, di frammenti di +dialogo, di episodi d'avvenimenti, che formano come un romanzo confuso +di mille pezzi staccati ed informi. Allora mi riman da fare quello che +per me è più difficile: legare con un solo filo, alla meglio, +tutte quelle reminiscenze e tutte quelle impressioni sparse. È un +lavoro quasi sempre lungo. Ma io mi ci metto flemmaticamente, e invece +d'adoperarci l'immaginazione, ci adopero la logica. Ragiono tra me, e +scrivo i miei soliloqui, parola per parola, tali e quali mi vengono, in +modo che, letti da un altro, parrebbero una stranissima cosa. Il tale fa +questo. Che cosa nasce solitamente da un fatto di questa natura? +Quest'altro fatto, Quest'altro fatto è tale che possa interessare +quell'altra persona? Certamente. È dunque logico che quest'altra +persona reagisca in quest'altra maniera, E allora può intervenire un +nuovo personaggio; quel tale, per esempio, che ho conosciuto in quel tal +luogo, quella tal sera. Cerco di ogni più piccolo avvenimento le +conseguenze immediate; quello che deriva logicamente, naturalmente, +inevitabilmente dal carattere e dalla situazione dei miei personaggi. +Faccio il lavoro d'un commissario di polizia che da qualche indizio +voglia riuscire a scoprire gli autori d'un delitto misterioso. Incontro +nondimeno, assai sovente, molte difficoltà. Alle volte non ci sono +più che due sottilissimi fili da annodare, una conseguenza +semplicissima da dedurre, e non ci riesco, e mi affatico e m'inquieto +inutilmente. Allora smetto di pensarci, perchè so che è tempo +perduto. Passano due, tre, quattro giorni. Una bella mattina, +finalmente, mentre fo colazione e penso ad altro, tutto a un tratto i +due fili si riannodano, la conseguenza è trovata, tutte le +difficoltà sono sciolte. Allora un torrente di luce scorre su tutto +il romanzo. _Un flot de lumière coule sur tout le roman_. Vedo tutto +e tutto è fatto. Riacquisto la mia serenità, son sicuro del fatto +mio, non mi resta più a fare che la parte tutta piacevole del mio +lavoro. E mi ci metto tranquillamente, metodicamente, coll'orario alla +mano, come un muratore. Scrivo ogni giorno quel tanto; tre pagine di +stampa; non una riga di più, e la mattina solamente. Scrivo quasi +senza correggere perchè son mesi che rumino tutto, e appena scritto, +metto le pagine da parte, e non le rivedo più che stampate. E posso +calcolare infallibilmente il giorno che finirò. Ho impiegato sei mesi +a scrivere _Une page d'Amour_; un anno a scriver l'_Assommoir_. + +--L'_Assommoir_,--soggiunse poi, dando un colpo della mano aperta sul +manico del pugnale,--è stato la mia tortura. È quello che m'ha +fatto penare di più per mettere insieme i pochissimi fatti su cui +si regge. Avevo in mente di fare un romanzo sull'alcoolismo. Non +sapevo altro. Avevo preso un monte di note sugli effetti dell'abuso +dei liquori. Avevo fissato di far morire un beone della morte di cui +muore Coupeau. Non sapevo però chi sarebbe stato la vittima, e +anche prima di cercarla, andai all'ospedale di Sant'Anna a studiare la +malattia e la morte, come un medico. Poi assegnai a Gervaise il +mestiere di lavandaia, e pensai subito a quella descrizione del +lavatoio che misi nel romanzo; che è la descrizione d'un lavatoio +vero, in cui passai molte ore. Poi, senza saper nulla del Goujet, che +immaginai in seguito, pensai di valermi dei ricordi d'un'officina di +fabbro ferraio, dove avevo passato delle mezze giornate da ragazzo, e +che è accennata nei _Contes à Ninon_. Così, prima d'aver +fatto la tela del romanzo, avevo già concepita la descrizione di un +pranzo nella bottega di Gervaise, e quella della visita al museo del +Louvre. Avevo già studiate le mie bettole, l'_Assommoir_ di +_père Colombe_, le botteghe, l'_Hôtel Boncoeur_, ogni cosa. +Quando tutto il rimanente fu predisposto, cominciai a occuparmi di +quello che doveva accadere; e feci questo ragionamento, scrivendolo. +Gervaise viene a Parigi con Lantier, suo amante. Che cosa seguirà? +Lantier è un pessimo soggetto: la pianta. E poi? Lo credereste che +mi sono intoppato qui, e che non andai più avanti per vari giorni? +Dopo vari giorni feci un altro passo. Gervaise è giovane; è +naturale che si rimariti; si rimarita, sposa un operaio, Coupeau. Ecco +quello che morirà a Sant'Anna. Ma qui rimasi in asso da capo. Per +mettere a posto i personaggi e le scene che avevo in mente, per dare +un'ossatura qualunque al romanzo, mi occorreva ancora un fatto, uno +solo, che facesse nodo coi due precedenti. Questi tre soli fatti mi +bastavano; il rimanente era tutto trovato, preparato, e come già +scritto per disteso nella mia mente. Ma questo terzo fatto non +riuscivo a raccappezzarlo. Passai varii giorni agitato e scontento. +Una mattina, improvvisamene, mi balena un'idea. Lantier ritrova +Gervaise,--fa amicizia con Coupeau,--s'installa in casa sua.... _et +alors il s'établit un ménage a trois, comme j'en ai vu plusieurs_; +e ne segue la rovina. Respirai. Il romanzo era fatto. + +Detto questo, aperse un cassetto, prese un fascio di manoscritti e me +li mise sotto gli occhi. Erano i primi studi dell'_Assommoir_, in +tanti foglietti volanti. + +Sui primi fogli c'era uno schizzo dei personaggi: appunti sulla +persona, sul temperamento, sull'indole. Ci trovai lo «specchio +caratteristico» di Gervaise, di Coupeau, di maman Coupeau, dei +Lorilleux, dei Boche, di Goujet, di madame Lérat: c'eran tutti. +Parevano note d'un registro di questura, scritte in linguaggio +laconico, e liberissimo, come quello del romanzo, e interpolate di +brevi ragionamenti, come:--Nato così, educato così; si porterà +in questo modo.--In un luogo c'era scritto:--E che può far altro una +canaglia di questa specie?--M'è rimasto impresso, fra gli altri, lo +schizzo di Lantier, che era un filza d'aggettivi, che formavano una +gradazione crescente d'ingiurie:--_grossier, sensuel, brutal, egoiste, +polisson_.--In alcuni punti c'era detto:--servirsi del tale--una persona +conosciuta dall'autore. Tutto scritto in caratteri grossi e chiari, e +con ordine. + +Poi mi caddero sotto gli occhi gli schizzi dei luoghi, fatti a penna, +accuratamente, come un disegno d'ingegnere. Ce n'era un mucchio: tutto +l'_Assommoir_ disegnato: le strade del quartiere in cui si svolge il +romanzo, colle cantonate, e coll'indicazione delle botteghe; i zig-zag +che faceva Gervaise per scansare i creditori; le scappate domenicali +di _Nana_; le pellegrinazioni della comitiva dei briaconi di +_bastringue_ in _bastringue_ e di _bousingot_ in _bousingot_; +l'ospedale e il macello, fra cui andava e veniva, in quella terribile +sera, la povera stiratrice straziata dalla fame. La gran casa del +Marescot era tracciata minutissimamente; tutto l'ultimo piano; i +pianerottoli, le finestre, lo stambugio del becchino, la buca di +_père Bru_, tutti quei corridori lugubri, in cui si sentiva _un +souffle de crevaison_, quei muri che risonavano come pancie vuote, +quelle porte da cui usciva una perpetua musica di legnate e di strilli +di _mioches_ morti di fame. C'era pure la pianta della bottega di +Gervaise, stanza per stanza, coll'indicazione dei letti e delle +tavole, in alcuni punti cancellata e corretta. Si vedeva che lo Zola +ci s'era divertito per ore e per ore, dimenticando forse anche il +romanzo, tutto immerso nella sua finzione, come in un proprio ricordo. + +Su altri fogli c'erano appunti di vario genere. Ne notai due +principalmente:--venti pagine di descrizione della tal cosa,--dodici +pagine di descrizione della tal scena, da dividersi in tre parti.--Si +capisce che aveva la descrizione in capo, formulata prima d'essere +fatta, e che se la sentiva sonar dentro cadenzata e misurata, come +un'arietta a cui dovesse ancora trovare le parole. Son meno rare di +quello che si pensi, queste maniere di lavorare, anche in cose +d'immaginazione, col compasso. Lo Zola è un grande meccanico. Si +vede come le sue descrizioni procedono simmetricamente, a riprese, +separate qualche volta da una specie d'intercalare, messo là +perchè il lettore ripigli rifiato, e divise in parti quasi +uguali; come quella dei fiori del parco nella _Faute de l'abbé +Mouret_, quella del temporale nella _Page d'amour_, quella della morte +del Coupeau nell'_Assommoir_. Si direbbe che la sua mente, per lavorar +poi tranquilla e libera intorno alle minuzie, ha bisogno di tracciarsi +prima i confini netti del suo lavoro, di sapere esattamente in quali +punti potrà riposare, e quasi che estensione e che forma +presenterà nella stampa il lavoro proprio. Quando la materia gli +cresce, la recide per farla rientrare in quella forma, o quando gli +manca, fa un sforzo per tirarla a quel segno. È un invincibile +amore delle proporzioni armoniche, che qualche volta può generare +prolissità; ma che spesso, costringendo il pensiero ad insistere sul +suo soggetto, renda l'opera più profonda e più completa. + +C'erano, oltre a queste, delle note estratte dalla _Réforme sociale +en France_ del Le Play, dall'_Hérédité naturelle_ del dottor +Lucas, e da altre opere di cui si valse per scrivere il suo romanzo; +_Le sublime_, fra le altre, che dopo la pubblicazione dell'_Assommoir_ +fu ristampato e riletto; poichè è un privilegio dei capolavori +quello di mettere in onore anche le opere mediocri di cui si sono +giovati. + +Lo interrogammo intorno ai suoi studi di lingua. + +Ne parlò con molta compiacenza. Si crede generalmente che abbia +studiato l'_argot_ nel popolo; sì, in parte; ma più nei +dizionarii speciali, che son parecchi, e buonissimi; come imparò in +special modo dai dizionari d'arti e mestieri quella ricchissima +terminologia d'officina e di bottega, che è nei suoi romanzi +popolari. Ma per scrivere l'_argot_ non bastava consultare il +dizionario; bisognava saperlo, ossia rifarselo. Si fece perciò un +dizionario diviso a soggetti, e vi andò man mano registrando le +parole e le frasi che trovava nei libri e che raccattava per la +strada. Scrivendo _Assommoir_, prima di trattare un soggetto, scorreva +la parte corrispondente del dizionario; poi scriveva tenendolo sotto +gli occhi, e cancellava con un lapis rosso ogni frase, via via che la +metteva nel libro, per evitar di ripeterla.--Io son un uomo paziente, +vedete,--disse poi;--lavoro colla placidità d'un vecchio +compilatore; provo piacere anche nelle occupazioni più materiali; +prendo amore alle mie note e ai miei scartafacci; mi cullo nel mio +lavoro, e mi ci trovo bene, come un pigro nella sua poltrona. + +Lo strano è che diceva tutte queste cose senza sorridere; ma +nemmeno con un barlume di sorriso. Il suo viso pallidissimo non ebbe +mai una di quelle mille espressioni convenzionali di amabilità o di +gaiezza, che si usano dalle persone più fredde per dar colore alla +conversazione. In verità non ricordo d'aver mai visto al mondo un +viso più «indipendente.» Faceva un solo movimento di tratto +in tratto: dilatava le narici e stringeva i denti, facendo risaltar le +mascelle; il che gli dava un'espressione più vigorosa di +risoluzione e di fierezza. + +Parlò del successo dell'_Assommoir_. Disse che, mentre scriveva +quel romanzo, era le mille miglia lontano dal prevedere il chiasso che +fece. Era stato costretto a interromperlo per una malattia della sua +signora; ci s'era poi rimesso di mala voglia; il cuore non gliene +diceva bene. Di più, un amico di cui egli faceva gran conto, letto +il manoscritto, gli aveva presagito un mezzo fiasco. A lui stesso +pareva che il soggetto non fosse «interessante.» Lasciò +indovinare, insomma, che nemmeno dopo il suo grande successo, non era +quello il romanzo a cui teneva di più. + +--Qual è dunque?--gli domandai. + +La sua risposta mi diede una grande soddisfazione. + +--_Le ventre de Paris_,--rispose. + +E infatti la storia di quel grasso e iniquo pettegolezzo plebeo, che +finisce per perdere un povero galantuomo, e che si svolge dalla prima +all'ultima pagina in quel singolarissimo teatro delle Halles, pieno di +colori, di sapori e d'odori, fra quelle pescivendole dalle rotondità +enormi e impudenti, fra quegli amori annidati nei legumi e nelle penne +di pollo, in mezzo a quello strano intreccio di rivalità bottegaie e +di congiure repubblicane, m'è sempre parsa una delle più originali +e delle più felici invenzioni dell'ingegno francese. + +Venne a parlare delle critiche che si fecero all'_Assommoir_. Anche +parlando, egli sceglie sempre la frase più dura e più recisa per +esprimere il proprio pensiero. Accennando a una _scuola_ che non gli va +a genio, disse:--Vedrete che famoso colpo di scopa ci daremo dentro!--In +ogni sua parola si sente il suo carattere fortemente temprato, non solo +alle resistenze ostinate, ma agli assalti temerarii. Nelle sue critiche, +infatti, dà addosso a tutti. Ne raccolse parecchie in un volume e le +intitolò:--I miei odii.--Si capisce. Deve tutto a sè stesso, è +passato per tutte le prove, è coperto di cicatrici: la battaglia è +la sua vita; vuole la gloria, ma strappata a forza; e accompagnata dal +fragore della tempesta. Le critiche più spietate non fanno che +irritare il suo coraggio. Gli gridarono la croce per le crudità della +_Curée_; egli andò del doppio più in là nell'_Assommoir_. +Prova una feroce voluttà nel provocare il pubblico. «Gli +insuccessi» non gli passano nemmeno la prima pelle. Avanti!--disse +dopo una delle sue più grandi cadute--; io sono a terra; ma l'arte +è in piedi. Forse che la battaglia è perduta perchè il soldato +è ferito? Al lavoro, e ricominciamo!--E dice il fatto suo alla +critica, alla sua maniera.--La critica francese manca d'intelligenza--; +nientemeno.--Non ci sono in tutta la Francia che tre o quattro uomini +capaci di giudicare un libro.--Gli altri o giudicano con tutti i +pregiudizii letterarii degli sciocchi, o sono pretti impostori.--Ha +questo gran difetto,--come gli diceva un amico:--che quando +parla con un imbecille, gli fa capire immediatamente che è un +imbecille;--difetto,--dice,--che gli chiuderà sempre tutte le porte. +Ma a lui non importa d'essere, amato. Egli considera il pubblico come il +suo nemico naturale. Che serve accarezzarlo? È una mala bestia che +risponde alle carezze coi morsi. Tanto vale mostrargli i denti e fargli +vedere che non sono meno forti dei suoi. Latri a sua posta, purchè ci +segua. Eppure s'ingannano quelli che argomentano da questa sua asprezza +di carattere ch'egli non abbia cuore. Tutti i suoi amici intimi lo +affermano. In casa, colla sua famiglia, è un altro Zola; ha pochi +amici, ma li ama fortemente; non è espansivo, ma servizievole. E +scrive delle lettere piene di sentimento. Ha un cuore affettuoso, sotto +una corazza d'acciaio. + +Spiegò poi meglio il concetto che ha del pubblico, parlando della +vendita dei libri a Parigi. + +--Qui non si fa nulla,--disse, smettendo per la prima volta il +pugnale, ma riafferrandolo subito,--nulla, se non si fa chiasso. +Bisogna essere discussi, maltrattati, levati in alto dal bollore delle +ire nemiche. Il parigino non compra quasi mai il libro spontaneamente, +per un sentimento proprio di curiosità; non lo compra che quando +glie ne hanno intronate le orecchie, quando è diventato come un +avvenimento da cronaca, del quale bisogna saper dir qualche cosa in +conversazione. Pur che se ne parli, comunque se ne parli, è una +fortuna. La critica vivifica tutto; non c'è che il silenzio che +uccida. Parigi è un oceano; ma un oceano in cui la calma perde, e +la burrasca salva. Come si può scuotere altrimenti l'indifferenza +di questa enorme città tutta intenta ai suoi affari e ai suoi +piaceri, ad ammassar quattrini e a profonderli? Essa non sente che i +ruggiti e le cannonate. E guai a chi non ha coraggio! + +È quello che mi diceva il Parodi:--Qui non si stima chi mostra di +non stimare sè stesso. Per prima cosa bisogna affermare +risolutamente il proprio diritto alla gloria. Chi si fa piccino, è +perduto. Guai al modesto! + +E lo Zola non è nè modesto, nè orgoglioso; è schietto. Colla +stessa schiettezza con cui riconosce i lati deboli del suo ingegno, come +si è visto, ne dice i lati forti. Parlando dei suoi studi dal vero +dice:--Non ho però bisogno di veder tutto; un aspetto mi basta, gli +altri li indovino; qui sta l'ingegno.--Quando scriveva la _Page +d'amour_, diceva:--Farò piangere tutta Parigi.--Difendendo una sua +commedia caduta dice:--Perchè è caduta? Perchè il pubblico +s'aspettava dall'autore dei Rougon-Macquart una commedia straordinaria, +di primissimo ordine; qualcosa di miracoloso.--Ma dice questo con una +sicurezza e con una semplicità, che non vien nemmeno in capo di +accusarlo di presunzione. E in ciò si rivela appunto la sua natura +italiana, meno inverniciata della francese, come si rivela nelle sue +critiche, in cui dice le più dure cose senza giri di frase e senza +epiteti lenitivi, e paccia le pillole amare senza dorarle; cosa che +ripugna all'indole della critica parigina. Ed è italiano anche in +questo, che ha la nostra causticità genuina, consistente più nella +cosa che nella parola, e non il vero spirito francese. E lo riconosce e +se ne vanta.--_Je n'ai pas cet entortillement d'esprit.--Je ne sais +parler le papotage à la mode._--Io detesto i _bons mots_ e il +pubblico li adora. Questa è la grande ragione per cui non ci possiamo +intendere. + +Accennò pure, di volo, alla gran quistione del realismo e +dell'idealismo. Su questo argomento rispetto profondamente le opinioni +di uno scrittore come lo Zola. Ma a queste professioni di fede +irremovibile e a queste bandiere sventolate con tanto furore, ci credo +poco. Uno scrittore si trova a scrivere in una data maniera perchè la +sua indole, la sua educazione, le condizioni della sua vita lo spinsero +da quella parte. Quando ha fatto per quella via un lungo cammino, quando +ha speso in quella forma d'arte un gran tesoro di forze, e v'ha +riportato dei trionfi, e s'è persuaso che non andrà mai innanzi +altrettanto in una direzione diversa, allora alza la sua insegna e +dice:--_In hoc signo vinces_.--Ma che diverrebbe l'arte se tutti lo +seguissero? Mi vien sempre in mente quella sentenza del Rénan:--Il +mondo è uno spettacolo che Dio dà a sè stesso. Per carità, +non facciamolo tutto d'un colore, se non vogliamo annoiarci anche +noi.--C'è posto per tutti--come diceva Silvio Pellico--e nessuno se +ne vuol persuadere.--Non capisco come ci sia della gente d'ingegno che +picchia sulla testa a una parte dell'umanità unicamente perchè non +sente e non esprime la vita come essi la sentono e la esprimono. È +come se i magri volessero mettere al bando dell'umanità i grassi; e i +linfatici, i nervosi. In fondo, chi non vede chiaramente che è una +guerra che certe facoltà dello spirito fanno ad altre facoltà? +Emilio Zola, non men degli altri, non fa che tirar l'acqua al suo +mulino, Egli dirà, per esempio, che la tragedia greca è +realistica, e che non si deve descrivere che quello che si vede o che +s'è visto, e che quando si mette un albero sulla scena, dev'essere un +albero vero; e forse, in cuor suo, sorriderà di queste affermazioni. +E quando qualcuno lo coglierà in contraddizione, risponderà +ingenuamente:--_Que voulez vous? Il faut bien avoir un drapeau._--Siamo +d'accordo; ma è quasi sempre la bandiera, non della propria fede, ma +del proprio ingegno. E lo stesso Zola è sempre realista, anche quando +dà cuore e mente agli alberi e ai fiori? A un uomo come lui si può +ben dire quello che si pensa. + +Parlò pure del teatro. Disse che era falsa la notizia data dai +giornali, che egli avesse incaricato due commediografi, di cui non +ricordo il nome, di fare un dramma dell'_Assommoir_. S'era parlato +pure, a questo proposito, della _Curée_, per la cui protagonista, +_Renée_, la celebre attrice Sarah Bernard aveva manifestato una +gran simpatia. Ma dei suoi romanzi, uno solo, finora, _Thérèse +Raquin_, fu convertito da lui stesso in un dramma, nel quale è +riuscita una fortissima scena la descrizione di quella tremenda notte +nuziale di Teresa e di Laurent, fra cui s'interpone il fantasma +schifoso del marito annegato. Il Teatro però esercita anche sullo +Zola un'attrazione irresistibile e inebriante, come su tutti gli +scrittori moderni, ai quali nessuna gloria letteraria pare bastevole, +se non è coronata da un trionfo sulle scene. Poichè a Parigi, la +città più teatrale del mondo, una vittoria drammatica dà d'un +solo tratto la fama e la fortuna che non dà il buon successo di +dieci libri. A questo scopo egli converge perciò tutti i suoi +sforzi. La sua grande ambizione è di fare un _Assommoir_ teatrale. +Finora non lavorò, si può dire, che per prepararsi a questa gran +prova. Non ebbe successi notevoli; cadde più d'una volta; ma +persiste tenacemente. E s'affatica a sgombrarsi il passo colla +critica, battendo in breccia la commedia alla moda, _la comédie +d'intrigue, ce joujou donné au public, ce jeu de patience, che egli +vorrebbe ricondurre alla forma antica, alla comicità di buona lega, +la quale consiste tutta nei tipi e nelle situazioni, e non in quello +spirito _fouetté en neige, rélevé d'une pointe de musc_, che +piace per la novità, e che non saprà più di nulla fra cinque +anni; ai caratteri largamente sviluppati in un'azione semplice e +logica, alle analisi libere e profonde, e ai dialoghi sciolti da ogni +convenzione; a una forma insomma, in cui possano spiegarsi e prevalere +le sue forti facoltà di romanziere. E propugnando queste teorie, +difende ostinatamente i suoi lavori drammatici. Un amico andò a +visitarlo dopo la caduta del suo _Bouton de rose_ al _Palais Royal_, e +lo trovò a tavolino con davanti un mucchio di fogli scritti.--Che +cosa fate?--gli domandò,--_Vous comprenez_--rispose--_je ne veux +pus lâcher ma pièce._--» Stava facendo una difesa del _Bouton +de Rose_, curiosissima, nella quale si rivela il suo carattere meglio +che in un epistolario di cinque volumi. Cominciò coll'esporre il +soggetto della commedia, ricavata in parte dai _Contes drólatiques_ +del Balzac, e come si svolse nella sua mente, e le ragioni d'ogni +personaggio e d'ogni scena. E poi:--Sta bene--disse--il dramma è +caduto.--Riferisco presso a poco le sue parole.--Io accetto altamente +tutte le responsabilità. Questo dramma m'è diventato caro per la +brutalità odiosa con cui fu trattato. Lo scatenamento feroce della +folla l'ha rialzato e ingrandito ai miei occhi. Più tardi ci +sarà appello: i processi letterari sono suscettibili di cassazione. +Il pubblico non ha voluto capire il mio lavoro, perchè non vi ha +trovato quella specie di _vis comica_ che vi cercava, che è un +fiore tutto parigino, sbocciato sui marciapiedi dei _boulevards_. Ha +trovato il mio spirito grossolano! Diavolo! Come si fa a sopportare la +franchezza d'un uomo che viene avanti con un stile diretto e che +chiama le cose col loro nome? Già, il sapore dell'antico racconto +francese non si sente più; non si capiscono più quei tipi: io +avrei dovuto mettere un avviso a stampa sulla schiena dei miei +personaggi. E poi una buona metà del teatro faceva voti ardenti +perchè il mio _Bouton de rose_ capitombolasse. Erano andati là +come si va nella baracca d'un domatore di fiere, col segreto desiderio +di vedermi divorare. Io mi son fatti molti nemici colle mie critiche +teatrali, in cui la sincerità è la mia sola forza. Chi giudica i +lavori degli altri, s'espone alle rappresaglie. I _vaudevillisti_ +vessati e i drammaturghi esasperati si son detti:--Finalmente! Lo +andremo a giudicare una volta, questo terribile uomo! Nell'orchestra +c'erano dei signori che si mostravano reciprocamente le chiavi. C'era +poi un'altra ragione. Io sono romanziere. Questo basta. Riuscendo nel +teatro, avrei occupato troppo posto. Bisognava impedire. E d'altra parte +era giusto che io espiassi le quarantadue edizioni dell'_Assommoir_ e le +diciasette edizioni della _Page d'amour_.--Schiacciamolo,--si son detti. +E l'han fatto. Si ascoltò il primo atto, si fischiò: il secondo e +non si volle sentire il terzo. Il fracasso era tale che i critici non +potevano neppur sentire il nome dei personaggi; alcune innocentissime +parole di _argot_ scoppiarono nel teatro come bombe; i muri minacciavano +di crollare; non si capiva più nulla. E così sono stato ammazzato. +Ora non ho più nè rancore nè tristezza. Ma il giorno dopo non +riuscii a soffocare un sentimento di giusta indignazione. Credevo che la +seconda sera la commedia non sarebbe arrivata di là dal secondo atto. +Mi pareva che il pubblico pagante dovesse completare il disastro. Andai +al teatro, a ora tarda, e salendo le scale, interrogai un +artista:--Ebbene, vanno in collera, di sopra?--L'artista mi rispose +sorridendo:--Ma no, signore! Tutti i frizzi sono gustati. _La salle est +superbe_, e si smascella dalle risa.--Ed era vero; non si sentiva una +disapprovazione; il successo era enorme. Io rimasi là per tutto un +atto, ad ascoltare quelle risa, e soffocavo, mi sentivo venir le lagrime +agli occhi. Pensavo al teatro della sera prima, e mi domandavo il +perchè di quella inesplicabile brutalità, dal momento che il vero +pubblico faceva al mio lavoro una accoglienza tanto diversa. Questi sono +i fatti. Mi diano una spiegazione i critici sinceri. Il _Bouton de rose_ +ebbe quattro rappresentazioni; l'incasso maggiore fu quello della +seconda. Per che ragione, se è lecito? Perchè la stampa non aveva +ancora parlato e il pubblico veniva e rideva con confidenza. Il terzo +giorno la critica comincia il suo lavoro di strangolamento; una prima +scarica di articoli furibondi ferisce la commedia al cuore; e allora la +gente esita e s'allontana da un'opera che non una voce difende e che i +più tolleranti gettano nel fango. I pochi curiosi che si arrischiano, +si divertono sinceramente; l'effetto cresce ad ogni rappresentazione; +gli artisti, rinfrancati, recitano con un accordo maraviglioso. Che +importa? Lo strangolamento è riuscito; il pubblico della prima sera +ha stretto la corda e la critica ha dato l'ultimo strappo. Eppure! +Eppure il _Bouton de rose_ resiste solidamente sulle scene pur che ci +sia chi si degni di sentirlo. Io credo che sia ben fatto, che certe +situazioni siano comiche e originali, e che il tempo gli darà +ragione. Un tale, la prima sera, nei corridoi del teatro diceva ad alta +voce:--Ebbene, farà ancora il critico teatrale Emilio Zola?--Perdio +se lo farò ancora! E più ardentemente di prima, potete andarne +sicuri. + +La conversazione cadde ancora una volta sui romanzi, e lo Zola +soddisfece parecchie mie vivissime curiosità. I suoi personaggi son +quasi tutti ricordi, conoscenze sue d'altri tempi; alcuni già +abbozzati nei _Contes à Ninon_. Il Lantier, per esempio, lo conobbe +in carne ed ossa, ed è infatti uno dei caratteri più stupendamente +veri dell'_Assommoir_. L'idea del frate _Archangias_ della _Faute de +l'abbé Mouret_, di quel comicissimo villanaccio incappucciato, che +predica la religione con un linguaggio da facchino ubbriaco, gli venne +dall'aver letto in un giornale di provincia, d'un certo frate, maestro +di scuola, stato condannato dai tribunali per abuso.... di forza. Certe +rispostaccie date dall'accusato ai giudici gli avevano presentato il +carattere bell'e fatto. Poichè si parlava di quel romanzo, non potei +trattenermi dall'esprimergli la mia viva ammirazione per quelle +splendide pagine, in cui descrisse i rapimenti religiosi del giovane +prete dinanzi all'immagine della Vergine; pagine degne davvero d'un +grande poeta. + +--Voi non potete immaginare,--mi rispose, la fatica che mi costò quel +benedetto abate Mouret. Per poterlo descrivere all'altare, andai +parecchie volte a sentire tre o quattro messe di seguito a Nôtre +Dame. Per la sua educazione religiosa consultai molti preti. Nessuno +però mi volle o mi seppe dare tutte le spiegazioni di cui avevo +bisogno. Misi sottosopra delle botteghe di librai cattolici; mi digerii +dei grossi volumi di Cerimoniali religiosi e di Manuali da curati di +campagna. Ma non mi pareva ancora di possedere abbastanza la materia. Un +prete spretato, finalmente, completò le mie cognizioni. + +Gli domandai se aveva fatto pure degli studi così accurati e +così pratici per descrivere la vita delle _halles_, le botteghe di +formaggi, il lavoro delle stiratrici, le discussioni del Parlamento, +le ribotte degli operai. + +--Necessariamente,--rispose. + +--E per descrivere il temporale della _Page d'amour_? + +--Per descrivere il temporale, mi asciugai parecchie volte tutta +l'acqua che Dio ha mandata, osservando Parigi dalle torri di Nôtre +Dame. + +Gli domandai se era mai stato presente a una battaglia. Disse di no, e +questo mi fece gran meraviglia, perchè nella descrizione del +combattimento fra gl'insorti e le truppe imperiali, nella _Fortune des +Rougons_, si sente il fischio delle palle e si vede il disordine e la +morte, come nessun scrittore li ha mai resi. + +Da ultimo venne a parlare dei suoi romanzi futuri, e in questo +discorso si animò più che non avesse fatto fino allora; il suo +viso si colorò d'un leggero rossore, la sua voce si rinvigorì, e +non dico come lavorasse il pugnaletto. + +Egli farà un romanzo in cui descriverà la vita militare francese, +com'è. Questo solleverà una tempesta; gli daranno del nemico della +Francia; sta bene. Il suo romanzo sarà intitolato _Le soldat_, e +conterrà una grande descrizione della battaglia di Sédan. Egli +andrà apposta a Sédan, ci starà quindici giorni, studierà il +terreno con una guida palmo per palmo, e forse.... ne uscirà qualche +cosa. In un altro romanzo metterà la descrizione d'una morte per +combustione spontanea, d'un bevitore. Altri l'han fatta; egli la farà +a modo suo. L'uomo avrà l'abitudine di passare la sera accanto al +camino, colla pipa in bocca, e piglierà fuoco accendendo la pipa. +Egli descriverà tutto--e dicendo questo corrugò le sopracciglia e +gli lampeggiarono gli occhi, come se vedesse in quel punto lo spettacolo +orrendo.--La gente di casa entrerà la mattina nella stanza e non +troverà più che la pipa e _une poignée de quelque chose_. Poi +scriverà un romanzo che avrà per soggetto il commercio, i +«grandi magazzini» come il _Louvre_ e il _Bon Marché_, la lotta +del grande commercio col piccolo, dei milioni coi cento mila franchi: un +soggetto vasto e originale, pieno di nuovi colori, di nuovi tipi e di +nuove scene, col quale tratterà a ferro rovente una nuova piaga di +Parigi. Poi un altro romanzo: le lotte dell'ingegno per aprirsi una +strada nel mondo, un drappello di giovani che vanno a cercar fortuna a +Parigi, la vita giornalistica, la vita letteraria, l'arte, la critica, +la miseria in abito decente, le febbri, le disperazioni e i trionfi del +giovane di genio, divorato dall'ambizione e dalla fame: una storia in +cui riverserà tutto il sangue che uscì dalle ferite del suo cuore +di vent'anni. E infine un romanzo più originale di tutti, che si +svolgerà sopra una rete di strade ferrate: una grande stazione in cui +s'incrocieranno dieci strade, e per ogni «binario» correrà un +episodio, e si riannoderanno tutti alla stazione principale, e tutto il +romanzo avrà il colore dei luoghi, e vi si sentirà, come un +accompagnamento musicale, lo strepito di quella vita precipitosa, e vi +sarà l'amore nel vagone, l'accidente nella galleria, il lavoro della +locomotiva, l'incontro, l'urto, il disastro, la fuga; tutto quel mondo +nero, fumoso e rumoroso, nel quale egli vive col pensiero da lungo +tempo. E saran tutti romanzi del «ciclo» Rougon Macquart. Egli ne +ha già nella mente, come una visione, mille scene: abbozzi confusi, +pagine lucidissime, catastrofi tremende e avventure comiche e +descrizioni sfolgoranti, che gli ribollono dentro senza posa, e sono +l'alimento vitale dell'anima sua. Ha ancora otto romanzi da scrivere. +Quando la storia dei Rougon Macquart sarà finita, egli spera che, +giudicando l'opera intera, la critica gli renderà giustizia. Intanto +lavora tranquillamente, e va diritto alla sua meta, senza guardar nè +indietro nè ai lati, Il suo studio è la sua cittadella, nella +quale egli sì sente sicuro, e scorda il mondo, tutto assorto nelle +_graves jouissances de la recherche du vrai_. + +--Vedete,--disse in fine,--io sono un uomo tutto di casa. Non son +buono a nulla se non ho la mia penna, il mio calamaio, quel quadro +là davanti agli occhi, questo panchettino qui sotto i piedi. +Portato fuor del mio nido, son finito. Ecco perchè non ho passione +per viaggiare. Quando arrivo in una nuova città, mi segue sempre la +medesima cosa. Mi chiudo nella mia camera d'albergo, tiro fuori i miei +libri e leggo per tre giorni filati senza mettere il naso fuor +dell'uscio. Il quarto giorno m'affaccio alla finestra e conto le +persone che passano. Il quinto giorno riparto. + +--C'è un viaggio però--soggiunse--che farò sicurissimamente: +un viaggio in Italia. + +--Quando?--gli domandai ansiosamente. + +--Quando avrò finito _Nana_,--rispose.--Probabilmente la ventura +primavera. È un mio antico desiderio. + +E domandò infatti quali erano i mesi propizii per fare un viaggio +in Italia colla famiglia. È inutile che io dica se lo scongiurai di +non cambiar proposito, e con che piacere intravvidi lontano una mensa +splendida, coronata di realisti e d'idealisti italiani d'ogni età e +d'ogni colore, affratellati almeno una sera per onorare un grande +ingegno e un carattere forte e sincero. + +E intanto egli continuava a discorrere, in piedi, vicino alla porta, +colla sua amabile e virile franchezza, coi suoi gesti risoluti, col +suo bel viso pallido e fiero, e veduto così sul fondo del suo +studio elegante, pieno di libri e di carte, e dorato da un raggio di +sole, dava l'immagine d'un bellissimo quadro, che rappresentasse +l'ingegno, la fortuna e la forza; e il gridio dei due piccoli Zola che +giocavano nella stanza accanto, vi aggiungeva una nota di gentilezza, +che lo rendeva più nobile e più caro. + +E mi suonano sempre all'orecchio le ultime parole che mi disse sulla +soglia, stringendomi la destra con una mano e tenendo su coll'altra la +tenda della porta: + +--_Je suis toujours très-sensible aux poignées de main amicales +qui me viennent des étrangers; mais ce n'est pas d'un étranger +que me vient la vôtre; c'est de l'Italie, de ma première patrie, +ou est né mon père. Adieu!_ + + + + +PARIGI + + +Per quanto si stia volentieri a Parigi viene un giorno in cui la +città diventa antipatica. + +Passata la febbre dei primi giorni, quando si comincia a entrare un po' +addentro a quella vita tumultuosa, si prova un disinganno, come al +vedere la città la mattina per tempo, mentre è ancora scarmigliata +e insonnita. Com'è brutta Parigi in quell'ora! Quei _boulevards_ +famosi, così sfolgoranti poche ore prima, non sono più che uno +stradone irregolare, fiancheggiato da case misere, alte e basse, +sbiadite, annerite, sformate sulla sommità da un orribile disordine +di camini altissimi, che paiono la travatura di edifizi non finiti; e +ogni cosa essendo ancora chiusa e velata da un po' di nebbia, non si +vede che un grande spazio solitario e grigio, nel quale non si +riconoscono più, a primo aspetto, i luoghi più noti; e tutto pare +invecchiato, logoro e pieno di pentimenti e di tristezze; a cui sembra +che vogliano sfuggire le rare carrozze che passano rapidamente, come +peccatrici sorprese dall'alba e dalla vergogna, dopo l'ultima orgia del +carnovale.--Son questi i _boulevards_?--si dice con un senso di +rammarico, davanti a quel miserabile spettacolo. E così dopo qualche +mese di vita parigina si dice:--Questa è Parigi? + + +Ma i primi mesi sono bellissimi, in specie per i cambiamenti che seguono +in noi. Si prova subito un raddoppiamento d'attività fisica per +effetto del raddoppiamento di valore del tempo, e l'orologio, fino +allora sprezzato, assume la direzione della vita. Tre giorni dopo +l'arrivo, senza che ce n'accorgiamo, la cadenza abituale del nostro +passo è già accelerata, e il giro del nostro sguardo, ingrandito. +Tutto, anche il divertimento, richiede previdenza e cura; ogni passo ha +il suo scopo; ogni giornata ci si presenta, fin dallo svegliarsi, divisa +e ordinata in una serie di occupazioni; e non ci rimane più alcuno di +quei piccoli ozii, i quali, come in una marcia militare i riposi +irregolari, infiacchiscono invece di ristorare le forze. La più +torpida pigrizia è scossa e vinta. La vita sensuale e la vita +intellettuale si intrecciano così sottilmente, e ci allacciano la +giornata in una rete così fitta di piaceri e di pensieri, che non +è più possibile stricarsene. Una curiosità smaniosa di mille +cose s'impadronisce di noi, e ci fa correre dalla mattina alla sera +coll'interrogazione sulle labbra e colla borsa in mano, come affamati in +cerca di alimento. Il delitto clamoroso, il re che passa, l'astro che si +spegne, la gloria che sorge, la solennità scientifica, il libro +nuovo, il nuovo quadro, il nuovo scandalo, le grida di stupore e le alte +risate di Parigi, si succedono così rapidamente che non c'è neppur +il tempo di voltarsi a dare uno sguardo a ogni cosa; e siamo costretti a +difendere faticosamente la nostra libertà di spirito, se vogliamo +attendere a un qualsiasi lavoro. Tutto precipita e la menoma sosta +produce una piena. Stiamo quarant'otto ore in casa; è come starci un +mese in una città italiana. Uscendo, troviamo cento nuove cose nei +luoghi soliti dove davamo una capatina, e cento nei discorsi del nostro +crocchio d'amici; e torniamo a casa con una retata di notizie e d'idee, +ciascuna già bollata d'un giudizio arguto, e come battuta in moneta +spicciola, da potersi spendere immediatamente. In capo a pochi giorni ci +troviamo nelle condizioni d'ogni buon «borghese» parigino: +scambiamo cioè per dottrina e per spirito nostro tutta la dottrina e +tutto lo spirito che ci corre intorno, tanto sentiamo nel serra serra di +quella moltitudine che si rimescola vertiginosamente, il calore e il +palpito della vita di tutti. Per quanto si viva in disparte, la grande +città ci parla nell'orecchio continuamente, ci accende il viso col +suo fiato, ci costringe a poco a poco a pensare e a vivere a modo suo, e +ci attacca tutte le sue sensualità. Dopo quindici giorni lo straniero +più restio fa già la gobba, come il gatto, sotto la sua mano +profumata. Si sentono come i fumi d'un vino traditore, che salgono a +grado a grado alla testa; un'irritazione voluttuosa, provocata dalla +furia di quella vita, dallo sfolgorio, dagli odori, dalla cucina +afrodisiaca, dagli spettacoli eccitanti, dalla forma acuta in cui ogni +nuova idea ci ferisce; e non è passato un mese, che quel ritornello +eterno di tutte le canzonette,--la bella donnina, il teatro e la +cenetta--ci s'è piantato nella testa tirannicamente, e tutti i nostri +pensieri gli battono le ali dintorno. Abbiamo già dinanzi un altro +ideale di vita, da quello che avevamo arrivando, più facile allo +spirito, più difficile alla borsa, verso il quale la nostra coscienza +ha già fatto, prima che ce n'accorgiamo, mille piccole transazioni +codarde. Certo non bisogna avere in sè cagioni di grandi dolori, +perchè è tremendo per chi è in terra sentirsi passare addosso +quell'immensa folla che corre ai piaceri. Ma Parigi è per la +gioventù, per la salute e per la fortuna, e dà loro quello che +nessun'altra città al mondo può dare. Certi stati d'animo, in +fatti, brevi, ma deliziosi, sono specialissimi di quella vita: come è +passare in carrozza per una delle strade più splendide e più +rumorose, verso sera, sotto un bel cielo azzurro lavato di fresco da un +temporale di primavera, pensando che ci aspetta dopo la corsa una bella +mensa coronata di spalle bianche e tempestata di frizzi, e dopo la +mensa, una nuova commedia dell'Augier, e poi un'ora in un crocchio +d'amici colti ed amabili al caffè Tortoni, e in fine, a letto, un +capitolo d'un nuovo romanzo del Flaubert, tra riga e riga del quale +penseremo già alla gita che faremo a Saint-Cloud la mattina seguente. +In nessun'altra città si danno delle ore così piene zeppe di +sensazioni e di aspettazioni piacevoli. Non l'ora, ma il quarto d'ora +è pieno di promesse misteriose e d'indovinelli, che tengono l'animo +sospeso nella speranza di qualche cosa d'impreveduto: supremo alimento +della vita. Abbiamo un amico al Giappone di cui non sappiamo nulla da +anni? Mettiamoci davanti al _Grand Cafè_ tra le quattro o le cinque: +non è mica improbabile che lo vediamo passare. Là abbiamo tutto di +prima mano. Siamo all'avanguardia, tra i primi dell'esercito umano a +veder la faccia della nuova idea che s'avanza, le calcagna dell'errore +che fugge, la nuova direzione del cammino dopo la svolta; e subito +s'innesta sul nostro amor proprio una specie di vanagloria parigina, di +cui ci spoglieremo alla stazione partendo; ma che s'impadronisce anche +di coloro che detestano la città sin dal primo giorno. Ed è +inutile tentar di fuggire a quel turbinìo d'idee e di discorsi. La +discussione ci aspetta a cento varchi, ci provoca coll'arguzia, colla +canzonatura, col paradosso, collo sproposito, e costringe l'uomo più +apatico a farsi soldato in quella battaglia. Da principio si rimane +sopraffatti, e per quanto si possegga la lingua, non si trova più la +parola. Ai pranzi, in special modo, verso la fine, quando tutti i visi +si colorano, non si ardisce slanciare il proprio in mezzo ai mille razzi +matti di quelle conversazioni precipitose e sonore. Il sorriso +canzonatorio della bella signora, che par che si serva di noi, nuovi a +quel mondo, per fare i suoi esperimenti _in anima vili_, e la +disinvoltura del giovanotto artisticamente pettinato, un po' maligno, e +sempre lì coll'arco teso per coglier a volo il ridicolo, ci troncano +i nervi; e ci sentiamo tornar su gli ultimi resti della timidità e +della zoticaggine del collegio, e a dispetto di qualche capello grigio, +arrossiamo. Ma poi dalla cassettina dei liquori spiccia anche per noi +uno zampillo dell'eloquenza argentina dei conviti, e un piccolo trionfo +riportato là, in quella terribile arena, ci pare il primo trionfo +legittimo della nostra vita. E ogni giorno sentiamo d'acquistare qualche +cosa. La lingua si snoda, ed anche parlando il linguaggio proprio +riusciamo a trovare di più in più facilmente, in quella +conversazione che è sempre una gara di destrezza, la formola più +breve e più lucida del nostro pensiero; lo scherzo s'affila, +confricato come è sempre, come lama a lama, con uno scherzo rivale; +il senso comico, continuamente esercitato, s'affina; e a poco a poco ci +si attacca col riso parigino la filosofia allegramente coraggiosa del +_boulevardier_, per cui il mondo comincia alla Porta Saint Martin e +termina alla Madeleine. Ma già il piccolo carico di cure e di +rammarichi che avevamo portato da casa, c'è stato strappato via, +appena arrivati, dalla prima ondata di quel mare enorme e non lo vediamo +più che come un punto nero molto lontano da noi. Intanto la catena +degli amici si allunga rapidamente; pigliarne delle nuove abitudini; +tutte le nostre debolezze trovano la fossetta morbida in cui adagiarsi; +allo sgomento che ci dava la grandezza di Parigi succede l'allegrezza +della libertà che deriva appunto da quella grandezza; lo strepito che +ci frastornava da principio, finisce per accarezzarci l'orecchio come il +rumore di un'enorme cascata d'acqua; quella immensa magnificenza +posticcia finisce per sedurci come la poesia maestrevolmente inorpellata +d'un seicentista d'ingegno; il nostro passo comincia a sonare sul +marciapiede dei _boulevards_, come dice lo Zola, _avec des +familiarités particulières_; facciamo la mente al bisticcio, il +palato alle salse, l'occhio ai visi imbellettati, l'orecchio ai canti in +falsetto; si compie in noi a poco a poco una profonda e deliziosa +depravazione di gusti; fin che un bel giorno ci accorgiamo d'essere +Parigini fin nel midollo delle ossa. Eh! allora, durante quel primo +tempo della luna di miele, si scusa tutto. La corruzione! Fanno ridere. +Accorrono là gli scapestrati da tutte le plaghe dei venti, affamati +di vizio, e ci fanno ira di Dio, rabbiosi che non ci si possa fare di +peggio, e quando si son vuotati la borsa e le ossa, tornano nei loro +paesi e gridano:--Che lupanare!--Ah sì, tocca davvero alle altre +grandi città d'Europa a gridare allo scandalo: le ipocrite! E poi +«la leggerezza!» È vero; ma «i gravi pensieri» di altri +popoli ci rammentano un po' i pensieri di quel tal poeta tedesco, +canzonato dall'Heine; quei pensieri celibi, che si fanno il caffè da +sè e la barba da sè, e vanno a cogliere dei fiori pel proprio +giorno onomastico nel giardino di Brandeburgo. E poi «la +_blague_!» Ma se già si è appiccicata a noi, stranieri, nel +soggiorno d'un mese, e ne portan via tutti un pochino, per il proprio +consumo, quando tornano nelle loro patrie modeste! Ma s'ha ben altro da +fare che difender Parigi mentre ci agitiamo fra le sue braccia. Il tempo +vola, non vogliamo perderne un'ora, abbiamo mille cose da cercare, da +studiare, da godere; ci piglia la furia di far entrar in ogni giornata, +come il ladro nel sacco, tutta la ricchezza che vi può capire; un +demone implacabile ci caccia a sferzate di salotto in salotto, dal +teatro all'accademia, dall'uomo illustre al _bouquiniste_, dal caffè +al museo, dalla sala da ballo all'ufficio del giornale; e la sera, +quando la grande città ci ha detto e dato tutto quello che le abbiamo +domandato, sempre amabile e allegra; quando sediamo a cena cogli amici, +stanchi, ma contenti di sentirci la nostra preda nella testa e nel +cuore, e ci cominciano a scoppiettare intorno le arguzie e gli aneddoti, +e il primo bicchiere di Champagne ci tinge di color d'oro tutti i +ricordi della giornata; allora con che slancio d'entusiasmo salutiamo la +grande Parigi, l'ospite amorosa e magnifica, che a tutti apre le +braccia, e profonde ridendo baci, oro ed idee, e rinfiamma in tutti i +cuori col suo soffio giovanile il furore della gloria e l'amore della +vita! + + +Ma dopo alcuni mesi, che cambiamento! Comincia a nascervi in cuore una +piccola antipatia per una cosa insignificantissima; poi ve ne salta su +ogni giorno una nuova; e in capo a un mese scappereste da Parigi +mandandole il famoso saluto del Montesquieu a Genova; + + Adieu.... séjour détestable; + Il n'y a pas de plaisir comparable + A celui de te quitter. + +È davvero un rivolgimento d'idee stranissimo; ma segue, credo, a +quasi tutti. Una bella mattina comincia per rivoltarvi uno scipitissimo +_calembourg_, cento volte rifatto, del giornale che leggete tutti i +giorni. La mattina dopo vi urta i nervi il sorriso rassegato della +padrona del vostro _Hôtel_ che somiglia a tutti i sorrisi che vi si +fanno a Parigi da per tutto dove andate a portar dei denari; o per la +strada, osservate che è intollerabilmente brutta l'uniforme dei +gendarmi. Poi via via, pigliate in tasca l'impiegatessa cogli occhiali e +coi baffi che vi domanda il nome, la patria e la professione per +vendervi un biglietto pel _Théâtre français_; vi fa pizzicare +le mani la goffa albagìa dei _concierges_, l'impertinenza di quei +ridicoli camerieri in gonnella bianca, la brutalità dei fiaccherai, e +la boria da grand'uomo di _tout ce qui est un peu fonctionnaire_. E quei +dieci mascalzoni pagati, che in tutti i teatri, tutte le sere, vogliono +farvi ammirare a suono d'applausi quel dato verso? E quelle eterne +romanze, cantate da voci di gallina spennata viva, che vi tocca a +ingoiare in tutte le case? Poi vi ristucca quel desinare a bocconcini +numerati e classificati, tutta quella esposizione di prezzi, a +centesimi, quel non so che di gretto e di pedantesco, da +collegio-convitto, mascherato d'un lusso di baracca da fiera; +quell'eterno sacrifizio d'ogni cosa all'apparenza, quell'eleganza +leccata e pretenziosa, quel puzzo perpetuo di _marchand de vin_ e di +cosmetici, quegli spicchi di case, quelle scalette a chiocciola, quelle +scatole di botteghe, quelle stie di teatri, quella _réclame_ da +saltimbanchi, quella pompa da bazar, la fontanella misera, l'albero +tisico, il muro nero, l'asfalto fangoso; e appena fuori del centro, quei +sobborghi immensi e uniformi, quegli spazii interminabili che non sono +nè città nè campagna, sparsi di casoni solitarii e tristi, e +quei giardinetti da asilo infantile, e quei villaggi da palco scenico. +Ed è questa la grande Parigi? Se un terremoto fa crollare tutte le +vetrine e una pioggia ardente cancella tutte le dorature, che cosa ci +resta? Dov'è la ricchezza di Genova, la bellezza di Firenze, la +grazia di Venezia, la maestà di Roma? Vi piace davvero quella +vanagloriosa parodia di S. Pietro che è il Panteon, o quel +tempiaccio greco-romano della Borsa, o quell'enorme e splendida +caserma di cavalleria delle Tuileries, e la decorazione da _Opéra +comique_ della piazza della Concordia, e le facciate dei teatrini +rococò, e le torri in forma di clarini giganteschi, e le cupole +fatte sul modello del berretto dei jokey? E questa è la città +che «riassume» Atene, Roma, Tiro, Ninive e Babilonia? Gomorra e +Sodoma, sì, davvero. E non lo dite per la grandezza, della +corruzione, ma per la sua insolenza. Ognuno ha il suo impiccato +all'uscio, ci s'intende, ma _est modus in rebus_. In casa vostra +almeno, come vi dice anche qualche francese, _elles se conduisent +bien_. Ma dove sì vede, fuorchè là, una doppia fila di lupanari +aperti sulla strada, colle belle esposte sul marciapiede, che +alzano lo stivaletto ad altezze.... vertiginose, e mille +_restaurants_, dove si gettano i _mots crus_ da una parte all'altra +della sala, o giocan di scherma coi piedi, sotto la tavola, coll'amico +del cuore, a puntate pericolose? E che «genere»! Andate alle +_Folies Bergère_: vi par di sentir ridere delle macchinette; sembra +che abbian fatto tutte un corso di civetteria dalla stessa maestra; +non movono un pelo senza uno scopo; regolano l'arte della seduzione +col termometro, per non sciuparla, e la fan salire d'un grado alla +volta, e hanno una tariffa per grado. Il sangue, poi! «_Tra due +guancie impiastrate un mezzo naso_.» La bellezza è tutta nelle +carrozze chiuse o nei salotti inaccessibili; alla luce del sole non ci +sono che le acciughe + + _Di lussuria anelanti e semivive_ + +o i donnoni che scoppian nel busto, immobili dietro ai _comptoirs_, +come grosse gatte, con quei faccioni antigeometrici, che non dicono il +bellissimo nulla. E il sesso mascolino, dunque! Quel formicolìo di +_gommeux_, mostre di uomini, con quei vestiti da modellini di sarto, +da cui spunta la cocca del fazzoletto e la punta della borsina e il +guantino e il mazzettino; _environnés_, come dice il Dumas, _d'une +légére atmosphère de perruquier_; senza spalle, senza petto, +senza testa, senza sangue, che paiono fatti apposta per essere +scappellati con una pedata da una ballerina del _Valentino!_ E che +ragazzaglia tutti quanti, giovani e vecchi, di tutte le classi! +Trecento «cittadini» si affacciano alle spallette d'un ponte per +veder lavare un cane; passa un tamburo, s'affolla mezzo mondo; e mille +persone, in una stazione di strada ferrata, fanno un fracasso +interminabile di battimani, d'urli e di risa perchè è caduto il +cappello a un guardatreni; e guardatevi bene dal tossire, perchè +possono mettersi a tossire tutti e mille insieme per tre quarti d'ora. +E che democratici! Oh questo sì; democratici nel sangue, e +fierissimi sprezzatori d'ogni vanità, come _monsieur Poirier_. Il +vostro amico intimo, per desinare faccia a faccia con voi, in casa +propria, si mette il nastro all'occhiello; il ricco negoziante di +telerie vi annunzia col viso radiante, come un trionfo della casa, che +avrà a pranzo un sotto prefetto _dègommé_; i _sergents de +ville_ si pigliano impunemente, colla folla, delle licenze manesche di +cui basterebbe una mezza, fra noi, a provocare un sottosopra; e il +popolo sovrano, nelle feste pubbliche, è fermato a tutti i varchi a +furia di sentinelle e di barricate, scacciato, malmenato con una +brutalità, che persino l'aristocratico _Figaro_, il giornale che +concilia con tanto garbo la descrizione d'una santa comunione e +l'aneddoto della _fille aux cheveux carotte_, si sente in dovere di +levare un grido d'indignazione. E dove s'è mai vista una +letteratura più spasimante per il blasone; scrittori che si lascino +venire così ingenuamente l'acquolina sulle labbra al suono di un +titolo gentilizio, e che mettano più stemmi e più boria +aristocratica nelle loro creazioni? Quando ci libereranno dai loro +eterni visconti e dalle loro eterne marchese questi ostinati +frustasalotti? Non ce n'hanno ancora imbanditi abbastanza di quei loro +«protagonisti» nobili, giovani, belli, spiritosi, coraggiosi, +spadaccini, irresistibili, che hanno tutti i doni di Dio «_même +une jolie voix de ténor_?» E ghiotti di ciondoli, Dio buono! +Quel povero Paul de Kock, che a settantaquattro anni scrive venti +pagine per provare che non gl'importa nulla di non aver ricevuto la +Legion d'onore, e ha quasi voglia di piangere! E dov'è un altro +paese democratico, in cui gli scrittori coprano d'un ridicolo così +sanguinosamente ingiurioso intere classi della cittadinanza, dove +l'epiteto di _bourgeois_ abbia assunto, in mente di coloro stessi a +cui spetta, un significato più aristocraticamente sprezzante, e +dove basti un nome, solo perchè ha il suggello plebeo, a far +scoppiare dalle risa una platea? Ma cos'è dunque questo bizzarro +impasto di contraddizioni, il Parigino? Chi lo sa? Afferratelo; vi +sguiscia di mano. Presentategli il bandolo d'una di quelle quistioni +in cui si rivela un uomo, ed egli, astutamente, lo rimette in mano a +voi con un colpo di mano da prestigiatore. Hanno spirito: ce lo +cantano in tutti i tuoni, ed è vero. Ma fino a un certo segno. +Hanno un ricchissimo corredo di proposizioni e di giri di frase, +arguti, svelti, elasticissimi, con cui se la cavano dalle strette +più difficili, e tagliano la parola a uno spirito più profondo +ma meno destro. Ci sono molti Parigini, certo, che sono +spiritosissimi; ma questi lavorano per tutti. La superiorità loro +è che il grosso della popolazione è un eccellente conduttore di +questa specie d'elettricità dell'ingegno, per cui il motto arguto +detto da uno la mattina, girando con rapidità meravigliosa, diventa +proprietà di mille la sera, e ciascuno è sempre ricco di tutta +la ricchezza circolante. Ma che il _gamin_ di Parigi sia proprio di +tanto più arguto del _vallione_ di Napoli e del _becerino_ di +Firenze? E come ci studiano! Si preparano per i pranzi, vanno alla +conversazione col repertorio già scelto e ordinato, e conducono il +discorso a zig zag, a salti, a giravolte, a sgambetti, con un'arte +infinita, per metter fuori, in quel dato momento, il gran tesoro d'una +corbelleria. E questi spiritosi di seconda mano si somiglian tutti; +sentito un _commis voyageur_, ne avete sentito mille. Ci son certi +ingredienti e un certo meccanismo per distillare quello spirito, che +una volta scoperti, è finita, come delle botte «di riserva» +degli schermitori. Ma ci tengono! Fa pietà e dispetto davvero, +vedere il vecchio acciaccoso, affetto d'incipiente _delirium tremens_, +che quando è riuscito, nella folla, a infilare un giochetto di +parole che fa sorridere cinque grulli, rialza la fronte sfolgorante di +gloria e di gioia, e se ne va beato per una settimana! E poi questa +mania universale di _fair de l'esprit_ che castra il pensiero, che fa +dir tante goffaggini, e sacrificare così spesso la ragione, la +dignità e l'amicizia a un _succés_ di cinque minuti, è come +un velo continuamente sventolato davanti al pensiero, che intorbida la +vista delle anime. Potete mai sapere che cosa rimpiatti un uomo dietro +quello scherzo eterno? Ma ci son ben altri veli tra il Parigino e voi. +Il Parigino «della buona società» sembra un uomo, come suol +dirsi, alla mano; ma non lo è affatto. È raro che proviate con +lui il piacere d'una conversazione famigliarissima e liberissima. +Preoccupato, com'è sempre, dal pensiero di essere un oggetto di +curiosità e di studio per lo straniero, sta in guardia, regola il +gesto e il sorriso, studia l'inflessione della voce, pensa +continuamente a giustificare l'ammirazione che presuppone in voi, e ha +sempre un po' della civetteria della donna e della vanità +dell'artista. Ogni momento vi vien la voglia di dirgli:--Ma leviamoci +i guanti una volta!--La sua natura corrisponde al suo modo di vestire, +che, anche quando è modesto, ha qualche piccolissima cosa che +tradisce la ricercatezza effeminata del bellimbusto. Egli è gentile +senza dubbio, ma d'una gentilezza che vi tiene in là, come la mano +leggiera d'una ragazza che non vuol essere toccata. Vada per lo +Spagnuolo, il quale fa sentire la sua superiorità con una vanteria +colossale, sballata tanto dall'alto, che vi passa al di sopra della +testa. Ma il Parigino vi umilia delicatamente, a colpi di spilla, con +quel perpetuo sorriso aguzzo di chi assaggia una salsa piccante, +facendovi delle interrogazioni sbadate, colorite d'una curiosità +benevola delle cose vostre. Oh poveri Italiani, com'è conciato, a +Parigi, il vostro povero amor proprio! Se non nominate proprio Dante, +Michelangelo e Raffaello, per tutto il rimanente non ne caverete altro +che un:--_Qu'est ce que c'est que ça?_ Il deputato papista vi +domanda se Civitavecchia è rimasta al Papa. Il buon padre di +famiglia vede i briganti col fucile a tracolla che fumano +tranquillamente un Avana davanti al _Caffè d'Europa_ a Napoli. Il +gentiluomo è stato in Italia, senza dubbio; ma per poter _causer +Italie_ colla bella signora, nel vano della finestra, dopo desinare; o +per appendere il ciondolo _Italia_, alla catenella delle sue +cognizioni, e farlo saltellar nella mano nei momenti d'ozio, con +quelle solite formule, che ogni Francese possiede, sul paesaggio, sul +quadro e sull'albergo. Il famoso De Forcade diceva del Manzoni, a +tavola:--_Il a du talent_.--Quasi vi domanderebbero:--Ma che proprio +si può nascere in Italia?--Quest'idea d'esser nato a Parigi, d'aver +avuto questo segno di predilezione da Dio, sta in cima a tutti i +pensieri del Parigino, come una stella, che irradia tutta la sua vita +d'una consolazione celeste. La benevolenza ch'egli dimostra a tutti +gli stranieri, è ispirata in gran parte da un sentimento di +commiserazione, e i suoi odii contro di essi non sono profondi, +appunto perchè considera i suoi nemici abbastanza puniti dalla +sorte, che non li fece nascere dove egli è nato. Perciò adora +tutte le fanciullaggini e tutti i vizii della sua città, e ne va +superbo, solo perchè sono fanciullaggini e vizii di Parigi, che per +lui sta sopra alla critica umana. E si può dare una città +capitale che sputi più audacemente in faccia al popolo della +provincia, rappresentato dai suoi scrittori come un ammasso di +cretini? e scrittori che incensino la loro città con una impudenza +più oltraggiosa, non solo per ogni altro amor proprio nazionale, ma +per la dignità umana? E vi dicono in faccia, dal palco scenico, che +i fumi dei suoi camini sono le idee dell'universo! Tutti sono +prostrati col ventre a terra davanti a questa enorme cortigiana, madre +e nutrice di tutte le vanità; della vanità smaniosa di piacerle, +prima fra tutte, di ottenere da lei, a qualunque costo, almeno uno +sguardo; di quella vanità vigliacca che spinge uno scrittore a +dichiararsi, nella prefazione d'un romanzo infame, capace di tutte le +turpitudini e di tutti i delitti di Eliogabalo e di Nerone. Pigliate +dunque sul serio le loro prefazioni piene di smorfie, di puerilità, +di spacconate, di imposture. La vanità li appesta tutti. Non c'è +in tutta la letteratura contemporanea uno di quei caratteri grandi, +modesti, benevoli, logici, che uniscono allo splendore della mente la +dignità della vita; una di quelle figure alte e candide, davanti a +cui si scopre la fronte senza esitazione e senza reticenze, e il cui +nome è un titolo di nobiltà e un conforto per il genere umano. +Tutto è dominato e guasto dalla mania della _pose_: _pose_ nella +letteratura, _pose_ nella religione, _pose_ nell'amore, _pose_ anche +nei più grandi dolori. Una sensualità immensa e morbosa +costituisce il fondo di tutta quella vita, e si rivela nelle lettere, +nella musica, nell'architettura, nelle mode, nel suono delle voci, +negli sguardi, persino nelle andature. Godere! Tutto il resto non è +che un mezzo per arrivarci. Da un capo all'altro di quegli splendidi +_boulevards_ suona una enorme risata di scherno per tutti gli scrupoli +e per tutti i pudori dell'anima umana. E viene un giorno, infine, in +cui quella vita v'indigna; un giorno in cui vi sentite rabbiosamente +stanchi di quell'immenso teatro, impregnato d'odor di gaz e di +pasciulì, dove ogni spettacolo finisce in una canzonetta; un giorno +in cui siete stufi di bisticci, di _blague_, d'intingoli, di tinture, +di _réclame_, di voci fesse, di sorrisi falsi, di piaceri comprati; +e allora l'odiate, quella città svergognata, e vi pare che per +purificarvi da tre mesi di quella vita, dovreste vivere un anno sulla +sommità d'una montagna, e provate una smania irresistibile di +correre ai campi aperti e all'aria pura, di sentir l'odore della +terra, di rinverginarvi l'anima e il sangue nella solitudine, faccia a +faccia colla natura. + + +La sfuriata è fatta: sta bene. Facciamoci in là perchè passi, +come dicono gli Spagnuoli. A Parigi si può dire quello che si +vuole: essa non ci bada più di quello che gli elefanti dei suoi +giardini zoologici badino ai fanciulli che portano sul dorso nei +giorni di festa. E poi non son queste le ultime impressioni di Parigi. +Al periodo in cui si vede roseo e a quello in cui si vede nero ne +succede un terzo che è un ritorno verso il primo; il periodo in cui +si comincia a vivere pacatamente in un cerchio d'amicizie scelte e +provate. E convien dirlo: l'amico trovato là, il buono e schietto +Francese, vale veramente per due. In nessun altro Europeo trovate +un'armonia più amabile della mente, del cuore e delle maniere. Fra +l'amicizia più espansiva che profonda degli europei meridionali o +quella profonda, ma chiusa, dei nordici, preferite la sua, calda e +forte ad un tempo, e piena di giocondità e di delicatezze. Com'è +bello, quando s'è stanchi del tumulto della grande città, la +sera, andare sull'altra riva della Senna, in una strada silenziosa, a +ritrovare la piccola famiglia tranquilla, che vive come in una +isoletta in mezzo a quel mare turbolento! Che care accoglienze vi +ricevete, che schietta giovialità trovate a quella mensa +signorilmente modesta, e come vi riposa il vostro spirito! Parigi +stessa vi offre mille scampi ai suoi pericoli e mille rimedi alle sue +febbri. Dopo le notti ardenti vi slanciate con un piacere +inesprimibile a traverso ai suoi bellissimi boschi, per i sobborghi +ridenti della Senna, dove trovate l'allegria delle feste campagnole, e +nei suoi vasti giardini, in mezzo a un formicolìo immenso di +fanciulli; o per una di quelle sue _avenues_ enormi e solitarie, in +cui il cuore e il pensiero s'allargano, e l'immagine trista della +Babilonia dei _boulevards_ vi appare infinitamente lontana. E per +tutto trovate un popolo che più si studia, più rivela dei +difetti; ma in cui ogni difetto ha per riscontro una qualità +ammirabile. È un popolo frivolo, ma in cui una parola nobile e +risoluta trova sempre un eco. C'è sempre una via aperta e sicura +per arrivare al suo cuore. Non c'è alto sentimento o bella idea che +non trovi presa istantaneamente nell'anima sua. La sua intelligenza +agilissima rende mirabilmente facili e piacevoli tutte le +comunicazioni del pensiero. La parola sfuggevole, la sfumatura, la +mezza intenzione, il sottinteso, l'accento, il cenno; tutto coglie a +volo. Mille persone riunite hanno un'anima sola per comprendere e per +sentire. È impossibile non sentirsi presi da simpatia per quelle +sue feste, per quelle tumultuose baraonde, in cui l'allegrezza +eguaglia tutte le età e tutte le condizioni, e una folla +innumerevole non è più che una sola immensa radunata di amici +spensierati e felici. Il più cocciuto nemico bisogna che rompa in +uno scoppio d'ilarità e che spalanchi il cuore alla benevolenza. +Perchè sotto quella fanciullaggine del Parigino, in fondo, c'è +necessariamente della bontà, come sotto una bella spuma un buon +vino. Egli è naturalmente franco, anche se i suoi modi non lo +paiono; non diffidente; più facile a essere ingannato che a +ingannare; inclinato a perdonare le offese, conciliante, sdegnoso dei +rancori meschini e di tutte le piccole grettezze della vita. È +costantemente, per sua natura, nello stato d'animo in cui si trovano +tutti dopo un banchetto festoso, in cui il vino sia colato a +profusione: disposto e pronto in egual modo a commettere un grosso +sproposito e una grande azione, ad abbracciare un nemico accanito e a +provocare il vicino per una parola, a fare una enorme buffonata ritto +sulla tavola e a impietosirsi per il piccolo mendicante che domanda un +pezzo di pane alla porta. Uscito fuori dal piccolo cerchio della sua +vita ordinaria, lo spettacolo della vita immensa di Parigi esalta +tutte le sue facoltà e tutti i suoi sentimenti buoni e cattivi. Un +effetto simile lo proviamo noi pure. L'ingrandimento delle proporzioni +di tutte le cose ci dà a poco a poco un altro concetto delle cose +stesse. La corruzione medesima, enorme e splendida, finisce per sedurci +come un vasto e svariatissimo campo di studio, più di quello che ci +respinga per la sua laidezza; e ci abituiamo a considerarla quasi come +una forma utile della vita, come una grande e terribile scuola, che +chiude un tesoro infinito d'esperienze e d'idee, e fa scattare la molla +di mille ingegni potenti. Nelle sale del Bullier, in mezzo al turbinio +di trecento ragazze, che ballano tutte insieme cantando a una voce +_Perruque blonde_, invece d'un grido contro la corruzione, ci esce dal +cuore un inno ardente alla gioventù e alla vita. Stomacati dei paesi +dove non c'è d'originale nemmeno il vizio e il suo linguaggio, là +troviamo almeno la assenza della forma più schifosa e più vile +della corruzione, che è la manìa di fingerla per vanagloria, +mentre non s'ha nè la forza nè il modo di goderla nella sua +tremenda pienezza. E a poco a poco ci persuadiamo che molte che +credevamo malattie colpevoli, non sono là che efflorescenze d'un +sangue troppo ricco; mentre non sono che mancanza di vitalità certe +virtù negative di cui menano vanto in faccia a Parigi altri popoli; +ai quali si potrebbe dire come la Messalina del Cossa a Silio:--Siete +tanto corrotti che non sopportate la grandezza del vizio.--E così in +tutti i campi della vita, trovate là con un sentimento misto di +rammarico per voi e di ammirazione per Parigi, l'originale di mille +cose di cui in casa vostra non avevate visto che il fac simile, ridotto +a forma tascabile per la gente minuta. E vi sentite disposti a perdonar +molto all'orgoglio, quando osservate da vicino le cose, e potete +mettervi nei panni d'un popolo che si vede scimmiottato dall'universo; +che vede raccolte e portate in giro le briciole della sua mensa, +glorificate opere fatte coi ritagli delle sue; innalzati dei busti, in +certi tempi e in certi luoghi, a gente che non ha altro merito che di +essere abbonata alla _Revue des deux Mondes_; rubacchiata la sua lingua +e rivomitata cruda in molte lingue straniere; messo a sacco il suo +romanzo e il suo teatro; tesoreggiati tutti i pettegolezzi della sua +storia e della sua cronaca; conosciuta la sua città come la palma +della mano; _Tortoni_ più famoso di molti monumenti immortali; la +_Maison dorée_ in cima ai sogni dei dissipati di tutta la terra; +contraffatti i suoi modi, ripetute le sue risate, ricalcati i suoi +scherzi, adorati i suoi capricci; e si capisce anche come si stizzisca +quando qualcuno dei suoi più pedanti scolari gli tira il calcio +dell'asino. Come stupirsi che non si occupi che di sè un paese +così sfegatatamente adulato, a fatti se non a parole? E non riesce +tutto a danno suo od altrui questo difetto poichè deriva dal +conoscere profondamente le cose proprie, dall'amarle anche d'un amore +eccessivo, e dal credere che il mondo intero ne faccia la medesima +stima, quel che di caldo, di colorito, di originale, di vitale, che +mette in tutte le manifestazioni di sè stesso. Ha un minor campo da +percorrere, come diceva di sè lo Schiller al Goethe; ma lo percorre +perciò in minor tempo in tutte le sue parti. Quindi un inseguirsi e +un congiungersi continuo d'idee e di sforzi diretti al medesimo segno, +una frequenza grande di attriti da cui esce luce e calore; ogni palmo +di spazio disputato da mille contendenti; invece del cammino la corsa, +invece della controversia la mischia; e in questa mischia perpetua, +buttato via tutto il bagaglio superfluo, tutto fatto arma di offesa e +di difesa, sfrondato il pensiero, stretto il linguaggio, precipitata +l'azione; arte e vita ugualmente ardite e rapide, e tutto incoraggiato +dalla gran voce festiva della grande città, che parla ad acutissime +note cristalline, intese da tutta la terra. E più ci s'addentra +nello studio di quella vita, più si rimane meravigliati vedendo +l'immenso lavoro che si fa sotto quell'apparenza di dissipazione +universale; quanti lavoratori sudano nella solitudine; quanti si +preparano alla lotta pubblica, nell'oscurità, con incredibili +fatiche; come ogni maniera d'ingegno, non solo, ma qualsiasi +parzialissima facoltà appena più che mediocre, trovi là il modo +d'esercitarsi con vantaggio proprio e comune; come a ogni ingegno +si formi subito intorno spontaneamente un cerchio d'intelligenze colte +ed amiche che lo aiutano a estrinsecarsi e a salire; come ogni menoma +promessa di riuscita nel campo dell'intelligenza, desti intorno a +sè, in tutte le classi della cittadinanza, un sentimento gentile di +curiosità e di rispetto, e strappi a tutti quel tributo anticipato +di gloria, che concorre mirabilmente a farla diventare realtà; che +impulso strapotente sia alle forze umane la certezza dell'improvviso e +largo cambiamento di fortuna che produce là il vero «successo»; +come sia grande e inebbriante in quella città il trionfo +dell'ingegno, che appena salutato da lei, riceve saluti di ammiratori +ignoti e offerte e consigli da ogni parte del mondo; come all'uomo +caduto sopra una via, rimangano aperte cento altre vie, solo che si +rassegni ad abbassare d'un piccolissimo grado le sue pretensioni alla +gloria; come la natura obbliosa della grande città, che non +lasciando addormentar nessuno sopra un solo trionfo, obbliga tutti a +ripresentarsi continuamente alla gara, produca quelle vite +meravigliosamente operose, quelle vecchiaie ostinatamente battagliere, +il cui esempio mette il furore del lavoro nelle generazioni seguenti; e +infine che enorme quantità si ritrovi là di lavoro non finito, di +prove, di abbozzi, di materiale sciupato dagli uni, ma non inutile per +chi verrà, e di creazioni pregevoli, in tutti i campi, ma condannate +a morire dove sorgono, perchè schiacciate dall'abbondanza del +meglio. Quando s'è osservato tutto ciò, il soggiorno di Parigi +riesce caro ed utile solo per veder lavorare quella macchina immensa, +per vedere come essa leviga, perfeziona, trasforma, spreme, stritola +l'inesauribile materiale d'ingegno, di ricchezza, di gioventù, +d'ambizione, di coraggio, che la Francia e il mondo gettano +continuamente fra le sue ruote formidabili, e come versa dalla parte +opposta grandi nomi, celebrità sventrate, capolavori, parole +immortali, ossa rotte, armi, gemme e trastulli, che la Francia e il +mondo s'affannano a raccogliere e a commentare. Fate dunque i censori +addosso a questo colosso! Strillate contro i suoi operai perchè +bevono l'assenzio e cantano in falsetto e hanno la donnina che li +aspetta alla porta. Che pedanteria! + + +Ma non è neppur questa l'ultima impressione che si riceve da +Parigi. Standovi lungo tempo, si passa ancora per la trafila di altri +entusiasmi e di altri disinganni. Molte sere ritornerete a casa, fra +quelle file interminabili di lumi, malinconici, uggiti a morte di +tutto, con un rabbioso amor di patria nel cuore. Poi vi riconcilierete +colla città in una bella giornata d'autunno, assistendo a una di +quelle sue espansioni clamorose di gioia che rasserenano le anime +più fosche. Un'altra volta una piccola umiliazione, uno stupido +gioco di parole ripetuto da un milione di bocche, uno spettacolo +d'un'oscenità stomachevole, un cielo chiuso e plumbeo che fa mutar +aspetto a ogni cosa, vi risolleveranno dentro tutte le antipatie e +tutte le stizze con una tale violenza, che vorreste veder sparire +quella città come un accampamento portato via da un uragano. Ma vi +vergognerete improvvisamente di quell'odio un altro giorno, pensando +all'enormità del vuoto che vi rimarrebbe nella mente se ne uscisse +a un tratto tutto ciò che quella città vi ci ha messo dalla +vostra infanzia fino a quel giorno. Fino all'ultimo momento Parigi vi +farà mille dispetti e mille carezze, come una bella donna nervosa, +e voi proverete tutti gli alti e bassi d'una passione: oggi a' suoi +piedi, umili; domani presi dal furore di morderla e di insultarla, e +poi daccapo a chiederle perdono, affascinati. Ma sentirete ogni giorno +più stringersi il legame che v'unisce a lei. E si sente più che +mai quando si parte, la sera che si passa per l'ultima volta, +rapidamente, in mezzo a quell'immenso splendore dei _boulevards_, a +cui succede tutt'a un tratto la mezza oscurità lugubre d'una +stazione enorme e nuda. Allora, per quanto si desideri di riveder la +patria, si è presi da una grande tristezza all'idea di ritornare in +quel piccolo dormitorio di città da cui si è partiti, e si porge +l'orecchio per l'ultima volta al tumulto lontano di Parigi con uno +struggimento inesprimibile di desiderio e d'invidia. E dal fondo del +vagone, al buio, rivedete la città, come l'avete vista una bella +mattina di luglio da una torre di _Nôtre Dame_; attraversata +dall'enorme arco azzurro della Senna, coi suoi lontani orizzonti +violacei, immensa e fumante, nel punto in cui dalla piazza sottoposta +i tamburi d'un reggimento vi mandavano su un eco della battaglia di +Magenta. Oh! bella e tremenda peccatrice--esclamate allora--io +t'assolvo, e a rischio della dannazione dell'anima, t'amo! + + +FINE + + + + + INDICE. + + + Il primo giorno a Parigi Pag. 1 + Uno sguardo all'Esposizione » 44 + Vittor Hugo » 129 + Emilio Zola » 213 + Parigi » 291 + + + + + + + +End of the Project Gutenberg EBook of Ricordi di Parigi, by Edmondo De Amicis + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK RICORDI DI PARIGI *** + +***** This file should be named 17853-8.txt or 17853-8.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/1/7/8/5/17853/ + +Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the +Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. 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Information about the Project Gutenberg Literary Archive +Foundation + +The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit +501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the +state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal +Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification +number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at +http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent +permitted by U.S. federal laws and your state's laws. + +The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S. +Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered +throughout numerous locations. Its business office is located at +809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email +business@pglaf.org. 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Thus, we do not necessarily +keep eBooks in compliance with any particular paper edition. + + +Most people start at our Web site which has the main PG search facility: + + http://www.gutenberg.org + +This Web site includes information about Project Gutenberg-tm, +including how to make donations to the Project Gutenberg Literary +Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to +subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks. diff --git a/17853-8.zip b/17853-8.zip Binary files differnew file mode 100644 index 0000000..cebe0a8 --- /dev/null +++ b/17853-8.zip diff --git a/LICENSE.txt b/LICENSE.txt new file mode 100644 index 0000000..6312041 --- /dev/null +++ b/LICENSE.txt @@ -0,0 +1,11 @@ +This eBook, including all associated images, markup, improvements, +metadata, and any other content or labor, has been confirmed to be +in the PUBLIC DOMAIN IN THE UNITED STATES. + +Procedures for determining public domain status are described in +the "Copyright How-To" at https://www.gutenberg.org. + +No investigation has been made concerning possible copyrights in +jurisdictions other than the United States. Anyone seeking to utilize +this eBook outside of the United States should confirm copyright +status under the laws that apply to them. diff --git a/README.md b/README.md new file mode 100644 index 0000000..cd487a5 --- /dev/null +++ b/README.md @@ -0,0 +1,2 @@ +Project Gutenberg (https://www.gutenberg.org) public repository for +eBook #17853 (https://www.gutenberg.org/ebooks/17853) |
