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+The Project Gutenberg EBook of La pergamena distrutta, by Virginia Mulazzi
+
+This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
+almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or
+re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included
+with this eBook or online at www.gutenberg.org
+
+
+Title: La pergamena distrutta
+ Romanzo del secolo XVI
+
+Author: Virginia Mulazzi
+
+Release Date: February 24, 2006 [EBook #17850]
+
+Language: Italian
+
+Character set encoding: ISO-8859-1
+
+*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK LA PERGAMENA DISTRUTTA ***
+
+
+
+
+Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the
+Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net
+(This file was produced from images generously made
+available by Biblioteca Nazionale Braidense - Milano at
+http://www.braidense.it/dire.html)
+
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+
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+
+
+ LA
+ PERGAMENA DISTRUTTA
+
+ ROMANZO
+ DEL SECOLO XVI
+
+ DI
+
+ VIRGINIA MULAZZI
+
+
+
+
+ MILANO
+
+ TIPOGRAFIA già DOMENICO SALVI e C. (Direttore Lodovica Bortolotti.)
+
+ Via Larga, 19
+
+ 1872
+
+
+
+
+ Quest'opera, di proprietà della ditta editrice
+ SOCIETA' ANONIMA, _Tipografia già Domenico Salvi e C._,
+ è posta sotto la salvaguardia della legge sulla proprietà letteraria.
+
+
+
+
+
+INDICE.
+
+ Al lettore
+
+ PARTE PRIMA.
+ Il segreto
+
+ PARTE SECONDA.
+ Il viaggio
+
+ PARTE TERZA.
+ La duchessa dell'Isola
+
+
+
+
+AL LETTORE
+
+
+_Affidata ai gentili incoraggiamenti, che mi furono fatti da diverse
+egregie persone, mi decisi a pubblicare questo Romanzo da me composto
+per mio piacere.
+
+Ho scritto liberamente, come la ispirazione mi dettava, senza la cura
+costante di seguire alcuna scuola dei grandi autori.
+
+Sarò paga se questo mio lavoro varrà a far passare piacevolmente
+qualche ora ed a ravvivare ed accrescere il sentimento del dovere e
+l'amore alla virtù._
+
+ L'AUTRICE.
+
+
+
+
+
+PARTE PRIMA
+
+Il segreto
+
+
+
+
+I.
+
+
+Era una notte di gennajo dell'anno 1574.
+
+In uno dei più bei palazzi, che contasse allora Catania, fra i meno
+danneggiati dal terremoto del 1563, si poteva notare un va e vieni
+insolito a quell'ora; e dietro le antiche finestre scorgere in molte
+camere dei lumi.
+
+Perchè si vegliava sì tardi in quel palazzo?
+
+Il vecchio duca dell'Isola, suo proprietario, era stato colpito la
+notte istessa da grave malore, e trovavasi in fil di vita.
+
+L'infermo, che conservava ancora tutte le sue facoltà mentali, aveva
+compresa la gravità della sua posizione, e chiesto con istanza di
+confessarsi, non però al solito religioso, ma ad un benedettino,
+giunto da poco in Catania per predicarvi, e tenuto in gran conto da
+tutti.
+
+Tal desiderio era stato tosto soddisfatto; ed il frate trovavasi
+rinchiuso coll'ammalato nella camera da letto, che aveva già un
+aspetto mortuario.
+
+In una sala attigua stavano riuniti il figlio e le due figlie del
+duca.
+
+Il primo, don Francesco dell'Isola, erede del titolo e dei beni del
+padre morente, era un uomo che non varcava i trentacinque anni, ed al
+quale nondimeno se ne sarebbero dati di più; tanto la sua fisonomia
+regolare e distinta aveva un carattere serio e riflessivo.
+
+Soltanto i suoi occhi neri erano di una vivacità estrema; non si
+poteva quasi afferrare l'espressione di quello sguardo, ma se ne
+rimaneva soggiogati.
+
+Quando don Francesco taceva, o fissava gli occhi al suolo,
+l'osservatore più acuto non avrebbe potuto leggere sul suo volto che
+la più grande impassibilità, l'indifferenza più altiera. L'insieme del
+di lui aspetto era burbero ed imperioso.
+
+Da due anni era ammogliato. La sua sposa, unica figlia del marchese
+del Faro, uno dei più ricchi signori della Sicilia, morto quasi subito
+dopo quelle nozze, trovavasi nella notte, di cui si parla, ad un
+vicino castello con suo figlio, bambino di un anno.
+
+Le sorelle di don Francesco erano molto più giovani di lui: quantunque
+entrambe belle, presentavano due tipi diversi.
+
+Donna Maria contava poco più di vent'anni: bionda, dagli occhi
+nerissimi e lucenti, dai tratti fini ed incantevoli, aveva veramente
+alcun che di affascinante.
+
+Donna Rosalia, la sorella minore, aveva pure occhi neri: bellissime
+trecce, parimenti nere, circondavano perfettamente il suo volto bruno,
+pallido e melanconico. Toccava appena i diciassette anni, e non
+pertanto sembrava che il dolore avesse già stampata la sua traccia su
+quella fronte pensosa.
+
+Tutti tacevano.
+
+Aspettavano per entrare dal duca che il confessore ne uscisse: se non
+si fosse udito un leggiero bisbiglio nella camera dell'ammalato,
+avrebbero cominciato a temere qualche accidente.
+
+Infatti il tempo di una confessione ordinaria era già spirato da un
+pezzo.
+
+Perchè mai quella durava sì a lungo?
+
+Don Francesco e le sue sorelle se lo chiedevano forse tacitamente, ma
+non iscambiavano le loro riflessioni.
+
+Finalmente la porta si aprì, ed il padre benedettino disse con
+agitazione:
+
+--Non vi è tempo da perdere. Il duca vi attende: io tornerò fra breve.
+
+Ed escì.
+
+I figli del duca entrarono tosto nella camera di lui.
+
+Donna Rosalia sola sembrava comprendere quanto quell'istante avesse di
+terribile: l'indifferenza si leggeva sul volto degli altri.
+
+Certo, malgrado il turbamento del frate, credevano si trattasse
+soltanto di un addio supremo, e compivano quest'atto come una
+formalità.
+
+Quando il vecchio duca vide i suoi figli, tentò rizzarsi, e con voce
+tronca disse loro:
+
+--Avvicinatevi tutti ed ascoltate.
+
+Essi obbedirono.
+
+Il morente sembrava agitatissimo. La più viva ansietà era dipinta sul
+suo volto livido e contraffatto. Egli parve riunire tutte le sue
+forze: indi, prendendo la destra di suo figlio e stringendogliela:
+
+--Devo chiedervi molto, don Francesco, gli disse: un sacrificio: ma
+spero che voi me lo farete.
+
+Don Francesco lo guardò sorpreso.
+
+--Devo palesarvi, continuò l'ammalato, ciò che ho palesato ora al
+confessore: un segreto importantissimo, che riguarda la nostra
+famiglia.
+
+--Un segreto! esclamarono attoniti i figli.
+
+--Sì: ma non ho tempo da perdere: udite, udite! Io aveva un fratello,
+il sapete, figlio della seconda moglie di mio padre, il cavaliere
+dell'Isola, che tutti credono morto.
+
+--Come, egli esiste forse? chiese don Francesco accigliato.
+
+--Non lo so: lasciatemi continuare. Mio padre lo prediligeva: lo
+preferiva di gran lunga a me suo primogenito.... Io lo odiava.... ed
+avrei voluto....
+
+Qui parve che al morente mancasse il respiro: ed infatti per qualche
+momento non potè proseguire. Ma quella specie d'affanno si dileguò,
+grazie a qualche goccia di un cordiale che donna Rosalia gli aveva
+appressato alle labbra.
+
+--Avrei voluto nuocergli, riprese; farlo cadere in disgrazia di nostro
+padre; rovinarlo....
+
+Il duca s'interruppe ancora, vedendo la porta aprirsi.
+
+--Il conte di San Giorgio, disse il cameriere di confidenza
+dell'ammalato, che Vostra Eccellenza mi aveva ordinato di andar a
+chiamare.
+
+E si ritirò per lasciar passare colui che aveva annunciato.
+
+Un uomo di circa trentasei anni entrò nella stanza. Era il figlio
+dell'unica sorella del duca.
+
+Vestiva di velluto nero, ed era fregiato della croce ottagona dei
+cavalieri di Malta. Quell'abito severo dava maggior risalto alla
+maschia bellezza dei suoi lineamenti.
+
+Alla vista di lui un lampo di soddisfazione apparve sul pallido viso
+del duca.
+
+Donna Rosalia guardò il conte come se sperasse qualche cosa dalla sua
+venuta.
+
+Donna Maria e don Francesco fecero un gesto d'impazienza.
+
+--Avvicinatevi, cavaliere, esclamò l'infermo.
+
+--Ma, disse sommessamente don Francesco a suo padre, è conveniente
+ch'egli oda?...
+
+--Oh sì! rispose l'ammalato ad alta voce: io lo voglio! D'altronde
+egli è della famiglia.
+
+--Ma che avviene? domandò il cavaliere di Malta, accostandosi al
+letto.
+
+--Lo vedete, disse il duca con un tristissimo sorriso: sto per morire.
+
+E continuò subito:
+
+--Mentre giungeste, conte, stavo confidando a' miei figli un segreto
+di famiglia. Rimanete: voi pure dovete udirlo.... Vi ho mandato a
+prendere espressamente....--Così, aggiunse tra sè, don Francesco non
+potrà....
+
+Ma sentiva la vita spegnersi nel suo seno, e si affrettò:
+
+--Il cavaliere dell'Isola, mio fratello secondogenito, non è forse
+morto....
+
+--Come? che dite? interruppe il conte.
+
+--La verità; lo odiavo: ascoltate. Vedevo con dispetto che, malgrado
+quella mia avversione, nostro padre, che l'adorava, avrebbe fatto in
+favor suo tutto quanto gli fosse stato possibile. Fu dunque con una
+gioja grandissima che mi avvidi dell'amore appassionato di mio
+fratello per una giovane avventuriera di meravigliosa bellezza, da
+poco giunta a Catania. Favorii segretamente quella sua inclinazione,
+consigliando ad un tempo la fanciulla ad essere severa seco lui. Mi
+guardai bene dal parlarne per allora a nostro padre: volevo attendere
+che le cose fossero giunte ad un punto che quel disgraziato, il quale
+contava appena venti anni, non potesse più retrocedere.... Ah che
+feci?... Quali rimorsi mi preparai!... Ma ora sono vani i
+rimpianti!... Almeno si potesse riparare!...
+
+--Riparare? chiese freddamente don Francesco.
+
+--Sì, rispose il vecchio, guardandolo fiso con ansietà mista a
+terrore.
+
+Sospirò profondamente; indi proseguì:
+
+--Io tacqui dunque, e mi adoperai in modo che mio fratello sposasse
+segretamente la sua amante. Non sostenni poi apertamente la parte di
+delatore; ma nostro padre fu istrutto presto d'ogni cosa per opera
+mia. Gli si fornirono le prove: non potè dubitare. La sua collera,
+nell'apprendere quelle nozze così ineguali, fu terribile, maggiore di
+quanto lo avessi sperato. Ne provai una infernale soddisfazione!...
+Oh! mio Dio! come potei esser sì tristo?...
+
+Il vecchio duca era oltremodo commosso: sollevava al cielo lo sguardo,
+come per chiedergli perdono.
+
+Tutti i testimoni di quella scena tacevano.
+
+--Mio fratello, continuò il morente, fu diseredato, scacciato.... Le
+sue preghiere, le sue lagrime riescirono vane. Nostro padre fu
+inflessibile: sembrava ch'ei volesse tenere, nel punire il suo
+secondogenito, la stessa misura tenuta nell'amarlo....
+
+--Dunque, interruppe di nuovo il conte di San Giorgio, fu allora che
+si disse il cavaliere dell'Isola partito per una guerra lontana, ove
+si credette poi da tutti che avesse trovato la morte?
+
+--Sì: mio padre volle così, perchè l'onore della nostra famiglia ne
+rimanesse illeso: comperò coll'oro il silenzio del prete che aveva
+celebrato il matrimonio, e quello di due vecchi servi, i soli che
+conoscessero il vero. Così nessuno ebbe mai il menomo sospetto. Tutti
+considerarono il cavaliere dell'Isola come estinto. Sua madre da
+qualche anno era già morta, come la vostra, conte: sicchè nessuno
+tentò placare il duca.
+
+--Oh sventurato! esclamò donna Rosalia: sapete che ne sia avvenuto?
+
+--Ohimè no!...
+
+Un sorriso impercettibile ed alquanto ironico sfiorò le labbra di don
+Francesco.
+
+Donna Maria rimase impassibile.
+
+--Ma, come volete mai rimediare allora, signore? domandò il cavaliere
+di Malta.
+
+--Vi è un mezzo, in cui spero molto.
+
+Tutti si fecero attentissimi.
+
+Il morente impallidiva ad ogni istante più: si comprendeva facilmente
+come gli abbisognasse un supremo sforzo di volontà per non lasciarsi
+ricadere supino sul letto.
+
+--Mio fratello, continuò con voce tronca, si era recato nell'Italia
+settentrionale, ed aveva preso servizio nell'armata della repubblica
+veneta sotto un falso nome, che non conosco. Facendo fare delle
+indagini però, si potrebbe trovare il cavaliere dell'Isola; o, se egli
+non vivesse più, ritrovare i suoi figli; poichè ne ebbe due, un
+maschio ed una femmina. Ecco quanto nei primi anni seppi a caso di
+lui. Mi sembra che si dovrebbe far pubblicare che nostro padre prima
+di morire aveva revocato l'atto col quale diseredava il cavaliere
+dell'Isola. Mio fratello od i suoi figli si presenterebbero colle
+carte di famiglia, ch'egli aveva portate seco. Oh, voglia il cielo che
+ciò avvenga!
+
+S'interruppe ancora: indi con molta pena proseguì:
+
+--Perchè nostro padre aveva difatti revocato quell'atto negli ultimi
+istanti di sua vita: si era pentito amaramente della durezza usata
+verso quel figlio, un dì tanto amato.... Mi aveva supplicato
+distruggere quell'atto, che contiene anche la rinuncia di mio
+fratello, il quale era stato costretto a firmarla.... Così mai avrebbe
+potuto presentarsi a reclamare.... Eppure non era soltanto della
+parte, che gli spettava degli averi paterni, che si era privato
+quell'infelice: ma anche di metà della dote vistosissima di sua
+madre.... L'altra metà il duca gliela fece consegnare in oro al
+momento della partenza.... Prima di morire, mio padre mi ordinò di
+rendere al cavaliere dell'Isola il suo nome, e dargli la terra di
+S.... colle vastissime sue dipendenze.--È quanto, disse, gli è ancora
+dovuto....
+
+La fisonomia di don Francesco si faceva sempre più cupa, ed il morente
+ne sembrava spaventato....
+
+--No, continuò poi, io non distrussi quell'atto ingiusto, quella carta
+fatale: ma voglio farlo adesso.... datemela! È sola nel mio scrigno,
+nel cassetto a destra: eccone la chiave, che portai sempre sopra di
+me.... Tenete, conte;.... là, nel mio gabinetto....
+
+Il cavaliere di Malta obbedì, e tornò quasi subito con una vecchia
+pergamena, che porse all'infermo, il quale la prese esclamando:
+
+--È questa!
+
+Don Francesco gliela tolse all'istante: sino ad allora non si era
+mosso.
+
+--Datemela, figlio mio, supplicò il morente: non disubbiditemi come
+feci io a mio padre.... Non preparatevi rimorsi simili a quelli che mi
+lacerano l'anima!
+
+Don Francesco rimase impassibile. Il conte lo guardò indignato: fece
+per parlare; ma egli glielo impedì.
+
+--Non accetto consigli da voi, cavaliere, gli disse: so come devo
+condurmi nell'interesse della mia casa.
+
+--Avete ragione, esclamò donna Maria,--che sembrava volersi cattivare
+il fratello.
+
+Il vecchio duca sospirò.
+
+--Come! voi pure, figlia mia!
+
+Alle parole, indirizzategli un istante prima da don Francesco, una
+vampa di rossore era salita al viso del conte di San Giorgio; ed
+involontariamente forse aveva appoggiata la mano sull'elsa della
+spada.
+
+Suo cugino se ne avvide, e:
+
+--Quando vorrete, gli disse.
+
+--No! esclamò spaventato il vecchio: ve ne supplico entrambi!
+
+Donna Rosalia si volse piangendo al fratello:
+
+--Come? mormorò: anche una sfida! Ma non vedete che nostro padre sta
+per morire? Non comprendete quanto soffre?... Deh! rimediate al male
+che fece, e di cui è tanto pentito!... Fate che muoja in pace!...
+
+--Tacete! rispose don Francesco, guardandola in modo, che la fanciulla
+atterrita non osò più proferire parola.
+
+Il morente girava con angoscia lo sguardo intorno a sè, mentre andava
+mormorando:
+
+--Ed il confessore, che mi assolse soltanto a condizione che venisse
+riparata la mia colpa!
+
+Indi con forza:
+
+--Don Francesco, distruggete quella carta: io ve lo impongo!
+
+--Rifletterò, rispos'egli tranquillamente.
+
+--Ah! voi non volete annientarla! Pietà!... Ed io che confidai in
+voi!...
+
+E dopo un istante:
+
+--Se fosse qui donna Livia!... Ella sola forse....
+
+Quel nome di donna Livia parve fare un grande effetto su tutti gli
+attori di quella funebre scena.
+
+--Sì: ella sola infatti! mormorò sommessamente il cavaliere di Malta.
+
+Don Francesco sembrò alquanto scosso.
+
+Suo padre continuò a bassa voce:
+
+--Avevo ordinato si andasse a prenderla! Perchè non mi hanno obbedito?
+
+--Sono andati, padre mio; gli susurrò all'orecchio donna Rosalia:
+anzi....
+
+Ed escì inosservata: aveva udito il rumore di una carrozza: ma gli
+altri non vi avevano fatto attenzione.
+
+--Oh! disse tra sè il vecchio: se potessi commuoverlo! Se il cielo lo
+permettesse!
+
+E come incoraggiato alla speranza dell'ajuto celeste, tentò ancora:
+
+--Don Francesco, disse con voce quasi inintelligibile, ve ne prego;
+distruggete quella pergamena!.... Non fate che Dio vi maledica!
+
+Nell'accento del vecchio vi era quella esaltazione religiosa che al
+momento di lasciare la terra, s'impadronisce talvolta di coloro che in
+vita commisero grandi colpe.
+
+E tale esaltazione, possibile sempre, era naturale nel duca in
+un'epoca in cui la fede non poteva quasi essere intieramente soffocata
+in alcuno: e si riaccendeva allo spegnersi della vita con tutte le
+proporzioni della superstizione.
+
+Così allora quell'uomo, il quale aveva negato a suo padre moribondo
+ciò che a lui, moribondo pure, negava ora il figlio, e che di più era
+stato prima causa della ingiustizia cui voleva rimediare sì tardi,
+sentivasi sinceramente compreso d'orrore per la condotta di Don
+Francesco.
+
+Era pentimento? Era certezza che Dio punirebbe suo figlio, come puniva
+lui? Forse eravi anche questo nella sua disperazione.
+
+Vedendo don Francesco risoluto a non distruggere la pergamena, egli si
+chiedeva con terrore se quel segreto passerebbe così di padre in
+figlio, senza che mai vi fosse chi volesse rimediare.
+
+Ma ora non era però più un vero segreto: altre persone, oltre a don
+Francesco, lo conoscevano: ma, ove anche parlassero, che mai
+potrebbero fare se egli conservava la pergamena?
+
+Dunque a che giovava?
+
+Poi suo figlio, che egli conosceva pur troppo ostinato e duro, non
+vorrebbe ottenere il silenzio di tutti, a qualunque costo?
+
+Ed allora le sue ultime parole, invece di cancellare una colpa antica,
+aprirebbero mai il varco a nuovi delitti?...
+
+Come finirebbe tutto?...
+
+Queste idee tormentose traversavano lo spirito del duca colla rapidità
+del lampo, ed aggiungevano ancora, se possibile, agli strazj che già
+lo laceravano.
+
+E la morte veniva. La sentiva avvicinarsi a passi accelerati!...
+
+Ah perchè, perchè non aveva evitate sì crudeli angosce?...
+
+Vedendo che il cavaliere di Malta voleva parlare, il morente gl'impose
+colla mano silenzio.
+
+--Io muojo! esclamò disperatamente, volgendosi a suo figlio: se voi
+non mi obbedite, Dio non vi perdonerà! Distruggete, distruggete quella
+pergamena!...
+
+--Voi, rispose don Francesco con un rispetto che sembrava una
+derisione, voi non ragionate più, signore! Perciò non comprendete quel
+che comprendeste in passato: che l'interesse cioè ed il decoro della
+nostra casa esigono venga conservata questa pergamena; poichè
+altrimenti, oltre il danno, si provocherebbe uno scandalo.
+
+--Oh cielo!... Siete dunque risoluto?...
+
+Ed il vecchio duca si lasciò cadere affranto sui ricchi guanciali.
+
+--Sì, riposate, signore, continuò il figlio: vi fa male agitarvi
+tanto!...
+
+E don Francesco, girando il suo sguardo imperioso intorno a sè,
+aggiunse lentamente:
+
+--Chi mi impedirà di lasciare le cose come sono sempre state?
+
+--Io!... disse entrando una giovane dama, seguita da donna Rosalia.
+
+E strappò nello stesso tempo quasi di sorpresa la pergamena dalle mani
+di don Francesco attonito, interdetto.
+
+--Donna Livia! esclamarono insieme il vecchio ed il conte.
+
+E prima che gli astanti si riavessero dallo stupore. donna Livia aveva
+già gettata la pergamena sulla vivissima fiamma che splendeva nel
+camino, e che in un attimo la consumò.
+
+Comparsa, parola, azione, tutto era stato l'opera di un istante.
+
+--Oh! grazie! mormorò il vecchio duca: grazie!
+
+--Il cielo vi ha mandata, signora! disse il cavaliere di Malta,
+contemplando con emozione donna Livia.
+
+Don Francesco si avvicinò a lei, dicendole con voce concitata e
+tremante per la collera, per il dispetto:
+
+--Che avete voi fatto?
+
+--Nostro padre è morto! esclamò in quell'istante donna Rosalia, che
+trovavasi più vicina al letto.
+
+Era vero!
+
+L'ultima scossa era stata violenta! La speranza aveva precorso di
+qualche istante l'opera della morte!
+
+
+
+
+II.
+
+
+Vi fu qualche minuto di confusione.
+
+Intanto il frate benedettino rientrò nella camera. Tornava dal
+convento, ove era andato ad annunziare che passerebbe tutta la notte
+presso il duca dell'Isola: aveva certamente creduto in una più lunga
+agonia. S'inginocchiò presso il morto, e si mise a pregare.
+
+Donna Rosalia si univa sola a quelle preci: gli altri erano ancora
+sotto l'impressione della scena di poco prima. Anche la giovinetta non
+l'aveva dimenticata: ma pure poteva piangere il padre.... Sembrava che
+la morte, questo grande mistero, esercitasse sopra di lei una specie
+di attrazione. Certo dessa vi guardava senza timore, fors'anche con
+desiderio.
+
+Don Francesco fissava severamente donna Livia, come se avesse voluto
+fulminarla col suo sguardo nero. Vi era del furore in quello sguardo,
+e nel furore una minaccia per ciò che ella aveva fatto.
+
+Ella evitava di mirarlo.
+
+Donna Livia era una bella dama, che dimostrava venticinque anni al
+più: i suoi magnifici capegli neri, eppure morbidi e fini, formavano
+un magico contrasto colla bianchezza abbagliante della sua pelle. Ma
+la bellezza principale di quel volto erano gli occhi, dell'azzurro più
+puro: grandi, profondi, perfettamente ombreggiati, ma forse un po'
+troppo severi per una giovane donna. Però i tratti di lei erano poco
+accentuati; e ciò le toglieva in severità, e le aggiungeva in grazia.
+La sua statura era di poco più alta dell'ordinaria, e la persona
+elegante in modo, d'avere nei minimi suoi atti della seduzione.
+
+Donna Livia portava quella notte un ricco mantello da viaggio, specie
+di zimarra di velluto nero, foderata di seta azzurra.
+
+Era la moglie di don Francesco, ora duca dell'Isola.
+
+Il cavaliere di Malta seguiva con inquietudine lo sguardo di suo
+cugino: forse temeva per donna Livia la collera di lui.
+
+Ed infatti come le perdonerebbe egli, per natura violento ed altiero,
+di aver distrutta quella pergamena, che teneva preziosa, e l'insulto
+ricevuto innanzi alla famiglia?...
+
+Opporsi, come ella aveva fatto, alla volontà del marito, sfidarla in
+un tempo in cui questi aveva sulla moglie un'autorità illimitata, era
+certamente correre grave rischio.
+
+In faccia alla morte sembra che ogni sdegno dovrebbe tacere: ed invece
+in quella circostanza i rancori si risvegliavano, nascevano forse.
+
+E chi cercherebbe il cavaliere dell'Isola, od i suoi figli? Ove
+sarebbero?
+
+Don Francesco che farebbe, nel caso si ritrovassero suo malgrado?...
+
+Il benedettino conosceva la causa dell'agitazione che regnava tra i
+membri della nobile famiglia dell'Isola: aveva confessato il defunto,
+che a lui per primo rivelava il segreto. Non sapeva però nulla della
+scena accaduta allora.
+
+Il vecchio duca gli aveva detto che, se non veniva distrutto l'atto
+col quale si diseredava nella forma più solenne il cavaliere
+dell'Isola, e che ne conteneva anche la rinuncia, non si potrebbe
+rimediare: giacchè se don Francesco lo avesse conservato malgrado gli
+ordini del padre, non avrebbe che a mostrarlo per rendere vano ogni
+sforzo.
+
+Quel frate era veramente un uomo dedicato esclusivamente a Dio, e che
+metteva nell'adempimento dei suoi doveri una convinzione sincera e
+profonda.
+
+Buono, caritatevole, cercava ogni mezzo per far del bene: si chiedeva
+adunque con vera angoscia come dovrebbe agire in quella circostanza,
+che poteva metterlo in difficile situazione.
+
+Ah! nessuno pensava veramente al morto!
+
+Tutti sembravano impietriti.
+
+Donna Livia si strappò prima a quella immobilità.
+
+Si accostò al letto, e s'inginocchiò presso donna Rosalia. Nel passare
+dinanzi a don Francesco aveva incontrato il di lui sguardo, che non
+l'aveva mai lasciata un istante.
+
+--Grazie, diss'ella quindi alla giovane cognata, quando le fu vicina;
+senza di voi, donna Rosalia, non sarei forse giunta in tempo.
+
+--Sono io che vi devo molta riconoscenza, rispose la giovinetta: per
+voi mio padre non è morto disperato.... Ah! possa Dio perdonargli!
+
+Donna Maria notò quel breve colloquio, e lo fece con un cenno
+rimarcare al fratello.
+
+--Ah, mormorò questi, sì?... Donna Rosalia le era andata incontro
+senza che me ne avvedessi.... L'aveva prevenuta di tutto....
+Sciagurata anch'ella!
+
+Donna Maria non potè reprimere intieramente un leggiero sorriso.
+
+Il cavaliere di Malta le si avvicinò:
+
+--Oh! le disse sommessamente e con indignazione: non arrossite voi,
+donna Maria? Invece di calmare voi attizzate gli odj! Come lo potete
+in questo istante?
+
+Ma ella era nel numero di coloro che credono lecita ogni colpa, purchè
+siano essi che la commettano.
+
+Alzò sul cugino i suoi grandi occhi neri, e rispose poi, torcendo il
+bel capo:
+
+--Come potrei io rispondere a tali rimproveri?
+
+Cosa strana! Quell'uomo era coraggioso, franco: eppure rimase
+intimidito: si pentì quasi di aver ceduto ad un subito impulso di
+collera.
+
+Certe sensazioni non si ragionano: non si comprendono nemmeno
+talvolta: ma si provano, benchè non abbiasi il coraggio di
+confessarle.
+
+Don Francesco si era pure avvicinato al letto funebre del padre, ed
+immergeva i suoi sguardi ora in questo, ora nella sposa, ora in donna
+Rosalia.
+
+Era impaziente: il prolungarsi di quella situazione gli pesava: ma
+però si conteneva perfettamente, tanto che il conte di San Giorgio, il
+quale l'osservava di continuo, si chiese se egli si fosse risolto a
+perdonar tutto ed a riparare la colpa del padre.
+
+Dopo breve tempo il cavaliere di Malta si congedò freddamente da don
+Francesco: non sapeva che fare: andò a stringere con amicizia le mani
+di donna Rosalia, sua figlioccia: poi fece per parlare alla giovane
+duchessa; ma in quell'istante vide donna Maria guardarlo in un modo
+che lo spaventò: sicchè senza proferir parola, salutò profondamente
+donna Livia, ed escì.
+
+Che significava tutto ciò?
+
+Don Francesco fece sortire le sue sorelle: indi si rivolse a donna
+Livia:
+
+--Venite, signora, le disse.
+
+Ella si alzò e lo seguì. Era commossa; ma nulla indicava che fosse
+atterrita.
+
+Il duca silenzioso la condusse nel loro appartamento in una sala, di
+cui rinchiuse gli usci: indi, piantandosi in faccia a lei, la fissò
+qualche momento senza parlare: finalmente diede libero sfogo alla sua
+collera.
+
+--Ah! esclamò, voi pensaste dunque di potermi offendere impunemente?
+Mi credeste vostro schiavo, vostro trastullo? Non mi conoscete
+ancora?... Vi pentirete, signora, di quanto avete fatto: ve ne do la
+mia parola!...
+
+--Mai! rispose donna Livia con voce sicura; mai mi pentirò di
+un'azione giusta.
+
+--Un'azione giusta!... Osate chiamarla tale in faccia mia?...
+
+Ed il duca furibondo fece un passo verso di lei: ma subito si arrestò.
+Gli è ch'ella era pur bella in quell'istante, in cui un nobile sdegno
+aveva acceso delle scintille ne' suoi grandi occhi, e ch'egli l'amava
+con vera passione.
+
+Pure si vedeva ch'ella non cercava di affascinarlo: forse perciò
+appunto riesciva intieramente.
+
+--Ah! mormorò tra sè don Francesco retrocedendo; mi sarebbe
+impossibile offenderla troppo! Dunque, cederò io questa volta a lei?
+No!
+
+E si mise a percorrere la sala agitatissimo.
+
+Egli aveva sposato donna Livia sapendo ch'ella non lo amava: anzi dopo
+che ella stessa lo aveva pregato di rinunziare alla sua mano,
+adducendo a motivo di quel rifiunto l'essere stata perdutamente
+innamorata di un cavaliere morto poco prima.
+
+Bella, nobile, ricchissima, don Francesco aveva tentato ugualmente
+ogni mezzo per conseguirla; ma allora egli sperava dominarla
+facilmente: sin là aveva creduto la donna un oggetto di piacere, una
+distrazione, non di più; ma quando ebbe sposato donna Livia, comprese
+che ciò non era: non voleva convenirne però, e si rivoltava contro sè
+stesso per pensare talora il contrario.
+
+Ed intanto si sentiva ogni giorno più trascinare verso quella donna
+giovane e bella, che metteva nel bene tanta forza quanta ei ne metteva
+nel male; e che al fascino della bellezza, della grazia, della
+gioventù, aggiungeva quello della superiorità del carattere.
+
+Dopo aver passeggiato qualche tempo come un pazzo, il duca si rivolse
+di nuovo a donna Livia, che era rimasta in piedi dinanzi al camino.
+
+--Voi non parlate, signora? le chiese con amarezza; perchè?
+
+--Perchè parlando non potrei che ripetere quanto ho già detto, rispose
+ella freddamente.
+
+Egli tacque: eppure soffocava dalla collera. Quando si vuol dir troppo
+non si dice nulla, talvolta.... Ma poi, ritornando alla sua idea
+fissa, che cioè non doveva cedere, nè sopportare in pace un'offesa,
+abbandonò quella calma forzata.
+
+--Oh, disse, io saprò punire quelli che non rispettarono il mio
+volere, che tentarono farmi arrossire!... E colei che venne ad
+incontrarvi, ad informarvi di tutto, proverà prima il mio sdegno...
+Donna Rosalia...
+
+--Voi non farete ciò, signore, rispose la duchessa; d'altronde su di
+me sola deve pesare la responsabilità di quanto io sola feci.
+
+--Ah! è così che voi... Ma neghereste che mia sorella vi aveva
+avvertita, prevenuta?
+
+--Non lo nego.
+
+--Dunque?
+
+--Dunque è egualmente inutile che vi adiriate con donna Rosalia:
+perchè, ove anche ella non mi avesse informata a tempo, e non mi fosse
+stato possibile distruggere quella pergamena....
+
+--Ebbene?
+
+--Mi sarei opposta a che voi la conservaste, e non cercaste
+rimediare....
+
+--Oh, voi non avreste potuto nulla, signora! disse egli alzando le
+spalle.
+
+--Perchè? Il segreto non era noto a voi solo, ed io certo lo avrei
+presto conosciuto.
+
+--E che m'importa se mi rimaneva in mano quella prova? disse il duca
+con veemenza.
+
+Ed aggiunse con maggior calma:
+
+--Allora non avreste potuto cangiare assolutamente la menoma cosa, nè
+vincere la mia volontà, ve lo assicuro.... Vedete dunque che senza
+quella sciocca fanatica....
+
+--Non insultate vostra sorella, che meriterebbe invece la vostra
+stima.... Poi, ve lo ripeto: è vano.... Non so ciò che avrei fatto; ma
+in ogni modo non avrei mai permesso che rimanesse a mio figlio ciò che
+non gli appartiene.
+
+Don Francesco durava veramente fatica ad ascoltare ancora:
+meravigliava di sè stesso, della sua sofferenza. Certo la situazione,
+in cui si trovava, era penosa: poichè l'orgoglio, l'interesse, il
+risentimento combattevano nel suo cuore coll'amore una lotta orribile.
+
+--Ah! esclamò dopo un istante; ciò che non gli appartiene? Eppure,
+signora, quell'atto era fatto volontariamente, e colui che lo fece
+aveva il potere di diseredare un figlio ribelle, che era disceso ad
+una unione disonorante.
+
+--Sì; ma lo aveva revocato.
+
+--Ah, sapete anche questo? chiese il duca con sdegno.
+
+--Sì, disse donna Livia: e guardate, aggiunse con fermezza; per
+persuadervi che io avrei riparato egualmente, anche malgrado
+l'esistenza della pergamena, vi dirò in qual modo avrei agito.
+
+--E come?
+
+--Disponendo delle mie sostanze, di cui sapete che, per volere di mio
+padre, ho quasi per intiero l'assoluta proprietà, sino all'ammontare
+della parte di eredità legittima che spetta a vostro zio, e...
+
+Il duca interruppe.
+
+--E credete che ciò vi sarebbe stato possibile? le domandò con ironia.
+
+--Nulla è impossibile quando la giustizia lo esige.
+
+--Che volete dire con ciò? Che io sono ingiusto?
+
+--No; ma che ringrazio il cielo, il quale non permise....
+
+--Tacete! tacete! esclamò il duca furioso.
+
+Egli si sentiva tratto con violenza ad imporre colla forza silenzio a
+sua moglie, a gettarle almeno in viso una di quelle parole umilianti
+che trafiggono coloro cui sono dirette, ed avviliscono tante donne, le
+quali cadono allora ai piedi di chi le insulta; ma donna Livia! Ei la
+conosceva: guai se non l'avesse rispettata!
+
+Che avrebbe dato in quell'istante per non amarla?...
+
+Ed invece la fermezza di lei, il suo coraggio gliela rendevano
+maggiormente cara.
+
+Ella sembrava riflettere.
+
+--Signore, disse poi con calma; io voglio sperare che, quando vi
+rifiutaste a distruggere quella pergamena, non avevate calcolato
+quanto ciò sarebbe stato ingiusto; e che ora mi approvate, perchè
+troncai delle esitazioni senza dubbio involontarie.... Voi dovete
+comprendere,--aggiunse con qualche alterezza,--che io ho bisogno di
+udir questo dall'uomo di cui porto il nome.
+
+--Ma come! quale ardire? Siete voi ora che interrogate?
+
+--Sì: pensate anche che, operando come avevate divisato, non avreste
+potuto rammentarvi vostro padre, la sua morte, senza rimorsi amari e
+crudeli.
+
+--Non colmate la misura, donna Livia, esclamò il duca impazientato.
+
+--Chiamate voi colmar la misura parlando così? Ah no! È dirvi la
+verità, la sola verità!
+
+--Ma credete voi che io sopporterò d'essere insultato a tal segno? Non
+sapete dunque, signora, che potrei, se lo volessi, punirvi
+severamente? Che ne ho il diritto?
+
+--Il diritto? disse la giovane duchessa con amarezza: dite il potere,
+signore, ma non il diritto. Del resto usatene, se lo credete. Non sarà
+già il timore che mi chiuderà le labbra.
+
+--La vostra temerità è grande, donna Livia: oh lo riconosco! ma non so
+se la conservereste sempre in faccia al pericolo....
+
+Ed il suo pensiero ricorse forse un momento ai bravi, ai trabocchetti,
+ai veleni ed alle altre galanterie di simil genere, che in quei tempi
+di felice memoria sbarazzavano più di un nobile marito di una sposa o
+nojosa, od incomoda.
+
+Ma egli non avrebbe potuto rassegnarsi a non veder più colei che gli
+stava dinanzi, la sola donna che avesse amata, che amasse ancora. Si
+sarebbe punito egli stesso. Non poteva dunque ascoltare tali
+tentazioni.... Soltanto se avesse creduto donna Livia infedele,
+sarebbe stato capace di essere crudele verso di lei; ma, benchè
+l'avesse sempre sorvegliata con tutta la gelosia che può suggerire la
+passione più viva, l'amor proprio più sconfinato, non aveva mai
+trovato nulla a rimproverarle.
+
+Però in quell'istante avrebbe voluto atterrirla, perchè da ciò
+dipendeva in parte la riuscita di un piano ch'egli avea concepito
+subito dopo la distruzione della pergamena.
+
+--Voi non parlate più, le disse ironicamente: oh dunque cominciate a
+temere!...
+
+--No, signore: stavo pensando come mai ad un gentiluomo possa essere
+venuta l'idea di conservare un patrimonio non suo.
+
+--Un gentiluomo deve pensare prima di tutto a sostenere il decoro
+della sua casa, e mio padre istesso fece per sì lunghi anni ciò che io
+vorrei fare.
+
+--Ma si era pentito!
+
+--Bene! sarò sempre a tempo a pentirmi anch'io.
+
+--Ora non avete più prove, e....
+
+--Perchè voi distruggeste quella pergamena! esclamò don Francesco con
+furore.
+
+--Sì: e ve lo ripeto: vorrei udire da voi che mi approvate; che siete
+disposto a riparare la colpa di vostro padre. Fatelo, signore, ed io
+cercherò dimenticare questa scena dolorosa.
+
+Ella fissò in lui il suo sguardo severo e profondo, che sembrava
+volergli leggere in cuore.
+
+--Orgogliosa! mormorò egli.
+
+--Ascoltatemi, riprese donna Livia lentamente. Voi credete davvero che
+il rendere al cavaliere dell'Isola quanto gli si deve possa essere di
+gran danno alla vostra casa?... Ebbene, riflettete che ciò non è; od
+almeno che essa può sopportare tal danno senza perdere nulla in
+splendore. La maggior parte delle sostanze che possedete vi rimarrà
+ancora: tali sostanze saranno considerevolissime, ed unite alle mie
+assicureranno sempre a nostro figlio una delle rendite più
+ragguardevoli della Sicilia... D'altronde la pergamena è distrutta, e
+voi...
+
+--La pergamena è distrutta sì, interruppe egli con forza, ma se
+tutti tacessero, nessuno forse verrebbe a reclamare; anzi è
+probabilissimo....
+
+--Oh mio Dio! voi pensate...
+
+--Sì: penso che voi dovrete serbare il silenzio, come le mie
+sorelle... A questo patto soltanto vi perdonerò il grave oltraggio che
+ho da voi ricevuto.... Ve lo perdonerò perchè....
+
+La guardò un istante con passione.
+
+--Ma, chiese donna Livia, ed il padre benedettino, ed il cavaliere?...
+
+--Del padre benedettino non vi preoccupate; me ne incarico io. Quanto
+al cavaliere, vedremo....
+
+Il suo sguardo si fece minaccioso.
+
+--Dunque, disse la giovane duchessa con sdegno e con dolore, voi
+persistete?
+
+--Sì, rispose don Francesco con fuoco: e voi rammentatevi, signora,
+che guai se parlerete!
+
+--Che io taccia? Che assecondi un simile progetto?... Ah, non sarà
+mai! Non lo sperate!...
+
+Il duca fece un gesto di rabbia. I suoi occhi scintillarono di
+collera: e non potendo contenersi più a lungo, escì dopo aver detto a
+donna Livia con accento minaccioso:
+
+--Riflettete, riflettete molto, signora: ve lo consiglio
+nell'interesse vostro.
+
+E per distrarsi, pensò occuparsi del frate benedettino che aveva
+confessato suo padre moribondo: si proponeva correre sulle di lui
+traccie verso il convento dove abitava.
+
+
+
+
+III.
+
+
+Il convento dei benedettini, a cui ricorrevano in quell'istante i
+pensieri dei duca, era un vasto e comodo edifizio situato nel centro
+di Catania.
+
+Là vivevano quei padri nella più completa pace, dedicandosi allo
+studio dei libri antichi ed alle ricerche scientifiche e storiche.
+
+Attiguo al convento eravi un bellissimo giardino, che gli stessi
+monaci lavoravano, ciò che loro serviva di distrazione, di riposo.
+
+Nella città e nei dintorni si aveva per quei religiosi grande
+considerazione e rispetto, e si ricorreva sovente a loro per consiglio
+ed ajuto.
+
+Molte volte taluno di essi aveva consolato degli infelici, rasciugate
+delle lagrime ed impedita qualche prepotenza.
+
+Anche i cavalieri avevano talora, talora fingevano avere dei riguardi
+per quei frati.
+
+Malgrado tutto questo però, don Francesco credeva facilissimo ridurre
+il benedettino, ch'ei ricercava, al silenzio.
+
+Era questo per lui come il primo passo che farebbe in una via la quale
+doveva divenire aspra soltanto procedendo.
+
+Donna Livia, il cavaliere di Malta gli sembravano i soli, i veri
+ostacoli, nei quali avrebbe forse ad inciampare.
+
+Il suo amore per la sposa gl'impediva non solo di punir lei, ma ben
+anche di punir donna Rosalia, come lo avrebbe voluto, come lo aveva
+detto. Ciò gli allontanerebbe troppo, lo sentiva, donna Livia, La
+sapeva capacissima di qualunque più forte risoluzione, ed anche
+avveduta tanto da mandarla ad effetto.
+
+La sofferenza da lui avuta quella notte, i rimproveri sopportati dalla
+duchessa lo facevano arrossire di sè medesimo. Cedere, riparare la
+colpa del padre gli sarebbe sembrato una gran debolezza; come se fosse
+debolezza il saper vincere i pregiudizii creati da un amor proprio
+eccessivo.
+
+Il potere, che donna Livia aveva sopra di lui, umiliava il duca; ma
+era grande, immenso: tale che, se ei non fosse stato sì orgoglioso, sì
+ostinato soprattutto, sarebbe caduto a' suoi piedi quella notte; sì,
+quella notte istessa in cui ella aveva sì arditamente distrutta la
+pergamena.
+
+Grazie alla di lui alterigia però, colla quale in apparenza soffocava
+la sua passione, nessuno, donna Livia istessa, sapeva fino a qual
+punto egli l'amasse.
+
+Quell'amore era una specie di tormento per un uomo del carattere del
+duca.
+
+In un tempo in cui le donne non sapevano opporre ai voleri ed anche
+alle ingiustizie dei mariti, dei padri, dei fratelli che una barriera
+di eterne lagrime, il carattere eccezionale della duchessa poteva
+spiegare in parte l'ascendente ch'ella aveva su don Francesco. Per
+altro, se non ne fosse stato tanto innamorato, è certo che la temerità
+di donna Livia, com'ei la chiamava, avrebbe potuto costarle assai
+cara: e questa volta, nell'affrontare la volontà del marito, ella
+aveva pensato poter correre pericoli reali.
+
+Dopo averla lasciata, il duca si era dunque occupato del padre
+benedettino.
+
+Ma il monaco poteva essere ancora al capezzale del morto: e prima di
+recarsi al convento, don Francesco se ne informò dai domestici.
+
+Gli fu risposto che il frate era partito da qualche tempo per un
+paesello vicino, che gli nominarono, e ch'ei doveva essere ancora per
+via.
+
+Don Francesco pensò che con un buon cavallo gli sarebbe facile
+raggiungerlo. Preferiva parlargli sulla strada, anzichè entrare nel
+convento, ove la sua presenza farebbe un chiasso che non si curava di
+provocare. Poi il segreto sull'affare, che tanto gli premeva, verrebbe
+certo più facilmente serbato.
+
+Ordinò dunque gli si sellasse tosto un cavallo, e quando questo fu
+pronto, gettatosi sulle spalle un ricco mantello, partì.
+
+Era nel mese di gennaio, come fu detto. L'aurora, spuntava appena;
+sicchè il freddo era abbastanza vivo.
+
+Il duca cavalcava pensieroso, colla maggior rapidità che consentisse
+il terreno ineguale: poichè il villaggio additatogli era situato nella
+direzione dell'Etna, di cui il sole cominciava a colorire la vetta.
+
+Ma tratto tratto don Francesco si arrestava, onde osservare innanzi a
+sè. Cominciava ad impazientarsi di non scorgere il frate. Finalmente
+lo vide; mise il cavallo al galoppo, ed in pochi istanti gli fu
+vicino.
+
+Quegli si era già rivolto, e si scosse riconoscendo il duca. Che
+vorrebbe da lui? Ahi, che temeva d'indovinarlo! Indirizzò al cielo una
+muta e calda invocazione, e salutò rispettosamente don Francesco.
+
+Questi rispose con un leggiero cenno del capo; indi:
+
+--Devo parlarvi, padre, gli disse, e con accento alquanto imperioso,
+senza perdere tempo continuò:--Mi risponderete come vi parrà; ma,
+rammentatevelo bene, con precisione, con chiarezza.
+
+In quell'istante il povero benedettino aveva a sopportare non soltanto
+l'abituale alterigia del duca, ma anche tutta la collera che questi
+sentivasi in cuore per tante cagioni, e che desiderava sfogare contro
+qualcheduno.
+
+Quel frate non poteva davvero trovar don Francesco in un'ora peggiore.
+
+--Vi ascolto, Eccellenza, rispose.
+
+--Voi, riprese il duca, avete confessato mio padre, ed egli vi ha
+confidato un segreto.
+
+--Ebbene?
+
+--Ebbene, quel segreto io voglio sia sepolto per sempre: sicchè, mi
+comprendete.... Guai a voi se lo aveste a svelare!
+
+--Ma la mia coscienza....
+
+--Che coscienza! interruppe don Francesco: cosa c'entra la vostra
+coscienza in un affare che riguarda soltanto la mia famiglia? Vorrei
+vedere che ve ne immischiaste!...
+
+E volse sdegnosamente il capo.
+
+--Vostro padre dopo la confessione, disse il benedettino, mi aveva
+incaricato di svelare quel segreto; dunque....
+
+Anche questa volta il marito di donna Livia non lo lasciò continuare,
+e:
+
+--Questo non è affar vostro, ve lo ripeto: d'altronde il povero duca
+non ragionava più: era fuori di sè:... e voi dovete convenirne, se vi
+preme la vostra vita: od almeno dovete obbedirmi.
+
+--La mia vita è consacrata a Dio, e nulla mi dorrebbe perderla in
+servizio suo,--rispose il frate con qualche esaltazione.
+
+--Oh, non declamazioni, ve ne prego! Vi ho già prevenuto; vi ho detto
+di rispondermi con precisione, con chiarezza. Alle corte, tacerete?
+
+Il benedettino rimase silenzioso.
+
+--Che? pensò il duca, avrei dato anche in un frate che non ha paura?
+Non so cui mi tenga dal finirla a dirittura con costui!... Ma....
+
+Ei seppe contenersi.
+
+Don Francesco non era uno di quei signori scapestrati che si
+gloriavano delle loro prepotenze. Egli invece desiderava coprire con
+un velo abbastanza fitto le sue. Sino ad allora non aveva avuto
+occasione di usarne molte, grazie al suo carattere freddo e pochissimo
+inclinato ai piaceri. Assai gli premeva d'altronde esser tenuto per
+degno capo di una casa illustre: e siccome la venerazione, che
+circondava i benedettini, e quella in particolare che si aveva per
+quel predicatore era grandissima, ei non volle per allora porre le
+minacce ad effetto, benchè ne sentisse gran voglia.
+
+Pertanto non rinunciava certo allo scopo che si era prefisso. Solo
+pensò tentare altra via; poichè non era riescito subito, come lo aveva
+sperato, ad atterrire il frate.
+
+Si volse a lui con una certa benevolenza mista di ironia, e:
+
+--Credo comprendere, padre, le vostre reticenze, gli disse: voi non
+volete mancare alla promessa fatta al duca moribondo, senza che ciò
+torni.... a profitto di Dio--non è così!
+
+--Che intendete? chiese il monaco un po' confuso.
+
+--Intendo che con una buona somma data a voi.... perchè....
+l'adoperiate.... come crederete.... in servigio del Signore.... vi
+disfereste dei vostri scrupoli.
+
+--No, Eccellenza! esclamò il benedettino con indignazione.
+
+Don Francesco fece un gesto di vivissima impazienza.
+
+--Osereste rifiutare? chiese con alterigia anche maggiore del solito.
+
+--Ma io non devo, non posso mancare a' miei doveri!
+
+In quell'istante il duca riflettè che il monaco non era presente
+quando donna Livia aveva dato alle fiamme la pergamena: pensò
+approfittare di tal circostanza.
+
+--Del resto, disse quindi al religioso, voi non potete far nulla. Mio
+padre ha dovuto dirvi che sta in mia mano un atto importantissimo,
+indiscutibile, e che senza il mio assenso....
+
+--È vero! mormorò il frate.
+
+--Dunque non comprendete che il vostro silenzio non mi è necessario,
+benchè ve lo abbia chiesto e lo desideri, onde evitare scandali
+inutili? Voi non volete tacere? Ebbene, sarete voi responsabile di
+quanto potrà accadere di male!... Se veramente vi premesse servire a
+Dio, come dite, capireste che vale assai meglio serbare un segreto,
+che non vi appartiene, anzichè mettervi sulla coscienza tutto ciò che
+io sarò forse costretto a fare, onde sostenere le mie ragioni ed il
+decoro della mia casa. Parlate pure!... Oh, farete la grand'opera
+meritoria!... aggiunse con motteggio sprezzante.
+
+Il povero benedettino rimase interdetto: ignorando la distruzione
+della pergamena, trovava le parole del duca di una logica inesorabile.
+
+Volle provarsi ad impietosirlo, benchè nulla sperasse.
+
+--Non abusate, eccellenza, della vostra posizione elevata, gli disse:
+perdonate la mia arditezza, ma è a nome di Dio che vi parlo... Egli...
+
+--Tacerete sì o no? È questo che vi domando.
+
+--Io tacerò: tacerò con tutti, se voi stesso riparate a quella
+ingiustizia.
+
+Chiamare ingiustizia ciò ch'ei voleva fare!...
+
+Il duca si sentì tentato di far tosto pentire il frate d'aver
+pronunziata quella parola. Donna Livia l'aveva pronunziata anch'ella,
+è vero: aveva detto anche assai più; ma certo don Francesco non
+sopporterebbe dal benedettino ciò che aveva a suo dispetto sofferto da
+lei. Quel vecchio frate, coperto da un povero sajo, benchè fosse
+rivestito d'un carattere sacro, non faceva sul duca la centesima parte
+d'impressione della vezzosa sua sposa.
+
+Don Francesco si guardò attorno adirato, e certo, se non avesse scorto
+alcuno, non avrebbe tardato ad insegnare al frate il modo di
+contenersi con uno dei più potenti baroni di Sicilia. Ma il mattino si
+avanzava: il sole appariva sull'orizzonte, e molti contadini passavano
+lì presso per avviarsi alla città.
+
+Si propose dunque di rimandare la sua vendetta a tempo migliore, se il
+benedettino non avesse voluto assolutamente promettergli il silenzio:
+quel silenzio che, ad onta di quanto aveva detto, gli era
+indispensabile.
+
+--Vi accordo una dilazione di quattro giorni, disse seccamente al
+religioso, grazie al vostro abito soltanto.
+
+--Una dilazione!
+
+--Sì: vi do tempo a decidervi; la riflessione vi persuaderà a tacere,
+giacchè comprenderete benissimo che il parlare, mentre non gioverebbe
+ad alcuno, e sarebbe affatto inutile, vi esporrebbe a funeste
+conseguenze. Guai se parlerete in questo frattempo! aggiunse con
+piglio minaccioso.... Guai!... Dunque?
+
+Il frate riflettè un istante: indi:
+
+--Per quattro giorni tacerò, disse.
+
+--Bene, rispose il duca.
+
+Volse la briglia al cavallo; lo mise al galoppo, e si allontanò come
+un fulmine.
+
+.................................................................
+.................................................................
+
+In breve giunse a Catania: entrò inosservato nel suo palazzo per una
+porta segreta, nascosta da un gruppo d'alberi del giardino, e di cui
+egli solo da lungo tempo teneva la chiave.
+
+Diede il cavallo ad un palafreniere; indi si recò nel gabinetto ove
+suo padre serbava le carte d'importanza, e dove cavaliere di Malta
+aveva tolta la pergamena da uno scrigno.
+
+Rinchiuso in quella stanza, don Francesco cominciò un minuto esame di
+tutto quanto essa conteneva; rovistando in ogni mobile che avesse dei
+cassetti, in ogni suppellettile che potesse nascondere qualche cosa.
+
+Infatti vi potevano essere altre carte, delle lettere, che senza avere
+l'importanza della pergamena, riguardassero quel segreto, e gli
+convenisse conservare, o distruggere.
+
+Ma nulla trovò che avesse rapporto col cavaliere dell'Isola.
+
+Allora si assise dinanzi ad uno scrittoio, e vi rimase immobile,
+pensieroso. La sua fisonomia in quell'istante, tetra e cupa oltre ogni
+dire, faceva un singolare contrasto collo splendido sole che penetrava
+a larghi sprazzi nel gabinetto.
+
+Sì!... mormorò finalmente: io voglio ottenere il silenzio di tutti, e
+l'otterrò!... Voglio che il fratello di mio padre, od i suoi eredi non
+vengano mai a reclamare ciò che... ciò che loro appartiene!.. direbbe
+donna Livia ed anche quel benedettino temerario.... Se veramente colui
+non vuole obbedirmi, se ne pentirà, lo giuro!... Ah! se il pensiero di
+alienarmi troppo donna Livia non mi trattenesse, avrei forse già
+castigato quel frate; ed in un modo o nell'altro obbligata donna
+Rosalia al silenzio!... Ed il conte, che questa notte osò quasi
+minacciarmi... Anche per lui lo troverei il mezzo!... Oh, sì lo
+troverei!... Eppure niuno è colpevole come mia moglie!... nessuno
+avrebbe ardito fare ciò che ella fece.... Ah, perchè sono io costretto
+ad essere seco lei tanto diverso da quello che sono con tutti gli
+altri?... Perchè mio malgrado sono trascinato ad amarla? più che ad
+amarla anzi; giacchè non è amore soltanto che io sento per lei... è
+delirio, è frenesia!... Arrossisco in pensarlo; ma... che fare?... Oh
+la ingrata!...
+
+Egli si alzò.
+
+Ma io non devo accusarla, aggiunse tra sè: non l'ho sposata forse
+contro il suo volere?... Non sapevo, non mi disse ella stessa che...
+Ah! ma come mi sorprendo ad occuparmi di lei sì sovente... per non dir
+sempre?... Ma sia pure che io l'ami: non per questo, lo giuro, sarò il
+suo trastullo.... E questa volta ella dovrà obbedirmi... Non sarà mai
+che io ceda su tal punto... giammai!... Quantunque colei abbia su di
+me il potere di una maliarda.... Poi.... se mi fosse dato abbassare la
+sua alterigia riuscendo nel mio progetto, ne avrei doppia
+soddisfazione!... D'altronde che direbbero di me coloro, innanzi ai
+quali ricusai a mio padre di rendere al cavaliere dell'Isola il nome e
+le sostanze? Mi deriderebbero, vedendomi cedere a donna Livia... Poi,
+chi sa quali scandali si provocherebbero? quali vergogne forse ne
+verrebbero alla mia casa?.... Sì: tutti dovranno tacere: lo voglio!...
+
+Il gabinetto, nel quale si trovava il duca, era diviso dalla camera
+mortuaria da una gran sala soltanto. Egli, dopo qualche altro momento
+di riflessione, aperse l'uscio: traversò quella sala: socchiuse
+leggermente la porta della camera ove giaceva cadavere suo padre.
+
+Vide dei religiosi e molti servi in orazione. Nessuno si accorse di
+lui, ed egli rientrò inosservato nel gabinetto, ove rimase fin verso
+la sera.
+
+Non temeva che nè donna Livia, nè il conte di San Giorgio prendessero
+per quel giorno risoluzione alcuna: aveva saputo dal suo cameriere che
+entrambi avevano passato gran parte della giornata nella stanza del
+defunto, unendosi alle preghiere della gente ivi raccolta.
+
+Mentre usciva dal gabinetto, per recarsi nel suo appartamento, fu
+arrestato da donna Maria.
+
+--Che volete? le chiese egli.
+
+--Devo comunicarvi una cosa importantissima, rispose la sorella.
+
+--Venite, disse don Francesco.
+
+E la condusse nel gabinetto.
+
+Con lei sola il duca non era adirato; perchè comprendeva ch'ella lo
+asseconderebbe intieramente: sola lo aveva approvato nella notte
+precedente.
+
+--Donna Livia, cominciò ella a bassa voce....
+
+--Ebbene?
+
+--Ha chiesto un abboccamento al conte nella prima sera che seguirà i
+funerali di nostro padre.
+
+--E dove?
+
+--Al suo castello: certamente ella conta ritornarvi subito dopo le
+cerimonie funebri.
+
+Il duca durava fatica a frenare la sua agitazione, a contenersi.
+
+--È lo zelo per l'onor vostro, che mi consigliò ad avvisarvene,
+continuò la giovane.
+
+--Spiegatevi più chiaramente, disse don Francesco con fuoco: voi
+offendete la duchessa.
+
+--Che io mi spieghi?... riprese donna Maria un po' sconcertata.... Un
+abboccamento... la notte... in quel castello isolato, non è forse
+abbastanza?
+
+--No: e voi v'ingannate nelle vostre temerarie supposizioni.
+
+--Come?
+
+--Questo abboccamento, disse il duca, benchè alquanto alterato, questo
+abboccamento non deve avere altro scopo che di consigliare al
+cavaliere il silenzio.
+
+--Ma se donna Livia ha gettato ella stessa sul fuoco la pergamena!
+
+Don Francesco fece un vivissimo movimento di rabbia insieme e di
+dispetto.
+
+--Che importa? disse quindi; se io voglio che tutti tacciano.
+
+Donna Maria rifletteva.
+
+--Basta, riprese dopo un momento: sarà come dite; ma io avevo pensato
+il contrario.
+
+--E perchè?
+
+--Perchè so che il cavaliere....
+
+E si arrestò un istante, come se non osasse proseguire. Indi:
+
+--Perchè l'ama, disse.
+
+--Ama donna Livia?... E voi credete ch'ella lo riceverebbe per...
+domandò il duca alterato... Voi mentite! esclamò poi: la vostra è una
+perfida insinuazione.
+
+--No, non mento; e non è questa una perfida insinuazione... Del resto
+sta in voi l'accertarvene.
+
+E fece per allontanarsi.
+
+Ma suo fratello la trattenne con un cenno.
+
+--Che vi fece pensare che il conte ama donna Livia?--le chiese a voce
+bassissima e concitata.
+
+Donna Maria in quell'istante era un po' pentita di aver ceduto al suo
+odio per la duchessa; ma era troppo audace per iscoraggiarsi tosto:
+per altro, siccome aveva sempre avuto gran soggezione di suo fratello,
+tremò un momento, temendo averlo irritato contro di lei, ora ch'egli
+era il capo della famiglia. Così prese una scappatoja.
+
+--Me ne avvidi io, rispose, già da molto tempo. Però non intendo con
+questo offendere la vostra sposa.--Ella forse lo ignora....--aggiunse
+con un mezzo sorriso.
+
+Vi fu un breve silenzio, che il duca ruppe primo, dicendo seccamente a
+donna Maria:
+
+--Lasciatemi, e scacciate sì ingiuriosi sospetti.
+
+Ella escì dal gabinetto poco soddisfatta, molto indispettita.
+
+Che? pensò: ei le ha dunque perdonato la distruzione della pergamena,
+l'insulto ricevuto innanzi a tutti?... Egli!... così violento,
+superbo, irascibile?... L'ama dunque a tal punto?... Non vuole che si
+sospetti di lei nemmeno in questo giorno?... Oh! ma avrà dissimulato;
+è sì geloso, sì diffidente;... le mie parole non saranno perdute....
+Si recherà certo segretamente al castello, ed io potrò senza periglio
+dare un abboccamento al principe.... Se colei perdesse la sua
+influenza su don Francesco, sarebbe meglio per me. Mia sorella, ne
+sono sicura, l'avrà pregata di sollevare ostacoli al mio matrimonio
+col principe, ed ella forse glielo ha promesso... Per altro ogni
+speranza di donna Rosalia è vana: egli mi ama tanto!... Mai ella sarà
+sua sposa... Mai!... Ma io ho d'uopo di vederlo solo una volta
+almeno... Egli è sì debole!... Se non avessi detto al duca che il
+cavaliere è invaghito di donna Livia, non sarei stata certa ch'ei si
+sarebbe assentato.... D'altronde pensava poterla in questo giorno
+accusare audacemente... Speravo che l'abboccamento da lei dato al
+conte bastasse solo a perderla... Ma, chi sa?... il cavaliere l'ama...
+Posso lusingarmi ancora!...
+
+
+
+
+IV.
+
+
+Sono scorsi due giorni....
+
+I funerali del vecchio duca erano finiti.
+
+Il sepolcro, che sembra aver l'incarico di compiere l'opera della
+morte, nascondendo ad ogni sguardo gli avanzi inanimati che richiamano
+in modo sì crudele la persona estinta, aveva accolto quelli del padre
+di don Francesco.
+
+Ah! perchè un ribrezzo irresistibile allontana tosto dai cadaveri? E
+perchè tale ribrezzo viene sentito maggiormente dai parenti, dagli
+amici che dagli indifferenti?
+
+È forse ciò effetto della disperazione che si prova in pensare come lo
+spirito immortale, che animava prima quelle membra, non sarà mai per
+farvi ritorno?... Mai!
+
+E non vi è lagrima, non vi è preghiera, che valga a richiamarlo
+nemmeno un istante! Sembra quasi impossibile che non sia dato ottenere
+risposta veruna da chi poco prima poteva ancora comprendere, amare,
+soffrire!
+
+Ecco forse perchè si fuggono abitualmente, appena la morte gli ha
+toccati, coloro che furono cari in vita, e che divengono quasi oggetti
+di terrore.
+
+Ma non si può condannare un tal terrore, che in certe persone è
+davvero invincibile.
+
+Niuna di tali sensazioni aveva però accompagnato nella tomba il
+vecchio duca dell'Isola. Le sue ultime parole, il segreto da lui
+rivelato avevano destato in tutti preoccupazioni gravissime: ed
+all'estinto non si pensava che per contraccolpo di esse; come cioè
+alla prima causa che le aveva fatte nascere.
+
+Se egli fosse disceso nel sepolcro col suo segreto, avrebbe aumentata
+innanzi a Dio la propria responsabilità; ma quanti odj, quante colpe
+fors'anco avrebbe evitate!
+
+Le preghiere di donna Rosalia, che chiedevano disperatamente a Dio di
+perdonare a suo padre, erano state le più ardenti che avessero seguito
+il vecchio duca.
+
+Appena finiti i funerali, la duchessa, come lo aveva pensato donna
+Maria, era ritornata al suo castello.
+
+Quel castello era stato lasciato a donna Livia dal padre di lei, e
+colle vaste dipendenze formava parte delle sue cospicue sostanze.
+Benchè in inverno, la duchessa vi si recava sovente per più giorni
+insieme al suo bambino.
+
+Questa volta aveva condotto seco lei donna Rosalia, temendo forse
+lasciarla in palazzo.
+
+Il duca non aveva mostrato la menoma emozione nell'udire da sua moglie
+ch'ella ripartiva pel castello.
+
+Nei precedenti giorni don Francesco aveva cercato contenersi come in
+un tempo di tregua; e come al benedettino, data una dilazione alla
+duchessa, e chiestane una per iscritto al cavaliere di Malta, perchè
+riflettessero meglio.
+
+Nulla del resto,--aveva aggiunto con entrambi,--potrebbe smuoverlo dal
+partito preso, cioè di ottenere il silenzio con tutti i possibili
+mezzi.
+
+E tale dilazione momentanea era stata accettata dal conte di San
+Giorgio e da donna Livia.
+
+Il giorno era per finire, quando la duchessa arrivò con donna Rosalia
+al castello. Quasi subito condusse la cognata in una sala del piano
+superiore: indi si assise vicino a lei senza parlare.
+
+Donna Rosalia ruppe prima il silenzio.
+
+--Dunque, disse, voi sperate, donna Livia, di poter giungere così a
+compiere il voto del mio sciagurato padre?
+
+--Sì: non vedo via migliore di questa.
+
+--Ma bisognerà che nessuno possa mai sospettare...
+
+--Nessuno sospetterà, lo spero: e se, come credo, il vostro padrino
+asseconda il mio progetto, giungeremo presto forse allo scopo che
+desideriamo ottenere.
+
+--Lo volesse il cielo!
+
+--Basta; fra poco lo sapremo; il conte non dovrebbe tardar molto.
+
+E donna Livia si alzò: andò a mettersi a una finestra: guardò pel
+vasto orizzonte che le si stendeva dinanzi.
+
+--Nessuno! mormorò volgendosi alla cognata; nessuno ancora!
+
+Donna Rosalia non l'intese.
+
+Vedendo la duchessa alla finestra, aveva abbassato gli occhi, e
+lagrime silenziose scorrevano sulle sue pallide guance.
+
+Donna Livia la considerò qualche tempo.
+
+Sventurata! pensò; ah, non è soltanto la morte e la colpa di suo padre
+che ella piange! Quanto deve soffrire! Eppure quali angosce le sono
+serbate ancora! Adesso ella dubita soltanto: che sarà fra poco quando
+comprenderà che il principe non l'ha mai amata, o che almeno non l'ama
+più?--Cielo, perchè permetti che donna Maria debba, come ne sono
+sicura, venir preferita a questa fanciulla?... Donna Maria sì egoista,
+sì falsa ed insensibile!... Ah, non sono ingiusta pensando così di
+lei! Troppo bene la conosco.
+
+E si passò una mano sulla fronte, mormorando: Oh! io so quanto costi
+rinunciare alla felicità vagheggiata!
+
+E nei begli occhi della giovane duchessa brillò una lagrima... Ma ella
+scacciò tosto la sua emozione... Alfine, disse quindi tra sè, ho mio
+figlio, che tanto amo!... Sì: egli potrà forse farmi in parte
+dimenticare....
+
+E come per non pensare a sè stessa, tornò ad esaminare donna Rosalia.
+
+Temo, rifletteva, ch'ella non sappia sopportare il disinganno che
+l'attende... Vorrei incoraggiarla: vorrei dirle che so ciò che la fa
+soffrire:... ma no! D'altronde ora devo pensare a far quanto mi detta
+la mia coscienza, cercando realizzare il progetto che ho concepito.
+
+E donna Livia tornò a guardare nella campagna.
+
+Mentre poco prima stava considerando la giovane cognata, si sarebbe
+durato fatica a riconoscere in lei la donna che aveva strappato la
+pergamena a suo marito nella notte fatale, e che era quindi rimasta di
+ghiaccio alle di lui minacce.
+
+Passò qualche tempo.
+
+Ad un tratto la duchessa esclamò:
+
+--Il cavaliere giunge.
+
+Donna Rosalia alzò il capo.
+
+--Sì, riprese donna Livia, allontanandosi dalla finestra. Egli si
+avvicina al galoppo. Io vado tosto a riceverlo, e vi comunicherò poi
+la sua risposta.
+
+Ciò detto, sortì rapidamente.
+
+Donna Rosalia le guardò dietro un istante.
+
+Sì, disse tra sè; ella otterrà forse quanto mio padre desiderava...
+Riescisse almeno quel progetto!
+
+Indi a sua volta si mise alla finestra, ove stava prima appoggiata la
+moglie del duca. I suoi sguardi non errarono a lungo, e si arrestarono
+tosto nella direzione di Catania.
+
+La notte, che si avvicinava, non le permetteva di scorgerla... Per
+qualche tempo donna Rosalia rimase immobile.
+
+Quella fanciulla, benchè nata in seno all'opulenza, era davvero degna
+di compassione! Sua madre era morta nel darle la luce; ed ella, al
+pari di donna Maria, aveva passato l'adolescenza in un monastero, ove
+le religiose cogli scrupoli, le continue pratiche di pietà, i
+sermoni;--le compagne colle immagini fallaci del mondo, col
+fantasticare in regioni sconosciute--avevano sviluppato nelle due
+sorelle gl'istinti diversi: così donna Rosalia, per natura sensibile e
+generosa, era divenuta appassionata ed insieme molto pia, fanatica
+quasi;--e donna Maria, d'indole perversa ed egoista--scettica, falsa,
+avendo ella presto volto il suo naturale ingegno, il brio, la
+perspicacia all'intrigo ed al male.
+
+Ritornate nella casa paterna dopo qualche anno, quelle due ragazze
+erano state abbandonate a sè stesse ed alle influenze non sempre buone
+delle governanti e delle cameriste.
+
+L'abitudine del vecchio duca di ricevere società numerosa, onde certo
+soffocare colle distrazioni i rimorsi; l'egoismo, l'indifferenza di
+don Francesco, il quale non si era mai dato alcun pensiero delle sue
+giovani sorelle,--avevano compita l'opera funesta di quella educazione
+viziata.
+
+Ed ecco perchè, mentre donna Maria si occupava a sorvegliare la
+cognata, che ella odiava senza motivo; a condurre di pari passo gli
+amori col giovine cavaliere, ch'ella aveva da poco rapito a donna
+Rosalia; questa non sapeva far altro che piangere e pregare.
+
+Così anche quella sera ella andava mormorando lagrimosa:
+
+Ah! egli è là fra quelle mura, ed ella pure! Gli è di me più vicina!
+Sarà dunque vero, gran Dio, che è dessa ch'egli ama ora?... Eppure vi
+fu un tempo in cui i suoi occhi cercavano i miei, e che di rado mi
+lasciavano!... Ma allora ella non era là; non la conosceva; non
+l'aveva veduta mai!... Ah, perchè è tanto bella? Forse in questo
+istante il principe le parla, le dice d'amarla!... Perchè non sono io
+rimasta a Catania? Gli osserverei almeno!... Preferirei la collera di
+don Francesco all'idea che, mentre io sono qui, essi sono insieme....
+Insieme!... Ah, questa sola parola mi uccide!... Se venisse il giorno
+fatale che gli unisse per sempre, sento che non potrei più vivere...
+Cielo! perdona!
+
+E donna Rosalia allontanò colla mano i suoi abbondanti capegli neri,
+che le cadevano sulla fronte.
+
+Indi con un movimento di disperazione:
+
+Oimè! disse amaramente tra sè; a che mi varrebbe esser presso di loro,
+sorvegliarli?... Se ei non mi ama più!... Non farei che venir
+riguardata come un testimonio importuno... All'indifferenza che il
+principe comincia, lo temo, a provare per me, si aggiungerebbero la
+noja, il tedio.... Me infelice!... Eppure, se il cielo mi ajutasse,
+potrei forse venir preferita ancora; perchè infine io non sono certa;
+dubito soltanto.... Gran Dio, perdonate a mio padre la sua colpa, ed
+abbiate anche pietà di me!... E se mi confidassi a donna Livia?...
+Ella forse potrebbe.... Ma no!... ma no!...
+
+La giovinetta appoggiò il capo ad una mano, e di lì a qualche tempo:
+
+Ah! perchè donna Maria non è ella rimasta ancora a Palermo?... Quale
+stella a me fatale decise sì presto il suo ritorno?... Se almeno
+tardava un anno, qualche mese, avrei forse già sposato il principe; ed
+invece!... Ella venne ad attraversarmi la via della felicità....
+Poteva maritarsi in casa di quella nostra parente; essere contenta; ma
+lungi di qui!...
+
+Donna Livia starà ora persuadendo il cavaliere: ei non le negherà
+certamente quanto ella gli chiederà.... È sì buono il mio padrino!...
+Se riescissi presto a veder restituire ai nostri parenti spogliati
+quanto è loro dovuto, mi sembra che, oltre la soddisfazione che ciò mi
+cagionerebbe, ne trarrei anche un lieto presagio pel mio avvenire...
+
+Il rumore lontano di un cavallo che sembrava venire verso il castello,
+interruppe le riflessioni di donna Rosalia. Ella si scosse, e cercò
+collo sguardo di penetrare attraverso l'oscurità che avvolgeva la
+campagna; ma nulla distinse.
+
+Ed intanto quel rumore andava avvicinandosi sempre più... Ella
+attendeva con un'agitazione piena di ansietà.... Ah! pensava, se fosse
+il principe che, sapendomi a questo castello, venisse qui per vedermi
+nascostamente, parlarmi lungi da donna Maria, rassicurarmi!...
+
+E se la notte non lo avesse vietato, si sarebbe potuto vedere un
+vivissimo rossore animare le sue guance abitualmente scolorite.
+
+Ma era illusione la sua, e durò poco.
+
+Quel rumore, che tanto l'aveva scossa, era già cessato.
+
+Certamente qualche cavaliere era passato nelle vicinanze, poi sì era
+allontanalo.
+
+Donna Rosalia sospirando rinchiuse allora la finestra ed andò a sedere
+dinanzi al camino.
+
+Intanto un cavaliere grande, coperto da un ampio mantello, sotto al
+quale scorgevasi appena la spada, si avanzava a piedi, leggermente,
+verso il castello, per una stradicciuola remota che metteva alla porta
+rustica del fabbricato.
+
+Era il duca.
+
+Un servo, che certo lo aspettava da qualche tempo, gli mosse incontro.
+Non parlò, ed attese.
+
+--Conducimi all'istante nel luogo ove sai, mormorò don Francesco.
+
+Il servo obbedì.
+
+Entrambi, colla rapidità ed il silenzio di due fantasmi, entrarono per
+una porticina nel castello.
+
+--Hai ben preso ogni precauzione, perchè nessuno possa sospettare la
+mia presenza? domandò il duca.
+
+--Sì, Eccellenza.
+
+--Bene.
+
+E disparvero per un lungo e deserto corridojo.
+
+
+
+
+V.
+
+
+Dopo aver lasciato donna Rosalia, la duchessa si era recata in una
+sala terrena, la più piccola di tutte, ove abitualmente soleva
+trattenersi quando era al castello.
+
+Quasi all'istante il cavaliere di Malta fu introdotto.
+
+Allora donna Livia gli accennò di chiudere la porta; indi:
+
+--Sedete, conte, gli disse: devo pregarvi di una grazia.
+
+--Comandate, rispose egli commosso. Sapete che io sono interamente ai
+vostri ordini. Ah, vorrei mi chiedeste molto, onde potervi
+testimoniare la mia assoluta devozione!
+
+Queste parole furono pronunciate in un modo che non lasciava dubbio
+alcuno sulla loro sincerità.
+
+--E molto vi chiederò infatti, riprese con calma la duchessa.
+Ascoltatemi.
+
+Il cavaliere di Malta attendeva in silenzio.
+
+--È del segreto rivelato dal vecchio duca che io intendo parlarvi,
+continuò donna Livia. Voi certamente lo avrete immaginato.
+
+Il conte fece un cenno affermativo, ma non l'interruppe.
+
+--Perciò, proseguì ella, ho voluto vedervi oggi in questo castello. Io
+ho concepito un progetto, e col vostro mezzo spero poterlo realizzare.
+Ora ve lo comunicherò. Sulle prime ero decisa ad oppormi risolutamente
+a don Francesco, come avevo cominciato a fare; ma poi cangiai avviso.
+Compresi che egli vuole ottenere assolutamente il silenzio di tutti su
+quel disgraziato affare, con ogni mezzo; mezzi estremi forse, a cui io
+devo evitare che egli ricorra. Non crediate però, conte, che io
+acconsenta a vedere in pace il cavaliere dell'Isola ingiustamente
+spogliato: quando penso che mio marito può accogliere tale idea, mi
+sento fremere; ma ei non la manderà ad effetto sinchè avrò vita.
+
+Ella si arrestò un istante; indi:
+
+--Ho riflettuto: ho pensato che forse don Francesco ritiene in buona
+fede di non essere colpevole operando in tal modo, facendo quanto
+infine fece suo padre per tanti anni.... Egli non ha certamente
+afferrato il vero concetto di.... Insomma la cosa non gli appare forse
+come a voi, conte, come a me.... sotto la sua vera luce....
+
+--Voi lo scusate!...
+
+--Lo devo: poi, comprendete, desidero anche persuadere a me stessa ciò
+che vi dico: cioè che l'orgoglio, l'ostinazione, sì forti in lui,
+siano i suoi soli moventi.
+
+--Ah, donna Livia, io quella notte ho temuto assai la sua collera per
+voi.... Faceste bene a desistere da una aperta opposizione: sarebbe
+stata troppo pericolosa.
+
+La duchessa sorrise amaramente.
+
+--Non è il timore che mi consigliò; ma il pensiero di mio figlio: e
+d'altronde che avrei ottenuto, continuando a provocare don Francesco?
+Nulla.... Ma per mio figlio istesso io desidero riparare a quella
+ingiustizia.... E per farlo senza destare troppi odj, e per evitare
+altre scene tristi, ecco quanto ho pensato.
+
+Il conte di San Giorgio si fece attentissimo.
+
+--Ora, proseguì donna Livia, la pergamena non esiste più: e se vostro
+zio od i suoi eredi venissero a reclamare, attestando, come potranno
+certamente farlo, con prove autentiche, la loro identità; don
+Francesco non potrebbe rifiutarsi a rendere ad essi quanto è loro
+dovuto. Mi comprendete?
+
+--In parte: continuate, signora.
+
+--Ma, onde non contrastare troppo apertamente col duca, bisognerebbe
+cercare di loro segretamente: ed una volta trovatili, fare che essi
+reclamino, mostrando però non essere stati consigliati da alcuno, e
+soltanto perchè la morte del vecchio duca dell'Isola giunse
+casualmente a loro cognizione.
+
+--Vi comprendo, donna Livia: ed io, sì, io li cercherò.
+
+--Vi ringrazio, cavaliere: sapevo non contare invano sopra di voi.
+
+--Sì: avete ragione: questo è il mezzo migliore infatti. Sono pronto a
+secondarvi intieramente. Come credete che io debba agire?
+
+La giovane duchessa parve commossa da sì completa devozione; indi:
+
+--Mi diceste che un ordine vi chiama a Malta tra breve: mostrando
+quell'ordine come per caso a don Francesco, ei non potrebbe concepire
+il menomo sospetto. Giunto a Malta, potrete disimpegnarvi ed ottenere
+un lungo permesso?
+
+--Sì, lo posso: mi basterà vedere un momento il gran maestro: fra
+qualche giorno partirò.
+
+E prima che ella rispondesse, riprese:
+
+--Avevo pensato un istante a prendere sopra di me ogni responsabilità,
+svelando il segreto, poichè voi avevate distrutta la pergamena; ma
+allora.... Voi conoscete don Francesco!... Un duello a morte con lui
+sarebbe stato inevitabile. È inutile dirvi perchè ne rifuggii.
+
+--Aveste ragione, conte: un duello tra voi e mio marito, qualunque
+risultato avesse, mi sarebbe causa d'eterna amarezza.
+
+--Ma, e come eviterete lo sdegno del duca, quando questi nostri
+parenti venissero a reclamare?
+
+--Don Francesco mi disse che, se io serbo il silenzio, mi perdona la
+distruzione della pergamena. Voi fate in modo che il cavaliere
+dell'Isola, od i suoi figli non suscitino scandali. Così il duca si
+persuaderà più facilmente, e sarà possibile far credere che nessuno di
+noi conosceva la loro esistenza. Pur troppo il vostro compito non sarà
+facile; perchè ignoriamo qual nome essi portino; ma siccome il vecchio
+duca prima di morire disse sapere che suo fratello aveva preso
+servizio nell'armata della repubblica veneta, così dimorerà ancora su
+quelle terre: o, se egli più non esiste, è là che potrete aver
+contezza de' suoi figli.
+
+--Infatti, questa è l'ipotesi più verosimile: l'avevo già pensato
+anch'io. Per iscoprire quei parenti farò tutto il possibile, e spero
+riescire ad onta del mistero che ce li nasconde... Ed al duca dirò che
+acconsento a serbare il silenzio?.. aggiunse con qualche esitazione.
+
+--Potete dirgli che, obbligato ad assentarvi per un tempo di cui
+ignorate la durata, dovete rinunciare per ora ad occuparvi della
+rivelazione di vostro zio.
+
+--Gli dirò che, finchè rimango a Malta, serberò il silenzio da lui
+chiestomi! Non gli sembrerà strana la mia lunga assenza, benchè non
+sia tempo di guerra; poichè già diverse volte, il sapete, ebbi
+missioni che durarono mesi e mesi..... D'altronde, mostrandogli
+l'ordine.... Ma, e gli altri taceranno?
+
+--Il benedettino giungerà qui tra breve: egli è un uomo sicuro: gli
+confiderò tutto, ed ei mostrerà d'aver ceduto a don Francesco che, lo
+so, ha insistito con forza presso di lui.... Quanto a donna Rosalia,
+il duca non la teme molto: la crederà facilmente scoraggiata. Ed io
+gli dirò aver deciso tacere, nella speranza ch'ei si persuada da sè a
+riparare quella ingiustizia.
+
+Ella si arrestò; indi con una specie di disgusto:
+
+--Oh! mi ripugna scendere ad una finzione: ma è necessario.
+
+--No, donna Livia, questa non è finzione; od almeno lo scopo che vi
+proponete la giustifica. Tale scopo è santo!
+
+--Riesciste almeno!
+
+--Speriamo: il cavaliere dell'Isola, come saprete, ha portato seco le
+sue carte di famiglia: dunque....
+
+--Infatti.... Tranquillizzeremo donna Rosalia, che è ansiosissima di
+veder compito il voto di suo padre.
+
+--Povera donna Rosalia! Mi dispiace lasciarla infelice.
+
+La duchessa alzò il capo.
+
+--Che volete dire? domandò.
+
+--Voglio dire che, come ve ne sarete certamente avveduta, ella ama il
+giovane principe degli Alberi, e ch'ei non pensa se non a donna Maria.
+Me ne duole assai per la mia figlioccia, che ho sempre amata molto; ma
+non vedo rimedio alcuno.... Ella soffre....
+
+--Sì: eppure credo non abbia perduta ogni speranza.
+
+--La perderà fra poco. Io so che il principe conta chiedere presto la
+mano di donna Maria.
+
+--Come lo sapeste?
+
+--Ora vi racconterò. Il principe stesso me lo disse...
+
+In quell'istante, se il conte e donna Livia avessero prestato
+attenzione, avrebbero potuto udire un lieve rumore dietro la
+tappezzeria.
+
+Era don Francesco, che giungeva nel suo nascondiglio. Trovavasi un po'
+in ritardo; perchè aveva pensato esser meglio partire da Catania a
+qualche intervallo dal suo parente, anzichè seguirlo troppo davvicino,
+o prevenirlo, e dar sospetto. Poi, siccome la gelosia era stata il
+solo suo movente, erasi detto che, ove anche perdesse una parte di
+quella conversazione, ne udirebbe sempre abbastanza per sapere quali
+rapporti regnassero tra la duchessa ed il cavaliere di Malta.
+
+Donna Maria non si era ingannata: benchè il duca avesse mostrato non
+crederle, le insinuazioni di lei gli avevano suscitato in cuore un
+inferno.
+
+«Il principe stesso me lo disse.»
+
+Ecco le prime parole che don Francesco doveva udir pronunciare dal
+conte di San Giorgio.
+
+Il cielo certamente non permise che egli sentisse quanto riguardava il
+segreto rivelato dal padre.
+
+Intanto il cavaliere proseguiva:
+
+--Incontrai il principe fuori della città: egli era a cavallo: io
+pure. Mi si avvicinò, e mi chiese se volessi acconsentire che per
+qualche tempo mi accompagnasse. Accettai. Sembrava ch'egli avesse
+qualche cosa a dirmi, ed io attendeva che parlasse. Infatti quasi
+subito esclamò:--Ah! la morte del duca vostro zio venne a spezzare i
+miei più cari progetti.--Lo guardai sorpreso, come per interrogarlo,
+ed egli continuò:--Avevo risolto chiedere donna Maria in isposa in
+questi giorni, e non ebbi il tempo di farlo.--Io pensai tosto a donna
+Rosalia, e mi sentii stringere il cuore.--Ah! dissi, voi amate una
+delle mie giovani cugine, principe?--A queste parole, che avevo
+pronunciate appositamente, mi parve che egli arrossisse: ciò mi
+persuase sempre più che in passato deve avere lasciato credere a donna
+Rosalia di amarla.--Amo donna Maria, mi rispose con qualche imbarazzo,
+e temo che la morte di suo padre possa, non solo ritardare, ma
+impedire le mie nozze con lei; perciò desiderai consultar voi, che
+come stretto parente conoscerete forse le idee di don Francesco.
+Credete che ei possa concedermela?--Voi siete di famiglia illustre,
+risposi; siete ricchissimo, non dovete dunque temere un rifiuto.--Gli
+è che il duca potrebbe avere per donna Maria qualche altro
+progetto.--Io rimasi un istante perplesso; indi:--Non credo,
+ribattei.--Cercate voi, riprese egli, d'interpellare don Francesco in
+proposito.--Io non ho con lui grande intimità, risposi: mi sembra sia
+meglio che voi stesso, quando ve ne parrà giunto il tempo, facciate la
+vostra domanda.--Voi comprendete, donna Livia, che io non potevo
+acconsentire ad immischiarmi d'un matrimonio che darà tanta pena alla
+mia figlioccia.--Farò come mi consigliate, disse il giovane: più
+presto che sarà conveniente, parlerò al duca.--E dopo essersi
+trattenuto ancora qualche istante meco, mi lasciò un po' freddamente.
+Mi parve alquanto offeso per non aver io voluto accogliere la sua
+preghiera.--Volli narrarvi tutto ciò, donna Livia, perchè pensiate voi
+se vi par meglio preparare un po' per volta al disinganno donna
+Rosalia.
+
+La duchessa riflettè un istante.
+
+--No, disse quindi, non la preverrò. Perchè anticiparle il dolore, la
+disperazione forse, in cui la getterà il sapere che il principe vuole
+sposare donna Maria? Alle volte la verità, per quanto possa essere
+crudele, è preferibile ai dubbj, è vero, ma non per tutti....
+D'altronde ella non mi ha parlato mai del suo amore, ed io non posso
+provocare le di lei confidenze senza commettere un'indiscrezione.
+
+--Non so che dire; ma non potremo evitare che fra poco ella conosca il
+vero; poichè infatti, se il principe non l'ama, mi sembra inutile
+cercar d'impedire le nozze di lui con donna Maria. D'altronde ciò
+dipende dal duca.
+
+--Certamente. Se donna Maria avesse cuore, potrebbe ella... Io non la
+credo innamorata propriamente del principe.
+
+--Nemmeno io: ella non è capace di amare alcuno; ma non rinuncierà mai
+ad un gran partito come questo per generosità. Il lusingarsene sarebbe
+un assurdo. Guardate, donna Livia, io provo per quella fanciulla,
+quantunque tanto bella, una repulsione grandissima.
+
+La duchessa non rispose: perchè avrebbe difeso donna Maria? Non era
+suo costume prodigare elogi a chi non stimava.
+
+--Ed io, continuò il cavaliere, voglio dirvi che vi guardiate da lei:
+anche conoscendola, come certo la conoscete, non la temete forse
+abbastanza. Siete al disopra di ogni sospetto; ma colei potrebbe
+egualmente nuocervi. Diffidate... La notte, in cui morì mio zio, io
+feci per accostarmi a voi: volevo dirvi qualche parola sul disgraziato
+affare della pergamena, mentre eravate appoggiata al letto.
+
+--Ebbene?
+
+--Io vidi donna Maria esaminarmi in modo che rabbrividii. Ella
+sorrideva impercettibilmente; ma quel sorriso era sì malvagio, che io
+vi lessi macchinazioni infernali, come ne lessi ne' suoi sguardi...
+Oh! donna Livia!--aggiunse con viva emozione--io che so per prova come
+voi siate fra il numero raro di quelle donne che saprebbero morire
+prima che mancare anche in ispirito all'onore, al dovere; posso dirvi
+che ella sospetta di voi: posso dirvelo senza timore d'offendervi.
+
+--Vi ringrazio, conte, rispose la duchessa tristamente: mi prevarrò di
+questo vostro avviso.
+
+Il rumore, che si poteva aver udito poco prima, si rinnovò; ma neanche
+questa volta nè donna Livia, nè il cavaliere lo notarono.
+
+Il duca, scosso e persuaso dalle ultime parole del cavaliere di Malta,
+ed arrossendo d'aver potuto un momento dubitare della duchessa, non
+aveva voluto trattenersi maggiormente. D'altronde da un istante
+all'altro il conte poteva lasciare il castello, ed ei non voleva
+esporsi ad incontrarlo in cammino. La risposta, che donna Livia aveva
+data all'avvertimento del cavaliere, pareva dover terminare il
+colloquio; pensò che si sarebbe fatta chiamare donna Rosalia, e che
+ella entrando poteva avvedersi di lui: non gli rimaneva forse che il
+tempo strettamente necessario per ritornare a Catania senza essere
+raggiunto dal cugino.
+
+Fu fortuna; poichè, se si fosse trattenuto ancora, avrebbe inteso
+parlare del progetto che riguardava il cavaliere dell'Isola.
+
+--Chi sa quali cangiamenti avverranno qui forse durante la mia
+assenza? disse il conte di San Giorgio a donna Livia.
+
+--Non cerchiamo d'interrogar l'avvenire, rispose ella: disponiamoci ad
+accettar con coraggio quanto potrà darci di male, e forse sarà meno
+triste di quanto potremmo presumere in mezzo a tante preoccupazioni. I
+presagi, che talora si credono scorgere in esso, sono più fallaci di
+una sibilla menzognera.
+
+Vi era in queste parole della giovane duchessa un senso di sconforto,
+che ne traspariva suo malgrado, come una rimembranza di speranze
+distrutte, di necessità subíte.
+
+Il cavaliere la esaminò con una certa agitazione; indi:
+
+--Avete ragione, signora, le disse: vi fu un tempo in cui io guardavo
+al futuro con una specie di temeraria fiducia: credevo non dover
+trovarvi mai se non che pugne felicemente sostenute, soddisfazioni di
+un guerriero.... ed invece....
+
+La duchessa lo guardò attentamente.
+
+--Non temete, donna Livia, proseguì egli con dolore ed insieme con
+esaltazione; io non mancherò giammai alla promessa che vi ho fatta;
+riguardatemi senza timore come il vostro amico più devoto.
+
+--Vedete che come tale vi riguardo, caro conte; non metto ora forse la
+vostra amicizia alla prova, ed a dura prova?
+
+Ella sorrise leggermente, e dopo qualche istante:
+
+--L'unica cosa, che temo indovinare nell'avvenire, è il dolore di
+donna Rosalia. Questa fanciulla, credetemelo, cavaliere, mi preoccupa
+assai.
+
+--Ed io pure: ma che fare? d'altronde presto partirò. Voi la
+consolerete, duchessa.
+
+--Lo tenterò almeno. Ora ella è meco al castello: volete salutarla?
+
+--Volentieri.
+
+Donna Livia fece chiamare la sua giovane cognata.
+
+Dopo un momento questa entrò. Era sì pallida, sì abbattuta, che il suo
+padrino e la duchessa si scambiarono uno sguardo di compassione: essi,
+che sapevano come tutto fosse finito per lei.
+
+Donna Rosalia si conteneva però: desiderava far credere che la morte
+del padre, ed il segreto di famiglia fossero causa del suo turbamento.
+E ciò in parte era anche vero. Ma ahi! in piccola parte soltanto.
+
+--E così? domandò ella a donna Livia.
+
+--Il conte è pronto ad assecondarci, rispose la duchessa: se otterremo
+il nostro scopo, sarà grazie a lui. Ei partirà prestissimo: forse
+prima non lo rivedremo più.
+
+Donna Rosalia guardò il cavaliere di Malta; e nei suoi occhi neri
+grandi e belli si dipinse una viva riconoscenza.
+
+--Grazie, grazie, dissegli, per mio padre e per me.
+
+--Fo il mio dovere, cara figlioccia: io pure desidero assai togliermi
+la parte di responsabilità, lasciatami in questo affare dal duca
+morente. E poi colui, che cercherò reintegrare ne' suoi diritti, non è
+forse mio zio? Non avrei osato agire solo, perchè personalmente io non
+devo una riparazione.
+
+E come per distrarre la giovane, per occuparla di altro che del
+principe, aggiunse:
+
+--Siate cauta, cara donna Rosalia: adoperatevi colla duchessa,
+affinchè non si penetri da alcuno il vero motivo della mia assenza.
+
+--Oh non temete! quel progetto mi sta tanto a cuore!
+
+--Ora, riprese il conte, ritorno subito a Catania. Prima di partire mi
+recherò da don Francesco: se sarete ritornate in città, avrò il
+piacere di salutarvi ancora: altrimenti, pazienza!
+
+Egli contemplò qualche istante donna Rosalia e la duchessa; la prima
+con una tenera compassione; la seconda un po' più a lungo, e con
+espressione indefinibile. Indi decidendosi, si strappò alla specie
+d'incanto, che lo tratteneva in quella sala: e dopo aver abbracciata
+donna Rosalia, e baciata tremando la mano alla duchessa, partì.
+
+La moglie e la sorella di don Francesco rimasero silenziose: entrambe
+erano commosse, agitate.
+
+Il progetto di donna Livia era generoso; ma chi sa dove poteva
+condurre?
+
+Quasi subito una vecchia che era sempre stata governante di donna
+Livia, sin da quando questa era bambina, venne ad avvertirla che il
+benedettino, invitato segretamente da lei a recarsi al castello, era
+giunto non visto da alcuno, ed attendeva nella cappella.
+
+Donna Livia vi si recò all'istante.
+
+
+
+
+VI.
+
+
+Sul cadere dello stesso giorno, in cui il duca ed il conte si recavano
+al castello di donna Livia per fini diversi, donna Maria passeggiava
+sola nel giardino del palazzo.
+
+La passeggiata aveva certamente uno scopo; perchè l'affascinante
+bionda camminava rapidamente, e non si arrestò che dinanzi un rustico
+padiglione, situato in fondo al giardino istesso. Entrò in una stanza
+terrena di quel fabbricato, la cui finestra dava su di una via isolata
+e deserta. Donna Maria sedette sopra un rozzo sgabello di legno:
+attesa un poco, indi si alzò: guardò dalla finestra, e:--Non viene
+ancora, disse tra sè. Ma, a che mi lagno? Non gli ho io fatto
+raccomandare di aspettar la notte? Mio fratello è sì violento,
+esigente, bizzarro, che, se mi sorprendesse in colloquio con un
+cavaliere, sarebbe capace di un eccesso... Ma egli è assente.... Ah!
+lo comprendevo bene: sapevo di non arrischiarmi troppo, dando al
+principe un appuntamento... Ero sicura che don Francesco si sarebbe
+recato al castello, onde sorprendere la sua cara sposa col
+cavaliere!... Chi sa che cosa può accadere?... Ma ecco il principe: e
+non è ancor notte fatta.... Ora temo quasi sia troppo presto...
+
+Guardò intorno a sè. Ma nessuno mi vede, pensò.
+
+Quasi subito un giovane gentiluomo entrò dalla finestra, che potè
+facilmente scavalcare.
+
+Era desso il principe degli Alberi, colui che donna Rosalia amava con
+tanta passione. Era piccolo, bruno, delicato; con un certo che di
+languido nella fisonomia assai più dolce e gentile di quanto addicasi
+ad un uomo.
+
+Donna Maria lo salutò con un sorriso molto espressivo, e gli porse la
+mano, ch'ei baciò con trasporto.
+
+--Finalmente! esclamò il giovine, vi trovo sola: posso dirvi
+finalmente, lungi da ogni sguardo importuno, quanto vi amo!
+
+La sorella del duca ascoltava coll'aria di una donna che è certissima
+del suo potere, e che si tiene egualmente certa non si possa mai
+eccedere nell'adorarla.
+
+Dagli sguardi, che il principe fissava in lei, era facile comprendere
+che quella fanciulla era tutto per lui... Se donna Rosalia lo avesse
+veduto in quell'istante, non avrebbe più conservato la menoma lusinga!
+Si sarebbe sentita trafiggere il cuore da una mortale ferita.
+
+--Vedendovi, diceva egli a donna Maria, trovandomi solo con voi, mi
+illudo: mi sembra che la felicità, di cui godo, debba essere duratura;
+che nulla al mondo possa aver forza bastante per farla cessare, per
+costringermi ad allontanarmi da voi!
+
+Ella sorrise ancora.
+
+--Speriamo, rispose.
+
+--Oh certamente! Se non sperassi farvi mia, non potrei vivere.... E
+pensare che devo differire a chiedere la vostra mano! Credete che tale
+dilazione dovrà esser lunga?
+
+--Di qualche mese almeno.
+
+--Quale fatalità!
+
+--Ne soffro al pari di voi, principe,--disse donna Maria, alzando al
+cielo i begli occhi, nei quali sembrava fremere una viva passione,
+repressa soltanto dall'onore e dalla modestia.
+
+Il giovane la contemplava estatico agli ultimi chiarori del giorno;
+sembrava che volesse prolungarli col desiderio, ed impedire alle
+tenebre di avvolgere quella seducente bellezza.
+
+Certo, se egli aveva dei rimproveri ad indirizzarsi sulla sua condotta
+passata, se il pensiero di donna Rosalia poteva cagionargli rimorsi;
+rimproveri e rimorsi dovevano essere ben leggieri.
+
+E forse non sospettava nemmeno le lagrime amare che la sua incostanza
+faceva scorrere in quegli stessi istanti.
+
+Ah! perchè si può impunemente distruggere la felicità di una persona,
+senza che tal colpa, la quale molte volte ha conseguenze più funeste
+di un delitto, venga punita?--Ma non è infamia mancare a promesse che
+talora un uomo, talora una donna ebbero l'ingenuità, la sciocchezza di
+credere sacre.... È invece cosa naturalissima!... Non è crudeltà
+dimenticare d'aver pronunciate parole che forse s'impressero a
+caratteri indelebili nella mente, nel cuore di chi non si vuole, non
+si può più amare; è soltanto cedere alla natura che spinge verso un
+altro oggetto; il quale, simile al sole, che oscura co' suoi fulgidi
+raggi le faci trovate talvolta al mattino, fa impallidire ogni altra
+immagine.
+
+E coloro, che agiscono in tal modo, credono in buona fede di non far
+gran male.
+
+Il principe, per esempio, mentre stava contemplando donna Maria, non
+si preoccupava molto di tutto questo: è vero ch'egli aveva a scusa una
+passione più forte della sua ragione, che lo conduceva, che lo
+trascinava: ma bastava ciò?...
+
+--Credeva, proseguiva egli, aver trovato un mezzo per affrettare il
+compimento de' miei voti.
+
+--E qual mezzo?
+
+--Non so se devo parlarvene: esso non è riescito.
+
+--Comunicatemelo egualmente.
+
+--Già da molti giorni non potevo vedervi, e ciò mi addolorava assai;
+questa privazione mi rendeva più crudele l'idea del contrattempo che
+tanto mi affligge. Pensai che facendo parlare al duca da qualcheduno
+della vostra famiglia mi avrebbe giovato, e m'indirizzai al conte di
+San Giorgio.
+
+--A lui?
+
+--Sì.
+
+Donna Maria parve riflettere.
+
+--E che vi rispose? domandò poi.
+
+--Mi disse ch'ei non ha alcuna influenza su don Francesco, e mi
+consigliò a chiedergli direttamente la vostra mano, quando lo
+giudicherò conveniente.
+
+--Ah, egli vi disse questo?
+
+E donna Maria si volse: aprì una piccola lanterna che stava in un
+angolo della stanza, e chiuse le pesanti imposte della finestra, onde
+nessuno potesse scorgere il lume dalla via.
+
+Dopo un istante il principe continuò:
+
+--Compresi che il conte non voleva forse adoperarsi per noi: però
+anche senza il suo concorso....
+
+Donna Maria lo interruppe:
+
+--Quel concorso non ci sarebbe stato di grande utilità.
+
+--È dunque vero che il duca non si sarebbe lasciato persuadere da lui?
+
+--È verissimo: ed è forse meglio ch'egli abbia rifiutato.
+
+Ed intanto pensava alla scena che forse avveniva al castello, e che
+ella stessa aveva preparata. Ma ad un tratto una subita riflessione
+venne a turbarla grandemente... Il principe aveva parlato al cavaliere
+di Malta... E se fosse stato per comunicar ciò alla duchessa che il
+conte.... Ella aveva udito dell'abboccamento; ma qualche parola
+appena, mentre stava nascosta dietro una portiera... E se il duca
+riconoscesse infondate le sue accuse?... Ei, che già le aveva proibito
+dubitare di donna Livia!... Oimè! pensava; avrei fatto una bella
+cosa!... Qual sarebbe la sua collera!... Egli, così violento,
+brutale!... Oh bene! gli dirò chiaro che acconsento a serbare il
+segreto rilevato da nostro padre, a condizione soltanto ch'ei mi lasci
+sposar presto il principe.
+
+Quest'ultima idea la rassicurò alquanto, e si rivolse sorridente al
+giovane.
+
+--Quali pensieri vi occupano, donna Maria? chiese egli. Nei vostri
+begli occhi mi parve leggere come dell'inquietudine, e...
+
+Ella non lo lasciò terminare.
+
+--Nulla, disse: pensavo che faceste male ad agire senza consultarmi:
+vi avrei risparmiato un inutile passo.
+
+--Purchè tal passo non ci riesca dannoso, che m'importa di averlo
+sprecato? Tutto è per me indifferente fuorchè il nostro amore.
+
+--Sì; ma bisogna condurci con prudenza.
+
+Prudenza!... Questa parola, proferita freddissimamente da donna Maria,
+fece sull'innamorato principe l'effetto d'un pezzo di ghiaccio sul
+fuoco.
+
+La giovane nel pronunciarla non aveva pensato che alla collera di don
+Francesco, provocata forse inconsultamente da lei, e non si era
+lasciata trasportare dall'entusiasmo del suo innamorato, come aveva
+finto sino ad allora.
+
+--Ah! mormorò il giovine tristamente; voi non mi amate, come io vi
+amo, donna Maria.
+
+Ella comprese tosto l'errore commesso, e con una adorabile
+languidezza:
+
+--Non vi amo, disse, perchè tremo per voi? Perchè pavento che qualche
+passo troppo azzardoso possa suscitare nuovi ostacoli alle nostre
+nozze?... Impedirle forse?... E voi potete dirmi che non vi amo?
+
+--Perdonate! esclamò il principe.
+
+--Non dubiterete più di me? gli chiese donna Maria con accento
+incantevole.
+
+--Mai più: lo giuro.
+
+--Bene, allora ascoltatemi, e lasciate che io vi dica come dovrete
+contenervi.
+
+--Sì, consigliatemi voi, donna Maria: che farò per ottenere l'assenso
+del duca?
+
+--Fate quanto vi disse il cavaliere di Malta.
+
+--Voi credete dunque che il suo consiglio sia buono?
+
+--Sì, sì.
+
+--E quando dovrò porlo ad effetto?
+
+--Ve ne avviserò io.
+
+--Non sarà mai tanto presto quanto lo desidero.
+
+--Ma, caro principe, bisogna concedere un ritardo un po' lungo per la
+morte di mio padre.
+
+--È vero!
+
+Vi fu un momento di silenzio, dopo cui il giovine disse a donna Maria:
+
+--E potrò almeno qualche volta vedervi ancora.... sola.... come...
+stasera?
+
+--Sola non so.
+
+--Ma la duchessa è al castello: per qualche tempo senza dubbio vi
+rimarrà.
+
+--Sì; ma io non avrò gran libertà egualmente: poi potrebbero sorgere
+accidenti impreveduti, che affrettassero il ritorno di donna
+Livia,--aggiunse con una esitazione che sembrava oscillare tra il
+timore e la speranza.
+
+--Come?
+
+--Che volete? Temo sempre.
+
+Queste ultime parole, pronunciate con dolcissima espressione,
+incantarono il principe.
+
+--Non so, disse, se dovrò cessare le visite che facevo in palazzo di
+tanto in tanto, vivente vostro padre.
+
+--Vedremo. Se fosse necessario un tal sacrificio, aggiunse ella
+sospirando, esso costerebbe a me non meno che a voi.
+
+In quel momento l'essere più diffidente avrebbe giurato che donna
+Maria diceva il vero: sì grande è l'ascendente di un vago volto.
+
+Come adunque non l'avrebbe creduto il principe, che l'adorava?...
+Aveva errato nell'amare quella fanciulla d'indole più che perversa,
+sopratutto se per lei aveva tradito un'altra; ma ora, come presumere
+ch'ei si arrestasse? Chi saprebbe farlo su un delizioso pendío
+cosparso di fiori, ai piedi del quale non scorge il precipizio in cui
+può cadere?
+
+Donna Maria non ingannava intieramente il suo innamorato però: per
+esempio, quando diceva soffrire del ritardo, degli ostacoli forse, che
+la morte del padre aveva suscitato alle loro nozze, era nel vero. Mai
+ella avrebbe trovato un miglior partito del principe!... Era avida di
+libertà, di piaceri, di dominio!
+
+Ogni suo voto sarebbe stato soddisfatto, appena fosse sposa di lui.
+
+Affezioni simili non datano dal dì d'oggi, benchè la educazione
+diversa, i diversi costumi potessero renderle assai più rare in quel
+tempo.
+
+Donna Maria aveva dunque in sè degli elementi preziosi di progresso:
+perchè ogni sua parola, ogni sorriso, ogni sguardo era calcolato,
+gettato per fare effetto.
+
+E con questi difetti, o qualità, come si vorrà chiamarle, cattivava
+intieramente il principe.
+
+--Oimè! il tempo di separarci è venuto, gli disse ella.
+
+--Che! di già? Mi sembra sì poco che son qui presso di voi, cara donna
+Maria!
+
+--A me pure; ma...
+
+--Il duca non è assente? Non siete voi libera per qualche ora?
+
+--Ei non mi disse quanto sarebbe durata la sua assenza. Seppi a caso
+che doveva partire... Una passeggiata a cavallo può durare anche
+pochissimo.
+
+--Ah sì! avete ragione: mi converrà lasciarvi. Al suo ritorno don
+Francesco potrebbe chiedere di voi... Ma non temete l'indiscrezione di
+qualche servo?
+
+--Non temo; perchè mi vedono molte volte passeggiare in giardino,
+quantunque sia nel verno. Poi ho una delle mie donne, che mi è
+intieramente devota, quella che impiegai sempre per comunicare con
+voi.... Fu dessa che, sotto un suo particolare pretesto, ottenne dal
+giardiniere la chiave di questa stanza. Ora ella veglia qui presso.
+
+--Addio dunque, donna Maria: rammentatevi di me.
+
+--Potete voi dirmelo?
+
+--Chè non mi è dato rattenere il tempo?
+
+--Vedete, caro principe: la notte è già discesa: partite; addio.
+
+Il giovane dovette rassegnarsi: e dopo qualche altra parola di
+commiato piena di passione, si allontanò colle più grandi precauzioni.
+
+La notte era discesa infatti, e donna Maria non indugiò a rientrare.
+
+Era agitata. Ormai si teneva sicurissima, è vero, d'aver affascinato
+il principe in modo, che ei non potesse più sfuggirle. Quel primo
+colloquio, avuto con lui da sola a solo, ne la accertava: per questo
+pensava meno al giovane di quanto lo avesse fatto prima di recarsi
+all'appuntamento.
+
+Ma altri timori le impedivano gioire intieramente del suo trionfo. Il
+duca adirato le passava dinanzi come un fantasma terribile. Una sola
+persona, lo sapeva, poteva farsi perdonare da lui; ed era quella
+persona appunto, ch'ella aveva accusata. Le restava minacciare il duca
+di rivelare il segreto del padre; ma questo pensiero, che dapprima
+l'aveva rassicurata, non le infondeva più tanto coraggio.
+
+Ella non potrebbe egualmente forse salvarsi da una esplosione di
+collera.
+
+«Ma a che temer tanto? dicevasi poi, aggiungendo, come sempre accade,
+nuove riflessioni alle antiche.... Io posso sostenere arditamente, se
+don Francesco mi rimprovera, che credevo esser nel vero.... D'altronde
+gli dirò che intendevo parlare del cavaliere soltanto, non di donna
+Livia.... Poi, chi sa!... Se il duca avesse sorpreso una sola frase
+equivoca, allora!... Sì, ciò basterebbe a renderlo furioso, e
+spingerlo ad un eccesso.
+
+»E mia sorella? Oh avrà bel fare!... Il principe ama me sola.... di
+questo non voglio più preoccuparmi; non devo nemmeno parlargli di
+lei.... no; non voglio mostrare di temer donna Rosalia.»
+
+Qualche momento dopo, donna Maria era seduta tranquillamente dinanzi
+al camino in una sala di riunione. Attendeva il ritorno del duca con
+viva ansietà.
+
+Molte volte aveva già chiesto di lui alla fidata camerista, che erasi
+guadagnata colla promessa di condurla seco e di migliorarne la
+condizione, quando ella sposerebbe il principe degli Alberi.
+
+Ma il duca non era ancor ritornato.
+
+Eppure le stelle già da qualche tempo brillavano in cielo.
+
+«Mi sembra ch'egli indugi, pensava donna Maria: che sarà mai avvenuto?
+Si sarebbe egli già pacificato con donna Livia?... Ma il castello è
+lontano una buona lega dalla città.... Andare, venire, fermarsi.... vi
+vuole il suo tempo!»
+
+Poi, vedendo entrare la camerista senza che l'avesse chiamata:
+
+--Ebbene? le domandò.
+
+--Il signor duca è ritornato, rispose l'interrogata.
+
+--Viene qui?
+
+--No: è già salito nel suo appartamento, e vi si è rinchiuso.
+
+Donna Maria si alzò.
+
+--Accompagnami alle mie stanze, disse alla camerista, che la seguì in
+silenzio.
+
+Era collera verso di lei, o verso la moglie, che faceva desiderare al
+duca di essere solo?
+
+Donna Maria se lo chiedeva con qualche timore.
+
+
+
+
+VII.
+
+
+«Donna Livia non ama il conte!...»
+
+Ecco il primo pensiero del duca; le prime parole che gli erano venute
+alle labbra, appena lasciato il suo nascondiglio!
+
+E tale convinzione gli aveva fatto provare un istante di gioja
+purissima! Essa per un momento aveva scacciato dallo spirito di lui
+ogni altra preoccupazione!...
+
+Persino il segreto rivelato dal padre; il cavaliere dell'Isola; i suoi
+eredi; la pergamena distrutta erano stati dimenticati in quel punto!
+
+Tutto era sparito, come una tetra fantasmagoria, costretta ad
+indietreggiare dinanzi alla dolce realtà.
+
+Il marito felice, nel riconoscere accusata a torto una sposa adorata,
+aveva vinto il signore orgoglioso, ingiusto; l'uomo ostinato,
+irascibile, avido soprattutto di comando.
+
+Ma ahi! come per poco!
+
+Perchè quella sensazione, che egli aveva provata vivamente, non aveva
+cercato rattenerla?
+
+Perchè doveva essere passaggiera, fugace, come tante sentite talora
+contro volere; senza saperlo quasi; soltanto per un istinto di natura?
+
+Quella sensazione aveva lasciato nel duca, è vero, una traccia del suo
+passaggio; ma essa col suo entusiasmo, colla sua poesia si era
+allontanata come luce sovrumana, incantevole; come sogno delizioso e
+fuggitivo, di cui è dato serbare soltanto il ricordo.
+
+Altri sentimenti nè entusiastici, nè poetici, radicati fortemente in
+don Francesco, non avevano voluto cedere per molto il campo ad
+un'ubbia generosa.
+
+Atterriti, per così dire, del momentaneo esilio che in grazia di
+quell'ubbia avevano dovuto subire, essi si adoperarono tosto nel
+dimostrare al duca come il mettere in oblio per una donna ogni altra
+cosa sarebbe stato mancare di dignità.
+
+Così quei sentimenti tornarono a signoreggiare il suo cuore....
+
+Senza di essi don Francesco, spinto dall'amore, avrebbe saputo
+rinunciare a' suoi ingiusti progetti; acconsentire alla perdita di
+qualche parte delle sue ricchezze; sopportare il disdoro che egli
+credeva dovesse venire alla sua famiglia, alla sua casa da quella
+riparazione.
+
+E tutto questo per ottenere l'approvazione della duchessa!
+
+Donna Livia non lo aveva sposato per inclinazione; ma era buona,
+sensibile: sarebbe stata commossa nel vedergli fare un sacrifizio che
+ella più d'ogni altra avrebbe apprezzato.... E.... chi sa!... Al
+sentimento del dovere, che solo l'aveva guidata sino allora, si
+sarebbe forse aggiunta un'affezione non appassionata, ma riconoscente
+e sincera....
+
+Ella aveva amato un altro, amato moltissimo; ma colui era morto: e se
+ella avrebbe voluto restargli fedele egualmente: se perciò aveva
+desiderato assai rimaner sempre libera: non rifiuterebbe ora forse un
+giusto affetto all'uomo di cui portava il nome: al padre di suo
+figlio, ove ei sapesse meritarlo: gli perdonerebbe alla fine di averla
+fatta sua quasi forzatamente.
+
+E ciò non sarebbe stato grandissimo compenso ad un sacrificio
+d'orgoglio, d'interesse, d'amor proprio?
+
+Questa era la via, che la gioja provata nel veder donna Livia sempre
+degna dell'amor suo, aveva per un istante additata al duca; e dalla
+quale lo allontanarono poi le altre sue passioni.
+
+Egli si vergognò come sempre di amar tanto; e come sempre si promise
+di non cedere.
+
+Eppure questa vittoria di un cattivo démone gli costava, ne soffriva
+assai.
+
+Non si ha l'idea delle pene strane che deve provare un cuore
+trabalzato continuamente da un sentimento all'altro, incatenato da
+pregiudizii che non ha la forza di svellere, e che lo rinchiudono in
+una prigione di ferro.
+
+Dopo essersi dibattuto tra l'amore, che lo spingeva al bene, e
+l'orgoglio che lo trascinava al male, don Francesco aveva finito per
+cedere al secondo: e così la sua volontà, nell'esigere ad ogni patto
+che il segreto di famiglia fosse serbato, era rimasta eguale.
+
+Escito dalla dolce esaltazione di poco prima, tornava a veder le cose
+dal lato pratico: però alcun che di quella esaltazione gli era
+rimasto, ed unito agli altri suoi pensieri creava una specie di caos
+nel suo cervello.
+
+E donna Maria?
+
+Il duca vi aveva pensato un istante con vero orrore; ma poi
+riflettendo si era sforzato a calmarsi; aveva gran motivi per non
+abbandonarsi all'ira, ma per frenarsi aveva bisogno di non veder
+subito la sorella, e per questo al ritorno dal castello era salito
+tosto nel suo appartamento.
+
+Seduto innanzi ad un gran fuoco, egli riandava nella sua mente tutto
+quanto gli era avvenuto in pochi giorni, dalla morte del padre sino a
+quella sera.
+
+«Dunque, pensava, era per prevenire donna Livia dell'amore del
+principe per donna Maria; della sua intenzione di chiedermela in
+isposa, che il cavaliere si recò al castello? Ed io avevo
+sospettato?... Mi ero sentito ardere di gelosia?... Eppure.... se
+avessi riflettuto, non avrei dovuto temere.... Ella non mi diede mai
+motivo di dubitare.... Perchè ho io prestato fede a donna Maria,
+quando da lungo tempo avrei dovuto comprendere ch'ella odia mia
+moglie?... Poi avrà temuto che la duchessa mettesse ostacolo al suo
+matrimonio col principe; che cercasse impedirlo per compassione di
+donna Rosalia....
+
+»Anche di costei mi si spiega ora l'eterna malinconia.... Avrei dovuto
+avvedermi da me medesimo di tutto questo; ma per verità non me ne sono
+mai preoccupato.... Basta: ora penserò.... Ah! donna Rosalia ama il
+principe senza speranza?... E donna Livia ne ha pietà?... Ciò è
+naturale!... Ella deve aver riflettuto a lungo sul sentimento!...
+Ella!...»
+
+Ed il volto del duca si annuvolò.... Una specie di sorriso amarissimo
+sfiorò le sue labbra; ma fu un lampo!...
+
+«Devo io negare donna Maria al principe? pensò poi.... Devo
+rifiutargli la sua mano, quando me la chiederà?... Colei lo
+meriterebbe: ma la conosco!... Si vendicherebbe di me, col palesare il
+segreto, che voglio tenere celato.... Nulla l'arresterebbe....
+Lasciandole invece sposare il principe, tacerà.... Ne sono certissimo:
+non ha gli scrupoli della duchessa.... Ma ella pure dovrà
+obbedirmi.... Che mai conterà fare?... Mi sembra impossibile imporle
+la mia volontà.... Ed il cavaliere?... Ah, egli avvisò donna Livia che
+si guardasse da mia sorella!... Aveva compreso che questa si era
+avveduta del suo amore per la duchessa.... In questo donna Maria non
+mi ha ingannato.... Forse mi rese un servigio; ma ella m'offese....
+Sì, il conte ama donna Livia!... L'ama con idolatria: lo compresi
+dalle sue parole, dal fremito della sua voce!... Indegno!... Basta: lo
+tratterò in avvenire con tanta freddezza, che non oserà frequentare la
+mia casa!... Non è che io tema della duchessa!... Mai ella amerà il
+cavaliere, come mai non amerà alcuno!... Per questo saprò contenermi
+con mio cugino.... Ho d'uopo del suo silenzio; e se me lo promette,
+tacerò per ora.... Un duello con lui sarebbe in questo momento uno
+scandalo.... Del resto il mio onore è illeso; ed io non devo
+preoccuparmi di una folle passione del cavaliere, che d'altronde da un
+istante all'altro può lasciar la Sicilia, per sempre forse.... Sì,
+otterrò il silenzio di tutti!»
+
+.................................................................
+.................................................................
+
+Il giorno dopo, don Francesco ordinò ad un servo d'invitare donna
+Maria a passare da lui. Aveva stabilito un piano che doveva cominciare
+dall'intendersi colla giovane.
+
+Ella non si fece aspettare: era ansiosissima di sapere qualche cosa,
+benchè non fosse affatto senza timore su quel colloquio. Esaminò
+rapidamente, con grande attenzione, il volto del duca; ma non potè
+trarre alcuna congettura da tale esame, tanto quel volto rimase
+impassibile.
+
+--Che volete da me? domandò al fratello, sedendo sulla seggiola ch'ei
+le additava in faccia a lui.
+
+L'accento di donna Maria era il più naturale del mondo.
+
+Il duca la fissò un momento senza parlare: sotto quello sguardo
+incisivo e duro la giovane si sentì arrossire a suo dispetto. Fu
+costretta ad abbassare gli occhi, quantunque tutt'altro che timidi; ma
+la sua coscienza non era tranquilla.
+
+--Bramo, le rispose lentamente il duca, sapere su qual fondamento
+basava l'ingiusta accusa che lanciaste alla duchessa.
+
+L'ingiusta accusa? Dunque don Francesco l'aveva riconosciuta tale....
+Ella non aveva temuto invano: bisognava ricorrere senza esitare ai
+mezzi di difesa preparati....
+
+E donna Maria vi ricorse all'istante.
+
+--Questo rimprovero mi sorprende: vi avevo già detto che io non
+intendevo menomamente offendere la vostra sposa: intendevo parlare del
+cavaliere soltanto; e credetti darvi coll'avvertirvi del suo amore per
+la duchessa una prova di devozione. Se voi pensate diversamente, mi
+giudicate male, ve lo giuro.
+
+Il duca sorrise con incredulità.
+
+--Ciò potrebbe anche essere, mormorò.
+
+Donna Maria non fu per nulla rassicurata da quelle parole. La calma di
+don Francesco le sembrava forzata; e soltanto l'idea che egli aveva
+bisogno del suo silenzio le infondeva coraggio: poichè infatti,
+pensava, se egli, così violento, si contiene, vuol dire che teme
+disgustarmi.
+
+--Ciò non toglie, riprese il duca, che voi abbiate commesso un
+gravissimo errore, una colpa anzi, tentando gettare in me dei dubbj su
+donna Livia.
+
+--No, poichè sapevo che l'amate al punto da....
+
+Donna Maria aveva detto ciò con qualche ironia, trasportata dalla sua
+animosità per la duchessa, involontariamente fors'anche.
+
+Don Francesco l'interruppe.
+
+--Vi avverto, donna Maria, le disse alterato, che non sono disposto a
+tollerare la menoma celia, per quanto velata essa sia.
+
+La giovane si era fatta pallida, ma si rimise tosto.
+
+--Credeva parlando così, disse, giustificarmi, rispondere alle vostre
+domande.
+
+Ella aspettavasi che suo fratello le dicesse da un momento all'altro
+il motivo pel quale il cavaliere si era recato al castello, motivo che
+ella credeva conoscere; ma così non fu: gliene increbbe assai, perchè
+aveva stabilito valersene ad ottenere l'assenso alle sue nozze col
+principe.
+
+--No, riprese il duca: voi non credeste rispondere alle mie domande,
+asserendo tenervi certa che io non avrei dubitato di donna Livia. Voi
+pensate tutto all'opposto. Credete voi che io non vi conosca?
+
+E si arrestò, volendo giudicare dell'effetto che farebbero queste sue
+parole.
+
+Ma donna Maria seppe questa volta contenersi mirabilmente e credette
+dover metter mano senz'altro all'ultimo colpo, cioè al segreto del
+padre.
+
+--Ecco, disse senza alterarsi, quanto ottenni da voi in ricambio della
+mia devozione.
+
+--Spiegatevi.
+
+Era su quel terreno ch'egli aveva voluto condurla.
+
+--Sì, riprese donna Maria, non ho io forse rispettato senza discuterlo
+il vostro volere, quando tutti gli altri vi contrastavano?... quando
+la vostra sposa...
+
+--Basta, interruppe il duca alzandosi e mettendosi a passeggiare:
+basta.
+
+E dopo un istante di silenzio, che donna Maria non osò rompere:
+
+--Ebbene, sì, disse: voi in quella notte mi avete ubbidito,
+secondandomi. Non istarò ad indagare se il faceste unicamente per
+vostro particolare interesse; lo riconosco senza restrizione: è tutto
+quanto posso fare per voi.
+
+«Ah, egli scende finalmente a patteggiare,» pensò donna Maria...--E
+fatta più ardita da questa riflessione, si rivolse al duca:
+
+--A proposito, e gli altri taceranno?
+
+Don Francesco si accigliò; quella domanda risvegliava tutte le sue
+inquietudini; pur nondimeno rispose con un cenno affermativo.
+
+--Ne sono contentissima.
+
+--Davvero?
+
+--Certamente.
+
+--Se è così, tacerete, senza chiedervelo, voi.
+
+Donna Maria parve imbarazzata; poi decidendosi:
+
+--Sì, tacerò; ma anch'io voglio facciate qualche cosa per me.
+
+--E che cosa?
+
+--Prima di chiedervela....
+
+Ed ella esitò.
+
+--Continuate.
+
+--Poco fa mi sembraste non prestar fede alle mie parole... ed io....
+
+--Donna Maria, disse il duca cangiando tuono, non voglio più udirvi
+parlare dei vostri indegni sospetti. Spiegatevi.... Voi mi avete
+offeso, gravemente offeso calunniando la duchessa, il sapete: e sapete
+altresì che, se vi perdono, è soltanto a condizione che il segreto di
+famiglia non venga mai svelato da voi. Lasciate ogni reticenza: che
+volete da me?
+
+E la guardò attentamente.
+
+Donna Maria, sorpresa da quel cangiamento, rimase sulle prime un po'
+stordita. Perchè don Francesco non le aveva parlato così a dirittura?
+Se sapeva quanto doveva chiedergli, ed ei lo sapeva certamente.... Era
+dunque per non darle la soddisfazione di confessare che era stato al
+castello?... Ma, qualunque fosse la causa che lo avesse guidato, ella
+comprendeva che era risoluto a comperare il suo silenzio... E senza
+occuparsi maggiormente a spiegare a sè stessa ciò che vi era di strano
+nel procedere del duca, rispose quasi subito:
+
+--Voglio chiedervi non disponiate di me senza consultarmi, e non
+diversamente di quanto contava fare nostro padre.
+
+--Nostro padre pensava maritarvi, disse affrettatamente il duca, che
+voleva finirla.... Comprendo: voi volete che vi pensi anch'io....
+Infatti, siete nata pel mondo voi....
+
+Egli sorrise sarcasticamente, passando le dita nei suoi folti baffi
+neri.
+
+Ma donna Maria non si spaventò di quel contegno: provò per altro un
+vivissimo senso di dispetto nel pensare che don Francesco, il quale
+sembrava farsi un piacere d'umiliar tutti, ed a cui per allora ella
+era soggetta, aveva potuto perdonare a donna Livia, che ella odiava,
+la distruzione della pergamena; sdegnarsi, soffrire delle offese fatte
+a colei.
+
+Ma perchè invidierebbe la duchessa? Fra poco non l'attendava forse un
+eguale destino? Migliore anzi: perchè ella comprendeva bene che donna
+Livia non era felice.... Non avrebbe ella presto uno sposo che
+l'amerebbe quanto il duca amava sua moglie, e che di più le sarebbe
+facile dominare, perchè nè orgoglioso, nè ostinato?
+
+Scacciò dunque quel movimento di rabbia, e rispose tranquillamente al
+duca:
+
+--Ebbene, sì: desidero vivere nel mondo; ma ho temuto, perchè so che
+una volta consigliaste nostro padre a mettermi in un ritiro.
+
+--La vostra domanda riguarda anche donna Rosalia? chiese il duca
+ironicamente.
+
+Era un altro rimprovero: e se donna Maria avesse prima dubitato che
+don Francesco non fosse stato al castello, quelle parole ne
+l'avrebbero accertata.
+
+Ma, guardando all'avvenire sì ridente per lei, pensò non doversene
+offendere per allora, e rispose:
+
+--Io non conosco i gusti di donna Rosalia.
+
+--Bene, bene: se mi si presenterà per voi un buon partito, non lo
+rifiuterò.
+
+Ei non parlava del principe, e donna Maria si decise finalmente a
+farlo ella stessa.
+
+--Il principe degli Alberi mi ama, disse: egli vi chiederà la mia
+mano.
+
+--Ah, voi mantenete corrispondenze amorose? domandò allora il duca con
+una severità piena per altro d'indifferenza.
+
+--Vedevo il principe soltanto quando veniva da nostro padre, e....
+
+--Basta, basta: vi dispenso dal giustificarvi.
+
+Quella specie di sprezzo ferì molto donna Maria; ma si propose
+rimandare la vendetta a tempo migliore; e senza darsene per intesa:
+
+--Dunque se il principe verrà al palazzo, e mi chiederà se deve
+sperare, potrò rispondergli affermativamente?
+
+--Sì, sì; ma non colloqui sotto le finestre, non abboccamenti
+misteriosi; perchè ciò sarebbe sconveniente, e non lo permetterei.
+
+Donna Maria pensò che non aveva tremato invano d'essere scoperta la
+sera prima: si felicitò della prudenza avuta.
+
+--Non dubitate, rispose.... E quando potrò...
+
+--Bisogna attendere un poco, mi pare: per convenienza almeno.--Ed
+aggiunse con ironia:--Oh, avete la gran fretta di aver marito!...
+
+--Non è questo: soltanto volevo sapere ad un dipresso....
+
+--Fra tre o quattro mesi, diss'egli seccamente.
+
+--Benissimo, vi ringrazio.
+
+Era soddisfattissima della buona riescita di quel colloquio. Benedisse
+al segreto del padre, grazie a cui soltanto il duca assecondava i di
+lei voti.
+
+Don Francesco le si avvicinò, e guardandola fissamente:
+
+--Ora, le disse, non vi raccomando di nuovo di serbare il silenzio
+sull'affare che sapete, e non parlarne mai nemmeno col vostro sposo
+istesso: non avete alcun interesse a tradirmi: solo vi dirò che, se
+mai per animosità o per dispetto lo faceste, io ve ne farei pentire.
+Nessuno, rammentatevelo bene, nessuno vi salverebbe allora dalla mia
+collera; vostro marito mi risponderebbe, ed alla menoma
+indiscrezione....
+
+Donna Maria non aveva mai pensato a rivelare quel segreto; la
+responsabilità colpevole, che assumerebbe tacendo, era la cosa di cui
+meno si preoccupava; ma, ove anche fosse stato il contrario, le parole
+minacciose del duca l'avrebbero tosto persuasa. La calma, con cui egli
+le aveva parlato dapprima, non l'aveva illusa: aveva compreso ch'essa
+era simulata a fatica, e non indizio d'aver don Francesco cangiato
+carattere.
+
+--Non parlerò mai, esclamò, lo giuro!
+
+--E sarà meglio per voi. Ora potete ritornare nelle vostre camere.
+
+Donna Maria partì.
+
+«Sì, costei tacerà, pensò il duca. Ah, quante noje per riparare a ciò
+che fece donna Livia!... E se a malgrado di esse non riescissi?...»
+
+Un movimento di rabbia gli sfuggì; indi:
+
+«Domani vedrò il benedettino, vedrò il cavaliere: e se tutti tacciono,
+nessuno ha mai reclamato sin qui... È vero che la morte di mio padre,
+conosciuta da coloro, potrebbe... Ma no, no: è impossibile!...»
+
+
+
+
+VIII.
+
+
+Il giorno dopo, il duca attendeva con impazienza la risposta del
+benedettino.
+
+Quella sera spirava la dilazione accettata dal frate. Don Francesco
+non dubitava che mancasse: prima, perchè si teneva sicurissimo che non
+si oserebbe farlo aspettare; secondariamente, perchè il monaco aveva
+preso tutt'altro che leggermente quell'affare di tanto rilievo.
+
+Infatti il religioso non mancò. Non era molto che don Francesco
+attendeva, quando un servo venne ad annunziarlo.
+
+Dunque aveva deciso tacere: poichè altrimenti come ardirebbe
+affrontare colla sua presenza la collera dì un potente signore?
+
+Ma la risposta che doveva dare riguardava un affare sì delicato, che
+affidarla ad un'altra persona o ad una carta sarebbe stato quasi
+impossibile.
+
+Queste domande il duca se le fece colla rapidità del pensiero, e
+mentre ordinava fosse introdotto il frate all'istante.
+
+Quando questi fu nel gabinetto, e chiuse le porte, don Francesco lo
+interrogò.
+
+--Dunque, gli disse, siete deciso a serbare il silenzio?
+
+Il frate s'inchinò in segno di assenso.
+
+Un lampo di soddisfazione brillò negli occhi del duca; ma fu
+passaggiero più del lampo istesso, e pressochè impercettibile. La
+fisonomia di don Francesco rimase compassata ed altiera.
+
+--Ero sicuro, riprese volgendosi di nuovo al monaco, che la
+riflessione vi avrebbe giovato; che, grazie ad essa, avreste
+riconosciuto la giustezza delle mie osservazioni. Bene: potete contare
+sopra di me.
+
+«Ah! pensò il frate, ei crede che io abbia avuto paura!»
+
+Ma la sua adesione era stata muta: per non dar sospetto qualche cosa
+bisognava dire, e le ultime parole del duca gliene fornirono
+occasione.
+
+--Non potrò approfittare delle vostre offerte, Eccellenza, rispose. Io
+non sono qui che di passaggio: presto devo abbandonare questi luoghi.
+
+Era vero: il duca lo sapeva: non poteva dunque meravigliarsene:
+eppure, provò una certa apprensione, pensando che non gli sarebbe
+possibile sorvegliare quel frate. Chi lo assicurava che colui,
+assente, manterrebbe una promessa strappatagli, egli almeno lo
+credeva, dal solo timore?... Lo esaminò un istante con diffidenza: il
+monaco comprese quel che passava nell'animo di don Francesco, ma non
+proferì parola.
+
+--Io, disse il duca lentamente, vi ritengo impegnato al silenzio per
+sempre. Rammentatevelo bene... Per sempre! ripetè con accento
+minaccioso.
+
+--Non è mia intenzione mancarvi, rispose con gravità il padre
+benedettino.
+
+--Datemene un giuramento sacro.--E gli additò la croce attaccata al
+grosso rosario, che gli pendeva dal fianco.
+
+--Giuro su questa croce, disse il frate, che mai rivelerò il vostro
+segreto.
+
+«Cielo! pensò poi; più tardi questo cavaliere, se la duchessa riesce
+nel progetto comunicatomi, crederà forse che io abbia mancato a sì
+sacra promessa.»
+
+Il duca si era atteso a reticenze all'atto di quel giuramento solenne:
+e non avendo scorta nel monaco la menoma esitazione, credette poter
+esser tranquillo.
+
+Vedendo il frate restare innanzi a lui in silenzio, pensò ch'ei
+volesse, e non osasse, reclamare la promessa fattagli poco dopo la
+morte del padre.
+
+--Accettate dunque, disse, la ricompensa che vi aveva offerta.
+
+Un movimento di penosa perplessità sfuggì al benedettino. Il duca non
+vi abbadò: estrasse da un gotico scaffale una borsa piena d'oro e la
+porse al monaco.
+
+Questi impallidì: pensò che rifiutando avrebbe potuto far nascere dei
+sospetti; ma quell'oro gli avrebbe abbruciato le mani, anche adoperato
+esclusivamente in opere pie.
+
+«No, disse fra sè, non posso fingere a tal segno, per quanto Dio non
+debba condannare l'artifizio a cui degli animi nobili sono costretti
+ricorrere, onde riparare una ingiustizia crudele, ed evitare
+fors'anche dei delitti: ma non accetterò quest'oro!»
+
+E volgendosi al duca:
+
+--Eccellenza, non vogliate offendervi se io rifiuto.
+
+--Che?
+
+--La sola circostanza che le mie parole, rivelando quel segreto,
+sarebbero state inutili, mi persuase a tacere: non posso dunque
+accettare ricompensa alcuna.
+
+Il duca, benchè molto indispettito, si felicitò di aver celato al
+frate la distruzione della pergamena, e di averne con tal mezzo
+ottenuto il silenzio.
+
+Salutò con freddezza il benedettino, che s'inchinò profondamente ed
+escì.
+
+.................................................................
+
+Qualche ora dopo, il duca udì bussare al suo gabinetto.
+
+--Chi è là? domandò.
+
+--Io, Eccellenza, gli rispose il suo cameriere. Don Francesco andò ad
+aprire.
+
+--Che hai? chiese con asprezza: avevo ordinato non mi si sturbasse.
+
+--Nè io avrei ardito farlo senza ragione; ma il conte dì San Giorgio
+desidera di....
+
+--Ah, egli è qui? domanda di me?
+
+--Stava per dirlo; ma se vostra Eccellenza non vuol riceverlo, andrò
+ad avvisarlo.
+
+--No, no: fallo entrare subito: sbrigati.
+
+Il servo escì, e poco dopo introdusse il cavaliere di Malta.
+
+I due cugini si salutarono in silenzio, mentre il domestico si
+ritirava.
+
+Per un istante entrambi rimasero muti. Non erano mai stati in termini
+molto cordiali, e dopo il diverbio avuto la notte della morte del
+vecchio duca, diverbio che era stato per degenerare in aperta contesa,
+l'imbarazzo, che provavano trovandosi l'uno in faccia all'altro,
+sarebbe stato giustificato, se anche forti ragioni segrete non vi
+avessero contribuito.
+
+Sembrava che nessuno di loro volesse parlare il primo, e si
+squadrarono con qualche alterigia.
+
+Al duca pareva, durante quel rapido esame, udire il cavaliere parlare
+d'amore a donna Livia, ed a quell'idea il suo sangue si rimescolava:
+mentre sembrava al conte veder don Francesco comandare, imporre il
+silenzio a colei, per obbedire alla quale stava per intraprendere un
+lungo, periglioso e forse inutile viaggio; per la quale senza esitare
+avrebbe data la vita.
+
+A lui non venne neppure in pensiero che il duca, anzichè aver
+assistito ad una parte del suo abboccamento con donna Livia, ne avesse
+avuto la menoma contezza.
+
+L'aria accigliata, con cui veniva ricevuto, non poteva sorprenderlo:
+era abituale a don Francesco: epperò ruppe primo il silenzio.
+
+--Sono venuto per salutarvi, duca, disse: domani io parto.
+
+--Partite? come? per dove?
+
+--Per Malta. Un ordine pressante mi vi chiamava già da qualche giorno.
+
+Il duca provò un movimento di soddisfazione; ma tosto un sospetto gli
+attraversò lo spirito, però non lo lasciò scorgere per allora al
+cugino.
+
+--Vi ringrazio, cavaliere, gli rispose, della vostra premura: ve ne
+sono doppiamente grato, perchè non ignorate certamente che io sono
+solo al palazzo con donna Maria.
+
+Dicendo questo, lo guardava fissamente.
+
+Il conte si turbò. «Ah sì! disse tra sè: è meglio che io parta, che mi
+allontani: avrei dovuto farlo prima senza esitare.»
+
+E con gravità rispose:
+
+--Non dovreste esser sorpreso della mia visita; oltre al congedarmi da
+voi, essa ha un altro scopo, che conoscete.
+
+--È vero. Ebbene, che cosa avete risolto?
+
+--Finchè rimango a Malta, vi prometto il silenzio da voi chiestomi col
+vostro foglio.
+
+Queste parole gli costarono assai.
+
+--Bene, rispose il duca: il tempo vi farà persuaso certamente che io
+ho ragione di voler evitare alla nostra famiglia degli scandali... Ma
+quanto rimarrete assente da Catania? Non potete dirmi nulla di più,
+conte?
+
+Ei lo guardava con insistenza. Il cavaliere di Malta comprese che non
+era senza sospetti. Per rassicurarlo, soprattutto per evitare a donna
+Livia dei dispiaceri, benchè si sentisse internamente indignato per la
+domanda fattagli, estrasse un foglio, e lo porse al duca, dicendo con
+una certa indifferenza:
+
+--Non saprei: vedete voi stesso l'ordine del gran maestro, che già da
+due settimane ho ricevuto: mi dice di recarmi a Malta, appena ciò mi è
+possibile, senza precisarmi il perchè. Jeri vidi uno dei miei
+confratelli reduce dall'isola, che mi rinnovò a voce le istanze del
+gran maestro... Infatti differii anche troppo.
+
+Il duca, benchè con qualche esitazione, esaminò attentamente quel
+foglio: la sua fronte si spianò; l'ordine era preciso, autentico: ogni
+dubbio gli era impossibile.
+
+Restituì il foglio al conte, non senza pensare che l'indugio, posto da
+questo a partire, proveniva dal suo folle amore per la duchessa. «In
+ogni modo, disse tra sè, tal partenza mi giova, e comincio a credere
+che la sorte mi favorisce.»
+
+E vedendo il cavaliere già disposto a partire:
+
+--Volete salutare donna Maria? gli chiese: la farò chiamare.
+
+--No, no: non voglio disturbarla a quest'ora inopportuna.
+
+Il duca era già certo di tale risposta, sin da quando aveva fatto
+l'offerta.
+
+Il conte, temendo che suo cugino gli chiedesse promesse più formali,
+che sapeva non poter attenere, si congedò.
+
+--Addio dunque, duca, disse: vi prego presentare a donna Livia ed alle
+vostre sorelle i miei saluti di commiato.
+
+--Non vi mancherò, rispose don Francesco,--cercando dissimulare
+l'ironia, della quale era improntata la sua risposta.--Vi auguro
+fortuna nel vostro viaggio.
+
+--Grazie, rispose il conte.
+
+«Ah, se ne sospettasse il finale scopo, pensò, non mi augurerebbe
+fortuna! Ma già lo conosco: non fu sincero egualmente.»
+
+Ed escì, dopo avere scambiato col duca un altro addio freddo e
+cerimonioso.
+
+Don Francesco gli guardò dietro per qualche istante.
+
+«Sì! egli va davvero a Malta, disse tra sè: comprendo ora.... Ei prese
+pretesto dall'amore di donna Rosalia per veder sola la duchessa almeno
+una volta prima di partire... Maledetto! Benchè ei non possa nutrire
+alcuna speranza, pure sono doppiamente lieto ch'ei si allontani... A
+Malta potrà forse trovare imbarazzi grandissimi: e quando ritornerà,
+vedremo... Se non vorrà promettermi il silenzio, ebbene... un duello
+deciderà.... Io sono sicuro della mia spada, quanto egli della sua,
+benchè tra le più temute dei cavalieri di Malta.
+
+Ora non mi rimane che donna Livia: mi prometterà ella il silenzio? Lo
+dovrà.... Feci già troppo perdonandole la distruzione della
+pergamena... Ma a che pensarvi? Io non avrei mai avuto il coraggio di
+punirla; perchè, prescindendo dalla sua ostinazione, ella merita
+assai....»
+
+Ei si lagnava sempre tra sè di quella ostinazione, eppure... nessuno
+era più ostinato di lui: e se anche donna Livia lo avesse supplicato,
+non avrebbe certamente ceduto su tal punto.
+
+Fu detto che il contrasto di due volontà egualmente ferme non regge;
+che, simili a lame di buon acciajo, volano in frantumi forzando
+troppo: una di quelle volontà deve spezzarsi alla fine se non piega, e
+ciò è verissimo.
+
+Così donna Livia dovette mostrare di piegare la sua.
+
+Un istante ella aveva pensato di pregare il duca; ma se ne era
+dissuasa tosto.
+
+Pregare può riescire con una tempra forte, ma moderata dal cuore
+sensibile, dall'intimo gentile: mentre invece non conduce a nulla con
+chi, pure esigendo l'umiliazione negli altri, e servendosene, non
+comprende ciò che essa ha di meritorio e la disprezza.
+
+La duchessa sapeva benissimo che suo marito era nel numero di questi:
+così aveva pensato riparare nascostamente alla colpa del vecchio duca,
+per quanto fosse in lei.
+
+Obbedire don Francesco in quella circostanza nol poteva: perchè, se
+cedere in cose di poco rilievo è virtù necessarissima, e non, come
+credono tanti, indizio di debolezza; lo diviene quando ci rende
+complici, non foss'altro che col subirli in silenzio, di atti che
+offendono il decoro ed i diritti della famiglia, della società.
+
+Si hanno dei doveri anche verso sè stessi: guai a chi li dimentica!
+Tanti uomini che sopportarono di essere disonorati impunemente; tante
+donne sventurate, che per una eccessiva arrendevolezza contribuiscono
+a mantenere i loro mariti sulla via del vizio, ne sono una
+dolorosissima, incontrastabile prova.
+
+Che avrebbero ottenuto, si dirà, resistendo? Nulla forse; ma almeno
+non si sarebbero contaminate anch'esse.
+
+Certo non si deve ricorrere alla resistenza che quando si riconoscono
+inutili gli altri mezzi; ma allora bisogna averne il coraggio.
+
+Anche il più grande amore non giustifica certi errori. L'amore, per
+essere grande, ha d'uopo d'essere puro: allora si ha ragione di
+sacrificargli tutto; ma se la stima, la fede, su cui dovrebbe sempre
+basare, mancano; si deve saperlo combattere come uno strumento di
+corruzione; è lacerare una tela logora, che finirebbe egualmente per
+cadere a brandelli.
+
+Accingersi a tale impresa, compirla non vuol dire mancare di
+sensibilità; preferir sè agli altri: no; poichè è soltanto per una via
+difficilissima, seminata di ostacoli grandi che vi si giunge: via che
+spaventerebbe gettandovi gli occhi assai più di quella che tiene
+l'eterna condiscendenza.
+
+Ma tutte queste idee vengono diversamente intese; così, mentre tanti
+avrebbero bisogno di rara fermezza per non lasciarsi avvilire
+dall'amore, il duca, che poteva farsi condurre da esso ad una nobile
+meta, non lo aveva voluto: emetteva tutto il suo coraggio, tutta la
+sua ostinazione a resistere, ed era risolutissimo a farlo, altrimenti
+avrebbe arrossito di sè stesso.
+
+Dopo la partenza del cavaliere di Malta, egli rimase qualche momento
+pensieroso. Indi si alzò mormorando:
+
+--Questa sera istessa ella dovrà promettermi il silenzio, perchè
+infine io posso esigerlo. Anzi voglio vederla senza indugio, subito.
+
+E chiamato un servo, ordinò si mettessero i cavalli ad una carrozza.
+
+Pochi momenti dopo partiva pel castello.
+
+
+
+
+
+PARTE SECONDA
+
+Il viaggio.
+
+
+
+
+I.
+
+
+Verso la metà di marzo dello stesso anno 1574, il conte di San Giorgio
+sbarcava nel porto di Manfredonia, seguito da un solo servo che da
+molti anni gli era sempre compagno in ogni suo viaggio.
+
+Giungeva da Malta, ove, come lo aveva detto a donna Livia, gli era
+stato facile ottenere dal gran maestro, a cui lo legava personale
+amicizia, un lungo permesso; ed essere disimpegnato da una missione in
+Ispagna, per affidargli la quale era stato chiamato nell'isola.
+
+Il conte non aveva voluto imbarcarsi direttamente per Venezia,
+desiderando percorrere, giacchè ne aveva occasione, gran parte
+dell'Italia, ed anche nella speranza di trovare forse in cammino
+qualche indizio di coloro che cercava.
+
+Il paese, che doveva percorrere, gli era affatto ignoto: mai vi si era
+recato, benchè molte volte avesse sentito desiderio in addietro di
+andare a combattere nell'Italia superiore, su quei campi inaffiati di
+continuo sangue.
+
+Ma la sua qualità di cavaliere di Malta gli aveva lasciato sempre
+pochissima libertà. Aveva preso parte alla difesa dell'isola, quando
+questa era stata assediata nel 1565, da Solimano II, e là vi si era
+grandemente distinto.
+
+Dopo che i Musulmani furono costretti a levare l'assedio di Malta, il
+conte di San Giorgio l'aveva lasciata anch'egli; ma sino al 1572 era
+quasi sempre rimasto assente dalla Sicilia, a motivo di diversi
+incarichi affidatigli.
+
+Ritornato in patria, aveva conosciuto donna Livia, da poco sposa a don
+Francesco; e quella conoscenza gli aveva fatto desiderare vivamente di
+restare a Catania per lungo tempo.
+
+Ma ei sapeva benissimo poter essere chiamato a Malta da un momento
+all'altro, come lo sapeva il duca suo cugino, che per questo non si
+era meravigliato della sua partenza.
+
+Dopo qualche giorno di fermata a Malta, il conte di San Giorgio aveva
+avuto la fortuna di trovare un piccolo bastimento mercantile, che
+salpava per Manfredonia. Là si provvide di cavalli e di una mula:
+malgrado la sua impazienza, contava viaggiare a piccole giornate.
+
+Egli si chiedeva se potrebbe giungere a scoprire il cavaliere
+dell'Isola: e la sua ragione pur troppo gli rispondeva che forse mai
+vi perverrebbe.
+
+Quando si ha la certezza di raggiungere uno scopo, sia esso pure
+lontanissimo, si misura la distanza con fiducia; ma invece chi
+assicurava il cavaliere di Malta ch'ei non correva dietro ad una
+chimera? Che vedeva egli, cercando consultare il futuro? Quali
+probabilità gli si presentavano? Ben poche ed incerte. Tutto gli
+appariva oscuro, come la strada che doveva percorrere: poichè, se
+anche gli riescisse incontrarsi col cavaliere dell'Isola, o co' suoi
+figli, come li riconoscerebbe? non solo; ma come lì sospetterebbe
+benanco sotto un falso nome, egli che mai gli aveva veduti?
+
+Quando aveva accettata la missione affidatagli dalla duchessa, non
+aveva pensato molto a tutto ciò. Compiere un'azione giusta;
+soprattutto obbedire a donna Livia; fare ciò ch'ella desiderava: ecco
+quanto allora aveva scorto. Non aveva nemmeno diviso i dubbj della
+duchessa, i suoi timori dì non riescire: l'aveva anzi rassicurata.
+
+Ma ora, nella solitudine, alla prospettiva di quel viaggio lungo e
+difficile forse, che doveva intraprendere, mille riflessioni
+scoraggianti gli si presentavano allo spirito. Però, se esse potevano
+raffreddare il suo entusiasmo, non iscemavano la sua devozione; e mai
+una sola volta si pentì dì quanto aveva promesso.
+
+Ciò non era poco: molti, il cui zelo si accende e si spegne
+coll'incostanza di una fiamma fittizia, avrebbero maledetto l'impegno
+assunto, se si fossero trovati in luogo suo.
+
+Per giudicare della abnegazione di chi si sobbarca ad un compito
+pericoloso e difficile, bisognerebbe poter attendere, quando sfumata
+l'ebbrezza dei primi momenti, chi promise si trova di fronte ad
+ostacoli che forse non previde nemmeno, e che per questo non sa
+affrontare. Allora cadrebbero molte di quelle illusioni, su cui tante
+volte appoggiano le speranze persino di un popolo intiero. Sarebbe
+doloroso assai certamente; ma forse più saggio, più salutare.
+
+Ma il cavaliere di Malta, benchè avesse subito la influenza che
+esercita su tutti il contatto della fredda realtà, la quale sembra
+farsi una gioja di spargere negli animi una specie di acqua diacciata,
+non si scoraggiava, e cercava il mezzo migliore per trovare la via più
+breve e sicura. Vedendo che non vi riescirebbe facilmente da sè, si
+decise a prendere tosto una guida.
+
+Aveva creduto dapprima non averne bisogno: poi gli ripugnava anche un
+poco affidarsi a persone che non conosceva. Egli era valorosissimo:
+non sapea che fosse la paura: però non ignorava che vi sono perigli,
+contro cui la spada non giova; agguati, nei quali una volta caduti, la
+destra più forte è impotente a trarne: ma questi dubbj, queste
+esitazioni le vinse, perchè gli premeva non perder tempo. Solo si
+promise sorvegliare colla massima attenzione la persona che gli
+sarebbe di scorta.
+
+Trovar questa persona non gli fu cosa agevole: le lunghe gite, che
+tentano sempre poco i contadini, spaventavano la maggior parte di
+coloro ai quali il conte di San Giorgio si indirizzava.
+
+Non poteva ricorrere se non che a villici, poichè si era alquanto
+discostato da Manfredonia: e come orizzontarsi per que' luoghi
+montuosi ed ignoti?
+
+La ricompensa, che ei prometteva, allettava bensì l'avidità di molti;
+ma la paura, la diffidenza finivano sempre per avere il sopravvento.
+
+Legato alla sua casa, al suo villaggio da un affetto tenace,
+sospettoso per natura, il contadino prova a staccarsi, sia pure per
+poco, dai luoghi ove nacque una ripugnanza grandissima, quasi
+superstiziosa: ed in quei tempi tal ripugnanza non poteva essere che
+maggiore. D'altronde per questo motivo istesso pochissimi erano andati
+molto in là. E la via, che il conte voleva farsi additare, era
+sconosciuta a molti del pari che a lui.
+
+Finalmente nella locanda di un paesello trovò una specie di mulattiere
+che acconsentì ad essergli di guida sino a Chieti, ove del resto
+doveva recarsi egualmente per commissione dei padri cappuccini, che lo
+impiegavano sposso.
+
+--Là giunti, disse al cavaliere di Malta, Vostra Eccellenza potrà
+probabilmente accompagnarsi con qualche cappuccino, che tratto tratto
+ve ne sono che si recano in Romagna per predicarvi o per altro.
+
+--Lo farei volentieri, rispose il conte.
+
+--Allora, riprese la guida, io condurrò Vostra Eccellenza nel convento
+dei Padri, che trovasi nei dintorni di Chieti.
+
+Il cavaliere di Malta accettò, e si rimise in cammino col servo e col
+suo conduttore, il quale montava una grossa mula carica di diverse
+bisacce contenenti carte ed altri oggetti diretti ai padri cappuccini.
+
+Il freddo era ancora abbastanza vivo in mezzo a quei monti: e le
+lunghe notti, le pioggie, che cadevano talora, obbligavano a fermate
+più lunghe di quanto il cavaliere avesse previsto.
+
+Nulla stancava la sua costanza: eppure per natura egli era poco
+paziente.
+
+Ma l'idea che le noje, cui sottostava, erano necessarie per obbedir
+donna Livia, bastava ad alleggerirgliene il peso.
+
+Amava la giovine duchessa come si ama di rado; immensamente cioè, e
+senza speranza alcuna di mercede. Una volta che egli aveva accennato
+tremando al suo amore, ella, se lo rammentava ad ogni istante, gli
+aveva detto che tale amore per la sposa di un altro, di suo cugino,
+era indegno di lui, che ogni sua lusinga sarebbe stata follia verso sè
+stesso, offesa grandissima a lei, ed egli aveva giurato di non
+parlarne giammai.
+
+L'amicizia, che poi ella gli aveva accordata, la fiducia che in lui
+riponeva lo rendevano altiero; gli bastavano, o faceva almeno il
+possibile perchè gli bastassero.
+
+Ed a lui era vietato persino ciò che è sempre concesso agli
+innamorati: pascersi cioè d'illusioni: immaginare, circostante
+imprevedute e lontane che possono venire a cangiare qualunque
+situazione più difficile. Donna Livia in ogni modo mai lo avrebbe
+amato; mai sarebbe stata sua. Libero, la morte di don Francesco gli
+sarebbe forse balenata un istante come ipotesi possibile; Vi avrebbe
+fermato il pensiero involontariamente, arrossendo fors'anco, ma con
+trepidazione; avrebbe veduto aprirglisi dinanzi una fuggitiva
+probabilità, una via nascosta, nella quale pur ripugnando d'entrare,
+avrebbe creduto scorgere una meta.
+
+Ma egli, legato da voti eterni, non aveva nemmeno mai guardato a tal
+via: fra il suo amore e donna Livia vi era un abisso: lo sapeva, e
+nondimeno la adorava sempre. Ella in quel viaggio gli era ad ogni
+istante presente: si chiedeva ciò che ella farebbe, che le avverrebbe
+in quella Catania da cui sempre più andava allontanandosi.
+
+Pensava anche a donna Rosalia: un segreto presentimento gli faceva
+temere che la sua figlioccia non resisterebbe alle pene che
+l'attendevano. Confrontava tra sè quell'assenza alle altre: provava
+una voluttà amara e melanconica, nel dire a sè stesso che mai si era
+sentito come allora legato a Catania tanto fortemente.
+
+Precorreva col pensiero il giorno in cui vi ritornerebbe: lo
+desiderava e lo temeva insieme.
+
+Ed intanto procedeva, ma lentamente.
+
+Era contento della sua guida, che conosceva perfettamente le strade, e
+che faceva quanto era in poter suo per assecondare l'impazienza che
+egli mostrava.
+
+Quel buon uomo era d'altronde poco voglioso di prolungarsi l'onore di
+viaggiare in compagnia d'un cavaliere generoso ed affabile, ma che non
+proferiva mai dieci parole di seguito, e che coll'esempio forse aveva
+reso il suo servo poco ciarliero.
+
+Ad Ambrogio, chè tale era il nome della guida, era occorso più volte
+far cammino insieme a frati di diversi ordini, e mai ne aveva trovato
+alcuno che serbasse con più regolarità il silenzio di questi suoi
+compagni. Credeva la parola una necessaria manifestazione del
+pensiero, e fra sè diceva che il suo momentaneo signore doveva pensare
+assai poco. Non immaginava come invece il povero conte fantasticasse
+continuamente; come, mentre sembrava fissare la criniera del suo bel
+cavallo nero, il suo cervello non potesse trovare un momento di
+riposo.
+
+Ambrosio in buona fede credeva, ed avrebbe scommesso, che quel
+gentiluomo non sapeva sostenere una conversazione; egli al contrario
+si sentiva nato per la società: così ad ogni momento rivolgeva il
+discorso al servo, non osando farlo al padrone. Non lo lasciava per un
+pezzo, accontentandosi della brevità con cui gli si rispondeva.
+
+Sin dal principio aveva chiesto e chiedeva ancora al fedele seguace
+del conte di San Giorgio il nome di questi; ma tali domande riescivano
+sempre inutili: il cavaliere aveva detto al suo servo Antonio che
+desiderava non si sapesse chi egli fosse, e ciò era bastato a
+chiudergli le labbra in proposito. Invano la guida diceva goder tutta
+la fiducia dei padri cappuccini; che quindi si poteva contare sulla
+sua segretezza, se la segretezza era necessaria.
+
+Il servo rispondeva colla più gran flemma che ne era intieramente
+persuaso.
+
+L'altro interrogava ancora su diversi argomenti. La curiosità, tutti
+lo sanno, è la facoltà che si stanca meno; essa si ravviva cogli
+ostacoli. Per questo Ambrogio non aveva rinunciato affatto all'idea di
+conoscere il nome del gentiluomo che accompagnava, e non isfuggiva
+occasione alcuna per riescire in tale intento.
+
+Un giorno egli disse ad Antonio con aria trionfale:
+
+--Ho veduto per la prima volta che il vostro padrone è un cavaliere di
+Malta. Ho osservato la gran croce dell'ordine sotto al suo mantello.
+
+--Sì, bravo, rispose Antonio.
+
+--Oh, io li conosco i cavalieri di Malta; i padri cappuccini me ne
+hanno mostrati alcuni.... Allora voi sarete stato alla guerra col
+vostro padrone.
+
+--Siete curioso, messer Ambrogio.
+
+Ed il bravo domestico spronò il cavallo, onde raggiungere il conte di
+San Giorgio, che senza avvedersene forse era sempre innanzi un buon
+tratto.
+
+Così si fece quel viaggio sino al principio degli Abruzzi: così
+probabilmente sarebbe continuato sino a Chieti, se una pioggia
+dirottissima non avesse costretto il conte ed i suoi compagni a
+passare due giorni nella meschina osteria di un paesello situato tra i
+monti, nascosto quasi tra le ramificazioni degli Apennini.
+
+
+
+
+II.
+
+
+Contro gli elementi è inutile impazientarsi!
+
+Ed il cavaliere di Malta, benchè a malincuore, decise, entrando nel
+suo meschino alloggio, di starvi finchè il tempo fosse cangiato.
+
+Sarebbe stato follia pensare altrimenti.
+
+Il cielo era carico di nubi nere, che si aprivano per lasciar cadere
+la pioggia con una violenza estrema.
+
+Le vie erano allagate, ed i poveri tetti di quelle case, che avevano
+tutte il carattere più deciso di capanne, erano scossi da sì impetuosa
+bufera, e sembravano barcollare.
+
+Il timore che potessero crollare, se quel temporale perdurava, non
+sarebbe stato infondato.
+
+Tutti si rinchiudevano in casa.
+
+Il conte di San Giorgio si affacciò alla finestruccia mal connessa
+della povera stanza che gli era stata fissata. Contemplò la scena che
+si offriva a' suoi sguardi.
+
+Non un'anima viva, non un rumore il quale contendesse anche debolmente
+con quello della pioggia, che infuriava sempre più.
+
+Le nubi fittissime e scure sembravano avere abbassata la vôlta del
+cielo, mentre gettavano una specie di tetro manto sulla campagna e la
+avvolgevano intieramente con esso.
+
+Il delizioso paesaggio, il vasto orizzonte che da quella finestra
+sarebbe stato possibile scorgere, erano spariti; non si sarebbero
+sospettati in quel giorno.
+
+Quella scena era triste, ma non faceva sul cavaliere una impressione
+penosa. Essa armonizzava coll'animo suo: lo spingeva maggiormente
+verso la malinconia. cui già inclinava.
+
+Dopo qualche tempo si venne a toglierlo alle sue meditazioni.
+
+--La cena è all'ordine, disse Antonio, arrestandosi sulla soglia ed
+inchinandosi.
+
+Il cavaliere lo seguì in silenzio; la sala da pranzo era la cucina;
+non ve n'era altra nell'osteria.
+
+L'oste istesso venne ad incontrare quello che aveva indovinato essere
+un ospite di gran conto, e lo pregò umilmente a perdonargli se non gli
+era possibile servirlo in luogo migliore.
+
+Il conte rispose con distrazione che ciò gli era indifferentissimo.
+
+Si assise ad una tavola preparata per lui in fondo alla stanza.
+
+La guida intanto era già installata dinanzi al fuoco e stava
+discorrendo coll'ostessa, a cui narrava essere il gentiluomo, che egli
+accompagnava, un cavaliere di Malta. Tale qualità sembrava far poco
+effetto sull'ostessa, che chiedeva se quel signore era ricco e
+generoso.
+
+In quel momento furono interrotti da Antonio, che si avvicinava per
+ricevere dall'oste un piatto d'uova da recare al conte.
+
+Quella modestissima cena si componeva di ben poca cosa, ed il
+cavaliere la terminò presto.
+
+La pioggia continuava sempre con eguale violenza: nulla faceva
+presumere che il cielo avesse a rasserenarsi presto; l'oste diceva al
+cavaliere che alle volte tali pioggie primaverili duravano tre o
+quattro giorni di seguito.
+
+Tale prospettiva non doveva certo allettare il conte. Che mai poteva
+far egli onde ingannare il tempo, lungo forse, che dovrebbe passare in
+quella miserabile osteria: egli, abituato alla società più scelta ed
+aristocratica?
+
+Se lo chiese però senza timore; la solitudine anche in quel luogo
+orribile non lo spaventava, poichè mai gli avveniva d'annojarsi.
+
+L'oste lo invitò a sedere dinanzi al camino sgombrato dagli utensili
+di cucina, e nel quale ardeva un gran fuoco.
+
+Il cavaliere vi si assise infatti: benchè fosse nobilissimo ed avesse
+avuto in vita sua grandi soddisfazioni d'amor proprio, non era
+orgoglioso: non riguardava con disprezzo quelli che la Provvidenza
+aveva fatti nascere al disotto di lui; per questo non isdegnò
+trattenersi in quella cucina, al contatto della povera gente che vi si
+trovava.
+
+«Donna Livia, diceva tra sè, sì generosa ed indulgente farebbe lo
+stesso.»
+
+Ogni qualvolta egli trovava qualche rassomiglianza tra i suoi
+sentimenti e quelli della duchessa provava un senso di gioja; gli
+sembrava avvicinarsi a lei.
+
+Era un'ingenuità, direbbero molti.
+
+E sia; ma di quelle ingenuità che si possono rinvenire in persone di
+spirito, e che fanno sorridere di compassione tanti sciocchi.
+
+Un'ora dopo, il cavaliere di Malta era ancora seduto nello stesso
+luogo.
+
+La notte era venuta: nessun avventore aveva colla sua presenza rotta
+la monotonia che regnava in quella vasta cucina, resa ancora più
+triste dalla meschina lampada ad olio che sola la rischiarava.
+
+Finalmente il conte si alzò: il servo lo precedette con un lume: da un
+pezzo Antonio era già pronto.
+
+Un letto abbastanza pulito attendeva il cavaliere: egli avrebbe dato
+assai assai perchè il sonno venisse a toglierlo tosto ai pensieri
+continui, che quasi lo stancavano. Ma è allora appunto che il sonno si
+fa attendere; e tutti dormivano nell'osteria che il cugino del duca
+vegliava ancora.
+
+L'indomani il cattivo tempo imperversava come nel giorno precedente:
+come il precedente lo passò il conte, e verso sera, alla stessa ora
+del dì prima, era assiso al fuoco della cucina.
+
+Vi stava da qualche tempo: da qualche tempo Ambrogio un po' discosto
+ciarlava colla moglie dell'oste, quando si udì battere con forza
+all'uscio di strada.
+
+Si andò ad aprire, ed un uomo sulla sessantina entrò tutto stravolto.
+
+L'oste al vederlo mise un grido di sorpresa; un altro ne mise la
+moglie.
+
+--Voi qui! esclamarono insieme, volgendosi al nuovo venuto.
+
+--Sì, per mia disgrazia, rispose egli.
+
+--Che volete dire?
+
+--Che sono ben sfortunato! Oh se sapeste che cosa è avvenuto a me ed a
+mio figlio!
+
+--Spiegatevi una volta.
+
+--Adesso, lasciatemi sedere.
+
+E si avanzò verso il camino; ma ad un tratto si arrestò imbarazzato,
+scorgendo il cavaliere di Malta, che non aveva veduto prima; non seppe
+più se avanzare o retrocedere; rimase perplesso, confuso.
+
+--Non temete, gli susurrò all'orecchio l'oste; è un cavaliere
+buonissimo; la sua presenza non vi impedirà che mi narriate....
+
+Egli era curioso di conoscere il motivo di quella agitazione; curioso
+quasi al pari di Ambrogio, che non molto discosto attendeva con
+un'ansietà mista di piacere il racconto che starebbe per fare il
+vecchio. Eppure non lo conosceva: le sue parole, non lo
+riguarderebbero menomamente; ma che monta? Quando si è presi dal
+desiderio di sapere, saper sempre senza ragione, non si pensa tanto:
+nella brava guida tal desiderio era ad ogni istante vivo.
+
+Del resto questa volta aveva compagni; non soltanto l'oste, ma anche
+sua moglie attendeva con impazienza. Essi erano parenti di colui che
+doveva parlare, è vero; ma probabilmente non avrebbero, anche in caso
+diverso, gran che differito da Ambrogio.
+
+Il conte aveva prestato poca attenzione a quanto succedeva intorno a
+lui; in quell'istante donna Livia ed anche gli altri suoi parenti, i
+loro segreti, le loro preoccupazioni orano assai più presenti allo
+spirito di lui, delle persone che gli stavano vicine. Non vide nemmeno
+l'oste esaminarlo rapidamente, come per accertarsi della verità di
+quanto aveva asseverato al vecchio.
+
+Dopo un tale esame, l'oste scostò una sedia dalla tavola, e
+collocandola a qualche passo dietro il conte l'additò al suo parente,
+dicendogli:
+
+--Sedete e parlate. Sapete quanto ci interessiamo a voi e a vostro
+figlio.
+
+Il cavaliere volse il capo a quelle parole.
+
+Tutti gli sguardi si fissarono sopra di lui; ma egli aveva già ripreso
+la sua prima posizione.
+
+Certo, pensò, quanto costui vuol narrare si può udire senza
+indiscrezione, poichè si dispone a parlare in presenza di tutti; e
+persuaso d'udir cose indifferenti, tornò ad immergersi ne' suoi
+pensieri.
+
+Antonio non divideva la curiosità degli altri; formava eccezione col
+conte, malgrado non avesse, come questi, preoccupazioni particolari.
+
+Ei non si dava pensiero che di quanto risguardava il suo servigio; da
+questo in fuori non aveva da molti anni pensato assolutamente ad
+altro; da ciò la flemma indifferente che gli era naturale in ogni
+cosa, che si leggeva sulla sua fisonomia, in ogni suo atto, e che
+tanto meravigliava la guida.
+
+Intanto il parente dell'oste si disponeva a soddisfare alle domande
+fattegli, e dopo aver dato in qualche altra esclamazione di dolore,
+incominciò:
+
+--Ero andato quindici giorni fa con mio figlio a Teramo: poveretto!
+chi avrebbe immaginato ciò che lo attendeva! Certo allora non si
+sarebbe mosso di qui.
+
+Ed il vecchio si arrestò un momento, come se volesse accrescere la
+curiosità degli uditori.
+
+Era per questo, o perchè il dolore gl'impediva veramente di
+continuare, troncandogli la voce? Nessuno glielo chiese; che ad
+interrompere un contadino non si finisce più. Si aspettava che
+riprendesse da sè il racconto, e ciò non tardò molto.
+
+--Sapete, proseguì, che mio figlio doveva sposare, appena arrivato a
+Teramo, quella ragazza, cui voleva gran bene, che credeva ne volesse
+altrettanto a lui, ma ciò non era, a quanto sembra. Fidatevi dunque
+delle donne, delle forestiere soprattutto!... Vi è noto difatti che
+quella giovane è di Ancona, o forse di più lontano ancora; e che mio
+figlio la conobbe per essere ella camerista di quella dama, che ha la
+bella villa qui presso....
+
+--Affrettatevi, Adriano, disse l'oste, che tutto ciò il sappiamo.
+
+--Eh lasciatemi dire con ordine... Insomma mio figlio e colei si erano
+data parola di sposarsi: questo bisogna ve lo richiami; ed io ero
+contento, perchè la padrona della ragazza, che se la tiene assai cara,
+aveva promesso dotarla: mio figlio non vedeva più che pe' suoi
+occhi... dunque, senza andare a saper tanto pel sottile chi ella
+fosse, che famiglia avesse, si erano concluse le nozze; convenuto che
+verso Pasqua il mio Battista ed io saremmo andati a Teramo, e che dopo
+le feste si sarebbe fatto il matrimonio in casa della signora. Di
+lettere non ne corsero da quest'autunno a quando partimmo; però non
+doveva essere avvenuto cangiamento alcuno nelle idee della ragazza,
+perchè il mese scorso ci mandò a salutare da un dipendente della sua
+padrona, come faceva sempre quando ne aveva l'occasione, e ci fece
+dire che ne aspettava. Noi partiamo dunque.
+
+--Che uomo nojoso! disse piano l'ostessa ad Ambrogio. Come se non
+sapessimo anche questo!
+
+--Eh via, lasciatelo dire, rispose la guida pure a bassa voce.
+
+--Sì, sì, tacete sussurrò l'oste.
+
+Questa leggiera interruzione era durata un batter d'occhio, ed il
+vecchio continuava.
+
+--Partiamo dunque. Appena giunti a Teramo, naturalmente ci rechiamo a
+casa della padrona di Carolina. Facciamo chiedere di questa, ed ella
+vien subito, sì; ma come ci tratta! Ha un'aria da signora davvero:
+sembra sdegnare di salutarci, ed in poche parole dice chiaramente a
+mio figlio che non può più divenire sua moglie, perchè un gran
+cangiamento è avvenuto nella sua condizione.
+
+--Ma era vero questo? interruppe l'oste.
+
+--Eh sì; aspettate. Mio figlio senza chieder altro si mette a piangere
+come un ragazzo. Gli è che, vedete, era stregato da colei; povero
+bernardone!
+
+--Ed ella? domandò l'ostessa; e voi, che faceste?
+
+--Ella non parve molto commossa dalla disperazione di Battista;
+dissegli si consolasse, che ella non aveva colpa, se impreveduti
+avvenimenti le impedivano mantenere un'antica promessa. Se avesse
+trattato così con un altro non l'avrebbe passata liscia... Ma
+Battista! Ella lo conosce; si contenterebbe, ne era sicura, di
+singhiozzare.
+
+--Ehi? chiese l'oste; come andò poi a finir tutto?
+
+--Carolina, continuò il vecchio che sembrava parlare anche per proprio
+conto, e come desideroso di sfogarsi, aveva certamente dato parola a
+mio figlio, soltanto per la poca terra che possediamo; non abbadò a
+Battista che cercava intenerirla.
+
+Carolina, le diceva tra i singhiozzi, non vi ricordate dunque più
+d'avermi voluto bene ed assicurato tante volte che non vedevate l'ora
+di diventare mia sposa? Ella non rispose subito; indi: Che cosa ho da
+farci? Allora io non sapevo...
+
+--Che cosa siete diventata dunque? l'interruppi io, qualche dama?--Non
+una dama, mi disse in collera un bel giovane che entrava allora, e che
+forse vuole sposarsi lui quella gioja; ma non è più in condizione
+eguale a vostro figlio. Farebbe una pazzia se lo sposasse.--Dite
+almeno una volta, domandai a colui, che cosa le è avvenuto;
+spiegatevi.
+
+--Oh per questo vi soddisferò, ribattè egli; è giusto; volete che
+parli io per voi? chiese tutto sorridente a Carolina: mi date
+licenza?--Fate pure diss'ella, ed io andrò dalla signora, che mi
+aspetta. E quasi senza salutarci, si allontanò, contenta di liberarsi
+di noi. Grande acquisto che avrebbe fatto mio figlio!... Ma ei non
+vuol darsi pace e continua a piangere.
+
+--Ma che cosa vi narrò poi quell'uomo? domandò l'ostessa.
+
+--Carolina, mi disse, ha ragione; per obbedirla, per accontentarvi vi
+dirò tutto.--Aveva un'aria d'importanza che bisognava vedere.--Ma io
+non mi lasciai mettere soggezione. Attesi si spiegasse. Mio figlio
+attendeva pure con ansietà certamente; ma senza ristare dal piangere e
+col volto nascosto fra le mani,--Saprete forse, continuò colui, che
+Carolina aveva una zia che l'amava molto e che sempre aveva servito da
+governante; da molti anni era andata con un vecchio padrone a Venezia.
+
+Venezia! questo nome scosse il cavaliere di Malta; gli sembrava strano
+venisse a ferire il suo orecchio in quel luogo solitario, tanto
+lontano dalla città delle lagune. Quale combinazione! Dapprima, non
+aveva quasi ascoltato il racconto del vecchio; poi lo aveva udito con
+qualche interesse; certo non vi era confronto alcuno tra il suo amore
+per la duchessa e quello di Battista per Carolina; ma pure si lasciava
+involontariamente cattivare da tutto quanto riguardava quel
+sentimento, che viene sì diversamente provato, che spinge ora al bene
+ed ora al male.... Adesso l'interesse del conte si era fatto maggiore;
+si parlerebbe forse dei luoghi, ove doveva recarsi.
+
+Il vecchio continuava, e ripeteva le parole di quello, che egli
+sospettava rivale a suo figlio.--Questa zia è morta da due anni: ma
+Carolina non ne ebbe mai contezza: quand'ecco che alcuni giorni fa
+viene chiamata ad un convento; trova un frate forestiere, che le
+annunzia la morte di quella donna, e le rimette molto danaro,
+moltissimo danaro, dicendole che le era stato lasciato dalla zia già
+da molto tempo, ma che, non avendola sino allora potuta trovare, si
+aveva dovuto aspettare tanto a rimetterglielo. Ed ecco tutto. Colui
+fece per andarsene, ma io lo trattenni.--Quanto mi aveva narrato
+sembravano inverosimile.--Come mai, chiesi, questa zia era divenuta sì
+ricca?--Questo non so, rispose: sembra fosse stata al servizio di un
+padrone generosissimo; forse ammassò quell'oro a poco, a poco:
+nessuno, disse quel frate, sa però chi fosse tale padrone, ed ella
+morì improvvisamente, senza nemmeno avere potuto confessarsi; morì
+tanto improvvisamente, che corse per Venezia la voce fosse stata
+avvelenata.--Bene; replicai io a quel giovane; se lo tenga Carolina il
+suo oro: chi sa da qual parte viene! Datti pace, Battista, dissi
+quindi a mio figlio: ma ei non mi udiva, e dovetti condurlo via per
+forza da quella casa. Ora è qui che mi vuol far impazzire. Da due
+giorni che siamo ritornati, tento invano consolarlo. L'ho lasciato un
+momento solo con sua madre per disperazione.... Non potevo più
+resistere a vederlo sì afflitto.
+
+Il vecchio aveva terminato il suo racconto; l'oste e la moglie si
+diedero a consolarlo. Ambrogio tanto per parlare fece lo stesso.
+
+--Mandatemelo qui quel ragazzo, disse l'oste; cercheremo distrarlo un
+poco.
+
+--Non vuol andare da nessuno; vi assicuro che fa scoppiare il cuore.
+
+--Sventurato! mormorò il cavaliere.
+
+Questa parola ei l'aveva pronunciata senza avvedersene, sommessamente
+tanto, che nessuno la udì. Il dolore di quel giovane contadino, che
+appariva sì profondo, lo aveva vivamente commosso; e non era questa la
+sola impressione, che gli avesse destata la narrazione udita.
+
+Il conte pensava anche a quella donna morta, a quanto dicevasi, di
+veleno a Venezia, e si sentiva tratto a fantasticare su quella
+circostanza; ma cessò presto dall'occuparsene. Sapeva che non bisogna
+mai lasciarsi trasportare dalla immaginazione, che può condurre
+lontanissimo dal vero, e fare scorgere misteri, laddove non sono che
+cose naturalissime.
+
+Eppure lo spaziare in regioni ideali poteva essere in quel tempo
+errore più perdonabile. L'oscurità generale, i costumi dell'epoca, non
+bellissimi al certo, avevano però alcun che di ribelle, che si
+sottraeva all'impero assoluto della realtà.
+
+Ma il conte resistette; e vide in quella storia un fatto naturale, e
+che non poteva avere certo alcun rapporto cogli sconosciuti parenti,
+che egli sperava rinvenire a Venezia.
+
+Vi soffermava ancora il pensiero; ma soltanto per occuparsi del povero
+Battista, o piuttosto per riflettere quante pene si possono trovare
+ovunque; quanti affanni di cuore è possibile rinvenire in ogni ceto di
+persone: pene tante volte ignorate, affanni degnati tante volte appena
+d'uno sguardo dai felici, cui tutto sorride, che non comprendono come
+si possa soffrire, e temono forse lasciare un lembo della loro
+felicità a contatto del dolore.
+
+Il conte amava osservare, riflettere; egli era alquanto filosofo.
+
+Quando era entrato in quella meschina osteria, non aveva creduto
+certamente trovarvi diversioni, che potessero occupare anche per poco
+il suo spirito. Però si sentiva più che mai preso dal desiderio di
+proseguire il suo viaggio nel modo più sollecito.
+
+Ah! come bramava condurlo a termine; ritornare a Catania; riveder
+donna Livia; fare in modo che il duca non giungesse mai a sapere
+ch'ella lo aveva mandato in traccia dei loro parenti spogliati!
+
+Intanto il vecchio Adriano era partito; l'osteria aveva ripreso il
+solito aspetto; vi si parlava sommesso come prima.
+
+Il cavaliere di Malta si alzò: accennò al suo servo di seguirlo e
+passando da una loggia di legno, che metteva alla sua camera fredda e
+mal riparata, vi si soffermò per consultare il cielo. La pioggia era
+cessata, ma l'oscurità era ancora profonda; non si vedeva brillare
+alcuna stella.
+
+Domani, pensò il conte, benchè il cielo non sia ancora sereno, potrò
+partire egualmente, lo spero...
+
+Ed entrò nella sua stanza.
+
+
+
+
+III.
+
+
+L'indomani spuntò torbido e nero, e la pioggia, cessata la sera prima,
+aveva ripreso a cadere, se non con gran violenza, senza interruzione
+però.
+
+Le strade erano poi ancora più impraticabili; agli abitanti del
+paesello ciò non dava gran pena; nessuno ne fu dunque contrariato la
+centesima parto di quanto lo fosse il cavaliere di Malta.
+
+Si era alzato all'alba, ansioso di sapere se potrebbe continuare la
+sua via. Ei provò un senso di dolorosa impazienza nel vedere che ciò
+gli sarebbe impossibile ancora; ma durerebbe sempre quella situazione?
+
+Donna Livia per sicuro lo credeva assai più innanzi; ed invece tanti
+ostacoli ritardavano il suo cammino, ad onta della buona volontà,
+dell'ansietà sua; ed ora doveva fermarsi di nuovo!
+
+Tutte queste cose il conte le pensava sospirando; per incoraggiarsi
+diceva a sè stesso essere la strada che gli rimaneva lunga sì, ma
+certamente più conosciuta, più agevole, ma non vi riusciva; il
+pensiero di dover aspettare ancora lo tormentava. Il giorno precedente
+non si era tanto impazientato. Perchè mai questo?
+
+Era forse semplicemente effetto dell'essere intieramente riposato
+dalle fatiche del viaggio. In ogni modo tale indugio gli pesava assai.
+Dopo aver passeggiato un pezzo su e giù per la sua stanzaccia, discese
+nella cucina.
+
+L'oste venne, come già aveva fatto la mattina innanzi, a
+complimentarlo, unendo ai rispettosi saluti qualche imprecazione al
+cattivo tempo, che perseguitava il cavaliere.
+
+Il conte ebbe bisogno di tutto il suo buon senso per non adirarsi di
+quelle ciarle. Era in una disposizione d'animo tutta diversa del
+solito. Quante volte non accade ciò, e talora anche senza cagione
+alcuna?
+
+L'oste era ben lontano dal dolersi della pioggia, grazie a cui
+soltanto il cavaliere forastiero si tratteneva.
+
+La guida aveva preso in paco il suo partito; aveva ciarlato tutta
+mattina coll'oste e la moglie, prendendo a tema la storia del povero
+Battista; si era occupato con loro a commentarla, e senza impazienza
+alcuna aspettava che il tempo smettesse il broncio.
+
+Quanto al servo del conte, comprendendo che il suo padrone era di
+cattivo umore, malediva alla pioggia, ed usciva dalla sua abituale
+placidezza.
+
+Ma verso sera le nubi si diradarono come per incanto; un vento
+impetuoso le aveva scacciate in pochi istanti; il cielo tornò sereno,
+ed il sole apparve circondato da un'aureola dorata, splendido e puro.
+Mai esso era giunto sì caro al conte di San Giorgio. Le sue speranze
+ritornarono con esso, come se si fossero riaccese a quella fulgida
+luce.
+
+Però ei non poteva pensare a partire sino al giorno seguente.
+
+La notte non era lontana; ed il sole, che aveva quasi terminato il suo
+corso, benchè allora soltanto si fosse mostrato sull'orizzonte, non
+doveva tardare a nascondersi di nuovo.
+
+Il cavaliere di Malta si ritirò presto, ordinando al servo ed alla
+guida di tenersi pronti a lasciar l'osteria l'indomani per tempo.
+
+E così fu; poichè le strade, grazie al vento che aveva continuato
+tutta la notte impetuoso, si erano alquanto asciugate.
+
+Fu con vero piacere che il conte si allontanò da quei luoghi; quasi
+ora pentito di non aver pazientato qualche giorno a Malta per
+attendervi una nave, che direttamente lo conducesse a Venezia; ma
+ormai la cosa era fatta.
+
+Ah! se avesse potuto varcare, come lo faceva col desiderio, lo spazio,
+che il divideva da quella città, cui era diretto, come presto vi
+sarebbe giunto! con quale rapidità!
+
+Ma il desiderio, per vivo che sia, non dà mai l'impossibile, benchè
+possa far conseguire il difficile; ed al conte non rimaneva che usare
+dei mezzi posti a sua disposizione onde affrettarsi.
+
+Ambrogio durava fatica assai più del servo a seguirlo su d'una strada
+difficile, ove il pantano giungeva ancora ad una incomoda altezza. Ma
+si fece il possibile per arrivare a Chieti prima della notte, e fale
+scopo fu raggiunto. La giornata non era ancora finita, quando Ambrogio
+esclamò:
+
+--Ecco Chieti!
+
+E poco dopo si fermarono ad una locanda.
+
+Il mattino seguente la guida condusse il conte al convento dei
+cappuccini situato fuori della città.
+
+Quei padri accolsero benissimo i viaggiatori, e fecero mille offerte
+al cavaliere di Malta.
+
+Ambrogio si era apposto al vero. Un padre cappuccino doveva partire
+per una città delle Romagne, Loreto; ed il conte vi si recherebbe con
+lui.
+
+Ciò gli era assai caro, tanto più che poteva costeggiare l'Adriatico,
+come desiderava.
+
+Ambrogio fu largamente ricompensato; ma dovette separarsi da' suoi
+compagni di viaggio, senza saperne di loro più di quanto ne aveva
+indovinato.
+
+Il padre cappuccino lo rimpiazzò presso di loro, e partirono insieme
+il giorno dopo.
+
+Quel frate si recava a Loreto per predicarvi, ed assicurò il cavaliere
+che, il tempo permettendolo, vi giungerebbero fra cinque o sei giorni.
+
+--Dunque, cavaliere, diss'egli al conte, voi siete diretto a Venezia?
+
+--Sì.
+
+--Venite da lungi?
+
+--Da Manfredonia, ove arrivava da Malta.
+
+--Come mai non vi imbarcaste direttamente per Venezia?
+
+--Non mi fu possibile ritrovar subito un bastimento; ma forse ad
+Ancona mi imbarcherò.
+
+Il frate troncò quel dialogo; pensava che andar per mare a Venezia
+sarebbe stato il partito più ragionevole.
+
+Ed il conte era sempre più pentito di non averlo adottato, perchè
+avrebbe fatto più presto ed evitato mille noje.
+
+Il cappuccino, che viaggiava col cavaliere, era un giovane di una
+fisonomia simpatica e dolce, dai modi gentili e distinti.
+
+Era stato detto al conte esser egli un bravo predicatore; ed infatti
+sembrava molto istruito.
+
+La finezza di sentire, che rivelava sempre ne' suoi discorsi,
+contribuiva a rendere la sua compagnia piacevole. Il cavaliere lo
+ascoltava volentieri, e sovente si interteneva seco a lungo,
+felicitandosi sinceramente di averlo compagno.
+
+Un giorno avvenne al conte di dimenticare in una osteria di villaggio,
+ove avevano passato la notte, una piccola valigia, che portava sempre
+seco; mandò tosto il suo servo a cercare di essa, ed egli medesimo
+pregò il frate a ritornare un poco sui loro passi, onde sapere più
+presto su la valigia fosse ritrovata.
+
+Il cavaliere era agitatissimo.
+
+--Se la smarrissi, disse al padre Leone, non me ne consolerei giammai,
+
+--Oh! spero la ritroverete, ed intatta; poichè certamente avrete con
+voi la chiave.
+
+--Sì, ma temo lo stesso; per me quella piccola valigia è preziosa;
+contiene delle carte importantissimo, delle lettere, poi anche il
+ritratto di mia madre che non ho mai conosciuta, ed i cui tratti mi
+sono noti soltanto, grazie a quell'effigie.
+
+--Comprendo allora la vostra ansietà, signor cavaliere; ma, ne sono
+persuaso, ricupererete quella valigia; conosco l'oste che ci albergò,
+per aver alloggiato da lui diverse volte; sì egli che la sua famiglia
+sono persone onestissima; ed a quest'ora non vi sarà stato dopo di noi
+alcun forastiero.
+
+Il conte, incoraggiato da quelle parole, attese Antonio più
+tranquillamente.
+
+Questi giunse poco dopo; portava seco la valigia, che rimise al suo
+padrone.
+
+Essa era chiusa, nessuno poteva averla toccata; pure il conte la aprì
+e la osservò.
+
+Tutti volsero la briglia alle loro cavalcature; ritornarono a fare il
+tratto di strada già percorso due volte in sì breve tempo. Pel momento
+si procedeva lentamente; perchè il cavaliere era ancora occupato ad
+esaminare la valigia.
+
+Prima di rinchiuderla, ei mostrò al padre cappuccino un quadretto,
+legato in oro e cesellato con molta finezza, dicendogli:
+
+--Ecco il ritratto di mia madre, di cui vi parlai. Un distinto pittore
+glielo fece appena sposa.
+
+Il giovane frate lo prese tra le mani e l'osservò.
+
+--È singolare! esclamò tosto.
+
+--Che cosa?
+
+--Questo ritratto.....
+
+--Ebbene!
+
+--Mi rammenta in modo straordinario una giovane signora, che vidi
+diverse volte a Pesaro.
+
+--Che dite?
+
+--Il vero; sono le stesse fattezze, e soprattutto l'impronta della
+fisonomia, il taglio degli occhi, il loro colore, lo sguardo...
+tuttociò non potrebbe essere più eguale.
+
+Il cavaliere era agitato... Sua madre rassomigliava al vecchio duca
+dell'Isola, a donna Rosalia, che anche per questo gli era sempre stata
+cara; ma più che a tutti rassomigliava, per quanto ne aveva udito
+dire, al parente diseredato, di cui in casa non si serbava alcun
+ritratto. E vi era a Pesaro una giovane donna, che tanto veniva
+richiamata dall'effigie della contessa?... Come mai?
+
+Pure alle volte si danno di questi casi; ma nelle circostanze, in cui
+si trovava il conte di San Giorgio, ei non poteva riguardare quella
+somiglianza come un semplice capriccio della natura.
+
+--È cosa strana infatti! disse dopo un momento al cappuccino con
+preoccupazione, prendendo il ritratto, ch'ei gli rendeva e
+rinchiudendolo nella valigia.
+
+--Sì, rispose egli; sono sicuro che, se voi vedeste la donna, di cui
+vi parlai, sovverreste che io non esagerai menomamente; soltanto vi è
+nel ritratto di vostra madre maggior brio, maggior freschezza di
+colorito. Sembrano entrambe della stessa famiglia; tanto che io
+l'avrei pensato tosto se voi, signor cavaliere, non mi aveste detto
+non aver parenti da questo parti.
+
+Il cavaliere di Malta rimase perplesso; il suo imbarazzo consigliò il
+giovane frate a parlar d'altro: gli sembrava che il suo compagno di
+viaggio non desiderasse continuare il discorso di prima.
+
+Ben presto comprese che la preoccupazione del conte non faceva che
+aumentare; per questo, dopo qualche frase indifferente, il frate si
+tacque.
+
+Il cavaliere non s'avvide quasi di quel silenzio; era fortemente
+impressionato, e questa volta gli sembrava aver davvero ragione di
+fantasticare.
+
+Andrò a Pesaro, pensava; vedrò questa donna; ah si! bisogna che io la
+veda; ma vi sarà ella ancora? A questo dubbio, natogli dopo qualche
+tempo di silenzio, egli si volse al giovane, frate, e:
+
+--La persona, che diceste assomigliare a mia madre, abiterà ancora a
+Pesaro?
+
+--Non saprei. Allora vi abitava; io non la conoscevo che di vista.
+
+Il cavaliere ebbe un istante d'angoscia. Non importa, pensò poi; mi
+recherò egualmente a Pesaro; io spero in ogni modo di trovarvela.
+
+E come per distrarsi, senza sapere quanto si dicesse, s'indirizzò
+nuovamente al cappuccino:
+
+--Vi ho chiesto ciò, perchè avrei voluto giudicare io stesso di questa
+rassomiglianza prodigiosa.
+
+Il padre Leone sorrise leggermente; non poteva comprendere il motivo
+reale, che guidava il cavaliere di Malta; ma era persuaso che esso
+nascondeva un mistero.
+
+Benchè assai giovane, non doveva aver più di ventitre anni, ei
+possedeva molta esperienza, e soprattutto molta penetrazione; ma non
+mostrò dubitare delle parole del conte.
+
+Ed il viaggio, grazie a quell'incidente, continuò per un pezzo senza
+che nè il cavaliere, nè il padre Leone profferissero parola.
+
+Il primo non cessava dal pensare a quella donna, che il giovane
+religioso aveva veduta a Pesaro, e che forse era strettamente legata
+alla famiglia dell'Isola. Che non avrebbe dato per intrattenerne donna
+Livia, per mostrarle il debole lume, che gli era apparso nelle
+tenebre, e che sperava potesse guidarlo ad una intiera luce?
+
+Ma perchè avrebbe desiderato far dividere alla duchessa la sua
+agitazione, il disinganno che forse lo attendeva?... perchè infatti
+poteva essere una falsa lusinga la sua.
+
+Poi pensava che non s'imbarcherebbe ad Ancona; che terrebbe la via di
+terra, e che il recarsi a Pesaro non lo devierebbe quasi dalla sua
+strada.
+
+Non sarebbe un gran ritardo, se anche i suoi passi in quella città
+riuscissero inutili.
+
+Ma perchè non avverrebbe il contrario? Ora sperava, ora temeva senza
+poter renderne ragione a sè stesso.
+
+Il giovane frate, che lo accompagnava, si occupava forse della
+straordinaria impressione cagionata dalla osservazione da lui fatta;
+osservazione semplicissima. Infatti se il cavaliere non aveva parenti
+colà, se diceva il vero, perchè commuoversi a tal segno, se una. donna
+sconosciuta richiamava i tratti di sua madre?
+
+Intanto si continuava a procedere in silenzio. Il servo, che per
+rispetto si teneva sempre un po' indietro dal suo signore e dal
+religioso, non si era avveduto di nulla; nulla aveva inteso; egli era
+anche quel giorno, ciò che era sempre, un automa movente, che sembrava
+aver ricevuto per sua parte di felicità la calma più grande ed
+inalterabile.
+
+Si avanzava, e Loreto non era gran che discosto.
+
+Il momento di lasciare il padre cappuccino si avvicinava: il conte
+pensava anche a questo. La sua ansietà di procedere raddoppiava però;
+benchè sentisse un'emozione penosa nel dire a sè stesso, come ogni
+lega, che lo approssimava alla meta, lo allontanava sempre più dalla
+sua isola natale, da Catania, dalla duchessa.
+
+In mezzo alle sue preoccupazioni ei si chiedeva alle volte se mai la
+rivedrebbe; era veramente il suo un grande amore, e colla lontananza
+sembrava accrescersi. Certo contribuiva assai a fargli desiderare di
+affrettarsi. Il conte non sarebbe stato sì ansioso senza di esso; per
+quanto l'idea di compiere il voto del vecchio duca, di riparare alla
+sua colpa, portando a dei parenti sventurati delle speranze, un
+perdono che era loro dovuto, e che forse meritavano, avesse potuto
+bastare ad agitarlo.
+
+Ma in quale posizione troverebbe quei parenti? Potrei saperlo in parte
+ora, pensò, se.... E senza finire di spiegare a se stesso ciò che
+intendeva, si volse di nuovo al padre Leone.
+
+--Perdonate, gli disse, la mia curiosità, che deve sembrarvi davvero
+stravagante. La giovane donna, di cui parlaste, che conosceste a
+Pesaro, in quale condizione si trovava?
+
+Il giovane religioso lo esaminò rapidamente; ma rispose tosto:
+
+--Non era ricca, a quanto credo. Era vedova da poco, per quel che ne
+intesi; aveva due bambini.
+
+--Il suo nome non lo conoscete?
+
+--No.
+
+--E, perdonate, dove solevate vederla? Il padre Leone parve
+riflettere.
+
+--Vi giuro, disse il conte, pensando che il frate potesse temere,
+rispondendo, di cagionar danno a quella, donna; vi giuro che le mie
+domande sono dettate da un giusto motivo; che soddisfacendomi,
+dicendomi quanto sapete di quella donna, non le nuocerete menomamente.
+Ebbi torto, il vedo, nel volervi far credere che la sola curiosità....
+
+Il cappuccino l'interruppe.
+
+--Non vi chiedo i vostri segreti, signor cavaliere rispose con una
+dignità, che poteva sorprendere in mi povero frate; e poichè mi date
+parola che non comprometto quella giovane donna parlando, vi dirò il
+poco che ne so, o piuttosto che ne penso.... La credo una infelice
+perseguitata dalla fortuna; ma la sua origine, le sue vicende mi sono
+intieramente sconosciute.... Io solevo vederla nella chiesa di San
+Domenico, ove l'anno scorso predicava. La sua tristezza,
+l'abbattimento che si leggeva sul suo volto, il mistero, di cui pareva
+circondarsi, chiamarono su di lei la mia attenzione. Molte volte,
+nelle ore del giorno, in cui le chiese sono più deserte, potei
+esaminarla lungamente; chè sovente, come ve lo dissi, ella era in
+chiesa: abitava lì presso, e diverse volte la vidi entrare in una casa
+vicina.
+
+--Dunque non sapete se avesse parenti?
+
+--Lo ignoro; ma secondo me, non crederei; però tale mia convinzione
+potrebbe essere erronea....
+
+Diceva egli il vero, oppure conosceva particolarmente quella donna?...
+O non voleva dirlo, legato da qualche promessa, fors'anco dalla
+confessione?...
+
+Il conte pensò che in ogni modo il frate sembrava persuaso che ella
+non avesse parenti: sa tale supposizione era vera, essa veniva a
+distruggere in parte le sue speranze.
+
+Ringraziò il cappuccino, e non fece altre domande su quell'argomento;
+perchè comprese che il suo compagno o non voleva dir altro, o in
+realtà non ne sapeva di più.
+
+L'indomani giunse, senza che essi parlassero ancora di quella donna.
+
+Arrivarono a Loreto; il padre Leone si accommiatò dal cavaliere di
+Malta, perchè doveva recarsi tosto alla chiesa.
+
+--Sempre, gli disse il conte salutandolo, rammenterò con piacere i
+giorni, che passammo insieme.
+
+--Ed io pure, rispose il giovane.
+
+--Se mai il caso ci riunisse, ritroverete, padre, in me un amico: come
+a me sembrerà ritrovarne uno in voi.
+
+--Non ne dubitate, signor cavaliere, rispose il giovane commosso
+alquanto. E si allontanò.
+
+Il conte di San Giorgio lo seguì un istante collo sguardo: aveva
+lasciato molte volte vecchi conoscenti, senza sentirne dispiacere,
+come ora ne sentiva nel separarsi da quel cappuccino. Ma altri
+pensieri lo occupavano troppo, perchè tale impressione durasse a
+lungo.
+
+Discese ad una locanda, deciso a fermarvisi fino all'indomani, perchè
+i cavalli avevano bisogno di riposo. Visitò il santuario della
+Vergine, scopo allora di appositi viaggi; e la sera ritirandosi ordinò
+al suo servo di tenersi pronto a partire l'indomani di buon'ora.
+
+
+
+
+IV.
+
+
+Il giorno dopo il conte giungeva ad Ancona due ore prima del
+mezzogiorno.
+
+Ormai in tre giornate si troverebbe a Pesaro: saprebbe allora se aveva
+sperato invano trovar colà il bandolo dell'arruffata matassa.
+
+Affrettava col desiderio quel giorno: eppure con esso potevano svanire
+le speranze concepite.
+
+Per non impazientarsi troppo, se ciò doveva avvenirgli, si preparava a
+restare deluso; ma a che serve? Alle volte si ha un bell'antivenire
+colla immaginazione una pena, un disinganno, come si volesse con ciò
+evitarli; non si soffre meno quando giungono.
+
+Ad Ancona il conte, che era andato a fare un giro per la città, si
+vide ad un tratto sbarrare la via da un gentiluomo sulla cinquantina,
+che sbucava allora da una stradicciuola.
+
+Alzò gli occhi sopra di lui, e provò una sorpresa non molto
+aggradevole, riconoscendo uno dei suoi confratelli, col quale da più
+anni non si era trovato.
+
+Sino ad allora il caso lo aveva favorito; mai eragli avvenuto
+d'incontrarsi in alcuno, che lo conoscesse; per questo aveva sperato
+con qualche fondamento di poter condurre a termine il suo viaggio
+nell'ombra più completa, come desiderava; ma dissimulò la sua
+impazienza e rispose ai saluti dell'amico nel modo più amabile che gli
+fu possibile.
+
+--Per quale combinazione vi trovo qui? chiese al conte l'altro
+cavaliere di Malta.
+
+--Devo recarmi nelle terre venete per un affare.
+
+--Ah comprendo! Infatti un sì lungo viaggio non si può far senza
+scopo.
+
+--Certamente.
+
+Nel rispondere così asciutto, il conte sembrava contrariato, e l'altro
+non persistè con nuove domande; chè temeva essere indiscreto.
+
+Quel gentiluomo si chiamava il barone Fiordispina: era un'ottima
+persona; amava assai il conte, di cui più volte a Malta, durante
+l'assedio di Solimano, aveva ammirato il valore, il coraggio. Da
+queste qualità soltanto soleva il barone misurare la stima, che
+accordava ai suoi amici.
+
+--Perdonate, disse al suo confratello, prendendogli amichevolmente il
+braccio; io non credeva....
+
+Il conte arrossì: quell'uomo gli aveva sempre dato prove di affezione
+sincera, ed egli si era adirato ad una sua domanda naturalissima? nè
+bastava; la vista di lui lo aveva messo di malumore. Qual colpa aveva
+il barone, se ei non desiderava essere incontrato? Ma che? Non avrebbe
+dunque più se non pensieri esclusivi? Per essi tratterebbe con
+asprezza un amico?... Si pentì di quella involontaria collera; le
+gentilezze, le prove di amicizia ricevute dal barone, le strette
+relazioni avute sempre con lui gli tornarono in un istante alla
+memoria; sicchè gli strinse fortemente la mano sorridendo.
+
+--Eccovi dunque pacificato, caro conte, disse allora sorridendo pure
+il barone, contentissimo di quel cangiamento.
+
+--Attribuite la mia perplessità alla sorpresa; non potevo aspettarmi
+trovar qui voi, fiorentino.
+
+--È un caso infatti; sono venuto a passare ad Ancona un mese, in casa
+di mia nipote Elvira, maritata da poco ad un gentiluomo ili qui.
+
+--Ah vedo!
+
+--Lo sapete: non ho altri parenti fuori di lei; voi, caro conte, ne
+avete invece molti a Catania.
+
+Queste parole cagionarono nel conte una penosa impressione. Quai
+parenti! pensava; divisi fra loro da rancori, da odj, da passioni
+violente! parte di essi spogliati, sconosciuti, nascosti!
+
+--E da Malta, continuò il barone, che notizie abbiamo?
+
+--La lasciai da poco, e per ora non vi è nulla d'importante.
+
+--Me ne dispiace, perchè sono annojato di questa vita. È da Lepanto
+che io non combatto! Fu quella davvero una bella giornata: peccato che
+voi, conte, non vi siate trovato colà.
+
+--Ah sì! Ero allora in Ispagna.
+
+--Avete perduto una bella occasiona per dar prova del vostro valore.
+
+Il conte sorrise.
+
+--Voi siete sempre lo stesso, disse quindi.
+
+--Eh, mio Dio, sì. Che volete? mi annojo senza guerre. Ma, lasciamo
+questo; se avete a recarvi in qualche luogo, non restate per cagion
+mia.
+
+--Stavo dirigendomi al mio alloggio.
+
+--Vi fermate molto qui?
+
+--Sino a domani, e soltanto per lasciar riposare i cavalli.
+
+--Non avete dunque alcun impegno quest'oggi?
+
+--Nessuno.
+
+--Pel momento dunque siete libero?
+
+--Sì.
+
+--Allora vi chiederò un favore.
+
+--Quale?
+
+--Che vi lasciate presentare ai miei nipoti.
+
+--Sono dolentissimo di rifiutare, rispose il conte, ma....
+
+--Perchè?
+
+--Ho dei motivi per desiderare tener celato il mio viaggio.
+
+Il barone parve sorpreso, ma riflettè poi che il conte di San Giorgio
+godeva di tutta la fiducia del gran Maestro, che aveva avuto da lui
+missioni segretissime, che poteva averne anche questa volta... e...
+
+--Non importa, disse; se non è che per questo, qui nessuno può
+conoscervi; non negatemi dunque la grazia che vi chiedo.
+
+Il conte riflettè un istante.
+
+--Ebbene, accetto, rispose poi.
+
+--Del resto, continuò il barone, potete star tranquillo; ad Ancona non
+havvi alcuno dei nostri confratelli. Ora, venite.
+
+Il conte seguì il suo amico, che lo condusse in una delle più belle
+case di Ancona.
+
+Un servo li fece entrare subito in una sala, ove per solito si
+tratteneva donna Elvira. Ella si alzò premurosamente, onde ricevere
+l'ospite, che le conduceva suo zio.
+
+Bruna, vivace, graziosa, donna Elvira piaceva subito, quantunque non
+bellissima; ed il suo amabile sorriso, la sua voce argentina facevano
+non si avesse quasi il tempo di notare ciò che eravi di poco corretto
+ne' suoi tratti.
+
+Il conte salutò profondamente quella dama, che gli riuscì simpatica
+assai.
+
+--Vi presento, mia cara nipote, dissi il barone, il conte di San
+Giorgio, uno de' miei migliori amici e confratelli.
+
+Ella salutò con grazia il forastiero, dicendo:
+
+--Gli amici di mio zio sono i benvenuti in mia casa, e la onorano.
+
+Poi, udendo dei passi nella sala attigua:
+
+--Mio marito, disse.
+
+E ripetè il nome del conte ad un gentiluomo che entrava allora, e che
+accolse perfettamente il nuovo venuto.
+
+--Spero, conte, gli disse, che durante il vostro soggiorno ad Ancona
+accetterete l'ospitalità da noi.
+
+Donna Elvira appoggiò con gentile insistenza questa offerta: pareva
+che quei due sposi avessero comuni i pensieri ed i desiderj. E ciò era
+infatti; essi erano nel numero di coloro, che Dio vuole felici; niuna
+nube era mai sorta sulla loro esistenza; mai tempestose passioni non
+l'avevano intorbidata; nulla minacciava il loro avvenire, il quale non
+prometteva ad essi che delle gioje.
+
+--Accettate, caro conte, disse a sua volta il barone, vedete con
+quanta cordialità vi preghiamo.
+
+Egli era contentissimo; che i suoi nipoti non avrebbero potuto
+accogliere meglio il conte.
+
+Questi non potè rifintare sì reiterati inviti, ed accetto; tanto un
+giorno si sarebbe fermato ugualmente ad Ancona.
+
+In quella casa poteva trovare qualche distrazione, non lo sperava, ma
+comprendeva averne bisogno; perchè nulla stanca tanto la fantasia,
+nulla la affatica di più che pensieri costanti, e sopratutto idee
+fisse.
+
+Poi da tanto tempo si trovava lungi dalla sfera, in cui era nato!...
+Ritornarvi per un momento non gli dispiacque.
+
+Prese dunque di buona grazia il suo partito; promise ritornare pel
+pranzo; e dopo qualche tempo si recò al suo alloggio per dare gli
+ordini al servo.
+
+Il barone volle accompagnarlo, ed escirono insieme.
+
+Poco dopo, e per l'ora convenuta, ritornarono alla dimora di don
+Ottavio, il nipote del barone.
+
+Vi trovarono alcune dame e diversi cavalieri, che erano pure invitati
+pel pranzo: e quel giorno per combinazione si festeggiava da don
+Ottavio il ritorno di un suo fratello, che veniva di Francia, ove
+aveva passato due anni.
+
+Quasi subito fu servito il pranzo con una profusione ed una
+splendidezza veramente grandiosa.
+
+Il conte di San Giorgio aveva sulle prime provato un po' di
+contrarietà nel trovarsi in una compagnia più numerosa di quanto aveva
+creduto; ma poi, pensando che nessuno lo conosceva, si rasserenò, e
+divenne ciò che era in natura, il cavaliere di Malta, più
+aristocratico che religioso, benchè senza alterigia.
+
+Gli pareva quel giorno, nel vedersi in una sala addobbata con gusto,
+in mezzo a persone del suo ceto: col lusso di numerosi domestici
+riccamente vestiti; a quella tavola, ove i cibi più ricercati venivano
+serviti in preziose supellettili, di trovarsi in Sicilia, al palazzo
+dell'Isola: ma quella illusione non poteva durare a lungo, svaniva
+quando egli alzava gli occhi sulle dame.
+
+Nessuna di loro richiamava la duchessa! Dopo qualche tempo di
+cerimoniosa freddezza, I discorsi si animarono, si parlò di guerra;
+era un argomento inevitabile, dove si trovava il barone. Ei non
+mancava toccarlo, se gli altri nol facevano prima di lui.
+
+In quel momento di guerra in Italia non ve n'era alcuna; sicchè
+l'amico del conte non potè parlare a lungo sul suo tema favorito.
+
+Si chiesero al fratello di don Ottavio particolari sulle stragi della
+Saint Barthélemy, durante le quali aveva egli detto essersi trovato a
+Parigi.
+
+Ei soddisfece alle domande fattegli, e dipinse con vivacità
+quell'orribile massacro, la desolazione degli sventurati ugonotti.
+
+--Vidi, disse, moltissime scene strazianti: il corpo dell'ammiraglio
+di Coligny fatto segno ad infiniti oltraggi, e trascinato sino a
+Monfalcone, ove venne appiccato sulla forca destinata ai più gran
+malfattori. Non posso rammentarmi tale spettacolo senza rabbrividire.
+Quale ferocia in quella plebe fanatica!
+
+--E nelle provincie la strage fu pur grande, a guanto ne intesi,
+interruppe il barone.
+
+--Certo, riprese il fratello di don Ottavio, particolarmente a Lione,
+a quanto ne udii. Il re fu di una severità crudele.
+
+--Ah sì! esclamò il conte di San Giorgio, tale massacro fa esecrando;
+come si può in tal modo opprimere vilmente degli infelici, se anche si
+ingannano nelle loro credenze?
+
+--Avete ragione, caro conte, dispose il barone: vilmente è la parola.
+Infierire contro gente, che non è in numero per difendersi, non è
+certo prodezza; coloro, che non arrossiscono di mettersi cinquanta
+contro uno, secondo me, sono subito giudicati. Vili e crudeli.
+
+--Sì, replicò il fratello di don Ottavio; dite bene: colle vostre
+parole delineate, barone, la plebaglia di Parigi; quella plebaglia che
+festeggiava intorno al cadavere del signor di Coligny, e che mi destò
+tanto ribrezzo.
+
+Gli altri convitati ad intervalli appoggiavano più et meno caldamente
+tali opinioni; che per verità taluno di loro si dava poco pensiero
+degli ugonotti, già morti da un pezzo, e trovava che tale discorso non
+era il più adatto ad allietare un pranzo.
+
+Ma ciò malgrado questo discorso continuava ancora.
+
+--In Italia, disse don Ottavio, io ne ho la credenza, tali eccessi non
+si sarebbero forse potuti commettere, ne è prova il vedere che nel
+marchesato di Saluzzo gli ordini venuti di Francia non furono
+eseguiti: degli autorevoli ecclesiastici stessi s'interposero, ed
+Emanuele Filiberto, a malgrado le suggestioni di Castrocaro, che
+voleva perseguitare i protestanti fuggiaschi, ordinò a tutti che
+fossero accolti e lasciati liberi.
+
+--Ed il papa, azzardò ridendo un giovane e bel cavaliere, che fece
+celebrare come una vittoria quel massacro? Ed il cardinale di Lorena,
+che ne ordinò clamorose dimostrazioni di gioja?
+
+--Lasciate stare il papa ed i cardinali, interruppe ridendo pure il
+barone, e voi, caro mio, che bazzicate alla corte di Firenze, pensate
+che anche Cosimo di Toscana mandò ambasciatori speciali a felicitare
+il re e la regina di Francia, ed a rallegrarsene.... Ma lasciamo sì
+lugubre argomento, tanto più che Carlo IX è morto, ed a quanto pare
+tutti preparano grandi feste anche in Italia pel passaggio di Enrico,
+il nuovo sovrano di Francia, che per sì poco tempo regnò in Polonia.
+
+--Infatti, disse un altro, a Venezia sopratutto si devono far cose
+grandi, per quanto ne udii jeri in porto da gente giunta di là.
+
+E dopo qualche altra parola su tali feste, si pensò ad occuparsi delle
+dame, un po' trascurate, un po' dimenticate per quella discussione,
+che probabilmente non le aveva divertite.
+
+Sicchè con allegria terminò il pranzo.
+
+Alla sera i parenti e gli amici di don Ottavio ritornarono alle loro
+dimore.
+
+Il conte di San Giorgio rimase ultimo a congedarsi da' suoi ospiti;
+non aveva accettato di fermarsi in casa loro la notte, adducendo a
+scusa che doveva partire da Ancona all'alba. Ed essi non osarono
+insistere. Il barone era veramente contrariato di perdere si presto il
+suo amico; ma, comprendendo che egli desiderava veramente partire, e
+che probabilmente aveva gravi motivi per ciò, imitò don Ottavio e
+donna Elvira, non si oppose alla partenza di lui; perchè eccedere
+anche nella cortesia può toccare l'indiscrezione.
+
+Volle però accompagnare il conte al suo alloggio: sortirono insieme
+dopo che don Ottavio e sua moglie ebbero pregato il conte a venirli a
+vedere se ripassava da Ancona, e ch'egli l'ebbe loro promesso,
+ringraziandoli delle gentili accoglienze.
+
+--Voi avete dei nipoti molto cortesi ed amabili. disse il conte di San
+Giorgio al barone, appena furono nella via.
+
+--Eh sì! godo nel vederli giudicati tanto favorevolmente da voi, caro
+amico; quanto mi dispiace vedervi partire....
+
+--Ci rivedremo presto a Malta: chi sa!
+
+--Lo desidero, ma poichè i musulmani ci lasciano per ora
+tranquilli....
+
+Ed egli scosse il capo in segno di malcontento.
+
+--Che? chiese sorridendo il conte, voi rimpiangete Solimano?
+
+--Quasi per dirla!...
+
+Ed il barone si mise a ridere colla bonarietà, che gli era abituale.
+
+Anch'io, pensò osservandolo il conte di San Giorgio. mi rallegravo un
+tempo quando vi erano guerre! Ove mai fuggì esso?
+
+I due cavalieri di Malta giunsero in breve alla locanda.
+
+Il fedele Antonio attendeva da gran tempo sulla porta il suo padrone.
+
+Egli riconobbe il signor di Fiordispina, che non aveva veduto nella
+giornata, quando si era recato alla locanda col conte.
+
+Si rammentò che a Malta era stato uno dei più intimi amici del suo
+padrone. Il barone, vedendo Antonio, esclamò volgendosi all'amico:
+
+--Avete ancora il vostro fido servo?
+
+--Il vedete, rispose il conte, mentre Antonio s'inchinava
+rispettosamente.
+
+Costui, pensò il barone, ne sa più di me; conosce la meta del viaggio,
+che deve fare il conte, od almeno la conoscerà tra poco.
+
+E dopo aver salutato con effusione il suo confratello, si allontanò.
+
+--Eccomi libero, mormorò allora il conte; domani riprenderò
+l'esistenza, che conduco da tanto tempo, ma presto sarò a Pesaro.
+
+
+
+
+V.
+
+
+Ed egli vi giunse finalmente in quella città, che le parole del
+giovane padre Leone gli avevano fatto desiderare sì vivamente.
+
+Fu con una grande speranza, e bisogna anche dirlo, con una certa
+sicurezza, che dopo essersi riposato qualche istante si diresse verso
+la chiesa di San Domenico, nelle cui vicinanze, glielo aveva detto il
+religioso, aveva abitato ed abitava probabilmente ancora quella
+giovane donna, ch'ei non conosceva, e che pur nondimeno con tanto
+ardore desiderava rinvenire.
+
+L'agitazione, che provava in quel breve tragitto. era tale che
+sorprendeva lui stesso.
+
+Gli sembrava che una forza superiore lo guidasse, lo spingesse.
+
+Presto si trovò dinanzi a San Domenico; rimase un istante perplesso,
+poi principiò le sue indagini.
+
+--Abita qui, domandò egli ad una donna, che vide ferma sulla porta di
+una casa poco lontano, abita qui una giovane signora, bruna, vedova,
+con due bambini?...
+
+--Illustrissimo no, rispose l'interrogata.
+
+Il cavaliere di Malta non ne fu sconcertato; certo era quasi
+impossibile trovare colei che cercava nella prima casa, in cui ne
+aveva chiesto.
+
+Si volse ad una specie di mercante girovago, che vide presso alla
+chiesa, e gli ripetè la domanda già fatta invano.
+
+--Io son forastiero, eccellenza, rispose quell'uomo: non posso
+soddisfarla; chiamerò qui il sagrestano. che è mio amico e pesarese;
+si farà premura di rispondere ad un cavaliere, e forse potrà servirla.
+
+--Sì, chiamatelo, rispose il conte di San Giorgio, mi farete piacere.
+
+E siccome colui aveva più del povero che del mercante, gli mise fra le
+mani una moneta d'argento.
+
+--Come mai non ho pensato io stesso? disse tra sè...
+
+Ed intanto l'altro correva a cercar del sagrestane. Presto ritornò;
+conduceva seco il suo amico, ed entrambi s'affrettavano.
+
+--Sapreste dirmi, domandò il conte al nuovo venuto, dove dimora una
+giovane signora, bruna e vedova, che l'anno scorso di quaresima,
+abitava qui vicino, e che spesso si recava in San Domenico, e vi si
+fermava a lungo?
+
+Questa volta attendeva in preda ad una ansietà vivissima.
+
+Il sagrestano, vecchietto che si dava qualche importanza, si fece
+pensieroso, chè certo richiamava le sue memorie.
+
+--Una giovane signora.... vedova.... bruna.... madre ad un
+fanciulline.... che spesso si recava in questa chiesa.... disse
+lentamente.
+
+--Sì, sì.
+
+Il conte di San Giorgio s'impazientava.
+
+--Rispondete presto, sussurrò al sagrestano il suo amico, dandogli una
+spinta.
+
+--Me la rammento perfettamente, esclamò alla fine il vecchio.
+
+Il cavaliere si scosse.
+
+--Ebbene? domandò.
+
+--Abitava qui vicino infatti, eccellenza, lì in quella casa:--e ne
+additava una poco discosta.
+
+--Ma ora, ora?
+
+--Ora non vi abita più.
+
+--Ma però dimorerà sempre in Pesaro? Insegnatemi dove, e....
+
+Il sagrestano lo interruppe.
+
+--Perdonate, eccellenza, è andata via: da più di sei mesi ha lasciato
+questa città.
+
+Il cavaliere impallidì; aveva dunque sperato invano, invano si era
+lusingato. Restò un momento immobile, indi:
+
+--Siete ben certo di quanto mi dite? mormorò.
+
+--Oh! certissimo; non mi sarei permesso altrimenti dare questa
+notizia.
+
+--Non potrei sapere da alcuno ove quella signora si sia recata?
+
+--Non saprei: ella viveva nella solitudine più completa, non
+frequentava anima viva, però....
+
+--Continuate.
+
+Ed il conte, annojato da quelle esitazioni, mise del danaro fra le
+mani del vecchio.
+
+Sino d'allora, a quanto pare, tal mezzo era il più possente per
+ottenere quanto si voleva. Ed il sagrestano non vi fu insensibile.
+
+--È davvero un gran signore, pensò.
+
+--Eccellenza, rispose rispettosamente, vi è una vecchia, che ajutava
+talvolta la domestica di quella signora: può darsi che ella sappia in
+qual luogo....
+
+--Conducetemi da lei all'istante.
+
+Il sagrestano si affrettò ad obbedire.
+
+Gli fu necessario correre per secondare l'impazienza del conte di San
+Giorgio.
+
+--Chi lo avrebbe detto, borbottava tra sè, che quella signora, certo
+non ricca, avesse ad essere ricercata con tanta premuna da questo
+cavaliere?
+
+Si chiedeva quali motivi ne fossero causa; ne trovava parecchi,
+sceglieva tra loro, li confrontava, li respingeva.
+
+Condusse il conte in una bruttissima via, stretta e sucida, la
+peggiore di Pesaro; si arrestò dinanzi ad una meschina casupola.
+
+--È qui, disse, che quella vecchia abita.
+
+--Andatemela a chiamare, rispose il conte, spaventato quasi,
+disgustato certo dalla specie di fogna, in cui si trovava.
+
+Il sagrestano entrò nella casa,
+
+Il cavaliere di Malta girò lo sguardo intorno a sè.
+
+--Che? pensò: sarebbe possibile che in questo luogo potessi avere gli
+schiarimenti che desidero? Che qui trovassi chi possiede i segreti
+forse di colei, che ritengo mia prossima congiunta? Cielo! che mai
+accadde del cavaliere dell'Isola?... Egli, nato in seno
+all'opulenza.... Ed i suoi figli dove precipitarono essi?
+
+Delle voci che si avvicinavano strapparono il conte a quelle
+riflessioni.
+
+Una vecchia accompagnava il sagrestano....
+
+Saprebbe dessa?...
+
+Non le disse nulla, non interrogò.... Doveva essere già informata...
+D'altronde non ne avrebbe avuto il tempo; chè il sagrestano esclamò
+tosto:
+
+Non sa nulla. Eccellenza.
+
+Queste parole fecero svanire l'ultima speranza del cavaliere di Malta.
+Dunque tutte era finito!... Non saprebbe che fosse avvenuto della
+donna che cercava? Colei, che un istante si era tenuto quasi certo di
+rinvenire... Perdeva le sue tracce, quando soltanto per suo mezzo
+avrebbe potuto forse aver notizia degli altri suoi parenti... Se il
+cavaliere Dell'Isola era morto, come mai ritroverebbe quel figlio, di
+cui il vecchio duca moribondo aveva palesato l'esistenza?...
+
+Dovrebbe dunque ritornare a Catania senza nulla scoprire; e non
+saprebbe riportare alla duchessa che delle congetture confuse,
+incerte, infondate fors'anche... che maggiormente l'agiterebbero?
+
+Mentre egli rifletteva a tutto ciò, il sagrestano e la donna, che gli
+aveva condotta dinnanzi, lo esaminavano ed attendevano quanto direbbe
+loro.
+
+Infatti, dopo qualche istante, ei rivolse la parola alla vecchia.
+
+--Che disse quella signora prima di lasciare Pesaro? Quale motivo
+addusse?
+
+--Nessuno, assolutamente nessuno; balbettò la povera donna posta in
+gran soggezione.
+
+--Quella partenza fu dessa precipitosa, o vi parve fosse stabilita da
+lungo tempo?
+
+--Partì improvvisamente colla sua domestica, non ne so di più, perchè
+soltanto qualche volta andavo in quella casa. Quella signora parlava
+pochissimo; era sempre assai triste.
+
+--E non giungeste mai a conoscere qualche importante particolare, che
+la riguardasse?
+
+L'interrogata riflettè.
+
+--Non so davvero che mi dire, mormorò; era assai affezionata al suo
+bambino, che non toccava ancora, i due anni; so che ne aveva un altro
+più piccolo da una nutrice, che ignoro ove abitasse; ella vestiva
+sempre a bruno, da poco era vedova, e di suo marito non parlava mai.
+
+--E non diceva talvolta di aver padre, fratello?
+
+--Io non ne ho mai udito parlare.
+
+--Nessuno veniva a vederla?
+
+--Nessuno a quanto credo.
+
+Mi sembra impossibile, pensò il conte, che se veramente era mia cugina
+avesse a vivere in tal modo. La sua famiglia non dovrebbe essersi
+tutta spenta. Poi ad un tratto.
+
+--Ed il suo nome?
+
+--Io la udii chiamar soltanto la signora Gabriella.
+
+Gabriella! pensò il conte... Ma era questo il nome della seconda
+moglie del duca suo avo!... della madre del cavaliere Dell'Isola... Ah
+sì! doveva esser sua cugina... E per accertarsene, spinto da un
+impulso involontario, irresistibile, senza darsi pensiero che quanto
+stava per fare era forse sconveniente per lui, e poteva cagionar
+sospetti, trasse rapidamente dalla valigia di pelle, che portava sotto
+al mantello, il ritratto della contessa sua madre, e lo mise sotto gli
+occhi della vecchia e del sagrestano.
+
+Essi fecero un movimento di sorpresa.
+
+--È il suo ritratto! sclamarono insieme. Dunque il giovane padre Leone
+non aveva esagerato!...
+
+Ah perchè non la ritrovai? pensò il conte.
+
+La sorte si prendeva davvero giuoco di lui. Come potrebbe riescire se
+essa non lo favoriva?
+
+Dopo un istante di immobilità dolorosa rimise l'effigie della contessa
+nella valigia.
+
+Le due persone, alle quali egli l'aveva mostrata, fissavano in lui
+degli sguardi pieni di curiosità. Certo, pensavano entrambi, questo
+cavaliere deve conoscere assai la signora Gabriella. Forse è suo
+fratello!.. forse qualche suo amante!...
+
+Quanto s'ingannavano in quest'ultima congettura sopratutto!...
+Eppure... chi non avrebbe pensato come loro, vedendo la premura,
+l'agitazione del conte?
+
+È così che talora si crede ciò che non è, e si riesce poi a
+persuadersene in modo, che rende in seguito difficilissimo il
+convincersi di avere errato.
+
+Il conte di San Giorgio, pensando che quella vecchia non potrebbe
+ormai essergli utile a nulla, la congedò dopo aver dato anche a lei
+del danaro.
+
+Dal suo contegno e da quello del sagrestano il cavaliere aveva
+compresa la maraviglia cagionata in entrambi dalla sua singolare
+condotta. Ma che gl'importava di loro? Già nessuno sapeva chi fosse.
+
+--Vostra eccellenza comanda ancora qualche cosa da me? gli chiese il
+sagrestano.
+
+--No, no, rispose il conte, che si allontanò frettolosamente.
+
+Ah, pensava, a che ci condurrà il progetto della duchessa? A nulla;
+comincio a crederlo. E sarà per nulla che io la lasciai; che mi privai
+dell'unica felicità, che mi può dare la vita!... Vederla talora,
+parlarle qualche volta... Perchè io non iscoprirò nulla nemmeno a
+Venezia: me lo dicono i miei presentimenti... Oh quella donna è
+davvero della nostra famiglia!... Gabriella! non m'inganno... dove mai
+si troverà dessa?... Se potessi saperlo; indovinare ove dimora!...
+
+Queste idee stancavano l'immaginazione del conte.
+
+Forse, diceva tra sè, è in questi dintorni, in qualche campagna
+isolata, che ella si nasconde!
+
+Ma è dunque sola?... Perchè?... Se mi provassi a cercarla nelle
+adiacenze!...
+
+Ma allora non mi recherei mai a Venezia!... Ed io voglio andarvi
+presto...
+
+Cercherò questa Gabriella nel ripassare di qui... e se a Venezia non
+avrò scoperto nulla, farò di trovarla ad ogni patto....
+
+E dopo aver preso questa risoluzione, il conte di San Giorgio si sentì
+più tranquillo.
+
+Per qualche tempo aveva esitato tra proseguire e fermarsi senza sapere
+a qual partito attenersi. Ma ora ne aveva adottato uno, e si era
+deciso fermamente per esso. È sempre un bene escire dalla perplessità.
+
+Poi rifletteva che quella donna poteva essere ritornata a Venezia
+insieme a' suoi parenti; che disgiunta forse da loro par qualche colpa
+commessa, o per qualche fatalità, avesse finito poi per riconciliarsi
+con loro, o per ritrovarli...
+
+Se ciò fosse?... Ed egli, che poco prima si era proposto di non voler
+più sperare, si lusingò ancora:... chè nuovi avvenimenti, nuove
+congetture gli erano balenate dinanzi a rischiarargli l'orizzonte
+sconosciuto.
+
+Appena ritornato alla locanda, il cavaliere di Malta ordinò ad Antonio
+di sellare i cavalli, che avevano fatto quel giorno poche leghe.
+
+Il servo rimase sorpreso, poichè quel mattino istesso il conte gli
+aveva detto che probabilmente si sarebbero fermati a Pesaro più che
+nelle altre città, negli altri paesi già percorsi.
+
+Ma Antonio non si permise la menoma osservazione ed obbedì in
+silenzio.
+
+Il conte si disponeva a lasciar Pesaro con una specie di gioja.
+
+Pesaro, in cui era giunto con tante speranza, e che per tanto tempo
+aveva desiderata!
+
+Quante noje! Ma il pensiero di donna Livia lo sorreggeva. Sì, il duca
+aveva avuto ragione nel trovare che suo cugino amava quella donna con
+idolatria, non meno di quanto l'amava egli stesso!
+
+Se avesse veduto quante pene il conte si prendeva per obbedirla, ne
+avrebbe riso; ma detto anche fra sè che l'amore del cavaliere era, se
+non più appassionato, assai più devoto del suo!
+
+Il conte di San Giorgio era già a cavallo, nella corte della locanda;
+stava per escirne, quando vide il sagrestano, che si avvicinava
+correndo.
+
+Chiedeva di lui?
+
+Sì.
+
+--Eccellenza, gli disse, mi è venuto un pensiero dopo averla lasciata;
+sono andato a chieder notizia di quella dama ad una sua vicina.
+
+--Ebbene?
+
+--La signora Gabriella, dopo una breve assenza, ritornò a prendere le
+sue robe, e quella vicina udì dal carrettiere che si recava a Rimini.
+
+Ah! pensò il conte, io vi sarò stassera.
+
+Ringraziò il sagrestano, lo regalò ancora, e partì.
+
+Presto fu fuori della città. Spronò il cavallo, dicendo al servo di
+affrettarsi più che poteva.
+
+L'Adriatico sembrava seguire il cavaliere di Malta in quella rapida
+corsa. Quel mare, che ei costeggiava da tanto tempo, gli pareva ormai
+un compagno, un amico.
+
+La sera istessa giunse a Rimini.
+
+Ma la notte era troppo inoltrata, perchè potesse tentar subito
+indagini.
+
+L'indomani per tempo entrò nella chiesa di San Francesco, pensando che
+probabilmente troverebbe là quella donna, poichè aveva sentito passar
+ella gran parte del suo tempo in chiesa.
+
+Se non la vedeva entrare quel giorno, ed era domenica, in San
+Francesco per le funzioni, farebbe altre ricerche, ma la sorte lo
+favorì.
+
+Tra le prime persone che entrarono in chiesa, vide una giovane
+signora, che a prima vista lo colpì... La riconobbe.... Sì, è dessa!
+mormorò... Ah quanto rassomiglia anche a donna Rosalia....
+
+La seguirò quando escirà di chiesa; vedrò dove entra... e quindi mi
+recherò da lei....
+
+
+
+
+VI.
+
+
+Qualche settimana prima in una camera d'apparenza modesta di una
+modestissima casa di Rimini la giovane donna, che il conte di San
+Giorgio aveva cercata invano a Pesaro, Gabriella, se ne stava sola,
+appoggiata ad una finestra, come se avesse bisogno di respirare un po'
+d'aria.
+
+Pareva immersa in riflessioni dolorose.
+
+Sì, quei grandi occhi neri e languidi, quel profilo dolce, eppure
+troppo spiegato, quel volto pallidissimo, vezzoso, ma triste, e sino
+il complesso della persona alta, ma delicata ed esile rammentavano in
+modo particolare donna Rosalia; erano i medesimi tratti, ma assai più
+affaticati e stanchi.
+
+Gabriella vestiva a bruno, e ciò faceva sembrar maggiore la sua
+pallidezza.
+
+Ad un tratto si mosse: aveva udito battere alla porta.
+
+--Siete voi, Giovanna? disse; ma perchè ricondurre subito i
+bambini?...
+
+Intanto apriva; le parole morirono sulle sue labbra.
+
+Invece della servente e de' suoi figli vide un uomo ancora assai
+giovane intieramente avvolto in un gran mantello di color cupo.
+
+Ella lo riconobbe; ed una specie di esasperazione parve impossessarsi
+di lei.
+
+Il nuovo venuto rimase un momento immobile; indi rinchiuse la porta, e
+prendendo per una mano la donna, che non profferiva parola, la
+condusse nella seconda stanza, e la fece sedere.
+
+--Sì; sono io, Gabriella, disse poi; e la mia presenza non deve
+incutervi alcun timore.
+
+Ella lo guardò un momento in silenzio; indi:
+
+--È vero, mormorò; chi vi disse che io ero in Rimini?
+
+--Nessuno me lo disse, io stesso vi vidi; da qualche giorno ho
+arrestata in questo porto la mia nave; vi riconobbi in chiesa, ed
+attesi per venirvi a vedere che la vostra domestica fosse escita per
+qualche tempo. Oggi quando sortì la interrogai, seppi che per gran
+parte della giornata sarebbe assente, e venni... Venni come un amico,
+chè come tale, il sapete, vi amai sempre.
+
+--È vero, rispose ella, grazie.
+
+E gli stese la mano, che ei strinse in silenzio. Poi:
+
+--Sventurata! disse; che fu di voi? che mai faceste? Dunque, una
+passione vi trascinò?
+
+--No! esclamò Gabriella; voi vi ingannate, come certo s'ingannarono
+tutti. La fatalità soltanto mi ha trascinata, non passioni...
+
+--E dove vi trascinò essa?
+
+--Alla sventura, Marco. Mi chiedete ciò che fu di me in questi quattro
+anni? ciò che io feci? Nulla. Le pene, che ho patite, io non le ho
+cercate.
+
+Il giovane la guardò con compassione profonda.
+
+--Spiegatevi, Gabriella; pensate, che quanto a me direte nessuno lo
+saprà in eterno, se così bramate: parlate dunque.
+
+--Prima di farlo, lasciate che io vi chieda una cosa.
+
+--E quale?
+
+--Vedeste mio fratello? Da quanto tempo?
+
+--Da quasi due anni.
+
+--Oh allora non sapete.... e nulla poteva dirvi di me....
+
+--Nulla mi disse; sapete che io non gli ho parlato che due volte; egli
+ignorava perfino che voi avevate accettata la mia mano, durante la sua
+assenza..... D'altronde non si avvide di me; era in gondola con una
+donna....
+
+Ed il giovane si arrestò, come se non volesse proseguire.
+
+Gabriella fece un movimento di terrore.
+
+--Sarà stata lei! mormorò a voce bassissima, ed il suo volto si
+contrasse.
+
+--Che avete? le domandò il forestiero.
+
+La giovano donna si alzò; poi dopo un istante si lasciò cadere di
+nuovo sulla sua sedia; le lagrime la soffocavano.
+
+--Se il parlare deve riuscirvi troppo doloroso, ebbene tacete; esclamò
+il giovane, che all'accento si riconosceva facilmente per veneziano.
+
+--No, no; voglio dirvi tutto, giustificarmi; vedrete che non sono
+indegna dell'interesse che mi dimostrate.
+
+--Vi ascolto.
+
+E prendendo una sedia, Marco Sabbia, tale era il nome di quel giovane,
+ricco armatore veneziano, si assise vicino a Gabriella.
+
+--Sì, voi mi compatirete, cominciò ella; siete calmo e riflessivo;
+l'idea soltanto che mio fratello non poteva occuparsi di me vi spinse
+ad offrirmi la vostra mano una volta.... E tutto posso dirvi....
+
+Egli la interruppe:
+
+--No, Gabriella, io vi voleva bene; siete la sola donna, che avrei
+sposata; vi amava senza esaltazione. ma molto: e quando vi perdetti,
+rimasi profondamente rattristato.... Tanto che mi recai in Levante,
+viaggiai continuamente, quantunque avessi potuto vivere tranquillo a
+Venezia con ogni agio: ma la mia città natale mi era divenuta
+insopportabile, mi vi fermava soltanto il tempo necessario a ricevere
+nuovi incarichi dalla signoria, che tante volte mi aveva già spedito
+come mio padre in Dalmazia, in Morea, in Asia.
+
+--E che diceste allorquando io sparii?
+
+--Mi fu detto che eravate fuggita con un giovane; pensai fosse il
+vostro amante; mi pareva strano, il confesso, ma dovetti
+persuadermene.... Faccia Dio, mi dissi, che mai ella si penta
+dell'error suo!
+
+--Ah! mormorò Gabriella: voi avete creduto ciò di me. No, mai avrei
+commesso una tal colpa, affrontata la collera divina!
+
+--Infatti, voi sì pia, sì religiosa: ma dunque raccontatemi tutto.
+
+--Marco, voi credeste la mia partenza una fuga, invece fu un
+rapimento.
+
+--Come? Che dite? Chi fu il vile? Come mai potè effettuare?...
+Proseguite.
+
+--Negli ultimi giorni, che passai in casa della signora Lorini vostra
+zia, a cui mio padre mi aveva affidata, io vedeva, ogniqualvolta
+andava alla finestra, un uomo guardarmi fissamente, ed in modo che
+quasi mi spaventava. Credetti però non dovermene dar gran pensiero;
+per questo non ne dissi nulla alla signora Lorini. Voi eravate
+assente. Ah! credeste che io non fossi soddisfatta della sorte che mi
+promettevate, che mi attendeva.... ed invece la guardavo con
+fiducia... Oh, non fui io che volli cangiarla.... Una sera, mentre
+stavo discorrendo colla signora Lorini, si venne ad avvertir questa
+che una sua amica, le se ne disse il nome, stava per morire, e che
+chiedeva istantemente di vederla. Senza riflettere molto ella entrò
+nella gondola, che attendeva ai piedi della nostra casa, e che
+dicevano mandata dai parenti della inferma. Così io rimasi sola. Andai
+alla finestra, e stavo guardando allontanarsi la signora Lorini,
+quando ad un tratto mi sentii afferrare per un braccio. Mi rivolsi; al
+lume della lampada, che ardeva nella camera, riconobbi l'uomo che mi
+trascinava... Era lui!... quello, che da qualche giorno vedevo sempre
+dalla finestra. Feci per parlare, ma egli me lo impedì:--Gabriella, mi
+disse, non vi spaventate, siete con un uomo che vi adora; seguitemi...
+Ed intanto mi trascinava per le scale.... Stordita per la sorpresa, e
+per lo spavento, io non feci resistenza come lo avrei potuto del
+resto? Le forze mi abbandonavano, volevo gridare, chiamar soccorso, ma
+la mia voce moriva nella strozza. D'altronde e' continuava a
+minacciarmi; poi tutto fu l'affare di pochi istanti.... Giunti ai
+piedi della piccola scala, che voi conoscete, egli mi depose in una
+gondola; prima di allontanarsi, io lo vidi parlare ad una persona, che
+stava in un'altra gondola. La luna illuminava le lagune; uno de' suoi
+raggi cadde sul volto di quella persona, nell'atto che metteva fra le
+mani di colui che mi rapiva qualche cosa, che non distinsi; quantunque
+più morta che viva, ed incapace di muovermi, io concentrai tutto
+quanto potevo avere di forza visiva, di attenzione, sul volto della
+persona, che parlava col mio rapitore... Era una donna.... una donna
+giovine e bellissima.
+
+Marco rabbrividì.
+
+--Quale interesse, continuò Gabriella, poteva spingerla a prender
+parte a quel rapimento? ah non lo so ancora, quantunque....
+
+Ella parve fare a sè stessa una domanda penosa; i singhiozzi, che
+avevano sempre interrotta la sua voce, cessarono un istante, la
+collera, l'odio quasi si dipinsero sulla sua fisonomia, abitualmente
+dolce.
+
+--Infelice! esclamò il marinajo, che sembrava assai preoccupato.
+
+--Infelice! aspettate a darmi tal nome; voi non sapete ancora quanto
+soffrii.... Dopo che ebbe parlato con colei, e fu per un momento,
+l'uomo che mi rapiva si assise vicino a me. Le ultime mie forze mi
+abbandonarono, e svenni.... Ei mi fece fiutare qualche cosa, che
+invece di scuotermi mi intorpidì affatto. Quando rinsensai, ero in una
+specie di cameretta di una nave straniera, sola con lui. Mi chiesi un
+istante con angoscia inesprimibile se non ero in preda ad un orribile
+sogno.... Ahimè no! lo compresi tosto. I miei sentimenti confusi si
+risvegliarono insieme, mi risovvenni con chiarezza di essere stata
+strappata a forza dalla casa ove abitavo, deposta nella gondola, e mi
+risovvenni benanco della donna, di cui vi ho parlato, che sembrava
+essere stata l'anima di quella trama, e che forse l'aveva ordita ella
+sola.... Quali penosi ricordi gran Dio! A misura che essi mi
+persuadevano della realtà crudele della mia situazione, il mio cuore
+si stringeva, il sangue mi affluiva con violenza al cervello: com'è
+che non divenni pazza? Pensai anche a voi, Marco, vi desiderai a me
+vicino; voi mi avreste forse salvata....
+
+--Lo avrei tentato almeno! esclamò egli; e se non perdevo la vita
+nella lotta, sarei riescito.
+
+--Lo credo. Per qualche istante rimasi silenziosa, poi mi
+rivolsi piangendo a colui. Insensata! credevo di commoverlo; mi
+gettai a' suoi piedi: Riconducetemi a casa, esclamai; Dio vi
+benedirà! Egli mi rialzò; Acquetatevi, Gabriella, mi disse; io
+non posso soddisfarvi.--Perchè?--Perchè vi amo, ed ho risoluto
+siate mia per sempre. Prima che rinunziare a voi io saprei
+uccidervi.--Egli pronunziò quelle parole in modo, che ne fui
+atterrita, e ritenni inutile ogni altra prece. Mi costrinse
+quasi a bere qualche goccia di un'acqua, che ei diceva mi
+avrebbe calmata. Tosto fui presa da un sonno pesante, che mi
+aggravava le palpebre. Benchè tentassi rimanere svegliata, non
+lo potei.... ogni sforzo fu inutile.... E m'addormentai....
+Certo avevo preso qualche narcotico possente. L'altra volta il
+mio torpore non era durato molto; ma invece questa, lo compresi
+in seguito, aveva durato due giorni e due notti.... Mi
+risvegliai in una camera di locanda; ero sdrajata su di una
+lunga seggiola a bracciuoli.... Egli mi aveva coperta col suo
+mantello.... Stava in piedi dinanzi a me.... Cielo! che era mai
+avvenuto?... Mi misi a piangere.... Egli mi prese le mani.
+Gabriella, mi disse, perchè non vi rassegnate al vostro
+destino? Io sono giovane e vi amo: perchè non mi amerete voi
+pure? Sposatemi, e tutto sarà finito, chè veramente, non potrei
+sempre vedervi a piangere.... E certo io non voglio rinunziare
+a voi.... Mi sembra parlarvi ragionevolmente... Un prete ci
+attende. Venite..... Rimasi un istante perplessa tra l'idea di
+rachiudermi in un chiostro; narrar tutto ad un confessore; od
+accettare l'offerta di colui, che in quell'istante mi guardava
+dolcemente. L'onore mi spinse a prendere il secondo partito.
+Andiamo, esclamai alzandomi, andiamo tosto. Egli mi parve
+soddisfatto e sorpreso insieme da quel subito consenso. Mi
+condusse in una chiesa vicina senza indugio; sembrava temesse
+che io avessi a cangiarmi. Tutto era pronto per la cerimonia.
+Un'ora dopo io era sua moglie; e qualche giorno prima egli mi
+era straniero.
+
+--Vi amò egli almeno? chiese il marinajo.
+
+--Sì, benchè poi divenisse assai brutale e non mi lasciasse la menoma
+libertà.
+
+--Ed in qual luogo lo sposaste?
+
+--A Ravenna.
+
+E riprendendo il filo del suo racconto:
+
+--Ero maritata ad un uomo, di cui ignoravo la condizione e gli
+antecedenti. Chi era egli mai? Glielo domandai con qualche terrore,
+appena fummo di ritorno dalla chiesa. Esercitai sempre il mestiere
+dell'armi, mi disse; ora ne sono annojato, e voglio ritirarmi in
+campagna. Non sono molto ricco, ma possiedo una fortuna sufficiente
+per vivere. Questa fortuna. l'ho meco: e mi mostrò una gran borsa
+piena d'oro. Voi siete mia, continuò egli; nulla ormai può spezzare i
+legami, che a me vi uniscono; dunque prendete il vostro partito. Io vi
+amo. Rimasi silenziosa; non era il sapere che ei non fosse nobile, nè
+ricco che mi opprimeva; egli mi aveva strappata, è vero, ad un
+avvenire sicuro, ad un'esistenza agiata, fatto provare angosce
+terribili; ma infine io stessa ero figlia d'un guerriero di ventura,
+non possedevo ricchezze; mio padre era nobile sì, ma orfano, solo;
+insomma.... colui mi aveva sposata senza esitare; ciò tranquillava la
+mia coscienza. Intanto egli mi parlava d'amore, le sue parole, piene
+di una passione selvaggia, mi facevano tremare, ma risvegliavano in me
+sentimenti, sino ad allora sconosciuti.... Voi eravate il solo, che mi
+avesse prima amata; e, benchè mio fidanzato, eravate sempre stato per
+me più un fratello che un amante; io non conoscevo dunque l'amore,
+poichè non era amore ancora quello, che provavo per voi.... Eppure con
+voi sarei stata felice!... Poi colui, benchè in modo sì strano, era
+mio marito; io non poteva rifiutarmi ad ascoltarlo.... non potevo....
+Il cielo istesso m'imponeva verso di lui dei grandi doveri.... Marco,
+aggiunse Gabriella alzandosi con vivacità passaggiera e convulsa,
+nella posizione, in cui io mi trovavo di fronte a quell'uomo che mi
+aveva rapita, che avevo sposato per necessità, che dovevo fare? Una
+donna altiera, energica avrebbe preferito morire prima che viver seco;
+si sarebbe precipitata nell'onde sin dalla notte fatale, anzichè
+rimanere sola con lui.... ma io, timida, inesperta, mi lasciai
+trascinare..... Marco, quell'uomo, che mi aveva strappata a forza
+dalla casa, ove abitavo, non poteva essermi indifferente; bisognava, o
+lasciarmi trascinare verso di lui, od odiarlo.... Ed io non sapeva
+odiare....
+
+Gabriella si lasciò cadere nuovamente sulla sua seggiola, e nascose il
+volto tra le mani.
+
+Il giovane veneziano rispettò un istante quel silenzio, come quello
+che proveniva da mille affetti diversi.
+
+Egli la comprendeva, non si era condotta come una eroina, ma era
+sventurata, non colpevole.
+
+--Dunque, lo amaste? le chiese con dolcezza.
+
+--Sì, lo amai, come la schiava ama il suo padrone, di un amore, che mi
+avviliva a' miei proprj occhi.... In pochi giorni lo amai così...
+Tanto ei mi dominava, che un solo suo sguardo arrestava sulle mie
+labbra le parole, quando volevo rimproverargli il modo, col quale
+aveva agito meco; sicchè quasi non osai più tentarlo.... Fu virtù la
+mia, o fu viltà?... Ahimè! che io stessa....
+
+Marco la interruppe.
+
+--Gabriella, le disse con dolcezza ed insieme con dignità, io non vi
+chiedo di più; comprendo qual dolore si debba sentire nel narrare, sia
+pure all'amico più devoto, le umiliazioni patite.... Non devo esigere
+che a tal dolore vi assoggettiate per me....
+
+--Grazie, mormorò la giovane.
+
+--Io, riprese Marco, devo cercare soltanto di alleviare le vostre
+sventure; vi offro ancora la mia mano e la mia fortuna, che in questi
+anni coi traffici e colla mercatura divenne ancor più considerevole....
+
+--Che dite?
+
+--Che io sarò, se il volete, il padre dei vostri figli. Se avessi
+provato per voi una di quelle vive passioni che sconvolgono la
+fantasia, non potrei forse parlarvi in tal modo: avrei orribilmente
+sofferto nell'udire che amaste un altro; ma io che non ho la mente
+offuscata dalla gelosia, posso sopportare tale idea.... Comprendo lo
+stato, in cui vi trovaste, e vi compatisco... Accettate la mia
+offerta, e potrete essere ancora, se non felice, amata e tranquilla.
+
+Gabriella rimase immobile: sembrava che la voce non potesse escire
+dalle sue labbra. Finalmente, dopo un forte accesso di tosse:
+
+--Marco, mormorò, io non posso, non devo accettare.
+
+--Perchè?
+
+--Perchè non sono più quella che fui. Voi vi pentireste della vostra
+generosità; guardatemi!... Io non ho ancora venticinque anni, eppure
+il mio cuore non sa più schiudersi alla speranza.... D'altronde....
+
+--Ebbene?
+
+--Poco forse mi rimane di vita.... una malattia sottile mi
+distrugge.... I medici, che ho consultati, me lo lasciarono
+travedere....
+
+Il veneziano la guardò con terrore; sin dal primo momento l'eccessiva
+pallidezza di lei lo aveva colpito.
+
+--Perchè temer ciò? le disse. Siete pallida, sfinita. ma foste sempre
+delicata.... Una nuova esistenza, la pace soprattutto potranno
+facilmente, lo spero, rendervi la salute....
+
+--Oh quanto siete buono! Come potei atterrirmi in vedervi?... Temere
+di essere disprezzata da voi?... Oh ma voglio terminare di narrarvi i
+miei casi....
+
+--Vi commovete troppo; ciò vi affaticherà.
+
+--No, no; lo desidero.... È tanto tempo che non parlo ad un amico....
+Mai confidai ad alcuno le mie pene....
+
+--Come credete, Gabriella.
+
+--Mio marito si chiamava Ferdinando Alboni; era di Perugia. Comperò
+una casa ed un podere fra gli Apennini, in un luogo deserto, quasi
+nascosto; pareva volesse celarsi.... Là diedi alla luce i miei
+figli.... Io ero diventata una specie di automa.... La mia testa si
+era indebolita assai, assai.... Fu effetto dei narcotici presi?... Lo
+pensai tante volte....
+
+Marco fremette.
+
+--E talora, continuò ella, anche adesso io ho degli istanti, in cui mi
+sembra smarrire la memoria di ogni cosa.... Per più di due anni vissi
+in quel modo: mi angosciava talvolta il non saper nulla di Federico,
+il quale era assente quando avevo lasciata Venezia, il non saper nulla
+di voi, della signora Lorini.... Che era avvenuto di tutti?... Ahimè!
+non me lo chiedevo lungamente!... Accasciata sotto il peso della
+fatalità io non ardivo sperare più nulla.... non sapevo quasi avere
+una volontà.... mi lasciavo condurre da mio marito.... gli obbedivo
+senza rendermene ragione.... Eppure, a misura che io mi era fatta più
+dolce, egli era divenuto più imperioso.... Per lui ero un oggetto di
+sua proprietà esclusiva, non molto di più; ed io ne ero quasi
+persuasa....
+
+Gabriella si arrestò un istante, indi:
+
+--Mio marito mi aveva sempre amata materialmente; la mia poca energia,
+la mia obbedienza passiva, il non saper oppormi, nemmeno quando lo
+avrei dovuto, volse quel materialismo in brutalità... Marco, voi mi
+guardate sorpreso: voi temete che io soffra nel dirvi così.... No;
+certe pene io non le provo più....
+
+Il veneziano si scosse.
+
+--Cielo! pensò, dunque è vero che amare in tal modo, con tale
+sofferenza, possa condurre all'abbiezione?
+
+Ed egli non interruppe quella sventurata.
+
+Certo abbisognava tutto il suo buon cuore, tutta la sua indulgenza,
+perchè la pietà profonda, ch'ella gli ispirava, non avesse nulla
+d'umiliante per lei.
+
+Gabriella era stata un istante silenziosa; poi ad un tratto il suo
+volto si animò, l'espressione di dolce ebetismo, che vi stava dipinta
+poco prima, disparve quasi.
+
+Una specie di vivacità brillò nel suo sguardo. Era rossore di quanto
+aveva detto? Era la speranza, che le ritornava in cuore?... Fatto sta
+che ella riprese con voce più ferma:
+
+--Non voglio abusare della vostra attenzione, Marco, amico mio;
+perdonate ad una povera donna, che alle volte non sa più quel che si
+dica.... Ascoltate: Tale dunque fu la mia esistenza vicino a
+quell'uomo. Dopo due anni di essa egli morì alla caccia, dove passava
+molto tempo.... venne ucciso da un bufalo selvaggio.... Dopo la sua
+morte un vecchio coltivatore, nostro vicino, che mi aveva sempre
+dimostrata molta premura, s'incaricò di far valere le mie poche terre,
+e mi promise d'inviarmi due volte all'anno i danari ricavatine,
+ovunque fossi.... Volevo lasciar quei paesi, avvicinarmi a Venezia,
+benchè non contassi ritornarvi. La mia salute già da qualche tempo era
+alterata; un medico, che quel vecchio coltivatore fece venire dalla
+vicina Spoleto, mi consigliò a soggiornare in riva al mare.... Mi
+recai a Pesaro, mi vi fermai otto mesi, vi sarei ancora.... quando....
+un giorno, che mi ero recata a passeggiare in porto, fui riconosciuta
+da un guerriero della repubblica, amico di Federico, il quale mi disse
+aver appena veduto questo a Bologna, ove contava fermarsi un mese per
+affari.... Quel guerriero non aggiunse altro, chè soltanto di vista mi
+conosceva; ma aveva mostrata una gran sorpresa, vedendomi, perchè mi
+credeva morta. Federico era il solo parente che mi rimanesse: lo avevo
+sempre amato molto, benchè egli mi avesse un po' trascurata, a motivo
+anche della sua carriera, e poi ei mi credeva estinta o colpevole....
+Non seppi resistere al desiderio di vederlo, di giustificarmi....
+Partii per Bologna coi miei figli e colla mia servente, una buona
+donna, che intieramente mi è devota.... Presi meco il mio atto di
+matrimonio, chè non volevo arrossire dinanzi a Federico, buono,
+gentile, ma orgoglioso e suscettibile.... Giunta appena in quella
+città, chiesi di lui.... Volle fortuna che mi fosse tosto additata la
+locanda, ove aveva preso alloggio.... Era in casa.... chiesi al suo
+cameriere di parlare a lui solo, e fui introdotta all'istante....
+Rimase più che sorpreso in vedermi; io, dopo poche parole, gli mostrai
+l'atto del mio matrimonio, perchè compresi esser ciò necessario a
+distruggere i sospetti, che leggevo sul suo volto. Fui rapita,
+Federico, gli dissi; non sono colpevole.... Allora egli, che è poi
+facile a commoversi, mi abbracciò: Vi credo, Gabriella, rispose; sono
+contento di ritrovarvi, e spero combineremo di poter vivere vicini.
+Nulla noi potemmo dire di più.... Non ebbi il tempo di raccontargli i
+dettagli del mio rapimento, nè di accennare alla donna, che vi aveva
+preso parte; neppure gli chiesi della sua posizione attuale....
+Portava una brillante assisa militare; non mi pareva più vestito come
+prima però.... ma probabilmente sarà ancora al servizio della
+repubblica; vi sono tante fogge diverse di abiti, io non ne ho
+pratica.... Insomma, pochi minuti rimanemmo soli.... Una porta dietro
+a me si aprì, prima che io mi volgessi a vedere chi entrava:--Ecco mia
+moglie: disse Federico.--Che? siete ammogliato? domandai sorpresa, e
+mi alzai, mi rivolsi:... Vidi la sua sposa.... Oh mio Dio!... rimasi
+come colpita dal fulmine!... Riconobbi in lei la donna che aveva
+assistito al mio rapimento, che forse aveva dato a mio marito l'oro
+ch'ei possedeva, giacchè tale dubbio sempre mi aveva perseguitata,
+benchè egli mi avesse assicurata del contrario....
+
+Marco parve spaventato, ma dissimulò tale spavento.
+
+--Come? domandò.
+
+--Sì; era dessa, riprese Gabriella: ah non è tal volto, che si possa
+dimenticare.... Un debole grido mi sfuggì, ma sì debole, che mio
+fratello non lo udì nemmeno.... Stava presentandomi alla sua sposa,
+narrandole in poche parole la mia storia.... Certamente ella mi
+riconobbe; forse sin da quella notte fatale sapeva che io ero sorella
+a Federico di Chiarofonte; ma non un atto la tradì, e fissò su di me
+il suo sguardo, ove non iscorsi il menomo turbamento....
+
+Marco sempre più si atterriva; ma si sforzava di mostrarsi calmo.
+
+Gabriella continuò.
+
+--La moglie di mio fratello mi ripetè le offerte di lui, ma esse non
+facevano che spaventarmi: nel sorriso di lei continuo ed insinuante io
+leggevo la menzogna; ne' suoi begli occhi orribili minacce. Indi:
+Venite meco, mi disse, prendendomi per la mano; vi riposerete e vi
+ristorerete. Sì, sì, andate, interruppe Federico, io non vi
+pensava.--Che doveva fare? Dire a mio fratello tutto?... Ero sì
+confusa.... non avrei potuto parlare.... La seguii macchinalmente,
+benchè a stento; quando fui sola con lei, mi fece sedere, quindi ella
+pure sedette in faccia a me. La guardai un poco spaventata; poi torsi
+gli occhi; non sapevo che dire, che pensare.... Chi ci avesse vedute
+in quell'istante avrebbe creduta me colpevole verso di lei; poichè io
+sola mi mostravo confusa.... Non potevo dubitare dei miei occhi;
+l'avevo perfettamente riconosciuta: eppure fui quasi per chiedermi se
+non mi fossi ingannata; tal era la sua franchezza, la sicurezza che
+mostrava ed ostentava in faccia mia.... Certamente, od almeno lo
+pensai, ella mi condusse seco, onde vedere se le riuscisse possibile
+il farmi credere che io mi ero ingannata..... persuadermi che per la
+prima volta ci vedevamo.... Lo compresi dalle parole seguenti: Sono
+lieta, mi disse, dell'avermi mio marito fatto sperare che dimorerete
+con noi per qualche tempo almeno. Pronunciò questa frase
+lentissimamente, esaminandomi, onde giudicare dell'impressione
+cagionata in me. Ella sorrideva intanto, e nel suo esame sembrava
+mettere una certa sbadataggine.... Immaginate, Marco, come io dovevo
+sentirmi.
+
+--Che faceste? dissimulaste?
+
+--No; benchè un istante ne avessi avuta l'idea, ma nol potei, chè le
+lagrime mi soffocavano.... Dimorare con voi! signora, mormorai, quella
+che....--Che volete dire? non vi comprendo. In quell'istante io vidi
+come in un sogno la mia vita dal giorno, in cui avevo per la prima
+volta veduta quella donna, la sposa di Federico... Pensai quanto
+diversa, quanto tranquilla sarebbe stata la mia esistenza senza di
+lei!... Pensai agli avvilimenti sofferti senza poter lagnarmi; alla
+mia salute distrutta; provai un senso di dolore, che mi esasperò....
+Ed alzandomi: Ditemi almeno il perchè, le chiesi convulsamente, mi
+avete fatta rapire.... Ella impallidì; si alzò alla sua volta: Voi mi
+scambiate con un'altra, mi disse. Io non sono molto fina, ma non le
+credetti però. Non abbisognava un'osservatrice profonda per notare in
+quell'istante sul volto di lei una passaggiera, ma indicibile
+espressione di terrore. Anche i cattivi non sanno sempre dissimulare
+colla stessa perfezione. Vi sono dei momenti, in cui Dio permette che
+si tradiscano loro malgrado. Vedendo che io non volevo crederle, che
+non le riusciva ingannarmi, prese ad un tratto altra via.... Si
+avvicinò a me, e stringendomi un braccio: Gabriella, mormorò con voce
+concitata, contate voi parlare a mio marito dei vostri sospetti?--I
+suoi occhi lanciavano fiamme: erano sì minacciosi, che non osai
+rispondere.--Voi nol farete, riprese ella collo stesso tuono,
+altrimenti.... Io feci uno sforzo e rialzai il capo.... altrimenti,
+continuò, voi avete dei bambini, Gabriella, gli amate?--Signora,
+perchè tale domanda? mormorai atterrita.--Se gli amate, vi premerà
+conservarli!--E si arrestò, guardandomi fissamente. Un brivido mi
+corse per le membra. Che mio marito non sappia mai, proseguì ella,
+mai!.... Che mai una parola mi accusi dinanzi a lui.... Mi avrete
+compresa.... Giuratemi di non dirgli nulla.--Spaventata, pensando ai
+miei poveri figli, io non seppi resistere.--Ve lo giuro, balbettai.--E
+non potendo più a lungo trovarmi sola con quella donna, corsi
+all'uscio più vicino, e mi precipitai fuori della stanza.--In un
+batter d'occhio ella mi raggiunse. Calmatevi, mi sussurrò
+all'orecchio; la vostra agitazione è pericolosa. Soggiogata, obbedii.
+Obbedire alla forza per me era un'abitudine.
+
+--Povera Gabriella!
+
+--Ah Marco! voi solo non mi atterrite. Come potei mai temere di voi?
+
+E dopo avergli gettato uno sguardo, in cui si dipingeva tutta la sua
+gratitudine, la giovane donna continuò:
+
+--Passai tutta la giornata presso Federico; sua moglie non mi lasciò
+un istante. Rimarrete dunque con noi un poco? mi disse mio fratello.
+Io non potevo rispondere. Ella vuol ritornare domani a Pesaro,
+interruppe sua moglie. Pronunciando queste parole, mi guardò; compresi
+ciò che ella voleva e non esitai.--Sì, dissi, voglio ritornare a
+Pesaro. Federico meravigliato di quel rapido cangiamento, me ne chiese
+il motivo.--Sono abituata a viver sola, risposi; mi dispiace cangiare:
+ho riflettuto che la mia salute ha proprio bisogno di una vita
+monotona; poi forse quest'aria mi farebbe male.--Mentiva; ma come non
+avrei mentito?--Federico si mostrò dolente, ma non insistè. Verrò io
+presto a trovarvi a Pesaro, mi disse. Credetti veder sua moglie
+spaventarsi; ma così non fu. Mio fratello parve persuaso delle mie
+ragioni, che il mio aspetto delicato e triste giustificava.--Mandò a
+prendere i miei bambini alla locanda, perchè voleva conoscerli,
+vederli. Fece loro molte carezze; sua moglie pure gli abbracciò.... Oh
+mio Dio! que' suoi baci mi fecero rabbrividire.... Ella che aveva
+detto.... Così passò quel giorno. La sera, dopo cena, abbracciai
+Federico, che volle accompagnarmi alla locanda: sua moglie con una
+gentile insistenza chiese seguirci, e venne con noi.... Così terminò
+la mia visita a Federico. Ero andata da lui, sperando averne qualche
+consolazione; sperando che la sua vista mi facesse dimenticare
+alquanto le circostanze orribili, in cui mi ero trovata.... Ed invece!
+fu là che i miei ricordi penosi dovevano maggiormente risvegliarsi;
+che dovevo provare terribili scosse.... E Federico?.... Ma come mai
+aveva amata quella donna? Come mai l'aveva sposata?.... Chi è
+dessa?.... Io nulla potei chiedergli, poichè, se anche mi avesse
+lasciata poi sola con lui, non lo avrei osato....
+
+Marco era pensieroso: pareva non potesse decidersi a parlare.
+
+--E così, lasciaste Pesaro allora? domandò, come per dir qualche cosa.
+
+--Sì; mi recai qui a Rimini, perchè ella non sapesse ove io fossi: non
+per me, che di me poco preme, ma i miei figli.... Ah Marco! che sarà
+di loro?
+
+--Voi me lo chiedete? Perchè non siete tranquilla sul loro
+avvenire?... Avete dimenticato quanto vi ho detto?
+
+--No, Marco, no: ma...
+
+Ed ella sospirò. Indi:
+
+--Ora vi ho narrato tutto quanto mi è accaduto, dacchè lasciai
+Venezia: una cosa sempre mi chiedo; nè mai so rispondervi... Perchè
+quella donna assecondò mio marito, e lo spinse forse a rapirmi?... E
+se sino da allora amava mio fratello, quale ostacolo poteva io essere
+alla sua unione con lui?... Ajutatemi voi: ditemi quanto ne pensate...
+
+Marco rifletteva.
+
+--Non saprei, rispose quindi. Io pure non vedo una ragione chiara
+abbastanza... molte me ne suggerisce la fantasia... ma non una che mi
+persuada... Infatti, voi non potevate essere per lei un ostacolo, di
+cui le fosse necessario sbarazzarsi... Può darsi che, senza sapere chi
+eravate, avesse secondato vostro marito... che, legata a lui da
+qualche segreto, da qualche mistero, non abbia potuto rifiutarsi ad
+ajutarlo... Non vi disse egli mai di conoscerla?... Non le chiedeste
+mai di lei?...
+
+--Più volte, ma invano. Mai voleva rispondermi su tal punto... Non vi
+dissi già come ei mi dominasse?... Non soleva darmi molti
+schiarimenti.... E quando gli faceva domande che il contrariavano,
+s'impazientava tosto... Ah Marco! voi forse conoscerete quella
+donna... Certo Federico la vide a Venezia.
+
+--Guardate, Gabriella....
+
+--Che cosa?
+
+--Io inclino a credere che, quando agì in danno vostro, ella non vi
+conosceva.
+
+Gabriella scosse il capo: benchè non ne comprendesse il motivo, era
+persuasa del contrario.
+
+--Poi, continuò Marco, vostro fratello, un cavaliere brillante, che
+sempre frequentò le case patrizie, che ebbe già molti intrighi
+galanti, non può essersi impegnato eternamente con una donna così
+senza conoscerla bene...
+
+--Oh lo avrà ingannato! Ingannerebbe voi pure... se la vedeste.... se
+la udiste....
+
+--Può darsi: ma insomma io non lo credo...
+
+--Ma perchè?...
+
+--Non so. Ma io penso che ella sia soltanto l'amante di vostro
+fratello.... Non vi sarebbe nulla di strano....
+
+--Ah se fosse vero! Se non la vedessi eternamente posta tra me e lui!
+
+Ed un lampo di fuggitiva soddisfazione brillò negli occhi di
+Gabriella. Ma ricadde poi subito nell'abbattimento consueto.
+
+--Perchè, mormorò, se anche voi vi apponete al vero, io dovrei temere
+egualmente, più forse... Se Federico non è suo marito, maggiormente
+temerà di perderlo.
+
+--Non vi lasciate dominare da soverchi timori: d'ora innanzi io
+veglierò su voi.... Io credo non sia sua moglie; però potrei
+ingannarmi. Sono persuaso esser ella la donna, che vidi seco lui in
+gondola.... Quanto udii da voi maggiormente me ne assicura.... È molto
+bella, diceste?
+
+--Sì; immaginatevi una grandiosa statua, corretta, ed insieme
+espressiva.... che cammina, che parla.... ed avrete una idea della
+bellezza di lei....
+
+--Ciò non fa che confermare le mie supposizioni; in ogni modo, se
+vostro fratello la sposò, la sposò affascinato senza sapere chi ella
+fosse.... Deve essere davvero colei che io vidi.... Dite che è
+grande....
+
+--Sì, grande, maestosa....
+
+--Bruna?
+
+--Perfettamente.
+
+--Occhi neri, brillanti, grandissimi, che volge continuamente, ma
+troppo aperti, sfrontati....
+
+--Sì, sì....
+
+--Il suo profilo è greco?
+
+--Come una statua. Ma voi la conoscete, il vedo....
+
+--Qual età potrà avere....
+
+--Dai venticinque ai trent'anni, penso.
+
+--Ha nome Camilla?
+
+--Federico la chiamò così. Ditemene qualche cosa....
+
+Marco stette alquanto perplesso; indi;
+
+--Sentite: io vi dirò quanto ne so; non date poi maggior peso di quel,
+che è saggio, alle mie parole...
+
+--Dite, dite....
+
+--Se è la persona che io intendo, è dalmatina di nascita; ma suo padre
+viaggiava continuamente; si fermava ora in un luogo, ora in un
+altro.... Anche a Venezia aveva una casa.... Egli....
+
+E Marco si arrestò, come non sapesse risolversi.
+
+--Ebbene?
+
+--Era di origine zingaro; guadagnò tesori in fabbricare veleni
+potentissimi, anche di quei veleni, che uccidono col solo olfato....
+
+--Oh mio Dio! Ella forse pensava servirsi di qualcheduno di essi
+contro i miei figli, se io parlavo....
+
+Gabriella impallidì come la morte; poi:
+
+--E Federico vive seco! Oh sventurato!
+
+--Vi dissi questo, per quanto mi dolga spaventarvi: così per una
+precauzione.... Del resto è probabile che non sarà scellerata al segno
+da adoperare la perfida mercanzia di suo padre. Ne è prova il non
+essersene servita contro di voi.
+
+--È vero, sì: disse Gabriella rassicurata alquanto. Comincio a credere
+che voi aveste ragione nel pensare, che, legata a mio marito da
+qualche segreto, l'abbia ajutato senza conoscermi.... Egli l'avrà
+minacciata....
+
+--Oh sicuro.... Ma verrà forse un giorno, in cui ne sarà dato scoprire
+tutti questi misteri....
+
+--Purchè non sia per il peggio....
+
+--Calmatevi, cara Gabriella.
+
+--Mio fratello avrebbe sposato una donna di tal nascita....
+
+--Insomma, che cosa volete fare?... Come avevo principiato a dirvi,
+suo padre divenne ricchissimo: non vendeva soltanto veleni, ma anche
+droghe strane per mille usi diversi, filtri, che so io?... Si andava
+la notte da lui: mi fu quasi accertato che anche molti principi vi
+ricorsero talvolta.... Ma non so se sia vero.... Egli morì che sua
+figlia non aveva più di vent'anni.... Ma siccome era sempre stata
+nascosta, nessuno la conosceva; dopo la morte del padre ella assunse
+il nome di Camilla Bosconero, ed apparve come una ricca orfana, senza
+parenti....
+
+--Ma voi come sapete tutto questo?
+
+--Oh io!... fu per un caso strano.... Sono diversi anni che ella
+transitò dalla Dalmazia a Chioggia sopra la mia nave.... Uno de' miei
+marinaj, che poi in uno scontro coi corsari, avvenuto qualche mese
+dopo, rimase prigioniero, me la mostrò; dicendomi che egli era stato
+inviato segretamente e a più riprese da suo padre: che ella però non
+poteva certo riconoscerlo, perchè una sol volta l'aveva veduta.... Mi
+narrò di lei in segreto quanto ve ne dissi, aggiungendomi che in
+avvenire io solo forse conoscerei con lui la vera origine di quella
+giovane e la sorgente delle sue ricchezze.... Ella era accompagnata da
+una vecchia domestica.... La imponente bellezza di Camilla aveva già
+attirato sopra di lei la mia attenzione.... Dopo quanto m'aveva
+narrato quel marinajo, la esaminai di nuovo; ma siccome non è mio
+costume incantarmi nella contemplazione di una donna, per quanto sia
+bella, cessai tosto dall'occuparmene.... Poi avemmo una notte di
+bufera orribile, nella quale Camilla pure arrischiò di rimaner
+sommersa, fu salva a stento, e mi deve quasi la vita....
+
+Marco si arrestò, colpito da una subita idea.... Ma non lasciò
+scorgere a Gabriella il suo turbamento, eppure era grande. In
+quell'istante si era chiesto ad un tratto se quella donna, ch'egli
+aveva creduta addormentata, avesse mai udito il marinajo, quando gli
+rivelava i segreti di lei.... Ohimè! pensò, sarebbe mai possibile?...
+Sarei stato io senza saperlo cagione di...?
+
+E guardò Gabriella colla più tenera compassione. Per qualche tempo
+rimase muto.
+
+La giovane non si era avveduta di quell'improvviso arrestarsi; od
+almeno lo credette cagionato soltanto dai dubbj, dai sospetti, che
+entrambi provavano. E volgendosi al veneziano:
+
+--Dopo non la rivedeste più? gli chiese.
+
+--La rividi diverse volte, sempre con giovani cavalieri; è per questo
+che non mi meravigliai vedendola con vostro fratello, e la credetti
+sua amante.... Però, potrebbe averla sposata.... Ella è molto bella:
+in un istante di pazzia uno sproposito è presto fatto....
+
+--Chi sa? Federico è un po' stordito: voglia il cielo non abbia a
+pentirsi!...
+
+--Del resto, continuò Marco, io non so a carico di quella donna che
+quanto mi narraste voi stessa.... Non credo abbia commesso altre
+cattive azioni.... Potrebbe darsi davvero che vostro marito conoscesse
+l'origine di lei.... che per questo fosse stata trascinata a
+secondarlo, non per naturale perversità....
+
+Il veneziano diceva questo, perchè gli sembrava crudele spaventar
+Gabriella: ma invece pensava tutto all'opposto, e ne aveva ben d'onde.
+
+--Ma, interruppe la giovane, e le minacce che ella mi fece in
+Bologna....
+
+--Avrà conosciuto che eravate dolce, timida; che era agevole
+atterrirvi, e vi avrà ricorso come ad uno spauracchio.
+
+--Bisogna dire che le prema assai non alienarsi mio fratello.
+
+--Così credo anch'io.
+
+Marco era quasi pentito di quanto aveva detto. Temeva aver gettato
+nell'animo di Gabriella un nuovo germe d'angoscia: ma non aveva saputo
+resistere all'idea di premunirla.... Avrebbe richiamate le sue parole
+forse.... Ma no: potevano divenir necessarie.... E se fosse stato
+d'uopo dire anche più.... Ma non ne ebbe il coraggio.... Egli era in
+una di quelle situazioni dolorose, nelle quali non si sa a che
+risolversi: si teme dir poco, si teme dir troppo, e si finisce per
+prendere una via di mezzo, la più pericolosa sovente.
+
+Ah se Gabriella avesse letto nell'animo dell'amico suo, quanto
+maggiormente sarebbe stata atterrita!
+
+Il giovane veneziano, benchè d'indole più che calma, provava
+un'amarezza profonda; ma richiamò tosto la sua ragione: pensò che
+quanto di meglio gli rimaneva a fare era vegliar su Gabriella ed i
+suoi figli. Quindi:
+
+--Ho veduto i vostri bambini, le disse: sono vezzosi e vi
+rassomigliano.
+
+--Oh quanto temo per loro, Marco!
+
+--Via, via, non inquietatevi: quando saranno più grandicelli,
+penseremo insieme al loro avvenire.
+
+--Come devo io condurmi, secondo voi? Devo rimanere a Rimini?
+
+Egli rifletteva. La voce della sua antica fidanzata lo tolse a'
+pensieri, che riguardavano però lei ancora. E con quella rapidità,
+colla quale si risponde sempre, quando si teme lasciare scorgere una
+preoccupazione qualunque, disse:
+
+--Oh per ora non vi vedo alcun pericolo. Quest'aria vi fa bene?
+
+--Così, non saprei: non ho migliorato, ma non ho peggiorato nemmeno.
+
+--Bene, stateci per adesso: nessuno verrà a cercarvi, credetelo: non
+si sa nemmeno dove siate. Dei vostri figli non vi preoccupate;
+penseremo poi in seguito a tutto....
+
+E si alzò.
+
+--Quando vi rivedrò ancora? domandò Gabriella, alzandosi parimenti.
+
+--Fra poco: devo fare un piccolo viaggio, da cui non posso esimermi,
+quindi tornerò da voi.
+
+--Come mai posso ringraziarvi d'avermi serbata tanta affezione?
+
+--Riguardandomi come il vostro migliore amico; mi conoscete da lungo
+tempo: sapete che quanto fo, lo fo di cuore.
+
+--Ah finalmente non sono più sola!
+
+--No, Gabriella: e se vi decideste ad accettare la mia mano, io sono
+sempre disposto, benchè non abbia voluto insistere, onde lasciarvi
+tempo a riflettere.... Addio intanto.
+
+--Addio: vi attenderò con vera impazienza.
+
+Marco le strinse la mano, la guardò qualche istante; indi sortì dalla
+stanza, soffocando un sospiro.
+
+Gabriella volle accompagnarlo sino alla porta.
+
+--Ah! esclamò: chi mi avrebbe detto, quando sono venuta ad aprirvi,
+che dopo tanto tempo vi ritroverei sempre lo stesso?...
+
+Il veneziano cercò sorriderle:
+
+--Vedete dunque, disse, che non bisogna mai disperare di nulla, e che
+non dovete più atterrirvi come lo faceste vedendomi.
+
+E dopo averla salutata nuovamente, escì.
+
+
+
+
+VII.
+
+
+Quasi subito dopo Marco entrava nella locanda, ove dimorava dopo il
+suo arrivo a Rimini, cioè da pochi giorni; durante i quali aveva preso
+tutte le informazioni, che gli era stato possibile avere su Gabriella,
+che egli credeva disonorata e perduta.
+
+La vita che ella conduceva sì ritirata ed oscura, la tristezza letta
+sul suo volto le poche volte, che nascostamente l'aveva veduta;
+l'affetto, che mostrava a' suoi bambini, tutto ciò lo aveva deciso ad
+andare da lei.
+
+Gabriella, se era stata colpevole, era pentita; poichè sembrava aver
+molto sofferto. Questa idea, unita a timori ancor vaghi, lo aveva
+guidato alla dimora della giovane vedova: e quando ella gli ebbe detto
+che non era fuggita, ma stata condotta via suo malgrado, egli non
+aveva dubitato un istante: lo aveva mostrato, offrendole la sua mano.
+
+La sua emozione, nell'udire i casi di Gabriella, era stata profonda;
+assai più di quanto si sarebbe potuto supporre dal contegno serbato da
+lui dinanzi alla giovane donna.
+
+Appena fu solo nella sua stanza, vi si rinchiuse: aveva bisogno di
+riflettere, di non vedere alcuno. Non pensava, come si sarebbe potuto
+immaginare, che, se Gabriella non era fuggita di sua volontà con un
+altro aveva finito però per amarlo, od almeno per rassegnarsi.
+
+No: la cognata di Gabriella soltanto lo preoccupava. La sentiva come
+un incubo pesargli sul cuore: la vedeva, nell'immenso orizzonte della
+fantasia, apparirgli ora minacciosa, ora insinuante; ma sempre fatale
+a Gabriella, fors'anche a lui medesimo.... E rabbrividiva, temeva,
+esitava....
+
+Poi provava come una specie di rimorso, che non meritava avere, eppur
+crudele assai, nel dire a sè stesso che egli solo forse aveva
+cagionato le sventure di Gabriella.
+
+--Ohimè! pensava, sarebbe vero? Sì, pur troppo lo temo.... Ecco dunque
+per una trama, ordita da colei, che cosa è divenuta una fanciulla
+pura, buona, che io avrei resa una donna rispettata e felice! Ah! se
+avessi potuto prevedere tutto questo in quella notte d'uragano.... Ma
+no, non avrei avuto cuore.... Eppure gettarla in mare non sarebbe
+stato meglio? Non avrei evitato con ciò mille sciagure, anche per
+l'avvenire forse?... Ah perchè una di quelle onde impetuose, che
+entravano nella nave, non l'ha travolta seco?... Ed io che feci il
+possibile per salvarla?.... Dunque, si può pentirsi del bene,
+rimpiangere di non aver fatto il male?.... Non lo avrei mai creduto,
+ma, a quanto vedo, sì....
+
+E seguendo il corso delle sue idee:
+
+--Ma non è possibile che Federico di Chiarofonte l'abbia sposata....
+Oh perchè non indovinai la perfida mano di Camilla nella disparizione
+di quella povera ragazza? Certe perversità io non so nemmeno
+immaginarle.... Le immaginerei ora, ne immaginerei molte, ma a che
+varrebbe? il male è fatto. Ah se avessi saputo tutto il giorno ch'io
+la vidi in gondola con Federico! sarei corso a loro.... l'avrei
+accusata innanzi a lui, poichè è questo che ella teme.... Ma dunque lo
+ama.... Ma che? tali donne possono amare?... Perchè no?... Non amano
+talvolta anche i più grandi scellerati?... Ed allora.... Ohimè! guai a
+chi è posto tra essi e le loro passioni!.... Sì, ella potè invaghirsi
+perdutamente di Federico di Chiarofonte:.... egli è di quegli uomini,
+pei quali si fanno pazzie.... Non se ne fecero già molte per lui a
+Venezia, persino da orgogliose patrizie?... Ed io, che sempre provai
+una specie di terrore per le passioni sfrenate, devo occuparmene per
+gli altri?... Oh fui felice io ascoltando la sola ragione!
+
+Una specie di sorriso ben amaro, come derisorio verso sè medesimo, gli
+sfiorò le labbra:
+
+--Chi mi avrebbe detto che Gabriella.... Ah gli eccessi d'ogni genere
+sono sempre pericolosi! Se io avessi amato quella fanciulla con
+passione, se non fossi stato sì fiducioso, sarei stato spinto dalla
+gelosia ad occuparmi maggiormente di lei; a badare, osservare con cura
+se alcuno ne fosse invaghito.... avrei scoperto colui, impedito forse
+quel rapimento.... Disgraziata! Di chi dunque fu sposa? Chi amò dessa?
+A chi perdonò?... Oh potessi almeno metterla al coperto da ulteriori
+perigli!... Ma Camilla! come potrò io mai lottare contro di lei?
+Indovinare i suoi raggiri?... E se il motivo, che la guidò a far
+rapire Gabriella, è quello che io presumo, com'è che non cercò colpire
+me a dirittura?... Ma non lo avrà potuto.... Ero sempre in mare.... E
+se m'inganno?... Se.... Pure, è impossibile quasi che sin d'allora
+ella amasse Chiarofonte.... Nulla discerno in questa confusione
+d'idee, d'impressioni....
+
+E, ritornando ad un pensiero, che un istante prima lo aveva
+preoccupato:
+
+--Chi sarà stato mai il marito di Gabriella? Certo egli promise a
+Camilla che mai avrebbe riveduta la fanciulla che rapivano: pare fosse
+un uomo rozzo, un militare di ventura.... Non compresi bene.... Povera
+Gabriella!.... Ove fuggì quel suo sorriso, sì calmo e puro, in cui
+leggevo le promesse di un avvenire sereno? di una esistenza senza
+scosse, senza dolori, la sola che potesse tentarmi?... Ohimè! non
+provo che amarezze, inquietudini tormentose, terrori orribili!...
+
+Marco si assise dinanzi ad una tavola, col capo fra le mani.
+
+Per la prima volta in sua vita aveva provato emozioni fortissime,
+terribili.... ed esse, come per vendicarsi di averle egli sino ad
+allora sapute evitare, gli facevano sentire tutta la loro forza; lo
+agitavano; gli destavano in cuore tormenti sconosciuti; rimpianti
+inutili, e perciò crudeli: l'opprimevano insomma; lo schiacciavano....
+
+Marco soffriva! Egli, che aveva con tristezza, ma senza disperazione
+sopportata la fuga di una fidanzata, fuga che credeva allora spontanea;
+non sapeva resistere all'idea di aver egli involontariamente cagionate
+le sventure di Gabriella.
+
+Non aveva fatto nulla di male, ed era pentito; non aveva mai provato
+gli entusiasmi dell'amore; ma ne sentiva tutte le amarezze, tutti i
+disinganni.
+
+E, più che tutto, temeva l'avvenire.
+
+Lo temeva, ed a ragione.
+
+Non era soltanto il modo indegno, con cui Gabriella era stata data in
+mano ad uno sconosciuto, che gli faceva credere scellerata l'amante, o
+la moglie di Federico di Chiarofonte; no, per quanto odioso fosse
+stato un simile procedere, egli, come aveva detto e lasciato pensare a
+Gabriella, avrebbe trovata nell'origine di Camilla, nel suo timore di
+vederla rivelata, una scusa, o piuttosto una causa: ed avrebbe
+dubitato, diffidato di quella donna; ma non si sarebbe lasciato
+prendere da sì grande spavento, da sì crudeli angosce....
+
+Ben altro sapeva di Camilla, benchè avesse assicurato Gabriella del
+contrario.
+
+Una vecchia, sconosciuta a tutti, era morta due anni prima in Venezia
+in modo strano, improvviso: talchè si era detto da un medico fosse
+stata avvelenata.... Ma siccome non si sapeva chi accusare, e che
+nessuno si curava di quella vecchia, non si aveva abbadato alle parole
+del medico....
+
+Ma Marco l'aveva veduta a caso morta; riconosciutala per la compagna
+della bella Camilla Bosconero.
+
+Ed ora ei dicevasi che certo quel medico non si era ingannato.
+
+Come dunque avrebbe potuto lusingarsi che un delitto, per quanto
+terribile potesse essere, arresterebbe colei?
+
+Chi muove il primo passo nella via del vizio o della colpa, chi non
+s'arresta inorridito una volta, di rado si arresterà alla seconda;
+come colui che, dovendo passare sopra un precipizio per un piccolo
+ponte od un fragile assicello, si arrischia tremante; e ritornando
+affronta con minor timore, con maggior sicurezza lo stesso periglio,
+ripassa senza grande difficoltà: perchè i suoi occhi si sono avvezzati
+all'abisso, ove potrebbe cadere.
+
+Soltanto l'interesse proprio può arrestare gli scellerati.
+
+Ed in questa circostanza sperava Marco: in essa sola trovava qualche
+fiducia.
+
+Il pentimento sincero, profondo, che rende possibile la riabilitazione
+innanzi a sè stessi, il veneziano lo credeva impossibile. Infatti pur
+troppo, checchè se ne dica, è una splendida utopia, che soltanto può
+venire realizzata da coloro, che commisero il male sotto l'impulso di
+qualche passione.
+
+Marco, sì onesto, abborrente per natura dal vizio, non comprendeva
+come si possa cangiare il cuore. Se quella donna non fosse stata
+malvagia, pensava, non avrebbe fatto, no, quanto fece.
+
+--Ma, poichè Gabriella l'ha obbedita; poichè vive nascosta, ignorata;
+e Camilla si tien sicura del suo silenzio.... perchè mi atterrisco?...
+Passarono già sei mesi dacchè l'ha veduta.... dunque: se avesse voluto
+sbarazzarsene, lo avrebbe già fatto.... D'altronde ignora dove sia....
+Pure.... ma come posso io indovinare i pensieri di una persona da me
+sì diversa?... E come mai di me non si occupò?...
+
+Questa domanda veniva ad ogni tratto a mettersi tra Marco e le sue
+congetture.... Se la faceva ad ogni istante: non sapeva rispondervi in
+modo che lo soddisfacesse intieramente, ed essa finiva di gettare la
+confusione, il caos nel suo cervello.
+
+Prima di aver riflettuto che il suo colloquio col marinajo, di cui
+aveva parlato, poteva aver cagionato la sventura di Gabriella, egli
+aveva scôrti gli stessi perigli; se ne era spaventato per la sua
+amica; ma non come lo faceva ora.... Non era soltanto terrore che
+provava adesso, ma afflizione profonda.
+
+Marco sapeva opporre il coraggio ai mali, che gli venivano dalla
+sorte, senza che gli fosse stato possibile scansarli: ma la sua
+fermezza era caduta innanzi a quel continuo pensiero, che gli
+replicava ad ogni istante come se ei non si fosse fermato ad udire
+quel marinajo, forse....
+
+Tal pensiero era fisso; lo stancava; gli suscitava l'inferno nel
+cuore. Veramente era il solo, che potesse gettar lui in tanta
+costernazione.
+
+E se voleva occuparsi d'altro, si sentiva trascinato a confrontare
+Gabriella qual era stata in passato, qual era adesso....
+
+Che amara diversione!
+
+Gabriella, giovane d'anni, ma sì abbattuta, sì vicina forse alla
+tomba; Gabriella che aveva esaurito ogni forza di volere, la sua parte
+di felicità: stanca, umiliata, avvilita....
+
+Accettando la mano, ch'ei le aveva offerta, Gabriella non
+contribuirebbe certo a mantenere alcuna delle illusioni, di cui ha
+bisogno per sin l'amicizia; chè anzi farebbe cadere le sue, se gliene
+potevano rimanere dopo sì crudeli scosse.... Non si pentiva però di
+quell'offerta.
+
+--D'altronde, pensava, non sarà più generosità la mia, se veramente
+senza volerlo fui causa che la si rapisse.... Sarà una riparazione,
+che le è dovuta; un dovere, che io compirò.
+
+Dopo qualche tempo trascorso in sì angosciose preoccupazioni Marco
+pensò che, comunque fossero le cose, il meglio che gli restasse fare
+era cercar dei rimedj; tentare di antivenire dei perigli; e benchè a
+fatica, vinse l'abbattimento in cui era caduto.
+
+Richiamò la sua energia; ma l'amarezza, ch'ei si sentiva in cuore, non
+poteva certo vincerla; e per allora ogni tentativo sarebbe stato vano.
+
+Si propose partire subito, chè gli conveniva affrettarsi; benchè una
+specie d'afa pesante lo avvolgesse, sembrasse inchiodarlo ove si
+trovava, lo condannasse all'inerzia.
+
+Malgrado di ciò, poco dopo con passo fermo, pallido ma risoluto escì
+dalla locanda.
+
+Si diresse verso il porto. La sua nave l'attendeva. I marinai sapevano
+che dovevano andare in Dalmazia; ma ad un tratto egli, colpito da una
+subita idea:
+
+--A Venezia, disse: a Venezia; e tosto.
+
+Fu obbedito.... si spiegaron le vele....
+
+--Qualche giorno mi basterà, mormorò Marco allontanandosi dalla
+spiaggia, oh sì qualche giorno; tanto per ora Gabriella è sicura....
+Camilla non sa ove ella sia.... poi io l'ho messa in guardia....
+
+.................................................................
+.................................................................
+
+
+
+
+VIII.
+
+
+Sul finir della settimana Marco era nella sua città natale. Si recò
+tosto in un ritiro di vecchie signore, ove dimorava la zia, che lo
+aveva fidanzato a Gabriella ed allevata questa.
+
+--Dite alla signora Lorini che Marco Sabbia desidera parlarle
+all'istante, rispose egli ad un servo del luogo, che gli chiedeva cosa
+volesse colà.
+
+Fu obbedito. Quel servo ritornò subito, dicendo che la signora Lorini
+lo attendeva con impazienza.
+
+Marco seguì il domestico, che lo introdusse in una piccola sala.
+Rinchiuse la porta, e si avanzò verso sua zia, che lo abbracciò
+piangendo.
+
+Era la signora Lorini una donna di circa cinquant'anni, ma ancor bella
+ed imponente.
+
+Il marinajo era pallidissimo: nel suo aspetto aveva qualche cosa di
+duro e di tetro, che non gli era abituale.
+
+La signora Lorini ne rimase tosto colpita.
+
+--Che avete mai? gli chiese.
+
+--Ho ritrovato Gabriella, signora.
+
+--Che? sarebbe vero? e dov'è dessa? dove è stata sinora? Con chi era
+fuggita?
+
+A queste domande, fatte con precipitazione estrema, Marco non rispose
+subito: per qualche momento rimase muto.
+
+La signora Lorini lo guardava atterrita.
+
+--Ma spiegatevi dunque, balbettò.
+
+Marco fece uno sforzo, ed in succinto, più che gli fosse possibile,
+narrò i casi di Gabriella; ma senza accennare però nè a Federico, nè
+alla moglie di lui. Solo disse che era stata rapita da uno
+sconosciuto.
+
+La signora Lorini ascoltava con emozione vivissima.
+
+--Povera fanciulla! andava mormorando: povera fanciulla!
+
+E quando Marco ebbe finito:
+
+--Mi sembrava impossibile, disse, che ella ci avesse ingannati.... E
+non potrò vederla?
+
+--Per ora no: è un po' ammalata.
+
+--Ma se mi recassi da lei a Rimini?
+
+--No: per ora, credetelo, val meglio non agitarla.
+
+--Siete venuto per narrarmi tutto questo, è vero?
+
+--Per questo, e per altro ancora, zia, rispose un po' imbrogliato il
+marinajo.
+
+Ella lo interruppe.
+
+--Vi credeva disgustato meco.
+
+--Perchè?
+
+--Dacchè Gabriella è sparita, non vi ho più veduto quasi.
+
+--Oh sono sempre stato in viaggio....
+
+Ed egli si arrestò fissando un istante sua zia, indi:
+
+--Ho offerto nuovamente a Gabriella di sposarla.
+
+--Voi siete sempre generoso, mio buon Marco.
+
+Il giovane si turbò, ma cercò nascondere la sua emozione.
+
+--Non so se ella accetterà, disse, stante la sua mala salute, ma in
+ogni modo desidero conoscere la vera origine di Gabriella.
+
+--La sua origine? non la conoscete? rispose un po' accigliata la
+vedova.
+
+Marco la esaminò attentamente; quel turbamento accrebbe i suoi
+sospetti; poi:
+
+--La conosco, la conosco.... cioè so quanto me ne diceste voi.... So
+ch'ella è figlia d'un guerriero di ventura; sorella ad un altro
+guerriero di ventura, Federico di Chiarofonte.... Una volta ciò poteva
+bastarmi, ora no.... Io non ho più vent'anni.... L'esperienza, che
+feci degli uomini, mi insegnò a diffidare di tutto ciò che è oscuro.
+
+L'accento secco di Marco spaventò la signora Lorini; mai egli le aveva
+parlato in tal modo.
+
+--Io non vi riconosco più, nipote mio, mormorò.
+
+Marco si sforzava a soffocare gl'impulsi del cuore, e col tuono di
+prima:
+
+--Signora, rispose, voi sapete sui parenti di Gabriella più di quanto
+me ne avete detto sin qui... Del resto, l'ho sempre pensato, aggiunse.
+
+In quel momento egli mentiva, e davvero vi aveva cattiva grazia.
+
+La vedova rimase silenziosa.
+
+--Zia! esclamò Marco.
+
+--Che sospettate voi? Quale motivo vi sprona? domandò ella.
+
+--Il motivo mi sembra avervelo detto, signora. Prima di sposar
+Gabriella, voglio saper meglio chi sia. Rispondetemi francamente. Vi è
+dunque qualche vergogna legata alla nascita di quella ragazza?
+
+La vedova arrossì vivamente.
+
+--No, rispose con sdegno; e poichè siete sì diffidente, poichè avete
+bisogno di saper tutto, vi soddisferò.
+
+--Parlate, disse Marco, lasciando alquanto il tuono burbero di prima.
+Perchè non foste più franca meco in passato?
+
+--Avete ragione, amico mio, rispose la vedova tristamente; avrei
+dovuto, forse sin dal giorno, in cui acconsentiste a fidanzarvi a
+Gabriella, dirvi quanto sapeva di lei; ma mi pesava troppo il farlo:
+ora ve ne dirò il perchè...
+
+Marco era impaziente.
+
+--D'altronde, continuò ella, voi nulla mi chiedeste allora; vi
+accontentaste di quanto vi dissi...
+
+--Proseguite, proseguite...
+
+--Ebbene... la origine di Gabriella e di Federico è illustre...
+
+--Illustre?
+
+--Per questo, continuò la vedova alquanto confusa, ero lietissima di
+averla fidanzata a voi...
+
+--Che diavolo dite? Io non sono un patrizio...
+
+--No, ma ricco e di nobili costumi. Gabriella certo non poteva sperare
+di più... Avevo temuto tanto essere costretta dalle circostanze, in
+cui versavo allora, ad unirla a qualcheduno che non avesse per lei i
+riguardi che meritava... Ahi! che quei miei timori si realizzarono
+invece, a quanto mi narraste... Se suo fratello se ne fosse
+occupato!...
+
+Marco sospirò.
+
+--Basta, chi sa che voi possiate ancora renderla felice.
+
+--Felice! interruppe amaramente il giovane: poi, temendo di lasciar
+indovinare la sua agitazione, aggiunse con calma. Speriamo!...
+
+La vedova interpretò quel momentaneo imbarazzo, come cagionato
+dall'idea che Gabriella era stata d'un altro, e lo trovò naturale.
+Ritornò al tema di prima.
+
+--Vent'anni sono, disse, io conobbi il signor di Chiarofonte; egli era
+ancora assai giovane e militava nell'armata della repubblica. Non vi
+dirò in qual modo una semplice relazione divenne sincera amicizia,
+intrinsichezza anzi; benchè i nostri rapporti non abbiano mai assunto,
+ve lo giuro, il carattere dell'amore.... Entrambi eravamo infelici:
+io, per causa di un marito che mi aveva abbandonata per un'altra
+donna; egli, per ragione di una moglie infedele; ignoravamo entrambi
+se eravamo vedovi o liberi.
+
+Però mai, ad onta nella stima che mi professava, dell'affezione,
+ch'egli aveva per me, mi disse il suo vero nome; nè mai io glielo
+chiesi, benchè comprendessi che quello da lui portato non era il
+suo...
+
+La voce della signora Lorini era assai commossa: al turbamento, con
+cui parlava del padre di Gabriella, era facile scorgere che i suoi
+sentimenti per lui avevano varcato i contini dell'amicizia.... che lo
+aveva amato insomma...
+
+E Marco lo comprese; ma non se ne dava pensiero molto; che
+gl'importava?...
+
+--Io non aveva figli, proseguiva la signora Lorini; egli invece due:
+Gabriella era allora nell'età di cinque anni, suo padre l'amava assai,
+e se ne preoccupava ad ogni istante. Federico non gli dava tanta
+pena... Era già grandicello; il signor di Chiarofonte l'aveva
+consegnato ad un precettore. Sarà soldato al pari di me, diceva egli
+tristamente. Ha molta inclinazione per le armi, molto brio, molta
+vivacità... Ma Gabriella?... Non posso condurla meco, e da un istante
+all'altro sarò costretto recarmi a guerreggiare in qualche luogo
+lontano...
+
+Io gli proposi presto di confidarmela; egli accettò con gioja, a
+condizione però che acconsentissi a ricevere una pensione per lei e...
+
+Marco durava fatica a frenare la propria impazienza. Sua zia non era
+molto prolissa, eppure... Gli sembrava ch'ella andasse per le lunghe;
+ma non la interruppe, temendo sprecare altro tempo.
+
+--Infatti, finchè egli visse, ricevetti da lui tale pensione; negli
+ultimi anni di sua vita fu quasi sempre assente. Veniva a vedermi alla
+sfuggita quando si recava a Venezia.... Federico contava appena
+diciotto anni, Gabriella tredici, quando il loro padre morì lontano da
+tutti... Marco, questo lo sapete.
+
+--Sì, sì, continuate; ma non capisco, non vi fece altre confidenze?...
+
+--A voce no, ma...
+
+Ella si arrestò; sembrava perplessa ancora...
+
+Il giovane marinajo la fissò; il suo sguardo era insistente, pieno di
+domande e di eccitamenti.
+
+La vedova ne comprese l'espressione.
+
+--Sì, voi volete saper tutto, Marco, ed io promisi soddisfarvi...
+
+--Bene.
+
+--Qualche mese dopo la sua morte ricevetti una lettera di lui; uno de'
+suoi soldati, che gli era intieramente devoto, me la recò; egli solo
+aveva assistito alla morte del signor di Chiarofonte...
+
+--E questa lettera?
+
+La signora Lorini non rispose, ma si mosse; aprì uno scaffale, e ne
+trasse un foglio, che porse a Marco con mano poco ferma.
+
+--Oh che io manco a quanto ei mi chiese! mormorò; ma è pel bene di sua
+figlia; d'altronde io potrei morire; tale responsabilità mi pesa
+troppo....
+
+Marco non la udì; stava spiegando la lettera; la lesse; ecco che cosa
+conteneva.
+
+
+ «_Mia buona signora e cara amica...._
+
+»Quando partii da Venezia l'ultima volta, quando mi recai ad
+abbracciare allora i miei figli, un segreto presentimento sembrava
+avvertirmi che mai gli avrei riveduti. Vel rammentate? Voi cercaste
+combattere le idee melancoliche, da cui mi sentivo preso, ma non
+poteva riuscire a scacciarle... I miei timori si realizzarono. Muoio
+qui solo, abbandonato, lontano... Giammai rivedrò Federico, giammai
+rivedrò Gabriella.... A stento posso tracciare queste parole...
+
+»Io voglio prima di morire confidarvi tutto.... Sì tutto.... Anche il
+mio nome di famiglia, che mio padre mi aveva ordinato, sotto le più
+terribili minacce, di non profferire mai con alcuno; ma prima di
+morire.... alle volte.... io sono tanto certo del vostro silenzio....
+Ebbene, io sono il figlio secondogenito del duca dell'Isola di
+Catania.
+
+»Un amore insensato, violento fu la prima causa de' miei mali; per
+esso io perdetti famiglia, averi; dovetti rinunziare ad un nome
+illustre.... E quella donna, cui avevo tutto sacrificato, benchè non
+sapessi allora quando la sposai di essere così terribilmente punito;
+quella donna, la madre de' miei figli... io vi dissi che mi fu
+infedele, ma non vi narrai ancora in qual modo...
+
+»Voi, coll'usata vostra discrezione e delicatezza, non mi domandaste
+mai più di quanto io vi dicevo... Oh mia buona amica! quanta
+riconoscenza!...
+
+»Ma sulla incertezza di poter ultimare questa lettera, mi conviene
+affrettare...
+
+»Col denaro, che avevo ricevuto dalla mia famiglia, io comperai nel
+Vicentino una terra isolata, chiamata Chiarofonte, e ne assunsi il
+nome.... Ma fui presto obbligato a venderla... Mia moglie, ella, che
+avevo tratto dalla miseria.... anzi da.... ma non voglio dire di
+più... Ohimè! consumò presto la nostra fortuna abbastanza
+ragguardevole, e colla quale ai miei figli avrei potuto assicurare
+un'agiata esistenza...
+
+»Prima di essere ridotto nella miseria presi servizio nell'armata
+della repubblica veneta; comperai un grado... ero alla guerra da
+qualche mese, quando mia moglie fuggì con un ricco condottiero di un
+reggimento tedesco, che da poco era giunto ove ella si trovava.
+
+»Ora una cosa voglio dirvi; ella condusse seco l'ultimo dei nostri
+figli... Fu una bizzarria, chè certo non poteva essere sensibilità; ma
+lo amava con trasporto, a quanto mi si disse.... Era nato un mese dopo
+la mia partenza, io non l'ho mai veduto.
+
+»Ohimè! quel fanciullo lo odiai un tempo, perchè sua madre lo amò; ma
+in questi istanti supremi sento che il suo ricordo mi trafigge il
+cuore.... esiste egli ancora?... od è morto?... Lo ignoro, e nulla
+posso fare, nulla posso dire, perchè lo troviate.... Io non ho voluto
+cercarlo; mai l'ho tentato, perchè di sua madre non volevo saper più
+nulla, temendo vendicarmi in modo orribile....
+
+»Non potrò più continuare a lungo. Ora una preghiera vivissima... Che
+mai Gabriella, che mai Federico istesso sappiano il mio nome e quanto
+vi rivelai... Inutilmente, e parlo con fondamento, i miei figli
+potrebbero aprire il cuore a speranze vane... Io fui costretto firmare
+un atto, in cui rinunziavo ad ogni diritto.... Speravo, il confesso,
+che prima di morire mio padre mi perdonasse... ma egli non è più... Me
+ne informai segretamente; morì senza ritirarmi la sua maledizione.
+
+»Oh se potessi rifabbricare il passato!... Che i miei figli ignorino
+dunque.... Io vi confidai ogni cosa, perchè, se il duca mio fratello
+provasse un sentimento di pietà, facesse cercar di me nell'armata
+della repubblica, questa lettera potrebbe servir di prova; ma non
+mostratela ai miei figli che in un supremo momento... Io non possiedo
+più le mie carte di famiglia, che avevo portate meco da Catania, e che
+stavano, con qualche memoria scritta di mia mano, rinchiuse in una
+cassetta d'ebano intarsiata d'argento. Mia moglie deve averla
+involata; per quale scopo non so!... Voleva ella forse provocare
+scandali, accrescere il mio rossore?... Indegna!...
+
+»Non parlate mai a' miei figli della loro madre.... Gabriella ve la
+raccomando.... Addio... Federico è ora un uomo; mi si promise dargli
+il mio grado, entrerà tosto nell'armata, e si farà onore...
+
+»Fra poco io non sarò più...
+
+»Addio... signora Matilde... addio...
+
+ »_Anselmo cavaliere dell'Isola_».
+
+
+Durante la lettura di questo foglio mille sensazioni diverse
+colorivano e scolorivano a vicenda il volto di Marco; quel volto sì
+bruno, che sembrava non dover lasciare scorgere impressione alcuna.
+
+Quando ebbe finito di leggere, che sperò? che disse?.. Nulla disse,
+nulla sperò.
+
+Aveva voluto conoscere esattamente l'origine di Gabriella, pensando
+che tale conoscenza potesse condurlo a qualche scoperta, che gli
+alleggerisse il peso enorme, da cui sentivasi oppresso; onde vedere se
+altri motivi, fuorchè quello supposto prima, avessero guidato
+Camilla... Ma che scorgeva ora?
+
+Nulla, od almeno supposizioni orribili, che accrescevano la sua
+confusione, il suo terrore.
+
+Era agitato... e lo diveniva sempre più... Pallido, commosso, senza
+sapere ciò che doveva fare, si alzò... Si appoggiò ad una tavola, e
+rimase immobile.
+
+La signora Lorini, benchè agitatissima ella pure, si scosse prima di
+lui; prima di lui ruppe il silenzio.
+
+--Ebbene? Marco? mormorò; perchè tale agitazione, tale perplessità?...
+Gabriella non è forse degna di voi?
+
+Il giovane non rispose.
+
+--Comprendete, continuò la vedova, tra la sorpresa ed il timore, come
+la sola speranza di render felice la figlia del migliore amico che
+abbia avuto al mondo, potè persuadermi a mostrarvi questa lettera;...
+ma perchè tacete? Non comprendete quanto mi è costato il permettervi
+di leggerla?
+
+E con qualche veemenza la tolse al nipote, che la lasciò fare:
+sembrava pietrificato.
+
+Povero Marco! non era nato per gl'intrighi, per i delitti. Il suo
+pensiero vi si smarriva.... Quella curiosa penetrazione, che spinge
+talvolta delle persone onestissime ad occuparsi di essi con ardore,
+onde prevenirne di nuovi, ei non la possedeva.... Però sapeva cercare
+di comprendere qualche cosa, come aveva già fatto a Rimini....
+
+--Sono confuso, disse a sua zia; mai avrei immaginato che Gabriella
+fosse una gran dama; credevo suo padre nobile sì, ma senza parenti,
+che potessero rimproverarla d'aver contratto matrimonio con un
+capitano di nave.
+
+La signora Lorini sospirò.
+
+Però Marco aveva lasciato il tuono secco e brusco di prima; ciò la
+tranquillizzava.
+
+--Ohimè! disse: mi avevate atterrita!
+
+--Che volete? mi sembra naturale il mio stupore.
+
+--Infatti.
+
+Ella si appagò di quella risposta.
+
+--Vedete dunque, riprese poi, che potete senza timore offrire di nuovo
+la vostra mano a Gabriella?
+
+--Oh no!... Ora che so chi ella è, non oserei!
+
+--Ma non vedete che mai sarà riconosciuta?... Suo padre non nutriva
+alcuna speranza, e passarono tanti anni dalla sua morte....
+
+--È vero....
+
+E dopo un istante di esitazione dubbiosa;
+
+--Ma questo figlio, di cui parla il signor di Chiarofonte?... Non
+giungeste mai a saperne qualche cosa?...
+
+Ed intanto tra sè diceva: Ah sì! lo temo; Camilla ha sposato davvero
+Federico....
+
+--Come lo avrei potuto? rispondevagli intanto la signora Lorini. Sua
+madre lo avrà condotto seco in Alemagna.... Chiarofonte non dice il
+nome del seduttore della sua sposa.... Forse lo ignorava, e per tal
+mezzo soltanto sarebbe stato possibile....
+
+--Ciò che dite è giusto, interruppe Marco.
+
+E si chiese un istante se dovesse confidar tutto a sua zia, onde ella
+lo ajutasse a decifrare nell'orribile bujo, in cui temeva penetrar
+collo sguardo, allucinato dalle immagini terribili, che sole vi
+scorgeva. La signora Lorini amava Federico e Gabriella: sapeva serbare
+anche per lunghi anni un segreto; egli ne aveva avuto la prova quel
+giorno istesso; senza timore adunque poteva confidarle le sue
+inquietudini, narrarle....
+
+Per qualche momento riflettè, esitò.... Ma ad un tratto si decise a
+respingere una tale idea.... Lo spavento, la tenerezza istessa
+potrebbero condurre la vedova a qualche passo imprudente.... Perchè
+d'altronde far dividere a quella povera donna l'inferno, ch'ei
+sentivasi in cuore?... Se fosse necessario, sarebbe sempre a tempo a
+parlare con franchezza in avvenire...
+
+--Marco, gli diceva intanto sua zia, voi non comunicherete mai a
+Gabriella, a nessuno ciò che sapeste quest'oggi, n'è vero?
+
+--Mai, a meno che impreveduti casi mi vi costringessero.
+
+--Come? io credeva ad un silenzio incondizionato... E poichè la
+famiglia del signor di Chiarofonte lo ha dimenticato, perchè agitare i
+suoi figli?...
+
+Ed aggiunse con amarezza:
+
+--Vi fu un tempo, in cui non avreste esitato a promettermi quanto vi
+chiedo; possibile che siate divenuto sì diffidente.... che di tutto
+sospettiate?...
+
+Marco alzò un poco le spalle. Era stato lì, lì per gridare: Se sapeste
+quanto ne so io!... sospettereste assai più di me; ma non profferì
+parola.
+
+--Che casi potete voi prevedere? continuava la vedova.... Vedete
+bene....
+
+--Non so; io dissi così perchè certo, se venisse un giorno, nel quale
+il parlare potesse essere necessario a Gabriella, parlerei....
+
+--Almeno promettetemi che non lo farete senza di ciò.
+
+--Ve ne ho già data parola.
+
+La signora Lorini non rispose; bisognava che si accontentasse.
+
+Intanto una nuova idea aveva attraversato lo spirito del giovane; se
+avesse avuto motivo di credere fondata questa idea, egli avrebbe
+scorto più in là di quanto vedeva.
+
+Per sapere se potesse accoglierla, fece alla vedova la seguente
+domanda:
+
+--La madre di Gabriella non sarà stata sempre in Alemagna? Sapete voi
+di sicuro che non sia più ritornata in Italia?...
+
+--Nulla so di sicuro, ma presumo questo, perchè la collera di suo
+marito offeso dovrebbe averla tenuta lontana di qui. È probabile che
+il timore di una vendetta l'avrà persuasa a non riporre il piede sulle
+nostre terre. Chiarofonte non l'ha più riveduta; da lungo tempo è
+morto, è vero, ma forse ella lo crederà ancora in vita.... Forse ella
+stessa non è più!...
+
+--Potrebbe essere!
+
+--Ma che importa questo? Ella è morta pei suoi figli; e voi, se
+sposate Gabriella, non dovete preoccuparvene.
+
+Marco si accontentò di rispondere con un cenno equivoco.
+
+--E siccome, continuò la vedova, parlai di entrambi i suoi figli,
+sapreste dirmi ora ove si trova Federico? So che si è ammogliato: me
+lo hanno detto.
+
+Marco fece un movimento di terrore, ma sì impercettibile, che non fu
+notato dalla zia.--Ah sì! l'ha sposata davvero, pensò. Colei sa forse
+tutto.
+
+La signora Lorini proseguiva.
+
+--So che egli ha lasciato bruscamente Venezia; so che la sua sposa è
+ricca.... Mi sembra impossibile ch'ei non sia più militare; forse
+prese servizio in qualche altra armata.... Dite: non ne sapete nulla?
+
+--No; l'ho veduto una volta, ma non gli ho parlato.
+
+--Colla sua sposa?
+
+Chiedere di colei a Marco.... obbligarlo a parlarne... ah veramente
+era più di quanto potesse fare in quel momento!
+
+--No, no, rispose.
+
+--Ahimè! nulla potete dirmi di Federico?
+
+--Nulla.
+
+Marco era sazio di fingere; ma non voleva partire ancora. Che sperasse
+trattenendosi? Nol sapeva.... Gli sembrava aver a fare altre domande
+importanti.... Eppure non ne trovava alcuna.
+
+Quanti non hanno provato in certe circostanze quella specie di
+speranza, che resiste alla volontà, che trattiene in un luogo ove si
+trova male?...
+
+E Marco era ben lungi dal sentirsi a suo agio, dinanzi a quella donna,
+che gli aveva confidato sì importante segreto.... che nulla gli aveva
+nascosto.... lasciatogli leggere persino nel proprio cuore....
+indovinare i sentimenti, che lo avevano fatto battere quando era
+giovane e bella... sentimenti celati sin là...
+
+Egli la ingannava:... era pel bene istesso di lei, per la sua pace....
+
+Ma quel simulare, che per tanti è una graziosa abitudine, a lui era
+una cosa insopportabile.
+
+Eppure si tratteneva ancora.
+
+--Federico, continuava la vedova, mi ha sempre trascurata; e dopo la
+disparizione di Gabriella non è più venuto in mia casa. Era a Venezia
+di rado, è vero, poi certamente ha creduto che io non avessi vegliato
+bene su sua sorella.... Lo compatisco.... Ah se avesse saputo quanto
+ho sofferto nel perdere quella fanciulla!... che amavo ed amo ancora
+come fosse mia figlia!...
+
+E la signora Lorini si mise a piangere.
+
+Marco si sentì commosso.
+
+--Via, le disse dolcemente: non vi affliggete. Vedrete Gabriella, ve
+lo prometto, appena sarà ristabilita.... combinerò di condurvela; vi
+vedrà tanto volentieri.
+
+Un raggio di gioja apparve sul volto della signora Lorini.
+
+--Temevo, disse, che non mi aveste perdonato di avervi mentito un
+giorno.
+
+--No, zia, vi compatisco; alle volte si sa, bisogna mentire per forza.
+
+Ed infatti egli la compativa davvero.
+
+--Povera donna! aggiunse, stringendo tra le sue mani la destra ancor
+delicata di lei.
+
+Se in quell'istante il giovane non si fosse fatto forza, avrebbe
+pianto con essa; tanto era amareggiato! Se trattenne le lagrime che
+sentiva vicino, non fu però per timore di mostrarsi debole, ma perchè
+comprendeva essergli necessario conservare il suo sangue freddo più
+che gli fosse possibile.
+
+Per qualche tempo ella pianse, ed e gli cercò farle coraggio, e
+soprattutto infonderne a sè medesimo.
+
+Ad un tratto la signora Lorini si rasserenò:
+
+--Perdonate la mia debolezza, disse al nipote; ma ora sono vecchia, ed
+i vecchi, il sapete, piangono talvolta senza ragione. Infatti,
+continuò cercando sorridere, come volesse far dimenticare lo sfogo
+involontario di prima; io non ne ho alcuno, non devo essere forse più
+lieta? Credevo Gabriella perduta, ed invece la ritrovaste; un po'
+sofferente, ma alfine non disonorata, come lo temetti per tanto
+tempo.... Il suo stato di salute è malfermo, ma non disperato, mi
+diceste.
+
+--Oh no, no....
+
+--Dunque non so davvero quali idee mi vennero; da tanto tempo conduco
+una vita sì uniforme, sì isolata.... La vostra venuta.... quanto mi
+narraste.... le domande che mi faceste.... la lettera di Chiarofonte
+che vi mostrai.... tutto ciò mi scosse.... mi alterò.... Mi sentii
+come mancare....
+
+Marco non era sorpreso da queste parole, che ad un altro avrebbero
+potuto sembrare incoerenti.... Aveva sempre conosciuto sua zia per una
+donna energica, ferma tanto, che per indurla alle confidenze
+ottenutene, gli era sembrato necessario prenderla un po' colle
+brusche. Quella sua emozione, quel cangiamento rapido non gli facevano
+dunque gran colpo.... Poi da qualche giorno nella mente di lui eranvi
+stati tanti contrasti, che non poteva meravigliarsi di trovarne negli
+altri, nè aver tempo e voglia di occuparsi ad osservarli.
+
+--Ora, caro Marco, vi aprii il mio cuore, disse la signora Lorini con
+dolcezza ed insieme con dignità. Sono sicura di non aver a pentirmi. I
+casi impreveduti, cui accennaste, io li ritengo affatto
+impossibili.... Chiarofonte, lo vedeste, desiderava il segreto.... Non
+lo approvate voi di aver voluto evitare a' suoi figli agitazioni
+inconsulte, rifiuti umilianti se si fossero presentati alla sua
+famiglia? ed anche di aver loro impedito d'arrossire della loro
+madre?...
+
+--Certamente.
+
+--Dunque sono tranquilla, Marco; e spero in un più lieto avvenire.
+
+Ed ella asciugava le ultime vestigia delle lagrime, che suo malgrado
+aveva versate.
+
+Ebbi ragione, pensò il giovane, di non dirle nulla. Perchè gettare in
+lei le angosce, che io provo? Ella ha in passato abbastanza
+sofferto.... Che non darei per sperare, come ella spera?
+
+--Di Federico, continuava ella, non posso dolermi molto, non ha mai
+saputo quale amicizia mi legasse a suo padre; ignora che io possiedo i
+suoi segreti.... È naturale che egli, cavaliere brillante, ricercato,
+non abbia potuto occuparsi di me: suscettibile, come tutti i militari
+valorosi, è giusto che il disonore di una sorella lo abbia offeso al
+punto, da rendergli impossibile il parlarne.... soprattutto con chi
+l'aveva in custodia... Ma non dispero disingannarlo.... Se sapesse la
+verità, si pentirebbe; tornerebbe a vedermi.... Cercatelo, Marco,
+narrategli tutto, ditegli che io comprendo la sua freddezza verso di
+me e la scuso, e che prima che io muoja mi dia la consolazione di
+vederlo ancora una volta.... Ditegli che mi conduca la sua sposa....
+
+--Sì, sì, interruppe Marco. Cercherò,--ora, aggiunse, volendo dare un
+altro indirizzo al discorso, capite come io voglia pensare soltanto a
+Gabriella....
+
+--Sì, e vi approvo.... Oh se desidero tanto veder Federico, che non ho
+allevato, pensate come brami stringere fra le mie braccia quella
+povera ragazza, la quale, come vi dissi altra volta, è il ritratto
+dello sventurato suo padre. Seguendo i vostri consigli, non recandomi
+a vederla, io vi faccio un gran sacrifizio.... un sacrifizio che mi
+costa infinitamente....
+
+--Voi, chiese Marco, non diceste mai nulla a Federico, n'è vero, che
+potesse fargli sospettare la sua origine?
+
+--Mai, mai una parola più di quanto dissi a Gabriella ed a voi in
+passato. Comprendete che i segreti bisogna serbarli intieramente, e
+che le mezze confidenze sono più dannose delle complete.
+
+--Egli non sa dunque nemmeno che soltanto per affetto teneste per
+tanto tempo luogo di madre a Gabriella?
+
+--No; vi è noto come io asserissi sempre essere stata pagata per
+lunghi anni da suo padre; ei forse ha creduto fare abbastanza per me,
+non chiedendomi conto alcuno--aggiunse con qualche amarezza: ma poichè
+ignora ogni cosa, non è colpevole; mi duole soltanto che allora io non
+potei far vivere Gabriella che ristrettamente.... Voi lo sapete, non
+fu se non dopo la morte di mio marito, che ricuperai tutto il mio.
+
+--Non voleste mai accettar nulla da me....
+
+--Potete voi biasimarmi di ciò, caro Marco? Non avreste voi fatto lo
+stesso?--Ed aggiunse con un mezzo sorriso---Ma il so, serbate per gli
+altri una misura diversa che per voi.... Severo nel giudicarvi, siete
+indulgente con tutti....
+
+--Non ho tanta virtù, zia; non vi ho forse rimproverata quest'oggi
+stesso?...
+
+--Non parliamone più; io vi approvo, benchè abbia penato nel
+soddisfarvi: sarà per il meglio....
+
+Ella nuovamente cercava persuadersi che tutto andava bene... Marco non
+voleva turbarla. Posso partire, pensò, più nulla mi rimane a
+chiederle, e giacchè le mie domande imprevedute non le destarono alcun
+sospetto, a che rimango?
+
+--Nuovamente vi prego, gli disse la vedova, vedendo che egli stava per
+partire; appena Gabriella non avrà più bisogno di voi cercate di
+Federico.... Desidero tanto ch'ei sappia ciò che è avvenuto di sua
+sorella.... Un tal riguardo d'altronde gli è dovuto....--E con qualche
+esitazione:--Sperate voi che ei crederà tutto, e non dubiterà di
+Gabriella?
+
+--Come? Pensate dunque che ella non meriti piena fede?
+
+Ed un sospetto, che non aveva ancora provato, gli avrebbe attraversato
+la mente forse, se Camilla non si fosse immischiata al rapimento....
+Ma no, la sua fiducia in Gabriella sarebbe stata intiera egualmente.
+
+La domanda fatta da Marco aveva atterrita la signora Lorini.
+
+--Oh mio Dio! no.... sarei, disse, sfortunata a segno d'avervi fatto
+nascere io stessa dei dubbj sulla mia figlia adottiva?
+
+E con vivacità estrema, stringendo le mani del nipote:
+
+--Ditemi che non è vero! esclamò.
+
+Il suo accento era sì straziante, che Marco ne ebbe pietà.
+
+--Oh! io non ho dubitato un istante, rispose. Sono persuasissimo di
+Gabriella.
+
+--Non m'aspettavo meno da voi; però io ebbi torto di gettarvi un
+sospetto, credendo comunicarvi un mio pensiero.... Comprendete ciò che
+volevo dire....
+
+--Sì, sì.
+
+--E poichè avevo principiato, mi spiego. Federico visse sempre in un
+altro mondo di noi. Egli frequentò nobili dissipati, dame viziose....
+Vi fu trascinato anche dalla sua posizione, dalle sue brillanti
+qualità personali, che lo facevano sì ricercato dovunque. Le storie di
+seduzioni, gli amori sfrenati, colpevoli, gli intrighi, che a noi
+appajono come attraverso un velo, egli forse li vide in effetto.... E
+questo può averlo reso incredulo e sospettoso.... Perciò temetti
+potesse dubitare di sua sorella; benchè io le creda, come le credeste
+voi, senza restrizione alcuna.
+
+--Avete ragione, ma....
+
+Egli si arrestò; stava per dire: Le ha creduto, ed invece:
+
+--Le crederà, disse.
+
+--Oh spero! adoperatevi, perchè ciò avvenga presto.
+
+--Farò il possibile. Ora, zia, devo lasciarvi; ho qualche affare qui
+in Venezia; un piccolo viaggio in Dalmazia, da cui non posso esimermi
+senza dar sospetto.... Desidero terminar tutto presto, onde recarmi
+sollecitamente a Rimini da Gabriella, che mi attende... Ve la condurrò
+poi.
+
+--Grazie; ditele quanto io pensi a lei, e che mai l'ho dimenticata.
+
+--Non vi mancherò. Voi pure le foste sempre a cuore, ella stessa me lo
+disse.
+
+--Poveretta!
+
+--Intanto non narrate ad alcuno che l'abbiamo ritrovata, è un mio
+desiderio.
+
+--Farò quanto mi chiedete; d'altronde io non vedo più alcuno de' miei
+antichi conoscenti.
+
+--Bene, taceremo entrambi.
+
+E Marco, fatto un cenno d'addio alla signora Lorini, escì.
+
+«Quali avvenimenti! mormorò allora la vedova, mentre riponeva nello
+scaffale la lettera del signor di Chiarofonte.... Tante interrogazioni
+mi avevano fatto temere qualche cosa di male. Povero Marco! egli è
+davvero generoso e buono. Qual altro uomo avrebbe al pari di lui
+compatita Gabriella di non aver tentato sfuggire al suo rapitore?...
+di averlo amato?.... Eppure.... che poteva ella fare?... Quando mai la
+rivedrò?... Basta, seguirò il consiglio di Marco, checchè me ne
+costi.... Non andrò a Rimini.»
+
+E si assise.
+
+Voleva riandare nella sua memoria gli avvenimenti trascorsi, le cose
+udite, le parole di Marco, la storia di Gabriella.... Aveva d'uopo di
+pensarvi sola ed a lungo.... Poi tutto ciò la conduceva ad altre
+riflessioni. Le memorie del passato si erano risvegliate in lei tutte
+quel giorno.... Esso gli appariva non come un sogno lontano, ma come
+realtà vicina ancora.... e con precisione si rammentava il bene ed il
+male, che vi aveva trovato.
+
+Il lungo periodo d'esistenza passiva e monotona da lei condotta, che
+aveva cicatrizzato delle ferite, cancellato dolci emozioni.... in
+quell'istante era scomparso....
+
+E Marco intanto?
+
+A che pensava?... Quali deduzioni aveva tratte dal segreto
+rivelatogli?...
+
+Una sola, che Camilla doveva saper tutto....
+
+
+
+
+IX.
+
+
+Dopo la visita di Marco, l'animo di Gabriella si era per così dire
+rinnovato. Un raggio di speranza era penetrato in quel cuore,
+amareggiato anzi tempo dai disinganni e dalle umiliazioni.
+
+L'idea che un amico devoto vegliava sopra lei ed i suoi figli le
+alleggeriva il peso dei passati affanni: le permetteva sopportare con
+qualche coraggio i timori, cui era in preda.
+
+Quando una persona è giovane, per quanto essa sia sazia della vita,
+stanca di sè medesima, vi sono momenti, nei quali si sente portata a
+non disperare affatto.
+
+La tenerezza dimostrata da taluno, le promesse di un migliore
+avvenire, se anche in esse non si può avere intiera fiducia, bastano a
+creare tali momenti.
+
+La visita di Marco, la sua bontà, le offerte tanto semplici quanto
+generose avevano lasciato in Gabriella una specie di gioja; erano
+discese come un farmaco nel cuore di lei, ed a intervalli sembravano
+farle dimenticare le pene provate, i motivi di terrore per l'avvenire;
+ed il suo cervello, che, come lo aveva detto a Marco, si era alquanto
+indebolito, si prestava a tali momentanei oblii; vi contribuiva.
+
+Sua cognata atterriva Gabriella meno di prima; ciò non era strano. Il
+rapimento, di cui era stata vittima, le minacce fattele in Bologna,
+l'avevano convinta, persuasa che quella donna era malvagia. Marco col
+narrargliene l'origine l'aveva fatta rabbrividire un istante, è vero;
+ma non certo spaventata più di quanto lo fosse già; e lasciandole
+scorgere i motivi plausibili, che potevano aver guidata Camilla,
+l'aveva un po' tranquillata.
+
+Vedeva finalmente, o sembravale veder chiaro in quel mistero, nel
+quale per tanto tempo erale riuscito affatto impossibile scorgere la
+benchè menoma traccia del vero.
+
+«Ora, diceva tra sè, trovo alfine una spiegazione... Sì, Marco non
+s'inganna; Camilla avrà ajutato, pagato anche mio marito.... ohimè mio
+marito!... perchè conscio dell'origine di lei.... per timore che la
+scoprisse.... Ha operato male certamente; ma infine, la paura di veder
+palesato il suo nome l'avrà determinata.... la vergogna, che avrebbe
+provata in tal caso, atterrita.... e senza essere forse perversa come
+credevo, le sarà stato impossibile resistere alle minacce di mio
+marito; avrà ceduto ai suoi voleri con ripugnanza forse.... sarà stata
+trascinata dalle circostanze.»
+
+Queste cose Gabriella cercava sovente persuaderle a sè stessa;
+rabbrividiva però ogniqualvolta si rammentava il suo incontro con
+Camilla, l'abboccamento avuto con lei.... Quella rimembranza scuoteva
+fortemente le credenze, che andavano formandosi nell'animo suo, ma non
+le distruggeva, chè delle ragioni apparentemente giuste la
+fortificavano contro quegli assalti dello spavento.
+
+Le ragioni erano che, se Camilla fosse stata veramente crudele,
+avrebbe ucciso Ferdinando Alboni, si sarebbe sbarazzata di lui, invece
+che secondarlo.... Dunque il delitto le ripugnava.
+
+«Ella è innamorata di Federico, pensava Gabriella, perdutamente
+innamorata; lo compresi: il timore di arrossire innanzi a lui avrà
+fatto che mi minacciasse in quel modo.»
+
+E Gabriella con tali congetture finiva a darsi qualche pace.
+
+Marco non le aveva detto che Camilla poteva averlo udito parlare al
+marinajo, che la conosceva.... Gabriella non pensava dunque a ciò; il
+sospetto, che tanto aveva fatto soffrire il giovane veneziano, non le
+aveva nemmeno attraversato lo spirito.
+
+Non era tranquilla ancora, ma attendava però il ritorno di Marco senza
+agitazioni convulse. Si trovava in tale situazione d'animo, quando un
+giorno la sua domestica le disse che un forastiero desiderava
+parlarle.
+
+Credette fosse Marco, ed ordinò lo s'introducesse all'istante.
+
+Lo straniero entrò subito.
+
+Gabriella, che si era mossa per riceverlo, rimase sorpresa,
+confusa....
+
+Invece di Marco, le stava dinanzi un cavaliere di aspetto distinto,
+imponente, che le era affatto sconosciuto.
+
+Il conte di San Giorgio, poichè era lui, la salutò profondamente,
+mentre per un istante stette a riguardarla.
+
+Dal canto suo Gabriella non potè far altro che inchinarsi. Che poteva
+voler da lei quel cavaliere?.... Da lei, straniera a tutti, a tutti
+ignota?... Se lo chiedeva tra la confusione ed il timore; poichè le
+sembrava dover paventare di tutti, fuorchè di Marco.... Ed in quel
+momento la calma, ottenuta nei giorni precedenti con tante
+riflessioni, si dileguò; e fu con accento tremante che chiese
+finalmente al conte:
+
+--Signore, quale motivo vi conduce in questa casa?
+
+--Un affare di somma importanza, rispose con dolcezza il cavaliere di
+Malta; ma voi mi sembrate agitata.... Di grazia, signora,
+tranquillatevi.... Nulla devo dirvi di male; anzi....
+
+--Ebbene, sedete, cavaliere, mormorò Gabriella, sedete.
+
+Il conte di San Giorgio obbedì, dopo aver pregato la giovane donna a
+sedere la prima.
+
+--Parlate, disse allora Gabriella.
+
+--Nessuno può udirci?
+
+--Nessuno. Perchè?
+
+--L'affare, di cui devo intrattenervi, è, signora, assai delicato, e
+desidero che nessuno infuori di voi intenda ciò che sto per dirvi.
+
+Lo stupore di Gabriella raddoppiava, ma la fisonomia simpatica e
+franca del conte, i suoi modi gentili, quasi affettuosi le infondevano
+qualche coraggio.
+
+--Ascolto, disse.
+
+Il conte di San Giorgio non si saziava dal contemplarla; per lui
+quella donna non era straniera; le parlava la prima volta, eppure gli
+sembrava conoscerla da lungo tempo. Ella personificava per lui la sua
+famiglia lontana....
+
+«No, pensava, io non m'inganno.... ma saprà ella?...»
+
+E con ansietà, simile a quella con cui la giovane attendeva,
+incominciò:
+
+--Signora, le disse, prima di spiegarvi il motivo della mia visita, io
+devo principiare dal farvi alcune domande, che vi sembreranno
+stravaganti non solo, ma sconvenienti.... Ma deh! attendete a
+giudicarle tali, e rispondete con sincerità....
+
+--Signore, io non comprendo....
+
+--Perdonate, chi è vostro padre? Voi mi guardate attonita....
+
+--Ma, disse Gabriella, non mi avreste presa per un'altra persona? Se
+non sapete chi sono, come mai venite da me?
+
+--Voi sola potete darmi gli schiarimenti che cerco; non vi ho presa in
+fallo.... So che siete vedova, ma ciò non preme; è di vostro padre che
+voglio aver contezza.
+
+--Voi lo conoscevate mio padre? Ah comprendo!.... la rassomiglianza,
+ch'egli aveva con me, vi ha fatto immaginare che io era sua figlia.
+
+E Gabriella più fiduciosa schiuse le labbra ad un triste sorriso.
+
+Il cavaliere di Malta, aveva ascoltato quelle parole di lei con
+attenzione estrema; se ella rassomigliava a suo padre, voleva dire che
+i suoi tratti, il suo tipo della famiglia dell'Isola non erano una
+stravaganza della natura. Provò una vera soddisfazione, ma anche un
+senso di dolore pensando che il cavaliere dell'Isola non doveva esser
+più....
+
+--Assomigliavate a vostro padre! disse a Gabriella, dunque egli è
+morto?
+
+--Ohimè sì! ma come mai lo ignorate?
+
+E rimase perplessa.
+
+«Ah egli è morto davvero! pensò il conte. Sventurato! morto, credendo
+che più nessuno della sua famiglia si occupasse di lui.... che suo
+padre non gli avesse perdonato.... ritirata neppure la sua
+maledizione.... Rejetto! esiliato!...»
+
+Tali idee cagionavano una vera pena al cavaliere di Malta, che
+rimaneva silenzioso.
+
+Gabriella lo esaminava inquieta:
+
+--Come? ignorate la sua morte? chiese di nuovo; ma allora.... Essa è
+avvenuta da un pezzo, signore, da dodici anni.... Perdonate; quando lo
+avete mai conosciuto? Siete giovane ancora!
+
+E siccome il conte continuava a tacere:
+
+--Ma non fu dunque vostro amico?
+
+Il cavaliere, vedendo che Gabriella non sapeva che pensare, che
+fors'anche diffidava di lui, credette dover affrettarsi.
+
+--Signora, disse, io non conobbi vostro padre: ma credo conoscere
+moltissimo la sua famiglia.
+
+--La sua famiglia! interruppe la giovane, ma mio padre non ne aveva!
+
+Questa risposta, stravagante per un altro, era naturale pel conte. Il
+cavaliere dell'Isola non poteva certo avere una famiglia conosciuta.
+Era stato lui!... Credeva potersene tener sicuro!...
+
+--E, domandò alla giovane donna, sapete perchè vi s'impose il nome di
+Gabriella?
+
+--Era il nome della madre del mio genitore, a quanto egli mi diceva.
+
+--E vostro padre, come si chiamava?
+
+--Anselmo di Chiarofonte, rispose sempre più confusa Gabriella.
+
+Anselmo era il nome di battesimo del cavaliere dell'Isola. Il conte
+pensò che tutto giustificava sempre più le sue speranze,
+
+--E de' suoi parenti non parlava mai?
+
+--Ma voi credete veramente conoscerli?
+
+--È per loro mandato che v'interrogo. Nessun altro motivo mi guida, ve
+ne dò la mia parola.
+
+--Vi credo, signore, ma....
+
+Nella situazione di Gabriella era naturale ch'ella, sospettasse di
+tutto ed esitasse; le sembrava sì strano che dopo tanti anni, in quel
+tempo appunto, in cui Marco le aveva detto di diffidare, si venisse a
+cercare di suo padre.... Quel nobile cavaliere non aveva certo l'aria
+d'un mandatario di Camilla: ma Gabriella, fatta sospettosa dalla
+sventura, si chiese con angoscia se la mano di quella donna non
+istesse per colpire lei ed i suoi figli.... Il suo spavento era
+visibile, e fece sul cavaliere di Malta una cattiva impressione:
+
+--Signora, le disse un po' severamente, perchè vi turbate in tal modo?
+Vi sono sconosciuto, è vero; pure sperai che poteste egualmente
+prestarmi fede.
+
+--Perdonate, signor cavaliere,--e non sapendo risponder altro,
+aggiunse:--fui molto infelice; più volte ebbi a pentirmi di non aver
+saputo evitare i lacci, che mi si tesero....
+
+Il conte la guardò stupito.
+
+--Perdonate, ve lo ripeto, lasciate che mi rimetta un momento.... che
+rifletta....
+
+Ella voleva riflettere; e risultato della sua riflessione fu se le
+risposte, che doveva dare a quel cavaliere, fossero mai un segno di
+riconoscimento.
+
+Il conte attendeva; finalmente, vedendo che quella situazione si
+prolungava un po' troppo, decise ricorrere ad un ultimo mezzo,
+mostrare cioè a Gabriella il ritratto della contessa di San Giorgio.
+
+Alla vista di quel dipinto, la giovane donna si scosse.
+
+--Chi è questa dama? domandò, e come mai mi rassomiglia tanto?
+
+--Questa dama, rispose il conte, ho tutte le ragioni per credere sia
+stata sorella a vostro padre; ma per accertarmene ho bisogno che
+lasciate ogni reticenza, e non perduriate in un contegno, che
+finirebbe per offendermi, e per tornare in vostro danno.
+
+Gabriella fu persuasa; e nol fosse stata, non avrebbe saputo
+egualmente resistere ancora.... Ma quel ritratto l'aveva convinta.
+
+--Vi soddisferò, signore, disse al cavaliere di Malta; vi prego a
+scusare la mia esitazione, ma gli è che nulla, o ben poco io posso
+dirvi. Non avevo che tredici anni quando mio padre morì; mi aveva
+confidata fin da bambina ad una buona signora, che mi tenne seco anche
+dopo la morte di lui.... sino a quando....
+
+Ella si arrestò involontariamente, indi:
+
+--Sino a quando mi maritai, proseguì.
+
+--Vostro padre era guerriero della repubblica veneta, n'è vero?
+
+--Sì.
+
+--Sempre più mi persuado esser egli stato quel desso, che io ricevetti
+incarico di cercare. Continuate.
+
+--Egli veniva a vedermi sovente, mi amava assai; era sempre molto
+triste.... ecco tutto quanto mi rammento di lui.
+
+--È ben poco infatti.... Ma non mi parlate di vostra madre?
+
+--Non la conobbi mai, signore; la perdetti a due anni.
+
+«Dunque, pensò il conte, quella donna, per la quale il cavaliere
+dell'Isola era stato scacciato, morì presto! Ah perchè non tentò egli
+allora di ottenere il perdono di suo padre! Quante inquietudini si
+sarebbero evitate a donna Livia ed a me anche!»
+
+E rivolgendosi a Gabriella:
+
+--Vostro padre non diceva nemmeno in qual paese fosse nato?
+
+--Mai.... diceva essere un gentiluomo senza sostanze.
+
+--Oh ma.... Cercheremo saperne di più.... Attendete.... la signora che
+vi allevò potrà darmi forse degli schiarimenti....
+
+--Non credo; ella non avrebbe taciuto meco per tanti anni. Molte volte
+nella mia adolescenza le chiedevo se mio padre fosse rimasto orfano
+presto; se non avesse più alcuno della sua famiglia; ed ella non
+faceva che ripetermi quanto mi era già noto.
+
+--Ma come mai, se non conosceva intimamente vostro padre, vi tenne
+seco per sì lunghi anni?
+
+--Diceva essere stata pagata in anticipazione per molto tempo: e che
+in ogni modo, siccome mi voleva bene, e non aveva figli, non si
+sarebbe divisa egualmente da me.
+
+Tutto ciò era naturale, ed il conte lo credette vero.
+
+--Ma, disse poi, voi dunque eravate figlia unica? Credeva aveste un
+fratello; morì forse bambino?
+
+Gabriella rabbrividì:
+
+«Ohimè, pensò, tutto questo finirà per mettermi a contatto di
+Camilla!»
+
+--Voi non rispondete, signora? perchè?
+
+--Ho un fratello infatti, mormorò la giovane vedova.
+
+--Oh esiste ancora dunque?
+
+--Sì.
+
+--Come mai non me ne parlaste? Siete disgustata forse con esso lui?
+Ditemi ove si trova; ho bisogno di saperlo.
+
+--Non lo so, signor cavaliere.
+
+L'agitazione di Gabriella, il tremito, che in quell'istante si sentiva
+nella sua voce cagionarono mille sospetti al conte di San Giorgio; gli
+pareva che ella mentisse; si chiedeva se per odio al fratello, o per
+timore di divider seco delle ricchezze, che forse sospettava vicine,
+ella non fosse sincera....
+
+«Sarebbe mai possibile? disse tra sè; sembra sì dolce... rassomiglia
+tanto a mia madre ed a donna Rosalia.... eppure le sue continue
+perplessità mi fanno sospettare.... Sarà ella degna del nome, che
+credo le appartenga? tutto la atterrisce.... Che mai può significar
+questo?...»
+
+E la esaminò tristamente. Ad un tratto provò per lei un sentimento di
+compassione indulgente; cercò persuaderla colla dolcezza:
+
+--Non sapete dove abita vostro fratello? le domandò; egli non
+s'interessa dunque a voi?
+
+--Oh non è questo, signore, rispose Gabriella; mio fratello è buono,
+mi ama; soltanto una serie di circostanze, indipendenti dalla nostra
+volontà, me lo fecero perdere affatto di vista.
+
+--Se questo è, tenterò riavvicinarvi. Datemi qualche indizio e lo
+ritroverò, spero.... Dite che lo perdeste affatto di vista: sono molti
+anni dunque che nulla sapete di lui....
+
+--Qualche mese, balbettò Gabriella
+
+Il timore che, dicendo la verità, essa avrebbe potuto tornarle forse
+fatale, l'aveva per un istante consigliata a mentire, ma non aveva
+saputo farlo.... Ormai ogni suo proposito di stare in guardia era
+vinto, ogni coraggio l'abbandonava; decise non tentar più nulla,
+affidarsi alla provvidenza, ma lo faceva tremando....
+
+Il conte non sapeva che pensare di lei, ma si serbò calmo, onde
+ottenere più facilmente lo scopo, per cui aveva lasciato la Sicilia,
+poi Malta; non potè però reprimere un leggiero sorriso.
+
+--Se è soltanto qualche mese, disse, che nulla sapete di vostro
+fratello, mi sembra probabile il rinvenirlo. Ove lo vedeste l'ultima
+volta?
+
+--A Bologna.
+
+--Vi dimorava?
+
+--Credo vi fosse soltanto di passaggio.
+
+--Ve lo disse egli?
+
+--Sì
+
+Gabriella rispondeva macchinalmente. Ella era nella situazione di chi,
+vedendo inutile ogni scampo, si decide a fermarsi in un lungo
+pericoloso.
+
+--Vostro fratello è militare?
+
+--Lo è sempre stato.
+
+--Ed ora?
+
+--Credo lo sia anche adesso.
+
+Il conto la guardò attonito. Indi:
+
+--Nell'armata della repubblica veneta?
+
+--Una volta, ma ora non ne sono certa.
+
+--Come? non ne siete certa?
+
+--No, lo giuro.
+
+--Ma non glielo chiedeste?
+
+--No.
+
+--Basta; e poichè servì sempre la repubblica, è probabile che la
+servirà ancora.... È da molto tempo nell'armata?
+
+--Da quando morì nostro padre.
+
+--Dunque egli è maggiore di voi?
+
+--Di cinque anni.
+
+--Pensate che io lo troverò a Venezia?
+
+--Oh sicuro!
+
+--Allora mi vi recherò senza indugio. Egli porta certamente il nome
+che portava vostro padre?
+
+--Sì, Federico di Chiarofonte.
+
+--Bene: adesso lasciate, signora, che io vi rassicuri... Credevo
+recarvi qualche consolazione, ed invece vi vedo sempre più spaventata.
+Non voglio essere indiscreto: ma permettetemi dirvi che trovo strano
+non vi rallegriate menomamente, vedendovi prossima a ritrovare la
+famiglia di vostro padre, e...
+
+--Oh signor cavaliere, io sono piena di riconoscenza per voi, e per
+chi vi ha inviato: credetemelo... ma gli è che sono assai ammalata, ed
+ogni cosa mi turba.
+
+Era questa l'unica scusa che avesse potuto trovar Gabriella; ma
+commosse il conte. Il pallore di quella giovane donna, le sue
+stravaganze istesse gli parvero spiegate da quel motivo. Ah! ei non
+sapeva come il destino di quella poveretta fosse crudele tanto da
+cangiare per lei il bene in male; da farle scorgere a ragione od a
+torto minacce future là ove altri avrebbero intravvedute brillanti
+speranze!
+
+--Voi non mi dovete alcuna riconoscenza, le disse il cavaliere: solo
+desidero persuadervi che quanto conto fare può tornare in vostro
+vantaggio... Voi avete dei bambini, lo so... ebbene se il migliorare
+posizione vi è indifferente, pensate che ciò nol sarà per essi....
+
+Aspettava una risposta, ma Gabriella non parlò. Ella si domandava se
+anche pe' suoi figli non sarebbe stato meglio avere la sola protezione
+di Marco. Ma per non offendere quel gentiluomo, che le parlava con
+tanta dolcezza, tentò sorridere...
+
+--Sì, continuò il conte, pensate ai figli vostri, e sperate. Fra poco,
+ne ho fiducia, potrò provarvi che non vi esortai a ciò invano... Vi
+dirò allora il mio nome; comprenderete le mie domande....
+
+Egli la fissava sì affettuosamente in quell'istante, che un subito
+baleno del vero venne a rischiarar Gabriella sul conto di lui.
+
+--Ah, signore, mormorò, sareste voi pure della famiglia, che credete
+rendermi?
+
+--Ebbene, sì; rispose il conte: ma per ora permettetemi che io non vi
+dica di più. Se non m'inganno, saprete presto quali legami ci
+uniscono, e conoscerete insieme il nome di vostro padre.
+
+Malgrado le angosce che la torturavano, Gabriella guardò con emozione
+il cavaliere di Malta; provò come un rimescolamento nel sangue
+all'idea ch'egli forse le fosse prossimo congiunto; indi:
+
+--Voi siete assai buono per me.
+
+Ma nulla gli disse di più, nulla gli chiese. Era di troppo quanto
+aveva detto, quanto involontariamente aveva poco prima chiesto. Ed il
+conte di quel suo contegno fu, come sempre, sorpreso.
+
+«Com'è, pensò, che non mi domanda nemmeno la posizione dei parenti di
+suo padre?... Temevo trovare dell'avidità nei figli del cavaliere
+dell'Isola, mai al certo tanta indifferenza.... Essa mi agghiaccia. È
+possibile provenga dal solo disinteresse? Questa giovane donna è
+ammalata; ma nondimeno.... Non parlò ella di lacci tesile, di
+sventure?...»
+
+E per rischiarare un dubbio, quello cioè che Gabriella avesse sposato
+qualcheduno, di cui temesse profferire il nome, le disse:
+
+--Siete vedova da un pezzo, signora?
+
+Gabriella si turbò ancora più. Ai timori abituali si aggiungeva quello
+di dover narrare i suoi casi a dei parenti ricchi, orgogliosi, che
+potrebbero giudicarla senza indulgenza; fors'anche non prestarle fede.
+
+Ma come preoccuparsi d'incidenti lontani, in mezzo a perigli vicini
+forse? Dio solo poteva salvarla, e con una muta preghiera si
+raccomandò a lui.
+
+Indi, colla solita tristezza:
+
+--Sono vedova da quasi due anni, rispose.
+
+--Ora che sapete perchè m'interessi a voi, riprese il conte, non
+troverete strano che v'interroghi sull'esser vostro.
+
+Egli dubitava sempre più.
+
+--Chi era vostro marito? Come si chiamava?
+
+--Ferdinando Alboni.
+
+--Militare anch'egli?
+
+--Sì, ma aveva lasciato il servizio.
+
+Il conte desiderava altre spiegazioni, eppure temeva, persistendo in
+quella specie di esame inquisitorio, di essere indiscreto e di
+offendere Gabriella. Ma sì viva era la sua inquietudine, che non seppe
+resistere ai timori che l'agitavano. E:
+
+--Aveva parenti vostro marito?
+
+--Credo di no; era di Perugia; vivevamo in una sua piccola
+terra;--aggiunse arrossendo, come per rispondere a nuove
+interrogazioni.
+
+Quell'imbarazzo strinse il cuore al cavaliere per diverse ragioni.
+
+«Proverrà, si chiese, perchè mi trova indiscreto, o perchè ha paura
+che io le domandi di più?... Ohimè! pensò poi, se questa donna fu
+moglie a qualche tristo soggetto, come mai ottenere dal duca che la
+riconosca? Ed anche, come mai dargli torto in tal caso?»
+
+Il conte di San Giorgio non era altiero della nascita, come se ne
+mostrava don Francesco; ma non era neanche un democratico. In quel
+tempo, con pregiudizii sì radicati nella nobiltà, ciò sarebbe stato
+impossibile.
+
+«Basta, dicevasi, io attenderò a rivelare a lei ed a suo fratello il
+vero; se anch'egli ignora ogni cosa, mi sarà sempre facile il
+retrocedere.... Non vorrei poi introdurre nella nostra famiglia
+persone che..... Ah donna Livia non previde, come non previdi io
+stesso, che vi potessero essere circostanze da farci adottare il
+partito del duca.... Eppure non sarebbe grave ingiustizia questa?...
+Ohimè! se il padre di don Francesco avesse riparato in tempo, nulla
+forse di quanto temo sarebbe avvenuto.... Ma no, non devo
+scoraggiarmi; io, che tanto pazientai, che tanto sospirai per trovar
+questa donna!...»
+
+Quella donna, Gabriella, ispirava al conte sentimenti diversi. La sua
+rassomiglianza colla madre di lui, con donna Rosalia, le sue
+sofferenze fisiche che apparivano evidenti, le morali, che egli
+sospettava, lo spingevano verso di lei; lo spronavano ad interessarsi
+con ardore per essa; ed il suo contegno, i suoi modi, le parole a
+diffidarne.
+
+Ella non mostrava avvedersi che da qualche istante, il cavaliere
+taceva. Era rimasta immobile, cogli occhi bassi, confusa, tremante....
+
+«Null'altro saprò da lei, pensò il conte. È di suo fratello che devo
+cercare; agirò verso lui con maggior precauzione; poichè, se era già
+un giovane quando suo padre morì, potrebbe sapere.... Ah voglia il
+cielo che ei possa accertarmi della verità, e sopratutto dissipare i
+miei sospetti.... Chi sa poi anche che in questa giovane donna
+null'altra colpa siavi, tranne qualche sventurato amore?... Suo
+fratello me lo dirà.... Sì, sì....»
+
+E si alzò.
+
+--Partite, signor cavaliere?--chiese Gabriella alzandosi parimenti, e
+coll'aria di chi esce da un sogno.
+
+--Sì, o signora; oggi stesso partirò per Venezia; mi recherò in
+traccia di vostro fratello.
+
+Ella fu per esclamare: Deh! non gli parlate di me, non ne parlate ad
+alcuno!... Occupatevi di lui soltanto, lasciatemi stare!...--Ma non
+osò. Eppure lo avrebbe desiderato ben vivamente!... Comprese anche
+dover qualche riguardo a quel cavaliere, che le aveva lasciato credere
+essere suo parente, alle cui prove d'interesse era rimasta sì fredda:
+e cedendo ad un subito rammarico per la condotta tenuta con lui, lo
+ringraziò con vivacità quasi convulsa, e si scusò seco....
+
+Il conte sorpreso, ma anche soddisfatto di quel cangiamento, accettò
+gentilmente le scuse di Gabriella, chiedendosi però se ella non fosse
+un po' pazza. Tante stranezze, delle quali non conosceva il vero
+motivo, lo confondevano davvero, e sempre più accrescevano il suo
+desiderio di veder Federico di Chiarofonte.
+
+--Vi rammento, signora, disse a Gabriella, che non dovete parlare ad
+alcuno di questa mia visita e del suo scopo.
+
+--Non dubitate.
+
+--Comprendete, finchè non ho rischiarato meglio....
+
+--Oh! non parlerò.
+
+Non avrebbe ella fatto un'eccezione per Marco? In quel momento forse
+non sapeva nemmeno ciò che le si chiedeva, che cosa aveva promesso.
+
+Il cavaliere di Malta non insistè più oltre; la salutò ed escì.
+
+Eppure in lasciarla provò come un rincrescimento; la compassione
+sembrava richiamarlo.
+
+Gabriella lo aveva accompagnato sino alla porta, e quando fu partito
+guardò smarrita intorno a sè, indi si assise, nascose il volto fra le
+mani, e pianse.
+
+--Mio Dio, mormorò, la mia testa si spezza!... E nessuno mi
+consiglierà!...
+
+
+
+
+X.
+
+
+In quello stesso mese di aprile a Milano, in una sala riccamente
+ammobiliata di una casa situata nelle adjacenze di Sant'Ambrogio, due
+persone stavano sedute l'una in faccia all'altra dinanzi alla tavola,
+già mezzo sparecchiata. La cena era finita, e quelle due persone, un
+uomo ed una donna, sembravano discutere con qualche vivacità.
+
+--Perchè mai tale capriccio, Federico?--diceva al suo commensale la
+donna, che era davvero bellissima, e della quale uno sfarzoso abito di
+raso rosso cupo faceva maggiormente risaltare le forme classiche ed i
+tratti perfettissimi.
+
+--Come potete mai chiamar capriccio un desiderio sì naturale?
+
+Il giovane, che aveva proferito questo parole, eguagliava la sua
+compagna in avvenenza, grande, ben fatto, con alcun che di sì
+elegante, di sì marziale nella persona, nei bei lineamenti, che non si
+poteva a meno di lasciarsi all'istante trascinare verso di lui.
+Vestiva una brillante e ricca assisa di ufficiale spagnuolo; poteva
+avere trent'anni circa.
+
+Era Federico di Chiarofonte.
+
+Non mostrava rassomiglianza alcuna con Gabriella, nè colla famiglia
+del duca; dei tratti caratteristici di quella famiglia ei non aveva
+che il nero eccessivo degli occhi, se tuttavia vi possono essere occhi
+troppo neri; ma la loro forma più bella, lo sguardo meno fiso e più
+simpatico davano loro una espressione diversa.
+
+--No, non è capriccio, riprese poi, fissando con qualche distrazione
+la lampada d'argento, che pendeva dalla vôlta della sala.
+
+La donna, che aveva parlato prima, lo esaminava con ansietà; un lampo
+di collera apparve in quell'istante sul suo volto, ma Federico non se
+ne avvide: quando si volse nuovamente verso di lei, ella aveva già
+ripreso la sua abituale fisonomia.
+
+--Se chiamai capriccio, disse, la vostra idea di recarvi in traccia di
+Gabriella, ho le mie ragioni per questo.
+
+--Voi parlate sempre come una sibilla, rispose l'ufficiale con
+leggiera ironia. Già altre volte mi sconsigliaste dal recarmi da mia
+sorella; per soddisfarvi ho sempre procrastinato, ma ora...
+
+--Ora, perchè non farete lo stesso?
+
+--Perchè, signora, ciò che era perdonabile qualche mese fa non lo è
+più; perchè mi sembrerebbe mancar di cuore.
+
+--Voi parlate in un modo che mi offende; è come se diceste che io non
+ho cuore, perchè vi sconsiglio dal fare quanto bramate.
+
+--Io non intesi ciò; ma per approvarvi ho d'uopo che mi spieghiate i
+vostri motivi. Parlate, aggiunse, guardandola tra la preghiera ed il
+comando.
+
+Ella lo fissò a sua volta; vi era veramente della passione negli
+sguardi, che immergeva in lui.
+
+--Prima di tutto, disse con un seducente sorriso, che errava quasi
+costantemente sulle sue labbra, mi duole vedervi partire.
+
+--Questo motivo non mi appaga, Camilla: non è la prima volta che vi
+lascio.
+
+Camilla rifletteva; stava chiedendosi se dovesse ricorrere a qualche
+colpo risoluto; così rimase un istante silenziosa.
+
+--D'altronde, riprese l'ufficiale....
+
+--Ebbene?
+
+--Voglio recarmi anche a Venezia.
+
+--A Venezia?...
+
+--Sì.
+
+--Ma se vi eravate proposto di non riporvi più il piede....
+
+--Credete che non è per vaghezza di ritornarvi.... per desiderio di
+rivederla, che conto recarmivi.
+
+--Ma e perchè dunque?
+
+--Per gli stessi motivi, che mi consigliano ad andare da Gabriella;
+per affetto.... per dovere.
+
+--Io non vi capisco.
+
+Se Camilla era agitata, nulla in lei lo rivelava: il suo sguardo era
+sempre eguale, sempre fiso.
+
+--Sapete, riprese l'ufficiale, che Gabriella fu allevata da una certa
+signora Lorini....
+
+Ella accennò che sì; ascoltava con un'attenzione profonda.
+
+--Vi è noto altresì, continuò egli, com'io credessi causa quella
+donna, o la sua poca vigilanza, del disonore di mia sorella, poichè
+ignorava fosse stata rapita a forza....
+
+Camilla scosse leggermente il capo, ma ei non vi abbadò, e
+proseguendo:
+
+--Mi ero sdegnato per questo colla signora Lorini, nè più mi recai a
+vederla; ma dopo che seppi il vero, mi pentii del mio errore, e dal
+giorno, in cui vidi Gabriella e ne intesi la storia, ho sempre pensato
+far una visita a quella signora, e dirle che sono dolente d'essermi
+ingannato. Mio padre la teneva in gran conto; l'ultima volta ch'io lo
+vidi mi pregò, mi consigliò insieme a coltivarne la relazione. Dunque
+ora non voglio più indugiare a recarmi da lei.
+
+--Vi siete risoluto?
+
+--Risolutissimo.
+
+--E contate andarvi nello stesso tempo che da vostra sorella?
+
+--Sì, o nell'andata, o nel ritorno.... Mi fermerò a Venezia soltanto
+qualche ora.
+
+Camilla lo interruppe.
+
+--Ma prima dicevate volervi recare da Gabriella soltanto....
+
+--Gli è che non sapevo bene cosa fosse avvenuto della signora Lorini;
+ma jeri ne ebbi sicure notizie.
+
+--Da chi?
+
+--Da un veneziano.
+
+--Da un veneziano?...
+
+Questa volta l'emozione di Camilla non si nascose intieramente;
+dovette essere stata ben grande, se una piccola parte di essa apparì
+nella voce di lei.
+
+--Fu un mio compagno d'arme, che qualche volta mi aveva seguito dalla
+signora Lorini, quando Gabriella vi dimorava.
+
+--Ah vedo!
+
+--Dunque domani parto; ne ho già avvertito il governatore; e voi non
+dite nulla? Oh ne ero sicuro,--aggiunse con un mezzo sorriso, che le
+vostro obbiezioni non potevano essere serie.
+
+--V'ingannate, io le mantengo.
+
+Federico la guardò attentamente, alzò un poco le spalle, indi:
+
+--Ebbene allora, spiegatevi, disse.
+
+Quel mezzo decisivo, a cui Camilla aveva pensato poco prima ricorrere,
+lo adottò all'istante, audacemente, senz'altre esitazioni.
+
+--Vi ubbidirò, rispose, ma temo abbiate poi a dolervi.
+
+--In verità mi spaventate: ma non importa, proseguite.
+
+--Mi sarei spiegata prima d'ora, Federico, fors'anco sarebbe stato mio
+dovere; ma volevo evitarvi una pena; eppure.... sarebbe stato meglio.
+
+--Deh terminate!
+
+--Ebbene; voi avrete notato certamente che vostra sorella a Bologna,
+prima che mi presentaste a lei, aveva accettate, a quanto mi diceste,
+le vostre offerte d'ospitalità, di assistenza, e che ad un tratto poi
+cangiò d'avviso. Ciò vi sembrò strano, ne sono certa....
+
+--Infatti; ma da che derivava dunque?
+
+--Dal sapere che io per una combinazione ero al fatto de' suoi casi, e
+che potevo benissimo, ove lo avessi voluto, smentire la storia,
+ch'ella vi aveva narrata.
+
+--Dunque Gabriella?
+
+--Era fuggita di sua volontà, perchè innamorata probabilmente. E ciò
+che per tanto tempo credeste di lei, era vero pur troppo....
+
+--Sarebbe possibile? Avrebbe mentito a tal segno? Ma siete ben certa
+di non errare?... Alle volte avvengono degli equivoci.... sì sovente
+succede di ingannarsi....
+
+Camilla lo esaminò con inquietudine, come se avesse voluto scrutare
+ogni suo sentimento.... Per un istante rimase perplessa, ma fu un
+istante, e non di più.
+
+--Non mi sono ingannata, rispose poi con accento convinto.... Credete
+voi che io potrei affliggervi, se non fossi certa d'esser nel
+vero?.... Voi, che tanto amo...
+
+Queste ultime parole erano sincere; Federico lo sapeva; così credette
+anche le prime. Pure formavano con esse, uno strano miscuglio di
+verità e di menzogna.
+
+Ei non rispose, ma parve commosso.
+
+--Ahimè! proseguì Camilla, mi pento, sì, di non avervi tosto narrato
+tutto.... Ma gli è che speravo poter tacervelo sempre.... Ora però vi
+narrerò ogni cosa..... Sapete che io, prima di conoscervi, ero stata a
+Venezia una sola volta con quella parente di mio padre, presso cui
+dimoravo in Dalmazia. Fu nel 1569.... Un giovane, quello che fuggì con
+vostra sorella, veniva in casa di quella mia parente, le era stato
+raccomandato da un vecchio amico...
+
+--Ebbene?
+
+--Colui narrava di essere innamorato di una fanciulla di Venezia,
+nobile, ma senza fortuna, che era affidata ad una signora alquanto
+severa. La mia parente credeva dovergli dare qualche consiglio; ma io
+prestava poca attenzione a quanto dicevano.... Avevamo per abitudine
+di andar sovente la sera in gondola a fare una passeggiata sulla
+laguna. Era il nostro unico divertimento, perchè a Venezia non
+conoscevamo alcuno. Ora una volta, durante una di queste passeggiate,
+notammo dinanzi ad una casa una gondola ferma. Nello stesso momento
+Ferdinando Alboni, il marito di vostra sorella, ne discese, entrò
+nella casa.... La mia parente ordinò al nostro gondoliere di
+fermarsi:--Voglio osservare, mi disse, che cosa fa colui.
+
+--Ebbene?
+
+--Poco dopo egli ritornò; non era più solo.... una donna lo
+accompagnava. Era vostra sorella.... vostra sorella, che vi narrò
+essere stata rapita a forza, e che lo seguiva invece leggermente,
+senza esservi per nulla costretta, colle più grandi precauzioni....
+
+--Tanta falsità!
+
+--Lasciatemi proseguire. La mia vecchia parente, che per verità era
+troppo curiosa forse, fece avanzare la nostra gondola, voleva
+consigliare quegli amanti a non fuggire in tal modo; e quando fummo
+loro vicini, tanto vicini, che ella potè prendere per una mano
+Ferdinando Alboni:--Che cosa fate? gli disse.... Voi fuggite con una
+fanciulla, la vostra innamorata senza dubbio. Riflettete meglio....
+Fermatevi.... Sapete che vi parlo anche a nome del nostro vecchio
+amico, e... Egli rimase un istante attonito; ma la sua compagna,
+spaventata forse da quell'incidente, si alzò un poco, indi:--La
+signora Lorini potrebbe ritornare, fate presto, è vero! esclamò egli;
+e, lasciando precipitosamente la mia parente, sedette vicino a
+Gabriella. Un momento dopo la gondola, in cui stavano, si allontanava
+colla maggior velocità possibile.... Mi sembra esser crudele
+narrandovi questo di vostra sorella, che eravate sì contento di
+credere innocente, ma non potevo soffrire ch'ella si prendesse ancor
+giuoco di voi.... Poi altre ragioni più gravi mi costrinsero
+finalmente a parlare.
+
+L'ufficiale non la interrompeva; era agitato: tratto tratto una vampa
+di rossore saliva alla sua fronte, come dei flutti di sangue gettativi
+dallo sdegno.
+
+--La luna, bellissima quella notte, proseguì Camilla, mi permise
+distinguere i tratti di vostra sorella, che del resto avevo già veduta
+benissimo al lume di una lanterna, ch'ella stessa teneva in mano al
+sortire della porta di casa.... Anch'ella certamente mi aveva
+rimarcata, perchè a Bologna mi riconobbe all'istante.
+
+--Faceste male a tacer sin qui.
+
+--Lo so; ma lasciate che io continui. Vi rammentate che condussi
+Gabriella nella mia stanza?
+
+--Sì, sì.
+
+--Volevo avere una spiegazione con lei; la rimproverai di avervi
+mentito; le dissi non permetterei continuasse a farlo.
+
+--E che vi rispose?
+
+--Che aveva avuto vergogna a narrarvi il vero, e sarebbe partita
+tosto. Indi mi supplicò a tacervi tutto. Io promisi di farlo, per
+qualche tempo almeno.... Se differii, fu anche per questo. Vedendo che
+non vi ha dato più sue notizie, penso creda che io vi abbia narrato
+ogni cosa.... Ecco le mie obbiezioni.
+
+--Comprendo, e le trovo giuste.
+
+--Io speravo persuadervi a non andare da Gabriella senza narrarvi
+tutto ciò; benchè mi fosse assai doloroso essere, anche per un
+istante, tacciata da voi di durezza e d'insensibilità, come quasi
+faceste.
+
+Il volto dell'ufficiale era ancora assai triste. Camilla si era
+arrestata,
+
+--Che volete? Datevi pace: sono di quelle cose che avvengono, riprese
+poi con un certo scoraggiamento. Alfine vi eravate rassegnato
+altravolta a che ella fosse fuggita....
+
+--Sì, è vero; ma ora che l'avevo trovata.... poi l'esserne stato
+ingannato.... l'avermi ella narrato una falsa storia mi offende.
+
+--Ha avuto rossore, non vel dissi? Per me la compatisco.... Svanito
+l'incanto, che l'aveva trascinata a seguire colui, si sarà pentita
+della colpa commessa. Suo marito era morto: pel desiderio di
+ricuperare la vostra stima, lo avrà accusato solo del male fatto
+insieme.
+
+--Che uomo era? domandò l'ufficiale.
+
+--Oh non saprei; mi sembrava un po' sciocco, inconseguente, leggiero;
+ma credo fosse onesto. La mia parente se ne teneva sicura.... Era
+guerriero nell'armata fiorentina.
+
+--Meno male allora; avevo creduto peggio ancora.
+
+E come colpito da una subita idea, aggiunse:
+
+--Com'è che voi, Camilla, non mi avete mai detto nulla di questa sì
+strana avventura?
+
+Tale domanda ella l'attendeva, e già era preparata a rispondere.
+
+--Perchè per verità io non vi pensavo molto. Voi non mi diceste mai
+d'avere una sorella.... Come potevo io supporre che la giovane, da me
+veduta fuggire col suo amante quella notte, potesse interessarvi,
+essere a voi legata?... D'altronde, il ripeto, era già, scorso molto
+tempo quando vi conobbi.... Avevo quasi dimenticato quell'avventura.
+
+Il naturale riservato di Camilla, la sua nessuna tendenza a ciarlare
+di cose indifferenti fecero che Federico trovasse plausibili tali
+ragioni.
+
+--Se mi aveste parlato della signora Lorini, proseguì ella, questo
+nome, che avevo udito pronunziare da vostra sorella la notte della sua
+fuga, avrebbe risvegliate le mie memorie, mi avrebbe certamente
+condotta a narrarvi in qual congiuntura era già giunto al mio
+orecchio... Ma voi aveste sempre poca fiducia in me...
+
+E guardò attentamente l'ufficiale, che non mostrò udirla.
+
+--Non fu che a Bologna, riprese Camilla, il giorno in cui mi
+presentaste vostra sorella, che mi narraste della signora Lorini,
+delle vostre relazioni con essa, della collera risentita contro di
+lei; ma è inutile vi richiami tutto questo.
+
+--E la vostra parente, quella che era con voi quella notte, esiste
+ancora?
+
+Camilla provò un momento d'angoscia.
+
+Tale interrogazione deriverrebbe mai da qualche dubbio?... Ma senza
+perdere secondo:
+
+--È morta in Dalmazia, rispose, appena che io fui ritornata presso mio
+padre.
+
+--Gli è che avrei voluto chiederle dettagli più esatti sul marito di
+mia sorella.
+
+Camilla respirò; dunque egli non aveva dubitato.
+
+--Perchè, proseguì Chiarofonte, colui fu davvero suo marito; ella mi
+mostrò in Bologna il suo atto di matrimonio, che portava la data dei
+giorni, in cui avevo udito fosse fuggita. È molto che le abbia tenuto
+la parola.
+
+--Oh! non è strano; voleva ammogliarsi, lasciar la vita militare;
+aveva appena fatto una piccola eredità. Pel momento egli era
+innamoratissimo di vostra sorella; avrebbe chiesto la sua mano invece
+di fuggire con lei, se non avesse temuto un rifiuto per parte della
+signora che l'aveva in custodia.
+
+--Il marito di Gabriella aveva fatto un'eredità dunque?... Infatti
+ella mi disse che poteva vivere senza bisogno d'ajuto....
+
+--Vedo con piacere che andate calmandovi.
+
+--Non so che fare; e se fosse stata sincera meco, forse le avrei
+perdonato, vedendola maritata.
+
+--Perdonatele egualmente.
+
+L'ufficiale la guardò, come se non la comprendesse bene.
+
+--Vi sorprende che io dica questo? continuò Camilla; ma non è perchè
+la trovassi indegna d'ogni scusa, che vi sconsigliai dal recarvi da
+lei, ma perchè ero certa che, invece di farle piacere, la vostra
+visita l'avrebbe turbata. Dopo che io l'avevo riconosciuta, è naturale
+che si trovasse imbarazzata dinanzi a voi. Sono persuasa che, ove
+anche le avessi promesso il silenzio, ella non m'avrebbe creduto. Del
+resto, ora che vi ho detto tutto, agite come credete; e se volete
+andare egualmente da vostra sorella, partite pure.
+
+Era più che arditezza, più che audacia aggiungere così; era temerità,
+ma naturale in Camilla, portata istintivamente a valersi di mezzi
+perigliosi ed arrischiati. Attendeva per altro la risposta di Federico
+in preda ad un'ansietà angosciosa.
+
+--No, no; diss'egli alzandosi, non voglio cercare di lei, per ora
+almeno.
+
+La bella dalmatina respirò, ma la sua soddisfazione non apparve.
+
+--Mi rammento, disse l'ufficiale passeggiando, mi rammento ora diverse
+circostanze, che avrebbero dovuto farmi presentire la verità, e che
+trovai allora soltanto strane.... Il turbamento estremo di Gabriella
+nel vedervi, che io attribuii a timidezza; la sua agitazione, che
+sembrava contenere a fatica; il timore, ch'ella mostrava d'incontrare
+i vostri sguardi, benchè cercaste incoraggiarla....
+
+--Infatti, interruppe Camilla, io le avevo detto dianzi che non
+l'avrei smentita in faccia vostra; ma, vel ripeto, sembrava poco
+disposta a credermi... Ella non mi conosceva... Via, non affliggetevi
+più oltre... È vostra sorella, capisco bene; ma infine, non viveste
+mai seco; grande intimità non l'aveste con lei....
+
+--Sì; ma non ho altri parenti....
+
+E l'ufficiale si tacque.
+
+Camila voleva fare un'altra domanda, che molto le stava a cuore, ma
+non osava.
+
+Federico la antivenì.
+
+--Dunque, disse dopo qualche momento di silenzio, la signora Lorini
+non mancò di sorveglianza, poichè Gabriella temeva essere sorpresa da
+lei la notte della sua fuga.
+
+--Così credo anch'io.
+
+--Bisogna dire che con qualche pretesto Gabriella ed il suo amante
+l'avessero allontanata.
+
+--Può essere.
+
+--Mi dispiace dunque d'aver accusata a torto la signora Lorini e
+trascuratala.... Pure non so se andare a vederla.... Sarebbe mio
+dovere, ma mi converrebbe parlare di Gabriella, ed io non mi sento
+disposto a farlo, basta, rifletterò....
+
+--Chi sa? forse vostra sorella l'avrà veduta quella signora dopo la
+morte dell'Alboni.
+
+--È possibile; ed è possibile anche abbia narrato a lei quello che
+narrò a me. Così è inutile che vada dalla signora Lorini; non farei
+che inquietarmi....
+
+Egli fece un gesto d'impazienza, ed andò a sedere in fondo alla sala
+in un vasto seggiolone.
+
+Camilla credette bene non dir altro; temeva compromettere la sua
+vittoria.
+
+Dopo qualche tempo di silenzio, Federico si alzò; cinse la spada,
+gettò sulle spalle un corto mantello alla spagnuola, prese il suo
+cappello a larghe falde, ornato di una lunga piuma bianca, e fece per
+escire.
+
+--Partite già? domandò Camilla.
+
+--Sì, devo trovarmi con alcuni amici.
+
+--Addio, diss'ella, stendendogli la mano.
+
+--Addio, rispos'egli ed escì.
+
+.................................................................
+
+Per qualche instante Camilla rimase immobile, impensierita. Il suo
+sorriso era scomparso, una specie di terrore dava alle belle linee del
+suo volto alcun che di strano e di spaventoso.... Finalmente si
+scosse.
+
+«Oh, mormorò, se un giorno Federico giungesse a scoprirmi, a saper
+tutto?... se ei mi sfuggisse?... Ma a che rabbrividire all'idea di un
+periglio lontano, e che io renderò impossibile?... Farò che Federico
+non interroghi mai Gabriella, che mai ella gli sveli il vero....
+Basta, per lungo tempo ei non tenterà di rivederla, ed al primo
+cangiamento penserò al da farsi....»
+
+Ad un tratto impallidendo, e con una specie di collera verso sè
+stessa:
+
+«Ah! pensò, io agii troppo precipitosamente con colei!... quel
+rapimento fu davvero la più grande sciocchezza, che io commisi!... E
+sprecai tant'oro, quando un delitto facilmente poteva.... Ma il timore
+mi arrestò.... Gabriella non era sola.... È naturale che io
+profittassi di Alboni, il quale mi aveva giurato di nascondere per
+sempre sua moglie.... Sapeva che, non facendolo.... Basta; ora sarò
+più saggia, più cauta.... Eppure l'idea che io, riuscendo a sposar
+Federico, avrei avuta per cognata Gabriella, fidanzata a Marco Sabbia,
+l'unica persona forse al mondo, che mi conosce e sa il mio vero
+nome!... non importa.... Avrei potuto commoverlo quel giovane; non è
+molto fino, lo compresi; ne avrei ottenuta promessa di tacere in
+eterno ciò che di me sapeva.... Ma a che mi pento!... Guai se mi
+scoraggiassi!... Non fui fortunata sin qui?... Non ebbi amica la
+sorte?... Ebbene, ciò sarà ancora....»
+
+Ed aggrottando le nerissime sopracciglia si alzò risolutamente, come
+per non lasciarsi prendere da dubbii, che avrebbero potuto scuotere il
+suo coraggio, se è coraggio commettere il male....
+
+Camilla era decisa a persistere nella via fatale, intieramente
+decisa;... eppur nondimeno dava ancor maledizioni alla troppa fretta
+avuta nel fare sparir Gabriella!... Un segreto presentimento le diceva
+che quel rapimento, poichè secondo lei non era per nulla un delitto,
+le sarebbe eterna cagione di perigli; che in esso inciamperebbe ad
+ogni tratto, e sempre lo troverebbe innanzi a sè come un ostacolo....
+E nuovamente s'adirava contro sè medesima, accusandosi di
+imprevidenza!...
+
+Per tranquillizzarsi, pensava ai pericoli scongiurati con esso, e li
+bilanciava con quelli cagionatile, ma un genio a lei nemico le diceva
+ancora che i primi erano immaginari, e le sarebbe stato facile
+antivenirli, mentre i secondi erano più gravi assai. Non sapeva se
+quanto aveva raccontato a Federico bastasse per mascherarla
+eternamente agli occhi di lui!
+
+Scacciava tutti quei timori con forza: li respingeva violentemente; ma
+a che vale la forza, a che giova la violenza contro il pensiero?
+questo nemico invisibile, che non è dato colpire, che penetra nel
+cuore con maggior crudeltà di una lama?...
+
+Dal giorno, nel quale aveva veduto Gabriella in Bologna, Camilla era
+tormentata sovente da tali angosce; ma mai come in quella sera....
+Esse si erano risvegliate al suono delle tante menzogne da lei dette
+all'ufficiale; con esso si risvegliavano tutte le memorie di un
+passato vizioso, tutti i rimorsi di una coscienza colpevole....
+
+Gli avvenimenti principali della sua vita passavano in folla dinanzi
+a' suoi occhi, come agitati da un démone furioso, incaricato di
+farglieli intravedere per prepararla al castigo.
+
+Di quegli avvenimenti, tutti strani, tutti di un tetro interesse, il
+rapimento di Gabriella le appariva come il più vicino, il più
+fatale....
+
+Ah! ella avrebbe voluto strapparlo da quel fascio abbominevole!...
+
+E soltanto perchè poteva venir conosciuto....
+
+Perchè, quando aveva creduto Gabriella eternamente divisa da Federico,
+riguardata da lui come estinta, ella si era felicitata di averla senza
+esitanza colpita....
+
+Una cosa andava chiedendosi:
+
+«Non sarebbe più utile agire ancora con precipitazione?... Sbarazzarsi
+intieramente di colei?...»
+
+Stette un istante perplessa.
+
+«Ma no, mormorò quindi: non voglio più essere troppo audace.... Per
+ora ho riparato....»
+
+E scacciando le paure, ella si tranquillizzava: poco a poco la calma
+le ritornava; chè alfine non doveva essere tanto impressionabile!...
+Ella, cresciuta all'ombra del male, nascosta per tanti anni insieme ai
+veleni, ella che si era trovata in mille congiunture terribili!...
+
+Ottener dalla vita tutto quanto le fosse possibile, assaporare il
+piacere più a lungo che sapesse, ecco qual'era la sua meta; non ve
+n'era altra per lei!...
+
+Era questa che le abbisognava ottenere arditamente, con ogni mezzo,
+fosse anco inferiore alla situazione, e minacciasse spezzarsi sotto un
+peso soverchio!...
+
+Ed ella, capace di meditare freddamente un delitto, ma insieme
+ambiziosa, appassionata, furente, poteva dare pur troppo in uno di
+quei fili fatali!...
+
+Camilla quella sera trovavasi in preda ad una di quelle esaltazioni
+malefiche, che danno agli sciagurati, i quali soli possono provarle,
+una ebbrezza vertiginosa, che dopo la sua disparizione lascia dietro a
+sè o una conversione, od una maggior dose di perversità, d'ipocrisia
+sfrontata!...
+
+Ed era questa che doveva trovare Camilla; non era già una conversione,
+che poteva tentarla, poichè perdere il frutto del male operato era la
+sola cosa che l'angosciasse.
+
+Passata quella specie di febbre, Camilla sentì come d'uopo di qualche
+distrazione.... Si era abituata a recitare una parte dinanzi agli
+altri, tanto abituata, che alle volte le sembrava identificarsi in
+essa. La sua esistenza era un eterno dramma, di cui paventava lo
+scioglimento; scioglimento, che in certi istanti avrebbe voluto
+intravedere audacemente: per timore d'intravedere il quale chiudeva
+gli occhi in certi altri.
+
+Ma ella era forte!... Procedeva senza pensare che ogni giorno
+l'avvicinava alla fine del dramma, come ogni istante l'avvicina alla
+morte!...
+
+Escì dalla sala, salì alla sua stanza da letto, si mise ad uno
+specchio, come se avesse bisogno di contemplare la sua immagine per
+non farsi orrore.
+
+«Ah sì, mormorò, la mia bellezza mi gioverà!... Ed io, che per una
+sequela di veri miracoli, giunsi a sposar Federico, che so quanto egli
+ignora, otterrò forse lo scopo splendido che mi sono proposta!
+
+«Devo aver fiducia nel mio astro, tanto più che saprò sempre
+rendermelo benigno....
+
+«Sì, quello scopo, pel quale misi a tortura il mio cervello, lo
+otterrò; pel quale dovetti persino....»
+
+Ed un tremito, involontario certamente, agitò le sue labbra corrette.
+
+Ma ella finiva sempre per vincersi....
+
+«Oh sì! io ho bisogno di lasciar questi luoghi, nei quali ad ogni
+istante sono costretta a tremare; lasciarli per lontani, ove assumerei
+un nome illustre, ove colla fortuna di Federico potrei colmare i vuoti
+della mia, che sprecai spensieratamente, e della quale non molto mi
+rimane!... E Gabriella nulla avrebbe diviso seco....
+
+«Federico nulla sa: a lui nascosi sempre il vero stato delle cose; non
+seppe mai nemmeno quanto fossi ricca in passato.... Egli non pensa
+agli affari, ma tal noncuranza fu ventura per me!...
+
+«Se potessi sapere che il fratello del cavaliere Dell'Isola fosse
+morto, io parlerei.... esorterei Federico a reclamare, perchè quel
+duca forse prima di morire potrebbe per rimorso aver distrutto
+quell'atto.... La madre di Federico lo credeva probabile....»
+
+E Camilla riflettè per lungo tempo.
+
+«Poi la famiglia potrebbe spegnersi: quel duca aveva soltanto un
+figlio maschio, non ammogliato ancora!... E se morisse senza eredi, il
+suo titolo, le sue immense ricchezze, tutto spetterebbe a Federico....
+Ed io.... sì, io potrei divenire la duchessa Dell'Isola....»
+
+Ed ella parve esaltarsi a tale idea! I suoi occhi scintillarono; certo
+ogni rimorso cessava....
+
+«Ah sì! per conoscere lo stato presente della famiglia Dell'Isola farò
+ogni sacrificio; manderò qualche persona fidata in Sicilia,
+segretamente.... segretissimamente.... chè Federico non deve saper
+nulla.
+
+«Se fosse meno delicato, meno altiero, io gli avrei svelato il
+segreto.... Ma lo conosco, mai reclamerebbe, se non vi fosse invitato
+dalla famiglia, o che le circostanze ve lo obbligassero!... Forse in
+un momento di sdegno contro i parenti, che scacciarono suo padre,
+distruggerebbe le prove.... Egli è così orgoglioso!...
+
+«Oh! ma io non posso rinunciare a sì brillante sogno!...»
+
+E Camilla si mise a passeggiare agitata per la stanza....
+
+«Ah! disse quindi, se non amassi tanto Federico, non avrei pazientato
+sin qui!... Tale amore, sì appassionato, non mi permise seguir sempre
+la via, che mi ero tracciata!...»
+
+
+
+
+XI.
+
+
+Il conte di San Giorgio giungeva a Venezia una settimana dopo il suo
+colloquio con Gabriella.
+
+Vi giungeva precisamente nel giorno, in cui quella città festeggiava
+con gran pompa l'arrivo di Enrico III, che dalla Polonia, ove appena
+aveva regnato tre mesi, passava per l'Italia, onde recarsi in Francia,
+dove era chiamato a succedere a Carlo IX suo fratello.
+
+Tutti i sovrani della Penisola si proponevano riceverlo con
+magnificenza, sperando forse con quelle adulazioni renderselo amico.
+
+I Veneziani furono i primi a tributargli onore, ed In quella occasione
+spiegarono la loro vantata ricchezza.
+
+Per quanto il conte di San Giorgio fosse poco disposto a darsi
+pensiero del re di Francia, pure risolse, giacchè era a Venezia, di
+starvi fino alla fine delle feste, tanto più che esse gli fornirebbero
+occasione di vedere i principali guerrieri della repubblica,
+fors'anche Federico di Chiarofonte, od almeno saperne qualche cosa.
+
+Egli era agitatissimo: non vedeva l'ora di avere nuovi schiarimenti.
+Durante il suo lungo viaggio, aveva provato tante emozioni diverse,
+che era stanco persino di pensare.
+
+Alle volte chiedevasi se non avesse fatto un sogno, e se donna Livia
+lo avesse davvero sobbarcato a quella strana impresa.
+
+L'errore del cavaliere Dell'Isola, la colpa del vecchio duca,
+l'ostinazione di don Francesco, pareva che Dio avesse destinato farle
+espiare anche a lui, e non in piccola parte.
+
+Alle stravaganze di Gabriella il povero conte pensava meno che
+potesse, onde non impazzire affatto.
+
+Se, riescendo finalmente, poteva veder soddisfatta la duchessa, certo
+era quello un guiderdone meritato.
+
+Ma per quanto cercasse serbarsi sempre calmo, non lo poteva
+intieramente. Ed i clamori, che trovò nella festosa Venezia, non
+sapevano distrarlo.
+
+Gli sembravano come l'eco rumoroso dei mille pensieri, che si urtavano
+nel suo cervello.
+
+Per non essere riconosciuto da qualche cavaliere di Malta, mentre
+girava per Venezia, guardava con circospezione intorno a sè, ed era
+contento di poter confondersi in una folla immensa.
+
+Il Senato veneziano aveva mandato Jacopo Foscarini, Giovanni Micheli
+ed altri con numeroso stuolo di nobili, ad incontrare Enrico III a
+Ponteba, villaggio di confine tra il territorio della repubblica e la
+Carniola.
+
+Intanto erano già arrivati a Venezia, per prender parte al gran
+ricevimento ed ossequiare il re di Francia, i duchi Alfonso di
+Ferrara, Francesco di Mantova, Emmanuele Filiberto di Savoja ed il
+cardinale di San Sisto nipote del papa e suo legato speciale in quella
+circostanza.
+
+Enrico, dopo essere stato festeggiato assai ad Udine, a Treviso,
+dovunque era passato, veniva ricevuto alle Malghere da sessanta
+senatori vestiti di porpora, poi finalmente arrivava per Murano in
+Venezia.
+
+Qui il fracasso era grandissimo, la folla compatta, molte grida di
+giubilo, rumore immenso di cannoni, di tamburi, di trombe; un grande
+spettacolo insomma, a cui assisteva senza volerlo il conte di San
+Giorgio, che seguiva l'onda della gente assordato e confuso.
+
+Il suo malumore, invece di dissiparsi, si accresceva con
+quell'allegria di tutti.
+
+Il re di Francia sostò al palazzo dei Capelli; fu là che il doge
+Moncenigo andò a ritrovarlo; dopo di che Enrico salì sul Bucintoro ed
+andò a vedere la città, tenendo la via del Canal Grande.
+
+Egli ammirava assai la magnificenza, la quantità dei palagi, la
+bellezza delle donne, il brio generale, ed il numero veramente
+straordinario delle persone, che erano salite persino sui tetti per
+veder lui; cosa di cui certo sentivasi lusingato; poi le molte e
+poderose navi da guerra, ornate a festa.
+
+Infatti Venezia aveva quel giorno un aspetto unico. Gli storici
+assicurano che la gioja si leggeva in viso a tutti. Di sì gran gioja
+non si comprende davvero il motivo. Perchè mai difatti i Veneziani
+erano così felici di vedere ed accogliere Enrico III? ma
+probabilmente, allora come adesso, essi prendevano volentieri pretesto
+del passaggio dei sovrani per divertirsi, senza guardar tanto in là.
+
+Il re ebbe alloggio nel palazzo di Alvise Foscari, palazzo che era
+quasi una reggia.
+
+Trenta giovani patrizii furono posti a disposizione di Enrico, come
+oggetti di parata e di ossequio. Sul canale, alla presenza del re,
+vennero fatti i giuochi più graditi ai Veneziani.
+
+Poi nella basilica ebbero luogo solenni funzioni, concerti sacri. A
+quelle funzioni il re di Francia assisteva col legato del pontefice
+alla destra, e circondato dai principi venuti a Venezia, dal Senato e
+dai nobili.
+
+Vi furono altre cerimonie, che troppo lungo sarebbe richiamare
+partitamente, e durante le quali il re nominò senatore Jacopo
+Contarini.
+
+Enrico visitò dopo l'arsenale, che gli destò gran meraviglia; gli si
+mostrarono le navi prese ai Turchi e le altre spoglie che si avevano
+dei Turchi stessi.
+
+Il re passò otto giorni a Venezia, ove, a quanto dicesi, si divertì
+assai.
+
+Partì poi per Ferrara, accompagnato sino a Fucina sulla nave dal doge,
+con gran corteggio formato dai principi italiani, dal Senato, dalla
+nobiltà e da molto stuolo di popolo.
+
+Le bandiere, i pennoni, le vele, le insegne, la moltitudine, tutto ciò
+era sì compatto, che impediva veder le onde.
+
+Il re, nel congedarsi dal doge, gli presentò un grosso diamante, che
+venne quindi incastonato magnificamente e conservato nel tesoro di San
+Marco.
+
+Enrico fece altri regali a Foscari, che lo aveva ospitato, ed ai
+giovani patrizii, restatigli presso durante il suo soggiorno in
+Venezia.
+
+E così finirono le feste della bella città.
+
+In quegli otto giorni il conte di San Giorgio aveva chiesto il nome
+dei giovani guerrieri, che più gli sembravano degni di attenzione, ma
+mai aveva udito chiamare alcuno di loro col nome di Chiarofonte, ed
+altre informazioni gli era stato impossibile poter prendere in mezzo a
+tanta confusione.
+
+«Com'è, dicevasi, che non potei veder questo giovane? Dunque ei non è
+a Venezia? oppure lasciò il servizio?...»
+
+Ma il cavaliere di Malta non poteva accontentarsi di far supposizioni,
+ed il dì dopo la partenza del re si propose interrogare qualche
+guerriero.
+
+La sorte gli fu questa volta favorevole; fe' ch'ei si indirizzasse ad
+un giovane gentiluomo, che molto aveva conosciuto Federico di
+Chiarofonte.
+
+Il conte provò quasi della sorpresa, udendo rispondersi subito che si
+poteva dargli notizie certissime di colui, che cercava. Era sì
+abituato alle noje, ai disinganni; tante ne aveva subite, tanti
+provati durante il suo viaggio, che gli sembrava impossibile non
+incontrarne anche questa volta.
+
+Fu in una bella locanda, ove alloggiava, che interrogò l'amico di
+Federico.
+
+--Ah lo conoscete? esclamò con gioja.
+
+--Perfettamente, cavaliere, ve lo ripeto, rispose l'altro; chi è fra
+noi che non lo conobbe? Era l'anima delle nostre riunioni; più di una
+bella dama veneziana lo rimpiange ancora, e vi direbbe che assai si
+duole di non veder più nelle parate e nelle feste Federico di
+Chiarofonte.
+
+--Come lasciò Venezia? domandò il conte; e dove si trova?
+
+L'interrogato scosse il capo, indi:
+
+--Dove si trova vel dirò, cavaliere; ma quanto al perchè abbia
+lasciato Venezia ed il servizio della repubblica, non ho mai potuto
+spiegarmelo. Tutti gli volevano bene; era, come vi dissi,
+ricercatissimo ovunque. Dopo la battaglia di Lepanto, dove si è assai
+distinto e dove era rimasto ferito, egli rinunciò al suo grado, ed
+appena rimesso in salute, partì da Venezia colla sua sposa, che lo
+aveva appunto avuto in casa ferito.
+
+--Ah, egli è ammogliato?
+
+--Sì; sua moglie è una bellissima donna, che vidi di rado in Venezia;
+la credo forestiera e molto ricca.
+
+«Perchè mai, pensò il conte, sua sorella non me lo disse?»
+
+E volgendosi nuovamente al guerriero della repubblica:
+
+--Ma dunque non è più militare?
+
+--Lo è ancora; ha un grado distinto nell'armata spagnuola ed è assai
+caro al governatore di Milano. Abita in quella città, non molto lungi
+dalla chiesa di Sant'Ambrogio. Se voi, cavaliere, lo cercate, è là che
+dovete recarvi.
+
+--Mi vi recherò infatti: intanto vi ringrazio, signore.
+
+Ed il conte fece per partire, ma il giovane lo trattenne.
+
+--Perdonate, cavaliere, gli disse: aspettate un momento, voglio
+pregarvi di salutare Chiarofonte a nome di Prato, senza accennargli
+che io mi stupii della sua improvvisa risoluzione.
+
+--Oh non temete!
+
+--Sarebbe stato naturale; ma alle volte potrebbe averne dispiacere;
+quando lo vidi a Milano, mi parve desiderasse non gli si facessero
+molte interrogazioni.
+
+«Perchè mai questo? si chiese il conte.»
+
+--Basta, continuò il militare, è padrone di far quel che vuole
+certamente; ma pure mi sembra strano che non abbia più voluto rimanere
+con noi per andare al servizio della Spagna; egli, che ebbe sempre
+antipatia per gli Spagnuoli. Forse s'immischiò a loro senza pensarvi,
+fors'anche a Lepanto contrasse amicizia con alcuno di essi.
+
+Il conte di San Giorgio, prima di lasciare il suo interlocutore, pensò
+indirizzargli qualche domanda sul padre di Federico. Forse colui
+potrebbe fornirgli particolari importanti.
+
+--Vedo, gli disse, che conoscete molto Chiarofonte; tale conoscenza
+data certamente da lungo tempo.
+
+--Da dieci o dodici anni Federico ed io entrammo giovanissimi
+nell'armata.
+
+--So infatti che egli si fece soldato appena morto suo padre.
+
+--Sì, interruppe l'altro, un bravo e valoroso guerriero anch'egli, a
+quanto ne intesi dire; io però non l'ho conosciuto.
+
+Il conte si sentì tentato di chiedere a quel militare se Federico gli
+avesse mai parlato di sua sorella, quella giovane donna, che tanto lo
+aveva preoccupato, che lo imbarazzava ancora, e che gli aveva lasciato
+mille memorie diverse; ma nol fece. Fra poco non vedrebbe egli
+Federico?
+
+Si congedò dunque tosto dal guerriero veneziano, ringraziandolo degli
+schiarimenti fornitigli.
+
+«Che vorrà mai questo cavaliere di Malta da Chiarofonte? pensò il
+militare, seguendo collo sguardo il conte di San Giorgio. All'aria, ai
+modi pare un gran signore; davvero che ne saprei qualche cosa
+volentieri.»
+
+Un'ora dopo il cavaliere partiva da Venezia; si faceva mille domande,
+si chiedeva sopratutto come agirebbe nel caso, in cui Federico non ne
+sapesse più di Gabriella sul loro padre.
+
+«Possibile, pensava, che il cavaliere Dell'Isola, poichè sono
+certissimo che era lui, non abbia lasciato ai suoi figli, se non il
+suo segreto, una memoria almeno, alcun che, che potesse farli
+riconoscere?
+
+«Questo Federico sembra un giovane valoroso, considerato, ed io sono
+certo ch'egli è mio cugino; ma se non ha prove, a che mi gioverà tale
+certezza? A che soprattutto varrà essa a sostenere dei reclami presso
+il duca?
+
+«Donna Livia cercherebbe convincerlo, ma poco gioverebbe, lo temo; non
+rifiutò già d'ascoltarla?... Ah come il potè?... Eppure, se don
+Francesco così altiero, così violento le perdonò la distruzione di
+quella pergamena, l'insulto ricevuto dinanzi a tutti, convien dire che
+l'adori!... Qual amore, è mai il suo?...
+
+«Io so bene che nulla avrei negato a donna Livia. Potessi rivederla
+almeno! compiere i suoi voti!... Ah questo amore sarà il mio
+tormento!... Ma pure....»
+
+Pure, pensava forse, quel tormento gli era talvolta caro.
+Quell'affetto senza speranza, che la sua ragione poteva comprimere, ma
+non soffocare, lo inebbriava colla sua medesima amarezza. Si era
+identificato colla sua esistenza, soltanto con essa sarebbe finito.
+
+Intanto, immerso sempre ne' suoi soliti pensieri, il conte procedeva
+verso la città, ove troverebbe Federico di Chiarofonte.
+
+Le terre venete, parte delle lombarde gli passarono innanzi come una
+fantasmagoria, cui non badava.
+
+Finalmente arrivò a Milano.
+
+Là tutto doveva finire, là tutto si deciderebbe!...
+
+
+
+
+XII.
+
+
+Fu con questa convinzione, tra l'ansietà, la speranza, il timore, che
+il cavaliere di Malta si fece annunziare a Federico di Chiarofonte, il
+brillante ufficiale spagnuolo, marito di Camilla, come un gentiluomo
+forastiero, che doveva parlargli.
+
+Egli fu ricevuto all'istante.
+
+Federico era solo colla sposa in una vasta sala.
+
+All'entrare in quella stanza, il conte provò una forte emozione.
+Camilla lo colpì colla sua maestosa ed imponente bellezza; e Federico,
+benchè non gli richiamasse come Gabriella la sua famiglia, lo
+impressionò vivamente.
+
+Mai aveva egli veduto un cavaliere, che riunisse maggiori pregi
+esteriori; quell'aspetto distinto e gentile, quei tratti belli e
+nobili, ai quali una leggiera impronta d'orgoglio dava maggior
+risalto, lo prevennero all'istante in favore di Federico.
+
+--Voi avete a parlarmi, signore? chiese questi al conte di San Giorgio
+alzandosi.
+
+E notò allora la croce ottagona, che fregiava l'abito nero del
+forastiere.
+
+Che può volere da me questo cavaliere di Malta? pensò.
+
+--Sì, devo parlarvi, rispose il conte, e di cose importantissime.
+
+Camilla ascoltava con ansietà; ella aveva mille motivi per sperare e
+temere di tutto; ma, come sempre, nulla la tradì.
+
+--Segretamente? domandò l'ufficiale.
+
+--Sì; ma vostra moglie può rimanere, disse il conte, inchinandosi a
+Camilla.
+
+--Vi ascolto, cavaliere. Sedete.
+
+E Chiarofonte porse una sedia al forastiero, e prese poi posto egli
+stesso su di un'altra.
+
+Camilla era adagiata sovra un gotico seggiolone di velluto rosso.
+
+Il conte non era sorpreso della ricchezza del mobilio, della servitù
+abbastanza numerosa veduta prima, poichè gli era stato detto possedere
+la moglie di Federico una sostanza ragguardevole.
+
+Solo trovava strano che Gabriella fosse in una posizione tanto
+diversa.
+
+Mentre egli, pensando a questo, rimaneva ancor silenzioso, mentre
+Camilla tentava vincere l'emozione che le cagionava quella impreveduta
+visita, giacchè dall'accento del conte ella aveva sospettato ch'egli
+potesse essere siciliano, Federico richiedeva il forastiero del suo
+nome.
+
+--Mi duole, rispose questi, dover attendere a soddisfarvi; ma spero
+poter poi dirvi le ragioni che a ciò mi astringono, ed esse, ne son
+sicuro, vi convinceranno.
+
+--Come credete, cavaliere.
+
+Camilla turbossi a quell'esordio misterioso. Ah! le abbisognava un
+grande imperio sopra sè stessa, per attendere colla immobilità di una
+statua.
+
+--Vi espongo tosto lo scopo della mia visita, disse il conte
+all'ufficiale; io vengo da Rimini, là vidi vostra sorella.
+
+Per diversi motivi Federico provò una sensazione penosa; sua moglie
+una terribile.
+
+--Ah! interruppe il giovane con accento, da cui traspariva una
+sorpresa poco aggradevole. Vedeste mia sorella?
+
+--Sì; grazie a lei soltanto potei giungere sino a voi. Fu una
+combinazione fortunata; senza la gran somiglianza della signora
+Gabriella con vostro padre, mai vi sarei riescito forse.
+
+Federico fece un movimento di sorpresa, Camilla trattenne il respiro.
+
+--Come? È di mio padre che avete a parlarmi? chiese l'ufficiale.
+
+--Sì; e vi dirò tutto senza indugio. I pochi dettagli fornitimi da
+vostra sorella m'inducono a credere che il vostro genitore sia stato
+un cavaliere, scacciato giovanissimo dalla casa paterna per aver
+contratto nozze ineguali.
+
+Federico rimase attonito. La sorpresa lo rendeva muto. Non così di
+Camilla; era agitata, ma sembrava comprendere benissimo.
+
+--E voi che potete dirmi? proseguì il conte.
+
+--Nulla, cavaliere; io non avrei mai sospettato... Mio padre mi fece
+credere sempre ch'egli era rimasto orfano presto, e che i suoi
+genitori, nobili del Vicentino, non avevano più alcun parente.
+
+--Ohimè! Allora voi non potete fornirmi prova alcuna. Nulla sapete più
+di vostra sorella, alla quale abbadai poco perchè mi sembrò un po'
+alterata di mente, forse a motivo della sua cattiva salute... Ella mi
+parlò assai confusamente e pochissimo di voi; non mi disse nemmeno che
+aveste moglie.
+
+Camilla respirò. Intanto il conte proseguiva.
+
+--Ed io, che avevo sperato!... Ma non possedete voi qualche memoria di
+vostro padre, qualche lettera almeno?...
+
+--No.
+
+--Quale fatalità! esclamò il conte; nessuno dunque potrà rischiarare
+queste tenebre?
+
+--Lo posso io; disse Camilla alzandosi.
+
+Ella si era decisa: Gabriella tacerebbe.
+
+--Voi!.. esclamarono insieme attoniti Federico ed il conte.
+
+--Sì! Io... Attendete un istante, signori. Ed escì.
+
+--Che significa questo? mormorò l'ufficiale.
+
+--Come? ella sa alcun che sulla vostra nascita, che voi ignorate?
+domandò il conte.
+
+Federico non rispose. Mille diverse idee lo turbavano. Si era alzato,
+come il cavaliere di Malta; ed in piedi pallido, commosso attendeva.
+
+L'aspettazione non fu lunga; eppure essa parve eterna.
+
+Dopo qualche momento Camilla rientrò. Portava tra le mani una cassetta
+d'ebano intarsiata d'argento, chiusa con una piccola chiave d'oro.
+
+La fisonomia della dalmatina era animata; i suoi occhi brillavano di
+strano splendore.
+
+Oh, pensava, Gabriella non mi arresterà!
+
+Il conte e Federico la guardavano stupiti, come si può guardare una
+fata.
+
+--Che contiene quella cassetta? chiese l'ufficiale.
+
+--Lasciate che prima di dirvelo, prima d'aprirla innanzi a voi mi
+spieghi. Pazientate un istante, signor cavaliere, e voi pure,
+Federico; ascoltatemi.
+
+Il suo bel volto era sì grave, tanta convinzione eravi ne' suoi
+sguardi, la sua voce era sì persuasiva, che quei due uomini ne furono
+colpiti; si sentirono tratti ad udirla, senza osare domandar di più.
+
+--Parlate dunque, signora, disse il cavaliere di Malta.
+
+--Sì, parlate, ripetè l'ufficiale.
+
+Allora ella, a voce bassa, e concitata, cominciò in tal modo, unendo
+come sempre la menzogna alla verità:
+
+--Sulla fine del 1570 io mi trovavo in Dalmazia con mio padre, che da
+poco era ritornato in patria dalla Germania. Aveva di là condotta seco
+una signora dalmatina d'origine, che per questo aveva fatto il viaggio
+con lui. Ella andò ad abitare in una casa vicina alla nostra. Quella
+signora era ancora assai bella, ma molto triste; si chiamava Emma di
+Chiarofonte.
+
+--Mia madre! interruppe Federico; come? se la credevo morta da lunghi
+anni!...
+
+--Infatti! mormorò meravigliato il conte; anche vostra sorella mi
+aveva detto lo stesso.
+
+Camilla proseguì.
+
+--Sì: era vostra madre, Federico; divisa da un pezzo da suo marito,
+per quale motivo non so.
+
+L'ufficiale parve annuvolarsi.
+
+Il conte non sapeva che pensare. Se i suoi parenti di Catania erano
+stravaganti, quelli che andava ritrovando lo erano certo ben più.
+
+--Dopo qualche tempo, continuò Camilla, la signora di Chiarofonte
+ammalò gravemente; fece supplicare mio padre di recarsi da lei, perchè
+aveva un importante segreto da rivelargli. Vi andò subito; quando
+ritornò in casa, ella era già morta; egli portava seco questa
+cassetta. Per qualche tempo non mi disse che cosa gli avesse confidato
+quella signora. Ma poi, sentendosi in fin di vita, l'otto settembre
+1571, mi fece appressare al suo letto e mi disse: la signora di
+Chiarofonte mi confidò che suo marito, guerriero della repubblica
+veneta, morto già da molto tempo, portava un nome falso; che era stato
+diseredato, scacciato dalla sua famiglia per avere sposata lei, e che
+era il figlio secondogenito del duca dell'Isola...
+
+--Non più dubbi, esclamò il conte; e se queste prove...
+
+--Lasciate che io continui, signor cavaliere, è necessario per qualche
+momento ancora.
+
+--Affrettatevi, disse l'ufficiale con qualche vivacità e con sdegno.
+
+--Mio padre proseguì;--la signora di Chiarofonte mi aveva incaricato
+di consegnare una cassetta, quella che vedesti, e che contiene tutte
+le prove di quanto ella asseriva, a suo figlio Federico, guerriero
+della repubblica Veneta...
+
+Non potè più continuare; morì la notte istessa.... Dopo i primi giorni
+di lutto, pensai al segreto rivelatomi; mi chiesi ciò che doveva fare,
+esaminai la cassetta, che trovai nella stanza di mio padre. Tra le
+carte, che provano in modo incontestabile la vostra origine, Federico,
+trovai una memoria scritta dal vostro genitore, che vedrete, e nella
+quale ei mostra desiderio che i suoi figli nulla sappiano, a meno che
+la famiglia stessa faccia cercare di loro. In tal caso vi ordina di
+accettare. Questa memoria è una specie di testamento, nella quale dice
+anche che il nome di Chiarofonte lo assunse da una terra comperata nel
+Vicentino.
+
+E senza prender fiato, come se temesse che la interrompessero.
+
+--Io, disse volgendosi a Federico, pensai tosto a mettermi in traccia
+di voi. Partii per Venezia, dove avevo passato qualche mese con una
+mia parente, e dove contavo stabilirmi. Là seppi che eravate alla
+guerra contro i Turchi; il 6 ottobre avvenne la battaglia di Lepanto:
+dai primi guerrieri, che giunsero di là, mi informai di voi; mi si
+disse che eravate rimasto ferito, ma che presto forse giungereste a
+Venezia.
+
+Vi giungeste di lì a non molto, ferito infatti; vi feci trasportare in
+mia casa, perchè non volevo tardare a consegnarvi le vostre carte....
+
+Ma intanto vi amai, e voi sapete quanto... Ah non ebbi il coraggio di
+agitarvi inutilmente! Feci quanto desiderava vostro padre; lo feci
+senza scrupolo, poichè egli nella sua memoria, il vedrete, dice che
+nulla spera; perchè era stato costretto dal duca a firmare una
+rinunzia assoluta al suo nome ed alle sue sostanze....
+
+Spero, Federico, non mi condannerete dunque se tacqui sin qui.
+
+L'ufficiale non rispose, rifletteva; era colpito dalla importanza di
+quella rivelazione.
+
+Il conte pure taceva; pensava, tra le altre cose, che probabilmente il
+povero cavaliere dell'Isola era stato anche tradito, abbandonato da
+quella donna, alla quale aveva tutto sacrificato....
+
+Bisognerà, diceva tra sè, nascondere a tutti questa nuova onta!.. Mi
+pare che questo giovane tacerà volentieri... Che ne direbbe il duca?
+Sarebbe un altro imbarazzo.
+
+Federico chiese per prima alla moglie la memoria scritta da suo padre.
+Era lunghissima, ed egli la lesse attentamente, e con viva emozione.
+
+Intanto il conte scorreva le altre carte.
+
+Vi era l'atto di matrimonio tra Emma X. ed il cavaliere dell'Isola,
+firmato dal prete, di cui si aveva poscia coll'oro comperato il
+silenzio, e l'atto di nascita del cavaliere dell'Isola.
+
+Eravi un biglietto dell'avo di don Francesco, col quale ordinava al
+cavaliere suo figlio nei termini più duri di apporre la propria firma
+ad un atto di rinunzia, col quale anche lo si diseredava, e che
+gl'inviava da un servo fidato.
+
+È la pergamena distrutta da donna Livia, pensò il conte.
+
+Poi vi erano copie degli atti di nascita di Federico e di Gabriella e
+diverse lettere, che il cavaliere dell'Isola conservava religiosamente
+come ricordi della famiglia, tra le quali due della contessa di San
+Giorgio.
+
+Dinanzi a quelle prove importantissime, autentiche, indiscutibili, il
+cavaliere di Malta perdeva quasi la memoria di quanto aveva narrato
+Camilla; comprendeva solo che quelle prove dovevano bastare anche per
+don Francesco.
+
+L'ufficiale terminava allora la lettura dello scritto di suo padre.
+
+--Ebbene? gli chiese il conte.
+
+--Ebbene, rispose egli, mio padre mi ordina di accettare; ubbidirò.
+Comprendo che desiderava vivamente che io portassi il suo nome, e che
+lo avrà desiderato anche negli ultimi istanti di sua vita.
+
+--Sì; obbeditelo, riprese il cavaliere di Malta, è vostro dovere.
+
+E stendendogli la mano:
+
+--Voi siete mio cugino, gli disse; mi chiamo il conte di San Giorgio;
+mia madre fu sorella al vostro genitore.
+
+L'ufficiale strinse la destra del cavaliere; entrambi erano commossi.
+
+Camilla li considerava sorridendo, mentre macchinava nell'animo mille
+progetti.
+
+--Ora vi dirò come dovete condurvi per farvi rendere il vostro nome ed
+i vostri beni.
+
+E dopo essersi arrestato un poco:
+
+--Il duca dell'Isola, fratello a vostro padre e nostro zio, morì nel
+gennaio scorso: negli ultimi momenti di sua vita rivelò che il
+cavaliere dell'Isola, creduto da tutti estinto, viveva forse ancora
+nelle terre Venete sotto un falso nome, e che doveva aver figli.
+Aggiunse che suo padre aveva perdonato al figlio diseredato un giorno,
+ordinando gli si rendesse il nome e la terra di S... colle vastissime
+dipendenze. Mio zio non lo fece; se ne pentì però amaramente, e
+qualche momento prima di morire fe' distruggere l'atto fatale, ed
+espresse il desiderio che si venisse in traccia di voi... Ma...--ed
+esitò un poco.--Don Francesco, l'attuale duca dell'Isola, non divideva
+intieramante le idee di suo padre moribondo... Credeva bastasse la
+distruzione di quella pergamena....
+
+Il povero conte si arrestò ancora... indi:
+
+--Egli non sa dunque ch'io sia venuto a cercarvi; ed io desidero lo
+ignori sempre....
+
+--Non vorrei che i miei reclami sollevassero contrarietà, interruppe
+l'ufficiale.
+
+--Oh non temete; il duca sa benissimo che da un momento all'altro
+potete reclamare; è il vostro diritto; vi consiglio a farlo valere.
+Abbastanza foste spogliati, abbastanza soffriste della severità
+eccessiva, colla quale si trattò vostro padre, che gioirà nel suo
+sepolcro; egli che tanto desiderò veder placata la famiglia.... Io vi
+parlai con franchezza, ma del resto sono certo che tutto procederà
+quietamente e benissimo.... Anzi dirò di più; è per miei particolari
+motivi che desidero non si parli di me al duca.
+
+--Non temete; ve ne do la mia parola, esclamò Federico.
+
+--Voi pure, Signora?
+
+Camilla s'inchinò in segno d'assenso con molta nobiltà.
+
+--Voi, continuò il conte, reclamerete appena saremo in Sicilia.
+
+--È là che dimora la famiglia di mio padre?
+
+--Sì, a Catania. Bisogna affrettare le cose; quando potrete voi
+seguirmi?
+
+--Fra qualche giorno, lo spero.
+
+--Quanto a vostra sorella, vorrei farvi qualche domanda.
+
+Camilla ascoltava con ansietà.
+
+--Ella mi sembrò assai singolare; le sue reticenze, i suoi discorsi
+sconnessi, dai quali non potei trarre che congetture incomplete, mi
+fecero temere che sia disgustata con voi.... Desidererei vivamente
+rischiaraste i miei dubbj in proposito.
+
+Ah! pensò Camilla, se non avessi già parlato a Federico! ma ormai la
+cosa è fatta.
+
+--Mia sorella, rispose l'ufficiale pensieroso, non la vedo da qualche
+tempo, ma non sono disgustato seco. Ella si maritò mentre ero assente.
+
+La delicatezza aveva suggerito al giovane questa risposta. Accusar
+Gabriella, che del resto erasi maritata, sarebbe stato far credere al
+conte ch'ei tentava farla escludere dalla famiglia, temendo divider
+seco i diritti di entrambi.
+
+--Allora, disse il cavaliere, cercheremo persuaderla venir con noi in
+Sicilia. È giusto ch'ella pure....
+
+Camilla fremette, ma non si perdette d'animo. Aveva già pensato qual
+partito adottare in tal caso. L'ambizione l'aveva messa in una
+posizione difficile, ma aveva ingegno bastante per escirne.
+
+--Io la credo molto sofferente, proseguiva il conte; ella m'interessa
+assai! La sua meravigliosa rassomiglianza colla famiglia dell'Isola fu
+un vero bene, ripeto; fu essa che mi guidò. Guardate il ritratto di
+mia madre, col quale soltanto potei persuadere vostra sorella della
+verità delle mie parole.
+
+E mostrò l'effigie della contessa ai due sposi.
+
+Essi misero una esclamazione di sorpresa.
+
+Dunque colei era necessaria, pensò Camilla.
+
+--Questa rassomiglianza è straordinaria davvero, disse Federico
+contemplando il ritratto.
+
+Vi fu un istante di silenzio.
+
+Il conte lo ruppe per dire all'ufficiale:
+
+--Sentite, cugino; il cavaliere vostro padre disse a voi, a tutti che
+sua moglie era morta, mentre eravate bambini: sembra da ciò
+desiderasse assai lo si credesse, e noi continueremo a rispettare ii
+suo desiderio.
+
+--Avete ragione, conte, rispose Federico stringendogli la mano; vi
+ringrazio, e nemmeno a mia sorella io nulla dirò.
+
+--Sono lieto di aver trovato in un guerriero valoroso il figlio del
+cavaliere dell'Isola; ah quanto mi duole che egli non abbia vissuto
+abbastanza!
+
+Federico sospirò. Per qualche tempo egli ed il conte serbarono il
+silenzio.
+
+Camilla non voleva turbarlo; la sua aria pensierosa si spiegava colla
+parte, che la provvidenza sembrava averle dato in quel riconoscimento.
+
+--Dunque, disse il conte alzandosi, fra qualche giorno partiremo
+insieme.
+
+E dopo aver salutata Camilla, e stretta nuovamente la mano
+dell'ufficiale, escì.
+
+Quando furono soli, Federico si volse a sua moglie; la fissò qualche
+momento senza profferir parola, come attendesse da lei una
+spiegazione, indi:
+
+--Perchè quando vi sposai non mi svelaste il segreto?
+
+Il suo accento era più triste che severo.
+
+--Il perchè ve lo dissi, rispose Camilla: certo feci male, lo
+comprendo pur troppo ora che ricupererete tutti i vostri titoli...
+Ohimè! quale distanza mi separerà da voi.... Perdonatemi....
+
+Ella era sì bella, che pochi uomini avrebbero avuto il coraggio di non
+perdonarle.
+
+Federico non l'amava appassionatamente, ma, bisogna dirlo, era lungi
+dall'essere insensibile a tanta bellezza.
+
+Poi Camilla gli aveva prodigato sì affettuose cure, con tanta gioja
+gli aveva data la sua fortuna, respinto per lui l'amore di tanti....
+Ah! tali memorie non si possono facilmente cancellare.
+
+Ed egli mostrò persuadersi delle ragioni, plausibili del resto, che
+Camilla adduceva per giustificarsi.
+
+--Voi non siete contento, Federico, gli diss'ella dopo qualche tempo,
+di riacquistare il nome di vostro padre?... Mi sembrate sì
+preoccupato!...
+
+--Gli è che non vorrei essere considerato come un intruso da questo
+duca dell'Isola, e conto lasciar la Sicilia appena sarò reintegrato
+ne' miei diritti.
+
+--Ah volete ritornar qui?
+
+--Sì, il più presto che mi sarà possibile. Ve lo confesso, è soltanto
+per ubbidire mio padre che accetto; Il nome, che ora porto, non mi
+appartiene; e ciò mi fa desiderare riprendere quello della famiglia.
+La nostra condotta non lo disonorò.
+
+Camilla rabbrividì a queste parole. Ah nessuno, disse a sè stessa,
+nessuno saprà ciò ch'io feci!
+
+--E Gabriella? riprese poi Federico; udiste? Verrà con noi; io non
+voglio accusarla in faccia al conte.
+
+--Vi approvo, ed anzi....
+
+--Ah! interruppe l'ufficiale, a voi avvengono cose, che hanno del
+prodigio....
+
+Camilla impallidì. Dubitava egli? Ah sempre lo temeva.... E poi
+raggiungerebbe ella lo scopo?... Il bene acquistato colla colpa vien
+pagato da molte torture.
+
+--Non so che dire, rispose; io stessa ne sono maravigliata.... Quante
+volte non fui per confidarvi tutto!... La sera, per esempio, che vi
+narrai della fuga di Gabriella, ero quasi decisa a parlare, a non aver
+più segreti per voi, ma non osai.... Mi sono ora levata una gran spina
+dal cuore.
+
+Vi voleva veramente molta dose d'ipocrisia sfacciata, per aggiungere
+questo con viva emozione.
+
+E di lì a poco:
+
+--Sentite, disse al marito, non rimproverate vostra sorella.
+
+--Io non intendo farlo.
+
+--Voglio dire, trattatela come se io non vi avessi parlato.... Mi
+sembra meglio ch'io vada sola da lei appena giunti a Rimini. Le dirò
+che tutto ignorate, altrimenti si mostrerebbe troppo imbarazzata anche
+davanti a quel cavaliere. Del resto voi diceste al conte che non
+eravate sdegnato con Gabriella, dunque è necessario agire così.
+
+--È vero: alfine fu maritata; è meglio evitare ogni spiegazione.
+
+L'ufficiale si mise a passeggiare su e giù per l'ampia sala:
+
+--Quali avvenimenti! mormorava, e non è un sogno?... Basta, mi
+regolerò secondo le circostanze....
+
+
+
+
+XIII.
+
+
+Il conte di San-Giorgio aveva ottenuto il suo scopo, ed i desiderii di
+donna Livia si realizzavano.
+
+La colpa del padre di don Francesco stava per venir riparata: i figli
+del cavaliere dell'Isola riacquisterebbero i loro diritti, quei figli,
+che il conte aveva tante volte disperato rinvenire.
+
+Ed erano degni del nome, che gli attendeva.
+
+Uno era un ufficiale valoroso, considerato; l'altra una donna triste e
+sofferente, ma che nulla di male aveva fatto.
+
+Nulla eravi in essi, che potesse dare a don Francesco pretesto di
+arrossirne. Egli, perdonando alla sua sposa la distruzione della
+pergamena, doveva essersi preparato a subir le conseguenze di una tale
+distruzione, benchè poi con tanta pertinacia si fosse ostinato ad
+ottenere il silenzio di tutti, benchè tanto contrario ad una
+riparazione.
+
+Ecco quanto dicevasi il cavaliere di Malta: ecco ciò che andava
+ripetendosi.... Eppure non era tranquillo!
+
+Tristi contraddizioni del cuore!...
+
+Egli, che il giorno prima ancora avrebbe data una fortuna per sapere
+quanto sapeva, si domandava ora involontariamente se il progetto di
+donna Livia non fosse stato troppo ardito. Per lei sola se lo
+domandava, per lei soltanto temeva!...
+
+Era forse frutto della solita tendenza, che si ha di trovar cagione di
+rammarico in una meta appena raggiunta? dietro cui si corse per molto
+tempo?
+
+Pure il conte era ansioso di veder restituire ai suoi cugini
+sconosciuti sin là quanto loro si doveva; ma avrebbe voluto fare egli
+stesso tale restituzione.
+
+Nè Gabriella nè Federico avevano accolto con trasporto la rivelazione,
+che li riguardava; in entrambi eravi più sorpresa che gioja.
+
+E l'ufficiale, dopo i primi istanti di meraviglia, fors'anche di
+soddisfazione, aveva mostrato accettare, consentito a reclamare più
+per obbedire al padre, che per altro.
+
+Quel giovane sembrava assai suscettibile; tale suscettibilità,
+lodevole certamente, potrebbe però cagionar gravi mali se don
+Francesco non si persuadeva tosto.
+
+In tal caso che avverrebbe?
+
+Federico aveva promesso fingere di reclamare soltanto per aver saputo
+la morte del fratello di suo padre.... Ma forse qualche sarcasmo del
+duca, qualche parola offensiva di lui potrebbero spingere l'ufficiale
+ad un estremo.... senza volerlo, potrebbe dire di non essersi
+presentato da sè.
+
+Ed allora?... Donna Livia?...
+
+Il cavaliere di Malta si preparava ad una tale evenienza, ed era
+risoluto di addossarsi allora tutta la responsabilità del progetto
+generoso, ma forse imprudente della duchessa; scongiurar lei a
+lasciarlo fare.
+
+Ella gli aveva detto che un duello tra lui ed il duca l'avrebbe
+addolorata, ma qual altro rimedio in sì triste caso? Il conte non ne
+scorgeva alcuno. Basta, pensava, per quanto possa penare in
+disubbidirla vi sarei forzato. Se rimango vincitore, ebbene? Farò il
+possibile per non ucciderle il marito; se il vantaggio rimane al duca,
+ciò che può avvenire benissimo perchè ei si batte perfettamente, la
+mia morte avrà evitato dei mali a donna Livia.
+
+Ma ella forse non lo permetterà.... Cielo! il suo coraggio potrebbe
+perderla.
+
+Ah! ora vedo tutti i pericoli del suo progetto!... E se avessi
+persuaso questo nostro cugino ad una rinuncia? sarebbe stato facile
+condurvelo, come anche sua sorella.... Ed invece lo esortai a
+reclamare.... Ma era mio dovere.... Operando altrimenti sarebbe stato
+mancare a mio zio moribondo, che mi volle presente alle sue
+confidenze, alle sue disperate preghiere!... E donna Livia non mi
+approverebbe!...
+
+Eppure i miei timori riguardano lei sola! Ah! senza lei non sarei
+stato, no, sì sofferente col duca....
+
+Poi in coscienza io non posso prestarmi ad una spogliazione indegna;
+ne proverei eterno rimorso!.. Basta, il dado è gettato!... Ed io, che
+approvai le idee di donna Livia, che feci quanto ella mi chiese, non
+devo arrestarmi!...
+
+Penserò al modo migliore.... Chi sa?... Questo mio cugino non pare
+disposto a fermarsi in Sicilia; tanto meglio... Tutto si potrà forse
+fare senza scandali, ed il riconoscimento non lascerà odj dietro a sè,
+od almeno tali odj non avranno conseguenze.
+
+Sarebbe possibile terminar tutto in pochi giorni.... La terra di
+S..... è pronta, e don Francesco non può rifiutarsi ad una
+restituzione....
+
+Ma.... Tutto questo pensava, passando dal timore alla speranza e
+ritornando poi al timore, sì ritornandovi. Egli, il cui freddo
+coraggio era stato tante volte ammirato dai suoi valorosi confratelli!
+
+Comprese però che il meglio per lui, la cosa più utile per donna
+Livia, onde sottrarla alla collera del duca, era agire con
+precauzione: fare che don Francesco non sospettasse il vero.
+
+Già aveva cominciato chiedendo a Federico ed a sua moglie il silenzio
+sulla parte da lui avuta.... Eppure non era poco sacrificio per lui
+mostrar temere ogni contrasto col duca. Donna Livia non sapeva forse
+abbastanza quanto il povero conte avesse sofferto per obbedirla,
+quanto preferitala al suo amor proprio....
+
+Ma finalmente egli prese il suo partito.
+
+Gli sembrava aver trovato il mezzo di condurre il duca ad una
+restituzione senza garrir seco, senza ch'ei potesse offendere
+Federico.
+
+Aveva scorta la via, era risoluto a seguirla, ad additarla al figlio
+del cavaliere dell'Isola.
+
+In essa molto sperava.... Ah che avrebbe dato per indovinare la
+fine!... per volgere ad un tratto molte pagine del libro della vita!
+essere cioè a Catania, e veder tutto terminato!
+
+Ma la vita è un libro, che si è forzati a leggere poco per giorno,
+quel poco soltanto, che la Provvidenza destina, e di cui non si può
+indovinare il termine.
+
+Il conte di San Giorgio lo sapeva; egli, tormentato da sì lungo tempo
+da preoccupazioni, che mai avrebbe sospettate in passato!
+
+Comprendeva che donna Livia aveva avuto ragione nel dirgli che non
+bisogna mai tentare d'indovinar l'avvenire!
+
+Sì, ei doveva soltanto prepararsi alle circostanze difficili, nelle
+quali potrebbe trovarsi; serbarsi calmo, non temere.
+
+Il modo singolare, con cui Camilla possedeva le carte del cavaliere
+dell'Isola, quel lungo tacerne col marito, la di lei narrazione gli
+avevano fatto, per dirla, una certa impressione; ma poi finì per non
+darsene più pensiero, che troppo era preoccupato d'altro.
+
+D'altronde gli erano accadute tante cose strane che era in posizione
+di non maravigliarsi più di nulla.
+
+Lo smarrimento della valigia, grazie a cui il padre Leone aveva veduto
+il ritratto della contessa di San Giorgio, parlatogli di Gabriella: la
+storia istessa del cavaliere dell'Isola, tutto ciò non aveva anch'esso
+dell'inverosimile?
+
+Soltanto le persone, che camminano sempre nelle vie strette ed eguali
+della vita monotona, possono stupirsi, non prestar fede a quanto esce
+dal consueto.
+
+L'indomani, alla sera, il cavaliere di Malta ritornò in rasa di
+Federico. Vi fu accolto perfettamente.
+
+L'ufficiale lo ringraziò di nuovo della premura, ch'ei si era preso
+per iscoprire dei parenti ignoti, portar loro il perdono di una
+famiglia riconciliata.
+
+Il conte rispose con affettuose parole; credette inutile parlar ancora
+del duca.
+
+Camilla non prendeva al colloquio che una parte secondaria e passiva.
+
+--Avete ottenuto il vostro permesso? chiese il conte all'ufficiale.
+
+--Sì, rispose egli, più presto di quanto credevo. Ho parlato col
+governatore.
+
+--Ora vi dirò il modo, con cui dovremo agire.
+
+--Vi ascolto, cavaliere.
+
+Era la sera, come fu detto. Una dolce luce, projettata dalla lumiera
+d'argento, si spandeva nella sala. Le tappezzerie formavano come
+un'alcova intorno alle seggiole di Federico e del conte, e
+comprendevano nella specie di circolo da esse tracciato anche Camilla,
+che stava un po' più lungi. L'ambiente, l'ora, il luogo invitavano
+davvero a parlare di cose delicate e segrete.
+
+Quella donna sì ammirabilmente bella, quel cavaliere di Malta dai
+tratti regolari, fortemente improntati e severi, quel bell'ufficiale,
+che accarezzavasi preoccupato i baffi fini e nerissimi, formavano un
+quadro, che avrebbe impressionato qualunque immaginazione.
+
+Quanti si sarebbero soffermati ad osservarlo, trattenendo il respiro,
+per tema di vederlo svanire al menomo soffio!
+
+Quanti forse si sarebbero augurati in uno di quei personaggi, che a
+primo aspetto sembravano tanto favoriti dalla natura, dalla fortuna!
+
+Quanti avrebbero desiderato un loro sorriso!
+
+E se avessero conosciuto il vero, gli è con orrore che si sarebbero
+allontanati da quella donna sì bella, riguardato con compassione il
+suo sposo, e fors'anche il conte di San Giorgio, per tanti motivi
+pensieroso, tormentato da un amore vivissimo, destinato pur nondimeno
+ad essere eterna chimera!
+
+È così che molte volte, ingannati dall'esteriore, si ammira chi si
+dovrebbe disprezzare, si invidia chi è di noi più infelice.
+
+--Ecco quanto ho pensato, disse il conte a Federico. Vostro padre era
+figlio della seconda moglie del nostro avo; lo avrete compreso dalle
+carte che possedete. Il duca, morto nel gennajo scorso, e la contessa
+di San Giorgio erano nati dal primo matrimonio.
+
+--Ebbene?
+
+--La madre del cavaliere dell'Isola ha ancora un fratello, superiore
+in un convento di cappuccini, tenuto in gran conto dal papa, e che
+gode molta opinione presso la nobiltà siciliana. È della famiglia
+principesca della Concordia, e l'unico parente materno, che vi rimane.
+Quando vostro padre fu scacciato, egli era a Roma, a quanto ne udii;
+al ritorno in Sicilia avrà creduto, come tutta la famiglia, che suo
+nipote avesse perduto la vita in una guerra lontana. Sino alla morte
+del duca nostro zio, io pure credetti sempre lo stesso. Avrete forse
+compreso anche questo dalla memoria scritta da vostro padre.
+
+Federico annuì, ma non interruppe il cavaliere di Malta; Camilla fece
+altrettanto.
+
+--Ora dunque, proseguiva il conte, io penso essere a quel vostro
+parente che prima dovremo indirizzarci, mostrargli le prove, che
+attestano in modo indiscutibile la vostra identità, incaricarlo di
+reclamare al duca, e fare presso lui i primi passi. Accetterà con
+gioja; io non lo conosco personalmente, perchè dopo la creduta morte
+di vostro padre mantenne colla famiglia soltanto relazioni lontane, ma
+so che amava molto suo nipote, e che assai si dolse del perderlo.
+Credo che, operando così, giungerete presto e senza difficoltà alcuna
+a farvi rendere il vostro nome e le vostre sostanze.
+
+--Infatti, disse Federico riflettendo.
+
+Indi:
+
+--E mio padre non avrà mai scritto a questo zio?
+
+--Vostro padre sapeva che, sin quando esisteva l'atto, col quale lo si
+diseredava, e dove egli stesso aveva firmata la sua rinunzia, sarebbe
+stato inutile ogni tentativo.
+
+--È vero.
+
+--D'altronde non avrà ardito confessare allo zio l'errore....
+giovanile.... pel quale era stato scacciato. Se gli avesse detto che
+per tale errore il duca lo aveva punito, suo zio, anche perdonandogli
+per tenerezza, lo avrebbe esortato a subire in pace la punizione
+inflittagli dal duca. Poi vostro padre era di natura mite; si sarà
+spaventato all'idea di suscitar delle lotte, di ridestare la terribile
+collera del suo genitore, che lo aveva maledetto.
+
+Federico sospirò.
+
+--Ma di quella maledizione, proseguì il conte, il duca si era pentito
+poi; intieramente la revocò; e se i suoi desideri fossero stati
+esauditi, i suoi ordini seguiti, il cavaliere dell'Isola già da
+vent'anni avrebbe riacquistato i diritti perduti, e la posizione
+ov'era nato; perchè, quantunque il duca fosse stato spinto
+dall'orgoglio ferito, dalla collera a punirlo, lo aveva in passato
+amato moltissimo, in modo affatto esclusivo.... Ah vostro padre fu
+molto infelice!... Espiò crudelmente un istante d'oblio....
+
+Il conte era lì per aggiungere:--E nemmeno l'amore gli rimase!--ma
+credette meglio non dirne nulla.
+
+--Farò quanto mi consigliate, disse dopo un momento Federico; è molto
+vecchio questo mio zio?
+
+--Credo di si; fu anche padrino a vostro padre, che si chiamò Anselmo
+come lui.
+
+--Ma a questo zio dovrò dire, mi sembra, che voi, conte, mi riferiste
+che si era perdonato a mio padre? domandò l'ufficiale con esitazione.
+
+--Sì certamente è necessario, che altrimenti non saprebbe come agire.
+Io stesso vi accompagnerò da lui; gli narrerò ogni cosa: la
+disperazione del duca nostro zio negli ultimi istanti di sua vita; la
+distruzione della pergamena; come io vi scoprii.... non vi ho nessuna
+difficoltà. Sono certo ch'ei mi prometterà il silenzio con don
+Francesco.
+
+--Mi duole veder questo signore così contrario ad una riparazione.
+
+E l'ufficiale aggrottò alquanto le sopraciglia.
+
+Il conte, benchè si sentisse tratto a temere più di lui, lo rassicurò
+invece. Donna Livia lo avrebbe certamente approvato. Ella, se anche i
+figli dei cavaliere dell'Isola avessero rinunciato, non avrebbe
+permesso che il duca conservasse a lungo ciò che loro spettava. Don
+Francesco non aveva il diritto di opporsi ai voleri dell'avo, agli
+ordini del padre moribondo; persistendo nella sua ingiustizia,
+finirebbe per pentirsi anch'egli, per quanto l'istante del pentimento
+sembrasse assai lontano.
+
+Penetrato da queste idee, il conte disse a Federico che i suoi reclami
+erano troppo giusti, perchè il duca non gli accettasse tosto. Ed
+aggiunse:
+
+--Egli è ricchissimo egualmente; sua moglie pure; senza il menomo
+danno può rendervi quanto spettava a vostro padre. Don Francesco non
+disse mai, ve lo giuro, che, ove vi presentaste, si rifiuterebbe a
+fare il suo dovere.... Credeva inutile cercarvi per certe sue idee, ma
+non per interesse.
+
+Il cavaliere scusava il duca, quantunque fosse ben lungi dall'amarlo;
+ma donna Livia sarebbe stata contenta di queste sue parole; non aveva
+ella detto voler credere don Francesco traviato soltanto da
+pregiudizii, spinto all'ingiustizia senza comprenderla? Nessuna donna
+certo poteva essere amata con maggior abnegazione ch'ella lo fosse dal
+conte.... Quell'amore si compendiava in una sola parola: sacrificio!
+Era tale che egli rimaneva freddo dinanzi alle più seducenti bellezze,
+e non sentiva per loro più di quanto sentisse per Camilla: una
+passiva, glaciale ammirazione. Senza la duchessa non ne avrebbe mai
+amata alcuna.... Tutte, tranne lei, tutte gli erano sempre state
+indifferenti.
+
+Le ultime parole del cavaliere parvero persuadere affatto l'ufficiale.
+
+--Vi credo, conte, rispose, ma voi non verrete a Catania?
+
+--No: dopo avervi accompagnati da vostro zio, dopo aver combinato seco
+ogni cosa, vi lascerò. Attenderò segretamente in una mia casa isolata,
+vicina alla città, l'esito dei vostri reclami; indi partirò per
+Malta.... Io fui sempre lontano dalla Sicilia; è miracolo mi vi sia
+trovato all'epoca della morte del duca.
+
+Federico rifletteva.
+
+Il conte desiderava un poco sapere di qual famiglia fosse Camilla; era
+ricca, ma null'altro gli era stato detto di lei; per questo, dopo
+qualche momento, le chiese se fosse anche nata in Dalmazia.
+
+--Sì, rispose ella.
+
+--Vi avete ancora dei parenti?
+
+--Nessuno.
+
+Il conte era poco soddisfatto, e non sapendo come fare altre domande:
+
+--Vi piaceva stare a Venezia, signora? le disse.
+
+--Moltissimo.
+
+--Ha lasciato quella città per motivi di salute, interruppe Federico.
+
+In quel momento la porta si aprì.
+
+Era un servo:
+
+--Un capitano, disse all'ufficiale, desidera parlare a vossignoria;
+attende nella stanza attigua.
+
+--Sarà qualche amico, che verrà a salutarmi, disse Federico alzandosi.
+Avrà udito che chiesi un permesso; perdonate, conte, è l'affare di un
+istante.
+
+--Andate pure, vi attenderò.
+
+L'ufficiale escì.
+
+Allora Camilla si volse al cavaliere di Malta, e con qualche
+esitazione:
+
+--In verità, disse, mi sembra un sogno che Federico stia per
+acquistare il nome di suo padre; mai lo avrei creduto; per questo non
+parlai prima. Ero sempre perplessa però; quelle carte erano una grande
+responsalità.
+
+--La vostra situazione infatti, signora, fu penosa, lo comprendo.
+
+--E lo è ancora.
+
+--Perchè?
+
+--Io non sono nobile, benchè la mia famiglia fosse molto ricca....
+Temo che i parenti di Federico non assomiglino tutti a voi, signor
+conte.
+
+E si arrestò.
+
+Egli era per risponderle che non s'ingannava, ma tacque.
+
+--Temo, prosegui ella, si possa nutrire per me dell'allontanamento.
+
+--Oh non affliggetevi per questo, signora; nessuno sarà sì
+ingiusto.... D'altronde, aggiunse con indifferenza, vostro marito pare
+non voglia stabilirsi in Sicilia, sicchè i vostri rapporti colla
+famiglia del duca avranno breve durata.
+
+--È vero.
+
+--Agendo come stabiliamo, tutto terminerà presto.
+
+--E dove ci imbarcheremo?
+
+--A Rimini, mi pare, dopo aver preso con noi vostra cognata.
+
+--Mio marito desidera che io la istruisca di tutto, la disponga a
+partire.... Ella è assai timida, come avrete veduto, signor conte,
+e....
+
+--Dunque vi conosce? interruppe egli.
+
+--Sì.
+
+--Non capisco perchè non mi fece parola di voi, signora.
+
+--Sarà stato per imbarazzo, per confusione.
+
+--Certamente.
+
+--Ciò è naturale in lei; suo marito, a quanto ella mi narrò, la teneva
+sempre rinchiusa: vivevano in una loro terra affatto isolata.
+
+--Bisognerebbe però persuaderla proprio a partire con noi.... Desidero
+che venga riconosciuta nello stesso tempo di vostro marito. Poi
+probabilmente lo zio, di cui parlai, si dorrebbe di non vederla.
+
+--Oh verrà!
+
+Camilla era decisa a convincer Gabriella; le sembrava meno pericoloso
+tenerla sotto la sua sorveglianza per qualche tempo, anzichè lasciarla
+libera, ora che Federico avrebbe per necessità in avvenire rapporti
+con lei.
+
+La dalmatina contava per riescire in una di quelle sequele continue di
+equivoci, di mezze parole, male interpretate, fraintese, che alle
+volte mantengono a lungo in errore; in una di quelle situazioni
+insomma che, abilmente preparate, abilmente mantenute, rendono
+impossibile a due persone, anche vicine, di spiegarsi intieramente.
+
+Camilla aveva già principiato a porre, e porrebbe poi affatto,
+Gabriella e Federico in tale posizione. Ma prima occorreva veder sola
+la cognata.
+
+Di qui i grandi riguardi, che diceva indispensabili verso una donna
+così timida e sofferente; la necessità ch'ella dovesse prepararla poco
+a poco alla partenza.
+
+Intanto Federico rientrò. Come aveva detto, erasi trattato
+semplicemente di ricevere i saluti d'un suo compagno d'arme, uno
+spagnuolo, col quale aveva contratto qualche amicizia.
+
+Era sempre con un vivo sentimento d'interesse e di simpatia che il
+conte arrestava i suoi sguardi sull'ufficiale. Provava un vero senso
+di pena nel pensare che quel bel cavaliere, adorno di tanti pregi,
+sarebbe stato eternamente straniero alla famiglia, se i desiderii di
+don Francesco si fossero realizzati.
+
+Dopo essersi trattenuto ancora qualche tempo, il cavaliere di Malta si
+congedò.
+
+--Addio dunque, cugino, disse a Federico, ormai vi considero come un
+parente.
+
+--Io, conte, rispose, attenderò ancora a chiamarvi cugino, quantunque
+come tale mi siate già caro.
+
+Quelle esitazioni, quella delicatezza accrescevano nel conte il
+desiderio di veder presto l'ufficiale autorizzato a portare il nome,
+che gli spettava, ed escire da una situazione precaria.
+
+--Ora permettetemi che io vi accompagni al vostro alloggio, conte,
+disse ancora Federico.
+
+--Accetto con piacere, rispose il cavaliere di Malta inchinandosi a
+Camilla.
+
+Ed escì col cugino.
+
+Dopo aver camminato qualche tempo in quella vecchia parte di Milano
+scambiando poche parole sul misterioso affare di famiglia, che
+egualmente li preoccupava, Federico domandò al conte se fosse entrato
+nella chiesa di Sant'Ambrogio, innanzi a cui passavano.
+
+--Sì, rispose egli. Quest'oggi ho girato molto la città, e no ho
+vedute le cose più degne di attenzione. Ho ammirato il duomo, che,
+quantunque non terminato, mi destò meraviglia; molte altre chiese; le
+vie principali; i palazzi, e sopratutto presi piacere ad osservare le
+fabbriche d'armi, per le quali va tanto celebre Milano. Acquistai anzi
+due magnifiche spade, che forse serviranno pei Turchi, nel caso
+volessero prendersela ancora coi cavalieri di Malta.
+
+Federico sorrise.
+
+Io pure li conobbi i Musulmani a Lepanto, disse; e me ne lasciarono
+ricordo.
+
+Erano intanto giunti dinanzi alla locanda, ove alloggiava il conte.
+
+I due cugini si separarono, ripetendosi:
+
+--A domani.
+
+
+
+
+XIV.
+
+
+Dodici giorni dopo Gabriella era sola, più che mai spaventata ed
+atterrita. La sua povera ragione si smarriva in mezzo alle idee
+orribili, che la tormentavano.
+
+Dal dì che il conte di San Giorgio era venuto in sua casa, la vita era
+stata per lei un vero peso.
+
+Che mai sarebbe avvenuto?
+
+Fu al cavaliere di Malta che prima pensò, udendo quella mattina
+battere alla sua porta, ove non si presentava quasi mai alcuno.
+
+Ordinò si aprisse, ma non più colla speranza, colla fiducia, colla
+quale altra volta aveva ordinato d'introdurre il conte, credendolo
+Marco.
+
+Attese tremante.
+
+La persona che aveva battuto entrò sola, e rinchiuse l'uscio dietro a
+sè.
+
+Era una donna: era Camilla.
+
+Gabriella mise un grido, ma debole, ma soffocato.
+
+Sua cognata si avanzò verso di lei; le si assise vicino; le prese una
+mano.
+
+--Non vi spaventate, Gabriella, disse con accento insinuante. Io sono
+venuta a chiedervi perdono.
+
+--Perdono! mormorò la giovane vedova attonita, ma pur sempra paurosa.
+
+--Sì, ascoltatemi, ve ne supplico. Ma ditemi prima che di me non
+temete.
+
+Camilla non sorrideva come al solito; pareva anzi assai triste, e
+forse quella tristezza, grazie ai timori che l'agitavano, non era
+simulata.
+
+Nella povera Gabriella destò una specie di compassione.
+
+--Parlate, signora, balbettò.
+
+--Gabriella, io non voglio negare i torti, che ebbi verso voi; ma se
+sapeste per qual motivo possente fui costretta ad assecondare vostro
+marito, avreste pietà di me, fors'anche mi compatireste.
+
+Gabriella aprì i suoi languidi occhi, li fissò in volto a Camilla, tra
+la timidezza, il timore, l'emozione. Ella pensò a Marco, pensò che la
+causa da lui addotta per giustificare Camilla doveva essere vera.
+
+«Sì, disse tra sè, queste parole mi provano che mio marito conosceva
+la sua origine, e ch'ella ne comperò il silenzio.»
+
+Pure non era certo rassicurata: Marco non le aveva anche detto di
+diffidare di Camilla?
+
+Ma ella non poteva molto riflettere; ogni sua forza di spirito si ora
+esaurita sin da quando il conte di San Giorgio era venuto a porla
+sossopra.... Ed anche di quel cavaliere, dei segreti, dei parenti, ai
+quali egli aveva accennato, parlerebbe Camilla?...
+
+Gabriella, dopo qualche istante d'angoscioso silenzio, non potè far
+altro che dire alla dalmatina:
+
+--Continuate.
+
+Ed ella continuò.
+
+--Sì, disse; voi, mia cara, mi compatireste....
+
+Ah! Ella non immaginava la visita di Marco a Gabriella, e ch'ei le
+avesse rivelato ciò che tanto ella temeva. Eppure il genio del male
+che la favoriva aveva voluto che quella visita, che quella rivelazione
+servissero a persuadere la giovane vedova.
+
+--Ma ora, proseguiva Camilla, devo dirvi quanto sono pentita delle
+minacce che vi feci in Bologna.
+
+Gabriella fremette.
+
+--Ohimè! che cosa avrete voi pensato della sposa di Federico, del
+fratel vostro?
+
+Nessuno mentiva meglio di quella donna; possedeva tutte le doti che
+illudono, che ingannano, e sapeva piegarsi a tutto. Ella, orgogliosa
+per natura, soffocava quando era d'uopo l'orgoglio, e per scusarsi
+innanzi a sè medesima, che talvolta ne sentiva il bisogno, dicevasi
+che ben altri avrebbero agito come lei, se si fossero trovati nella
+posizione sua. Le circostanze, ripetevasi, l'avevano trascinata!
+Quanti non adducono a giustificazione tale scusa!
+
+E dessa talvolta viene tenuta buona anche da chi, negli istanti più
+crudeli, terribili, non saprebbe mai ricorrere ad un delitto.
+
+La filosofia può compatire gli eccessi, essa, che conosce il cuore, ne
+anatomizza le passioni; pure mai vedrà tali eccessi senza orrore, chè
+allora perderebbe della sua grandezza, diverrebbe per eccessiva
+indulgenza incitamento al male.
+
+Camilla, dopo qualche esitazione, proseguì:
+
+--Vi ho minacciata senza sapere che mi dicessi, e soltanto sotto
+l'impressione della paura che mi metteste in disgrazia a Federico, che
+tanto amo.... Perchè, guardate, io fui più sventurata che colpevole;
+pure, prima che perdere l'amore di lui, sarei pronta a tutto.... o
+piuttosto mi ucciderei qui.... in questa stanza....
+
+I suoi occhi neri lanciavano fiamme. Gabriella la guardò con
+terrore.... ma quella esaltazione di Camilla fu breve.
+
+--Io, riprese colla dolcezza di prima, vi dico questo perchè mi
+comprendiate, Gabriella, e mai riveliate a Federico il vero.... Deh!
+non fatelo!... Ed in eterno vi sarò riconoscente.... Iddio stesso ve
+ne ricompenserà....
+
+Come poteva ella parlar di Dio?
+
+Ma Gabriella, dessa lo aveva compreso, era divota, scrupolosa, e per
+ridurla a ciò che voleva, le sembrava necessario ricorrere a Dio,
+profferirne il nome!
+
+--Sì, se non per me, continuò Camilla, promettetemi il silenzio per
+religione.... Voi mi eviterete di far male, altrimenti io mi
+perderei....
+
+La sua disperazione sembrava grande! Forse approfittava della sola
+circostanza, in cui potesse giustificare quei trasporti, onde, una
+volta almeno, sfogarsi dinanzi a qualcheduno. E quella disperazione,
+che rivelava angosce orribili, commosse Gabriella, la convinse.
+
+Poi credette veramente che, non promettendo il silenzio, ella
+toglierebbe quell'anima a Dio, rabbrividì a tale pensiero; ella, che,
+dinanzi agli altari, con una fede pura, quasi fanatica aveva sempre
+bisogno di pregare!
+
+Povera Gabriella! Più che per le agitazioni, i perigli del mondo,
+l'amore, era nata per la vita contemplativa.... All'oscuro di tutte le
+passioni, non sarebbe stata tranquilla, felice forse?
+
+E per obbedire a Dio, che ordina perdonare ai nemici, ella, benchè
+confusa:
+
+--Vi perdono, mormorò, e giuro il silenzio che mi chiedete.
+
+Camilla respirò; il suo piano riesciva.
+
+--Grazie, disse stringendo le mani della cognata, grazie.
+
+Gabriella non rispose allora; che avrebbe potuto dire! Aveva provata
+una sì violenta emozione, che la sua testa si spezzava. Si chiese un
+istante se dovesse parlare di Marco a Camilla, ma la paura la
+consigliò a non farlo. Era diffidente, senza essere avveduta.
+
+--Potrete voi guardarmi in avvenire senza timore? domandò Camilla.
+
+--Vi ho perdonato, signora; Dio m'impone di farlo intieramente.
+
+La dalmatina, benchè sì malvagia, fu scossa da quelle semplici parole.
+Ma tali emozioni in lei erano sempre passaggiere. Una sola meta le
+stava innanzi: per ottenerla era decisa ad altri delitti; dunque, come
+poteva arrestarsi per così poco?
+
+«Tutto va bene, pensò.»
+
+--Perchè, disse a Gabriella, noi dovremo dimorare insieme qualche
+tempo.
+
+La giovane vedova provò una sensazione penosa.
+
+--Ah! fu la sola parola che potè pronunciare.
+
+--Non avrete dimenticato la visita, che poco tempo fa, vi fece un
+cavaliere di Malta; ei vi confidò che cercava di vostro padre, che lo
+credeva suo parente.
+
+--Ebbene?
+
+--Ci fu dato fornirgli le prove necessarie.... se sapeste.... pare un
+miracolo.... Basta, vi narrerò in seguito.... Insomma voi e Federico
+non siete quelli, che credevate essere. Quel cavaliere non
+s'ingannava.... Vostro padre portava un nome falso.... Egli era il
+cavaliere dell'Isola, figlio secondogenito di un duca ricchissimo....
+Era stato diseredato, scacciato per aver contratto nozze ineguali.
+
+--Oh! dunque era vero? Ma già il ritratto, che quel cavaliere mi
+mostrò....
+
+--Sì, bastava per dare una certezza morale. La vostra gran
+rassomiglianza colla famiglia dell'Isola fu causa che si scoprisse
+tutto.
+
+«Ahimè? pensò Gabriella.... Certo ella avrebbe preferito esser
+lasciata in pace.»
+
+--Comprendo, disse poi. Ah! mio padre l'avevano scacciato!...
+
+--Sì, ma gli si perdonò, e da gran tempo il suo genitore lo aveva
+fatto. Ma il fratello primogenito tenne segreto quel perdono; soltanto
+qualche istante prima di morire, nel gennajo di quest'anno, confessò
+ogni cosa, si pentì ed ordinò venisse riparato.
+
+Gabriella non sapeva dir altro che qualche parola sconnessa.... Era
+sorpresa?... agitazione?... nuovo terrore?... Forse; ma tutto ciò si
+traduceva in un profondo abbattimento.
+
+--Ma perchè, mormorò, dite che devo venire con voi? Dove si vuole
+condurmi?
+
+--Nella patria del vostro genitore.
+
+--Quale è dessa?
+
+--La Sicilia.
+
+--Cielo! sì lontano! Ma io non posso sopportare un tal viaggio.
+
+Camilla pensò che le conveniva persuaderla.
+
+--Non temete, le disse; anzi questo viaggio vi farà forse bene.
+
+--Ma gli è che vorrei rimanere, io! Ed i miei figli?
+
+--Bisogna vi rassegniate a quest'assenza, Gabriella, è necessario. Il
+conte di San Giorgio, quel cavaliere vostro cugino, assicura che uno
+zio materno di vostro padre, un superiore di cappuccini, il quale
+verrà incaricato di ottenere presto il vostro riconoscimento e quello
+di Federico, si dorrebbe se non ci accompagnaste.... Volete si
+rimproveri vostro fratello di poco amore per voi? Certo ei non lo
+merita.... Sarà già imbarazzato....
+
+Gabriella aveva sempre amato moltissimo Federico, e forse nel
+promettere a Camilla il silenzio aveva pensato che sarebbe stato
+inutile e crudele affliggere suo fratello, poichè la dalmatina era
+davvero sua moglie.
+
+--Sì, Federico desidera vivamente che ci accompagniate, riprese
+Camilla; alfine quest'assenza sarà breve; tra poco potrete lasciar la
+Sicilia e ritornare ove vi piacerà.... Pensate ai vostri bambini;
+volete privarli della eredità, dei vantaggi grandi, che legittimamente
+vi spettano? Nol potreste: un giorno ve lo rimproverebbero forse.
+
+--È vero.
+
+--Poi i vostri parenti sospetterebbero forse qualche cosa di male.
+
+--Oh! ma mi sembra che Federico potrebbe rappresentarmi. La mia
+cattiva salute è sufficiente giustificazione.
+
+Più Camilla vedeva Gabriella contraria a partire, più pensava essere
+necessario condurla a ciò. Non potrebbe ella in quell'intervallo
+recarsi a Venezia dalla signora Lorini, vedere Marco fors'anche? E
+quando Federico andrebbe da lei per informarla dell'esito dei loro
+reclami, tutto forse sarebbe perduto per Camilla. Per questo proseguì
+nella solita via.
+
+--V'ingannate, nol potreste. Poi il conte, vedendovi sì indifferente,
+ne rimarrebbe offeso: dareste dispiacere a tutti, ed a voi, ai figli
+vostri rechereste danno. Ve lo dissi, è per poco tempo. I bambini
+potete affidarli alla domestica: non è ella sicura forse?
+
+--Sicurissima, gli ama molto, per questo posso essere tranquilla.
+
+--Dunque, quando una risoluzione è necessaria, bisogna farsi coraggio
+ed adottarla.
+
+Tutto questo dialogo Camilla lo aveva condotto colla maggiore
+semplicità. Indi sospirando:
+
+--Se sapeste, quanto dispiace anche a me di venire....
+
+--A voi?
+
+--Certamente; voi e Federico siete della famiglia, ma io, che non sono
+nobile, verrò trattata forse con dello sprezzo.
+
+Era sì triste, che Gabriella s'intenerì: ella, che conosceva l'origine
+di Camilla, ne provò compassione, ma nullameno la sua ripugnanza ad
+andarsene con lei non si dileguava.
+
+--E.... questi parenti di nostro padre sono contenti poi tutti di
+ritrovarci?... chè altrimenti mai io mi deciderei....
+
+--Oh sì....
+
+--Io non presagisco nulla di buono, dei perigli forse....
+
+--Ma non vi è periglio alcuno.... Alfine non è necessario che abbiate
+gran relazione colla famiglia dell'Isola.... Federico sulle prime
+pensava come voi, era quasi per rinunziare....
+
+--Oh! sarebbe stato meglio.
+
+--Ma non ardì farlo perchè in una memoria scritta da vostro padre, che
+sta in mano di Federico, egli ordina a suo figlio di accettare se mai
+la famiglia perdonasse.... Tale memoria la vedrete anche voi.
+
+--Allora comprendo, rispose Gabriella.
+
+Non trovava altre obbiezioni, eppure avrebbe voluto rimanere.
+
+--Siete decisa?
+
+--Se assolutamente si vuole che io parta....
+
+--Nessuno vi costringe, ma vi si prega, disse Camilla con affettuosa
+dignità.
+
+--Bene, verrò.
+
+--Ora, mia cara, credo che tutti saranno contenti. Federico disse al
+conte di San Giorgio che vi eravate maritata, mentr'egli era assente;
+così non vi si farà alcuna domanda sul vostro passato.
+
+Camilla ormai era salva.
+
+Di lì a poco si udì battere.
+
+Il cuore di Gabriella si strinse; era rassegnata, ma non di più.
+
+Quasi subito il cavaliere di Malta e l'ufficiale spagnuolo entrarono.
+
+La dalmatina aveva avuto appena il tempo necessario.
+
+Gabriella si alzò confusa, s'inchinò al conte e si avanzò verso il
+fratello.
+
+Era sì pallida in quell'istante, sì commovente che l'ufficiale, il
+quale era facile ad impressionarsi, non potè far a meno di
+abbracciarla con tenerezza. Pensò che forse poco le rimaneva di vita,
+e ch'egli alfine le doveva protezione ed amore.
+
+Ella provò un istante di gioja tra le braccia di lui.
+
+«Ah! pensò, perchè la fatalità vuole che io lo inganni tacendo? ma è
+per non essere crudele parlando. Poi ho promesso; Dio vede le mie
+intenzioni.»
+
+Il conte era lieto nel vedere che nulla di quanto aveva sospettato si
+realizzava, e che Gabriella e Federico si amavano.
+
+Epperò si persuase sempre più che quella giovane donna era di testa un
+po' debole.
+
+Le si avvicinò appena Federico l'ebbe abbracciata, la guardò con
+dolcezza e le baciò la mano dicendole:
+
+--Vedete, signora, che non vi esortai invano a sperare.... Siete mia
+cugina.
+
+Ella arrossì molto, rammentandosi in qual modo lo aveva ricevuto.
+Tentò sorridere, e rispose a quei cordiali saluti il meglio che seppe.
+
+--Ella verrà con noi, disse Camilla.
+
+Gabriella non poteva più ritirarsi. D'altronde il conte e l'ufficiale
+la ponevano in soggezione.
+
+Federico volle vedere i bambini, che vennero trovati vezzosi ed
+accarezzati da tutti.
+
+Dopo qualche tempo, l'ufficiale si volse alla sorella, dicendole:
+
+--Ora vi lasceremo; dobbiamo partire domani, avrete appena il tempo di
+prepararvi.
+
+--Verremo a prendervi noi di buon'ora, disse il conte alzandosi.
+
+E, dopo qualche altro saluto, Gabriella rimase sola. Era confusa,
+sbalordita, ma l'affezione dimostratale da Federico, la gentilezza del
+conte la confortavano.
+
+La prima cosa che fece fu di porsi a scrivere un biglietto: era per
+Marco. Gli annunziava soltanto che partiva per la Sicilia col
+fratello.
+
+Consegnò il biglietto alla sua domestica, dicendole:
+
+--Se viene qui un signore, chiamato Marco Sabbia a chiedere di me,
+glielo rimetterai.
+
+Combinò ogni cosa colla fidata servente, le raccomandò i bambini, dopo
+di che fu più tranquilla.
+
+Il mattino seguente il conte con Antonio venne a prenderla. Federico e
+Camilla attendevano nel porto.
+
+Al momento d'imbarcarsi, un giovane cappuccino si avvicinò al conte di
+San Giorgio, il quale lo salutò cordialmente. Era il padre Leone, che
+sorrise vedendo Gabriella fra i compagni del cavaliere.
+
+--Questo giovane frate, disse il conte, appena il cappuccino si fu
+allontanato, notò a caso la rassomiglianxa di Gabriella, che aveva
+veduta molte volte in chiesa, col ritratto di mia madre; è grazie a
+lui che vi ho ritrovati.
+
+--Infatti l'ho riconosciuto, interruppe la giovane; predicava a
+Pesaro; si chiama il padre Leone, ed è del convento di Chieti.
+
+Camilla ascoltava con una certa trepidazione, ma non profferì parola.
+
+Era timore che quel frate conoscesse i segreti di Gabriella?
+
+Intanto entrarono nella nave.
+
+Camilla pensava che la cattiva salute di sua cognata le fornirebbe un
+pretesto per non lasciarla mai.
+
+Per quali miracoli di dissimulazione doveva ella riescire a
+scongiurare ogni pericolo durante quel viaggio; a far che nemmeno si
+venisse a parlare ancora del modo, col quale ella aveva potuto fornire
+le carte del cavaliere dell'Isola?
+
+Forse le preoccupazioni personali e vivissime de' suoi compagni
+dovevano grandemente ajutarla.
+
+FINE DELLA PARTE SECONDA.
+
+
+
+PARTE TERZA
+
+La duchessa dell'Isola.
+
+
+
+
+I.
+
+
+Intanto a Catania succedevano altri avvenimenti.
+
+Il duca dell'Isola, dopo aver tentato invano ottenere da donna Livia
+la promessa di un eterno silenzio sul segreto rivelato dal padre, ed
+essersi sdegnato seco lei perchè gli rispondeva consentire a tacere
+soltanto nella speranza che ei si persuadesse da sè a riparare quella
+grave ingiustizia, aveva immaginato poi che tale risposta fosse una
+scusa, una palliativa dietro la quale la duchessa voleva mettere al
+coperto il suo orgoglio, onde non mostrare di cedere, obbedire al
+marito.
+
+E ciò aveva detto con qualche ironia a donna Livia, che credette
+meglio lasciarglielo pensare.
+
+Tal contegno di lei lo aveva convinto di aver dato nel segno; sicchè,
+fino al ritorno del conte di San Giorgio da Malta, pensava poter
+vivere tranquillo.
+
+Ed una specie di pace era rientrata nella nobile famiglia. I soliti
+rapporti fra i suoi membri erano stati ripresi dopo poco tempo.
+
+Donna Rosalia aveva giurato al duca il silenzio senza la menoma
+difficoltà, sapendo di poterlo fare senza scrupolo.
+
+Ella viveva sempre nelle stesse angosce; nulla sapeva delle intenzioni
+del principe, nè della promessa fatta dal duca a donna Maria, o
+piuttosto del patto conchiuso fra loro.
+
+La giovinetta continuava a piangere in segreto, compatita soltanto, in
+segreto pure, dalla duchessa.
+
+Il principe degli Alberi veniva di rado assai al palazzo, perchè il
+duca, all'opposto del padre, non amava le visite.
+
+Era sempre in presenza di tutti che il giovane parlava a donna Maria,
+e per soggezione di don Francesco, si strano ed altiero, non osava
+farlo a lungo, nè in modo che accennasse al loro amore.
+
+Talora però donna Rosalia sorprendeva tra lui e la sorella di quei
+lunghi sguardi, che sono come il dizionario degli innamorati, e che
+talvolta dicono più di un poema.
+
+E quegli sguardi la gettavano nella costernazione. Eppure tentava
+illudersi ancora, ed almeno voleva attendere a perdere ogni speranza
+l'ultimo istante; come il condannato a morte, che talora non vuol
+persuadersi di dover perire se non al momento della esecuzione.
+
+E sì che il contegno di donna Maria poteva bastar solo a farle
+indovinare il vero.
+
+La leggiadra bionda sembrava non darsi pensiero d'alcuno; si
+tratteneva a lungo sola; era sempre sorridente; parlava poco col duca,
+pochissimo con donna Livia, e trattava la sorella colla più completa
+indifferenza. Mostravasi insomma contenta e calma, come chi sa di
+trovare in un avvenire vicino sicure gioje, e se ne compiace in
+anticipazione.
+
+Povera donna Rosalia! il suo cuore, lacerato da mille ferite,
+indovinava prossimo l'ultimo colpo, lo attendeva, ma senza
+prepararvisi.
+
+Don Francesco aveva sempre comandato in casa anche prima, perchè suo
+padre mostrava per lui una deferenza che rasentava la soggezione; ma
+ora era assoluto padrone; nessuno, nè anche nelle più piccole cose,
+poteva contrastargli; era sempre accigliato, sempre burbero, ma sempre
+però invaghito di donna Livia.
+
+Come mai avesse ella potuto cattivarlo tanto era un mistero.
+
+Forse perchè portato per natura a sprezzare i caratteri deboli ed a
+desiderare soltanto il difficile?
+
+E l'indole ferma di donna Livia, la freddezza istessa contribuivano
+mai a mantener viva la sua passione per lei?
+
+I cuori orgogliosi hanno degli strani capricci; alle volte sprezzano
+ciò che facilmente potrebbero avere.
+
+In ogni modo è probabile che, ove al duca fosse toccata una sposa
+troppo dolce e sommessa, se ne sarebbe presto annoiato.
+
+Ma a che frugare in certi lati reconditi del cuore? Pur troppo si
+verrebbe a concluderne soltanto che talora la tenerezza soverchia
+riesce a danno e nulla altro.
+
+Quante povere donne non lo provarono!
+
+Riguardo alla duchessa non sarebbe agevole definire ciò ch'ella
+sentisse per suo marito.
+
+Comprendeva certo ch'egli l'amava con passione; ma quell'amore era di
+tal natura, ch'ella non poteva spiegarselo.
+
+Mai il duca le aveva fatto un sacrifizio, e la di lui naturale durezza
+distruggeva l'effetto, che forse la sua costante affezione avrebbe
+potuto poco a poco ottenere.
+
+Egli aveva voluto donna Livia, benchè sapesse che ella non lo amava;
+dunque gli bastava esserle marito.
+
+La duchessa evitava quasi di guardare troppo addentro in quel cuore
+per tema di atterrirsi.
+
+Ma il sentimento del dovere, un figlio, più di due anni di convivenza
+la legavano al duca; ed ella, sin dal giorno, in cui era stata forzata
+a sposarlo, col cuore pieno di un'altra immagine, si era proposta di
+fare il possibile onde avere per lui qualche affezione, e la sua
+freddezza abituale col duca non assumeva mai il carattere della noja;
+era troppo saggia per questo, giacchè don Francesco non avrebbe
+tollerato troppo.
+
+Non imitava insomma quelle donne, che, anche mostrando accettare di
+buon grado un marito, si propongono di odiarlo perchè hanno già amato.
+
+Volentieri ella avrebbe temperato la durezza del duca, come
+sinceramente aveva desiderato evitargli una colpa, ed anche per lui
+stesso tentato ripararla suo malgrado.
+
+Donna Livia non era certo una donna comune; vi erano nel suo cuore dei
+tesori di sentimento, e nel suo spirito una rara facilità di
+comprendere, d'indovinare.
+
+Poi era una di quelle persone capaci di sacrificar tutto all'onore
+perchè hanno bisogno di potersi stimare.
+
+La giovane duchessa era forse un po' troppo seria, un po' troppo
+inclinata alla tristezza; molti al vederla la giudicavano fredda,
+fors'anche insensibile; nessuno immaginava quanto invece sentisse
+vivamente, come s'affliggesse per mille motivi diversi.
+
+Certo ella meritava l'amore del duca, per quanto grande fosse;
+soltanto una donna come lei poteva cattivar don Francesco, il quale,
+prima di conoscerla, aveva sempre avuto per le donne la più grande
+indifferenza, tanto che non aveva potuto decidersi più presto a
+scegliersi una sposa.
+
+Egli era di un carattere difficilissimo; violento, superbo, dispotico
+sopratutto; voleva che la duchessa non escisse mai, che non ricevesse
+alcuno. Ma che importava ciò a donna Livia? In questo si uniformava
+volontieri ai voleri del duca; ma la diffidenza, da cui comprendeva
+essere dettati, la offendeva, come la offendeva la sorveglianza
+continua, di cui si sapeva oggetto.
+
+Al suo castello però ella credeva essere più libera; pensava che il
+duca si accontentasse, per osservarla, delle lunghe visite, che le
+faceva sempre quando meno l'aspettava, e ad ore diverse.
+
+Per questo non aveva temuto dare al cavaliere di Malta un abboccamento
+appena giunta al castello, la sera, in cui gli aveva affidato quella
+missione, che si conosce.
+
+Dopo la morte del vecchio duca però donna Livia poteva difficilmente
+recarsi al suo castello. Don Francesco, che prima ve la lasciava
+volentieri, perchè il palazzo era frequentato da diversi cavalieri
+amici e parenti, ora che quelle visite, grazie al suo contegno freddo
+ed altiero, erano divenute rarissime, pretendeva non si dovessero
+lasciar sole le sorelle in palazzo.
+
+Donna Livia aveva passato dunque tutto il resto del verno a Catania,
+ove ella non era conosciuta che dagli sventurati pei numerosi suoi
+benefici, per le sue elemosine intelligenti e segrete.
+
+.................................................................
+
+Una sera, in sul finir dell'aprile, la duchessa si trovava in giardino
+colle cognate, quando don Francesco apparve sul principio di un lungo
+viale.
+
+Donna Rosalia stava su di un rustico sedile, pallida e silenziosa,
+come al solito.
+
+Donna Maria in piedi sfogliava sorridendo un fiore; la duchessa
+passeggiava sola un po' più lungi.
+
+Il duca le raggiunse in pochi istanti; passando dinanzi a donna Maria
+si arrestò.
+
+--Vi devo dare una nuova, le disse in modo da essere inteso dalle
+altre; siete fidanzata, fra otto giorni sposerete il principe degli
+Alberi, che quest'oggi stesso mi ha chiesto la vostra mano.
+
+Ella provò un senso di vivissima gioja; poichè davvero era
+annoiatissima della vita monotona e triste, che conduceva in quel
+palazzo.
+
+E donna Rosalia?
+
+Fu su di lei che la duchessa portò tosto gli sguardi alle parole del
+duca; la vide tremare, vacillare, farsi più pallida del marmo.
+
+Don Francesco si era già allontanato da donna Maria, ed avvicinatosi
+alla duchessa, le prese il braccio, dicendole:
+
+--Rientriamo, è tardi.
+
+Infatti cominciava ad imbrunire.
+
+Donna Livia lo seguì macchinalmente; macchinalmente rispose a qualche
+parola, ch'ei le indirizzava: ma fatti pochi passi, si rivolse.
+
+Ella non vide più donna Rosalia: guardò attorno, e la scorse dirigersi
+verso piccolo lago, che chiudeva da un lato il vasto giardino.
+
+Una subita e terribile idea colpì donna Livia, che lasciò tosto il
+braccio del duca.
+
+--Che cosa fate? le disse trattenendola.
+
+--Attendete, rispose agitata.
+
+--Ma che c'è?
+
+--Donna Rosalia vostra sorella si sentiva assai male: non la vedo;
+voglio andarne in traccia.
+
+E senz'altro si allontanò rapidamente.
+
+Donna Maria era già rientrata.
+
+Il duca si fermò a guardar dietro a donna Livia, che, colla leggerezza
+di una figura fantastica, andava scomparendo.
+
+Ah! capisco, disse tra sè: ella teme qualche follia, qualche eccesso
+di disperazione. Veramente si dà un gran pensiero per donna Rosalia...
+Quella fanciulla è pazza; se il principe non se ne cura, a che?...
+Basta, non voglio pensarvi.
+
+E guardò ancora... Nessuno ritorna; che fanno?...
+
+Si mise a passeggiare lentamente, riflettendo... Da qualche tempo,
+pensava, la duchessa mi sembra talvolta agitata, benchè non lo dia a
+divedere... Se non avessi udito ciò che il cavaliere le disse quella
+sera, crederei quasi che la sua assenza le duole... Quando accenno al
+suo ritorno, quando profferisco il nome di lui, mi pare che donna
+Livia si turbi...
+
+Oh! ma che avviene? Qualche scena sicuro... Mi piacerebbe udire ciò
+che mia moglie starà dicendo a donna Rosalia per consolarla... Oh
+saprà farlo dolcemente... È d'animo così gentile, benchè un po'
+altiera meco talvolta... Ma è così che mi piacque.
+
+Ed aggrottando le sopraciglia, come faceva sempre quando gli sembrava
+persuadersi troppo in donna Livia... Ah, pensò, quando rifletto che
+per sua colpa un giorno forse quei parenti verranno a reclamare,
+provocare degli scandali, farmi arrossire... perchè poi chi sa che
+gente sono... Maledizione al cavaliere dell'Isola!... E mio padre co'
+suoi scrupoli... Quanto sarebbe stato più saggio tacere!
+
+Quel segreto naturalmente preoccupava ancor molto il duca. Sperava che
+il suo piano riescisse, ma non era sicuro...
+
+A questo pensiero, che lo tediava, se ne aggiungeva un altro, che pure
+gli dava pena. Si chiedeva sempre se donna Livia tacerebbe
+assolutamente, e se il ricordo di quel segreto, o l'assenza del conte
+fosse causa della sua preoccupazione.
+
+Eppure donna Livia non era cangiata; ma per quanto grande fosse
+l'imperio che aveva sopra sè stessa, non le riusciva nascondere
+intieramente le ansietà, cui era in preda, ad un marito che notava
+tutto, persino i menomi movimenti.
+
+Ella si domandava sempre che avverrebbe al ritorno del conte di San
+Giorgio; benchè fosse preparata a tutto, benchè nulla potesse
+atterrirla, non era certo tranquilla.
+
+Chiedevasi anche talora se il conte non incontrerebbe perigli
+nell'obbedirla.... E se morisse in quei luoghi lontani?... Tali timori
+in quell'epoca non erano irragionevoli.
+
+Allora donna Livia provava una vera pena, pensava che forse sarebbe
+stato meglio agire altrimenti; ma altrimenti.... come fare?... chè il
+duca su quell'argomento era invulnerabile....
+
+Pareva ne avesse fatto una questione di puntiglio.... E quando si
+reclamerebbe, come persuaderlo?...
+
+Però ella faceva ogni sforzo per contenersi: ed un altro, meno
+sospettoso di don Francesco, non avrebbe scorto nella duchessa alcun
+turbamento.
+
+Tuttavia alle volte attribuiva anch'egli la preoccupazione, la
+tristezza di donna Livia al carattere poco espansivo di lei, a cause
+segrete, che egli conosceva benissimo, ed alla sua salute, che non era
+delle migliori.
+
+Per questo, quando rifletteva sul segreto, che tanto lo aveva agitato,
+finiva per sperare in un buon esito e per felicitarsi della fermezza
+avuta.
+
+Quanto al conte, don Francesco vi pensava con sdegno. Quegli non
+soltanto possedeva il suo segreto, ma aveva osato innalzare i pensieri
+sino a donna Livia, e per quanto questo amore fosse platonico, e la
+duchessa vi si mostrasse indifferente, pure tale idea bastava sola
+perchè il duca odiasse il cavaliere di Malta.
+
+Se i suoi voti avessero potuto realizzarsi, il conte non sarebbe più
+ritornato; alle volte don Francesco diceva tra sè che i Musulmani
+avrebbero dovuto tornare ad assediar Malta, e tener occupati per lungo
+tempo tutti i suoi cavalieri.
+
+Passeggiò un poco ancora pel viale attendendo donna Livia; poi,
+vedendo ch'ella non veniva, si diresse verso il palazzo mormorando:
+
+Che diavolo è accaduto?... Convien dire che donna Rosalia stia male
+davvero, od abbia bisogno di lunghe consolazioni! Basta; ora ho fretta
+di maritar donna Maria; chè io non voglio lunghi preamboli.... Il
+principe ne è pazzamente invaghito.... Si soddisfi pure.... chè
+infatti ella è bella assai.... Per altro.... senza quel secreto, donna
+Maria con tutti i suoi vezzi l'avrei cardata fra quattro mura.... Vi
+sarebbe morta di rabbia, oppure per distrarsi vi avrebbe immaginato
+mille intrighi.... Eh la conosco! perversa, finta, vendicativa al
+massimo segno.... Quando sarà maritata, me ne aspetto delle belle....
+Il principe è un imbecille.... basta, vi pensi lui....
+
+Ed entrò in palazzo.
+
+Nella gran sala terrena, che dava sul giardino, e le cui larghe
+invetriate erano ancora aperte, il duca vide, appena postovi il piede,
+la nutrice di suo figlio, che entrava da un'altra parte col bambino.
+
+La buona donna a quell'incontro arrossì per la confusione. Ed infatti
+il duca co' suoi lunghi baffi, la sua aria imperiosa, il suo sguardo
+altiero non era un cavaliere da mettere a bell'agio.
+
+La nutrice stava per ritirarsi senza parlare; ma, vedendo ch'egli si
+era accorto di lei, si trattenne.
+
+--La signora duchessa, disse, mi aveva ordinato di condurle un momento
+il bambino prima di porlo a dormire.
+
+Ed additava il fanciullo, che teneva fra le braccia avvolto in ricche
+vesti infantili. Era vezzoso assai; rassomigliava a donna Livia; solo
+aveva come il duca gli occhi nerissimi.
+
+Don Francesco lo guardò un poco; degnò sorridere e lo accarezzò,
+vedendo ch'ei mostrava di riconoscerlo.
+
+--Coricatelo, disse quindi alla donna; la duchessa per ora non verrà
+qui.
+
+La nutrice obbedì tosto; certo non desiderava prolungarsi l'onore di
+quella conversazione.
+
+Il duca entrò in un'altra sala, dicendosi: anche questo fanciullo avrà
+un giorno forse da pensare a coloro....
+
+
+
+
+II.
+
+
+La duchessa non si era ingannata nel temere una disgrazia, nel credere
+necessario non perder tempo onde impedirla.
+
+Donna Livia possedeva una intuizione pronta e sicura, colla quale
+aveva sempre preveduto che la sorella minore del duca non reggerebbe
+al colpo fatale.
+
+Quella natura appassionata, generosa, ma esaltata e fanatica quasi,
+aveva sempre spaventato donna Livia; per questo non nutriva speranza,
+come lo aveva detto al conte di San Giorgio, l'ultima volta che si era
+trovata con lui, che giovasse preparar donna Rosalia al disinganno,
+persuaderla a poco a poco. Comprendeva che non voleva essere
+interrogata, e che agire nel modo consigliato dal conte avrebbe fatto
+arrossire la giovinetta, ed esacerbato forse le sue ferite,
+null'altro.
+
+Vi erano in donna Rosalia dei contrasti di carattere, che non
+isfuggivano alla duchessa; una gran dolcezza, ed insieme una
+diffidenza selvaggia.
+
+Donna Livia aveva compreso che alle ferite della sua giovane cognata
+ogni farmaco sarebbe riuscito vano: che forse ella aveva bisogno di
+abbandonarsi ad un eccesso di dolore, di disperazione.
+
+Soltanto una crisi violenta poteva salvarla.... Ma la religione, assai
+viva in donna Rosalia, aveva sempre fatto sperare alla duchessa
+ch'ella mai oserebbe attentare a' suoi giorni.
+
+Eppure per quale altro scopo poteva dirigersi verso il lago in quel
+momento?
+
+Con tale idea donna Livia era corsa sulle sue traccie.
+
+.................................................................
+
+L'impressione, che viene provata da chi, in mezzo ad un incendio,
+comprende non esservi più scampo alcuno, e dover tra poco perir nelle
+fiamme,--da chi, sorpreso in alto mare da un uragano impetuoso su
+d'una fragile barca, vede che questa sarà sommersa prima di toccar la
+riva,--da chi, fra una strage sente che, per essere risparmiato un
+momento, non otterrà se non che di penar più degli altri,--non può
+paragonarsi a quella cagionata in donna Rosalia da queste parole dei
+duca, indirizzate all'altra sorella:--Voi siete fidanzata; fra otto
+giorni sposerete il principe degli Alberi, che quest'oggi stesso mi ha
+chiesto la vostra mano;--perchè quelli si vedono innanzi la morte come
+panorama terribile, mentre ella invece vi guardò come all'unico mezzo
+per sottrarsi a spasimi orribili, ad angosce insopportabili.
+
+Immaginò il principe e donna Maria sposi, felici!... Ah che mai ella
+avrebbe potuto vederli!... La sua ragione soccombette.
+
+Il sangue le affluì al cervello con tal violenza, che lo sconvolse.
+
+La fredda e dura voce del duca le aveva passato il cuore più di una
+lama avvelenata.
+
+E si era diretta livida e palpitante verso il lago.
+
+Prima di precipitarvisi, s'inginocchiò sulla riva; con lagrime
+disperate chiese a Dio di perdonarle.
+
+La sua risoluzione era presa; pochi momenti ancora, ed ella non
+sarebbe più!
+
+Ed intanto sua sorella si compiaceva pensando alla felicità vicina; e
+colui, che cagionava si violenta disperazione, fremeva di gioja
+all'idea che donna Maria sarebbe sua fra poco.
+
+Sventurata!
+
+La duchessa, che l'aveva perduta di vista un momento, respirò nel
+vederla in ginocchio; credette poter rallentare il passo, e
+leggierissimamente si accostò alla fanciulla. Si pose dietro un
+albero, vicino tanto a donna Rosalia, da potere al primo movimento di
+lei trattenerla.... Benchè fosse persuasa che la giovinetta era decisa
+a morire, pure volle attendere l'ultimo istante. Chi sa!... poteva al
+momento fatale indietreggiare.... Ma ella non indietreggiò!...
+
+Con un gemito soffocato fece atto di precipitarsi nel lago. Quell'atto
+fu sì improvviso che, se la duchessa fosso stata meno pronta del
+lampo, non avrebbe potuto arrestarla.
+
+L'afferrò con forza per le vesti, e la trasse a sè.
+
+Donna Rosalia si volse spaventata. Chi poteva trattenerla così?...
+Riconoscendo donna Livia, diede in un dirotto pianto.
+
+--Voi! mormorò tra i singhiozzi, e con amara ironia verso sè stessa,
+aggiunse: Oh infatti! niuno fuori che voi poteva interessarsi a me.
+
+--Sì, io, che il cielo scelse per salvarvi.
+
+--Perchè non mi lasciaste morire? Ma non potrete impedirmelo sempre.
+
+E nel suo sguardo smarrito brillò un lampo tale di disperazione, che
+mise un brivido alla duchessa.
+
+Eppure la morte non poteva spaventare la coraggiosa donna Livia.
+
+Per qualche istante credette inopportuno ogni conforto; chè il voler
+troncare uno sfogo di dolore talvolta è interromperlo soltanto. Val
+meglio lasciarlo dileguare da sè.
+
+Ella fissò in donna Rosalia i suoi begli occhi, che sembravano un
+riflesso del cielo, nel quali, attraverso le lunghe ciglia, pareva
+brillare un raggio sovrumano: ma non profferì parola.
+
+Ed ebbe ragione; chè pel momento donna Rosalia non l'avrebbe nemmeno
+udita, sì grande era la sua esasperazione!
+
+Finalmente cominciò a piangere con minor violenza; per quanto vivi
+sieno i trasporti del dolore, finiscono sempre per calmarsi.
+
+Chi non muore guarisce.
+
+Donna Livia comprese che poteva parlare.
+
+--Sì, piangete, cara donna Rosalia, disse dolcemente alla fanciulla, e
+chiedete perdono a Dio di quanto volevate fare.
+
+Donna Rosalia rabbrividì.
+
+--Ma io sono pazza! esclamò, e Dio perdona ai pazzi!
+
+--Lo eravate, ma più nol siete, voi riflettete ora... Fu in un istante
+di delirio che voleste privarvi di vita; ma non siete pazza, bensì
+responsabile in faccia a Dio delle vostre azioni. Ciò che avrebbe
+potuto perdonarvi in quell'istante di delirio, ora più non vel
+perdonerebbe.
+
+La duchessa sapeva d'esser crudele parlando così; ma, con quella
+fanciulla d'indole esaltata, tal crudeltà era necessaria. La ragione
+su di lei non avrebbe potuto assolutamente nulla.
+
+--Ohimè! mormorò, Dio non mi perdonerebbe?
+
+--No, donna Rosalia, ed egli vi chiede che gli sacrifichiate il vostro
+amore.
+
+La duchessa tremò nel profferir questi accenti, perchè nessuno aveva
+amato più di lei.
+
+--Che glielo sacrifichi? mormorò amaramente donna Rosalia; eh non si
+può strapparmi il cuore!
+
+Quella frase era un grido straziante.
+
+Donna Livia ne fu profondamente commossa, eppure cercò serbarsi calma.
+
+--Ditemi almeno che non vi dorrete più perchè non vi lasciai morire.
+
+Donna Rosalia non rispose.
+
+--Siete pentita?
+
+Ella tacque ancora.
+
+La duchessa continuò:
+
+--Come mai voi, che tanto vi atterriste all'idea della collera divina,
+affrontata da vostro padre, come mai non vorrete evitarla per voi
+medesima? Non vi spaventa essa?
+
+~ Ah sì! ma perchè mi diceste che non sono pazza?
+
+--Perchè è vero. L'esaltazione non è follia, e voi vi rassegnerete.
+
+--Giammai! esclamò ella, come se la passata febbre si riaccendesse.
+
+--Quanti, proseguì donna Livia, che al pari di voi vollero togliersi
+la vita in un istante di disinganno, si felicitarono in seguito di non
+aver ceduto alla disperazione.
+
+--Eh signora, voi non sapete quanto io soffro.
+
+La duchessa fu per esclamare: Se sapeste quanto ho sofferto io!... ma
+quelle parole non varcarono le sue labbra, e le ridiscesero in cuore.
+
+--Ah! se acconsento a vivere, continuò donna Rosalia, è soltanto per
+timor di Dio... che la vita per me sarà un fardello insopportabile!...
+Ed aggiunse con fuoco:
+
+--Oh fosse insopportabile tanto da schiacciarmi tra breve sotto il suo
+peso!... Potessi presto morire senza un delitto!...
+
+Indi prendendo la mano della duchessa, e stringendogliela
+convulsamente, con voce concitata, tremante:
+
+--Se sapeste ciò ch'io penso, donna Livia, vi farei paura!... Mia
+sorella... donna Maria....
+
+--Ebbene?
+
+--Io la odio! Vorrei vederla infelice! Ah che anche vivendo non potrò
+salvarmi, la mia anima è perduta!... A che vivere dunque?
+
+Il suo accento era sì cupo in quell'istante che donna Livia temette
+fosse per riprenderla l'antica tentazione. Ed esclamò:
+
+--V'ingannate, quest'odio sarà fugace; la gelosia sola lo mise nel
+vostro cuore, e voi non siete colpevole per avervelo accolto, senza
+volerlo, soltanto cedendo alla natura.
+
+La voce della duchessa era sì persuasiva, che impressionò vivamente
+donna Rosalia.
+
+--Oh mio Dio! sarebbe vero? disse.
+
+--Ma sì, certamente, non ne dubitate. Poi, proseguì donna Livia,--a
+cui il desiderio di vendetta lasciatole scorgere dalla fanciulla aveva
+additato altra via,--trovate in quest'odio istesso, trovate nella
+gelosia la forza di cui avete bisogno.
+
+--Che volete dire?
+
+--Di non lasciare scorgere a donna Maria le vostre pene; non vi
+sentite fremere all'idea di divenire per lei un oggetto di
+compassione?
+
+Tali parole destarono il fuoco dello sdegno in donna Rosalia.
+
+--Ah sì ella mi schernirebbe! esclamò; seco lui forse deriderebbe la
+mia sciocca passione!... Sì, donna Livia, vi comprendo.
+
+La duchessa respirò; aveva condotto quella sventurata ove si era
+proposta.
+
+--Grazie, donna Livia, che non mi lasciaste morire.
+
+E lacrime soffocate le troncaron la voce.
+
+Soffriva molto, ma era più calma.
+
+Ah! pensò donna Livia, la credevo più dolce, ed invece vi è in lei
+alcun che della violenza del duca; ma è religiosa assai, e ciò la
+rattempra.
+
+Dopo qualche istante di silenzio, donna Rosalia si volse alla giovine
+duchessa.
+
+--Non voglio però mi crediate affatto stolida, cara donna Livia, le
+disse; se amai il principe, è perchè ei mi fece credere d'essere
+invaghito di me.
+
+Ed il suo volto, abitualmente pallido, si fece di fuoco.
+
+Ma la notte discendeva, e celava in parte quel rossore.
+
+--Narratemi tutto, mia cara, le disse donna Livia facendola sedere a
+lei vicina sopra una panca di pietra.
+
+Tale confessione l'attendeva, benchè non avesse voluto provocarla con
+domande.
+
+--Oh voi sola mi amate, signora! Voi sola siete buona meco. Perchè non
+ebbi in voi maggior fiducia? Perdonate.
+
+--Che dite? Vi comprendo.
+
+Ella la ringraziò, stringendole le mani.
+
+Ah sì aveva bisogno di un'amica indulgente!... Poi, a voce bassa e
+tremante, cominciò le sue confidenze:
+
+--Quando l'anno scorso il principe degli Alberi venne a stabilirsi a
+Catania, per la morte dello zio, che gli aveva lasciato tutte le sue
+sostanze, fu tosto ricevuto da mio padre, il sapete. Donna Maria
+allora non era qui; da poco era partita con quella nostra cugina per
+Palermo, ove si trattenne sei mesi, vel rammentate?
+
+--Certamente.
+
+--Ah perchè lasciò Catania? Prima egli l'avrebbe amata, ma almeno non
+avrebbe lusingato me.... Il mio avvenire non sarebbe distrutto; perchè
+vedete, donna Livia, io potrò tentare di rassegnarmi, ma mai di amare
+un altro.
+
+La duchessa non rispose; ella, che avrebbe voluto serbarsi fedele ad
+una tomba, non poteva trovare quelle parole insensate. Per quanto il
+suo carattere fosse superiore, per quanto ella fosse ragionevole,
+aveva amato con passione, era ancora giovanissima, sicchè le sue
+memorie erano sempre vive.
+
+--Il principe, continuò donna Rosalia, cercava sempre d'incontrarmi,
+procurava vedermi. Io allora avevo molta libertà. Voi eravate al
+vostro castello un po' ammalata; don Francesco vi si recava tutti i
+giorni; tante volte vi si tratteneva la notte; il principe veniva da
+nostro padre anche alla sera, e sempre mi parlava. Io non lasciavo mai
+sfuggire occasione alcuna d'intertenermi seco, ei ne sembrava sì
+contento; con tanta insistenza me lo diceva.... Ah, donna Livia,
+credete voi ch'ei si sia preso giuoco di me?
+
+--Non lo credo, non avrebbe ardito farlo.
+
+--Allora dunque vuoi dire che....
+
+Ed ella si arrestò.... Dal fremito della sua voce si comprendeva che
+essa si rifiutava al terribile ufficio di confessarla illusa....
+Eppure non poteva arrossire dinanzi a donna Livia. La vezzosa
+duchessa, si altiera talvolta, era quella sera una giovane triste come
+lei, che non la giudicava, la compativa....
+
+--Era incostanza adunque! sospirò dopo un istante donna Rosalia....
+Indi: E donna Maria l'amerà egli sempre?
+
+--Non chiedete questo, rispose donna Livia. Dio solo lo sa. Voi
+perdonerete quando il primo impeto della passione sarà cessato.... E
+ditemi, vi fece il principe formali promesse?
+
+--No; ma tante volte mi disse che ero bella, che.... E se ella fosso
+rimasta assente ancora, io ne sono certa, lo avrei sposato.... Una
+volta, mentre mio padre parlava ad un servo, e si era un poco
+allontanato, il principe mi si avvicinò, mi prese una mano, e
+baciandomela: donna Rosalia, mi disse, vicino a voi io sono felice....
+
+L'emozione impedì alla giovinetta di continuare.... e la notte vietava
+scorgere le lagrime negli occhi della duchessa.
+
+Con maggior calma e dopo qualche istante, donna Rosalia riprese:
+
+--A che dirvi di più, donna Livia? Appena vide mia sorella, fu su di
+lei che arrestò i suoi sguardi;... donna Maria è di me più bella, ed
+egli si felicitò certo di non essersi impegnato maggiormente meco.
+Pensò fors'anco che io dovevo prendere per semplici galanterie le
+attenzioni usatemi, le sue dolci parole.... Voi ritornaste, ritornò
+don Francesco; il principe venne più di rado al palazzo.... Mai io
+sorpresi una parola d'amore a donna Maria; ma poco a poco egli
+diveniva indifferente per me. La gelosia mi faceva presaga della mia
+sventura.... Una volta però mi parve vederlo consegnare qualche cosa a
+donna Maria, certamente era una lettera: forse molte se ne
+scrissero.... lo comprendo ora... Il resto voi il sapete, voi, che qui
+mi seguiste, che prevedeste la disperazione, in cui mi avrebbero
+gettata le parole del duca a donna Maria.... Tutto vi è noto...
+
+Questo racconto finì come era principiato, fra i singhiozzi.
+
+--Oh, disse poi, n'è vero ch'io non fui una stolida, che non mi
+lusingai invano?
+
+--No, rispose donna Livia, ed il principe, prima di gettare il
+turbamento in una fanciulla, doveva riflettere: egli ha
+indegnamente....
+
+Donna Rosalia la interruppe, e con accento appassionato:
+
+--Ohimè! esclamò, guardate: io odio donna Maria perchè accolse il suo
+amore sapendo, ne sono sicura, che io lo amava; perchè me lo rapì....
+Egli è più colpevole di lei, il so; eppure io non posso sentire
+accusarlo.... Tacete, donna Livia, tacete.... E se un solo istante io
+lo vedessi, se mi parlasse, io tutto perdonerei, perchè lo amo
+ancora....
+
+Quale contraddizione era questa? La duchessa pensò che donna Rosalia
+non si sarebbe mai consolata....
+
+Lo sdegno soltanto può uccider l'amore.
+
+La giovinetta continuava:
+
+--E l'idea che mia sorella sarà sua sposa mi uccide!
+
+Nascose il volto fra le mani, e dopo qualche tempo:
+
+--Però sono pentita, donna Livia: fate che nessuno, tranne voi,
+conosca la mia debolezza. Cercherò rivolgermi a Dio, espiare i miei
+delirj in un monastero.
+
+--Che! volete farvi religiosa?
+
+--Sì. In un chiostro soltanto potrò sopportare il mio destino.... Ebbi
+torto di non pensarvi prima di voler morire.... Ma, poichè voi mi
+avete salvata, sarò in tempo ancora.... È l'unica esistenza, cui possa
+rassegnarmi.... Se mi trovassi ancora con lui, con loro, non potrei
+resistere.... La mia ragione si smarrirebbe nuovamente....
+
+La tristezza di queste parole era sì profonda, sì amara che la
+duchessa ne fu atterrita....
+
+Prima ch'ella rispondesse, donna Rosalia proseguì:
+
+--Non ditemi di riflettere, cara donna Livia: ho riflettuto. Soltanto
+nel servire Iddio posso trovare qualche pace; per lui solo vivrò....
+Ah nessuno fu di me più infelice!...
+
+La duchessa l'abbracciò, ed ella di nuovo pianse.
+
+--Mia cara, pensate ai tanti sventurati, che vivono sulla terra;
+riflettete che la vita è breve, anche se non viene troncata prima del
+tempo.... Riguardatela come un luogo di passaggio, di prova.... È il
+meglio che possiate fare.... Anche i più felici devono poi
+lasciarla!... lasciar con essa persino le rimembranze di ogni gioja,
+di ogni felicità.... Amori, delirj, tutto passa, donna Rosalia, tutto
+finisce....
+
+--Oh, esclamò la fanciulla, un istante di felicità vale un'esistenza
+intiera!
+
+La duchessa si scosse: forse anch'ella lo aveva pensato!... Era più
+che commossa! Ma quel suo turbamento durò poco: eppure quanti affanni
+non si sentiva in cuore! Donna Rosalia almeno aveva un solo
+pensiero.... Ella invece delle consolazioni sì; ma quanti affetti
+contrarj, quanti ricordi penosi, quante inquietudini!...
+
+--Ah! continuò la sorella del duca, io non posso più pensare a lui!
+Quando sarò consacrata a Dio, spero staccare questo amore dal mio
+cuore. Io devo offrire al cielo un animo puro, o mi sforzerò di
+purificare il mio.... Deh fate, donna Livia, che domani istesso mi si
+mandi in un monastero! Io non voglio essere qui in questi giorni; ne
+morrei!...
+
+--Farò il possibile per ottenerlo; ma se vi si vede entrar subito in
+monastero, se ne indovinerà il motivo... Non desiderate voi tenerlo
+celato?
+
+--Vorrei che don Francesco annunziasse che già da qualche tempo io
+avevo chiesto di farmi monaca.... Se ei dicesse così, donna Maria non
+dubiterebbe.... Non oserei chiederglielo io stessa.... D'altronde non
+me l'accorderebbe.... Ma voi lo otterrete forse.... Parlategliene
+subito....
+
+--Lo farò questa sera, appena verrà da me.
+
+--Grazie.... Ah! ch'ei non sappia che io volevo uccidermi....
+
+--Nessuno il saprà mai, lo giuro!
+
+--Nemmeno il mio padrino?
+
+--Nemmeno lui.
+
+--Gli direte di venirmi a vedere al suo ritorno.
+
+Donna Livia sospirò.
+
+--Al suo ritorno!... Ah qual sarà esso!...
+
+--Temete voi?
+
+--Sì temo, lo confesso, ma non sono pentita.... Basta, vedremo.
+
+--Oh mio Dio! qual anno fatale!
+
+Indi con qualche vivacità, prendendo una mano della duchessa:
+
+--Se io, mormorò esitando, vi chiedessi di dire al principe qualche
+parola di me, lo fareste voi?
+
+Donna Livia rimase attonita.
+
+--A che gioverebbe?
+
+--A nulla il so.... Ma non vel dissi? io lo amo ancora!... assai io
+amo.... Vorrei che almeno avesse per me un pensiero!...
+
+--Ma allora il vostro desiderio di nascondere la passione che
+v'ispirò....
+
+--Desidero nasconderla agli altri, a mia sorella soprattutto.... Ma a
+lui.... Ah egli sa bene che io l'amo! A donna Maria non dirà nulla:
+non dirà nulla ad alcuno.... Promettetemi....
+
+L'animo sensibile della giovane duchessa la esortava a non respingere
+quella preghiera.... Il principe meritava del resto dei rimproveri. La
+sua condotta, leggiera soltanto agli occhi dei più, appariva indegna a
+donna Livia; ma quel fondo di alterigia, che vi era in lei, la faceva
+ripugnante assai a soddisfar donna Rosalia.
+
+--Una sola parola, supplicò questa piangendo.... Ditegli soltanto che
+io gli perdono.
+
+La duchessa non resistette.
+
+--Vo le prometto, rispose, senza sapere quasi a che s'impegnasse.
+
+--Oh grazie! In bocca vostra tali parole nulla avranno d'umiliante per
+me.... Forse desteranno in lui qualche impressione.... soddisferanno
+l'ultimo desiderio di una sventurata.... l'ultima sua follia!...
+
+Tal desiderio sembrava davvero follia a donna Livia. Ella non lo
+comprendeva; non comprendeva come quella fanciulla potesse amare
+ancora il principe dopo ch'ei l'aveva abbandonata, disprezzata...
+Eppure donna Rosalia non mancava di fierezza. La sua natura era
+davvero affatto particolare.... Ma quanta passione in essa!... Quanta
+abnegazione in quell'amore!...
+
+«Oh, pensò donna Livia, sua sorella la vendicherà...»
+
+Un servo, che si avvicinava con una lanterna, interruppe quel
+colloquio.
+
+--Il signor duca, disse inchinandosi, le invita a rientrare perchè
+incomincia a piovere.
+
+Donna Livia si alzò; così pure donna Rosalia. Entrambe seguirono il
+servo, che le precedeva colla lanterna.
+
+Il cielo si era infatti annuvolato d'un tratto, e la pioggia
+cominciava a cadere.
+
+Le due giovani non se ne erano avvedute. Entrarono anch'esse nella
+gran sala terrena. Là il servo fu congedato.
+
+--Vado nella mia camera, disse donna Rosalia prendendo un lume:
+parlate senza indugio a don Francesco, ve ne prego.
+
+Strinse la mano della duchessa ed escì.
+
+Donna Livia rimase un istante pensierosa. La disperazione di donna
+Rosalia, il suo tentativo d'uccidersi, i suoi detti l'avevano non
+soltanto vivamente commossa, ma avevano risvegliato benanco nel suo
+cuore mille ricordi....
+
+Cercò soffocare tale emozione; ella tormentata da tante altre
+preoccupazioni, ella, che della vita conosceva la triste realtà....
+
+Salì al suo appartamento. Le sue vesti erano umide per la pioggia; le
+cangiò con un ricco abito da camera. Si soffermò un istante a guardare
+suo figlio, che dormiva; indi recossi in un gabinetto tappezzato di
+velluto azzurro, e nel quale si tratteneva quasi sempre quando era in
+città.
+
+Fu un momento per far chiedere del duca, ma poi pensò che sarebbe
+venuto egli stesso....
+
+Ed attese....
+
+
+
+
+III.
+
+
+Chi avesse veduto quella sera la giovane duchessa mentre ora sola nel
+suo gabinetto, seduta in un vasto seggiolone, pensosa ed immobile,
+avrebbe compatito il povero conte di San Giorgio se non poteva
+staccarsene dal cuore l'immagine, compreso perchè il duca le avesse
+perdonato la distruzione della pergamena.
+
+Molte donne l'avrebbero invidiata; nessuno forse avrebbe creduto che
+quella giovane vezzosa avesse altravolta formato il divisamento di
+vivere sempre sola, e che ora potesse sentirsi infelice.
+
+Ella non attese molto il duca: di lì a poco egli entrò.
+
+Si assise vicino a donna Livia colla solita serietà, senza profferire
+parola, ma dopo qualche tempo:
+
+--Che avvenne? le chiese....
+
+--Vostra sorella era svenuta; mi occorse molto tempo a farla
+risensare; quindi volle trattenersi in giardino a respirare un po'
+d'aria.
+
+--Ah vedo! Ed ora dov'è!
+
+--Nella sua stanza.
+
+Si arrestò un istante, indi:
+
+--Devo parlarvi, disse.
+
+--Di donna Rosalia?
+
+--Di lei appunto.
+
+L'argomento non era dei più divertenti pel duca, ma pure era curioso
+di saper qualche cosa; sospettava una crisi, che dovesse sbarazzarlo
+anche dell'altra sorella, e quasi prevedeva la verità.
+
+--Parlate, rispose.
+
+--Donna Rosalia desidera consacrarsi a Dio.
+
+--Ottima risoluzione!
+
+La duchessa, era sicura che don Francesco non si opporrebbe a che sua
+sorella minore entrasse in un monastero, chè sempre aveva accarezzato
+l'idea di mandarvele tutte e due.
+
+--Vuole, riprese donna Livia, farlo al più presto.
+
+--Dopo il matrimonio di donna Maria la soddisferò.
+
+--Ella desidererebbe fosse prima.
+
+--Ah vedo!... comprendo, perchè ama il principe degli Alberi, non è
+così?
+
+~ Che? voi sapete....
+
+--Certamente: credete che non m'avvegga di nulla io?
+
+E sorrise tra l'ironia e l'amarezza guardando attentamente donna
+Livia.
+
+Ella si turbò, benchè nulla ne apparisse.
+
+Che! sospetterebbe mai il duca della missione affidata al cavaliere di
+Malta?...
+
+Ma no! ciò era impossibile, che allora non avrebbe taciuto sin là.
+
+Comprese che tali parole di lui doveva prenderle soltanto come uno di
+quei rimproveri velati, che non mancava mai di darle quando se ne
+presentava l'occasione.
+
+E con calma rispose:
+
+--Mi fa meraviglia poichè credevo tale amore segreto.
+
+Ella non immaginava che il duca avesse appreso dalla bocca del conte
+al castello ciò che voleva far credere aver indovinato per
+penetrazione. Indi:
+
+--E perchè se lo sapevate, gli disse fissandolo a sua volta con una
+certa arditezza e con qualche sdegno, perchè annunciaste in quel modo
+sì secco dinanzi a lei che il principe vi aveva chiesto la mano di
+donna Maria?
+
+Egli alzò le spalle.
+
+--Eh, signora, non lo avrebbe forse saputo egualmente?
+
+--Infatti, mormorò donna Livia.
+
+E pensò che forse la reazione cagionata in donna Rosalia dai pochi
+riguardi del duca aveva prodotto una crisi pericolosa, ma necessaria,
+che, grazie all'intervento di lei, era finita in modo salutare.
+
+E volgendosi al duca:
+
+--La soddisferete dunque presto, come ella lo desidera?
+
+--No.
+
+--Perchè?
+
+--Perchè questa improvvisa risoluzione, effettuata proprio appena
+combinato il matrimonio di donna Maria, darebbe luogo a strani
+commenti, s'indovinerebbe il vero; ed io non voglio che una mia
+sorella divenga soggetto ad una ballata sentimentale.
+
+E con indifferenza, tratto dalla cintura il suo pugnale, si mise ad
+esaminarlo facendovi passar sopra le dita.
+
+Donna Livia era abituata a que' suoi modi.
+
+--Forse avete in ciò ragione, disse; pure io comprendo che ella
+soffrirebbe molto se fosse costretta a trovarsi qui in questi giorni.
+
+--Suo danno! Non doveva scaldarsi il cervello.... Una fanciulla savia,
+signora deve aspettar ad amare quando le viene presentato un
+marito.... Ella non deve sceglierselo....
+
+Se la duchessa era fina, il duca non era certo uno sciocco.
+
+Ed ella comprese bene ciò ch'egli intendeva con questo, ma non si
+arrestò per quanto quei sarcasmi, cui del resto si era attesa, non le
+riescissero indifferenti.
+
+--Io le ho promesso evitarle tal pena, disse; e se non volete che
+entri questa settimana in un monastero, spero non mi negherete che la
+invii al castello per questi giorni... Manderò con lei nostro figlio,
+ch'ella ama molto, e che le servirà di distrazione. Che ve ne sembra?
+
+--Che voi siete sempre feconda in ritrovati, signora.
+
+E vedendo donna Livia farsi alquanto seria:
+
+--Ma quale motivo addurre? aggiunse placato.
+
+--Ch'ella da qualche tempo aveva divisato farsi religiosa; che perciò
+non può assistere a delle cerimonie, nelle quali del resto una
+fanciulla sì giovane sarebbe fuori di luogo....
+
+Ella desidera molto che voi diciate questo a donna Maria.
+
+--Cosa vuole? che io menta per assecondare i suoi capricci?
+
+--Oh, signore, non vi credo poi tanto scrupoloso!
+
+Fu la volta del duca ad annuvolarsi.... Ed il cavaliere dell'Isola,
+che senza alcun diritto, lo sapeva benissimo, voleva spogliare, gli
+apparve tosto dinanzi; ma di quel maledetto affare, com'ei lo
+chiamava, non voleva più parlare colla duchessa per non udirsi
+rispondere freddamente, come al solito, che mai lo avrebbe
+approvato....
+
+--Bene, bene, disse poi, mandatela pure al castello.
+
+--Direte a donna Maria....
+
+--Sì, sì; ma sembrami che di ciò basti.
+
+E col suo pugnale, che teneva ancor fra le mani, si mise a scherzare
+col cordone d'argento, che ratteneva la veste di donna Livia.
+
+Ella si alzò.
+
+--Dove andate? le chiese.
+
+--Da donna Rosalia per dirle che acconsentite a soddisfarla: una tale
+attenzione le è dovuta.
+
+--Mandate una delle vostre donne a vedere come sta; è inutile andiate
+voi stessa.
+
+--Oh che dite? io sola era presente quando svenne.
+
+E, prendendo dalla tavola un candelliere d'argento cesellato, si
+allontanò.
+
+Il duca si sdrajò nella sua seggiola. «Donna singolare! disse; ma,
+tranne lei, nessuna mi piace.»
+
+Poi bestemmiando:
+
+--Oh mi toccherà attenderla un pezzo, lo prevedo!
+
+Dopo qualche momento di riflessione si alzò e fece un giro pel
+gabinetto.
+
+Per la prima volta forse ei vi si trovava solo. La duchessa non
+lasciava quasi mai quel gabinetto, che era come il suo santuario, ed
+era sempre con lei ch'egli vi si tratteneva.
+
+Guardò qua e là, e scorgendo dei libri su di un tavolino andò ad
+esaminarli....
+
+Vi erano varj volumi riccamente legati; vi si trovava Virgilio nel suo
+testo latino, lingua ancora in voga in Italia, e che la duchessa
+conosceva perfettamente; eravi Plutarco, le lettere di Plinio, un
+libro dei Vangeli ricco d'immagini e molti altri....
+
+Ciò non poteva sorprendere il duca. Donna Livia aveva ricevuto una
+educazione affatto eccezionale non soltanto per quell'epoca, nella
+quale le più illustri dame non erano molto dotte, ma anche superiore
+per ogni tempo.
+
+Il marchese Del Faro, di lei padre, era un vecchio scienziato, che
+profondeva la maggior parte delle cospicue sue rendite in radunar
+libri preziosi ed antichi, in soccorrere letterati, e trattenere ad un
+castello solitario vicino a Messina dotti teologi, distinti poeti e
+religiosi di gran sapere.
+
+Aveva allevato donna Livia, rimasta priva della madre ancor bambina,
+più come un muschio che come una fanciulla. Egli stesso le poneva fra
+le mani i classici greci e latini, i poemi più in voga, compiacendosi
+della grande facilità di comprensione, ch'ella addimostrava.
+
+Giovinetta ella assisteva a discussioni teologiche, allo svolgere di
+tesi filosofiche e scientifiche, a discorsi letterarj; ascoltava i
+commenti che si facevano sugli autori; insomma nulla aveva donna Livia
+di comune, per l'intelligenza e per gli studj, con quelle timide
+fanciulle, che passavano i giorni a trapuntare gli arazzi, a ricamare
+le sciarpe pei loro fidanzati.
+
+E certa fermezza di volontà, certi istinti un po' maschili, che in lei
+si univano alla più squisita delicatezza di sentire, si erano, per
+dirla, alquanto sviluppati.
+
+Donna Livia era dunque molto istruita, benchè mai facesse la saccente,
+che troppa finezza aveva, troppo tatto per imitare quelle donne, che
+si atteggiano a professori, anche quando ne sanno poco.
+
+Delle sue cognizioni si giovava onde saper escire dalle situazioni
+difficili, e degli studj, della lettura per occupare lo spirito, e
+ricreare la sua solitudine.
+
+Il duca suo marito era dottissimo: perciò si era cattivato il marchese
+del Faro. Don Francesco aveva molto ingegno, uno spirito pronto, che
+talora volgeva all'aspro, al mordace.
+
+Anch'egli nulla aveva di comune coi cavalieri del tempo, tranne la
+passione per la caccia, per le armi. Aveva fama d'essere la prima
+spada di Sicilia.
+
+Egli era stato allevato da un benedettino di gran dottrina, che, a
+forza di volerlo approfondire nei dogmi della fede, aveva finito per
+render lui, portato per natura alla diffidenza più eccessiva, uno dei
+signori più increduli del suo tempo.
+
+Il duca studiava ancor molto perchè nessuno potesse prenderlo in
+fallo. Era fra gli ammiratori più appassionati di Machiavelli,
+scrittore allora recente. Quello storico, quel politico, che insegna
+ricorrere ad ogni mezzo quando può condurre allo scopo, doveva piacer
+molto al duca.
+
+Di tali massime egli era convintissimo; ne aveva dato una prova nella
+condotta tenuta verso i parenti spogliati.
+
+Alle volte, ad onta del suo sapere, trovava però che il marchese del
+Faro aveva allevato donna Livia in modo forse un po' eccezionale, e
+soprattutto abituatala troppo a far la propria volontà. Eppure era
+così che gli era piaciuta quando si era trattenuto a lungo in casa del
+marchese prima di sposarla.
+
+Però egli si era proposto, quando fosse divenuta sua moglie, di
+cangiarla, e vi si era provato tenendola in qualche soggezione.
+
+Ma donna Livia, che in certe cose si uniformava senza commenti e quasi
+con indifferenza a' suoi voleri, che acconsentiva a viver sempre
+ritirata, non era su certi punti meno ferma di lui.
+
+Nondimeno ella sapeva piegarsi quando la necessità lo richiedeva; per
+questo aveva desistito dal contrastargli apertamente nell'affare della
+pergamena, e tentato riparare in segreto a quella grave ingiustizia.
+
+Ed il duca, che avrebbe reso prestissimo schiava qualunque altra
+sposa, non poteva umiliar donna Livia: e si era convinto che bisognava
+rassegnarsi e prenderla tale qual era.
+
+Dopo aver dunque, esaminato in quella sera diversi volumi con
+quell'aria burbera, che gli era tutta particolare, notò che un cordone
+nero stava per segno in uno di essi.
+
+Il libro era l'Inferno di Dante; la pagina segnata quella ove il poeta
+racconta della Francesca da Rimini.
+
+Era combinazione? oppure?...
+
+Che? mormorò il duca; donna Livia ha bisogno di meditar questo canto,
+dove si parla delle pene, che attendono una sposa infedele?... Od è
+per vaghezza che vi si trattiene?... Che vuol dir ciò? Non è ella
+indifferente per tutti?... Che io non la comprenda bene.... E l'amore
+poetico del cavaliere di Malta potrebbe mai finire per commuoverla?..
+Ah! egli accarezzò le sue idee filantrope.... mostrò aver compassione
+di donna Rosalia, della quale non credo poi gl'importasse molto....
+Ma, no! non ho io udito?...
+
+Ed ora che fa? Ella sa però che io l'attendo.... Si prenderebbe giuoco
+di me?... Preferirmi la conversazione di donna Rosalia?... Oh non
+soffrirò poi questo!...
+
+E fece un passo verso la porta.
+
+Donna Livia rientrava in quell'istante.
+
+Aveva trovato donna Rosalia in lagrime sul suo inginocchiatojo. Dopo
+averle detto che il duca la soddisferebbe, dopo qualche parola, che la
+consolasse senza ferirla, l'aveva lasciata pensando che la solitudine
+e la preghiera erano i migliori rimedii per lei.
+
+Ma non si era affrettata molto a ritornare.
+
+Vedendola il duca si calmò.
+
+--E così donna Rosalia?
+
+--Sta meglio e vi ringrazia.
+
+S'avvide del libro che il duca teneva fra le mani, della sua
+affettazione nell'esaminarlo; riconobbe quel libro e credette
+indovinare, ma non mostrando accorgersi di nulla, andò a rimettere al
+loro posto i volumi, che don Francesco aveva gettati sossopra.
+
+Il duca avrebbe preferito essere interrogato; ma, vedendo che ella non
+lo farebbe, si decise a parlar lui.
+
+--E.... vi piace molto, signora, questo passo? Vedo che lo
+segnaste....
+
+--Lo segnai unicamente perchè fui interrotta mentre stavo leggendo,
+rispose la giovane duchessa.
+
+--È bellissimo.
+
+--Certamente.
+
+--Mi pare.... mi pare che l'amante di questa sciagurata fosse fratello
+al marito... Fratello... o cugino?..
+
+L'insistenza, che da qualche tempo ei poneva a parlare del conte di
+San Giorgio, fece comprendere a donna Livia il perchè di questa
+domanda.... Dunque di tutto sospettava.... Ella era veramente un po'
+indignata.
+
+--Fratello, rispose con indifferenza; ma credo il sappiate al pari di
+me.
+
+--Non me ne rammentavo.
+
+--Vi credevo maggior memoria.
+
+Ella non sembrava dare a quell'incidente importanza alcuna.
+
+--Pensate voi, riprese il duca, che, se questa Francesca da Rimini si
+fosse attesa a venire uccisa, si sarebbe trattenuta?
+
+--Come volete che lo sappia? Certo io non l'ho conosciuta....
+
+E la duchessa non dissimulò intieramente un leggiero moto
+d'impazienza; chè alle volte egli era un po' nojoso.
+
+Don Francesco notò quel moto, ma proseguì:
+
+--Vi chiedo la vostra opinione in proposito.
+
+--La mia opinione, signore, è che le minacce non arrestano mai una
+donna quando vuole errare; e che sono inutili con chi sa condursi da
+sè.
+
+--Meno ardire, donna Livia, fece il duca tra la celia e la collera.
+
+--Che? mi chiedete ciò che penso; io ve lo dico.
+
+--Ma è davvero quanto pensate?
+
+--Ne dubitereste?
+
+--Che so io? Voi siete una dama di tanto spirito....
+
+Donna Livia parve offesa e fece per escire.
+
+Infatti quella sera il duca era stato un po' troppo mordace.
+
+--Ho scherzato, cara donna Livia, diss'egli con una grazia ironica
+eppur tenera, quale spesso soleva prendere con lei.
+.................................................................
+.................................................................
+
+
+
+
+IV.
+
+
+Otto giorni dopo spuntava l'aurora del dì, che doveva unire il
+principe a donna Maria.
+
+Come dire degli strazj, a cui doveva essere in preda la povera
+fanciulla, che tanto lo aveva amato?
+
+Certo le era d'uopo di tutta la sua fede, di tutta la sua religione,
+per non essere presa ancora dal funesto proposito di togliersi la
+vita.
+
+La duchessa l'aveva ella medesima condotta al suo castello sin dal dì
+seguente al colloquio da lei avuto col marito.
+
+Ve l'aveva lasciata con suo figlio e colla fidata governante,
+ingiungendo a questa di vegliare sulla sorella del duca continuamente,
+dicendole che soffriva di convulsioni ed era necessario non perderla
+di vista; aggiunse facesse in modo ch'ella non s'avvedesse di una tale
+sorveglianza poichè se ne sarebbe atterrita.
+
+Donna Livia aveva fatto ciò per una precauzione di più; ella era
+persuasa che donna Rosalia, fattasi ragionevole si era rassegnata a
+vivere.
+
+La duchessa provava per lei una compassione profonda, un affetto
+sincero, mentre sentiva per donna Maria una specie di ripugnanza; e
+tal ripugnanza non era nuova. Mai ella aveva potuto amare la bella
+fidanzata del principe; la loro antipatia era reciproca; solo donna
+Livia non aveva mai tentato nuocere alla cognata, mentre invece questa
+si era provata a perder lei.
+
+La duchessa si rammentava la promessa fatta a donna Rosalia, e benchè
+di contraggenio si proponeva di adempirla; ma ciò era difficile.
+
+Ella non voleva certo essere udita da donna Maria e neppure dal duca,
+sempre sì pronto al motteggio. Perciò aveva deciso attendere il giorno
+del matrimonio: in mezzo alla gente, che non si mancherebbe d'invitare
+per le nozze, troverebbe bene un momento per parlare al principe da
+sola a solo.
+
+Era il primo di maggio. La campagna già ridente pareva invitare alla
+gioja: un sole splendido e puro sorrideva a donna Maria ed al suo
+fidanzato.
+
+All'ora stabilita il principe degli Alberi pallido, commosso, ma
+felice entrò, seguito da diversi parenti, nella gran sala terrena del
+palazzo del duca.
+
+Era vestito con magnificenza: portava al collo una grossa catena
+d'oro, ed aveva l'elsa della spada tempestata di gemme.
+
+Fu ricevuto da don Francesco, il quale era pure vestito assai
+riccamente, benchè, seguendo il suo costume, in modo alquanto severo.
+La sua spada, come quella del principe, scintillava di gemme
+all'impugnatura.
+
+Gl'invitati non erano numerosi. Don Francesco aveva preso pretesto
+dalla morte ancora recente del padre per non celebrare le nozze con
+soverchio chiasso.
+
+Finalmente entrò la sposa accompagnata dalla duchessa.
+
+Donna Maria era divina; mai il suo sorriso era stato più seducente, i
+suoi occhi più scintillanti.
+
+
+Un magnifico abito di raso bianco ricamato in oro, i giojelli che
+l'adornavano, l'acconciatura elegante, il candido e finissimo velo,
+che formava come una fantastica nuvola intorno al di lei volto,
+facevano risaltare maggiormente la sua rara bellezza.
+
+
+La duchessa portava un vestito di raso azzurro ricamato in argento.
+Quel vago colore armonizzava coi suoi begli occhi; ella era adorna di
+grossissime perle di un gran prezzo, che s'intrecciavano a' suoi
+capegli, e le circondavano il collo bianco ed elegantissimo.
+
+Quel vestire dava maggior risalto alla grazia voluttuosa ed insieme
+severa, che formava il fascino principale di donna Livia, un fascino
+che le era tutto particolare, e che anche le più belle non
+possedevano.
+
+Sembrava un po' seria, ed era facile comprendere che assisteva a
+quella cerimonia per pura formalità.
+
+Il principe si avvicinò quasi tremante alla bella donna Maria, che gli
+sorrise come sapeva sorridere.
+
+Come l'ama! pensò la duchessa. Indegno! E quella povera ragazza...
+
+Il duca, che certamente non si divertiva molto e voleva affrettarsi,
+disse che si poteva recarsi tosto nella cappella del palazzo ove tutto
+era pronto.
+
+E così si fece.
+
+La cerimonia religiosa fu molto lunga.
+
+Al ritorno dalla cappella donna Maria si appoggiava al braccio del
+giovane principe, che sembrava quasi non poter sopportare l'eccesso
+della felicità.
+
+Il duca lo guardava sott'occhio un po' ironicamente: egli, che sì bene
+conosceva donna Maria, non poteva certo essere senza dubbj
+sull'avvenire del cognato.
+
+Vedendo quegli sposi così sorridenti, pensava alle sue nozze con donna
+Livia ben diverse da queste; fatte quasi in segreto, sotto gli occhi
+del marchese del Faro moribondo: nozze tristissime, eppur tanto
+desiderate da lui.
+
+L'amore per donna Livia era veramente l'unico affetto, ch'egli avesse
+avuto mai: ma tale affetto era grande davvero! Sembrava che un genio
+onnipossente lo avesse gettato in quel cuore orgoglioso per mitigarne
+la durezza.
+
+Gl'invitati erano tutti vecchi, comprese le poche dame, che si
+tenevano diritte ed impacciate nei loro ricchi abbigliamenti.
+
+Donna Maria e la duchessa parevano due rose smarrite in un gineprajo.
+
+Appena la comitiva fu di ritorno in palazzo suonò il mezzo giorno: e
+quasi subito entrarono in una magnifica sala, ove venne servito un
+pranzo sontuoso.
+
+Ma l'atmosfera era per così dire fredda, glaciale. La conversazione
+languiva: nondimeno quel pranzo fu di una lunghezza interminabile,
+tanta era la copia dei cibi, delle bevande, delle pasticcerie. Il
+principe e donna Maria, seduti l'uno vicino all'altro, sorridevano
+soli.
+
+Forse il contegno del duca, sempre freddo ed altiero, contribuiva a
+mantenere in tutti una cerimoniosa etichetta.
+
+Tuttavia i brindisi ai nuovi sposi non mancarono, ma non poterono
+destare l'allegria ed il chiasso.
+
+Dopo il convito, che terminò quasi a sera, tutti si recarono in una
+magnifica sala illuminata con molta splendidezza, uve numerosi servi
+vestiti sfarzosamente giravano dì continuo con bacili d'argento
+carichi di rinfreschi e di confetture.
+
+Il duca parlava con diversi gentiluomini; donna Maria era accerchiata
+dai parenti del principe; la duchessa credette giunto l'istante di
+attenere la promessa fatta a donna Rosalia.
+
+Si assise sola in un canto dell'ampia sala; il principe era li vicino,
+ma donna Livia non sapeva ancora decidersi.
+
+Forse, forse non lo avrebbe potuto; quella sera sentivasi
+inquietissima.
+
+Non sarebbe ella stata più felice, pensava, sola, ricca, padrona di
+sè, anzichè in quella casa insieme a persone, che tanto da lei
+differivano? con un marito, che l'amava molto, ma sì ostinato, sì
+sospettoso; per rimediare alla colpa del quale le era occorso adoperar
+mezzi segreti, di cui attendeva il risultato senza terrore, ma con
+apprensioni, che il carattere violento del duca giustificava pur
+troppo?
+
+Ed ora, per soddisfare ai desiderj di una sventurata fanciulla, doveva
+fare un passo, che le riesciva oltremodo penoso.
+
+Eppure non era giusto dir qualche cosa al principe di donna Rosalia?
+
+Ma in quel giorno non sembrerebbe una insinuazione contro la giovine
+sposa, a cui, lo comprendeva, ella era odiosa!... che ella conosceva
+perfettamente, che non stimava? e della quale perciò appunto le
+sembrava più indegno di lei tentare, anche con una sola parola, di
+turbare la felicità?
+
+Era per bontà di cuore ch'ella aveva promesso senza riflettere; e
+nessuno, donna Livia aveva troppo buon senso per non comprenderlo,
+nessuno gliela avrebbe creduto.
+
+Ah le abbisognava molta forza d'animo, tutta la sua ragione per
+mantenersi in una situazione tanto difficile!
+
+Povera duchessa! esitava ancora; forse non si sarebbe mai risolta, ma
+le sue esitazioni il principe istesso doveva troncarle.
+
+Gli era sembrato durante il pranzo che donna Livia lo guardasse con
+una insistenza affatto nuova in lei, e siccome egli non era senza
+rimorsi e senza inquietudini, dacchè aveva inteso che donna Rosalia si
+faceva religiosa, si era chiesto se mai ella avesse parlato, e se ciò
+potrebbe nuocergli nello spirito di tutti, di donna Maria istessa.
+
+Sì poco conosceva donna Rosalia, sì poca memoria serbava della
+impressione da lei fatta sopra di lui, che soltanto per conto proprio
+se ne preoccupava!
+
+Infine io non le feci promesse, dicevasi; ciò bastava a tranquillare
+la sua coscienza.
+
+Amava un'altra, l'adorava; era scusa sufficiente dinanzi a sè stesso.
+
+Sapeva che la duchessa aveva per donna Rosalia dell'affezione.
+
+Il principe non conosceva molto a fondo la famiglia Dell'Isola.
+L'animosità fra le due sorelle, ch'egli aveva accresciuta ma non fatta
+nascere, in faccia sua non si era mai dimostrata. L'etichetta l'aveva
+sempre dissimulata a' suoi sguardi. Per questo credeva in buona fede
+che donna Maria nulla sapesse delle galanterie usate da lui in passato
+alla sorella minore, e che sapendolo avesse a dolersene. L'amore per
+lei gli sarebbe una grande scusa, è vero; ma appunto perchè
+quell'amore era grande, egli la credeva delicata e buona.
+
+La duchessa sola forse, diceva tra sè, sa qualche cosa; vorrei fare in
+modo ch'ella, tacesse con tutti... col conte di San Giorgio
+soprattutto, che tanto ama donna Rosalia.... Al suo ritorno da Malta
+potrebbe.... Basta, proverò ad interrogar donna Livia, e mi regolerò
+secondo le sue risposte.... Ella è lì sola.
+
+E le si avvicinò senz'altro.
+
+--Vi ringrazio, duchessa, le disse, della, bontà che aveste per noi in
+questi giorni. Perdonate le noje, che vi cagionammo.
+
+--Non mi dovete ringraziamento alcuno, principe, e godo nel vedervi
+felice.
+
+Donna Livia non sapeva proprio risolversi, ed il principe, udendo
+quelle sue parole, pensò che nulla sapesse. Per questo si fece più
+ardito, e per essere intieramente tranquillo interrogò addirittura:
+
+--E donna Rosalia è tuttora al vostro castello, duchessa?
+
+Attendeva un po' impensierito:
+
+Donna Livia si decise.
+
+--Sì, rispose; vi sembra forse strana la sua assenza?
+
+E fissò in lui quello sguardo profondo, che sembrava aver il dono di
+leggere nei cuori. Ella era un giudice, cui era difficile non
+rispondere.
+
+Il principe si turbò; che feci? disse tra sè.... Ella sa tutto; basta,
+mi scuserò....
+
+--Sì, mormorò un po' esitante.
+
+--E tale assenza getterebbe mai qualche ombra sulla vostra gioja,
+principe?
+
+--Vi comprendo, duchessa, e desidero giustificarmi. Confesso che la
+mia condotta verso donna Rosalia fu un po' leggiera, ma non vorrei mi
+credeste più colpevole che nol sia. Non ho a rimproverarmi che qualche
+parola irriflessiva. E non feci alcuna promessa;... chè altrimenti,
+son cavaliere, non avrei ardito mancarvi.
+
+E senza lasciarle tempo di rispondere:
+
+--Pregate donna Rosalia a perdonarmi, aggiunse.
+
+--Ella vi ha già perdonato, principe; e desidera che il sappiate; lo
+desidera ben vivamente, se mi risolvo dirvelo in questo giorno.
+
+--Ringraziatela per me; e voi, duchessa, compatitemi.... Oh se sapeste
+quanto amo donna Maria!... Dal dì in cui la vidi, compresi che sino ad
+allora non avevo amato, che mi ero ingannato sui miei sentimenti per
+donna Rosalia.... Tutto per me divenne indifferente fuorchè quella,
+che ora è mia sposa.
+
+--È perchè comprendo questo che risposi alle vostre domande circa a
+donna Rosalia, chè altrimenti mi avrebbe ripugnato gettare un germe
+d'amarezza nell'animo vostro... Forse anche quella fanciulla fu troppo
+facile a lusingarsi, ma ora, lo spero, troverà nella vita religiosa la
+pace.
+
+--Lo voglia il cielo! disse il principe.
+
+Egli era più leggiero che cattivo, eppure quanta indifferenza, quanto
+egoismo nel modo, con cui profferì queste parole!
+
+La duchessa ne provò un senso di disgusto. Se donna Rosalia lo udisse!
+pensò.
+
+--Sono lieto nel vedermi compatito da voi, duchessa, continuava egli:
+guardate, per darvi un'idea del mio amore per donna Maria, vi dirò
+che, se mi si costringesse a scegliere tra la vita, che io conduco,
+invidiata da molti, ma privo di lei, ed una esistenza oscura ignorata,
+divisa colla mia sposa, non esiterei nella scelta.
+
+Donna Livia non rispose.... Ah era così ch'ella aveva amato un
+giorno....
+
+--E, chiese il giovane, il duca non saprà nulla certamente di....
+
+--No, e ciò il dovete a donna Rosalia.
+
+--Ah! disse il principe arrossendo un poco, povera donna Rosalia! ma
+spero si consolerà!... Temevo, proseguì con qualche titubanza, che si
+venisse a conoscere da qualcheduno.... che donna Maria istessa potesse
+sapere.... Certamente ella mi rimprovererebbe... ne sarebbe
+dolente....
+
+E si arrestò confuso.
+
+Quale illusione! Ma la duchessa era troppo delicata per farla cadere.
+
+--Certamente, rispose.
+
+Quella menzogna era pietosa. Donna Maria non avrebbe creduto sì
+generosa la moglie di suo fratello.
+
+--Perdonate, duchessa, continuò il principe, se ho osato prendermi la
+libertà d'interrogarvi.... siete tanto gentile!
+
+--Non mi dovete alcuna scusa. Donna Rosalia conoscerà il vostro
+pentimento; poi ella vi ha già perdonato colla maggiore abnegazione.
+
+--Grazie, duchessa, delle vostre parole: esse mi fanno bene.... Sono
+più tranquillo.
+
+Era più tranquillo perchè era sicuro del silenzio.
+
+Se io fossi in donna Rosalia, pensò la duchessa, non avrei più un
+pensiero per lui....
+
+Egli stava, per allontanarsi quando vide il duca fermo a qualche
+passo, che lo guardava attentamente.
+
+Certo non poteva essere geloso di lui in quel giorno, pure parve poco
+soddisfatto nel trovarlo vicino a donna Livia.
+
+Si accostò senza parlare.
+
+Il principe credette necessario spiegare il perchè del suo colloquio.
+
+--Stavo ringraziando la duchessa, disse, delle gentilezze usateci, e
+ne ringrazio voi pure, duca.
+
+--Oh immaginatevi!
+
+Il principe si allontanò.
+
+--Che vi diceva? domandò il duca a sua moglie; non credo già gli
+abbiate parlato di donna Rosalia...
+
+--Me ne parlò egli; mi chiese se era tuttora al castello.
+
+--Che stravaganza è questa?
+
+E raggiunse di nuovo gl'invitati.
+
+La duchessa dopo un momento fece altrettanto.
+
+Ella pensava, che donna Maria, occupata a prodigare parole gentili e
+sorrisi a' suoi nuovi parenti, a riceverne le congratulazioni, gli
+omaggi, non avesse notato il suo breve colloquio col principe.
+
+D'altronde, diceva tra sè, non è poi strano ch'egli mi abbia rivolto
+la parola...
+
+Ma donna Maria, che diffidava assai della cognata, si era avveduta di
+tutto, ed aveva immaginato che donna Livia avesse tentato nuocerle
+nello spirito del principe.
+
+E non arrossisce, pensò, con tutta la sua alterigia di sì basso
+procedere?... Me la pagherà.... Oh se verrà un'occasione sicura per
+vendicarmi, non la lascerò sfuggire!...
+
+Perchè mai tant'odio?....
+
+Ed ella era bella, giovane: l'avvenire, l'amore, la fortuna le
+sorridevano. Perchè non ne godeva senza sentir desiderio di
+amareggiare l'esistenza degli altri? che sarebbe stata in altre
+condizioni donna Maria, se nemmeno la felicità, il miglior farmaco pei
+cattivi istinti, guariva i suoi?...
+
+È facile immaginare con quanta sincerità donna Maria esprimesse alla
+cognata il rammarico, che doveva mostrare in lasciarla.
+
+Sì! ella in mezzo alla gioja fremette di rabbia, pensando allo
+sprezzo, col quale l'aveva trattata il duca per causa di donna Livia,
+dopo il giorno, in cui ella l'aveva accusata ingiustamente.
+
+Donna Maria non aveva mostrato offendersi prima per timore soltanto,
+ed ora il ricordo di quello sprezzo si risvegliava più che mai
+nell'animo suo.
+
+Vedendosi sì ammirata, sì corteggiata, più viva provava l'amarezza
+delle umiliazioni subite, e più ardente il desiderio della vendetta.
+
+Ma tutta la collera era per donna Livia, chè del duca aveva troppo
+paura.
+
+E quando, al momento della partenza, ei con uno sguardo espressivo le
+rammentò la sua promessa, ella, con un altro non meno eloquente,
+mostrò d'averlo inteso.
+
+Essi si conoscevano perfettamente!
+
+Niuna sposa provò mai minor pena di donna Maria nell'abbandonare la
+casa paterna.
+
+Con quanta gioia si lasciò dietro quel tetro palazzo!
+
+Ma ormai non più noie, non più umiliazioni.
+
+Una nuova esistenza cominciava per lei.
+
+
+
+
+V.
+
+
+Il giorno dopo la duchessa si recava al suo castello, ove contava
+passare il resto della settimana con donna Rosalia.
+
+Il duca aveva accompagnato donna Livia, verso cui si sentiva sempre
+attirato da un sentimento invincibile, che subiva talora di buona
+grazia, talora bestemmiando, ma che subiva sempre.
+
+D'altronde credette necessario andare al castello per parlare a donna
+Rosalia. Aveva riflettuto che, all'istante di consacrarsi a Dio, ella
+potrebbe per iscrupolo rivelare il segreto della loro famiglia: ciò
+gli dava alquanto a pensare.
+
+Le minacce, diceva tra sè, buone per donna Maria, a nulla valgono coi
+fanatici. Questa ragazza, così sentimentale e poetica, mi ha un po' la
+stoffa dei martiri... Ora, non avendo potuto aver l'amore, aspira al
+paradiso; non vorrei che per guadagnarselo ritenesse utile mancare
+alla promessa che mi fece... Credo che le monache confessino anche i
+pensieri... Donna Rosalia non sarà una religiosa volgare... La sua
+nascita, il nome potrebbero destare delle curiosità in qualche
+direttore spirituale troppo zelante. Costoro hanno una manìa
+insopportabile di immischiarsi in quanto non li riguarda... Non vi è
+di loro chi sappia meglio scavare a poco a poco... Potrebbero condurre
+dolcemente donna Rosalia a... Bisognerà che io provveda.
+
+E lo stesso giorno del suo arrivo al castello, per tranquillare questi
+dubbi, questi timori, da cui sentivasi preso, si recò verso sera in
+giardino e, mentre donna Livia faceva un po' più lungi passeggiare suo
+figlio, il duca con un cenno chiamò la sorella.
+
+--Ehi, donna Rosalia, seguitemi.
+
+Ella obbedì macchinalmente, forse non immaginò nemmeno quanto ei
+volesse dirle. Ormai nel suo spirito vi erano due soli pensieri: la
+rimembranza del principe, che lottava col sentimento religioso, e che
+talvolta tentava soverchiarlo ancora.
+
+Nell'orribile naufragio, in cui la ragione di donna Rosalia aveva
+arrischiato sommergersi, la tavola, sulla quale si era salvata, era
+stata la fede; la fede, che in certe tempre è necessarissima, checchè
+se ne dica.
+
+Tutti possono comprendere la sua voce; mentre la filosofia è intesa da
+pochi, fraintesa da molti, ed allora fa più male che bene.
+
+Donna Livia aveva detto alla giovane che il principe aveva chiesto
+egli stesso il suo perdono, che era pentito; e ciò alla povera donna
+Rosalia era di qualche consolazione.
+
+La duchessa aveva in modo sì pietoso e delicato nascosto l'egoismo del
+principe da temperare alla fanciulla l'amarezza dell'abbandono.
+
+Il duca non s'ingannava nel dire che donna Livia era sempre feconda in
+ritrovati.
+
+Ma chi avrebbe potuto biasimarla, se soltanto pel bene ella si serviva
+di quei ritrovati?
+
+Donna Rosalia era dunque più calma; e fu con una dolce tristezza che
+seguì il duca, il quale dopo pochi passi:
+
+--Sentite, le disse un po' più rabbonito del solito, guardatevi bene
+dal dire a qualche confessore quanto sapete, chè non ne avete il
+diritto... Mi avete dato una sacra promessa, e se anche qualche frate
+vi insinuasse, capite... sarebbe assai più peccato parlare che tacere.
+
+A donna Rosalia queste parole, benchè non molto gentili, parvero di
+una grazia eccessiva. Ella non sapeva quanto ei fosse fino; provò
+quasi rimorso di doverlo ingannare.
+
+--Non temete, rispose commossa, io non vi mancherò, ve lo giuro
+nuovamente.
+
+--Brava, vedo che siete ragionevole.
+
+Ei fece per allontanarsi: ma donna Rosalia lo trattenne, incoraggiata
+dal suo contegno.
+
+--Perdonate un istante, don Francesco, gli disse: vorrei pregarvi
+permetteste alla duchessa di venirmi a vedere sovente. Ella verrebbe
+egualmente, il so, ma pure esprimo anche a voi il mio desiderio.... La
+vedrò tanto volentieri....
+
+--Ve la condurrò io, rispose egli.
+
+--Grazie; ah! nessuno fu meco buono come donna Livia; prima di
+lasciarvi sento il bisogno di dirvelo, don Francesco.
+
+E si allontanò tristamente.
+
+Il duca ebbe quasi paura d'intenerirsi.
+
+Veramente, pensò, non è cattiva ragazza; e senza la parte, che prese
+contro di me in quella notte.... Ama la duchessa, mentre donna Maria
+tentò di perderla... Basta, donna Rosalia tacerà.
+
+La sera istessa ritornò a Catania.
+
+Alcuni giorni dopo accompagnava colla duchessa, in un monastero di
+Messina, donna Rosalia.
+
+La rassegnazione di questa era sì dolce, sì triste era la calma
+succeduta ai gravi turbamenti del suo spirito, che il di lei pallido
+volto aveva qualche cosa di celeste.
+
+Non tutti, no, le avrebbero preferita la brillante donna Maria!
+
+Ma il principe? Ah! per lui non vi era altra donna!...
+
+Nato sotto un cielo ardente, ove i cuori sembrano partecipare al fuoco
+del suolo vulcanico, il principe degli Alberi, debole per natura,
+leggiero, aveva concentrato ogni sua forza nell'amare donna Maria.
+
+E le parole della duchessa non ebbero proprio altro risultato che di
+tranquillarlo.
+
+Pensava che donna Rosalia, così religiosa, non dovesse soffrire della
+vita claustrale. Poi i loro gusti non avrebbero armonizzato. Che
+avrebbe fatto d'una sposa così melanconica?... Insomma egli trovava
+cento buone ragioni per felicitarsi di non averla presa in moglie.
+
+I vezzi di donna Maria facevano il resto.
+
+La bella principessa veniva ammirata dai parenti, lodata, corteggiata
+da tutti.
+
+Suo marito se ne compiaceva vivamente.
+
+Gli elogi prodigati a donna Maria lo lusingavano; chiedevasi persino
+se ei fosse degno di tanta bellezza, di tanta vivacità, di tanto brio,
+di tanta grazia.
+
+I giovani sposi non avevano lasciato Catania; vi si divertivano molto.
+Il principe, benchè avesse parlato alla duchessa di esistenza oscura
+ed ignorata, non vi era portato per nulla, e donna Maria odiava la
+vita pastorale.
+
+Suo marito trovava talvolta, è vero, ch'ella era un po' troppo prodiga
+di bei sorrisi, di sguardi affascinanti; ma ella con uno di quei
+sorrisi, con uno di quegli sguardi, che lo preoccupavano, calmava la
+sua gelosia, distruggeva i suoi sospetti, talora lo faceva pentire, lo
+incantava sempre.
+
+Ed ei finiva per dirsi che quegli sguardi, che quei sorrisi facevano
+solo che da molti s'invidiasse la sua felicità.
+
+Ad un gran convito, dato dal principe tre settimane circa dopo le
+nozze, furono invitati anche il duca e la duchessa. Don Francesco solo
+vi intervenne.
+
+Era egli in voce di essere stravagantissimo ed eccessivamente geloso;
+così l'assenza della giovane duchessa non poteva meravigliare alcuno
+in una riunione, di cui facevano parte brillanti cavalieri e militari
+di distinzione.
+
+Don Francesco peccava nell'eccesso opposto al principe. Questi si
+compiaceva di soverchio nel vedere ammirata donna Maria, mentre egli
+invece credeva aver solo il diritto di guardar la duchessa.
+
+Ed intanto la duchessa era tormentata da mille pensieri.
+
+Ella diceva a sè stessa che il conte non doveva tardar molto a
+ritornare, se veramente gli era stato possibile ottenere dal gran
+maestro il permesso... E la sua agitazione era grande naturalmente.
+
+Quando trovavasi sola, e vi si trovava quasi sempre, immaginava le
+ipotesi più possibili, gli scioglimenti più probabili che avrebbe quel
+doloroso affare.
+
+Il duca era egoista. Perdonandole la distruzione della pergamena aveva
+pensato più per sè che per lei; ma al momento di un reclamo, quando
+quell'atto abbruciato gli sarebbe indispensabile, che le direbbe?
+
+E se si ostinava ancora? E se i reclami fossero fatti in modo, ch'ei
+potesse respingerli?... E se veniva soprattutto a sapere della
+missione affidata al conte....
+
+Eppure, come sempre, non era pentita.
+
+Nulla poteva abbattere il suo coraggio; pochi uomini possedevano la
+sua fermezza; così era agitatissima ma risoluta.
+
+Attendeva.
+
+Il duca si assentava sovente. Ora le caccie, ora gli affari, le visite
+alle numerose tenute, che egli e donna Livia possedevano, ne erano
+causa.
+
+La diffidenza estrema, che provava per tutti, l'attività,
+l'irrequietudine del suo carattere lo portavano ad occuparsi ed a
+sorvegliare attentamente quelli, che da lui dipendevano.
+
+Alle volte, vedendo la vita brillante, che conduceva donna Maria,
+sempre in società numerosa, chiedeva a sè stesso se ei non tenesse
+troppo rinchiusa la duchessa, e se ciò potesse finire per annojarla.
+
+Ma poi, secondo il solito, trovava che era per il meglio, che
+d'altronde donna Livia non amava i piaceri; dicevasi che la di lui
+conversazione doveva bastarle, e che a forza di veder lui solo
+finirebbe per trovarvi piacere.
+
+Lo sperava perchè da qualche tempo la duchessa gli pareva meno
+taciturna.
+
+Ciò era infatti, perchè ella, in previsione dei futuri avvenimenti che
+aspettava, credeva necessario non alienarsi troppo don Francesco.
+
+
+
+
+VI.
+
+
+Sulla fine di giugno, un dopo pranzo, donna Livia era sola come al
+solito nel suo gabinetto; aveva appena rimandato il bambino colle
+donne, quando ad un tratto don Francesco entrò chiudendo con impeto
+l'uscio dietro di sè.
+
+Era alterato, agitatissimo.
+
+Dal suo contegno donna Livia indovinò qualche avvenimento importante,
+non preveduto da lui.
+
+Egli teneva nelle mani due lettere; si piantò in faccia alla duchessa.
+
+--Ecco, esclamò dopo un istante, ecco, signora, il frutto dell'opera
+vostra!
+
+--Che volete dire?
+
+--Che gli eredi del cavaliere dell'Isola reclamano, e che io per colpa
+vostra mi trovo in una situazione ridicola.
+
+«Ah, pensò donna Livia, ecco giunto il momento.»
+
+--Ebbene? disse, voi renderete quanto è loro dovuto.
+
+--Eh, signora! se non aveste abbruciato quella pergamena!... Tutte le
+mie precauzioni furono vane; quella carta sola poteva....
+
+E si mise a camminare su e giù pel gabinetto, gettando a terra tutti
+gli oggetti, in cui s'imbatteva.
+
+Donna Livia taceva: le sembrava più saggio lasciarlo calmare da sè.
+
+Dopo qualche momento egli le si avvicinò furioso:
+
+--Ah! le disse, che feci io mai perdonandovi la distruzione di
+quell'atto! Maledetta la mia debolezza!... Perdonar tanto ad una
+donna, che mi subisce, che non mi ama!... Tutti ora si rideranno di
+me.... Badate...
+
+La duchessa impallidì di collera, ma la ragione la consigliò a non
+urtarlo troppo violentemente.
+
+--Perchè tale sdegno? gli disse guardandolo.
+
+--Perchè.... Me lo chiedete? Ah se sapessi chi fu colui, che andò ad
+annunziare agli eredi del cavaliere dell'Isola la morte di mio
+padre!... che gli esortò a reclamare!...
+
+E fece un gesto di furore.
+
+La duchessa riescì a serbarsi calma.
+
+--Però sospetto, aggiunse egli allontanandosi da donna Livia.
+
+Ella non potè resistere.
+
+--Sospettate? chiese, di chi?
+
+--Di quel maledetto frate; è un frate che reclama, dunque fu istrutto
+da colui.
+
+La duchessa rimase attonita.
+
+«Un frate! pensò, che cosa vuol dire?»
+
+--Ah! riprese poi il duca, ma io sono uno stolido a dare spiegazioni a
+voi, signora.... Donna Livia, donna Livia, voi non sapete qual rischio
+corriate!... chè non sareste così tranquilla.
+
+--Che rischio? Voi mi perdonaste la distruzione di quella
+pergamena.... dunque voi manterrete la vostra parola, la vostra
+promessa.
+
+Il duca parve sorpreso da quella calma.
+
+«Giammai la comprenderò!» disse tra sè.
+
+E tra la rabbia e l'amore:
+
+--La mia promessa!... Che so io ciò che vi promisi?... Voi sapete che
+vi amo, e questo vi fa ardita.
+
+--Di questo amore, domandò la duchessa, quali prove mi avete voi date?
+
+--Quali prove! Che? Non vi ho amata sempre? Perchè non accarezzai le
+vostre utopie poetiche, perchè feci quanto m'imponeva il decoro della
+mia casa?... Se non v'amassi, donna Livia, non avrei cercato
+dimenticare l'offesa, che da voi ricevetti la notte, in cui morì mio
+padre; offesa, il cui solo ricordo mi fa fremere.... Ed ora, ora....
+
+--Che fareste?
+
+--Vedrei in voi soltanto la donna, che mi provocò, che m'insultò
+dinanzi alla mia famiglia strappandomi dalle mani quella pergamena,
+distruggendola poi a mio dispetto.... Vedrei in voi soltanto una
+moglie, che....
+
+Il duca si arrestò.... Egli soffriva.
+
+Donna Livia era commossa, ma nulla ne apparve.
+
+--Vi sono grata, disse, se il perdonarmi la distruzione di quell'atto
+vi costò più di quanto io credeva... Ma perchè non mi ascoltaste
+allora?
+
+Il duca si scosse.
+
+«Che! pensò: dunque ella mi avrebbe amato forse se io.... ma come
+potevo.... poi tutti avrebbero riso di me....»
+
+Egli era entrato coll'idea di fare una scena terribile, invece andava
+già calmandosi.
+
+«Ah per me, disse fra sè medesimo, ella è sempre donna Livia Del
+Faro!...»
+
+Egli non era perverso come donna Maria benchè d'indole feroce, capace
+di tutto in un trasporto di collera, benchè orgoglioso, ostinato al
+maggior segno...
+
+Rimase immobile, alterato ma perplesso!
+
+La duchessa respirò.
+
+«Cielo fate che tutto termini bene!» mormorò.
+
+Ella credette poter giungere allo scopo.
+
+Tacque per qualche momento, indi:
+
+--Riparate, disse, don Francesco poichè se ne presenta l'occasione....
+Ah mi si toglierà una spina dal cuore nel vedervi liberato da tanta
+responsabilità....
+
+--Eh, donna Livia, che importa a voi di me?
+
+--Se nulla me ne importasse non avrei tentato oppormi a quella
+ingiustizia; questi vostri parenti io non so chi sieno, ed è perchè
+desidero stimarvi che bramai tanto vedervi riparare.
+
+Il duca la guardò; indi con molta amarezza:
+
+--Era per vostro figlio, a quanto diceste.
+
+--Sì, per lui pure, ma anche per voi.
+
+--Donna Livia, non vorrei poi che vi burlaste di me!
+
+--Come?
+
+--Eh voi siete una donna particolare, ed io alle volte sono uno
+sciocco.
+
+La duchessa tacque un poco, indi:
+
+--Persuadetevi, non vi ostinate ancora.... Che cosa è per voi la terra
+di S....? Nulla, o ben poco assolutamente.... Ah io darei quanto
+possiedo per vedervi riparare tale ingiustizia..... Ditemi che ebbi
+ragione in pensare che soltanto un capriccio d'orgoglio, dei
+pregiudizii di casta vi consigliarono finora ad ostinarvi.
+
+Il duca non rispose, si mise di nuovo a passeggiare....
+
+«Ed io cederei! pensò: ma per altro non posso rifiutarmi a restituire
+ora.... Credo ch'ella abbia ragione.... Ah! crudelmente ella si è
+vendicata costringendomi ad amarla sempre più!.... E forse se avessi
+acconsentito allora, invece di persistere, di obbligarla a tacere!...
+
+La duchessa per molto tempo non profferì parola; finalmente:
+
+--Pensate anche a vostro padre, disse, rammentatevi la sua
+disperazione; voi, che parlate sempre di autorità, che siete sì geloso
+della vostra, come poteste mai disconoscer la sua?
+
+--Egli era pazzo, già vel dissi, chè altrimenti non avrebbe avuto
+scrupoli sì tardivi.... Quel benedettino l'aveva spaventato; io non
+disconobbi la sua autorità, facendo quanto ei fece.
+
+--Ma perchè avvelenare la vostra esistenza?
+
+--Non mi avveleno niente affatto, signora. Il cavaliere dell'Isola
+disonorò la sua famiglia, dimenticò sè stesso; perdette quindi i
+diritti che gli spettavano, tutto ciò è chiaro.
+
+--V'ingannate.
+
+--Come?
+
+--Suo padre, l'avo vostro, aveva solo il diritto di punirlo; lo fece,
+ma se ne pentì.... D'altronde ora che vostro zio reclama, a che
+varrebbe opporsi?
+
+--Oh non so! non è lui, vel dissi, che reclama, è suo figlio, un
+ufficiale spagnuolo.
+
+--Ma che vorreste fare per questo?
+
+--Oh vi sarebbero dei mezzi assai....
+
+--Ma quali mezzi?... Non pensatevi nemmeno.... E questo ufficiale
+reclama con insistenza?
+
+--No, per dirla, si rimette in me, ma si esprime con un certo
+orgoglio....
+
+--Ciò prova....
+
+Ed ella si arrestò con un mezzo sorriso.
+
+--Che cosa? chiese egli.
+
+--La sua parentela con voi.
+
+Il duca stette un po' a riflettere, indi:
+
+--Donna Livia, disse guardandola ed esitando, se io.... vedendo che
+questa gente non ci disonora.... rendo loro il nome del padre e le
+sostanze.... che fareste voi per me?
+
+Il sacrifizio non era molto meritorio. Don Francesco comprendeva
+benissimo, checchè ne avesse detto, che non poteva rifiutarsi a
+restituire senza disonorarsi e provocare degli scandali assai più
+gravi di quelli temuti prima.
+
+Donna Livia lo comprese bene; ei voleva farsi un merito d'una
+necessità, egli, che prima aveva disprezzati i suoi consigli, dettole
+che non doveva ingerirsi in quell'affare.
+
+--Ve ne sarò grata, contenta per voi stesso: già il dissi.
+
+Egli fece un movimento di dispetto.
+
+--Ecco il solito, faccio, faccio, e non faccio mai nulla....
+
+E tornò a passeggiare.
+
+--Basta, riprese, vedrò chi sono costoro.
+
+--Ma non lo sapete già?
+
+--Non so nulla di positivo. Una di queste lettere è del cognato del
+mio avo, fratello alla sua seconda moglie, la madre del cavaliere
+dell'Isola.... Io lo conosco di nome soltanto.... È un frate tenuto in
+gran conto, superiore d'un convento di cappuccini a Messina. Si chiama
+don Anselmo dei principi Della Concordia.
+
+Indi con un vivo movimento di rabbia:
+
+--Sono sicurissimo che è stato avvertito da quel maledetto
+benedettino; tra di essi hanno come una rete costoro.... Guai a colui
+se mi capitasse tra i piedi, se ritornasse a Catania.... Giurar sulla
+croce.... rifiutare il mio oro.... fare il santo.... Maledettissimo!...
+
+Quel povero frate non si era ingannato pensando che un giorno il duca
+lo terrebbe per mancatore.
+
+E lo stratagemma del conte di San Giorgio, l'aver egli impiegato un
+religioso doveva ingannare don Francesco. La sua congettura era la più
+naturale.
+
+A donna Livia dolse vedere ingiustamente accusato colui, che ella
+aveva persuaso a tacere soltanto confidandogli tutto.
+
+Ma, poichè quel benedettino non era a Catania, credette inutile
+scusarlo.
+
+Dire la verità al duca sarebbe stato doppiamente pericoloso per
+lei.... Crederebbe che il conte l'avesse assecondata per amore
+soltanto.
+
+Comprendeva che suo marito si era avveduto della passione del
+cavaliere di Malta; rammentava le parole dettele sulla Francesca da
+Rimini.... ed allora, parlando, come evitare un duello tra i due
+cugini?
+
+Dunque tacque.
+
+--Tenete questa lettera, le disse il duca assai più calmo, è quella
+del superiore.
+
+La duchessa prese il foglio, ch'ei le porgeva e lesse.
+
+
+«Duca,
+
+»Il cavaliere dell'Isola, che tutti credevano perito in una guerra
+lontana da più di trent'anni, morì invece molto tempo dopo. Si era
+ammogliato; lasciò un figlio ed una figlia. Essi sono venuti da me,
+dopo aver appreso la morte di vostro padre, per mostrarmi le carte
+lasciate da mio nipote, il cavaliere dell'Isola, e che in modo
+indiscutibile attestano la loro identità.
+
+»Mi richiesero di consiglio, ed io non esitai ad esortarli a
+reclamare, persuasissimo che voi, duca, non opporrete alcuna
+obbiezione.
+
+»Il figlio del cavaliere è un militare valoroso, ufficiale nell'armata
+spagnuola, considerato, degnissimo per ogni titolo di assumere il nome
+illustre degli Isola. È qui in Catania colla moglie e la sorella:
+questa è vedova, ancora giovanissima.
+
+»Spero renderete giustizia ai miei nipoti. Essi non intendono
+insistere, si rimettono in voi, duca: non sono di quei parenti
+spogliati, che suscitano mille imbarazzi. Per darvi un'idea delle
+intenzioni di vostro cugino, vi mando una sua lettera a me diretta,
+nella quale egli spiega le sue idee, ed il modo, con cui intende
+condursi.
+
+»Quest'oggi stesso mi presenterò al vostro palazzo onde avere con voi,
+o duca, un'abboccamento, e mostrarvi le prove, sulle quali appoggiano
+i reclami dei figli di vostro zio, il cavaliere dell'Isola.
+
+»Certo voi pure, duca, come io stesso, come tutti, credeste alla sua
+morte immatura.»
+
+
+Seguivano i complimenti d'uso e la firma.
+
+«Il conte si condusse bene, pensò donna Livia: comprendo; fu lui, che
+presentò al superiore i figli del cavaliere dell'Isola: lo avrà
+pregato del segreto.... La collera del duca ricadrà sul povero
+benedettino, ma poichè è assente, sarà per il meglio....»
+
+E rendendo la lettera a don Francesco:
+
+--Ho letto, disse.
+
+--Che ve ne pare?
+
+--Che tutto finirà senza gli scandali, che temevate.
+
+--Capite che io non credo una parola di questa lettera.... Il
+superiore sa benissimo che io conoscevo l'esistenza del cavaliere
+dell'Isola, o de' suoi figli, come sa non esistere più l'atto, che
+diseredava suo nipote, e conteneva la di lui rinuncia.... Eppure....
+aggiunse arrestandosi, rifletto che il benedettino non era presente
+quando voi distruggeste la pergamena.... Ciò mi dà da pensare.
+
+Ed egli si annuvolò.
+
+La duchessa aveva già preveduto quella osservazione, ma non mostrò
+badarvi.
+
+--Oh via, giacchè siete deciso!
+
+--Basta, mostrerò credere al superiore; vedremo se questo ufficiale
+spagnuolo meriterà gli elogi prodigatigli da suo zio. Eccovi la
+lettera di lui.
+
+E gliela porse sopra pensiero.
+
+Quella lettera portava per firma queste sole parole:
+
+ _Vostro nipote_ FEDERICO
+
+La duchessa vi gettò gli occhi, ma una nube glieli coperse.
+
+Il suo cuore si strinse.
+
+Cielo! che aveva ella dunque veduto?
+
+--Sono perduta! mormorò.
+
+Il duca, che passeggiava pel gabinetto, le si accostò, credendo
+ch'ella avesse terminato la lettura.
+
+Rimase colpito del suo turbamento.
+
+--Che avete? le disse. Voi impallidite! Voi tremate!... Ma che avete
+dunque?
+
+Donna Livia fece uno sforzo.
+
+--Mi sento male, rispose. Stavo per leggere, mi si oscurò la vista,
+nulla più distinguo.
+
+Ed infatti ella non distingueva più nulla.
+
+--Ma in qual modo?
+
+--Non so.
+
+--Sarà un accesso convulso, come ne aveste altre volte.
+
+--Credo infatti, diss'ella debolmente.
+
+E svenne, chè la forza di volontà nulla può contro i veri deliquii.
+
+Ella aveva certamente provato una emozione terribile.
+
+Era caduta rovesciata all'indietro sulla sua seggiola.
+
+--Credeva fosse quasi guarita... disse don Francesco. Ma che devo
+fare? Ah sì, mi rammento, il giorno che la sposai potei farla
+rinsensare soltanto col gettarle in viso dell'acqua; eccone là.
+
+E prendendo una tazza d'acqua che stava sul tavolino, ne spruzzò in
+volto alla duchessa.
+
+Per molto tempo tutto fu inutile.
+
+Finalmente ella si scosse, parve atterrita vedendosi vicino il duca.
+
+Ma richiamò tutto il suo coraggio.
+
+--Come state ora? le chiese egli.
+
+--Meglio, signore, grazie.
+
+--Infatti andate riprendendo un po' di colore... Che fu?
+
+--Un deliquio.
+
+--Ah! ne soffrite ancora?
+
+--Sì, alle volte.... Ora ho bisogno di riposo.
+
+Ella si alzò; traballava.
+
+--Mi sembra che vacilliate.
+
+--No, è soltanto perchè non vedo chiaro.
+
+E fece per escire.
+
+--Vado nella mia stanza, mormorò.
+
+--Vi condurrò io. Voi sembrate soffrire assai.
+
+Ella non potè rispondere.
+
+Il duca la portò quasi nella sua camera da letto, la fece sedere,
+indi:
+
+--Devo chiamare alcuno?
+
+--È inutile; un po' di riposo mi basterà.
+
+In quel momento una camerista chiese d'entrare.
+
+--Che c'è? disse il duca, aprendo l'uscio.
+
+--Il cameriere di Vostra Eccellenza l'avverte che è domandata.
+
+--Da chi?
+
+--Da un religioso accompagnato dal principe degli Alberi.
+
+E la donna si allontanò.
+
+--Il principe degli Alberi! esclamò don Francesco furioso, comprendo
+ora.....Ah! donna Maria mi tradì, ed è sì sciocca da mandar qui suo
+marito.... Ed egli sì stolido.... Ma non ne saprà nulla
+l'imbecille.... Colei vuol dunque già rimaner vedova!
+
+La duchessa parve scuotersi un istante a quelle parole.
+
+--Ripasserò, le disse il duca. Ora vado da costoro. Ah! donna Maria me
+la pagherà!...
+
+Ed escì.
+
+Donna Livia si alzò, si guardò attorno smarrita.
+
+«Ohimè! disse, Federico esiste! Non è morto a Lepanto? Egli che mi
+salvò la vita! Che sparse per me il suo sangue! Egli che solo amai! Ed
+ha moglie!... Ingrato!... Ed è lui, che io feci cercare dal conte?...
+Lui figlio del cavaliere dell'Isola?... Ah! tutto è finito per me!...
+Che dirà il duca quando saprà....e lo saprà tra breve, che questo suo
+cugino è Chiarofonte?... Oh me infelice!...»
+
+In quel momento la vecchia governante entrò agitatissima.
+
+--Che vuoi? chiese smarrita donna Livia.
+
+--Fui domandata, sarà una mezz'ora, da uno sconosciuto, che mi obbligò
+a seguirlo. Mi condusse in chiesa, ove un cavaliere mi attendeva. Misi
+un grido, riconoscendo il signor di Chiarofonte, lui, che credevate
+morto. Vuole parlarvi un istante, subito, dice che è urgente,
+indispensabile; l'ho introdotto nell'oratorio segretamente, che per
+fortuna, essendo oggi domenica, è ancora aperto.
+
+Donna Livia provò un'emozione vivissima, angosciosa, indi:
+
+--Sì, disse, è necessario; io devo evitare un duello tra lui ed il
+duca, a qualunque costo. Il cielo forse lo manda, mentre quel
+superiore ed il principe sono qui.
+
+E dopo aver detto alla governante di seguirla, escì precipitosamente.
+
+
+
+
+VII.
+
+
+Come mai il principe degli Alberi accompagnava dal duca lo zio di
+Federico?...
+
+Dopo aver udito dal conte di San Giorgio tutto, e pressochè tutto
+quanto riguardava il cavaliere dell'Isola, ed aver data parola di
+mantenere il segreto, il frate aveva pensato tosto ad agire.
+
+Era rimasto un po' scandalizzato, per dirla, della condotta tenuta dal
+defunto cavalier suo nipote. Ma udendo che il padre gli aveva prima di
+morire perdonato, si era promesso adoperarsi con impegno per gli eredi
+spogliati.
+
+Con tenerezza gli aveva accolti, perchè erano gli unici parenti, che
+gli rimanessero.
+
+Non gli sembrava molto difficile persuadere il duca dell'Isola a
+riconoscerli. Sapeva esser egli un cavaliere alquanto violento ma
+troppo altiero per rifiutarsi ad una restituzione quando la cosa fosse
+pubblica.
+
+D'altronde sarebbe stato un delitto, pensava il superiore, opporsi
+alla volontà dell'avo ed ai comandi del padre moribondo.
+
+E vedendo Federico perplesso e quasi ripugnante, Gabriella più
+atterrita che contenta, lo zio si era sentito maggiormente spinto ad
+adoperarsi a pro loro.
+
+Insomma, come si fa talvolta, metteva dell'ambizione a riescire.
+
+Il conte di San Giorgio, uno dei più illustri cavalieri di Malta, gli
+aveva detto che egli solo poteva ottenere il riconoscimento dal duca,
+che la sua influenza era tale da.... Quel frate era un po' vano, il
+conte lo sapeva, e lo aveva colpito nel lato debole.
+
+Il superiore giuro a sè stesso che, a costo d'andar dal papa, i suoi
+nipoti verrebbero reintegrati nei loro diritti.
+
+Il cavaliere di Malta non gli aveva fatto che una visita, poche ore si
+era trattenuto a Messina ove aveva lasciato i parenti da lui
+rinvenuti.
+
+Desiderando il segreto, come lo desiderava, non voleva esser veduto.
+Si recò ad una sua casa di campagna vicino a Catania, ove si doveva
+fargli conoscere il risultato dei passi, che tenterebbe il superiore
+dei cappuccini.
+
+«Se don Francesco si persuade, diceva tra sè il conte, andrò a Malta
+senza entrare in Catania, per quanto mi dolga non riveder donna Livia;
+tornerò fra qualche mese ed allora.... Ma se il duca si rifiuta, o se
+sospetta di sua moglie, andrò da lui, avrò seco una spiegazione
+completa, quale ei la vorrà...»
+
+E così si era diviso dai figli del cavaliere dell'Isola.
+
+È inutile dire che durante il viaggio Camilla si era perfettamente
+condotta.
+
+Non una parola, che non fosse meditata; con una strategia finissima
+aveva saputo evitare qualunque spiegazione pericolosa tra il conte,
+Federico e Gabriella.
+
+E con questa quante attenzioni per la sua salute! La povera amica di
+Marco aveva finito quasi per non più temer Camilla, per credere ad un
+sincero pentimento di colpe involontarie.
+
+Del resto la conversazione aveva sempre languito assai, chè tutti
+avevano pel capo mille cose gravi.
+
+Federico erasi mostrato il più distratto di tutti. La sua
+preoccupazione pareva aumentare a misura che si procedeva verso la
+Sicilia.
+
+Subito dopo la partenza del conte di San Giorgio, l'ufficiale si recò
+nuovamente dal superiore suo zio, che lo aveva fatto chiamare.
+
+--Ho deciso, gli disse il frate, che quest'oggi istesso partiremo per
+Catania.
+
+--Quest'oggi? domandò Federico un po' esitante.
+
+--Sì, nipote. Ho già divisato come devo agire. Ho scritto una lettera
+al duca dell'Isola, nella quale lo metto al fatto, o piuttosto,
+aggiunse con un sorriso un po' sardonico, mostro metterlo al fatto di
+tutto. Vi unisco la vostra lettura, che mi mandaste jeri dal conte di
+San Giorgio, ove esprimete le vostre idee. Discenderemo al palazzo di
+un gentiluomo che ospitai molte volte, che mi fece reiterate offerte,
+ed il cui zio fu mio grande amico. Da qualche mese non lo vedo, ma
+abita Catania. Si chiama il principe degli Alberi, è molto cortese;
+sarà lietissimo, ne sono sicuro, di ospitarvi per quei pochi giorni
+che dovrete trattenervi a Catania. Non potreste, comprendete,
+alloggiare in alcuna locanda per non dar luogo a ciarle, che forse
+offenderebbero il duca dell'Isola.... Andate ad avvertire vostra
+moglie e Gabriella, nipote. Io sono pronto anche adesso.
+
+--Vado, rispose il giovane.
+
+E si accommiatò dallo zio.
+
+Si diresse verso una locanda vicina, ove il giorno prima era disceso
+col conte.
+
+Nel breve tragitto fu avvicinato da un uomo, che gettò un grido di
+sorpresa in vederlo.
+
+--Oh! signor di Chiarofonte, esclamò, voi non siete dunque morto a
+Lepanto?
+
+--No, il vedi, ero soltanto ferito gravemente. E il tuo padrone?
+
+--Abita qui a Messina, venite da lui, illustrissimo. Oh come rimarrà
+attonito, contento! tanto si dolse della vostra creduta morte!
+
+--Lo vedrei con gran piacere, ma ora non posso; digli che vado a
+Catania, che desidero assai parlargli.... Ma bisogna mi affretti....
+Addio.
+
+E l'ufficiale entrò come un fulmine nella locanda. Avvertì la sorella
+e la moglie; pochi momenti dopo partivano col superiore dei cappuccini
+in una grande carrozza chiusa.
+
+Federico era agitatissimo.
+
+«Al dal Pozzo soltanto, andava dicendo tra sè, posso chiedere ciò che
+sia avvenuto di donna Livia: a nessun altro no, perchè temerei
+comprometterla.... Ah! quante volte fui per domandare di lei al conte!
+ma egli non sapeva che fossi già stato in Sicilia; che avrebbe mai
+detto, che avrebbe mai pensato chiedendogli di una dama di qui?... Ah
+feci bene.... Ella sarà maritata; il marchese me l'aveva promessa per
+tenerezza verso di lei, per riconoscenza verso di me; ma era pentito,
+lo comprendevo bene!... Non avrà tardato a valersi della libertà, che
+resi a sua figlia.... Poi, credendomi morto.... Basta, saprò ogni cosa
+da dal Pozzo.... Povera donna Livia! ella mi amava molto!... Ah non vi
+è donna superiore a lei!... Comprendo ora.... Quale purezza d'idee, e
+tanto spirito insieme!... Mia moglie è bella, divinamente bella!... Ma
+quale diversità di carattere.... Poi, ho dei dubbii, che voglio
+rischiarare.... Ed appena saremo partiti di qui, dovrà rispondermi di
+tutto.... Dovetti mostrare di crederle in faccia del conte, per
+convenienza.... Basta, rifletterò.... Ma donna Livia non posso
+rivederla.... Conosco il mio dovere, non debbo turbarla.... Dal Pozzo
+è segreto come una tomba, e nessuno saprà.... Il riconoscimento, dice
+mio zio, dev'esser condotto nella più grande ombra.... Dunque.... il
+nome di Chiarofonte non verrà pronunciato qui.... Mi allontanerò però
+presto da questi luoghi, giammai io vi dimorerò.... Provo per altro
+una viva emozione pensando a quel tempo, a quel castello del marchese,
+qui vicino.... ove fui trasportato ferito, dopo aver salvato lui e
+donna Livia dai corsari.... dove mi trattenni quasi cinque mesi.... e
+senza la battaglia di Lepanto.... Ma il marchese era pentito.... non
+avrei sofferto umiliazioni... Ah giammai!... Fu un sogno.... una
+poesia quell'amore.... è meglio tentare dimenticarlo....»
+
+L'ufficiale non abbadava molto a suo zio, il quale trovava però la
+preoccupazione del giovane naturalissima e l'approvava.
+
+Giunti l'indomani a Catania, il superiore mandò un servo
+coll'ambasciata al principe degli Alberi, dinanzi al cui palazzo si
+era fermata la carrozza.
+
+Il principe, udendo il nome dal cappuccino, venne egli stesso ad
+incontrarlo. Fece a lui ed ai suoi nipoti mille offerte insistenti,
+chè davvero egli aveva delle obbigazioni con quel frate, e molta
+considerazione per lui, al quale doveva la cospicua eredità dello zio.
+
+Fece discendere i forastieri nel palazzo, assicurandoli della gioja
+che avrebbe ad ospitarli.
+
+Appena furono in una gran sala, mentre continuavano i saluti e le
+cortesie, Gabriella alzò il velo.
+
+Il principe si turbò, e diede in una esclamazione di sorpresa.
+
+--Che! donna Rosalia! È mai possibile?...
+
+Tutti si guardarono, ed il superiore sorridendo:
+
+--Ah! comprendo, principe, disse, siete meravigliato della
+rassomiglianza di questa dama colla sorella minore del duca
+dell'Isola... Infatti mi fu detto essere tale rassomiglianza
+prodigiosa.
+
+--Prodigiosa davvero! interruppe il giovane; vedo ora che non è
+lei.... Ma alla prima....
+
+--Voi dunque conoscete la famiglia del duca, principe?
+
+--Ho sposato da poco donna Maria, l'altra sorella di don Francesco.
+
+--Ma questa è una felicissima combinazione, esclamò il frate. Ebbene
+sappiate che questa dama, ed accennava Gabriella, e questo ufficiale
+dell'armata spagnuola, miei nipoti, sono figli del cavaliere
+dell'Isola, creduto morto in guerra da molti anni....
+
+--Che sento! Ma allora sono miei parenti pure, disse il principe.
+
+E stese la mano all'ufficiale, che gliela strinse sorpreso e
+distratto.
+
+Vi fu un istante di confusione, di parole gentili e di complimenti.
+
+Dopo di che il principe chiamò: un servo accorse.
+
+--Prega donna Maria di recarsi qui all'istante, disse.
+
+Poi, volgendosi al superiore:
+
+--Ma narratemi, padre, narratemi come mai....
+
+Donna Maria entrò.
+
+Rimase immobile per la sorpresa.
+
+--Mia sorella! esclamò aggrottando le sopraciglia.
+
+In poche parole il principe le spiegò tutto.
+
+Ella, che sapeva del segreto, che conosceva il duca, rabbrividì.
+
+«Ohimè! pensò, crederà che io lo abbia tradito!... Che cosa avverrà
+mai?...»
+
+Ed intanto i suoi sguardi s'arrestavano sui parenti, che le venivano
+presentati dal principe.
+
+Trovò Camilla bellissima, poi guardò Federico, che le s'inchinava
+profondamente.
+
+Ah! mai nessun uomo le aveva cagionato tanta impressione.
+
+«Che bel giovane è questo cavaliere! disse tra sè. Qual'aria marziale
+senza esser burbero!... È un mezzo tra il duca e mio marito....»
+
+Ed indirizzò all'ufficiale uno de' suoi più vezzosi sorridi.
+
+Però era turbata assai.
+
+«Mio fratello, pensava, è capace di provocare il principe.... Egli,
+che nei duelli uccide sempre l'avversario!... Ma in qual modo questi
+cugini sono qui?... Chi dunque gli ha avvertiti?... Ah donna Livia!...
+devo accusar lei se voglio salvar me.... È indispensabile.... Quale
+idea!... Il cavaliere, che ebbe con lei quell'abboccamento al
+castello, subito dopo la distruzione della pergamena.... Il duca certo
+non ha udito tutto.... Sì, sì, fu il conte; avrà finto partire per
+Malta.... Oh lo saprò! li farò parlare, e prendendoli di sorpresa,
+riescirò....»
+
+--Sono lietissimo, principessa, le disse il superiore avvicinandosele,
+di aver trovato una sorella del duca dell'Isola nella moglie del
+principe, al quale mi lega tanta amicizia.... Voi ci ajuterete....
+
+Donna Maria, ad onta della sua franchezza, non seppe rispondere che
+con un cenno.
+
+«Sarò a tempo? chiedevasi.»
+
+Il frate continuava.
+
+--Venite qui, caro principe, che combineremo fra noi, mentre vostra
+moglie farà più ampia conoscenza coi suoi cugini. Vi racconterò tutto.
+
+E prendendo il braccio del giovane, lo condusse nel vano di una
+finestra dell'ampia sala.
+
+Donna Maria non perdette tempo.
+
+--Dove vi trovò il conte di San Giorgio, cugino? chiese sorridendo
+all'ufficiale.
+
+Federico rimase attonito.
+
+--Che! voi sapete, principessa....
+
+Donna Maria respirò.
+
+«Ah! disse tra sè, il mio ardire mi ha giovato.»
+
+--Oh, rispose, non è un segreto! la duchessa mia cognata inviò ella
+stessa il conte. Anch'io lo sapeva. Non ve ne disse nulla il
+cavaliere?
+
+--No.
+
+--La duchessa lo aveva inviato? chiese Camilla. È giovane questa dama?
+
+--Sì.
+
+--È qui di Catania? domandò ancora Camilla, tanto per dir qualche
+cosa.
+
+--No, è di Messina.
+
+--Di Messina? chiese Federico.
+
+--Sì, è la figlia del marchese del Faro, morto da qualche tempo. Oh
+molto premeva a donna Livia il ritrovarvi!
+
+Al nome di donna Livia del Faro, Camilla guardò l'ufficiale, che si
+era fatto pallidissimo.
+
+«Ahimè, pensò, che sento! Cielo! ella è moglie del duca! di questo
+duca tanto orgoglioso!... E mi crederà sì basso, sì vile da reclamare,
+sapendo tutto ciò? Perchè non rimasi a Milano!... Insensato!... Oh! ma
+voglio giustificarmi, se credessi morire.... E mentre costoro
+parleranno al duca.... Alfine che può avvenire? La mia spada non è di
+quelle, che piegano.... Potessi trovare almeno la vecchia
+governante!... Se ella esiste, donna Livia non se ne sarà divisa....»
+
+E senza badare a sua moglie, senza pensare alla sconvenienza, che
+stava per commettere, s'inchinò a donna Maria, ed escì, adducendo a
+scusa che un servo attendeva i suoi ordini.
+
+Camilla gli guardò dietro con rabbia.
+
+«Oh! pensò, chi mi avrebbe detto che qui dovevo trovare l'innamorata
+di Federico? Trovarla nella duchessa dell'Isola!... Ma egli crede che
+io tutto ignori!... Non gli ho mai parlato di quelle lettere, che
+trovai nella sua valigia mentre era ferito in mia casa....»
+
+Uno strano silenzio regnava tra quelle donne....
+
+Gabriella guardavasi attorno confusa; non sapeva che pensare....
+
+Donna Maria cercava indovinare, ma non poteva...
+
+In quel momento il principe ed il superiore si avvicinarono a loro.
+
+--Abbiamo pensato, disse l'aristocratico frate a donna Maria, che è
+inutile differire. Spedisco una lettera, che avevo già preparata, al
+duca vostro fratello, nella quale gli chiedo un colloquio. Fra qualche
+ora ci recheremo da lui. Intanto andremo dal vescovo e da qualche
+altro amico, che desidero vedere. Perdonate se conduco meco il
+principe.
+
+Donna Maria era sì confusa che li lasciò partire senza poter
+rispondere.
+
+Alfine, pensò, in faccia a questo superiore il duca si conterrà, ne
+sono certa.
+
+Poi, comprendendo dall'aria smarrita di Gabriella che le sarebbe stata
+d'impaccio:
+
+--Cugina, le disse, voi siete assai pallida: sembrate bisognosa di
+riposo, volete ritirarvi?
+
+Gabriella annuì ringraziando.
+
+La giovane principessa la fece subito accompagnare da una camerista in
+una magnifica stanza da letto del piano superiore, ove il principe
+aveva fatto assegnare ai cugini un vasto appartamento.
+
+Subito dopo donna Maria si volse a Camilla, che le sembrava un
+prezioso ausiliare.
+
+--Signora, le disse, spiegatemi, ve ne prego, la causa della vostra
+emozione. Vostro marito rimase come colpito dal fulmine nell'udire da
+me il nome, il casato della duchessa. Che vuol dir ciò?... Confidatevi
+meco senza timore.
+
+E strinse le mani di Camilla.
+
+--Ah! esclamò questa con esasperazione, vuol dire ch'egli l'ha
+amata.... Ma voi vorrete salvarla!
+
+--Io! oh io la odio! esclamò donna Maria con fuoco.
+
+Ed aggiunse:
+
+--Ditemi tutto; non vi è tempo da perdere; affrettatevi.
+
+Camilla comprese dal fremito di rabbia della principessa che ella non
+l'ingannava.
+
+Poi non era dessa abituata ad agire con precipitazione?...
+
+Si decise all'istante.
+
+--Ebbene, sì, disse: egli ha amato donna Livia del Faro, ma crede che
+io non lo sappia. Tutto mi è noto soltanto per due lettere, che gli ho
+involate.
+
+--Due lettere? Lettere di donna Livia?
+
+--Sì.
+
+--E le possedete? Le avete con voi?
+
+--Certamente.
+
+--Ah questa volta, mormorò la principessa, ella non si salverà!...
+
+Sentì un movimento di giubilo infernale.
+
+Strinse di nuovo le mani a Camilla.
+
+--Se sapeste quanto ho sofferto per causa di colei, esclamò, quante
+umiliazioni dal duca!
+
+--Ma che! se tanto l'odiate, come mai vi aveva ella narrato del conte?
+
+--Nulla mi narrò: ho indovinato a caso, ma non vi è tempo da
+perdere!... Sospettavo soltanto; interrogai vostro marito di
+sorpresa.... Ma ora ci vendicheremo insieme.... Mio fratello, il duca,
+è il più geloso dei mariti.... Sua moglie, l'ho sempre compreso, non
+lo ama, benchè nulla ne appaja; dunque ama ancora il vostro sposo....
+Voi potete perdere la vostra rivale quest'oggi stesso.... Ah capisco
+tutto: il conte di San Giorgio ama la duchessa appassionatamente, ed
+ella si valse di lui perchè le rintracciasse l'amante.
+
+Donna Maria si esprimeva con vivacità convulsa; le sue parole
+sembravano un fiume vorticoso.
+
+--Sentite, signora, le disse Camilla; io vi narrerò tutto, ne abbiamo
+il tempo poichè vostro marito e lo zio di Federico non si recheranno
+dal duca che fra qualche ora, come udiste. Però devo avvertirvi che la
+duchessa non poteva sapere che mio marito era figlio del cavaliere
+dell'Isola. Io sola, ve lo giuro, possedeva il segreto, e non lo
+rivelai a Federico che all'arrivo del conte a Milano, rimettendogli le
+carte di suo padre.
+
+--Veramente?
+
+--Di questo siate certa; non odio però meno la duchessa, e non
+desidero meno di perderla.... Si potrà far credere egualmente al
+duca?...
+
+--Sì, sì; con quelle lettere che possedete sarà facilissimo....
+Narratemi ora tutto: come ella amò vostro marito e come....
+
+--Mio marito fu gravemente ferito a Lepanto, interruppe Camilla; io
+ritengo che ella lo credette morto.....
+
+--È probabilissimo.
+
+E quindi:
+
+--Lepanto!... Aspettate!... quella battaglia non avvenne nell'ottobre
+del 1571?
+
+--Precisamente.
+
+--Bene; ella sposò il duca qualche mese dopo.
+
+--Sì, appena avrà saputo che mio marito era morto.
+
+--Infatti, ma non monta.
+
+--Ed al duca sarà noto ch'ella ha amato Federico di Chiarofonte?
+
+Donna Maria riflettè, poi:
+
+--Non credo che il duca, sospettoso, diffidente come è, acconsentisse
+a sposar donna Livia sapendola innamorata d'un altro.
+
+--Ma se lo credeva morto?
+
+--Dite bene; dei morti per solito non si è gelosi.
+
+E la principessa sorrise.
+
+--Pure, aggiunse, mi pare impossibile, a meno che.... Egli ritiene che
+le donne sieno nate per obbedire.... che sieno cose affatto
+secondarie.... Tante volte me l'ha detto.... Eppure nessuno vi è
+caduto più di lui.... È impazzito dietro la moglie in modo ridicolo,
+benchè si vergogni darlo a divedere....
+
+--Se ne è tanto innamorato, le crederà tutto....
+
+--No, oh per questo non dubitate.... Egli è brutale, violento per
+natura, è una vera bestia.... Io vi parlo con confidenza, signora....
+È superbo all'eccesso, geloso soprattutto.... Non esiterà a punir
+donna Livia se la crede infedele.... punirla terribilmente a costo di
+morire poi.... Credetemi, cugina....
+
+Ella trattava già Camilla da amica; si erano conosciute,
+apprezzate....
+
+La moglie di Federico era molto pallida, non sorrideva, no.... La
+gelosia, mille strazii, mille terrori l'agitavano.... Certo, pensava,
+egli è sulle tracce della duchessa.... mi vendicherò.... Sarebbe
+indegno di me non farlo.... Egli l'ama ancora!
+
+--Se vostro fratello sa di questo amore, disse alla principessa,
+crederà più facilmente ancora.
+
+--È vero.
+
+--È bella questa duchessa? domandò Camilla.
+
+Tale interrogazione era naturale.
+
+--Oh bella!... così.... non bellissima.... Ha certi occhi azzurri....
+un certo che tutto suo.... Poi è molto fina: si regola secondo coloro,
+coi quali parla.... Conosce il debole di tutti.... innamora di sè gli
+uomini stravaganti:... chè anche il conte è stravagantissimo....
+
+--Ma mio marito allora?
+
+--Vostro marito sa il cielo in qual modo lo ha amato!...
+
+--Sì, disse Camilla, voglio aver fiducia in voi, principessa.
+
+--Oh io parlo schietto; vi secondo e perchè lo meritate, e per conto
+mio.
+
+--Vi credo, e lascio ogni esitazione. Io, degli amori di Federico
+colla duchessa, non so altro che quanto potei rilevarne dalle due
+lettere di cui vi parlai, e che egli, ne sono sicura, ritiene di avere
+smarrite a Lepanto. Dunque senza dir altro, e perchè è meglio
+affrettarsi, vi mostrerò quelle lettere; le ho meco, come vi dissi:
+sono in uno scrignetto coi miei giojelli.
+
+E si alzò.
+
+Donna Maria la fece accompagnare da un servo.... Attendeva con
+impazienza.... Con questa donna, pensava, si conchiude a dirittura.
+
+Dopo pochi istanti la dalmatina rientrò.
+
+--In qual modo, le domandò donna Maria, non ne diceste mai nulla al
+vostro sposo?
+
+--Si sarebbe alterato vedendo che io possedevo queste lettere.... Non
+volevo scene; poi non credevo trovare la donna, che le aveva scritte,
+in Sicilia.... Non mi aveva mai detto d'esservi stato.
+
+--Date qui; ora comprendo la tristezza di donna Livia.
+
+E, spiegando una delle lettere, si assise vicino a Camilla, e lesse.
+
+Era proprio donna Livia quella, che aveva scritto...
+
+La prima lettera presa da donna Maria conteneva queste parole:
+
+
+ «_Federico_,
+
+»Quando jeri sera voi mi diceste:--Ah, donna Livia, quanto v'amerei se
+non foste sì ricca!--Io rimasi muta. Pur troppo vedevo degli ostacoli.
+Volevo, prima di rispondervi, parlare a mio padre.
+
+»No, non fui insensibile all'amor vostro, che da tanto tempo mi
+lasciaste indovinare--Perchè non morii salvandovi, invece di rimaner
+ferito?--Questa frase, che ho udito tante volte da voi, non l'avevo
+dimenticata.
+
+»Federico, io dissi a mio padre che con voi soltanto potevo essere
+felice, che avrei rifiutato ogni altro sposo...
+
+»Egli, che molto mi ama, che molto vi deve, s'intenerì ed accordò il
+suo assenso.
+
+»Andate da lui: vi accetterà per genero, e come tale vi presenterà a
+me quest'oggi stesso.
+
+ _Donna Livia del Faro_.»
+
+
+--Oh, disse donna Maria, per iscrivere ciò lei così austera, così
+seria, bisogna dire che fosse innamorata alla follia.... Ma già
+comprendo....
+
+E si arrestò, chè certo non le era conveniente lodar Federico dinanzi
+a Camilla.
+
+Quindi volgendosi a questa:
+
+--A quanto sembra, vostro marito l'ha salvata da qualche periglio, fu
+ferito per lei....
+
+--Sì, e dall'altra lettera ciò appare più chiaramente.
+
+--Date, date.
+
+E la principessa lesse di nuovo:
+
+
+ «_Federico_,
+
+»Ricevetti la lunga lettera di congedo, che mi faceste consegnare
+dall'amico vostro.
+
+»Voi mi offrite rendermi la mia libertà, sciogliermi dall'impegno
+perchè temete che io mi penta, perchè paventate sempre la distanza,
+che, secondo voi, ci disgiunge.
+
+»Approvo la vostra delicatezza, la lodo, ma giammai mancherò alla
+promessa che vi feci.
+
+»Vi amo, Federico: dunque perchè temete?... Nessuno potrà mai forzarmi
+ad un altro nodo, che mi sarebbe odioso.... Non dubitate che io mi
+abbia a pentire: desidero esser felice e non nuove ricchezze.
+
+»Mio padre non dimenticherà che senza di voi sarebbe morto, ed io
+precipitata nelle onde prima che cadere fra le mani dei corsari.
+
+»Continuate dunque ad amarmi, scacciate dei timori, delle perplessità
+lodevoli, ma soverchie.
+
+»Alfine siete nobile, valoroso; che m'importa se non siete ricco!
+
+»Amo voi solo, vi amerò sempre; sarò vostra in ogni modo se il cielo
+vi salverà dai perigli, che l'onore vi consiglia ad affrontare.
+
+ _Donna Livia del Faro_.»
+
+
+--Ora capisco tutto, disse donna Maria, l'ha salvata dai corsari, che
+tante volte infestano le nostre rive, e fu ferito nello scontro. Il
+marchese del Faro abitava un magnifico castello sulla riva del mare.
+Era molto ricco, ma viveva ritiratissimo, perchè assai originale.
+Allevò donna Livia, originale ella pure, in un modo tutto suo. La
+teneva sempre seco, ed il castello era il ritrovo di poeti, letterati,
+filosofi, che so io?... ma tutti vecchi, a quanto credo.... Vostro
+marito, dopo il servigio reso, avrà passato qualche tempo al castello
+del marchese per guarire dalle ferite. Egli era un'eccezione a tutti
+gli ospiti avuti fin là, sicchè è facile comprendere come donna Livia
+lo abbia amato tosto... Ecco spiegata ogni cosa dunque; egli è colui,
+che la duchessa fece cercare dal conte; ciò basterà a perderla.... Ora
+però penso che il duca deve saper qualche cosa di questi amori.
+
+--Davvero?
+
+--Sì; fu a quel castello vicino a Messina ch'egli sposò donna Livia,
+dopo avervi passato qualche tempo. Anch'egli è un letterato, ed era
+anche perciò molto caro al marchese. Questi certamente gli avrà
+narrato della miracolosa avventura e del cavalier salvatore. Dopo la
+creduta morte di lui, avranno concluso tra loro le nozze. Il marchese
+era gravemente ammalato: morì quasi subito dopo il matrimonio. Tal
+matrimonio fu celebrato quasi segretamente: nessuno vi assisteva,
+nemmeno il duca mio padre. La malattia del marchese ne fornì il
+pretesto. A don Francesco premeva molto sposar donna Livia perchè
+ricchissima. L'amante era morto, dunque.... Donna Livia, quando venne
+a Catania, era molto triste, molto seria, come del resto lo è
+ancora.... E suo marito non mostrava preoccuparsene. Ciò prova che
+sapeva tutto.... Ma non importa: quando saprà che il suo rivale è vivo
+ed è figlio del cavaliere dell'Isola, quello zio che donna Livia fece
+ricercare a suo dispetto dal conte, salirà in furore.... Una di queste
+lettere finirà di esasperarlo.
+
+--Non gliele mandate entrambe?
+
+--No, l'altra servirà per il cavaliere di Malta, il fedele paladino
+della duchessa. L'ama tanto, che, se non lo disingannassi, sarebbe
+capace di voler morire per difenderla.
+
+--Ma, principessa, obbiettò Camilla, il conte sa benissimo che
+Federico credevasi figlio di un nobile veneziano senza fortuna.
+
+--Eh che importa? Il conte è innamorato: vedendo quanto donna Livia
+amò vostro marito, pensando che forse lo ama ancora, si allontanerà da
+lei. Ora scriverò al duca, poi mi occuperò del cavaliere. Venite meco,
+vi confiderò ciò che conto fare.
+
+Camilla la seguì in un gabinetto vicino.
+
+
+
+
+VIII.
+
+
+Appena lasciata donna Livia, il duca si recò nella sala, ove
+l'attendevano il principe degli Alberi ed il superiore dei cappuccini.
+
+Don Francesco, benchè ardente di sdegno contro la sorella, appariva
+come al solito freddo ed altiero.
+
+Nondimeno gettò uno sguardo fulminante al giovane cognato, e dall'aria
+sorpresa e gentile di questo, comprese ch'ei nulla sapeva.
+
+Pensò dunque non prendersela per allora col principe, e con molta
+flemma salutò il superiore.
+
+--Ho ricevuto la vostra lettera, padre, gli disse, ed ora vedrò di
+combinare.
+
+--Non m'attendevo meno da voi, duca, rispose il frate, perciò
+consigliai mio nipote a rimettersi in voi. Vedo che siete persuaso
+della giustizia de' suoi reclami.
+
+--Prima d'altro però, interruppe don Francesco, vorrei avere maggiori
+schiarimenti, qualche dettaglio sulla vita passata del cavaliere
+defunto e de' suoi figli... Comprenderete facilmente, padre, che prima
+di vederli portare il mio nome....
+
+E si arrestò con una certa affettazione.
+
+Il duca era molto insolente in quell'istante.... Eppure avrebbe
+desiderato far peggio... Quanto volentieri avrebbe trattato quel
+nobile superiore come altra volta il povero benedettino; ma sapeva
+bene che ciò non gli sarebbe stato possibile.
+
+--Duca, rispose il frate anch'egli con alterigia, se io m'interposi a
+favore de' miei nipoti, se gli ho riconosciuti, vuol dire che essi ne
+sono degni, e degni quindi anche di portare il nome degli Isola.
+
+Maledetto! disse tra sè don Francesco.... Però senza il menomo
+imbarazzo:
+
+--Ne sono persuasissimo, padre; ma mi sembra naturale che desideri
+saperne anch'io quanto ne sapete voi.
+
+Tutti erano seduti: il principe serbava un contegno affatto passivo;
+faceva ogni sforzo per mantenersi serio.
+
+--Vi narrerò tutto in brevi parole, disse il superiore al duca.
+
+--Poi, riprese questi, guardando con indifferenza il principe, vorrei
+anche sapere in qual modo la notizia della morte di mio padre giunse a
+cognizione dei figli del cavaliere.
+
+Il superiore non aveva creduto conveniente parlare al duca della
+sorpresa, che avrebbe dovuto cagionargli la sua lettera. Don Francesco
+era troppo di malumore per simularla.
+
+--Lo seppero a caso, rispose il cappuccino, da persone giunte a Milano
+dalla Sicilia.
+
+--Ah vedo!
+
+E tra sè: Come mai donna Maria ha potuto in sì breve tempo.... Stavan
+dunque coll'orecchio teso!
+
+Poi ad alta voce:
+
+--Il figlio del cavaliere dell'Isola è dunque ufficiale nell'armata
+spagnuola?
+
+--Sì, duca: valoroso, notissimo, ma sotto un falso nome, che il
+cavaliere mio nipote, per riguardi alla famiglia, aveva lasciato il
+suo.
+
+--Agì molto saviamente in questo, osservò il duca con ironia.
+
+Il superiore pensò bene non dar peso a questo nuovo sarcasmo. Già gli
+era stato detto essere don Francesco alquanto mordace. Temo soltanto,
+pensava, che mio nipote abbia ad offendersi, se il duca anche con lui
+persistesse in tali motteggi.... Basta; farò non si parlino a lungo,
+che altrimenti la cosa finirebbe male... Ma Federico è disposto a
+lasciar la Sicilia... sì... sì... sarà meglio.... Mai il duca lo
+tratterà da cugino....
+
+--E chi ha sposato questo ufficiale? domandò don Francesco, che almeno
+voleva umiliare i suoi parenti, giacchè non poteva spogliarli.
+
+--Una dalmatina.
+
+--Nobile?
+
+--No, duca, egli allora era soltanto un guerriero di ventura; non
+conosceva la sua origine e credevasi figlio di un militare nobile, ma
+senza fortuna; dunque bisogna compatirlo se....
+
+Il superiore era pentito di aver promesso al cavaliere di Malta il
+silenzio: chè altrimenti avrebbe potuto far arrossire don Francesco,
+il quale si serviva dello stratagemma per deriderlo.
+
+--Oh capisco, disse il duca; vedo che bisognerà passar sopra a molte
+cose.
+
+E continua di tal passo! pensò il frate, che non rispose.
+
+--E la figlia del cavaliere chi ha sposato?
+
+--Un guerriero che aveva lasciato il servizio.
+
+--E che cosa fa?
+
+--Viveva in una sua campagna.
+
+--Bene, bene.
+
+--Ella, continuò il superiore, ha nella sua fisonomia il tipo degli
+Isola: rassomiglia a donna Rosalia vostra sorella in modo sì
+sorprendente che qui il principe e donna Maria sua sposa la credettero
+lei nei primi istanti.
+
+--Donna Rosalia! oh che combinazione! esclamò il duca.
+
+E con un impercettibile sorriso si rivolse al principe, che divenne di
+fuoco.
+
+Veramente, disse tra sè il giovane, don Francesco è insopportabile; e
+se non fosse sì terribile spadaccino.... ma credo che la sua insolenza
+derivi da questo.
+
+E come per prendersi una piccola vendetta:
+
+--Alloggiano in casa mia questi vostri cugini, duca; e sono lietissimo
+di ospitarli; donna Maria pure.
+
+--Ah si!
+
+Me la pagherete entrambi, pensò don Francesco.
+
+In quell'istante egli si conteneva a stento.
+
+Si indirizzò nuovamente al superiore:
+
+--E queste carte, di cui mi parlaste, padre, nella vostra lettera?
+
+--Eccole, rispose il frate mostrando al duca, un fascio di carte, che
+aveva deposte sulla tavola nell'entrare.
+
+Erano quelle rinchiuse nella cassetta d'ebano intarsiata d'argento,
+che Camilla aveva mostrato a Milano al conte di San Giorgio ed a
+Federico.
+
+--Questo, disse il superiore, additando una di quelle carte al duca, è
+l'atto di matrimonio tra il cavaliere dell'Isola e.... la madre dei
+miei nipoti.
+
+Il duca lo prese e lo scorse.
+
+--Ah sì, vedo, disse a mezza voce; tra il cavaliere dell'Isola e la
+signora..... una signora Emma qualunque....
+
+Il superiore arrossì fino agli orecchi, chè in fondo, perchè di meno
+spirito, era assai più aristocratico del duca, il quale continuava a
+burlarsi di lui.
+
+Però nemmeno questa volta mostrò avvedersi di tali scherni, e
+consegnando un'altra carta a don Francesco:
+
+--Questa, disse, appoggiando alquanto sulle sue parole, questa è la
+fede di nascita del cavaliere dell'Isola, figlio del duca vostro avo e
+di donna Gabriella dei principi della Concordia, mia sorella.
+
+--Ah! l'aveva preso seco.
+
+Era prudente questo signor cavaliere, aggiunse tra sè; don Francesco
+avrebbe detto volentieri anche ciò ad alta voce, ma gli sembrava
+bastasse.
+
+--Ora, riprese il superiore, ecco una memoria scritta da mio nipote,
+firmata col nome, che aveva assunto da una terra comperata nel
+Vicentino.
+
+Il duca la prese con distrazione, guardò la firma, divenne pallido
+come la morte.
+
+Si alzò involontariamente.
+
+--Chiarofonte!... disse; il cavaliere dell'Isola aveva assunto questo
+nome?
+
+--Sì! esclamò sorpreso il superiore; lo intendeste forse pronunziare
+altra volta?
+
+Don Francesco non rispose: con uno sforzo violento, ritornò a sedere,
+indi:
+
+--E questo figlio, questo ufficiale militò sempre nell'armata
+spagnuola?
+
+Egli attendeva con terrore.
+
+--No, rispose il frate; era dapprima guerriero della repubblica
+veneta; lasciò il servizio di questa dopo Lepanto, dove era rimasto
+gravemente ferito.
+
+--Ah! è lui!... mormorò il duca... Non era morto!... Comprendo il
+deliquio di donna Livia... aveva riconosciuto i suoi caratteri.
+
+--Ma che avete duca? chiese il capuccino, voi impallidite!
+
+--Nulla!
+
+Ah, disse tra sè, è meglio che io soffochi per ora... che almeno il
+mio rossore non sia palese...
+
+Non poteva parlare... In quell'istante, nessuno soffriva più di lui...
+Era come atterrato sotto il peso del dolore, della sorpresa...
+
+--Quando crederete, duca, gli disse il frate, vi presenterò vostro
+cugino: spero vi riescirà simpatico.
+
+--Ne cercherò io, rispose don Francesco con un terribile sorriso.
+
+--Voi, duca!
+
+--Sì, io! desidero assai conoscerlo; me ne fu lodato molto il valore.
+
+--Ma ciò mi consola!
+
+Sì, consòlati, pensò il duca... Maledetti!...
+
+--Dunque, continuò il cappuccino, gli dirò...
+
+--Ditegli che attenda mie notizie; ne riceverà prestissimo.
+
+Il superiore si alzò e con lui il principe.
+
+--Bisogna, disse il primo, che io lasci domani Catania. Incaricherò un
+mio procuratore di rappresentarmi: è un uomo fidatissimo, segreto ed
+assai pratico di affari; presso lui depositerò le carte, se lo
+credete, ed egli verrà domani stesso a ricevere i vostri ordini. Che
+ve ne pare, duca?
+
+--Va benissimo.
+
+--Vi ringrazio della arrendevolezza vostra nel ricevere i reclami de'
+miei nipoti. Sono lieto di vedervi ben disposto per Federico.
+
+Questo nome, al solo udirlo pronunziare, cagionò a don Francesco un
+fremito di rabbia.
+
+Rispose come un automa ai saluti cerimoniosi del superiore e del
+principe.
+
+Finalmente essi escirono.
+
+Ah! con quanta impazienza attendeva. Non avrebbe potuto, no, tollerare
+ancora.
+
+Fece per lasciare la sala, ma si arrestò vedendo entrare il suo
+cameriere con una lettera in mano.
+
+Gliela strappò... Di chi sarebbe?...
+
+--L'ha portata un servo della principessa, disse il cameriere,
+ritirandosi spaventato.
+
+Donna Maria! saprebbe mai?.. Ah poteva leggere!.. la duchessa non gli
+sfuggirebbe per un istante, e neppur Federico!
+
+A misura che percorreva la lettera, il suo volto, già sì pallido, si
+faceva di fuoco.
+
+«Voi forse don Francesco,--gli scriveva la principessa--sarete adirato
+meco. Sospetterete, vedendo il principe, che io abbia rivelato il
+segreto, che volevate serbare. Ma non fui io a tradirvi; fu la vostra
+sposa. Io ho sempre pensato che vi eravate recato al suo castello la
+sera, in cui ella vi aveva dato abboccamento al conte. Ma in ogni modo
+non udiste tutto ciò che dissero.
+
+»Ella lo incaricò di andar in cerca del cavaliere dell'Isola, o
+piuttosto di suo figlio, e questo figlio ella sapeva bene chi fosse...
+Lo aveva amato, amato perdutamente sotto il nome di Chiarofonte.
+
+»Per prova di quanto asserisco, vi mando una lettera scritta da donna
+Livia al suo amante, al quale fu involata dalla moglie.
+
+»La duchessa si burlò così di voi e del conte nel medesimo tempo.
+
+»Non direte più, mi pare, che io lancio ingiuste accuse, e che sono
+perfide insinuazioni le mie.
+
+»D'altronde io dovevo giustificarmi per me e per mio marito.
+
+ _Donna Maria_.»
+
+
+Il duca lacerò quasi l'altra lettera nell'aprirla.
+
+--Ah sì, è lei!... mormorò.
+
+Erano le prime parole che proferisse dacchè si trovava solo.
+
+La lettera scelta da donna Maria era quella d'addio a Federico.
+
+Queste frasi--amo voi solo--vi amerò sempre--desidero essere
+felice--nessuno potrà mai forzarmi ad un altro nodo, che mi sarebbe
+odioso....
+
+Queste frasi naturalmente dovevano far effetto sul duca.
+
+Ed egli fremeva ad ognuna di esse.
+
+Fece in due pezzi quella lettera, e la mise nel suo giustacuore.
+
+Oh! disse quindi, indegna... come lo ha amato!.... Ma non lo sapevo io
+forse? Ed avrebbe mandato a cercar di lui conoscendo che... No, no:
+questo è impossibile.... Il marchese, ella stessa lo ritenevano un
+nobile Veneziano... Poi non mi disse quel superiore che, quando egli
+si ammogliò, ignorava la sua origine?... D'altronde ella lo credeva
+davvero estinto... Non era io presente quando dal Pozzo portò al
+marchese la nuova della morte di costui?... Fu allora soltanto che,
+cedendo alle preghiere di suo padre moribondo, ella acconsentì a
+sposarmi... Poi quest'oggi era assai calma!... Fu solo nel vedere la
+lettera di colui che si turbò e svenne! No... no, è impossibile
+ch'ella sospettasse nemmeno!...
+
+Ma che importa? Che farà ella, ora che costui esiste?... che è qui?...
+Lui!... che credeva morto, e la cui sola memoria bastò a renderla
+sempre fredda al mio amore!... Ah sì!... ella lo ama ancora!... Il suo
+turbamento non sarà stato terrore soltanto!... È ammogliato!... ma che
+monta!... saprà bene giustificarsi!... Ed io devo evitare... tu mi
+dicesti una sera, è poco, che le minacce non ti tratterrebbero!.. ma
+io non ti minaccerò... Non ti lascerò il tempo d'errare... Provvederò
+prima... Non potrai, no, essermi infedele!.. Poi ella è finta,
+menzognera!... inviò il cavaliere di Malta in traccia di costoro...
+contro il mio volere, a mio dispetto!... E nulla me ne disse!...
+Chiedermi oggi di chi sospettassi?... ed io domandavo a tutti il
+silenzio... Tutti mi derisero per consiglio suo... E quel conte
+indegno?... Ma ora non posso pensare a lui... È di quest'altro che mi
+abbisogna il sangue... Questo Federico!... Egli... Chiarofonte... Ed è
+della mia famiglia?.. Maledizione!.. Ed ora, quest'oggi, che quasi
+ella mostrava della premura per me... Ah scimunito ch'io fui! la mia
+testa si confonde!.. Ma che faccio?.. A che mi trattengo?... Sarei io
+debole a tal segno?.. No... no... Mi sentirà.
+
+Ed escì furioso.
+
+Corse nell'appartamento di donna Livia; credeva trovarvela.
+
+Si fingerà svenuta, diceva; ma non le gioverà nè punto nè poco.
+
+Entrò come un fulmine nel gabinetto, indi nella stanza da letto della
+duchessa, ove ei l'aveva lasciata.
+
+Nessuno.
+
+Traversò un'altra camera... Nessuno ancora.
+
+S'incontrò in una delle donne, che rimase atterrita all'aspetto di
+lui.
+
+--Ov'è la duchessa? le domandò.
+
+Ella esitò un istante.
+
+--Ov'è la duchessa? ripetè egli.
+
+--Non so, rispose tremante la camerista.
+
+--Come?
+
+--Non l'ho veduta, eccellenza.
+
+--Non mentire, diss'egli scuotendola. Parla!...
+
+In quel momento entrò un'altra donna.
+
+Don Francesco la interrogò.
+
+--È discesa, rispose la nuova venuta.
+
+Egli non udì altro.
+
+In un attimo fu fuori dall'appartamento.
+
+Fece le scale a precipizio.
+
+«Ma crede ella evitarmi, sfuggirmi con sì puerili precauzioni?... Ha
+dunque perduto la testa pel dolore, per l'amore?... Ah sì, questo suo
+spavento è prova che lo ama ancora....»
+
+
+
+
+IX.
+
+
+Sì, era ben Federico, che attendeva la duchessa nell'oratorio, ove lo
+aveva introdotto la vecchia governante.
+
+Era ben lui!
+
+E donna Livia all'entrare lo riconobbe tosto; credette svenire
+nuovamente in vederlo.
+
+Ov'era la sua calma? Ove la sua ragione in quell'istante?...
+
+Ma tal turbamento durò un lampo: la duchessa lo sormontò
+
+--Veglia qui presso, disse alla vecchia.
+
+E fece un passo verso Federico.
+
+L'ufficiale pallido, agitato le moveva incontro.
+
+--Ohimè, donna Livia! ohimè, le disse, qual caso, quali
+avvenimenti!... Ah! che non posso nemmeno parlare!...
+
+Ella fu di lui più forte, eppure aveva amato assai più!...
+
+--Tutto è finito fra noi, Federico, gli rispose; dovete comprenderlo.
+
+--Sì, donna Livia, lo comprendo, ed è soltanto per giustificarmi che
+cercai rivedervi; prima voglio dirvi che io credevo davvero morire a
+Lepanto, quando gravemente ferito consegnai a dal Pozzo quel vostro
+ricordo onde rendervi la libertà.
+
+--Lo credo.
+
+--E dopo, a che sarei ritornato? Vi avrei certamente trovata
+maritata.... Ora ciò che sopratutto mi preme dirvi, gli è che, sino
+all'arrivo del conte di San Giorgio a Milano, io ignorai la mia
+origine, e che non sapevo esser voi la moglie del duca dell'Isola,
+perchè altrimenti mai io avrei consentito a reclamare, quantunque mio
+padre me lo comandasse in una sua memoria.... Mi sarei ucciso
+prima!... Oh ditemi che neppure un istante mi credeste capace di tale
+viltà!...
+
+--No certamente.
+
+E donna Livia sospirò, quindi:
+
+--Affrettatevi, affrettatevi....
+
+E come involontariamente:
+
+--Ma voi avete moglie, Federico? vi legaste ad altri, e non vi foste
+costretto....
+
+L'ufficiale arrossì.
+
+--Oh, disse, donna Livia! voi eravate perduta per me. La donna che
+sposai mi ebbe in sua casa ferito dopo Lepanto.... mi amava.... le
+dovevo molta riconoscenza: io non ebbi, lo confesso, il coraggio di
+rinunciare eternamente all'amore!...
+
+La duchessa non rispose: pensò che un tal coraggio ella lo avrebbe
+avuto.
+
+--Donna Livia, continuò l'ufficiale, non vi offendete, mai vi avrei
+riveduta.... però a voi ho pensato sempre.... Siete la donna, che amai
+sopra tutte.... Di voi serbai una memoria incantatrice....
+
+--Tacete, tacete.... Ve lo dissi, tutto è finito.... Voi voleste
+vedermi per giustificarvi, ed io per ottenere da voi una promessa!
+
+--Quale?
+
+--Che non vi batterete col duca....
+
+Federico esitò.
+
+--Lo amate dunque?... disse guardandola.
+
+--La vostra memoria me lo impediva, ma egli mi ama.... Giuratemi
+quanto vi chiedo....
+
+Egli esitava ancora.
+
+--Federico, giuratemi....
+
+--Ma, donna Livia, vorreste che io soffrissi in pace un insulto?... E
+se il duca mi provoca....
+
+--Non vi provocherà, lo spero; farò il possibile per ottenerlo....
+Giurate dunque....
+
+E non ricevendo risposta:
+
+--Ma che! anche voi siete sì orgoglioso?
+
+--Sarebbe una viltà....
+
+--No.... rigettereste voi una mia preghiera?...
+
+--Ah no! donna Livia....
+
+--Dunque mi promettete?...
+
+--Sì, vi do parola di evitare il duca, di non battermi seco lui a meno
+d'esserne insultato....
+
+--Respiro.... Grazie.... Ora partite....
+
+--Sì presto?
+
+--Ma non sapete che se il duca mi trovasse qui con voi mi ucciderebbe?
+
+--Che! per un semplice sospetto?..
+
+--Sì, sa che io ho amato un cavaliere chiamato Chiarofonte.... Udendo
+ora questo nome da vostro zio, comprenderà tutto, cercherà di me.... E
+trovandomi qui con voi, vel dissi, mi ucciderebbe!...
+
+--Ucciderebbe prima me, donna Livia! troverebbe la mia spada....
+
+--Dimenticate già la vostra promessa, Federico?
+
+--No, ma credete voi che io tema?
+
+--Come potrei io crederlo? io che al vostro valore, al vostro coraggio
+devo la vita di mio padre e la mia?...
+
+--Ebbene, rinuncierò a tutto, così non sarò costretto a vedere il
+duca; avevo già accettato con ripugnanza, e solo per obbedire a mio
+padre....
+
+--Non fate questo, i vostri reclami sono sì giusti.... Io stessa,
+senza poter sospettare che voi foste figlio del cavaliere dell'Isola,
+desiderai vivamente vedervi reintegrato.
+
+--Cielo! quale avvenimento impreveduto!
+
+--La vostra rinunzia offenderebbe ora il duca, gli desterebbe mille
+sospetti....
+
+--Ma allora come non vederlo?
+
+--Rimettetevi in vostro zio....
+
+--Oh perchè lasciai Milano? È là che mi trovò il conte, a cui mai io
+chiesi di voi per timore di compromettervi.... Contavo informarmi
+segretamente a dal Pozzo.... Lascerò la Sicilia.... volevo farlo senza
+rivedervi, per non turbarvi.... Quest'oggi soltanto seppi che, voi
+eravate la duchessa dell'Isola....
+
+--Chi vel disse?
+
+--La principessa degli Alberi, nel cui palazzo fui condotto da mio zio
+con mia sorella, di cui non vi ho mai parlato, perchè la credevo
+morta....
+
+--Ah! e con vostra moglie....
+
+--Eh, donna Livia, il destino ci ha divisi, null'altro... Ah voi siete
+un po' sdegnata perchè mi ammogliai?...
+
+--No, no, il diceste, voi non potevate rinunciare eternamente
+all'amore!... Però, ove anche mi foste stato fedele, non esiterei a
+dirvi, benchè con maggior pena:--Federico, un abisso ci divide, non
+tentate varcarlo... esso ci inghiottirebbe.... partite....
+
+L'ufficiale non si mosse.
+
+--Ma non comprendete che un minuto d'indugio è pericoloso, fatale
+forse?...
+
+--Sì, parto, donna Livia, ma....
+
+--Se acconsentii a vedervi, fu, già vel dissi, per evitare un duello
+tra voi ed il duca.... Ora partite, ho la vostra promessa, mi
+basta....
+
+--Ma a meno di un insulto, donna Livia.
+
+--Sì, sì; ah rabbrividii all'idea di un tal duello.... Federico,
+immaginatevi come la morte di uno di voi mi esaspererebbe....
+
+--Addio dunque, cara donna Livia.
+
+--Addio, rispose ella dolcemente, non dimenticherò giammai che vi devo
+la vita.
+
+--Ed io mai scorderò che voleste darmi la vostra fortuna, voi stessa
+soprattutto....
+
+La duchessa era commossa, agitata.
+
+--Quel tempo fu un sogno, Federico.... devo pensare a mio figlio, al
+mio onore.... Ma ora non differite più oltre....
+
+--Sì, sì, avete ragione.... Mai più vi rivedrò, lo giuro.... Lascerò
+la Sicilia per sempre, appena terminati questi affari....
+
+--Vi ringrazio.
+
+--Fui un po' leggiero, un po' incostante, donna Livia! perdonatemi.
+
+--Attendete.... una domanda.... vostra moglie sa....
+
+--Ignora tutto....
+
+Donna Livia respirò, indi:
+
+--Le mie lettere le possedete ancora, Federico?
+
+--No, volevo mi seguissero nella tomba. Fui diversi giorni in delirio;
+quando rinsensai, ero su una galea; mi si conduceva a Venezia....
+Cercai quelle lettere, che portavo sopra di me, più non vi erano...
+
+--Pazienza!...
+
+--State tranquilla, le avrò perdute nella battaglia, in mare forse....
+
+--Addio dunque....
+
+--Addio.
+
+E l'ufficiale prese una mano della duchessa, e la baciò.
+
+--Partite, diss'ella risolutamente.
+
+--Perdonate.
+
+--Tutto vi perdono, Federico, troppo vi devo per non farlo.... E la
+promessa, che da voi ora ottenni, aggiunge alla mia riconoscenza.
+Addio.... partite!...
+
+Quante volte gli aveva detto di partire! Ma questa fu l'ultima!...
+
+Donna Livia chiamò la governante, che con mille precauzioni accompagnò
+l'ufficiale alla porta, che metteva alla chiesa....
+
+Egli si era al lontanato sospirando, dopo avere scambiato un lungo e
+triste sguardo con donna Livia....
+
+La duchessa ebbe un istante di dolore, di vera angoscia....
+
+«No, mai più lo rivedrò, disse quindi.... Dio! fate che io possa
+dimenticarlo!... pensai morire in vederlo!... Ma non mi ha amata
+quanto credevo!... Però non avrei esitato egualmente.... Ora non ho
+tempo da perdere.
+
+Ed escì dall'oratorio.
+
+Mentre attraversava il giardino:
+
+«Ohimè! dicevasi, bisogna che io pensi a salvarmi per mio figlio....
+Ah! non è che brami vivere!... Tante volte desiderai morire!... Devo
+rammentarmi ciò che dissi a donna Rosalia.... Amori, delirii, tutto
+passa, tutto finisce.... Dovrei aver riflettuto sulle passioni per gli
+altri soltanto e non per me.... Sì, mi farò coraggio.... Iddio mi
+ajuterà.... Mi salverà forse dall'ira del duca!... Altrimenti
+morrò!... Se egli sapesse che io vidi Federico!... Ah non mi
+lascerebbe nemmeno parlare.... Cielo!... ho d'uopo di molta forza!...
+Che avrà detto il duca, che avrà pensato udendo quel nome?... Egli
+così violento!... Pure per me s'ingentilisce talvolta!... Mi ama più
+di quanto mi amò Federico.... Non è amabile come lui, certo, pure
+molto mi perdonò....»
+
+Intanto, continuando nelle sue riflessioni, entrò nella sala terrena
+già rischiarata, perchè la notte si avvicinava.
+
+Donna Livia si assise.
+
+«D'altronde da più di due anni, pensava, vivo col duca.... Ah se ei mi
+ama, come io amai Federico, quanto ha dovuto soffrire della mia
+indifferenza!... Io l'ho sempre un po' tormentato per verità..... Mi
+attendo a dei trasporti di collera.... E se venisse a sapere che io
+inviai il cavaliere di Malta!... Anche quel povero conte, quell'amico
+così devoto, che dirà di me?... Basta, cercherò conservare la mia
+calma, la mia ragione!... È il miglior mezzo per escire da ogni
+periglio.... Ora mi aspetto ad ogni istante veder giungere furioso il
+duca.... Salirà prima nel mio appartamento.... Se mi vi recassi?... Ma
+no.... Ma no.... Se mi trovasse sulle scale, sarebbe peggio.... Vorrei
+poterlo calmare.... Ha riparato quell'ingiustizia, io posso
+stimarlo.... Alfine è il padre di mio figlio, e assai mi ama!... Ah!
+lessi nell'animo di Federico!... È molto appassionato, molto
+gentile.... ma se fosse stato mio marito, avrei io potuto cattivarlo
+sempre come il duca?... No, lo temo.... Troppo presto si legò ad altra
+donna!... Ah Federico, morto a Lepanto colla mia memoria in cuore, mi
+era assai più caro che Federico ammogliato, amabile sempre, ma
+incostante e leggiero!...
+
+»Quante accuse peseranno sopra di me!... Donna Maria potrebbe sapere
+ogni cosa, prevenire don Francesco!... Si sarebbe egli già recato in
+traccia di Federico, pria che venir da me?... Ed allora, se lo
+provoca, non resisterà.... Pur troppo anch'egli ha di quest'orgoglio
+ostinato, di questa manìa di trarre la spada ad ogni istante.... E se
+facessi chiedere io stessa del duca? Ma no.... lo conosco.... Direbbe
+che mi sono preparata ad una scena.... Lo attenderò qui....»
+
+Ella volse il capo udendo dei passi in giardino....
+
+Un uomo si avanzava rapidamente verso la sala....
+
+Lo riconobbe tosto, ad onta del crepuscolo già avanzato.... Era il
+duca....
+
+Il duca, pallido come la morte, minaccioso, terribile....
+
+Per quanto donna Livia fosse coraggiosa, non potè a meno di provare un
+brivido....
+
+Che le direbbe?... Ah! forse sapeva tutto....
+
+Attese immobile....
+
+
+
+
+X.
+
+
+Egli aveva percorso molte stanze terrene; finalmente un servo gli
+aveva detto che la duchessa era stata veduta entrare nella gran sala,
+che dava nel giardino....
+
+Don Francesco vi correva come un pazzo.
+
+In un attimo fu vicino a donna Livia, le afferrò le mani, con esse le
+coprì il volto, come se ella avesse dovuto arrossire innanzi a lui.
+
+Poi, guardandola tra la passione e la rabbia, con voce soffocata,
+tremante per la collera, per il dolore:
+
+--Io so tutto, signora, mormorò, tutto mi è noto!
+
+Un istante di confusione, di abbattimento, male interpretato da don
+Francesco, un grido solo, un solo gemito avrebbe perduto la duchessa.
+
+Ella lo comprese; misurò la situazione.
+
+Ah! le abbisognava un gran coraggio!
+
+Tal coraggio, impossibile ad una donna volgare in quell'istante, donna
+Livia lo trovò.
+
+Senza perdere un secondo, soffocando l'emozione immensa, che per tanti
+motivi sentivasi in cuore, si sciolse alquanto dal duca, e guardandolo
+con sicurezza:
+
+--Ebbene? domandò.
+
+Egli, che dal gran turbamento mostrato da lei poco tempo prima, nel
+riconoscere i caratteri di Federico, aveva creduto trovarla avvilita,
+disperata, che si era atteso a simulati deliquii, rimase attonito....
+Si chiese un istante se ella fosse ancora la stessa donna, o se fosse
+impazzita per lo spavento.
+
+La lasciò in libertà e la guardò immobile.
+
+Non vi era provocazione nell'accento di donna Livia, non sfrontatezza
+ne' suoi begli occhi.
+
+Ella si alzò.
+
+--Quale colpa ho io commessa? disse al duca, quale errore perchè vi
+lasciate andar meco a tali trasporti?
+
+La calma, il coraggio sono i soli ostacoli, nei quali dovrebbe urtar
+sempre il furore.
+
+Quante volte non avrebbero essi evitate crudeli sventure!...
+
+Il duca fissò severamente donna Livia.
+
+--Quale errore?... Ma che! credereste voi di potervi giustificare?...
+V'ingannate, io so tutto, vel dissi.
+
+--Nulla saprete, di cui io debba arrossire. Credevo non aver d'uopo di
+giustificarmi.
+
+--Quale ardire!
+
+--So che volete dirmi; il figlio del cavaliere dell'Isola....
+Chiarofonte....
+
+--Non profferite quel nome, odioso sempre per me, e insopportabile
+sulle vostre labbra.
+
+«Ohimè! pensò donna Livia, come potrò io persuaderlo?»
+
+Ma senza perder tempo:
+
+--E che per questo? quando lo amai ero libera, potevo disporre di me.
+Avreste ragione di rimproverarmi se io vi avessi lusingato, se per
+isposarvi vi avessi celato il vero.... Ma io non v'ingannai, vi dissi
+ogni cosa. Mi rispondeste, il rammentate? che ciò non vi preoccupava
+menomamente.
+
+--Perchè, rispose il duca un po' confuso, perchè credeva che colui
+fosse morto, signora.... chè altrimenti certo me ne sarei dato
+pensiero....
+
+Ed aggiunse furioso:
+
+--Ma ora.... ora....
+
+--Ora, signore, io non lo rivedrò giammai, ve lo giuro.
+
+--Perchè sapete che ciò non vi sarebbe possibile.
+
+--Credete dunque che il solo timore mi abbia fatto prendere tale
+risoluzione?
+
+--Eh, signora, vedo che non vi lasciate mai sorprendere.... Ma dovrete
+rispondermi di molte cose.
+
+Ed appoggiandosi ad un mobile vicino, guardò la duchessa con sdegno.
+
+«Di molte cose? pensò ella, sa tutto davvero.»
+
+--Voi lo amate ancora colui, disse con rabbia il duca. Lo compresi
+quest'oggi..... ah, vi sentivate male?... vi si oscurava la vista,
+eh?... Avevate riconosciuto i suoi caratteri.... Lo amate!...
+
+--Lo amai....
+
+Egli la guardò sorpreso:
+
+--Che volete dire?
+
+--Che ora voglio dimenticarlo.
+
+--No, no, voi mentite.... È per salvargli la vita che parlate così....
+Ma non vi riescirà di farlo.... Quest'uomo, che odiai sconosciuto, che
+abborrii, benchè creduto estinto, quest'uomo, donna Livia, deve
+morire....
+
+E si mise a percorrere la sala a lunghi passi.
+
+La duchessa rabbrividì; per un istante si tacque, indi:
+
+--Non morrà! esclamò risolutamente.
+
+--Come?... E dite che volete dimenticarlo?
+
+--Lo ripeto, ma non posso dimenticare che lo amai.... e....
+
+--Tacete.
+
+--Non posso dimenticare soprattutto ch'ei salvò la vita a me ed a mio
+padre.... Voi pure, se mi amaste, dovreste pensare a questo.
+
+--Perchè non mi dite a dirittura che io gli devo della gratitudine?...
+Molta gratitudine!--aggiunse con amara ironia;--perchè preferiste sempre
+la memoria di lui, creduto morto, a me vostro marito, che vi amo, e che
+voi derideste in mille modi diversi.... Ah non credeva esser giuocato a
+tal segno!... No, donna Livia, non vi supponevo sì mentitrice!...
+Chiedermi oggi di chi sospettassi!... Voi, che avevate inviato, il
+cavaliere a mio dispetto.... in traccia di colui!...--aggiunse con
+furore.
+
+«Ohimè! sa tutto, e si contiene a stento, il vedo!» pensò donna Livia.
+
+--Saprete però, gli disse, che io non potevo sospettare ch'ei fosse
+figlio del cavaliere dell'Isola.... Sapete bene d'altronde che lo
+credeva morto.... Ditemi almeno che non pensaste questo di me.
+
+--Questo no.... Ma non più una parola di colui;--aggiunse con
+imperio.--Oh! ma sarà risuscitato per poco, ve lo prometto io....
+
+--No!
+
+--Perchè?
+
+--Non innalzerete tra voi e me il suo sangue; sarebbe una barriera,
+che io, ve lo giuro, non oltrepasserei giammai!
+
+Ella aveva esclamato ciò con fuoco.
+
+Quelle parole ferirono l'alterigia del duca.
+
+--Eh signora, le disse, meno orgoglio! Che cosa sono queste
+minacce?... Son vostro marito alfine. Che potreste voi fare?
+
+--Saprei morire.
+
+--Morire!... Pria che veder perir lui, n'è vero?
+
+--Morire, prima che veder un duello tra voi e vostro cugino.
+
+--Non chiamate colui mio cugino! Oh indegno! Come suo padre era
+destinato a versar l'onta, il disonore sulla nostra famiglia.
+
+--Onta! Disonore! In che cosa vi ha disonorato?
+
+--Se io vi credessi, ciò non tarderebbe.
+
+--Voi mi offendete.... Sono pronta a dimenticare un uomo, che ora non
+devo più amare, a non più rivederlo, ed è così che mi parlate?
+Prendendo tale risoluzione, nulla faccio più del mio dovere, il so e
+non intendo vantarmene con voi, ma speravo almeno aveste a riconoscere
+che io non esitai in compierlo. Ed invece m'insidiate!... Non dite più
+che mi amate.... Quando si ama, si crede....
+
+--Si crede, signora, si crede, quando non si è già stati ingannati....
+E voi, in cento cose mi avete mentito.
+
+La duchessa credette inutile parlare allora del conte, della missione
+affidatagli. Comprendeva che don Francesco ne faceva un affare
+secondario.
+
+Pensò tentare la via della tenerezza, non mai tenuta con lui, non
+certo sciupata, e che per questo doveva riescire.
+
+E guardandolo con insolita dolcezza, e con una emozione, che però era
+sincera:
+
+--Poi.... se in questo duello moriste voi?.... gli disse.
+
+Il duca parve scosso.
+
+«Che significa questo?» pensò.
+
+--Eh signora, signora!
+
+E siccome ella lo guardava ancora.
+
+--Che?... davvero.... vi dorrebbe.... se io morissi?...
+
+--Ne dubitereste?... E se moriste in tal modo, non me ne consolerei
+giammai....
+
+--Sareste liberata da una catena odiosa, da un uomo che vi
+tiranneggia, che vi annoja!...--esclamò don Francesco tra la tenerezza
+e la rabbia.
+
+E dopo un istante:
+
+--Ammiro la vostra presenza di spirito, ma non m'ingannerete.... È la
+vita di colui che vi preme; quella sola.... lo comprendo.... Ma non
+riescirete a serbargliela, no.
+
+«Ah, disse tra sè donna Livia, sarà assai difficile persuaderlo!... E
+se sapesse che ho veduto Federico! Cielo!... Eppure io ho dei
+nemici.... quelli, che gli narrarono del cavaliere di Malta.... Ah!
+forse non potrò salvarmi!»
+
+E volgendosi al duca:
+
+--Io dissi il vero. Se voi moriste in questo duello, quale esistenza
+mi rimarrebbe? Sarei straziata da rimorsi immeritati, e che pur
+nondimeno mi riescirebbero insopportabili.... Se morisse egli, che mi
+salvò la vita, non potrei più vedervi senza orrore....
+
+--Orrore!
+
+--Sì; dunque che mi rimane? Qualunque sia il risultato di questo
+duello, e voi sapete benissimo che non può essere certo nemmeno per
+voi, io sarei sempre infelice.... infelice tanto che prima eleggo
+morire. Vedrete che non lo dico invano! Il suicidio, dal quale
+abborrii sempre, nella posizione in cui mi trovo, è una necessità....
+Vi ricorrerò senza esitare.... Iddio mi perdonerà!
+
+E si assise dinanzi alla tavola, appoggiò il capo ad una mano e rimase
+immobile.
+
+Il duca era un po' spaventato.
+
+La duchessa era profondamente triste, ma risoluta.
+
+«Ho timore faccia davvero!--pensò egli.--Non vorrei poi perderla!... E
+se fosse proprio disposta a dimenticarlo?... Ma pure di colui mi
+abbisogna il sangue.»
+
+Si accostò un poco a sua moglie, senza profferir parola.
+
+Per molto tempo durò il silenzio.
+
+Vedendo che donna Livia nol romperebbe, il duca si decise di romperlo
+lui.
+
+--Ma, signora, le disse con sdegno, dovrei dunque sopportare dinanzi
+agli occhi un uomo, che io odio?
+
+--Non è soltanto un uomo, che voi odiate, è un vostro stretto parente
+spogliato sin qui, un uomo, che mi salvò la vita a prezzo del suo
+sangue....
+
+--Tacete, non comprendete dunque che colle vostre parole, colle quali
+volete difenderlo, riaccendete il mio sdegno invece di calmarlo?
+
+Ella tacque.
+
+--Vi salvò la vita.... Vi salvò la vita.... sempre questo gran
+merito.... Se fossi stato nel suo caso, avrei fatto lo stesso
+anch'io.... Fu combinazione.... nulla più.
+
+Attese un poco, indi:
+
+--A che pensate?
+
+--Che tutto è finito per me. Diceste che io desiderava esser liberata
+da voi, ebbene! sarete voi invece che rimarrete libero. Sposerete
+un'altra donna; sarà di me più dolce, vi renderà di me più felice. Mi
+duole, assai mi duole per mio figlio!... Ma sono risoluta.
+Dimenticherete presto una che vi derise, a quanto dite.... Eppure,
+nell'inviare il conte contro il vostro volere, feci soltanto quanto mi
+dettava la coscienza. Se dovetti ricorrere a qualche raggiro, fu mio
+malgrado.... perchè vi rifiutaste a riparare voi stesso, come ve lo
+avevo chiesto.... Pazienza, morrò!
+
+--Eh via! disse il duca con una certa emozione, ed insieme con
+incredulità, eh via! che non morrete, e che io non isposerò un'altra
+donna, chè non potrei soffrirne alcuna.
+
+--Se fosse vero, non esitereste a promettermi quanto vi chiedo.
+
+--Sempre colui! esclamò il duca con furore. È una idea fissa! è il
+vostro pensiero continuo! Lo amate tanto! tanto vi preoccupa che per
+salvargli la vita vi raddolcite meco, mi parlate come non mi parlaste
+giammai.
+
+Donna Livia pensò bene non rispondere.
+
+Egli, dopo breve pausa, continuò:
+
+--Ma non sarò vostro zimbello; abbastanza vi ho creduto.... e.... sì,
+stavo per credervi ancora.... Ma vedo a che mirate: è la salvezza di
+colui!... Tutte le vostre parole sono mezzi per giungervi.... Io
+stesso sarei un mezzo.... Non vi credo!
+
+--Vi ho detto, interruppe la duchessa, perchè tal duello mi getterebbe
+nella disperazione.... Speravo vi persuadeste delle mie ragioni, ma
+poichè non mi prestate fede, poichè sempre di me dubitate....
+morrò!... Credeva darvi una prova di fedeltà, ed invece mi trattate
+come se vi avessi tradito.
+
+Il duca rimase pensieroso.
+
+«Se non la sapessi sì accorta!... disse tra sè; eppure!...»
+
+Eppure questa volta l'essere ostinato gli costava assai....
+
+--Che pensate fare? chiese con una certa asprezza a donna Livia, per
+timore di lasciarle scorgere la sua emozione.
+
+--Vel dissi: morire.
+
+--Morire!... Questa parola le donne l'hanno sempre sulle labbra....
+Tutti i giorni vogliono morire....
+
+--Da me tale parola non l'avrete intesa mai.
+
+«È vero infatti, pensò il duca. Poi ella non è una donna come le
+altre.»
+
+E non sapendo a che decidersi:
+
+--Voi scherzate! le disse.
+
+--Come potete voi presumere che io scherzi in tal momento? rispose
+amaramente donna Livia. Vi avvedrete che non scherzai quando non
+sarete più in tempo da richiamarmi in vita....
+
+--Ma sarebbe una follia, signora; e per vostro figlio almeno dovreste
+vivere.
+
+--Lo dovrei, ma nol posso. D'altronde io non gli sono assolutamente
+necessaria.... Voi gli rimarrete.... Allora, quando sarò morta, mi
+avrete conosciuta. Vi rimprovererete la vostra durezza, che mi avrà
+spinta a privarmi di vita.... Vi occuperete maggiormente di quel
+fanciullo.... lo avrete caro come una mia memoria....
+
+Il duca era commosso ed assai perplesso.
+
+--Ma, siete risoluta davvero? disse quindi.
+
+--Sì, non morrò senza pena, il confesso, ma non esiterò.
+
+Don Francesco passeggiò qualche tempo; poi arrestandosi:
+
+--Ma colui, mormorava, come potrei soffrire di vederlo?
+
+--E chi vi costringe a vederlo?
+
+--L'inferno vuole ch'ei sia mio.... mio cugino.... sì.... dunque vi è
+questo riconoscimento di mezzo....
+
+--Che importa! Tratterete con suo zio; non è necessità che lo
+vediate....
+
+--Poi si fermerà in Sicilia.... a Catania.... Potevo soffrire che
+pensaste ad una tomba, ma non ad un uomo, che si aggirerà fra queste
+mura.... che potreste vedere ad ogni istante.... D'altronde si saprà
+che voi lo avete amato.... Sarei io dunque uno di quei mariti.... Ah
+mai!... mai!... mai!...--aggiunse con rabbia.
+
+--E.... disse donna Livia, benchè un po' esitante... se egli fosse
+disposto ad allontanarsi per sempre... se...
+
+Il duca la interruppe.
+
+--Che significa ciò? chiese alteratissimo; come potete voi dir
+questo?... Se sapessi che un solo istante lo avete veduto, guai...
+
+La guardò come se avesse voluto fulminarla. Indi:
+
+--Parlate, rispondete...
+
+A che doveva risolversi donna Livia? Federico poteva essere stato
+veduto. Se il duca venisse a sapere del colloquio avuto da altri che
+da lei, sarebbe stato peggio. Ella si decise.
+
+--Ebbene sì, per un istante lo vidi, disse.
+
+--Lo vedeste? gli parlaste? e me lo confessate?... Siete voi divenuta
+pazza?... Oh! il vile!... Vi ha pregata lui che gli salvaste la
+vita... Ma ora non isperate da me alcuna pietà...
+
+E fece per avvicinarsele... Poi ad un tratto arrestandosi... Ma se fu
+per un istante!... Se me lo confessa ella medesima!...
+
+--Attendete, gli disse amaramente donna Livia.... Potete farlo senza
+timore... Già io non saprei sfuggirvi.... D'altronde sono risoluta a
+nulla tentare per sottrarmi alla vostra collera.... Ma prima voglio
+dirvi che per un solo momento acconsentii a riceverlo nell'oratorio...
+che gli parlai in piedi mentre eravate col principe e con quel
+superiore....
+
+--Ah! egli non ha perduto tempo! esclamò furioso il duca.... E voi
+pure.... Il vostro deliquio cessò per trovarvi seco... Ah questo è
+troppo... Ma che fate?... Vi serbate calma!... Credete voi salvarvi?
+
+--Io no! sono disposta a morire: chè, se persistete a volervi batter
+seco, morrei egualmente se voi non mi uccidete....
+
+--Ma, che vi disse quel seduttore, quell'indegno?
+
+--Che sino all'arrivo del conte a Milano ignorò la sua origine, e che
+non sapeva esser io la duchessa dell'Isola... perchè altrimenti mai si
+sarebbe indotto a reclamare.
+
+--Dunque gli preme la vostra stima?
+
+--Per questo volle vedermi, ed io acconsentii a riceverlo, perchè
+volevo chiedergli ciò che chiesi invano a voi....
+
+--Ed ei promise? domandò il duca con sanguinosa ironia.
+
+--Promise d'evitarvi e non battersi con voi, a meno di un insulto....
+Sì, questo sacrificio d'orgoglio ei me lo fece, e non senza molta
+esitazione, chè egli pure è valoroso, il sapete.... Perchè non mel
+farete voi?...
+
+--Ma sperate persuadermi ancora?
+
+--Nulla io spero; siete, come sempre, il vedo, duro ed
+inflessibile.... Non ragionate nemmeno; chè, se il voleste, potreste
+ben comprendere che io non v'inganno.... Mi lasciaste nella mia
+camera, vi rimasi un poco ancora;... da un pezzo ero già qui....
+Appena ebbi il tempo di scambiar seco poche frasi.... Tutto è finito
+tra noi, gli dissi.... Ed egli, che più di voi mi stima, mi rispose
+che lo comprendeva, che si allontanerebbe per sempre....
+
+Il duca parve scosso.
+
+--Uccidetemi pure, continuò donna Livia, perchè volli evitarvi un
+duello, perchè dissi eterno addio ad un uomo, che amai quando non vi
+conoscevo, perchè lo esortai a lasciar la Sicilia.... Tanto io non
+potrei poi tollerare a lungo d'essere continuamente supposta,
+offesa.... Voi non fate di me alcuna stima.... Sembra quasi crediate
+che, se avessi un istante di libertà, ne approfitterei tosto per
+disonorarvi.... Pensate voi che ciò non mi muova a sdegno?... Se non
+faccio scene gli è perchè date subito in mille trasporti.... Io non vi
+temo però.... Vedo che in un modo o nell'altro dovrò morire, e sono
+pronta:... chè alfine la morte è preferibile al vedermi trattata come
+una mentitrice, una ipocrita; considerata come una donna senza
+carattere....
+
+Don Francesco l'aveva ascoltata colle braccia incrociate, le ciglia
+corrugate: immobile, pensieroso....
+
+Infatti, rifletteva, ha forse ragione: per pochi istanti rimase
+seco.... Ella fu sempre di costumi austeri... Ma l'idea che lo ha
+amato tanto!...
+
+Donna Livia non parlava più....
+
+È coraggiosa davvero, pensò il duca.
+
+--Via, le disse quindi perplesso.... continuate.
+
+--Più nulla mi rimane a dirvi.
+
+Il duca era agitatissimo. Finalmente si avvicinò a lei, e prendendole
+una mano:
+
+--Giuratemi che diceste il vero.
+
+--Lo giuro!
+
+--Ebbene, vi credo: perdono, ma a voi sola; chè di colui io voglio
+vendicarmi.... Non rispondete?... Non siete dunque lieta?
+
+--Lo sarò quando mi avrete promesso che non vi batterete....
+
+--Ma egli osò venir qui... parlarvi.... E se fosse stato per lui....
+certo....
+
+--Già vi dissi perchè vi venne.... Se non fossi stata vostra moglie,
+contava partire senza rivedermi.... Mi supponeva maritata, non voleva
+turbarmi; tanto temeva di compromettermi che non chiese mai che fosse
+avvenuto di me al conte di San Giorgio.... Egli è un uomo d'onore....
+
+--Ah voi volete salvarlo ad ogni modo; se non siete colpevole, i
+vostri pensieri sono per lui ancora.... Ciò basta.
+
+--Siete deciso?
+
+--Sì.
+
+--Bene, sono decisa anch'io.... Morrò.
+
+Il duca rimase silenzioso.... sembrava non sapesse a che
+risolversi....
+
+--Voi direte a mio figlio, continuò donna Livia con un amaro sorriso,
+che mi lasciaste perire innocente, anzichè sacrificare una sol volta
+il vostro orgoglio.... Gli direte che confidai invano in voi.... e....
+
+Donna Livia era necessaria al duca.... Senza di lei la sua esistenza
+sarebbe stata cupa e buja come l'inferno.... Mai un raggio d'amore
+l'avrebbe allietata... Ella era la sola, che egli avesse potuto
+amare.... Vicino anche a donne più belle avrebbe sempre sospirata la
+duchessa.... Poi non gli era dessa fedele?... Perchè la perderebbe?...
+Ah! non resistette!...
+
+--Ebbene sì.... giuro.... disse, tutto quel che volete....
+
+Povera donna Livia! ella abbisognava di queste parole.... Non avrebbe
+potuto sopportare il prolungarsi di quella situazione penosa!...
+
+--Sia lodato il cielo! esclamò alzandosi, che una volta avete ceduto!
+
+--Per Iddio! donna Livia, chè Iddio stesso non mi avrebbe strappata
+tal concessione!... Se sapeste quanto essa mi costa!...
+
+--Lo comprendo, rispose ella, e vi ringrazio!...
+
+Poi, cedendo ad un movimento del cuore, ad un subito impulso, gli
+stese la mano.
+
+Era il segnale di una riconciliazione!
+
+Il duca lo comprese.... Strinse quella mano tra le sue: e:
+
+--Mi amerete voi?... le chiese.
+
+--Sì!
+
+--Sia lodato il cielo! posso dire anch'io, che una volta avete
+ceduto....
+
+Ed aggiunse sorridente:
+
+--Dopo di me però....
+
+Donna Livia sedette, che le mancavano le forze.
+
+Dopo qualche tempo di emozione il duca, che era andato a sederle
+vicino, le domandò:
+
+--E null'altro diceste a quel signore?
+
+--Lo pregai a rendermi due lettere, che di me possedeva.
+
+--Tale domanda era giusta: e che vi rispose?
+
+--Che le aveva sopra di sè quando rimase ferito a Lepanto, e più non
+le trovò allorchè esci dal delirio.... Crede quindi averle smarrite
+colà....
+
+Il duca esitò un poco: indi:
+
+--Di una di queste lettere, disse, potrei darvi notizia io....
+
+--Voi? chiese ella attonita.
+
+--Sì, eccola.
+
+E trasse quella, che gli era stata inviata dalla principessa.
+
+--Date qui, disse donna Livia arrossendo un poco... Come mai capitò in
+vostra mano?
+
+--Or ora ve lo dirò.... Lasciate prima che vi dia un'altra
+occhiata....
+
+--È lacerata!
+
+--L'ho lacerata io!... Perchè.... vi sono delle frasi... che non mi
+garbano.... Qui per esempio è scritto:--Nessuno potrà mai forzarmi ad
+un altro nodo, che mi sarebbe odioso.
+
+E la guardò sorridendo.
+
+--Si scrivono tante cose, diss'ella.... Io non pensavo allora ciò che
+penso adesso.... Via, non mi tormentate.... Abbruciate quella lettera,
+aggiunse con qualche imperio.
+
+Il duca attese un poco, chè gli piaceva tenerla perplessa. Egli era
+molto originale.
+
+Finalmente si alzò; accostò i due pezzi della lettera alla fiamma
+d'una candela, della lumiera che li distrusse.
+
+--Mi rammento, disse tornando al suo posto, quando voi abbruciaste la
+pergamena.
+
+--Che! ne parlerete ancora?...
+
+--Perchè no?
+
+--Feci male forse?
+
+--Comincio a credere che faceste bene.
+
+--Ma in qual modo vi giunse quella lettera?
+
+--Mi fu inviata da donna Maria.
+
+--Ella?
+
+--Sì, guardate la sua accompagnatoria.
+
+E le mostrò la lettera della giovane principessa.
+
+Donna Livia la scorse.
+
+--Ah! vostra sorella ha creduto che avessi inviato il conte, sapendo
+chi era il figlio del cavaliere dell'Isola?
+
+--Se non lo ha creduto finse crederlo.
+
+--Ma voi sapevate dunque dell'abboccamento, che io ebbi col conte al
+castello?
+
+--Sì....
+
+--Donna Maria pensa che vi abbiate assistito....
+
+--E infatti.... un poco....
+
+--Come mai non me ne parlaste? chiese sorpresa donna Livia. Non udiste
+quale ne era lo scopo?
+
+--No; intesi discorrere di donna Rosalia e del principe.... Sentii
+anche che l'amore del cavaliere per voi era affatto platonico e senza
+speranza.... Ciò mi bastò e ritornai a Catania.
+
+--Se udiste quanto mi diceva il conte.... perchè dunque?...
+
+--Ne mostrai talvolta gelosia?... Oh perchè.... vi vedevo sempre
+pensierosa; riflettei che potevate cangiare....
+
+--Spero però che in avvenire non diffiderete più di me.
+
+--No, no....
+
+Ed aggiunse con sdegno:
+
+--Ma il conte ha mentito, mi ha deriso.... Mostrarmi un ordine del
+gran Maestro! Indegno! Me ne renderà ragione....
+
+--Oh non fate questo!
+
+--Che! vi preme anche il conte?
+
+--Mi preme che non affrontiate inutilmente la vostra vita....
+D'altronde io stessa gli consigliai quell'artifizio....
+
+--Voi?...
+
+--Non so che dire, ma è così: dunque non pensateci più.
+
+--Veramente, disse il duca sorridendo con ironia. deve essersi
+divertito assai nell'obbedirvi.... Corse fino a Milano, a quanto ne
+udii.... Mi sembra vederlo quel povero conte cavalcare per le strade
+della penisola dietro alla sua impresa.... impresa, da vero cavaliere
+di Malta....
+
+--Quando il vedrete non lo stuzzicate. Ei non lo fece per me soltanto,
+ma perchè gli pesava molto la responsabilità lasciata a tutti, ed a
+lui in particolare dal padre vostro.... Dunque pacificatevi con
+lui....
+
+--Non vi basta quanto feci?
+
+--Molto faceste, ma molto vi rimane ancora. Se volete che io vi ami
+ingentilitevi, moderatevi, don Francesco.... Datemi un'altra prova
+dell'amor vostro pacificandovi col conte.
+
+--Volete dunque che io non tragga più la spada?
+
+--Inutilmente no.
+
+--Eh via! voi siete coraggiosa! Guardavate alla morte sì
+freddamente....
+
+--Era un caso diverso; promettetemi pacificarvi col conte!...
+
+Il duca esitò un poco, indi:
+
+--Sì, via; farò anche questo per voi.... D'altronde quando penso
+all'esito della sua impresa, al vantaggio che ne ottenne.... non posso
+adirarmi seco.
+
+--Basta.... sono contenta....
+
+Poi, gettando gli occhi sulla lettera di donna Maria, che teneva sulle
+ginocchia:
+
+--Ah! disse, vedo, sua moglie gliel'aveva involata.
+
+--Oh! non credo vogliate pigliarmi a confidente ora!...
+
+--Dissi così, perchè pensavo che donna Maria potrebbe possedere anche
+l'altra, e che vorrei ricuperarla.
+
+Il duca si annuvolò.
+
+--È vero! colei è capace di mostrarla a tutta Catania per vendicarsi e
+deridermi. Lasciate fare a me.... Che gli scrivevate nell'altra
+lettera?
+
+--Che mio padre aveva dato il suo assenso, e che egli poteva
+presentarsi a lui.
+
+--Infatti il marchese mi disse che avevate condotta la cosa in modo,
+così abilmente, che gli era stato impossibile rifiutarsi.
+
+--Come potete tenermi ora tali discorsi? disse sorridendo donna Livia.
+
+--Perchè pensavo che vostro padre aveva ragione nel dirmi che, quando
+vi eravate fitta una cosa in capo, o per una via, o per l'altra vi
+giungevate sicuro.... Lo so per prova.... E ditemi, aggiunge con
+quella curiosità, che in lui era un po' eccessiva, ed anche per
+rischiarare un suo dubbio; vi dolse, eh! il sapere che quel signore
+aveva moglie?
+
+--Compresi che non mi aveva amata quanto credevo; però vi prego
+persuadervi che il dispetto non mi fu consigliere, e che non avrei
+esitato egualmente a fare quanto feci.
+
+--Lo credo, ma confessate che rimaneste offesa nel non trovare in lui
+una fedeltà eguale a quella, che voi avreste voluto serbargli.
+
+--Ebbene non lo nego.
+
+--Vedo dunque che questa vostra grazia, così difficile ad acquistarsi,
+ed io lo so, si può anche perdere.
+
+E siccome ella taceva, proseguì:
+
+--Quante volte, donna Livia, non fui per istancarmi!....
+
+--Non parlate più del passato. D'altronde non potevo essere
+tranquilla.... Mio padre, con qualche frase un po' pungente, aveva
+quasi spinto vostro cugino a recarsi a Lepanto, ove avrebbe potuto
+esimersi dall'andare.... Cosicchè io provavo anche come un rimorso
+della sua morte.
+
+--Bene, bene, non parliamone più. Io affretterò il riconoscimento;
+farò che presto i figli del cavaliere dell'Isola riprendano il loro
+nome....
+
+--Egli si recherà subito dopo nell'Italia superiore.
+
+--Lo spero. Possa trattare ogni cosa col procuratore di quel
+cappuccino, che parte domani, e lo preferisco perchè anche quel frate
+mi è riescito antipatico. In pochi giorni tutto sarà finito.
+
+Ed aggiunse:
+
+--Donna Livia, io vi ho creduto.... ma, finchè costoro si tratterranno
+a Catania, voglio che non lasciate il vostro appartamento....
+
+Voglio! era una parola, che suonava sempre un po' male all'orecchio
+indipendente di donna Livia, che tante volte l'aveva udita dal duca.
+
+E rispose:
+
+--Oh! l'avevo già pensato; comprendete che non desidero vedere alcuno.
+
+--Va bene. Ora mi occuperò della vostra lettera. Se donna Maria la
+possiede dovrà renderla.
+
+Si alzò, si fece portare da un servo un tavolino coll'occorrente per
+iscrivere e sedette un po' più lungi.
+
+«Cielo! ti ringrazio, pensò allora la duchessa, di avermi data tanta
+forza!... Ah! se avessi ascoltato quel movimento di passione, che mi
+destò in cuore la vista di Federico, che sarebbe avvenuto di me?...
+dove sarei caduta?... Ed invece potei escire da una situazione
+pericolosa, ed evitare quel duello fatale!... Sono tranquilla, quasi
+lieta!... Ah sì! si deve saper vincere sè stessi....»
+
+Tale impresa ella l'aveva compiuta ed era degna di lei....
+
+«Poi, pensava, ebbi prove dell'amore del duca; sarei ingrata se non lo
+riconoscessi!... Ed ora che cominciò a cedere, spero poterlo cangiare
+intieramente, e condurlo al bene....»
+
+Donna Livia potrà sembrare a qualcheduno un po' fredda, un po' severa.
+Vi è chi dice che il preferire l'onore alla passione è troppa
+riflessione, od è egoismo.... Ma allora è un virtuoso egoismo, un
+egoismo eroico, che innalza al disopra della materia....
+
+Che rimane poi d'un amore colpevole? Taluni persino lo strazio di
+dover arrossire dinanzi a chi ne fu oggetto.
+
+Da alcune donne tale strazio non può venir sentito, come non ponno
+venir sentiti i rimorsi.... Ma certo la duchessa non aveva con costoro
+somiglianza alcuna.
+
+Mentre ella rifletteva, ecco che cosa scriveva il duca a donna Maria:
+
+
+«Sì, sono ancora ingiuste le vostre accuse, e perfide ancora le vostre
+insinuazioni.
+
+»Nulla mi apprendeste di nuovo. Sapevo che la duchessa aveva amato un
+guerriero veneziano chiamato Chiarofonte, il quale le aveva salvato la
+vita. Me lo aveva detto ella medesima prima di accettare la mia mano.
+
+»Non vi dico che le era impossibile sospettare che ei fosse figlio del
+cavaliere dell'Isola, poichè sono persuaso che lo sapete benissimo.
+
+»Donna Maria, ci conosciamo
+.................................................................
+.................................................................
+
+E qui seguiva una lunga interruzione, che ad una giovane di spirito
+come la principessa doveva dire assai...
+
+Indi:
+
+
+»Sapevo della missione affidata al conte, ma non è per dirvi tutto
+questo che io vi scrivo, chè certo non vi devo spiegazione alcuna.
+
+»Voi dovete possedere un'altra lettera di donna Livia, nella quale si
+parla dell'assenso del marchese del Faro....
+
+»Mandatemela dal servo, che vi porterà questa mia, altrimenti domani
+vostro marito me ne renderà ragione.
+
+ DON FRANCESCO
+
+
+Suggellò il foglio e lo consegnò egli stesso al suo cameriere,
+ordinandogli di non ritornare senza risposta.
+
+--Se donna Maria ha quella lettera non dubito vi sarà restituita fra
+poco, disse quindi alla duchessa.
+
+--Lo desidero.
+
+--Ora, riprese don Francesco, ho voglia di veder terminato tutto. Fra
+pochi giorni la terra di S.... colle sue dipendenze sarà resa ai figli
+del cavaliere dell'Isola.... Siete contenta?
+
+--Sì certamente; vedo che vi sareste poi pentito della vostra
+ostinazione.
+
+Il duca credette bene non rispondere.
+
+--Il voto di vostro padre moribondo sarà appagato, continuò donna
+Livia.... Egli vi benedirà dalla sua tomba....
+
+--Lasciate le tombe, cara duchessa; ora sono felice, e non voglio
+pensare ad esse.... Ma qui fa un caldo soffocante.... Volete respirare
+un po' d'aria in giardino?
+
+--Volentieri.
+
+Ed ella si alzò, ed escì con lui dalla sala.
+
+Vi rientrarono qualche tempo dopo.
+
+Il cameriere attendeva in piedi con una carta in mano.
+
+La porse al duca; egli la scorse, indi:
+
+--Va bene.
+
+Ed il servo escì.
+
+--Eccovi la vostra lettera, disse don Francesco alla duchessa, che la
+prese.
+
+--Donna Maria ha creduto conveniente, continuò egli, non aggiungere
+nulla del suo.
+
+Guardava intanto donna Livia, che stava abbruciando la lettera.
+
+Ella dava con quell'atto al passato un eterno addio; e quando quella
+carta fu consumata volse lo sguardo al duca, il quale, ad onta della
+sua incredulità, provò per lei una sincera ammirazione:
+
+--Siete davvero una donna eccezionale, le disse: ed in avvenire, lo
+spero, sarete anche felice....
+
+
+
+
+XI.
+
+
+Lo stesso giorno, appena inviata la prima lettera di donna Livia al
+duca, la principessa degli Alberi si volse a Camilla, colla quale era
+ritornata nella sala, ove poco prima avevano stretta la loro
+precipitosa amicizia.
+
+--Sentite, signora, le disse, non bisogna perder tempo; ogni istante è
+prezioso. Ov'è il cavaliere di Malta?
+
+--Ad una sua terra vicinissima, discosta appena una mezza lega dalla
+città.
+
+--So, so.... Bene: scrivetegli tosto che venga qui all'istante.... Lo
+manderò a prendere con una mia carrozza chiusa di campagna, ordinando
+al cocchiere di non dirgli che è mandato da me. Così entrerà in
+palazzo senza esitazione, deve ignorare ancora il mio matrimonio.... È
+inutile dirvi perchè faccio questo.... Capite.... Diffida di me, mi
+odia, perchè sa che non posso soffrire la sua dama.... quella che oggi
+sarà perduta.... Vado a dare gli ordini.... Egli deve attendere con
+ansietà qualche notizia.... Scrivetegli che tutto va bene; ma che vi è
+indispensabile vederlo un momento in segreto.... Credetemi, è
+necessario.... Se venisse a sapere la catastrofe, che colpirà la
+duchessa senza esserne prima disingannato, se la prenderebbe con noi;
+farebbe mille pazzie, provocherebbe vostro marito, il mio.... Egli è
+un famosissimo spadaccino....
+
+Ed escì precipitosamente.
+
+Camilla, seguendo il consiglio della giovane principessa, scrisse
+tosto al conte poche parole, che dovevano deciderlo a venire subito.
+
+Ed alcuni istanti dopo la carrozza di campagna partiva per la terra
+del cavaliere, trascinata con vivacità estrema da due focosi cavalli.
+
+--Voi vi tenete dunque certa dell'esito? domandò Camilla a donna
+Maria.
+
+--Sì, non ne dubito. Se conosceste il duca non dubitereste voi pure.
+M'immagino il suo furore, la rabbia, i trasporti brutali, orribili....
+Vel dissi, Donna Livia è perduta....
+
+Un sorriso di malvagia gioia sfiorò le labbra della bella dalmatina;
+gliene fece riscontro un altro più impercettibile, ma anche più fino
+della seducente catanese.
+
+Per qualche, istante esse tacquero.
+
+Attendevano....
+
+--E mio marito? disse poi Camilla; potrò nascondergli sempre che
+possedevo quelle lettere?
+
+--Lo spero.... Ma che? tanto lo temete?
+
+E donna Maria sorrise, che a lei certo Federico non metteva paura.
+
+--Oh io non temo di nulla! rispose Camilla con indifferenza. Ma lo
+amo, ve lo confesso.... Vorrei, se fosse possibile, che ignorasse....
+Del resto, aggiunse con alterigia, ciò non mi avrebbe arrestata.
+
+--Lo credo. Per compiacervi non feci sospettare al duca che vostro
+marito potesse essersi recato da donna Livia.
+
+--Ma non vel dissi, principessa? Mio marito è valorosissimo, tenuto
+per uno dei primi schermidori.... Ha avuto molti duelli, e sempre
+riescì vincitore.... Se si batteva col duca, poteva ucciderlo prima
+ch'ei punisse sua moglie.
+
+--Sì; ciò mi decise, benchè il duca abbia fama di essere la prima
+spada di Sicilia.
+
+--L'esito di un duello tra due avversarj egualmente esperti è incerto
+sempre, osservò Camilla.
+
+--Sì, comprendo; feci bene a non comunicare al duca i nostri
+sospetti.... D'altronde non avrebbe trovato vostro marito da donna
+Livia.... Ella è custodita con tanta gelosia!... Le sarebbe stato
+impossibile, se anche egli avesse tentato vederla, di riceverlo. Era
+correre incontro alla morte; per quanto ella sia originale, non la
+credo pazza a tal segno.
+
+--E il duca riceverà presto la vostra lettera, principessa?
+
+--Non so; nel palazzo di mio fratello una lettera passa per cento mani
+prima di giungere a lui.... D'altronde, quando gliel'ho inviata, sarà
+stato col principe e col superiore; gli verrà consegnata dopo.
+
+--Se egli sa che sua moglie ha amato un guerriero veneziano, se ne
+conosce il nome, che dirà nell'udir pronunziare tal nome, o nel
+vederlo scritto?
+
+--Credo si sentirà strozzare dalla collera.... Basterebbe questo per
+perdere la duchessa; ma la mia lettera colmerà la misura.
+
+--Se tanto si adira, lascerà dunque soli il principe ed il superiore
+per correre da sua moglie?
+
+--Oh! si conterrà in faccia loro; non lascerà scorgere il suo
+turbamento, dovesse averne poi un accesso di bile. Prima che
+umiliarsi, dar a ridere di lui, morrebbe lì.... Ma non sopporterà lo
+scorno... È così superbo!... Davvero sono curiosa vedere quanto
+accadrà... Desidero molto anche l'arrivo del cavaliere di Malta....
+Gli si fece fare una bella figura!...
+
+E donna Maria si alzò; fece qualche giro nella stanza, poi tornando al
+suo posto, e con un sorriso amichevole a Camilla:
+
+--Da sì poco vi conosco, cugina, le disse; tante cose importanti
+avemmo a trattare, che non ebbi ancora il tempo di narrarvi come donna
+Livia istessa abbia distrutto l'atto, che diseredava il cavaliere
+dell'Isola e conteneva la di lui rinuncia.
+
+--Che dite?
+
+--Mio fratello voleva fosse serbato il silenzio, come anche quella
+carta....
+
+--Se mio marito sapesse questo, troncherebbe ogni trattativa. Già di
+mala voglia, e soltanto per obbedire agli ordini di suo padre, si era
+deciso ad accettare ed a lasciar Milano.... Ma ora ne comprendo il
+motivo: temeva trovar qui questa donna Livia; paventava i suoi
+rimproveri....
+
+--Infatti ei non fu un modello di fedeltà, disse sorridendo la
+principessa; e donna Livia deve trovarsi un po' burlata; ma vostro
+marito era sì giovane ancora.... si sa.... un militare, un così
+brillante cavaliere non poteva serbare eterna costanza come un
+pastore!... Perduta la vostra rivale, sarà forse possibile evitare un
+duello col duca, e potrete vivere sicura.... D'altronde non vi preferì
+egli a lei?...
+
+Camilla non rispose; chè, se Federico l'aveva amata un tempo, ora ne
+sembrava alquanto annojato.
+
+Ed ella, cosa strana in una donna di tal carattere, soffriva
+crudelmente della trascuratezza dell'ufficiale; tanto crudelmente che,
+prima di vederlo amare un'altra e divenire per lei affatto
+indifferente, preferiva farlo uccidere dal duca.
+
+--E questa vostra cognata, mia cugina, che donna è? le chiese poi
+donna Maria.
+
+Certo, parlare della povera Gabriella non poteva piacere molto a
+Camilla; ma interrogata, dovette rispondere:
+
+--È una buona giovane, disse, semplice, semplice; capite,
+principessa....
+
+--Sì, sì, una sciocca: vedo che non soltanto nei tratti rassomiglia a
+donna Rosalia, mia sorella.
+
+--Ah ella pure?...
+
+--Sì, sì; è così anche lei, un misto d'insulsaggini e di fanatismo.
+Ora è novizia a Messina.
+
+Ed alzandosi di nuovo:
+
+--Ma il cavaliere non dovrebbe tardare.... quei cavalli volavano.... È
+tanto vicina la sua terra; non vorrei che diffidasse....
+
+--Oh è impossibile! sarà stato forse assente.
+
+--Sarà andato a sospirare nella campagna. Vi mancherebbe questo....
+
+Passò molto tempo....
+
+Finalmente donna Maria esclamò:
+
+--La carrozza torna.... udite!
+
+--Sì.
+
+E Camilla si alzò parimenti.
+
+--Entra in palazzo, disse donna Maria. Di qui non si può vedere: vi
+sarà egli?
+
+Entrambe attendevano.
+
+Apparve un servo. Prima che donna Maria lo interrogasse annunciò il
+conte di San Giorgio.
+
+La principessa provò una maligna gioja.
+
+Quell'uomo, che l'aveva sempre evitata, il protettore di donna
+Rosalia, l'amico devoto della duchessa, stava per pagarle cara ogni
+umiliazione.... Ella non aveva dimenticato le parole sprezzanti,
+indirizzatele da lui dopo la distruzione della pergamena.
+
+Ah come gioirebbe della sua confusione!
+
+Il conte un po' agitato mosse verso Camilla, che prima aveva veduta,
+perchè stava dinanzi alla principessa, alquanto nell'ombra.
+
+--Spiegatemi, signora, disse alla moglie di Federico, il motivo pel
+quale voleste vedermi, e come mai vi trovate in casa del principe
+degli Alberi....
+
+Si arrestò vedendo donna Maria, che lo salutava.
+
+--Oh donna Maria, voi siete già sposa?...
+
+Ma era confuso; la vista di quella giovane non gli annunziava nulla di
+buono.
+
+--Sì, rispose con un sorriso equivoco la principessa; da quasi due
+mesi son maritata. Ed ora ho il piacere di ospitare questi nostri
+parenti, che la duchessa v'inviò a cercare.
+
+Ohimè! pensò il conte: che vuol dir ciò? Ella forse... è tanto
+astuta!... immaginando, supponendo il vero, gli ha fatti parlare....
+Certo fu il superiore a condurli qui.... Mio Dio! che avverrà?
+
+E siccome non era nè sarcastico come il duca, nè subitaneo e vivo come
+Federico, rimase perplesso, silenzioso.
+
+--Oh voi sapete? disse a donna Maria dopo un istante di pausa....
+
+--Certamente! ne so anzi più di voi, cavaliere.
+
+Camilla taceva; che la principessa le sembrava giovane da non aver
+bisogno d'ajuto.
+
+--Che volete dire, donna Maria? chiese il cavaliere di Malta alquanto
+accigliato.
+
+--Molte cose ho a dirvi: sedete, e tutto vi narrerò.
+
+Il conte obbedì; gli sembrava non poter far altro. Sedette tra donna
+Maria e Camilla.
+
+--Ho a rivelarvi cose gravissime, cavaliere, continuò la principessa.
+
+--Parlate, rispos'egli seccamente.
+
+--Voi, riprese la giovane, avete sempre dimostrato per me
+dell'allontanamento.
+
+--Che dite?
+
+--Il vero, e lo sapete; trattavate me con una freddezza che doveva
+offendermi; ma io però vi ho perdonato.
+
+--Oh....
+
+--Vi sorprenderà che, in faccia a questa nostra cugina, conosciuta da
+sì poco, io vi parli così:... ma ella sa ogni cosa....
+
+--Non comprendo a che vogliate venirne.
+
+--Lo comprenderete, non dubitate. Voi, conte, pensaste sempre, il so,
+che ingiustamente io odiassi la duchessa; ora vi proverò che,
+ritenendola falsa ed ipocrita, non mi ero ingannata.
+
+Il cavaliere si fece di fuoco.
+
+--Voi offendete donna Livia! esclamò, la moglie di vostro fratello!
+
+La giovane principessa si volse a Camilla, come per dirle:--Vedete se
+si scalda.
+
+La dalmatina rimase immobile.
+
+--Cavaliere, continuò donna Maria, siete in mia casa; non
+dimenticherete certo quanto mi dovete.... Ma non voglio offendermi di
+queste vostre parole, e le perdono come dettate dalla passione.
+
+--La passione?
+
+--Oh mio Dio! credete non si sappia che voi amate donna Livia?... Bel
+segreto!
+
+Il conte non potè rispondere....
+
+--Sì, voi l'amate, proseguiva la principessa; ed ella si rise di voi,
+come del resto si rise anche del duca.
+
+--Spiegatevi chiaramente, donna Maria; o che io esco all'istante dal
+vostro palazzo.
+
+--Cavaliere, perdono i vostri trasporti, già il dissi, alla passione;
+e mi spiegherò tosto, come chiedete.... La duchessa aveva amato il
+figlio del cavaliere dell'Isola, amato perdutamente sotto il nome di
+Chiarofonte.
+
+Il conte si turbò grandemente.
+
+--Non è possibile, mormorò; giammai crederò quanto dite.
+
+--E se io ve ne fornissi le prove? disse donna Maria alzandosi.
+
+Il cavaliere rimase confuso; indi:
+
+--Quali prove?
+
+Tutto si attendeva, fuorchè quel colpo.
+
+La principessa andò tranquillamente a prendere la lettera di donna
+Livia a Federico, quella, in cui gli annunciava l'assenso del marchese
+del Faro alle loro nozze, e mostrandola al conte:
+
+--Conoscete voi i caratteri della duchessa? gli domandò.
+
+--Sì; ho veduto qualche suo scritto, balbettò egli.
+
+--Tenete allora.
+
+Il conte un po' tremante prese la lettera, che gli stendeva la giovane
+principessa.
+
+Riconobbe tosto i caratteri di donna Livia.... Eppure si chiese se i
+suoi occhi non l'ingannassero.
+
+Rimase atterrato. Lesse con un solo sguardo prima; indi volle
+accertarsi ancora.... Non potè profferir parola.
+
+--Ah! disse donna Maria; vi ho io ingannato?
+
+Il cavaliere richiamò la sua ragione, la sua calma.
+
+--Ingannato, rispose, nel farmi supporre che la duchessa mi avesse
+inviato a cercare il cavaliere dell'Isola, sapendo che egli aveva
+assunto il nome di Chiarofonte.... Sì, ingannato in questo, lo
+giurerei.
+
+Donna Maria provò un vivo movimento di collera, di dispetto.
+
+--Neghereste voi ch'ella lo ha amato? chiese con crudele ironia.
+Questa lettera non è della duchessa?
+
+--Sì, è sua: comprendo ch'ella, lo amò, ch'ei fu il suo fidanzato, che
+le salvò la vita:... null'altro io comprendo.
+
+Camilla e la principessa si ricambiarono uno sguardo di rabbia per
+loro, di compassione pel conte.... Ma egli è pazzo! pensavano.
+
+Il cavaliere sorprese quello sguardo; si volse alla moglie di
+Federico, e con accento severo:
+
+--E voi, signora, le disse, come poteste ascoltare e tacere? Voi, la
+sposa, che sarebbe offesa.... Voi, che sola possedevate le carte del
+cavaliere dell'Isola ed il suo segreto?... che sapete come vostro
+marito si fosse sempre creduto figlio di un nobile veneziano senza
+fortuna, e come nemmeno sospettasse la sua origine?...
+
+Questa domanda era un'accusa.
+
+Camilla lo comprese. Per un istante se ne spaventò. La gelosia
+comprometterebbe forse i piani orditi da tanto tempo, e con tanta
+pazienza condotti? Per riescire nei quali non si era arrestata dinanzi
+al delitto?... La sua confusione però non durò a lungo.
+
+--Io dissi questo alla principessa, rispose con dignità; ma siccome
+mio marito, nell'udir qui casualmente il nome, il casato della
+duchessa, rimase come percosso dalla folgore; siccome tal nome era
+quello apposto a due lettere di una sua innamorata, che io gli avevo
+involate nascostamente, mentre era in mia casa ferito; così è naturale
+che abbia concepito mille sospetti.... Io non sono come voi, signor
+conte; amo, ma dubito.
+
+La principessa approvò questa risposta, Camilla meritava davvero
+d'esserle amica.
+
+--Sembra, disse il cavaliere di Malta alla dalmatina, che voi tacciate
+vostro marito di mentitore. Credete dunque ch'ei conoscesse la sua
+origine?...
+
+--Io non dico questo; ma so che ha amato questa donna, la duchessa; so
+che ne sono gelosa; ch'ella lo ama ancora, e ch'egli è incostante.
+
+Ed il volto di Camilla si fece cupo.
+
+Il cavaliere non rispose; donna Maria lo guardava attentamente.
+
+--Signora, diss'egli dopo un istante, volgendosi nuovamente a Camilla,
+io vi compatisco se la gelosia potè turbarvi lo spirito a tal segno,
+oscurare la vostra ragione, e farvi accogliere le insinuazioni di
+donna Maria.... Non siete come me, dite, perchè non dubitai della
+duchessa? Il confronto non sta; il paragone non regge.... Siete gelosa
+di vostro marito? siatelo.... Ne avete il diritto, come avete quello
+d'amarlo; mentre io non posso amar la duchessa, nè esserne geloso....
+Sono di lei un parente affezionato, un amico devoto; ma nulla più. Del
+resto se la conosceste, signora, non dubitereste che ella possa amare
+ancora il vostro sposo, come sembra crederlo la principessa. Donna
+Livia è una donna d'onore, incapace di mancare a' suoi doveri....
+
+--Eh, cavaliere, interruppe donna Maria, ammiro la vostra costanza:
+veramente voi siete un uomo raro.... Amare in tal modo, senza
+speranza, è gran virtù: ma però v'ingannate....
+
+--M'inganno? in che?
+
+--Nel credere la duchessa incapace d'errare... Ella è donna come le
+altre.... Perchè la credete sì virtuosa?--aggiunse con leggiera
+ironia:--perchè fu severa con voi?
+
+--Donna Maria, se persistete in tali motteggi potrei dimenticare....
+
+--D'essere in mia casa? diss'ella guardandolo con sprezzo; non lo
+credo e proseguo: nuovamente vi dico che voi v'ingannate. Che cosa
+prova se donna Livia non accolse il vostro amore? che non le
+piacevate, e null'altro.
+
+Era troppo!
+
+Il cavaliere si alzò.
+
+--Chi vi disse che io le abbia parlato mai d'amore? Ella merita
+d'essere rispettata, la duchessa è una donna superiore, che nulla ha
+di comune colle altre, nulla soprattutto con voi, donna Maria.... E,
+se un istante potei alla lettura di quel foglio rimaner confuso, le
+vostre parole mi fanno persuaso che feci bene a scacciare quel
+turbamento cagionato dalla sorpresa, ed a non prestarvi fede.
+
+--Dite quel che volete, rispose donna Maria impassibile; vi compatisco
+vedendo che non ragionate; perchè altrimenti vi sarebbe facile
+riconoscere che donna Livia non ama il duca, che non lo ha amato mai,
+benchè seco si trattenga sovente, benchè per accortezza non ardisca
+provocarlo troppo.
+
+Il cavaliere si turbò, chè tante volte l'aveva notato.... E la
+tristezza della giovane duchessa, l'idea ch'ella fosse infelice erano
+state prima causa del suo amore per lei.
+
+Donna Maria si avvide di quella involontaria agitazione e proseguì:
+
+--Se non ama il marito che vuol dire? Che ama un altro.... Il duca non
+è molto gentile; è sofistico, collerico, mordace; ma alfine egli ha
+appena trentacinque anni; è bel cavaliere; cento donne gli
+correrebbero dietro.
+
+--Io vi lascio dire, donna Maria, di certe cose non m'immischio.
+
+--Sì, ama un altro, continuò la principessa; quest'altro è quello che
+voi andaste a cercare per obbedire a lei, ed il duca lo sa.
+
+--Perchè non dirmelo prima? esclamò spaventato il conte.
+
+--Che volete fare?
+
+--Recarmi dal duca all'istante; io solo sono responsabile della
+missione, che condussi a termine.
+
+E fece per escire.
+
+--Oh che stolido! mormorò donna Maria; l'ama ancora!
+
+Ed infatti molti avrebbero trovato ch'ella aveva ragione.
+
+Egli, povero innamorato, posto tra un marito, armato de' suoi diritti;
+un marito come il duca; ed un amante adorato un giorno; un amante come
+Federico!... Nella lotta orribile, ch'ei supponeva dovesse aver luogo
+nell'animo di donna Livia, egli non avrebbe certamente la menoma
+parte!...
+
+La sua situazione era di un'amarezza derisoria!
+
+Quale amore non vi avrebbe soggiaciuto?...
+
+Ma il suo non era amore; era culto, e resistette!
+
+Voleva fare il possibile per salvar la duchessa, dovesse perder la
+vita!...
+
+Per questo contava andare dal duca; per questo stava per escire....
+
+Mentre si avvicinava alla porta un servo entrò; aveva una lettera.
+
+--È del signor duca dell'Isola, disse, l'ha recata il suo cameriere.
+
+Il conte rimase immobile; un'angoscia orribile, un orribile terrore lo
+agghiacciò....
+
+Ah! don Francesco scriveva a donna Maria! Le annunziava forse una
+vendetta!...
+
+Si arrestò.
+
+Donna Maria, Camilla non erano meno impazienti di lui.
+
+Il servo, nel porgere la lettera alla principessa, le disse:
+
+--Il cameriere del signor duca attende la risposta di Vossignoria
+illustrissima.
+
+La risposta?... di che?...
+
+Questa domanda se la fecero colla stessa rapidità subitanea quei tre
+strani cugini; e tutti pensarono che, vendicato della duchessa, don
+Francesco chiedesse ove trovar Federico.
+
+--Va, disse donna Maria al servo, la risposta la recherò io stessa.
+
+Quegli obbedì.
+
+Il cavaliere di Malta non aveva forza alcuna; sembrava inchiodato al
+suo posto.
+
+Finalmente:
+
+--Che scrive? domandò a donna Maria con voce tronca, ditemelo.
+
+Guardate voi stesso, conte, disse la giovane principessa rimettendogli
+il foglio ancora piegato, leggete ad alta voce.
+
+Ella si teneva sicura!... Era quella la prima lettera, che in sua vita
+riceveva dal duca.... Certo non era senza grave motivo.... Se non le
+avesse creduto, non le avrebbe scritto.... Se le aveva creduto, si era
+vendicato!... Poi non attendeva egli una risposta? Ciò toglieva ogni
+dubbio....
+
+Il conte, prima di leggere ad alta voce, divorò solo quel foglio.
+
+La sua ansietà era troppo viva.
+
+--Ma leggete dunque!... gli disse donna Maria.
+
+--Sì, sì, fece Camilla.
+
+Il conte aveva già letto: respirava!
+
+--Sì, leggerò ad alta voce, rispose, guardando fissamente donna
+Maria.... Ma no, aggiunse, io son troppo generoso, perchè voglia
+gioire della vostra confusione, come voi volevate gioir della mia...
+Donna Livia è salva!... Il duca non vi ha creduto!... Leggete la sua
+lettera.... ed arrossite!...
+
+Ciò detto, escì....
+
+Donna Maria si era fatta pallidissima invece di arrossire.
+
+La rabbia si dipingeva sul volto di Camilla.
+
+--Leggete dunque, signora, disse alla principessa.
+
+Donna Maria lesse, ma a bassa voce e sola.
+
+Le parole del conte glielo avevano suggerito. Il dispetto, che provò a
+quella lettura, fu sì vivo che toccò il vero dolore.
+
+Oh, mormorò, ecco dunque quanto ottenni! Il duca di me si ride; mi
+disprezza!...
+
+Esitò un momento, indi:
+
+Ah bisogna che gliela invii quella lettera! pensò.
+
+E lasciò la sala precipitosamente, dicendo a Camilla.
+
+--Attendetemi.
+
+E subito, dopo averla suggellata nel vicino gabinetto, consegnava al
+cameriere del duca la lettera di donna Livia, mostrata poco prima al
+conte.
+
+Poi rientrò quasi vergognosa.
+
+--Ma così? chiese Camilla.
+
+--Che volete che io dica? mormorò finalmente con un certo sdegno
+aristocratico, che sapeva prendere benissimo e che sperava dovesse
+imbarazzare Camilla. Il duca sapeva che donna Livia aveva amato vostro
+marito; sapeva che il conte ne era andato in traccia, e che ella non
+poteva sospettare esser egli figlio del cavaliere dell'Isola....
+Sapeva tutto, a quanto ne dice.
+
+Il tuono glaciale di donna Maria sconcertò un istante Camilla; ma la
+sconcertò per poco.
+
+Ed ella pure con alterigia:
+
+--Ma qualunque ne sia il contenuto, lasciate che io veda quella
+lettera, principessa.
+
+--Non l'ho più.
+
+--Come?
+
+--L'ho rimandata al duca.
+
+--Ma perchè?
+
+--Potevo io ritenere una lettera, in cui mio fratello mi accusava in
+termini risentiti di avervi troppo leggermente creduta, troppo
+facilmente assecondata?
+
+--Ah! vi scriveva questo?
+
+--Sì, rispose donna Maria.
+
+E riprendendo il tuono amichevole di prima:
+
+--Non me ne pento però, cugina; perchè sono persuasissima essere la
+vostra gelosia fondata.
+
+Camilla fece un gesto di furore; indi:
+
+--Ma voi mi diceste che il duca era sì geloso, sì violento, sì
+altiero!... Come mai dunque si persuase con tanta facilità?
+
+--Io non esagerai menomamente nel dipingervelo.... A me pure sembra
+impossibile, ed anzi quasi sospetto ch'ei dissimuli, che s'infinga,
+onde non far ridere di lui....
+
+--Eh, signora, questa donna Livia, sua moglie lo avrà convinto; ecco
+tutto!... Ma che ha ella dunque?... Non vedeste, principessa, anche il
+conte?... Non si poteva toccargliela.... È dessa sì bella?...
+
+--Vi ho già detto che non è bellissima; voi siete, signora, ve lo
+assicuro, più bella assai....
+
+E donna Maria, gettando gli occhi su d'un grande specchio, che le
+stava di fronte, sorrise come per dire: Ed io pure lo sono molto,
+molto più....
+
+--Ma dunque? chiese Camilla.
+
+--Vi dissi che innamora di sè gli uomini stravaganti.... Il duca è
+stravagantissimo.... ed il conte, lo vedeste, è pazzo a dirittura.
+
+--Infatti!... Ah! non sarò vendicata!
+
+--Pazientate!...
+
+--Sperate ancora?
+
+--Sì....
+
+--E quella lettera di donna Livia a mio marito?
+
+La principessa esitò un poco; poi:
+
+--Il duca la volle, ed io gliela inviai.
+
+--Come?
+
+--Se nol faceva, minacciava all'istante rintracciare vostro marito ed
+obbligarlo a renderla.... So che egli ignora.... che voi
+possedeste.... quelle lettere; che desiderate nol sappia, ed io
+credetti farvi piacere.... Poi temevate un duello fra loro....
+
+--Oh, rispose Camilla, lo preferirei al dolore di rimanere
+invendicata!...
+
+--Avete ragione.
+
+--Ed ora, continuò la dalmatina, egli non ritorna!.. Sono certa ch'ei
+vuole rivedere ad ogni modo la sua antica fidanzata.
+
+--Sarebbe fortuna: non credo poi che il duca lo sopporterebbe.... Se
+perdonò a donna Livia, sarà stato a condizione ch'ella giammai lo
+rivedesse.... E.... se ella lo ama ancora, se non potesse resistere
+alla tentazione di trovarsi con lui!...
+
+--Oh lo ama ancora certamente!... ed egli pure!...
+
+--Non perdete ogni speranza di vendetta; io pure fui insultata per
+causa della duchessa, e certo vi aiuterò.... Ah! quando penso alla
+lettera del duca, alle parole del conte!...
+
+--Sì, il conte vi ha insultata, principessa, disse Camilla, che non
+voleva perdere, il concorso della giovane.... Crudelmente insultata!
+Io meravigliai della vostra sofferenza!...
+
+Donna Maria fremette di rabbia.
+
+--Oh, disse, non lo soffrii impunemente! Udiste come gli risposi?
+
+--Sì, sul principio: ma alle ultime parole, che vi indirizzò nel
+rendervi la lettera del duca.... quelle parole così umilianti....
+
+--Sì, sì, è vero, interruppe donna Maria; ma non ho d'uopo
+d'incitamenti, signora, aggiunse con alterigia.... Se soffrissi in
+pace, ne morrei!... Nessuno potrà dire giammai d'avermi offesa
+impunemente.... Mi vendicherò.... E la mia vendetta è legata alla
+vostra....
+
+--Lo comprendo!... non dubitate.... Ah! che le vostre parole mi
+avevano fatto sperare di raggiungerla quest'oggi la vendetta!
+
+--Io pure il credetti; non avevo dubbio alcuno.... Ma vien gente!...
+Il principe, il superiore.... Contenetevi....
+
+--Non temete. Oh mio marito è con loro. Guardate!..
+
+--Sì, sì; ma dissimulate; credetemi, è meglio assai.
+
+A chi mai consigliava donna Maria la dissimulazione?... Ad una, che ne
+sapeva più di lei, e che glielo mostrò rimanendo impassibile come
+statua.
+
+Eppure quel giorno Camilla, traviata dalla gelosia, non era alla
+solita altezza.
+
+Esse risposero sorridendo ai saluti di coloro che entravano.
+
+--Perdonate, principessa, la mia brusca partenza, disse Federico
+inchinandosi a donna Maria.
+
+--Oh che dite, cugino? Siete in casa di buoni parenti; trattateci come
+tali: noi lo desideriamo, n'è vero, principe?
+
+E si volse sorridente allo sposo.
+
+Il principe era abituato a dir sempre di sì, donna Maria in sì breve
+tempo lo aveva avvezzato perfettamente.
+
+--Ma sicuro, disse con grazia all'ufficiale, dovete riguardarvi
+assolutamente come in vostra casa istessa, e voi pure, signora,
+aggiunse volgendosi a Camilla.
+
+Questa si contentò di sorridere.
+
+--Sono confuso da tanta cortesia, rispose Federico: spero però non
+abusarne.
+
+--Come? chiese donna Maria. Pensate già a partire?
+
+--Appena tutto sarà terminato, principessa, rispose egli con qualche
+distrazione.
+
+--Ma voi, nipote, interruppe il cappuccino, non riflettete che queste
+dame non sanno ancora, che non abbiamo lor detto.... come il duca sia
+pronto a reintegrarvi tosto nei vostri diritti....
+
+Le due dame, come le chiamava il cappuccino, guardarono attentamente
+Federico.
+
+Ma il bel volto di lui rimase calmo.
+
+--Ah! disse donna Maria, che non poteva tacere a lungo, mio fratello
+sarà contento!
+
+--Sì, principessa, rispose il superiore; non fece difficoltà alcuna;
+ci accolse.... benissimo; non è così, principe?
+
+--Sì, rispose il giovane sorridendo.
+
+E tra sè: Ma si accontenta di poco questo superiore!.. Oh capisco;
+fingerà per riguardo al nipote, che sembra molto altiero....
+
+Intanto il frate continuava:
+
+--E, quando il duca udì il nome portato sin qui da Federico, disse che
+voleva conoscerlo.
+
+L'ufficiale era sulle spine, e suo zio proseguiva sempre:
+
+--Disse, che gliene era stato lodato molto il valore, ch'egli stesso
+cercherebbe di lui, e che attendesse sue notizie.
+
+Camilla e donna Maria pensarono insieme che un duello era imminente.
+
+--Come mai, cugino, chiese la curiosa principessa a Federico, cui
+volentieri indirizzava la parola, come mai il duca potè aver contezza
+di voi?
+
+--Non saprei, rispose il giovane con un sorriso alquanto forzato.
+
+Ed il frate:
+
+--Ma non v'è da stupirsi; qui vi sono gli spagnuoli... qualcheduno di
+loro, stato prima a Milano, avrà parlato di Chiarofonte.... la cosa è
+naturalissima....
+
+--Sarà così certamente, disse il principe, che si era spiegato
+l'improvviso cangiamento di don Francesco colla supposizione che il
+figlio del cavaliere dell'Isola fosse noto nell'armata spagnuola come
+un grande duellista, che non era saggio inimicarsi.
+
+--In ogni modo, continuò il superiore, di tal circostanza io son
+contentissimo.
+
+Donna Maria, ad onta di tutto il suo sdegno, durò fatica a non ridere
+della situazione comica, in cui era stato posto l'aristocratico frate,
+e delle sue interpretazioni ancora più comiche.
+
+Ed il povero cappuccino continuava sempre:
+
+--Così posso ritornare domani a Messina.
+
+--Come, padre, ve ne andate di già?
+
+--Sì, principessa, è necessario.... ma i miei nipoti, i vostri cugini
+vi rimarranno, per qualche giorno almeno, finchè si conducono a
+termine le trattative. Ho presentato ora Federico ad un mio
+procuratore, che è incaricato di tutto, e che si recherà domani dal
+duca, il quale ha già annuito alla mia proposta.
+
+In qualche giorno potevano avvenire delle cose assai.... Camilla e
+donna Maria lo pensarono.
+
+--E, continuò il frate ov'è mia nipote Gabriella?
+
+--Era stanca, abbattuta, padre; desiderò ritirarsi onde prendere un
+po' di riposo.
+
+--Ah, sicuro; infatti ella è molto delicata....
+
+--Ma spero interverrà alla cena, riprese la principessa.
+
+Camilla e donna Maria avrebbero dato assai, assai per sapere ciò che
+passasse nell'animo dell'ufficiale, e dove fosse corso qualche ora
+prima.
+
+Ma il suo contegno, benchè gentile, non invitava ad interrogazioni
+indiscrete.
+
+--E che disse il duca, domandò donna Maria al principe, quando seppe
+che i nostri cugini alloggiano da noi?
+
+--Nulla.
+
+--Voi non conoscevate mio fratello, padre? chiese quindi al superiore
+donna Maria.
+
+--No; l'avevo veduto soltanto quando era ancora ragazzo.
+
+--E la duchessa la conoscete?
+
+--Di nome soltanto; so che è figlia del defunto marchese del Faro.
+
+--Ah! credevo, siccome è messinese.
+
+--Il marchese, rispose sorridendo con qualche ironia il frate, era un
+grande originale. Viveva ritiratissimo; gentiluomo di molta dottrina
+del resto.
+
+--Ah sì! viveva molto ritirato, interruppe ancora donna Maria. Egli e
+la figlia abitavano sempre in un castello, sulla riva del mare.... in
+mezzo ai libri ed agli scienziati... Fu là che donna Livia sposò il
+duca.
+
+Camilla guardava intanto Federico; ma egli sembrava aver giurato a sè
+stesso di celare ogni emozione.
+
+--La duchessa pure è una donna molto colta, disse il principe; un po'
+troppo seria; ma ciò proverrà dal modo, con cui fu allevata.... Anche
+don Francesco è un letterato, e forse per questo si sarà innamorato
+della figlia del marchese.
+
+--Hanno un figlio, n'è vero? domandò il superiore.
+
+--Sì, un bambino.
+
+Povero Federico! Era una specie di piccola tortura, che gli si dava, e
+che per quanto fosse leggiera l'infastidiva assai.
+
+Ma nulla lo tradì.
+
+Ah! pensava intanto, il duca disse a mio zio che io attenda sue
+notizie?... Se donna Livia non lo persuade, se, ei mi provoca,
+accetterò la sfida.
+
+Per fortuna dell'ufficiale si venne ad annunziare la cena.
+
+Tutti si recarono in una magnifica sala illuminata splendidamente.
+
+Si mandò ad avvertire Gabriella, che poco dopo apparve, non avendo
+osato rifiutarsi. Era pallida e triste come sempre.
+
+La sua veste nera, ricca ma semplice, il suo abbattimento, la sua
+timidezza facevano uno strano contrasto cogli abiti sfarzosi, il brio,
+la franchezza di donna Maria e di Camilla.
+
+
+
+
+XII.
+
+
+Il conte di San Giorgio era sortito dal palazzo di donna Maria come si
+esce da un luogo di pena: però era più calmo.
+
+La lettera del duca lo aveva rassicurato sul conto di donna Livia; ma
+certo non era in una situazione di spirito assai lieta.
+
+Egli, che tanto aveva corso, tanto affaticato; sopportato tante noje
+per compiere la missione affidatagli dalla duchessa, che a forza di
+pazienza, di indagini aveva scoperto i figli del cavaliere dell'Isola,
+non poteva esimersi dal provare una profonda amarezza nel pensare che
+aveva condotto egli stesso in Sicilia l'amante di donna Livia, la sola
+donna, ch'egli avesse amata.
+
+Come mai quell'amore della figlia del marchese era rimasto sempre
+celato a tutti?
+
+Come mai non aveva udito una sol volta pronunziare da alcuno il nome
+di Chiarofonte? del cavaliere, che l'aveva salvata, e ch'ella aveva
+pianto estinto?
+
+Il duca, diceva tra sè, sapeva tutto davvero.... Donna Livia non avrà
+voluto ingannarlo.... Ed egli, credendo morto il rivale, non si sarà
+arrestato per un'avventura romanzesca.
+
+Ah! Federico fu da lei amato, amato molto! lo compresi....
+Fortunato!... Chi mi avrebbe detto, quando lo vidi a Milano la prima
+volta, ch'egli aveva posseduto, che possedeva forse ancora gli
+affetti, i pensieri di donna Livia?
+
+Come mai il duca, chiedevasi quindi, potè sapere della missione da me
+compita? Non ne sembra adirato però.... Bisogna dire che qualche
+spiegazione sia avvenuta tra lui a la duchessa.... Ohimè, come potrò
+io vederla ora?... I miei sentimenti per lei, ad onta di tutte le mie
+precauzioni, son conosciuti.... Ma già lo sospettavo sin da quando
+partii....
+
+Andrò a Malta.... andrò a Malta....
+
+Perfida donna Maria! È davvero una creatura infernale!... Quali
+motteggi! Che favellare ardito, sconveniente!...
+
+Ah se non fosse per compromettere la duchessa, chiederei ragione al
+principe degli insulti, che ricevetti in sua casa.... Ma colei sapeva
+bene che non lo avrei fatto; che avrei taciuto per riguardo a donna
+Livia: che poteva offendermi impunemente....
+
+E quell'altra, la moglie di Federico.... la credo un'altra
+intrigante....
+
+Sì; il principe me ne avrebbe reso ragione.... quell'imbecille, che
+ingannò la mia figlioccia.... Ove sarà ella, quella povera ragazza?...
+Come avrà sopportato tante pene? Davvero è sfortunata al pari del suo
+padrino....
+
+Ah! tutto mi attendevo fuori di quanto udii in casa di donna Maria....
+
+Ed il cavaliere di Malta si dirigeva verso la campagna.... Ad un
+tratto si arrestò....
+
+--Perchè non ritornerei a casa mia? pensò. Poichè il duca sa tutto,
+sarebbe una sciocchezza temere d'esserne veduto.... Dalla sua lettera
+non sembra sdegnato.... Poi avvenga che può....
+
+Quanto desidererei saper qualche cosa sugli amori di donna Livia e di
+Federico!... Certo non posso chiederne a lui.... Ed egli ne sposò
+un'altra.... Ma già, è un po' leggiero.... incostante.... Non udii io
+stesso a Venezia da quel suo amico che molte bellezze lo
+rimpiangevano.... Ma ch'ei fosse rimpianto da donna Livia non lo avrei
+sospettato mai....
+
+Mi pare ancora impossibile che don Francesco prenda le cose in
+pace.... Se, conoscendo tutto, non potè adirarsi colla duchessa, certo
+non sopporterà di vedersi sotto gli occhi questo nostro cugino....
+questo bel cavaliere.... che io andai a prendere, e che condussi
+qui.... Veramente la sorte si prende giuoco di me.... Se non
+soffrissi, riderei di me stesso.... Basta; andrò a Malta presto.... La
+duchessa è salva!...
+
+Passò dinanzi al palazzo dell'Isola. Voleva essere rassicurato
+intieramente; il caso lo favorì.
+
+Vide il vecchio cameriere del duca suo zio, seduto fuori della porta;
+sapeva che di quell'uomo poteva fidarsi intieramente.
+
+--Ascolta, gli disse, mentre quegli dava in esclamazioni di sorpresa e
+di ossequio nel riconoscerlo:--Sapresti dirmi ov'è il duca?
+
+--Passeggia da qualche tempo in giardino colla duchessa.
+
+Ah! pensò il conte con gioja, ella è salva davvero!
+
+E volgendosi di nuovo al servo:
+
+--Non dire per ora ad alcuno che mi hai veduto; mi farai piacere.
+
+--Oh Eccellenza, non dubiti.
+
+--Addio....
+
+Ed il conte si allontanò.
+
+Aveva fatto pochi passi, quando fu arrestato da un giovane.
+
+Lo riconobbe subito, grazie allo splendido chiarore di luna, che
+illuminava la via.
+
+Era un gentiluomo assai bruno, alto della persona, di un portamento
+affatto militare.
+
+Il cavaliere si era trovato qualche volta con lui a Messina.
+
+--Signor conte, signor conte: gli disse quegli agitatissimo. Una
+parola in grazia....
+
+--Vi ascolto, signor dal Pozzo; che volete?
+
+--Perdonate la libertà, ma desidero sapere da voi se vedeste da queste
+parti, in vicinanza di questo palazzo, un ufficiale spagnuolo,
+forestiero, giunto oggi a Catania?
+
+Il conte si scosse ad una tale domanda.
+
+L'altro proseguiva agitatissimo.
+
+--Un bel giovane, grande, con baffi e capegli neri.... un bellissimo
+giovane.
+
+Certo era Federico.
+
+--Come si chiama questo ufficiale? domandò il cavaliere.
+
+--Chiarofonte. Il conoscereste?
+
+--Sì.... oh molto!
+
+--Davvero! e dov'è?
+
+--Non so; ma perchè tale agitazione, signor dal Pozzo?
+
+--Perchè.... perchè.... non posso parlare.... ma vi è di mezzo l'onore
+di una dama, la vita forse....
+
+Il cavaliere comprese tutto....
+
+--E.... abbiate fiducia in me, dal Pozzo; io potrò tranquillarvi, lo
+spero.
+
+Il giovane esitò un poco; poi:
+
+--Ebbene, sì; ora già la mia promessa non tiene più.... D'altronde vi
+conosco, signor conte, so che mi serberete il segreto su quanto vi
+dirò.
+
+--Certamente.
+
+--Allora sappiate che un mio amico, Chiarofonte, col quale militai
+nell'armata veneta, creduto morto a Lepanto, fu veduto jeri dal mio
+servo a Messina; gli disse d'annunziarmi che veniva a Catania: e qui,
+a Catania, in questo palazzo dimora una donna, che lo ha perdutamente
+amato.... E tal donna è la moglie del duca dell'Isola, vostro cugino,
+signor conte.
+
+Il cavaliere di Malta non desiderava egli dei dettagli sul misterioso
+amore della duchessa? Ora ne avrebbe.
+
+Ma prima bisognava rassicurare il messinese, che andava esclamando:
+
+--Ohimè! imprudentissimo Federico!... un marito come, il duca?... Che
+cosa succederà!... Sarò in tempo?...
+
+--Ma via, signor Dal Pozzo, gli disse il conte, calmatevi. So
+tutto.... Il duca non è adirato.... Donna Livia è salva!...
+
+--Respiro. Ma come mai sapete che il duca....
+
+--Lo so, vi dico, lo so.
+
+--Dov'è Federico?
+
+--Non preme per ora: ho da narrarvi ben altro. Questo Chiarofonte
+sapete voi chi sia?
+
+--Ma certamente, rispose attonito Dal Pozzo... Chiarofonte è l'amico
+più intrinseco, che abbia avuto mai.
+
+Il conte lo guardò. Sì, saprà tutto, pensava, è di Messina. Poi:
+
+--Ma non ne saprete di lui più di quanto ei ne sapeva in passato.
+
+--Come? non comprendo.
+
+--Signor Dal Pozzo, la vostra fiducia merita la mia. Il padre di
+Federico era il cavaliere dell'Isola, lo zio del duca ed il mio.
+
+--Che ascolto? sarebbe vero?
+
+--Certamente.
+
+--Federico cugino del duca?... Cugino del marito di donna Livia?... Ma
+narratemi....
+
+--Tutto vi narrerò; seguitemi.
+
+--Dove?
+
+--In mia casa. Alloggerete da me; domani cercherete di Federico....
+D'altronde la sera è già inoltrata.
+
+--Avete ragione.
+
+--Accettate dunque?
+
+--Accetto. Grazie, signor conte.
+
+--Mi fate favore. Venite.
+
+--Sono così sorpreso! diceva Dal Pozzo, seguendolo.
+
+Indi:
+
+--Ma perdonatemi, cavaliere, come sapeste dell'amore di donna Livia
+per Federico? Il duca voleva fosse tenuto segreto: io solo lo
+conoscevo,
+
+--Voi?
+
+--Sì, e quando mi avrete narrato la storia del cavaliere dell'Isola,
+ed in qual modo fu scoperto e ritrovato suo figlio, vi racconterò
+tutto.
+
+Il conte era impaziente. Per questo si affrettò a narrare la storia
+del cavaliere dell'Isola, e come egli stesso, il conte, avesse
+ritrovato Federico e Gabriella.
+
+Qui Dal Pozzo esclamò:
+
+--Come? aveva una sorella? non me l'ha mai detto.... Che stravaganza!
+
+Il conte a quelle parole vide dei nuovi imbrogli, che si propose
+chiarire più tardi. Per allora aveva altro in capo che Gabriella.
+
+Ed intanto andava innanzi a narrare di Camilla e delle sue carte.
+
+--Ah! che caso strano!... Ha moglie Federico?
+
+--Sì....
+
+--Chi ha sposato?
+
+--Una donna bellissima; non ne so altro.... Ecco la mia casa.
+
+Battè alla porta, che venne tosto aperta. Entrarono.
+
+I servi ignoravano il ritorno del loro padrone. Lo accolsero sorpresi;
+si diedero a correre affaccendati di qua e di là.
+
+Qualche momento dopo il conte ed il messinese erano seduti in un'ampia
+sala, alle cui pareti stavano appese spade, lance, armi d'ogni genere,
+ed anche qualche trofeo conquistato sui Turchi all'assedio di Malta.
+Quella sala era illuminata da molte candele, poste in pesanti doppieri
+d'argento, cesellati magnificamente. Il conte era molto ricco, e
+soltanto per amore alle armi, per un capriccio quasi, si era fatto
+cavaliere di Malta.
+
+Per molto tempo egli dovette dare ancora a Dal Pozzo dei dettagli sui
+meravigliosi avvenimenti, che tanto sorprendevano il messinese.
+
+Finalmente questi fu persuaso che Federico era proprio cugino del
+duca.
+
+--Ora narrate voi, disse il conte, quanto mi avete promesso, giacchè
+oggi soltanto udii confusamente che Federico era stato fidanzato a
+donna Livia, ma non conosco alcun particolare in proposito!
+
+--Sappiate dunque, cominciò Dal Pozzo, che sulla fine del 1570
+Federico ed io fummo mandati a Corfù: come vi dissi, eravamo amici
+intrinseci, benchè tale amicizia non datasse da lungo tempo. Passammo
+là tutto il verno. Io, che da due anni ero assente dalla mia patria,
+chiesi nell'aprile del 1571 un permesso di recarmi a Messina, a
+visitarvi don Alfonso mio zio, che viveva ancora. Pregai Chiarofonte
+di accompagnarmi, egli accettò, chè tanto non vi era guerra pel
+momento. D'altronde la nostra assenza doveva durare un mese soltanto.
+Partimmo insieme. Nei primi giorni del nostro arrivo in Sicilia io ed
+il mio amico noleggiammo una barca, e ci recammo a fare una
+passeggiata sul mare. Non ci allontanammo molto dalla riva, che era
+affatto deserta. Ad un tratto udimmo vicino a noi delle grida. Vi era
+un piccolo promontorio, che ne impediva vedere, ma in pochi istanti lo
+passammo. Una barca, condotta da domestici riccamente vestiti, era
+stata assalita dai corsari, i quali ne erano già padroni. Uno di loro
+stava per uccidere un vecchio cavaliere, un altro per trascinare nella
+loro barca una giovane, che tentava gettarsi in mare.
+
+--Donna Livia! esclamò il conte.
+
+--Sì, donna Livia ed il marchese. Alla nostra vista i corsari
+lasciarono le loro prede, e si posero sulle difese. Federico si gettò
+come un fulmine nella barca investita; non perdette un secondo, fece
+prodigi di valore. Io, benchè meno pronto, lo secondai tosto. Seguì
+una lotta disperata. Alfine riescimmo a liberare il marchese e sua
+figlia, perchè anche i servi, incoraggiati dal nostro ajuto, fecero
+del loro meglio, e si riscossero dall'abbattimento di prima.... Io
+conoscevo il marchese del Faro sino dalla mia fanciullezza; molte
+volte per diversi motivi ero andato al suo castello.... Appena fuggiti
+i corsari, gli sguardi di tutti si portarono su Federico, che era
+stato il vero eroe di quella avventura. Ci atterrimmo vedendolo
+coperto di sangue. Aveva ricevuto diverse ferite, e mentre tentava
+rispondere al marchese ed a donna Livia, che stavano esprimendogli la
+loro entusiastica riconoscenza, egli svenne. Senza di lui tutto
+sarebbe stato finito per donna Livia e per il marchese. Questi lo fece
+trasportare al suo castello, dove gli vennero prodigate mille cure.
+Per più d'un mese le sue ferite lo obbligarono al letto. Io andava dal
+castello a Messina, da Messina al castello, ove talvolta mi fermavo
+anche più giorni di seguito. Ora che vi dirò, signor conte?...
+Federico guarì; convalescente, passeggiava pel giardino con donna
+Livia, che aveva molta libertà, parlava seco a lungo; nessuno conosce
+meglio del mio amico l'arte di farsi amare. Le donne hanno sempre
+fatto pazzie per lui.... Donna Livia aveva vissuto ritiratissima;
+trattato soltanto fino allora gli ospiti di suo padre, vale a dire
+vecchi filosofi, frati, ed altre persone di simil genere, che certo
+non potevano ispirarle amore.... Dunque, capite, signor conte....
+
+--Capisco....
+
+--Donna Livia s'invaghì tanto di Federico che riescì ad ottenere dal
+marchese l'assenso alle nozze di lei, ricchissima, con un guerriero di
+ventura, nobile ma senza fortuna. Forse la riconoscenza contribuì a
+persuadere il marchese. Anche Federico amava molto donna Livia; solo
+gli doleva assai la distanza delle loro condizioni. Ella cercava
+tranquillarlo continuamente, ed il marchese lo trattava assai bene.
+Così si giunse al settembre; che il marchese, o perchè pentito, o per
+altro, non si curava di sollecitare le nozze. Quell'amore era tutto
+poetico, tutto gentile....
+
+Al cavaliere di Malta quei dettagli davan certo poco piacere; pure
+ascoltava con viva attenzione. Perchè? Forse non lo sapeva egli
+stesso.
+
+Dal Pozzo proseguiva.
+
+--Intanto si parlò di una grande guerra, di una lega dei Cristiani
+contro i Turchi. Il marchese, che certo, benchè riconoscentissimo al
+mio amico, non era incantato d'averlo per genero, si adoperò tosto a
+dimostrare con gran finezza ed assai velatamente come un guerriero
+valoroso non possa mai nel momento del periglio disertare la sua
+bandiera. Federico non aveva bisogno di molti incitamenti, egli è
+suscettibilissimo; alle prime parole dichiarò che voleva partir per la
+guerra. Il marchese l'approvò, dicendo che donna Livia, una fanciulla
+coraggiosa, ferma, non doveva opporsi. Ed infatti ella, benchè con
+molta pena, si rassegnò. Prima di lasciare il castello, Federico per
+delicatezza, dopo essersi congedato da donna Livia, le scrisse una
+lettera, che io stesso le recai, e nella quale le rendeva la sua
+libertà. Ma ella non l'accettò; lo rimproverò anzi con un suo foglio
+di temer sempre ch'ella avesse a pentirsi.--Donna Livia non è niente
+aristocratica, il saprete; di ricchezze non si preoccupava. Suo padre
+era certo pentito di non averla maritata prima; ma gli piaceva averla
+seco, e contava sceglierle uno sposo più tardi.... Ed intanto se l'era
+scelto lei.... Prima che io partissi, il marchese mi fece chiamare:
+Sentite, Dal Pozzo, mi disse: se, avvenisse qualche accidente a
+Chiarofonte in questa guerra, avvisatemene il più presto possibile. Io
+promisi e partii con Federico. Raggiungemmo l'armata veneta. A Lepanto
+il mio amico ed io eravamo sulla nave capitana del Barbarigo, a fianco
+del quale Chiarofonte combattè disperatamente. Dopo la battaglia,
+corsi in traccia di lui; egli era ferito mortalmente, a quanto ne
+diceva il medico. Mi riconobbe però e mi consegnò un anello di
+brillanti datogli da donna Livia, ma non potè parlare. Compresi
+egualmente la sua intenzione. Egli intanto svenne; mi fermai ancora
+qualche momento; vedendo che non rinsensava, lo credetti già morto, e
+mi allontanai piangendo da quella scena funesta di cadaveri e di
+feriti. La notte istessa mi s'inviò su di un'altra nave a Candia. La
+morte di Federico mi aveva disgustato della vita militare.... Appena
+fui libero, ritornai a Messina; ma non fu che quasi cinque mesi dopo
+la battaglia di Lepanto. Trovai morto don Alfonso mio zio, che mi
+aveva lasciato tutte le sue sostanze. E dopo qualche giorno consacrato
+ai miei affari, mi recai al castello dal marchese. Fui introdotto
+nella sua stanza da letto. Egli era sdrajato su di una lunga seggiola.
+Era assai cangiato: sembrava aver poco da vivere. Sua figlia seria e
+triste gli sedeva vicina. Un po' più lungi stava un cavaliere, che
+leggeva, o fingeva leggere. Era don Francesco, il duca, che io non
+avevo mai veduto. Non me ne preoccupai, chè egli anche allora mostrava
+assai più anni che non ha, o colla sua aria burbera, accigliata
+sembrava più un amico del marchese che un amante di donna Livia. Ero
+atteso. Infatti se Federico fosse stato in vita, da molto tempo
+sarebbe stato già là. Vedendomi, il marchese mi disse debolmente: È
+dunque morto?--Sì, risposi io commosso, da valoroso. Allora il
+cavaliere, che stava leggendo, si alzò, involontariamente certo perchè
+tornò a sedere, senza profferire parola. Donna Livia escì rapidamente,
+io feci per seguirla. Sì andate, mi disse sommessamente il marchese,
+persuadetela voi..... Infine se è morto.... Obbedii; mentre escivo,
+udii queste parole nella stanza del marchese: Ora sarà mia? Ve lo
+prometto. Raggiunsi presto donna Livia, e mi assisi vicino a lei in
+una delle sale terrene. Ella piangeva. Dopo qualche tempo mi chiese i
+particolari della morte di Federico. Glieli diedi, e le rimisi
+l'anello, ch'ei mi aveva incaricato renderle, e ch'ella baciò
+sospirando.--Fatevi forte, donna Livia, le dissi: voi non siete una
+donna volgare; dovete saper sopportare questa sventura. D'altronde da
+un pezzo dovevate attendervi a tale annunzio. Infatti lo prevedevo.
+Sono già passati cinque mesi da quella battaglia. Basta, mi
+sforzerò.... Eppure non potrò nemmeno piangere Federico. Mio padre
+vuol maritarmi.... Ed ora, che non avrò più pretesti, dovrò obbedire,
+lo comprendo.--Mi spiegai allora le parole udite poco prima nella
+stanza del marchese. Con quel cavaliere, che stava leggendo? domandai.
+Sì, con lui. Chi è? Don Francesco dell'Isola, figlio del vecchio duca.
+Lo conosco di nome, risposi; è di Catania. Ella tacque. Rassegnatevi;
+che volete fare? le dissi. Taceva ancora. Avete dell'attaccamento per
+lui? Perdonate, cara donna Livia; è come amico di Federico, che mi
+permetto tal libertà. Oh io ho fiducia in voi, rispos'ella. Vi narrerò
+tutto. Mio padre era certo malcontento di avermi promessa al povero
+Federico: eppure non gli dobbiamo noi la vita?.... Dopo la vostra
+partenza, andava dicendomi che mi sarei poi pentita di tanta costanza;
+che alfine Chiarofonte aveva offerto tante volte di rendermi la mia
+libertà; ma non mi esortava a lasciarlo; di lui parlava pochissimo.
+Intanto era avvenuta la battaglia di Lepanto; i giorni, le settimane
+passavano: nessuno..... Mio padre ripetevami che certo Chiarofonte
+doveva esser morto.... Quanto soffrivo! Pure mi sforzava a mantenermi
+calma, e rispondevo sempre a mio padre che tal morte non era certa.
+Tre mesi fa, sul principio del dicembre, giunse qui don Francesco.
+Eravamo soli al castello. Mio padre me lo presentò come un amico, che
+era lietissimo di ospitare, senza farmi menomamente sospettare ch'egli
+aspirasse alla mia mano. Io, benchè tanto triste, cercai di
+accoglierlo bene per compiacere mio padre. Parlavo seco lui a lungo,
+come ho sempre fatto coi tanti, che venivano qui. Mio padre intanto
+ammalò: don Francesco era sempre seco; per necessità dovevo trovarmi
+con lui. La sua aria imperiosa, altiera sprezzante mi piaceva poco....
+Ma, siccome egli non mi parlava mai d'amore, non me ne preoccupavo. Io
+volevo rimaner fedele a Federico, fosse anche alla sua tomba. Però don
+Francesco alle volte mi guardava in una certa maniera, che mi turbava.
+Finalmente un giorno, trovandosi solo con me, mi disse che mi amava, e
+che mio padre con gran gioja mi avrebbe data a lui.--So, aggiunse, che
+non volete maritarvi; ma è impossibile persistiate in tale
+follia.--Follia! risposi; perchè? quando io ne sono contenta.... Io,
+don Francesco, non posso più amare, perchè amai quello, cui devo la
+vita.--Lo so, lo so, mi rispose; il marchese mi ha raccontato tutto. E
+se lo sapete, signore, perchè mi offrite la vostra mano?--Egli si
+accigliò. La rifiutate? mi disse.--Compresi che ora molto
+alterato.--Non ve ne offendete, don Francesco, risposi; apprezzo
+l'onore che voi mi fate, e mi duole, credetelo, dare un rifiuto ad un
+cavaliere del vostro merito; ma non voglio ingannarvi.... Io non posso
+più amare, vel dissi.--Egli fece un vivissimo movimento d'impazienza,
+e mi lasciò dicendomi: bene, rifletterete; già colui è morto. Mi
+attendevo quasi vederlo lasciare il castello: ma invece vi rimase e
+tornò a parlarmi come prima. E voi? Io non potevo evitarlo; ero
+forzata a trovarmi sempre seco nelle stanze di mio padre, il quale ha
+per lui una gran deferenza, e mi esortava a sposar don Francesco,
+dicendomi che Chiarofonte era morto certamente, e che gli cagionavo un
+gran dolore ostinandomi. Potete immaginarvi, Dal Pozzo, quanto abbia
+sofferto in mezzo a tante contraddizioni; però tenevo fermo. Datevi
+pace, le dissi io allora; infine se questo cavaliere vi vuol bene! Oh,
+rispose ella, io non amerò altri mai che Chiarofonte. Quanto
+volentieri rimarrei libera! Vivrei da sola! Per qualche tempo si
+tacque. Ma vostro padre è molto ammalato, le dissi io. Pur troppo! e
+per questo non potrò negargli quanto mi chiederà. Un uscio si aprì:
+entrò don Francesco. Donna Livia, le disse guardandola fissamente,
+vostro padre vi domanda. Ella si alzò per andar dal marchese senza
+profferire parola. Io rimasi solo col duca. Mi squadrò con quell'aria
+burbera, che gli è affatto particolare, indi: Signore, mi disse, il
+marchese desidera che non rattristiate troppo sua figlia con dettagli
+inutili.... Ciò mi sorprende, signore, risposi; il marchese mi
+conosce; dovrebbe sapere che desidero la pace sua e quella di donna
+Livia, e che nulla farò per turbarla. Benissimo. Fece qualche giro
+nella sala, poi si allontanò. Poco dopo ritornò donna Livia. E così?
+le domandai. Così, non vel dissi? che nemmeno avrei potuto piangere
+Chiarofonte? Mio padre mi parlò con amore; mi disse che sarebbe morto
+disperato, se non acconsentivo a sposar don Francesco; egli
+piangeva.....--E voi prometteste? Ed io promisi.
+
+Il conte di San Giorgio ascoltava senza battere palpebra, chè non
+voleva tradire un troppo vivo interesse per la giovane duchessa.
+
+L'altro proseguiva:
+
+--Sì, continuò donna Livia, sposerò don Francesco. Io, che avrei
+resistito a dei comandi, cedetti a delle preghiere; ciò che la
+violenza non avrebbe ottenuto giammai, lo ottenne la dolcezza. Ma
+rassegnatevi, diss'io, cara donna Livia, potrete essere ancora felice.
+Felice con don Francesco! riprese ella amaramente. Però piangerò in
+segreto; non voglio essere nè rimproverata, nè motteggiata delle mie
+lagrime. E salì nelle sue stanze, dopo avermi stretta la mano. Il
+marchese mi fece domandare. Era solo; m'invitò a restare al castello
+finchè donna Livia fosse maritata al futuro duca dell'Isola, che a lui
+certo piaceva assai più del brillante Federico. Io non potevo dare
+assoluto torto al marchese; voleva assicurare l'avvenire della figlia;
+era naturale! Gli promisi ajutarlo a persuaderla; perchè, dissemi, se
+si mostrasse troppo malcontenta, temerei che don Francesco se ne
+offendesse, ora che è il suo fidanzato. E quando la sposerà? Fra
+qualche giorno; capisco che è un po' crudele affrettar tanto; ma io,
+vedete, non ho tempo da perdere; se morissi prima ch'ella si legasse,
+sarebbe capacissima di non voler più maritarsi, come si era già
+proposta. Spero che in avvenire comprenderà che io ebbi ragione, e
+benedirà, fors'anche la mia memoria. Infine non potrebbe trovare un
+partito migliore di don Francesco; benchè un po' troppo serio, un po'
+burbero, è un cavaliere di gran merito. L'ama molto; finirà poi per
+amarlo anche lei. Sembra rassegnata, risposi. Ve lo disse lei? Sì. Il
+marchese respirò. Vedo che le vostre parole le fanno bene, e mi
+strinse la mano. Io era commosso; quel povero vecchio mi faceva quasi
+compassione. In quella entrò don Francesco. Mia figlia è vostra, gli
+disse il marchese. Avete il suo consenso? chiese egli con qualche
+vivacità. Sì.--Benissimo; sarebbe stata vera pazzia il distruggersi su
+di una tomba. Egli si arrestò vedendomi. Non temete, gli disse il
+marchese; Dal Pozzo è un giovane saggio, un giovane prudente: mi
+approva, e consigliò anch'egli donna Livia a non perdere miseramente
+il suo avvenire. Egli, pensando forse che gli avevo giovato, parve
+rabbonirsi meco, e infatti, chi è ragionevole mi disse, comprende che
+sarebbe stata una vera follia. E volgendosi al marchese: Dunque il
+matrimonio è per lunedì? Sì; potete parlare a mia figlia quando
+volete. Egli sorrise. Va bene, disse. Perdonate la sua tristezza, don
+Francesco, continuò il marchese; bisogna compatirla; l'annunzio di
+questa morte, benchè preveduta da tanto tempo, la mia malattia
+istessa.... Oh già vel dissi! sono capricci di donna, che passeranno.
+Mi sarei già offeso delle sue ripulse, aggiunse con alterigia, se non
+le riguardassi come tali. Come avevo promesso al marchese, io rimasi
+al castello, perchè donna Livia istessa mi disse che la mia presenza
+le era cara. Passarono quattro giorni. Donna Livia era molto triste,
+parlava poco, ma, come lo aveva detto, non si lasciava scorgere a
+piangere.
+
+Ah! pensava il conte: è proprio del carattere di don Francesco di
+ostinarsi, e volere una cosa a qualunque costo, assolutamente....
+Sempre fu così! Povera giovane!
+
+--Giunse il lunedì; si fecero le nozze nella cappella, quasi
+segretamente. Il marchese istesso volle assistervi, e vi si fece
+trasportare nel suo gran seggiolone. Quali nozze! che foschi presagi!
+Ed erano gli eredi di due grandi famiglie che si maritavano in quel
+modo. Don Francesco sembrava quel giorno meno accigliato; donna Livia
+invece era più seria del solito, ma molto calma.
+
+Io pensavo a Federico; provavo una specie di voluttà amara
+nell'assistere al matrimonio di donna Livia, che lo aveva amato tanto;
+ma pensavo anche se quella giovane così costante sarebbe stata poi
+felice col mio amico, tanto facile ad innamorarsi di tutte.
+
+--Ah ella era calma?
+
+--Sì; donna Livia, il saprete, signor conte, è molto energica, molto
+coraggiosa; però non si riesce a vincere il morale, se non a danno del
+fisico.... Ed ella lo provò in quel giorno. Appena escita dalla
+chiesa, fu presa da un forte deliquio, da una specie di convulsione.
+
+Il cuore del conte si strinse.
+
+--Però di quelle convulsioni ne aveva sofferto altre volte. Il medico
+del marchese si provò a farla rinsensare; ma fu inutile ogni rimedio.
+Don Francesco allora disse che certo ella abbisognava di riposo; la
+portò egli stesso nel suo appartamento. Il marchese era già stato
+posto a letto, essendo molto stanco ed abbattuto. Io andai da lui; gli
+narrai dello svenimento di donna Livia, ed egli mi mandò a prendere
+sue notizie. Obbedii, e ne chiesi all'uscio della camera in nome suo.
+Don Francesco mi rispose che era rinsensata, e stava meglio. Io mi
+allontanai. Il giorno dopo salutai il marchese, andai a congedarmi da
+donna Livia, che mi sorrise con amarezza; non potè che dirmi poche
+parole di commiato; suo marito era là. Partii. All'istante di lasciare
+il castello, vidi don Francesco venire a me. Signor Dal Pozzo, mi
+disse, io desidero che nessuno sappia mai ciò che avvenne qui in
+questi giorni; che mai proferiate con alcuno il nome del vostro amico,
+e narriate la strana avventura, che lo fece conoscere a mia moglie. Se
+faceste il contrario, me ne rendereste ragione.--Mi guardò in modo,
+come se volesse atterrirmi. Non ho bisogno di queste minacce, signore,
+risposi, per essere discreto. So quanto devo a donna Livia, al
+marchese ed a voi. Egli mi guardò allontanare con qualche diffidenza.
+In seguito, vedendo che io non avevo mancato alla mia promessa,
+dovette essere contento di me, poichè lo incontrai diverse volte, e
+sempre mi salutò con benevolenza.
+
+Ecco, signor conte, perchè l'amore di donna Livia per Federico rimase
+a tutti segreto. È naturale che il duca desiderasse tenerlo celato.
+Credo però che mille volte abbia maledetto Chiarofonte e la sua
+memoria. Chi gli avrebbe detto ch'egli era suo cugino? che aveva
+diritto di portare il di lui nome? Il marchese per previdenza forse, o
+per altri motivi, aveva voluto che donna Livia non dicesse ad alcuno
+che egli l'aveva promessa a Chiarofonte; voleva attendere per farlo,
+diceva, il momento delle nozze. Il carattere riservato di donna Livia,
+la delicatezza di Federico fecero che neppure i servi sapessero
+ch'essi erano fidanzati.
+
+--È un caso stranissimo, disse il conte, che non aveva voglia di
+parlare.
+
+--Certo, continuò Dal Pozzo, don Francesco in fondo, checchè ne avesse
+detto, si dava pensiero di quell'amore, benchè credesse morto il
+rivale. Difatti il giovedì, che precedette il suo matrimonio con donna
+Livia, io lo udii dire al suo futuro suocero: Ah marchese, marchese,
+che avete voi fatto a promettere vostra figlia ad un guerriero di
+ventura? Me ne pentii tosto, già vel dissi, rispondeva il marchese: ma
+alfine gli dovevo la vita mia e quella di donna Livia. Dovevate
+ricompensarlo, largamente ricompensarlo! Oh! riprese debolmente il
+vecchio, offrirgli una ricompensa!... Guai, se lo avessi fatto! me
+l'avrebbe gettata in viso; era altiero quanto potete esserlo voi, don
+Francesco....
+
+Signor conte, vi ho detto forse più di quanto avrei dovuto; ma la mia
+fiducia in voi è intiera.... D'altronde la risurrezione di Federico fa
+che il segreto assoluto non sia più possibile.
+
+--Non dubitate, rispose il cavaliere.
+
+Comprendo, pensava, perchè don Francesco tiene tanto rinchiusa sua
+moglie, ed è sì diffidente; avrà temuto ch'ella si vendicasse in modo
+indegno di lei. Povera donna Livia! Però egli l'ama; e se questa volta
+si è dato pace, se le perdonò la distruzione della pergamena e le sue
+conseguenze, vuol dire che questo amore è grande davvero.... Poi con
+quella lettera, che scrisse a donna Maria, in verità mi diede piacere.
+Forse in questo giorno istesso donna Livia si riconciliò col duca; ma
+temo sia stato soltanto dopo scene terribili.
+
+--Quanto vi narrai, signor conte, vi rattristò forse? chiese Dal Pozzo
+scorgendo l'emozione del cavaliere di Malta.
+
+--Oh no! e nuovamente vi ringrazio della fiducia, che in me riponeste.
+Però, credetelo, donna Livia è sempre calma; ha un figlio, il saprete;
+lo ama molto; poi l'abitudine di vivere col duca....
+
+--Sì, dite bene; d'altronde non vel dissi? era rassegnata fin
+d'allora. Suo padre, il so, l'ha supplicata di essere ragionevole;
+avrà cercato seguire i suoi consigli; ella è assai buona, molto
+sensibile, benchè un po' troppo seria.... Voi, essendo cugino del
+duca, la vedrete sovente!
+
+--Sicuro.
+
+--Se sapeste come era agitato quando vi trovai, signor conte!
+
+--Comprendo.
+
+--Federico è irriflessivo; temevo assai. Ma, se è cugino del duca,
+come fare che non si trovi seco?
+
+--Sarà possibile evitarlo; entrambi lo desidereranno. Vi è di mezzo
+per combinare gli affari lo zio materno del cavaliere dell'Isola, don
+Anselmo dei principi della Concordia, superiore dei cappuccini a
+Messina.
+
+--Lo conosco. Certamente Federico lascierà tosto la Sicilia.
+
+--Sì; fin da quando lo trovai a Milano, mi comunicò questa sua
+intenzione. Ora ne comprendo il principale motivo.
+
+--Ma egli non avrà saputo che donna Livia era moglie del duca
+dell'Isola.
+
+--No; io naturalmente non gli ho mai parlato di lei, ed egli non me ne
+chiese mai.
+
+--Avrà temuto comprometterla.
+
+--Fece benissimo.
+
+--Domani lo vedrò. Mi preme persuaderlo di evitare il duca e di non
+fare alcun tentativo per riveder donna Livia onde giustificarsi.
+Capite che a lui io non dirò quanto a voi dissi, cioè ch'ella sposasse
+così di contraggenio don Francesco.
+
+--Avete ragione.
+
+--Ah! Ella pianse tanto Federico estinto!
+
+--Casi della guerra! signor Dal Pozzo.
+
+--E dove alloggia il mio amico?
+
+--Nel palazzo del principe degli Alberi, il di cui zio fu amico
+intrinseco del superiore. Il giovane principe... e si arrestò come
+disgustato... Indi: ha sposato da quasi due mesi donna Maria, una
+delle sorelle del duca.
+
+--Vedo.
+
+--Voi, Dal Pozzo, continuò il cavaliere, dite pure a Federico che
+alloggiate in mia casa, e che vi narrai in qual modo io l'ho ritrovato
+e la storia di suo padre, ma tacetegli di quanto mi raccontaste
+dell'amore di donna Livia per lui. Ditegli, se ve ne chiede, che io lo
+ignoro. È un riguardo, che devo al duca mio cugino.
+
+--Ve ne do parola. Io farò il possibile, lo giuro, onde non tenti in
+alcun modo turbare la pace di una donna, ch'egli deve rispettare.
+D'altronde è ammogliato; è un bene, credetelo, signor conte: così la
+duchessa in avvenire proverà per lui soltanto della riconoscenza.
+
+Si venne ad annunziare la cena, che, quantunque improvvisata, era
+certo migliore assai di quelle fatte tante volte dal cavaliere di
+Malta quando viaggiava per obbedir donna Livia, e compiere il voto del
+vecchio duca.
+
+Durante la cena egli e Dal Pozzo continuarono a parlare degli strani
+casi, dello strano passato, che facevano del duca e di Federico due
+cugini e due mortali nemici.
+
+Che tutto finisse bene dicevano sperarlo, ma ne dubitavano ancora; il
+conte sopratutto, che in Gabriella, in Camilla, in donna Maria vedeva
+misteri, raggiri, complotti, minacce future.
+
+
+
+
+XIII.
+
+
+L'indomani Dal Pozzo si metteva in cerca di Federico; ne domandò al
+palazzo del principe, e gli fece dire da un servo che Dal Pozzo
+desiderava parlargli.
+
+L'ufficiale non si fece aspettare. Oltre che aveva gran voglia di
+vedere il messinese, questi veniva a toglierlo da una situazione
+penosa. Gli pesava trovarsi in quella casa ove si parlava del duca,
+della duchessa ad ogni istante, con insistenza quasi.
+
+Non aveva ricevuto notizie di don Francesco, ed era già il dopo
+pranzo; ciò gli faceva pensare che egli pure avesse ceduto a donna
+Livia.
+
+Camilla non gli aveva fatto alcuna domanda, che a lei doppiamente
+sarebbe riescita sconveniente e dannosa. Suo marito credeva ch'ella
+ignorasse tutto; poi ei poteva risponderle con altre interrogazioni
+sulle carte del cavaliere dell'Isola e su Gabriella. La gelosia non
+l'aveva turbata a tal segno. D'altronde la gelosia istessa la
+consigliava a tacere onde poter macchinare segretamente a danno della
+duchessa. Come donna Maria, credeva più saggio dissimulare.
+
+Dopo i primi saluti pieni di effusione, i due amici si allontanarono
+dal palazzo del principe; contavano fare una passeggiata nella
+campagna.
+
+--Ah! disse Federico, se tu sapessi! Quali avvenimenti!.. Io sono
+cugino del duca, del marito di donna Livia... Ma che? lo sai?
+
+--Sì.
+
+--Chi tel disse?
+
+--Il conte di San Giorgio, a cui domandai di te, e che mi narrò tutto.
+
+--Il conte? Sa egli ch'io amai donna Livia?.. che ne fui amato tanto?
+
+--No.
+
+--Ah! son contento; chè troppo avrei arrossito se lo avesse saputo.
+Avrebbe potuto sospettare che io reclamassi conoscendo tutto, benchè
+io non gli abbia mai chiesto notizie di lei per timore di
+comprometterla. Fu soltanto ieri in casa della principessa appena
+giunto qui che intesi essere donna Livia la moglie del duca.
+Immaginati la mia emozione!
+
+--Dimmi il vero, cercasti vederla?
+
+--La vidi.
+
+--La vedesti? E non avvennero catastrofi?.. È possibile?.. Il duca è
+gelosissimo...
+
+--Tranquillati. Io feci cercare segretamente della vecchia governante,
+che m'introdusse dalla chiesa nell'oratorio del palazzo. Vidi donna
+Livia, mentre il duca era trattenuto da mio zio il superiore e dal
+principe degli Alberi.--Ed aggiunse sorridendo: Oh non ho perduto un
+secondo!
+
+--Mi pare.
+
+--Però, continuò l'ufficiale, nessuno il saprà mai. D'altronde volli
+parlarle soltanto per giustificarmi. Contava partire senza rivederla
+se non fosse stata la moglie del duca.
+
+--E che ti disse?
+
+--Che tutto era finito tra noi, che mi credeva, e mi perdonava. Poi mi
+fece promettere di evitare il duca e di non battermi seco.
+
+--Povera donna Livia! E promettesti?
+
+--Sì; ma a condizione che egli non mi provochi. Ella mi assicurò che
+sperava ottener questo da lui. Bisogna dire sia riescita perchè il
+duca non mi mandò finora messaggio alcuno, mentre ieri, all'udire che
+avevo portato il nome di Chiarofonte, egli disse a mio zio che avrebbe
+fatto chiedere di me, e che desiderava, assai conoscermi. Donna Livia
+mi aveva narrato che egli sapeva del nostro amore; compresi dunque che
+cosa volesse il duca da me.... Ma, te lo ripeto, non ebbi finora sue
+notizie.
+
+--Sia ringraziato il cielo! Se tu sapessi quanto ho temuto, allorchè
+il mio servo mi raccontò di averti veduto risuscitato, e che ti recavi
+a Catania! Non potendo sospettare il vero, pensai che tu volessi
+riveder donna Livia... Lasciai Messina all'istante, e corsi qui come
+un pazzo.
+
+--Comprendo, ma non avrei fatto scene; non sono sì imprudente.
+
+--Meglio così; d'altronde hai moglie; è da un pezzo?
+
+--Da due anni, rispose imbarazzato l'ufficiale.
+
+--Come?... Appena....
+
+--Sì: fui curato da lei tanto affettuosamente; ero in sua casa.... È
+un destino il mio che abbia sempre a trovarmi ferito vicino a donne
+belle!...
+
+Dal Pozzo sorrise.
+
+--Non avevo dimenticato donna Livia però. L'ho amata sempre: ma a che
+sarei ritornato? A che darle mie notizie?... Doveva essere già
+maritata, pensava. Il marchese, lo comprendevo bene, non avrebbe
+perduto tempo. Egli non era contento; sai che l'ho sempre pensato. Per
+questo ero pentito d'aver parlato a donna Livia d'amore.... e dolente
+quasi d'esserne amato tanto.... Ah! perchè non ho saputo tacere?...
+Non avrei turbata la sua esistenza...
+
+--Infatti sarebbe stato meglio. Tu mi sembri alquanto triste,
+Federico.
+
+--Come posso essere lieto? Mi trovo in una situazione
+imbrogliatissima. Questi parenti, questo riconoscimento, donna Livia,
+il duca, mia moglie... son tormentato da mille demoni.
+
+--Datti pace; già fra poco potrai partire.
+
+--Lo spero.
+
+--Lascerai la vita militare appena ripreso il nome di tuo padre?
+
+--No; cosa farei? Vorrei essere inviato alla guerra domani; sarebbe
+una distrazione. Sono così confuso!...
+
+--Io starò teco in questi giorni.
+
+--Mi farai il più grande piacere del mondo. Avrò una scusa per star
+lontano da questi parenti. Li vedrò soltanto nelle ore, in cui non
+potrò esimermene.
+
+--Che disse donna Livia in saperti ammogliato?
+
+--Parve un po' offesa; benchè mi abbia parlato assai dolcemente.
+Basta, ora è fatta.
+
+--Meglio così; ciò avrà contribuito a ricondurre la pace nel suo
+spirito.
+
+--Ma dove andiamo? Non mi conduci verso la campagna dunque?
+
+--Non vi pensava più. Hai ragione; siamo nel centro di Catania:
+cambiamo strada.
+
+E si diressero da un'altra parte.
+
+Allo svolto della via s'incontrarono in un cavaliere, che veniva verso
+di loro.
+
+Dal Pozzo strinse fortemente il braccio di Federico.
+
+--Il duca; mormorò.
+
+Sì, era il duca, egli pure li vide.
+
+Dal Pozzo, pensò, con un cavaliere forestiero! È lui!
+
+E non potè fare a meno di gettare gli occhi sul cugino, che dal canto
+suo fece altrettanto.
+
+Quei due sguardi s'incrociarono come per gettarsi una sfida superba, e
+si ricambiarono una fiamma di odio.
+
+Ma fu un lampo!...
+
+Il duca ebbe bisogno di tutto il suo impero sopra sè medesimo per
+proseguire il cammino.
+
+Ah se la promessa fatta a donna Livia non lo avesse trattenuto!...
+
+Questa volta, invece di salutare Dal Pozzo con benevolenza, non lo
+salutò affatto.
+
+Si allontanò fremendo.
+
+Qual pericoloso rivale! mormorò poi tremante di sdegno... Qual aria
+altiera, provocatrice! Ah sì! lo comprendo... Costui non mi avrebbe
+evitato... È valoroso, il so... Comprendo anche come il marchese non
+abbia ardito offrirgli una ricompensa.
+
+Me l'aveva detto che era un bel giovane, ma non credevo poi...
+Difficilmente si vedono tali sembianti... E quei tratti nobili e
+delicati, quell'insieme elegante e marziale, quell'ammirabile
+espressione.... ed è mio cugino!... Maledetto!...
+
+Donna Livia non lo rivedrebbe più, è vero, ma egli era geloso anche
+de' suoi pensieri.
+
+Ah, diceva tra sè, quando rifletto che lo ha amato tanto!... Ma a che
+temere? No, non voglio più dubitare di lei; sarebbe offenderla. Non le
+dirò d'averlo incontrato però!...
+
+Ah, signor cavaliere dell'Isola, appena vi si chiamerà con tal nome,
+ve ne andrete, lo spero, chè non potrei poi vedervi sovente, e
+tollerare ancora... Sì, affretterò il riconoscimento; poco starete a
+Catania... E costui, che in fondo dev'essere incostante e leggiero,
+alloggia in casa di donna Maria?... Sono persuaso che ella lo vede
+volentieri... Vi è la moglie di mezzo; chè per il principe è un
+imbecille... È lietissimo di ospitarlo... Non me lo disse lui? Basta
+vi pensino loro!...
+
+Donna Livia mi disse finalmente d'amarmi!... Perdonò i miei
+trasporti!... dunque... Costui se ne andrà per sempre... Ora ella è
+rinchiusa nel suo appartamento... Mai lo rivedrà!... Me lo ha
+giurato!...
+
+Ed il duca più calmo si diresse verso il suo palazzo.
+
+Egli non aveva fatto a Federico minor effetto di quanto questi ne
+avesse fatto su lui, benchè tal effetto fosse in parte diverso.
+
+--Ah! disse l'ufficiale a Dal Pozzo, appena il duca si fu allontanato,
+che sembiante, quale contegno orgoglioso, provocante!... Povera donna
+Livia! Ed è fra le mani di costui?
+
+--Ma ascolta, rispose il messinese; avresti preferito che ella ti
+avesse atteso per trovarti ammogliato?
+
+--No, ed io dal resto le ho sempre offerto di renderle la sua libertà;
+chè troppo grande era la distanza, che ci separava; solo sembrami che
+questo duca debba farle paura. Hai veduto come mi fissò? Sembrava
+volesse gettarsi sopra di me!...
+
+--E neppur tu l'hai guardato in modo amabile... Credetti che gli occhi
+d'entrambi stessero per prender fuoco!... Per fortuna che nessuno si
+fermò!...
+
+--Volevi tu che io volgessi il capo?
+
+--Sarebbe stato assai più conveniente in te che in lui... Alfine, se
+tu hai una ragione d'odiarlo, egli ne ha cento... È vero che tuo padre
+fu spogliato dal suo, ma egli non c'entra.
+
+--Oh questo non monta! Ma, se avessi volto il capo, avrebbe creduto
+che lo facessi per paura, ed io non temo alcuno, il sai?
+
+--Oh lo so, lo so! Ma senti, penso che se egli, anche vedendoti e
+riconoscendoti, come mostrò di riconoscerti, o piuttosto
+d'indovinarti, si trattenne; bisogna dire che donna Livia abbia su lui
+un gran potere, giacchè egli ha per costume di provocar tutti.
+
+--È valoroso?
+
+--La prima spada di Sicilia, a quanto dicono.
+
+--Eh non sarebbe stato questo, che mi avrebbe impedito... La mia non
+ha soggezione di nessuna!... Poi che cosa è la morte? L'ho affrontata
+cento volte.
+
+--Sì, è vero; sei stato anche pianto estinto!
+
+--Ma è inutile pensare ad un duello col duca...
+
+--Mi pare... Comprendo che non sarete mai due buoni cugini... Ho avuto
+un momento di angoscia a quell'incontro improvviso.
+
+--Ed io vidi vicina una sfida!
+
+--Del resto tu non sei mai riescito simpatico ad alcun marito.
+
+--Oh, dopo che amai donna Livia, non fui più lo stesso! Quell'amore fu
+diverso da tutti gli altri... E... guarda! Ora, te lo giuro, sono
+annojato di donne. Ho un'amarezza in cuore... un senso di disgusto...
+
+--Che dici? ma tua moglie non l'ami?
+
+--L'ho amata, il confesso, perchè è davvero bellissima; ma il suo
+carattere non mi piace. Basta, bisogna subire il destino tal quale
+è... strano, stranissimo...
+
+--Infatti vi è del maraviglioso nel tuo... Ma dimmi, quando sapesti
+che la famiglia di tuo padre dimorava in Sicilia, che qui dovevi
+recarti, che pensasti?
+
+--Il mio primo pensiero fu di rinunciare a tutto; ma poi riflettendo
+che nessuno mi conosceva a Catania, che mi sarebbe stato possibile
+informarmi segretamente a te di donna Livia senza rivederla, e che
+siccome la famiglia istessa di mio padre desiderava il riconoscimento
+avvenisse nell'ombra, pensai che partendo appena ripreso il mio nome,
+donna Livia non avrebbe saputo nulla... Poi avevo già accettato,
+consentito già a reclamare... Il conte mi sollecitava, mio padre in
+una sua memoria mi ordinava di riprendere il suo nome e le sostanze se
+mi venissero offerte... D'altronde il nome che portavo era come a
+prestito... non sapevo nemmeno più come chiamarmi... Rimasi confuso,
+stordito... e venni...
+
+--Comprendo la tua posizione... Ma alfine, poichè tutto procede bene,
+finirai per esser contento di divenire il cavaliere dell'Isola.
+
+--Non credo.
+
+--Fra qualche tempo penserai forse diversamente.
+
+Federico non rispose. Egli era veramente triste, era pentito della sua
+leggerezza.
+
+La costanza è creduta una virtù rarissima... Eppure lo è anche più di
+quanto lo si creda.
+
+Alcuni sono fedeli perchè non possono far altro, ma chi si trova in
+mezzo alle seduzioni resiste di rado.
+
+Quegli amori profondi, generosi, che tutto rifiutano, il cui solo
+ricordo basta ad una intiera esistenza, tali amori si possono trovare,
+benchè difficilmente, in donne come la duchessa e donna Rosalia,
+quantunque di carattere diverso, ma sono quasi impossibili in un
+giovane abituato ai piaceri.
+
+E del resto chi, lontano da una donna creduta già legata, perduta per
+lui, trovandosi vicino ad un'altra bellissima, come Camilla, non
+avrebbe fatto come Federico?
+
+Pochi certamente...
+
+D'altronde nell'ufficiale l'alterigia aveva sempre superato l'amore,
+ed appena aveva creduto scorgere qualche cangiamento nel marchese, si
+era pentito di aver ispirato una sì viva passione alla figlia.
+
+Mille cose dunque l'avevano trascinato, e la gran facilità ad amare,
+la leggerezza avevano fatto il più.
+
+Eppure egli era un uomo d'onore, di rara delicatezza: e, cosa strana
+ma vera, queste qualità appunto lo avevano fatto mancare alle sue
+promesse a donna Livia....
+
+Per giustificarsi dinanzi a sè stesso, dopo i leggieri rimproveri
+indirizzatigli dalla duchessa, continuava a ripetersi che egli aveva
+preso moglie come si prende un rimedio eroico.
+
+Poi altre ragioni contribuivano al suo pentimento. Benchè non avesse
+rimproverato molto Camilla del silenzio serbato con lui su di un
+affare, che riguardava lui solo, benchè avesse detto di perdonarle,
+pure da quel tempo provava per lei un senso di diffidenza
+vivissima.--Sapeva tutto!... Sapeva di Gabriella!... pensava....
+Basta, terminati questi affari, vedrò....
+
+E tali riflessioni lasciavano nell'animo suo una traccia dolorosa,
+mille dubbii.... ed il timore di essersi troppo facilmente legato ad
+una donna indegna di lui!...
+
+E Federico sì ammirato, invidiato forse, oggetto di tanti pensieri,
+Federico, di cui il duca era sì geloso, Federico, che stava per
+assumere un gran nome, che si vedeva trattato con cortesia ed amicizia
+da nobili parenti, era più infelice di quanto lo fosse stato mai in
+passato, anche nelle circostanze più dolorose della sua vita....
+
+E quel dover contenersi di continuo, dover parlare, discorrere,
+recitare una eterna commedia aggiungeva alle sue noje, accresceva le
+sue amarezze.
+
+Il duca, benchè tutt'altro che mite, se gli avesse letto nell'animo,
+si sarebbe sentito vendicato molto più che uccidendolo di sua mano.
+
+La fatalità pesava veramente sui figli del cavaliere dell'Isola, come
+si era aggravata sopra di lui!
+
+Ma Federico poteva trovare forse la pace, qualche conforto
+nell'avvenire....
+
+Dal Pozzo continuava a ripeterglielo, e tentava calmare le agitazioni,
+le inquietudini, cui lo vedeva in preda.
+
+--Via, gli diceva, via, non istare a tormentarti così.... Tu, che hai
+sempre preso la vita dal lato migliore, fa lo stesso ancora; pensa a
+tuo padre; gli daresti dolore col non essere lieto d'ottenere quanto
+ei bramava per te.
+
+--Povero padre! Egli fu molto sventurato, interruppe l'ufficiale.
+
+--Ma egli non ti disse mai una parola sull'esser suo?
+
+--No, mai: credeva ogni speranza vana, i suoi parenti inflessibili,
+eternamente sdegnati; per tenerezza voleva risparmiarmi inutili
+emozioni.... Io non avevo il menomo sospetto, non tel disse il conte?
+
+--Sì.
+
+E Dal Pozzo si arrestò a riflettere.
+
+L'ufficiale tornò a parlare di donna Livia, e chiese in qual modo
+avesse sposato il duca.
+
+Dal Pozzo gli rispose soltanto che, dopo essere stata certa della sua
+morte, si era rassegnata a seguire i consigli del marchese moribondo.
+
+Federico, stanco di vivere, come lo sembrava, non aveva certo bisogno
+di nuove emozioni.
+
+--Ora donna Livia ha un figlio, aggiunse Dal Pozzo; lo ama molto, a
+quanto ne udii. Io credo in fondo il duca più stravagante che cattivo.
+La vita ritirata, che conduce donna Livia, probabilmente se la elesse
+ella medesima.... Sai che amava star sola, e non si curava di
+piaceri.... Poi ha una certa libertà: per esempio, so che sovente si
+reca ad un suo vicino castello, dove passa molto tempo; insomma è
+tranquilla, se non felicissima.... Tu le salvasti la vita: ciò farà
+che sempre ella serbi di te grata memoria.... Sarai meno coraggioso di
+lei? tu, che alfine, lascia che io te lo dica, fosti assai meno
+costante?...
+
+--Hai ragione; forse quando sarò lontano di qui....
+
+E l'ufficiale sospirò con una certa apatia elegante, che assumeva alle
+volte e che gli era tutta particolare...
+
+Dal Pozzo comprese però che quelle penose riflessioni provenivano più
+da stanchezza di sè medesimo che da amore per donna Livia. E cercò
+distrarlo....
+
+--Dunque, gli disse, tua moglie possedeva le carte del cavaliere
+dell'Isola, tuo padre?
+
+Aveva scelto un bel diversivo. Ma egli non era molto fino; d'altronde
+non poteva saper tutto.
+
+Federico si annuvolò più di prima.
+
+--Sì, rispose secco secco.
+
+Pareva che su quell'argomento ei non volesse altre interrogazioni.
+
+Dal Pozzo mutò discorso.
+
+--Ah sì! una cosa volevo chiederti; hai una sorella dunque?
+
+Federico lo interruppe.
+
+--So che vuoi dirmi. Infatti è naturale ti sorprenda come non te ne
+abbia parlato mai; ma la credevo fuggita coll'amante, disonorata,
+morta per me.... Ed invece si era maritata in casa della signora, cui
+la aveva affidata nostro padre.... Quella signora.... io.... l'avevo
+perduta di vista.... Seppi dopo tutto ciò.... Mi fu mostrato l'atto di
+matrimonio.... Compresi che mi ero ingannato, e mi riconciliai
+seco....
+
+--Ah capisco tutto.
+
+Capiva anche che, se il discorso di prima non era piaciuto a Federico,
+questo era lungi dall'essergli grato; e che, come per troncarlo, aveva
+con precipitazione dato gli schiarimenti, che dovevano terminarlo.
+
+Dal Pozzo non sapeva che pensare.
+
+Vedi, rifletteva filosoficamente, fragilità delle grandezze umane!
+
+Federico, guerriero di ventura, colla sola sua spada per fortuna, era
+assai più felice.... Ed io stesso, che ho desiderato tante volte, che
+il cielo me lo perdoni! la morte di don Alfonso mio zio, che mi teneva
+sì corto, ora che possiedo tutto il suo, quante volte non mi
+annojo!...
+
+E per qualche tempo entrambi si tacquero.
+
+Erano nella campagna bella e sorridente, in tutto il lusso di una
+vegetazione di giugno; magnifici panorami si stendevano dinanzi a
+loro.... e non vi badavano....
+
+Un sole ardente li feriva de' suoi raggi.... e non si curavano di
+evitarli....
+
+Ad un tratto il rumore di una carrozza gli scosse...
+
+Si volsero.
+
+Era essa trascinata da focosi cavalli neri, condotta da servi vestiti
+con uno sfarzo eccessivo.
+
+Due donne di rara bellezza sedevano in quella carrozza.
+
+Vedendo Federico ed il suo amico, una di esse, la più giovane, ordinò
+ai servi di rattenere i cavalli, e volgendosi all'ufficiale:
+
+--Conduco vostra moglie a visitare un mio vicino castello, gli disse
+sorridendo, lo vedete? sfidiamo il sole.
+
+Camilla sorrise. E prima che Federico avesse tempo a rispondere,
+quella, che aveva già parlato prima, continuò:
+
+--Vi direi di venire con noi, cugino; ma vedo che siete in
+compagnia....
+
+E sorrise anche a Dal Pozzo, che s'inchinò estatico.
+
+--Sì, principessa, rispose l'ufficiale, ho ritrovato qui un amico, un
+antico compagno d'arme.
+
+--Siciliano?
+
+--Messinese.
+
+Le due sirene si scambiarono uno sguardo più rapido del lampo, che
+voleva dire: Costui sa tutto.
+
+--Allora vi lasciamo seco, riprese donna Maria; ci rivedremo al
+palazzo.
+
+E la carrozza si allontanò.
+
+--Per bacco! esclamò Dal Pozzo. Sono stato lì lì per avere un
+capogiro: che eleganza! che bellezza! che sorrisi! che brio!... Vedo
+che non ti mancheranno distrazioni....
+
+L'ufficiale per tutta risposta sorrise tristamente.
+
+--Quella dai capelli neri è tua moglie?
+
+--Sì, rispose Federico, che non si era curato di presentargliela.
+
+--Divina! non c'è che dire, e comprendo....
+
+Federico fece un movimento quasi d'impazienza.
+
+L'altro continuava.
+
+--E la bionda è la principessa degli Alberi, n'è vero?
+
+--Sì, la cognata di donna Livia.
+
+--Affascinante e gentile insieme! Adorabile insomma! Vedesti come ha
+sorriso anche a me?... Sono rimasto incantato!...
+
+--Vedi, disse l'ufficiale, se io non sono più quel d'una volta!... Se
+una di quelle donne non fosse mia moglie, io non vi penserei nemmeno;
+nemmeno vi baderei!
+
+--Mi spaventi davvero! Donna Livia è più seria, e non è sì bella.
+
+--Donna Livia lascia impressioni più profonde.... Sono sazio di
+sorrisi continui, di questo spirito leggiero, di questi motti
+frizzanti.... Fuochi fatui che brillano senza illuminare!... Vedi, Dal
+Pozzo, queste donne, che incantano alla prima, finiscono per
+annojare....
+
+Dal Pozzo non rispose. A lui sembrava che donne sì belle non potessero
+annojare giammai!... Non sapeva che il povero ufficiale aveva gravi
+motivi per parlare così. Sarà, pensava, perchè molte lo hanno
+amato.... Ciò rende difficile. Io non sono mai stato guastato....
+
+--Vogliono essere ammirate continuamente tali donne, proseguì
+l'ufficiale con una specie d'ironia.
+
+--Si ammira!... disse sorridendo l'altro.
+
+--Ammirare non è amare! lo comprendo pur troppo... Se ciò non fosse,
+allora, posto tra donne egualmente belle, non sapresti chi scegliere.
+
+--Forse hai ragione; ma io non ho mai provato.... Non mi sono mai
+confuso nell'abbondanza, io....
+
+--Basta; ora non ho che un desiderio: lasciar questi luoghi al più
+presto! lasciarli per sempre!... Ti raccomando di nuovo, Dal Pozzo,
+rimanti meco in questi giorni....
+
+--Non dubitare; ed ora che vedo a chi mi preferisci, son lusingato
+davvero.
+
+--Parliamo d'altro....
+
+--Sì, sì....
+
+E si allontanarono.
+
+.................................................................
+.................................................................
+
+Qualche tempo dopo la carrozza di donna Maria rientrava in città.
+
+Allora Camilla si volse alla principessa.
+
+--E non si potrebbe, le disse, vedere la duchessa ad una finestra?
+
+--Comprendo il vostro desiderio, rispose donna Maria; ordinerò si
+passi innanzi al palazzo del duca, ma sarà difficile che scorgiate
+donna Livia. Proveremo però.
+
+E diede gli ordini al cocchiere.
+
+.................................................................
+.................................................................
+
+Delle molte stanze, che componevano il vasto e ricco appartamento
+della duchessa, una sola, quella delle sue donne, dava sulla via.
+
+Donna Livia non vi si recava quasi mai.
+
+Era quel dopo pranzo nel suo gabinetto col bambino. Il duca ne era
+appena escito, quando ella vide entrare la vecchia governante.
+
+--Illustrissima, le disse sotto voce, la carrozza di donna Maria si
+dirige verso il palazzo lentissimamente.... Venite a vedere; è con lei
+una dama forestiera; entrambe guardano alle finestre.
+
+Donna Livia sapeva benissimo che sarebbe stato meglio non andare; tale
+curiosità esciva dal suo carattere: ma pure....
+
+Si alzò tosto, si recò nella stanza delle donne, e dalla fessura delle
+imposte, quasi chiuse per garantire dagli ardentissimi raggi del sole,
+guardò.
+
+Vide, non veduta, Camilla....
+
+Ah! ch'ella era troppo bella perchè Federico l'avesse sposata soltanto
+per riconoscenza!...
+
+
+
+
+XIV.
+
+
+Da quel giorno ne scorsero otto.
+
+Nessun avvenimento importante, nessun incidente notevole.
+
+Il duca esciva pochissimo; si tratteneva nel suo gabinetto col
+procuratore del nobile cappuccino, che si era presentato a don
+Francesco lo stesso giorno, in cui questi aveva incontrato l'ufficiale
+spagnuolo.
+
+Sì, il duca, che tanto si era ostinato a non voler riconoscere i suoi
+parenti spogliati, ora moriva di voglia di far presto a render loro il
+nome e le sostanze, che ad essi spettavano.
+
+Non vedeva l'ora soprattutto che se ne andassero!
+
+Ed intanto colui, che stava per venir chiamato il cavaliere
+dell'Isola, il povero Federico, faceva vita con Dal Pozzo,
+preoccupandosi poco di quanto direbbero o penserebbero di lui i suoi
+nobili ospiti.
+
+Come si era proposto, stava seco loro soltanto quando non poteva farne
+a meno; e quella sua condotta, la freddezza gentile, ma glaciale, che
+appariva in ogni suo atto, sul suo bel volto, sembrava strana al
+principe, ed impensieriva assai donna Maria e Camilla.
+
+Queste erano divenute due vere amiche, perchè nulla lega più
+facilmente degli interessi comuni. Fra loro quelle due donne tanto
+belle, quanto malvagie, avevano conclusa una specie di alleanza
+offensiva e difensiva: offensiva verso il duca e la duchessa,
+difensiva verso il cavaliere di Malta, del quale ridevano, ma il
+ricordo delle cui parole le faceva fremere di rabbia; donna Maria
+soprattutto.
+
+Eppure egli era stato generoso; a nessuno aveva narrato la scena
+scandalosa fattagli nel palazzo del principe.
+
+Ma di tal generosità non gli erano desse menomamente grate, perchè ne
+comprendevano il vero motivo. Era rispetto per la duchessa, timore di
+comprometterla, che aveva trattenuto il conte dall'accusarle innanzi
+al duca, al principe ed a Federico.
+
+Null'altro.
+
+Perdendo donna Livia, che egli amava si scioccamente, come esse
+dicevano, si sarebbero vendicate di lui pure.
+
+La condotta di donna Maria, persistendo in tali propositi, era indegna
+di una dama non solo, ma anche della sua naturale perspicacia; ma in
+lei eravi quel focolare di odio, che sì sovente trovasi nelle donne e
+negli uomini della sua isola natale; vendicativa all'eccesso, non
+poteva, non poteva assolutamente sopportare in pace il ricordo delle
+offese ricevute sì, ma che ella aveva meritate però.
+
+Ella pensava d'altronde che senza audacia non si giunge a nulla,
+massima questa, che aveva condotto Camilla al delitto, e che poteva
+trascinarvi anche la principessa.... Ed anzi, non ve l'aveva già
+trascinata?... Se il duca, credendole, ebbro di collera, di furore,
+avesse ucciso donna Livia, non sarebbe stata responsabile di tal
+morte, più che lui, donna Maria?... ella, che in pochi momenti aveva
+ordito la perfida trama!...
+
+Ma vi sono certi delitti che, quantunque orribili, si sottraggono alla
+punizione, e quasi non vengono biasimati.
+
+Poi donna Maria amava gli intrighi; era nata per essi.
+
+Dal Pozzo continuava ad alloggiare dal conte di San Giorgio, il quale
+non usciva mai. In quella casa talvolta si recava anche l'ufficiale a
+ricondurvi l'amico suo. Federico credeva che il conte ignorasse i suoi
+amori con donna Livia; per questo trattava senza timore quel
+cavaliere, che per ritrovarlo si era preso tanti imbarazzi, e che egli
+preferiva di gran lunga a tutti gli altri parenti, perchè silenzioso,
+discreto.
+
+L'ufficiale aveva pregato Dal Pozzo a non entrare nel palazzo degli
+Alberi, benchè donna Maria avesse fatto intendere che volentieri ve lo
+avrebbe ricevuto. Tal preghiera dell'ufficiale all'amico era stata
+fatta in modo, che era sembrata a questo un comando.
+
+Comprendo, diceva tra sè il messinese; egli teme che quelle due
+incantatrici mi tirano giù; che senza saperlo io commetta qualche
+imprudenza; forse ha ragione, se pensa questo!... È meglio che io non
+vada, anche per me; perchè, se fossi indiscreto, mi tirerei addosso la
+collera del duca e di Federico insieme; e basterebbe quella d'uno solo
+di loro.
+
+Così aveva promesso all'amico, proponendosi bene di non mancare.
+
+Egli non si era ingannato supponendo pericoloso per lui trovarsi colla
+principessa e con Camilla, benchè credesse che queste ignorassero
+l'amore di donna Livia per Federico.
+
+Donna Maria e la dalmatina avevano davvero fatto qualche assegnamento
+su Dal Pozzo sino dal primo istante in cui si erano avvenute in lui.
+Pensando che egli doveva essere quell'amico, a cui accennava donna
+Livia in uno de' suoi fogli, si erano lusingate di potersene servire
+destramente onde condurre Federico a qualche insano tentativo per
+riavvicinarsi, non fosse che una volta, a donna Livia.
+
+Ma le loro speranze su Dal Pozzo essendo andate deluse, pensarono ad
+altro per perdere la duchessa.
+
+Bisognava decidersi senza indugio.
+
+E dopo quei pochi giorni di riposo, di tregua, sole nel gabinetto
+della principessa, se lo ripetevano.
+
+Gabriella dava loro pochissimo imbarazzo. Stava nella sua stanza non
+meno volentieri di quanto esse ve la lasciassero.
+
+Non ne esciva che per il pranzo e la cena, e per recarsi la mattina in
+chiesa accompagnata da una camerista.
+
+--Dunque, diceva donna Maria alla dalmatina, sembra anche a voi il
+meglio?
+
+--Sì, rispose Camilla.
+
+--La riuscita vi par sicura, n'è vero?
+
+--Sicurissima.
+
+--Il progetto è un po' audace, disse esitante la bella principessa,
+che alle volte chiedevasi se non si porrebbe per avventura in troppo
+serii impicci.
+
+--Non ve n'è altro.
+
+--Sì, sì.
+
+--Se non l'adottiamo, riprese Camilla con una freddezza glaciale, la
+duchessa escirà non solo illesa dai perigli corsi, ma ne escirà
+coll'amore del duca, la stima del cavaliere dì Malta e l'ammirazione
+di mio marito.... Ed a noi rimarrà l'onta di aver tentato perdere una
+donna superiore, come la chiama il conte.... Presto ogni cosa,
+credetelo, sarà scoperta.... E tale onta, tale accusa a me la getterà
+in viso mio marito ed a voi, principessa, il duca vostro fratello ed
+il cavaliere di Malta, che presto parlerà.... E donna Livia? Ci
+compiangerà col duca: compatirà col conte ai nostri sentimenti bassi,
+volgari.... oh me l'attendo!...
+
+Donna Maria si alzò.
+
+--Non sarà mai! esclamò con fuoco. Vi ho già detto, signora, che non
+ho d'uopo d'incitamenti: che nessuno potrà dire d'avermi impunemente
+offesa.
+
+--Ed io vi ripeto che non ne dubito; ma siccome mostraste temere che
+il progetto fosso troppo audace....
+
+--Non lo temo più. Ah! mi sembra vedere il duca sprezzante,
+ironico!... Udire il cavaliere insultarmi!... No, no; mi decido....
+
+--Bene!
+
+--Domani dunque!
+
+--Come credete....
+
+--È il giorno migliore, più favorevole! Don Francesco deve recarsi
+alla terra di S.... Lo udiste dal procuratore? Vuol assistere egli
+stesso alla consegna, alle ultime formalità. Non si fida di alcuno;
+vuol veder tutto.... è sempre stato così!...
+
+La dalmatina non rispose.
+
+Donna Maria continuò:
+
+--Già vi dissi che la duchessa è rinchiusa nel suo appartamento,
+rinchiusa letteralmente; la mia fidata camerista Caterina lo seppe
+dalle donne del palazzo. Ciò che prova? Prova che, se mio fratello
+credette alla moglie, ed ella, prendendo pretesto dall'averle vostro
+marito salvato la vita, ottenne dal duca che non lo sfidasse, egli
+promise, a condizione soltanto ch'ella giammai il rivedesse, neppure
+un istante.
+
+--È chiaro.
+
+--Il duca istesso esce di rado. Perchè? Perchè teme incontrare il
+rivale; dunque lo odia ancora; ancora ne è geloso.
+
+--Certamente.
+
+--Se donna Livia mancasse alle sue promesse, se si trovasse un solo
+momento col suo antico amante, per sicuro questa volta il duca non le
+crederebbe. E l'indulgenza, usatale prima, aggiungerebbe alla sua ira,
+al suo furore.... Non lo credo cangiato.
+
+In quell'istante donna Maria era più spregevole di Camilla: questa
+almeno aveva a scusa una gelosia, che la esasperava....
+
+--Riesciremo, rispose ella laconicamente.
+
+--Ora, disse la principessa, scrivo la lettera al duca: è la prima,
+che deve inviarsi.
+
+E sedendo ad uno scrittojo tracciò lentamente e riflettendo poche
+linee; indi suggellò il foglio. E girandolo fra le mani:
+
+--Questa lettera la spedirò subito, disse; le altre domani, appena il
+duca avrà finto partire per S.... Capite....
+
+--Voi pensate a tutto.
+
+La principessa sorrise, lusingata dal complimento.
+
+--Ora, disse, possiamo preparare gli altri. Voi scrivete quello per la
+duchessa, che non conosce i vostri caratteri.
+
+--Ah se mio marito lo vedesse!
+
+--Rimproveraste me di timori, ed esitate?
+
+--Avete ragione, rispose la dalmatina.
+
+Ah! pensò quindi, egli non mi ama più; diffida di me, lo compresi: mi
+parve persino che ieri ei volesse parlare in segreto a Gabriella; si
+trattenne per soggezione della principessa soltanto.... Poi non saprà
+nulla.... Il duca li sorprenderà tosto; sì.... sì....
+
+E si assise, ove poco prima stava seduta la principessa.
+
+Scrisse come lei con qualche lentezza.
+
+Dopo pochi istanti presentò il foglio a donna Maria, che lesse a mezza
+voce queste parole.
+
+
+«Federico scongiura donna Livia a riceverlo un istante, mentre il duca
+è alla terra di S.... Ha un importante segreto da rivelarle. Un
+abboccamento è necessario. Non scrive egli per una precauzione di più,
+e prega donna Livia a distruggere all'istante questo biglietto.»
+
+
+--Benissimo, disse donna Maria: farà il suo effetto.
+
+--Ora a voi, principessa.
+
+--Per dirla, è arrischiare un poco. Ah, se la mia fidata camerista
+sapesse scrivere!
+
+--Poichè non sa che volete fare?
+
+--Sì, sì; poi è meglio non fidarsi degli altri.
+
+--Dite a nome della duchessa che, se egli è un cavaliere d'onore,
+distrugga tosto il biglietto. Sono persuasa che non esiterà. Io sono
+meno sicura di voi. Un uomo a questi comandi obbedisce assai più di
+una donna. D'altronde Federico è stordito....
+
+Queste parole persuasero la principessa. Oh! lo distruggerà, pensò....
+Perchè perderei sì buona occasione?... Non posso, no, rimanere
+invendicata!... Poi se il cavaliere, pacificato col duca, gli narrasse
+la scena che.... guai! uno di loro provocherebbe il principe!... E
+allora! D'altronde io non posso sopportare l'idea che donna Livia sia
+posta da loro tanto al disopra di me!... che mi si disprezzi.... No,
+no....
+
+E tornò a porsi allo scrittojo.
+
+Quando ebbe finito mostrò l'opera sua a Camilla, che lesse.
+
+
+«Il duca è alla terra di S.... Donna Livia può vedervi un'ultima volta
+senza pericolo, essendo sicura dei servi. Ella esitò, ma non seppe
+resistere. D'altronde ha da comunicarvi cose importanti, perchè ella
+non è forse salva ancora. Vi attende tosto in preda all'agitazione più
+viva. Vi chiede in nome dell'onore che distruggiate tosto questo
+scritto, benchè non abbia osato vergarlo di sua mano. Affrettatevi....»
+
+
+--Va bene? chiese donna Maria alla sua complice.
+
+--Benissimo, rispose la dalmatina. Oh lo distruggerà senz'altro, non
+temete!
+
+--Spero bene, chè altrimenti non lo avrei scritto. Ma credete poi
+ch'ei si recherà all'invito?
+
+--Non ne dubitate, rispose Camilla con amarezza. Non vedete a quali
+angosce è in preda? Teme rimanere in palazzo, piglia pretesto da quel
+messinese per assentarsi continuamente. Manca persino alle
+convenienze, egli, che fu sempre gentile, abituato a Venezia a
+frequentare le case patrizie, la società più scelta.... Dunque di
+tutto ciò è causa l'amore per donna Livia...
+
+--Certamente.
+
+--Ora, principessa, mandate al duca la lettera; è già tardi.
+
+--Dite bene.
+
+E chiamato un servo, donna Maria gli consegnò il foglio, destinato pel
+fratello, ordinandogli di recarlo al palazzo dell'Isola all'istante e
+di rimetterlo soltanto nelle mani del cameriere di don Francesco.
+
+Il servo partì tosto, fece l'ambasciata e consegnò la lettera al
+cameriere del duca.
+
+--Chi la portò? domandò don Francesco, che era solo nel suo gabinetto.
+
+--Un servo della principessa, eccellenza.
+
+Il duca si annuvolò.
+
+Che può scrivermi ancora quell'intrigante? disse tra sè.
+
+Fu un istante per rimandare la lettera; ma poi pensò che, se donna
+Maria ardiva scrivergli ancora, non era senza grave motivo.
+
+--E.... dà qui, disse al cameriere, che gli consegnò il foglio.
+
+Poi con un cenno congedò il servo.
+
+Rimasto solo, aprì la lettera di donna Maria, che era così concepita.
+
+
+«Ci conosciamo! voi mi scriveste, duca.--No, vi ingannaste.... Io
+credeva conoscervi: ma compresi che ciò non era. Non avrei creduto mai
+che vi lasciaste impunemente insultare, schernire, deridere...
+
+»Prestate pur fede alla duchessa; lasciate che Federico di
+Chiarofonte, o il cavaliere dell'Isola, come più vi piacerà chiamarlo,
+possa vantarsi d'essere amato da vostra moglie, senza che voi gliene
+chiediate ragione. Fate pure. Io dovrei vendicarmi dello sprezzo, con
+cui mi trattaste, ridendo di voi, come ne ridono tutti. Ma non posso
+dimenticare che siete mio fratello. L'onore della nostra famiglia mi è
+assai più caro di quanto crediate.
+
+»Per questo vi avverto che domani mentre sarete alla terra di S....
+nostro cugino si recherà da vostra moglie. Attendete a giudicar tutti
+quando vedrete che non v'inganno; quando finalmente avrete
+riconosciuto che io non lancio nè ingiuste accuse, nè perfide
+insinuazioni.
+
+_Donna Maria_.»
+
+
+La rabbia, l'indignazione, il dispetto si dipingevano a volta, a volta
+sul viso del duca a misura che leggeva, e lo oscuravano ancora più....
+
+Sarebbe possibile, mormorò, che donna Livia lo ricevesse?... No, non è
+capace d'ingannarmi così!... Dopo ch'ella mi disse d'amarmi sarebbe
+peggio di prima.... Sarebbe una colpa non solo, ma il massimo
+dell'ipocrisia, dell'abbiezione.... No, no, non voglio nemmeno
+pensarvi!.... Oh maledetta donna Maria, che viene ad avvelenarmi ogni
+gioia!... Però se posso accertarmi di quanto dice; se ella me ne offre
+il mezzo devo attendere a giudicarla.
+
+Se veramente colui si recasse domani al mio palazzo, per vedere mia
+moglie.... ebbene!... sarà egli solo l'ardito; ma allora la promessa,
+che feci a donna Livia, sarebbe sciolta, sciolta da lui stesso, se
+manca all'impegno, se ritorna in mia casa!...
+
+E colpito da una subita idea:
+
+Oh comprendo! Dal Pozzo gli avrà narrato delle difficoltà fatte da
+donna Livia per isposarmi; dello svenimento, a cui soggiacque appena
+datami la mano: dettogli che il dolore ne fu cagione, perchè amava lui
+solo.... ed egli si sarà proposto di rivederla per ringraziarla di
+tanta costanza, di tanta fede.... Ah sì! è così.... Indegno Dal Pozzo!
+me la pagherà.....
+
+Ed il duca si mise a passeggiare fremendo.
+
+Poi, come se avesse d'uopo di nuovi fomenti al suo sdegno:
+
+Si ride di me? dice donna Maria; tutti mi burlano.... Ma che?... Colui
+a quanto pare osa parlare della duchessa.... dell'amore, ch'ella ebbe
+per lui!... Ah è troppo!.... Ed io troppo fui vile.... Se donna Maria
+dice il vero.... se colui vuol rivedere mia moglie, domani sarà
+l'ultimo giorno di sua vita.... Ma dissimulerò con donna Livia....
+Ella non saprà nulla.... perchè....
+
+Ed il duca si assise triste e pensieroso.
+
+Indi alzandosi dopo qualche tempo:
+
+--Oh non ispunterà mai questo domani!... disse con rabbia....
+
+.................................................................
+
+L'indomani spuntò.... come un giorno atteso con impazienza da tre
+persone, che lo salutarono con ansietà.
+
+Il duca escì in carrozza al mattino dalla porta del suo palazzo. Donna
+Livia non dubitava menomamente ch'ei non si recasse alla terra di
+S....
+
+Poco dopo la partenza di don Francesco ella ricevette il biglietto,
+preparato per lei, e che le si disse essere stato portato da uno
+sconosciuto.
+
+Donna Livia, che non riceveva mai alcuna lettera, rimase un momento
+perplessa.
+
+Poi pensò che poteva essere del conte di San Giorgio, il quale
+approfittava dell'assenza del duca per dirle due parole; che,
+fors'anche ingannato, si lagnava di lei, e la aprì.
+
+Non v'era indirizzo: i caratteri le erano affatto sconosciuti, ma il
+nome di Federico, che vide tosto, la colpì.
+
+Lesse agitatissima, e dopo la lettura rimase più agitata ancora.
+
+Che significa questo? pensò.... Egli vuol rivedermi.... Ha un segreto
+da comunicarmi.... Dice che posso riceverlo senza periglio durante
+l'assenza del duca.... Infatti!... Facendolo introdurre
+segretamente.... Non iscrive egli stesso per precauzione.... Eppure
+vuole che io distrugga il biglietto.... Vorrà parlarmi forse perchè
+avrà saputo che sua moglie e donna Maria tentarono perdermi.... dirmi
+ch'egli ignorava gli fossero state involate le mie lettere.... Sarà
+per giustificarsi ancora!...
+
+Ed ella riflettè un poco.... indi:
+
+No, non lo riceverò, qualunque sia il motivo, pel quale vuole
+parlarmi: per quanto mi dolga respingere una sua ultima preghiera....
+Non posso vederlo!... Ne diedi parola al duca.... non vi mancherò....
+Devo fargli questo sacrificio.... Poi proverei una troppo viva
+emozione!...
+
+E chiamata la vecchia governante, le ordinò di dire ai servi che a
+qualunque persona si presentasse a chieder di lei venisse risposto
+ch'ella non riceveva alcuno; le aggiunse si guardasse bene ella stessa
+di introdurre ancora segretamente il signor di Chiarofonte.
+
+Dato quest'ordine fu più tranquilla.
+
+Ella non era di quelle donne, le cui risoluzioni possano venire
+scosse.
+
+Quasi contemporaneamente Federico riceveva l'altro biglietto.
+
+Gli fu consegnato in gran segreto, mentre stava per recarsi dal conte
+di San Giorgio a prendervi Dal Pozzo.
+
+L'ufficiale si turbò nel leggerlo.
+
+Come? donna Livia mi attende! Ha bisogno di vedermi!... Esitò; ma si
+decise poi.... Dice che non è salva ancora... Mi chiede in nome
+dell'onore di distruggere questo foglio.... Obbedirò....
+
+E fece per lacerarlo.... Ad un tratto arrestandosi: E se fosse il
+duca, che volesse mettere alla prova la fedeltà di lei.... Non mi
+disse Dal Pozzo che è sì diffidente, sì sospettoso....
+
+Eh non sarebbe un caso nuovo!...
+
+Riflettè un momento, indi:... Conserverò il biglietto. Se mi fu
+inviato da lei, lo distruggerò sotto a' suoi occhi, spiegandole perchè
+nol feci prima.... ed ella mi perdonerà certamente.... Ma andrò
+all'abboccamento, qualunque periglio possa incontrarvi....
+
+Ed invece di recarsi alla dimora del cavaliere di Malta, si diresse
+verso il palazzo del duca.
+
+Giuntovi entrò, senza avvedersi di un uomo, che lo esaminava
+attentamente da una finestra socchiusa.
+
+Era il duca, che, dopo aver lasciato la carrozza appena fuori del
+palazzo, ordinando al cocchiere di continuare la via, era rientrato da
+una porta segreta. Si era posto, non veduto da alcuno, in
+osservazione.
+
+Vide entrare Federico.
+
+Ah! mormorò, quale ardire!... E questa volta era ben deciso ad
+ucciderlo nelle stanze di donna Livia ed a punire questa, se lo
+ricevesse....
+
+Attese immobile.
+
+Intanto Federico chiedeva ad un servo di voler parlare alla duchessa.
+
+--Non riceve alcuno, illustrissimo, gli fu risposto. Ella stessa fece
+dare quest'ordine da qualche istante appena.
+
+L'ufficiale si allontanò subito.
+
+Non era rimasto nell'atrio del palazzo che un momento; pure al duca
+quel momento era sembrato un'ora.
+
+Respirò nel veder escire colui, che riteneva colpevole d'un tentativo
+audace; e quindi pensò andare da donna Livia a sciogliersi dal suo
+impegno, perchè l'ufficiale aveva mancato alla sua parola.
+
+Vedendo che io non lo provocai, ne dedusse certo che io lo temo.
+
+E con quest'idea corse da donna Livia.
+
+Ella era nel suo gabinetto, e stava mostrando al bambino un libro
+d'immagini.
+
+Vedendo il duca apparve sorpresa assai.
+
+--Voi qui? gli disse; come? se vi credevo a S....
+
+Egli la esaminò attentamente; indi:
+
+--Sì, son qui, rispose, il vedete.
+
+--Ma in qual modo?
+
+Il duca era un po' confuso; temeva che quella specie di spionaggio
+potesse offendere donna Livia; ma poi pensando, come era suo costume,
+che alla fine egli era padrone di far quanto voleva, si decise a
+spiegarsi.
+
+--Non sono andato, perchè volevo accertarmi di una cosa.
+
+--E quale?
+
+--Che vi eravate ingannata nel credere alle promesse di colui, e nel
+ritenerlo un uomo d'onore.
+
+--Non comprendo.
+
+--Ero stato avvertito che durante la mia assenza colui contava venirvi
+a vedere.
+
+--E dubitaste di me ancora forse?
+
+--No: di lui soltanto.
+
+--Se mi aveste creduto intieramente non avreste simulato meco,
+accertandomi che vi recavate a S....
+
+--Io tacqui con voi, perchè, se colui non fosse venuto, non vi avrei
+detto nulla.
+
+La duchessa si turbò.
+
+--Ed invece, aggiunse il duca con fuoco, lo vidi co' miei proprii
+occhi entrare in palazzo pochi momenti fa.
+
+--Lo vedeste?
+
+--Sì.
+
+--Ebbene?
+
+--Ebbene io non posso più mantenervi la mia promessa; e prima di farmi
+rendere ragione della sua audacia, sono venuto a dirvi tutto.
+
+Ohimè! pensò donna Livia, siamo da capo.
+
+--Guardate, continuò egli, ecco una lettera di donna Maria, dalla
+quale appare chiaramente che quell'indegno manca di rispetto a voi e
+si ride di me.
+
+E le consegnò la lettera.
+
+Donna Livia la lesse; indi:
+
+--Egli non è colpevole, disse.
+
+--Come?
+
+--Fu ingannato, lo giurerei. Guardate questo biglietto, che ho
+ricevuto da poco tempo, e nel quale a nome suo mi si chiedeva un
+abboccamento. Non lo distrussi ancora; i caratteri non sono suoi.
+
+Il duca lo prese e lo scorse.
+
+--Appena lo ebbi ricevuto, continuò donna Livia, ordinai che nessuno
+fosse introdotto da me.
+
+--Faceste bene; ma che sono tutti questi imbrogli? La scrittura non è
+sua, il vedo; chè quella maledetta scrittura la conosco anch'io; ma il
+biglietto verrà da lui egualmente, poichè egli venne qui. Ed io non
+soffrirò tale insulto.
+
+In quella una donna chiese di entrare.
+
+Apparve sulla soglia con una lettera tra le mani.
+
+--Un cavaliere, diss'ella alla duchessa, chiese con istanza che
+venisse tosto consegnata a vossignoria illustrissima.
+
+E si arrestò vedendo il duca, di cui non si era accorta dapprima.
+
+--Una lettera? domandò egli.
+
+La camerista temette d'aver commessa qualche imprudenza e rimase
+imbarazzata.
+
+Quel suo contegno insospettì il duca.
+
+--Ti si è forse ordinato che io non la veda? chiese alterato.
+
+--Dammi quella lettera, interruppe donna Livia, e conduci teco il
+bambino.
+
+La camerista obbedì, contenta, chè aveva avuto paura.
+
+--Questa volta i caratteri sono suoi, disse il duca, mentre donna
+Livia stava spiegando la lettera.
+
+Indi:
+
+--Voglio leggerla io!
+
+--Tenete.
+
+Ella non aveva avuto neppure il tempo di gettarvi lo sguardo.
+
+--Mi sembrato agitata?... Di che paventate?...
+
+--Temo che in questa lettera siavi qualche frase, che venga da voi
+fraintesa.
+
+--Vedremo.
+
+--Leggete ad alta voce.
+
+--Siete ansiosa?
+
+--Davvero, don Francesco, voi mi affliggete. Leggete solo, se più vi
+piace.
+
+E si allontanò alquanto.
+
+--No, non vi offendete, diss'egli avvicinandosi a lei. Ora ve la
+leggerò. Guardate se io vi amo!... Leggervi io stesso una lettera di
+Chiarofonte....
+
+E senz'altro lesse.
+
+Era veramente Federico che scriveva.
+
+
+ «_Donna Livia_.
+
+»Dal giorno, in cui voi mi diceste che tutto era finito fra noi, io
+non avrei mai ardito tentare di rivedervi, come del resto non lo avrei
+osato anche prima senza il desiderio vivissimo di giustificarmi.
+
+»Ed è ancora per giustificarmi che vi scrivo.
+
+»Vi si dirà che cercai di parlarvi; ma fu perchè ricevetti un
+biglietto, nel quale mi s'invitava da voi all'istante.
+
+»Mi sembrava impossibile; ma pure obbedii. Non fui ricevuto, e
+compresi che tutto ignoravate. Avevo già sospettato; per questo non
+distrussi tosto quel biglietto, come mi si raccomandava.
+
+»Ed ora ve lo invio, perchè forse potrà servirvi a sventare qualche
+trama ordita a danno vostro.
+
+»Sì, pur troppo lo temo; si vuol perdervi.
+
+»Approfittate di questo mio avvertimento, cara donna Livia: è l'ultimo
+ricordo di
+
+ _Federico_.»
+
+
+La tristezza, che spirava da questo poche linee, fece inumidire il
+ciglio alla duchessa.
+
+Egli è infelice! pensò.
+
+Il duca aveva già aperto il biglietto incluso.
+
+Mise un grido di rabbia.
+
+--Oh, disse, tutto comprendo! Mi si giuocò come uno scimunito! Donna
+Maria istessa lo aveva invitato a nome vostro. E non temette scrivere
+di suo pugno!..
+
+--Che dite? sarebbe vero?
+
+Egli le porse il biglietto.
+
+La duchessa arrossì di sdegno. Indi:
+
+--Ebbene, disse a don Francesco, vedete che io ebbi ragione.
+
+--Sì, vedo che non vi siete ingannata, e ch'egli è davvero un uomo
+d'onore. Non sarà indegno di portare il nome degli Isola; ma temo lo
+sia sua moglie.
+
+--Sua moglie?
+
+--Non comprendete dunque ch'ella assecondò donna Maria? Ed il
+biglietto, che fu inviato a voi, fu da lei scritto, lo giurerei.
+
+--È probabile.
+
+--Oh le indegne! burlarsi di me come del primo imbecille. Che ne dite?
+
+--Vedo che si tese un laccio al mio onore, a quello di vostro cugino,
+ed anche alla vostra buona fede.
+
+Buona fede!... La duchessa voleva significare certamente ch'egli ne
+aveva avuto troppo per donna Maria, ed aveva mancato di fiducia verso
+di lei.
+
+--Avete ragione, disse don Francesco; non crederò più ad alcuno. Dal
+biglietto di questo cavaliere comprendo che anche di lui non devo più
+dubitare un istante.... E voi, aggiunse guardandola con molta
+emozione, voi siete degna di me!...
+
+Sarebbe stato assai meglio dire; Voglio esser degno di voi! ma egli
+probabilmente non vi aveva pensato.
+
+--Ora, esclamò con fuoco, vi vendicherò!
+
+--Di chi?
+
+--Di chi vi offese. Vado da donna Maria.
+
+--Quanto a me perdono. Bastami che più non dubitiate; allora ogni
+nuova trama sarà inutile.
+
+--Se perdonate voi, non perdono io; e non sopporterò certo che vi si
+abbia indegnamente giuocata e trattato me come uno sciocco.... Chi
+crede dunque che io mi sia colei? Perchè non mi vendicai prima....
+Vedete che cosa si ottiene a perdonare?
+
+Egli era alteratissimo.
+
+--Calmatevi, don Francesco.
+
+--No, no.
+
+--Ve ne prego, riflettete....
+
+--No, donna Livia, non mi tratterrebbero le catene.
+
+Ed escì a precipizio.
+
+Cielo! mormorò la duchessa, che avverrà mai?
+
+
+
+
+XV.
+
+
+La principessa degli Alberi e Camilla attendevano con ansietà
+vivissima di sapere quale risultato avesse avuto la loro trama.
+
+Se l'abboccamento, seguito tra donna Livia e Federico il giorno stesso
+dell'arrivo di questo a Catania, fosse stato loro noto, è probabile
+che non avrebbero osato adottare il piano audace, cui avevano ricorso;
+avrebbero tentato altra via per perdere la duchessa; ma speravano, si
+tenevano sicure anzi che nè la duchessa, nè l'ufficiale potessero
+resistere al desiderio di rivedersi un'ultima volta.
+
+Però quella speranza, quella sicurezza non era senza inquietudine....
+
+La loro perplessità non fu lunghissima.
+
+Si può immaginare quale effetto dovessero fare sopra di loro queste
+parole, pronunziate da un servo di donna Maria:
+
+--Illustrissima, il signor duca dell'Isola vuole parlarvi all'istante,
+ma a voi sola....
+
+Un leggiero fremito percorse il corpo della dalmatina. Non sapeva che
+pensare.
+
+--Ove attende il duca? domandò donna Maria agitatissima.
+
+--Nella gran sala terrena.
+
+Ella corse da lui, pensando che in ogni modo la franchezza sola poteva
+giovarle.
+
+Egli attendeva in piedi.
+
+Alla vista della principessa i suoi occhi si fecero minacciosi.
+
+Era ancora nel parossismo della collera.
+
+--Ebbene? chiese donna Maria; siete vendicato?
+
+--Non ancora.
+
+--Come?
+
+--Ma lo sarò fra breve: son venuto qui per questo.
+
+Donna Maria rabbrividì.
+
+--Che dite? balbettò.
+
+--Che siete una intrigante una creatura spregevole, un mostro....
+
+Ella ebbe paura davvero; ma cercò superarsi.
+
+--Che modo di favellare è questo? Donna Livia....
+
+--Tacete.... non profferite un nome, che le vostre labbra
+contaminerebbero.
+
+E guardò la sorella in modo, che le fece agghiacciare il sangue.
+
+Ma che era dunque avvenuto?
+
+Donna Maria era troppo audace per avvilirsi tosto.
+
+--Potete voi, disse a don Francesco, dimenticarvi a tal segno ed
+insultare una dama?
+
+--Siete indegna di chiamarvi tale. La più abbietta delle donne non si
+sarebbe condotta come voi.
+
+--È troppo! Che intendete?
+
+--Che siete scoperta, disprezzata, ma ciò non basta. Ed io saprò farvi
+amaramente pentire d'esservi presa di me un barbaro giuoco;.... d'aver
+tentato una volta ancora di farmi uccidere la duchessa....
+
+Ah se donna Maria avesse potuto ritornare indietro!... Ma non era più
+tempo.
+
+--Perdono i vostri brutali trasporti, disse, e....
+
+--Perdonate?.... Che d'uopo ho io del vostro perdono?
+
+--Che feci alfine?
+
+--Che faceste? Osate chiederlo?
+
+--Vi avvertii che l'amante di donna Livia sarebbe andato da lei. Vi ho
+ingannato forse? Non venne in vostra casa?
+
+--Sì.
+
+Si, ed a lui sembrava nulla?... Ella tentò un sorriso di sprezzo,
+indi;
+
+--Ah, quando ne siete contento, non parlo più.
+
+--Credereste rispondere con sarcasmi?
+
+E senza lasciarle tempo a continuare le si avvicinò. Poi, guardandola
+in modo terribile:
+
+--Sì, le disse a voce bassa e concitata, sì, vi venne perchè voi gli
+faceste credere che la duchessa lo attendeva.
+
+--Non è vero!
+
+--Non è vero, ipocrita!... Smentite, se il potete, i vostri
+caratteri....
+
+E tratto il biglietto, col quale s'invitava Federico da donna Livia,
+lo lanciò quasi in volto alla principessa, che lo riconobbe ed
+impallidì.
+
+--Oh! mormorò, e non l'ha distrutto! è lui che mi perde!
+
+--Che rispondete? Ah non vi sarà più possibile gettare accuse ed
+insinuazioni....
+
+Donna Maria era atterrata.... Dove mai l'avevano trascinata l'odio, la
+vendetta?
+
+Il duca continuò:
+
+--Colla moglie del cavaliere dell'Isola ordiste l'intrigo, n'è vero?
+
+Egli dava a Federico quel nome, che tanto gli aveva contestato!... Ma
+erano amici dunque?...
+
+Ad onta di tutto il suo furore, di tutta la sua arditezza, donna Maria
+tacque.
+
+--E questo biglietto, destinato per la duchessa, lo scrisse colei?...
+
+Ed un'altra volta ripetè l'insulto; un'altra volta lanciò il foglio in
+viso alla principessa.
+
+Donna Maria si esasperò. La collera, la rabbia le infusero coraggio.
+
+--Escite, duca! esclamò, siete in mia casa! Non arrossite di questi
+brutali trasporti, di questi villani insulti?
+
+E con aria sprezzante gli volse le spalle.
+
+--Ch'io esca senza vendicarmi?... diss'egli trattenendola per un
+braccio, non lo sperate! Ch'io lasci impunita la trama?... Ah era ben
+ordita la trama! Se la duchessa, adescata da quel segreto, di cui si
+parlava, avesse ricevuto un istante colui, che s'ingannava parimenti,
+che con pretesti indegni s'induceva ad entrare nel mio palazzo, gli
+avreste perduti entrambi... Credete voi potermi costringere ad
+uscire?... Credete voi che io possa farvi l'onore di offendermi delle
+vostre offese?... Infame!...
+
+--Basta; voi insultate il principe rimanendo ancora qui.
+
+--Orsù, non voglio attendere più oltre, dov'è egli?
+
+--Che volete fare?
+
+--Smascherarvi. Od ei mi crede e mi dà la soddisfazione di dividersi
+all'istante da voi e cacciarvi in un ritiro, ed allora risparmierò la
+sua vita.... altrimenti....
+
+--Oh è troppo!... Voi stesso disonorare una vostra sorella....
+
+--Non vi considero più come tale!...
+
+E vedendo ch'ella esitava, chiamò.
+
+Un servo si presentò all'istante.
+
+--Ov'è il principe? gli chiese il duca.
+
+--In palazzo, eccellenza, sta tirando di spada.
+
+Don Francesco sorrise ironicamente.
+
+--Ha del profeta costui! mormorò sommesso a donna Maria, che
+rabbrividì.
+
+Indi, volgendosi di nuovo al servo:
+
+--Digli che io voglio parlargli tosto.
+
+Benchè il fratello di donna Maria non fosse il padrone, il servo non
+esitò ad obbedirlo, chè il suo aspetto, i suoi modi non ammettevano
+replica.
+
+--Ora, vedremo, continuò don Francesco.
+
+--Siete crudele, spietato, vendicativo come sempre.
+
+--Assai meno di voi.
+
+La porta si aprì; apparve il principe. Questi si fece assai pallido
+vedendo il furore del duca, l'esasperazione di donna Maria.
+
+Indovinò qualche avvenimento terribile.
+
+--Che volete, duca? domandò.
+
+--Che all'istante vi dividiate da vostra moglie e la cacciate in un
+ritiro.
+
+--Come? balbettò il giovane.
+
+--Comprendo che io vi devo una spiegazione. Ebbene sappiate ch'ella
+tentò perdere la duchessa, che non arrossì....
+
+--Basta! interruppe donna Maria.
+
+--Tacete! creatura ignobile.
+
+--Principe, mi lascerete voi insultare in tal modo?
+
+--No, rispose, benchè turbato, il giovane.
+
+--No? disse il duca; eppure sarebbe meglio per voi. Riflettete,
+credete alle mie parole e....
+
+Il povero giovane rimase alquanto confuso.
+
+--Posso, continuò don Francesco, fornirvi le prove di....
+
+Donna Maria guardò il principe. In quello sguardo ei lesse la minaccia
+di un eterno odio se non la difendeva.
+
+Egli si decise.
+
+Si avanzò verso il cognato, il cui contegno superbo, insolente lo
+aveva sempre offeso anche in passato.
+
+--Non ho bisogno di prove, gli disse, per considerare l'onore di mia
+moglie, come il mio, miei gl'insulti che a lei si fanno.
+
+Certo voi, come sempre, non misuraste le vostre parole. Voi parlaste
+ingannato e senza riflettere, ne sono sicuro, poichè è impossibile
+abbiate inteso offendere donna Maria in modo sì sconveniente.
+
+--Eppure è questo che io intesi appunto, rispose freddamente don
+Francesco.
+
+--Allora credo sarete disposto a rendermi ragione delle insolenze, che
+vi permetteste in casa mia.
+
+--Subito, se non me la chiedevate, ve l'avrei offerta io stesso.
+
+Il principe era commosso, ma non poteva tollerare più a lungo.
+
+--Andiamo, disse con accento breve, andiamo tosto in giardino.
+
+--Vi seguo.
+
+--Oh! esclamò la principessa fremente di collera, donna Livia mi odia,
+e voi le prometteste la vendetta.
+
+--Donna Livia, disse il duca arrestandosi un istante, voleva
+perdonarvi, mi supplicò a farlo; è l'unico torto ch'ella abbia avuto.
+
+Ed escì correndo dietro al principe.
+
+Donna Maria era atterrata. Certo non aveva gran fiducia nella bravura
+del suo sposo, benchè in voce di buon spadaccino.
+
+I due cognati si recarono senza proferir parola in un lato remoto del
+vasto giardino.
+
+Là si arrestarono e trassero le spade.
+
+--Siete pronto? chiese il duca, guardando il principe.
+
+--Lo sono, rispose egli.
+
+Il duello incominciò. Il principe si batteva assai bene, ma non poteva
+resistere lungamente a don Francesco, il quale, (se ne vantava sempre,
+ed a ragione per sventura del suo avversario), avrebbe potuto senza
+svantaggio incrociare il ferro colle migliori lame dell'epoca.
+
+E la pietà non doveva arrestarlo. Da qualche giorno aveva troppa sete
+di sangue, perchè potesse sentire scrupolo a versar quello del
+principe.
+
+E mentre questo lo feriva leggiermente al braccio sinistro, ei gli
+vibrava un colpo mortale al petto, che lo fece cadere esanime.
+
+Morì tentando profferire il nome di donna Maria, che gli era costata
+sì cara.
+
+Il duca lo guardò un poco senza la menoma emozione: eppure aveva
+promesso a donna Livia di moderarsi, d'ingentilirsi!
+
+Poi avvolse il suo braccio nel fazzoletto prima, indi nel mantello;
+pensava che quella ferita gli servirebbe ad intenerir la duchessa, ed
+a non farsi rimproverare di troppa crudeltà.
+
+Eccolo, diceva tra sè, mentre stava compiendo quella operazione, colui
+pel quale donna Rosalia si fece religiosa, ed a cui diedi l'altra
+perchè tacesse!... Quali avvenimenti da allora!... Per adesso credo
+essermi vendicato abbastanza....
+
+E ritornò verso il palazzo.
+
+Donna Maria era ad una finestra: lo vide ritornar solo: comprese....
+
+Quel suo giovane sposo, la cui passione l'aveva sempre più divertita
+che commossa, che erasi creduto amato da lei, non era più....
+
+Ella non pianse.... Profferì queste sole parole:
+
+--Ora, a costo di morire, mi vendicherò.
+
+I servi del palazzo, che avevano veduto poco prima il duca ed il
+principe recarsi in giardino silenziosi e cupi, e che da quella
+passeggiata non avevano presagito nulla di buono, poichè certo non
+poteva avere lo scopo di coglier fiori, compresero anch'essi, vedendo
+ritornar solo don Francesco col braccio avvolto nel mantello.
+
+Egli traversò silenzioso l'atrio ed escì.
+
+.................................................................
+
+La duchessa lo attendeva con impazienza. Un istante aveva pensato
+mandargli dietro qualche servo, onde pregarlo di ritornare; ma poi
+aveva compreso che non sarebbe stata in tempo. D'altronde egli era
+troppo adirato per volerla ascoltare.
+
+Vedendolo entrare assai più calmo, lo esaminò con ansietà, mentre egli
+svolgeva un poco il braccio dal suo mantello.
+
+--Di chi è quel sangue? domandò allora donna Livia.
+
+--Mio! rispos'egli tranquillamente, andando a sederle vicino.
+
+--Cielo! che è avvenuto?
+
+--Mi son vendicato.
+
+--Sopra chi?
+
+--Sul principe.
+
+--Egli dunque?...
+
+--È morto.
+
+--Morto!
+
+--Sì; assunse le difese di donna Maria; rifiutò credermi; quasi non mi
+lasciò parlare; m'insultò, mi provocò, e ne ha pagato la pena.
+
+La duchessa stette pensierosa, indi:
+
+--Quanto sarebbe stato meglio perdonare! disse.
+
+--V'ingannate. Donna Maria si sarebbe ancora risa di me, nuovamente vi
+avrebbe giuocata.
+
+--Che dirà ella mai?
+
+--Dica quel che vuole, non me ne curo.
+
+--Se ella mi odiava prima, voi invece di spegnere quell'odio, lo
+avrete attizzato.
+
+--Vi odii quanto sa; mi sembra che non potrà nuocervi ormai.
+
+--Ma, e voi siete ferito molto?
+
+--Oh! una scalfitura, che, vedete, costò cara a chi me la fece.... Voi
+siete triste, donna Livia?...
+
+--Non lo nego; l'idea che avete ucciso adesso un uomo, che di questa
+trama, era certo innocente....
+
+Il duca sorrise.
+
+--Potevo venire ucciso anch'io, donna Livia!
+
+--Eh via, che non lo credevate.
+
+--Sentite, io l'ho avvertito.... Riflettete, gli dissi, sarà meglio
+per voi.... Non volle ascoltarmi, suo danno!... Vi assicuro che io non
+l'ho forzato.
+
+--Vedeste donna Maria dopo il duello?
+
+--No, per ora basta. Ella è punita, non pel dolore che sentirà della
+morte del marito, ma perchè tutti i di lui beni andranno al fratello.
+
+--Mi duole che vostro cugino mi abbia inviato quel biglietto di donna
+Maria.
+
+--Se non ve lo inviava, io ritenevo lui colpevole, mancatore. Mi sarei
+battuto seco.... Non è forse meglio sia stato col principe?... Non lo
+preferite?...
+
+--Vi sareste persuaso egualmente.
+
+--Non credo. D'altronde ora la cosa è fatta, e non me ne pento. Non
+potevo soffrire che vi si offendesse impunemente. Pensate che donna
+Maria tentò più volte di perdervi. Approvo la condotta del cavaliere
+dell'Isola.... Certo non credeva, aggiunse sorridendo con ironia, che
+quel biglietto fosse stato scritto dalla sua nobile ospite.
+
+--Che avverrà mai in quella casa?
+
+--Vel dissi: io non vi penso. Voi continuate a star qui ritirata; al
+resto provvederò io....
+
+--Non so che dire.... Mi sembra che perdiate molto sangue; volete che
+io chiami la mia vecchia governante? Ella ha gran cognizione di
+ferite; vi medicherà....
+
+--Fate pure.
+
+Donna Livia escì un istante, e rientrò dicendo che la vecchia verrebbe
+tosto.
+
+--Orsù rasserenatevi, le disse il duca; non pensate che ho ucciso il
+principe.... Poi voi, che tanto v'interessavate a donna Rosalia....
+ebbene? Io l'ho vendicata.
+
+--A che giova ora? rispose donna Livia tornando a sedere.
+
+--A nulla, il so: ma credete voi che non ne sarà contenta? Se fossi in
+lei, mi pare che ne sarei soddisfattissimo.
+
+--Forse ella non pensa come voi.
+
+--Il principe non si era condotto verso di lei in modo indegno?
+
+--Sì; ma mi sembra che vi pensaste un po' tardi.
+
+--Fu sempre presto per lui.
+
+La governante entrò con bende, unguenti ed altri oggetti.
+
+--Oh! le disse il duca, che vuoi che io mi faccia di tanta roba? Fa
+presto.
+
+--Il più presto possibile, eccellenza.
+
+Egli cavò il braccio dal mantello e dal fazzoletto, che erano intrisi
+di sangue.
+
+La governante gli tagliò la manica dell'abito: trovò la ferita larga
+ma non pericolosa, ed assicurò il duca che fra qualche giorno sarebbe
+cicatrizzata. Lo medicò benissimo, indi si ritirò.
+
+--Vi fa soffrir molto quella ferita? domandò donna Livia.
+
+--Così.... sapete a che pensavo mentre quella vecchia mi medicava?
+
+--Non saprei....
+
+--Cercate.... Riflettevo che ella probabilmente avrà medicato molte
+volte il cavaliere, che vi salvò la vita.... Sono certo che tale
+rimembranza vi traversò lo spirito.... Stravaganza della sorte!...
+
+Donna Livia pensò che, se la sorte era stravagante, egli non lo era
+meno.
+
+Intanto entrò un'altra donna con un'altra lettera.
+
+Ella si ritirò appena l'ebbe consegnata alla duchessa.
+
+--Che vi è ancora? chiese don Francesco.
+
+E gettando gli occhi sulla soprascritta:
+
+--È del conte, disse. Approfitta anch'egli della mia creduta
+assenza.... Che ha di bello?
+
+--Poche linee; sentite.
+
+
+ «_Donna Livia_,
+
+»State in guardia; siete odiata da due donne perverse, che, lo temo,
+tenteranno in qualche modo di perdervi.
+
+»Diffidate di tutto e di tutti.
+
+ _Il conte di San Giorgio_.»
+
+
+--Capisco, disse don Francesco; giurerei che donna Maria gli fece
+qualche scena.
+
+La duchessa arrossì un poco; indi:
+
+--Sarà; egli mi consiglia a diffidare.
+
+--Ma ora vi si lascerà in pace ritengo. Donna Maria ha veduto come io
+mi vendico.
+
+La duchessa non rispose, che non divideva le idee di don Francesco....
+Le sembrava che donna Maria avrebbe più di prima desiderato la
+vendetta.
+
+
+
+
+XVI.
+
+
+Quali fossero i pensieri, i propositi di donna Maria e di Camilla,
+dopo la terribile scena fatta dal duca in casa del principe, e che era
+terminata colla morte di questo, è facile immaginare.
+
+Si compendiavano in quelle parole pronunciate dalla giovane
+principessa, nell'istante che aveva veduto ritornar solo il fratello.
+
+--Vendetta! vendetta a qualunque costo, anche a quello della vita.
+
+Sì, donna Livia aveva ragione: perdonare sarebbe stato forse meglio.
+
+Mentre la principessa si trovava col duca, venne recata a Camilla una
+lettera di Federico. Erano poche parole.
+
+
+«Parto con Dal Pozzo, scriveva: sarò di ritorno domani. Scusatemi
+presso il principe e la principessa.
+
+»Conto lasciar subito la Sicilia, appena assunto il mio nome.
+Preparatevi voi e Gabriella.»
+
+
+Questo biglietto così asciutto il giovane lo aveva scritto subito dopo
+quello destinato per donna Livia, tormentato da mille sospetti.
+
+Era il duca? Era Camilla che aveva teso il laccio?... Non lo
+sapeva.... Ma era disgustato di tutto; tanto disgustato, che per quel
+giorno gli sarebbe stato impossibile ritornare al palazzo degli
+Alberi.
+
+Donna Livia, pensava, riconoscerà forse i caratteri del foglio che le
+inviai.... Saprà di chi sospettare, ma io mi allontanerò tosto, che
+altrimenti darei in nuovi tranelli.... Non è che io tema, chè sono
+sempre pronto a tutto; ma la pace di donna Livia mi consiglia a tale
+risoluzione.
+
+Dal Pozzo non esitò a seguir Federico in un villaggio vicino, senza
+permettersi domande, benchè il contegno dell'ufficiale gli sembrasse
+sempre più strano.
+
+Ah! pensò Camilla, nel leggere il biglietto di suo marito, qual modo è
+questo di trattare con una sposa? Indegno!... Sì, lo comprendo; egli
+vorrà dividersi da me, appena ricuperati i suoi titoli, i suoi
+beni.... Ed io, che tanto faticai.... Mi farà interrogazioni.... me
+l'attendo!... Mi dirà che diffida, che di me più non si degna.... Mi
+sembra udirlo!... Orgoglioso!... Ed è per questa donna Livia che mi
+disprezza? Oh! ma non ne avrà il tempo.... Che fa ora la principessa?
+
+La principessa stava peggio di lei in quel momento.
+
+E quando ritornò, quando le ebbe narrato il tutto.... tremante per lo
+sdegno, per la collera.... entrambe giurarono la morte della duchessa.
+
+--Fu vostro marito, che mi ha perduta!... Egli!... lo vedete! esclamò
+donna Maria.
+
+--Sì, e non vi dirò di perdonargli; lo odio non meno di voi. Leggete
+ciò che osò scrivermi.... tutto per causa della duchessa.
+
+E dopo qualche parola sconnessa, qualche nuova imprecazione contro
+Federico, il duca e donna Livia, esse si erano divise, la principessa
+essendo stata domandata da suo cognato.
+
+La confusione in palazzo era grandissima. L'avvenimento terribile di
+quel giorno, fatale al giovane principe, correva di bocca in bocca,
+commentato in mille modi da tutta la città.
+
+Nella notte seguente, Gabriella, che dormiva in una stanza vicina a
+quella di Camilla, fu svegliata ad un tratto da un lieve rumore.
+
+Udì la dalmatina passeggiare, indi escire.
+
+Gabriella, atterrita dalla morte del principe, dal contegno di
+Federico, dopo che innanzi a lui si era pronunciato il nome di donna
+Livia del Faro, sorpresa dalla strana amicizia strettasi fra la
+principessa e Camilla, colpita dalla cupa esaperazione di questa, si
+rammentò gli avvertimenti di Marco, che, come un lampo, le
+attraversarono lo spirito....
+
+Sì alzò più leggiera di un fantasma; escì dalla sua stanza; penetrò in
+quella di Camilla, paventando per la vita del fratello, del quale
+ignorava l'assenza.
+
+Iddio sembrava guidare quella donna sì pallida e triste ed infonderle
+coraggio.
+
+Nella stanza di Camila non vide alcuno, ma udì la voce di lei nel
+gabinetto attiguo.
+
+Guardò dalla fessura. La principessa tetra e cupa era colla dalmatina.
+
+Gabriella accostò l'orecchio tremante: poi di tanto in tanto guardava
+ancora.
+
+Quelle due donne così belle avevano in quel momento un aspetto
+terribile.
+
+Sembravano di quelle fate malefiche discese sulla terra in sembianze
+celesti, onde ingannare e spargere più facilmente intorno a loro le
+lagrime e la morte.
+
+Ed a danno di chi macchinavano esse?
+
+Di una giovane donna, che nulla di male aveva lor fatto, che anzi
+avrebbe voluto perdonare tutto quello, che esse avevano tentato farle,
+ma che ai loro occhi aveva il torto gravissimo di essere difesa,
+amata, rispettata da chi le insultava, le odiava, le disprezzava; di
+trovarsi, per aver saputo vincere un amore grande, appassionato,
+quando sarebbe divenuto colpevole, nella sfera più alta, mentre esse
+erano precipitate nell'ultima.
+
+--Sì, diceva donna Maria con voce strozzata, tremante, bisogna
+affrettarsi; e poichè il duca, quel mostro, non dubita di lei, poichè
+giammai la ucciderà di sua mano.... bisogna farla morire in altro
+modo.
+
+--Domani, rispose Camila, ella morrà.
+
+--Ma come farle propinare il veleno?
+
+Gabriella provò un'emozione terribile, ma concentrò ogni sua forza
+nell'udito; ed era necessario, chè esse parlavano a voce bassissima.
+
+--Sentite, principessa, diceva Camilla, io possiedo una fiala, che mi
+fu data da una donna boema; poche gocce del suo contenuto bastano ad
+uccidere appena fiutate.
+
+Donna Maria, benchè un po' spaventata, non esitò.
+
+--Ebbene, disse, ci varremo di tal fiala. Ma come fare che la duchessa
+ne fiuti il contenuto?
+
+--Non mi diceste ch'ella ama i fiori? che quasi giornalmente gliene
+sono inviati dal suo castello in canestri, in cassette per garantirli
+dal caldo soffocante?
+
+--È vero.
+
+--Domani ne riceverà un bellissimo mazzo in una leggiera cassetta.
+L'aprirà poi?
+
+--Oh! l'aprirà certamente: è suo costume. Qualunque cosa venga recata
+per lei dal castello è tosto portata nel suo gabinetto.... Domani
+dunque.
+
+--Non possiamo indugiare: domani si termina tutto, e mio marito,
+vedeste? vuol partire subito.... Si crederà la duchessa morta di una
+convulsione; voi mi diceste che ella ne soffre talvolta; ciò non
+sembrerà strano; quella donna boema mi disse che il suo veleno non
+lascia tracce diverse di un forte accesso convulso.
+
+--Sì, sì, esclamò donna Maria, noi non saremo sospettate....
+D'altronde l'idea che ella possa essere ancora felice, ella, la causa
+di tutti i miei mali, mi è insopportabile.... Il pensiero che ho
+perduto una sì splendida posizione;... e che il duca sì crudele,
+spietato, brutale, soltanto per colei si umanizza, mi uccide.... Si,
+ella morrà....
+
+Ogni parola faceva fremere Gabriella; le sembrava una lama avvelenata,
+che le si rivolgesse nel cuore.
+
+Oh! io la salverò quella donna, pensò, a qualunque costo. Iddio mi
+sceglie a quest'opera.... Me ne rimeriterà; benedirà ai miei figli!...
+
+E con una esaltazione purissima si raccomandò alla Vergine! Essa
+l'aiuterebbe.
+
+Ma riflettè che si era trattenuta abbastanza.
+
+Rientrò nella sua camera, leggiera ed inosservata. Si coricò; finse
+dormire, e nessuno sospettò di lei...
+
+L'indomani per tempo si alzò; all'ora solita disse volersi recare in
+chiesa, ma rifiutò la compagnia della camerista, che abitualmente la
+seguiva.
+
+Escì pallida e stravolta, senza che Camila la vedesse partire.
+
+Chiese ad un uomo che incontrò di additarle il palazzo del duca
+dell'Isola... Colui si offrì di accompagnarvela. Gabriella accettò;
+procedeva tremante, agitata, ma risoluta.
+
+Giunta alla porta del palazzo, ringraziò la sua guida ed entrò.
+
+--La signora duchessa? devo vederla, diss'ella ad un servo con voce
+concitata.
+
+La gran somiglianza di Gabriella con donna Rosalia rese attonito il
+domestico, che, pensando fosse quella dama parente del duca, rispose
+con molto rispetto:
+
+--Mi duole, illustrissima, ma vi sono ordini severissimi; la duchessa
+non riceve alcuno, neppure una lettera....
+
+--Ed il duca?
+
+--È assente per qualche ora.
+
+--Ma io devo parlare ad uno di loro... Poi, dopo un momento:
+
+--Datemi l'occorrente per iscrivere; è necessario.
+
+Il servo, benchè sorpreso, obbedì; la fece entrare in una stanza
+terrena, ove Gabriella trovò su d'uno scrittojo quanto chiedeva.
+
+Tracciò con mano convulsa poche linee.
+
+Le suggellò, indi consegnò il foglio al servo.
+
+--Sentite, gli disse, giurate che non verrà consegnato alla duchessa
+alcun oggetto, che venga dal suo castello, prima che il duca abbia
+letto questa lettera; se nol fate, vi assicuro che ne sareste
+terribilmente punito.
+
+Il servo, messo già in sospetto dagli ordini ricevuti, dagli
+avvenimenti del giorno prima, convinto dall'accento di Gabriella,
+giurò, e promise anche comunicare a tutti i suoi compagni quella
+raccomandazione.
+
+Allora Gabriella, dopo aver rinnovato i suoi avvertimenti, si
+allontanò dal palazzo rassicurata.
+
+Non aveva voluto dire ai servi che si trattava della vita della
+duchessa, per timore di disonorare pubblicamente la moglie di Federico
+e donna Maria.
+
+Due ore dopo, il duca rientrò; era assai pallido.
+
+Gli fu tosto consegnato il biglietto.
+
+--L'ha scritto in palazzo, gli disse il servo, che stava aspettandolo
+nell'atrio (lo stesso che aveva parlato a Gabriella) l'ha scritto una
+giovane donna, che rassomiglia in modo strano a donna Rosalia, e che
+aveva cercato prima di parlare alla duchessa, o a vostra Eccellenza.
+
+Il duca lo prese attonito e l'aprì.
+
+Rabbrividì leggendo queste linee:
+
+
+ »_Signor duca_,
+
+»Da qualche parola, sorpresa da me questa notte, tra la principessa
+donna Maria e mia cognata, compresi che si vuole avvelenare quest'oggi
+la duchessa con un mazzo di fiori rinchiuso in una cassetta.
+
+»Affrettatevi.
+
+ _Gabriella_.»
+
+
+--Oh infami! esclamò il duca.... E questo biglietto è forse qui da
+molto tempo! Potrò io?... Ohimè!... Privarmi di donna Livia... ora...
+
+Salì le scale come un pazzo.
+
+Entrò precipitosamente dalla duchessa.
+
+Il suo aspetto era terribile, alterato tanto che ella se ne spaventò.
+
+--Che avete mai? chiese alzandosi.
+
+--Avete voi ricevuto qualche oggetto, qualche mazzo di fiori durante
+la mia assenza? chiese egli trafelante, agitatissimo.
+
+--Io no.
+
+--Respiro... Siete salva.
+
+E non potè continuare.
+
+Si chiese d'entrare.
+
+Una donna apparve con una cassetta fra le mani e volgendosi alla
+duchessa:
+
+--Contiene un mazzo di fiori, le disse; fu portata da qualche tempo,
+viene dal castello; ma una dama forestiera aveva scongiurato un servo
+di non consegnare alcun oggetto a vossignoria illustrissima sin dopo
+il ritorno del signor duca.
+
+E la camerista escì.
+
+Donna Livia guardava sorpresa la cassetta, che era stata deposta su di
+un tavolino.
+
+--Non toccatela!... esclamò il duca trattenendola per un braccio.
+
+--Ma spiegatevi!...
+
+Egli era così commosso, così alterato che non potè parlare.
+
+Le consegnò tremando il biglietto di Gabriella.
+
+La duchessa lo lesse, rabbrividì.
+
+--Scellerate a tal segno! mormorò.
+
+--Sì.
+
+E dopo un istante:
+
+--Sono due mostri, di cui sbarazzerò la terra. Spero non mi direte
+ancora di perdonare.
+
+--Dunque è la figlia del cavaliere dell'Isola, che mi ha salvata?
+
+--Sì; non potendo essere ricevuta da voi, ed essendo io assente,
+scrisse.
+
+E stringendo la mano della duchessa aggiunse:
+
+--Che sarei divenuto perdendovi?... E senza questa mia cugina io vi
+vedrei cadavere!... Sì, donna Maria fu sempre perversa!... E
+l'altra!... Oh femmine infernali!...
+
+--Ma, disse donna Livia come colpita da una subita idea, ed ella?
+Forse la si punisce di morte perchè volle evitare la mia.
+
+--È vero, sono capaci di tutto.
+
+--Correte! Affrettatevi... Che se ella morisse, troppo ne
+soffrirei!...
+
+--Avete ragione; ma e questa cassetta?
+
+--Non temete, la farò abbruciare nella corte, ed io stessa guarderò da
+una finestra. A me non pensate... Correte, ma diffidate voi stesso di
+tutto!...
+
+--Sì, sì, non dubitate. Vi vendicherò.
+
+--Salvate vostra cugina.
+
+--Farò tutto insieme. Addio...
+
+Ed escì. Era furibondo.
+
+Oh! questa volta, diceva, provvederò in modo da togliere ogni pericolo
+per l'avvenire.
+
+Donna Livia faceva intanto quanto aveva detto al duca.
+
+La cassetta, per suo ordine, veniva abbruciata nella corte sotto ai
+suoi occhi...
+
+L'umore venefico, che doveva privar di vita donna Livia, sfumava
+inoffensivo tra le fiamme di un fuoco vivissimo, che era stato acceso
+dapprima, e da cui poscia tutti si erano allontanati!...
+
+E la duchessa una volta ancora era salva.
+
+.................................................................
+
+Ed intanto al palazzo degli Alberi?...
+
+Camilla, diffidente sempre, aveva fatto chiedere di Gabriella, che,
+dopo il biglietto scritto al duca sentendosi più tranquilla, si era
+recata in chiesa.
+
+Venne risposto alla dalmatina che sua cognata era escita sola, ed
+aveva rifiutato con insistenza d'essere accompagnata come al solito da
+una camerista.
+
+Questa risposta e l'assenza prolungata di Gabriella cangiarono la
+diffidenza di Camilla in sospetto.
+
+Attese la cognata nella camera di lei.
+
+Il pallore di Gabriella quando ritornò, il movimento di terrore, che
+non seppe trattenere alla vista di Camilla, fecero presentire a questa
+il vero.
+
+--Ove andaste? le domandò.
+
+La dalmatina in quell'istante apparve a Gabriella come avrebbe dovuto
+apparirle sempre, non come una sventurata, trascinata involontariamente
+al male, ma come la donna, che l'aveva minacciata in Bologna di colpire
+i suoi figli, come colei, che l'aveva fatta rapire a forza, come la
+fonte insomma di tutti i suoi mali.
+
+Ebbe paura!
+
+--In chiesa, rispose balbettando.
+
+--Giurate sulla croce che non andaste in nessun altro luogo.
+
+Ella, esitò....
+
+Indi:
+
+--Non giuro, disse.
+
+Poi con esasperazione, vedendo gli sguardi minacciosi, che lanciava
+sopra di lei Camilla:
+
+--Uccidetemi pure! esclamò, uccidetemi con uno dei vostri veleni! Voi,
+che mi avete resa amara l'esistenza..... Poco mi rimane da vivere!....
+I miei figli saranno amati, protetti egualmente.... Non voglio perdere
+la mia anima!... Morrò dopo aver fatto una buona azione.... salvato la
+duchessa!... Dio mi riceverà tra le sue braccia!...
+
+Ed affranta da quello sforzo supremo, di cui la religione soltanto
+aveva potuto renderla capace, coll'esaltazione di una martire, si
+assise.
+
+--Ah! tu hai salvato la duchessa! esclamò Camilla. Ebbene muori!...
+
+Le fece fiutare a lungo una fiala: pensò anche che forse sua cognata
+conosceva tutti i suoi segreti, poichè aveva parlato di veleni.
+
+La povera Gabriella era già morta!
+
+Vicino a lei stava la fiala fatale!...
+
+Camilla era esasperata, pallidissima; ciò dava alla sua rara bellezza
+alcun che di tetro e di fantastico insieme.
+
+Lo scioglimento del suo dramma era vicino, sarebbe stato terribile, lo
+comprendeva!...
+
+Ed intanto donna Livia, colei che era ancora amata da Federico, era
+uscita illesa da mille pericoli!...
+
+Che le giovava la morte di Gabriella?
+
+Ah non si sentiva vendicata abbastanza!...
+
+Per qualche tempo ella guardò spaventata il cadavere, non sapendo a
+qual partito appigliarsi.
+
+Finalmente si decise; direbbe che Gabriella era morta improvvisamente
+d'una convulsione, appena ritornata dalla chiesa!
+
+Donna Maria per certo non la smentirebbe!
+
+Mentre ella, in sì dolorosa perplessità, dimenticava persino di
+nascondere il veleno, un servo apparve sulla porta socchiusa:
+
+--Un signore forestiere, disse, che sino da questa mattina venne a
+cercare della signora Gabriella, mentre era in chiesa, è ritornato e
+vuol parlarle all'istante.
+
+Aprì l'uscio allo sconosciuto, e si ritirò senza avvedersi del
+cadavere.
+
+Lo sconosciuto entrò; era Marco.
+
+S'avanzò nella stanza. S'avvide della sua antica fidanzata e di
+Camilla....
+
+Mise un grido.
+
+Oh! esclamò, è troppo tardi!... Costei era qui! Ed ella è già morta!
+
+Per un istante il dolore gl'impedì continuare, ma presto si superò; ed
+avvicinandosi a Camilla la scosse, come se avesse voluto svellerla
+dalla terra, estirparnela, come se ne estirpa una pianta malefica.
+
+Ella non osò parlar subito. Finalmente:
+
+--Non l'ho uccisa io! disse.
+
+--Sì che l'hai uccisa! Infame! Guarda, guarda quelle lividure!...
+L'uccidesti come quella tua vecchia governante a Venezia....
+
+Ah egli sapeva!...
+
+--Tutto io so, continuava egli; avevo consigliato Gabriella a
+diffidare; come mai si lasciò trascinare a seguirti?
+
+In quel momento la porta si aprì.
+
+Era Federico, che, appena udita la morte del principe, indovinando che
+il suo biglietto alla duchessa ne era stato causa, veniva stordito,
+confuso, voleva partire all'istante.
+
+Marco disperato, Camilla avvilita, Gabriella morta!
+
+Ah! per quanto male immaginasse, non avrebbe mai aspettato di vedere
+un sì terribile quadro!
+
+--Marco, sussurrò Camilla, Marco tacete! Non mi accusate innanzi a
+lui. Io non avrei ucciso Gabriella, se ella non avesse salvato la mia
+rivale!...
+
+Ma Marco non l'ascoltò.
+
+E volgendosi all'ufficiale, che non poteva profferire un accento:
+
+--Vostra moglie, gli disse, è un'avvelenatrice. Uccise già una sua
+vecchia governante a Venezia, perchè certo conosceva tutti i suoi
+segreti, ed ora avvelenò Gabriella per punirla di aver salvato la sua
+rivale.
+
+--Donna Livia! la duchessa! esclamò l'ufficiale rabbrividendo....
+
+--Voi lo saprete chi è!
+
+--Povera Gabriella! ella salvò donna Livia!
+
+E Federico piangendo coprì di baci il viso della sorella.
+
+Indi si avanzò furioso verso Camilla.
+
+--Attendete, ve ne scongiuro, gli disse Marco trattenendolo, ella non
+vi sfuggirà!...
+
+Ucciderla subito non sarebbe punirla abbastanza!... Io voglio in
+faccia sua dirvi tutto il male, che fece.... Poichè è questo ch'ella
+paventa...
+
+Si arrestò vedendo entrare due cavalieri.
+
+Erano il conte di San Giorgio e Dal Pozzo, che correvano sulle traccie
+di Federico.
+
+--Cielo! che avviene qui? chiese spaventato il cavaliere di Malta.
+
+--Oh disse Marco esasperato, questa donna, ed additava Camilla seduta
+in un ampio seggiolone in fondo alla stanza, ha avvelenato Gabriella,
+perchè salvò la vita della duchessa!...
+
+--Donna Livia? domandarono insieme il conte e Dal Pozzo.
+
+--Sì! mormorò Federico.
+
+--Donna Livia le deve la vita? disse il conte avvicinandosi a
+Gabriella. Ed io, che tanto sospettai di lei.... Oh sventurata!
+
+E come aveva fatto prima l'ufficiale, depose un bacio su quel freddo
+cadavere.
+
+Dal Pozzo era tanto spaventato che non poteva profferir parola.
+
+Federico, più pallido della morte, stava immobile appoggiato alla
+parete.
+
+Marco continuava:
+
+--Questa disgraziata, che io doveva sposare, fu rapita, or sono cinque
+anni, dalla casa ove l'aveva messa suo padre, rapita per ordine di
+costei, che la diede in mano ad uno sconosciuto, e le indebolì il
+cervello con narcotici possenti.... Mi raccontò tutto ella stessa,
+quando la vidi in Rimini poco tempo fa... Ed io, che conoscevo questa
+donna come un'avvelenatrice, l'avevo consigliata a diffidarne, senza
+tuttavia spaventarla troppo, poichè speravo che ella fosse soltanto
+l'amante di Federico di Chiarofonte, che non potei avvertire perchè
+ignoravo da lungo tempo ove fosse!... Quando ritornai a Rimini, il
+giorno dopo la partenza di Gabriella, vi trovai un suo biglietto, nel
+quale mi annunciava che si recava in Sicilia col fratello; ma ignoro
+per qual motivo non accennasse a costei; ciò mi confermò nella mia
+supposizione, e pensai con gioia che Chiarofonte non l'aveva sposata.
+Io compresi, aggiunse volgendosi all'ufficiale, perchè vi recavate in
+Sicilia. Sapevo chi fosse stato vostro padre da qualche giorno appena;
+sicuro che Camilla non era qui, pensai poter indugiare per andare a
+Venezia a prendere una lettera del cavaliere dell'Isola, posseduta
+dalla signora Lorini, e che credevo potesse esservi necessaria....
+Ohimè! che feci! perchè differii?... Tenete, Federico: è l'ultima
+lettera di vostro padre.
+
+L'ufficiale prese il foglio, ma non potè leggerlo; accennò al conte di
+leggere lui, ciò ch'ei fece ad alta voce con viva emozione, evitando
+però certe frasi concernenti la moglie dello zio.
+
+Quando la lettura fu terminata, Federico escì finalmente dal suo
+abbattimento.
+
+Ohimè! disse, ed io potei unirmi a simile mostro! Oh mio Dio!...
+
+Camilla era sempre rimasta col capo fra le mani.
+
+--Indegna! Perfida! Lusinghiera! Infame! mormorava il povero ufficiale
+fuori di sè.... Quale cumulo di menzogne, di delitti! Quale
+ipocrisia!... Prima di morire, dimmi in qual modo conoscesti mia
+madre....
+
+--Ve lo dirò, rispose Camilla. Ella era sorella a mio padre. Fino dal
+1365 era ritornata in Dalmazia e viveva con noi. Tre anni dopo ci
+recammo tutti a Venezia, perchè ella volle vedervi ad ogni costo.
+Infatti vi vide nascostamente più volte, ma non osò mai presentarsi a
+voi, temendo i vostri rimproveri, il vostro disprezzo. Vide qualche
+volta anche Gabriella.... Io vi conobbi allora, Federico; fin d'allora
+vi amai. Vostra madre morì poco dopo lasciandomi, come vi dissi, i
+suoi segreti.... Sposarvi divenne il mio sogno.... Ma voi eravate
+allora a Corfù. Quando ritornaste ferito da Lepanto respirai; potei
+avvicinarmi a voi; le mie cure, il vostro abbattimento fisico, le
+vostre preoccupazioni, di cui qui compresi il motivo nell'udire il
+nome di donna Livia, mi ajutarono....
+
+--Tacete! Tacete! esclamò disgustato il giovane. Ditemi soltanto dov'è
+questo mio fratello, di cui parla mio padre.
+
+--Ve lo dirò, rispose Camilla, ma a condizione soltanto che voi mi
+perdoniate; altrimenti non lo farò mai.
+
+Si comprendeva ch'ella era risolutissima.
+
+--Ditele di sì, sussurrò il conte all'ufficiale; tale promessa non
+impegna.
+
+--Bene, sì, mormorò Federico con voce soffocata, parla!
+
+--Egli è quel giovane frate, il padre Leone, che venne a salutare il
+conte nel porto di Rimini. Fino a sedici anni visse con sua madre in
+Germania. Quando ella venne in Dalmazia, ei volle assolutamente
+entrare in un convento di cappuccini. Egli ignora tutto, persino il
+nome di Chiarofonte. La sua fede di nascita è nel mio scrignetto.
+
+--Il padre Leone! disse il cavaliere di Malta respirando....
+
+Ha la sua fede di nascita, pensò poi; ma questa donna è un archivio!
+
+--Non posso ucciderti io stesso, disse Federico facendo uno sforzo;
+altri ti puniranno.
+
+E fece per allontanarsi.
+
+--Oh! esclamò ella alzandosi con esaltazione e come se temesse di non
+più vederlo, ma io vi ho amato!... e vi amo ancora!...
+
+E fece per trattenerlo.
+
+L'ufficiale la respinse con orrore, come se avesse temuto esser tocco
+da un serpente.
+
+Camilla provò un senso di dolore sì vivo che la esasperò, perchè in
+mezzo ai suoi delitti, a tante orribili colpe ella lo aveva amato con
+vera passione.
+
+Or qual maggior tortura che destare ribrezzo in chi si ama?
+
+E parve a Camilla una pena d'inferno!
+
+Il conte accennò a Dal Pozzo di trascinar via Federico, che depose un
+ultimo bacio sulla fronte della sorella ed escì disperato.
+
+Dopo qualche tempo di silenzio, Marco si volse al conte.
+
+--Suo marito vuole che sia punita, mormorò.
+
+--Non dubitate, lo sarà; ma non abbiamo il diritto di negarle il tempo
+a pentirsi, e vedere qualche religioso se ella lo desidera....
+
+--Sì lo voglio, interruppe Camilla.
+
+--Oh ella ne approfitterà per fuggire, mormorò Marco.
+
+Il conte era perplesso, ripugnante, non sapeva a che risolversi.
+
+Il veneziano lo considerava inquieto.
+
+Intanto la porta si aprì.
+
+--Il duca! esclamò il cavaliere.
+
+La vendetta non poteva scegliere una figura d'uomo, che la
+rappresentasse meglio di don Francesco.
+
+Marco respirò in vederlo, chè il conte gli era sembrato troppo dolce.
+
+--Dov'è la figlia del cavaliere dell'Isola, quella che salvò la vita
+alla duchessa? domandò don Francesco.
+
+--Eccola, rispose Marco additandogli il cadavere.
+
+--Oh disse il duca tristamente, giunsi troppo tardi; eppure mi sono
+affrettato. Fatalità!
+
+--In qual modo foste avvertito? gli chiese il conte.
+
+I due cugini si vedevano per la prima volta dopo la loro separazione.
+
+Era in un bel momento.
+
+--Con questo biglietto che ella stessa, non potendo essere ricevuta da
+donna Livia, scrisse nel mio palazzo, mentre io era assente.
+
+E lo porse al conte che lesse. Dopo di che:
+
+--Come? disse sommessamente al duca, anche donna Maria? Oh abbominio!
+
+Don Francesco si accontentò di fargli un cenno affermativo.
+
+Indi arrestò lo sguardo su Marco.
+
+Il conte ripetè allora in poche parole al cugino la narrazione del
+veneziano.
+
+Quando questa fu terminata il duca si volse a Marco:
+
+--Dunque, signore, gli disse, voi foste prima causa della salvezza
+della duchessa, e senza i vostri avvertimenti questa sventurata non
+avrebbe diffidato, e non le sarebbe stato possibile sventare la trama.
+Lo comprendo, e non lo dimenticherò giammai!
+
+Marco, benchè posto un po' in soggezione, rispose:
+
+--Fu combinazione, nulla di più.... Ciò che desidero è di veder
+vendicata questa infelice. Ecco la causa di tutti i suoi mali, ecco
+chi la uccise!
+
+Ed additava Camilla rimasta immobile sulla sua seggiola col capo fra
+le mani.
+
+Il duca si avanzò verso di lei.
+
+Il conte e Marco si attendevano ad una scena orribile: erano in preda
+a viva ansietà.
+
+Camilla alzò gli occhi sul duca, quel duca, di cui si era tanto
+occupata, e che non aveva veduto ancora. Rabbrividì.
+
+--Signora, cominciò egli, vostro marito assumerà domani il nome di suo
+padre, il mio: dovete saperlo.
+
+Quell'esordio parve oscuro a Marco.
+
+--Comprendete, continuava don Francesco, che prima voi dovete essere
+morta.
+
+Il veneziano comprese e si tranquillizzò.
+
+Camilla taceva.
+
+--Spero, proseguì freddamente il duca, che sarete, signora, abbastanza
+coraggiosa perchè nessuno sia forzato a versare il vostro sangue.
+
+--Ecco, esclamò Marco, ecco il veleno, col quale assassinò sua
+cognata.
+
+E consegnò al duca la fiala, che sin dal primo momento egli aveva
+scorto su di un tavolino, vicino a Gabriella.
+
+Ah! era forse quello destinato per donna Livia, pensò il duca
+prendendola.
+
+--Bene, rispose a Marco.
+
+Esaminò attentamente la fiala, indi la depose innanzi a Camilla.
+
+Ella fremette.
+
+Non aveva mai creduto in Dio; ed ora, per suo maggior tormento,
+credeva nella sua collera.
+
+Esitava......
+
+--Che! occorrerebbero incitamenti? le disse il duca con uno sprezzo
+umiliante.
+
+--No, rispos'ella con alterigia, io mi ucciderò! ma voglio tempo a
+confessarmi; è una cosa che non si nega ad alcuno.
+
+--Se glielo accorda, se si impietosisce, disse Marco volgendosi al
+conte, ella si salverà! è tanto astuta; cagionerà forse nuovi danni
+prima di morire! Ingannerà il confessore! Egli intercederà!
+
+--Non temete, signore, rispose il cavaliere di Malta con un lugubre
+sorriso.
+
+Ed aggiunse tra sè: sarebbe più facile impietosire un macigno.
+
+--Sì, voglio tempo a confessarmi, ripetè Camilla.
+
+Il duca per unica risposta le additò il veleno con quell'aria
+imperiosa, che nessuno sapeva prendere meglio di lui.
+
+Ella comprese che tutto era inutile; si decise.
+
+Presa la fiala, la fiutò a lungo; cadde subito rovesciata
+all'indietro...
+
+Era morta!
+
+Il duca si allontanò da lei.
+
+--Ora, mormorò, mi occuperò di...
+
+Il conte lo trattenne.
+
+--Che contate fare di donna Maria? gli domandò a voce bassissima.
+
+--Non credo vogliate difenderla.
+
+--Non ne ho desiderio alcuno, ve lo assicuro. Ma riflettete che ella
+per nostro rossore è...
+
+--Sì, sì. Faremo le cose senza scandalo.
+
+--Sarà possibile; poichè la sua complice non l'ha accusata, potrete
+tener celata a tutti la sua colpa.
+
+--Lasciate fare a me.
+
+--Prima vorrei farvi leggere una lettera del cavaliere Dell'Isola
+nostro zio, che scrisse negli ultimi istanti di sua vita ad una
+signora di Venezia. Contiene nuove rivelazioni, che è giusto siano
+conosciute da voi. Tenete. L'ha recata questo signore.
+
+Il duca la prese e la lesse, mentre il conte pensava che ritrovava suo
+cugino migliore assai di quando l'aveva lasciato.
+
+Donna Livia sa fare davvero dei miracoli, diceva tra sè.
+
+Marco guardava impensierito Camilla; passata l'ebrezza della vendetta,
+chiedevasi se non fosse stato troppo inflessibile verso di lei, la
+quale avrebbe potuto pentirsi.
+
+Per darsi pace non aveva che a gettar gli occhi sul duca, il quale di
+rimorsi non ne sentiva certamente alcuno.
+
+Il cavaliere di Malta era profondamente triste.
+
+In qual modo finiva tutto? Mai egli si sarebbe atteso a tale
+scioglimento.
+
+Tornò a contemplar Gabriella, ed i suoi occhi s'inumidirono pensando
+che quella giovane era morta per aver salvato donna Livia! Infelice!
+comprendo ora perchè mi parlò di lacci, di sventure; ella era sotto un
+costante incubo, che la faceva paventare di tutto...
+
+Intanto il duca percorreva la lettera di suo zio.
+
+Oh! pensava, dunque quella donna, per la quale il cavaliere dell'Isola
+era stato diseredato, scacciato, lo tradì. Ed egli temeva vendicarsi
+in modo orribile invece di desiderarlo!... Pare fosse molto pentito...
+Sembra scrivesse ad un'amica; comprendo...
+
+Ed andando innanzi: Un altro figlio!...
+
+Finita la lettura, si volse al conte e gli rese la lettera.
+
+--Ebbene, duca? chiese egli.
+
+--Ebbene, conte? dirò io a voi: sapete qualche cosa di questo figlio
+perduto?
+
+--Sì, e lo conosco; è un giovane frate di molto merito, che per una
+strana combinazione vide il ritratto di mia madre, e ne notò la
+straordinaria rassomiglianza. con una signora da lui veduta in Pesaro,
+questa nostra sventurata cugina.
+
+--Ma ditemi, conte: se i figli del cavaliere ignoravano la loro
+origine, come possedevano le di lui carte di famiglia?
+
+--Erano state consegnate dalla loro madre a colei, ed additava
+Camilla. Ella usò ogni mezzo per giungere a sposare Federico di
+Chiarofonte, al quale però non rivelò il segreto che dinanzi a me, al
+mio arrivo a Milano.
+
+--Comprendo, comprendo. E tra sè:
+
+Davvero donna Livia ed egli stesso ignoravano tutto!
+
+--Voi, conte, aggiunse poi con indifferenza, mi dovreste qualche
+spiegazione.
+
+Il cavaliere restò alquanto imbarazzato.
+
+--Come credete, rispose quindi; domani verrò da voi, e qualunque
+spiegazione bramiate, l'avrete da me.
+
+--Vi attenderò, cavaliere.
+
+Ed avvicinandosi a Marco, che stava contemplando tristamente
+Gabriella:
+
+--Signore, gli disse, questa mia sventurata cugina, a cui io devo
+tanto, ha dei bambini. Sapete ove sieno?
+
+--Certamente.
+
+--La duchessa, riprese don Francesco che esaminava con emozione
+Gabriella, vorrà occuparsi di quei fanciulli. Venite domani al mio
+palazzo, vi prego; ella vi comunicherà le sue idee.
+
+--Non mancherò.
+
+--Questa infelice, continuò il duca, verrà sepolta domani nelle tombe
+della nostra famiglia... Quanto a costei...
+
+E si arrestò guardando Camilla.
+
+--Costei, signor duca, i miei marinaj possono gettarla in mare
+stanotte.
+
+--Benissimo, rispose don Francesco con un cenno di approvazione.
+
+Quel veneziano gli piaceva.
+
+Indi escì.
+
+Allora il cavaliere di Malta, che non aveva parlato sin là per la
+meraviglia che gli cagionavano i sentimenti generosi espressi da don
+Francesco, si volse a Marco:
+
+--Voi siete straniero qui, gli disse; conosceste molto questa mia
+sventurata cugina; venite in mia casa appena sarete libero; cercate
+del conte di San Giorgio, vi attenderò. Desidero anche aver qualche
+dettaglio sul passato di questi miei parenti... Vi prego a non
+rifiutarmi.
+
+--Non dubitate.
+
+--Ora vado in traccia del povero Federico; temo non abbia a fare
+qualche pazzia!... Era così fuori di sè!...
+
+Marco non rispose.
+
+Il conte escì.
+
+Ed il giovane rimase ancora un istante fra quei due cadaveri, dei
+quali uno gli metteva orrore, e l'altro gli era sì caro.
+
+--Mio Dio! mormorava, in quale istante le ho rivedute entrambe!...
+
+.................................................................
+
+Il duca, appena lasciata quella funebre stanza, aveva chiesto ad un
+servo di donna Maria.
+
+--È sola nel suo appartamento, eccellenza, rispose l'interrogato, che
+trovava assai strana la presenza del duca dell'Isola in palazzo, dopo
+quanto vi aveva fatto il giorno prima.
+
+Ma quei poveri servi avevano veduto in pochi giorni tante cose strane
+che erano confusi, storditi; non comprendevano nulla.
+
+Il duca si diresse verso l'appartamento di sua sorella.
+
+Chiese di lei ad una camerista, la fidata Caterina. Questa, che, per
+aver dimorato nel palazzo di don Francesco, lo conosceva e ne aveva
+paura, rispose un po' tremante che la principessa non voleva ricevere
+alcuno.
+
+Il duca la respinse ed entrò egualmente.
+
+Non aveva pratica di quell'appartamento ove non era mai entrato.
+
+Traversò a caso diverse stanze; finalmente vide sua sorella in un
+elegante gabinetto, in piedi vicino alla finestra, pallidissima,
+agitata.
+
+Le era stato detto che il duca, il conte, l'ufficiale ed altre persone
+erano entrate nella stanza di Gabriella, ove certo avveniva qualche
+scena terribile.
+
+Alla vista di don Francesco ella vacillò; ma l'odio, quel sentimento,
+che soverchiava tutti gli altri nel suo cuore, ridestò il suo ardire.
+
+--Come? gli disse con alterigia, voi qui? in questa casa, dopo averne
+ucciso il padrone? È troppo, e non lo soffrirò.
+
+--Infame! rispose il duca, mentre rinchiudeva l'uscio.
+
+E senz'altro:
+
+--La vostra complice è morta!
+
+--La mia complice! che volete dire?
+
+--Che la donna, colla quale tramaste la perdita della duchessa, colla
+quale tentaste avvelenarla, è punita.
+
+Donna Maria si sentì mancare; comprese che donna Livia era salva
+ancora e provò un fremito di rabbia. Indi:
+
+--Questa è una calunnia, disse con sprezzo.
+
+--No, non è calunnia, e voi il sapete.
+
+--Quali prove avete voi?... domandò la principessa sdegnosa.
+
+--Un biglietto della figlia del cavaliere dell'Isola, che accusa voi e
+sua cognata.
+
+--Ella mente.
+
+--Non mente una donna abbastanza generosa per dar la sua vita in
+vantaggio d'un'altra: la donna, che salvò la duchessa, e che la vostra
+complice ha ora avvelenata.
+
+Donna Maria rimase un istante attonita. Gabriella era morta! Camilla
+l'aveva uccisa perchè aveva salvato donna Livia! Ed il duca parlava di
+generosità!... Egli!...
+
+--Sì, continuava don Francesco, ha salvato la duchessa, che voi,
+infame, odiaste sempre con tanto furore! Che vi fece ella mai?
+
+--Che mi fece? sempre mi abborrì! ma perchè è di me più astuta,
+dissimulò quell'odio, mentre io non ho mascherato il mio! Persino nel
+giorno del mio matrimonio ella tentò pormi in disgrazia del principe,
+a cui parlò a lungo in segreto per questo.... Voi pure la vedeste!...
+
+--V'ingannate! fu egli che volle parlarle per aver notizie di donna
+Rosalia.
+
+--Oh nol credo!
+
+--Sì, le chiese di donna Rosalia, di cui si era preso giuoco, di donna
+Rosalia, che vi lasciai sacrificare, grazie a quel segreto, il
+sapete!... Voi vedete che io non m'adiro, perchè la vendetta non può
+sfuggirmi.
+
+La principessa rabbrividì; ma come sempre richiamò la sua audacia, e:
+
+--Quale diritto avete voi? Non vi basta avermi ucciso il marito dopo
+due mesi di matrimonio?
+
+--Vostro marito! voglio che lo rimpiangiate davvero! Che amaramente vi
+pentiate d'aver giuocato la sua vita ed il vostro avvenire con una
+temerità incredibile, con una temerità che maledirete!
+
+E le si avvicinò,
+
+--Che contate fare? chiese ella allontanandosi.
+
+--Meno baldanza! Sedete e scrivete.
+
+E le additò un elegante scrittojo.
+
+--Scrivere? che?
+
+--Scrivete! ripetè il duca facendola sedere a forza.
+
+Indi con maggior calma:
+
+--Informate vostro cognato, l'erede di vostro marito, che voi vi
+recate ad una terra isolata a passarvi qualche tempo. Scrivete! Se nol
+fate, guai! Pensate che sarebbe peggio per voi.... Ho la prova del
+vostro delitto.... vel dissi!... Se non vi accuso pubblicamente è
+soltanto per un riguardo a me stesso. Obbedite!
+
+Donna Maria atterrata obbedì.
+
+Comprese che altrimenti sarebbe stata forse disonorata od uccisa.
+
+Ah! che aveva mai fatto?...
+
+--La campagna ve la provvederò io, riprese il duca con un sorriso, che
+agghiacciò la principessa. Farò in modo che non possiate più nuocere
+ad alcuno.
+
+--Voi mi farete assassinare in segreto! Siete capace di tutto, mormorò
+ella.
+
+--Lo meritereste! E, se non fosse pel timore di attristare troppo
+donna Livia, lo farei!
+
+Donna Maria respirò. Quantunque indispettita all'eccesso di dovere la
+propria salute alla sua nemica, pensò che una prigione non è la morte,
+e che certo troverebbe il modo di escirne. Però quell'avvenire
+l'atterrì egualmente.
+
+--Ordinerete una carrozza, continuò don Francesco; io vi salirò con
+voi. Giunta al mio palazzo, la cangerete con una delle mie; partirete
+con una scorta sicura, che vi condurrà dove ho divisato. Rammentatevi
+bene: non un grido, non una parola all'escire di qui! Vi assicuro che
+ve ne pentireste!
+
+--Oh! esclamò ella esasperata, dovrò io rinunciare a tutto? Se donna
+Livia non mi odiasse, se fosse quale la dite, non vi permetterebbe
+tale barbarie invece di consigliarvela!
+
+--Ella sarebbe capace di perdonarvi ancora! ma io nol farò, perchè
+appena libera, tornereste a volerla perdere! Orsù, finitela; partiamo!
+
+--Ah! ella è causa di tutte le mie sventure! Senza coloro, ch'ella
+inviò a cercare dal conte, io sarei felice! Sia maledetto il giorno,
+in cui quel superiore li condusse nel mio palazzo!...
+
+--Maledite voi stessa! e rammentatevi che, senza esservi trascinata,
+tentaste sin da fanciulla di perdere la duchessa. Seguitemi!
+
+--Voi! l'uccisore di mio marito!
+
+--Vi avverto che la mia calma è forzata, che non saprò contenermi a
+lungo.... Quando penso al male che voleste farmi!... aggiunse con
+furore....
+
+E prendendola per un braccio, trascinandola quasi:
+
+--Andiamo, le ripetè, e tacete!
+
+Ella tacque. La sua alterigia la consigliò a seguire il duca con una
+apparente tranquillità.
+
+Qualche momento dopo consegnava ad un servo il biglietto pel cognato.
+
+Quindi salì in carrozza con don Francesco.
+
+
+
+
+XVII.
+
+
+L'indomani Marco aveva terminato ogni cosa.
+
+Camilla era per sempre sepolta fra i gorghi del mare.
+
+I servi del palazzo avevano lasciato fare i marinai, perchè sapevano
+che quella dama forestiera, di cui ignoravano il nome, si era
+suicidata.
+
+A Gabriella, per ordine del duca, erano stati fatti magnifici
+funerali, che a Marco sembrarono come un'amara derisione al passato
+della sventurata figlia del cavaliere dell'Isola.
+
+Il veneziano, recatosi al palazzo del duca, vi era stato ricevuto da
+donna Livia. Ella lo aveva incaricato di andar a prendere i figli di
+Gabriella, di cui aveva parlato al marinaio con molta emozione:
+
+--Io voglio, avevagli detto, rimpiazzarla presso loro; finchè saranno
+esciti dall'infanzia, li lascerò colla loro governante, che pure
+condurrete qui, ad un mio castello vicino, ove mi reco sovente; e voi,
+signore, quando verrete a vederli, sarete sempre il benvenuto. Non
+dimenticherò giammai quanto devo alla sventurata cugina del duca ed a
+voi stesso.
+
+E Marco, dopo aver narrato alla duchessa la storia di Gabriella, era
+partito più calmo ed incantato di donna Livia.
+
+Che buona dama è questa giovane! pensava; almeno Gabriella non salvò
+la vita ad un'ingrata. Non capisco; pare che questa duchessa abbia in
+passato amato anch'ella Federico di Chiarofonte, a quanto ieri ne
+udii.
+
+Egli aveva narrato al conte di San Giorgio di quello abboccamento,
+aggiungendo che la sera istessa si sarebbe imbarcato per Rimini.
+
+Federico disperato, furente, indignato voleva partire con lui.
+
+Aveva dapprima pensato al suicidio, e se ne era dissuaso soltanto
+quando Dal Pozzo gli ebbe detto che con esso amareggerebbe ancora
+l'esistenza di donna Livia, la quale avea già tanto sofferto per la
+passione infelice, ch'egli le aveva ispirata.
+
+Il conte ed il messinese lo avevano condotto, trascinato quasi dal
+procuratore, il quale, avendo già tutto concluso col duca, non aveva
+che ad intendersi col giovane cavaliere dell'Isola. Questi lo incaricò
+dell'azienda de' suoi vasti possedimenti e delle divisioni.
+
+L'ufficiale aveva persuaso Dal Pozzo a seguirlo almeno per qualche
+tempo; contava vedere una volta il fratello, riabbracciare i figli di
+Gabriella, salutare a Venezia la signora Lorini, quindi recarsi a
+Milano, e chiedere d'essere inviato in Ispagna per sempre.
+
+Il nome di Chiarofonte, gli dicevano i suoi amici, non è il vostro;
+quello di vostro padre, che ora avete assunto, quella donna non lo
+portò; voi siete degno del nome degli Isola, e lo illustrerete sempre
+più col vostro valore.
+
+--Se non altro, diceva Dal Pozzo, al conte che gli aveva dato tutti i
+particolari, è liberato da sua moglie, sta meglio di prima; mi pare
+debba della riconoscenza al duca, che non si accontentò di mezze
+misure.
+
+Bello, giovane, valoroso, nobile, ricco come egli è finirà per darsi
+pace. In Ispagna certo non gli mancheranno distrazioni. Io starò con
+lui finchè sarà più calmo; chi sa, fors'anche per sempre!... Tanto qui
+mi annojavo!...
+
+Il messinese però aveva perduto ogni fede nei bei sorrisi, benchè non
+sapesse che donna Maria si fosse contaminata con Camilla.
+
+Si proponeva di essere molto diffidente, molto cauto; l'esempio di
+Federico lo aveva istruito.
+
+.................................................................
+.................................................................
+
+Il giorno stesso il conte di San Giorgio si recava dal duca, come
+glielo aveva promesso.
+
+Fu ricevuto all'istante.
+
+Trovò don Francesco in piedi nel suo gabinetto.
+
+Entrambi si guardarono perplessi. Forse pensavano al giorno, in cui si
+erano divisi in quel gabinetto medesimo.
+
+Il duca ruppe primo il silenzio.
+
+--Ebbene, cavaliere, chiese al cugino con un sorriso alquanto ironico,
+come sta il Gran Maestro?
+
+--Vi comprendo, duca, rispose il povero conte sorridendo anch'egli, ma
+io non vi ho mentito; a Malta vi fui, e finchè vi rimasi, serbai il
+silenzio promessovi.
+
+--Belle promesse, fatte con animo d'ingannare!
+
+--Duca, voi mi offendete: se assecondai donna Livia fu perchè vostro
+padre mi aveva....
+
+--Bene, bene, interruppe don Francesco, non parliamone più.
+
+--Infatti sarà meglio.
+
+--Sedete, conte.
+
+--Volentieri.
+
+Entrambi sedettero.
+
+--E così, chiese don Francesco, che novità abbiamo?
+
+--Il cavaliere dell'Isola parte stassera con Dal Pozzo; conta recarsi
+fra qualche mese in Ispagna per sempre.
+
+Il duca respirò.
+
+--S'imbarcheranno sulla nave di quel veneziano, che mi narrò essere
+stato incaricato dalla duchessa di condurle i figli della sventurata,
+che la salvò.
+
+Il duca esitò un poco, indi:
+
+--A proposito della duchessa, conte, alcuni trovano la vostra
+devozione per lei un po' eccessiva.
+
+--Comprendo, rispose il cavaliere di Malta alquanto imbarazzato, che
+vi furono fatte delle insinuazioni.
+
+--Ebbene sì, non nego; e prima di riprendere la stretta relazione, che
+aveste sempre colla famiglia, troverete giusto che io desideri qualche
+spiegazione.
+
+Queste parole furono pronunciate senza sdegno; ciò fece pensare al
+conte che donna Livia aveva già ottenuto dal duca la pace: e benchè un
+po' turbato, rispose con molta calma.
+
+--Mi spiego le vostre parole colle scene sconvenienti provocate da
+donna Maria, e vi rispondo senza esitare. Io posso ammirare la
+duchessa come una donna superiore, ma nulla ho a rimproverarmi nè
+verso lei, nè verso voi; sicchè non riconosco ad alcuno, nemmeno a
+voi, duca, il diritto di discendere nel mio cuore e di discuterne i
+sentimenti. Posso riguardare la vostra felicità come sovrumana, ma non
+mai osare d'attentarvi nemmeno in pensiero. Donna Livia per me è
+sacra.
+
+Don Francesco ascoltava attentamente e non lo interrompeva.
+
+Il conte proseguì con maggior dolcezza:
+
+--Duca, come amico, come parente, io vi dico che, se dopo le tante
+prove che aveste dalla duchessa in questi giorni, dubitaste di lei
+anche un solo istante, fareste grave oltraggio a lei non soltanto, ma
+a voi stesso.... Rendetela felice, fatele dimenticare i tanti pencoli
+corsi, le emozioni penose dì questi giorni ed io sarò contento.
+
+Vi era tanta dignità ed insieme tanta tristezza affettuosa
+nell'accento del conte che don Francesco, benchè tutt'altro che uomo
+facile a commuoversi, sentì quasi della compassione per lui;
+d'altronde aveva promesso a donna Livia di pacificarsi col cugino e
+gli stese la mano dicendogli:
+
+--Sì, sì, avete ragione.
+
+La pace era fatta. Donna Livia sola aveva potuto ottenerla.
+
+--E vi divertiste, cavaliere, nel vostro viaggio? domandò dopo un
+momento il duca sorridendo.
+
+--Sì, rispose pure sorridendo il conte; a Venezia vidi delle
+bellissime feste pel re di Francia, feste, di cui qui in Sicilia non
+si ha alcuna idea.
+
+Ed intanto pensava alle tanto noje subite ed a certe scene, di cui il
+duca avrebbe riso se fosse stato presente.
+
+--Ne ho piacere, rispose don Francesco. E tra sè: «Guardate come fanno
+bene i viaggi; ecco l'austero conte divenuto quasi spiritoso.
+
+--Mi duole, continuò poi, la morte di quella nostra disgraziata
+cugina; donna Livia se ne rammarica molto.
+
+--Comprendo, ma ditele per tranquillarla che quella infelice era molto
+sofferente, che poco certo le rimaneva di vita.
+
+--Glielo direte voi stesso.
+
+--Io? chiese il conte con una certa indifferenza.
+
+--Sì, voi, cavaliere; ella desidererà aver qualche particolare sulla
+missione affidatavi; recatevi da lei domani.
+
+Il duca desiderava dare una prova di fiducia a donna Livia, la quale,
+lo comprendeva benissimo, aveva pel conte null'altro che
+dell'amicizia. Federico lo aveva guarito della gelosia e gli aveva
+dato ben altro a pensare; ei dicevasi che, se donna Livia aveva saputo
+sacrificare il suo amore per quel giovane, adorato un giorno, per quel
+bel cavaliere, che le aveva salvato la vita, egli non doveva temere
+più di alcuno.
+
+Il conte era un po' sorpreso dell'offerta fattagli, ma rispose colla
+più completa calma.
+
+--Accetto con piacere; così mi congederò da lei.
+
+--Partite ancora?
+
+--Vado a Malta.... E donna Maria? mi è stato detto sia partita per la
+campagna.
+
+--Non vi fu detto che era partita meco?
+
+--No, ma l'ho pensato.
+
+--Vi dirò dove si trova; l'ho inviata al mio castello solitario di
+C....; è ben custodita. Capite che non posso lasciar libera una
+creatura tanto pericolosa. I parenti di suo marito la credono in
+campagna; non se ne danno alcun pensiero, perchè parmi che in sì poco
+tempo avesse trovato il modo di farsi voler male anche da loro....
+Sapete che l'offendere tutti fu sempre suo costume.
+
+--Non so disapprovarvi; però, se si potesse col tempo sperare in un
+sincero ravvedimento..... Chi sa che ella sia stata anche un po'
+trascinata dall'altra!...
+
+--Non credo; è perversa per natura, lo sapete. Anche donna Livia tenta
+persuadermi di ciò che voi dite, ma io vi penserò ben bene...
+
+--Mi duole che la venuta dei figli del nostro sventurato zio abbia
+dato luogo a sì tristi scene.
+
+--Oh bene, cercheremo dimenticarle! La povera Gabriella si crede da
+tutti morta per una violenta convulsione; l'altra nessuno sapeva
+ancora chi fosse, e non si conoscono le sue colpe; il disonore di
+donna Maria non è palese.... ed il duello col principe è un duello
+come tutti gli altri.
+
+--Avete ragione.
+
+Dopo qualche altra parola il conte si alzò; salutò il cugino e partì.
+
+Quel colloquio era stato breve, ma il più amichevole di quanti
+avessero avuto mai in passato.
+
+
+
+
+XVIII.
+
+
+Il giorno dopo fu dalla duchessa che il cavaliere di Malta venne
+introdotto.
+
+Ella l'attendeva; lo ricevette in una sala del suo appartamento.
+
+Il conte provò una viva emozione nel rivederla.
+
+--Oh donna Livia, le disse, finalmente!
+
+Ella sorrise.
+
+-~ Sì finalmente, rispose. Ah! che non avremmo mai potuto prevedere
+quanto è avvenuto!
+
+E lo fece sedere.
+
+--Dov'è il duca? domandò il conte.
+
+--È partito in carrozza.
+
+--Sono stato ieri da lui.
+
+--Lo so, e godo nel vedervi pacificati una volta.
+
+--Non vi voleva che voi, donna Livia, per compiere tale miracolo.
+
+--Gli avvenimenti terribili di questi giorni vi contribuirono assai
+più.
+
+--Non lo credo, duchessa.
+
+--Ah! conte, che avrete voi pensato di me? Dal vostro biglietto
+compresi....
+
+E si arrestò un poco; indi:
+
+--Compresi che tutto sapevate.
+
+--Donna Livia, io non sono meno franco di voi. Sì, seppi ogni cosa.
+
+--Donna Maria certamente vi aveva informato?
+
+--Sin dal primo giorno. Ah! donna Livia, potete immaginare quanto
+abbia tremato per voi!
+
+--Il cielo permise che escissi illesa da tanti pericoli!
+
+--Fu un vero miracolo.
+
+--Però anche il duca vi contribuì.... Egli, la cui durezza mi fece
+tante volte orrore, il cui sentire differiva tanto dal mio, mi
+credette quando tutto mi accusava; mi difese.
+
+--Lo so, e questo mi riconciliò con lui.
+
+--E voi, conte, dubitaste di me?
+
+--No; io non dubitai, donna Livia; avrei prima dubitato di Dio....
+Però rimasi un istante, il confesso, stordito, confuso da quelle
+improvvise rivelazioni ed alle insinuazioni infernali di quelle
+femmine perverse. Ma fu un istante. Avrei dovuto tacervi questo,
+ma so che la franchezza non vi offende.
+
+--No, conte.
+
+--Ed ora siete tranquilla?
+
+--Sì e spero esserlo sempre. Solo mi duole la morte della sventurata
+Gabriella. Sentii però che ella era molto sofferente, che poco forse
+le rimaneva di vita, e ciò contribuì a calmarmi; altrimenti la sua
+triste fine sarebbe stata troppo dolorosa per me.
+
+--Era una infelice, signora; quel veneziano deve avervi narrata la sua
+storia.
+
+--Sì.... e suo fratello?
+
+--È partito stanotte con Dal Pozzo. Conta, dopo aver salutato il
+fratello e gli amici, recarsi in Ispagna per sempre. Dal Pozzo si
+propone vivere con lui come in passato, e spera che la sua amicizia,
+qualche distrazione, una vita nuova potranno ricondurre la pace nel
+suo spirito.
+
+Il conte aveva detto tutto questo senza alzare gli occhi su donna
+Livia.
+
+Povero Federico! pensava ella intanto; indi:
+
+--Voi conoscete dunque Dal Pozzo?
+
+--Sì, e da qualche giorno alloggiava in casa mia.
+
+--E vi narrò egli?... chiese ella un po' esitante.
+
+--In qual modo conosceste Federico, in qual modo sposaste il duca?
+Sì.... Egli vi fu quasi forzato. Lo trovai la sera stessa del nostro
+arrivo a Catania; veniva a cercare del suo amico, che un servo gli
+aveva narrato d'aver veduto risuscitato in Messina. Il povero Dal
+Pozzo, ignorando tutto, udendo che Chiarofonte era partito per
+Catania, temette qualche pazzia e corse qui. Mi trovò che escivo dal
+palazzo del principe, ove avevo appena letto la lettera del duca a
+donna Maria. Mi domandò di Federico con parole confuse; compresi
+tutto, lo rassicurai e lo condussi meco. Desideravo, lo confesso,
+avere qualche schiarimento. Ero sì sorpreso.... attonito.... egli mi
+soddisfece dopo che gli ebbi narrato come Federico fosse figlio del
+cavaliere dell'Isola.... Ah duchessa, voi foste dunque infelice?...
+
+--Sì, conte.
+
+--Avete voi dispiacere che Dal Pozzo mi abbia narrato quanto di voi
+sapeva?
+
+--No, ed anzi per darvi una prova della mia fiducia, vi narrerò in
+qual modo passarono i primi tempi del mio matrimonio....
+
+--Ah donna Livia, tale confidenza!
+
+--Ve la faccio senza difficoltà alcuna.--Ed era vero. L'intuizione
+della duchessa le faceva scorgere nel conte un amico, al quale poteva
+dire senza pericolo anche i pensieri.
+
+--Sì, continuò poi. Io sposai don Francesco soltanto per obbedire a
+mio padre moribondo, quasi forzatamente. Federico, che avevo amato
+tanto, che a prezzo del suo sangue mi aveva salvata la vita, che mio
+padre aveva quasi esortato a recarsi a Lepanto, ove io lo credeva
+morto, era posto tra me e don Francesco. E ciò non bastava; il
+carattere del duca, il suo proposito di volermi soggiogare facevano il
+resto. Mi rammento queste parole, che egli mi disse quasi subito dopo
+avermi sposata, vedendomi pensierosa e triste: Ciò che soffrii da
+donna Livia del Faro nol soffrirò da mia moglie. La vostra tristezza
+mi offende; vi amo molto, ma alfine son vostro marito e
+comprendete..... Questo discorso non mi sorprese; io avevo già capito
+che egli amava far paura! È la sua abitudine!...
+
+Il conte sorrise.
+
+--Ma ora il suo carattere non è più sì inflessibile, e spero poterlo
+cangiare intieramente. E continuando:
+
+--Non crediate, gli risposi, che io sia disposta a soffrire rimproveri
+od insulti. Di questo rammentatevi bene, don Francesco; io sono stata
+franca con voi, non vi ho lusingato, non avete dunque il diritto di
+offendervi della mia tristezza. Non attendetevi da me nè lagrime, nè
+scene, che umilierebbero me più di quanto potrebbero annoiare voi....
+So quanto vi devo, e non vi mancherò.... Ma non potrete, già vel
+dissi, imprigionare la mia volontà.--Ah! voi mi odiate, rispos'egli.
+Volete vendicarvi di me, lo comprendo.--V'ingannate; io ho accettato
+la mia sorte.--Troncai quindi quella spiegazione, che sembrò aver
+fatto qualche effetto su don Francesco, il quale non toccò più
+apertamente quell'argomento.--Due orizzonti mi si schiudevano innanzi:
+o subire il mio destino come una vittima, o resistere e cercare, come
+una specie di conforto, di volgere al bene il duca a poco a poco.
+
+Mi decisi per questo partito.--Se egli mi ama davvero, dissi,
+riescirò.--Io tenni parola, cercai vincere il mio dolore. La calma,
+che opposi sempre a' suoi sì facili trasporti, ottenne assai più di
+un'aperta resistenza. Egli sembrava amarmi più di prima. Se io vi
+dicessi che in seguito, comprendendo questo, non provassi mai un
+sentimento d'affezione per don Francesco, mentirei. L'amarezza, che io
+gli cagionavo, mi commoveva talvolta; talvolta il mio cuore
+rimproverava la mia ragione di troppa crudeltà. Ma riconoscevo in lui
+una di quelle tempre orgogliose e dure, colle quali guai se troppo si
+cede! Poi un suo sentimento, che urtasse i miei, che li ferisse, mi
+faceva felicitare della mia fermezza. Confesso che la rimembranza
+dell'amore infelice, che serbavo in fondo al cuore, aiutava la ragione
+in me. Pure talvolta io fui per stendere la mano a don Francesco, e
+per dirgli:--Tutto è dimenticato; ma no; non era tempo ancora.
+D'altronde la tomba di Federico era sempre dinanzi a me. Così ho
+potuto offrire a mio marito la mia riconciliazione, l'oblio del
+passato in un istante supremo. Egli aveva consentito a cedermi, a non
+provocar Federico, quel Chiarofonte ch'egli aveva odiato tanto, perchè
+io gli avevo detto essere disposta a morire pria che vedere tale
+duello. Voi conoscete il duca; comprendete che tale promessa fu per
+lui un gran sacrifizio....
+
+--È vero!
+
+--Le scene terribili di questi giorni, o piuttosto i pericoli che io
+corsi lo impressionarono vivamente. Egli è cangiato, il ripeto! Pensò
+egli stesso ai figli della sua sventurata cugina, ciò che in passato
+non avrebbe fatto certamente. Ed il vedere che egli stesso vi esortò a
+venire da me mi è prova che di me più non diffida. Ora dunque mi tengo
+certa del mio ascendente sopra di lui; farò di non perderlo.... Cogli
+uomini come il duca occorrono molte precauzioni; saper indovinare
+quando una cosa, una parola può far buona impressione o cattiva....
+insomma....
+
+Ed ella sorrise.
+
+Dopo quanto aveva detto, il conte avrebbe potuto risponderle:--Mi
+rimetto in voi, signora; ma ei nol fece.
+
+Ella proseguì.
+
+--Lasciandovi leggere nel mio cuore io faccio per voi, caro conte, ciò
+che non feci mai per alcuno; ricompenso nel modo migliore, credetelo,
+la vostra amicizia così devota.
+
+--Io vi sono riconoscente di tanta fiducia, signora.
+
+--Poi, continuò donna Livia, lo faccio anche perchè voi, vedendomi sì
+vecchia d'impressioni, sì riflessiva, vi persuadiate che io non sono
+una donna da amare.
+
+--Donna Livia, se voi volete persuadermi di questo vi avverto che
+sprecate il tempo. Del resto il mio amore non fa male ad alcuno.
+Lasciatemelo, duchessa, esso non può offendervi.
+
+Egli era assai triste nel terminare queste parole.
+
+--Spero egualmente convincervi di quanto vi dico. Guardiamo,
+cavaliere, le passioni da una regione più alta di esse. Pensiamo a
+quali mali esse possono trascinare.
+
+Credete voi che se il cavaliere dell'Isola avesse potuto immaginare le
+angosce, che lo attendevano, i lacci, in cui sarebbero caduti i suoi
+figli, le scene orribili di questi giorni, credete voi non si sarebbe
+arrestato inorridito sull'orlo del precipizio, in cui è caduto; che
+non si sarebbe ucciso di sua mano prima di sposare quella donna, per
+la quale fu scacciato?
+
+--Non so che dire, donna Livia, voi avete ragione.
+
+--Vedete dunque, continuò la duchessa con una certa filosofia, che
+sarebbe meglio cangiare i vostri sentimenti per me; riguardarmi come
+un'amica, una sorella, non pensare nemmeno che mi avete amata altra
+volta.
+
+--Vi giuro che farò ogni sforzo, ma temo non essere sì coraggioso.
+
+--Il sarete voi meno di me? Perchè io stessa, che parlo così, credetti
+pochi giorni fa morir dal dolore nel riconoscere i caratteri di
+Federico, nel saperlo in vita.... E quando il rividi un istante per
+persuaderlo ad evitare il duca!... allora.... sì, cavaliere, una
+scintilla di quel mio grande, di quel mio solo amore riaccesa nel mio
+cuore, sarebbe bastata ad incenerirlo, ma io la soffocai; chè sarei
+morta prima di mancare a me medesima....
+
+Si arrestò un istante vivamente commossa; indi con maggior calma:
+
+--Vedete dunque che io parlo in conoscenza di causa: convincetevi voi
+pure delle verità che vi ho dette, e potrete senza rimorso continuare
+a venire in casa del duca.... Io vi riguardo come un fratello....
+farete quanto vi chiedo?...
+
+--Sì, donna Livia.
+
+Ella gli stese la mano, ch'ei baciò rispettosamente.
+
+--Ah! continuò la duchessa, sarei lieta se la rimembranza di questi
+giorni orribili non vi si opponesse. Il duca fece più di quanto io
+avrei voluto.... Tinse la sua spada nel sangue del principe, lo
+uccise.... senza di ciò forse donna Maria non avrebbe ricorso ad una
+atroce vendetta.
+
+--Sentite, in questo non so dar torto al duca.... Volevate ch'ei si
+lasciasse offendere impunemente e sopportasse d'essere così vilmente
+giuocato?... Avreste voi perdonato a quelle donne, che vi tendevano si
+perfidi lacci.... che vi volevano disonorata ed estinta?
+
+--Se io vi dicessi, conto, che non provai sdegno contro chi mi odiava
+senza ragione non me lo credereste.
+
+--Io tutto crederei, signora.
+
+--Fareste male, poichè vivamente m'indignai, ed il desiderio della
+vendetta lo provai anch'io, ma per poco.... Ed ora penso con dolore a
+donna Maria, che il duca non vuol lasciare assolutamente in libertà e
+che, per non aver saputo vincere istinti malvagi, perdette sì bella e
+giovane uno splendido avvenire.... Che sarà di lei?...
+
+--Io pure me lo chiedo con qualche compassione; ma l'idea, ch'ella
+potrebbe nuocervi ancora la vince.... Ella fu sempre perversa, finta,
+vendicativa al maggior segno sin da bambina, me lo rammento.
+
+--Per ora, riprese donna Livia, il duca non vuole sentirne parlare;
+sale in furore al solo udirne pronunciare il nome....
+
+Però chi sa! fra qualche tempo, se si potesse inviarla in luoghi
+lontani....
+
+Io spero che, per proprio interesse almeno, ella si ravvederà; poco a
+poco mi lusingo persuader don Francesco.... Agiremo con ogni
+precauzione, faremo in modo che ella non possa nuocerci mai....
+D'altronde la solitudine attuale, le amare riflessioni, il rossore la
+consiglieranno ad essere cauta, se non possono cangiarle il cuore.
+
+--Speriamo.... E donna Rosalia? soffrì ella molto all'epoca di quello
+sciagurato matrimonio?
+
+--Moltissimo.
+
+--Andrò a vederla prima di recarmi a Malta, le narrerò tutto.
+
+--Ah! ella fu vendicata terribilmente. Ditele, conte, che fra qualche
+giorno andremo noi pure a vederla. Lasceremo quindi Catania per lungo
+tempo, onde più facilmente vincere il ricordo di tante scene
+penose.... Conte, ora devo pregarvi a perdonare i dispiaceri, le tante
+noje che vi ho cagionate colla missione affidatavi.
+
+--Che dite, donna Livia?...
+
+Ed il conte, come per distrarre la duchessa, per calmare l'emozione
+d'entrambi, narrò in succinto il suo viaggio, ed in qual modo aveva
+trovato i figli del cavaliere dell'Isola in Gabriella ed in Federico
+di Chiarofonte.
+
+Quando ebbe finita la sua narrazione il cavaliere di Malta si alzò,
+salutò commosso donna Livia, che gli disse stringendogli
+amichevolmente la mano:
+
+--Chi avrebbe immaginato tutto questo, quando io distrussi la
+pergamena?...
+
+
+FINE DELLA PARTE TERZA ED ULTIMA.
+
+
+
+
+
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+distribution of electronic works, by using or distributing this work
+(or any other work associated in any way with the phrase "Project
+Gutenberg"), you agree to comply with all the terms of the Full Project
+Gutenberg-tm License (available with this file or online at
+http://gutenberg.org/license).
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+Section 1. General Terms of Use and Redistributing Project Gutenberg-tm
+electronic works
+
+1.A. By reading or using any part of this Project Gutenberg-tm
+electronic work, you indicate that you have read, understand, agree to
+and accept all the terms of this license and intellectual property
+(trademark/copyright) agreement. If you do not agree to abide by all
+the terms of this agreement, you must cease using and return or destroy
+all copies of Project Gutenberg-tm electronic works in your possession.
+If you paid a fee for obtaining a copy of or access to a Project
+Gutenberg-tm electronic work and you do not agree to be bound by the
+terms of this agreement, you may obtain a refund from the person or
+entity to whom you paid the fee as set forth in paragraph 1.E.8.
+
+1.B. "Project Gutenberg" is a registered trademark. It may only be
+used on or associated in any way with an electronic work by people who
+agree to be bound by the terms of this agreement. There are a few
+things that you can do with most Project Gutenberg-tm electronic works
+even without complying with the full terms of this agreement. See
+paragraph 1.C below. There are a lot of things you can do with Project
+Gutenberg-tm electronic works if you follow the terms of this agreement
+and help preserve free future access to Project Gutenberg-tm electronic
+works. See paragraph 1.E below.
+
+1.C. The Project Gutenberg Literary Archive Foundation ("the Foundation"
+or PGLAF), owns a compilation copyright in the collection of Project
+Gutenberg-tm electronic works. Nearly all the individual works in the
+collection are in the public domain in the United States. If an
+individual work is in the public domain in the United States and you are
+located in the United States, we do not claim a right to prevent you from
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+works based on the work as long as all references to Project Gutenberg
+are removed. Of course, we hope that you will support the Project
+Gutenberg-tm mission of promoting free access to electronic works by
+freely sharing Project Gutenberg-tm works in compliance with the terms of
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+the work. You can easily comply with the terms of this agreement by
+keeping this work in the same format with its attached full Project
+Gutenberg-tm License when you share it without charge with others.
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+1.D. The copyright laws of the place where you are located also govern
+what you can do with this work. Copyright laws in most countries are in
+a constant state of change. If you are outside the United States, check
+the laws of your country in addition to the terms of this agreement
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+Gutenberg-tm work. The Foundation makes no representations concerning
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+Gutenberg" is associated) is accessed, displayed, performed, viewed,
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+through 1.E.7 or obtain permission for the use of the work and the
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+ the use of Project Gutenberg-tm works calculated using the method
+ you already use to calculate your applicable taxes. The fee is
+ owed to the owner of the Project Gutenberg-tm trademark, but he
+ has agreed to donate royalties under this paragraph to the
+ Project Gutenberg Literary Archive Foundation. Royalty payments
+ must be paid within 60 days following each date on which you
+ prepare (or are legally required to prepare) your periodic tax
+ returns. Royalty payments should be clearly marked as such and
+ sent to the Project Gutenberg Literary Archive Foundation at the
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+ the Project Gutenberg Literary Archive Foundation."
+
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+ you in writing (or by e-mail) within 30 days of receipt that s/he
+ does not agree to the terms of the full Project Gutenberg-tm
+ License. You must require such a user to return or
+ destroy all copies of the works possessed in a physical medium
+ and discontinue all use of and all access to other copies of
+ Project Gutenberg-tm works.
+
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+ money paid for a work or a replacement copy, if a defect in the
+ electronic work is discovered and reported to you within 90 days
+ of receipt of the work.
+
+- You comply with all other terms of this agreement for free
+ distribution of Project Gutenberg-tm works.
+
+1.E.9. If you wish to charge a fee or distribute a Project Gutenberg-tm
+electronic work or group of works on different terms than are set
+forth in this agreement, you must obtain permission in writing from
+both the Project Gutenberg Literary Archive Foundation and Michael
+Hart, the owner of the Project Gutenberg-tm trademark. Contact the
+Foundation as set forth in Section 3 below.
+
+1.F.
+
+1.F.1. Project Gutenberg volunteers and employees expend considerable
+effort to identify, do copyright research on, transcribe and proofread
+public domain works in creating the Project Gutenberg-tm
+collection. Despite these efforts, Project Gutenberg-tm electronic
+works, and the medium on which they may be stored, may contain
+"Defects," such as, but not limited to, incomplete, inaccurate or
+corrupt data, transcription errors, a copyright or other intellectual
+property infringement, a defective or damaged disk or other medium, a
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+receive the work electronically in lieu of a refund. If the second copy
+is also defective, you may demand a refund in writing without further
+opportunities to fix the problem.
+
+1.F.4. Except for the limited right of replacement or refund set forth
+in paragraph 1.F.3, this work is provided to you 'AS-IS' WITH NO OTHER
+WARRANTIES OF ANY KIND, EXPRESS OR IMPLIED, INCLUDING BUT NOT LIMITED TO
+WARRANTIES OF MERCHANTIBILITY OR FITNESS FOR ANY PURPOSE.
+
+1.F.5. Some states do not allow disclaimers of certain implied
+warranties or the exclusion or limitation of certain types of damages.
+If any disclaimer or limitation set forth in this agreement violates the
+law of the state applicable to this agreement, the agreement shall be
+interpreted to make the maximum disclaimer or limitation permitted by
+the applicable state law. The invalidity or unenforceability of any
+provision of this agreement shall not void the remaining provisions.
+
+1.F.6. INDEMNITY - You agree to indemnify and hold the Foundation, the
+trademark owner, any agent or employee of the Foundation, anyone
+providing copies of Project Gutenberg-tm electronic works in accordance
+with this agreement, and any volunteers associated with the production,
+promotion and distribution of Project Gutenberg-tm electronic works,
+harmless from all liability, costs and expenses, including legal fees,
+that arise directly or indirectly from any of the following which you do
+or cause to occur: (a) distribution of this or any Project Gutenberg-tm
+work, (b) alteration, modification, or additions or deletions to any
+Project Gutenberg-tm work, and (c) any Defect you cause.
+
+
+Section 2. Information about the Mission of Project Gutenberg-tm
+
+Project Gutenberg-tm is synonymous with the free distribution of
+electronic works in formats readable by the widest variety of computers
+including obsolete, old, middle-aged and new computers. It exists
+because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from
+people in all walks of life.
+
+Volunteers and financial support to provide volunteers with the
+assistance they need, is critical to reaching Project Gutenberg-tm's
+goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will
+remain freely available for generations to come. In 2001, the Project
+Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
+and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations.
+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation web page at http://www.pglaf.org.
+
+
+Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive
+Foundation
+
+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
+Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
+number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at
+http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent
+permitted by U.S. federal laws and your state's laws.
+
+The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S.
+Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered
+throughout numerous locations. Its business office is located at
+809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email
+business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact
+information can be found at the Foundation's web site and official
+page at http://pglaf.org
+
+For additional contact information:
+ Dr. Gregory B. Newby
+ Chief Executive and Director
+ gbnewby@pglaf.org
+
+
+Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation
+
+Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide
+spread public support and donations to carry out its mission of
+increasing the number of public domain and licensed works that can be
+freely distributed in machine readable form accessible by the widest
+array of equipment including outdated equipment. Many small donations
+($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
+status with the IRS.
+
+The Foundation is committed to complying with the laws regulating
+charities and charitable donations in all 50 states of the United
+States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
+considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up
+with these requirements. We do not solicit donations in locations
+where we have not received written confirmation of compliance. To
+SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any
+particular state visit http://pglaf.org
+
+While we cannot and do not solicit contributions from states where we
+have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition
+against accepting unsolicited donations from donors in such states who
+approach us with offers to donate.
+
+International donations are gratefully accepted, but we cannot make
+any statements concerning tax treatment of donations received from
+outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff.
+
+Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation
+methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
+ways including checks, online payments and credit card donations.
+To donate, please visit: http://pglaf.org/donate
+
+
+Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic
+works.
+
+Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm
+concept of a library of electronic works that could be freely shared
+with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project
+Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support.
+
+
+Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed
+editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S.
+unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily
+keep eBooks in compliance with any particular paper edition.
+
+
+Most people start at our Web site which has the main PG search facility:
+
+ http://www.gutenberg.org
+
+This Web site includes information about Project Gutenberg-tm,
+including how to make donations to the Project Gutenberg Literary
+Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to
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