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You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: La pergamena distrutta + Romanzo del secolo XVI + +Author: Virginia Mulazzi + +Release Date: February 24, 2006 [EBook #17850] + +Language: Italian + +Character set encoding: ISO-8859-1 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK LA PERGAMENA DISTRUTTA *** + + + + +Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the +Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net +(This file was produced from images generously made +available by Biblioteca Nazionale Braidense - Milano at +http://www.braidense.it/dire.html) + + + + + + + LA + PERGAMENA DISTRUTTA + + ROMANZO + DEL SECOLO XVI + + DI + + VIRGINIA MULAZZI + + + + + MILANO + + TIPOGRAFIA già DOMENICO SALVI e C. (Direttore Lodovica Bortolotti.) + + Via Larga, 19 + + 1872 + + + + + Quest'opera, di proprietà della ditta editrice + SOCIETA' ANONIMA, _Tipografia già Domenico Salvi e C._, + è posta sotto la salvaguardia della legge sulla proprietà letteraria. + + + + + +INDICE. + + Al lettore + + PARTE PRIMA. + Il segreto + + PARTE SECONDA. + Il viaggio + + PARTE TERZA. + La duchessa dell'Isola + + + + +AL LETTORE + + +_Affidata ai gentili incoraggiamenti, che mi furono fatti da diverse +egregie persone, mi decisi a pubblicare questo Romanzo da me composto +per mio piacere. + +Ho scritto liberamente, come la ispirazione mi dettava, senza la cura +costante di seguire alcuna scuola dei grandi autori. + +Sarò paga se questo mio lavoro varrà a far passare piacevolmente +qualche ora ed a ravvivare ed accrescere il sentimento del dovere e +l'amore alla virtù._ + + L'AUTRICE. + + + + + +PARTE PRIMA + +Il segreto + + + + +I. + + +Era una notte di gennajo dell'anno 1574. + +In uno dei più bei palazzi, che contasse allora Catania, fra i meno +danneggiati dal terremoto del 1563, si poteva notare un va e vieni +insolito a quell'ora; e dietro le antiche finestre scorgere in molte +camere dei lumi. + +Perchè si vegliava sì tardi in quel palazzo? + +Il vecchio duca dell'Isola, suo proprietario, era stato colpito la +notte istessa da grave malore, e trovavasi in fil di vita. + +L'infermo, che conservava ancora tutte le sue facoltà mentali, aveva +compresa la gravità della sua posizione, e chiesto con istanza di +confessarsi, non però al solito religioso, ma ad un benedettino, +giunto da poco in Catania per predicarvi, e tenuto in gran conto da +tutti. + +Tal desiderio era stato tosto soddisfatto; ed il frate trovavasi +rinchiuso coll'ammalato nella camera da letto, che aveva già un +aspetto mortuario. + +In una sala attigua stavano riuniti il figlio e le due figlie del +duca. + +Il primo, don Francesco dell'Isola, erede del titolo e dei beni del +padre morente, era un uomo che non varcava i trentacinque anni, ed al +quale nondimeno se ne sarebbero dati di più; tanto la sua fisonomia +regolare e distinta aveva un carattere serio e riflessivo. + +Soltanto i suoi occhi neri erano di una vivacità estrema; non si +poteva quasi afferrare l'espressione di quello sguardo, ma se ne +rimaneva soggiogati. + +Quando don Francesco taceva, o fissava gli occhi al suolo, +l'osservatore più acuto non avrebbe potuto leggere sul suo volto che +la più grande impassibilità, l'indifferenza più altiera. L'insieme del +di lui aspetto era burbero ed imperioso. + +Da due anni era ammogliato. La sua sposa, unica figlia del marchese +del Faro, uno dei più ricchi signori della Sicilia, morto quasi subito +dopo quelle nozze, trovavasi nella notte, di cui si parla, ad un +vicino castello con suo figlio, bambino di un anno. + +Le sorelle di don Francesco erano molto più giovani di lui: quantunque +entrambe belle, presentavano due tipi diversi. + +Donna Maria contava poco più di vent'anni: bionda, dagli occhi +nerissimi e lucenti, dai tratti fini ed incantevoli, aveva veramente +alcun che di affascinante. + +Donna Rosalia, la sorella minore, aveva pure occhi neri: bellissime +trecce, parimenti nere, circondavano perfettamente il suo volto bruno, +pallido e melanconico. Toccava appena i diciassette anni, e non +pertanto sembrava che il dolore avesse già stampata la sua traccia su +quella fronte pensosa. + +Tutti tacevano. + +Aspettavano per entrare dal duca che il confessore ne uscisse: se non +si fosse udito un leggiero bisbiglio nella camera dell'ammalato, +avrebbero cominciato a temere qualche accidente. + +Infatti il tempo di una confessione ordinaria era già spirato da un +pezzo. + +Perchè mai quella durava sì a lungo? + +Don Francesco e le sue sorelle se lo chiedevano forse tacitamente, ma +non iscambiavano le loro riflessioni. + +Finalmente la porta si aprì, ed il padre benedettino disse con +agitazione: + +--Non vi è tempo da perdere. Il duca vi attende: io tornerò fra breve. + +Ed escì. + +I figli del duca entrarono tosto nella camera di lui. + +Donna Rosalia sola sembrava comprendere quanto quell'istante avesse di +terribile: l'indifferenza si leggeva sul volto degli altri. + +Certo, malgrado il turbamento del frate, credevano si trattasse +soltanto di un addio supremo, e compivano quest'atto come una +formalità. + +Quando il vecchio duca vide i suoi figli, tentò rizzarsi, e con voce +tronca disse loro: + +--Avvicinatevi tutti ed ascoltate. + +Essi obbedirono. + +Il morente sembrava agitatissimo. La più viva ansietà era dipinta sul +suo volto livido e contraffatto. Egli parve riunire tutte le sue +forze: indi, prendendo la destra di suo figlio e stringendogliela: + +--Devo chiedervi molto, don Francesco, gli disse: un sacrificio: ma +spero che voi me lo farete. + +Don Francesco lo guardò sorpreso. + +--Devo palesarvi, continuò l'ammalato, ciò che ho palesato ora al +confessore: un segreto importantissimo, che riguarda la nostra +famiglia. + +--Un segreto! esclamarono attoniti i figli. + +--Sì: ma non ho tempo da perdere: udite, udite! Io aveva un fratello, +il sapete, figlio della seconda moglie di mio padre, il cavaliere +dell'Isola, che tutti credono morto. + +--Come, egli esiste forse? chiese don Francesco accigliato. + +--Non lo so: lasciatemi continuare. Mio padre lo prediligeva: lo +preferiva di gran lunga a me suo primogenito.... Io lo odiava.... ed +avrei voluto.... + +Qui parve che al morente mancasse il respiro: ed infatti per qualche +momento non potè proseguire. Ma quella specie d'affanno si dileguò, +grazie a qualche goccia di un cordiale che donna Rosalia gli aveva +appressato alle labbra. + +--Avrei voluto nuocergli, riprese; farlo cadere in disgrazia di nostro +padre; rovinarlo.... + +Il duca s'interruppe ancora, vedendo la porta aprirsi. + +--Il conte di San Giorgio, disse il cameriere di confidenza +dell'ammalato, che Vostra Eccellenza mi aveva ordinato di andar a +chiamare. + +E si ritirò per lasciar passare colui che aveva annunciato. + +Un uomo di circa trentasei anni entrò nella stanza. Era il figlio +dell'unica sorella del duca. + +Vestiva di velluto nero, ed era fregiato della croce ottagona dei +cavalieri di Malta. Quell'abito severo dava maggior risalto alla +maschia bellezza dei suoi lineamenti. + +Alla vista di lui un lampo di soddisfazione apparve sul pallido viso +del duca. + +Donna Rosalia guardò il conte come se sperasse qualche cosa dalla sua +venuta. + +Donna Maria e don Francesco fecero un gesto d'impazienza. + +--Avvicinatevi, cavaliere, esclamò l'infermo. + +--Ma, disse sommessamente don Francesco a suo padre, è conveniente +ch'egli oda?... + +--Oh sì! rispose l'ammalato ad alta voce: io lo voglio! D'altronde +egli è della famiglia. + +--Ma che avviene? domandò il cavaliere di Malta, accostandosi al +letto. + +--Lo vedete, disse il duca con un tristissimo sorriso: sto per morire. + +E continuò subito: + +--Mentre giungeste, conte, stavo confidando a' miei figli un segreto +di famiglia. Rimanete: voi pure dovete udirlo.... Vi ho mandato a +prendere espressamente....--Così, aggiunse tra sè, don Francesco non +potrà.... + +Ma sentiva la vita spegnersi nel suo seno, e si affrettò: + +--Il cavaliere dell'Isola, mio fratello secondogenito, non è forse +morto.... + +--Come? che dite? interruppe il conte. + +--La verità; lo odiavo: ascoltate. Vedevo con dispetto che, malgrado +quella mia avversione, nostro padre, che l'adorava, avrebbe fatto in +favor suo tutto quanto gli fosse stato possibile. Fu dunque con una +gioja grandissima che mi avvidi dell'amore appassionato di mio +fratello per una giovane avventuriera di meravigliosa bellezza, da +poco giunta a Catania. Favorii segretamente quella sua inclinazione, +consigliando ad un tempo la fanciulla ad essere severa seco lui. Mi +guardai bene dal parlarne per allora a nostro padre: volevo attendere +che le cose fossero giunte ad un punto che quel disgraziato, il quale +contava appena venti anni, non potesse più retrocedere.... Ah che +feci?... Quali rimorsi mi preparai!... Ma ora sono vani i +rimpianti!... Almeno si potesse riparare!... + +--Riparare? chiese freddamente don Francesco. + +--Sì, rispose il vecchio, guardandolo fiso con ansietà mista a +terrore. + +Sospirò profondamente; indi proseguì: + +--Io tacqui dunque, e mi adoperai in modo che mio fratello sposasse +segretamente la sua amante. Non sostenni poi apertamente la parte di +delatore; ma nostro padre fu istrutto presto d'ogni cosa per opera +mia. Gli si fornirono le prove: non potè dubitare. La sua collera, +nell'apprendere quelle nozze così ineguali, fu terribile, maggiore di +quanto lo avessi sperato. Ne provai una infernale soddisfazione!... +Oh! mio Dio! come potei esser sì tristo?... + +Il vecchio duca era oltremodo commosso: sollevava al cielo lo sguardo, +come per chiedergli perdono. + +Tutti i testimoni di quella scena tacevano. + +--Mio fratello, continuò il morente, fu diseredato, scacciato.... Le +sue preghiere, le sue lagrime riescirono vane. Nostro padre fu +inflessibile: sembrava ch'ei volesse tenere, nel punire il suo +secondogenito, la stessa misura tenuta nell'amarlo.... + +--Dunque, interruppe di nuovo il conte di San Giorgio, fu allora che +si disse il cavaliere dell'Isola partito per una guerra lontana, ove +si credette poi da tutti che avesse trovato la morte? + +--Sì: mio padre volle così, perchè l'onore della nostra famiglia ne +rimanesse illeso: comperò coll'oro il silenzio del prete che aveva +celebrato il matrimonio, e quello di due vecchi servi, i soli che +conoscessero il vero. Così nessuno ebbe mai il menomo sospetto. Tutti +considerarono il cavaliere dell'Isola come estinto. Sua madre da +qualche anno era già morta, come la vostra, conte: sicchè nessuno +tentò placare il duca. + +--Oh sventurato! esclamò donna Rosalia: sapete che ne sia avvenuto? + +--Ohimè no!... + +Un sorriso impercettibile ed alquanto ironico sfiorò le labbra di don +Francesco. + +Donna Maria rimase impassibile. + +--Ma, come volete mai rimediare allora, signore? domandò il cavaliere +di Malta. + +--Vi è un mezzo, in cui spero molto. + +Tutti si fecero attentissimi. + +Il morente impallidiva ad ogni istante più: si comprendeva facilmente +come gli abbisognasse un supremo sforzo di volontà per non lasciarsi +ricadere supino sul letto. + +--Mio fratello, continuò con voce tronca, si era recato nell'Italia +settentrionale, ed aveva preso servizio nell'armata della repubblica +veneta sotto un falso nome, che non conosco. Facendo fare delle +indagini però, si potrebbe trovare il cavaliere dell'Isola; o, se egli +non vivesse più, ritrovare i suoi figli; poichè ne ebbe due, un +maschio ed una femmina. Ecco quanto nei primi anni seppi a caso di +lui. Mi sembra che si dovrebbe far pubblicare che nostro padre prima +di morire aveva revocato l'atto col quale diseredava il cavaliere +dell'Isola. Mio fratello od i suoi figli si presenterebbero colle +carte di famiglia, ch'egli aveva portate seco. Oh, voglia il cielo che +ciò avvenga! + +S'interruppe ancora: indi con molta pena proseguì: + +--Perchè nostro padre aveva difatti revocato quell'atto negli ultimi +istanti di sua vita: si era pentito amaramente della durezza usata +verso quel figlio, un dì tanto amato.... Mi aveva supplicato +distruggere quell'atto, che contiene anche la rinuncia di mio +fratello, il quale era stato costretto a firmarla.... Così mai avrebbe +potuto presentarsi a reclamare.... Eppure non era soltanto della +parte, che gli spettava degli averi paterni, che si era privato +quell'infelice: ma anche di metà della dote vistosissima di sua +madre.... L'altra metà il duca gliela fece consegnare in oro al +momento della partenza.... Prima di morire, mio padre mi ordinò di +rendere al cavaliere dell'Isola il suo nome, e dargli la terra di +S.... colle vastissime sue dipendenze.--È quanto, disse, gli è ancora +dovuto.... + +La fisonomia di don Francesco si faceva sempre più cupa, ed il morente +ne sembrava spaventato.... + +--No, continuò poi, io non distrussi quell'atto ingiusto, quella carta +fatale: ma voglio farlo adesso.... datemela! È sola nel mio scrigno, +nel cassetto a destra: eccone la chiave, che portai sempre sopra di +me.... Tenete, conte;.... là, nel mio gabinetto.... + +Il cavaliere di Malta obbedì, e tornò quasi subito con una vecchia +pergamena, che porse all'infermo, il quale la prese esclamando: + +--È questa! + +Don Francesco gliela tolse all'istante: sino ad allora non si era +mosso. + +--Datemela, figlio mio, supplicò il morente: non disubbiditemi come +feci io a mio padre.... Non preparatevi rimorsi simili a quelli che mi +lacerano l'anima! + +Don Francesco rimase impassibile. Il conte lo guardò indignato: fece +per parlare; ma egli glielo impedì. + +--Non accetto consigli da voi, cavaliere, gli disse: so come devo +condurmi nell'interesse della mia casa. + +--Avete ragione, esclamò donna Maria,--che sembrava volersi cattivare +il fratello. + +Il vecchio duca sospirò. + +--Come! voi pure, figlia mia! + +Alle parole, indirizzategli un istante prima da don Francesco, una +vampa di rossore era salita al viso del conte di San Giorgio; ed +involontariamente forse aveva appoggiata la mano sull'elsa della +spada. + +Suo cugino se ne avvide, e: + +--Quando vorrete, gli disse. + +--No! esclamò spaventato il vecchio: ve ne supplico entrambi! + +Donna Rosalia si volse piangendo al fratello: + +--Come? mormorò: anche una sfida! Ma non vedete che nostro padre sta +per morire? Non comprendete quanto soffre?... Deh! rimediate al male +che fece, e di cui è tanto pentito!... Fate che muoja in pace!... + +--Tacete! rispose don Francesco, guardandola in modo, che la fanciulla +atterrita non osò più proferire parola. + +Il morente girava con angoscia lo sguardo intorno a sè, mentre andava +mormorando: + +--Ed il confessore, che mi assolse soltanto a condizione che venisse +riparata la mia colpa! + +Indi con forza: + +--Don Francesco, distruggete quella carta: io ve lo impongo! + +--Rifletterò, rispos'egli tranquillamente. + +--Ah! voi non volete annientarla! Pietà!... Ed io che confidai in +voi!... + +E dopo un istante: + +--Se fosse qui donna Livia!... Ella sola forse.... + +Quel nome di donna Livia parve fare un grande effetto su tutti gli +attori di quella funebre scena. + +--Sì: ella sola infatti! mormorò sommessamente il cavaliere di Malta. + +Don Francesco sembrò alquanto scosso. + +Suo padre continuò a bassa voce: + +--Avevo ordinato si andasse a prenderla! Perchè non mi hanno obbedito? + +--Sono andati, padre mio; gli susurrò all'orecchio donna Rosalia: +anzi.... + +Ed escì inosservata: aveva udito il rumore di una carrozza: ma gli +altri non vi avevano fatto attenzione. + +--Oh! disse tra sè il vecchio: se potessi commuoverlo! Se il cielo lo +permettesse! + +E come incoraggiato alla speranza dell'ajuto celeste, tentò ancora: + +--Don Francesco, disse con voce quasi inintelligibile, ve ne prego; +distruggete quella pergamena!.... Non fate che Dio vi maledica! + +Nell'accento del vecchio vi era quella esaltazione religiosa che al +momento di lasciare la terra, s'impadronisce talvolta di coloro che in +vita commisero grandi colpe. + +E tale esaltazione, possibile sempre, era naturale nel duca in +un'epoca in cui la fede non poteva quasi essere intieramente soffocata +in alcuno: e si riaccendeva allo spegnersi della vita con tutte le +proporzioni della superstizione. + +Così allora quell'uomo, il quale aveva negato a suo padre moribondo +ciò che a lui, moribondo pure, negava ora il figlio, e che di più era +stato prima causa della ingiustizia cui voleva rimediare sì tardi, +sentivasi sinceramente compreso d'orrore per la condotta di Don +Francesco. + +Era pentimento? Era certezza che Dio punirebbe suo figlio, come puniva +lui? Forse eravi anche questo nella sua disperazione. + +Vedendo don Francesco risoluto a non distruggere la pergamena, egli si +chiedeva con terrore se quel segreto passerebbe così di padre in +figlio, senza che mai vi fosse chi volesse rimediare. + +Ma ora non era però più un vero segreto: altre persone, oltre a don +Francesco, lo conoscevano: ma, ove anche parlassero, che mai +potrebbero fare se egli conservava la pergamena? + +Dunque a che giovava? + +Poi suo figlio, che egli conosceva pur troppo ostinato e duro, non +vorrebbe ottenere il silenzio di tutti, a qualunque costo? + +Ed allora le sue ultime parole, invece di cancellare una colpa antica, +aprirebbero mai il varco a nuovi delitti?... + +Come finirebbe tutto?... + +Queste idee tormentose traversavano lo spirito del duca colla rapidità +del lampo, ed aggiungevano ancora, se possibile, agli strazj che già +lo laceravano. + +E la morte veniva. La sentiva avvicinarsi a passi accelerati!... + +Ah perchè, perchè non aveva evitate sì crudeli angosce?... + +Vedendo che il cavaliere di Malta voleva parlare, il morente gl'impose +colla mano silenzio. + +--Io muojo! esclamò disperatamente, volgendosi a suo figlio: se voi +non mi obbedite, Dio non vi perdonerà! Distruggete, distruggete quella +pergamena!... + +--Voi, rispose don Francesco con un rispetto che sembrava una +derisione, voi non ragionate più, signore! Perciò non comprendete quel +che comprendeste in passato: che l'interesse cioè ed il decoro della +nostra casa esigono venga conservata questa pergamena; poichè +altrimenti, oltre il danno, si provocherebbe uno scandalo. + +--Oh cielo!... Siete dunque risoluto?... + +Ed il vecchio duca si lasciò cadere affranto sui ricchi guanciali. + +--Sì, riposate, signore, continuò il figlio: vi fa male agitarvi +tanto!... + +E don Francesco, girando il suo sguardo imperioso intorno a sè, +aggiunse lentamente: + +--Chi mi impedirà di lasciare le cose come sono sempre state? + +--Io!... disse entrando una giovane dama, seguita da donna Rosalia. + +E strappò nello stesso tempo quasi di sorpresa la pergamena dalle mani +di don Francesco attonito, interdetto. + +--Donna Livia! esclamarono insieme il vecchio ed il conte. + +E prima che gli astanti si riavessero dallo stupore. donna Livia aveva +già gettata la pergamena sulla vivissima fiamma che splendeva nel +camino, e che in un attimo la consumò. + +Comparsa, parola, azione, tutto era stato l'opera di un istante. + +--Oh! grazie! mormorò il vecchio duca: grazie! + +--Il cielo vi ha mandata, signora! disse il cavaliere di Malta, +contemplando con emozione donna Livia. + +Don Francesco si avvicinò a lei, dicendole con voce concitata e +tremante per la collera, per il dispetto: + +--Che avete voi fatto? + +--Nostro padre è morto! esclamò in quell'istante donna Rosalia, che +trovavasi più vicina al letto. + +Era vero! + +L'ultima scossa era stata violenta! La speranza aveva precorso di +qualche istante l'opera della morte! + + + + +II. + + +Vi fu qualche minuto di confusione. + +Intanto il frate benedettino rientrò nella camera. Tornava dal +convento, ove era andato ad annunziare che passerebbe tutta la notte +presso il duca dell'Isola: aveva certamente creduto in una più lunga +agonia. S'inginocchiò presso il morto, e si mise a pregare. + +Donna Rosalia si univa sola a quelle preci: gli altri erano ancora +sotto l'impressione della scena di poco prima. Anche la giovinetta non +l'aveva dimenticata: ma pure poteva piangere il padre.... Sembrava che +la morte, questo grande mistero, esercitasse sopra di lei una specie +di attrazione. Certo dessa vi guardava senza timore, fors'anche con +desiderio. + +Don Francesco fissava severamente donna Livia, come se avesse voluto +fulminarla col suo sguardo nero. Vi era del furore in quello sguardo, +e nel furore una minaccia per ciò che ella aveva fatto. + +Ella evitava di mirarlo. + +Donna Livia era una bella dama, che dimostrava venticinque anni al +più: i suoi magnifici capegli neri, eppure morbidi e fini, formavano +un magico contrasto colla bianchezza abbagliante della sua pelle. Ma +la bellezza principale di quel volto erano gli occhi, dell'azzurro più +puro: grandi, profondi, perfettamente ombreggiati, ma forse un po' +troppo severi per una giovane donna. Però i tratti di lei erano poco +accentuati; e ciò le toglieva in severità, e le aggiungeva in grazia. +La sua statura era di poco più alta dell'ordinaria, e la persona +elegante in modo, d'avere nei minimi suoi atti della seduzione. + +Donna Livia portava quella notte un ricco mantello da viaggio, specie +di zimarra di velluto nero, foderata di seta azzurra. + +Era la moglie di don Francesco, ora duca dell'Isola. + +Il cavaliere di Malta seguiva con inquietudine lo sguardo di suo +cugino: forse temeva per donna Livia la collera di lui. + +Ed infatti come le perdonerebbe egli, per natura violento ed altiero, +di aver distrutta quella pergamena, che teneva preziosa, e l'insulto +ricevuto innanzi alla famiglia?... + +Opporsi, come ella aveva fatto, alla volontà del marito, sfidarla in +un tempo in cui questi aveva sulla moglie un'autorità illimitata, era +certamente correre grave rischio. + +In faccia alla morte sembra che ogni sdegno dovrebbe tacere: ed invece +in quella circostanza i rancori si risvegliavano, nascevano forse. + +E chi cercherebbe il cavaliere dell'Isola, od i suoi figli? Ove +sarebbero? + +Don Francesco che farebbe, nel caso si ritrovassero suo malgrado?... + +Il benedettino conosceva la causa dell'agitazione che regnava tra i +membri della nobile famiglia dell'Isola: aveva confessato il defunto, +che a lui per primo rivelava il segreto. Non sapeva però nulla della +scena accaduta allora. + +Il vecchio duca gli aveva detto che, se non veniva distrutto l'atto +col quale si diseredava nella forma più solenne il cavaliere +dell'Isola, e che ne conteneva anche la rinuncia, non si potrebbe +rimediare: giacchè se don Francesco lo avesse conservato malgrado gli +ordini del padre, non avrebbe che a mostrarlo per rendere vano ogni +sforzo. + +Quel frate era veramente un uomo dedicato esclusivamente a Dio, e che +metteva nell'adempimento dei suoi doveri una convinzione sincera e +profonda. + +Buono, caritatevole, cercava ogni mezzo per far del bene: si chiedeva +adunque con vera angoscia come dovrebbe agire in quella circostanza, +che poteva metterlo in difficile situazione. + +Ah! nessuno pensava veramente al morto! + +Tutti sembravano impietriti. + +Donna Livia si strappò prima a quella immobilità. + +Si accostò al letto, e s'inginocchiò presso donna Rosalia. Nel passare +dinanzi a don Francesco aveva incontrato il di lui sguardo, che non +l'aveva mai lasciata un istante. + +--Grazie, diss'ella quindi alla giovane cognata, quando le fu vicina; +senza di voi, donna Rosalia, non sarei forse giunta in tempo. + +--Sono io che vi devo molta riconoscenza, rispose la giovinetta: per +voi mio padre non è morto disperato.... Ah! possa Dio perdonargli! + +Donna Maria notò quel breve colloquio, e lo fece con un cenno +rimarcare al fratello. + +--Ah, mormorò questi, sì?... Donna Rosalia le era andata incontro +senza che me ne avvedessi.... L'aveva prevenuta di tutto.... +Sciagurata anch'ella! + +Donna Maria non potè reprimere intieramente un leggiero sorriso. + +Il cavaliere di Malta le si avvicinò: + +--Oh! le disse sommessamente e con indignazione: non arrossite voi, +donna Maria? Invece di calmare voi attizzate gli odj! Come lo potete +in questo istante? + +Ma ella era nel numero di coloro che credono lecita ogni colpa, purchè +siano essi che la commettano. + +Alzò sul cugino i suoi grandi occhi neri, e rispose poi, torcendo il +bel capo: + +--Come potrei io rispondere a tali rimproveri? + +Cosa strana! Quell'uomo era coraggioso, franco: eppure rimase +intimidito: si pentì quasi di aver ceduto ad un subito impulso di +collera. + +Certe sensazioni non si ragionano: non si comprendono nemmeno +talvolta: ma si provano, benchè non abbiasi il coraggio di +confessarle. + +Don Francesco si era pure avvicinato al letto funebre del padre, ed +immergeva i suoi sguardi ora in questo, ora nella sposa, ora in donna +Rosalia. + +Era impaziente: il prolungarsi di quella situazione gli pesava: ma +però si conteneva perfettamente, tanto che il conte di San Giorgio, il +quale l'osservava di continuo, si chiese se egli si fosse risolto a +perdonar tutto ed a riparare la colpa del padre. + +Dopo breve tempo il cavaliere di Malta si congedò freddamente da don +Francesco: non sapeva che fare: andò a stringere con amicizia le mani +di donna Rosalia, sua figlioccia: poi fece per parlare alla giovane +duchessa; ma in quell'istante vide donna Maria guardarlo in un modo +che lo spaventò: sicchè senza proferir parola, salutò profondamente +donna Livia, ed escì. + +Che significava tutto ciò? + +Don Francesco fece sortire le sue sorelle: indi si rivolse a donna +Livia: + +--Venite, signora, le disse. + +Ella si alzò e lo seguì. Era commossa; ma nulla indicava che fosse +atterrita. + +Il duca silenzioso la condusse nel loro appartamento in una sala, di +cui rinchiuse gli usci: indi, piantandosi in faccia a lei, la fissò +qualche momento senza parlare: finalmente diede libero sfogo alla sua +collera. + +--Ah! esclamò, voi pensaste dunque di potermi offendere impunemente? +Mi credeste vostro schiavo, vostro trastullo? Non mi conoscete +ancora?... Vi pentirete, signora, di quanto avete fatto: ve ne do la +mia parola!... + +--Mai! rispose donna Livia con voce sicura; mai mi pentirò di +un'azione giusta. + +--Un'azione giusta!... Osate chiamarla tale in faccia mia?... + +Ed il duca furibondo fece un passo verso di lei: ma subito si arrestò. +Gli è ch'ella era pur bella in quell'istante, in cui un nobile sdegno +aveva acceso delle scintille ne' suoi grandi occhi, e ch'egli l'amava +con vera passione. + +Pure si vedeva ch'ella non cercava di affascinarlo: forse perciò +appunto riesciva intieramente. + +--Ah! mormorò tra sè don Francesco retrocedendo; mi sarebbe +impossibile offenderla troppo! Dunque, cederò io questa volta a lei? +No! + +E si mise a percorrere la sala agitatissimo. + +Egli aveva sposato donna Livia sapendo ch'ella non lo amava: anzi dopo +che ella stessa lo aveva pregato di rinunziare alla sua mano, +adducendo a motivo di quel rifiunto l'essere stata perdutamente +innamorata di un cavaliere morto poco prima. + +Bella, nobile, ricchissima, don Francesco aveva tentato ugualmente +ogni mezzo per conseguirla; ma allora egli sperava dominarla +facilmente: sin là aveva creduto la donna un oggetto di piacere, una +distrazione, non di più; ma quando ebbe sposato donna Livia, comprese +che ciò non era: non voleva convenirne però, e si rivoltava contro sè +stesso per pensare talora il contrario. + +Ed intanto si sentiva ogni giorno più trascinare verso quella donna +giovane e bella, che metteva nel bene tanta forza quanta ei ne metteva +nel male; e che al fascino della bellezza, della grazia, della +gioventù, aggiungeva quello della superiorità del carattere. + +Dopo aver passeggiato qualche tempo come un pazzo, il duca si rivolse +di nuovo a donna Livia, che era rimasta in piedi dinanzi al camino. + +--Voi non parlate, signora? le chiese con amarezza; perchè? + +--Perchè parlando non potrei che ripetere quanto ho già detto, rispose +ella freddamente. + +Egli tacque: eppure soffocava dalla collera. Quando si vuol dir troppo +non si dice nulla, talvolta.... Ma poi, ritornando alla sua idea +fissa, che cioè non doveva cedere, nè sopportare in pace un'offesa, +abbandonò quella calma forzata. + +--Oh, disse, io saprò punire quelli che non rispettarono il mio +volere, che tentarono farmi arrossire!... E colei che venne ad +incontrarvi, ad informarvi di tutto, proverà prima il mio sdegno... +Donna Rosalia... + +--Voi non farete ciò, signore, rispose la duchessa; d'altronde su di +me sola deve pesare la responsabilità di quanto io sola feci. + +--Ah! è così che voi... Ma neghereste che mia sorella vi aveva +avvertita, prevenuta? + +--Non lo nego. + +--Dunque? + +--Dunque è egualmente inutile che vi adiriate con donna Rosalia: +perchè, ove anche ella non mi avesse informata a tempo, e non mi fosse +stato possibile distruggere quella pergamena.... + +--Ebbene? + +--Mi sarei opposta a che voi la conservaste, e non cercaste +rimediare.... + +--Oh, voi non avreste potuto nulla, signora! disse egli alzando le +spalle. + +--Perchè? Il segreto non era noto a voi solo, ed io certo lo avrei +presto conosciuto. + +--E che m'importa se mi rimaneva in mano quella prova? disse il duca +con veemenza. + +Ed aggiunse con maggior calma: + +--Allora non avreste potuto cangiare assolutamente la menoma cosa, nè +vincere la mia volontà, ve lo assicuro.... Vedete dunque che senza +quella sciocca fanatica.... + +--Non insultate vostra sorella, che meriterebbe invece la vostra +stima.... Poi, ve lo ripeto: è vano.... Non so ciò che avrei fatto; ma +in ogni modo non avrei mai permesso che rimanesse a mio figlio ciò che +non gli appartiene. + +Don Francesco durava veramente fatica ad ascoltare ancora: +meravigliava di sè stesso, della sua sofferenza. Certo la situazione, +in cui si trovava, era penosa: poichè l'orgoglio, l'interesse, il +risentimento combattevano nel suo cuore coll'amore una lotta orribile. + +--Ah! esclamò dopo un istante; ciò che non gli appartiene? Eppure, +signora, quell'atto era fatto volontariamente, e colui che lo fece +aveva il potere di diseredare un figlio ribelle, che era disceso ad +una unione disonorante. + +--Sì; ma lo aveva revocato. + +--Ah, sapete anche questo? chiese il duca con sdegno. + +--Sì, disse donna Livia: e guardate, aggiunse con fermezza; per +persuadervi che io avrei riparato egualmente, anche malgrado +l'esistenza della pergamena, vi dirò in qual modo avrei agito. + +--E come? + +--Disponendo delle mie sostanze, di cui sapete che, per volere di mio +padre, ho quasi per intiero l'assoluta proprietà, sino all'ammontare +della parte di eredità legittima che spetta a vostro zio, e... + +Il duca interruppe. + +--E credete che ciò vi sarebbe stato possibile? le domandò con ironia. + +--Nulla è impossibile quando la giustizia lo esige. + +--Che volete dire con ciò? Che io sono ingiusto? + +--No; ma che ringrazio il cielo, il quale non permise.... + +--Tacete! tacete! esclamò il duca furioso. + +Egli si sentiva tratto con violenza ad imporre colla forza silenzio a +sua moglie, a gettarle almeno in viso una di quelle parole umilianti +che trafiggono coloro cui sono dirette, ed avviliscono tante donne, le +quali cadono allora ai piedi di chi le insulta; ma donna Livia! Ei la +conosceva: guai se non l'avesse rispettata! + +Che avrebbe dato in quell'istante per non amarla?... + +Ed invece la fermezza di lei, il suo coraggio gliela rendevano +maggiormente cara. + +Ella sembrava riflettere. + +--Signore, disse poi con calma; io voglio sperare che, quando vi +rifiutaste a distruggere quella pergamena, non avevate calcolato +quanto ciò sarebbe stato ingiusto; e che ora mi approvate, perchè +troncai delle esitazioni senza dubbio involontarie.... Voi dovete +comprendere,--aggiunse con qualche alterezza,--che io ho bisogno di +udir questo dall'uomo di cui porto il nome. + +--Ma come! quale ardire? Siete voi ora che interrogate? + +--Sì: pensate anche che, operando come avevate divisato, non avreste +potuto rammentarvi vostro padre, la sua morte, senza rimorsi amari e +crudeli. + +--Non colmate la misura, donna Livia, esclamò il duca impazientato. + +--Chiamate voi colmar la misura parlando così? Ah no! È dirvi la +verità, la sola verità! + +--Ma credete voi che io sopporterò d'essere insultato a tal segno? Non +sapete dunque, signora, che potrei, se lo volessi, punirvi +severamente? Che ne ho il diritto? + +--Il diritto? disse la giovane duchessa con amarezza: dite il potere, +signore, ma non il diritto. Del resto usatene, se lo credete. Non sarà +già il timore che mi chiuderà le labbra. + +--La vostra temerità è grande, donna Livia: oh lo riconosco! ma non so +se la conservereste sempre in faccia al pericolo.... + +Ed il suo pensiero ricorse forse un momento ai bravi, ai trabocchetti, +ai veleni ed alle altre galanterie di simil genere, che in quei tempi +di felice memoria sbarazzavano più di un nobile marito di una sposa o +nojosa, od incomoda. + +Ma egli non avrebbe potuto rassegnarsi a non veder più colei che gli +stava dinanzi, la sola donna che avesse amata, che amasse ancora. Si +sarebbe punito egli stesso. Non poteva dunque ascoltare tali +tentazioni.... Soltanto se avesse creduto donna Livia infedele, +sarebbe stato capace di essere crudele verso di lei; ma, benchè +l'avesse sempre sorvegliata con tutta la gelosia che può suggerire la +passione più viva, l'amor proprio più sconfinato, non aveva mai +trovato nulla a rimproverarle. + +Però in quell'istante avrebbe voluto atterrirla, perchè da ciò +dipendeva in parte la riuscita di un piano ch'egli avea concepito +subito dopo la distruzione della pergamena. + +--Voi non parlate più, le disse ironicamente: oh dunque cominciate a +temere!... + +--No, signore: stavo pensando come mai ad un gentiluomo possa essere +venuta l'idea di conservare un patrimonio non suo. + +--Un gentiluomo deve pensare prima di tutto a sostenere il decoro +della sua casa, e mio padre istesso fece per sì lunghi anni ciò che io +vorrei fare. + +--Ma si era pentito! + +--Bene! sarò sempre a tempo a pentirmi anch'io. + +--Ora non avete più prove, e.... + +--Perchè voi distruggeste quella pergamena! esclamò don Francesco con +furore. + +--Sì: e ve lo ripeto: vorrei udire da voi che mi approvate; che siete +disposto a riparare la colpa di vostro padre. Fatelo, signore, ed io +cercherò dimenticare questa scena dolorosa. + +Ella fissò in lui il suo sguardo severo e profondo, che sembrava +volergli leggere in cuore. + +--Orgogliosa! mormorò egli. + +--Ascoltatemi, riprese donna Livia lentamente. Voi credete davvero che +il rendere al cavaliere dell'Isola quanto gli si deve possa essere di +gran danno alla vostra casa?... Ebbene, riflettete che ciò non è; od +almeno che essa può sopportare tal danno senza perdere nulla in +splendore. La maggior parte delle sostanze che possedete vi rimarrà +ancora: tali sostanze saranno considerevolissime, ed unite alle mie +assicureranno sempre a nostro figlio una delle rendite più +ragguardevoli della Sicilia... D'altronde la pergamena è distrutta, e +voi... + +--La pergamena è distrutta sì, interruppe egli con forza, ma se +tutti tacessero, nessuno forse verrebbe a reclamare; anzi è +probabilissimo.... + +--Oh mio Dio! voi pensate... + +--Sì: penso che voi dovrete serbare il silenzio, come le mie +sorelle... A questo patto soltanto vi perdonerò il grave oltraggio che +ho da voi ricevuto.... Ve lo perdonerò perchè.... + +La guardò un istante con passione. + +--Ma, chiese donna Livia, ed il padre benedettino, ed il cavaliere?... + +--Del padre benedettino non vi preoccupate; me ne incarico io. Quanto +al cavaliere, vedremo.... + +Il suo sguardo si fece minaccioso. + +--Dunque, disse la giovane duchessa con sdegno e con dolore, voi +persistete? + +--Sì, rispose don Francesco con fuoco: e voi rammentatevi, signora, +che guai se parlerete! + +--Che io taccia? Che assecondi un simile progetto?... Ah, non sarà +mai! Non lo sperate!... + +Il duca fece un gesto di rabbia. I suoi occhi scintillarono di +collera: e non potendo contenersi più a lungo, escì dopo aver detto a +donna Livia con accento minaccioso: + +--Riflettete, riflettete molto, signora: ve lo consiglio +nell'interesse vostro. + +E per distrarsi, pensò occuparsi del frate benedettino che aveva +confessato suo padre moribondo: si proponeva correre sulle di lui +traccie verso il convento dove abitava. + + + + +III. + + +Il convento dei benedettini, a cui ricorrevano in quell'istante i +pensieri dei duca, era un vasto e comodo edifizio situato nel centro +di Catania. + +Là vivevano quei padri nella più completa pace, dedicandosi allo +studio dei libri antichi ed alle ricerche scientifiche e storiche. + +Attiguo al convento eravi un bellissimo giardino, che gli stessi +monaci lavoravano, ciò che loro serviva di distrazione, di riposo. + +Nella città e nei dintorni si aveva per quei religiosi grande +considerazione e rispetto, e si ricorreva sovente a loro per consiglio +ed ajuto. + +Molte volte taluno di essi aveva consolato degli infelici, rasciugate +delle lagrime ed impedita qualche prepotenza. + +Anche i cavalieri avevano talora, talora fingevano avere dei riguardi +per quei frati. + +Malgrado tutto questo però, don Francesco credeva facilissimo ridurre +il benedettino, ch'ei ricercava, al silenzio. + +Era questo per lui come il primo passo che farebbe in una via la quale +doveva divenire aspra soltanto procedendo. + +Donna Livia, il cavaliere di Malta gli sembravano i soli, i veri +ostacoli, nei quali avrebbe forse ad inciampare. + +Il suo amore per la sposa gl'impediva non solo di punir lei, ma ben +anche di punir donna Rosalia, come lo avrebbe voluto, come lo aveva +detto. Ciò gli allontanerebbe troppo, lo sentiva, donna Livia, La +sapeva capacissima di qualunque più forte risoluzione, ed anche +avveduta tanto da mandarla ad effetto. + +La sofferenza da lui avuta quella notte, i rimproveri sopportati dalla +duchessa lo facevano arrossire di sè medesimo. Cedere, riparare la +colpa del padre gli sarebbe sembrato una gran debolezza; come se fosse +debolezza il saper vincere i pregiudizii creati da un amor proprio +eccessivo. + +Il potere, che donna Livia aveva sopra di lui, umiliava il duca; ma +era grande, immenso: tale che, se ei non fosse stato sì orgoglioso, sì +ostinato soprattutto, sarebbe caduto a' suoi piedi quella notte; sì, +quella notte istessa in cui ella aveva sì arditamente distrutta la +pergamena. + +Grazie alla di lui alterigia però, colla quale in apparenza soffocava +la sua passione, nessuno, donna Livia istessa, sapeva fino a qual +punto egli l'amasse. + +Quell'amore era una specie di tormento per un uomo del carattere del +duca. + +In un tempo in cui le donne non sapevano opporre ai voleri ed anche +alle ingiustizie dei mariti, dei padri, dei fratelli che una barriera +di eterne lagrime, il carattere eccezionale della duchessa poteva +spiegare in parte l'ascendente ch'ella aveva su don Francesco. Per +altro, se non ne fosse stato tanto innamorato, è certo che la temerità +di donna Livia, com'ei la chiamava, avrebbe potuto costarle assai +cara: e questa volta, nell'affrontare la volontà del marito, ella +aveva pensato poter correre pericoli reali. + +Dopo averla lasciata, il duca si era dunque occupato del padre +benedettino. + +Ma il monaco poteva essere ancora al capezzale del morto: e prima di +recarsi al convento, don Francesco se ne informò dai domestici. + +Gli fu risposto che il frate era partito da qualche tempo per un +paesello vicino, che gli nominarono, e ch'ei doveva essere ancora per +via. + +Don Francesco pensò che con un buon cavallo gli sarebbe facile +raggiungerlo. Preferiva parlargli sulla strada, anzichè entrare nel +convento, ove la sua presenza farebbe un chiasso che non si curava di +provocare. Poi il segreto sull'affare, che tanto gli premeva, verrebbe +certo più facilmente serbato. + +Ordinò dunque gli si sellasse tosto un cavallo, e quando questo fu +pronto, gettatosi sulle spalle un ricco mantello, partì. + +Era nel mese di gennaio, come fu detto. L'aurora, spuntava appena; +sicchè il freddo era abbastanza vivo. + +Il duca cavalcava pensieroso, colla maggior rapidità che consentisse +il terreno ineguale: poichè il villaggio additatogli era situato nella +direzione dell'Etna, di cui il sole cominciava a colorire la vetta. + +Ma tratto tratto don Francesco si arrestava, onde osservare innanzi a +sè. Cominciava ad impazientarsi di non scorgere il frate. Finalmente +lo vide; mise il cavallo al galoppo, ed in pochi istanti gli fu +vicino. + +Quegli si era già rivolto, e si scosse riconoscendo il duca. Che +vorrebbe da lui? Ahi, che temeva d'indovinarlo! Indirizzò al cielo una +muta e calda invocazione, e salutò rispettosamente don Francesco. + +Questi rispose con un leggiero cenno del capo; indi: + +--Devo parlarvi, padre, gli disse, e con accento alquanto imperioso, +senza perdere tempo continuò:--Mi risponderete come vi parrà; ma, +rammentatevelo bene, con precisione, con chiarezza. + +In quell'istante il povero benedettino aveva a sopportare non soltanto +l'abituale alterigia del duca, ma anche tutta la collera che questi +sentivasi in cuore per tante cagioni, e che desiderava sfogare contro +qualcheduno. + +Quel frate non poteva davvero trovar don Francesco in un'ora peggiore. + +--Vi ascolto, Eccellenza, rispose. + +--Voi, riprese il duca, avete confessato mio padre, ed egli vi ha +confidato un segreto. + +--Ebbene? + +--Ebbene, quel segreto io voglio sia sepolto per sempre: sicchè, mi +comprendete.... Guai a voi se lo aveste a svelare! + +--Ma la mia coscienza.... + +--Che coscienza! interruppe don Francesco: cosa c'entra la vostra +coscienza in un affare che riguarda soltanto la mia famiglia? Vorrei +vedere che ve ne immischiaste!... + +E volse sdegnosamente il capo. + +--Vostro padre dopo la confessione, disse il benedettino, mi aveva +incaricato di svelare quel segreto; dunque.... + +Anche questa volta il marito di donna Livia non lo lasciò continuare, +e: + +--Questo non è affar vostro, ve lo ripeto: d'altronde il povero duca +non ragionava più: era fuori di sè:... e voi dovete convenirne, se vi +preme la vostra vita: od almeno dovete obbedirmi. + +--La mia vita è consacrata a Dio, e nulla mi dorrebbe perderla in +servizio suo,--rispose il frate con qualche esaltazione. + +--Oh, non declamazioni, ve ne prego! Vi ho già prevenuto; vi ho detto +di rispondermi con precisione, con chiarezza. Alle corte, tacerete? + +Il benedettino rimase silenzioso. + +--Che? pensò il duca, avrei dato anche in un frate che non ha paura? +Non so cui mi tenga dal finirla a dirittura con costui!... Ma.... + +Ei seppe contenersi. + +Don Francesco non era uno di quei signori scapestrati che si +gloriavano delle loro prepotenze. Egli invece desiderava coprire con +un velo abbastanza fitto le sue. Sino ad allora non aveva avuto +occasione di usarne molte, grazie al suo carattere freddo e pochissimo +inclinato ai piaceri. Assai gli premeva d'altronde esser tenuto per +degno capo di una casa illustre: e siccome la venerazione, che +circondava i benedettini, e quella in particolare che si aveva per +quel predicatore era grandissima, ei non volle per allora porre le +minacce ad effetto, benchè ne sentisse gran voglia. + +Pertanto non rinunciava certo allo scopo che si era prefisso. Solo +pensò tentare altra via; poichè non era riescito subito, come lo aveva +sperato, ad atterrire il frate. + +Si volse a lui con una certa benevolenza mista di ironia, e: + +--Credo comprendere, padre, le vostre reticenze, gli disse: voi non +volete mancare alla promessa fatta al duca moribondo, senza che ciò +torni.... a profitto di Dio--non è così! + +--Che intendete? chiese il monaco un po' confuso. + +--Intendo che con una buona somma data a voi.... perchè.... +l'adoperiate.... come crederete.... in servigio del Signore.... vi +disfereste dei vostri scrupoli. + +--No, Eccellenza! esclamò il benedettino con indignazione. + +Don Francesco fece un gesto di vivissima impazienza. + +--Osereste rifiutare? chiese con alterigia anche maggiore del solito. + +--Ma io non devo, non posso mancare a' miei doveri! + +In quell'istante il duca riflettè che il monaco non era presente +quando donna Livia aveva dato alle fiamme la pergamena: pensò +approfittare di tal circostanza. + +--Del resto, disse quindi al religioso, voi non potete far nulla. Mio +padre ha dovuto dirvi che sta in mia mano un atto importantissimo, +indiscutibile, e che senza il mio assenso.... + +--È vero! mormorò il frate. + +--Dunque non comprendete che il vostro silenzio non mi è necessario, +benchè ve lo abbia chiesto e lo desideri, onde evitare scandali +inutili? Voi non volete tacere? Ebbene, sarete voi responsabile di +quanto potrà accadere di male!... Se veramente vi premesse servire a +Dio, come dite, capireste che vale assai meglio serbare un segreto, +che non vi appartiene, anzichè mettervi sulla coscienza tutto ciò che +io sarò forse costretto a fare, onde sostenere le mie ragioni ed il +decoro della mia casa. Parlate pure!... Oh, farete la grand'opera +meritoria!... aggiunse con motteggio sprezzante. + +Il povero benedettino rimase interdetto: ignorando la distruzione +della pergamena, trovava le parole del duca di una logica inesorabile. + +Volle provarsi ad impietosirlo, benchè nulla sperasse. + +--Non abusate, eccellenza, della vostra posizione elevata, gli disse: +perdonate la mia arditezza, ma è a nome di Dio che vi parlo... Egli... + +--Tacerete sì o no? È questo che vi domando. + +--Io tacerò: tacerò con tutti, se voi stesso riparate a quella +ingiustizia. + +Chiamare ingiustizia ciò ch'ei voleva fare!... + +Il duca si sentì tentato di far tosto pentire il frate d'aver +pronunziata quella parola. Donna Livia l'aveva pronunziata anch'ella, +è vero: aveva detto anche assai più; ma certo don Francesco non +sopporterebbe dal benedettino ciò che aveva a suo dispetto sofferto da +lei. Quel vecchio frate, coperto da un povero sajo, benchè fosse +rivestito d'un carattere sacro, non faceva sul duca la centesima parte +d'impressione della vezzosa sua sposa. + +Don Francesco si guardò attorno adirato, e certo, se non avesse scorto +alcuno, non avrebbe tardato ad insegnare al frate il modo di +contenersi con uno dei più potenti baroni di Sicilia. Ma il mattino si +avanzava: il sole appariva sull'orizzonte, e molti contadini passavano +lì presso per avviarsi alla città. + +Si propose dunque di rimandare la sua vendetta a tempo migliore, se il +benedettino non avesse voluto assolutamente promettergli il silenzio: +quel silenzio che, ad onta di quanto aveva detto, gli era +indispensabile. + +--Vi accordo una dilazione di quattro giorni, disse seccamente al +religioso, grazie al vostro abito soltanto. + +--Una dilazione! + +--Sì: vi do tempo a decidervi; la riflessione vi persuaderà a tacere, +giacchè comprenderete benissimo che il parlare, mentre non gioverebbe +ad alcuno, e sarebbe affatto inutile, vi esporrebbe a funeste +conseguenze. Guai se parlerete in questo frattempo! aggiunse con +piglio minaccioso.... Guai!... Dunque? + +Il frate riflettè un istante: indi: + +--Per quattro giorni tacerò, disse. + +--Bene, rispose il duca. + +Volse la briglia al cavallo; lo mise al galoppo, e si allontanò come +un fulmine. + +................................................................. +................................................................. + +In breve giunse a Catania: entrò inosservato nel suo palazzo per una +porta segreta, nascosta da un gruppo d'alberi del giardino, e di cui +egli solo da lungo tempo teneva la chiave. + +Diede il cavallo ad un palafreniere; indi si recò nel gabinetto ove +suo padre serbava le carte d'importanza, e dove cavaliere di Malta +aveva tolta la pergamena da uno scrigno. + +Rinchiuso in quella stanza, don Francesco cominciò un minuto esame di +tutto quanto essa conteneva; rovistando in ogni mobile che avesse dei +cassetti, in ogni suppellettile che potesse nascondere qualche cosa. + +Infatti vi potevano essere altre carte, delle lettere, che senza avere +l'importanza della pergamena, riguardassero quel segreto, e gli +convenisse conservare, o distruggere. + +Ma nulla trovò che avesse rapporto col cavaliere dell'Isola. + +Allora si assise dinanzi ad uno scrittoio, e vi rimase immobile, +pensieroso. La sua fisonomia in quell'istante, tetra e cupa oltre ogni +dire, faceva un singolare contrasto collo splendido sole che penetrava +a larghi sprazzi nel gabinetto. + +Sì!... mormorò finalmente: io voglio ottenere il silenzio di tutti, e +l'otterrò!... Voglio che il fratello di mio padre, od i suoi eredi non +vengano mai a reclamare ciò che... ciò che loro appartiene!.. direbbe +donna Livia ed anche quel benedettino temerario.... Se veramente colui +non vuole obbedirmi, se ne pentirà, lo giuro!... Ah! se il pensiero di +alienarmi troppo donna Livia non mi trattenesse, avrei forse già +castigato quel frate; ed in un modo o nell'altro obbligata donna +Rosalia al silenzio!... Ed il conte, che questa notte osò quasi +minacciarmi... Anche per lui lo troverei il mezzo!... Oh, sì lo +troverei!... Eppure niuno è colpevole come mia moglie!... nessuno +avrebbe ardito fare ciò che ella fece.... Ah, perchè sono io costretto +ad essere seco lei tanto diverso da quello che sono con tutti gli +altri?... Perchè mio malgrado sono trascinato ad amarla? più che ad +amarla anzi; giacchè non è amore soltanto che io sento per lei... è +delirio, è frenesia!... Arrossisco in pensarlo; ma... che fare?... Oh +la ingrata!... + +Egli si alzò. + +Ma io non devo accusarla, aggiunse tra sè: non l'ho sposata forse +contro il suo volere?... Non sapevo, non mi disse ella stessa che... +Ah! ma come mi sorprendo ad occuparmi di lei sì sovente... per non dir +sempre?... Ma sia pure che io l'ami: non per questo, lo giuro, sarò il +suo trastullo.... E questa volta ella dovrà obbedirmi... Non sarà mai +che io ceda su tal punto... giammai!... Quantunque colei abbia su di +me il potere di una maliarda.... Poi.... se mi fosse dato abbassare la +sua alterigia riuscendo nel mio progetto, ne avrei doppia +soddisfazione!... D'altronde che direbbero di me coloro, innanzi ai +quali ricusai a mio padre di rendere al cavaliere dell'Isola il nome e +le sostanze? Mi deriderebbero, vedendomi cedere a donna Livia... Poi, +chi sa quali scandali si provocherebbero? quali vergogne forse ne +verrebbero alla mia casa?.... Sì: tutti dovranno tacere: lo voglio!... + +Il gabinetto, nel quale si trovava il duca, era diviso dalla camera +mortuaria da una gran sala soltanto. Egli, dopo qualche altro momento +di riflessione, aperse l'uscio: traversò quella sala: socchiuse +leggermente la porta della camera ove giaceva cadavere suo padre. + +Vide dei religiosi e molti servi in orazione. Nessuno si accorse di +lui, ed egli rientrò inosservato nel gabinetto, ove rimase fin verso +la sera. + +Non temeva che nè donna Livia, nè il conte di San Giorgio prendessero +per quel giorno risoluzione alcuna: aveva saputo dal suo cameriere che +entrambi avevano passato gran parte della giornata nella stanza del +defunto, unendosi alle preghiere della gente ivi raccolta. + +Mentre usciva dal gabinetto, per recarsi nel suo appartamento, fu +arrestato da donna Maria. + +--Che volete? le chiese egli. + +--Devo comunicarvi una cosa importantissima, rispose la sorella. + +--Venite, disse don Francesco. + +E la condusse nel gabinetto. + +Con lei sola il duca non era adirato; perchè comprendeva ch'ella lo +asseconderebbe intieramente: sola lo aveva approvato nella notte +precedente. + +--Donna Livia, cominciò ella a bassa voce.... + +--Ebbene? + +--Ha chiesto un abboccamento al conte nella prima sera che seguirà i +funerali di nostro padre. + +--E dove? + +--Al suo castello: certamente ella conta ritornarvi subito dopo le +cerimonie funebri. + +Il duca durava fatica a frenare la sua agitazione, a contenersi. + +--È lo zelo per l'onor vostro, che mi consigliò ad avvisarvene, +continuò la giovane. + +--Spiegatevi più chiaramente, disse don Francesco con fuoco: voi +offendete la duchessa. + +--Che io mi spieghi?... riprese donna Maria un po' sconcertata.... Un +abboccamento... la notte... in quel castello isolato, non è forse +abbastanza? + +--No: e voi v'ingannate nelle vostre temerarie supposizioni. + +--Come? + +--Questo abboccamento, disse il duca, benchè alquanto alterato, questo +abboccamento non deve avere altro scopo che di consigliare al +cavaliere il silenzio. + +--Ma se donna Livia ha gettato ella stessa sul fuoco la pergamena! + +Don Francesco fece un vivissimo movimento di rabbia insieme e di +dispetto. + +--Che importa? disse quindi; se io voglio che tutti tacciano. + +Donna Maria rifletteva. + +--Basta, riprese dopo un momento: sarà come dite; ma io avevo pensato +il contrario. + +--E perchè? + +--Perchè so che il cavaliere.... + +E si arrestò un istante, come se non osasse proseguire. Indi: + +--Perchè l'ama, disse. + +--Ama donna Livia?... E voi credete ch'ella lo riceverebbe per... +domandò il duca alterato... Voi mentite! esclamò poi: la vostra è una +perfida insinuazione. + +--No, non mento; e non è questa una perfida insinuazione... Del resto +sta in voi l'accertarvene. + +E fece per allontanarsi. + +Ma suo fratello la trattenne con un cenno. + +--Che vi fece pensare che il conte ama donna Livia?--le chiese a voce +bassissima e concitata. + +Donna Maria in quell'istante era un po' pentita di aver ceduto al suo +odio per la duchessa; ma era troppo audace per iscoraggiarsi tosto: +per altro, siccome aveva sempre avuto gran soggezione di suo fratello, +tremò un momento, temendo averlo irritato contro di lei, ora ch'egli +era il capo della famiglia. Così prese una scappatoja. + +--Me ne avvidi io, rispose, già da molto tempo. Però non intendo con +questo offendere la vostra sposa.--Ella forse lo ignora....--aggiunse +con un mezzo sorriso. + +Vi fu un breve silenzio, che il duca ruppe primo, dicendo seccamente a +donna Maria: + +--Lasciatemi, e scacciate sì ingiuriosi sospetti. + +Ella escì dal gabinetto poco soddisfatta, molto indispettita. + +Che? pensò: ei le ha dunque perdonato la distruzione della pergamena, +l'insulto ricevuto innanzi a tutti?... Egli!... così violento, +superbo, irascibile?... L'ama dunque a tal punto?... Non vuole che si +sospetti di lei nemmeno in questo giorno?... Oh! ma avrà dissimulato; +è sì geloso, sì diffidente;... le mie parole non saranno perdute.... +Si recherà certo segretamente al castello, ed io potrò senza periglio +dare un abboccamento al principe.... Se colei perdesse la sua +influenza su don Francesco, sarebbe meglio per me. Mia sorella, ne +sono sicura, l'avrà pregata di sollevare ostacoli al mio matrimonio +col principe, ed ella forse glielo ha promesso... Per altro ogni +speranza di donna Rosalia è vana: egli mi ama tanto!... Mai ella sarà +sua sposa... Mai!... Ma io ho d'uopo di vederlo solo una volta +almeno... Egli è sì debole!... Se non avessi detto al duca che il +cavaliere è invaghito di donna Livia, non sarei stata certa ch'ei si +sarebbe assentato.... D'altronde pensava poterla in questo giorno +accusare audacemente... Speravo che l'abboccamento da lei dato al +conte bastasse solo a perderla... Ma, chi sa?... il cavaliere l'ama... +Posso lusingarmi ancora!... + + + + +IV. + + +Sono scorsi due giorni.... + +I funerali del vecchio duca erano finiti. + +Il sepolcro, che sembra aver l'incarico di compiere l'opera della +morte, nascondendo ad ogni sguardo gli avanzi inanimati che richiamano +in modo sì crudele la persona estinta, aveva accolto quelli del padre +di don Francesco. + +Ah! perchè un ribrezzo irresistibile allontana tosto dai cadaveri? E +perchè tale ribrezzo viene sentito maggiormente dai parenti, dagli +amici che dagli indifferenti? + +È forse ciò effetto della disperazione che si prova in pensare come lo +spirito immortale, che animava prima quelle membra, non sarà mai per +farvi ritorno?... Mai! + +E non vi è lagrima, non vi è preghiera, che valga a richiamarlo +nemmeno un istante! Sembra quasi impossibile che non sia dato ottenere +risposta veruna da chi poco prima poteva ancora comprendere, amare, +soffrire! + +Ecco forse perchè si fuggono abitualmente, appena la morte gli ha +toccati, coloro che furono cari in vita, e che divengono quasi oggetti +di terrore. + +Ma non si può condannare un tal terrore, che in certe persone è +davvero invincibile. + +Niuna di tali sensazioni aveva però accompagnato nella tomba il +vecchio duca dell'Isola. Le sue ultime parole, il segreto da lui +rivelato avevano destato in tutti preoccupazioni gravissime: ed +all'estinto non si pensava che per contraccolpo di esse; come cioè +alla prima causa che le aveva fatte nascere. + +Se egli fosse disceso nel sepolcro col suo segreto, avrebbe aumentata +innanzi a Dio la propria responsabilità; ma quanti odj, quante colpe +fors'anco avrebbe evitate! + +Le preghiere di donna Rosalia, che chiedevano disperatamente a Dio di +perdonare a suo padre, erano state le più ardenti che avessero seguito +il vecchio duca. + +Appena finiti i funerali, la duchessa, come lo aveva pensato donna +Maria, era ritornata al suo castello. + +Quel castello era stato lasciato a donna Livia dal padre di lei, e +colle vaste dipendenze formava parte delle sue cospicue sostanze. +Benchè in inverno, la duchessa vi si recava sovente per più giorni +insieme al suo bambino. + +Questa volta aveva condotto seco lei donna Rosalia, temendo forse +lasciarla in palazzo. + +Il duca non aveva mostrato la menoma emozione nell'udire da sua moglie +ch'ella ripartiva pel castello. + +Nei precedenti giorni don Francesco aveva cercato contenersi come in +un tempo di tregua; e come al benedettino, data una dilazione alla +duchessa, e chiestane una per iscritto al cavaliere di Malta, perchè +riflettessero meglio. + +Nulla del resto,--aveva aggiunto con entrambi,--potrebbe smuoverlo dal +partito preso, cioè di ottenere il silenzio con tutti i possibili +mezzi. + +E tale dilazione momentanea era stata accettata dal conte di San +Giorgio e da donna Livia. + +Il giorno era per finire, quando la duchessa arrivò con donna Rosalia +al castello. Quasi subito condusse la cognata in una sala del piano +superiore: indi si assise vicino a lei senza parlare. + +Donna Rosalia ruppe prima il silenzio. + +--Dunque, disse, voi sperate, donna Livia, di poter giungere così a +compiere il voto del mio sciagurato padre? + +--Sì: non vedo via migliore di questa. + +--Ma bisognerà che nessuno possa mai sospettare... + +--Nessuno sospetterà, lo spero: e se, come credo, il vostro padrino +asseconda il mio progetto, giungeremo presto forse allo scopo che +desideriamo ottenere. + +--Lo volesse il cielo! + +--Basta; fra poco lo sapremo; il conte non dovrebbe tardar molto. + +E donna Livia si alzò: andò a mettersi a una finestra: guardò pel +vasto orizzonte che le si stendeva dinanzi. + +--Nessuno! mormorò volgendosi alla cognata; nessuno ancora! + +Donna Rosalia non l'intese. + +Vedendo la duchessa alla finestra, aveva abbassato gli occhi, e +lagrime silenziose scorrevano sulle sue pallide guance. + +Donna Livia la considerò qualche tempo. + +Sventurata! pensò; ah, non è soltanto la morte e la colpa di suo padre +che ella piange! Quanto deve soffrire! Eppure quali angosce le sono +serbate ancora! Adesso ella dubita soltanto: che sarà fra poco quando +comprenderà che il principe non l'ha mai amata, o che almeno non l'ama +più?--Cielo, perchè permetti che donna Maria debba, come ne sono +sicura, venir preferita a questa fanciulla?... Donna Maria sì egoista, +sì falsa ed insensibile!... Ah, non sono ingiusta pensando così di +lei! Troppo bene la conosco. + +E si passò una mano sulla fronte, mormorando: Oh! io so quanto costi +rinunciare alla felicità vagheggiata! + +E nei begli occhi della giovane duchessa brillò una lagrima... Ma ella +scacciò tosto la sua emozione... Alfine, disse quindi tra sè, ho mio +figlio, che tanto amo!... Sì: egli potrà forse farmi in parte +dimenticare.... + +E come per non pensare a sè stessa, tornò ad esaminare donna Rosalia. + +Temo, rifletteva, ch'ella non sappia sopportare il disinganno che +l'attende... Vorrei incoraggiarla: vorrei dirle che so ciò che la fa +soffrire:... ma no! D'altronde ora devo pensare a far quanto mi detta +la mia coscienza, cercando realizzare il progetto che ho concepito. + +E donna Livia tornò a guardare nella campagna. + +Mentre poco prima stava considerando la giovane cognata, si sarebbe +durato fatica a riconoscere in lei la donna che aveva strappato la +pergamena a suo marito nella notte fatale, e che era quindi rimasta di +ghiaccio alle di lui minacce. + +Passò qualche tempo. + +Ad un tratto la duchessa esclamò: + +--Il cavaliere giunge. + +Donna Rosalia alzò il capo. + +--Sì, riprese donna Livia, allontanandosi dalla finestra. Egli si +avvicina al galoppo. Io vado tosto a riceverlo, e vi comunicherò poi +la sua risposta. + +Ciò detto, sortì rapidamente. + +Donna Rosalia le guardò dietro un istante. + +Sì, disse tra sè; ella otterrà forse quanto mio padre desiderava... +Riescisse almeno quel progetto! + +Indi a sua volta si mise alla finestra, ove stava prima appoggiata la +moglie del duca. I suoi sguardi non errarono a lungo, e si arrestarono +tosto nella direzione di Catania. + +La notte, che si avvicinava, non le permetteva di scorgerla... Per +qualche tempo donna Rosalia rimase immobile. + +Quella fanciulla, benchè nata in seno all'opulenza, era davvero degna +di compassione! Sua madre era morta nel darle la luce; ed ella, al +pari di donna Maria, aveva passato l'adolescenza in un monastero, ove +le religiose cogli scrupoli, le continue pratiche di pietà, i +sermoni;--le compagne colle immagini fallaci del mondo, col +fantasticare in regioni sconosciute--avevano sviluppato nelle due +sorelle gl'istinti diversi: così donna Rosalia, per natura sensibile e +generosa, era divenuta appassionata ed insieme molto pia, fanatica +quasi;--e donna Maria, d'indole perversa ed egoista--scettica, falsa, +avendo ella presto volto il suo naturale ingegno, il brio, la +perspicacia all'intrigo ed al male. + +Ritornate nella casa paterna dopo qualche anno, quelle due ragazze +erano state abbandonate a sè stesse ed alle influenze non sempre buone +delle governanti e delle cameriste. + +L'abitudine del vecchio duca di ricevere società numerosa, onde certo +soffocare colle distrazioni i rimorsi; l'egoismo, l'indifferenza di +don Francesco, il quale non si era mai dato alcun pensiero delle sue +giovani sorelle,--avevano compita l'opera funesta di quella educazione +viziata. + +Ed ecco perchè, mentre donna Maria si occupava a sorvegliare la +cognata, che ella odiava senza motivo; a condurre di pari passo gli +amori col giovine cavaliere, ch'ella aveva da poco rapito a donna +Rosalia; questa non sapeva far altro che piangere e pregare. + +Così anche quella sera ella andava mormorando lagrimosa: + +Ah! egli è là fra quelle mura, ed ella pure! Gli è di me più vicina! +Sarà dunque vero, gran Dio, che è dessa ch'egli ama ora?... Eppure vi +fu un tempo in cui i suoi occhi cercavano i miei, e che di rado mi +lasciavano!... Ma allora ella non era là; non la conosceva; non +l'aveva veduta mai!... Ah, perchè è tanto bella? Forse in questo +istante il principe le parla, le dice d'amarla!... Perchè non sono io +rimasta a Catania? Gli osserverei almeno!... Preferirei la collera di +don Francesco all'idea che, mentre io sono qui, essi sono insieme.... +Insieme!... Ah, questa sola parola mi uccide!... Se venisse il giorno +fatale che gli unisse per sempre, sento che non potrei più vivere... +Cielo! perdona! + +E donna Rosalia allontanò colla mano i suoi abbondanti capegli neri, +che le cadevano sulla fronte. + +Indi con un movimento di disperazione: + +Oimè! disse amaramente tra sè; a che mi varrebbe esser presso di loro, +sorvegliarli?... Se ei non mi ama più!... Non farei che venir +riguardata come un testimonio importuno... All'indifferenza che il +principe comincia, lo temo, a provare per me, si aggiungerebbero la +noja, il tedio.... Me infelice!... Eppure, se il cielo mi ajutasse, +potrei forse venir preferita ancora; perchè infine io non sono certa; +dubito soltanto.... Gran Dio, perdonate a mio padre la sua colpa, ed +abbiate anche pietà di me!... E se mi confidassi a donna Livia?... +Ella forse potrebbe.... Ma no!... ma no!... + +La giovinetta appoggiò il capo ad una mano, e di lì a qualche tempo: + +Ah! perchè donna Maria non è ella rimasta ancora a Palermo?... Quale +stella a me fatale decise sì presto il suo ritorno?... Se almeno +tardava un anno, qualche mese, avrei forse già sposato il principe; ed +invece!... Ella venne ad attraversarmi la via della felicità.... +Poteva maritarsi in casa di quella nostra parente; essere contenta; ma +lungi di qui!... + +Donna Livia starà ora persuadendo il cavaliere: ei non le negherà +certamente quanto ella gli chiederà.... È sì buono il mio padrino!... +Se riescissi presto a veder restituire ai nostri parenti spogliati +quanto è loro dovuto, mi sembra che, oltre la soddisfazione che ciò mi +cagionerebbe, ne trarrei anche un lieto presagio pel mio avvenire... + +Il rumore lontano di un cavallo che sembrava venire verso il castello, +interruppe le riflessioni di donna Rosalia. Ella si scosse, e cercò +collo sguardo di penetrare attraverso l'oscurità che avvolgeva la +campagna; ma nulla distinse. + +Ed intanto quel rumore andava avvicinandosi sempre più... Ella +attendeva con un'agitazione piena di ansietà.... Ah! pensava, se fosse +il principe che, sapendomi a questo castello, venisse qui per vedermi +nascostamente, parlarmi lungi da donna Maria, rassicurarmi!... + +E se la notte non lo avesse vietato, si sarebbe potuto vedere un +vivissimo rossore animare le sue guance abitualmente scolorite. + +Ma era illusione la sua, e durò poco. + +Quel rumore, che tanto l'aveva scossa, era già cessato. + +Certamente qualche cavaliere era passato nelle vicinanze, poi sì era +allontanalo. + +Donna Rosalia sospirando rinchiuse allora la finestra ed andò a sedere +dinanzi al camino. + +Intanto un cavaliere grande, coperto da un ampio mantello, sotto al +quale scorgevasi appena la spada, si avanzava a piedi, leggermente, +verso il castello, per una stradicciuola remota che metteva alla porta +rustica del fabbricato. + +Era il duca. + +Un servo, che certo lo aspettava da qualche tempo, gli mosse incontro. +Non parlò, ed attese. + +--Conducimi all'istante nel luogo ove sai, mormorò don Francesco. + +Il servo obbedì. + +Entrambi, colla rapidità ed il silenzio di due fantasmi, entrarono per +una porticina nel castello. + +--Hai ben preso ogni precauzione, perchè nessuno possa sospettare la +mia presenza? domandò il duca. + +--Sì, Eccellenza. + +--Bene. + +E disparvero per un lungo e deserto corridojo. + + + + +V. + + +Dopo aver lasciato donna Rosalia, la duchessa si era recata in una +sala terrena, la più piccola di tutte, ove abitualmente soleva +trattenersi quando era al castello. + +Quasi all'istante il cavaliere di Malta fu introdotto. + +Allora donna Livia gli accennò di chiudere la porta; indi: + +--Sedete, conte, gli disse: devo pregarvi di una grazia. + +--Comandate, rispose egli commosso. Sapete che io sono interamente ai +vostri ordini. Ah, vorrei mi chiedeste molto, onde potervi +testimoniare la mia assoluta devozione! + +Queste parole furono pronunciate in un modo che non lasciava dubbio +alcuno sulla loro sincerità. + +--E molto vi chiederò infatti, riprese con calma la duchessa. +Ascoltatemi. + +Il cavaliere di Malta attendeva in silenzio. + +--È del segreto rivelato dal vecchio duca che io intendo parlarvi, +continuò donna Livia. Voi certamente lo avrete immaginato. + +Il conte fece un cenno affermativo, ma non l'interruppe. + +--Perciò, proseguì ella, ho voluto vedervi oggi in questo castello. Io +ho concepito un progetto, e col vostro mezzo spero poterlo realizzare. +Ora ve lo comunicherò. Sulle prime ero decisa ad oppormi risolutamente +a don Francesco, come avevo cominciato a fare; ma poi cangiai avviso. +Compresi che egli vuole ottenere assolutamente il silenzio di tutti su +quel disgraziato affare, con ogni mezzo; mezzi estremi forse, a cui io +devo evitare che egli ricorra. Non crediate però, conte, che io +acconsenta a vedere in pace il cavaliere dell'Isola ingiustamente +spogliato: quando penso che mio marito può accogliere tale idea, mi +sento fremere; ma ei non la manderà ad effetto sinchè avrò vita. + +Ella si arrestò un istante; indi: + +--Ho riflettuto: ho pensato che forse don Francesco ritiene in buona +fede di non essere colpevole operando in tal modo, facendo quanto +infine fece suo padre per tanti anni.... Egli non ha certamente +afferrato il vero concetto di.... Insomma la cosa non gli appare forse +come a voi, conte, come a me.... sotto la sua vera luce.... + +--Voi lo scusate!... + +--Lo devo: poi, comprendete, desidero anche persuadere a me stessa ciò +che vi dico: cioè che l'orgoglio, l'ostinazione, sì forti in lui, +siano i suoi soli moventi. + +--Ah, donna Livia, io quella notte ho temuto assai la sua collera per +voi.... Faceste bene a desistere da una aperta opposizione: sarebbe +stata troppo pericolosa. + +La duchessa sorrise amaramente. + +--Non è il timore che mi consigliò; ma il pensiero di mio figlio: e +d'altronde che avrei ottenuto, continuando a provocare don Francesco? +Nulla.... Ma per mio figlio istesso io desidero riparare a quella +ingiustizia.... E per farlo senza destare troppi odj, e per evitare +altre scene tristi, ecco quanto ho pensato. + +Il conte di San Giorgio si fece attentissimo. + +--Ora, proseguì donna Livia, la pergamena non esiste più: e se vostro +zio od i suoi eredi venissero a reclamare, attestando, come potranno +certamente farlo, con prove autentiche, la loro identità; don +Francesco non potrebbe rifiutarsi a rendere ad essi quanto è loro +dovuto. Mi comprendete? + +--In parte: continuate, signora. + +--Ma, onde non contrastare troppo apertamente col duca, bisognerebbe +cercare di loro segretamente: ed una volta trovatili, fare che essi +reclamino, mostrando però non essere stati consigliati da alcuno, e +soltanto perchè la morte del vecchio duca dell'Isola giunse +casualmente a loro cognizione. + +--Vi comprendo, donna Livia: ed io, sì, io li cercherò. + +--Vi ringrazio, cavaliere: sapevo non contare invano sopra di voi. + +--Sì: avete ragione: questo è il mezzo migliore infatti. Sono pronto a +secondarvi intieramente. Come credete che io debba agire? + +La giovane duchessa parve commossa da sì completa devozione; indi: + +--Mi diceste che un ordine vi chiama a Malta tra breve: mostrando +quell'ordine come per caso a don Francesco, ei non potrebbe concepire +il menomo sospetto. Giunto a Malta, potrete disimpegnarvi ed ottenere +un lungo permesso? + +--Sì, lo posso: mi basterà vedere un momento il gran maestro: fra +qualche giorno partirò. + +E prima che ella rispondesse, riprese: + +--Avevo pensato un istante a prendere sopra di me ogni responsabilità, +svelando il segreto, poichè voi avevate distrutta la pergamena; ma +allora.... Voi conoscete don Francesco!... Un duello a morte con lui +sarebbe stato inevitabile. È inutile dirvi perchè ne rifuggii. + +--Aveste ragione, conte: un duello tra voi e mio marito, qualunque +risultato avesse, mi sarebbe causa d'eterna amarezza. + +--Ma, e come eviterete lo sdegno del duca, quando questi nostri +parenti venissero a reclamare? + +--Don Francesco mi disse che, se io serbo il silenzio, mi perdona la +distruzione della pergamena. Voi fate in modo che il cavaliere +dell'Isola, od i suoi figli non suscitino scandali. Così il duca si +persuaderà più facilmente, e sarà possibile far credere che nessuno di +noi conosceva la loro esistenza. Pur troppo il vostro compito non sarà +facile; perchè ignoriamo qual nome essi portino; ma siccome il vecchio +duca prima di morire disse sapere che suo fratello aveva preso +servizio nell'armata della repubblica veneta, così dimorerà ancora su +quelle terre: o, se egli più non esiste, è là che potrete aver +contezza de' suoi figli. + +--Infatti, questa è l'ipotesi più verosimile: l'avevo già pensato +anch'io. Per iscoprire quei parenti farò tutto il possibile, e spero +riescire ad onta del mistero che ce li nasconde... Ed al duca dirò che +acconsento a serbare il silenzio?.. aggiunse con qualche esitazione. + +--Potete dirgli che, obbligato ad assentarvi per un tempo di cui +ignorate la durata, dovete rinunciare per ora ad occuparvi della +rivelazione di vostro zio. + +--Gli dirò che, finchè rimango a Malta, serberò il silenzio da lui +chiestomi! Non gli sembrerà strana la mia lunga assenza, benchè non +sia tempo di guerra; poichè già diverse volte, il sapete, ebbi +missioni che durarono mesi e mesi..... D'altronde, mostrandogli +l'ordine.... Ma, e gli altri taceranno? + +--Il benedettino giungerà qui tra breve: egli è un uomo sicuro: gli +confiderò tutto, ed ei mostrerà d'aver ceduto a don Francesco che, lo +so, ha insistito con forza presso di lui.... Quanto a donna Rosalia, +il duca non la teme molto: la crederà facilmente scoraggiata. Ed io +gli dirò aver deciso tacere, nella speranza ch'ei si persuada da sè a +riparare quella ingiustizia. + +Ella si arrestò; indi con una specie di disgusto: + +--Oh! mi ripugna scendere ad una finzione: ma è necessario. + +--No, donna Livia, questa non è finzione; od almeno lo scopo che vi +proponete la giustifica. Tale scopo è santo! + +--Riesciste almeno! + +--Speriamo: il cavaliere dell'Isola, come saprete, ha portato seco le +sue carte di famiglia: dunque.... + +--Infatti.... Tranquillizzeremo donna Rosalia, che è ansiosissima di +veder compito il voto di suo padre. + +--Povera donna Rosalia! Mi dispiace lasciarla infelice. + +La duchessa alzò il capo. + +--Che volete dire? domandò. + +--Voglio dire che, come ve ne sarete certamente avveduta, ella ama il +giovane principe degli Alberi, e ch'ei non pensa se non a donna Maria. +Me ne duole assai per la mia figlioccia, che ho sempre amata molto; ma +non vedo rimedio alcuno.... Ella soffre.... + +--Sì: eppure credo non abbia perduta ogni speranza. + +--La perderà fra poco. Io so che il principe conta chiedere presto la +mano di donna Maria. + +--Come lo sapeste? + +--Ora vi racconterò. Il principe stesso me lo disse... + +In quell'istante, se il conte e donna Livia avessero prestato +attenzione, avrebbero potuto udire un lieve rumore dietro la +tappezzeria. + +Era don Francesco, che giungeva nel suo nascondiglio. Trovavasi un po' +in ritardo; perchè aveva pensato esser meglio partire da Catania a +qualche intervallo dal suo parente, anzichè seguirlo troppo davvicino, +o prevenirlo, e dar sospetto. Poi, siccome la gelosia era stata il +solo suo movente, erasi detto che, ove anche perdesse una parte di +quella conversazione, ne udirebbe sempre abbastanza per sapere quali +rapporti regnassero tra la duchessa ed il cavaliere di Malta. + +Donna Maria non si era ingannata: benchè il duca avesse mostrato non +crederle, le insinuazioni di lei gli avevano suscitato in cuore un +inferno. + +«Il principe stesso me lo disse.» + +Ecco le prime parole che don Francesco doveva udir pronunciare dal +conte di San Giorgio. + +Il cielo certamente non permise che egli sentisse quanto riguardava il +segreto rivelato dal padre. + +Intanto il cavaliere proseguiva: + +--Incontrai il principe fuori della città: egli era a cavallo: io +pure. Mi si avvicinò, e mi chiese se volessi acconsentire che per +qualche tempo mi accompagnasse. Accettai. Sembrava ch'egli avesse +qualche cosa a dirmi, ed io attendeva che parlasse. Infatti quasi +subito esclamò:--Ah! la morte del duca vostro zio venne a spezzare i +miei più cari progetti.--Lo guardai sorpreso, come per interrogarlo, +ed egli continuò:--Avevo risolto chiedere donna Maria in isposa in +questi giorni, e non ebbi il tempo di farlo.--Io pensai tosto a donna +Rosalia, e mi sentii stringere il cuore.--Ah! dissi, voi amate una +delle mie giovani cugine, principe?--A queste parole, che avevo +pronunciate appositamente, mi parve che egli arrossisse: ciò mi +persuase sempre più che in passato deve avere lasciato credere a donna +Rosalia di amarla.--Amo donna Maria, mi rispose con qualche imbarazzo, +e temo che la morte di suo padre possa, non solo ritardare, ma +impedire le mie nozze con lei; perciò desiderai consultar voi, che +come stretto parente conoscerete forse le idee di don Francesco. +Credete che ei possa concedermela?--Voi siete di famiglia illustre, +risposi; siete ricchissimo, non dovete dunque temere un rifiuto.--Gli +è che il duca potrebbe avere per donna Maria qualche altro +progetto.--Io rimasi un istante perplesso; indi:--Non credo, +ribattei.--Cercate voi, riprese egli, d'interpellare don Francesco in +proposito.--Io non ho con lui grande intimità, risposi: mi sembra sia +meglio che voi stesso, quando ve ne parrà giunto il tempo, facciate la +vostra domanda.--Voi comprendete, donna Livia, che io non potevo +acconsentire ad immischiarmi d'un matrimonio che darà tanta pena alla +mia figlioccia.--Farò come mi consigliate, disse il giovane: più +presto che sarà conveniente, parlerò al duca.--E dopo essersi +trattenuto ancora qualche istante meco, mi lasciò un po' freddamente. +Mi parve alquanto offeso per non aver io voluto accogliere la sua +preghiera.--Volli narrarvi tutto ciò, donna Livia, perchè pensiate voi +se vi par meglio preparare un po' per volta al disinganno donna +Rosalia. + +La duchessa riflettè un istante. + +--No, disse quindi, non la preverrò. Perchè anticiparle il dolore, la +disperazione forse, in cui la getterà il sapere che il principe vuole +sposare donna Maria? Alle volte la verità, per quanto possa essere +crudele, è preferibile ai dubbj, è vero, ma non per tutti.... +D'altronde ella non mi ha parlato mai del suo amore, ed io non posso +provocare le di lei confidenze senza commettere un'indiscrezione. + +--Non so che dire; ma non potremo evitare che fra poco ella conosca il +vero; poichè infatti, se il principe non l'ama, mi sembra inutile +cercar d'impedire le nozze di lui con donna Maria. D'altronde ciò +dipende dal duca. + +--Certamente. Se donna Maria avesse cuore, potrebbe ella... Io non la +credo innamorata propriamente del principe. + +--Nemmeno io: ella non è capace di amare alcuno; ma non rinuncierà mai +ad un gran partito come questo per generosità. Il lusingarsene sarebbe +un assurdo. Guardate, donna Livia, io provo per quella fanciulla, +quantunque tanto bella, una repulsione grandissima. + +La duchessa non rispose: perchè avrebbe difeso donna Maria? Non era +suo costume prodigare elogi a chi non stimava. + +--Ed io, continuò il cavaliere, voglio dirvi che vi guardiate da lei: +anche conoscendola, come certo la conoscete, non la temete forse +abbastanza. Siete al disopra di ogni sospetto; ma colei potrebbe +egualmente nuocervi. Diffidate... La notte, in cui morì mio zio, io +feci per accostarmi a voi: volevo dirvi qualche parola sul disgraziato +affare della pergamena, mentre eravate appoggiata al letto. + +--Ebbene? + +--Io vidi donna Maria esaminarmi in modo che rabbrividii. Ella +sorrideva impercettibilmente; ma quel sorriso era sì malvagio, che io +vi lessi macchinazioni infernali, come ne lessi ne' suoi sguardi... +Oh! donna Livia!--aggiunse con viva emozione--io che so per prova come +voi siate fra il numero raro di quelle donne che saprebbero morire +prima che mancare anche in ispirito all'onore, al dovere; posso dirvi +che ella sospetta di voi: posso dirvelo senza timore d'offendervi. + +--Vi ringrazio, conte, rispose la duchessa tristamente: mi prevarrò di +questo vostro avviso. + +Il rumore, che si poteva aver udito poco prima, si rinnovò; ma neanche +questa volta nè donna Livia, nè il cavaliere lo notarono. + +Il duca, scosso e persuaso dalle ultime parole del cavaliere di Malta, +ed arrossendo d'aver potuto un momento dubitare della duchessa, non +aveva voluto trattenersi maggiormente. D'altronde da un istante +all'altro il conte poteva lasciare il castello, ed ei non voleva +esporsi ad incontrarlo in cammino. La risposta, che donna Livia aveva +data all'avvertimento del cavaliere, pareva dover terminare il +colloquio; pensò che si sarebbe fatta chiamare donna Rosalia, e che +ella entrando poteva avvedersi di lui: non gli rimaneva forse che il +tempo strettamente necessario per ritornare a Catania senza essere +raggiunto dal cugino. + +Fu fortuna; poichè, se si fosse trattenuto ancora, avrebbe inteso +parlare del progetto che riguardava il cavaliere dell'Isola. + +--Chi sa quali cangiamenti avverranno qui forse durante la mia +assenza? disse il conte di San Giorgio a donna Livia. + +--Non cerchiamo d'interrogar l'avvenire, rispose ella: disponiamoci ad +accettar con coraggio quanto potrà darci di male, e forse sarà meno +triste di quanto potremmo presumere in mezzo a tante preoccupazioni. I +presagi, che talora si credono scorgere in esso, sono più fallaci di +una sibilla menzognera. + +Vi era in queste parole della giovane duchessa un senso di sconforto, +che ne traspariva suo malgrado, come una rimembranza di speranze +distrutte, di necessità subíte. + +Il cavaliere la esaminò con una certa agitazione; indi: + +--Avete ragione, signora, le disse: vi fu un tempo in cui io guardavo +al futuro con una specie di temeraria fiducia: credevo non dover +trovarvi mai se non che pugne felicemente sostenute, soddisfazioni di +un guerriero.... ed invece.... + +La duchessa lo guardò attentamente. + +--Non temete, donna Livia, proseguì egli con dolore ed insieme con +esaltazione; io non mancherò giammai alla promessa che vi ho fatta; +riguardatemi senza timore come il vostro amico più devoto. + +--Vedete che come tale vi riguardo, caro conte; non metto ora forse la +vostra amicizia alla prova, ed a dura prova? + +Ella sorrise leggermente, e dopo qualche istante: + +--L'unica cosa, che temo indovinare nell'avvenire, è il dolore di +donna Rosalia. Questa fanciulla, credetemelo, cavaliere, mi preoccupa +assai. + +--Ed io pure: ma che fare? d'altronde presto partirò. Voi la +consolerete, duchessa. + +--Lo tenterò almeno. Ora ella è meco al castello: volete salutarla? + +--Volentieri. + +Donna Livia fece chiamare la sua giovane cognata. + +Dopo un momento questa entrò. Era sì pallida, sì abbattuta, che il suo +padrino e la duchessa si scambiarono uno sguardo di compassione: essi, +che sapevano come tutto fosse finito per lei. + +Donna Rosalia si conteneva però: desiderava far credere che la morte +del padre, ed il segreto di famiglia fossero causa del suo turbamento. +E ciò in parte era anche vero. Ma ahi! in piccola parte soltanto. + +--E così? domandò ella a donna Livia. + +--Il conte è pronto ad assecondarci, rispose la duchessa: se otterremo +il nostro scopo, sarà grazie a lui. Ei partirà prestissimo: forse +prima non lo rivedremo più. + +Donna Rosalia guardò il cavaliere di Malta; e nei suoi occhi neri +grandi e belli si dipinse una viva riconoscenza. + +--Grazie, grazie, dissegli, per mio padre e per me. + +--Fo il mio dovere, cara figlioccia: io pure desidero assai togliermi +la parte di responsabilità, lasciatami in questo affare dal duca +morente. E poi colui, che cercherò reintegrare ne' suoi diritti, non è +forse mio zio? Non avrei osato agire solo, perchè personalmente io non +devo una riparazione. + +E come per distrarre la giovane, per occuparla di altro che del +principe, aggiunse: + +--Siate cauta, cara donna Rosalia: adoperatevi colla duchessa, +affinchè non si penetri da alcuno il vero motivo della mia assenza. + +--Oh non temete! quel progetto mi sta tanto a cuore! + +--Ora, riprese il conte, ritorno subito a Catania. Prima di partire mi +recherò da don Francesco: se sarete ritornate in città, avrò il +piacere di salutarvi ancora: altrimenti, pazienza! + +Egli contemplò qualche istante donna Rosalia e la duchessa; la prima +con una tenera compassione; la seconda un po' più a lungo, e con +espressione indefinibile. Indi decidendosi, si strappò alla specie +d'incanto, che lo tratteneva in quella sala: e dopo aver abbracciata +donna Rosalia, e baciata tremando la mano alla duchessa, partì. + +La moglie e la sorella di don Francesco rimasero silenziose: entrambe +erano commosse, agitate. + +Il progetto di donna Livia era generoso; ma chi sa dove poteva +condurre? + +Quasi subito una vecchia che era sempre stata governante di donna +Livia, sin da quando questa era bambina, venne ad avvertirla che il +benedettino, invitato segretamente da lei a recarsi al castello, era +giunto non visto da alcuno, ed attendeva nella cappella. + +Donna Livia vi si recò all'istante. + + + + +VI. + + +Sul cadere dello stesso giorno, in cui il duca ed il conte si recavano +al castello di donna Livia per fini diversi, donna Maria passeggiava +sola nel giardino del palazzo. + +La passeggiata aveva certamente uno scopo; perchè l'affascinante +bionda camminava rapidamente, e non si arrestò che dinanzi un rustico +padiglione, situato in fondo al giardino istesso. Entrò in una stanza +terrena di quel fabbricato, la cui finestra dava su di una via isolata +e deserta. Donna Maria sedette sopra un rozzo sgabello di legno: +attesa un poco, indi si alzò: guardò dalla finestra, e:--Non viene +ancora, disse tra sè. Ma, a che mi lagno? Non gli ho io fatto +raccomandare di aspettar la notte? Mio fratello è sì violento, +esigente, bizzarro, che, se mi sorprendesse in colloquio con un +cavaliere, sarebbe capace di un eccesso... Ma egli è assente.... Ah! +lo comprendevo bene: sapevo di non arrischiarmi troppo, dando al +principe un appuntamento... Ero sicura che don Francesco si sarebbe +recato al castello, onde sorprendere la sua cara sposa col +cavaliere!... Chi sa che cosa può accadere?... Ma ecco il principe: e +non è ancor notte fatta.... Ora temo quasi sia troppo presto... + +Guardò intorno a sè. Ma nessuno mi vede, pensò. + +Quasi subito un giovane gentiluomo entrò dalla finestra, che potè +facilmente scavalcare. + +Era desso il principe degli Alberi, colui che donna Rosalia amava con +tanta passione. Era piccolo, bruno, delicato; con un certo che di +languido nella fisonomia assai più dolce e gentile di quanto addicasi +ad un uomo. + +Donna Maria lo salutò con un sorriso molto espressivo, e gli porse la +mano, ch'ei baciò con trasporto. + +--Finalmente! esclamò il giovine, vi trovo sola: posso dirvi +finalmente, lungi da ogni sguardo importuno, quanto vi amo! + +La sorella del duca ascoltava coll'aria di una donna che è certissima +del suo potere, e che si tiene egualmente certa non si possa mai +eccedere nell'adorarla. + +Dagli sguardi, che il principe fissava in lei, era facile comprendere +che quella fanciulla era tutto per lui... Se donna Rosalia lo avesse +veduto in quell'istante, non avrebbe più conservato la menoma lusinga! +Si sarebbe sentita trafiggere il cuore da una mortale ferita. + +--Vedendovi, diceva egli a donna Maria, trovandomi solo con voi, mi +illudo: mi sembra che la felicità, di cui godo, debba essere duratura; +che nulla al mondo possa aver forza bastante per farla cessare, per +costringermi ad allontanarmi da voi! + +Ella sorrise ancora. + +--Speriamo, rispose. + +--Oh certamente! Se non sperassi farvi mia, non potrei vivere.... E +pensare che devo differire a chiedere la vostra mano! Credete che tale +dilazione dovrà esser lunga? + +--Di qualche mese almeno. + +--Quale fatalità! + +--Ne soffro al pari di voi, principe,--disse donna Maria, alzando al +cielo i begli occhi, nei quali sembrava fremere una viva passione, +repressa soltanto dall'onore e dalla modestia. + +Il giovane la contemplava estatico agli ultimi chiarori del giorno; +sembrava che volesse prolungarli col desiderio, ed impedire alle +tenebre di avvolgere quella seducente bellezza. + +Certo, se egli aveva dei rimproveri ad indirizzarsi sulla sua condotta +passata, se il pensiero di donna Rosalia poteva cagionargli rimorsi; +rimproveri e rimorsi dovevano essere ben leggieri. + +E forse non sospettava nemmeno le lagrime amare che la sua incostanza +faceva scorrere in quegli stessi istanti. + +Ah! perchè si può impunemente distruggere la felicità di una persona, +senza che tal colpa, la quale molte volte ha conseguenze più funeste +di un delitto, venga punita?--Ma non è infamia mancare a promesse che +talora un uomo, talora una donna ebbero l'ingenuità, la sciocchezza di +credere sacre.... È invece cosa naturalissima!... Non è crudeltà +dimenticare d'aver pronunciate parole che forse s'impressero a +caratteri indelebili nella mente, nel cuore di chi non si vuole, non +si può più amare; è soltanto cedere alla natura che spinge verso un +altro oggetto; il quale, simile al sole, che oscura co' suoi fulgidi +raggi le faci trovate talvolta al mattino, fa impallidire ogni altra +immagine. + +E coloro, che agiscono in tal modo, credono in buona fede di non far +gran male. + +Il principe, per esempio, mentre stava contemplando donna Maria, non +si preoccupava molto di tutto questo: è vero ch'egli aveva a scusa una +passione più forte della sua ragione, che lo conduceva, che lo +trascinava: ma bastava ciò?... + +--Credeva, proseguiva egli, aver trovato un mezzo per affrettare il +compimento de' miei voti. + +--E qual mezzo? + +--Non so se devo parlarvene: esso non è riescito. + +--Comunicatemelo egualmente. + +--Già da molti giorni non potevo vedervi, e ciò mi addolorava assai; +questa privazione mi rendeva più crudele l'idea del contrattempo che +tanto mi affligge. Pensai che facendo parlare al duca da qualcheduno +della vostra famiglia mi avrebbe giovato, e m'indirizzai al conte di +San Giorgio. + +--A lui? + +--Sì. + +Donna Maria parve riflettere. + +--E che vi rispose? domandò poi. + +--Mi disse ch'ei non ha alcuna influenza su don Francesco, e mi +consigliò a chiedergli direttamente la vostra mano, quando lo +giudicherò conveniente. + +--Ah, egli vi disse questo? + +E donna Maria si volse: aprì una piccola lanterna che stava in un +angolo della stanza, e chiuse le pesanti imposte della finestra, onde +nessuno potesse scorgere il lume dalla via. + +Dopo un istante il principe continuò: + +--Compresi che il conte non voleva forse adoperarsi per noi: però +anche senza il suo concorso.... + +Donna Maria lo interruppe: + +--Quel concorso non ci sarebbe stato di grande utilità. + +--È dunque vero che il duca non si sarebbe lasciato persuadere da lui? + +--È verissimo: ed è forse meglio ch'egli abbia rifiutato. + +Ed intanto pensava alla scena che forse avveniva al castello, e che +ella stessa aveva preparata. Ma ad un tratto una subita riflessione +venne a turbarla grandemente... Il principe aveva parlato al cavaliere +di Malta... E se fosse stato per comunicar ciò alla duchessa che il +conte.... Ella aveva udito dell'abboccamento; ma qualche parola +appena, mentre stava nascosta dietro una portiera... E se il duca +riconoscesse infondate le sue accuse?... Ei, che già le aveva proibito +dubitare di donna Livia!... Oimè! pensava; avrei fatto una bella +cosa!... Qual sarebbe la sua collera!... Egli, così violento, +brutale!... Oh bene! gli dirò chiaro che acconsento a serbare il +segreto rilevato da nostro padre, a condizione soltanto ch'ei mi lasci +sposar presto il principe. + +Quest'ultima idea la rassicurò alquanto, e si rivolse sorridente al +giovane. + +--Quali pensieri vi occupano, donna Maria? chiese egli. Nei vostri +begli occhi mi parve leggere come dell'inquietudine, e... + +Ella non lo lasciò terminare. + +--Nulla, disse: pensavo che faceste male ad agire senza consultarmi: +vi avrei risparmiato un inutile passo. + +--Purchè tal passo non ci riesca dannoso, che m'importa di averlo +sprecato? Tutto è per me indifferente fuorchè il nostro amore. + +--Sì; ma bisogna condurci con prudenza. + +Prudenza!... Questa parola, proferita freddissimamente da donna Maria, +fece sull'innamorato principe l'effetto d'un pezzo di ghiaccio sul +fuoco. + +La giovane nel pronunciarla non aveva pensato che alla collera di don +Francesco, provocata forse inconsultamente da lei, e non si era +lasciata trasportare dall'entusiasmo del suo innamorato, come aveva +finto sino ad allora. + +--Ah! mormorò il giovine tristamente; voi non mi amate, come io vi +amo, donna Maria. + +Ella comprese tosto l'errore commesso, e con una adorabile +languidezza: + +--Non vi amo, disse, perchè tremo per voi? Perchè pavento che qualche +passo troppo azzardoso possa suscitare nuovi ostacoli alle nostre +nozze?... Impedirle forse?... E voi potete dirmi che non vi amo? + +--Perdonate! esclamò il principe. + +--Non dubiterete più di me? gli chiese donna Maria con accento +incantevole. + +--Mai più: lo giuro. + +--Bene, allora ascoltatemi, e lasciate che io vi dica come dovrete +contenervi. + +--Sì, consigliatemi voi, donna Maria: che farò per ottenere l'assenso +del duca? + +--Fate quanto vi disse il cavaliere di Malta. + +--Voi credete dunque che il suo consiglio sia buono? + +--Sì, sì. + +--E quando dovrò porlo ad effetto? + +--Ve ne avviserò io. + +--Non sarà mai tanto presto quanto lo desidero. + +--Ma, caro principe, bisogna concedere un ritardo un po' lungo per la +morte di mio padre. + +--È vero! + +Vi fu un momento di silenzio, dopo cui il giovine disse a donna Maria: + +--E potrò almeno qualche volta vedervi ancora.... sola.... come... +stasera? + +--Sola non so. + +--Ma la duchessa è al castello: per qualche tempo senza dubbio vi +rimarrà. + +--Sì; ma io non avrò gran libertà egualmente: poi potrebbero sorgere +accidenti impreveduti, che affrettassero il ritorno di donna +Livia,--aggiunse con una esitazione che sembrava oscillare tra il +timore e la speranza. + +--Come? + +--Che volete? Temo sempre. + +Queste ultime parole, pronunciate con dolcissima espressione, +incantarono il principe. + +--Non so, disse, se dovrò cessare le visite che facevo in palazzo di +tanto in tanto, vivente vostro padre. + +--Vedremo. Se fosse necessario un tal sacrificio, aggiunse ella +sospirando, esso costerebbe a me non meno che a voi. + +In quel momento l'essere più diffidente avrebbe giurato che donna +Maria diceva il vero: sì grande è l'ascendente di un vago volto. + +Come adunque non l'avrebbe creduto il principe, che l'adorava?... +Aveva errato nell'amare quella fanciulla d'indole più che perversa, +sopratutto se per lei aveva tradito un'altra; ma ora, come presumere +ch'ei si arrestasse? Chi saprebbe farlo su un delizioso pendío +cosparso di fiori, ai piedi del quale non scorge il precipizio in cui +può cadere? + +Donna Maria non ingannava intieramente il suo innamorato però: per +esempio, quando diceva soffrire del ritardo, degli ostacoli forse, che +la morte del padre aveva suscitato alle loro nozze, era nel vero. Mai +ella avrebbe trovato un miglior partito del principe!... Era avida di +libertà, di piaceri, di dominio! + +Ogni suo voto sarebbe stato soddisfatto, appena fosse sposa di lui. + +Affezioni simili non datano dal dì d'oggi, benchè la educazione +diversa, i diversi costumi potessero renderle assai più rare in quel +tempo. + +Donna Maria aveva dunque in sè degli elementi preziosi di progresso: +perchè ogni sua parola, ogni sorriso, ogni sguardo era calcolato, +gettato per fare effetto. + +E con questi difetti, o qualità, come si vorrà chiamarle, cattivava +intieramente il principe. + +--Oimè! il tempo di separarci è venuto, gli disse ella. + +--Che! di già? Mi sembra sì poco che son qui presso di voi, cara donna +Maria! + +--A me pure; ma... + +--Il duca non è assente? Non siete voi libera per qualche ora? + +--Ei non mi disse quanto sarebbe durata la sua assenza. Seppi a caso +che doveva partire... Una passeggiata a cavallo può durare anche +pochissimo. + +--Ah sì! avete ragione: mi converrà lasciarvi. Al suo ritorno don +Francesco potrebbe chiedere di voi... Ma non temete l'indiscrezione di +qualche servo? + +--Non temo; perchè mi vedono molte volte passeggiare in giardino, +quantunque sia nel verno. Poi ho una delle mie donne, che mi è +intieramente devota, quella che impiegai sempre per comunicare con +voi.... Fu dessa che, sotto un suo particolare pretesto, ottenne dal +giardiniere la chiave di questa stanza. Ora ella veglia qui presso. + +--Addio dunque, donna Maria: rammentatevi di me. + +--Potete voi dirmelo? + +--Chè non mi è dato rattenere il tempo? + +--Vedete, caro principe: la notte è già discesa: partite; addio. + +Il giovane dovette rassegnarsi: e dopo qualche altra parola di +commiato piena di passione, si allontanò colle più grandi precauzioni. + +La notte era discesa infatti, e donna Maria non indugiò a rientrare. + +Era agitata. Ormai si teneva sicurissima, è vero, d'aver affascinato +il principe in modo, che ei non potesse più sfuggirle. Quel primo +colloquio, avuto con lui da sola a solo, ne la accertava: per questo +pensava meno al giovane di quanto lo avesse fatto prima di recarsi +all'appuntamento. + +Ma altri timori le impedivano gioire intieramente del suo trionfo. Il +duca adirato le passava dinanzi come un fantasma terribile. Una sola +persona, lo sapeva, poteva farsi perdonare da lui; ed era quella +persona appunto, ch'ella aveva accusata. Le restava minacciare il duca +di rivelare il segreto del padre; ma questo pensiero, che dapprima +l'aveva rassicurata, non le infondeva più tanto coraggio. + +Ella non potrebbe egualmente forse salvarsi da una esplosione di +collera. + +«Ma a che temer tanto? dicevasi poi, aggiungendo, come sempre accade, +nuove riflessioni alle antiche.... Io posso sostenere arditamente, se +don Francesco mi rimprovera, che credevo esser nel vero.... D'altronde +gli dirò che intendevo parlare del cavaliere soltanto, non di donna +Livia.... Poi, chi sa!... Se il duca avesse sorpreso una sola frase +equivoca, allora!... Sì, ciò basterebbe a renderlo furioso, e +spingerlo ad un eccesso. + +»E mia sorella? Oh avrà bel fare!... Il principe ama me sola.... di +questo non voglio più preoccuparmi; non devo nemmeno parlargli di +lei.... no; non voglio mostrare di temer donna Rosalia.» + +Qualche momento dopo, donna Maria era seduta tranquillamente dinanzi +al camino in una sala di riunione. Attendeva il ritorno del duca con +viva ansietà. + +Molte volte aveva già chiesto di lui alla fidata camerista, che erasi +guadagnata colla promessa di condurla seco e di migliorarne la +condizione, quando ella sposerebbe il principe degli Alberi. + +Ma il duca non era ancor ritornato. + +Eppure le stelle già da qualche tempo brillavano in cielo. + +«Mi sembra ch'egli indugi, pensava donna Maria: che sarà mai avvenuto? +Si sarebbe egli già pacificato con donna Livia?... Ma il castello è +lontano una buona lega dalla città.... Andare, venire, fermarsi.... vi +vuole il suo tempo!» + +Poi, vedendo entrare la camerista senza che l'avesse chiamata: + +--Ebbene? le domandò. + +--Il signor duca è ritornato, rispose l'interrogata. + +--Viene qui? + +--No: è già salito nel suo appartamento, e vi si è rinchiuso. + +Donna Maria si alzò. + +--Accompagnami alle mie stanze, disse alla camerista, che la seguì in +silenzio. + +Era collera verso di lei, o verso la moglie, che faceva desiderare al +duca di essere solo? + +Donna Maria se lo chiedeva con qualche timore. + + + + +VII. + + +«Donna Livia non ama il conte!...» + +Ecco il primo pensiero del duca; le prime parole che gli erano venute +alle labbra, appena lasciato il suo nascondiglio! + +E tale convinzione gli aveva fatto provare un istante di gioja +purissima! Essa per un momento aveva scacciato dallo spirito di lui +ogni altra preoccupazione!... + +Persino il segreto rivelato dal padre; il cavaliere dell'Isola; i suoi +eredi; la pergamena distrutta erano stati dimenticati in quel punto! + +Tutto era sparito, come una tetra fantasmagoria, costretta ad +indietreggiare dinanzi alla dolce realtà. + +Il marito felice, nel riconoscere accusata a torto una sposa adorata, +aveva vinto il signore orgoglioso, ingiusto; l'uomo ostinato, +irascibile, avido soprattutto di comando. + +Ma ahi! come per poco! + +Perchè quella sensazione, che egli aveva provata vivamente, non aveva +cercato rattenerla? + +Perchè doveva essere passaggiera, fugace, come tante sentite talora +contro volere; senza saperlo quasi; soltanto per un istinto di natura? + +Quella sensazione aveva lasciato nel duca, è vero, una traccia del suo +passaggio; ma essa col suo entusiasmo, colla sua poesia si era +allontanata come luce sovrumana, incantevole; come sogno delizioso e +fuggitivo, di cui è dato serbare soltanto il ricordo. + +Altri sentimenti nè entusiastici, nè poetici, radicati fortemente in +don Francesco, non avevano voluto cedere per molto il campo ad +un'ubbia generosa. + +Atterriti, per così dire, del momentaneo esilio che in grazia di +quell'ubbia avevano dovuto subire, essi si adoperarono tosto nel +dimostrare al duca come il mettere in oblio per una donna ogni altra +cosa sarebbe stato mancare di dignità. + +Così quei sentimenti tornarono a signoreggiare il suo cuore.... + +Senza di essi don Francesco, spinto dall'amore, avrebbe saputo +rinunciare a' suoi ingiusti progetti; acconsentire alla perdita di +qualche parte delle sue ricchezze; sopportare il disdoro che egli +credeva dovesse venire alla sua famiglia, alla sua casa da quella +riparazione. + +E tutto questo per ottenere l'approvazione della duchessa! + +Donna Livia non lo aveva sposato per inclinazione; ma era buona, +sensibile: sarebbe stata commossa nel vedergli fare un sacrifizio che +ella più d'ogni altra avrebbe apprezzato.... E.... chi sa!... Al +sentimento del dovere, che solo l'aveva guidata sino allora, si +sarebbe forse aggiunta un'affezione non appassionata, ma riconoscente +e sincera.... + +Ella aveva amato un altro, amato moltissimo; ma colui era morto: e se +ella avrebbe voluto restargli fedele egualmente: se perciò aveva +desiderato assai rimaner sempre libera: non rifiuterebbe ora forse un +giusto affetto all'uomo di cui portava il nome: al padre di suo +figlio, ove ei sapesse meritarlo: gli perdonerebbe alla fine di averla +fatta sua quasi forzatamente. + +E ciò non sarebbe stato grandissimo compenso ad un sacrificio +d'orgoglio, d'interesse, d'amor proprio? + +Questa era la via, che la gioja provata nel veder donna Livia sempre +degna dell'amor suo, aveva per un istante additata al duca; e dalla +quale lo allontanarono poi le altre sue passioni. + +Egli si vergognò come sempre di amar tanto; e come sempre si promise +di non cedere. + +Eppure questa vittoria di un cattivo démone gli costava, ne soffriva +assai. + +Non si ha l'idea delle pene strane che deve provare un cuore +trabalzato continuamente da un sentimento all'altro, incatenato da +pregiudizii che non ha la forza di svellere, e che lo rinchiudono in +una prigione di ferro. + +Dopo essersi dibattuto tra l'amore, che lo spingeva al bene, e +l'orgoglio che lo trascinava al male, don Francesco aveva finito per +cedere al secondo: e così la sua volontà, nell'esigere ad ogni patto +che il segreto di famiglia fosse serbato, era rimasta eguale. + +Escito dalla dolce esaltazione di poco prima, tornava a veder le cose +dal lato pratico: però alcun che di quella esaltazione gli era +rimasto, ed unito agli altri suoi pensieri creava una specie di caos +nel suo cervello. + +E donna Maria? + +Il duca vi aveva pensato un istante con vero orrore; ma poi +riflettendo si era sforzato a calmarsi; aveva gran motivi per non +abbandonarsi all'ira, ma per frenarsi aveva bisogno di non veder +subito la sorella, e per questo al ritorno dal castello era salito +tosto nel suo appartamento. + +Seduto innanzi ad un gran fuoco, egli riandava nella sua mente tutto +quanto gli era avvenuto in pochi giorni, dalla morte del padre sino a +quella sera. + +«Dunque, pensava, era per prevenire donna Livia dell'amore del +principe per donna Maria; della sua intenzione di chiedermela in +isposa, che il cavaliere si recò al castello? Ed io avevo +sospettato?... Mi ero sentito ardere di gelosia?... Eppure.... se +avessi riflettuto, non avrei dovuto temere.... Ella non mi diede mai +motivo di dubitare.... Perchè ho io prestato fede a donna Maria, +quando da lungo tempo avrei dovuto comprendere ch'ella odia mia +moglie?... Poi avrà temuto che la duchessa mettesse ostacolo al suo +matrimonio col principe; che cercasse impedirlo per compassione di +donna Rosalia.... + +»Anche di costei mi si spiega ora l'eterna malinconia.... Avrei dovuto +avvedermi da me medesimo di tutto questo; ma per verità non me ne sono +mai preoccupato.... Basta: ora penserò.... Ah! donna Rosalia ama il +principe senza speranza?... E donna Livia ne ha pietà?... Ciò è +naturale!... Ella deve aver riflettuto a lungo sul sentimento!... +Ella!...» + +Ed il volto del duca si annuvolò.... Una specie di sorriso amarissimo +sfiorò le sue labbra; ma fu un lampo!... + +«Devo io negare donna Maria al principe? pensò poi.... Devo +rifiutargli la sua mano, quando me la chiederà?... Colei lo +meriterebbe: ma la conosco!... Si vendicherebbe di me, col palesare il +segreto, che voglio tenere celato.... Nulla l'arresterebbe.... +Lasciandole invece sposare il principe, tacerà.... Ne sono certissimo: +non ha gli scrupoli della duchessa.... Ma ella pure dovrà +obbedirmi.... Che mai conterà fare?... Mi sembra impossibile imporle +la mia volontà.... Ed il cavaliere?... Ah, egli avvisò donna Livia che +si guardasse da mia sorella!... Aveva compreso che questa si era +avveduta del suo amore per la duchessa.... In questo donna Maria non +mi ha ingannato.... Forse mi rese un servigio; ma ella m'offese.... +Sì, il conte ama donna Livia!... L'ama con idolatria: lo compresi +dalle sue parole, dal fremito della sua voce!... Indegno!... Basta: lo +tratterò in avvenire con tanta freddezza, che non oserà frequentare la +mia casa!... Non è che io tema della duchessa!... Mai ella amerà il +cavaliere, come mai non amerà alcuno!... Per questo saprò contenermi +con mio cugino.... Ho d'uopo del suo silenzio; e se me lo promette, +tacerò per ora.... Un duello con lui sarebbe in questo momento uno +scandalo.... Del resto il mio onore è illeso; ed io non devo +preoccuparmi di una folle passione del cavaliere, che d'altronde da un +istante all'altro può lasciar la Sicilia, per sempre forse.... Sì, +otterrò il silenzio di tutti!» + +................................................................. +................................................................. + +Il giorno dopo, don Francesco ordinò ad un servo d'invitare donna +Maria a passare da lui. Aveva stabilito un piano che doveva cominciare +dall'intendersi colla giovane. + +Ella non si fece aspettare: era ansiosissima di sapere qualche cosa, +benchè non fosse affatto senza timore su quel colloquio. Esaminò +rapidamente, con grande attenzione, il volto del duca; ma non potè +trarre alcuna congettura da tale esame, tanto quel volto rimase +impassibile. + +--Che volete da me? domandò al fratello, sedendo sulla seggiola ch'ei +le additava in faccia a lui. + +L'accento di donna Maria era il più naturale del mondo. + +Il duca la fissò un momento senza parlare: sotto quello sguardo +incisivo e duro la giovane si sentì arrossire a suo dispetto. Fu +costretta ad abbassare gli occhi, quantunque tutt'altro che timidi; ma +la sua coscienza non era tranquilla. + +--Bramo, le rispose lentamente il duca, sapere su qual fondamento +basava l'ingiusta accusa che lanciaste alla duchessa. + +L'ingiusta accusa? Dunque don Francesco l'aveva riconosciuta tale.... +Ella non aveva temuto invano: bisognava ricorrere senza esitare ai +mezzi di difesa preparati.... + +E donna Maria vi ricorse all'istante. + +--Questo rimprovero mi sorprende: vi avevo già detto che io non +intendevo menomamente offendere la vostra sposa: intendevo parlare del +cavaliere soltanto; e credetti darvi coll'avvertirvi del suo amore per +la duchessa una prova di devozione. Se voi pensate diversamente, mi +giudicate male, ve lo giuro. + +Il duca sorrise con incredulità. + +--Ciò potrebbe anche essere, mormorò. + +Donna Maria non fu per nulla rassicurata da quelle parole. La calma di +don Francesco le sembrava forzata; e soltanto l'idea che egli aveva +bisogno del suo silenzio le infondeva coraggio: poichè infatti, +pensava, se egli, così violento, si contiene, vuol dire che teme +disgustarmi. + +--Ciò non toglie, riprese il duca, che voi abbiate commesso un +gravissimo errore, una colpa anzi, tentando gettare in me dei dubbj su +donna Livia. + +--No, poichè sapevo che l'amate al punto da.... + +Donna Maria aveva detto ciò con qualche ironia, trasportata dalla sua +animosità per la duchessa, involontariamente fors'anche. + +Don Francesco l'interruppe. + +--Vi avverto, donna Maria, le disse alterato, che non sono disposto a +tollerare la menoma celia, per quanto velata essa sia. + +La giovane si era fatta pallida, ma si rimise tosto. + +--Credeva parlando così, disse, giustificarmi, rispondere alle vostre +domande. + +Ella aspettavasi che suo fratello le dicesse da un momento all'altro +il motivo pel quale il cavaliere si era recato al castello, motivo che +ella credeva conoscere; ma così non fu: gliene increbbe assai, perchè +aveva stabilito valersene ad ottenere l'assenso alle sue nozze col +principe. + +--No, riprese il duca: voi non credeste rispondere alle mie domande, +asserendo tenervi certa che io non avrei dubitato di donna Livia. Voi +pensate tutto all'opposto. Credete voi che io non vi conosca? + +E si arrestò, volendo giudicare dell'effetto che farebbero queste sue +parole. + +Ma donna Maria seppe questa volta contenersi mirabilmente e credette +dover metter mano senz'altro all'ultimo colpo, cioè al segreto del +padre. + +--Ecco, disse senza alterarsi, quanto ottenni da voi in ricambio della +mia devozione. + +--Spiegatevi. + +Era su quel terreno ch'egli aveva voluto condurla. + +--Sì, riprese donna Maria, non ho io forse rispettato senza discuterlo +il vostro volere, quando tutti gli altri vi contrastavano?... quando +la vostra sposa... + +--Basta, interruppe il duca alzandosi e mettendosi a passeggiare: +basta. + +E dopo un istante di silenzio, che donna Maria non osò rompere: + +--Ebbene, sì, disse: voi in quella notte mi avete ubbidito, +secondandomi. Non istarò ad indagare se il faceste unicamente per +vostro particolare interesse; lo riconosco senza restrizione: è tutto +quanto posso fare per voi. + +«Ah, egli scende finalmente a patteggiare,» pensò donna Maria...--E +fatta più ardita da questa riflessione, si rivolse al duca: + +--A proposito, e gli altri taceranno? + +Don Francesco si accigliò; quella domanda risvegliava tutte le sue +inquietudini; pur nondimeno rispose con un cenno affermativo. + +--Ne sono contentissima. + +--Davvero? + +--Certamente. + +--Se è così, tacerete, senza chiedervelo, voi. + +Donna Maria parve imbarazzata; poi decidendosi: + +--Sì, tacerò; ma anch'io voglio facciate qualche cosa per me. + +--E che cosa? + +--Prima di chiedervela.... + +Ed ella esitò. + +--Continuate. + +--Poco fa mi sembraste non prestar fede alle mie parole... ed io.... + +--Donna Maria, disse il duca cangiando tuono, non voglio più udirvi +parlare dei vostri indegni sospetti. Spiegatevi.... Voi mi avete +offeso, gravemente offeso calunniando la duchessa, il sapete: e sapete +altresì che, se vi perdono, è soltanto a condizione che il segreto di +famiglia non venga mai svelato da voi. Lasciate ogni reticenza: che +volete da me? + +E la guardò attentamente. + +Donna Maria, sorpresa da quel cangiamento, rimase sulle prime un po' +stordita. Perchè don Francesco non le aveva parlato così a dirittura? +Se sapeva quanto doveva chiedergli, ed ei lo sapeva certamente.... Era +dunque per non darle la soddisfazione di confessare che era stato al +castello?... Ma, qualunque fosse la causa che lo avesse guidato, ella +comprendeva che era risoluto a comperare il suo silenzio... E senza +occuparsi maggiormente a spiegare a sè stessa ciò che vi era di strano +nel procedere del duca, rispose quasi subito: + +--Voglio chiedervi non disponiate di me senza consultarmi, e non +diversamente di quanto contava fare nostro padre. + +--Nostro padre pensava maritarvi, disse affrettatamente il duca, che +voleva finirla.... Comprendo: voi volete che vi pensi anch'io.... +Infatti, siete nata pel mondo voi.... + +Egli sorrise sarcasticamente, passando le dita nei suoi folti baffi +neri. + +Ma donna Maria non si spaventò di quel contegno: provò per altro un +vivissimo senso di dispetto nel pensare che don Francesco, il quale +sembrava farsi un piacere d'umiliar tutti, ed a cui per allora ella +era soggetta, aveva potuto perdonare a donna Livia, che ella odiava, +la distruzione della pergamena; sdegnarsi, soffrire delle offese fatte +a colei. + +Ma perchè invidierebbe la duchessa? Fra poco non l'attendava forse un +eguale destino? Migliore anzi: perchè ella comprendeva bene che donna +Livia non era felice.... Non avrebbe ella presto uno sposo che +l'amerebbe quanto il duca amava sua moglie, e che di più le sarebbe +facile dominare, perchè nè orgoglioso, nè ostinato? + +Scacciò dunque quel movimento di rabbia, e rispose tranquillamente al +duca: + +--Ebbene, sì: desidero vivere nel mondo; ma ho temuto, perchè so che +una volta consigliaste nostro padre a mettermi in un ritiro. + +--La vostra domanda riguarda anche donna Rosalia? chiese il duca +ironicamente. + +Era un altro rimprovero: e se donna Maria avesse prima dubitato che +don Francesco non fosse stato al castello, quelle parole ne +l'avrebbero accertata. + +Ma, guardando all'avvenire sì ridente per lei, pensò non doversene +offendere per allora, e rispose: + +--Io non conosco i gusti di donna Rosalia. + +--Bene, bene: se mi si presenterà per voi un buon partito, non lo +rifiuterò. + +Ei non parlava del principe, e donna Maria si decise finalmente a +farlo ella stessa. + +--Il principe degli Alberi mi ama, disse: egli vi chiederà la mia +mano. + +--Ah, voi mantenete corrispondenze amorose? domandò allora il duca con +una severità piena per altro d'indifferenza. + +--Vedevo il principe soltanto quando veniva da nostro padre, e.... + +--Basta, basta: vi dispenso dal giustificarvi. + +Quella specie di sprezzo ferì molto donna Maria; ma si propose +rimandare la vendetta a tempo migliore; e senza darsene per intesa: + +--Dunque se il principe verrà al palazzo, e mi chiederà se deve +sperare, potrò rispondergli affermativamente? + +--Sì, sì; ma non colloqui sotto le finestre, non abboccamenti +misteriosi; perchè ciò sarebbe sconveniente, e non lo permetterei. + +Donna Maria pensò che non aveva tremato invano d'essere scoperta la +sera prima: si felicitò della prudenza avuta. + +--Non dubitate, rispose.... E quando potrò... + +--Bisogna attendere un poco, mi pare: per convenienza almeno.--Ed +aggiunse con ironia:--Oh, avete la gran fretta di aver marito!... + +--Non è questo: soltanto volevo sapere ad un dipresso.... + +--Fra tre o quattro mesi, diss'egli seccamente. + +--Benissimo, vi ringrazio. + +Era soddisfattissima della buona riescita di quel colloquio. Benedisse +al segreto del padre, grazie a cui soltanto il duca assecondava i di +lei voti. + +Don Francesco le si avvicinò, e guardandola fissamente: + +--Ora, le disse, non vi raccomando di nuovo di serbare il silenzio +sull'affare che sapete, e non parlarne mai nemmeno col vostro sposo +istesso: non avete alcun interesse a tradirmi: solo vi dirò che, se +mai per animosità o per dispetto lo faceste, io ve ne farei pentire. +Nessuno, rammentatevelo bene, nessuno vi salverebbe allora dalla mia +collera; vostro marito mi risponderebbe, ed alla menoma +indiscrezione.... + +Donna Maria non aveva mai pensato a rivelare quel segreto; la +responsabilità colpevole, che assumerebbe tacendo, era la cosa di cui +meno si preoccupava; ma, ove anche fosse stato il contrario, le parole +minacciose del duca l'avrebbero tosto persuasa. La calma, con cui egli +le aveva parlato dapprima, non l'aveva illusa: aveva compreso ch'essa +era simulata a fatica, e non indizio d'aver don Francesco cangiato +carattere. + +--Non parlerò mai, esclamò, lo giuro! + +--E sarà meglio per voi. Ora potete ritornare nelle vostre camere. + +Donna Maria partì. + +«Sì, costei tacerà, pensò il duca. Ah, quante noje per riparare a ciò +che fece donna Livia!... E se a malgrado di esse non riescissi?...» + +Un movimento di rabbia gli sfuggì; indi: + +«Domani vedrò il benedettino, vedrò il cavaliere: e se tutti tacciono, +nessuno ha mai reclamato sin qui... È vero che la morte di mio padre, +conosciuta da coloro, potrebbe... Ma no, no: è impossibile!...» + + + + +VIII. + + +Il giorno dopo, il duca attendeva con impazienza la risposta del +benedettino. + +Quella sera spirava la dilazione accettata dal frate. Don Francesco +non dubitava che mancasse: prima, perchè si teneva sicurissimo che non +si oserebbe farlo aspettare; secondariamente, perchè il monaco aveva +preso tutt'altro che leggermente quell'affare di tanto rilievo. + +Infatti il religioso non mancò. Non era molto che don Francesco +attendeva, quando un servo venne ad annunziarlo. + +Dunque aveva deciso tacere: poichè altrimenti come ardirebbe +affrontare colla sua presenza la collera dì un potente signore? + +Ma la risposta che doveva dare riguardava un affare sì delicato, che +affidarla ad un'altra persona o ad una carta sarebbe stato quasi +impossibile. + +Queste domande il duca se le fece colla rapidità del pensiero, e +mentre ordinava fosse introdotto il frate all'istante. + +Quando questi fu nel gabinetto, e chiuse le porte, don Francesco lo +interrogò. + +--Dunque, gli disse, siete deciso a serbare il silenzio? + +Il frate s'inchinò in segno di assenso. + +Un lampo di soddisfazione brillò negli occhi del duca; ma fu +passaggiero più del lampo istesso, e pressochè impercettibile. La +fisonomia di don Francesco rimase compassata ed altiera. + +--Ero sicuro, riprese volgendosi di nuovo al monaco, che la +riflessione vi avrebbe giovato; che, grazie ad essa, avreste +riconosciuto la giustezza delle mie osservazioni. Bene: potete contare +sopra di me. + +«Ah! pensò il frate, ei crede che io abbia avuto paura!» + +Ma la sua adesione era stata muta: per non dar sospetto qualche cosa +bisognava dire, e le ultime parole del duca gliene fornirono +occasione. + +--Non potrò approfittare delle vostre offerte, Eccellenza, rispose. Io +non sono qui che di passaggio: presto devo abbandonare questi luoghi. + +Era vero: il duca lo sapeva: non poteva dunque meravigliarsene: +eppure, provò una certa apprensione, pensando che non gli sarebbe +possibile sorvegliare quel frate. Chi lo assicurava che colui, +assente, manterrebbe una promessa strappatagli, egli almeno lo +credeva, dal solo timore?... Lo esaminò un istante con diffidenza: il +monaco comprese quel che passava nell'animo di don Francesco, ma non +proferì parola. + +--Io, disse il duca lentamente, vi ritengo impegnato al silenzio per +sempre. Rammentatevelo bene... Per sempre! ripetè con accento +minaccioso. + +--Non è mia intenzione mancarvi, rispose con gravità il padre +benedettino. + +--Datemene un giuramento sacro.--E gli additò la croce attaccata al +grosso rosario, che gli pendeva dal fianco. + +--Giuro su questa croce, disse il frate, che mai rivelerò il vostro +segreto. + +«Cielo! pensò poi; più tardi questo cavaliere, se la duchessa riesce +nel progetto comunicatomi, crederà forse che io abbia mancato a sì +sacra promessa.» + +Il duca si era atteso a reticenze all'atto di quel giuramento solenne: +e non avendo scorta nel monaco la menoma esitazione, credette poter +esser tranquillo. + +Vedendo il frate restare innanzi a lui in silenzio, pensò ch'ei +volesse, e non osasse, reclamare la promessa fattagli poco dopo la +morte del padre. + +--Accettate dunque, disse, la ricompensa che vi aveva offerta. + +Un movimento di penosa perplessità sfuggì al benedettino. Il duca non +vi abbadò: estrasse da un gotico scaffale una borsa piena d'oro e la +porse al monaco. + +Questi impallidì: pensò che rifiutando avrebbe potuto far nascere dei +sospetti; ma quell'oro gli avrebbe abbruciato le mani, anche adoperato +esclusivamente in opere pie. + +«No, disse fra sè, non posso fingere a tal segno, per quanto Dio non +debba condannare l'artifizio a cui degli animi nobili sono costretti +ricorrere, onde riparare una ingiustizia crudele, ed evitare +fors'anche dei delitti: ma non accetterò quest'oro!» + +E volgendosi al duca: + +--Eccellenza, non vogliate offendervi se io rifiuto. + +--Che? + +--La sola circostanza che le mie parole, rivelando quel segreto, +sarebbero state inutili, mi persuase a tacere: non posso dunque +accettare ricompensa alcuna. + +Il duca, benchè molto indispettito, si felicitò di aver celato al +frate la distruzione della pergamena, e di averne con tal mezzo +ottenuto il silenzio. + +Salutò con freddezza il benedettino, che s'inchinò profondamente ed +escì. + +................................................................. + +Qualche ora dopo, il duca udì bussare al suo gabinetto. + +--Chi è là? domandò. + +--Io, Eccellenza, gli rispose il suo cameriere. Don Francesco andò ad +aprire. + +--Che hai? chiese con asprezza: avevo ordinato non mi si sturbasse. + +--Nè io avrei ardito farlo senza ragione; ma il conte dì San Giorgio +desidera di.... + +--Ah, egli è qui? domanda di me? + +--Stava per dirlo; ma se vostra Eccellenza non vuol riceverlo, andrò +ad avvisarlo. + +--No, no: fallo entrare subito: sbrigati. + +Il servo escì, e poco dopo introdusse il cavaliere di Malta. + +I due cugini si salutarono in silenzio, mentre il domestico si +ritirava. + +Per un istante entrambi rimasero muti. Non erano mai stati in termini +molto cordiali, e dopo il diverbio avuto la notte della morte del +vecchio duca, diverbio che era stato per degenerare in aperta contesa, +l'imbarazzo, che provavano trovandosi l'uno in faccia all'altro, +sarebbe stato giustificato, se anche forti ragioni segrete non vi +avessero contribuito. + +Sembrava che nessuno di loro volesse parlare il primo, e si +squadrarono con qualche alterigia. + +Al duca pareva, durante quel rapido esame, udire il cavaliere parlare +d'amore a donna Livia, ed a quell'idea il suo sangue si rimescolava: +mentre sembrava al conte veder don Francesco comandare, imporre il +silenzio a colei, per obbedire alla quale stava per intraprendere un +lungo, periglioso e forse inutile viaggio; per la quale senza esitare +avrebbe data la vita. + +A lui non venne neppure in pensiero che il duca, anzichè aver +assistito ad una parte del suo abboccamento con donna Livia, ne avesse +avuto la menoma contezza. + +L'aria accigliata, con cui veniva ricevuto, non poteva sorprenderlo: +era abituale a don Francesco: epperò ruppe primo il silenzio. + +--Sono venuto per salutarvi, duca, disse: domani io parto. + +--Partite? come? per dove? + +--Per Malta. Un ordine pressante mi vi chiamava già da qualche giorno. + +Il duca provò un movimento di soddisfazione; ma tosto un sospetto gli +attraversò lo spirito, però non lo lasciò scorgere per allora al +cugino. + +--Vi ringrazio, cavaliere, gli rispose, della vostra premura: ve ne +sono doppiamente grato, perchè non ignorate certamente che io sono +solo al palazzo con donna Maria. + +Dicendo questo, lo guardava fissamente. + +Il conte si turbò. «Ah sì! disse tra sè: è meglio che io parta, che mi +allontani: avrei dovuto farlo prima senza esitare.» + +E con gravità rispose: + +--Non dovreste esser sorpreso della mia visita; oltre al congedarmi da +voi, essa ha un altro scopo, che conoscete. + +--È vero. Ebbene, che cosa avete risolto? + +--Finchè rimango a Malta, vi prometto il silenzio da voi chiestomi col +vostro foglio. + +Queste parole gli costarono assai. + +--Bene, rispose il duca: il tempo vi farà persuaso certamente che io +ho ragione di voler evitare alla nostra famiglia degli scandali... Ma +quanto rimarrete assente da Catania? Non potete dirmi nulla di più, +conte? + +Ei lo guardava con insistenza. Il cavaliere di Malta comprese che non +era senza sospetti. Per rassicurarlo, soprattutto per evitare a donna +Livia dei dispiaceri, benchè si sentisse internamente indignato per la +domanda fattagli, estrasse un foglio, e lo porse al duca, dicendo con +una certa indifferenza: + +--Non saprei: vedete voi stesso l'ordine del gran maestro, che già da +due settimane ho ricevuto: mi dice di recarmi a Malta, appena ciò mi è +possibile, senza precisarmi il perchè. Jeri vidi uno dei miei +confratelli reduce dall'isola, che mi rinnovò a voce le istanze del +gran maestro... Infatti differii anche troppo. + +Il duca, benchè con qualche esitazione, esaminò attentamente quel +foglio: la sua fronte si spianò; l'ordine era preciso, autentico: ogni +dubbio gli era impossibile. + +Restituì il foglio al conte, non senza pensare che l'indugio, posto da +questo a partire, proveniva dal suo folle amore per la duchessa. «In +ogni modo, disse tra sè, tal partenza mi giova, e comincio a credere +che la sorte mi favorisce.» + +E vedendo il cavaliere già disposto a partire: + +--Volete salutare donna Maria? gli chiese: la farò chiamare. + +--No, no: non voglio disturbarla a quest'ora inopportuna. + +Il duca era già certo di tale risposta, sin da quando aveva fatto +l'offerta. + +Il conte, temendo che suo cugino gli chiedesse promesse più formali, +che sapeva non poter attenere, si congedò. + +--Addio dunque, duca, disse: vi prego presentare a donna Livia ed alle +vostre sorelle i miei saluti di commiato. + +--Non vi mancherò, rispose don Francesco,--cercando dissimulare +l'ironia, della quale era improntata la sua risposta.--Vi auguro +fortuna nel vostro viaggio. + +--Grazie, rispose il conte. + +«Ah, se ne sospettasse il finale scopo, pensò, non mi augurerebbe +fortuna! Ma già lo conosco: non fu sincero egualmente.» + +Ed escì, dopo avere scambiato col duca un altro addio freddo e +cerimonioso. + +Don Francesco gli guardò dietro per qualche istante. + +«Sì! egli va davvero a Malta, disse tra sè: comprendo ora.... Ei prese +pretesto dall'amore di donna Rosalia per veder sola la duchessa almeno +una volta prima di partire... Maledetto! Benchè ei non possa nutrire +alcuna speranza, pure sono doppiamente lieto ch'ei si allontani... A +Malta potrà forse trovare imbarazzi grandissimi: e quando ritornerà, +vedremo... Se non vorrà promettermi il silenzio, ebbene... un duello +deciderà.... Io sono sicuro della mia spada, quanto egli della sua, +benchè tra le più temute dei cavalieri di Malta. + +Ora non mi rimane che donna Livia: mi prometterà ella il silenzio? Lo +dovrà.... Feci già troppo perdonandole la distruzione della +pergamena... Ma a che pensarvi? Io non avrei mai avuto il coraggio di +punirla; perchè, prescindendo dalla sua ostinazione, ella merita +assai....» + +Ei si lagnava sempre tra sè di quella ostinazione, eppure... nessuno +era più ostinato di lui: e se anche donna Livia lo avesse supplicato, +non avrebbe certamente ceduto su tal punto. + +Fu detto che il contrasto di due volontà egualmente ferme non regge; +che, simili a lame di buon acciajo, volano in frantumi forzando +troppo: una di quelle volontà deve spezzarsi alla fine se non piega, e +ciò è verissimo. + +Così donna Livia dovette mostrare di piegare la sua. + +Un istante ella aveva pensato di pregare il duca; ma se ne era +dissuasa tosto. + +Pregare può riescire con una tempra forte, ma moderata dal cuore +sensibile, dall'intimo gentile: mentre invece non conduce a nulla con +chi, pure esigendo l'umiliazione negli altri, e servendosene, non +comprende ciò che essa ha di meritorio e la disprezza. + +La duchessa sapeva benissimo che suo marito era nel numero di questi: +così aveva pensato riparare nascostamente alla colpa del vecchio duca, +per quanto fosse in lei. + +Obbedire don Francesco in quella circostanza nol poteva: perchè, se +cedere in cose di poco rilievo è virtù necessarissima, e non, come +credono tanti, indizio di debolezza; lo diviene quando ci rende +complici, non foss'altro che col subirli in silenzio, di atti che +offendono il decoro ed i diritti della famiglia, della società. + +Si hanno dei doveri anche verso sè stessi: guai a chi li dimentica! +Tanti uomini che sopportarono di essere disonorati impunemente; tante +donne sventurate, che per una eccessiva arrendevolezza contribuiscono +a mantenere i loro mariti sulla via del vizio, ne sono una +dolorosissima, incontrastabile prova. + +Che avrebbero ottenuto, si dirà, resistendo? Nulla forse; ma almeno +non si sarebbero contaminate anch'esse. + +Certo non si deve ricorrere alla resistenza che quando si riconoscono +inutili gli altri mezzi; ma allora bisogna averne il coraggio. + +Anche il più grande amore non giustifica certi errori. L'amore, per +essere grande, ha d'uopo d'essere puro: allora si ha ragione di +sacrificargli tutto; ma se la stima, la fede, su cui dovrebbe sempre +basare, mancano; si deve saperlo combattere come uno strumento di +corruzione; è lacerare una tela logora, che finirebbe egualmente per +cadere a brandelli. + +Accingersi a tale impresa, compirla non vuol dire mancare di +sensibilità; preferir sè agli altri: no; poichè è soltanto per una via +difficilissima, seminata di ostacoli grandi che vi si giunge: via che +spaventerebbe gettandovi gli occhi assai più di quella che tiene +l'eterna condiscendenza. + +Ma tutte queste idee vengono diversamente intese; così, mentre tanti +avrebbero bisogno di rara fermezza per non lasciarsi avvilire +dall'amore, il duca, che poteva farsi condurre da esso ad una nobile +meta, non lo aveva voluto: emetteva tutto il suo coraggio, tutta la +sua ostinazione a resistere, ed era risolutissimo a farlo, altrimenti +avrebbe arrossito di sè stesso. + +Dopo la partenza del cavaliere di Malta, egli rimase qualche momento +pensieroso. Indi si alzò mormorando: + +--Questa sera istessa ella dovrà promettermi il silenzio, perchè +infine io posso esigerlo. Anzi voglio vederla senza indugio, subito. + +E chiamato un servo, ordinò si mettessero i cavalli ad una carrozza. + +Pochi momenti dopo partiva pel castello. + + + + + +PARTE SECONDA + +Il viaggio. + + + + +I. + + +Verso la metà di marzo dello stesso anno 1574, il conte di San Giorgio +sbarcava nel porto di Manfredonia, seguito da un solo servo che da +molti anni gli era sempre compagno in ogni suo viaggio. + +Giungeva da Malta, ove, come lo aveva detto a donna Livia, gli era +stato facile ottenere dal gran maestro, a cui lo legava personale +amicizia, un lungo permesso; ed essere disimpegnato da una missione in +Ispagna, per affidargli la quale era stato chiamato nell'isola. + +Il conte non aveva voluto imbarcarsi direttamente per Venezia, +desiderando percorrere, giacchè ne aveva occasione, gran parte +dell'Italia, ed anche nella speranza di trovare forse in cammino +qualche indizio di coloro che cercava. + +Il paese, che doveva percorrere, gli era affatto ignoto: mai vi si era +recato, benchè molte volte avesse sentito desiderio in addietro di +andare a combattere nell'Italia superiore, su quei campi inaffiati di +continuo sangue. + +Ma la sua qualità di cavaliere di Malta gli aveva lasciato sempre +pochissima libertà. Aveva preso parte alla difesa dell'isola, quando +questa era stata assediata nel 1565, da Solimano II, e là vi si era +grandemente distinto. + +Dopo che i Musulmani furono costretti a levare l'assedio di Malta, il +conte di San Giorgio l'aveva lasciata anch'egli; ma sino al 1572 era +quasi sempre rimasto assente dalla Sicilia, a motivo di diversi +incarichi affidatigli. + +Ritornato in patria, aveva conosciuto donna Livia, da poco sposa a don +Francesco; e quella conoscenza gli aveva fatto desiderare vivamente di +restare a Catania per lungo tempo. + +Ma ei sapeva benissimo poter essere chiamato a Malta da un momento +all'altro, come lo sapeva il duca suo cugino, che per questo non si +era meravigliato della sua partenza. + +Dopo qualche giorno di fermata a Malta, il conte di San Giorgio aveva +avuto la fortuna di trovare un piccolo bastimento mercantile, che +salpava per Manfredonia. Là si provvide di cavalli e di una mula: +malgrado la sua impazienza, contava viaggiare a piccole giornate. + +Egli si chiedeva se potrebbe giungere a scoprire il cavaliere +dell'Isola: e la sua ragione pur troppo gli rispondeva che forse mai +vi perverrebbe. + +Quando si ha la certezza di raggiungere uno scopo, sia esso pure +lontanissimo, si misura la distanza con fiducia; ma invece chi +assicurava il cavaliere di Malta ch'ei non correva dietro ad una +chimera? Che vedeva egli, cercando consultare il futuro? Quali +probabilità gli si presentavano? Ben poche ed incerte. Tutto gli +appariva oscuro, come la strada che doveva percorrere: poichè, se +anche gli riescisse incontrarsi col cavaliere dell'Isola, o co' suoi +figli, come li riconoscerebbe? non solo; ma come lì sospetterebbe +benanco sotto un falso nome, egli che mai gli aveva veduti? + +Quando aveva accettata la missione affidatagli dalla duchessa, non +aveva pensato molto a tutto ciò. Compiere un'azione giusta; +soprattutto obbedire a donna Livia; fare ciò ch'ella desiderava: ecco +quanto allora aveva scorto. Non aveva nemmeno diviso i dubbj della +duchessa, i suoi timori dì non riescire: l'aveva anzi rassicurata. + +Ma ora, nella solitudine, alla prospettiva di quel viaggio lungo e +difficile forse, che doveva intraprendere, mille riflessioni +scoraggianti gli si presentavano allo spirito. Però, se esse potevano +raffreddare il suo entusiasmo, non iscemavano la sua devozione; e mai +una sola volta si pentì dì quanto aveva promesso. + +Ciò non era poco: molti, il cui zelo si accende e si spegne +coll'incostanza di una fiamma fittizia, avrebbero maledetto l'impegno +assunto, se si fossero trovati in luogo suo. + +Per giudicare della abnegazione di chi si sobbarca ad un compito +pericoloso e difficile, bisognerebbe poter attendere, quando sfumata +l'ebbrezza dei primi momenti, chi promise si trova di fronte ad +ostacoli che forse non previde nemmeno, e che per questo non sa +affrontare. Allora cadrebbero molte di quelle illusioni, su cui tante +volte appoggiano le speranze persino di un popolo intiero. Sarebbe +doloroso assai certamente; ma forse più saggio, più salutare. + +Ma il cavaliere di Malta, benchè avesse subito la influenza che +esercita su tutti il contatto della fredda realtà, la quale sembra +farsi una gioja di spargere negli animi una specie di acqua diacciata, +non si scoraggiava, e cercava il mezzo migliore per trovare la via più +breve e sicura. Vedendo che non vi riescirebbe facilmente da sè, si +decise a prendere tosto una guida. + +Aveva creduto dapprima non averne bisogno: poi gli ripugnava anche un +poco affidarsi a persone che non conosceva. Egli era valorosissimo: +non sapea che fosse la paura: però non ignorava che vi sono perigli, +contro cui la spada non giova; agguati, nei quali una volta caduti, la +destra più forte è impotente a trarne: ma questi dubbj, queste +esitazioni le vinse, perchè gli premeva non perder tempo. Solo si +promise sorvegliare colla massima attenzione la persona che gli +sarebbe di scorta. + +Trovar questa persona non gli fu cosa agevole: le lunghe gite, che +tentano sempre poco i contadini, spaventavano la maggior parte di +coloro ai quali il conte di San Giorgio si indirizzava. + +Non poteva ricorrere se non che a villici, poichè si era alquanto +discostato da Manfredonia: e come orizzontarsi per que' luoghi +montuosi ed ignoti? + +La ricompensa, che ei prometteva, allettava bensì l'avidità di molti; +ma la paura, la diffidenza finivano sempre per avere il sopravvento. + +Legato alla sua casa, al suo villaggio da un affetto tenace, +sospettoso per natura, il contadino prova a staccarsi, sia pure per +poco, dai luoghi ove nacque una ripugnanza grandissima, quasi +superstiziosa: ed in quei tempi tal ripugnanza non poteva essere che +maggiore. D'altronde per questo motivo istesso pochissimi erano andati +molto in là. E la via, che il conte voleva farsi additare, era +sconosciuta a molti del pari che a lui. + +Finalmente nella locanda di un paesello trovò una specie di mulattiere +che acconsentì ad essergli di guida sino a Chieti, ove del resto +doveva recarsi egualmente per commissione dei padri cappuccini, che lo +impiegavano sposso. + +--Là giunti, disse al cavaliere di Malta, Vostra Eccellenza potrà +probabilmente accompagnarsi con qualche cappuccino, che tratto tratto +ve ne sono che si recano in Romagna per predicarvi o per altro. + +--Lo farei volentieri, rispose il conte. + +--Allora, riprese la guida, io condurrò Vostra Eccellenza nel convento +dei Padri, che trovasi nei dintorni di Chieti. + +Il cavaliere di Malta accettò, e si rimise in cammino col servo e col +suo conduttore, il quale montava una grossa mula carica di diverse +bisacce contenenti carte ed altri oggetti diretti ai padri cappuccini. + +Il freddo era ancora abbastanza vivo in mezzo a quei monti: e le +lunghe notti, le pioggie, che cadevano talora, obbligavano a fermate +più lunghe di quanto il cavaliere avesse previsto. + +Nulla stancava la sua costanza: eppure per natura egli era poco +paziente. + +Ma l'idea che le noje, cui sottostava, erano necessarie per obbedir +donna Livia, bastava ad alleggerirgliene il peso. + +Amava la giovine duchessa come si ama di rado; immensamente cioè, e +senza speranza alcuna di mercede. Una volta che egli aveva accennato +tremando al suo amore, ella, se lo rammentava ad ogni istante, gli +aveva detto che tale amore per la sposa di un altro, di suo cugino, +era indegno di lui, che ogni sua lusinga sarebbe stata follia verso sè +stesso, offesa grandissima a lei, ed egli aveva giurato di non +parlarne giammai. + +L'amicizia, che poi ella gli aveva accordata, la fiducia che in lui +riponeva lo rendevano altiero; gli bastavano, o faceva almeno il +possibile perchè gli bastassero. + +Ed a lui era vietato persino ciò che è sempre concesso agli +innamorati: pascersi cioè d'illusioni: immaginare, circostante +imprevedute e lontane che possono venire a cangiare qualunque +situazione più difficile. Donna Livia in ogni modo mai lo avrebbe +amato; mai sarebbe stata sua. Libero, la morte di don Francesco gli +sarebbe forse balenata un istante come ipotesi possibile; Vi avrebbe +fermato il pensiero involontariamente, arrossendo fors'anco, ma con +trepidazione; avrebbe veduto aprirglisi dinanzi una fuggitiva +probabilità, una via nascosta, nella quale pur ripugnando d'entrare, +avrebbe creduto scorgere una meta. + +Ma egli, legato da voti eterni, non aveva nemmeno mai guardato a tal +via: fra il suo amore e donna Livia vi era un abisso: lo sapeva, e +nondimeno la adorava sempre. Ella in quel viaggio gli era ad ogni +istante presente: si chiedeva ciò che ella farebbe, che le avverrebbe +in quella Catania da cui sempre più andava allontanandosi. + +Pensava anche a donna Rosalia: un segreto presentimento gli faceva +temere che la sua figlioccia non resisterebbe alle pene che +l'attendevano. Confrontava tra sè quell'assenza alle altre: provava +una voluttà amara e melanconica, nel dire a sè stesso che mai si era +sentito come allora legato a Catania tanto fortemente. + +Precorreva col pensiero il giorno in cui vi ritornerebbe: lo +desiderava e lo temeva insieme. + +Ed intanto procedeva, ma lentamente. + +Era contento della sua guida, che conosceva perfettamente le strade, e +che faceva quanto era in poter suo per assecondare l'impazienza che +egli mostrava. + +Quel buon uomo era d'altronde poco voglioso di prolungarsi l'onore di +viaggiare in compagnia d'un cavaliere generoso ed affabile, ma che non +proferiva mai dieci parole di seguito, e che coll'esempio forse aveva +reso il suo servo poco ciarliero. + +Ad Ambrogio, chè tale era il nome della guida, era occorso più volte +far cammino insieme a frati di diversi ordini, e mai ne aveva trovato +alcuno che serbasse con più regolarità il silenzio di questi suoi +compagni. Credeva la parola una necessaria manifestazione del +pensiero, e fra sè diceva che il suo momentaneo signore doveva pensare +assai poco. Non immaginava come invece il povero conte fantasticasse +continuamente; come, mentre sembrava fissare la criniera del suo bel +cavallo nero, il suo cervello non potesse trovare un momento di +riposo. + +Ambrosio in buona fede credeva, ed avrebbe scommesso, che quel +gentiluomo non sapeva sostenere una conversazione; egli al contrario +si sentiva nato per la società: così ad ogni momento rivolgeva il +discorso al servo, non osando farlo al padrone. Non lo lasciava per un +pezzo, accontentandosi della brevità con cui gli si rispondeva. + +Sin dal principio aveva chiesto e chiedeva ancora al fedele seguace +del conte di San Giorgio il nome di questi; ma tali domande riescivano +sempre inutili: il cavaliere aveva detto al suo servo Antonio che +desiderava non si sapesse chi egli fosse, e ciò era bastato a +chiudergli le labbra in proposito. Invano la guida diceva goder tutta +la fiducia dei padri cappuccini; che quindi si poteva contare sulla +sua segretezza, se la segretezza era necessaria. + +Il servo rispondeva colla più gran flemma che ne era intieramente +persuaso. + +L'altro interrogava ancora su diversi argomenti. La curiosità, tutti +lo sanno, è la facoltà che si stanca meno; essa si ravviva cogli +ostacoli. Per questo Ambrogio non aveva rinunciato affatto all'idea di +conoscere il nome del gentiluomo che accompagnava, e non isfuggiva +occasione alcuna per riescire in tale intento. + +Un giorno egli disse ad Antonio con aria trionfale: + +--Ho veduto per la prima volta che il vostro padrone è un cavaliere di +Malta. Ho osservato la gran croce dell'ordine sotto al suo mantello. + +--Sì, bravo, rispose Antonio. + +--Oh, io li conosco i cavalieri di Malta; i padri cappuccini me ne +hanno mostrati alcuni.... Allora voi sarete stato alla guerra col +vostro padrone. + +--Siete curioso, messer Ambrogio. + +Ed il bravo domestico spronò il cavallo, onde raggiungere il conte di +San Giorgio, che senza avvedersene forse era sempre innanzi un buon +tratto. + +Così si fece quel viaggio sino al principio degli Abruzzi: così +probabilmente sarebbe continuato sino a Chieti, se una pioggia +dirottissima non avesse costretto il conte ed i suoi compagni a +passare due giorni nella meschina osteria di un paesello situato tra i +monti, nascosto quasi tra le ramificazioni degli Apennini. + + + + +II. + + +Contro gli elementi è inutile impazientarsi! + +Ed il cavaliere di Malta, benchè a malincuore, decise, entrando nel +suo meschino alloggio, di starvi finchè il tempo fosse cangiato. + +Sarebbe stato follia pensare altrimenti. + +Il cielo era carico di nubi nere, che si aprivano per lasciar cadere +la pioggia con una violenza estrema. + +Le vie erano allagate, ed i poveri tetti di quelle case, che avevano +tutte il carattere più deciso di capanne, erano scossi da sì impetuosa +bufera, e sembravano barcollare. + +Il timore che potessero crollare, se quel temporale perdurava, non +sarebbe stato infondato. + +Tutti si rinchiudevano in casa. + +Il conte di San Giorgio si affacciò alla finestruccia mal connessa +della povera stanza che gli era stata fissata. Contemplò la scena che +si offriva a' suoi sguardi. + +Non un'anima viva, non un rumore il quale contendesse anche debolmente +con quello della pioggia, che infuriava sempre più. + +Le nubi fittissime e scure sembravano avere abbassata la vôlta del +cielo, mentre gettavano una specie di tetro manto sulla campagna e la +avvolgevano intieramente con esso. + +Il delizioso paesaggio, il vasto orizzonte che da quella finestra +sarebbe stato possibile scorgere, erano spariti; non si sarebbero +sospettati in quel giorno. + +Quella scena era triste, ma non faceva sul cavaliere una impressione +penosa. Essa armonizzava coll'animo suo: lo spingeva maggiormente +verso la malinconia. cui già inclinava. + +Dopo qualche tempo si venne a toglierlo alle sue meditazioni. + +--La cena è all'ordine, disse Antonio, arrestandosi sulla soglia ed +inchinandosi. + +Il cavaliere lo seguì in silenzio; la sala da pranzo era la cucina; +non ve n'era altra nell'osteria. + +L'oste istesso venne ad incontrare quello che aveva indovinato essere +un ospite di gran conto, e lo pregò umilmente a perdonargli se non gli +era possibile servirlo in luogo migliore. + +Il conte rispose con distrazione che ciò gli era indifferentissimo. + +Si assise ad una tavola preparata per lui in fondo alla stanza. + +La guida intanto era già installata dinanzi al fuoco e stava +discorrendo coll'ostessa, a cui narrava essere il gentiluomo, che egli +accompagnava, un cavaliere di Malta. Tale qualità sembrava far poco +effetto sull'ostessa, che chiedeva se quel signore era ricco e +generoso. + +In quel momento furono interrotti da Antonio, che si avvicinava per +ricevere dall'oste un piatto d'uova da recare al conte. + +Quella modestissima cena si componeva di ben poca cosa, ed il +cavaliere la terminò presto. + +La pioggia continuava sempre con eguale violenza: nulla faceva +presumere che il cielo avesse a rasserenarsi presto; l'oste diceva al +cavaliere che alle volte tali pioggie primaverili duravano tre o +quattro giorni di seguito. + +Tale prospettiva non doveva certo allettare il conte. Che mai poteva +far egli onde ingannare il tempo, lungo forse, che dovrebbe passare in +quella miserabile osteria: egli, abituato alla società più scelta ed +aristocratica? + +Se lo chiese però senza timore; la solitudine anche in quel luogo +orribile non lo spaventava, poichè mai gli avveniva d'annojarsi. + +L'oste lo invitò a sedere dinanzi al camino sgombrato dagli utensili +di cucina, e nel quale ardeva un gran fuoco. + +Il cavaliere vi si assise infatti: benchè fosse nobilissimo ed avesse +avuto in vita sua grandi soddisfazioni d'amor proprio, non era +orgoglioso: non riguardava con disprezzo quelli che la Provvidenza +aveva fatti nascere al disotto di lui; per questo non isdegnò +trattenersi in quella cucina, al contatto della povera gente che vi si +trovava. + +«Donna Livia, diceva tra sè, sì generosa ed indulgente farebbe lo +stesso.» + +Ogni qualvolta egli trovava qualche rassomiglianza tra i suoi +sentimenti e quelli della duchessa provava un senso di gioja; gli +sembrava avvicinarsi a lei. + +Era un'ingenuità, direbbero molti. + +E sia; ma di quelle ingenuità che si possono rinvenire in persone di +spirito, e che fanno sorridere di compassione tanti sciocchi. + +Un'ora dopo, il cavaliere di Malta era ancora seduto nello stesso +luogo. + +La notte era venuta: nessun avventore aveva colla sua presenza rotta +la monotonia che regnava in quella vasta cucina, resa ancora più +triste dalla meschina lampada ad olio che sola la rischiarava. + +Finalmente il conte si alzò: il servo lo precedette con un lume: da un +pezzo Antonio era già pronto. + +Un letto abbastanza pulito attendeva il cavaliere: egli avrebbe dato +assai assai perchè il sonno venisse a toglierlo tosto ai pensieri +continui, che quasi lo stancavano. Ma è allora appunto che il sonno si +fa attendere; e tutti dormivano nell'osteria che il cugino del duca +vegliava ancora. + +L'indomani il cattivo tempo imperversava come nel giorno precedente: +come il precedente lo passò il conte, e verso sera, alla stessa ora +del dì prima, era assiso al fuoco della cucina. + +Vi stava da qualche tempo: da qualche tempo Ambrogio un po' discosto +ciarlava colla moglie dell'oste, quando si udì battere con forza +all'uscio di strada. + +Si andò ad aprire, ed un uomo sulla sessantina entrò tutto stravolto. + +L'oste al vederlo mise un grido di sorpresa; un altro ne mise la +moglie. + +--Voi qui! esclamarono insieme, volgendosi al nuovo venuto. + +--Sì, per mia disgrazia, rispose egli. + +--Che volete dire? + +--Che sono ben sfortunato! Oh se sapeste che cosa è avvenuto a me ed a +mio figlio! + +--Spiegatevi una volta. + +--Adesso, lasciatemi sedere. + +E si avanzò verso il camino; ma ad un tratto si arrestò imbarazzato, +scorgendo il cavaliere di Malta, che non aveva veduto prima; non seppe +più se avanzare o retrocedere; rimase perplesso, confuso. + +--Non temete, gli susurrò all'orecchio l'oste; è un cavaliere +buonissimo; la sua presenza non vi impedirà che mi narriate.... + +Egli era curioso di conoscere il motivo di quella agitazione; curioso +quasi al pari di Ambrogio, che non molto discosto attendeva con +un'ansietà mista di piacere il racconto che starebbe per fare il +vecchio. Eppure non lo conosceva: le sue parole, non lo +riguarderebbero menomamente; ma che monta? Quando si è presi dal +desiderio di sapere, saper sempre senza ragione, non si pensa tanto: +nella brava guida tal desiderio era ad ogni istante vivo. + +Del resto questa volta aveva compagni; non soltanto l'oste, ma anche +sua moglie attendeva con impazienza. Essi erano parenti di colui che +doveva parlare, è vero; ma probabilmente non avrebbero, anche in caso +diverso, gran che differito da Ambrogio. + +Il conte aveva prestato poca attenzione a quanto succedeva intorno a +lui; in quell'istante donna Livia ed anche gli altri suoi parenti, i +loro segreti, le loro preoccupazioni orano assai più presenti allo +spirito di lui, delle persone che gli stavano vicine. Non vide nemmeno +l'oste esaminarlo rapidamente, come per accertarsi della verità di +quanto aveva asseverato al vecchio. + +Dopo un tale esame, l'oste scostò una sedia dalla tavola, e +collocandola a qualche passo dietro il conte l'additò al suo parente, +dicendogli: + +--Sedete e parlate. Sapete quanto ci interessiamo a voi e a vostro +figlio. + +Il cavaliere volse il capo a quelle parole. + +Tutti gli sguardi si fissarono sopra di lui; ma egli aveva già ripreso +la sua prima posizione. + +Certo, pensò, quanto costui vuol narrare si può udire senza +indiscrezione, poichè si dispone a parlare in presenza di tutti; e +persuaso d'udir cose indifferenti, tornò ad immergersi ne' suoi +pensieri. + +Antonio non divideva la curiosità degli altri; formava eccezione col +conte, malgrado non avesse, come questi, preoccupazioni particolari. + +Ei non si dava pensiero che di quanto risguardava il suo servigio; da +questo in fuori non aveva da molti anni pensato assolutamente ad +altro; da ciò la flemma indifferente che gli era naturale in ogni +cosa, che si leggeva sulla sua fisonomia, in ogni suo atto, e che +tanto meravigliava la guida. + +Intanto il parente dell'oste si disponeva a soddisfare alle domande +fattegli, e dopo aver dato in qualche altra esclamazione di dolore, +incominciò: + +--Ero andato quindici giorni fa con mio figlio a Teramo: poveretto! +chi avrebbe immaginato ciò che lo attendeva! Certo allora non si +sarebbe mosso di qui. + +Ed il vecchio si arrestò un momento, come se volesse accrescere la +curiosità degli uditori. + +Era per questo, o perchè il dolore gl'impediva veramente di +continuare, troncandogli la voce? Nessuno glielo chiese; che ad +interrompere un contadino non si finisce più. Si aspettava che +riprendesse da sè il racconto, e ciò non tardò molto. + +--Sapete, proseguì, che mio figlio doveva sposare, appena arrivato a +Teramo, quella ragazza, cui voleva gran bene, che credeva ne volesse +altrettanto a lui, ma ciò non era, a quanto sembra. Fidatevi dunque +delle donne, delle forestiere soprattutto!... Vi è noto difatti che +quella giovane è di Ancona, o forse di più lontano ancora; e che mio +figlio la conobbe per essere ella camerista di quella dama, che ha la +bella villa qui presso.... + +--Affrettatevi, Adriano, disse l'oste, che tutto ciò il sappiamo. + +--Eh lasciatemi dire con ordine... Insomma mio figlio e colei si erano +data parola di sposarsi: questo bisogna ve lo richiami; ed io ero +contento, perchè la padrona della ragazza, che se la tiene assai cara, +aveva promesso dotarla: mio figlio non vedeva più che pe' suoi +occhi... dunque, senza andare a saper tanto pel sottile chi ella +fosse, che famiglia avesse, si erano concluse le nozze; convenuto che +verso Pasqua il mio Battista ed io saremmo andati a Teramo, e che dopo +le feste si sarebbe fatto il matrimonio in casa della signora. Di +lettere non ne corsero da quest'autunno a quando partimmo; però non +doveva essere avvenuto cangiamento alcuno nelle idee della ragazza, +perchè il mese scorso ci mandò a salutare da un dipendente della sua +padrona, come faceva sempre quando ne aveva l'occasione, e ci fece +dire che ne aspettava. Noi partiamo dunque. + +--Che uomo nojoso! disse piano l'ostessa ad Ambrogio. Come se non +sapessimo anche questo! + +--Eh via, lasciatelo dire, rispose la guida pure a bassa voce. + +--Sì, sì, tacete sussurrò l'oste. + +Questa leggiera interruzione era durata un batter d'occhio, ed il +vecchio continuava. + +--Partiamo dunque. Appena giunti a Teramo, naturalmente ci rechiamo a +casa della padrona di Carolina. Facciamo chiedere di questa, ed ella +vien subito, sì; ma come ci tratta! Ha un'aria da signora davvero: +sembra sdegnare di salutarci, ed in poche parole dice chiaramente a +mio figlio che non può più divenire sua moglie, perchè un gran +cangiamento è avvenuto nella sua condizione. + +--Ma era vero questo? interruppe l'oste. + +--Eh sì; aspettate. Mio figlio senza chieder altro si mette a piangere +come un ragazzo. Gli è che, vedete, era stregato da colei; povero +bernardone! + +--Ed ella? domandò l'ostessa; e voi, che faceste? + +--Ella non parve molto commossa dalla disperazione di Battista; +dissegli si consolasse, che ella non aveva colpa, se impreveduti +avvenimenti le impedivano mantenere un'antica promessa. Se avesse +trattato così con un altro non l'avrebbe passata liscia... Ma +Battista! Ella lo conosce; si contenterebbe, ne era sicura, di +singhiozzare. + +--Ehi? chiese l'oste; come andò poi a finir tutto? + +--Carolina, continuò il vecchio che sembrava parlare anche per proprio +conto, e come desideroso di sfogarsi, aveva certamente dato parola a +mio figlio, soltanto per la poca terra che possediamo; non abbadò a +Battista che cercava intenerirla. + +Carolina, le diceva tra i singhiozzi, non vi ricordate dunque più +d'avermi voluto bene ed assicurato tante volte che non vedevate l'ora +di diventare mia sposa? Ella non rispose subito; indi: Che cosa ho da +farci? Allora io non sapevo... + +--Che cosa siete diventata dunque? l'interruppi io, qualche dama?--Non +una dama, mi disse in collera un bel giovane che entrava allora, e che +forse vuole sposarsi lui quella gioja; ma non è più in condizione +eguale a vostro figlio. Farebbe una pazzia se lo sposasse.--Dite +almeno una volta, domandai a colui, che cosa le è avvenuto; +spiegatevi. + +--Oh per questo vi soddisferò, ribattè egli; è giusto; volete che +parli io per voi? chiese tutto sorridente a Carolina: mi date +licenza?--Fate pure diss'ella, ed io andrò dalla signora, che mi +aspetta. E quasi senza salutarci, si allontanò, contenta di liberarsi +di noi. Grande acquisto che avrebbe fatto mio figlio!... Ma ei non +vuol darsi pace e continua a piangere. + +--Ma che cosa vi narrò poi quell'uomo? domandò l'ostessa. + +--Carolina, mi disse, ha ragione; per obbedirla, per accontentarvi vi +dirò tutto.--Aveva un'aria d'importanza che bisognava vedere.--Ma io +non mi lasciai mettere soggezione. Attesi si spiegasse. Mio figlio +attendeva pure con ansietà certamente; ma senza ristare dal piangere e +col volto nascosto fra le mani,--Saprete forse, continuò colui, che +Carolina aveva una zia che l'amava molto e che sempre aveva servito da +governante; da molti anni era andata con un vecchio padrone a Venezia. + +Venezia! questo nome scosse il cavaliere di Malta; gli sembrava strano +venisse a ferire il suo orecchio in quel luogo solitario, tanto +lontano dalla città delle lagune. Quale combinazione! Dapprima, non +aveva quasi ascoltato il racconto del vecchio; poi lo aveva udito con +qualche interesse; certo non vi era confronto alcuno tra il suo amore +per la duchessa e quello di Battista per Carolina; ma pure si lasciava +involontariamente cattivare da tutto quanto riguardava quel +sentimento, che viene sì diversamente provato, che spinge ora al bene +ed ora al male.... Adesso l'interesse del conte si era fatto maggiore; +si parlerebbe forse dei luoghi, ove doveva recarsi. + +Il vecchio continuava, e ripeteva le parole di quello, che egli +sospettava rivale a suo figlio.--Questa zia è morta da due anni: ma +Carolina non ne ebbe mai contezza: quand'ecco che alcuni giorni fa +viene chiamata ad un convento; trova un frate forestiere, che le +annunzia la morte di quella donna, e le rimette molto danaro, +moltissimo danaro, dicendole che le era stato lasciato dalla zia già +da molto tempo, ma che, non avendola sino allora potuta trovare, si +aveva dovuto aspettare tanto a rimetterglielo. Ed ecco tutto. Colui +fece per andarsene, ma io lo trattenni.--Quanto mi aveva narrato +sembravano inverosimile.--Come mai, chiesi, questa zia era divenuta sì +ricca?--Questo non so, rispose: sembra fosse stata al servizio di un +padrone generosissimo; forse ammassò quell'oro a poco, a poco: +nessuno, disse quel frate, sa però chi fosse tale padrone, ed ella +morì improvvisamente, senza nemmeno avere potuto confessarsi; morì +tanto improvvisamente, che corse per Venezia la voce fosse stata +avvelenata.--Bene; replicai io a quel giovane; se lo tenga Carolina il +suo oro: chi sa da qual parte viene! Datti pace, Battista, dissi +quindi a mio figlio: ma ei non mi udiva, e dovetti condurlo via per +forza da quella casa. Ora è qui che mi vuol far impazzire. Da due +giorni che siamo ritornati, tento invano consolarlo. L'ho lasciato un +momento solo con sua madre per disperazione.... Non potevo più +resistere a vederlo sì afflitto. + +Il vecchio aveva terminato il suo racconto; l'oste e la moglie si +diedero a consolarlo. Ambrogio tanto per parlare fece lo stesso. + +--Mandatemelo qui quel ragazzo, disse l'oste; cercheremo distrarlo un +poco. + +--Non vuol andare da nessuno; vi assicuro che fa scoppiare il cuore. + +--Sventurato! mormorò il cavaliere. + +Questa parola ei l'aveva pronunciata senza avvedersene, sommessamente +tanto, che nessuno la udì. Il dolore di quel giovane contadino, che +appariva sì profondo, lo aveva vivamente commosso; e non era questa la +sola impressione, che gli avesse destata la narrazione udita. + +Il conte pensava anche a quella donna morta, a quanto dicevasi, di +veleno a Venezia, e si sentiva tratto a fantasticare su quella +circostanza; ma cessò presto dall'occuparsene. Sapeva che non bisogna +mai lasciarsi trasportare dalla immaginazione, che può condurre +lontanissimo dal vero, e fare scorgere misteri, laddove non sono che +cose naturalissime. + +Eppure lo spaziare in regioni ideali poteva essere in quel tempo +errore più perdonabile. L'oscurità generale, i costumi dell'epoca, non +bellissimi al certo, avevano però alcun che di ribelle, che si +sottraeva all'impero assoluto della realtà. + +Ma il conte resistette; e vide in quella storia un fatto naturale, e +che non poteva avere certo alcun rapporto cogli sconosciuti parenti, +che egli sperava rinvenire a Venezia. + +Vi soffermava ancora il pensiero; ma soltanto per occuparsi del povero +Battista, o piuttosto per riflettere quante pene si possono trovare +ovunque; quanti affanni di cuore è possibile rinvenire in ogni ceto di +persone: pene tante volte ignorate, affanni degnati tante volte appena +d'uno sguardo dai felici, cui tutto sorride, che non comprendono come +si possa soffrire, e temono forse lasciare un lembo della loro +felicità a contatto del dolore. + +Il conte amava osservare, riflettere; egli era alquanto filosofo. + +Quando era entrato in quella meschina osteria, non aveva creduto +certamente trovarvi diversioni, che potessero occupare anche per poco +il suo spirito. Però si sentiva più che mai preso dal desiderio di +proseguire il suo viaggio nel modo più sollecito. + +Ah! come bramava condurlo a termine; ritornare a Catania; riveder +donna Livia; fare in modo che il duca non giungesse mai a sapere +ch'ella lo aveva mandato in traccia dei loro parenti spogliati! + +Intanto il vecchio Adriano era partito; l'osteria aveva ripreso il +solito aspetto; vi si parlava sommesso come prima. + +Il cavaliere di Malta si alzò: accennò al suo servo di seguirlo e +passando da una loggia di legno, che metteva alla sua camera fredda e +mal riparata, vi si soffermò per consultare il cielo. La pioggia era +cessata, ma l'oscurità era ancora profonda; non si vedeva brillare +alcuna stella. + +Domani, pensò il conte, benchè il cielo non sia ancora sereno, potrò +partire egualmente, lo spero... + +Ed entrò nella sua stanza. + + + + +III. + + +L'indomani spuntò torbido e nero, e la pioggia, cessata la sera prima, +aveva ripreso a cadere, se non con gran violenza, senza interruzione +però. + +Le strade erano poi ancora più impraticabili; agli abitanti del +paesello ciò non dava gran pena; nessuno ne fu dunque contrariato la +centesima parto di quanto lo fosse il cavaliere di Malta. + +Si era alzato all'alba, ansioso di sapere se potrebbe continuare la +sua via. Ei provò un senso di dolorosa impazienza nel vedere che ciò +gli sarebbe impossibile ancora; ma durerebbe sempre quella situazione? + +Donna Livia per sicuro lo credeva assai più innanzi; ed invece tanti +ostacoli ritardavano il suo cammino, ad onta della buona volontà, +dell'ansietà sua; ed ora doveva fermarsi di nuovo! + +Tutte queste cose il conte le pensava sospirando; per incoraggiarsi +diceva a sè stesso essere la strada che gli rimaneva lunga sì, ma +certamente più conosciuta, più agevole, ma non vi riusciva; il +pensiero di dover aspettare ancora lo tormentava. Il giorno precedente +non si era tanto impazientato. Perchè mai questo? + +Era forse semplicemente effetto dell'essere intieramente riposato +dalle fatiche del viaggio. In ogni modo tale indugio gli pesava assai. +Dopo aver passeggiato un pezzo su e giù per la sua stanzaccia, discese +nella cucina. + +L'oste venne, come già aveva fatto la mattina innanzi, a +complimentarlo, unendo ai rispettosi saluti qualche imprecazione al +cattivo tempo, che perseguitava il cavaliere. + +Il conte ebbe bisogno di tutto il suo buon senso per non adirarsi di +quelle ciarle. Era in una disposizione d'animo tutta diversa del +solito. Quante volte non accade ciò, e talora anche senza cagione +alcuna? + +L'oste era ben lontano dal dolersi della pioggia, grazie a cui +soltanto il cavaliere forastiero si tratteneva. + +La guida aveva preso in paco il suo partito; aveva ciarlato tutta +mattina coll'oste e la moglie, prendendo a tema la storia del povero +Battista; si era occupato con loro a commentarla, e senza impazienza +alcuna aspettava che il tempo smettesse il broncio. + +Quanto al servo del conte, comprendendo che il suo padrone era di +cattivo umore, malediva alla pioggia, ed usciva dalla sua abituale +placidezza. + +Ma verso sera le nubi si diradarono come per incanto; un vento +impetuoso le aveva scacciate in pochi istanti; il cielo tornò sereno, +ed il sole apparve circondato da un'aureola dorata, splendido e puro. +Mai esso era giunto sì caro al conte di San Giorgio. Le sue speranze +ritornarono con esso, come se si fossero riaccese a quella fulgida +luce. + +Però ei non poteva pensare a partire sino al giorno seguente. + +La notte non era lontana; ed il sole, che aveva quasi terminato il suo +corso, benchè allora soltanto si fosse mostrato sull'orizzonte, non +doveva tardare a nascondersi di nuovo. + +Il cavaliere di Malta si ritirò presto, ordinando al servo ed alla +guida di tenersi pronti a lasciar l'osteria l'indomani per tempo. + +E così fu; poichè le strade, grazie al vento che aveva continuato +tutta la notte impetuoso, si erano alquanto asciugate. + +Fu con vero piacere che il conte si allontanò da quei luoghi; quasi +ora pentito di non aver pazientato qualche giorno a Malta per +attendervi una nave, che direttamente lo conducesse a Venezia; ma +ormai la cosa era fatta. + +Ah! se avesse potuto varcare, come lo faceva col desiderio, lo spazio, +che il divideva da quella città, cui era diretto, come presto vi +sarebbe giunto! con quale rapidità! + +Ma il desiderio, per vivo che sia, non dà mai l'impossibile, benchè +possa far conseguire il difficile; ed al conte non rimaneva che usare +dei mezzi posti a sua disposizione onde affrettarsi. + +Ambrogio durava fatica assai più del servo a seguirlo su d'una strada +difficile, ove il pantano giungeva ancora ad una incomoda altezza. Ma +si fece il possibile per arrivare a Chieti prima della notte, e fale +scopo fu raggiunto. La giornata non era ancora finita, quando Ambrogio +esclamò: + +--Ecco Chieti! + +E poco dopo si fermarono ad una locanda. + +Il mattino seguente la guida condusse il conte al convento dei +cappuccini situato fuori della città. + +Quei padri accolsero benissimo i viaggiatori, e fecero mille offerte +al cavaliere di Malta. + +Ambrogio si era apposto al vero. Un padre cappuccino doveva partire +per una città delle Romagne, Loreto; ed il conte vi si recherebbe con +lui. + +Ciò gli era assai caro, tanto più che poteva costeggiare l'Adriatico, +come desiderava. + +Ambrogio fu largamente ricompensato; ma dovette separarsi da' suoi +compagni di viaggio, senza saperne di loro più di quanto ne aveva +indovinato. + +Il padre cappuccino lo rimpiazzò presso di loro, e partirono insieme +il giorno dopo. + +Quel frate si recava a Loreto per predicarvi, ed assicurò il cavaliere +che, il tempo permettendolo, vi giungerebbero fra cinque o sei giorni. + +--Dunque, cavaliere, diss'egli al conte, voi siete diretto a Venezia? + +--Sì. + +--Venite da lungi? + +--Da Manfredonia, ove arrivava da Malta. + +--Come mai non vi imbarcaste direttamente per Venezia? + +--Non mi fu possibile ritrovar subito un bastimento; ma forse ad +Ancona mi imbarcherò. + +Il frate troncò quel dialogo; pensava che andar per mare a Venezia +sarebbe stato il partito più ragionevole. + +Ed il conte era sempre più pentito di non averlo adottato, perchè +avrebbe fatto più presto ed evitato mille noje. + +Il cappuccino, che viaggiava col cavaliere, era un giovane di una +fisonomia simpatica e dolce, dai modi gentili e distinti. + +Era stato detto al conte esser egli un bravo predicatore; ed infatti +sembrava molto istruito. + +La finezza di sentire, che rivelava sempre ne' suoi discorsi, +contribuiva a rendere la sua compagnia piacevole. Il cavaliere lo +ascoltava volentieri, e sovente si interteneva seco a lungo, +felicitandosi sinceramente di averlo compagno. + +Un giorno avvenne al conte di dimenticare in una osteria di villaggio, +ove avevano passato la notte, una piccola valigia, che portava sempre +seco; mandò tosto il suo servo a cercare di essa, ed egli medesimo +pregò il frate a ritornare un poco sui loro passi, onde sapere più +presto su la valigia fosse ritrovata. + +Il cavaliere era agitatissimo. + +--Se la smarrissi, disse al padre Leone, non me ne consolerei giammai, + +--Oh! spero la ritroverete, ed intatta; poichè certamente avrete con +voi la chiave. + +--Sì, ma temo lo stesso; per me quella piccola valigia è preziosa; +contiene delle carte importantissimo, delle lettere, poi anche il +ritratto di mia madre che non ho mai conosciuta, ed i cui tratti mi +sono noti soltanto, grazie a quell'effigie. + +--Comprendo allora la vostra ansietà, signor cavaliere; ma, ne sono +persuaso, ricupererete quella valigia; conosco l'oste che ci albergò, +per aver alloggiato da lui diverse volte; sì egli che la sua famiglia +sono persone onestissima; ed a quest'ora non vi sarà stato dopo di noi +alcun forastiero. + +Il conte, incoraggiato da quelle parole, attese Antonio più +tranquillamente. + +Questi giunse poco dopo; portava seco la valigia, che rimise al suo +padrone. + +Essa era chiusa, nessuno poteva averla toccata; pure il conte la aprì +e la osservò. + +Tutti volsero la briglia alle loro cavalcature; ritornarono a fare il +tratto di strada già percorso due volte in sì breve tempo. Pel momento +si procedeva lentamente; perchè il cavaliere era ancora occupato ad +esaminare la valigia. + +Prima di rinchiuderla, ei mostrò al padre cappuccino un quadretto, +legato in oro e cesellato con molta finezza, dicendogli: + +--Ecco il ritratto di mia madre, di cui vi parlai. Un distinto pittore +glielo fece appena sposa. + +Il giovane frate lo prese tra le mani e l'osservò. + +--È singolare! esclamò tosto. + +--Che cosa? + +--Questo ritratto..... + +--Ebbene! + +--Mi rammenta in modo straordinario una giovane signora, che vidi +diverse volte a Pesaro. + +--Che dite? + +--Il vero; sono le stesse fattezze, e soprattutto l'impronta della +fisonomia, il taglio degli occhi, il loro colore, lo sguardo... +tuttociò non potrebbe essere più eguale. + +Il cavaliere era agitato... Sua madre rassomigliava al vecchio duca +dell'Isola, a donna Rosalia, che anche per questo gli era sempre stata +cara; ma più che a tutti rassomigliava, per quanto ne aveva udito +dire, al parente diseredato, di cui in casa non si serbava alcun +ritratto. E vi era a Pesaro una giovane donna, che tanto veniva +richiamata dall'effigie della contessa?... Come mai? + +Pure alle volte si danno di questi casi; ma nelle circostanze, in cui +si trovava il conte di San Giorgio, ei non poteva riguardare quella +somiglianza come un semplice capriccio della natura. + +--È cosa strana infatti! disse dopo un momento al cappuccino con +preoccupazione, prendendo il ritratto, ch'ei gli rendeva e +rinchiudendolo nella valigia. + +--Sì, rispose egli; sono sicuro che, se voi vedeste la donna, di cui +vi parlai, sovverreste che io non esagerai menomamente; soltanto vi è +nel ritratto di vostra madre maggior brio, maggior freschezza di +colorito. Sembrano entrambe della stessa famiglia; tanto che io +l'avrei pensato tosto se voi, signor cavaliere, non mi aveste detto +non aver parenti da questo parti. + +Il cavaliere di Malta rimase perplesso; il suo imbarazzo consigliò il +giovane frate a parlar d'altro: gli sembrava che il suo compagno di +viaggio non desiderasse continuare il discorso di prima. + +Ben presto comprese che la preoccupazione del conte non faceva che +aumentare; per questo, dopo qualche frase indifferente, il frate si +tacque. + +Il cavaliere non s'avvide quasi di quel silenzio; era fortemente +impressionato, e questa volta gli sembrava aver davvero ragione di +fantasticare. + +Andrò a Pesaro, pensava; vedrò questa donna; ah si! bisogna che io la +veda; ma vi sarà ella ancora? A questo dubbio, natogli dopo qualche +tempo di silenzio, egli si volse al giovane, frate, e: + +--La persona, che diceste assomigliare a mia madre, abiterà ancora a +Pesaro? + +--Non saprei. Allora vi abitava; io non la conoscevo che di vista. + +Il cavaliere ebbe un istante d'angoscia. Non importa, pensò poi; mi +recherò egualmente a Pesaro; io spero in ogni modo di trovarvela. + +E come per distrarsi, senza sapere quanto si dicesse, s'indirizzò +nuovamente al cappuccino: + +--Vi ho chiesto ciò, perchè avrei voluto giudicare io stesso di questa +rassomiglianza prodigiosa. + +Il padre Leone sorrise leggermente; non poteva comprendere il motivo +reale, che guidava il cavaliere di Malta; ma era persuaso che esso +nascondeva un mistero. + +Benchè assai giovane, non doveva aver più di ventitre anni, ei +possedeva molta esperienza, e soprattutto molta penetrazione; ma non +mostrò dubitare delle parole del conte. + +Ed il viaggio, grazie a quell'incidente, continuò per un pezzo senza +che nè il cavaliere, nè il padre Leone profferissero parola. + +Il primo non cessava dal pensare a quella donna, che il giovane +religioso aveva veduta a Pesaro, e che forse era strettamente legata +alla famiglia dell'Isola. Che non avrebbe dato per intrattenerne donna +Livia, per mostrarle il debole lume, che gli era apparso nelle +tenebre, e che sperava potesse guidarlo ad una intiera luce? + +Ma perchè avrebbe desiderato far dividere alla duchessa la sua +agitazione, il disinganno che forse lo attendeva?... perchè infatti +poteva essere una falsa lusinga la sua. + +Poi pensava che non s'imbarcherebbe ad Ancona; che terrebbe la via di +terra, e che il recarsi a Pesaro non lo devierebbe quasi dalla sua +strada. + +Non sarebbe un gran ritardo, se anche i suoi passi in quella città +riuscissero inutili. + +Ma perchè non avverrebbe il contrario? Ora sperava, ora temeva senza +poter renderne ragione a sè stesso. + +Il giovane frate, che lo accompagnava, si occupava forse della +straordinaria impressione cagionata dalla osservazione da lui fatta; +osservazione semplicissima. Infatti se il cavaliere non aveva parenti +colà, se diceva il vero, perchè commuoversi a tal segno, se una. donna +sconosciuta richiamava i tratti di sua madre? + +Intanto si continuava a procedere in silenzio. Il servo, che per +rispetto si teneva sempre un po' indietro dal suo signore e dal +religioso, non si era avveduto di nulla; nulla aveva inteso; egli era +anche quel giorno, ciò che era sempre, un automa movente, che sembrava +aver ricevuto per sua parte di felicità la calma più grande ed +inalterabile. + +Si avanzava, e Loreto non era gran che discosto. + +Il momento di lasciare il padre cappuccino si avvicinava: il conte +pensava anche a questo. La sua ansietà di procedere raddoppiava però; +benchè sentisse un'emozione penosa nel dire a sè stesso, come ogni +lega, che lo approssimava alla meta, lo allontanava sempre più dalla +sua isola natale, da Catania, dalla duchessa. + +In mezzo alle sue preoccupazioni ei si chiedeva alle volte se mai la +rivedrebbe; era veramente il suo un grande amore, e colla lontananza +sembrava accrescersi. Certo contribuiva assai a fargli desiderare di +affrettarsi. Il conte non sarebbe stato sì ansioso senza di esso; per +quanto l'idea di compiere il voto del vecchio duca, di riparare alla +sua colpa, portando a dei parenti sventurati delle speranze, un +perdono che era loro dovuto, e che forse meritavano, avesse potuto +bastare ad agitarlo. + +Ma in quale posizione troverebbe quei parenti? Potrei saperlo in parte +ora, pensò, se.... E senza finire di spiegare a se stesso ciò che +intendeva, si volse di nuovo al padre Leone. + +--Perdonate, gli disse, la mia curiosità, che deve sembrarvi davvero +stravagante. La giovane donna, di cui parlaste, che conosceste a +Pesaro, in quale condizione si trovava? + +Il giovane religioso lo esaminò rapidamente; ma rispose tosto: + +--Non era ricca, a quanto credo. Era vedova da poco, per quel che ne +intesi; aveva due bambini. + +--Il suo nome non lo conoscete? + +--No. + +--E, perdonate, dove solevate vederla? Il padre Leone parve +riflettere. + +--Vi giuro, disse il conte, pensando che il frate potesse temere, +rispondendo, di cagionar danno a quella, donna; vi giuro che le mie +domande sono dettate da un giusto motivo; che soddisfacendomi, +dicendomi quanto sapete di quella donna, non le nuocerete menomamente. +Ebbi torto, il vedo, nel volervi far credere che la sola curiosità.... + +Il cappuccino l'interruppe. + +--Non vi chiedo i vostri segreti, signor cavaliere rispose con una +dignità, che poteva sorprendere in mi povero frate; e poichè mi date +parola che non comprometto quella giovane donna parlando, vi dirò il +poco che ne so, o piuttosto che ne penso.... La credo una infelice +perseguitata dalla fortuna; ma la sua origine, le sue vicende mi sono +intieramente sconosciute.... Io solevo vederla nella chiesa di San +Domenico, ove l'anno scorso predicava. La sua tristezza, +l'abbattimento che si leggeva sul suo volto, il mistero, di cui pareva +circondarsi, chiamarono su di lei la mia attenzione. Molte volte, +nelle ore del giorno, in cui le chiese sono più deserte, potei +esaminarla lungamente; chè sovente, come ve lo dissi, ella era in +chiesa: abitava lì presso, e diverse volte la vidi entrare in una casa +vicina. + +--Dunque non sapete se avesse parenti? + +--Lo ignoro; ma secondo me, non crederei; però tale mia convinzione +potrebbe essere erronea.... + +Diceva egli il vero, oppure conosceva particolarmente quella donna?... +O non voleva dirlo, legato da qualche promessa, fors'anco dalla +confessione?... + +Il conte pensò che in ogni modo il frate sembrava persuaso che ella +non avesse parenti: sa tale supposizione era vera, essa veniva a +distruggere in parte le sue speranze. + +Ringraziò il cappuccino, e non fece altre domande su quell'argomento; +perchè comprese che il suo compagno o non voleva dir altro, o in +realtà non ne sapeva di più. + +L'indomani giunse, senza che essi parlassero ancora di quella donna. + +Arrivarono a Loreto; il padre Leone si accommiatò dal cavaliere di +Malta, perchè doveva recarsi tosto alla chiesa. + +--Sempre, gli disse il conte salutandolo, rammenterò con piacere i +giorni, che passammo insieme. + +--Ed io pure, rispose il giovane. + +--Se mai il caso ci riunisse, ritroverete, padre, in me un amico: come +a me sembrerà ritrovarne uno in voi. + +--Non ne dubitate, signor cavaliere, rispose il giovane commosso +alquanto. E si allontanò. + +Il conte di San Giorgio lo seguì un istante collo sguardo: aveva +lasciato molte volte vecchi conoscenti, senza sentirne dispiacere, +come ora ne sentiva nel separarsi da quel cappuccino. Ma altri +pensieri lo occupavano troppo, perchè tale impressione durasse a +lungo. + +Discese ad una locanda, deciso a fermarvisi fino all'indomani, perchè +i cavalli avevano bisogno di riposo. Visitò il santuario della +Vergine, scopo allora di appositi viaggi; e la sera ritirandosi ordinò +al suo servo di tenersi pronto a partire l'indomani di buon'ora. + + + + +IV. + + +Il giorno dopo il conte giungeva ad Ancona due ore prima del +mezzogiorno. + +Ormai in tre giornate si troverebbe a Pesaro: saprebbe allora se aveva +sperato invano trovar colà il bandolo dell'arruffata matassa. + +Affrettava col desiderio quel giorno: eppure con esso potevano svanire +le speranze concepite. + +Per non impazientarsi troppo, se ciò doveva avvenirgli, si preparava a +restare deluso; ma a che serve? Alle volte si ha un bell'antivenire +colla immaginazione una pena, un disinganno, come si volesse con ciò +evitarli; non si soffre meno quando giungono. + +Ad Ancona il conte, che era andato a fare un giro per la città, si +vide ad un tratto sbarrare la via da un gentiluomo sulla cinquantina, +che sbucava allora da una stradicciuola. + +Alzò gli occhi sopra di lui, e provò una sorpresa non molto +aggradevole, riconoscendo uno dei suoi confratelli, col quale da più +anni non si era trovato. + +Sino ad allora il caso lo aveva favorito; mai eragli avvenuto +d'incontrarsi in alcuno, che lo conoscesse; per questo aveva sperato +con qualche fondamento di poter condurre a termine il suo viaggio +nell'ombra più completa, come desiderava; ma dissimulò la sua +impazienza e rispose ai saluti dell'amico nel modo più amabile che gli +fu possibile. + +--Per quale combinazione vi trovo qui? chiese al conte l'altro +cavaliere di Malta. + +--Devo recarmi nelle terre venete per un affare. + +--Ah comprendo! Infatti un sì lungo viaggio non si può far senza +scopo. + +--Certamente. + +Nel rispondere così asciutto, il conte sembrava contrariato, e l'altro +non persistè con nuove domande; chè temeva essere indiscreto. + +Quel gentiluomo si chiamava il barone Fiordispina: era un'ottima +persona; amava assai il conte, di cui più volte a Malta, durante +l'assedio di Solimano, aveva ammirato il valore, il coraggio. Da +queste qualità soltanto soleva il barone misurare la stima, che +accordava ai suoi amici. + +--Perdonate, disse al suo confratello, prendendogli amichevolmente il +braccio; io non credeva.... + +Il conte arrossì: quell'uomo gli aveva sempre dato prove di affezione +sincera, ed egli si era adirato ad una sua domanda naturalissima? nè +bastava; la vista di lui lo aveva messo di malumore. Qual colpa aveva +il barone, se ei non desiderava essere incontrato? Ma che? Non avrebbe +dunque più se non pensieri esclusivi? Per essi tratterebbe con +asprezza un amico?... Si pentì di quella involontaria collera; le +gentilezze, le prove di amicizia ricevute dal barone, le strette +relazioni avute sempre con lui gli tornarono in un istante alla +memoria; sicchè gli strinse fortemente la mano sorridendo. + +--Eccovi dunque pacificato, caro conte, disse allora sorridendo pure +il barone, contentissimo di quel cangiamento. + +--Attribuite la mia perplessità alla sorpresa; non potevo aspettarmi +trovar qui voi, fiorentino. + +--È un caso infatti; sono venuto a passare ad Ancona un mese, in casa +di mia nipote Elvira, maritata da poco ad un gentiluomo ili qui. + +--Ah vedo! + +--Lo sapete: non ho altri parenti fuori di lei; voi, caro conte, ne +avete invece molti a Catania. + +Queste parole cagionarono nel conte una penosa impressione. Quai +parenti! pensava; divisi fra loro da rancori, da odj, da passioni +violente! parte di essi spogliati, sconosciuti, nascosti! + +--E da Malta, continuò il barone, che notizie abbiamo? + +--La lasciai da poco, e per ora non vi è nulla d'importante. + +--Me ne dispiace, perchè sono annojato di questa vita. È da Lepanto +che io non combatto! Fu quella davvero una bella giornata: peccato che +voi, conte, non vi siate trovato colà. + +--Ah sì! Ero allora in Ispagna. + +--Avete perduto una bella occasiona per dar prova del vostro valore. + +Il conte sorrise. + +--Voi siete sempre lo stesso, disse quindi. + +--Eh, mio Dio, sì. Che volete? mi annojo senza guerre. Ma, lasciamo +questo; se avete a recarvi in qualche luogo, non restate per cagion +mia. + +--Stavo dirigendomi al mio alloggio. + +--Vi fermate molto qui? + +--Sino a domani, e soltanto per lasciar riposare i cavalli. + +--Non avete dunque alcun impegno quest'oggi? + +--Nessuno. + +--Pel momento dunque siete libero? + +--Sì. + +--Allora vi chiederò un favore. + +--Quale? + +--Che vi lasciate presentare ai miei nipoti. + +--Sono dolentissimo di rifiutare, rispose il conte, ma.... + +--Perchè? + +--Ho dei motivi per desiderare tener celato il mio viaggio. + +Il barone parve sorpreso, ma riflettè poi che il conte di San Giorgio +godeva di tutta la fiducia del gran Maestro, che aveva avuto da lui +missioni segretissime, che poteva averne anche questa volta... e... + +--Non importa, disse; se non è che per questo, qui nessuno può +conoscervi; non negatemi dunque la grazia che vi chiedo. + +Il conte riflettè un istante. + +--Ebbene, accetto, rispose poi. + +--Del resto, continuò il barone, potete star tranquillo; ad Ancona non +havvi alcuno dei nostri confratelli. Ora, venite. + +Il conte seguì il suo amico, che lo condusse in una delle più belle +case di Ancona. + +Un servo li fece entrare subito in una sala, ove per solito si +tratteneva donna Elvira. Ella si alzò premurosamente, onde ricevere +l'ospite, che le conduceva suo zio. + +Bruna, vivace, graziosa, donna Elvira piaceva subito, quantunque non +bellissima; ed il suo amabile sorriso, la sua voce argentina facevano +non si avesse quasi il tempo di notare ciò che eravi di poco corretto +ne' suoi tratti. + +Il conte salutò profondamente quella dama, che gli riuscì simpatica +assai. + +--Vi presento, mia cara nipote, dissi il barone, il conte di San +Giorgio, uno de' miei migliori amici e confratelli. + +Ella salutò con grazia il forastiero, dicendo: + +--Gli amici di mio zio sono i benvenuti in mia casa, e la onorano. + +Poi, udendo dei passi nella sala attigua: + +--Mio marito, disse. + +E ripetè il nome del conte ad un gentiluomo che entrava allora, e che +accolse perfettamente il nuovo venuto. + +--Spero, conte, gli disse, che durante il vostro soggiorno ad Ancona +accetterete l'ospitalità da noi. + +Donna Elvira appoggiò con gentile insistenza questa offerta: pareva +che quei due sposi avessero comuni i pensieri ed i desiderj. E ciò era +infatti; essi erano nel numero di coloro, che Dio vuole felici; niuna +nube era mai sorta sulla loro esistenza; mai tempestose passioni non +l'avevano intorbidata; nulla minacciava il loro avvenire, il quale non +prometteva ad essi che delle gioje. + +--Accettate, caro conte, disse a sua volta il barone, vedete con +quanta cordialità vi preghiamo. + +Egli era contentissimo; che i suoi nipoti non avrebbero potuto +accogliere meglio il conte. + +Questi non potè rifintare sì reiterati inviti, ed accetto; tanto un +giorno si sarebbe fermato ugualmente ad Ancona. + +In quella casa poteva trovare qualche distrazione, non lo sperava, ma +comprendeva averne bisogno; perchè nulla stanca tanto la fantasia, +nulla la affatica di più che pensieri costanti, e sopratutto idee +fisse. + +Poi da tanto tempo si trovava lungi dalla sfera, in cui era nato!... +Ritornarvi per un momento non gli dispiacque. + +Prese dunque di buona grazia il suo partito; promise ritornare pel +pranzo; e dopo qualche tempo si recò al suo alloggio per dare gli +ordini al servo. + +Il barone volle accompagnarlo, ed escirono insieme. + +Poco dopo, e per l'ora convenuta, ritornarono alla dimora di don +Ottavio, il nipote del barone. + +Vi trovarono alcune dame e diversi cavalieri, che erano pure invitati +pel pranzo: e quel giorno per combinazione si festeggiava da don +Ottavio il ritorno di un suo fratello, che veniva di Francia, ove +aveva passato due anni. + +Quasi subito fu servito il pranzo con una profusione ed una +splendidezza veramente grandiosa. + +Il conte di San Giorgio aveva sulle prime provato un po' di +contrarietà nel trovarsi in una compagnia più numerosa di quanto aveva +creduto; ma poi, pensando che nessuno lo conosceva, si rasserenò, e +divenne ciò che era in natura, il cavaliere di Malta, più +aristocratico che religioso, benchè senza alterigia. + +Gli pareva quel giorno, nel vedersi in una sala addobbata con gusto, +in mezzo a persone del suo ceto: col lusso di numerosi domestici +riccamente vestiti; a quella tavola, ove i cibi più ricercati venivano +serviti in preziose supellettili, di trovarsi in Sicilia, al palazzo +dell'Isola: ma quella illusione non poteva durare a lungo, svaniva +quando egli alzava gli occhi sulle dame. + +Nessuna di loro richiamava la duchessa! Dopo qualche tempo di +cerimoniosa freddezza, I discorsi si animarono, si parlò di guerra; +era un argomento inevitabile, dove si trovava il barone. Ei non +mancava toccarlo, se gli altri nol facevano prima di lui. + +In quel momento di guerra in Italia non ve n'era alcuna; sicchè +l'amico del conte non potè parlare a lungo sul suo tema favorito. + +Si chiesero al fratello di don Ottavio particolari sulle stragi della +Saint Barthélemy, durante le quali aveva egli detto essersi trovato a +Parigi. + +Ei soddisfece alle domande fattegli, e dipinse con vivacità +quell'orribile massacro, la desolazione degli sventurati ugonotti. + +--Vidi, disse, moltissime scene strazianti: il corpo dell'ammiraglio +di Coligny fatto segno ad infiniti oltraggi, e trascinato sino a +Monfalcone, ove venne appiccato sulla forca destinata ai più gran +malfattori. Non posso rammentarmi tale spettacolo senza rabbrividire. +Quale ferocia in quella plebe fanatica! + +--E nelle provincie la strage fu pur grande, a guanto ne intesi, +interruppe il barone. + +--Certo, riprese il fratello di don Ottavio, particolarmente a Lione, +a quanto ne udii. Il re fu di una severità crudele. + +--Ah sì! esclamò il conte di San Giorgio, tale massacro fa esecrando; +come si può in tal modo opprimere vilmente degli infelici, se anche si +ingannano nelle loro credenze? + +--Avete ragione, caro conte, dispose il barone: vilmente è la parola. +Infierire contro gente, che non è in numero per difendersi, non è +certo prodezza; coloro, che non arrossiscono di mettersi cinquanta +contro uno, secondo me, sono subito giudicati. Vili e crudeli. + +--Sì, replicò il fratello di don Ottavio; dite bene: colle vostre +parole delineate, barone, la plebaglia di Parigi; quella plebaglia che +festeggiava intorno al cadavere del signor di Coligny, e che mi destò +tanto ribrezzo. + +Gli altri convitati ad intervalli appoggiavano più et meno caldamente +tali opinioni; che per verità taluno di loro si dava poco pensiero +degli ugonotti, già morti da un pezzo, e trovava che tale discorso non +era il più adatto ad allietare un pranzo. + +Ma ciò malgrado questo discorso continuava ancora. + +--In Italia, disse don Ottavio, io ne ho la credenza, tali eccessi non +si sarebbero forse potuti commettere, ne è prova il vedere che nel +marchesato di Saluzzo gli ordini venuti di Francia non furono +eseguiti: degli autorevoli ecclesiastici stessi s'interposero, ed +Emanuele Filiberto, a malgrado le suggestioni di Castrocaro, che +voleva perseguitare i protestanti fuggiaschi, ordinò a tutti che +fossero accolti e lasciati liberi. + +--Ed il papa, azzardò ridendo un giovane e bel cavaliere, che fece +celebrare come una vittoria quel massacro? Ed il cardinale di Lorena, +che ne ordinò clamorose dimostrazioni di gioja? + +--Lasciate stare il papa ed i cardinali, interruppe ridendo pure il +barone, e voi, caro mio, che bazzicate alla corte di Firenze, pensate +che anche Cosimo di Toscana mandò ambasciatori speciali a felicitare +il re e la regina di Francia, ed a rallegrarsene.... Ma lasciamo sì +lugubre argomento, tanto più che Carlo IX è morto, ed a quanto pare +tutti preparano grandi feste anche in Italia pel passaggio di Enrico, +il nuovo sovrano di Francia, che per sì poco tempo regnò in Polonia. + +--Infatti, disse un altro, a Venezia sopratutto si devono far cose +grandi, per quanto ne udii jeri in porto da gente giunta di là. + +E dopo qualche altra parola su tali feste, si pensò ad occuparsi delle +dame, un po' trascurate, un po' dimenticate per quella discussione, +che probabilmente non le aveva divertite. + +Sicchè con allegria terminò il pranzo. + +Alla sera i parenti e gli amici di don Ottavio ritornarono alle loro +dimore. + +Il conte di San Giorgio rimase ultimo a congedarsi da' suoi ospiti; +non aveva accettato di fermarsi in casa loro la notte, adducendo a +scusa che doveva partire da Ancona all'alba. Ed essi non osarono +insistere. Il barone era veramente contrariato di perdere si presto il +suo amico; ma, comprendendo che egli desiderava veramente partire, e +che probabilmente aveva gravi motivi per ciò, imitò don Ottavio e +donna Elvira, non si oppose alla partenza di lui; perchè eccedere +anche nella cortesia può toccare l'indiscrezione. + +Volle però accompagnare il conte al suo alloggio: sortirono insieme +dopo che don Ottavio e sua moglie ebbero pregato il conte a venirli a +vedere se ripassava da Ancona, e ch'egli l'ebbe loro promesso, +ringraziandoli delle gentili accoglienze. + +--Voi avete dei nipoti molto cortesi ed amabili. disse il conte di San +Giorgio al barone, appena furono nella via. + +--Eh sì! godo nel vederli giudicati tanto favorevolmente da voi, caro +amico; quanto mi dispiace vedervi partire.... + +--Ci rivedremo presto a Malta: chi sa! + +--Lo desidero, ma poichè i musulmani ci lasciano per ora +tranquilli.... + +Ed egli scosse il capo in segno di malcontento. + +--Che? chiese sorridendo il conte, voi rimpiangete Solimano? + +--Quasi per dirla!... + +Ed il barone si mise a ridere colla bonarietà, che gli era abituale. + +Anch'io, pensò osservandolo il conte di San Giorgio. mi rallegravo un +tempo quando vi erano guerre! Ove mai fuggì esso? + +I due cavalieri di Malta giunsero in breve alla locanda. + +Il fedele Antonio attendeva da gran tempo sulla porta il suo padrone. + +Egli riconobbe il signor di Fiordispina, che non aveva veduto nella +giornata, quando si era recato alla locanda col conte. + +Si rammentò che a Malta era stato uno dei più intimi amici del suo +padrone. Il barone, vedendo Antonio, esclamò volgendosi all'amico: + +--Avete ancora il vostro fido servo? + +--Il vedete, rispose il conte, mentre Antonio s'inchinava +rispettosamente. + +Costui, pensò il barone, ne sa più di me; conosce la meta del viaggio, +che deve fare il conte, od almeno la conoscerà tra poco. + +E dopo aver salutato con effusione il suo confratello, si allontanò. + +--Eccomi libero, mormorò allora il conte; domani riprenderò +l'esistenza, che conduco da tanto tempo, ma presto sarò a Pesaro. + + + + +V. + + +Ed egli vi giunse finalmente in quella città, che le parole del +giovane padre Leone gli avevano fatto desiderare sì vivamente. + +Fu con una grande speranza, e bisogna anche dirlo, con una certa +sicurezza, che dopo essersi riposato qualche istante si diresse verso +la chiesa di San Domenico, nelle cui vicinanze, glielo aveva detto il +religioso, aveva abitato ed abitava probabilmente ancora quella +giovane donna, ch'ei non conosceva, e che pur nondimeno con tanto +ardore desiderava rinvenire. + +L'agitazione, che provava in quel breve tragitto. era tale che +sorprendeva lui stesso. + +Gli sembrava che una forza superiore lo guidasse, lo spingesse. + +Presto si trovò dinanzi a San Domenico; rimase un istante perplesso, +poi principiò le sue indagini. + +--Abita qui, domandò egli ad una donna, che vide ferma sulla porta di +una casa poco lontano, abita qui una giovane signora, bruna, vedova, +con due bambini?... + +--Illustrissimo no, rispose l'interrogata. + +Il cavaliere di Malta non ne fu sconcertato; certo era quasi +impossibile trovare colei che cercava nella prima casa, in cui ne +aveva chiesto. + +Si volse ad una specie di mercante girovago, che vide presso alla +chiesa, e gli ripetè la domanda già fatta invano. + +--Io son forastiero, eccellenza, rispose quell'uomo: non posso +soddisfarla; chiamerò qui il sagrestano. che è mio amico e pesarese; +si farà premura di rispondere ad un cavaliere, e forse potrà servirla. + +--Sì, chiamatelo, rispose il conte di San Giorgio, mi farete piacere. + +E siccome colui aveva più del povero che del mercante, gli mise fra le +mani una moneta d'argento. + +--Come mai non ho pensato io stesso? disse tra sè... + +Ed intanto l'altro correva a cercar del sagrestane. Presto ritornò; +conduceva seco il suo amico, ed entrambi s'affrettavano. + +--Sapreste dirmi, domandò il conte al nuovo venuto, dove dimora una +giovane signora, bruna e vedova, che l'anno scorso di quaresima, +abitava qui vicino, e che spesso si recava in San Domenico, e vi si +fermava a lungo? + +Questa volta attendeva in preda ad una ansietà vivissima. + +Il sagrestano, vecchietto che si dava qualche importanza, si fece +pensieroso, chè certo richiamava le sue memorie. + +--Una giovane signora.... vedova.... bruna.... madre ad un +fanciulline.... che spesso si recava in questa chiesa.... disse +lentamente. + +--Sì, sì. + +Il conte di San Giorgio s'impazientava. + +--Rispondete presto, sussurrò al sagrestano il suo amico, dandogli una +spinta. + +--Me la rammento perfettamente, esclamò alla fine il vecchio. + +Il cavaliere si scosse. + +--Ebbene? domandò. + +--Abitava qui vicino infatti, eccellenza, lì in quella casa:--e ne +additava una poco discosta. + +--Ma ora, ora? + +--Ora non vi abita più. + +--Ma però dimorerà sempre in Pesaro? Insegnatemi dove, e.... + +Il sagrestano lo interruppe. + +--Perdonate, eccellenza, è andata via: da più di sei mesi ha lasciato +questa città. + +Il cavaliere impallidì; aveva dunque sperato invano, invano si era +lusingato. Restò un momento immobile, indi: + +--Siete ben certo di quanto mi dite? mormorò. + +--Oh! certissimo; non mi sarei permesso altrimenti dare questa +notizia. + +--Non potrei sapere da alcuno ove quella signora si sia recata? + +--Non saprei: ella viveva nella solitudine più completa, non +frequentava anima viva, però.... + +--Continuate. + +Ed il conte, annojato da quelle esitazioni, mise del danaro fra le +mani del vecchio. + +Sino d'allora, a quanto pare, tal mezzo era il più possente per +ottenere quanto si voleva. Ed il sagrestano non vi fu insensibile. + +--È davvero un gran signore, pensò. + +--Eccellenza, rispose rispettosamente, vi è una vecchia, che ajutava +talvolta la domestica di quella signora: può darsi che ella sappia in +qual luogo.... + +--Conducetemi da lei all'istante. + +Il sagrestano si affrettò ad obbedire. + +Gli fu necessario correre per secondare l'impazienza del conte di San +Giorgio. + +--Chi lo avrebbe detto, borbottava tra sè, che quella signora, certo +non ricca, avesse ad essere ricercata con tanta premuna da questo +cavaliere? + +Si chiedeva quali motivi ne fossero causa; ne trovava parecchi, +sceglieva tra loro, li confrontava, li respingeva. + +Condusse il conte in una bruttissima via, stretta e sucida, la +peggiore di Pesaro; si arrestò dinanzi ad una meschina casupola. + +--È qui, disse, che quella vecchia abita. + +--Andatemela a chiamare, rispose il conte, spaventato quasi, +disgustato certo dalla specie di fogna, in cui si trovava. + +Il sagrestano entrò nella casa, + +Il cavaliere di Malta girò lo sguardo intorno a sè. + +--Che? pensò: sarebbe possibile che in questo luogo potessi avere gli +schiarimenti che desidero? Che qui trovassi chi possiede i segreti +forse di colei, che ritengo mia prossima congiunta? Cielo! che mai +accadde del cavaliere dell'Isola?... Egli, nato in seno +all'opulenza.... Ed i suoi figli dove precipitarono essi? + +Delle voci che si avvicinavano strapparono il conte a quelle +riflessioni. + +Una vecchia accompagnava il sagrestano.... + +Saprebbe dessa?... + +Non le disse nulla, non interrogò.... Doveva essere già informata... +D'altronde non ne avrebbe avuto il tempo; chè il sagrestano esclamò +tosto: + +Non sa nulla. Eccellenza. + +Queste parole fecero svanire l'ultima speranza del cavaliere di Malta. +Dunque tutte era finito!... Non saprebbe che fosse avvenuto della +donna che cercava? Colei, che un istante si era tenuto quasi certo di +rinvenire... Perdeva le sue tracce, quando soltanto per suo mezzo +avrebbe potuto forse aver notizia degli altri suoi parenti... Se il +cavaliere Dell'Isola era morto, come mai ritroverebbe quel figlio, di +cui il vecchio duca moribondo aveva palesato l'esistenza?... + +Dovrebbe dunque ritornare a Catania senza nulla scoprire; e non +saprebbe riportare alla duchessa che delle congetture confuse, +incerte, infondate fors'anche... che maggiormente l'agiterebbero? + +Mentre egli rifletteva a tutto ciò, il sagrestano e la donna, che gli +aveva condotta dinnanzi, lo esaminavano ed attendevano quanto direbbe +loro. + +Infatti, dopo qualche istante, ei rivolse la parola alla vecchia. + +--Che disse quella signora prima di lasciare Pesaro? Quale motivo +addusse? + +--Nessuno, assolutamente nessuno; balbettò la povera donna posta in +gran soggezione. + +--Quella partenza fu dessa precipitosa, o vi parve fosse stabilita da +lungo tempo? + +--Partì improvvisamente colla sua domestica, non ne so di più, perchè +soltanto qualche volta andavo in quella casa. Quella signora parlava +pochissimo; era sempre assai triste. + +--E non giungeste mai a conoscere qualche importante particolare, che +la riguardasse? + +L'interrogata riflettè. + +--Non so davvero che mi dire, mormorò; era assai affezionata al suo +bambino, che non toccava ancora, i due anni; so che ne aveva un altro +più piccolo da una nutrice, che ignoro ove abitasse; ella vestiva +sempre a bruno, da poco era vedova, e di suo marito non parlava mai. + +--E non diceva talvolta di aver padre, fratello? + +--Io non ne ho mai udito parlare. + +--Nessuno veniva a vederla? + +--Nessuno a quanto credo. + +Mi sembra impossibile, pensò il conte, che se veramente era mia cugina +avesse a vivere in tal modo. La sua famiglia non dovrebbe essersi +tutta spenta. Poi ad un tratto. + +--Ed il suo nome? + +--Io la udii chiamar soltanto la signora Gabriella. + +Gabriella! pensò il conte... Ma era questo il nome della seconda +moglie del duca suo avo!... della madre del cavaliere Dell'Isola... Ah +sì! doveva esser sua cugina... E per accertarsene, spinto da un +impulso involontario, irresistibile, senza darsi pensiero che quanto +stava per fare era forse sconveniente per lui, e poteva cagionar +sospetti, trasse rapidamente dalla valigia di pelle, che portava sotto +al mantello, il ritratto della contessa sua madre, e lo mise sotto gli +occhi della vecchia e del sagrestano. + +Essi fecero un movimento di sorpresa. + +--È il suo ritratto! sclamarono insieme. Dunque il giovane padre Leone +non aveva esagerato!... + +Ah perchè non la ritrovai? pensò il conte. + +La sorte si prendeva davvero giuoco di lui. Come potrebbe riescire se +essa non lo favoriva? + +Dopo un istante di immobilità dolorosa rimise l'effigie della contessa +nella valigia. + +Le due persone, alle quali egli l'aveva mostrata, fissavano in lui +degli sguardi pieni di curiosità. Certo, pensavano entrambi, questo +cavaliere deve conoscere assai la signora Gabriella. Forse è suo +fratello!.. forse qualche suo amante!... + +Quanto s'ingannavano in quest'ultima congettura sopratutto!... +Eppure... chi non avrebbe pensato come loro, vedendo la premura, +l'agitazione del conte? + +È così che talora si crede ciò che non è, e si riesce poi a +persuadersene in modo, che rende in seguito difficilissimo il +convincersi di avere errato. + +Il conte di San Giorgio, pensando che quella vecchia non potrebbe +ormai essergli utile a nulla, la congedò dopo aver dato anche a lei +del danaro. + +Dal suo contegno e da quello del sagrestano il cavaliere aveva +compresa la maraviglia cagionata in entrambi dalla sua singolare +condotta. Ma che gl'importava di loro? Già nessuno sapeva chi fosse. + +--Vostra eccellenza comanda ancora qualche cosa da me? gli chiese il +sagrestano. + +--No, no, rispose il conte, che si allontanò frettolosamente. + +Ah, pensava, a che ci condurrà il progetto della duchessa? A nulla; +comincio a crederlo. E sarà per nulla che io la lasciai; che mi privai +dell'unica felicità, che mi può dare la vita!... Vederla talora, +parlarle qualche volta... Perchè io non iscoprirò nulla nemmeno a +Venezia: me lo dicono i miei presentimenti... Oh quella donna è +davvero della nostra famiglia!... Gabriella! non m'inganno... dove mai +si troverà dessa?... Se potessi saperlo; indovinare ove dimora!... + +Queste idee stancavano l'immaginazione del conte. + +Forse, diceva tra sè, è in questi dintorni, in qualche campagna +isolata, che ella si nasconde! + +Ma è dunque sola?... Perchè?... Se mi provassi a cercarla nelle +adiacenze!... + +Ma allora non mi recherei mai a Venezia!... Ed io voglio andarvi +presto... + +Cercherò questa Gabriella nel ripassare di qui... e se a Venezia non +avrò scoperto nulla, farò di trovarla ad ogni patto.... + +E dopo aver preso questa risoluzione, il conte di San Giorgio si sentì +più tranquillo. + +Per qualche tempo aveva esitato tra proseguire e fermarsi senza sapere +a qual partito attenersi. Ma ora ne aveva adottato uno, e si era +deciso fermamente per esso. È sempre un bene escire dalla perplessità. + +Poi rifletteva che quella donna poteva essere ritornata a Venezia +insieme a' suoi parenti; che disgiunta forse da loro par qualche colpa +commessa, o per qualche fatalità, avesse finito poi per riconciliarsi +con loro, o per ritrovarli... + +Se ciò fosse?... Ed egli, che poco prima si era proposto di non voler +più sperare, si lusingò ancora:... chè nuovi avvenimenti, nuove +congetture gli erano balenate dinanzi a rischiarargli l'orizzonte +sconosciuto. + +Appena ritornato alla locanda, il cavaliere di Malta ordinò ad Antonio +di sellare i cavalli, che avevano fatto quel giorno poche leghe. + +Il servo rimase sorpreso, poichè quel mattino istesso il conte gli +aveva detto che probabilmente si sarebbero fermati a Pesaro più che +nelle altre città, negli altri paesi già percorsi. + +Ma Antonio non si permise la menoma osservazione ed obbedì in +silenzio. + +Il conte si disponeva a lasciar Pesaro con una specie di gioja. + +Pesaro, in cui era giunto con tante speranza, e che per tanto tempo +aveva desiderata! + +Quante noje! Ma il pensiero di donna Livia lo sorreggeva. Sì, il duca +aveva avuto ragione nel trovare che suo cugino amava quella donna con +idolatria, non meno di quanto l'amava egli stesso! + +Se avesse veduto quante pene il conte si prendeva per obbedirla, ne +avrebbe riso; ma detto anche fra sè che l'amore del cavaliere era, se +non più appassionato, assai più devoto del suo! + +Il conte di San Giorgio era già a cavallo, nella corte della locanda; +stava per escirne, quando vide il sagrestano, che si avvicinava +correndo. + +Chiedeva di lui? + +Sì. + +--Eccellenza, gli disse, mi è venuto un pensiero dopo averla lasciata; +sono andato a chieder notizia di quella dama ad una sua vicina. + +--Ebbene? + +--La signora Gabriella, dopo una breve assenza, ritornò a prendere le +sue robe, e quella vicina udì dal carrettiere che si recava a Rimini. + +Ah! pensò il conte, io vi sarò stassera. + +Ringraziò il sagrestano, lo regalò ancora, e partì. + +Presto fu fuori della città. Spronò il cavallo, dicendo al servo di +affrettarsi più che poteva. + +L'Adriatico sembrava seguire il cavaliere di Malta in quella rapida +corsa. Quel mare, che ei costeggiava da tanto tempo, gli pareva ormai +un compagno, un amico. + +La sera istessa giunse a Rimini. + +Ma la notte era troppo inoltrata, perchè potesse tentar subito +indagini. + +L'indomani per tempo entrò nella chiesa di San Francesco, pensando che +probabilmente troverebbe là quella donna, poichè aveva sentito passar +ella gran parte del suo tempo in chiesa. + +Se non la vedeva entrare quel giorno, ed era domenica, in San +Francesco per le funzioni, farebbe altre ricerche, ma la sorte lo +favorì. + +Tra le prime persone che entrarono in chiesa, vide una giovane +signora, che a prima vista lo colpì... La riconobbe.... Sì, è dessa! +mormorò... Ah quanto rassomiglia anche a donna Rosalia.... + +La seguirò quando escirà di chiesa; vedrò dove entra... e quindi mi +recherò da lei.... + + + + +VI. + + +Qualche settimana prima in una camera d'apparenza modesta di una +modestissima casa di Rimini la giovane donna, che il conte di San +Giorgio aveva cercata invano a Pesaro, Gabriella, se ne stava sola, +appoggiata ad una finestra, come se avesse bisogno di respirare un po' +d'aria. + +Pareva immersa in riflessioni dolorose. + +Sì, quei grandi occhi neri e languidi, quel profilo dolce, eppure +troppo spiegato, quel volto pallidissimo, vezzoso, ma triste, e sino +il complesso della persona alta, ma delicata ed esile rammentavano in +modo particolare donna Rosalia; erano i medesimi tratti, ma assai più +affaticati e stanchi. + +Gabriella vestiva a bruno, e ciò faceva sembrar maggiore la sua +pallidezza. + +Ad un tratto si mosse: aveva udito battere alla porta. + +--Siete voi, Giovanna? disse; ma perchè ricondurre subito i +bambini?... + +Intanto apriva; le parole morirono sulle sue labbra. + +Invece della servente e de' suoi figli vide un uomo ancora assai +giovane intieramente avvolto in un gran mantello di color cupo. + +Ella lo riconobbe; ed una specie di esasperazione parve impossessarsi +di lei. + +Il nuovo venuto rimase un momento immobile; indi rinchiuse la porta, e +prendendo per una mano la donna, che non profferiva parola, la +condusse nella seconda stanza, e la fece sedere. + +--Sì; sono io, Gabriella, disse poi; e la mia presenza non deve +incutervi alcun timore. + +Ella lo guardò un momento in silenzio; indi: + +--È vero, mormorò; chi vi disse che io ero in Rimini? + +--Nessuno me lo disse, io stesso vi vidi; da qualche giorno ho +arrestata in questo porto la mia nave; vi riconobbi in chiesa, ed +attesi per venirvi a vedere che la vostra domestica fosse escita per +qualche tempo. Oggi quando sortì la interrogai, seppi che per gran +parte della giornata sarebbe assente, e venni... Venni come un amico, +chè come tale, il sapete, vi amai sempre. + +--È vero, rispose ella, grazie. + +E gli stese la mano, che ei strinse in silenzio. Poi: + +--Sventurata! disse; che fu di voi? che mai faceste? Dunque, una +passione vi trascinò? + +--No! esclamò Gabriella; voi vi ingannate, come certo s'ingannarono +tutti. La fatalità soltanto mi ha trascinata, non passioni... + +--E dove vi trascinò essa? + +--Alla sventura, Marco. Mi chiedete ciò che fu di me in questi quattro +anni? ciò che io feci? Nulla. Le pene, che ho patite, io non le ho +cercate. + +Il giovane la guardò con compassione profonda. + +--Spiegatevi, Gabriella; pensate, che quanto a me direte nessuno lo +saprà in eterno, se così bramate: parlate dunque. + +--Prima di farlo, lasciate che io vi chieda una cosa. + +--E quale? + +--Vedeste mio fratello? Da quanto tempo? + +--Da quasi due anni. + +--Oh allora non sapete.... e nulla poteva dirvi di me.... + +--Nulla mi disse; sapete che io non gli ho parlato che due volte; egli +ignorava perfino che voi avevate accettata la mia mano, durante la sua +assenza..... D'altronde non si avvide di me; era in gondola con una +donna.... + +Ed il giovane si arrestò, come se non volesse proseguire. + +Gabriella fece un movimento di terrore. + +--Sarà stata lei! mormorò a voce bassissima, ed il suo volto si +contrasse. + +--Che avete? le domandò il forestiero. + +La giovano donna si alzò; poi dopo un istante si lasciò cadere di +nuovo sulla sua sedia; le lagrime la soffocavano. + +--Se il parlare deve riuscirvi troppo doloroso, ebbene tacete; esclamò +il giovane, che all'accento si riconosceva facilmente per veneziano. + +--No, no; voglio dirvi tutto, giustificarmi; vedrete che non sono +indegna dell'interesse che mi dimostrate. + +--Vi ascolto. + +E prendendo una sedia, Marco Sabbia, tale era il nome di quel giovane, +ricco armatore veneziano, si assise vicino a Gabriella. + +--Sì, voi mi compatirete, cominciò ella; siete calmo e riflessivo; +l'idea soltanto che mio fratello non poteva occuparsi di me vi spinse +ad offrirmi la vostra mano una volta.... E tutto posso dirvi.... + +Egli la interruppe: + +--No, Gabriella, io vi voleva bene; siete la sola donna, che avrei +sposata; vi amava senza esaltazione. ma molto: e quando vi perdetti, +rimasi profondamente rattristato.... Tanto che mi recai in Levante, +viaggiai continuamente, quantunque avessi potuto vivere tranquillo a +Venezia con ogni agio: ma la mia città natale mi era divenuta +insopportabile, mi vi fermava soltanto il tempo necessario a ricevere +nuovi incarichi dalla signoria, che tante volte mi aveva già spedito +come mio padre in Dalmazia, in Morea, in Asia. + +--E che diceste allorquando io sparii? + +--Mi fu detto che eravate fuggita con un giovane; pensai fosse il +vostro amante; mi pareva strano, il confesso, ma dovetti +persuadermene.... Faccia Dio, mi dissi, che mai ella si penta +dell'error suo! + +--Ah! mormorò Gabriella: voi avete creduto ciò di me. No, mai avrei +commesso una tal colpa, affrontata la collera divina! + +--Infatti, voi sì pia, sì religiosa: ma dunque raccontatemi tutto. + +--Marco, voi credeste la mia partenza una fuga, invece fu un +rapimento. + +--Come? Che dite? Chi fu il vile? Come mai potè effettuare?... +Proseguite. + +--Negli ultimi giorni, che passai in casa della signora Lorini vostra +zia, a cui mio padre mi aveva affidata, io vedeva, ogniqualvolta +andava alla finestra, un uomo guardarmi fissamente, ed in modo che +quasi mi spaventava. Credetti però non dovermene dar gran pensiero; +per questo non ne dissi nulla alla signora Lorini. Voi eravate +assente. Ah! credeste che io non fossi soddisfatta della sorte che mi +promettevate, che mi attendeva.... ed invece la guardavo con +fiducia... Oh, non fui io che volli cangiarla.... Una sera, mentre +stavo discorrendo colla signora Lorini, si venne ad avvertir questa +che una sua amica, le se ne disse il nome, stava per morire, e che +chiedeva istantemente di vederla. Senza riflettere molto ella entrò +nella gondola, che attendeva ai piedi della nostra casa, e che +dicevano mandata dai parenti della inferma. Così io rimasi sola. Andai +alla finestra, e stavo guardando allontanarsi la signora Lorini, +quando ad un tratto mi sentii afferrare per un braccio. Mi rivolsi; al +lume della lampada, che ardeva nella camera, riconobbi l'uomo che mi +trascinava... Era lui!... quello, che da qualche giorno vedevo sempre +dalla finestra. Feci per parlare, ma egli me lo impedì:--Gabriella, mi +disse, non vi spaventate, siete con un uomo che vi adora; seguitemi... +Ed intanto mi trascinava per le scale.... Stordita per la sorpresa, e +per lo spavento, io non feci resistenza come lo avrei potuto del +resto? Le forze mi abbandonavano, volevo gridare, chiamar soccorso, ma +la mia voce moriva nella strozza. D'altronde e' continuava a +minacciarmi; poi tutto fu l'affare di pochi istanti.... Giunti ai +piedi della piccola scala, che voi conoscete, egli mi depose in una +gondola; prima di allontanarsi, io lo vidi parlare ad una persona, che +stava in un'altra gondola. La luna illuminava le lagune; uno de' suoi +raggi cadde sul volto di quella persona, nell'atto che metteva fra le +mani di colui che mi rapiva qualche cosa, che non distinsi; quantunque +più morta che viva, ed incapace di muovermi, io concentrai tutto +quanto potevo avere di forza visiva, di attenzione, sul volto della +persona, che parlava col mio rapitore... Era una donna.... una donna +giovine e bellissima. + +Marco rabbrividì. + +--Quale interesse, continuò Gabriella, poteva spingerla a prender +parte a quel rapimento? ah non lo so ancora, quantunque.... + +Ella parve fare a sè stessa una domanda penosa; i singhiozzi, che +avevano sempre interrotta la sua voce, cessarono un istante, la +collera, l'odio quasi si dipinsero sulla sua fisonomia, abitualmente +dolce. + +--Infelice! esclamò il marinajo, che sembrava assai preoccupato. + +--Infelice! aspettate a darmi tal nome; voi non sapete ancora quanto +soffrii.... Dopo che ebbe parlato con colei, e fu per un momento, +l'uomo che mi rapiva si assise vicino a me. Le ultime mie forze mi +abbandonarono, e svenni.... Ei mi fece fiutare qualche cosa, che +invece di scuotermi mi intorpidì affatto. Quando rinsensai, ero in una +specie di cameretta di una nave straniera, sola con lui. Mi chiesi un +istante con angoscia inesprimibile se non ero in preda ad un orribile +sogno.... Ahimè no! lo compresi tosto. I miei sentimenti confusi si +risvegliarono insieme, mi risovvenni con chiarezza di essere stata +strappata a forza dalla casa ove abitavo, deposta nella gondola, e mi +risovvenni benanco della donna, di cui vi ho parlato, che sembrava +essere stata l'anima di quella trama, e che forse l'aveva ordita ella +sola.... Quali penosi ricordi gran Dio! A misura che essi mi +persuadevano della realtà crudele della mia situazione, il mio cuore +si stringeva, il sangue mi affluiva con violenza al cervello: com'è +che non divenni pazza? Pensai anche a voi, Marco, vi desiderai a me +vicino; voi mi avreste forse salvata.... + +--Lo avrei tentato almeno! esclamò egli; e se non perdevo la vita +nella lotta, sarei riescito. + +--Lo credo. Per qualche istante rimasi silenziosa, poi mi +rivolsi piangendo a colui. Insensata! credevo di commoverlo; mi +gettai a' suoi piedi: Riconducetemi a casa, esclamai; Dio vi +benedirà! Egli mi rialzò; Acquetatevi, Gabriella, mi disse; io +non posso soddisfarvi.--Perchè?--Perchè vi amo, ed ho risoluto +siate mia per sempre. Prima che rinunziare a voi io saprei +uccidervi.--Egli pronunziò quelle parole in modo, che ne fui +atterrita, e ritenni inutile ogni altra prece. Mi costrinse +quasi a bere qualche goccia di un'acqua, che ei diceva mi +avrebbe calmata. Tosto fui presa da un sonno pesante, che mi +aggravava le palpebre. Benchè tentassi rimanere svegliata, non +lo potei.... ogni sforzo fu inutile.... E m'addormentai.... +Certo avevo preso qualche narcotico possente. L'altra volta il +mio torpore non era durato molto; ma invece questa, lo compresi +in seguito, aveva durato due giorni e due notti.... Mi +risvegliai in una camera di locanda; ero sdrajata su di una +lunga seggiola a bracciuoli.... Egli mi aveva coperta col suo +mantello.... Stava in piedi dinanzi a me.... Cielo! che era mai +avvenuto?... Mi misi a piangere.... Egli mi prese le mani. +Gabriella, mi disse, perchè non vi rassegnate al vostro +destino? Io sono giovane e vi amo: perchè non mi amerete voi +pure? Sposatemi, e tutto sarà finito, chè veramente, non potrei +sempre vedervi a piangere.... E certo io non voglio rinunziare +a voi.... Mi sembra parlarvi ragionevolmente... Un prete ci +attende. Venite..... Rimasi un istante perplessa tra l'idea di +rachiudermi in un chiostro; narrar tutto ad un confessore; od +accettare l'offerta di colui, che in quell'istante mi guardava +dolcemente. L'onore mi spinse a prendere il secondo partito. +Andiamo, esclamai alzandomi, andiamo tosto. Egli mi parve +soddisfatto e sorpreso insieme da quel subito consenso. Mi +condusse in una chiesa vicina senza indugio; sembrava temesse +che io avessi a cangiarmi. Tutto era pronto per la cerimonia. +Un'ora dopo io era sua moglie; e qualche giorno prima egli mi +era straniero. + +--Vi amò egli almeno? chiese il marinajo. + +--Sì, benchè poi divenisse assai brutale e non mi lasciasse la menoma +libertà. + +--Ed in qual luogo lo sposaste? + +--A Ravenna. + +E riprendendo il filo del suo racconto: + +--Ero maritata ad un uomo, di cui ignoravo la condizione e gli +antecedenti. Chi era egli mai? Glielo domandai con qualche terrore, +appena fummo di ritorno dalla chiesa. Esercitai sempre il mestiere +dell'armi, mi disse; ora ne sono annojato, e voglio ritirarmi in +campagna. Non sono molto ricco, ma possiedo una fortuna sufficiente +per vivere. Questa fortuna. l'ho meco: e mi mostrò una gran borsa +piena d'oro. Voi siete mia, continuò egli; nulla ormai può spezzare i +legami, che a me vi uniscono; dunque prendete il vostro partito. Io vi +amo. Rimasi silenziosa; non era il sapere che ei non fosse nobile, nè +ricco che mi opprimeva; egli mi aveva strappata, è vero, ad un +avvenire sicuro, ad un'esistenza agiata, fatto provare angosce +terribili; ma infine io stessa ero figlia d'un guerriero di ventura, +non possedevo ricchezze; mio padre era nobile sì, ma orfano, solo; +insomma.... colui mi aveva sposata senza esitare; ciò tranquillava la +mia coscienza. Intanto egli mi parlava d'amore, le sue parole, piene +di una passione selvaggia, mi facevano tremare, ma risvegliavano in me +sentimenti, sino ad allora sconosciuti.... Voi eravate il solo, che mi +avesse prima amata; e, benchè mio fidanzato, eravate sempre stato per +me più un fratello che un amante; io non conoscevo dunque l'amore, +poichè non era amore ancora quello, che provavo per voi.... Eppure con +voi sarei stata felice!... Poi colui, benchè in modo sì strano, era +mio marito; io non poteva rifiutarmi ad ascoltarlo.... non potevo.... +Il cielo istesso m'imponeva verso di lui dei grandi doveri.... Marco, +aggiunse Gabriella alzandosi con vivacità passaggiera e convulsa, +nella posizione, in cui io mi trovavo di fronte a quell'uomo che mi +aveva rapita, che avevo sposato per necessità, che dovevo fare? Una +donna altiera, energica avrebbe preferito morire prima che viver seco; +si sarebbe precipitata nell'onde sin dalla notte fatale, anzichè +rimanere sola con lui.... ma io, timida, inesperta, mi lasciai +trascinare..... Marco, quell'uomo, che mi aveva strappata a forza +dalla casa, ove abitavo, non poteva essermi indifferente; bisognava, o +lasciarmi trascinare verso di lui, od odiarlo.... Ed io non sapeva +odiare.... + +Gabriella si lasciò cadere nuovamente sulla sua seggiola, e nascose il +volto tra le mani. + +Il giovane veneziano rispettò un istante quel silenzio, come quello +che proveniva da mille affetti diversi. + +Egli la comprendeva, non si era condotta come una eroina, ma era +sventurata, non colpevole. + +--Dunque, lo amaste? le chiese con dolcezza. + +--Sì, lo amai, come la schiava ama il suo padrone, di un amore, che mi +avviliva a' miei proprj occhi.... In pochi giorni lo amai così... +Tanto ei mi dominava, che un solo suo sguardo arrestava sulle mie +labbra le parole, quando volevo rimproverargli il modo, col quale +aveva agito meco; sicchè quasi non osai più tentarlo.... Fu virtù la +mia, o fu viltà?... Ahimè! che io stessa.... + +Marco la interruppe. + +--Gabriella, le disse con dolcezza ed insieme con dignità, io non vi +chiedo di più; comprendo qual dolore si debba sentire nel narrare, sia +pure all'amico più devoto, le umiliazioni patite.... Non devo esigere +che a tal dolore vi assoggettiate per me.... + +--Grazie, mormorò la giovane. + +--Io, riprese Marco, devo cercare soltanto di alleviare le vostre +sventure; vi offro ancora la mia mano e la mia fortuna, che in questi +anni coi traffici e colla mercatura divenne ancor più considerevole.... + +--Che dite? + +--Che io sarò, se il volete, il padre dei vostri figli. Se avessi +provato per voi una di quelle vive passioni che sconvolgono la +fantasia, non potrei forse parlarvi in tal modo: avrei orribilmente +sofferto nell'udire che amaste un altro; ma io che non ho la mente +offuscata dalla gelosia, posso sopportare tale idea.... Comprendo lo +stato, in cui vi trovaste, e vi compatisco... Accettate la mia +offerta, e potrete essere ancora, se non felice, amata e tranquilla. + +Gabriella rimase immobile: sembrava che la voce non potesse escire +dalle sue labbra. Finalmente, dopo un forte accesso di tosse: + +--Marco, mormorò, io non posso, non devo accettare. + +--Perchè? + +--Perchè non sono più quella che fui. Voi vi pentireste della vostra +generosità; guardatemi!... Io non ho ancora venticinque anni, eppure +il mio cuore non sa più schiudersi alla speranza.... D'altronde.... + +--Ebbene? + +--Poco forse mi rimane di vita.... una malattia sottile mi +distrugge.... I medici, che ho consultati, me lo lasciarono +travedere.... + +Il veneziano la guardò con terrore; sin dal primo momento l'eccessiva +pallidezza di lei lo aveva colpito. + +--Perchè temer ciò? le disse. Siete pallida, sfinita. ma foste sempre +delicata.... Una nuova esistenza, la pace soprattutto potranno +facilmente, lo spero, rendervi la salute.... + +--Oh quanto siete buono! Come potei atterrirmi in vedervi?... Temere +di essere disprezzata da voi?... Oh ma voglio terminare di narrarvi i +miei casi.... + +--Vi commovete troppo; ciò vi affaticherà. + +--No, no; lo desidero.... È tanto tempo che non parlo ad un amico.... +Mai confidai ad alcuno le mie pene.... + +--Come credete, Gabriella. + +--Mio marito si chiamava Ferdinando Alboni; era di Perugia. Comperò +una casa ed un podere fra gli Apennini, in un luogo deserto, quasi +nascosto; pareva volesse celarsi.... Là diedi alla luce i miei +figli.... Io ero diventata una specie di automa.... La mia testa si +era indebolita assai, assai.... Fu effetto dei narcotici presi?... Lo +pensai tante volte.... + +Marco fremette. + +--E talora, continuò ella, anche adesso io ho degli istanti, in cui mi +sembra smarrire la memoria di ogni cosa.... Per più di due anni vissi +in quel modo: mi angosciava talvolta il non saper nulla di Federico, +il quale era assente quando avevo lasciata Venezia, il non saper nulla +di voi, della signora Lorini.... Che era avvenuto di tutti?... Ahimè! +non me lo chiedevo lungamente!... Accasciata sotto il peso della +fatalità io non ardivo sperare più nulla.... non sapevo quasi avere +una volontà.... mi lasciavo condurre da mio marito.... gli obbedivo +senza rendermene ragione.... Eppure, a misura che io mi era fatta più +dolce, egli era divenuto più imperioso.... Per lui ero un oggetto di +sua proprietà esclusiva, non molto di più; ed io ne ero quasi +persuasa.... + +Gabriella si arrestò un istante, indi: + +--Mio marito mi aveva sempre amata materialmente; la mia poca energia, +la mia obbedienza passiva, il non saper oppormi, nemmeno quando lo +avrei dovuto, volse quel materialismo in brutalità... Marco, voi mi +guardate sorpreso: voi temete che io soffra nel dirvi così.... No; +certe pene io non le provo più.... + +Il veneziano si scosse. + +--Cielo! pensò, dunque è vero che amare in tal modo, con tale +sofferenza, possa condurre all'abbiezione? + +Ed egli non interruppe quella sventurata. + +Certo abbisognava tutto il suo buon cuore, tutta la sua indulgenza, +perchè la pietà profonda, ch'ella gli ispirava, non avesse nulla +d'umiliante per lei. + +Gabriella era stata un istante silenziosa; poi ad un tratto il suo +volto si animò, l'espressione di dolce ebetismo, che vi stava dipinta +poco prima, disparve quasi. + +Una specie di vivacità brillò nel suo sguardo. Era rossore di quanto +aveva detto? Era la speranza, che le ritornava in cuore?... Fatto sta +che ella riprese con voce più ferma: + +--Non voglio abusare della vostra attenzione, Marco, amico mio; +perdonate ad una povera donna, che alle volte non sa più quel che si +dica.... Ascoltate: Tale dunque fu la mia esistenza vicino a +quell'uomo. Dopo due anni di essa egli morì alla caccia, dove passava +molto tempo.... venne ucciso da un bufalo selvaggio.... Dopo la sua +morte un vecchio coltivatore, nostro vicino, che mi aveva sempre +dimostrata molta premura, s'incaricò di far valere le mie poche terre, +e mi promise d'inviarmi due volte all'anno i danari ricavatine, +ovunque fossi.... Volevo lasciar quei paesi, avvicinarmi a Venezia, +benchè non contassi ritornarvi. La mia salute già da qualche tempo era +alterata; un medico, che quel vecchio coltivatore fece venire dalla +vicina Spoleto, mi consigliò a soggiornare in riva al mare.... Mi +recai a Pesaro, mi vi fermai otto mesi, vi sarei ancora.... quando.... +un giorno, che mi ero recata a passeggiare in porto, fui riconosciuta +da un guerriero della repubblica, amico di Federico, il quale mi disse +aver appena veduto questo a Bologna, ove contava fermarsi un mese per +affari.... Quel guerriero non aggiunse altro, chè soltanto di vista mi +conosceva; ma aveva mostrata una gran sorpresa, vedendomi, perchè mi +credeva morta. Federico era il solo parente che mi rimanesse: lo avevo +sempre amato molto, benchè egli mi avesse un po' trascurata, a motivo +anche della sua carriera, e poi ei mi credeva estinta o colpevole.... +Non seppi resistere al desiderio di vederlo, di giustificarmi.... +Partii per Bologna coi miei figli e colla mia servente, una buona +donna, che intieramente mi è devota.... Presi meco il mio atto di +matrimonio, chè non volevo arrossire dinanzi a Federico, buono, +gentile, ma orgoglioso e suscettibile.... Giunta appena in quella +città, chiesi di lui.... Volle fortuna che mi fosse tosto additata la +locanda, ove aveva preso alloggio.... Era in casa.... chiesi al suo +cameriere di parlare a lui solo, e fui introdotta all'istante.... +Rimase più che sorpreso in vedermi; io, dopo poche parole, gli mostrai +l'atto del mio matrimonio, perchè compresi esser ciò necessario a +distruggere i sospetti, che leggevo sul suo volto. Fui rapita, +Federico, gli dissi; non sono colpevole.... Allora egli, che è poi +facile a commoversi, mi abbracciò: Vi credo, Gabriella, rispose; sono +contento di ritrovarvi, e spero combineremo di poter vivere vicini. +Nulla noi potemmo dire di più.... Non ebbi il tempo di raccontargli i +dettagli del mio rapimento, nè di accennare alla donna, che vi aveva +preso parte; neppure gli chiesi della sua posizione attuale.... +Portava una brillante assisa militare; non mi pareva più vestito come +prima però.... ma probabilmente sarà ancora al servizio della +repubblica; vi sono tante fogge diverse di abiti, io non ne ho +pratica.... Insomma, pochi minuti rimanemmo soli.... Una porta dietro +a me si aprì, prima che io mi volgessi a vedere chi entrava:--Ecco mia +moglie: disse Federico.--Che? siete ammogliato? domandai sorpresa, e +mi alzai, mi rivolsi:... Vidi la sua sposa.... Oh mio Dio!... rimasi +come colpita dal fulmine!... Riconobbi in lei la donna che aveva +assistito al mio rapimento, che forse aveva dato a mio marito l'oro +ch'ei possedeva, giacchè tale dubbio sempre mi aveva perseguitata, +benchè egli mi avesse assicurata del contrario.... + +Marco parve spaventato, ma dissimulò tale spavento. + +--Come? domandò. + +--Sì; era dessa, riprese Gabriella: ah non è tal volto, che si possa +dimenticare.... Un debole grido mi sfuggì, ma sì debole, che mio +fratello non lo udì nemmeno.... Stava presentandomi alla sua sposa, +narrandole in poche parole la mia storia.... Certamente ella mi +riconobbe; forse sin da quella notte fatale sapeva che io ero sorella +a Federico di Chiarofonte; ma non un atto la tradì, e fissò su di me +il suo sguardo, ove non iscorsi il menomo turbamento.... + +Marco sempre più si atterriva; ma si sforzava di mostrarsi calmo. + +Gabriella continuò. + +--La moglie di mio fratello mi ripetè le offerte di lui, ma esse non +facevano che spaventarmi: nel sorriso di lei continuo ed insinuante io +leggevo la menzogna; ne' suoi begli occhi orribili minacce. Indi: +Venite meco, mi disse, prendendomi per la mano; vi riposerete e vi +ristorerete. Sì, sì, andate, interruppe Federico, io non vi +pensava.--Che doveva fare? Dire a mio fratello tutto?... Ero sì +confusa.... non avrei potuto parlare.... La seguii macchinalmente, +benchè a stento; quando fui sola con lei, mi fece sedere, quindi ella +pure sedette in faccia a me. La guardai un poco spaventata; poi torsi +gli occhi; non sapevo che dire, che pensare.... Chi ci avesse vedute +in quell'istante avrebbe creduta me colpevole verso di lei; poichè io +sola mi mostravo confusa.... Non potevo dubitare dei miei occhi; +l'avevo perfettamente riconosciuta: eppure fui quasi per chiedermi se +non mi fossi ingannata; tal era la sua franchezza, la sicurezza che +mostrava ed ostentava in faccia mia.... Certamente, od almeno lo +pensai, ella mi condusse seco, onde vedere se le riuscisse possibile +il farmi credere che io mi ero ingannata..... persuadermi che per la +prima volta ci vedevamo.... Lo compresi dalle parole seguenti: Sono +lieta, mi disse, dell'avermi mio marito fatto sperare che dimorerete +con noi per qualche tempo almeno. Pronunciò questa frase +lentissimamente, esaminandomi, onde giudicare dell'impressione +cagionata in me. Ella sorrideva intanto, e nel suo esame sembrava +mettere una certa sbadataggine.... Immaginate, Marco, come io dovevo +sentirmi. + +--Che faceste? dissimulaste? + +--No; benchè un istante ne avessi avuta l'idea, ma nol potei, chè le +lagrime mi soffocavano.... Dimorare con voi! signora, mormorai, quella +che....--Che volete dire? non vi comprendo. In quell'istante io vidi +come in un sogno la mia vita dal giorno, in cui avevo per la prima +volta veduta quella donna, la sposa di Federico... Pensai quanto +diversa, quanto tranquilla sarebbe stata la mia esistenza senza di +lei!... Pensai agli avvilimenti sofferti senza poter lagnarmi; alla +mia salute distrutta; provai un senso di dolore, che mi esasperò.... +Ed alzandomi: Ditemi almeno il perchè, le chiesi convulsamente, mi +avete fatta rapire.... Ella impallidì; si alzò alla sua volta: Voi mi +scambiate con un'altra, mi disse. Io non sono molto fina, ma non le +credetti però. Non abbisognava un'osservatrice profonda per notare in +quell'istante sul volto di lei una passaggiera, ma indicibile +espressione di terrore. Anche i cattivi non sanno sempre dissimulare +colla stessa perfezione. Vi sono dei momenti, in cui Dio permette che +si tradiscano loro malgrado. Vedendo che io non volevo crederle, che +non le riusciva ingannarmi, prese ad un tratto altra via.... Si +avvicinò a me, e stringendomi un braccio: Gabriella, mormorò con voce +concitata, contate voi parlare a mio marito dei vostri sospetti?--I +suoi occhi lanciavano fiamme: erano sì minacciosi, che non osai +rispondere.--Voi nol farete, riprese ella collo stesso tuono, +altrimenti.... Io feci uno sforzo e rialzai il capo.... altrimenti, +continuò, voi avete dei bambini, Gabriella, gli amate?--Signora, +perchè tale domanda? mormorai atterrita.--Se gli amate, vi premerà +conservarli!--E si arrestò, guardandomi fissamente. Un brivido mi +corse per le membra. Che mio marito non sappia mai, proseguì ella, +mai!.... Che mai una parola mi accusi dinanzi a lui.... Mi avrete +compresa.... Giuratemi di non dirgli nulla.--Spaventata, pensando ai +miei poveri figli, io non seppi resistere.--Ve lo giuro, balbettai.--E +non potendo più a lungo trovarmi sola con quella donna, corsi +all'uscio più vicino, e mi precipitai fuori della stanza.--In un +batter d'occhio ella mi raggiunse. Calmatevi, mi sussurrò +all'orecchio; la vostra agitazione è pericolosa. Soggiogata, obbedii. +Obbedire alla forza per me era un'abitudine. + +--Povera Gabriella! + +--Ah Marco! voi solo non mi atterrite. Come potei mai temere di voi? + +E dopo avergli gettato uno sguardo, in cui si dipingeva tutta la sua +gratitudine, la giovane donna continuò: + +--Passai tutta la giornata presso Federico; sua moglie non mi lasciò +un istante. Rimarrete dunque con noi un poco? mi disse mio fratello. +Io non potevo rispondere. Ella vuol ritornare domani a Pesaro, +interruppe sua moglie. Pronunciando queste parole, mi guardò; compresi +ciò che ella voleva e non esitai.--Sì, dissi, voglio ritornare a +Pesaro. Federico meravigliato di quel rapido cangiamento, me ne chiese +il motivo.--Sono abituata a viver sola, risposi; mi dispiace cangiare: +ho riflettuto che la mia salute ha proprio bisogno di una vita +monotona; poi forse quest'aria mi farebbe male.--Mentiva; ma come non +avrei mentito?--Federico si mostrò dolente, ma non insistè. Verrò io +presto a trovarvi a Pesaro, mi disse. Credetti veder sua moglie +spaventarsi; ma così non fu. Mio fratello parve persuaso delle mie +ragioni, che il mio aspetto delicato e triste giustificava.--Mandò a +prendere i miei bambini alla locanda, perchè voleva conoscerli, +vederli. Fece loro molte carezze; sua moglie pure gli abbracciò.... Oh +mio Dio! que' suoi baci mi fecero rabbrividire.... Ella che aveva +detto.... Così passò quel giorno. La sera, dopo cena, abbracciai +Federico, che volle accompagnarmi alla locanda: sua moglie con una +gentile insistenza chiese seguirci, e venne con noi.... Così terminò +la mia visita a Federico. Ero andata da lui, sperando averne qualche +consolazione; sperando che la sua vista mi facesse dimenticare +alquanto le circostanze orribili, in cui mi ero trovata.... Ed invece! +fu là che i miei ricordi penosi dovevano maggiormente risvegliarsi; +che dovevo provare terribili scosse.... E Federico?.... Ma come mai +aveva amata quella donna? Come mai l'aveva sposata?.... Chi è +dessa?.... Io nulla potei chiedergli, poichè, se anche mi avesse +lasciata poi sola con lui, non lo avrei osato.... + +Marco era pensieroso: pareva non potesse decidersi a parlare. + +--E così, lasciaste Pesaro allora? domandò, come per dir qualche cosa. + +--Sì; mi recai qui a Rimini, perchè ella non sapesse ove io fossi: non +per me, che di me poco preme, ma i miei figli.... Ah Marco! che sarà +di loro? + +--Voi me lo chiedete? Perchè non siete tranquilla sul loro +avvenire?... Avete dimenticato quanto vi ho detto? + +--No, Marco, no: ma... + +Ed ella sospirò. Indi: + +--Ora vi ho narrato tutto quanto mi è accaduto, dacchè lasciai +Venezia: una cosa sempre mi chiedo; nè mai so rispondervi... Perchè +quella donna assecondò mio marito, e lo spinse forse a rapirmi?... E +se sino da allora amava mio fratello, quale ostacolo poteva io essere +alla sua unione con lui?... Ajutatemi voi: ditemi quanto ne pensate... + +Marco rifletteva. + +--Non saprei, rispose quindi. Io pure non vedo una ragione chiara +abbastanza... molte me ne suggerisce la fantasia... ma non una che mi +persuada... Infatti, voi non potevate essere per lei un ostacolo, di +cui le fosse necessario sbarazzarsi... Può darsi che, senza sapere chi +eravate, avesse secondato vostro marito... che, legata a lui da +qualche segreto, da qualche mistero, non abbia potuto rifiutarsi ad +ajutarlo... Non vi disse egli mai di conoscerla?... Non le chiedeste +mai di lei?... + +--Più volte, ma invano. Mai voleva rispondermi su tal punto... Non vi +dissi già come ei mi dominasse?... Non soleva darmi molti +schiarimenti.... E quando gli faceva domande che il contrariavano, +s'impazientava tosto... Ah Marco! voi forse conoscerete quella +donna... Certo Federico la vide a Venezia. + +--Guardate, Gabriella.... + +--Che cosa? + +--Io inclino a credere che, quando agì in danno vostro, ella non vi +conosceva. + +Gabriella scosse il capo: benchè non ne comprendesse il motivo, era +persuasa del contrario. + +--Poi, continuò Marco, vostro fratello, un cavaliere brillante, che +sempre frequentò le case patrizie, che ebbe già molti intrighi +galanti, non può essersi impegnato eternamente con una donna così +senza conoscerla bene... + +--Oh lo avrà ingannato! Ingannerebbe voi pure... se la vedeste.... se +la udiste.... + +--Può darsi: ma insomma io non lo credo... + +--Ma perchè?... + +--Non so. Ma io penso che ella sia soltanto l'amante di vostro +fratello.... Non vi sarebbe nulla di strano.... + +--Ah se fosse vero! Se non la vedessi eternamente posta tra me e lui! + +Ed un lampo di fuggitiva soddisfazione brillò negli occhi di +Gabriella. Ma ricadde poi subito nell'abbattimento consueto. + +--Perchè, mormorò, se anche voi vi apponete al vero, io dovrei temere +egualmente, più forse... Se Federico non è suo marito, maggiormente +temerà di perderlo. + +--Non vi lasciate dominare da soverchi timori: d'ora innanzi io +veglierò su voi.... Io credo non sia sua moglie; però potrei +ingannarmi. Sono persuaso esser ella la donna, che vidi seco lui in +gondola.... Quanto udii da voi maggiormente me ne assicura.... È molto +bella, diceste? + +--Sì; immaginatevi una grandiosa statua, corretta, ed insieme +espressiva.... che cammina, che parla.... ed avrete una idea della +bellezza di lei.... + +--Ciò non fa che confermare le mie supposizioni; in ogni modo, se +vostro fratello la sposò, la sposò affascinato senza sapere chi ella +fosse.... Deve essere davvero colei che io vidi.... Dite che è +grande.... + +--Sì, grande, maestosa.... + +--Bruna? + +--Perfettamente. + +--Occhi neri, brillanti, grandissimi, che volge continuamente, ma +troppo aperti, sfrontati.... + +--Sì, sì.... + +--Il suo profilo è greco? + +--Come una statua. Ma voi la conoscete, il vedo.... + +--Qual età potrà avere.... + +--Dai venticinque ai trent'anni, penso. + +--Ha nome Camilla? + +--Federico la chiamò così. Ditemene qualche cosa.... + +Marco stette alquanto perplesso; indi; + +--Sentite: io vi dirò quanto ne so; non date poi maggior peso di quel, +che è saggio, alle mie parole... + +--Dite, dite.... + +--Se è la persona che io intendo, è dalmatina di nascita; ma suo padre +viaggiava continuamente; si fermava ora in un luogo, ora in un +altro.... Anche a Venezia aveva una casa.... Egli.... + +E Marco si arrestò, come non sapesse risolversi. + +--Ebbene? + +--Era di origine zingaro; guadagnò tesori in fabbricare veleni +potentissimi, anche di quei veleni, che uccidono col solo olfato.... + +--Oh mio Dio! Ella forse pensava servirsi di qualcheduno di essi +contro i miei figli, se io parlavo.... + +Gabriella impallidì come la morte; poi: + +--E Federico vive seco! Oh sventurato! + +--Vi dissi questo, per quanto mi dolga spaventarvi: così per una +precauzione.... Del resto è probabile che non sarà scellerata al segno +da adoperare la perfida mercanzia di suo padre. Ne è prova il non +essersene servita contro di voi. + +--È vero, sì: disse Gabriella rassicurata alquanto. Comincio a credere +che voi aveste ragione nel pensare, che, legata a mio marito da +qualche segreto, l'abbia ajutato senza conoscermi.... Egli l'avrà +minacciata.... + +--Oh sicuro.... Ma verrà forse un giorno, in cui ne sarà dato scoprire +tutti questi misteri.... + +--Purchè non sia per il peggio.... + +--Calmatevi, cara Gabriella. + +--Mio fratello avrebbe sposato una donna di tal nascita.... + +--Insomma, che cosa volete fare?... Come avevo principiato a dirvi, +suo padre divenne ricchissimo: non vendeva soltanto veleni, ma anche +droghe strane per mille usi diversi, filtri, che so io?... Si andava +la notte da lui: mi fu quasi accertato che anche molti principi vi +ricorsero talvolta.... Ma non so se sia vero.... Egli morì che sua +figlia non aveva più di vent'anni.... Ma siccome era sempre stata +nascosta, nessuno la conosceva; dopo la morte del padre ella assunse +il nome di Camilla Bosconero, ed apparve come una ricca orfana, senza +parenti.... + +--Ma voi come sapete tutto questo? + +--Oh io!... fu per un caso strano.... Sono diversi anni che ella +transitò dalla Dalmazia a Chioggia sopra la mia nave.... Uno de' miei +marinaj, che poi in uno scontro coi corsari, avvenuto qualche mese +dopo, rimase prigioniero, me la mostrò; dicendomi che egli era stato +inviato segretamente e a più riprese da suo padre: che ella però non +poteva certo riconoscerlo, perchè una sol volta l'aveva veduta.... Mi +narrò di lei in segreto quanto ve ne dissi, aggiungendomi che in +avvenire io solo forse conoscerei con lui la vera origine di quella +giovane e la sorgente delle sue ricchezze.... Ella era accompagnata da +una vecchia domestica.... La imponente bellezza di Camilla aveva già +attirato sopra di lei la mia attenzione.... Dopo quanto m'aveva +narrato quel marinajo, la esaminai di nuovo; ma siccome non è mio +costume incantarmi nella contemplazione di una donna, per quanto sia +bella, cessai tosto dall'occuparmene.... Poi avemmo una notte di +bufera orribile, nella quale Camilla pure arrischiò di rimaner +sommersa, fu salva a stento, e mi deve quasi la vita.... + +Marco si arrestò, colpito da una subita idea.... Ma non lasciò +scorgere a Gabriella il suo turbamento, eppure era grande. In +quell'istante si era chiesto ad un tratto se quella donna, ch'egli +aveva creduta addormentata, avesse mai udito il marinajo, quando gli +rivelava i segreti di lei.... Ohimè! pensò, sarebbe mai possibile?... +Sarei stato io senza saperlo cagione di...? + +E guardò Gabriella colla più tenera compassione. Per qualche tempo +rimase muto. + +La giovane non si era avveduta di quell'improvviso arrestarsi; od +almeno lo credette cagionato soltanto dai dubbj, dai sospetti, che +entrambi provavano. E volgendosi al veneziano: + +--Dopo non la rivedeste più? gli chiese. + +--La rividi diverse volte, sempre con giovani cavalieri; è per questo +che non mi meravigliai vedendola con vostro fratello, e la credetti +sua amante.... Però, potrebbe averla sposata.... Ella è molto bella: +in un istante di pazzia uno sproposito è presto fatto.... + +--Chi sa? Federico è un po' stordito: voglia il cielo non abbia a +pentirsi!... + +--Del resto, continuò Marco, io non so a carico di quella donna che +quanto mi narraste voi stessa.... Non credo abbia commesso altre +cattive azioni.... Potrebbe darsi davvero che vostro marito conoscesse +l'origine di lei.... che per questo fosse stata trascinata a +secondarlo, non per naturale perversità.... + +Il veneziano diceva questo, perchè gli sembrava crudele spaventar +Gabriella: ma invece pensava tutto all'opposto, e ne aveva ben d'onde. + +--Ma, interruppe la giovane, e le minacce che ella mi fece in +Bologna.... + +--Avrà conosciuto che eravate dolce, timida; che era agevole +atterrirvi, e vi avrà ricorso come ad uno spauracchio. + +--Bisogna dire che le prema assai non alienarsi mio fratello. + +--Così credo anch'io. + +Marco era quasi pentito di quanto aveva detto. Temeva aver gettato +nell'animo di Gabriella un nuovo germe d'angoscia: ma non aveva saputo +resistere all'idea di premunirla.... Avrebbe richiamate le sue parole +forse.... Ma no: potevano divenir necessarie.... E se fosse stato +d'uopo dire anche più.... Ma non ne ebbe il coraggio.... Egli era in +una di quelle situazioni dolorose, nelle quali non si sa a che +risolversi: si teme dir poco, si teme dir troppo, e si finisce per +prendere una via di mezzo, la più pericolosa sovente. + +Ah se Gabriella avesse letto nell'animo dell'amico suo, quanto +maggiormente sarebbe stata atterrita! + +Il giovane veneziano, benchè d'indole più che calma, provava +un'amarezza profonda; ma richiamò tosto la sua ragione: pensò che +quanto di meglio gli rimaneva a fare era vegliar su Gabriella ed i +suoi figli. Quindi: + +--Ho veduto i vostri bambini, le disse: sono vezzosi e vi +rassomigliano. + +--Oh quanto temo per loro, Marco! + +--Via, via, non inquietatevi: quando saranno più grandicelli, +penseremo insieme al loro avvenire. + +--Come devo io condurmi, secondo voi? Devo rimanere a Rimini? + +Egli rifletteva. La voce della sua antica fidanzata lo tolse a' +pensieri, che riguardavano però lei ancora. E con quella rapidità, +colla quale si risponde sempre, quando si teme lasciare scorgere una +preoccupazione qualunque, disse: + +--Oh per ora non vi vedo alcun pericolo. Quest'aria vi fa bene? + +--Così, non saprei: non ho migliorato, ma non ho peggiorato nemmeno. + +--Bene, stateci per adesso: nessuno verrà a cercarvi, credetelo: non +si sa nemmeno dove siate. Dei vostri figli non vi preoccupate; +penseremo poi in seguito a tutto.... + +E si alzò. + +--Quando vi rivedrò ancora? domandò Gabriella, alzandosi parimenti. + +--Fra poco: devo fare un piccolo viaggio, da cui non posso esimermi, +quindi tornerò da voi. + +--Come mai posso ringraziarvi d'avermi serbata tanta affezione? + +--Riguardandomi come il vostro migliore amico; mi conoscete da lungo +tempo: sapete che quanto fo, lo fo di cuore. + +--Ah finalmente non sono più sola! + +--No, Gabriella: e se vi decideste ad accettare la mia mano, io sono +sempre disposto, benchè non abbia voluto insistere, onde lasciarvi +tempo a riflettere.... Addio intanto. + +--Addio: vi attenderò con vera impazienza. + +Marco le strinse la mano, la guardò qualche istante; indi sortì dalla +stanza, soffocando un sospiro. + +Gabriella volle accompagnarlo sino alla porta. + +--Ah! esclamò: chi mi avrebbe detto, quando sono venuta ad aprirvi, +che dopo tanto tempo vi ritroverei sempre lo stesso?... + +Il veneziano cercò sorriderle: + +--Vedete dunque, disse, che non bisogna mai disperare di nulla, e che +non dovete più atterrirvi come lo faceste vedendomi. + +E dopo averla salutata nuovamente, escì. + + + + +VII. + + +Quasi subito dopo Marco entrava nella locanda, ove dimorava dopo il +suo arrivo a Rimini, cioè da pochi giorni; durante i quali aveva preso +tutte le informazioni, che gli era stato possibile avere su Gabriella, +che egli credeva disonorata e perduta. + +La vita che ella conduceva sì ritirata ed oscura, la tristezza letta +sul suo volto le poche volte, che nascostamente l'aveva veduta; +l'affetto, che mostrava a' suoi bambini, tutto ciò lo aveva deciso ad +andare da lei. + +Gabriella, se era stata colpevole, era pentita; poichè sembrava aver +molto sofferto. Questa idea, unita a timori ancor vaghi, lo aveva +guidato alla dimora della giovane vedova: e quando ella gli ebbe detto +che non era fuggita, ma stata condotta via suo malgrado, egli non +aveva dubitato un istante: lo aveva mostrato, offrendole la sua mano. + +La sua emozione, nell'udire i casi di Gabriella, era stata profonda; +assai più di quanto si sarebbe potuto supporre dal contegno serbato da +lui dinanzi alla giovane donna. + +Appena fu solo nella sua stanza, vi si rinchiuse: aveva bisogno di +riflettere, di non vedere alcuno. Non pensava, come si sarebbe potuto +immaginare, che, se Gabriella non era fuggita di sua volontà con un +altro aveva finito però per amarlo, od almeno per rassegnarsi. + +No: la cognata di Gabriella soltanto lo preoccupava. La sentiva come +un incubo pesargli sul cuore: la vedeva, nell'immenso orizzonte della +fantasia, apparirgli ora minacciosa, ora insinuante; ma sempre fatale +a Gabriella, fors'anche a lui medesimo.... E rabbrividiva, temeva, +esitava.... + +Poi provava come una specie di rimorso, che non meritava avere, eppur +crudele assai, nel dire a sè stesso che egli solo forse aveva +cagionato le sventure di Gabriella. + +--Ohimè! pensava, sarebbe vero? Sì, pur troppo lo temo.... Ecco dunque +per una trama, ordita da colei, che cosa è divenuta una fanciulla +pura, buona, che io avrei resa una donna rispettata e felice! Ah! se +avessi potuto prevedere tutto questo in quella notte d'uragano.... Ma +no, non avrei avuto cuore.... Eppure gettarla in mare non sarebbe +stato meglio? Non avrei evitato con ciò mille sciagure, anche per +l'avvenire forse?... Ah perchè una di quelle onde impetuose, che +entravano nella nave, non l'ha travolta seco?... Ed io che feci il +possibile per salvarla?.... Dunque, si può pentirsi del bene, +rimpiangere di non aver fatto il male?.... Non lo avrei mai creduto, +ma, a quanto vedo, sì.... + +E seguendo il corso delle sue idee: + +--Ma non è possibile che Federico di Chiarofonte l'abbia sposata.... +Oh perchè non indovinai la perfida mano di Camilla nella disparizione +di quella povera ragazza? Certe perversità io non so nemmeno +immaginarle.... Le immaginerei ora, ne immaginerei molte, ma a che +varrebbe? il male è fatto. Ah se avessi saputo tutto il giorno ch'io +la vidi in gondola con Federico! sarei corso a loro.... l'avrei +accusata innanzi a lui, poichè è questo che ella teme.... Ma dunque lo +ama.... Ma che? tali donne possono amare?... Perchè no?... Non amano +talvolta anche i più grandi scellerati?... Ed allora.... Ohimè! guai a +chi è posto tra essi e le loro passioni!.... Sì, ella potè invaghirsi +perdutamente di Federico di Chiarofonte:.... egli è di quegli uomini, +pei quali si fanno pazzie.... Non se ne fecero già molte per lui a +Venezia, persino da orgogliose patrizie?... Ed io, che sempre provai +una specie di terrore per le passioni sfrenate, devo occuparmene per +gli altri?... Oh fui felice io ascoltando la sola ragione! + +Una specie di sorriso ben amaro, come derisorio verso sè medesimo, gli +sfiorò le labbra: + +--Chi mi avrebbe detto che Gabriella.... Ah gli eccessi d'ogni genere +sono sempre pericolosi! Se io avessi amato quella fanciulla con +passione, se non fossi stato sì fiducioso, sarei stato spinto dalla +gelosia ad occuparmi maggiormente di lei; a badare, osservare con cura +se alcuno ne fosse invaghito.... avrei scoperto colui, impedito forse +quel rapimento.... Disgraziata! Di chi dunque fu sposa? Chi amò dessa? +A chi perdonò?... Oh potessi almeno metterla al coperto da ulteriori +perigli!... Ma Camilla! come potrò io mai lottare contro di lei? +Indovinare i suoi raggiri?... E se il motivo, che la guidò a far +rapire Gabriella, è quello che io presumo, com'è che non cercò colpire +me a dirittura?... Ma non lo avrà potuto.... Ero sempre in mare.... E +se m'inganno?... Se.... Pure, è impossibile quasi che sin d'allora +ella amasse Chiarofonte.... Nulla discerno in questa confusione +d'idee, d'impressioni.... + +E, ritornando ad un pensiero, che un istante prima lo aveva +preoccupato: + +--Chi sarà stato mai il marito di Gabriella? Certo egli promise a +Camilla che mai avrebbe riveduta la fanciulla che rapivano: pare fosse +un uomo rozzo, un militare di ventura.... Non compresi bene.... Povera +Gabriella!.... Ove fuggì quel suo sorriso, sì calmo e puro, in cui +leggevo le promesse di un avvenire sereno? di una esistenza senza +scosse, senza dolori, la sola che potesse tentarmi?... Ohimè! non +provo che amarezze, inquietudini tormentose, terrori orribili!... + +Marco si assise dinanzi ad una tavola, col capo fra le mani. + +Per la prima volta in sua vita aveva provato emozioni fortissime, +terribili.... ed esse, come per vendicarsi di averle egli sino ad +allora sapute evitare, gli facevano sentire tutta la loro forza; lo +agitavano; gli destavano in cuore tormenti sconosciuti; rimpianti +inutili, e perciò crudeli: l'opprimevano insomma; lo schiacciavano.... + +Marco soffriva! Egli, che aveva con tristezza, ma senza disperazione +sopportata la fuga di una fidanzata, fuga che credeva allora spontanea; +non sapeva resistere all'idea di aver egli involontariamente cagionate +le sventure di Gabriella. + +Non aveva fatto nulla di male, ed era pentito; non aveva mai provato +gli entusiasmi dell'amore; ma ne sentiva tutte le amarezze, tutti i +disinganni. + +E, più che tutto, temeva l'avvenire. + +Lo temeva, ed a ragione. + +Non era soltanto il modo indegno, con cui Gabriella era stata data in +mano ad uno sconosciuto, che gli faceva credere scellerata l'amante, o +la moglie di Federico di Chiarofonte; no, per quanto odioso fosse +stato un simile procedere, egli, come aveva detto e lasciato pensare a +Gabriella, avrebbe trovata nell'origine di Camilla, nel suo timore di +vederla rivelata, una scusa, o piuttosto una causa: ed avrebbe +dubitato, diffidato di quella donna; ma non si sarebbe lasciato +prendere da sì grande spavento, da sì crudeli angosce.... + +Ben altro sapeva di Camilla, benchè avesse assicurato Gabriella del +contrario. + +Una vecchia, sconosciuta a tutti, era morta due anni prima in Venezia +in modo strano, improvviso: talchè si era detto da un medico fosse +stata avvelenata.... Ma siccome non si sapeva chi accusare, e che +nessuno si curava di quella vecchia, non si aveva abbadato alle parole +del medico.... + +Ma Marco l'aveva veduta a caso morta; riconosciutala per la compagna +della bella Camilla Bosconero. + +Ed ora ei dicevasi che certo quel medico non si era ingannato. + +Come dunque avrebbe potuto lusingarsi che un delitto, per quanto +terribile potesse essere, arresterebbe colei? + +Chi muove il primo passo nella via del vizio o della colpa, chi non +s'arresta inorridito una volta, di rado si arresterà alla seconda; +come colui che, dovendo passare sopra un precipizio per un piccolo +ponte od un fragile assicello, si arrischia tremante; e ritornando +affronta con minor timore, con maggior sicurezza lo stesso periglio, +ripassa senza grande difficoltà: perchè i suoi occhi si sono avvezzati +all'abisso, ove potrebbe cadere. + +Soltanto l'interesse proprio può arrestare gli scellerati. + +Ed in questa circostanza sperava Marco: in essa sola trovava qualche +fiducia. + +Il pentimento sincero, profondo, che rende possibile la riabilitazione +innanzi a sè stessi, il veneziano lo credeva impossibile. Infatti pur +troppo, checchè se ne dica, è una splendida utopia, che soltanto può +venire realizzata da coloro, che commisero il male sotto l'impulso di +qualche passione. + +Marco, sì onesto, abborrente per natura dal vizio, non comprendeva +come si possa cangiare il cuore. Se quella donna non fosse stata +malvagia, pensava, non avrebbe fatto, no, quanto fece. + +--Ma, poichè Gabriella l'ha obbedita; poichè vive nascosta, ignorata; +e Camilla si tien sicura del suo silenzio.... perchè mi atterrisco?... +Passarono già sei mesi dacchè l'ha veduta.... dunque: se avesse voluto +sbarazzarsene, lo avrebbe già fatto.... D'altronde ignora dove sia.... +Pure.... ma come posso io indovinare i pensieri di una persona da me +sì diversa?... E come mai di me non si occupò?... + +Questa domanda veniva ad ogni tratto a mettersi tra Marco e le sue +congetture.... Se la faceva ad ogni istante: non sapeva rispondervi in +modo che lo soddisfacesse intieramente, ed essa finiva di gettare la +confusione, il caos nel suo cervello. + +Prima di aver riflettuto che il suo colloquio col marinajo, di cui +aveva parlato, poteva aver cagionato la sventura di Gabriella, egli +aveva scôrti gli stessi perigli; se ne era spaventato per la sua +amica; ma non come lo faceva ora.... Non era soltanto terrore che +provava adesso, ma afflizione profonda. + +Marco sapeva opporre il coraggio ai mali, che gli venivano dalla +sorte, senza che gli fosse stato possibile scansarli: ma la sua +fermezza era caduta innanzi a quel continuo pensiero, che gli +replicava ad ogni istante come se ei non si fosse fermato ad udire +quel marinajo, forse.... + +Tal pensiero era fisso; lo stancava; gli suscitava l'inferno nel +cuore. Veramente era il solo, che potesse gettar lui in tanta +costernazione. + +E se voleva occuparsi d'altro, si sentiva trascinato a confrontare +Gabriella qual era stata in passato, qual era adesso.... + +Che amara diversione! + +Gabriella, giovane d'anni, ma sì abbattuta, sì vicina forse alla +tomba; Gabriella che aveva esaurito ogni forza di volere, la sua parte +di felicità: stanca, umiliata, avvilita.... + +Accettando la mano, ch'ei le aveva offerta, Gabriella non +contribuirebbe certo a mantenere alcuna delle illusioni, di cui ha +bisogno per sin l'amicizia; chè anzi farebbe cadere le sue, se gliene +potevano rimanere dopo sì crudeli scosse.... Non si pentiva però di +quell'offerta. + +--D'altronde, pensava, non sarà più generosità la mia, se veramente +senza volerlo fui causa che la si rapisse.... Sarà una riparazione, +che le è dovuta; un dovere, che io compirò. + +Dopo qualche tempo trascorso in sì angosciose preoccupazioni Marco +pensò che, comunque fossero le cose, il meglio che gli restasse fare +era cercar dei rimedj; tentare di antivenire dei perigli; e benchè a +fatica, vinse l'abbattimento in cui era caduto. + +Richiamò la sua energia; ma l'amarezza, ch'ei si sentiva in cuore, non +poteva certo vincerla; e per allora ogni tentativo sarebbe stato vano. + +Si propose partire subito, chè gli conveniva affrettarsi; benchè una +specie d'afa pesante lo avvolgesse, sembrasse inchiodarlo ove si +trovava, lo condannasse all'inerzia. + +Malgrado di ciò, poco dopo con passo fermo, pallido ma risoluto escì +dalla locanda. + +Si diresse verso il porto. La sua nave l'attendeva. I marinai sapevano +che dovevano andare in Dalmazia; ma ad un tratto egli, colpito da una +subita idea: + +--A Venezia, disse: a Venezia; e tosto. + +Fu obbedito.... si spiegaron le vele.... + +--Qualche giorno mi basterà, mormorò Marco allontanandosi dalla +spiaggia, oh sì qualche giorno; tanto per ora Gabriella è sicura.... +Camilla non sa ove ella sia.... poi io l'ho messa in guardia.... + +................................................................. +................................................................. + + + + +VIII. + + +Sul finir della settimana Marco era nella sua città natale. Si recò +tosto in un ritiro di vecchie signore, ove dimorava la zia, che lo +aveva fidanzato a Gabriella ed allevata questa. + +--Dite alla signora Lorini che Marco Sabbia desidera parlarle +all'istante, rispose egli ad un servo del luogo, che gli chiedeva cosa +volesse colà. + +Fu obbedito. Quel servo ritornò subito, dicendo che la signora Lorini +lo attendeva con impazienza. + +Marco seguì il domestico, che lo introdusse in una piccola sala. +Rinchiuse la porta, e si avanzò verso sua zia, che lo abbracciò +piangendo. + +Era la signora Lorini una donna di circa cinquant'anni, ma ancor bella +ed imponente. + +Il marinajo era pallidissimo: nel suo aspetto aveva qualche cosa di +duro e di tetro, che non gli era abituale. + +La signora Lorini ne rimase tosto colpita. + +--Che avete mai? gli chiese. + +--Ho ritrovato Gabriella, signora. + +--Che? sarebbe vero? e dov'è dessa? dove è stata sinora? Con chi era +fuggita? + +A queste domande, fatte con precipitazione estrema, Marco non rispose +subito: per qualche momento rimase muto. + +La signora Lorini lo guardava atterrita. + +--Ma spiegatevi dunque, balbettò. + +Marco fece uno sforzo, ed in succinto, più che gli fosse possibile, +narrò i casi di Gabriella; ma senza accennare però nè a Federico, nè +alla moglie di lui. Solo disse che era stata rapita da uno +sconosciuto. + +La signora Lorini ascoltava con emozione vivissima. + +--Povera fanciulla! andava mormorando: povera fanciulla! + +E quando Marco ebbe finito: + +--Mi sembrava impossibile, disse, che ella ci avesse ingannati.... E +non potrò vederla? + +--Per ora no: è un po' ammalata. + +--Ma se mi recassi da lei a Rimini? + +--No: per ora, credetelo, val meglio non agitarla. + +--Siete venuto per narrarmi tutto questo, è vero? + +--Per questo, e per altro ancora, zia, rispose un po' imbrogliato il +marinajo. + +Ella lo interruppe. + +--Vi credeva disgustato meco. + +--Perchè? + +--Dacchè Gabriella è sparita, non vi ho più veduto quasi. + +--Oh sono sempre stato in viaggio.... + +Ed egli si arrestò fissando un istante sua zia, indi: + +--Ho offerto nuovamente a Gabriella di sposarla. + +--Voi siete sempre generoso, mio buon Marco. + +Il giovane si turbò, ma cercò nascondere la sua emozione. + +--Non so se ella accetterà, disse, stante la sua mala salute, ma in +ogni modo desidero conoscere la vera origine di Gabriella. + +--La sua origine? non la conoscete? rispose un po' accigliata la +vedova. + +Marco la esaminò attentamente; quel turbamento accrebbe i suoi +sospetti; poi: + +--La conosco, la conosco.... cioè so quanto me ne diceste voi.... So +ch'ella è figlia d'un guerriero di ventura; sorella ad un altro +guerriero di ventura, Federico di Chiarofonte.... Una volta ciò poteva +bastarmi, ora no.... Io non ho più vent'anni.... L'esperienza, che +feci degli uomini, mi insegnò a diffidare di tutto ciò che è oscuro. + +L'accento secco di Marco spaventò la signora Lorini; mai egli le aveva +parlato in tal modo. + +--Io non vi riconosco più, nipote mio, mormorò. + +Marco si sforzava a soffocare gl'impulsi del cuore, e col tuono di +prima: + +--Signora, rispose, voi sapete sui parenti di Gabriella più di quanto +me ne avete detto sin qui... Del resto, l'ho sempre pensato, aggiunse. + +In quel momento egli mentiva, e davvero vi aveva cattiva grazia. + +La vedova rimase silenziosa. + +--Zia! esclamò Marco. + +--Che sospettate voi? Quale motivo vi sprona? domandò ella. + +--Il motivo mi sembra avervelo detto, signora. Prima di sposar +Gabriella, voglio saper meglio chi sia. Rispondetemi francamente. Vi è +dunque qualche vergogna legata alla nascita di quella ragazza? + +La vedova arrossì vivamente. + +--No, rispose con sdegno; e poichè siete sì diffidente, poichè avete +bisogno di saper tutto, vi soddisferò. + +--Parlate, disse Marco, lasciando alquanto il tuono burbero di prima. +Perchè non foste più franca meco in passato? + +--Avete ragione, amico mio, rispose la vedova tristamente; avrei +dovuto, forse sin dal giorno, in cui acconsentiste a fidanzarvi a +Gabriella, dirvi quanto sapeva di lei; ma mi pesava troppo il farlo: +ora ve ne dirò il perchè... + +Marco era impaziente. + +--D'altronde, continuò ella, voi nulla mi chiedeste allora; vi +accontentaste di quanto vi dissi... + +--Proseguite, proseguite... + +--Ebbene... la origine di Gabriella e di Federico è illustre... + +--Illustre? + +--Per questo, continuò la vedova alquanto confusa, ero lietissima di +averla fidanzata a voi... + +--Che diavolo dite? Io non sono un patrizio... + +--No, ma ricco e di nobili costumi. Gabriella certo non poteva sperare +di più... Avevo temuto tanto essere costretta dalle circostanze, in +cui versavo allora, ad unirla a qualcheduno che non avesse per lei i +riguardi che meritava... Ahi! che quei miei timori si realizzarono +invece, a quanto mi narraste... Se suo fratello se ne fosse +occupato!... + +Marco sospirò. + +--Basta, chi sa che voi possiate ancora renderla felice. + +--Felice! interruppe amaramente il giovane: poi, temendo di lasciar +indovinare la sua agitazione, aggiunse con calma. Speriamo!... + +La vedova interpretò quel momentaneo imbarazzo, come cagionato +dall'idea che Gabriella era stata d'un altro, e lo trovò naturale. +Ritornò al tema di prima. + +--Vent'anni sono, disse, io conobbi il signor di Chiarofonte; egli era +ancora assai giovane e militava nell'armata della repubblica. Non vi +dirò in qual modo una semplice relazione divenne sincera amicizia, +intrinsichezza anzi; benchè i nostri rapporti non abbiano mai assunto, +ve lo giuro, il carattere dell'amore.... Entrambi eravamo infelici: +io, per causa di un marito che mi aveva abbandonata per un'altra +donna; egli, per ragione di una moglie infedele; ignoravamo entrambi +se eravamo vedovi o liberi. + +Però mai, ad onta nella stima che mi professava, dell'affezione, +ch'egli aveva per me, mi disse il suo vero nome; nè mai io glielo +chiesi, benchè comprendessi che quello da lui portato non era il +suo... + +La voce della signora Lorini era assai commossa: al turbamento, con +cui parlava del padre di Gabriella, era facile scorgere che i suoi +sentimenti per lui avevano varcato i contini dell'amicizia.... che lo +aveva amato insomma... + +E Marco lo comprese; ma non se ne dava pensiero molto; che +gl'importava?... + +--Io non aveva figli, proseguiva la signora Lorini; egli invece due: +Gabriella era allora nell'età di cinque anni, suo padre l'amava assai, +e se ne preoccupava ad ogni istante. Federico non gli dava tanta +pena... Era già grandicello; il signor di Chiarofonte l'aveva +consegnato ad un precettore. Sarà soldato al pari di me, diceva egli +tristamente. Ha molta inclinazione per le armi, molto brio, molta +vivacità... Ma Gabriella?... Non posso condurla meco, e da un istante +all'altro sarò costretto recarmi a guerreggiare in qualche luogo +lontano... + +Io gli proposi presto di confidarmela; egli accettò con gioja, a +condizione però che acconsentissi a ricevere una pensione per lei e... + +Marco durava fatica a frenare la propria impazienza. Sua zia non era +molto prolissa, eppure... Gli sembrava ch'ella andasse per le lunghe; +ma non la interruppe, temendo sprecare altro tempo. + +--Infatti, finchè egli visse, ricevetti da lui tale pensione; negli +ultimi anni di sua vita fu quasi sempre assente. Veniva a vedermi alla +sfuggita quando si recava a Venezia.... Federico contava appena +diciotto anni, Gabriella tredici, quando il loro padre morì lontano da +tutti... Marco, questo lo sapete. + +--Sì, sì, continuate; ma non capisco, non vi fece altre confidenze?... + +--A voce no, ma... + +Ella si arrestò; sembrava perplessa ancora... + +Il giovane marinajo la fissò; il suo sguardo era insistente, pieno di +domande e di eccitamenti. + +La vedova ne comprese l'espressione. + +--Sì, voi volete saper tutto, Marco, ed io promisi soddisfarvi... + +--Bene. + +--Qualche mese dopo la sua morte ricevetti una lettera di lui; uno de' +suoi soldati, che gli era intieramente devoto, me la recò; egli solo +aveva assistito alla morte del signor di Chiarofonte... + +--E questa lettera? + +La signora Lorini non rispose, ma si mosse; aprì uno scaffale, e ne +trasse un foglio, che porse a Marco con mano poco ferma. + +--Oh che io manco a quanto ei mi chiese! mormorò; ma è pel bene di sua +figlia; d'altronde io potrei morire; tale responsabilità mi pesa +troppo.... + +Marco non la udì; stava spiegando la lettera; la lesse; ecco che cosa +conteneva. + + + «_Mia buona signora e cara amica...._ + +»Quando partii da Venezia l'ultima volta, quando mi recai ad +abbracciare allora i miei figli, un segreto presentimento sembrava +avvertirmi che mai gli avrei riveduti. Vel rammentate? Voi cercaste +combattere le idee melancoliche, da cui mi sentivo preso, ma non +poteva riuscire a scacciarle... I miei timori si realizzarono. Muoio +qui solo, abbandonato, lontano... Giammai rivedrò Federico, giammai +rivedrò Gabriella.... A stento posso tracciare queste parole... + +»Io voglio prima di morire confidarvi tutto.... Sì tutto.... Anche il +mio nome di famiglia, che mio padre mi aveva ordinato, sotto le più +terribili minacce, di non profferire mai con alcuno; ma prima di +morire.... alle volte.... io sono tanto certo del vostro silenzio.... +Ebbene, io sono il figlio secondogenito del duca dell'Isola di +Catania. + +»Un amore insensato, violento fu la prima causa de' miei mali; per +esso io perdetti famiglia, averi; dovetti rinunziare ad un nome +illustre.... E quella donna, cui avevo tutto sacrificato, benchè non +sapessi allora quando la sposai di essere così terribilmente punito; +quella donna, la madre de' miei figli... io vi dissi che mi fu +infedele, ma non vi narrai ancora in qual modo... + +»Voi, coll'usata vostra discrezione e delicatezza, non mi domandaste +mai più di quanto io vi dicevo... Oh mia buona amica! quanta +riconoscenza!... + +»Ma sulla incertezza di poter ultimare questa lettera, mi conviene +affrettare... + +»Col denaro, che avevo ricevuto dalla mia famiglia, io comperai nel +Vicentino una terra isolata, chiamata Chiarofonte, e ne assunsi il +nome.... Ma fui presto obbligato a venderla... Mia moglie, ella, che +avevo tratto dalla miseria.... anzi da.... ma non voglio dire di +più... Ohimè! consumò presto la nostra fortuna abbastanza +ragguardevole, e colla quale ai miei figli avrei potuto assicurare +un'agiata esistenza... + +»Prima di essere ridotto nella miseria presi servizio nell'armata +della repubblica veneta; comperai un grado... ero alla guerra da +qualche mese, quando mia moglie fuggì con un ricco condottiero di un +reggimento tedesco, che da poco era giunto ove ella si trovava. + +»Ora una cosa voglio dirvi; ella condusse seco l'ultimo dei nostri +figli... Fu una bizzarria, chè certo non poteva essere sensibilità; ma +lo amava con trasporto, a quanto mi si disse.... Era nato un mese dopo +la mia partenza, io non l'ho mai veduto. + +»Ohimè! quel fanciullo lo odiai un tempo, perchè sua madre lo amò; ma +in questi istanti supremi sento che il suo ricordo mi trafigge il +cuore.... esiste egli ancora?... od è morto?... Lo ignoro, e nulla +posso fare, nulla posso dire, perchè lo troviate.... Io non ho voluto +cercarlo; mai l'ho tentato, perchè di sua madre non volevo saper più +nulla, temendo vendicarmi in modo orribile.... + +»Non potrò più continuare a lungo. Ora una preghiera vivissima... Che +mai Gabriella, che mai Federico istesso sappiano il mio nome e quanto +vi rivelai... Inutilmente, e parlo con fondamento, i miei figli +potrebbero aprire il cuore a speranze vane... Io fui costretto firmare +un atto, in cui rinunziavo ad ogni diritto.... Speravo, il confesso, +che prima di morire mio padre mi perdonasse... ma egli non è più... Me +ne informai segretamente; morì senza ritirarmi la sua maledizione. + +»Oh se potessi rifabbricare il passato!... Che i miei figli ignorino +dunque.... Io vi confidai ogni cosa, perchè, se il duca mio fratello +provasse un sentimento di pietà, facesse cercar di me nell'armata +della repubblica, questa lettera potrebbe servir di prova; ma non +mostratela ai miei figli che in un supremo momento... Io non possiedo +più le mie carte di famiglia, che avevo portate meco da Catania, e che +stavano, con qualche memoria scritta di mia mano, rinchiuse in una +cassetta d'ebano intarsiata d'argento. Mia moglie deve averla +involata; per quale scopo non so!... Voleva ella forse provocare +scandali, accrescere il mio rossore?... Indegna!... + +»Non parlate mai a' miei figli della loro madre.... Gabriella ve la +raccomando.... Addio... Federico è ora un uomo; mi si promise dargli +il mio grado, entrerà tosto nell'armata, e si farà onore... + +»Fra poco io non sarò più... + +»Addio... signora Matilde... addio... + + »_Anselmo cavaliere dell'Isola_». + + +Durante la lettura di questo foglio mille sensazioni diverse +colorivano e scolorivano a vicenda il volto di Marco; quel volto sì +bruno, che sembrava non dover lasciare scorgere impressione alcuna. + +Quando ebbe finito di leggere, che sperò? che disse?.. Nulla disse, +nulla sperò. + +Aveva voluto conoscere esattamente l'origine di Gabriella, pensando +che tale conoscenza potesse condurlo a qualche scoperta, che gli +alleggerisse il peso enorme, da cui sentivasi oppresso; onde vedere se +altri motivi, fuorchè quello supposto prima, avessero guidato +Camilla... Ma che scorgeva ora? + +Nulla, od almeno supposizioni orribili, che accrescevano la sua +confusione, il suo terrore. + +Era agitato... e lo diveniva sempre più... Pallido, commosso, senza +sapere ciò che doveva fare, si alzò... Si appoggiò ad una tavola, e +rimase immobile. + +La signora Lorini, benchè agitatissima ella pure, si scosse prima di +lui; prima di lui ruppe il silenzio. + +--Ebbene? Marco? mormorò; perchè tale agitazione, tale perplessità?... +Gabriella non è forse degna di voi? + +Il giovane non rispose. + +--Comprendete, continuò la vedova, tra la sorpresa ed il timore, come +la sola speranza di render felice la figlia del migliore amico che +abbia avuto al mondo, potè persuadermi a mostrarvi questa lettera;... +ma perchè tacete? Non comprendete quanto mi è costato il permettervi +di leggerla? + +E con qualche veemenza la tolse al nipote, che la lasciò fare: +sembrava pietrificato. + +Povero Marco! non era nato per gl'intrighi, per i delitti. Il suo +pensiero vi si smarriva.... Quella curiosa penetrazione, che spinge +talvolta delle persone onestissime ad occuparsi di essi con ardore, +onde prevenirne di nuovi, ei non la possedeva.... Però sapeva cercare +di comprendere qualche cosa, come aveva già fatto a Rimini.... + +--Sono confuso, disse a sua zia; mai avrei immaginato che Gabriella +fosse una gran dama; credevo suo padre nobile sì, ma senza parenti, +che potessero rimproverarla d'aver contratto matrimonio con un +capitano di nave. + +La signora Lorini sospirò. + +Però Marco aveva lasciato il tuono secco e brusco di prima; ciò la +tranquillizzava. + +--Ohimè! disse: mi avevate atterrita! + +--Che volete? mi sembra naturale il mio stupore. + +--Infatti. + +Ella si appagò di quella risposta. + +--Vedete dunque, riprese poi, che potete senza timore offrire di nuovo +la vostra mano a Gabriella? + +--Oh no!... Ora che so chi ella è, non oserei! + +--Ma non vedete che mai sarà riconosciuta?... Suo padre non nutriva +alcuna speranza, e passarono tanti anni dalla sua morte.... + +--È vero.... + +E dopo un istante di esitazione dubbiosa; + +--Ma questo figlio, di cui parla il signor di Chiarofonte?... Non +giungeste mai a saperne qualche cosa?... + +Ed intanto tra sè diceva: Ah sì! lo temo; Camilla ha sposato davvero +Federico.... + +--Come lo avrei potuto? rispondevagli intanto la signora Lorini. Sua +madre lo avrà condotto seco in Alemagna.... Chiarofonte non dice il +nome del seduttore della sua sposa.... Forse lo ignorava, e per tal +mezzo soltanto sarebbe stato possibile.... + +--Ciò che dite è giusto, interruppe Marco. + +E si chiese un istante se dovesse confidar tutto a sua zia, onde ella +lo ajutasse a decifrare nell'orribile bujo, in cui temeva penetrar +collo sguardo, allucinato dalle immagini terribili, che sole vi +scorgeva. La signora Lorini amava Federico e Gabriella: sapeva serbare +anche per lunghi anni un segreto; egli ne aveva avuto la prova quel +giorno istesso; senza timore adunque poteva confidarle le sue +inquietudini, narrarle.... + +Per qualche momento riflettè, esitò.... Ma ad un tratto si decise a +respingere una tale idea.... Lo spavento, la tenerezza istessa +potrebbero condurre la vedova a qualche passo imprudente.... Perchè +d'altronde far dividere a quella povera donna l'inferno, ch'ei +sentivasi in cuore?... Se fosse necessario, sarebbe sempre a tempo a +parlare con franchezza in avvenire... + +--Marco, gli diceva intanto sua zia, voi non comunicherete mai a +Gabriella, a nessuno ciò che sapeste quest'oggi, n'è vero? + +--Mai, a meno che impreveduti casi mi vi costringessero. + +--Come? io credeva ad un silenzio incondizionato... E poichè la +famiglia del signor di Chiarofonte lo ha dimenticato, perchè agitare i +suoi figli?... + +Ed aggiunse con amarezza: + +--Vi fu un tempo, in cui non avreste esitato a promettermi quanto vi +chiedo; possibile che siate divenuto sì diffidente.... che di tutto +sospettiate?... + +Marco alzò un poco le spalle. Era stato lì, lì per gridare: Se sapeste +quanto ne so io!... sospettereste assai più di me; ma non profferì +parola. + +--Che casi potete voi prevedere? continuava la vedova.... Vedete +bene.... + +--Non so; io dissi così perchè certo, se venisse un giorno, nel quale +il parlare potesse essere necessario a Gabriella, parlerei.... + +--Almeno promettetemi che non lo farete senza di ciò. + +--Ve ne ho già data parola. + +La signora Lorini non rispose; bisognava che si accontentasse. + +Intanto una nuova idea aveva attraversato lo spirito del giovane; se +avesse avuto motivo di credere fondata questa idea, egli avrebbe +scorto più in là di quanto vedeva. + +Per sapere se potesse accoglierla, fece alla vedova la seguente +domanda: + +--La madre di Gabriella non sarà stata sempre in Alemagna? Sapete voi +di sicuro che non sia più ritornata in Italia?... + +--Nulla so di sicuro, ma presumo questo, perchè la collera di suo +marito offeso dovrebbe averla tenuta lontana di qui. È probabile che +il timore di una vendetta l'avrà persuasa a non riporre il piede sulle +nostre terre. Chiarofonte non l'ha più riveduta; da lungo tempo è +morto, è vero, ma forse ella lo crederà ancora in vita.... Forse ella +stessa non è più!... + +--Potrebbe essere! + +--Ma che importa questo? Ella è morta pei suoi figli; e voi, se +sposate Gabriella, non dovete preoccuparvene. + +Marco si accontentò di rispondere con un cenno equivoco. + +--E siccome, continuò la vedova, parlai di entrambi i suoi figli, +sapreste dirmi ora ove si trova Federico? So che si è ammogliato: me +lo hanno detto. + +Marco fece un movimento di terrore, ma sì impercettibile, che non fu +notato dalla zia.--Ah sì! l'ha sposata davvero, pensò. Colei sa forse +tutto. + +La signora Lorini proseguiva. + +--So che egli ha lasciato bruscamente Venezia; so che la sua sposa è +ricca.... Mi sembra impossibile ch'ei non sia più militare; forse +prese servizio in qualche altra armata.... Dite: non ne sapete nulla? + +--No; l'ho veduto una volta, ma non gli ho parlato. + +--Colla sua sposa? + +Chiedere di colei a Marco.... obbligarlo a parlarne... ah veramente +era più di quanto potesse fare in quel momento! + +--No, no, rispose. + +--Ahimè! nulla potete dirmi di Federico? + +--Nulla. + +Marco era sazio di fingere; ma non voleva partire ancora. Che sperasse +trattenendosi? Nol sapeva.... Gli sembrava aver a fare altre domande +importanti.... Eppure non ne trovava alcuna. + +Quanti non hanno provato in certe circostanze quella specie di +speranza, che resiste alla volontà, che trattiene in un luogo ove si +trova male?... + +E Marco era ben lungi dal sentirsi a suo agio, dinanzi a quella donna, +che gli aveva confidato sì importante segreto.... che nulla gli aveva +nascosto.... lasciatogli leggere persino nel proprio cuore.... +indovinare i sentimenti, che lo avevano fatto battere quando era +giovane e bella... sentimenti celati sin là... + +Egli la ingannava:... era pel bene istesso di lei, per la sua pace.... + +Ma quel simulare, che per tanti è una graziosa abitudine, a lui era +una cosa insopportabile. + +Eppure si tratteneva ancora. + +--Federico, continuava la vedova, mi ha sempre trascurata; e dopo la +disparizione di Gabriella non è più venuto in mia casa. Era a Venezia +di rado, è vero, poi certamente ha creduto che io non avessi vegliato +bene su sua sorella.... Lo compatisco.... Ah se avesse saputo quanto +ho sofferto nel perdere quella fanciulla!... che amavo ed amo ancora +come fosse mia figlia!... + +E la signora Lorini si mise a piangere. + +Marco si sentì commosso. + +--Via, le disse dolcemente: non vi affliggete. Vedrete Gabriella, ve +lo prometto, appena sarà ristabilita.... combinerò di condurvela; vi +vedrà tanto volentieri. + +Un raggio di gioja apparve sul volto della signora Lorini. + +--Temevo, disse, che non mi aveste perdonato di avervi mentito un +giorno. + +--No, zia, vi compatisco; alle volte si sa, bisogna mentire per forza. + +Ed infatti egli la compativa davvero. + +--Povera donna! aggiunse, stringendo tra le sue mani la destra ancor +delicata di lei. + +Se in quell'istante il giovane non si fosse fatto forza, avrebbe +pianto con essa; tanto era amareggiato! Se trattenne le lagrime che +sentiva vicino, non fu però per timore di mostrarsi debole, ma perchè +comprendeva essergli necessario conservare il suo sangue freddo più +che gli fosse possibile. + +Per qualche tempo ella pianse, ed e gli cercò farle coraggio, e +soprattutto infonderne a sè medesimo. + +Ad un tratto la signora Lorini si rasserenò: + +--Perdonate la mia debolezza, disse al nipote; ma ora sono vecchia, ed +i vecchi, il sapete, piangono talvolta senza ragione. Infatti, +continuò cercando sorridere, come volesse far dimenticare lo sfogo +involontario di prima; io non ne ho alcuno, non devo essere forse più +lieta? Credevo Gabriella perduta, ed invece la ritrovaste; un po' +sofferente, ma alfine non disonorata, come lo temetti per tanto +tempo.... Il suo stato di salute è malfermo, ma non disperato, mi +diceste. + +--Oh no, no.... + +--Dunque non so davvero quali idee mi vennero; da tanto tempo conduco +una vita sì uniforme, sì isolata.... La vostra venuta.... quanto mi +narraste.... le domande che mi faceste.... la lettera di Chiarofonte +che vi mostrai.... tutto ciò mi scosse.... mi alterò.... Mi sentii +come mancare.... + +Marco non era sorpreso da queste parole, che ad un altro avrebbero +potuto sembrare incoerenti.... Aveva sempre conosciuto sua zia per una +donna energica, ferma tanto, che per indurla alle confidenze +ottenutene, gli era sembrato necessario prenderla un po' colle +brusche. Quella sua emozione, quel cangiamento rapido non gli facevano +dunque gran colpo.... Poi da qualche giorno nella mente di lui eranvi +stati tanti contrasti, che non poteva meravigliarsi di trovarne negli +altri, nè aver tempo e voglia di occuparsi ad osservarli. + +--Ora, caro Marco, vi aprii il mio cuore, disse la signora Lorini con +dolcezza ed insieme con dignità. Sono sicura di non aver a pentirmi. I +casi impreveduti, cui accennaste, io li ritengo affatto +impossibili.... Chiarofonte, lo vedeste, desiderava il segreto.... Non +lo approvate voi di aver voluto evitare a' suoi figli agitazioni +inconsulte, rifiuti umilianti se si fossero presentati alla sua +famiglia? ed anche di aver loro impedito d'arrossire della loro +madre?... + +--Certamente. + +--Dunque sono tranquilla, Marco; e spero in un più lieto avvenire. + +Ed ella asciugava le ultime vestigia delle lagrime, che suo malgrado +aveva versate. + +Ebbi ragione, pensò il giovane, di non dirle nulla. Perchè gettare in +lei le angosce, che io provo? Ella ha in passato abbastanza +sofferto.... Che non darei per sperare, come ella spera? + +--Di Federico, continuava ella, non posso dolermi molto, non ha mai +saputo quale amicizia mi legasse a suo padre; ignora che io possiedo i +suoi segreti.... È naturale che egli, cavaliere brillante, ricercato, +non abbia potuto occuparsi di me: suscettibile, come tutti i militari +valorosi, è giusto che il disonore di una sorella lo abbia offeso al +punto, da rendergli impossibile il parlarne.... soprattutto con chi +l'aveva in custodia... Ma non dispero disingannarlo.... Se sapesse la +verità, si pentirebbe; tornerebbe a vedermi.... Cercatelo, Marco, +narrategli tutto, ditegli che io comprendo la sua freddezza verso di +me e la scuso, e che prima che io muoja mi dia la consolazione di +vederlo ancora una volta.... Ditegli che mi conduca la sua sposa.... + +--Sì, sì, interruppe Marco. Cercherò,--ora, aggiunse, volendo dare un +altro indirizzo al discorso, capite come io voglia pensare soltanto a +Gabriella.... + +--Sì, e vi approvo.... Oh se desidero tanto veder Federico, che non ho +allevato, pensate come brami stringere fra le mie braccia quella +povera ragazza, la quale, come vi dissi altra volta, è il ritratto +dello sventurato suo padre. Seguendo i vostri consigli, non recandomi +a vederla, io vi faccio un gran sacrifizio.... un sacrifizio che mi +costa infinitamente.... + +--Voi, chiese Marco, non diceste mai nulla a Federico, n'è vero, che +potesse fargli sospettare la sua origine? + +--Mai, mai una parola più di quanto dissi a Gabriella ed a voi in +passato. Comprendete che i segreti bisogna serbarli intieramente, e +che le mezze confidenze sono più dannose delle complete. + +--Egli non sa dunque nemmeno che soltanto per affetto teneste per +tanto tempo luogo di madre a Gabriella? + +--No; vi è noto come io asserissi sempre essere stata pagata per +lunghi anni da suo padre; ei forse ha creduto fare abbastanza per me, +non chiedendomi conto alcuno--aggiunse con qualche amarezza: ma poichè +ignora ogni cosa, non è colpevole; mi duole soltanto che allora io non +potei far vivere Gabriella che ristrettamente.... Voi lo sapete, non +fu se non dopo la morte di mio marito, che ricuperai tutto il mio. + +--Non voleste mai accettar nulla da me.... + +--Potete voi biasimarmi di ciò, caro Marco? Non avreste voi fatto lo +stesso?--Ed aggiunse con un mezzo sorriso---Ma il so, serbate per gli +altri una misura diversa che per voi.... Severo nel giudicarvi, siete +indulgente con tutti.... + +--Non ho tanta virtù, zia; non vi ho forse rimproverata quest'oggi +stesso?... + +--Non parliamone più; io vi approvo, benchè abbia penato nel +soddisfarvi: sarà per il meglio.... + +Ella nuovamente cercava persuadersi che tutto andava bene... Marco non +voleva turbarla. Posso partire, pensò, più nulla mi rimane a +chiederle, e giacchè le mie domande imprevedute non le destarono alcun +sospetto, a che rimango? + +--Nuovamente vi prego, gli disse la vedova, vedendo che egli stava per +partire; appena Gabriella non avrà più bisogno di voi cercate di +Federico.... Desidero tanto ch'ei sappia ciò che è avvenuto di sua +sorella.... Un tal riguardo d'altronde gli è dovuto....--E con qualche +esitazione:--Sperate voi che ei crederà tutto, e non dubiterà di +Gabriella? + +--Come? Pensate dunque che ella non meriti piena fede? + +Ed un sospetto, che non aveva ancora provato, gli avrebbe attraversato +la mente forse, se Camilla non si fosse immischiata al rapimento.... +Ma no, la sua fiducia in Gabriella sarebbe stata intiera egualmente. + +La domanda fatta da Marco aveva atterrita la signora Lorini. + +--Oh mio Dio! no.... sarei, disse, sfortunata a segno d'avervi fatto +nascere io stessa dei dubbj sulla mia figlia adottiva? + +E con vivacità estrema, stringendo le mani del nipote: + +--Ditemi che non è vero! esclamò. + +Il suo accento era sì straziante, che Marco ne ebbe pietà. + +--Oh! io non ho dubitato un istante, rispose. Sono persuasissimo di +Gabriella. + +--Non m'aspettavo meno da voi; però io ebbi torto di gettarvi un +sospetto, credendo comunicarvi un mio pensiero.... Comprendete ciò che +volevo dire.... + +--Sì, sì. + +--E poichè avevo principiato, mi spiego. Federico visse sempre in un +altro mondo di noi. Egli frequentò nobili dissipati, dame viziose.... +Vi fu trascinato anche dalla sua posizione, dalle sue brillanti +qualità personali, che lo facevano sì ricercato dovunque. Le storie di +seduzioni, gli amori sfrenati, colpevoli, gli intrighi, che a noi +appajono come attraverso un velo, egli forse li vide in effetto.... E +questo può averlo reso incredulo e sospettoso.... Perciò temetti +potesse dubitare di sua sorella; benchè io le creda, come le credeste +voi, senza restrizione alcuna. + +--Avete ragione, ma.... + +Egli si arrestò; stava per dire: Le ha creduto, ed invece: + +--Le crederà, disse. + +--Oh spero! adoperatevi, perchè ciò avvenga presto. + +--Farò il possibile. Ora, zia, devo lasciarvi; ho qualche affare qui +in Venezia; un piccolo viaggio in Dalmazia, da cui non posso esimermi +senza dar sospetto.... Desidero terminar tutto presto, onde recarmi +sollecitamente a Rimini da Gabriella, che mi attende... Ve la condurrò +poi. + +--Grazie; ditele quanto io pensi a lei, e che mai l'ho dimenticata. + +--Non vi mancherò. Voi pure le foste sempre a cuore, ella stessa me lo +disse. + +--Poveretta! + +--Intanto non narrate ad alcuno che l'abbiamo ritrovata, è un mio +desiderio. + +--Farò quanto mi chiedete; d'altronde io non vedo più alcuno de' miei +antichi conoscenti. + +--Bene, taceremo entrambi. + +E Marco, fatto un cenno d'addio alla signora Lorini, escì. + +«Quali avvenimenti! mormorò allora la vedova, mentre riponeva nello +scaffale la lettera del signor di Chiarofonte.... Tante interrogazioni +mi avevano fatto temere qualche cosa di male. Povero Marco! egli è +davvero generoso e buono. Qual altro uomo avrebbe al pari di lui +compatita Gabriella di non aver tentato sfuggire al suo rapitore?... +di averlo amato?.... Eppure.... che poteva ella fare?... Quando mai la +rivedrò?... Basta, seguirò il consiglio di Marco, checchè me ne +costi.... Non andrò a Rimini.» + +E si assise. + +Voleva riandare nella sua memoria gli avvenimenti trascorsi, le cose +udite, le parole di Marco, la storia di Gabriella.... Aveva d'uopo di +pensarvi sola ed a lungo.... Poi tutto ciò la conduceva ad altre +riflessioni. Le memorie del passato si erano risvegliate in lei tutte +quel giorno.... Esso gli appariva non come un sogno lontano, ma come +realtà vicina ancora.... e con precisione si rammentava il bene ed il +male, che vi aveva trovato. + +Il lungo periodo d'esistenza passiva e monotona da lei condotta, che +aveva cicatrizzato delle ferite, cancellato dolci emozioni.... in +quell'istante era scomparso.... + +E Marco intanto? + +A che pensava?... Quali deduzioni aveva tratte dal segreto +rivelatogli?... + +Una sola, che Camilla doveva saper tutto.... + + + + +IX. + + +Dopo la visita di Marco, l'animo di Gabriella si era per così dire +rinnovato. Un raggio di speranza era penetrato in quel cuore, +amareggiato anzi tempo dai disinganni e dalle umiliazioni. + +L'idea che un amico devoto vegliava sopra lei ed i suoi figli le +alleggeriva il peso dei passati affanni: le permetteva sopportare con +qualche coraggio i timori, cui era in preda. + +Quando una persona è giovane, per quanto essa sia sazia della vita, +stanca di sè medesima, vi sono momenti, nei quali si sente portata a +non disperare affatto. + +La tenerezza dimostrata da taluno, le promesse di un migliore +avvenire, se anche in esse non si può avere intiera fiducia, bastano a +creare tali momenti. + +La visita di Marco, la sua bontà, le offerte tanto semplici quanto +generose avevano lasciato in Gabriella una specie di gioja; erano +discese come un farmaco nel cuore di lei, ed a intervalli sembravano +farle dimenticare le pene provate, i motivi di terrore per l'avvenire; +ed il suo cervello, che, come lo aveva detto a Marco, si era alquanto +indebolito, si prestava a tali momentanei oblii; vi contribuiva. + +Sua cognata atterriva Gabriella meno di prima; ciò non era strano. Il +rapimento, di cui era stata vittima, le minacce fattele in Bologna, +l'avevano convinta, persuasa che quella donna era malvagia. Marco col +narrargliene l'origine l'aveva fatta rabbrividire un istante, è vero; +ma non certo spaventata più di quanto lo fosse già; e lasciandole +scorgere i motivi plausibili, che potevano aver guidata Camilla, +l'aveva un po' tranquillata. + +Vedeva finalmente, o sembravale veder chiaro in quel mistero, nel +quale per tanto tempo erale riuscito affatto impossibile scorgere la +benchè menoma traccia del vero. + +«Ora, diceva tra sè, trovo alfine una spiegazione... Sì, Marco non +s'inganna; Camilla avrà ajutato, pagato anche mio marito.... ohimè mio +marito!... perchè conscio dell'origine di lei.... per timore che la +scoprisse.... Ha operato male certamente; ma infine, la paura di veder +palesato il suo nome l'avrà determinata.... la vergogna, che avrebbe +provata in tal caso, atterrita.... e senza essere forse perversa come +credevo, le sarà stato impossibile resistere alle minacce di mio +marito; avrà ceduto ai suoi voleri con ripugnanza forse.... sarà stata +trascinata dalle circostanze.» + +Queste cose Gabriella cercava sovente persuaderle a sè stessa; +rabbrividiva però ogniqualvolta si rammentava il suo incontro con +Camilla, l'abboccamento avuto con lei.... Quella rimembranza scuoteva +fortemente le credenze, che andavano formandosi nell'animo suo, ma non +le distruggeva, chè delle ragioni apparentemente giuste la +fortificavano contro quegli assalti dello spavento. + +Le ragioni erano che, se Camilla fosse stata veramente crudele, +avrebbe ucciso Ferdinando Alboni, si sarebbe sbarazzata di lui, invece +che secondarlo.... Dunque il delitto le ripugnava. + +«Ella è innamorata di Federico, pensava Gabriella, perdutamente +innamorata; lo compresi: il timore di arrossire innanzi a lui avrà +fatto che mi minacciasse in quel modo.» + +E Gabriella con tali congetture finiva a darsi qualche pace. + +Marco non le aveva detto che Camilla poteva averlo udito parlare al +marinajo, che la conosceva.... Gabriella non pensava dunque a ciò; il +sospetto, che tanto aveva fatto soffrire il giovane veneziano, non le +aveva nemmeno attraversato lo spirito. + +Non era tranquilla ancora, ma attendava però il ritorno di Marco senza +agitazioni convulse. Si trovava in tale situazione d'animo, quando un +giorno la sua domestica le disse che un forastiero desiderava +parlarle. + +Credette fosse Marco, ed ordinò lo s'introducesse all'istante. + +Lo straniero entrò subito. + +Gabriella, che si era mossa per riceverlo, rimase sorpresa, +confusa.... + +Invece di Marco, le stava dinanzi un cavaliere di aspetto distinto, +imponente, che le era affatto sconosciuto. + +Il conte di San Giorgio, poichè era lui, la salutò profondamente, +mentre per un istante stette a riguardarla. + +Dal canto suo Gabriella non potè far altro che inchinarsi. Che poteva +voler da lei quel cavaliere?.... Da lei, straniera a tutti, a tutti +ignota?... Se lo chiedeva tra la confusione ed il timore; poichè le +sembrava dover paventare di tutti, fuorchè di Marco.... Ed in quel +momento la calma, ottenuta nei giorni precedenti con tante +riflessioni, si dileguò; e fu con accento tremante che chiese +finalmente al conte: + +--Signore, quale motivo vi conduce in questa casa? + +--Un affare di somma importanza, rispose con dolcezza il cavaliere di +Malta; ma voi mi sembrate agitata.... Di grazia, signora, +tranquillatevi.... Nulla devo dirvi di male; anzi.... + +--Ebbene, sedete, cavaliere, mormorò Gabriella, sedete. + +Il conte di San Giorgio obbedì, dopo aver pregato la giovane donna a +sedere la prima. + +--Parlate, disse allora Gabriella. + +--Nessuno può udirci? + +--Nessuno. Perchè? + +--L'affare, di cui devo intrattenervi, è, signora, assai delicato, e +desidero che nessuno infuori di voi intenda ciò che sto per dirvi. + +Lo stupore di Gabriella raddoppiava, ma la fisonomia simpatica e +franca del conte, i suoi modi gentili, quasi affettuosi le infondevano +qualche coraggio. + +--Ascolto, disse. + +Il conte di San Giorgio non si saziava dal contemplarla; per lui +quella donna non era straniera; le parlava la prima volta, eppure gli +sembrava conoscerla da lungo tempo. Ella personificava per lui la sua +famiglia lontana.... + +«No, pensava, io non m'inganno.... ma saprà ella?...» + +E con ansietà, simile a quella con cui la giovane attendeva, +incominciò: + +--Signora, le disse, prima di spiegarvi il motivo della mia visita, io +devo principiare dal farvi alcune domande, che vi sembreranno +stravaganti non solo, ma sconvenienti.... Ma deh! attendete a +giudicarle tali, e rispondete con sincerità.... + +--Signore, io non comprendo.... + +--Perdonate, chi è vostro padre? Voi mi guardate attonita.... + +--Ma, disse Gabriella, non mi avreste presa per un'altra persona? Se +non sapete chi sono, come mai venite da me? + +--Voi sola potete darmi gli schiarimenti che cerco; non vi ho presa in +fallo.... So che siete vedova, ma ciò non preme; è di vostro padre che +voglio aver contezza. + +--Voi lo conoscevate mio padre? Ah comprendo!.... la rassomiglianza, +ch'egli aveva con me, vi ha fatto immaginare che io era sua figlia. + +E Gabriella più fiduciosa schiuse le labbra ad un triste sorriso. + +Il cavaliere di Malta, aveva ascoltato quelle parole di lei con +attenzione estrema; se ella rassomigliava a suo padre, voleva dire che +i suoi tratti, il suo tipo della famiglia dell'Isola non erano una +stravaganza della natura. Provò una vera soddisfazione, ma anche un +senso di dolore pensando che il cavaliere dell'Isola non doveva esser +più.... + +--Assomigliavate a vostro padre! disse a Gabriella, dunque egli è +morto? + +--Ohimè sì! ma come mai lo ignorate? + +E rimase perplessa. + +«Ah egli è morto davvero! pensò il conte. Sventurato! morto, credendo +che più nessuno della sua famiglia si occupasse di lui.... che suo +padre non gli avesse perdonato.... ritirata neppure la sua +maledizione.... Rejetto! esiliato!...» + +Tali idee cagionavano una vera pena al cavaliere di Malta, che +rimaneva silenzioso. + +Gabriella lo esaminava inquieta: + +--Come? ignorate la sua morte? chiese di nuovo; ma allora.... Essa è +avvenuta da un pezzo, signore, da dodici anni.... Perdonate; quando lo +avete mai conosciuto? Siete giovane ancora! + +E siccome il conte continuava a tacere: + +--Ma non fu dunque vostro amico? + +Il cavaliere, vedendo che Gabriella non sapeva che pensare, che +fors'anche diffidava di lui, credette dover affrettarsi. + +--Signora, disse, io non conobbi vostro padre: ma credo conoscere +moltissimo la sua famiglia. + +--La sua famiglia! interruppe la giovane, ma mio padre non ne aveva! + +Questa risposta, stravagante per un altro, era naturale pel conte. Il +cavaliere dell'Isola non poteva certo avere una famiglia conosciuta. +Era stato lui!... Credeva potersene tener sicuro!... + +--E, domandò alla giovane donna, sapete perchè vi s'impose il nome di +Gabriella? + +--Era il nome della madre del mio genitore, a quanto egli mi diceva. + +--E vostro padre, come si chiamava? + +--Anselmo di Chiarofonte, rispose sempre più confusa Gabriella. + +Anselmo era il nome di battesimo del cavaliere dell'Isola. Il conte +pensò che tutto giustificava sempre più le sue speranze, + +--E de' suoi parenti non parlava mai? + +--Ma voi credete veramente conoscerli? + +--È per loro mandato che v'interrogo. Nessun altro motivo mi guida, ve +ne dò la mia parola. + +--Vi credo, signore, ma.... + +Nella situazione di Gabriella era naturale ch'ella, sospettasse di +tutto ed esitasse; le sembrava sì strano che dopo tanti anni, in quel +tempo appunto, in cui Marco le aveva detto di diffidare, si venisse a +cercare di suo padre.... Quel nobile cavaliere non aveva certo l'aria +d'un mandatario di Camilla: ma Gabriella, fatta sospettosa dalla +sventura, si chiese con angoscia se la mano di quella donna non +istesse per colpire lei ed i suoi figli.... Il suo spavento era +visibile, e fece sul cavaliere di Malta una cattiva impressione: + +--Signora, le disse un po' severamente, perchè vi turbate in tal modo? +Vi sono sconosciuto, è vero; pure sperai che poteste egualmente +prestarmi fede. + +--Perdonate, signor cavaliere,--e non sapendo risponder altro, +aggiunse:--fui molto infelice; più volte ebbi a pentirmi di non aver +saputo evitare i lacci, che mi si tesero.... + +Il conte la guardò stupito. + +--Perdonate, ve lo ripeto, lasciate che mi rimetta un momento.... che +rifletta.... + +Ella voleva riflettere; e risultato della sua riflessione fu se le +risposte, che doveva dare a quel cavaliere, fossero mai un segno di +riconoscimento. + +Il conte attendeva; finalmente, vedendo che quella situazione si +prolungava un po' troppo, decise ricorrere ad un ultimo mezzo, +mostrare cioè a Gabriella il ritratto della contessa di San Giorgio. + +Alla vista di quel dipinto, la giovane donna si scosse. + +--Chi è questa dama? domandò, e come mai mi rassomiglia tanto? + +--Questa dama, rispose il conte, ho tutte le ragioni per credere sia +stata sorella a vostro padre; ma per accertarmene ho bisogno che +lasciate ogni reticenza, e non perduriate in un contegno, che +finirebbe per offendermi, e per tornare in vostro danno. + +Gabriella fu persuasa; e nol fosse stata, non avrebbe saputo +egualmente resistere ancora.... Ma quel ritratto l'aveva convinta. + +--Vi soddisferò, signore, disse al cavaliere di Malta; vi prego a +scusare la mia esitazione, ma gli è che nulla, o ben poco io posso +dirvi. Non avevo che tredici anni quando mio padre morì; mi aveva +confidata fin da bambina ad una buona signora, che mi tenne seco anche +dopo la morte di lui.... sino a quando.... + +Ella si arrestò involontariamente, indi: + +--Sino a quando mi maritai, proseguì. + +--Vostro padre era guerriero della repubblica veneta, n'è vero? + +--Sì. + +--Sempre più mi persuado esser egli stato quel desso, che io ricevetti +incarico di cercare. Continuate. + +--Egli veniva a vedermi sovente, mi amava assai; era sempre molto +triste.... ecco tutto quanto mi rammento di lui. + +--È ben poco infatti.... Ma non mi parlate di vostra madre? + +--Non la conobbi mai, signore; la perdetti a due anni. + +«Dunque, pensò il conte, quella donna, per la quale il cavaliere +dell'Isola era stato scacciato, morì presto! Ah perchè non tentò egli +allora di ottenere il perdono di suo padre! Quante inquietudini si +sarebbero evitate a donna Livia ed a me anche!» + +E rivolgendosi a Gabriella: + +--Vostro padre non diceva nemmeno in qual paese fosse nato? + +--Mai.... diceva essere un gentiluomo senza sostanze. + +--Oh ma.... Cercheremo saperne di più.... Attendete.... la signora che +vi allevò potrà darmi forse degli schiarimenti.... + +--Non credo; ella non avrebbe taciuto meco per tanti anni. Molte volte +nella mia adolescenza le chiedevo se mio padre fosse rimasto orfano +presto; se non avesse più alcuno della sua famiglia; ed ella non +faceva che ripetermi quanto mi era già noto. + +--Ma come mai, se non conosceva intimamente vostro padre, vi tenne +seco per sì lunghi anni? + +--Diceva essere stata pagata in anticipazione per molto tempo: e che +in ogni modo, siccome mi voleva bene, e non aveva figli, non si +sarebbe divisa egualmente da me. + +Tutto ciò era naturale, ed il conte lo credette vero. + +--Ma, disse poi, voi dunque eravate figlia unica? Credeva aveste un +fratello; morì forse bambino? + +Gabriella rabbrividì: + +«Ohimè, pensò, tutto questo finirà per mettermi a contatto di +Camilla!» + +--Voi non rispondete, signora? perchè? + +--Ho un fratello infatti, mormorò la giovane vedova. + +--Oh esiste ancora dunque? + +--Sì. + +--Come mai non me ne parlaste? Siete disgustata forse con esso lui? +Ditemi ove si trova; ho bisogno di saperlo. + +--Non lo so, signor cavaliere. + +L'agitazione di Gabriella, il tremito, che in quell'istante si sentiva +nella sua voce cagionarono mille sospetti al conte di San Giorgio; gli +pareva che ella mentisse; si chiedeva se per odio al fratello, o per +timore di divider seco delle ricchezze, che forse sospettava vicine, +ella non fosse sincera.... + +«Sarebbe mai possibile? disse tra sè; sembra sì dolce... rassomiglia +tanto a mia madre ed a donna Rosalia.... eppure le sue continue +perplessità mi fanno sospettare.... Sarà ella degna del nome, che +credo le appartenga? tutto la atterrisce.... Che mai può significar +questo?...» + +E la esaminò tristamente. Ad un tratto provò per lei un sentimento di +compassione indulgente; cercò persuaderla colla dolcezza: + +--Non sapete dove abita vostro fratello? le domandò; egli non +s'interessa dunque a voi? + +--Oh non è questo, signore, rispose Gabriella; mio fratello è buono, +mi ama; soltanto una serie di circostanze, indipendenti dalla nostra +volontà, me lo fecero perdere affatto di vista. + +--Se questo è, tenterò riavvicinarvi. Datemi qualche indizio e lo +ritroverò, spero.... Dite che lo perdeste affatto di vista: sono molti +anni dunque che nulla sapete di lui.... + +--Qualche mese, balbettò Gabriella + +Il timore che, dicendo la verità, essa avrebbe potuto tornarle forse +fatale, l'aveva per un istante consigliata a mentire, ma non aveva +saputo farlo.... Ormai ogni suo proposito di stare in guardia era +vinto, ogni coraggio l'abbandonava; decise non tentar più nulla, +affidarsi alla provvidenza, ma lo faceva tremando.... + +Il conte non sapeva che pensare di lei, ma si serbò calmo, onde +ottenere più facilmente lo scopo, per cui aveva lasciato la Sicilia, +poi Malta; non potè però reprimere un leggiero sorriso. + +--Se è soltanto qualche mese, disse, che nulla sapete di vostro +fratello, mi sembra probabile il rinvenirlo. Ove lo vedeste l'ultima +volta? + +--A Bologna. + +--Vi dimorava? + +--Credo vi fosse soltanto di passaggio. + +--Ve lo disse egli? + +--Sì + +Gabriella rispondeva macchinalmente. Ella era nella situazione di chi, +vedendo inutile ogni scampo, si decide a fermarsi in un lungo +pericoloso. + +--Vostro fratello è militare? + +--Lo è sempre stato. + +--Ed ora? + +--Credo lo sia anche adesso. + +Il conto la guardò attonito. Indi: + +--Nell'armata della repubblica veneta? + +--Una volta, ma ora non ne sono certa. + +--Come? non ne siete certa? + +--No, lo giuro. + +--Ma non glielo chiedeste? + +--No. + +--Basta; e poichè servì sempre la repubblica, è probabile che la +servirà ancora.... È da molto tempo nell'armata? + +--Da quando morì nostro padre. + +--Dunque egli è maggiore di voi? + +--Di cinque anni. + +--Pensate che io lo troverò a Venezia? + +--Oh sicuro! + +--Allora mi vi recherò senza indugio. Egli porta certamente il nome +che portava vostro padre? + +--Sì, Federico di Chiarofonte. + +--Bene: adesso lasciate, signora, che io vi rassicuri... Credevo +recarvi qualche consolazione, ed invece vi vedo sempre più spaventata. +Non voglio essere indiscreto: ma permettetemi dirvi che trovo strano +non vi rallegriate menomamente, vedendovi prossima a ritrovare la +famiglia di vostro padre, e... + +--Oh signor cavaliere, io sono piena di riconoscenza per voi, e per +chi vi ha inviato: credetemelo... ma gli è che sono assai ammalata, ed +ogni cosa mi turba. + +Era questa l'unica scusa che avesse potuto trovar Gabriella; ma +commosse il conte. Il pallore di quella giovane donna, le sue +stravaganze istesse gli parvero spiegate da quel motivo. Ah! ei non +sapeva come il destino di quella poveretta fosse crudele tanto da +cangiare per lei il bene in male; da farle scorgere a ragione od a +torto minacce future là ove altri avrebbero intravvedute brillanti +speranze! + +--Voi non mi dovete alcuna riconoscenza, le disse il cavaliere: solo +desidero persuadervi che quanto conto fare può tornare in vostro +vantaggio... Voi avete dei bambini, lo so... ebbene se il migliorare +posizione vi è indifferente, pensate che ciò nol sarà per essi.... + +Aspettava una risposta, ma Gabriella non parlò. Ella si domandava se +anche pe' suoi figli non sarebbe stato meglio avere la sola protezione +di Marco. Ma per non offendere quel gentiluomo, che le parlava con +tanta dolcezza, tentò sorridere... + +--Sì, continuò il conte, pensate ai figli vostri, e sperate. Fra poco, +ne ho fiducia, potrò provarvi che non vi esortai a ciò invano... Vi +dirò allora il mio nome; comprenderete le mie domande.... + +Egli la fissava sì affettuosamente in quell'istante, che un subito +baleno del vero venne a rischiarar Gabriella sul conto di lui. + +--Ah, signore, mormorò, sareste voi pure della famiglia, che credete +rendermi? + +--Ebbene, sì; rispose il conte: ma per ora permettetemi che io non vi +dica di più. Se non m'inganno, saprete presto quali legami ci +uniscono, e conoscerete insieme il nome di vostro padre. + +Malgrado le angosce che la torturavano, Gabriella guardò con emozione +il cavaliere di Malta; provò come un rimescolamento nel sangue +all'idea ch'egli forse le fosse prossimo congiunto; indi: + +--Voi siete assai buono per me. + +Ma nulla gli disse di più, nulla gli chiese. Era di troppo quanto +aveva detto, quanto involontariamente aveva poco prima chiesto. Ed il +conte di quel suo contegno fu, come sempre, sorpreso. + +«Com'è, pensò, che non mi domanda nemmeno la posizione dei parenti di +suo padre?... Temevo trovare dell'avidità nei figli del cavaliere +dell'Isola, mai al certo tanta indifferenza.... Essa mi agghiaccia. È +possibile provenga dal solo disinteresse? Questa giovane donna è +ammalata; ma nondimeno.... Non parlò ella di lacci tesile, di +sventure?...» + +E per rischiarare un dubbio, quello cioè che Gabriella avesse sposato +qualcheduno, di cui temesse profferire il nome, le disse: + +--Siete vedova da un pezzo, signora? + +Gabriella si turbò ancora più. Ai timori abituali si aggiungeva quello +di dover narrare i suoi casi a dei parenti ricchi, orgogliosi, che +potrebbero giudicarla senza indulgenza; fors'anche non prestarle fede. + +Ma come preoccuparsi d'incidenti lontani, in mezzo a perigli vicini +forse? Dio solo poteva salvarla, e con una muta preghiera si +raccomandò a lui. + +Indi, colla solita tristezza: + +--Sono vedova da quasi due anni, rispose. + +--Ora che sapete perchè m'interessi a voi, riprese il conte, non +troverete strano che v'interroghi sull'esser vostro. + +Egli dubitava sempre più. + +--Chi era vostro marito? Come si chiamava? + +--Ferdinando Alboni. + +--Militare anch'egli? + +--Sì, ma aveva lasciato il servizio. + +Il conte desiderava altre spiegazioni, eppure temeva, persistendo in +quella specie di esame inquisitorio, di essere indiscreto e di +offendere Gabriella. Ma sì viva era la sua inquietudine, che non seppe +resistere ai timori che l'agitavano. E: + +--Aveva parenti vostro marito? + +--Credo di no; era di Perugia; vivevamo in una sua piccola +terra;--aggiunse arrossendo, come per rispondere a nuove +interrogazioni. + +Quell'imbarazzo strinse il cuore al cavaliere per diverse ragioni. + +«Proverrà, si chiese, perchè mi trova indiscreto, o perchè ha paura +che io le domandi di più?... Ohimè! pensò poi, se questa donna fu +moglie a qualche tristo soggetto, come mai ottenere dal duca che la +riconosca? Ed anche, come mai dargli torto in tal caso?» + +Il conte di San Giorgio non era altiero della nascita, come se ne +mostrava don Francesco; ma non era neanche un democratico. In quel +tempo, con pregiudizii sì radicati nella nobiltà, ciò sarebbe stato +impossibile. + +«Basta, dicevasi, io attenderò a rivelare a lei ed a suo fratello il +vero; se anch'egli ignora ogni cosa, mi sarà sempre facile il +retrocedere.... Non vorrei poi introdurre nella nostra famiglia +persone che..... Ah donna Livia non previde, come non previdi io +stesso, che vi potessero essere circostanze da farci adottare il +partito del duca.... Eppure non sarebbe grave ingiustizia questa?... +Ohimè! se il padre di don Francesco avesse riparato in tempo, nulla +forse di quanto temo sarebbe avvenuto.... Ma no, non devo +scoraggiarmi; io, che tanto pazientai, che tanto sospirai per trovar +questa donna!...» + +Quella donna, Gabriella, ispirava al conte sentimenti diversi. La sua +rassomiglianza colla madre di lui, con donna Rosalia, le sue +sofferenze fisiche che apparivano evidenti, le morali, che egli +sospettava, lo spingevano verso di lei; lo spronavano ad interessarsi +con ardore per essa; ed il suo contegno, i suoi modi, le parole a +diffidarne. + +Ella non mostrava avvedersi che da qualche istante, il cavaliere +taceva. Era rimasta immobile, cogli occhi bassi, confusa, tremante.... + +«Null'altro saprò da lei, pensò il conte. È di suo fratello che devo +cercare; agirò verso lui con maggior precauzione; poichè, se era già +un giovane quando suo padre morì, potrebbe sapere.... Ah voglia il +cielo che ei possa accertarmi della verità, e sopratutto dissipare i +miei sospetti.... Chi sa poi anche che in questa giovane donna +null'altra colpa siavi, tranne qualche sventurato amore?... Suo +fratello me lo dirà.... Sì, sì....» + +E si alzò. + +--Partite, signor cavaliere?--chiese Gabriella alzandosi parimenti, e +coll'aria di chi esce da un sogno. + +--Sì, o signora; oggi stesso partirò per Venezia; mi recherò in +traccia di vostro fratello. + +Ella fu per esclamare: Deh! non gli parlate di me, non ne parlate ad +alcuno!... Occupatevi di lui soltanto, lasciatemi stare!...--Ma non +osò. Eppure lo avrebbe desiderato ben vivamente!... Comprese anche +dover qualche riguardo a quel cavaliere, che le aveva lasciato credere +essere suo parente, alle cui prove d'interesse era rimasta sì fredda: +e cedendo ad un subito rammarico per la condotta tenuta con lui, lo +ringraziò con vivacità quasi convulsa, e si scusò seco.... + +Il conte sorpreso, ma anche soddisfatto di quel cangiamento, accettò +gentilmente le scuse di Gabriella, chiedendosi però se ella non fosse +un po' pazza. Tante stranezze, delle quali non conosceva il vero +motivo, lo confondevano davvero, e sempre più accrescevano il suo +desiderio di veder Federico di Chiarofonte. + +--Vi rammento, signora, disse a Gabriella, che non dovete parlare ad +alcuno di questa mia visita e del suo scopo. + +--Non dubitate. + +--Comprendete, finchè non ho rischiarato meglio.... + +--Oh! non parlerò. + +Non avrebbe ella fatto un'eccezione per Marco? In quel momento forse +non sapeva nemmeno ciò che le si chiedeva, che cosa aveva promesso. + +Il cavaliere di Malta non insistè più oltre; la salutò ed escì. + +Eppure in lasciarla provò come un rincrescimento; la compassione +sembrava richiamarlo. + +Gabriella lo aveva accompagnato sino alla porta, e quando fu partito +guardò smarrita intorno a sè, indi si assise, nascose il volto fra le +mani, e pianse. + +--Mio Dio, mormorò, la mia testa si spezza!... E nessuno mi +consiglierà!... + + + + +X. + + +In quello stesso mese di aprile a Milano, in una sala riccamente +ammobiliata di una casa situata nelle adjacenze di Sant'Ambrogio, due +persone stavano sedute l'una in faccia all'altra dinanzi alla tavola, +già mezzo sparecchiata. La cena era finita, e quelle due persone, un +uomo ed una donna, sembravano discutere con qualche vivacità. + +--Perchè mai tale capriccio, Federico?--diceva al suo commensale la +donna, che era davvero bellissima, e della quale uno sfarzoso abito di +raso rosso cupo faceva maggiormente risaltare le forme classiche ed i +tratti perfettissimi. + +--Come potete mai chiamar capriccio un desiderio sì naturale? + +Il giovane, che aveva proferito questo parole, eguagliava la sua +compagna in avvenenza, grande, ben fatto, con alcun che di sì +elegante, di sì marziale nella persona, nei bei lineamenti, che non si +poteva a meno di lasciarsi all'istante trascinare verso di lui. +Vestiva una brillante e ricca assisa di ufficiale spagnuolo; poteva +avere trent'anni circa. + +Era Federico di Chiarofonte. + +Non mostrava rassomiglianza alcuna con Gabriella, nè colla famiglia +del duca; dei tratti caratteristici di quella famiglia ei non aveva +che il nero eccessivo degli occhi, se tuttavia vi possono essere occhi +troppo neri; ma la loro forma più bella, lo sguardo meno fiso e più +simpatico davano loro una espressione diversa. + +--No, non è capriccio, riprese poi, fissando con qualche distrazione +la lampada d'argento, che pendeva dalla vôlta della sala. + +La donna, che aveva parlato prima, lo esaminava con ansietà; un lampo +di collera apparve in quell'istante sul suo volto, ma Federico non se +ne avvide: quando si volse nuovamente verso di lei, ella aveva già +ripreso la sua abituale fisonomia. + +--Se chiamai capriccio, disse, la vostra idea di recarvi in traccia di +Gabriella, ho le mie ragioni per questo. + +--Voi parlate sempre come una sibilla, rispose l'ufficiale con +leggiera ironia. Già altre volte mi sconsigliaste dal recarmi da mia +sorella; per soddisfarvi ho sempre procrastinato, ma ora... + +--Ora, perchè non farete lo stesso? + +--Perchè, signora, ciò che era perdonabile qualche mese fa non lo è +più; perchè mi sembrerebbe mancar di cuore. + +--Voi parlate in un modo che mi offende; è come se diceste che io non +ho cuore, perchè vi sconsiglio dal fare quanto bramate. + +--Io non intesi ciò; ma per approvarvi ho d'uopo che mi spieghiate i +vostri motivi. Parlate, aggiunse, guardandola tra la preghiera ed il +comando. + +Ella lo fissò a sua volta; vi era veramente della passione negli +sguardi, che immergeva in lui. + +--Prima di tutto, disse con un seducente sorriso, che errava quasi +costantemente sulle sue labbra, mi duole vedervi partire. + +--Questo motivo non mi appaga, Camilla: non è la prima volta che vi +lascio. + +Camilla rifletteva; stava chiedendosi se dovesse ricorrere a qualche +colpo risoluto; così rimase un istante silenziosa. + +--D'altronde, riprese l'ufficiale.... + +--Ebbene? + +--Voglio recarmi anche a Venezia. + +--A Venezia?... + +--Sì. + +--Ma se vi eravate proposto di non riporvi più il piede.... + +--Credete che non è per vaghezza di ritornarvi.... per desiderio di +rivederla, che conto recarmivi. + +--Ma e perchè dunque? + +--Per gli stessi motivi, che mi consigliano ad andare da Gabriella; +per affetto.... per dovere. + +--Io non vi capisco. + +Se Camilla era agitata, nulla in lei lo rivelava: il suo sguardo era +sempre eguale, sempre fiso. + +--Sapete, riprese l'ufficiale, che Gabriella fu allevata da una certa +signora Lorini.... + +Ella accennò che sì; ascoltava con un'attenzione profonda. + +--Vi è noto altresì, continuò egli, com'io credessi causa quella +donna, o la sua poca vigilanza, del disonore di mia sorella, poichè +ignorava fosse stata rapita a forza.... + +Camilla scosse leggermente il capo, ma ei non vi abbadò, e +proseguendo: + +--Mi ero sdegnato per questo colla signora Lorini, nè più mi recai a +vederla; ma dopo che seppi il vero, mi pentii del mio errore, e dal +giorno, in cui vidi Gabriella e ne intesi la storia, ho sempre pensato +far una visita a quella signora, e dirle che sono dolente d'essermi +ingannato. Mio padre la teneva in gran conto; l'ultima volta ch'io lo +vidi mi pregò, mi consigliò insieme a coltivarne la relazione. Dunque +ora non voglio più indugiare a recarmi da lei. + +--Vi siete risoluto? + +--Risolutissimo. + +--E contate andarvi nello stesso tempo che da vostra sorella? + +--Sì, o nell'andata, o nel ritorno.... Mi fermerò a Venezia soltanto +qualche ora. + +Camilla lo interruppe. + +--Ma prima dicevate volervi recare da Gabriella soltanto.... + +--Gli è che non sapevo bene cosa fosse avvenuto della signora Lorini; +ma jeri ne ebbi sicure notizie. + +--Da chi? + +--Da un veneziano. + +--Da un veneziano?... + +Questa volta l'emozione di Camilla non si nascose intieramente; +dovette essere stata ben grande, se una piccola parte di essa apparì +nella voce di lei. + +--Fu un mio compagno d'arme, che qualche volta mi aveva seguito dalla +signora Lorini, quando Gabriella vi dimorava. + +--Ah vedo! + +--Dunque domani parto; ne ho già avvertito il governatore; e voi non +dite nulla? Oh ne ero sicuro,--aggiunse con un mezzo sorriso, che le +vostro obbiezioni non potevano essere serie. + +--V'ingannate, io le mantengo. + +Federico la guardò attentamente, alzò un poco le spalle, indi: + +--Ebbene allora, spiegatevi, disse. + +Quel mezzo decisivo, a cui Camilla aveva pensato poco prima ricorrere, +lo adottò all'istante, audacemente, senz'altre esitazioni. + +--Vi ubbidirò, rispose, ma temo abbiate poi a dolervi. + +--In verità mi spaventate: ma non importa, proseguite. + +--Mi sarei spiegata prima d'ora, Federico, fors'anco sarebbe stato mio +dovere; ma volevo evitarvi una pena; eppure.... sarebbe stato meglio. + +--Deh terminate! + +--Ebbene; voi avrete notato certamente che vostra sorella a Bologna, +prima che mi presentaste a lei, aveva accettate, a quanto mi diceste, +le vostre offerte d'ospitalità, di assistenza, e che ad un tratto poi +cangiò d'avviso. Ciò vi sembrò strano, ne sono certa.... + +--Infatti; ma da che derivava dunque? + +--Dal sapere che io per una combinazione ero al fatto de' suoi casi, e +che potevo benissimo, ove lo avessi voluto, smentire la storia, +ch'ella vi aveva narrata. + +--Dunque Gabriella? + +--Era fuggita di sua volontà, perchè innamorata probabilmente. E ciò +che per tanto tempo credeste di lei, era vero pur troppo.... + +--Sarebbe possibile? Avrebbe mentito a tal segno? Ma siete ben certa +di non errare?... Alle volte avvengono degli equivoci.... sì sovente +succede di ingannarsi.... + +Camilla lo esaminò con inquietudine, come se avesse voluto scrutare +ogni suo sentimento.... Per un istante rimase perplessa, ma fu un +istante, e non di più. + +--Non mi sono ingannata, rispose poi con accento convinto.... Credete +voi che io potrei affliggervi, se non fossi certa d'esser nel +vero?.... Voi, che tanto amo... + +Queste ultime parole erano sincere; Federico lo sapeva; così credette +anche le prime. Pure formavano con esse, uno strano miscuglio di +verità e di menzogna. + +Ei non rispose, ma parve commosso. + +--Ahimè! proseguì Camilla, mi pento, sì, di non avervi tosto narrato +tutto.... Ma gli è che speravo poter tacervelo sempre.... Ora però vi +narrerò ogni cosa..... Sapete che io, prima di conoscervi, ero stata a +Venezia una sola volta con quella parente di mio padre, presso cui +dimoravo in Dalmazia. Fu nel 1569.... Un giovane, quello che fuggì con +vostra sorella, veniva in casa di quella mia parente, le era stato +raccomandato da un vecchio amico... + +--Ebbene? + +--Colui narrava di essere innamorato di una fanciulla di Venezia, +nobile, ma senza fortuna, che era affidata ad una signora alquanto +severa. La mia parente credeva dovergli dare qualche consiglio; ma io +prestava poca attenzione a quanto dicevano.... Avevamo per abitudine +di andar sovente la sera in gondola a fare una passeggiata sulla +laguna. Era il nostro unico divertimento, perchè a Venezia non +conoscevamo alcuno. Ora una volta, durante una di queste passeggiate, +notammo dinanzi ad una casa una gondola ferma. Nello stesso momento +Ferdinando Alboni, il marito di vostra sorella, ne discese, entrò +nella casa.... La mia parente ordinò al nostro gondoliere di +fermarsi:--Voglio osservare, mi disse, che cosa fa colui. + +--Ebbene? + +--Poco dopo egli ritornò; non era più solo.... una donna lo +accompagnava. Era vostra sorella.... vostra sorella, che vi narrò +essere stata rapita a forza, e che lo seguiva invece leggermente, +senza esservi per nulla costretta, colle più grandi precauzioni.... + +--Tanta falsità! + +--Lasciatemi proseguire. La mia vecchia parente, che per verità era +troppo curiosa forse, fece avanzare la nostra gondola, voleva +consigliare quegli amanti a non fuggire in tal modo; e quando fummo +loro vicini, tanto vicini, che ella potè prendere per una mano +Ferdinando Alboni:--Che cosa fate? gli disse.... Voi fuggite con una +fanciulla, la vostra innamorata senza dubbio. Riflettete meglio.... +Fermatevi.... Sapete che vi parlo anche a nome del nostro vecchio +amico, e... Egli rimase un istante attonito; ma la sua compagna, +spaventata forse da quell'incidente, si alzò un poco, indi:--La +signora Lorini potrebbe ritornare, fate presto, è vero! esclamò egli; +e, lasciando precipitosamente la mia parente, sedette vicino a +Gabriella. Un momento dopo la gondola, in cui stavano, si allontanava +colla maggior velocità possibile.... Mi sembra esser crudele +narrandovi questo di vostra sorella, che eravate sì contento di +credere innocente, ma non potevo soffrire ch'ella si prendesse ancor +giuoco di voi.... Poi altre ragioni più gravi mi costrinsero +finalmente a parlare. + +L'ufficiale non la interrompeva; era agitato: tratto tratto una vampa +di rossore saliva alla sua fronte, come dei flutti di sangue gettativi +dallo sdegno. + +--La luna, bellissima quella notte, proseguì Camilla, mi permise +distinguere i tratti di vostra sorella, che del resto avevo già veduta +benissimo al lume di una lanterna, ch'ella stessa teneva in mano al +sortire della porta di casa.... Anch'ella certamente mi aveva +rimarcata, perchè a Bologna mi riconobbe all'istante. + +--Faceste male a tacer sin qui. + +--Lo so; ma lasciate che io continui. Vi rammentate che condussi +Gabriella nella mia stanza? + +--Sì, sì. + +--Volevo avere una spiegazione con lei; la rimproverai di avervi +mentito; le dissi non permetterei continuasse a farlo. + +--E che vi rispose? + +--Che aveva avuto vergogna a narrarvi il vero, e sarebbe partita +tosto. Indi mi supplicò a tacervi tutto. Io promisi di farlo, per +qualche tempo almeno.... Se differii, fu anche per questo. Vedendo che +non vi ha dato più sue notizie, penso creda che io vi abbia narrato +ogni cosa.... Ecco le mie obbiezioni. + +--Comprendo, e le trovo giuste. + +--Io speravo persuadervi a non andare da Gabriella senza narrarvi +tutto ciò; benchè mi fosse assai doloroso essere, anche per un +istante, tacciata da voi di durezza e d'insensibilità, come quasi +faceste. + +Il volto dell'ufficiale era ancora assai triste. Camilla si era +arrestata, + +--Che volete? Datevi pace: sono di quelle cose che avvengono, riprese +poi con un certo scoraggiamento. Alfine vi eravate rassegnato +altravolta a che ella fosse fuggita.... + +--Sì, è vero; ma ora che l'avevo trovata.... poi l'esserne stato +ingannato.... l'avermi ella narrato una falsa storia mi offende. + +--Ha avuto rossore, non vel dissi? Per me la compatisco.... Svanito +l'incanto, che l'aveva trascinata a seguire colui, si sarà pentita +della colpa commessa. Suo marito era morto: pel desiderio di +ricuperare la vostra stima, lo avrà accusato solo del male fatto +insieme. + +--Che uomo era? domandò l'ufficiale. + +--Oh non saprei; mi sembrava un po' sciocco, inconseguente, leggiero; +ma credo fosse onesto. La mia parente se ne teneva sicura.... Era +guerriero nell'armata fiorentina. + +--Meno male allora; avevo creduto peggio ancora. + +E come colpito da una subita idea, aggiunse: + +--Com'è che voi, Camilla, non mi avete mai detto nulla di questa sì +strana avventura? + +Tale domanda ella l'attendeva, e già era preparata a rispondere. + +--Perchè per verità io non vi pensavo molto. Voi non mi diceste mai +d'avere una sorella.... Come potevo io supporre che la giovane, da me +veduta fuggire col suo amante quella notte, potesse interessarvi, +essere a voi legata?... D'altronde, il ripeto, era già, scorso molto +tempo quando vi conobbi.... Avevo quasi dimenticato quell'avventura. + +Il naturale riservato di Camilla, la sua nessuna tendenza a ciarlare +di cose indifferenti fecero che Federico trovasse plausibili tali +ragioni. + +--Se mi aveste parlato della signora Lorini, proseguì ella, questo +nome, che avevo udito pronunziare da vostra sorella la notte della sua +fuga, avrebbe risvegliate le mie memorie, mi avrebbe certamente +condotta a narrarvi in qual congiuntura era già giunto al mio +orecchio... Ma voi aveste sempre poca fiducia in me... + +E guardò attentamente l'ufficiale, che non mostrò udirla. + +--Non fu che a Bologna, riprese Camilla, il giorno in cui mi +presentaste vostra sorella, che mi narraste della signora Lorini, +delle vostre relazioni con essa, della collera risentita contro di +lei; ma è inutile vi richiami tutto questo. + +--E la vostra parente, quella che era con voi quella notte, esiste +ancora? + +Camilla provò un momento d'angoscia. + +Tale interrogazione deriverrebbe mai da qualche dubbio?... Ma senza +perdere secondo: + +--È morta in Dalmazia, rispose, appena che io fui ritornata presso mio +padre. + +--Gli è che avrei voluto chiederle dettagli più esatti sul marito di +mia sorella. + +Camilla respirò; dunque egli non aveva dubitato. + +--Perchè, proseguì Chiarofonte, colui fu davvero suo marito; ella mi +mostrò in Bologna il suo atto di matrimonio, che portava la data dei +giorni, in cui avevo udito fosse fuggita. È molto che le abbia tenuto +la parola. + +--Oh! non è strano; voleva ammogliarsi, lasciar la vita militare; +aveva appena fatto una piccola eredità. Pel momento egli era +innamoratissimo di vostra sorella; avrebbe chiesto la sua mano invece +di fuggire con lei, se non avesse temuto un rifiuto per parte della +signora che l'aveva in custodia. + +--Il marito di Gabriella aveva fatto un'eredità dunque?... Infatti +ella mi disse che poteva vivere senza bisogno d'ajuto.... + +--Vedo con piacere che andate calmandovi. + +--Non so che fare; e se fosse stata sincera meco, forse le avrei +perdonato, vedendola maritata. + +--Perdonatele egualmente. + +L'ufficiale la guardò, come se non la comprendesse bene. + +--Vi sorprende che io dica questo? continuò Camilla; ma non è perchè +la trovassi indegna d'ogni scusa, che vi sconsigliai dal recarvi da +lei, ma perchè ero certa che, invece di farle piacere, la vostra +visita l'avrebbe turbata. Dopo che io l'avevo riconosciuta, è naturale +che si trovasse imbarazzata dinanzi a voi. Sono persuasa che, ove +anche le avessi promesso il silenzio, ella non m'avrebbe creduto. Del +resto, ora che vi ho detto tutto, agite come credete; e se volete +andare egualmente da vostra sorella, partite pure. + +Era più che arditezza, più che audacia aggiungere così; era temerità, +ma naturale in Camilla, portata istintivamente a valersi di mezzi +perigliosi ed arrischiati. Attendeva per altro la risposta di Federico +in preda ad un'ansietà angosciosa. + +--No, no; diss'egli alzandosi, non voglio cercare di lei, per ora +almeno. + +La bella dalmatina respirò, ma la sua soddisfazione non apparve. + +--Mi rammento, disse l'ufficiale passeggiando, mi rammento ora diverse +circostanze, che avrebbero dovuto farmi presentire la verità, e che +trovai allora soltanto strane.... Il turbamento estremo di Gabriella +nel vedervi, che io attribuii a timidezza; la sua agitazione, che +sembrava contenere a fatica; il timore, ch'ella mostrava d'incontrare +i vostri sguardi, benchè cercaste incoraggiarla.... + +--Infatti, interruppe Camilla, io le avevo detto dianzi che non +l'avrei smentita in faccia vostra; ma, vel ripeto, sembrava poco +disposta a credermi... Ella non mi conosceva... Via, non affliggetevi +più oltre... È vostra sorella, capisco bene; ma infine, non viveste +mai seco; grande intimità non l'aveste con lei.... + +--Sì; ma non ho altri parenti.... + +E l'ufficiale si tacque. + +Camila voleva fare un'altra domanda, che molto le stava a cuore, ma +non osava. + +Federico la antivenì. + +--Dunque, disse dopo qualche momento di silenzio, la signora Lorini +non mancò di sorveglianza, poichè Gabriella temeva essere sorpresa da +lei la notte della sua fuga. + +--Così credo anch'io. + +--Bisogna dire che con qualche pretesto Gabriella ed il suo amante +l'avessero allontanata. + +--Può essere. + +--Mi dispiace dunque d'aver accusata a torto la signora Lorini e +trascuratala.... Pure non so se andare a vederla.... Sarebbe mio +dovere, ma mi converrebbe parlare di Gabriella, ed io non mi sento +disposto a farlo, basta, rifletterò.... + +--Chi sa? forse vostra sorella l'avrà veduta quella signora dopo la +morte dell'Alboni. + +--È possibile; ed è possibile anche abbia narrato a lei quello che +narrò a me. Così è inutile che vada dalla signora Lorini; non farei +che inquietarmi.... + +Egli fece un gesto d'impazienza, ed andò a sedere in fondo alla sala +in un vasto seggiolone. + +Camilla credette bene non dir altro; temeva compromettere la sua +vittoria. + +Dopo qualche tempo di silenzio, Federico si alzò; cinse la spada, +gettò sulle spalle un corto mantello alla spagnuola, prese il suo +cappello a larghe falde, ornato di una lunga piuma bianca, e fece per +escire. + +--Partite già? domandò Camilla. + +--Sì, devo trovarmi con alcuni amici. + +--Addio, diss'ella, stendendogli la mano. + +--Addio, rispos'egli ed escì. + +................................................................. + +Per qualche instante Camilla rimase immobile, impensierita. Il suo +sorriso era scomparso, una specie di terrore dava alle belle linee del +suo volto alcun che di strano e di spaventoso.... Finalmente si +scosse. + +«Oh, mormorò, se un giorno Federico giungesse a scoprirmi, a saper +tutto?... se ei mi sfuggisse?... Ma a che rabbrividire all'idea di un +periglio lontano, e che io renderò impossibile?... Farò che Federico +non interroghi mai Gabriella, che mai ella gli sveli il vero.... +Basta, per lungo tempo ei non tenterà di rivederla, ed al primo +cangiamento penserò al da farsi....» + +Ad un tratto impallidendo, e con una specie di collera verso sè +stessa: + +«Ah! pensò, io agii troppo precipitosamente con colei!... quel +rapimento fu davvero la più grande sciocchezza, che io commisi!... E +sprecai tant'oro, quando un delitto facilmente poteva.... Ma il timore +mi arrestò.... Gabriella non era sola.... È naturale che io +profittassi di Alboni, il quale mi aveva giurato di nascondere per +sempre sua moglie.... Sapeva che, non facendolo.... Basta; ora sarò +più saggia, più cauta.... Eppure l'idea che io, riuscendo a sposar +Federico, avrei avuta per cognata Gabriella, fidanzata a Marco Sabbia, +l'unica persona forse al mondo, che mi conosce e sa il mio vero +nome!... non importa.... Avrei potuto commoverlo quel giovane; non è +molto fino, lo compresi; ne avrei ottenuta promessa di tacere in +eterno ciò che di me sapeva.... Ma a che mi pento!... Guai se mi +scoraggiassi!... Non fui fortunata sin qui?... Non ebbi amica la +sorte?... Ebbene, ciò sarà ancora....» + +Ed aggrottando le nerissime sopracciglia si alzò risolutamente, come +per non lasciarsi prendere da dubbii, che avrebbero potuto scuotere il +suo coraggio, se è coraggio commettere il male.... + +Camilla era decisa a persistere nella via fatale, intieramente +decisa;... eppur nondimeno dava ancor maledizioni alla troppa fretta +avuta nel fare sparir Gabriella!... Un segreto presentimento le diceva +che quel rapimento, poichè secondo lei non era per nulla un delitto, +le sarebbe eterna cagione di perigli; che in esso inciamperebbe ad +ogni tratto, e sempre lo troverebbe innanzi a sè come un ostacolo.... +E nuovamente s'adirava contro sè medesima, accusandosi di +imprevidenza!... + +Per tranquillizzarsi, pensava ai pericoli scongiurati con esso, e li +bilanciava con quelli cagionatile, ma un genio a lei nemico le diceva +ancora che i primi erano immaginari, e le sarebbe stato facile +antivenirli, mentre i secondi erano più gravi assai. Non sapeva se +quanto aveva raccontato a Federico bastasse per mascherarla +eternamente agli occhi di lui! + +Scacciava tutti quei timori con forza: li respingeva violentemente; ma +a che vale la forza, a che giova la violenza contro il pensiero? +questo nemico invisibile, che non è dato colpire, che penetra nel +cuore con maggior crudeltà di una lama?... + +Dal giorno, nel quale aveva veduto Gabriella in Bologna, Camilla era +tormentata sovente da tali angosce; ma mai come in quella sera.... +Esse si erano risvegliate al suono delle tante menzogne da lei dette +all'ufficiale; con esso si risvegliavano tutte le memorie di un +passato vizioso, tutti i rimorsi di una coscienza colpevole.... + +Gli avvenimenti principali della sua vita passavano in folla dinanzi +a' suoi occhi, come agitati da un démone furioso, incaricato di +farglieli intravedere per prepararla al castigo. + +Di quegli avvenimenti, tutti strani, tutti di un tetro interesse, il +rapimento di Gabriella le appariva come il più vicino, il più +fatale.... + +Ah! ella avrebbe voluto strapparlo da quel fascio abbominevole!... + +E soltanto perchè poteva venir conosciuto.... + +Perchè, quando aveva creduto Gabriella eternamente divisa da Federico, +riguardata da lui come estinta, ella si era felicitata di averla senza +esitanza colpita.... + +Una cosa andava chiedendosi: + +«Non sarebbe più utile agire ancora con precipitazione?... Sbarazzarsi +intieramente di colei?...» + +Stette un istante perplessa. + +«Ma no, mormorò quindi: non voglio più essere troppo audace.... Per +ora ho riparato....» + +E scacciando le paure, ella si tranquillizzava: poco a poco la calma +le ritornava; chè alfine non doveva essere tanto impressionabile!... +Ella, cresciuta all'ombra del male, nascosta per tanti anni insieme ai +veleni, ella che si era trovata in mille congiunture terribili!... + +Ottener dalla vita tutto quanto le fosse possibile, assaporare il +piacere più a lungo che sapesse, ecco qual'era la sua meta; non ve +n'era altra per lei!... + +Era questa che le abbisognava ottenere arditamente, con ogni mezzo, +fosse anco inferiore alla situazione, e minacciasse spezzarsi sotto un +peso soverchio!... + +Ed ella, capace di meditare freddamente un delitto, ma insieme +ambiziosa, appassionata, furente, poteva dare pur troppo in uno di +quei fili fatali!... + +Camilla quella sera trovavasi in preda ad una di quelle esaltazioni +malefiche, che danno agli sciagurati, i quali soli possono provarle, +una ebbrezza vertiginosa, che dopo la sua disparizione lascia dietro a +sè o una conversione, od una maggior dose di perversità, d'ipocrisia +sfrontata!... + +Ed era questa che doveva trovare Camilla; non era già una conversione, +che poteva tentarla, poichè perdere il frutto del male operato era la +sola cosa che l'angosciasse. + +Passata quella specie di febbre, Camilla sentì come d'uopo di qualche +distrazione.... Si era abituata a recitare una parte dinanzi agli +altri, tanto abituata, che alle volte le sembrava identificarsi in +essa. La sua esistenza era un eterno dramma, di cui paventava lo +scioglimento; scioglimento, che in certi istanti avrebbe voluto +intravedere audacemente: per timore d'intravedere il quale chiudeva +gli occhi in certi altri. + +Ma ella era forte!... Procedeva senza pensare che ogni giorno +l'avvicinava alla fine del dramma, come ogni istante l'avvicina alla +morte!... + +Escì dalla sala, salì alla sua stanza da letto, si mise ad uno +specchio, come se avesse bisogno di contemplare la sua immagine per +non farsi orrore. + +«Ah sì, mormorò, la mia bellezza mi gioverà!... Ed io, che per una +sequela di veri miracoli, giunsi a sposar Federico, che so quanto egli +ignora, otterrò forse lo scopo splendido che mi sono proposta! + +«Devo aver fiducia nel mio astro, tanto più che saprò sempre +rendermelo benigno.... + +«Sì, quello scopo, pel quale misi a tortura il mio cervello, lo +otterrò; pel quale dovetti persino....» + +Ed un tremito, involontario certamente, agitò le sue labbra corrette. + +Ma ella finiva sempre per vincersi.... + +«Oh sì! io ho bisogno di lasciar questi luoghi, nei quali ad ogni +istante sono costretta a tremare; lasciarli per lontani, ove assumerei +un nome illustre, ove colla fortuna di Federico potrei colmare i vuoti +della mia, che sprecai spensieratamente, e della quale non molto mi +rimane!... E Gabriella nulla avrebbe diviso seco.... + +«Federico nulla sa: a lui nascosi sempre il vero stato delle cose; non +seppe mai nemmeno quanto fossi ricca in passato.... Egli non pensa +agli affari, ma tal noncuranza fu ventura per me!... + +«Se potessi sapere che il fratello del cavaliere Dell'Isola fosse +morto, io parlerei.... esorterei Federico a reclamare, perchè quel +duca forse prima di morire potrebbe per rimorso aver distrutto +quell'atto.... La madre di Federico lo credeva probabile....» + +E Camilla riflettè per lungo tempo. + +«Poi la famiglia potrebbe spegnersi: quel duca aveva soltanto un +figlio maschio, non ammogliato ancora!... E se morisse senza eredi, il +suo titolo, le sue immense ricchezze, tutto spetterebbe a Federico.... +Ed io.... sì, io potrei divenire la duchessa Dell'Isola....» + +Ed ella parve esaltarsi a tale idea! I suoi occhi scintillarono; certo +ogni rimorso cessava.... + +«Ah sì! per conoscere lo stato presente della famiglia Dell'Isola farò +ogni sacrificio; manderò qualche persona fidata in Sicilia, +segretamente.... segretissimamente.... chè Federico non deve saper +nulla. + +«Se fosse meno delicato, meno altiero, io gli avrei svelato il +segreto.... Ma lo conosco, mai reclamerebbe, se non vi fosse invitato +dalla famiglia, o che le circostanze ve lo obbligassero!... Forse in +un momento di sdegno contro i parenti, che scacciarono suo padre, +distruggerebbe le prove.... Egli è così orgoglioso!... + +«Oh! ma io non posso rinunciare a sì brillante sogno!...» + +E Camilla si mise a passeggiare agitata per la stanza.... + +«Ah! disse quindi, se non amassi tanto Federico, non avrei pazientato +sin qui!... Tale amore, sì appassionato, non mi permise seguir sempre +la via, che mi ero tracciata!...» + + + + +XI. + + +Il conte di San Giorgio giungeva a Venezia una settimana dopo il suo +colloquio con Gabriella. + +Vi giungeva precisamente nel giorno, in cui quella città festeggiava +con gran pompa l'arrivo di Enrico III, che dalla Polonia, ove appena +aveva regnato tre mesi, passava per l'Italia, onde recarsi in Francia, +dove era chiamato a succedere a Carlo IX suo fratello. + +Tutti i sovrani della Penisola si proponevano riceverlo con +magnificenza, sperando forse con quelle adulazioni renderselo amico. + +I Veneziani furono i primi a tributargli onore, ed In quella occasione +spiegarono la loro vantata ricchezza. + +Per quanto il conte di San Giorgio fosse poco disposto a darsi +pensiero del re di Francia, pure risolse, giacchè era a Venezia, di +starvi fino alla fine delle feste, tanto più che esse gli fornirebbero +occasione di vedere i principali guerrieri della repubblica, +fors'anche Federico di Chiarofonte, od almeno saperne qualche cosa. + +Egli era agitatissimo: non vedeva l'ora di avere nuovi schiarimenti. +Durante il suo lungo viaggio, aveva provato tante emozioni diverse, +che era stanco persino di pensare. + +Alle volte chiedevasi se non avesse fatto un sogno, e se donna Livia +lo avesse davvero sobbarcato a quella strana impresa. + +L'errore del cavaliere Dell'Isola, la colpa del vecchio duca, +l'ostinazione di don Francesco, pareva che Dio avesse destinato farle +espiare anche a lui, e non in piccola parte. + +Alle stravaganze di Gabriella il povero conte pensava meno che +potesse, onde non impazzire affatto. + +Se, riescendo finalmente, poteva veder soddisfatta la duchessa, certo +era quello un guiderdone meritato. + +Ma per quanto cercasse serbarsi sempre calmo, non lo poteva +intieramente. Ed i clamori, che trovò nella festosa Venezia, non +sapevano distrarlo. + +Gli sembravano come l'eco rumoroso dei mille pensieri, che si urtavano +nel suo cervello. + +Per non essere riconosciuto da qualche cavaliere di Malta, mentre +girava per Venezia, guardava con circospezione intorno a sè, ed era +contento di poter confondersi in una folla immensa. + +Il Senato veneziano aveva mandato Jacopo Foscarini, Giovanni Micheli +ed altri con numeroso stuolo di nobili, ad incontrare Enrico III a +Ponteba, villaggio di confine tra il territorio della repubblica e la +Carniola. + +Intanto erano già arrivati a Venezia, per prender parte al gran +ricevimento ed ossequiare il re di Francia, i duchi Alfonso di +Ferrara, Francesco di Mantova, Emmanuele Filiberto di Savoja ed il +cardinale di San Sisto nipote del papa e suo legato speciale in quella +circostanza. + +Enrico, dopo essere stato festeggiato assai ad Udine, a Treviso, +dovunque era passato, veniva ricevuto alle Malghere da sessanta +senatori vestiti di porpora, poi finalmente arrivava per Murano in +Venezia. + +Qui il fracasso era grandissimo, la folla compatta, molte grida di +giubilo, rumore immenso di cannoni, di tamburi, di trombe; un grande +spettacolo insomma, a cui assisteva senza volerlo il conte di San +Giorgio, che seguiva l'onda della gente assordato e confuso. + +Il suo malumore, invece di dissiparsi, si accresceva con +quell'allegria di tutti. + +Il re di Francia sostò al palazzo dei Capelli; fu là che il doge +Moncenigo andò a ritrovarlo; dopo di che Enrico salì sul Bucintoro ed +andò a vedere la città, tenendo la via del Canal Grande. + +Egli ammirava assai la magnificenza, la quantità dei palagi, la +bellezza delle donne, il brio generale, ed il numero veramente +straordinario delle persone, che erano salite persino sui tetti per +veder lui; cosa di cui certo sentivasi lusingato; poi le molte e +poderose navi da guerra, ornate a festa. + +Infatti Venezia aveva quel giorno un aspetto unico. Gli storici +assicurano che la gioja si leggeva in viso a tutti. Di sì gran gioja +non si comprende davvero il motivo. Perchè mai difatti i Veneziani +erano così felici di vedere ed accogliere Enrico III? ma +probabilmente, allora come adesso, essi prendevano volentieri pretesto +del passaggio dei sovrani per divertirsi, senza guardar tanto in là. + +Il re ebbe alloggio nel palazzo di Alvise Foscari, palazzo che era +quasi una reggia. + +Trenta giovani patrizii furono posti a disposizione di Enrico, come +oggetti di parata e di ossequio. Sul canale, alla presenza del re, +vennero fatti i giuochi più graditi ai Veneziani. + +Poi nella basilica ebbero luogo solenni funzioni, concerti sacri. A +quelle funzioni il re di Francia assisteva col legato del pontefice +alla destra, e circondato dai principi venuti a Venezia, dal Senato e +dai nobili. + +Vi furono altre cerimonie, che troppo lungo sarebbe richiamare +partitamente, e durante le quali il re nominò senatore Jacopo +Contarini. + +Enrico visitò dopo l'arsenale, che gli destò gran meraviglia; gli si +mostrarono le navi prese ai Turchi e le altre spoglie che si avevano +dei Turchi stessi. + +Il re passò otto giorni a Venezia, ove, a quanto dicesi, si divertì +assai. + +Partì poi per Ferrara, accompagnato sino a Fucina sulla nave dal doge, +con gran corteggio formato dai principi italiani, dal Senato, dalla +nobiltà e da molto stuolo di popolo. + +Le bandiere, i pennoni, le vele, le insegne, la moltitudine, tutto ciò +era sì compatto, che impediva veder le onde. + +Il re, nel congedarsi dal doge, gli presentò un grosso diamante, che +venne quindi incastonato magnificamente e conservato nel tesoro di San +Marco. + +Enrico fece altri regali a Foscari, che lo aveva ospitato, ed ai +giovani patrizii, restatigli presso durante il suo soggiorno in +Venezia. + +E così finirono le feste della bella città. + +In quegli otto giorni il conte di San Giorgio aveva chiesto il nome +dei giovani guerrieri, che più gli sembravano degni di attenzione, ma +mai aveva udito chiamare alcuno di loro col nome di Chiarofonte, ed +altre informazioni gli era stato impossibile poter prendere in mezzo a +tanta confusione. + +«Com'è, dicevasi, che non potei veder questo giovane? Dunque ei non è +a Venezia? oppure lasciò il servizio?...» + +Ma il cavaliere di Malta non poteva accontentarsi di far supposizioni, +ed il dì dopo la partenza del re si propose interrogare qualche +guerriero. + +La sorte gli fu questa volta favorevole; fe' ch'ei si indirizzasse ad +un giovane gentiluomo, che molto aveva conosciuto Federico di +Chiarofonte. + +Il conte provò quasi della sorpresa, udendo rispondersi subito che si +poteva dargli notizie certissime di colui, che cercava. Era sì +abituato alle noje, ai disinganni; tante ne aveva subite, tanti +provati durante il suo viaggio, che gli sembrava impossibile non +incontrarne anche questa volta. + +Fu in una bella locanda, ove alloggiava, che interrogò l'amico di +Federico. + +--Ah lo conoscete? esclamò con gioja. + +--Perfettamente, cavaliere, ve lo ripeto, rispose l'altro; chi è fra +noi che non lo conobbe? Era l'anima delle nostre riunioni; più di una +bella dama veneziana lo rimpiange ancora, e vi direbbe che assai si +duole di non veder più nelle parate e nelle feste Federico di +Chiarofonte. + +--Come lasciò Venezia? domandò il conte; e dove si trova? + +L'interrogato scosse il capo, indi: + +--Dove si trova vel dirò, cavaliere; ma quanto al perchè abbia +lasciato Venezia ed il servizio della repubblica, non ho mai potuto +spiegarmelo. Tutti gli volevano bene; era, come vi dissi, +ricercatissimo ovunque. Dopo la battaglia di Lepanto, dove si è assai +distinto e dove era rimasto ferito, egli rinunciò al suo grado, ed +appena rimesso in salute, partì da Venezia colla sua sposa, che lo +aveva appunto avuto in casa ferito. + +--Ah, egli è ammogliato? + +--Sì; sua moglie è una bellissima donna, che vidi di rado in Venezia; +la credo forestiera e molto ricca. + +«Perchè mai, pensò il conte, sua sorella non me lo disse?» + +E volgendosi nuovamente al guerriero della repubblica: + +--Ma dunque non è più militare? + +--Lo è ancora; ha un grado distinto nell'armata spagnuola ed è assai +caro al governatore di Milano. Abita in quella città, non molto lungi +dalla chiesa di Sant'Ambrogio. Se voi, cavaliere, lo cercate, è là che +dovete recarvi. + +--Mi vi recherò infatti: intanto vi ringrazio, signore. + +Ed il conte fece per partire, ma il giovane lo trattenne. + +--Perdonate, cavaliere, gli disse: aspettate un momento, voglio +pregarvi di salutare Chiarofonte a nome di Prato, senza accennargli +che io mi stupii della sua improvvisa risoluzione. + +--Oh non temete! + +--Sarebbe stato naturale; ma alle volte potrebbe averne dispiacere; +quando lo vidi a Milano, mi parve desiderasse non gli si facessero +molte interrogazioni. + +«Perchè mai questo? si chiese il conte.» + +--Basta, continuò il militare, è padrone di far quel che vuole +certamente; ma pure mi sembra strano che non abbia più voluto rimanere +con noi per andare al servizio della Spagna; egli, che ebbe sempre +antipatia per gli Spagnuoli. Forse s'immischiò a loro senza pensarvi, +fors'anche a Lepanto contrasse amicizia con alcuno di essi. + +Il conte di San Giorgio, prima di lasciare il suo interlocutore, pensò +indirizzargli qualche domanda sul padre di Federico. Forse colui +potrebbe fornirgli particolari importanti. + +--Vedo, gli disse, che conoscete molto Chiarofonte; tale conoscenza +data certamente da lungo tempo. + +--Da dieci o dodici anni Federico ed io entrammo giovanissimi +nell'armata. + +--So infatti che egli si fece soldato appena morto suo padre. + +--Sì, interruppe l'altro, un bravo e valoroso guerriero anch'egli, a +quanto ne intesi dire; io però non l'ho conosciuto. + +Il conte si sentì tentato di chiedere a quel militare se Federico gli +avesse mai parlato di sua sorella, quella giovane donna, che tanto lo +aveva preoccupato, che lo imbarazzava ancora, e che gli aveva lasciato +mille memorie diverse; ma nol fece. Fra poco non vedrebbe egli +Federico? + +Si congedò dunque tosto dal guerriero veneziano, ringraziandolo degli +schiarimenti fornitigli. + +«Che vorrà mai questo cavaliere di Malta da Chiarofonte? pensò il +militare, seguendo collo sguardo il conte di San Giorgio. All'aria, ai +modi pare un gran signore; davvero che ne saprei qualche cosa +volentieri.» + +Un'ora dopo il cavaliere partiva da Venezia; si faceva mille domande, +si chiedeva sopratutto come agirebbe nel caso, in cui Federico non ne +sapesse più di Gabriella sul loro padre. + +«Possibile, pensava, che il cavaliere Dell'Isola, poichè sono +certissimo che era lui, non abbia lasciato ai suoi figli, se non il +suo segreto, una memoria almeno, alcun che, che potesse farli +riconoscere? + +«Questo Federico sembra un giovane valoroso, considerato, ed io sono +certo ch'egli è mio cugino; ma se non ha prove, a che mi gioverà tale +certezza? A che soprattutto varrà essa a sostenere dei reclami presso +il duca? + +«Donna Livia cercherebbe convincerlo, ma poco gioverebbe, lo temo; non +rifiutò già d'ascoltarla?... Ah come il potè?... Eppure, se don +Francesco così altiero, così violento le perdonò la distruzione di +quella pergamena, l'insulto ricevuto dinanzi a tutti, convien dire che +l'adori!... Qual amore, è mai il suo?... + +«Io so bene che nulla avrei negato a donna Livia. Potessi rivederla +almeno! compiere i suoi voti!... Ah questo amore sarà il mio +tormento!... Ma pure....» + +Pure, pensava forse, quel tormento gli era talvolta caro. +Quell'affetto senza speranza, che la sua ragione poteva comprimere, ma +non soffocare, lo inebbriava colla sua medesima amarezza. Si era +identificato colla sua esistenza, soltanto con essa sarebbe finito. + +Intanto, immerso sempre ne' suoi soliti pensieri, il conte procedeva +verso la città, ove troverebbe Federico di Chiarofonte. + +Le terre venete, parte delle lombarde gli passarono innanzi come una +fantasmagoria, cui non badava. + +Finalmente arrivò a Milano. + +Là tutto doveva finire, là tutto si deciderebbe!... + + + + +XII. + + +Fu con questa convinzione, tra l'ansietà, la speranza, il timore, che +il cavaliere di Malta si fece annunziare a Federico di Chiarofonte, il +brillante ufficiale spagnuolo, marito di Camilla, come un gentiluomo +forastiero, che doveva parlargli. + +Egli fu ricevuto all'istante. + +Federico era solo colla sposa in una vasta sala. + +All'entrare in quella stanza, il conte provò una forte emozione. +Camilla lo colpì colla sua maestosa ed imponente bellezza; e Federico, +benchè non gli richiamasse come Gabriella la sua famiglia, lo +impressionò vivamente. + +Mai aveva egli veduto un cavaliere, che riunisse maggiori pregi +esteriori; quell'aspetto distinto e gentile, quei tratti belli e +nobili, ai quali una leggiera impronta d'orgoglio dava maggior +risalto, lo prevennero all'istante in favore di Federico. + +--Voi avete a parlarmi, signore? chiese questi al conte di San Giorgio +alzandosi. + +E notò allora la croce ottagona, che fregiava l'abito nero del +forastiere. + +Che può volere da me questo cavaliere di Malta? pensò. + +--Sì, devo parlarvi, rispose il conte, e di cose importantissime. + +Camilla ascoltava con ansietà; ella aveva mille motivi per sperare e +temere di tutto; ma, come sempre, nulla la tradì. + +--Segretamente? domandò l'ufficiale. + +--Sì; ma vostra moglie può rimanere, disse il conte, inchinandosi a +Camilla. + +--Vi ascolto, cavaliere. Sedete. + +E Chiarofonte porse una sedia al forastiero, e prese poi posto egli +stesso su di un'altra. + +Camilla era adagiata sovra un gotico seggiolone di velluto rosso. + +Il conte non era sorpreso della ricchezza del mobilio, della servitù +abbastanza numerosa veduta prima, poichè gli era stato detto possedere +la moglie di Federico una sostanza ragguardevole. + +Solo trovava strano che Gabriella fosse in una posizione tanto +diversa. + +Mentre egli, pensando a questo, rimaneva ancor silenzioso, mentre +Camilla tentava vincere l'emozione che le cagionava quella impreveduta +visita, giacchè dall'accento del conte ella aveva sospettato ch'egli +potesse essere siciliano, Federico richiedeva il forastiero del suo +nome. + +--Mi duole, rispose questi, dover attendere a soddisfarvi; ma spero +poter poi dirvi le ragioni che a ciò mi astringono, ed esse, ne son +sicuro, vi convinceranno. + +--Come credete, cavaliere. + +Camilla turbossi a quell'esordio misterioso. Ah! le abbisognava un +grande imperio sopra sè stessa, per attendere colla immobilità di una +statua. + +--Vi espongo tosto lo scopo della mia visita, disse il conte +all'ufficiale; io vengo da Rimini, là vidi vostra sorella. + +Per diversi motivi Federico provò una sensazione penosa; sua moglie +una terribile. + +--Ah! interruppe il giovane con accento, da cui traspariva una +sorpresa poco aggradevole. Vedeste mia sorella? + +--Sì; grazie a lei soltanto potei giungere sino a voi. Fu una +combinazione fortunata; senza la gran somiglianza della signora +Gabriella con vostro padre, mai vi sarei riescito forse. + +Federico fece un movimento di sorpresa, Camilla trattenne il respiro. + +--Come? È di mio padre che avete a parlarmi? chiese l'ufficiale. + +--Sì; e vi dirò tutto senza indugio. I pochi dettagli fornitimi da +vostra sorella m'inducono a credere che il vostro genitore sia stato +un cavaliere, scacciato giovanissimo dalla casa paterna per aver +contratto nozze ineguali. + +Federico rimase attonito. La sorpresa lo rendeva muto. Non così di +Camilla; era agitata, ma sembrava comprendere benissimo. + +--E voi che potete dirmi? proseguì il conte. + +--Nulla, cavaliere; io non avrei mai sospettato... Mio padre mi fece +credere sempre ch'egli era rimasto orfano presto, e che i suoi +genitori, nobili del Vicentino, non avevano più alcun parente. + +--Ohimè! Allora voi non potete fornirmi prova alcuna. Nulla sapete più +di vostra sorella, alla quale abbadai poco perchè mi sembrò un po' +alterata di mente, forse a motivo della sua cattiva salute... Ella mi +parlò assai confusamente e pochissimo di voi; non mi disse nemmeno che +aveste moglie. + +Camilla respirò. Intanto il conte proseguiva. + +--Ed io, che avevo sperato!... Ma non possedete voi qualche memoria di +vostro padre, qualche lettera almeno?... + +--No. + +--Quale fatalità! esclamò il conte; nessuno dunque potrà rischiarare +queste tenebre? + +--Lo posso io; disse Camilla alzandosi. + +Ella si era decisa: Gabriella tacerebbe. + +--Voi!.. esclamarono insieme attoniti Federico ed il conte. + +--Sì! Io... Attendete un istante, signori. Ed escì. + +--Che significa questo? mormorò l'ufficiale. + +--Come? ella sa alcun che sulla vostra nascita, che voi ignorate? +domandò il conte. + +Federico non rispose. Mille diverse idee lo turbavano. Si era alzato, +come il cavaliere di Malta; ed in piedi pallido, commosso attendeva. + +L'aspettazione non fu lunga; eppure essa parve eterna. + +Dopo qualche momento Camilla rientrò. Portava tra le mani una cassetta +d'ebano intarsiata d'argento, chiusa con una piccola chiave d'oro. + +La fisonomia della dalmatina era animata; i suoi occhi brillavano di +strano splendore. + +Oh, pensava, Gabriella non mi arresterà! + +Il conte e Federico la guardavano stupiti, come si può guardare una +fata. + +--Che contiene quella cassetta? chiese l'ufficiale. + +--Lasciate che prima di dirvelo, prima d'aprirla innanzi a voi mi +spieghi. Pazientate un istante, signor cavaliere, e voi pure, +Federico; ascoltatemi. + +Il suo bel volto era sì grave, tanta convinzione eravi ne' suoi +sguardi, la sua voce era sì persuasiva, che quei due uomini ne furono +colpiti; si sentirono tratti ad udirla, senza osare domandar di più. + +--Parlate dunque, signora, disse il cavaliere di Malta. + +--Sì, parlate, ripetè l'ufficiale. + +Allora ella, a voce bassa, e concitata, cominciò in tal modo, unendo +come sempre la menzogna alla verità: + +--Sulla fine del 1570 io mi trovavo in Dalmazia con mio padre, che da +poco era ritornato in patria dalla Germania. Aveva di là condotta seco +una signora dalmatina d'origine, che per questo aveva fatto il viaggio +con lui. Ella andò ad abitare in una casa vicina alla nostra. Quella +signora era ancora assai bella, ma molto triste; si chiamava Emma di +Chiarofonte. + +--Mia madre! interruppe Federico; come? se la credevo morta da lunghi +anni!... + +--Infatti! mormorò meravigliato il conte; anche vostra sorella mi +aveva detto lo stesso. + +Camilla proseguì. + +--Sì: era vostra madre, Federico; divisa da un pezzo da suo marito, +per quale motivo non so. + +L'ufficiale parve annuvolarsi. + +Il conte non sapeva che pensare. Se i suoi parenti di Catania erano +stravaganti, quelli che andava ritrovando lo erano certo ben più. + +--Dopo qualche tempo, continuò Camilla, la signora di Chiarofonte +ammalò gravemente; fece supplicare mio padre di recarsi da lei, perchè +aveva un importante segreto da rivelargli. Vi andò subito; quando +ritornò in casa, ella era già morta; egli portava seco questa +cassetta. Per qualche tempo non mi disse che cosa gli avesse confidato +quella signora. Ma poi, sentendosi in fin di vita, l'otto settembre +1571, mi fece appressare al suo letto e mi disse: la signora di +Chiarofonte mi confidò che suo marito, guerriero della repubblica +veneta, morto già da molto tempo, portava un nome falso; che era stato +diseredato, scacciato dalla sua famiglia per avere sposata lei, e che +era il figlio secondogenito del duca dell'Isola... + +--Non più dubbi, esclamò il conte; e se queste prove... + +--Lasciate che io continui, signor cavaliere, è necessario per qualche +momento ancora. + +--Affrettatevi, disse l'ufficiale con qualche vivacità e con sdegno. + +--Mio padre proseguì;--la signora di Chiarofonte mi aveva incaricato +di consegnare una cassetta, quella che vedesti, e che contiene tutte +le prove di quanto ella asseriva, a suo figlio Federico, guerriero +della repubblica Veneta... + +Non potè più continuare; morì la notte istessa.... Dopo i primi giorni +di lutto, pensai al segreto rivelatomi; mi chiesi ciò che doveva fare, +esaminai la cassetta, che trovai nella stanza di mio padre. Tra le +carte, che provano in modo incontestabile la vostra origine, Federico, +trovai una memoria scritta dal vostro genitore, che vedrete, e nella +quale ei mostra desiderio che i suoi figli nulla sappiano, a meno che +la famiglia stessa faccia cercare di loro. In tal caso vi ordina di +accettare. Questa memoria è una specie di testamento, nella quale dice +anche che il nome di Chiarofonte lo assunse da una terra comperata nel +Vicentino. + +E senza prender fiato, come se temesse che la interrompessero. + +--Io, disse volgendosi a Federico, pensai tosto a mettermi in traccia +di voi. Partii per Venezia, dove avevo passato qualche mese con una +mia parente, e dove contavo stabilirmi. Là seppi che eravate alla +guerra contro i Turchi; il 6 ottobre avvenne la battaglia di Lepanto: +dai primi guerrieri, che giunsero di là, mi informai di voi; mi si +disse che eravate rimasto ferito, ma che presto forse giungereste a +Venezia. + +Vi giungeste di lì a non molto, ferito infatti; vi feci trasportare in +mia casa, perchè non volevo tardare a consegnarvi le vostre carte.... + +Ma intanto vi amai, e voi sapete quanto... Ah non ebbi il coraggio di +agitarvi inutilmente! Feci quanto desiderava vostro padre; lo feci +senza scrupolo, poichè egli nella sua memoria, il vedrete, dice che +nulla spera; perchè era stato costretto dal duca a firmare una +rinunzia assoluta al suo nome ed alle sue sostanze.... + +Spero, Federico, non mi condannerete dunque se tacqui sin qui. + +L'ufficiale non rispose, rifletteva; era colpito dalla importanza di +quella rivelazione. + +Il conte pure taceva; pensava, tra le altre cose, che probabilmente il +povero cavaliere dell'Isola era stato anche tradito, abbandonato da +quella donna, alla quale aveva tutto sacrificato.... + +Bisognerà, diceva tra sè, nascondere a tutti questa nuova onta!.. Mi +pare che questo giovane tacerà volentieri... Che ne direbbe il duca? +Sarebbe un altro imbarazzo. + +Federico chiese per prima alla moglie la memoria scritta da suo padre. +Era lunghissima, ed egli la lesse attentamente, e con viva emozione. + +Intanto il conte scorreva le altre carte. + +Vi era l'atto di matrimonio tra Emma X. ed il cavaliere dell'Isola, +firmato dal prete, di cui si aveva poscia coll'oro comperato il +silenzio, e l'atto di nascita del cavaliere dell'Isola. + +Eravi un biglietto dell'avo di don Francesco, col quale ordinava al +cavaliere suo figlio nei termini più duri di apporre la propria firma +ad un atto di rinunzia, col quale anche lo si diseredava, e che +gl'inviava da un servo fidato. + +È la pergamena distrutta da donna Livia, pensò il conte. + +Poi vi erano copie degli atti di nascita di Federico e di Gabriella e +diverse lettere, che il cavaliere dell'Isola conservava religiosamente +come ricordi della famiglia, tra le quali due della contessa di San +Giorgio. + +Dinanzi a quelle prove importantissime, autentiche, indiscutibili, il +cavaliere di Malta perdeva quasi la memoria di quanto aveva narrato +Camilla; comprendeva solo che quelle prove dovevano bastare anche per +don Francesco. + +L'ufficiale terminava allora la lettura dello scritto di suo padre. + +--Ebbene? gli chiese il conte. + +--Ebbene, rispose egli, mio padre mi ordina di accettare; ubbidirò. +Comprendo che desiderava vivamente che io portassi il suo nome, e che +lo avrà desiderato anche negli ultimi istanti di sua vita. + +--Sì; obbeditelo, riprese il cavaliere di Malta, è vostro dovere. + +E stendendogli la mano: + +--Voi siete mio cugino, gli disse; mi chiamo il conte di San Giorgio; +mia madre fu sorella al vostro genitore. + +L'ufficiale strinse la destra del cavaliere; entrambi erano commossi. + +Camilla li considerava sorridendo, mentre macchinava nell'animo mille +progetti. + +--Ora vi dirò come dovete condurvi per farvi rendere il vostro nome ed +i vostri beni. + +E dopo essersi arrestato un poco: + +--Il duca dell'Isola, fratello a vostro padre e nostro zio, morì nel +gennaio scorso: negli ultimi momenti di sua vita rivelò che il +cavaliere dell'Isola, creduto da tutti estinto, viveva forse ancora +nelle terre Venete sotto un falso nome, e che doveva aver figli. +Aggiunse che suo padre aveva perdonato al figlio diseredato un giorno, +ordinando gli si rendesse il nome e la terra di S... colle vastissime +dipendenze. Mio zio non lo fece; se ne pentì però amaramente, e +qualche momento prima di morire fe' distruggere l'atto fatale, ed +espresse il desiderio che si venisse in traccia di voi... Ma...--ed +esitò un poco.--Don Francesco, l'attuale duca dell'Isola, non divideva +intieramante le idee di suo padre moribondo... Credeva bastasse la +distruzione di quella pergamena.... + +Il povero conte si arrestò ancora... indi: + +--Egli non sa dunque ch'io sia venuto a cercarvi; ed io desidero lo +ignori sempre.... + +--Non vorrei che i miei reclami sollevassero contrarietà, interruppe +l'ufficiale. + +--Oh non temete; il duca sa benissimo che da un momento all'altro +potete reclamare; è il vostro diritto; vi consiglio a farlo valere. +Abbastanza foste spogliati, abbastanza soffriste della severità +eccessiva, colla quale si trattò vostro padre, che gioirà nel suo +sepolcro; egli che tanto desiderò veder placata la famiglia.... Io vi +parlai con franchezza, ma del resto sono certo che tutto procederà +quietamente e benissimo.... Anzi dirò di più; è per miei particolari +motivi che desidero non si parli di me al duca. + +--Non temete; ve ne do la mia parola, esclamò Federico. + +--Voi pure, Signora? + +Camilla s'inchinò in segno d'assenso con molta nobiltà. + +--Voi, continuò il conte, reclamerete appena saremo in Sicilia. + +--È là che dimora la famiglia di mio padre? + +--Sì, a Catania. Bisogna affrettare le cose; quando potrete voi +seguirmi? + +--Fra qualche giorno, lo spero. + +--Quanto a vostra sorella, vorrei farvi qualche domanda. + +Camilla ascoltava con ansietà. + +--Ella mi sembrò assai singolare; le sue reticenze, i suoi discorsi +sconnessi, dai quali non potei trarre che congetture incomplete, mi +fecero temere che sia disgustata con voi.... Desidererei vivamente +rischiaraste i miei dubbj in proposito. + +Ah! pensò Camilla, se non avessi già parlato a Federico! ma ormai la +cosa è fatta. + +--Mia sorella, rispose l'ufficiale pensieroso, non la vedo da qualche +tempo, ma non sono disgustato seco. Ella si maritò mentre ero assente. + +La delicatezza aveva suggerito al giovane questa risposta. Accusar +Gabriella, che del resto erasi maritata, sarebbe stato far credere al +conte ch'ei tentava farla escludere dalla famiglia, temendo divider +seco i diritti di entrambi. + +--Allora, disse il cavaliere, cercheremo persuaderla venir con noi in +Sicilia. È giusto ch'ella pure.... + +Camilla fremette, ma non si perdette d'animo. Aveva già pensato qual +partito adottare in tal caso. L'ambizione l'aveva messa in una +posizione difficile, ma aveva ingegno bastante per escirne. + +--Io la credo molto sofferente, proseguiva il conte; ella m'interessa +assai! La sua meravigliosa rassomiglianza colla famiglia dell'Isola fu +un vero bene, ripeto; fu essa che mi guidò. Guardate il ritratto di +mia madre, col quale soltanto potei persuadere vostra sorella della +verità delle mie parole. + +E mostrò l'effigie della contessa ai due sposi. + +Essi misero una esclamazione di sorpresa. + +Dunque colei era necessaria, pensò Camilla. + +--Questa rassomiglianza è straordinaria davvero, disse Federico +contemplando il ritratto. + +Vi fu un istante di silenzio. + +Il conte lo ruppe per dire all'ufficiale: + +--Sentite, cugino; il cavaliere vostro padre disse a voi, a tutti che +sua moglie era morta, mentre eravate bambini: sembra da ciò +desiderasse assai lo si credesse, e noi continueremo a rispettare ii +suo desiderio. + +--Avete ragione, conte, rispose Federico stringendogli la mano; vi +ringrazio, e nemmeno a mia sorella io nulla dirò. + +--Sono lieto di aver trovato in un guerriero valoroso il figlio del +cavaliere dell'Isola; ah quanto mi duole che egli non abbia vissuto +abbastanza! + +Federico sospirò. Per qualche tempo egli ed il conte serbarono il +silenzio. + +Camilla non voleva turbarlo; la sua aria pensierosa si spiegava colla +parte, che la provvidenza sembrava averle dato in quel riconoscimento. + +--Dunque, disse il conte alzandosi, fra qualche giorno partiremo +insieme. + +E dopo aver salutata Camilla, e stretta nuovamente la mano +dell'ufficiale, escì. + +Quando furono soli, Federico si volse a sua moglie; la fissò qualche +momento senza profferir parola, come attendesse da lei una +spiegazione, indi: + +--Perchè quando vi sposai non mi svelaste il segreto? + +Il suo accento era più triste che severo. + +--Il perchè ve lo dissi, rispose Camilla: certo feci male, lo +comprendo pur troppo ora che ricupererete tutti i vostri titoli... +Ohimè! quale distanza mi separerà da voi.... Perdonatemi.... + +Ella era sì bella, che pochi uomini avrebbero avuto il coraggio di non +perdonarle. + +Federico non l'amava appassionatamente, ma, bisogna dirlo, era lungi +dall'essere insensibile a tanta bellezza. + +Poi Camilla gli aveva prodigato sì affettuose cure, con tanta gioja +gli aveva data la sua fortuna, respinto per lui l'amore di tanti.... +Ah! tali memorie non si possono facilmente cancellare. + +Ed egli mostrò persuadersi delle ragioni, plausibili del resto, che +Camilla adduceva per giustificarsi. + +--Voi non siete contento, Federico, gli diss'ella dopo qualche tempo, +di riacquistare il nome di vostro padre?... Mi sembrate sì +preoccupato!... + +--Gli è che non vorrei essere considerato come un intruso da questo +duca dell'Isola, e conto lasciar la Sicilia appena sarò reintegrato +ne' miei diritti. + +--Ah volete ritornar qui? + +--Sì, il più presto che mi sarà possibile. Ve lo confesso, è soltanto +per ubbidire mio padre che accetto; Il nome, che ora porto, non mi +appartiene; e ciò mi fa desiderare riprendere quello della famiglia. +La nostra condotta non lo disonorò. + +Camilla rabbrividì a queste parole. Ah nessuno, disse a sè stessa, +nessuno saprà ciò ch'io feci! + +--E Gabriella? riprese poi Federico; udiste? Verrà con noi; io non +voglio accusarla in faccia al conte. + +--Vi approvo, ed anzi.... + +--Ah! interruppe l'ufficiale, a voi avvengono cose, che hanno del +prodigio.... + +Camilla impallidì. Dubitava egli? Ah sempre lo temeva.... E poi +raggiungerebbe ella lo scopo?... Il bene acquistato colla colpa vien +pagato da molte torture. + +--Non so che dire, rispose; io stessa ne sono maravigliata.... Quante +volte non fui per confidarvi tutto!... La sera, per esempio, che vi +narrai della fuga di Gabriella, ero quasi decisa a parlare, a non aver +più segreti per voi, ma non osai.... Mi sono ora levata una gran spina +dal cuore. + +Vi voleva veramente molta dose d'ipocrisia sfacciata, per aggiungere +questo con viva emozione. + +E di lì a poco: + +--Sentite, disse al marito, non rimproverate vostra sorella. + +--Io non intendo farlo. + +--Voglio dire, trattatela come se io non vi avessi parlato.... Mi +sembra meglio ch'io vada sola da lei appena giunti a Rimini. Le dirò +che tutto ignorate, altrimenti si mostrerebbe troppo imbarazzata anche +davanti a quel cavaliere. Del resto voi diceste al conte che non +eravate sdegnato con Gabriella, dunque è necessario agire così. + +--È vero: alfine fu maritata; è meglio evitare ogni spiegazione. + +L'ufficiale si mise a passeggiare su e giù per l'ampia sala: + +--Quali avvenimenti! mormorava, e non è un sogno?... Basta, mi +regolerò secondo le circostanze.... + + + + +XIII. + + +Il conte di San-Giorgio aveva ottenuto il suo scopo, ed i desiderii di +donna Livia si realizzavano. + +La colpa del padre di don Francesco stava per venir riparata: i figli +del cavaliere dell'Isola riacquisterebbero i loro diritti, quei figli, +che il conte aveva tante volte disperato rinvenire. + +Ed erano degni del nome, che gli attendeva. + +Uno era un ufficiale valoroso, considerato; l'altra una donna triste e +sofferente, ma che nulla di male aveva fatto. + +Nulla eravi in essi, che potesse dare a don Francesco pretesto di +arrossirne. Egli, perdonando alla sua sposa la distruzione della +pergamena, doveva essersi preparato a subir le conseguenze di una tale +distruzione, benchè poi con tanta pertinacia si fosse ostinato ad +ottenere il silenzio di tutti, benchè tanto contrario ad una +riparazione. + +Ecco quanto dicevasi il cavaliere di Malta: ecco ciò che andava +ripetendosi.... Eppure non era tranquillo! + +Tristi contraddizioni del cuore!... + +Egli, che il giorno prima ancora avrebbe data una fortuna per sapere +quanto sapeva, si domandava ora involontariamente se il progetto di +donna Livia non fosse stato troppo ardito. Per lei sola se lo +domandava, per lei soltanto temeva!... + +Era forse frutto della solita tendenza, che si ha di trovar cagione di +rammarico in una meta appena raggiunta? dietro cui si corse per molto +tempo? + +Pure il conte era ansioso di veder restituire ai suoi cugini +sconosciuti sin là quanto loro si doveva; ma avrebbe voluto fare egli +stesso tale restituzione. + +Nè Gabriella nè Federico avevano accolto con trasporto la rivelazione, +che li riguardava; in entrambi eravi più sorpresa che gioja. + +E l'ufficiale, dopo i primi istanti di meraviglia, fors'anche di +soddisfazione, aveva mostrato accettare, consentito a reclamare più +per obbedire al padre, che per altro. + +Quel giovane sembrava assai suscettibile; tale suscettibilità, +lodevole certamente, potrebbe però cagionar gravi mali se don +Francesco non si persuadeva tosto. + +In tal caso che avverrebbe? + +Federico aveva promesso fingere di reclamare soltanto per aver saputo +la morte del fratello di suo padre.... Ma forse qualche sarcasmo del +duca, qualche parola offensiva di lui potrebbero spingere l'ufficiale +ad un estremo.... senza volerlo, potrebbe dire di non essersi +presentato da sè. + +Ed allora?... Donna Livia?... + +Il cavaliere di Malta si preparava ad una tale evenienza, ed era +risoluto di addossarsi allora tutta la responsabilità del progetto +generoso, ma forse imprudente della duchessa; scongiurar lei a +lasciarlo fare. + +Ella gli aveva detto che un duello tra lui ed il duca l'avrebbe +addolorata, ma qual altro rimedio in sì triste caso? Il conte non ne +scorgeva alcuno. Basta, pensava, per quanto possa penare in +disubbidirla vi sarei forzato. Se rimango vincitore, ebbene? Farò il +possibile per non ucciderle il marito; se il vantaggio rimane al duca, +ciò che può avvenire benissimo perchè ei si batte perfettamente, la +mia morte avrà evitato dei mali a donna Livia. + +Ma ella forse non lo permetterà.... Cielo! il suo coraggio potrebbe +perderla. + +Ah! ora vedo tutti i pericoli del suo progetto!... E se avessi +persuaso questo nostro cugino ad una rinuncia? sarebbe stato facile +condurvelo, come anche sua sorella.... Ed invece lo esortai a +reclamare.... Ma era mio dovere.... Operando altrimenti sarebbe stato +mancare a mio zio moribondo, che mi volle presente alle sue +confidenze, alle sue disperate preghiere!... E donna Livia non mi +approverebbe!... + +Eppure i miei timori riguardano lei sola! Ah! senza lei non sarei +stato, no, sì sofferente col duca.... + +Poi in coscienza io non posso prestarmi ad una spogliazione indegna; +ne proverei eterno rimorso!.. Basta, il dado è gettato!... Ed io, che +approvai le idee di donna Livia, che feci quanto ella mi chiese, non +devo arrestarmi!... + +Penserò al modo migliore.... Chi sa?... Questo mio cugino non pare +disposto a fermarsi in Sicilia; tanto meglio... Tutto si potrà forse +fare senza scandali, ed il riconoscimento non lascerà odj dietro a sè, +od almeno tali odj non avranno conseguenze. + +Sarebbe possibile terminar tutto in pochi giorni.... La terra di +S..... è pronta, e don Francesco non può rifiutarsi ad una +restituzione.... + +Ma.... Tutto questo pensava, passando dal timore alla speranza e +ritornando poi al timore, sì ritornandovi. Egli, il cui freddo +coraggio era stato tante volte ammirato dai suoi valorosi confratelli! + +Comprese però che il meglio per lui, la cosa più utile per donna +Livia, onde sottrarla alla collera del duca, era agire con +precauzione: fare che don Francesco non sospettasse il vero. + +Già aveva cominciato chiedendo a Federico ed a sua moglie il silenzio +sulla parte da lui avuta.... Eppure non era poco sacrificio per lui +mostrar temere ogni contrasto col duca. Donna Livia non sapeva forse +abbastanza quanto il povero conte avesse sofferto per obbedirla, +quanto preferitala al suo amor proprio.... + +Ma finalmente egli prese il suo partito. + +Gli sembrava aver trovato il mezzo di condurre il duca ad una +restituzione senza garrir seco, senza ch'ei potesse offendere +Federico. + +Aveva scorta la via, era risoluto a seguirla, ad additarla al figlio +del cavaliere dell'Isola. + +In essa molto sperava.... Ah che avrebbe dato per indovinare la +fine!... per volgere ad un tratto molte pagine del libro della vita! +essere cioè a Catania, e veder tutto terminato! + +Ma la vita è un libro, che si è forzati a leggere poco per giorno, +quel poco soltanto, che la Provvidenza destina, e di cui non si può +indovinare il termine. + +Il conte di San Giorgio lo sapeva; egli, tormentato da sì lungo tempo +da preoccupazioni, che mai avrebbe sospettate in passato! + +Comprendeva che donna Livia aveva avuto ragione nel dirgli che non +bisogna mai tentare d'indovinar l'avvenire! + +Sì, ei doveva soltanto prepararsi alle circostanze difficili, nelle +quali potrebbe trovarsi; serbarsi calmo, non temere. + +Il modo singolare, con cui Camilla possedeva le carte del cavaliere +dell'Isola, quel lungo tacerne col marito, la di lei narrazione gli +avevano fatto, per dirla, una certa impressione; ma poi finì per non +darsene più pensiero, che troppo era preoccupato d'altro. + +D'altronde gli erano accadute tante cose strane che era in posizione +di non maravigliarsi più di nulla. + +Lo smarrimento della valigia, grazie a cui il padre Leone aveva veduto +il ritratto della contessa di San Giorgio, parlatogli di Gabriella: la +storia istessa del cavaliere dell'Isola, tutto ciò non aveva anch'esso +dell'inverosimile? + +Soltanto le persone, che camminano sempre nelle vie strette ed eguali +della vita monotona, possono stupirsi, non prestar fede a quanto esce +dal consueto. + +L'indomani, alla sera, il cavaliere di Malta ritornò in rasa di +Federico. Vi fu accolto perfettamente. + +L'ufficiale lo ringraziò di nuovo della premura, ch'ei si era preso +per iscoprire dei parenti ignoti, portar loro il perdono di una +famiglia riconciliata. + +Il conte rispose con affettuose parole; credette inutile parlar ancora +del duca. + +Camilla non prendeva al colloquio che una parte secondaria e passiva. + +--Avete ottenuto il vostro permesso? chiese il conte all'ufficiale. + +--Sì, rispose egli, più presto di quanto credevo. Ho parlato col +governatore. + +--Ora vi dirò il modo, con cui dovremo agire. + +--Vi ascolto, cavaliere. + +Era la sera, come fu detto. Una dolce luce, projettata dalla lumiera +d'argento, si spandeva nella sala. Le tappezzerie formavano come +un'alcova intorno alle seggiole di Federico e del conte, e +comprendevano nella specie di circolo da esse tracciato anche Camilla, +che stava un po' più lungi. L'ambiente, l'ora, il luogo invitavano +davvero a parlare di cose delicate e segrete. + +Quella donna sì ammirabilmente bella, quel cavaliere di Malta dai +tratti regolari, fortemente improntati e severi, quel bell'ufficiale, +che accarezzavasi preoccupato i baffi fini e nerissimi, formavano un +quadro, che avrebbe impressionato qualunque immaginazione. + +Quanti si sarebbero soffermati ad osservarlo, trattenendo il respiro, +per tema di vederlo svanire al menomo soffio! + +Quanti forse si sarebbero augurati in uno di quei personaggi, che a +primo aspetto sembravano tanto favoriti dalla natura, dalla fortuna! + +Quanti avrebbero desiderato un loro sorriso! + +E se avessero conosciuto il vero, gli è con orrore che si sarebbero +allontanati da quella donna sì bella, riguardato con compassione il +suo sposo, e fors'anche il conte di San Giorgio, per tanti motivi +pensieroso, tormentato da un amore vivissimo, destinato pur nondimeno +ad essere eterna chimera! + +È così che molte volte, ingannati dall'esteriore, si ammira chi si +dovrebbe disprezzare, si invidia chi è di noi più infelice. + +--Ecco quanto ho pensato, disse il conte a Federico. Vostro padre era +figlio della seconda moglie del nostro avo; lo avrete compreso dalle +carte che possedete. Il duca, morto nel gennajo scorso, e la contessa +di San Giorgio erano nati dal primo matrimonio. + +--Ebbene? + +--La madre del cavaliere dell'Isola ha ancora un fratello, superiore +in un convento di cappuccini, tenuto in gran conto dal papa, e che +gode molta opinione presso la nobiltà siciliana. È della famiglia +principesca della Concordia, e l'unico parente materno, che vi rimane. +Quando vostro padre fu scacciato, egli era a Roma, a quanto ne udii; +al ritorno in Sicilia avrà creduto, come tutta la famiglia, che suo +nipote avesse perduto la vita in una guerra lontana. Sino alla morte +del duca nostro zio, io pure credetti sempre lo stesso. Avrete forse +compreso anche questo dalla memoria scritta da vostro padre. + +Federico annuì, ma non interruppe il cavaliere di Malta; Camilla fece +altrettanto. + +--Ora dunque, proseguiva il conte, io penso essere a quel vostro +parente che prima dovremo indirizzarci, mostrargli le prove, che +attestano in modo indiscutibile la vostra identità, incaricarlo di +reclamare al duca, e fare presso lui i primi passi. Accetterà con +gioja; io non lo conosco personalmente, perchè dopo la creduta morte +di vostro padre mantenne colla famiglia soltanto relazioni lontane, ma +so che amava molto suo nipote, e che assai si dolse del perderlo. +Credo che, operando così, giungerete presto e senza difficoltà alcuna +a farvi rendere il vostro nome e le vostre sostanze. + +--Infatti, disse Federico riflettendo. + +Indi: + +--E mio padre non avrà mai scritto a questo zio? + +--Vostro padre sapeva che, sin quando esisteva l'atto, col quale lo si +diseredava, e dove egli stesso aveva firmata la sua rinunzia, sarebbe +stato inutile ogni tentativo. + +--È vero. + +--D'altronde non avrà ardito confessare allo zio l'errore.... +giovanile.... pel quale era stato scacciato. Se gli avesse detto che +per tale errore il duca lo aveva punito, suo zio, anche perdonandogli +per tenerezza, lo avrebbe esortato a subire in pace la punizione +inflittagli dal duca. Poi vostro padre era di natura mite; si sarà +spaventato all'idea di suscitar delle lotte, di ridestare la terribile +collera del suo genitore, che lo aveva maledetto. + +Federico sospirò. + +--Ma di quella maledizione, proseguì il conte, il duca si era pentito +poi; intieramente la revocò; e se i suoi desideri fossero stati +esauditi, i suoi ordini seguiti, il cavaliere dell'Isola già da +vent'anni avrebbe riacquistato i diritti perduti, e la posizione +ov'era nato; perchè, quantunque il duca fosse stato spinto +dall'orgoglio ferito, dalla collera a punirlo, lo aveva in passato +amato moltissimo, in modo affatto esclusivo.... Ah vostro padre fu +molto infelice!... Espiò crudelmente un istante d'oblio.... + +Il conte era lì per aggiungere:--E nemmeno l'amore gli rimase!--ma +credette meglio non dirne nulla. + +--Farò quanto mi consigliate, disse dopo un momento Federico; è molto +vecchio questo mio zio? + +--Credo di si; fu anche padrino a vostro padre, che si chiamò Anselmo +come lui. + +--Ma a questo zio dovrò dire, mi sembra, che voi, conte, mi riferiste +che si era perdonato a mio padre? domandò l'ufficiale con esitazione. + +--Sì certamente è necessario, che altrimenti non saprebbe come agire. +Io stesso vi accompagnerò da lui; gli narrerò ogni cosa: la +disperazione del duca nostro zio negli ultimi istanti di sua vita; la +distruzione della pergamena; come io vi scoprii.... non vi ho nessuna +difficoltà. Sono certo ch'ei mi prometterà il silenzio con don +Francesco. + +--Mi duole veder questo signore così contrario ad una riparazione. + +E l'ufficiale aggrottò alquanto le sopraciglia. + +Il conte, benchè si sentisse tratto a temere più di lui, lo rassicurò +invece. Donna Livia lo avrebbe certamente approvato. Ella, se anche i +figli dei cavaliere dell'Isola avessero rinunciato, non avrebbe +permesso che il duca conservasse a lungo ciò che loro spettava. Don +Francesco non aveva il diritto di opporsi ai voleri dell'avo, agli +ordini del padre moribondo; persistendo nella sua ingiustizia, +finirebbe per pentirsi anch'egli, per quanto l'istante del pentimento +sembrasse assai lontano. + +Penetrato da queste idee, il conte disse a Federico che i suoi reclami +erano troppo giusti, perchè il duca non gli accettasse tosto. Ed +aggiunse: + +--Egli è ricchissimo egualmente; sua moglie pure; senza il menomo +danno può rendervi quanto spettava a vostro padre. Don Francesco non +disse mai, ve lo giuro, che, ove vi presentaste, si rifiuterebbe a +fare il suo dovere.... Credeva inutile cercarvi per certe sue idee, ma +non per interesse. + +Il cavaliere scusava il duca, quantunque fosse ben lungi dall'amarlo; +ma donna Livia sarebbe stata contenta di queste sue parole; non aveva +ella detto voler credere don Francesco traviato soltanto da +pregiudizii, spinto all'ingiustizia senza comprenderla? Nessuna donna +certo poteva essere amata con maggior abnegazione ch'ella lo fosse dal +conte.... Quell'amore si compendiava in una sola parola: sacrificio! +Era tale che egli rimaneva freddo dinanzi alle più seducenti bellezze, +e non sentiva per loro più di quanto sentisse per Camilla: una +passiva, glaciale ammirazione. Senza la duchessa non ne avrebbe mai +amata alcuna.... Tutte, tranne lei, tutte gli erano sempre state +indifferenti. + +Le ultime parole del cavaliere parvero persuadere affatto l'ufficiale. + +--Vi credo, conte, rispose, ma voi non verrete a Catania? + +--No: dopo avervi accompagnati da vostro zio, dopo aver combinato seco +ogni cosa, vi lascerò. Attenderò segretamente in una mia casa isolata, +vicina alla città, l'esito dei vostri reclami; indi partirò per +Malta.... Io fui sempre lontano dalla Sicilia; è miracolo mi vi sia +trovato all'epoca della morte del duca. + +Federico rifletteva. + +Il conte desiderava un poco sapere di qual famiglia fosse Camilla; era +ricca, ma null'altro gli era stato detto di lei; per questo, dopo +qualche momento, le chiese se fosse anche nata in Dalmazia. + +--Sì, rispose ella. + +--Vi avete ancora dei parenti? + +--Nessuno. + +Il conte era poco soddisfatto, e non sapendo come fare altre domande: + +--Vi piaceva stare a Venezia, signora? le disse. + +--Moltissimo. + +--Ha lasciato quella città per motivi di salute, interruppe Federico. + +In quel momento la porta si aprì. + +Era un servo: + +--Un capitano, disse all'ufficiale, desidera parlare a vossignoria; +attende nella stanza attigua. + +--Sarà qualche amico, che verrà a salutarmi, disse Federico alzandosi. +Avrà udito che chiesi un permesso; perdonate, conte, è l'affare di un +istante. + +--Andate pure, vi attenderò. + +L'ufficiale escì. + +Allora Camilla si volse al cavaliere di Malta, e con qualche +esitazione: + +--In verità, disse, mi sembra un sogno che Federico stia per +acquistare il nome di suo padre; mai lo avrei creduto; per questo non +parlai prima. Ero sempre perplessa però; quelle carte erano una grande +responsalità. + +--La vostra situazione infatti, signora, fu penosa, lo comprendo. + +--E lo è ancora. + +--Perchè? + +--Io non sono nobile, benchè la mia famiglia fosse molto ricca.... +Temo che i parenti di Federico non assomiglino tutti a voi, signor +conte. + +E si arrestò. + +Egli era per risponderle che non s'ingannava, ma tacque. + +--Temo, prosegui ella, si possa nutrire per me dell'allontanamento. + +--Oh non affliggetevi per questo, signora; nessuno sarà sì +ingiusto.... D'altronde, aggiunse con indifferenza, vostro marito pare +non voglia stabilirsi in Sicilia, sicchè i vostri rapporti colla +famiglia del duca avranno breve durata. + +--È vero. + +--Agendo come stabiliamo, tutto terminerà presto. + +--E dove ci imbarcheremo? + +--A Rimini, mi pare, dopo aver preso con noi vostra cognata. + +--Mio marito desidera che io la istruisca di tutto, la disponga a +partire.... Ella è assai timida, come avrete veduto, signor conte, +e.... + +--Dunque vi conosce? interruppe egli. + +--Sì. + +--Non capisco perchè non mi fece parola di voi, signora. + +--Sarà stato per imbarazzo, per confusione. + +--Certamente. + +--Ciò è naturale in lei; suo marito, a quanto ella mi narrò, la teneva +sempre rinchiusa: vivevano in una loro terra affatto isolata. + +--Bisognerebbe però persuaderla proprio a partire con noi.... Desidero +che venga riconosciuta nello stesso tempo di vostro marito. Poi +probabilmente lo zio, di cui parlai, si dorrebbe di non vederla. + +--Oh verrà! + +Camilla era decisa a convincer Gabriella; le sembrava meno pericoloso +tenerla sotto la sua sorveglianza per qualche tempo, anzichè lasciarla +libera, ora che Federico avrebbe per necessità in avvenire rapporti +con lei. + +La dalmatina contava per riescire in una di quelle sequele continue di +equivoci, di mezze parole, male interpretate, fraintese, che alle +volte mantengono a lungo in errore; in una di quelle situazioni +insomma che, abilmente preparate, abilmente mantenute, rendono +impossibile a due persone, anche vicine, di spiegarsi intieramente. + +Camilla aveva già principiato a porre, e porrebbe poi affatto, +Gabriella e Federico in tale posizione. Ma prima occorreva veder sola +la cognata. + +Di qui i grandi riguardi, che diceva indispensabili verso una donna +così timida e sofferente; la necessità ch'ella dovesse prepararla poco +a poco alla partenza. + +Intanto Federico rientrò. Come aveva detto, erasi trattato +semplicemente di ricevere i saluti d'un suo compagno d'arme, uno +spagnuolo, col quale aveva contratto qualche amicizia. + +Era sempre con un vivo sentimento d'interesse e di simpatia che il +conte arrestava i suoi sguardi sull'ufficiale. Provava un vero senso +di pena nel pensare che quel bel cavaliere, adorno di tanti pregi, +sarebbe stato eternamente straniero alla famiglia, se i desiderii di +don Francesco si fossero realizzati. + +Dopo essersi trattenuto ancora qualche tempo, il cavaliere di Malta si +congedò. + +--Addio dunque, cugino, disse a Federico, ormai vi considero come un +parente. + +--Io, conte, rispose, attenderò ancora a chiamarvi cugino, quantunque +come tale mi siate già caro. + +Quelle esitazioni, quella delicatezza accrescevano nel conte il +desiderio di veder presto l'ufficiale autorizzato a portare il nome, +che gli spettava, ed escire da una situazione precaria. + +--Ora permettetemi che io vi accompagni al vostro alloggio, conte, +disse ancora Federico. + +--Accetto con piacere, rispose il cavaliere di Malta inchinandosi a +Camilla. + +Ed escì col cugino. + +Dopo aver camminato qualche tempo in quella vecchia parte di Milano +scambiando poche parole sul misterioso affare di famiglia, che +egualmente li preoccupava, Federico domandò al conte se fosse entrato +nella chiesa di Sant'Ambrogio, innanzi a cui passavano. + +--Sì, rispose egli. Quest'oggi ho girato molto la città, e no ho +vedute le cose più degne di attenzione. Ho ammirato il duomo, che, +quantunque non terminato, mi destò meraviglia; molte altre chiese; le +vie principali; i palazzi, e sopratutto presi piacere ad osservare le +fabbriche d'armi, per le quali va tanto celebre Milano. Acquistai anzi +due magnifiche spade, che forse serviranno pei Turchi, nel caso +volessero prendersela ancora coi cavalieri di Malta. + +Federico sorrise. + +Io pure li conobbi i Musulmani a Lepanto, disse; e me ne lasciarono +ricordo. + +Erano intanto giunti dinanzi alla locanda, ove alloggiava il conte. + +I due cugini si separarono, ripetendosi: + +--A domani. + + + + +XIV. + + +Dodici giorni dopo Gabriella era sola, più che mai spaventata ed +atterrita. La sua povera ragione si smarriva in mezzo alle idee +orribili, che la tormentavano. + +Dal dì che il conte di San Giorgio era venuto in sua casa, la vita era +stata per lei un vero peso. + +Che mai sarebbe avvenuto? + +Fu al cavaliere di Malta che prima pensò, udendo quella mattina +battere alla sua porta, ove non si presentava quasi mai alcuno. + +Ordinò si aprisse, ma non più colla speranza, colla fiducia, colla +quale altra volta aveva ordinato d'introdurre il conte, credendolo +Marco. + +Attese tremante. + +La persona che aveva battuto entrò sola, e rinchiuse l'uscio dietro a +sè. + +Era una donna: era Camilla. + +Gabriella mise un grido, ma debole, ma soffocato. + +Sua cognata si avanzò verso di lei; le si assise vicino; le prese una +mano. + +--Non vi spaventate, Gabriella, disse con accento insinuante. Io sono +venuta a chiedervi perdono. + +--Perdono! mormorò la giovane vedova attonita, ma pur sempra paurosa. + +--Sì, ascoltatemi, ve ne supplico. Ma ditemi prima che di me non +temete. + +Camilla non sorrideva come al solito; pareva anzi assai triste, e +forse quella tristezza, grazie ai timori che l'agitavano, non era +simulata. + +Nella povera Gabriella destò una specie di compassione. + +--Parlate, signora, balbettò. + +--Gabriella, io non voglio negare i torti, che ebbi verso voi; ma se +sapeste per qual motivo possente fui costretta ad assecondare vostro +marito, avreste pietà di me, fors'anche mi compatireste. + +Gabriella aprì i suoi languidi occhi, li fissò in volto a Camilla, tra +la timidezza, il timore, l'emozione. Ella pensò a Marco, pensò che la +causa da lui addotta per giustificare Camilla doveva essere vera. + +«Sì, disse tra sè, queste parole mi provano che mio marito conosceva +la sua origine, e ch'ella ne comperò il silenzio.» + +Pure non era certo rassicurata: Marco non le aveva anche detto di +diffidare di Camilla? + +Ma ella non poteva molto riflettere; ogni sua forza di spirito si ora +esaurita sin da quando il conte di San Giorgio era venuto a porla +sossopra.... Ed anche di quel cavaliere, dei segreti, dei parenti, ai +quali egli aveva accennato, parlerebbe Camilla?... + +Gabriella, dopo qualche istante d'angoscioso silenzio, non potè far +altro che dire alla dalmatina: + +--Continuate. + +Ed ella continuò. + +--Sì, disse; voi, mia cara, mi compatireste.... + +Ah! Ella non immaginava la visita di Marco a Gabriella, e ch'ei le +avesse rivelato ciò che tanto ella temeva. Eppure il genio del male +che la favoriva aveva voluto che quella visita, che quella rivelazione +servissero a persuadere la giovane vedova. + +--Ma ora, proseguiva Camilla, devo dirvi quanto sono pentita delle +minacce che vi feci in Bologna. + +Gabriella fremette. + +--Ohimè! che cosa avrete voi pensato della sposa di Federico, del +fratel vostro? + +Nessuno mentiva meglio di quella donna; possedeva tutte le doti che +illudono, che ingannano, e sapeva piegarsi a tutto. Ella, orgogliosa +per natura, soffocava quando era d'uopo l'orgoglio, e per scusarsi +innanzi a sè medesima, che talvolta ne sentiva il bisogno, dicevasi +che ben altri avrebbero agito come lei, se si fossero trovati nella +posizione sua. Le circostanze, ripetevasi, l'avevano trascinata! +Quanti non adducono a giustificazione tale scusa! + +E dessa talvolta viene tenuta buona anche da chi, negli istanti più +crudeli, terribili, non saprebbe mai ricorrere ad un delitto. + +La filosofia può compatire gli eccessi, essa, che conosce il cuore, ne +anatomizza le passioni; pure mai vedrà tali eccessi senza orrore, chè +allora perderebbe della sua grandezza, diverrebbe per eccessiva +indulgenza incitamento al male. + +Camilla, dopo qualche esitazione, proseguì: + +--Vi ho minacciata senza sapere che mi dicessi, e soltanto sotto +l'impressione della paura che mi metteste in disgrazia a Federico, che +tanto amo.... Perchè, guardate, io fui più sventurata che colpevole; +pure, prima che perdere l'amore di lui, sarei pronta a tutto.... o +piuttosto mi ucciderei qui.... in questa stanza.... + +I suoi occhi neri lanciavano fiamme. Gabriella la guardò con +terrore.... ma quella esaltazione di Camilla fu breve. + +--Io, riprese colla dolcezza di prima, vi dico questo perchè mi +comprendiate, Gabriella, e mai riveliate a Federico il vero.... Deh! +non fatelo!... Ed in eterno vi sarò riconoscente.... Iddio stesso ve +ne ricompenserà.... + +Come poteva ella parlar di Dio? + +Ma Gabriella, dessa lo aveva compreso, era divota, scrupolosa, e per +ridurla a ciò che voleva, le sembrava necessario ricorrere a Dio, +profferirne il nome! + +--Sì, se non per me, continuò Camilla, promettetemi il silenzio per +religione.... Voi mi eviterete di far male, altrimenti io mi +perderei.... + +La sua disperazione sembrava grande! Forse approfittava della sola +circostanza, in cui potesse giustificare quei trasporti, onde, una +volta almeno, sfogarsi dinanzi a qualcheduno. E quella disperazione, +che rivelava angosce orribili, commosse Gabriella, la convinse. + +Poi credette veramente che, non promettendo il silenzio, ella +toglierebbe quell'anima a Dio, rabbrividì a tale pensiero; ella, che, +dinanzi agli altari, con una fede pura, quasi fanatica aveva sempre +bisogno di pregare! + +Povera Gabriella! Più che per le agitazioni, i perigli del mondo, +l'amore, era nata per la vita contemplativa.... All'oscuro di tutte le +passioni, non sarebbe stata tranquilla, felice forse? + +E per obbedire a Dio, che ordina perdonare ai nemici, ella, benchè +confusa: + +--Vi perdono, mormorò, e giuro il silenzio che mi chiedete. + +Camilla respirò; il suo piano riesciva. + +--Grazie, disse stringendo le mani della cognata, grazie. + +Gabriella non rispose allora; che avrebbe potuto dire! Aveva provata +una sì violenta emozione, che la sua testa si spezzava. Si chiese un +istante se dovesse parlare di Marco a Camilla, ma la paura la +consigliò a non farlo. Era diffidente, senza essere avveduta. + +--Potrete voi guardarmi in avvenire senza timore? domandò Camilla. + +--Vi ho perdonato, signora; Dio m'impone di farlo intieramente. + +La dalmatina, benchè sì malvagia, fu scossa da quelle semplici parole. +Ma tali emozioni in lei erano sempre passaggiere. Una sola meta le +stava innanzi: per ottenerla era decisa ad altri delitti; dunque, come +poteva arrestarsi per così poco? + +«Tutto va bene, pensò.» + +--Perchè, disse a Gabriella, noi dovremo dimorare insieme qualche +tempo. + +La giovane vedova provò una sensazione penosa. + +--Ah! fu la sola parola che potè pronunciare. + +--Non avrete dimenticato la visita, che poco tempo fa, vi fece un +cavaliere di Malta; ei vi confidò che cercava di vostro padre, che lo +credeva suo parente. + +--Ebbene? + +--Ci fu dato fornirgli le prove necessarie.... se sapeste.... pare un +miracolo.... Basta, vi narrerò in seguito.... Insomma voi e Federico +non siete quelli, che credevate essere. Quel cavaliere non +s'ingannava.... Vostro padre portava un nome falso.... Egli era il +cavaliere dell'Isola, figlio secondogenito di un duca ricchissimo.... +Era stato diseredato, scacciato per aver contratto nozze ineguali. + +--Oh! dunque era vero? Ma già il ritratto, che quel cavaliere mi +mostrò.... + +--Sì, bastava per dare una certezza morale. La vostra gran +rassomiglianza colla famiglia dell'Isola fu causa che si scoprisse +tutto. + +«Ahimè? pensò Gabriella.... Certo ella avrebbe preferito esser +lasciata in pace.» + +--Comprendo, disse poi. Ah! mio padre l'avevano scacciato!... + +--Sì, ma gli si perdonò, e da gran tempo il suo genitore lo aveva +fatto. Ma il fratello primogenito tenne segreto quel perdono; soltanto +qualche istante prima di morire, nel gennajo di quest'anno, confessò +ogni cosa, si pentì ed ordinò venisse riparato. + +Gabriella non sapeva dir altro che qualche parola sconnessa.... Era +sorpresa?... agitazione?... nuovo terrore?... Forse; ma tutto ciò si +traduceva in un profondo abbattimento. + +--Ma perchè, mormorò, dite che devo venire con voi? Dove si vuole +condurmi? + +--Nella patria del vostro genitore. + +--Quale è dessa? + +--La Sicilia. + +--Cielo! sì lontano! Ma io non posso sopportare un tal viaggio. + +Camilla pensò che le conveniva persuaderla. + +--Non temete, le disse; anzi questo viaggio vi farà forse bene. + +--Ma gli è che vorrei rimanere, io! Ed i miei figli? + +--Bisogna vi rassegniate a quest'assenza, Gabriella, è necessario. Il +conte di San Giorgio, quel cavaliere vostro cugino, assicura che uno +zio materno di vostro padre, un superiore di cappuccini, il quale +verrà incaricato di ottenere presto il vostro riconoscimento e quello +di Federico, si dorrebbe se non ci accompagnaste.... Volete si +rimproveri vostro fratello di poco amore per voi? Certo ei non lo +merita.... Sarà già imbarazzato.... + +Gabriella aveva sempre amato moltissimo Federico, e forse nel +promettere a Camilla il silenzio aveva pensato che sarebbe stato +inutile e crudele affliggere suo fratello, poichè la dalmatina era +davvero sua moglie. + +--Sì, Federico desidera vivamente che ci accompagniate, riprese +Camilla; alfine quest'assenza sarà breve; tra poco potrete lasciar la +Sicilia e ritornare ove vi piacerà.... Pensate ai vostri bambini; +volete privarli della eredità, dei vantaggi grandi, che legittimamente +vi spettano? Nol potreste: un giorno ve lo rimproverebbero forse. + +--È vero. + +--Poi i vostri parenti sospetterebbero forse qualche cosa di male. + +--Oh! ma mi sembra che Federico potrebbe rappresentarmi. La mia +cattiva salute è sufficiente giustificazione. + +Più Camilla vedeva Gabriella contraria a partire, più pensava essere +necessario condurla a ciò. Non potrebbe ella in quell'intervallo +recarsi a Venezia dalla signora Lorini, vedere Marco fors'anche? E +quando Federico andrebbe da lei per informarla dell'esito dei loro +reclami, tutto forse sarebbe perduto per Camilla. Per questo proseguì +nella solita via. + +--V'ingannate, nol potreste. Poi il conte, vedendovi sì indifferente, +ne rimarrebbe offeso: dareste dispiacere a tutti, ed a voi, ai figli +vostri rechereste danno. Ve lo dissi, è per poco tempo. I bambini +potete affidarli alla domestica: non è ella sicura forse? + +--Sicurissima, gli ama molto, per questo posso essere tranquilla. + +--Dunque, quando una risoluzione è necessaria, bisogna farsi coraggio +ed adottarla. + +Tutto questo dialogo Camilla lo aveva condotto colla maggiore +semplicità. Indi sospirando: + +--Se sapeste, quanto dispiace anche a me di venire.... + +--A voi? + +--Certamente; voi e Federico siete della famiglia, ma io, che non sono +nobile, verrò trattata forse con dello sprezzo. + +Era sì triste, che Gabriella s'intenerì: ella, che conosceva l'origine +di Camilla, ne provò compassione, ma nullameno la sua ripugnanza ad +andarsene con lei non si dileguava. + +--E.... questi parenti di nostro padre sono contenti poi tutti di +ritrovarci?... chè altrimenti mai io mi deciderei.... + +--Oh sì.... + +--Io non presagisco nulla di buono, dei perigli forse.... + +--Ma non vi è periglio alcuno.... Alfine non è necessario che abbiate +gran relazione colla famiglia dell'Isola.... Federico sulle prime +pensava come voi, era quasi per rinunziare.... + +--Oh! sarebbe stato meglio. + +--Ma non ardì farlo perchè in una memoria scritta da vostro padre, che +sta in mano di Federico, egli ordina a suo figlio di accettare se mai +la famiglia perdonasse.... Tale memoria la vedrete anche voi. + +--Allora comprendo, rispose Gabriella. + +Non trovava altre obbiezioni, eppure avrebbe voluto rimanere. + +--Siete decisa? + +--Se assolutamente si vuole che io parta.... + +--Nessuno vi costringe, ma vi si prega, disse Camilla con affettuosa +dignità. + +--Bene, verrò. + +--Ora, mia cara, credo che tutti saranno contenti. Federico disse al +conte di San Giorgio che vi eravate maritata, mentr'egli era assente; +così non vi si farà alcuna domanda sul vostro passato. + +Camilla ormai era salva. + +Di lì a poco si udì battere. + +Il cuore di Gabriella si strinse; era rassegnata, ma non di più. + +Quasi subito il cavaliere di Malta e l'ufficiale spagnuolo entrarono. + +La dalmatina aveva avuto appena il tempo necessario. + +Gabriella si alzò confusa, s'inchinò al conte e si avanzò verso il +fratello. + +Era sì pallida in quell'istante, sì commovente che l'ufficiale, il +quale era facile ad impressionarsi, non potè far a meno di +abbracciarla con tenerezza. Pensò che forse poco le rimaneva di vita, +e ch'egli alfine le doveva protezione ed amore. + +Ella provò un istante di gioja tra le braccia di lui. + +«Ah! pensò, perchè la fatalità vuole che io lo inganni tacendo? ma è +per non essere crudele parlando. Poi ho promesso; Dio vede le mie +intenzioni.» + +Il conte era lieto nel vedere che nulla di quanto aveva sospettato si +realizzava, e che Gabriella e Federico si amavano. + +Epperò si persuase sempre più che quella giovane donna era di testa un +po' debole. + +Le si avvicinò appena Federico l'ebbe abbracciata, la guardò con +dolcezza e le baciò la mano dicendole: + +--Vedete, signora, che non vi esortai invano a sperare.... Siete mia +cugina. + +Ella arrossì molto, rammentandosi in qual modo lo aveva ricevuto. +Tentò sorridere, e rispose a quei cordiali saluti il meglio che seppe. + +--Ella verrà con noi, disse Camilla. + +Gabriella non poteva più ritirarsi. D'altronde il conte e l'ufficiale +la ponevano in soggezione. + +Federico volle vedere i bambini, che vennero trovati vezzosi ed +accarezzati da tutti. + +Dopo qualche tempo, l'ufficiale si volse alla sorella, dicendole: + +--Ora vi lasceremo; dobbiamo partire domani, avrete appena il tempo di +prepararvi. + +--Verremo a prendervi noi di buon'ora, disse il conte alzandosi. + +E, dopo qualche altro saluto, Gabriella rimase sola. Era confusa, +sbalordita, ma l'affezione dimostratale da Federico, la gentilezza del +conte la confortavano. + +La prima cosa che fece fu di porsi a scrivere un biglietto: era per +Marco. Gli annunziava soltanto che partiva per la Sicilia col +fratello. + +Consegnò il biglietto alla sua domestica, dicendole: + +--Se viene qui un signore, chiamato Marco Sabbia a chiedere di me, +glielo rimetterai. + +Combinò ogni cosa colla fidata servente, le raccomandò i bambini, dopo +di che fu più tranquilla. + +Il mattino seguente il conte con Antonio venne a prenderla. Federico e +Camilla attendevano nel porto. + +Al momento d'imbarcarsi, un giovane cappuccino si avvicinò al conte di +San Giorgio, il quale lo salutò cordialmente. Era il padre Leone, che +sorrise vedendo Gabriella fra i compagni del cavaliere. + +--Questo giovane frate, disse il conte, appena il cappuccino si fu +allontanato, notò a caso la rassomiglianxa di Gabriella, che aveva +veduta molte volte in chiesa, col ritratto di mia madre; è grazie a +lui che vi ho ritrovati. + +--Infatti l'ho riconosciuto, interruppe la giovane; predicava a +Pesaro; si chiama il padre Leone, ed è del convento di Chieti. + +Camilla ascoltava con una certa trepidazione, ma non profferì parola. + +Era timore che quel frate conoscesse i segreti di Gabriella? + +Intanto entrarono nella nave. + +Camilla pensava che la cattiva salute di sua cognata le fornirebbe un +pretesto per non lasciarla mai. + +Per quali miracoli di dissimulazione doveva ella riescire a +scongiurare ogni pericolo durante quel viaggio; a far che nemmeno si +venisse a parlare ancora del modo, col quale ella aveva potuto fornire +le carte del cavaliere dell'Isola? + +Forse le preoccupazioni personali e vivissime de' suoi compagni +dovevano grandemente ajutarla. + +FINE DELLA PARTE SECONDA. + + + +PARTE TERZA + +La duchessa dell'Isola. + + + + +I. + + +Intanto a Catania succedevano altri avvenimenti. + +Il duca dell'Isola, dopo aver tentato invano ottenere da donna Livia +la promessa di un eterno silenzio sul segreto rivelato dal padre, ed +essersi sdegnato seco lei perchè gli rispondeva consentire a tacere +soltanto nella speranza che ei si persuadesse da sè a riparare quella +grave ingiustizia, aveva immaginato poi che tale risposta fosse una +scusa, una palliativa dietro la quale la duchessa voleva mettere al +coperto il suo orgoglio, onde non mostrare di cedere, obbedire al +marito. + +E ciò aveva detto con qualche ironia a donna Livia, che credette +meglio lasciarglielo pensare. + +Tal contegno di lei lo aveva convinto di aver dato nel segno; sicchè, +fino al ritorno del conte di San Giorgio da Malta, pensava poter +vivere tranquillo. + +Ed una specie di pace era rientrata nella nobile famiglia. I soliti +rapporti fra i suoi membri erano stati ripresi dopo poco tempo. + +Donna Rosalia aveva giurato al duca il silenzio senza la menoma +difficoltà, sapendo di poterlo fare senza scrupolo. + +Ella viveva sempre nelle stesse angosce; nulla sapeva delle intenzioni +del principe, nè della promessa fatta dal duca a donna Maria, o +piuttosto del patto conchiuso fra loro. + +La giovinetta continuava a piangere in segreto, compatita soltanto, in +segreto pure, dalla duchessa. + +Il principe degli Alberi veniva di rado assai al palazzo, perchè il +duca, all'opposto del padre, non amava le visite. + +Era sempre in presenza di tutti che il giovane parlava a donna Maria, +e per soggezione di don Francesco, si strano ed altiero, non osava +farlo a lungo, nè in modo che accennasse al loro amore. + +Talora però donna Rosalia sorprendeva tra lui e la sorella di quei +lunghi sguardi, che sono come il dizionario degli innamorati, e che +talvolta dicono più di un poema. + +E quegli sguardi la gettavano nella costernazione. Eppure tentava +illudersi ancora, ed almeno voleva attendere a perdere ogni speranza +l'ultimo istante; come il condannato a morte, che talora non vuol +persuadersi di dover perire se non al momento della esecuzione. + +E sì che il contegno di donna Maria poteva bastar solo a farle +indovinare il vero. + +La leggiadra bionda sembrava non darsi pensiero d'alcuno; si +tratteneva a lungo sola; era sempre sorridente; parlava poco col duca, +pochissimo con donna Livia, e trattava la sorella colla più completa +indifferenza. Mostravasi insomma contenta e calma, come chi sa di +trovare in un avvenire vicino sicure gioje, e se ne compiace in +anticipazione. + +Povera donna Rosalia! il suo cuore, lacerato da mille ferite, +indovinava prossimo l'ultimo colpo, lo attendeva, ma senza +prepararvisi. + +Don Francesco aveva sempre comandato in casa anche prima, perchè suo +padre mostrava per lui una deferenza che rasentava la soggezione; ma +ora era assoluto padrone; nessuno, nè anche nelle più piccole cose, +poteva contrastargli; era sempre accigliato, sempre burbero, ma sempre +però invaghito di donna Livia. + +Come mai avesse ella potuto cattivarlo tanto era un mistero. + +Forse perchè portato per natura a sprezzare i caratteri deboli ed a +desiderare soltanto il difficile? + +E l'indole ferma di donna Livia, la freddezza istessa contribuivano +mai a mantener viva la sua passione per lei? + +I cuori orgogliosi hanno degli strani capricci; alle volte sprezzano +ciò che facilmente potrebbero avere. + +In ogni modo è probabile che, ove al duca fosse toccata una sposa +troppo dolce e sommessa, se ne sarebbe presto annoiato. + +Ma a che frugare in certi lati reconditi del cuore? Pur troppo si +verrebbe a concluderne soltanto che talora la tenerezza soverchia +riesce a danno e nulla altro. + +Quante povere donne non lo provarono! + +Riguardo alla duchessa non sarebbe agevole definire ciò ch'ella +sentisse per suo marito. + +Comprendeva certo ch'egli l'amava con passione; ma quell'amore era di +tal natura, ch'ella non poteva spiegarselo. + +Mai il duca le aveva fatto un sacrifizio, e la di lui naturale durezza +distruggeva l'effetto, che forse la sua costante affezione avrebbe +potuto poco a poco ottenere. + +Egli aveva voluto donna Livia, benchè sapesse che ella non lo amava; +dunque gli bastava esserle marito. + +La duchessa evitava quasi di guardare troppo addentro in quel cuore +per tema di atterrirsi. + +Ma il sentimento del dovere, un figlio, più di due anni di convivenza +la legavano al duca; ed ella, sin dal giorno, in cui era stata forzata +a sposarlo, col cuore pieno di un'altra immagine, si era proposta di +fare il possibile onde avere per lui qualche affezione, e la sua +freddezza abituale col duca non assumeva mai il carattere della noja; +era troppo saggia per questo, giacchè don Francesco non avrebbe +tollerato troppo. + +Non imitava insomma quelle donne, che, anche mostrando accettare di +buon grado un marito, si propongono di odiarlo perchè hanno già amato. + +Volentieri ella avrebbe temperato la durezza del duca, come +sinceramente aveva desiderato evitargli una colpa, ed anche per lui +stesso tentato ripararla suo malgrado. + +Donna Livia non era certo una donna comune; vi erano nel suo cuore dei +tesori di sentimento, e nel suo spirito una rara facilità di +comprendere, d'indovinare. + +Poi era una di quelle persone capaci di sacrificar tutto all'onore +perchè hanno bisogno di potersi stimare. + +La giovane duchessa era forse un po' troppo seria, un po' troppo +inclinata alla tristezza; molti al vederla la giudicavano fredda, +fors'anche insensibile; nessuno immaginava quanto invece sentisse +vivamente, come s'affliggesse per mille motivi diversi. + +Certo ella meritava l'amore del duca, per quanto grande fosse; +soltanto una donna come lei poteva cattivar don Francesco, il quale, +prima di conoscerla, aveva sempre avuto per le donne la più grande +indifferenza, tanto che non aveva potuto decidersi più presto a +scegliersi una sposa. + +Egli era di un carattere difficilissimo; violento, superbo, dispotico +sopratutto; voleva che la duchessa non escisse mai, che non ricevesse +alcuno. Ma che importava ciò a donna Livia? In questo si uniformava +volontieri ai voleri del duca; ma la diffidenza, da cui comprendeva +essere dettati, la offendeva, come la offendeva la sorveglianza +continua, di cui si sapeva oggetto. + +Al suo castello però ella credeva essere più libera; pensava che il +duca si accontentasse, per osservarla, delle lunghe visite, che le +faceva sempre quando meno l'aspettava, e ad ore diverse. + +Per questo non aveva temuto dare al cavaliere di Malta un abboccamento +appena giunta al castello, la sera, in cui gli aveva affidato quella +missione, che si conosce. + +Dopo la morte del vecchio duca però donna Livia poteva difficilmente +recarsi al suo castello. Don Francesco, che prima ve la lasciava +volentieri, perchè il palazzo era frequentato da diversi cavalieri +amici e parenti, ora che quelle visite, grazie al suo contegno freddo +ed altiero, erano divenute rarissime, pretendeva non si dovessero +lasciar sole le sorelle in palazzo. + +Donna Livia aveva passato dunque tutto il resto del verno a Catania, +ove ella non era conosciuta che dagli sventurati pei numerosi suoi +benefici, per le sue elemosine intelligenti e segrete. + +................................................................. + +Una sera, in sul finir dell'aprile, la duchessa si trovava in giardino +colle cognate, quando don Francesco apparve sul principio di un lungo +viale. + +Donna Rosalia stava su di un rustico sedile, pallida e silenziosa, +come al solito. + +Donna Maria in piedi sfogliava sorridendo un fiore; la duchessa +passeggiava sola un po' più lungi. + +Il duca le raggiunse in pochi istanti; passando dinanzi a donna Maria +si arrestò. + +--Vi devo dare una nuova, le disse in modo da essere inteso dalle +altre; siete fidanzata, fra otto giorni sposerete il principe degli +Alberi, che quest'oggi stesso mi ha chiesto la vostra mano. + +Ella provò un senso di vivissima gioja; poichè davvero era +annoiatissima della vita monotona e triste, che conduceva in quel +palazzo. + +E donna Rosalia? + +Fu su di lei che la duchessa portò tosto gli sguardi alle parole del +duca; la vide tremare, vacillare, farsi più pallida del marmo. + +Don Francesco si era già allontanato da donna Maria, ed avvicinatosi +alla duchessa, le prese il braccio, dicendole: + +--Rientriamo, è tardi. + +Infatti cominciava ad imbrunire. + +Donna Livia lo seguì macchinalmente; macchinalmente rispose a qualche +parola, ch'ei le indirizzava: ma fatti pochi passi, si rivolse. + +Ella non vide più donna Rosalia: guardò attorno, e la scorse dirigersi +verso piccolo lago, che chiudeva da un lato il vasto giardino. + +Una subita e terribile idea colpì donna Livia, che lasciò tosto il +braccio del duca. + +--Che cosa fate? le disse trattenendola. + +--Attendete, rispose agitata. + +--Ma che c'è? + +--Donna Rosalia vostra sorella si sentiva assai male: non la vedo; +voglio andarne in traccia. + +E senz'altro si allontanò rapidamente. + +Donna Maria era già rientrata. + +Il duca si fermò a guardar dietro a donna Livia, che, colla leggerezza +di una figura fantastica, andava scomparendo. + +Ah! capisco, disse tra sè: ella teme qualche follia, qualche eccesso +di disperazione. Veramente si dà un gran pensiero per donna Rosalia... +Quella fanciulla è pazza; se il principe non se ne cura, a che?... +Basta, non voglio pensarvi. + +E guardò ancora... Nessuno ritorna; che fanno?... + +Si mise a passeggiare lentamente, riflettendo... Da qualche tempo, +pensava, la duchessa mi sembra talvolta agitata, benchè non lo dia a +divedere... Se non avessi udito ciò che il cavaliere le disse quella +sera, crederei quasi che la sua assenza le duole... Quando accenno al +suo ritorno, quando profferisco il nome di lui, mi pare che donna +Livia si turbi... + +Oh! ma che avviene? Qualche scena sicuro... Mi piacerebbe udire ciò +che mia moglie starà dicendo a donna Rosalia per consolarla... Oh +saprà farlo dolcemente... È d'animo così gentile, benchè un po' +altiera meco talvolta... Ma è così che mi piacque. + +Ed aggrottando le sopraciglia, come faceva sempre quando gli sembrava +persuadersi troppo in donna Livia... Ah, pensò, quando rifletto che +per sua colpa un giorno forse quei parenti verranno a reclamare, +provocare degli scandali, farmi arrossire... perchè poi chi sa che +gente sono... Maledizione al cavaliere dell'Isola!... E mio padre co' +suoi scrupoli... Quanto sarebbe stato più saggio tacere! + +Quel segreto naturalmente preoccupava ancor molto il duca. Sperava che +il suo piano riescisse, ma non era sicuro... + +A questo pensiero, che lo tediava, se ne aggiungeva un altro, che pure +gli dava pena. Si chiedeva sempre se donna Livia tacerebbe +assolutamente, e se il ricordo di quel segreto, o l'assenza del conte +fosse causa della sua preoccupazione. + +Eppure donna Livia non era cangiata; ma per quanto grande fosse +l'imperio che aveva sopra sè stessa, non le riusciva nascondere +intieramente le ansietà, cui era in preda, ad un marito che notava +tutto, persino i menomi movimenti. + +Ella si domandava sempre che avverrebbe al ritorno del conte di San +Giorgio; benchè fosse preparata a tutto, benchè nulla potesse +atterrirla, non era certo tranquilla. + +Chiedevasi anche talora se il conte non incontrerebbe perigli +nell'obbedirla.... E se morisse in quei luoghi lontani?... Tali timori +in quell'epoca non erano irragionevoli. + +Allora donna Livia provava una vera pena, pensava che forse sarebbe +stato meglio agire altrimenti; ma altrimenti.... come fare?... chè il +duca su quell'argomento era invulnerabile.... + +Pareva ne avesse fatto una questione di puntiglio.... E quando si +reclamerebbe, come persuaderlo?... + +Però ella faceva ogni sforzo per contenersi: ed un altro, meno +sospettoso di don Francesco, non avrebbe scorto nella duchessa alcun +turbamento. + +Tuttavia alle volte attribuiva anch'egli la preoccupazione, la +tristezza di donna Livia al carattere poco espansivo di lei, a cause +segrete, che egli conosceva benissimo, ed alla sua salute, che non era +delle migliori. + +Per questo, quando rifletteva sul segreto, che tanto lo aveva agitato, +finiva per sperare in un buon esito e per felicitarsi della fermezza +avuta. + +Quanto al conte, don Francesco vi pensava con sdegno. Quegli non +soltanto possedeva il suo segreto, ma aveva osato innalzare i pensieri +sino a donna Livia, e per quanto questo amore fosse platonico, e la +duchessa vi si mostrasse indifferente, pure tale idea bastava sola +perchè il duca odiasse il cavaliere di Malta. + +Se i suoi voti avessero potuto realizzarsi, il conte non sarebbe più +ritornato; alle volte don Francesco diceva tra sè che i Musulmani +avrebbero dovuto tornare ad assediar Malta, e tener occupati per lungo +tempo tutti i suoi cavalieri. + +Passeggiò un poco ancora pel viale attendendo donna Livia; poi, +vedendo ch'ella non veniva, si diresse verso il palazzo mormorando: + +Che diavolo è accaduto?... Convien dire che donna Rosalia stia male +davvero, od abbia bisogno di lunghe consolazioni! Basta; ora ho fretta +di maritar donna Maria; chè io non voglio lunghi preamboli.... Il +principe ne è pazzamente invaghito.... Si soddisfi pure.... chè +infatti ella è bella assai.... Per altro.... senza quel secreto, donna +Maria con tutti i suoi vezzi l'avrei cardata fra quattro mura.... Vi +sarebbe morta di rabbia, oppure per distrarsi vi avrebbe immaginato +mille intrighi.... Eh la conosco! perversa, finta, vendicativa al +massimo segno.... Quando sarà maritata, me ne aspetto delle belle.... +Il principe è un imbecille.... basta, vi pensi lui.... + +Ed entrò in palazzo. + +Nella gran sala terrena, che dava sul giardino, e le cui larghe +invetriate erano ancora aperte, il duca vide, appena postovi il piede, +la nutrice di suo figlio, che entrava da un'altra parte col bambino. + +La buona donna a quell'incontro arrossì per la confusione. Ed infatti +il duca co' suoi lunghi baffi, la sua aria imperiosa, il suo sguardo +altiero non era un cavaliere da mettere a bell'agio. + +La nutrice stava per ritirarsi senza parlare; ma, vedendo ch'egli si +era accorto di lei, si trattenne. + +--La signora duchessa, disse, mi aveva ordinato di condurle un momento +il bambino prima di porlo a dormire. + +Ed additava il fanciullo, che teneva fra le braccia avvolto in ricche +vesti infantili. Era vezzoso assai; rassomigliava a donna Livia; solo +aveva come il duca gli occhi nerissimi. + +Don Francesco lo guardò un poco; degnò sorridere e lo accarezzò, +vedendo ch'ei mostrava di riconoscerlo. + +--Coricatelo, disse quindi alla donna; la duchessa per ora non verrà +qui. + +La nutrice obbedì tosto; certo non desiderava prolungarsi l'onore di +quella conversazione. + +Il duca entrò in un'altra sala, dicendosi: anche questo fanciullo avrà +un giorno forse da pensare a coloro.... + + + + +II. + + +La duchessa non si era ingannata nel temere una disgrazia, nel credere +necessario non perder tempo onde impedirla. + +Donna Livia possedeva una intuizione pronta e sicura, colla quale +aveva sempre preveduto che la sorella minore del duca non reggerebbe +al colpo fatale. + +Quella natura appassionata, generosa, ma esaltata e fanatica quasi, +aveva sempre spaventato donna Livia; per questo non nutriva speranza, +come lo aveva detto al conte di San Giorgio, l'ultima volta che si era +trovata con lui, che giovasse preparar donna Rosalia al disinganno, +persuaderla a poco a poco. Comprendeva che non voleva essere +interrogata, e che agire nel modo consigliato dal conte avrebbe fatto +arrossire la giovinetta, ed esacerbato forse le sue ferite, +null'altro. + +Vi erano in donna Rosalia dei contrasti di carattere, che non +isfuggivano alla duchessa; una gran dolcezza, ed insieme una +diffidenza selvaggia. + +Donna Livia aveva compreso che alle ferite della sua giovane cognata +ogni farmaco sarebbe riuscito vano: che forse ella aveva bisogno di +abbandonarsi ad un eccesso di dolore, di disperazione. + +Soltanto una crisi violenta poteva salvarla.... Ma la religione, assai +viva in donna Rosalia, aveva sempre fatto sperare alla duchessa +ch'ella mai oserebbe attentare a' suoi giorni. + +Eppure per quale altro scopo poteva dirigersi verso il lago in quel +momento? + +Con tale idea donna Livia era corsa sulle sue traccie. + +................................................................. + +L'impressione, che viene provata da chi, in mezzo ad un incendio, +comprende non esservi più scampo alcuno, e dover tra poco perir nelle +fiamme,--da chi, sorpreso in alto mare da un uragano impetuoso su +d'una fragile barca, vede che questa sarà sommersa prima di toccar la +riva,--da chi, fra una strage sente che, per essere risparmiato un +momento, non otterrà se non che di penar più degli altri,--non può +paragonarsi a quella cagionata in donna Rosalia da queste parole dei +duca, indirizzate all'altra sorella:--Voi siete fidanzata; fra otto +giorni sposerete il principe degli Alberi, che quest'oggi stesso mi ha +chiesto la vostra mano;--perchè quelli si vedono innanzi la morte come +panorama terribile, mentre ella invece vi guardò come all'unico mezzo +per sottrarsi a spasimi orribili, ad angosce insopportabili. + +Immaginò il principe e donna Maria sposi, felici!... Ah che mai ella +avrebbe potuto vederli!... La sua ragione soccombette. + +Il sangue le affluì al cervello con tal violenza, che lo sconvolse. + +La fredda e dura voce del duca le aveva passato il cuore più di una +lama avvelenata. + +E si era diretta livida e palpitante verso il lago. + +Prima di precipitarvisi, s'inginocchiò sulla riva; con lagrime +disperate chiese a Dio di perdonarle. + +La sua risoluzione era presa; pochi momenti ancora, ed ella non +sarebbe più! + +Ed intanto sua sorella si compiaceva pensando alla felicità vicina; e +colui, che cagionava si violenta disperazione, fremeva di gioja +all'idea che donna Maria sarebbe sua fra poco. + +Sventurata! + +La duchessa, che l'aveva perduta di vista un momento, respirò nel +vederla in ginocchio; credette poter rallentare il passo, e +leggierissimamente si accostò alla fanciulla. Si pose dietro un +albero, vicino tanto a donna Rosalia, da potere al primo movimento di +lei trattenerla.... Benchè fosse persuasa che la giovinetta era decisa +a morire, pure volle attendere l'ultimo istante. Chi sa!... poteva al +momento fatale indietreggiare.... Ma ella non indietreggiò!... + +Con un gemito soffocato fece atto di precipitarsi nel lago. Quell'atto +fu sì improvviso che, se la duchessa fosso stata meno pronta del +lampo, non avrebbe potuto arrestarla. + +L'afferrò con forza per le vesti, e la trasse a sè. + +Donna Rosalia si volse spaventata. Chi poteva trattenerla così?... +Riconoscendo donna Livia, diede in un dirotto pianto. + +--Voi! mormorò tra i singhiozzi, e con amara ironia verso sè stessa, +aggiunse: Oh infatti! niuno fuori che voi poteva interessarsi a me. + +--Sì, io, che il cielo scelse per salvarvi. + +--Perchè non mi lasciaste morire? Ma non potrete impedirmelo sempre. + +E nel suo sguardo smarrito brillò un lampo tale di disperazione, che +mise un brivido alla duchessa. + +Eppure la morte non poteva spaventare la coraggiosa donna Livia. + +Per qualche istante credette inopportuno ogni conforto; chè il voler +troncare uno sfogo di dolore talvolta è interromperlo soltanto. Val +meglio lasciarlo dileguare da sè. + +Ella fissò in donna Rosalia i suoi begli occhi, che sembravano un +riflesso del cielo, nel quali, attraverso le lunghe ciglia, pareva +brillare un raggio sovrumano: ma non profferì parola. + +Ed ebbe ragione; chè pel momento donna Rosalia non l'avrebbe nemmeno +udita, sì grande era la sua esasperazione! + +Finalmente cominciò a piangere con minor violenza; per quanto vivi +sieno i trasporti del dolore, finiscono sempre per calmarsi. + +Chi non muore guarisce. + +Donna Livia comprese che poteva parlare. + +--Sì, piangete, cara donna Rosalia, disse dolcemente alla fanciulla, e +chiedete perdono a Dio di quanto volevate fare. + +Donna Rosalia rabbrividì. + +--Ma io sono pazza! esclamò, e Dio perdona ai pazzi! + +--Lo eravate, ma più nol siete, voi riflettete ora... Fu in un istante +di delirio che voleste privarvi di vita; ma non siete pazza, bensì +responsabile in faccia a Dio delle vostre azioni. Ciò che avrebbe +potuto perdonarvi in quell'istante di delirio, ora più non vel +perdonerebbe. + +La duchessa sapeva d'esser crudele parlando così; ma, con quella +fanciulla d'indole esaltata, tal crudeltà era necessaria. La ragione +su di lei non avrebbe potuto assolutamente nulla. + +--Ohimè! mormorò, Dio non mi perdonerebbe? + +--No, donna Rosalia, ed egli vi chiede che gli sacrifichiate il vostro +amore. + +La duchessa tremò nel profferir questi accenti, perchè nessuno aveva +amato più di lei. + +--Che glielo sacrifichi? mormorò amaramente donna Rosalia; eh non si +può strapparmi il cuore! + +Quella frase era un grido straziante. + +Donna Livia ne fu profondamente commossa, eppure cercò serbarsi calma. + +--Ditemi almeno che non vi dorrete più perchè non vi lasciai morire. + +Donna Rosalia non rispose. + +--Siete pentita? + +Ella tacque ancora. + +La duchessa continuò: + +--Come mai voi, che tanto vi atterriste all'idea della collera divina, +affrontata da vostro padre, come mai non vorrete evitarla per voi +medesima? Non vi spaventa essa? + +~ Ah sì! ma perchè mi diceste che non sono pazza? + +--Perchè è vero. L'esaltazione non è follia, e voi vi rassegnerete. + +--Giammai! esclamò ella, come se la passata febbre si riaccendesse. + +--Quanti, proseguì donna Livia, che al pari di voi vollero togliersi +la vita in un istante di disinganno, si felicitarono in seguito di non +aver ceduto alla disperazione. + +--Eh signora, voi non sapete quanto io soffro. + +La duchessa fu per esclamare: Se sapeste quanto ho sofferto io!... ma +quelle parole non varcarono le sue labbra, e le ridiscesero in cuore. + +--Ah! se acconsento a vivere, continuò donna Rosalia, è soltanto per +timor di Dio... che la vita per me sarà un fardello insopportabile!... +Ed aggiunse con fuoco: + +--Oh fosse insopportabile tanto da schiacciarmi tra breve sotto il suo +peso!... Potessi presto morire senza un delitto!... + +Indi prendendo la mano della duchessa, e stringendogliela +convulsamente, con voce concitata, tremante: + +--Se sapeste ciò ch'io penso, donna Livia, vi farei paura!... Mia +sorella... donna Maria.... + +--Ebbene? + +--Io la odio! Vorrei vederla infelice! Ah che anche vivendo non potrò +salvarmi, la mia anima è perduta!... A che vivere dunque? + +Il suo accento era sì cupo in quell'istante che donna Livia temette +fosse per riprenderla l'antica tentazione. Ed esclamò: + +--V'ingannate, quest'odio sarà fugace; la gelosia sola lo mise nel +vostro cuore, e voi non siete colpevole per avervelo accolto, senza +volerlo, soltanto cedendo alla natura. + +La voce della duchessa era sì persuasiva, che impressionò vivamente +donna Rosalia. + +--Oh mio Dio! sarebbe vero? disse. + +--Ma sì, certamente, non ne dubitate. Poi, proseguì donna Livia,--a +cui il desiderio di vendetta lasciatole scorgere dalla fanciulla aveva +additato altra via,--trovate in quest'odio istesso, trovate nella +gelosia la forza di cui avete bisogno. + +--Che volete dire? + +--Di non lasciare scorgere a donna Maria le vostre pene; non vi +sentite fremere all'idea di divenire per lei un oggetto di +compassione? + +Tali parole destarono il fuoco dello sdegno in donna Rosalia. + +--Ah sì ella mi schernirebbe! esclamò; seco lui forse deriderebbe la +mia sciocca passione!... Sì, donna Livia, vi comprendo. + +La duchessa respirò; aveva condotto quella sventurata ove si era +proposta. + +--Grazie, donna Livia, che non mi lasciaste morire. + +E lacrime soffocate le troncaron la voce. + +Soffriva molto, ma era più calma. + +Ah! pensò donna Livia, la credevo più dolce, ed invece vi è in lei +alcun che della violenza del duca; ma è religiosa assai, e ciò la +rattempra. + +Dopo qualche istante di silenzio, donna Rosalia si volse alla giovine +duchessa. + +--Non voglio però mi crediate affatto stolida, cara donna Livia, le +disse; se amai il principe, è perchè ei mi fece credere d'essere +invaghito di me. + +Ed il suo volto, abitualmente pallido, si fece di fuoco. + +Ma la notte discendeva, e celava in parte quel rossore. + +--Narratemi tutto, mia cara, le disse donna Livia facendola sedere a +lei vicina sopra una panca di pietra. + +Tale confessione l'attendeva, benchè non avesse voluto provocarla con +domande. + +--Oh voi sola mi amate, signora! Voi sola siete buona meco. Perchè non +ebbi in voi maggior fiducia? Perdonate. + +--Che dite? Vi comprendo. + +Ella la ringraziò, stringendole le mani. + +Ah sì aveva bisogno di un'amica indulgente!... Poi, a voce bassa e +tremante, cominciò le sue confidenze: + +--Quando l'anno scorso il principe degli Alberi venne a stabilirsi a +Catania, per la morte dello zio, che gli aveva lasciato tutte le sue +sostanze, fu tosto ricevuto da mio padre, il sapete. Donna Maria +allora non era qui; da poco era partita con quella nostra cugina per +Palermo, ove si trattenne sei mesi, vel rammentate? + +--Certamente. + +--Ah perchè lasciò Catania? Prima egli l'avrebbe amata, ma almeno non +avrebbe lusingato me.... Il mio avvenire non sarebbe distrutto; perchè +vedete, donna Livia, io potrò tentare di rassegnarmi, ma mai di amare +un altro. + +La duchessa non rispose; ella, che avrebbe voluto serbarsi fedele ad +una tomba, non poteva trovare quelle parole insensate. Per quanto il +suo carattere fosse superiore, per quanto ella fosse ragionevole, +aveva amato con passione, era ancora giovanissima, sicchè le sue +memorie erano sempre vive. + +--Il principe, continuò donna Rosalia, cercava sempre d'incontrarmi, +procurava vedermi. Io allora avevo molta libertà. Voi eravate al +vostro castello un po' ammalata; don Francesco vi si recava tutti i +giorni; tante volte vi si tratteneva la notte; il principe veniva da +nostro padre anche alla sera, e sempre mi parlava. Io non lasciavo mai +sfuggire occasione alcuna d'intertenermi seco, ei ne sembrava sì +contento; con tanta insistenza me lo diceva.... Ah, donna Livia, +credete voi ch'ei si sia preso giuoco di me? + +--Non lo credo, non avrebbe ardito farlo. + +--Allora dunque vuoi dire che.... + +Ed ella si arrestò.... Dal fremito della sua voce si comprendeva che +essa si rifiutava al terribile ufficio di confessarla illusa.... +Eppure non poteva arrossire dinanzi a donna Livia. La vezzosa +duchessa, si altiera talvolta, era quella sera una giovane triste come +lei, che non la giudicava, la compativa.... + +--Era incostanza adunque! sospirò dopo un istante donna Rosalia.... +Indi: E donna Maria l'amerà egli sempre? + +--Non chiedete questo, rispose donna Livia. Dio solo lo sa. Voi +perdonerete quando il primo impeto della passione sarà cessato.... E +ditemi, vi fece il principe formali promesse? + +--No; ma tante volte mi disse che ero bella, che.... E se ella fosso +rimasta assente ancora, io ne sono certa, lo avrei sposato.... Una +volta, mentre mio padre parlava ad un servo, e si era un poco +allontanato, il principe mi si avvicinò, mi prese una mano, e +baciandomela: donna Rosalia, mi disse, vicino a voi io sono felice.... + +L'emozione impedì alla giovinetta di continuare.... e la notte vietava +scorgere le lagrime negli occhi della duchessa. + +Con maggior calma e dopo qualche istante, donna Rosalia riprese: + +--A che dirvi di più, donna Livia? Appena vide mia sorella, fu su di +lei che arrestò i suoi sguardi;... donna Maria è di me più bella, ed +egli si felicitò certo di non essersi impegnato maggiormente meco. +Pensò fors'anco che io dovevo prendere per semplici galanterie le +attenzioni usatemi, le sue dolci parole.... Voi ritornaste, ritornò +don Francesco; il principe venne più di rado al palazzo.... Mai io +sorpresi una parola d'amore a donna Maria; ma poco a poco egli +diveniva indifferente per me. La gelosia mi faceva presaga della mia +sventura.... Una volta però mi parve vederlo consegnare qualche cosa a +donna Maria, certamente era una lettera: forse molte se ne +scrissero.... lo comprendo ora... Il resto voi il sapete, voi, che qui +mi seguiste, che prevedeste la disperazione, in cui mi avrebbero +gettata le parole del duca a donna Maria.... Tutto vi è noto... + +Questo racconto finì come era principiato, fra i singhiozzi. + +--Oh, disse poi, n'è vero ch'io non fui una stolida, che non mi +lusingai invano? + +--No, rispose donna Livia, ed il principe, prima di gettare il +turbamento in una fanciulla, doveva riflettere: egli ha +indegnamente.... + +Donna Rosalia la interruppe, e con accento appassionato: + +--Ohimè! esclamò, guardate: io odio donna Maria perchè accolse il suo +amore sapendo, ne sono sicura, che io lo amava; perchè me lo rapì.... +Egli è più colpevole di lei, il so; eppure io non posso sentire +accusarlo.... Tacete, donna Livia, tacete.... E se un solo istante io +lo vedessi, se mi parlasse, io tutto perdonerei, perchè lo amo +ancora.... + +Quale contraddizione era questa? La duchessa pensò che donna Rosalia +non si sarebbe mai consolata.... + +Lo sdegno soltanto può uccider l'amore. + +La giovinetta continuava: + +--E l'idea che mia sorella sarà sua sposa mi uccide! + +Nascose il volto fra le mani, e dopo qualche tempo: + +--Però sono pentita, donna Livia: fate che nessuno, tranne voi, +conosca la mia debolezza. Cercherò rivolgermi a Dio, espiare i miei +delirj in un monastero. + +--Che! volete farvi religiosa? + +--Sì. In un chiostro soltanto potrò sopportare il mio destino.... Ebbi +torto di non pensarvi prima di voler morire.... Ma, poichè voi mi +avete salvata, sarò in tempo ancora.... È l'unica esistenza, cui possa +rassegnarmi.... Se mi trovassi ancora con lui, con loro, non potrei +resistere.... La mia ragione si smarrirebbe nuovamente.... + +La tristezza di queste parole era sì profonda, sì amara che la +duchessa ne fu atterrita.... + +Prima ch'ella rispondesse, donna Rosalia proseguì: + +--Non ditemi di riflettere, cara donna Livia: ho riflettuto. Soltanto +nel servire Iddio posso trovare qualche pace; per lui solo vivrò.... +Ah nessuno fu di me più infelice!... + +La duchessa l'abbracciò, ed ella di nuovo pianse. + +--Mia cara, pensate ai tanti sventurati, che vivono sulla terra; +riflettete che la vita è breve, anche se non viene troncata prima del +tempo.... Riguardatela come un luogo di passaggio, di prova.... È il +meglio che possiate fare.... Anche i più felici devono poi +lasciarla!... lasciar con essa persino le rimembranze di ogni gioja, +di ogni felicità.... Amori, delirj, tutto passa, donna Rosalia, tutto +finisce.... + +--Oh, esclamò la fanciulla, un istante di felicità vale un'esistenza +intiera! + +La duchessa si scosse: forse anch'ella lo aveva pensato!... Era più +che commossa! Ma quel suo turbamento durò poco: eppure quanti affanni +non si sentiva in cuore! Donna Rosalia almeno aveva un solo +pensiero.... Ella invece delle consolazioni sì; ma quanti affetti +contrarj, quanti ricordi penosi, quante inquietudini!... + +--Ah! continuò la sorella del duca, io non posso più pensare a lui! +Quando sarò consacrata a Dio, spero staccare questo amore dal mio +cuore. Io devo offrire al cielo un animo puro, o mi sforzerò di +purificare il mio.... Deh fate, donna Livia, che domani istesso mi si +mandi in un monastero! Io non voglio essere qui in questi giorni; ne +morrei!... + +--Farò il possibile per ottenerlo; ma se vi si vede entrar subito in +monastero, se ne indovinerà il motivo... Non desiderate voi tenerlo +celato? + +--Vorrei che don Francesco annunziasse che già da qualche tempo io +avevo chiesto di farmi monaca.... Se ei dicesse così, donna Maria non +dubiterebbe.... Non oserei chiederglielo io stessa.... D'altronde non +me l'accorderebbe.... Ma voi lo otterrete forse.... Parlategliene +subito.... + +--Lo farò questa sera, appena verrà da me. + +--Grazie.... Ah! ch'ei non sappia che io volevo uccidermi.... + +--Nessuno il saprà mai, lo giuro! + +--Nemmeno il mio padrino? + +--Nemmeno lui. + +--Gli direte di venirmi a vedere al suo ritorno. + +Donna Livia sospirò. + +--Al suo ritorno!... Ah qual sarà esso!... + +--Temete voi? + +--Sì temo, lo confesso, ma non sono pentita.... Basta, vedremo. + +--Oh mio Dio! qual anno fatale! + +Indi con qualche vivacità, prendendo una mano della duchessa: + +--Se io, mormorò esitando, vi chiedessi di dire al principe qualche +parola di me, lo fareste voi? + +Donna Livia rimase attonita. + +--A che gioverebbe? + +--A nulla il so.... Ma non vel dissi? io lo amo ancora!... assai io +amo.... Vorrei che almeno avesse per me un pensiero!... + +--Ma allora il vostro desiderio di nascondere la passione che +v'ispirò.... + +--Desidero nasconderla agli altri, a mia sorella soprattutto.... Ma a +lui.... Ah egli sa bene che io l'amo! A donna Maria non dirà nulla: +non dirà nulla ad alcuno.... Promettetemi.... + +L'animo sensibile della giovane duchessa la esortava a non respingere +quella preghiera.... Il principe meritava del resto dei rimproveri. La +sua condotta, leggiera soltanto agli occhi dei più, appariva indegna a +donna Livia; ma quel fondo di alterigia, che vi era in lei, la faceva +ripugnante assai a soddisfar donna Rosalia. + +--Una sola parola, supplicò questa piangendo.... Ditegli soltanto che +io gli perdono. + +La duchessa non resistette. + +--Vo le prometto, rispose, senza sapere quasi a che s'impegnasse. + +--Oh grazie! In bocca vostra tali parole nulla avranno d'umiliante per +me.... Forse desteranno in lui qualche impressione.... soddisferanno +l'ultimo desiderio di una sventurata.... l'ultima sua follia!... + +Tal desiderio sembrava davvero follia a donna Livia. Ella non lo +comprendeva; non comprendeva come quella fanciulla potesse amare +ancora il principe dopo ch'ei l'aveva abbandonata, disprezzata... +Eppure donna Rosalia non mancava di fierezza. La sua natura era +davvero affatto particolare.... Ma quanta passione in essa!... Quanta +abnegazione in quell'amore!... + +«Oh, pensò donna Livia, sua sorella la vendicherà...» + +Un servo, che si avvicinava con una lanterna, interruppe quel +colloquio. + +--Il signor duca, disse inchinandosi, le invita a rientrare perchè +incomincia a piovere. + +Donna Livia si alzò; così pure donna Rosalia. Entrambe seguirono il +servo, che le precedeva colla lanterna. + +Il cielo si era infatti annuvolato d'un tratto, e la pioggia +cominciava a cadere. + +Le due giovani non se ne erano avvedute. Entrarono anch'esse nella +gran sala terrena. Là il servo fu congedato. + +--Vado nella mia camera, disse donna Rosalia prendendo un lume: +parlate senza indugio a don Francesco, ve ne prego. + +Strinse la mano della duchessa ed escì. + +Donna Livia rimase un istante pensierosa. La disperazione di donna +Rosalia, il suo tentativo d'uccidersi, i suoi detti l'avevano non +soltanto vivamente commossa, ma avevano risvegliato benanco nel suo +cuore mille ricordi.... + +Cercò soffocare tale emozione; ella tormentata da tante altre +preoccupazioni, ella, che della vita conosceva la triste realtà.... + +Salì al suo appartamento. Le sue vesti erano umide per la pioggia; le +cangiò con un ricco abito da camera. Si soffermò un istante a guardare +suo figlio, che dormiva; indi recossi in un gabinetto tappezzato di +velluto azzurro, e nel quale si tratteneva quasi sempre quando era in +città. + +Fu un momento per far chiedere del duca, ma poi pensò che sarebbe +venuto egli stesso.... + +Ed attese.... + + + + +III. + + +Chi avesse veduto quella sera la giovane duchessa mentre ora sola nel +suo gabinetto, seduta in un vasto seggiolone, pensosa ed immobile, +avrebbe compatito il povero conte di San Giorgio se non poteva +staccarsene dal cuore l'immagine, compreso perchè il duca le avesse +perdonato la distruzione della pergamena. + +Molte donne l'avrebbero invidiata; nessuno forse avrebbe creduto che +quella giovane vezzosa avesse altravolta formato il divisamento di +vivere sempre sola, e che ora potesse sentirsi infelice. + +Ella non attese molto il duca: di lì a poco egli entrò. + +Si assise vicino a donna Livia colla solita serietà, senza profferire +parola, ma dopo qualche tempo: + +--Che avvenne? le chiese.... + +--Vostra sorella era svenuta; mi occorse molto tempo a farla +risensare; quindi volle trattenersi in giardino a respirare un po' +d'aria. + +--Ah vedo! Ed ora dov'è! + +--Nella sua stanza. + +Si arrestò un istante, indi: + +--Devo parlarvi, disse. + +--Di donna Rosalia? + +--Di lei appunto. + +L'argomento non era dei più divertenti pel duca, ma pure era curioso +di saper qualche cosa; sospettava una crisi, che dovesse sbarazzarlo +anche dell'altra sorella, e quasi prevedeva la verità. + +--Parlate, rispose. + +--Donna Rosalia desidera consacrarsi a Dio. + +--Ottima risoluzione! + +La duchessa, era sicura che don Francesco non si opporrebbe a che sua +sorella minore entrasse in un monastero, chè sempre aveva accarezzato +l'idea di mandarvele tutte e due. + +--Vuole, riprese donna Livia, farlo al più presto. + +--Dopo il matrimonio di donna Maria la soddisferò. + +--Ella desidererebbe fosse prima. + +--Ah vedo!... comprendo, perchè ama il principe degli Alberi, non è +così? + +~ Che? voi sapete.... + +--Certamente: credete che non m'avvegga di nulla io? + +E sorrise tra l'ironia e l'amarezza guardando attentamente donna +Livia. + +Ella si turbò, benchè nulla ne apparisse. + +Che! sospetterebbe mai il duca della missione affidata al cavaliere di +Malta?... + +Ma no! ciò era impossibile, che allora non avrebbe taciuto sin là. + +Comprese che tali parole di lui doveva prenderle soltanto come uno di +quei rimproveri velati, che non mancava mai di darle quando se ne +presentava l'occasione. + +E con calma rispose: + +--Mi fa meraviglia poichè credevo tale amore segreto. + +Ella non immaginava che il duca avesse appreso dalla bocca del conte +al castello ciò che voleva far credere aver indovinato per +penetrazione. Indi: + +--E perchè se lo sapevate, gli disse fissandolo a sua volta con una +certa arditezza e con qualche sdegno, perchè annunciaste in quel modo +sì secco dinanzi a lei che il principe vi aveva chiesto la mano di +donna Maria? + +Egli alzò le spalle. + +--Eh, signora, non lo avrebbe forse saputo egualmente? + +--Infatti, mormorò donna Livia. + +E pensò che forse la reazione cagionata in donna Rosalia dai pochi +riguardi del duca aveva prodotto una crisi pericolosa, ma necessaria, +che, grazie all'intervento di lei, era finita in modo salutare. + +E volgendosi al duca: + +--La soddisferete dunque presto, come ella lo desidera? + +--No. + +--Perchè? + +--Perchè questa improvvisa risoluzione, effettuata proprio appena +combinato il matrimonio di donna Maria, darebbe luogo a strani +commenti, s'indovinerebbe il vero; ed io non voglio che una mia +sorella divenga soggetto ad una ballata sentimentale. + +E con indifferenza, tratto dalla cintura il suo pugnale, si mise ad +esaminarlo facendovi passar sopra le dita. + +Donna Livia era abituata a que' suoi modi. + +--Forse avete in ciò ragione, disse; pure io comprendo che ella +soffrirebbe molto se fosse costretta a trovarsi qui in questi giorni. + +--Suo danno! Non doveva scaldarsi il cervello.... Una fanciulla savia, +signora deve aspettar ad amare quando le viene presentato un +marito.... Ella non deve sceglierselo.... + +Se la duchessa era fina, il duca non era certo uno sciocco. + +Ed ella comprese bene ciò ch'egli intendeva con questo, ma non si +arrestò per quanto quei sarcasmi, cui del resto si era attesa, non le +riescissero indifferenti. + +--Io le ho promesso evitarle tal pena, disse; e se non volete che +entri questa settimana in un monastero, spero non mi negherete che la +invii al castello per questi giorni... Manderò con lei nostro figlio, +ch'ella ama molto, e che le servirà di distrazione. Che ve ne sembra? + +--Che voi siete sempre feconda in ritrovati, signora. + +E vedendo donna Livia farsi alquanto seria: + +--Ma quale motivo addurre? aggiunse placato. + +--Ch'ella da qualche tempo aveva divisato farsi religiosa; che perciò +non può assistere a delle cerimonie, nelle quali del resto una +fanciulla sì giovane sarebbe fuori di luogo.... + +Ella desidera molto che voi diciate questo a donna Maria. + +--Cosa vuole? che io menta per assecondare i suoi capricci? + +--Oh, signore, non vi credo poi tanto scrupoloso! + +Fu la volta del duca ad annuvolarsi.... Ed il cavaliere dell'Isola, +che senza alcun diritto, lo sapeva benissimo, voleva spogliare, gli +apparve tosto dinanzi; ma di quel maledetto affare, com'ei lo +chiamava, non voleva più parlare colla duchessa per non udirsi +rispondere freddamente, come al solito, che mai lo avrebbe +approvato.... + +--Bene, bene, disse poi, mandatela pure al castello. + +--Direte a donna Maria.... + +--Sì, sì; ma sembrami che di ciò basti. + +E col suo pugnale, che teneva ancor fra le mani, si mise a scherzare +col cordone d'argento, che ratteneva la veste di donna Livia. + +Ella si alzò. + +--Dove andate? le chiese. + +--Da donna Rosalia per dirle che acconsentite a soddisfarla: una tale +attenzione le è dovuta. + +--Mandate una delle vostre donne a vedere come sta; è inutile andiate +voi stessa. + +--Oh che dite? io sola era presente quando svenne. + +E, prendendo dalla tavola un candelliere d'argento cesellato, si +allontanò. + +Il duca si sdrajò nella sua seggiola. «Donna singolare! disse; ma, +tranne lei, nessuna mi piace.» + +Poi bestemmiando: + +--Oh mi toccherà attenderla un pezzo, lo prevedo! + +Dopo qualche momento di riflessione si alzò e fece un giro pel +gabinetto. + +Per la prima volta forse ei vi si trovava solo. La duchessa non +lasciava quasi mai quel gabinetto, che era come il suo santuario, ed +era sempre con lei ch'egli vi si tratteneva. + +Guardò qua e là, e scorgendo dei libri su di un tavolino andò ad +esaminarli.... + +Vi erano varj volumi riccamente legati; vi si trovava Virgilio nel suo +testo latino, lingua ancora in voga in Italia, e che la duchessa +conosceva perfettamente; eravi Plutarco, le lettere di Plinio, un +libro dei Vangeli ricco d'immagini e molti altri.... + +Ciò non poteva sorprendere il duca. Donna Livia aveva ricevuto una +educazione affatto eccezionale non soltanto per quell'epoca, nella +quale le più illustri dame non erano molto dotte, ma anche superiore +per ogni tempo. + +Il marchese Del Faro, di lei padre, era un vecchio scienziato, che +profondeva la maggior parte delle cospicue sue rendite in radunar +libri preziosi ed antichi, in soccorrere letterati, e trattenere ad un +castello solitario vicino a Messina dotti teologi, distinti poeti e +religiosi di gran sapere. + +Aveva allevato donna Livia, rimasta priva della madre ancor bambina, +più come un muschio che come una fanciulla. Egli stesso le poneva fra +le mani i classici greci e latini, i poemi più in voga, compiacendosi +della grande facilità di comprensione, ch'ella addimostrava. + +Giovinetta ella assisteva a discussioni teologiche, allo svolgere di +tesi filosofiche e scientifiche, a discorsi letterarj; ascoltava i +commenti che si facevano sugli autori; insomma nulla aveva donna Livia +di comune, per l'intelligenza e per gli studj, con quelle timide +fanciulle, che passavano i giorni a trapuntare gli arazzi, a ricamare +le sciarpe pei loro fidanzati. + +E certa fermezza di volontà, certi istinti un po' maschili, che in lei +si univano alla più squisita delicatezza di sentire, si erano, per +dirla, alquanto sviluppati. + +Donna Livia era dunque molto istruita, benchè mai facesse la saccente, +che troppa finezza aveva, troppo tatto per imitare quelle donne, che +si atteggiano a professori, anche quando ne sanno poco. + +Delle sue cognizioni si giovava onde saper escire dalle situazioni +difficili, e degli studj, della lettura per occupare lo spirito, e +ricreare la sua solitudine. + +Il duca suo marito era dottissimo: perciò si era cattivato il marchese +del Faro. Don Francesco aveva molto ingegno, uno spirito pronto, che +talora volgeva all'aspro, al mordace. + +Anch'egli nulla aveva di comune coi cavalieri del tempo, tranne la +passione per la caccia, per le armi. Aveva fama d'essere la prima +spada di Sicilia. + +Egli era stato allevato da un benedettino di gran dottrina, che, a +forza di volerlo approfondire nei dogmi della fede, aveva finito per +render lui, portato per natura alla diffidenza più eccessiva, uno dei +signori più increduli del suo tempo. + +Il duca studiava ancor molto perchè nessuno potesse prenderlo in +fallo. Era fra gli ammiratori più appassionati di Machiavelli, +scrittore allora recente. Quello storico, quel politico, che insegna +ricorrere ad ogni mezzo quando può condurre allo scopo, doveva piacer +molto al duca. + +Di tali massime egli era convintissimo; ne aveva dato una prova nella +condotta tenuta verso i parenti spogliati. + +Alle volte, ad onta del suo sapere, trovava però che il marchese del +Faro aveva allevato donna Livia in modo forse un po' eccezionale, e +soprattutto abituatala troppo a far la propria volontà. Eppure era +così che gli era piaciuta quando si era trattenuto a lungo in casa del +marchese prima di sposarla. + +Però egli si era proposto, quando fosse divenuta sua moglie, di +cangiarla, e vi si era provato tenendola in qualche soggezione. + +Ma donna Livia, che in certe cose si uniformava senza commenti e quasi +con indifferenza a' suoi voleri, che acconsentiva a viver sempre +ritirata, non era su certi punti meno ferma di lui. + +Nondimeno ella sapeva piegarsi quando la necessità lo richiedeva; per +questo aveva desistito dal contrastargli apertamente nell'affare della +pergamena, e tentato riparare in segreto a quella grave ingiustizia. + +Ed il duca, che avrebbe reso prestissimo schiava qualunque altra +sposa, non poteva umiliar donna Livia: e si era convinto che bisognava +rassegnarsi e prenderla tale qual era. + +Dopo aver dunque, esaminato in quella sera diversi volumi con +quell'aria burbera, che gli era tutta particolare, notò che un cordone +nero stava per segno in uno di essi. + +Il libro era l'Inferno di Dante; la pagina segnata quella ove il poeta +racconta della Francesca da Rimini. + +Era combinazione? oppure?... + +Che? mormorò il duca; donna Livia ha bisogno di meditar questo canto, +dove si parla delle pene, che attendono una sposa infedele?... Od è +per vaghezza che vi si trattiene?... Che vuol dir ciò? Non è ella +indifferente per tutti?... Che io non la comprenda bene.... E l'amore +poetico del cavaliere di Malta potrebbe mai finire per commuoverla?.. +Ah! egli accarezzò le sue idee filantrope.... mostrò aver compassione +di donna Rosalia, della quale non credo poi gl'importasse molto.... +Ma, no! non ho io udito?... + +Ed ora che fa? Ella sa però che io l'attendo.... Si prenderebbe giuoco +di me?... Preferirmi la conversazione di donna Rosalia?... Oh non +soffrirò poi questo!... + +E fece un passo verso la porta. + +Donna Livia rientrava in quell'istante. + +Aveva trovato donna Rosalia in lagrime sul suo inginocchiatojo. Dopo +averle detto che il duca la soddisferebbe, dopo qualche parola, che la +consolasse senza ferirla, l'aveva lasciata pensando che la solitudine +e la preghiera erano i migliori rimedii per lei. + +Ma non si era affrettata molto a ritornare. + +Vedendola il duca si calmò. + +--E così donna Rosalia? + +--Sta meglio e vi ringrazia. + +S'avvide del libro che il duca teneva fra le mani, della sua +affettazione nell'esaminarlo; riconobbe quel libro e credette +indovinare, ma non mostrando accorgersi di nulla, andò a rimettere al +loro posto i volumi, che don Francesco aveva gettati sossopra. + +Il duca avrebbe preferito essere interrogato; ma, vedendo che ella non +lo farebbe, si decise a parlar lui. + +--E.... vi piace molto, signora, questo passo? Vedo che lo +segnaste.... + +--Lo segnai unicamente perchè fui interrotta mentre stavo leggendo, +rispose la giovane duchessa. + +--È bellissimo. + +--Certamente. + +--Mi pare.... mi pare che l'amante di questa sciagurata fosse fratello +al marito... Fratello... o cugino?.. + +L'insistenza, che da qualche tempo ei poneva a parlare del conte di +San Giorgio, fece comprendere a donna Livia il perchè di questa +domanda.... Dunque di tutto sospettava.... Ella era veramente un po' +indignata. + +--Fratello, rispose con indifferenza; ma credo il sappiate al pari di +me. + +--Non me ne rammentavo. + +--Vi credevo maggior memoria. + +Ella non sembrava dare a quell'incidente importanza alcuna. + +--Pensate voi, riprese il duca, che, se questa Francesca da Rimini si +fosse attesa a venire uccisa, si sarebbe trattenuta? + +--Come volete che lo sappia? Certo io non l'ho conosciuta.... + +E la duchessa non dissimulò intieramente un leggiero moto +d'impazienza; chè alle volte egli era un po' nojoso. + +Don Francesco notò quel moto, ma proseguì: + +--Vi chiedo la vostra opinione in proposito. + +--La mia opinione, signore, è che le minacce non arrestano mai una +donna quando vuole errare; e che sono inutili con chi sa condursi da +sè. + +--Meno ardire, donna Livia, fece il duca tra la celia e la collera. + +--Che? mi chiedete ciò che penso; io ve lo dico. + +--Ma è davvero quanto pensate? + +--Ne dubitereste? + +--Che so io? Voi siete una dama di tanto spirito.... + +Donna Livia parve offesa e fece per escire. + +Infatti quella sera il duca era stato un po' troppo mordace. + +--Ho scherzato, cara donna Livia, diss'egli con una grazia ironica +eppur tenera, quale spesso soleva prendere con lei. +................................................................. +................................................................. + + + + +IV. + + +Otto giorni dopo spuntava l'aurora del dì, che doveva unire il +principe a donna Maria. + +Come dire degli strazj, a cui doveva essere in preda la povera +fanciulla, che tanto lo aveva amato? + +Certo le era d'uopo di tutta la sua fede, di tutta la sua religione, +per non essere presa ancora dal funesto proposito di togliersi la +vita. + +La duchessa l'aveva ella medesima condotta al suo castello sin dal dì +seguente al colloquio da lei avuto col marito. + +Ve l'aveva lasciata con suo figlio e colla fidata governante, +ingiungendo a questa di vegliare sulla sorella del duca continuamente, +dicendole che soffriva di convulsioni ed era necessario non perderla +di vista; aggiunse facesse in modo ch'ella non s'avvedesse di una tale +sorveglianza poichè se ne sarebbe atterrita. + +Donna Livia aveva fatto ciò per una precauzione di più; ella era +persuasa che donna Rosalia, fattasi ragionevole si era rassegnata a +vivere. + +La duchessa provava per lei una compassione profonda, un affetto +sincero, mentre sentiva per donna Maria una specie di ripugnanza; e +tal ripugnanza non era nuova. Mai ella aveva potuto amare la bella +fidanzata del principe; la loro antipatia era reciproca; solo donna +Livia non aveva mai tentato nuocere alla cognata, mentre invece questa +si era provata a perder lei. + +La duchessa si rammentava la promessa fatta a donna Rosalia, e benchè +di contraggenio si proponeva di adempirla; ma ciò era difficile. + +Ella non voleva certo essere udita da donna Maria e neppure dal duca, +sempre sì pronto al motteggio. Perciò aveva deciso attendere il giorno +del matrimonio: in mezzo alla gente, che non si mancherebbe d'invitare +per le nozze, troverebbe bene un momento per parlare al principe da +sola a solo. + +Era il primo di maggio. La campagna già ridente pareva invitare alla +gioja: un sole splendido e puro sorrideva a donna Maria ed al suo +fidanzato. + +All'ora stabilita il principe degli Alberi pallido, commosso, ma +felice entrò, seguito da diversi parenti, nella gran sala terrena del +palazzo del duca. + +Era vestito con magnificenza: portava al collo una grossa catena +d'oro, ed aveva l'elsa della spada tempestata di gemme. + +Fu ricevuto da don Francesco, il quale era pure vestito assai +riccamente, benchè, seguendo il suo costume, in modo alquanto severo. +La sua spada, come quella del principe, scintillava di gemme +all'impugnatura. + +Gl'invitati non erano numerosi. Don Francesco aveva preso pretesto +dalla morte ancora recente del padre per non celebrare le nozze con +soverchio chiasso. + +Finalmente entrò la sposa accompagnata dalla duchessa. + +Donna Maria era divina; mai il suo sorriso era stato più seducente, i +suoi occhi più scintillanti. + + +Un magnifico abito di raso bianco ricamato in oro, i giojelli che +l'adornavano, l'acconciatura elegante, il candido e finissimo velo, +che formava come una fantastica nuvola intorno al di lei volto, +facevano risaltare maggiormente la sua rara bellezza. + + +La duchessa portava un vestito di raso azzurro ricamato in argento. +Quel vago colore armonizzava coi suoi begli occhi; ella era adorna di +grossissime perle di un gran prezzo, che s'intrecciavano a' suoi +capegli, e le circondavano il collo bianco ed elegantissimo. + +Quel vestire dava maggior risalto alla grazia voluttuosa ed insieme +severa, che formava il fascino principale di donna Livia, un fascino +che le era tutto particolare, e che anche le più belle non +possedevano. + +Sembrava un po' seria, ed era facile comprendere che assisteva a +quella cerimonia per pura formalità. + +Il principe si avvicinò quasi tremante alla bella donna Maria, che gli +sorrise come sapeva sorridere. + +Come l'ama! pensò la duchessa. Indegno! E quella povera ragazza... + +Il duca, che certamente non si divertiva molto e voleva affrettarsi, +disse che si poteva recarsi tosto nella cappella del palazzo ove tutto +era pronto. + +E così si fece. + +La cerimonia religiosa fu molto lunga. + +Al ritorno dalla cappella donna Maria si appoggiava al braccio del +giovane principe, che sembrava quasi non poter sopportare l'eccesso +della felicità. + +Il duca lo guardava sott'occhio un po' ironicamente: egli, che sì bene +conosceva donna Maria, non poteva certo essere senza dubbj +sull'avvenire del cognato. + +Vedendo quegli sposi così sorridenti, pensava alle sue nozze con donna +Livia ben diverse da queste; fatte quasi in segreto, sotto gli occhi +del marchese del Faro moribondo: nozze tristissime, eppur tanto +desiderate da lui. + +L'amore per donna Livia era veramente l'unico affetto, ch'egli avesse +avuto mai: ma tale affetto era grande davvero! Sembrava che un genio +onnipossente lo avesse gettato in quel cuore orgoglioso per mitigarne +la durezza. + +Gl'invitati erano tutti vecchi, comprese le poche dame, che si +tenevano diritte ed impacciate nei loro ricchi abbigliamenti. + +Donna Maria e la duchessa parevano due rose smarrite in un gineprajo. + +Appena la comitiva fu di ritorno in palazzo suonò il mezzo giorno: e +quasi subito entrarono in una magnifica sala, ove venne servito un +pranzo sontuoso. + +Ma l'atmosfera era per così dire fredda, glaciale. La conversazione +languiva: nondimeno quel pranzo fu di una lunghezza interminabile, +tanta era la copia dei cibi, delle bevande, delle pasticcerie. Il +principe e donna Maria, seduti l'uno vicino all'altro, sorridevano +soli. + +Forse il contegno del duca, sempre freddo ed altiero, contribuiva a +mantenere in tutti una cerimoniosa etichetta. + +Tuttavia i brindisi ai nuovi sposi non mancarono, ma non poterono +destare l'allegria ed il chiasso. + +Dopo il convito, che terminò quasi a sera, tutti si recarono in una +magnifica sala illuminata con molta splendidezza, uve numerosi servi +vestiti sfarzosamente giravano dì continuo con bacili d'argento +carichi di rinfreschi e di confetture. + +Il duca parlava con diversi gentiluomini; donna Maria era accerchiata +dai parenti del principe; la duchessa credette giunto l'istante di +attenere la promessa fatta a donna Rosalia. + +Si assise sola in un canto dell'ampia sala; il principe era li vicino, +ma donna Livia non sapeva ancora decidersi. + +Forse, forse non lo avrebbe potuto; quella sera sentivasi +inquietissima. + +Non sarebbe ella stata più felice, pensava, sola, ricca, padrona di +sè, anzichè in quella casa insieme a persone, che tanto da lei +differivano? con un marito, che l'amava molto, ma sì ostinato, sì +sospettoso; per rimediare alla colpa del quale le era occorso adoperar +mezzi segreti, di cui attendeva il risultato senza terrore, ma con +apprensioni, che il carattere violento del duca giustificava pur +troppo? + +Ed ora, per soddisfare ai desiderj di una sventurata fanciulla, doveva +fare un passo, che le riesciva oltremodo penoso. + +Eppure non era giusto dir qualche cosa al principe di donna Rosalia? + +Ma in quel giorno non sembrerebbe una insinuazione contro la giovine +sposa, a cui, lo comprendeva, ella era odiosa!... che ella conosceva +perfettamente, che non stimava? e della quale perciò appunto le +sembrava più indegno di lei tentare, anche con una sola parola, di +turbare la felicità? + +Era per bontà di cuore ch'ella aveva promesso senza riflettere; e +nessuno, donna Livia aveva troppo buon senso per non comprenderlo, +nessuno gliela avrebbe creduto. + +Ah le abbisognava molta forza d'animo, tutta la sua ragione per +mantenersi in una situazione tanto difficile! + +Povera duchessa! esitava ancora; forse non si sarebbe mai risolta, ma +le sue esitazioni il principe istesso doveva troncarle. + +Gli era sembrato durante il pranzo che donna Livia lo guardasse con +una insistenza affatto nuova in lei, e siccome egli non era senza +rimorsi e senza inquietudini, dacchè aveva inteso che donna Rosalia si +faceva religiosa, si era chiesto se mai ella avesse parlato, e se ciò +potrebbe nuocergli nello spirito di tutti, di donna Maria istessa. + +Sì poco conosceva donna Rosalia, sì poca memoria serbava della +impressione da lei fatta sopra di lui, che soltanto per conto proprio +se ne preoccupava! + +Infine io non le feci promesse, dicevasi; ciò bastava a tranquillare +la sua coscienza. + +Amava un'altra, l'adorava; era scusa sufficiente dinanzi a sè stesso. + +Sapeva che la duchessa aveva per donna Rosalia dell'affezione. + +Il principe non conosceva molto a fondo la famiglia Dell'Isola. +L'animosità fra le due sorelle, ch'egli aveva accresciuta ma non fatta +nascere, in faccia sua non si era mai dimostrata. L'etichetta l'aveva +sempre dissimulata a' suoi sguardi. Per questo credeva in buona fede +che donna Maria nulla sapesse delle galanterie usate da lui in passato +alla sorella minore, e che sapendolo avesse a dolersene. L'amore per +lei gli sarebbe una grande scusa, è vero; ma appunto perchè +quell'amore era grande, egli la credeva delicata e buona. + +La duchessa sola forse, diceva tra sè, sa qualche cosa; vorrei fare in +modo ch'ella, tacesse con tutti... col conte di San Giorgio +soprattutto, che tanto ama donna Rosalia.... Al suo ritorno da Malta +potrebbe.... Basta, proverò ad interrogar donna Livia, e mi regolerò +secondo le sue risposte.... Ella è lì sola. + +E le si avvicinò senz'altro. + +--Vi ringrazio, duchessa, le disse, della, bontà che aveste per noi in +questi giorni. Perdonate le noje, che vi cagionammo. + +--Non mi dovete ringraziamento alcuno, principe, e godo nel vedervi +felice. + +Donna Livia non sapeva proprio risolversi, ed il principe, udendo +quelle sue parole, pensò che nulla sapesse. Per questo si fece più +ardito, e per essere intieramente tranquillo interrogò addirittura: + +--E donna Rosalia è tuttora al vostro castello, duchessa? + +Attendeva un po' impensierito: + +Donna Livia si decise. + +--Sì, rispose; vi sembra forse strana la sua assenza? + +E fissò in lui quello sguardo profondo, che sembrava aver il dono di +leggere nei cuori. Ella era un giudice, cui era difficile non +rispondere. + +Il principe si turbò; che feci? disse tra sè.... Ella sa tutto; basta, +mi scuserò.... + +--Sì, mormorò un po' esitante. + +--E tale assenza getterebbe mai qualche ombra sulla vostra gioja, +principe? + +--Vi comprendo, duchessa, e desidero giustificarmi. Confesso che la +mia condotta verso donna Rosalia fu un po' leggiera, ma non vorrei mi +credeste più colpevole che nol sia. Non ho a rimproverarmi che qualche +parola irriflessiva. E non feci alcuna promessa;... chè altrimenti, +son cavaliere, non avrei ardito mancarvi. + +E senza lasciarle tempo di rispondere: + +--Pregate donna Rosalia a perdonarmi, aggiunse. + +--Ella vi ha già perdonato, principe; e desidera che il sappiate; lo +desidera ben vivamente, se mi risolvo dirvelo in questo giorno. + +--Ringraziatela per me; e voi, duchessa, compatitemi.... Oh se sapeste +quanto amo donna Maria!... Dal dì in cui la vidi, compresi che sino ad +allora non avevo amato, che mi ero ingannato sui miei sentimenti per +donna Rosalia.... Tutto per me divenne indifferente fuorchè quella, +che ora è mia sposa. + +--È perchè comprendo questo che risposi alle vostre domande circa a +donna Rosalia, chè altrimenti mi avrebbe ripugnato gettare un germe +d'amarezza nell'animo vostro... Forse anche quella fanciulla fu troppo +facile a lusingarsi, ma ora, lo spero, troverà nella vita religiosa la +pace. + +--Lo voglia il cielo! disse il principe. + +Egli era più leggiero che cattivo, eppure quanta indifferenza, quanto +egoismo nel modo, con cui profferì queste parole! + +La duchessa ne provò un senso di disgusto. Se donna Rosalia lo udisse! +pensò. + +--Sono lieto nel vedermi compatito da voi, duchessa, continuava egli: +guardate, per darvi un'idea del mio amore per donna Maria, vi dirò +che, se mi si costringesse a scegliere tra la vita, che io conduco, +invidiata da molti, ma privo di lei, ed una esistenza oscura ignorata, +divisa colla mia sposa, non esiterei nella scelta. + +Donna Livia non rispose.... Ah era così ch'ella aveva amato un +giorno.... + +--E, chiese il giovane, il duca non saprà nulla certamente di.... + +--No, e ciò il dovete a donna Rosalia. + +--Ah! disse il principe arrossendo un poco, povera donna Rosalia! ma +spero si consolerà!... Temevo, proseguì con qualche titubanza, che si +venisse a conoscere da qualcheduno.... che donna Maria istessa potesse +sapere.... Certamente ella mi rimprovererebbe... ne sarebbe +dolente.... + +E si arrestò confuso. + +Quale illusione! Ma la duchessa era troppo delicata per farla cadere. + +--Certamente, rispose. + +Quella menzogna era pietosa. Donna Maria non avrebbe creduto sì +generosa la moglie di suo fratello. + +--Perdonate, duchessa, continuò il principe, se ho osato prendermi la +libertà d'interrogarvi.... siete tanto gentile! + +--Non mi dovete alcuna scusa. Donna Rosalia conoscerà il vostro +pentimento; poi ella vi ha già perdonato colla maggiore abnegazione. + +--Grazie, duchessa, delle vostre parole: esse mi fanno bene.... Sono +più tranquillo. + +Era più tranquillo perchè era sicuro del silenzio. + +Se io fossi in donna Rosalia, pensò la duchessa, non avrei più un +pensiero per lui.... + +Egli stava, per allontanarsi quando vide il duca fermo a qualche +passo, che lo guardava attentamente. + +Certo non poteva essere geloso di lui in quel giorno, pure parve poco +soddisfatto nel trovarlo vicino a donna Livia. + +Si accostò senza parlare. + +Il principe credette necessario spiegare il perchè del suo colloquio. + +--Stavo ringraziando la duchessa, disse, delle gentilezze usateci, e +ne ringrazio voi pure, duca. + +--Oh immaginatevi! + +Il principe si allontanò. + +--Che vi diceva? domandò il duca a sua moglie; non credo già gli +abbiate parlato di donna Rosalia... + +--Me ne parlò egli; mi chiese se era tuttora al castello. + +--Che stravaganza è questa? + +E raggiunse di nuovo gl'invitati. + +La duchessa dopo un momento fece altrettanto. + +Ella pensava, che donna Maria, occupata a prodigare parole gentili e +sorrisi a' suoi nuovi parenti, a riceverne le congratulazioni, gli +omaggi, non avesse notato il suo breve colloquio col principe. + +D'altronde, diceva tra sè, non è poi strano ch'egli mi abbia rivolto +la parola... + +Ma donna Maria, che diffidava assai della cognata, si era avveduta di +tutto, ed aveva immaginato che donna Livia avesse tentato nuocerle +nello spirito del principe. + +E non arrossisce, pensò, con tutta la sua alterigia di sì basso +procedere?... Me la pagherà.... Oh se verrà un'occasione sicura per +vendicarmi, non la lascerò sfuggire!... + +Perchè mai tant'odio?.... + +Ed ella era bella, giovane: l'avvenire, l'amore, la fortuna le +sorridevano. Perchè non ne godeva senza sentir desiderio di +amareggiare l'esistenza degli altri? che sarebbe stata in altre +condizioni donna Maria, se nemmeno la felicità, il miglior farmaco pei +cattivi istinti, guariva i suoi?... + +È facile immaginare con quanta sincerità donna Maria esprimesse alla +cognata il rammarico, che doveva mostrare in lasciarla. + +Sì! ella in mezzo alla gioja fremette di rabbia, pensando allo +sprezzo, col quale l'aveva trattata il duca per causa di donna Livia, +dopo il giorno, in cui ella l'aveva accusata ingiustamente. + +Donna Maria non aveva mostrato offendersi prima per timore soltanto, +ed ora il ricordo di quello sprezzo si risvegliava più che mai +nell'animo suo. + +Vedendosi sì ammirata, sì corteggiata, più viva provava l'amarezza +delle umiliazioni subite, e più ardente il desiderio della vendetta. + +Ma tutta la collera era per donna Livia, chè del duca aveva troppo +paura. + +E quando, al momento della partenza, ei con uno sguardo espressivo le +rammentò la sua promessa, ella, con un altro non meno eloquente, +mostrò d'averlo inteso. + +Essi si conoscevano perfettamente! + +Niuna sposa provò mai minor pena di donna Maria nell'abbandonare la +casa paterna. + +Con quanta gioia si lasciò dietro quel tetro palazzo! + +Ma ormai non più noie, non più umiliazioni. + +Una nuova esistenza cominciava per lei. + + + + +V. + + +Il giorno dopo la duchessa si recava al suo castello, ove contava +passare il resto della settimana con donna Rosalia. + +Il duca aveva accompagnato donna Livia, verso cui si sentiva sempre +attirato da un sentimento invincibile, che subiva talora di buona +grazia, talora bestemmiando, ma che subiva sempre. + +D'altronde credette necessario andare al castello per parlare a donna +Rosalia. Aveva riflettuto che, all'istante di consacrarsi a Dio, ella +potrebbe per iscrupolo rivelare il segreto della loro famiglia: ciò +gli dava alquanto a pensare. + +Le minacce, diceva tra sè, buone per donna Maria, a nulla valgono coi +fanatici. Questa ragazza, così sentimentale e poetica, mi ha un po' la +stoffa dei martiri... Ora, non avendo potuto aver l'amore, aspira al +paradiso; non vorrei che per guadagnarselo ritenesse utile mancare +alla promessa che mi fece... Credo che le monache confessino anche i +pensieri... Donna Rosalia non sarà una religiosa volgare... La sua +nascita, il nome potrebbero destare delle curiosità in qualche +direttore spirituale troppo zelante. Costoro hanno una manìa +insopportabile di immischiarsi in quanto non li riguarda... Non vi è +di loro chi sappia meglio scavare a poco a poco... Potrebbero condurre +dolcemente donna Rosalia a... Bisognerà che io provveda. + +E lo stesso giorno del suo arrivo al castello, per tranquillare questi +dubbi, questi timori, da cui sentivasi preso, si recò verso sera in +giardino e, mentre donna Livia faceva un po' più lungi passeggiare suo +figlio, il duca con un cenno chiamò la sorella. + +--Ehi, donna Rosalia, seguitemi. + +Ella obbedì macchinalmente, forse non immaginò nemmeno quanto ei +volesse dirle. Ormai nel suo spirito vi erano due soli pensieri: la +rimembranza del principe, che lottava col sentimento religioso, e che +talvolta tentava soverchiarlo ancora. + +Nell'orribile naufragio, in cui la ragione di donna Rosalia aveva +arrischiato sommergersi, la tavola, sulla quale si era salvata, era +stata la fede; la fede, che in certe tempre è necessarissima, checchè +se ne dica. + +Tutti possono comprendere la sua voce; mentre la filosofia è intesa da +pochi, fraintesa da molti, ed allora fa più male che bene. + +Donna Livia aveva detto alla giovane che il principe aveva chiesto +egli stesso il suo perdono, che era pentito; e ciò alla povera donna +Rosalia era di qualche consolazione. + +La duchessa aveva in modo sì pietoso e delicato nascosto l'egoismo del +principe da temperare alla fanciulla l'amarezza dell'abbandono. + +Il duca non s'ingannava nel dire che donna Livia era sempre feconda in +ritrovati. + +Ma chi avrebbe potuto biasimarla, se soltanto pel bene ella si serviva +di quei ritrovati? + +Donna Rosalia era dunque più calma; e fu con una dolce tristezza che +seguì il duca, il quale dopo pochi passi: + +--Sentite, le disse un po' più rabbonito del solito, guardatevi bene +dal dire a qualche confessore quanto sapete, chè non ne avete il +diritto... Mi avete dato una sacra promessa, e se anche qualche frate +vi insinuasse, capite... sarebbe assai più peccato parlare che tacere. + +A donna Rosalia queste parole, benchè non molto gentili, parvero di +una grazia eccessiva. Ella non sapeva quanto ei fosse fino; provò +quasi rimorso di doverlo ingannare. + +--Non temete, rispose commossa, io non vi mancherò, ve lo giuro +nuovamente. + +--Brava, vedo che siete ragionevole. + +Ei fece per allontanarsi: ma donna Rosalia lo trattenne, incoraggiata +dal suo contegno. + +--Perdonate un istante, don Francesco, gli disse: vorrei pregarvi +permetteste alla duchessa di venirmi a vedere sovente. Ella verrebbe +egualmente, il so, ma pure esprimo anche a voi il mio desiderio.... La +vedrò tanto volentieri.... + +--Ve la condurrò io, rispose egli. + +--Grazie; ah! nessuno fu meco buono come donna Livia; prima di +lasciarvi sento il bisogno di dirvelo, don Francesco. + +E si allontanò tristamente. + +Il duca ebbe quasi paura d'intenerirsi. + +Veramente, pensò, non è cattiva ragazza; e senza la parte, che prese +contro di me in quella notte.... Ama la duchessa, mentre donna Maria +tentò di perderla... Basta, donna Rosalia tacerà. + +La sera istessa ritornò a Catania. + +Alcuni giorni dopo accompagnava colla duchessa, in un monastero di +Messina, donna Rosalia. + +La rassegnazione di questa era sì dolce, sì triste era la calma +succeduta ai gravi turbamenti del suo spirito, che il di lei pallido +volto aveva qualche cosa di celeste. + +Non tutti, no, le avrebbero preferita la brillante donna Maria! + +Ma il principe? Ah! per lui non vi era altra donna!... + +Nato sotto un cielo ardente, ove i cuori sembrano partecipare al fuoco +del suolo vulcanico, il principe degli Alberi, debole per natura, +leggiero, aveva concentrato ogni sua forza nell'amare donna Maria. + +E le parole della duchessa non ebbero proprio altro risultato che di +tranquillarlo. + +Pensava che donna Rosalia, così religiosa, non dovesse soffrire della +vita claustrale. Poi i loro gusti non avrebbero armonizzato. Che +avrebbe fatto d'una sposa così melanconica?... Insomma egli trovava +cento buone ragioni per felicitarsi di non averla presa in moglie. + +I vezzi di donna Maria facevano il resto. + +La bella principessa veniva ammirata dai parenti, lodata, corteggiata +da tutti. + +Suo marito se ne compiaceva vivamente. + +Gli elogi prodigati a donna Maria lo lusingavano; chiedevasi persino +se ei fosse degno di tanta bellezza, di tanta vivacità, di tanto brio, +di tanta grazia. + +I giovani sposi non avevano lasciato Catania; vi si divertivano molto. +Il principe, benchè avesse parlato alla duchessa di esistenza oscura +ed ignorata, non vi era portato per nulla, e donna Maria odiava la +vita pastorale. + +Suo marito trovava talvolta, è vero, ch'ella era un po' troppo prodiga +di bei sorrisi, di sguardi affascinanti; ma ella con uno di quei +sorrisi, con uno di quegli sguardi, che lo preoccupavano, calmava la +sua gelosia, distruggeva i suoi sospetti, talora lo faceva pentire, lo +incantava sempre. + +Ed ei finiva per dirsi che quegli sguardi, che quei sorrisi facevano +solo che da molti s'invidiasse la sua felicità. + +Ad un gran convito, dato dal principe tre settimane circa dopo le +nozze, furono invitati anche il duca e la duchessa. Don Francesco solo +vi intervenne. + +Era egli in voce di essere stravagantissimo ed eccessivamente geloso; +così l'assenza della giovane duchessa non poteva meravigliare alcuno +in una riunione, di cui facevano parte brillanti cavalieri e militari +di distinzione. + +Don Francesco peccava nell'eccesso opposto al principe. Questi si +compiaceva di soverchio nel vedere ammirata donna Maria, mentre egli +invece credeva aver solo il diritto di guardar la duchessa. + +Ed intanto la duchessa era tormentata da mille pensieri. + +Ella diceva a sè stessa che il conte non doveva tardar molto a +ritornare, se veramente gli era stato possibile ottenere dal gran +maestro il permesso... E la sua agitazione era grande naturalmente. + +Quando trovavasi sola, e vi si trovava quasi sempre, immaginava le +ipotesi più possibili, gli scioglimenti più probabili che avrebbe quel +doloroso affare. + +Il duca era egoista. Perdonandole la distruzione della pergamena aveva +pensato più per sè che per lei; ma al momento di un reclamo, quando +quell'atto abbruciato gli sarebbe indispensabile, che le direbbe? + +E se si ostinava ancora? E se i reclami fossero fatti in modo, ch'ei +potesse respingerli?... E se veniva soprattutto a sapere della +missione affidata al conte.... + +Eppure, come sempre, non era pentita. + +Nulla poteva abbattere il suo coraggio; pochi uomini possedevano la +sua fermezza; così era agitatissima ma risoluta. + +Attendeva. + +Il duca si assentava sovente. Ora le caccie, ora gli affari, le visite +alle numerose tenute, che egli e donna Livia possedevano, ne erano +causa. + +La diffidenza estrema, che provava per tutti, l'attività, +l'irrequietudine del suo carattere lo portavano ad occuparsi ed a +sorvegliare attentamente quelli, che da lui dipendevano. + +Alle volte, vedendo la vita brillante, che conduceva donna Maria, +sempre in società numerosa, chiedeva a sè stesso se ei non tenesse +troppo rinchiusa la duchessa, e se ciò potesse finire per annojarla. + +Ma poi, secondo il solito, trovava che era per il meglio, che +d'altronde donna Livia non amava i piaceri; dicevasi che la di lui +conversazione doveva bastarle, e che a forza di veder lui solo +finirebbe per trovarvi piacere. + +Lo sperava perchè da qualche tempo la duchessa gli pareva meno +taciturna. + +Ciò era infatti, perchè ella, in previsione dei futuri avvenimenti che +aspettava, credeva necessario non alienarsi troppo don Francesco. + + + + +VI. + + +Sulla fine di giugno, un dopo pranzo, donna Livia era sola come al +solito nel suo gabinetto; aveva appena rimandato il bambino colle +donne, quando ad un tratto don Francesco entrò chiudendo con impeto +l'uscio dietro di sè. + +Era alterato, agitatissimo. + +Dal suo contegno donna Livia indovinò qualche avvenimento importante, +non preveduto da lui. + +Egli teneva nelle mani due lettere; si piantò in faccia alla duchessa. + +--Ecco, esclamò dopo un istante, ecco, signora, il frutto dell'opera +vostra! + +--Che volete dire? + +--Che gli eredi del cavaliere dell'Isola reclamano, e che io per colpa +vostra mi trovo in una situazione ridicola. + +«Ah, pensò donna Livia, ecco giunto il momento.» + +--Ebbene? disse, voi renderete quanto è loro dovuto. + +--Eh, signora! se non aveste abbruciato quella pergamena!... Tutte le +mie precauzioni furono vane; quella carta sola poteva.... + +E si mise a camminare su e giù pel gabinetto, gettando a terra tutti +gli oggetti, in cui s'imbatteva. + +Donna Livia taceva: le sembrava più saggio lasciarlo calmare da sè. + +Dopo qualche momento egli le si avvicinò furioso: + +--Ah! le disse, che feci io mai perdonandovi la distruzione di +quell'atto! Maledetta la mia debolezza!... Perdonar tanto ad una +donna, che mi subisce, che non mi ama!... Tutti ora si rideranno di +me.... Badate... + +La duchessa impallidì di collera, ma la ragione la consigliò a non +urtarlo troppo violentemente. + +--Perchè tale sdegno? gli disse guardandolo. + +--Perchè.... Me lo chiedete? Ah se sapessi chi fu colui, che andò ad +annunziare agli eredi del cavaliere dell'Isola la morte di mio +padre!... che gli esortò a reclamare!... + +E fece un gesto di furore. + +La duchessa riescì a serbarsi calma. + +--Però sospetto, aggiunse egli allontanandosi da donna Livia. + +Ella non potè resistere. + +--Sospettate? chiese, di chi? + +--Di quel maledetto frate; è un frate che reclama, dunque fu istrutto +da colui. + +La duchessa rimase attonita. + +«Un frate! pensò, che cosa vuol dire?» + +--Ah! riprese poi il duca, ma io sono uno stolido a dare spiegazioni a +voi, signora.... Donna Livia, donna Livia, voi non sapete qual rischio +corriate!... chè non sareste così tranquilla. + +--Che rischio? Voi mi perdonaste la distruzione di quella +pergamena.... dunque voi manterrete la vostra parola, la vostra +promessa. + +Il duca parve sorpreso da quella calma. + +«Giammai la comprenderò!» disse tra sè. + +E tra la rabbia e l'amore: + +--La mia promessa!... Che so io ciò che vi promisi?... Voi sapete che +vi amo, e questo vi fa ardita. + +--Di questo amore, domandò la duchessa, quali prove mi avete voi date? + +--Quali prove! Che? Non vi ho amata sempre? Perchè non accarezzai le +vostre utopie poetiche, perchè feci quanto m'imponeva il decoro della +mia casa?... Se non v'amassi, donna Livia, non avrei cercato +dimenticare l'offesa, che da voi ricevetti la notte, in cui morì mio +padre; offesa, il cui solo ricordo mi fa fremere.... Ed ora, ora.... + +--Che fareste? + +--Vedrei in voi soltanto la donna, che mi provocò, che m'insultò +dinanzi alla mia famiglia strappandomi dalle mani quella pergamena, +distruggendola poi a mio dispetto.... Vedrei in voi soltanto una +moglie, che.... + +Il duca si arrestò.... Egli soffriva. + +Donna Livia era commossa, ma nulla ne apparve. + +--Vi sono grata, disse, se il perdonarmi la distruzione di quell'atto +vi costò più di quanto io credeva... Ma perchè non mi ascoltaste +allora? + +Il duca si scosse. + +«Che! pensò: dunque ella mi avrebbe amato forse se io.... ma come +potevo.... poi tutti avrebbero riso di me....» + +Egli era entrato coll'idea di fare una scena terribile, invece andava +già calmandosi. + +«Ah per me, disse fra sè medesimo, ella è sempre donna Livia Del +Faro!...» + +Egli non era perverso come donna Maria benchè d'indole feroce, capace +di tutto in un trasporto di collera, benchè orgoglioso, ostinato al +maggior segno... + +Rimase immobile, alterato ma perplesso! + +La duchessa respirò. + +«Cielo fate che tutto termini bene!» mormorò. + +Ella credette poter giungere allo scopo. + +Tacque per qualche momento, indi: + +--Riparate, disse, don Francesco poichè se ne presenta l'occasione.... +Ah mi si toglierà una spina dal cuore nel vedervi liberato da tanta +responsabilità.... + +--Eh, donna Livia, che importa a voi di me? + +--Se nulla me ne importasse non avrei tentato oppormi a quella +ingiustizia; questi vostri parenti io non so chi sieno, ed è perchè +desidero stimarvi che bramai tanto vedervi riparare. + +Il duca la guardò; indi con molta amarezza: + +--Era per vostro figlio, a quanto diceste. + +--Sì, per lui pure, ma anche per voi. + +--Donna Livia, non vorrei poi che vi burlaste di me! + +--Come? + +--Eh voi siete una donna particolare, ed io alle volte sono uno +sciocco. + +La duchessa tacque un poco, indi: + +--Persuadetevi, non vi ostinate ancora.... Che cosa è per voi la terra +di S....? Nulla, o ben poco assolutamente.... Ah io darei quanto +possiedo per vedervi riparare tale ingiustizia..... Ditemi che ebbi +ragione in pensare che soltanto un capriccio d'orgoglio, dei +pregiudizii di casta vi consigliarono finora ad ostinarvi. + +Il duca non rispose, si mise di nuovo a passeggiare.... + +«Ed io cederei! pensò: ma per altro non posso rifiutarmi a restituire +ora.... Credo ch'ella abbia ragione.... Ah! crudelmente ella si è +vendicata costringendomi ad amarla sempre più!.... E forse se avessi +acconsentito allora, invece di persistere, di obbligarla a tacere!... +» + +La duchessa per molto tempo non profferì parola; finalmente: + +--Pensate anche a vostro padre, disse, rammentatevi la sua +disperazione; voi, che parlate sempre di autorità, che siete sì geloso +della vostra, come poteste mai disconoscer la sua? + +--Egli era pazzo, già vel dissi, chè altrimenti non avrebbe avuto +scrupoli sì tardivi.... Quel benedettino l'aveva spaventato; io non +disconobbi la sua autorità, facendo quanto ei fece. + +--Ma perchè avvelenare la vostra esistenza? + +--Non mi avveleno niente affatto, signora. Il cavaliere dell'Isola +disonorò la sua famiglia, dimenticò sè stesso; perdette quindi i +diritti che gli spettavano, tutto ciò è chiaro. + +--V'ingannate. + +--Come? + +--Suo padre, l'avo vostro, aveva solo il diritto di punirlo; lo fece, +ma se ne pentì.... D'altronde ora che vostro zio reclama, a che +varrebbe opporsi? + +--Oh non so! non è lui, vel dissi, che reclama, è suo figlio, un +ufficiale spagnuolo. + +--Ma che vorreste fare per questo? + +--Oh vi sarebbero dei mezzi assai.... + +--Ma quali mezzi?... Non pensatevi nemmeno.... E questo ufficiale +reclama con insistenza? + +--No, per dirla, si rimette in me, ma si esprime con un certo +orgoglio.... + +--Ciò prova.... + +Ed ella si arrestò con un mezzo sorriso. + +--Che cosa? chiese egli. + +--La sua parentela con voi. + +Il duca stette un po' a riflettere, indi: + +--Donna Livia, disse guardandola ed esitando, se io.... vedendo che +questa gente non ci disonora.... rendo loro il nome del padre e le +sostanze.... che fareste voi per me? + +Il sacrifizio non era molto meritorio. Don Francesco comprendeva +benissimo, checchè ne avesse detto, che non poteva rifiutarsi a +restituire senza disonorarsi e provocare degli scandali assai più +gravi di quelli temuti prima. + +Donna Livia lo comprese bene; ei voleva farsi un merito d'una +necessità, egli, che prima aveva disprezzati i suoi consigli, dettole +che non doveva ingerirsi in quell'affare. + +--Ve ne sarò grata, contenta per voi stesso: già il dissi. + +Egli fece un movimento di dispetto. + +--Ecco il solito, faccio, faccio, e non faccio mai nulla.... + +E tornò a passeggiare. + +--Basta, riprese, vedrò chi sono costoro. + +--Ma non lo sapete già? + +--Non so nulla di positivo. Una di queste lettere è del cognato del +mio avo, fratello alla sua seconda moglie, la madre del cavaliere +dell'Isola.... Io lo conosco di nome soltanto.... È un frate tenuto in +gran conto, superiore d'un convento di cappuccini a Messina. Si chiama +don Anselmo dei principi Della Concordia. + +Indi con un vivo movimento di rabbia: + +--Sono sicurissimo che è stato avvertito da quel maledetto +benedettino; tra di essi hanno come una rete costoro.... Guai a colui +se mi capitasse tra i piedi, se ritornasse a Catania.... Giurar sulla +croce.... rifiutare il mio oro.... fare il santo.... Maledettissimo!... + +Quel povero frate non si era ingannato pensando che un giorno il duca +lo terrebbe per mancatore. + +E lo stratagemma del conte di San Giorgio, l'aver egli impiegato un +religioso doveva ingannare don Francesco. La sua congettura era la più +naturale. + +A donna Livia dolse vedere ingiustamente accusato colui, che ella +aveva persuaso a tacere soltanto confidandogli tutto. + +Ma, poichè quel benedettino non era a Catania, credette inutile +scusarlo. + +Dire la verità al duca sarebbe stato doppiamente pericoloso per +lei.... Crederebbe che il conte l'avesse assecondata per amore +soltanto. + +Comprendeva che suo marito si era avveduto della passione del +cavaliere di Malta; rammentava le parole dettele sulla Francesca da +Rimini.... ed allora, parlando, come evitare un duello tra i due +cugini? + +Dunque tacque. + +--Tenete questa lettera, le disse il duca assai più calmo, è quella +del superiore. + +La duchessa prese il foglio, ch'ei le porgeva e lesse. + + +«Duca, + +»Il cavaliere dell'Isola, che tutti credevano perito in una guerra +lontana da più di trent'anni, morì invece molto tempo dopo. Si era +ammogliato; lasciò un figlio ed una figlia. Essi sono venuti da me, +dopo aver appreso la morte di vostro padre, per mostrarmi le carte +lasciate da mio nipote, il cavaliere dell'Isola, e che in modo +indiscutibile attestano la loro identità. + +»Mi richiesero di consiglio, ed io non esitai ad esortarli a +reclamare, persuasissimo che voi, duca, non opporrete alcuna +obbiezione. + +»Il figlio del cavaliere è un militare valoroso, ufficiale nell'armata +spagnuola, considerato, degnissimo per ogni titolo di assumere il nome +illustre degli Isola. È qui in Catania colla moglie e la sorella: +questa è vedova, ancora giovanissima. + +»Spero renderete giustizia ai miei nipoti. Essi non intendono +insistere, si rimettono in voi, duca: non sono di quei parenti +spogliati, che suscitano mille imbarazzi. Per darvi un'idea delle +intenzioni di vostro cugino, vi mando una sua lettera a me diretta, +nella quale egli spiega le sue idee, ed il modo, con cui intende +condursi. + +»Quest'oggi stesso mi presenterò al vostro palazzo onde avere con voi, +o duca, un'abboccamento, e mostrarvi le prove, sulle quali appoggiano +i reclami dei figli di vostro zio, il cavaliere dell'Isola. + +»Certo voi pure, duca, come io stesso, come tutti, credeste alla sua +morte immatura.» + + +Seguivano i complimenti d'uso e la firma. + +«Il conte si condusse bene, pensò donna Livia: comprendo; fu lui, che +presentò al superiore i figli del cavaliere dell'Isola: lo avrà +pregato del segreto.... La collera del duca ricadrà sul povero +benedettino, ma poichè è assente, sarà per il meglio....» + +E rendendo la lettera a don Francesco: + +--Ho letto, disse. + +--Che ve ne pare? + +--Che tutto finirà senza gli scandali, che temevate. + +--Capite che io non credo una parola di questa lettera.... Il +superiore sa benissimo che io conoscevo l'esistenza del cavaliere +dell'Isola, o de' suoi figli, come sa non esistere più l'atto, che +diseredava suo nipote, e conteneva la di lui rinuncia.... Eppure.... +aggiunse arrestandosi, rifletto che il benedettino non era presente +quando voi distruggeste la pergamena.... Ciò mi dà da pensare. + +Ed egli si annuvolò. + +La duchessa aveva già preveduto quella osservazione, ma non mostrò +badarvi. + +--Oh via, giacchè siete deciso! + +--Basta, mostrerò credere al superiore; vedremo se questo ufficiale +spagnuolo meriterà gli elogi prodigatigli da suo zio. Eccovi la +lettera di lui. + +E gliela porse sopra pensiero. + +Quella lettera portava per firma queste sole parole: + + _Vostro nipote_ FEDERICO + +La duchessa vi gettò gli occhi, ma una nube glieli coperse. + +Il suo cuore si strinse. + +Cielo! che aveva ella dunque veduto? + +--Sono perduta! mormorò. + +Il duca, che passeggiava pel gabinetto, le si accostò, credendo +ch'ella avesse terminato la lettura. + +Rimase colpito del suo turbamento. + +--Che avete? le disse. Voi impallidite! Voi tremate!... Ma che avete +dunque? + +Donna Livia fece uno sforzo. + +--Mi sento male, rispose. Stavo per leggere, mi si oscurò la vista, +nulla più distinguo. + +Ed infatti ella non distingueva più nulla. + +--Ma in qual modo? + +--Non so. + +--Sarà un accesso convulso, come ne aveste altre volte. + +--Credo infatti, diss'ella debolmente. + +E svenne, chè la forza di volontà nulla può contro i veri deliquii. + +Ella aveva certamente provato una emozione terribile. + +Era caduta rovesciata all'indietro sulla sua seggiola. + +--Credeva fosse quasi guarita... disse don Francesco. Ma che devo +fare? Ah sì, mi rammento, il giorno che la sposai potei farla +rinsensare soltanto col gettarle in viso dell'acqua; eccone là. + +E prendendo una tazza d'acqua che stava sul tavolino, ne spruzzò in +volto alla duchessa. + +Per molto tempo tutto fu inutile. + +Finalmente ella si scosse, parve atterrita vedendosi vicino il duca. + +Ma richiamò tutto il suo coraggio. + +--Come state ora? le chiese egli. + +--Meglio, signore, grazie. + +--Infatti andate riprendendo un po' di colore... Che fu? + +--Un deliquio. + +--Ah! ne soffrite ancora? + +--Sì, alle volte.... Ora ho bisogno di riposo. + +Ella si alzò; traballava. + +--Mi sembra che vacilliate. + +--No, è soltanto perchè non vedo chiaro. + +E fece per escire. + +--Vado nella mia stanza, mormorò. + +--Vi condurrò io. Voi sembrate soffrire assai. + +Ella non potè rispondere. + +Il duca la portò quasi nella sua camera da letto, la fece sedere, +indi: + +--Devo chiamare alcuno? + +--È inutile; un po' di riposo mi basterà. + +In quel momento una camerista chiese d'entrare. + +--Che c'è? disse il duca, aprendo l'uscio. + +--Il cameriere di Vostra Eccellenza l'avverte che è domandata. + +--Da chi? + +--Da un religioso accompagnato dal principe degli Alberi. + +E la donna si allontanò. + +--Il principe degli Alberi! esclamò don Francesco furioso, comprendo +ora.....Ah! donna Maria mi tradì, ed è sì sciocca da mandar qui suo +marito.... Ed egli sì stolido.... Ma non ne saprà nulla +l'imbecille.... Colei vuol dunque già rimaner vedova! + +La duchessa parve scuotersi un istante a quelle parole. + +--Ripasserò, le disse il duca. Ora vado da costoro. Ah! donna Maria me +la pagherà!... + +Ed escì. + +Donna Livia si alzò, si guardò attorno smarrita. + +«Ohimè! disse, Federico esiste! Non è morto a Lepanto? Egli che mi +salvò la vita! Che sparse per me il suo sangue! Egli che solo amai! Ed +ha moglie!... Ingrato!... Ed è lui, che io feci cercare dal conte?... +Lui figlio del cavaliere dell'Isola?... Ah! tutto è finito per me!... +Che dirà il duca quando saprà....e lo saprà tra breve, che questo suo +cugino è Chiarofonte?... Oh me infelice!...» + +In quel momento la vecchia governante entrò agitatissima. + +--Che vuoi? chiese smarrita donna Livia. + +--Fui domandata, sarà una mezz'ora, da uno sconosciuto, che mi obbligò +a seguirlo. Mi condusse in chiesa, ove un cavaliere mi attendeva. Misi +un grido, riconoscendo il signor di Chiarofonte, lui, che credevate +morto. Vuole parlarvi un istante, subito, dice che è urgente, +indispensabile; l'ho introdotto nell'oratorio segretamente, che per +fortuna, essendo oggi domenica, è ancora aperto. + +Donna Livia provò un'emozione vivissima, angosciosa, indi: + +--Sì, disse, è necessario; io devo evitare un duello tra lui ed il +duca, a qualunque costo. Il cielo forse lo manda, mentre quel +superiore ed il principe sono qui. + +E dopo aver detto alla governante di seguirla, escì precipitosamente. + + + + +VII. + + +Come mai il principe degli Alberi accompagnava dal duca lo zio di +Federico?... + +Dopo aver udito dal conte di San Giorgio tutto, e pressochè tutto +quanto riguardava il cavaliere dell'Isola, ed aver data parola di +mantenere il segreto, il frate aveva pensato tosto ad agire. + +Era rimasto un po' scandalizzato, per dirla, della condotta tenuta dal +defunto cavalier suo nipote. Ma udendo che il padre gli aveva prima di +morire perdonato, si era promesso adoperarsi con impegno per gli eredi +spogliati. + +Con tenerezza gli aveva accolti, perchè erano gli unici parenti, che +gli rimanessero. + +Non gli sembrava molto difficile persuadere il duca dell'Isola a +riconoscerli. Sapeva esser egli un cavaliere alquanto violento ma +troppo altiero per rifiutarsi ad una restituzione quando la cosa fosse +pubblica. + +D'altronde sarebbe stato un delitto, pensava il superiore, opporsi +alla volontà dell'avo ed ai comandi del padre moribondo. + +E vedendo Federico perplesso e quasi ripugnante, Gabriella più +atterrita che contenta, lo zio si era sentito maggiormente spinto ad +adoperarsi a pro loro. + +Insomma, come si fa talvolta, metteva dell'ambizione a riescire. + +Il conte di San Giorgio, uno dei più illustri cavalieri di Malta, gli +aveva detto che egli solo poteva ottenere il riconoscimento dal duca, +che la sua influenza era tale da.... Quel frate era un po' vano, il +conte lo sapeva, e lo aveva colpito nel lato debole. + +Il superiore giuro a sè stesso che, a costo d'andar dal papa, i suoi +nipoti verrebbero reintegrati nei loro diritti. + +Il cavaliere di Malta non gli aveva fatto che una visita, poche ore si +era trattenuto a Messina ove aveva lasciato i parenti da lui +rinvenuti. + +Desiderando il segreto, come lo desiderava, non voleva esser veduto. +Si recò ad una sua casa di campagna vicino a Catania, ove si doveva +fargli conoscere il risultato dei passi, che tenterebbe il superiore +dei cappuccini. + +«Se don Francesco si persuade, diceva tra sè il conte, andrò a Malta +senza entrare in Catania, per quanto mi dolga non riveder donna Livia; +tornerò fra qualche mese ed allora.... Ma se il duca si rifiuta, o se +sospetta di sua moglie, andrò da lui, avrò seco una spiegazione +completa, quale ei la vorrà...» + +E così si era diviso dai figli del cavaliere dell'Isola. + +È inutile dire che durante il viaggio Camilla si era perfettamente +condotta. + +Non una parola, che non fosse meditata; con una strategia finissima +aveva saputo evitare qualunque spiegazione pericolosa tra il conte, +Federico e Gabriella. + +E con questa quante attenzioni per la sua salute! La povera amica di +Marco aveva finito quasi per non più temer Camilla, per credere ad un +sincero pentimento di colpe involontarie. + +Del resto la conversazione aveva sempre languito assai, chè tutti +avevano pel capo mille cose gravi. + +Federico erasi mostrato il più distratto di tutti. La sua +preoccupazione pareva aumentare a misura che si procedeva verso la +Sicilia. + +Subito dopo la partenza del conte di San Giorgio, l'ufficiale si recò +nuovamente dal superiore suo zio, che lo aveva fatto chiamare. + +--Ho deciso, gli disse il frate, che quest'oggi istesso partiremo per +Catania. + +--Quest'oggi? domandò Federico un po' esitante. + +--Sì, nipote. Ho già divisato come devo agire. Ho scritto una lettera +al duca dell'Isola, nella quale lo metto al fatto, o piuttosto, +aggiunse con un sorriso un po' sardonico, mostro metterlo al fatto di +tutto. Vi unisco la vostra lettura, che mi mandaste jeri dal conte di +San Giorgio, ove esprimete le vostre idee. Discenderemo al palazzo di +un gentiluomo che ospitai molte volte, che mi fece reiterate offerte, +ed il cui zio fu mio grande amico. Da qualche mese non lo vedo, ma +abita Catania. Si chiama il principe degli Alberi, è molto cortese; +sarà lietissimo, ne sono sicuro, di ospitarvi per quei pochi giorni +che dovrete trattenervi a Catania. Non potreste, comprendete, +alloggiare in alcuna locanda per non dar luogo a ciarle, che forse +offenderebbero il duca dell'Isola.... Andate ad avvertire vostra +moglie e Gabriella, nipote. Io sono pronto anche adesso. + +--Vado, rispose il giovane. + +E si accommiatò dallo zio. + +Si diresse verso una locanda vicina, ove il giorno prima era disceso +col conte. + +Nel breve tragitto fu avvicinato da un uomo, che gettò un grido di +sorpresa in vederlo. + +--Oh! signor di Chiarofonte, esclamò, voi non siete dunque morto a +Lepanto? + +--No, il vedi, ero soltanto ferito gravemente. E il tuo padrone? + +--Abita qui a Messina, venite da lui, illustrissimo. Oh come rimarrà +attonito, contento! tanto si dolse della vostra creduta morte! + +--Lo vedrei con gran piacere, ma ora non posso; digli che vado a +Catania, che desidero assai parlargli.... Ma bisogna mi affretti.... +Addio. + +E l'ufficiale entrò come un fulmine nella locanda. Avvertì la sorella +e la moglie; pochi momenti dopo partivano col superiore dei cappuccini +in una grande carrozza chiusa. + +Federico era agitatissimo. + +«Al dal Pozzo soltanto, andava dicendo tra sè, posso chiedere ciò che +sia avvenuto di donna Livia: a nessun altro no, perchè temerei +comprometterla.... Ah! quante volte fui per domandare di lei al conte! +ma egli non sapeva che fossi già stato in Sicilia; che avrebbe mai +detto, che avrebbe mai pensato chiedendogli di una dama di qui?... Ah +feci bene.... Ella sarà maritata; il marchese me l'aveva promessa per +tenerezza verso di lei, per riconoscenza verso di me; ma era pentito, +lo comprendevo bene!... Non avrà tardato a valersi della libertà, che +resi a sua figlia.... Poi, credendomi morto.... Basta, saprò ogni cosa +da dal Pozzo.... Povera donna Livia! ella mi amava molto!... Ah non vi +è donna superiore a lei!... Comprendo ora.... Quale purezza d'idee, e +tanto spirito insieme!... Mia moglie è bella, divinamente bella!... Ma +quale diversità di carattere.... Poi, ho dei dubbii, che voglio +rischiarare.... Ed appena saremo partiti di qui, dovrà rispondermi di +tutto.... Dovetti mostrare di crederle in faccia del conte, per +convenienza.... Basta, rifletterò.... Ma donna Livia non posso +rivederla.... Conosco il mio dovere, non debbo turbarla.... Dal Pozzo +è segreto come una tomba, e nessuno saprà.... Il riconoscimento, dice +mio zio, dev'esser condotto nella più grande ombra.... Dunque.... il +nome di Chiarofonte non verrà pronunciato qui.... Mi allontanerò però +presto da questi luoghi, giammai io vi dimorerò.... Provo per altro +una viva emozione pensando a quel tempo, a quel castello del marchese, +qui vicino.... ove fui trasportato ferito, dopo aver salvato lui e +donna Livia dai corsari.... dove mi trattenni quasi cinque mesi.... e +senza la battaglia di Lepanto.... Ma il marchese era pentito.... non +avrei sofferto umiliazioni... Ah giammai!... Fu un sogno.... una +poesia quell'amore.... è meglio tentare dimenticarlo....» + +L'ufficiale non abbadava molto a suo zio, il quale trovava però la +preoccupazione del giovane naturalissima e l'approvava. + +Giunti l'indomani a Catania, il superiore mandò un servo +coll'ambasciata al principe degli Alberi, dinanzi al cui palazzo si +era fermata la carrozza. + +Il principe, udendo il nome dal cappuccino, venne egli stesso ad +incontrarlo. Fece a lui ed ai suoi nipoti mille offerte insistenti, +chè davvero egli aveva delle obbigazioni con quel frate, e molta +considerazione per lui, al quale doveva la cospicua eredità dello zio. + +Fece discendere i forastieri nel palazzo, assicurandoli della gioja +che avrebbe ad ospitarli. + +Appena furono in una gran sala, mentre continuavano i saluti e le +cortesie, Gabriella alzò il velo. + +Il principe si turbò, e diede in una esclamazione di sorpresa. + +--Che! donna Rosalia! È mai possibile?... + +Tutti si guardarono, ed il superiore sorridendo: + +--Ah! comprendo, principe, disse, siete meravigliato della +rassomiglianza di questa dama colla sorella minore del duca +dell'Isola... Infatti mi fu detto essere tale rassomiglianza +prodigiosa. + +--Prodigiosa davvero! interruppe il giovane; vedo ora che non è +lei.... Ma alla prima.... + +--Voi dunque conoscete la famiglia del duca, principe? + +--Ho sposato da poco donna Maria, l'altra sorella di don Francesco. + +--Ma questa è una felicissima combinazione, esclamò il frate. Ebbene +sappiate che questa dama, ed accennava Gabriella, e questo ufficiale +dell'armata spagnuola, miei nipoti, sono figli del cavaliere +dell'Isola, creduto morto in guerra da molti anni.... + +--Che sento! Ma allora sono miei parenti pure, disse il principe. + +E stese la mano all'ufficiale, che gliela strinse sorpreso e +distratto. + +Vi fu un istante di confusione, di parole gentili e di complimenti. + +Dopo di che il principe chiamò: un servo accorse. + +--Prega donna Maria di recarsi qui all'istante, disse. + +Poi, volgendosi al superiore: + +--Ma narratemi, padre, narratemi come mai.... + +Donna Maria entrò. + +Rimase immobile per la sorpresa. + +--Mia sorella! esclamò aggrottando le sopraciglia. + +In poche parole il principe le spiegò tutto. + +Ella, che sapeva del segreto, che conosceva il duca, rabbrividì. + +«Ohimè! pensò, crederà che io lo abbia tradito!... Che cosa avverrà +mai?...» + +Ed intanto i suoi sguardi s'arrestavano sui parenti, che le venivano +presentati dal principe. + +Trovò Camilla bellissima, poi guardò Federico, che le s'inchinava +profondamente. + +Ah! mai nessun uomo le aveva cagionato tanta impressione. + +«Che bel giovane è questo cavaliere! disse tra sè. Qual'aria marziale +senza esser burbero!... È un mezzo tra il duca e mio marito....» + +Ed indirizzò all'ufficiale uno de' suoi più vezzosi sorridi. + +Però era turbata assai. + +«Mio fratello, pensava, è capace di provocare il principe.... Egli, +che nei duelli uccide sempre l'avversario!... Ma in qual modo questi +cugini sono qui?... Chi dunque gli ha avvertiti?... Ah donna Livia!... +devo accusar lei se voglio salvar me.... È indispensabile.... Quale +idea!... Il cavaliere, che ebbe con lei quell'abboccamento al +castello, subito dopo la distruzione della pergamena.... Il duca certo +non ha udito tutto.... Sì, sì, fu il conte; avrà finto partire per +Malta.... Oh lo saprò! li farò parlare, e prendendoli di sorpresa, +riescirò....» + +--Sono lietissimo, principessa, le disse il superiore avvicinandosele, +di aver trovato una sorella del duca dell'Isola nella moglie del +principe, al quale mi lega tanta amicizia.... Voi ci ajuterete.... + +Donna Maria, ad onta della sua franchezza, non seppe rispondere che +con un cenno. + +«Sarò a tempo? chiedevasi.» + +Il frate continuava. + +--Venite qui, caro principe, che combineremo fra noi, mentre vostra +moglie farà più ampia conoscenza coi suoi cugini. Vi racconterò tutto. + +E prendendo il braccio del giovane, lo condusse nel vano di una +finestra dell'ampia sala. + +Donna Maria non perdette tempo. + +--Dove vi trovò il conte di San Giorgio, cugino? chiese sorridendo +all'ufficiale. + +Federico rimase attonito. + +--Che! voi sapete, principessa.... + +Donna Maria respirò. + +«Ah! disse tra sè, il mio ardire mi ha giovato.» + +--Oh, rispose, non è un segreto! la duchessa mia cognata inviò ella +stessa il conte. Anch'io lo sapeva. Non ve ne disse nulla il +cavaliere? + +--No. + +--La duchessa lo aveva inviato? chiese Camilla. È giovane questa dama? + +--Sì. + +--È qui di Catania? domandò ancora Camilla, tanto per dir qualche +cosa. + +--No, è di Messina. + +--Di Messina? chiese Federico. + +--Sì, è la figlia del marchese del Faro, morto da qualche tempo. Oh +molto premeva a donna Livia il ritrovarvi! + +Al nome di donna Livia del Faro, Camilla guardò l'ufficiale, che si +era fatto pallidissimo. + +«Ahimè, pensò, che sento! Cielo! ella è moglie del duca! di questo +duca tanto orgoglioso!... E mi crederà sì basso, sì vile da reclamare, +sapendo tutto ciò? Perchè non rimasi a Milano!... Insensato!... Oh! ma +voglio giustificarmi, se credessi morire.... E mentre costoro +parleranno al duca.... Alfine che può avvenire? La mia spada non è di +quelle, che piegano.... Potessi trovare almeno la vecchia +governante!... Se ella esiste, donna Livia non se ne sarà divisa....» + +E senza badare a sua moglie, senza pensare alla sconvenienza, che +stava per commettere, s'inchinò a donna Maria, ed escì, adducendo a +scusa che un servo attendeva i suoi ordini. + +Camilla gli guardò dietro con rabbia. + +«Oh! pensò, chi mi avrebbe detto che qui dovevo trovare l'innamorata +di Federico? Trovarla nella duchessa dell'Isola!... Ma egli crede che +io tutto ignori!... Non gli ho mai parlato di quelle lettere, che +trovai nella sua valigia mentre era ferito in mia casa....» + +Uno strano silenzio regnava tra quelle donne.... + +Gabriella guardavasi attorno confusa; non sapeva che pensare.... + +Donna Maria cercava indovinare, ma non poteva... + +In quel momento il principe ed il superiore si avvicinarono a loro. + +--Abbiamo pensato, disse l'aristocratico frate a donna Maria, che è +inutile differire. Spedisco una lettera, che avevo già preparata, al +duca vostro fratello, nella quale gli chiedo un colloquio. Fra qualche +ora ci recheremo da lui. Intanto andremo dal vescovo e da qualche +altro amico, che desidero vedere. Perdonate se conduco meco il +principe. + +Donna Maria era sì confusa che li lasciò partire senza poter +rispondere. + +Alfine, pensò, in faccia a questo superiore il duca si conterrà, ne +sono certa. + +Poi, comprendendo dall'aria smarrita di Gabriella che le sarebbe stata +d'impaccio: + +--Cugina, le disse, voi siete assai pallida: sembrate bisognosa di +riposo, volete ritirarvi? + +Gabriella annuì ringraziando. + +La giovane principessa la fece subito accompagnare da una camerista in +una magnifica stanza da letto del piano superiore, ove il principe +aveva fatto assegnare ai cugini un vasto appartamento. + +Subito dopo donna Maria si volse a Camilla, che le sembrava un +prezioso ausiliare. + +--Signora, le disse, spiegatemi, ve ne prego, la causa della vostra +emozione. Vostro marito rimase come colpito dal fulmine nell'udire da +me il nome, il casato della duchessa. Che vuol dir ciò?... Confidatevi +meco senza timore. + +E strinse le mani di Camilla. + +--Ah! esclamò questa con esasperazione, vuol dire ch'egli l'ha +amata.... Ma voi vorrete salvarla! + +--Io! oh io la odio! esclamò donna Maria con fuoco. + +Ed aggiunse: + +--Ditemi tutto; non vi è tempo da perdere; affrettatevi. + +Camilla comprese dal fremito di rabbia della principessa che ella non +l'ingannava. + +Poi non era dessa abituata ad agire con precipitazione?... + +Si decise all'istante. + +--Ebbene, sì, disse: egli ha amato donna Livia del Faro, ma crede che +io non lo sappia. Tutto mi è noto soltanto per due lettere, che gli ho +involate. + +--Due lettere? Lettere di donna Livia? + +--Sì. + +--E le possedete? Le avete con voi? + +--Certamente. + +--Ah questa volta, mormorò la principessa, ella non si salverà!... + +Sentì un movimento di giubilo infernale. + +Strinse di nuovo le mani a Camilla. + +--Se sapeste quanto ho sofferto per causa di colei, esclamò, quante +umiliazioni dal duca! + +--Ma che! se tanto l'odiate, come mai vi aveva ella narrato del conte? + +--Nulla mi narrò: ho indovinato a caso, ma non vi è tempo da +perdere!... Sospettavo soltanto; interrogai vostro marito di +sorpresa.... Ma ora ci vendicheremo insieme.... Mio fratello, il duca, +è il più geloso dei mariti.... Sua moglie, l'ho sempre compreso, non +lo ama, benchè nulla ne appaja; dunque ama ancora il vostro sposo.... +Voi potete perdere la vostra rivale quest'oggi stesso.... Ah capisco +tutto: il conte di San Giorgio ama la duchessa appassionatamente, ed +ella si valse di lui perchè le rintracciasse l'amante. + +Donna Maria si esprimeva con vivacità convulsa; le sue parole +sembravano un fiume vorticoso. + +--Sentite, signora, le disse Camilla; io vi narrerò tutto, ne abbiamo +il tempo poichè vostro marito e lo zio di Federico non si recheranno +dal duca che fra qualche ora, come udiste. Però devo avvertirvi che la +duchessa non poteva sapere che mio marito era figlio del cavaliere +dell'Isola. Io sola, ve lo giuro, possedeva il segreto, e non lo +rivelai a Federico che all'arrivo del conte a Milano, rimettendogli le +carte di suo padre. + +--Veramente? + +--Di questo siate certa; non odio però meno la duchessa, e non +desidero meno di perderla.... Si potrà far credere egualmente al +duca?... + +--Sì, sì; con quelle lettere che possedete sarà facilissimo.... +Narratemi ora tutto: come ella amò vostro marito e come.... + +--Mio marito fu gravemente ferito a Lepanto, interruppe Camilla; io +ritengo che ella lo credette morto..... + +--È probabilissimo. + +E quindi: + +--Lepanto!... Aspettate!... quella battaglia non avvenne nell'ottobre +del 1571? + +--Precisamente. + +--Bene; ella sposò il duca qualche mese dopo. + +--Sì, appena avrà saputo che mio marito era morto. + +--Infatti, ma non monta. + +--Ed al duca sarà noto ch'ella ha amato Federico di Chiarofonte? + +Donna Maria riflettè, poi: + +--Non credo che il duca, sospettoso, diffidente come è, acconsentisse +a sposar donna Livia sapendola innamorata d'un altro. + +--Ma se lo credeva morto? + +--Dite bene; dei morti per solito non si è gelosi. + +E la principessa sorrise. + +--Pure, aggiunse, mi pare impossibile, a meno che.... Egli ritiene che +le donne sieno nate per obbedire.... che sieno cose affatto +secondarie.... Tante volte me l'ha detto.... Eppure nessuno vi è +caduto più di lui.... È impazzito dietro la moglie in modo ridicolo, +benchè si vergogni darlo a divedere.... + +--Se ne è tanto innamorato, le crederà tutto.... + +--No, oh per questo non dubitate.... Egli è brutale, violento per +natura, è una vera bestia.... Io vi parlo con confidenza, signora.... +È superbo all'eccesso, geloso soprattutto.... Non esiterà a punir +donna Livia se la crede infedele.... punirla terribilmente a costo di +morire poi.... Credetemi, cugina.... + +Ella trattava già Camilla da amica; si erano conosciute, +apprezzate.... + +La moglie di Federico era molto pallida, non sorrideva, no.... La +gelosia, mille strazii, mille terrori l'agitavano.... Certo, pensava, +egli è sulle tracce della duchessa.... mi vendicherò.... Sarebbe +indegno di me non farlo.... Egli l'ama ancora! + +--Se vostro fratello sa di questo amore, disse alla principessa, +crederà più facilmente ancora. + +--È vero. + +--È bella questa duchessa? domandò Camilla. + +Tale interrogazione era naturale. + +--Oh bella!... così.... non bellissima.... Ha certi occhi azzurri.... +un certo che tutto suo.... Poi è molto fina: si regola secondo coloro, +coi quali parla.... Conosce il debole di tutti.... innamora di sè gli +uomini stravaganti:... chè anche il conte è stravagantissimo.... + +--Ma mio marito allora? + +--Vostro marito sa il cielo in qual modo lo ha amato!... + +--Sì, disse Camilla, voglio aver fiducia in voi, principessa. + +--Oh io parlo schietto; vi secondo e perchè lo meritate, e per conto +mio. + +--Vi credo, e lascio ogni esitazione. Io, degli amori di Federico +colla duchessa, non so altro che quanto potei rilevarne dalle due +lettere di cui vi parlai, e che egli, ne sono sicura, ritiene di avere +smarrite a Lepanto. Dunque senza dir altro, e perchè è meglio +affrettarsi, vi mostrerò quelle lettere; le ho meco, come vi dissi: +sono in uno scrignetto coi miei giojelli. + +E si alzò. + +Donna Maria la fece accompagnare da un servo.... Attendeva con +impazienza.... Con questa donna, pensava, si conchiude a dirittura. + +Dopo pochi istanti la dalmatina rientrò. + +--In qual modo, le domandò donna Maria, non ne diceste mai nulla al +vostro sposo? + +--Si sarebbe alterato vedendo che io possedevo queste lettere.... Non +volevo scene; poi non credevo trovare la donna, che le aveva scritte, +in Sicilia.... Non mi aveva mai detto d'esservi stato. + +--Date qui; ora comprendo la tristezza di donna Livia. + +E, spiegando una delle lettere, si assise vicino a Camilla, e lesse. + +Era proprio donna Livia quella, che aveva scritto... + +La prima lettera presa da donna Maria conteneva queste parole: + + + «_Federico_, + +»Quando jeri sera voi mi diceste:--Ah, donna Livia, quanto v'amerei se +non foste sì ricca!--Io rimasi muta. Pur troppo vedevo degli ostacoli. +Volevo, prima di rispondervi, parlare a mio padre. + +»No, non fui insensibile all'amor vostro, che da tanto tempo mi +lasciaste indovinare--Perchè non morii salvandovi, invece di rimaner +ferito?--Questa frase, che ho udito tante volte da voi, non l'avevo +dimenticata. + +»Federico, io dissi a mio padre che con voi soltanto potevo essere +felice, che avrei rifiutato ogni altro sposo... + +»Egli, che molto mi ama, che molto vi deve, s'intenerì ed accordò il +suo assenso. + +»Andate da lui: vi accetterà per genero, e come tale vi presenterà a +me quest'oggi stesso. + + _Donna Livia del Faro_.» + + +--Oh, disse donna Maria, per iscrivere ciò lei così austera, così +seria, bisogna dire che fosse innamorata alla follia.... Ma già +comprendo.... + +E si arrestò, chè certo non le era conveniente lodar Federico dinanzi +a Camilla. + +Quindi volgendosi a questa: + +--A quanto sembra, vostro marito l'ha salvata da qualche periglio, fu +ferito per lei.... + +--Sì, e dall'altra lettera ciò appare più chiaramente. + +--Date, date. + +E la principessa lesse di nuovo: + + + «_Federico_, + +»Ricevetti la lunga lettera di congedo, che mi faceste consegnare +dall'amico vostro. + +»Voi mi offrite rendermi la mia libertà, sciogliermi dall'impegno +perchè temete che io mi penta, perchè paventate sempre la distanza, +che, secondo voi, ci disgiunge. + +»Approvo la vostra delicatezza, la lodo, ma giammai mancherò alla +promessa che vi feci. + +»Vi amo, Federico: dunque perchè temete?... Nessuno potrà mai forzarmi +ad un altro nodo, che mi sarebbe odioso.... Non dubitate che io mi +abbia a pentire: desidero esser felice e non nuove ricchezze. + +»Mio padre non dimenticherà che senza di voi sarebbe morto, ed io +precipitata nelle onde prima che cadere fra le mani dei corsari. + +»Continuate dunque ad amarmi, scacciate dei timori, delle perplessità +lodevoli, ma soverchie. + +»Alfine siete nobile, valoroso; che m'importa se non siete ricco! + +»Amo voi solo, vi amerò sempre; sarò vostra in ogni modo se il cielo +vi salverà dai perigli, che l'onore vi consiglia ad affrontare. + + _Donna Livia del Faro_.» + + +--Ora capisco tutto, disse donna Maria, l'ha salvata dai corsari, che +tante volte infestano le nostre rive, e fu ferito nello scontro. Il +marchese del Faro abitava un magnifico castello sulla riva del mare. +Era molto ricco, ma viveva ritiratissimo, perchè assai originale. +Allevò donna Livia, originale ella pure, in un modo tutto suo. La +teneva sempre seco, ed il castello era il ritrovo di poeti, letterati, +filosofi, che so io?... ma tutti vecchi, a quanto credo.... Vostro +marito, dopo il servigio reso, avrà passato qualche tempo al castello +del marchese per guarire dalle ferite. Egli era un'eccezione a tutti +gli ospiti avuti fin là, sicchè è facile comprendere come donna Livia +lo abbia amato tosto... Ecco spiegata ogni cosa dunque; egli è colui, +che la duchessa fece cercare dal conte; ciò basterà a perderla.... Ora +però penso che il duca deve saper qualche cosa di questi amori. + +--Davvero? + +--Sì; fu a quel castello vicino a Messina ch'egli sposò donna Livia, +dopo avervi passato qualche tempo. Anch'egli è un letterato, ed era +anche perciò molto caro al marchese. Questi certamente gli avrà +narrato della miracolosa avventura e del cavalier salvatore. Dopo la +creduta morte di lui, avranno concluso tra loro le nozze. Il marchese +era gravemente ammalato: morì quasi subito dopo il matrimonio. Tal +matrimonio fu celebrato quasi segretamente: nessuno vi assisteva, +nemmeno il duca mio padre. La malattia del marchese ne fornì il +pretesto. A don Francesco premeva molto sposar donna Livia perchè +ricchissima. L'amante era morto, dunque.... Donna Livia, quando venne +a Catania, era molto triste, molto seria, come del resto lo è +ancora.... E suo marito non mostrava preoccuparsene. Ciò prova che +sapeva tutto.... Ma non importa: quando saprà che il suo rivale è vivo +ed è figlio del cavaliere dell'Isola, quello zio che donna Livia fece +ricercare a suo dispetto dal conte, salirà in furore.... Una di queste +lettere finirà di esasperarlo. + +--Non gliele mandate entrambe? + +--No, l'altra servirà per il cavaliere di Malta, il fedele paladino +della duchessa. L'ama tanto, che, se non lo disingannassi, sarebbe +capace di voler morire per difenderla. + +--Ma, principessa, obbiettò Camilla, il conte sa benissimo che +Federico credevasi figlio di un nobile veneziano senza fortuna. + +--Eh che importa? Il conte è innamorato: vedendo quanto donna Livia +amò vostro marito, pensando che forse lo ama ancora, si allontanerà da +lei. Ora scriverò al duca, poi mi occuperò del cavaliere. Venite meco, +vi confiderò ciò che conto fare. + +Camilla la seguì in un gabinetto vicino. + + + + +VIII. + + +Appena lasciata donna Livia, il duca si recò nella sala, ove +l'attendevano il principe degli Alberi ed il superiore dei cappuccini. + +Don Francesco, benchè ardente di sdegno contro la sorella, appariva +come al solito freddo ed altiero. + +Nondimeno gettò uno sguardo fulminante al giovane cognato, e dall'aria +sorpresa e gentile di questo, comprese ch'ei nulla sapeva. + +Pensò dunque non prendersela per allora col principe, e con molta +flemma salutò il superiore. + +--Ho ricevuto la vostra lettera, padre, gli disse, ed ora vedrò di +combinare. + +--Non m'attendevo meno da voi, duca, rispose il frate, perciò +consigliai mio nipote a rimettersi in voi. Vedo che siete persuaso +della giustizia de' suoi reclami. + +--Prima d'altro però, interruppe don Francesco, vorrei avere maggiori +schiarimenti, qualche dettaglio sulla vita passata del cavaliere +defunto e de' suoi figli... Comprenderete facilmente, padre, che prima +di vederli portare il mio nome.... + +E si arrestò con una certa affettazione. + +Il duca era molto insolente in quell'istante.... Eppure avrebbe +desiderato far peggio... Quanto volentieri avrebbe trattato quel +nobile superiore come altra volta il povero benedettino; ma sapeva +bene che ciò non gli sarebbe stato possibile. + +--Duca, rispose il frate anch'egli con alterigia, se io m'interposi a +favore de' miei nipoti, se gli ho riconosciuti, vuol dire che essi ne +sono degni, e degni quindi anche di portare il nome degli Isola. + +Maledetto! disse tra sè don Francesco.... Però senza il menomo +imbarazzo: + +--Ne sono persuasissimo, padre; ma mi sembra naturale che desideri +saperne anch'io quanto ne sapete voi. + +Tutti erano seduti: il principe serbava un contegno affatto passivo; +faceva ogni sforzo per mantenersi serio. + +--Vi narrerò tutto in brevi parole, disse il superiore al duca. + +--Poi, riprese questi, guardando con indifferenza il principe, vorrei +anche sapere in qual modo la notizia della morte di mio padre giunse a +cognizione dei figli del cavaliere. + +Il superiore non aveva creduto conveniente parlare al duca della +sorpresa, che avrebbe dovuto cagionargli la sua lettera. Don Francesco +era troppo di malumore per simularla. + +--Lo seppero a caso, rispose il cappuccino, da persone giunte a Milano +dalla Sicilia. + +--Ah vedo! + +E tra sè: Come mai donna Maria ha potuto in sì breve tempo.... Stavan +dunque coll'orecchio teso! + +Poi ad alta voce: + +--Il figlio del cavaliere dell'Isola è dunque ufficiale nell'armata +spagnuola? + +--Sì, duca: valoroso, notissimo, ma sotto un falso nome, che il +cavaliere mio nipote, per riguardi alla famiglia, aveva lasciato il +suo. + +--Agì molto saviamente in questo, osservò il duca con ironia. + +Il superiore pensò bene non dar peso a questo nuovo sarcasmo. Già gli +era stato detto essere don Francesco alquanto mordace. Temo soltanto, +pensava, che mio nipote abbia ad offendersi, se il duca anche con lui +persistesse in tali motteggi.... Basta; farò non si parlino a lungo, +che altrimenti la cosa finirebbe male... Ma Federico è disposto a +lasciar la Sicilia... sì... sì... sarà meglio.... Mai il duca lo +tratterà da cugino.... + +--E chi ha sposato questo ufficiale? domandò don Francesco, che almeno +voleva umiliare i suoi parenti, giacchè non poteva spogliarli. + +--Una dalmatina. + +--Nobile? + +--No, duca, egli allora era soltanto un guerriero di ventura; non +conosceva la sua origine e credevasi figlio di un militare nobile, ma +senza fortuna; dunque bisogna compatirlo se.... + +Il superiore era pentito di aver promesso al cavaliere di Malta il +silenzio: chè altrimenti avrebbe potuto far arrossire don Francesco, +il quale si serviva dello stratagemma per deriderlo. + +--Oh capisco, disse il duca; vedo che bisognerà passar sopra a molte +cose. + +E continua di tal passo! pensò il frate, che non rispose. + +--E la figlia del cavaliere chi ha sposato? + +--Un guerriero che aveva lasciato il servizio. + +--E che cosa fa? + +--Viveva in una sua campagna. + +--Bene, bene. + +--Ella, continuò il superiore, ha nella sua fisonomia il tipo degli +Isola: rassomiglia a donna Rosalia vostra sorella in modo sì +sorprendente che qui il principe e donna Maria sua sposa la credettero +lei nei primi istanti. + +--Donna Rosalia! oh che combinazione! esclamò il duca. + +E con un impercettibile sorriso si rivolse al principe, che divenne di +fuoco. + +Veramente, disse tra sè il giovane, don Francesco è insopportabile; e +se non fosse sì terribile spadaccino.... ma credo che la sua insolenza +derivi da questo. + +E come per prendersi una piccola vendetta: + +--Alloggiano in casa mia questi vostri cugini, duca; e sono lietissimo +di ospitarli; donna Maria pure. + +--Ah si! + +Me la pagherete entrambi, pensò don Francesco. + +In quell'istante egli si conteneva a stento. + +Si indirizzò nuovamente al superiore: + +--E queste carte, di cui mi parlaste, padre, nella vostra lettera? + +--Eccole, rispose il frate mostrando al duca, un fascio di carte, che +aveva deposte sulla tavola nell'entrare. + +Erano quelle rinchiuse nella cassetta d'ebano intarsiata d'argento, +che Camilla aveva mostrato a Milano al conte di San Giorgio ed a +Federico. + +--Questo, disse il superiore, additando una di quelle carte al duca, è +l'atto di matrimonio tra il cavaliere dell'Isola e.... la madre dei +miei nipoti. + +Il duca lo prese e lo scorse. + +--Ah sì, vedo, disse a mezza voce; tra il cavaliere dell'Isola e la +signora..... una signora Emma qualunque.... + +Il superiore arrossì fino agli orecchi, chè in fondo, perchè di meno +spirito, era assai più aristocratico del duca, il quale continuava a +burlarsi di lui. + +Però nemmeno questa volta mostrò avvedersi di tali scherni, e +consegnando un'altra carta a don Francesco: + +--Questa, disse, appoggiando alquanto sulle sue parole, questa è la +fede di nascita del cavaliere dell'Isola, figlio del duca vostro avo e +di donna Gabriella dei principi della Concordia, mia sorella. + +--Ah! l'aveva preso seco. + +Era prudente questo signor cavaliere, aggiunse tra sè; don Francesco +avrebbe detto volentieri anche ciò ad alta voce, ma gli sembrava +bastasse. + +--Ora, riprese il superiore, ecco una memoria scritta da mio nipote, +firmata col nome, che aveva assunto da una terra comperata nel +Vicentino. + +Il duca la prese con distrazione, guardò la firma, divenne pallido +come la morte. + +Si alzò involontariamente. + +--Chiarofonte!... disse; il cavaliere dell'Isola aveva assunto questo +nome? + +--Sì! esclamò sorpreso il superiore; lo intendeste forse pronunziare +altra volta? + +Don Francesco non rispose: con uno sforzo violento, ritornò a sedere, +indi: + +--E questo figlio, questo ufficiale militò sempre nell'armata +spagnuola? + +Egli attendeva con terrore. + +--No, rispose il frate; era dapprima guerriero della repubblica +veneta; lasciò il servizio di questa dopo Lepanto, dove era rimasto +gravemente ferito. + +--Ah! è lui!... mormorò il duca... Non era morto!... Comprendo il +deliquio di donna Livia... aveva riconosciuto i suoi caratteri. + +--Ma che avete duca? chiese il capuccino, voi impallidite! + +--Nulla! + +Ah, disse tra sè, è meglio che io soffochi per ora... che almeno il +mio rossore non sia palese... + +Non poteva parlare... In quell'istante, nessuno soffriva più di lui... +Era come atterrato sotto il peso del dolore, della sorpresa... + +--Quando crederete, duca, gli disse il frate, vi presenterò vostro +cugino: spero vi riescirà simpatico. + +--Ne cercherò io, rispose don Francesco con un terribile sorriso. + +--Voi, duca! + +--Sì, io! desidero assai conoscerlo; me ne fu lodato molto il valore. + +--Ma ciò mi consola! + +Sì, consòlati, pensò il duca... Maledetti!... + +--Dunque, continuò il cappuccino, gli dirò... + +--Ditegli che attenda mie notizie; ne riceverà prestissimo. + +Il superiore si alzò e con lui il principe. + +--Bisogna, disse il primo, che io lasci domani Catania. Incaricherò un +mio procuratore di rappresentarmi: è un uomo fidatissimo, segreto ed +assai pratico di affari; presso lui depositerò le carte, se lo +credete, ed egli verrà domani stesso a ricevere i vostri ordini. Che +ve ne pare, duca? + +--Va benissimo. + +--Vi ringrazio della arrendevolezza vostra nel ricevere i reclami de' +miei nipoti. Sono lieto di vedervi ben disposto per Federico. + +Questo nome, al solo udirlo pronunziare, cagionò a don Francesco un +fremito di rabbia. + +Rispose come un automa ai saluti cerimoniosi del superiore e del +principe. + +Finalmente essi escirono. + +Ah! con quanta impazienza attendeva. Non avrebbe potuto, no, tollerare +ancora. + +Fece per lasciare la sala, ma si arrestò vedendo entrare il suo +cameriere con una lettera in mano. + +Gliela strappò... Di chi sarebbe?... + +--L'ha portata un servo della principessa, disse il cameriere, +ritirandosi spaventato. + +Donna Maria! saprebbe mai?.. Ah poteva leggere!.. la duchessa non gli +sfuggirebbe per un istante, e neppur Federico! + +A misura che percorreva la lettera, il suo volto, già sì pallido, si +faceva di fuoco. + +«Voi forse don Francesco,--gli scriveva la principessa--sarete adirato +meco. Sospetterete, vedendo il principe, che io abbia rivelato il +segreto, che volevate serbare. Ma non fui io a tradirvi; fu la vostra +sposa. Io ho sempre pensato che vi eravate recato al suo castello la +sera, in cui ella vi aveva dato abboccamento al conte. Ma in ogni modo +non udiste tutto ciò che dissero. + +»Ella lo incaricò di andar in cerca del cavaliere dell'Isola, o +piuttosto di suo figlio, e questo figlio ella sapeva bene chi fosse... +Lo aveva amato, amato perdutamente sotto il nome di Chiarofonte. + +»Per prova di quanto asserisco, vi mando una lettera scritta da donna +Livia al suo amante, al quale fu involata dalla moglie. + +»La duchessa si burlò così di voi e del conte nel medesimo tempo. + +»Non direte più, mi pare, che io lancio ingiuste accuse, e che sono +perfide insinuazioni le mie. + +»D'altronde io dovevo giustificarmi per me e per mio marito. + + _Donna Maria_.» + + +Il duca lacerò quasi l'altra lettera nell'aprirla. + +--Ah sì, è lei!... mormorò. + +Erano le prime parole che proferisse dacchè si trovava solo. + +La lettera scelta da donna Maria era quella d'addio a Federico. + +Queste frasi--amo voi solo--vi amerò sempre--desidero essere +felice--nessuno potrà mai forzarmi ad un altro nodo, che mi sarebbe +odioso.... + +Queste frasi naturalmente dovevano far effetto sul duca. + +Ed egli fremeva ad ognuna di esse. + +Fece in due pezzi quella lettera, e la mise nel suo giustacuore. + +Oh! disse quindi, indegna... come lo ha amato!.... Ma non lo sapevo io +forse? Ed avrebbe mandato a cercar di lui conoscendo che... No, no: +questo è impossibile.... Il marchese, ella stessa lo ritenevano un +nobile Veneziano... Poi non mi disse quel superiore che, quando egli +si ammogliò, ignorava la sua origine?... D'altronde ella lo credeva +davvero estinto... Non era io presente quando dal Pozzo portò al +marchese la nuova della morte di costui?... Fu allora soltanto che, +cedendo alle preghiere di suo padre moribondo, ella acconsentì a +sposarmi... Poi quest'oggi era assai calma!... Fu solo nel vedere la +lettera di colui che si turbò e svenne! No... no, è impossibile +ch'ella sospettasse nemmeno!... + +Ma che importa? Che farà ella, ora che costui esiste?... che è qui?... +Lui!... che credeva morto, e la cui sola memoria bastò a renderla +sempre fredda al mio amore!... Ah sì!... ella lo ama ancora!... Il suo +turbamento non sarà stato terrore soltanto!... È ammogliato!... ma che +monta!... saprà bene giustificarsi!... Ed io devo evitare... tu mi +dicesti una sera, è poco, che le minacce non ti tratterrebbero!.. ma +io non ti minaccerò... Non ti lascerò il tempo d'errare... Provvederò +prima... Non potrai, no, essermi infedele!.. Poi ella è finta, +menzognera!... inviò il cavaliere di Malta in traccia di costoro... +contro il mio volere, a mio dispetto!... E nulla me ne disse!... +Chiedermi oggi di chi sospettassi?... ed io domandavo a tutti il +silenzio... Tutti mi derisero per consiglio suo... E quel conte +indegno?... Ma ora non posso pensare a lui... È di quest'altro che mi +abbisogna il sangue... Questo Federico!... Egli... Chiarofonte... Ed è +della mia famiglia?.. Maledizione!.. Ed ora, quest'oggi, che quasi +ella mostrava della premura per me... Ah scimunito ch'io fui! la mia +testa si confonde!.. Ma che faccio?.. A che mi trattengo?... Sarei io +debole a tal segno?.. No... no... Mi sentirà. + +Ed escì furioso. + +Corse nell'appartamento di donna Livia; credeva trovarvela. + +Si fingerà svenuta, diceva; ma non le gioverà nè punto nè poco. + +Entrò come un fulmine nel gabinetto, indi nella stanza da letto della +duchessa, ove ei l'aveva lasciata. + +Nessuno. + +Traversò un'altra camera... Nessuno ancora. + +S'incontrò in una delle donne, che rimase atterrita all'aspetto di +lui. + +--Ov'è la duchessa? le domandò. + +Ella esitò un istante. + +--Ov'è la duchessa? ripetè egli. + +--Non so, rispose tremante la camerista. + +--Come? + +--Non l'ho veduta, eccellenza. + +--Non mentire, diss'egli scuotendola. Parla!... + +In quel momento entrò un'altra donna. + +Don Francesco la interrogò. + +--È discesa, rispose la nuova venuta. + +Egli non udì altro. + +In un attimo fu fuori dall'appartamento. + +Fece le scale a precipizio. + +«Ma crede ella evitarmi, sfuggirmi con sì puerili precauzioni?... Ha +dunque perduto la testa pel dolore, per l'amore?... Ah sì, questo suo +spavento è prova che lo ama ancora....» + + + + +IX. + + +Sì, era ben Federico, che attendeva la duchessa nell'oratorio, ove lo +aveva introdotto la vecchia governante. + +Era ben lui! + +E donna Livia all'entrare lo riconobbe tosto; credette svenire +nuovamente in vederlo. + +Ov'era la sua calma? Ove la sua ragione in quell'istante?... + +Ma tal turbamento durò un lampo: la duchessa lo sormontò + +--Veglia qui presso, disse alla vecchia. + +E fece un passo verso Federico. + +L'ufficiale pallido, agitato le moveva incontro. + +--Ohimè, donna Livia! ohimè, le disse, qual caso, quali +avvenimenti!... Ah! che non posso nemmeno parlare!... + +Ella fu di lui più forte, eppure aveva amato assai più!... + +--Tutto è finito fra noi, Federico, gli rispose; dovete comprenderlo. + +--Sì, donna Livia, lo comprendo, ed è soltanto per giustificarmi che +cercai rivedervi; prima voglio dirvi che io credevo davvero morire a +Lepanto, quando gravemente ferito consegnai a dal Pozzo quel vostro +ricordo onde rendervi la libertà. + +--Lo credo. + +--E dopo, a che sarei ritornato? Vi avrei certamente trovata +maritata.... Ora ciò che sopratutto mi preme dirvi, gli è che, sino +all'arrivo del conte di San Giorgio a Milano, io ignorai la mia +origine, e che non sapevo esser voi la moglie del duca dell'Isola, +perchè altrimenti mai io avrei consentito a reclamare, quantunque mio +padre me lo comandasse in una sua memoria.... Mi sarei ucciso +prima!... Oh ditemi che neppure un istante mi credeste capace di tale +viltà!... + +--No certamente. + +E donna Livia sospirò, quindi: + +--Affrettatevi, affrettatevi.... + +E come involontariamente: + +--Ma voi avete moglie, Federico? vi legaste ad altri, e non vi foste +costretto.... + +L'ufficiale arrossì. + +--Oh, disse, donna Livia! voi eravate perduta per me. La donna che +sposai mi ebbe in sua casa ferito dopo Lepanto.... mi amava.... le +dovevo molta riconoscenza: io non ebbi, lo confesso, il coraggio di +rinunciare eternamente all'amore!... + +La duchessa non rispose: pensò che un tal coraggio ella lo avrebbe +avuto. + +--Donna Livia, continuò l'ufficiale, non vi offendete, mai vi avrei +riveduta.... però a voi ho pensato sempre.... Siete la donna, che amai +sopra tutte.... Di voi serbai una memoria incantatrice.... + +--Tacete, tacete.... Ve lo dissi, tutto è finito.... Voi voleste +vedermi per giustificarvi, ed io per ottenere da voi una promessa! + +--Quale? + +--Che non vi batterete col duca.... + +Federico esitò. + +--Lo amate dunque?... disse guardandola. + +--La vostra memoria me lo impediva, ma egli mi ama.... Giuratemi +quanto vi chiedo.... + +Egli esitava ancora. + +--Federico, giuratemi.... + +--Ma, donna Livia, vorreste che io soffrissi in pace un insulto?... E +se il duca mi provoca.... + +--Non vi provocherà, lo spero; farò il possibile per ottenerlo.... +Giurate dunque.... + +E non ricevendo risposta: + +--Ma che! anche voi siete sì orgoglioso? + +--Sarebbe una viltà.... + +--No.... rigettereste voi una mia preghiera?... + +--Ah no! donna Livia.... + +--Dunque mi promettete?... + +--Sì, vi do parola di evitare il duca, di non battermi seco lui a meno +d'esserne insultato.... + +--Respiro.... Grazie.... Ora partite.... + +--Sì presto? + +--Ma non sapete che se il duca mi trovasse qui con voi mi ucciderebbe? + +--Che! per un semplice sospetto?.. + +--Sì, sa che io ho amato un cavaliere chiamato Chiarofonte.... Udendo +ora questo nome da vostro zio, comprenderà tutto, cercherà di me.... E +trovandomi qui con voi, vel dissi, mi ucciderebbe!... + +--Ucciderebbe prima me, donna Livia! troverebbe la mia spada.... + +--Dimenticate già la vostra promessa, Federico? + +--No, ma credete voi che io tema? + +--Come potrei io crederlo? io che al vostro valore, al vostro coraggio +devo la vita di mio padre e la mia?... + +--Ebbene, rinuncierò a tutto, così non sarò costretto a vedere il +duca; avevo già accettato con ripugnanza, e solo per obbedire a mio +padre.... + +--Non fate questo, i vostri reclami sono sì giusti.... Io stessa, +senza poter sospettare che voi foste figlio del cavaliere dell'Isola, +desiderai vivamente vedervi reintegrato. + +--Cielo! quale avvenimento impreveduto! + +--La vostra rinunzia offenderebbe ora il duca, gli desterebbe mille +sospetti.... + +--Ma allora come non vederlo? + +--Rimettetevi in vostro zio.... + +--Oh perchè lasciai Milano? È là che mi trovò il conte, a cui mai io +chiesi di voi per timore di compromettervi.... Contavo informarmi +segretamente a dal Pozzo.... Lascerò la Sicilia.... volevo farlo senza +rivedervi, per non turbarvi.... Quest'oggi soltanto seppi che, voi +eravate la duchessa dell'Isola.... + +--Chi vel disse? + +--La principessa degli Alberi, nel cui palazzo fui condotto da mio zio +con mia sorella, di cui non vi ho mai parlato, perchè la credevo +morta.... + +--Ah! e con vostra moglie.... + +--Eh, donna Livia, il destino ci ha divisi, null'altro... Ah voi siete +un po' sdegnata perchè mi ammogliai?... + +--No, no, il diceste, voi non potevate rinunciare eternamente +all'amore!... Però, ove anche mi foste stato fedele, non esiterei a +dirvi, benchè con maggior pena:--Federico, un abisso ci divide, non +tentate varcarlo... esso ci inghiottirebbe.... partite.... + +L'ufficiale non si mosse. + +--Ma non comprendete che un minuto d'indugio è pericoloso, fatale +forse?... + +--Sì, parto, donna Livia, ma.... + +--Se acconsentii a vedervi, fu, già vel dissi, per evitare un duello +tra voi ed il duca.... Ora partite, ho la vostra promessa, mi +basta.... + +--Ma a meno di un insulto, donna Livia. + +--Sì, sì; ah rabbrividii all'idea di un tal duello.... Federico, +immaginatevi come la morte di uno di voi mi esaspererebbe.... + +--Addio dunque, cara donna Livia. + +--Addio, rispose ella dolcemente, non dimenticherò giammai che vi devo +la vita. + +--Ed io mai scorderò che voleste darmi la vostra fortuna, voi stessa +soprattutto.... + +La duchessa era commossa, agitata. + +--Quel tempo fu un sogno, Federico.... devo pensare a mio figlio, al +mio onore.... Ma ora non differite più oltre.... + +--Sì, sì, avete ragione.... Mai più vi rivedrò, lo giuro.... Lascerò +la Sicilia per sempre, appena terminati questi affari.... + +--Vi ringrazio. + +--Fui un po' leggiero, un po' incostante, donna Livia! perdonatemi. + +--Attendete.... una domanda.... vostra moglie sa.... + +--Ignora tutto.... + +Donna Livia respirò, indi: + +--Le mie lettere le possedete ancora, Federico? + +--No, volevo mi seguissero nella tomba. Fui diversi giorni in delirio; +quando rinsensai, ero su una galea; mi si conduceva a Venezia.... +Cercai quelle lettere, che portavo sopra di me, più non vi erano... + +--Pazienza!... + +--State tranquilla, le avrò perdute nella battaglia, in mare forse.... + +--Addio dunque.... + +--Addio. + +E l'ufficiale prese una mano della duchessa, e la baciò. + +--Partite, diss'ella risolutamente. + +--Perdonate. + +--Tutto vi perdono, Federico, troppo vi devo per non farlo.... E la +promessa, che da voi ora ottenni, aggiunge alla mia riconoscenza. +Addio.... partite!... + +Quante volte gli aveva detto di partire! Ma questa fu l'ultima!... + +Donna Livia chiamò la governante, che con mille precauzioni accompagnò +l'ufficiale alla porta, che metteva alla chiesa.... + +Egli si era al lontanato sospirando, dopo avere scambiato un lungo e +triste sguardo con donna Livia.... + +La duchessa ebbe un istante di dolore, di vera angoscia.... + +«No, mai più lo rivedrò, disse quindi.... Dio! fate che io possa +dimenticarlo!... pensai morire in vederlo!... Ma non mi ha amata +quanto credevo!... Però non avrei esitato egualmente.... Ora non ho +tempo da perdere. + +Ed escì dall'oratorio. + +Mentre attraversava il giardino: + +«Ohimè! dicevasi, bisogna che io pensi a salvarmi per mio figlio.... +Ah! non è che brami vivere!... Tante volte desiderai morire!... Devo +rammentarmi ciò che dissi a donna Rosalia.... Amori, delirii, tutto +passa, tutto finisce.... Dovrei aver riflettuto sulle passioni per gli +altri soltanto e non per me.... Sì, mi farò coraggio.... Iddio mi +ajuterà.... Mi salverà forse dall'ira del duca!... Altrimenti +morrò!... Se egli sapesse che io vidi Federico!... Ah non mi +lascerebbe nemmeno parlare.... Cielo!... ho d'uopo di molta forza!... +Che avrà detto il duca, che avrà pensato udendo quel nome?... Egli +così violento!... Pure per me s'ingentilisce talvolta!... Mi ama più +di quanto mi amò Federico.... Non è amabile come lui, certo, pure +molto mi perdonò....» + +Intanto, continuando nelle sue riflessioni, entrò nella sala terrena +già rischiarata, perchè la notte si avvicinava. + +Donna Livia si assise. + +«D'altronde da più di due anni, pensava, vivo col duca.... Ah se ei mi +ama, come io amai Federico, quanto ha dovuto soffrire della mia +indifferenza!... Io l'ho sempre un po' tormentato per verità..... Mi +attendo a dei trasporti di collera.... E se venisse a sapere che io +inviai il cavaliere di Malta!... Anche quel povero conte, quell'amico +così devoto, che dirà di me?... Basta, cercherò conservare la mia +calma, la mia ragione!... È il miglior mezzo per escire da ogni +periglio.... Ora mi aspetto ad ogni istante veder giungere furioso il +duca.... Salirà prima nel mio appartamento.... Se mi vi recassi?... Ma +no.... Ma no.... Se mi trovasse sulle scale, sarebbe peggio.... Vorrei +poterlo calmare.... Ha riparato quell'ingiustizia, io posso +stimarlo.... Alfine è il padre di mio figlio, e assai mi ama!... Ah! +lessi nell'animo di Federico!... È molto appassionato, molto +gentile.... ma se fosse stato mio marito, avrei io potuto cattivarlo +sempre come il duca?... No, lo temo.... Troppo presto si legò ad altra +donna!... Ah Federico, morto a Lepanto colla mia memoria in cuore, mi +era assai più caro che Federico ammogliato, amabile sempre, ma +incostante e leggiero!... + +»Quante accuse peseranno sopra di me!... Donna Maria potrebbe sapere +ogni cosa, prevenire don Francesco!... Si sarebbe egli già recato in +traccia di Federico, pria che venir da me?... Ed allora, se lo +provoca, non resisterà.... Pur troppo anch'egli ha di quest'orgoglio +ostinato, di questa manìa di trarre la spada ad ogni istante.... E se +facessi chiedere io stessa del duca? Ma no.... lo conosco.... Direbbe +che mi sono preparata ad una scena.... Lo attenderò qui....» + +Ella volse il capo udendo dei passi in giardino.... + +Un uomo si avanzava rapidamente verso la sala.... + +Lo riconobbe tosto, ad onta del crepuscolo già avanzato.... Era il +duca.... + +Il duca, pallido come la morte, minaccioso, terribile.... + +Per quanto donna Livia fosse coraggiosa, non potè a meno di provare un +brivido.... + +Che le direbbe?... Ah! forse sapeva tutto.... + +Attese immobile.... + + + + +X. + + +Egli aveva percorso molte stanze terrene; finalmente un servo gli +aveva detto che la duchessa era stata veduta entrare nella gran sala, +che dava nel giardino.... + +Don Francesco vi correva come un pazzo. + +In un attimo fu vicino a donna Livia, le afferrò le mani, con esse le +coprì il volto, come se ella avesse dovuto arrossire innanzi a lui. + +Poi, guardandola tra la passione e la rabbia, con voce soffocata, +tremante per la collera, per il dolore: + +--Io so tutto, signora, mormorò, tutto mi è noto! + +Un istante di confusione, di abbattimento, male interpretato da don +Francesco, un grido solo, un solo gemito avrebbe perduto la duchessa. + +Ella lo comprese; misurò la situazione. + +Ah! le abbisognava un gran coraggio! + +Tal coraggio, impossibile ad una donna volgare in quell'istante, donna +Livia lo trovò. + +Senza perdere un secondo, soffocando l'emozione immensa, che per tanti +motivi sentivasi in cuore, si sciolse alquanto dal duca, e guardandolo +con sicurezza: + +--Ebbene? domandò. + +Egli, che dal gran turbamento mostrato da lei poco tempo prima, nel +riconoscere i caratteri di Federico, aveva creduto trovarla avvilita, +disperata, che si era atteso a simulati deliquii, rimase attonito.... +Si chiese un istante se ella fosse ancora la stessa donna, o se fosse +impazzita per lo spavento. + +La lasciò in libertà e la guardò immobile. + +Non vi era provocazione nell'accento di donna Livia, non sfrontatezza +ne' suoi begli occhi. + +Ella si alzò. + +--Quale colpa ho io commessa? disse al duca, quale errore perchè vi +lasciate andar meco a tali trasporti? + +La calma, il coraggio sono i soli ostacoli, nei quali dovrebbe urtar +sempre il furore. + +Quante volte non avrebbero essi evitate crudeli sventure!... + +Il duca fissò severamente donna Livia. + +--Quale errore?... Ma che! credereste voi di potervi giustificare?... +V'ingannate, io so tutto, vel dissi. + +--Nulla saprete, di cui io debba arrossire. Credevo non aver d'uopo di +giustificarmi. + +--Quale ardire! + +--So che volete dirmi; il figlio del cavaliere dell'Isola.... +Chiarofonte.... + +--Non profferite quel nome, odioso sempre per me, e insopportabile +sulle vostre labbra. + +«Ohimè! pensò donna Livia, come potrò io persuaderlo?» + +Ma senza perder tempo: + +--E che per questo? quando lo amai ero libera, potevo disporre di me. +Avreste ragione di rimproverarmi se io vi avessi lusingato, se per +isposarvi vi avessi celato il vero.... Ma io non v'ingannai, vi dissi +ogni cosa. Mi rispondeste, il rammentate? che ciò non vi preoccupava +menomamente. + +--Perchè, rispose il duca un po' confuso, perchè credeva che colui +fosse morto, signora.... chè altrimenti certo me ne sarei dato +pensiero.... + +Ed aggiunse furioso: + +--Ma ora.... ora.... + +--Ora, signore, io non lo rivedrò giammai, ve lo giuro. + +--Perchè sapete che ciò non vi sarebbe possibile. + +--Credete dunque che il solo timore mi abbia fatto prendere tale +risoluzione? + +--Eh, signora, vedo che non vi lasciate mai sorprendere.... Ma dovrete +rispondermi di molte cose. + +Ed appoggiandosi ad un mobile vicino, guardò la duchessa con sdegno. + +«Di molte cose? pensò ella, sa tutto davvero.» + +--Voi lo amate ancora colui, disse con rabbia il duca. Lo compresi +quest'oggi..... ah, vi sentivate male?... vi si oscurava la vista, +eh?... Avevate riconosciuto i suoi caratteri.... Lo amate!... + +--Lo amai.... + +Egli la guardò sorpreso: + +--Che volete dire? + +--Che ora voglio dimenticarlo. + +--No, no, voi mentite.... È per salvargli la vita che parlate così.... +Ma non vi riescirà di farlo.... Quest'uomo, che odiai sconosciuto, che +abborrii, benchè creduto estinto, quest'uomo, donna Livia, deve +morire.... + +E si mise a percorrere la sala a lunghi passi. + +La duchessa rabbrividì; per un istante si tacque, indi: + +--Non morrà! esclamò risolutamente. + +--Come?... E dite che volete dimenticarlo? + +--Lo ripeto, ma non posso dimenticare che lo amai.... e.... + +--Tacete. + +--Non posso dimenticare soprattutto ch'ei salvò la vita a me ed a mio +padre.... Voi pure, se mi amaste, dovreste pensare a questo. + +--Perchè non mi dite a dirittura che io gli devo della gratitudine?... +Molta gratitudine!--aggiunse con amara ironia;--perchè preferiste sempre +la memoria di lui, creduto morto, a me vostro marito, che vi amo, e che +voi derideste in mille modi diversi.... Ah non credeva esser giuocato a +tal segno!... No, donna Livia, non vi supponevo sì mentitrice!... +Chiedermi oggi di chi sospettassi!... Voi, che avevate inviato, il +cavaliere a mio dispetto.... in traccia di colui!...--aggiunse con +furore. + +«Ohimè! sa tutto, e si contiene a stento, il vedo!» pensò donna Livia. + +--Saprete però, gli disse, che io non potevo sospettare ch'ei fosse +figlio del cavaliere dell'Isola.... Sapete bene d'altronde che lo +credeva morto.... Ditemi almeno che non pensaste questo di me. + +--Questo no.... Ma non più una parola di colui;--aggiunse con +imperio.--Oh! ma sarà risuscitato per poco, ve lo prometto io.... + +--No! + +--Perchè? + +--Non innalzerete tra voi e me il suo sangue; sarebbe una barriera, +che io, ve lo giuro, non oltrepasserei giammai! + +Ella aveva esclamato ciò con fuoco. + +Quelle parole ferirono l'alterigia del duca. + +--Eh signora, le disse, meno orgoglio! Che cosa sono queste +minacce?... Son vostro marito alfine. Che potreste voi fare? + +--Saprei morire. + +--Morire!... Pria che veder perir lui, n'è vero? + +--Morire, prima che veder un duello tra voi e vostro cugino. + +--Non chiamate colui mio cugino! Oh indegno! Come suo padre era +destinato a versar l'onta, il disonore sulla nostra famiglia. + +--Onta! Disonore! In che cosa vi ha disonorato? + +--Se io vi credessi, ciò non tarderebbe. + +--Voi mi offendete.... Sono pronta a dimenticare un uomo, che ora non +devo più amare, a non più rivederlo, ed è così che mi parlate? +Prendendo tale risoluzione, nulla faccio più del mio dovere, il so e +non intendo vantarmene con voi, ma speravo almeno aveste a riconoscere +che io non esitai in compierlo. Ed invece m'insidiate!... Non dite più +che mi amate.... Quando si ama, si crede.... + +--Si crede, signora, si crede, quando non si è già stati ingannati.... +E voi, in cento cose mi avete mentito. + +La duchessa credette inutile parlare allora del conte, della missione +affidatagli. Comprendeva che don Francesco ne faceva un affare +secondario. + +Pensò tentare la via della tenerezza, non mai tenuta con lui, non +certo sciupata, e che per questo doveva riescire. + +E guardandolo con insolita dolcezza, e con una emozione, che però era +sincera: + +--Poi.... se in questo duello moriste voi?.... gli disse. + +Il duca parve scosso. + +«Che significa questo?» pensò. + +--Eh signora, signora! + +E siccome ella lo guardava ancora. + +--Che?... davvero.... vi dorrebbe.... se io morissi?... + +--Ne dubitereste?... E se moriste in tal modo, non me ne consolerei +giammai.... + +--Sareste liberata da una catena odiosa, da un uomo che vi +tiranneggia, che vi annoja!...--esclamò don Francesco tra la tenerezza +e la rabbia. + +E dopo un istante: + +--Ammiro la vostra presenza di spirito, ma non m'ingannerete.... È la +vita di colui che vi preme; quella sola.... lo comprendo.... Ma non +riescirete a serbargliela, no. + +«Ah, disse tra sè donna Livia, sarà assai difficile persuaderlo!... E +se sapesse che ho veduto Federico! Cielo!... Eppure io ho dei +nemici.... quelli, che gli narrarono del cavaliere di Malta.... Ah! +forse non potrò salvarmi!» + +E volgendosi al duca: + +--Io dissi il vero. Se voi moriste in questo duello, quale esistenza +mi rimarrebbe? Sarei straziata da rimorsi immeritati, e che pur +nondimeno mi riescirebbero insopportabili.... Se morisse egli, che mi +salvò la vita, non potrei più vedervi senza orrore.... + +--Orrore! + +--Sì; dunque che mi rimane? Qualunque sia il risultato di questo +duello, e voi sapete benissimo che non può essere certo nemmeno per +voi, io sarei sempre infelice.... infelice tanto che prima eleggo +morire. Vedrete che non lo dico invano! Il suicidio, dal quale +abborrii sempre, nella posizione in cui mi trovo, è una necessità.... +Vi ricorrerò senza esitare.... Iddio mi perdonerà! + +E si assise dinanzi alla tavola, appoggiò il capo ad una mano e rimase +immobile. + +Il duca era un po' spaventato. + +La duchessa era profondamente triste, ma risoluta. + +«Ho timore faccia davvero!--pensò egli.--Non vorrei poi perderla!... E +se fosse proprio disposta a dimenticarlo?... Ma pure di colui mi +abbisogna il sangue.» + +Si accostò un poco a sua moglie, senza profferir parola. + +Per molto tempo durò il silenzio. + +Vedendo che donna Livia nol romperebbe, il duca si decise di romperlo +lui. + +--Ma, signora, le disse con sdegno, dovrei dunque sopportare dinanzi +agli occhi un uomo, che io odio? + +--Non è soltanto un uomo, che voi odiate, è un vostro stretto parente +spogliato sin qui, un uomo, che mi salvò la vita a prezzo del suo +sangue.... + +--Tacete, non comprendete dunque che colle vostre parole, colle quali +volete difenderlo, riaccendete il mio sdegno invece di calmarlo? + +Ella tacque. + +--Vi salvò la vita.... Vi salvò la vita.... sempre questo gran +merito.... Se fossi stato nel suo caso, avrei fatto lo stesso +anch'io.... Fu combinazione.... nulla più. + +Attese un poco, indi: + +--A che pensate? + +--Che tutto è finito per me. Diceste che io desiderava esser liberata +da voi, ebbene! sarete voi invece che rimarrete libero. Sposerete +un'altra donna; sarà di me più dolce, vi renderà di me più felice. Mi +duole, assai mi duole per mio figlio!... Ma sono risoluta. +Dimenticherete presto una che vi derise, a quanto dite.... Eppure, +nell'inviare il conte contro il vostro volere, feci soltanto quanto mi +dettava la coscienza. Se dovetti ricorrere a qualche raggiro, fu mio +malgrado.... perchè vi rifiutaste a riparare voi stesso, come ve lo +avevo chiesto.... Pazienza, morrò! + +--Eh via! disse il duca con una certa emozione, ed insieme con +incredulità, eh via! che non morrete, e che io non isposerò un'altra +donna, chè non potrei soffrirne alcuna. + +--Se fosse vero, non esitereste a promettermi quanto vi chiedo. + +--Sempre colui! esclamò il duca con furore. È una idea fissa! è il +vostro pensiero continuo! Lo amate tanto! tanto vi preoccupa che per +salvargli la vita vi raddolcite meco, mi parlate come non mi parlaste +giammai. + +Donna Livia pensò bene non rispondere. + +Egli, dopo breve pausa, continuò: + +--Ma non sarò vostro zimbello; abbastanza vi ho creduto.... e.... sì, +stavo per credervi ancora.... Ma vedo a che mirate: è la salvezza di +colui!... Tutte le vostre parole sono mezzi per giungervi.... Io +stesso sarei un mezzo.... Non vi credo! + +--Vi ho detto, interruppe la duchessa, perchè tal duello mi getterebbe +nella disperazione.... Speravo vi persuadeste delle mie ragioni, ma +poichè non mi prestate fede, poichè sempre di me dubitate.... +morrò!... Credeva darvi una prova di fedeltà, ed invece mi trattate +come se vi avessi tradito. + +Il duca rimase pensieroso. + +«Se non la sapessi sì accorta!... disse tra sè; eppure!...» + +Eppure questa volta l'essere ostinato gli costava assai.... + +--Che pensate fare? chiese con una certa asprezza a donna Livia, per +timore di lasciarle scorgere la sua emozione. + +--Vel dissi: morire. + +--Morire!... Questa parola le donne l'hanno sempre sulle labbra.... +Tutti i giorni vogliono morire.... + +--Da me tale parola non l'avrete intesa mai. + +«È vero infatti, pensò il duca. Poi ella non è una donna come le +altre.» + +E non sapendo a che decidersi: + +--Voi scherzate! le disse. + +--Come potete voi presumere che io scherzi in tal momento? rispose +amaramente donna Livia. Vi avvedrete che non scherzai quando non +sarete più in tempo da richiamarmi in vita.... + +--Ma sarebbe una follia, signora; e per vostro figlio almeno dovreste +vivere. + +--Lo dovrei, ma nol posso. D'altronde io non gli sono assolutamente +necessaria.... Voi gli rimarrete.... Allora, quando sarò morta, mi +avrete conosciuta. Vi rimprovererete la vostra durezza, che mi avrà +spinta a privarmi di vita.... Vi occuperete maggiormente di quel +fanciullo.... lo avrete caro come una mia memoria.... + +Il duca era commosso ed assai perplesso. + +--Ma, siete risoluta davvero? disse quindi. + +--Sì, non morrò senza pena, il confesso, ma non esiterò. + +Don Francesco passeggiò qualche tempo; poi arrestandosi: + +--Ma colui, mormorava, come potrei soffrire di vederlo? + +--E chi vi costringe a vederlo? + +--L'inferno vuole ch'ei sia mio.... mio cugino.... sì.... dunque vi è +questo riconoscimento di mezzo.... + +--Che importa! Tratterete con suo zio; non è necessità che lo +vediate.... + +--Poi si fermerà in Sicilia.... a Catania.... Potevo soffrire che +pensaste ad una tomba, ma non ad un uomo, che si aggirerà fra queste +mura.... che potreste vedere ad ogni istante.... D'altronde si saprà +che voi lo avete amato.... Sarei io dunque uno di quei mariti.... Ah +mai!... mai!... mai!...--aggiunse con rabbia. + +--E.... disse donna Livia, benchè un po' esitante... se egli fosse +disposto ad allontanarsi per sempre... se... + +Il duca la interruppe. + +--Che significa ciò? chiese alteratissimo; come potete voi dir +questo?... Se sapessi che un solo istante lo avete veduto, guai... + +La guardò come se avesse voluto fulminarla. Indi: + +--Parlate, rispondete... + +A che doveva risolversi donna Livia? Federico poteva essere stato +veduto. Se il duca venisse a sapere del colloquio avuto da altri che +da lei, sarebbe stato peggio. Ella si decise. + +--Ebbene sì, per un istante lo vidi, disse. + +--Lo vedeste? gli parlaste? e me lo confessate?... Siete voi divenuta +pazza?... Oh! il vile!... Vi ha pregata lui che gli salvaste la +vita... Ma ora non isperate da me alcuna pietà... + +E fece per avvicinarsele... Poi ad un tratto arrestandosi... Ma se fu +per un istante!... Se me lo confessa ella medesima!... + +--Attendete, gli disse amaramente donna Livia.... Potete farlo senza +timore... Già io non saprei sfuggirvi.... D'altronde sono risoluta a +nulla tentare per sottrarmi alla vostra collera.... Ma prima voglio +dirvi che per un solo momento acconsentii a riceverlo nell'oratorio... +che gli parlai in piedi mentre eravate col principe e con quel +superiore.... + +--Ah! egli non ha perduto tempo! esclamò furioso il duca.... E voi +pure.... Il vostro deliquio cessò per trovarvi seco... Ah questo è +troppo... Ma che fate?... Vi serbate calma!... Credete voi salvarvi? + +--Io no! sono disposta a morire: chè, se persistete a volervi batter +seco, morrei egualmente se voi non mi uccidete.... + +--Ma, che vi disse quel seduttore, quell'indegno? + +--Che sino all'arrivo del conte a Milano ignorò la sua origine, e che +non sapeva esser io la duchessa dell'Isola... perchè altrimenti mai si +sarebbe indotto a reclamare. + +--Dunque gli preme la vostra stima? + +--Per questo volle vedermi, ed io acconsentii a riceverlo, perchè +volevo chiedergli ciò che chiesi invano a voi.... + +--Ed ei promise? domandò il duca con sanguinosa ironia. + +--Promise d'evitarvi e non battersi con voi, a meno di un insulto.... +Sì, questo sacrificio d'orgoglio ei me lo fece, e non senza molta +esitazione, chè egli pure è valoroso, il sapete.... Perchè non mel +farete voi?... + +--Ma sperate persuadermi ancora? + +--Nulla io spero; siete, come sempre, il vedo, duro ed +inflessibile.... Non ragionate nemmeno; chè, se il voleste, potreste +ben comprendere che io non v'inganno.... Mi lasciaste nella mia +camera, vi rimasi un poco ancora;... da un pezzo ero già qui.... +Appena ebbi il tempo di scambiar seco poche frasi.... Tutto è finito +tra noi, gli dissi.... Ed egli, che più di voi mi stima, mi rispose +che lo comprendeva, che si allontanerebbe per sempre.... + +Il duca parve scosso. + +--Uccidetemi pure, continuò donna Livia, perchè volli evitarvi un +duello, perchè dissi eterno addio ad un uomo, che amai quando non vi +conoscevo, perchè lo esortai a lasciar la Sicilia.... Tanto io non +potrei poi tollerare a lungo d'essere continuamente supposta, +offesa.... Voi non fate di me alcuna stima.... Sembra quasi crediate +che, se avessi un istante di libertà, ne approfitterei tosto per +disonorarvi.... Pensate voi che ciò non mi muova a sdegno?... Se non +faccio scene gli è perchè date subito in mille trasporti.... Io non vi +temo però.... Vedo che in un modo o nell'altro dovrò morire, e sono +pronta:... chè alfine la morte è preferibile al vedermi trattata come +una mentitrice, una ipocrita; considerata come una donna senza +carattere.... + +Don Francesco l'aveva ascoltata colle braccia incrociate, le ciglia +corrugate: immobile, pensieroso.... + +Infatti, rifletteva, ha forse ragione: per pochi istanti rimase +seco.... Ella fu sempre di costumi austeri... Ma l'idea che lo ha +amato tanto!... + +Donna Livia non parlava più.... + +È coraggiosa davvero, pensò il duca. + +--Via, le disse quindi perplesso.... continuate. + +--Più nulla mi rimane a dirvi. + +Il duca era agitatissimo. Finalmente si avvicinò a lei, e prendendole +una mano: + +--Giuratemi che diceste il vero. + +--Lo giuro! + +--Ebbene, vi credo: perdono, ma a voi sola; chè di colui io voglio +vendicarmi.... Non rispondete?... Non siete dunque lieta? + +--Lo sarò quando mi avrete promesso che non vi batterete.... + +--Ma egli osò venir qui... parlarvi.... E se fosse stato per lui.... +certo.... + +--Già vi dissi perchè vi venne.... Se non fossi stata vostra moglie, +contava partire senza rivedermi.... Mi supponeva maritata, non voleva +turbarmi; tanto temeva di compromettermi che non chiese mai che fosse +avvenuto di me al conte di San Giorgio.... Egli è un uomo d'onore.... + +--Ah voi volete salvarlo ad ogni modo; se non siete colpevole, i +vostri pensieri sono per lui ancora.... Ciò basta. + +--Siete deciso? + +--Sì. + +--Bene, sono decisa anch'io.... Morrò. + +Il duca rimase silenzioso.... sembrava non sapesse a che +risolversi.... + +--Voi direte a mio figlio, continuò donna Livia con un amaro sorriso, +che mi lasciaste perire innocente, anzichè sacrificare una sol volta +il vostro orgoglio.... Gli direte che confidai invano in voi.... e.... + +Donna Livia era necessaria al duca.... Senza di lei la sua esistenza +sarebbe stata cupa e buja come l'inferno.... Mai un raggio d'amore +l'avrebbe allietata... Ella era la sola, che egli avesse potuto +amare.... Vicino anche a donne più belle avrebbe sempre sospirata la +duchessa.... Poi non gli era dessa fedele?... Perchè la perderebbe?... +Ah! non resistette!... + +--Ebbene sì.... giuro.... disse, tutto quel che volete.... + +Povera donna Livia! ella abbisognava di queste parole.... Non avrebbe +potuto sopportare il prolungarsi di quella situazione penosa!... + +--Sia lodato il cielo! esclamò alzandosi, che una volta avete ceduto! + +--Per Iddio! donna Livia, chè Iddio stesso non mi avrebbe strappata +tal concessione!... Se sapeste quanto essa mi costa!... + +--Lo comprendo, rispose ella, e vi ringrazio!... + +Poi, cedendo ad un movimento del cuore, ad un subito impulso, gli +stese la mano. + +Era il segnale di una riconciliazione! + +Il duca lo comprese.... Strinse quella mano tra le sue: e: + +--Mi amerete voi?... le chiese. + +--Sì! + +--Sia lodato il cielo! posso dire anch'io, che una volta avete +ceduto.... + +Ed aggiunse sorridente: + +--Dopo di me però.... + +Donna Livia sedette, che le mancavano le forze. + +Dopo qualche tempo di emozione il duca, che era andato a sederle +vicino, le domandò: + +--E null'altro diceste a quel signore? + +--Lo pregai a rendermi due lettere, che di me possedeva. + +--Tale domanda era giusta: e che vi rispose? + +--Che le aveva sopra di sè quando rimase ferito a Lepanto, e più non +le trovò allorchè esci dal delirio.... Crede quindi averle smarrite +colà.... + +Il duca esitò un poco: indi: + +--Di una di queste lettere, disse, potrei darvi notizia io.... + +--Voi? chiese ella attonita. + +--Sì, eccola. + +E trasse quella, che gli era stata inviata dalla principessa. + +--Date qui, disse donna Livia arrossendo un poco... Come mai capitò in +vostra mano? + +--Or ora ve lo dirò.... Lasciate prima che vi dia un'altra +occhiata.... + +--È lacerata! + +--L'ho lacerata io!... Perchè.... vi sono delle frasi... che non mi +garbano.... Qui per esempio è scritto:--Nessuno potrà mai forzarmi ad +un altro nodo, che mi sarebbe odioso. + +E la guardò sorridendo. + +--Si scrivono tante cose, diss'ella.... Io non pensavo allora ciò che +penso adesso.... Via, non mi tormentate.... Abbruciate quella lettera, +aggiunse con qualche imperio. + +Il duca attese un poco, chè gli piaceva tenerla perplessa. Egli era +molto originale. + +Finalmente si alzò; accostò i due pezzi della lettera alla fiamma +d'una candela, della lumiera che li distrusse. + +--Mi rammento, disse tornando al suo posto, quando voi abbruciaste la +pergamena. + +--Che! ne parlerete ancora?... + +--Perchè no? + +--Feci male forse? + +--Comincio a credere che faceste bene. + +--Ma in qual modo vi giunse quella lettera? + +--Mi fu inviata da donna Maria. + +--Ella? + +--Sì, guardate la sua accompagnatoria. + +E le mostrò la lettera della giovane principessa. + +Donna Livia la scorse. + +--Ah! vostra sorella ha creduto che avessi inviato il conte, sapendo +chi era il figlio del cavaliere dell'Isola? + +--Se non lo ha creduto finse crederlo. + +--Ma voi sapevate dunque dell'abboccamento, che io ebbi col conte al +castello? + +--Sì.... + +--Donna Maria pensa che vi abbiate assistito.... + +--E infatti.... un poco.... + +--Come mai non me ne parlaste? chiese sorpresa donna Livia. Non udiste +quale ne era lo scopo? + +--No; intesi discorrere di donna Rosalia e del principe.... Sentii +anche che l'amore del cavaliere per voi era affatto platonico e senza +speranza.... Ciò mi bastò e ritornai a Catania. + +--Se udiste quanto mi diceva il conte.... perchè dunque?... + +--Ne mostrai talvolta gelosia?... Oh perchè.... vi vedevo sempre +pensierosa; riflettei che potevate cangiare.... + +--Spero però che in avvenire non diffiderete più di me. + +--No, no.... + +Ed aggiunse con sdegno: + +--Ma il conte ha mentito, mi ha deriso.... Mostrarmi un ordine del +gran Maestro! Indegno! Me ne renderà ragione.... + +--Oh non fate questo! + +--Che! vi preme anche il conte? + +--Mi preme che non affrontiate inutilmente la vostra vita.... +D'altronde io stessa gli consigliai quell'artifizio.... + +--Voi?... + +--Non so che dire, ma è così: dunque non pensateci più. + +--Veramente, disse il duca sorridendo con ironia. deve essersi +divertito assai nell'obbedirvi.... Corse fino a Milano, a quanto ne +udii.... Mi sembra vederlo quel povero conte cavalcare per le strade +della penisola dietro alla sua impresa.... impresa, da vero cavaliere +di Malta.... + +--Quando il vedrete non lo stuzzicate. Ei non lo fece per me soltanto, +ma perchè gli pesava molto la responsabilità lasciata a tutti, ed a +lui in particolare dal padre vostro.... Dunque pacificatevi con +lui.... + +--Non vi basta quanto feci? + +--Molto faceste, ma molto vi rimane ancora. Se volete che io vi ami +ingentilitevi, moderatevi, don Francesco.... Datemi un'altra prova +dell'amor vostro pacificandovi col conte. + +--Volete dunque che io non tragga più la spada? + +--Inutilmente no. + +--Eh via! voi siete coraggiosa! Guardavate alla morte sì +freddamente.... + +--Era un caso diverso; promettetemi pacificarvi col conte!... + +Il duca esitò un poco, indi: + +--Sì, via; farò anche questo per voi.... D'altronde quando penso +all'esito della sua impresa, al vantaggio che ne ottenne.... non posso +adirarmi seco. + +--Basta.... sono contenta.... + +Poi, gettando gli occhi sulla lettera di donna Maria, che teneva sulle +ginocchia: + +--Ah! disse, vedo, sua moglie gliel'aveva involata. + +--Oh! non credo vogliate pigliarmi a confidente ora!... + +--Dissi così, perchè pensavo che donna Maria potrebbe possedere anche +l'altra, e che vorrei ricuperarla. + +Il duca si annuvolò. + +--È vero! colei è capace di mostrarla a tutta Catania per vendicarsi e +deridermi. Lasciate fare a me.... Che gli scrivevate nell'altra +lettera? + +--Che mio padre aveva dato il suo assenso, e che egli poteva +presentarsi a lui. + +--Infatti il marchese mi disse che avevate condotta la cosa in modo, +così abilmente, che gli era stato impossibile rifiutarsi. + +--Come potete tenermi ora tali discorsi? disse sorridendo donna Livia. + +--Perchè pensavo che vostro padre aveva ragione nel dirmi che, quando +vi eravate fitta una cosa in capo, o per una via, o per l'altra vi +giungevate sicuro.... Lo so per prova.... E ditemi, aggiunge con +quella curiosità, che in lui era un po' eccessiva, ed anche per +rischiarare un suo dubbio; vi dolse, eh! il sapere che quel signore +aveva moglie? + +--Compresi che non mi aveva amata quanto credevo; però vi prego +persuadervi che il dispetto non mi fu consigliere, e che non avrei +esitato egualmente a fare quanto feci. + +--Lo credo, ma confessate che rimaneste offesa nel non trovare in lui +una fedeltà eguale a quella, che voi avreste voluto serbargli. + +--Ebbene non lo nego. + +--Vedo dunque che questa vostra grazia, così difficile ad acquistarsi, +ed io lo so, si può anche perdere. + +E siccome ella taceva, proseguì: + +--Quante volte, donna Livia, non fui per istancarmi!.... + +--Non parlate più del passato. D'altronde non potevo essere +tranquilla.... Mio padre, con qualche frase un po' pungente, aveva +quasi spinto vostro cugino a recarsi a Lepanto, ove avrebbe potuto +esimersi dall'andare.... Cosicchè io provavo anche come un rimorso +della sua morte. + +--Bene, bene, non parliamone più. Io affretterò il riconoscimento; +farò che presto i figli del cavaliere dell'Isola riprendano il loro +nome.... + +--Egli si recherà subito dopo nell'Italia superiore. + +--Lo spero. Possa trattare ogni cosa col procuratore di quel +cappuccino, che parte domani, e lo preferisco perchè anche quel frate +mi è riescito antipatico. In pochi giorni tutto sarà finito. + +Ed aggiunse: + +--Donna Livia, io vi ho creduto.... ma, finchè costoro si tratterranno +a Catania, voglio che non lasciate il vostro appartamento.... + +Voglio! era una parola, che suonava sempre un po' male all'orecchio +indipendente di donna Livia, che tante volte l'aveva udita dal duca. + +E rispose: + +--Oh! l'avevo già pensato; comprendete che non desidero vedere alcuno. + +--Va bene. Ora mi occuperò della vostra lettera. Se donna Maria la +possiede dovrà renderla. + +Si alzò, si fece portare da un servo un tavolino coll'occorrente per +iscrivere e sedette un po' più lungi. + +«Cielo! ti ringrazio, pensò allora la duchessa, di avermi data tanta +forza!... Ah! se avessi ascoltato quel movimento di passione, che mi +destò in cuore la vista di Federico, che sarebbe avvenuto di me?... +dove sarei caduta?... Ed invece potei escire da una situazione +pericolosa, ed evitare quel duello fatale!... Sono tranquilla, quasi +lieta!... Ah sì! si deve saper vincere sè stessi....» + +Tale impresa ella l'aveva compiuta ed era degna di lei.... + +«Poi, pensava, ebbi prove dell'amore del duca; sarei ingrata se non lo +riconoscessi!... Ed ora che cominciò a cedere, spero poterlo cangiare +intieramente, e condurlo al bene....» + +Donna Livia potrà sembrare a qualcheduno un po' fredda, un po' severa. +Vi è chi dice che il preferire l'onore alla passione è troppa +riflessione, od è egoismo.... Ma allora è un virtuoso egoismo, un +egoismo eroico, che innalza al disopra della materia.... + +Che rimane poi d'un amore colpevole? Taluni persino lo strazio di +dover arrossire dinanzi a chi ne fu oggetto. + +Da alcune donne tale strazio non può venir sentito, come non ponno +venir sentiti i rimorsi.... Ma certo la duchessa non aveva con costoro +somiglianza alcuna. + +Mentre ella rifletteva, ecco che cosa scriveva il duca a donna Maria: + + +«Sì, sono ancora ingiuste le vostre accuse, e perfide ancora le vostre +insinuazioni. + +»Nulla mi apprendeste di nuovo. Sapevo che la duchessa aveva amato un +guerriero veneziano chiamato Chiarofonte, il quale le aveva salvato la +vita. Me lo aveva detto ella medesima prima di accettare la mia mano. + +»Non vi dico che le era impossibile sospettare che ei fosse figlio del +cavaliere dell'Isola, poichè sono persuaso che lo sapete benissimo. + +»Donna Maria, ci conosciamo +................................................................. +................................................................. + +E qui seguiva una lunga interruzione, che ad una giovane di spirito +come la principessa doveva dire assai... + +Indi: + + +»Sapevo della missione affidata al conte, ma non è per dirvi tutto +questo che io vi scrivo, chè certo non vi devo spiegazione alcuna. + +»Voi dovete possedere un'altra lettera di donna Livia, nella quale si +parla dell'assenso del marchese del Faro.... + +»Mandatemela dal servo, che vi porterà questa mia, altrimenti domani +vostro marito me ne renderà ragione. + + DON FRANCESCO + + +Suggellò il foglio e lo consegnò egli stesso al suo cameriere, +ordinandogli di non ritornare senza risposta. + +--Se donna Maria ha quella lettera non dubito vi sarà restituita fra +poco, disse quindi alla duchessa. + +--Lo desidero. + +--Ora, riprese don Francesco, ho voglia di veder terminato tutto. Fra +pochi giorni la terra di S.... colle sue dipendenze sarà resa ai figli +del cavaliere dell'Isola.... Siete contenta? + +--Sì certamente; vedo che vi sareste poi pentito della vostra +ostinazione. + +Il duca credette bene non rispondere. + +--Il voto di vostro padre moribondo sarà appagato, continuò donna +Livia.... Egli vi benedirà dalla sua tomba.... + +--Lasciate le tombe, cara duchessa; ora sono felice, e non voglio +pensare ad esse.... Ma qui fa un caldo soffocante.... Volete respirare +un po' d'aria in giardino? + +--Volentieri. + +Ed ella si alzò, ed escì con lui dalla sala. + +Vi rientrarono qualche tempo dopo. + +Il cameriere attendeva in piedi con una carta in mano. + +La porse al duca; egli la scorse, indi: + +--Va bene. + +Ed il servo escì. + +--Eccovi la vostra lettera, disse don Francesco alla duchessa, che la +prese. + +--Donna Maria ha creduto conveniente, continuò egli, non aggiungere +nulla del suo. + +Guardava intanto donna Livia, che stava abbruciando la lettera. + +Ella dava con quell'atto al passato un eterno addio; e quando quella +carta fu consumata volse lo sguardo al duca, il quale, ad onta della +sua incredulità, provò per lei una sincera ammirazione: + +--Siete davvero una donna eccezionale, le disse: ed in avvenire, lo +spero, sarete anche felice.... + + + + +XI. + + +Lo stesso giorno, appena inviata la prima lettera di donna Livia al +duca, la principessa degli Alberi si volse a Camilla, colla quale era +ritornata nella sala, ove poco prima avevano stretta la loro +precipitosa amicizia. + +--Sentite, signora, le disse, non bisogna perder tempo; ogni istante è +prezioso. Ov'è il cavaliere di Malta? + +--Ad una sua terra vicinissima, discosta appena una mezza lega dalla +città. + +--So, so.... Bene: scrivetegli tosto che venga qui all'istante.... Lo +manderò a prendere con una mia carrozza chiusa di campagna, ordinando +al cocchiere di non dirgli che è mandato da me. Così entrerà in +palazzo senza esitazione, deve ignorare ancora il mio matrimonio.... È +inutile dirvi perchè faccio questo.... Capite.... Diffida di me, mi +odia, perchè sa che non posso soffrire la sua dama.... quella che oggi +sarà perduta.... Vado a dare gli ordini.... Egli deve attendere con +ansietà qualche notizia.... Scrivetegli che tutto va bene; ma che vi è +indispensabile vederlo un momento in segreto.... Credetemi, è +necessario.... Se venisse a sapere la catastrofe, che colpirà la +duchessa senza esserne prima disingannato, se la prenderebbe con noi; +farebbe mille pazzie, provocherebbe vostro marito, il mio.... Egli è +un famosissimo spadaccino.... + +Ed escì precipitosamente. + +Camilla, seguendo il consiglio della giovane principessa, scrisse +tosto al conte poche parole, che dovevano deciderlo a venire subito. + +Ed alcuni istanti dopo la carrozza di campagna partiva per la terra +del cavaliere, trascinata con vivacità estrema da due focosi cavalli. + +--Voi vi tenete dunque certa dell'esito? domandò Camilla a donna +Maria. + +--Sì, non ne dubito. Se conosceste il duca non dubitereste voi pure. +M'immagino il suo furore, la rabbia, i trasporti brutali, orribili.... +Vel dissi, Donna Livia è perduta.... + +Un sorriso di malvagia gioia sfiorò le labbra della bella dalmatina; +gliene fece riscontro un altro più impercettibile, ma anche più fino +della seducente catanese. + +Per qualche, istante esse tacquero. + +Attendevano.... + +--E mio marito? disse poi Camilla; potrò nascondergli sempre che +possedevo quelle lettere? + +--Lo spero.... Ma che? tanto lo temete? + +E donna Maria sorrise, che a lei certo Federico non metteva paura. + +--Oh io non temo di nulla! rispose Camilla con indifferenza. Ma lo +amo, ve lo confesso.... Vorrei, se fosse possibile, che ignorasse.... +Del resto, aggiunse con alterigia, ciò non mi avrebbe arrestata. + +--Lo credo. Per compiacervi non feci sospettare al duca che vostro +marito potesse essersi recato da donna Livia. + +--Ma non vel dissi, principessa? Mio marito è valorosissimo, tenuto +per uno dei primi schermidori.... Ha avuto molti duelli, e sempre +riescì vincitore.... Se si batteva col duca, poteva ucciderlo prima +ch'ei punisse sua moglie. + +--Sì; ciò mi decise, benchè il duca abbia fama di essere la prima +spada di Sicilia. + +--L'esito di un duello tra due avversarj egualmente esperti è incerto +sempre, osservò Camilla. + +--Sì, comprendo; feci bene a non comunicare al duca i nostri +sospetti.... D'altronde non avrebbe trovato vostro marito da donna +Livia.... Ella è custodita con tanta gelosia!... Le sarebbe stato +impossibile, se anche egli avesse tentato vederla, di riceverlo. Era +correre incontro alla morte; per quanto ella sia originale, non la +credo pazza a tal segno. + +--E il duca riceverà presto la vostra lettera, principessa? + +--Non so; nel palazzo di mio fratello una lettera passa per cento mani +prima di giungere a lui.... D'altronde, quando gliel'ho inviata, sarà +stato col principe e col superiore; gli verrà consegnata dopo. + +--Se egli sa che sua moglie ha amato un guerriero veneziano, se ne +conosce il nome, che dirà nell'udir pronunziare tal nome, o nel +vederlo scritto? + +--Credo si sentirà strozzare dalla collera.... Basterebbe questo per +perdere la duchessa; ma la mia lettera colmerà la misura. + +--Se tanto si adira, lascerà dunque soli il principe ed il superiore +per correre da sua moglie? + +--Oh! si conterrà in faccia loro; non lascerà scorgere il suo +turbamento, dovesse averne poi un accesso di bile. Prima che +umiliarsi, dar a ridere di lui, morrebbe lì.... Ma non sopporterà lo +scorno... È così superbo!... Davvero sono curiosa vedere quanto +accadrà... Desidero molto anche l'arrivo del cavaliere di Malta.... +Gli si fece fare una bella figura!... + +E donna Maria si alzò; fece qualche giro nella stanza, poi tornando al +suo posto, e con un sorriso amichevole a Camilla: + +--Da sì poco vi conosco, cugina, le disse; tante cose importanti +avemmo a trattare, che non ebbi ancora il tempo di narrarvi come donna +Livia istessa abbia distrutto l'atto, che diseredava il cavaliere +dell'Isola e conteneva la di lui rinuncia. + +--Che dite? + +--Mio fratello voleva fosse serbato il silenzio, come anche quella +carta.... + +--Se mio marito sapesse questo, troncherebbe ogni trattativa. Già di +mala voglia, e soltanto per obbedire agli ordini di suo padre, si era +deciso ad accettare ed a lasciar Milano.... Ma ora ne comprendo il +motivo: temeva trovar qui questa donna Livia; paventava i suoi +rimproveri.... + +--Infatti ei non fu un modello di fedeltà, disse sorridendo la +principessa; e donna Livia deve trovarsi un po' burlata; ma vostro +marito era sì giovane ancora.... si sa.... un militare, un così +brillante cavaliere non poteva serbare eterna costanza come un +pastore!... Perduta la vostra rivale, sarà forse possibile evitare un +duello col duca, e potrete vivere sicura.... D'altronde non vi preferì +egli a lei?... + +Camilla non rispose; chè, se Federico l'aveva amata un tempo, ora ne +sembrava alquanto annojato. + +Ed ella, cosa strana in una donna di tal carattere, soffriva +crudelmente della trascuratezza dell'ufficiale; tanto crudelmente che, +prima di vederlo amare un'altra e divenire per lei affatto +indifferente, preferiva farlo uccidere dal duca. + +--E questa vostra cognata, mia cugina, che donna è? le chiese poi +donna Maria. + +Certo, parlare della povera Gabriella non poteva piacere molto a +Camilla; ma interrogata, dovette rispondere: + +--È una buona giovane, disse, semplice, semplice; capite, +principessa.... + +--Sì, sì, una sciocca: vedo che non soltanto nei tratti rassomiglia a +donna Rosalia, mia sorella. + +--Ah ella pure?... + +--Sì, sì; è così anche lei, un misto d'insulsaggini e di fanatismo. +Ora è novizia a Messina. + +Ed alzandosi di nuovo: + +--Ma il cavaliere non dovrebbe tardare.... quei cavalli volavano.... È +tanto vicina la sua terra; non vorrei che diffidasse.... + +--Oh è impossibile! sarà stato forse assente. + +--Sarà andato a sospirare nella campagna. Vi mancherebbe questo.... + +Passò molto tempo.... + +Finalmente donna Maria esclamò: + +--La carrozza torna.... udite! + +--Sì. + +E Camilla si alzò parimenti. + +--Entra in palazzo, disse donna Maria. Di qui non si può vedere: vi +sarà egli? + +Entrambe attendevano. + +Apparve un servo. Prima che donna Maria lo interrogasse annunciò il +conte di San Giorgio. + +La principessa provò una maligna gioja. + +Quell'uomo, che l'aveva sempre evitata, il protettore di donna +Rosalia, l'amico devoto della duchessa, stava per pagarle cara ogni +umiliazione.... Ella non aveva dimenticato le parole sprezzanti, +indirizzatele da lui dopo la distruzione della pergamena. + +Ah come gioirebbe della sua confusione! + +Il conte un po' agitato mosse verso Camilla, che prima aveva veduta, +perchè stava dinanzi alla principessa, alquanto nell'ombra. + +--Spiegatemi, signora, disse alla moglie di Federico, il motivo pel +quale voleste vedermi, e come mai vi trovate in casa del principe +degli Alberi.... + +Si arrestò vedendo donna Maria, che lo salutava. + +--Oh donna Maria, voi siete già sposa?... + +Ma era confuso; la vista di quella giovane non gli annunziava nulla di +buono. + +--Sì, rispose con un sorriso equivoco la principessa; da quasi due +mesi son maritata. Ed ora ho il piacere di ospitare questi nostri +parenti, che la duchessa v'inviò a cercare. + +Ohimè! pensò il conte: che vuol dir ciò? Ella forse... è tanto +astuta!... immaginando, supponendo il vero, gli ha fatti parlare.... +Certo fu il superiore a condurli qui.... Mio Dio! che avverrà? + +E siccome non era nè sarcastico come il duca, nè subitaneo e vivo come +Federico, rimase perplesso, silenzioso. + +--Oh voi sapete? disse a donna Maria dopo un istante di pausa.... + +--Certamente! ne so anzi più di voi, cavaliere. + +Camilla taceva; che la principessa le sembrava giovane da non aver +bisogno d'ajuto. + +--Che volete dire, donna Maria? chiese il cavaliere di Malta alquanto +accigliato. + +--Molte cose ho a dirvi: sedete, e tutto vi narrerò. + +Il conte obbedì; gli sembrava non poter far altro. Sedette tra donna +Maria e Camilla. + +--Ho a rivelarvi cose gravissime, cavaliere, continuò la principessa. + +--Parlate, rispos'egli seccamente. + +--Voi, riprese la giovane, avete sempre dimostrato per me +dell'allontanamento. + +--Che dite? + +--Il vero, e lo sapete; trattavate me con una freddezza che doveva +offendermi; ma io però vi ho perdonato. + +--Oh.... + +--Vi sorprenderà che, in faccia a questa nostra cugina, conosciuta da +sì poco, io vi parli così:... ma ella sa ogni cosa.... + +--Non comprendo a che vogliate venirne. + +--Lo comprenderete, non dubitate. Voi, conte, pensaste sempre, il so, +che ingiustamente io odiassi la duchessa; ora vi proverò che, +ritenendola falsa ed ipocrita, non mi ero ingannata. + +Il cavaliere si fece di fuoco. + +--Voi offendete donna Livia! esclamò, la moglie di vostro fratello! + +La giovane principessa si volse a Camilla, come per dirle:--Vedete se +si scalda. + +La dalmatina rimase immobile. + +--Cavaliere, continuò donna Maria, siete in mia casa; non +dimenticherete certo quanto mi dovete.... Ma non voglio offendermi di +queste vostre parole, e le perdono come dettate dalla passione. + +--La passione? + +--Oh mio Dio! credete non si sappia che voi amate donna Livia?... Bel +segreto! + +Il conte non potè rispondere.... + +--Sì, voi l'amate, proseguiva la principessa; ed ella si rise di voi, +come del resto si rise anche del duca. + +--Spiegatevi chiaramente, donna Maria; o che io esco all'istante dal +vostro palazzo. + +--Cavaliere, perdono i vostri trasporti, già il dissi, alla passione; +e mi spiegherò tosto, come chiedete.... La duchessa aveva amato il +figlio del cavaliere dell'Isola, amato perdutamente sotto il nome di +Chiarofonte. + +Il conte si turbò grandemente. + +--Non è possibile, mormorò; giammai crederò quanto dite. + +--E se io ve ne fornissi le prove? disse donna Maria alzandosi. + +Il cavaliere rimase confuso; indi: + +--Quali prove? + +Tutto si attendeva, fuorchè quel colpo. + +La principessa andò tranquillamente a prendere la lettera di donna +Livia a Federico, quella, in cui gli annunciava l'assenso del marchese +del Faro alle loro nozze, e mostrandola al conte: + +--Conoscete voi i caratteri della duchessa? gli domandò. + +--Sì; ho veduto qualche suo scritto, balbettò egli. + +--Tenete allora. + +Il conte un po' tremante prese la lettera, che gli stendeva la giovane +principessa. + +Riconobbe tosto i caratteri di donna Livia.... Eppure si chiese se i +suoi occhi non l'ingannassero. + +Rimase atterrato. Lesse con un solo sguardo prima; indi volle +accertarsi ancora.... Non potè profferir parola. + +--Ah! disse donna Maria; vi ho io ingannato? + +Il cavaliere richiamò la sua ragione, la sua calma. + +--Ingannato, rispose, nel farmi supporre che la duchessa mi avesse +inviato a cercare il cavaliere dell'Isola, sapendo che egli aveva +assunto il nome di Chiarofonte.... Sì, ingannato in questo, lo +giurerei. + +Donna Maria provò un vivo movimento di collera, di dispetto. + +--Neghereste voi ch'ella lo ha amato? chiese con crudele ironia. +Questa lettera non è della duchessa? + +--Sì, è sua: comprendo ch'ella, lo amò, ch'ei fu il suo fidanzato, che +le salvò la vita:... null'altro io comprendo. + +Camilla e la principessa si ricambiarono uno sguardo di rabbia per +loro, di compassione pel conte.... Ma egli è pazzo! pensavano. + +Il cavaliere sorprese quello sguardo; si volse alla moglie di +Federico, e con accento severo: + +--E voi, signora, le disse, come poteste ascoltare e tacere? Voi, la +sposa, che sarebbe offesa.... Voi, che sola possedevate le carte del +cavaliere dell'Isola ed il suo segreto?... che sapete come vostro +marito si fosse sempre creduto figlio di un nobile veneziano senza +fortuna, e come nemmeno sospettasse la sua origine?... + +Questa domanda era un'accusa. + +Camilla lo comprese. Per un istante se ne spaventò. La gelosia +comprometterebbe forse i piani orditi da tanto tempo, e con tanta +pazienza condotti? Per riescire nei quali non si era arrestata dinanzi +al delitto?... La sua confusione però non durò a lungo. + +--Io dissi questo alla principessa, rispose con dignità; ma siccome +mio marito, nell'udir qui casualmente il nome, il casato della +duchessa, rimase come percosso dalla folgore; siccome tal nome era +quello apposto a due lettere di una sua innamorata, che io gli avevo +involate nascostamente, mentre era in mia casa ferito; così è naturale +che abbia concepito mille sospetti.... Io non sono come voi, signor +conte; amo, ma dubito. + +La principessa approvò questa risposta, Camilla meritava davvero +d'esserle amica. + +--Sembra, disse il cavaliere di Malta alla dalmatina, che voi tacciate +vostro marito di mentitore. Credete dunque ch'ei conoscesse la sua +origine?... + +--Io non dico questo; ma so che ha amato questa donna, la duchessa; so +che ne sono gelosa; ch'ella lo ama ancora, e ch'egli è incostante. + +Ed il volto di Camilla si fece cupo. + +Il cavaliere non rispose; donna Maria lo guardava attentamente. + +--Signora, diss'egli dopo un istante, volgendosi nuovamente a Camilla, +io vi compatisco se la gelosia potè turbarvi lo spirito a tal segno, +oscurare la vostra ragione, e farvi accogliere le insinuazioni di +donna Maria.... Non siete come me, dite, perchè non dubitai della +duchessa? Il confronto non sta; il paragone non regge.... Siete gelosa +di vostro marito? siatelo.... Ne avete il diritto, come avete quello +d'amarlo; mentre io non posso amar la duchessa, nè esserne geloso.... +Sono di lei un parente affezionato, un amico devoto; ma nulla più. Del +resto se la conosceste, signora, non dubitereste che ella possa amare +ancora il vostro sposo, come sembra crederlo la principessa. Donna +Livia è una donna d'onore, incapace di mancare a' suoi doveri.... + +--Eh, cavaliere, interruppe donna Maria, ammiro la vostra costanza: +veramente voi siete un uomo raro.... Amare in tal modo, senza +speranza, è gran virtù: ma però v'ingannate.... + +--M'inganno? in che? + +--Nel credere la duchessa incapace d'errare... Ella è donna come le +altre.... Perchè la credete sì virtuosa?--aggiunse con leggiera +ironia:--perchè fu severa con voi? + +--Donna Maria, se persistete in tali motteggi potrei dimenticare.... + +--D'essere in mia casa? diss'ella guardandolo con sprezzo; non lo +credo e proseguo: nuovamente vi dico che voi v'ingannate. Che cosa +prova se donna Livia non accolse il vostro amore? che non le +piacevate, e null'altro. + +Era troppo! + +Il cavaliere si alzò. + +--Chi vi disse che io le abbia parlato mai d'amore? Ella merita +d'essere rispettata, la duchessa è una donna superiore, che nulla ha +di comune colle altre, nulla soprattutto con voi, donna Maria.... E, +se un istante potei alla lettura di quel foglio rimaner confuso, le +vostre parole mi fanno persuaso che feci bene a scacciare quel +turbamento cagionato dalla sorpresa, ed a non prestarvi fede. + +--Dite quel che volete, rispose donna Maria impassibile; vi compatisco +vedendo che non ragionate; perchè altrimenti vi sarebbe facile +riconoscere che donna Livia non ama il duca, che non lo ha amato mai, +benchè seco si trattenga sovente, benchè per accortezza non ardisca +provocarlo troppo. + +Il cavaliere si turbò, chè tante volte l'aveva notato.... E la +tristezza della giovane duchessa, l'idea ch'ella fosse infelice erano +state prima causa del suo amore per lei. + +Donna Maria si avvide di quella involontaria agitazione e proseguì: + +--Se non ama il marito che vuol dire? Che ama un altro.... Il duca non +è molto gentile; è sofistico, collerico, mordace; ma alfine egli ha +appena trentacinque anni; è bel cavaliere; cento donne gli +correrebbero dietro. + +--Io vi lascio dire, donna Maria, di certe cose non m'immischio. + +--Sì, ama un altro, continuò la principessa; quest'altro è quello che +voi andaste a cercare per obbedire a lei, ed il duca lo sa. + +--Perchè non dirmelo prima? esclamò spaventato il conte. + +--Che volete fare? + +--Recarmi dal duca all'istante; io solo sono responsabile della +missione, che condussi a termine. + +E fece per escire. + +--Oh che stolido! mormorò donna Maria; l'ama ancora! + +Ed infatti molti avrebbero trovato ch'ella aveva ragione. + +Egli, povero innamorato, posto tra un marito, armato de' suoi diritti; +un marito come il duca; ed un amante adorato un giorno; un amante come +Federico!... Nella lotta orribile, ch'ei supponeva dovesse aver luogo +nell'animo di donna Livia, egli non avrebbe certamente la menoma +parte!... + +La sua situazione era di un'amarezza derisoria! + +Quale amore non vi avrebbe soggiaciuto?... + +Ma il suo non era amore; era culto, e resistette! + +Voleva fare il possibile per salvar la duchessa, dovesse perder la +vita!... + +Per questo contava andare dal duca; per questo stava per escire.... + +Mentre si avvicinava alla porta un servo entrò; aveva una lettera. + +--È del signor duca dell'Isola, disse, l'ha recata il suo cameriere. + +Il conte rimase immobile; un'angoscia orribile, un orribile terrore lo +agghiacciò.... + +Ah! don Francesco scriveva a donna Maria! Le annunziava forse una +vendetta!... + +Si arrestò. + +Donna Maria, Camilla non erano meno impazienti di lui. + +Il servo, nel porgere la lettera alla principessa, le disse: + +--Il cameriere del signor duca attende la risposta di Vossignoria +illustrissima. + +La risposta?... di che?... + +Questa domanda se la fecero colla stessa rapidità subitanea quei tre +strani cugini; e tutti pensarono che, vendicato della duchessa, don +Francesco chiedesse ove trovar Federico. + +--Va, disse donna Maria al servo, la risposta la recherò io stessa. + +Quegli obbedì. + +Il cavaliere di Malta non aveva forza alcuna; sembrava inchiodato al +suo posto. + +Finalmente: + +--Che scrive? domandò a donna Maria con voce tronca, ditemelo. + +Guardate voi stesso, conte, disse la giovane principessa rimettendogli +il foglio ancora piegato, leggete ad alta voce. + +Ella si teneva sicura!... Era quella la prima lettera, che in sua vita +riceveva dal duca.... Certo non era senza grave motivo.... Se non le +avesse creduto, non le avrebbe scritto.... Se le aveva creduto, si era +vendicato!... Poi non attendeva egli una risposta? Ciò toglieva ogni +dubbio.... + +Il conte, prima di leggere ad alta voce, divorò solo quel foglio. + +La sua ansietà era troppo viva. + +--Ma leggete dunque!... gli disse donna Maria. + +--Sì, sì, fece Camilla. + +Il conte aveva già letto: respirava! + +--Sì, leggerò ad alta voce, rispose, guardando fissamente donna +Maria.... Ma no, aggiunse, io son troppo generoso, perchè voglia +gioire della vostra confusione, come voi volevate gioir della mia... +Donna Livia è salva!... Il duca non vi ha creduto!... Leggete la sua +lettera.... ed arrossite!... + +Ciò detto, escì.... + +Donna Maria si era fatta pallidissima invece di arrossire. + +La rabbia si dipingeva sul volto di Camilla. + +--Leggete dunque, signora, disse alla principessa. + +Donna Maria lesse, ma a bassa voce e sola. + +Le parole del conte glielo avevano suggerito. Il dispetto, che provò a +quella lettura, fu sì vivo che toccò il vero dolore. + +Oh, mormorò, ecco dunque quanto ottenni! Il duca di me si ride; mi +disprezza!... + +Esitò un momento, indi: + +Ah bisogna che gliela invii quella lettera! pensò. + +E lasciò la sala precipitosamente, dicendo a Camilla. + +--Attendetemi. + +E subito, dopo averla suggellata nel vicino gabinetto, consegnava al +cameriere del duca la lettera di donna Livia, mostrata poco prima al +conte. + +Poi rientrò quasi vergognosa. + +--Ma così? chiese Camilla. + +--Che volete che io dica? mormorò finalmente con un certo sdegno +aristocratico, che sapeva prendere benissimo e che sperava dovesse +imbarazzare Camilla. Il duca sapeva che donna Livia aveva amato vostro +marito; sapeva che il conte ne era andato in traccia, e che ella non +poteva sospettare esser egli figlio del cavaliere dell'Isola.... +Sapeva tutto, a quanto ne dice. + +Il tuono glaciale di donna Maria sconcertò un istante Camilla; ma la +sconcertò per poco. + +Ed ella pure con alterigia: + +--Ma qualunque ne sia il contenuto, lasciate che io veda quella +lettera, principessa. + +--Non l'ho più. + +--Come? + +--L'ho rimandata al duca. + +--Ma perchè? + +--Potevo io ritenere una lettera, in cui mio fratello mi accusava in +termini risentiti di avervi troppo leggermente creduta, troppo +facilmente assecondata? + +--Ah! vi scriveva questo? + +--Sì, rispose donna Maria. + +E riprendendo il tuono amichevole di prima: + +--Non me ne pento però, cugina; perchè sono persuasissima essere la +vostra gelosia fondata. + +Camilla fece un gesto di furore; indi: + +--Ma voi mi diceste che il duca era sì geloso, sì violento, sì +altiero!... Come mai dunque si persuase con tanta facilità? + +--Io non esagerai menomamente nel dipingervelo.... A me pure sembra +impossibile, ed anzi quasi sospetto ch'ei dissimuli, che s'infinga, +onde non far ridere di lui.... + +--Eh, signora, questa donna Livia, sua moglie lo avrà convinto; ecco +tutto!... Ma che ha ella dunque?... Non vedeste, principessa, anche il +conte?... Non si poteva toccargliela.... È dessa sì bella?... + +--Vi ho già detto che non è bellissima; voi siete, signora, ve lo +assicuro, più bella assai.... + +E donna Maria, gettando gli occhi su d'un grande specchio, che le +stava di fronte, sorrise come per dire: Ed io pure lo sono molto, +molto più.... + +--Ma dunque? chiese Camilla. + +--Vi dissi che innamora di sè gli uomini stravaganti.... Il duca è +stravagantissimo.... ed il conte, lo vedeste, è pazzo a dirittura. + +--Infatti!... Ah! non sarò vendicata! + +--Pazientate!... + +--Sperate ancora? + +--Sì.... + +--E quella lettera di donna Livia a mio marito? + +La principessa esitò un poco; poi: + +--Il duca la volle, ed io gliela inviai. + +--Come? + +--Se nol faceva, minacciava all'istante rintracciare vostro marito ed +obbligarlo a renderla.... So che egli ignora.... che voi +possedeste.... quelle lettere; che desiderate nol sappia, ed io +credetti farvi piacere.... Poi temevate un duello fra loro.... + +--Oh, rispose Camilla, lo preferirei al dolore di rimanere +invendicata!... + +--Avete ragione. + +--Ed ora, continuò la dalmatina, egli non ritorna!.. Sono certa ch'ei +vuole rivedere ad ogni modo la sua antica fidanzata. + +--Sarebbe fortuna: non credo poi che il duca lo sopporterebbe.... Se +perdonò a donna Livia, sarà stato a condizione ch'ella giammai lo +rivedesse.... E.... se ella lo ama ancora, se non potesse resistere +alla tentazione di trovarsi con lui!... + +--Oh lo ama ancora certamente!... ed egli pure!... + +--Non perdete ogni speranza di vendetta; io pure fui insultata per +causa della duchessa, e certo vi aiuterò.... Ah! quando penso alla +lettera del duca, alle parole del conte!... + +--Sì, il conte vi ha insultata, principessa, disse Camilla, che non +voleva perdere, il concorso della giovane.... Crudelmente insultata! +Io meravigliai della vostra sofferenza!... + +Donna Maria fremette di rabbia. + +--Oh, disse, non lo soffrii impunemente! Udiste come gli risposi? + +--Sì, sul principio: ma alle ultime parole, che vi indirizzò nel +rendervi la lettera del duca.... quelle parole così umilianti.... + +--Sì, sì, è vero, interruppe donna Maria; ma non ho d'uopo +d'incitamenti, signora, aggiunse con alterigia.... Se soffrissi in +pace, ne morrei!... Nessuno potrà dire giammai d'avermi offesa +impunemente.... Mi vendicherò.... E la mia vendetta è legata alla +vostra.... + +--Lo comprendo!... non dubitate.... Ah! che le vostre parole mi +avevano fatto sperare di raggiungerla quest'oggi la vendetta! + +--Io pure il credetti; non avevo dubbio alcuno.... Ma vien gente!... +Il principe, il superiore.... Contenetevi.... + +--Non temete. Oh mio marito è con loro. Guardate!.. + +--Sì, sì; ma dissimulate; credetemi, è meglio assai. + +A chi mai consigliava donna Maria la dissimulazione?... Ad una, che ne +sapeva più di lei, e che glielo mostrò rimanendo impassibile come +statua. + +Eppure quel giorno Camilla, traviata dalla gelosia, non era alla +solita altezza. + +Esse risposero sorridendo ai saluti di coloro che entravano. + +--Perdonate, principessa, la mia brusca partenza, disse Federico +inchinandosi a donna Maria. + +--Oh che dite, cugino? Siete in casa di buoni parenti; trattateci come +tali: noi lo desideriamo, n'è vero, principe? + +E si volse sorridente allo sposo. + +Il principe era abituato a dir sempre di sì, donna Maria in sì breve +tempo lo aveva avvezzato perfettamente. + +--Ma sicuro, disse con grazia all'ufficiale, dovete riguardarvi +assolutamente come in vostra casa istessa, e voi pure, signora, +aggiunse volgendosi a Camilla. + +Questa si contentò di sorridere. + +--Sono confuso da tanta cortesia, rispose Federico: spero però non +abusarne. + +--Come? chiese donna Maria. Pensate già a partire? + +--Appena tutto sarà terminato, principessa, rispose egli con qualche +distrazione. + +--Ma voi, nipote, interruppe il cappuccino, non riflettete che queste +dame non sanno ancora, che non abbiamo lor detto.... come il duca sia +pronto a reintegrarvi tosto nei vostri diritti.... + +Le due dame, come le chiamava il cappuccino, guardarono attentamente +Federico. + +Ma il bel volto di lui rimase calmo. + +--Ah! disse donna Maria, che non poteva tacere a lungo, mio fratello +sarà contento! + +--Sì, principessa, rispose il superiore; non fece difficoltà alcuna; +ci accolse.... benissimo; non è così, principe? + +--Sì, rispose il giovane sorridendo. + +E tra sè: Ma si accontenta di poco questo superiore!.. Oh capisco; +fingerà per riguardo al nipote, che sembra molto altiero.... + +Intanto il frate continuava: + +--E, quando il duca udì il nome portato sin qui da Federico, disse che +voleva conoscerlo. + +L'ufficiale era sulle spine, e suo zio proseguiva sempre: + +--Disse, che gliene era stato lodato molto il valore, ch'egli stesso +cercherebbe di lui, e che attendesse sue notizie. + +Camilla e donna Maria pensarono insieme che un duello era imminente. + +--Come mai, cugino, chiese la curiosa principessa a Federico, cui +volentieri indirizzava la parola, come mai il duca potè aver contezza +di voi? + +--Non saprei, rispose il giovane con un sorriso alquanto forzato. + +Ed il frate: + +--Ma non v'è da stupirsi; qui vi sono gli spagnuoli... qualcheduno di +loro, stato prima a Milano, avrà parlato di Chiarofonte.... la cosa è +naturalissima.... + +--Sarà così certamente, disse il principe, che si era spiegato +l'improvviso cangiamento di don Francesco colla supposizione che il +figlio del cavaliere dell'Isola fosse noto nell'armata spagnuola come +un grande duellista, che non era saggio inimicarsi. + +--In ogni modo, continuò il superiore, di tal circostanza io son +contentissimo. + +Donna Maria, ad onta di tutto il suo sdegno, durò fatica a non ridere +della situazione comica, in cui era stato posto l'aristocratico frate, +e delle sue interpretazioni ancora più comiche. + +Ed il povero cappuccino continuava sempre: + +--Così posso ritornare domani a Messina. + +--Come, padre, ve ne andate di già? + +--Sì, principessa, è necessario.... ma i miei nipoti, i vostri cugini +vi rimarranno, per qualche giorno almeno, finchè si conducono a +termine le trattative. Ho presentato ora Federico ad un mio +procuratore, che è incaricato di tutto, e che si recherà domani dal +duca, il quale ha già annuito alla mia proposta. + +In qualche giorno potevano avvenire delle cose assai.... Camilla e +donna Maria lo pensarono. + +--E, continuò il frate ov'è mia nipote Gabriella? + +--Era stanca, abbattuta, padre; desiderò ritirarsi onde prendere un +po' di riposo. + +--Ah, sicuro; infatti ella è molto delicata.... + +--Ma spero interverrà alla cena, riprese la principessa. + +Camilla e donna Maria avrebbero dato assai, assai per sapere ciò che +passasse nell'animo dell'ufficiale, e dove fosse corso qualche ora +prima. + +Ma il suo contegno, benchè gentile, non invitava ad interrogazioni +indiscrete. + +--E che disse il duca, domandò donna Maria al principe, quando seppe +che i nostri cugini alloggiano da noi? + +--Nulla. + +--Voi non conoscevate mio fratello, padre? chiese quindi al superiore +donna Maria. + +--No; l'avevo veduto soltanto quando era ancora ragazzo. + +--E la duchessa la conoscete? + +--Di nome soltanto; so che è figlia del defunto marchese del Faro. + +--Ah! credevo, siccome è messinese. + +--Il marchese, rispose sorridendo con qualche ironia il frate, era un +grande originale. Viveva ritiratissimo; gentiluomo di molta dottrina +del resto. + +--Ah sì! viveva molto ritirato, interruppe ancora donna Maria. Egli e +la figlia abitavano sempre in un castello, sulla riva del mare.... in +mezzo ai libri ed agli scienziati... Fu là che donna Livia sposò il +duca. + +Camilla guardava intanto Federico; ma egli sembrava aver giurato a sè +stesso di celare ogni emozione. + +--La duchessa pure è una donna molto colta, disse il principe; un po' +troppo seria; ma ciò proverrà dal modo, con cui fu allevata.... Anche +don Francesco è un letterato, e forse per questo si sarà innamorato +della figlia del marchese. + +--Hanno un figlio, n'è vero? domandò il superiore. + +--Sì, un bambino. + +Povero Federico! Era una specie di piccola tortura, che gli si dava, e +che per quanto fosse leggiera l'infastidiva assai. + +Ma nulla lo tradì. + +Ah! pensava intanto, il duca disse a mio zio che io attenda sue +notizie?... Se donna Livia non lo persuade, se, ei mi provoca, +accetterò la sfida. + +Per fortuna dell'ufficiale si venne ad annunziare la cena. + +Tutti si recarono in una magnifica sala illuminata splendidamente. + +Si mandò ad avvertire Gabriella, che poco dopo apparve, non avendo +osato rifiutarsi. Era pallida e triste come sempre. + +La sua veste nera, ricca ma semplice, il suo abbattimento, la sua +timidezza facevano uno strano contrasto cogli abiti sfarzosi, il brio, +la franchezza di donna Maria e di Camilla. + + + + +XII. + + +Il conte di San Giorgio era sortito dal palazzo di donna Maria come si +esce da un luogo di pena: però era più calmo. + +La lettera del duca lo aveva rassicurato sul conto di donna Livia; ma +certo non era in una situazione di spirito assai lieta. + +Egli, che tanto aveva corso, tanto affaticato; sopportato tante noje +per compiere la missione affidatagli dalla duchessa, che a forza di +pazienza, di indagini aveva scoperto i figli del cavaliere dell'Isola, +non poteva esimersi dal provare una profonda amarezza nel pensare che +aveva condotto egli stesso in Sicilia l'amante di donna Livia, la sola +donna, ch'egli avesse amata. + +Come mai quell'amore della figlia del marchese era rimasto sempre +celato a tutti? + +Come mai non aveva udito una sol volta pronunziare da alcuno il nome +di Chiarofonte? del cavaliere, che l'aveva salvata, e ch'ella aveva +pianto estinto? + +Il duca, diceva tra sè, sapeva tutto davvero.... Donna Livia non avrà +voluto ingannarlo.... Ed egli, credendo morto il rivale, non si sarà +arrestato per un'avventura romanzesca. + +Ah! Federico fu da lei amato, amato molto! lo compresi.... +Fortunato!... Chi mi avrebbe detto, quando lo vidi a Milano la prima +volta, ch'egli aveva posseduto, che possedeva forse ancora gli +affetti, i pensieri di donna Livia? + +Come mai il duca, chiedevasi quindi, potè sapere della missione da me +compita? Non ne sembra adirato però.... Bisogna dire che qualche +spiegazione sia avvenuta tra lui a la duchessa.... Ohimè, come potrò +io vederla ora?... I miei sentimenti per lei, ad onta di tutte le mie +precauzioni, son conosciuti.... Ma già lo sospettavo sin da quando +partii.... + +Andrò a Malta.... andrò a Malta.... + +Perfida donna Maria! È davvero una creatura infernale!... Quali +motteggi! Che favellare ardito, sconveniente!... + +Ah se non fosse per compromettere la duchessa, chiederei ragione al +principe degli insulti, che ricevetti in sua casa.... Ma colei sapeva +bene che non lo avrei fatto; che avrei taciuto per riguardo a donna +Livia: che poteva offendermi impunemente.... + +E quell'altra, la moglie di Federico.... la credo un'altra +intrigante.... + +Sì; il principe me ne avrebbe reso ragione.... quell'imbecille, che +ingannò la mia figlioccia.... Ove sarà ella, quella povera ragazza?... +Come avrà sopportato tante pene? Davvero è sfortunata al pari del suo +padrino.... + +Ah! tutto mi attendevo fuori di quanto udii in casa di donna Maria.... + +Ed il cavaliere di Malta si dirigeva verso la campagna.... Ad un +tratto si arrestò.... + +--Perchè non ritornerei a casa mia? pensò. Poichè il duca sa tutto, +sarebbe una sciocchezza temere d'esserne veduto.... Dalla sua lettera +non sembra sdegnato.... Poi avvenga che può.... + +Quanto desidererei saper qualche cosa sugli amori di donna Livia e di +Federico!... Certo non posso chiederne a lui.... Ed egli ne sposò +un'altra.... Ma già, è un po' leggiero.... incostante.... Non udii io +stesso a Venezia da quel suo amico che molte bellezze lo +rimpiangevano.... Ma ch'ei fosse rimpianto da donna Livia non lo avrei +sospettato mai.... + +Mi pare ancora impossibile che don Francesco prenda le cose in +pace.... Se, conoscendo tutto, non potè adirarsi colla duchessa, certo +non sopporterà di vedersi sotto gli occhi questo nostro cugino.... +questo bel cavaliere.... che io andai a prendere, e che condussi +qui.... Veramente la sorte si prende giuoco di me.... Se non +soffrissi, riderei di me stesso.... Basta; andrò a Malta presto.... La +duchessa è salva!... + +Passò dinanzi al palazzo dell'Isola. Voleva essere rassicurato +intieramente; il caso lo favorì. + +Vide il vecchio cameriere del duca suo zio, seduto fuori della porta; +sapeva che di quell'uomo poteva fidarsi intieramente. + +--Ascolta, gli disse, mentre quegli dava in esclamazioni di sorpresa e +di ossequio nel riconoscerlo:--Sapresti dirmi ov'è il duca? + +--Passeggia da qualche tempo in giardino colla duchessa. + +Ah! pensò il conte con gioja, ella è salva davvero! + +E volgendosi di nuovo al servo: + +--Non dire per ora ad alcuno che mi hai veduto; mi farai piacere. + +--Oh Eccellenza, non dubiti. + +--Addio.... + +Ed il conte si allontanò. + +Aveva fatto pochi passi, quando fu arrestato da un giovane. + +Lo riconobbe subito, grazie allo splendido chiarore di luna, che +illuminava la via. + +Era un gentiluomo assai bruno, alto della persona, di un portamento +affatto militare. + +Il cavaliere si era trovato qualche volta con lui a Messina. + +--Signor conte, signor conte: gli disse quegli agitatissimo. Una +parola in grazia.... + +--Vi ascolto, signor dal Pozzo; che volete? + +--Perdonate la libertà, ma desidero sapere da voi se vedeste da queste +parti, in vicinanza di questo palazzo, un ufficiale spagnuolo, +forestiero, giunto oggi a Catania? + +Il conte si scosse ad una tale domanda. + +L'altro proseguiva agitatissimo. + +--Un bel giovane, grande, con baffi e capegli neri.... un bellissimo +giovane. + +Certo era Federico. + +--Come si chiama questo ufficiale? domandò il cavaliere. + +--Chiarofonte. Il conoscereste? + +--Sì.... oh molto! + +--Davvero! e dov'è? + +--Non so; ma perchè tale agitazione, signor dal Pozzo? + +--Perchè.... perchè.... non posso parlare.... ma vi è di mezzo l'onore +di una dama, la vita forse.... + +Il cavaliere comprese tutto.... + +--E.... abbiate fiducia in me, dal Pozzo; io potrò tranquillarvi, lo +spero. + +Il giovane esitò un poco; poi: + +--Ebbene, sì; ora già la mia promessa non tiene più.... D'altronde vi +conosco, signor conte, so che mi serberete il segreto su quanto vi +dirò. + +--Certamente. + +--Allora sappiate che un mio amico, Chiarofonte, col quale militai +nell'armata veneta, creduto morto a Lepanto, fu veduto jeri dal mio +servo a Messina; gli disse d'annunziarmi che veniva a Catania: e qui, +a Catania, in questo palazzo dimora una donna, che lo ha perdutamente +amato.... E tal donna è la moglie del duca dell'Isola, vostro cugino, +signor conte. + +Il cavaliere di Malta non desiderava egli dei dettagli sul misterioso +amore della duchessa? Ora ne avrebbe. + +Ma prima bisognava rassicurare il messinese, che andava esclamando: + +--Ohimè! imprudentissimo Federico!... un marito come, il duca?... Che +cosa succederà!... Sarò in tempo?... + +--Ma via, signor Dal Pozzo, gli disse il conte, calmatevi. So +tutto.... Il duca non è adirato.... Donna Livia è salva!... + +--Respiro. Ma come mai sapete che il duca.... + +--Lo so, vi dico, lo so. + +--Dov'è Federico? + +--Non preme per ora: ho da narrarvi ben altro. Questo Chiarofonte +sapete voi chi sia? + +--Ma certamente, rispose attonito Dal Pozzo... Chiarofonte è l'amico +più intrinseco, che abbia avuto mai. + +Il conte lo guardò. Sì, saprà tutto, pensava, è di Messina. Poi: + +--Ma non ne saprete di lui più di quanto ei ne sapeva in passato. + +--Come? non comprendo. + +--Signor Dal Pozzo, la vostra fiducia merita la mia. Il padre di +Federico era il cavaliere dell'Isola, lo zio del duca ed il mio. + +--Che ascolto? sarebbe vero? + +--Certamente. + +--Federico cugino del duca?... Cugino del marito di donna Livia?... Ma +narratemi.... + +--Tutto vi narrerò; seguitemi. + +--Dove? + +--In mia casa. Alloggerete da me; domani cercherete di Federico.... +D'altronde la sera è già inoltrata. + +--Avete ragione. + +--Accettate dunque? + +--Accetto. Grazie, signor conte. + +--Mi fate favore. Venite. + +--Sono così sorpreso! diceva Dal Pozzo, seguendolo. + +Indi: + +--Ma perdonatemi, cavaliere, come sapeste dell'amore di donna Livia +per Federico? Il duca voleva fosse tenuto segreto: io solo lo +conoscevo, + +--Voi? + +--Sì, e quando mi avrete narrato la storia del cavaliere dell'Isola, +ed in qual modo fu scoperto e ritrovato suo figlio, vi racconterò +tutto. + +Il conte era impaziente. Per questo si affrettò a narrare la storia +del cavaliere dell'Isola, e come egli stesso, il conte, avesse +ritrovato Federico e Gabriella. + +Qui Dal Pozzo esclamò: + +--Come? aveva una sorella? non me l'ha mai detto.... Che stravaganza! + +Il conte a quelle parole vide dei nuovi imbrogli, che si propose +chiarire più tardi. Per allora aveva altro in capo che Gabriella. + +Ed intanto andava innanzi a narrare di Camilla e delle sue carte. + +--Ah! che caso strano!... Ha moglie Federico? + +--Sì.... + +--Chi ha sposato? + +--Una donna bellissima; non ne so altro.... Ecco la mia casa. + +Battè alla porta, che venne tosto aperta. Entrarono. + +I servi ignoravano il ritorno del loro padrone. Lo accolsero sorpresi; +si diedero a correre affaccendati di qua e di là. + +Qualche momento dopo il conte ed il messinese erano seduti in un'ampia +sala, alle cui pareti stavano appese spade, lance, armi d'ogni genere, +ed anche qualche trofeo conquistato sui Turchi all'assedio di Malta. +Quella sala era illuminata da molte candele, poste in pesanti doppieri +d'argento, cesellati magnificamente. Il conte era molto ricco, e +soltanto per amore alle armi, per un capriccio quasi, si era fatto +cavaliere di Malta. + +Per molto tempo egli dovette dare ancora a Dal Pozzo dei dettagli sui +meravigliosi avvenimenti, che tanto sorprendevano il messinese. + +Finalmente questi fu persuaso che Federico era proprio cugino del +duca. + +--Ora narrate voi, disse il conte, quanto mi avete promesso, giacchè +oggi soltanto udii confusamente che Federico era stato fidanzato a +donna Livia, ma non conosco alcun particolare in proposito! + +--Sappiate dunque, cominciò Dal Pozzo, che sulla fine del 1570 +Federico ed io fummo mandati a Corfù: come vi dissi, eravamo amici +intrinseci, benchè tale amicizia non datasse da lungo tempo. Passammo +là tutto il verno. Io, che da due anni ero assente dalla mia patria, +chiesi nell'aprile del 1571 un permesso di recarmi a Messina, a +visitarvi don Alfonso mio zio, che viveva ancora. Pregai Chiarofonte +di accompagnarmi, egli accettò, chè tanto non vi era guerra pel +momento. D'altronde la nostra assenza doveva durare un mese soltanto. +Partimmo insieme. Nei primi giorni del nostro arrivo in Sicilia io ed +il mio amico noleggiammo una barca, e ci recammo a fare una +passeggiata sul mare. Non ci allontanammo molto dalla riva, che era +affatto deserta. Ad un tratto udimmo vicino a noi delle grida. Vi era +un piccolo promontorio, che ne impediva vedere, ma in pochi istanti lo +passammo. Una barca, condotta da domestici riccamente vestiti, era +stata assalita dai corsari, i quali ne erano già padroni. Uno di loro +stava per uccidere un vecchio cavaliere, un altro per trascinare nella +loro barca una giovane, che tentava gettarsi in mare. + +--Donna Livia! esclamò il conte. + +--Sì, donna Livia ed il marchese. Alla nostra vista i corsari +lasciarono le loro prede, e si posero sulle difese. Federico si gettò +come un fulmine nella barca investita; non perdette un secondo, fece +prodigi di valore. Io, benchè meno pronto, lo secondai tosto. Seguì +una lotta disperata. Alfine riescimmo a liberare il marchese e sua +figlia, perchè anche i servi, incoraggiati dal nostro ajuto, fecero +del loro meglio, e si riscossero dall'abbattimento di prima.... Io +conoscevo il marchese del Faro sino dalla mia fanciullezza; molte +volte per diversi motivi ero andato al suo castello.... Appena fuggiti +i corsari, gli sguardi di tutti si portarono su Federico, che era +stato il vero eroe di quella avventura. Ci atterrimmo vedendolo +coperto di sangue. Aveva ricevuto diverse ferite, e mentre tentava +rispondere al marchese ed a donna Livia, che stavano esprimendogli la +loro entusiastica riconoscenza, egli svenne. Senza di lui tutto +sarebbe stato finito per donna Livia e per il marchese. Questi lo fece +trasportare al suo castello, dove gli vennero prodigate mille cure. +Per più d'un mese le sue ferite lo obbligarono al letto. Io andava dal +castello a Messina, da Messina al castello, ove talvolta mi fermavo +anche più giorni di seguito. Ora che vi dirò, signor conte?... +Federico guarì; convalescente, passeggiava pel giardino con donna +Livia, che aveva molta libertà, parlava seco a lungo; nessuno conosce +meglio del mio amico l'arte di farsi amare. Le donne hanno sempre +fatto pazzie per lui.... Donna Livia aveva vissuto ritiratissima; +trattato soltanto fino allora gli ospiti di suo padre, vale a dire +vecchi filosofi, frati, ed altre persone di simil genere, che certo +non potevano ispirarle amore.... Dunque, capite, signor conte.... + +--Capisco.... + +--Donna Livia s'invaghì tanto di Federico che riescì ad ottenere dal +marchese l'assenso alle nozze di lei, ricchissima, con un guerriero di +ventura, nobile ma senza fortuna. Forse la riconoscenza contribuì a +persuadere il marchese. Anche Federico amava molto donna Livia; solo +gli doleva assai la distanza delle loro condizioni. Ella cercava +tranquillarlo continuamente, ed il marchese lo trattava assai bene. +Così si giunse al settembre; che il marchese, o perchè pentito, o per +altro, non si curava di sollecitare le nozze. Quell'amore era tutto +poetico, tutto gentile.... + +Al cavaliere di Malta quei dettagli davan certo poco piacere; pure +ascoltava con viva attenzione. Perchè? Forse non lo sapeva egli +stesso. + +Dal Pozzo proseguiva. + +--Intanto si parlò di una grande guerra, di una lega dei Cristiani +contro i Turchi. Il marchese, che certo, benchè riconoscentissimo al +mio amico, non era incantato d'averlo per genero, si adoperò tosto a +dimostrare con gran finezza ed assai velatamente come un guerriero +valoroso non possa mai nel momento del periglio disertare la sua +bandiera. Federico non aveva bisogno di molti incitamenti, egli è +suscettibilissimo; alle prime parole dichiarò che voleva partir per la +guerra. Il marchese l'approvò, dicendo che donna Livia, una fanciulla +coraggiosa, ferma, non doveva opporsi. Ed infatti ella, benchè con +molta pena, si rassegnò. Prima di lasciare il castello, Federico per +delicatezza, dopo essersi congedato da donna Livia, le scrisse una +lettera, che io stesso le recai, e nella quale le rendeva la sua +libertà. Ma ella non l'accettò; lo rimproverò anzi con un suo foglio +di temer sempre ch'ella avesse a pentirsi.--Donna Livia non è niente +aristocratica, il saprete; di ricchezze non si preoccupava. Suo padre +era certo pentito di non averla maritata prima; ma gli piaceva averla +seco, e contava sceglierle uno sposo più tardi.... Ed intanto se l'era +scelto lei.... Prima che io partissi, il marchese mi fece chiamare: +Sentite, Dal Pozzo, mi disse: se, avvenisse qualche accidente a +Chiarofonte in questa guerra, avvisatemene il più presto possibile. Io +promisi e partii con Federico. Raggiungemmo l'armata veneta. A Lepanto +il mio amico ed io eravamo sulla nave capitana del Barbarigo, a fianco +del quale Chiarofonte combattè disperatamente. Dopo la battaglia, +corsi in traccia di lui; egli era ferito mortalmente, a quanto ne +diceva il medico. Mi riconobbe però e mi consegnò un anello di +brillanti datogli da donna Livia, ma non potè parlare. Compresi +egualmente la sua intenzione. Egli intanto svenne; mi fermai ancora +qualche momento; vedendo che non rinsensava, lo credetti già morto, e +mi allontanai piangendo da quella scena funesta di cadaveri e di +feriti. La notte istessa mi s'inviò su di un'altra nave a Candia. La +morte di Federico mi aveva disgustato della vita militare.... Appena +fui libero, ritornai a Messina; ma non fu che quasi cinque mesi dopo +la battaglia di Lepanto. Trovai morto don Alfonso mio zio, che mi +aveva lasciato tutte le sue sostanze. E dopo qualche giorno consacrato +ai miei affari, mi recai al castello dal marchese. Fui introdotto +nella sua stanza da letto. Egli era sdrajato su di una lunga seggiola. +Era assai cangiato: sembrava aver poco da vivere. Sua figlia seria e +triste gli sedeva vicina. Un po' più lungi stava un cavaliere, che +leggeva, o fingeva leggere. Era don Francesco, il duca, che io non +avevo mai veduto. Non me ne preoccupai, chè egli anche allora mostrava +assai più anni che non ha, o colla sua aria burbera, accigliata +sembrava più un amico del marchese che un amante di donna Livia. Ero +atteso. Infatti se Federico fosse stato in vita, da molto tempo +sarebbe stato già là. Vedendomi, il marchese mi disse debolmente: È +dunque morto?--Sì, risposi io commosso, da valoroso. Allora il +cavaliere, che stava leggendo, si alzò, involontariamente certo perchè +tornò a sedere, senza profferire parola. Donna Livia escì rapidamente, +io feci per seguirla. Sì andate, mi disse sommessamente il marchese, +persuadetela voi..... Infine se è morto.... Obbedii; mentre escivo, +udii queste parole nella stanza del marchese: Ora sarà mia? Ve lo +prometto. Raggiunsi presto donna Livia, e mi assisi vicino a lei in +una delle sale terrene. Ella piangeva. Dopo qualche tempo mi chiese i +particolari della morte di Federico. Glieli diedi, e le rimisi +l'anello, ch'ei mi aveva incaricato renderle, e ch'ella baciò +sospirando.--Fatevi forte, donna Livia, le dissi: voi non siete una +donna volgare; dovete saper sopportare questa sventura. D'altronde da +un pezzo dovevate attendervi a tale annunzio. Infatti lo prevedevo. +Sono già passati cinque mesi da quella battaglia. Basta, mi +sforzerò.... Eppure non potrò nemmeno piangere Federico. Mio padre +vuol maritarmi.... Ed ora, che non avrò più pretesti, dovrò obbedire, +lo comprendo.--Mi spiegai allora le parole udite poco prima nella +stanza del marchese. Con quel cavaliere, che stava leggendo? domandai. +Sì, con lui. Chi è? Don Francesco dell'Isola, figlio del vecchio duca. +Lo conosco di nome, risposi; è di Catania. Ella tacque. Rassegnatevi; +che volete fare? le dissi. Taceva ancora. Avete dell'attaccamento per +lui? Perdonate, cara donna Livia; è come amico di Federico, che mi +permetto tal libertà. Oh io ho fiducia in voi, rispos'ella. Vi narrerò +tutto. Mio padre era certo malcontento di avermi promessa al povero +Federico: eppure non gli dobbiamo noi la vita?.... Dopo la vostra +partenza, andava dicendomi che mi sarei poi pentita di tanta costanza; +che alfine Chiarofonte aveva offerto tante volte di rendermi la mia +libertà; ma non mi esortava a lasciarlo; di lui parlava pochissimo. +Intanto era avvenuta la battaglia di Lepanto; i giorni, le settimane +passavano: nessuno..... Mio padre ripetevami che certo Chiarofonte +doveva esser morto.... Quanto soffrivo! Pure mi sforzava a mantenermi +calma, e rispondevo sempre a mio padre che tal morte non era certa. +Tre mesi fa, sul principio del dicembre, giunse qui don Francesco. +Eravamo soli al castello. Mio padre me lo presentò come un amico, che +era lietissimo di ospitare, senza farmi menomamente sospettare ch'egli +aspirasse alla mia mano. Io, benchè tanto triste, cercai di +accoglierlo bene per compiacere mio padre. Parlavo seco lui a lungo, +come ho sempre fatto coi tanti, che venivano qui. Mio padre intanto +ammalò: don Francesco era sempre seco; per necessità dovevo trovarmi +con lui. La sua aria imperiosa, altiera sprezzante mi piaceva poco.... +Ma, siccome egli non mi parlava mai d'amore, non me ne preoccupavo. Io +volevo rimaner fedele a Federico, fosse anche alla sua tomba. Però don +Francesco alle volte mi guardava in una certa maniera, che mi turbava. +Finalmente un giorno, trovandosi solo con me, mi disse che mi amava, e +che mio padre con gran gioja mi avrebbe data a lui.--So, aggiunse, che +non volete maritarvi; ma è impossibile persistiate in tale +follia.--Follia! risposi; perchè? quando io ne sono contenta.... Io, +don Francesco, non posso più amare, perchè amai quello, cui devo la +vita.--Lo so, lo so, mi rispose; il marchese mi ha raccontato tutto. E +se lo sapete, signore, perchè mi offrite la vostra mano?--Egli si +accigliò. La rifiutate? mi disse.--Compresi che ora molto +alterato.--Non ve ne offendete, don Francesco, risposi; apprezzo +l'onore che voi mi fate, e mi duole, credetelo, dare un rifiuto ad un +cavaliere del vostro merito; ma non voglio ingannarvi.... Io non posso +più amare, vel dissi.--Egli fece un vivissimo movimento d'impazienza, +e mi lasciò dicendomi: bene, rifletterete; già colui è morto. Mi +attendevo quasi vederlo lasciare il castello: ma invece vi rimase e +tornò a parlarmi come prima. E voi? Io non potevo evitarlo; ero +forzata a trovarmi sempre seco nelle stanze di mio padre, il quale ha +per lui una gran deferenza, e mi esortava a sposar don Francesco, +dicendomi che Chiarofonte era morto certamente, e che gli cagionavo un +gran dolore ostinandomi. Potete immaginarvi, Dal Pozzo, quanto abbia +sofferto in mezzo a tante contraddizioni; però tenevo fermo. Datevi +pace, le dissi io allora; infine se questo cavaliere vi vuol bene! Oh, +rispose ella, io non amerò altri mai che Chiarofonte. Quanto +volentieri rimarrei libera! Vivrei da sola! Per qualche tempo si +tacque. Ma vostro padre è molto ammalato, le dissi io. Pur troppo! e +per questo non potrò negargli quanto mi chiederà. Un uscio si aprì: +entrò don Francesco. Donna Livia, le disse guardandola fissamente, +vostro padre vi domanda. Ella si alzò per andar dal marchese senza +profferire parola. Io rimasi solo col duca. Mi squadrò con quell'aria +burbera, che gli è affatto particolare, indi: Signore, mi disse, il +marchese desidera che non rattristiate troppo sua figlia con dettagli +inutili.... Ciò mi sorprende, signore, risposi; il marchese mi +conosce; dovrebbe sapere che desidero la pace sua e quella di donna +Livia, e che nulla farò per turbarla. Benissimo. Fece qualche giro +nella sala, poi si allontanò. Poco dopo ritornò donna Livia. E così? +le domandai. Così, non vel dissi? che nemmeno avrei potuto piangere +Chiarofonte? Mio padre mi parlò con amore; mi disse che sarebbe morto +disperato, se non acconsentivo a sposar don Francesco; egli +piangeva.....--E voi prometteste? Ed io promisi. + +Il conte di San Giorgio ascoltava senza battere palpebra, chè non +voleva tradire un troppo vivo interesse per la giovane duchessa. + +L'altro proseguiva: + +--Sì, continuò donna Livia, sposerò don Francesco. Io, che avrei +resistito a dei comandi, cedetti a delle preghiere; ciò che la +violenza non avrebbe ottenuto giammai, lo ottenne la dolcezza. Ma +rassegnatevi, diss'io, cara donna Livia, potrete essere ancora felice. +Felice con don Francesco! riprese ella amaramente. Però piangerò in +segreto; non voglio essere nè rimproverata, nè motteggiata delle mie +lagrime. E salì nelle sue stanze, dopo avermi stretta la mano. Il +marchese mi fece domandare. Era solo; m'invitò a restare al castello +finchè donna Livia fosse maritata al futuro duca dell'Isola, che a lui +certo piaceva assai più del brillante Federico. Io non potevo dare +assoluto torto al marchese; voleva assicurare l'avvenire della figlia; +era naturale! Gli promisi ajutarlo a persuaderla; perchè, dissemi, se +si mostrasse troppo malcontenta, temerei che don Francesco se ne +offendesse, ora che è il suo fidanzato. E quando la sposerà? Fra +qualche giorno; capisco che è un po' crudele affrettar tanto; ma io, +vedete, non ho tempo da perdere; se morissi prima ch'ella si legasse, +sarebbe capacissima di non voler più maritarsi, come si era già +proposta. Spero che in avvenire comprenderà che io ebbi ragione, e +benedirà, fors'anche la mia memoria. Infine non potrebbe trovare un +partito migliore di don Francesco; benchè un po' troppo serio, un po' +burbero, è un cavaliere di gran merito. L'ama molto; finirà poi per +amarlo anche lei. Sembra rassegnata, risposi. Ve lo disse lei? Sì. Il +marchese respirò. Vedo che le vostre parole le fanno bene, e mi +strinse la mano. Io era commosso; quel povero vecchio mi faceva quasi +compassione. In quella entrò don Francesco. Mia figlia è vostra, gli +disse il marchese. Avete il suo consenso? chiese egli con qualche +vivacità. Sì.--Benissimo; sarebbe stata vera pazzia il distruggersi su +di una tomba. Egli si arrestò vedendomi. Non temete, gli disse il +marchese; Dal Pozzo è un giovane saggio, un giovane prudente: mi +approva, e consigliò anch'egli donna Livia a non perdere miseramente +il suo avvenire. Egli, pensando forse che gli avevo giovato, parve +rabbonirsi meco, e infatti, chi è ragionevole mi disse, comprende che +sarebbe stata una vera follia. E volgendosi al marchese: Dunque il +matrimonio è per lunedì? Sì; potete parlare a mia figlia quando +volete. Egli sorrise. Va bene, disse. Perdonate la sua tristezza, don +Francesco, continuò il marchese; bisogna compatirla; l'annunzio di +questa morte, benchè preveduta da tanto tempo, la mia malattia +istessa.... Oh già vel dissi! sono capricci di donna, che passeranno. +Mi sarei già offeso delle sue ripulse, aggiunse con alterigia, se non +le riguardassi come tali. Come avevo promesso al marchese, io rimasi +al castello, perchè donna Livia istessa mi disse che la mia presenza +le era cara. Passarono quattro giorni. Donna Livia era molto triste, +parlava poco, ma, come lo aveva detto, non si lasciava scorgere a +piangere. + +Ah! pensava il conte: è proprio del carattere di don Francesco di +ostinarsi, e volere una cosa a qualunque costo, assolutamente.... +Sempre fu così! Povera giovane! + +--Giunse il lunedì; si fecero le nozze nella cappella, quasi +segretamente. Il marchese istesso volle assistervi, e vi si fece +trasportare nel suo gran seggiolone. Quali nozze! che foschi presagi! +Ed erano gli eredi di due grandi famiglie che si maritavano in quel +modo. Don Francesco sembrava quel giorno meno accigliato; donna Livia +invece era più seria del solito, ma molto calma. + +Io pensavo a Federico; provavo una specie di voluttà amara +nell'assistere al matrimonio di donna Livia, che lo aveva amato tanto; +ma pensavo anche se quella giovane così costante sarebbe stata poi +felice col mio amico, tanto facile ad innamorarsi di tutte. + +--Ah ella era calma? + +--Sì; donna Livia, il saprete, signor conte, è molto energica, molto +coraggiosa; però non si riesce a vincere il morale, se non a danno del +fisico.... Ed ella lo provò in quel giorno. Appena escita dalla +chiesa, fu presa da un forte deliquio, da una specie di convulsione. + +Il cuore del conte si strinse. + +--Però di quelle convulsioni ne aveva sofferto altre volte. Il medico +del marchese si provò a farla rinsensare; ma fu inutile ogni rimedio. +Don Francesco allora disse che certo ella abbisognava di riposo; la +portò egli stesso nel suo appartamento. Il marchese era già stato +posto a letto, essendo molto stanco ed abbattuto. Io andai da lui; gli +narrai dello svenimento di donna Livia, ed egli mi mandò a prendere +sue notizie. Obbedii, e ne chiesi all'uscio della camera in nome suo. +Don Francesco mi rispose che era rinsensata, e stava meglio. Io mi +allontanai. Il giorno dopo salutai il marchese, andai a congedarmi da +donna Livia, che mi sorrise con amarezza; non potè che dirmi poche +parole di commiato; suo marito era là. Partii. All'istante di lasciare +il castello, vidi don Francesco venire a me. Signor Dal Pozzo, mi +disse, io desidero che nessuno sappia mai ciò che avvenne qui in +questi giorni; che mai proferiate con alcuno il nome del vostro amico, +e narriate la strana avventura, che lo fece conoscere a mia moglie. Se +faceste il contrario, me ne rendereste ragione.--Mi guardò in modo, +come se volesse atterrirmi. Non ho bisogno di queste minacce, signore, +risposi, per essere discreto. So quanto devo a donna Livia, al +marchese ed a voi. Egli mi guardò allontanare con qualche diffidenza. +In seguito, vedendo che io non avevo mancato alla mia promessa, +dovette essere contento di me, poichè lo incontrai diverse volte, e +sempre mi salutò con benevolenza. + +Ecco, signor conte, perchè l'amore di donna Livia per Federico rimase +a tutti segreto. È naturale che il duca desiderasse tenerlo celato. +Credo però che mille volte abbia maledetto Chiarofonte e la sua +memoria. Chi gli avrebbe detto ch'egli era suo cugino? che aveva +diritto di portare il di lui nome? Il marchese per previdenza forse, o +per altri motivi, aveva voluto che donna Livia non dicesse ad alcuno +che egli l'aveva promessa a Chiarofonte; voleva attendere per farlo, +diceva, il momento delle nozze. Il carattere riservato di donna Livia, +la delicatezza di Federico fecero che neppure i servi sapessero +ch'essi erano fidanzati. + +--È un caso stranissimo, disse il conte, che non aveva voglia di +parlare. + +--Certo, continuò Dal Pozzo, don Francesco in fondo, checchè ne avesse +detto, si dava pensiero di quell'amore, benchè credesse morto il +rivale. Difatti il giovedì, che precedette il suo matrimonio con donna +Livia, io lo udii dire al suo futuro suocero: Ah marchese, marchese, +che avete voi fatto a promettere vostra figlia ad un guerriero di +ventura? Me ne pentii tosto, già vel dissi, rispondeva il marchese: ma +alfine gli dovevo la vita mia e quella di donna Livia. Dovevate +ricompensarlo, largamente ricompensarlo! Oh! riprese debolmente il +vecchio, offrirgli una ricompensa!... Guai, se lo avessi fatto! me +l'avrebbe gettata in viso; era altiero quanto potete esserlo voi, don +Francesco.... + +Signor conte, vi ho detto forse più di quanto avrei dovuto; ma la mia +fiducia in voi è intiera.... D'altronde la risurrezione di Federico fa +che il segreto assoluto non sia più possibile. + +--Non dubitate, rispose il cavaliere. + +Comprendo, pensava, perchè don Francesco tiene tanto rinchiusa sua +moglie, ed è sì diffidente; avrà temuto ch'ella si vendicasse in modo +indegno di lei. Povera donna Livia! Però egli l'ama; e se questa volta +si è dato pace, se le perdonò la distruzione della pergamena e le sue +conseguenze, vuol dire che questo amore è grande davvero.... Poi con +quella lettera, che scrisse a donna Maria, in verità mi diede piacere. +Forse in questo giorno istesso donna Livia si riconciliò col duca; ma +temo sia stato soltanto dopo scene terribili. + +--Quanto vi narrai, signor conte, vi rattristò forse? chiese Dal Pozzo +scorgendo l'emozione del cavaliere di Malta. + +--Oh no! e nuovamente vi ringrazio della fiducia, che in me riponeste. +Però, credetelo, donna Livia è sempre calma; ha un figlio, il saprete; +lo ama molto; poi l'abitudine di vivere col duca.... + +--Sì, dite bene; d'altronde non vel dissi? era rassegnata fin +d'allora. Suo padre, il so, l'ha supplicata di essere ragionevole; +avrà cercato seguire i suoi consigli; ella è assai buona, molto +sensibile, benchè un po' troppo seria.... Voi, essendo cugino del +duca, la vedrete sovente! + +--Sicuro. + +--Se sapeste come era agitato quando vi trovai, signor conte! + +--Comprendo. + +--Federico è irriflessivo; temevo assai. Ma, se è cugino del duca, +come fare che non si trovi seco? + +--Sarà possibile evitarlo; entrambi lo desidereranno. Vi è di mezzo +per combinare gli affari lo zio materno del cavaliere dell'Isola, don +Anselmo dei principi della Concordia, superiore dei cappuccini a +Messina. + +--Lo conosco. Certamente Federico lascierà tosto la Sicilia. + +--Sì; fin da quando lo trovai a Milano, mi comunicò questa sua +intenzione. Ora ne comprendo il principale motivo. + +--Ma egli non avrà saputo che donna Livia era moglie del duca +dell'Isola. + +--No; io naturalmente non gli ho mai parlato di lei, ed egli non me ne +chiese mai. + +--Avrà temuto comprometterla. + +--Fece benissimo. + +--Domani lo vedrò. Mi preme persuaderlo di evitare il duca e di non +fare alcun tentativo per riveder donna Livia onde giustificarsi. +Capite che a lui io non dirò quanto a voi dissi, cioè ch'ella sposasse +così di contraggenio don Francesco. + +--Avete ragione. + +--Ah! Ella pianse tanto Federico estinto! + +--Casi della guerra! signor Dal Pozzo. + +--E dove alloggia il mio amico? + +--Nel palazzo del principe degli Alberi, il di cui zio fu amico +intrinseco del superiore. Il giovane principe... e si arrestò come +disgustato... Indi: ha sposato da quasi due mesi donna Maria, una +delle sorelle del duca. + +--Vedo. + +--Voi, Dal Pozzo, continuò il cavaliere, dite pure a Federico che +alloggiate in mia casa, e che vi narrai in qual modo io l'ho ritrovato +e la storia di suo padre, ma tacetegli di quanto mi raccontaste +dell'amore di donna Livia per lui. Ditegli, se ve ne chiede, che io lo +ignoro. È un riguardo, che devo al duca mio cugino. + +--Ve ne do parola. Io farò il possibile, lo giuro, onde non tenti in +alcun modo turbare la pace di una donna, ch'egli deve rispettare. +D'altronde è ammogliato; è un bene, credetelo, signor conte: così la +duchessa in avvenire proverà per lui soltanto della riconoscenza. + +Si venne ad annunziare la cena, che, quantunque improvvisata, era +certo migliore assai di quelle fatte tante volte dal cavaliere di +Malta quando viaggiava per obbedir donna Livia, e compiere il voto del +vecchio duca. + +Durante la cena egli e Dal Pozzo continuarono a parlare degli strani +casi, dello strano passato, che facevano del duca e di Federico due +cugini e due mortali nemici. + +Che tutto finisse bene dicevano sperarlo, ma ne dubitavano ancora; il +conte sopratutto, che in Gabriella, in Camilla, in donna Maria vedeva +misteri, raggiri, complotti, minacce future. + + + + +XIII. + + +L'indomani Dal Pozzo si metteva in cerca di Federico; ne domandò al +palazzo del principe, e gli fece dire da un servo che Dal Pozzo +desiderava parlargli. + +L'ufficiale non si fece aspettare. Oltre che aveva gran voglia di +vedere il messinese, questi veniva a toglierlo da una situazione +penosa. Gli pesava trovarsi in quella casa ove si parlava del duca, +della duchessa ad ogni istante, con insistenza quasi. + +Non aveva ricevuto notizie di don Francesco, ed era già il dopo +pranzo; ciò gli faceva pensare che egli pure avesse ceduto a donna +Livia. + +Camilla non gli aveva fatto alcuna domanda, che a lei doppiamente +sarebbe riescita sconveniente e dannosa. Suo marito credeva ch'ella +ignorasse tutto; poi ei poteva risponderle con altre interrogazioni +sulle carte del cavaliere dell'Isola e su Gabriella. La gelosia non +l'aveva turbata a tal segno. D'altronde la gelosia istessa la +consigliava a tacere onde poter macchinare segretamente a danno della +duchessa. Come donna Maria, credeva più saggio dissimulare. + +Dopo i primi saluti pieni di effusione, i due amici si allontanarono +dal palazzo del principe; contavano fare una passeggiata nella +campagna. + +--Ah! disse Federico, se tu sapessi! Quali avvenimenti!.. Io sono +cugino del duca, del marito di donna Livia... Ma che? lo sai? + +--Sì. + +--Chi tel disse? + +--Il conte di San Giorgio, a cui domandai di te, e che mi narrò tutto. + +--Il conte? Sa egli ch'io amai donna Livia?.. che ne fui amato tanto? + +--No. + +--Ah! son contento; chè troppo avrei arrossito se lo avesse saputo. +Avrebbe potuto sospettare che io reclamassi conoscendo tutto, benchè +io non gli abbia mai chiesto notizie di lei per timore di +comprometterla. Fu soltanto ieri in casa della principessa appena +giunto qui che intesi essere donna Livia la moglie del duca. +Immaginati la mia emozione! + +--Dimmi il vero, cercasti vederla? + +--La vidi. + +--La vedesti? E non avvennero catastrofi?.. È possibile?.. Il duca è +gelosissimo... + +--Tranquillati. Io feci cercare segretamente della vecchia governante, +che m'introdusse dalla chiesa nell'oratorio del palazzo. Vidi donna +Livia, mentre il duca era trattenuto da mio zio il superiore e dal +principe degli Alberi.--Ed aggiunse sorridendo: Oh non ho perduto un +secondo! + +--Mi pare. + +--Però, continuò l'ufficiale, nessuno il saprà mai. D'altronde volli +parlarle soltanto per giustificarmi. Contava partire senza rivederla +se non fosse stata la moglie del duca. + +--E che ti disse? + +--Che tutto era finito tra noi, che mi credeva, e mi perdonava. Poi mi +fece promettere di evitare il duca e di non battermi seco. + +--Povera donna Livia! E promettesti? + +--Sì; ma a condizione che egli non mi provochi. Ella mi assicurò che +sperava ottener questo da lui. Bisogna dire sia riescita perchè il +duca non mi mandò finora messaggio alcuno, mentre ieri, all'udire che +avevo portato il nome di Chiarofonte, egli disse a mio zio che avrebbe +fatto chiedere di me, e che desiderava, assai conoscermi. Donna Livia +mi aveva narrato che egli sapeva del nostro amore; compresi dunque che +cosa volesse il duca da me.... Ma, te lo ripeto, non ebbi finora sue +notizie. + +--Sia ringraziato il cielo! Se tu sapessi quanto ho temuto, allorchè +il mio servo mi raccontò di averti veduto risuscitato, e che ti recavi +a Catania! Non potendo sospettare il vero, pensai che tu volessi +riveder donna Livia... Lasciai Messina all'istante, e corsi qui come +un pazzo. + +--Comprendo, ma non avrei fatto scene; non sono sì imprudente. + +--Meglio così; d'altronde hai moglie; è da un pezzo? + +--Da due anni, rispose imbarazzato l'ufficiale. + +--Come?... Appena.... + +--Sì: fui curato da lei tanto affettuosamente; ero in sua casa.... È +un destino il mio che abbia sempre a trovarmi ferito vicino a donne +belle!... + +Dal Pozzo sorrise. + +--Non avevo dimenticato donna Livia però. L'ho amata sempre: ma a che +sarei ritornato? A che darle mie notizie?... Doveva essere già +maritata, pensava. Il marchese, lo comprendevo bene, non avrebbe +perduto tempo. Egli non era contento; sai che l'ho sempre pensato. Per +questo ero pentito d'aver parlato a donna Livia d'amore.... e dolente +quasi d'esserne amato tanto.... Ah! perchè non ho saputo tacere?... +Non avrei turbata la sua esistenza... + +--Infatti sarebbe stato meglio. Tu mi sembri alquanto triste, +Federico. + +--Come posso essere lieto? Mi trovo in una situazione +imbrogliatissima. Questi parenti, questo riconoscimento, donna Livia, +il duca, mia moglie... son tormentato da mille demoni. + +--Datti pace; già fra poco potrai partire. + +--Lo spero. + +--Lascerai la vita militare appena ripreso il nome di tuo padre? + +--No; cosa farei? Vorrei essere inviato alla guerra domani; sarebbe +una distrazione. Sono così confuso!... + +--Io starò teco in questi giorni. + +--Mi farai il più grande piacere del mondo. Avrò una scusa per star +lontano da questi parenti. Li vedrò soltanto nelle ore, in cui non +potrò esimermene. + +--Che disse donna Livia in saperti ammogliato? + +--Parve un po' offesa; benchè mi abbia parlato assai dolcemente. +Basta, ora è fatta. + +--Meglio così; ciò avrà contribuito a ricondurre la pace nel suo +spirito. + +--Ma dove andiamo? Non mi conduci verso la campagna dunque? + +--Non vi pensava più. Hai ragione; siamo nel centro di Catania: +cambiamo strada. + +E si diressero da un'altra parte. + +Allo svolto della via s'incontrarono in un cavaliere, che veniva verso +di loro. + +Dal Pozzo strinse fortemente il braccio di Federico. + +--Il duca; mormorò. + +Sì, era il duca, egli pure li vide. + +Dal Pozzo, pensò, con un cavaliere forestiero! È lui! + +E non potè fare a meno di gettare gli occhi sul cugino, che dal canto +suo fece altrettanto. + +Quei due sguardi s'incrociarono come per gettarsi una sfida superba, e +si ricambiarono una fiamma di odio. + +Ma fu un lampo!... + +Il duca ebbe bisogno di tutto il suo impero sopra sè medesimo per +proseguire il cammino. + +Ah se la promessa fatta a donna Livia non lo avesse trattenuto!... + +Questa volta, invece di salutare Dal Pozzo con benevolenza, non lo +salutò affatto. + +Si allontanò fremendo. + +Qual pericoloso rivale! mormorò poi tremante di sdegno... Qual aria +altiera, provocatrice! Ah sì! lo comprendo... Costui non mi avrebbe +evitato... È valoroso, il so... Comprendo anche come il marchese non +abbia ardito offrirgli una ricompensa. + +Me l'aveva detto che era un bel giovane, ma non credevo poi... +Difficilmente si vedono tali sembianti... E quei tratti nobili e +delicati, quell'insieme elegante e marziale, quell'ammirabile +espressione.... ed è mio cugino!... Maledetto!... + +Donna Livia non lo rivedrebbe più, è vero, ma egli era geloso anche +de' suoi pensieri. + +Ah, diceva tra sè, quando rifletto che lo ha amato tanto!... Ma a che +temere? No, non voglio più dubitare di lei; sarebbe offenderla. Non le +dirò d'averlo incontrato però!... + +Ah, signor cavaliere dell'Isola, appena vi si chiamerà con tal nome, +ve ne andrete, lo spero, chè non potrei poi vedervi sovente, e +tollerare ancora... Sì, affretterò il riconoscimento; poco starete a +Catania... E costui, che in fondo dev'essere incostante e leggiero, +alloggia in casa di donna Maria?... Sono persuaso che ella lo vede +volentieri... Vi è la moglie di mezzo; chè per il principe è un +imbecille... È lietissimo di ospitarlo... Non me lo disse lui? Basta +vi pensino loro!... + +Donna Livia mi disse finalmente d'amarmi!... Perdonò i miei +trasporti!... dunque... Costui se ne andrà per sempre... Ora ella è +rinchiusa nel suo appartamento... Mai lo rivedrà!... Me lo ha +giurato!... + +Ed il duca più calmo si diresse verso il suo palazzo. + +Egli non aveva fatto a Federico minor effetto di quanto questi ne +avesse fatto su lui, benchè tal effetto fosse in parte diverso. + +--Ah! disse l'ufficiale a Dal Pozzo, appena il duca si fu allontanato, +che sembiante, quale contegno orgoglioso, provocante!... Povera donna +Livia! Ed è fra le mani di costui? + +--Ma ascolta, rispose il messinese; avresti preferito che ella ti +avesse atteso per trovarti ammogliato? + +--No, ed io dal resto le ho sempre offerto di renderle la sua libertà; +chè troppo grande era la distanza, che ci separava; solo sembrami che +questo duca debba farle paura. Hai veduto come mi fissò? Sembrava +volesse gettarsi sopra di me!... + +--E neppur tu l'hai guardato in modo amabile... Credetti che gli occhi +d'entrambi stessero per prender fuoco!... Per fortuna che nessuno si +fermò!... + +--Volevi tu che io volgessi il capo? + +--Sarebbe stato assai più conveniente in te che in lui... Alfine, se +tu hai una ragione d'odiarlo, egli ne ha cento... È vero che tuo padre +fu spogliato dal suo, ma egli non c'entra. + +--Oh questo non monta! Ma, se avessi volto il capo, avrebbe creduto +che lo facessi per paura, ed io non temo alcuno, il sai? + +--Oh lo so, lo so! Ma senti, penso che se egli, anche vedendoti e +riconoscendoti, come mostrò di riconoscerti, o piuttosto +d'indovinarti, si trattenne; bisogna dire che donna Livia abbia su lui +un gran potere, giacchè egli ha per costume di provocar tutti. + +--È valoroso? + +--La prima spada di Sicilia, a quanto dicono. + +--Eh non sarebbe stato questo, che mi avrebbe impedito... La mia non +ha soggezione di nessuna!... Poi che cosa è la morte? L'ho affrontata +cento volte. + +--Sì, è vero; sei stato anche pianto estinto! + +--Ma è inutile pensare ad un duello col duca... + +--Mi pare... Comprendo che non sarete mai due buoni cugini... Ho avuto +un momento di angoscia a quell'incontro improvviso. + +--Ed io vidi vicina una sfida! + +--Del resto tu non sei mai riescito simpatico ad alcun marito. + +--Oh, dopo che amai donna Livia, non fui più lo stesso! Quell'amore fu +diverso da tutti gli altri... E... guarda! Ora, te lo giuro, sono +annojato di donne. Ho un'amarezza in cuore... un senso di disgusto... + +--Che dici? ma tua moglie non l'ami? + +--L'ho amata, il confesso, perchè è davvero bellissima; ma il suo +carattere non mi piace. Basta, bisogna subire il destino tal quale +è... strano, stranissimo... + +--Infatti vi è del maraviglioso nel tuo... Ma dimmi, quando sapesti +che la famiglia di tuo padre dimorava in Sicilia, che qui dovevi +recarti, che pensasti? + +--Il mio primo pensiero fu di rinunciare a tutto; ma poi riflettendo +che nessuno mi conosceva a Catania, che mi sarebbe stato possibile +informarmi segretamente a te di donna Livia senza rivederla, e che +siccome la famiglia istessa di mio padre desiderava il riconoscimento +avvenisse nell'ombra, pensai che partendo appena ripreso il mio nome, +donna Livia non avrebbe saputo nulla... Poi avevo già accettato, +consentito già a reclamare... Il conte mi sollecitava, mio padre in +una sua memoria mi ordinava di riprendere il suo nome e le sostanze se +mi venissero offerte... D'altronde il nome che portavo era come a +prestito... non sapevo nemmeno più come chiamarmi... Rimasi confuso, +stordito... e venni... + +--Comprendo la tua posizione... Ma alfine, poichè tutto procede bene, +finirai per esser contento di divenire il cavaliere dell'Isola. + +--Non credo. + +--Fra qualche tempo penserai forse diversamente. + +Federico non rispose. Egli era veramente triste, era pentito della sua +leggerezza. + +La costanza è creduta una virtù rarissima... Eppure lo è anche più di +quanto lo si creda. + +Alcuni sono fedeli perchè non possono far altro, ma chi si trova in +mezzo alle seduzioni resiste di rado. + +Quegli amori profondi, generosi, che tutto rifiutano, il cui solo +ricordo basta ad una intiera esistenza, tali amori si possono trovare, +benchè difficilmente, in donne come la duchessa e donna Rosalia, +quantunque di carattere diverso, ma sono quasi impossibili in un +giovane abituato ai piaceri. + +E del resto chi, lontano da una donna creduta già legata, perduta per +lui, trovandosi vicino ad un'altra bellissima, come Camilla, non +avrebbe fatto come Federico? + +Pochi certamente... + +D'altronde nell'ufficiale l'alterigia aveva sempre superato l'amore, +ed appena aveva creduto scorgere qualche cangiamento nel marchese, si +era pentito di aver ispirato una sì viva passione alla figlia. + +Mille cose dunque l'avevano trascinato, e la gran facilità ad amare, +la leggerezza avevano fatto il più. + +Eppure egli era un uomo d'onore, di rara delicatezza: e, cosa strana +ma vera, queste qualità appunto lo avevano fatto mancare alle sue +promesse a donna Livia.... + +Per giustificarsi dinanzi a sè stesso, dopo i leggieri rimproveri +indirizzatigli dalla duchessa, continuava a ripetersi che egli aveva +preso moglie come si prende un rimedio eroico. + +Poi altre ragioni contribuivano al suo pentimento. Benchè non avesse +rimproverato molto Camilla del silenzio serbato con lui su di un +affare, che riguardava lui solo, benchè avesse detto di perdonarle, +pure da quel tempo provava per lei un senso di diffidenza +vivissima.--Sapeva tutto!... Sapeva di Gabriella!... pensava.... +Basta, terminati questi affari, vedrò.... + +E tali riflessioni lasciavano nell'animo suo una traccia dolorosa, +mille dubbii.... ed il timore di essersi troppo facilmente legato ad +una donna indegna di lui!... + +E Federico sì ammirato, invidiato forse, oggetto di tanti pensieri, +Federico, di cui il duca era sì geloso, Federico, che stava per +assumere un gran nome, che si vedeva trattato con cortesia ed amicizia +da nobili parenti, era più infelice di quanto lo fosse stato mai in +passato, anche nelle circostanze più dolorose della sua vita.... + +E quel dover contenersi di continuo, dover parlare, discorrere, +recitare una eterna commedia aggiungeva alle sue noje, accresceva le +sue amarezze. + +Il duca, benchè tutt'altro che mite, se gli avesse letto nell'animo, +si sarebbe sentito vendicato molto più che uccidendolo di sua mano. + +La fatalità pesava veramente sui figli del cavaliere dell'Isola, come +si era aggravata sopra di lui! + +Ma Federico poteva trovare forse la pace, qualche conforto +nell'avvenire.... + +Dal Pozzo continuava a ripeterglielo, e tentava calmare le agitazioni, +le inquietudini, cui lo vedeva in preda. + +--Via, gli diceva, via, non istare a tormentarti così.... Tu, che hai +sempre preso la vita dal lato migliore, fa lo stesso ancora; pensa a +tuo padre; gli daresti dolore col non essere lieto d'ottenere quanto +ei bramava per te. + +--Povero padre! Egli fu molto sventurato, interruppe l'ufficiale. + +--Ma egli non ti disse mai una parola sull'esser suo? + +--No, mai: credeva ogni speranza vana, i suoi parenti inflessibili, +eternamente sdegnati; per tenerezza voleva risparmiarmi inutili +emozioni.... Io non avevo il menomo sospetto, non tel disse il conte? + +--Sì. + +E Dal Pozzo si arrestò a riflettere. + +L'ufficiale tornò a parlare di donna Livia, e chiese in qual modo +avesse sposato il duca. + +Dal Pozzo gli rispose soltanto che, dopo essere stata certa della sua +morte, si era rassegnata a seguire i consigli del marchese moribondo. + +Federico, stanco di vivere, come lo sembrava, non aveva certo bisogno +di nuove emozioni. + +--Ora donna Livia ha un figlio, aggiunse Dal Pozzo; lo ama molto, a +quanto ne udii. Io credo in fondo il duca più stravagante che cattivo. +La vita ritirata, che conduce donna Livia, probabilmente se la elesse +ella medesima.... Sai che amava star sola, e non si curava di +piaceri.... Poi ha una certa libertà: per esempio, so che sovente si +reca ad un suo vicino castello, dove passa molto tempo; insomma è +tranquilla, se non felicissima.... Tu le salvasti la vita: ciò farà +che sempre ella serbi di te grata memoria.... Sarai meno coraggioso di +lei? tu, che alfine, lascia che io te lo dica, fosti assai meno +costante?... + +--Hai ragione; forse quando sarò lontano di qui.... + +E l'ufficiale sospirò con una certa apatia elegante, che assumeva alle +volte e che gli era tutta particolare... + +Dal Pozzo comprese però che quelle penose riflessioni provenivano più +da stanchezza di sè medesimo che da amore per donna Livia. E cercò +distrarlo.... + +--Dunque, gli disse, tua moglie possedeva le carte del cavaliere +dell'Isola, tuo padre? + +Aveva scelto un bel diversivo. Ma egli non era molto fino; d'altronde +non poteva saper tutto. + +Federico si annuvolò più di prima. + +--Sì, rispose secco secco. + +Pareva che su quell'argomento ei non volesse altre interrogazioni. + +Dal Pozzo mutò discorso. + +--Ah sì! una cosa volevo chiederti; hai una sorella dunque? + +Federico lo interruppe. + +--So che vuoi dirmi. Infatti è naturale ti sorprenda come non te ne +abbia parlato mai; ma la credevo fuggita coll'amante, disonorata, +morta per me.... Ed invece si era maritata in casa della signora, cui +la aveva affidata nostro padre.... Quella signora.... io.... l'avevo +perduta di vista.... Seppi dopo tutto ciò.... Mi fu mostrato l'atto di +matrimonio.... Compresi che mi ero ingannato, e mi riconciliai +seco.... + +--Ah capisco tutto. + +Capiva anche che, se il discorso di prima non era piaciuto a Federico, +questo era lungi dall'essergli grato; e che, come per troncarlo, aveva +con precipitazione dato gli schiarimenti, che dovevano terminarlo. + +Dal Pozzo non sapeva che pensare. + +Vedi, rifletteva filosoficamente, fragilità delle grandezze umane! + +Federico, guerriero di ventura, colla sola sua spada per fortuna, era +assai più felice.... Ed io stesso, che ho desiderato tante volte, che +il cielo me lo perdoni! la morte di don Alfonso mio zio, che mi teneva +sì corto, ora che possiedo tutto il suo, quante volte non mi +annojo!... + +E per qualche tempo entrambi si tacquero. + +Erano nella campagna bella e sorridente, in tutto il lusso di una +vegetazione di giugno; magnifici panorami si stendevano dinanzi a +loro.... e non vi badavano.... + +Un sole ardente li feriva de' suoi raggi.... e non si curavano di +evitarli.... + +Ad un tratto il rumore di una carrozza gli scosse... + +Si volsero. + +Era essa trascinata da focosi cavalli neri, condotta da servi vestiti +con uno sfarzo eccessivo. + +Due donne di rara bellezza sedevano in quella carrozza. + +Vedendo Federico ed il suo amico, una di esse, la più giovane, ordinò +ai servi di rattenere i cavalli, e volgendosi all'ufficiale: + +--Conduco vostra moglie a visitare un mio vicino castello, gli disse +sorridendo, lo vedete? sfidiamo il sole. + +Camilla sorrise. E prima che Federico avesse tempo a rispondere, +quella, che aveva già parlato prima, continuò: + +--Vi direi di venire con noi, cugino; ma vedo che siete in +compagnia.... + +E sorrise anche a Dal Pozzo, che s'inchinò estatico. + +--Sì, principessa, rispose l'ufficiale, ho ritrovato qui un amico, un +antico compagno d'arme. + +--Siciliano? + +--Messinese. + +Le due sirene si scambiarono uno sguardo più rapido del lampo, che +voleva dire: Costui sa tutto. + +--Allora vi lasciamo seco, riprese donna Maria; ci rivedremo al +palazzo. + +E la carrozza si allontanò. + +--Per bacco! esclamò Dal Pozzo. Sono stato lì lì per avere un +capogiro: che eleganza! che bellezza! che sorrisi! che brio!... Vedo +che non ti mancheranno distrazioni.... + +L'ufficiale per tutta risposta sorrise tristamente. + +--Quella dai capelli neri è tua moglie? + +--Sì, rispose Federico, che non si era curato di presentargliela. + +--Divina! non c'è che dire, e comprendo.... + +Federico fece un movimento quasi d'impazienza. + +L'altro continuava. + +--E la bionda è la principessa degli Alberi, n'è vero? + +--Sì, la cognata di donna Livia. + +--Affascinante e gentile insieme! Adorabile insomma! Vedesti come ha +sorriso anche a me?... Sono rimasto incantato!... + +--Vedi, disse l'ufficiale, se io non sono più quel d'una volta!... Se +una di quelle donne non fosse mia moglie, io non vi penserei nemmeno; +nemmeno vi baderei! + +--Mi spaventi davvero! Donna Livia è più seria, e non è sì bella. + +--Donna Livia lascia impressioni più profonde.... Sono sazio di +sorrisi continui, di questo spirito leggiero, di questi motti +frizzanti.... Fuochi fatui che brillano senza illuminare!... Vedi, Dal +Pozzo, queste donne, che incantano alla prima, finiscono per +annojare.... + +Dal Pozzo non rispose. A lui sembrava che donne sì belle non potessero +annojare giammai!... Non sapeva che il povero ufficiale aveva gravi +motivi per parlare così. Sarà, pensava, perchè molte lo hanno +amato.... Ciò rende difficile. Io non sono mai stato guastato.... + +--Vogliono essere ammirate continuamente tali donne, proseguì +l'ufficiale con una specie d'ironia. + +--Si ammira!... disse sorridendo l'altro. + +--Ammirare non è amare! lo comprendo pur troppo... Se ciò non fosse, +allora, posto tra donne egualmente belle, non sapresti chi scegliere. + +--Forse hai ragione; ma io non ho mai provato.... Non mi sono mai +confuso nell'abbondanza, io.... + +--Basta; ora non ho che un desiderio: lasciar questi luoghi al più +presto! lasciarli per sempre!... Ti raccomando di nuovo, Dal Pozzo, +rimanti meco in questi giorni.... + +--Non dubitare; ed ora che vedo a chi mi preferisci, son lusingato +davvero. + +--Parliamo d'altro.... + +--Sì, sì.... + +E si allontanarono. + +................................................................. +................................................................. + +Qualche tempo dopo la carrozza di donna Maria rientrava in città. + +Allora Camilla si volse alla principessa. + +--E non si potrebbe, le disse, vedere la duchessa ad una finestra? + +--Comprendo il vostro desiderio, rispose donna Maria; ordinerò si +passi innanzi al palazzo del duca, ma sarà difficile che scorgiate +donna Livia. Proveremo però. + +E diede gli ordini al cocchiere. + +................................................................. +................................................................. + +Delle molte stanze, che componevano il vasto e ricco appartamento +della duchessa, una sola, quella delle sue donne, dava sulla via. + +Donna Livia non vi si recava quasi mai. + +Era quel dopo pranzo nel suo gabinetto col bambino. Il duca ne era +appena escito, quando ella vide entrare la vecchia governante. + +--Illustrissima, le disse sotto voce, la carrozza di donna Maria si +dirige verso il palazzo lentissimamente.... Venite a vedere; è con lei +una dama forestiera; entrambe guardano alle finestre. + +Donna Livia sapeva benissimo che sarebbe stato meglio non andare; tale +curiosità esciva dal suo carattere: ma pure.... + +Si alzò tosto, si recò nella stanza delle donne, e dalla fessura delle +imposte, quasi chiuse per garantire dagli ardentissimi raggi del sole, +guardò. + +Vide, non veduta, Camilla.... + +Ah! ch'ella era troppo bella perchè Federico l'avesse sposata soltanto +per riconoscenza!... + + + + +XIV. + + +Da quel giorno ne scorsero otto. + +Nessun avvenimento importante, nessun incidente notevole. + +Il duca esciva pochissimo; si tratteneva nel suo gabinetto col +procuratore del nobile cappuccino, che si era presentato a don +Francesco lo stesso giorno, in cui questi aveva incontrato l'ufficiale +spagnuolo. + +Sì, il duca, che tanto si era ostinato a non voler riconoscere i suoi +parenti spogliati, ora moriva di voglia di far presto a render loro il +nome e le sostanze, che ad essi spettavano. + +Non vedeva l'ora soprattutto che se ne andassero! + +Ed intanto colui, che stava per venir chiamato il cavaliere +dell'Isola, il povero Federico, faceva vita con Dal Pozzo, +preoccupandosi poco di quanto direbbero o penserebbero di lui i suoi +nobili ospiti. + +Come si era proposto, stava seco loro soltanto quando non poteva farne +a meno; e quella sua condotta, la freddezza gentile, ma glaciale, che +appariva in ogni suo atto, sul suo bel volto, sembrava strana al +principe, ed impensieriva assai donna Maria e Camilla. + +Queste erano divenute due vere amiche, perchè nulla lega più +facilmente degli interessi comuni. Fra loro quelle due donne tanto +belle, quanto malvagie, avevano conclusa una specie di alleanza +offensiva e difensiva: offensiva verso il duca e la duchessa, +difensiva verso il cavaliere di Malta, del quale ridevano, ma il +ricordo delle cui parole le faceva fremere di rabbia; donna Maria +soprattutto. + +Eppure egli era stato generoso; a nessuno aveva narrato la scena +scandalosa fattagli nel palazzo del principe. + +Ma di tal generosità non gli erano desse menomamente grate, perchè ne +comprendevano il vero motivo. Era rispetto per la duchessa, timore di +comprometterla, che aveva trattenuto il conte dall'accusarle innanzi +al duca, al principe ed a Federico. + +Null'altro. + +Perdendo donna Livia, che egli amava si scioccamente, come esse +dicevano, si sarebbero vendicate di lui pure. + +La condotta di donna Maria, persistendo in tali propositi, era indegna +di una dama non solo, ma anche della sua naturale perspicacia; ma in +lei eravi quel focolare di odio, che sì sovente trovasi nelle donne e +negli uomini della sua isola natale; vendicativa all'eccesso, non +poteva, non poteva assolutamente sopportare in pace il ricordo delle +offese ricevute sì, ma che ella aveva meritate però. + +Ella pensava d'altronde che senza audacia non si giunge a nulla, +massima questa, che aveva condotto Camilla al delitto, e che poteva +trascinarvi anche la principessa.... Ed anzi, non ve l'aveva già +trascinata?... Se il duca, credendole, ebbro di collera, di furore, +avesse ucciso donna Livia, non sarebbe stata responsabile di tal +morte, più che lui, donna Maria?... ella, che in pochi momenti aveva +ordito la perfida trama!... + +Ma vi sono certi delitti che, quantunque orribili, si sottraggono alla +punizione, e quasi non vengono biasimati. + +Poi donna Maria amava gli intrighi; era nata per essi. + +Dal Pozzo continuava ad alloggiare dal conte di San Giorgio, il quale +non usciva mai. In quella casa talvolta si recava anche l'ufficiale a +ricondurvi l'amico suo. Federico credeva che il conte ignorasse i suoi +amori con donna Livia; per questo trattava senza timore quel +cavaliere, che per ritrovarlo si era preso tanti imbarazzi, e che egli +preferiva di gran lunga a tutti gli altri parenti, perchè silenzioso, +discreto. + +L'ufficiale aveva pregato Dal Pozzo a non entrare nel palazzo degli +Alberi, benchè donna Maria avesse fatto intendere che volentieri ve lo +avrebbe ricevuto. Tal preghiera dell'ufficiale all'amico era stata +fatta in modo, che era sembrata a questo un comando. + +Comprendo, diceva tra sè il messinese; egli teme che quelle due +incantatrici mi tirano giù; che senza saperlo io commetta qualche +imprudenza; forse ha ragione, se pensa questo!... È meglio che io non +vada, anche per me; perchè, se fossi indiscreto, mi tirerei addosso la +collera del duca e di Federico insieme; e basterebbe quella d'uno solo +di loro. + +Così aveva promesso all'amico, proponendosi bene di non mancare. + +Egli non si era ingannato supponendo pericoloso per lui trovarsi colla +principessa e con Camilla, benchè credesse che queste ignorassero +l'amore di donna Livia per Federico. + +Donna Maria e la dalmatina avevano davvero fatto qualche assegnamento +su Dal Pozzo sino dal primo istante in cui si erano avvenute in lui. +Pensando che egli doveva essere quell'amico, a cui accennava donna +Livia in uno de' suoi fogli, si erano lusingate di potersene servire +destramente onde condurre Federico a qualche insano tentativo per +riavvicinarsi, non fosse che una volta, a donna Livia. + +Ma le loro speranze su Dal Pozzo essendo andate deluse, pensarono ad +altro per perdere la duchessa. + +Bisognava decidersi senza indugio. + +E dopo quei pochi giorni di riposo, di tregua, sole nel gabinetto +della principessa, se lo ripetevano. + +Gabriella dava loro pochissimo imbarazzo. Stava nella sua stanza non +meno volentieri di quanto esse ve la lasciassero. + +Non ne esciva che per il pranzo e la cena, e per recarsi la mattina in +chiesa accompagnata da una camerista. + +--Dunque, diceva donna Maria alla dalmatina, sembra anche a voi il +meglio? + +--Sì, rispose Camilla. + +--La riuscita vi par sicura, n'è vero? + +--Sicurissima. + +--Il progetto è un po' audace, disse esitante la bella principessa, +che alle volte chiedevasi se non si porrebbe per avventura in troppo +serii impicci. + +--Non ve n'è altro. + +--Sì, sì. + +--Se non l'adottiamo, riprese Camilla con una freddezza glaciale, la +duchessa escirà non solo illesa dai perigli corsi, ma ne escirà +coll'amore del duca, la stima del cavaliere dì Malta e l'ammirazione +di mio marito.... Ed a noi rimarrà l'onta di aver tentato perdere una +donna superiore, come la chiama il conte.... Presto ogni cosa, +credetelo, sarà scoperta.... E tale onta, tale accusa a me la getterà +in viso mio marito ed a voi, principessa, il duca vostro fratello ed +il cavaliere di Malta, che presto parlerà.... E donna Livia? Ci +compiangerà col duca: compatirà col conte ai nostri sentimenti bassi, +volgari.... oh me l'attendo!... + +Donna Maria si alzò. + +--Non sarà mai! esclamò con fuoco. Vi ho già detto, signora, che non +ho d'uopo d'incitamenti: che nessuno potrà dire d'avermi impunemente +offesa. + +--Ed io vi ripeto che non ne dubito; ma siccome mostraste temere che +il progetto fosso troppo audace.... + +--Non lo temo più. Ah! mi sembra vedere il duca sprezzante, +ironico!... Udire il cavaliere insultarmi!... No, no; mi decido.... + +--Bene! + +--Domani dunque! + +--Come credete.... + +--È il giorno migliore, più favorevole! Don Francesco deve recarsi +alla terra di S.... Lo udiste dal procuratore? Vuol assistere egli +stesso alla consegna, alle ultime formalità. Non si fida di alcuno; +vuol veder tutto.... è sempre stato così!... + +La dalmatina non rispose. + +Donna Maria continuò: + +--Già vi dissi che la duchessa è rinchiusa nel suo appartamento, +rinchiusa letteralmente; la mia fidata camerista Caterina lo seppe +dalle donne del palazzo. Ciò che prova? Prova che, se mio fratello +credette alla moglie, ed ella, prendendo pretesto dall'averle vostro +marito salvato la vita, ottenne dal duca che non lo sfidasse, egli +promise, a condizione soltanto ch'ella giammai il rivedesse, neppure +un istante. + +--È chiaro. + +--Il duca istesso esce di rado. Perchè? Perchè teme incontrare il +rivale; dunque lo odia ancora; ancora ne è geloso. + +--Certamente. + +--Se donna Livia mancasse alle sue promesse, se si trovasse un solo +momento col suo antico amante, per sicuro questa volta il duca non le +crederebbe. E l'indulgenza, usatale prima, aggiungerebbe alla sua ira, +al suo furore.... Non lo credo cangiato. + +In quell'istante donna Maria era più spregevole di Camilla: questa +almeno aveva a scusa una gelosia, che la esasperava.... + +--Riesciremo, rispose ella laconicamente. + +--Ora, disse la principessa, scrivo la lettera al duca: è la prima, +che deve inviarsi. + +E sedendo ad uno scrittojo tracciò lentamente e riflettendo poche +linee; indi suggellò il foglio. E girandolo fra le mani: + +--Questa lettera la spedirò subito, disse; le altre domani, appena il +duca avrà finto partire per S.... Capite.... + +--Voi pensate a tutto. + +La principessa sorrise, lusingata dal complimento. + +--Ora, disse, possiamo preparare gli altri. Voi scrivete quello per la +duchessa, che non conosce i vostri caratteri. + +--Ah se mio marito lo vedesse! + +--Rimproveraste me di timori, ed esitate? + +--Avete ragione, rispose la dalmatina. + +Ah! pensò quindi, egli non mi ama più; diffida di me, lo compresi: mi +parve persino che ieri ei volesse parlare in segreto a Gabriella; si +trattenne per soggezione della principessa soltanto.... Poi non saprà +nulla.... Il duca li sorprenderà tosto; sì.... sì.... + +E si assise, ove poco prima stava seduta la principessa. + +Scrisse come lei con qualche lentezza. + +Dopo pochi istanti presentò il foglio a donna Maria, che lesse a mezza +voce queste parole. + + +«Federico scongiura donna Livia a riceverlo un istante, mentre il duca +è alla terra di S.... Ha un importante segreto da rivelarle. Un +abboccamento è necessario. Non scrive egli per una precauzione di più, +e prega donna Livia a distruggere all'istante questo biglietto.» + + +--Benissimo, disse donna Maria: farà il suo effetto. + +--Ora a voi, principessa. + +--Per dirla, è arrischiare un poco. Ah, se la mia fidata camerista +sapesse scrivere! + +--Poichè non sa che volete fare? + +--Sì, sì; poi è meglio non fidarsi degli altri. + +--Dite a nome della duchessa che, se egli è un cavaliere d'onore, +distrugga tosto il biglietto. Sono persuasa che non esiterà. Io sono +meno sicura di voi. Un uomo a questi comandi obbedisce assai più di +una donna. D'altronde Federico è stordito.... + +Queste parole persuasero la principessa. Oh! lo distruggerà, pensò.... +Perchè perderei sì buona occasione?... Non posso, no, rimanere +invendicata!... Poi se il cavaliere, pacificato col duca, gli narrasse +la scena che.... guai! uno di loro provocherebbe il principe!... E +allora! D'altronde io non posso sopportare l'idea che donna Livia sia +posta da loro tanto al disopra di me!... che mi si disprezzi.... No, +no.... + +E tornò a porsi allo scrittojo. + +Quando ebbe finito mostrò l'opera sua a Camilla, che lesse. + + +«Il duca è alla terra di S.... Donna Livia può vedervi un'ultima volta +senza pericolo, essendo sicura dei servi. Ella esitò, ma non seppe +resistere. D'altronde ha da comunicarvi cose importanti, perchè ella +non è forse salva ancora. Vi attende tosto in preda all'agitazione più +viva. Vi chiede in nome dell'onore che distruggiate tosto questo +scritto, benchè non abbia osato vergarlo di sua mano. Affrettatevi....» + + +--Va bene? chiese donna Maria alla sua complice. + +--Benissimo, rispose la dalmatina. Oh lo distruggerà senz'altro, non +temete! + +--Spero bene, chè altrimenti non lo avrei scritto. Ma credete poi +ch'ei si recherà all'invito? + +--Non ne dubitate, rispose Camilla con amarezza. Non vedete a quali +angosce è in preda? Teme rimanere in palazzo, piglia pretesto da quel +messinese per assentarsi continuamente. Manca persino alle +convenienze, egli, che fu sempre gentile, abituato a Venezia a +frequentare le case patrizie, la società più scelta.... Dunque di +tutto ciò è causa l'amore per donna Livia... + +--Certamente. + +--Ora, principessa, mandate al duca la lettera; è già tardi. + +--Dite bene. + +E chiamato un servo, donna Maria gli consegnò il foglio, destinato pel +fratello, ordinandogli di recarlo al palazzo dell'Isola all'istante e +di rimetterlo soltanto nelle mani del cameriere di don Francesco. + +Il servo partì tosto, fece l'ambasciata e consegnò la lettera al +cameriere del duca. + +--Chi la portò? domandò don Francesco, che era solo nel suo gabinetto. + +--Un servo della principessa, eccellenza. + +Il duca si annuvolò. + +Che può scrivermi ancora quell'intrigante? disse tra sè. + +Fu un istante per rimandare la lettera; ma poi pensò che, se donna +Maria ardiva scrivergli ancora, non era senza grave motivo. + +--E.... dà qui, disse al cameriere, che gli consegnò il foglio. + +Poi con un cenno congedò il servo. + +Rimasto solo, aprì la lettera di donna Maria, che era così concepita. + + +«Ci conosciamo! voi mi scriveste, duca.--No, vi ingannaste.... Io +credeva conoscervi: ma compresi che ciò non era. Non avrei creduto mai +che vi lasciaste impunemente insultare, schernire, deridere... + +»Prestate pur fede alla duchessa; lasciate che Federico di +Chiarofonte, o il cavaliere dell'Isola, come più vi piacerà chiamarlo, +possa vantarsi d'essere amato da vostra moglie, senza che voi gliene +chiediate ragione. Fate pure. Io dovrei vendicarmi dello sprezzo, con +cui mi trattaste, ridendo di voi, come ne ridono tutti. Ma non posso +dimenticare che siete mio fratello. L'onore della nostra famiglia mi è +assai più caro di quanto crediate. + +»Per questo vi avverto che domani mentre sarete alla terra di S.... +nostro cugino si recherà da vostra moglie. Attendete a giudicar tutti +quando vedrete che non v'inganno; quando finalmente avrete +riconosciuto che io non lancio nè ingiuste accuse, nè perfide +insinuazioni. + +_Donna Maria_.» + + +La rabbia, l'indignazione, il dispetto si dipingevano a volta, a volta +sul viso del duca a misura che leggeva, e lo oscuravano ancora più.... + +Sarebbe possibile, mormorò, che donna Livia lo ricevesse?... No, non è +capace d'ingannarmi così!... Dopo ch'ella mi disse d'amarmi sarebbe +peggio di prima.... Sarebbe una colpa non solo, ma il massimo +dell'ipocrisia, dell'abbiezione.... No, no, non voglio nemmeno +pensarvi!.... Oh maledetta donna Maria, che viene ad avvelenarmi ogni +gioia!... Però se posso accertarmi di quanto dice; se ella me ne offre +il mezzo devo attendere a giudicarla. + +Se veramente colui si recasse domani al mio palazzo, per vedere mia +moglie.... ebbene!... sarà egli solo l'ardito; ma allora la promessa, +che feci a donna Livia, sarebbe sciolta, sciolta da lui stesso, se +manca all'impegno, se ritorna in mia casa!... + +E colpito da una subita idea: + +Oh comprendo! Dal Pozzo gli avrà narrato delle difficoltà fatte da +donna Livia per isposarmi; dello svenimento, a cui soggiacque appena +datami la mano: dettogli che il dolore ne fu cagione, perchè amava lui +solo.... ed egli si sarà proposto di rivederla per ringraziarla di +tanta costanza, di tanta fede.... Ah sì! è così.... Indegno Dal Pozzo! +me la pagherà..... + +Ed il duca si mise a passeggiare fremendo. + +Poi, come se avesse d'uopo di nuovi fomenti al suo sdegno: + +Si ride di me? dice donna Maria; tutti mi burlano.... Ma che?... Colui +a quanto pare osa parlare della duchessa.... dell'amore, ch'ella ebbe +per lui!... Ah è troppo!.... Ed io troppo fui vile.... Se donna Maria +dice il vero.... se colui vuol rivedere mia moglie, domani sarà +l'ultimo giorno di sua vita.... Ma dissimulerò con donna Livia.... +Ella non saprà nulla.... perchè.... + +Ed il duca si assise triste e pensieroso. + +Indi alzandosi dopo qualche tempo: + +--Oh non ispunterà mai questo domani!... disse con rabbia.... + +................................................................. + +L'indomani spuntò.... come un giorno atteso con impazienza da tre +persone, che lo salutarono con ansietà. + +Il duca escì in carrozza al mattino dalla porta del suo palazzo. Donna +Livia non dubitava menomamente ch'ei non si recasse alla terra di +S.... + +Poco dopo la partenza di don Francesco ella ricevette il biglietto, +preparato per lei, e che le si disse essere stato portato da uno +sconosciuto. + +Donna Livia, che non riceveva mai alcuna lettera, rimase un momento +perplessa. + +Poi pensò che poteva essere del conte di San Giorgio, il quale +approfittava dell'assenza del duca per dirle due parole; che, +fors'anche ingannato, si lagnava di lei, e la aprì. + +Non v'era indirizzo: i caratteri le erano affatto sconosciuti, ma il +nome di Federico, che vide tosto, la colpì. + +Lesse agitatissima, e dopo la lettura rimase più agitata ancora. + +Che significa questo? pensò.... Egli vuol rivedermi.... Ha un segreto +da comunicarmi.... Dice che posso riceverlo senza periglio durante +l'assenza del duca.... Infatti!... Facendolo introdurre +segretamente.... Non iscrive egli stesso per precauzione.... Eppure +vuole che io distrugga il biglietto.... Vorrà parlarmi forse perchè +avrà saputo che sua moglie e donna Maria tentarono perdermi.... dirmi +ch'egli ignorava gli fossero state involate le mie lettere.... Sarà +per giustificarsi ancora!... + +Ed ella riflettè un poco.... indi: + +No, non lo riceverò, qualunque sia il motivo, pel quale vuole +parlarmi: per quanto mi dolga respingere una sua ultima preghiera.... +Non posso vederlo!... Ne diedi parola al duca.... non vi mancherò.... +Devo fargli questo sacrificio.... Poi proverei una troppo viva +emozione!... + +E chiamata la vecchia governante, le ordinò di dire ai servi che a +qualunque persona si presentasse a chieder di lei venisse risposto +ch'ella non riceveva alcuno; le aggiunse si guardasse bene ella stessa +di introdurre ancora segretamente il signor di Chiarofonte. + +Dato quest'ordine fu più tranquilla. + +Ella non era di quelle donne, le cui risoluzioni possano venire +scosse. + +Quasi contemporaneamente Federico riceveva l'altro biglietto. + +Gli fu consegnato in gran segreto, mentre stava per recarsi dal conte +di San Giorgio a prendervi Dal Pozzo. + +L'ufficiale si turbò nel leggerlo. + +Come? donna Livia mi attende! Ha bisogno di vedermi!... Esitò; ma si +decise poi.... Dice che non è salva ancora... Mi chiede in nome +dell'onore di distruggere questo foglio.... Obbedirò.... + +E fece per lacerarlo.... Ad un tratto arrestandosi: E se fosse il +duca, che volesse mettere alla prova la fedeltà di lei.... Non mi +disse Dal Pozzo che è sì diffidente, sì sospettoso.... + +Eh non sarebbe un caso nuovo!... + +Riflettè un momento, indi:... Conserverò il biglietto. Se mi fu +inviato da lei, lo distruggerò sotto a' suoi occhi, spiegandole perchè +nol feci prima.... ed ella mi perdonerà certamente.... Ma andrò +all'abboccamento, qualunque periglio possa incontrarvi.... + +Ed invece di recarsi alla dimora del cavaliere di Malta, si diresse +verso il palazzo del duca. + +Giuntovi entrò, senza avvedersi di un uomo, che lo esaminava +attentamente da una finestra socchiusa. + +Era il duca, che, dopo aver lasciato la carrozza appena fuori del +palazzo, ordinando al cocchiere di continuare la via, era rientrato da +una porta segreta. Si era posto, non veduto da alcuno, in +osservazione. + +Vide entrare Federico. + +Ah! mormorò, quale ardire!... E questa volta era ben deciso ad +ucciderlo nelle stanze di donna Livia ed a punire questa, se lo +ricevesse.... + +Attese immobile. + +Intanto Federico chiedeva ad un servo di voler parlare alla duchessa. + +--Non riceve alcuno, illustrissimo, gli fu risposto. Ella stessa fece +dare quest'ordine da qualche istante appena. + +L'ufficiale si allontanò subito. + +Non era rimasto nell'atrio del palazzo che un momento; pure al duca +quel momento era sembrato un'ora. + +Respirò nel veder escire colui, che riteneva colpevole d'un tentativo +audace; e quindi pensò andare da donna Livia a sciogliersi dal suo +impegno, perchè l'ufficiale aveva mancato alla sua parola. + +Vedendo che io non lo provocai, ne dedusse certo che io lo temo. + +E con quest'idea corse da donna Livia. + +Ella era nel suo gabinetto, e stava mostrando al bambino un libro +d'immagini. + +Vedendo il duca apparve sorpresa assai. + +--Voi qui? gli disse; come? se vi credevo a S.... + +Egli la esaminò attentamente; indi: + +--Sì, son qui, rispose, il vedete. + +--Ma in qual modo? + +Il duca era un po' confuso; temeva che quella specie di spionaggio +potesse offendere donna Livia; ma poi pensando, come era suo costume, +che alla fine egli era padrone di far quanto voleva, si decise a +spiegarsi. + +--Non sono andato, perchè volevo accertarmi di una cosa. + +--E quale? + +--Che vi eravate ingannata nel credere alle promesse di colui, e nel +ritenerlo un uomo d'onore. + +--Non comprendo. + +--Ero stato avvertito che durante la mia assenza colui contava venirvi +a vedere. + +--E dubitaste di me ancora forse? + +--No: di lui soltanto. + +--Se mi aveste creduto intieramente non avreste simulato meco, +accertandomi che vi recavate a S.... + +--Io tacqui con voi, perchè, se colui non fosse venuto, non vi avrei +detto nulla. + +La duchessa si turbò. + +--Ed invece, aggiunse il duca con fuoco, lo vidi co' miei proprii +occhi entrare in palazzo pochi momenti fa. + +--Lo vedeste? + +--Sì. + +--Ebbene? + +--Ebbene io non posso più mantenervi la mia promessa; e prima di farmi +rendere ragione della sua audacia, sono venuto a dirvi tutto. + +Ohimè! pensò donna Livia, siamo da capo. + +--Guardate, continuò egli, ecco una lettera di donna Maria, dalla +quale appare chiaramente che quell'indegno manca di rispetto a voi e +si ride di me. + +E le consegnò la lettera. + +Donna Livia la lesse; indi: + +--Egli non è colpevole, disse. + +--Come? + +--Fu ingannato, lo giurerei. Guardate questo biglietto, che ho +ricevuto da poco tempo, e nel quale a nome suo mi si chiedeva un +abboccamento. Non lo distrussi ancora; i caratteri non sono suoi. + +Il duca lo prese e lo scorse. + +--Appena lo ebbi ricevuto, continuò donna Livia, ordinai che nessuno +fosse introdotto da me. + +--Faceste bene; ma che sono tutti questi imbrogli? La scrittura non è +sua, il vedo; chè quella maledetta scrittura la conosco anch'io; ma il +biglietto verrà da lui egualmente, poichè egli venne qui. Ed io non +soffrirò tale insulto. + +In quella una donna chiese di entrare. + +Apparve sulla soglia con una lettera tra le mani. + +--Un cavaliere, diss'ella alla duchessa, chiese con istanza che +venisse tosto consegnata a vossignoria illustrissima. + +E si arrestò vedendo il duca, di cui non si era accorta dapprima. + +--Una lettera? domandò egli. + +La camerista temette d'aver commessa qualche imprudenza e rimase +imbarazzata. + +Quel suo contegno insospettì il duca. + +--Ti si è forse ordinato che io non la veda? chiese alterato. + +--Dammi quella lettera, interruppe donna Livia, e conduci teco il +bambino. + +La camerista obbedì, contenta, chè aveva avuto paura. + +--Questa volta i caratteri sono suoi, disse il duca, mentre donna +Livia stava spiegando la lettera. + +Indi: + +--Voglio leggerla io! + +--Tenete. + +Ella non aveva avuto neppure il tempo di gettarvi lo sguardo. + +--Mi sembrato agitata?... Di che paventate?... + +--Temo che in questa lettera siavi qualche frase, che venga da voi +fraintesa. + +--Vedremo. + +--Leggete ad alta voce. + +--Siete ansiosa? + +--Davvero, don Francesco, voi mi affliggete. Leggete solo, se più vi +piace. + +E si allontanò alquanto. + +--No, non vi offendete, diss'egli avvicinandosi a lei. Ora ve la +leggerò. Guardate se io vi amo!... Leggervi io stesso una lettera di +Chiarofonte.... + +E senz'altro lesse. + +Era veramente Federico che scriveva. + + + «_Donna Livia_. + +»Dal giorno, in cui voi mi diceste che tutto era finito fra noi, io +non avrei mai ardito tentare di rivedervi, come del resto non lo avrei +osato anche prima senza il desiderio vivissimo di giustificarmi. + +»Ed è ancora per giustificarmi che vi scrivo. + +»Vi si dirà che cercai di parlarvi; ma fu perchè ricevetti un +biglietto, nel quale mi s'invitava da voi all'istante. + +»Mi sembrava impossibile; ma pure obbedii. Non fui ricevuto, e +compresi che tutto ignoravate. Avevo già sospettato; per questo non +distrussi tosto quel biglietto, come mi si raccomandava. + +»Ed ora ve lo invio, perchè forse potrà servirvi a sventare qualche +trama ordita a danno vostro. + +»Sì, pur troppo lo temo; si vuol perdervi. + +»Approfittate di questo mio avvertimento, cara donna Livia: è l'ultimo +ricordo di + + _Federico_.» + + +La tristezza, che spirava da questo poche linee, fece inumidire il +ciglio alla duchessa. + +Egli è infelice! pensò. + +Il duca aveva già aperto il biglietto incluso. + +Mise un grido di rabbia. + +--Oh, disse, tutto comprendo! Mi si giuocò come uno scimunito! Donna +Maria istessa lo aveva invitato a nome vostro. E non temette scrivere +di suo pugno!.. + +--Che dite? sarebbe vero? + +Egli le porse il biglietto. + +La duchessa arrossì di sdegno. Indi: + +--Ebbene, disse a don Francesco, vedete che io ebbi ragione. + +--Sì, vedo che non vi siete ingannata, e ch'egli è davvero un uomo +d'onore. Non sarà indegno di portare il nome degli Isola; ma temo lo +sia sua moglie. + +--Sua moglie? + +--Non comprendete dunque ch'ella assecondò donna Maria? Ed il +biglietto, che fu inviato a voi, fu da lei scritto, lo giurerei. + +--È probabile. + +--Oh le indegne! burlarsi di me come del primo imbecille. Che ne dite? + +--Vedo che si tese un laccio al mio onore, a quello di vostro cugino, +ed anche alla vostra buona fede. + +Buona fede!... La duchessa voleva significare certamente ch'egli ne +aveva avuto troppo per donna Maria, ed aveva mancato di fiducia verso +di lei. + +--Avete ragione, disse don Francesco; non crederò più ad alcuno. Dal +biglietto di questo cavaliere comprendo che anche di lui non devo più +dubitare un istante.... E voi, aggiunse guardandola con molta +emozione, voi siete degna di me!... + +Sarebbe stato assai meglio dire; Voglio esser degno di voi! ma egli +probabilmente non vi aveva pensato. + +--Ora, esclamò con fuoco, vi vendicherò! + +--Di chi? + +--Di chi vi offese. Vado da donna Maria. + +--Quanto a me perdono. Bastami che più non dubitiate; allora ogni +nuova trama sarà inutile. + +--Se perdonate voi, non perdono io; e non sopporterò certo che vi si +abbia indegnamente giuocata e trattato me come uno sciocco.... Chi +crede dunque che io mi sia colei? Perchè non mi vendicai prima.... +Vedete che cosa si ottiene a perdonare? + +Egli era alteratissimo. + +--Calmatevi, don Francesco. + +--No, no. + +--Ve ne prego, riflettete.... + +--No, donna Livia, non mi tratterrebbero le catene. + +Ed escì a precipizio. + +Cielo! mormorò la duchessa, che avverrà mai? + + + + +XV. + + +La principessa degli Alberi e Camilla attendevano con ansietà +vivissima di sapere quale risultato avesse avuto la loro trama. + +Se l'abboccamento, seguito tra donna Livia e Federico il giorno stesso +dell'arrivo di questo a Catania, fosse stato loro noto, è probabile +che non avrebbero osato adottare il piano audace, cui avevano ricorso; +avrebbero tentato altra via per perdere la duchessa; ma speravano, si +tenevano sicure anzi che nè la duchessa, nè l'ufficiale potessero +resistere al desiderio di rivedersi un'ultima volta. + +Però quella speranza, quella sicurezza non era senza inquietudine.... + +La loro perplessità non fu lunghissima. + +Si può immaginare quale effetto dovessero fare sopra di loro queste +parole, pronunziate da un servo di donna Maria: + +--Illustrissima, il signor duca dell'Isola vuole parlarvi all'istante, +ma a voi sola.... + +Un leggiero fremito percorse il corpo della dalmatina. Non sapeva che +pensare. + +--Ove attende il duca? domandò donna Maria agitatissima. + +--Nella gran sala terrena. + +Ella corse da lui, pensando che in ogni modo la franchezza sola poteva +giovarle. + +Egli attendeva in piedi. + +Alla vista della principessa i suoi occhi si fecero minacciosi. + +Era ancora nel parossismo della collera. + +--Ebbene? chiese donna Maria; siete vendicato? + +--Non ancora. + +--Come? + +--Ma lo sarò fra breve: son venuto qui per questo. + +Donna Maria rabbrividì. + +--Che dite? balbettò. + +--Che siete una intrigante una creatura spregevole, un mostro.... + +Ella ebbe paura davvero; ma cercò superarsi. + +--Che modo di favellare è questo? Donna Livia.... + +--Tacete.... non profferite un nome, che le vostre labbra +contaminerebbero. + +E guardò la sorella in modo, che le fece agghiacciare il sangue. + +Ma che era dunque avvenuto? + +Donna Maria era troppo audace per avvilirsi tosto. + +--Potete voi, disse a don Francesco, dimenticarvi a tal segno ed +insultare una dama? + +--Siete indegna di chiamarvi tale. La più abbietta delle donne non si +sarebbe condotta come voi. + +--È troppo! Che intendete? + +--Che siete scoperta, disprezzata, ma ciò non basta. Ed io saprò farvi +amaramente pentire d'esservi presa di me un barbaro giuoco;.... d'aver +tentato una volta ancora di farmi uccidere la duchessa.... + +Ah se donna Maria avesse potuto ritornare indietro!... Ma non era più +tempo. + +--Perdono i vostri brutali trasporti, disse, e.... + +--Perdonate?.... Che d'uopo ho io del vostro perdono? + +--Che feci alfine? + +--Che faceste? Osate chiederlo? + +--Vi avvertii che l'amante di donna Livia sarebbe andato da lei. Vi ho +ingannato forse? Non venne in vostra casa? + +--Sì. + +Si, ed a lui sembrava nulla?... Ella tentò un sorriso di sprezzo, +indi; + +--Ah, quando ne siete contento, non parlo più. + +--Credereste rispondere con sarcasmi? + +E senza lasciarle tempo a continuare le si avvicinò. Poi, guardandola +in modo terribile: + +--Sì, le disse a voce bassa e concitata, sì, vi venne perchè voi gli +faceste credere che la duchessa lo attendeva. + +--Non è vero! + +--Non è vero, ipocrita!... Smentite, se il potete, i vostri +caratteri.... + +E tratto il biglietto, col quale s'invitava Federico da donna Livia, +lo lanciò quasi in volto alla principessa, che lo riconobbe ed +impallidì. + +--Oh! mormorò, e non l'ha distrutto! è lui che mi perde! + +--Che rispondete? Ah non vi sarà più possibile gettare accuse ed +insinuazioni.... + +Donna Maria era atterrata.... Dove mai l'avevano trascinata l'odio, la +vendetta? + +Il duca continuò: + +--Colla moglie del cavaliere dell'Isola ordiste l'intrigo, n'è vero? + +Egli dava a Federico quel nome, che tanto gli aveva contestato!... Ma +erano amici dunque?... + +Ad onta di tutto il suo furore, di tutta la sua arditezza, donna Maria +tacque. + +--E questo biglietto, destinato per la duchessa, lo scrisse colei?... + +Ed un'altra volta ripetè l'insulto; un'altra volta lanciò il foglio in +viso alla principessa. + +Donna Maria si esasperò. La collera, la rabbia le infusero coraggio. + +--Escite, duca! esclamò, siete in mia casa! Non arrossite di questi +brutali trasporti, di questi villani insulti? + +E con aria sprezzante gli volse le spalle. + +--Ch'io esca senza vendicarmi?... diss'egli trattenendola per un +braccio, non lo sperate! Ch'io lasci impunita la trama?... Ah era ben +ordita la trama! Se la duchessa, adescata da quel segreto, di cui si +parlava, avesse ricevuto un istante colui, che s'ingannava parimenti, +che con pretesti indegni s'induceva ad entrare nel mio palazzo, gli +avreste perduti entrambi... Credete voi potermi costringere ad +uscire?... Credete voi che io possa farvi l'onore di offendermi delle +vostre offese?... Infame!... + +--Basta; voi insultate il principe rimanendo ancora qui. + +--Orsù, non voglio attendere più oltre, dov'è egli? + +--Che volete fare? + +--Smascherarvi. Od ei mi crede e mi dà la soddisfazione di dividersi +all'istante da voi e cacciarvi in un ritiro, ed allora risparmierò la +sua vita.... altrimenti.... + +--Oh è troppo!... Voi stesso disonorare una vostra sorella.... + +--Non vi considero più come tale!... + +E vedendo ch'ella esitava, chiamò. + +Un servo si presentò all'istante. + +--Ov'è il principe? gli chiese il duca. + +--In palazzo, eccellenza, sta tirando di spada. + +Don Francesco sorrise ironicamente. + +--Ha del profeta costui! mormorò sommesso a donna Maria, che +rabbrividì. + +Indi, volgendosi di nuovo al servo: + +--Digli che io voglio parlargli tosto. + +Benchè il fratello di donna Maria non fosse il padrone, il servo non +esitò ad obbedirlo, chè il suo aspetto, i suoi modi non ammettevano +replica. + +--Ora, vedremo, continuò don Francesco. + +--Siete crudele, spietato, vendicativo come sempre. + +--Assai meno di voi. + +La porta si aprì; apparve il principe. Questi si fece assai pallido +vedendo il furore del duca, l'esasperazione di donna Maria. + +Indovinò qualche avvenimento terribile. + +--Che volete, duca? domandò. + +--Che all'istante vi dividiate da vostra moglie e la cacciate in un +ritiro. + +--Come? balbettò il giovane. + +--Comprendo che io vi devo una spiegazione. Ebbene sappiate ch'ella +tentò perdere la duchessa, che non arrossì.... + +--Basta! interruppe donna Maria. + +--Tacete! creatura ignobile. + +--Principe, mi lascerete voi insultare in tal modo? + +--No, rispose, benchè turbato, il giovane. + +--No? disse il duca; eppure sarebbe meglio per voi. Riflettete, +credete alle mie parole e.... + +Il povero giovane rimase alquanto confuso. + +--Posso, continuò don Francesco, fornirvi le prove di.... + +Donna Maria guardò il principe. In quello sguardo ei lesse la minaccia +di un eterno odio se non la difendeva. + +Egli si decise. + +Si avanzò verso il cognato, il cui contegno superbo, insolente lo +aveva sempre offeso anche in passato. + +--Non ho bisogno di prove, gli disse, per considerare l'onore di mia +moglie, come il mio, miei gl'insulti che a lei si fanno. + +Certo voi, come sempre, non misuraste le vostre parole. Voi parlaste +ingannato e senza riflettere, ne sono sicuro, poichè è impossibile +abbiate inteso offendere donna Maria in modo sì sconveniente. + +--Eppure è questo che io intesi appunto, rispose freddamente don +Francesco. + +--Allora credo sarete disposto a rendermi ragione delle insolenze, che +vi permetteste in casa mia. + +--Subito, se non me la chiedevate, ve l'avrei offerta io stesso. + +Il principe era commosso, ma non poteva tollerare più a lungo. + +--Andiamo, disse con accento breve, andiamo tosto in giardino. + +--Vi seguo. + +--Oh! esclamò la principessa fremente di collera, donna Livia mi odia, +e voi le prometteste la vendetta. + +--Donna Livia, disse il duca arrestandosi un istante, voleva +perdonarvi, mi supplicò a farlo; è l'unico torto ch'ella abbia avuto. + +Ed escì correndo dietro al principe. + +Donna Maria era atterrata. Certo non aveva gran fiducia nella bravura +del suo sposo, benchè in voce di buon spadaccino. + +I due cognati si recarono senza proferir parola in un lato remoto del +vasto giardino. + +Là si arrestarono e trassero le spade. + +--Siete pronto? chiese il duca, guardando il principe. + +--Lo sono, rispose egli. + +Il duello incominciò. Il principe si batteva assai bene, ma non poteva +resistere lungamente a don Francesco, il quale, (se ne vantava sempre, +ed a ragione per sventura del suo avversario), avrebbe potuto senza +svantaggio incrociare il ferro colle migliori lame dell'epoca. + +E la pietà non doveva arrestarlo. Da qualche giorno aveva troppa sete +di sangue, perchè potesse sentire scrupolo a versar quello del +principe. + +E mentre questo lo feriva leggiermente al braccio sinistro, ei gli +vibrava un colpo mortale al petto, che lo fece cadere esanime. + +Morì tentando profferire il nome di donna Maria, che gli era costata +sì cara. + +Il duca lo guardò un poco senza la menoma emozione: eppure aveva +promesso a donna Livia di moderarsi, d'ingentilirsi! + +Poi avvolse il suo braccio nel fazzoletto prima, indi nel mantello; +pensava che quella ferita gli servirebbe ad intenerir la duchessa, ed +a non farsi rimproverare di troppa crudeltà. + +Eccolo, diceva tra sè, mentre stava compiendo quella operazione, colui +pel quale donna Rosalia si fece religiosa, ed a cui diedi l'altra +perchè tacesse!... Quali avvenimenti da allora!... Per adesso credo +essermi vendicato abbastanza.... + +E ritornò verso il palazzo. + +Donna Maria era ad una finestra: lo vide ritornar solo: comprese.... + +Quel suo giovane sposo, la cui passione l'aveva sempre più divertita +che commossa, che erasi creduto amato da lei, non era più.... + +Ella non pianse.... Profferì queste sole parole: + +--Ora, a costo di morire, mi vendicherò. + +I servi del palazzo, che avevano veduto poco prima il duca ed il +principe recarsi in giardino silenziosi e cupi, e che da quella +passeggiata non avevano presagito nulla di buono, poichè certo non +poteva avere lo scopo di coglier fiori, compresero anch'essi, vedendo +ritornar solo don Francesco col braccio avvolto nel mantello. + +Egli traversò silenzioso l'atrio ed escì. + +................................................................. + +La duchessa lo attendeva con impazienza. Un istante aveva pensato +mandargli dietro qualche servo, onde pregarlo di ritornare; ma poi +aveva compreso che non sarebbe stata in tempo. D'altronde egli era +troppo adirato per volerla ascoltare. + +Vedendolo entrare assai più calmo, lo esaminò con ansietà, mentre egli +svolgeva un poco il braccio dal suo mantello. + +--Di chi è quel sangue? domandò allora donna Livia. + +--Mio! rispos'egli tranquillamente, andando a sederle vicino. + +--Cielo! che è avvenuto? + +--Mi son vendicato. + +--Sopra chi? + +--Sul principe. + +--Egli dunque?... + +--È morto. + +--Morto! + +--Sì; assunse le difese di donna Maria; rifiutò credermi; quasi non mi +lasciò parlare; m'insultò, mi provocò, e ne ha pagato la pena. + +La duchessa stette pensierosa, indi: + +--Quanto sarebbe stato meglio perdonare! disse. + +--V'ingannate. Donna Maria si sarebbe ancora risa di me, nuovamente vi +avrebbe giuocata. + +--Che dirà ella mai? + +--Dica quel che vuole, non me ne curo. + +--Se ella mi odiava prima, voi invece di spegnere quell'odio, lo +avrete attizzato. + +--Vi odii quanto sa; mi sembra che non potrà nuocervi ormai. + +--Ma, e voi siete ferito molto? + +--Oh! una scalfitura, che, vedete, costò cara a chi me la fece.... Voi +siete triste, donna Livia?... + +--Non lo nego; l'idea che avete ucciso adesso un uomo, che di questa +trama, era certo innocente.... + +Il duca sorrise. + +--Potevo venire ucciso anch'io, donna Livia! + +--Eh via, che non lo credevate. + +--Sentite, io l'ho avvertito.... Riflettete, gli dissi, sarà meglio +per voi.... Non volle ascoltarmi, suo danno!... Vi assicuro che io non +l'ho forzato. + +--Vedeste donna Maria dopo il duello? + +--No, per ora basta. Ella è punita, non pel dolore che sentirà della +morte del marito, ma perchè tutti i di lui beni andranno al fratello. + +--Mi duole che vostro cugino mi abbia inviato quel biglietto di donna +Maria. + +--Se non ve lo inviava, io ritenevo lui colpevole, mancatore. Mi sarei +battuto seco.... Non è forse meglio sia stato col principe?... Non lo +preferite?... + +--Vi sareste persuaso egualmente. + +--Non credo. D'altronde ora la cosa è fatta, e non me ne pento. Non +potevo soffrire che vi si offendesse impunemente. Pensate che donna +Maria tentò più volte di perdervi. Approvo la condotta del cavaliere +dell'Isola.... Certo non credeva, aggiunse sorridendo con ironia, che +quel biglietto fosse stato scritto dalla sua nobile ospite. + +--Che avverrà mai in quella casa? + +--Vel dissi: io non vi penso. Voi continuate a star qui ritirata; al +resto provvederò io.... + +--Non so che dire.... Mi sembra che perdiate molto sangue; volete che +io chiami la mia vecchia governante? Ella ha gran cognizione di +ferite; vi medicherà.... + +--Fate pure. + +Donna Livia escì un istante, e rientrò dicendo che la vecchia verrebbe +tosto. + +--Orsù rasserenatevi, le disse il duca; non pensate che ho ucciso il +principe.... Poi voi, che tanto v'interessavate a donna Rosalia.... +ebbene? Io l'ho vendicata. + +--A che giova ora? rispose donna Livia tornando a sedere. + +--A nulla, il so: ma credete voi che non ne sarà contenta? Se fossi in +lei, mi pare che ne sarei soddisfattissimo. + +--Forse ella non pensa come voi. + +--Il principe non si era condotto verso di lei in modo indegno? + +--Sì; ma mi sembra che vi pensaste un po' tardi. + +--Fu sempre presto per lui. + +La governante entrò con bende, unguenti ed altri oggetti. + +--Oh! le disse il duca, che vuoi che io mi faccia di tanta roba? Fa +presto. + +--Il più presto possibile, eccellenza. + +Egli cavò il braccio dal mantello e dal fazzoletto, che erano intrisi +di sangue. + +La governante gli tagliò la manica dell'abito: trovò la ferita larga +ma non pericolosa, ed assicurò il duca che fra qualche giorno sarebbe +cicatrizzata. Lo medicò benissimo, indi si ritirò. + +--Vi fa soffrir molto quella ferita? domandò donna Livia. + +--Così.... sapete a che pensavo mentre quella vecchia mi medicava? + +--Non saprei.... + +--Cercate.... Riflettevo che ella probabilmente avrà medicato molte +volte il cavaliere, che vi salvò la vita.... Sono certo che tale +rimembranza vi traversò lo spirito.... Stravaganza della sorte!... + +Donna Livia pensò che, se la sorte era stravagante, egli non lo era +meno. + +Intanto entrò un'altra donna con un'altra lettera. + +Ella si ritirò appena l'ebbe consegnata alla duchessa. + +--Che vi è ancora? chiese don Francesco. + +E gettando gli occhi sulla soprascritta: + +--È del conte, disse. Approfitta anch'egli della mia creduta +assenza.... Che ha di bello? + +--Poche linee; sentite. + + + «_Donna Livia_, + +»State in guardia; siete odiata da due donne perverse, che, lo temo, +tenteranno in qualche modo di perdervi. + +»Diffidate di tutto e di tutti. + + _Il conte di San Giorgio_.» + + +--Capisco, disse don Francesco; giurerei che donna Maria gli fece +qualche scena. + +La duchessa arrossì un poco; indi: + +--Sarà; egli mi consiglia a diffidare. + +--Ma ora vi si lascerà in pace ritengo. Donna Maria ha veduto come io +mi vendico. + +La duchessa non rispose, che non divideva le idee di don Francesco.... +Le sembrava che donna Maria avrebbe più di prima desiderato la +vendetta. + + + + +XVI. + + +Quali fossero i pensieri, i propositi di donna Maria e di Camilla, +dopo la terribile scena fatta dal duca in casa del principe, e che era +terminata colla morte di questo, è facile immaginare. + +Si compendiavano in quelle parole pronunciate dalla giovane +principessa, nell'istante che aveva veduto ritornar solo il fratello. + +--Vendetta! vendetta a qualunque costo, anche a quello della vita. + +Sì, donna Livia aveva ragione: perdonare sarebbe stato forse meglio. + +Mentre la principessa si trovava col duca, venne recata a Camilla una +lettera di Federico. Erano poche parole. + + +«Parto con Dal Pozzo, scriveva: sarò di ritorno domani. Scusatemi +presso il principe e la principessa. + +»Conto lasciar subito la Sicilia, appena assunto il mio nome. +Preparatevi voi e Gabriella.» + + +Questo biglietto così asciutto il giovane lo aveva scritto subito dopo +quello destinato per donna Livia, tormentato da mille sospetti. + +Era il duca? Era Camilla che aveva teso il laccio?... Non lo +sapeva.... Ma era disgustato di tutto; tanto disgustato, che per quel +giorno gli sarebbe stato impossibile ritornare al palazzo degli +Alberi. + +Donna Livia, pensava, riconoscerà forse i caratteri del foglio che le +inviai.... Saprà di chi sospettare, ma io mi allontanerò tosto, che +altrimenti darei in nuovi tranelli.... Non è che io tema, chè sono +sempre pronto a tutto; ma la pace di donna Livia mi consiglia a tale +risoluzione. + +Dal Pozzo non esitò a seguir Federico in un villaggio vicino, senza +permettersi domande, benchè il contegno dell'ufficiale gli sembrasse +sempre più strano. + +Ah! pensò Camilla, nel leggere il biglietto di suo marito, qual modo è +questo di trattare con una sposa? Indegno!... Sì, lo comprendo; egli +vorrà dividersi da me, appena ricuperati i suoi titoli, i suoi +beni.... Ed io, che tanto faticai.... Mi farà interrogazioni.... me +l'attendo!... Mi dirà che diffida, che di me più non si degna.... Mi +sembra udirlo!... Orgoglioso!... Ed è per questa donna Livia che mi +disprezza? Oh! ma non ne avrà il tempo.... Che fa ora la principessa? + +La principessa stava peggio di lei in quel momento. + +E quando ritornò, quando le ebbe narrato il tutto.... tremante per lo +sdegno, per la collera.... entrambe giurarono la morte della duchessa. + +--Fu vostro marito, che mi ha perduta!... Egli!... lo vedete! esclamò +donna Maria. + +--Sì, e non vi dirò di perdonargli; lo odio non meno di voi. Leggete +ciò che osò scrivermi.... tutto per causa della duchessa. + +E dopo qualche parola sconnessa, qualche nuova imprecazione contro +Federico, il duca e donna Livia, esse si erano divise, la principessa +essendo stata domandata da suo cognato. + +La confusione in palazzo era grandissima. L'avvenimento terribile di +quel giorno, fatale al giovane principe, correva di bocca in bocca, +commentato in mille modi da tutta la città. + +Nella notte seguente, Gabriella, che dormiva in una stanza vicina a +quella di Camilla, fu svegliata ad un tratto da un lieve rumore. + +Udì la dalmatina passeggiare, indi escire. + +Gabriella, atterrita dalla morte del principe, dal contegno di +Federico, dopo che innanzi a lui si era pronunciato il nome di donna +Livia del Faro, sorpresa dalla strana amicizia strettasi fra la +principessa e Camilla, colpita dalla cupa esaperazione di questa, si +rammentò gli avvertimenti di Marco, che, come un lampo, le +attraversarono lo spirito.... + +Sì alzò più leggiera di un fantasma; escì dalla sua stanza; penetrò in +quella di Camilla, paventando per la vita del fratello, del quale +ignorava l'assenza. + +Iddio sembrava guidare quella donna sì pallida e triste ed infonderle +coraggio. + +Nella stanza di Camila non vide alcuno, ma udì la voce di lei nel +gabinetto attiguo. + +Guardò dalla fessura. La principessa tetra e cupa era colla dalmatina. + +Gabriella accostò l'orecchio tremante: poi di tanto in tanto guardava +ancora. + +Quelle due donne così belle avevano in quel momento un aspetto +terribile. + +Sembravano di quelle fate malefiche discese sulla terra in sembianze +celesti, onde ingannare e spargere più facilmente intorno a loro le +lagrime e la morte. + +Ed a danno di chi macchinavano esse? + +Di una giovane donna, che nulla di male aveva lor fatto, che anzi +avrebbe voluto perdonare tutto quello, che esse avevano tentato farle, +ma che ai loro occhi aveva il torto gravissimo di essere difesa, +amata, rispettata da chi le insultava, le odiava, le disprezzava; di +trovarsi, per aver saputo vincere un amore grande, appassionato, +quando sarebbe divenuto colpevole, nella sfera più alta, mentre esse +erano precipitate nell'ultima. + +--Sì, diceva donna Maria con voce strozzata, tremante, bisogna +affrettarsi; e poichè il duca, quel mostro, non dubita di lei, poichè +giammai la ucciderà di sua mano.... bisogna farla morire in altro +modo. + +--Domani, rispose Camila, ella morrà. + +--Ma come farle propinare il veleno? + +Gabriella provò un'emozione terribile, ma concentrò ogni sua forza +nell'udito; ed era necessario, chè esse parlavano a voce bassissima. + +--Sentite, principessa, diceva Camilla, io possiedo una fiala, che mi +fu data da una donna boema; poche gocce del suo contenuto bastano ad +uccidere appena fiutate. + +Donna Maria, benchè un po' spaventata, non esitò. + +--Ebbene, disse, ci varremo di tal fiala. Ma come fare che la duchessa +ne fiuti il contenuto? + +--Non mi diceste ch'ella ama i fiori? che quasi giornalmente gliene +sono inviati dal suo castello in canestri, in cassette per garantirli +dal caldo soffocante? + +--È vero. + +--Domani ne riceverà un bellissimo mazzo in una leggiera cassetta. +L'aprirà poi? + +--Oh! l'aprirà certamente: è suo costume. Qualunque cosa venga recata +per lei dal castello è tosto portata nel suo gabinetto.... Domani +dunque. + +--Non possiamo indugiare: domani si termina tutto, e mio marito, +vedeste? vuol partire subito.... Si crederà la duchessa morta di una +convulsione; voi mi diceste che ella ne soffre talvolta; ciò non +sembrerà strano; quella donna boema mi disse che il suo veleno non +lascia tracce diverse di un forte accesso convulso. + +--Sì, sì, esclamò donna Maria, noi non saremo sospettate.... +D'altronde l'idea che ella possa essere ancora felice, ella, la causa +di tutti i miei mali, mi è insopportabile.... Il pensiero che ho +perduto una sì splendida posizione;... e che il duca sì crudele, +spietato, brutale, soltanto per colei si umanizza, mi uccide.... Si, +ella morrà.... + +Ogni parola faceva fremere Gabriella; le sembrava una lama avvelenata, +che le si rivolgesse nel cuore. + +Oh! io la salverò quella donna, pensò, a qualunque costo. Iddio mi +sceglie a quest'opera.... Me ne rimeriterà; benedirà ai miei figli!... + +E con una esaltazione purissima si raccomandò alla Vergine! Essa +l'aiuterebbe. + +Ma riflettè che si era trattenuta abbastanza. + +Rientrò nella sua camera, leggiera ed inosservata. Si coricò; finse +dormire, e nessuno sospettò di lei... + +L'indomani per tempo si alzò; all'ora solita disse volersi recare in +chiesa, ma rifiutò la compagnia della camerista, che abitualmente la +seguiva. + +Escì pallida e stravolta, senza che Camila la vedesse partire. + +Chiese ad un uomo che incontrò di additarle il palazzo del duca +dell'Isola... Colui si offrì di accompagnarvela. Gabriella accettò; +procedeva tremante, agitata, ma risoluta. + +Giunta alla porta del palazzo, ringraziò la sua guida ed entrò. + +--La signora duchessa? devo vederla, diss'ella ad un servo con voce +concitata. + +La gran somiglianza di Gabriella con donna Rosalia rese attonito il +domestico, che, pensando fosse quella dama parente del duca, rispose +con molto rispetto: + +--Mi duole, illustrissima, ma vi sono ordini severissimi; la duchessa +non riceve alcuno, neppure una lettera.... + +--Ed il duca? + +--È assente per qualche ora. + +--Ma io devo parlare ad uno di loro... Poi, dopo un momento: + +--Datemi l'occorrente per iscrivere; è necessario. + +Il servo, benchè sorpreso, obbedì; la fece entrare in una stanza +terrena, ove Gabriella trovò su d'uno scrittojo quanto chiedeva. + +Tracciò con mano convulsa poche linee. + +Le suggellò, indi consegnò il foglio al servo. + +--Sentite, gli disse, giurate che non verrà consegnato alla duchessa +alcun oggetto, che venga dal suo castello, prima che il duca abbia +letto questa lettera; se nol fate, vi assicuro che ne sareste +terribilmente punito. + +Il servo, messo già in sospetto dagli ordini ricevuti, dagli +avvenimenti del giorno prima, convinto dall'accento di Gabriella, +giurò, e promise anche comunicare a tutti i suoi compagni quella +raccomandazione. + +Allora Gabriella, dopo aver rinnovato i suoi avvertimenti, si +allontanò dal palazzo rassicurata. + +Non aveva voluto dire ai servi che si trattava della vita della +duchessa, per timore di disonorare pubblicamente la moglie di Federico +e donna Maria. + +Due ore dopo, il duca rientrò; era assai pallido. + +Gli fu tosto consegnato il biglietto. + +--L'ha scritto in palazzo, gli disse il servo, che stava aspettandolo +nell'atrio (lo stesso che aveva parlato a Gabriella) l'ha scritto una +giovane donna, che rassomiglia in modo strano a donna Rosalia, e che +aveva cercato prima di parlare alla duchessa, o a vostra Eccellenza. + +Il duca lo prese attonito e l'aprì. + +Rabbrividì leggendo queste linee: + + + »_Signor duca_, + +»Da qualche parola, sorpresa da me questa notte, tra la principessa +donna Maria e mia cognata, compresi che si vuole avvelenare quest'oggi +la duchessa con un mazzo di fiori rinchiuso in una cassetta. + +»Affrettatevi. + + _Gabriella_.» + + +--Oh infami! esclamò il duca.... E questo biglietto è forse qui da +molto tempo! Potrò io?... Ohimè!... Privarmi di donna Livia... ora... + +Salì le scale come un pazzo. + +Entrò precipitosamente dalla duchessa. + +Il suo aspetto era terribile, alterato tanto che ella se ne spaventò. + +--Che avete mai? chiese alzandosi. + +--Avete voi ricevuto qualche oggetto, qualche mazzo di fiori durante +la mia assenza? chiese egli trafelante, agitatissimo. + +--Io no. + +--Respiro... Siete salva. + +E non potè continuare. + +Si chiese d'entrare. + +Una donna apparve con una cassetta fra le mani e volgendosi alla +duchessa: + +--Contiene un mazzo di fiori, le disse; fu portata da qualche tempo, +viene dal castello; ma una dama forestiera aveva scongiurato un servo +di non consegnare alcun oggetto a vossignoria illustrissima sin dopo +il ritorno del signor duca. + +E la camerista escì. + +Donna Livia guardava sorpresa la cassetta, che era stata deposta su di +un tavolino. + +--Non toccatela!... esclamò il duca trattenendola per un braccio. + +--Ma spiegatevi!... + +Egli era così commosso, così alterato che non potè parlare. + +Le consegnò tremando il biglietto di Gabriella. + +La duchessa lo lesse, rabbrividì. + +--Scellerate a tal segno! mormorò. + +--Sì. + +E dopo un istante: + +--Sono due mostri, di cui sbarazzerò la terra. Spero non mi direte +ancora di perdonare. + +--Dunque è la figlia del cavaliere dell'Isola, che mi ha salvata? + +--Sì; non potendo essere ricevuta da voi, ed essendo io assente, +scrisse. + +E stringendo la mano della duchessa aggiunse: + +--Che sarei divenuto perdendovi?... E senza questa mia cugina io vi +vedrei cadavere!... Sì, donna Maria fu sempre perversa!... E +l'altra!... Oh femmine infernali!... + +--Ma, disse donna Livia come colpita da una subita idea, ed ella? +Forse la si punisce di morte perchè volle evitare la mia. + +--È vero, sono capaci di tutto. + +--Correte! Affrettatevi... Che se ella morisse, troppo ne +soffrirei!... + +--Avete ragione; ma e questa cassetta? + +--Non temete, la farò abbruciare nella corte, ed io stessa guarderò da +una finestra. A me non pensate... Correte, ma diffidate voi stesso di +tutto!... + +--Sì, sì, non dubitate. Vi vendicherò. + +--Salvate vostra cugina. + +--Farò tutto insieme. Addio... + +Ed escì. Era furibondo. + +Oh! questa volta, diceva, provvederò in modo da togliere ogni pericolo +per l'avvenire. + +Donna Livia faceva intanto quanto aveva detto al duca. + +La cassetta, per suo ordine, veniva abbruciata nella corte sotto ai +suoi occhi... + +L'umore venefico, che doveva privar di vita donna Livia, sfumava +inoffensivo tra le fiamme di un fuoco vivissimo, che era stato acceso +dapprima, e da cui poscia tutti si erano allontanati!... + +E la duchessa una volta ancora era salva. + +................................................................. + +Ed intanto al palazzo degli Alberi?... + +Camilla, diffidente sempre, aveva fatto chiedere di Gabriella, che, +dopo il biglietto scritto al duca sentendosi più tranquilla, si era +recata in chiesa. + +Venne risposto alla dalmatina che sua cognata era escita sola, ed +aveva rifiutato con insistenza d'essere accompagnata come al solito da +una camerista. + +Questa risposta e l'assenza prolungata di Gabriella cangiarono la +diffidenza di Camilla in sospetto. + +Attese la cognata nella camera di lei. + +Il pallore di Gabriella quando ritornò, il movimento di terrore, che +non seppe trattenere alla vista di Camilla, fecero presentire a questa +il vero. + +--Ove andaste? le domandò. + +La dalmatina in quell'istante apparve a Gabriella come avrebbe dovuto +apparirle sempre, non come una sventurata, trascinata involontariamente +al male, ma come la donna, che l'aveva minacciata in Bologna di colpire +i suoi figli, come colei, che l'aveva fatta rapire a forza, come la +fonte insomma di tutti i suoi mali. + +Ebbe paura! + +--In chiesa, rispose balbettando. + +--Giurate sulla croce che non andaste in nessun altro luogo. + +Ella, esitò.... + +Indi: + +--Non giuro, disse. + +Poi con esasperazione, vedendo gli sguardi minacciosi, che lanciava +sopra di lei Camilla: + +--Uccidetemi pure! esclamò, uccidetemi con uno dei vostri veleni! Voi, +che mi avete resa amara l'esistenza..... Poco mi rimane da vivere!.... +I miei figli saranno amati, protetti egualmente.... Non voglio perdere +la mia anima!... Morrò dopo aver fatto una buona azione.... salvato la +duchessa!... Dio mi riceverà tra le sue braccia!... + +Ed affranta da quello sforzo supremo, di cui la religione soltanto +aveva potuto renderla capace, coll'esaltazione di una martire, si +assise. + +--Ah! tu hai salvato la duchessa! esclamò Camilla. Ebbene muori!... + +Le fece fiutare a lungo una fiala: pensò anche che forse sua cognata +conosceva tutti i suoi segreti, poichè aveva parlato di veleni. + +La povera Gabriella era già morta! + +Vicino a lei stava la fiala fatale!... + +Camilla era esasperata, pallidissima; ciò dava alla sua rara bellezza +alcun che di tetro e di fantastico insieme. + +Lo scioglimento del suo dramma era vicino, sarebbe stato terribile, lo +comprendeva!... + +Ed intanto donna Livia, colei che era ancora amata da Federico, era +uscita illesa da mille pericoli!... + +Che le giovava la morte di Gabriella? + +Ah non si sentiva vendicata abbastanza!... + +Per qualche tempo ella guardò spaventata il cadavere, non sapendo a +qual partito appigliarsi. + +Finalmente si decise; direbbe che Gabriella era morta improvvisamente +d'una convulsione, appena ritornata dalla chiesa! + +Donna Maria per certo non la smentirebbe! + +Mentre ella, in sì dolorosa perplessità, dimenticava persino di +nascondere il veleno, un servo apparve sulla porta socchiusa: + +--Un signore forestiere, disse, che sino da questa mattina venne a +cercare della signora Gabriella, mentre era in chiesa, è ritornato e +vuol parlarle all'istante. + +Aprì l'uscio allo sconosciuto, e si ritirò senza avvedersi del +cadavere. + +Lo sconosciuto entrò; era Marco. + +S'avanzò nella stanza. S'avvide della sua antica fidanzata e di +Camilla.... + +Mise un grido. + +Oh! esclamò, è troppo tardi!... Costei era qui! Ed ella è già morta! + +Per un istante il dolore gl'impedì continuare, ma presto si superò; ed +avvicinandosi a Camilla la scosse, come se avesse voluto svellerla +dalla terra, estirparnela, come se ne estirpa una pianta malefica. + +Ella non osò parlar subito. Finalmente: + +--Non l'ho uccisa io! disse. + +--Sì che l'hai uccisa! Infame! Guarda, guarda quelle lividure!... +L'uccidesti come quella tua vecchia governante a Venezia.... + +Ah egli sapeva!... + +--Tutto io so, continuava egli; avevo consigliato Gabriella a +diffidare; come mai si lasciò trascinare a seguirti? + +In quel momento la porta si aprì. + +Era Federico, che, appena udita la morte del principe, indovinando che +il suo biglietto alla duchessa ne era stato causa, veniva stordito, +confuso, voleva partire all'istante. + +Marco disperato, Camilla avvilita, Gabriella morta! + +Ah! per quanto male immaginasse, non avrebbe mai aspettato di vedere +un sì terribile quadro! + +--Marco, sussurrò Camilla, Marco tacete! Non mi accusate innanzi a +lui. Io non avrei ucciso Gabriella, se ella non avesse salvato la mia +rivale!... + +Ma Marco non l'ascoltò. + +E volgendosi all'ufficiale, che non poteva profferire un accento: + +--Vostra moglie, gli disse, è un'avvelenatrice. Uccise già una sua +vecchia governante a Venezia, perchè certo conosceva tutti i suoi +segreti, ed ora avvelenò Gabriella per punirla di aver salvato la sua +rivale. + +--Donna Livia! la duchessa! esclamò l'ufficiale rabbrividendo.... + +--Voi lo saprete chi è! + +--Povera Gabriella! ella salvò donna Livia! + +E Federico piangendo coprì di baci il viso della sorella. + +Indi si avanzò furioso verso Camilla. + +--Attendete, ve ne scongiuro, gli disse Marco trattenendolo, ella non +vi sfuggirà!... + +Ucciderla subito non sarebbe punirla abbastanza!... Io voglio in +faccia sua dirvi tutto il male, che fece.... Poichè è questo ch'ella +paventa... + +Si arrestò vedendo entrare due cavalieri. + +Erano il conte di San Giorgio e Dal Pozzo, che correvano sulle traccie +di Federico. + +--Cielo! che avviene qui? chiese spaventato il cavaliere di Malta. + +--Oh disse Marco esasperato, questa donna, ed additava Camilla seduta +in un ampio seggiolone in fondo alla stanza, ha avvelenato Gabriella, +perchè salvò la vita della duchessa!... + +--Donna Livia? domandarono insieme il conte e Dal Pozzo. + +--Sì! mormorò Federico. + +--Donna Livia le deve la vita? disse il conte avvicinandosi a +Gabriella. Ed io, che tanto sospettai di lei.... Oh sventurata! + +E come aveva fatto prima l'ufficiale, depose un bacio su quel freddo +cadavere. + +Dal Pozzo era tanto spaventato che non poteva profferir parola. + +Federico, più pallido della morte, stava immobile appoggiato alla +parete. + +Marco continuava: + +--Questa disgraziata, che io doveva sposare, fu rapita, or sono cinque +anni, dalla casa ove l'aveva messa suo padre, rapita per ordine di +costei, che la diede in mano ad uno sconosciuto, e le indebolì il +cervello con narcotici possenti.... Mi raccontò tutto ella stessa, +quando la vidi in Rimini poco tempo fa... Ed io, che conoscevo questa +donna come un'avvelenatrice, l'avevo consigliata a diffidarne, senza +tuttavia spaventarla troppo, poichè speravo che ella fosse soltanto +l'amante di Federico di Chiarofonte, che non potei avvertire perchè +ignoravo da lungo tempo ove fosse!... Quando ritornai a Rimini, il +giorno dopo la partenza di Gabriella, vi trovai un suo biglietto, nel +quale mi annunciava che si recava in Sicilia col fratello; ma ignoro +per qual motivo non accennasse a costei; ciò mi confermò nella mia +supposizione, e pensai con gioia che Chiarofonte non l'aveva sposata. +Io compresi, aggiunse volgendosi all'ufficiale, perchè vi recavate in +Sicilia. Sapevo chi fosse stato vostro padre da qualche giorno appena; +sicuro che Camilla non era qui, pensai poter indugiare per andare a +Venezia a prendere una lettera del cavaliere dell'Isola, posseduta +dalla signora Lorini, e che credevo potesse esservi necessaria.... +Ohimè! che feci! perchè differii?... Tenete, Federico: è l'ultima +lettera di vostro padre. + +L'ufficiale prese il foglio, ma non potè leggerlo; accennò al conte di +leggere lui, ciò ch'ei fece ad alta voce con viva emozione, evitando +però certe frasi concernenti la moglie dello zio. + +Quando la lettura fu terminata, Federico escì finalmente dal suo +abbattimento. + +Ohimè! disse, ed io potei unirmi a simile mostro! Oh mio Dio!... + +Camilla era sempre rimasta col capo fra le mani. + +--Indegna! Perfida! Lusinghiera! Infame! mormorava il povero ufficiale +fuori di sè.... Quale cumulo di menzogne, di delitti! Quale +ipocrisia!... Prima di morire, dimmi in qual modo conoscesti mia +madre.... + +--Ve lo dirò, rispose Camilla. Ella era sorella a mio padre. Fino dal +1365 era ritornata in Dalmazia e viveva con noi. Tre anni dopo ci +recammo tutti a Venezia, perchè ella volle vedervi ad ogni costo. +Infatti vi vide nascostamente più volte, ma non osò mai presentarsi a +voi, temendo i vostri rimproveri, il vostro disprezzo. Vide qualche +volta anche Gabriella.... Io vi conobbi allora, Federico; fin d'allora +vi amai. Vostra madre morì poco dopo lasciandomi, come vi dissi, i +suoi segreti.... Sposarvi divenne il mio sogno.... Ma voi eravate +allora a Corfù. Quando ritornaste ferito da Lepanto respirai; potei +avvicinarmi a voi; le mie cure, il vostro abbattimento fisico, le +vostre preoccupazioni, di cui qui compresi il motivo nell'udire il +nome di donna Livia, mi ajutarono.... + +--Tacete! Tacete! esclamò disgustato il giovane. Ditemi soltanto dov'è +questo mio fratello, di cui parla mio padre. + +--Ve lo dirò, rispose Camilla, ma a condizione soltanto che voi mi +perdoniate; altrimenti non lo farò mai. + +Si comprendeva ch'ella era risolutissima. + +--Ditele di sì, sussurrò il conte all'ufficiale; tale promessa non +impegna. + +--Bene, sì, mormorò Federico con voce soffocata, parla! + +--Egli è quel giovane frate, il padre Leone, che venne a salutare il +conte nel porto di Rimini. Fino a sedici anni visse con sua madre in +Germania. Quando ella venne in Dalmazia, ei volle assolutamente +entrare in un convento di cappuccini. Egli ignora tutto, persino il +nome di Chiarofonte. La sua fede di nascita è nel mio scrignetto. + +--Il padre Leone! disse il cavaliere di Malta respirando.... + +Ha la sua fede di nascita, pensò poi; ma questa donna è un archivio! + +--Non posso ucciderti io stesso, disse Federico facendo uno sforzo; +altri ti puniranno. + +E fece per allontanarsi. + +--Oh! esclamò ella alzandosi con esaltazione e come se temesse di non +più vederlo, ma io vi ho amato!... e vi amo ancora!... + +E fece per trattenerlo. + +L'ufficiale la respinse con orrore, come se avesse temuto esser tocco +da un serpente. + +Camilla provò un senso di dolore sì vivo che la esasperò, perchè in +mezzo ai suoi delitti, a tante orribili colpe ella lo aveva amato con +vera passione. + +Or qual maggior tortura che destare ribrezzo in chi si ama? + +E parve a Camilla una pena d'inferno! + +Il conte accennò a Dal Pozzo di trascinar via Federico, che depose un +ultimo bacio sulla fronte della sorella ed escì disperato. + +Dopo qualche tempo di silenzio, Marco si volse al conte. + +--Suo marito vuole che sia punita, mormorò. + +--Non dubitate, lo sarà; ma non abbiamo il diritto di negarle il tempo +a pentirsi, e vedere qualche religioso se ella lo desidera.... + +--Sì lo voglio, interruppe Camilla. + +--Oh ella ne approfitterà per fuggire, mormorò Marco. + +Il conte era perplesso, ripugnante, non sapeva a che risolversi. + +Il veneziano lo considerava inquieto. + +Intanto la porta si aprì. + +--Il duca! esclamò il cavaliere. + +La vendetta non poteva scegliere una figura d'uomo, che la +rappresentasse meglio di don Francesco. + +Marco respirò in vederlo, chè il conte gli era sembrato troppo dolce. + +--Dov'è la figlia del cavaliere dell'Isola, quella che salvò la vita +alla duchessa? domandò don Francesco. + +--Eccola, rispose Marco additandogli il cadavere. + +--Oh disse il duca tristamente, giunsi troppo tardi; eppure mi sono +affrettato. Fatalità! + +--In qual modo foste avvertito? gli chiese il conte. + +I due cugini si vedevano per la prima volta dopo la loro separazione. + +Era in un bel momento. + +--Con questo biglietto che ella stessa, non potendo essere ricevuta da +donna Livia, scrisse nel mio palazzo, mentre io era assente. + +E lo porse al conte che lesse. Dopo di che: + +--Come? disse sommessamente al duca, anche donna Maria? Oh abbominio! + +Don Francesco si accontentò di fargli un cenno affermativo. + +Indi arrestò lo sguardo su Marco. + +Il conte ripetè allora in poche parole al cugino la narrazione del +veneziano. + +Quando questa fu terminata il duca si volse a Marco: + +--Dunque, signore, gli disse, voi foste prima causa della salvezza +della duchessa, e senza i vostri avvertimenti questa sventurata non +avrebbe diffidato, e non le sarebbe stato possibile sventare la trama. +Lo comprendo, e non lo dimenticherò giammai! + +Marco, benchè posto un po' in soggezione, rispose: + +--Fu combinazione, nulla di più.... Ciò che desidero è di veder +vendicata questa infelice. Ecco la causa di tutti i suoi mali, ecco +chi la uccise! + +Ed additava Camilla rimasta immobile sulla sua seggiola col capo fra +le mani. + +Il duca si avanzò verso di lei. + +Il conte e Marco si attendevano ad una scena orribile: erano in preda +a viva ansietà. + +Camilla alzò gli occhi sul duca, quel duca, di cui si era tanto +occupata, e che non aveva veduto ancora. Rabbrividì. + +--Signora, cominciò egli, vostro marito assumerà domani il nome di suo +padre, il mio: dovete saperlo. + +Quell'esordio parve oscuro a Marco. + +--Comprendete, continuava don Francesco, che prima voi dovete essere +morta. + +Il veneziano comprese e si tranquillizzò. + +Camilla taceva. + +--Spero, proseguì freddamente il duca, che sarete, signora, abbastanza +coraggiosa perchè nessuno sia forzato a versare il vostro sangue. + +--Ecco, esclamò Marco, ecco il veleno, col quale assassinò sua +cognata. + +E consegnò al duca la fiala, che sin dal primo momento egli aveva +scorto su di un tavolino, vicino a Gabriella. + +Ah! era forse quello destinato per donna Livia, pensò il duca +prendendola. + +--Bene, rispose a Marco. + +Esaminò attentamente la fiala, indi la depose innanzi a Camilla. + +Ella fremette. + +Non aveva mai creduto in Dio; ed ora, per suo maggior tormento, +credeva nella sua collera. + +Esitava...... + +--Che! occorrerebbero incitamenti? le disse il duca con uno sprezzo +umiliante. + +--No, rispos'ella con alterigia, io mi ucciderò! ma voglio tempo a +confessarmi; è una cosa che non si nega ad alcuno. + +--Se glielo accorda, se si impietosisce, disse Marco volgendosi al +conte, ella si salverà! è tanto astuta; cagionerà forse nuovi danni +prima di morire! Ingannerà il confessore! Egli intercederà! + +--Non temete, signore, rispose il cavaliere di Malta con un lugubre +sorriso. + +Ed aggiunse tra sè: sarebbe più facile impietosire un macigno. + +--Sì, voglio tempo a confessarmi, ripetè Camilla. + +Il duca per unica risposta le additò il veleno con quell'aria +imperiosa, che nessuno sapeva prendere meglio di lui. + +Ella comprese che tutto era inutile; si decise. + +Presa la fiala, la fiutò a lungo; cadde subito rovesciata +all'indietro... + +Era morta! + +Il duca si allontanò da lei. + +--Ora, mormorò, mi occuperò di... + +Il conte lo trattenne. + +--Che contate fare di donna Maria? gli domandò a voce bassissima. + +--Non credo vogliate difenderla. + +--Non ne ho desiderio alcuno, ve lo assicuro. Ma riflettete che ella +per nostro rossore è... + +--Sì, sì. Faremo le cose senza scandalo. + +--Sarà possibile; poichè la sua complice non l'ha accusata, potrete +tener celata a tutti la sua colpa. + +--Lasciate fare a me. + +--Prima vorrei farvi leggere una lettera del cavaliere Dell'Isola +nostro zio, che scrisse negli ultimi istanti di sua vita ad una +signora di Venezia. Contiene nuove rivelazioni, che è giusto siano +conosciute da voi. Tenete. L'ha recata questo signore. + +Il duca la prese e la lesse, mentre il conte pensava che ritrovava suo +cugino migliore assai di quando l'aveva lasciato. + +Donna Livia sa fare davvero dei miracoli, diceva tra sè. + +Marco guardava impensierito Camilla; passata l'ebrezza della vendetta, +chiedevasi se non fosse stato troppo inflessibile verso di lei, la +quale avrebbe potuto pentirsi. + +Per darsi pace non aveva che a gettar gli occhi sul duca, il quale di +rimorsi non ne sentiva certamente alcuno. + +Il cavaliere di Malta era profondamente triste. + +In qual modo finiva tutto? Mai egli si sarebbe atteso a tale +scioglimento. + +Tornò a contemplar Gabriella, ed i suoi occhi s'inumidirono pensando +che quella giovane era morta per aver salvato donna Livia! Infelice! +comprendo ora perchè mi parlò di lacci, di sventure; ella era sotto un +costante incubo, che la faceva paventare di tutto... + +Intanto il duca percorreva la lettera di suo zio. + +Oh! pensava, dunque quella donna, per la quale il cavaliere dell'Isola +era stato diseredato, scacciato, lo tradì. Ed egli temeva vendicarsi +in modo orribile invece di desiderarlo!... Pare fosse molto pentito... +Sembra scrivesse ad un'amica; comprendo... + +Ed andando innanzi: Un altro figlio!... + +Finita la lettura, si volse al conte e gli rese la lettera. + +--Ebbene, duca? chiese egli. + +--Ebbene, conte? dirò io a voi: sapete qualche cosa di questo figlio +perduto? + +--Sì, e lo conosco; è un giovane frate di molto merito, che per una +strana combinazione vide il ritratto di mia madre, e ne notò la +straordinaria rassomiglianza. con una signora da lui veduta in Pesaro, +questa nostra sventurata cugina. + +--Ma ditemi, conte: se i figli del cavaliere ignoravano la loro +origine, come possedevano le di lui carte di famiglia? + +--Erano state consegnate dalla loro madre a colei, ed additava +Camilla. Ella usò ogni mezzo per giungere a sposare Federico di +Chiarofonte, al quale però non rivelò il segreto che dinanzi a me, al +mio arrivo a Milano. + +--Comprendo, comprendo. E tra sè: + +Davvero donna Livia ed egli stesso ignoravano tutto! + +--Voi, conte, aggiunse poi con indifferenza, mi dovreste qualche +spiegazione. + +Il cavaliere restò alquanto imbarazzato. + +--Come credete, rispose quindi; domani verrò da voi, e qualunque +spiegazione bramiate, l'avrete da me. + +--Vi attenderò, cavaliere. + +Ed avvicinandosi a Marco, che stava contemplando tristamente +Gabriella: + +--Signore, gli disse, questa mia sventurata cugina, a cui io devo +tanto, ha dei bambini. Sapete ove sieno? + +--Certamente. + +--La duchessa, riprese don Francesco che esaminava con emozione +Gabriella, vorrà occuparsi di quei fanciulli. Venite domani al mio +palazzo, vi prego; ella vi comunicherà le sue idee. + +--Non mancherò. + +--Questa infelice, continuò il duca, verrà sepolta domani nelle tombe +della nostra famiglia... Quanto a costei... + +E si arrestò guardando Camilla. + +--Costei, signor duca, i miei marinaj possono gettarla in mare +stanotte. + +--Benissimo, rispose don Francesco con un cenno di approvazione. + +Quel veneziano gli piaceva. + +Indi escì. + +Allora il cavaliere di Malta, che non aveva parlato sin là per la +meraviglia che gli cagionavano i sentimenti generosi espressi da don +Francesco, si volse a Marco: + +--Voi siete straniero qui, gli disse; conosceste molto questa mia +sventurata cugina; venite in mia casa appena sarete libero; cercate +del conte di San Giorgio, vi attenderò. Desidero anche aver qualche +dettaglio sul passato di questi miei parenti... Vi prego a non +rifiutarmi. + +--Non dubitate. + +--Ora vado in traccia del povero Federico; temo non abbia a fare +qualche pazzia!... Era così fuori di sè!... + +Marco non rispose. + +Il conte escì. + +Ed il giovane rimase ancora un istante fra quei due cadaveri, dei +quali uno gli metteva orrore, e l'altro gli era sì caro. + +--Mio Dio! mormorava, in quale istante le ho rivedute entrambe!... + +................................................................. + +Il duca, appena lasciata quella funebre stanza, aveva chiesto ad un +servo di donna Maria. + +--È sola nel suo appartamento, eccellenza, rispose l'interrogato, che +trovava assai strana la presenza del duca dell'Isola in palazzo, dopo +quanto vi aveva fatto il giorno prima. + +Ma quei poveri servi avevano veduto in pochi giorni tante cose strane +che erano confusi, storditi; non comprendevano nulla. + +Il duca si diresse verso l'appartamento di sua sorella. + +Chiese di lei ad una camerista, la fidata Caterina. Questa, che, per +aver dimorato nel palazzo di don Francesco, lo conosceva e ne aveva +paura, rispose un po' tremante che la principessa non voleva ricevere +alcuno. + +Il duca la respinse ed entrò egualmente. + +Non aveva pratica di quell'appartamento ove non era mai entrato. + +Traversò a caso diverse stanze; finalmente vide sua sorella in un +elegante gabinetto, in piedi vicino alla finestra, pallidissima, +agitata. + +Le era stato detto che il duca, il conte, l'ufficiale ed altre persone +erano entrate nella stanza di Gabriella, ove certo avveniva qualche +scena terribile. + +Alla vista di don Francesco ella vacillò; ma l'odio, quel sentimento, +che soverchiava tutti gli altri nel suo cuore, ridestò il suo ardire. + +--Come? gli disse con alterigia, voi qui? in questa casa, dopo averne +ucciso il padrone? È troppo, e non lo soffrirò. + +--Infame! rispose il duca, mentre rinchiudeva l'uscio. + +E senz'altro: + +--La vostra complice è morta! + +--La mia complice! che volete dire? + +--Che la donna, colla quale tramaste la perdita della duchessa, colla +quale tentaste avvelenarla, è punita. + +Donna Maria si sentì mancare; comprese che donna Livia era salva +ancora e provò un fremito di rabbia. Indi: + +--Questa è una calunnia, disse con sprezzo. + +--No, non è calunnia, e voi il sapete. + +--Quali prove avete voi?... domandò la principessa sdegnosa. + +--Un biglietto della figlia del cavaliere dell'Isola, che accusa voi e +sua cognata. + +--Ella mente. + +--Non mente una donna abbastanza generosa per dar la sua vita in +vantaggio d'un'altra: la donna, che salvò la duchessa, e che la vostra +complice ha ora avvelenata. + +Donna Maria rimase un istante attonita. Gabriella era morta! Camilla +l'aveva uccisa perchè aveva salvato donna Livia! Ed il duca parlava di +generosità!... Egli!... + +--Sì, continuava don Francesco, ha salvato la duchessa, che voi, +infame, odiaste sempre con tanto furore! Che vi fece ella mai? + +--Che mi fece? sempre mi abborrì! ma perchè è di me più astuta, +dissimulò quell'odio, mentre io non ho mascherato il mio! Persino nel +giorno del mio matrimonio ella tentò pormi in disgrazia del principe, +a cui parlò a lungo in segreto per questo.... Voi pure la vedeste!... + +--V'ingannate! fu egli che volle parlarle per aver notizie di donna +Rosalia. + +--Oh nol credo! + +--Sì, le chiese di donna Rosalia, di cui si era preso giuoco, di donna +Rosalia, che vi lasciai sacrificare, grazie a quel segreto, il +sapete!... Voi vedete che io non m'adiro, perchè la vendetta non può +sfuggirmi. + +La principessa rabbrividì; ma come sempre richiamò la sua audacia, e: + +--Quale diritto avete voi? Non vi basta avermi ucciso il marito dopo +due mesi di matrimonio? + +--Vostro marito! voglio che lo rimpiangiate davvero! Che amaramente vi +pentiate d'aver giuocato la sua vita ed il vostro avvenire con una +temerità incredibile, con una temerità che maledirete! + +E le si avvicinò, + +--Che contate fare? chiese ella allontanandosi. + +--Meno baldanza! Sedete e scrivete. + +E le additò un elegante scrittojo. + +--Scrivere? che? + +--Scrivete! ripetè il duca facendola sedere a forza. + +Indi con maggior calma: + +--Informate vostro cognato, l'erede di vostro marito, che voi vi +recate ad una terra isolata a passarvi qualche tempo. Scrivete! Se nol +fate, guai! Pensate che sarebbe peggio per voi.... Ho la prova del +vostro delitto.... vel dissi!... Se non vi accuso pubblicamente è +soltanto per un riguardo a me stesso. Obbedite! + +Donna Maria atterrata obbedì. + +Comprese che altrimenti sarebbe stata forse disonorata od uccisa. + +Ah! che aveva mai fatto?... + +--La campagna ve la provvederò io, riprese il duca con un sorriso, che +agghiacciò la principessa. Farò in modo che non possiate più nuocere +ad alcuno. + +--Voi mi farete assassinare in segreto! Siete capace di tutto, mormorò +ella. + +--Lo meritereste! E, se non fosse pel timore di attristare troppo +donna Livia, lo farei! + +Donna Maria respirò. Quantunque indispettita all'eccesso di dovere la +propria salute alla sua nemica, pensò che una prigione non è la morte, +e che certo troverebbe il modo di escirne. Però quell'avvenire +l'atterrì egualmente. + +--Ordinerete una carrozza, continuò don Francesco; io vi salirò con +voi. Giunta al mio palazzo, la cangerete con una delle mie; partirete +con una scorta sicura, che vi condurrà dove ho divisato. Rammentatevi +bene: non un grido, non una parola all'escire di qui! Vi assicuro che +ve ne pentireste! + +--Oh! esclamò ella esasperata, dovrò io rinunciare a tutto? Se donna +Livia non mi odiasse, se fosse quale la dite, non vi permetterebbe +tale barbarie invece di consigliarvela! + +--Ella sarebbe capace di perdonarvi ancora! ma io nol farò, perchè +appena libera, tornereste a volerla perdere! Orsù, finitela; partiamo! + +--Ah! ella è causa di tutte le mie sventure! Senza coloro, ch'ella +inviò a cercare dal conte, io sarei felice! Sia maledetto il giorno, +in cui quel superiore li condusse nel mio palazzo!... + +--Maledite voi stessa! e rammentatevi che, senza esservi trascinata, +tentaste sin da fanciulla di perdere la duchessa. Seguitemi! + +--Voi! l'uccisore di mio marito! + +--Vi avverto che la mia calma è forzata, che non saprò contenermi a +lungo.... Quando penso al male che voleste farmi!... aggiunse con +furore.... + +E prendendola per un braccio, trascinandola quasi: + +--Andiamo, le ripetè, e tacete! + +Ella tacque. La sua alterigia la consigliò a seguire il duca con una +apparente tranquillità. + +Qualche momento dopo consegnava ad un servo il biglietto pel cognato. + +Quindi salì in carrozza con don Francesco. + + + + +XVII. + + +L'indomani Marco aveva terminato ogni cosa. + +Camilla era per sempre sepolta fra i gorghi del mare. + +I servi del palazzo avevano lasciato fare i marinai, perchè sapevano +che quella dama forestiera, di cui ignoravano il nome, si era +suicidata. + +A Gabriella, per ordine del duca, erano stati fatti magnifici +funerali, che a Marco sembrarono come un'amara derisione al passato +della sventurata figlia del cavaliere dell'Isola. + +Il veneziano, recatosi al palazzo del duca, vi era stato ricevuto da +donna Livia. Ella lo aveva incaricato di andar a prendere i figli di +Gabriella, di cui aveva parlato al marinaio con molta emozione: + +--Io voglio, avevagli detto, rimpiazzarla presso loro; finchè saranno +esciti dall'infanzia, li lascerò colla loro governante, che pure +condurrete qui, ad un mio castello vicino, ove mi reco sovente; e voi, +signore, quando verrete a vederli, sarete sempre il benvenuto. Non +dimenticherò giammai quanto devo alla sventurata cugina del duca ed a +voi stesso. + +E Marco, dopo aver narrato alla duchessa la storia di Gabriella, era +partito più calmo ed incantato di donna Livia. + +Che buona dama è questa giovane! pensava; almeno Gabriella non salvò +la vita ad un'ingrata. Non capisco; pare che questa duchessa abbia in +passato amato anch'ella Federico di Chiarofonte, a quanto ieri ne +udii. + +Egli aveva narrato al conte di San Giorgio di quello abboccamento, +aggiungendo che la sera istessa si sarebbe imbarcato per Rimini. + +Federico disperato, furente, indignato voleva partire con lui. + +Aveva dapprima pensato al suicidio, e se ne era dissuaso soltanto +quando Dal Pozzo gli ebbe detto che con esso amareggerebbe ancora +l'esistenza di donna Livia, la quale avea già tanto sofferto per la +passione infelice, ch'egli le aveva ispirata. + +Il conte ed il messinese lo avevano condotto, trascinato quasi dal +procuratore, il quale, avendo già tutto concluso col duca, non aveva +che ad intendersi col giovane cavaliere dell'Isola. Questi lo incaricò +dell'azienda de' suoi vasti possedimenti e delle divisioni. + +L'ufficiale aveva persuaso Dal Pozzo a seguirlo almeno per qualche +tempo; contava vedere una volta il fratello, riabbracciare i figli di +Gabriella, salutare a Venezia la signora Lorini, quindi recarsi a +Milano, e chiedere d'essere inviato in Ispagna per sempre. + +Il nome di Chiarofonte, gli dicevano i suoi amici, non è il vostro; +quello di vostro padre, che ora avete assunto, quella donna non lo +portò; voi siete degno del nome degli Isola, e lo illustrerete sempre +più col vostro valore. + +--Se non altro, diceva Dal Pozzo, al conte che gli aveva dato tutti i +particolari, è liberato da sua moglie, sta meglio di prima; mi pare +debba della riconoscenza al duca, che non si accontentò di mezze +misure. + +Bello, giovane, valoroso, nobile, ricco come egli è finirà per darsi +pace. In Ispagna certo non gli mancheranno distrazioni. Io starò con +lui finchè sarà più calmo; chi sa, fors'anche per sempre!... Tanto qui +mi annojavo!... + +Il messinese però aveva perduto ogni fede nei bei sorrisi, benchè non +sapesse che donna Maria si fosse contaminata con Camilla. + +Si proponeva di essere molto diffidente, molto cauto; l'esempio di +Federico lo aveva istruito. + +................................................................. +................................................................. + +Il giorno stesso il conte di San Giorgio si recava dal duca, come +glielo aveva promesso. + +Fu ricevuto all'istante. + +Trovò don Francesco in piedi nel suo gabinetto. + +Entrambi si guardarono perplessi. Forse pensavano al giorno, in cui si +erano divisi in quel gabinetto medesimo. + +Il duca ruppe primo il silenzio. + +--Ebbene, cavaliere, chiese al cugino con un sorriso alquanto ironico, +come sta il Gran Maestro? + +--Vi comprendo, duca, rispose il povero conte sorridendo anch'egli, ma +io non vi ho mentito; a Malta vi fui, e finchè vi rimasi, serbai il +silenzio promessovi. + +--Belle promesse, fatte con animo d'ingannare! + +--Duca, voi mi offendete: se assecondai donna Livia fu perchè vostro +padre mi aveva.... + +--Bene, bene, interruppe don Francesco, non parliamone più. + +--Infatti sarà meglio. + +--Sedete, conte. + +--Volentieri. + +Entrambi sedettero. + +--E così, chiese don Francesco, che novità abbiamo? + +--Il cavaliere dell'Isola parte stassera con Dal Pozzo; conta recarsi +fra qualche mese in Ispagna per sempre. + +Il duca respirò. + +--S'imbarcheranno sulla nave di quel veneziano, che mi narrò essere +stato incaricato dalla duchessa di condurle i figli della sventurata, +che la salvò. + +Il duca esitò un poco, indi: + +--A proposito della duchessa, conte, alcuni trovano la vostra +devozione per lei un po' eccessiva. + +--Comprendo, rispose il cavaliere di Malta alquanto imbarazzato, che +vi furono fatte delle insinuazioni. + +--Ebbene sì, non nego; e prima di riprendere la stretta relazione, che +aveste sempre colla famiglia, troverete giusto che io desideri qualche +spiegazione. + +Queste parole furono pronunciate senza sdegno; ciò fece pensare al +conte che donna Livia aveva già ottenuto dal duca la pace: e benchè un +po' turbato, rispose con molta calma. + +--Mi spiego le vostre parole colle scene sconvenienti provocate da +donna Maria, e vi rispondo senza esitare. Io posso ammirare la +duchessa come una donna superiore, ma nulla ho a rimproverarmi nè +verso lei, nè verso voi; sicchè non riconosco ad alcuno, nemmeno a +voi, duca, il diritto di discendere nel mio cuore e di discuterne i +sentimenti. Posso riguardare la vostra felicità come sovrumana, ma non +mai osare d'attentarvi nemmeno in pensiero. Donna Livia per me è +sacra. + +Don Francesco ascoltava attentamente e non lo interrompeva. + +Il conte proseguì con maggior dolcezza: + +--Duca, come amico, come parente, io vi dico che, se dopo le tante +prove che aveste dalla duchessa in questi giorni, dubitaste di lei +anche un solo istante, fareste grave oltraggio a lei non soltanto, ma +a voi stesso.... Rendetela felice, fatele dimenticare i tanti pencoli +corsi, le emozioni penose dì questi giorni ed io sarò contento. + +Vi era tanta dignità ed insieme tanta tristezza affettuosa +nell'accento del conte che don Francesco, benchè tutt'altro che uomo +facile a commuoversi, sentì quasi della compassione per lui; +d'altronde aveva promesso a donna Livia di pacificarsi col cugino e +gli stese la mano dicendogli: + +--Sì, sì, avete ragione. + +La pace era fatta. Donna Livia sola aveva potuto ottenerla. + +--E vi divertiste, cavaliere, nel vostro viaggio? domandò dopo un +momento il duca sorridendo. + +--Sì, rispose pure sorridendo il conte; a Venezia vidi delle +bellissime feste pel re di Francia, feste, di cui qui in Sicilia non +si ha alcuna idea. + +Ed intanto pensava alle tanto noje subite ed a certe scene, di cui il +duca avrebbe riso se fosse stato presente. + +--Ne ho piacere, rispose don Francesco. E tra sè: «Guardate come fanno +bene i viaggi; ecco l'austero conte divenuto quasi spiritoso. + +--Mi duole, continuò poi, la morte di quella nostra disgraziata +cugina; donna Livia se ne rammarica molto. + +--Comprendo, ma ditele per tranquillarla che quella infelice era molto +sofferente, che poco certo le rimaneva di vita. + +--Glielo direte voi stesso. + +--Io? chiese il conte con una certa indifferenza. + +--Sì, voi, cavaliere; ella desidererà aver qualche particolare sulla +missione affidatavi; recatevi da lei domani. + +Il duca desiderava dare una prova di fiducia a donna Livia, la quale, +lo comprendeva benissimo, aveva pel conte null'altro che +dell'amicizia. Federico lo aveva guarito della gelosia e gli aveva +dato ben altro a pensare; ei dicevasi che, se donna Livia aveva saputo +sacrificare il suo amore per quel giovane, adorato un giorno, per quel +bel cavaliere, che le aveva salvato la vita, egli non doveva temere +più di alcuno. + +Il conte era un po' sorpreso dell'offerta fattagli, ma rispose colla +più completa calma. + +--Accetto con piacere; così mi congederò da lei. + +--Partite ancora? + +--Vado a Malta.... E donna Maria? mi è stato detto sia partita per la +campagna. + +--Non vi fu detto che era partita meco? + +--No, ma l'ho pensato. + +--Vi dirò dove si trova; l'ho inviata al mio castello solitario di +C....; è ben custodita. Capite che non posso lasciar libera una +creatura tanto pericolosa. I parenti di suo marito la credono in +campagna; non se ne danno alcun pensiero, perchè parmi che in sì poco +tempo avesse trovato il modo di farsi voler male anche da loro.... +Sapete che l'offendere tutti fu sempre suo costume. + +--Non so disapprovarvi; però, se si potesse col tempo sperare in un +sincero ravvedimento..... Chi sa che ella sia stata anche un po' +trascinata dall'altra!... + +--Non credo; è perversa per natura, lo sapete. Anche donna Livia tenta +persuadermi di ciò che voi dite, ma io vi penserò ben bene... + +--Mi duole che la venuta dei figli del nostro sventurato zio abbia +dato luogo a sì tristi scene. + +--Oh bene, cercheremo dimenticarle! La povera Gabriella si crede da +tutti morta per una violenta convulsione; l'altra nessuno sapeva +ancora chi fosse, e non si conoscono le sue colpe; il disonore di +donna Maria non è palese.... ed il duello col principe è un duello +come tutti gli altri. + +--Avete ragione. + +Dopo qualche altra parola il conte si alzò; salutò il cugino e partì. + +Quel colloquio era stato breve, ma il più amichevole di quanti +avessero avuto mai in passato. + + + + +XVIII. + + +Il giorno dopo fu dalla duchessa che il cavaliere di Malta venne +introdotto. + +Ella l'attendeva; lo ricevette in una sala del suo appartamento. + +Il conte provò una viva emozione nel rivederla. + +--Oh donna Livia, le disse, finalmente! + +Ella sorrise. + +-~ Sì finalmente, rispose. Ah! che non avremmo mai potuto prevedere +quanto è avvenuto! + +E lo fece sedere. + +--Dov'è il duca? domandò il conte. + +--È partito in carrozza. + +--Sono stato ieri da lui. + +--Lo so, e godo nel vedervi pacificati una volta. + +--Non vi voleva che voi, donna Livia, per compiere tale miracolo. + +--Gli avvenimenti terribili di questi giorni vi contribuirono assai +più. + +--Non lo credo, duchessa. + +--Ah! conte, che avrete voi pensato di me? Dal vostro biglietto +compresi.... + +E si arrestò un poco; indi: + +--Compresi che tutto sapevate. + +--Donna Livia, io non sono meno franco di voi. Sì, seppi ogni cosa. + +--Donna Maria certamente vi aveva informato? + +--Sin dal primo giorno. Ah! donna Livia, potete immaginare quanto +abbia tremato per voi! + +--Il cielo permise che escissi illesa da tanti pericoli! + +--Fu un vero miracolo. + +--Però anche il duca vi contribuì.... Egli, la cui durezza mi fece +tante volte orrore, il cui sentire differiva tanto dal mio, mi +credette quando tutto mi accusava; mi difese. + +--Lo so, e questo mi riconciliò con lui. + +--E voi, conte, dubitaste di me? + +--No; io non dubitai, donna Livia; avrei prima dubitato di Dio.... +Però rimasi un istante, il confesso, stordito, confuso da quelle +improvvise rivelazioni ed alle insinuazioni infernali di quelle +femmine perverse. Ma fu un istante. Avrei dovuto tacervi questo, +ma so che la franchezza non vi offende. + +--No, conte. + +--Ed ora siete tranquilla? + +--Sì e spero esserlo sempre. Solo mi duole la morte della sventurata +Gabriella. Sentii però che ella era molto sofferente, che poco forse +le rimaneva di vita, e ciò contribuì a calmarmi; altrimenti la sua +triste fine sarebbe stata troppo dolorosa per me. + +--Era una infelice, signora; quel veneziano deve avervi narrata la sua +storia. + +--Sì.... e suo fratello? + +--È partito stanotte con Dal Pozzo. Conta, dopo aver salutato il +fratello e gli amici, recarsi in Ispagna per sempre. Dal Pozzo si +propone vivere con lui come in passato, e spera che la sua amicizia, +qualche distrazione, una vita nuova potranno ricondurre la pace nel +suo spirito. + +Il conte aveva detto tutto questo senza alzare gli occhi su donna +Livia. + +Povero Federico! pensava ella intanto; indi: + +--Voi conoscete dunque Dal Pozzo? + +--Sì, e da qualche giorno alloggiava in casa mia. + +--E vi narrò egli?... chiese ella un po' esitante. + +--In qual modo conosceste Federico, in qual modo sposaste il duca? +Sì.... Egli vi fu quasi forzato. Lo trovai la sera stessa del nostro +arrivo a Catania; veniva a cercare del suo amico, che un servo gli +aveva narrato d'aver veduto risuscitato in Messina. Il povero Dal +Pozzo, ignorando tutto, udendo che Chiarofonte era partito per +Catania, temette qualche pazzia e corse qui. Mi trovò che escivo dal +palazzo del principe, ove avevo appena letto la lettera del duca a +donna Maria. Mi domandò di Federico con parole confuse; compresi +tutto, lo rassicurai e lo condussi meco. Desideravo, lo confesso, +avere qualche schiarimento. Ero sì sorpreso.... attonito.... egli mi +soddisfece dopo che gli ebbi narrato come Federico fosse figlio del +cavaliere dell'Isola.... Ah duchessa, voi foste dunque infelice?... + +--Sì, conte. + +--Avete voi dispiacere che Dal Pozzo mi abbia narrato quanto di voi +sapeva? + +--No, ed anzi per darvi una prova della mia fiducia, vi narrerò in +qual modo passarono i primi tempi del mio matrimonio.... + +--Ah donna Livia, tale confidenza! + +--Ve la faccio senza difficoltà alcuna.--Ed era vero. L'intuizione +della duchessa le faceva scorgere nel conte un amico, al quale poteva +dire senza pericolo anche i pensieri. + +--Sì, continuò poi. Io sposai don Francesco soltanto per obbedire a +mio padre moribondo, quasi forzatamente. Federico, che avevo amato +tanto, che a prezzo del suo sangue mi aveva salvata la vita, che mio +padre aveva quasi esortato a recarsi a Lepanto, ove io lo credeva +morto, era posto tra me e don Francesco. E ciò non bastava; il +carattere del duca, il suo proposito di volermi soggiogare facevano il +resto. Mi rammento queste parole, che egli mi disse quasi subito dopo +avermi sposata, vedendomi pensierosa e triste: Ciò che soffrii da +donna Livia del Faro nol soffrirò da mia moglie. La vostra tristezza +mi offende; vi amo molto, ma alfine son vostro marito e +comprendete..... Questo discorso non mi sorprese; io avevo già capito +che egli amava far paura! È la sua abitudine!... + +Il conte sorrise. + +--Ma ora il suo carattere non è più sì inflessibile, e spero poterlo +cangiare intieramente. E continuando: + +--Non crediate, gli risposi, che io sia disposta a soffrire rimproveri +od insulti. Di questo rammentatevi bene, don Francesco; io sono stata +franca con voi, non vi ho lusingato, non avete dunque il diritto di +offendervi della mia tristezza. Non attendetevi da me nè lagrime, nè +scene, che umilierebbero me più di quanto potrebbero annoiare voi.... +So quanto vi devo, e non vi mancherò.... Ma non potrete, già vel +dissi, imprigionare la mia volontà.--Ah! voi mi odiate, rispos'egli. +Volete vendicarvi di me, lo comprendo.--V'ingannate; io ho accettato +la mia sorte.--Troncai quindi quella spiegazione, che sembrò aver +fatto qualche effetto su don Francesco, il quale non toccò più +apertamente quell'argomento.--Due orizzonti mi si schiudevano innanzi: +o subire il mio destino come una vittima, o resistere e cercare, come +una specie di conforto, di volgere al bene il duca a poco a poco. + +Mi decisi per questo partito.--Se egli mi ama davvero, dissi, +riescirò.--Io tenni parola, cercai vincere il mio dolore. La calma, +che opposi sempre a' suoi sì facili trasporti, ottenne assai più di +un'aperta resistenza. Egli sembrava amarmi più di prima. Se io vi +dicessi che in seguito, comprendendo questo, non provassi mai un +sentimento d'affezione per don Francesco, mentirei. L'amarezza, che io +gli cagionavo, mi commoveva talvolta; talvolta il mio cuore +rimproverava la mia ragione di troppa crudeltà. Ma riconoscevo in lui +una di quelle tempre orgogliose e dure, colle quali guai se troppo si +cede! Poi un suo sentimento, che urtasse i miei, che li ferisse, mi +faceva felicitare della mia fermezza. Confesso che la rimembranza +dell'amore infelice, che serbavo in fondo al cuore, aiutava la ragione +in me. Pure talvolta io fui per stendere la mano a don Francesco, e +per dirgli:--Tutto è dimenticato; ma no; non era tempo ancora. +D'altronde la tomba di Federico era sempre dinanzi a me. Così ho +potuto offrire a mio marito la mia riconciliazione, l'oblio del +passato in un istante supremo. Egli aveva consentito a cedermi, a non +provocar Federico, quel Chiarofonte ch'egli aveva odiato tanto, perchè +io gli avevo detto essere disposta a morire pria che vedere tale +duello. Voi conoscete il duca; comprendete che tale promessa fu per +lui un gran sacrifizio.... + +--È vero! + +--Le scene terribili di questi giorni, o piuttosto i pericoli che io +corsi lo impressionarono vivamente. Egli è cangiato, il ripeto! Pensò +egli stesso ai figli della sua sventurata cugina, ciò che in passato +non avrebbe fatto certamente. Ed il vedere che egli stesso vi esortò a +venire da me mi è prova che di me più non diffida. Ora dunque mi tengo +certa del mio ascendente sopra di lui; farò di non perderlo.... Cogli +uomini come il duca occorrono molte precauzioni; saper indovinare +quando una cosa, una parola può far buona impressione o cattiva.... +insomma.... + +Ed ella sorrise. + +Dopo quanto aveva detto, il conte avrebbe potuto risponderle:--Mi +rimetto in voi, signora; ma ei nol fece. + +Ella proseguì. + +--Lasciandovi leggere nel mio cuore io faccio per voi, caro conte, ciò +che non feci mai per alcuno; ricompenso nel modo migliore, credetelo, +la vostra amicizia così devota. + +--Io vi sono riconoscente di tanta fiducia, signora. + +--Poi, continuò donna Livia, lo faccio anche perchè voi, vedendomi sì +vecchia d'impressioni, sì riflessiva, vi persuadiate che io non sono +una donna da amare. + +--Donna Livia, se voi volete persuadermi di questo vi avverto che +sprecate il tempo. Del resto il mio amore non fa male ad alcuno. +Lasciatemelo, duchessa, esso non può offendervi. + +Egli era assai triste nel terminare queste parole. + +--Spero egualmente convincervi di quanto vi dico. Guardiamo, +cavaliere, le passioni da una regione più alta di esse. Pensiamo a +quali mali esse possono trascinare. + +Credete voi che se il cavaliere dell'Isola avesse potuto immaginare le +angosce, che lo attendevano, i lacci, in cui sarebbero caduti i suoi +figli, le scene orribili di questi giorni, credete voi non si sarebbe +arrestato inorridito sull'orlo del precipizio, in cui è caduto; che +non si sarebbe ucciso di sua mano prima di sposare quella donna, per +la quale fu scacciato? + +--Non so che dire, donna Livia, voi avete ragione. + +--Vedete dunque, continuò la duchessa con una certa filosofia, che +sarebbe meglio cangiare i vostri sentimenti per me; riguardarmi come +un'amica, una sorella, non pensare nemmeno che mi avete amata altra +volta. + +--Vi giuro che farò ogni sforzo, ma temo non essere sì coraggioso. + +--Il sarete voi meno di me? Perchè io stessa, che parlo così, credetti +pochi giorni fa morir dal dolore nel riconoscere i caratteri di +Federico, nel saperlo in vita.... E quando il rividi un istante per +persuaderlo ad evitare il duca!... allora.... sì, cavaliere, una +scintilla di quel mio grande, di quel mio solo amore riaccesa nel mio +cuore, sarebbe bastata ad incenerirlo, ma io la soffocai; chè sarei +morta prima di mancare a me medesima.... + +Si arrestò un istante vivamente commossa; indi con maggior calma: + +--Vedete dunque che io parlo in conoscenza di causa: convincetevi voi +pure delle verità che vi ho dette, e potrete senza rimorso continuare +a venire in casa del duca.... Io vi riguardo come un fratello.... +farete quanto vi chiedo?... + +--Sì, donna Livia. + +Ella gli stese la mano, ch'ei baciò rispettosamente. + +--Ah! continuò la duchessa, sarei lieta se la rimembranza di questi +giorni orribili non vi si opponesse. Il duca fece più di quanto io +avrei voluto.... Tinse la sua spada nel sangue del principe, lo +uccise.... senza di ciò forse donna Maria non avrebbe ricorso ad una +atroce vendetta. + +--Sentite, in questo non so dar torto al duca.... Volevate ch'ei si +lasciasse offendere impunemente e sopportasse d'essere così vilmente +giuocato?... Avreste voi perdonato a quelle donne, che vi tendevano si +perfidi lacci.... che vi volevano disonorata ed estinta? + +--Se io vi dicessi, conto, che non provai sdegno contro chi mi odiava +senza ragione non me lo credereste. + +--Io tutto crederei, signora. + +--Fareste male, poichè vivamente m'indignai, ed il desiderio della +vendetta lo provai anch'io, ma per poco.... Ed ora penso con dolore a +donna Maria, che il duca non vuol lasciare assolutamente in libertà e +che, per non aver saputo vincere istinti malvagi, perdette sì bella e +giovane uno splendido avvenire.... Che sarà di lei?... + +--Io pure me lo chiedo con qualche compassione; ma l'idea, ch'ella +potrebbe nuocervi ancora la vince.... Ella fu sempre perversa, finta, +vendicativa al maggior segno sin da bambina, me lo rammento. + +--Per ora, riprese donna Livia, il duca non vuole sentirne parlare; +sale in furore al solo udirne pronunciare il nome.... + +Però chi sa! fra qualche tempo, se si potesse inviarla in luoghi +lontani.... + +Io spero che, per proprio interesse almeno, ella si ravvederà; poco a +poco mi lusingo persuader don Francesco.... Agiremo con ogni +precauzione, faremo in modo che ella non possa nuocerci mai.... +D'altronde la solitudine attuale, le amare riflessioni, il rossore la +consiglieranno ad essere cauta, se non possono cangiarle il cuore. + +--Speriamo.... E donna Rosalia? soffrì ella molto all'epoca di quello +sciagurato matrimonio? + +--Moltissimo. + +--Andrò a vederla prima di recarmi a Malta, le narrerò tutto. + +--Ah! ella fu vendicata terribilmente. Ditele, conte, che fra qualche +giorno andremo noi pure a vederla. Lasceremo quindi Catania per lungo +tempo, onde più facilmente vincere il ricordo di tante scene +penose.... Conte, ora devo pregarvi a perdonare i dispiaceri, le tante +noje che vi ho cagionate colla missione affidatavi. + +--Che dite, donna Livia?... + +Ed il conte, come per distrarre la duchessa, per calmare l'emozione +d'entrambi, narrò in succinto il suo viaggio, ed in qual modo aveva +trovato i figli del cavaliere dell'Isola in Gabriella ed in Federico +di Chiarofonte. + +Quando ebbe finita la sua narrazione il cavaliere di Malta si alzò, +salutò commosso donna Livia, che gli disse stringendogli +amichevolmente la mano: + +--Chi avrebbe immaginato tutto questo, quando io distrussi la +pergamena?... + + +FINE DELLA PARTE TERZA ED ULTIMA. + + + + + +End of Project Gutenberg's La pergamena distrutta, by Virginia Mulazzi + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK LA PERGAMENA DISTRUTTA *** + +***** This file should be named 17850-8.txt or 17850-8.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/1/7/8/5/17850/ + +Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the +Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net +(This file was produced from images generously made +available by Biblioteca Nazionale Braidense - Milano at +http://www.braidense.it/dire.html) + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. 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