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| author | Roger Frank <rfrank@pglaf.org> | 2025-10-15 04:51:59 -0700 |
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You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: L'aeroplano del papa + Romanzo profetico in versi liberi + +Author: Filippo Tommaso Marinetti + +Release Date: February 23, 2006 [EBook #17838] + +Language: Italian + +Character set encoding: ISO-8859-1 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK L'AEROPLANO DEL PAPA *** + + + + +Produced by carlo traverso and the Online Distributed +Proofreading Team at http://www.pgdp.net + + + + + + +F. T. MARINETTI + +FUTURISTA + +L'Aeroplano +del Papa + + +Romanzo profetico +in versi liberi + + +Pubblicato in francese +2 anni fa, a Parigi. + +Tradotto (scopo propaganda) oggi 1914 + +EDIZIONI FUTURISTE DI "POESIA" + +CORSO VENEZIA, 61--MILANO + +1914 + + + + + +PROPRIETÀ LETTERARIA + +Stab. Tip. TAVEGGIA * Milano * Via Ospedale, 3 + + + + + + + MOVIMENTO FUTURISTA + + Diretto da F. T. MARINETTI + + + POESIA + + PAROLIBERI: Marinetti * Paolo Buzzi * Corrado Govoni + Luciano Folgore * Mario Bétuda * Auro D'Alba + Armando Mazza * Dinamo Correnti * Cangiullo * Boccioni + G. Jannelli * Bruno Corra * Settimelli * Balla + Oscar Mara * Armando Cavalli * Luciano Nicastro * Acciaio + Depero * Radiante * Guizzidoro * Presenzini + Mattoli * Vann'Antò * Mario Carli * Duillo Remondino + Pasqualino 13 anni * Trilluci + + POLITICA + + Marinetti * Boccioni * Russolo * Cangiullo + Tavolato * Jannelli + + PITTURA + + Boccioni * Russolo * Balla * Severini * Sironi + + MUSICA SCULTURA + + Ballila Pratella Boccioni * Balla * Depero + + ARTE DEI RUMORI + + Luigi Russolo + + + + INTONARUMORI + + Luigi Russolo * Ugo Piatti + + ARCHITETTURA + + Antonio Sant'Ella + + MISURAZIONE + + Bruno Corra * Emilio Settimelli * Remo Chiti + + TEATRO SINTETICO + + Marinetti * Settimelli * Bruno Corra * Ballila Pratella + Paolo Buzzi * Cangiullo * Balla * Remo Chiti + Govoni * Boccioni * Folgore * Mario Carli * G. Jannelli + Armando Cavalli * Oscar Mara * Trilluci * Nannetti + + DIFESA--RÉCLAME + PROPAGANDA + (PUGNI--MEGAFONO--LANCIO MANIFESTI) + + Marinetti * Cangiullo * A. Mazza + Russolo * Balla * Boccioni * Sironi * Jannelli * Settimelli + Bruno Corra * Remo Chiti * Mario Carli * Oscar Mara + + + DIREZIONE DEL MOVIMENTO FUTURISTA: + Corso Venezia, 61--MILANO + + + + +Opere di F. T. Marinetti + + +__La Conquête des Étoiles__, poème épique, 3^e édition, Éditions de +la «Plume», Paris 3 fr, 50 + +__Destruction__, poèmes. Léon Vanier, éditeur, Paris 3 fr, 50 + +__La Momie sanglante__, poème dramatique. Edizioni del «Verde +e Azzurro», Milano 2 fr. 50 + +__D'Annunzio intime__, 4^e édition. Edizioni del «Verde e Azzurro», +Milano 2, fr. 50 + +__Le Roi Bombance__, tragédie satirique, 3^e édition. Éditions du +«Mercure de France», Paris 3 fr. 50 + +__La Ville Charnelle__, 4^e édition. E. Sansot et C., éditeurs, +Paris 3 fr. 50 + +__Les Dieux s'en vont, d'Annunzio reste__, 11^e édition. E. +Sansot et C., éditeurs, Paris 3 fr. 50 + +__La Conquête des Étoiles__, 4^e édition, suivie des jugements +de la presse internationale. E. Sansot et C., éditeurs, Paris 3 fr. 50 + +__Poupées électriques__, drame en trois actes en prose, avec une +préface sur le futurisme. E. Sansot et C., éditeurs, Paris 3 fr. 50 + +__Enquête Internationale sur le vers libre__, précédée du +premier Manifeste futuriste, 8^e mille. Éditions de «Poesia» 3 fr. 50 + +__Mafarka le Futuriste__, roman africain (21^e mille). E. Sansot +et C., éditeurs, Paris 3 fr. 50 + +__Mafarka il Futurista__, romanzo, tradotto da Decio Cinti (Processato +e condannato. Due mesi e mezzo di prigione all'autore). +Edizioni Futuriste di «Poesia» _Sequestrato_ + +__Distruzione__, poema, tradotto in versi liberi, col _Primo processo +di «Mafarka il Futurista»_ (Edizioni di «Poesia») _Esaurito_ + +__Re Baldoria__, traduzione del _Roi Bombance_. Editori Fratelli +Treves, Milano. L. 3,50 + +__Le Futurisme__. Théories et Mouvement. 12^e mille. E. Sansot +et C., editeurs, Paris 3 fr. 50 + +__La Battaglia di Tripoli__, récit futuriste de la journée _du +26 Ottobre 1911_. Edizioni futuriste di «Poesia» 1 fr. 50 + +__Le Monoplan du Pape__, roman prophétique en vers libres. +E. Sansot et C., éditeurs, Paris 3 fr. 50 + +__Zang-tumb-tumb__. (Assedio di Adrianopoli), parole in libertà. +Edizioni Futuriste di «Poesia» L. 3,-- + +__Guerra, sola igiene del Mondo__. Edizioni Futuriste di +«Poesia» L. 2,-- + +__L'Aeroplano del Papa__, romanzo profetico in versi liberi, +traduzione del _Monoplan du Pape_. Edizioni Futuriste di +«Poesia» L. 3,50 + +__El futurismo__, traducción de German Gomez de la Mata y N. +Hernandez Luquero. F. Sempere y C., editores, Valencia 4 _reales_ + +__Futurisme__, traduction russe. Editions de «Prométhée» +Saint-Pétersbourg 1_r_. 25_k_. + + + + + +L'Aeroplano del Papa + + + + + + 1. + + VOLANDO SULLA SICILIA + NUOVO CUORE D'ITALIA. + + + Orrore del tetro cubo della mia camera + da sei lati chiusa come una bara! + Orrore della Terra, vischio sinistro alle mie zampe d'uccello! + Oh! salire! Salire.... fuggire in alto e lontano! + + + Dalla breccia della parete, scoppiata subitamente, + il mio gran monoplano dalle aperte ali bianche + fiuta l'azzurro del cielo.... + Davanti a me, l'acciaio con sfolgorante fragore + dilacera la luce, e la febbre + cerebrale della mia elica + espande nell'aria il suo rombo. + Sulle mie ruote ragionanti io tutto vibro danzando, + e mi schiaffeggia il folle vento dell'estro! + I meccanici intanto, nel buio + logico della mia camera, + per la coda trattengono elasticamente + la mia ansia di volo, + come si tiene a guinzaglio un cervo volante.... + Via! Lasciatemi! Parto! + + + E alfine--oh! gioia possente!--io mi sento + quello che sono veramente: + un grande albero insorto che si sradica + con uno scatto di volontà e si slancia + via sul suo aperto fogliame stormente, + scagliando contro il vento + la turbinante matassa delle sue folte radici! + + + Sento il mio petto aprirsi come un gran buco + ove tutto l'azzurro del cielo deliziosamente s'ingolfi, + liscio, fresco e torrenziale! + Sono una finestra aperta innamorata del Sole, + che verso il Sole s'invola! + Chi ancora potrà rattenere + le finestre affamate di nuvole + e i balconi briachi dì luce. + che stasera si strappano dai vecchi muri delle case + per balzar su nello spazio? + Ho alfine riacquistato il mio massiccio coraggio + dacchè i miei piedi vegetali, + non pompano più dalla terra prudente + l'avaro succo della paura! + In alto! Nel cielo più alto! Ecco m'appoggio + sulle elastiche leggi dell'aria.... + Ah! ah! son già sospeso a picco sulla città + e sul casalingo disordine + dei suoi palazzi disposti come utile mobilia.... + Ora dondolo appena, come una lampada accesa + sulla piazza centrale, tavola apparecchiata + dai numerosi piatti fumanti che si muovon da soli, + fra uno scintillìo dì bicchieri + sfilanti elettricamente! + + + L'ultimo proiettile del sole al tramonto + colpisce me, uccello coperto dì sangue, + ma che non cade.... ed io salto + da ramo a ramo + sull'enorme foresta illusoria dei fumi + che salgono dalle officine.... + + + Più in alto! Più lontano! Volo fuor dalle mura! + Ed ecco una gazzarra di croci ammutinate, + là, tra le file arcigne dei cipressi gendarmi.... + I giardinetti sepolcrali hanno grida + rosse e verdi, ed i candidi marmi + sembrano mille fazzoletti agitati! + Seguirmi a volo vorrebbero i morti stasera.... + Stasera i morti son ebbri, son gai.... + Come voi, morti, ero morto, ed eccomi risuscitato! + + + Il cielo è tutto appestato + dall'olio di ricino del mio motore! + Ne ho sulla bocca, sul naso, sugli occhi.... Una doccia!i + Stomaco mio volante, non fare lo schizzinoso! + Bisogna pure che paghi il tuo viaggio + con un poco di nausea! + E vomita, vomita pure, stomaco mio, sulla terra! + È l'ultima zavorra che getterò per salire + e per giocar leggermente a saltamontone + sulle schiene villose dello montagne!... + Campagne geometriche! Quadrati innumerevoli + di campi arati, di vigne e di prati! + Son tombe di giganti? + Intorno a ognuna il sole accende lentamente + quattro file di verdi candelabri.... + + + Destatevi, tranquille fattorie! + Aprite, aprite le ali rosse dei vostri tetti, + per volare con me verso il tuo battito forte, o Sicilia, + nuovo cuore d'Italia, balzato fuori dal suo petto + nello slancio delle conquiste!... + + + Alfine, alfine m'è dato d'entrare + nel rosso del tramonto, come un conquistatore, + su fra le rampicanti architetture + della città futura, tutta d'orgoglio e metallo, + che le sottili e precise matite delle nuvole + minuziosamente disegnarono + nel mio sognante cervello di adolescente!... + E alfine faccio scalo nei golfi di porpora + d' un continente aereo.... + + + + Un vasto odore salato?... Il mare! Il mare!... + Il mare: innumeri schiere + di donne turchine che si svestono!... + Vedo la schiuma delle loro gracili nudità intrecciate, + chine a bere l'ultima inebbriante sorsata di luce + nel tondo deserto del cielo! + E lasciatemi ridere di voi, + lenti velieri boccheggianti, + simili a insetti a zampe all'aria che non possono + nè mai potranno--lasciatemi ridere!-- + rimetter sul suolo le zampe! + + + Pretensiosi isolotti dalle pompose vestì di smeraldo, + voi non siete per me se non larghi fiori palustri, + piatti sull'acqua, corrosi da grasse mosche nerastre, + Già come un turbine vi sorpasso, + e con la mano accarezzo velocissimamente + il globo immenso dell'atmosfera, + enorme dorso del massacrante pericolo + che mi separa dal mare!... + Vedo e sento, giù in fondo, a picco sotto i miei piedi, + lo spaventevole urto possibile, + contro il petto del mare, più duro della pietra!... + Oh gioia! oh gioia!... Bisogna pure ch'io lasci + un istante le leve, per batter le mani alla Squadra! + Sono venti tartarughe favolose, immote sotto di me, + con gole di cannoni protese + fuori dai gusci metallici, + e tutt'intorno il guizzare delle torpediniere + e delle barche-rospi, che sgambettano + sui loro piccoli remi folleggianti!... + I marinai sulle tolde sono schiacciati e tondi; + i loro volti seguono i miei applausi + come talvolta seguono gli stridi turchini + degli uccelli migranti.... + Le larghe corazzate ora tacciono, + ma un giorno, ma presto, riparleranno terribili + con la loro esplodente eloquenza a ventaglio + sullo smalto spazzato del nostro lago Adriatico!... + + + Ah! ah! cupo vento africano, + vento balordo dalle lentezze ipocrite!... + stai forse spiando le mie distrazioni? + Io non mi curo di vincere la tua deriva insidiosa. + Voglio lasciarti fare, e approfittare di te! + M'involo fra le tue braccia filacciose e bagnate. + A mille metri sotto le mie ali + il mare s'annera di rabbia!... Ritorniamo alla terra! + + Ma ha dunque un odore, la terra?, + Non sento un fetore di tomba?... Che è mai?... + Mi chino sulla bussola fino a toccarla col naso, + e non leggo, e non so.... + + È Roma, è Roma, questo sepolcrale fetore!... + Roma, la mia capitale!... Roma, immensa topaia, + gran mucchio di cartacce, lugubremente colonizzato + da migliaia dì sorci, di tarli, di scarafaggi ufficiali! + Le cupole, gonfie pance di giganti, galleggiano + nei vapori violetti del crepuscolo, + qua e là forati da campanili d'oro, + pugnali dritti che vibrano ancora nelle loro ferite sonore... + + Mi seguono dei treni? Non è vero! + + Sono piuttosto veloci serpenti dai lucidi anelli, + sono serpenti che nuotano con lunghi balzi in cadenza + contro le enormi onde aggressive dei boschi, + e si tuffano nel flusso e riflusso dei monti.... + + I treni-serpenti sì fermano + di tanto in tanto ad annusare i villaggi, + livide carogne, e ne succhiano + con le loro rosse ventose + un brulichìo fosforeo d'insetti.... + + Ah! che io sia un fulminante veleno, + nel vostro agile ventre, o serpenti, + quando voi balzerete feroci alla frontiera! + + + Gloria a voi, treni-serpenti che approfittate dell'ombra + per impadronirvi di tutta la terra! + Invano, invano la luna vi accarezza, beffandovi + con le sue lunghe derisionì di luce! + Invano, invano la luna allunga il braccio lucente + del suo raggio più lascivo, per scoprire + la nudità dormente e sospirante dei fiumi! + Oh! luna triste, sonnolenta e passatista, + che vuoi mai ch'io mi faccia + di quelle meschine pozzanghere rimaste dal diluvio?! + Io ti cancello d'un tratto, accendendo + il mio bel riflettore dall'ampio raggio elettrico, + più nuovo, più bianco del tuo!... + S'abbandona il mio raggio sulle terrazze, + inonda i balconi in amore, + e fruga negli offerti lettucci delle vergini.... + Il raggio vagabondo del mio gran riflettore + incendia di battaglia e d'eroismo + i mormoranti ruscelli delle loro vene dormenti.... + Ma basta!... Ho di meglio da fare!... + Vento caparbio, lasciami! Giù le zampe!... + Ritorno al mare.... al mare!... + + + Il mare e il suo gran popolo prigioniero + che urla tra mura di ferro!... + Vedo i fari, le sue sentinelle, + ritti e più terribili perché tacciono, + violenti e immensi nella tenebra immensa. + Alcuni spingono ovunque + sguardi di cacciatori affaccendati, + altri chinano sui flutti le loro aste d'oro, + pescatori dalle lenze luminose.... + O fari, o poveri pescatori disillusi! + che mai volete da questo mare vuotato? + Alzate la testa, e guardate: + tutti i pesci d'oro grasso che cercate + guizzano lassù nel cielo!... + A me piace intanto volare cosi, + come una greve farfalla, + acciecando con gesti e con grida + la dolorosa pupilla di un faro pescatore, + senza bruciarmivi le ali!... + + + Attenti ai ciottoli, voi, bastimenti assonnati + che rotolate pei colli e le valli del mare + sulle vivide zampe dei cento riflessi + delle vostre rosse troniere! + Pietà dei vostri fanali impalati sugli alberi, + pietà del loro sguardo + sofferente, estenuato, che sospira + verso l'acqua melmosa e cortese dei porti.... + Pietà di voi, sballottati così + dal mare o dal vento che fa turbinare + sulle vostre vele piangenti + le vôlte agitate della sua bocca slabbrata! + + + Ecco laggiù dei bastimenti in fuga.... + Sembrano officine volanti, fumanti, + con le vetriere in fiamme, officine + subitamente sradicate intere + dalla forza violenta d'un ciclone... + Filano via sulla nerezza animata del mare. + E quella nave, là in fondo, sembra.... che sembra? + Ah! ecco! Un gran mulino per macinare le stelle! + Pompano il cielo i suoi alberi, e dalle rosse troniere + una farina siderale tutt'intorno si spande, + Ma io devo resistere ai colpi del vento contrario + che vorrebbe arrestarmi, + e rullo, e beccheggio, in equilibrio sull'ali, + maneggiando il volante e i due timoni. + Con un colpo di pompa costringo + il mio motore saziato + a far le fusa melodicamente.... + E tu, mio buon carburatore, spalàncati + e gronda come una ferita d'eroe! + Ah! finalmente il mio cuore, il mio gran cuore futurista + ha vinto la sua aspra millenaria battaglia + contro le sbarre del torace! + M'è balzato fuori dal petto, il mio cuore, + ed è lui, ed è lui, che mi solleva e mi porta, + col suo turbine sanguinolento d'arterie, + elica spaventosa che gira vertiginosamente! + + + Son fuso col mio monoplano, + sono il trapano enorme, ronzante, + che fora la scorza pietrificata della notte, + Più forte! Più forte!... In tondo, bisogna scavare + o profondamente, in questa fibra nera + cementata dai secoli! + Dovrò forse ancora + per molto tempo sbattere le ali + come un avoltoio inchiodato sulla porta del cielo? + Questo punto resiste? Cerchiamo più in alto! Infrangiamola + triste vetrata dell'alba giallente!... + Elica! Elica forte del mio cuore monoplano! + Trivello formidabile, entusiasta e prepotente! + Non senti scricchiolare le esecrabili tenebre + sotto il tuo sforzo tagliente? + Già la scorza nerastra si fa diafana.... + Avanti! Più presto! Che rabbia! Resiste?... + Su! ancòra un grande sforzo! Ancòra! Ancòra! + Abbiamo vinto, ormai! Tutto sta per crollare! + Urrà! Un grande sfacelo dì porpora empie lo spazio + sull'arco illimitato dell'orizzonte, + e il sole, enorme frutto succoso, + balza subitamente con gioia radiosa + fuori dal guscio molliccio dell'ombra!... + + + Palermitani! Mi vedete venire? + Sono io! Sono io! Applauditemi! Sono dei vostri! + Sembra il mio monoplano + un gigantesco uomo bianco + ritto sul trampolino delle nuvole, + che aperte lo braccia, si chini + per tuffarsi repente nella vostra fremente + aurora siciliana! + + + In quella rada violacea bagnata di silenzio + un villaggio dormente + si tira ancora sugli occhi dei suoi vetri vermigli + il serico morbido azzurro lenzuolo delle onde, + E quell'altro villaggio, + come un pezzo di ferro arroventato dal sole fuma e stride + fra le cangianti tenaglie del mare. + + + Urrà! Urrà! le giovani campane di Palermo + mi hanno già scôrto e allegramente si slanciano + sulle loro infantili altalene, + dondolandosi forte avanti o indietro + per ventilare le loro ronzanti gonne di bronzo + e le loro gambe frenetiche, + ebbre d'un desiderio sfrenato dì libertà, + Eccomi! Eccomi qua, campane di Palermo! + Per godere dei vostri lunghi slanci sonori, + io tolgo l'accensione e filo verso di voi, + come un lungo canotto bianco + che sollevi la sua doppia fila di remi + nel giungere alla mèta dì una regata, + + + Tu m'appari da lungi, Palermo, + come un formidabile arsenale + difeso a destra e a sinistra dalle mura dei monti. + Quella tua lunga strada in pendìo che si tuffa nel mare + fa con la doppia linea delle sue bianche terrazze + un enorme cantiere, + su cui può scivolare la _dreadnought_ ideale + che sgombra l'orizzonte! + Giù nella strada profonda l'andirivieni febbrile + dei calefati, e su in alto il lacerarsi soave + delle brezze color di rosa! + + + O Siciliani! O voi, che fin dai tempi brumosi + notte e giorno lottate a corpo a corpo + coll'ira dei vulcani, + amo le vostro animo che fiammeggiano + come folli propaggini del fuoco centrale! + + Voi mi somigliate, Saraceni d'Italia + dal naso possente e ricurvo sulla preda afferrata + con forti denti futuristi! + Ho come voi le guancie bruciate dal simùn, + l'incedere elastico dei felini tra l'erbe, + e lo sguardo che batte e respinge nell'ombra + le schiene viscose, furtive, del poliziotto e dello scaccino! + Voi schiudete con gioia le trappole bieche + come noi le schiudiamo! + Rodano pure i sorci i nostri manoscritti, + poi che questo volante motore + scrive nel cielo più alto strofe d'oro e d'acciaio, + lucenti e definitive! + Ognuno dì voi sa fare un'altera giustizia + intorno al suo grande Io dominatore e indomabile. + E la pesante macchina sociale vi fa schifo, + vi fa pietà la triste meccanica delle leggi + col suo troppo esiguo rendimento dì giustizia! + Meccanica infantile, dalle ruote sommarie, + che bruscamente afferra un tremulo pezzente, + lo stritola, lo schiaccia, lo spreme stupidamente + e poi dalla finestra lo getta + come una buccia fradicia, + in nome d'un'invisibile maestà! + + + + + 2. + + I CONSIGLI DEL VULCANO. + + + Io vengo a te, Vulcano, e mi burlo + delle tue furibonde sghignazzate da ventriloquo. + Credimi: io non sono in tua balìa! + Vorresti, lo so, imprigionarmi + nelle tue reti di lava, + come fai con i giovani sognatori ambiziosi + quando affrontano sui tuoi fianchi + l'orribile tristezza dell'enorme tramonto + che si sganascia a ridere a crepapelle, talvolta, + in un gran terremoto! + lo non temo nè i simboli, nè le minacce dello spazio + che può a piacer suo seppellire le città + sotto mucchi di rame o di oro o di grumi di sangue! + + + Io sono il futurista possente e invincibile + tratto in alto da un cuore instancabile e folle. + È perciò che mi siedo alla tavola dell'Aurora, + per saziarmi alla sua mostra dì frutti multicolori. + Schiaccio i meriggi, fumanti piramidi di bombe, + scavalco i tramonti, eserciti sanguinanti in fuga, + e mi trascino dietro + i singhiozzanti crepuscoli nostalgici.. + + + Etna! chi mai potrà danzare meglio dì me; + e dondolarsi sulla tua bocca fiera + che mugghia a mille metri sotto i miei piedi?... + Ecco io scendo e m'immergo nel tuo fiato solfidrico + tra i globi colossali dei tuoi fumi rossigni, + e odo il pesante rimbombo echeggiante + del tuo stomaco vasto che frana + sordamente come una capitale sotterranea. + Invano, la rabbia carbonosa della terra + vorrebbe respingermi in cielo! + Io tengo ben strette fra le dita le leve, + mentre urlo: + + + __Io.__ + + O Vulcano! + smaschera la tua faccia dalle verruche di fosforo! + Metti in moto i tuoi muscoli boccali, + apri le tue labbra rocciose incrostate di graniti, + e gridami, gridami quale è il destino, + quali sono i doveri che s'impongono alla mia razza! + Ridesta la spaventevole risonanza + dei tuoi polmoni fuligginosi! + Io sono agile e forte, e so costringere i venti + a pigolare paurosamente sotto le mie ali, + come pulcini.... + Ammira, ammira le mie ali che sembrano immense, + annegate, laggiù, nelle spirali corrucciate dei vapori celesti. + + + Vedo il mio stabilizzatore, dietro di me lontanissimo, + e il mio timone, che s'insanguinano + alla conflagrazione riverberata delle tue viscere, + La mia tela vibra monotona come un tamburo + sotto la danza aerea dei rosei tizzoni... + Bucato infernale in cui tutto si decompone! + + + Come un fumatore sbuffa il fumo d'un sigaro, + così con un soffio rude tu allontani, o Vulcano, + il tuo bianco pennacchio imponente, + con disinvoltura. + Il mio orizzonte è sbarrato da1 tutte le parti + dalla contorsione enorme + delle tue mascelle scoppiate, goccianti di bragia! + + + Io sono in mezzo, nello squarcio sinistro + delle tue labbra più alte e più grosse + che le montagne.... + E scendo ancora, guardando intorno a me + le tue mostruose gengive rigonfie.... + Che è mai questa flora dì molli fumacchi + che tu vorresti masticare + come grossi baffi azzurri?... + Ecco: già il rauco imbuto della tua gola + m'appare come un teatro incendiato, + d'un'ampiezza incalcolabile, + dove furono invitati tutti i popoli della terra, + che possono a piacer loro sedervisi comodamente. + Tutte le gradinate + brulicano di folla festante. + Vi si accalcano gesticolando + più di un miliardo di fiamme + spettatrici entusiaste + che applaudono e gridano diversamente + un miliardo di spasimi erotici. + Sulla confusione rossastra spiccano a un tratto + con sparati violacei + delle esplosioni di gas + apoplettiche e panciute. + Più lontano, gialli vapori isterici + sotto i loro improvvisi cappelli verdi + scoccano raggi appassionati, + teneri, e subitamente beffardi. + + + Che è quella fiamma che si diverte e ride + tutta inguainata di velluto lillà + e che sa così bene lanciare parabolicamente + il suo cappello arancione, sôrto e svanito a un tratto, + verso lo spettacolo dogli spettacoli, che comincia? + Nella platea del teatro, che può misurare + più di venti chilometri di diametro, + si spiega largamente + un invitante mare di fuoco + qua o là increspato d'ombra e tinto frescamente + di corallo e dì guancie infantili, + con dei lunghi sussulti di grida bianche. + + È dunque lo schiacciante fragore d'un'incudìne, + che va alzando più e più la superficie irradiante + di questo mare di fuoco? + Fiumi, fiumane e ruscelli splendenti accorrono a gara, + traboccanti di verghe d'oro, + per nutrirlo colando dai crepacci eloquenti + che s'aprono qua e là, lungo le gradinate + fra l'ondeggiante mèsse + delle fiamme e dei gas spettatori. + Fra la corpulenza delle rocce congestionate, + fiamme e gas si dimenano in baldoria.... + Tutto quello strano pubblico cremisi + è trascinato confusamente dallo slancio veemente + dei gesti che applaudono, + verso la gola, verso il cuore, verso il centro + del cratere, imbuto e circo ardente. + + + E quel mare di fuoco s'immobilizza e s'impietra. + A mucchi di grumi e d'isolotti cuciti, fusi, + e per rapide alluvioni d'agate e di rubini, + forma un continente vermiglio, abbagliante.... + Tutt'intorno, sul mare di bragia + galleggia una flottiglia + spiegando le sue vele che riflettono. + tutti i brillanti colori della lava. + Il continente si lastrica a poco a poco di crisoliti, + ed ecco a un tratto spaccato il selciato + dalla meravigliante caduta di 3000 leoni, + che piombano dal cielo, cateratta d'odio, + cacciando fuori dalle loro nari d'officina + chiassose fontane di perle e dì mica. + Matassa furibonda, foresta di zampe e criniere incendiarie. + Una sola potrebbe carbonizzare 3 città, + dipingere a fresco il livido cielo del polo, + e scaldare le guancie delle stelle invernali. + + + Scossone viscerale della terra! + Tutte le melagrane d'Italia accumulate, + sanguinolenza d'un macello incendiato, + tromba girante di groppe + incastrate l'una nell'altra! + Piramide enorme d'urli neri, + percorsa dall'alto in basso da singhiozzi bambini + e barcollante nella ronda delle pallide paure! + È forse il nostro pianeta insanguinato, + da centomila battaglie, + che ruzzola lontano sotto il binocolo + d'un abitante di Marte?... + + + Eh! via! Queste apparenze o queste realtà + sono a portata di mano!... + Ho, per esempio, fra le dita + questo sole illusorio, scaglioso, capelluto, + formato di 3000 belve che si mordono... + Io ben potrei soppesarlo, mentre cala + nel cratere drammatico di questo vulcano... + + + Ora mi vedo annìmbato + d'una sontuosa polvere fosforea... + Ardo e mi fondo come un metallo, + in mezzo a incessanti combustioni d'idrogeno. + Ohe è mai questo formidabile schianto? + Certo sono lo ossa dei 3000 leoni, che scricchiolano + sfracellate sotto pezzi di monti!... + Si propaga intanto + la meticolosa carneficina delle belve. + Tutte le loro zanne d'avorio crescono, s'esagerano, + ricoprono d'un bianco graticcio + la poltiglia scarlatta e i suoi rantoli che schizzano orrore, + Son zanne immensificate, o sono invece + candidi fumi?... No! no.... + È avorio, veramente, poiché infatti + proboscidi d'elefanti ora partecipano alla rissa. + Degli elefanti vanno posando + qua e là le loro zampe, obelischi, + diguazzando nella salsa gialla di quel liquido zolfo + ed in quel tumulto rosso di grappoli d'uva + che frana agli angoli e sprizza altissimo + in corolle di vino, + per inaffiare gli spettatori.... + + + Sopra la vendemmia calpestata, + scivolano veloci in equilibrio su fili invisibili + i fumi variopinti, come clowns, + scaricando a destra o a sinistra le loro rivoltelle, + che esasperano l'inaudita follia + dei colori inviperiti!... + + + O Vulcano! il tuo spettacolo m'inebbria, + Scendo più basso per contemplarlo meglio.... + Ho alle reni la mia cintura di salvataggio. + e posso ben nuotare, se me ne prende vaghezza, + in questo tenero e fresco mare di fuoco. + Ohi mai, chi mai seppe dunque annientare con un soffio + i continenti di porpora + e i liquefatti grovigli di leoni? + + + Lentamente, fuori dalle palpitanti ferite delle onde, + emergono le chiglie mostruose di tre nere corazzate, + masticate o rimasticate, e respinte alla superficie + dall'insolenza delle profondità sottomarine. + Lentamente, a uno a uno i tre vascelli da guerra + ricominciano a vivere con lunghi brividi. + Riannodano le loro membra morte, + raddrizzano la loro alberatura e s'equilibrano, + mentre le caldaie che s'accendono + mettono in moto le larghe torri d'acciaio. + + + Il mal di mare afferra alle budella i cannoni + che sussultano con un continuo vomito di piombo. + Sono grugnì irti dì scintille, + che grugniscono sputando in bordate accanite + silicati, cristalli e blocchi vitrei + sugli scherzosi tuffi, e l'incrociarsi + delle torpediniere e dei pescicani. + + + Questi bizzarramente si mutano in isole fragili + intermittenti, rapide apparse e rapide scomparse, + che lottano contro le onde succhianti! + Frattanto una corazzata sì sventra e cola a picco + facendo scoppiare la santabarbara del suo cuore + che s'apre, mugghiante braciere, contro il cielo. + Già non è più che un inaffiatoio vagabondo + di liquido azzurro, ventaglio di frescura. + + + Io sono finalmente nel paradiso degli alberi violetti + che si lamentano sotto il peso + delle troppo larghe stelle in fiore + e di troppo grevi lampi, farfalle accanite + che suggono la luce. + Quel paradiso è allacciato da tutte le parti + da tonde cascate di smeraldi colanti. + È la tua anima, o Vulcano, che si slancia nel mezzo, + con un enorme getto d'argento vivo pulverulento + la cui forza verticale resiste + ai colpi raddoppiati della raffica? + + + O Vulcano, io odo da molto tempo + il rotolare continuo della tua voce turbolenta + che freme nel rauco camino della tua gola, + E tanto mi dimentico a contemplare + l'eruzione delle tue parole arroventate, + che non ho ancora sgrovigliata + la sfolgorante matassa del tuo pensiero! + + + Oh! la maestrìa e l'ispirazione + che il tuono scoppiante della tua voce palesa + sulle torride pareti del tuo studio d'artista! + Con questi massi di gesso fumante scolpisci + mostri simbolici e grandi bassorilievi + acciecanti di luce, che potrebbero spiegare + subitamente, quali comete, + un fogliame di raggi sull'insonnia dell'oceano!... + + + Odo finalmente una parola! Una formidabile parola + si gonfia e balza fuori dalla tua bocca, + in pieno cielo, alla cima d'un lungo tubo + di nerissimo fumo, + simile a quei molli globi di vetro in fusione + che i vetrai soffiano, gonfiando le gote, + tra la furia incandescente d'una vetreria! + + + __Il Vulcano.__ + + Io non ho mai dormito, Lavoro senza fine + per arricchire lo spazio d'effimeri capolavori! + Io veglio alla cottura delle rocce cesellate + e alla vitrificazione policroma delle sabbie, + così che fra le mie dita le argille + si trasformano in ideali porcellane rosate + che io frango coi miei buffetti di vapore! + + + Sono incessantemente commisto alle mie scorie. + La mia vita è la fusione perpetua dei miei frantumi. + Distruggo per creare ed ancora distruggo + per modellare statue tonanti + che subito spezzo con lo schifo e il terrore + di vederle durare! + + + Il sole d'oro pesante che le tenebre scatenano + ogni mattina, e che a stento s'innalza + sui monti di Calabria, + proietta invano il cono della mia ombra opprimente + fino al centro della Sicilia, + per seminare in giro spavento e prudenza. + Ognuno ha la speranza dì sapermi domato + come una grossa bestia morfinizzata. + Il mio vello d'ermellino e la mìa bianca criniera + sono pegni d'innocenza e di lenta agonìa. + + + Ho per complice lo stretto di Messina + che sonnecchia all'alba, allungato bianco e lìscio + come un gatto d'Àngora.... + Ho per complice lo stretto dì Messina, + col suo aspetto stanco dì materasso di seta + color turchese, + e con le dolci parole arabe ricamate + dalle scie delle nuvole e delle pigre vele, + tessute, suppongo, in silenzio, + con un filo d'argento sulla veste del mare. + Ho per complice la luna menzognera, + la più imbellettata delle cortigiane siderali, + che in nessun luogo mai è tanto carezzevole, + lusinghiera e persuasiva. + + + In nessun luogo mai la luna è così attenta + a sedurre i rossi e duri fanali dei piroscafi, + passanti burberi che se ne vanno + con un grosso sigaro tra i denti + cacciando fumo contro l'azzurro. + + + In nessun luogo mai la luna versa una così tenera + e molle cenere violetta, + per ammorbidire la lava ossificata + delle case nere aggrappate ai miei fianchi. + In nessun luogo mai la luna ha così commoventi + inondazioni d'estasi o di luce + sulle incisioni dei sentieri + fatte dal mio fuoco chirurgo. + + + Guai a coloro che seguono la luce belante + della luna e i lamentevoli clarini delle mandre, + e i flauti amari dei pastori, + che perdono vìa per l'azzurro i lunghissimi filamenti + dei loro suoni nostalgici! + Guai a coloro che rifiutarono + d'accordare il galoppo del loro sangue + al galoppo del mio, devastere. + + + Guaì a coloro che vogliono far metter radici + ai loro cuori, ai loro piedi, alle loro case, + con un'avara speranza d'eternità! + Non costruire, si deve, ma accamparsi. + Non ho io forse la forma d'una tenda + la cui cima troncata dà fiato alle mie collere? + Io amo solo gli astri, snelli equilibristi + che stanno ritti sulle sfere rotolanti + dei miei fumi giocolieri!... + + + __Io.__ + + Io so ballare come questi + e far bei giochi di destrezza nel cielo, + o coprire col mio canto il fragore echeggiante + dei tuoi uragani che si propagano + pei profondi sotterranei! + Inoltre, io discendo + per ascoltare i poliedri della tua voce. + Rallenta le scariche elettriche dei tuoi bronchi + che spostano, laggiù, le rocce sottostanti! + Imponi silenzio alle tue grotte loquaci + che tremano, commosse, interminabilmente! + Imbavaglia di spesse ceneri + gli echi basaltici che t'applaudiscono in coro! + + + Non so che farmi delle bombe vulcaniche + con cui punteggi il brontolìo del tuo discorso! + Che m'importa dei getti rutilanti + della tua saliva aggressiva? + I tuoi diluvi di fango. + hanno insozzate le mie ali bianche, + ma non m'arresto! Resisto + alle valanghe delle tue scorie, e scendo giù, + dorato, aureolato dalle tue pulverulenze + d'oro meravigliato. + + + __Il Vulcano.__ + + Io devasto in giro tutti i giardini + dei sentimenti in fiore + e le loro ombrie, chitarre e mandolini + che piangono fra le dita dei venti, + cantori di serenate. + Sconvolgo gli orti saggi + e le insalate ben pettinate, + ma giro intorno delicatamente + alle foreste dai grossi tronchi temeraî + i cui rami muscolosi hanno orrore + della terra, e tendono pugni carbonizzati + contro gli astri, passeri esili e pigolanti + che vorrebbero posarvisi!... + + + Guai a coloro che s'addormentano, + adorando la traccia degli avi, + sotto i calmi fogliami della Pace! + Io nulla rispetto: nè le rovine + della pietra, nè quelle della carne. + Il mio soffio caccia a caso, a palate, + i vinti e i vili nelle loro tombe, + soli solchi scavati dai loro piedi, + zappe metodiche! + Guerra o rivolta. Scegliete! + Sono le grandi feste del fuoco, + di cui s'onora il mondo! + Quale uccello presuntuoso è questo, + o quale scialuppa aerea, + che rèmiga al disopra della mia testa? + Certo sei un mio figlio degenere, + o italiano, o grumo raffreddato + delle Lave millenarie! + + + Ah! che io possa finalmente contemplare + te ed i tuoi fratelli, ritti sulla tolda veloce + delle torpediniere notturne, + fra l'odio atroce delle burrasche, + alla mercè delle raffiche d'un ciclone, + e pure in atto di spiare i massi d'ebano, + più neri della notte, + che le squadre nemiche ammucchieranno nel buio! + Che io possa vedervi trasformati a un tratto in brulotti, + isolotti o vascelli, + eruzione continua d'eroismo + contro le nubi!... + + + Io succhierò le pietre e la terra + sotto i piedi degl'Italiani, + piantatori di quercie e di palazzi.... + e voi dovrete superare il mio furore, o perire! + Infrangerò i vostri nidi, ingenui uccelli d'Italia, + perchè impariate a volare sulla vita! + Con le balzanti matite delle mie lave + cancellerò dal mondo le forme geografiche + non colorite dalla letizia del sangue! + + + __Io.__ + + Urrà! Urrà! Come te + e con te sputo, o Vulcano, + su tutti gli usurai del nostro sangue conquistatore! + Per piacerti, ho già gridato + sulle cime ruggenti dell'energia umana: + «Glorifichiamo la guerra, sola igiene del mondo!» + Per piacerti, io libero violentemente + dalla pace parassita + l'Italia possente liana che presto dovrà arrampicarsi + su su fino alle costellazioni! + + + Sputiamo, sputiamo sulla Pace, + raflesia immonda dell'isola di Giava, + fiore enorme dalle foglie putrescenti, + pieno d'un'acqua fetida + in cui nuotano e si nutrono + gl'insetti vischiosi che colonizzano + le polpe infami dei cadaveri! + + + __Il Vulcano.__ + + Oh! che tutti gli echi attenti della terra + bàcino la tua voce rossa, + più calda della mia voce!... + Riconosco in te il mio figlio rigenerato. + Ed eccoti, figlio mio, sulle guancie raggianti + il mio doppio e triplice bacio di fuoco! + Ma dove s'è dunque cacciata la muta delle mie lave? + Udite il mio sibilo di vapore strozzato? + Cagne rosse dai lunghi denti corrosivi, + qua, qua, ai miei piedi! Presto! + Stendetevi a terra, + davanti a quest'uomo in fiamme + e lambite le ruote del suo bel monoplano! + + + + + 3. + + NEI DOMINII DI MIO PADRE, + IL VULCANO. + + + Ho capito, ho capito qual'è la mia missione! + Il tuo bacio m'impone di mordere a sangue + nella schiena montuosa della mia penisola, + perchè subitamente s'alzi sulle zampe + e si slanci all'assalto dell'Austria!... + + + Ancora un bacio, Vulcano.... + così che mi sia dato assaporare a bocca piena + e sentirmi sulle guancie il vasto ardore + dei tuoi abissi! Eccomi pieno di te! + Mi sento nelle vene e porto con me + la porpora schiumante di tutte le aurore della terra! + Le mie orecchie sono gonfie dell'ondulosa sinfonia + delle tue fiamme discordanti + che si slanciano a meraviglia + in lunghi accordi serici.... + + + D'onde viene questo suono lontano e desolante + di metallo?... Vi credevo fusi dal caldo, + bronzi dei vecchi campanili che derido passando + e che vorrebbero fissarmi con le loro punte, + come una farfalla rara, + sugli scoloriti cartoni del cielo! + + + Oh! via! Si tratta di ben altro! + Io fui lusingato, o Vulcano, dalla tua voce di bronzo, + e ancora ondeggio da un'illusione all'altra + nel cupo miraggio del tuo Impero di fuoco! + + + O gran popolo delle fiamme, + perchè mai simulare con la chimica turbolenta + dei vostri febbrili accoppiamenti, + perchè mai simulare davanti a me + gli stomachevoli latticinî della luna, + e a volta a volta il balzo danzante + d'una madonna d'oro lanciata contro l'azzurro + da un'esplosione di preghiere? + O mio Motore! Ecco già che il Vulcano, + per inebbriarti, + versa copiosi torrenti di stelle! + Ma tu non sai che farne, + o mio Motore, mulino di pietre preziose, + che impolveri lo spazio di nuove Vie lattee!... + + + Schiocca come una frusta la tela del mio monoplano + sulla groppa dei Venti, + stalloni che nitriscono e scalpitano.... + E perchè guaìte, brezze scorrazzanti? + La caccia, la caccia incomincia!... Io vengo con voi! + + + A destra, a sinistra, sotto le mie ali vibranti, + turbini nerastri sputano bestemmie, + come cacciatori, + e dànno fiato bruscamente ai corni, + poichè il cervo è passato.... + Un gran cervo, più grande di una montagna, + che porta sulla testa una intera foresta + infocata e dorata.... + È la caccia! Affrettiamoci! + + + Un altro cervo è passato, anche più grande dell'altro! + Certo le mie pupille si sono immensificate.... + Ho per pupille le due vetrate infrante + d'una cattedrale, e posso contemplare + lo spettacolo partorito dal Vulcano, + così come una roccia contempla il tramonto + fissando sul mare + le sue grotte spalancate.... + + + Spettacoli meravigliosi! Mirabolanti visioni, + potete a gara crescere e moltiplicarvi.... + Io sono degno di voi! + Ho visto galoppare davanti a me le montagne, + simili a cervi mostruosi, + e mi slancio sulla loro pista + per addentarli alle corna impennacchiate di scintille! + I grandi cervi dal dorso gibboso si cacciano + nelle vaste boscaglie di fiamme violette + che coronano le alture dell'orizzonte!... + I boschi si trasformano.... + Son baionette, maree di baionette! + E per me il simbolo è chiaro: + quei grandi fiumi giallastri, + larghe trecce di cenci color d'itterizia, + che il vento strappa e sbatte brutalmente, + sono bandiere austriache + che attizzano le onde d'un mare di baionette + inondante monti e pianure.... + + + Il mio motore risponde loro, aggressivo, + ronzìo formidabile che cresce + e si propaga negli echi, + come il calpestìo d'un esercito in marcia. + Nulla può trattenere la tua follia bellicosa, + o mio monoplano da guerra! + La tua rabbia m'inzacchera!... + Tuttavia ti trattengo.... + Arrestiamoci--vuoi?--sulla terrazza + di quella scogliera incandescente + per gustare lo spettacolo sublime + che si svolge, davanti a noi + fuori dagli abissi inesauribili.... + Bisogna pur salutare con un «buona sera!» delirante + quei tre scogli accosciati!... + Vecchi gattacci di granito, + che fate le fusa drizzando le code e le groppe + dal pelame elettrico, + sotto la carezza di questa giovane fiamma + che vi blandisce, buona sera.... + buona sera, vi grido, e buona fortuna in guerra! + + + Oh! come siete destri, scoiattoli di fuoco roseo + che correte su pei rami contorti dei fumi! + Mi auguro la vostra folle agilità + e la vostra gaiezza bizzarra di clowns. + Per noi, per noi soli, o Motore, fanno allegria + quei cignali di porfido dal grugno ferrigno + che grufolano fra l'erbe grasse dei vapori + balzando attraverso quella boscaglia di fuoco!... + + + Dove sono?... Dove sono?... Piombati, scomparsi + in un subitaneo svenimento del suolo.... + Aspettami, buon Motore, + e contempla in silenzio! + Ecco un torneo magnifico di belle fiamme cavallerizze + ritte su alti cavalli di fuoco + che corrono in giro sì rapidi + da sembrar privi di zampe!... + Siamo in un circo stupefacente! + + + __I teatri vulcanici.__ + + Il Vulcano, gran signore, è prodigo di spettacoli. + Voi non mi vedete, belle fiamme cavallerizze, + nè voi, rossi tizzoni che vi cullate + su altissimi trapezi subitamente mangiati + dal turbine degli attori sopraggiungenti! + Son donne nude interamente coperte + delle loro chiome d'oro abbaglianti.... + Biondezze soavi e modulate + di carni e di velli, e qua e là criniere + di leoncelli trascinati pigramente a guinzaglio.... + Ad un tratto, da tutti i palchi + di quel circo fastoso si sporgono castamente + donne-fiamme verdi, + intollerabilmente acide.... + Io non vi amo, poichè vi rodete d'invidia + nel contemplare la gioia traboccante + e l'impudicizia scorticata viva + di quelle nudità che cantano! + La vostra stupida gelosia + fa crollare il vasto teatro. + Più nulla! Io non vedo più nulla!... + Poi, lentamente, attraverso la bruma + s'abbozza un rossore, là giù, + come un'immensa piaga color di rosa + sotto molli filacce di fumo violetto.... + Tutto s'è impiccolito, ed io contemplo + davanti a me dei fori, bocche informi + di grotte paffute.... + Si difendono, le grotte, con i loro cespugli, + come con lunghe mani che lavorino a maglia + lana ardente o che intreccino + il giunco dei bei riflessi color d'indaco! + + + Urrà! L'orizzonte si squarcia.... + Addio, care rondinelle + dal corpo bipartito di bragia e di carbone, + che volate via sfiorando coll'ala + quei lontani laghi di fuoco.... + Addio, sciami pesanti d'api, + che succhiando fiori v'arrostite + in quella serra tropicale.... + Io sognerò di voi + e del vostro corteo variegato che ora turbina + sull'alveare immenso delle fiamme! + Il vostro ronzìo + vorrebbe ancora trattenermi.... + Vedi, mio buon motore? Il gran popolo delle fiamme + m'accarezza e m'incatena soavemente!... + Belle fiamme amorose.... Io posso soltanto obbedire + a questo cuore indomabile che balza in avanti. + Udite la sua volontà che s'esalta + nella rosa russante dell'elica? + È lui, che vi stiracchia così, + lunghissime agili fiamme, + giovani meccaniche scapigliate, + mentre trattenete la mia lunga fusoliera + irrigidendo i vostri muscoli scintillanti. + Udite la sua fame, la sua sete, + che si scatenano in latrati?... + Il mio cuore-motore mi trascina + con lo slancio di 300 fox-terriers + tenuti con forza a guinzaglio. + O mio cuore-motore, qual volpe fiuti nel vento? + + + Lasciate tutto! Io m'involo + verso il riverbero di quel Sahara lontano.... + O maledetta foresta di fiamme inestricabili, + che bruscamente sali per sbarrarmi la via, + fogliame enorme di metallo nerastro + con strida di gazza e con strani + cinguettii d'uccelli!... + Più lontano, come mai potrò evitare + quel grappolo d'aquile furibonde che s'accaniscono + sulle mammelle sanguinolente di quel flessuoso palmizio? + Ma l'oasi si sfascia e le grida strazianti + della carne vegetale si sparpagliano in scintille. + + + Non vedo più che rocce da tutte le parti, + paesaggi di granito e d'ardesia, + massi fumanti, con fori rossastri + o pensose finestre che guardano! + E ora sono villaggi africani, + fulminati dal sole! + Ma i fumi, orde di negri, dànno l'assalto, + appiccando fuoco dovunque, + sotto grigiastre e panciute + nuvole di zanzare!... + Maledetto bastione roccioso, che strapiombi + su quell'abisso dove la putredine fiorisce verde-dorata! + Per poco non mi s'è infranta l'ala, per poco non sono caduto + sui sinistri gonfiori di quell'immonda poltiglia + fatta di tutti i cadaveri + d'un esercito arabo rovesciato giù dalle mura!... + + + Quanti sobbalzi!... O mio monoplano! + O mio monoplano, io ti lodo + di saper dare con tanta audacia la scalata + a questo càos di rocce! + Da una parte l'oceano di liquido fuoco + del vulcano, dall'altra un'insurrezione + di picchi impennacchiali di fumi chiari, + che mi guardano impassibili + in mezzo al precipitare + di cento valli color marrone + dall'alito ammoniacale. + + + Per non sentirvi più, io mi scaglio in avanti, + a rischio di cozzare sull'orizzonte di ferro + che sembra impenetrabile tanto è rafforzato + dai suoi grossi bulloni gialli ben ribaditi. + Un gorgo d'aria umida mi costringe + a riabbassarmi nel cavo d'un burrone + fra odori di bagno turco e di corpi sudanti. + Il mio cuore-motore, che mi precede, + s'imbizzarrisce già fra cespugli spinosi + di gaz policromi.... + Attraversali, dunque!... + Che t'importa, se le mie ali devastano + la boscaglia di queste verdi esalazioni? + + + Ammira, piuttosto, lo splendore + di questo corteo di piccole fiamme puntute + che volano come rondini dipinte + dai pennelli del sole al tramonto! + Noi voliamo in mezzo alla germinazione + violenta del fuoco. Mai più + tu avrai la gioia, o mio cuore, + di contemplare brulichii così cupi + di forme irritate e di caldi colori!... + Con un volo planato io scivolo + fino al fondo di questo nuovo abisso.... + Che è mai questo rumore di pietre + dietro di me? Le mie ali hanno spazzata + la cresta delle scogliere.... + Il paesaggio è sempre più tormentato. + + + Montagne che s'incavano! + Abissi sventrati! + Io scendo, scendo giù per chine ripide, e a un tratto + un monte che vuol mascherarmi la sua altezza imprevista + mi ferma. + Avanti! non importa! Balza in alto!... + Addosso a quel monte, mio bel monoplano! + Non vedi come t'è facile + superare così + tutte queste scarpate gigantesche?... + Mantienti in equilibrio, + e scivola via con destrezza.... + Oh! ti sento, ti sento bestemmiare!... + Maledetto sentiero da serpenti! + Tu soffochi quasi, tra queste due pareti, + e non vuoi dar del naso contro la montagna. + Con questo fumo, come potremo calcolare + esattamente lo spazio che ci occorre per passare? + Non c'è modo di correre! Con le mie ali + vado snidando grappoli di pipistrelli + che mi sputano addosso la loro fuliggine + commista al tuo olio di ricino!... + + + __I serbatoi del romanticismo.__ + + Finalmente, finalmente respiriamo, + ed io filo via rapidissimo + sopra un gran fiume di _kohl_ e di belletto! + Oh! meravigliosi tramonti, + aurore ricche di colori, venite + a ritingere qui le vostre guancie + e le vostre palpebre pesanti! + Poeti romantici, tornate in folla + a ritrovare sulle rive di questo fiume + le lanterne veneziane più fantastiche + che possiate aver sognato! + Sono inghirlandate di rose e macchiate di sangue... + Sulle rive di questo gran fiume di belletto + troverete tutto il fastoso _bric-à-brac_ + del vostro sogno teatrale!... + + + Monti di bel velluto color granata, + mobilia sgargiante di tragico lupanare, + vetrine arabe traboccanti dì fuoco.... + Qui c'è di tutto! + Poichè il vulcano è la sintesi e la genesi + d'ogni poesia, + E noi divertiamoci, cuore-motore, a volare + su questi numerosi teatri all'aria aperta.... + È notte? è giorno? Non sì sa più! + Teatri all'aria aperta irti di luci + e di barriti, poichè vicino è il serraglio + che unisce la voce delle belve + alla voce forsennata dei commedianti! + Lungo budello della fiera fangosa + in cui violentemente diguazzano + le lampade elettriche, + irradianti di bianco orrore il firmamento in cui volo, + il firmamento, fiera fallita, disdegnata, che si spegne, + incalcolabilmente lontano.... + + + Il gran fiume di _kohl_ orientale + e di belletto romantico + s'allarga a poco a poco formando un bel lago, + sulle cui rive, a destra e a sinistra, + s'avanzano ballando, delle fiamme spagnuole + eccitate dal vino, dalle risate, + e punto dal desiderio di mostrare + il prurito della loro carne che crepita.... + Ballano, le fiamme, + civettando, facendo moine + con gli occhi, con le labbra e con le mani, + e si sventagliano, + e sventagliano me a volta a volta. + + + __Le fiamme spagnuole.__ + + Noi ridiamo a crepapelle per burlarci di te, + asino volante dalle orecchie di tela! + Che fai lassù, tanto lontano dalle nostre bocche? + Vieni ad ammirarci da vicino!... + Noi siamo ballerine stupefacenti, + e i nostri occhi son occhi di coda di pavone! + Per te solo avvolgiamo ai nostri fianchi + questi bei scialli di fumo ricamati di scintille, + mentre danziamo con lunghi ticchettii di nàcchere.... + Ti mostriamo le nostre poppe gemelle, + che hanno la calda peluria della pesca al sole + e ne promettono il fresco sapore.... + Alziamo le nostre gonne + di velluto color zafferano e le nostre sottane + dai merletti di cenere viola, + mostrando le nostre anche[*accented?] flessuose!... + Avvicinati![*accented?] Vieni a vedere + le nostre scarpine vive, + d'un roseo scoppiettante! Vieni a vedere, + asino volante dalle orecchie di tela!... + + + __Io.__ + + Vengo! Vengo! Aspettate.... + Ma chi vi spazza via? Quale raffica + ha bruscamente arrotolati tutti i tappeti + e rapidamente nascosti + orpelli e tamburelli, + come fanno i saltimbanchi quando vengono le guardie?... + Non vedo più davanti a me + che una mandra di colli rossastri e rosati.... + Trotterellano spaventati + come pecore, affrettandosi + verso l'immensità delle pianure. + Sono io scosso ancora dall'ubbriachezza del fuoco? + Eh! via!... Se quei due campanili siciliani + oscillano flessuosi come betulle, + è perchè io mi cullo nell'aria + nell'uscir fuori dai fumi!... + + + M'immergo tratto tratto in laghi d'aria pura. + Qua e là s'aprono vaste brecce grigie + inebbrianti e inebbriate, + nel gran velo di vapori violetti e purpurei. + È la deliziosa vicinanza dell'azzurro! + Sento la sua bocca fresca, mentre attraverso + a rapido volo un immenso formicaio + di riflessi rosei che diventano turchini.... + Com'è bello, questo sentiero, tappezzato + d'un musco di bagliori violacei! + A 100 metri sotto di me, + m'appare l'ampia schiena ignuda del vulcano. + Scoscendimento terribile della montagna, + con muscoli irrigiditi + sotto la pelle membranosa e cartilaginosa.... + + + Ho finalmente raggiunto, o Vulcano, + il margine fresco, là in fondo, + all'inestricabile foresta dei tuoi àliti.... + E balzo lontano, laggiù, + verso il gran corpo dell'Italia + che devo ridestare.... + Su! Su! La guerra scoppia! La guerra è scoppiata! + Alzati, bel corpo possente, + penisola intorpidita! + Drizza la tua statura immensa sotto lo zenit! + Che piacere provi mai a sonnecchiare così + nella tua alcova mattutina d'argento polverizzato? + Motore, mio motore, raddoppia + la tua velocità! Dobbiamo correre + lungo tutto il suo corpo + e morderlo, e stordirlo, e fargli vento + con le mie ali! + Presto! Regalo ai venti + tutte le belle collane di rubino + con cui il Vulcano mio padre + abbellì le mie èlitre.... + + + Prendete! Prendete, belle nuvole! + V'offro anche queste gloriose e pesanti + parrucche bionde, + cosparse di zaffiri e di granate, + con cui potrete ornare le vostre teste + scarmigliate dalla brezza. + + + Prendete! Non le volete? Peggio per voi! + Le getto in mare, poichè non so che farmene! + E il mare ne è tutto arrossato!... + Agito le mie ali per liberarle + dalle mussole e dai veli di fuliggine + di cui son cariche ancora.... Ormai è giorno! + Affrettiamoci!... Il cielo! Il cielo puro! + Io mi sprofondo nel cielo, + come in un abisso d'azzurra passione!... + + + Tutte le nubi carnicine o rosee + mi gridano stirando e snodando le braccia + con mollezze di sciarpe di seta: + «Ben venuto, bell'uccello temerario! Ben venuto!» + + + Volo sui pesanti battiti del mare, + la cui groppa floscia si schiaccia sulla spiaggia.... + O promontorio! O toro che vorresti scagliarti + contro di me, puntando come corna minacciose + i tuoi ulivi scarniti! Tu fiuti come me + l'inebbriante odore del temporale. + + + Ora un brutale acquazzone gualcisce e accartoccia + la seta dell'orizzonte! Lo attraverso + come si passa correndo sotto una grondaia.... + Vi stupisce il mio coraggio, + tristi nubi avvizzite e scolorite + che ondeggiate laggiù, pèndule le braccia, + con falotici dondolii, + poveri vestiti da maschera d'un carnevale bagnato? + Io son più bello di voi, perchè le mie ali + vollero somigliare alle fiamme dell'Etna. + Le mie ali, arrossate + dai possenti tabacchi vulcanici, + sembrano un forte paio di baffi conquistatori + sopra la burbera faccia + di quella nube che lascio dietro di me. + + + E questo vi diverte, o villaggi, + poichè v'odo gridare giocondamente: «E' passata + a volo spiegato sopra di noi! + Chi? Chi? La guerra!... Oh! Eccola!... + La guerra passa volando, a una fantastica velocità, + come un fantasma, come un raggio, come un lampo, + scagliata verso il confine!» + + + O commmozione terribile di angoscia pesante!... + Cresce infatti il calore e la luce pesa, + e sento nel mio cuore i tonfi sordi + che fanno le scialuppe + ballando legate contro i fianchi del piroscafo. + + + + + 4. + + LE BATTERIE DEI SOLI. + + + __Prima popolana.__ + + Accorrete! Donne e fanciulli, accorrete! + Presto! Presto! Scendete! Andiamo tutti in folla, + a centinaia, a migliaia! + Bisogna fare un giro di quattro chilometri + fuori dalla città, per andare + a fermare il treno, ed a stenderci in mucchio + attraverso il binario!... Formeremo così + un materasso immenso di corpi umani! + + + __Seconda popolana.__ + + Oh! via!... La marmellata è inutile! + Il macchinista non vorrà fermare, + e la locomotiva passerà + come un aratro sopra un vasto campo di carni! + Zappe, zappe, ci vogliono, e leve, e martelli + per strappare rotaie e traverse! + Andiamo presto! Ci spìano! + + + __Terza popolana.__ + + Ero laggiù poc'anzi; li infornano tutti.... + Dieci treni stanno per partire uno dopo l'altro! + Trecento vagoni sono pronti! + Venticinquemila uomini! Li ammucchiano + come bestiame.... È una fiera! + Non vidi mai tanti uomini riuniti... + Rumor di ferro spaventevole! + Se tutti quei fucili sparassero insieme, + la terra rimbomberebbe + di mille folgori, di tremila tuoni.... + Nelle campagne, non si vede più verde! + + + __Seconda popolana.__ + + La città, le mura, le piazze, i giardini + sono inondati da una marea grigiastra. + È il colore delle divise, + colore di piombo d'un cielo di temporale! + La terra è tutta gonfia di masse di soldati, + irte di baionette, + come le nubi sono irte di pioggia.... + Tutto sta per scoppiare.... + Dovunque sotto i piedi la terra è piena di guerra! + Dovunque si beve e si respira il soffio, la bava + di innumerevoli cani arrabbiati!... + + + __Prima popolana.__ + + Dio! Che caldo! Che caldo! + Se questo cielo di cotone si lacerasse, là giù! + Un po' di pioggia!... Che fortuna sarebbe un po' di pioggia! + Maledizione! Anche il sole s'accanisce + contro di noi! Aiutatemi + a portare questa leva! E' pesante! + Mio Dio, com'è pesante!... + E la risaia ribolle, infernalmente scaldata! + Che specchi atroci, le sue acque di fuoco! + + + __Terza popolana.__ + + Non ci vedo più. La campagna intorno + rantola soffocata sotto le enormi pietre tombali + dell'atmosfera! + Ogni pietra è aureolata d'angoscia gialla. + Ogni pietra respira e rantola orribilmente, + come una testa recisa imbavagliata di fuoco. + Tutti i sassi hanno sguardi insostenibili. + Gli stagni sono graticole + piene di Cinesi arrostiti, puzzolenti! + Noi siamo trasportati nel vasto ronzìo del cielo + tutto imbottito di mostruose cicale.... + No!... No!... + + + __Seconda popolana.__ + + Come possono, gli alberi, star ritti? + Sono atterriti!... + Maledetto sole! Terribile fornace! Valanga di specchi! + Moriremo tutti acciecati! + Sì, acciecati! I miei occhi + sono divelti dalla fiamma veloce + di queste sfolgoranti rotaie + che solcano la terra come due fulmini immensi! + + + __Prima popolana.__ + + Su! Uno sforzo! Un grande sforzo! + Bisogna spingere questa leva sotto la traversa!... + Tutte insieme! Forza! Tutte insieme! + Calcate con tutto il peso del vostro corpo! + Siamo venti donne, non molto robuste, + ma riusciremo!... + + + __Terza popolana.__ + + Giovanna! Rosa! Lucia!... Venite presto! + Bisognerà pure che il macchinista + fermi bruscamente il treno! + Volete che il cannone ci mangi i nostri figliuoli?... + Saranno tutti uccisi, siatene certe! + Bisogna impedire ad ogni costo che partano! + Pianteremo in mezzo alla strada ferrata + quest'altissima pertica.... La vedranno + di lontano, e si fermeranno, per Dio!... + + + __Prima popolana.__ + + Santa Vergine Maria! Facci la grazia! + Noi ti chiediamo solo un po' di forza! + Sì! Sì! Aiutaci, Vergine Maria! + Se vuoi, lo puoi!... Forza!... Forza!... + Ancora! Su! Calcate!... Non gridate!... + Spingete!... Su!... La rotaia è staccata!... + Non piangete! So bene.... + Tremate dalla paura, e io pure singhiozzo! + Santa Maria, soccorreteci! + Non abbiam più coraggio! + Il cuore ci è caduto tra i piedi, + e noi lo calpestiamo senza volerlo!... + Lo sentiamo guaìre, ferito, morente, + come un povero cagnolino! + L'idea, soltanto l'idea + di perdere il mio bel Giorgio, mi fa tremare tutta! + Le mie braccia son morte, mi sfuggono le gambe!... + Lo vidi in sogno stanotte, subitamente, + rosso da far paura, crivellato di buchi + rossi, come un setaccio pieno + di pomodoro spremuto. + Lui, così bello! I suoi grandi occhi neri + sono più grandi che fiaccole di gente ricca, + quando viene ad abbracciarmi + mentre sto nel letto! + E poi, lo sai, Maria vergine, + che lavora come un santo, tutto il giorno, + per comprare la vigna del vecchio Pietro.... + Un altro mese, e saremo + dei piccoli grandi proprietari di fondi!... + Era il suo sogno, e tutto crolla! + Deve partire!... Per obbedire.... + Ma perchè?... perchè? e senza sapere!... + + + __Io.__ + + Motore! Mio motore! Alza la voce! + Io non voglio più udire questo vasto gridìo + di donne scamiciate + esasperate dal caldo atroce + in questo glorioso meriggio furibondo di guerra! + Sconcia canaglia dalle camiciole sfarfallanti, + affannati, affannati pure sulle rotaie fulgenti, + verminaio insorto che ondeggi + tra i vasti specchi forsennati delle risaie! + Voi non potrete, femmine, tagliare la strada + ai treni militari! + + + __Prima popolana.__ + + Bisogna aggrovigliare tutti i fili dei dischi, + Legarli con delle liane!... Non resistono? + Leghiamoli con ciuffi di ginestra! + Presto! Strappiamo i cuscinetti di rame!... + Dammi la chiave inglese per svitare le rotaie! + Giacomina! Giacomina! + Vieni con me a fracassare quel disco, a sassate! + Dov'è la moglie del maniscalco? + Un magnano, ci vuole! Giovanni! + Giovanni il tornitore! + Ah! quel povero vecchio è paralitico! + Portatelo qua in un carretto! + C'insegnerà.... E' il suo mestiere + fissare gli zoccoli sulle traverse? + Porta con te un ceppo di legno ben duro!» + + + Frattanto il sole si moltiplica + in tutti i punti dell'ampio orizzonte + in tutti i punti del cielo! + Cielo biancastro opaco che l'odio screpola!... + Da ogni parte invisibili generali + hanno puntato innumeri cannoni solari + dal lungo vomito d'oro.... + + + Sulla proeminenza gessosa di quella nuvola, + sul terrapieno di quei vapori abbaglianti, + sui margini di quella foresta d'argento + sono appostate batterie di soli. + Più lontano, giranti mitragliatrici d'acciaio + crivellano lo spazio d'innumerevoli getti + di piombo fuso.... Ed ecco sullo zenit + tre pezzi tanto roventi + da esserne rossi + bianchi + turchini. + Ad un tratto, + cadono le donne in fila + bevendo la morte con bocche contratte, + sotto l'ampia mitraglia del fuoco solare.... + Altre piroettano su sè stesse, + trottole ancora strette dagli spaghi sferzanti + delle capigliature, poi crollano giù + pesantemente, e con rabbia convulsa + scavano il suolo per celarsi + nelle viscere fresche della terra. + + + Me ne infischio, del caldo e del pericolo! + M'inebbria il non sapere più + come evitare tutti i vostri fuochi convergenti, + o formidabili batterie di soli! + E applaudo quando le vostre colleriche gole + puntate dal bastione calcareo delle nubi + scoccano nello spazio lunghi sputacchi solfurei! + Seguo cogli occhi le rutilanti culatte dei soli, + che sui loro motori elettrici corrono + ad appostarsi nei punti migliori dell'orizzonte, + d'onde meglio si può colpire + ciò che formicola nella pianura.... + Tutti i cannoni celesti tremano + nelle loro fotosfere irritate! + + + Attraverso il fumo acciecante che sale + vedo vibrare i corpi orlati d'oro degli ufficiali, + i cui comandi stridenti + infiammano le ultime tracce violacee dell'ombra. + Poi, bruscamente, non vedo più che le loro bocche + torride, + accanto alle torride bocche vomitanti + dei cannoni!... + Fragore enorme d'un milione di echi, + fracassati, crollanti, polverizzati! + + + Gli echi si sparpagliano + in petardi diabolici, + vasta polifonia dominata + dalla voce selvaggia degli artiglieri solari. + + + __Gli artiglieri solari.__ + + Bisogna mirar dritto e tirar tutti insieme + al disopra dei terrapieni di quella nuvola, + su quelle immense macchie bianche che coprono + qua e là i serpenti sfolgoranti dei binari! + Maledetti specchi acciecanti delle risaie, + da cui la luce rimbalza rabbiosamente!... + Vedete, là, vicino alle rotaie? + Mirate al centro! Facilmente si sbaglia! + Non v'è modo di regolare + il nostro gran tiro obliquo! + Scendiamo più in basso, e puntiamo + su quella gialla scarpata di bruma + 300 bocche da fuoco! + Coroniamo di batterie solari + quelle colline di vapori incendiati! + Così si potrà calcolare + l'alzo di tutti i cannoni e spazzar le rotaie + d'un colpo solo.... Puntate + questo cannone contro la saracinesca aperta + di quella nuvola fortificata! + E sfondate, suvvia, + quella trincea di raggi rossi!... Impossibile! + Quel maledetto uccello bianco ci balla + davanti agli occhi, e ad ogni istante ci taglia + la linea dei tiri!... + + + __Io.__ + + Miserabile folla di femmine chiassose, + inutilmente, inutilmente spingete + come una gialla marea l'ammasso cencioso + dei vostri corpi sudanti + sulle affascinanti rotaie! + Le vostre nudità che sprizzano + fuori dalla tela bianca e folle + si lacerano invano + in gesti e in grida convulsi, battendo + i sassi carbonizzati della ferrovia! + Squarciate, squarciate pure + contro la terra + le vostre povere poppe sballottate, + otri goccianti di sudore, + sotto la pioggia fangosa dei vostri capelli agglutinati! + Unite pure lo sforzo dei denti + allo sforzo dell'unghie insanguinate! + Nulla potrà impedire che regni la guerra! + Donne, fanciulle, cadete ad una ad una, + e a mucchi, e a centinaia, + sotto il fischiar degli obici + che vi scagliano i soli! + + + Ma non fuggite. Cresce la vostra folla. + Un immenso arruffio di camiciole + e di corsetti stracciati copre i sentieri + fra le esplosioni delle risaie, spaccate + dai proiettili.... Il cielo + ha munizioni abbondanti! Guardate + quei treni di nebbia violacea + che passano all'orizzonte! + I loro lenti vagoni sono pieni + d'accumulatori atmosferici + e di tempestosa dinamite! + Artiglieri dello zenit! Raddoppiate il tiro! + La canaglia strappò già 200 metri + di binario!... Batterie di Soli! + non riuscirete dunque mai a spazzare + la strada ferrata! + Io v'aiuterò!... + Su, su, motore, centuplica + i battiti focosi delle tue arterie metalliche! + Io mi slancio orizzontalmente, + quasi rasente terra, + fra questa vasta mèsse di femmine, + zucche e melloni chiomati.... + Ecco: la mia ala destra, con un gran colpo di falce + ne decàpita un centinaio!... + + + Oh! rabbia!... E' troppo tardi! Odo il grido + straziante, straziato, + della prima locomotiva.... + Grido verdegiallo, getto di bile e di veleno + che sale dritto nella luce viva! + Grido guerriero della prima locomotiva, + ferro rovente che brucia + il corpo convulso del treno! + Treno carico di soldati.... Cinquanta vagoni, + anelli colossali di una formidabile catena + che risuona lugubremente nell'uscir dalla terra! + Giro velocemente, + e con un altro colpo roteante di falce + la mia ala sinistra riprende con gioia + la sanguinosa mietitura, + decapitando 1000 femmine in fila + lungo il binario che vibra. + Urrà! E' finito!... La terra ha paura + e trema.... Il convoglio sale, + gonfiando il suo gran dorso di rumore + e il suo pennacchio di fumo che vela per un momento + i 200 soli puntati, + vomitanti la morte.... + + + Vicino, a 50 metri, ecco il petto + favolosamente tragico della macchina!... + O gran petto opprimente che ti gonfi + colle scosse e i sussulti + d'un'asma di gigante! + Singulto tuonante che respinge le nubi + con urti bruschi, in uno sforzo continuo + di soffiare, per respirar meglio, + tra i grossi materassi del caldo + che crollano giù in valanga!... + Il treno rallenta cauto, sprizzando dai finestrini + 10000 teste che urlano.... + + + A destra e a sinistra, le folte file + delle donne decapitate, + come altrettanti inaffiatoi agitati + piovono un roseo squisito tepore di sangue + sopra i vagoni, ceste di ferro ricolme di frutti vivi. + Avanti, treno rosso! + I due grandi ventagli di donne scarlatte + schizzano orrore sulla folla in delirio + che avviluppa la casa del cantoniere.... + La folla s'ingolfa per la porta scoppiata, + come una tortuosa gomena + che s'accanisca a passare per la cruna d'un ago.... + Il primo gruppo che entra riempie la casa + d'un albero bizzarro, mostruoso, + agitato da un vento di follia. + Albero dalle liane vive, + che s'annodano e s'intrecciano destramente + per espandersi alfine sulla terrazza + e giù dal parapetto, + in grappoli vermigli dagli àcini urlanti!... + Ma è tanto violenta la spinta, + che la terrazza, come un vaso, + subitamente trabocca.... + + + E' una cascata umana che precipita + giù + accelerando così la marea che sale e poi ricade + giù. + Nulla può fermare, oramai, + il getto forte della fontana di sangue + e il suo pennacchio abbondante + e la sua grandine enorme di facce sfracellate + sull'immensa campagna assetata che la beve. + + + + + 5. + + LA PESCA + DELLA GRAN FOCA VERNICIATA. + + + Io salgo con balzi veementi + su, su, verso le nuvole del tramonto, + gran diga d'ombra dietro la quale s'ammassa + l'acqua trèmula e dorata della sera.... + Nell'avanzarmi, scorgo + attraverso la rosa turbinante dell'elica, + e lontano lontano, + quell'acqua dorata che sussulta, trabocca + e cola veloce pel piano inclinato del cielo, + tutta d'un pezzo, massiccia.... + O ebbrezza dei miei occhi che la bevono! + Grida purpuree di gioia stupefacente.... + L'orizzonte intero vacilla per l'entusiasmo + nell'enorme ondata di liquido oro + che viene da Porto d'Anzio.... + + + Più stupida d'una tacchina, la Campagna romana + fa la ruota sotto di me, + spiegando la sua coda immensa di ginestre + ocellata di tombe.... + Ma l'ironico mare, luminoso e dorato, + le dà una lezione di futurismo, + suggerendo insolentemente + la visione d'una vasta officina elettrica + dal pavimento lucido.... + I suoi isolotti color di rame, + sono chiomati di scintille, come dinamo.... + Quasi mi sembra di udirne + l'esaltante ronzìo.... + + + Mi fermo sopra Roma, all'intersecazione + solenne delle strade celesti, + felice di essere in mezzo al gran popolo + simbolico e mutevole delle Nuvole. + + + Perchè s'affretta così + quel piccolo cirro elegante, snello e biondo chierico + dalla sottana rossa e dalla cotta bianca? + Ora s'inginocchia sui gradini del cielo.... + A lui fu dato l'incarico + d'accendere tutti i ceri delle costellazioni. + + + Ecco il loro direttore spirituale: + un nuvolone nero, panciuto e solenne + che semina nella brezza ipocrite benedizioni + e sorrisi dolciastri.... + Non è più che un pesante idolo obeso + con quattro paia di braccia + tutte convulse di lampi. + + + Ma nulla agguaglia il disgusto che m'ispira + quella nube porcina e bigotta + dalla quadruplice pappagorgia.... + Sdraiata sull'orizzonte occidentale, + finge di sonnecchiare; con la bocca spalancata + rasente le onde che sembrano denti + su cui, ecco, ora passa una lingua di fuoco giallo.... + Consolatevi, occhi miei, sulla delicatezza + di quelle nuvolette color di rosa, + agili e leggiere.... + Accorrono da tutte le parti, felici + e affascinate, si dànno la mano + e ballano in tondo, intorno a me + e certamente per me solo!... Mi sfiorano.... + Potrò forse gustare + il loro bacio delirante?... Oh! dispetto! + Già s'allontanano, bizzarre, capricciose, indecise.... + + + Ritorna il vento ballerino, + e il suo ritmo di danza eccita i piedi flosci + delle nuvole che si raddrizzano con eleganza. + Ondeggiano i loro fianchi orlati d'oro.... + Com'è bello quel braccio che s'inarca + con grazia squisita, salendo + verso il rocchio di fuoco abbagliante! + No! No! Non mi è mai accaduto + d'ammirare dei fianchi di nuvole così languidi + E quell'ascella color di rosa e nera?... + Donna o nube, non so.... + Il suo bel corpo vorrebbe fondersi a volta a volta + e disfarsi sparpagliandosi.... + La nuvola si sdraia prodigalmente + per offrirsi meglio, + e per me solo le sue belle poppe pesanti + si gonfiano di desiderio.... + + + Oh! ma perché fuggite, belle nubi carnali? + Perché vi coprite il seno e il bel ventre + tondo, + con tanta castità spirituale, immateriale? + Temete il sole? Al diavolo il sole brutale + che all'orizzonte impone il suo sesso rovente + fuori da quei lenti panneggiamenti di vapori nerastri + lamellati di lampi!... + Il temporale sta per scoppiare + come una foia spaventevole! + E' infatti la lussuria elettrica del cielo + che mette in fuga le nuvole vergini e sagge... + Fuggono così rapide, che lasciano sul mare + una miracolosa mantiglia di lustrini azzurri + ancora pronta ad avvolgere + divine forme aeree. + + + Fuggono così rapide, che lasciano + laggiù su quello scoglio un garofano rosso + urlante di passione, e più lontano + quei due, tre, quattro tamburelli d'echi vibranti + e ridenti che continuano, ancora + il loro ritmo gaudioso + e i loro saltellanti arpeggi di baci. + + + A guancie gonfie, il vento soffia + per infiammare d'amore i vetri infocati + di quella città che svanisce subitamente.... + Il vento torna poi + a spingere il mare con le sue balle di stracci turchini + che si trasformano a poco a poco, + in chiare vele di carta!... + + + Dov'è adesso quel donnaiolo? + Lontanissimo, là, tra quelle gonne di fumo + rosate, spiraleggianti, + già imbrattate di notte, ma ancora + bellamente variopinte + delle macchie dell'ultima orgia solare! + Io v'inseguo pattinando sull'azzurro + lavato e lucido, o belle nuvole carezzevoli, + e ficco il naso nel caldo sventolìo + delle vostre seriche vesti, allorchè vi fermate + bruscamente, per eccitarmi con uno sguardo obliquo, + o per graffiarmi colle vostre unghie di pioggia lucente. + + + Cessate dunque di ridere e di ballare! + Questa sera non è una sera d'amore, + ma di battaglia, o piuttosto è una sera di caccia + e di pesca abbondante! + Correte via presto, e lasciatemi in pace, + con le vostre sferzanti carezze bagnate.... + Guardate! Il vento esce nudo dal mare + offrendovi il suo bel corpo salato.... + Divertitevi! + + + Io devo correre adesso laggiù, a quelle roccie + che emergono lugubremente dalla nebbia violacea, + Là nelle vaste paludi del Vaticano, + andrò a cercare la grossa Foca + Verniciata di candore d'avorio e di luce divina: + il Papa! + + + Che fetida atmosfera! E' il tuo alito, + o vecchia asmatica foca, poichè respiri + con grande stento fuori dall'acqua suppurante! + O Papa, carceriere della terra, + o sorcio mostruoso delle fogne del cuore, + vecchio scarafaggio nutrito d'immondizie, + pistillo osceno nella corolla d'una veste talare, + battaglio di campana funerea! + Tu respiri a stento, + congestionato per aver mangiato tutto il divino del mondo, + tutto l'allettevole azzurro delle anime! + Monopolizzatore dell'ideale umano, io denuncio, + il trust infame che hai fatto + di tutte le energie terrestri! + + + Ma a che serve moltiplicare le immagini schifose + e le definizioni sinistre? + Foca! Tu sei una foca, ma non ammaestrata + nè divertente! E non sapresti + intrattenere una platea giocando alla palla + con la tua tiara costellata, + Sei piuttosto un topaccio di fogna.... + No!... No!... rinuncio volentieri al mio genio creatore, + e preferisco finalmente plagiare, come non feci mai! + Ti riappiccico in faccia, + l'immagine universale, rimasticata + da tutti gli oratori anticlericali: + Tu sei per loro il corvo dei corvi della Terra, + cimitero ruzzolante!... + + + Le nevi millenarie t'imbiancarono la peluria, + ma la punta delle tue penne è rimasta nera. + Cranio duro, esecrabile paracarro, + contro di te sì sfracella + il radiatore impetuoso dello spirito!... + Dalla mia altezza ti vedo guazzare + come un'anitra gigantesca + nella scarlatta pozzanghera dei cardinali, + e poi entrare in uno stagno violetto di vescovi, + e poi troneggiare in un gran letamaio + di monaci e di preti.... + + + Intorno a te s'affollano i corvi tuoi fratelli, + nei fuligginosi giardini del Vaticano.... + Ticchettìo di becchi, sbattere d'ali nere + e di sottane bagnate, avviluppate + da un vapore fosforescente di nebbia sospetta. + E' questa, veramente, la più sorniona e cauta + delle sere preferite dai demoni.... + sera medioevale piena di lampi algebrici + in cui colano occhi di liquirizia + sotto la frangia delle nuvole.... + Intanto i vostri sessi incartapecoriti, o prelati, + devon sognare d'una grassa puttana, + a cui il vento sollevi le gonne e che ruzzoli + col suo gran deretano ignudo--luna piena!-- + giù nei cupi sagrati delle vostre chiese! + Ma no.... Sono io, sono io che precipito + dall'alto sulle vostre sudanti tonsure! + Un volo planato?... Una valanga, piuttosto, + o la folgore stessa! + E non vi lascio il tempo di mettere al riparo + il vostro pesante vecchiaccio dai piedi palmati! + + + E' semplicissimo.... Guardate! + Come una forte gru metallica, + io svolgo tra le mie due ruote + una catena di ferro, munita + d'una trappola a molla, e la calo + entro la stiva del Vaticano!... + Braccio nodoso, chela di granchio mostruoso.... + E' semplicissimo.... Guardate: + la trappola si richiude, e io tiro, + tiro lentissimamente, su, su, + codesta balla pesantissima + di corone da rosario, di crocifissi, di scapolari.... + È un papa! Un vero papa! E' il Santo Pontefice in persona! + + + O mio motore, hai ragione se sussulti di rabbia, + e se tossisci e sputi!... + E' il tuo modo di disapprovarmi! + Ti fa schifo, la mia pesca?... Suvvia! + Vomita il tuo olio caldo, + per onorare l'immonda zavorra che t'impongo! + + + Coà! Coà! Coà! Tutti i corvi si agitano, + impauriti, acciecati, + dallo splendore delle mie vaste ali bianche, + che salgono ornando l'azzurro. + Ed ecco la pioggia, che piomba giù bruscamente, + a cascate, dalle fessure delle nuvole! + Frana del cielo sfasciato, + torrente fangoso che precipita sulle scogliere + dello zenit, divenuto ad un tratto + lo sbocco di una cloaca! + + + L'acquazzone schiaccia pesantemente + tutte le campane del Vaticano.... le schiaccia + contro la terra, come rospi + schizzando largamente intorno + fango sonoro!... + Ma fa ben altro, la pioggia! Raspa con cura + la tua vernice di candore, o pontefice, + così da mettere in mostra il tuo superbo pelame + nero, oleoso, dai ricchi riflessi turchini.... + + + Vento nerastro e sudicio! + Vento puntuto di cattedrale, dai sibili lamentosi! + Vento d'astiosa castità e di lussuria, + stirato, punzecchiato da pruriti ardenti!... + + + Vento di cimitero abbandonato, + lasciami! lasciami!... Schiudi le tue tenaglie + che mi strappano per la testa, come un chiodo!... + Io mordo le tue dita adunche, che si contraggono. + E finisci, suvvia, di gridare il tuo stupido ritornello: + «Lo tengo, lo tengo ben stretto fra le unghie!» + Puah!... Guarda quel che tieni! + Uno sputacchio!... + Che io lancio fuori dalla mia gola melmosa! + + + O vento puzzolente del Vaticano, + tu sporchi il mio motore! + Che rabbia! Ad ogni istante, la fusoliera + minaccia di abbandonarmi. + Funziona male, il mio motore, e ne sprizza tutto l'olio.... + Non ci vedo più, e bisogna + che mi pulisca gli occhiali con la destra, + mentre manovro le leve con la sinistra!... + Che importa? Me ne infischio! + La coda del monoplano falcia le nubi + e slitta sulle tue perfide mani sdrucciolevoli + o vento saponoso del Vaticano!... + + + E ora tu mi soffi nelle ali + il respiro gemebondo e brontolante degli organi, + per spaventarmi, per intenerirmi, + per invischiare forse il mio cuore d'uccello? + Eh! via!... Non sono più l'adolescente + che dava i pruriti del suo corpo snervato + al voluttuoso abbraccio della sera, + all'odore dell'incenso e delle ostie inzuccherate, + quando il mese di Maria + veniva a visitarci, nel parlatorio + come una donna profumata, + più bella che le sorelle dei miei amici!... + Fortunati! Essi almeno, ogni sera, potevano + come giocando a rimpiattino, + immergere il naso, le guancie, + nei tiepidi corsetti e fra le gonne + lasciati sulle sedie accanto al letto.... + + + Non sono più l'adolescente orgoglioso della sua fede, + che s'inginocchiava sensualmente + per pregare a caso i caldi profumi erranti, + l'altare in fiamme, la Madonna elegante + nella sua veste attillata di gesso, + e sopratutto + le fanciulle dagli occhi troppo grandi e troppo cerchiati, + le fanciulle strette l'una all'altra + sui banchi neri, le fanciulle + che a un tratto scoppiavano a ridere sommessamente. + Non sono più l'adolescente dal cuore ondeggiante + e dalle mani inquiete, che piangeva + per non avere che un corpo acido + da dare a chi?... a nessuno, a Gesù Cristo, + alle lingue fulgenti dei ceri + torturati dalla follia di salire, + al furore carezzevole delle rose, + alla voce solleticante del padre confessore, + solo capace di liberarci il cuore + dalla noia, e solo a perdonarci, + vezzeggiando i grossi peccatuzzi che fanno le fusa + dal piacere, in fondo ai nervi, + come vecchi gatti nelle grondaie..... + + + O Vaticano, i tuoi preti musicanti + possono ormai aprire la grande caterrata + degli organi pieni di terrore + e d'amarezza irreparabile, + perchè la cascata inondante dei loro suoni che piangono + mi sommerga e mi copra + come un cencio miserevole!... + + + O grandi organi cattolici, + gonfiate, gonfiate la marea delirante + di nostalgia, con cui volete annegare + la nostra umanità febbricitante, + perchè vi galleggi, cadavere innumerevole, + alla deriva, + verso il gran nulla dei paradisi sognati! + + + Sullo scorrere desolante delle melodie, + volo rapidamente, + sempre più in alto, lasciandomi dietro, + gli agonizzanti occhi vetrati del Vaticano. + Sembrano, ora, cranî colossali + di mastodonti scomparsi, + o piuttosto gli ossami + d'una catena di monti scarniti. + E che vedo, più in giù? + Vedo la più putrescente delle paludi + sotto un volo giallastro di zanzare sinistre!... + Palude selciata d'orecchie verdi + di cadaveri annegati.... E tutt'intorno, + tristi giardini carbonizzati, + il cui terriccio nerastro è imbottito + d'ossa e d'escrementi.... + Un'aria densa, carica di ceneri + di sudiciume e di fuliggine, + stagna e torpe.... E' il tuo rifugio, o Santo Padre, + ormai violato da me!... + Ah! ma lascia ch'io rida!... + Nell'ebbrezza del ratto, + non mi curai dei nodi che torturano + la tua pesante pancia matura + e le tue zampe da palmipede!... + + + Suvvia! Finiscila, di dibatterti + come le anitre selvatiche + che gli arabi catturano a centinaia + sul lago Mareotide! + Reclamavi il potere temporale?... + Io ti do ben di più!... Ti do il cielo!... + Ti do un potere assoluto + sui vasti dominî degli uccelli, + delle nuvole e delle stelle! + + + Ecco il cielo e l'infinito!... Prendi! + Ecco il cielo che non avesti mai, + per quanto tu l'abbia venduto + in grosso e al minuto, + mille volte, fra i tuoi campanili monotoni, + ciarlatani da fiera, + seduti accanto alle cupole, salvadanai! + + + Avrai rialzo e ribasso a piacer tuo, + vecchio agente di cambio della Borsa delle anime! + Nel salire e nello scendere con me + riprenderai il sonno della tua vecchia coscienza, + assuefatte alle dolcezze dell'altalena.... + + + E' inutile che ti volti indietro! + Il Vaticano annega in nebbie violette... + La cattedrale di San Pietro emerge sola, + granchio gigante degli stagni cattolici, + granchio dal vasto dorso marmoreo + arrotondato a cupola, + che vorrebbe afferrarmi tra le chele colossali, + dei suoi due colonnati. + + + + + 6. + + I MOSCONI POLITICI. + + + Suvvia! Non tremare così, Santo Padre!... + Veramente, lo so, tu non hai l'abitudine + di volare sospeso, a questo modo, + sulla crudele foresta dei tetti, + sui loro colossali denti di sega, + sui loro energici pendii dalle braccia tese + verso gli abissi delle strade, + peschiere in cui guizzano le lampade elettriche + prese tra i fili loquaci del telefono.... + + + C'è di tutto, là dentro!... + Divertiti dunque a guardare.... + Ecco là i vasti cappelli schiumosi + delle cocottes, + grandi tazze di birra fresca e traboccante, + nella luce cruda, + sulla tovaglia bianca di quella piazza.... + + + Tu singhiozzi d'angoscia, + e la sete t'invischia la gola! + Eppure questo vento + spazza il cuore e lo ringiovanisce, + mentre giù nelle vie fa troppo caldo.... + Un caldo sporco, puzzolente e untuoso!... + + + Tremi ancora?... Perdonami, vecchio!... + La notte è tanto densa, + che per poco non ti ho impalato sulla punta + di quell'ipocrita campanile!... + Ora io vorrei decifrare questi urli + lanciati non si sa d'onde, che rimbalzano + tra le facciate delle case.... + Tutti i balconi sono gonfi + come foruncoli di calore!... + Stanno per scoppiare, e ne gronderà sanie + giù nella strada.... Quelle forme nere + sono falene allucinate dalle lampade, + o sorci furtivi allettati + dal formaggio a mille buchi di quella casa.... + Sono strilloni che corrono, + e i loro fianchi partoriscono giornali.... + Più lontano, in fondo a quella piazza, + vedi quel ventaglio frenetico d'ombre nere.... + Sono strilloni che vendono ali bianche ai passanti! + + + __Gli strilloni.__ + + «_La Tribuna! Il Giornale d'Italia!..._ + Dichiarazione di guerra! + Dimissioni del ministero!» + + Il ministero discute giorno e notte, + Il Parlamento anch'esso prolunga le sue sedute + in quel palazzo nero, + a cui il lucernario tutto aperto + dà l'aspetto di una damigiana sturata.... + + + Vuoi partecipare alla discussione, + tu che sognavi di troneggiare su questi gradini + spifferando il discorso della Tiara? + T'introdurrò volentieri pel collo della damigiana, + perchè tu possa presiedere all'adunanza + come un gran lampadario.... + + + Non spaventarti.... E' il ronzìo + dei mosconi politici!... + Si dibattono con furia, senza speranza, + per evadere dall'immensa tela di ragno + formata dalle correnti di bava telegrafica, + che s'agganciano, lontano, + a tutti i punti dell'orizzonte.... + + + Là giù le grandi banche sbavano senza fine + la loro filante saliva di cifre agglutinate.... + + + __Io.__ + + O Mosconi politici, cessate di ronzare!... + Io prendo la parola. + Ministri e deputati, v'impongo + di togliervi dal capo il casco telefonico! + Perchè vi prestate così ai tortuosi interessi + dei finanzieri che vi trapanano il cranio + con le loro fredde minacce + e i loro dubbi puntuti? + + + Questo crescente mormorio nasale + è la voce di Rothschild, che gorgoglia + e frigge rabidamente fuori dalla placca metallica! + Egli rifiuta semplicemente di sostenere la rendita + e d'aprire i crediti necessari + per le spese della campagna.... + Chiudete, chiudete presto quella cloaca pestifera + che vomita carogne, singhiozzi di spavento + e riflessi di argento sudicio + sulla spiaggia invasa dall'oceano della guerra!... + Ascoltate piuttosto la turbolenta risacca + di quest'ondata di studenti che si dimena + e si lacera contro le file della cavalleria, + scogliera coperta di schiuma! + + + Ma confessate, dunque, o deputati socialisti, + che sotto i vostri piedi + sentite oscuramente trasalire la terra! + Il bel brivido avventuroso passò nei vostri cuori. + Le vostre bocche ingombrate dalla sommossa delle parole + somigliano alle strette porte delle caserme + dove i battaglioni s'affollano pestando i piedi. + Fuori da queste mura la guerra circola già + come un sangue impetuoso, + nelle vie, vene scoppiate dell'Italia! + + + Ecco! Ecco! Quei sassi veementi + che fracassano le vetrate del Parlamento + sono parole chiare! Che cosa rispondete?... + Gli studenti esigono che si combatta! + Decidetevi. La guerra è dichiarata. + Che aspettate? Per tutta la notte + udirete muggire questa marea di voci + sotto le vostre finestre, e a volta a volta + l'udrete scorrere e rumoreggiare + fino all'altra estremità della città. + + + Ministri, deputati, spiegatevi! + Non siete affetto divertenti, + così ammucchiati a piramidi + come vecchi proiettili nel cortile d'una fortezza. + La luce dei lampadari s'avvilisce guardandovi, + poichè vorrebbe, come la mia anima, + mescersi a questi fiammeggianti clamori! + + + __Gli studenti.__ + + Aprite le finestre, o venite ai balconi! + Deputati, vecchie puttane nazionali, + aprite il vostro bordello! + Vogliamo completare il Parlamento. + Abbiamo convocati degli altri rappresentanti + della massa popolare, che acconsentono + a partecipare alla seduta + discutendo sulla guerra! + + + Ecco le cortigiane e le prostitute cenciose, + i pederasti graziosi, i pregiudicati, + ex assassini, ex ladri, mendicanti brevettati + e pidocchiosi d'ogni specie, + Hanno tutti, come noi, diritto di governare, + più di voi, ad ogni modo, poichè sono + alteri amanti del rischio e del pericolo, + ingoiatori di catene, + equilibristi + ritti sul margine insanguinato del Codice, + ginnasti lanciati sul trapezio delle leggi, + che bevono l'avventura nella polvere + incendiata e nel vento delle strade maestre! + Essi ben sanno come si mordono le dita + a un poliziotto che vi malmena le costole + a ginocchiate.... + La sommossa, la lotta e l'insidia paziente, + la guerra cauta, l'assalto a corpo a corpo + sono mestieri per loro.... Non hanno più niente da perdere, + e perciò sono completamente disinteressati! + + + Le finestre e i balconi traboccano di deputati. + Possiamo dunque aprire la seduta all'aria aperta. + La piazza è vasta. Quel monumento + di generale defunto è già carico + di frutta umane chiassose, + bel trionfo da tavola che odora + sulla tovaglia smagliante + tra la pioggia adamantina delle lampade elettriche!... + Quello è il settore degli assassini. + + + Sui tetti dei tramvai, le prostitute + che già vi stanno arrampicate + faranno vento agli oratori con la flora e le penne + dei loro cappelli tropicali + caduti giù dalla luna in riva a un fiume africano. + Silenzio!... I pederasti s'avanzano cantando. + + + __Coro dei pederasti.__ + + Noi amiamo le rovine, + vecchie pietre e vecchiotti azzimati, + vecchi sfinteri + e vecchi legni preziosi intagliati! + Amiamo le rovine! + E chiniamo la schiena, + la sera, davanti alla storia, + nel Colosseo e nel Foro romano. + Poi ognuno di noi + si dondola sull'ànche.... + e ci prendiamo pei fianchi + giocando a rimpiattino + lontano dalla donna importuna! + Sveniamo alle carezze + che la brezza trascina + nel molle chiaro di luna! + + + __Gli studenti.__ + + Bravi! Bene! Bis! Bis! + + + __Coro dei pederasti.__ + + Noi siamo i pederasti, + giocondi amanti delle cadenti rovine. + A piccoli passi brevi, + stretti i gomiti ai fianchi, + sventolanti le mani + i pederasti si dimenano + passando per le vie.... + Sospirosi, alta la testa, + socchiusi gli occhi, la bocca spasmodica, + lontano dalla donna importuna + i pederasti tettano inebriati + il latte del chiaro di luna!... + + + __Un assassino__ + _(con voce formidabile, tendendo il pugno)._ + + Io sono designato per diritto naturale + ad essere vostro presidente, o signori! + + + __I Deputati socialisti__ + _(dai balconi)._ + + Il presidente esiste. Abbiamo bisogno d'un arbitro + capace di decidere fra noi e l'Austria. + + + __L'assassino.__ + + Arbitro e presidente! Mi eleggono tale + i miei polmoni dominatori e i miei pugni! + Ma preferisco proporvi d'eleggere + il mio amico Palla di ferro. + E' un ex galeotto dal soprannome simbolico + che scappò un giorno dalla galera + portando via, in tasca, semplicemente, + la palla che aveva al piede.... + Non ha ancora ventott'anni, + e porta sulle spalle con grande disinvoltura + più di cento condanne. + + + __Coro dei pederasti.__ + + Oh! com'è bello, oh! com'è bello, + l'amico Palla di ferro!... + + + __Mirella,__ _pederasta._ + + Io propongo per arbitro la mia amica Ideale! + E' muscolosa e forte come un diavolo! + L'altro giorno, irritata + dalla troppo intraprendente tenerezza + d'un grosso frate vizioso + che le palpava le natiche nel salire le scale, + la mia amica Ideale + lo fece ruzzolare fin giù dal portinaio + con un lieve buffetto!... + + + __Ideale,__ _pederasta._ + + No! Mai, bella Mirella!... + Io non posso, lo sai, nè sedermi, + nè camminare.... Ho male per tutto il corpo!... + Come potrei discutere da un seggio? + Propongo che si elegga Volantina! + + + __Mirella.__ + + Cattiva! Cattiva! Mi tradisci già?... + Volantina è una porcona! + M'ha rubato poc'anzi il mio bel ventaglietto. + Scegliamo Primavera.... la più saggia + fra tutti i pederasti!... + + + __Coro dei pederasti.__ + + Sì! eleggiamo Primavera! + Primavera sarà l'unico arbitro! + Primavera, ogni sera, + batte il marciapiede + come una iena!... + + + __Mirella__ + _(intenerito)._ + + Ed è per dar da mangiare a sua madre! + + + __Un mendicante__ + + Domando la parola! + + + __Tutti.__ + + No! No! Primavera è già eletta! + + + __I deputati socialisti.__ + + Parli il mendicante! + La parola al mendicante!... + + + __Il mendicante__ + _(dall'alto d'un carretto)._ + + Ho qui, in questa piccola scatola, + quel che ci occorre per arbitro! + Ora vi faccio vedere.... + E' una cimice! + Una giovanissima cimice ammaestrata! + Non vi pare che debba essere + la nostra sola regina? + Regina assoluta + del regno immenso della miseria! + La sua competenza in materia di sangue + è riconosciuta!... Propongo + l'elezione della cimice! + + + __Coro dei pederasti__ + _(tutti si coprono gli occhi coi loro ventagli)._ + + Oh! che porco! Che porco! + + + __Le cortigiane.__ + + Mio Dio!... Fra poco saremo tutte piene di bestie!... + Che immonda compagnia!... + Andiamo, andiamo via, cara!... + + + __Le puttane.__ + + Noi vogliamo la Cimice! Sarà il nostro arbitro! + Le cimici sono le nostre amiche preferite! + Quante volte riempirono d'incanto + le nostre notti di voluttà! + Son gli usignuoli dei nostri amori, + al chiaro di luna della lampada fetida! + + + __Tutti.__ + + La cimice è eletta + a maggioranza di voti! + + + __Un Deputato socialista__. + + Mi sia permessa un'obiezione.... Mi sembra + che dopo tutto, se voi preferite + una cimice ad ogni altro rappresentante, + quasi quasi.... + altrettanto adatto.... + Sua Santità il Pontefice!... + Poiché il sangue non fu ancora versato, + accettiamo l'arbitrato che ci propone L'Aja... + E sia nostro arbitro il Papa! + + + __Io.__ + + Andate! andate a cercarlo + al Vaticano!... + + + __La folla.__ + + Non c'è più! E' scappato! + + + __Uno studente.__ + + Fu rapito da poco! + + + __Un altro studente.__ + + Come una bella ragazza! + + + __Terzo studente.__ + + Rapito in automobile. + Aveva per amante uno chauffeur! + + + __Io.__ + + No! No! In monoplano! + Ed ecco qua il vostro arbitro che dondola + sopra le vostre teste!... + + + __I deputati socialisti.__ + + Accettiamo l'arbitrato!... Armistizio! Armistizio!... + + + __Io.__ + + Socialisti! Deputati e ministri! + Repubblicani! Conservatori! + Volenti o nolenti, avete ormai + dichiarata la guerra! + Dunque tacete! E' finita, l'opera vostra! + Ora andate a nascondervi nelle cantine, + per riposare i vostri cuori + attanagliati dalla paura, + e le vostre lingue, erbe striscianti, + agitate per troppo tempo + dall'onda delle minchionerie! + Poichè finalmente siamo noi, + grandi uccelli rapaci, ad avere il potere! + Vi eviterò la fatica di rispondere + agli ordini di Rothschild! + Guardate! Salgo con questo bel pendolo, + per rovesciare, lassù, + l'antenna che raccoglie i vostri telegrafi + e i vostri telefoni senza fili! + Cessate di sbraitare! + La guerra, la facciamo senza di voi!... + Per fortuna!... + Io dondolo avanti e indietro la pancia solenne + del Santo Padre, in modo che urti l'antenna.... + Basterà un colpo solo.... + + + Suvvia! Non gridate!... + Nulla può più arrestarmi! Vecchio pendolo, avanti! + Làsciati cader giù pesantemente! + Così!... Piangi?... Hai paura? + Paura di sfracellarti?... Sciocchezze!... + + + Godi, piuttosto, a divertire la gioventù! + Sono gli studenti che applaudono + quando tu scivoli sulle tegole, + aggrappandoti perdutamente a destra e a sinistra, + sui margini estremi dei tetti, + a picco sulla fragorosa agitazione + della folla in tempesta! + + + Tu non cadrai, perchè ti tengo a guinzaglio.... + E puoi veramente esser fiero + di simulare così la grandine, sulle vetrate, + con i tuoi grossi mazzi di rosarî + tintinnanti, e di scapolari.... + la grandine e il tuono, + con i tuoi piedi piombati dai rimorsi dei secoli!... + + + Tu fai finalmente la pioggia e il bel tempo, + come Giove, tuo predecessore, + del quale hai preso il posto.... + Lo vedi: il tuo regno è finito! + Ti si rimanda in cielo, d'onde fingesti di venire... + Tutti questi ciarloni, vedi, malgrado la loro viltà, + non ti temono affatto.... + Stanno ritti sui loro gradini, + a bocca spalancata, nel buio, + come al cinematografo!... + + + __Uno studente.__ + + L'antenna cade! E' caduta! + Telegrafi tagliati! Telefoni spaccati! + Il Parlamento è morto! Il Parlamento tace! + + + __Gli studenti.__ + + La pace imputridisce, + ma la guerra guarisce!... + Viva la guerra! Abbasso la pace! + Lasciate dunque che entrino in casa nostra + codesti cani d'Austriaci! + Dovranno esaurire le munizioni + sopra i nostri ruderi ed i nostri musei! + A meno che non preferiscano inginocchiarsi + per leccare la polvere dei nostri avi! + Poichè sono antiquarî e tristi passatisti! + Poi spazzeremo via, alla rinfusa, + tutti codesti nuovi soldati del Papa, + con tutto il bric-à-brac + e coi tronconi delle nostre statue + che profanano l'Italia!... + La pace imputridisce! + La guerra guarisce!... + + + O luna piena di luglio, + questa sera, alle dieci, + tu avrai l'onore di presiedere + al gran congresso sindacalista contro la guerra! + Suvvia, sbrigati!... Vedi? M'affretto.... + Son già le nove, e fra poco + vedremo spuntare all'orizzonte, + come proboscidi sollevate di elefanti, + i possenti fumaioli di Milano!... + + + + + 7. + + I SINDACATI PACIFISTI. + + + O luna piena di luglio, + tutte le mie cellule, te lo confesso, + godono dei tuoi raggi, freschi, ingenui, + che hanno il colore della felicità + assoluta!... + Tutti i profumi dei fiori, dei frutti, + e dei fieni accarezzati dalle tue frangie di luce + si fondono coi miei sensi che sospirano: + «Al diavolo la guerra! Lasciateci dormire! + Tenerezza, armonia, fusione, sonno e morte!» + Sono quelle, sai, le cellule passatiste + stanche di lotta, desiderose di morte.... + Cellule agonizzanti che cascate dal sonno + in una insidiosa voluttà, + ecco, per voi, qualche cosa d'immondo, + d'ostile e di nauseabondo, che vi raddrizzerà!... + Su, coraggio! + Ognuno al vostro posto, camerati! + + + Vedete, sotto i miei piedi, + salire in grossi ribollimenti + quel grasso fumo viscoso + che sta per dare l'assalto alla fragile luna + e per insudiciarne + le diafane mani, tutte ingemmate + di lagrime pure?... + + + Mi dondolo su tre fabbriche + di concimi azotati e di nero animale.... + Le vedete?... Vi amo, forti officine, accosciate + su leve e bascule invisibili, + che spingete sempre più in alto + le grandi balle d'un fumo massiccio!... + Ma sì, sputate dunque, a bocca piena, + contro quella luna testarda e maniaca, + che vuole imporvi i suoi travestimenti egiziani! + Ah! ah! S'è divertita a coprire + i vostri fumaiuoli + di vecchie pelli d'obelischi!... Che schifo! + + + Forse la luna li strappò alle piramidi, + quei mantelli turchini + che drappeggia sui mucchi di letame e d'ossami + dall'odor caldo, forte e accanito!... + Tu vuoi--non è vero?--abbellirli + di nostalgia commovente, + o stupidissima luna! + + + __Le officine.__ + + Eh! via!... Noi vogliamo puzzare + per appestare il chiaro di luna + vile, soave e tutto intriso + di ricordi piangenti!... + Per questo ergiamo il cespuglio colossale + dei nostri atroci odori, + alimentati senza fine dalla macerazione + e dalla dissoluzione irritata + delle materie organiche, + immerse in vasti bagni d'acido solforico. + + + __Le concerie.__ + + Noi vogliamo puzzare + per offendere le nari sensibili delle nuvole!... + O sublime fetore della vita, + o divina sporcizia della lotta!... + Tutto ciò che ha profumo muore!... + + + Il mio monoplano attraversa + gli odori ruggenti delle officine arcigne, + che minacciano con tutti i loro pugni astiosi + la tenerezza gracile e ipocrita della luna.... + + + Milano è sotto i miei piedi.... + + + Le alte mura romane dell'Arena + più cupe e notturne che mai, + simili alle banchine possenti d'un gran porto atlantico, + stanno certo per cedere + al battito formidabile di quest'oceano umano! + La folla rotola monotona, oscuramente, + le sue masse pullulanti + e le sue voluminose colate! + Trecentomila operai, + fiume immenso di cappelli di paglia + dai fulgori metallici sotto gl'inaffiatoi + abbondanti e troppo azzurri + delle lampade elettriche!... + + + Guardate: per quella porta + che non può più resistere + la folla s'ingolfa mareggiante e vorticosa, + spremendosi con tanta violenza + che ne sprizzano in alto innumeri biciclette. + Ognuna solleva la sua al disopra del capo, + rovesciata, a ruote all'aria! + Sono le ruote simboliche della velocità ideale + portate in processione lentissimamente. + + + Non v'è modo di correre, entrando, + per quanto affascini e attiri + il fragore del mare umano + che s'allarga gaudioso nell'immensa arena. + La crepitazione delle lampade elettriche + che s'accaniscono a imbellettare le muraglie + di indaco e di gesso abbagliante + esaspera la folla ribollente. + + + Ritto sul tetto d'un tramvai, + un oratore scoppia torrenzialmente + come la bocca vomitante d'un ubbriaco, + come la voce stessa delle lampade elettriche.... + Io lo sorpasso e mi libro sugli studenti, + marea variopinta di cappelli, + che par carica di frutta e di fogliami.... + + + Vedo sopra di me, + affacciate intorno allo Zenit, + tre grandi nubi incartapecorite e brizzolate, + un po' scapigliate dall'alito, + della luna piena che sale.... + Finalmente s'affaccia, la luna, + al frontone del pulvinare, + subito divulgando con la sua grazia persuasiva + le sue dolci verità disilluse + sulla folla impeciata di notte astiosa. + + + Poi la luna, tutta bianca, si china attenta + ad ascoltare il vocìo degli studenti + che respingono a pugni, brutalmente, + gli operai sudanti e scamiciati + e le loro donne spaurite + dalle chiare camiciole sventolanti.... + Esibizione vasta d'oscena miseria + nel vaporare caldo degli aliti, + forato qua e là da acquazzoni + di luce gessosa!... + + + O luna piena, affrettati ad abbellire + questa gran confusione d'immondizie agitate, + fiorite di facce-stracci + e di camicie spiegazzate come carte sporche! + + + Ecco la folla, ocellata di vecchi cappelli di paglia + dai nastri neri che fingono + gli amoerri elastici del mare! + Ecco l'immenso materasso + delle forze popolari, vivo e sordido, + e sfondato, e sventrato.... + Ed ecco la sua imbottitura: + canape, lana, cotone, peli e capelli, + carne sudante, stupidità, + e tutto questo sprizza da mille fori + sotto la forza tagliente + delle grandi parole stupefatte, + che tutto càrdano + con brutalità!... + + + Là giù, in mezzo a quel brulicare di vermi, + vien sollevato un fantoccio.... + Ah, no! Un oratore.... + La folla ha brividi d'attesa curiosa.... + Si tratta, a quanto pare, d'un grande amico del popolo: + un anarchico cieco + che si solleva da terra, nelle grandi occasioni, + come una statua miracolosa. + Chi l'ha galvanizzato? Le sue braccia, + lugubri rami, scorrono nel vento della sua voce.... + Il silenzio si propaga lentamente + come una globulazione d'aria nell'acqua.... + La noia grigia e la monotonia + delle solitudini vulcaniche + copre di ceneri la folla, + immota in un religioso stupore.... + + + __L'anarchico cieco.__ + + Guardatevi dall'obbedire ai sinistri assassini + che vogliono condurvi + al loro sontuoso macello!.... + + + Ah! ah! la sua voce non oltrepassa + uno spazio di cento metri.[*full stop?] + tra le febbrili contorsioni di quell'estuario umano.... + Vi si vede agitarsi--come un turacciolo-- + un secondo oratore affannato e rantolante + sotto le bastonate inflittegli spietatamente + dall'ombra dei suoi gesti. + + + __Io.__ + + Chi ti strangolerà, o tribuno, + o inesauribile capezzolo di stupidaggine? + E tu, folla, poppante informe + flaccido e immenso, dalle gambe fasciate, + non sei nauseata dal latte + delle sue promesse?... + Vagisci tristemente nella tua culla: + la terra, dalle monotone cantilene.... + + + Da una scatola a sorpresa salta fuori + subitamente un terzo oratore..... + Questo fiammeggia come un cannello ossidrico, + col fuoco trivellante e diritto, + di una rossa eloquenza.... + Da ogni parte, su tutti i punti dei gradini, + tre, quattro, venti cannelli identici ruggono + sputando le loro ciarle astiose + per intaccare la grande folla operaia, + gran mucchio di metalli grezzi, + e di scorie carbonizzate, + ferraglie e chiodi che vorrebbero essere infornati + nel più grande cannone del mondo!... + + + __Io__ + + Non li seccate, dunque, con la stupida Pace! + A che serve offrir loro quel piatto immondo + che dà la nausea? + Non domandano di meglio che di saltare in aria! + I loro occhi attendono lo scoppio delle fortezze, + il barcollare delle corazzate briache fradicie, + e sverginate dagli obici. + Le loro nari sognano del profumo + pungente e violaceo della polvere.... + D'altronde, non avete più gas nei vostri tubi, + o cannelli ciarloni!... + Le vostre fiamme oratorie si ripiegano e strisciano... + + + Non già per ascoltarvi, + ma per osservare meglio le traccie + della vostra cupa e bruciante stupidità + in questa folla, + io discendo e m'aggrappo, + poggiando le ali del mio gran monoplano + su questi due capitelli romani... + Ed ora fra le mie ruote si dondola con grazia + il mio grosso pendolo futurista, + il Papa! + + + Subito un vasto clamore sommerge + gli oratori, e la loro voce, e le loro braccia flagellanti. + Un migliaio di bocche spalancate + succhia lentissimamente la mia apparizione, + fra il traboccare dei fetori acidi, + il patatrac delle grida spezzate + ed il flic-flac delle voci sozze.... + + + __Io.__ + + O studenti! Operai! Non più discorsi! + Voglio insegnarvi a fischiare gli oratori, + poichè io stesso ho l'aspetto ridicolo + d'un uccello appollaiato su un albero + che stia arringando i pesci che girano nei vortici + d'un fiume.... Voi siete nell'acqua sorda + della folla, mentre io sono in cielo! + + + Bisogna deridere tutti i ciarlatani, + poichè l'eloquenza, stasera, potrebbe solo mentire. + Si deve soltanto agire! + Bisogna che quest'arena s'inclini ad un tratto + come un'immensa brocca piena di vino sanguinante + sulla frontiera, e l'inondi! + La Guerra!... La Guerra!... + Ecco tutto il mio discorso.... Esordio e conclusione!... + Partiremo domani per la battaglia... + Per divertirvi intanto, mentre s'aspetta l'aurora, + ho preso al laccio questo bel corvo gigante!... + + + __Gli studenti.__ + + Oh! com'è bello! Oh! com'è bello!... + Gettaci, gettaci il corvo! il corvo! + + + __Un oratore.__ + + No! no! il sangue non sarà versato! + + + __Gli studenti.__ + + I discorsi ci annoiano! + Vogliamo il corvo! + E bisognerà pure che il sangue sia versato! + Peggio per voi! + O il vostro sangue, o il nostro, operai pacifisti! + Noi vi diamo battaglia appunto qui, stasera stessa! + Due guerre invece d'una: + ecco il risultato della vostra viltà. + Le vostre facce verdognole + luccicano di sudor freddo, + come le foglie delle foreste spazzolate dai lampi, + e il vento della paura vi sgocciola violentemente + come fanno le cuoche con le insalate! + Cessate di tremare. Sappiate che la guerra + è un modo qualunque di far sciopero! + La guerra cambierà tutto, completamente! + Guerra vuoi dire officine chiuse, aria aperta. + Guerra è libertà d'uccidere chi si voglia!... + Non più capi operai! + Gli ufficiali sono occupati a morire bene, + precisando la morte degli altri. + Si può scegliere il proprio bersaglio, + e questo è più divertente d'un gazometro, + e assai meno pericoloso! + La guerra è la rovina del padrone, + che mentre essa dura non può continuare + ad arricchirsi!... + Vittoria o sconfitta, il padrone sarà povero + come voi! + + + __Gli operai pacifisti.__ + + A morte il bruto! A morte il cannibale! + Facciamo a pezzi il signore che vive di rendita! + A morte l'assassino! A morte!... + + + __L'anarchico cieco.__ + + Operai! Guardatevi dall'obbedire + a questa spaventevole febbre di sangue! + Noi non combatteremo contro i nostri fratelli operai, + sindacati come noi al di là dei confini! + Si dice che l'Italia venne offesa + con degli sputi in faccia!... Ebbene: + peggio per lei!... L'Italia è in pericolo? + Io me ne infischio!... Che m'importa + della forma dei governi, del colore della bandiera? + Pensiamo a noi, i Senza patria, gli Schiacciati.... + Trieste e il Trentino non valgono le nostre ossa! + Se cederete agli assassini che ci governano, + ottocentomila poveri diavoli + che non si conoscono + e non hanno nessuna ragione di volersi del male, + si precipiteranno + gli uni sugli altri per scannarsi a vicenda!... + Ed avremo la guerra, lugubre infamia, + negazione di tutto ciò che dimostra + la superiorità dell'uomo + nella scala zoologica! + Non possiamo accontentarci + di dichiarare lo sciopero!... + Dobbiamo decidere il sabotaggio + delle stazioni e delle ferrovie!... + + + __Un socialista riformista.__ + + Ammetto il sabotaggio dei fili telegrafici, + poichè non compromette nient'altro + che dei dispacci inconcludenti, + ma mi dichiaro nemico + di quei mostri dal volto umano + che schiodano le rotaie!... + + + __Un oratore.__ + + E' un venduto! Lo denuncio all'assemblea! + Che cosa facevi, ieri sera, + mentre io stavo levando a una a una + le rotelle del gran disco + che regola l'ingresso alla stazione? + + + __Un altro oratore.__ + + Egli ha rubato sulle spese di propaganda! Scroccone! + + + __Il socialista riformista.__ + + Guardate; resto freddo + sotto questo torrente di fango! + Sono dunque, agli occhi vostri, un uomo intento + a disorganizzare il sindacato dei ferrovieri! + Mi hanno già messo all'indice! + Il Consiglio mi ha persino rifiutato + a dei gruppi che volevano + conferenze tenute da me! + Lasciatemi parlare!... + Mi sta a cuore lavarmi dall'accusa! + + + __L'anarchico cieco.__ + + No! No! Vi sono ancora più di venti oratori + già iscritti! + Domando al Congresso + una seduta di ventiquatt'ore di più + che continui giorno e notte! + Propongo che la parola sia data + a otto oratori soltanto.... + quattro per ogni tendenza!... + + + __Il socialista riformista.__ + + No! Ognuno dei sindacati è autonomo + secondo la tendenza dei suoi aderenti! + Tu sta zitto!... Hai preso la parola + senza curarti del turno! + + + __Il Presidente.__ + + La seduta è tolta! La discussione + sarà ripresa + in seconda seduta notturna! + + + __Io.__ + + Suvvia, poveri ingenui.... + Tutti si burlano di voi! + Non c'è sciopero, in Austria!... + Operai e padroni, contadini e ricconi + marciano contro di noi, + burlandosi delle vostre discordie! + Credete dunque che sia superiore, + e ragionevole, e saggio, + ciò che fate ogni notte?... Che cosa sono + le battaglie convulsive a cui vi date, + a colpi di grossolano piacere, + sul corpo vile e stupido della vostra femmina + sventrata, che invariabilmente inchiodate sul letto + con un gran chiodo piantato fra le coscie? + Non è, anche questa, violenza, + brutalità, lotta accanita, + sanguinosa aggressione notturna, + con sudore e morsi, + perchè alla fine dell'anno la vostra sposa + abbia squarciato il ventre + dall'obice d'un cranio neonato, + il quale, venendo alla luce, + non può che lottare e ferire? + Differenza dei sessi: battaglia in un letto. + Differenza dei ventri: battaglia ancora e sempre + intorno ad una cassaforte! + Io vi propongo di lottare e morire + per una parola divina: Italia! Italia! + + + __Un oratore.__ + + Bisogna che tutti i treni militari deraglino! + + + __Io.__ + + Oh! via!... V'aspetto per colpirvi, + ma non in nome dell'ordine che mi è ignoto. + Non sono un poliziotto. + L'autorità non esiste più! Nel cerchio + crescente, illimitato, delle libertà assolute, + voi sbraitate contro la guerra, + mentre noi la glorifichiamo!... + Ma quanti siete, voi?... Poche migliaia! + E come mai volete ch'io prenda in considerazione + il vostro piccolo volo di tafani importuni + sulla groppa del toro patriottico + che s'avventa contro il nemico + in questo canicolare meriggio di guerra?... + Voi non avete che la vostra viltà!... + Io vi oppongo il mio coraggio + e la mia Browning!... + + + __Il Presidente.__ + + La seduta è tolta!... + + + __Io.__ + + Chi, fra voi, vuol giocare la sua pelle + per arrestare la guerra?... Nessuno!... + Sarebbe illogico, infatti, preferire + un Italiano a un Austriaco, + quale bersaglio!... + Voi non amate nè i bersagli nè le armi! + Avete le vostre pantofole, il vostro letto, + la vostra lampada che fumiga + sulla minestra fumante, + un guanciale di mammelle avvizzite, + e una collana di chiassosi marmocchi!... + Tenete per voi tutto questo!... + Ho i miei muscoli, il mio coraggio, + e un fucile preciso!... + + + __Il Presidente.__ + + La seduta è tolta!... + + + __Io.__ + + In fatto di sabotaggio, + ammiro gli operai che stendono + i loro corpi folli sulla strada ferrata + per fare uscire dai binari + i treni carichi di soldati!... + Non è questo, lo so, il vostro metodo!... + Quindi, io vi sopprimo, + sabotatori prudenti!... + + + E voi, miserabili che m'ascoltate + in silenzio, là giù, sui gradini, + voi che partite in guerra contro la fame, + nei grandi forni delle capitali notturne, + portando per armi l'uncino o il paniere + curva la schiena sotto la gerla fetente! + + + __Il Presidente.__ + + La seduta è tolta!... + + + __Io.__ + + E voi, facchini, che scaricate + i carretti degli ortolani + tra i cavolifiori fradici, + bocche selvagge di latrine!... + Voi, che v'aggirate intorno ai macelli + nel fetore tagliente delle concerie.... + Voi che disputate ai cani + i grandi pasticci fumanti d'immondizie, + incensieri venerabili dei mercati, + il cui vapore pervertisce l'aurora.... + Voi che raccattate preziosamente questi tesori: + detriti di carne, buccie di legumi, + teste appassionate di pesci che rivivranno, + in _bouillabaisses_ tonanti, + nei vostri stomachi-cloache.... + + + __Il Presidente.__ + + La seduta è tolta! + + + __Io.__ + + Spazzini! Vagabondi che frugate nei rigagnoli, + contando e ricontando gli stracci, + gli affissi lacerati e le scorie di piombo + di zinco, di lana, di cotone e di rame, + arruffio multicolore + di sforzi verso la morte... + + + Cenciaiuoli mal nutriti di rimasugli + incessantemente colonizzati dai vermi.... + Collezionisti di trucioli e di mozziconi.... + Non è forse squisito il pane duro del soldato, + per tutti voi che mangiate + nausea bollente sotto i soffitti infeltrati di mosche + delle cucine economiche? + + + __Il Presidente.__ + + La seduta è tolta! + + + __Io.__ + + Voi tutti, uomini _sandwiches_, + ci tenete davvero, al vostro salario di venti soldi? + Se almeno aveste di che pagarvi il vino + ed il forte tabacco di cicche vecchie + di cui avete bisogno + per tener ritto nel fango il vostro corpo, + quando tutt'a un tratto il vento insolente + scambia per una sedia a dondolo + il vostro cartellone, e vi si sdraia pesantemente! + + + Permetterete ancora al Sole miliardario + di mutarvi in sinistri inaffiatoi di sudore e di odio + sul marciapiede fumante?... + Gettate via le vostre divise imbottite di cimici! + Non avete abbastanza grattati + i foruncoli pieni di lagrime, + della vostra pelle avvizzita?... + E perchè temete dunque + i fuochi di gioia della mitraglia + e l'odore della polvere, disinfettante sublime?... + + + Purchè non vi piacciano le babbucce di fango + di cui l'inverno vi calza elegantemente + e l'imbellettatura rossa e violetta + di cui orna le vostre guancie e il vostro naso gelato + che attirano gli occhi degli sfaccendati + più del vostro cartellone variopinto! + Tornatevene a casa, mettete a letto i vostri marmocchi, + bastonate le vostre mogli se piangono, + e trovatevi domani mattina alle cinque + ben desti, immersi i piedi nel grasso + delle vostre scarpe migliori!... + Vedete? La luna piena, + come un riflettore, immensificando il mio gesto + fino all'estremità dell'arena, + v'indica la stazione, all'estremità dì Milano, + che non potrà, questa notte, dormire! + + + __Un oratore anarchico__ + _(mi scaglia un fucile di legno, che io prendo a volo)._ + + To'! Prendi, servitore! + E corri lesto al confine!... + + + __Gli studenti.__ + + Gloria al monoplano futurista! + Gloria agli operai guerrieri! + Morte ai pacifisti! + Dove sono? Scomparsi! Passati come sabbia + attraverso il vaglio tumultuoso della folla! + Gettaci il tuo vecchio papa! + Ci divertiremo con lui tutta notte!... + Non dormiremo. Berremo e canteremo, + con donne seminude sulle ginocchia! + Birra! Birra, padrona! La birra ha il sapore + rinfrescante e grasso del sangue austriaco!... + + + + + 8. + + VOLANDO CON LA LUNA. + + + Saliamo più in alto, Santo Padre! Non ti dispiaccia! + Passeremo un'ora a fianco a fianco con la luna.... + Vedi? La luna istruisce pazientemente le colline + che volgono verso di lei facce sorprese + di scolari attenti e saggi. + Essa mostra loro le sue nuvole + come belle immagini guerresche + che passando le divertono e subitamente le oscurano + di dubbio e di pensosa curiosità.... + + + Ma perchè quest'aria dolente?... + In questo istante, i tuoi fratelli corvi + probabilmente s'arrochiscono a gracchiar preghiere, + o piuttosto complottano nei nidi fuligginosi delle sagrestie + per nominarti un successore! + Il Vaticano fra poco mostrerà al tramonto + la sua enorme cupola tonsurata + tutta irta dei suoi fumi, _papillottes_ bisunte. + + + Io voglio dondolarti, questa sera, + a picco sopra la casa + della mia piccola amica che m'aspetta al balcone. + Più in alto! Vuoi? Che delizia!... + Mi sento, sono come una lingua felice + nella freschezza fusa di una pastiglia di menta.... + + + La luna ha cagliata l'atmosfera, + e si va scivolando su una crema soave + che dovrebbe invischiare le mie ali, e che invece + le sostiene delicatamente.... + Fra poco queste nuvole piovose, + vasi tarchiati digradanti nello spazio, + si urteranno alla prima ventata + per lasciar meglio colare dalla loro pancia piena + altri latticinî luminosi. + E avremo sopra di noi, dentro di noi, + il Niagara immenso del chiaro di luna!... + Dovrai diventar bianco, serbatoio di tenebre, + per non far macchia sulla brina radiosa, + che imbrillanta la pianura.... + Una simile macchia potrebbe spaventare + la mia amica affacciata al balcone.... + + + Vedo farfalleggiare la sua chiara figura. + Il suo _peignoir_ che azzurreggia + le inguaina i fianchi flessuosi + e il dorso rosato dal riflesso della lampada interna.... + Senza vedermi, indecisa, imprecisa + e affondata nel fresco, nell'azzurro, + essa beve il vasto polverio dei suoni e dei colori, + e il malinconico incanto dell'infinito.... + La sua casetta sorridente è imbellettata + e incipriata meglio di una Parigina.... + + + O vecchio papa ballonzolante, t'accadde mai + di contemplare orti divinamente assopiti e placidi + come questi? + Oh! io non ti farò certo il piacere + di deporre la tua pancia ansimante, + come uno sterco enorme, + nel bianco paradiso della mia piccola amica.... + Guardati dal lasciarvi cadere le tue ciabatte + sformate dai tuoi piedi di cammello! + Passeremo presto sulla casa che sogna.... + Ecco, all'estremità del suo giardino + le mille trecce del fiume, + che sembrano trattenute alle tempie della collina + da pesanti fibbie d'argento + e da pendagli scintillanti + di monetuzze infilate.... + Non fare tanto rumore, o mio cuore-motore.... + Potresti spaventarla! + Quel carro, là giù, sulla strada + la distrarrà bruscamente.... + Ho paura, ho paura che le sue ruote stridule + e il suo beccheggiare d'elefante, + e il suo sesso che gli rosseggia fra le zampe, + interrompano le fantasticherie + della mia dolce amica!... + + + Ecco. S'è già mossa!... + Finalmente vedo il tuo volto azzurro.... + E' come un poco di chiaro di luna cristallizzato! + Non tremare! + Vedo crescere i palpiti del tuo seno + fra la schiuma della veste leggera.... + Tu alzi le mani diafane, opalizzate, + col palmo rivolto al cielo.... + Il tuo sorriso sta per piangere di delizia + e di spavento.... Vedo brillare le tue lagrime, + o piuttosto i tuoi bei dentini + che sembrano filati in vetro di Venezia.... + + + Comprendo il tuo terrore a vedermi girare + maestosamente come un grande uccello bianco, + tanto in alto, + nell'ammirabile chiaro di luna! + Non temere! L'aria è tranquilla.... + Io mi trastullo in questa immensa vasca trasparente, + piena d'un latte diafano.... + e mi volgo e rivolgo flessuosamente + come un lungo pesce azzurro. + Tutto s'intenerisce, vedendoti, amica mia.... + Laggiù, quei monti lontani di latta + s'ammolliscono... E ve n'è uno che s'avviluppa d'ermellino + per somigliare a quelle colline, laggiù, + fatte d'una sostanza imponderabile.... + Mi par di vederle svaporare ad ogni istante + e salire verso il cielo.... + + + Che mai vuole da noi quel branco di nubi galoppante + che s'avventa contro la luna? + Con un lungo sospiro, con un lungo riflesso melodico, + la luna le dissolve già.... + Nulla resiste alla sua triste tenerezza, + sorella della tua! Nulla resiste, + tranne questo corvo di velluto nero che io fo dondolare + come un giocattolo.... + La luna beve a lunghi sorsi + le più lontane ombre dell'orizzonte.... + Non vedi? Quel tenebroso profilo di città merlata, + oscilla lontano + come uno scenario di teatro e dilegua + filando via, sospeso a fili dì ferro invisibili, + miracolosamente.... + + + + Non tremare! Il silenzio è tanto grande + e quelle tre nubi d'argento sono tanto vive + e tanto attente, + che stanno per cantare + con la loro più bella voce di cristallo.... + + + E' la tua voce, che sento + tinnire dolcemente? + E quest'altra voce, quasi altrettanto dolce + non è tua cugina che tu hai ridestata? + E' lei, è lei, che soffoca le sue piccole grida + e il suo pudore abbrividente, in camicia.... + Che cosa dite?... Mi chino e v'ascolto. + + + __La mia amica.__ + + E' lui! E' lui! Ne sono sicura.... + Ah! com'è bello!... Ho paura!... + Scendi! Scendi!... E' una pazzia volare così!... + Ho troppa paura!... + Non posso nemmeno guardarlo!... + + + __Io.__ + + Non andar via! Alza il capo, e sorridimi! + Se il motore si ferma, sai pure che il mio cuore + continuerà a rombare violentemente + spingendo dritto avanti + il mio bel monoplano dall'ali bianche!... + + + Giro intorno, a duecento metri d'altezza, + sul prato tutto impregnato + del latte di materna felicità + di cui volevi nutrire mio figlio, + il figlio tuo, che io non ti feci.... + Per la seconda volta, io formo, volando, + una corona terribile di spine + sulla tua bella fronte che sanguina!... + Suvvia! Non si tratta dì Cristo, nè di Calvario!... + Ho sudicie le mani, + viscoso il volto, e volo + nella mia fetida doccia d'olio di ricino. + Ma quando scendo, il tuo alito mi profuma.... + i tuoi prati indolenti mi lanciano a soffi + l'odore ebbro dei fieni + e il profumo del tuo seno inquieto, + e la voluttà profonda della terra.... + + + Teneramente, teneramente, + per imitare il molle abbandono delle erbe folli, + il mio monoplano scivola + col leggiero trasalire d'un canotto, + alla deriva in questo fiume di latte, + le cui rive sinuose non sono altro che nuvole + intrise d'argento vivo!... + Il mio corpo ha il desiderio + e l'orgoglio sensuale che provavo, una volta, + lasciando la mia bocca galleggiare + a caso, sulle onde del tuo corpo.... + + + Il mio monoplano felice condivide il mio piacere, + mentre contemplo tranquillo + la minuziosa cura con cui la luna spiega, + fino ai più alti fastigi dello Zenit, + i suoi veli di turchese cosparsi di polvere argentea... + + + Con instancabile arte ella si sforza + d'abbellire senza fine l'arcata del cielo + sotto cui la tua fragile casa incantata, + che sembra aerea, s'avanza + a piccoli passi ovattati.... + + + Ascolta lontano!... E' la voce della luna.... + Comincia altissimo il suo canto, + sul picco di una nota acuta inaccessibile, + poi ruzzola giù, fino alla nota tonica, + per due sentieri melodiosi, paralleli, + dagli scoscendimenti spasmodici + che la costringono a saltellare soavemente!... + Il doppio canto della luna s'arresta + --ascolta!--improvvisamente, + al muro di un'azzurra finale + che soffoca ed atterrisce!... + Non è questo il simbolo musicale + dei nostri destini cantati? + Io so, io so quel che pensi e non mi dirai.... + Come sarebbe bello starcene tutti e due + sul tuo balcone, al quale ci si affaccia + in abbandono, a respirare amore, dolcezza imprecisa, + fino al momento in cui la penombra + intima della camera ci chiama nei cantucci + verso una delizia più precisa, + verso un maggior piacere acuto e intenso!... + Come sarebbe bello starcene l'uno accanto all'altro, + affacciati nel fresco immenso silenzio, + e con aperta la bocca ai granelli sparsi o volanti + dei rumori minuti, delle voci + lontane, sempre più tenui, e bevute + dai vapori dell'orizzonte! + + + Sentiremmo salire alle nostre mani, + alle nostre braccia, alle nostre guancie, + la tremula acqua pesante, + tutta piena di pruriti, l'acqua vasta + dei baci e delle carezze, + che bruscamente crolla in calda cascata + sulle nuche, e le piega!... + Per desiderarci di più! Per desiderarci di più!... + Fino al momento confuso + in cui non ne possiamo più! + I tuoi occhi supplicano ancora!... Si tarda!... + Si prolunga ancora l'attesa!... No, no, basta!... + La tua mamma s'addormenta già + nel suo seggiolone, presso la lampada + velata di rosa.... Tu alzi + il roseo braccio ignudo per abbassarne la fiamma. + Le mie labbra frettolose ti sfiorano l'ascella.... + Allora, a passi cauti di lupo, tu mi trascini + verso la vaga mollezza del divano amico.... + Il tuo sorriso azzurro che brilla e si lagna + mi sussurra: «Ella dorme!...» Ed è la tua voce, + già bagnata, un po' rôca, imbavagliata.... + Oh! non ne hai colpa tu, mia piccola amica, + se ti faccio oscillare sopra la testa un papa!... + Facesti tutto quello che dovevi + per farti adorare senza fine, perdutamente.... + E m'hai offerto una grande felicità, + tutta la felicità terrestre, + fra le tue mani graziose, appetitose, + che sembrano da mangiare, da bere, da suggere, + frutti e fiori dei paradisi d'una volta, + giocattoli, dolci squisiti, + per la mia bocca infantile, merende divine + di tutte le belle domeniche + non ancora abolite dal mio cuore futurista!... + + + Ma quella felicità non bastava, purtroppo, + al barbaro febbricitante che ingigantisce nella mia pelle!... + Chimico, fisico, curvo, + sulla miscela di me stesso, + io stavo preparando la nuova fusione + della felicità metallica!... + + + Grazie, grazie ugualmente, mia piccola amica, + per l'amorosa tazza di the, dissetante e profumata, + che ho lungamente bevuto fra le tue labbra calde!... + Grazie, poichè mi ha brutalmente, d'un tratto, + raddrizzato lo stomaco ed il pensiero bellicoso!... + + + Discendere in quel recinto?... Tu scherzi, + amica mia!... Le tue messi, i tuoi pascoli, + il tuo giardinetto gentile, + con le sue aiuole ingenue, attente, immateriali, + e coi suoi bianchi sentieri obbedienti, + e con le sue piante parlanti, dalle foglie aggraziate + riccamente ornate di perle!... + Eh! via!... Un trampoliere gigantesco quale io sono + con ali tanto possenti + devasterebbe, scendendovi, un simile paradiso!... + + + No, no, piccola amica! Io non posso + farti una visita, stanotte.... + Perdona, dunque la scortesia involontaria. + Addio, piccola amica!... Devo portare altrove + questo grosso papa in catene! + Tu mi segui cogli occhi, tenendo pei fianchi + la tua cuginetta che ride, ed io odo + il tuo pensiero: + «Oh incorreggibile monello! + Non potrai mai calmarti, mio grande ragazzo?... + Quale nuova pazzia vai macchinando? + Che cosa porti appeso al tuo monoplano?... + E' un fardello pesante, ma sembra vivo.... + Vieni qui.... scendi nel prato.... Lo vuoi?...» + Ma io non ti rispondo e salgo nell'effusione + dello scetticismo azzurro... D'altronde, + nulla potrebbe colmare il mio cuore + spalancato sotto la luna! + + + Vedo la tua figurina elegante + strettamente avvolta nella viva tenerezza + della veste bianca! La tua snella figurina + trascolora piamente + nella castità del paesaggio.... + La tua casetta d'un grigio di cenere, + si disgrega e sviene lentamente.... + E la cesta fiorita del tuo balcone se ne stacca, + per salire lenta ed offrirti + perdutamente alla luna!... + Voleremo insieme nei dominî del vento, + o casetta dell'amica, o casetta di Nazareth, + sulle vostre slitte di nubi perlacee + trainate dal volo melodioso degli Angeli. + Tutto è bianco, tutto è bianco, tutto è bianco, + se m'allontano stanco dalla lussuria + e dal sangue! + Piume di tenerezza.... Cadenze vellutate.... + Il mio monoplano sì confonde + nel coro dei serafini.... + + + Troverò la mia mamma + sul margine di quella stella, e le parlerò + così vicino al suo viso + che le sue lagrime coleranno sulle mie guancie.... + In ginocchio, in ginocchio le chiederò + se i suoi occhi che adoro videro il Paradiso! + + + Oh! tormento sinistro!... Quando, quando potrò + annientare tutto il veleno di Cristo, + nelle mie vene antiche? + + + Mamma! Mamma! + O tu che non sei morta e che porto in me! + O lontano paradiso, irrigato di lagrime.... + o risacca gemente di rimpianti eterni.... + triste oceano di pianto, dalle scogliere di bronzo.... + Nilo di tenerezza dal vasto sorriso soleggiato! + Mamma! Mamma! Dimmi tu se ho torto + di sollevare il mio cuore + ben alto, al disopra dei profumi opprimenti + della carne, al disopra dei ghiacciai + della tristezza superba, + nei venti! nei venti! fra le tonanti + mascelle della folgore! + + + Oh! dimmi tu se ho torto di colorire d'aurora + e di sublime, e d'ideale, e di divino, + il sangue impetuoso che mi mettesti nelle vene! + Dimmi tu se ho torto di coprire di lava + l'orgoglio fisiologico che ti rendeva altera + del corpicino già muscoloso che cullasti!... + + + Lancio così la voce del mio dolore notturno, + nel cielo aperto, al largo di questo mare di latte, + come una rete immensa, + munita d'ami che tremano.... + Ma voi non volete lasciarvi prendere, + stelle dell'assoluto, squamate o guizzanti!... + + + + + 9. + + L'ESECRABILE SONNO. + + + Suvvia!... È un'indecenza! Svegliatevi! + Presto! se non volete che io sfondi + le vostre finestre con un colpo d'ala! + Credete dunque molto bello ciò che fate, + sdraiati, là, nei vostri letti, a gambe aperte, + con le mani tra le coscie + o coricati sul fianco con le ginocchia piegate, + oppure con le gambe allacciate + a quelle dello vostro donne? + + + Voi meritate che gli obici + sfondino a un tratto i vostri tetti e vi schiaccino, + marmellate coniugali! + Puah! sembrate caduti a terra, + piatti come sterchi di vacca! + La guerra! La guerra!... Capite, + udite questa grande parola: la Guerra? + Su! E' semplicissimo! Bisogna balzare in piedi! + Su ritti! Spalancate + le vostre finestre ed i vostri balconi! + Aprite tutte le porte! E uscite + dalla prigione del sonno, + per seguire a ritmici passi la Guerra, + liberatrice di schiavi! + + + Ma voi russate! E' vergognoso, + è indecente, è immondo! + Tutti, giudici e agenti di polizia, + vi dichiarano che non si può + copulare in mezzo alla strada, + nè pisciar fuori dagli orinatoi, + nè palpare le donne nella folla, + nè violare i ragazzini.... + Eh! via!... Si tratta di ben altro!... + Il sonno! Il sonno! Ecco l'unica, + la più esecrabile immoralità!... + Dormendo--capite?--dormendo, + voi offendete le leggi sublimi della vita! + O Sole! O Sole! fracassa + tutte le vetrate della città, + e spazza fuori dalle case + tutti questi poltroni + che hanno l'inaudita impudenza di dormire!... + In verità, lo stomaco mi si rivolta! + Oh! le pesanti esalazioni di tanti sonni! + Che nausea! + + + Per fortuna, vi sono ancora + quelli che non vogliono mai andare a letto + perchè hanno orrore del letto! + Vi sono quelli che amano alzarsi + la mattina, prestissimo, + e che se ne vanno, orgogliosi di essere soli, + con le loro canne da pesca sulla spalla, + o col fucile ad armacollo, + verso la pesca o la caccia! + + + E infatti, dormono forse gli uccelli? + Ascoltate il gran popolo dei passeri, + che cinguetta sugli alberi, + rumorosi teatri dai cupi gradini!... + E le rondinelle sputate dai fucili del vento, + le rondinelle che mescolano, lacerano + e arruffano i loro voli capricciosi, le udite? + Passeri e rondini non dormono, + o, per dir meglio, non dormono più! + Tutti gli uccelli si ribellano, gridando il loro disgusto + sul nauseante brodo fangoso + che il sonno distribuisce prodigalmente + in fondo ai refettorii mefitici della notte. + Quanto a voi, Italiani, che udiste + ieri sera le trombe squarciate + della guerra, che fate là immoti, + già predisposti alle cure delle tenebre, + imbalsamatrici di cadaveri?... + Che fate, infornati e caldi + nella farina delle vostre lenzuola, + come pani di cui la morte regolerà la cottura? + Non vedete che le case non dormono, + con le loro chiare facciate che aspettano, + agitate da angosciosi riflessi, + la festa dall'aurora? + + + Non vedete che le acque non dormono? + Fiumi, canali e ruscelli, + non dormirono mai! + Scorrono sempre gridando: + «Senza riposo! Senza riposo! Senza riposo!...» + + + E le puttane, dormono forse? + Irrequiete sotto la dirotta pioggia elettrica delle lampade, + dànno la caccia ai sessi impazziti + che la notte ha stanati.... + + + E i cani dei carrettieri? + Camminano abbaiando di tanto in tanto + fra le ruote tonanti + dei carri colossali.... + + + E gli automobili di piazza, dormono forse? + Ah! no!... Sempre desti. + I loro chauffeurs, i loro motori, + che sonnecchiano appena, + son sempre pronti a partire, + tra le gialle fiamme, chiacchierone e smorfiose, + dei lampioni che fanno lunghi inchini.... + Sia gloria agli automobili di piazza, + che salvano il mondo + dalla morte totale del sonno! + + Gli automobili di piazza sono belli + e orgogliosi come le stelle! + Nemmeno le stelle dormono, ma corrono, + facendo grandi gesti folli + per salvare da collisioni fatali + le prue salienti dei pianeti, che forse + stanno per investirci a tutto vapore? + + E quella stella sola, laggiù--la vedete?-- + più bianca, dalle braccia più lunghe, + è tutta affaccendata a sgombrare + la soglia dell'orizzonte.... + Poi se ne viene a picchiare + con le sue lunghe dita indiamantate e sonore + su ogni finestra chiusa, per avvertire, + per avvertire che arriva la luce + e che le si devono innalzare + degli archi di trionfo! + Guai all'uomo che non balzò sussultando + fuori dal suo letto, allorquando + passò, cantando, la stella del mattino! + Lo giuro in suo nome!... + Se l'umanità s'addormentasse, + tutta, improvvisamente, una notte, + coi suoi nottambuli, i suoi automobili, + le sue guardie, i suoi cani, + le sue rondini e i suoi passeri, + i suoi ruscelli, i suoi fiumi, + le sue puttane e le sue stelle, + morrebbe infallibilmente + alle quattro della mattina!... + + + Quando non posso volar via + col mio monoplano, io percorro la città, + a notte alta, + con orde pazze di studenti, + rompendo tutti i vetri dei pianterreni, + lanciando nelle finestre aperte + grosse pietre che s'odono + poi ruzzolare fragorosamente nell'interno! + Nulla è più divertente! Ecco, noi prepariamo + con cura minuziosa il blocco e l'assedio metodico + d'una casa addormentata.... + Ognuno di noi reca fra le mani grossi sassi + come se fossero astri carbonizzati.... + Poi, ad un tratto, tutti i vetri della casa + emettono grida umane + e lunghi singhiozzi di terrore.... + + Talvolta, si svolgono trattative d'armistizio.... + «Portinaio, che ne diresti + se fracassassi i tuoi vetri?» + «Oh! no!... Per pietà! Non lo fate!...» + supplica una voce. «Ebbene, prendi! + Ecco il nostro sasso sublime, nel tuo vetro infranto, + per insegnarti a non imputridire + senza fine, nel tuo letto nero! + Tu mi dirai che lavori dalla mattina alla sera. + Noi facciamo altrettanto.... Che vuol dire?» + Questo non c'impedisce di correre nella notte + come un incubo enorme, + per le piazze, vasi sanguigni, + e per le vie, circonvoluzioni della città, + grande cranio assopito! + Bisogna pure che qualcuno si dia la briga + di rinnovare così lo stupore + nel cervello degli uomini! + + + Come te, noi abbiam lavorato tutto il giorno, + ma ad onta della stanchezza che ci rompe le gambe, + continuiamo a lavorare + diversamente e ancor meglio! + Poichè bisogna pure che qualcuno s'incarichi + di dipingere le statue nelle piazze alberate, + di sostituire all'insegna d'un dentista + quella imponente d'un avvocato, + o d'appendere alla porta d'un lupanare, + che s'affatica ed ànsima, + il cartello d'un teatro che annunzia: «Riposo»! + Bisogna pure che qualcuno provveda + a lanciar nei canali + le persiane dei pianterreni, + graziose zattere avventurose + che vanno forse a ritrovare, lontano, + lontano, nella campagna, + le loro radici d'alberi segati + e a rivedere i loro amici + d'infanzia vegetale! + + + Si calano le brache allo spirito filosofico + per sculacciarlo come si deve!... + Che fa quella puttana, col suo sorriso + come una lenza, + sull'acqua torbida e pescosa del marciapiede? + Non si diverte affatto! Per divertirla, + l'afferriamo gentilmente pei fianchi + e ce la mettiamo sulle spalle! + + + Da una viuzza all'altra, dove si va? Aspettate! + Alt! Silenzio!... Quella finestra aperta, + a pianterreno, russa stranamente! + Soffi di clarinetto, e a quando a quando + sordi ribollimenti di caldaia.... + Non è altro che la grossa marea notturna + d'un seno di donna obesa.... + Qui s'infradicia l'inondante borghesia + clericale e sudante, dalla faccia di sego.... + La chiamano Saggezza, nel rione.... + A teatro, essa lascia grondare dal palco + le sue due poppe ripugnanti, + su cui son tatuati questi due sudici nomi: + «Pudore! Morale!» + + + Ora capirete con quali attente precauzioni + introduciamo la puttana guizzante + per la finestra aperta.... + Senza far rumore deponiamo cautamente + il corpo bene aerato + accanto al grosso corpo costipato.... + Che cosa accadrà?... Chi ci pensa più?... + Abbiamo altro da fare.... Per esempio?... + Chi di noi ha del mastice?... + Ecco una serratura inglese da ostruire.... + Eccone un'altra!... + E poi ci si nasconde, fondendoci nelle rughe + della casa dirimpetto, + ad aspettare il lento piede del borghese che rincasa + dal teatro, senza affannare + la sua paziente stupidità!... + Ah! Ah!... Potrà divertirsi un pezzo + a stappare la serratura + con la sua chiave che non serve più! + Mio Dio! Quante bestemmie e quante + imprecazioni!... La neve intanto + gli fiocca sulla schiena + che tossisce malgrado la costosa pelliccia!... + + + Divertitevi, pance ben pensanti! + Arrivederci fra poco... + Una carrozza di piazza?... Utilizzabile anch'essa!... + Si apre e si richiude lo sportello, + si finge di salutare qualcuno che è dentro, + e si grida al vetturino: «Alla stazione!» + E' semplicissimo: Egli si rimette in cammino + scarrozzando il vuoto! + Un campanello?... «Levatrice»... + «svegliatevi, signora!» + Si suona ancora.... «Presto! Su! Alzatevi! Correte!... + La terra ci partorisce! Siamo noi, i neonati! + Milano sta per mettere al mondo + un nuovo futurista!» + + + Ora gettiamo a terra quest'altra vetrina + piena di vasi e di cristalli.... + Fragore di valanga, di terremoto!... + E' l'ora della ricreazione! + Passando via, si fracassano coi bastoni + le vetrate che pensano e guardano.... + Poichè, insomma, rispondeteci, + chi vi ha dato + diritto di dormire?... La polizia, siamo noi! + Polizia del disordine e della libertà! + A grandi passi si va per le vie riconquistate, + alta la testa, come re, con la spavalderia + e la superbia dei capitani vittoriosi. E' naturale! + Lo vedete! La Città tutta intera + sta supina, atterrita davanti a noi! + + + Fanciullaggini, dite? + E altri brontolano: «Vandalismi indecenti!...» + Per conto mio, mi auguro di morire prima + d'aver perduto le mie deliziose fanciullaggini + e i miei cari vandalismi!... + Io non sarò mai due vecchierelli tremanti, + un vecchio cuore, un vecchio corpo + incollati come due cani + sotto le risate di quelle folli educande + che sono le stelle!... + + + Sia maledetto il giovane che adora il suo letto + e che non casca dal sonno tutto il giorno + per aver scatenati i suoi istinti durante la notte + Sia maledetto il giovane che non è convinto + di essere diventato, finalmente, + padrone della città, dopo mezzanotte, + con tutti i suoi sputacchi lanciati a ventaglio + sull'ordine carceriere + e sul sinistro _come-si-deve_ della società! + + + O Duomo di Milano! Io ti ho spaventato + sfiorando con la mia ala di gabbiano + I tuoi scoscendimenti mostruosi + di secolare scogliera.... + Io sono, dici, un milanese che va troppo in fretta. + E' infatti la tua tenerezza sbigottita + che colora di giallo e di rosso e di nero + e di verde e di bianco + la pelle trasparente delle tue vetrate camaleontiche. + Sono io che t'irrito, ogni sera, lanciando + la palla del mio cuore più in alto + della tua madonnina dorata! + + + O piovra smisurata dai tentacoli bianchi, + tu tremi al sentirti stringersi intorno a te + la vastissima rete delle rotaie scintillanti + con tutti i loro tramvai, anelli multicolori + che la sera s'adornano + d'alghe verdi e di coralli.... + Tu piangi sulla tua sorte, + cattedrale arenata in mezzo al chiassoso tumulto + della più grande stazione del mondo?... + Ah! ah! Verrà il giorno + --i Milanesi ne sono capaci!-- + in cui si potrà costruire un treno colossale, + tratto da una gigantesca locomotiva, + per riportarti in paradiso, + d'onde tu fosti spedita, in altri tempi, + dai Fratelli Gondrand!... + + + Odo un immenso clamore + laggiù, alla punta estrema della città.... + Affrettati, o mio motore, sono gli studenti, + che in marea rumorosa + hanno inondata la stazione! + Cari studenti, scolari d'Italia, + noi partiremo tutti insieme per le vacanze! + Vacanze del fuoco, del sangue + e delle rosse follìe, + in cui potremo finalmente giocare + a _foot-ball_ coi nostri cranî pesanti!... + Io vi raggiungo, sono già, sopra di voi, + mentre vi urtate brutalmente + per trovar buoni posti nei vagoni, + accanto ai finestrini, da cui potrete tirare, + prima degli altri, sul nemico. + Oh! perchè non ho + la vostra bella noncuranza infantile, + o studenti infornati nei treni militari + dei quali precipitate il galoppo conquistatore + con la furia e la follia delle vostre grida + lunghe, mordendo le reni + della locomotiva che si squarcia in bianco vapore? + + + Vorrei assaporare come voi, + lentamente, la polpa del paesaggio primaverile, + che soffre un poco + dei primi tagli geometrici incisi dal sole.... + Volo seguendo l'abbagliante evasione + dell'aurea pianura lombarda senza confini.... + Sono vestito del più bel cielo del mondo, + succinta veste orientale a larghi fiori + color di turchese ed a rami dorati.... + Ma il mio cuore immelmato si rifiuta alla gioia + e non so più volare con disinvolta gaiezza! + Sono forse allucinato?... Le mie orecchie + percepiscono un fragore di carrozze + e di carri sulla tela delle mie ali.... + Questo scalpiccìo di passi pesanti + che s'accanisce dietro di me, + non esce dal mio petto sgomentato? + E questi grossi venti balordi + strideranno ancora per molto tempo + contro il muro della mia cameretta volante?.. + Non sono dunque solo? Non sono mai solo! + Il vento rude s'abbatte sulla mia testa + col calpestìo d'una folla sul marciapiede, + ed io l'odo dal fondo di una cantina!... + + + I venti forti s'appoggiano con le dita + brutalmente!... Terribile rumore + di mani invisibili che s'attaccono, + molli, alla tela delle ali!... + Altri s'aggrappano alla mia fusoliera.... + Schifosi contatti che mi inorridiscono!... + Ecco ora la mia esasperazione si comunica + al mio motore, e comprendo, comprendo + la nervosità tossicolante e pigra dell'elica.... + So bene che le tue ruote, o mio monoplano, + si sono impigliate, durante la notte, + fra i troppo profumati capelli d'una donna.... + Ma questa non è certo una buona ragione + per tremare come un vile + davanti alle correnti d'aria, + che, vispe e birichine, non hanno veramente + minaccia alcuna di pericolo! + + + Le campane, stamane non hanno + i loro soliti suoni rosati e bagnati di tenerezza.... + Campane di noia e d'amarezza inesprimibile, + state dunque per frangere sotto i vostri colpi + il sole, salvadanaio dorato + i cui soldi aspettati debbon pagare + regalmente la festa?... + Il vostro soffrire diffuso disillude il cielo + e spezza il mio slancio.... + Ma nel cielo danzante della mia anima scomposta, + ecco splendere fra i pensieri amari + fuggenti zone di speranza dorata.... + + + Arrota le tue ascie, o Luce della battaglia, + e taglia la carne ruvida delle mura, + e ammucchia le tue colossali fascine di sarmenti, + per meglio appiccar fuoco + alle arruffate capigliature dei giardini! + + + + + 10. + + I COLLARI + DEL TEMPO E DELLO SPAZIO. + + + Ho superato tre treni.... + Quell'altro, all'orizzonte, interminabile e lento, + coi lunghi anelli dei suoi vagoni-serbatoi + trasporta vino per l'esercito.... + Ma si berranno meglio a garganella + tutti i vecchi vini umani + nella battaglia, formidabile urto scarlatto + di ottocentomila bottiglie viventi!... + Ho sete! Ho sete e mi tormenta + il desiderio di mordere e di picchiare + instancabilmente sulle ossa, sui nervi, + sulla carne.... Macella! Macella! Macella!... + E tu, sole, regolerai + la cottura dei cadaveri!... + Sotto di noi, quella stazione + è veramente la più strana delle cucine, + affocata, fumante, + con guizzi azzurri di rotaie-anguilla + tra i forni e le casseruole + delle locomotive allineate.... + Le campanelle elettriche hanno intensi ribollimenti + e gorgoglii di frittura + nei loro vasi di porcellana.... + + + Quell'automobile che sembra spazzato via, sulla strada, + da enormi globi di polvere, + porta al confine il generale supremo.... + Io son sicuro che i corpi arrotondati + dei quattro venti che brucian di rabbia + nei suoi pneumatici + non scoppieranno prima di stasera! + Sono al pari di me sottomessi + alle leggi della vittoria. + Fa troppo caldo.... E quelle nuvole nascondono + un sole vile!... Fra poco pioverà! + Il vento sbatte lungo la fusoliera + bruscamente, come una porta che si richiuda dietro di me. + Varco in questo momento la soglia + del lugubre palazzo del Maltempo!... + La pioggia sta per presiedere + alla velocità convergente degli eserciti, + al passaggio dei fiumi, alla conquista + delle alture, che bisognerà coronare + di batterie!... + + + Palazzo maestoso del Maltempo, + dalle grigie mura che fuggono, velate qua e là + del fumo sinistro d'incensieri invisibili!... + Io scivolo con angoscia + sui tuoi profondi tappeti di nebbia violetta, + supplicando i tuoi fantasmi armati di lampi + d'esser propizi all'Italia!... + + + Oh! guarda!... L'uragano ha destato il mio motore! + Cento, mille, diecimila chilometri.... + Che m'importa?. Purchè l'elica russi bene + e il mio carburatore sprizzi con regolarità + e i miei nervi continuino esattamente + la sensibilità delle ali e della fusoliera! + + + Salgo verso di te, nuvolone decrepito + dalla faccia color di vinaccia! + Credi forse di spaventarmi, col tuo turgido naso + eruttivo, pieno di colline gialle + e di crateri urlanti? + Ti salto selvaggiamente nella bocca, + che si sforma, moltiplicandosi!... + Nuvole dai cento buchi mutevoli + mi vedete volare ebbro di gioia, + balzando nei vostri cerchi + come un cavallerizzo nel circo del cielo?... + + + Eccomi appenna addentato, e già digerito, + ed evaso, in petardi, dalle budella dell'uragano!... + Ho il tuono alle calcagna. Venga pure se ciò lo diverte!... + Con calma, con sicurezza assoluta, + mi tuffo a nuoto, felice + d'esser sfiorato dalle più affascinanti + nubi del cielo, + belle nubi dalle squame violacee, + che passano come grandi pesci ciechi + e che sorridono + con la bocca spumosa d'oro, + misteriosamente.... + Ma la voce degli uccelli m'attira ancora più in alto. + I loro voli e i loro canti trillano e brillano + sopra di me. Il mio motore ne gode follemente + ed io lo spingo, e ci pare di filar via tutti e due + sotto fantastiche pergole da cui pendono e oscillano + grappoli succosi di suoni + lunghi, zuccherini e furibondi.... + + + Quando volgo la testa, vedo lontano lontano + l'azzurra sciarpa dell'amore + sfilacciarsi in pallidi lembi + nel cielo che la furia della mia anima + eccita e infiamma sempre di più!... + + + Città e villaggi, barbieri eleganti e diligenti + delle montagne e delle pianure, + avete--non è vero?--ben poco da fare! + Poichè proprio non val la pena + di pettinare quel poggio, o d'ammorbidire + l'acconciatura bionda di quella collina, + o di rifare la scriminatura di quella vigna!... + E i boschi lontani non si lagneranno più + d'esser tanto trascurati da voi, + dimenticati dai vostri pèttini, + con le loro capigliature sudicie arruffate. + + + Vedo già in sogno, un po' dappertutto, + vastissimi campi di battaglia + che si scamiciano mettendo a nudo + il petto villoso, sudante, + della terra scorticata dagli obici, + danzanti amuleti.... + la terra tatuata di cavalli morti, + in basso rilievo!... + + + La mia velocità spaventosa diverte il paesaggio, + che bizzarramente si contorce dalla gioia. + Assisto al valzer travolgente delle colline.... + Le più vicine fanno la danza del ventre.... + Tutti i ruscelli si torcono in chiare risate. + + + Salgo, e subito gli alberi diventano cavoli. + Quella valle vomita a un tratto quattro villaggi. + Ma quell'altra s'affretta ad ingoiarli! + Affonderai, bel casale, + fra poco, ne sono sicuro, + nell'acqua verde e increspata del tuo bosco.... + Dov'è?... Scomparso! Tuffo improvviso di granchio! + + + Per arrestarmi, le città + levano altissime le loro braccia di pietra.... + e poi svaniscono, rase + dalla falce azzurra di quel fiume ricurvo! + Null'altro persiste se non lo schiaffo instancabile + che il vento dell'elica moltiplica + senza posa, sulla mia faccia! + Attraverso un acquazzone in tre secondi.... + Allora il vento si sveste, e m'offre violentemente + un corpo nudo fremente + tutto bagnato di sale marino e di lagrime, + il corpo salato della mia amante + che stringevo un tempo fra le mie braccia, + nella cabina dalle pareti di tela, a Pancaldi.... + Oh! la calda ricchezza del suo odore che morde! + + + Lussuria, guscio del cuore tartaruga! + Lussuria! rosea cupula d'un'orrida latrina! + Sarò io dunque sempre l'orgoglioso _bidet_ + dell'Avventura, falsa cortigiana?... + Un povero cuore strisciante ai molli suoni d'una voce + un cagnolino freddoloso fra due calde mammelle?... + O paesaggi danzanti che sgambettate lontano, + cessate, cessate d'illudere + la mia speranza d'infinito! + Il mio monoplano vola per sempre negli occhi + di una donna! + + + Non vedo io, immensificata + a mille metri sotto i miei piedi, + la nudità indolente della mia amica? + Oh! via!... la lussuria + ha dunque invischiato il mio spirito? + Poichè quello che vedo non è altro che il corpo + immenso e disossato del mare.... + Oh! io diguazzo ancora + in una biancheria eccitante + d'immagini femminili.... + Oh! rabbia esasperata!... Bisogna dunque + che io m'arrampichi fino allo zenit, + per liberare il mio corpo da queste lumache + viscose, appiccicaticce: + orgoglio del sesso colonizzatore, + inestinguibile sete di tenerezza! + È detto! Raschierò, scorticherò + la mia carne, fino al sangue, + fino allo strangolamento del cuore, + con le spazzole rudi delle soffianti velocità, + salendo su per due o trecento chilometri azzurri!... + + + Galli dell'orgoglio virile schiavi delle stagioni, + voi che alzate la zampa + sulle vostre galline, sui vostri tetti + e sulle vostre donne domate, + banderuole giranti alla brezza d'aprile, + sono dunque incatenato, con voi, senza scampo + nel sinistro cortile dell'atmosfera? + + + Noi fummo cotti a fuoco lento + nell'utero fetente.... + Chi mai potrebbe lavarci da tanta sozzurra? + Chi può guarirci dell'incurabile amore? + Noi non saremo mai i monelli senza cuore + e senza memoria, + che sputano dall'alto sui balconi delle donne, + volando rapidi fuori dalla storia + e dall'anatomia, + in vacanza, in vacanza, + lontano dalla vulva, triste collegio obbligatorio!... + + + Io sono l'artista, + l'essere numeroso e formicolante, + la rissa pullulante, + la sera di prima rappresentazione, + la sala gremita in cui tutti i posti son presi: + palchi, poltrone e loggione.... + + + Io non so descrivere la mia sofferenza squisita!... + sono un bruto rapace, + ammalato d'eroismo infinito e d'impossibile! + Sono un Creusot + che vorrebbe fabbricare dei _fondants_!... + Pedante virilità del poeta + sempre in foia del proprio orgoglio! + Quando saprò io trovare + abbastanza minuzia e delicatezza + per poter fare a pezzi il mio Io + e bendare le mie ferite? + + + __Il mio motore.__ + + Taci, imbecille! Respira meglio, piuttosto! + Ti basti uscire da quest'Io pestilenziale + in cui t'annoi lugubremente, + e cacciar fuori dai tuoi polmoni + quest'odore di luna paludosa + e di cipressi civettuoli!... + Vuoi che analizzi il tuo più bell'eroismo? + Acrobatismo d'un marmocchio che vorrebbe star ritto + sulla rotondità del ventre materno.... + + + Oh! gli occhi delle donne che guardano gli eroi, + cui subitamente diventano essenziali!... + Tu vorresti sfondarli + ma sono dentro di te! + O milioni di donne scollacciate.... + gioielli, piume, cappelli + e milioni d'occhi indistruttibili!... + L'orgoglio! Ecco il solo nemico da temere, + ecco il peccato dei peccati! + Io t'applaudo, ingegnoso Gesù, per avere insultato + e minacciato del peso crollante del tuo inferno + l'orgoglio, bestia fetida, invincibile + tartaruga dal guscio troppo vasto!... + Orgoglio del sorriso e della letizia, + orgoglio della miseria e dei singhiozzi, + orgoglio della sozzurra, + della stupidità e della morte! + + + Dimenticavo! Anche vidi + lo spaventoso orgoglio d'essere vile + e di fuggire, + l'orgoglio di non riuscire, l'orgoglio di non essere, + l'orgoglio atroce del nulla! + Commedia fatale!... Pensare è esser giovane! + O gioventù! feroce unità + desiderio di concentrare in sè stesso + le unità del mondo, + desiderio d'esser scelto, + l'unico scelto, l'unico amato + dal popolo infedele delle labbra innamorate! + Esser giovane vuol dire temer d'invecchiare + e di cessare di piacere ai fiori e ai frutti!... + Esser giovane vuol dire temer di cadere + dalla ribalta del teatro!... + + + Teatro? Chi ha detto questa parola? + Ebbene, sì.... Non sei un teatro tu stesso, + col tuo milione di Soli spettatori, + binocoli e raggi puntati + da tutti i palchi dei tuoi nervi? + Io t'auguro di morire come una pulce, + fra due unghie sporche e distratte.... + + + __La mia voce.__ + + Zitto! M'infastidisci!... T'impongo silenzio, + togliendo l'accensione!... + Olà! Che cosa fa Sua Santità? + Certo contempla il suo dio + che naviga nella barca di Pietro, + e la pesante immersione del sole, + enorme remo d'oro massiccio!... + + + Ha dunque anche il cielo, al pari di me, + un desiderio supremo di grazie e di tenerezza? + Nulla, infatti, che agguagli + la gioia di viaggiare + nella soave reazione sentimentale dell'orizzonte, + che finalmente s'è intenerito, + lasciando traboccare le sue stelle, fresche lagrime + lungamente rattenute fra le ciglia delle nubi, + lagrime gialle, rosse, verdi, perlacee.... + + + Un'altra ancora sta per spuntare.... Spunta, + violetta, con una cannonata improvvisa! + E laggiù, verso l'ovest, oltre i monti.... + Bisogna che io vi giunga in un'ora!... + E' necessario! Lo capisci, motore? + E che m'importa dei venti contrari? + Lo so: questo papa è ingombrante.... + Ma devo farlo oscillare come un pendolo + sulla battaglia! + + + La mia ombra azzurreggiante corre obliqua + sulle praterie soleggiate. + Balza dall'ombra d'una nuvola + all'ombra d'un'altra, come un ginnasta + che salti dall'uno all'altro trapezio.... + + + Sotto i miei piedi, in senso contrario, + la campagna fugge coprendosi tutta + d' immense crepe imbizzarrite.... + Quel villaggio s'inabissa, + quella città si polverizza, + mentre, là, quel vallone si slancia a galoppo sfrenato. + Quella collina gonfia il suo ventre + poi bruscamente si vuota, e ricostruisce. + lentamente il proprio scheletro!... + + + In modo strano si torce e s'ammucchia il paesaggio, + poi cade a pezzi, a poco a poco, + crollando in torrenti di case, in ruscelli di verde, + interminabilmente, sotto di me, a rovescio.... + + + Laggiù, il Veneto s'annega + coi fianchi ignudi dei suoi fiumi carnali + nella marea crescente dei vapori violetti.... + O Tempo ti sputo in faccia!... + Tu che sei il più odiato e il più tremendo + di tutti i nostri nemici!... + So che la mia velocità e la mia febbre t'irritano!... + Ed è perciò che accelero il polso del mio motore! + La rabbia, forse, farà scoppiare il tuo cuore, + o Tempo, vecchia anitra colossale, + dall'ali frangiate di fango, + le cui zacchere enormi intenebrano la città.... + + + Chi mai ti disse che devo percorrere + ad ogni costo, ad ogni costo, + più di cento chilometri, prima di sera?... + Tu ne approfitti, per corrermi incontro, + aprendo immensamente le cesoie metodiche + del tuo becco, ingombro d'un groviglio + di minuti vivi e di secondi velocissimi.... + vermi, insetti e fetide cavallette + che tu mastichi precipitosamente. + O tempo rapace! + Tu pretendi divorare tutto il tempo + che ancora mi resta!... + Che m'importa delle giornate solari, cronometri guasti? + Io posso raddoppiare il mio orologio + salendo in cielo, sempre più in alto, + affinchè il sole mi colpisca ancora gli occhi + con la sua ora elastica.... + Tu ti sganasci a ridere credendolo morto, + rovesciato al di là dell'orizzonte + con un colpo d'ala! + Ma ha finto di morire.... Lo vedo ancora + fiammeggiare nello spazio col suo lungo sorriso.... + O Tempo, + tu credi di poter troncare il mio collo illimitato + e soffocarmi tra quattro piccoli quarti d'ora + e fare a pezzi i miei polmoni di pallone!... + Ah! ah!... Siamo due potenze + coalizzate dal desiderio di domarti: + il mio genio caparbio e il mio libero motore!... + + + Nessuno osò, prima di me, + colmare il nero fossato dalle profondità incalcolabili + che divide il gran regno animale + dal regno meccanico, tutto velato di fumi! + + + Motore, tu sei mio fratello, mio compagno, + mio alleato, come se fossi + un buon cavallo da guerra!... + T'ammiro assai più, fratello perfezionato, + perchè sai prolungare ogni giorno + la tua giovinezza, cambiando ad una ad una le tue membra, + albero eterno dalle inesauribili primavere! + O Tempo, anitra che diguazzi + in paludi intessute di cifre, + ora sappi che l'acciaio di questo fedele motore + è almeno più vivo della mia carne futurista! + + + Come il mio corpo, tu contieni, o Motore, + cento o duecento popoli di molecole, + ognuno organizzato da un capo cosciente + e tutti domati da una Legge, regina + che impone dovunque + la sua volontà di coesione, + da una Legge autonoma + che pur si fonde col Destino! + La mia libera volontà può stasera + sposare nella battaglia il mio destino di morte! + Essa è identica, dunque, + alla legge che regge + questo mio motore vivo! + + + E' perciò che mi slancio, sorvegliando + la reazione fisico-chimica del mio corpo. + Il mio motore, intanto, più che mai cosciente, + fa altrettanto!... + Bella nuvola lilla, dalla veste di gala, + fate una riverenza al mio motore! + Io m'infischio di voi, nuvoloni astiosi + dal ventre flaccido e giallo.... + Vecchi nuvoloni positivisti, senza ideale, + m'infischio delle vostre verdi smorfie ironiche! + O scetticismo desolante di questo cielo senza passione + che filacciosamente si stira + con tutte le sue raffinatezze di rosei bagliori, + senza degnare d'uno sguardo il mio motore!... + Motore, fratello adorato la cui bellezza m'offende, + fai bene a sputare sulla dolorosa ebbrezza + di questa sera dai profumi amari e lamentosi + e su queste povere voci'd'agonie persistenti + che la grazia delle stelle ardite e gaie + non può consolare!... + + + O Tempo! Mi scaglierò contro di te, + e ti spezzerò le ali, + e romperò la tua voce asmatica d'orologio! + Chiama pure alla riscossa lo spazio, + vecchio avoltoio podagroso + che lascia dietro di sè come striscia di bava + il bianco nastro delle strade e i grandi archi + dell'orizzonte, simili a immense lumache + arrotondate!... + Tempo! Spazio! Sole divinità padrone del mondo! + Io mi ribello contro di voi! + + + Spazio! Tu mi mettesti intorno al collo, + come una cavezza, + questo mutevole orizzonte + irto di monti, di piani e di città capellute!... + Tu mi lasciasti, sola libertà, + la distanza che separa la mia gola palpitante + dal cerchio chiuso dell'orizzonte.... + Ora io t'impongo--comprendi?--d'allargarlo + di più, sempre di più, finchè si schianti! + + + E tu, esecrabile Tempo, farai altrettanto! + Tu devi, ti piaccia, allentare + la strangolante e sinistra cavezza dell'ora.... + dell'ora che segue quella che viviamo + e che da ogni parte la stringe + per dominarla meglio e per soffocarla + uccidendo la mia azione! + Tempo! Spazio! Che direste + se bruscamente attraversassi, in dieci secondi, + l'intervallo che mi divide + da questo rotondo orizzonte + che, secondo i vostri calcoli, + m'aspetta soltanto fra un'ora?... + Ah! ah! ridete giallo, e sentite tremare + sotto i vostri piedi geometrici i piedestalli + della vostra potenza millenaria! + + + E' perchè--cordialmente ve lo confesso-- + il mio motore ha talvolta delle velocità stupefacenti. + Voi sapete, d'altronde, che tutti i chilometri + non sono lunghi ugualmente.... + Alcuni sono di trecento, ed altri d'ottocento metri.... + E vi sono delle ore che si slanciano + mentre altre s'addormentano.... + Tutto ciò manca d'ordine e di precisione!... + Sappiate che uno spirito forte come il mio + può dare a un'ora l'ampiezza di una settimana, + o serrarla nel suo pugno duro, + come un limone + da cui colerà soltanto il sugo + d'un minuscolo quarto d'ora!... + A forza di desideri e d'attese guardinghe, + conobbi le segrete serrature + che chiudono i collari dell'orizzonte e dell'ora. + Ed ecco: adesso batto la testa + nei quattro cantoni di questi quattro quarti d'ora + che m'imprigionano! + + + Ma tutt'intorno c'è una cornice assai più grande, + e assai più elastica.... + E' la giornata solare. + Poi, più ampia, la mutevole stagione, + fragile, infinitamente allungabile.... + guardate! La mia tenace volontà + e la mia sensibilità, + collaborando coll'elica + fanno della velocità una cosa assoluta!... + + + Spazio, io ti costringo, volando, + a mettermi intorno al collo, incessantemente, + senza riposo, ad ogni istante + un sempre nuovo orizzonte!... + Carezze sempre diverse e sempre più cupe!... + Non è la Via Lattea, + che m'abbellisce, in questo momento, + una fulgida collana di perle + che potrebbe inebbriare + il collo della mia amica? + Suvvia! Fa presto! In quale orizzonte + stai dunque per rinchiudermi!... + + + Tempo! Spazio! Sarete sorpassati per forza! + Spazio! tu perderai, ogni volta, + un po' del tempo, tuo amico.... + La mia cavezza è almeno cento volte più larga + di quella che lega quel treno sorpassato! + Fra un'ora tu dovrai allungare la mia + all'infinito!... + Meglio varrebbe abbandonarla subito!... + Ecco! E' già fatto! + Al diavolo il Tempo e lo Spazio! + Dieci secondi mi sono bastati + per giungere al confine! + Butrio! Palmanova! Vi sento sotto di me + Quel polverie di fuochi agonizzanti + è Gorizia o Gradisca.... Volgiamo a destra! + Sotto le fiere stelle guerriere, + che vortici! che vortici! + Cado su una profondità, e bruscamente + mi sento strappato dal mio sediletto, + così che me ne vado, a caso, a nuoto, + a passeggiare sull'ala destra.... + Ma presto m'allungo, di nuovo seduto, + col naso sulla bussola, ed ascolto.... + + + Io tolgo l'accensione.... + Silenzio? No!... Quasi!... un funebre e crescente + scalpiccìo d'eserciti.... + Sono laggiù a trecento metri sotto i miei piedi, + nell'oceano delle tenebre.... + In cerchio, gli echi, tutt'intorno, + ricaccian nella loro gola ingombra + il sordo rotolìo dei cannoni pesanti. + + + In quella cupa prateria, + sul ventre semiaperto d'un carro, + un nero profilo si china, inzaccherato di rosa + dalla fiamma d'una candela. + Un soldato telegrafista, + chiusa la testa nell'elmo sonoro, + ascolta parole volanti + che hanno balzi lunghi più d'un chilometro.... + Scivolo via per un momento, a fianco a fianco + con una giovane stella filante + che mi disvela il mare cadendovi dentro, + gabbiano d'oro che raggiunge + il proprio riflesso.... + + + Quel fresco nastro azzurrino è una strada + larga, lungo la riva.... + Scendo morbidamente + per non schiacciar contro il suolo il mio papa, + vecchio pendolo assopito che avevo dimenticato!... + Egli si desta singhiozzando, + infarinato come un barile nella polvere, + mentre trascino il mio monoplano + sul dolce declivio della spiaggia.... + + + Finite dunque di lambirmi i piedi, + onde gementi che venite, piangendo, + a rannicchiarvi tra gli scogli?... + La rada guardinga trattiene + il morbido sciacquio ed il respiro per non svelare + quell'intenso nocciolo di tenebre + che spicca sui lucidi inchiostri del mare: + una torpediniera a fuochi spenti! + Vasto silenzio, interrotto ad ogni secondo + dallo sternuto dell'onde sulla ghiaia.... + Quella grotta che tossisce + per vecchiaia, per angoscia e per noia, + dorme assai male, stanotte.... + Per me, pregusto già le delizie profonde + d'un lungo sonno.... + Morire domani? Che importa? Meglio così! + E dormi anche tu, mio motore!... + Riposa i tuoi polmoni, facendo grandi sogni + di velocità.... Io mi stendo nudo, + supino, nella sabbia, + e subito le stelle dell'Orsa Maggiore + mi gridano in cadenza: + «Buona fortuna! Buona fortuna!» + + + __Io.__ + (_con le mani a portavoce_) + + Grazie per la mia patria!... Grazie! Grazie! + + + + + 11. + + LA BATTAGLIA DI MONFALCONE + O LA TOMBA DEI PAPI. + + + Avanti! Su! Sono almeno le quattro. + Il mio spirito è esatto come un cronometro. + Ma la terra, dalle rotondità infantili, + comunica con sua madre, la Notte, + e beve avidamente alla Via Lattea!... + + + O Notte, grassa nutrice dalle pesanti carni d'ebano, + la Terra vagente + s'attacca spaventata ai tuoi neri capezzoli + e non rallenta la stretta. + Ancora questo sorso di stelle fresche e pure, + prima del coltellaccio sanguinolento del giorno! + + + Perchè, perchè strisci così lungo la riva, + foca sinistra? + Tu vorresti fuggire affidando la pancia + a questo mare italiano + che per primo alza la voce scatenando + le criniere dei suoi puledri selvaggi.... + Come me tu dovresti abbeverare il tuo volto + nell'odore verde e folto che spandono l'alghe + e in tutti i profumi salini che abbondano intorno. + Io te li offro tutti come un buon cioccolatte.... + + + Le tue coscie grassoccie rimpiangono le delizie + delle quattordicimila camere del Vaticano? + E non pensi forse nostalgicamente + al tuo medico notturno + e alla tua poltrona a rotelle pneumatiche? + Staresti meglio forse nella tua portantina.... + E' questa l'ora in cui la tua pancia, + colata giù dal letto, si versava + nella carrozza dalle soffici molle e dai grassi cavalli + che t'aspetta ogni mattina + nel cortile della Pigna! + E' questa l'ora in cui pensavi + alla colazione vicina, + nell'attraversare gli untuosi giardini del Vaticano.... + E la tua nostalgia + rievoca la fila degli Svizzeri: + che di lontano sembrano tante uova _à la coque_, + tutti grondanti di giallo e di rosso viscoso. + Ognuno aveva la sua alabarda, mostruosa forchetta! + Mangiavano, dormivano, quella sera? + E dov'era la Guardia Nobile? Dove + la Guardia Palatina? + + + Affrettati a controllare i nodi del tuo cilicio, + poichè partiamo.... Guarda? + Il mare immenso, gravido, + s'apre penosamente al sole neonato + che fa forza col capo. + Il mio motore lo saluta con un russare di gioia + offrendogli la sua elica, + vasta rosa africana + ebbra d'insetti che flirtano!... + + + Attento ai vortici avidi + che il caldo sta per scavare nello spazio!... + Nuvole dalle flessibili mani m'impacchettano + con grazia, in una ovatta ardente + che tratto tratto mi doccia.... + Io cado a volta a volta sulla mia ala destra, + poi bruscamente sull'ala sinistra. + Sono lanciato dal basso in alto, dall'alto in basso.... + Ed ora, a colpi bruschi, correnti d'aria violente + mi suggono in avanti.... + Abbraccio il mio motore, poi resto per un istante + ritto sui miei pedali. + Eccomi ricaduto indietro, a caso, + in un buco, piombando nella morte!... + Dov'è il mio cuscino? Ho sentito sulla schiena + il freddo astratto del vuoto!... + Avanti! Io filo sulla strada e me ne stacco. + Non scuotermi così, + riprendi il tuo calmo oscillare di pendolo. + Noi dovremo salire molto in alto.... + Fra queste due nuvole bituminose, + come tra i piloni d'un ponte gigante, + ecco l'aurora che precipita tutta la colata + del suo sangue bellicoso!... + + + __Lo sbarco dei volontari.__ + + Luce cruda di luglio, odori irritanti del mare.... + Tutto balza alla rinfusa, + con la cannonata improvvisa + nella rada traboccante di fuoco.... + Gli echi fracassati crollano a pezzi sonori + interminabilmente.... + Nell'imboccatura tre bastimenti sorgono + portando ritto alla poppa il tricolore! + Chi dunque li decàpita?... Decapitati s'avanzano + seminando intorno i fumaiuoli, gibus inutili, + e le vele, mantelli.... (Fa tanto caldo!) + sotto gli obici sibilanti d'un incrociatore austriaco + che non ha potuto affondarli + nè sbarrar loro la via.... + + + Urrà, Garibaldini!... Ben venuti! + Le vostre rosse camicie fiammeggiano + col rosso nitrito dei vostri cavalli! + Gru metalliche, vuotate + le stive dei bastimenti, + e date l'imbeccata alle maone! + La banchina gronda di barili, gocce nere, + che scoppian rosse, talvolta.... + Ebbrezza delle vendemmie! Folli ubriacature + delle vittorie prossime!... Le case dei pescatori + vacillano pel caldo, e sembrano trascinate + dal peso dell'ombra loro. + Bizzarramente passeggiano al largo + quattro pontoni imbottiti di fieno e letame + che portan cavalli nitrenti. + Sembrano lembi di praterie strappati + dalla violenza d'un torrente, + che vadano alla deriva.... + + + Sulla spiaggia, più lontano, + ecco i sanguinolenti macelli, + vaste zattere violacee e purpuree + che beccheggiano sotto il peso schiacciante + ed i flosci sussulti + delle bestie sventrate che uomini rossi + stanno squartando + in mezzo al flusso e riflusso del sangue. + L'odore caldo e zuccherino inebria + i cavalli trottanti, + che somigliano a macchine a vapore.... + Le loro zampe-stantuffi scattan fuori + alternativamente dalle groppe.... + E tutti volgono il capo verso quei fasci enormi + di fieno, disposti a piramidi. + + + A fra poco il piacere di morire con voi, + o rossi volontari! + Ho già in me, nel mio cuore, + questo porto fremente d'eroismo, + folto intrico di verghe e di nervi entusiasti, + estirpato dal petto aperto dell'Aurora!... + + + Vedo una torpediniera + che viene ad ancorarsi + davanti alla foce muggente del fiume. + Partorisce un canotto, + che muove a forti remate verso la spiaggia + per scandagliare i fondi della strada fluviale. + + + Tutto si muove senza rumore + in quel villaggio.... Andirivieni di milizie grigie: + è il Genio dell'esercito regolare. + Ordine e silenzio. Ed io sento soltanto + stridere le molle dei carretti.... + I contadini attaccano i loro cavalli.... + Ognuno ha la sua provvista d'avena + ed il suo secchio d'acqua. + Quelle barche da pesca che beccheggiano + nella baia dall'acque azzurre + portano ognuna, in piramide, + trecento gabbie di polli che gridano troppo. + E sul ponte d'imbarco, + ecco il completo equipaggiamento d'un battaglione + con molti sacchi di grano e molte ceste di frutta.... + Gli automobili dei generali, + simili a torpediniere avvolte nella nebbia, + filano via strombettando sulle strade, + con lunghe scìe di polvere sollevata. + + + O lunghe strade gessose, mostruosi serpenti.... + vedo passare pei vostri corpi anellati + gli automobili ingoiati, + simili a veloci bocconi che scendano! + Eccone uno che preme duramente + quella strada nerastra, simile a un sanguinaccio + tra le frenetiche dita delle sue ruote, + per farne sprizzar fuori + un ripieno di polvere lattiginosa e arricciata. + La battaglia potrà durare più di tre settimane. + Per questo si sta preparando + una gran rete ferrata, come se fosse + un bel tappeto tessuto d'argento + disteso sul passaggio + d'un gran Sultano-Locomotiva! + Eccolo che s'avanza solennemente + asmatico e acciaccoso, irritato + pel ritardo, spingendo innanzi + la sua grossa pancia puntuta, + con lunghi e gutturali sputacchi di vapore. + + + Ritti sopra i sobbalzi delle loro automobili, + i soldati del Genio, Petits-Poucets febbricitanti, + vanno svolgendo in cima alle loro lunghe aste + i gomitoli di fili telefonici, + che attaccano a casaccio, qua e là, + alle siepi, alle rocce, + ed alle case dei villaggi.... + + + La campagna, rigata da lunghe file militari, + come un'immensa lira dalle corde policrome, + vibra tutta ai pizzicati di mille automobili!... + Ecco i grandi autocarri + a grandissimo rendimento. + Vanno sventrando le vallate + con le loro ruote di valanga.... + simili a treni ubbriachi deviati per capriccio, + e si divertono talvolta a inerpicarsi + strombazzando dall'alto + il loro schifo pei tunnels. + + + __I treni militari.__ + + Coll'agilità dei clowns disossati, + l'esercito mette a contatto la sua fronte + col suo ventre pesante e col suo deretano, + seduto, là, lontano, sul confine! + In grossi ribollimenti di vagoni + scivolano i treni sulle spirali + delle strade + fino al cavo della valle, + imbuto in cui s'agita e si gonfia + il vettovagliamento, + strangolato in quest'ora fuggente!... + Cinquecento vagoni ogni giorno + vengono a vuotare la loro pancia + in più di quattrocentomila bocche + bruciate dalla polvere + e dal fuoco volante della battaglia. + Ognuno ha la sua razione: + cinquecento grammi di carne. + Si spazzan via come immondizie i feriti + fuori dal campo della carneficina. + Mani veloci d'infermiere ripuliscono + il letto pazzo che s'incava sotto al malato!... + + + Le mie due ali s'appoggiano + sul maestoso e prolungato muggito + di quattromila buoi. Più lontano + il fetore ed i gemiti melati + di centomila pecore + soffocano di nausea il mio motore. + Ruzzolerò io dunque + tanto lontano dalla battaglia? + Questo groviglio di corna + ritte su più di tre chilometri + è veramente un sinistro tappeto! + I soldati s'accalcano intorno ai pozzi + come farfalle intorno alle lampade. + Ecco i forni del pane. + Son tende bianche munite di fumaiuoli, + lumaconi giganteschi dalle corna di fumo.... + Le baracche nerastre dell'intendenza + stuzzicano le nubi coi loro appetitosi + fumi di rosticceria.... + + + Tu guarda, Santo Padre, cogli occhi dello stomaco, + quell'ufficiale tarchiato, ritto presso la sua tenda! + E' il gran capo dei capi di tutti gli eserciti nostri, + il primo _cordon-bleu_ che cucina la guerra + fra il sonoro tintinno delle gavette felici!... + + + L'Austria è ben lungi dal dominare la costa, + Ecco infatti trasporti traboccanti + di cavalleria, i cui nitriti + e le cui folli criniere sventolanti + entusiasmano il mare! + Trecento carri a stanghe all'aria + sulla banchina infocata + si offrono loro fervidamente.... Io vorrei + attaccarvi, piuttosto che cavalli, + grandi aquile forti!... + Tutti i cavalli da tiro, tutti i cavalli da soma, + e anche i muletti, s'impennano inebbriati + dal possente odor della guerra + e dalla folleggiante canzone del cannone! + + + E' il cannone, che mi guida.... Ed io volo + sui torvi scoscendimenti + d'un paesaggio scarnito e scavato + dagli aratri tonanti della bora!... + I miei baffi folleggiano + al raddoppiar del vento soffiato + dalla mia elica liberante. + Ma qual presentimento, qual brusca + intuizione rilancia verso la riva + il mio desiderio?... + + + __Il massacro dei sottomarini.__ + + Esploro il mare che va placandosi + a mille metri sotto di me e mi rivela + luminosamente le sue viscere verdi.... + A cinque gomene dalla spiaggia, + quelle zone di rilucente smeraldo + sono alti fondi di sabbia. + Quel bellissimo vello dalle striscie rossastre + macchiate d'ombra è un ammasso di fuchi. + Ah! sangue futurista!... Ah! canaglie!... + Questo temevo!... Ecco i sottomarini!... + Son due.... Son tre.... I loro manometri + indican certo sei braccia di profondità.... + Sto a piombo sopra il più grande, magnifico pesce + febbrilmente amoerrato dalla maglia elastica + di sontuosi riflessi smeraldo e topazio.... + Tutto distinguo, la cupoletta del chiosco + e il cofano di prua e quello di poppa. + Non sono ermeticamente chiusi, poichè + ne sprizzano a quando a quando vive sorgenti + di gemme gazose. + + + Trecento metri mi separano dal mare.... + Il periscopio dei sottomarini non può + denunciare la mia presenza.... + Oh! il torcicollo degli ufficiali in vedetta + sotto le troniere orizzontali!... + Potrebbero vedermi soltanto + se salissero alla superficie!... + Sembrano oziar spensierati, i sottomarini.... + Strana manovra: i due più grandi si sfiorano + come se stessero per accoppiarsi, + grandi squali in amore!... + Ah! ah! ora vedrete!... Ho venti bombe + ben piene, ed ognuna contiene + cento chili di melinite! + Due sole basterebbero a spopolare rapidamente + un gran lago pescoso. + Ecco ho premuto un bottone: s'è aperta la botola, + le mie bombe piombano su di voi!... + Urrà! Che bel pennacchio! E che fracasso + tonante che si lacera in sibili di rabbia!... + Ciclone di vapore e di schiuma schiaffeggiante! + Il mare s'incava.... Vortici innumerevoli.... + Poi tutto si ricompone.... Guardiamo!... + + + Il sottomarino è sventrato. La prua + affonda a vista d'occhio.... + Oh! che fortuna!... + Ecco: il secondo sottomarino anch'esso + s'inchina sempre più.... ferito a morte? + Ma dov'è la ferita?... + Vedo, vedo una gran buca + ornata d'un fascio nero di teste e di braccia! + E' il pànico.... Tutti si scagliano + ferocemente verso un'uscita!... + La stiva s'empie d'acqua, + e l'acqua sale rapida.... + sale, allaga il ponte chiuso, + giunge alla macchina.... La macchina s'arresta. + + + Oh! divertente e spaventevole angoscia! + Gettate, gettate pure tutti i piombi di soccorso! + Non potrete mai chiudere il portello + dello scafo sottomarino?... + L'acqua vi cade sul capo dalla cupola del chiosco. + Le turbine di poppa rimandano meno acqua + di quanta ne beve la falla.... + Non vi stancate inutilmente!... Vedete: è semplicissimo! + Faccio un cerchio nell'acqua con la dinamite, + e il terzo sottomarino + verrà a raggiungere gli altri due già morti!... + + + Ecco un altro pennacchio abbagliante d'acqua scarlatta. + Lugubre detonazione nelle budella + sonore, interminabili del mare.... + Le case della riva son brutalmente lavate + da tutte le macchie che le insozzano: tetti e finestre!... + Il terzo pescecane vuoi pagliaccescamente morire.... + Mi mostra il suo culo, fuori dall'acqua, + grondante, convulso. Tre marinai, un guardamarina + aggrappati al balconcino del chiosco. + La prua scomparsa nella sabbia? E' possibile? + Ho decapitato il gran pesce.... Il suo collo reciso + beve golosamente tutto il mare. + Ma le alghe lo soffocano.... Si riempie + lentissimamente. S'ode ancora il motore, + o son piuttosto i ballasts d'acqua russante + che si dibattono tra i due scafi di ferro.... + Automaticamente l'aria compressa delle stive + vorrebbe respingerle e far risalire + a galla il sottomarino. + E finitela col vostro monotono e stolido gridio!... + Crepate, + crepate alfine in silenzio, o pescicani austriaci + che non avevate il coraggio + di navigare alla superficie!... + Uno sputacchio sopra la poppa, prima che affondi!... + E poi ritorno indietro, involandomi + verso i chiari ossami dei monti + che i trapani accaniti della battaglia + scavano in tondo. + + + __La battaglia.__ + + Due vaste macchie attirano i miei sguardi. + S'allargano. + La più piccola, a sinistra, è rossastra, + Sembra una pozza di sangue.... + Sono le dense file dei volontari. + Sul suo fianco sinistro riluce + un'ampia macchia grigia, + simile ad una enorme lastra di piombo. + E' l'esercito regolare. + Le masse parallele dei soldati s'avanzano a scatti + verso le alture rocciose, + ornata senza posa, da invisibili batterie; + folli lingue rosse e piume bianche.... + Lassù! Lassù! + Ecco il fronte strategico dell'esercito austriaco + sapientemente disposto + in fondo a questo anfiteatro di monti.... + Dobbiamo attraversare la platea o salire, + sotto i fuochi, convergenti dei palchi + che lancian folgori, + salire su fino all'invisibile palcoscenico + dal sipario di fumo!... + + + Io scorgo a poco a poco nella sua tragica ampiezza + tutto il mobile oceano della battaglia + dall'onde maestose, lunghe tre chilometri. + Ma mentre m'avanzo, lo spettacolo impazza, + s'imbroglia, si complica.... + Il flusso e riflusso sussultante degli eserciti + diventa contradittorio.... + Tutto sembra illogico. Perchè quel reggimento + va così lento? + Quei soldati neri sembrano scendere + per un declivio erboso, + ma s'inerpicano; invece, su per un'erta.... + Quell'altro reggimento, par che fugga. Oh! tutt'altro! + Gira, semplicemente, intorno ad un ostacolo invisibile.... + Quei fiumi, quei torrenti di fantaccini grigiastri + dovrebbero comporre un mare azzurro.... + Inesplicabilmente, scompaiono, svaniscono + in quei crateri minuscoli di vulcano + disposti in batteria, + che li assorbono con lunghi singhiozzi + e poi li sputano e destra e a sinistra!... + + + Quei filari di vigne si sbarazzano + rapidamente di tutta la loro polvere estiva, + come sotto l'asprezza d'una violenta spazzola. + E, vicinissimo, un gran bosco + par calpestato da piedi invisibili. + Formiche-soldati, cavallette-cavalli + e grossi topi-cannoni ne escono + precipitosamente, per stendersi + più lontano, senza riparo, + con un'apparente stupidità, + in quei campi di frumento, che perdono + tutto l'oro e si coprono di grigio!... + + + Sotto i fumi volanti, + le colline leggiere trotterellano.... + Una roccia impennacchiata + sembra pavoneggiarsi in parata.... + E quella valle m'irrita + coi suoi lamentosi muggiti di macello!... + + + __La polifonia dei gas e dei piombo.__ + + Laggiù si trasloca.... Chi dunque pianta chiodi + in pareti di legno troppo secco?... + Pazzi martelli. Innumerevoli picchiotti + che traforan di colpi le porte. + Dimenarsi improvviso di danze spagnuole + sotto un crollante scroscio di nacchere rosee!... + Son le mitragliatrici dal fragore elegante. + O rumorose raganelle di lebbrosi ammutinati! + Giranti inaffiatoi che piovon palle + su file lunghe di fiori e di frutti eroici! + Morsi scattanti del tornio sul legno!... + Son le mitragliatrici dall'assiduo lavoro, + operaie zelanti che imprimono senza posa + nell'atmosfera, + colpi taglienti triangolari + o a losanga, dagli angoli netti! + Geometria dei rumori, teoremi fracassanti + che spezzano a quando a quando + il russar vitreo e vellutato della mia elica.... + + + Fucileria lontana: chioccolìo di ghiaia + sulle spiaggie notturne.... + Fucileria lontana; quacquerare febbrile + di rane che s'accoppiano al chiaro di luna.... + Fischi di capitani, proiettili sibilanti!... + Gli echi irritati brontolano di rabbia + sotto lo scalpitio gigantesco + degli shrapnels galoppanti. + I cannoni allineati lungo il padule + tendono il collo, come coccodrilli, + bruscamente sussultando e lanciando al cielo, + con un'enorme scossa, + i rutilanti spasimi della loro coda formidabile.... + Sono i bellissimi shrapnels!... + Grovigli d'argentei serpenti che guizzano, + uscendo flessuosamente + da riccioli di fumo biondo + o scoppiando da sacchi di cenere nivea, + azzurra, e a volta a volta color marrone!... + Il cielo è tutto squamato di fuochi triangolari. + I battaglioni lontani sono orgogliosi + di portare sul capo volanti corone + di shrapnels esplosi, le cui rosse spine + di continuo si moltiplicano!... + Io fiuto con ebbrezza l'odore voluminoso + e carico di pimento, che la battaglia spande. + Odor di lana calda e di castagne bruciate. + Odore di grasso e d'olio, d'orina e d'escrementi + cotti dal sole, e odore d'aglio insieme. + Volo a tratti per zone ancora intatte.... + Ecco l'acredine soave e carnale dei fieni. + Poi tutto si mescola, e la sintesi + disordinata degl'ingenui fetori. + e dei mordenti profumi + mi s'accanisce nella testa e mi sconvolge + il sangue!... + + + E' quasi mezzogiorno. Il sole si eleva + come un grande albero d'oro massiccio + che s'erga sui possenti eserciti intrecciati, + radici contorte della luce solare!... + Il sole largamente effonde + il suo fogliame di splendide nuvole, + rami d'argento, carichi d'aranci acciecanti!... + + + Mi volgo ad esplorare il mare.... + Non si vedono fumi all'orizzonte, + i cui grandi balconi invetriati + traboccano di luce. + Il vento impulsivo e appassionato + che precipita il mio slancio, + scatena ribellioni nei golfi, e nelle rade.... + Un folle desiderio mi spinge verso l'immensa battaglia; + Ma il meccanismo superbo + della mia nera volontà, attenderà, io lo voglio, + ancora a lungo + lo scatto ideale. + Nessuno m'ha scôrto. Posso scendere un poco.... + E' bello, è bello, il vasto fronte compatto e massiccio + del nostro esercito regolare, + che si spinge avanti con metodiche scosse, + piastre d'acciaio offerte al laminatoio corrosivo + delle batterie austriache!... + Ma tuttavia la battaglia, strangolata, + senza respiro, + soffoca.... + nella tenaglia dei monti!... + Non v'è modo di suddividere le nostre unità, + o di adottare un ordine sparso! + Come potremmo utilizzare le innumerevoli + accidentalità del terreno e tutti i ripari, + per rannicchiarci o per sgattaiolare?... + Ci si batte in uno spazio ristretto.... + Maledetto ingombro di gomiti e di fucili. + S'impacciano l'un l'altro nel far fuoco.... + Chi si scopre è morto!... Tanto peggio! + Tanto peggio!... + Bisogna pur conquistare ad ogni costo le alture.... + e presto, e presto, per lasciar posto + alle masse sbarcate, traboccante marea!... + Bisogna assolutamente che i trasporti si vuotino! + + + __La fonderia bella battaglia.__ + + La battaglia mi suggerisce + la visione d'una fonderia smisurata.... + Quei villaggi fiammeggiano come alti forni! + Quella cavalleria lanciata a corsa + par che lavori come un'officina: + le zampe hanno movimenti di ruote + sotto gli ordini gridati, cinghie di trasmissione, + fra tutti gli obici vomitati come volanti, + dalla mischia fumante, grande caldaia!... + + + Nello stampo delle colline, i reggimenti + arroventati si fondono e si sformano. + Un battaglione si schiaccia + come un pezzo di ghisa. Eccolo piatto + sul suolo, e sussultante. + Ad un tratto si spezza + sotto i piloni invisibili degli shrapnels. + Ed ecco la colata dei fuggiaschi fumanti, + che si perdono là, nel ribollimento + di quella cavalleria liquefatta! + + + E' dunque il sole, che esaspera + la follia della battaglia? + Poichè in quella fantastica fonderia + di razze martellate, scoppia la ribellione! + Tutte le macchine rivoltose + sembran scagliarsi contro i macchinisti. + Alcuni son presi fra i denti + degl'ingranaggi di mitraglia, + e sminuzzati, sparpagliati a ventaglio. + I rimbalzi perduti dei martelli che sfuggono + bastano a diroccare le case d'una città. + Quel pesante cannone italiano, buon operaio, + fabbro che sa il suo mestiere, + con uno sbadiglio, o piuttosto soltanto + con un buffetto, ha rovesciato già + tre batterie nemiche, che gli parlavano + altezzose, come padroni!... + + + Ad onta della valanga + e della cateratta di fuochi fitti, + l'esercito rosso s'avanza, + accanitamente + poichè vuole pel primo dar la scalata + al palcoscenico di questo teatro di monti! + Il suo fronte ha l'affannoso andirivieni + di centomila telai tutti in fiamme. + E' seta rossa che arde.... + Braccia intrise di porpora e gesticolanti! + Gomitoli di soli turbinanti + entro spole agitate dalla morte! + Tragico groviglio di tutti i fili + delle vite tessute insieme!... + + + A colpi spessi, tre cannoni garibaldini + sobbalzanti nella rossa pozzanghera agitata + dei loro artiglieri + sventrano l'anfiteatro dei monti, + che lontano, là giù, crèpita, tuona + come una cava rabbiosamente scavata + in un torrido meriggio. + Le volanti cartuccie del sole + scoppiano da ogni parte. Esplosione + d'un reggimento che cade a pezzi + come un gran masso di marmo + irritato di luci, congestionato di bianca follia!... + Quelle truppe austriache ruzzolano + giù pel declivio, + come operai che corrano al riparo + dopo aver posta la mina.... + Ed ecco il vento che ci assale.... + O maledetto vento austriaco, + carico di polvere, sozzo di putredine e di salnitro! + Vento abbaiante, ostile, + credi tu forse di potere acciecare + questi artiglieri amici del fuoco + che senza fine lavorano, + come macchinisti in fondo alle navi, + per precisare la metodica spazzatura + delle colline nemiche?.... + Buffa pretesa, il volere arrestare + il nostro grande esercito rosso! + O fetido vento d'Austria che hai l'odore + delle fabbriche di birra, + ben vedi che più nulla resiste!... + Tutti gli echi spaventati fracassati e pesti + vanno a rintanarsi negli angoli delle montagne, + coi denti alle ginocchia, come vili + in un ultimo rifugio.... + Credi forse d'atterrirmi, annunciandomi + che dei rinforzi austriaci stanno per sopraggiungere? + Lo prevedo, e per questo discendo + a dominare la retroguardia italiana + che potrebbe ad un tratto rallentare il suo slancio. + O soldati d'Italia! + non vi fermate sotto la pioggia dirotta e la grandine + gemente dei proiettili!... Avanti dunque! + Avanti, malgrado le volanti forbici della mitraglia + e le tenaglie del sole, che alla nuca vi stringono! + + + Là, sulle alture austriache, + i volontari, rossi di camicia e di cuore, + non sono più che cenci insanguinati, + stracci vermigli e viventi brandelli + che soffocan la gola vorace dei cannoni!... + Turano febbrilmente le falle + della patria che potrebbe affondare + lottando contro le fughe ruggenti della morte.... + Altri, forse stanchi, disperati + di non avere ancora saziate tante bocche + si scagliano come sublimi spine di pesce, + nell'avida gola dei pezzi che si strozzano!... + Quegli obici coscienti non sono rivomitati!... + Ma la lugubre fame delle batterie + s'accanisce di nuovo sulla rossa macelleria + dei Garibaldini, + buona carne delle battaglie, + pesto enorme di cadaveri eroici + nel quale s'impantanerà + la cavalleria austriaca.... + + + Il mio volo planato mi trascina + nel vallone insaziabile che già divorò + la nostra rossa avanguardia. + Tremila Garibaldini agonizzanti + vi fanno risplendere, sempre più + coi mantici dei loro polmoni, + le leve del torace e i martelli del cuore + il nome stridente e lacerante d'Italia, + sempre più in alto, nel bel cielo della battaglia!... + + + __Il roseto garibaldino.__ + + Il cielo è divenuto la vivente fornace + che formano, salendo, le fiamme dei loro occhi! + Le mie ali s'abbandonano sulla marea + dei loro rantoli.... Uno mi grida: + «Abbiam dentro la gola + una fucina ardente per far nuovi cannoni, + e nei capaci serbatoi dei nostri polmoni + abbiam di che gonfiare un dirigibile militare!» + + + O bel roseto garibaldino! + Questa valanga di mitraglia e d'obici monotoni + che instancabilmente ti graffia e ti gualcisce + non potrà altro che ringiovanire + le tue rose appassionate!... + Ogni morente è un rosaio dai temerarî profumi, + ogni morente sboccia per l'ultima volta + nel suo letto spinoso d'angoscia e d'ironia.... + Ogni morente scopre le sue piaghe brucianti + sotto i lunghi getti parabolici di sangue + che sprizzano dalle arterie recise.... + Innumerevoli fontane dai getti intrecciati! + Fontane imporporate da un tramonto dei tropici!... + + + O profondità del corpo umano, + dove quel sangue eroico dai colori incendiarii + piangeva un tempo malinconicamente + come un'acqua prigioniera in oscuri canali! + O sprizzanti arterie, inaffiatoi di follia + e di vino inebbriante, spiegate + il bel ventaglio dei vostri getti scarlatti + sulla bocca contorta di quell'eroe che canta.... + Canta la sua felicità di morire. Ascoltiamo. + «Ne uccisi cinquanta in due ore! Cinquanta! + Cinquanta grugni austriaci, fracassati da me!... + Non dovevo pagare con la morte + una sì grande fortuna?» + O shrapnels austriaci, grandi uccelli esplosivi, + io non temo le uova tonanti + che su di me lasciate cadere + nel darmi la caccia!... La vostra voce + può, tutt'al più, suscitar la rivolta + nel serraglio degli echi affamati + che van moltiplicando ruggiti e barriti.... + Tu guarda, Santo Padre, + le belle goccie rosse che ornano la tua veste! + fosti ribattezzato dal sangue degli eroi! + Io ne son tutto grondante!... Le mie ali + son tutte intrise di un'aurora perenne. + + + O mio bel monoplano che rùtili e crèpiti + come un falò di gioia, + affrèttati ad appiccare il fuoco del tuo coraggio + alla seta rosea e triste + di questo cielo passatista!... + + + O soldati d'Italia! + Bisogna resistere per un'ora, ancora!... + Fra poco apparirà la squadra! + Io sono sopra di voi, + come un faro, + la cui lente sovrana + raccoglie i minimi fuochi della paura + e li trasmuta in grandi proiezioni + di coraggio. + Il prisma della mia elica + e i due vastissimi raggi del mio monoplano + fermeranno al passaggio quelli fra voi + che l'angoscia addenta all'epigastro. + Ho qui tra i piedi delle granate incendiarie.... + Prendete! Le semino sulle vostre calcagna + perchè mai non possiate indietreggiare!... + Oh, il vostro stupore mi diverte.... + Non m'avevate dunque visto?... + E che è mai questo pendolo? Lo saprete più tardi.... + Io sono il cuore battente e folgorante della patria! + Impugnai tutti i vostri sussulti esitanti + per disciplinarli e per renderli paralleli, + così che ora riscoccano avanti! + come frecce di luce!... + Io sono il faro della patria! + + + Ma che succede? Il nostro esercito rosso + non potrà dunque mai imporre il silenzio + ai cannoni austriaci?... + Ecco moltiplicarsi ad un tratto, sui monti + le lingue di fuoco e i pennacchi bianchi + delle nuove batterie! + E questo lugubre angoscioso ritardo della squadra! + M'involo più in alto, e salgo su, su, seguendo + le spirali d'un gran cirro color di rosa. + A duemila metri trapasso + un nuvolone di porpora.... + O buon vento d'Italia! Spazza via, tu, le nebbie + che qua e là nascondono le insenature + della spiaggia e le lontananze indecifrabili!... + Sotto i miei piedi, le montagne che guardo + verticalmente, + con le lor cime granulose e grondanti + d'una poltiglia rossastra, sembrano + colossali grumi di sangue staccati dal sole, + fantastico gomitolo di cadaveri + roteante nell'infinito.... + + + Dove vai, nuvola occidentale, + che porti a tracolla l'ultimo tuo raggio rosso, + come un fucile insanguinato, + e le tue colline purpuree, rigonfie + come carnieri pieni di selvaggina?... + Tu mi hai obbedito, buon vento d'Italia.... + Urrà! Urrà! Le nebbie sono spazzate! + Il mare, tutto il mare raggiante di gioia + si slancia nei miei occhi e nella mia bocca + con folli grida azzurre e sbattendomi sulle guancie + le sue ali freschissime!... + + + Io salgo sempre più in alto, da gradino a gradino, + come si sale una scala gigantesca. + Non vedo più la linea tenue dell'orizzonte.... + Il mar turchino s'è inalzato + per unirsi al cielo turchino, + formando il fondo d'un vaso immenso e liscio + da cui lentamente io vaporo come un incenso. + + + __La squadra italiana.__ + + Che vedo? Centuplicate il vostro sforzo, occhi miei! + Quel lungo e nero corteo di cavallette, + giù nel cavo della sfera infinita, è la squadra! + Oh! gioia! mia gioia infantile! + A due mani dovrei imprigionare il mio cuore + che adesso, lo giuro, ha soltanto dieci anni!... + Odo alla mia sinistra, laggiù, le cannonate.... + Forse è in Dalmazia, all'estremità + di quelle coste i cui echi lontani balbettano + desolanti e morenti grida d'allarme!... + La nostra forte squadra mediterranea + imbottiglia le _dreadnoughts_ austriache + entro il porto di Pola!... + Il mare Adriatico, oltre Trieste, è chiuso + dalla catena dei nostri sottomarini. + Quella seconda squadra che s'avanza + verso di noi, deve certo scortare + trasporti pieni di truppe.... + Ed ecco: tutto il cielo s'annebbia, s'annuvola + dei loro fumi salenti.... + Io ritorno alla spiaggia, e vedo a poco a poco + il mare, tutto il mare che s'ingombra di ferro + Stan lastricando d'oro e d'acciaio turchino + l'Adriatico in tutta la sua larghezza?... + Vedo le innumerevoli lastre metalliche + ancora ritte.... + + + Oh! strana fioritura di roteanti bandiere + che coprono l'alberature + di uno sfarfallìo multicolore! + Mirabolante assalto di api mostruose + che vorrebbero suggere fiori + nei miracolosi giardini solari + cullati dalle onde!... + Quasi ne odo il ronzìo che s'allarga + fra l'odio minaccioso e nero + delle corazzate, concise, immote e contratte + come scorpioni colossali e pasciuti.... + + + Su! Riprendete fiato, soldati d'Italia! + Nei vostri occhi infocati + nevicano da lungi bandiere, segnali + d'una freschezza rosea, azzurra, + rossa, verde e dorata! + Nei vostri orecchi assordati + s'ingolfano clamori di speranza e di gioia + che giungono dalle coffe della flotta, + cariche di frutti umani. + S'aprono questi entusiasticamente, + sprizzando su noi + il succo di queste grida vittoriose!... + Sulle loro scìe lucenti, + come rotaie, s'avanzano in fila + le nostre corazzate, formando + un inverosimile treno d'incubo.... + Ogni vagone è lungo duecento metri, + e trasporta a fasci fucili smisurati, + gigantesche tenaglie + e massi di ferro grandi come case.... + + + Il formidabile treno delle corazzate si ferma + con una detonazione, + spaventevole laccio esattamente lanciato + sulle alture coronate d'austriaci, + per strangolare nel suo gran nodo sonoro + il corpo intero del paesaggio + che ha per cuore ribollente la battaglia! + + + Poi, dolorosamente, il laccio del frastuono + s'allenta, e lascia libera + quella preda che non si può sradicare.... + La prima fila, formata di sei _dreadnoughts_, + diventa un arcipelago imprevisto + di emergenti vulcani in eruzione! + Tutta la squadra luccicante al sole + cosparge lo spazio di terrore e di porpora. + Io mi cullo a mille metri d'altezza + sulla torre di prua della nave ammiraglia + e sto al disopra della casamatta + di un cannone da _195_. + Ecco la squadra dei fucilieri e dei cannonieri + comandata da un guardiamarina, + Il caricatore apre il pezzo. + Dietro di lui, i serventi allineati + portano sulle braccia + i bossoli di carica, + fox-terriers indomabili, o monelli terribili! + Sul ponte, altri bossoli ritti ed ansiosi + sembra aspettino d'essere sollevati + come fanciulli, sino alla calda finestra + da cui si può forar lo spazio con uno sguardo violento!... + + + «Quartiermastro cannoniere, + cannonieri brevettati, + attenti al tornar delle fiamme!... + Controllate il manometro! + Prendete questo sacchetto di sabbia che vi getto.... + Ho potuto segnar sul cartone + l'alzo preciso dei pezzi....» + Il mio sacchetto piomba + nel gigantesco lampo dorato che rotola + fra schianti d'aria formidabili.... + Oh! gioia di fiutare il fumo asfissiante + dei gas deleteri! + Cari obici italiani, che sapete + accartocciare il blindaggio delle navi da guerra, + su, lacerate dunque la scintillante + rilegatura di quei forti metallici, volumi tremendi! + Urrà! Bene! Io esalto + la vostra brutale destrezza di mano! + E vedo già pendere, la,[**sic] sulle alture, + mostruosi brandelli d'acciaio + e bizzarri cartocci di rame gualcito. + + + La terra e le acque si sono avvolte + interamente + in una grande nuvola azzurrina + che a poco a poco s'annerisce e si lacera. + Senza riposo, monotone, + le detonazioni lontane dei cannoni + sono golosamente mangiate + dalle più vicine, che aprono sotto di me + vaste mascelle vibranti, + d'una larghezza incalcolabile!... + + + O perchè mai, Santo Padre, + ballonzoli così? Pover'uomo! + Non devi già scacciare mosche! + Suvvia! a pugni, a calci, scaccia lontano da te + questi avvoltoi spennati e tragici + che ti strigliano le guancie colle loro coscie granulose + e col loro lungo collo rossastro e pelato! + + + Io filo via rapidissimamente e li supero... + Tu devi ringraziarli. Ti hanno forse salvato + da un lungo sonno mortale, facendoti sostenere + la parte passatista di Prometeo!... + Oh! no! che seccatura!... + Eccoti riaddormentato, + colla tua solita smorfia di paura + cretina che ti rimane scolpita + sulla faccia gonfia.... Somigli + a quegli scogli clericali accovacciati a fior d'acqua, + la cui schiuma ha improvvisi spaventi bianchi + ad ogni obice sibilante.... + Suvvia, svegliati!... Ecco: l'ora è venuta + di mostrarti al pubblico, o vecchio orso + sozzo di sangue.... Un po' di pulizia! + Spazzola la tua sottana.... Tira fuori + il tuo rosario; nascondi quel fazzoletto! + Non pianger più! Cessa di lamentarti! + So, so, che dei pruriti e dei formicolii + ti irritano le gambe.... + Ma di ben altro si tratta! Riprendi + il tuo aspetto di dolce beatitudine! + Un po' di compunzione nel tuo sorriso.... Suvvia? + Attento! Ora discendo + su quelle alture che celano la ritirata + delle truppe austriache.... Vi giungeremo + in tre minuti.... Presto! + prepara i bei festoni di grasso + che adornano il tuo mento!... + Porta alta la tua pancia, come se fosse + un ostensorio! + Io ti farò passeggiare al disopra di quelle grandi + bandiere gialle. + + + Finalmente, ecco il forte sinistramente appiattato + da cui risaliva poc'anzi, rinnovandosi sempre, + l'albero insradicabile delle esplosioni + che proiettava lontano i suoi fogliami di piombo. + La sua cupola d'acciaio, poc'anzi, + girava su sè stessa, lucendo come un astro + sotto lo scivolìo accanito degli shrapnels.... + Finalmente ecco il guscio + della gran tartaruga di ferro + bitorzoluta e tutta a squame turchine.... + Il forte finge di dormire + nel suo fossato profondo, buco scavato su misura + nel fianco della montagna + che da ogni parte arrotonda lunghe schiene scattanti + di furibondi gattacci.... + Scoscendimenti, fasciati di ferri puntuti + e inghirlandati di cespugli di chiodi! + Mucchi bizzarri d'istrici colossali!.... + + + __L'esca aerea.__ + + Artiglieri austriaci e cattolici, + so che i vostri cannoni + hanno almeno la portata di ottomila metri, + e che si posson puntare a un angolo qualsiasi! + I loro shrapnels fanno piovere + una grandine di proiettili, + tremila almeno, disposti in un cono!... + Non sparerete, spero, contro di noi.... + Le vostre carezze potrebbero irritare il Pontefice!... + Scavalco, a volo, rapidamente + il vostro grande esercito in fuga.... + File innumerevoli di schiene piegate, + frustate dalla paura, arrestatevi!... + Reprimi dunque più che puoi le nausee + del tuo povero stomaco, e riprendi + la tua aria d'uomo serio.... + Guarda: tutto l'altipiano è selciato, + bellamente, di faccie accalcate + che contemplano il cielo. + + + Tutto l'esercito, a bocca aperta, + aspetta il tuo sermone! + Sermone della montagna, davvero! + O fraudolento commissario di Cristo, + dove hai lasciato la tua bella eloquenza? + Su! bisogna parlare!... Ah! capisco! + Quella messe di baionette non ti seduce! + Come sono carini!... Spiegano sotto di noi, + tese per le quattro cocche, + le loro gialle bandiere, e ti pregano + di lanciarti giù a capofitto! + Non sono già un volontario dell'esercito rosso! + Altro non sono che un uccello venuto dall'Italia, + e porto nei miei artigli + un corvo spaventato che nondimeno potrebbe + servirvi da amuleto o da veneranda reliquia!... + + + Con la sua pancia pesante e le sue zampe ballanti + lo scambierete senza dubbio, + per un minuscolo elefante di pelle gonfiata.... + E' il Papa, vedete?... E' il vostro Papa.... + Tutti in ginocchio!... + In ginocchio! In ginocchio!... Voi siete cattolici + romani ed apostolici! + Sua Santità, che io faccio dondolare + sopra le vostre teste, vi darà + fra poco la santa benedizione. + Dalle sue mani, la vittoria + pioverà sull'esercito! + Scusami, Santo Padre.... La brezza ci scuote! + Involontariamente beccheggio.... + Immonda e livida razza, + itterizia della terra!... Non osate + tirare contro di me!... + Potreste uccidere Dio! Avanti! + Ma un po' in fretta, suvvia!... + A passo di corsa!... Io volo! + Arriveremo a Trieste, + poichè voglio deporre Sua Santità + sulla più alta torretta + del castello di Miramare! + + + Accelerate ancora il vostro passo di corsa! + L'esca val bene la vostra fatica! + E' un papa, dopo tutto, + che vien dal cielo e rappresenta Dio, + Fra voi, vi sono alcune migliaia di bruti + che lo scambiano semplicemente + per una grossa salsiccia.... + Saporita, comunque.... E mi vanto + d'averla rubata io stesso + nella dispensa fetida del Vaticano! + Su! Fate presto.... Ben vedo + che le raffiche della bora scuotono + e torcono come uno straccio + tutto l'esercito in marcia. + Che importa? A passo di corsa! + Se no, io me la svigno, + e porterò a Dio il suo vecchio uomo d'affari. + Voi gridate dalla disperazione, + come ragazzi desolati d'aver lasciato fuggire + un bel pallone rosso o un bel cervo volante?... + + + Sappiate che in questo momento l'esercito italiano + sforza il valico che avete abbandonato + e penetrano in Austria. + Domani l'esercito rosso + sarà a Vienna!... Voi rispondete + annunciandomi con grandi grida di gioia: + Trieste e Miramare! + + + Ebbene, no!... Preferisco + far scavalcare al Pontefice la contorsione schiumante + di questo golfo.... Voi avete nel porto + sei buoni incrociatori, con le macchine + sotto pressione. Imbarcatevi dunque!... + + + Preferisco portare sul mare il vostro Papa. + Che farebbe, a Miramare? + Non è già, ch'io mi sappia, un astrologo, + nè un principe impotente! + Il Santo Padre è piuttosto + una specie di Dio, + un Gèova, un Prometeo, che so io? + Venite ad ammirarlo + nel diabolico scompiglio della burrasca! + + + Voi mi avete obbedito. Il vostro torrente umano + ha riempiti gl'incrociatori + come botti.... Si staccano l'un dopo l'altro, + temerarî sfidando + il crollar della pioggia, del vento e della grandine, + e le scosse di groppa delle centomila giraffe + colossali e fosforose del mare.... + + + Sulle scogliere, i violini arrabbiati del vento + elettrizzano le budella miagolanti della foresta + coprendo di note più alte l'orchestra + formidabile del mare.... + Il russare del mio motore si compiace + a macinare questa lacerante polifonia, + le cui cadenze fanno il massaggio ai miei muscoli, + tonificano i miei nervi, e caricano di energia + gli accumulatori del mio cuore dai lunghi fili.... + + + Io vi compiango, ufficiali austriaci, + e compiango + i vostri incrociatori torturati + e squartati dai venti! + Sto a piombo sul vostro triste beccheggio + nel rapido lustreggìo dei troppo lunghi + fulgidi coccodrilli del lampo!... + Ah! non potete dunque star ritti + sulle vostre tolde oscillanti?... + Vedo qua e là, sotto i capitomboli della folgore, + grappoli di facce, dagli sguardi sprizzanti + imporporati.... + Qua e là, in uno sbadiglio di luce totale, + il ponte si copre tutto + di ardenti pupille che mi fissano.... + + + Ma il gran Mal di mare, + patrono delle vostre _dreadnoughts_, + ha imposto ai vostri stomachi un abbondante + vomito, giù dai parapetti di bordo!... + Onore a voi, grondaie medioevali, + che trasformate gl'incrociatori + in tante cattedrali sradicate + nel gran vaglio agitato d'un terremoto! + Tre volte, i lampi miniano + le vetrate e le cupole delle vostre bandiere.[*dot added] + La burrasca ha scolpiti + i vostri lunghi alberi + come sacri pinnacoli.... + Una raffica di preghiere + ha fatto mordere il suolo + ai vostri cannoni umiliati, + ed ha fiorito il bompresso + d'una gran croce elettrica!... + + + Gradite dunque, ufficiali ed incrociatori, + i miei complimenti, + per tutti gli obici illuminanti + che lanciate a cercarmi nella notte nera!... + Non è troppo felice, il vostro tiro! + Via! non così!... Tirate più basso!... + Ah, ecco! Finalmente! Va già meglio! + Quest'obice d'oro mi scoppia sul capo, + e lentamente si scioglie + inaffiando il cielo di stelle acciecanti.... + + + Ufficiali austriaci, vomitanti grondaie, + voi meritate + che finalmente io lasci cadere + su voi il Santo Padre, + fetido sterco nero e greve, + caldo uscito dal mio sfintere di grande uccello d'Italia!... + Cercate di riceverne un po' in bocca... + Potrete nutrirne l'anima vostra + fino alla morte + estrema + della vostra razza! + + + Arrivederci, Santità! Finalmente + spezzo le tue catene!... + Ti ho regalato cielo e nuvole + ed ora ti consacro imperatore dei pesci!... + Attento! Ti lascio cadere.... + Datti la pena di giunger le mani + come dovessi pregare + e fa un bel tuffo! + Ahi! Che fracasso! Ti sei fatto male?... + Certo la pancia ti s'è sgonfiata, come una seppia, + annerendo le onde! + + + __I pescicani becchini.__ + + Eh, via! Possibile? Il mare rifiuta anch'esso + d'accoglierti nel suo seno? + Eppure è qui, proprio in mezzo + a questo gran lago italiano, + Adriatico, + che fu da tempi remoti predisposta + la grande tomba mobile + dell'ultimo dei nostri Papi!... + Ed ecco infatti i tuoi graziosi becchini: + i pescicani! Accorrono a gara, + Il più grande, solenne, + entro la fossa fino a mezzo il corpo + arrota, due, tre volte su un lampo violetto + la vecchia zappa intaccata del suo grugno motoso + sospingendoti a colpi di coda + nel profondo terreno del mare!... + + + Sono leggiero, libero e possente!... + Son un italiano liberato ad un tratto + dalla sua zavorra cristiana + e dai suoi pesanti ceppi cattolici! + Avanti contro Vienna!... Avanti! Avanti! + + + Gli scoppi dei cannoni furibondi mi guidano. + Fiamme, laggiù, lontano!... + I nostri due eserciti s'avanzano scavando + l'orizzonte notturno, sventrando + le città che tremano smascherate + dal gran gesto brutale dei nostri riflettori! + + + Esercito austriaco sconfitto, + io ti sento con gioia fuggire spaventosamente + in un ansare di rosse paure!... + + E voi, Garibaldini, sappiate che vi porto + nel mio ventre, + con una calda ebbrezza materna!... + Io sento scricchiolare i vostri piedi possenti + per i sentieri coperti delle mie viscere!... + Distruggere! Bisogna distruggere! + Distruggere senza fine!... + + + I tizzoni delle mie dita bruciano, + palpitano, crepitano e fumano + dalla punta, + rapidamente!... + Ho dappertutto, sulle tempie, in gola + i colpi reiterati d'un razzo meccanico + che darà fuoco, ben presto, + all'obice del mio corpo!... + + + O padre mio, tu che sapesti + così ben caricarmi d'eroismo + e d'audacia temeraria, ora vedi + come io soffro aspettando così, + lungamente, lungamente, + l'inebbriante esplosione del mio corpo!... + + + Le mie vene son strade + ingombrate dalle grandi pariglie + di duecento batterie + che sboccano improvvisamente + sulla mia bocca spalancata, + sulle alture + dei miei occhi, sull'arco orizzontale + del mio petto.... + Rapidamente puntate, esse sparano, + sparano con furore.... + sull'Austria vinta!... + + + + Finito il 29 Novembre 1911 + nelle trincee di Sidi Messri. + Pubblicato in francese a Parigi + (Sansot éditeur) 12 Gennaio + 1912. + + + + + + INDICE + + + + 1.--Volando sulla Sicilia, nuovo cuore d'Italia + 2.--I consigli del Vulcano + 3.--Nei dominii di mio padre, il Vulcano + 4.--Le batterie dei soli + 5.--La pesca della Gran Foca verniciata + 6.--I mosconi politici + 7.--I sindacati pacifisti + 8.--Volando con la luna + 9.--L'esecrabile sonno + 10.--I collari del tempo e dello spazio + 11.--La battaglia di Monfalcone o la Tomba dei Papi + + + + + +Edizioni futuriste +di "POESIA" + + +__L'ESILIO__. Romanzo di __Paolo Buzzi__, vincitore del 1º Concorso di +«_Poesia_»: + + Parte Prima: _Verso il baleno_ (copertina di Enrico Sacchetti) + ___Esaurito___ + + Parte Seconda: _Su l'ali del nembo_ (copert. di Enrico Sacchetti) + ___Esaurito___ + + Parte Terza: _Verso la folgore_ (copertina di Enrico Sacchetti) + ___Esaurito___ + +__L'INCUBO VELATO__. Versi di __Enrico Cavacchioli__, vincitore del 2º +Concorso di «_Poesia_» (copertina di Remolo Romani) ___Esaurito___ + + +__D'ANNUNZIO INTIMO__, di __F.T. Marinetti__ (traduzione dal francese +di L. Perolti) ___Esaurito___ + + +__LE RANOCCHIE TURCHINE__. Versi di __Enrico Cavacchioli__, vincitore +del 2º Concorso di «_Poesia_» (copert. di Ugo Valeri) ___Esaurito___ + + +__ENQUÊTE INTERNATIONALE SUR LE VERS LIBRE et MANIFESTE DU +FUTURISME__, par __F.T. Marinetti__. ___Esaurito___ + + +__AEROPLANI__. Versi liberi di __Paolo Buzzi__, col _Secondo proclama +futurista_, di F.T. Marinetti ___Esaurito___ + + +__L'INCENDIARIO__, Versi liberi di __Aldo Palazzeschi__, col _Rapporto +sulla Vittoria futurista di Trieste_ ___Esaurito___ + + +__MAFARKA IL FUTURISTA__. Romanzo di __F.T. Marinetti__, tradotto da +Decio Cinti (Processato e condannato. Due mesi e mezzo di prigione +all'autore) ___Sequestrato___ + + +__DISTRUZIONE__. Poema futurista di __F.T. Marinetti__, col _Primo +Processo di «Mafarka, il Futurista»_ ___Esaurito___ + + +__POESIE ELETTRICHE__. Versi liberi di __Corrado Govoni__. +___Esaurito___ + + +__IL CODICE DI PERELÀ__. Romanzo futurista di __Aldo Palazzeschi__ +___Esaurito___ + + +__LA BATTAGLIA DI TRIPOLI__ vissuta e cantata da __F.T. Marinetti__ +___Esaurito___ + + +__LA BATAILLE DE TRIPOLI__ vécue et chantée par __F.T. Marinetti__ +___Esaurito___ + + +__IL CANTO DEI MOTORI__. Versi liberi di __Luciano Folgore__ +L. 3,50 + + +__I POETI FUTURISTI__.--Rivista annuale del lirismo futurista. (Anno +1912-13) L. 2,-- + + +__MUSICA FUTURISTA__, di __Balilla Pratella__ (Riduzione per +pianoforte, coi tre _Manifesti della Musica futurista_. Copertina di +Umberto Boccioni) L. 10,-- + + +__ZANG-TUMB-TUMB__ (Adrianopoli-Ottobre 1912).--Parole in libertà di +__F.T. Marinetti__ L. 3,-- + + +__PITTURA SCULTURA FUTURISTE__, di __Boccioni__, con 51 riproduzioni +di quadri e sculture di Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini, +Soffici L. 4,-- + + +__CAVALCANDO IL SOLE__, versi liberi di __E. Cavacchioli__ L. 3,-- + + +__L'AEROPLANO DEL PAPA__, romanzo profetico in versi liberi di +__F.T. Marinetti__ L. 3,50 + + +__PONTI SULL'OCEANO__, versi liberi e parole in libertà di __Luciano +Folgore__ L. 3,-- + + +__L'ELLISSE E LA SPIRALE__ (Film + Parole in libertà) di __Paolo +Buzzi__ L. 4,-- + + +__GUERRAPITTURA__ (_Futurismo politico--Dinamismo plastico--12 Disegni +guerreschi--Parole in libertà_) di __Carrà__ L. 3,-- + + +__RAREFAZIONI e PAROLE IN LIBERTÀ__ di __Corrado Govoni__ L 3,-- + + +__GUERRA SOLA IGIENE DEL MONDO__ di __F.T. Marinetti__ L. 2,-- + + +__BAIONETTE__, versi liberi e parole in libertà di __Auro D'Alba__ L 3,-- + + +Presso tutti i principali librai d'Italia e presso la __DIREZIONE DEL +MOVIMENTO FUTURISTA:__ + + +__MILANO--Corso Venezia, 61__ + + + + + + +End of Project Gutenberg's L'aeroplano del papa, by Filippo Tommaso Marinetti + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK L'AEROPLANO DEL PAPA *** + +***** This file should be named 17838-8.txt or 17838-8.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/1/7/8/3/17838/ + +Produced by carlo traverso and the Online Distributed +Proofreading Team at http://www.pgdp.net + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. 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It exists +because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from +people in all walks of life. + +Volunteers and financial support to provide volunteers with the +assistance they need, is critical to reaching Project Gutenberg-tm's +goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will +remain freely available for generations to come. In 2001, the Project +Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure +and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations. +To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation +and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4 +and the Foundation web page at http://www.pglaf.org. + + +Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive +Foundation + +The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit +501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the +state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal +Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification +number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at +http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent +permitted by U.S. federal laws and your state's laws. + +The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S. +Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered +throughout numerous locations. Its business office is located at +809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email +business@pglaf.org. 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Thus, we do not necessarily +keep eBooks in compliance with any particular paper edition. + + +Most people start at our Web site which has the main PG search facility: + + http://www.gutenberg.org + +This Web site includes information about Project Gutenberg-tm, +including how to make donations to the Project Gutenberg Literary +Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to +subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks. diff --git a/17838-8.zip b/17838-8.zip Binary files differnew file mode 100644 index 0000000..30e2fdd --- /dev/null +++ b/17838-8.zip diff --git a/LICENSE.txt b/LICENSE.txt new file mode 100644 index 0000000..6312041 --- /dev/null +++ b/LICENSE.txt @@ -0,0 +1,11 @@ +This eBook, including all associated images, markup, improvements, +metadata, and any other content or labor, has been confirmed to be +in the PUBLIC DOMAIN IN THE UNITED STATES. + +Procedures for determining public domain status are described in +the "Copyright How-To" at https://www.gutenberg.org. + +No investigation has been made concerning possible copyrights in +jurisdictions other than the United States. 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