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+Project Gutenberg's L'aeroplano del papa, by Filippo Tommaso Marinetti
+
+This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
+almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or
+re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included
+with this eBook or online at www.gutenberg.org
+
+
+Title: L'aeroplano del papa
+ Romanzo profetico in versi liberi
+
+Author: Filippo Tommaso Marinetti
+
+Release Date: February 23, 2006 [EBook #17838]
+
+Language: Italian
+
+Character set encoding: ISO-8859-1
+
+*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK L'AEROPLANO DEL PAPA ***
+
+
+
+
+Produced by carlo traverso and the Online Distributed
+Proofreading Team at http://www.pgdp.net
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+
+F. T. MARINETTI
+
+FUTURISTA
+
+L'Aeroplano
+del Papa
+
+
+Romanzo profetico
+in versi liberi
+
+
+Pubblicato in francese
+2 anni fa, a Parigi.
+
+Tradotto (scopo propaganda) oggi 1914
+
+EDIZIONI FUTURISTE DI "POESIA"
+
+CORSO VENEZIA, 61--MILANO
+
+1914
+
+
+
+
+
+PROPRIETÀ LETTERARIA
+
+Stab. Tip. TAVEGGIA * Milano * Via Ospedale, 3
+
+
+
+
+
+
+ MOVIMENTO FUTURISTA
+
+ Diretto da F. T. MARINETTI
+
+
+ POESIA
+
+ PAROLIBERI: Marinetti * Paolo Buzzi * Corrado Govoni
+ Luciano Folgore * Mario Bétuda * Auro D'Alba
+ Armando Mazza * Dinamo Correnti * Cangiullo * Boccioni
+ G. Jannelli * Bruno Corra * Settimelli * Balla
+ Oscar Mara * Armando Cavalli * Luciano Nicastro * Acciaio
+ Depero * Radiante * Guizzidoro * Presenzini
+ Mattoli * Vann'Antò * Mario Carli * Duillo Remondino
+ Pasqualino 13 anni * Trilluci
+
+ POLITICA
+
+ Marinetti * Boccioni * Russolo * Cangiullo
+ Tavolato * Jannelli
+
+ PITTURA
+
+ Boccioni * Russolo * Balla * Severini * Sironi
+
+ MUSICA SCULTURA
+
+ Ballila Pratella Boccioni * Balla * Depero
+
+ ARTE DEI RUMORI
+
+ Luigi Russolo
+
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+
+ INTONARUMORI
+
+ Luigi Russolo * Ugo Piatti
+
+ ARCHITETTURA
+
+ Antonio Sant'Ella
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+ MISURAZIONE
+
+ Bruno Corra * Emilio Settimelli * Remo Chiti
+
+ TEATRO SINTETICO
+
+ Marinetti * Settimelli * Bruno Corra * Ballila Pratella
+ Paolo Buzzi * Cangiullo * Balla * Remo Chiti
+ Govoni * Boccioni * Folgore * Mario Carli * G. Jannelli
+ Armando Cavalli * Oscar Mara * Trilluci * Nannetti
+
+ DIFESA--RÉCLAME
+ PROPAGANDA
+ (PUGNI--MEGAFONO--LANCIO MANIFESTI)
+
+ Marinetti * Cangiullo * A. Mazza
+ Russolo * Balla * Boccioni * Sironi * Jannelli * Settimelli
+ Bruno Corra * Remo Chiti * Mario Carli * Oscar Mara
+
+
+ DIREZIONE DEL MOVIMENTO FUTURISTA:
+ Corso Venezia, 61--MILANO
+
+
+
+
+Opere di F. T. Marinetti
+
+
+__La Conquête des Étoiles__, poème épique, 3^e édition, Éditions de
+la «Plume», Paris 3 fr, 50
+
+__Destruction__, poèmes. Léon Vanier, éditeur, Paris 3 fr, 50
+
+__La Momie sanglante__, poème dramatique. Edizioni del «Verde
+e Azzurro», Milano 2 fr. 50
+
+__D'Annunzio intime__, 4^e édition. Edizioni del «Verde e Azzurro»,
+Milano 2, fr. 50
+
+__Le Roi Bombance__, tragédie satirique, 3^e édition. Éditions du
+«Mercure de France», Paris 3 fr. 50
+
+__La Ville Charnelle__, 4^e édition. E. Sansot et C., éditeurs,
+Paris 3 fr. 50
+
+__Les Dieux s'en vont, d'Annunzio reste__, 11^e édition. E.
+Sansot et C., éditeurs, Paris 3 fr. 50
+
+__La Conquête des Étoiles__, 4^e édition, suivie des jugements
+de la presse internationale. E. Sansot et C., éditeurs, Paris 3 fr. 50
+
+__Poupées électriques__, drame en trois actes en prose, avec une
+préface sur le futurisme. E. Sansot et C., éditeurs, Paris 3 fr. 50
+
+__Enquête Internationale sur le vers libre__, précédée du
+premier Manifeste futuriste, 8^e mille. Éditions de «Poesia» 3 fr. 50
+
+__Mafarka le Futuriste__, roman africain (21^e mille). E. Sansot
+et C., éditeurs, Paris 3 fr. 50
+
+__Mafarka il Futurista__, romanzo, tradotto da Decio Cinti (Processato
+e condannato. Due mesi e mezzo di prigione all'autore).
+Edizioni Futuriste di «Poesia» _Sequestrato_
+
+__Distruzione__, poema, tradotto in versi liberi, col _Primo processo
+di «Mafarka il Futurista»_ (Edizioni di «Poesia») _Esaurito_
+
+__Re Baldoria__, traduzione del _Roi Bombance_. Editori Fratelli
+Treves, Milano. L. 3,50
+
+__Le Futurisme__. Théories et Mouvement. 12^e mille. E. Sansot
+et C., editeurs, Paris 3 fr. 50
+
+__La Battaglia di Tripoli__, récit futuriste de la journée _du
+26 Ottobre 1911_. Edizioni futuriste di «Poesia» 1 fr. 50
+
+__Le Monoplan du Pape__, roman prophétique en vers libres.
+E. Sansot et C., éditeurs, Paris 3 fr. 50
+
+__Zang-tumb-tumb__. (Assedio di Adrianopoli), parole in libertà.
+Edizioni Futuriste di «Poesia» L. 3,--
+
+__Guerra, sola igiene del Mondo__. Edizioni Futuriste di
+«Poesia» L. 2,--
+
+__L'Aeroplano del Papa__, romanzo profetico in versi liberi,
+traduzione del _Monoplan du Pape_. Edizioni Futuriste di
+«Poesia» L. 3,50
+
+__El futurismo__, traducción de German Gomez de la Mata y N.
+Hernandez Luquero. F. Sempere y C., editores, Valencia 4 _reales_
+
+__Futurisme__, traduction russe. Editions de «Prométhée»
+Saint-Pétersbourg 1_r_. 25_k_.
+
+
+
+
+
+L'Aeroplano del Papa
+
+
+
+
+
+ 1.
+
+ VOLANDO SULLA SICILIA
+ NUOVO CUORE D'ITALIA.
+
+
+ Orrore del tetro cubo della mia camera
+ da sei lati chiusa come una bara!
+ Orrore della Terra, vischio sinistro alle mie zampe d'uccello!
+ Oh! salire! Salire.... fuggire in alto e lontano!
+
+
+ Dalla breccia della parete, scoppiata subitamente,
+ il mio gran monoplano dalle aperte ali bianche
+ fiuta l'azzurro del cielo....
+ Davanti a me, l'acciaio con sfolgorante fragore
+ dilacera la luce, e la febbre
+ cerebrale della mia elica
+ espande nell'aria il suo rombo.
+ Sulle mie ruote ragionanti io tutto vibro danzando,
+ e mi schiaffeggia il folle vento dell'estro!
+ I meccanici intanto, nel buio
+ logico della mia camera,
+ per la coda trattengono elasticamente
+ la mia ansia di volo,
+ come si tiene a guinzaglio un cervo volante....
+ Via! Lasciatemi! Parto!
+
+
+ E alfine--oh! gioia possente!--io mi sento
+ quello che sono veramente:
+ un grande albero insorto che si sradica
+ con uno scatto di volontà e si slancia
+ via sul suo aperto fogliame stormente,
+ scagliando contro il vento
+ la turbinante matassa delle sue folte radici!
+
+
+ Sento il mio petto aprirsi come un gran buco
+ ove tutto l'azzurro del cielo deliziosamente s'ingolfi,
+ liscio, fresco e torrenziale!
+ Sono una finestra aperta innamorata del Sole,
+ che verso il Sole s'invola!
+ Chi ancora potrà rattenere
+ le finestre affamate di nuvole
+ e i balconi briachi dì luce.
+ che stasera si strappano dai vecchi muri delle case
+ per balzar su nello spazio?
+ Ho alfine riacquistato il mio massiccio coraggio
+ dacchè i miei piedi vegetali,
+ non pompano più dalla terra prudente
+ l'avaro succo della paura!
+ In alto! Nel cielo più alto! Ecco m'appoggio
+ sulle elastiche leggi dell'aria....
+ Ah! ah! son già sospeso a picco sulla città
+ e sul casalingo disordine
+ dei suoi palazzi disposti come utile mobilia....
+ Ora dondolo appena, come una lampada accesa
+ sulla piazza centrale, tavola apparecchiata
+ dai numerosi piatti fumanti che si muovon da soli,
+ fra uno scintillìo dì bicchieri
+ sfilanti elettricamente!
+
+
+ L'ultimo proiettile del sole al tramonto
+ colpisce me, uccello coperto dì sangue,
+ ma che non cade.... ed io salto
+ da ramo a ramo
+ sull'enorme foresta illusoria dei fumi
+ che salgono dalle officine....
+
+
+ Più in alto! Più lontano! Volo fuor dalle mura!
+ Ed ecco una gazzarra di croci ammutinate,
+ là, tra le file arcigne dei cipressi gendarmi....
+ I giardinetti sepolcrali hanno grida
+ rosse e verdi, ed i candidi marmi
+ sembrano mille fazzoletti agitati!
+ Seguirmi a volo vorrebbero i morti stasera....
+ Stasera i morti son ebbri, son gai....
+ Come voi, morti, ero morto, ed eccomi risuscitato!
+
+
+ Il cielo è tutto appestato
+ dall'olio di ricino del mio motore!
+ Ne ho sulla bocca, sul naso, sugli occhi.... Una doccia!i
+ Stomaco mio volante, non fare lo schizzinoso!
+ Bisogna pure che paghi il tuo viaggio
+ con un poco di nausea!
+ E vomita, vomita pure, stomaco mio, sulla terra!
+ È l'ultima zavorra che getterò per salire
+ e per giocar leggermente a saltamontone
+ sulle schiene villose dello montagne!...
+ Campagne geometriche! Quadrati innumerevoli
+ di campi arati, di vigne e di prati!
+ Son tombe di giganti?
+ Intorno a ognuna il sole accende lentamente
+ quattro file di verdi candelabri....
+
+
+ Destatevi, tranquille fattorie!
+ Aprite, aprite le ali rosse dei vostri tetti,
+ per volare con me verso il tuo battito forte, o Sicilia,
+ nuovo cuore d'Italia, balzato fuori dal suo petto
+ nello slancio delle conquiste!...
+
+
+ Alfine, alfine m'è dato d'entrare
+ nel rosso del tramonto, come un conquistatore,
+ su fra le rampicanti architetture
+ della città futura, tutta d'orgoglio e metallo,
+ che le sottili e precise matite delle nuvole
+ minuziosamente disegnarono
+ nel mio sognante cervello di adolescente!...
+ E alfine faccio scalo nei golfi di porpora
+ d' un continente aereo....
+
+
+
+ Un vasto odore salato?... Il mare! Il mare!...
+ Il mare: innumeri schiere
+ di donne turchine che si svestono!...
+ Vedo la schiuma delle loro gracili nudità intrecciate,
+ chine a bere l'ultima inebbriante sorsata di luce
+ nel tondo deserto del cielo!
+ E lasciatemi ridere di voi,
+ lenti velieri boccheggianti,
+ simili a insetti a zampe all'aria che non possono
+ nè mai potranno--lasciatemi ridere!--
+ rimetter sul suolo le zampe!
+
+
+ Pretensiosi isolotti dalle pompose vestì di smeraldo,
+ voi non siete per me se non larghi fiori palustri,
+ piatti sull'acqua, corrosi da grasse mosche nerastre,
+ Già come un turbine vi sorpasso,
+ e con la mano accarezzo velocissimamente
+ il globo immenso dell'atmosfera,
+ enorme dorso del massacrante pericolo
+ che mi separa dal mare!...
+ Vedo e sento, giù in fondo, a picco sotto i miei piedi,
+ lo spaventevole urto possibile,
+ contro il petto del mare, più duro della pietra!...
+ Oh gioia! oh gioia!... Bisogna pure ch'io lasci
+ un istante le leve, per batter le mani alla Squadra!
+ Sono venti tartarughe favolose, immote sotto di me,
+ con gole di cannoni protese
+ fuori dai gusci metallici,
+ e tutt'intorno il guizzare delle torpediniere
+ e delle barche-rospi, che sgambettano
+ sui loro piccoli remi folleggianti!...
+ I marinai sulle tolde sono schiacciati e tondi;
+ i loro volti seguono i miei applausi
+ come talvolta seguono gli stridi turchini
+ degli uccelli migranti....
+ Le larghe corazzate ora tacciono,
+ ma un giorno, ma presto, riparleranno terribili
+ con la loro esplodente eloquenza a ventaglio
+ sullo smalto spazzato del nostro lago Adriatico!...
+
+
+ Ah! ah! cupo vento africano,
+ vento balordo dalle lentezze ipocrite!...
+ stai forse spiando le mie distrazioni?
+ Io non mi curo di vincere la tua deriva insidiosa.
+ Voglio lasciarti fare, e approfittare di te!
+ M'involo fra le tue braccia filacciose e bagnate.
+ A mille metri sotto le mie ali
+ il mare s'annera di rabbia!... Ritorniamo alla terra!
+
+ Ma ha dunque un odore, la terra?,
+ Non sento un fetore di tomba?... Che è mai?...
+ Mi chino sulla bussola fino a toccarla col naso,
+ e non leggo, e non so....
+
+ È Roma, è Roma, questo sepolcrale fetore!...
+ Roma, la mia capitale!... Roma, immensa topaia,
+ gran mucchio di cartacce, lugubremente colonizzato
+ da migliaia dì sorci, di tarli, di scarafaggi ufficiali!
+ Le cupole, gonfie pance di giganti, galleggiano
+ nei vapori violetti del crepuscolo,
+ qua e là forati da campanili d'oro,
+ pugnali dritti che vibrano ancora nelle loro ferite sonore...
+
+ Mi seguono dei treni? Non è vero!
+
+ Sono piuttosto veloci serpenti dai lucidi anelli,
+ sono serpenti che nuotano con lunghi balzi in cadenza
+ contro le enormi onde aggressive dei boschi,
+ e si tuffano nel flusso e riflusso dei monti....
+
+ I treni-serpenti sì fermano
+ di tanto in tanto ad annusare i villaggi,
+ livide carogne, e ne succhiano
+ con le loro rosse ventose
+ un brulichìo fosforeo d'insetti....
+
+ Ah! che io sia un fulminante veleno,
+ nel vostro agile ventre, o serpenti,
+ quando voi balzerete feroci alla frontiera!
+
+
+ Gloria a voi, treni-serpenti che approfittate dell'ombra
+ per impadronirvi di tutta la terra!
+ Invano, invano la luna vi accarezza, beffandovi
+ con le sue lunghe derisionì di luce!
+ Invano, invano la luna allunga il braccio lucente
+ del suo raggio più lascivo, per scoprire
+ la nudità dormente e sospirante dei fiumi!
+ Oh! luna triste, sonnolenta e passatista,
+ che vuoi mai ch'io mi faccia
+ di quelle meschine pozzanghere rimaste dal diluvio?!
+ Io ti cancello d'un tratto, accendendo
+ il mio bel riflettore dall'ampio raggio elettrico,
+ più nuovo, più bianco del tuo!...
+ S'abbandona il mio raggio sulle terrazze,
+ inonda i balconi in amore,
+ e fruga negli offerti lettucci delle vergini....
+ Il raggio vagabondo del mio gran riflettore
+ incendia di battaglia e d'eroismo
+ i mormoranti ruscelli delle loro vene dormenti....
+ Ma basta!... Ho di meglio da fare!...
+ Vento caparbio, lasciami! Giù le zampe!...
+ Ritorno al mare.... al mare!...
+
+
+ Il mare e il suo gran popolo prigioniero
+ che urla tra mura di ferro!...
+ Vedo i fari, le sue sentinelle,
+ ritti e più terribili perché tacciono,
+ violenti e immensi nella tenebra immensa.
+ Alcuni spingono ovunque
+ sguardi di cacciatori affaccendati,
+ altri chinano sui flutti le loro aste d'oro,
+ pescatori dalle lenze luminose....
+ O fari, o poveri pescatori disillusi!
+ che mai volete da questo mare vuotato?
+ Alzate la testa, e guardate:
+ tutti i pesci d'oro grasso che cercate
+ guizzano lassù nel cielo!...
+ A me piace intanto volare cosi,
+ come una greve farfalla,
+ acciecando con gesti e con grida
+ la dolorosa pupilla di un faro pescatore,
+ senza bruciarmivi le ali!...
+
+
+ Attenti ai ciottoli, voi, bastimenti assonnati
+ che rotolate pei colli e le valli del mare
+ sulle vivide zampe dei cento riflessi
+ delle vostre rosse troniere!
+ Pietà dei vostri fanali impalati sugli alberi,
+ pietà del loro sguardo
+ sofferente, estenuato, che sospira
+ verso l'acqua melmosa e cortese dei porti....
+ Pietà di voi, sballottati così
+ dal mare o dal vento che fa turbinare
+ sulle vostre vele piangenti
+ le vôlte agitate della sua bocca slabbrata!
+
+
+ Ecco laggiù dei bastimenti in fuga....
+ Sembrano officine volanti, fumanti,
+ con le vetriere in fiamme, officine
+ subitamente sradicate intere
+ dalla forza violenta d'un ciclone...
+ Filano via sulla nerezza animata del mare.
+ E quella nave, là in fondo, sembra.... che sembra?
+ Ah! ecco! Un gran mulino per macinare le stelle!
+ Pompano il cielo i suoi alberi, e dalle rosse troniere
+ una farina siderale tutt'intorno si spande,
+ Ma io devo resistere ai colpi del vento contrario
+ che vorrebbe arrestarmi,
+ e rullo, e beccheggio, in equilibrio sull'ali,
+ maneggiando il volante e i due timoni.
+ Con un colpo di pompa costringo
+ il mio motore saziato
+ a far le fusa melodicamente....
+ E tu, mio buon carburatore, spalàncati
+ e gronda come una ferita d'eroe!
+ Ah! finalmente il mio cuore, il mio gran cuore futurista
+ ha vinto la sua aspra millenaria battaglia
+ contro le sbarre del torace!
+ M'è balzato fuori dal petto, il mio cuore,
+ ed è lui, ed è lui, che mi solleva e mi porta,
+ col suo turbine sanguinolento d'arterie,
+ elica spaventosa che gira vertiginosamente!
+
+
+ Son fuso col mio monoplano,
+ sono il trapano enorme, ronzante,
+ che fora la scorza pietrificata della notte,
+ Più forte! Più forte!... In tondo, bisogna scavare
+ o profondamente, in questa fibra nera
+ cementata dai secoli!
+ Dovrò forse ancora
+ per molto tempo sbattere le ali
+ come un avoltoio inchiodato sulla porta del cielo?
+ Questo punto resiste? Cerchiamo più in alto! Infrangiamola
+ triste vetrata dell'alba giallente!...
+ Elica! Elica forte del mio cuore monoplano!
+ Trivello formidabile, entusiasta e prepotente!
+ Non senti scricchiolare le esecrabili tenebre
+ sotto il tuo sforzo tagliente?
+ Già la scorza nerastra si fa diafana....
+ Avanti! Più presto! Che rabbia! Resiste?...
+ Su! ancòra un grande sforzo! Ancòra! Ancòra!
+ Abbiamo vinto, ormai! Tutto sta per crollare!
+ Urrà! Un grande sfacelo dì porpora empie lo spazio
+ sull'arco illimitato dell'orizzonte,
+ e il sole, enorme frutto succoso,
+ balza subitamente con gioia radiosa
+ fuori dal guscio molliccio dell'ombra!...
+
+
+ Palermitani! Mi vedete venire?
+ Sono io! Sono io! Applauditemi! Sono dei vostri!
+ Sembra il mio monoplano
+ un gigantesco uomo bianco
+ ritto sul trampolino delle nuvole,
+ che aperte lo braccia, si chini
+ per tuffarsi repente nella vostra fremente
+ aurora siciliana!
+
+
+ In quella rada violacea bagnata di silenzio
+ un villaggio dormente
+ si tira ancora sugli occhi dei suoi vetri vermigli
+ il serico morbido azzurro lenzuolo delle onde,
+ E quell'altro villaggio,
+ come un pezzo di ferro arroventato dal sole fuma e stride
+ fra le cangianti tenaglie del mare.
+
+
+ Urrà! Urrà! le giovani campane di Palermo
+ mi hanno già scôrto e allegramente si slanciano
+ sulle loro infantili altalene,
+ dondolandosi forte avanti o indietro
+ per ventilare le loro ronzanti gonne di bronzo
+ e le loro gambe frenetiche,
+ ebbre d'un desiderio sfrenato dì libertà,
+ Eccomi! Eccomi qua, campane di Palermo!
+ Per godere dei vostri lunghi slanci sonori,
+ io tolgo l'accensione e filo verso di voi,
+ come un lungo canotto bianco
+ che sollevi la sua doppia fila di remi
+ nel giungere alla mèta dì una regata,
+
+
+ Tu m'appari da lungi, Palermo,
+ come un formidabile arsenale
+ difeso a destra e a sinistra dalle mura dei monti.
+ Quella tua lunga strada in pendìo che si tuffa nel mare
+ fa con la doppia linea delle sue bianche terrazze
+ un enorme cantiere,
+ su cui può scivolare la _dreadnought_ ideale
+ che sgombra l'orizzonte!
+ Giù nella strada profonda l'andirivieni febbrile
+ dei calefati, e su in alto il lacerarsi soave
+ delle brezze color di rosa!
+
+
+ O Siciliani! O voi, che fin dai tempi brumosi
+ notte e giorno lottate a corpo a corpo
+ coll'ira dei vulcani,
+ amo le vostro animo che fiammeggiano
+ come folli propaggini del fuoco centrale!
+
+ Voi mi somigliate, Saraceni d'Italia
+ dal naso possente e ricurvo sulla preda afferrata
+ con forti denti futuristi!
+ Ho come voi le guancie bruciate dal simùn,
+ l'incedere elastico dei felini tra l'erbe,
+ e lo sguardo che batte e respinge nell'ombra
+ le schiene viscose, furtive, del poliziotto e dello scaccino!
+ Voi schiudete con gioia le trappole bieche
+ come noi le schiudiamo!
+ Rodano pure i sorci i nostri manoscritti,
+ poi che questo volante motore
+ scrive nel cielo più alto strofe d'oro e d'acciaio,
+ lucenti e definitive!
+ Ognuno dì voi sa fare un'altera giustizia
+ intorno al suo grande Io dominatore e indomabile.
+ E la pesante macchina sociale vi fa schifo,
+ vi fa pietà la triste meccanica delle leggi
+ col suo troppo esiguo rendimento dì giustizia!
+ Meccanica infantile, dalle ruote sommarie,
+ che bruscamente afferra un tremulo pezzente,
+ lo stritola, lo schiaccia, lo spreme stupidamente
+ e poi dalla finestra lo getta
+ come una buccia fradicia,
+ in nome d'un'invisibile maestà!
+
+
+
+
+ 2.
+
+ I CONSIGLI DEL VULCANO.
+
+
+ Io vengo a te, Vulcano, e mi burlo
+ delle tue furibonde sghignazzate da ventriloquo.
+ Credimi: io non sono in tua balìa!
+ Vorresti, lo so, imprigionarmi
+ nelle tue reti di lava,
+ come fai con i giovani sognatori ambiziosi
+ quando affrontano sui tuoi fianchi
+ l'orribile tristezza dell'enorme tramonto
+ che si sganascia a ridere a crepapelle, talvolta,
+ in un gran terremoto!
+ lo non temo nè i simboli, nè le minacce dello spazio
+ che può a piacer suo seppellire le città
+ sotto mucchi di rame o di oro o di grumi di sangue!
+
+
+ Io sono il futurista possente e invincibile
+ tratto in alto da un cuore instancabile e folle.
+ È perciò che mi siedo alla tavola dell'Aurora,
+ per saziarmi alla sua mostra dì frutti multicolori.
+ Schiaccio i meriggi, fumanti piramidi di bombe,
+ scavalco i tramonti, eserciti sanguinanti in fuga,
+ e mi trascino dietro
+ i singhiozzanti crepuscoli nostalgici..
+
+
+ Etna! chi mai potrà danzare meglio dì me;
+ e dondolarsi sulla tua bocca fiera
+ che mugghia a mille metri sotto i miei piedi?...
+ Ecco io scendo e m'immergo nel tuo fiato solfidrico
+ tra i globi colossali dei tuoi fumi rossigni,
+ e odo il pesante rimbombo echeggiante
+ del tuo stomaco vasto che frana
+ sordamente come una capitale sotterranea.
+ Invano, la rabbia carbonosa della terra
+ vorrebbe respingermi in cielo!
+ Io tengo ben strette fra le dita le leve,
+ mentre urlo:
+
+
+ __Io.__
+
+ O Vulcano!
+ smaschera la tua faccia dalle verruche di fosforo!
+ Metti in moto i tuoi muscoli boccali,
+ apri le tue labbra rocciose incrostate di graniti,
+ e gridami, gridami quale è il destino,
+ quali sono i doveri che s'impongono alla mia razza!
+ Ridesta la spaventevole risonanza
+ dei tuoi polmoni fuligginosi!
+ Io sono agile e forte, e so costringere i venti
+ a pigolare paurosamente sotto le mie ali,
+ come pulcini....
+ Ammira, ammira le mie ali che sembrano immense,
+ annegate, laggiù, nelle spirali corrucciate dei vapori celesti.
+
+
+ Vedo il mio stabilizzatore, dietro di me lontanissimo,
+ e il mio timone, che s'insanguinano
+ alla conflagrazione riverberata delle tue viscere,
+ La mia tela vibra monotona come un tamburo
+ sotto la danza aerea dei rosei tizzoni...
+ Bucato infernale in cui tutto si decompone!
+
+
+ Come un fumatore sbuffa il fumo d'un sigaro,
+ così con un soffio rude tu allontani, o Vulcano,
+ il tuo bianco pennacchio imponente,
+ con disinvoltura.
+ Il mio orizzonte è sbarrato da1 tutte le parti
+ dalla contorsione enorme
+ delle tue mascelle scoppiate, goccianti di bragia!
+
+
+ Io sono in mezzo, nello squarcio sinistro
+ delle tue labbra più alte e più grosse
+ che le montagne....
+ E scendo ancora, guardando intorno a me
+ le tue mostruose gengive rigonfie....
+ Che è mai questa flora dì molli fumacchi
+ che tu vorresti masticare
+ come grossi baffi azzurri?...
+ Ecco: già il rauco imbuto della tua gola
+ m'appare come un teatro incendiato,
+ d'un'ampiezza incalcolabile,
+ dove furono invitati tutti i popoli della terra,
+ che possono a piacer loro sedervisi comodamente.
+ Tutte le gradinate
+ brulicano di folla festante.
+ Vi si accalcano gesticolando
+ più di un miliardo di fiamme
+ spettatrici entusiaste
+ che applaudono e gridano diversamente
+ un miliardo di spasimi erotici.
+ Sulla confusione rossastra spiccano a un tratto
+ con sparati violacei
+ delle esplosioni di gas
+ apoplettiche e panciute.
+ Più lontano, gialli vapori isterici
+ sotto i loro improvvisi cappelli verdi
+ scoccano raggi appassionati,
+ teneri, e subitamente beffardi.
+
+
+ Che è quella fiamma che si diverte e ride
+ tutta inguainata di velluto lillà
+ e che sa così bene lanciare parabolicamente
+ il suo cappello arancione, sôrto e svanito a un tratto,
+ verso lo spettacolo dogli spettacoli, che comincia?
+ Nella platea del teatro, che può misurare
+ più di venti chilometri di diametro,
+ si spiega largamente
+ un invitante mare di fuoco
+ qua o là increspato d'ombra e tinto frescamente
+ di corallo e dì guancie infantili,
+ con dei lunghi sussulti di grida bianche.
+
+ È dunque lo schiacciante fragore d'un'incudìne,
+ che va alzando più e più la superficie irradiante
+ di questo mare di fuoco?
+ Fiumi, fiumane e ruscelli splendenti accorrono a gara,
+ traboccanti di verghe d'oro,
+ per nutrirlo colando dai crepacci eloquenti
+ che s'aprono qua e là, lungo le gradinate
+ fra l'ondeggiante mèsse
+ delle fiamme e dei gas spettatori.
+ Fra la corpulenza delle rocce congestionate,
+ fiamme e gas si dimenano in baldoria....
+ Tutto quello strano pubblico cremisi
+ è trascinato confusamente dallo slancio veemente
+ dei gesti che applaudono,
+ verso la gola, verso il cuore, verso il centro
+ del cratere, imbuto e circo ardente.
+
+
+ E quel mare di fuoco s'immobilizza e s'impietra.
+ A mucchi di grumi e d'isolotti cuciti, fusi,
+ e per rapide alluvioni d'agate e di rubini,
+ forma un continente vermiglio, abbagliante....
+ Tutt'intorno, sul mare di bragia
+ galleggia una flottiglia
+ spiegando le sue vele che riflettono.
+ tutti i brillanti colori della lava.
+ Il continente si lastrica a poco a poco di crisoliti,
+ ed ecco a un tratto spaccato il selciato
+ dalla meravigliante caduta di 3000 leoni,
+ che piombano dal cielo, cateratta d'odio,
+ cacciando fuori dalle loro nari d'officina
+ chiassose fontane di perle e dì mica.
+ Matassa furibonda, foresta di zampe e criniere incendiarie.
+ Una sola potrebbe carbonizzare 3 città,
+ dipingere a fresco il livido cielo del polo,
+ e scaldare le guancie delle stelle invernali.
+
+
+ Scossone viscerale della terra!
+ Tutte le melagrane d'Italia accumulate,
+ sanguinolenza d'un macello incendiato,
+ tromba girante di groppe
+ incastrate l'una nell'altra!
+ Piramide enorme d'urli neri,
+ percorsa dall'alto in basso da singhiozzi bambini
+ e barcollante nella ronda delle pallide paure!
+ È forse il nostro pianeta insanguinato,
+ da centomila battaglie,
+ che ruzzola lontano sotto il binocolo
+ d'un abitante di Marte?...
+
+
+ Eh! via! Queste apparenze o queste realtà
+ sono a portata di mano!...
+ Ho, per esempio, fra le dita
+ questo sole illusorio, scaglioso, capelluto,
+ formato di 3000 belve che si mordono...
+ Io ben potrei soppesarlo, mentre cala
+ nel cratere drammatico di questo vulcano...
+
+
+ Ora mi vedo annìmbato
+ d'una sontuosa polvere fosforea...
+ Ardo e mi fondo come un metallo,
+ in mezzo a incessanti combustioni d'idrogeno.
+ Ohe è mai questo formidabile schianto?
+ Certo sono lo ossa dei 3000 leoni, che scricchiolano
+ sfracellate sotto pezzi di monti!...
+ Si propaga intanto
+ la meticolosa carneficina delle belve.
+ Tutte le loro zanne d'avorio crescono, s'esagerano,
+ ricoprono d'un bianco graticcio
+ la poltiglia scarlatta e i suoi rantoli che schizzano orrore,
+ Son zanne immensificate, o sono invece
+ candidi fumi?... No! no....
+ È avorio, veramente, poiché infatti
+ proboscidi d'elefanti ora partecipano alla rissa.
+ Degli elefanti vanno posando
+ qua e là le loro zampe, obelischi,
+ diguazzando nella salsa gialla di quel liquido zolfo
+ ed in quel tumulto rosso di grappoli d'uva
+ che frana agli angoli e sprizza altissimo
+ in corolle di vino,
+ per inaffiare gli spettatori....
+
+
+ Sopra la vendemmia calpestata,
+ scivolano veloci in equilibrio su fili invisibili
+ i fumi variopinti, come clowns,
+ scaricando a destra o a sinistra le loro rivoltelle,
+ che esasperano l'inaudita follia
+ dei colori inviperiti!...
+
+
+ O Vulcano! il tuo spettacolo m'inebbria,
+ Scendo più basso per contemplarlo meglio....
+ Ho alle reni la mia cintura di salvataggio.
+ e posso ben nuotare, se me ne prende vaghezza,
+ in questo tenero e fresco mare di fuoco.
+ Ohi mai, chi mai seppe dunque annientare con un soffio
+ i continenti di porpora
+ e i liquefatti grovigli di leoni?
+
+
+ Lentamente, fuori dalle palpitanti ferite delle onde,
+ emergono le chiglie mostruose di tre nere corazzate,
+ masticate o rimasticate, e respinte alla superficie
+ dall'insolenza delle profondità sottomarine.
+ Lentamente, a uno a uno i tre vascelli da guerra
+ ricominciano a vivere con lunghi brividi.
+ Riannodano le loro membra morte,
+ raddrizzano la loro alberatura e s'equilibrano,
+ mentre le caldaie che s'accendono
+ mettono in moto le larghe torri d'acciaio.
+
+
+ Il mal di mare afferra alle budella i cannoni
+ che sussultano con un continuo vomito di piombo.
+ Sono grugnì irti dì scintille,
+ che grugniscono sputando in bordate accanite
+ silicati, cristalli e blocchi vitrei
+ sugli scherzosi tuffi, e l'incrociarsi
+ delle torpediniere e dei pescicani.
+
+
+ Questi bizzarramente si mutano in isole fragili
+ intermittenti, rapide apparse e rapide scomparse,
+ che lottano contro le onde succhianti!
+ Frattanto una corazzata sì sventra e cola a picco
+ facendo scoppiare la santabarbara del suo cuore
+ che s'apre, mugghiante braciere, contro il cielo.
+ Già non è più che un inaffiatoio vagabondo
+ di liquido azzurro, ventaglio di frescura.
+
+
+ Io sono finalmente nel paradiso degli alberi violetti
+ che si lamentano sotto il peso
+ delle troppo larghe stelle in fiore
+ e di troppo grevi lampi, farfalle accanite
+ che suggono la luce.
+ Quel paradiso è allacciato da tutte le parti
+ da tonde cascate di smeraldi colanti.
+ È la tua anima, o Vulcano, che si slancia nel mezzo,
+ con un enorme getto d'argento vivo pulverulento
+ la cui forza verticale resiste
+ ai colpi raddoppiati della raffica?
+
+
+ O Vulcano, io odo da molto tempo
+ il rotolare continuo della tua voce turbolenta
+ che freme nel rauco camino della tua gola,
+ E tanto mi dimentico a contemplare
+ l'eruzione delle tue parole arroventate,
+ che non ho ancora sgrovigliata
+ la sfolgorante matassa del tuo pensiero!
+
+
+ Oh! la maestrìa e l'ispirazione
+ che il tuono scoppiante della tua voce palesa
+ sulle torride pareti del tuo studio d'artista!
+ Con questi massi di gesso fumante scolpisci
+ mostri simbolici e grandi bassorilievi
+ acciecanti di luce, che potrebbero spiegare
+ subitamente, quali comete,
+ un fogliame di raggi sull'insonnia dell'oceano!...
+
+
+ Odo finalmente una parola! Una formidabile parola
+ si gonfia e balza fuori dalla tua bocca,
+ in pieno cielo, alla cima d'un lungo tubo
+ di nerissimo fumo,
+ simile a quei molli globi di vetro in fusione
+ che i vetrai soffiano, gonfiando le gote,
+ tra la furia incandescente d'una vetreria!
+
+
+ __Il Vulcano.__
+
+ Io non ho mai dormito, Lavoro senza fine
+ per arricchire lo spazio d'effimeri capolavori!
+ Io veglio alla cottura delle rocce cesellate
+ e alla vitrificazione policroma delle sabbie,
+ così che fra le mie dita le argille
+ si trasformano in ideali porcellane rosate
+ che io frango coi miei buffetti di vapore!
+
+
+ Sono incessantemente commisto alle mie scorie.
+ La mia vita è la fusione perpetua dei miei frantumi.
+ Distruggo per creare ed ancora distruggo
+ per modellare statue tonanti
+ che subito spezzo con lo schifo e il terrore
+ di vederle durare!
+
+
+ Il sole d'oro pesante che le tenebre scatenano
+ ogni mattina, e che a stento s'innalza
+ sui monti di Calabria,
+ proietta invano il cono della mia ombra opprimente
+ fino al centro della Sicilia,
+ per seminare in giro spavento e prudenza.
+ Ognuno ha la speranza dì sapermi domato
+ come una grossa bestia morfinizzata.
+ Il mio vello d'ermellino e la mìa bianca criniera
+ sono pegni d'innocenza e di lenta agonìa.
+
+
+ Ho per complice lo stretto di Messina
+ che sonnecchia all'alba, allungato bianco e lìscio
+ come un gatto d'Àngora....
+ Ho per complice lo stretto dì Messina,
+ col suo aspetto stanco dì materasso di seta
+ color turchese,
+ e con le dolci parole arabe ricamate
+ dalle scie delle nuvole e delle pigre vele,
+ tessute, suppongo, in silenzio,
+ con un filo d'argento sulla veste del mare.
+ Ho per complice la luna menzognera,
+ la più imbellettata delle cortigiane siderali,
+ che in nessun luogo mai è tanto carezzevole,
+ lusinghiera e persuasiva.
+
+
+ In nessun luogo mai la luna è così attenta
+ a sedurre i rossi e duri fanali dei piroscafi,
+ passanti burberi che se ne vanno
+ con un grosso sigaro tra i denti
+ cacciando fumo contro l'azzurro.
+
+
+ In nessun luogo mai la luna versa una così tenera
+ e molle cenere violetta,
+ per ammorbidire la lava ossificata
+ delle case nere aggrappate ai miei fianchi.
+ In nessun luogo mai la luna ha così commoventi
+ inondazioni d'estasi o di luce
+ sulle incisioni dei sentieri
+ fatte dal mio fuoco chirurgo.
+
+
+ Guai a coloro che seguono la luce belante
+ della luna e i lamentevoli clarini delle mandre,
+ e i flauti amari dei pastori,
+ che perdono vìa per l'azzurro i lunghissimi filamenti
+ dei loro suoni nostalgici!
+ Guai a coloro che rifiutarono
+ d'accordare il galoppo del loro sangue
+ al galoppo del mio, devastere.
+
+
+ Guaì a coloro che vogliono far metter radici
+ ai loro cuori, ai loro piedi, alle loro case,
+ con un'avara speranza d'eternità!
+ Non costruire, si deve, ma accamparsi.
+ Non ho io forse la forma d'una tenda
+ la cui cima troncata dà fiato alle mie collere?
+ Io amo solo gli astri, snelli equilibristi
+ che stanno ritti sulle sfere rotolanti
+ dei miei fumi giocolieri!...
+
+
+ __Io.__
+
+ Io so ballare come questi
+ e far bei giochi di destrezza nel cielo,
+ o coprire col mio canto il fragore echeggiante
+ dei tuoi uragani che si propagano
+ pei profondi sotterranei!
+ Inoltre, io discendo
+ per ascoltare i poliedri della tua voce.
+ Rallenta le scariche elettriche dei tuoi bronchi
+ che spostano, laggiù, le rocce sottostanti!
+ Imponi silenzio alle tue grotte loquaci
+ che tremano, commosse, interminabilmente!
+ Imbavaglia di spesse ceneri
+ gli echi basaltici che t'applaudiscono in coro!
+
+
+ Non so che farmi delle bombe vulcaniche
+ con cui punteggi il brontolìo del tuo discorso!
+ Che m'importa dei getti rutilanti
+ della tua saliva aggressiva?
+ I tuoi diluvi di fango.
+ hanno insozzate le mie ali bianche,
+ ma non m'arresto! Resisto
+ alle valanghe delle tue scorie, e scendo giù,
+ dorato, aureolato dalle tue pulverulenze
+ d'oro meravigliato.
+
+
+ __Il Vulcano.__
+
+ Io devasto in giro tutti i giardini
+ dei sentimenti in fiore
+ e le loro ombrie, chitarre e mandolini
+ che piangono fra le dita dei venti,
+ cantori di serenate.
+ Sconvolgo gli orti saggi
+ e le insalate ben pettinate,
+ ma giro intorno delicatamente
+ alle foreste dai grossi tronchi temeraî
+ i cui rami muscolosi hanno orrore
+ della terra, e tendono pugni carbonizzati
+ contro gli astri, passeri esili e pigolanti
+ che vorrebbero posarvisi!...
+
+
+ Guai a coloro che s'addormentano,
+ adorando la traccia degli avi,
+ sotto i calmi fogliami della Pace!
+ Io nulla rispetto: nè le rovine
+ della pietra, nè quelle della carne.
+ Il mio soffio caccia a caso, a palate,
+ i vinti e i vili nelle loro tombe,
+ soli solchi scavati dai loro piedi,
+ zappe metodiche!
+ Guerra o rivolta. Scegliete!
+ Sono le grandi feste del fuoco,
+ di cui s'onora il mondo!
+ Quale uccello presuntuoso è questo,
+ o quale scialuppa aerea,
+ che rèmiga al disopra della mia testa?
+ Certo sei un mio figlio degenere,
+ o italiano, o grumo raffreddato
+ delle Lave millenarie!
+
+
+ Ah! che io possa finalmente contemplare
+ te ed i tuoi fratelli, ritti sulla tolda veloce
+ delle torpediniere notturne,
+ fra l'odio atroce delle burrasche,
+ alla mercè delle raffiche d'un ciclone,
+ e pure in atto di spiare i massi d'ebano,
+ più neri della notte,
+ che le squadre nemiche ammucchieranno nel buio!
+ Che io possa vedervi trasformati a un tratto in brulotti,
+ isolotti o vascelli,
+ eruzione continua d'eroismo
+ contro le nubi!...
+
+
+ Io succhierò le pietre e la terra
+ sotto i piedi degl'Italiani,
+ piantatori di quercie e di palazzi....
+ e voi dovrete superare il mio furore, o perire!
+ Infrangerò i vostri nidi, ingenui uccelli d'Italia,
+ perchè impariate a volare sulla vita!
+ Con le balzanti matite delle mie lave
+ cancellerò dal mondo le forme geografiche
+ non colorite dalla letizia del sangue!
+
+
+ __Io.__
+
+ Urrà! Urrà! Come te
+ e con te sputo, o Vulcano,
+ su tutti gli usurai del nostro sangue conquistatore!
+ Per piacerti, ho già gridato
+ sulle cime ruggenti dell'energia umana:
+ «Glorifichiamo la guerra, sola igiene del mondo!»
+ Per piacerti, io libero violentemente
+ dalla pace parassita
+ l'Italia possente liana che presto dovrà arrampicarsi
+ su su fino alle costellazioni!
+
+
+ Sputiamo, sputiamo sulla Pace,
+ raflesia immonda dell'isola di Giava,
+ fiore enorme dalle foglie putrescenti,
+ pieno d'un'acqua fetida
+ in cui nuotano e si nutrono
+ gl'insetti vischiosi che colonizzano
+ le polpe infami dei cadaveri!
+
+
+ __Il Vulcano.__
+
+ Oh! che tutti gli echi attenti della terra
+ bàcino la tua voce rossa,
+ più calda della mia voce!...
+ Riconosco in te il mio figlio rigenerato.
+ Ed eccoti, figlio mio, sulle guancie raggianti
+ il mio doppio e triplice bacio di fuoco!
+ Ma dove s'è dunque cacciata la muta delle mie lave?
+ Udite il mio sibilo di vapore strozzato?
+ Cagne rosse dai lunghi denti corrosivi,
+ qua, qua, ai miei piedi! Presto!
+ Stendetevi a terra,
+ davanti a quest'uomo in fiamme
+ e lambite le ruote del suo bel monoplano!
+
+
+
+
+ 3.
+
+ NEI DOMINII DI MIO PADRE,
+ IL VULCANO.
+
+
+ Ho capito, ho capito qual'è la mia missione!
+ Il tuo bacio m'impone di mordere a sangue
+ nella schiena montuosa della mia penisola,
+ perchè subitamente s'alzi sulle zampe
+ e si slanci all'assalto dell'Austria!...
+
+
+ Ancora un bacio, Vulcano....
+ così che mi sia dato assaporare a bocca piena
+ e sentirmi sulle guancie il vasto ardore
+ dei tuoi abissi! Eccomi pieno di te!
+ Mi sento nelle vene e porto con me
+ la porpora schiumante di tutte le aurore della terra!
+ Le mie orecchie sono gonfie dell'ondulosa sinfonia
+ delle tue fiamme discordanti
+ che si slanciano a meraviglia
+ in lunghi accordi serici....
+
+
+ D'onde viene questo suono lontano e desolante
+ di metallo?... Vi credevo fusi dal caldo,
+ bronzi dei vecchi campanili che derido passando
+ e che vorrebbero fissarmi con le loro punte,
+ come una farfalla rara,
+ sugli scoloriti cartoni del cielo!
+
+
+ Oh! via! Si tratta di ben altro!
+ Io fui lusingato, o Vulcano, dalla tua voce di bronzo,
+ e ancora ondeggio da un'illusione all'altra
+ nel cupo miraggio del tuo Impero di fuoco!
+
+
+ O gran popolo delle fiamme,
+ perchè mai simulare con la chimica turbolenta
+ dei vostri febbrili accoppiamenti,
+ perchè mai simulare davanti a me
+ gli stomachevoli latticinî della luna,
+ e a volta a volta il balzo danzante
+ d'una madonna d'oro lanciata contro l'azzurro
+ da un'esplosione di preghiere?
+ O mio Motore! Ecco già che il Vulcano,
+ per inebbriarti,
+ versa copiosi torrenti di stelle!
+ Ma tu non sai che farne,
+ o mio Motore, mulino di pietre preziose,
+ che impolveri lo spazio di nuove Vie lattee!...
+
+
+ Schiocca come una frusta la tela del mio monoplano
+ sulla groppa dei Venti,
+ stalloni che nitriscono e scalpitano....
+ E perchè guaìte, brezze scorrazzanti?
+ La caccia, la caccia incomincia!... Io vengo con voi!
+
+
+ A destra, a sinistra, sotto le mie ali vibranti,
+ turbini nerastri sputano bestemmie,
+ come cacciatori,
+ e dànno fiato bruscamente ai corni,
+ poichè il cervo è passato....
+ Un gran cervo, più grande di una montagna,
+ che porta sulla testa una intera foresta
+ infocata e dorata....
+ È la caccia! Affrettiamoci!
+
+
+ Un altro cervo è passato, anche più grande dell'altro!
+ Certo le mie pupille si sono immensificate....
+ Ho per pupille le due vetrate infrante
+ d'una cattedrale, e posso contemplare
+ lo spettacolo partorito dal Vulcano,
+ così come una roccia contempla il tramonto
+ fissando sul mare
+ le sue grotte spalancate....
+
+
+ Spettacoli meravigliosi! Mirabolanti visioni,
+ potete a gara crescere e moltiplicarvi....
+ Io sono degno di voi!
+ Ho visto galoppare davanti a me le montagne,
+ simili a cervi mostruosi,
+ e mi slancio sulla loro pista
+ per addentarli alle corna impennacchiate di scintille!
+ I grandi cervi dal dorso gibboso si cacciano
+ nelle vaste boscaglie di fiamme violette
+ che coronano le alture dell'orizzonte!...
+ I boschi si trasformano....
+ Son baionette, maree di baionette!
+ E per me il simbolo è chiaro:
+ quei grandi fiumi giallastri,
+ larghe trecce di cenci color d'itterizia,
+ che il vento strappa e sbatte brutalmente,
+ sono bandiere austriache
+ che attizzano le onde d'un mare di baionette
+ inondante monti e pianure....
+
+
+ Il mio motore risponde loro, aggressivo,
+ ronzìo formidabile che cresce
+ e si propaga negli echi,
+ come il calpestìo d'un esercito in marcia.
+ Nulla può trattenere la tua follia bellicosa,
+ o mio monoplano da guerra!
+ La tua rabbia m'inzacchera!...
+ Tuttavia ti trattengo....
+ Arrestiamoci--vuoi?--sulla terrazza
+ di quella scogliera incandescente
+ per gustare lo spettacolo sublime
+ che si svolge, davanti a noi
+ fuori dagli abissi inesauribili....
+ Bisogna pur salutare con un «buona sera!» delirante
+ quei tre scogli accosciati!...
+ Vecchi gattacci di granito,
+ che fate le fusa drizzando le code e le groppe
+ dal pelame elettrico,
+ sotto la carezza di questa giovane fiamma
+ che vi blandisce, buona sera....
+ buona sera, vi grido, e buona fortuna in guerra!
+
+
+ Oh! come siete destri, scoiattoli di fuoco roseo
+ che correte su pei rami contorti dei fumi!
+ Mi auguro la vostra folle agilità
+ e la vostra gaiezza bizzarra di clowns.
+ Per noi, per noi soli, o Motore, fanno allegria
+ quei cignali di porfido dal grugno ferrigno
+ che grufolano fra l'erbe grasse dei vapori
+ balzando attraverso quella boscaglia di fuoco!...
+
+
+ Dove sono?... Dove sono?... Piombati, scomparsi
+ in un subitaneo svenimento del suolo....
+ Aspettami, buon Motore,
+ e contempla in silenzio!
+ Ecco un torneo magnifico di belle fiamme cavallerizze
+ ritte su alti cavalli di fuoco
+ che corrono in giro sì rapidi
+ da sembrar privi di zampe!...
+ Siamo in un circo stupefacente!
+
+
+ __I teatri vulcanici.__
+
+ Il Vulcano, gran signore, è prodigo di spettacoli.
+ Voi non mi vedete, belle fiamme cavallerizze,
+ nè voi, rossi tizzoni che vi cullate
+ su altissimi trapezi subitamente mangiati
+ dal turbine degli attori sopraggiungenti!
+ Son donne nude interamente coperte
+ delle loro chiome d'oro abbaglianti....
+ Biondezze soavi e modulate
+ di carni e di velli, e qua e là criniere
+ di leoncelli trascinati pigramente a guinzaglio....
+ Ad un tratto, da tutti i palchi
+ di quel circo fastoso si sporgono castamente
+ donne-fiamme verdi,
+ intollerabilmente acide....
+ Io non vi amo, poichè vi rodete d'invidia
+ nel contemplare la gioia traboccante
+ e l'impudicizia scorticata viva
+ di quelle nudità che cantano!
+ La vostra stupida gelosia
+ fa crollare il vasto teatro.
+ Più nulla! Io non vedo più nulla!...
+ Poi, lentamente, attraverso la bruma
+ s'abbozza un rossore, là giù,
+ come un'immensa piaga color di rosa
+ sotto molli filacce di fumo violetto....
+ Tutto s'è impiccolito, ed io contemplo
+ davanti a me dei fori, bocche informi
+ di grotte paffute....
+ Si difendono, le grotte, con i loro cespugli,
+ come con lunghe mani che lavorino a maglia
+ lana ardente o che intreccino
+ il giunco dei bei riflessi color d'indaco!
+
+
+ Urrà! L'orizzonte si squarcia....
+ Addio, care rondinelle
+ dal corpo bipartito di bragia e di carbone,
+ che volate via sfiorando coll'ala
+ quei lontani laghi di fuoco....
+ Addio, sciami pesanti d'api,
+ che succhiando fiori v'arrostite
+ in quella serra tropicale....
+ Io sognerò di voi
+ e del vostro corteo variegato che ora turbina
+ sull'alveare immenso delle fiamme!
+ Il vostro ronzìo
+ vorrebbe ancora trattenermi....
+ Vedi, mio buon motore? Il gran popolo delle fiamme
+ m'accarezza e m'incatena soavemente!...
+ Belle fiamme amorose.... Io posso soltanto obbedire
+ a questo cuore indomabile che balza in avanti.
+ Udite la sua volontà che s'esalta
+ nella rosa russante dell'elica?
+ È lui, che vi stiracchia così,
+ lunghissime agili fiamme,
+ giovani meccaniche scapigliate,
+ mentre trattenete la mia lunga fusoliera
+ irrigidendo i vostri muscoli scintillanti.
+ Udite la sua fame, la sua sete,
+ che si scatenano in latrati?...
+ Il mio cuore-motore mi trascina
+ con lo slancio di 300 fox-terriers
+ tenuti con forza a guinzaglio.
+ O mio cuore-motore, qual volpe fiuti nel vento?
+
+
+ Lasciate tutto! Io m'involo
+ verso il riverbero di quel Sahara lontano....
+ O maledetta foresta di fiamme inestricabili,
+ che bruscamente sali per sbarrarmi la via,
+ fogliame enorme di metallo nerastro
+ con strida di gazza e con strani
+ cinguettii d'uccelli!...
+ Più lontano, come mai potrò evitare
+ quel grappolo d'aquile furibonde che s'accaniscono
+ sulle mammelle sanguinolente di quel flessuoso palmizio?
+ Ma l'oasi si sfascia e le grida strazianti
+ della carne vegetale si sparpagliano in scintille.
+
+
+ Non vedo più che rocce da tutte le parti,
+ paesaggi di granito e d'ardesia,
+ massi fumanti, con fori rossastri
+ o pensose finestre che guardano!
+ E ora sono villaggi africani,
+ fulminati dal sole!
+ Ma i fumi, orde di negri, dànno l'assalto,
+ appiccando fuoco dovunque,
+ sotto grigiastre e panciute
+ nuvole di zanzare!...
+ Maledetto bastione roccioso, che strapiombi
+ su quell'abisso dove la putredine fiorisce verde-dorata!
+ Per poco non mi s'è infranta l'ala, per poco non sono caduto
+ sui sinistri gonfiori di quell'immonda poltiglia
+ fatta di tutti i cadaveri
+ d'un esercito arabo rovesciato giù dalle mura!...
+
+
+ Quanti sobbalzi!... O mio monoplano!
+ O mio monoplano, io ti lodo
+ di saper dare con tanta audacia la scalata
+ a questo càos di rocce!
+ Da una parte l'oceano di liquido fuoco
+ del vulcano, dall'altra un'insurrezione
+ di picchi impennacchiali di fumi chiari,
+ che mi guardano impassibili
+ in mezzo al precipitare
+ di cento valli color marrone
+ dall'alito ammoniacale.
+
+
+ Per non sentirvi più, io mi scaglio in avanti,
+ a rischio di cozzare sull'orizzonte di ferro
+ che sembra impenetrabile tanto è rafforzato
+ dai suoi grossi bulloni gialli ben ribaditi.
+ Un gorgo d'aria umida mi costringe
+ a riabbassarmi nel cavo d'un burrone
+ fra odori di bagno turco e di corpi sudanti.
+ Il mio cuore-motore, che mi precede,
+ s'imbizzarrisce già fra cespugli spinosi
+ di gaz policromi....
+ Attraversali, dunque!...
+ Che t'importa, se le mie ali devastano
+ la boscaglia di queste verdi esalazioni?
+
+
+ Ammira, piuttosto, lo splendore
+ di questo corteo di piccole fiamme puntute
+ che volano come rondini dipinte
+ dai pennelli del sole al tramonto!
+ Noi voliamo in mezzo alla germinazione
+ violenta del fuoco. Mai più
+ tu avrai la gioia, o mio cuore,
+ di contemplare brulichii così cupi
+ di forme irritate e di caldi colori!...
+ Con un volo planato io scivolo
+ fino al fondo di questo nuovo abisso....
+ Che è mai questo rumore di pietre
+ dietro di me? Le mie ali hanno spazzata
+ la cresta delle scogliere....
+ Il paesaggio è sempre più tormentato.
+
+
+ Montagne che s'incavano!
+ Abissi sventrati!
+ Io scendo, scendo giù per chine ripide, e a un tratto
+ un monte che vuol mascherarmi la sua altezza imprevista
+ mi ferma.
+ Avanti! non importa! Balza in alto!...
+ Addosso a quel monte, mio bel monoplano!
+ Non vedi come t'è facile
+ superare così
+ tutte queste scarpate gigantesche?...
+ Mantienti in equilibrio,
+ e scivola via con destrezza....
+ Oh! ti sento, ti sento bestemmiare!...
+ Maledetto sentiero da serpenti!
+ Tu soffochi quasi, tra queste due pareti,
+ e non vuoi dar del naso contro la montagna.
+ Con questo fumo, come potremo calcolare
+ esattamente lo spazio che ci occorre per passare?
+ Non c'è modo di correre! Con le mie ali
+ vado snidando grappoli di pipistrelli
+ che mi sputano addosso la loro fuliggine
+ commista al tuo olio di ricino!...
+
+
+ __I serbatoi del romanticismo.__
+
+ Finalmente, finalmente respiriamo,
+ ed io filo via rapidissimo
+ sopra un gran fiume di _kohl_ e di belletto!
+ Oh! meravigliosi tramonti,
+ aurore ricche di colori, venite
+ a ritingere qui le vostre guancie
+ e le vostre palpebre pesanti!
+ Poeti romantici, tornate in folla
+ a ritrovare sulle rive di questo fiume
+ le lanterne veneziane più fantastiche
+ che possiate aver sognato!
+ Sono inghirlandate di rose e macchiate di sangue...
+ Sulle rive di questo gran fiume di belletto
+ troverete tutto il fastoso _bric-à-brac_
+ del vostro sogno teatrale!...
+
+
+ Monti di bel velluto color granata,
+ mobilia sgargiante di tragico lupanare,
+ vetrine arabe traboccanti dì fuoco....
+ Qui c'è di tutto!
+ Poichè il vulcano è la sintesi e la genesi
+ d'ogni poesia,
+ E noi divertiamoci, cuore-motore, a volare
+ su questi numerosi teatri all'aria aperta....
+ È notte? è giorno? Non sì sa più!
+ Teatri all'aria aperta irti di luci
+ e di barriti, poichè vicino è il serraglio
+ che unisce la voce delle belve
+ alla voce forsennata dei commedianti!
+ Lungo budello della fiera fangosa
+ in cui violentemente diguazzano
+ le lampade elettriche,
+ irradianti di bianco orrore il firmamento in cui volo,
+ il firmamento, fiera fallita, disdegnata, che si spegne,
+ incalcolabilmente lontano....
+
+
+ Il gran fiume di _kohl_ orientale
+ e di belletto romantico
+ s'allarga a poco a poco formando un bel lago,
+ sulle cui rive, a destra e a sinistra,
+ s'avanzano ballando, delle fiamme spagnuole
+ eccitate dal vino, dalle risate,
+ e punto dal desiderio di mostrare
+ il prurito della loro carne che crepita....
+ Ballano, le fiamme,
+ civettando, facendo moine
+ con gli occhi, con le labbra e con le mani,
+ e si sventagliano,
+ e sventagliano me a volta a volta.
+
+
+ __Le fiamme spagnuole.__
+
+ Noi ridiamo a crepapelle per burlarci di te,
+ asino volante dalle orecchie di tela!
+ Che fai lassù, tanto lontano dalle nostre bocche?
+ Vieni ad ammirarci da vicino!...
+ Noi siamo ballerine stupefacenti,
+ e i nostri occhi son occhi di coda di pavone!
+ Per te solo avvolgiamo ai nostri fianchi
+ questi bei scialli di fumo ricamati di scintille,
+ mentre danziamo con lunghi ticchettii di nàcchere....
+ Ti mostriamo le nostre poppe gemelle,
+ che hanno la calda peluria della pesca al sole
+ e ne promettono il fresco sapore....
+ Alziamo le nostre gonne
+ di velluto color zafferano e le nostre sottane
+ dai merletti di cenere viola,
+ mostrando le nostre anche[*accented?] flessuose!...
+ Avvicinati![*accented?] Vieni a vedere
+ le nostre scarpine vive,
+ d'un roseo scoppiettante! Vieni a vedere,
+ asino volante dalle orecchie di tela!...
+
+
+ __Io.__
+
+ Vengo! Vengo! Aspettate....
+ Ma chi vi spazza via? Quale raffica
+ ha bruscamente arrotolati tutti i tappeti
+ e rapidamente nascosti
+ orpelli e tamburelli,
+ come fanno i saltimbanchi quando vengono le guardie?...
+ Non vedo più davanti a me
+ che una mandra di colli rossastri e rosati....
+ Trotterellano spaventati
+ come pecore, affrettandosi
+ verso l'immensità delle pianure.
+ Sono io scosso ancora dall'ubbriachezza del fuoco?
+ Eh! via!... Se quei due campanili siciliani
+ oscillano flessuosi come betulle,
+ è perchè io mi cullo nell'aria
+ nell'uscir fuori dai fumi!...
+
+
+ M'immergo tratto tratto in laghi d'aria pura.
+ Qua e là s'aprono vaste brecce grigie
+ inebbrianti e inebbriate,
+ nel gran velo di vapori violetti e purpurei.
+ È la deliziosa vicinanza dell'azzurro!
+ Sento la sua bocca fresca, mentre attraverso
+ a rapido volo un immenso formicaio
+ di riflessi rosei che diventano turchini....
+ Com'è bello, questo sentiero, tappezzato
+ d'un musco di bagliori violacei!
+ A 100 metri sotto di me,
+ m'appare l'ampia schiena ignuda del vulcano.
+ Scoscendimento terribile della montagna,
+ con muscoli irrigiditi
+ sotto la pelle membranosa e cartilaginosa....
+
+
+ Ho finalmente raggiunto, o Vulcano,
+ il margine fresco, là in fondo,
+ all'inestricabile foresta dei tuoi àliti....
+ E balzo lontano, laggiù,
+ verso il gran corpo dell'Italia
+ che devo ridestare....
+ Su! Su! La guerra scoppia! La guerra è scoppiata!
+ Alzati, bel corpo possente,
+ penisola intorpidita!
+ Drizza la tua statura immensa sotto lo zenit!
+ Che piacere provi mai a sonnecchiare così
+ nella tua alcova mattutina d'argento polverizzato?
+ Motore, mio motore, raddoppia
+ la tua velocità! Dobbiamo correre
+ lungo tutto il suo corpo
+ e morderlo, e stordirlo, e fargli vento
+ con le mie ali!
+ Presto! Regalo ai venti
+ tutte le belle collane di rubino
+ con cui il Vulcano mio padre
+ abbellì le mie èlitre....
+
+
+ Prendete! Prendete, belle nuvole!
+ V'offro anche queste gloriose e pesanti
+ parrucche bionde,
+ cosparse di zaffiri e di granate,
+ con cui potrete ornare le vostre teste
+ scarmigliate dalla brezza.
+
+
+ Prendete! Non le volete? Peggio per voi!
+ Le getto in mare, poichè non so che farmene!
+ E il mare ne è tutto arrossato!...
+ Agito le mie ali per liberarle
+ dalle mussole e dai veli di fuliggine
+ di cui son cariche ancora.... Ormai è giorno!
+ Affrettiamoci!... Il cielo! Il cielo puro!
+ Io mi sprofondo nel cielo,
+ come in un abisso d'azzurra passione!...
+
+
+ Tutte le nubi carnicine o rosee
+ mi gridano stirando e snodando le braccia
+ con mollezze di sciarpe di seta:
+ «Ben venuto, bell'uccello temerario! Ben venuto!»
+
+
+ Volo sui pesanti battiti del mare,
+ la cui groppa floscia si schiaccia sulla spiaggia....
+ O promontorio! O toro che vorresti scagliarti
+ contro di me, puntando come corna minacciose
+ i tuoi ulivi scarniti! Tu fiuti come me
+ l'inebbriante odore del temporale.
+
+
+ Ora un brutale acquazzone gualcisce e accartoccia
+ la seta dell'orizzonte! Lo attraverso
+ come si passa correndo sotto una grondaia....
+ Vi stupisce il mio coraggio,
+ tristi nubi avvizzite e scolorite
+ che ondeggiate laggiù, pèndule le braccia,
+ con falotici dondolii,
+ poveri vestiti da maschera d'un carnevale bagnato?
+ Io son più bello di voi, perchè le mie ali
+ vollero somigliare alle fiamme dell'Etna.
+ Le mie ali, arrossate
+ dai possenti tabacchi vulcanici,
+ sembrano un forte paio di baffi conquistatori
+ sopra la burbera faccia
+ di quella nube che lascio dietro di me.
+
+
+ E questo vi diverte, o villaggi,
+ poichè v'odo gridare giocondamente: «E' passata
+ a volo spiegato sopra di noi!
+ Chi? Chi? La guerra!... Oh! Eccola!...
+ La guerra passa volando, a una fantastica velocità,
+ come un fantasma, come un raggio, come un lampo,
+ scagliata verso il confine!»
+
+
+ O commmozione terribile di angoscia pesante!...
+ Cresce infatti il calore e la luce pesa,
+ e sento nel mio cuore i tonfi sordi
+ che fanno le scialuppe
+ ballando legate contro i fianchi del piroscafo.
+
+
+
+
+ 4.
+
+ LE BATTERIE DEI SOLI.
+
+
+ __Prima popolana.__
+
+ Accorrete! Donne e fanciulli, accorrete!
+ Presto! Presto! Scendete! Andiamo tutti in folla,
+ a centinaia, a migliaia!
+ Bisogna fare un giro di quattro chilometri
+ fuori dalla città, per andare
+ a fermare il treno, ed a stenderci in mucchio
+ attraverso il binario!... Formeremo così
+ un materasso immenso di corpi umani!
+
+
+ __Seconda popolana.__
+
+ Oh! via!... La marmellata è inutile!
+ Il macchinista non vorrà fermare,
+ e la locomotiva passerà
+ come un aratro sopra un vasto campo di carni!
+ Zappe, zappe, ci vogliono, e leve, e martelli
+ per strappare rotaie e traverse!
+ Andiamo presto! Ci spìano!
+
+
+ __Terza popolana.__
+
+ Ero laggiù poc'anzi; li infornano tutti....
+ Dieci treni stanno per partire uno dopo l'altro!
+ Trecento vagoni sono pronti!
+ Venticinquemila uomini! Li ammucchiano
+ come bestiame.... È una fiera!
+ Non vidi mai tanti uomini riuniti...
+ Rumor di ferro spaventevole!
+ Se tutti quei fucili sparassero insieme,
+ la terra rimbomberebbe
+ di mille folgori, di tremila tuoni....
+ Nelle campagne, non si vede più verde!
+
+
+ __Seconda popolana.__
+
+ La città, le mura, le piazze, i giardini
+ sono inondati da una marea grigiastra.
+ È il colore delle divise,
+ colore di piombo d'un cielo di temporale!
+ La terra è tutta gonfia di masse di soldati,
+ irte di baionette,
+ come le nubi sono irte di pioggia....
+ Tutto sta per scoppiare....
+ Dovunque sotto i piedi la terra è piena di guerra!
+ Dovunque si beve e si respira il soffio, la bava
+ di innumerevoli cani arrabbiati!...
+
+
+ __Prima popolana.__
+
+ Dio! Che caldo! Che caldo!
+ Se questo cielo di cotone si lacerasse, là giù!
+ Un po' di pioggia!... Che fortuna sarebbe un po' di pioggia!
+ Maledizione! Anche il sole s'accanisce
+ contro di noi! Aiutatemi
+ a portare questa leva! E' pesante!
+ Mio Dio, com'è pesante!...
+ E la risaia ribolle, infernalmente scaldata!
+ Che specchi atroci, le sue acque di fuoco!
+
+
+ __Terza popolana.__
+
+ Non ci vedo più. La campagna intorno
+ rantola soffocata sotto le enormi pietre tombali
+ dell'atmosfera!
+ Ogni pietra è aureolata d'angoscia gialla.
+ Ogni pietra respira e rantola orribilmente,
+ come una testa recisa imbavagliata di fuoco.
+ Tutti i sassi hanno sguardi insostenibili.
+ Gli stagni sono graticole
+ piene di Cinesi arrostiti, puzzolenti!
+ Noi siamo trasportati nel vasto ronzìo del cielo
+ tutto imbottito di mostruose cicale....
+ No!... No!...
+
+
+ __Seconda popolana.__
+
+ Come possono, gli alberi, star ritti?
+ Sono atterriti!...
+ Maledetto sole! Terribile fornace! Valanga di specchi!
+ Moriremo tutti acciecati!
+ Sì, acciecati! I miei occhi
+ sono divelti dalla fiamma veloce
+ di queste sfolgoranti rotaie
+ che solcano la terra come due fulmini immensi!
+
+
+ __Prima popolana.__
+
+ Su! Uno sforzo! Un grande sforzo!
+ Bisogna spingere questa leva sotto la traversa!...
+ Tutte insieme! Forza! Tutte insieme!
+ Calcate con tutto il peso del vostro corpo!
+ Siamo venti donne, non molto robuste,
+ ma riusciremo!...
+
+
+ __Terza popolana.__
+
+ Giovanna! Rosa! Lucia!... Venite presto!
+ Bisognerà pure che il macchinista
+ fermi bruscamente il treno!
+ Volete che il cannone ci mangi i nostri figliuoli?...
+ Saranno tutti uccisi, siatene certe!
+ Bisogna impedire ad ogni costo che partano!
+ Pianteremo in mezzo alla strada ferrata
+ quest'altissima pertica.... La vedranno
+ di lontano, e si fermeranno, per Dio!...
+
+
+ __Prima popolana.__
+
+ Santa Vergine Maria! Facci la grazia!
+ Noi ti chiediamo solo un po' di forza!
+ Sì! Sì! Aiutaci, Vergine Maria!
+ Se vuoi, lo puoi!... Forza!... Forza!...
+ Ancora! Su! Calcate!... Non gridate!...
+ Spingete!... Su!... La rotaia è staccata!...
+ Non piangete! So bene....
+ Tremate dalla paura, e io pure singhiozzo!
+ Santa Maria, soccorreteci!
+ Non abbiam più coraggio!
+ Il cuore ci è caduto tra i piedi,
+ e noi lo calpestiamo senza volerlo!...
+ Lo sentiamo guaìre, ferito, morente,
+ come un povero cagnolino!
+ L'idea, soltanto l'idea
+ di perdere il mio bel Giorgio, mi fa tremare tutta!
+ Le mie braccia son morte, mi sfuggono le gambe!...
+ Lo vidi in sogno stanotte, subitamente,
+ rosso da far paura, crivellato di buchi
+ rossi, come un setaccio pieno
+ di pomodoro spremuto.
+ Lui, così bello! I suoi grandi occhi neri
+ sono più grandi che fiaccole di gente ricca,
+ quando viene ad abbracciarmi
+ mentre sto nel letto!
+ E poi, lo sai, Maria vergine,
+ che lavora come un santo, tutto il giorno,
+ per comprare la vigna del vecchio Pietro....
+ Un altro mese, e saremo
+ dei piccoli grandi proprietari di fondi!...
+ Era il suo sogno, e tutto crolla!
+ Deve partire!... Per obbedire....
+ Ma perchè?... perchè? e senza sapere!...
+
+
+ __Io.__
+
+ Motore! Mio motore! Alza la voce!
+ Io non voglio più udire questo vasto gridìo
+ di donne scamiciate
+ esasperate dal caldo atroce
+ in questo glorioso meriggio furibondo di guerra!
+ Sconcia canaglia dalle camiciole sfarfallanti,
+ affannati, affannati pure sulle rotaie fulgenti,
+ verminaio insorto che ondeggi
+ tra i vasti specchi forsennati delle risaie!
+ Voi non potrete, femmine, tagliare la strada
+ ai treni militari!
+
+
+ __Prima popolana.__
+
+ Bisogna aggrovigliare tutti i fili dei dischi,
+ Legarli con delle liane!... Non resistono?
+ Leghiamoli con ciuffi di ginestra!
+ Presto! Strappiamo i cuscinetti di rame!...
+ Dammi la chiave inglese per svitare le rotaie!
+ Giacomina! Giacomina!
+ Vieni con me a fracassare quel disco, a sassate!
+ Dov'è la moglie del maniscalco?
+ Un magnano, ci vuole! Giovanni!
+ Giovanni il tornitore!
+ Ah! quel povero vecchio è paralitico!
+ Portatelo qua in un carretto!
+ C'insegnerà.... E' il suo mestiere
+ fissare gli zoccoli sulle traverse?
+ Porta con te un ceppo di legno ben duro!»
+
+
+ Frattanto il sole si moltiplica
+ in tutti i punti dell'ampio orizzonte
+ in tutti i punti del cielo!
+ Cielo biancastro opaco che l'odio screpola!...
+ Da ogni parte invisibili generali
+ hanno puntato innumeri cannoni solari
+ dal lungo vomito d'oro....
+
+
+ Sulla proeminenza gessosa di quella nuvola,
+ sul terrapieno di quei vapori abbaglianti,
+ sui margini di quella foresta d'argento
+ sono appostate batterie di soli.
+ Più lontano, giranti mitragliatrici d'acciaio
+ crivellano lo spazio d'innumerevoli getti
+ di piombo fuso.... Ed ecco sullo zenit
+ tre pezzi tanto roventi
+ da esserne rossi
+ bianchi
+ turchini.
+ Ad un tratto,
+ cadono le donne in fila
+ bevendo la morte con bocche contratte,
+ sotto l'ampia mitraglia del fuoco solare....
+ Altre piroettano su sè stesse,
+ trottole ancora strette dagli spaghi sferzanti
+ delle capigliature, poi crollano giù
+ pesantemente, e con rabbia convulsa
+ scavano il suolo per celarsi
+ nelle viscere fresche della terra.
+
+
+ Me ne infischio, del caldo e del pericolo!
+ M'inebbria il non sapere più
+ come evitare tutti i vostri fuochi convergenti,
+ o formidabili batterie di soli!
+ E applaudo quando le vostre colleriche gole
+ puntate dal bastione calcareo delle nubi
+ scoccano nello spazio lunghi sputacchi solfurei!
+ Seguo cogli occhi le rutilanti culatte dei soli,
+ che sui loro motori elettrici corrono
+ ad appostarsi nei punti migliori dell'orizzonte,
+ d'onde meglio si può colpire
+ ciò che formicola nella pianura....
+ Tutti i cannoni celesti tremano
+ nelle loro fotosfere irritate!
+
+
+ Attraverso il fumo acciecante che sale
+ vedo vibrare i corpi orlati d'oro degli ufficiali,
+ i cui comandi stridenti
+ infiammano le ultime tracce violacee dell'ombra.
+ Poi, bruscamente, non vedo più che le loro bocche
+ torride,
+ accanto alle torride bocche vomitanti
+ dei cannoni!...
+ Fragore enorme d'un milione di echi,
+ fracassati, crollanti, polverizzati!
+
+
+ Gli echi si sparpagliano
+ in petardi diabolici,
+ vasta polifonia dominata
+ dalla voce selvaggia degli artiglieri solari.
+
+
+ __Gli artiglieri solari.__
+
+ Bisogna mirar dritto e tirar tutti insieme
+ al disopra dei terrapieni di quella nuvola,
+ su quelle immense macchie bianche che coprono
+ qua e là i serpenti sfolgoranti dei binari!
+ Maledetti specchi acciecanti delle risaie,
+ da cui la luce rimbalza rabbiosamente!...
+ Vedete, là, vicino alle rotaie?
+ Mirate al centro! Facilmente si sbaglia!
+ Non v'è modo di regolare
+ il nostro gran tiro obliquo!
+ Scendiamo più in basso, e puntiamo
+ su quella gialla scarpata di bruma
+ 300 bocche da fuoco!
+ Coroniamo di batterie solari
+ quelle colline di vapori incendiati!
+ Così si potrà calcolare
+ l'alzo di tutti i cannoni e spazzar le rotaie
+ d'un colpo solo.... Puntate
+ questo cannone contro la saracinesca aperta
+ di quella nuvola fortificata!
+ E sfondate, suvvia,
+ quella trincea di raggi rossi!... Impossibile!
+ Quel maledetto uccello bianco ci balla
+ davanti agli occhi, e ad ogni istante ci taglia
+ la linea dei tiri!...
+
+
+ __Io.__
+
+ Miserabile folla di femmine chiassose,
+ inutilmente, inutilmente spingete
+ come una gialla marea l'ammasso cencioso
+ dei vostri corpi sudanti
+ sulle affascinanti rotaie!
+ Le vostre nudità che sprizzano
+ fuori dalla tela bianca e folle
+ si lacerano invano
+ in gesti e in grida convulsi, battendo
+ i sassi carbonizzati della ferrovia!
+ Squarciate, squarciate pure
+ contro la terra
+ le vostre povere poppe sballottate,
+ otri goccianti di sudore,
+ sotto la pioggia fangosa dei vostri capelli agglutinati!
+ Unite pure lo sforzo dei denti
+ allo sforzo dell'unghie insanguinate!
+ Nulla potrà impedire che regni la guerra!
+ Donne, fanciulle, cadete ad una ad una,
+ e a mucchi, e a centinaia,
+ sotto il fischiar degli obici
+ che vi scagliano i soli!
+
+
+ Ma non fuggite. Cresce la vostra folla.
+ Un immenso arruffio di camiciole
+ e di corsetti stracciati copre i sentieri
+ fra le esplosioni delle risaie, spaccate
+ dai proiettili.... Il cielo
+ ha munizioni abbondanti! Guardate
+ quei treni di nebbia violacea
+ che passano all'orizzonte!
+ I loro lenti vagoni sono pieni
+ d'accumulatori atmosferici
+ e di tempestosa dinamite!
+ Artiglieri dello zenit! Raddoppiate il tiro!
+ La canaglia strappò già 200 metri
+ di binario!... Batterie di Soli!
+ non riuscirete dunque mai a spazzare
+ la strada ferrata!
+ Io v'aiuterò!...
+ Su, su, motore, centuplica
+ i battiti focosi delle tue arterie metalliche!
+ Io mi slancio orizzontalmente,
+ quasi rasente terra,
+ fra questa vasta mèsse di femmine,
+ zucche e melloni chiomati....
+ Ecco: la mia ala destra, con un gran colpo di falce
+ ne decàpita un centinaio!...
+
+
+ Oh! rabbia!... E' troppo tardi! Odo il grido
+ straziante, straziato,
+ della prima locomotiva....
+ Grido verdegiallo, getto di bile e di veleno
+ che sale dritto nella luce viva!
+ Grido guerriero della prima locomotiva,
+ ferro rovente che brucia
+ il corpo convulso del treno!
+ Treno carico di soldati.... Cinquanta vagoni,
+ anelli colossali di una formidabile catena
+ che risuona lugubremente nell'uscir dalla terra!
+ Giro velocemente,
+ e con un altro colpo roteante di falce
+ la mia ala sinistra riprende con gioia
+ la sanguinosa mietitura,
+ decapitando 1000 femmine in fila
+ lungo il binario che vibra.
+ Urrà! E' finito!... La terra ha paura
+ e trema.... Il convoglio sale,
+ gonfiando il suo gran dorso di rumore
+ e il suo pennacchio di fumo che vela per un momento
+ i 200 soli puntati,
+ vomitanti la morte....
+
+
+ Vicino, a 50 metri, ecco il petto
+ favolosamente tragico della macchina!...
+ O gran petto opprimente che ti gonfi
+ colle scosse e i sussulti
+ d'un'asma di gigante!
+ Singulto tuonante che respinge le nubi
+ con urti bruschi, in uno sforzo continuo
+ di soffiare, per respirar meglio,
+ tra i grossi materassi del caldo
+ che crollano giù in valanga!...
+ Il treno rallenta cauto, sprizzando dai finestrini
+ 10000 teste che urlano....
+
+
+ A destra e a sinistra, le folte file
+ delle donne decapitate,
+ come altrettanti inaffiatoi agitati
+ piovono un roseo squisito tepore di sangue
+ sopra i vagoni, ceste di ferro ricolme di frutti vivi.
+ Avanti, treno rosso!
+ I due grandi ventagli di donne scarlatte
+ schizzano orrore sulla folla in delirio
+ che avviluppa la casa del cantoniere....
+ La folla s'ingolfa per la porta scoppiata,
+ come una tortuosa gomena
+ che s'accanisca a passare per la cruna d'un ago....
+ Il primo gruppo che entra riempie la casa
+ d'un albero bizzarro, mostruoso,
+ agitato da un vento di follia.
+ Albero dalle liane vive,
+ che s'annodano e s'intrecciano destramente
+ per espandersi alfine sulla terrazza
+ e giù dal parapetto,
+ in grappoli vermigli dagli àcini urlanti!...
+ Ma è tanto violenta la spinta,
+ che la terrazza, come un vaso,
+ subitamente trabocca....
+
+
+ E' una cascata umana che precipita
+ giù
+ accelerando così la marea che sale e poi ricade
+ giù.
+ Nulla può fermare, oramai,
+ il getto forte della fontana di sangue
+ e il suo pennacchio abbondante
+ e la sua grandine enorme di facce sfracellate
+ sull'immensa campagna assetata che la beve.
+
+
+
+
+ 5.
+
+ LA PESCA
+ DELLA GRAN FOCA VERNICIATA.
+
+
+ Io salgo con balzi veementi
+ su, su, verso le nuvole del tramonto,
+ gran diga d'ombra dietro la quale s'ammassa
+ l'acqua trèmula e dorata della sera....
+ Nell'avanzarmi, scorgo
+ attraverso la rosa turbinante dell'elica,
+ e lontano lontano,
+ quell'acqua dorata che sussulta, trabocca
+ e cola veloce pel piano inclinato del cielo,
+ tutta d'un pezzo, massiccia....
+ O ebbrezza dei miei occhi che la bevono!
+ Grida purpuree di gioia stupefacente....
+ L'orizzonte intero vacilla per l'entusiasmo
+ nell'enorme ondata di liquido oro
+ che viene da Porto d'Anzio....
+
+
+ Più stupida d'una tacchina, la Campagna romana
+ fa la ruota sotto di me,
+ spiegando la sua coda immensa di ginestre
+ ocellata di tombe....
+ Ma l'ironico mare, luminoso e dorato,
+ le dà una lezione di futurismo,
+ suggerendo insolentemente
+ la visione d'una vasta officina elettrica
+ dal pavimento lucido....
+ I suoi isolotti color di rame,
+ sono chiomati di scintille, come dinamo....
+ Quasi mi sembra di udirne
+ l'esaltante ronzìo....
+
+
+ Mi fermo sopra Roma, all'intersecazione
+ solenne delle strade celesti,
+ felice di essere in mezzo al gran popolo
+ simbolico e mutevole delle Nuvole.
+
+
+ Perchè s'affretta così
+ quel piccolo cirro elegante, snello e biondo chierico
+ dalla sottana rossa e dalla cotta bianca?
+ Ora s'inginocchia sui gradini del cielo....
+ A lui fu dato l'incarico
+ d'accendere tutti i ceri delle costellazioni.
+
+
+ Ecco il loro direttore spirituale:
+ un nuvolone nero, panciuto e solenne
+ che semina nella brezza ipocrite benedizioni
+ e sorrisi dolciastri....
+ Non è più che un pesante idolo obeso
+ con quattro paia di braccia
+ tutte convulse di lampi.
+
+
+ Ma nulla agguaglia il disgusto che m'ispira
+ quella nube porcina e bigotta
+ dalla quadruplice pappagorgia....
+ Sdraiata sull'orizzonte occidentale,
+ finge di sonnecchiare; con la bocca spalancata
+ rasente le onde che sembrano denti
+ su cui, ecco, ora passa una lingua di fuoco giallo....
+ Consolatevi, occhi miei, sulla delicatezza
+ di quelle nuvolette color di rosa,
+ agili e leggiere....
+ Accorrono da tutte le parti, felici
+ e affascinate, si dànno la mano
+ e ballano in tondo, intorno a me
+ e certamente per me solo!... Mi sfiorano....
+ Potrò forse gustare
+ il loro bacio delirante?... Oh! dispetto!
+ Già s'allontanano, bizzarre, capricciose, indecise....
+
+
+ Ritorna il vento ballerino,
+ e il suo ritmo di danza eccita i piedi flosci
+ delle nuvole che si raddrizzano con eleganza.
+ Ondeggiano i loro fianchi orlati d'oro....
+ Com'è bello quel braccio che s'inarca
+ con grazia squisita, salendo
+ verso il rocchio di fuoco abbagliante!
+ No! No! Non mi è mai accaduto
+ d'ammirare dei fianchi di nuvole così languidi
+ E quell'ascella color di rosa e nera?...
+ Donna o nube, non so....
+ Il suo bel corpo vorrebbe fondersi a volta a volta
+ e disfarsi sparpagliandosi....
+ La nuvola si sdraia prodigalmente
+ per offrirsi meglio,
+ e per me solo le sue belle poppe pesanti
+ si gonfiano di desiderio....
+
+
+ Oh! ma perché fuggite, belle nubi carnali?
+ Perché vi coprite il seno e il bel ventre
+ tondo,
+ con tanta castità spirituale, immateriale?
+ Temete il sole? Al diavolo il sole brutale
+ che all'orizzonte impone il suo sesso rovente
+ fuori da quei lenti panneggiamenti di vapori nerastri
+ lamellati di lampi!...
+ Il temporale sta per scoppiare
+ come una foia spaventevole!
+ E' infatti la lussuria elettrica del cielo
+ che mette in fuga le nuvole vergini e sagge...
+ Fuggono così rapide, che lasciano sul mare
+ una miracolosa mantiglia di lustrini azzurri
+ ancora pronta ad avvolgere
+ divine forme aeree.
+
+
+ Fuggono così rapide, che lasciano
+ laggiù su quello scoglio un garofano rosso
+ urlante di passione, e più lontano
+ quei due, tre, quattro tamburelli d'echi vibranti
+ e ridenti che continuano, ancora
+ il loro ritmo gaudioso
+ e i loro saltellanti arpeggi di baci.
+
+
+ A guancie gonfie, il vento soffia
+ per infiammare d'amore i vetri infocati
+ di quella città che svanisce subitamente....
+ Il vento torna poi
+ a spingere il mare con le sue balle di stracci turchini
+ che si trasformano a poco a poco,
+ in chiare vele di carta!...
+
+
+ Dov'è adesso quel donnaiolo?
+ Lontanissimo, là, tra quelle gonne di fumo
+ rosate, spiraleggianti,
+ già imbrattate di notte, ma ancora
+ bellamente variopinte
+ delle macchie dell'ultima orgia solare!
+ Io v'inseguo pattinando sull'azzurro
+ lavato e lucido, o belle nuvole carezzevoli,
+ e ficco il naso nel caldo sventolìo
+ delle vostre seriche vesti, allorchè vi fermate
+ bruscamente, per eccitarmi con uno sguardo obliquo,
+ o per graffiarmi colle vostre unghie di pioggia lucente.
+
+
+ Cessate dunque di ridere e di ballare!
+ Questa sera non è una sera d'amore,
+ ma di battaglia, o piuttosto è una sera di caccia
+ e di pesca abbondante!
+ Correte via presto, e lasciatemi in pace,
+ con le vostre sferzanti carezze bagnate....
+ Guardate! Il vento esce nudo dal mare
+ offrendovi il suo bel corpo salato....
+ Divertitevi!
+
+
+ Io devo correre adesso laggiù, a quelle roccie
+ che emergono lugubremente dalla nebbia violacea,
+ Là nelle vaste paludi del Vaticano,
+ andrò a cercare la grossa Foca
+ Verniciata di candore d'avorio e di luce divina:
+ il Papa!
+
+
+ Che fetida atmosfera! E' il tuo alito,
+ o vecchia asmatica foca, poichè respiri
+ con grande stento fuori dall'acqua suppurante!
+ O Papa, carceriere della terra,
+ o sorcio mostruoso delle fogne del cuore,
+ vecchio scarafaggio nutrito d'immondizie,
+ pistillo osceno nella corolla d'una veste talare,
+ battaglio di campana funerea!
+ Tu respiri a stento,
+ congestionato per aver mangiato tutto il divino del mondo,
+ tutto l'allettevole azzurro delle anime!
+ Monopolizzatore dell'ideale umano, io denuncio,
+ il trust infame che hai fatto
+ di tutte le energie terrestri!
+
+
+ Ma a che serve moltiplicare le immagini schifose
+ e le definizioni sinistre?
+ Foca! Tu sei una foca, ma non ammaestrata
+ nè divertente! E non sapresti
+ intrattenere una platea giocando alla palla
+ con la tua tiara costellata,
+ Sei piuttosto un topaccio di fogna....
+ No!... No!... rinuncio volentieri al mio genio creatore,
+ e preferisco finalmente plagiare, come non feci mai!
+ Ti riappiccico in faccia,
+ l'immagine universale, rimasticata
+ da tutti gli oratori anticlericali:
+ Tu sei per loro il corvo dei corvi della Terra,
+ cimitero ruzzolante!...
+
+
+ Le nevi millenarie t'imbiancarono la peluria,
+ ma la punta delle tue penne è rimasta nera.
+ Cranio duro, esecrabile paracarro,
+ contro di te sì sfracella
+ il radiatore impetuoso dello spirito!...
+ Dalla mia altezza ti vedo guazzare
+ come un'anitra gigantesca
+ nella scarlatta pozzanghera dei cardinali,
+ e poi entrare in uno stagno violetto di vescovi,
+ e poi troneggiare in un gran letamaio
+ di monaci e di preti....
+
+
+ Intorno a te s'affollano i corvi tuoi fratelli,
+ nei fuligginosi giardini del Vaticano....
+ Ticchettìo di becchi, sbattere d'ali nere
+ e di sottane bagnate, avviluppate
+ da un vapore fosforescente di nebbia sospetta.
+ E' questa, veramente, la più sorniona e cauta
+ delle sere preferite dai demoni....
+ sera medioevale piena di lampi algebrici
+ in cui colano occhi di liquirizia
+ sotto la frangia delle nuvole....
+ Intanto i vostri sessi incartapecoriti, o prelati,
+ devon sognare d'una grassa puttana,
+ a cui il vento sollevi le gonne e che ruzzoli
+ col suo gran deretano ignudo--luna piena!--
+ giù nei cupi sagrati delle vostre chiese!
+ Ma no.... Sono io, sono io che precipito
+ dall'alto sulle vostre sudanti tonsure!
+ Un volo planato?... Una valanga, piuttosto,
+ o la folgore stessa!
+ E non vi lascio il tempo di mettere al riparo
+ il vostro pesante vecchiaccio dai piedi palmati!
+
+
+ E' semplicissimo.... Guardate!
+ Come una forte gru metallica,
+ io svolgo tra le mie due ruote
+ una catena di ferro, munita
+ d'una trappola a molla, e la calo
+ entro la stiva del Vaticano!...
+ Braccio nodoso, chela di granchio mostruoso....
+ E' semplicissimo.... Guardate:
+ la trappola si richiude, e io tiro,
+ tiro lentissimamente, su, su,
+ codesta balla pesantissima
+ di corone da rosario, di crocifissi, di scapolari....
+ È un papa! Un vero papa! E' il Santo Pontefice in persona!
+
+
+ O mio motore, hai ragione se sussulti di rabbia,
+ e se tossisci e sputi!...
+ E' il tuo modo di disapprovarmi!
+ Ti fa schifo, la mia pesca?... Suvvia!
+ Vomita il tuo olio caldo,
+ per onorare l'immonda zavorra che t'impongo!
+
+
+ Coà! Coà! Coà! Tutti i corvi si agitano,
+ impauriti, acciecati,
+ dallo splendore delle mie vaste ali bianche,
+ che salgono ornando l'azzurro.
+ Ed ecco la pioggia, che piomba giù bruscamente,
+ a cascate, dalle fessure delle nuvole!
+ Frana del cielo sfasciato,
+ torrente fangoso che precipita sulle scogliere
+ dello zenit, divenuto ad un tratto
+ lo sbocco di una cloaca!
+
+
+ L'acquazzone schiaccia pesantemente
+ tutte le campane del Vaticano.... le schiaccia
+ contro la terra, come rospi
+ schizzando largamente intorno
+ fango sonoro!...
+ Ma fa ben altro, la pioggia! Raspa con cura
+ la tua vernice di candore, o pontefice,
+ così da mettere in mostra il tuo superbo pelame
+ nero, oleoso, dai ricchi riflessi turchini....
+
+
+ Vento nerastro e sudicio!
+ Vento puntuto di cattedrale, dai sibili lamentosi!
+ Vento d'astiosa castità e di lussuria,
+ stirato, punzecchiato da pruriti ardenti!...
+
+
+ Vento di cimitero abbandonato,
+ lasciami! lasciami!... Schiudi le tue tenaglie
+ che mi strappano per la testa, come un chiodo!...
+ Io mordo le tue dita adunche, che si contraggono.
+ E finisci, suvvia, di gridare il tuo stupido ritornello:
+ «Lo tengo, lo tengo ben stretto fra le unghie!»
+ Puah!... Guarda quel che tieni!
+ Uno sputacchio!...
+ Che io lancio fuori dalla mia gola melmosa!
+
+
+ O vento puzzolente del Vaticano,
+ tu sporchi il mio motore!
+ Che rabbia! Ad ogni istante, la fusoliera
+ minaccia di abbandonarmi.
+ Funziona male, il mio motore, e ne sprizza tutto l'olio....
+ Non ci vedo più, e bisogna
+ che mi pulisca gli occhiali con la destra,
+ mentre manovro le leve con la sinistra!...
+ Che importa? Me ne infischio!
+ La coda del monoplano falcia le nubi
+ e slitta sulle tue perfide mani sdrucciolevoli
+ o vento saponoso del Vaticano!...
+
+
+ E ora tu mi soffi nelle ali
+ il respiro gemebondo e brontolante degli organi,
+ per spaventarmi, per intenerirmi,
+ per invischiare forse il mio cuore d'uccello?
+ Eh! via!... Non sono più l'adolescente
+ che dava i pruriti del suo corpo snervato
+ al voluttuoso abbraccio della sera,
+ all'odore dell'incenso e delle ostie inzuccherate,
+ quando il mese di Maria
+ veniva a visitarci, nel parlatorio
+ come una donna profumata,
+ più bella che le sorelle dei miei amici!...
+ Fortunati! Essi almeno, ogni sera, potevano
+ come giocando a rimpiattino,
+ immergere il naso, le guancie,
+ nei tiepidi corsetti e fra le gonne
+ lasciati sulle sedie accanto al letto....
+
+
+ Non sono più l'adolescente orgoglioso della sua fede,
+ che s'inginocchiava sensualmente
+ per pregare a caso i caldi profumi erranti,
+ l'altare in fiamme, la Madonna elegante
+ nella sua veste attillata di gesso,
+ e sopratutto
+ le fanciulle dagli occhi troppo grandi e troppo cerchiati,
+ le fanciulle strette l'una all'altra
+ sui banchi neri, le fanciulle
+ che a un tratto scoppiavano a ridere sommessamente.
+ Non sono più l'adolescente dal cuore ondeggiante
+ e dalle mani inquiete, che piangeva
+ per non avere che un corpo acido
+ da dare a chi?... a nessuno, a Gesù Cristo,
+ alle lingue fulgenti dei ceri
+ torturati dalla follia di salire,
+ al furore carezzevole delle rose,
+ alla voce solleticante del padre confessore,
+ solo capace di liberarci il cuore
+ dalla noia, e solo a perdonarci,
+ vezzeggiando i grossi peccatuzzi che fanno le fusa
+ dal piacere, in fondo ai nervi,
+ come vecchi gatti nelle grondaie.....
+
+
+ O Vaticano, i tuoi preti musicanti
+ possono ormai aprire la grande caterrata
+ degli organi pieni di terrore
+ e d'amarezza irreparabile,
+ perchè la cascata inondante dei loro suoni che piangono
+ mi sommerga e mi copra
+ come un cencio miserevole!...
+
+
+ O grandi organi cattolici,
+ gonfiate, gonfiate la marea delirante
+ di nostalgia, con cui volete annegare
+ la nostra umanità febbricitante,
+ perchè vi galleggi, cadavere innumerevole,
+ alla deriva,
+ verso il gran nulla dei paradisi sognati!
+
+
+ Sullo scorrere desolante delle melodie,
+ volo rapidamente,
+ sempre più in alto, lasciandomi dietro,
+ gli agonizzanti occhi vetrati del Vaticano.
+ Sembrano, ora, cranî colossali
+ di mastodonti scomparsi,
+ o piuttosto gli ossami
+ d'una catena di monti scarniti.
+ E che vedo, più in giù?
+ Vedo la più putrescente delle paludi
+ sotto un volo giallastro di zanzare sinistre!...
+ Palude selciata d'orecchie verdi
+ di cadaveri annegati.... E tutt'intorno,
+ tristi giardini carbonizzati,
+ il cui terriccio nerastro è imbottito
+ d'ossa e d'escrementi....
+ Un'aria densa, carica di ceneri
+ di sudiciume e di fuliggine,
+ stagna e torpe.... E' il tuo rifugio, o Santo Padre,
+ ormai violato da me!...
+ Ah! ma lascia ch'io rida!...
+ Nell'ebbrezza del ratto,
+ non mi curai dei nodi che torturano
+ la tua pesante pancia matura
+ e le tue zampe da palmipede!...
+
+
+ Suvvia! Finiscila, di dibatterti
+ come le anitre selvatiche
+ che gli arabi catturano a centinaia
+ sul lago Mareotide!
+ Reclamavi il potere temporale?...
+ Io ti do ben di più!... Ti do il cielo!...
+ Ti do un potere assoluto
+ sui vasti dominî degli uccelli,
+ delle nuvole e delle stelle!
+
+
+ Ecco il cielo e l'infinito!... Prendi!
+ Ecco il cielo che non avesti mai,
+ per quanto tu l'abbia venduto
+ in grosso e al minuto,
+ mille volte, fra i tuoi campanili monotoni,
+ ciarlatani da fiera,
+ seduti accanto alle cupole, salvadanai!
+
+
+ Avrai rialzo e ribasso a piacer tuo,
+ vecchio agente di cambio della Borsa delle anime!
+ Nel salire e nello scendere con me
+ riprenderai il sonno della tua vecchia coscienza,
+ assuefatte alle dolcezze dell'altalena....
+
+
+ E' inutile che ti volti indietro!
+ Il Vaticano annega in nebbie violette...
+ La cattedrale di San Pietro emerge sola,
+ granchio gigante degli stagni cattolici,
+ granchio dal vasto dorso marmoreo
+ arrotondato a cupola,
+ che vorrebbe afferrarmi tra le chele colossali,
+ dei suoi due colonnati.
+
+
+
+
+ 6.
+
+ I MOSCONI POLITICI.
+
+
+ Suvvia! Non tremare così, Santo Padre!...
+ Veramente, lo so, tu non hai l'abitudine
+ di volare sospeso, a questo modo,
+ sulla crudele foresta dei tetti,
+ sui loro colossali denti di sega,
+ sui loro energici pendii dalle braccia tese
+ verso gli abissi delle strade,
+ peschiere in cui guizzano le lampade elettriche
+ prese tra i fili loquaci del telefono....
+
+
+ C'è di tutto, là dentro!...
+ Divertiti dunque a guardare....
+ Ecco là i vasti cappelli schiumosi
+ delle cocottes,
+ grandi tazze di birra fresca e traboccante,
+ nella luce cruda,
+ sulla tovaglia bianca di quella piazza....
+
+
+ Tu singhiozzi d'angoscia,
+ e la sete t'invischia la gola!
+ Eppure questo vento
+ spazza il cuore e lo ringiovanisce,
+ mentre giù nelle vie fa troppo caldo....
+ Un caldo sporco, puzzolente e untuoso!...
+
+
+ Tremi ancora?... Perdonami, vecchio!...
+ La notte è tanto densa,
+ che per poco non ti ho impalato sulla punta
+ di quell'ipocrita campanile!...
+ Ora io vorrei decifrare questi urli
+ lanciati non si sa d'onde, che rimbalzano
+ tra le facciate delle case....
+ Tutti i balconi sono gonfi
+ come foruncoli di calore!...
+ Stanno per scoppiare, e ne gronderà sanie
+ giù nella strada.... Quelle forme nere
+ sono falene allucinate dalle lampade,
+ o sorci furtivi allettati
+ dal formaggio a mille buchi di quella casa....
+ Sono strilloni che corrono,
+ e i loro fianchi partoriscono giornali....
+ Più lontano, in fondo a quella piazza,
+ vedi quel ventaglio frenetico d'ombre nere....
+ Sono strilloni che vendono ali bianche ai passanti!
+
+
+ __Gli strilloni.__
+
+ «_La Tribuna! Il Giornale d'Italia!..._
+ Dichiarazione di guerra!
+ Dimissioni del ministero!»
+
+ Il ministero discute giorno e notte,
+ Il Parlamento anch'esso prolunga le sue sedute
+ in quel palazzo nero,
+ a cui il lucernario tutto aperto
+ dà l'aspetto di una damigiana sturata....
+
+
+ Vuoi partecipare alla discussione,
+ tu che sognavi di troneggiare su questi gradini
+ spifferando il discorso della Tiara?
+ T'introdurrò volentieri pel collo della damigiana,
+ perchè tu possa presiedere all'adunanza
+ come un gran lampadario....
+
+
+ Non spaventarti.... E' il ronzìo
+ dei mosconi politici!...
+ Si dibattono con furia, senza speranza,
+ per evadere dall'immensa tela di ragno
+ formata dalle correnti di bava telegrafica,
+ che s'agganciano, lontano,
+ a tutti i punti dell'orizzonte....
+
+
+ Là giù le grandi banche sbavano senza fine
+ la loro filante saliva di cifre agglutinate....
+
+
+ __Io.__
+
+ O Mosconi politici, cessate di ronzare!...
+ Io prendo la parola.
+ Ministri e deputati, v'impongo
+ di togliervi dal capo il casco telefonico!
+ Perchè vi prestate così ai tortuosi interessi
+ dei finanzieri che vi trapanano il cranio
+ con le loro fredde minacce
+ e i loro dubbi puntuti?
+
+
+ Questo crescente mormorio nasale
+ è la voce di Rothschild, che gorgoglia
+ e frigge rabidamente fuori dalla placca metallica!
+ Egli rifiuta semplicemente di sostenere la rendita
+ e d'aprire i crediti necessari
+ per le spese della campagna....
+ Chiudete, chiudete presto quella cloaca pestifera
+ che vomita carogne, singhiozzi di spavento
+ e riflessi di argento sudicio
+ sulla spiaggia invasa dall'oceano della guerra!...
+ Ascoltate piuttosto la turbolenta risacca
+ di quest'ondata di studenti che si dimena
+ e si lacera contro le file della cavalleria,
+ scogliera coperta di schiuma!
+
+
+ Ma confessate, dunque, o deputati socialisti,
+ che sotto i vostri piedi
+ sentite oscuramente trasalire la terra!
+ Il bel brivido avventuroso passò nei vostri cuori.
+ Le vostre bocche ingombrate dalla sommossa delle parole
+ somigliano alle strette porte delle caserme
+ dove i battaglioni s'affollano pestando i piedi.
+ Fuori da queste mura la guerra circola già
+ come un sangue impetuoso,
+ nelle vie, vene scoppiate dell'Italia!
+
+
+ Ecco! Ecco! Quei sassi veementi
+ che fracassano le vetrate del Parlamento
+ sono parole chiare! Che cosa rispondete?...
+ Gli studenti esigono che si combatta!
+ Decidetevi. La guerra è dichiarata.
+ Che aspettate? Per tutta la notte
+ udirete muggire questa marea di voci
+ sotto le vostre finestre, e a volta a volta
+ l'udrete scorrere e rumoreggiare
+ fino all'altra estremità della città.
+
+
+ Ministri, deputati, spiegatevi!
+ Non siete affetto divertenti,
+ così ammucchiati a piramidi
+ come vecchi proiettili nel cortile d'una fortezza.
+ La luce dei lampadari s'avvilisce guardandovi,
+ poichè vorrebbe, come la mia anima,
+ mescersi a questi fiammeggianti clamori!
+
+
+ __Gli studenti.__
+
+ Aprite le finestre, o venite ai balconi!
+ Deputati, vecchie puttane nazionali,
+ aprite il vostro bordello!
+ Vogliamo completare il Parlamento.
+ Abbiamo convocati degli altri rappresentanti
+ della massa popolare, che acconsentono
+ a partecipare alla seduta
+ discutendo sulla guerra!
+
+
+ Ecco le cortigiane e le prostitute cenciose,
+ i pederasti graziosi, i pregiudicati,
+ ex assassini, ex ladri, mendicanti brevettati
+ e pidocchiosi d'ogni specie,
+ Hanno tutti, come noi, diritto di governare,
+ più di voi, ad ogni modo, poichè sono
+ alteri amanti del rischio e del pericolo,
+ ingoiatori di catene,
+ equilibristi
+ ritti sul margine insanguinato del Codice,
+ ginnasti lanciati sul trapezio delle leggi,
+ che bevono l'avventura nella polvere
+ incendiata e nel vento delle strade maestre!
+ Essi ben sanno come si mordono le dita
+ a un poliziotto che vi malmena le costole
+ a ginocchiate....
+ La sommossa, la lotta e l'insidia paziente,
+ la guerra cauta, l'assalto a corpo a corpo
+ sono mestieri per loro.... Non hanno più niente da perdere,
+ e perciò sono completamente disinteressati!
+
+
+ Le finestre e i balconi traboccano di deputati.
+ Possiamo dunque aprire la seduta all'aria aperta.
+ La piazza è vasta. Quel monumento
+ di generale defunto è già carico
+ di frutta umane chiassose,
+ bel trionfo da tavola che odora
+ sulla tovaglia smagliante
+ tra la pioggia adamantina delle lampade elettriche!...
+ Quello è il settore degli assassini.
+
+
+ Sui tetti dei tramvai, le prostitute
+ che già vi stanno arrampicate
+ faranno vento agli oratori con la flora e le penne
+ dei loro cappelli tropicali
+ caduti giù dalla luna in riva a un fiume africano.
+ Silenzio!... I pederasti s'avanzano cantando.
+
+
+ __Coro dei pederasti.__
+
+ Noi amiamo le rovine,
+ vecchie pietre e vecchiotti azzimati,
+ vecchi sfinteri
+ e vecchi legni preziosi intagliati!
+ Amiamo le rovine!
+ E chiniamo la schiena,
+ la sera, davanti alla storia,
+ nel Colosseo e nel Foro romano.
+ Poi ognuno di noi
+ si dondola sull'ànche....
+ e ci prendiamo pei fianchi
+ giocando a rimpiattino
+ lontano dalla donna importuna!
+ Sveniamo alle carezze
+ che la brezza trascina
+ nel molle chiaro di luna!
+
+
+ __Gli studenti.__
+
+ Bravi! Bene! Bis! Bis!
+
+
+ __Coro dei pederasti.__
+
+ Noi siamo i pederasti,
+ giocondi amanti delle cadenti rovine.
+ A piccoli passi brevi,
+ stretti i gomiti ai fianchi,
+ sventolanti le mani
+ i pederasti si dimenano
+ passando per le vie....
+ Sospirosi, alta la testa,
+ socchiusi gli occhi, la bocca spasmodica,
+ lontano dalla donna importuna
+ i pederasti tettano inebriati
+ il latte del chiaro di luna!...
+
+
+ __Un assassino__
+ _(con voce formidabile, tendendo il pugno)._
+
+ Io sono designato per diritto naturale
+ ad essere vostro presidente, o signori!
+
+
+ __I Deputati socialisti__
+ _(dai balconi)._
+
+ Il presidente esiste. Abbiamo bisogno d'un arbitro
+ capace di decidere fra noi e l'Austria.
+
+
+ __L'assassino.__
+
+ Arbitro e presidente! Mi eleggono tale
+ i miei polmoni dominatori e i miei pugni!
+ Ma preferisco proporvi d'eleggere
+ il mio amico Palla di ferro.
+ E' un ex galeotto dal soprannome simbolico
+ che scappò un giorno dalla galera
+ portando via, in tasca, semplicemente,
+ la palla che aveva al piede....
+ Non ha ancora ventott'anni,
+ e porta sulle spalle con grande disinvoltura
+ più di cento condanne.
+
+
+ __Coro dei pederasti.__
+
+ Oh! com'è bello, oh! com'è bello,
+ l'amico Palla di ferro!...
+
+
+ __Mirella,__ _pederasta._
+
+ Io propongo per arbitro la mia amica Ideale!
+ E' muscolosa e forte come un diavolo!
+ L'altro giorno, irritata
+ dalla troppo intraprendente tenerezza
+ d'un grosso frate vizioso
+ che le palpava le natiche nel salire le scale,
+ la mia amica Ideale
+ lo fece ruzzolare fin giù dal portinaio
+ con un lieve buffetto!...
+
+
+ __Ideale,__ _pederasta._
+
+ No! Mai, bella Mirella!...
+ Io non posso, lo sai, nè sedermi,
+ nè camminare.... Ho male per tutto il corpo!...
+ Come potrei discutere da un seggio?
+ Propongo che si elegga Volantina!
+
+
+ __Mirella.__
+
+ Cattiva! Cattiva! Mi tradisci già?...
+ Volantina è una porcona!
+ M'ha rubato poc'anzi il mio bel ventaglietto.
+ Scegliamo Primavera.... la più saggia
+ fra tutti i pederasti!...
+
+
+ __Coro dei pederasti.__
+
+ Sì! eleggiamo Primavera!
+ Primavera sarà l'unico arbitro!
+ Primavera, ogni sera,
+ batte il marciapiede
+ come una iena!...
+
+
+ __Mirella__
+ _(intenerito)._
+
+ Ed è per dar da mangiare a sua madre!
+
+
+ __Un mendicante__
+
+ Domando la parola!
+
+
+ __Tutti.__
+
+ No! No! Primavera è già eletta!
+
+
+ __I deputati socialisti.__
+
+ Parli il mendicante!
+ La parola al mendicante!...
+
+
+ __Il mendicante__
+ _(dall'alto d'un carretto)._
+
+ Ho qui, in questa piccola scatola,
+ quel che ci occorre per arbitro!
+ Ora vi faccio vedere....
+ E' una cimice!
+ Una giovanissima cimice ammaestrata!
+ Non vi pare che debba essere
+ la nostra sola regina?
+ Regina assoluta
+ del regno immenso della miseria!
+ La sua competenza in materia di sangue
+ è riconosciuta!... Propongo
+ l'elezione della cimice!
+
+
+ __Coro dei pederasti__
+ _(tutti si coprono gli occhi coi loro ventagli)._
+
+ Oh! che porco! Che porco!
+
+
+ __Le cortigiane.__
+
+ Mio Dio!... Fra poco saremo tutte piene di bestie!...
+ Che immonda compagnia!...
+ Andiamo, andiamo via, cara!...
+
+
+ __Le puttane.__
+
+ Noi vogliamo la Cimice! Sarà il nostro arbitro!
+ Le cimici sono le nostre amiche preferite!
+ Quante volte riempirono d'incanto
+ le nostre notti di voluttà!
+ Son gli usignuoli dei nostri amori,
+ al chiaro di luna della lampada fetida!
+
+
+ __Tutti.__
+
+ La cimice è eletta
+ a maggioranza di voti!
+
+
+ __Un Deputato socialista__.
+
+ Mi sia permessa un'obiezione.... Mi sembra
+ che dopo tutto, se voi preferite
+ una cimice ad ogni altro rappresentante,
+ quasi quasi....
+ altrettanto adatto....
+ Sua Santità il Pontefice!...
+ Poiché il sangue non fu ancora versato,
+ accettiamo l'arbitrato che ci propone L'Aja...
+ E sia nostro arbitro il Papa!
+
+
+ __Io.__
+
+ Andate! andate a cercarlo
+ al Vaticano!...
+
+
+ __La folla.__
+
+ Non c'è più! E' scappato!
+
+
+ __Uno studente.__
+
+ Fu rapito da poco!
+
+
+ __Un altro studente.__
+
+ Come una bella ragazza!
+
+
+ __Terzo studente.__
+
+ Rapito in automobile.
+ Aveva per amante uno chauffeur!
+
+
+ __Io.__
+
+ No! No! In monoplano!
+ Ed ecco qua il vostro arbitro che dondola
+ sopra le vostre teste!...
+
+
+ __I deputati socialisti.__
+
+ Accettiamo l'arbitrato!... Armistizio! Armistizio!...
+
+
+ __Io.__
+
+ Socialisti! Deputati e ministri!
+ Repubblicani! Conservatori!
+ Volenti o nolenti, avete ormai
+ dichiarata la guerra!
+ Dunque tacete! E' finita, l'opera vostra!
+ Ora andate a nascondervi nelle cantine,
+ per riposare i vostri cuori
+ attanagliati dalla paura,
+ e le vostre lingue, erbe striscianti,
+ agitate per troppo tempo
+ dall'onda delle minchionerie!
+ Poichè finalmente siamo noi,
+ grandi uccelli rapaci, ad avere il potere!
+ Vi eviterò la fatica di rispondere
+ agli ordini di Rothschild!
+ Guardate! Salgo con questo bel pendolo,
+ per rovesciare, lassù,
+ l'antenna che raccoglie i vostri telegrafi
+ e i vostri telefoni senza fili!
+ Cessate di sbraitare!
+ La guerra, la facciamo senza di voi!...
+ Per fortuna!...
+ Io dondolo avanti e indietro la pancia solenne
+ del Santo Padre, in modo che urti l'antenna....
+ Basterà un colpo solo....
+
+
+ Suvvia! Non gridate!...
+ Nulla può più arrestarmi! Vecchio pendolo, avanti!
+ Làsciati cader giù pesantemente!
+ Così!... Piangi?... Hai paura?
+ Paura di sfracellarti?... Sciocchezze!...
+
+
+ Godi, piuttosto, a divertire la gioventù!
+ Sono gli studenti che applaudono
+ quando tu scivoli sulle tegole,
+ aggrappandoti perdutamente a destra e a sinistra,
+ sui margini estremi dei tetti,
+ a picco sulla fragorosa agitazione
+ della folla in tempesta!
+
+
+ Tu non cadrai, perchè ti tengo a guinzaglio....
+ E puoi veramente esser fiero
+ di simulare così la grandine, sulle vetrate,
+ con i tuoi grossi mazzi di rosarî
+ tintinnanti, e di scapolari....
+ la grandine e il tuono,
+ con i tuoi piedi piombati dai rimorsi dei secoli!...
+
+
+ Tu fai finalmente la pioggia e il bel tempo,
+ come Giove, tuo predecessore,
+ del quale hai preso il posto....
+ Lo vedi: il tuo regno è finito!
+ Ti si rimanda in cielo, d'onde fingesti di venire...
+ Tutti questi ciarloni, vedi, malgrado la loro viltà,
+ non ti temono affatto....
+ Stanno ritti sui loro gradini,
+ a bocca spalancata, nel buio,
+ come al cinematografo!...
+
+
+ __Uno studente.__
+
+ L'antenna cade! E' caduta!
+ Telegrafi tagliati! Telefoni spaccati!
+ Il Parlamento è morto! Il Parlamento tace!
+
+
+ __Gli studenti.__
+
+ La pace imputridisce,
+ ma la guerra guarisce!...
+ Viva la guerra! Abbasso la pace!
+ Lasciate dunque che entrino in casa nostra
+ codesti cani d'Austriaci!
+ Dovranno esaurire le munizioni
+ sopra i nostri ruderi ed i nostri musei!
+ A meno che non preferiscano inginocchiarsi
+ per leccare la polvere dei nostri avi!
+ Poichè sono antiquarî e tristi passatisti!
+ Poi spazzeremo via, alla rinfusa,
+ tutti codesti nuovi soldati del Papa,
+ con tutto il bric-à-brac
+ e coi tronconi delle nostre statue
+ che profanano l'Italia!...
+ La pace imputridisce!
+ La guerra guarisce!...
+
+
+ O luna piena di luglio,
+ questa sera, alle dieci,
+ tu avrai l'onore di presiedere
+ al gran congresso sindacalista contro la guerra!
+ Suvvia, sbrigati!... Vedi? M'affretto....
+ Son già le nove, e fra poco
+ vedremo spuntare all'orizzonte,
+ come proboscidi sollevate di elefanti,
+ i possenti fumaioli di Milano!...
+
+
+
+
+ 7.
+
+ I SINDACATI PACIFISTI.
+
+
+ O luna piena di luglio,
+ tutte le mie cellule, te lo confesso,
+ godono dei tuoi raggi, freschi, ingenui,
+ che hanno il colore della felicità
+ assoluta!...
+ Tutti i profumi dei fiori, dei frutti,
+ e dei fieni accarezzati dalle tue frangie di luce
+ si fondono coi miei sensi che sospirano:
+ «Al diavolo la guerra! Lasciateci dormire!
+ Tenerezza, armonia, fusione, sonno e morte!»
+ Sono quelle, sai, le cellule passatiste
+ stanche di lotta, desiderose di morte....
+ Cellule agonizzanti che cascate dal sonno
+ in una insidiosa voluttà,
+ ecco, per voi, qualche cosa d'immondo,
+ d'ostile e di nauseabondo, che vi raddrizzerà!...
+ Su, coraggio!
+ Ognuno al vostro posto, camerati!
+
+
+ Vedete, sotto i miei piedi,
+ salire in grossi ribollimenti
+ quel grasso fumo viscoso
+ che sta per dare l'assalto alla fragile luna
+ e per insudiciarne
+ le diafane mani, tutte ingemmate
+ di lagrime pure?...
+
+
+ Mi dondolo su tre fabbriche
+ di concimi azotati e di nero animale....
+ Le vedete?... Vi amo, forti officine, accosciate
+ su leve e bascule invisibili,
+ che spingete sempre più in alto
+ le grandi balle d'un fumo massiccio!...
+ Ma sì, sputate dunque, a bocca piena,
+ contro quella luna testarda e maniaca,
+ che vuole imporvi i suoi travestimenti egiziani!
+ Ah! ah! S'è divertita a coprire
+ i vostri fumaiuoli
+ di vecchie pelli d'obelischi!... Che schifo!
+
+
+ Forse la luna li strappò alle piramidi,
+ quei mantelli turchini
+ che drappeggia sui mucchi di letame e d'ossami
+ dall'odor caldo, forte e accanito!...
+ Tu vuoi--non è vero?--abbellirli
+ di nostalgia commovente,
+ o stupidissima luna!
+
+
+ __Le officine.__
+
+ Eh! via!... Noi vogliamo puzzare
+ per appestare il chiaro di luna
+ vile, soave e tutto intriso
+ di ricordi piangenti!...
+ Per questo ergiamo il cespuglio colossale
+ dei nostri atroci odori,
+ alimentati senza fine dalla macerazione
+ e dalla dissoluzione irritata
+ delle materie organiche,
+ immerse in vasti bagni d'acido solforico.
+
+
+ __Le concerie.__
+
+ Noi vogliamo puzzare
+ per offendere le nari sensibili delle nuvole!...
+ O sublime fetore della vita,
+ o divina sporcizia della lotta!...
+ Tutto ciò che ha profumo muore!...
+
+
+ Il mio monoplano attraversa
+ gli odori ruggenti delle officine arcigne,
+ che minacciano con tutti i loro pugni astiosi
+ la tenerezza gracile e ipocrita della luna....
+
+
+ Milano è sotto i miei piedi....
+
+
+ Le alte mura romane dell'Arena
+ più cupe e notturne che mai,
+ simili alle banchine possenti d'un gran porto atlantico,
+ stanno certo per cedere
+ al battito formidabile di quest'oceano umano!
+ La folla rotola monotona, oscuramente,
+ le sue masse pullulanti
+ e le sue voluminose colate!
+ Trecentomila operai,
+ fiume immenso di cappelli di paglia
+ dai fulgori metallici sotto gl'inaffiatoi
+ abbondanti e troppo azzurri
+ delle lampade elettriche!...
+
+
+ Guardate: per quella porta
+ che non può più resistere
+ la folla s'ingolfa mareggiante e vorticosa,
+ spremendosi con tanta violenza
+ che ne sprizzano in alto innumeri biciclette.
+ Ognuna solleva la sua al disopra del capo,
+ rovesciata, a ruote all'aria!
+ Sono le ruote simboliche della velocità ideale
+ portate in processione lentissimamente.
+
+
+ Non v'è modo di correre, entrando,
+ per quanto affascini e attiri
+ il fragore del mare umano
+ che s'allarga gaudioso nell'immensa arena.
+ La crepitazione delle lampade elettriche
+ che s'accaniscono a imbellettare le muraglie
+ di indaco e di gesso abbagliante
+ esaspera la folla ribollente.
+
+
+ Ritto sul tetto d'un tramvai,
+ un oratore scoppia torrenzialmente
+ come la bocca vomitante d'un ubbriaco,
+ come la voce stessa delle lampade elettriche....
+ Io lo sorpasso e mi libro sugli studenti,
+ marea variopinta di cappelli,
+ che par carica di frutta e di fogliami....
+
+
+ Vedo sopra di me,
+ affacciate intorno allo Zenit,
+ tre grandi nubi incartapecorite e brizzolate,
+ un po' scapigliate dall'alito,
+ della luna piena che sale....
+ Finalmente s'affaccia, la luna,
+ al frontone del pulvinare,
+ subito divulgando con la sua grazia persuasiva
+ le sue dolci verità disilluse
+ sulla folla impeciata di notte astiosa.
+
+
+ Poi la luna, tutta bianca, si china attenta
+ ad ascoltare il vocìo degli studenti
+ che respingono a pugni, brutalmente,
+ gli operai sudanti e scamiciati
+ e le loro donne spaurite
+ dalle chiare camiciole sventolanti....
+ Esibizione vasta d'oscena miseria
+ nel vaporare caldo degli aliti,
+ forato qua e là da acquazzoni
+ di luce gessosa!...
+
+
+ O luna piena, affrettati ad abbellire
+ questa gran confusione d'immondizie agitate,
+ fiorite di facce-stracci
+ e di camicie spiegazzate come carte sporche!
+
+
+ Ecco la folla, ocellata di vecchi cappelli di paglia
+ dai nastri neri che fingono
+ gli amoerri elastici del mare!
+ Ecco l'immenso materasso
+ delle forze popolari, vivo e sordido,
+ e sfondato, e sventrato....
+ Ed ecco la sua imbottitura:
+ canape, lana, cotone, peli e capelli,
+ carne sudante, stupidità,
+ e tutto questo sprizza da mille fori
+ sotto la forza tagliente
+ delle grandi parole stupefatte,
+ che tutto càrdano
+ con brutalità!...
+
+
+ Là giù, in mezzo a quel brulicare di vermi,
+ vien sollevato un fantoccio....
+ Ah, no! Un oratore....
+ La folla ha brividi d'attesa curiosa....
+ Si tratta, a quanto pare, d'un grande amico del popolo:
+ un anarchico cieco
+ che si solleva da terra, nelle grandi occasioni,
+ come una statua miracolosa.
+ Chi l'ha galvanizzato? Le sue braccia,
+ lugubri rami, scorrono nel vento della sua voce....
+ Il silenzio si propaga lentamente
+ come una globulazione d'aria nell'acqua....
+ La noia grigia e la monotonia
+ delle solitudini vulcaniche
+ copre di ceneri la folla,
+ immota in un religioso stupore....
+
+
+ __L'anarchico cieco.__
+
+ Guardatevi dall'obbedire ai sinistri assassini
+ che vogliono condurvi
+ al loro sontuoso macello!....
+
+
+ Ah! ah! la sua voce non oltrepassa
+ uno spazio di cento metri.[*full stop?]
+ tra le febbrili contorsioni di quell'estuario umano....
+ Vi si vede agitarsi--come un turacciolo--
+ un secondo oratore affannato e rantolante
+ sotto le bastonate inflittegli spietatamente
+ dall'ombra dei suoi gesti.
+
+
+ __Io.__
+
+ Chi ti strangolerà, o tribuno,
+ o inesauribile capezzolo di stupidaggine?
+ E tu, folla, poppante informe
+ flaccido e immenso, dalle gambe fasciate,
+ non sei nauseata dal latte
+ delle sue promesse?...
+ Vagisci tristemente nella tua culla:
+ la terra, dalle monotone cantilene....
+
+
+ Da una scatola a sorpresa salta fuori
+ subitamente un terzo oratore.....
+ Questo fiammeggia come un cannello ossidrico,
+ col fuoco trivellante e diritto,
+ di una rossa eloquenza....
+ Da ogni parte, su tutti i punti dei gradini,
+ tre, quattro, venti cannelli identici ruggono
+ sputando le loro ciarle astiose
+ per intaccare la grande folla operaia,
+ gran mucchio di metalli grezzi,
+ e di scorie carbonizzate,
+ ferraglie e chiodi che vorrebbero essere infornati
+ nel più grande cannone del mondo!...
+
+
+ __Io__
+
+ Non li seccate, dunque, con la stupida Pace!
+ A che serve offrir loro quel piatto immondo
+ che dà la nausea?
+ Non domandano di meglio che di saltare in aria!
+ I loro occhi attendono lo scoppio delle fortezze,
+ il barcollare delle corazzate briache fradicie,
+ e sverginate dagli obici.
+ Le loro nari sognano del profumo
+ pungente e violaceo della polvere....
+ D'altronde, non avete più gas nei vostri tubi,
+ o cannelli ciarloni!...
+ Le vostre fiamme oratorie si ripiegano e strisciano...
+
+
+ Non già per ascoltarvi,
+ ma per osservare meglio le traccie
+ della vostra cupa e bruciante stupidità
+ in questa folla,
+ io discendo e m'aggrappo,
+ poggiando le ali del mio gran monoplano
+ su questi due capitelli romani...
+ Ed ora fra le mie ruote si dondola con grazia
+ il mio grosso pendolo futurista,
+ il Papa!
+
+
+ Subito un vasto clamore sommerge
+ gli oratori, e la loro voce, e le loro braccia flagellanti.
+ Un migliaio di bocche spalancate
+ succhia lentissimamente la mia apparizione,
+ fra il traboccare dei fetori acidi,
+ il patatrac delle grida spezzate
+ ed il flic-flac delle voci sozze....
+
+
+ __Io.__
+
+ O studenti! Operai! Non più discorsi!
+ Voglio insegnarvi a fischiare gli oratori,
+ poichè io stesso ho l'aspetto ridicolo
+ d'un uccello appollaiato su un albero
+ che stia arringando i pesci che girano nei vortici
+ d'un fiume.... Voi siete nell'acqua sorda
+ della folla, mentre io sono in cielo!
+
+
+ Bisogna deridere tutti i ciarlatani,
+ poichè l'eloquenza, stasera, potrebbe solo mentire.
+ Si deve soltanto agire!
+ Bisogna che quest'arena s'inclini ad un tratto
+ come un'immensa brocca piena di vino sanguinante
+ sulla frontiera, e l'inondi!
+ La Guerra!... La Guerra!...
+ Ecco tutto il mio discorso.... Esordio e conclusione!...
+ Partiremo domani per la battaglia...
+ Per divertirvi intanto, mentre s'aspetta l'aurora,
+ ho preso al laccio questo bel corvo gigante!...
+
+
+ __Gli studenti.__
+
+ Oh! com'è bello! Oh! com'è bello!...
+ Gettaci, gettaci il corvo! il corvo!
+
+
+ __Un oratore.__
+
+ No! no! il sangue non sarà versato!
+
+
+ __Gli studenti.__
+
+ I discorsi ci annoiano!
+ Vogliamo il corvo!
+ E bisognerà pure che il sangue sia versato!
+ Peggio per voi!
+ O il vostro sangue, o il nostro, operai pacifisti!
+ Noi vi diamo battaglia appunto qui, stasera stessa!
+ Due guerre invece d'una:
+ ecco il risultato della vostra viltà.
+ Le vostre facce verdognole
+ luccicano di sudor freddo,
+ come le foglie delle foreste spazzolate dai lampi,
+ e il vento della paura vi sgocciola violentemente
+ come fanno le cuoche con le insalate!
+ Cessate di tremare. Sappiate che la guerra
+ è un modo qualunque di far sciopero!
+ La guerra cambierà tutto, completamente!
+ Guerra vuoi dire officine chiuse, aria aperta.
+ Guerra è libertà d'uccidere chi si voglia!...
+ Non più capi operai!
+ Gli ufficiali sono occupati a morire bene,
+ precisando la morte degli altri.
+ Si può scegliere il proprio bersaglio,
+ e questo è più divertente d'un gazometro,
+ e assai meno pericoloso!
+ La guerra è la rovina del padrone,
+ che mentre essa dura non può continuare
+ ad arricchirsi!...
+ Vittoria o sconfitta, il padrone sarà povero
+ come voi!
+
+
+ __Gli operai pacifisti.__
+
+ A morte il bruto! A morte il cannibale!
+ Facciamo a pezzi il signore che vive di rendita!
+ A morte l'assassino! A morte!...
+
+
+ __L'anarchico cieco.__
+
+ Operai! Guardatevi dall'obbedire
+ a questa spaventevole febbre di sangue!
+ Noi non combatteremo contro i nostri fratelli operai,
+ sindacati come noi al di là dei confini!
+ Si dice che l'Italia venne offesa
+ con degli sputi in faccia!... Ebbene:
+ peggio per lei!... L'Italia è in pericolo?
+ Io me ne infischio!... Che m'importa
+ della forma dei governi, del colore della bandiera?
+ Pensiamo a noi, i Senza patria, gli Schiacciati....
+ Trieste e il Trentino non valgono le nostre ossa!
+ Se cederete agli assassini che ci governano,
+ ottocentomila poveri diavoli
+ che non si conoscono
+ e non hanno nessuna ragione di volersi del male,
+ si precipiteranno
+ gli uni sugli altri per scannarsi a vicenda!...
+ Ed avremo la guerra, lugubre infamia,
+ negazione di tutto ciò che dimostra
+ la superiorità dell'uomo
+ nella scala zoologica!
+ Non possiamo accontentarci
+ di dichiarare lo sciopero!...
+ Dobbiamo decidere il sabotaggio
+ delle stazioni e delle ferrovie!...
+
+
+ __Un socialista riformista.__
+
+ Ammetto il sabotaggio dei fili telegrafici,
+ poichè non compromette nient'altro
+ che dei dispacci inconcludenti,
+ ma mi dichiaro nemico
+ di quei mostri dal volto umano
+ che schiodano le rotaie!...
+
+
+ __Un oratore.__
+
+ E' un venduto! Lo denuncio all'assemblea!
+ Che cosa facevi, ieri sera,
+ mentre io stavo levando a una a una
+ le rotelle del gran disco
+ che regola l'ingresso alla stazione?
+
+
+ __Un altro oratore.__
+
+ Egli ha rubato sulle spese di propaganda! Scroccone!
+
+
+ __Il socialista riformista.__
+
+ Guardate; resto freddo
+ sotto questo torrente di fango!
+ Sono dunque, agli occhi vostri, un uomo intento
+ a disorganizzare il sindacato dei ferrovieri!
+ Mi hanno già messo all'indice!
+ Il Consiglio mi ha persino rifiutato
+ a dei gruppi che volevano
+ conferenze tenute da me!
+ Lasciatemi parlare!...
+ Mi sta a cuore lavarmi dall'accusa!
+
+
+ __L'anarchico cieco.__
+
+ No! No! Vi sono ancora più di venti oratori
+ già iscritti!
+ Domando al Congresso
+ una seduta di ventiquatt'ore di più
+ che continui giorno e notte!
+ Propongo che la parola sia data
+ a otto oratori soltanto....
+ quattro per ogni tendenza!...
+
+
+ __Il socialista riformista.__
+
+ No! Ognuno dei sindacati è autonomo
+ secondo la tendenza dei suoi aderenti!
+ Tu sta zitto!... Hai preso la parola
+ senza curarti del turno!
+
+
+ __Il Presidente.__
+
+ La seduta è tolta! La discussione
+ sarà ripresa
+ in seconda seduta notturna!
+
+
+ __Io.__
+
+ Suvvia, poveri ingenui....
+ Tutti si burlano di voi!
+ Non c'è sciopero, in Austria!...
+ Operai e padroni, contadini e ricconi
+ marciano contro di noi,
+ burlandosi delle vostre discordie!
+ Credete dunque che sia superiore,
+ e ragionevole, e saggio,
+ ciò che fate ogni notte?... Che cosa sono
+ le battaglie convulsive a cui vi date,
+ a colpi di grossolano piacere,
+ sul corpo vile e stupido della vostra femmina
+ sventrata, che invariabilmente inchiodate sul letto
+ con un gran chiodo piantato fra le coscie?
+ Non è, anche questa, violenza,
+ brutalità, lotta accanita,
+ sanguinosa aggressione notturna,
+ con sudore e morsi,
+ perchè alla fine dell'anno la vostra sposa
+ abbia squarciato il ventre
+ dall'obice d'un cranio neonato,
+ il quale, venendo alla luce,
+ non può che lottare e ferire?
+ Differenza dei sessi: battaglia in un letto.
+ Differenza dei ventri: battaglia ancora e sempre
+ intorno ad una cassaforte!
+ Io vi propongo di lottare e morire
+ per una parola divina: Italia! Italia!
+
+
+ __Un oratore.__
+
+ Bisogna che tutti i treni militari deraglino!
+
+
+ __Io.__
+
+ Oh! via!... V'aspetto per colpirvi,
+ ma non in nome dell'ordine che mi è ignoto.
+ Non sono un poliziotto.
+ L'autorità non esiste più! Nel cerchio
+ crescente, illimitato, delle libertà assolute,
+ voi sbraitate contro la guerra,
+ mentre noi la glorifichiamo!...
+ Ma quanti siete, voi?... Poche migliaia!
+ E come mai volete ch'io prenda in considerazione
+ il vostro piccolo volo di tafani importuni
+ sulla groppa del toro patriottico
+ che s'avventa contro il nemico
+ in questo canicolare meriggio di guerra?...
+ Voi non avete che la vostra viltà!...
+ Io vi oppongo il mio coraggio
+ e la mia Browning!...
+
+
+ __Il Presidente.__
+
+ La seduta è tolta!...
+
+
+ __Io.__
+
+ Chi, fra voi, vuol giocare la sua pelle
+ per arrestare la guerra?... Nessuno!...
+ Sarebbe illogico, infatti, preferire
+ un Italiano a un Austriaco,
+ quale bersaglio!...
+ Voi non amate nè i bersagli nè le armi!
+ Avete le vostre pantofole, il vostro letto,
+ la vostra lampada che fumiga
+ sulla minestra fumante,
+ un guanciale di mammelle avvizzite,
+ e una collana di chiassosi marmocchi!...
+ Tenete per voi tutto questo!...
+ Ho i miei muscoli, il mio coraggio,
+ e un fucile preciso!...
+
+
+ __Il Presidente.__
+
+ La seduta è tolta!...
+
+
+ __Io.__
+
+ In fatto di sabotaggio,
+ ammiro gli operai che stendono
+ i loro corpi folli sulla strada ferrata
+ per fare uscire dai binari
+ i treni carichi di soldati!...
+ Non è questo, lo so, il vostro metodo!...
+ Quindi, io vi sopprimo,
+ sabotatori prudenti!...
+
+
+ E voi, miserabili che m'ascoltate
+ in silenzio, là giù, sui gradini,
+ voi che partite in guerra contro la fame,
+ nei grandi forni delle capitali notturne,
+ portando per armi l'uncino o il paniere
+ curva la schiena sotto la gerla fetente!
+
+
+ __Il Presidente.__
+
+ La seduta è tolta!...
+
+
+ __Io.__
+
+ E voi, facchini, che scaricate
+ i carretti degli ortolani
+ tra i cavolifiori fradici,
+ bocche selvagge di latrine!...
+ Voi, che v'aggirate intorno ai macelli
+ nel fetore tagliente delle concerie....
+ Voi che disputate ai cani
+ i grandi pasticci fumanti d'immondizie,
+ incensieri venerabili dei mercati,
+ il cui vapore pervertisce l'aurora....
+ Voi che raccattate preziosamente questi tesori:
+ detriti di carne, buccie di legumi,
+ teste appassionate di pesci che rivivranno,
+ in _bouillabaisses_ tonanti,
+ nei vostri stomachi-cloache....
+
+
+ __Il Presidente.__
+
+ La seduta è tolta!
+
+
+ __Io.__
+
+ Spazzini! Vagabondi che frugate nei rigagnoli,
+ contando e ricontando gli stracci,
+ gli affissi lacerati e le scorie di piombo
+ di zinco, di lana, di cotone e di rame,
+ arruffio multicolore
+ di sforzi verso la morte...
+
+
+ Cenciaiuoli mal nutriti di rimasugli
+ incessantemente colonizzati dai vermi....
+ Collezionisti di trucioli e di mozziconi....
+ Non è forse squisito il pane duro del soldato,
+ per tutti voi che mangiate
+ nausea bollente sotto i soffitti infeltrati di mosche
+ delle cucine economiche?
+
+
+ __Il Presidente.__
+
+ La seduta è tolta!
+
+
+ __Io.__
+
+ Voi tutti, uomini _sandwiches_,
+ ci tenete davvero, al vostro salario di venti soldi?
+ Se almeno aveste di che pagarvi il vino
+ ed il forte tabacco di cicche vecchie
+ di cui avete bisogno
+ per tener ritto nel fango il vostro corpo,
+ quando tutt'a un tratto il vento insolente
+ scambia per una sedia a dondolo
+ il vostro cartellone, e vi si sdraia pesantemente!
+
+
+ Permetterete ancora al Sole miliardario
+ di mutarvi in sinistri inaffiatoi di sudore e di odio
+ sul marciapiede fumante?...
+ Gettate via le vostre divise imbottite di cimici!
+ Non avete abbastanza grattati
+ i foruncoli pieni di lagrime,
+ della vostra pelle avvizzita?...
+ E perchè temete dunque
+ i fuochi di gioia della mitraglia
+ e l'odore della polvere, disinfettante sublime?...
+
+
+ Purchè non vi piacciano le babbucce di fango
+ di cui l'inverno vi calza elegantemente
+ e l'imbellettatura rossa e violetta
+ di cui orna le vostre guancie e il vostro naso gelato
+ che attirano gli occhi degli sfaccendati
+ più del vostro cartellone variopinto!
+ Tornatevene a casa, mettete a letto i vostri marmocchi,
+ bastonate le vostre mogli se piangono,
+ e trovatevi domani mattina alle cinque
+ ben desti, immersi i piedi nel grasso
+ delle vostre scarpe migliori!...
+ Vedete? La luna piena,
+ come un riflettore, immensificando il mio gesto
+ fino all'estremità dell'arena,
+ v'indica la stazione, all'estremità dì Milano,
+ che non potrà, questa notte, dormire!
+
+
+ __Un oratore anarchico__
+ _(mi scaglia un fucile di legno, che io prendo a volo)._
+
+ To'! Prendi, servitore!
+ E corri lesto al confine!...
+
+
+ __Gli studenti.__
+
+ Gloria al monoplano futurista!
+ Gloria agli operai guerrieri!
+ Morte ai pacifisti!
+ Dove sono? Scomparsi! Passati come sabbia
+ attraverso il vaglio tumultuoso della folla!
+ Gettaci il tuo vecchio papa!
+ Ci divertiremo con lui tutta notte!...
+ Non dormiremo. Berremo e canteremo,
+ con donne seminude sulle ginocchia!
+ Birra! Birra, padrona! La birra ha il sapore
+ rinfrescante e grasso del sangue austriaco!...
+
+
+
+
+ 8.
+
+ VOLANDO CON LA LUNA.
+
+
+ Saliamo più in alto, Santo Padre! Non ti dispiaccia!
+ Passeremo un'ora a fianco a fianco con la luna....
+ Vedi? La luna istruisce pazientemente le colline
+ che volgono verso di lei facce sorprese
+ di scolari attenti e saggi.
+ Essa mostra loro le sue nuvole
+ come belle immagini guerresche
+ che passando le divertono e subitamente le oscurano
+ di dubbio e di pensosa curiosità....
+
+
+ Ma perchè quest'aria dolente?...
+ In questo istante, i tuoi fratelli corvi
+ probabilmente s'arrochiscono a gracchiar preghiere,
+ o piuttosto complottano nei nidi fuligginosi delle sagrestie
+ per nominarti un successore!
+ Il Vaticano fra poco mostrerà al tramonto
+ la sua enorme cupola tonsurata
+ tutta irta dei suoi fumi, _papillottes_ bisunte.
+
+
+ Io voglio dondolarti, questa sera,
+ a picco sopra la casa
+ della mia piccola amica che m'aspetta al balcone.
+ Più in alto! Vuoi? Che delizia!...
+ Mi sento, sono come una lingua felice
+ nella freschezza fusa di una pastiglia di menta....
+
+
+ La luna ha cagliata l'atmosfera,
+ e si va scivolando su una crema soave
+ che dovrebbe invischiare le mie ali, e che invece
+ le sostiene delicatamente....
+ Fra poco queste nuvole piovose,
+ vasi tarchiati digradanti nello spazio,
+ si urteranno alla prima ventata
+ per lasciar meglio colare dalla loro pancia piena
+ altri latticinî luminosi.
+ E avremo sopra di noi, dentro di noi,
+ il Niagara immenso del chiaro di luna!...
+ Dovrai diventar bianco, serbatoio di tenebre,
+ per non far macchia sulla brina radiosa,
+ che imbrillanta la pianura....
+ Una simile macchia potrebbe spaventare
+ la mia amica affacciata al balcone....
+
+
+ Vedo farfalleggiare la sua chiara figura.
+ Il suo _peignoir_ che azzurreggia
+ le inguaina i fianchi flessuosi
+ e il dorso rosato dal riflesso della lampada interna....
+ Senza vedermi, indecisa, imprecisa
+ e affondata nel fresco, nell'azzurro,
+ essa beve il vasto polverio dei suoni e dei colori,
+ e il malinconico incanto dell'infinito....
+ La sua casetta sorridente è imbellettata
+ e incipriata meglio di una Parigina....
+
+
+ O vecchio papa ballonzolante, t'accadde mai
+ di contemplare orti divinamente assopiti e placidi
+ come questi?
+ Oh! io non ti farò certo il piacere
+ di deporre la tua pancia ansimante,
+ come uno sterco enorme,
+ nel bianco paradiso della mia piccola amica....
+ Guardati dal lasciarvi cadere le tue ciabatte
+ sformate dai tuoi piedi di cammello!
+ Passeremo presto sulla casa che sogna....
+ Ecco, all'estremità del suo giardino
+ le mille trecce del fiume,
+ che sembrano trattenute alle tempie della collina
+ da pesanti fibbie d'argento
+ e da pendagli scintillanti
+ di monetuzze infilate....
+ Non fare tanto rumore, o mio cuore-motore....
+ Potresti spaventarla!
+ Quel carro, là giù, sulla strada
+ la distrarrà bruscamente....
+ Ho paura, ho paura che le sue ruote stridule
+ e il suo beccheggiare d'elefante,
+ e il suo sesso che gli rosseggia fra le zampe,
+ interrompano le fantasticherie
+ della mia dolce amica!...
+
+
+ Ecco. S'è già mossa!...
+ Finalmente vedo il tuo volto azzurro....
+ E' come un poco di chiaro di luna cristallizzato!
+ Non tremare!
+ Vedo crescere i palpiti del tuo seno
+ fra la schiuma della veste leggera....
+ Tu alzi le mani diafane, opalizzate,
+ col palmo rivolto al cielo....
+ Il tuo sorriso sta per piangere di delizia
+ e di spavento.... Vedo brillare le tue lagrime,
+ o piuttosto i tuoi bei dentini
+ che sembrano filati in vetro di Venezia....
+
+
+ Comprendo il tuo terrore a vedermi girare
+ maestosamente come un grande uccello bianco,
+ tanto in alto,
+ nell'ammirabile chiaro di luna!
+ Non temere! L'aria è tranquilla....
+ Io mi trastullo in questa immensa vasca trasparente,
+ piena d'un latte diafano....
+ e mi volgo e rivolgo flessuosamente
+ come un lungo pesce azzurro.
+ Tutto s'intenerisce, vedendoti, amica mia....
+ Laggiù, quei monti lontani di latta
+ s'ammolliscono... E ve n'è uno che s'avviluppa d'ermellino
+ per somigliare a quelle colline, laggiù,
+ fatte d'una sostanza imponderabile....
+ Mi par di vederle svaporare ad ogni istante
+ e salire verso il cielo....
+
+
+ Che mai vuole da noi quel branco di nubi galoppante
+ che s'avventa contro la luna?
+ Con un lungo sospiro, con un lungo riflesso melodico,
+ la luna le dissolve già....
+ Nulla resiste alla sua triste tenerezza,
+ sorella della tua! Nulla resiste,
+ tranne questo corvo di velluto nero che io fo dondolare
+ come un giocattolo....
+ La luna beve a lunghi sorsi
+ le più lontane ombre dell'orizzonte....
+ Non vedi? Quel tenebroso profilo di città merlata,
+ oscilla lontano
+ come uno scenario di teatro e dilegua
+ filando via, sospeso a fili dì ferro invisibili,
+ miracolosamente....
+
+
+
+ Non tremare! Il silenzio è tanto grande
+ e quelle tre nubi d'argento sono tanto vive
+ e tanto attente,
+ che stanno per cantare
+ con la loro più bella voce di cristallo....
+
+
+ E' la tua voce, che sento
+ tinnire dolcemente?
+ E quest'altra voce, quasi altrettanto dolce
+ non è tua cugina che tu hai ridestata?
+ E' lei, è lei, che soffoca le sue piccole grida
+ e il suo pudore abbrividente, in camicia....
+ Che cosa dite?... Mi chino e v'ascolto.
+
+
+ __La mia amica.__
+
+ E' lui! E' lui! Ne sono sicura....
+ Ah! com'è bello!... Ho paura!...
+ Scendi! Scendi!... E' una pazzia volare così!...
+ Ho troppa paura!...
+ Non posso nemmeno guardarlo!...
+
+
+ __Io.__
+
+ Non andar via! Alza il capo, e sorridimi!
+ Se il motore si ferma, sai pure che il mio cuore
+ continuerà a rombare violentemente
+ spingendo dritto avanti
+ il mio bel monoplano dall'ali bianche!...
+
+
+ Giro intorno, a duecento metri d'altezza,
+ sul prato tutto impregnato
+ del latte di materna felicità
+ di cui volevi nutrire mio figlio,
+ il figlio tuo, che io non ti feci....
+ Per la seconda volta, io formo, volando,
+ una corona terribile di spine
+ sulla tua bella fronte che sanguina!...
+ Suvvia! Non si tratta dì Cristo, nè di Calvario!...
+ Ho sudicie le mani,
+ viscoso il volto, e volo
+ nella mia fetida doccia d'olio di ricino.
+ Ma quando scendo, il tuo alito mi profuma....
+ i tuoi prati indolenti mi lanciano a soffi
+ l'odore ebbro dei fieni
+ e il profumo del tuo seno inquieto,
+ e la voluttà profonda della terra....
+
+
+ Teneramente, teneramente,
+ per imitare il molle abbandono delle erbe folli,
+ il mio monoplano scivola
+ col leggiero trasalire d'un canotto,
+ alla deriva in questo fiume di latte,
+ le cui rive sinuose non sono altro che nuvole
+ intrise d'argento vivo!...
+ Il mio corpo ha il desiderio
+ e l'orgoglio sensuale che provavo, una volta,
+ lasciando la mia bocca galleggiare
+ a caso, sulle onde del tuo corpo....
+
+
+ Il mio monoplano felice condivide il mio piacere,
+ mentre contemplo tranquillo
+ la minuziosa cura con cui la luna spiega,
+ fino ai più alti fastigi dello Zenit,
+ i suoi veli di turchese cosparsi di polvere argentea...
+
+
+ Con instancabile arte ella si sforza
+ d'abbellire senza fine l'arcata del cielo
+ sotto cui la tua fragile casa incantata,
+ che sembra aerea, s'avanza
+ a piccoli passi ovattati....
+
+
+ Ascolta lontano!... E' la voce della luna....
+ Comincia altissimo il suo canto,
+ sul picco di una nota acuta inaccessibile,
+ poi ruzzola giù, fino alla nota tonica,
+ per due sentieri melodiosi, paralleli,
+ dagli scoscendimenti spasmodici
+ che la costringono a saltellare soavemente!...
+ Il doppio canto della luna s'arresta
+ --ascolta!--improvvisamente,
+ al muro di un'azzurra finale
+ che soffoca ed atterrisce!...
+ Non è questo il simbolo musicale
+ dei nostri destini cantati?
+ Io so, io so quel che pensi e non mi dirai....
+ Come sarebbe bello starcene tutti e due
+ sul tuo balcone, al quale ci si affaccia
+ in abbandono, a respirare amore, dolcezza imprecisa,
+ fino al momento in cui la penombra
+ intima della camera ci chiama nei cantucci
+ verso una delizia più precisa,
+ verso un maggior piacere acuto e intenso!...
+ Come sarebbe bello starcene l'uno accanto all'altro,
+ affacciati nel fresco immenso silenzio,
+ e con aperta la bocca ai granelli sparsi o volanti
+ dei rumori minuti, delle voci
+ lontane, sempre più tenui, e bevute
+ dai vapori dell'orizzonte!
+
+
+ Sentiremmo salire alle nostre mani,
+ alle nostre braccia, alle nostre guancie,
+ la tremula acqua pesante,
+ tutta piena di pruriti, l'acqua vasta
+ dei baci e delle carezze,
+ che bruscamente crolla in calda cascata
+ sulle nuche, e le piega!...
+ Per desiderarci di più! Per desiderarci di più!...
+ Fino al momento confuso
+ in cui non ne possiamo più!
+ I tuoi occhi supplicano ancora!... Si tarda!...
+ Si prolunga ancora l'attesa!... No, no, basta!...
+ La tua mamma s'addormenta già
+ nel suo seggiolone, presso la lampada
+ velata di rosa.... Tu alzi
+ il roseo braccio ignudo per abbassarne la fiamma.
+ Le mie labbra frettolose ti sfiorano l'ascella....
+ Allora, a passi cauti di lupo, tu mi trascini
+ verso la vaga mollezza del divano amico....
+ Il tuo sorriso azzurro che brilla e si lagna
+ mi sussurra: «Ella dorme!...» Ed è la tua voce,
+ già bagnata, un po' rôca, imbavagliata....
+ Oh! non ne hai colpa tu, mia piccola amica,
+ se ti faccio oscillare sopra la testa un papa!...
+ Facesti tutto quello che dovevi
+ per farti adorare senza fine, perdutamente....
+ E m'hai offerto una grande felicità,
+ tutta la felicità terrestre,
+ fra le tue mani graziose, appetitose,
+ che sembrano da mangiare, da bere, da suggere,
+ frutti e fiori dei paradisi d'una volta,
+ giocattoli, dolci squisiti,
+ per la mia bocca infantile, merende divine
+ di tutte le belle domeniche
+ non ancora abolite dal mio cuore futurista!...
+
+
+ Ma quella felicità non bastava, purtroppo,
+ al barbaro febbricitante che ingigantisce nella mia pelle!...
+ Chimico, fisico, curvo,
+ sulla miscela di me stesso,
+ io stavo preparando la nuova fusione
+ della felicità metallica!...
+
+
+ Grazie, grazie ugualmente, mia piccola amica,
+ per l'amorosa tazza di the, dissetante e profumata,
+ che ho lungamente bevuto fra le tue labbra calde!...
+ Grazie, poichè mi ha brutalmente, d'un tratto,
+ raddrizzato lo stomaco ed il pensiero bellicoso!...
+
+
+ Discendere in quel recinto?... Tu scherzi,
+ amica mia!... Le tue messi, i tuoi pascoli,
+ il tuo giardinetto gentile,
+ con le sue aiuole ingenue, attente, immateriali,
+ e coi suoi bianchi sentieri obbedienti,
+ e con le sue piante parlanti, dalle foglie aggraziate
+ riccamente ornate di perle!...
+ Eh! via!... Un trampoliere gigantesco quale io sono
+ con ali tanto possenti
+ devasterebbe, scendendovi, un simile paradiso!...
+
+
+ No, no, piccola amica! Io non posso
+ farti una visita, stanotte....
+ Perdona, dunque la scortesia involontaria.
+ Addio, piccola amica!... Devo portare altrove
+ questo grosso papa in catene!
+ Tu mi segui cogli occhi, tenendo pei fianchi
+ la tua cuginetta che ride, ed io odo
+ il tuo pensiero:
+ «Oh incorreggibile monello!
+ Non potrai mai calmarti, mio grande ragazzo?...
+ Quale nuova pazzia vai macchinando?
+ Che cosa porti appeso al tuo monoplano?...
+ E' un fardello pesante, ma sembra vivo....
+ Vieni qui.... scendi nel prato.... Lo vuoi?...»
+ Ma io non ti rispondo e salgo nell'effusione
+ dello scetticismo azzurro... D'altronde,
+ nulla potrebbe colmare il mio cuore
+ spalancato sotto la luna!
+
+
+ Vedo la tua figurina elegante
+ strettamente avvolta nella viva tenerezza
+ della veste bianca! La tua snella figurina
+ trascolora piamente
+ nella castità del paesaggio....
+ La tua casetta d'un grigio di cenere,
+ si disgrega e sviene lentamente....
+ E la cesta fiorita del tuo balcone se ne stacca,
+ per salire lenta ed offrirti
+ perdutamente alla luna!...
+ Voleremo insieme nei dominî del vento,
+ o casetta dell'amica, o casetta di Nazareth,
+ sulle vostre slitte di nubi perlacee
+ trainate dal volo melodioso degli Angeli.
+ Tutto è bianco, tutto è bianco, tutto è bianco,
+ se m'allontano stanco dalla lussuria
+ e dal sangue!
+ Piume di tenerezza.... Cadenze vellutate....
+ Il mio monoplano sì confonde
+ nel coro dei serafini....
+
+
+ Troverò la mia mamma
+ sul margine di quella stella, e le parlerò
+ così vicino al suo viso
+ che le sue lagrime coleranno sulle mie guancie....
+ In ginocchio, in ginocchio le chiederò
+ se i suoi occhi che adoro videro il Paradiso!
+
+
+ Oh! tormento sinistro!... Quando, quando potrò
+ annientare tutto il veleno di Cristo,
+ nelle mie vene antiche?
+
+
+ Mamma! Mamma!
+ O tu che non sei morta e che porto in me!
+ O lontano paradiso, irrigato di lagrime....
+ o risacca gemente di rimpianti eterni....
+ triste oceano di pianto, dalle scogliere di bronzo....
+ Nilo di tenerezza dal vasto sorriso soleggiato!
+ Mamma! Mamma! Dimmi tu se ho torto
+ di sollevare il mio cuore
+ ben alto, al disopra dei profumi opprimenti
+ della carne, al disopra dei ghiacciai
+ della tristezza superba,
+ nei venti! nei venti! fra le tonanti
+ mascelle della folgore!
+
+
+ Oh! dimmi tu se ho torto di colorire d'aurora
+ e di sublime, e d'ideale, e di divino,
+ il sangue impetuoso che mi mettesti nelle vene!
+ Dimmi tu se ho torto di coprire di lava
+ l'orgoglio fisiologico che ti rendeva altera
+ del corpicino già muscoloso che cullasti!...
+
+
+ Lancio così la voce del mio dolore notturno,
+ nel cielo aperto, al largo di questo mare di latte,
+ come una rete immensa,
+ munita d'ami che tremano....
+ Ma voi non volete lasciarvi prendere,
+ stelle dell'assoluto, squamate o guizzanti!...
+
+
+
+
+ 9.
+
+ L'ESECRABILE SONNO.
+
+
+ Suvvia!... È un'indecenza! Svegliatevi!
+ Presto! se non volete che io sfondi
+ le vostre finestre con un colpo d'ala!
+ Credete dunque molto bello ciò che fate,
+ sdraiati, là, nei vostri letti, a gambe aperte,
+ con le mani tra le coscie
+ o coricati sul fianco con le ginocchia piegate,
+ oppure con le gambe allacciate
+ a quelle dello vostro donne?
+
+
+ Voi meritate che gli obici
+ sfondino a un tratto i vostri tetti e vi schiaccino,
+ marmellate coniugali!
+ Puah! sembrate caduti a terra,
+ piatti come sterchi di vacca!
+ La guerra! La guerra!... Capite,
+ udite questa grande parola: la Guerra?
+ Su! E' semplicissimo! Bisogna balzare in piedi!
+ Su ritti! Spalancate
+ le vostre finestre ed i vostri balconi!
+ Aprite tutte le porte! E uscite
+ dalla prigione del sonno,
+ per seguire a ritmici passi la Guerra,
+ liberatrice di schiavi!
+
+
+ Ma voi russate! E' vergognoso,
+ è indecente, è immondo!
+ Tutti, giudici e agenti di polizia,
+ vi dichiarano che non si può
+ copulare in mezzo alla strada,
+ nè pisciar fuori dagli orinatoi,
+ nè palpare le donne nella folla,
+ nè violare i ragazzini....
+ Eh! via!... Si tratta di ben altro!...
+ Il sonno! Il sonno! Ecco l'unica,
+ la più esecrabile immoralità!...
+ Dormendo--capite?--dormendo,
+ voi offendete le leggi sublimi della vita!
+ O Sole! O Sole! fracassa
+ tutte le vetrate della città,
+ e spazza fuori dalle case
+ tutti questi poltroni
+ che hanno l'inaudita impudenza di dormire!...
+ In verità, lo stomaco mi si rivolta!
+ Oh! le pesanti esalazioni di tanti sonni!
+ Che nausea!
+
+
+ Per fortuna, vi sono ancora
+ quelli che non vogliono mai andare a letto
+ perchè hanno orrore del letto!
+ Vi sono quelli che amano alzarsi
+ la mattina, prestissimo,
+ e che se ne vanno, orgogliosi di essere soli,
+ con le loro canne da pesca sulla spalla,
+ o col fucile ad armacollo,
+ verso la pesca o la caccia!
+
+
+ E infatti, dormono forse gli uccelli?
+ Ascoltate il gran popolo dei passeri,
+ che cinguetta sugli alberi,
+ rumorosi teatri dai cupi gradini!...
+ E le rondinelle sputate dai fucili del vento,
+ le rondinelle che mescolano, lacerano
+ e arruffano i loro voli capricciosi, le udite?
+ Passeri e rondini non dormono,
+ o, per dir meglio, non dormono più!
+ Tutti gli uccelli si ribellano, gridando il loro disgusto
+ sul nauseante brodo fangoso
+ che il sonno distribuisce prodigalmente
+ in fondo ai refettorii mefitici della notte.
+ Quanto a voi, Italiani, che udiste
+ ieri sera le trombe squarciate
+ della guerra, che fate là immoti,
+ già predisposti alle cure delle tenebre,
+ imbalsamatrici di cadaveri?...
+ Che fate, infornati e caldi
+ nella farina delle vostre lenzuola,
+ come pani di cui la morte regolerà la cottura?
+ Non vedete che le case non dormono,
+ con le loro chiare facciate che aspettano,
+ agitate da angosciosi riflessi,
+ la festa dall'aurora?
+
+
+ Non vedete che le acque non dormono?
+ Fiumi, canali e ruscelli,
+ non dormirono mai!
+ Scorrono sempre gridando:
+ «Senza riposo! Senza riposo! Senza riposo!...»
+
+
+ E le puttane, dormono forse?
+ Irrequiete sotto la dirotta pioggia elettrica delle lampade,
+ dànno la caccia ai sessi impazziti
+ che la notte ha stanati....
+
+
+ E i cani dei carrettieri?
+ Camminano abbaiando di tanto in tanto
+ fra le ruote tonanti
+ dei carri colossali....
+
+
+ E gli automobili di piazza, dormono forse?
+ Ah! no!... Sempre desti.
+ I loro chauffeurs, i loro motori,
+ che sonnecchiano appena,
+ son sempre pronti a partire,
+ tra le gialle fiamme, chiacchierone e smorfiose,
+ dei lampioni che fanno lunghi inchini....
+ Sia gloria agli automobili di piazza,
+ che salvano il mondo
+ dalla morte totale del sonno!
+
+ Gli automobili di piazza sono belli
+ e orgogliosi come le stelle!
+ Nemmeno le stelle dormono, ma corrono,
+ facendo grandi gesti folli
+ per salvare da collisioni fatali
+ le prue salienti dei pianeti, che forse
+ stanno per investirci a tutto vapore?
+
+ E quella stella sola, laggiù--la vedete?--
+ più bianca, dalle braccia più lunghe,
+ è tutta affaccendata a sgombrare
+ la soglia dell'orizzonte....
+ Poi se ne viene a picchiare
+ con le sue lunghe dita indiamantate e sonore
+ su ogni finestra chiusa, per avvertire,
+ per avvertire che arriva la luce
+ e che le si devono innalzare
+ degli archi di trionfo!
+ Guai all'uomo che non balzò sussultando
+ fuori dal suo letto, allorquando
+ passò, cantando, la stella del mattino!
+ Lo giuro in suo nome!...
+ Se l'umanità s'addormentasse,
+ tutta, improvvisamente, una notte,
+ coi suoi nottambuli, i suoi automobili,
+ le sue guardie, i suoi cani,
+ le sue rondini e i suoi passeri,
+ i suoi ruscelli, i suoi fiumi,
+ le sue puttane e le sue stelle,
+ morrebbe infallibilmente
+ alle quattro della mattina!...
+
+
+ Quando non posso volar via
+ col mio monoplano, io percorro la città,
+ a notte alta,
+ con orde pazze di studenti,
+ rompendo tutti i vetri dei pianterreni,
+ lanciando nelle finestre aperte
+ grosse pietre che s'odono
+ poi ruzzolare fragorosamente nell'interno!
+ Nulla è più divertente! Ecco, noi prepariamo
+ con cura minuziosa il blocco e l'assedio metodico
+ d'una casa addormentata....
+ Ognuno di noi reca fra le mani grossi sassi
+ come se fossero astri carbonizzati....
+ Poi, ad un tratto, tutti i vetri della casa
+ emettono grida umane
+ e lunghi singhiozzi di terrore....
+
+ Talvolta, si svolgono trattative d'armistizio....
+ «Portinaio, che ne diresti
+ se fracassassi i tuoi vetri?»
+ «Oh! no!... Per pietà! Non lo fate!...»
+ supplica una voce. «Ebbene, prendi!
+ Ecco il nostro sasso sublime, nel tuo vetro infranto,
+ per insegnarti a non imputridire
+ senza fine, nel tuo letto nero!
+ Tu mi dirai che lavori dalla mattina alla sera.
+ Noi facciamo altrettanto.... Che vuol dire?»
+ Questo non c'impedisce di correre nella notte
+ come un incubo enorme,
+ per le piazze, vasi sanguigni,
+ e per le vie, circonvoluzioni della città,
+ grande cranio assopito!
+ Bisogna pure che qualcuno si dia la briga
+ di rinnovare così lo stupore
+ nel cervello degli uomini!
+
+
+ Come te, noi abbiam lavorato tutto il giorno,
+ ma ad onta della stanchezza che ci rompe le gambe,
+ continuiamo a lavorare
+ diversamente e ancor meglio!
+ Poichè bisogna pure che qualcuno s'incarichi
+ di dipingere le statue nelle piazze alberate,
+ di sostituire all'insegna d'un dentista
+ quella imponente d'un avvocato,
+ o d'appendere alla porta d'un lupanare,
+ che s'affatica ed ànsima,
+ il cartello d'un teatro che annunzia: «Riposo»!
+ Bisogna pure che qualcuno provveda
+ a lanciar nei canali
+ le persiane dei pianterreni,
+ graziose zattere avventurose
+ che vanno forse a ritrovare, lontano,
+ lontano, nella campagna,
+ le loro radici d'alberi segati
+ e a rivedere i loro amici
+ d'infanzia vegetale!
+
+
+ Si calano le brache allo spirito filosofico
+ per sculacciarlo come si deve!...
+ Che fa quella puttana, col suo sorriso
+ come una lenza,
+ sull'acqua torbida e pescosa del marciapiede?
+ Non si diverte affatto! Per divertirla,
+ l'afferriamo gentilmente pei fianchi
+ e ce la mettiamo sulle spalle!
+
+
+ Da una viuzza all'altra, dove si va? Aspettate!
+ Alt! Silenzio!... Quella finestra aperta,
+ a pianterreno, russa stranamente!
+ Soffi di clarinetto, e a quando a quando
+ sordi ribollimenti di caldaia....
+ Non è altro che la grossa marea notturna
+ d'un seno di donna obesa....
+ Qui s'infradicia l'inondante borghesia
+ clericale e sudante, dalla faccia di sego....
+ La chiamano Saggezza, nel rione....
+ A teatro, essa lascia grondare dal palco
+ le sue due poppe ripugnanti,
+ su cui son tatuati questi due sudici nomi:
+ «Pudore! Morale!»
+
+
+ Ora capirete con quali attente precauzioni
+ introduciamo la puttana guizzante
+ per la finestra aperta....
+ Senza far rumore deponiamo cautamente
+ il corpo bene aerato
+ accanto al grosso corpo costipato....
+ Che cosa accadrà?... Chi ci pensa più?...
+ Abbiamo altro da fare.... Per esempio?...
+ Chi di noi ha del mastice?...
+ Ecco una serratura inglese da ostruire....
+ Eccone un'altra!...
+ E poi ci si nasconde, fondendoci nelle rughe
+ della casa dirimpetto,
+ ad aspettare il lento piede del borghese che rincasa
+ dal teatro, senza affannare
+ la sua paziente stupidità!...
+ Ah! Ah!... Potrà divertirsi un pezzo
+ a stappare la serratura
+ con la sua chiave che non serve più!
+ Mio Dio! Quante bestemmie e quante
+ imprecazioni!... La neve intanto
+ gli fiocca sulla schiena
+ che tossisce malgrado la costosa pelliccia!...
+
+
+ Divertitevi, pance ben pensanti!
+ Arrivederci fra poco...
+ Una carrozza di piazza?... Utilizzabile anch'essa!...
+ Si apre e si richiude lo sportello,
+ si finge di salutare qualcuno che è dentro,
+ e si grida al vetturino: «Alla stazione!»
+ E' semplicissimo: Egli si rimette in cammino
+ scarrozzando il vuoto!
+ Un campanello?... «Levatrice»...
+ «svegliatevi, signora!»
+ Si suona ancora.... «Presto! Su! Alzatevi! Correte!...
+ La terra ci partorisce! Siamo noi, i neonati!
+ Milano sta per mettere al mondo
+ un nuovo futurista!»
+
+
+ Ora gettiamo a terra quest'altra vetrina
+ piena di vasi e di cristalli....
+ Fragore di valanga, di terremoto!...
+ E' l'ora della ricreazione!
+ Passando via, si fracassano coi bastoni
+ le vetrate che pensano e guardano....
+ Poichè, insomma, rispondeteci,
+ chi vi ha dato
+ diritto di dormire?... La polizia, siamo noi!
+ Polizia del disordine e della libertà!
+ A grandi passi si va per le vie riconquistate,
+ alta la testa, come re, con la spavalderia
+ e la superbia dei capitani vittoriosi. E' naturale!
+ Lo vedete! La Città tutta intera
+ sta supina, atterrita davanti a noi!
+
+
+ Fanciullaggini, dite?
+ E altri brontolano: «Vandalismi indecenti!...»
+ Per conto mio, mi auguro di morire prima
+ d'aver perduto le mie deliziose fanciullaggini
+ e i miei cari vandalismi!...
+ Io non sarò mai due vecchierelli tremanti,
+ un vecchio cuore, un vecchio corpo
+ incollati come due cani
+ sotto le risate di quelle folli educande
+ che sono le stelle!...
+
+
+ Sia maledetto il giovane che adora il suo letto
+ e che non casca dal sonno tutto il giorno
+ per aver scatenati i suoi istinti durante la notte
+ Sia maledetto il giovane che non è convinto
+ di essere diventato, finalmente,
+ padrone della città, dopo mezzanotte,
+ con tutti i suoi sputacchi lanciati a ventaglio
+ sull'ordine carceriere
+ e sul sinistro _come-si-deve_ della società!
+
+
+ O Duomo di Milano! Io ti ho spaventato
+ sfiorando con la mia ala di gabbiano
+ I tuoi scoscendimenti mostruosi
+ di secolare scogliera....
+ Io sono, dici, un milanese che va troppo in fretta.
+ E' infatti la tua tenerezza sbigottita
+ che colora di giallo e di rosso e di nero
+ e di verde e di bianco
+ la pelle trasparente delle tue vetrate camaleontiche.
+ Sono io che t'irrito, ogni sera, lanciando
+ la palla del mio cuore più in alto
+ della tua madonnina dorata!
+
+
+ O piovra smisurata dai tentacoli bianchi,
+ tu tremi al sentirti stringersi intorno a te
+ la vastissima rete delle rotaie scintillanti
+ con tutti i loro tramvai, anelli multicolori
+ che la sera s'adornano
+ d'alghe verdi e di coralli....
+ Tu piangi sulla tua sorte,
+ cattedrale arenata in mezzo al chiassoso tumulto
+ della più grande stazione del mondo?...
+ Ah! ah! Verrà il giorno
+ --i Milanesi ne sono capaci!--
+ in cui si potrà costruire un treno colossale,
+ tratto da una gigantesca locomotiva,
+ per riportarti in paradiso,
+ d'onde tu fosti spedita, in altri tempi,
+ dai Fratelli Gondrand!...
+
+
+ Odo un immenso clamore
+ laggiù, alla punta estrema della città....
+ Affrettati, o mio motore, sono gli studenti,
+ che in marea rumorosa
+ hanno inondata la stazione!
+ Cari studenti, scolari d'Italia,
+ noi partiremo tutti insieme per le vacanze!
+ Vacanze del fuoco, del sangue
+ e delle rosse follìe,
+ in cui potremo finalmente giocare
+ a _foot-ball_ coi nostri cranî pesanti!...
+ Io vi raggiungo, sono già, sopra di voi,
+ mentre vi urtate brutalmente
+ per trovar buoni posti nei vagoni,
+ accanto ai finestrini, da cui potrete tirare,
+ prima degli altri, sul nemico.
+ Oh! perchè non ho
+ la vostra bella noncuranza infantile,
+ o studenti infornati nei treni militari
+ dei quali precipitate il galoppo conquistatore
+ con la furia e la follia delle vostre grida
+ lunghe, mordendo le reni
+ della locomotiva che si squarcia in bianco vapore?
+
+
+ Vorrei assaporare come voi,
+ lentamente, la polpa del paesaggio primaverile,
+ che soffre un poco
+ dei primi tagli geometrici incisi dal sole....
+ Volo seguendo l'abbagliante evasione
+ dell'aurea pianura lombarda senza confini....
+ Sono vestito del più bel cielo del mondo,
+ succinta veste orientale a larghi fiori
+ color di turchese ed a rami dorati....
+ Ma il mio cuore immelmato si rifiuta alla gioia
+ e non so più volare con disinvolta gaiezza!
+ Sono forse allucinato?... Le mie orecchie
+ percepiscono un fragore di carrozze
+ e di carri sulla tela delle mie ali....
+ Questo scalpiccìo di passi pesanti
+ che s'accanisce dietro di me,
+ non esce dal mio petto sgomentato?
+ E questi grossi venti balordi
+ strideranno ancora per molto tempo
+ contro il muro della mia cameretta volante?..
+ Non sono dunque solo? Non sono mai solo!
+ Il vento rude s'abbatte sulla mia testa
+ col calpestìo d'una folla sul marciapiede,
+ ed io l'odo dal fondo di una cantina!...
+
+
+ I venti forti s'appoggiano con le dita
+ brutalmente!... Terribile rumore
+ di mani invisibili che s'attaccono,
+ molli, alla tela delle ali!...
+ Altri s'aggrappano alla mia fusoliera....
+ Schifosi contatti che mi inorridiscono!...
+ Ecco ora la mia esasperazione si comunica
+ al mio motore, e comprendo, comprendo
+ la nervosità tossicolante e pigra dell'elica....
+ So bene che le tue ruote, o mio monoplano,
+ si sono impigliate, durante la notte,
+ fra i troppo profumati capelli d'una donna....
+ Ma questa non è certo una buona ragione
+ per tremare come un vile
+ davanti alle correnti d'aria,
+ che, vispe e birichine, non hanno veramente
+ minaccia alcuna di pericolo!
+
+
+ Le campane, stamane non hanno
+ i loro soliti suoni rosati e bagnati di tenerezza....
+ Campane di noia e d'amarezza inesprimibile,
+ state dunque per frangere sotto i vostri colpi
+ il sole, salvadanaio dorato
+ i cui soldi aspettati debbon pagare
+ regalmente la festa?...
+ Il vostro soffrire diffuso disillude il cielo
+ e spezza il mio slancio....
+ Ma nel cielo danzante della mia anima scomposta,
+ ecco splendere fra i pensieri amari
+ fuggenti zone di speranza dorata....
+
+
+ Arrota le tue ascie, o Luce della battaglia,
+ e taglia la carne ruvida delle mura,
+ e ammucchia le tue colossali fascine di sarmenti,
+ per meglio appiccar fuoco
+ alle arruffate capigliature dei giardini!
+
+
+
+
+ 10.
+
+ I COLLARI
+ DEL TEMPO E DELLO SPAZIO.
+
+
+ Ho superato tre treni....
+ Quell'altro, all'orizzonte, interminabile e lento,
+ coi lunghi anelli dei suoi vagoni-serbatoi
+ trasporta vino per l'esercito....
+ Ma si berranno meglio a garganella
+ tutti i vecchi vini umani
+ nella battaglia, formidabile urto scarlatto
+ di ottocentomila bottiglie viventi!...
+ Ho sete! Ho sete e mi tormenta
+ il desiderio di mordere e di picchiare
+ instancabilmente sulle ossa, sui nervi,
+ sulla carne.... Macella! Macella! Macella!...
+ E tu, sole, regolerai
+ la cottura dei cadaveri!...
+ Sotto di noi, quella stazione
+ è veramente la più strana delle cucine,
+ affocata, fumante,
+ con guizzi azzurri di rotaie-anguilla
+ tra i forni e le casseruole
+ delle locomotive allineate....
+ Le campanelle elettriche hanno intensi ribollimenti
+ e gorgoglii di frittura
+ nei loro vasi di porcellana....
+
+
+ Quell'automobile che sembra spazzato via, sulla strada,
+ da enormi globi di polvere,
+ porta al confine il generale supremo....
+ Io son sicuro che i corpi arrotondati
+ dei quattro venti che brucian di rabbia
+ nei suoi pneumatici
+ non scoppieranno prima di stasera!
+ Sono al pari di me sottomessi
+ alle leggi della vittoria.
+ Fa troppo caldo.... E quelle nuvole nascondono
+ un sole vile!... Fra poco pioverà!
+ Il vento sbatte lungo la fusoliera
+ bruscamente, come una porta che si richiuda dietro di me.
+ Varco in questo momento la soglia
+ del lugubre palazzo del Maltempo!...
+ La pioggia sta per presiedere
+ alla velocità convergente degli eserciti,
+ al passaggio dei fiumi, alla conquista
+ delle alture, che bisognerà coronare
+ di batterie!...
+
+
+ Palazzo maestoso del Maltempo,
+ dalle grigie mura che fuggono, velate qua e là
+ del fumo sinistro d'incensieri invisibili!...
+ Io scivolo con angoscia
+ sui tuoi profondi tappeti di nebbia violetta,
+ supplicando i tuoi fantasmi armati di lampi
+ d'esser propizi all'Italia!...
+
+
+ Oh! guarda!... L'uragano ha destato il mio motore!
+ Cento, mille, diecimila chilometri....
+ Che m'importa?. Purchè l'elica russi bene
+ e il mio carburatore sprizzi con regolarità
+ e i miei nervi continuino esattamente
+ la sensibilità delle ali e della fusoliera!
+
+
+ Salgo verso di te, nuvolone decrepito
+ dalla faccia color di vinaccia!
+ Credi forse di spaventarmi, col tuo turgido naso
+ eruttivo, pieno di colline gialle
+ e di crateri urlanti?
+ Ti salto selvaggiamente nella bocca,
+ che si sforma, moltiplicandosi!...
+ Nuvole dai cento buchi mutevoli
+ mi vedete volare ebbro di gioia,
+ balzando nei vostri cerchi
+ come un cavallerizzo nel circo del cielo?...
+
+
+ Eccomi appenna addentato, e già digerito,
+ ed evaso, in petardi, dalle budella dell'uragano!...
+ Ho il tuono alle calcagna. Venga pure se ciò lo diverte!...
+ Con calma, con sicurezza assoluta,
+ mi tuffo a nuoto, felice
+ d'esser sfiorato dalle più affascinanti
+ nubi del cielo,
+ belle nubi dalle squame violacee,
+ che passano come grandi pesci ciechi
+ e che sorridono
+ con la bocca spumosa d'oro,
+ misteriosamente....
+ Ma la voce degli uccelli m'attira ancora più in alto.
+ I loro voli e i loro canti trillano e brillano
+ sopra di me. Il mio motore ne gode follemente
+ ed io lo spingo, e ci pare di filar via tutti e due
+ sotto fantastiche pergole da cui pendono e oscillano
+ grappoli succosi di suoni
+ lunghi, zuccherini e furibondi....
+
+
+ Quando volgo la testa, vedo lontano lontano
+ l'azzurra sciarpa dell'amore
+ sfilacciarsi in pallidi lembi
+ nel cielo che la furia della mia anima
+ eccita e infiamma sempre di più!...
+
+
+ Città e villaggi, barbieri eleganti e diligenti
+ delle montagne e delle pianure,
+ avete--non è vero?--ben poco da fare!
+ Poichè proprio non val la pena
+ di pettinare quel poggio, o d'ammorbidire
+ l'acconciatura bionda di quella collina,
+ o di rifare la scriminatura di quella vigna!...
+ E i boschi lontani non si lagneranno più
+ d'esser tanto trascurati da voi,
+ dimenticati dai vostri pèttini,
+ con le loro capigliature sudicie arruffate.
+
+
+ Vedo già in sogno, un po' dappertutto,
+ vastissimi campi di battaglia
+ che si scamiciano mettendo a nudo
+ il petto villoso, sudante,
+ della terra scorticata dagli obici,
+ danzanti amuleti....
+ la terra tatuata di cavalli morti,
+ in basso rilievo!...
+
+
+ La mia velocità spaventosa diverte il paesaggio,
+ che bizzarramente si contorce dalla gioia.
+ Assisto al valzer travolgente delle colline....
+ Le più vicine fanno la danza del ventre....
+ Tutti i ruscelli si torcono in chiare risate.
+
+
+ Salgo, e subito gli alberi diventano cavoli.
+ Quella valle vomita a un tratto quattro villaggi.
+ Ma quell'altra s'affretta ad ingoiarli!
+ Affonderai, bel casale,
+ fra poco, ne sono sicuro,
+ nell'acqua verde e increspata del tuo bosco....
+ Dov'è?... Scomparso! Tuffo improvviso di granchio!
+
+
+ Per arrestarmi, le città
+ levano altissime le loro braccia di pietra....
+ e poi svaniscono, rase
+ dalla falce azzurra di quel fiume ricurvo!
+ Null'altro persiste se non lo schiaffo instancabile
+ che il vento dell'elica moltiplica
+ senza posa, sulla mia faccia!
+ Attraverso un acquazzone in tre secondi....
+ Allora il vento si sveste, e m'offre violentemente
+ un corpo nudo fremente
+ tutto bagnato di sale marino e di lagrime,
+ il corpo salato della mia amante
+ che stringevo un tempo fra le mie braccia,
+ nella cabina dalle pareti di tela, a Pancaldi....
+ Oh! la calda ricchezza del suo odore che morde!
+
+
+ Lussuria, guscio del cuore tartaruga!
+ Lussuria! rosea cupula d'un'orrida latrina!
+ Sarò io dunque sempre l'orgoglioso _bidet_
+ dell'Avventura, falsa cortigiana?...
+ Un povero cuore strisciante ai molli suoni d'una voce
+ un cagnolino freddoloso fra due calde mammelle?...
+ O paesaggi danzanti che sgambettate lontano,
+ cessate, cessate d'illudere
+ la mia speranza d'infinito!
+ Il mio monoplano vola per sempre negli occhi
+ di una donna!
+
+
+ Non vedo io, immensificata
+ a mille metri sotto i miei piedi,
+ la nudità indolente della mia amica?
+ Oh! via!... la lussuria
+ ha dunque invischiato il mio spirito?
+ Poichè quello che vedo non è altro che il corpo
+ immenso e disossato del mare....
+ Oh! io diguazzo ancora
+ in una biancheria eccitante
+ d'immagini femminili....
+ Oh! rabbia esasperata!... Bisogna dunque
+ che io m'arrampichi fino allo zenit,
+ per liberare il mio corpo da queste lumache
+ viscose, appiccicaticce:
+ orgoglio del sesso colonizzatore,
+ inestinguibile sete di tenerezza!
+ È detto! Raschierò, scorticherò
+ la mia carne, fino al sangue,
+ fino allo strangolamento del cuore,
+ con le spazzole rudi delle soffianti velocità,
+ salendo su per due o trecento chilometri azzurri!...
+
+
+ Galli dell'orgoglio virile schiavi delle stagioni,
+ voi che alzate la zampa
+ sulle vostre galline, sui vostri tetti
+ e sulle vostre donne domate,
+ banderuole giranti alla brezza d'aprile,
+ sono dunque incatenato, con voi, senza scampo
+ nel sinistro cortile dell'atmosfera?
+
+
+ Noi fummo cotti a fuoco lento
+ nell'utero fetente....
+ Chi mai potrebbe lavarci da tanta sozzurra?
+ Chi può guarirci dell'incurabile amore?
+ Noi non saremo mai i monelli senza cuore
+ e senza memoria,
+ che sputano dall'alto sui balconi delle donne,
+ volando rapidi fuori dalla storia
+ e dall'anatomia,
+ in vacanza, in vacanza,
+ lontano dalla vulva, triste collegio obbligatorio!...
+
+
+ Io sono l'artista,
+ l'essere numeroso e formicolante,
+ la rissa pullulante,
+ la sera di prima rappresentazione,
+ la sala gremita in cui tutti i posti son presi:
+ palchi, poltrone e loggione....
+
+
+ Io non so descrivere la mia sofferenza squisita!...
+ sono un bruto rapace,
+ ammalato d'eroismo infinito e d'impossibile!
+ Sono un Creusot
+ che vorrebbe fabbricare dei _fondants_!...
+ Pedante virilità del poeta
+ sempre in foia del proprio orgoglio!
+ Quando saprò io trovare
+ abbastanza minuzia e delicatezza
+ per poter fare a pezzi il mio Io
+ e bendare le mie ferite?
+
+
+ __Il mio motore.__
+
+ Taci, imbecille! Respira meglio, piuttosto!
+ Ti basti uscire da quest'Io pestilenziale
+ in cui t'annoi lugubremente,
+ e cacciar fuori dai tuoi polmoni
+ quest'odore di luna paludosa
+ e di cipressi civettuoli!...
+ Vuoi che analizzi il tuo più bell'eroismo?
+ Acrobatismo d'un marmocchio che vorrebbe star ritto
+ sulla rotondità del ventre materno....
+
+
+ Oh! gli occhi delle donne che guardano gli eroi,
+ cui subitamente diventano essenziali!...
+ Tu vorresti sfondarli
+ ma sono dentro di te!
+ O milioni di donne scollacciate....
+ gioielli, piume, cappelli
+ e milioni d'occhi indistruttibili!...
+ L'orgoglio! Ecco il solo nemico da temere,
+ ecco il peccato dei peccati!
+ Io t'applaudo, ingegnoso Gesù, per avere insultato
+ e minacciato del peso crollante del tuo inferno
+ l'orgoglio, bestia fetida, invincibile
+ tartaruga dal guscio troppo vasto!...
+ Orgoglio del sorriso e della letizia,
+ orgoglio della miseria e dei singhiozzi,
+ orgoglio della sozzurra,
+ della stupidità e della morte!
+
+
+ Dimenticavo! Anche vidi
+ lo spaventoso orgoglio d'essere vile
+ e di fuggire,
+ l'orgoglio di non riuscire, l'orgoglio di non essere,
+ l'orgoglio atroce del nulla!
+ Commedia fatale!... Pensare è esser giovane!
+ O gioventù! feroce unità
+ desiderio di concentrare in sè stesso
+ le unità del mondo,
+ desiderio d'esser scelto,
+ l'unico scelto, l'unico amato
+ dal popolo infedele delle labbra innamorate!
+ Esser giovane vuol dire temer d'invecchiare
+ e di cessare di piacere ai fiori e ai frutti!...
+ Esser giovane vuol dire temer di cadere
+ dalla ribalta del teatro!...
+
+
+ Teatro? Chi ha detto questa parola?
+ Ebbene, sì.... Non sei un teatro tu stesso,
+ col tuo milione di Soli spettatori,
+ binocoli e raggi puntati
+ da tutti i palchi dei tuoi nervi?
+ Io t'auguro di morire come una pulce,
+ fra due unghie sporche e distratte....
+
+
+ __La mia voce.__
+
+ Zitto! M'infastidisci!... T'impongo silenzio,
+ togliendo l'accensione!...
+ Olà! Che cosa fa Sua Santità?
+ Certo contempla il suo dio
+ che naviga nella barca di Pietro,
+ e la pesante immersione del sole,
+ enorme remo d'oro massiccio!...
+
+
+ Ha dunque anche il cielo, al pari di me,
+ un desiderio supremo di grazie e di tenerezza?
+ Nulla, infatti, che agguagli
+ la gioia di viaggiare
+ nella soave reazione sentimentale dell'orizzonte,
+ che finalmente s'è intenerito,
+ lasciando traboccare le sue stelle, fresche lagrime
+ lungamente rattenute fra le ciglia delle nubi,
+ lagrime gialle, rosse, verdi, perlacee....
+
+
+ Un'altra ancora sta per spuntare.... Spunta,
+ violetta, con una cannonata improvvisa!
+ E laggiù, verso l'ovest, oltre i monti....
+ Bisogna che io vi giunga in un'ora!...
+ E' necessario! Lo capisci, motore?
+ E che m'importa dei venti contrari?
+ Lo so: questo papa è ingombrante....
+ Ma devo farlo oscillare come un pendolo
+ sulla battaglia!
+
+
+ La mia ombra azzurreggiante corre obliqua
+ sulle praterie soleggiate.
+ Balza dall'ombra d'una nuvola
+ all'ombra d'un'altra, come un ginnasta
+ che salti dall'uno all'altro trapezio....
+
+
+ Sotto i miei piedi, in senso contrario,
+ la campagna fugge coprendosi tutta
+ d' immense crepe imbizzarrite....
+ Quel villaggio s'inabissa,
+ quella città si polverizza,
+ mentre, là, quel vallone si slancia a galoppo sfrenato.
+ Quella collina gonfia il suo ventre
+ poi bruscamente si vuota, e ricostruisce.
+ lentamente il proprio scheletro!...
+
+
+ In modo strano si torce e s'ammucchia il paesaggio,
+ poi cade a pezzi, a poco a poco,
+ crollando in torrenti di case, in ruscelli di verde,
+ interminabilmente, sotto di me, a rovescio....
+
+
+ Laggiù, il Veneto s'annega
+ coi fianchi ignudi dei suoi fiumi carnali
+ nella marea crescente dei vapori violetti....
+ O Tempo ti sputo in faccia!...
+ Tu che sei il più odiato e il più tremendo
+ di tutti i nostri nemici!...
+ So che la mia velocità e la mia febbre t'irritano!...
+ Ed è perciò che accelero il polso del mio motore!
+ La rabbia, forse, farà scoppiare il tuo cuore,
+ o Tempo, vecchia anitra colossale,
+ dall'ali frangiate di fango,
+ le cui zacchere enormi intenebrano la città....
+
+
+ Chi mai ti disse che devo percorrere
+ ad ogni costo, ad ogni costo,
+ più di cento chilometri, prima di sera?...
+ Tu ne approfitti, per corrermi incontro,
+ aprendo immensamente le cesoie metodiche
+ del tuo becco, ingombro d'un groviglio
+ di minuti vivi e di secondi velocissimi....
+ vermi, insetti e fetide cavallette
+ che tu mastichi precipitosamente.
+ O tempo rapace!
+ Tu pretendi divorare tutto il tempo
+ che ancora mi resta!...
+ Che m'importa delle giornate solari, cronometri guasti?
+ Io posso raddoppiare il mio orologio
+ salendo in cielo, sempre più in alto,
+ affinchè il sole mi colpisca ancora gli occhi
+ con la sua ora elastica....
+ Tu ti sganasci a ridere credendolo morto,
+ rovesciato al di là dell'orizzonte
+ con un colpo d'ala!
+ Ma ha finto di morire.... Lo vedo ancora
+ fiammeggiare nello spazio col suo lungo sorriso....
+ O Tempo,
+ tu credi di poter troncare il mio collo illimitato
+ e soffocarmi tra quattro piccoli quarti d'ora
+ e fare a pezzi i miei polmoni di pallone!...
+ Ah! ah!... Siamo due potenze
+ coalizzate dal desiderio di domarti:
+ il mio genio caparbio e il mio libero motore!...
+
+
+ Nessuno osò, prima di me,
+ colmare il nero fossato dalle profondità incalcolabili
+ che divide il gran regno animale
+ dal regno meccanico, tutto velato di fumi!
+
+
+ Motore, tu sei mio fratello, mio compagno,
+ mio alleato, come se fossi
+ un buon cavallo da guerra!...
+ T'ammiro assai più, fratello perfezionato,
+ perchè sai prolungare ogni giorno
+ la tua giovinezza, cambiando ad una ad una le tue membra,
+ albero eterno dalle inesauribili primavere!
+ O Tempo, anitra che diguazzi
+ in paludi intessute di cifre,
+ ora sappi che l'acciaio di questo fedele motore
+ è almeno più vivo della mia carne futurista!
+
+
+ Come il mio corpo, tu contieni, o Motore,
+ cento o duecento popoli di molecole,
+ ognuno organizzato da un capo cosciente
+ e tutti domati da una Legge, regina
+ che impone dovunque
+ la sua volontà di coesione,
+ da una Legge autonoma
+ che pur si fonde col Destino!
+ La mia libera volontà può stasera
+ sposare nella battaglia il mio destino di morte!
+ Essa è identica, dunque,
+ alla legge che regge
+ questo mio motore vivo!
+
+
+ E' perciò che mi slancio, sorvegliando
+ la reazione fisico-chimica del mio corpo.
+ Il mio motore, intanto, più che mai cosciente,
+ fa altrettanto!...
+ Bella nuvola lilla, dalla veste di gala,
+ fate una riverenza al mio motore!
+ Io m'infischio di voi, nuvoloni astiosi
+ dal ventre flaccido e giallo....
+ Vecchi nuvoloni positivisti, senza ideale,
+ m'infischio delle vostre verdi smorfie ironiche!
+ O scetticismo desolante di questo cielo senza passione
+ che filacciosamente si stira
+ con tutte le sue raffinatezze di rosei bagliori,
+ senza degnare d'uno sguardo il mio motore!...
+ Motore, fratello adorato la cui bellezza m'offende,
+ fai bene a sputare sulla dolorosa ebbrezza
+ di questa sera dai profumi amari e lamentosi
+ e su queste povere voci'd'agonie persistenti
+ che la grazia delle stelle ardite e gaie
+ non può consolare!...
+
+
+ O Tempo! Mi scaglierò contro di te,
+ e ti spezzerò le ali,
+ e romperò la tua voce asmatica d'orologio!
+ Chiama pure alla riscossa lo spazio,
+ vecchio avoltoio podagroso
+ che lascia dietro di sè come striscia di bava
+ il bianco nastro delle strade e i grandi archi
+ dell'orizzonte, simili a immense lumache
+ arrotondate!...
+ Tempo! Spazio! Sole divinità padrone del mondo!
+ Io mi ribello contro di voi!
+
+
+ Spazio! Tu mi mettesti intorno al collo,
+ come una cavezza,
+ questo mutevole orizzonte
+ irto di monti, di piani e di città capellute!...
+ Tu mi lasciasti, sola libertà,
+ la distanza che separa la mia gola palpitante
+ dal cerchio chiuso dell'orizzonte....
+ Ora io t'impongo--comprendi?--d'allargarlo
+ di più, sempre di più, finchè si schianti!
+
+
+ E tu, esecrabile Tempo, farai altrettanto!
+ Tu devi, ti piaccia, allentare
+ la strangolante e sinistra cavezza dell'ora....
+ dell'ora che segue quella che viviamo
+ e che da ogni parte la stringe
+ per dominarla meglio e per soffocarla
+ uccidendo la mia azione!
+ Tempo! Spazio! Che direste
+ se bruscamente attraversassi, in dieci secondi,
+ l'intervallo che mi divide
+ da questo rotondo orizzonte
+ che, secondo i vostri calcoli,
+ m'aspetta soltanto fra un'ora?...
+ Ah! ah! ridete giallo, e sentite tremare
+ sotto i vostri piedi geometrici i piedestalli
+ della vostra potenza millenaria!
+
+
+ E' perchè--cordialmente ve lo confesso--
+ il mio motore ha talvolta delle velocità stupefacenti.
+ Voi sapete, d'altronde, che tutti i chilometri
+ non sono lunghi ugualmente....
+ Alcuni sono di trecento, ed altri d'ottocento metri....
+ E vi sono delle ore che si slanciano
+ mentre altre s'addormentano....
+ Tutto ciò manca d'ordine e di precisione!...
+ Sappiate che uno spirito forte come il mio
+ può dare a un'ora l'ampiezza di una settimana,
+ o serrarla nel suo pugno duro,
+ come un limone
+ da cui colerà soltanto il sugo
+ d'un minuscolo quarto d'ora!...
+ A forza di desideri e d'attese guardinghe,
+ conobbi le segrete serrature
+ che chiudono i collari dell'orizzonte e dell'ora.
+ Ed ecco: adesso batto la testa
+ nei quattro cantoni di questi quattro quarti d'ora
+ che m'imprigionano!
+
+
+ Ma tutt'intorno c'è una cornice assai più grande,
+ e assai più elastica....
+ E' la giornata solare.
+ Poi, più ampia, la mutevole stagione,
+ fragile, infinitamente allungabile....
+ guardate! La mia tenace volontà
+ e la mia sensibilità,
+ collaborando coll'elica
+ fanno della velocità una cosa assoluta!...
+
+
+ Spazio, io ti costringo, volando,
+ a mettermi intorno al collo, incessantemente,
+ senza riposo, ad ogni istante
+ un sempre nuovo orizzonte!...
+ Carezze sempre diverse e sempre più cupe!...
+ Non è la Via Lattea,
+ che m'abbellisce, in questo momento,
+ una fulgida collana di perle
+ che potrebbe inebbriare
+ il collo della mia amica?
+ Suvvia! Fa presto! In quale orizzonte
+ stai dunque per rinchiudermi!...
+
+
+ Tempo! Spazio! Sarete sorpassati per forza!
+ Spazio! tu perderai, ogni volta,
+ un po' del tempo, tuo amico....
+ La mia cavezza è almeno cento volte più larga
+ di quella che lega quel treno sorpassato!
+ Fra un'ora tu dovrai allungare la mia
+ all'infinito!...
+ Meglio varrebbe abbandonarla subito!...
+ Ecco! E' già fatto!
+ Al diavolo il Tempo e lo Spazio!
+ Dieci secondi mi sono bastati
+ per giungere al confine!
+ Butrio! Palmanova! Vi sento sotto di me
+ Quel polverie di fuochi agonizzanti
+ è Gorizia o Gradisca.... Volgiamo a destra!
+ Sotto le fiere stelle guerriere,
+ che vortici! che vortici!
+ Cado su una profondità, e bruscamente
+ mi sento strappato dal mio sediletto,
+ così che me ne vado, a caso, a nuoto,
+ a passeggiare sull'ala destra....
+ Ma presto m'allungo, di nuovo seduto,
+ col naso sulla bussola, ed ascolto....
+
+
+ Io tolgo l'accensione....
+ Silenzio? No!... Quasi!... un funebre e crescente
+ scalpiccìo d'eserciti....
+ Sono laggiù a trecento metri sotto i miei piedi,
+ nell'oceano delle tenebre....
+ In cerchio, gli echi, tutt'intorno,
+ ricaccian nella loro gola ingombra
+ il sordo rotolìo dei cannoni pesanti.
+
+
+ In quella cupa prateria,
+ sul ventre semiaperto d'un carro,
+ un nero profilo si china, inzaccherato di rosa
+ dalla fiamma d'una candela.
+ Un soldato telegrafista,
+ chiusa la testa nell'elmo sonoro,
+ ascolta parole volanti
+ che hanno balzi lunghi più d'un chilometro....
+ Scivolo via per un momento, a fianco a fianco
+ con una giovane stella filante
+ che mi disvela il mare cadendovi dentro,
+ gabbiano d'oro che raggiunge
+ il proprio riflesso....
+
+
+ Quel fresco nastro azzurrino è una strada
+ larga, lungo la riva....
+ Scendo morbidamente
+ per non schiacciar contro il suolo il mio papa,
+ vecchio pendolo assopito che avevo dimenticato!...
+ Egli si desta singhiozzando,
+ infarinato come un barile nella polvere,
+ mentre trascino il mio monoplano
+ sul dolce declivio della spiaggia....
+
+
+ Finite dunque di lambirmi i piedi,
+ onde gementi che venite, piangendo,
+ a rannicchiarvi tra gli scogli?...
+ La rada guardinga trattiene
+ il morbido sciacquio ed il respiro per non svelare
+ quell'intenso nocciolo di tenebre
+ che spicca sui lucidi inchiostri del mare:
+ una torpediniera a fuochi spenti!
+ Vasto silenzio, interrotto ad ogni secondo
+ dallo sternuto dell'onde sulla ghiaia....
+ Quella grotta che tossisce
+ per vecchiaia, per angoscia e per noia,
+ dorme assai male, stanotte....
+ Per me, pregusto già le delizie profonde
+ d'un lungo sonno....
+ Morire domani? Che importa? Meglio così!
+ E dormi anche tu, mio motore!...
+ Riposa i tuoi polmoni, facendo grandi sogni
+ di velocità.... Io mi stendo nudo,
+ supino, nella sabbia,
+ e subito le stelle dell'Orsa Maggiore
+ mi gridano in cadenza:
+ «Buona fortuna! Buona fortuna!»
+
+
+ __Io.__
+ (_con le mani a portavoce_)
+
+ Grazie per la mia patria!... Grazie! Grazie!
+
+
+
+
+ 11.
+
+ LA BATTAGLIA DI MONFALCONE
+ O LA TOMBA DEI PAPI.
+
+
+ Avanti! Su! Sono almeno le quattro.
+ Il mio spirito è esatto come un cronometro.
+ Ma la terra, dalle rotondità infantili,
+ comunica con sua madre, la Notte,
+ e beve avidamente alla Via Lattea!...
+
+
+ O Notte, grassa nutrice dalle pesanti carni d'ebano,
+ la Terra vagente
+ s'attacca spaventata ai tuoi neri capezzoli
+ e non rallenta la stretta.
+ Ancora questo sorso di stelle fresche e pure,
+ prima del coltellaccio sanguinolento del giorno!
+
+
+ Perchè, perchè strisci così lungo la riva,
+ foca sinistra?
+ Tu vorresti fuggire affidando la pancia
+ a questo mare italiano
+ che per primo alza la voce scatenando
+ le criniere dei suoi puledri selvaggi....
+ Come me tu dovresti abbeverare il tuo volto
+ nell'odore verde e folto che spandono l'alghe
+ e in tutti i profumi salini che abbondano intorno.
+ Io te li offro tutti come un buon cioccolatte....
+
+
+ Le tue coscie grassoccie rimpiangono le delizie
+ delle quattordicimila camere del Vaticano?
+ E non pensi forse nostalgicamente
+ al tuo medico notturno
+ e alla tua poltrona a rotelle pneumatiche?
+ Staresti meglio forse nella tua portantina....
+ E' questa l'ora in cui la tua pancia,
+ colata giù dal letto, si versava
+ nella carrozza dalle soffici molle e dai grassi cavalli
+ che t'aspetta ogni mattina
+ nel cortile della Pigna!
+ E' questa l'ora in cui pensavi
+ alla colazione vicina,
+ nell'attraversare gli untuosi giardini del Vaticano....
+ E la tua nostalgia
+ rievoca la fila degli Svizzeri:
+ che di lontano sembrano tante uova _à la coque_,
+ tutti grondanti di giallo e di rosso viscoso.
+ Ognuno aveva la sua alabarda, mostruosa forchetta!
+ Mangiavano, dormivano, quella sera?
+ E dov'era la Guardia Nobile? Dove
+ la Guardia Palatina?
+
+
+ Affrettati a controllare i nodi del tuo cilicio,
+ poichè partiamo.... Guarda?
+ Il mare immenso, gravido,
+ s'apre penosamente al sole neonato
+ che fa forza col capo.
+ Il mio motore lo saluta con un russare di gioia
+ offrendogli la sua elica,
+ vasta rosa africana
+ ebbra d'insetti che flirtano!...
+
+
+ Attento ai vortici avidi
+ che il caldo sta per scavare nello spazio!...
+ Nuvole dalle flessibili mani m'impacchettano
+ con grazia, in una ovatta ardente
+ che tratto tratto mi doccia....
+ Io cado a volta a volta sulla mia ala destra,
+ poi bruscamente sull'ala sinistra.
+ Sono lanciato dal basso in alto, dall'alto in basso....
+ Ed ora, a colpi bruschi, correnti d'aria violente
+ mi suggono in avanti....
+ Abbraccio il mio motore, poi resto per un istante
+ ritto sui miei pedali.
+ Eccomi ricaduto indietro, a caso,
+ in un buco, piombando nella morte!...
+ Dov'è il mio cuscino? Ho sentito sulla schiena
+ il freddo astratto del vuoto!...
+ Avanti! Io filo sulla strada e me ne stacco.
+ Non scuotermi così,
+ riprendi il tuo calmo oscillare di pendolo.
+ Noi dovremo salire molto in alto....
+ Fra queste due nuvole bituminose,
+ come tra i piloni d'un ponte gigante,
+ ecco l'aurora che precipita tutta la colata
+ del suo sangue bellicoso!...
+
+
+ __Lo sbarco dei volontari.__
+
+ Luce cruda di luglio, odori irritanti del mare....
+ Tutto balza alla rinfusa,
+ con la cannonata improvvisa
+ nella rada traboccante di fuoco....
+ Gli echi fracassati crollano a pezzi sonori
+ interminabilmente....
+ Nell'imboccatura tre bastimenti sorgono
+ portando ritto alla poppa il tricolore!
+ Chi dunque li decàpita?... Decapitati s'avanzano
+ seminando intorno i fumaiuoli, gibus inutili,
+ e le vele, mantelli.... (Fa tanto caldo!)
+ sotto gli obici sibilanti d'un incrociatore austriaco
+ che non ha potuto affondarli
+ nè sbarrar loro la via....
+
+
+ Urrà, Garibaldini!... Ben venuti!
+ Le vostre rosse camicie fiammeggiano
+ col rosso nitrito dei vostri cavalli!
+ Gru metalliche, vuotate
+ le stive dei bastimenti,
+ e date l'imbeccata alle maone!
+ La banchina gronda di barili, gocce nere,
+ che scoppian rosse, talvolta....
+ Ebbrezza delle vendemmie! Folli ubriacature
+ delle vittorie prossime!... Le case dei pescatori
+ vacillano pel caldo, e sembrano trascinate
+ dal peso dell'ombra loro.
+ Bizzarramente passeggiano al largo
+ quattro pontoni imbottiti di fieno e letame
+ che portan cavalli nitrenti.
+ Sembrano lembi di praterie strappati
+ dalla violenza d'un torrente,
+ che vadano alla deriva....
+
+
+ Sulla spiaggia, più lontano,
+ ecco i sanguinolenti macelli,
+ vaste zattere violacee e purpuree
+ che beccheggiano sotto il peso schiacciante
+ ed i flosci sussulti
+ delle bestie sventrate che uomini rossi
+ stanno squartando
+ in mezzo al flusso e riflusso del sangue.
+ L'odore caldo e zuccherino inebria
+ i cavalli trottanti,
+ che somigliano a macchine a vapore....
+ Le loro zampe-stantuffi scattan fuori
+ alternativamente dalle groppe....
+ E tutti volgono il capo verso quei fasci enormi
+ di fieno, disposti a piramidi.
+
+
+ A fra poco il piacere di morire con voi,
+ o rossi volontari!
+ Ho già in me, nel mio cuore,
+ questo porto fremente d'eroismo,
+ folto intrico di verghe e di nervi entusiasti,
+ estirpato dal petto aperto dell'Aurora!...
+
+
+ Vedo una torpediniera
+ che viene ad ancorarsi
+ davanti alla foce muggente del fiume.
+ Partorisce un canotto,
+ che muove a forti remate verso la spiaggia
+ per scandagliare i fondi della strada fluviale.
+
+
+ Tutto si muove senza rumore
+ in quel villaggio.... Andirivieni di milizie grigie:
+ è il Genio dell'esercito regolare.
+ Ordine e silenzio. Ed io sento soltanto
+ stridere le molle dei carretti....
+ I contadini attaccano i loro cavalli....
+ Ognuno ha la sua provvista d'avena
+ ed il suo secchio d'acqua.
+ Quelle barche da pesca che beccheggiano
+ nella baia dall'acque azzurre
+ portano ognuna, in piramide,
+ trecento gabbie di polli che gridano troppo.
+ E sul ponte d'imbarco,
+ ecco il completo equipaggiamento d'un battaglione
+ con molti sacchi di grano e molte ceste di frutta....
+ Gli automobili dei generali,
+ simili a torpediniere avvolte nella nebbia,
+ filano via strombettando sulle strade,
+ con lunghe scìe di polvere sollevata.
+
+
+ O lunghe strade gessose, mostruosi serpenti....
+ vedo passare pei vostri corpi anellati
+ gli automobili ingoiati,
+ simili a veloci bocconi che scendano!
+ Eccone uno che preme duramente
+ quella strada nerastra, simile a un sanguinaccio
+ tra le frenetiche dita delle sue ruote,
+ per farne sprizzar fuori
+ un ripieno di polvere lattiginosa e arricciata.
+ La battaglia potrà durare più di tre settimane.
+ Per questo si sta preparando
+ una gran rete ferrata, come se fosse
+ un bel tappeto tessuto d'argento
+ disteso sul passaggio
+ d'un gran Sultano-Locomotiva!
+ Eccolo che s'avanza solennemente
+ asmatico e acciaccoso, irritato
+ pel ritardo, spingendo innanzi
+ la sua grossa pancia puntuta,
+ con lunghi e gutturali sputacchi di vapore.
+
+
+ Ritti sopra i sobbalzi delle loro automobili,
+ i soldati del Genio, Petits-Poucets febbricitanti,
+ vanno svolgendo in cima alle loro lunghe aste
+ i gomitoli di fili telefonici,
+ che attaccano a casaccio, qua e là,
+ alle siepi, alle rocce,
+ ed alle case dei villaggi....
+
+
+ La campagna, rigata da lunghe file militari,
+ come un'immensa lira dalle corde policrome,
+ vibra tutta ai pizzicati di mille automobili!...
+ Ecco i grandi autocarri
+ a grandissimo rendimento.
+ Vanno sventrando le vallate
+ con le loro ruote di valanga....
+ simili a treni ubbriachi deviati per capriccio,
+ e si divertono talvolta a inerpicarsi
+ strombazzando dall'alto
+ il loro schifo pei tunnels.
+
+
+ __I treni militari.__
+
+ Coll'agilità dei clowns disossati,
+ l'esercito mette a contatto la sua fronte
+ col suo ventre pesante e col suo deretano,
+ seduto, là, lontano, sul confine!
+ In grossi ribollimenti di vagoni
+ scivolano i treni sulle spirali
+ delle strade
+ fino al cavo della valle,
+ imbuto in cui s'agita e si gonfia
+ il vettovagliamento,
+ strangolato in quest'ora fuggente!...
+ Cinquecento vagoni ogni giorno
+ vengono a vuotare la loro pancia
+ in più di quattrocentomila bocche
+ bruciate dalla polvere
+ e dal fuoco volante della battaglia.
+ Ognuno ha la sua razione:
+ cinquecento grammi di carne.
+ Si spazzan via come immondizie i feriti
+ fuori dal campo della carneficina.
+ Mani veloci d'infermiere ripuliscono
+ il letto pazzo che s'incava sotto al malato!...
+
+
+ Le mie due ali s'appoggiano
+ sul maestoso e prolungato muggito
+ di quattromila buoi. Più lontano
+ il fetore ed i gemiti melati
+ di centomila pecore
+ soffocano di nausea il mio motore.
+ Ruzzolerò io dunque
+ tanto lontano dalla battaglia?
+ Questo groviglio di corna
+ ritte su più di tre chilometri
+ è veramente un sinistro tappeto!
+ I soldati s'accalcano intorno ai pozzi
+ come farfalle intorno alle lampade.
+ Ecco i forni del pane.
+ Son tende bianche munite di fumaiuoli,
+ lumaconi giganteschi dalle corna di fumo....
+ Le baracche nerastre dell'intendenza
+ stuzzicano le nubi coi loro appetitosi
+ fumi di rosticceria....
+
+
+ Tu guarda, Santo Padre, cogli occhi dello stomaco,
+ quell'ufficiale tarchiato, ritto presso la sua tenda!
+ E' il gran capo dei capi di tutti gli eserciti nostri,
+ il primo _cordon-bleu_ che cucina la guerra
+ fra il sonoro tintinno delle gavette felici!...
+
+
+ L'Austria è ben lungi dal dominare la costa,
+ Ecco infatti trasporti traboccanti
+ di cavalleria, i cui nitriti
+ e le cui folli criniere sventolanti
+ entusiasmano il mare!
+ Trecento carri a stanghe all'aria
+ sulla banchina infocata
+ si offrono loro fervidamente.... Io vorrei
+ attaccarvi, piuttosto che cavalli,
+ grandi aquile forti!...
+ Tutti i cavalli da tiro, tutti i cavalli da soma,
+ e anche i muletti, s'impennano inebbriati
+ dal possente odor della guerra
+ e dalla folleggiante canzone del cannone!
+
+
+ E' il cannone, che mi guida.... Ed io volo
+ sui torvi scoscendimenti
+ d'un paesaggio scarnito e scavato
+ dagli aratri tonanti della bora!...
+ I miei baffi folleggiano
+ al raddoppiar del vento soffiato
+ dalla mia elica liberante.
+ Ma qual presentimento, qual brusca
+ intuizione rilancia verso la riva
+ il mio desiderio?...
+
+
+ __Il massacro dei sottomarini.__
+
+ Esploro il mare che va placandosi
+ a mille metri sotto di me e mi rivela
+ luminosamente le sue viscere verdi....
+ A cinque gomene dalla spiaggia,
+ quelle zone di rilucente smeraldo
+ sono alti fondi di sabbia.
+ Quel bellissimo vello dalle striscie rossastre
+ macchiate d'ombra è un ammasso di fuchi.
+ Ah! sangue futurista!... Ah! canaglie!...
+ Questo temevo!... Ecco i sottomarini!...
+ Son due.... Son tre.... I loro manometri
+ indican certo sei braccia di profondità....
+ Sto a piombo sopra il più grande, magnifico pesce
+ febbrilmente amoerrato dalla maglia elastica
+ di sontuosi riflessi smeraldo e topazio....
+ Tutto distinguo, la cupoletta del chiosco
+ e il cofano di prua e quello di poppa.
+ Non sono ermeticamente chiusi, poichè
+ ne sprizzano a quando a quando vive sorgenti
+ di gemme gazose.
+
+
+ Trecento metri mi separano dal mare....
+ Il periscopio dei sottomarini non può
+ denunciare la mia presenza....
+ Oh! il torcicollo degli ufficiali in vedetta
+ sotto le troniere orizzontali!...
+ Potrebbero vedermi soltanto
+ se salissero alla superficie!...
+ Sembrano oziar spensierati, i sottomarini....
+ Strana manovra: i due più grandi si sfiorano
+ come se stessero per accoppiarsi,
+ grandi squali in amore!...
+ Ah! ah! ora vedrete!... Ho venti bombe
+ ben piene, ed ognuna contiene
+ cento chili di melinite!
+ Due sole basterebbero a spopolare rapidamente
+ un gran lago pescoso.
+ Ecco ho premuto un bottone: s'è aperta la botola,
+ le mie bombe piombano su di voi!...
+ Urrà! Che bel pennacchio! E che fracasso
+ tonante che si lacera in sibili di rabbia!...
+ Ciclone di vapore e di schiuma schiaffeggiante!
+ Il mare s'incava.... Vortici innumerevoli....
+ Poi tutto si ricompone.... Guardiamo!...
+
+
+ Il sottomarino è sventrato. La prua
+ affonda a vista d'occhio....
+ Oh! che fortuna!...
+ Ecco: il secondo sottomarino anch'esso
+ s'inchina sempre più.... ferito a morte?
+ Ma dov'è la ferita?...
+ Vedo, vedo una gran buca
+ ornata d'un fascio nero di teste e di braccia!
+ E' il pànico.... Tutti si scagliano
+ ferocemente verso un'uscita!...
+ La stiva s'empie d'acqua,
+ e l'acqua sale rapida....
+ sale, allaga il ponte chiuso,
+ giunge alla macchina.... La macchina s'arresta.
+
+
+ Oh! divertente e spaventevole angoscia!
+ Gettate, gettate pure tutti i piombi di soccorso!
+ Non potrete mai chiudere il portello
+ dello scafo sottomarino?...
+ L'acqua vi cade sul capo dalla cupola del chiosco.
+ Le turbine di poppa rimandano meno acqua
+ di quanta ne beve la falla....
+ Non vi stancate inutilmente!... Vedete: è semplicissimo!
+ Faccio un cerchio nell'acqua con la dinamite,
+ e il terzo sottomarino
+ verrà a raggiungere gli altri due già morti!...
+
+
+ Ecco un altro pennacchio abbagliante d'acqua scarlatta.
+ Lugubre detonazione nelle budella
+ sonore, interminabili del mare....
+ Le case della riva son brutalmente lavate
+ da tutte le macchie che le insozzano: tetti e finestre!...
+ Il terzo pescecane vuoi pagliaccescamente morire....
+ Mi mostra il suo culo, fuori dall'acqua,
+ grondante, convulso. Tre marinai, un guardamarina
+ aggrappati al balconcino del chiosco.
+ La prua scomparsa nella sabbia? E' possibile?
+ Ho decapitato il gran pesce.... Il suo collo reciso
+ beve golosamente tutto il mare.
+ Ma le alghe lo soffocano.... Si riempie
+ lentissimamente. S'ode ancora il motore,
+ o son piuttosto i ballasts d'acqua russante
+ che si dibattono tra i due scafi di ferro....
+ Automaticamente l'aria compressa delle stive
+ vorrebbe respingerle e far risalire
+ a galla il sottomarino.
+ E finitela col vostro monotono e stolido gridio!...
+ Crepate,
+ crepate alfine in silenzio, o pescicani austriaci
+ che non avevate il coraggio
+ di navigare alla superficie!...
+ Uno sputacchio sopra la poppa, prima che affondi!...
+ E poi ritorno indietro, involandomi
+ verso i chiari ossami dei monti
+ che i trapani accaniti della battaglia
+ scavano in tondo.
+
+
+ __La battaglia.__
+
+ Due vaste macchie attirano i miei sguardi.
+ S'allargano.
+ La più piccola, a sinistra, è rossastra,
+ Sembra una pozza di sangue....
+ Sono le dense file dei volontari.
+ Sul suo fianco sinistro riluce
+ un'ampia macchia grigia,
+ simile ad una enorme lastra di piombo.
+ E' l'esercito regolare.
+ Le masse parallele dei soldati s'avanzano a scatti
+ verso le alture rocciose,
+ ornata senza posa, da invisibili batterie;
+ folli lingue rosse e piume bianche....
+ Lassù! Lassù!
+ Ecco il fronte strategico dell'esercito austriaco
+ sapientemente disposto
+ in fondo a questo anfiteatro di monti....
+ Dobbiamo attraversare la platea o salire,
+ sotto i fuochi, convergenti dei palchi
+ che lancian folgori,
+ salire su fino all'invisibile palcoscenico
+ dal sipario di fumo!...
+
+
+ Io scorgo a poco a poco nella sua tragica ampiezza
+ tutto il mobile oceano della battaglia
+ dall'onde maestose, lunghe tre chilometri.
+ Ma mentre m'avanzo, lo spettacolo impazza,
+ s'imbroglia, si complica....
+ Il flusso e riflusso sussultante degli eserciti
+ diventa contradittorio....
+ Tutto sembra illogico. Perchè quel reggimento
+ va così lento?
+ Quei soldati neri sembrano scendere
+ per un declivio erboso,
+ ma s'inerpicano; invece, su per un'erta....
+ Quell'altro reggimento, par che fugga. Oh! tutt'altro!
+ Gira, semplicemente, intorno ad un ostacolo invisibile....
+ Quei fiumi, quei torrenti di fantaccini grigiastri
+ dovrebbero comporre un mare azzurro....
+ Inesplicabilmente, scompaiono, svaniscono
+ in quei crateri minuscoli di vulcano
+ disposti in batteria,
+ che li assorbono con lunghi singhiozzi
+ e poi li sputano e destra e a sinistra!...
+
+
+ Quei filari di vigne si sbarazzano
+ rapidamente di tutta la loro polvere estiva,
+ come sotto l'asprezza d'una violenta spazzola.
+ E, vicinissimo, un gran bosco
+ par calpestato da piedi invisibili.
+ Formiche-soldati, cavallette-cavalli
+ e grossi topi-cannoni ne escono
+ precipitosamente, per stendersi
+ più lontano, senza riparo,
+ con un'apparente stupidità,
+ in quei campi di frumento, che perdono
+ tutto l'oro e si coprono di grigio!...
+
+
+ Sotto i fumi volanti,
+ le colline leggiere trotterellano....
+ Una roccia impennacchiata
+ sembra pavoneggiarsi in parata....
+ E quella valle m'irrita
+ coi suoi lamentosi muggiti di macello!...
+
+
+ __La polifonia dei gas e dei piombo.__
+
+ Laggiù si trasloca.... Chi dunque pianta chiodi
+ in pareti di legno troppo secco?...
+ Pazzi martelli. Innumerevoli picchiotti
+ che traforan di colpi le porte.
+ Dimenarsi improvviso di danze spagnuole
+ sotto un crollante scroscio di nacchere rosee!...
+ Son le mitragliatrici dal fragore elegante.
+ O rumorose raganelle di lebbrosi ammutinati!
+ Giranti inaffiatoi che piovon palle
+ su file lunghe di fiori e di frutti eroici!
+ Morsi scattanti del tornio sul legno!...
+ Son le mitragliatrici dall'assiduo lavoro,
+ operaie zelanti che imprimono senza posa
+ nell'atmosfera,
+ colpi taglienti triangolari
+ o a losanga, dagli angoli netti!
+ Geometria dei rumori, teoremi fracassanti
+ che spezzano a quando a quando
+ il russar vitreo e vellutato della mia elica....
+
+
+ Fucileria lontana: chioccolìo di ghiaia
+ sulle spiaggie notturne....
+ Fucileria lontana; quacquerare febbrile
+ di rane che s'accoppiano al chiaro di luna....
+ Fischi di capitani, proiettili sibilanti!...
+ Gli echi irritati brontolano di rabbia
+ sotto lo scalpitio gigantesco
+ degli shrapnels galoppanti.
+ I cannoni allineati lungo il padule
+ tendono il collo, come coccodrilli,
+ bruscamente sussultando e lanciando al cielo,
+ con un'enorme scossa,
+ i rutilanti spasimi della loro coda formidabile....
+ Sono i bellissimi shrapnels!...
+ Grovigli d'argentei serpenti che guizzano,
+ uscendo flessuosamente
+ da riccioli di fumo biondo
+ o scoppiando da sacchi di cenere nivea,
+ azzurra, e a volta a volta color marrone!...
+ Il cielo è tutto squamato di fuochi triangolari.
+ I battaglioni lontani sono orgogliosi
+ di portare sul capo volanti corone
+ di shrapnels esplosi, le cui rosse spine
+ di continuo si moltiplicano!...
+ Io fiuto con ebbrezza l'odore voluminoso
+ e carico di pimento, che la battaglia spande.
+ Odor di lana calda e di castagne bruciate.
+ Odore di grasso e d'olio, d'orina e d'escrementi
+ cotti dal sole, e odore d'aglio insieme.
+ Volo a tratti per zone ancora intatte....
+ Ecco l'acredine soave e carnale dei fieni.
+ Poi tutto si mescola, e la sintesi
+ disordinata degl'ingenui fetori.
+ e dei mordenti profumi
+ mi s'accanisce nella testa e mi sconvolge
+ il sangue!...
+
+
+ E' quasi mezzogiorno. Il sole si eleva
+ come un grande albero d'oro massiccio
+ che s'erga sui possenti eserciti intrecciati,
+ radici contorte della luce solare!...
+ Il sole largamente effonde
+ il suo fogliame di splendide nuvole,
+ rami d'argento, carichi d'aranci acciecanti!...
+
+
+ Mi volgo ad esplorare il mare....
+ Non si vedono fumi all'orizzonte,
+ i cui grandi balconi invetriati
+ traboccano di luce.
+ Il vento impulsivo e appassionato
+ che precipita il mio slancio,
+ scatena ribellioni nei golfi, e nelle rade....
+ Un folle desiderio mi spinge verso l'immensa battaglia;
+ Ma il meccanismo superbo
+ della mia nera volontà, attenderà, io lo voglio,
+ ancora a lungo
+ lo scatto ideale.
+ Nessuno m'ha scôrto. Posso scendere un poco....
+ E' bello, è bello, il vasto fronte compatto e massiccio
+ del nostro esercito regolare,
+ che si spinge avanti con metodiche scosse,
+ piastre d'acciaio offerte al laminatoio corrosivo
+ delle batterie austriache!...
+ Ma tuttavia la battaglia, strangolata,
+ senza respiro,
+ soffoca....
+ nella tenaglia dei monti!...
+ Non v'è modo di suddividere le nostre unità,
+ o di adottare un ordine sparso!
+ Come potremmo utilizzare le innumerevoli
+ accidentalità del terreno e tutti i ripari,
+ per rannicchiarci o per sgattaiolare?...
+ Ci si batte in uno spazio ristretto....
+ Maledetto ingombro di gomiti e di fucili.
+ S'impacciano l'un l'altro nel far fuoco....
+ Chi si scopre è morto!... Tanto peggio!
+ Tanto peggio!...
+ Bisogna pur conquistare ad ogni costo le alture....
+ e presto, e presto, per lasciar posto
+ alle masse sbarcate, traboccante marea!...
+ Bisogna assolutamente che i trasporti si vuotino!
+
+
+ __La fonderia bella battaglia.__
+
+ La battaglia mi suggerisce
+ la visione d'una fonderia smisurata....
+ Quei villaggi fiammeggiano come alti forni!
+ Quella cavalleria lanciata a corsa
+ par che lavori come un'officina:
+ le zampe hanno movimenti di ruote
+ sotto gli ordini gridati, cinghie di trasmissione,
+ fra tutti gli obici vomitati come volanti,
+ dalla mischia fumante, grande caldaia!...
+
+
+ Nello stampo delle colline, i reggimenti
+ arroventati si fondono e si sformano.
+ Un battaglione si schiaccia
+ come un pezzo di ghisa. Eccolo piatto
+ sul suolo, e sussultante.
+ Ad un tratto si spezza
+ sotto i piloni invisibili degli shrapnels.
+ Ed ecco la colata dei fuggiaschi fumanti,
+ che si perdono là, nel ribollimento
+ di quella cavalleria liquefatta!
+
+
+ E' dunque il sole, che esaspera
+ la follia della battaglia?
+ Poichè in quella fantastica fonderia
+ di razze martellate, scoppia la ribellione!
+ Tutte le macchine rivoltose
+ sembran scagliarsi contro i macchinisti.
+ Alcuni son presi fra i denti
+ degl'ingranaggi di mitraglia,
+ e sminuzzati, sparpagliati a ventaglio.
+ I rimbalzi perduti dei martelli che sfuggono
+ bastano a diroccare le case d'una città.
+ Quel pesante cannone italiano, buon operaio,
+ fabbro che sa il suo mestiere,
+ con uno sbadiglio, o piuttosto soltanto
+ con un buffetto, ha rovesciato già
+ tre batterie nemiche, che gli parlavano
+ altezzose, come padroni!...
+
+
+ Ad onta della valanga
+ e della cateratta di fuochi fitti,
+ l'esercito rosso s'avanza,
+ accanitamente
+ poichè vuole pel primo dar la scalata
+ al palcoscenico di questo teatro di monti!
+ Il suo fronte ha l'affannoso andirivieni
+ di centomila telai tutti in fiamme.
+ E' seta rossa che arde....
+ Braccia intrise di porpora e gesticolanti!
+ Gomitoli di soli turbinanti
+ entro spole agitate dalla morte!
+ Tragico groviglio di tutti i fili
+ delle vite tessute insieme!...
+
+
+ A colpi spessi, tre cannoni garibaldini
+ sobbalzanti nella rossa pozzanghera agitata
+ dei loro artiglieri
+ sventrano l'anfiteatro dei monti,
+ che lontano, là giù, crèpita, tuona
+ come una cava rabbiosamente scavata
+ in un torrido meriggio.
+ Le volanti cartuccie del sole
+ scoppiano da ogni parte. Esplosione
+ d'un reggimento che cade a pezzi
+ come un gran masso di marmo
+ irritato di luci, congestionato di bianca follia!...
+ Quelle truppe austriache ruzzolano
+ giù pel declivio,
+ come operai che corrano al riparo
+ dopo aver posta la mina....
+ Ed ecco il vento che ci assale....
+ O maledetto vento austriaco,
+ carico di polvere, sozzo di putredine e di salnitro!
+ Vento abbaiante, ostile,
+ credi tu forse di potere acciecare
+ questi artiglieri amici del fuoco
+ che senza fine lavorano,
+ come macchinisti in fondo alle navi,
+ per precisare la metodica spazzatura
+ delle colline nemiche?....
+ Buffa pretesa, il volere arrestare
+ il nostro grande esercito rosso!
+ O fetido vento d'Austria che hai l'odore
+ delle fabbriche di birra,
+ ben vedi che più nulla resiste!...
+ Tutti gli echi spaventati fracassati e pesti
+ vanno a rintanarsi negli angoli delle montagne,
+ coi denti alle ginocchia, come vili
+ in un ultimo rifugio....
+ Credi forse d'atterrirmi, annunciandomi
+ che dei rinforzi austriaci stanno per sopraggiungere?
+ Lo prevedo, e per questo discendo
+ a dominare la retroguardia italiana
+ che potrebbe ad un tratto rallentare il suo slancio.
+ O soldati d'Italia!
+ non vi fermate sotto la pioggia dirotta e la grandine
+ gemente dei proiettili!... Avanti dunque!
+ Avanti, malgrado le volanti forbici della mitraglia
+ e le tenaglie del sole, che alla nuca vi stringono!
+
+
+ Là, sulle alture austriache,
+ i volontari, rossi di camicia e di cuore,
+ non sono più che cenci insanguinati,
+ stracci vermigli e viventi brandelli
+ che soffocan la gola vorace dei cannoni!...
+ Turano febbrilmente le falle
+ della patria che potrebbe affondare
+ lottando contro le fughe ruggenti della morte....
+ Altri, forse stanchi, disperati
+ di non avere ancora saziate tante bocche
+ si scagliano come sublimi spine di pesce,
+ nell'avida gola dei pezzi che si strozzano!...
+ Quegli obici coscienti non sono rivomitati!...
+ Ma la lugubre fame delle batterie
+ s'accanisce di nuovo sulla rossa macelleria
+ dei Garibaldini,
+ buona carne delle battaglie,
+ pesto enorme di cadaveri eroici
+ nel quale s'impantanerà
+ la cavalleria austriaca....
+
+
+ Il mio volo planato mi trascina
+ nel vallone insaziabile che già divorò
+ la nostra rossa avanguardia.
+ Tremila Garibaldini agonizzanti
+ vi fanno risplendere, sempre più
+ coi mantici dei loro polmoni,
+ le leve del torace e i martelli del cuore
+ il nome stridente e lacerante d'Italia,
+ sempre più in alto, nel bel cielo della battaglia!...
+
+
+ __Il roseto garibaldino.__
+
+ Il cielo è divenuto la vivente fornace
+ che formano, salendo, le fiamme dei loro occhi!
+ Le mie ali s'abbandonano sulla marea
+ dei loro rantoli.... Uno mi grida:
+ «Abbiam dentro la gola
+ una fucina ardente per far nuovi cannoni,
+ e nei capaci serbatoi dei nostri polmoni
+ abbiam di che gonfiare un dirigibile militare!»
+
+
+ O bel roseto garibaldino!
+ Questa valanga di mitraglia e d'obici monotoni
+ che instancabilmente ti graffia e ti gualcisce
+ non potrà altro che ringiovanire
+ le tue rose appassionate!...
+ Ogni morente è un rosaio dai temerarî profumi,
+ ogni morente sboccia per l'ultima volta
+ nel suo letto spinoso d'angoscia e d'ironia....
+ Ogni morente scopre le sue piaghe brucianti
+ sotto i lunghi getti parabolici di sangue
+ che sprizzano dalle arterie recise....
+ Innumerevoli fontane dai getti intrecciati!
+ Fontane imporporate da un tramonto dei tropici!...
+
+
+ O profondità del corpo umano,
+ dove quel sangue eroico dai colori incendiarii
+ piangeva un tempo malinconicamente
+ come un'acqua prigioniera in oscuri canali!
+ O sprizzanti arterie, inaffiatoi di follia
+ e di vino inebbriante, spiegate
+ il bel ventaglio dei vostri getti scarlatti
+ sulla bocca contorta di quell'eroe che canta....
+ Canta la sua felicità di morire. Ascoltiamo.
+ «Ne uccisi cinquanta in due ore! Cinquanta!
+ Cinquanta grugni austriaci, fracassati da me!...
+ Non dovevo pagare con la morte
+ una sì grande fortuna?»
+ O shrapnels austriaci, grandi uccelli esplosivi,
+ io non temo le uova tonanti
+ che su di me lasciate cadere
+ nel darmi la caccia!... La vostra voce
+ può, tutt'al più, suscitar la rivolta
+ nel serraglio degli echi affamati
+ che van moltiplicando ruggiti e barriti....
+ Tu guarda, Santo Padre,
+ le belle goccie rosse che ornano la tua veste!
+ fosti ribattezzato dal sangue degli eroi!
+ Io ne son tutto grondante!... Le mie ali
+ son tutte intrise di un'aurora perenne.
+
+
+ O mio bel monoplano che rùtili e crèpiti
+ come un falò di gioia,
+ affrèttati ad appiccare il fuoco del tuo coraggio
+ alla seta rosea e triste
+ di questo cielo passatista!...
+
+
+ O soldati d'Italia!
+ Bisogna resistere per un'ora, ancora!...
+ Fra poco apparirà la squadra!
+ Io sono sopra di voi,
+ come un faro,
+ la cui lente sovrana
+ raccoglie i minimi fuochi della paura
+ e li trasmuta in grandi proiezioni
+ di coraggio.
+ Il prisma della mia elica
+ e i due vastissimi raggi del mio monoplano
+ fermeranno al passaggio quelli fra voi
+ che l'angoscia addenta all'epigastro.
+ Ho qui tra i piedi delle granate incendiarie....
+ Prendete! Le semino sulle vostre calcagna
+ perchè mai non possiate indietreggiare!...
+ Oh, il vostro stupore mi diverte....
+ Non m'avevate dunque visto?...
+ E che è mai questo pendolo? Lo saprete più tardi....
+ Io sono il cuore battente e folgorante della patria!
+ Impugnai tutti i vostri sussulti esitanti
+ per disciplinarli e per renderli paralleli,
+ così che ora riscoccano avanti!
+ come frecce di luce!...
+ Io sono il faro della patria!
+
+
+ Ma che succede? Il nostro esercito rosso
+ non potrà dunque mai imporre il silenzio
+ ai cannoni austriaci?...
+ Ecco moltiplicarsi ad un tratto, sui monti
+ le lingue di fuoco e i pennacchi bianchi
+ delle nuove batterie!
+ E questo lugubre angoscioso ritardo della squadra!
+ M'involo più in alto, e salgo su, su, seguendo
+ le spirali d'un gran cirro color di rosa.
+ A duemila metri trapasso
+ un nuvolone di porpora....
+ O buon vento d'Italia! Spazza via, tu, le nebbie
+ che qua e là nascondono le insenature
+ della spiaggia e le lontananze indecifrabili!...
+ Sotto i miei piedi, le montagne che guardo
+ verticalmente,
+ con le lor cime granulose e grondanti
+ d'una poltiglia rossastra, sembrano
+ colossali grumi di sangue staccati dal sole,
+ fantastico gomitolo di cadaveri
+ roteante nell'infinito....
+
+
+ Dove vai, nuvola occidentale,
+ che porti a tracolla l'ultimo tuo raggio rosso,
+ come un fucile insanguinato,
+ e le tue colline purpuree, rigonfie
+ come carnieri pieni di selvaggina?...
+ Tu mi hai obbedito, buon vento d'Italia....
+ Urrà! Urrà! Le nebbie sono spazzate!
+ Il mare, tutto il mare raggiante di gioia
+ si slancia nei miei occhi e nella mia bocca
+ con folli grida azzurre e sbattendomi sulle guancie
+ le sue ali freschissime!...
+
+
+ Io salgo sempre più in alto, da gradino a gradino,
+ come si sale una scala gigantesca.
+ Non vedo più la linea tenue dell'orizzonte....
+ Il mar turchino s'è inalzato
+ per unirsi al cielo turchino,
+ formando il fondo d'un vaso immenso e liscio
+ da cui lentamente io vaporo come un incenso.
+
+
+ __La squadra italiana.__
+
+ Che vedo? Centuplicate il vostro sforzo, occhi miei!
+ Quel lungo e nero corteo di cavallette,
+ giù nel cavo della sfera infinita, è la squadra!
+ Oh! gioia! mia gioia infantile!
+ A due mani dovrei imprigionare il mio cuore
+ che adesso, lo giuro, ha soltanto dieci anni!...
+ Odo alla mia sinistra, laggiù, le cannonate....
+ Forse è in Dalmazia, all'estremità
+ di quelle coste i cui echi lontani balbettano
+ desolanti e morenti grida d'allarme!...
+ La nostra forte squadra mediterranea
+ imbottiglia le _dreadnoughts_ austriache
+ entro il porto di Pola!...
+ Il mare Adriatico, oltre Trieste, è chiuso
+ dalla catena dei nostri sottomarini.
+ Quella seconda squadra che s'avanza
+ verso di noi, deve certo scortare
+ trasporti pieni di truppe....
+ Ed ecco: tutto il cielo s'annebbia, s'annuvola
+ dei loro fumi salenti....
+ Io ritorno alla spiaggia, e vedo a poco a poco
+ il mare, tutto il mare che s'ingombra di ferro
+ Stan lastricando d'oro e d'acciaio turchino
+ l'Adriatico in tutta la sua larghezza?...
+ Vedo le innumerevoli lastre metalliche
+ ancora ritte....
+
+
+ Oh! strana fioritura di roteanti bandiere
+ che coprono l'alberature
+ di uno sfarfallìo multicolore!
+ Mirabolante assalto di api mostruose
+ che vorrebbero suggere fiori
+ nei miracolosi giardini solari
+ cullati dalle onde!...
+ Quasi ne odo il ronzìo che s'allarga
+ fra l'odio minaccioso e nero
+ delle corazzate, concise, immote e contratte
+ come scorpioni colossali e pasciuti....
+
+
+ Su! Riprendete fiato, soldati d'Italia!
+ Nei vostri occhi infocati
+ nevicano da lungi bandiere, segnali
+ d'una freschezza rosea, azzurra,
+ rossa, verde e dorata!
+ Nei vostri orecchi assordati
+ s'ingolfano clamori di speranza e di gioia
+ che giungono dalle coffe della flotta,
+ cariche di frutti umani.
+ S'aprono questi entusiasticamente,
+ sprizzando su noi
+ il succo di queste grida vittoriose!...
+ Sulle loro scìe lucenti,
+ come rotaie, s'avanzano in fila
+ le nostre corazzate, formando
+ un inverosimile treno d'incubo....
+ Ogni vagone è lungo duecento metri,
+ e trasporta a fasci fucili smisurati,
+ gigantesche tenaglie
+ e massi di ferro grandi come case....
+
+
+ Il formidabile treno delle corazzate si ferma
+ con una detonazione,
+ spaventevole laccio esattamente lanciato
+ sulle alture coronate d'austriaci,
+ per strangolare nel suo gran nodo sonoro
+ il corpo intero del paesaggio
+ che ha per cuore ribollente la battaglia!
+
+
+ Poi, dolorosamente, il laccio del frastuono
+ s'allenta, e lascia libera
+ quella preda che non si può sradicare....
+ La prima fila, formata di sei _dreadnoughts_,
+ diventa un arcipelago imprevisto
+ di emergenti vulcani in eruzione!
+ Tutta la squadra luccicante al sole
+ cosparge lo spazio di terrore e di porpora.
+ Io mi cullo a mille metri d'altezza
+ sulla torre di prua della nave ammiraglia
+ e sto al disopra della casamatta
+ di un cannone da _195_.
+ Ecco la squadra dei fucilieri e dei cannonieri
+ comandata da un guardiamarina,
+ Il caricatore apre il pezzo.
+ Dietro di lui, i serventi allineati
+ portano sulle braccia
+ i bossoli di carica,
+ fox-terriers indomabili, o monelli terribili!
+ Sul ponte, altri bossoli ritti ed ansiosi
+ sembra aspettino d'essere sollevati
+ come fanciulli, sino alla calda finestra
+ da cui si può forar lo spazio con uno sguardo violento!...
+
+
+ «Quartiermastro cannoniere,
+ cannonieri brevettati,
+ attenti al tornar delle fiamme!...
+ Controllate il manometro!
+ Prendete questo sacchetto di sabbia che vi getto....
+ Ho potuto segnar sul cartone
+ l'alzo preciso dei pezzi....»
+ Il mio sacchetto piomba
+ nel gigantesco lampo dorato che rotola
+ fra schianti d'aria formidabili....
+ Oh! gioia di fiutare il fumo asfissiante
+ dei gas deleteri!
+ Cari obici italiani, che sapete
+ accartocciare il blindaggio delle navi da guerra,
+ su, lacerate dunque la scintillante
+ rilegatura di quei forti metallici, volumi tremendi!
+ Urrà! Bene! Io esalto
+ la vostra brutale destrezza di mano!
+ E vedo già pendere, la,[**sic] sulle alture,
+ mostruosi brandelli d'acciaio
+ e bizzarri cartocci di rame gualcito.
+
+
+ La terra e le acque si sono avvolte
+ interamente
+ in una grande nuvola azzurrina
+ che a poco a poco s'annerisce e si lacera.
+ Senza riposo, monotone,
+ le detonazioni lontane dei cannoni
+ sono golosamente mangiate
+ dalle più vicine, che aprono sotto di me
+ vaste mascelle vibranti,
+ d'una larghezza incalcolabile!...
+
+
+ O perchè mai, Santo Padre,
+ ballonzoli così? Pover'uomo!
+ Non devi già scacciare mosche!
+ Suvvia! a pugni, a calci, scaccia lontano da te
+ questi avvoltoi spennati e tragici
+ che ti strigliano le guancie colle loro coscie granulose
+ e col loro lungo collo rossastro e pelato!
+
+
+ Io filo via rapidissimamente e li supero...
+ Tu devi ringraziarli. Ti hanno forse salvato
+ da un lungo sonno mortale, facendoti sostenere
+ la parte passatista di Prometeo!...
+ Oh! no! che seccatura!...
+ Eccoti riaddormentato,
+ colla tua solita smorfia di paura
+ cretina che ti rimane scolpita
+ sulla faccia gonfia.... Somigli
+ a quegli scogli clericali accovacciati a fior d'acqua,
+ la cui schiuma ha improvvisi spaventi bianchi
+ ad ogni obice sibilante....
+ Suvvia, svegliati!... Ecco: l'ora è venuta
+ di mostrarti al pubblico, o vecchio orso
+ sozzo di sangue.... Un po' di pulizia!
+ Spazzola la tua sottana.... Tira fuori
+ il tuo rosario; nascondi quel fazzoletto!
+ Non pianger più! Cessa di lamentarti!
+ So, so, che dei pruriti e dei formicolii
+ ti irritano le gambe....
+ Ma di ben altro si tratta! Riprendi
+ il tuo aspetto di dolce beatitudine!
+ Un po' di compunzione nel tuo sorriso.... Suvvia?
+ Attento! Ora discendo
+ su quelle alture che celano la ritirata
+ delle truppe austriache.... Vi giungeremo
+ in tre minuti.... Presto!
+ prepara i bei festoni di grasso
+ che adornano il tuo mento!...
+ Porta alta la tua pancia, come se fosse
+ un ostensorio!
+ Io ti farò passeggiare al disopra di quelle grandi
+ bandiere gialle.
+
+
+ Finalmente, ecco il forte sinistramente appiattato
+ da cui risaliva poc'anzi, rinnovandosi sempre,
+ l'albero insradicabile delle esplosioni
+ che proiettava lontano i suoi fogliami di piombo.
+ La sua cupola d'acciaio, poc'anzi,
+ girava su sè stessa, lucendo come un astro
+ sotto lo scivolìo accanito degli shrapnels....
+ Finalmente ecco il guscio
+ della gran tartaruga di ferro
+ bitorzoluta e tutta a squame turchine....
+ Il forte finge di dormire
+ nel suo fossato profondo, buco scavato su misura
+ nel fianco della montagna
+ che da ogni parte arrotonda lunghe schiene scattanti
+ di furibondi gattacci....
+ Scoscendimenti, fasciati di ferri puntuti
+ e inghirlandati di cespugli di chiodi!
+ Mucchi bizzarri d'istrici colossali!....
+
+
+ __L'esca aerea.__
+
+ Artiglieri austriaci e cattolici,
+ so che i vostri cannoni
+ hanno almeno la portata di ottomila metri,
+ e che si posson puntare a un angolo qualsiasi!
+ I loro shrapnels fanno piovere
+ una grandine di proiettili,
+ tremila almeno, disposti in un cono!...
+ Non sparerete, spero, contro di noi....
+ Le vostre carezze potrebbero irritare il Pontefice!...
+ Scavalco, a volo, rapidamente
+ il vostro grande esercito in fuga....
+ File innumerevoli di schiene piegate,
+ frustate dalla paura, arrestatevi!...
+ Reprimi dunque più che puoi le nausee
+ del tuo povero stomaco, e riprendi
+ la tua aria d'uomo serio....
+ Guarda: tutto l'altipiano è selciato,
+ bellamente, di faccie accalcate
+ che contemplano il cielo.
+
+
+ Tutto l'esercito, a bocca aperta,
+ aspetta il tuo sermone!
+ Sermone della montagna, davvero!
+ O fraudolento commissario di Cristo,
+ dove hai lasciato la tua bella eloquenza?
+ Su! bisogna parlare!... Ah! capisco!
+ Quella messe di baionette non ti seduce!
+ Come sono carini!... Spiegano sotto di noi,
+ tese per le quattro cocche,
+ le loro gialle bandiere, e ti pregano
+ di lanciarti giù a capofitto!
+ Non sono già un volontario dell'esercito rosso!
+ Altro non sono che un uccello venuto dall'Italia,
+ e porto nei miei artigli
+ un corvo spaventato che nondimeno potrebbe
+ servirvi da amuleto o da veneranda reliquia!...
+
+
+ Con la sua pancia pesante e le sue zampe ballanti
+ lo scambierete senza dubbio,
+ per un minuscolo elefante di pelle gonfiata....
+ E' il Papa, vedete?... E' il vostro Papa....
+ Tutti in ginocchio!...
+ In ginocchio! In ginocchio!... Voi siete cattolici
+ romani ed apostolici!
+ Sua Santità, che io faccio dondolare
+ sopra le vostre teste, vi darà
+ fra poco la santa benedizione.
+ Dalle sue mani, la vittoria
+ pioverà sull'esercito!
+ Scusami, Santo Padre.... La brezza ci scuote!
+ Involontariamente beccheggio....
+ Immonda e livida razza,
+ itterizia della terra!... Non osate
+ tirare contro di me!...
+ Potreste uccidere Dio! Avanti!
+ Ma un po' in fretta, suvvia!...
+ A passo di corsa!... Io volo!
+ Arriveremo a Trieste,
+ poichè voglio deporre Sua Santità
+ sulla più alta torretta
+ del castello di Miramare!
+
+
+ Accelerate ancora il vostro passo di corsa!
+ L'esca val bene la vostra fatica!
+ E' un papa, dopo tutto,
+ che vien dal cielo e rappresenta Dio,
+ Fra voi, vi sono alcune migliaia di bruti
+ che lo scambiano semplicemente
+ per una grossa salsiccia....
+ Saporita, comunque.... E mi vanto
+ d'averla rubata io stesso
+ nella dispensa fetida del Vaticano!
+ Su! Fate presto.... Ben vedo
+ che le raffiche della bora scuotono
+ e torcono come uno straccio
+ tutto l'esercito in marcia.
+ Che importa? A passo di corsa!
+ Se no, io me la svigno,
+ e porterò a Dio il suo vecchio uomo d'affari.
+ Voi gridate dalla disperazione,
+ come ragazzi desolati d'aver lasciato fuggire
+ un bel pallone rosso o un bel cervo volante?...
+
+
+ Sappiate che in questo momento l'esercito italiano
+ sforza il valico che avete abbandonato
+ e penetrano in Austria.
+ Domani l'esercito rosso
+ sarà a Vienna!... Voi rispondete
+ annunciandomi con grandi grida di gioia:
+ Trieste e Miramare!
+
+
+ Ebbene, no!... Preferisco
+ far scavalcare al Pontefice la contorsione schiumante
+ di questo golfo.... Voi avete nel porto
+ sei buoni incrociatori, con le macchine
+ sotto pressione. Imbarcatevi dunque!...
+
+
+ Preferisco portare sul mare il vostro Papa.
+ Che farebbe, a Miramare?
+ Non è già, ch'io mi sappia, un astrologo,
+ nè un principe impotente!
+ Il Santo Padre è piuttosto
+ una specie di Dio,
+ un Gèova, un Prometeo, che so io?
+ Venite ad ammirarlo
+ nel diabolico scompiglio della burrasca!
+
+
+ Voi mi avete obbedito. Il vostro torrente umano
+ ha riempiti gl'incrociatori
+ come botti.... Si staccano l'un dopo l'altro,
+ temerarî sfidando
+ il crollar della pioggia, del vento e della grandine,
+ e le scosse di groppa delle centomila giraffe
+ colossali e fosforose del mare....
+
+
+ Sulle scogliere, i violini arrabbiati del vento
+ elettrizzano le budella miagolanti della foresta
+ coprendo di note più alte l'orchestra
+ formidabile del mare....
+ Il russare del mio motore si compiace
+ a macinare questa lacerante polifonia,
+ le cui cadenze fanno il massaggio ai miei muscoli,
+ tonificano i miei nervi, e caricano di energia
+ gli accumulatori del mio cuore dai lunghi fili....
+
+
+ Io vi compiango, ufficiali austriaci,
+ e compiango
+ i vostri incrociatori torturati
+ e squartati dai venti!
+ Sto a piombo sul vostro triste beccheggio
+ nel rapido lustreggìo dei troppo lunghi
+ fulgidi coccodrilli del lampo!...
+ Ah! non potete dunque star ritti
+ sulle vostre tolde oscillanti?...
+ Vedo qua e là, sotto i capitomboli della folgore,
+ grappoli di facce, dagli sguardi sprizzanti
+ imporporati....
+ Qua e là, in uno sbadiglio di luce totale,
+ il ponte si copre tutto
+ di ardenti pupille che mi fissano....
+
+
+ Ma il gran Mal di mare,
+ patrono delle vostre _dreadnoughts_,
+ ha imposto ai vostri stomachi un abbondante
+ vomito, giù dai parapetti di bordo!...
+ Onore a voi, grondaie medioevali,
+ che trasformate gl'incrociatori
+ in tante cattedrali sradicate
+ nel gran vaglio agitato d'un terremoto!
+ Tre volte, i lampi miniano
+ le vetrate e le cupole delle vostre bandiere.[*dot added]
+ La burrasca ha scolpiti
+ i vostri lunghi alberi
+ come sacri pinnacoli....
+ Una raffica di preghiere
+ ha fatto mordere il suolo
+ ai vostri cannoni umiliati,
+ ed ha fiorito il bompresso
+ d'una gran croce elettrica!...
+
+
+ Gradite dunque, ufficiali ed incrociatori,
+ i miei complimenti,
+ per tutti gli obici illuminanti
+ che lanciate a cercarmi nella notte nera!...
+ Non è troppo felice, il vostro tiro!
+ Via! non così!... Tirate più basso!...
+ Ah, ecco! Finalmente! Va già meglio!
+ Quest'obice d'oro mi scoppia sul capo,
+ e lentamente si scioglie
+ inaffiando il cielo di stelle acciecanti....
+
+
+ Ufficiali austriaci, vomitanti grondaie,
+ voi meritate
+ che finalmente io lasci cadere
+ su voi il Santo Padre,
+ fetido sterco nero e greve,
+ caldo uscito dal mio sfintere di grande uccello d'Italia!...
+ Cercate di riceverne un po' in bocca...
+ Potrete nutrirne l'anima vostra
+ fino alla morte
+ estrema
+ della vostra razza!
+
+
+ Arrivederci, Santità! Finalmente
+ spezzo le tue catene!...
+ Ti ho regalato cielo e nuvole
+ ed ora ti consacro imperatore dei pesci!...
+ Attento! Ti lascio cadere....
+ Datti la pena di giunger le mani
+ come dovessi pregare
+ e fa un bel tuffo!
+ Ahi! Che fracasso! Ti sei fatto male?...
+ Certo la pancia ti s'è sgonfiata, come una seppia,
+ annerendo le onde!
+
+
+ __I pescicani becchini.__
+
+ Eh, via! Possibile? Il mare rifiuta anch'esso
+ d'accoglierti nel suo seno?
+ Eppure è qui, proprio in mezzo
+ a questo gran lago italiano,
+ Adriatico,
+ che fu da tempi remoti predisposta
+ la grande tomba mobile
+ dell'ultimo dei nostri Papi!...
+ Ed ecco infatti i tuoi graziosi becchini:
+ i pescicani! Accorrono a gara,
+ Il più grande, solenne,
+ entro la fossa fino a mezzo il corpo
+ arrota, due, tre volte su un lampo violetto
+ la vecchia zappa intaccata del suo grugno motoso
+ sospingendoti a colpi di coda
+ nel profondo terreno del mare!...
+
+
+ Sono leggiero, libero e possente!...
+ Son un italiano liberato ad un tratto
+ dalla sua zavorra cristiana
+ e dai suoi pesanti ceppi cattolici!
+ Avanti contro Vienna!... Avanti! Avanti!
+
+
+ Gli scoppi dei cannoni furibondi mi guidano.
+ Fiamme, laggiù, lontano!...
+ I nostri due eserciti s'avanzano scavando
+ l'orizzonte notturno, sventrando
+ le città che tremano smascherate
+ dal gran gesto brutale dei nostri riflettori!
+
+
+ Esercito austriaco sconfitto,
+ io ti sento con gioia fuggire spaventosamente
+ in un ansare di rosse paure!...
+
+ E voi, Garibaldini, sappiate che vi porto
+ nel mio ventre,
+ con una calda ebbrezza materna!...
+ Io sento scricchiolare i vostri piedi possenti
+ per i sentieri coperti delle mie viscere!...
+ Distruggere! Bisogna distruggere!
+ Distruggere senza fine!...
+
+
+ I tizzoni delle mie dita bruciano,
+ palpitano, crepitano e fumano
+ dalla punta,
+ rapidamente!...
+ Ho dappertutto, sulle tempie, in gola
+ i colpi reiterati d'un razzo meccanico
+ che darà fuoco, ben presto,
+ all'obice del mio corpo!...
+
+
+ O padre mio, tu che sapesti
+ così ben caricarmi d'eroismo
+ e d'audacia temeraria, ora vedi
+ come io soffro aspettando così,
+ lungamente, lungamente,
+ l'inebbriante esplosione del mio corpo!...
+
+
+ Le mie vene son strade
+ ingombrate dalle grandi pariglie
+ di duecento batterie
+ che sboccano improvvisamente
+ sulla mia bocca spalancata,
+ sulle alture
+ dei miei occhi, sull'arco orizzontale
+ del mio petto....
+ Rapidamente puntate, esse sparano,
+ sparano con furore....
+ sull'Austria vinta!...
+
+
+
+ Finito il 29 Novembre 1911
+ nelle trincee di Sidi Messri.
+ Pubblicato in francese a Parigi
+ (Sansot éditeur) 12 Gennaio
+ 1912.
+
+
+
+
+
+ INDICE
+
+
+
+ 1.--Volando sulla Sicilia, nuovo cuore d'Italia
+ 2.--I consigli del Vulcano
+ 3.--Nei dominii di mio padre, il Vulcano
+ 4.--Le batterie dei soli
+ 5.--La pesca della Gran Foca verniciata
+ 6.--I mosconi politici
+ 7.--I sindacati pacifisti
+ 8.--Volando con la luna
+ 9.--L'esecrabile sonno
+ 10.--I collari del tempo e dello spazio
+ 11.--La battaglia di Monfalcone o la Tomba dei Papi
+
+
+
+
+
+Edizioni futuriste
+di "POESIA"
+
+
+__L'ESILIO__. Romanzo di __Paolo Buzzi__, vincitore del 1º Concorso di
+«_Poesia_»:
+
+ Parte Prima: _Verso il baleno_ (copertina di Enrico Sacchetti)
+ ___Esaurito___
+
+ Parte Seconda: _Su l'ali del nembo_ (copert. di Enrico Sacchetti)
+ ___Esaurito___
+
+ Parte Terza: _Verso la folgore_ (copertina di Enrico Sacchetti)
+ ___Esaurito___
+
+__L'INCUBO VELATO__. Versi di __Enrico Cavacchioli__, vincitore del 2º
+Concorso di «_Poesia_» (copertina di Remolo Romani) ___Esaurito___
+
+
+__D'ANNUNZIO INTIMO__, di __F.T. Marinetti__ (traduzione dal francese
+di L. Perolti) ___Esaurito___
+
+
+__LE RANOCCHIE TURCHINE__. Versi di __Enrico Cavacchioli__, vincitore
+del 2º Concorso di «_Poesia_» (copert. di Ugo Valeri) ___Esaurito___
+
+
+__ENQUÊTE INTERNATIONALE SUR LE VERS LIBRE et MANIFESTE DU
+FUTURISME__, par __F.T. Marinetti__. ___Esaurito___
+
+
+__AEROPLANI__. Versi liberi di __Paolo Buzzi__, col _Secondo proclama
+futurista_, di F.T. Marinetti ___Esaurito___
+
+
+__L'INCENDIARIO__, Versi liberi di __Aldo Palazzeschi__, col _Rapporto
+sulla Vittoria futurista di Trieste_ ___Esaurito___
+
+
+__MAFARKA IL FUTURISTA__. Romanzo di __F.T. Marinetti__, tradotto da
+Decio Cinti (Processato e condannato. Due mesi e mezzo di prigione
+all'autore) ___Sequestrato___
+
+
+__DISTRUZIONE__. Poema futurista di __F.T. Marinetti__, col _Primo
+Processo di «Mafarka, il Futurista»_ ___Esaurito___
+
+
+__POESIE ELETTRICHE__. Versi liberi di __Corrado Govoni__.
+___Esaurito___
+
+
+__IL CODICE DI PERELÀ__. Romanzo futurista di __Aldo Palazzeschi__
+___Esaurito___
+
+
+__LA BATTAGLIA DI TRIPOLI__ vissuta e cantata da __F.T. Marinetti__
+___Esaurito___
+
+
+__LA BATAILLE DE TRIPOLI__ vécue et chantée par __F.T. Marinetti__
+___Esaurito___
+
+
+__IL CANTO DEI MOTORI__. Versi liberi di __Luciano Folgore__
+L. 3,50
+
+
+__I POETI FUTURISTI__.--Rivista annuale del lirismo futurista. (Anno
+1912-13) L. 2,--
+
+
+__MUSICA FUTURISTA__, di __Balilla Pratella__ (Riduzione per
+pianoforte, coi tre _Manifesti della Musica futurista_. Copertina di
+Umberto Boccioni) L. 10,--
+
+
+__ZANG-TUMB-TUMB__ (Adrianopoli-Ottobre 1912).--Parole in libertà di
+__F.T. Marinetti__ L. 3,--
+
+
+__PITTURA SCULTURA FUTURISTE__, di __Boccioni__, con 51 riproduzioni
+di quadri e sculture di Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini,
+Soffici L. 4,--
+
+
+__CAVALCANDO IL SOLE__, versi liberi di __E. Cavacchioli__ L. 3,--
+
+
+__L'AEROPLANO DEL PAPA__, romanzo profetico in versi liberi di
+__F.T. Marinetti__ L. 3,50
+
+
+__PONTI SULL'OCEANO__, versi liberi e parole in libertà di __Luciano
+Folgore__ L. 3,--
+
+
+__L'ELLISSE E LA SPIRALE__ (Film + Parole in libertà) di __Paolo
+Buzzi__ L. 4,--
+
+
+__GUERRAPITTURA__ (_Futurismo politico--Dinamismo plastico--12 Disegni
+guerreschi--Parole in libertà_) di __Carrà__ L. 3,--
+
+
+__RAREFAZIONI e PAROLE IN LIBERTÀ__ di __Corrado Govoni__ L 3,--
+
+
+__GUERRA SOLA IGIENE DEL MONDO__ di __F.T. Marinetti__ L. 2,--
+
+
+__BAIONETTE__, versi liberi e parole in libertà di __Auro D'Alba__ L 3,--
+
+
+Presso tutti i principali librai d'Italia e presso la __DIREZIONE DEL
+MOVIMENTO FUTURISTA:__
+
+
+__MILANO--Corso Venezia, 61__
+
+
+
+
+
+
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+
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+such as creation of derivative works, reports, performances and
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+works. See paragraph 1.E below.
+
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+or PGLAF), owns a compilation copyright in the collection of Project
+Gutenberg-tm electronic works. Nearly all the individual works in the
+collection are in the public domain in the United States. If an
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+
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+in paragraph 1.F.3, this work is provided to you 'AS-IS' WITH NO OTHER
+WARRANTIES OF ANY KIND, EXPRESS OR IMPLIED, INCLUDING BUT NOT LIMITED TO
+WARRANTIES OF MERCHANTIBILITY OR FITNESS FOR ANY PURPOSE.
+
+1.F.5. Some states do not allow disclaimers of certain implied
+warranties or the exclusion or limitation of certain types of damages.
+If any disclaimer or limitation set forth in this agreement violates the
+law of the state applicable to this agreement, the agreement shall be
+interpreted to make the maximum disclaimer or limitation permitted by
+the applicable state law. The invalidity or unenforceability of any
+provision of this agreement shall not void the remaining provisions.
+
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+trademark owner, any agent or employee of the Foundation, anyone
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+with this agreement, and any volunteers associated with the production,
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+harmless from all liability, costs and expenses, including legal fees,
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+or cause to occur: (a) distribution of this or any Project Gutenberg-tm
+work, (b) alteration, modification, or additions or deletions to any
+Project Gutenberg-tm work, and (c) any Defect you cause.
+
+
+Section 2. Information about the Mission of Project Gutenberg-tm
+
+Project Gutenberg-tm is synonymous with the free distribution of
+electronic works in formats readable by the widest variety of computers
+including obsolete, old, middle-aged and new computers. It exists
+because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from
+people in all walks of life.
+
+Volunteers and financial support to provide volunteers with the
+assistance they need, is critical to reaching Project Gutenberg-tm's
+goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will
+remain freely available for generations to come. In 2001, the Project
+Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
+and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations.
+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation web page at http://www.pglaf.org.
+
+
+Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive
+Foundation
+
+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
+Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
+number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at
+http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent
+permitted by U.S. federal laws and your state's laws.
+
+The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S.
+Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered
+throughout numerous locations. Its business office is located at
+809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email
+business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact
+information can be found at the Foundation's web site and official
+page at http://pglaf.org
+
+For additional contact information:
+ Dr. Gregory B. Newby
+ Chief Executive and Director
+ gbnewby@pglaf.org
+
+
+Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation
+
+Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide
+spread public support and donations to carry out its mission of
+increasing the number of public domain and licensed works that can be
+freely distributed in machine readable form accessible by the widest
+array of equipment including outdated equipment. Many small donations
+($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
+status with the IRS.
+
+The Foundation is committed to complying with the laws regulating
+charities and charitable donations in all 50 states of the United
+States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
+considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up
+with these requirements. We do not solicit donations in locations
+where we have not received written confirmation of compliance. To
+SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any
+particular state visit http://pglaf.org
+
+While we cannot and do not solicit contributions from states where we
+have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition
+against accepting unsolicited donations from donors in such states who
+approach us with offers to donate.
+
+International donations are gratefully accepted, but we cannot make
+any statements concerning tax treatment of donations received from
+outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff.
+
+Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation
+methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
+ways including checks, online payments and credit card donations.
+To donate, please visit: http://pglaf.org/donate
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+
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+works.
+
+Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm
+concept of a library of electronic works that could be freely shared
+with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project
+Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support.
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+
+Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed
+editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S.
+unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily
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+This Web site includes information about Project Gutenberg-tm,
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